Breathin' in a snowflake

di Curly_Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Aria. ***
Capitolo 2: *** Birdcage. ***
Capitolo 3: *** Little bird. ***
Capitolo 4: *** Spread your wings,little bird. ***
Capitolo 5: *** Lights of a new life. ***
Capitolo 6: *** Sbam. ***
Capitolo 7: *** It's all about her voice. ***
Capitolo 8: *** An unaware necessity. ***
Capitolo 9: *** She has come home. ***
Capitolo 10: *** Human curiosity. ***
Capitolo 11: *** Tomorrow. ***
Capitolo 12: *** The sun will rise. ***
Capitolo 13: *** Next to you. ***
Capitolo 14: *** Let'em talk. ***
Capitolo 15: *** Don't know you. ***
Capitolo 16: *** This feels like I've fallen in love. ***
Capitolo 17: *** That Smile. ***
Capitolo 18: *** Madness ***
Capitolo 19: *** Losers' Happiness. ***
Capitolo 20: *** Free Fallin' ***
Capitolo 21: *** How do you feel? ***
Capitolo 22: *** The way I look at you. ***
Capitolo 23: *** Where have you been? ***
Capitolo 24: *** Utopia. ***
Capitolo 25: *** So Strong. ***
Capitolo 26: *** Contract ***
Capitolo 27: *** The only way. ***
Capitolo 28: *** She's my little bird. ***
Capitolo 29: *** I do it all for you. ***
Capitolo 30: *** Puppets. ***
Capitolo 31: *** Steel. ***
Capitolo 32: *** Eagle. ***



Capitolo 1
*** Aria. ***


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Air.

Avete presente quelle belle storie che cominciano con un clima sereno?
Seguito da un cataclisma?
E alla fine lui la bacia e vivranno insieme per sempre?
O meglio,quelle in cui ti faranno credere che non ci sarà lieto fine,e tutto poi però,si risolverà magicamente all’improvviso?
Insomma si,quelle storie,quei film che vendono tanto.
Questa storia invece,comincia dalla fine.
Molti dicono che la fine sia un nuovo inizio,o che comunque,da lì nasca per forza qualcosa di nuovo,sono d’accordo.
Molti dicono che la fine vera sia la morte.
Altri che forse dopo,ci sarà un nuovo inizio,o ci reincarneremo in un altro corpo,o in qualsiasi altra forma di vita.
Tutti si sono posti questa domanda.
La vita dopo la morte.
Dopo la morte. Dopo la Fine. Mh.
Ma nessuno ha mai pensato a quanto la vita in realtà,sia piena zeppa di “fine”.
Di quante ne abbiamo affrontate e quante ne affronteremo.

Nessuno si è mai tantomeno preoccupato di cosa ci sarebbe stato dopo quel ragazzo che ti ha spezzato il cuore,dopo quell’amica che ti ha sparlato dietro..Tutti a ‘crogiolarsi’ in quel periodo di merda che intercorre tra la fine di qualcosa e l’inizio di un’altra senza immaginare poi,cosa ci sarà.
Senza volerlo nemmeno.
Ti dicono gli amici,quando stai male, “devi andare avanti” “non pensarci”,e nonostante in quel momento sembrino davvero le parole più cretine,stupide del mondo,quelle persone,che fingano di volerti bene o meno,che magari ti sparlano dietro neanche fossi uno dei peggiori politici,ti mettono davanti ad una verità.
Una bella,pesante verità.
Che tu in quel momento non guardi.
Si perché è facile dire,andiamo avanti,quando non vuoi lasciare indietro ciò che non te lo permette. Come non è facile immaginare come sarà possibile,che poi,ci sarà qualcos’altro.
Nessuno ci pensa,eppure è così.
Neanche Wendy ci pensava,o almeno,non se ne capacitava.
Era tutto finito,basta.
Il suo ragazzo.
La sua famiglia.
Le sue amiche.
I suoi sogni.
Fine.
Caput.

Non aveva più niente tra le mani e non immaginava avrebbe avuto più niente,tanto meno la forza di lasciare,di scrostarsi di dosso quel dolore insopportabile che il passato ti lascia attaccato come l’edera,come un parassita.

Era un mese che della sua vita sembrava andare a rotoli,un inesorabile declino verso la fine. Vedeva solo quella in fondo ad un vicolo buio in cui il suo ragazzo l’aveva lasciata per una ragazza migliore di lei,dopo 4 anni,in cui si era resa conto di essere un terzo incomodo per due amiche che forse di lei,sapevano solo il nome,a cui lei teneva tanto,un vicolo colmo di casino,ecco di cosa,in cui la sua famiglia non voleva lasciarla andare,non si capacitava del fatto che il suo destino non era in quella fottuta nazione,in quella fottuta Università che volevano facesse.
Medicina,odiava medicina.
Non avrebbe mai intrapreso quella carriera.
E i suoi sogni? Stupide fantasie di un’adolescente che non sa ancora ragionare per se stessa.

Le ali tarpate e il cuore a pezzi,l’anima irrequieta e la solitudine.
Ora Wendy era questo.
Si perché più cresci,più vedi ciò che hai intorno.
Più ti rendi conto che c’è della merda anche  nelle persone che per anni hai considerato le migliori della tua vita,i tuoi sostegni.
Tutta apparenza.
Le sue amiche non potevano uscire con una sfigata come le infondo.
Gesù una volta disse “Sepolcri imbiancati”.
Ecco l’unica definizione per la massa che circondava Wendy.
Sepolcri imbiancati,marci dentro.
E lei,non ce la faceva più,non sapeva come uscirne,vedeva solo un futuro in un camice che l’avrebbe soffocata per tutta la vita,rinchiusa nel suo studio con i suoi rimpianti.
E tanti,tanti sepolcri imbiancati.
 
Harry in realtà la fine la cercava.
Non era mai stato un ragazzo forte.
E diamine,nessuno guardandolo da fuori,con la vita che aveva l’avrebbe immaginato.
Di cosa si doveva preoccupare un ragazzo così?
Soldi? Ne aveva abbastanza.
Amore? Ne era circondato.
Famiglia? Era lì,per lui,come sempre,nonostante tutto.
Amicizia? Anche quella non gli mancava.
Futuro? Forse era quello che lo preoccupava.
Il futuro di un ragazzo che aveva intrapreso la strada dei suoi sogni,che aveva tutto,che poteva avere tutto ciò che voleva,pieno di fans,pieno di successo,di bellezza.
Di odio,che gli sbatteva addosso come se fosse la pioggia Inglese in cui era cresciuto.
Di giudizi.
Di frustrazione.
Stress.
Di Paura.

Harry no,decisamente,non era forte.
Non erano in molti a saperlo,se non le persone più vicine a lui,ma aveva sempre avuto problemi con se stesso,sin dalle medie,per colpa di quei bulletti,poi al Liceo.
Odio,odio ovunque.
Falsità,dappertutto, e non pensava avrebbe potuto vederne ancora di più a 16 anni.
Ma ora a 18,con quella carriera,quel successo,quella fama,si era reso conto che non ne aveva mai intravisto la metà.
Il mondo è falso.
I manager,con i loro subdoli consigli.
Ad interesse esclusivo dei soldi.
Le fan,alcune, incredibilmente ossessionate,e false,in cerca di chissà cosa da lui,pronte a giudicare,sfottere,schernire per ogni piccolo errore compiuto,per ogni ragazza a cui si fosse mai interessato.
La felicità.
Quanti sorrisi falsi doveva fare al giorno,centinaia? Migliaia?

