Love and desire

di Gely_9_5
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Beginning ***
Capitolo 2: *** Nothing ***
Capitolo 3: *** Not just a dream ***
Capitolo 4: *** Talk ***
Capitolo 5: *** Love you ***
Capitolo 6: *** I promise ***
Capitolo 7: *** Wait for me! ***
Capitolo 8: *** Love! ***
Capitolo 9: *** Relative feeling ***
Capitolo 10: *** Nothing, nothing ***
Capitolo 11: *** Trouble ***
Capitolo 12: *** Alien! ***
Capitolo 13: *** Jealousy ***
Capitolo 14: *** Bad boy ***
Capitolo 15: *** Baby ***
Capitolo 16: *** Treason? ***
Capitolo 17: *** 17.27 ***
Capitolo 18: *** Save...? ***
Capitolo 19: *** Alien dimension ***
Capitolo 20: *** Why...? ***
Capitolo 21: *** Acqua Mew ***
Capitolo 22: *** Confessions ***
Capitolo 23: *** Thank you, mum! ***
Capitolo 24: *** Parents ***
Capitolo 25: *** Your hand ***
Capitolo 26: *** Dad... ***
Capitolo 27: *** Morning ***
Capitolo 28: *** Spies ***
Capitolo 29: *** Yes, captain! ***
Capitolo 30: *** Battle ***
Capitolo 31: *** Confrontation ***
Capitolo 32: *** Acqua Mew - 2^ parte ***
Capitolo 33: *** Good Morning ***
Capitolo 34: *** (Happy) Christmas ***
Capitolo 35: *** Happy New Year ***
Capitolo 36: *** Deep Blue ***
Capitolo 37: *** SCUSATE! ***
Capitolo 38: *** Revenge ***
Capitolo 39: *** Birth-Death ***
Capitolo 40: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Beginning ***


Salve a tutti!
Prima di cominciare vorrei ringraziare tutti voi che state leggendo queste righe. Questa è la mia prima FF, quindi non preoccupatevi nel recensire anche negativamente..! Dopotutto è con le critiche che si cresce e si migliora, no?
Nel capitolo faccio riferimento all'episodio 17, l'episodio in cui Strawberry è influenzata e riceve la 'visita' di Ghish. Quindi all'inizio non ci sarà niente di nuovo, solo un'introduzione basata sugli avvenimenti dell'episodio.
Beh...Non voglio prolungare troppo l'introduzione.
Vi auguro solamente... BUONA LETTURA!







Mi scaraventò a terra.
Ero già trasformata in Mewberry, ma per via dell'influenza non potevo usare i miei poteri.
Mi appoggiai ad un albero.
La vista mi si annebbiò per un momento.
Riuscii a riaprire gli occhi nonostante il bruciore causato dalla febbre.
"Mi sento...così debole... Vedo tutto offuscato... Devo resistere..."
I suoi occhi dorati mi guardavano, ma erano diversi dal solito. Riuscivo a scorgere un velo di tristezza nel suo sguardo! Tristezza... o forse era rimpianto?
La vista si oscurò nuovamente. Quando ritornò, lui era a pochi passi da me.
E' arrivata la mia fine.
Decisi di guardare per l'ultima volta il volto della persona che mi avrebbe uccisa. Alzai lo sguardo verso di lui. Osservai le sue labbra morbide che già mi avevano baciata in precedenza, la punta del suo piccolo naso. E poi i suoi occhi... Mi persi nelle sue iridi dorate. Fu allora che cominciai a ricordare...



***


Le vacanze estive erano iniziate. Avevo in mente una piccola gita romantica, solo io e il mio adorato Mark.
Quella mattina, però, mi svegliai con la febbre...
Che ingiustizia!
Mina, Lory e Paddy vennero a farmi visita, e dopo di loro venne anche Mark. Ero così felice! Ma non sapevo cosa sarebbe successo dopo, purtroppo...


***


"Ciao! E' da un pezzo che non ci si vede"
Mi voltai verso la finestra della mia camera. Fuori, fluttuante nell'aria, c'era Ghish.
"Scappa Strawberry, mi occupo io di lui!" Mash mi si posizionò davanti per difendermi dall'alieno
"No, è una faccenda tra me e lui!"
Saltai fuori dalla finestra ed iniziai a correre per la strada con addosso solamente il pigiama, con l'alieno che mi inseguiva volando. Tossivo e questo peggiorava solo le cose.
In un luogo isolato eseguii la mia trasformazione ma Ghish continuò ad attaccarmi, fino a che mi colpì e rovinai per terra.


***


Ormai era a pochi metri di distanza.
Decisi di affrontare la morte guardandola negli occhi...ma non ci riuscii. Abbassai le palpebre e pregai una morte veloce e non troppo dolorosa.
Era davanti a me. Strinsi ancora di più gli occhi.
Lo sentii inginocchiarsi dinanzi a me.
Una lacrima uscì dall'occhio e scese giù per la guancia fino a raggiungere il labbro superiore. Lì si fermò.
Sentii il suo caldo respiro sulla punta del naso e questo, stranamente, mi diede un senso di sicurezza. Sapevo che mi avrebbe eliminata, eppure con lui in quel momento mi sentii al sicuro.
Adesso mi ucciderà. Pensai.
Ma invece di sentire la lama sulla mia pelle, sentii le sue labbra sfiorare le mie.
Un bacio piccolo, tenero... Mi lasciai andare.
Si allontanò di poco dal mio volto.
Aprii gli occhi.
Le mie iridi incontrarono le sue. Il suo sguardo si perse nei miei occhi, come il mio nei suoi.
Restammo a guardarci a lungo, senza dire una parola, fino a che non si avvicinò e mi baciò di nuovo, con più foga questa volta...
Con una mano mi cinse i fianchi e con l'altra mi accarezzò il volto, mentre la sua lingua perlustrava docemente la mia bocca.
Poggiai una mano guantata sul suo petto, all'altezza del cuore e riuscii a sentire il suo battito accellerare sempre più.
Solo dopo mi resi conto che il cuore che batteva più forte, però, non era il suo.


***


Restammo seduti appoggiati a quell'albero per un tempo lunghissimo, ma che ad entrambi parve brevissimo. Le nostre labbra si cercavano, le nostre mani si toccavano e accarezzavano l'una il corpo dell'altra.
Ad un certo punto, Ghish si allontanò di poco per potermi guardare. I nostri occhi si fissarono a lungo. 
Avvicinò nuovamente le sue labbra ed io socchiusi gli occhi pronta a ricevere un nuovo bacio, ma lui mi baciò sulla fronte.
In quell'istante preciso chiusi gli occhi.

Quando gli riaprii ero stesa nel mio letto.
Guardai la sveglia poco distante dal mio giaciglio.
5.57
Sospirai.
Solo un sogno.
Mi coricai.
Solo un sogno.








Prima di lasciarvi vorrei ringraziarvi nuovamente per aver letto e vi invito a commentare. Nel prossimo capitolo scriverò i nomi di tutti coloro che avranno recensito. Un bacione grande grande. Alla prossima.
Gely














 

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Capitolo 2
*** Nothing ***


Salve! Prima di tutto voglio ringraziare coloro che hanno recensito, quindi Maiservo90 , _Neutron star collision_ , Nekomimi_chan , la_bella_ , Africa97 , souleater93
In più ringrazio Erica97 per aver inserito la storia tra le preferite, Kuro Necomiya per aver inserito la storia tra le ricordate e la_bella_ , Nekomimi chan e NUEMALFOY per averla inserita tra la seguite. Okay, dovrei aver ringraziato tutti. Avvertitemi se ho saltato qualcuno! Non mi prolungherò a lungo. Ecco a voi il secondo capitolo!!

BUONA LETTURA!!!!

 
Quando mi avvicinai alle sue labbra ero sicuro che avrebbe reagito allontanandomi, invece ricambiò il mio bacio. Asciugai con le labbra le lacrima che le si era posata sul labbro superiore. Le diedi un piccolo bacio sulle labbra. Subito dopo mi allontanai di poco da lei per vedere con i miei occhi la sua reazione.

Come reagirà?

Di certo non bene...

Sicuramente mi darà l'ennesimo schiaffo sulla guancia...

Ma...non sono pentito, anzi, sono contento di quello che ho fatto!

Aprii gli occhi e vidi che lei faceva lo stesso. Guardai i suoi occhi, visibilmente arrossati per via dell'influenza. Mi feci schifo da solo.

Approfittare delle sua influenza così...

Ci guardammo intensamente a lungo.

Decisi di riprovarci. Mi avvicinai una seconda volta al suo viso e le diedi un nuovo bacio, questa volta, però, decisi di farlo durare di più. Ci baciammo intensamente. Si, esatto, CI baciammo, perchè lei ricambiò il mio gesto.

Le nostre lingue iniziarono a toccarsi, prima lievemente, poi con più insistenza.

Portai una mano sul suo fianco e con l'altra, invece, le accarezzai le guancia.

Anche lei si mosse e posò la sua piccola e morbida mano, protetta dal guanto roseo, sul mio petto. Il mio cuore smise di battere per un momento per via dell'emozione che mi causò un brivido lungo la schiena.

Spostai la mia mano, che fino ad allora era rimasta sul suo fianco, e la poggiai sulla sua, quella che era rimasta poggiata al suolo e che poco prima aveva perso il guanto. Le nostre dita si incrociarono, le nostre labbra si cercavano e i nostri respiri erano sincronizzati.

La mano che avevo poggiato sul suo volto continuava ad accarezzarla, fino ad arrivare sulla sua fronte. Percepii l'elevata temperatura del suo corpo e mi allontanai subito, ma dolcemente, da lei.

La guardai ancora una volta negli occhi arrossati e mi sentii in colpa.

Scusami, Strawberry...

Ho approfittato della tua debolezza per soddisfare il mio desiderio.

Non ti merito...

Volevo piangere.

Si, piangere.

Era quella la sensazione che Strawberry suscitava in me, quando mi rendevo conto di non poter mai averla...Io piangevo. Piangevo lacrime amare, di rimpianto. Rimpiangevo ciò che non ero e che sarebbe stato meglio per lei.

Ti amo Strawberry...

E proprio perchè ti amo...devo lascairti andare.

Le diedi un piccolo, dolce bacio sulla fronte e subito dopo chiuse gli occhi e svenne, sotto l'effetto di un incantesimo, tra le mie braccia.


***


Mi sollevai, tenendola vicino al mio petto.

Annusai per l'ultima volta il suo dolce profumo e mi teletrasportai nella sua stanza.

La adagiai sul materasso e la coprii con il soffice piumone.

“Buonanotte, micettina mia” le sussurrai.

Mi affacciai alla finestra. La luna sarebbe stata l'unica testimone di ciò che era realmente successo.

Saltai fuori dalla finestra e mi smaterializzai.

Domattina, mia dolce Strawberry, non ricorderai nulla.

Nulla.

Sospirai.

Nulla.
 





Capito ora cosa è realmente successo?? Mi raccomando! Recensite in molti!!
 


 




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Capitolo 3
*** Not just a dream ***


Prima di cominciare vorrei ringraziare

Lady S
miservo90
la_bella_
Uhahu
souleater93
Africa97
Nekomimi_chan
_Neutron star collision_


per le belle recensioni

Aka79
la_bella_
Nekomimi_chan
NUEMALFOY
silvia_arena


per aver inserito la storia tra le 'seguite'

97_Elli_97
Erica97
Mika Ikisatashi
Uhahu


per aver inserito la storia tra le 'preferite'

Kuro Nekomiya


per aver inserito la storia tra le 'ricordate'.
Credo di aver ringraziato tutti...
Se ho dimenticato qualcuno...fatemelo sapere =)
Beh... BUONA LETTURA!!




Era una mattina calda e soleggiata per le strade di Tokyo.

 

Un luminoso raggio di sole entrò dalla finestra e si posò sul mio volto, illuminandolo.

Per via della luce, mi svegliai.

Aprii i miei occhi nocciola e mi guardai intorno. Vidi la mia camera ed individuai subito il luogo da cui proveniva quella luce. Notai la finestra leggermente aperta.

Che strano... Ricordavo di averla chiusa...

Mi misi a sedere sul letto. Alzai il braccio sinistro e poggiai la mano sulla fronte per sentire la temperatura.

Niente febbre!

Sorrisi contenta.

Mi alzai dal letto ed indossai le pantofole rosa con un simpatico disegno che raffigurava una fragola.

Andai allo specchio e cominciai a pettinare i capelli rossi, dove trovai, pochi secondi dopo, una pietra.

Ma che..??

La osservai alla luce: una pietra di piccole dimensioni, colore ambrato, trasparente...

Resina!

Cosa ci faceva della resina sui miei capelli?

Andai in bagno, la stanza adiacente alla mia camera.

Tolsi il pigiama che avevo indosso e mi osservai allo specchio. Vidi dei piccoli graffi all'altezza del collo e sui gomiti, in più, c'era un livido violaceo sulla spalla destra.

Devo essermi ferita durante una battaglia...

Entrai nella doccia e mi infilai sotto il getto dell'acqua calda. Mi lavai i capelli con uno shampoo al profumo di fragola e lavai il mio corpo con il bagnoschiuma. Lo spalmai su tutto il corpo, sulle gambe, sul petto, sulla schiena e sulle braccia. Ovviamente, anche nelle zone più intime del mio corpo che si riempirono di schiuma bianca. Feci molta attenzione nei punti in cui mi ero fatta male.

Ritornai poco dopo sotto il getto d'acqua e chiusi gli occhi. Rividi delle immagini, momenti del mio sogno.

Mi sento... così debole...

Sbarrai gli occhi al ricordo di quelle parole.

Scossi la testa per cacciarle dalla mia mente, ma queste rimasero e si moltiplicarono.

Vedo tutto affuscato...

Non riuscivo a farle smettere...

Mi sento... così debole...

Continuavo a scuotere la testa...

Devo resistere...

Non ci riuscivo, erano troppe...rischiavo di impazzire!

E' arrivata la mia fine!

Aprii la doccia ed uscii. Mi guardai allo specchio, di nuovo: vidi i miei occhi, il mio sguardo impaurito e sconvolto, gocce d'acqua che dai capelli mi cadevano sugli occhi, sulle spalle e sul seno.

Presi l'asciugamano ed iniziai ad asciugarmi.

Mi strofinai forte e ripetutamente il volto per scacciare quelle immagini.

 

 

***

 

 

Dopo aver indossato la biancheria pulita, una t-shirt ed una gonna, uscii dalla mia camera.

Scesi dalle scale saltando la maggior parte dei gradini.

Nel salone trovai la mamma e il papà che parlavano di lavoro.

-Strawberry!-mi salutò mio padre non appena mi vide.

-Tesoro! Ben svegliata!- sorrise mia madre.

-Bungiorno!- salutai entrambi sfoggiando il migliore dei sorrisi.

-Hai dormito bene? Come stai? Hai ancora la febbre?- iniziò mio padre.

-Sto bene, papà... Sto bene- lo rassicurai.

Lui sorrise di ricambio. Si alzò, prese la valigetta per andare a lavoro e, prima di uscire di casa, mi scoccò un rumoroso bacio sulla fronte.

-Si preoccupa molto per te- disse la mamma quando sentì la porta chiudersi con un sonoro 'CLACK'.

Mi limitai ad annuire.

La vidi in cucina, stava lavando le stovglie.

-Certo, però che hai dormito molto questa notte!- iniziò lei -Prima sono salita in camera tua per vedere come stavi ed ho urtato involontariamente il comodino vicino al tuo letto. Temevo che ti saresti svegliata, invece hai continuato a dormire! Sembrava quasi che fossi stata vittima di un incantesimo!-scherzò.

A quelle parole sbarrai gli occhi.

-I-incantesimo... hai detto..?!

-Si!- continuò a ridere lei.

Mi alzai e tornai nella mia camera, incurante dei suoi richiami provenienti dalla cucina.

Entrai nella camera e richiusila porta, poggiando la schiena sul legno.

Mi lasciai cadere a terra, seduta, sempre con le spalle sulla porta.

Poggiai le braccia sulle ginocchia e presi la testa tra le mani.

-...incantesimo...- continuavo a ripetere.

Chiusi gli occhi e pensai.

Richiamai alla mente le immagini del sogno che avevo fatto la notte precedente e le feci scorrere lentamente: vidi Ghish che mi colpiva con uno dei suoi chimeri alieni e mi faceva cadere per terra...

I graffi... I lividi...

...vidi il momento in cui mi poggiai all'albero...

La resina...

...vidi Ghish che mi baciava la fronte, io che chiudevo gli occhi e...più nulla...

...L'incantesimo!

In quel momento capii.

Non è stato solo un sogno...!


 





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Capitolo 4
*** Talk ***


Salve! Sono tornata con un nuovo capitolo!
Prima di tutto ringrazio per le recensioni Nekomimi_chan (spero che tu stia meglio :)  ) e la nuova arrivata rekuchan.
Grazie alle 11 persone che hano messo la storia tra le seguite,  le 6 che l'hanno messa tra le preferite e Kuro Nekomiya che l'ha inserita tra le ricordate.. :)
E grazie anche a tutti i lettori silenziosi, che invito a lasciare una piccola recensione tanto per capire se la storia piace...
Tutti gli altri che prima recensivano... che fine hanno fatto??
Ora si entra nel vivo della storia...
Non aggiungo altro, solo... BUONA LETTURA!!




Scattai in piedi con un grande salto e, grazie anche ai poteri da Mew Mew, atterrai in piedi.

Aprii la porta dela mia camera e corsi al piano inferiore.

Mi nascosi dietro una parete per non farmi notare dalla mamma che, fortunatamente, stava parlando al telefono.

Aprii silenziosamente il portone d'ingresso ed uscii fuori.

Non sarà difficile trovare Ghish...

Iniziai a correre per le strade di Tokyo, guardando sempre sopra di me, nell'aria: dovevo trovarlo!

Setacciai la città per tutta la mattina ma non lo trovai.

Ma perchè?! Quando non ho voglia di vederlo lo trovo ovunque... E ora che ho bisogno di vederlo...non c'è!

Arrivai davanti al parco Inohara, entrai e mi rilassai su una panchina.

Avevo corso per tutta la città alla ricerca di un alieno che voleva sterminare la razza umana per chiedergli se il sogno che avevo fatto era vero oppure i graffi, i lividi, e tutto il resto non fossero altro che coincidenze...

-Stupida, stupida, stup...

-Perchè...?!

Mi voltai di scatto al suono di quella voce. Era molto rauca, fioca,... eppure aveva qualcosa di familiare.

Mi nascosi dietro un cespuglio colmo di fiori rosa e, con mio grande stupore, vidi Ghish seduto sul ramo di un folto albero che parlava...da solo.

Feci un passo, pronta ad affrontarlo, ma poi...mi bloccai. Il coraggio che avevo pochi secondi fa mi abbandonò. Mi sistemai dietro il cespuglio e rimasi ad ascoltare. Era molto in alto, quindi non potevo sentire molto bene la sua voce ma cercai di afferrare la maggior parte delle parole che uscivano dalle sue labbra:

-Ahhh...-sospirò poggiandosi con la schiena al tronco dell'albero. Volse lo sguardo al cielo e chiuse gli occhi.

Vedendolo in quella posizione, arrossai.

-Non volevo... Perdonami... Io... Volevo solo... Non volevo farti del male... Ho approfittato di te! Eri malata e...

Delirava.

Provai compassione per quel ragazzo che sembrava soffrire molto, per un motivo a me ancora sconosciuto, ma che sarebbe rimasto tale ancora per poco.

Mi alzai, ma non appena provai a fare un passo, inciampai nella radice del cespuglio.

Caddi con il sedere per terra.

Non appena mi misi seduta alzai lo sguardo e vidi Ghish in piedi sul ramo di quell'albero che mi fissava. Nel suo sguardo scorsi un mucchio di emozioni: sorpresa, felicità, timore,...

Mi alzai lentamente e presi in mano il mio medaglione, così mi sarei potuta trasformare in MewBerry in qualunque momento.

-C-cosa ci fai tu qui?- mi chiese con un tono insicuro.

-Io... io...- non potevo dirgli che lo stavo spiando.

-Ti stavo cercando...- dissi finalmente abbassando lo sguardo, colpevole.

-Me?- Ghish era incredulo.

-Beh, si... Ho bisogno di parlarti.

 

 

***

 

 

Ero seduto sull'alto ramo di un albero nel parco della città. Da lassù si godeva di un ottimo panorama, potevo vedere tutta Tokyo in tutto il suo splendore, ma nei mieipensieri, davanti ai miei occhi, c'era solo lei, Strawberry.

La vedevo d'ovunque! Per le strade, in mezzo ai bambini... La vidi anche ai piedi dell'albero dove ero seduto, nascosta dietro un cespuglio a spiarmi.

-Ahhh...- sospirai.

Alzai lo sguardo al cielo e vidi poche nuvolette bianche che vagavano nell'azzurro cielo. Osservai una nuvola in particolare. Aveva una forma strana e poco a poco prese le sembianze della mia micetta.

Chiusi gli occhi per non vedere il suo volto.

Dovevo andare avanti, magari partire...

Mentre una parte della mia mente pensava ciò, l'altra pensava a lei e si scusava per averla trattata così male.

Ero assorto nei miei pensieri, quando sentii un rumore provenire da quel cespuglio dove poco prima avevo visto la mia Sttrawberry e... la vidi!

Mi strofinai gli occhi per capire se era un sogno o era la realtà.

La vidi ancora lì, seduta per terra.

Mi alzai, fissandola sorpreso. Ero felice di vederla ma una parte di me soffriva per lei.

Le avevo fatto troppo male, non meritavo di starle vicino.

Le chiesi cosa ci faceva lì, cercai di assumere un tono di voce autoritario, ma tutto ciò che uscì dalla mia bocca fu una voce stridula ed insicura.

Disse che mi stava cercando.

Me?? Sta cercando proprio me? L'alieno che ieri ha approfittato del fatto che lei era influenzata per baciarla? No, no... lei questo non può ricordarlo...

-Ho bisogno di parlarti- mi disse.

Con un salto degno di medaglia d'oro alle olimpiadi, scesi dall'albero e camminai verso di lei, che si era alzata da terra e si stava pulendo la gonna, ma mi mantenni a diversi metri di distanza.

-Parla- le dissi cercando di mantenere la mia voce più fredda possibile.

-Beh, ecco...io... Ho fatto un sogno- disse arrossendo sempre di più.

Distolsi lo sguardo. Guardarla mi faceva rivivere i momenti del giorno precedente.

-U-un sogno?

All'inizio non capii, poi, però, ebbi la strana sensazione di sapere di cosa si trattasse.

-Mi dispiace, ma non sono capace di interpretare il significato dei sogni di voi umani- ridacchiai per farle capire che la cosa non mi interessava. In realtà, però, mi interessava, eccome! Una parte di me sperava che lei si ricordasse tutto, per farle capire i miei sentimenti nei suoi confronti. Un'altra parte, però, voleva che lei dimenticasse tutto ciò che avevo fatto.

-Non ho bisogno di capirne il significato- sbraitò lei.

Il suo atteggiamento mi costrinse a voltarmi verso di lei.

-Una serie di... 'coincidenze' vogliono farmi credere che... non era solo un sogno- disse alzando leggermente lo sguardo di me, forse per vedere la mia reazione.

Non riuscivo a fare altro che guardarla con lo sguardo perso nel vuoto e la bocca leggermente aperta.

 

 

***

 

 

Il suo sguardo era perso nel vuoto.

Allora... è vero!

-C-cosa te lo fa pensare..?- sussurrò.

Mi voltai per mostrargli i graffi sul collo e sui gomiti.

-Beh... Potresti esserteli fatta durante una battaglia, no?

-Ci ho pensato anche io, ma...

Mi sentivo una stupida.

E se mi fossi lasciata coinvolgere troppo da quel sogno?

Magari ha ragione...

Sono una stupida!

Ma...

-Dimmi la verità, te ne prego!

 

 

***

 

 

Rimasi impietrito da quelle parole.

La mia micetta... mi sta pregando?

Abbassai lo sguardo rassegnato.

Forse se ne accorse, visto che fece un passo avanti avvicinandosi.

Alzai lo sguardo facendo incrociare i miei occhi ambrati con i suoi.

-Credo...- deglutii -Dobbiamo parlare!

 


Come vi sembra??
Mi raccomando, RECENSITE!!!!
Al prossimo capitolo
Gely
 


 







 

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Capitolo 5
*** Love you ***


Sono tornata! Puntuale, come avevo promesso, con un nuovo capitolo!
Sono soddisfatta di questo capitolo, sinceramente... E' tenerissimo!
Okay, non aggiungerò altro...
I soliti ringraziamenti a la_bella_  ,  Lady S  ,  rekuchan  e  alegargano1
Continuate a recensire!
Detto questo... Vi auguro BUONA LETTURA!





Lo seguii per pochi minuti.
Ci incamminammo in una zona del parco Inohara poco frequentata.
Strinsi nel palmo il mio medaglione.
Ad un certo punto si fermò ed io rimasi a qualche metro di distanza da lui.
Si schiarì la voce.
Forse è pronto a parlare..
Sospirò e, con aria rassegnata, poggiò la schiena ad un albero.
Mi guardai intorno e riconobbi quel posto.
E' il luogo del mio sogno!
-Ieri...-iniziò con aria poco convinta -eri a letto con l'influenza... Sono passati a trovarti i tuoi amici e anche quello lì... si, beh... ecco... Max... o Mars... o come si chiama lui, insomma...
-Dimmi qualcosa che non so- osai interromperlo. Usai, però, un tono di voce dolce ed amichevole. Non volevo che la mia richiesta sembrasse una pretesa.
Emise un secondo sospiro. -Sono arrivato nella tua camera e... ti sei spaventata e sei scappata. Ti sei trasformata, ma ti ho colpita... Per questo hai quie graffi- indicò con lo sguardo il mio braccio. -Sei finita contro un albero...
-Quest'albero- aggiunsi avvicinandomi.
Si passò una mano tra i capelli verdi.
Non riusciva a dire più nulla. Si limitò, semplicemente, ad annuire.
-Beh, io... vorrei chiederti una cosa- catturai la sua attenzione. -Perchè... perchè non mi hai uccisa?
Sbarrò gli occhi nel sentirmi pronunciare quelle parole.
Non rispose ed abbassò lo sguardo.
Avanzai verso di lui. Eravamo a poco più di un metro di distanza.
Posai una mano sul suo braccio muscoloso: era caldo...
Mi guardò negli occhi nocciola ed io guardai i suoi ambrati.
Inspirò a fondo e mi rispose:-Non potevo... Non potevo...- disse semplicemente chinando la testa con aria colpevole.
Lasciai andare il braccio per farlo ricadere lungo il fianco, ma lui, rapidamente, afferrò la mano che era posata fino a pochi secondi fa sul suo braccio diafano e la strinse tra le sue, trasmettendomi calore.
I nostri sguardi si incrociarono, il mio viso era vicinissimo al suo...
Ci dividevano solo pochi centimetri...
Le nostre labbra erano vicinissime, si sfioravano quasi...
-Certo, però, che è più facile baciarti quando sei influenzata..!- sussurrò.
Ridemmo entrambi e subito dopo le sue labbra si posarono sulle mie. Le dischiusi ed accolsi la sua lingua nella mia bocca.
Mi passò una mano tra i capelli rossi e l'altra la mise sul fianco.
Le mie mani, invece, andarono sulle sue spalle, forti e robuste.
Continuammo a baciarci con foga e passione, ma anche con estrema dolcezza.
Feci scivolare la mano destra sul suo petto all'altezza del cuore: sussultammo entrambi al ricordo del giorno precedente.
Restammo a baciarci a lungo. Dimanticai Mark, dimenticai Ryan, Kyle e le Mew Mew. Nei miei pensieri c'era solo lui, Ghish, l'alieno sexy ed impulsivo che aveva provato più volte ad eliminare me e le mie amiche, ma nei suoi confronti provavo solo affetto, non odio, non rancore...
Solo... amore!


***


Mise le sue mani dietro la mia nuca...
Era mia!
Avrei voluto che quel bacio durasse per sempre!
Ovviamente, non fu così...
Fui io ad allontanarmi da lei, ma solo di poco. La guardai negli occhi: brillavano, erano accesi di una luce splendida. Vidi all'interno delle sue iridi le mie, dorate e lucenti.
Le sussurrai all'orecchio:-Non potevo ucciderti perchè... ti amo!-


***


Mi accompagnò a casa.
Entrai dalla porta d'ingresso per farmi vedere dalla mamma e corsi subito in camera dove Ghish mi stava aspettando affacciato alla finestra.
-Devo andare ora- mi disse baciandomi sulla fronte. Sbito dopo si allontanò bruscamente da me. Aveva in volto un'aspressione sconvolta.
-Ghish! Cosa c'è?- gli chiesi preoccupata avvicinandomi
-I-io...-balbettò.
Lo presi per mano e lo feci sedere sul bordo del letto. Mi sedetti al suo fianco e, poggiando la mano sulla sua spalla, gli chiesi:-Cosa c'è? Parlami!
-Ieri ti ho fatto un incantesimo per farti dimenticare cosa era successo...
-Lo avevo capito ma...perchè?
-Ti avevo baciata sulla fronte e ho sentito che scottavi e.. mi sono sentito... in colpa!
Lo abbracciai. -Non avevi nessun motivo per sentirti così...!
-Ma io ho approfittato della tua debolezza per baciarti!
-Non è vero! Io ho ricambiato il tuo bacio, ricordi?
Posò la fronte sulla mia spalla.
Lo strinsi al petto accarezzandogli la schiena.
Iniziò a singhiozzare.
Con le lacrime agli occhi per via della tenerezza del momento, lo strinsi più forte. Sembrava un bambino indifeso..!
'Io ci sono!' volevo trasmettergli con quell'abbraccio.
Ti ho sempre visto come un nemico...
Ora, invece, ho capito che il tuo cuore è simcero, i tuoi sentimenti sono sinceri..!

Lo cullai dolcemente. -Ti amo.


Beh? Che ve ne pare? Io sono soddisfatta, non so voi...
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!

A giovedì.
Gely








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Capitolo 6
*** I promise ***


Salve! Come promesso sono tornata con il capitolo 6!
Ringrazio tanto rekuchan, alegargano1, souleater93 e Lady S per le recensioni che lasciano in ogni capitolo... Mi fate davvero felice ^.^
Non prolunghiamo ancora l'attesa.
Solo... BUONA LETTURA!

 





Aprii gli occhi:mi trovavo steso su di un letto color rosa confetto, la testa su un morbido cuscino e una coperta che mi copriva tutto il corpo fino alle spalle.
Annusai il cuscino rosa e percepii profumo di fragola.
Strawberry...
Sorrisi.
Mi misi a sedere ed intravidi il mio riflesso in un grande specchio che mi si trovava davanti: i capelli verdi erano spettinati e molti ciuffi non erano raccolti nelle solite codine, gli occhi dorati erano arrossati e la guancia che era posata sul cuscino fino a poco prima aveva dei segni rosati.
Mi alzai dal letto, aprii la porta della camera ed uscii. Percorsi il corridoio, scesi le scale e mi ritrovai in un ampio salone con un tavolo ed alcune sedie intorno, un divano all'apparenza molto soffice, una scatola nera in cui si vedevano delle immagini ed alcuni mobili.
Sentii una dolce melodia e mi voltai verso l'origine di quel suono e vidi la mia micetta che preperava del cibo e lo posava su di un vassoio.
Lo prese e lo posò sul tavolo nell'ampio salone e si voltò per tornare nella sua camera.
Per fortuna mi nascosi dietro la parete, così non mi vide e, silenzioso, tornai nel letto.
Dopo pochi secondi lei arrivò.


***


Avevo preparato tante cose buone da mangiare per Ghish.
In verità non le avevo preparate io, dato che non sono capace di cucinare senza scaturire un incendio, ma la mamma.
Iniziai a salire saltellando sui gradini, quando ad un certo punto mi fermai.
Cosa sto facendo?!
Io...Io amo Mark!
Ma Ghish...
Lui è...

Scacciai quei pensieri con una mano e continuai la mia salita.
Entrai nella camera: lo trovai ancora nel letto a dormire.
Notai il suo sguardo: aveva un accenno di furbizia anche durande il sonno.
Mi lasciai sfuggire un gridolino.
Mi avvicinai al letto.
-Ghish- lo chiamai dolcemente chimamdomi leggermente.
Non si mosse.
-Ghish...- lo richiamai avvicinandomi ancora.
I nostri volti erano vicinissimi...
Arrossii lievemente sulle guance, ma non mi allontanai dal letto.
Improvvisamente sentii una piacevole pressione sulle labbra e, prima di rendermene conto, due braccia forti mi sollevarono dolcemente da terra e mi posarono sul letto, a cavalcioni sopra il corpo dell'alieno.
Lo guardai negli occhi, quegli occhi ambrati stupendi.
-Buongiorno, micetta- mi salutòcon un sorriso beffardo.
-G-Ghish! Ma...che...- non riuscii a terminare la domanda perchè mi baciò di nuovo.
Dischiusi le labbra e mi lasciai andare a quel bacio passionale, facendo aderire il mio corpo al suo.


***


Le nostre lingue erano impegnate in una danza, le nostre mani si cercavano, bramavano un contatto, e le mie dita si incrociavano a quelle di lei.
Posò completamente il suo corpo sul mio e, in seguito a questo, fui scosso da un brivido di piacere che mi fece eccitare.
Infilai una mano sotto la sua maglietta e le accarezzai la schiena, salendo sempre più su...
Le spuntarono una lunga coda nera e delle morbide orecchie da gatto.
Si staccò da me e nascose il volto arrossato nel mio petto.
Sorrisi e le accarezzai dolcemente i capelli e quelle buffe orecchie che le erano comparse.
Alzò leggermente la testa ed incrociò il suo sguardo con il mio.
-Ti amo- le sussurrai.
Le guance le si tinsero di un rosso simile a quello dei suoi capelli e gli occhi le brillarono.
L'abbracciai cercando di trasmetterle tutto il mio amore e lei affondò il suo viso nell'incavo tra il collo e la spalla.
-Anche io...-sussurrò i modo quasi impercettibile.
-Cosa?- le chiesi anche se avevo capito cosa intendeva dire.
-Anche io... ti...amo...
Mi fissò negli occhi e, mentre il suo sguardo era intimidito, il mio era compiaciuto.
-Ora, però... dovresti alzarti!- sorrise alzandosi.
-Umpf... E perchè?
-Ti ho preparato da mangiare
-Mmm... Okay
Presi la sua mano, la baciai e la seguii al piano inferiore.


***

Mentre lo osservavo mangiare, il mio ciondolo, che avevo lasciato nella tasca della gonna che indossavo, si illuminò e la voce di Ryan ci fece sobbalzare.
Lo presi, feci cenno a Ghish di fare silenzio e risposi.
-Strawberry! Stai meglio?
-S-si Ryan... Sto bene. Ma se volevi sapere come stavo non potevi chiamarmi al cellulare?
-Non ti ho chiamata per sapere come stai- sbuffò.
Mi fece irritare.
-Che cosa vuoi?
-Informarti.
-I-Informarmi di... di cosa?-balbettai.
-Ieri gli alieni ci hanno attaccato... Le altre Mew Mew sono riuscite a sconfiggerli anche se con non poca difficoltà... Volevo solo dirti di tenerti pronta perchè potrebbero attaccare di nuovo anche oggi.
-Oh...- sospirai vedendo Ghish che prendeva la testa tra le mani e borbottava qualcosa di incomprensibile.
-E' tutto okay? Sicura di stare bene?- mi chiese Ryan.
Ghish alzò lo sguardo e sono sicura che se solo Ryan fosse stato presente in quel momento lo avrebbe fulminato con lo sguardo.
-Si, si... Va tutto bene- lo rassicurai.
-Okay, beh... Solo... Strawberry..?
-Si?
-Sta attenta..!
Detto questo chiuse la conversazione.
Riposi il ciondolo e guardai Ghish.
-Prova qualcosa per te, sappilo..!- dichiarò freddo.
-Chi, Ryan?! No, no, no... Non è così è...
-E' così, credimi!
-Umpf... Ma... Sei geloso!- affermai alzandomi in piedi e puntandolo con il dito.
-C-Chi, io?! M-Ma che d-dici...- borbottò abbassando lo sguardo evidentemente imbarazzato.
Ridacchiai.
-Che hai da ridere..?
-Sei buffo- gli dissi semplicemente sorridendogli.
Mi avvicinai e posai una mano sulla sua.
-Si, sono geloso... E allora??
Lo baciai sulle labbra.
Mi allontanai quasi subito, ma lui mi afferrò per le spalle ed approfondì il bacio.
-Tranquilla... Non attaccheremo oggi. Convincerò anche Tart e Pai- disse appena si staccò dalle mie labbra.-Così potremo stare ancora insieme...
Arrossii.
Si avvicinò per baciarmi me il telefono squillò.
-Uff...-sbuffò allontanandosi.
Presi il telefono e lessi sul display chi mi stava chiamando:
Mark...
Oh, no... E ora??

Non avevo scelta, dovevo rispondere.
Ghish, per fortuna, era tornato in camera.
Risposi e la voce di Mark risuonò nelle mie orecchie. Se avessi ricevuto quella telefonata qualche giorno prima ne sarei stata molto felice, ma invece non mi faceva nessun effetto.
-Ciao, Mark!
-Ehi, piccola!
Sentirgli pronunciare quel nomignolo mi fece irritare.
Solo Ghish può chiamarmi così..!
Ma poi mi corressi.
Io sto con Mark..! Non con Ghish... Con... Mark...
Sospirai.
Una parte di me credeva nella storia con Mark... Ma l'altra era attratta da Ghish, dai suoi baci passionali e dalla sua gelosia...
E l'una cercava di prevalere sull'altra.
-Strawberry? Sei ancora lì?
-Oh, si, si... Scusa ero... ehm...
Cosa devo dirgli? Di certo non posso dirgli di essere innamorata di un altro ragazzo, per giunta un alieno che vuole sottomettere ed eliminare la razza umana..!
-La linea era disturbata..!
E' una scusa banale, ma solitamente funziona...
-Oh... Okay... Beh, volevo sapere se ti andrebbe di fare un giro nel parco insieme..
E ora...che gli dico?
Se dicessi che non posso si offenderebbe, dato che due giorni fa non sono potuta uscire con lui...
Ma se dicessi di si Ghish...

-Allora?- mi incalzò.
-Oh, okay... Ma non per molto... Devo tornare a casa presto!
-Nessun problema. Sto arrivando!
Chiuse la conversazione.
S-sta... arrivando?!
Corsi al piano di sopra ed aprii la porta della mia stanza. Trovai Ghish affacciato alla finestra: il vento gli muoveva i capelli verdi che gli si posavano sugli occhi creando uno strano contrasto di colori... Verde-dorato... Dorato-verde...
Mi avvicinai.
Evidentemente non aveva sentito la porta aprirsi, visto che non si mosse.
Lo affiancai, scostandogli i capelli dal volto.
-Ehi, micetta! Chi era al telefono?
-Beh... Ghish... Io dovrei...uscire
-Uscire? Speravo potessimo restare qui insieme..!- disse con aria dispiaciuta ed offesa.
-Lo so... Anche io avrei preferito restare qui, ma...
-Capisco... Si tratta di quello la, vero? Quel... Mark, ecco...
Annuii.
-Quando te lo toglierai dalla testa?
Quella domanda era rivolta a lui, non a me.
-Tornerò presto, te lo prometto!
! 
 



Beh? Che ve ne pare? Sinceramente non mi soddisfa pienamente, non succedono molte cose, ma mi servive per il capitolo successivo...
Fatemi sapere cosa ne pensate ^.^
Aggiorno ogni 3 giorni quindi... A domenica!
Gely
 

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Capitolo 7
*** Wait for me! ***


Ciao a tutti!! Scusate se non ho postato ieri ma non avevo salvato il file sul computer e ho dovuto recuperarlo... (intelligente, eh? XP)
Per fortuna sono tornata!
Ancora grazie a quelli che recensiscono e invito ancora una volta tutti colloro che hanno inserito la storia tra le 'ricordate', le 'seguite' o le 'preferite' a lasciare anche solo una piccola recensioncina ^.^
Allora... BUONA LETTURA!!!





Sentii dei colpi alla porta.

Sbuffai. -Sicura di voler andare?- le chiesi poco convinto.

-Si, Ghish... Tranquillo. Tornerò presto! Ora, però, dovresti nasconderti!

Feci per andare nella sua stanza, ma mi fermai sulle scale e, appena sentii che Strawberry apriva la porta, tornai indietro e, nascondendomi dietro il muro, vidi il ragazzo che sorrideva alla mia Strawberry.

-Allora, andiamo?- chiese.

-Certo!- rispose lei con la sua voce dolcissima che mi faceva tanto impazzire.

Uscirono e sentii la porta chiudersi con un clack.

Mi affacciai al vetro della finestra e vidi Strawberry che sorrideva mentre parlava e quel ragazzo che le posava una mano sul fianco attirandola verso di se.

I miei occhi si ridussero a due fessure e strinsi le mani talmente forte che le unghie mi lacerarono la carne ed uscì del sangue.

Mi smaterializzai ed andai nella dimensione aliena, dove rimasi per tutto il tempo.

 

 

***

 

 

Non ero molto entusiasta di uscire con Mark.

Avrei preferito restare a casa con Ghish...

Ma cosa stavo dicendo?

Non devo pensare a Ghish, oggi...

Ma non fu così. Infatti, ovunque andassi e ovunque posassi lo sguardo, vedevo due grandi occhi ambrati, lucidi, che mi chiedevano di rimanere.

Pensai a Ghish per tutto il pomeriggio ed ogni cosa facesse Mark mi dava fastidio. Pensavo: Non è Ghish.. Se l'avesse fatto Ghish...

Eppure, quel giorno Mark cercava in tutti i modi di attirare la mia attenzione, forse perchè aveva capito che qualcosa non andava, o per qualche altro motivo a me ignoto...

Appena uscimmo di casa mi posò una mano sul fianco; appena arrivati al parco Inohara ci sedemmo su una panchina e mi posò una mano sul ginocchio; mentre camminavamo mi teneva per mano...

Cercavo sempre una scusa per sottrarmi a quel contatto, ma non sempre ci riuscivo.

-C'è qualcosa che non va?- mi chiese ad un certo punto.

Lo guardai negli occhi e notai nel suo sguardo la preoccupazione.

Mi sentii in colpa.

-P-perchè.. perchè me lo chiedi..?

-E' da quando sono arrivato a casa tua che sei strana... E' successo qualcosa?

Si, è successo che avvrei preferito restare a casa con Ghish, piuttosto che uscire con te!

Perchè pensavo quelle cose?

Abbassai lo sguardo e ci pensai per un attimo.

Forse...

Si, forse...

Credo di provare qualcosa di molto importante per lui..!

Pensai alle mie parole di quella mattina.

'Anche io ti amo...'

Si, ora capisco..

Quelle parole le ho dette con il cuore!

Sorrisi e, alzando lo sguardo verso Mark, lo tranquillizzai:

-E' tutto Okay! Sono solo un po stanca visto la febbre alta che ho avuto ieri!

Sorrise compiaciuto.

Anche io sorrisi, impaziente di tornare a casa per dichiarare a Ghish i miei sentimenti nei suoi confronti.

 

 

***

 

 

-Allora... ci sentiamo!- mi disse fermandosi davanti la porta di casa.

Annuii e mi voltai per entrare in casa, ma lui mi prese la mano e mi prese il volto tra le mani.

Oh... No!

-Strawberry! Sei tu?

La voce di mio padre arrivò appena in tempo ed entrai in casa salutando Mark con un leggero cenno del capo.

-Eccomi, papà! Sono tornata!

-Sei uscita di nuovo con quel tipo?

-Ehm... Si, papà...

-Ora, però devo andare!- lo congedai correndo verso la mia camera.

Spalancai la porta, ansiosa di vedere Ghish... ma nella stanza, di lui, non c'era neanche l'ombra.

-Ghish..?- lo chiamai piano per non farmi sentire dai miei genitori che si trovavano al piano inferiore.

Nessuna risposta.

-Ghish!- lo chiamai ancora, ma senza successo.

Mi sedetti rassegnata sul letto e posai la testa sul cuscino.

Stavo per addormentarmi, quando vidi che da sotto il cuscino spuntava qualcosa, un piccolo oggetto rosso.

Lo presi e, osservandolo, mi accorsi che era uno dei laccetti che legavano le codine di Ghish.

Lo strinsi nel palmo e mi addormentai, con la speranza che al mio risveglio lo avrei rivisto.

Non fu così.

 

 

Era una bellissima giornata di sole e decisi di alzarmi prima per poter arrivare presto al cafè.

-Strawberry! E' successo qualcosa?!- Mina si precipitò verso di me scrutandomi con sguardo inquisitore.

-Beh... Io, veramente... P-p-perchè.. m-me lo chiedi..?

Mina non poteva sapere cosa era successo, non poteva sapere di me e Ghish...

Cercai di mantenere la calma.

-Mi nascondi qualcosa..-

Deglutii.

-Cosa... Cosa te lo fa pensare?

-Ovvio! Sei arrivata in orario! Dimmi cosa ti è successo!

Oh... Si riferiva a questo... E io che pensavo avesse scoperto qualcosa..!

-Niente... Mi sono svegliata presto.- le dissi superandola per andare a cambiarmi.

Indossai la solita uniforme e, prima di uscire, legai i capelli con il nastro rosso che avevo trovato nel letto ed uscii.

Fu una giornata normalissima, troppo per i miei gusti.

In un certo senso speravo in un attacco degli alieni per poter così vedere Ghish.

Arrivò la sera e, arrivato l'orario di chiusura del locale, andai a cambiarmi.

Prima di tornare a casa, però, entrai nel laboratorio dove Kyle era al computer ad analizzare alcuni dati e gli chiesi se c'erano stati dei nuovi attacchi.

-No, niente. Sembrano spariti! Non ho notato nessun campo energetico che rivelasse la presenza di un chimero. Ed è strano... Non attaccano da tre giorni! Per questo mi chiedo: staranno preparando qualcosa per coglierci di sorpresa?- Sospirò.-Dobbiamo essere pronti a tutto!

Uscii, incrociai Ryan che mi rivolse uno sguardo interrogativo ma lo ignorai. A passo lento uscii dal locale e fuori trovai Pam che appena mi vide si avvicinò.

Arrivò a pochi passi da me e dovetti alzare lo sguardo per incontrare i suoi occhi scuri.

-Ciao, Pam

-Cosa c'è Strawberry? Sembri distratta... Vuoi parlarmene?

-Io...

Sospirai.

-Ho un piccolo problema ma non posso parlartene... Cerca di capirmi!

-Tranquilla! Non ti costringerei mai a dirmi qualcosa se non è quello che vuoi... Sappi solo che con me puoi parlare. Se hai bisogno di sfogarti... Chiamami

Annuii

Pensai a Ghish, alla giornata precedente passata insieme, al momento in cui mi aprì il suo cuore ed ha pianto dimostrandomi i suoi sentimenti...

-So cosa devo fare! Grazie, Pam!- la dissi schioccandole un grande bacio sulla guancia e correndo via.

So cosa devo fare!

Devo aprirgli il mio cuore..!

Ghish... Aspettami!



 



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Capitolo 8
*** Love! ***


Eccomi qua! Sono tornata! Scusate se non ho pubblicato ieri questo capitolo, ma non era terminato, quindi...

Beh, però mi farò perdonare!
Grazie alle 8 persone che hanno recensito l'ultimo capitolo! Sono davvero contenta..! ^.^
Grazie alle 13 persone che hanno messo la storia tra le preferite e le 17 persone che l'hanno inserita tra le seguite.
Se non ho dimenticato nessuno, cominciamo
BUONA LETTURA!




Correvo.
Correvo veloce.
Nonostante fosse estate, quella sera faceva abbastanza freddo, freddo che mi disordinava i capelli, freddo che avvertivo sulle braccia e le gambe e che mi schiaffeggiava il volto.
Anche il tempo era contro di me, non voleva che lo cercassi.
Stavo andando contro tutto e contro tutti!
Infatti, se avessi trovato Ghish, tutte le mie compagne di squadra, Ryan e Kyle, si sarebbero arrabbiati molto con me.
Come spiegargli che infondo l'alieno che ci aveva attaccati più e più volte era cambiato?
No...
Non mi importava.
Questi pensieri non mi fecero cambiare idea, anzi, aumentai la velocità nella mia corsa.
Non avevo una meta precisa.
Volevo trovare Ghish a costo di girare per ore tutta la città!
Presi la strada di casa.
Magari è tornato e mi sta aspettando lì...
Entrai in casa sbattendo la porta d'ingresso ed urlando:-Ghish! Sono tornata!
-Strawberry! Sei tu? Finalmente!
Le parole che volevo sentire erano quella, ma la voce che le pronunciò non era quella di Ghish, ma quella di...
-M-mamma..!
-Ciao, Strawberry! Sei tornata presto oggi... Hai detto qualcosa?
-N-no, mamma... Niente!- dissi cercando di nascondere laa mia delusione.
-I-io... Io vado in camera...
La mamma annuì ed io corsi al piano superiore.
Aprii la porta della mia camera e vidi Ghish affacciato alla finestra, con il vento che gli spettinava i bellissimi capelli verdi e gli occhi dorati che guardavano fuori.
-Ghish!
Si girò, mi sorrise ed io corsi verso di lui per abbracciarlo e...

Il rumore dei miei passi sulle scale mi riportarono alla realtà.
Arrivai -per davvero questa volta- davanti la porta della mia camera.
Chiusi gli occhi, girai la maniglia ed aprii la porta della stanza.
Feci un passo ed aprii lentamente gli occhi: la stanza era illuminata dalla fioca luce del tramonto e i pochi raggi che entravano dalla finestra aperta coloravano le pareti della stanza di un colore rosso e arancio...ma di Ghish neanche l'ombra.
Richiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti sul letto, incrociando il mio sguardo riflesso nello specchio davanti al letto e vidi i miei capelli raccolti nel sottile nastro rosso che avevo trovato sotto il cuscino. 
Lo presi e lo osservai attentamente, rigirandolo tra le mani.
Ghish...
Ogni cosa nella stanza mi ricordava il mio alieno...
Mio...
Ridacchiai a quel pensiero.
Sto iniziando a pensare come lui...
-...pensare...
In quel preciso istante iniziai a ricordare il luogo in cui avevo trovato Ghish, il luogo in cui tutto era cominciato...
Strinsi nel palmo il nastro, mi alzai dal letto ed aprii la finestra.
Mi dispiace, mamma... Ma devo trovarlo..!
Detto questo, saltai.


