Silly Love Songs di Wyrd_ (/viewuser.php?uid=60653)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capiolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 1 *** Capitolo Uno ***
Klaine cap 1
"Una relazione fra due insiemi A e B è una funzione se a ogni elemento di A associa uno e un solo elemento di B"*
Continuava a rileggere quella
semplice regola da svariati minuti, tentando in ogni modo di
ricordarsela e di tenere a mente i grafici rappresentati a fianco, ma
le parole uscivano dalla sua testa con una facilità disarmante.
In quel periodo non riusciva a
concentrarsi spesso e a studiare seriamente come aveva sempre fatto e
come avrebbe dovuto continuare a fare vista che la scuola che
frequentava.
La Dalton non era alla portata di
tutti, ma suo padre teneva talmente tanto alla sicurezza del suo unico
figlio che aveva deciso di sacrificare i soldi per la luna di miele in
modo che Kurt potesse finalmente vivere in pace.
Certo i suoi vecchi compagni, i
membri del Glee e i professori gli mancavano molto e di tanto in tanto
tornava a trovarli, ma non dover vivere nell'ansia di ricevere presto
una granita in faccia o di essere picchiato e insultato lo faceva stare
meglio, ma questo solo in parte.
C'era infatti un lato di lui che
continuava ad evadere dalla realtà, a sperare quasi che saltasse
fuori Karofsky da dietro un angolo della scuola e lo spingesse contro
il muro perchè tutta quella tranquillità lo stava
uccidendo.
Con le spalle alzate e teso, seduto
perfettamente su una sedia e il viso che guardava fuori dalla finestra
lasciando libera la mente di vagare in chissà quale luogo
fantasioso Kurt Hummel non si accorse dell'arrivo di un membro dei
Warbles fin troppo sorridente ed allegro, finchè non
sentì una mano posarsi sulla sua spalla e stringerla leggermente
per invitarlo a voltarsi.
-Blaine, scusa non ti avevo sentito!-
Il giovane soprano sperava dentro di
se di non essere apparso troppo immaturo agli occhi dell' "amico", non
era da lui infatti estraniarsi dalla realtà, ma ogni tanto tutti
ne avevano bisogno.
-Stai bene Kurt?-
Quegli occhi così marroni,
scuri e profondi lo stavano confondendo, non sapeva più se
doveva continuare a rispondere con il solito "si" flebile e poco
convinto oppure osare e cercare di liberarsi di quel grosso peso che
gli stava schiacciando il petto, purtroppo optò per la prima
scelta, limitandosi a muovere il capo in cenno di assenso e mostrando
un ampio sorriso.
Blaine gli avrebbe certamente
creduto se non fosse stato per gli occhi, così azzurri e vivi,
ora privi di energia, spenti come era diventato quel ragazzo.
Quando si erano conosciuti aveva
cercato di spiarli in vista delle proinciali e si era dimostrato
pessimo, ma aveva colpito tutti la sua esuberanza, oltre certamente ai
suoi vestiti, ora il Warblers aveva davanti a se un'ameba nel corpo di
Kurt, ed escludendo la teoria di una possessione doveva esserci di
sicuro un problema che gli stava impedendo di godersi al meglio la sua
vita.
-Qualcuno ti ha offeso?-
La voce di Blaine, calda e virile
gli fece alzare lo sguardo da terra e solo allora si accorse
dell'espressione preoccupata sul volto dell'amico e di come la mano di
quest'ultimo stesse ancora stringendo la sua spalla, non curandosi
minimamente del fatto che potesse iniziare a causargli dolore.
-Sto bene, non ho capito cosa diavolo sia una funzione, ma sto bene!-
Kurt si passò una mano sul
ciuffo, rimettendolo nella sua giusta posizione, come a significare che
il discorso sulla sua salute mentale finisse li e sbuffò per
rendere il tutto più realistico, dopotutto lui era un vero
attore.
-Dai allora ti do una mano!-
Lasciò roteare gli occhi e fissò il soffito, certo la compagnia di Blaine gli faceva piacere, molto piacere, ma non in quel momento.