 

Aveva paura,era questa la verità.

Glielo avessero detto ad XFactor anni prima,non ci avrebbe creduto.
Più andava avanti più sentiva soffocare da tutto,da tutti.
Voleva capire qualcosa,della sua depressione in quel periodo.
Voleva capire perché a volte gli sembrava tutto inutile.
Perché a volte avrebbe preferito non svegliarsi,rimanere lì,al riparo da ogni male.
Aveva un po’ paura di vivere.
Ogni passo,respiro,da lui fatto,era tenuto sotto controllo.
Voleva aria.
Ma aria vera.

Forse Wendy e Harry volevano la stessa cosa.
L’aria.
Manca quando si è vicini alla fine.
Al di là di un vicolo la troviamo di certo,
certo attraversarlo da soli,non è facile.

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Buonasera coraggiosi lettori che siete arrivati fino in fondo!
Ho scritto questa mezza schifezza per sfogo.
Un po' per Haylor,un po' perchè Shippo Larry,anche se non sarà una Larry :'D

Ho parlato di un lato di Harry,che non so se davvero esista,ma che spesso nei suoi occhi vedo.
Non dico che è un depresso :'D Lol
Dico che non tutto è facile come sembra.

Più che un capitolo,
è un prologo.
Questa storia va oltre le apparenze.
Critica le apparenze.
Non tutto è come sembra.
Spero sia originale,più avanti ovviamente ci saranno tutti i ragazzi,spero continuiate a seguirmi :)
E che vi piacerà.
Una recensione potrebbe essere d'aiuto :'D

Okay.
MI ECLISSO.
SCIAU BELI.
Grazie ancora :)

.Elly.

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Capitolo 2
*** Birdcage. ***


  

-Birdcage.

Wendy quella mattina,in stazione,tornata dal viaggetto per “sistemare le ultime cose per i test di ammissione della facoltà di medicina” non si era affrettata assolutamente a tornare a casa.
Tentava di rimanerne fuori più tempo possibile,per mantenere quel minimo di sanità mentale di cui ancora disponeva per non arrivare ad una crisi isterica.
Dentro quella casa a dire la verità,non avrebbe voluto più tornare.
Aveva camminato per ore,non avvicinandosi per nessun motivo a quell’Università,e  non sentiva neanche la stanchezza,e tuttora camminava e basta,alla ricerca di un luogo sperduto della sua piccola e insensata città,in cui avesse potuto sentire un po’ d’aria nei polmoni.

Aveva da poco lasciato la stazione,e ora,per caso,se l’era ritrovata di nuovo alle spalle.
Non era uno dei migliori luoghi dove potesse fermarsi,ma le sembrò il posto più adatto.
Aveva abbastanza euro in tasca,l’ultimo regalino di sua nonna,una ventina di euro,e qualche spiccio,che per un altro biglietto bastavano eccome.
Ci pensò parecchio prima.
Si sedette su una di quelle panchine di pietre scomode ad osservare la gente andare e venire,giocando con le monete nella tasca e beandosi dell’aria che il treno spostava ogni volta che partiva.
Forse l’avrebbe fatto.
L’aeroporto distava circa un’ora e mezza con il treno,le venne da ridere,l’avrebbero fatta fuori,poco importava.
Voleva solo vedere com’era avere una destinazione.
Una meta,un obbiettivo.
Sarebbe tornata,forse.

Lo fece,aspettò un’altra ora,prese il biglietto,quattro euro,e partì,guardando allontanarsi dai finestrini la sua insipida città,il suo stupido passato.
Era la sensazione più bella del mondo,lasciare che tutto si rimpicciolisse dietro di se,e guardare avanti.
Un po’ come con il tempo.
Era come se da quel finestrino un po’ appannato vedesse il suo passato,e davanti,quello che avrebbe tanto voluto,fosse il suo futuro.

Harry invece quella mattina tornava da New York.
Era su un sedile della prima classe del volo che poche ore prima aveva preso,lasciando a terra,nella grande mela,dopo una strana vacanza nello Utah e poi alle Isole Vergini, la sua ormai,ex.
Taylor gli piaceva,davvero.
Solo,gli faceva mancare l’aria.
Il sinonimo della perfezione,tutto doveva essere perfetto con lei,non si sentiva all’altezza,non sentiva neanche valesse la pena aggiungere ansia al suo stato,non voleva nemmeno dare problemi a Lei,che infondo non aveva proprio dimenticato il suo ex ragazzo. Non era il momento,il caso,di fare il rimpiazzo,no.
Si erano divertiti,fine.

Forse a Londra sarebbe stato meglio,
con i ragazzi,avrebbe passato qualche momento di spensieratezza prima della riunione con i manager e l’inizio della registrazione del nuovo album.
Di certo i paparazzi non l’avrebbero lasciato in pace,
neanche i giudizi,neanche l’odio, ma sarebbe stato meglio,magari avrebbe potuto andare a trovare sua madre,dopo tanto tempo.

Voleva solo trovare il modo di alleggerire i suoi pensieri,
aveva pensato persino,dopo essersi buttato un po’ sull’alcol,di provare a fumare.
Ma chissà,qualche fan l’avrebbe beccato,e sarebbe scoppiato il casino,come sempre.

Era lì,su quel sedile,a sonnecchiare,e pensare.
Guardava le nuvole fuori dall’oblò,così libere,così leggere.
Avrebbe voluto sentirsi anche lui leggero,libero,non in gabbia.
Avrebbe voluto sentire anche lui quell’aria nei polmoni,tra i capelli.
Una moto,forse avrebbe dovuto comprarsi una moto.
Che idea stupida.
O forse no.

Quando Wendy scendendo dal treno,alla fermata apposita per l’aeroporto,si ritrovò nella massa di gente con valigie,biglietti,fretta e sorrisi di soddisfazione in viso,lingue si tutti i tipi,si chiese perché mai invece del classico,non avesse preso il linguistico,o il turistico. Qualcosa per non stare mai ferma in un posto insomma.
Ah giusto,doveva diventare medico.
Le venivano i brividi di rabbia.
Così spensierata,spense il telefono con le 25 chiamate perse dei suoi,ed entrò.
L’aria condizionata la colpì in viso.
L’ultima volta che era stata lì,e che era partita,prendendo quel dannato aereo che ora tanto agoniava,era stato quasi 5 anni fa,a 14 anni.
Era andata a Londra,dai suoi zii,e da sua nonna,qualche periodo prima che litigassero a morte per una stupida eredità con i suoi,e che così chiudessero i rapporti,con tutti,meno che con lei. Emma e Dave non lo sapevano,ma la loro bambina,non più così bambina,era rimasta in contatto con la sua adorata parte inglese della famiglia.
E un giorno l’avrebbe fatto davvero,
al diavolo medicina,solo una chiamata,e per la gioia sua e dei suoi zii se ne sarebbe andata,al diavolo tutto.
Fuori da quella gabbia.
Forse prima avrebbe lasciato una lettera come nei film,
una lettera,una confessione triste,che forse avrebbe fatto riflettere i destinatari.
La scrisse proprio lì,
su una seggiolina fredda accanto ai banconi del check-in.
Niente di troppo lungo o troppo impegnativo da leggere,
solo un paio di riflessioni e la notizia.
Riaccese il telefono solo per avvertire qualcuno,che stava arrivando,il tempo di impacchettare tutto.