***


Il vento mi disordinava i capelli, ma mi sentivo al riparo, nella mia mente vedevo una casa calda ed accogliente, un letto caldo e morbido e la persona che più amavo mi sorrideva...
Strawberry..!
La mia fantasia volava, mentre il mio corpo veniva ricoperto da piccole goccioline d'acqua che formavano delle gemme trasparenti sul mio corpo.
Dovettero passare dei minuti prima che mi accorgessi della pioggia che scendeva copiosa dal cielo ricoperto dalle nuvole.
Osservai il parco dall'alto di quell'albero che con le sue larghe foglie, impediva alla pioggia di bagnarmi troppo, ma il vento non era d'accordo e, comunque, fece arrivare l'acqua anche su di me.
Alzai lo sguardo al cielo mentre l'acqua mi bagnava il volto e i capelli, facendoli aderire alla fronte.
Ma, anche se ero completamente bagnato, non mi importava.
Rimasi lì, con lo sguardo perso nel vuoto, a pensare alla mia Strawberry.


***


Appena saltai fuori dalla finestra, ringraziai Ryan e il suo esperimento, perchè, come un gatto, atterrai in piedi sulla strada.
Iniziai a correre per le strade quasi deserte di Tokyo e non mi accorsi che il cielo si stava facendo sempre più scuro.
Un improvviso rumore mi fece sobbalzare. Mi fermai ed alzai lo sguardo al cielo.
-Non ho preso neanche qualcosa per coprirmi prima di uscire di casa..!- borbottai.
Ricominciai a correre ancora più veloce di prima, questa volta diretta al parco Inohara.
Nel frattempo, alcune gocce d'acqua cominciarono a cadere dal cielo.
Una in particolare mi cadde sulla fronte, proprio nel punto in cui Ghish mi aveva dato quel bacio.
Giuro che non mi fermerò, non mi fermerò fino a quando non ti avrò trovato...
-Ti troverò...!-iniziai a singhiozzare.
Con tutto il fiato che avevo in gola urlai:-Aspettami, Ghish..!


***


Un ennesimo tuono fece vibrare l'aria, ma questo era diverso dagli altri: mi sembrava di aver sentito una voce, una voce che chiamava il mio nome!
Oh... Benissimo..! Ora ho anche le allucinazioni!
Mi osservai: i vestiti erano completamente fradici, i capelli erano attaccati alla fronte mentre altri ciuffi mi ricadevano sulle spalle dato che erano liberi dal nastro rosso...
Il nastro! Dove è finito?!
Mi guardai intorno cercandolo, invano.
Convinto di averlo perso, posai la testa sul tronco dell'albero dove ero seduto e chiusi gli occhi, da cui uscì una lacrima che si confuse tra le gocce di pioggia.


***


Intravidi all'orizzonte le cime degli alberi più alti del parco Inohara.
Dopo pochi minuti entrai nel parco e mi diressi all'albero dove avevo trovato Ghish la prima volta, scavalcando, di tanto in tanto, qualche cespuglio con un grande salto per accorciare la distanza che c'era tra me e la mia meta.
Arrivai a pochi metri di distranza dall'albero e, sulla cima, vidi una sagoma, un ragazzo seduto, con un solo codino e i vestiti bagnati.
Ghish..!


***


Sentii dei rumori.
Inizialmente pensai fossero le gocce di pioggia che cadevano sul terreno, poi, però, lo sentii più vicino. Aprii lentamente gli occhi. Davanti a me vidi una sagoma che si avvicinava correndo, saltando cespugli ed evitando le pozze d'acqua che si erano formate a causa della pioggia.
La sagoma si fermò e, ansimando, alzò lo sguardo.
In qual preciso istante, le mie iridi dorate incrociarono quelle nocciola di Strawberry.
-S-Straw...berry...- balbettai con voce roca.
-Ghish..!- disse lei avvicinandosi a passo svelto.
Con un salto scesi dall'albero e mi fermai a pochi metri da lei.
La guardai in volto: come me, aveva i capelli bagnati attaccati alla fronte ed anche i vestiti erano fradici.
Volevo avvicinarmi a lei, dirle qualcosa, ma non riuscivo a muovere un solo muscolo e dalla mia bocca non usciva neanche una parola.
Feci, allora, l'unica cosa che potevo fare: guardarla.


***


Volevo parlargli, chiedergli il motivo della sua sparizione, ma dalle mie labbra usciivano solo singhiozzi, singhiozzi che mi fecero tremare.
Cercai di soffocare l'ennesimo singhiozzo, ma questo risuonò amplificato e Ghish lo sentì.
Fece un passo indeciso verso di me e, visto che continuavo a singhiozzare, continuò ad avanzare.
Eravamo a circa un metro di distanza.
Fissai le sue iridi dorate e, pochi secondi dopo, mi gettai tra le sue braccia, liberando le lacrime e i singhiozzi che fino a allora avevo tentato di soffocare.
Mi accarezzò i capelli e mi baciò la fronte, mentre io inumidivo la sua spalla, dove la maglia era già bagnata per via della pioggia.


***


Rimanemmo così, immobili e silenziosi.
Gli unici suoni che avvertivo erano il fruscio del vento, la pioggia che cadeva abbondantemente al suolo e i singhiozzi di Strawberry, che si erano fatto via via più lievi.
Continuai ad abbracciarla ed accarezzarla per tutto il tempo.
Eravamo diventati una cosa sola...
Noi, sotto la pioggia scrosciante, nel parco della grande Tokyo..
Ogni tanto anche sulle mie guance scendevano delle lacrime.
Lacrime di gioia, ovviamente...
Ero felice.
In quel momento ero felice come non lo ero mai stato!
Strawberry allentò la presa da dietro la mia schiena e, allontanandosi dalla mia spalla, alzò lo sguardo.
Le asciugai dal volto le lacrime: manovra alquanto inutile, dato che con la pioggia le guance rosate le si bagnarono nuovamente.
Sorrisi e lei ricambiò.
Voleva dire qualcosa. L'avevo notato, ma neanche io riuscivo a parlare.
Stavo per dirle il motivo della mia 'fuga' quando la sua flebile voce mi anticipò e disse:-Io... Ho deciso di lasciare Mark!


***


Avevo intenzione di lasciare Mark.
Il nostro non era un vero e proprio fidanzamento. Non ci definivo una coppia, anche se avevamo cominciato ad uscire e a frequentarci più assiduamente.
Ghish rimase senza fiato nel sentirmi pronunciare quelle parole.
-M-ma...
-E' finita! Non lo amo! Non più...
Mi guardò con sguardo sorpreso e continuai. -L'altro giorno, quando sono uscita con lui, non riuscivo a divertirmi... Pensavo sempre...-presi un respiro profondo- ..a te- arrossii.
-Ha cercato di baciarmi ad un certo punto e solo allora ho capito che il mio posto non era lì, non era con lui e...
Non riuscii a finire perchè le labbra di Ghish si posarono sulle mie e mi baciò, profondamente, dolcemente e con passione.
Ma, soprattutto, con amore!


***


-Ti amo, Strawberry-le sussurrai sulle labbra nel bel mezzo del bacio.
-Anche io, Ghish. Non sai quanto- ansimò lei.
La strinsi forte al mio petto e, sempre baciandola, ci smaterializzai ad apparimmo nella sua camera.
Senza staccarmi da lei, chiusi la porta e le condussi sul letto.
Lei si lasciò andare e cadde stesa sul morbido materasso.
Mi posai sopra di lei e, mentre continuavo a baciarla, iniziai a toglierle la maglia che indossava, fradicia.
Feci la stessa cosa con la gonna.
Quando rimase in intimo, mi staccai dalle sua labbra e l'ammirai.
Iniziai a baciare ogni centimetro del suo corpo perfetto.
Cominciai dal collo, dove posai dolcemente le labbra e lei gettò la testa indietro.
Scesi più giù, baciandole la spalla e il petto.
Feci scorrere le mani dietro la sua schiena per poterle slacciare il reggiseno.
Presi un capezzolo e lo stuzzicai leggermente.
Lei fu percossa da un brivido di piacere.
Continuai a scendere, baciandole il ventre.
Quando arrivai nei pressi della sua intimità, alzai lo sguardo per incontrare il suo.
Con quel gesto volevo chiederle un permesso, un permesso per entrare in lei e farla mia.
Lei gemette ed io continuai.
La penetrai dolcemente, con una leggera spinta.
Continuai con movimenti dolci, lenti ma decisi.
Mi stesi nuovamente sopra il suo corpo e ricominciai a baciarla.
Restammo tutta la notte nel suo letto a fare l'amore. 
Si, esatto... L'AMORE!









Beh? Come l'avete trovato?
Il Rating è Arancione e credo vada bene, no? 
Se volete farmi sapere cosa ne pensate del capitolo (mi fareste molto, molto contenta ^.^) allora lasciate una recensione!
Al prossimo capitolo!


PS: preferisco non dire quando aggiornerò, non mi piace pubblicare in ritardo...

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Capitolo 9
*** Relative feeling ***


Ciao a tutti! Sono tornata, abbastanza puntuale, no?
Grazie a quelli che hanno recensito l'ultimo capitolo, vecchi e nuovi recensori... Ma gli altri che fine hanno fatto?!
Spero di avere presto loro notizie...!
Non vado oltre...
Vi auguro comunque BUONA LETTURA!!!


Sentivo un leggero venticello che mi accarezzava il viso e le spalle.

 

Mi girai su un fianco con gli occhi ancora chiusi e qualcosa si mosse al mio fianco.

 

Aprii lentamente gli occhi che si posarono su un braccio diafano e muscoloso.

Alzai lo sguardo e, con mio grande stupore, trovai al mio fianco il volto di Ghish, con gli occhi chiusi e un sorriso appena accennato sulle labbra.

 

Sorrisi e, di certo, avevo il tipico sguardo di una ragazzina innamorata.

 

Nella mia mente ricordai la notte appena trascorsa e un brivido di piacere mi percorse il corpo.

 

Allungai una mano e sfiorai il braccio del ragazzo, risalendo pian piano il suo corpo fino a raggiungere la guancia. Arrivata lì, mi sollevai leggermente e posai le mie labbra sulle sue.

A quel contatto lui si mosse impercettibilmente, ma non si svegliò.

Lo baciai di nuovo e in pochi secondi mi ritrovai schiacciata sotto il peso del suo braccio.

Osservai il suo volto e notai che non si era svegliato.

 

Non riuscii a trattenere una risata.

-Ghish- lo chiamai dolcemente.

Non rispose, ma borbottò qualcosa di incomprensibile nel sonno.

-Ghish...

Di nuovo borbottò, ma questa volta tesi l'orecchio e sentii quel che diceva:-Straw...Straw..berry...

Allungai il collo per quanto me lo permetteva la posizione in cui ero costretta e gli stampai un altro bacio sulle labbra morbide.

-Straw...ber..ry...

-Amore mio, svegliati...!

 

 

***

 

 

Dormivo.

Dormivo beatamente. E sognavo.

Sognavo la mia piccola Strawberry che mi chiamava.

 

Ad un certo punto sentii delle parole che neanche nei miei sogni avevo mai sentito uscire da quelle labbra:-Amore mio, svegliati..!

La... La mia micetta...che mi chiama...Amore Mio..?!

Capii che quella voce non aparteneva al mio sogno ed aprii gli occhi.

 

Rimasi sorpreso nel vedere la mia gattina che, sdraiata al mio fianco e con un mio braccio che le circondava le spalle, mi sorrideva.

-Ti sei svegliato, finalmente..!

Aveva i capelli sciolti e disordinati ed era coperta solo da un leggero lensuolo che faceva risaltare le sue dolci curve.

La baciai.-Buongiorno-le sorrisi.

 

 

***

 

 

Quello fu il più bel risveglio di tutta l'estate.

 

Fino a qualche giorno fa non avrei neanche lontanamente pensato ad un risveglio del genere in sua compagnia! pensai.

 

Avrei preferito rimanere tutta la giornata con Ghish, ma avevo promesso a Ryan che sarei andata al cafè a lavorare quella mattina prima dell'apertura perchè il temporale del giorno precedente aveva portato del fango all'ingresso del locale.

E' vero che il cafè è solo una copertura, ma non per questo dobbiamo trascurare la pulizia del locale! aveva detto Ryan al telefono.

 

-Non combinare niente in mia assenza!-avevo detto a Ghish prima di andare al lavoro.

Sul viso aveva il suo solito ghigno divertito, quello che aveva prima di combinare qualcosa.

Lo guardai con fare sospettoso e con severità, ma non riuscii a trattenere una risata nel vederlo così felice.

-Mi mancherai- mi disse dandomi un dolce bacio sulle labbra prima che me ne andassi.

-Anche tu- sorrisi imbarazzata.

Uscii di casa e, camminando, mi voltai un'ultima volta verso la finestra della mia camera, dove c'era Ghish a salutarmi.

-Ti amo!

Mi emozionai nel sentirgli pronunciare quelle due semplici, ma importanti parole, dopo che avevamo condiviso tutto, ci eravamo concessi l'uno all'altra...

 

Capii l'importanza di quelle parole, quelle parole che mi aveva già detto, ma che non avevano mai avuto un significato, un'importanza...

 

Ora, ora invece quelle parole mi suscitavano qualcosa dentro, una reazione, una sensazione mai provata prima, neanche con Mark!

 

Pensai a Mark, ma non mi sentii a disagio.

Si, gli avrei parlato, prima o poi, ma non ora.

 

Rimasi ancora a guardare Ghish affacciato alla finestra, a sorrideermi amorevolmente.

Ti amo anch'io, Ghish... Ora, finalmente, ho capito quanto tengo a te

Ho capito che non voglio perderti!

Sei importante per me, non immagini neanche quanto..!

 

 

***

 

 

La giornata al cafè trascorse monotona, come al solito.

E le altre ragazze si comportavano come al solito:Mina era seduta a prendere il suo té; Lory, distratta come al solito, fece rovesciare per ben tre volte un secchio dove avevamo raccolto l'acqua per pulire il pavimento; Paddy, invece di aiutarci a pulire, saltellava su e giù, suscitando l'ira di Mina e Pam, silenziosa e discreta come sempre, aiutava Lory e me nelle pulizie.

Tutto normale, insomma.

 

Tutto, tranne me...

Mi sentivo estranea a quella situazione.

 

Ero in compagnia delle mie amiche, ma sentivo che il mio posto non era quello, non era con loro...

 

Durante la giornata, pensai sempre a Ghish, da solo in casa mia.

Il mio posto è lì con lui, non qui..! mi ripetevo.

 

 

 

Dopo l'ennesimo sospiro, arrivò l'orario di apertura.

Quel giorno il locale era abbastanza affollato, così non dovetti pensare a Ghish per tutto il pomeriggio.

Passai il tempo a correre su e giù per il locale per prendere ordinazioni e servire i tavoli, rimproverare Mina perchè non ci aiutava e litigare con Ryan che criticava sempre il mio modo di lavorare.

 

Le ore passarono e quando se ne andarono tutti i clienti, riuscii a sedermi e riposare per qualche minuto.

Mi alzai e mi andai a cambiare per tornare a casa, ma stavo per aprire la porta quando Kyle corse verso di noi dicendo:-Ragazze! Il computer ha ricevuto un segnale! Un grande campo di energia che si sta dirigendo verso di noi!

-Sono gli alieni!-sentenziò Ryan.

Vidi le altre che prendevano i loro ciondoli, pronte a combattere, mentre io cercavo di trattenere una risata.

Per fortuna nessuno mi vide.

Stavo per dire qualcosa a Ryan e Kyle, quando sentii Pam, Paddy, Lory e Mina trasformarsi.

-MewPam, Metamorfosi!

-MewPaddy, Metamorfosi!

-MewLory, Metamorfosi!

-MewMina, Metamorfosi!

 

Sospirai e, prendendo il mio ciondolo, dissi:-MewBerry, Metamorfosi!

Appena percepii le orecchie e la coda da gatto, uscii dal locale, seguita dalle altre MewMew.

Mi guardai intorno, ma non vidi niente.

Mi voltai verso le altre e loro ricambiarono il mio sguardo.

Rimanemmo in attesa, pronte ad attaccare in qualunque momento.

Tendemmo le orecchie per percepire il minimo rumore.

 

-Alieno! C'è un alieno!- urlò Mash.

Subito dopo apparvero tre figure fluttuanti, tre alieni: Pai, Tart e Ghish.

Fissai stupita Ghish, che mi concesse un ghigno divertito.

 

MewMina balzò in aria, sferrando il suo attacco che indirizzò verso Pai che lo schivò ed attaccò a sua volta il gruppo, seguito da Tart.

I due alieni, però, erano concentrati sulle mie compagne e non provarono neanche a colpirmi.

Mi voltai verso Ghish e gli indirizzai uno sguardo interrogativo.

-Ciao, micetta! Ti sono mancato?

Non risposi.

 

Non capivo cosa stesse succedendo.

 

Indicò con lo sguardo il parco Inohara che si trovava a pochi metri di distanza dal cafè e si avvicinò a me con uno dei suoi Sai per colpirmi, evitandomi di proposito.

 

Avendo capito cosa voleva fare, risposi al colpo colpendolo lievemente sul braccio.

 

Continuammo ad evitare l'uno gli attacchi finti dell'altro, allontanandoci sempre di più dal locale, diretti al parco.

 

Entrammo nel parco e subito finimmo di attaccarci.

 

-Ciao, piccola!- mi salutò facendo sparire le armi.-Mi sei mancata, sai?

-Anche tu- ammisi baciandolo sulle labbra.

-Mi spieghi che cosa hai combinato?- gli chiesi seria.

-Semplice! Ho convinto Pai e Tart ad attaccare le altre così, senza il loro intervento, sarei riuscito a convincerti ad allearti con noi!- rispose.

-E loro ti hanno dato retta?

-Certo!

-E... Perchè lo hai fatto?

-Ma per stare con te, ovvio!

-Ma io stavo tornando a casa! Non potevi aspettare qualche minuto? Così saremmo stati insieme tutta la sera!- lo rimproverai.

-Tutta la serata?- mi chiese malizioso.

-Ehm... Beh...

-Allora?- mi incalzò.

-Forse...

Mi abbracciò forte e mi sussurrò all'orecchio:-Lo sapevo!

Poi, sempre stringendomi a se, mi baciò con passione.

 

 

***

 

 

I due alieni continuarono ad attaccare le ragazze che, impegnate com'erano nella battaglia, non si accorsero che la loro leader non era con loro.

 

Nell'aria risuonavano le voci dei combattenti che gridavano:

-Fiocco d'energia!

-Fiocco d'azione!

-Attacco Clic Clac!

-Fiocco immobilizza!

-Elettrosiluro!

 

Le MewMew continuavano a respingere gli attacchi dei due alieni.

 

-Si può sapere cosa volete da noi?- disse ad un certo punto MewMina.

-Da voi? Assolutamente niente!- ghignò Pai.

 

Solo in quel momento le ragazze si accorsero dell'assenza di MewBerry.

 

 

***

 

 

-Le altre si saranno accorte della mia assenza...

-E allora? Penseranno che stai lottando!

-Non mi piace prenderle in giro- sospirò.

-Ehi, Strawberry...- le sussurrai prendendole il mento tra le dita.-Ti ho vista oggi mentre lavoravi! Non sembravi entusiasta...

-M-ma...!

-Lo sai che ho ragione...

-Si, ma... Non voglio continuare a mentire! Non a loro! Si fidano di me ed io... Sto tradendo la loro fiducia!

 

Sospirai.

 

La capivo.

 

Sapevo che aveva ragione a sentirsi così, ma...

 

-Non vorrai mica dirglielo..!

Sospirò, ma non mi rispose.

 

Capisco...

 

-Credo che tu abbia tutto il diritto di sentirti così, ma... Sai cosa potrebbe succedere? Hai pensato a cosa potrebbero dire, o fare...!

-I-Io...-balbettò.

Una lacrima solitaria le rigò il volto e l'asciugai con il pollice appena prima che questa cadesse sul suo vestito.

L'abbracciai per infonderle calore e sicurezza prima di dirle:-Sarò con te qualunque cosa tu decida di fare!

 

 

***

 

 

Intanto le MewMew combattevano contro i due alieni.

 

Dopo aver sferrato il suo attacco, MewPam partì di corsa per allontanarsi dai due alieni e cercare l'altra MewMew, ma venne intercettata e fermata dall'attacco di Tart.

-Dove pensavi di andare?

-A cercare la nostra amica!

-Tempo sprecato- ghignò Pai.

-Ragazze!- La voce di Ryan fermò il combattimento. -Il computer ha ricevuto un segnale! MewBerry si è trasformata in Strawberry!

Le MewMew rimasero come immobilizzate, mentre i due alieni ghignavano soddisfatti.

-La vostra compagna vi ha tradite! E' passata dalla nostra parte!- ripetevano i due alieni.

-No, no, no, NOO!!- piangeva Paddy.

-Rassegnatevi!- dises Pai.

-Mai!-ribatteva Pam.

-E-ehi, ragazze... Guardate...!-disse Lory indicando un punto in direzione del parco Inohara.

Le MewMew si voltarono e anche gli alieni.

 

Nel punto indicato da Lory scorsero due figure, una più alta dell'altra che camminavano affiancate verso di loro: Strawberry e Ghish.

 

Entrambe le parti rimasero sorprese, ma ognuna pensava ad una motivazione diversa dall'altra: i due alieni credevano che Ghish avesse convinto la MewMew a passare dalla loro parte, mentre le MewMew pensavano che la ragazza avesse sconfitto l'alieno.

 

Nessuno aveva pensato che i due potessero stare insieme.

 

 

***

 

 

Arrivammo al cafè insieme, sotto lo sguardo sorpreso, stupito e un po' impaurito delle mie compagne di squadra.

-S-Strawberry...!-balbettò MewMina posando lo sguardo prima su di me, poi su Ghish e infine nuovamente su di me.

-Cosa sta succedendo?-chiese Ryan con un filo di voce.

-I-io... devo dirvi u-una co-cosa...-balbettai.

Aprii la bocca per continuare a parlare ma non ne uscì niente, non una parola, non un gemito...niente!

Abbassai lo sguardo.

 

Non avevo neanche il coraggio di guardare in faccia le mie amiche e confessare i miei sentimenti nei confronti dell'alieno che si trovava al mio fianco.

 

Avevo paura.

Paura per la reazione che avrebbero potuto avere, per quello che avrebbero potuto dire...

 

Boccheggiai, senza più la forza di respirare...

 

Mi sentii mancare l'aria nei polmoni...

 

Sentii una leggera pressione sulla spalla che mi diede un coraggio che non sapevo di possedere.

Una mano!

Non avevo bisogno di guardarla per capire a chi appartenesse.

Riconobbi subito che era la mano di Ghish.

 

Alzai lo sguardo e sorrisi leggermente agli altri che mi guardavano sorpresi per il gesto amorevole di Ghish.

 

Annuii impercettibilmente.

Forse lo notarono, forse no...

 

Ma ciò che rese quel momento indimenticabile furono le parole di Ghish:

-Io mi sono innamorato... E lei ricambia i miei sentimenti!




Allora? Che ne pensate?? 
RECENSITE

Gely_9_5

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Capitolo 10
*** Nothing, nothing ***


Ciao a tutti!
Scusate per il ritardo, ma è stato un capitolo difficile da scrivere...! Ho dovuto pensare alle giuste reazioni di ogni componente del gruppo e, credetemi, non è stato per niente facile!
Ho una notizia da darvi: vi annuncio che la storia ha raggiunto le 50 recensioni!
E' una sensazione bellissima!
Mi volete davvero bene, eh? ^.^
L'ultima cosa: noterete che in questo capitolo quando cambia il narratore (Ghish o Strawberry) lo scriverò, perchè mi è stata fatta notare una piccola difficoltà nel capire chi racconta.
Non mi tratterrò a lungo...
Allora... BUONA LETTURA!!

 

 

Strawberry

 

 

Le parole di Ghish colpirono anche me: erano dolci ma decise nello stesso tempo.

Lo guardai per pochi secondi, poi spostai lo sguardo sugli altri che, però, avevano un'espressione diversa dalla mia: i due alieni guardavano Ghish con occhi sbarrati, un misto di compassione e delusione nei loro sguardi; le altre Mew Mew mi guardavano con aria interrogativa; Kyle ci fissava sbalordito e a bocca aperta e Ryan guardava Ghish con uno sguardo colmo d'odio.

Deglutii.

-S-Straw...berry... c-cosa... sta d-dicend-do?-balbettò MewMina incredula.

Annuii. Poi guardandola negli occhi scuri, le dissi:-E' la verità!

Le MewMew mi fissarono.

Ricambiai i loro sguardi e notai l'accenno di un sorriso sulle labbra di MewPam:credo avesse capito che il mio atteggiamento del giorno prima era dovuto a Ghish e credo che mi capisse.

Anche MewPaddy e MewLory non sembravano più deluse, ma forse avevano capito cosa mi avesse spinto a manifestare i miei sentimenti.

Solo MewMina aveva mantenuto il suo sguardo. Era molto simile a quello di Ryan.

Dopo un lungo silenzio, Pai si rovolse a Ghish e disse:-Cosa è successo? Che cosa hai fatto? Perchè ci hai fatti venire qui? Faceva parte dei tuoi piani? Non volevi portarla dalla nostra parte, è così?

-Si, Pai. Era tutto calcolato-gli rispose con freddezza sostenendo lo sguardo del fratello maggiore.-E non me ne pento, se è questo che vuoi sapere!

Pai socchiuse gli occhi, apparentemente senza parole. Poi gli disse:-Ti metterai nei guai!

Ghish sorrise leggermente al fratello maggiore.

-Non m'importa... Sono felice e questo è quello che conta!

Tutti guardarono Ghish a bocca aperta, me compresa.

E' felice, con me...

E' felice e... lo sono anch'io!

Sorrisi.

Sorrisi alle mie amiche, a Ryan e Kyle e ai due alieni.

Un sorriso piccolo, ma sincero!

Poi, successe una cosa che mai mi sarei aspettata.

 

 

Ghish

 

La Mew gialla, la più piccola del gruppo, fece un passo in avanti verso di noi e, sorridendo a Strawberry, si rivolse verso di me con sguardo amichevole.

Mosse la mano guantata porgendomela, sempre sorridendo.

Quel gesto mi lasciò interdetto e, come me, anche Strawberry e gli altri avevano la stessa espressione sul volto.

Restai senza parole davanti al suo gesto, ma riuscii a portare in avanti il braccio avvicinando la mia mano alla sua. La guardai per un po', dubbioso, ma poi sorrisi a mia volta alla piccola e strinsi lievemente la sua mano.

-Io sono Paddy!- sorrise.

 

 

Strawberry

 

Non mi sarei mai aspettata una reazione del genere da parte di Paddy.

E' sempre stata la più vivace ed amichevole del gruppo, questo si, ma non avrei mai pensato che la piccola Paddy potesse fare amicizia con un alieno!

Tutti rimasero stupiti davanti al suo gesto, ma Ghish le strinse la mano in segno d'amicizia.

Nel vedere quella scena, il mio cuore si riempì di gioia.

Oh, Paddy...

Ma la felicità di quel momento venne interrotta da uno sbuffo di Ryan che, evidentemente infastidito, si girò ed entrò nel locale, seguito da Mina.

Kyle, Lory e Pam, però, rimasero, così come i due alieni.

Li fissai a lungo, uno per uno cercando di capire i loro sguardi che, fortunatamente per noi -per me e Ghish-, erano cambiati in meglio.

Il nostro lungo silenzio venne interrotto dalla squillante voce di Paddy che diceva:-Beh? Che aspettate? Fatevi avanti!

Lory e Pam guardarono la piccola a bocca aperta, ma poi un leggero sorriso apparve sul volto di Pam che si fece avanti a sua volta porgendo la mano a Ghish, seguita dallo stesso gesto di Lory e da una pacca sulla spalla da parte di Kyle.

In tutto questo, però, i due alieni rimasero esclusi.

Per questo mi avvicinai timidamente a loro e, con un leggero sorriso, porsi una mano al più grande.

Lui la guardò a lungo, spostando lo sguardo dalla mia mano, al mio volto e a quello di Ghish, ma non mi strinse la mano.

Stavo per rinunciare, quando notai con la coda dell'occhio che il più piccolo, Tart, colpiva leggermente il fianco del maggiore con il gomito.

Questo gesto lo indusse a sbuffare e a prendermi la mano, se pur con diffidenza, ma con una presa salda.

Lo guardai negli occhi scuri e gli dedicai un sorriso più aperto e spontaneo che, impossibile a crederci, lui ricambiò.

 

 

Ghish

 

Avevo paura della reazione degli altri: delle compagne di squadra di Strawberry ma, soprattutto, di quella dei miei fratelli.

I miei dubbi, però, svanirono subito: venni, infatti, subito accolto da tutte le sue compagne, eccetto una, e da un ragazzo alto, con i capelli castani raccolti in una lunga coda e gli occhi dello stesso colore. Il secondo ragazzo, invece, non mi degnò nemmeno di una parola, ma da quanto mi aveva detto Strawberry, il ragazzo in questione non era molto socievole ed amichevole.

Temevo, inoltre, la reazione dei miei fratelli che, contro ogni aspettativa, mi sorprese: Pai, infatti, se pur 'costretto' da Tart, rispose alla stretta di mano di Strawberry degnandola anche di un sorriso.

Dopo di lui, fu la volta di Tart che strinse infantilmente la mano di Strawberry e sdrammatizzò la situazione facendole una linguaccia.

Dopo di che, si fece avanti la mew verde che si ritrasformò ritornando umana, seguita dalla mew gialla e dalla mew viola, e ci invitò timidamente ad entrare nel locale, lanciando di tanto in tanto, sguardi furtivi a Pai.

Che la verdina provi qualcosa per mio fratello?

Guardai Pai che si guardava intorno disorientato cercando una scusa valida per declinare l'invito, così lo aiutai dicendo:-Non credo che saremmo i benvenuti.-Risposi alla domanda della ragazza alludendo alla Mew azzurra e al biondino che erano entrati nel locale.

-Oh...-fece semplicemente lei.

-Io non credo ci siano problemi- disse invece la viola, una ragazza con i capelli lunghi e scuri, alta e snella.-Potete entrare se a Strawberry non da fastidio.

Sentendosi chiamata in causa, Strawberry sussultò lievemente e rispose:-Oh, si, si... Certo!

-Bene- sorrise la viola.

-Accomodatevi- fece strada la verde.

 

 

***

 

 

Entrai in un ampio salone occupato da numerosi tavoli bianchi e rossi, le pareti erano di colori pastello ed erano ornate da finestre a forma di cuore.

Un locale al femminile! pensai.

Mentre mi guardavo intorno, scorsi ad un lato della sala la mew azzurra, ancora trasformata, affiancata dal biondino.

Non si fidano ancora di noi... constatai.

Il ragazzo biondo, Ryan, chiamò in una stanza a parte le ragazze e cominciarono a discutere animatamente.

Mi avvicinai alla porta chiusa della stanza incurante dei richiami di Pai ed iniziai ad origliare.

-Cosa c'è, Ryan?- sentii la voce di Strawberry.

-Cosa c'è? Osi chiederlo?- il tono di voce del ragazzo non mi piaceva. -Ti rendi conto chi hai portato nel nostro locale? Hai abbassato la guardia, Strawberry!

-Non prendertela solo con lei!-disse una voce dolce e timida che forse apparteneva alla verdina. -Anche noi li abbiamo accolti nel locale!

-Esatto! E siete state delle stupide! Tutte quante!

Il tono di voce del ragazzo non mi piaceva e strinsi i pugni cercando di resistere all'impulso di entrare e prenderlo a pugni.

-Sono d'accordo con lui- intervenne una voce che non avevo ancora sentito ed apparteneva ad una ragazza con fare altezzoso, forse la mew azzurra.

-Mina, non iniziare anche tu!-sbottò Strawberry.

-Ragazze, calmatevi!- disse la viola. -E tu, Ryan, ascolta!

Ci fu un momento di silenzio e temetti di essere stato scoperto. Poi, però, ricominciarono a parlare.

-Strawberry, - iniziò il ragazzo più calmo – perchè? Spiegami solo... perchè?

-I-io... Io mi sono innamorata, Ryan. Credo che non si possa comandare al cuore e...

-Ma almeno ragiona! -la interruppe. -E' il nemico! Di sei fatta fregare dal nemico!

-Non mi sono fatta fregare! Io lo amo!-urlò. -Possibile che tu non riesca a capire? Io e Ghish ci amiamo! Non c'importa se siamo nemici!

-Quindi tu credi che gli alieni provano sentimenti e che non possono esserci nemici, giusto?

-Si- rispose sicura Strawberry.

-Qualcuna di voi crede a questa fantasia?- chiese beffardo rivolgendosi alle altre.

-Ghish!

La voce di Pai mi fece sobbalzare.

-Che vuoi?

-Non credi di doverci delle spiegazioni?- disse sedendosi ad uno dei tavoli e ticchettando con le dita sul tavolino.

Sbuffai.

Beh, di certo una spiegazione la meritano...!

 

 

Strawberry

 

Temevo che le altre mi voltassero le spalle.

Rimasi con il capo chinato in avanti aspettando la risposta negativa delle mie amiche e una ramanzina di Ryan.

Sospirai.

-Certo che no!- rispose Mina, ancora trasformata in MewMina.

Fuori una! pensai.

-Lory?

La ragazza guardò Ryan negli occhi e ciò che rispose fu solo un miscuglio di sillabe incomprensibili:-Beh, io... Ma...

Ryan sbuffò e guardò Paddy in attesa di una risposta.

Forza, Paddy... Dillo! Prendetevi gioco di me e...

-Non è una fantasia!- gridò la piccola facendo sobbalzare tutti.

Alzai lo sguardo in tempo per vedere la piccola che saliva su una sedia e puntando un dito contro Ryan diceva:-Io credo che gli alieni non siano nemici, ma potrebbero diventare anche nostri amici!

Di certo si sta riferendo al più piccolo, Tart...

Le parole di Paddy lasciarono tutti stupiti e diedero a Lory la forza di farsi avanti:- Anche io credo che si possa raggiungere un accordo...-disse timidamente.

Ryan, esasperato, guardò Pam. -Spero che almeno tu abbia un po' di buon senso!

La modella sorrise. -Come ha detto Strawberry, il cuore non si può comandare. Lei prova dei sentmenti sinceri nei confronti del nemico, ma quest'ultimo ricambia ed io credo che non bisogni allontanarli solo per le differenze di razza o di pianeta...

-Vi siete dimenticate che loro vogliono distruggere la razza umana?

-Non credo che i loro obbiettivi siano questi, ormai- disse Pam guardandomi e sorridendomi.

La ringraziai telepaticamente per il suo intervento.

-Tutte voi la pensate in questo modo?- fu la sua ultima domanda.

Tutte, una per una, annuirono, anche Mina sembrava aver capito e rimase col capo chino indecisa sul da farsi.

-Oh... E... E va bene!- si rassegnò Ryan. Si avvicinò alla porta, seguito da tutte noi ed aprì la porta.

 

 

Ghish

 

-Cosa... Cosa dovrei dirvi?-chiesi ai miei due fratelli senza avere il coraggio di guardarli negli occhi.

-Non saprei... Cosa ci devi dire?- chiese Pai con il suo solito sguardo inquisitore.

-Potresti cominciare dall'inizio!-suggerì Tart.

Sospirai.

Oramai è arrivato il momento di dirglielo, no?

-Ricordate... Ricordate il giorno in cui voi attaccaste le Mew Mew in posti diversi?- Iniziai. I due annuirono. -Beh, io quel giorno andai da Strawberry. E' cominciato tutto da quel giorno!

Non dissi loro del bacio, né di come le avevo fatto perdere la memoria.

-Da quel giorno abbiamo iniziato a frequentarci. Non seriamente, come una coppia... Ma poi...- presi un gran respiro e, tenendo lo sguardo fisso sul tavolino, sorrisi. -..poi abbiamo capito che provavamo dei sentimenti... Ci amavamo! E...

Non riuscii a dire più niente.

Avevo il volto completamente rosso e temevo che Pai potesse fare una delle sue solite battutine.

Lui e Tart si scambiarono uno sguardo d'intesa e poi mi fissarono, sorridenti, ma non per prendermi in giro. Sembravano... felici per me..?

-Sono felice che tu abbia ottenuto ciò che volevi- ammise Pai, ancora sorridendomi.

Risposi al sorriso e li ringraziai. -Grazie Pai! Grazie, ragazzi... Grazie!

In quel momento sentimmo un rumore e ci voltammo appena in tempo per vedere una porta aprirsi ed uscire da essa Strawberry con le sue compagne e il biondino.

Io e Strawberry ci sorridemmo ed entrambi capimmo che era andato tutto bene.

Niente poteva dividerci, ormai! 


Continuate a recensire! Prima di arrivare al capitolo 20 mi piacerebbe raggiungere le 100 recensioni.
Conto su di voi!
KISSKISS
Gely

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Capitolo 11
*** Trouble ***


Salve a tutti!
SCUSATE il ritardo, ma mi farò perdonare con questo succulento capitolo!
Vi avverto: ci sarà Mark, per la gioia  di tutte le sue fan! (perchè ce ne sono?!)
Non mi prolungherò, quindi... BUONA LETTURA!!



Ghish

 

 

Strawberry, le mew mew, il 'biondino'- Ryan- e il 'moretto' uscirono dalla sala e si avvicinarono a noi. Ci disponemmo in cerchio, una circonferenza irregolare, dove io e Strawberry eravamo vicini e di fronte a me c'erano i due ragazzi più grandi. Al mio fianco c'era Pai che mi lanciava sguardi rassicuranti.

Il biondino si schiarì la voce. -Strawberry ci ha illuminati con la sua versione dei fatti...-. Sottolineò la parola illuminati con enfasi eccessiva e questo mi irritò. -Siamo qui per ascoltare la tua.- disse gelido guardandomi con quei suoi occhi di ghiaccio.

Presi un respiro profondo, guardai prima Strawberry e le strinsi la mano, poi guardai tutti i componenti di quello strano gruppo negli occhi e cominciai a parlare loro dei sentimenti che provavo per Strawberry e raccontare loro di 'come' era successo, senza entrare però in particolari personali e privati che sarebbero rimasti tra me e lei.

Quando finii di parlare guardai nuovamente Strawberry che ricambiò il mio sguardo con un sorriso d'approvazione. Volgemmo lo sguardo alla sala, dove mi concentrai sulle reazioni degli altri: una ragazza, la verdina, sorrideva appena compiacuita e felice; la più piccola delle Mew Mew aveva sul volto un grande sorriso in cui mostrava tutti i suoi piccoli denti; una ragazza alta dai capelli e gli occhi scuri guardava Strawberry con una strana luce negli occhi; una ragazzina, la mew azzurra, abbozzò un leggero sorriso che forse nessuno notò; il ragazzo più grande sorrideva compiaciuto guardandomi; il biondino, Ryan, incrociò le braccia e continuò a fissare me con disprezzo e Strawberry con... nostalgia? , Tart mi sorrideva insieme a Pai gettando ogni tanto delle occhiate furtive alla ragazzina più piccola, così come Pai faceva con la verdina.

Le Mew Mew si avvicinarono a noi ed iniziarono a parlare animatamente con Strawberry coinvolgendomi nei loro discorsi.

Anche Tart e Pai si avvicinarono, ma rimasero all'estremità del gruppo.

I due ragazzi, invece, se ne andarono, passando per un corridoio e sparendo dietro una porta.

Chissà dove stanno andando...

Le voci delle ragazze mi distrassero dai miei pensieri e mi concentrai su loro.

 

 

Passai tutto il pomeriggio nel locale insieme alle ragazze ed i miei fratelli.

Parlai con loro e mi resi conto, e se ne accorsero anche Pai e Tart, che gli umani non erano le creature che ci avevano detto gli abitanti del nostro pianeta, ma, anzi, erano per certi aspetti anche migliori di noi.

Mentre pensavo ciò, la voce di Strawberry interruppe i miei pensieri:-Ehi! Va tutto bene?

Le sorrisi ed annuii. -Certo!

Quando il cielo fuori iniziò ad oscurarsi, le ragazze se ne andarono una alla volta, non prima, però, di aver salutato me e i miei fratelli.

Alla fine rimase solo Strawberry con noi.

-Ora devo andare. I miei genitori mi staranno aspettando.- disse.

-Hai ragione... Io andrò con i miei fratelli,- poi abbassando la voce aggiunsi -temo che mi riampiranno di domande!

Strawberry ridacchiò e mi salutò dandomi un bacio a fior di labbra.

-Buonanotte!

-Buonanotte, micetta.

 

 

Strawberry

 

 

Fu una serata entusiasmante!

Io e Ghish avevamo detto a tutti dei nostri sentimenti e gli altri lo avevano accolto tra loro!

Tornai a casa saltellando per la felicità e, mentre chiudevo la porta d'ingresso, non mi accorsi di una figura nascosta dietro un cespuglio che mi osservava.

Cenai con i miei genitori, poi li salutai ed andai nella mia camera per prepararmi per la notte.

Mi misi nel letto e spensi la luce.

Stavo per addormentarmi, quando sentii un rumore e subito dopo una leggera folata di vento mi scostò una ciocca di capelli dal volto. Mi voltai, ma nell'ombra riuscii a vedere solo una sagoma scura che mi si avvicinava.

-C-chi...?

-Ssh...- mi interruppe una voce, una voce maschile...

Non sarà mica...?

-Ghish?- sussurrai nel buio.

La sagoma sorrise, si chinò su di me e mi baciò.

Ricambiai il bacio e lui fece aderire il suo corpo al mio.

Continuammo a baciarci, sempre con più trasporto.

Ad un certo punto il bacio divenne più aggressivo. La sua lingua esplorava ogni angolo della mia bocca...

Mi sfuggì un gemito che lo fece fermare per pochi istanti, ma poi riprese ad esplorarmi con foga. Sentii una pressione all'altezza del bacino e capii che la causa della sua eccitazione era il gemito di poco prima.

Spostò il peso del suo corpo sul lato sinistro, in modo da avere il braccio destro libero e con quello iniziò ad armeggiare con i bottoni della mia maglia.

Dopo pochi minuti, rimasi solo con una sottile mutandina, mentre lui non aveva più neanche quella.

Iniziò a toccarmi il seno e a baciarmi i capezzoli.

Inarcai leggermente la schiena.

Continuò a scendere verso il ventre baciando e leccandomi ogni lembo di pelle.

Arrivato nei pressi della mia intimità, fece scorrere una mano sotto l'elastico e mi penetrò prima con un dito, facendomi restare senza fiato; poi con due ed io inarcai la schiena; quando mi penetrò con tre dita, lasciai uscire un gemito più forte del precedente.

Uscì da me, mi tolse malamente l'ultimo indumento rimastomi e mi allargò le gambe.

Lo lasciai fare.

Piegai le ginocchia ed allacciai le gambe al suo bacino, invitandolo ad entrare.

Non mi fece attendere.

Entrò nella mia intimità con una spinta forte e decisa, seguita da un'altra ed un'altra ancora...

Quelle spinte erano più forti e dolorose rispetto alla nostra prima volta e mi lasciai sfuggire un singhiozzo. Lui lo sentì, ma continuò a spingere dentro di me.

Gemetti.

-G-Ghish...- ansimai. -P-piano...- lo implorai mentre lo allontanavo dolcemente da me e provavo a sollevarmi.

Invece di fare ciò che gli avevo chiesto, mi prese i polsi e mi schiaccò al materasso sotto il suo peso, mentre continuava a spingere.

Singhiozzai ancora, questa volta più rumorosamente.

-M-mi fai... male...!

Non rallentò.

Non si fermò.

Continuò come se niente fosse...

Mi divincolai dalla sua presa su uno dei polsi e provai a schiaffeggiarlo, ma lui deviò la mia mano e lo colpii sull'orecchio.

Mi ci vollero alcuni secondi per capire: l'orecchio che avevo colpito non era a punta come le orecchie degli alieni, ma era normale... Da umano!

Rimasi immobile, mentre un raggio di luna si posava sui capelli di lui, che non erano verdi come quelli di Ghish.

No, non erano i suoi...

Lui non era Ghish...

Lui aveva capelli corti e scuri...

Lui lo conoscevo molto bene...

Lui...

-...Mark! 



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Capitolo 12
*** Alien! ***


Eccomi! Sono tornata con il nuovo capitolo!
Cosa farà Mark? E, soprattutto, Ghish gliela farà pagare?
Scopritelo leggendo!
BUONA LETTURA!





Strawberry

 

 

-Mark?! Cosa stai facendo?!

-Ti sto facendo mia!- ghignò, spingendo per l'ennesima volta.

Quasi urlai per il dolore.

-Basta... SMETTILA!- gemetti.

Mi cadde una lacrima che scivolò sulla guancia e finì sul cuscino.

Ghish...

In quel momento sentii una strana vibrazione e mi parve di vedere il medaglione per la metamorfosi, che avevo posato sul comodino, illuminarsi.

Subito dopo vidi una fioca luce verde all'interno della camera e dei lunghi capelli verdi mi svolazzarono davanti mentre Ghish afferrava Mark per le spalle e lo spingeva contro il muro, allontanandolo da me.

Gli tirò un forte pugno sul volto che lo fece cadere per terra, mentre dal naso e dal labbro gli fuoriusciva del sangue.

-Maledetto...-borbottò Mark mentre provava ad alzarsi da terra.

Ghish lo colpì di nuovo e lui sbattè la testa sul pavimento, svenuto.

Stava per colpirlo di nuovo.

-Fermo!-gli ordinai con il fiato che mi restava in gola.

Lasciò perdere il ragazzo e mi si avvicinò. Si sedette sul bordo del letto e prese ad accarezzarmi il volto.

Scoppiai a piangere e posai la fronte sulla sua spalla, percossa dai singhiozzi.

Mi strinse a se per tranquillizzarmi.

Dopo qualche minuto mi allontanai da lui asciugandomi le lacrime.

-Sei ferita? Ti ha fatto male? Cosa...?

-Ghish...!-lo interruppi con la voce rotta dal pianto. -Sto... Sto bene.

Mi guardò poco convinto, ma si rassegnò e mi abbracciò di nuovo; poi si allontanò, afferrò malamente Mark e, prima di smaterializzarsi, mi sussurrò -Torno subito!

Lo aspettai seduta sul letto, ancora nuda.

Strinsi le gambe al petto e posai il mento sulle ginocchia.

Dopo circa conque minuti ritornò.

Gli feci spazio sul letto e si distese al mio fianco, facendomi posare la testa sul suo petto.

Continuò ad accarezzarmi fino a che non mi addormentai.

 

 

***

 

 

Ghish

 

 

Mi trovavo nel parco Inohara, quando sentii una vibrazione ed ebbi l'impressione che Strawberry fosse in pericolo.

Mi materializzai nella sua stanza e la vidi sul letto, sotto quel ragazzo, Mark.

Lo afferrai e lo colpii forte.

Volevo ucciderlo.

Volevo fargliela pagare per quello che aveva fatto a Strawberry.

Ma lei mi fermò.

Dopotutto era il ragazzo che aveva amato per tanto tempo e non avrebbe voluto vederlo morire nella sua stanza.

Lo portai fuori da quella casa, gli cancellai la memoria e lo lasciai davanti al parco. Fatto questo tornai dalla mia micetta.

Era molto scossa, anche se diceva di stare bene, e poco dopo si addormentò sul mio petto, quasi come fosse un cuscino.

La strinsi a me e la coprii.

-Ti proteggerò, sempre...- le sussurrai all'orecchio.

Mi addormentai.

 

 

 

 

Quando mi svegliai, Strawberry stava ancora dormendo.

La baciai dolcemente sulla fronte.

La guardai dormire: i capelli color cremisi, tutti disordinati; gli occhi chiusi; le spalle scoperte; il petto, nascosto dalla leggera coperta, che si alzava e si abbassava a ritmo con il suo respiro;...

-Ehi...- La sua voce, assonnata, interruppe i miei pensieri.

-Ciao, micetta.

Le diedi un bacio sulle labbra.

-Come stai?- osai chiederle.

Ci pensò un po' prima di rispondere.

Posò la testa sulla mia spalla e, mentre l'accarezazvo, rispose:-Bene,... credo.

Nella mia mente vedevo le immagini della notte precedente e sentivo la rabbia crescere dentro di me. Strinsi un pugno talmente forte che le unghie penetrarono nella carne.

-Ghish!- mi richiamò alla realtà accarezzandomi il petto. -Va tutto bene?

-No! Non va tutto bene! Hai idea di come possa essermi sentito ieri sera? Quando ti ho vista qui... sul letto... con... lui...! Io...

-Ghish! E' tutto finito! Siamo insieme, ora...

Sospirai.

Aveva ragione.

Si sollevò e, puntellandosi sulle braccia, si posizionò sopra di me.

Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:-Voglio fare l'amore con te...!

-S-sei... sicura?

Annuì.

Si avvicinò a me ed iniziammo a baciarci.

 

 

***

 

 

Avevo voglia di fare l'amore con lui.

Volevo dimenticare Mark e quello che aveva fatto.

Mi stesi sopra di lui e mi baciò con trasporto.

Fu un bacio intenso, passionale. Con esso entrambi volevamo scacciare il dolore che avevamo provato la sera prima.

Gli accarezzai dolcemente il petto, toccando i suoi muscoli. Poi gli tolsi la maglia.

In velocità si tolse il resto dei vestiti.

Mi fece stendere sul materasso sotto di lui.

Piegai le ginocchia ed allacciai le gambe alla sua vita.

Entrò in me dolcemente, non con spinte dolorose come quelle della sera precedente.