Presero posto sulle rispettive sedie, uno vicino all'altro e la lezione iniziò.
Il moro cercava di mostrargli come
funzionassero le rispettive proprietà con grafici cartesiani o
sagittali e gli faceva ripetere le regole principali, ma Kurt non
riusciva proprio a tenerle in mente.
-Allora cosa dice la proprietà transitiva?-
Sarà stata la quinta volta
che gliela chiedeva e lui non riusciva a rispondere, ma ora stava
provando ad impegnarsi e non riusciva lo stesso a trovare le parole
fino a quando Blaine gli sfiorò involontariamente una mano e si
chinò vicino al suo fianco per riprendere la matita appena
caduta, in quel momento, forse a causa della tensione erotica
accumulatasi nell'aria, gli venne il famoso lampo di genio.
-Una relazione in un insieme A
è transitiva quando, per tutti gli elementi a,b e c di A, se a
è in relazione con b e b è in relazione con c, anche a
è in relazione con c-
Blaine lo guardò stupito,
chiedendosi come mai dopo svariati tentativi ora ricordasse
perfettamente parola per parola ciò che diceva il libro, ma non
si volle soffermare troppo su questioni così futili e , dopo
aver messo la matita che teneva in mano sopra l'orecchio di Kurt,
passò alla spiegazione successiva.
Quando con piacere notò che
il ragazzo ormai padroneggiava ogni regola e il modo in cui esporla,
con tanto di grafici, decise che era giunta l'ora di fermarsi.
-Complimenti Usignolo*, ora cosa vuoi fare?-
Come l'aveva chiamato? Certo Blaine
Anderson aveva una certa fantasia per i soprannomi, ma Usignolo?! Dopo
questo poteva anche andare a casa, cosa che avrebbe fatto comunque
visto che il viaggio era lungo e nei mesi invernali come quello veniva
presto buio.
-Ora dovrei prepararmi per tornare a casa, ma grazie di tutto-
-Va bene allora ti accompagno alla macchina-
Kurt dopo quell'affermazione si
sentì al settimo cielo, gli piaceva che qualcuno si prendesse
cura di lui in quel modo e poi non poteva di certo negare a se stesso
che Blaine gli piaceva dalla prima volta, quando al loro primo incontro
gli aveva chiesto di "mettere le mani nei suoi jeans stretti*".
Una volta usciti dalla scuola
e giunti alla macchina Kurt aprì lo sportello del passeggero e
appoggiò sul sedile la sua amata borsa, per poi apprestarsi a
salutare l'amico e partire, ciò che lo lasciò di stucco
fu la reazione di Blaine.
-Kurt guarda che anche se sei in macchina c'è freddo comunque, tieni-.
In pochi secondi il ragazzo si
ritrovò il collo avvolto dalla morbida sciarpa del moro,
così soffice e profumata, non di un odore qualsiasi bensì
del Warblers e sorrise, lo salutò con la mano e partì,
doveva tornare a casa prima che la sua testa decidesse di abbandonarlo
a causa di un over dose del profumo di Blaine, anche se era davvero
molto piacevole.
Note:
*La formula, come anche le seguenti, sono prese direttamente dal mio libro d testo di Algebra.
*Usignolo se non sbaglio è la traduzione italiana di Warbles e lo trovo un soprannome più che azzeccato per lui.
*Questa frase è un pezzo
della traduzione di teenage dream di Katy Perry, canzone cantata da
Blaine la prima volta che Kurt va alla Dalton per spiare la concorrenza.
Per questa volta direi che è tutto, fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci Tams
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Capitolo 2 *** Capiolo due ***
k
Quando tornò a casa si stupì nel trovarla deserta, il
silenzio regnava sovrano nell'abitazione, ma Kurt non si
disperò, sicuramente qualcuno aveva avuto l'accortezza di
lasciargli un biglietto.
