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Ino chiacchiera e Shikamaru guarda la sua bocca muoversi, non sente alcun suono, la voce della ragazza risulta quasi inesistente. Ci sono solo le sue labbra piene, rosse e leggermente umide che si toccano tra loro, talvolta si mordono, talvolta un po’ di saliva le rende lucide.
Devono essere morbide, così morbide che gli farebbero perdere persino il filo dei proprio pensieri, e anche se Choji è lì accanto Shikamaru decide di baciarla.
Forse le fa male, i denti sbattono e i nasi si scontrano, ma le labbra di Ino sono come immaginava: morbide. Ha un taglio proprio al centro di quello superiore, vorrebbe leccarglielo, ma Ino ha gli occhi sbarrati, proprio come lo sono i suoi.
«Mi hai baciata perché ti annoiavo?» Domanda inquisitoria, assottigliando lo sguardo. Shikamaru si lecca le labbra, sanno ancora di lei, mentre Choji gusta le patatine con un sorriso più soddisfatto del solito.
Nara schiocca la lingua contro il palato, sbuffa e poi nega. «No, ora sei zitta e voglio baciarti ancora».
Ino sorride, inclina il capo e poi, con uno sguardo eloquente, guarda il loro amico.
«Sì, sì, vi lascio a tubare in pace», esclama Choji alzandosi di scatto, ed è strano per uno come lui, «io nel frattempo vado a dirlo a Naruto, Sakura e TenTen».
Shikamaru non fa in tempo a dirgli nulla, perché questa volta è Ino a baciarlo e lui si domanda come debba muovere la lingua.
N/a: piccolissima raccolta ShikaIno, per dare un po' di biancore a questo fandom. A dire il vero non era mia intenzione tornare, ma per Shikamaru e Ino questo ed altro.
Spero possiate apprezzare queste piccole flash!fic. Mi siete mancate, Moschelle. ;)
Un abbraccio.
#2. Noia «
Tu cosa fai quando ti annoi?»
Ino è a pochi passi da lui, inginocchiata e con il mento sostenuto dalle mani, le labbra arricciate ed un’espressione incuriosita negli occhi chiari.
Shikamaru, dal canto suo, ignora lo stomaco stringersi e, riportando lo sguardo al cielo, le sorride. «
Guardo le nuvole»
.
Sa che Ino ha portato il suo stesso sguardo al cielo: è curioso, vorrebbe giudicare quale azzurro è più intenso, vivo e sconfinato, però ha quasi paura di scoprire che, come dice il suo cervello, nulla sia paragonabile agli occhi di Ino. «
E a cosa pensi?»
Domanda ancora lei, e Shikamaru non trattiene la lingua. «
Ai tuoi occhi»
.
Forse è un po’ arrossito, scosta lo sguardo dal cielo a Ino e la ritrova a sorridere soddisfatta. «
Quindi posso baciarti?»
Deglutisce un po’ a disagio; fino a quel giorno si erano baciati quattro volte: una davanti a casa di Ino, una al campo di allenamento mentre Choji era a prendere da bere, una a casa di Shikamaru e una per strada, perché lei non stava zitta.
È innamorato di lei, lo sa bene, anche se è noiosissima. «
Fa‘ pure, Ino»
.
N/a: ancora una volta, si parla di baci. Contando anche la prossima, forse avrei fatto meglio a dare un titolo che contenesse la parola ‘kiss’. Sic. Beh, che dire? Grazie per l’accoglienza calorosa: Ino e Shikamaru sono sempre amatissimi! Un bacio!
Ino stava tirando le
guance a Shikamaru, mentre Choji rideva di gusto e tracannava un boccale di
birra alternandolo alla carne leggermente bruciacchiata, lasciata a cuocere
troppo perché tutti erano concentrati sul sorriso dell’altro.
«Il
mio gelosone», disse in falsetto la
ragazza, arricciando la bocca e facendo ridere nuovamente Choji, mentre
Shikamaru sputacchiava qualcosa che sapeva molto di «Non sono geloso, non seccarmi!», nonostante un senso di
calore lo stesse avvolgendo.
Ino lo lasciò andare
con un sorriso carico di malizia, facendo un cenno di ringraziamento a Choji
quando quest’ultimo si alzò per
andare ad ordinare dell’altra birra,
intenerito da quel momento di sadica dolcezza che i suoi due migliori amici si
stavano dedicando.