Quella mattina dalle mie labbra uscirono solo gemiti di piacere.

 

 

 

 

Passò un mese dall'inizio delle vacanze e dovetti tornare a scuola.

Faceva ancora molto caldo ed era piacevole camminare da casa a scuola la mattina. Peccato solo che dovevo svegliarmi presto.

-Strawberry! Ehi!- urlarono Mimì e Megan.

-Ciao, ragazze!- salutai.

Andammo a scuola insieme.

Fu una bella giornata.

Gli insegnanti non ci assegnarono compiti e, stranamente, non mi addormentai.

All'uscita salutai le mie amiche ed iniziai a camminare verso casa, ma appena uscii dal cancello della scuola, vidi un ragazzo che procedeva verso di me.

Mark!

Non lo vedevo da quando mi aveva aggredita e non ero contenta di incontrarlo.

Arretrai fino a sparire dietro il cancello.

Magari non mi ha vista...

-Strawberry! Che piacere vederti!

Oh, no...!

-C-ciao, Mark...

Feci finta di sorridere.

-Non ci siamo visti spesso durante le vacanze...

-Ehm... Già, hai ragione... Sono stata molto impegnata... Sai...al café...

-Già, capisco... Torniamo a casa insieme?

-Ehm... Ehm... Beh, ecco io...

Accidenti! Devo vedermi con Ghish al parco!

-...io devo...andare... Al café! Si, si... Al café!

-Allora ti accompagno!

-NO!- urlai. Poi, capendo ciò che avevo fatto, ripetei con voce più bassa:-No, io... Devo andare...ora... Sola...

-Oh... Okay...

-Allora... ci vediamo. Ciao!- dissi e corsi via, verso il parco.

 

 

Arrivai al parco dopo pochi minuti e rallentai la mia corsa.

Camminai seguendo un sentiero ed arrivai nei pressi di un albero dove Ghish era seduto su un ramo.

-Micetta! Finalmente!

Con un salto degno del miglior felino, arrivai sul ramo e mi sedetti di fronte all'alieno.

-Scu-scusami...- dissi ansimando ancora per la corsa.

-Devi lavorare anche oggi?- mi chiese.

-Si... Per tutto il pomeriggio...

-Secondo me Reyan vi fa lavorare troppo...

-Ryan! Ghish, si chiama Ryan!

Dopo un mese ancora non ricordava bene il suo nome.

Guardai l'orologio da polso. -Oh, no! Arriverò in ritardo! E Mina se la prenderà di nuovo...

Ghish, allora, mi porse il suo braccio, che afferrai senza esitare, e ci trasportò al Café.

Grazie a lui arrivai in orario e Mina non ebbe nulla da dire.

Era un mese che gli alieni frequentavano il locale, prima e dopo l'orario di apertura in modo da non farsi vedere dai clienti, anche se Ryan all'inizio non era completamente d'accordo su questo. 'Vogliono imparare a conoscere le nostre abitudini e le nostre armi, in modo tale da attaccarci in qualunque momento!'

Ma dopo un mese, anche lui iniziò ad imparare a fidarsi di loro.

 

 

-Ciao a tutti!- salutai quella sera all'uscita dal locale. -Torniamo a casa!- dissi a Ghish.

Iniziammo a camminare, ma nel bel mezzo del parco apparve Mark davanti a noi.

Sussultai alla sua vista e anche Ghish rimase stupito.

-Non mi sembra che tu sia poi così sola...- ringhiò guardandoci.

-M-Mark...! Cosa vuoi?

-TE!- urlò.

Istintivamente Ghish mi si parò davanti per farmi da scudo. -Non-ti-avvicinare- scandì in tono minaccioso.

-Altrimenti cosa fai? Mi cancelli di nuovo la memoria?

Io e Ghish sussultammo di nuovo.

Quindi lui sa...?! Lui ricorda?!

Vedendo le nostre facce sbalordite il ragazzo disse:-Esatto! Ricordo tutto di quella notte...

Ghish strinse forte i pugni: odiava dover parlare di quella notte.

-...Ricordo ogni-centimetro-del-tuo-corpo, Strawberry... I tuoi gemiti... I tuoi movimenti...

Arrossii ripensando a quell'episodio, ma Mark guardava Ghish. Lo stava provocando...e ci stava riuscendo!

Posai la mano sulla spalla di Ghish.

Allora lui cominciò a ridere, prima silenziosamente, poi sempre più forte. -Allora, ricorderai anche ciò che hai ricevuto, quella notte... Il nasino e la boccuccia da ragazzo perbene spaccati e sanguinanti...

Il ragazzo digrignò i denti.

Ignorandolo, continuò:-Ricordo quello che hai fatto tu... E quello che sei...

Ghish smise subito di ridere.

Il ragazzo sorrise. -...Alieno!  




OOOOOH! E ora??
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto
Gely_9_5
  

 

OOOO 

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Capitolo 13
*** Jealousy ***


Eccomi con un nuovo capitolo!
Prima di cominciare vorrei solo informarvi che la storia ha raggiunto le 70 recensioni!
Grazie alle 7 persone che hanno recensito il capitolo precedente, a tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite (21), seguite(23) e ricordate(5)!
Un grande bacione a tutti, vecchi e nuovi recensori!
E ora godetevi il nuovo capitolo!
BUONA LETTURA!!





-Pensavi che con la tua insulsa magia potessi cancellare i miei ricordi? Ti sbagliavi di grosso!- rise Mark senza avere la discrezione di non farlo notare a Ghish che si innervosì ancora di più.

La magia di Ghish ha qualcosa di strano... Non è successo solo su Mark, ma anche su di me! Non ha funzionato ed io mi chiedo... perchè?

Vidi Ghish in difficoltà e non seppi che fare...

-Adesso basta, Mark!- gli urlai contro.

Entrambi mi guardarono sorpresi per la mia reazione, ma Mark si riprese subito e ridendo disse:-Strawberry, Strawberry... Lo difendi? Nonostante quello che ti ha fatto?!

-Quello che mi ha fatto lui non è niente in confronto e quello che mi hai fatto tu, Mark...

E dicendo questo, mi avvicinai a Ghish cercando il suo conforto.

Ci prendemmo per mano per infonderci sicurezza a vicenda.

A quel gesto, Mark divenne rosso in volto, strinse forte i pugni e serrò i denti prima di lanciare un urlo acuto.

Subito dopo fu circondato da un bagliore azzurro e biancastro.

Istintivamente, io e Ghish ci allontanammo da lui, mentre la figura di Mark subiva una trasformazione: i suoi lineamenti cambiarono, gli occhi divennero più chiari, i capelli si allungarono e si schiarirono fino a diventare dorati e i vestiti che indossava sparirono e al loro posto comparve una divisa blu composta da un paio di pantaloncini blu e una giacca lunga dello stesso colore.

Non avevo mai visto Mark così e ne rimasi sorpresa, anche perchè non sapevo che potesse trasformarsi. Anche Ghish rimase stupito quanto me.

Poco dopo, la luce si diradò e Mark-trasformato ci guardò sfidante.

Estrasse una lunga spada lucente e la puntò verso di noi.

Afferrai il mio medaglione e mi preparai per la metamorfosi mentre Ghish al mio fianco richiamava i suoi sai.

 

 

 

NEL FRATTEMPO AL CAFE' MEW MEW

 

-Strawberry e Ghish stanno davvero bene insieme, vero, Mina?- chiese Lory con gli occhi che le brillavano.

La ragazza si limitò ad annuire poco convinta, continuando a fissare i due alieni che erano seduti nel locale a parlare con Kyle e Paddy, mentre beveva il suo tea.

-Dov'è Ghish?- chiese Pai al fratello più piccolo, mentre il cuoco ritornava nella cucina.

-E' uscito con la sua ragazza...

Pai fece una smorfia.

L'alieno non si era ancora abituato all'idea che il fratello potesse stare insieme a qualcuno (-Con il suo carattere...- diceva), figurarsi con un'umana!

-Ehi, Tart!

Paddy richiamò l'alieno che ormai era diventato un suo amico.

-Mmm... Si?

-Perchè non andiamo in cucina a prendere un'altra fetta di torta?

-Un'altra?! Ma ne abbiamo mangiate tre fino ad ora!

-E allora?- chiese la ragazzina facendo una piccola linguaccia.

Il giovane alieno rise e seguì l'amica che prima di uscire dalla sala fece l'occhiolino a Lory che arrossì vistosamente.

La mew verde si avvicinò al tavolo dove sedeva l'alieno più grande.

-P-posso... Posso portarti qualc-cosa?- chiese balbettando per l'imbarazzo.

-No, grazie- rispose l'alieno accennando un sorriso alla ragazza.

Lei si sedette lentamente al fianco di Pai, tenendo lo sguardo basso.

Si vergognava a rivolgere la parola all'alieno, ma quando ci provò, venne interrotta dalla voce di Ryan che risaliva le scale che portavano al laboratorio che diceva:-Ragazze, ragazze! Presto! Strawberry è in pericolo!

-Come sarebbe a dire in pericolo?- chiese Mina allarmata.

-Ero in laboratorio ed ho ricevuto un segnale dal suo medaglione. Si è trasformata ed era in compaglia di Ghish- affermò scoccando uno sguardo ostile a Pai.

-Deve esserci una spiegazione...- borbottò Pai più per convincere se stesso che gli altri.

Uscirono tutti di corsa dal locale diretti verso il parco.

-E' da lì che veniva il segnale- disse Ryan.

Il gruppo iniziò ad avanzare, chi correndo, chi fluttuando nell'aria.

Mentre si avvicinavano al parco, Ryan si avvicinò a Pai e minacciò l'alieno:-Se Ghish ha fatto del male a Strawberry ve la vedrete con me!

I due alieni erano preoccupati.

Possibile che Ghish aveva organizzato tutto per imbrogliarli? Imbrogliare loro e gli umani?

 

 

 

***

 

 

Si avvicinarono ad una zona circondata da folti alberi e la scena che si ritrovarono davanti lasciò tutti senza fiato: io e Ghish che combattevamo fianco a fianco contro un ragazzo armato di spada.

-Strawberry è mia!- continuava ad urlare quest'ultimo.

Le ragazze si trasformarono per aiutarci.

-MewMina, metamorfosi!

-MewLory, metamorfosi!

-MewPaddy, metamorfosi!

-MewPam, metamorfosi!

Le ragazze sferrarono una alla volta i loro attacchi contro il ragazzo, che non sapevano ancora essere Mark, ma senza successo.

-Umpf... Ragazze...! Dobbiamo provare... ad attaccarlo tutte... insieme!- ansimai stanca per la battaglia.

-E noi vi aiuteremo!- aggiunse Ghish affiancandomi, anche lui visibilmente affannato.

Ci disponemmo in riga, richiamammo le nostre armi ed attaccammo.

-Fiocco d'energia!- MewPam attaccò afferrando con la sua frusta la caviglia di Mark/Cavaliere Blu impedendogli ogni movimento.

-Fiocco immobilizza!- MewPaddy immobilizzò il ragazzo all'interno di una gelatina giallastra dando la possibilità a MewMina e a MewLory di sferrare i loro attacchi:

-Fiocco d'azione!

-Fiocco d'acqua!

Subito dopo fu attaccato da Pai (-Elettrosiluro!) e Tart (-Attacco Click Clack!).

Ci facemmo avanti io e Ghish che lo colpimmo contemporaneamente, io con il Fiocco del Cuore e lui creando una sfera d'energia incrociando i suoi sai.

I nostri attacchi combinati crearono una nube di fumo.

Quando si diradò, il Cavaliere Blu si alzò a fatica reggendosi sulla sua spada. Ci guardò e ridendo disse:-Non è ancora finita... Tornerò!- E poi aggiunse:-A presto, Strawberry...

E, detto questo, spiccò un balzo e sparì dietro gli alberi.

Le ragazze iniziarono ad esultare, felici per la vittoria, ma poi si voltarono verso di me e mi chiesero:-Ma... Strawberry, chi era quello lì?

Io guardai il punto dove era scomparso il ragazzo, poi girai la testa verso di loro e le guardai con lo sguardo perso nel vuoto.

-Era...Mark!- dissi prima di svenire tra le braccia di Ghish.

 

 

 

***

 

 

Vidi Strawberry perdere i sensi e feci appena in tempo a vederla cadere tra le mie braccia.

La sollevai da terra sotto lo sguardo preoccupato degli altri me prima che potessero fare domande sul perchè della trasformazione del ragazzo, dissi:-Portiamola al café!

Appena arrivammo, Rayn* la fece stendere su un letto all'interno di una delle stanze del locale.

Mi rifiutai di scendere nel laboratorio per farmi medicare le ferite. -E' solo un graffio!- dicevo quando uno dei ragazzi provava a convincermi a scendere nel sotterraneo.

Volevo restare al fianco di Strawberry fino al suo risveglio.

Ero seduto su una poltroncina accanto al letto.

-Ghish?

-Mmm...?- Mi voltai e vidi sulla porta Lory.

-Io, ecco... Pensavo che tu volessi... riposare..?

-No... Io resto qui- le risposi voltandomi nuovamente verso Strawberry. -Ma potresti chiederlo a Pai- aggiunsi.

La ragazza deglutì rumorosamente. -O-ok...- rispose prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle.

Sospirai.

Oh, Strawberry...

Le presi una mano: era calda, segno che stava bene, ma ero comunque preoccupato per lei.

La strinsi fra le mie e le baciai le nocche delle dita.

Rispose alla mia stretta.

La guardai in viso e vidi che sollevava appena le palpebre.

Intravidi le sue iridi nocciola e le sorrisi.

-Bentornata, micetta...

Sorrise.

-Mmm... Cosa... Cosa è successo?- chiese sbadigliando e sbattendo velocemente le palpebre.

-Sei svenuta subito dopo il combattimento- spiegai.

Annuì.

-Si, ricordo...

Sospirò.

-Secondo te... Come ha fatto? A trasformarsi?

Alzai le spalle. -Non lo so... Dovremmo chiedere a Pai di fare delle ricerche... Magari Rayn e Kyle possono aiutarlo e...

Fui interrotto dalle risate di Strawberry.

-Che... Che c'è?

-Dopo tutto questo empo ancora sbagli il nome di Ryan!

E continuò a ridere.

Finsi di essere offeso, ma non riuscii a trattenermi poi dalle risate. Dopotutto ero contento che Strawberry stesse bene.

Si spostò verso un lato del letto facendomi spazio.

Mi misi accanto e lei dandole la possibilità di posare la testa sulle mie spalle.

-Siamo riusciti a sconfiggerlo, dopotutto... Non ci darà fastidio per un po' di tempo...

Annuii.

Si, ma... Quanto durerà 'un po' di tempo'...?

-Dovremmo dire agli altri che sto bene, così non dovrenno preoccuparsi!

Adesso toccava a me ridere.

-Credo che Pai e Lory abbiano altro da fare...

Mi guardò con aria interrogativa.

-...e poi,- continuai, - ti voglio tutta per me...

E detto questo iniziammo a baciarci.

 

 

***

 

 

Lory aveva bussato piano alla porta del laboratorio.

Ma perchè ho dato retta a Ghish? Si chiedeva. Ora qui nel laboratorio non sarà solo, ma sarà con Ryan e Kyle...!

Si sbagliava.

Pai, infatti, era rimasto solo nel laboratorio mentre i due ragazzi erano saliti al piano superiore.

Fece pochi passi verso l'alieno, poi si fermò.

Il viso era rosso e si vergognava troppo per parlare con l'alieno.

Girò sui tacchi e si incamminò silenziosamente verso la porta.

-...Lory?

L'alieno si era voltato verso di lei.

-Ehm... Io... S-scusami, non... non volevo disturbarti...

-No, non disturbi...- rispose l'alieno gentilmente.

La ragazza gli si avvicinò e si sporse oltre la sua spalla per vedere lo schermo del computer che stava utilizzando.

-Sto cercando di capire come ha fatto quell'umano a traasformarsi e ad avere tutti quei poteri in grado di resistere ai nostri attacchi...- spiegò.

La ragazza annuì.

Non voleva disturbare il suo lavoro, perciò rimase in silenzio ad osservare.

Poco dopo arrivò anche Ryan che non fece domande sul perchè la ragazza fosse lì – e Lory gliene fu grata – ed affiancò l'alieno nella ricerca.

Entrarono in una rete e ricercarono delle immagini satellitari per ricostruire la battaglia prima che arrivassero loro a dare una mano ai due amici.

Videro chiaramente Mark che si trasformava nel Cavaliere Blu subito dopo che Strawberry aveva preso la mano di Ghish.

-Ho un'idea,- dichiarò il biondo. -ma ho bisogno di fare dei controlli accurati prima di arrivare ad una conclusione.

 

 

 

***

 

 

Ci alzammo dal letto, uscimmo dalla camera ed entrammo nel salone principale dove aspettavano le mie compagne.

-Strawberry!- urlò Paddy venendomi incontro appena mi vide.

-Stai bene?- chiese Mina avvicinandosi.

Annuii sorridendo.

Mi guardai intorno, ma non vidi Pai, Ryan e Lory.

-Ma... Gli altri dove sono?

-Pai e Ryan sono in laboratorio. -rispose Pam. -Ma Lory non so dove sia...

-Eccomi!

Ci voltammo e vedemmo Lory risalire le scale che portavano al laboratorio sotterraneo seguita da Ryan e Pai.

-Stai bene, Strawberry?

-Si, Lory! E' tutto ok! Mi sono stancata per via della battaglia, ma ora sto bene!

Ryan si avvicinò.

Mi guardò negli occhi e dichiarò:-Credo di aver capito come Mark riesce a trasformarsi nel Cavaliere Blu.

Deglutii.

Ora l'attenzione di tutti era diretta sul ragazzo.

-Strawberry, Mark si trasforma quando è geloso!

 

 

 

Ka-booooom!!!

Travolgimento della storia!

Ovviamente il Cavaliere Blu non poteva apparire quando Strawberry era in pericolo... C'è Ghish per questo! <3 Per questo si trasforma quando li vede insieme...

Comunque avete notato? Mark/Cavaliere Blu resiste agli attacchi combinati di tutti! E' invincibile (o quasi...)!

Dimenticavo! Quando Ghish chiama Ryan 'Rayn' (*) non è un errore di battitura, ma non ricorda il suo nome, come anche nel capitolo precedente...

Cosa ne pensate?

Recensite!!

Baci

Gely 

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Capitolo 14
*** Bad boy ***


Oooh! Che bello il XIV capitolo!!

Ricordo ancora quando scrissi il primo... Che bei momenti...!

(Ti sembra questo il momento di pensare al primo capitolo?! ndGhish)

Uffa...! Va bene...

Eccomi! Sono tornata! Presto, eh??

(no!! Ora che io e Straw potevamo avere un po' di pace... ndGhish)

Maddai! Dillo che ti sono mancata!

(… ndGhish)

Cattivo! Allora in questo capitolo ne vedrai di tutti i colori!!

(No, No! Ma CERTO che mi sei mancata!! ndGhish)

Oh, grazie caro! Comunque ne vedrai di tutti i colori...!

Allora, lettori e recensori... Sono tornata con un nuovo capitolo, per la vostra felicità, la mia e... No, quella di Ghish no...

Ho scritto questo capitolo mentre ero a scuola ieri pomeriggio... La scuola è la mia principale fonte d'ispirazione!

Okay ho parlato anche troppo...

Allora...

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

-Geloso?! Di me??

Ryan annuì.

-Abbiamo studiato le immagini del vostro satellite ed abbiamo notato che il ragazzo ha sprigionato una grande energia quando tu hai preso la mano di Ghish!- spiegò Pai.

-Al momento potete stare tranquilli,- aggiunse Ryan. -riesce a trasformarsi solo quando la sua gelosia raggiunge il picco. Ma potrebbe imparare presto a gestire i suoi poteri e a quel punto...potrebbe attaccarvi in qualunque momento!

-Grazie per l'incoraggiamento!- disse Ghish ironico.

-Vi sto solo dicendo come stanno le cose!- sbottò Ryan.

-Si, ma...

-Ghish! Ha ragione! Dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro!- lo interruppi.

Sospirò. -Se lo dici tu...

Gli sorrisi, poi mi voltai verso Ryan. -Come facciamo per sconfiggerlo? Hai visto durante la battaglia, no? L'abbiamo attaccato tutti insieme, ma non gli è successo niente! Ha riportato solo pochi graffi!

-Lo so...- Questa volta fu Ryan a sospirare. -Purtroppo questo l'ho notato anche io... Mi meraviglia soprattutto il fatto che neanche il tuo attacco sia riuscito a fargli del male!

-Questo è successo perchè non siamo allenate!- intervenne Mina.

Aveva ragione.

-Dovremmo... allenarci...!- propose Lory.

-Lory ha ragione!- intervenne Pai. -Potremmo aiutarvi noi!- disse indicando se e i suoi fratelli.

Ryan annuì. -Si, credo che si possa fare...!

 

 

Dal giorno dopo, iniziammo ad allenarci.

Pai, Ghish e Tart creavano chimeri e noi MewMew li distruggevamo.

Il cortile che si trovava sul retro del locale divenne irriconoscibile, devastato dai nostri attacchi e dai colpi dei chimeri.

-Ehm... ragazzi? Non vi sembra di esagerare??- chiese un giorno Kyle.

-No... Perchè?

-Ma questo è il mio giardino!!

A scuola non giravo mai da sola, sempre in compagnia, e cercavo in tutti i modo di evitare Mark, senza farlo notare a Mimì e Megan.

All'uscita Ghish si faceva trovare dietro un albero in modo da non farmi attraversare il parco da sola quando dovevo recarmi a casa o al café.

Quel giorno uscii dall'aula per andare a pranzo con le mie amiche.

-Oh, no!

-Cosa c'è, Megan?

-Ho dimenticato il libro in classe... Vi raggiungo subito!- disse mentre si allontanava nel corridoio.

-Aspetta, ti seguo!

Anche Mimì corse via.

Mi avviai verso la mensa attraversando i corridoi vuoti.

-Strawberry!

Quella voce mi fece sobbalzare.

Mi voltai rapidamente frugando nelle tasche in cerca del medaglione.

-Da quanto tempo...- ghignò.

-Non ti avvicinare, Mark!- lo minacciai.

-Cosa vorresti fare? Attaccarmi? Peccato solo che tu non possa trasformarti...- disse aprendo il palmo della mano mostrandomi il medaglione.

-Come...?!

-Ti è caduto accidentalmente...- rise.

-Dammelo...- ringhiai. -Ora!

-Mmm... E perchè dovrei?

-E' mio!- sbottai.

-Perchè ti scaldi tanto? Voglio solo parlare con te...- disse avvicinandosi a me.

Arretrai di pochi passi.

-Vattene!

Scosse lentamente la testa. -Mi spiace ma non posso fare quello che mi chiedi...

Si avvicinò ancora ed io feci degli altro passi indietro.

Volevo scappare... Dovevo scappare! Ma lui aveva il mio medaglione e senza quello non potevo trasformarmi!

Arretrando, entrai all'interno di un'aula.

Lui entrò rapidamente e chiuse la porta.

Deglutii.

-Tranquilla, Strawberry...- sussurrò avvicinandosi. -Non voglio farti del male!

Avevo paura.

Lo sguardo del ragazzo che avevo amato non era più quello dolce che conoscevo, ma apparteneva ad una persona crudele!

Feci un'altro passo indietro e mi trovai intrappolata tra il muro dell'aula e un banco.

Approfittò del momento e, bloccandomi le mani, si avvicinò a me e mi baciò.

Serrai le labbra, ma me le aprì con violenza e mi esplorò la bocca con la lingua.

Provai ad allontanarlo, ma i miei polsi erano bloccati.

Gli schiacciai un piede con la scarpa per farlo allontanare da me e poter fuggire, ma mi afferrò per un braccio e mi scaraventò con forza su uno dei banchi.

Ricominciò a baciarmi, questa volta più voracemente.

Gemetti.

Mi morse un labbro facendomi uscire del sangue.

Mi prese entrambi i polsi con una mano, mentre con l'altra sbottonava la mia camicetta.

Mi dimenai, ma lui mi trattenne.

Fece saltare alcuni bottoni della divisa ed iniziò a toccarmi.

Ghignò divertito davanti alla mia espressione di terrore.

Dovevo fuggire.

Gli sferrai un forte calcio sulla gamba e dalla tasca gli cadde il medaglione.

Si spostò da me e potei liberarmi, raccolsi da terra il ciondolo e corsi fuori dall'aula, attraverso i corridoi, diretta nel cortile.

Arrivai davanti al cancello e mi guardai intorno.

Ghish... Dove sei?

-Micetta!

Mi voltai e lo vidi fluttuare nell'aria.

-Ghish!

Gli corsi incontro.

Scese a terra, gli arrivaii davanti e lo abbracciai, piangendo sul suo petto.

-Micetta... Cosa è successo? Ti ha fatto qualcosa?

Continuai a singhiozzare.

Mi strinse a sé accarezzandomi i capelli.

Notò la mia camicetta sbottonata e mi coprì con le mani che gli tremavano.

-Me la pagherà!

Questa volta non cercai di persuaderlo, di convincerlo a lasciare Mark in pace.

Deve pagare...

Non è più il ragazzo che conoscevo io!

Deve pagare!

 

 

 

***

 

 

Rimasi tutto il pomeriggio affacciato alla finestra della sua aula e non la persi di vista un momento.

-Ciao, ragazze!- salutò le sue amiche davanti al cancello dell'istituto. -Eccomi, Ghish!

Ci aviammo silenziosi verso il café.

Mi prese la mano.

La guardai negli occhi e le sorrisi.

Arrivammo al locale ancora con le dita dell'uno intrecciate a quelle dell'altra.

Entrammo dalla porta d'ingresso e salutammo tutti.

Mina non rimproverava più Strawberry per i suoi ritardi. -Meno male che ci sei tu, Ghish!- mi ripeteva.

Anche con Ryn le cose andavano bene: da quando aveva capito che il nemico non ero io ma Mark, cambiò subito atteggiamento nei nostri confronti. Adesso collaborava addirittura con Pai!

Pai, invece, si avvicinava sempre più a Lory, proprio come faceva Tart con Paddy.

Quel pomeriggio c'erano più clienti rispetto alle altre volte e noi alieni facemmo fatica a camuffare le nostre orecchie nascondendole alle clienti.

Strawberry diceva che si stava spargendo la voce che il locale era frequentato da ragazzi molto carini e credo avesse ragione: le clienti mi guardavano sempre!

All'orario di apertura Pai andò nel laboratorio con Rian, mentre Tart sgattaiolò in cucina con Paddy.

Io, invece, rimasi nella sala.

Avrei voluto fuggire da quelle ragazze – anche perchè Strawberry inscenò diverse volte attacchi di gelosia – ma non potevo lasciarla lì da sola.

Dovevo tenerla d'occhio. Dovevo proteggerla!

Nel momento in cui la clientela iniziò a diminuire, presi Strawberry in disparte e, nascosti dietro un angolo, la baciai.

Arrossì lievemente. -G-Ghish!

-Avevo bosogno di assaporarti...- scherzai.

Rise di gusto, allacciò le sue braccia intorno al mio collo e ci baciammo.

-E-ehm... Scusate, ragazzi...- la voce allarmata di Lory ci interruppe.

-Cosa c'è, Lory?- chiese Strawberry.

La ragazza dagli occhi verdi indicò un punto alle sue spalle e, sporgendoci, vedemmo un ragazzo seduto ad un tavolino che guardava dalla nostra parte: Mark!

Vedendolo, Strawberry si ritrasse dietro un muro e gli si appiattì contro, come se volesse sparirvi dentro.

-Dì a Pam di servirlo. Voglio che se ne vada, subito!- ordinai alla ragazza con autorità.

Lei annuì e corse via.

Subito dopo vidi uscire dalla cucina una ragazza dai lunghi capelli scuri che gli si avvicinò e prese l'ordinazione senza neanche guardarlo in faccia.

Il ragazzo mangiò molto lentamente, tenendo lo sguardo fisso su di me che lo guardavo semi-nascosto nell'ombra, con le braccia incrociate.

Nel frattempo tutti i clienti erano andati via e noi aspettavamo che se ne andasse anche lui.

Il ragazzo, però, non sembrava intenzionato ad andarsene.

Ad un certo punto, infatti, si alzò, ma invece di dirigersi verso la cassa per pagare, mi si avvicinò.

Io rimasi immobile nella mia posizione, consapevole che il suo obbiettivo non ero io, ma la ragazza poggiata al muro nell'angolo alle mie spalle.

Era a pochi passi da me.

Se prova a fare qualunque cosa io...

Non feci neanche in tempo a formulare il mio pensiero che una chioma bionda mi si parò davanti e disse al ragazzo:-Questa zona è riservata al personale. La cassa è da quella parte...- indicò un punto alle sue spalle.

Mark mi guardò dall'alto in basso. -Lui non fa parte del personale...- constatò.

Rai strinse i denti. -Ho detto che la cassa è da quella parte..!- sibilò.

Il ragazzo, apparentemente rassegnato, si voltò, camminò verso la cassa, pagò e si diresse verso la porta. -Strawberry... Fino a due mesi fa nel tuo cuore esistevo solo io. Ora c'è lui... Ma ricordate: non potrete essere sempre pronti a proteggerla! E a quel punto...- si voltò per guardarmi negli

occhi. -...ci sarò io!

E chiuse la porta.

Nel frattempo sentii Strawberry scivolare a terra dietro di me.

Mi voltai e mi avvicinai a lei.

Alzò la testa, mostrandomi i suoi bellissimi occhi nocciola, rossi e colmi di lacrime.

La strinsi forte a me accarezzandole i capelli.

Singhiozzandomi sulla spalla sillabò qualcosa di incomprensibile.

-Non... non ho capito, piccola...

-Oun ritrdo...- singhiozzò.

La guardai con aria interrogativa.

Prese un profondo respiro e, guardandomi negli occhi, disse:-Ho un ritardo...

 

 

Che fatica!!! E' stato particolarmente difficile da scrivere...

E ora??

Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!!

Al prossimo capitolo!

Gely 

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Capitolo 15
*** Baby ***


Scusate per l'IMMENSO ritardo....

 

Ta-dan!!! Sono tornata!!

Sei contento?

(Si, così sistemerai la situazione!! ndGhish)

Non c'è fretta...

Carissimi lettori, provate ad immaginare la faccia di Ghish in questo momento... Come la prenderà??

(Ehi! Io sono qui!! ndGhish)

Silenzio!

Dicevo... Provate ad immaginare la scena, pensateci e poi leggete quello che accade veramente. Ve lo aspettavate?? Speravate in una reazione migliore??

Fatemelo sapere quando avrete finito di leggere...

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

Quando Mark disse che fino a due mesi prima nel mio cuore c'era solo lui, mi ricordai che non ricevevo 'visite' dal nostro penultimo appuntamento, ovvero circa una settimana prima che Ghish mi travolgesse la vita.

Lo dissi a Ghish.

Ryan nel frattempo era tornato in cucina.

Eravamo soli. Lui ed io...

Ci provai per ben due volte, ma ero talmente scossa che balbettai. -Oun rtrdo!- dicevo.

Alla fine, però, riuscii a dirglielo:-Ho un ritardo!

Mi guardò stupito, con la bocca aperta e gli occhi sbarrati.

Gli occhi...

Gli occhi che amavo e che ora non riuscivo ad interpretare...

Ebbi paura della sua reazione...

Io potevo essere...

Scosse la testa per riprendersi. -S-sei... Sei... in... inc-inc...

Annuii. -Si...- sospirai. -Credo di essere... incinta...

Deglutii.

Chiusi gli occhi e chinai il capo.

Non volevo vedere la sua reazione, non volevo leggere la delusione nei suoi occhi!

Perse l'equilibrio e cadde seduto di fronte a me.

-Io... Tu... E...

Calde lacrime scesero sulle mie guance.

-...incinta...- ripetè.

Si mosse.

Sentii i suoi movimenti, ma non riuscivo ad aprire gli occhi, non potevo guardarlo in volto.

Lo sentii alzarsi e capii che voleva andarsene. Allontanarsi da me. Per sempre, magari...

Ma, invece, contro ogni mia aspettativa, sentii la sua mano sulla mia guancia, poi sotto al mento. Mi sollevò il viso in modo da guardarlo negli occhi.

Questa volta, però, le sue iridi dorate brillavano, sembravano più lucenti che mai.

Gli occhi erano arrossati e bagnati di lacrime, le sue labbra sottili erano piegate in un sorriso.

Vidi una lacrima scendere sul suo viso e nello stesso istante una sua gemella scese sul mio.

Mi sorrise.

Gli sorrisi.

In quel momento eravamo uniti, più uniti che mai.

Mi aiutò a sollevarmi da terra e mi abbracciò.

Mi circondò con le sue braccia forti ed affondai il viso nel suo petto, lasciando libere le lacrime di sgorgare e i singhiozzi di uscire dalle mie labbra.

Mi allontanò di poco per asciugarmi gli occhi e continuò a sorridermi.

Lo abbracciai forte, felice per la sua reazione...

Ma avevo ancora una questione da chiarire con lui.

-G-Ghish...-lo richiamai.

Mi guardò, ancora sorridendo.

-I-io... Devo... Credo... Parlare... Dobbiamo parlare!

Scosse la testa. -Non ce n'è bisogno... Non ora!

-Ma...

-Lo so... Dovremmo parlarne prima o poi ma... Non ora!

Forse ha capito di cosa volevo parlargli...

-Dovremmo parlare di diverse cose... Ma non ora!

Annuii, sorridendogli.

In quel momento capii che rimanendo insieme avremmo potuto affrontare e superare ogni ostacolo!

Per rendere quel momento ancora più magico, mi prese il volto tra le mani e mi baciò.

Un bacio caldo, passionale, che racchiudeva tutto il nostro amore!

 

 

 

***

 

 

-Ehi, Ryan! Allora? E' andato via?

Il ragazzo annuì.

-Meno male...- sospirò Lory.

-Ghish e Strawberry dove sono?- chiese Mina.

-Sono rimasti nell'altra stanza...

Le ragazze annuirono trattenendo delle risatine.

Iniziarono a lavorare nella cucina prima di andare nella sala per pulire in modo da lasciare a Ghish e Strawberry il tempo di stare soli.

Ad un certo punto Lory si voltò, si guardò intorno e disse:-Ehi, ma... Dov'è Paddy?!

 

 

-Tart..?

-Mmm?

-Oh, eccoti, finalmente! Ti stavo cercando!

-Beh, ora mi hai trovato, no?- sorrise il ragazzo. -Cosa mi volevi dire?

-Ehm...

Il ragazzino la guardò interrogativo. -Allora?

-Niente... Volevo solo stare... un po'... con... te...- sussurrò la ragazzina arrossendo vistosamente.

Il giovane alieno arrossì a sua volta.

Le prese la mano e, anche se ancora rosso in viso, le sorrise non appena lei ebbe sollevato lo sguardo.

S'incamminarono nel corridoio che conduceva nelle varie stanze del café, ma non fecero caso a dove andavano: entrambi sorridevano per via delle loro due manine intrecciate...

 

 

La ragazza uscì dal locale dalla porta sul retro.

Posò i gomiti sulla balaustra di una sporgenza e lasciò che il vento le spostasse le due lunghe trecce.

Chiuse gli occhi inspirando con il naso l'aria fresca e pulita che spirava dal parco.

-Un bel panorama, eh?

La ragazza si voltò di scatto verso la voce alle sua spalle: vide il più frande degli alieni che guardava il tramonto, gli occhi illuminati dalla luce del sole e l'unico codino che gli fermava i capelli che seguiva la scia del vento proprio come le sue trecce.

Il ragazzo le si avvicinò e si poggiò alla balaustra proprio come aveva fatto la ragazza poco prima.

Lory tornò nella sua posizione precedente e tornò a fissare il sole, consapevole che il suo cuore batteva forte per il ragazzo che si trovava al suo fianco.

 

 

***

 

Mi scostai da lei di qualche centimetro.

Aspettava un figlio...

Wow...!

Sapevo benissimo che poteva non essere mio, ma sarebbe stato bellissimo avere un bambino, io e Stawberry...

-Ghish...

-Sssh, piccola... Non dire niente...

-Dobbiamo parlarne, Ghish!

Sospirai. -Lo so...

La presi per mano e la tirai dolcemente fuori dal locale.

Le misi un braccio attorno alle spalle e cominciammo a camminare diretti verso il parco Inohara. Ci sedemmo su una panchina, illuminata dagli ultimi raggi di sole.Le feci posare la testa sulla mia spalla.

Sospirò.

-Sarebbe bello... se fosse... tuo. Si, insomma... nostro!

Annuii. -Già! Sarebbe bello...

-Ma... non potremo saperlo fino alla sua nascita!

La guardai. -Ma... allora... vuoi tenerlo?

Ci pensò. -Si... Non voglio mettere fine ad una vita e poi... se fosse tuo...

Abbassò lo sguardo.

La strinsi forte e le baciai la fronte. -Se fosse nostro... sarei la persona più felice del pianeta! Anzi, dell'universo!

Sorrise e affondò nel mio petto.

 

 

Tornammo nel locale mano nella mano.

Appena arrivammo, trovammo solo Mina e Pam a pulire il locale, Ryan che le guardava e Kyle in cucina.

-Ciao, ragazze!

-Ciao, Strawberry! Finalmente potrai aiutarci!- sbuffò Mina.

-NO!- mi feci avanti.

Le ragazze mi guardarono con aria interrogativa.

-Cioè... Io... Intendevo dire che...

-Intendeva dire che volevamo tornare a casa ed eravamo passati per salutare, ma se c'è bisogno di me...

-No, Strawberry! Se volete andare a casa potete farlo! Possiamo finire io e Mina, qui...

-Ma...- cercò di ribattere Mina.

-Ok! Allora... ciao!- dissi prendendo Strawberry per un braccio e trascinandola fuori.

-Ghish!- mi guardo truce appena chiusi la porta del locale.

-Non puoi lavorare nelle tue condizioni!

-Nelle mie condizioni?? Ghish, aspetto un bambino, non sono malata!

Aprii la bocca per ribattere, ma non ne uscì parola.

Sospirai. -Okay, okay... Hai ragione... Ma... sono preoccupato!

Sorrise e mi si avvicinò. -Non essere sciocco! Cosa vuoi che mi succeda a lavoro?

-Al lavolo nulla... Ma nei combattimenti...

Abbassò lo sguardo. -Hai ragione... Non ci avevo pensato...

Le presi le mani fra le mie. -Io ti prometto che qualunque cosa accada sarò sempre pronto per proteggerti!

Mi sorrise.

Le sorrisi.

Avvicinammo i volti per baciarci, ma fummo interrotti dalla porta del locale che si apriva.

-Chi è che aspetta un bambino?!







Mi sono resa conto di essere molto crudele... Spero solo che non mi ucciderete ora, dato che DOVREI continuare a scrivere...
Recensite e fatemi sapere che cosa troverò sotto casa..! 


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Capitolo 16
*** Treason? ***


Miei carissimissimi recensori,

vi chiedo umilmente scusa per l'ennesimo ritardo nella pubblicazione, ma sto lavorando ad una nuova FF che mi ruba più tempo del previsto!

Cercherò di suddividere il tempo in modo tale da lavorare ad entrambe... ^^

Prima di cominciare ho una notizia, una Super-Notizia!! : la storia ha raggiunto le 90 recensioni!! ^^

Non immaginate neanche come sono felice!! Al massimo entro due capitoli raggiungeremo le 100 recensioni! Vi ringrazio IMMENSAMENTE per l'aiuto e il supporto che mi date!

E ora, senza ulteriori indugi, vi lascio al nuovo capitolo!

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

Mina, Lory, Ryan, Pam, Tart e Pai ci guardavano meravigliati.

Avrei voluto aspettare, ma...

-Si, ragazzi... Credo di... Sono incinta!

Rimasero tutti a bocca aperta, stupiti...

Non se lo aspettavano.

Non seppi come interpretare la loro reazione, ma poi...

Paddy sorrise, gli occhi le brillarono, corse verso di me e mi abbracciò. -Che bello, Strawberry!- disse.

Anche Lory mi si avvicinò, aveva gli occhi lucidi mentre mi sorrideva.

-Congratulazioni, Strawberry...- Mina si fece avanti, mi guardò e, oltre ogni previsione, accennò un sorriso e mi abbracciò anche lei.

Rimasi stupefatta davanti a quella manifestazione d'affetto..., affetto che non mi aveva mai dimostrato prima.

Ricambiai l'abbraccio e mi feci sfuggire anche qualche lacrima.

-Grazie, Mina!

 

 

 

***

 

 

La figura uscì fuori dal locale e, nell'ombra, si allontanò.

Arrivato in un punto isolato e poco visibile del parco Inohara, l'alieno si smaterializzò, per poi riapparire nella dimenisone aliena.

-Pai! Finalmente!

L'alieno si inchinò al cospetto dell'ombra azzurrognola che gli apparve davanti. -Ti chiedo perdono, Profondo Blu... Non succederà più!

-Lo spero...

Pai rimase con la testa chinata in attesa di nuovi ordini dal suo capo.

-Hai delle novità?

Il ragazzo ghignò ed annuì. -Certo!

 

 

 

***

 

 

 

Tornammo a casa quella sera insieme e con una preoccupazione in meno.

-Sai...- iniziai. -Sono contenta di averlo detto alle altre...

Annuì.

Gli presi la mano e camminammo per le strade di Tokyo, illuminate solo dalla luce della luna e dai pochi lampioni che costeggiavano le strade.

Il cielo era ricoperto da un sottile strato di nuvole grigie.

Le nostre sagome erano ombre scure sull'asfalto.

L'aria era umida...

Sulle nostre mani intrecciate cadde una goccia d'acqua. Ci fermammo e la osservammo, per poi alzare lo sguardo al cielo: grandi nuvoloni scuri e pieni di pioggia avevano ricoperto il cielo che sovrastava la città.

Iniziammo a correre, mentre l'acqua iniziava a scrosciare.

Correvamo e ridevamo.

Ci riparammo sotto il balcone di una villetta.

Ridemmo e ci baciammo.

-Ehi...

-Si?- gli sorrisi.

-Ricordi?

Lo guardai con aria interrogativa. -Cosa covrei ricordare?

-La nostra prima notte insieme!- mi sussurrò all'orecchio, facendomi il solletico.

Allacciai le braccia attorno al suo collo. -Come potrei dimenticarlo...

Ci baciammo con trasporto.

Gli presi la mano e lo trascinai in mezzo alla strada, sotto la pioggia. Lì, lo baciai con foga.

Ci accarezzamo, mi abbracciò e ci baciammo.

Esistevamo solo noi due... Be', noi tre...!

-Sarebbe bello...- disse accarezzandomi dolcemente il ventre. -...se l'avessimo concepito quella notte.

Lo guardai negli occhi ambrati, quegli occhi che mi avevano fatta innamorare, gli occhi che mi dicevano esmpre la verità...

Annuii.

Avevo gli occhi colmi di lacrime.

-Sarebbe bellissimo!

Lo baciai e, senza preavviso, si smaterializzò, facendomi arrivare con lui nella mia camera.

Come quella notte in cui diventammo l'uno perte dell'altra, mi fece stare benissimo.

Lo amavo.

Mi amava.

Ci amavamo!

 

 

 

***

 

 

Mi svegliai al fianco della ragazza che amavo. Sorrisi mentre la guardavo dormire: le palpebre chiuse sopra gli occhi cioccolato, i capelli umidi attaccati alla fronte...

Portai una mano sul suo ventre.

Si mosse appena ed aprì gli occhi.

-Buongiorno, principessa.

Sorrise e mi baciò. -Buongiorno anche a te.

Mi alzai dal letto ed infilai la maglia, poi mi voltai e notai la sua espressione contrariata. -Cosa c'è?

Incrociò le braccia al petto e, con aria offesa, mi disse:-Ti preferivo senza maglia!

La guardai ed iniziai a ridere.

Mi avvicinai al letto, mi stesi al suo fianco e, guardandola negli occhi le dissi, provocatorio:-Se vuoi posso toglierla...

Mi guardò, arrossì, ma mantenne lo sguardo fisso e mi sussurrò:-Devo lavorare, lo sai, no?

-Non succederà niente se arrivi qualche minuto in ritardo!

Rise e mi baciò e rimanemmo a letto ancora per un sacco di tempo...

Cosìcchè arrivammo tardi al café, ma questa volta Mina se la prese con me...!

-GHISH! Credevo che con te fosse cambiato tutto, che avesse capito che deve arrivare in ritardo! Da lei me lo sarei aspettato, ma da te... NOOO!

Dovetti subire i suoi rimproveri per tutto il giorno, mentre Strawberry, nascosta dietro una parete, sghignazzava divertita.

Per fortuna, o per sfortuna, arrivò Ryan a 'salvarmi'.

-Ghish, potresti venire nel laboratorio?

Mi guardava impaziente.

Annuii.

-Certo, arrivo subito!

E senza indugi, lo seguii.

 

 

 

 

 

 

Finito!! Lo so che è molto corto rispetto agli altri, ma credetemi: il prossimo sarà SUPER! Lo so che lo dico a quasi tutti i capitoli, ma... E' così fidatevi! ^^

Continuate a recensire!!

Siamo quasi arrivati alle 100 recensioni...!!!

Bacioni e grazie a chi segue e sopporta i miei ritardi! Vi voglio bene!

Gely 

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Capitolo 17
*** 17.27 ***


Come avevo promesso, ecco l'ultimo succulento capitolo ^^
Devo dire che è uscito meglio di quanto me lo aspettavo, e anche abbastanza lungo! Sarà stata la scuola? Bah!
Non mi trattengo molto, solo vi voglio ringraziare tutti quanti per aver recensito! Siamo arrivati a 97 recensioni! Farò festa tra tre recenisoni! ^^
Sto dilungando, eh?
Allora non vi trattengo oltre!
BUONA LETTURA!!!







-Devo andare al café questa mattina...- le spiegai. -Ieri Ryan mi ha chiamato e...

Si interruppe perchè io avevo iniziato a ridacchiare.

-Cosa c'è??

-Be'...- dissi, ancora ridendo. - è la prima volta che lo chiami Ryan! Solitamente lo chiami in altri modi... Hai imparato!- scherzai.

Mise un broncio, divertito.

-Come ti dicevo...- riattirò la mia attenzione sulla questione di cui stavamo parlando -... Ryan mi ha chiamato ieri. Sembra che debba farci delle analisi o qualcosa del genere per trovare dei rimedi alle nostre eventuali ferite in battaglia... Pai non voleva, ma Ryan, non so come, è riuscito a convincerlo! In fondo non sono poi così diversi, quei due!- scherzò.

Sorrisi anche io.

-Be', ora devo andare... Mi raccomando! Resta a casa, a letto, e riposatevi!

Sbuffai. -Si, Ghish, d'accordo! Ci vediamo oggi pomeriggio al locale.

Annuì, mi schioccò un bacio sulle labbra e scomparve.

Appena se ne fu andato, mi alzai dal letto e scesi al piano inferiore.

I miei genitori erano fuori casa, quindi potei rilassarmi sul divano.

Accesi la televisione e girai i canali; poi fermai sul telegiornale.

-Ed ora le ultime notizie da Tokyo!- gracchiò l'inviata.

La guardai incuriosita: indossava un tailleur beige, una camicia bianca leggermente sbottonata – in modo da mettere in mostra il decoltè – e una sciarpa posata sulle spalle.

-La sciarpa la usa più come accessorio moda che non per coprirsi!- constatai.

-Sembrano cessati gli attacchi da parte di mostri – alieni, stando a ciò che dicono i testimoni – che hanno devastato la città per del tempo...- riprese l'inviata. - Che abbiano rinunciato? Che si siano ritirati?...

-...O, magari, hanno semplicemente capito che è inutile farci la guerra!- intervenni, come se l'inviata potesse sentirmi. -E in più sono coinvolte troppe persone, e troppi sentimenti!

-O forse stanno preparando un nuovo attacco?

Mi alzai dal divano. Non volevo ascoltare ancora le assurde ipotesi dell'inviata.

Andai in cucina e presi alcuni biscottini al cioccolato. Li portai davanti al televisore per mangiarli lì.

Adesso non era più la quella donna a parlare, ma un uomo.

Stava parlando degli attacchi precedenti, di certe persone che dicevano di essere componenti della squadra Mew Mew – il che mi fece ridere e tossire, a causa di un biscotto che mi era andato di traverso – e terminò il servizio con un resoconto di tutti gli attacchi che erano riusciti a riprendere o comunque documentare.

Riconobbi tutti gli episodi, anche alcuni che erano stati leggermente “gonfiati”, come ad esempio una delle prime battaglie contro Ghish, dove dissero che riusciva a creare mostri alieni – almeno su questo avevano detto il vero – mediante “un tipo di magia potente ed oscura sconosciuta a noi umani”, o almeno così l'avevano definita.

Nel servizio, mentre sullo schermo apparivano le immagini delle nostre battaglie contro gli alieni, l'inviato continuava ad esaltare gli interventi da parte delle “magnifiche padaline della giustizia, le ragazze Mew Mew!”.

Sorrisi. Dopotutto era bello sapere che la gente ti considerava speciale!

-Hai visto? C'è la mamma in televisione!- ridacchiai accarezzandomi la pancia, ancora piatta, e la creaturina che cresceva dentro.

Mandai giù un biscotto e mi guardai il ventre alla ricerca di un leggero, leggerissimo rigonfiamento che potesse darmi la certezza che dentro di me c'era qualcosa, qualcuno!

-Sai,- sussurrai -sei un miracolo! Un fulmine a ciel sereno! Un regalo inaspettato! Un grande, bellissimo regalo...! Ghish... Vorrei fosse tuo padre! Sarebbe proprio un bravo papà...

-Magari avrai anche tu le orecchie a punta! Be', certo... Sempre se, alla fine, è lui tuo padre... Vorrei che lo fosse!

-Vorrei avessi i suoi occhi... Lo sai, ha proprio dei bellissimi occhi, Ghish... Tuo padre... Forse...

-Sono circa due mesi che cresci dentro di me... E pensa che non me ne ero neanche accorta!

