Grateful Chris

di JaneBenn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bel lavoro Chris! ***
Capitolo 2: *** tutti sottovalutano il grigio ***



Capitolo 1
*** Bel lavoro Chris! ***


Dopo un’ora e ventiquattro minuti di film Chris Colfer era sul palco. Alle spalle i titoli di coda del suo film scorrevano veloci e davanti a lui centinaia di facce sconosciute lo guardavano con curiosità e ammirazione.
“Oddio, sta calmo Chris, è andata bene” la voce nella sua testa lo tormentava da giorni: una prima del suo film, il suo film! Sarebbero venuti centinaia di fan e produttori e amici..ok stava impazzendo e diventando paranoico doveva davvero cercare di respirare.
Nel frattempo il rumore degli applausi crebbe.
Sorrise ad una ragazza della prima fila che applaudiva in lacrime, come del resto mezza sala.
“Ok Chris li hai fatti piangere, è già qualcosa” si disse mentre i suoi colleghi lo raggiungevano sul palco per rispondere alle domande in programma alla fine della proiezione.
Gli applausi erano sempre più intensi e caldi, Chris avrebbe voluto scendere dal palco e abbracciare tutti, riconoscente per tutto quello che gli stavano dando.  Nonostante le sue paure e le aspettative che pensava di non soddisfare era felice: aveva vinto un Golden Globe, scritto una sceneggiatura e recitato nel ruolo del suo Carson: era una benedizione.
Sorrise di un sorriso sincero e commosso, prese un bel respiro e ringraziò tutti per poi stringere saldamente il microfono e rivolgersi al primo ragazzo con la mano sollevata per la domanda: “Si?”
-
Chris stava stravaccato sul divano del suo appartamento: aveva ancora addosso lo smoking della prima e le scarpe che non erano  proprio tra le più comode, ma non aveva la forza di spogliarsi: era esausto, esausto ma felice.
Rilassò la testa buttandola indietro e sorrise beato.
All’alba di mezzanotte e mezza non aveva ancora cenato e domani doveva essere alle 7.45 pronto sul set.
“Ah Ryan, grazie per avermi concesso un giorno di riposo” pensò sarcastico mentre cercava di non addormentarsi in quello stato.
Sul tavolo del suo salotto giacevano dozzine di fiori, scatole di cioccolatini e bigliettini di congratulazioni, senza contare che la sua segreteria telefonica chiedeva pietà per tutti i messaggi registrati che Chris non aveva avuto ancora il tempo di ascoltare.
Tutti si erano ricordati, nessuno escluso. “ E’ una bella sensazione” pensò Chris, “sono soddisfatto, entusiasta, felice..”, provò una gioia e un riconoscimento indescrivibile per tutto quello che la vita gli stava offrendo e fu allora che realizzò che nonostante i momenti tristi e bui, la vità è bella, lo è davvero.
Fino a qualche anno fa non l’avrebbe pensata così no, la vita allora gli appariva in maniera così diversa e insicura, così buia a volte.
Scosse la testa scacciando quei pensieri e cercò il cellulare, ma forse è meglio dire che il cellulare si fece trovare da sé squillando ad un volume esageratamente alto.
Chris guardò il nome che lampeggiava e sorrise divertito “Sei ancora sveglio?”
Dall’altro capo del telefono una voce più calda e profonda rise “Certo!  Ho bevuto non so quanti caffè per essere sicuro di sentirti dopo la prima del film! Allora? Com’è andata? Ti sei commosso? Ti hanno dato un Oscar subito dopo?”
“Darren lo vedi che il caffè ti fa un brutto effetto? Incominci a dire cose senza senso e a dire sessanta parole al secondo!” rispose Chris prima di concedersi un profondo sbadiglio.
“E’ stato bellissimo..è..è incredibile!” continuò sopraffatto dalle emozioni, “sono felice come non mai, è stato importante per me..”
“Lo so e mi dispiace di essermelo perso!” disse affranto Darren, “promettimi che lo guardiamo insieme al più presto.”
“No no sarebbe troppo imbarazzante mi dispiace!” replicò subito l’altro mentre l’amico sbuffava e tentava di convincerlo.
“Vabbè ti convincerò domani ora è meglio che tu vada a dormire sarai stanco”
“Si è meglio, notte”
“Notte Chris a domani”
Chris riagganciò, poco prima aveva pensato che era felice, ora pensò che si sentiva completo.
Chiuse  gli occhi e subitò si addormentò col sorriso in volto.