D’altro canto anche i ragazzi erano abbastanza preoccupati.
Insomma,Harry non era mai stato così,in due anni che lo conoscevano.
Certo di periodi bui ne avevano passati,
ma non così bui.
Ognuno pensava a qualcosa di diverso,
non era facile decifrare i sentimenti di quel ragazzo,molto più facile era guardare nei suoi occhi verdi,e Boo Bear l’aveva visto,l’aveva visto subito che erano stanchi,stanchi di tutto ciò che erano costretti a vedere,a guardare.
E all’inizio gli erano parsi molto presi da Taylor.
Ma si era ricreduto dopo qualche tempo che uscivano insieme,quella ragazza,lo metteva decisamente sotto stress.
E Louis lo sapeva,altroché se lo sapeva,come si sentiva Hazza.
E ora,fuori dagli studi,prima della riunione con i manager,lo aspettava,sperando di strappargli in qualche modo un sorriso vero,prima della tortura,per poi farlo sfogare dopo. Non gli importava quanta poca voglia avesse avuto di parlarne,l’avrebbe preso,e quel giorno stesso,Harry,gli avrebbe detto tutto,gli avrebbe urlato in faccia quanto frustrato fosse.
Perché lui lo sapeva,
che avrebbe voluto tanto scappare da quella gabbia.
Voleva alleggerirgli un po’ il cuore,ecco.


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Salve! Non ho aggiornato troppo tardi vero? Sono tanto felice delle vostre 11 recensioni,grazie,davvero!
Spero continuerà a piacervi!
Beh questo era l'ultimo pezzetto di prologo,introduzione prima della storia vera!

Ho sfruttato il significato che pensavo potesse avere il tattoo di Haz :D 
E' ancora tutto un po' deprimente e.e
Ma presto cambieranno un sacco di cose! :)
Spero di avervi incuriositi! 

Stavo pensando,CHE PORCO CACTUS,SONO RIUSCITA A METTERE UN'IMMAGINE :'D
ERANO ANNI(?) CHE CI PROVAVO CON SCARSI RISULTATI AHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA
MOLTO PENE(?)

Ora mi eclisso!
Lasciatemelo un parere! Sono curiosa di sapere come la pensate!

Un baciozzo,
Elly.

Ma è possibile che me ne esco sempre con "mi eclisso" cavolo?
Bah,
la droga scaduta di Tommo :'D HAHAHAHHA


SCIAU BELI.

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Capitolo 3
*** Little bird. ***


.Little Bird.


< E COSI’ PENSI SERIAMENTE DI RIUSCIRE A FARTI UNA VITA LASSU’,DI NUOVO?! >
< Emma avanti,non esager… >
< E’ CIO’ CHE NEGHIAMO A TUA FIGLIA,LO RICORDI DAVE?! >
< Adesso è diventata MIA figlia Emma? >
< Smettila Dave >
< E’ per il suo bene,credi che continuare a vivere in questo ambiente la aiuti? >
 < Fra poco se ne andrà all’Università,come puoi fare queste decisioni improvvise senza consultarmi?! >
< Siamo separati,Emma,e comunque nulla è deciso >.


così Wendy canticchiava sopra le urla,con il volume dello stereo a palla,mentre preparava l’ultima delle sue due valigie e la nascondeva sotto il letto,pronta per andarsene.
Sì,pochi giorni dopo quella strana passeggiata in aeroporto l’aveva fatto.
Aveva chiamato i suoi zii e sua nonna,chiedendo asilo politico.
Aveva “scritto” una lettera,una stupida lettera rivolta a tutto ciò e tutti coloro che avrebbe lasciato,e poi aveva preso tutti i suoi risparmi,comprando quel dannato biglietto aereo.
E quella notte sarebbe partita,mentre i suoi facevano il turno di notte in ospedale,volando via,come un uccellino dalla gabbia di qualcuno poco,davvero poco attento.
Una volta tanto,per sua fortuna.

Attaccò la lettera sul frigorifero,con una calamita,come erano soliti fare i suoi da almeno..Tutta la vita,lasciandole messaggi come la lista della spesa,o i giorni che sarebbero stati via,o l’orario in cui sarebbero rientrati.
E questa volta,ironia della sorte,era lei che lasciava loro un messaggio.
Lei che partiva.
Un messaggio molto chiaro ai suoi occhi,poche parole,un simbolo,nessuna traccia di lei,anche se non sarebbe stato molto difficile capire la destinazione di quell’uccellino frustrato dalla sua gabbia,troppo stretta all’improvviso.

Infondo è così quando si ingabbiano gli spiriti liberi,
passeranno tutta la vita a tentare di evadere,o si lasceranno morire nella frustrazione;
Un po’ come i sentimenti no? Se li ingabbi in fondo all’anima,
con il desiderio che nessuno li noti,tenteranno sempre di uscire in qualche modo,
che sia attraverso l’eco delle farfalle nello stomaco
o attraverso il rossore sulle guance,
o ti uccideranno pian piano da dentro.


Anche Harry,aveva fatto una svolta,
o forse no,più che svolta una pazzia,un tentativo,soprattutto dopo lo strano discorso di Lou sulla sua depressione,e dopo la riunione con i manager.
Sì,decisamente,si era dato alla pazzia più sfrenata.
Non stava mai fermo,un giorno a Londra,un altro a Dublino,all’improvviso quella sera a Parigi.
Approfittava dei troppi giorni liberi prima della registrazione dell’album a le altre serie di riunioni a cui non aveva molta voglia di partecipare,ma a cui doveva.
E la sera in ogni locale possibile.
Era un po’ come la pallina di un flipper,che non ha tempo  ne la possibilità di decidere la direzione da prendere,e viene sbattuta a destra a manca da una forza superiore,che giocava,incessantemente,
come il suo subconscio,o comunque il suo desiderio di non pensare.
Era guidato dalla paura di stare fermo,forse?

E i ragazzi,anche se ancora un po’ sorpresi  dal suo comportamento,
si erano convinti stesse solo tentando di superare la cosa.
E Lou lo guardava, volare a destra o a sinistra,senza sosta,insieme a quel Nick Grimshaw,o insieme ad Ed Sheeran,in tour.
Lo guardava volare come un uccellino impazzito rinchiuso nella sua gabbia di complessi,e non sapeva come fare,non aveva la giusta leggerezza o la giusta delicatezza per poterlo prendere ed accudire,curare in qualche modo.
Come avrebbe tanto voluto.