-È stato Mark a farmelo capire...

Mi rattristai leggermente.

-Sai,- contuinuai -forse... potrebbe essere... Mark... Tuo padre, intendo...! Be', io spero di no! Vorrei fosse Ghish...

Continuai ad accarezzarmi la pancia e a pensare al mio piccolo.

Chiusi un momento gli occhi e mi immaginai con un grande pancione; poi mi vidi mentre portavo nel parco una carrozzina; e poi con un bimbo sui due o tre anni che portavo a spasso tenendolo per mano. In tutte e tre la immagini, però, Ghish era al mio fianco!

Non riuscivo ad immaginare una vita senza di lui.

-Una vita... con Ghish!

Sorrisi.

 

 

***

 

 

 

Lasciai Strawberry in casa e mi materializzai nel locale poco dopo.

-Ghish! Sei arrivato, finalmente!- Tart arrivò svolazzando verso di me.

-Buongiorno anche a te!- scherzai. -Sei contento ora che sono arrivato?

-Tsk!

Non mi rispose e si voltò. Lo seguii senza dire niente verso i sotterranei, nel laboratorio.

Appena entrai nella stanza, vidi posato su un tavolino una strano strumento: era un macchinario composto da una sottile lastra di vetro e delle lenti, come se fosse un cannocchiale.

Ryan e Kyle erano seduti dietro il tavolo con Pai e parlavano, così pensai che non mi avessero né visto né sentito entrare.

Così li salutai io. -Ciao, ragazzi!

-Ehi, Ghish! Benvenuto!- mi salutò affettuosamente Kyle. -Accomodati!

Mi porse una sedia e mi sedetti.

Guardai Ryan che armeggiava con uno strano strumento, apparentemente di plastica, trasparente e di forma cilindrica, con all'estremità una lunga punta.

Il ragazzo, forse intercettato il mio sguardo, interrogativo, richiamò Pai, gli chiese di posare il braccio sul tavolo ed inserì la lunga punta, in minima parte, nella pelle. Subito lo strumento si riempì di luquido, il sangue di Pai.

L'americano mise una minima dose del sangue di Pai sulla lastra di vetro dello strumento che stava sul tavolo ed osservò dal 'cannocchiale', mentre Kyle strofinava delicatamente il punto dove aveva infilato l'ago, così l'aveva chiamato.

Ryan osservava il sangue di Pai e prendeva appunti su alcuni fogli, dove erano già stati appuntati dei dati, forse appartenenti a Tart.

-Ghish, tocca a te!

Mi alzai e mi sedetti dove prima era seduto Pai. Porsi il mio braccio e i due ripeterono l'operazione fatta a Pai.

Non mi fece male l'ago nella pelle, ma il sangue che mi estrassero era diverso da quello di Pai, era più scuro, mentre quello di Pai sembrava quasi diluito.

Ryan impiegò più tempo per analizzare il mio sangue e quando rialzò la testa dallo strumento mi guardò sbigottito.

 

 

***

 

 

 

Terminai una scatola intera di biscotti senza neanche accorgermene!

'Uno tira l'altro..!' recitava la scritta sulla confezione.

-È proprio vero!- ridacchiai.

Mi alzai dal soffice divano ed andai in cucina. Tornai, pulii il pavimento dove avevo fatto cadere delle briciole ed andai in bagno per lavarmi prima di andare al locale.

Mi lavai i denti e il viso, mi asciugai con l'asciugamano e mi feci una piccola doccia veloce.

Mentre mi vestivo, il mio sguardo cadde sul marchio da Mew Mew.

-Ryan aveva detto che il marchio, così come i poteri, sarebbero scomparsi insieme al nemico...

Mi sedetti a riflettere. -I nemici... non sono più nemici. Quindi non dovremmo più avere i simboli! Ma se li abbiamo ancora vuol dire che non abbiamo finito di combattere!

Iniziai a camminare per la stanza, con una mano sul fianco e l'altra sotto il mento. -Be', se loro non sono più i nostri nemici vuol dire che...

Sbarrai gli occhi.

-...Mark! È mark il nostro nemico!

Mi vestii in fretta ed uscii di casa.

-Devo parlare con Ryan!

 

 

***

 

 

 

Ryan mi fissò a bocca aperta ancora per un po'.

Però, non mi disse subito il motivo della sua reazione. Rimase in silenzio per qualche secondo.

-Kyle! Presto!- parlò finalmente. -Devi misurare la lunghezza delle loro orecchie, di tutti e tre!

-Ma le lunghezze dovrebbero essere differenti a seconda dell'età, no?

-No,- intervenne Pai -restano sempre uguali. Potrebbero crescere di qualche centimetro, ma sono pressocchè standard-spiegò.

-Perfetto!- disse Ryan, tornando ad analizzare il campione di sangue.

Lasciai che il ragazzo mi misurasse le orecchie, ma ancora non capivo cosa c'era di strano.

-Ecco, Ryan!

Il ragazzo lesse in velocità i dati che Kyle aveva scritto su di un foglio di carta e, ancora una volta, mi guardò stupefatto.

-Oh, insomma!- sbottai. -Si può sapere che cosa c'è?

-Ghish, tu...

Deglutì prima di continuare.

-Forse dovresti sederti...

-No, resto in piedi!- risposi brusco.

Si passò una mano tra i capelli.

-Ghish, nel tuo sangue... Il tuo sangue è diverso da quello di Tart e Pai...!

 

 

***

 

 

 

Corsi fuori di casa, non mi assicurai neanche di aver preso le chiavi.

Dovevo parlare con Ryan. Dovevo capire!

Attraversai la strada senza guardare, fortunatamente non passarono auto in quel momento, sempre correndo.

Decisi di prendere una scorciatoia invece di passare di fianco alla mia scuola.

Corsi sull'asfalto, senza badare alle persone che urtavo, o a chi mi diceva di fare attenzione e di andare piano.

Se è Mark il nostro nemico allora avrà un piano...!

Rischiai di far cadere un bambino sulla sua bici, ma non mi voltai neanche per chiedergli scusa.

Anche Ryan avrà un piano, immagino...

Rischiai di inciampare su un tombino aperto sulla strada, ma continuai a correre.

Ormai ero senza fiato!

Ma quel è il suo piano?!

Attraversai la strada mentre il semaforo lampeggiava 'rosso' ai pedoni.

Dovremo combattere... Ma io? Combatterò?

Guardai l'orologio sullo schermo del cellulare.

17.27

Sentii suonare il clacson di un'auto proprio vicino a me e l'ultima cosa che vidi fu la luce accecante dei fari di quest'ultima.

 

 

***

 

 

 

-I-in che senso, scusa?

-Significa, Ghish, che tu sei per metà alieno e per metà umano!

Mi ci volle un po' di tempo per assimilare la notizia.

Io...umano?!

Mi lasciai cadere all'indietro, per fortuna c'era ancora la sedia dove mi ero seduto poco prima.

Gli altri mi scrutavano il volto alla ricerca di un mio segno, di una mia reazione.

Così dissi la prima cosa che mi venne in mente:-Sai, Ryan... Forse dovevo veramente sedermi!

Il ragazzo sorrise.

Sorrisi anch'io.

-Wow... Umano! E chi l'avrebbe mai detto?

-Per metà umano!- precisò Pai.

-Va be'... Ma... Come è possibile?

-È quello che mi chiedo anch'io!- rispose Ryan. -Dopotutto voi siete fratelli, no?

-Be', veramente no! I nostri genitori hanno adottato Ghish quando era piccolo!- rispose Pai.

-Ora si spiega tutto! I tuoi genitori non erano entrambi alieni, ma uno dei due era umano!

Rimasi stupefatto.

Non aveva mai pensato ad una cosa del genere.

La mia mente volò subito da Strawberry. -Ma quindi mio figlio potrebbe...

-Potrebbe nascere senza le orecchie da alieno, si!- completò Ryan la frase per me.

-Devo dirlo a Strawberry!- dissi balzando in piedi, ma persi l'equilibrio e ricaddi sulla sedia, proprio mentre un dolore lancinante mi colpiva al cuore.

Gemetti per l'insopportabile dolore e la vista mi si annebbiò. L'unica cosa che riuscii a vedere chiaramente fu l'orologio digitale che era appeso alla parete.

17.27 


AHAHAH! Immagino già le vostre facce!!
Be? che ne pensate? Fatemelo sapere!
Ci vediamo dopo le 100 recensioni!
Bacioni a tutti!
Gely_9_5







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Capitolo 18
*** Save...? ***


Ciao a tutti!! ^^
 

Come potete immaginare sono super-felice! Ebbene si, la storia ha raggiunto le 100 recensioni!! ^^
Ringrazio
lena21 che è stata la centesima a recensire, ma ringrazio anche tutti coloro che hanno recensito tutti questi capitoli e che hanno messo la storia tra preferite, seguite o ricordate... GRAZIE!
Inoltre c'è una novità!: è nata la pagina facebook sul mio account, Gely_9_5! Magari se potete fate un salto ^^ Scriverò lì quando aggiornerò! ^^
Vi chiedo scusa per il ritardo nell'aggiornamento, il capitolo era pronto da giovedì, ma è da allora che non accendo il pc! Quindi scusatemi, ma mi farò perdonare con questo capitolo ^^
Allora non vi trattengo oltre, solo ricordate: non smettete di recensire solo perchè abbiamo raggiunto un traguardo! Quindi fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e...
BUONA LETTURA!!

 






Sentii un forte dolore al ventre...

No, non solo lì... Era ovunque!

Mi faceva male dappertutto!

E mi sentivo male, come se stessi per vomitare, ma non sentii nulla in gola, tantomeno in bocca...

In verità non sentivo più nulla.

Sapevo che mi faceva male ogni parte del corpo, ma non avevo la percezione del mio corpo...!

Provai ad aprire gli occhi, ma non ci riuscii. Non vedevo niente.

Vedevo solo... Buio! Buio pesto! Era tutto scuro,... tutto nero...!

Volevo piangere...

Ma non sentii le lacrime rigarmi il volto.

Volevo urlare...

Ma non sentii la voce uscire dalla mia bocca.

Volevo morire...

Ma mi resi conto che se non lo ero già... Stavo per farlo!

 

 

***

 

 

 

Aprii gli occhi e vidi solo delle sagome sbiadite che mi fissavano.

Aprii e chiusi gli occhi per diverse volte e riuscii a riconoscere i volti di Ryan, Kyle, Pai e Tart che mi fissavano... preoccupati?

Provai ad alzarmi da terra – mi resi conto, infatti, che ero steso sul pavimento freddo –, ma sentii un lieve dolore alla testa, seguito da unn dolore lancinante al cuore.

Mi portai la mano al petto e massaggiai la zona dolorante.

-Cosa... Cosa è successo?- biascicai con voce rauca.

-Non lo sappiamo! Sei svenuto e... ti sei svegliato subito! Sarà passato un minuto, non di più!- disse Tart indicando l'orologio digitale a parete che segnava la

17.28

Ebbi un tuffo al cuore e mi sollevai da terra spiccando un piccolo saltello. -Dov'è Strawberry?- chiesi.

-Non è ancora arrivata... Il suo turno inizia alle 17 e mezza e...

Ma non ascoltai il termine della frase di Ryan, perchè li spinsi da parte e corsi fuori dalla stanza, salii le scale di corsa e mi buttai fuori dal locale.

Mi alzai in volo e in velocità percorsi il cammino che facevo di solito con Strawberry per recarci al café, ma non vidi niente, nessuno...

Tornai indietro, sempre guardandomi intorno, finchè la mia attenzione venne catturata da una piccola coda di automobili ferme davanti un sefamoro. Non mi stupì tanto la coda, quanto il sefamoro, che lampeggiava il colore 'verde' già da un po', ma le auto non si muovevano.

Mi avvicinai e vidi un campanello di persone intorno ad una macchia rossastra sull'asfalto, affiancata da un corpo, una ragazza...

Mi sentii mancare.

Strawberry!!

Mi precipitai in basso, mi avvicinai al corpo, non visto dai passanti, troppo attenti alla ragazza da notare le mie orecchie.

Sentii le lacrime spingere ai lati degli occhi mentre guardavo il suo corpo immobile per terra.

Volevo fare qualcosa, ma non sentivo più il mio corpo.

Non sentivo ciò che diceva un uomo al mio fianco che parlava dentro un'apparecchiatura che utilizzava anche Strawberry, il telefono...

Non sentiva ciò che diceva una donna che le si era avvicinata e le tastava il polso...

Non sentii quello che dissero tutti rivolti all'automobilista proprietario dell'auto che aveva causato l'incidente, il quale sembrava si stesse giustificando, mentre gesticolava rapidamente...

Vidi solo delle sagome ormai familiari che si avvicinavano, Ryan e Kyle, seguiti poco più in alto da Pai e Tart e accompagnati da quattro ragazze.

Mi voltai di nuovo verso Strawberry, giusto in tempo da sentire una donna, quella che le aveva preso il polso, urlare 'E' viva!' e alcune donne esultare o espirare sollevati.

-Sta arrivando l'ambulanza!- avvertì l'uomo che fino a poco prima era al telefono.

Dopo poco, infatti, arrivò una vettura molto grande dalla quale scesero di corsa tre uomini che scortavano un lettino bianco, la deposero molto delicatamente sopra e la misero nella vettura. Subito dopo, il mezzo ripartì.

Mi avviai per seguirlo, lo sguardo fisso sulla vettura, anche se sembrava perso nel vuoto, finchè...

-Ghish...

Mi voltai: Pai mi teneva il braccio, impedendomi di proseguire.

Mi liberai con uno strattone e procedetti.

-Ghish...- mi chiamò di nuovo.

Lo ignorai, continuando a volare e tenere lo sguardo fisso sul mezzo che trasportava Strawberry.

-Ghish!

Questa volta la sua voce sembrò risvegliarmi come da un incubo, mi fermai e lo guardai negli occhi.

Mi guardò con compassione.

-Cosa vuoi, Pai...?- gli chiesi con durezza.

-Dove vorresti andare?- mi rispose con un'altra domanda.

-Da lei!

-Ghish... Non puoi fare niente!

E con quella consapevolezza ricevetti uno schiaffo, un doloroso schiaffo che non avevo mai ricevuto: non era uno schiaffo morale come quelli che ricevevo quando Strawberry mi diceva che non mi voleva, e non era nemmeno uno schiaffo fisico...

Mi scorsero davanti al volto delle immagini, momenti passati insieme a Strawberry: momenti belli o brutti, felici o tristi, sogni e cosa veramente accadute...

Mi vidi mentre la baciavo, la rividi la nostra prima notte insieme, la vidi trasformata in MewBerry combarrere al mio fianco contro Mark/Cavaliere Blu...

Sorrisi, mentre altre calde lacrime mi scorrevano sul viso, rigandomi le guancie.

-Posso fare qualcosa, invece...!

Pai mi guardò come se stessi dicendo una cosa impossibile.

-Posso starle vicino!

E, detto questo, sparii, lasciando al mio posto delle piccole increspature nell'aria che si dissolsero nel nulla.

 

 

***

 

 

 

Mi sembrò di sentire delle voci.

-E' viva!- urlò una... donna, forse?

Riprovai ad aprire gli occhi, ma non ci riuscii.

Non ero più padrona del mio corpo!

Volevo Ghish.

Avevo bisogno di Ghish.

Provai a chiamarlo, ma una voce che non mi apparteneva risuonò nella mia testa, in quel buio senza fine...

Avevo paura.

Per la prima volta dopo tanto tempo avevo paura!

 

 

***

 

 

 

Mi materializzai pochi isolati più in là.

Individuai subito l'ambulanza che trasportava la mia micetta.

Entrò in un cancello che circondava una grande struttura dove erano posteggiati altri veicoli simili a quello. Si fermò e gli individui che erano scesi precedentemente per prendere Strawberry da terra, scesero e la portarono nella struttura.

Non potevo entrare io lì dentro.

E ora?? Come faccio ad entrare?

Mi demoralizzai.

Non potevo entrare, non potevo sapere come stava la ragazza che amavo, la madre del mio bambino...

-NOOOO!!- urlai al nulla.

No....

-No...- soffiai, lasciandomi andare.

Caddi sull'asfalto senza grazia o attenzione a non farmi male.

Mi presi il viso tra le mani e lasciai che i singhiozzi che avevo trattenuto fino ad allora mi devastassero.

Tremavo tutto, dalla tasta ai piedi, mi tremavano le spalle, le braccia, il petto...

Ero scosso da singhiozzi...

Le lacrime mi avevano inzuppato il volto e le mani.

Al contatto con le lacrime non mi spostai, non mi asciugai il volto.

Per me nulla era importante, più importante di Strawberry, ora stesa su un letto di ospedale a lottare tra la vita e la morte...

Piansi a lungo. Passarono secondi, minuti...

Sentii una pressione sulla spalla e con un gesto rapido mi asciugai il volto e, senza però alzare lo sguardo, dissi:-Cosa vuoi?

Ero convinto che fosse Pai, quindi quando vidi Ryan che si chinava al mio fianco rimasi un po' sorpreso.

Mi porse un pezzo di stoffa, un cappello.

-Mettilo in testa e copriti le orecchie. Ti faranno entrare.

Mi sembrò di vedere l'ombra di un sorriso sulle sua labbra.

Sussurrai un 'Grazie', misi il cappello in testa e coprii le orecchie. Subito dopo corsi verso la struttura ed entrai dall'ingresso.

Per fortuna quella mattina avevo cambiato abiti ed avevo indossato una maglia ed un pantalone di Ryan, così ero irriconoscibile.

Corsi per i corridoi quasi deserti dell'ospedale e alla prima donna che indossava un camice chiesi, affannato:-S-scusi... Dov'è... la ragazza! La ragazza che ha avuto... l'incidente...!

-Oh, la ragazza arrivata poco fa? E' un parente, lei?

Ci pensai un po' prima di risponderle. -Si, qualcosa... qualcosa del genere...

-Mmmh... Okay, venga!- disse, guidandomi.

La seguii per i corridoi bianchi e spogli, occupati di tanto in tanto da bacheche piene di fogli e annunci.

Nel corridoio che percorremmo incontrammo di tanto in tanto pazienti in pantofole e camice ospedaliero, parenti o amici che erano andati a trovare i loro cari, infermieri o medici che sfogliavano cartelle cliniche o che portavano pazienti da una stanza all'altra spingendoli su una sedia a rotelle.

Sembrava infinito!

Poi, dopo un tempo che mi parve interminabile, l'infermiera rallentò e si fermò davanti ad una porta. -Eccoci!- mi disse sorridendomi appena.

Mi fece entrare in una stanza occupata da un letto accerchiato da macchinari, ad un lato della stanza c'era un piccolo armadio e c'erano un paio di sedie.

-Come sta...?- sussurrai all'infermiera, lo sguardo ancora fisso sulla sagoma immobile sul letto.

-Mmmh...- prima di rispondere prese la sua cartella e la lesse, blaterando qualcosa di incomprensibile.

-Be',- riprese. -ha subito delle gravi lesioni! L'incidente le ha provocato dei danni che potrebbero essere permanenti. Dopotutto è stata sbalzata dall'auto che l'ha investita per circa un metro! Ha battuto la testa sull'asfalto e... Signore, va tutto bene...??

Avevo abbassato il capo, incapace di sentire ancora il racconto dell'incidente che aveva subito.

Altre lacrime avevano iniziato a scendere e ad inumidirmi il viso.

-Ehi...!

L'infermiera mi posò una mano sul braccio, ma me lo lasciò quasi subito. -Vi lascio soli, okay?

Non attese una mia risposta, ma uscì dalla stanza chiudendo piano la porta.

Attraversai la stanza e presi una delle sedie, la misi vicina al letto e mi sedetti.

Allungai la mano per toccare la sua e la ritrassi. La riavvicinai e mi bloccai di nuovo.

Avevo... paura?... a toccarle la mano...

La guardai in volto: aveva qualche piccolo graffio ed una mascherina per aiutarla a respirare che le copriva la bocca ed il naso.

Quell'immagine mi fece capire che lei aveva bisogno di me.

Le presi la mano e la strinsi nella mia.

La presi, la portai alla bocca e la baciai dolcemente sulle nocche.

Strawberry...

L'ennesima lacrima mi uscì dagli occhi e ricadde sul mio viso, fino a posarsi con estrema leggerezza sulla sua mano.

-Ti amo, Strawberry...

Rimasi a guardarla per molto tempo...

TOC-TOC

Mi voltai di scatto, mentre la porta si apriva e l'infermiera entrava.

-Oh, è ancora qui!

Annuii. -Si...

-Sono passate delle ore! Vuole che le porti qualcosa da mangiare?

Scossi la testa. -No, no... Sto bene così...

Mi guardò, incerta, poi sorrise e mi disse:-Bene, le porterò qualcosa dalle cucine...

Ed uscì.

Sorrisi alla porta e mi voltai di nuovo verso Strawberry.

Le baciai di nuovo la mano, proprio mentre l'infermiera rientrava trainando un carrellino con sopra posato un piatto fumante ed altre cosa da mangiare.

-Oh, ma non doveva! Non... Grazie...- le sorrisi.

Anche lei sorrise, poi accennando a Strawberry, disse:-Mi raccomando! Le parli... Potrebbe spingerla a tornare!

E detto questo sparì dalla porta, lasciandoci nuovamente soli.

-Be'... Hai sentito?- le chiesi. -Devo parlarti! Il problema però è che non so cosa dirti...!

Abbassai lo sguardo, incerto. -Oggi pomeriggio ho sentito... una strana... cosa... Erano... Erano le 17.27... L'esatto momento in cui... in cui tu... tu...

Deglutii, presi dell'acqua dal carrellino che aveva portato l'infermiera e la bevvi. -Oggi ho scoperto una cosa... Sai, Ryan mi ha fatto delle analisi e...

Mi fermai.

Avevo sentito una pressione sul palmo e guardai la sua mano che si era mossa impercettibilmente.

Il movimento poi si ripetè.

Mi sistemai sulla sedia e ripresi:-Strawberry... Ehi!

Nessun movimento.

-Strawberry...- Mi tremava la voce. -Io... Non ti ho mai parlato seriamente di questa cosa... Io...- Una lacrima mi cadde dagli occhi. -Io ti amo! Io... voglio creare con te una famiglia...!- singhiozzai. -Voglio crescere nostrofiglio con te, e non m'importa di chi è! Ma adesso, ti prego... Svegliati!!


 






Sapete che mentre scrivevo il capitolo ho iniziato a piangere come una fontana? Spero di aver suscitato in voi le stesse emozioni! ^^
Bacioni!
La vostra Gely

SaS
 




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Capitolo 19
*** Alien dimension ***


Salve a tutti!

Come promesso, ho aggiornato prima di Pasqua!

Questo capitolo è uscito chilometrico! Ma sono soddisfatta del lavoro...! ^^

Quindi, senza indugi, vi auguro...

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

Sentii qualcuno scuotermi dolcemente, una mano posata sulla mia spalla...

Mi ridestai.

-Co... cosa..?

L'infermiera sorrise. -Non si preoccupi! Si è addormentato...- spiegò.

Mi sollevai, facendo leva sulle braccia: ero seduto sulla sedia e avevo posato la testa sul letto, accanto alla mano di Strawberry.

-Come sta?- chiesi alla donna.

-Meglio!- affermò, sorridendo. -Molto meglio! Sono venuta qui per informarla che le toglieremo la mascherina per l'ossigeno!

Le sollevò la mascherina, leggermente appannata dal suo respiro, dal volto.

Il bip del macchinario accanto al letto continuò, variando di poco la velocità.

-E il bambino?- chiesi.

-Bambino??

Annuii. -Si, il suo bambino! Il piccolo che porta in grembo! Come sta?

La donna sbarrò gli occhi.

Non mi rispose, ma uscì di corsa dalla stanza e rientrò subito dopo seguita da un uomo che trascinava un carrello con sopra uno strano macchinario.

-La prego, esca!- mi disse lei, allarmata.

Più che una richiesta, era un ordine.

-M-ma...!

Non potei dire niente, perchè mi prese il braccio e mi accompagnò fuori dalla stanza.

-Aspetti qui!- disse.

Rientrò nella stanza chiudendo la porta.

Iniziai a camminare su e giù per il corridoio deserto, guardando la porta della stanza, in attesa di notizie – magari positive – e tormentandomi le mani.

Nel corridoio spoglio risuonavano solo i miei passi, a volte più lenti, altre volte più veloci, frettolosi...

Mi sedetti, poi mi rialzai; mi sedetti di nuovo.

-Fa che stia bene... Fa che stia bene...!

Mi presi il viso tra le mani e strofinai gli occhi d'ambra.

-Strawberry...- sospirai.

Alzai lo sguardo ed osservai l'orologio appeso alla parete: le lancette sembravano muoversi a rallentatore, si muovevano lentamente... Troppo lentamente!

Tik-tok...

Tik-tok...

Abbassai lo sguardo, ma nelle mie orecchie, anche se coperte dal cappello, risuonava ancora il ticchettio dell'orologio.

Tik-tok...

Tik-tok...

Sentii dei passi all'interno della stanza.

Mi alzai.

Tik-tok...

Tik-tok...

Ancora nulla...

Mi risedetti.

Tik-tok...

Tik-tok...

L'infermiera aprì la porta.

-Prego, venga!

Mi alzai e coprii la distanza che mi separava dalla stanza in pochi passi.

Entrai e vidi Strawberry nella stessa posizione in cui l'avevo lasciata.

Il medico era seduto al letto e digitava qualcosa su una tastiera, mentre fissava un monitor.

Sembra Pai! Scherzai.

-Si sieda...- mi disse l'infermiera.

Mi sedetti e li guardai ad intermittenza.

L'uomo si voltò, mi guardò, indugiando con lo sguardo sul cappello, e disse:- La ragazza ha subito un grave incidente, ma miracolosamente è sopravvissuta! Ha riportato qualche trauma, ma tutto sommato sta bene...! Il bambino, invece...-

Deglutii.

-...non ha riportato danni! Non so veramente come abbia fatto! Può stare tranquillo!- aggiunse, notando il mio sguardo.

Sospirai, sollevato.

-Il mese prossimo- continuò -potrete fare la prima ecografia!

Eco... Cosa??

-Congratulazioni!

Sorrisi, mentre i due uscivano dalla stanza.

Riportai lo sguardo su Strawberry.

-Ehi, micetta! Hai sentito?

Le presi la mano.

-Stai bene!

Le baciai il dorso della mano.

-E anche il nostro piccolo sta bene!

Le accarezzai il viso.

-Ti prego... Dimmi qualcosa! Parlami!

Deglutii.

-Svegliati! Apri gli occhi!

Singhiozzai sommessamente.

Una lacrima mi scese dagli occhi e cadde dolcemente sulla sua mano candida, liscia, morbida...

E poi... Accadde tutto molto velocemente!: una luce bluastra apparve fuori dalla finestra della stanza dell'ospedale, illuminando il cielo notturno e posandosi sulla figura addormentete di Strawberry, e scomparve subito dopo.

Un rombo, seguito da un leggero tintinnio, risuonò nell'aria, coprendo anche il sonoro bip ripetitivo del macchinario accanto al letto.

 

 

 

***

 

 

Mi sentivo...

No, non mi sentivo!

Non sentivo niente!

Sentivo solo di avere paura!

Volevo piangere, urlare, battere i piedi, dimenarmi...

Ma non potevo!

Non potevo fare nulla!

Solo... Potevo ascoltare!

Ma alle mie orecchie arrivava solo il suono sommesso di... qualcosa!

Era un bip ripetuto ad intermittenza.

Provai a concentrarmi su quel suono.

Credevo, sapevo che quel suono era l'unico appiglio alla realtà, al mondo, a Ghish!

Bip... Bip...

Continuava, ma non riuscivo a sentire altro.

Bip... Bip...

Mi parve di sentire altro!

Un... singhiozzo?

Si ripetè.

Bip... Bip...

-Strawberry...

Ghish!

Volevo tornare da lui!

Volevo toccarlo, abbracciarlo, baciarlo...

Mi concentrai sul suono della sua voce.

Arrivava lieve, lontana e sommessa...

Mi concentrai...

Ghish...pensai.

Bip... Bip...

Volevo tornare da lui...

Bip... Bip...

-Svegliati! Apri gli occhi!

Mi stava chiamando!

E sentii di nuovo un singhiozzo.

No... Non piangere, Ghish!

Mi concentrai... Mi sforzai...

E poi, finalmente, sentii qualcosa toccarmi la mano.

La mano!

Sentivo il mio corpo!

Non sentivo più il bip, ma la sua voce! E anche un rombo... E un tintinnio!

Sono tornata, Ghish! Pensai.

 

 

 

***

 

 

-Mmm...- mugugnò Strawberry.

Mi avvicinai di più a lei.

-S-Strawberry...?- chiamai.

Gemette lievemente.

Le strinsi la mano.

-Sono qui!

Mosse il capo.

-Ghi...- sussurrò con voce strozzata.

Le baciai la mano.

-Eccomi, amore mio!

-Ghi...sh...

-Micetta...!

Mosse le ciglia.

-Forza Strawberry!

Aprì lentamente gli occhi.

-Ehi...!

Due piccole sfere castane mi apparvero davanti e mi guardarono.

-D-dove...?

-Sssh!- la zittii. -Tranquilla! Sei in ospedale!

-Acqua...- gemette.

Presi un bicchiere e lo riempii.

L'aiutai a bere.

-Come ti senti?

Annuì. -Bene... Credo!

Le accarezzai il viso.

Mi sorrise.

-Ti ho sentito!- sussurrò.

-Come sarebbe a dire?

-Ho sentito la tua voce...

Le baciai la fronte.

-Mi sei mancata...

-Anche tu...

La baciai.

 

 

 

***

 

 

La figura si avvicinò fluttuando al palazzo.

Volò in alto, fino a raggiungere una finestra dove vide una ragazza ed un ragazzo, entrambi addormentati.

Aprì la finestra ed entrò nella stanza.

Si guardò intorno e vide numerosi macchinari, le pareti erano spoglie e bianche.

Non gli piaceva quel posto.

Devo fare in fretta! Pensò.

Si avvicinò al letto, separò le mani dei due ragazzi e prese in braccio la ragazza, ancora addormentata.

Ma non lo rimase per molto.

-Pai, ma che...?

La zittì mettendole una mano sulla bocca.

La ragazza si divincolò dalla sua presa ed agitò le mani.

Pai, per evitare che il fratello – fratellastro – si svegliasse, sparì, lasciando dietro di sé delle increspature nell'aria, che sparirono dopo pochi secondi.

 

 

Riapparì in un luogo completamente diverso, vuoto, senza pareti...

L'aria, se così poteva essere chiamata, era verdastra; qua e là si potevano vedere delle colonne, forse resti di un palazzo o di un'altra costruzione...

Posò la ragazza sul pavimento, proprio mentre lo sfondo cambiava e diventava azzurro.

Apparve una seconda figura, scura..

-Pai! Ce l'hai fatta, vedo...

Il ragazzo si chinò.

-Si, Profondo Blu. Ho fatto come mi hai detto. Ho preso la ragazza e l'ho portata qui da te!

La figura ghignò, soddisdatta.

-Bene, Pai! Ora lasciala qui e prepara un nuovo chimero: senza di lei le altre Mew Mew saranno più deboli e sarà più semplice distruggerle!

L'alieno annuì. -Come vuoi tu!

 

 

 

***

 

 

Mi svegliai.

Mi strofinai gli occhi e li aprii.

Mi trovavo ancora nella stanza dell'ospedale, ma questa volta c'era qualcosa di strano.

Mi guardai intorno.

-Strawberry!

Era sparita!

Mi alzai e guardai la stanza: si,era sparita!

Sul comodino non c'era più il suo medaglione da Mew Mew.

Non può essere andata via...pensai.

Aprii la porta e cercai l'infermiera.

-Mi scusi?

-Si?

-La ragazza che ha subito l'incidente... Quella che aspetta un bambino...

-Oh, si! Mi dica!

-Beh... Dov'è?

La donna mi guardò incerta. -In... camera, no?

La guardai con aria interrogativa.

E se invece l'avesse presa qualcun'altro?

-Grazie- dissi e corsi nella stanza.

Entrai e chiusi la porta.

Camminai, riflettendo.

-Gli infermieri non l'hanno presa... Quindi è stato qualcun'altro! Ma se nessuno ha visto niente... Vuol dire che non è uscito dalla porta! Quindi potrebbe essere uscito dalla finestra...- ma guardai fuori dal vetro e vidi che la stanza si trovava troppo in alto. -No... E' impossibile! E se si fosse smaterializzato?

Mi fermai.

-Un alieno!

Mi smaterializzai, diretto alla dimansione aliena.

 

 

 

***

 

 

Il chimero era pronto.

Pai stava perfezionando gli ultimi dettagli del nuovo chimero.

-Pai! Sta arrivando!

Il giovane liberò il chimero che aveva creato da un campo di energia che lo teneva fermo e chiuse Strawberry in una sfera violacea.

Il ragazzo alieno si smaterializzò, proprio mentre Ghish appariva nella dimensione aliena.

-Strawberry!

Si avvicinò alla ragazza, ma non riuscì a liberarla: un chimero che non aveva mai visto gli si parò davanti.

Ghish ringhiò al chimero, richiamò i suoi sai e, lanciando un piccolo urlo di guerra, si lanciò verso il nemico.

 

 

Fu una battaglia senza esclusioni di colpi: Ghish provava a colpire il chimero con le sue armi, ma questo li schivava facilmante, nonostante la sua stazza. E questo fece innervosire l'alieno: voleva salvare Strawberry, ma non poteva se prima non sconfiggeva il chimero.

Ad un certo punto, allora, incrociò le sue armi e ne scaturì una sfera d'energia che colpì il chimero ed emanò un forte boato.

 

 

 

***

 

 

Stavo dormendo profondamente, ancora scossa per l'incidente subito, ma un forte rumore, un potente boato, mi ridestò.

Aprii gli occhi e mi accorsi che non mi trovavo nella stanza d'ospedale.

Ricordai, allora, ciò che mi era successo:

 

 

Stavo dormendo nella mia stanza d'ospedale, quando sentii un rumore. Aprii gli occhi e vidi Pai che era entrato dalla finestra e mi si avvicinava.

-Sssh!- mi fece.

-Pai, ma che..?

Mi zittì mettendomi una mano sulla bocca, per impedirmi di svegliare Ghish.

Ghish!

Agitai le mani, cercand di toccare la sua mano, ma non ci arrivai: Pai mi aveva presa e sapevo che si sarebbe smaterializzato con me in poco tempo.

Notai che sul comodino era posato il mio medaglione da Mew Mew e riuscii a prenderlo appena in tempo, perchè subito dopo non ci trovavamo più nella stanza dell'ospedale, ma in un luogo che non avevo mai visto.

Un po' per la paura, un po' per la stanchezza, svenni...

 

 

-Pai!

Mi misi a sedere e vidi che mi trovavo nel luogo dove ero riapparsa con Pai, ma ero chiusa all'interno di una sfera. Posai il palmo sulla superficie della sfera e mi resi conto che era fatta apposta per non farmi uscire.

Provai a battere i pugni su di essa, ma non si sentì neanche il rumore!

Mi agitai e dalla tasca del pigiama mi cadde un oggetto: il medaglione.

Speriamo che funzioni...!

-MewBerry, metamorfosi!

Mi guardai: ero riuscita a trasformarmi anche se mi trovavo in una sfera di energia in quella che, dedussi, era la dimensione degli alieni.

-Fiocco del cuore!

Richiamai la mia arma e sferrai il mio attacco contro le pareti della sfera: l'attacco non le scalfì neanche, ma fuoriuscì dalla sfera.

Mi sedetti, rassegnata.

Stavo per rinunciare, quando sentii una voce, inconfondibile: Ghish.

Mi guardai intorno: la sfera dove mi trovavo era sospesa nell'aria e sotto di me Ghish combatteva contro un chimero.

-Ghish!- lo chiamai, ma la mia voce risuonò nella sfera, ma lui non mi sentì.

Ad un certo punto, però, il chiimero ribaltò le posizioni e lo scaraventò per terra, lontano dai suoi sai.

Era evidentemente ferito, quindi non riuscì a rialzarsi.

Il chimero, che somigliava ad un toro, con gli occhi da rapace e il muso da formichiere, prese una rincorsa e gli si avventò contro.

Mentre correva diretto verso Ghish, gli apparvero sulla testa delle punte, simili a lame, apparentemente molto taglienti.

Mi lasciai prendere dagli impulsi e, richiamata la mia arma, lo attaccai:-Fiocco di luce Massimo splendore!

Il fascio di luce arcobalenato lo colpì quando ormai pochi passi lo separavano da Ghish.

Il mostro si dissolse nel nulla.

Sollevata, mi accasciai sulle gambe, annullando la trasformazione.

Poco dopo Ghish, anche se ferito, raggiunse la sfera e la distrusse attaccandola con i sai.

Caddi nel vuoto, ma prima di raggiungere il suolo Ghish mi prese al volo, adagiandomi poi per terra.

-Grazie...- gli sussurrai.

-Grazie a te!- rispose lui.

Gli accarezzai il viso, dove c'erano alcuni graffi e lo baciai.

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora, sappiate che io volevo terminare prima, lasciando in sospeso la battaglia contro il chimero, ma mia sorella (ringraziatela per questo) mi ha detto:-Fai trascorrere una Pasqua tranquilla ai lettori, non lasciarli con il fiato sospeso!- e quindi... Eccomi qua :D

Che ne pensate??

Ho voluto aggiornare prima di Pasqua proprioper farvi gli auguri e tranquillizzarvi...

Poverini, non c'è capitolo in cui possono stare tranquilli, giusto un po'??

AHAHAH! Fatemi sapere che ve ne pare!

Al prossimo capitolo!

Bacioni e tanti auguri!

Gely_9_5

 

PS:Nessuno di voi ha scritto o fatto niente sulla pagina di Facebook, Gely_9_5...

Se volete darci un'occhiata... Mi fareste felice ^^


 

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Capitolo 20
*** Why...? ***


Certe volte maledico internet...
 

Sono due giornio che provavo ad aggiornare ma non funzionava internet! O meglio, non si apriva la pagina per l'editor!
 

Che nervi!!

 

Ciao a tutti!

Vi ringrazio per avermi supportata, e sopportata, per tutto questo tempo ^^

Siamo arrivati al capitolo 20...

Il mio primo traguardo era quello di arrivare al capitolo 20 con almeno 100 recensioni...

Al capitolo 19 siamo arrivati a 119 recensioni!!

Grazie! Grazie a tutti ^^

E ora, senza indugi, vi lascio al capitolo.

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

Ghish mi riportò in Ospedale, nonostante gli avessi detto che mi sentivo bene e che non avevo né la voglia, né il bisogno di trascorrere un'altra giornata ricoverata, accerchiata da macchinari e dottori che non la smettevano di fare domande o di somministrarmi nuovi farmaci: ero diventata una farmacia ambulante!

Dormii bene quella sera, perchè Ghish mi stava accanto.

Quando mi svegliai, il sole era già alto nel cielo azzurro. Era una di quelle giornate autunnali che ricordavano tanto l'estate.

Ghish dormiva ancora, in una posizione strana e apparentemente scomoda: i piedi erano porati sul bordo del letto, le spalle posate sullo schienale della sedia e la testa ciondolante.

I suoi lunghi capelli smeraldo gli coprivano la fronte e gli occhi, facendo intravedere solo leggermente le lunghe ciglia nere.

Allungai una mano e, facendo attenzione a non svegliarlo, gli scostai una ciocca dal viso.

Gli accarezzai i capelli, morbidi e setosi, che quasi scivolavano tra le mie dita.

Sorrisi, pensando che fino a poco tempo prima mi rifiutavo categoricamente di avere anche una semplicissima interazione con lui, mentre ora lo stavo addirittura accarezzando!

Gli accarezzai la guancia, scoprendo particolari che non avevo mai notato prima: qualche fossetta qua e là, un paio di graffi forse della sera precedente e qualche cicatrice – poco evidente, ovviamente – delle battaglie precedenti.

Una parte di me ringraziò il fatto che quelle cicatrici non si vedessero chiaramante, mentre l'altra parte malediceva colui, o colei, che gliele aveva procurate.

E, mentre ero persa nei miei pensieri, si svegliò.

-Non riesci a resistere senza di me, eh, micetta?

Ridacchiai e ritirai la mano. -Si, può essere...

Ridemmo di gusto entrambi.

Poi sbuffai. -Voglio tornare a casa! Non resisto più qui dentro!

-E dai! Non ti lamentare! Anzi, devo dirti una cosa che ti renderà felice!

Lo guardai con aria interrogativa. -Di cosa si tratta? Cosa hai combinato questa volta??

Rise. -Niente, tranquilla!

Poi, non convinto del mio sguardo, continuò:-Ricordi le analisi che doveva farci Pai?

Annuii. -Si! Poi non mi hai detto i risultati, per... ovvi motivi...

-Già...- mi sorrise. -Be', voleva fare dei prelievi di sangue per studiare il nostro DNA e trovare delle cure per delle nostre eventuali ferite in battaglia... Ed ha trovato delle differenze tra il sangue mio e dei miei fratelli.

Mi rizzai a sedere posando la schiena sul cuscino. -Che tipo di differenze? Ghish... Mi devo preoccupare?

Ridacchiò. -No, anzi! Il mio sangue è differente dal loro perchè io sono diverso da loro!

Mi prese le mani e mi fissò negli occhi, un luccichio invase quella distesa d'oro che erano le sue iridi. -Strawberry, io sono stato adottato dai genitori di Pai e, a quanto pare, i miei genitori non erano entrambi alieni ma uno dei due era... Umano!

Lo guardai, tenendo la bocca aperta. -Vuoi dire che...?

-Si! Sono per metà alieno e per metà umano!

Inspirai e gli occhi mi si riempirono di lacrime.

-Il nostro bambino potrebbe avere orecchie normali, potrebbe nascere senza poteri particolari e...

Lo interruppi stampandogli un bacio sulle labbra.

-Ti amo!- gli sussurrai sulle labbra.

-Anche io ti amo, micettina mia!

Ci baciammo, dolcemente e con passione, quando...

-Ehm...- tossicchiò l'infermiera. -Disturbo?

Arrossimmo leggermente.

-N-no... Prego...- risposi in imbarazzo.

-Oh, be', signorina... Sono venuta a dirle che potrà tornare a casa. Deve solo firmare delle carte...

-Oh, finalmente!- esclamai, non trattenendo la gioia.

-Però, -mi interruppe, -dovrà restare a riposo. Sono stata chiara?- chiese guardando me e Ghish.

-Non si preoccupi. Ci penserò io!

Oh, Ghish...pensai.

La donna mi porse delle carte. -Ecco, metta una firma qui...- disse indicando un punto in fondo al foglio.

Firmai e le consegnai il documento.

Poi mi voltai verso Ghish. -Si torna a casa!

 

 

 

Ghish mi aiutò ad uscire dall'ospedale, nonostante gli avessi ripetuto più volte che non avevo bisogno di essere supportata.

-Ghish, ce la faccio a camminare!- protestai per l'ennesima volta.

Sbuffò. -Hai subito un incidente... Possibile che non abbia cura per te stessa e per il bambino?

-Possibile che tu debba insistere così tanto?- lo rimbeccai.

Cu guardammo e poi iniziammo a ridere.

-Okay, scusami...- gli dissi.

-Perdonata!- mi rispose, facendomi la linguaccia.

Feci finta di essermi offesa.

-Dove andiamo?- chiesi poi.

-A casa, no?

-Non andiamo al cafè dagli altri?

-Assolutamente no! Hai sentito la dottoressa? Devi-rimanere-a-riposo!- scandì.

Sbuffai. -Allora chiamerò gli altri e li farò venire a casa. Devo parlarvi...- dissi in tono grave.

-Oh, Strawberry! Lo sanno che sei stata rapita! Non sappiamo da chi, ma l'importante è che stai bene, no? E poi devi stare tranquilla: ci sarò sempre io a controllarti!

-Non... Non è questo, Ghish... Io... Io so chi mi ha rapita.

Mi guardò, stupito. -Non... Non me lo avevi detto! E... Chi è?

Scossi la testa. -Te lo dirò dopo, davanti a tutti gli altri. Non voglio che tu faccia qualche sciocchezza...

 

 

Mi accompagnò a casa.

Nel frattempo avevo chiamato Lory e Ryan per dire loro di raggiungerci a casa.

-Okay, io e Kyle arriveremo tra poco! Qui al locale ci sono anche Pam, Paddy e Mina... Devono venire anche loro?- aveva detto Ryan.

-Si, Grazie!- gli avevo risposto. -E Lory?

-Il suo turno inizia più tardi...

-La chiamerò io allora!

Appena ebbi terminato la conversazione con Ryan, composi il numero di Lory.

-Pronto?

-Lory, ciao! Sono Strawberry!

-Strawberry! Come stai?

-Bene, grazie! Sono a casa in questo momento...

-A casa? Ti hanno dimessa?

-Si!- Sorrisi, pur sapendo che non poteva vedermi.

-Allora prima di cominciare il turno al cafè verrò a trovarti!

-Be', veramente vorrei che venissi qui subito, se per te non è un problema...

-Oh, certo! Va bene! Ma... E' successo qualcosa?

-No... Cioè, veramente si... Ma non voglio parlarne al telefono.

-Certo, certo... Va bene, arrivo subito!

 

 

Quindici minuti dopo, erano tutti davanti la porta di casa.

Dlin-dlon...

-Vado io!- disse Ghish.

Come se avessi scelta...pensai.

Rimasi seduta sul divano, sotto ordine di Ghish, mentre lui accoglieva i nostri ospiti.

Entrarono prima Paddy e Lory, seguite da Mina, Pam e Tart. A chiudere la fila c'erano Kyle e Ryan.

-Strawberry!

Paddy mi corse incontro. Mi abbracciò facendo molta attenzione a non toccarmi la pancia.

Ridacchiai. -Tranquilla, Paddy!

Le presi la mano e la posai sul ventre.

Riuscii persino a vedere un lieve rigonfiamento!

La bimba mi sorrise.

-Strawberry, come stai?- mi chiesero in coro Mina e Lory.

Sorrisi, proprio come fece Pam dietro di loro.

-Bene, ragazze. E grazie per essere venuti!- dissi diretta a tutti coloro che si trovavano nella stanza.

Per fortuna Pai non c'è, pensai.

Dopo che tutti si furono seduti, inspirai ed iniziai a parlare.

-Vi ho fatti venire qui oggi per dirvi una cosa molto importante.

-Strawberry... Il bambino sta bene, vero?- chiese Lory preoccupata.

-Certo, Lory!- le sorrisi.

La ragazza si rilassò un pochino.

Io, invece, mi rabuiai in volto.

Mi dispiace, Lory. Ma quel che dirò non ti piacerà!

-Questa notte, mentre ero in ospedale, qualcuno mi ha portata via dal mio letto.

-Si, lo sappiamo...- intervenne Ryan. -Ghish ce lo ha detto...- disse con voce grave.

Annuii. -Già, e saprete anche che questo qualcuno mi ha portata nella dimensione aliena...

Alcuni annuirono. Altri, come Lory e Paddy, rimasero interdetti.

-Ma... Noi cosa possiamo fare? Non sappiamo chi è stato e...

-No, Kyle... Io so chi è stato!- lo interruppi.

Mi guardarono tutti, in attesa di informazioni.

-Ragazzi, quello che vi dirò non vi piacerà...

Presi un altro respiro. -E'... E stato Pai...!

 

 

 

***

 

 

Le espressioni sui nostri volti erano indecifrabili.

Io, personalmente, ero sconvolto!

Pai, mio fratello – fratellastro –, colui che mi aveva accompagnato in tante missioni, testimone dei miei fallimenti, delle mie battaglie e delle mie vittorie; proprio lui, la persona più vicina ad un padre che io abbia mai avuto... mi aveva tradito!

Era la mia famiglia! Io, lui e Tart, i fratelli Ikisatashi...

Eravamo sempre insieme, uniti, come una cosa sola!

C'erano stati litigi, incomprensioni... Ma non credevo che sarebbe arrivato a tanto!

A tradirci!

Mi coprii il volto con una mano, per non far vedere agli altri i miei occhi arrossati.

Ma non li avrebbe notati nessuno: erano tutti persi nei loro, di pensieri.

Tart, ad esempio, sembrava che stesse per scoppiare a piangere.

Non l'avrei biasimato se l'avesse fatto...

Dopotutto Pai per lui era sempre stato un punto fermo, una figura su cui fare affidamento.

Mi chiesi come avrebbe fatto ora, senza di lui...

Ryan era rimasto a bocca aperta.

Dopotutto aveva collaborato con Pai per scoprire il punto debole del Cavaliere Blu, lo aveva fatto entrare nel suo laboratorio...

Si fidava di lui!

Anche Kyle era rimasto sbalordito.

Credo che fosse rimasto più che altro deluso: dopotutto ci aveva dato la sua fiducia, a tutti e tre, permettendoci di vivere a stretto contatto con loro e adesso Pai l'aveva tradito.

Pam aveva incrociato le braccia ed era rimasta a fissare il pavimento della stanza.

Era impossibile capire cosa le passava per la testa!

Paddy era vicina a Tart e gli accarezzava lentamente la schiena con una mano, mentre con l'altra gli stringeva la mano tenendola ferma. Stava tremando!

Mina lanciava occhiatacce a me e Tart.

Il suo sguardo somigliava ad un: “Che vi avevo detto? Non dovevamo fidarci!”

Distolsi lo sguardo per evitare di incontrare il suo sguardo e fare qualche mossa avventata.

La persona che soffriva di più, però, era Lory: era silenziosa, anche se era scossa da singhiozzi che cercava di trattenere, anche se non era riuscita a tenere le lacrime: il suo volto era rigato.

Provai tenerezza per quella ragazza.

Era innamorata di Pai, questo era evidente e l'avevano notato tutti, ma lui sembrava ricambiarla!

Possibile che fosse cambiato e non provasse più niente per quella ragazza?

O, peggio ancora, possibile che avesse finto per tutto questo tempo ma, in realtà, non aveva provato mai nulla per lei?