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Capitolo 2
*** tutti sottovalutano il grigio ***


Una volta arrivato nel suo camerino non avrebbe mai immaginato che questo fosse diventato un giardino botanico: fiori, dappertutto e di ogni tipo!
 Chris attraversò la stanza indeciso tra ridere di quella situazione o avere una crisi: dove pensavano che si sarebbe cambiato quel giorno?! Poi non sanno che le piante di notte rilasciano anidride carbonica? Scosse la testa e sbuffò. 
Lasciò che il sorso di diet coke lo attraversasse e si rilassò un po’. 
C’era un grande mazzo di rose rosse vicino allo specchio con un biglietto bianco nel mezzo, ricamato con dei fini nastri colorati; Chris si sentì per un attimo strano: era un grande mazzo di rose, almeno una trentina.
 Lasciò che qualche pensiero gli attraversasse la mente ma per non tormentarsi oltre si avvicinò al biglietto per aprirlo “Sarà Ryan” si disse a mezza voce “esagera come sempre..”.
 Le mani agivano ansiose “Insomma quanti strati hai!” borbottò al biglietto incolpandolo dell’attesa…poi finalmente lo aprì: 
 
“Caro Chris, luce dei nostri occhi, cucciolo dei nostri pensieri, crestina dei nostri sogni, siamo fieri di te!!! Oddio ci siamo tutti commossi ieri sera..fare una commedia divertente no? A parte questo volevamo dirti che siamo orgogliosi di te e ti ringraziamo per essere sempre una grande fonte d’ispirazione, oltre che un amico unico al mondo. 
Con tutto il nostro amore (immenso come sai).. Mark & Chord 
 
P.s. Sappi che quando riceverai l’Oscar raddoppieremo il numero delle rose!” 
 