Se l’aeroporto di giorno le era parso qualcosa di pazzesco,
ora,alle dieci,pieno di luci con il buio fuori e ancora zeppo di gente che correva a destra e a manca,era decisamente suggestivo.
Non sapeva perché,ma quel posto le piaceva,davvero tanto,erano come le ali che non poteva avere infondo,no?
Dopo il check in trovare il suo gate fu un’impresa,nel senso che a forza di guardarsi intorno e sorridere da sola come una deficiente,aveva pensato molto poco ad orientarsi.
Era davvero diventata così distratta?Svampita?
Un conto è aver il cuore a pezzi,un conto è aver perso anche la testa,e di sicuro quella il sue ex,non se l’era presa,
Wendy rise di se stessa,trovando finalmente i metal detector e poi il gate dello scalo per Parigi,che le aveva permesso un biglietto più economico.
Nonostante tutto,era ancora nervosa,ansiosa.
Finchè non avesse messo piede fuori da quella Nazione,avrebbe sentito il peso del passato tirarla indietro per il collo.
E quando scese,dopo un’oretta o poco più,all’aeroporto di Parigi sentì il cuore ricominciare finalmente a battere,e uno strano senso di libertà invaderle ogni vena,ogni capillare.
Corse così all’altro gate,guardando questa volta attenta,la cartina che aveva trovato scesa dall’aereo,correndo all’impazzata con la borsa che ciondolava,le cuffiette nelle orecchie,e il telefono che vibrava di messaggi di chissà chi,che lei non avrebbe letto se non arrivata a Londra.

così Harry,
scappava dalle per fortuna poche fan con i body guard che gli coprivano le spalle.
E più che correre,camminava a falcate,veloce,non guardando in faccia nessuno e concentrandosi al gate per Londra - Heathrow.
< Paul,vai tu con Harry? Qui ci pensiamo noi e vi raggiungiamo > < Si,subito,Harry aspettami! > < Si,mi avvio al gate Paul,tranquillo > aveva detto con nonchalance tirandosi il borsone sulle spalle e continuando a superare gente,facendo finta di nulla,del fatto che sapeva di non poter allontanarsi troppo da Paul.

Avete presente l’inaspettato?
O meglio,quelle cose che accadono così all’improvviso,si scontrano e sbam,cambia tutto.
Ecco.
A volte le situazioni semplicemente ti sbattono addosso,e sbam.
Sbam e non sai come reagire,
ti ritrovi qualcosa di nuovo da affrontare,un nuovo regalo della vita,che può essere di un piccione che casualmente passava sulla tua testa in quel momento,o qualcosa di decisamente strano,che ti sbatte addosso e non riesci a capirlo all’inizio,che ti entra nell’anima e non sai come fare ad identificarlo.
Che senti e basta perché in quel lasso di secondi non sei riuscito a vederlo.
Quelle situazioni decisamente imbarazzanti che di solito nei film cambiano tutto,che sia in meglio o in peggio.

Così quelle due vite si erano scontrate,l'una con l'altra,all'improvviso.

Wendy correva,con la strana sensazione di aver sbagliato direzione,
con la faccia sulla cartina,e il volo fra meno di mezz’ora.

E sbam.
Harry invece,distratto aveva sentito prima la botta,
poi un’ondata di profumo,e aveva intravisto una marea di capelli davanti a lui,un ipod e un biglietto a terra,e una vocina nervosa che implorava un frettoloso < Scusami > < Non preoccuparti > < Grazie > le aveva raccolto l’ipod e intravisto il titolo di una canzone che conosceva bene porgendoglielo insieme al biglietto,aveva il suo stesso volo,ma non fece in tempo < Hey! Il gate è…da quella parte > le aveva urlato mentre lei si allontanava frettolosa.
L’aveva sentito? Probabilmente no.
Harry rise,
bizzarra.
Ascoltava una canzone di Ed Sheeran,Little birds.
Una delle più belle che il suo amico avesse mai scritto,a suo parere.
Quando si allontanò di qualche metro,intravedendo dei body-guard,e quando la figura del riccio era ormai sparita,si rese conto.
Harry Styles,One Direction.
Come aveva fatto a non…
Oh. Il gate era dalla parte opposta,lo sapeva,aveva il senso dell’orientamento di uno struzzo.
Seduta al suo posto,dopo il decollo,accanto al finestrino per poter vedere il cielo,sorrise.
Ce l’aveva fatta.
Slacciò la cintura guardando fuori curiosa,nonostante fosse buio pesto vedeva le nuvole,avrebbe voluto toccarle,per sentire di cos’era fatta la leggerezza.

Il ticchettio dei tasti di qualche computer e l’eccitazione non la facevano dormire,ci ripensò.
Non lo aveva neanche guardato in faccia,presa com’era dalla sua fuga.
E pensare che anni prima sarebbe svenuta al solo pensiero.
Harry Styles.
Mh,doveva essere nell’area business adesso.
E poi rise,non era cambiata molto dalla ragazzina pazza di quella boyband di pochi anni prima.
Non era cambiata per niente,forse.
La sua risata scoppiata nel silenzio attirò l’attenzione della ragazza sedutale accanto,che scriveva nervosamente al computer qualcosa che Wendy non aveva neanche intravisto troppo presa dal cielo.
< Oh,scusami,ero persa nei miei pensieri e…Che scrivi? >.
L’indiscrezione di Wendy fece spalancare gli occhi alla ragazza,che imbarazzata tolse le mani dalla tastiera guardandola ancora una volta < Beh,ehm…un articolo,scrivo nel giornale della mia Università e così… > < Forte! Scusa l’invadenza > < Non preoccuparti,mi chiamo Juliette,Juls va bene > < Piacere,sono Wendy,non sei inglese vero? > Juls fece una mezza risatina per la strana ragazza che le era capitata accanto < No,sono italiana,torno da una settimana dai miei,così…Te invece? > < Padre inglese madre italiana,io torno alle origini > risero,e Juls continuò ad osservarla curiosa.
Non potè trattenere qualche altra domanda,infondo aveva cominciato lei < Fai…L’ultimo anno di Liceo qui a Londra? > domandò ancora a Wendy < Veramente ho finito,non so ancora se prenderò l’Università,ma spero di si > < Oh,sembravi più piccola,scusami > e per la prima volta fu lei a dover dare quella spiegazione < Me lo dicono tutti,non ti preoccupare > e a sentire quella risposta.


< E così…Sei ancora un uccellino senza una meta precisa eh? >
 < Direi proprio di si,Juls >

 

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BUONSALVE!
Sono felice apprezziate tanto questa storia *^*
E spero che anche questo capitolo via sia piaciuto,finalmente è cominciata la vera storia ,e detta sinceramente,io non vedevo l'ora :')
E non vedo l'ora subentrino tutti gli altri personaggi,ho 98765456789 idee in testa :')

L'altra volta mi sono soffermata sulla gabbia,questa volta,sugli uccellini *doppi sensi mode on* *mlmlmlml*
:'D 

...Ed ecco come smontare tutta la seriosità(?) del capitolo,in sole due parole.
YAY :'D

AHAHHAHAHAHHAHA
Okay,basta,questa volta non mi eclisso,mi dissolvo(?)

Recensite,sono troppo curiosa e.e 

Grazie a tutte comunque,siete di una dolcezza infinita,seriamente :'3 

Un beso,
Elly.

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Capitolo 4
*** Spread your wings,little bird. ***


.Spread your wings,little bird.

 



Spesso ho pensato che per lasciarci il passato alle spalle bastasse fare finta che non fosse mai esistito.
Sbagliato,tremendamente sbagliato.
Perché per quanto ce lo si lasci alle spalle,per quanto si tenti di scappare da lui,torna sempre. Il passato non va dimenticato,il passato va superato,in astuzia.
Il passato bisogna farcelo amico,bisogna ascoltarlo,bisogna imparare dai suoi consigli.
Bisogna ricordare il dolore che ha portato e saperlo affrontare,e poi usare a nostro vantaggio.

Ed era questo a cui Wendy avrebbe voluto puntare,mentre guardando il cielo notturno dall’oblò dell’aereo, sentiva i crampi tra le costole e l’anima per tutta la merda che l’aveva sommersa fin ora.