«Allora», Ino voltò completamente il
busto verso Shikamaru. Aveva finalmente abbandonato la divisa da ninja per una
sobria magliettina arancione e dei pantaloni corti, le sue gambe, come aveva
notato il ragazzo, avevano qualche livido ma la flessuosità non era cambiata di
una virgola. Iniziava ad avere caldo, Shikamaru. «Hai intenzione di dirmi il motivo di tanta
gelosia verso Kiba?»
«Ti
fa il filo, non è il tuo tipo».
Ino inarcò un
sopracciglio, non perdendo il sorriso. «E
pensi che me la beva? Avanti, Shikamaru»,
lui notò come avesse evitato stupidi nomignoli o il cognome, era felice?, «perché sei qui con me e non
con Temari? Domani riparte».
Il giovane chuunin si
arrese, passandosi una mano sul volto pallido e stanco, prima di chinarsi verso
Ino e baciarla leggero. Un tocco semplice, che pensò lei stessa ad approfondire
afferrandolo per la stoffa della maglietta.
«Oh,
che teneri!» Squittì stupidamente
Choji, che appoggiava il boccale al tavolo e li indicava a Genma, Iwashi e
Raido. I tre uomini fischiarono divertiti, mentre Shikamaru arrossiva e Ino
cercava nuovamente di baciarlo.
«Non
potevi aspettare?» Domandò Shikamaru,
guardandola negli occhi. Aveva un graffio sulla guancia e lui lo toccò incerto,
facendola sorridere.
«Sei
pazzo, forse? Dovevo approfittarne, non posso mica andare a buttarmi tutte le
volte tra le braccia di qualcuno!»
Lo ribaciò,
circondandogli il collo con le braccia e sedendosi sulle sue gambe, mentre
Choji raggiungeva il bancone con gli altri uomini e Ayame, sentendosi leggero.
N/a:
siete tantissimi, e io devo rispondervi assolutamente, perché tanta dolcezza
non l’ho mai vista. :’) Questa fic nasce dopo il capitolo 616, anche se non
spoilera niente di particolarmente grosso, ma Shikamaru a mio parere è un
ragazzo davvero gelosissimo. (L) Ci aggiorniamo lunedì. ;)
Shikamaru era
incantato. Inutile dire che non avesse ascoltato una sola parola detta da Kiba
da quando si erano seduti nel salotto di casa Yamanaka. Aveva ignorato Naruto,
aveva preso un calcio sullo zigomo da Rock Lee e, infine, Sakura l’aveva
osservato circa dieci volte ridacchiando con una malizia inusuale per lei.
Tutto ciò era dovuto
ad una bocca sporca di cioccolato. O meglio, era dovuto ad Ino e alla sua bocca
- dio, com’era rossa e piena!
Lentamente e sbattendo
le lunghe ciglia bionde, si portava alla bocca un cioccolatino, lambendolo
sensualmente con la lingua e, dopo averlo morso, mostrando le labbra ancora più
carnose di quanto già non fossero. Tutto, ovviamente, guardando verso di lui.
Shikamaru aveva
deglutito così tante volte che, alla fine, si era dovuto alzare abbandonando un
Inuzuka in piena crisi ormonale e dirigendosi a passo veloce in cucina.
Tra le gambe, sembrava
avesse una pagnotta.
«Visto
cosa succede a non salutare la propria ragazza?» Mormorò con voce sensuale Ino al suo orecchio,
lambendone il lobo con la lingua. Il suo fiato sapeva di cioccolato, era sicuro
che sarebbe morto se mai l’avesse baciata.
Si voltò ad osservarla
con le gote arrossate e i pantaloni ormai fin troppo stretti, mentre le dita di
Ino toccavano la pelle oltre la maglietta nera. «Sei una seccatura».
Un sorriso furbo e
malizioso, prima che chiudesse gli occhi e sentisse le sue labbra baciarlo. Si
sciolse nella sua bocca come i cioccolatini, la morse e la leccò, sentendo il
suo sapore e drogandosi di lei, fino a quando non fu costretto a chiudere la
porta a chiave.
«Non
penso sia igienico», proruppe
afferrandola per le natiche e sollevandola. Ino rise, accomodandosi a gambe
larghe sul tavolo. «Ma la sola idea di
arrivare in camera tua mi secca e…»
«E
hai così voglia di me che non riesci a resistere?» Alluse ammiccante Ino, circondando il collo di
Shikamaru con le braccia.