Non trovando una risposta a quegli interrogativi, guardai l'ultima persona rimasta nella stanza che non avevo ancora guardato in volto: Strawberry.

Era rimasta seduta sul divano, con lo sguardo sui piedi, forse per non incontrare gli sguardi degli altri, e con un'espressione preoccupata sul volto.

Avendo vissuto con lei tutto quel tempo riiuscii a capire subito cosa provava: non avrebe voluto dare a tutti noi una preoccupazione del genere, ma nello stesso tempo doveva avvisarci, doveva metterci in allerta!

Sorrisi al suo indirizzo, anche se non mi stava guardando, sperando che intercettasse il mio gesto.

-M-ma...

Ci voltammo tutti verso Lory.

Singhiozzò silenziosamente. -P.perchè...? Come...? E... Per chi...?

Non riuscì a terminare la domanda che si accasciò a terra, di fianco al divano, e posò la testa sulle gambe di Strawberry, iniziando a piangere e singhiozzare rumorosamente.

Strawberry le accarezzò dolcemente i capelli, cercando di tranquillizzarla.

Si comporta proprio come una mamma...pensai.

Guardai Tart che, anche se aveva gli occhi rossi, mi fissò.

Capii cosa stava pensando e, coincidenza, stavo pensando anche io alla stessa cosa.

-Credo di sapere per chi lavora...- dissi.

Ora guardarono tutti me, compresa Lory che sollevò la testa mostrando i suoi occhi verdi colmi di lacrime.

-Profondo Blu!- disse Tart.

-Profondo Blu? E chi è?

-E'... Era il nostro capo.- risposi. -Quando siamo venuti sulla terra era lui a dirci quali obbiettivi dovevamo raggiungere per aiutare la nostra gente. Era convinto che sulla terra ci fosse una fonte di energia capace di ristabilire l'ordine sul nostro pianeta... L'acqua Mew!

-Acqua Mew?- chiesero tutti in coro.

Annuii. -Si, ma, nonostante le nostre ricerche, non siamo riusciti a trovarla. Credo, a questo punto, che non esista...

-Ed è qui che ti sbagli!

-Ryan? Cosa dici?

-L'acqua Mew esiste! E' grazie all'acqua cristallo che le Mew Mew hanno i loro poteri. Ne trovai una piccola parte prima di cominciare a lavorare al Progetto Mew.

-Quindi... Tu credi che Pai la stia cercando?- chiese Tart.

-Può essere una possibilità!

Lory singhiozzò ancora.

-Lory... Ti prego...!

-Sta zitta, Strawberry!- sbottò la ragazza sollevandosi di scatto.

-Ma... Lory!

-Qualunque sia il motivo, … Pai ci ha traditi! Ci ha ingannati! E... E ora...

Si voltò e corse via.

-Lory, aspetta!

-No, Strawberry...- Pam mi trattenne. -Lasciala andare...

 

 

 

***

 

 

La ragazza dagli occhi verdi uscì di corsa dalla casa, sbattè la porta e corse per la strada.

Non aveva una meta, ma corse veloce.

Il suo obbiettivo? Scappare da tutto e da tutti, allontanarsi dai problemi, dalle preoccupazioni...

Sperava di essere in un incubo.

-Domat-tina mi sve-sveglierò nel mio le-letto e-e mi di-diranno che tutto ques-questo era s-solo un incubo...!-singhiozzò.

Mentre correva inciampò e cadde.

Si era graffiata la gambe e le mani, ma si rialzò e continuò a correre.

-Pai... Perchè...? Perchè lo hai fatto?

Corse fino a raggiungere il Cafè.

Aggirò la costruzione, vivace ed allegra con i suoi colori. Le aveva sempre infuso sicurezza ed allegria, ma ora...

Si recò dietro il locale e si sedette su una panchina.

Si prese la testa tra le mani ed iniziò a piangere e singhiozzare.

-Lory! Lory, dove sei?

Si voltò e vide Ryan che correva verso di lei.

No, non voglio vederlo...

Non voglio vedere nessuno!

Si alzò e corse via prima che il ragazzo potesse vederla.

Riprese a correre verso la strada.

-Lasciatemi in pace!!

Corse per strada, evitando e scansando automobili.

-Ehi, attenta!

Si voltò e vide un automobilista che la stava raggiungendo con l'auto.

Non ce la farò a scansarla!

Strinse gli occhi.

Non voglio risvegliermi più in ospedale... Mai più!!

Ma non sentì l'impatto.

Socchiuse un occhio e si guardò intorno.

Non c'erano auto...

Non c'era neanche la strada!

Aprì gli occhi.

C'erano dei piccoli cespugli.

Doveva trovarsi nella periferia della città, più o meno...

Ma....

Si voltò.

-P-Pai...?!

Il ragazzo alieno dagli occhi viola la guardò, senza sorridere.

La ragazza arrossì e indietreggiò.

-Va' via...!- gli intimò, poco convinta.

Si avvicinò.

-No... Stammi lontano!!

Fu circondata da una luce verde.

-MewLory, Metamorfosi!

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Capitolo 21
*** Acqua Mew ***


Salve a tutti!

So di essere in ritardo, di parecchio anche, ma è stato un capitolo abbastanza difficile da scrivere. Inoltre per “festeggiare” il traguardo raggiunto, ho deciso di contattare tutti coloro che hanno recensito la storia, anche solo una volta, e che non recensiscono più.

Il capitolo 20, pensate, ha ricevuto ben 13 recensioni!!

Per questo io vorrei ringraziare:

Lady S

alegargano1

seby1993

Emmy_Nerisse

Tattii

la_bella_

red_moon98

rekuchan

souleater93

black rose92

Amy Dickinson

Queen of Dragons

Amy Rose

 

 

Inoltre un ringraziamento speciale va a rekuchan che ha recensito pazientemente e costantemente tutti i capitoli di questa storia!

Grazie a tutti!!

Sono commossa T.T

Oh, sia chiaro! Non smettete mai di recensire!

Siamo arrivati a 132 recensioni, ma vediamo se riusciamo a fare di meglio! ^^

Ok, ora, senza indugi, vi lascio al ventunesimo capitolo della storia!

Come al solito vi auguro...

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

-L'acqua Mew ha un potere speciale, molto più potente di tutti i vostri poteri sommati insieme!- spiegò il biondo. -Per questo è molto importante che la troviate prima di Ptrofondo Blu e... Pai.

Ryan era rimasto deluso ed amaregiato dal comportamento di Pai.

Ancora non riusciva a crederci!

Glielo si leggeva in faccia, che era deluso...

Solitamente era molto attento a mascherare i suoi sentimenti, aveva costruito una “barriera” attorno a lui, come una campana di vetro, per proteggere se stesso e le persone che lo circondavano, ma anche per mascherare i suoi sentimenti, per tenere fuori dalla sua vita anche le persone a lui più care, i suoi amici, i suoi parenti... No, di parenti non ne aveva. Non più, almeno...

Sospirai, dispiaciuta per quel ragazzo che aveva fatto tanto per noi Mew Mew, quel ragazzo che ci era stato vicino in molte situazioni difficili...

Beh, ora sembrava che quella barriera, quella campana, si fosse frantumata, senza far rumore e senza lasciare tracce.

Sul suo volto si leggevano bene i suoi sentimenti e, in un certo senso, la cosa non mi dispiacque.

Una parte di me era contenta che quel ragazzo si era mostrato ai nostri occhi, se pur con difficoltà; ma un'altra parte di me urlava, perchè non avrebbe mai voluto che Ryan soffrisse in modo tale da far crollare la sua “barriera”.

-Strawberry?- mi chiamò.

Mi risvegliai da quei pensieri, pur sapendo che non lo guardavo con il solito sguardo, indifferente e magari un po' ostile, ma nei miei occhi c'era pietà.

-Si?

Prese una valigetta, rimasta posata per tutto quel tempo ai suoi piedi, ma ero talmente sconvolta e talmente impegnata a sconvolgere anche gli altri che non me ne ero accorta.

-Sapevo che prima o poi avremmo dovuto ricorrere a questa, stavo anche per farla vedere a... Ma poi...

Scosse la testa.

-Credo sia arrivato finalmente il momento di usarla.

Posò la valigetta sul tavolo.

Era grigia, non del mio colore preferito ma, viste le circostanze, tenni per me certi apprezzamenti.

La aprì: al suo interno c'era uno strano strumento, come uno scettro, ma corroso nel tempo, ed aveva ad un'estremità un cuore, anch'esso rovinato.

Chissà da quanto tempo è stato forgiato...

Allungai la mano per toccarlo.

-Strawberry!

Quasi sobbalzai nel sentire la voce di Ryan.

Lo guardai.

-Mi raccomando, abbine cura!- raccomandò.

Annuii e tornai con lo sguardo sull'oggetto nella valigetta.

Ora non ero più tanto ansiosa di prenderlo, sapendo che d'ora in poi sarebbe stato di mia responsabilità.

Oh, insomma! Stai per avere un bambino! Un bambino è una responsabilità per una donna! Si, esatto, ormai sei una donna, Strawberry! Comprtati come tale! Inoltre sei anche una Mew Mew, il che è anche un'altra responsabilità, verso i tuoi amici, la tua famiglia... Verso tutto il pianeta! E non vuoi avere la responsabilità di un'arma?se pur molto potente, più potente di te e delle tue amiche?un'arma che se andasse nelle mani dei nemici condannerebbe l'intera umanità?

Beh, questo non è molto rassicurante...

Sfiorai con la punta delle dita lo strano oggetto e mi sentii pervadere da una strana ondata di energia.

Bene, Strawberry. Ora sei ufficialmente responsabile di questa nuova arma!

Impugnai il freddo manico.

-Lo dovrai utilizzare per raccogliere Acqua Mew- spiegò Kyle.

-D'accordo- risposi.

In quel momento capii, e lo capirono anche gli altri, che ero cambiata, non ero più la Strawberry di una volta, ma ero MewBerry, la Mew Mew che aveva una missione e che doveva portarla a termine.

 

 

 

***

 

 

-Non ti avvicinare!- urlò la Mew Verde all'alieno che le stava davanti, a qualche metro di distanza, per precauzione.

-Lory, calmati...

-Calmarmi?!- sbottò lei. -Mi hai ingannata! E questo...- richiamò le sue nacchere -non te lo perdonerò mai!

Lory sferrò il suo attacco e colpì l'alieno in pieno, senza che lui avesse il tempo, né la volontà di sposarsi ed evitarlo.

Il fiocco d'Acqua di Lory fu più potente del solito, forse per i sentimenti troppo forti che provava la ragazza.

Colpì l'alieno facendolo sbattere contro il muro di un palazzo che si trovava lì vicino e rovinando la parete

Si rialzò quasi subito, leggermente ferito.

-Lory, ti prego... Parliamone!- la supplicò, avvicinandosi.

Nella sua voce non c'era irritazione, né fretta.

Era paziente e premuroso con lei.

-Parlarne?! Come possiamo parlare?- sbottò lei, ignorando il tono pacato della voce dell'alieno. -Tu... Tu mi hai tradita! Hai approfittato della mia... della nostra fiducia! Tu sei...- fu interrotta da un bacio da parte del ragazzo.

Aveva sempre desiderato avere quel bacio, ma ora...

No, Pai...

Perchè..?

Perchè lo stai facendo?

Avrei preferito che mi lasciasse su quella strada...

Strinse gli occhi, lasciando scendere una lacrima sul viso.

Lo spinse lontano da sé e...

Il ragazzo voltò la testa di lato dopo lo schiaffo ricevuto da parte della ragazza.

-Credo... Credo di essermelo meritato...- disse solennemente.

Disse solo quello.

Lory singhiozzò.

-T-tu... Tu credi?! T-tu... Tu non immagini neanche c-come mi sono sentita quand-do Strawberry mi ha d-detto c-che...

Voltò la testa di lato permettendo alle lacrime di sgorgare libere, senza però farle vedere al ragazzo alieno.

Pai allungò una mano, avvicinandola al suo volto, ma la Mew Mew la evitò e la allontanò con un altro piccolo schiaffo.

-Lasciami!- sussurrò sommessamente tra i singhiozzi.

L'alieno scosse la testa. -No, se prima non mi ascolti!

 

 

 

***

 

 

Dopo aver salutato tutti, Ghish chiuse la porta.

Accesi il televisore mentre lui si sedeva suò divano al mio fianco.

-Nuovi avvistamenti degli “alieni” a Tokyo!- annuciò la giornalista.

Era la stessa di qualche giorno prima, adesso però indossava un vestito bianco, legato in vita con una cintura. Era abbastanza lungo e, nella mia mente, mi immaginai con indosso un vestito molto simile a quello.

Arrossii.

-Strawberry..? Stai bene?

Annuii, voltando la testa dall'altro lato.

Rise. -A cosa stavi pensando?

Sospirai. -Beh, ecco... Trovo che... Penso che quel vestito sia molto carino...

Lo guardò e lo squadrò ben bene.

-Mmmh...

Arrossii di nuovo, e questa volta posai la testa sulla sua spalla.

-Si, io l'ho visto!- affermò un uomo, con enfasi eccessiva. -Aveva le orecchie lunghe e i capelli viola!

Scambiai con Ghish uno sguardo che la diceva lunga.

-...E ha fatto una cosa che mi ha molto sorpreso!- continuò, cercando di attrarre ancora l'attenzione. -Ha salvato una ragazza!

Rimanemmo entrambi a bocca aperta.

-Stava per essere investita e lui l'ha presa e poi sono spariti insieme! Di questo sono certo: lui l'ha salvata!

-M-ma... Cosa..??- balbettai.

 

 

 

***

 

 

-Si può sapere cosa vuoi ancora da me?!- sbottò la Mew Mew.

-Devo parlarti... Devi sapere...!

-NO! Non ho intenzione di ascoltare ancora le tue bugie!

-Non sono bugie, Lory!

-Ah, no? Non hai fatto altro che mentirmi tutti questi giorni... Mesi!

-Si, è vero... Vi ho detto molte bugie, ma mai a te! Non ti ho mai mentito, Lory!

-Si, invece! Credevo stessi dalla nostra parte! Credevo che volessi aiutarmi...!

-Hai ragione, vi ho mentito, ma ero sincero quando... Quando ti stavo vicino, e ti parlavo, e ti aiutavo, e ti guardavo, e... ti amavo...- sussurrò l'ultima parola.

La ragazza trasalì.

Avrebbe voluto sentire quelle parole da molto tempo, avrebbe voluto che la sua voce pronunciasse quella frase da tanto.

-Basta!- urlò. -Basta!!

Lory venne circondata da una luce bluastra.

-Non voglio più sentire una parola, mi hai capita? Basta!

Dalla ragazza si alzò una colonna di energia azzurra che illuminò tutto il cielo sopra la città e sopra di loro.

-Lory, fermati!- le disse il ragazzo, i capelli disordinati da un vento improvviso scaturito da quella colonna d'energia.

-Fermarmi? Ah, no! Non più! Non farò più ciò che mi chiederai di fare! Mai più!

Si sentì un frastuono e il vento cessò, mentre nell'aria, all'apice di quella colonna azzurra, si formò un cristallo luminoso.

-L'Acqua Cristallo...- mormorò Pai.

-Lory!

La ragazza, sentendosi chiamare, si voltò e vide le sue amiche che le venivano incontro, correndo e trasformate in Mew Mew.

-Ragazze!

-Stai bene!

La Mew Mew guardò la leader del gruppo e gli occhi le si riempirono di lacrime.

-Oh, Strawberry... Io... Mi dispiace tanto!- singhiozzò.

MewBerry le prese la mano, chiudendola tra le sue, guantate.

-Ascoltami, Lory. Non hai alcun motivo per scusarti. Eri delusa, affranta, amareggiata, ed io questo lo capisco! Anzi, ti chiedo scusa per essere stata io la causa del tuo dispiacere... Ma avevi il diritto di sapere!

Lory si asciugò gli occhi. -Grazie, Strawberry!

-E ora- disse MewBerry voltandosi e alzando lo sguardo in alto -prendiamoci l'acqua Mew!

Si voltarono tutte verso il cristallo luminoso.

Anche Pai lo stava guardando.

Strawberry aprì la valigetta grigia che le aveva dato – affidato – Ryan e prese lo scettro che vi era stato posato dentro.

Afferrò il manico rovinato e ruvido.

Sembrò levarsi nell'aria un forte vento che le disordinò i capelli ma, mentre le sue compagne arretrarono, lei si fece avanti.

Chiuse gli occhi e recitò:-Acqua Mew, Risplendi!

Lo scettro arrugginito si trasformò: il suo ruvido manico divenne liscio e da un colore rossastro, segno del trascorrere del tempo, passò ad un rosa acceso; il cuore sulla punta cambiò e divenne rosato ed apparvero due piccole ali ai lati.

Inoltre, il cristallo si mosse e si avvicinò alla Mew Mew, entrando nel cuore dello scettro.

-Fiocco di gocce!- pronunciò. MewBerry allora si librò in volo e iniziò a volteggiare nell'aria muovendo la sua nuova arma.

-Pioggia di gocce!

Dal cristallo racchiuso nell'arma fuoriuscirono delle bolle colorate che volarono nell'aria e scesero leggere al suolo.

Pai fu subito raggiunto da alcune di quelle bolle che, mentre dietro di lui alcune bolle di Acqua Mew riparavano il muro danneggiato dal colpo di MewLory, lo ferirono.

Decise di smaterializzarsi proprio mentre i suoi fratelli si avvicinavano.

-Pai...- mormorò Tart.

Stava corendo verso di lui, ma Ghish lo fermò e fece “no” con la testa.

Allora Pai da quel gesto comprese che il fratello era maturato.

-Sarai un buon padre, Ghish...- sussurrò, sparendo dalla loro vista.

 

 

 

***

 

 

-Strawberry!

Mi voltai verso le mie amiche.

-Come hai fatto?!

Mostrai alle mie amiche la mia nuova arma.

-Wow!- esclamò Paddy.

Sorridenti e di nuovo unite, tornammo al cafè.

-Brava Strawberry!- si congratulò Kyle. -Sei riuscita a padroneggiare la forza dello scettro! Sai, Ryan era convinto che non ce l'avresti fatta!

Lanciai al biondino un'occhiataccia.

-E invece a quanto pare ci sono riuscita! Sorpreso?

Risero tutti.

-Beh, è stata una giornata difficile per tutti...- tagliò corto Ryan. -Andate a casa e riposatevi!

Dieci minuti dopo, il cafè rimase vuoto, c'erano solo Ryan e Kyle.

Ryan sarà in laboratorio, ora...ipotizzai.

Kyle invece sarò in cucina a preparare la cena...

Tornai a casa, mano nella mano con Ghish.

-Che giornata!

Lui annuì.

-Ehi, va tutto bene?

-Si... Beh, mio fratello – fratellastro – ci ha traditi, è rimasto fedele a Profondo Blu e al nostro popolo. Devo dire che in un certo senso mi sento colpevole...

-Oh, no, Ghish! Non hai nessuna colpa! L'obbiettivo di Profondo Blu era di anniantare la razza umana e conquistare il pianeta Terra! Credi sia una colpa provare dei sentimenti? Amore, rimorso o pietà che siano?

Ci pensò, poi scosse la testa. -No, io... non credo...

-Già!

Posai la tasta sulla sua spalla.

-Pai ha deciso di continuare la missione, nonostante sia rimasto solo e nonostante avesse capito di essere in errore!

Mi guardò. -Come fai a dire che sapeva di aver sbagliato e di essere dalla parte del torto?

-Beh, l'ho capito, o meglio intuito, quando ho preso l'Aqua Cristallo, oggi. Sai, mentre io sferravo il mio attacco lui è rimasto fermo, immobile lì a guardare. Forse...

-..aveva capito che non poteva fare nulla per evitarti di prenderlo!- completò lui.

-O forse- aggiunsi- sapeva che non era giusto prenderlo...

Mi guardò e sorrise. -Lo sai che hai una fantasia senza limiti?

Risposi al suo sorriso. -Si, lo so!

Mi baciò sulle labbra.

-Ti amo, micetta!

-Ti amo anch'io...

 

 

Arrivammo a casa, presi dalla borsa le chiavi ed aprii la porta.

Entrai, mentre Ghish mi seguiva, ma mi fermai poco più avanti.

-Mamma! Papà!

 

 

 

 

 

 

Oh, oh! E ora?

Beh, questo momento doveva pur arrivare, no?

Bene, signore e signori, VIA alle scommesse!

Cosa succederà?

Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi cosa succederà secondo voi! ^^

A presto!!

Gely 

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Capitolo 22
*** Confessions ***


Ciao a tutti!

Sono riuscita ad aggiornare oggi, per fortuna ^^

Allora...

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

-Strawberry, finalmente!

-Tuo padre ed io eravamo molto preoccupati! Ti abbiamo mandato molti messaggi, ma non ci è mai arrivata una risposta!

-Oh, scusate...- risposi, mantenendomi vicino alla porta e tenendo Ghish lontano dalla vista dei miei genitori.

Per fortuna era ancora fermo davanti alla porta, nascosto dalla parete.

-Beh,- tagliò corto mio padre,- ora siamo tornati. Non sei contenta?- sorrise.

-Oh, ehm... Oh, certo... Certo, papà...- balbettai.

-Strawberry... Va tutto bene, cara?- chiese mia madre.

Oh, mamma! Devo dirvelo... Voi dovete sapere!

-Mamma, papà... Devo parlarvi...

-S-Strawberry... È successo qualcosa?- chiese mio padre allarmato.

-Beh... Niente di grave...

-Dicci tutto, tesoro!- mi incoraggiò mia madre.

Le sorrisi.

-Sedetevi, per favore...

Si sedettero sul divano di fronte a me.

-Mamma, papà... Io...- presi un respiro profondo. -Mi sono fidanzata.

Rimasero entrambi fermi, immobili, a guardarmi.

Poi mia madre sembrò rilassarsi e mi chiese:- Oh, cara! È questo che volevi dirci? Tutto qui?

-Tut.... Tutto qui?!- sbottò mio padre. -La mia bambina, la mia piccola Strawberry che si fidanza?! No! Questo non posso accettarlo!

-Papà, calmati...!

-No, Strawberry! Adesso basta! Hai sedici anni! Non puoi pensare sempre a quel ragazzo, a quel Mark!

Lo guardai, poi scoppiai a ridere.

-Cos... Strawberry! Perchè... Perchè ridi? Io... Io sono serio!

Ancora ridendo, risposi:- Oh, papà, scusa... Oh, Io... io n-non sto ridend-do di te..! E' che... Mi fa r-ridere il fat-to che tu creda c-che io st-tia con Mark!

Mi guardò interdetto.

Anche mia madre ora non riusciva a capire.

Stavano aspettando che io spiegassi loro la situazione.

Anche Ghish stava aspettando che io dicessi qualcosa, lo percepivo...

-Lui... Lui si chiama Ghish ed è...- Ghish si fece avanti e portò una mano in testa per togliersi il cappello. -...un alieno.

I miei genitori mi guardarono a boca aperta, poi spostarono lo sguardo su Ghish – sulle orecchie di Ghish –, poi di nuovo su di me.

-M-ma... S-Strawb... Tu... E... E l-lui...

Mia madre non riusciva a formare una frase di senso compiuto, a differenza di mio padre che non ci provava neanche.

Era rimasto a guardare le orecchie di Ghish.

Guardai il mio ragazzo alieno e lui ricambiò il mio sguardo.

Non avevamo mai parlato di come o quando avremmo raccontato tutto ai miei genitori e, a quanto pareva, era arrivato il momento di dirlo.

Annuii, più per me che per i miei genitori.

-Si. Io e Ghish...- gli presi la mano- ...stiamo insieme.

-M-ma... Strawberry...

-È un alieno!- la interruppe mio padre.

-Papà!- lo rimproverai.

-No, Strawberry...- mi fermò Ghish.

-M-ma..!

-Lascia fare a me!- mi sussurrò, facendo l'occhiolino.

Si schiarì la voce, avvicinandosi a mio padre, il quale prese la mamma e la nascose dietro di lui, facendole da scudo.

Ma papà! Non vuole farvi nulla!

-Signor Momomiya...- iniziò Ghish, con voce tranquilla.

-Non ti avvicinare!- urlò mio padre.

Facendo finta di non averlo sentito, Ghish continuò:- Voglio che lei sappia che io...

-Tu vuoi bene a mia figlia?

-Come..?- chiesi a mio padre.

-Sta zitta, Strawberry!- poi, rivolgendosi a Ghish, ripetè:-Ho detto... Tu vuoi bene a mia figlia, alla mia Strawberry?

Ghish lo guardò intensamente negli occhi; poi scosse la testa. -No...

Sia io che i miei genitori rimanemmo a bocca aperta.

Ghish...! Ma che..?

-Io non voglio bene a vostra figlia...- continuò. -Io la amo!

Ghish...

-La amo! Lei è la persona più importante della mia vita! E non permetterei mai a nessuno di farla soffrire, o di farle del male!

Mia madre sorrise.

Io mi commossi e i miei occhi si riempirono di lacrime.

-Oh, Ghish!- piansi, andandogli incontro ed abbracciandolo.

Lui ricambiò la mia stretta.

Mio padre ci guardò, interdetto.

-Oh, beh, ma... Beh, resta il fatto che lui è un alieno!

-Oh, papà!- lo rimproverai. -Non è lui il nemico!

Lui sbuffò. -Smettila, Strawberry!

-No, papà! Tu non sai cosa stai dicendo!

-Neanche tu, Strawberry! Non sei mica una...

-...Mew Mew?

Mio padre rimase in silenzio.

Non gli piaceva venire anticipato, questo lo sapevo, quindi dovevo aver abbattuto una barriera...

Uno a zero per me!

-Dimmi, papà... Stavi per dirlo, vero?

-Beh... Si, Strawberry!

Mi stampai in faccia un sorriso vittorioso.

-Cosa c'è Strawberry? Insomma, mi vuoi spiegare cosa c'è da sorridere??

-Ci sarebbe molto da spiegare, papà...

-E allora spiegami, Strawberry, perchè io non capisco più nulla!

Sospirai ed iniziai a camminare su e giù per la stanza.

-Oh, insomma, Strawberry!- sbottò mio padre in preda ad una crisi isterica. -Mi vuoi spiegare che legame hai tu con questo... questo... Insomma hai capito! E perchè parli di Mew Mew e... alieni e... e nemici...

-Papà... Io sono una Mew Mew!

L'espressione sul suo volto era indecifrabile: a metà tra lo sconvolto e l'incredulo, non credeva alle mie parole...

Non è da biasimare...

-Si, papà...

-Oh, Strawberry... Cara, ma...- iniziò mia madre, ma mio padre la interruppe:-No, cara... Lasciala stare... Non sa quello che dice!

-Co-cosa?!- esclamammo contemporaneamente io e Ghish.

-Tu sta zitto!- urlò a Ghish. Poi, rivolto a me, disse:-Strawberry... Hai sedici anni... Non sei più una bambina, ormai! Smettila di comportarti come tale!

-Come sarebbe a dire?!

-Devi prenderti le tue responsabilità! Non puoi dire bugie del genere!

-Tu... Tu pensi c-che siano... bugie?!

-Io non lo penso, Strawberry. Lo so!

-Allora non hai capito proprio niente!- urlai.

-Abbassa il tono di voce, signorina!

-Abbassare il tono...?! Ma ti rendi conto di quello che dici? Mi hai appena dato della bugiarda! A me, tua figlia, Strawberry Momomiya, MewBerry!

-Chi?- chiese mia madre che nel frattempo era rimasta in disparte.

Sospirai.

-Bene, papà. Non ci credi? Te lo dimostrerò!

Presi dalla tasca il medaglione da Mew Mew e posai le labbra sulla sua superficie.

-MewBerry, Metamorfosi!

Fui avvlta dal solito fascio di luce e subito dopo si dissolse, mostrando ai miei genitori MewBerry, la leader del gruppo delle Mew Mew.

Mia madre rimase a bocca aperta, gli occhi che le brillavano.

Una volta mi aveva detto “Sai, Strawberry, sarebbe bello conoscere una Mew Mew!” ed io le avevo risposto dicendole che presto ne avrebbe conosciuta una. “Ne sono sicura!” aveva aggiunto.

Be', era arrivato quel momento.

I miei occhi rosa incontrarono quelli di mia madre e capii che anche lei stava pensando a quel giorno.

-Strawberry...- biascicò, commossa.

Le sorrisi, poi per sdrammatizzare la situazione chiesi:-Come sto?

Scoppiai a ridere, mi madre invece rise tra le lacrime e corse ad abbracciarmi.

-Oh, Strawberry!

Ricambiai la stretta e guardai mio padre che era rimasto fermo e in silenzio.

Non riuscii ad interpretare il suo sguardo, il che non era un gran bene.

Gli feci cenno di avvicinarsi.

Fece un paio di passi verso di me, ma si fermò ad una certa distanza.

La mamma sciolse l'abbraccio e si fece da parte. Si mise dietro di me, accanto a Ghish e gli rivolse un sorriso, piccolo, materno.

Guardai mio padre, alzai un braccio e gli porsi una mano guantata.

Lui la guardò, mi guardò e sorrise appena.

-M-ma... Io... Come...? Perchè... Perchè non me lo hai detto prima...?

Gli sorrisi. -Per la vostra reazione. La temevo. E, a quanto pare, avevo tutte le ragioni.

Sorrise anche lui, questa volta più liberamente. -Be', non capita tutti i giorni di vedere la propria figlia trasformata in Mew Mew...!

-Già...- confermai.

Mi strinse la mano e mi fece fare una piccola giravolta. -Wow... Sei bellissima!

-Grazie...

Bene! Era fatta!

Ora restava solo un piccolo, piccolissimo particolare di cui dovevano venire a conoscenza.

Ma dovevo arrivarci graduelmente.

Prima rimaneva una cosa da fare...

Presi la mano di Ghish e quella di mio padre. Li tirai entrambi in avanti e li sistemai l'uno di fronte all'altro. Li guardai entrambi. Ghish mi sorrise; mio padre mi guardoò con un espressione che significava qualcosa tipo “Devo farlo per forza?”. Annuii.

Ghish sollevò il braccio e porse la mano diafana a mio padre che la prese, se pur con riluttanza.

Si strinsero le mani.

Era un gesto semplice, banale, ma per ne aveva un significato importante: era il primo passo verso una famiglia!

-Io, però, ancora non capisco perchè hai scelto proprio lui...- disse ad un certo punto mia madre. -Non eri innamorata di Mark?

Feci cenno loro di sedersi.

-Ci sono molte cose che dovete sapere...- iniziai.

Beh, facendo un resoconto generale, dovrei iniziare a dire dopo come ci siamo conusciuti, ovvero quando lui mi è praticamente piombato addosso baciandomi...

No, decisamente questo non posso dirlo!

Dovremmo parlare delle nostre lotte, di come ci trovavamo su due fronti opposti e poi siamo pasasti dalla stessa parte, magari tralasciando l'episodio in cui mi cancellò la memoria dopo avermi baciata...

Di certo devono sapere che Pai ci ha traditi... Si, decisamente!

E devo dire loro chi sono le altre Mew Mew, di Ryan e Kyle che hanno dato inizio al progetto, dei chimeri e di Profondo Blu.

Oh, quante cose!

Mi schiarii la voce.

-Si. Sono decisamente tante le cose che dovete sapere.

 

 

 

***

 

 

-Ciao a tutti! Io vado!
-Dove credi di andare?- la fermò la piccola Paddy davanti la porta del locale con fare minaccioso ed aria indagatrice.

-A casa...- rispose Lory, che non capiva dove volesse arrivare la ragazzina.

Paddy le mise l'indice davanti al volto e lo spostò a destra e sinistra. -Assolutamente no!- dichiarò, solennemente.

-Ma... Paddy!

-Non ti permetterò di andare via da sola! Verrai con noi!- Enfatizzò l'ultima frase, accompagnandola con un sorriso enorme.

-Cos...! No, Paddy, non...

-KYLEEEEEEEE!- urlò la ragazzina, facendo rimbombare la sua voce in tutto il locale.

Kyle arrivò subito, seguito da Pam.

-Cosa succede, Paddy?- chiese dolcemente.

-Lory vorrebbe che accompagnassi anche lei a casa. Non vuole andarci da sola...- spiegò, mentendo e ignorando Lory che dietro le faceva segno di fare silenzio.

-Oh, ma non c'è problema!

-Cosa? Oh, no! No, no no! Kyle... Posso andare a casa da sola!- disse la ragazza tentando di convincere il ragazzo.

-Ma no, Lory! Non devi preoccuparti! Non mi dispiace! Devo accompagnare a casa Pam e Paddy, quindi posso portare anche te!- sorrise.

-Oh, be'... Non vorrei disturbare...

-Ma no! Non disturbi mai! E poi in auto c'è posto anche per te!

-E poi...- intervenne la più piccola del gruppo- non vorrai mica incontrare di nuovo Pai!

Lory deglutì.

No, non voleva vederlo.

Non dopo quello che aveva fatto loro.

Ma, soprattutto, non dopo che le aveva detto quelle cose...

Ero sincero quando... ti stavo vicino...ti parlavo...ti guardavo...ti amavo!

Quelle parole risuonavano ancora nella sua testa, insistenti, e la tormentavano.

Vi ho mentito... Ma ero sincero quando...

La ragaza scosse lievemente la testa per cacciare quei pensieri, quei ricordi, quei desideri!

-Bene! Allora è deciso!- sorrise Paddy.

I tre uscirono fal locale, ma Lory rimase dietro di loro, uscì per ultima, e, durante tutto il tragitto, mentre Paddy continuava a chiacchierare animatamente, lei rimase in disparte, in silenzio, a pensare.

...ti amavo!

Eppura quella volta la sua voce gli sembrava sincera...!

Ma non poteva esserne certa... Dopotutto non sapeva neanche quando, o se, le aveva detto la verità...

Ti amavo!

Eppure quelle parole...

Le arrivavano fino al cuore!

Erano parole piene di significato per lei.

Ti amavo!

Chiuse gli occhi e fece scendere una lacrima dagli occhi verdi.

 

 

 

***

 

 

Ryan stava sistemando il locale, quando ad un certo punto sentì dei passetti che gli si avvicinavano.

Si voltò e si trovò davanti Mina.

-Non pensavo che fosse rimasto qualcuno...- ammise, massaggiandosi la testa.

-Kyle se ne è andato e il mio autista è in ritardo. Credo mi convenga avviarmi a piedi... Be', allora ciao. A domani...- salutò timidamente.

Si avviò verso la porta.

-Mina, aspetta!

La ragazza si voltò verso il suo capo.

-Posso accompagnarti io, se vuoi...

-Davvero...? Ma... Tu non hai una macchina!

-Una macchina no, ma...

La ragazza sgranò gli occhi.

-No! Non vorrai mica accompagnarmi a casa con...

Il ragazzo annuì divertito.

Pochi minuti dopo attraversarono il parco Inohara in sella alla motocicletta del ragazzo.

Mina era seduta dietro di lui, si teneva stretta alla sua vita per paura di cadere, ma sorrideva.

-Infondo... Non è poi così male!- ammise, urlando per farsi sentire dal ragazzo.

Ryan sorrise ed annuì.

Arrivarono in fretta a casa della giovane, troppo in fretta per lei.

-Ancora grazie per il passaggio...- ringraziò lei.

-Di niente...

-Allora... Ciao!- lo salutò, prima di attraversare il cancello e sparire nella villa.

Il biondo rimase a fissare la villa ancora un po', immaginandosi la ragazza dentro, pensando a cosa stesse facendo, ignaro del fatto che la ragazza lo stesse fissando da uno spiraglio di una finestra.

Poco dopo se ne andò.

 

 

 

***

 

 

-Il pianeta degli alieni è devastato, inabitabile per le condizioni del tempo...- spiegò Strawberry ai suoi genitori. -Sono venuti sulla Terra per trovare condizioni di vita accettabili, anche se abbiamo scoperto che c'è un cristallo che ha poteri straordinari e potrebbe ripristinare le condizioni del pianeta, rendendolo abitabile. Ghish è venuto qui insieme ai suoi due fratelli, ma uno di loro, Pai, ha deciso di continuare la missione e... ci ha traditi.

I genitori di Strawberry la guardarono, poi fissarono me. -Non pensi che possa tradirti anche quello?- chiese suo padre.

Sbuffai. -Signor Momomiya, non tradirei mai le Mew Mew, tantomeno sua figlia!

-Non posso averne la certezza!- sbottò lui, guardandomi di traverso.

-Papà!- lo rimproverò Strawberry.

-Andiamo, Strawberry, come puoi essere certa che lui stia dalla tua parte?

-E tu come fai ad affermare il contrario?- rispose prontamente lei.

L'uomo diventò rosso in volto ed aprì la bocca per rispondere, ma non ne uscì un fiato.

È rimasto senza parole...! constatai.

-E poi, rifletti! Come pensi di stare con... quello?!- tentò di cambiare discorso.

-Cosa intendi dire?!- sbottò lei, ormai innervosita dall'atteggiamento del padre.

Lui sorrise leggermente. -Semplice! Quanto intendi stare con... lui? Una, due settimane? Non di più, ovviamente!

-P-perchè?

-È un alieno, Strawberry! Non penserai mica di passare la tua vita con lui! Non potresti!

Strawberry deglutì, in difficoltà. -E p-perchè n-non... potrei?

Shintaro Momomiya guardò la figlia con aria vittoriosa. -Dimmi, Strawberry... Se, e dico se, avessi un figlio con lui...

-U-un figlio?!- lo interruppe lei, smarrita.

-Si, Strawberry! Un figlio, un bambino... E poi non interrompermi! Come dicevo, se dovessi avere un figlio con lui, come pensi potrebbe vivere in mezzo alla gente?

-Come...?

Lui annuì. -Allora, dimmi! Come pensi potrebbe andare in giro con un alieno e chiamarlo 'papà'?

Gli occhi le si riempirono di lacrime.

Abbassò la testa.

-Come puoi dire questo?- singhiozzò.

Alla sua reazione dal volto di suo padre si cancellò il sorriso che aveva e la sua espressione diventò preoccupata.

-Cosa... Strawberry che ti prende?

Lei rialzò la testa, il volto rigato dalle lacrime.

Mi prese la mano e mi avvicinò a lei.

-Sono incinta!

 

 

 

 

 

 

Come avrete capito, il caro Shintaro non è favorevole all'idea di diventare nonno...

E ora?

AHAHAH! Si, lo so, questa è perfidia!

Però...

Fatemi sapere cosa ne pensate! ^^

Bacioni e al prossimo capitolo!

Gely 

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Capitolo 23
*** Thank you, mum! ***


Ciao a tutti!

Mi dispiace che molti di voi non abbiano recensito...

Che fine avete fatto??

Allora vi lascio al capitolo...

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

I miei genitori erano rimasti entrambi a bocca aperta.

Avevano un'aria meravigliata, stupita, incredula!

Ma l'espressione più buffa, e contemporaneamente più preoccupante era quella di mio padre.

-S-S-S... T-tu... C-cosa vuol dire... c-che s-sei...

-Incinta? Devo spiegarti cosa significa, papà?

-N-no... Lo so cosa significa, ma... Hai ascoltato almeno una parola di quello che ti ho detto, Strawberry?!- sbottò.

Annuii. -Si, papà!- risposi con aria di sfida.

-Non credo proprio, signorina!

-Be', ti sbagli!

-Tu non puoi essere incinta di lui!

-Ah, no? E di chi dovrei esserlo, allora?

-Di... Oh, ma che domande sono, Strawberry! Tu non dovresti proprio essere incinta! Di nessuno!

-E perchè non dovrei?

-Hai sedici anni!- urlò.

-Appunto!- risposi. -Ho sedici anni!- urlai di rimando. -Non sei tu quello che ha detto che sono cresciuta?

-S-si, ma...

Non continuò.

Aprì la bocca per rispondermi, ma la richiuse subito dopo; la riaprì, la richiuse. In imbarazzo. E senza parole.

Ecco come l'avevo lasciato.

Un po' mi dispiaceva, ma una parte di me era felice di come avevo affrontato la situazione.

-Sono incinta di circa tre mesi...- spiegai. -Noi- ed evidenziai il 'noi' con enfasi, -terremo questo bambino. Ne abbiano parlato e abbiamo preso questa decisione. Lo accudiremo e lo cresceremo. Insieme!

Mio padre scosse la testa.

Sapevo di non essere riuscita a persuaderlo del tutto, ma speravo che avesse finito di insistere, almeno per il momento.

-Sei ancora giovane, Strawberry...- disse con un tono di voce più pacato rispetto a prima. -Sei giovane ed ingenua. Non capisci il mondo, non sai come va la vita...

-Non so come va la vita?? NON SO COME VA LA VITA?! Ti sbagli! Ho imparao molto presto, papà! Sono una Mew Mew! Combatto, io! Se non lo hai ancora capito il mio compito è salvare la terra, proteggere la vita della gente...!

-Esatto! Salvare la gente da lui!

-Da quelli come Ghish, ma non da lui! Lui non è contro di noi!

-Non puoi saperlo...

-Neanche tu puoi, papà!

Era la prima volta che litigavo con mio padre in quel modo, ma era un argomento che dovevamo affrontare, se pur litigando.

Sapevo che alla fine sarei riuscita a convincerlo.

Se pur con difficoltà...

-Io non voglio che quello entri in casa mia!- s'impose.

-Be',- intervenne mia madre che fino ad allora era rimasta in silenzio ad ascoltare. -in verità non è solo casa tua... E non credo dovresti prendere decisioni del genere, almeno non prima di averne parlato, insieme...

-Sei dalla loro parte?!

-No, non ho detto questo! Ma, Shintaro, rifletti: avresti dovuto pensarci prima, no? Avresti dovuto mettere prima questo... “divieto”, non ti pare?

Ci riflettè su un momento. -Be'... Io però non sapevo di questa...storia!

-Nemmeno io, caro! Ma sapevamo dell'esistenza degli alieni...

-Ma non sapevamo che nostra figlia fosse talmente stupida da far entrare un alieno in casa!

-La prego di non chiamare Strawberry in quel modo...- disse Ghish.

-Tu... Ma come osi?! Come ti permetti di darmi ordini?!

-Non le ho dato un ordine, signore...

-Ah, no?!

-No, signore. Vo ho pregato di non dare della stupida a sua figlia, che si da il caso sia la madre di mio figlio...

-Non parlarmi in quel modo, ragazzino! Sono molto più grande di te! Inoltre non è detto che questo bambino lo teniate!

-Cosa?!- intervenni. -Papà, non puoi!

-Si che posso! Sono tuo padre e tu sei sotto la mia protezione!

-E allora?? Vuoi uccidere un bambino?!

-Io... No, certo che no!

-E allora! Vuoi privarmi di una gioia immensa? Sai meglio di me come ci si sente ad avere un figlio!

-Non puoi paragonarmi a te!

-Si che posso! E non puoi toglierci questo bambino!

-Nessuno mi vieta di farlo...

-Si, io!

Ghish annuì. -Sono con lei.

Mia madre fece un passetto avanti. -Io non credo che sia giusto toglierle il bambino, Shintaro...

Mio padre restò a bocca aperta a guardarci.

3 contro 1

Avevamo vinto!

Arreso, si allontanò da noi dicendo:- Non pensate che io sia d'accordo su questa storia...

Poi rivolto a me disse:- Non ti credevo così, Strawberry. Sei uguale a tua madre!

E se ne andò.

Sorrisi a Ghish, tenendogli la mano.

-Strawberry...- fece mia madre avvicinandosi.

-Mamma, mi dispiace! Non avrei voluto che lo veniste a sapere in questo modo...

-Non preoccuparti, cara!- sorrise.

Poi porse una mano a Ghish. -Benvenuto in famiglia.

 

 

 

***

 

 

Il padre di Strawberry per molti versi era simile a Pai: severo, rigido nelle sue decisioni e fermo. Non sopportava che le regole – le sue regole – venissero trasgredite, nemmeno da una figlia o, nel caso di Pai, da un fratello.

Strawberry mi accompagnò alla porta, poi si fermò.

-Ghish, credo di...

-Resta qui con i tuoi genitori. Avrai molte cose da chiarire con loro e credo che sia meglio che tu lo faccia senza di me.

Annuì.

-Già.

Le schioccai un dolce bacio sulle labbra.

-A domani, piccola.

-A domani...

 
 

 


Salutato Ghish, rimasi ancora un po' fuori, poi entrai quandi il sole era già scomparso all'orizzonte e la temperatura cominciava a scendere.

Benvenuto, autunno...pensai.

Chiusi la porta e mi recai nella mia camera.

Mi stesi sul letto e pensai alla giornata appena trascorsa. Pensai a Ghish, all'Acqua Mew, a Lory e ai suoi sentimenti, al suo cuore ferito, a Ghish, al mio bambino, a Pai, a Ghish, a mio padre e mia madre, a Ghish...

-Già mi manca...- piagnucolai.

Mi portai inconsapevolmente una mano sul ventre.

-Piccolo mio, hai visto? Mamma e papà sono riusciti a tenere testa a quel testardo di tuo nonno. Sei contento?- sorrisi. -Hai due genitori che ti vogliono bene, una famiglia e degli amici che tengono a te, anche se non sei ancora nato...

Sospirai. -Vorrei che finisse tutto. La guerra, le incomprensioni e le liti con tuo nonno...

-Strawberry?

La voca di mia madre mi fece sobbalzare.

Mi misi seduta sul letto.

-Strawberry, posso entrare?- chiese.

-Certo, mamma!

Aprì la porta e fece capolino nella mia stanza.

-Posso parlare con te?

Annuii. -Certo, mamma. Vieni!

Entrò nella stanza e chiuse la porta.

Si sedette sul letto accanto a me.

-Ci hai sorpresi con la tua... notizia...- iniziò.

Annuii. -Era giusto dirvelo. Mi dispiace solo che sia avvenuto in un modo così brusco...

-Oh, cara, non preoccuparti... So che la reazione di tuo padre ti ha un po' sconvolta, ma sarebbe stata la stessa anche se glielo avessi detto con più calma, con più tatto...

-Tu dici?

Annuì. -Certo! Sei la sua unica figlia e non si rende ancora conto che tu sei cresciuta e che non sei più una bambina...

-Ma io sarò sempre la vostra bambina...!

Sorrise. -Certo, Strawberry. Noi ti considereremo sempre la nostra bambina, anche se avrai una famiglia tua.

Ricambiai il suo sorriso.

Mi guardò negli occhi.

-Tutto ok?- le chiesi.

Sembrò risvegliarsi da uno stato di trance. -Oh, si... Stavo pensando... Non avrei mai immaginato che tu fossi... Si, insomma, una Mew Mew!

-Oh, be', non volevo che vi preoccupaste per me, ecco perchè non ve l'ho detto.

Annuì.

-Mamma, posso farti una domanda?

-Certo, tesoro! Dimmi tutto!

-Sai, questo bambino...- mi sfiorai il ventre. -Tu credi che... Insomma, saremo abbastanza forti come... coppia, per crescerlo?

Mi accarezzò la guancia. -Un bambino, Strawberry, può rafforzare una coppia, così come può indebolire la sua stabilità.

-Cosa vuoi dire?

-Se la coppia è unita, forte, la nascita di un bambino può significare solo un'ennesima dimostrazione del loro amore, il loro punto di forza. Ma se la coppia non ha un legame forte, il bambino può solo danneggiare un equilibrio già precario.

Non risposi.

-Ora ti faccio io una domanda, Strawberry. Tu e Ghish... Che tipo di coppia siete?

Non risposi, ma pensai alle parole giuste per risponderle.

 

-Avete un legame forte?

Annuii guardandola negli occhi. -Si, mamma. Abbiamo avuto delle difficoltà nel nostro...rapporto, ma le abbiamo superate. Restando sempre uniti. Quando sono insieme a lui...mi sento più forte, più sicura... Riesco a combattere i nemici in battaglia pensando che lui è lì, accanto a me! E inoltre... Riesco a vedere un futuro insieme a lui.

Mi sorrise. -Se prima avevo qualche dubbio sul vostro rapporto, ora non ne ho più. Ho capito che vi volete bene... Che vi amate!- si corresse.

Annuii. -Già. Ci amiamo.

-Sai...- disse dopo un po'. -Vorrei conoscerlo meglio. Perchè non lo inviti a cena a casa domani sera?

Sbarrai gli occhi. -C-come?! Ma... Hai visto come ga reagito papà oggi, vero? Non gli permetterebbe neanche di entrare!

Mi sorrise complice. -Penserò io a tuo padre. Tu pensa solo al tuo ragazzo. E al tuo bambino.

Detto questo, mi diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza.

-Grazie, mamma...

-Di nulla, mia cara!

Chiuse la porta.

-Grazie...

 

 

 

 

 

 

So che è un po' cortino, ma...

Il prossimo sarà più lungo! ^^

Recensite, mi raccomando! 

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Capitolo 24
*** Parents ***


Ed eccomi qua!

Sono in ritardo come al solito, lo so, ma pezientate un po': la scuola è quasi finita!

Finita...

Sapete, sono un po' malinconica!

La FF di Selene Kristal è terminata, ed ha avuto un successo straordinario! Spero solo che anche questa abbia fortuna...

Ma mentre “Non è ancora finita” è... finita, “Love and Desire” continua, senza esclusioni di colpi e con numerosi colpi di scena!

Allora, ringrazio tutti coloro che mi sostengono e...

Grazie! ^^

Senza trattenermi oltre, vi lascio a questo nuovo capitolo.

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

Quella mattina mi svegliò un raggio di sole che era entrato dalla finestra, nonostante la sera prima avessi tirato le tende.

Mi stiracchiai e tastai con la mano l'altro lato del letto, alla ricerca di Ghish.

-Oh...- mormorai quando le mie mani non trovarono niente – o meglio nessuno – e ricordai ciò che era avvenuto il giorno prima.

Mi tirai a sedere e guardai l'orologio.

-Sono in anticipo!- esclamai.

Sorridente, scesi dal letto e mi preparai per uscire.

Davanti allo specchio legai i capelli nelle solite codine, indossai la divisa della scuola ed uscii dalla mia stanza.