Juls accanto a lei si era addormentata,
avevano parlato troppo,senza sosta,e Wendy per quei tre quarti d’ora,aveva scordato tutto,pensava solo a conversare e a Londra.

Ora si sentiva un po’ sola,tutti in aereo dormivano,e lei aveva cominciato a guardarsi intorno,a ricordare e a tentare di respingere il passato che le urlava nelle orecchie,che le spalancava gli occhi e le evidenziava molte,troppo cose,che forse lei non si era mai meritata.

Aveva dato tanto amore Wendy,nella sua vita.
Si chiedeva spesso se  gliene fosse rimasto un po’ per se stessa,ridendo alla sua stessa domanda.

L’aveva dato a delle amiche a cui teneva più di se stessa,a cui era sempre stata accanto,rendendosi conto troppo tardi,o anzi,aprendo occhi solo alla fine,sul fatto che lei fosse solo una comparsa.
Erano un po’ quelle amiche che ti abbracciavano e ti volevano bene finchè eri tu a cercarle,e poi dietro parlavano,giudicavano e non sentivano certo la tua mancanza.
Uscivano tra loro,e ti includevano nella loro vita solo se se proprio dovevano.
Per convenienza.
Perché Wendy voleva loro così tanto bene?
Semplicemente le conosceva da una vita.
Non si può scegliere chi amare,o a chi voler bene,è una cosa che succede e basta,ed è vera se poi non ti interessa ricevere qualcosa in cambio.
Solo che si era resa conto che a loro quel bene,non interessava.
Venne allontanata dalle loro cricche,troppo “in” per una come lei.

Le avevano fatto male,più del suo ragazzo forse.
A cui aveva dato più amore di quanto non lo avesse mai dato a nessuno.
Gli aveva dato tutto,poi lui aveva trovato una dea dell’Olimpo,che le dava meno problemi di Wendy,ed era scappato.
E a lei non era rimasto niente. Forse la sua camicia nell’armadio.
O il suo pigiama nel secondo cassetto.

L’avevano presa per una banca forse,
prendi amore e scappa.
L’aveva rapinata per bene,e ora a lei era rimasto il vuoto.
Un vuoto che alla fine di quel tunnel in cui lei ancora brancolava spaventata,sarebbe stata pronta a riempire.

Ma esisteva un dannato bagno in quell’aereo?
Wendy si sgrullò via il passato dalle spalle,alzandosi tentando di non svegliare Juls e sgranchendosi un po’ le gambe.
Non sapeva se andare in fondo o dritta,verso una specie di tendina che separava forse,un’area dall’altra.
Andò dritta,guardandosi intorno,e notando di essere davvero la sola sveglia.
Probabilmente dormivano anche le hostess .
Scostò piano la tendina notando “toilette” non troppo lontano da lei,e gioendo quasi per lei e la sua vescica.
Stava diventando vecchia?
Silenziosamente aprì la porta e la richiuse facendo un respiro di sollievo per le condizioni decisamente migliori di quelle che si era aspettata.
Chissà quanto mancava ad Heathrow .
Infondo il volo era di un’oretta e mezza,forse anche meno.

“Allacciare le cinture,ci stiamo preparando all’atterraggio”.

Appunto.
Si risistemò veloce uscendo e trovandosi una hostess e un body guard, alto si e no due metri davanti < Signorina,cosa ci fa qui? Lei ha un biglietto per la business class? > chiese l’uomo guardandola sospetto < Beh veramente…Cercavo un bagno e.. > < Non c’è tempo,si sieda qua,stiamo atterrando,parlo anche a lei signore > li interruppe la hostess < Si,ma.. > < Vi sto chiedendo gentilmente di sedervi,può essere pericoloso,potremmo andare incontro a delle turbolenze,per favore >.
Wendy si guardò intorno tentando di scorgere qualcosa dietro il colosso-body guard.
C’erano pochi posti,molto più spaziosi rispetto alla classe economica,
così si mise più in fondo possibile sedendosi veloce e tentando di allacciare la cintura,in qualche modo,velocemente.

< Aspetta,ti aiuto > due mani spostarono le sue < Che..? > < Tranquilla,Paul non ti mangia,non finchè non glielo chiedo i,ma non lo farei mai > < Oh.. Ahah > lasciò fare alle mani enormi del ragazzo che le sedeva accanto guardandolo imbambolata.
< Hai trovato il gate alla fine > esclamò poi sorridendole e spiazzandola,decisamente.
Non esistono degli occhi così,o un sorriso così.
E’ irreale. Pensò Wendy.
In foto non rendono.
< Eh?Si ahahah,ero di fretta e non ho un gran senso dell’orientamento e … > < Harry > disse lui raggiante porgendole la mano < Oh,conosco il tuo nome > esclamò Wendy senza pensare,arrossendo all’improvviso,Harry rise < Ma io non conosco il tuo > affermò poi < Wendy,spero di non averti svegliato,solo che cercavo un bagno e l’unico che ho trovato era qua,e poi ho incontrato la hostess,e Paul,e sai,stiamo atterrando > il ragazzo tentò di non ridere,non sembrava nervosa,piuttosto dannatamente buffa < Non ti preoccupare,non riuscivo a dormire > < oh,allora non ero l’unica insonne > < No,sai Paul russa un po’ troppo > l’uomo lo guardò male dalla fila accanto alla loro,facendoli ridere < Non essere permaloso > < Perlomeno io non sbavo quando dormo > lo zittì l’uomo.
< Io non sbavo quando dormo > < Avanti Harry,tutti sanno che lo fai > continuò l’uomo accanto a Paul,l’altro body-guard < Non li stare a sentire,si stanno coalizzando contro di me > spiegò alla ragazza,che intanto rideva assistendo alla scena.

< Hai lasciato gli altri soli a Londra? > domandò Wendy tentando di toglierlo dall’imbarazzo con una nuova conversazione < Già,e te? Cosa facevi di bello a Parigi?Cercavi il tuo Peter? > lei sorrise scuotendo la testa < No,in verità scappavo > Harry la osservò < Non ti preoccupare non sono una criminale > risero < Scappavo dal passato > a questo punto lui si interessò di più,guardandola fissare l’oblò con lo sguardo un po’ perso.
Non sapeva se cedere alla sua curiosità o rimanere in silenzio a fissarla.
La luce della luna le illuminava il viso,e non sapeva perché,gli ricordava tanto quello di Liam,forse aveva gli occhi molto più grandi,ma aveva i tratti dolci.
Avrà avuto quanto 16?17 anni?
E Wendy non sapeva come continuare la conversazione,forse perché era occupata,un po’ troppo a guardare riflessi sul finestrino gli occhi di Harry.
Le sembravano stanchi,forse per l’insonnia,forse per qualcos’altro,e le sembrava contrastassero troppo la felicità del sorriso che spesso mostrava.