In cucino, affisso all'anta del frigorifero, un post-it giallo svettava
evidente su quella superficie bianca, sopra, scritto a caratteri
minuscoli c'era un messaggio
"Kurt noi siamo al cinema, dopo usciamo per cena, tuo fratello è da Rachel. Buona notte."
Sintetico e frettoloso come al solito, Burt non gli aveva nemmeno come stava o forse Kurt stava diventando paranoico.
Il rapporto tra lui e suo padre era sempre stato contorto, si volevano
sempre bene e insieme avevano superato ogni difficoltà, persino
l'infarto del padre e la convalescenza, ma c'era sempre un piccolo ed
insignificante particolare che impediva ad entrambi di vivere nella
normalità assoluta il loro rapporto.
Avere un figlio gay per Burt era stato un colpo tremendo e non riusciva
ad affrontare certi argomenti con lui, tutti quei discorsi che per anni
aveva pensato di fargli ora si erano dissolti, non gli sarebbe
più servito spiegare al figlio che i preservativi aiutano a non
far rimanere incinta una ragazza, ormai era tutto superfluo.
Ecco che in quel delicato momento di stallo del loro rapporto erano
subentrati Finn e sua madre aiutando Burt a ricominciare a vivere e a
dargli un figlio davvero maschio, ma nessuno si accorse che Kurt era
passato in secondo piano e dentro di se soffriva a causa di quegli
avvenimenti, ma se suo padre era felice avrebbe dovuto esserlo anche
lui.
Scese in camera sua, senza cenare, si coricò a letto e si
addormentò con il collo ancora avvolto dalla sciarpa di Blaine e
dal suo profumo.
Dormì poco e veramente male, gli incubi lo perseguitavano da
parecchi mesi ormai e sentiva anche un blocco alla gola, allora si
diresse in bagno e attese l'inevitabile.
Un conato gli risalì la trachea e uscì, seguito a ruota da molti altri.
A Kurt sembrava di essere rimasto rinchiuso dentro una lavatrice, la
testa continuava a girargli e aveva molto caldo, fortunamente durante
la notte si era tolto la sciarpa evitando di sporcarla.
Ritornò sotto le sue coperte calde, nella sua camera calda,
sfiorando quella sciarpa calda con la sua mano calda, l'unica cosa
fredda li dentro, alla quale si agrappò, era un sogno.
Nella sua testa rivedeva con chiarezza tutti coloro che lo avevano
ferito o trattato male e ad un certo punto, dal buio opprimente di
quella piccola stanza, usciva Karofsky e si avvicinava a lui, le loro
faccie a pochi centimetri di distanza, la paura che l'avrebbe baciato
ancora era troppo presente, ma quello "scimmione" si limitò a
dargli una spinta e farlo cadere a terra per poi picchiarlo e
continuò così finchè qualcuno non entrò
realmente nella stanza di Kurt per accertarsi che stesse bene.
-Figliolo ti ho sentito alzarti, come stai?-
Ci mise un po' il ragazzo a rendersi
conto di ciò che gli stava accadendo intorno anche perché
la luce, accesa dal padre per accertarsi delle condizioni dell'unico
figlio biologico che avesse, lo stava infastidendo e non aiutava la sua
emicrania a placarsi.
Tentò di formulare una
risposta concreta, ma dalle sue morbide labbra uscirono solo suoni
insensati e flebili e rinunciò anche a parlare limitandosi a
muovere la testa in segno di assenso.
Burt, troppo sveglio e abituato alle
varie facce da attore di Kurt, non gli credette e, dopo avergli messo
una mano sulla fronte, stabilì che probabilmente aveva la febbre
alta e il giorno seguente sarebbe stato a casa a riposo.
Il giovane intuì quindi che
tutto quel calore provato in precedenza, il quale tutt'ora non gli dava
tregua, era colpa dell'alta temperatura e non poté fare altro
che lasciarsi cullare dal buio e dalla scia di quel profumo così
famigliare che il proprio padre aveva lasciato nella stanza poco prima
di uscire e di dargli un leggero bacio in fronte.