“Hahaha!!” Chris scoppiò a ridere e prese l’appunto mentale di ringraziarli più tardi, “sono matti quei due, spero che i fan abbiano inventato un nome anche per la loro coppia” rise Chris progettando di diffondere le loro foto della festa di Halloween e fare così impazzire tumblr.
 I suoi progetti malefici vennero interrotti da qualcuno che bussava alla sua porta: un Darren con i capelli alla Blaine lo salutò radioso da dietro il finestrino della roulotte. 
“Ehi! Aspetta..” disse Chris aprendo la porta e lasciandosi travolgere dall’abbraccio dell’amico. “Congratulazioniiiii Chriiiis!” gli urlò una testa ingelatinata nell’orecchio. Chris rise e sciolse l’abbraccio “Grazie! Come vedi sono immerso nel verde” disse indicando l’interno, “Dare non è che ti servono dei fiori? Andiamo la tua roulotte è così spoglia..grigia!” 
“La mia roulotte è bellissima così..” sentenziò l’altro “e poi è inutile che cerchi di rifilarmi dei fiori non me ne faccio nulla! Perché non ti hanno regalato dei cioccolatini?” 
Chris lo guardò di sbieco e sorrise. 
Darren chiuse la porta e si sedette sull’unica sedia libera. “Allora? Ti sei beato dei complimenti di tutti?” domandò. 
“Mmm.. si il mio filmuccio ha riscosso un discreto successo” iniziò Chris, “beh d’altronde un talento come il mio doveva essere riconosciuto prima o poi” 
“Haha! Basta così poco per montarti la testa?” scherzò il moro guardando l’altro in un modo degno dei migliori snob.
 Chris dall’altro lato della stanza annuì sorseggiando la sua diet coke, “Si sai, di chi credi siano quelle rose se non di Woody Allen? Mi ha proposto un film con lui dicendomi che il mio sarcasmo unico al mondo merita un grande pubblico che lo apprezzi.” 
“Per fortuna pensavo fossero di qualche ammiratore” rise Darren. 
“No tranquillo, le rose di Brad Pitt sono già nella mia camera..” disse Chris lanciandogli uno sguardo divertito. 
“ Ah già” rispose il moro alzandosi, “Chris dovremmo già essere in sala trucco comunque!” 
Chris tornò serio “Oddio ma che ora sono? Oddio Ryan. Ho paura!” 
La sveglia sul tavolo segnava le 8.30.
 La voce di Chris raggiunse ottave mai viste sul set “Oddio Darren ci uccide!!!”
 Darren rise ma neanche lui era tanto sereno in verità, Ryan non era uno zuccherino. 
Chris si avvicino alla porta per salutare Darren per poi raggiungerlo più tardi dalle magiche donne che cancellavano le loro occhiaie ogni santo giorno; Darren però fermo la mano dell’amico sulla porta.
 “ Senti Chris, sono davvero dispiaciuto di non esserci stato ieri sera ma non potevo proprio. Ho fatto di tutto per cercare di arrivare in tempo davvero. Mi dispiace.” 
Chris lo guardò negli occhi e aspetto un attimo prima di rispondere, “Dare, tranquillo davvero..capisco non ti preoccupare.” 
Darren non sembrava ancora tranquillo e Chris non sapeva come convincerlo.. “Sul serio Darren. Certo mi avrebbe fatto piacere vederti ma non ti faccio una colpa perché non sei venuto, so che ci tieni e che sei felice per me”. 
L’altro lo guardò ancora con lo sguardo triste e poi riprese “Sì sono davvero felice e fiero di te.” Si fece più vicino, indeciso sul da farsi. 
“Dare..”iniziò Chris ma l’altro lo interruppe subito face dogli cenno di non parlare; poi lentamente cinse con le mani il collo di Chris. 
Gli occhi azzurri tremarono leggermente. Chris si conosceva, e quella situazione lo metteva a disagio; ciò che i suoi pensieri gli dicevano su Darren spesso lo turbava. Non aveva mai voluto approfondirli più di tanto perché era fin troppo abile a costruire castelli in aria. E soprattutto non aveva mai dato a quei pensieri un nome.
 E ora l’amico era lì a un passo da lui.
 Darren incrociò il suo sguardo con quello dell’amico e i suoi occhi chiedevano un permesso che non sapeva se sarebbe stato loro accordato o meno. 
Chris capì, o almeno il suo corpo lo fece per lui riempiendo quello spazio vuoto. 
E poi le sue labbra furono su quelle di Darren: morbide, calde, desiderando di più di quando fosse loro concesso.
 Fu un bacio profondo, che si prese tutto il tempo del mondo. Un bacio che cercava di dire qualcosa per cui le parole non bastavano.
 Poi Darren concluse il bacio e spostò la mano dalla guancia al collo e infine al petto di Chris, fermandosi all’altezza del suo cuore.
 Gli lanciò un ultimo sguardo carico di emozioni e poi sorrise. 
“Pronto a diventare Kurt?” domandò poco prima di uscire, stringendo la mano di Chris prima di allontanarsi. 
Chris non disse più nulla, incapace quasi di respirare lo guardò sparire nella nebbia mattutina. Dopo lunghi minuti tornò in sé, incredulo. Non si era mai aspettato che Darren riuscisse a lasciarsi andare a un gesto del genere, perché per quanto ciò che li legava fosse profondo e per certi aspetti indefinito, da nessuna delle due parti c’era mai stato qualcosa di più.
 Esisteva una sorta di confine che si era auto imposto, un equilibrio. 
Darren aveva una ragazza e Chris non poteva dirsi certo libero da ogni impegno. Ed erano colleghi di lavoro.
Chris afferrò una rosa dal mazzo, era così bella e perfetta, ma nonostante la sua cautela del non ferirsi una spina gli strisciò il dito.
 Si costrinse poco a poco ad abbandonare la razionalità ed accettare che certe cose non possono essere costrette in un nome, in un’etichetta o..in un colore. Non era tutto o bianco o nero. Certe cose semplicemente esistevano. 
Di quell’episodio nessuno dei due fece mai parola e si ripeté soltanto un’altra volta, in occasione della fine definitiva delle riprese di Glee della sesta stagione; poi più nulla: con la stessa intensità con la quale si erano cercati si allontanarono proseguendo su due strade distinte. 
Quel giorno del loro primo bacio Chris si recò sul set tranquillo, sorridendo a Darren quando lo vide, pronto a rivestire i panni di Kurt, per vivere quegli unici momenti in cui gli era concesso non preoccuparsi degli sguardi.

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