< Non hai l’accento francese sai? > lei rise voltandosi all’improvviso < oh no,sono italiana in realtà,mio padre è inglese,ho fatto solo scalo a Parigi > < Oh,capisco,altrimenti sarebbe stato più “Wendì” > < Oh,so anche il francese signor Harrì > risero di nuovo < e lo spagnolo,se può interessarle > < Quante lingue conosce signorina? > < L’italiano ovviamente,l’inglese,il francese,lo spagnolo e anche qualche lingua morta,come il greco antico o il latino,che uso per lo più per parlare con il dizionario,l’unico a cui interessano > Harry rise < Ho fatto un liceo inutile,grazie a dio è finito > il ragazzo la guardò meglio < Hai finito?Quanti anni hai? > Wendy lo guardò < Sa signor Harry non si chiede l’età ad una signora > < Ha ragione,mi perdoni > < Ho la sua stessa età > gli disse poi ridendo < Oh,sa che sembrava.. > < Più piccola?Lo so > < Non che sia un difetto,anzi > Wendy lo guardò tentare di riparare trattenendo un’altra risata < E’ che hai i tratti del viso dolci,e hai degli occhi enormi > e arrossendo all’improvviso < Sei la prima persona che nota il mio viso prima dei miei capelli sai? > < Capisco come ti senti > concluse Harry mentre ridevano.
E nel frattempo l’aereo si abbassava di quota,atterrando leggero sulla pista di Heathrow,allontanandosi da quelle nuvole che avevano tanto affascinato Wendy,e Harry.

< E’ stato un piacere > esclamò Harry mentre la ragazza si alzava < Oh,anche per me,grazie ancora per il gate,non l’avrei mai trovato,giravo come..Un uccellino impazzito > disse lei ridendo dando la giusta definizione di lei che Harry ancora cercava. Un uccellino.
Le sorrise ancora salutandola,mentre lei si lasciava alle spalle la tendina e tornava al suo posto,a prendere la borsa e un minimo della sua sanità mentale.
Sembrava avesse una paresi,come quelle ragazze delle pubblicità a cui sembra che il sorriso sia stato appiccicato loro sulla bocca,o direttamente inchiodato.

Juls sbadigliò stiracchiando le braccia < Oh,siamo arrivati > Wendy annuì < Purtroppo sì > < Come purtroppo? E’ Londra ragazza,non si dice “purtroppo”! > lei rise,completamente d’accordo < è stato un viaggio interessante,ci rincontreremo Juls?Non conosco quasi nessuno qua > < Lasciami il tuo numero,tieni > le passò il telefono infilando la giacca e Wendy prese a scrivere notando solo poi lo sfondo < Quello è… > < Niall Horan?Sì è lui,si fanno tanti bei incontri qua a Londra sai? > < Concordo in pieno ahaha,sei una fan? > chiese curiosa facendo arrossire la ragazza < Sì,ho ancora degli idoli a 20 anni,capisco di poterti sembrare una p.. > < No,no siamo in due,ecco il numero,casomai poi fammi uno squillo,così memorizzo il tuo > Juliette sorrise,era strana quella ragazza,diversa,e le piaceva < Certo! Allora a presto Wendy,fammi sapere com’è l’Isola che non c’è! > lei rise,mentre infilava la giacca uscendo dall’aereo < Certamente! >.

Wendy sorrise mettendo piede finalmente,ad Heathrow e accendendo il suo telefono.
Perfetto. Era tutto perfetto.
E rimase imbambolata per una buona manciata di minuti,ascoltando inglese ovunque,e sentendosi a casa per la prima volta.
Mentre il telefono le vibrava in tasca.
Guardò lo schermo svegliandosi “Signorina,qua è sua cugina,quando arriva me lo faccia sapere okay?” rise “Mia bella cugina indovina chi è appena arrivata?” la risposta le arrivò immediatamente,mentre camminava tra la folla “Wendy!Che intuito eh? Ti aspetto qua all’uscita del Gate,non ti perdere (: xxx”.
Se Valerie avesse saputo quante volte si fosse già persa,
le sarebbe preso un colpo,di sicuro.
Così si incamminò,questa volta impegnandosi ad orientarsi,lasciando i controlli in fretta e andando a prendere le sue valigie.
Sempre con quei piccoli brividi dietro alla schiena,
brividi di una sensazione che non aspettava altro di sentire.
E uscire da quel gate fu come uscire da quella gabbietta per uccelli,fu come spiegare le ali per la prima volta.

Era libera.

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Saaalve piccole barbabietole da zucchero ಠoಠ

AHHAHAHAHHA COME STATE? HO FINALMENTE AGGIORNATO ANCHE L'ALTRA STORIA :'D ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1156375&i=1 )
Ci ho messo una vita ma ce l'ho fatta :')

Sto leggendo solo ora le vostre recensioni,e dire chen mi avete fatta commuovere è poco.
Non sto scherzando,il fatto che facendo ciò che ami ci sia qualcuno mi apprezzi così è la cosa migliore che potesse succedere.
Quindi grazie a tutte dolcezze,
spero che mi recensirete anche qua,e questa volta risponderò a tutte,
Grazie çwç Davvero <3

Penso di aggiornare mooolto presto,
un bacio. 

.Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeelly 

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Capitolo 5
*** Lights of a new life. ***


.Lights of a new life

Quando Wendy intravide sua cugina tra la folla la trovò a sbracciarsi cercando di attirare la sua attenzione,facendola ridere.
Era decisamente cambiata dall’ultima volta che si erano viste,su skype.
Dalla rottura con la sua famiglia dovevano sentirsi di nascosto,chattando su face book o per messaggi,anche se un po’ costosi.
Era sempre stata un po’ la sua sorella maggiore.

Le corse incontro < CUGINA > esclamò Valerie divertita,accogliendola tra le braccia < Ciao,grazie per avermi dato asilo politico > la ragazza rise < Sono tanto felice che tu sia tornata,non respiravi più eh ? > Wendy annuì tentando di calmarsi < Decisamente non respiravi più,ma dovresti farlo ora sai? > scoppiarono a ridere < Ci provo ahahah,non ci credo ancora,ce l’ho fatta >.

Il fatto che Wendy le stesse piangendo su una spalla diceva tanto.
E Valerie,pur conoscendola bene,si rendeva conto solo ora di quanto sua cugina stesse male laggiù,di quanto tutte quelle persone la avessero ferita.
Si stava sciogliendo in un pianto liberatorio,e lei non osava interromperla.

< Si che ce l’hai fatta e adesso nessuno ti potrà più mettere in gabbia Wendy,benvenuta a Londra tesoro > lei sorrise stringendo Valerie ancora una volta e alzando il viso solo per respirare,notando all’improvviso una folla urlante vicino all’uscita.
Poi i body-guard,e Paul.
Flash,paparazzi,e poi Harry. E i suoi occhi,stanchi come poco prima in aereo.
Fu un attimo.
Conosceva quello sguardo Wendy,quel sorriso,falso e pesante.
Percepire e riconoscere quella sensazione nonostante lei fosse lontana da ciò che accadeva le fece capire molto su quel ragazzo.
Sul perché i suoi occhi gli sembrassero così strani,o comunque molto più profondi di quanto non le fossero mai parsi.
Era stanco,e in gabbia.
Come lo era stata lei,e fu un attimo a sconvolgerle tutto dentro,avrebbe voluto avere una sorta di chiave per poterlo liberare e farlo sentire come lei stessa si stava sentendo ora.