«Piccola
bastarda».
Bloccò la risata di
Ino sul nascere, mentre le sollevava la maglietta e cercava di non pensare a
come sarebbe stato vederla mangiare fragole con panna.
N/a:
Ino e Shikamaru non sono solo fluff, ricordiamocelo. ;) Vi amo per i bellissimi
commenti, credo che prima o poi riuscirò a commuovermi. Un abbraccio.
Ino toccò la cicatrice come se potesse farle male, guardando il proprio riflesso sfregiato nello specchio.
Partiva dalla tempia, attraversava tutta la parte destra del volto, quella che di solito copriva con il ciuffo, e moriva appena all’attaccatura del collo. Era brutta, il medico che l’aveva ricucita non aveva fatto un buon lavoro, perché la guerra che stavano combattendo non gliene aveva dato il tempo, ed Ino si sentiva orrenda.
Non riusciva a guardare il proprio riflesso nello specchio, voleva vomitare l’anima di fronte allo scempio che era divenuto il suo viso, Shikamaru non avrebbe più avuto il coraggio di posare gli occhi su di lei, di eccitarsi sentendo la sua risata, perché la cicatrice si sarebbe piegata, accartocciata, sarebbe diventata un mostro.
«Cosa stai facendo, Ino?»
Nessun ‘seccatura’ o ‘Yamanaka’, Shikamaru dietro di lei, mentre appoggiava le mani sulle sue spalle esili, era serio. E preoccupato.
«Mi guardo».
Lui sollevò gli occhi dalla sua pelle, qualche livido giallo stava finalmente scomparendo dal suo corpo. Con le dita, Shikamaru tracciò gentilmente il percorso sul suo viso, toccando la cicatrice e facendola rabbrividire, costatando quanto quella pelle fosse sensibile.
«Sei bella e bisognosa di dormire», sussurrò roco baciandole il collo, mentre Ino chiudeva gli occhi.
«E la cicatrice?»
«Io ne ho una sulla chiappa destra, vuoi vederla?»
Rise, Ino, lasciando che l’afferrasse per la vita e la facesse cozzare rudemente contro di sé, mentre la baciava. Baciava la sua bocca, il suo naso, i suoi occhi, la cicatrice, il mento, tutto con egual passione.
«Con o senza cicatrici», mormorò Shikamaru, «sei sempre la solita seccatura, no?»
Ino era Ino, sempre e soprattutto per lui. Suonava quasi speciale, ma forse lo era davvero.
N/a: ho sempre voluto scrivere di Ino con una cicatrice sul viso. Non so perché, il suo lato vanitoso lo adoro, perché non è esagerato come lo si mostra in molte storie, anzi. Forse qui l’ho enfatizzato un attimo, per poi lasciare che Shikamaru lo sistemasse per bene. Io li amo troppo, comunque, loro due. Sono bellissimi in qualsiasi momento li si possa descrivere, credo sia impossibile non amare lo ShikaIno, davvero. Si amano anche loro! Choji lo sa!
Shikamaru sbadigliò sonoramente,
strascicando i piedi lungo le strade deserte di Konoha
e ciondolando leggermente a causa dell’alcool. Fare festa dopo una missione con
Naruto e gli altri lo rendeva sempre un po’ ubriaco, perché l’Uzumaki con la scusa di essere l’Hokage
ordinava da bere per tutti in gran quantità. Era strano che quella sera non ci
fosse stato Kiba con loro, defilatosi con una scusa
banale come ‘Akamaru non sta…cioè, e Hinata…insomma, ciao!’. Gatta ci covava, ma Shikamaru non
voleva seccatura e finalmente vedeva la propria casa all’orizzonte.
Un
kunai gli sfiorò la schiena in quell’istante, mentre
un braccio serrava la presa intorno al suo collo con decisione. Si fermò in
mezzo alla strada con quell’aggressore, calcolando la situazione. Causa dell’alcool,
il panorama attorno a lui assunse una forma ondeggiante e sconosciuta, eppure
ci si era nascosto un milione di volte in quei cespugli, con Ino, a tredici
anni quando si scambiavano i primi baci umidi e le toccava il seno per darle
fastidio.