Entrai in cucina per fare colazione e salutai i miei genitori. -Buongiorno mamma! Buongiorno papà!

-'Giorno, cara!- sorrise mia madre.

-'Giorno...- borbottò mio padre.

Mi sedetti al mio solito posto e iniziai a fare colazione.

-Strawberry, oggi dopo la scuola devi andare a lavorare al cafè?- chiese mia madre.

Annuii. -Già. Ma cercherò di tornare presto...

-Oh, si.- sorrise. -Così mi aiuterai a preparare la cena!

Annuii.

-Perchè?- chiese mio padre.

-Oh, giusto! Che sbadata! Dimenticavo di dirti, caro...

-Già,- la interruppe. -in questa casa dimenticate sempre di dirmi le cose, anche quelle importanti!- sbottò.

Mia madre lo ignorò e continuò:-Questa sera abbiamo un ospite a cena.

-Chi?- chiese mio padre.

Io deglutii.

Mia madre non rispose, ma lo guardò con ovvietà mio padre che, ottuso, fece finta di non aver capito.

-Questa sera, avreno un ospite importante a casa, una persona che entrerà a far parte della famiglia. Che è già parte della famiglia. Questa persona...

-Ghish.- tagliai corto io senza guardarlo negli occhi. -È lui il nostro ospite.

Sbiancò in volto e per poco non gli andò di traverso la colazione. -Ma avete ascoltato quello che vi ho detto ieri?! Io quello in casa mia non ce lo voglio! Avete capito? NON.LO.VOGLIO.!- disse accompagnando le ultime tre parole con dei colpi sul tavolo.

Lasciai cadere la posata sul tavolo e mi alzai di scatto. -Adesso basta!- urlai. -Non puoi decidere per me! Ghish è il mio ragazzo, il padre del nostro bambino, e questa sera verrà a casa da noi per cena, che ti piaccia o no!

-Strawberry... È un alieno!- sibilò a denti stretti. -Sai cosa vuol dire?

-Si, io so cosa vuol dire! Sono una Mew Mew, combattevo contro di lui! E tu? Dimmi, papà... Tu sai cosa vuol dire?

-Io....

-Visto? Come ti dicevo!

-Non è umano!

-Non totalmente!

-No, Strawberry, non lo è per niente!

-Ed è qui che ti sbagli!

-Come?- chiese, ancora più dubbioso.

-Uno dei genitori di Ghish era umano. È stato adottato da unaa famiglia di soli alieni dato che ha perso i suoi genitori quando era molto piccolo, ma uno dei due era umano, quindi il suo sangue non è tanto diverso dal nostro!

-Oh...

Non disse più niente.

Di certo quell'affermazione l'aveva lasciato senza parole.

Presi la cartella e mi avviai alla porta. -Vado a scuola.

Uscii, nonostante fosse ancora presto.

 

 

 

***

 

 

-Io proprio non la capisco...- borbottò Shintaro.

-Non devi essere troppo severo con lei...

-Ma, Sakura, ti rendi conto? Un alieno in casa! Ha invitato un alieno a cena a casa!

-Veramente è stata mia l'iniziativa...- affermò Sakura.

-Come?!

La donna annuì. -Certo. Dopotutto Strawberry ha ragione: è il padre di suo figlio. Nostro nipote!

-Si, certo, non lo metto in dubbio, ma... Come pensa di mantenere una famiglia, quello lì? Non ha un lavoro e dubito che lo troverà con quelle.... cose!

Sakura ridacchiò. -Le orecchie, intendi? Le potrebbe sempre nascondere! E comunque quello lì ha un nome!

-Si, va be'...

-Allora?

-Allora che?

-Il nome, Shintaro! Il nome!

Sbuffò. -Si, si, va bene, va bene! Gis, contenta?

Sakura scoppiò a ridere. -Oh, no, Shintaro! Si chiama Ghish!

-Ghish... Che razza di nome è Ghish?!

La donna continuò a ridere.

-Va be', io vado a lavoro.

-Torna presto, mi raccomando! Ricorda chi abbiamo a cena!
-Oh, si, certo. Non vedo l'ora!- disse ironico.

 

 

 

***

 

 

-Eccomi!

-Strawberry! Sei in ritardo!

Sbuffai. -E dai, Mina!

-Le vere signore non si fanno mai attendere!- disse posando le mani sui fianchi in una posa di elegante superiorità.

Sospirai. -Si, okay, okay, vado a cambiarmi.

Mi avviai verso lo spogliatoio.

-Micetta!

Mi voltai con gli occhi che mi brillavano verso quella voce. -Ghish!- esclamai. -Non sapevo fossi qui!

Corsi ad abbracciarlo.

-Allora?- mi chiese. -Com'è andata? Con i tuoi genitori, intendo...

-Oh, be'... Mio padre non l'ha presa molto bene, come ben sai, ma... Credo siamo sulla buona strada!- affermai.

-Tu dici??

Annuii.

Sorrise. -Bene!

-Oh, e... Quasi mi dimenticavo... Questa sera sei invitato a casa nostra per una cena... di famiglia, diciamo così.

Sbarrò gli occhi. -T-tuo padre... Tuo padre m-mi ha invitato... a cena?? A casa vostra?!

-Ehm... No, veramente è stata mia madre...

Rise. -Ah, ecco! Mi pareva strano!

-Voi due! Avete finito di chiacchierare?? I piccioncini fateli a casa vostra, o comunque non quando il locale è pieno!!

Sussultammo insieme.

-Mina!- ringhiai.

-Sbrigati!

-Si, subito!- sibilai.

Poi, rivolta a Ghish, mormorai:-Vado!

 

 

 

Uscii dallo spogliatoio con la divisa e fui inondata di lavoro: tavoli da servire di là, clienti da calmare di qua, risquotere, pulire, correre, servire, parlare, memorizzare ordinazioni...

Uno strazio!

-Mina! Per la miseria, ma vuoi alzarti da quella sedia?!

Lei, per risposta, alzò le spalle. -Tsz! Una ragazza di classe come me beve sempre il teh a quest'ora!

-Una signorina, che in definitiva saresti tu, beve sempre il teh a qualsiasi ora!!- risposi.

Senza lasciarle il tempo di ribattere, l'afferrai per un braccio, la misi in piedi e le misi un vassoio in mano. -Porta due spremute al tavolo 6!

-M-ma...

-Muoviti! Una ragazza di classe come te non fa aspettare le persone!

E la spinsi verso i clienti.

La guardai servire il tavolo con riluttanza e ridacchiai.

-Certo che te la cavi a dare ordini, eh? Sarai proprio un bravo genitore!

Mi voltai. -Ryan?!!

-Sorpresa? O magari delusa?- ridacchiò.

-N-no...

-Be', almeno saprò a chi lasciare il locale quando avrò terminato, no?

Si voltò e se ne andò.

-M-ma...

 

 

 

Al termine della giornata, stremate, ci lasciammo cadere sulle sedie del locale ben pulito.

-Che fatica!- sospirò Lory.

Mi alzai.

-Strawberry, dove vai?

-Devo andare a casa presto, oggi...

-Davvero? Non è che vuoi uscire prima con Ghish per fare i fidanzatini?- chiese maliziosa Paddy, ridendo.

Anche le altre risero.

-M-ma no! Che andate a pensare...!- risposi.

-Certo, certo... Be', allora vai, che aspetti!

Annuii e corsi a cambiarmi.

Pochi minuti dopo uscii dal locale e corsi verso casa, non prima di aver schioccato un bacio sulle labbra a Ghish e avergli sussurrato “Ci vediamo dopo”.

Arrivai a casa, aprii la porta e salutai i miei genitori.

-Hai fatto presto!- Notò mia madre.

L'aiutai a sistemare e pulire la stanza e a preparare la cena, sotto gli occhi vigili di mio padre.

-Perchè papà mi fissa così?- sussurrai ad un certo punto alla mamma.

Lei rise. -Vuole capire quanto tieni a Ghish e a questa cena...

Tanto. Ci tengo moltissimo!

Arrivarono le otto.

-A momenti dovrebbe arrivare...- mormorai nervosa.

Dlin-Dlon!

Il campanello suonò.

Deglutii.

-Vado ad aprire!- annunciai.

Speriamo bene!

Aprii la porta.

-Buonasera!

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so, è un capitolo di transizione, quindi per la cara ed attesa cena dovrete aspettare un po' ^^

Ma continuate a recensire, mi raccomando!

Baciiii

Gely 

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Capitolo 25
*** Your hand ***


Ciao a tutti!

Wow, il capitolo 25... Ma ci pensate?!

Ricordo come se fosse ieri il primo capitolo, pubblicato quasi per gioco. E ora, invece? Guardatemi, eccomi qui ad aggiornare e scrivere ogni volta che ho un po' di tempo libero!

Ahhhh!

È una sensazione meravigliosa! ^^

Pensate che il primo capitolo è stato visualizzato più di 2000 volte!!! *.*

Inoltre abbiamo superato le 150 recensioni e siamo vicini alle 160. Prossimo traguardo?? 200 recensioni entro il capitolo 30. Ce la faremo ^^

Oggi, poi, è il mio compleanno ed ho voluto aggiornare proprio oggi per... Farmi un regalo, per così dire ^^

Allora...

Grazie a tutti voi che mi avete sostenuta e, ammettiamolo, soportata, per questi 25 capitoli.

Che dire?

Vi auguro una BUONA, BUONISSIMA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

Avevo indossato un abito che mi aveva prestato Ryan: una camicia ed un completo di giacca e pantalone, entrambi scuri.

Mi avevano costretto ad indossarli, ma mi ero categoricamente rifiutato di indossare anche la cravatta.

“Tutto, ma questo no!!” avevo detto.

Avevo lasciato, però, i capelli legati nelle solite codine, in modo da nascondere, almeno in parte, le orecchie.

Mi ero materializzato davanti casa di Strawberry: sarebbe stato piuttosto ridicolo camminare a piedi quando avevo questa capacità!

Arrivai davanti alla porta e suonai il campanello, non prima, però, di essermi dato una scrollatina alla giacca e una sistemata ai capelli.

Ci tenevo a fare bella figura...

Ad aprire fu Strawberry.

-Buonasera, micetta!- salutai.

Strawberry mi sorrise. -Buonasera...

Vidi come era vestita: indossava una maglietta piuttosto larga all'altezza del ventre rosa pallido ed una gonnellina rossa, con scarpe dello stesso colore.

I capelli, però, li aveva sciolti e le ricadevano morbidi sulle spalle candide e morbide.

Si guardò le spalle e, non vedendo nessuno, mi baciò sulle labbra.

Subito arrossì.

Mi fece spazio ed entrai in casa.

La seguii in salotto, dove sua madre ci aspettava con indosso un grande grembiule.

Mi sorrise. -Benvenuto!

Ricambiai il sorriso e il saluto.

La guardai e notai la notevole somiglianza con Strawberry, la mia micetta...

-Shintaro sta arrivando...- disse la donna.

Strawberry si rabbuiò.

Oh-Oh!

Sentii dei passi.

Mi voltai e vidi arrivare un uomo che mi fissava con aria severa, quasi minaciosa.

Il padre di Strawberry.

-Buonasera- dissi educatamente.

Assottigliò lo sguardo e mi si avvicinò, fino a ritrovarsi ad un palmo di distanza dalla punta del mio naso.

Mi guardò con uno sguardo più che tagliente.

-Papà!- lo rimproverò Strawberry e lui subito si allontanò.

-'Sera...- borbottò semplicemente.

Nell'aria si avvertiva tensione...

-Allora, Ghish, raccontaci un po' di te!- ruppe il ghiaccio Sakura. -Da quanto sei qui sulla terra?

-Da alcuni mesi...- risposi.

Annuì. -E come ti trovi?

Sorrisi. -Be', non è facile ambientarsi...- ammisi alludendo alle orecchie. -Ma... sopravvivo!- conclusi.

-Be', sono contenta per te! E spero che Strawberry ti dia una mano in questo...

Sentendosi tirata in causa, Strawberry drizzò le orecchie. -Oh, si!- rispose.

-Si, certo!- confermai.

-Bene...

Sakura sembrò perdersi un momento nei suoi pensieri, poi disse:- Quasi dimenticavo! Vado a finire di preparare la cena. Aspettatemi qui, ragazzi!

Uscì dalla stanza lasciandoci soli.

Strawberry mi si avvicinò. -Come sei elegante...- commentò.

-Oh, grazie, micetta!

Sorrise e mi abbracciò.

-Ti prego, non farti influenzare dall'atteggiamento di mio padre. Cercherà di sicuro di metterti aa disagio e in difficoltà. Fa attenzione!

Annuii. -Tranquilla, micetta. Fidati di me!

Sorrise.

Sorrisi.

Alzò il capo e mi fissò negli occhi.

Avvicinò il suo viso al mio...

-Ehm-Ehm...

Ci voltammo e vedemmo fermo sulla soglia il padre di Strawberry, Shintaro Momomiya.

Strawberry si allontanò un po' da me e si schiarì la voce, ma non disse nulla.

-Allora...- cominciò l'uomo. -Da quanto hai puntato gli occhi su mia figlia?

Sbarrai gli occhi.

Che razza di domanda era?

-Papà!

-Zitta, Strawberry!- la zittì. -Allora?- m'incalzò.

Sostenni il suo sguardo, di ghiaccio. -Be', posso dire che abbiamo provato entrambi un'attrazione fin da subito.

Assottigliò lo sguardo. -Non credo di averti chiesto questo...

-Non posso dire di aver messo gli occhi su Strawberry ma, piuttosto, mi ha colpito. Mi è piaciuta fin da subito e, a quanto pare, è stato reciproco.

Per un po' non disse nulla.

-A tavola!- ci chiamò la voce di Sakura.

Andammo nella stanza accanto dove era stata apparecchiata con cura la tavola.

Strawberry mi fece cenno di sedermi accanto a lei.

Quando ci fummo seduti, Sakura iniziò a riempirci i piatti.

Apprezzai molto la cucina della madre di Strawberry e mangiai tutto con gusto.

-Insomma, Gis...

-Ghish...- lo corresse Strawberry.

-Quello che è... Insomma, ora che Strawberry è... in attesa, come pensi di procedere?

-Cosa intende, signor Momomiya?

-Be', un figlio costituisce una responsabilità. E voi siete così giovani...

-Mi assumerò le mie responsabilità. Resterò con Strawberry e questo bambino.

Riflettè. -E... Come pensi di farlo, ragazzo? Come pensi di portare avanti una famiglia se, proprio come hai detto tu, è difficile per te ambientarti nella società?

Posai la forchetta che avevo in mano. -Al momento aiuto Ryan e Kyle al cafè. Riesco a guadagnare qualcosa semplicemente aiutandoli nelle pulizie e nella gestione del locale quando non ci sono clienti.

-E vorresti fare questo per sempre?!- chiese scettico.

Scossi la testa. -Certo che no! Ma al momento mi basta.

Mi guardò con disprezzo. -Non hai neanche idea di come passare la vita!

-Troverò un lavoro al termine di questa guerra.

-E come pensi di farlo, eh? Sei un alieno! Non credo ci siano tante persone disposte ad offrire un lavoro ad uno come te!

-PAPA'!

-Strawberry, non t'intromettere...

-Io mi intrometto, eccome! Stai parlando della nostra vita! Lascia che siamo noi a decidere come la passeremo!

-Voglio sapere come vivrà mia figlia! Con chi la passerà e se sarà felice!

-Sarò felice, papà!

-Come fai a saperlo?!

-Penserò io a questo.

Si voltarono entrambi verso di me.

Annuii. -Si, signor Momomiya. Le assicuro che Strawberry sarà felice, con me e con il nostro bambino.

Si prese il mento tra le mani. -Non sai che lavoro farai... Non sai come vivrai... Non sai dove vivrai... Eppure mi dici che Strawberry sarà felice?

Annuii. -Glielo assicuro!

Mi guardò severo. -Non mi fido di te, ragazzino...

A me ragazzino?!

Avevo voglia di prenderlo a pugni. NESSUNO mi ha mai chiamato ragazzino.

Cavolo, ho 18 anni!! Ma chi si crede di essere?!

Ma una vocina dentro di me mi disse: 'è il padre di Strawberry. Ricordalo!'

Presi fiato e ricambiai lo sguardo, in attesa che finisse di parlare.

-...non mi fido e dubito che mi fiderò mai di te, tanto da affidarti la vita di mia figlia e di mio nipote!

Detto questo, si alzò e lasciò la stanza.

 

 

 

***

 

 

Non potevo crederci.

Non volevo crederci!

Mio padre aveva appena rifiutato il mio rapporto con Ghish, fregandosene di quel che provavo io, ignorando i miei sentimenti...

Non ci credevo!

Mi alzai.

Volevo rincorrerlo, volevo urlargli contro tutta la rabbia che aveva fatto crescere dentro di me, solo perchè...

Perchè mi voleva bene!

E questa consapevolezza mi fece riempire gli occhi di lacrime.

Ma ero ancora intensionata ad andargli incontro, a prendermela con lui e, con un po' di fortuna, a fargli capire che la mia vita era con Ghish.

I nostri destini erano incrociati e, benchè non avessi mai creduto nel Fato, nel destino... Dovetti ricredermi.

Avevo capito, e forse già da prima che me ne rendessi conto, che il mio destino era segnato. Il mio futuro era già stato scritto.

Ed era con lui.

Ero pronta ad inseguirlo, ma qualcosa mi trattenne.

Persi per un momento la sensibilità delle gambe e m'immobilizzai, mentre un lieve capogiro mi invadeva la testa.

Non provai dolore. Più che altro era... fastidio.

Ma non mi avrebbe fermata un capogiro. Oh, no! Sarei andata fino in fondo! Mio padre doveva capire!

In verità, però, fu Ghish a fermarmi.

Si alzò poco dopo di me e con un semplice sguardo, dolce e allo stesso tempo risoluto, mi fece capire che il compito di parlare con mio padre spettava a lui.

Avrei voluto seguirlo, dargli il mio aappoggio, ma mia madre mi posò una mano sulla spalla.

-Sediamoci e aspettiamo- disse semplicemente.

Annuii e ritornai seduta.

 

 

 

***

 

 

Seguii il signor Momomiya nella stanza accanto, dove lo trovai seduto su una poltrona a grattarsi la poca barba che aveva sotto il mento.

Entrai nella stanza e mi fermai di fronte alla poltrona dove era seduto l'uomo.

Mi guardò e ridacchiò.

Prima che avessi il tempo di chiedergli perchè stava ridendo – e lo avrei fatto in un modo tutt'altro che educato –, mi disse:-Ero convinto che mi avresti seguito, ragazzo...

Adesso sono “ragazzo”, eh?!

Lo guardai con aria interrogativa. -Perchè?

Ridacchiò nuovamente, cosa che mi diede enormemente fastidio.

-Chiudi la porta...

Obbedii.

-Se Strawberry avesse avuto ragione sul tuo conto, allora mi avresti seguito, affinchè approvassi la vostra...relazione... Se Strawberry, invece, si fosse sbagliata, allora avrei avuto la conferma che eri... un buono a nulla...- spiegò.

Il suo “piano”, se così poteva essere chiamato, era alquanto diabolico, ma a pensarci bene, non aveva tutti i torti.

Però non si fidava di sua figlia, del suo giudizio...

Bisogna ammettere che anche lei ha fatto i suoi sbagli...pensai.

Come ad esempio scegliere Mark! Scelta pessima!

La voce del signor Momomiya mi riscosse da quei pensieri. -A quanto pare tieni a lei e a vostro rapporto più di quanto pensassi... Ma, mi chiedo,.... è abbastanza?

Sul mio volto apparve un sorriso.

Annuii. -Più che abbastanza, signor Momomiya. Tengo a lei più di qualunque altra cosa al mondo! Sarei disposto a dare la vita per salvarla...!

-Tsk! La vita! Mi pare esagerato, non credi..?

Era una domanda retorica, ma scossi la testa. -No, signor Momomiya, non lo è. Siamo in guerra. Una guerra pericolosa. Ci saranno delle vittime, sia dalla parte degli alieni, sia dalla parte degli umani. Ma vi assicuro che non permetterai mai che sucedesse qualcosa a Strawberry. Non me lo perdonerei!

Annuì.

L'avevo convinto?

Ero riuscito a raggiungere il mio obbiettivo?

Speravo di si, ma non sapevo che ero mooolto distante dalla mia meta.

-Signor Momomiya...

Non potevo certo chiederglielo prima di avere la certezza che mi avesse accettato nella famiglia...

Mi fermò con un gesto della mano.

-Quel che dici è molto nobile. Vorrei tanto poter avere una dimostrazione delle tue parole, ma non ti chiederei mai di toglierti la vita per mia figlia... Capisco che tieni molto a lei, e da quel che ho capito anche lei tiene a te. Solo, però, che non sono sicuro che questo vostro rapporto possa funzionare...!

La sua voce ora era più tranquilla, ma preoccupata.

Lo capivo.

Dopotutto Strawberry era sua figlia e aveva il diritto di sapere con chi aveva intenzione di passare la vita...

-Il nostro è un rapporto “fuori dal normale”, oserei dire... Anche per questo, non credo proprio possa finire. Non è una storia adolescenziale, un sentimento passeggero. Il nostro è... amore!- ammisi, arrossendo non poco.

Annuì. -Decisamente... Un rapporto proprio fuori dal normale...! Eppure... Ancora non mi convince!

Sospirai. -È per queste, vero?- chiesi indicando le orecchie che spuntavano dai capelli.

Arricciò il labbro, ma non rispose.

Lo presi per un sì.

Sospirai di nuovo. -Anche i miei genitori erano... così. Sono stato adottato, quindi non li ho conosciuti, maso che uno dei due era alieno, l'altro umano. Il mio sangue è alieno per metà e umano per l'altra. Se teme che suo nipote possa avere le orecchie...

-No, no, no, no, no!- m'interruppe. -Non mi preoccupo per l'aspetto che poterbbe avere mio nipote! Mi preoccupo per te e Strawberry! Non voglio che mia figlia viva pe un po' con una persona, facendo progetti per il futuro e poi essere lasciata!

-Non lo farei mai!

Mi avvicinai alla poltrona. -Io amo vostra figlia. Non la lascerei per nulla al mondo! Deve credermi!!

Si grattò il mento, poi si alzò e cominciò a camminare per la stanza.

-Tu... Mi assicuri che Strawberry non soffrirà...?

Annuii. -Giuro!- dissi solenne.

Annuì, mi guardò e mi tese una mano. -Ho la tua parola, ragazzo?

Gli occhi mi brillarono.

Gliela presi e la strinsi. -Ha la mia parola!

 

 

 

***

 

 

Rimanemmo in silenzio, cercando di sentire qualche parola dalla stanza adiacente a quella in cui ci trovavamo, ma gli unici rumori che arrivavano al mio orecchio erano il respiro regolare di mia madre e il battito irregolare del mio cuore.

Sospirai per quella che era la... decima volta?

Anche di più!

-Secondo te cosa si staranno dicendo?- chiesi a mia madre, pur sapendo che non avrebbe saputo darmi una risposta.

Alzò le spalle. -Tuo padre è imprevedibile. Spero solo che Ghish sappia gestirlo al meglio e riesca a convincerlo.

Mi rassicurava un po', conoscendo le capacità dialettiche di Ghish.

-Se non altro, tuo padre è calmo.

-Come puoi dirlo?- chiesi scettica.

Sorrise. -Non giungono urla. È un buon segno, no??

 

 

 

***

 

 

Sciolta la stretta di mano, decisi di chiederglielo.

Ora o mai più!mi dissi.

Mi schiarii la voce.

-Ehm... Dovrei... vorrei farle una domanda, signor Momomiya... Una richiesta, pù che altro...

Mi guardò negli occhi.

Lo sguardo non mi convinceva...

Per fortuna, poi, si addolcì e quasi mi sorrise.

Quasi...

-Dimmi, ragazzo...

 

 

 

***

 

 

Ormai erano minuti che erano chiusi un quella stanza e ancora nessun segno.

Inoziavo a perdere la pazienza.

Sospirai.

Poi, però, sentii qualcosa.

Era la voce di mio padre!

Diceva qualcosa tipo... “Cosa?!” o qualcosa di molto simile.

-C-cosa succede?!- chiesi a mia madre, preoccupata.

Alzò le spalle. -Sono qui con te, Strawberry. Come posso sapere cosa succede nell'altra stanza?

Sbuffai.

Avevo bisogno di rassicurazioni, ecco tutto.

Poi, però, non sentimmo più nulla...

Sarà un buon segno??

Poco dopo la porta si aprì.

Entrarono entrambi.

Avevano un'espressione piuttosto serena.... Mi parve.

Mi alzai in piedi, mentre mia madre rimase seduta.

-A-allora?- chiesi titubante.

Mio padre si rivolse verso Ghish. -Lo sa?- chiese.

-C-cosa?

Ghish scosse la testa. -No- rispose.

-Allora forza, dillo!

Ghish si voltò verso di me e mi sorrise.

-Ho appena chiesto a tuo padre.. la tua mano.

Mi sentii mancare.

 

 

 

 

 

 

Ooooooolè!!!

E ora???? XD

Recensite, recensite, RECENSITEEEEE!!!! ^^ 

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Capitolo 26
*** Dad... ***


Salve a tutti!

Vi state chiedendo forse se sono uscita pazza, dato che ho aggiornato così presto??

Si, può essere...

Ma è un fatto positivo, almeno per voi, no?? ^^

Senza ulteriori indugi vi lascio a questo nuovo capitolo!

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

Uscii dalla stanza con il padre di Strawberry.

Non aveva preso molto bene la mia proposta...

-Ha solo 16 anni!!- aveva risposto.

Lo avevo tranquillizzato, però, docendogli che avrei aspettato che divenisse maggiorenne e a quel punto si era calmato...un po'.

-Vorresti sposare mia figlia, eh?- mi chiese.

Annuii deciso. -Lo desidero, più di ogni altra cosa!!

-Non solo vuoi vivere con lei ed allevare un figlio insieme, ma vuoi anche sposarla?!

Annuii deciso.

Ci pensò su.

-Non posso darti una risposta, ragazzo... Non subito, almeno...!

-Oh, non si deve preoccupare per questo! Posso aspettare...

Annuì. -Bene.

Accennò un sorriso.

-Ora forza, andiamo. Saranno preoccupate...

Annuii. -Certo...

Mi avviai alla porta.

 

 

Uscimmo dalla stanza.

Strawberry si alzò in piedi e mi fisso preoccupata. -A-allora?- chiese titubante.

Il padre di Strawberry si voltò verso di me. -Lo sa?

-C-cosa?- Strawberry era molto preoccupata.

Scossi la testa. -No- risposi.

L'uomo sembrò sorridere. -Allora forza, dillo!

Gli sorrisi e mi voltai verso Strawberry, ancora ferma dall'altra parte della stanza. Le sorrisi. -Ho appena chiesto a tuo padre... la tua mano.

Strawberry sbarrò gli occhi.

Svenne.

Non sarei riuscito ad avvicinarmi neanche se mi fossi messo a correre e i suoi genitori erano sul punto di urlare, preoccupati e spaventati.

L'unica possibilità era...

Mi smaterializzai per poi ricomparire pochi istanti dopo di fianco a Strawberry, giusto in tempo per prenderla tra le braccia prima che toccasse terra.

I suoi genitori trattennero il respiro; poi si rilassarono.

-Strawberry...- mormorai.

Lei aprì lentamente gli occhi.

Le sorrisi.

Con una mano le accarezzai il volto, mentre con l'altra le tenevo la testa.

-Ghish...

-Sono qui, piccola...

Avvicinai il mio volto al suo.

Chiuse gli occhi.

Mi avvicinai ancora di più...

-Ehm-ehm...

Rialzai il capo e mi voltai.

Ad interromperci era stato il padre di Strawberry, ovviamente.

Sbuffai, senza farmi notare da lui, mentre Sakura ridacchiava.

Aiutai Strawberry a rimettersi in piedi.

-Tutto bene, Strawberry?

Annuì. -Si, papà.

-Bene...

-Shintaro?

Si voltò verso la moglie. -Si?

-Potresti venire un momento? Avrei bisogno di parlarti...

-Oh, okay...

Si avvicinò alla moglie e si avviarono verso la cucina.

-Oh, Ghish, per favore potresti accompagnare Strawberry in camera sua? Sarà stanca, temo...- disse, facendomi l'occhiolino.

Strawberry ridacchiò, mentre io arrossii. -O-okay...

Entrarono nella cucina e chiusero la porta.

Strawberry mi prese la mano. -Forza, andiamo!

Mi trascinò verso le scale e ci dirigemmo verso la sua camera. Entrammo e chiuse la porta.

Le sorrisi. -Forza, a letto! Devi riposare!

Si mise le mani sui fianchi. -Stai scherzando?!

Scossi la testa e mi avvicinai. -Sei svenuta, quindi ora ti metterai a letto, da brava bambina, e riposerai!

Sgranò gli occhi. -B-bambina?!- ringhiò.

Scoppiai a ridere. -Si, piccola!

La presi in braccio e, ignorando le sue lamentele, l'adagiai sul letto.

Mise il broncio.

-E dai... Lo sai che lo faccio per te...

Sembrò rassegnarsi. -Però dovrai dirmi cosa hai detto a mio padre...

Sorrisi. -Certo, piccola!

 

 

 

***

 

 

Intanto nella cucina Shintaro e Sakura erano seduti intorno al tavolo.

-Allora, cosa ha detto Ghish per farti cambiare idea?

-M-ma... Chi ti dice che mi ha convinto?!

Sakura ridacchiò. -Semplice: non hai detto nulla quando Ghish ha detto a Strawberry della sua proposta, sei stato nella stessa stanza con lui per un mucchio di tempo e non hai allontanato Ghish da Strawberry quando ha evitato che cadesse per terra...

-Mi sembra ovvio! È mia figlia! Non volevo che... cadesse...

Sakura rise ancora. -E, inoltre, non hai detto nulla quando ho chiesto a Ghish di accompagnare Strawberry in camera.

Shintaro sbiancò in volto. -I-in... ca-camera?!

Si avviò verso la porta.

-Shintaro!- lo chiamò Sakura, ma inutilmente: l'uomo era già uscito dalla stanza.

Sakura sospirò e si lasciò andare su una sedia.

 

 

 

***

 

 

Ascoltai Ghish parlare, distesa su un fianco sul letto, mentre lui era seduto sul bordo.

-Wow...- commentai. -Ti ha tormentato proprio!

Sorrise. -Già!

Mi avvicinai a lui e con uno scatto fulmineo e l'agilita del gatto selvatico di Iriomote, afferrai Ghish per la camicia e lo baciai.

Si distese al mio fianco e mi baciò a lungo, poi mi fece posare la testa sul suo petto.

Chiusi gli occhi, respirando il suo profumo.

-Grazie...- mormorai.

 

 

 

***

 

 

Accarezzai Strawberry, anche quando mi resi conto che si era addormentata.

Toccai i suoi capelli morbidi, passai il dito sulle sue labbra...

Com'era bella!

Sorrisi, immaginando una vita con lei in quel modo: lei, sempre bellissima, dolce e che, nonostante l'età e la responsabilità di un bambino, restava sempre... Strawberry!

Mi ritrovai a guardarle la pancia.

Mi sembrò di vedere un lieve gonfiore.

Il nostro bambino...

Posai la testa sul cuscino e mi assopii, sempre continuando ad accarezzarla.

 

 

 

***

 

 

Shintaro salì le scale di corsa, saltando alcuni gradini, rischiando di cadere.

Arrivò alla porta della camera di sua figlia e non si preoccupò neanche di bussare: aprì la porta ed entrò nella camera, pronto ad urlare e dirne quattro a quei due ragazzini sconsiderati.

Ma, entrato in camera, le parole gli morirono in gola davanti la scena che gli si presentò: sua figlia dormiva serena e sorridente sul petto di quel ragazzo alieno.

Sorrise davanti quella scena.

Si avvicinò a loro e diede un piccolo bacio a sua figlia.

-Grazie...- mormorò a Ghish.

Tornò indietro. Si fermò sulla porta e ripetè:-Grazie.

 

 

 

 

 

 

*.* Che amore Shintaro...

Che ne pensate?? Recensite in tanti, mi raccomando!

Bacioni carissimi e al prossimo capitolo!!

Gely 

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Capitolo 27
*** Morning ***


Ciao a tutti!

Scusate, ma non sono riuscita ad aggiornare in fretta... :(

In compenso però ho preparato un nuovo capitoluzzo!!

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

Mi svegliai quando il sole era già alto nel cielo.

Mi sentivo sollevata: mio padre aveva accettato Ghish e la nostra relazione, i miei genitori sapevano della mia identità di Mew Mew e tutto andava bene.

O quasi...

Mi stiracchiai, pronta ad affrontare una nuova giornata, e mi resi conto di qualcosa che mi cingeva le spalle... Un braccio.

Sorrisi, avendo capito di chi si trattava.

Mi voltai, muovendomi lentamente, e vidi Ghish con la testa letteralmente sprofondata nel cuscino, i capelli disordinati – sconvolti, sarebbe meglio dire –, e gli occhi chiusi.

Lo fissai con sguardo materno.

Gli sfiorai la guancia con un dito e gli lasciai un lieve bacio sulle labbra.

Continuò a dormire.

Scossi la testa. -Dormiglione...- mormorai.

Posai la testa sulla mano, tenendola dritta, e rimasi a fissarlo: osservai il suo volto, scorgendo ogni volta nuovi particolari, osservai il suo petto e, grazie alla candida camicia, riuscii a scorgere i muscoli, gli sfiorai le braccia e anche qualche cicatrice, segno delle lunghe battaglie combattute...

Sospirai.

E pensare che un tempo eravamo nemici...!

Mentre ora...

Ghish si stiracchiò e mi concentrai nuovamente su di lui.

Aprì lentamente gli occhi. -Ehi...- mi salutò. -Da quanto tempo mi fissi?

Ridacchiai. -Da un po'...- ammisi.

Si girò sul fianco e mi stampò un bacio sulle labbra.

-Avete dormito bene?- mi chiese.

Annuii. -Benissimo!- risposi, portandogli la mano sul ventre.

Dopo qualche minuto – e tante, tante coccole – scendemmo al piano inferiore per fare colazione.

-Buongiorno!!- salutai i miei genitori.

-Buongiorno, Strawberry!- disse mia madre. -Come ti senti?

Sorrisi. -Meglio, grazie...

Poi si rivolse a Ghish. -Ti ringrazio...

Scosse la testa. -Non mi ringrazi...

-Strawberry!

Mi voltai e vidi mio padre entrare nella stanza mio padre.

Mi si avvicinò e mi abbracciò.

-Tutto bene?

Annuii. -Sto bene, papà.

Guardò Ghish. -E tu?

Sgranai gli occhi.

-Come?!- chiese lui.

-Avete... Ehm... Dormito bene??

-Oh... Si, certo...- annuì imbarazzato e stupito.

-Bene... Ma sia chiaro: non sarò sempre così buono con voi...

-Vorresti dire che non dobbiamo dormire insieme, papà??- chiesi.

-Si... Cioè, no... Beh, insomma, evitate...! Almeno... per il momento...- balbettò imbarazzato.

Lo guardai e mi misi a ridere.

Lo abbracciai. -Oh, papà! Ti voglio bene!

Ricambiò la stretta. -Anche io...- rispose.

 

 

 

***

 

 

Uscimmo di casa insieme, tenendoci per mano.

Non c'importava più di quello che pensava la gente nel vedere una ragazza così giovane tenersi per mano con un ragazzo: i genitori di Strawberry sapevano della nostra relazione e della mia – nostra – identità.

Solo questo contava.

Poi... Be', un altro problema era costituito dalle orecchie...

Ma mi bastava coprirle con i capelli.

Attraversammo il parco ed arrivammo al locale.

-Ciao a tutti!- salutammo.

Fummo travolti subito dopo dalle ragazze che volevano assolutamente sapere com'era andata la cena.

-Be'... È andata bene, tutto sommato...

-E i tuoi genitori??

Strawberry sorrise. -Hanno accettato la nostra relazione...

-Ghish! Perchè non sei tornato questa notte?- mi chiese allora Tart.

Si voltarono tutti a fissarci con sguardi maliziosi.

Strawberry arrossì. -N-n-non è c-come pensate...!

Gli altri ridacchiarono.

-Ho dormito a casa sua...- dissi. -Dormito. Nient'altro!

-Si, si, certo...

Se ne andarono ridacchiando.

-Ma...

Ridacchiai.

-Smettila! Non ti ci mettere anche tu!- mi rimproverò.

La interruppi stampandole un bacio sulle labbra.

-Mmm??

La sua espressione si addolcì.

-Perchè non riesco mai ad arrabbiarmi per più di dieci secondi con te??- mi chiese sorridendo.

Sollevai le spalle e sorrisi malizioso. -Be'... È l'effetto che faccio sulle donne...

Mi colpì sul braccio con faccia offesa – per finta, ovviamente... -Ah, si?? E sentiamo un po', a chi ti riferisci??

-Gelosa?- chiesi.

-Chi? Io?! Neanche per idea!- rispose.

La baciai. -Non c'è nessuna, all'infuori di te, micetta mia.

Mi abbracciò. -Ne sono estasiata...

-Ehi, voi due!

Ci voltammo e vedemmo Ryan che si avvicinava a noi.

Mi staccai da Strawberry e lei iniziò a dire:-Si, Ryan... Vado subito a cambiarmi e...

-Aspetta!- la interruppe. -Venite nel laboratorio con me. Credo di avere delle buone notizie...- sorrise.

Lo seguimmo.

Scendemmo le scale che portavano al laboratorio ed entrammo nella grande stanza nella penombra...

 

Kyle era come al solito seduto di fronte al monitor del computer e digitava qualcosa.

Mi vennero i brividi a pensare che ero in quella stanza quando Strawberry aveva avuto l'incidente...

-Credo di poter fare qualcosa per voi!- annunciò Ryan.

Ci fece avvicinare a Kyle, che ci mostrò un montaggio video, in cui si vedevano delle orecchie lunghe, da alieno, rimpicciolirsi fino a diventare umane.

Rimasi sbalordito.

Vuole forse dire che...?!

-Abbiamo studiato questa sostanza che potrebbe farti avere delle orecchie normali, come noi. Ci stiamo ancora lavorando, ma pensavo che fosse giusto informarvi... .

-È straordinario!- esclamai.

Ryan annuì. -Si, ma non credo che possa fare qualcosa per i poteri... Credo che dovrai tenerli, se mai decidessi di fare l'ignezione...

-Ci sono effetti collaterali?- chiese Strawberry.

Ryan sollevò le spalle. -Non ne siamo sicuri. Stiamo facendo gli ultimi controlli...

-Devo darti subito una risposta?- chiesi.

Il ragazzo scosse la testa. -Prendi tutto il tempo che ti serve. Dopotutto è una scelta importante, quindi devi essere libero di valutare tutte le opportunità.

Annuii. -Grazie, Ryan.

Fece un gesto con la mano. -Di niente...

Sorrisi.

Ricambiò e mi sorrise anch'egli.

 

 

 

 

 

 

 

 

Si lo so, è breve, ma... che ne pensate?? ^^

Recensite in tanti!

Bacioni e al prossimo capitolo

Gely  

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Capitolo 28
*** Spies ***


 

Ciao a tutti!

Sono riuscita ad aggiornare prestissimo!! ^^

In questo capitolo ho voluto dedicare un po' di spazio anche agli altri personaggi, dato che in questo periodo li ho trascurati parecchio...

Allora...

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

Quando i due ragazzi furono usciti dalla stanza, Ryan si avvicinò a Kyle.

-Allora?- chiese. -Come procede la ricerca?

-Non manca molto...- rispose, tenendo lo sguardo fisso sul monitor. -Sto terminando gli ultimi test. Non ci sono controindicazioni, almeno per il momento, quindi non dovrebbe recare danni. Però prima di assicurarlo, voglio terminare i miei controlli.

Ryan annuì. -Okay. Io vado di sopra a controllare come procede il lavoro.

-Okay, a dopo...- rispose distrattamente il moro.

Ryan risalì le scale e vide le ragazze tutte affaccendate a servire e prendere ordinazioni.

Osservò attentamente tutti i tavoli, fino a scovarne uno in fondo alla sala dove una ragazza dai capelli scuri stava bevendo il suo the.

Le si avvicinò e si sedette.

Mina subito arrossì.

Prima che Ryan potesse aprir bocca, disse:-Volevo ringraziarti per avermi accompagnata a casa, l'altro giorno...

-Non devi ringraziarmi...- rispose lui.

Sorrise. -Allora, sei venuto a dirmi qualcosa?

Ryan annuì. -Devi... Devi tornare a casa presto, oggi?

La ragazza arrossì di colpo. -N-no... P-perchè... Perchè me lo chiedi...?

Voleva forse chiederle un appuntamento?!

Il suo cuore iniziò a battere forte.

-Be', volevo... Voglio essere sincero con te: siamo vicini alla battaglia finale e volevo chiederti... delle cose, ecco...

-Oh!- Mina sembrava delusa, ma subito cambiò espressione e sorrise leggermente. -Okay. Certo. Puoi chiedermi quel che vuoi!

Ryan sorrise. -Grazie, Mina. Sapevo di poter contare su di te!

Poco dopo si alzò. -Ora torno al lavoro, così come dovresti fare anche tu...- disse, facendole l'occhiolino.

Mina arrossì e si alzò, senza neanche finire il suo the, ed andò ad aiutare le sue amiche nel lavoro.

Intanto, dal tavolo posto all'estremità opposta della sala, la scena non sfuggì agli occhi vigili di Tart e Ghish che si scambiarono uno sguardo d'intesa e ghignarono divertiti, confabulando tra di loro.

Chi li avesse visti, li avrebbe scambiati per due pettegole!

 

 

 

***

 

 

Lory lavorò sodo, come d'altronde faceva tutti i giorni: sorrideva ai clienti, sbrigava in fretta le sue faccende, evitava che Paddy facesse cadere i piatti quendo era sulla sua palla..., ma dentro di sé non era contenta. Per niente!

Ormai erano giorni, se non settimane, che non dormiva la notte: la sua mente era sempre concentrata su Pai e il suo tradimento.

Non poteva far altro che pensare alle sue parole.

Le era sembrato sincero, quando lo aveva visto per l'ultima volta, quando le aveva detto che l'amava...

Scosse la testa e continuò a pulire un tavolo.

Il locale aveva chiuso da un po' e stava finendo di pulire, prima di andarsene a casa, a rimugginare sul passato e a piangere, pensando all'alieno che l'aveva fatta stare male ma che, nello stesso tempo, la rendeva... felice.

Si, felice, perchè per la prima volta qualcuno le aveva detto che provava dei sentimenti nei suoi confroti.

L'amava...

L'amava e lei ricambiava quell'amore.

Peccato solo che si trovavano su due fronti opposti ed erano destinati ad essere nemici. Per l'eternità.

Ogni giorno guardava con invidia Strawberry e Ghish: si chiedeva il motivo per cui l'amica si fosse innamorata e lui fosse passato dalla loro parte.

Così come Tart: lui e Paddy erano dolcissimi insieme.

Certo, non sarebbe stata una “storia” seria, la loro, almeno non ancora, dato che erano ancora molto giovani, ma almeno loro si volevano bene e, cosa più importante, erano insieme!

Lei, invece, era sola.

Sola, senza Pai...

Si asciugò una lacrima solitaria che le scendeva sulla guancia con un gesto veloce e sfuggente della mano, per non “dare nell'occhio”.

Le sue amiche, fortunatamente, non se ne erano accorte.

Terminò di pulire in pochi minuti ed andò subito a cambiarsi.

Uscì di corsa dal locale poco dopo, salutando tutti così velocemente che Kyle non ebbe neanche la possibilità di proporle di accompagnarla a casa.

Lory, quella ragazza dagli occhi smeraldo sempre sorridente, sempre pronta ad aiutare le sue amiche, aveva bisogno della compagnia delle sue compagne di squadra, ma non era disposta ad aprirsi loro.

Si mostrava indifferente davanti a quello che era successo, e le sue amiche, concentrate com'erano per la battaglia, non riuscivano a capire il suo disagio e la sua sofferenza.

Arrivò a casa in pochi minuti, con il volto ormai umido, se non proprio bagnato, dalle sue calde lacrime.

Entrò nella sua camera e chiuse la porta.

Si buttò sul letto e cominciò a piangere.

-Pai...

Il suo corpo era scosso dai singhiozzi e più tentava di fermarli, più non riusciva a smettere di piangere.

Dopo quasi un'ora di pianto, quando aveva esaurito tutte le lacrime, si alzò e si recò in bagno.

Si posizionò davanti allo specchio e rimase sconvolta nel non ricnoscere nell'immagine riflessa la Lory che tutto conoscevano.

Era cambiata, e tutto per colpa di Pai.

-Non tornerò più come prima...- mormorò.

Scosse la testa. -Mai più...!

 

 

 

***

 

 

-Tart!- chiamò la ragazzina.

-Eccoti, finalmente!- disse lui raggiungendola.

La prese per mano e la trascinò in una stanza dove stavano aspettando Ghish e Strawberry.

-Cosa c'è?- chiese la ragazzina.

-Vorrei saperlo anch'io...- ammise Strawberry.

-Abbiamo visto Ryan e Mina parlare, oggi...- spiegò Ghish.

-E allora? Ci avete chiemate qui... per questo?!- chiese Strawberry spazientita.

Tart scosse la testa. -Aspetta, befana! Fallo finire!

Strawberry ringhiò. -Se t'azzardi ancora a chiamarmi befana io...

-Shhh! Voglio sentire!- si lamentò Paddy.

Ghish spiegò brevemente che avevano visto Ryan e Mina parlare e che si sarebbero visti dopo la chiusura del locale.

-Quindi noi faremo finta di andarcene e li aspetteremo. Li seguiremo e sentiremo cosa si dicono!- concluse Ghish.

Strawberry lo guardò scettica. -Non capisco perchè vuoi origliare...- ammise.

-Oh, Strawberry! Avresti dovuto vedere che facce avevano...- disse Ghish malizioso.

La ragazza sospirò. -E va bene...

Tart e Ghish esultarono; Paddy ridacchiò davanti alla loro reazione.

È ancora un bambino...pensò Strawberry. Poi si unì a Paddy e rise anche lei.

 

 

 

***

 

 

Ryan si assicurò che tutti fossero usciti prima di avvicinarsi a Mina e farle cenno di seguirlo.

Lei nel frattempo si era cambiata e aveva aggiustato i capelli, raccogliendoli nella solita acconciatura.

Ryan la condusse fuori dal locale e iniziarono a camminare nel parco.

Inizialmente rimasero in silenzio e Mina, per il nervosismo, prese a torturarsi le mani.

Ad un certo punto Ryan le prese il polso e la fermò. -Tranquilla...- disse. -Non devi avere paura...

-Paura? Oh, no! No, non ho paura! Solo che...

Ryan la fissò. -Sei curiosa e al contempo preoccupata per quel che devo dirti, giusto?

La ragazza annuì.

Ripresero a camminare.

-Strawberry deve pensare al suo bambino, Paddy è molto giovane e Lory...

-È sconvolta...- continuò lei.

Ryan annuì. -Già. L'unica con cui potevo parlare...

-Sono io...- completò lei.

Il ragazzo annuì di nuovo. -Io e Kyle abbiamo un modo nostro di affrontare la situazione e volevo sapere... come la vivete voi ragazze...- spiegò.

Mina ci pensò un po'. -È difficile da spiegare...- cominciò. -Personalmente, la vivo come un periodo... buio. Non è facile, né bello, stare tutti i giorni allerta, per paura di essere attaccata da un momento all'altro. Ci sono giorni in cui vorrei non essere mai stata scelta come Mew Mew. Preferirei vivere nell'ignoranza, pensando che tutti gli alieni sono nemici e affidandomi alle paladine della giustizia...

-Vuoi dire che...

-Voglio dire tante cose, Ryan. Tante! Ma nessuna ha poi tanta importanza... Il destino ha scelto per me...

-Se potessi tornare indietro... Se potessi scegliere, non vorresti far parte della squadra?

Mina sorrise. -Di certo non conoscendo tutti voi... Preferirei restare alla mia vita. Ma per questo tempo che siamo rimasti uniti, ho imparato a conoscervi e... non potrei avere una compagnia migliore!

Il ragazzo sorrise e le si avvicinò , fermandosi di fronte a lei. -Sono delle parole davvero bellissime...

-Sono parole vere!- lo corresse lei.

-Già...- concordò lui.

Erano vicini.

Molto vicini.

Pericolosamente vicini!

Mina, diventata del colore dei capelli di Strawberry, chiuse gli occhi, pronta a ricevere...

Un bacio.

Un bacio?!

Perchè lo sto facendo? Si chiese.

Non si diede una risposta.

Semplicemente sentiva di doverlo fare. Per se stessa!

Ryan le si avvicinò e... le diede un bacio...

 

 

 

 

 

 

 

 

Ooooh!!

E ora!?!?! Colpi di scena nel prossimo capitolo...

Recensite!!

Bacioniiii

Gely_9_5

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Capitolo 29
*** Yes, captain! ***


Ciao a tutti!

Allora, come avete trovato Tart e Ghish, soprannominati affettuosamente da Amy Dickinson “due allegre comari”...? ^^
E Ryan e Mina?? Dolci, eh??

Ricordate però che il capitolo precedente è terminato con dei puntini di sospensione... Ih-Ih... Sorpresa!!

Leggete e rimarrete di stucco!

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

Nascosti dietro uno degli alberi del parco, noi – Paddy, Tart, Ghish ed io – stavamo spiando Mina e Ryan.

Si, certo, non era un atteggiamento molto corretto, il nostro, ma mi ero lasciata convincere da Tart e Ghish...

Ryan le chiese come si sentiva a far parte della squadra, se era felice e se voleva tornare indietro...

Lei disse che era contenta di far parte della squadra, che non avrebbe potuto scegliere una compagnia migliore...

-Ghish, mi spieghi perchè siamo qui? Ryan le sta facendo delle domande. È preoccupato! Chi non lo sarebbe al suo posto?

-Sshh! Zitta, befana!- disse Tart.