La mattina seguente, seppe che era
già giorno inoltrato grazie alla sveglia lampeggiante sul suo
comodino, credette di stare vagamente meglio della sera precedente e
tentò di alzarsi dal letto, ci riuscì solo dopo svariati
tentativi, ma quando salì e si diresse nel grande salotto della
casa si stupì di trovarlo deserto, credeva che almeno Carol
sarebbe stata a casa.
Non voleva certo essere un peso,
sapeva che Finn era a scuola e suo padre al lavoro, come evidentemente
la sua nuova compagna, ma sperava che qualcuno sarebbe rimasto li con
lui, per curarlo e tenergli compagnia.
Il silenzio e il freddo facevano da
sovrani in quell'ampia stanza e Kurt prese in mano il telecomando del
televisore per accenderlo e riempire la sala di rumori, si stupì
però nel trovare un post-it, ovviamente giallo e ovviamente
scritto dal padre, attorno all'oggetto e sorrise quando si accorse che
allora a qualcuno importava di lui.
"Figliolo, noi siamo al lavoro, ma verso mezzogiorno dovrebbe arrivare una sopresa per te, riguardati fino ad allora!"
Kurt sussultò, non si
aspettava una sopresa e nemmeno un simile ammonimento da parte di Burt,
ma nonstante tutto lui era il suo unico figlio e di quello ne avrebbe
sempre gioito.
Fissò l'orologio della
televisione, le undici, mancava un'ora esatta al suo "regalo",
perchè di quello doveva trattarsi, non riusciva ad immaginare
nient'altro e decise che avrebbe riposato un altro po' sul divano
attendendo che arrivasse l'ora X.
Strettosi il morbido panno di
velluto marrone addosso e tirandolo fin sopra la testa, sentendo quel
piacevole tepore invaderlo e riempirlo, trovando la pace più
assoluta, fu per lui molto facile abbandonarsi ad un piacevole riposino.
Solo quando il campanello
suonò varie volte ed emise quegli striduli acuti che lo
contraddistinguevano Kurt si alzò svogliatamente dal comodo
divano in pelle e , senza curarsi minimamente del fatto di essere in
pigiama e con i capelli liberi dalla solita lacca che li obbligava a
stare ordinati e compatti, aprì l'uscio per poi sbiancare dopo
aver visto cos'era o per meglio dire chi era la sua sorpresa.
-Blaine che sopresa, non mi aspettavo di vederti, prego accomodati-
Il moro, con la solita camminata elegante e vestito con la solita e
monotona divisa della Dalton, entrò in casa Hummel-Hudson e
trovò posto sul comodo divano, ancora caldo, dove pochi minuti
prima stava placidamente riposando Kurt.
-Vedi quando stamattina non ti ho visto ho provato a chiamarti, ma tuo
padre ha risposto e mi ha spiegato tutto ed eccomi qui, sopresa!-
Per dare alla frase una maggiore enfasi sfoderò il suo
strabiliante sorriso e Kurt in quel momento si accorse che fuori c'era
il sole e che lui si trovava da solo, in casa sua, in pigiama, con
Blaine seduto sul suo divano.
Continua...
Angolo Tams
Bene per prima cosa salve a tutte e grazie per essere state così
gentili con le recensioni, non mi aspettavo che questa storia potesse
piacere così tanto! Secondo chiedo tremendamnte scusa per il
colossale ritardo, ma tra la scuola, lo sport e la scarsità di
tempo non sono riuscita a postare prima, spero mi possiate perdonare.
Terza cosa questa coppia per me è nuova, su di loro ho letto
tante belle storie e seguo Glee dalla prima serie, dalla prima volta
che è andato in onda su Sky e che mi ha colpito con le sue
canzoni, il personaggio di Kurt mi ha sempre affascianto e spero
davvero che tra lui e Blaine possa nascere qualcosa, nel mentre provo
anche io ad immaginare una mia versione delle cose.