«Dammi
un buon motivo per non ucciderti», sibilò l’aggressore alle sue spalle premendo
più a fondo la punta del kunai.
Shikamaru
sbarrò gli occhi, voltandosi. «Ino? Per caso è il primo d’aprile?»
Gli
occhi azzurri di Ino, così luminosi anche al buio, si assottigliarono ed
assunsero un’espressione omicida che non gli piacque per nulla.
«Ritenta,
siamo a febbraio», sussurrò la giovane alzando il kunai
verso la gola di Shikamaru, «più precisamente il quattordici».
Un
masso intero cadde sulla testa del ragazzo: San Valentino. Una settimana prima
Ino gli aveva rotto le scatole perché la raggiungesse subito dopo la missione,
per ‘festeggiare’ insieme e mostrargli una sorpresa.
«Quando
mi sono messa con te sapevo che saresti stato il peggior fidanzato di tutti i
tempi», continuò Ino imperterrita ed ignorando il silenzio dell’altro, mentre
Shikamaru guardava indagatore l’impermeabile color cachi che indossava. «Però
va bene, ti amo, solo che oggi è San Valentino, stiamo insieme da otto anni e
da otto anni tu ti dimentichi questa festa».
Un
pugno arrivò dritto contro lo zigomo di Shikamaru, facendolo rotolare cinque
metri più in là nella polvere. Il dolore lancinante, nonostante tutto, non gli
annebbiò lo sguardo: Ino non l’aveva mai picchiato sul serio.
«Non
mi importava di questa stupida festa, maledizione, ma hai idea di quanto ci
abbia messo a scegliere un regalo perfetto?»
«Ino,
io…»
Ino
lo zittì con lo sguardo, prima di sbottonarsi l’impermeabile di fronte a lui e
rimanendo completamente in intimo. Un completino succinto e sexy, di un caldo
color marrone che gli fece girare letteralmente la testa.
«Ero
in camera mia, così, e tu non sei venuto».
«Puoi
farmi venire ora, Ino».
La
vide trattenere un sorriso, segno che lo sguardo di apprezzamento che le aveva
rivolto le avesse fatto tornare almeno un po’ di buon umore.
Erano
ancora in mezzo alla strada, lei in tacchi e con il suo completino,
praticamente nuda, e lui che fremeva dalla voglia di utilizzare di nuovo uno di
quei vecchi cespugli.
«Come
posso farmi perdonare?»
«Oh,
non è una seccatura?» Domandò acidamente Ino, lasciando che l’impermeabile
cadesse ai suoi piedi. Shikamaru sentì la gola completamente secca, chiedendosi
se la pelle di Ino non risentisse di quel freddo.
«Andiamo
a casa tua, mi inventerò qualcosa».
«No,
Nara, andiamo a casa mia e dopo esserti inchinato ed avermi baciato le gambe
come se fossi la tua regina», lui inarcò un sopracciglio, «mangerai quest’intimo
commestibile al cioccolato, perché mi sta causando un prurito che non puoi
nemmeno immaginare».
Ino
sorrise quando gli occhi di Shikamaru puntarono il suo reggiseno, lesse l’acquolina
in bocca nel suo sguardo, prima che lui la prendesse in braccio e scomparisse
in una nuvola di fumo.
«Posso
mangiarti uno spallino, come aperitivo?»
«Visto
il tuo ritardo siamo già al dolce».
«Oh»,
Shikamaru sorrise nel buio dell’appartamento di Ino, «quindi partirò dalle tue
mutandine».
N/a: mio dio, è
stupidissima ma mi sono divertita troppo. Ino è fuori di melone a spogliarsi in
pieno inverno, ma poi mi sono resa conto di una cosa: io non ho mai visto l’inverno
nel manga di Naruto. :’) Comunque, sono tutti per voi: ho approfittato dell’ultimo
prompt per pubblicare oggi e terminare così la
raccolta, mi sono divertita un sacco a leggere i vostri commenti e a vedere
quante persone ancora ci siano che amano questo pairing.
Mi siete state vicine ed io vi ho letteralmente adorato. Grazie di cuore e buon
San Valentino a tutti quanti!
Ps,
voglio far notare che Kiba è stato l’unico a
ricordarsi di San Valentino, correva da Hinata,
mentre Naruto… Beh, il suo destino è simile a quello di Shikamaru, conoscendo
Sakura.