-Come mi hai chiamata?!?!- sbottai a voce un po' troppo alta.

Ghish mi tappò la bocca e mi buttò a terra. -Ssshh!

Guardai nei suoi occhi dorati ed arrossii.

Lui ridacchiò e mi lasciò.

Ci mettemmo seduti dietro l'albero e continuammo a spiarli...

-Oh, mamma!- mormorai.

-Si baciano! Si baciano!- esultò Paddy silenziosamente.

Ma mi sembrò strano...

Era come se...

Ryan non voleva baciarla!

Infatti, pochi istanti dopo, le diede un piccolo, ma dolce, bacio sulla guancia.

Tart, Ghish e Paddy sbiancarono in volto...

-Tutto... Tutto qui?!- chiese Tart.

Annuii. -Credo proprio di si. Ora... andiamocene, prima che ci scoprano!

Ci alzammo e, silenziosamente, ci dileguammo.

Lanciai un ultimo sguardo ai due e... sorrisi.

-Buona fortuna...- mormorai e me ne andai.

 

 

 

***

 

 

Mina riaprì gli occhi.

Ryan allontanò il volto e le sorrise. Si voltò e le fece cenno di seguirlo.

Mina s'incamminò dietro di lui, sfiorandosi appena la guancia dove il ragazzo le aveva dato un bacio.

Lo seguì silenziosamente, rossa in volto.

Mi ha dato un bacio... sulla guancia..!

Fecero il giro del locale ed arrivarono davanti alla motocicletta di Ryan.

-Salta su... Ti accompagno a casa!

Mina obbedì.

Si sedette dietro Ryan e partirono.

Il veicolo acquistò velocità e Mina si mantenne ai fianchi di Ryan per non cadere.

Arrivarono a casa Aizawa in pochissimo tempo.

-Grazie per avermi accompagnata a casa...- mormorò Mina.

-Mina, aspetta!

Si voltò verso il ragazzo.

Lui smontò dalla motocicletta e le si avvicinò. Le prese il mento tra le mani e la fissò per un momento. Poi la baciò... per davvero!

 

 

 

***

 

 

Tornammo a casa, io e Strawberry, dopo aver passato diversi minuti ad origliare la conversazione di Ryan e Mina...

Strawberry sorrideva, da troppo tempo ormai.

Non che mi desse fastidioo, anzi! Mi faceva piacere vederla felice, ma era un sorriso che lasciava trapelare qualcosa di...

Di non so che cosa!

-Allora... Mi vuoi spiegare perchè sorridi?

Ridacchiò. -Non posso?- chiese maliziosa.

Ci pensai. -Mmm... Forse... Se mi dici perchè sorridi...

-Ryan e Mina...- spiegò.

-Sei felice perchè Ryan ha dato un bacio sulla guancia alla tua amica?!

Scosse la testa. -Oh, no! Ma... Credo che Ryan ci abbia visti, o forse sentiti, e...

-...eee..?

Sospirò. -E dai non ci vuole molto a capirlo! La voleva baciare in un luogo più appartato e, magari, lontano da occhi indiscreti...

-Tu dici??

Annuì.

-Ooooh! Ora è tutto chiaro!! Magari facciamo in tempo a materializzarci e vedere...

-NO!!- tuonò.

-O-okay... Stavo... solo scherzando...

-Buon per te...

Continuammo a camminare.

-Mi raccomando...- disse ad un certo punto -non dirlo a Tart o a Paddy o a chiunque altro. Intesi?

Annuì. -Agli ordini capitano!

 

 

 

***

 

 

Il giorno dopo andai al locale.

Arrivai in ritardo. Come al solito, dopotutto...

Mina però non mi venne a rimproverare: era troppo impegnata a servire i clienti e pulire i tavoli.

Forse non si era neanche accorta di me, indaffarata com'era!

Andai a cambiarmi.

Uscii dallo spogliatoio ma fui fermata da Ryan. -Strawberry, sempre in ritardo...

-Ti chiedo scusa Ryan...

-Adesso va', forza...

Mi voltai.

-E... Oh, Strawberry... Ricorda che non è buona educazione spiare gli altri...

Arrossii lievemente.

Si, mi aveva vista...

Si voltò e si avviò verso il laboratorio.

-Ryan, aspetta...

Girò la testa. -Cosa c'è?

-Vi siete baciati, alla fine...?

Arrossì. -N-non sono... N-non ti riguarda!

-Lo prendo per un “si”!- ridacchiai. 

 

 

 

 

 

 

 

 

AHAHAH!

Io stimo Strawberry!

E voi??

Recensite!!

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Capitolo 30
*** Battle ***


Ammetto che il titolo del capitolo precedente somigliava tanto a “L'attimo fuggente”... Non trovate??

Sono contenta comunque che vi sia piaciuto ^^

Vi andrebbe di leggere un'altra storia che ho scritto? È sempre sulla nostra coppietta preferita, il rating è rosso, quindi se potete leggerla... Mi fareste felice!

http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1109995&i=1 ecco il link ^^

Ecco il capitolo 30! Ma vi rendete conto?!

Ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito, messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate! Grazie grazie!! <3

E ora ritornano in scena i nostri due piccioncini!

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

Presi per mano Ghish. -Forza, andiamo!

Lo trascinai per la strada correndo, senza permettergli neanche di sistemarsi i capelli davanti alle orecchie.

-Non correre, Strawberry!- mi raccomandò.

-Dobbiamo sbrigarci!- risposi.

Avevamo appuntamento in ospedale per la prima ecografia, per questo ero eccitata.

Arrivammo in fretta e ci fecero accomodare in sala d'aspetto.

Non ero l'unica ad essere tesa: anche Ghish lo era, e molto! Si torceva le mani e si aggiustava sempre i capelli, come per paura che lo scoprissero e gli impedissero di vedere il nostro bambino, per la prima volta.

Il mio cuore batteva fortissimo e temetti stesse per scoppiare, quando una donna in camice si avvicinò a noi e ci disse di seguirla.

Mi fece stendere su un lettino bianco, troppo bianco per i miei gusti...

Ci vorrebbe un po' di colore...pensai.

Mi trattenni dal ridacchiare nervosamente.

-Si rilassi...- mi consigliò la donna.

Feci dei respiri profondi.

La donna mi sparse una sostanza gelatinosa sulla pancia, ora vistosamente gonfia.

-Ora sentirete per la prima volta il battito del vostro bambino...

Il mio respiro ridivenne irregolare.

La dottoressa accese un monitor e dopo pochi minuti sentimmo nella stanza un rumore.

Bum-bum...

Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Strinsi la mano a Ghish e vidi che anche lui era commosso.

La dottoressa parlò di nuovo:-Da quel che vedo sembrerebbe un maschietto...

Un maschio...

Sorrisi a Ghish e lui mi accarezzò una guancia.

La donna ci vide e sorrise. -Sembra tutto okay... Non ci sono complicazioni nella gravidanza...- affermò.

Poco dopo prese da una stampante una foto. -Ecco, il vostro bimbo...

Rimasi a fissare quella foto per lungo tempo. Non potevo credere che quello fosse il nostro bambino!

-Ma... Lei è minorenne?!- mi chiese la dottoressa.

Annuii.

-E i suoi genitori? Sanno della gravianza?

-Oh, si! Certo che lo sanno!

Mi guardò, non del tutto convinta. -Mi posso fidare?

-Certo!

Sorrise. -Bene. Ora...vi lascio da soli...

-Grazie...- sorrisi.

Appena la donna fu uscita dalla stanza mi attaccai al collo di Ghish e lo strinsi forte. -Ti amo!- gli soffiai all'orecchio.

-Anche io, micetta! Da impazzire!

 

 

 

***

 

 

Mentre Strawberry e Ghish erano in ospedale, le altre Mew Mew erano al cafè, impegnate a preparare l'apertura del locale.

Sapevano tutte molto bene che il prossimo conflitto con Pai era vicino e temevano ancor di più la battaglia finale, in cui avrebbero affrontato Profondo Blu. Ma cercavano comunque di mascherare la tensione e la preoccupazione lavorando sodo.

Lory, invece, si distingueva dalle sue amiche: come ogni giorno, dal suo ultimo incontro con Pai, era persa nei suoi pensieri: fece rompere diversi oggetti, tra piatti e bicchieri, nel giro di una sola ora!

Il suo sguardo perso nel vuoto non potè sfuggire agli occhi vigili delle compagne che la guardavano preoccupata: possibile che, dopo tutto quel tempo e dopo il doloroso tradimento dell'alieno, la ragazza pensava ancora a Pai?

La risposta era Sì!

Lory non aveva mai smesso di pensare a lui, di cercare un motivo valido che giustificasse la sua azione.

La verità è che la giovane Lory non riusciva a trovare neache una ipotesi che riuscisse a soddisfarla a pieno per più di qualche secondo, nessuna che potesse siddisfare la sua voglia di conoscere la verità, quella verità che le era stata negata e che non riusciva ad afferrare, anche se sentiva di esserle molto vicina...

-Dobbiamo fare qualcosa per aiutarla!- disse ad un certo punto Mina, ferma in un angolo della sala lontano dalla Mew Verde, a Paddy e Pam.

La ragazza-lupo fu d'accordo con lei.

-Si, ma cosa?- chiese la piccola Paddy, preoccupata per l'amica che non la rincorreva più su e giù per il locale quando saliva sul suo pallone per portare il cibo ai tavoli facendo acrobazie per far divertire i clienti.

Mina sospirò. -Non ne ho idea!- ammise.

-Ragazze, cosa state facendo?

Si voltarono verso Ryan, compresa Mina che arrossì di colpo non appena vide il ragazzo. Paddy ridacchiò davanti alla sua reazione.

-Stavamo pensando ad un modo per tirar su di morale la povera Lory...- rispose Pam, intervenendo davanti all'imbarazzo dell'amica.

Ryan annuì comprensivo. -Ha subito un grave colpo. Non sarà facile per lei riprendersi...

-Non c'è un modo per aiutarla?- chiese Mina.

Ryan sospirò. -Purtroppo in questa situazione non possiamo fare molto... Deve cavarsela da sola! È l'unica che può risolvere i suoi problemi. La sola cosa che possiamo fare, è starle vicino. Farle capire che ci siamo, che con noi può sfogarsi, senza però essere assillanti o oppressivi.

Paddy si grattò la fronte confusa. -Cioè dovremmo starle vicini...ma non troppo vicini?! È questo quello che vuoi dire?

Ryan annuì. -Esattamente!

-E come possiamo fare?

-Iniziate con il sorriderle, spronatela a fare bene il suo lavoro ed evitate di parlare della battaglia: meno nominiamo Pai, meglio sarà per lei!

-Sarà difficile... Ma ci impegneremo affinchè Lory stia meglio!

-Brave ragazze! Così si fa! E ora... Possiamo aprire il loc...

Ryan non ebbe il tempo di finire di parlare che il pavimento tremò, così come le pareti del locale.

-C-cosa succede?!- chiese Paddy terrorizzata.

La porta del cafè si spalancò...

O meglio, si aprì un varco nel muro all'altezza della porta del locale, causando una nube di fumo e polvere che fece tossire le ragazze, tre delle quali presero in mano i loro medaglioni, pronte a trasformarsi in qualunque momento. Lory, invece, rimase lì dov'era, incapace di muoversi.

Dopo qualche secondo, la nube si dissipò ed apparve davanti ai loro occhi un chimero, forse un cane o un gatto... Non si capiva bene.

Il chimero emise un verso più simile ad ul lamento che ad un vero e proprio ruggito.

-Fiocco d'azione!- urlò MewMina, colpendo sulla fronte il chimero, che indietreggiò ed uscì di corsa dal locale, fuggendo.

Le tre lo seguirono.

-Fiocco d'energia!

MewPam afferrò il chimero per una zampa e lo tirò con forza, impedendogli di continuare la sua corsa verso il parco.

Toccò poi a Paddy:-Fiocco immobilizza!

Il chimero rimase a terra, bloccato all'interno di una gelatina viscida che pareva un budino.

-Fiocco d'azione!

MewMina colpì il chimero con una delle sue frecce, distruggendolo, proprio mentre Lory si affacciava all'esterno dall'apertura causata dal mostro.

Al suo posto comparve...

-Uno scoiattolo?!- chiese MewPam, incredula.

L'animaletto fuggì, impaurito.

-Brave, complimenti!

Le tre Mew Mew alzarono lo sguardo e videro Pai che le fissava battendo le mani, canzonatorio, sospeso nell'aria.

-Uno scoiattolo? Stai perdendo colpi...- lo insultò MewMina, prendendo in mano la sua arma, stringendola.

-Mettila via, ragazzina! Non ho intenzione di combattere... Non ora! Me ne andrò...- disse, lanciando un'occhiata a Lory.

La Mew Verde strinse i pugni, fino a conficcarsi le unghie nei palmi, graffiandosi.

-Ci vedremo presto! Ve lo assicuro...

Detto questo, l'alieno non si smaterializzò, ma volò verso il parco, restando sospeso nell'aria con i piedi a pochi centimetri dal suolo.

Lory ringhiò e, proprio mentre le sue compagne rientravano nel locale ritornando normali, si lanciò all'inseguimento del ragazzo.

-Lory, fermati!- cercò di richiamarla Paddy, ma Ryan la trattenne:-Deve superarla da sola! Lory sa quel che fa... Ma se non tornerà presto, andremo a cercarla!

Le altre annuirono, anche se erano molto preoccupate per la loro amica.

Mina sospirò. -Lory, sta attenta! 

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Capitolo 31
*** Confrontation ***


Ciao a tutti!

Grazie a chi ha letto e recensito l'altra storia, “Schiavitù”... A prpopsito, colgo di nuovo l'occasione di invitarvi a leggerla ^^ http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1109995&i=1

Vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che hanno letto e recensito i 30 capitoli di questa storia, che ha raggiunto, pensate, ben 209 recensioni! *-*

Quindi, un grazie grande grande a:

black rose 92

alice_claris_malfoy98

red davil97

rekuchan

souleater93

africa 97

la_bella_

nekomimi-chan

seby 1993

lady s

uhahu

alegargano1

amy dickinson

flower 96

queem of dragons

anna 13

animemangaforever

aredhel of dorthonion

chantychanti

red_moon 98

emmy_nerisse

tattii

lena 21

amyrose

neverdieneversleep

wiki hayama

oxygenia

sazoriza 98

ninfa azzurra

eleonora 999

minia_

maoko

cuoricinalove92

pinkrose72

mistyemily

Allora... Ancora immensamente GRAZIE!!!

Bene, ora... Non vi trattengo più!

Vi auguro come al solito...

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Lory rincorse l'alieno, ignorando la voce di Paddy che la chiamava dal locale: doveva parlare con Pai!

Il ragazzo alieno fluttuò nell'aria per diversi minuti, allontanandosi dal locale, incurante del fatto che Lory lo stesse rincorrendo, a piedi.

D'altro canto, la ragazza non sembrava stanca per la lunga corsa e, anzi, sembrava acquisire sempre più energia man mano che correva.

Ad un certo punto Pai posò i piedi per terra e si fermò in un punto del parco Inohara isolato e libero da grandi alberi: pareva quasi una radura.

Lory si fermò a diversi metri di distanza da lui.

Lo guardò in cagnesco.

Pai sospirò e scosse lievemente la testa: sembrava quasi rassegnato.

-Cosa vuoi?- le chiese, cercando di sembrare il più freddo possibile, ma fallendo miseramente nel suo intento.

Lo sguardo della ragazza si fece ancora più duro. -Cosa voglio io?! Tu cosa vuoi?

Pai fece finta di non comprendere ciò che la ragazza voleva dire. -Non capisco dove vuoi arrivare...- disse.

-Cosa vuoi da noi?- urlò la ragazza-focena, che stava iniziando a perdere la pazienza. -Perchè ci hai attaccate?

Lui sollevò le spalle, come se la risposta fosse la più ovvia del mondo. -Perchè siamo nemici, Lory!- disse, facendo un passo in avanti.

-Non ti avvicinare!- ringhiò lei, notando il movimento del ragazzo. -Non fare...neanche...un passo...- sibilò in tono minaccioso, prendendo in mano il medaglione da Mew Mew, pronta a trasformarsi in qualunque momento.

Pai non reagì.

Rimase fermo, a fissarla...

Lory, invece, ansimava: per la rabbia e la tensione, non per la corsa che aveva fatto.

Il cuore le batteva fortissimo, non solo perchè stava...litigando con il nemico, ma perchè era con lui... Ed era lui a farle quell'effetto...!

-Perchè... Perchè sei venuto al locale?- gli chiese nuovamente, tremando. -Voglio la verità!- aggiunse.

Pai sospirò. -Per... Per vedere te!- ammise.

Lory rise.

Era una risata nervosa, la sua, che non aveva niente a che fare con emozioni come la felicità, o l'allegria.

-Volevi vedere me?! Volevi vedere come sto? Bene, lo hai visto! Sto male! Malissimo!

L'alieno deglutì, ma non disse nulla.

-Cosa c'è? Non sai cosa dire? Non hai nulla da dire?!- continuò lei, sfogando la rabbia. -Non fa niente! Mi hai detto tutto la volta scorsa... Hai detto fin troppo!- sbottò.

-No!- disse allora Pai, come risvegliandosi da un lungo sonno. -Quel che ti ho detto lo pensavo veramente!

-Non ti credo!- urlò Lory, facendo un passo in avanti. -Non ti credo! Non ti credo!!

-Devi farlo, Lory! Devi farlo...

La giovane scosse la testa. -No...- singhiozzò.

-Io... Mi dispiace!- ammise il ragazzo, avvicinandosi a lei ancora un po'. -Mi dispiace! Non volevo farti stare... così!

-Sei un bugiardo!- disse Lory tra le lacrime.

-È vero, ti ho mentito molte volte, ma... Credimi, Lory, non avrei mai voluto che ci succedesse questo!

Ora solo pochi passi li separavano.

Lory eliminò la distanza che c'era tra loro e, appena fu davanti al ragazzo, prese a colpirlo al petto con dei pugni.

-No, no, no!- urlò. -Tu menti!- disse lei, sottolineando ogni parola pronunciata con un pugno.

Pai non reagì e, a poco a poco, i colpi che riceveva sul petto si fecero sempre più deboli e meno frequenti.

Alla fine, la ragazza si lasciò andare contro il petto del ragazzo e cominciò a piangere.

Pai la strinse a sé, prima semplicemente circondandola con le braccia, poi avvicinandola al suo corpo.

Le accarezzò i capelli verdi con dolcezza ed estrema lentezza.

Le baciò la fronte, sussurrandole all'orecchio:-Mi dispiace che tu debba sopportare tutto questo, Lory...

Lory strinse tra le mani un lembo della sua maglia, tenendo il viso affondato nel tessuto, ormai bagnato dalle sue lacrime.

-Non avrei mai voluto causarti tanto dolore...

I singhiozzi della ragazza si fecero più silenziosi...

-Spero che potrai perdonarmi, un giorno...

Lory non disse nulla...

-Ma... Noi siamo nemici, Lory, e...

-Ora basta!- sbottò lei, allontanandosi da lui e sciogliendo l'abbraccio.

Pai non ebbe il tempo di aprire la bocca per dire qualcosa, che Lory prese il suo medaglione in mano e ci posò sopra le labbra:-MewLory, metamorfosi!

La ragazza fu avvolta da una forte luce e si trasformò in Mew Mew.

-Lory, ma che...

-Combatti!

 

 

 

***

 

 

Arrivammo al cafè insieme, tenendoci per mano e ancora pensando al nostro bambino e al suo battito cardiaco, quello che avevamo sentito nella stanza d'ospedale...

Avevamo stampato sul volto un sorriso da ebeti, ma non ce ne preoccupavamo.

Mi ripresi solo quando notai che il cartello all'ingresso del locale diceva “CHIUSO”, e non “APERTO”...

Controllai l'orario. -A quest'ora il locale dovrebbe essere aperto!- constatai.

Ghish concordò.

Ci avvicinammo all'ingresso e vedemmo, al posto della porta, un'apertura nel muro.

Spaventata, corsi dentro al locale, chiamando le mie compagne:-Mina! Lory! Paddy! Pam! Ragazze... Dove siete?

-Siamo qui, Strawberry!

Mi voltai e le vidi intente a pulire il locale da polvere e macerie.

Sorrisi, nel vederle, ma subito chiesi:-Cosa è successo?

Mina sospirò. -Pai!- rispose.

Sospirai e mi guardai intorno. -Ma... Lory dov'è?!

Le altre si guardarono, come per chiedersi se dovevano darmi una risposta, oppure no.

-Allora??- chiesi allarmata.

Mina mi guardò. -Ha seguito Pai, quando se ne è andato via da qui...- mi spiegò.

-E voi... Non li avete seguiti?! Potrebbe essere in pericolo! E...

-Calmati, Strawberry...

Mi voltai verso Ryan. -Come posso calmarmi? Avete lasciato Lory da sola con Pai!- dissi.

-Deve affrontarlo lei, da sola!- affermò Ryan, cercando di convincermi. -Non supererà mai questa situazione se non l'affronta!

Sospirai. -Ma... Almeno sapete dove si trovano?

Non risposero.

-Be', noi...

-Non sapete dove sono?!- esclamai infuriata. -E se succedesse qualccosa? Vi rendete conto che Lory potrebbe essere nei guai, in questo momento?! E noi siamo qui a parlare, senza sapere dove possono essere...!

-Ragazze!

-Cosa c'è, Kyle!- sbottai, prendendomela con il ragazzo.

-Be'...- iniziò lui, colpito dalla mia reazione.

Sospirai. -Scusa, non volevo prendermela con te...

Sorrise. -Non importa... Comunque, sono venuto a dirvi che ho captato un segnale proveniente dal medaglione di Lory!

-Cosa?! E dove si trova?

-Nel mezzo del parco Inohara! Si è trasformata pochi minuti fa...

-E allora, cosa stiamo aspettando? Andiamo ad aiutarla!

Le altre annuirono e prendemmo tutte i nostri medaglioni:

-MewPam, metamorfosi!

-MewPaddy, metamorfosi!

-MewMina, metamorfosi!

-MewBerry, metamorfosi!

Ci avviammo verso la porta, o meglio l'apertura nel muro, quando Ryan ci si posizionò davanti, con le braccia aperte.

-Fermatevi!- ci ordinò.

-Ryan, spostati!

-No! Lory deve affrontare questa cosa da sola!

Mi avicinai a lui e gli puntai contro un dito. -Siamo una squadra!- gli dissi. -E se una di noi ha un problema, tutte abbiamo un problema! La nostra amica è in difficoltà, probabilmente adesso sta combattendo contro il nostro nemico, e noi abbiamo il dovere di andare ad aiutarla!

Ryan deglutì, senza parole.

Non aspettai una sua risposta: lo superai e corsi fuori dal locale, diretta al parco. Le altre mi seguirono.

 

 

 

***

 

 

MewLory si mise in posizione di difesa.

-Forza, attacca!- lo incitò.

Pai scosse la testa e non prese le sue armi.

-Avanti!- gli urlò MewLory.

-No!- rispose lui.

La MewVerde richiamò le sue nacchere e lanciò il suo attacco verso il ragazzo-alieno:- Fiocco d'acqua!

Pai schivò il getto d'acqua.

-Lory, fermati!

-Non chiamarmi Lory!- gli ordinò la ragazza.

-Io invece ti chiamo Lory!- disse lui.

-Sono MewLory, io, ora!

-Ma dentro sei sempre Lory! La ragazza più dolce e altruista che io abbia mai conosciuto!

-No!- urlò lei, mentre veniva circondata da un sottile strato di luce azzurrognola.

-Si, invece! Sei Lory, la ragazza di cui io mi sono innamorato!- continuò Pai.

La Mew Mew venne avvolta da una luce azzurra e una sfera colorata s'innalzò dal terreno e si diresse verso l'alto.

Lory si portò una mano davanti alla bocca e sbarrò gli occhi. -No...- mormorò. -No! Non di nuovo! No!

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Capitolo 32
*** Acqua Mew - 2^ parte ***


Ciao a tutti!

Perdonatemi, ancora, per l'ennesimo enorme ritardo...

Il problema è che mentre cerco di scrivere un capitolo di questa storia o dell'altra, “Schiavitù” che vi invito a leggere se non lo avete già fatto ^^, mi vengono in mente le scene degli ultimi capitoli!

Pazzesco!

So che a voi non interessa tutto ciò, quindi vi lascio a questo nuovo capitolo!

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Attraversai di corsa il parco Inohara.

Non sapevo dove fosse Lory di preciso, ma lei si era trasformata, quindi probabilmente stava combattendo contro Pai.

Sarebbe stato facile trovarla seguendo il rumore dei loro attacchi...

Peccato solo che il parco era immerso in un silenzio totale, rotto solo ogni tanto dal fruscio delle foglie mosse dal vento e dal canto di qualche uccellino ritardatario...

-Lory... Dove sei?- chiesi al nulla, preoccupata e con voce flebile.

Avevo corso, troppo forse, e sapevo che questo non faceva bene al bambino, ma non potevo farci niente: ero in ansia per Lory e l'avrei trovata ad ogni costo!

Ad un certo punto, però, da un punto del parco abbastanza vicino, si sollevò una colonna d'energia azzurrognola.

-Lory!- esclamai.

Ripresi a correre, in direzione di quella luce. -Forza, ragazze!- le incitai a seguirmi.

Raggiungemmo uno spiazzo senza alberi o piante e vedemmo Lory circondata da quella luce e Pai che la guardava, ignorando completamente la colonna di luce e energia che gli era vicino, nel cui mezzo c'era...

-L'Acqua Mew!- esclamai.

Mi parve quasi un deja-vu, vedere loro due, l'uno di fronte all'altro, e l'Acqua Mew vicinissima a loro, ignorata completamente dai due che, forse, non si erano neanche accorti della nostra presenza!

Le altre ragazze dietro di me sorrisero gioiose nel constatare che Lory stava bene, affaticata, magari arrabbiata, ma... stava bene.

Mi avvicinai a lei e le posai una mano sulla spalla. -Come stai, Lory?- le chiesi.

Mi fulminò con lo sguardo. -Che domande! Non meriti neanche una risposta, Strawberry!- sbottò scrollando le spalle e facendo cadere la mia mano.

Sussultai davanti alla sua inconsueta aggressività, ma non me la presi: dopotutto Lory stava sfogando la sua rabbia, solo, però, che lo stava facendo con la persona sbagliata...

-T-ti chiedo scusa, Lory...- mormorai.

Arretrai e, lentamente, mi allontanai da lei.

Non persi tempo e, superato Pai, che ancora non aveva accennato a muoversi verso l'Acqua Mew, richiamai il mio scettro:-Acqua Mew, Risplendi!

Catturai il Cristallo nel cuore dell'arma e...

-Pioggia di gocce!

Dalla punta dello scettro fuoriuscirono delle bolle di Acqua Mew che, a contatto con il suolo sterile, fecero fiorire nuove piante e sbocciare fiori coloratissimi.

Nel frattempo, Pai sparì silenziosamente.

Quando atterrai, al termine del mio attacco, mi resi conto che Lory era andata via; forse era tornata al locale...

Insieme alle altre ragazze, mi ritrasformai.

-Avete visto Lory?- chiese Paddy preoccupata. -Non è da lei essere così nervosa e aggressiva...- constatò.

-È comprensibile il suo atteggiamento!- la giustificai. -Pai l'ha delusa moltissimo e questo è il suo modo di reprimere la sofferenza!

-Si, ma... Prendersela con te in quel modo...

-Oh, Mina, no! Non lo ha fatto per cattiveria! È molto triste! L'unico responsabile di tutta questa storia e Pai!

-Eppure ha dimostrato diverse volte di tenere a lei...!- affermò Pam.

-Come può tenere a lei se la fa soffrire?- chiese Paddy.

-Vedi, Paddy, dopotutto Pai ha salvato Lory quando ha rischiato di essere investita! E non ha mai cercato di farle del male! Almeno, non fisicamente... Io credo che anche Pai soffra per questa situazione, ma, trovandosi su due fronti opposti, è impossibile per loro essere felici, insieme...

Nessuna di noi aveva le parole per rispondere o contraddire il ragionamento di Pam: aveva ragione. Punto.

Ma non avevamo risolto ancora nulla!

-Il problema resta, però...- sospirai. -Non sappiamo come aiutare la nostra amica! Sappiamo che soffre, e sappiamo anche il motivo di tale sofferenza, ma non abbiamo un rimedio!

-Non esiste un rimedio...

-Come?!

Pam annuì. -Possiamo solo dare alla nostra amica tutto l'aiuto che le occorre, senza però essere oppressive nei suoi confronti...

Annuimmo.

Pam aveva ragione!

 

 

 

 

Ritornammo al locale.

Impiegammo tutto il pomeriggio per pulire e riparare il danno fatto dal chimero di Pai, che, stando a quanto mi dissero le mie amiche, era molto debole.

Per questo il cafè Mew Mew rimase chiuso quel giorno, e le clienti più affezionate avevano passato molto tempo appollaiate davanti all'ingresso a protestare, prima di andarsene, sconsolate ed affamate.

Era sera quando, finalmente, finimmo.

Stanche, Pam e Paddy se ne andarono a casa, accompagnate da Kyle, sempre disponibile.

Mina andò insieme a Ryan nel laboratorio: dissero che dovevano fare delle ricerche, ma dalle guance arrossate di Mina mi parve che non fosse proprio quello il motivo del loro spostamento nel sotterraneo...

Lory invece era rimasta per ultima, forse volontariamente, pensai.

Avevo ragione: stavo per andarmene, quando aprì la porta dello spogliatoio e mi fece cenno di entrare.

Obbedii.

Chiusi la porta alle mie spalle e rimasi in attesa di...

Non so cosa stessi aspettando, ma non volevo essere la prima a parlare: Lory voleva parlarmi, non ascoltarmi!

Sospirò. -Io... Ti chiedo scusa, Strawberry... Non avrei dovuto aggredirti in quel modo, prima, nel parco...

Sorrisi leggermente. -Non preoccuparti, Lory. So che non lo hai fatto per cattiveria...

Scosse la testa. -No! No, Strawberry, ti sbagli!

-Come?- chiesi, non avendo capito che cosa intendesse.

-Io... Io l'ho fatto con cattiveria!

Non capii. -Cosa vuoi dire, Lory? Io non riesco a capire!

-Volevo aggredirti! Volevo essere cattiva con te! Non è stato un gesto impulsivo, il mio. L'ho fatto con cattiveria!

-M-ma... Perché?

Sospirò e si lasciò cadere su una poltroncina. -T-tu... Tu hai Ghish! Lui ti ama e presto avrete un bambino! Eri innamorata di Mark, e lui era innamorato di te. Eppure tu hai scelto Ghish!

-Lory, non capisco dove vuoi arrivare...

-Tu sei felice, Strawberry!

Deglutii, senza parole.

Era questo il punto, allora!

-Io...

-No, Strawberry, non devi giustificarti. Il destino è stato crudele con me. Non voglio rovinare la tua felicità...

-Oh, no, Lory, no! Non dire così! Non stai rovinando nulla! Ti voglio bene, e mi fa piacere averti vicina, anche se questo non è il tuo periodo migliore...

-Non sono di buona compagnia... E... Non so se questo periodo finirà mai!- singhiozzò.

Mi avvicinai e l'abbracciai, per trasmetterle, o almeno tentare di trasmetterle, un po' di sicurezza e la mia amicizia.

-Grazie, Strawberry... Ti voglio bene. 

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Capitolo 33
*** Good Morning ***


Ciao a tutti!

Non sono molto puntuale negli aggiornamenti e mi dispiace moltissimo farvi aspettare tutto questo tempo, ma vi prometto che cercherò di rimediare!

Questo capitolo non è molto lungo... Spero solo che non lo troverete noioso ^^

Allora vado e vi auguro come sempre...

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

Tornai a casa quella sera, stanca e affaticata: Ghish continuava a ripetermi che non dovevo combattere nelle mie condizioni, diceva che avrei fatto male al bambino, ma io continuavo a rassicurarlo dicendogli che non mi affaticavo molto, anche se combattevo e lavoravo al locale.

Era una bugia: mi stancavano molto le battaglie, e a lavoro ero sempre molto stanca.

Avevo fatto delle ricerche su internet e avevo letto che la maggior parte delle donne incinte si sentono stanche ad ogni ora del giorno.

Aggiungendo poi il mio doppio lavoro – uno dei quali non stipendiato – era normale per me essere stanca.

Per fortuna quando tornavo a casa potevo rilassarmi: i miei genitori, dopo aver saputo della gravidanza, mi trattavano come una bambina piccola!

La mamma non mi chiedeva più di aiutarla nelle faccende domestiche e mio padre non se la prendeva se passavo tutto il tempo stesa sul divano a guardare la tv o in camera mia a dormire o a navigare in internet.

Come dicevo, tornai a casa e salutai i miei genitori.

-Strawberry! Finalmente! Non dovresti rimanere a lavoro fino a tardi, lo sai!

Sorrisi.

Mia madre si preoccupava troppo!

-Scusa, mamma, ma oggi Pai ci ha attaccate e dovevamo combattere...

-Combattere?! Nelle tue condizioni non dovresti combattere!- sbottò mio padre che fino a pochi secondi prima era seduto a leggere il giornale, mentre ora si era alzato in piedi e aveva le braccia incrociate.

-Dai, papà, non fare così!

-Quel tuo... fidanzato... dovrebbe proteggerti! Non farti combattere...

Ridacchiai.

Mio padre non si era ancora abituato all'idea che io avessi un fidanzato, e non adorava dover pronunciare quella parola...

-È mio dovere, papà! Sono una Mew Mew ed è mio compito combattere per proteggere l'umanità!- dissi con voce melodrammatica.

La mamma rise, e poco dopo mi unii a lei.

-Forza, sedetevi! È pronta la cena!

Cenammo in silenzio, gustando i piatti deliziosi che aveva cucinato mia madre.

Al termine della cena, iniziai a sbadigliare.

-Strawberry, cara, va' a dormire! Ci pensiamo noi qui...

Non volevo che facessero tutto i miei genitori, ma la stanchezza era davvero tanta e, salutati i miei genitori, andai in camera mia.

Avevo solo voglia di mettermi nel letto e dormire per ore, ma sentivo il bisogno di farmi una bella doccia calda, per riprendermi da quella faticosa giornata.

Feci scorrere l'acqua nella vasca e mi immersi in quel mare di bollicine di sapone, lavando via tutto lo stress.

Quasi mi addormentai nella vasca!

Uscii e mi asciugai i capelli.

Entrai nella mia stanza e passai davanti allo specchio.

Mi soffermai ad osservarmi, cercando di notare qualche cambiamento.

La pancia era ben visibile, ora: il mio piccolo doveva avere all'incirca quattro mesi e il ventre aveva un rigonfiamento evidente, anche se non era ancora un vero e proprio pancione.

Anche il seno era diventato più grande e, notato questo particolare, arrossii non poco.

Mi andai a vestire: era inverno e non avevo alcuna intensione di prendermi un raffreddore!

Indossai il mio pigiama preferito, quello rosa con i disegni di alcune fragoline.

Misi anche delle pantofole belle calde, anch'esse rosa.

Scostai le coperte dal letto e mi stesi, posando la testa sul morbido cuscino, sprofondandoci dentro.

Mi coprii e spensi la luce.

Chiusi gli occhi e, istintivamente, portai una mano sul lato opposto del letto, come aspettandomi di trovarci Ghish: vuoto.

Lo sapevo che lui non era lì, ma ci rimasi comunque delusa.

Mio padre non era d'accordo nel fatto che noi dormissimo insieme e, nonostante diverse volte Ghish entrasse dalla finestra pur di non farsi vedere da lui, quella notte Ghish non poté restare, ma dovette dormire al locale con Tart.

Sospirai e, poco dopo, mi addormentai.

 

 

 

***

 

 

Quella mattina mi svegliai molto presto.

Mi voltai, quasi aspettandomi di trovare Strawberry: non immaginate neanche la mia reazione quando vidi che al mio fianco c'era Tart che dormiva beatamente!

Sospirai e, ricordatomi che mi trovavo al locale, mi alzai.

Decisi di non fare colazione e uscii.

Feci una lunga passeggiata nel parco, godendomi i raggi del sole che non mi riscaldavano più di tanto, ma era inverno, quindi era normale avere freddo.

Sulla terra si stava bene, rispetto al mio pianeta: lì faceva sempre freddo, il clima era ostile e noi eravamo costretti a vivere rifugiati in anfratti bui per avere un po' di calore.

Non mi dava fastidio, quindi, quel vento abbastanza freddo che mi scompigliava i capelli, quella mattina.

Uscii dal parco Inohara e decisi di andare da Strawberry: magari l'avrei trovata ancora addormentata!

Arrivai a casa Momomiya e decisi di entrare dalla porta: avrei salutato prima i suoi genitori, poi sarei andato dalla mia micetta.

Suonai il campanello e subito dopo la madre di Strawberry mi venne ad aprire.

Era davvero molto simile alla figlia!

-Buongiorno!- mi salutò. -Sei qui per Strawberry? Vieni, entra!

La ringraziai ed entrai.

-Strawberry sta ancora dormendo. Ho provato a svegliarla, ma... Niente! Non ne vuole sapere di alzarsi!

Ridacchiai, immaginando Strawberry che, ignorando la madre che cercava di svegliarla, si voltava e si metteva magari il cuscino sulla testa.

-Magari...- continuò la donna. -...potresti andare tu a svegliarla!- disse, fissandomi con sguardo malizioso.

-Ehm...- sorrisi, imbarazzato. -O-okay...

La donna sorrise e mi fece cenno di salire le scale e andare da Strawberry.

Non me lo feci ripetere due volte!

Salii le scale, prima lentamente, poi quasi correndo quando non fui più nel campo visivo della donna.

Arrivai alla porta della camera di Strawberry e bussai.

Dall'interno della camera mi giunse un lamento e la voce di Strawberry, impastata dal sonno, mormorò:-Mamma, va' via e lasciami dormire...

La ignorai ed entrai.

La trovai, come avevo immaginato, coperta fin sopra alla testa dalla coperta.

Mi sedetti sul bordo del letto e le scostai la coperta dalla testa.

-Mamma, dai! Voglio dormire!- si lamentò, senza neanche aprire gli occhi.

Ridacchiai.

-Micetta, forza, il sole splende alto nel cielo, e io ho una voglia matta di baciarti!- le dissi.

Si tirò a sedere con una rapidità impressionante e i suoi occhi brillarono quando mi vide.

Mi abbracciò e posò la testa sulla mia spalla.

-Ghish, mi sei mancato!- mormorò.

Le accarezzai i capelli.

-Anche tu, micetta...

Si staccò da me e mi diede un bacio a fior di labbra.

Sorrisi. -Buongiorno anche a te!- ridacchiai.

La baciai un'altra volta, e un'altra ancora.

-Come sei sexy con questo pigiama, micetta...

-Stupido, c'è mia madre di sotto!- disse lei.

Mugolai, non intenzionato a lasciarla.

-Sai cosa ti dico..?- mormorò lei, sensuale.

Scossi la testa. -Cosa, micetta?

-Ho fame!- esclamò alzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta.

Sbuffai e la seguii.

Scendemmo le scale e sua madre sorrise nel vederla. -Buongiorno, Strawberry!

Posò sul tavolo due tazze. -Ghish, ti fermi a colazione?- mi propose Sakura Momomiya.

-Oh, be', io... Non saprei...

-Dai, Ghish, ti prego!- mi pregò Strawberry.

Sospirai. -Ah! Okay...

 

 

 

***

 

 

Finimmo di fare colazione e dopo un po' uscimmo di casa e ci dirigemmo verso il locale.

Ghish avrebbe dovuto fare la prima iniezione della sostanza che aveva sperimentato Ryan e, nonostante Ghish sembrasse molto tranquillo – una tranquillità innaturale, a dire la verità –, io ero molto nervosa.

Arrivammo al café trovammo Ryan che ci fece cenno di seguirlo nel laboratorio.

-Buongiorno, ragazzi!- ci salutò Kyle.

Ci sedemmo.

-Per permettere alla sostanza di funzionare, le iniezioni dovranno essere molteplici. Una decina, almeno...- spiegò Ryan.

-Così tante?!- chiesi preoccupata.

Ryan annuì.

-Va bene, sono pronto.- disse Ghish.

-S-sei... sicuro??

Annuì.

Sospirai. -E va bene...

In pochi minuti Ryan preparò la sostanza e, rapidamente, la iniettò nel corpo di Ghish.

-I risultati non saranno immediati, ma si vedranno solo dopo qualche tempo, probabilmente dopo la seconda iniezione.

-Quando dovrà fare la prossima?- chiesi.

-Non bisogna farne più di due al mese...

Annuii. -Okay.

-Strawberry, smettila di preoccuparti!

Mi voltai verso Ghish. -Come stai?

-Adesso sto benissimo...!

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Capitolo 34
*** (Happy) Christmas ***


Ciao a tutti!

Non sono proprio puntualissima, ma ho scritto proprio un bel capitolo, anche lungo! ^^

Come mi vanto...

Va be', leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Natale stava arrivando e al cafè Mew Mew il lavoro era aumentato: bisognava iniziare a decorare il locale con luci colorate e tante ghirlande, senza contare che le clienti erano sempre di più in quel periodo dell'anno.

Ryan si assentava spesso, da solo. Diceva che aveva delle commissioni da fare e alcune cose da comprare, anche se ammetto che l'espressione divertita che aveva sempre sul viso quando lo diceva non mi rassicurava per niente!

Anzi, metteva i brividi!

Mina sembrava l'unica a non accorgersi di quello sguardo furbetto....

Ghish aveva fatto già tre iniezioni, e la sostanza sperimentata da Kyle e Ryan stava facendo effetto: le orecchie, anche se mantenevano la loro forma a punta, avevano dimensioni decisamente più ridotte.

Molto spesso mi soffermavo a guardarle, quasi rimpiangendo il periodo in cui erano più lunghe...

Ormai la mia pancia era ben visibile dalla divisa lavorativa, e molte ragazze mi sorridevano e si congratulavano con me quando portavo loro le ordinazioni.

Mi imbarazzava molto avere tutte quelle attenzioni rivolte unicamente a me, per questo motivo molto spesso chiedevo a Kyle di farmi restare in cucina a lavorare.

Sia chiaro, non era molto contento del fatto di vedermi lavorare ai fornelli, ma lo convincevo dicendogli che avevo bisogno di un maestro in cucina che mi insegnasse a cucinare prima che nascesse il mio bambino, e Kyle, che aveva un cuore tenero, accettava.

Quando invece non lavoravo, ero solita indossare maglie molto larghe, oppure, dato che faceva freddo, indossavo un cappotto pesante e piuttosto largo che nascondeva la pancia.

-Perché ti nascondi?- scherzava la mamma. -Dovresti essere orgogliosa della tua gravidanza, piccola!

-Oh, mamma, non mi piace avere tutti gli occhi puntati sulla mia pancia! E poi la gente si sente quasi in obbligo di chiedermi informazioni! “Oh, signorina, è un maschio o una femmina?” “Da quanto tempo aspetta?” E poi ci sono persone indiscrete che fanno domande del tipo: “Ma lei quanti anni ha?” “Si sposerà?” “Chi è il padre?” Mamma, è irritante!

-Okay, okay, Strawberry... Mi hai convinta...

Adoravo mia madre!

Era così comprensiva...

Una sera, due giorni prima della notte di Natale, mi chiese:- Allora, Stawberry... Hai già comprato un regalo per Ghish?

Scossi la testa. -No, mamma... Non so cosa regalargli!- sospirai.

-Lo conosci bene. Dovresti sapere che cosa gli serve, cosa desidera...

-Ci sono tante cose che possono servirgli, ma nessuna mi sembra adatta!

-Pensa con il cuore!- mi suggerì.

Quella notte non riuscii a dormire.

Pensavo ad un regalo veramente speciale da fare a Ghish.

-E se gli regalassi..?- mi chiedevo.

Ma subito dopo riuscivo a trovare un motivo, anche dei più futili, che rendesse il mio regalo inutile o inappropriato.

La mattina dopo ero giù di morale e non riuscii a lavorare neanche molto bene.

-Strawberry, secondo me esageri! Con la scusa della gravidanza non lavori... Ti sembra giusto?

-Ryan, la tua sensibilità potrebbe fare invidia a chiunque!- ironizzai.

Quel ragazzo sembrava pronto ad aprire la sua boccaccia sempre nei momenti meno opportuni!

Assurdo!

Decisi di chiedere aiuto alle mie amiche.

Mi avvicinai a loro nello spogliatoio, quando tutti i clienti se ne furono andati, dopo la chiusura.

Chiesi aiuto anche a Lory, che dopo l'ultimo incontro con Pai era sì triste, ma anche più rilassata, dopo essersi sfogata con me.

-Un regalo, eh?

-Fammi pensare...

-Perché non gli regali un cappello?

-Paddy, è una cosa piuttosto semplice...- constatai.

-Sì, forse hai ragione...

-Una divisa da lavoro? Per il locale, sai...

-Paddy, non mi pare proprio il regalo giusto da fare ad un quasi-padre a natale!- la contraddisse Pam.

-Oh, ragazze, allora non so proprio cosa...

-Ci sono!- esultai.

-Come?- chiesero le altre.

-Pam, mi hai dato un grande aiuto!- la ringraziai, saltandole al collo e dandole un bacio “con lo schiocco” sulla guancia.

Uscii dal locale di corsa.

Che stupida...pensai. Sta per diventare padre! Posso regalargli qualcosa per il bambino!

Attraversai il parco, ma invece di andare a casa, andai verso il centro della città.

Mi guardai intorno e poco dopo trovai quel che cercavo: un negozio di abbigliamento che vendeva oggetti per neonati.

Mi avvicinai all'ingresso, ma trovai un cartello che diceva che il negozio era chiuso, ma che sarebbe stato aperto il giorno dopo per tutta la mattina.

Sospirai e decisi che ci sarei andata il giorno seguente.

 

 

 

***

 

 

Ero al locale, insieme a Tart, ed eravamo entrambi giù di morale.

Sospirammo, contemporaneamente.

Il problema era questo: cosa dovevamo regalare per Natale, io a Strawberry, e Tart a Paddy?

Avevamo chiesto aiuto a Kyle, che ci aveva consigliato di regalare loro dei dolci fatti da lui, ma nessuno dei due era entusiasta dell'idea.

Anche Ryan non era stato di grande aiuto:

-Non so cosa potete regalare voi, ma vi posso dire cosa regalerò io!

Da una grande busta ai suoi piedi prese dei costumi da renna.

-Cosa ve ne pare? Non sono fantastici?- ridacchiò.

Ed eccoci lì, senza idee per un regalo speciale.

-Secondo te a Paddy potrebbe far piacere avere un nuovo pallone per le sue acrobazie? Ho notato che quello che ha è parecchio rovinato...

Ci pensai. -Potrebbe essere una buona idea!

-Bene! Allora ho deciso!- e si alzò.

-Ehi, aspetta! Tu non puoi lasciarmi qui!- brontolai. -Aiutami a cercare una buona idea, un bel regalo...

Ci pensò. -Una scopa!

-Una scopa?!

-Sì! Una scopa per la befana!

 

 

 

***

 

 

Quella mattina mi svegliai presto e di buon umore.

Feci colazione ed uscii di casa, ben coperta per protegger(ci)mi dal freddo.

Il centro della città era molto affollato, probabilmente da coloro che dovevano fare gli ultimi regali di Natale, come me.

Andai dritta verso il negozio di abbigliamento che avevo visto il giorno prima.

-Buongiorno, signorina- mi salutò cordialmente la commessa.

Ricambiai il saluto.

-Posso aiutarla?

-Sì, vorrei comprare qualcosa per un bambino appena nato, per un regalo...

-Certo, abbiamo quel che le serve! Mi dica solo.. è un maschio o una femmina?

-Un maschietto...- dissi alla ragazza.

-Bene, mi segua!

Mi condusse in un reparto dove c'erano tantissime cose per bambini, dalle tutine colorate, alle scarpette per i piedi! E poi cappelli, guanti, sciarpe in miniatura, …

-Ci sono così tante belle cose che non saprei proprio cosa scegliere...!- ammisi.

La commessa sorrise. -Be', cosa ne dice di una tutina? Magari potrebbe aggiungere un paio di scarpine dello stesso colore...- mi consigliò.

Ci pensai. -Mi pare una buona idea!

Con l'aiuto di quella commessa, dieci minuti dopo uscii dal negozio con un pacchetto chiuso e decorato con un grande fiocco tra le mani.

Il vento era aumentato, e faceva un gran freddo, ma c'era qualcosa di strano nell'aria...

Avevo un brutto presentimento...

-Oh, ma che brava! Mi hai comprato un regalo, eh, Strawberry?

Mi voltai e mi trovai davanti il Cavaliere Blu (Mark) che ghignava.

-Cosa vuoi da me?- sbottai, prendendo tra le mani il medaglione per trasformarmi.

-Oh, no, Strawberry, non voglio combattere con te!- disse, sfoderando la spada e colpendo il ciondolo, che cadde per terra, a qualche metro di distanza da me.

Cercai di recuperarlo, ma lui mi fermò. -Dove scappi, piccola?

-Lasciami andare...- sibilai.

-Non fare la coraggiosa, Strawberry. Sappiamo entrambi che non lo sei!

All'improvviso, gli tirai un calcio e gli colpii le gambe.

Perse l'equilibrio un momento e ne approfittai per recuperare il medaglione.

-MewBerry, metamorfosi!

Mi trasformai in MewBerry.

Il Cavliere Blu mi corse incontro con la spada, ma saltando, evitai il suo attacco.

Cercai di colpirlo con il Fiocco di Luce, ma schivò il mio attacco.

-Bene, bene... Devo dire che forse ti ho sottovalutata... Ma non riuscirai a resistere a lungo ai miei attacchi, da sola!

-Ma lei non è sola!- disse una voce alle mie spalle.

-Chi ha parlato?!

Mi voltai e vidi Lory e Mina, insieme a Ghish che accorrevano.

-Ragazze! Come avete fatto a trovarmi così in fretta?- chiesi.