Dulcis in fundo la risposta alle vostre gentilissime recesioni :D
Rachel_Lullaby_R: Scusami, effettivamente non avevo scritto che sarebbe
continuata e si è una storia ( o meglio un esperimento) a
più capitoli e sono davvero felice che ti sia piaciuta e che ti
piaccia questa coppia :)
Sweetsacrifice91: Grazie molte per i complimenti e guarda io pur di
capire qualcosa di matematica proverei anche con Blaine, ovvio poi che
come te gli salterei addosso invece che fare lezione!
Silv_: Si, mi sembra di aver capito che sia stupenda, però
grazie mille e spero che questo capitolo ti sia piaciuto come il
precedente!
Rutile Pleinenuit: Wow il tuo nickname è stranissimo, mi piace molto! Beh veniamo alla storia e alla tua recensione u.u
Grazie mille e spero di non averti deluso con questo secondo capitolo
e si anche io voglio Blaine che mi spieghi queste cose!
Lolita03: Anche io amo questa coppia e l'episodio di S.Valentino mi ha
davvero deluso, tranne alla fine con la canzone che da il titolo a
questa storia e che ho molto apprezzato. Ti ringrazio per averla
aggiunta alle seguite e per i tuoi complimenti e mi auguro di non aver
deluso le tue aspettative.
Ragazze grazie a tutte, i vostri commenti sono stati tutti ben accetti,
se in questo capitolo ci dovessero essere delle incongruenze o cose che
non vi piacciono non tardate a farmelo sapere :)
Baci a tutte
Tams
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Silly love songs cap.3
(cap.2)
-Blaine che sopresa, non mi aspettavo di vederti, prego accomodati-
Il
moro, con la solita camminata elegante e vestito con la solita e
monotona divisa della Dalton, entrò in casa Hummel-Hudson e
trovò posto sul comodo divano, ancora caldo, dove pochi minuti
prima stava placidamente riposando Kurt.
-Vedi
quando stamattina non ti ho visto ho provato a chiamarti, ma tuo padre
ha risposto e mi ha spiegato tutto ed eccomi qui, sopresa!-
Per
dare alla frase una maggiore enfasi sfoderò il suo strabiliante
sorriso e Kurt in quel momento si accorse che fuori c'era il sole e che
lui si trovava da solo, in casa sua, in pigiama, con Blaine seduto sul
suo divano.
-Allora? Come stai? Perchè non sembri avere una bella cera, non che tu sia brutto, è solo che..-
-Blaine, stai straparlando!-
-Sì, giusto, scusa.-
Accadeva spesso, specialmente negli ultimi tempi, che il moro fosse, se
possibile, ancora più esagitato, specialmente in sua compagnia.
Kurt non poteva negare che non gli fosse venuto qualche dubbio, ma se
solo si sforzava di pensare che un ragazzo del calibro di Blaine -
bello, composto e talentuoso, per intenderci- potesse provare qualcosa
di vagamente profondo per uno come lui - timido, insicuro e
melodrammatico- capiva che quella cozzaglia di caratteristiche
stonava e, anche se aveva sempre sentito dire che gli opposti si
attraggono, nel loro caso non ci credeva.
-Comunque sto meglio, grazie per la preoccupazione-
E anche se il soprano cercò di sembrare il più credibile
possibile, Blaine colse qualcosa nel suo sguardo, una sfumatura
malinconica che lo portò a rivolgere a Kurt una tra le
tante fatidiche domande che gli ronzavano in testa.
-Ancora gli incubi?-
Il più vecchio dei due si stupì e non poco, quel ragazzo
riusciva a leggergli dentro come nessuno al mondo aveva mai fatto. Era
anche per quello che si era affezionato molto all'usignolo, con lui le
parole diventavano superflue e Blaine sapeva sempre come aiutarlo.