< Tesoro?Tranquilla dai,sorridi,avanti > la cugina la prese per le spalle,scuotendola un po’ e facendola ridere < Si!Ci sono! > < Cosa guardi là dietro? > Valerie si voltò tentando di intravedere qualcosa tra la folla < Sarà qualche celebrità,dicevano che sarebbe arrivato.. > < Harry > < Si!Lui,da Parigi,ehi non è che avete preso lo stesso volo? > Wendy sorrise sovrappensiero < Forse > < Allora? Pronta a vedere la nostra dimora? > < Nostra? > esclamò sorpresa < Viviamo da sole bambina,mica vorrai stare con i miei,sono isterici quelli > la ragazza rise di cuore prendendo la sua valigia incamminandosi verso l’uscita con Valerie accanto < E da quando vivresti da sola? > < Un paio di mesi,non appena sono uscita dall’Università,è un appartamento in affitto al centro,e per ora facendo due lavori e con il contributo degli isterici ce la faccio > < Lavori ancora come cameriera? > < Sì,e come bargirl in una libreria non lontana da casa,ha un piccolo bar annesso,e così…sai? Maddy cerca personale per la libreria,dovresti provare > Wendy annuì,non c’era cosa che amasse di più dell’odore del caffè mischiato a quello dei libri.
Il paradiso. < A questo punto se ti aiutassi potresti anche lasciare il ristorante no? Diamine hai studiato psicologia > Valerie rise < Non so,vedremo come fare,per ora godiamoci questo fine settimana,anche se mamma vuole che andiamo a pranzo là domani e non ti lasceranno respirare un attimo,non vede l’ora di vederti,anche la nonna > la ragazza annuì,dannatamente eccitata all’idea di poter cominciare a scrivere da sola il suo futuro.

Quando dopo un’oretta si trovarono già nel tipico traffico di Londra Wendy spalancò gli occhi < Non ricordavi per niente Londra tesoro? Sembra che tu abbia avuto un’apparizione > risero < è più o meno così ahahaha > < Abbiamo due camere,ma stanotte sarai obbligata a dormire con me e a parlare dell’ultimo periodo > < E poi tu devi aggiornarmi > < E sì,devo aggiornarti sul fatto che io sia ancora single e disperata,giusto > < Meglio single che buttata in un angolo come una bambola vecchia dopo cinque anni > < Pezzo di merda > < Forse un po’ > concluse Wendy mentre finalmente si fermavano nella via secondaria di un palazzo abbastanza alto,non lontano dal centro.

< Eeee,benvenuta a casa signorina > esclamò Valerie entusiasta aprendo la porta,mentre Wendy si trascinava la valigia dall’ascensore < Wow > disse entrando e guardandosi intorno < Ti piace? >.
Si ritrovò in un salottino non troppo grande,con un divano e una tv,pieno di libri un po’ ovunque,nelle librerie che ricoprivano forse tutta la stanza: sul tavolinetto di vetro,sulla bow window,che dava sulla strada principale,anche nell’anticamera,dove Valerie aveva poggiato le loro giacche.
< E’ pazzesca > esclamò meravigliata dall’aria familiare e calda che ogni casa avrebbe dovuto avere,non era fredda,ne così priva d’aria,soffocante come la sua < Non è grandissima,ma è accogliente,vieni > Valerie le mostrò così la cucina,stretta,per lo più in legno con una specie di bancone e un’altra tv piccina < Si,quello è l’angolo cottura,sala da pranzo,ma io uso sempre il divano > Wendy rise guardandosi intorno e seguendola sulla piccola rampa di legno,che portava a quelle che dovevano essere le loro stanze.
< Pronta? E’ da quando mi hai chiamata che lavoro alla tua sai? Spero ti piaccia > continuò sempre con quel tono entusiasta,aprendo piano la porta e accendendo la luce,facendole scorgere la stanza.
Il muro era tappezzato di stampe,frasi delle loro canzoni preferite,o dei loro libri preferiti,foto fatte durante i loro scleri nelle chat di skype,e un angolo invece,con una carta da parati semplice,lilla. C’era un armadio in legno accanto all’entrata,del colore del parquet,il letto accanto ad una piccola e sacra libreria,una scrivania e uno specchio lungo,ed infine il tetto a mansarda,che con le travi dava un senso di calore vero. Le piaceva decisamente,e si sentiva a casa,come non si era mai sentita.
Finì così per coprirsi la bocca,quasi commuovendosi,saltando poi in braccio alla cugina < Te l’ho detto,non è molto grand… > < Ah,ma smettila > esclamò stringendola,felice < Sono contenta che ti piaccia,poi non ho finito di tappezzare di foto e frasi perché ho pensato che non sarei stata nessuno,per riempire lo spazio che sarebbe potuto servire..Al tuo futuro no? > < Valerie? > < Eh? > < Grazie >.

Finirono così a passare buona parte della nottata,fino alle 3 a chiacchierare,in sala sul divano,fantasticando un po’ su quello che sarebbe stato,non rimpiangendo nulla indietro,lasciando il Passato lì sulla soglia di casa,a guardare dallo spioncino, aspettando che lei si addormentasse,come sempre per incombere sui tipici pensieri pre-sonno con cui la ragazza conviveva da una vita.
Solo che stavolta,lei era troppo occupata ad essere serena e speranzosa per il suo futuro,con Valerie,per accorgersi che quello,le girava intorno come un fantasma,attendendo il momento giusto,che a quanto pare,questo secondo il Sorriso di Wendy,non sarebbe arrivato così presto.

Harry invece quella notte,arrivato a casa,si era a dir poco spaventato.
C’era stato qualcuno,e la luce era ancora accesa.
I body guard avevano così controllato,stranamente,portando il ragazzo con loro.
E quando Harry aveva visto i ragazzi sul divano,tutti,alzarsi per salutarlo calorosi come se fosse tornato da chissà quale viaggio,non era esattamente sicuro del dover smettere di avere paura.
Insomma,non accadeva da XFactor che per una stupida e breve vacanza,al suo ritorno,nonostante le 2 di notte,ci fossero loro ad aspettarlo. Tutti insieme.
Infondo tutti loro avevano una vita,perché..Tutta quella partecipazione?
C’era un secondo fine? E perché pensava ci fosse?
Harry? Dov’era finito Harry? Se lo chiedeva anche lui,in altri casi non avrebbe neanche pensato,e si sarebbe goduto la “serata” senza troppe pippe o giri mentali.
< Come..Come mai ci siete tutti? Dovete darmi una notizia? Devo sedermi? > chiese così senza pensare facendoli ridere,dopo aver subito tutti i loro abbracci < No,semplicemente c’eravamo tutti,e abbiamo pensato di aspettarti,e Lou aveva ancora le chiavi,così..Non pensavamo di darti fastidio! > esclamò Niall mentre si stravaccava di nuovo sul divano < Ma che fastidio,no,è che è strano,che scusa avete inventato con Perrie Eleanor e Danielle? > Liam sorrise amaro < Non siamo in un bel periodo,è un po’…Una pausa,per cui > Harry spalancò gli occhi < E’ grave? O.. > < No,non ti preoccupare > < Perrie è in tour > giusto,ora ricordava < Ed Eleanor? > domandò poi a Lou < Volevo salutarti,e così si è organizzata con qualche amica > incredibile,penso il riccio,ha anche una vita oltre Lou quella ragazza?
Scosse i capelli,ma che diavolo gli prendeva.
Niall decise così di passare a tutti una birra,tentando di animare la situazione < Allora? Com’era Parigi? > Harry si appoggiò al bracciolo di una poltrona < Bella,ma non era lo stesso dall’ultima volta > < Sarà perché eri solo > esclamò Lou attaccandosi poi alla sua guinness < Concordo > passò un po’ di silenzio,nel quale non ci fu nessuno dei ragazzi che non pensò a quanto fosse strano,vedere Harry in quel modo.
< Mi dispiace > se ne uscì poi fuori,catturando l’attenzione di tutti < Dovevo stare da solo,almeno per un po’,io..Non sto.. > < Lo sappiamo Harry > affermò Zayn < Solo vorremmo aiutarti,in qualche modo > continuò Liam,interrotto di seguito da Louis < Se tu lo volessi > < Ragazzi non sono un tossico,è solo un periodaccio > risero < I manager sono preoccupati > il ragazzo scosse la testa < Sinceramente? Credo sia l’ultima delle cose di cui mi interessi ora > < Lo siamo anche noi,non pensavamo che Taylor ti stesse tanto a cuore > lui scoppiò a ridere < No,infatti,lei era carina,ma non avevo,e non ho,ancora intenzione andare in chiesa a sposarmi,e non le andava molto bene > scoppiarono a ridere tutti,di seguito a lui.
In effetti quella ragazza,correva un po’ troppo e diamine,lui aveva 19 anni.
< Quindi? > chiese Niall < Quindi sono solo un po’ stanco,non pensavo si vedesse tanto > concluse rannicchiandosi definitivamente sulla poltrona < Agli occhi di chi ti conosce è evidente,e considerato che non sei neanche bravo a recitare,Harry… > proferì Louis < Non ero io quello che aveva studiato teatro ricordi? > < Anche perché avresti fatto davvero cagare come attore > concluse Lou facendo ridere tutti, < Come sei gentile > < Solo per te mon amour >.