-Strawberry,- disse Mina. -hai un fidanzato mooolto apprensivo...

Arrossii nel sentire la parola “fidanzato”.

-Kyle ha captato il segnale della tua trasformazione e Ghish ci ha teletrasportati qui...- continuò Lory.

Abbracciai Ghish. -Grazie...- gli mormorai all'orecchio.

Ci voltammo verso il Cavaliere Blu, pronti a combattere.

Ghish si fece avanti. -Sei un essere spregevole!- gli disse. -Attaccare Straberry così, quando lei è sola e indifesa...

-Non farmi la paternale, alieno! Non ti ricordi che all'inizio anche tu facevi così?

-Tu dici di amarla... Non lo dimostri, però!

Il Cavaliere Blu digrignò i denti. -Sta' zitto, tu! Io faccio quello che voglio!

-Se attacchi Strawberry, ti metti contro di me!- lo minacciò Ghish.

-Non ho paura di te!- urlò il Cavaliere Blu, sguainando la spada e correndo verso Ghish.

Anche lui richiamò i suoi Sai e si lanciò verso il Cavaliere Blu.

Si colpirono a vicenda diverse volte, ma entrambi erano abili con le armi, abbastanza da schivare ogni colpo dell'avversario o fermarlo con la propria arma, provocando uno stridio acuto e fastidioso con il metallo.

Intanto intorno a noi si era raggruppato un gran numero di persone che additavano i due e parlottavano tra loro: “Due alieni che combattono tra loro...!” “E le Mew Mew? Non li combattono?” “Perché i due alieni si attaccano a vicenda invece di combattere contro le Mew Mew?”

Ci avvicinammo alla folla.

-Ascoltate! Gli alieni che sono venuti sulla terra non sono cattivi! Guardate: l'alieno vestito di Blu, si chiama il Cavaliere Blu, è cattivo, vuole farvi solo del male! Mentre l'altro non vuole farvi niente! È dalla nostra parte!- disse Mina.

Sembrò convincere alcuni di loro, mentre altri erano ancora scettici.

-Forza, Mina, non possiamo perdere tempo con loro!

Proprio in quel momento, Ghish cadde a terra, dopo che il Cavaliere Blu gli ebbe fatto uno sgambetto.

-È arrivata la tua fine!- disse, puntandogli contro la spada.

-Fiocco di luce, massimo splendore!- urlai.

Il mio attacco, inaspettato, colpì in pieno petto il Cavaliere Blu, che cadde a terra.

Si rialzò molto velocemente.

-Non è finita qui...- ringhiò, e se ne andò.

Mi avvicinai a Ghish. -Va tutto bene? Come stai?- gli chiesi preoccupata.

-Sto bene, micetta, tranquilla!- mi tranquillizzò, dandomi un piccolo bacio sulle labbra.

Si alzò e sembrò rendersi conto solo in quel momento della presenza di “spettatori”.

-Domani saremo su tutti i giornali!- mormorò Lory.

Mi misi una mano in tasca. -Ehi, un momento, ma dove...?

Non trovavo più il mio regalo per Ghish!

Nel frattempo, Lory e Mina fecero allontanare la folla.

-Oh, Ghish, ti avevo preso un regalo, ma devo averlo perso durante la battaglia...!- piagnucolai mortificata.

-Tranquilla, micetta! Sei tu il regalo più bello...

Lo abbracciai.

Quanto lo amavo!

-Buon Natale...- gli dissi.

-Buon Natale, micetta...

Mi porse un pacchetto.

-Ecco... Questo è un piccolo regalo che... Non è il massimo... È una cosetta piuttosto semplice, però... - balbettò imbarazzato.

Scartai il regalo e, con mia grande sorpresa, nella scatola c'erano una tutina e un paio di scarpette per neonati, le stesse che avevo preso io per lui!

-Oh, Ghish... È bellissimo!

-Sono contento che ti piaccia!- disse sollevato.

-Piccioncini! Non vorremmo disturbare, ma non possiamo lasciare al locale solo Pam e Paddy, il giorno di Natale!

Ridacchiammo. -Avete ragione, ragazze...

Ci prendemmo per mano e Ghish ci trasportò al locale, che era già colmo di clienti.

Lavorammo tutto il pomeriggio, ma con il sorriso stampato sul volto.

Ryan ci costrinse ad indossare dei buffissimi costumi da renna al posto delle divise, e noi ci divertimmo un sacco!

La cosa più bella fu che quella sera si mise a nevicare e per terra si formò uno strato di candida neve.

Alla chiusura del locale, prima di tornare a casa, passammo del tempo a giocare tutti quanti nella neve, costruendo pupazzi di neve, o tirandoci contro delle palle di neve.

Passammo un bel Natale...

Proprio un bel Natale!

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora? Cosa ve ne pare?

L'idea dei costumi da renna mi piaceva troppo nell'anime, per questo l'ho riproposto qui ^^

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Gely

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Capitolo 35
*** Happy New Year ***


Ciao a tutti!

So che molti di voi mi vorrebbero morta in questo momento, visto il mio enorme ritardo, ma ho una giustificazione più che valida, questa volta: stavo scrivendo una nuova storia, in collaborazione con LadyGothica!

Non ci credete? Ecco il link! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1175917

Ne approfitto anche per fare pubblicità XD

Mi raccomando leggete e soprattutto recensite in tanti!!

Ora vi lascio alla lettura del nuovo capitolo!

BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Tornammo a casa quella sera, insieme.

Il giardino di casa era coperto da uno spesso strato di neve.

Aveva smesso da pochi minuti di nevicare e approfittammo di quella tregua per tornare a casa.

Bussai alla porta, dove i miei genitori avevano appeso una grande ghirlanda.

Aprì mio padre, vestito da Babbo Natale.

-Papà, ma cosa fai?- gli chiesi.

-È natale, Strawberry!

Entrammo e trovammo la mamma vestita da...

-E tu da cosa saresti vestita?

-Sono un'elfa, assistente di Babbo Natale!- rispose entusiasta.

Nel centro della stanza avevano montato l'albero di natale, riempito da palline colorate, rosse, verdi, bianche e dorate... e sotto c'erano un mucchio di regali!

-E quelli di chi sono?- chiesi incredula.

-Per noi quattro!

-Cosa?!

 

 

 

Passammo tutta la serata a chiacchierare, mangiare i buonissimi piatti che aveva preparato mia madre e... scartare regali!

La maggior parte di essi erano per me... Per me e il mio bambino, s'intende!

Anche Ghish ricevette diversi regali da parte dei miei genitori, alcuni dei quali consegnatili direttamente da mio padre!

Quasi come segno di “pace”!

Era un buon inizio...

Davvero un buon inizio!

 

 

 

 

Credevo che le cose sarebbero andate per il meglio...

Pensavo...

 

 

 

***

 

 

I genitori di Strawberry mi permisero di dormire a casa loro quella notte, addirittura nella camera di Strawberry!

-Non ci fare l'abitudine, ragazzo...- mi aveva detto suo padre.

Difficile non abituarcisi, ma...

-Certamente!- risposi.

 

 

 

Mi svegliai la mattina dopo, trovandomi accanto Strawberry.

-Che bella sensazione...- mormorai felice.

Era parecchio tempo che non dormivamo insieme.

Mi era mancata...

Le accarezzai i capelli.

-Mmmh...

Ridacchiai.

Quando dormiva non c'era verso di svegliarla!

-Strawberry..?

Mugolò qualcosa ma non si svegliò.

Le feci il solletico.

Si agitò leggermente.

-Micetta?

Si voltò e sollevò le palpebre.

-Ghish?

-Buongiorno!

-Che ore sono?

-È tardi, micetta...

Si mise seduta.

-Che bella dormita!

Ridacchiai.

-Che ne diresti di fare colazione?

Annuì.

-Ho una fame!

 

 

 

Scendemmo le scale ed arrivammo in cucina.

-Buongiorno!- salutammo i genitori di Strawberry.

Suo padre era seduto sulla poltrona e leggeva il giornale, mentre sua madre preparava la colazione.

-Ben svegliati, ragazzi!- ci salutò.

Nella cucina c'era il televisore acceso, sintonizzato sul notiziario.

Ci sedemmo per mangiare, mentre un tizio alla tv parlava dello shopping natalizio.

-Anche ieri, il giorno di natale, i negozi erano pieni di gente “ritardataria”..!- stava borbottando.

Non prestavo molta attenzione a quelle notizie, dato che la cucina della madre di Strawberry era superba!

-E ora, rimaniamo in tema di shopping natalizio, ma parliamo anche delle ragazze “Mew Mew”!

Io e Strawberry ci voltammo contemporaneamente verso il televisore.

Vidi il tizio che stava parlando e sullo sfondo una fotografia che rappresentava le Mew Mew e..

-Ragazzi, ma quelli siete voi?!- chiese Sakura.

-Ottimo spirito d'osservazione, mamma!- commentò Strawberry sarcastica.

Shintaro Momomiya alzò il volume del televisore.

-Grande spavento per coloro che stavano completando i loro acquisti nel centro della città, quando hanno visto apparire un alieno vestito di Blu, per quanto ci risulta chiamato dalle Mew Mew “Cavaliere Blu”!

-È quello il Cavaliere Blu di cui ci hai parlato, tesoro? Mark?

-Sì, mamma... È proprio lui!

-Quel merluzzo del ragazzo con cui uscivi prima?- aggiunse suo padre.

Ridacchiai.

Questa volta fui io a rispondere di “sì!” ignorando l'occhiataccia che mi aveva mandato Strawberry.

Il giornalista continuò a parlare. -Le “paladine della giustizia” hanno spiegato ai presenti che l'alieno vestito di Blu era il nemico. Ma la cosa che ha suscitato più scalpore è che ad affiancarle nella battaglia c'era un altro alieno, definito dalle ragazze stesse, buono!

Partì così una ripresa amatoriale, dove si vedeva Strawberry (MewBerry), e io, che combattevamo contro il Cavaliere Blu.

Terminato il video, il giornalista riprese a parlare:-La città chiede alle ragazze Mew Mew il nome dell'alieno che le ha aiutate. E il motivo del suo gesto! Siete sicure, ragazze, che sia veramente dalla nostra parte, e che non sia solo un tranello, il suo?

Spensi il televisore.

-Cosa?! Ancora con questa storia?!

Imprecai.

-Ghish, calmati...

-Strawberry, io non ne posso più di questa storia! Non voglio che la gente mi guardi e pensi che sotto ogni mio gesto ci sia un secondo fine!

-Ghish, la smetteranno! E poi c'è gente che crede veramente in te!

-Davvero? E chi? Sentiamo!

-Io!

Non dissi nulla.

Non dovevo prendermela con lei..

-Perdonami...- mormorai.

-Non fa niente...- rispose.

Mi avvicinai per baciarla...

-Ragazzi, per cortesia, non qui!

-Papà!

 

 

 

***

 

 

Dopo il giorno di Natale, non ci attaccarono più, né il Cavaliere Blu, né Pai.

Arrivò l'ultimo giorno dell'anno.

Io e Ghish decidemmo di andare ad una festa organizzata nel centro della città, dove avrebbero organizzato fuochi d'artificio e vari giochi pirotecnici per far divertire la gente.

Passeggiammo a lungo per la città, osservando le vetrine dei negozi ancora addobbate per Natale, girando per le strade affollate e fermandoci ad ogni bancarella per guardare, o comprare, oggetti particolari o, soprattutto, cibo.

Lo guidai attraverso strade strette e poco illuminate, fino ad arrivare in un piccolo parco dove di solito la mattina andavano i bambini a giocare, mentre la sera era illuminato solo dai raggi della luna che filtravano dai rami degli alberi e provocavano un gioco di luci molto affascinante.

Quella sera, però, per l'occasione, il parco era stato illuminato per dare così ai bambini della città l'opportunità di giocare anche quella sera.

Io e Ghish ci sedemmo su una panchina e osservammo a lungo i bambini che giocavano a rincorrersi, che si spingevano a vicenda sull'altalena o che giocavano a nascondersi tra gli alberi.

-Magari, quando sarà nato, porteremo nostro figlio a giocare qui...- dissi timidamente.

Ghish mi abbracciò.

-Certo, micetta...

 

 

 

Restammo seduti per tantissimo tempo, fino a che ad un certo punto sentimmo un fischio, seguito subito dopo da un botto.

Alzammo lo sguardo e vedemmo i fuochi d'artificio che illuminavano il cielo sopra Tokyo.

-Meraviglioso...- mormorò Ghish.

Luci rosse, gialle, verdi, bianche illuminarono il cielo, assumendo forme strane che coronavano la città.

-Felice anno nuovo...- gli augurai.

Coronammo il nuovo anno con un lungo bacio passionale...

 

 

 

 

 

 

 

 

Come l'avete trovato??

Non è molto lungo, lo so, ma presto cambierà tutto!

Perché ho messo questo spazietto sotto il capitolo?

Semplicemente perché volevo informarvi che il prossimo capitolo sarà ambientato all'incirca nel mese di maggio, quindi effettueremo un “salto nel tempo” da qui a maggio...

Bene, ora...

Se lasciaste qualche recensioncina... Mi fareste felice! ^.^

Bacioni

Gely

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Capitolo 36
*** Deep Blue ***


Siiii!

Sono riuscita ad aggiornare!

Non immaginate neanche la fatica..!

Be', ho aggiornato, no?

Grazie a chi segue questa storia e sopporta i miei ritardi... Vi adoro!

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

-Forza, Ghish! Faremo tardi!

Ghish uscì di casa tutto affannato. -Calmati, micetta!

Ci dirigemmo verso il locale.

Era maggio.

I raggi del sole mandavano un tepore piacevole, anche di mattina.

Il vento mi disordinava i capelli, liberi dalle solite codine e sciolti per ricadere morbidi sulle spalle....

Camminavo per la strada, mano nella mano con Ghish, mettendo in mostra il mio pancione enorme!!

Ero entrata nel nono mese, quindi mancava davvero poco al parto!

Il bambino era maschio, ne avevamo la certezza, ma non avevamo ancora idea di come chiamarlo una volta nato!

Era il nostro argomento di discussione tutte le mattine: nessuno dei due sembrava conoscere un nome che piacesse anche all'altro!

Mentre camminavo, il bambino dentro di me si mosse.

-Buongiorno!- ridacchiai.

-Già sveglio?!- chiese Ghish.

Annuii.

Lo guardai in volto.

Era davvero cambiato in quei mesi!

Non solo fisicamente – le orecchie erano rimpicciolite, ma restavano a punta. Buffissime – ma anche caratterialmente: era più responsabile e maturo, nonostante qualche volta si lasciasse andare a scherzi idioti con Tart.

Arrivammo al locale e trovammo Lory e Mina già a lavoro.

-Siete arrivati presto!- constatò Mina.

Lei e Ryan stavano insieme, ufficialmente.

Anche se Mina arrossiva sempre quando se ne parlava!

Lory si era ripresa dalla delusione portatale da Pai e cercava di sfruttare la rabbia, la tristezza e la delusione avuta per colpa sua per mettere più impegno nella lotta, ed era migliorata moltissimo!

Andai a cambiarmi e iniziammo a preparare il locale prima dell'apertura: pulimmo i tavoli, ci assicurammo che i pavimenti fossero puliti e iniziammo anche a preparare i dolci da servire alle clienti.

Gli affari al café Mew Mew andavano benissimo: eravamo sempre pieni e, nonostante avessimo aperto da più di un anno, c'erano sempre persone nuove che volevano provare i tanto desiderati piatti di Kyle.

Non ricevevamo attacchi da parte di Pai o del Cavaliere Blu da un mese ormai.

Eravamo sempre allerta, anche se non lo lasciavamo vedere.

Lory guardò l'orologio che aveva attaccato al polso e uscì.

Stava per girare il cartellino con la scritta 'CLOSE', quando sentimmo un boato, accompagnato da un tremore del suolo.

Ci guardammo intorno.

Sembrava solo una scossa di terremoto.

Terminò subito, lasciando dietro di sé solo un grande spavento e nessun danno, fortunatamente.

Dopo l'assenso di Ryan, Lory girò il cartellino che diceva 'OPEN' e rientrò.

Arrivarono i primi clienti e la giornata trascorse piuttosto serena, almeno fino a quando non si sentì un altro boato e la terra tremò di nuovo.

-State calmi!- disse Ryan ai clienti che iniziavano ad aver paura.

Come la scossa precedente, anche quella terminò in fretta senza lasciare danni...

-AAAAAAAHH!!

Guardammo tutti la ragazzina che aveva urlato. Stava indicando un punto alle nostre spalle.

Ci voltammo ed evitammo per un pelo di essere travolti da una parete crollata.

Entrò la luce del sole da quell'apertura e...

-Oh, no!- mormorai.

Sospeso nell'aria c'era Pai!

Molti dei clienti scapparono fuori in preda all'isteria, altri si nascosero, altri ancora erano talmente terrorizzati da non riuscire a muoversi.

Io, Mina e Lory ci facemmo avanti e ci trasformammo.

-MewLory, Metamorfosi!

-MewMina, Metamorfosi!

-MewBerry, Metamorfosi!

Ci mettemmo in posizione d'attacco, pronte anche a schivare i colpi che ci avrebbe mandato l'alieno, ma qualcuno arrivò dietro di noi e ci colpì, facendoci cadere.

-Ma che..?!

-Il Cavaliere Blu!

Ci superò e con un balzo arrivò in alto, più o meno all'altezza di Pai, dove si fermò su una catasta di mattoni.

-Cosa ci fate voi due qui?!- chiesi rialzandomi in piedi.

-MewBerry! Non dovresti combattere nelle tue condizioni!- mi rimproverò Pai.

Ma... a lui cosa importa?!

-Comunque, siamo entrambi al servizio di Profondo Blu, e voi... siete i nostri nemici!

-Vi sconfiggeremo!- minacciò il Cavaliere Blu.

 

 

 

***

 

 

Mi dispiaceva molto che Pai fosse il nemico.

Dopotutto era un fratello per me!

Ma aveva preso una strada diversa dalla mia.

Si era messo contro di me, contro la donna che amavo e contro mio figlio!

Richiamai i miei Sai e mi misi accanto a Strawberry.

-Micetta, sai che tu non dovresti combattere?!- mormorai, leggermente irritato da quell'intrusione inaspettata e sgradita.

-Ghish, sono una Mew Mew! È il mio compito combattere!

Quando Strawberry si metteva qualcosa in testa è impossibile farle cambiare idea!

Perciò rinunciai, ma la tenni d'occhio.

MewLory lanciò il suo attacco verso Pai, mentre MewMina lo scagliò contro il Cavaliere Blu, ma entrambi li schivarono.

Notai che l'attacco di MewLory era più potente del solito, forse per la presenza di Pai: da quando l'aveva visto, l'espressione della ragazza era diventata praticamente irriconoscibile!

Continuarono ad attaccare i nemici le due Mew Mew, ma non riuscivano a colpirli: erano troppo veloci!

-Serve una mano?

Ci voltammo e vedemmo la piccola MewPaddy che, approfittando di quel momento di distrazione, lanciò il suo attacco Immobilizza contro Pai e...

-Preso!- esultò.

Pai era immobilizzato in una specie di budino gigante, ma riuscì a romperlo abbastanza facilmente utilizzando le sue armi.

-Non è giusto!- si lamento MewPaddy.

Il Cavaliere Blu corse in velocità verso di noi e sfoderò la sua spada, pronto a colpire uno di noi, ma le tre Mew Mew saltarono per evitarlo, mentre io sollevai MewBerry.

-Ghish, posso farcela da sola!- protestò.

-Con quel pancione?! Naah!

Scendemmo a terra e ricominciammo a lottare, sempre più duramente.

MewBerry combinò i suoi attacchi con quelli delle altre ragazze contro il Cavaliere Blu, che sembrava uscire illeso ogni volta che veniva colpito.

Io invece intrapresi una lotta corpo a corpo con Pai, che, a dirla tutta ,non sembrava molto il forma...

-Stai perdendo colpi, fratellone!- ringhiai.

-Sta zitto!- rispose lui, nervoso.

-Nervoso? Avresti dovuto pensarci prima!

Lo allontanai con uno spintone e con le mie armi creai una sfera d'energia che lo colpì in pieno e lo scaraventò contro una parete.

Non mi preoccupai di vedere come stava, ma andai ad aiutare le Mew Mew che stavano combattendo contro il Cavaliere Blu.

MewPaddy riuscì ad imprigionarlo con il suo attacco, così che MewLory e MewMina poterono colpirlo.

Subito dopo lo attaccai io con un'altra sfera d'energia e infine toccò a MewBerry:

-Fiocco di luce, massimo splendore!

L'effetto del Fiocco Immobilizza terminò, e intorno al Cavaliere Blu si creò una nube di polvere.

Aspettammo che si dissolse e vedemmo una figura che si alzava da terra, assolutamente illesa!

-Ma come ha fatto?!

-Il Cavaliere Blu è incolume!

-Non è il Cavaliere Blu...- disse con tono grave Pai.

Sbarrai gli occhi.

Non poteva essere...

-Profondo Blu!

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Capitolo 37
*** SCUSATE! ***


Vi chiedo scusa per la mia assenza in questi giorni, ma sono in vacanza e non ho tempo per continuare a scrivere. Inoltre non ho la possibilità di connettermi ad internet per aggiornare, se non per pochi minuti, quindi vi chiedo di aspettare pazientemente il mio ritorno, previsto per il 7 settembre...

Vi annuncio che ENTRAMBE le storie sono arrivate alla fine.

Prevedo all'incirca 2 o 3 capitoli per “Schiavitù” e 4 o 5 per “Love and Desire”.

Non mi abbandonate!

Tornerò presto!

Gely

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Capitolo 38
*** Revenge ***


Ah! Ecco finalmente Profondo Blu!

E, finalmente, ecco il mio aggiornamento!! XD

Mi scuso con tutti voi per l'assenza, ma come ho spiegato già ad alcuni di voi, sono stata in vacanza (senza internet) e non avevo “ispirazione”, per questo non ho buttato giù una riga in... quanto tre settimane? Quattro?

Troppe!

Ma ora sono qui, è questo che conta!

Allora non vi trattengo oltre.

Solo una cosa vi dico/anticipo: QUALCUNO morirà, in questa battaglia.

Chi? È la domanda...

E la risposta è..: Non Ve Lo Dico!!!

Lo scoprirete! ^.^

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

Non potevo crederci.

Era lui Profondo Blu, il nemico di cui tanto ci avevano parlato?

Era il Cavaliere Blu?

O meglio, era Mark?!

-Sapevo che quel tizio era strano, sapevo della sua doppia personalità, ma chi avrebbe mai detto che di personalità ne aveva addirittura tre! - commentò Ghish, sorpreso come tutti gli altri.

Pai, invece, sembrava preoccupato.

Chissà perché!

-Inutili terrestri... - borbottò Profondo Blu. -Non potete riuscire a vincere contro di me...

-Cosa te lo fa pensare?- chiesi irritata da tanta sicurezza e vanità.

Mi fissò e ghignò. -MewBerry, sei talmente ingenua da fidarti di me. Ecco cosa mi fa pensare di avere la vittoria in pugno!

Digrignai i denti. -Sarai anche riuscito ad imbrogliarmi una volta, ma non credere di poter vincere!

Detto questo scagliai il mio attacco che, sorprendentemente, lo colpì in pieno...

...ma ne uscì con un solo taglio superficiale sul viso!

-C-Cosa?!

 

 

 

***

 

 

La comparsa di Profondo Blu aveva causato un grosso disagio per Strawberry, ed ebbi paura per lei, e per il bambino che stava per nascere.

Fu una battaglia senza esclusioni di colpi, piena di lievi ferite e piccole vittorie, per entrambi i fronti.

Ad un certo punto, però, mi resi conto che Profondo Blu stava cercando di far staccare me e Strawberry il più possibile dal gruppo, come per sfuggire ad un loro “intervento”.

Strawberry invece non ci badò molto, impegnata com'era nel schivare gli attacchi e contrattaccare.

Non la persi mai di vista, nonostante continuassi a combattere.

Il resto del gruppo, invece, era impegnato nella battaglia contro Pai e un chimero che aveva creato da poco.

Non sembrava molto pericoloso a dirla tutta, nonostante i suoi colpi fossero parecchio veloci.

Fu quando ci distanziammo abbastanza dal gruppo che Profondo Blu sembrò iniziare a fare sul serio: si impegnò il più possibile ad attaccarci e colpirci entrambi e, anche se eravamo veloci abbastanza da evitare di essere feritidalla sua spada, mi resi conto che Strawberry era piuttosto affaticata: non poteva resistere a lungo.

Colpendolo con una delle mie sfere d'energia riuscii ad allontanarlo un po' da noi e distrarlo per qualche secondo.

-Corri! - urlai a Strawberry. -Corri e non ti fermare!

Avevo capito che le intenzioni di Mark/Cavaliere Blu/Profondo Blu (non saprei in che altro modo definirlo...) non erano buone.

MewBerry indietreggiò, ma non fuggì come le avevo detto di fare e Profondo Blu, ripresosi dal colpo inaspettato ricevuto, le puntò la spada contro.

-NO!- urlai quando mi resi conto che stava per colpirla, ma all'ultimo secondo, puntò la spada contro di me e vidi una luce biancastra avvolgermi.

Le ultime cose che sentii furono un dolore lacerante in tutto il corpo e l'urlo straziante che lanciò Strawberry.

-NOOOOOOOOOO!!!

 

 

 

***

 

 

Lo vidi crollare a terra, esanime, e con lui crollarono tutte le mie aspettative future, tutte le mie speranze...

Crollai io. Dentro.

Anche il mio corpo cedette.

Mi abbandonai al suolo, caddi in ginocchio sul freddo asfalto, gli occhi sbarrati, increduli, terrorizzati.

Ghish...

Ghish era lì, a terra, immobile.

Gli occhi chiusi...

Quegli occhi che tanto amavo, che tanto mi avevano fatto sentire bene... Erano chiusi.

E sarebbero stati chiusi per...

Per...

Per...

No, non riuscivo neanche a pensarci!

Mi trascinai lentamente, strisciando con le ginocchia per terra graffiandomi e tagliandomi, verso di lui.

-Ghish...- mormorai avvicinandomi a lui.

Non rispose.

Non si mosse.

-Ghish...- dissi per la seconda volta.

Lo chiamai ancora, singhiozzando, mentre le lacrime mi scivolavano giù dal viso, copiose.

Raggiunsi il suo corpo e gli accarezzai il viso, ancora caldo.

-Cos'hai fatto...

Strinsi forte gli occhi e li riaprii, fissandoli su Profondo Blu.

-Cos'hai fatto?!

Lui ghignò soddisfatto.

Richiamai la mia arma.

-Me la pagherai per questo! Fiocco di luce, Massimo splendore!

 

 

 

***

 

 

Le Mew Mew assistettero alla caduta di Ghish e rimasero pietrificate, Pai compreso.

Erano rimaste talmente scioccate che persero la concentrazione e rischiarono di essere colpite dal chimero creato da Pai, quando...

-Fiocco d'energia!

-Attacco Clik Clak!

MewPam e Tart, arrivati all'ultimo minuto, evitarono la caduta delle altre Mew Mew.

Così, MewMina, MewLory, MewPaddy e MewPam, insieme al piccolo Tart, intrapresero un'ardua battaglia contro un chimero che somigliava per metà ad una pianta carnivora e per l'altra metà ad un animale parecchio strano, e Pai, ignare della battaglia tra MewBerry e Profondo Blu che si stava svolgendo poco lontana da loro.

 

 

 

***

 

 

Il mio attacco sorprese Profondo Blu che, trovandosi impreparato, venne travolto dalla potenza innaturale del Fiocco di Luce.

L'impatto provocò una nube di fumo che lo avvolse come un'aura, ma rimasi allerta, pronta a ricevere un suo attacco improvviso.

Attacco che non arrivò.

Profondo Blu uscì dal fumo e mi guardò in cagnesco.

Nei miei occhi che ricambiarono il suo sguardo c'erano fiamme ardenti di rabbia che chiedevano solo una cosa: Vendetta!

Riuscii ad evitare tutti i colpi che cercò d'infliggermi, ero come invasa da una forza, da una potenza non mia che mi rendeva più forte, più agile.

Mi accorsi solo dopo il perché: il mio corpo era interamente avvolto da una luce azzurra, di un colore molto acceso.

Ciò significava una sola cosa: Acqua Mew.

E doveva essere molto vicina.

-Finalmente!- esclamò Profondo Blu quando mi vide illuminata. -L'Acqua Mew!

-Se credi che riuscirai a prenderla...- sibilai. -ti sbagli di grosso!

L'Acqua Mew si alzò dal suolo sotto di noi e salì verso l'alto, irradiando con la sua forza il caffè Mew Mew, il luogo della battaglia e tutti i combattenti.

-MewBerry!- mi chiamò Ryan. -È l'Acqua Cristallo! Devi prenderlo, prima che ci riesca Profondo Blu!

Non avevo bisogno di Ryan per sapere ciò che dovevo fare.

Ci sarei riuscita.

Lo avrei fatto per Ghish.

-Per Ghish!

Saltai in aria, forse nello stesso istante in cui lo fece il mio avversario.

Ci avvicinammo al Cristallo e Profondo Blu allungò una mano per afferrarlo, ma non ci riuscii.

Io invece presi la mia nuova arma, quella che mi sarebbe servita per assorbile il potere dell'Acqua Mew, ma mentre stavo per pronunciare la mia formula, Profondo Blu la colpì con la sua spada facendola cadere per terra, a diversi metri da me.

Cercai di riprenderla, ma il mio nemico me lo impedì in tutti i modi, colpendola per farla allontanare da me, creando delle crepe nel terreno per separarci, o tentando di colpirmi.

Tutti i miei sforzi di recuperare lo scettro erano vani.

Mi fermai per un momento, affaticata e affannata.

Dopotutto ero incinta, cavolo!

Il pancione mi impediva di rotolare e muovermi come avrei voluto.

Ma quello era il mio bambino!

Il bambino mio, e di Ghish...

Mi voltai per guardarlo.

Era ancora lì, a terra...

Mi asciugai le lacrime che ricominciarono ad uscire e mi concentrai di nuovo sulla battaglia, sull'Acqua Cristallo e su Profondo Blu.

Dovevo recuperare la mia arma... Ma come?

 

 

 

***

 

 

Il chimero era troppo forte da sconfiggere per le quattro Mew Mew.

Neanche unendo le loro forze sarebbero riuscite a sconfiggerlo. Non senza la loro leader.

Ma MewBerry era impegnata in una battaglia più difficile, non poteva aiutarle.

Anzi, dovevano essere loro a sbrigarsi con Pai e il chimero per correre ed aiutare la loro amica!

Pai, dal canto suo, lanciava continue occhiate a Profondo Blu.

A vederlo sembrava aspettasse il momento giunto per... Per cosa?

Le Mew Mew lo scoprirono subito: appena si rese conto che Profondo Blu era impegnato nella battaglia contro MewBerry e non poteva vedere cosa faceva lui, lanciò il suo attacco...

-Elettrosiluro!

...contro il suo chimero!

Distruggendolo.

-M-ma...?!

Le ragazze non capivano che significato avesse quel gesto.

-Ragazze, perdonatemi! Ho solo finto di collaborare con Profondo Blu, ma in realtà sono sempre stato dalla vostra parte! Mi sono impegnato affinché si fidasse di me e mi rivelasse tutti i suoi piani! Posso aiutarvi a vincere questa battaglia!

Le ragazze erano sorprese, e anche un po' titubanti.

-Come possiamo sapere che tu stia dicendo la verità?- chiese scettica MewLory.

-Vi posso aiutare a sconfiggere Profondo Blu. Ma dobbiamo sbrigarci! Non volevo che succedesse nulla di male a mio fratello, e non voglio che la vostra amica faccia la sua stessa fine! Dovete fidarvi di me!

Rimasero un istante in silenzio.

-Sta dicendo la verità!- esclamò Tart correndo ad abbracciare il fratello. -Lo conosco bene, so quando dice la verità!

Le quattro Mew Mew furono sicure che Pai non stesse mentendo e insieme a lui decisero cosa fare per aiutare MewBerry.

 

 

 

***

 

 

Schivare gli attacchi di Profondo Blu mi risultò sempre più difficile.

Non potevo reggere a lungo...

-Lascia stare la nostra amica!

Dietro di me arrivarono di corsa le mie amiche, che non persero tempo e lo colpirono simultaneamente con le loro armi.

Risultò in difficoltà e perse l'equilibrio e per non cadere si resse sulla sua spada.

Vedendolo in difficoltà, non esitai:

-Fiocco di Luce, Massimo splendore!

Lo colpii in pieno, e senza che lui avesse il tempo per reagire!

Passò del tempo prima che lui riuscisse a riprendersi.

-Me la pagherete, inutili terrestri!- ringhiò.

Ma non fece in tempo ad attaccare, che venne colpito alle spalle da...

Pai?!

Profondo Blu cadde a terra, ferito alle spalle dal suo stesso collaboratore.

-Traditore...- mormorò.

Non persi tempo: recuperai la mia arma caduta e presi l'Acqua Cristallo.

La pioggia di gocce coprì il cielo e toccò il suolo risanando ferite e indebolendo sempre più Profondo Blu.

Era arrivata la sua fine.

-No, non vincerete così facilmente!

Scomparve, disintegrato per effetto dell'Acqua Mew, ma non prima di lanciare un ultimo attacco... che colpì Ryan, accorso proprio in quel momento per soccorrerci.

-Ryan!!

Svenni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che confusione, eh?

Prossimo capitolo: ultimo. Seguirà il prologo e poi potrò scrivere finalmente la parla FINE a questa storia!

Faccio i complimenti a oxygenia per aver capito, o almeno intuito, cosa avesse in mente Pai...

Già da un po' sospettava che Pai stesse facendo il doppio gioco e per un momento ho temuto che potesse far saltare in aria la sorpresa!

Per fortuna però tutto si è svolto per il meglio ^.^

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Spero che recensirete in tanti!

Bacioni

Gely

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Capitolo 39
*** Birth-Death ***


Ciao a tutti e scusate se non sono riuscita ad aggiornare prima, ma non riuscivo a scrivere nulla che mi piacesse.

Pensate che questo capitolo l'ho scritto una decina di volte e poi interamente cancellato!

Non mi piaceva :(

Adesso finalmente ci sono.

Quindi, ecco a voi l'ultimo capitolo!

Spero che leggerete anche l'epilogo, quando lo pubblicherò..!

Non vi trattengo oltre...

BUONA LETTURA!!!!

 

 

 

 

Birth death

 

 

 

Era tutto stranamente silenzioso...

Silenzioso e... caldo.

Sì, era caldo.

Sentivo uno strano tepore avvolgermi interamente.

In verità, sentivo solo quello: non sentivo rumori, non riuscivo a muovermi e non ricordavo neanche nulla!

Però sentivo, dentro di me, che quel calore era positivo...

E mi piaceva!

Avrei voluto restare lì...

Ma sapevo, in qualche modo, che quella non era la realtà!

Mi venne così voglia di scoprire da dove proveniva quel calore e mi sforzai di riaprire gli occhi.

Provai e riprovai, ma non ci riuscivo.

C'era qualcosa che mi bloccava.

C'era qualcosa che non volevo vedere, come se avessi paura.

Ma di cosa?

Dovevo ricordare cosa era successo.

Ma cosa era successo??

Troppe domande, nessuna risposta.

Dovevo svegliarmi... Perché non ero sveglia... no?

No, non lo ero.

Cercai di pensare ad un motivo per riaprire gli occhi.

Pensa, pensa, pensa...

Ghish!

Dovevo svegliarmi per tornare da lui!

Ma...

Mi tornò qualcosa in mente...

Era Mark, il Cavaliere Blu, o Profondo Blu... Lui, insomma!

Vedevo un ghigno perfido sul suo volto...

Ma perché rideva?

Poi, purtroppo ricordai.

Rividi Ghish che cadeva a terra, privo di sensi, dopo essere stato colpito da lui.

Avevo sentito uno strano vuoto pervadermi, come se avessi perso una parte di me.

Avevo perso una parte di me, infatti.

C'era un bambino dentro di me. Ed era di Ghish. Ne ero certa.

Non avevo mai neanche pensato alla possibilità che potesse essere di...

No, non lo era.

Ne ero certa.

Ma adesso come avrei potuto crescerlo da sola?

Non che non potessi farlo, ma il fatto è che non volevo crescerlo da sola!

Volevo Ghish al mio fianco. Per tutta la vita.

E adesso...

Mi venne da piangere e, per la prima volta, sentii qualcosa.

Nel senso che sentii il mio corpo: sentii una lacrima che mi scendeva sulla guancia.

Sentivo solo quello, ma era già un passo avanti.

Ma dovevo impegnarmi a tornare alla realtà, dovevo soccorrere Ghish!

Ma ancora non ci riuscivo... Cosa c'era ancora che mi bloccava? Forse non avevo ricordato ancora tutto??

Ma cos'altro era...

Ryan!

Finalmente ricordavo!

Anche Ryan era stato colpito!

Ora sentivo di poter tornare.

Dovevo tornare.

Tornare...

 

 

 

***

 

 

-Strawberry...

Aprii lentamente gli occhi.

La luce mi colpii agli occhi e mi costrinse a richiuderli.

Dovetti riaprirli e richiuderli numerose volte, ma alla fine riuscii a vedere chi mi sorreggeva...

-G-Ghish...- mormorai.

Mi sorrise.

Lo abbracciai stringendogli il collo e piangendogli sulla spalla.

-Ghish!- singhiozzai.

Mi abbracciò teneramente anche lui.

-Bentornata micetta...

 

 

 

***

 

 

Avevo avuto una gran paura quando alzandomi da terra avevo visto Strawberry senza sensi.

Avevo temuto il peggio.

Mi incolpai di averla lasciata sola nel momento più importante, più pericoloso.

Non ero stato con lei!

Per fortuna mi resi conto che sospirava, e che il suo cuore batteva ancora.

Anche il bambino sembrava stesse bene.

-Strawberry...- la chiamai più volte.

Sembrava essere lontana dal suo corpo, con la mente.

Quasi come se non avesse il controllo del suo corpo.

Mi diedi del ridicolo da solo ad aver pensato una cosa del genere.

Era surreale!

Ma, a ben pensarci, specie in quell'ultimo periodo avevamo vissuto diverse vicende surreali...

Allora perché non poteva essere vera la mia impressione?

Un leggero battito di ciglia mi fece interrompere quel vortice di pensieri apparentemente senza senso.

-Strawberry...

Finalmente riaprì gli occhi!

Sorrisi vedendola battere le palpebre più volte.

Ma quanto tempo era stata incosciente?!

Di certo parecchio, per non essere abituata alla luce del sole!

Smise di aprire e chiudere gli occhi e fissò le sue iridi scure su di me...

-G-Ghish!

Mi saltò al collo e mi singhiozzò sulla spalla.

A dire la verità mi faceva male il punto in cui ero stato colpito, ma non importava.

Strawberry stava bene, solo questo era l'importante!

-Bentornata micetta...- le dissi ricambiando la stretta.

-M-ma... Ghish! Io... Io ti ho visto cadere!

Sorrisi. -Sinceramente, micetta, non so cosa sia successo! So solo che mi sono svegliato e non sentivo nulla! Non mi sono fatto niente!

-Effettivamente...- disse lei osservandomi dalla testa ai piedi, -non hai neanche un graffio!- esclamò sbalordita.

Poi sembrò ricordarsi qualcosa. -E Ryan?!

Chinai il capo e scossi la testa.

-No...- mormorò.

 

 

 

***

 

 

Mi voltai: vidi Mina, inginocchiata al suolo.

Piangeva.

E accanto a lei...

-Ryan!

Ghish mi aiutò ad alzarmi e mi avvicini a lei.

Le posai una mano sulla spalla e lei si voltò. Mi guardò: i suoi occhi erano vuoti, non avevano espressione, solo emanavano una tristezza infinita.

Mi abbracciò e singhiozzò rumorosamente sulle mie spalle.

-S-Straw-Strawberry!- singhiozzò. -N-non... Non può es-sere!

Iniziai a piangere anche io.

-Lo so, Mina...- mormorai con la voce rotta dal pianto. -Lo so...

Ryan...

Ryan non c'era più.

Quel giorno avevamo perso tutti una persona importante.

Grazie a Ryan io ero una MewMew.

Grazie a Ryan avevo conosciuto le mie amiche, Mina, Lory, Paddy e Pam.

Grazie a Ryan avevo incontrato Ghish...

Come avremmo fatto ora senza di lui?

Mi dispiaceva molto per Mina: aveva finalmente trovato una persona che le stesse accanto, che le volesse bene... che l'amasse!

Non sarebbe stato facile per lei andare avanti...

Mentre facevo questi pensieri, mi resi conto che Mina non indossava più i vestiti da MewMew.

Si era trasformata?

No, anche io non li indossavo più!

-E' finita...

-C-cosa?- mi chiese lei allontanandosi.

-Ryan... Abbiamo vinto. La missione è compiuta.

Già. Era così.

Lei annuì lievemente.

Si asciugò le lacrime.

-Le.. Le altre...?- chiese.

-Non lo so...- risposi.

Mi guardai intorno alla ricerca delle nostre amiche.

Individuai Lory a poca distanza da noi. Parlava con Pai.

Si erano riappacificati: in verità Pai non ci aveva mai traditi, ma aveva dovuto farcelo credere per ingannare Profondo Blu.

Accanto a loro c'erano anche Paddy e Tart.

Erano molto dolci insieme: Paddy piangeva per Ryan e Tart la consolava...

In una situazione diversa avrei sorriso.

Ma in quel momento sorridere era l'ultimo dei miei pensieri.

Presi per mano Mina e ci alzammo per raggiungere le altre.

Mossi solo qualche passo, poi persi l'equilibrio e caddi.

-Strawberry!

Sentii una fotta tremenda al ventre.

-I-il bambino...- gemetti.

Sentii qualcosa di strano tra le gambe.

Era bagnato!

Nel frattempo erano accorsi anche gli altri.

-Strawberry, come ti senti??

Pam fece allontanare gli altri.

-Il bambino sta nascendo!

 

 

 

***

 

 

Arrivammo in ospedale in fretta e furia.

Il dolore era insopportabile, ma ancora di più non potevo sopportare la paura.

Sì, avevo paura di perdere Ghish!

Ero sulla barella, un gruppo di dottori mi portavano in grande velocità in sala parto e parlavano tra loro, ma non riuscivo a concentrarmi sulle loro parole: con lo sguardo cercavo Ghish, ma non lo vedevo!

-Ghish...- gemetti.

-Sono qui, micetta!

-Ghish! Ghish, ti prego, non lasciarmi!

-Non lo farei mai, piccola!- mi tranquillizzò.

-Ma... il bambino! Potrebbe essere...!

-Non m'importa! Mark non c'è più, ci siamo sono noi due e il nostro bambino. Non c'è niente che m'importi di più!

Sorrisi e gli occhi mi si riempirono di lacrime.

-Ti amo...- mormorai.

 

 

 

***

 

 

I medici mi fecero rimanere nella sala parto con Strawberry.

Le strinsi la mano per tutto il tempo e le accarezzai la fronte sussurrandole dolci parole all'orecchio.

Quando poi sentii il pianto del bambino, il cuore mi si riempì di gioia.

Una donna lo avvolse in una coperta e mi si avvicinò.

-Tanti auguri!- mi disse, porgendomi il bambino.

Lo presi in braccio senza dire nulla.

Ero senza parole!

Sfiorai con un dito il viso di quella piccola creatura.

Era così delicato...

Mi avvicinai a Strawberry, mi sedetti accanto a lei e tenemmo insieme il nostro bambino...

Gli scostai leggermente la coperta dalla testa e gli scoprii le orecchie.

-Strawberry...- mormorai, -te l'avevo detto che non avevi nulla da temere...- le dissi e le mostrai le orecchie del bambino... a punta!

Sorrise commossa e mi abbracciò.

-Sono contenta...

Guardò il bambino.

-Credo di sapere come potremmo chiamare il bambino...!

La guardai con aria interrogativa. -...Cioè?

 

 

 

***

 

 

Le mie amiche entrarono nella stanza nella quale mi avevano spostata.

Accanto al mio letto c'era una piccola culla per il bambino, che stava dormendo.

Sulla culla c'era una targhetta su cui era scritto il nome del piccolo: RYAN.

-Che carino!- esclamò Paddy non appena entrò nella stanza.

Erano tutte radunate intorno al bambino, eccetto Mina che mi si avvicinò timidamente.

Sorrise debolmente e mi disse semplicemente:-Grazie, Strawberry. Grazie di tutto!

 

 

 

 

 

 

 

Mi conoscete, non sono così sdolcinata, ma il quest'ultimo capitolo ho deciso di superarmi...

Spero di non avervi deluso!

Vi aspetto al prossimo aggiornamento, con l'epilogo di “Schiavitù” e poi con l'epilogo di “LaD”.

Aspetto le vostre recensioni!

Vi bacio tutti!!

Gely

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Capitolo 40
*** Epilogo ***


Era passato un mese dall'ultima battaglia, da quando le ragazze MewMew avevano perso definitivamente i loro poteri, da quando erano tornate alla normalità.

Normalità...

Per loro la normalità era diventata passare tutte le giornate al locale, ad esercitarsi nel combattimento, a sperimentare nuove ricette con Kyle o nuove strategie di lotta con Ryan.

Dalla morte di Ryan non avevano più messo piede nel locale e il cafè MewMew era diventata una semplice struttura, particolarmente appariscente e colorata, abbandonata nel mezzo della città, per tutti.

Ma non per le cinque ragazze: per loro era il luogo di molte gioie, di molti dolori, di nuove scoperte, di tanti ricordi...

Ma la vita, per quanto possibile, andava avanti: Strawberry e Ghish dovevano pensare al loro bambino, al piccolo Ryan, e avevano deciso di sposarsi.

Inizialmente Strawberry non era tanto convinta di questa scelta, credeva che non fosse passato abbastanza tempo dalla morte di Ryan. Ma poi ci aveva pensato: non era passato abbastanza tempo... per cosa? Dopotutto Ryan non sarebbe ritornato, quindi perché avrebbero dovuto aspettare?

L'unica sua preoccupazione era Mina: dalla morte di Ryan era diventata apatica. Non parlava più con nessuno, non usciva, non mangiava, non dormiva, e aveva sempre gli occhi lucidi.

L'unica consolazione era il piccolo Ryan: Mina passava molto tempo con lui, gli parlava, nonostante il piccolo non potesse capirla o risponderle.

Il piccolo Ryan era l'unico che riusciva a farle uscire un piccolo sorriso.

Ogni tanto Lory chiedeva a Strawberry:-Non hai paura a lasciare il piccolo da solo con Mina?

Strawberry allora scuoteva la testa:-Mi fido di lei.

 

Il matrimonio fu comunque programmato. Strawberry chiese a Mina di controllare il piccolo Ryan per tutta la durata della cerimonia sapendo di farle piacere.

Nonostante la tristezza palpabile della ex Mew azzurra, la cerimonia si svolse senza intoppi: Strawberry indossava un abito splendido che lasciò tutti i presenti a bocca aperta, Ghish compreso.

 

La svolta ci fu però un paio di mesi dopo: Ghish viveva in casa di Strawberry, mentre cercavano una loro nuova casa dove trasferirsi, quando un giorno bussò alla porta un uomo ben vestito, con una valigetta al fianco ben stretta nella mano e un sorriso a 32 denti.

-Il signor Ikisatashi e la signorina Momomiya?- chiese guardando Ghish e Strawberry.

-Si- risposero.

Lo fecero entrare.

In breve scoprirono che l'uomo era un notaio e che aveva dei documenti che attestavano che loro due erano i proprietari ereditari del café Mew Mew.

-Ma com'è possibile?!

L'uomo mostrò loro una lettera scritta a mano firmata da Ryan.

Ho parlato a lungo con Kyle di questa decisione... è d'accordo con me.” diceva la lettera.

L'ultima battaglia è vicina e so che potremmo non sopravvivere tutti...”

Se voi due doveste farcela...”

-Il locale è... vostro!- lesse Strawberry incredula.

 

 

 

 

2 ANNI DOPO

 

 

-Bene ragazze, noi andiamo!

-Ciao ragazzi!- salutarono le quattro cameriere.

Tre persone uscirono dal locale dalle pareti colorate e decorate: Un uomo dai capelli verdi, una donna dai capelli rossi e un bambino che teneva per mano entrambi di circa due anni.

Strawberry, Ghish e il piccolo Ryan uscirono dal loro locale salutando le altre quattro ex Mew Mew e camminarono nel giardino in fiore.

Si diressero verso un prato alberato, dove le infiorescenze delle piante cadevano al suolo lasciando uno strato bianco che pareva un manto di neve.

Camminarono a lungo, fino a che arrivarono davanti ad una pietra elegantemente levigata con inciso sopra un nome: 'Ryan Shirogane'.

Ghish e il bambino rimasero indietro mentre Strawberry si avvicinò e s'inginocchiò davanti alla lapide, facendo scorrere le dita affusolate sul suo contorno.

-Devo ringraziarti, Ryan...- mormorò. -Grazie per tutto quello che hai fatto per noi...

Poi sospirò. -Ci manchi, sai? Anche al piccolo Ryan. Sai, gli parliamo spesso di te... Sei il suo idolo!- disse sorridendo.

-Mamma!- chiamò il piccolo Ryan.

-Arrivo piccolo!- poi si voltò per l'ultima volta verso la lapide:-Ciao, Ryan!

Si alzò e tornò dalla sua famiglia.

-Allora, chi vuole un bel gelato??- chiese.

Il volto del piccolo s'illuminò:-IO!

 

 

 

 

 

 

 

E anche questa avventura è finita.

E' stato bello condividere con voi tutti questi capitoli!

Grazie a voi per le bellissime recensioni, nessuna delle quali negativa!

Grazie per aver letto tutti questi capitoli.

Grazie per aver pazientemente sopportato tutti i miei ritardi.

Grazie per aver inserito la storia tra i preferiti, le seguite o le ricordate!

Grazie per esserci stati!

Alla prossima avventura.

Gely_9_5

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