-Sì, ancora gli incubi, ma ormai mi sto abituando. Ci ho preso
quasi gusto sai? Perchè stavo quasi inziando a vivere come una
persona normale - che poi non capisco ancora cosa intenda la gente per
"normalità"!- ma i miei fantasmi tornano sempre a ricordarmi che
sono un abominio, che non c'è posto per me se non tra le fiamme
divoratrici dell'Inferno e che non potrò mai vivere come tutti
gli altri, che non merito di essere felice.-
E per quanto il soprano si sforzasse di essere forte, non riuscì
a trattenere le lacrime che, traditrici, iniziarono a solcargli le
guance. Blaine allora lo abbracciò forte, facendogli appoggiare
la testa nell'incavo tra il suo collo e la spalla e, lasciandolo
sfogare, gli sussurrò parole dolci, confortanti e Kurt, per la
prima volta dopo molto tempo, si sentì protetto.
Dopo quelle che ad entrambi sembrarono ore interminabili, il soprano si
sforzò di rialzare il viso così da poter guardare meglio
in faccia il suo "Principe Azzurro", corso in suo soccorso per salvarlo
dai demoni del passato tornati per cercare di distruggerlo, di
affondarlo.
Però lui era un Hummel, era forte e fin troppo coraggioso - una
delle tante prove a testimonianza di ciò era l'aver affrontato
Karofsky da solo, faccia a faccia, nonostante la costante paura di
rischiare di tornare a casa con qualche osso rotto - non si sarebbe
lasciato abbattere così facilmente e con Blaine al suo fianco
sentiva di poter arrivare ovunque.
-Va un po' meglio ora?-
-Sì, ti ringrazio-
Fu in quel momento, mentre Blaine stringeva con decisione la sua mano e
legava il suo sguardo cangiante con quello celeste dell'altro che Kurt
realizzò di dover fare qualcosa, di dover agire in fretta prima
di perdere l'occasione giusta.
"Carpe Diem" avrebbe detto il saggio Burt!
-Intendevo grazie di tutto, Blaine. Di esserci sempre stato, di avermi
aiutato, di avermi sostenuto e di avermi fatto coraggio quando ero
pronto a cedere alle torture di quei bruti e, soprattutto, grazie di
avermi fatto sentire un ragazzo apprezzato per ciò che sono e
non un rifiuto della società-
Poi allungò leggermente in collo e lasciò un bacio sulla
guancia ispida dell'amico che, ancora una volta, aveva uno sguardo
strano, qualcosa tra stupore e felicità.
-Tu, Kurt Elizabeth Hummel, sei la persona più straordinaria che
abbia mai avuto il piacere di conoscere e farò tutto ciò
che è in mio potere per farti stare bene-
Il soprano potè sentire con chiarezza il suo cuore fare un salto
all'indietro e tornare al suo posto, ma non volle darlo a vedere
perchè dentro di sè albergava ancora quel pensiero,
quello che vedeva lui e Blaine come semplici amici.
Quella volta però voleva solo godersi il momento, così
rimise la sua testa sulla spalla del compagno e chiuse gli occhi,
lasciandosi trasportare dal ritmo del respiro dell'altro e, mentre
cadeva sempre più velocemente tra le braccia di Morfeo,
potè quasi giurare di aver sentito i loro cuori battere
all'unisono.
Angolo Doc_
Buon anno a tutti! E buona Befana!
Ormai i miei ritardi cronici sono un'abitudine, ma tra i troppi impegni
e l'ispirazione che era andata in vacanza - beata lei!- sono riuscita a
scrivere queste poche -scusatemi!- righe e spero davvero che vi possano
piacere.
La storia non ha una gran trama, è il lento cambiamento del
rapporto di questi due cuccioli di pinguino da amici a innamorati, con
tanto di ostacoli che è solo la mente di Kurt a creare,
perchè, non so a voi, ma a me è capitato u.u
Detto ciò vi lascio due link se volete farci un salto:
Perfect for eachother la mia prima CrissColfer di soli 3 capitoli
Doc_ di EFP La mia pagina autrice su Facebook! se vi va di chiaccherare mi trovate lì (:
Detto questo ci sentiamo nelle recensioni per consigli, critiche o qualunque tipo di commento!
Buon rientro a scuola a tutti!
Baci Tams
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