Maschera

di Eowyn88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Maschera ***
Capitolo 2: *** Considerazioni ***



Capitolo 1
*** Maschera ***


“Chi sei

Maschera

 

 

 

“Chi sei?” Disse la Creatura Alata.

“I tuoi occhi, il tuo viso. Mi sono familiari, ma non ho ricordo delle tue ali.”. Il suo sguardo indugiò su queste. “Infatti, non sono bianche come colui che conosco. Ma il bianco delle tue ali, o Essere, è stato sopraffatto dal colore! Che tu sia un altro?”

“I tuoi occhi t’ingannano, Creatura Alata. Può darsi che una luce più scura te le presenti sporche di colore.”. Sorrise in modo scherzoso. Ma vedendo angoscia negli occhi della Creatura Alata di fronte al lui, aggiunse serio: “Non preoccupartene. Sono bianche.”.

E detto questo si voltò per andare. Ed ecco davanti alla Creatura Alata presentarsi uno spettacolo spaventoso.

Non riusciva a distinguere il colore che come un alone appariva su quelle grandi ali. La Creatura Alata avrebbe voluto accertarsi che fosse solo il suo occhio, ma una paura terribile prendeva spazio dentro di lei.

La curiosità del momento la spinse in avanti e le fu chiaro allora quale tragedia era quella.

Spaventata indietreggiò. Non capiva. Non sapeva spiegarsi come poteva essere accaduto, e soprattutto perché lui continuava a mentirle la tremenda realtà.

O forse che anche lui non se ne rendesse conto?? Eppure da molto tempo sembrava cambiato e l’alone sembrava essere lì da molto. Dunque doveva esserne consapevole, ne concluse.

Che fosse anche colpevole e volontario?

Indietreggiò ancora atterrita dai suoi stessi pensieri.

Con gli occhi spalancati e la bocca aperta lo vide prendere il volo.

“Perché??”. Gli gridò dietro.

Lo chiamò. Lo chiamò tante volte, così forte, come se lo volesse svegliare da un sonno profondo. E poi come se volesse svegliare se stessa. Non voleva quell’incubo.

Cadde in ginocchio e inconsapevole cominciò a sperare che finisse, che la splendida Creatura che aveva appena spiccato il volo perdesse le ali. Le ali, infatti, non possono cambiare colore: perderebbero tutta la loro magia.

Avrebbe voluto aiutarlo in quell’impresa, ma non sapeva come fare. Era troppo per lei. Tutto era troppo già prima.

Una profonda tristezza prese il suo cuore. E quando questo accadeva non era in grado di volare.

Così alzatasi in piedi se ne andò camminando.

 

 

 

 

 

 

Un bacione a tutti...

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Capitolo 2
*** Considerazioni ***


“Tu non mi parli

Considerazioni.

 

 

“Tu non mi parli. Ma io lo so. Perché la mia magia è anche questa: saper leggere nel volto degli Esseri. Anche se a volte non ne vado fiera”.

Aggiunse vedendo un velo rabbia che si stendeva sul viso del suo interlocutore.

“Tu odi il buio. Perché lo vedi come una maschera e non ti permette di vedere gli altri. Ma nel buio c’è molto di più. Ci sono suoni che mai coglieresti di giorno. Una musica dolce che ti riempie l’animo, accarezza le stelle...”.

Sorrise, ma scorgendo la smorfia sul suo volto, la Creatura Alata tornò seria.

“Oh, Poeta Alato. Rinuncia alla tua maschera e sii te stesso. Mostrati a me per quel che sei. Oppure portala e soffri. Ma non rovinare le tue ali a quel modo. Tutto ciò è un crimine orrendo.”

“Lo era già da prima. Tutto lo era, e forse anche io. Ora ne ho preso coscienza. Mi sono alzato e mi sono adeguato al mondo.”. Rispose lui.

“Questo lo leggevo già di mio.”. Replicò lei.

Chinò un momento la testa per il leggero imbarazzo, ma subito la rialzò e riprese.

“Ma le nostre ali sono uguali, e io soffro moltissimo a vederti così perché so che anche le mie potrebbero rovinarsi. Ma io non lo voglio. E neanche tu lo vuoi. Non soffrire per qualcosa che non puoi controllare! Soffri invece perché non sai controllare te stesso!!!”

L’espressione dura sul volto del Poeta Alato si rabbuiò a quelle parole. Cadde in ginocchio e continuò a guardare a terra in silenzio.

“Non tutto è ancora perduto. Apri gli occhi Poeta Alato... ascoltami! E parlami! Non sono capace di aiutarti, ma ricorda, le nostre ali sono uguali. Riprendi il potere, la forza che ti apparteneva un tempo. Allora, se tenderai la mano verso di me, io la prenderò e insieme decideremo cosa fare delle nostre ali: perderle o volare via con esse.”

Tutto tacque.

Poi la Creatura Alata rifletté tra sè.

“Se solo sapessi cosa ho letto nelle tue poesie. Tu esci, vai, torni, voli, come se nulla fosse accaduto. Ma forse ora lo so che cosa ti tormenta, forse ho capito la causa della tua scelta di colorare le tue bianche ali. Ma non comprendo le tue azioni, il tuo comportamento così tanto diverso. Sono stata cieca a non accorgermene prima. O forse l’ho sempre saputo e nel profondo di me speravo che tu reagissi, con la forza che tanto amavo e stimavo in te. Ti ho preso a modello per tanti anni. E siamo stati uniti in tante situazioni difficili. Infatti, solo con te mi sentivo al sicuro. Se qualcuno era amico tuo, ero certa che poteva esserlo anche per me.”

Sorrise richiamando alla mente qualcosa tra se e sé.

“Perché tutt’ad un tratto sei diventato come tutti gli altri?! Forse proprio come quelli che un tempo io e te fuggivamo. Abbiamo le stesse ali e lo stesso destino. Perché a me non è successo, allora? Perché io non ho permesso alle mie ali di macchiarsi? Se lui si è perso... mi perderò anche io??”

Tutto tacque.

E tacquero anche i suoi pensieri.

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