Dopo un’ora buona di chiacchiere e birra,erano più che brilli,e ridevano da ore,nonostante il giorno dopo avessero avuto la riunione per l’album,nonostante tutto. Si divertivano e non avevano intenzione di pensare alle conseguenze,neanche Liam.
Sembrava un po’ essere tornati nel bungalow di Harry,come anni prima.
Ed era quello di cui Harry aveva bisogno al momento,ma anche tutti loro.


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HI BABES(?)
NOTATELO, ho postato presto u.u
Sono ispirata,e per quanto questo possa sembrare un capitolo di passaggio,vi garantisco che non lo è C:
Ho tentato di descrivere le due situationsss(?) ,soprattutto quella di Harry,mi è sembrata carina la situazione in cui i ragazzi tentavano di stargli vicini,non so,sempre per le mie pippe mentali sul fatto che per me sono un po' stressati :OO
Ah poi una cosa,non so se avete notato che "Passato" e "Sorriso" nella parte finale che riguardava Wendy,erano in corsivo ma soprattutto iniziavano con la maiuscola,mi sembrava particolare impersonificare proprio il Passato e il Sorriro,dava molto senso e profondità(?) alla frase LOL

SO,
E Sì l'ho detto in inglese perchè suona meglio 
ಠoಠ
Sto andando a rispondere alle vostre recensioni skjhbfjhsbegjkenbjk 

Siete di una dolcezza pazzesca,
e se ho tanta voglia di scrivere è grazie a voi,mi incoraggia molto sapere che apprezziate le mie pippe mentali çwç

Poi volevo anche ringraziare le mie bestah friendzz(?) che nonostante io scriva 976545678 FF continuano a seguirmi e tirarmi scappellotti se non continuo :') 

Per cui,GRAZIE PATATE.
DAVVERO.

cwc Come mi avete fatto notare l'altra volta,non mi sono eclissata,
per cui beh...

MI ECLISSO 
ಠoಠ AHAHHAHAHAHAHH 

.Elly 
 

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Capitolo 6
*** Sbam. ***


Sbam.


< Forse hai bisogno di una ragazza > .
Harry sputò quasi tutto il caffè in faccia a Louis.
Non lo sputò anzi,piuttosto avrebbe voluto farlo.
< Ho appena lasciato Taylor >  < Ho detto una ragazza,normale,della tua età >  < Che c’entra della mia età > Lou rise < Perché Taylor a parte,una donna più grande,non faccio nomiCAROLINE,è ovvio che necessita di impegni molto più grandi,e tu hai 19 anni diamine,è come sposarsi a quest’età,non ti godi nulla,devi trovare qualcuno con cui puoi divertirti e goderti la vita,non pianificare la divisione dei beni in caso di divorzio Harry > girò un po’ il caffè nella tazza,guardandolo scivolare sulla ceramica di cui era fatto,riflettendo < Forse hai ragione,pensi davvero sia questo il mio problema? > Louis si sedette accanto a lui,sul divano,mentre aspettavano che gli altri si preparassero per andare a pranzo e poi in riunione con i manager.
< Hai bisogno di distrarti dalle attenzioni che riceviamo ogni giorno,devi pensare ad altro,non ti aiuta stare a casa da solo,o partire,da solo > lui annuì < Forse >  < Non so,magari andiamo al Funky Buddah una di queste sere,e magari,incontri qualcuna carina >  < Sì,con cui pianificare quanto gli interessino solo i miei soldi da uno a dieci >  < Vuoi una storia seria Harry? > il ragazzo rise < Non lo so,ma le relazioni da una notte e via solo perché sono famoso,ricco e quant’altro non credo mi aiuterebbero davvero,sai? > Lou annuì < Mi piacerebbe tornare a casa,e trovare qualcuno che mi faccia ridere combinando casino in cucina,si…che mi faccia ridere a tal punto da star male e non pensare ad altro, qualcuno a cui pensare tutta la giornata,non aspettando altro che tornare a casa perché mi manca >  < Vuoi una storia seria >  < Forse,ma non seria e monotona,qualcosa di serio e..Diverso > risero per la frase appena uscitagli dalla bocca < Tenterò di farti sembrare che io abbia afferrato appieno il concetto Harry > < Oh questo è un buon inizio Lou >  < Sicuramente Mr. Diverso > .

Quando sua zia Phoebe e sua nonna Rose la rividero dopo 5 anni per poco non prese loro il crepacuore.
Non contavano le foto che spesso Valerie faceva vedere loro,non contavano i messaggi,le chiamate… Sentivano solo la malinconia di aver perso gli anni migliori della loro nipote,per un litigio così futile,così insignificante confrontato all’amore che provavano per lei.
Sua nonna soprattutto,ne aveva sofferto davvero molto,per il figlio (il padre di Wendy) e per la nipote,era come aver smarrito metà del proprio cuore,e ora che stringeva Wendy tentando di non piangere per quanto fosse cresciuta e per quanto fosse felice di averla lì,si rendeva conto di quanto avesse perso davvero,di quanto crudele fosse stata la scelta dei genitori della ragazza,per una stupida questione di soldi.
< Sei così bella > aveva borbottato mentre tutte e due avevano sia il sorriso che i lacrimoni agli occhi < Mi sei mancata nonna,davvero tanto > < Sono felice che tu sia tornata,come hai fatto a convincerli? >.
Nonostante tutto,nonostante Wendy avesse detto lei di essere pronta per una sua vita lì,era stato difficile,quasi impossibile,credere che Emma e Dave ne avessero davvero preso coscienza.
< Ho 19 anni nonna,dovevo andare via > .
E nonostante in cuor suo sapesse benissimo che fosse del tutto scappata,sapeva anche che i suoi genitori avrebbero immaginato che fosse lì con lei,sperava solo che non gliel’avrebbero strappata via dalle braccia ancora una volta.
Zia Phoebe fece lo stesso,e Zio Zac,non fu da meno.

< E quindi hai finito il liceo tesoro? > e di domande a pranzo ne scesero a cascate, tanto che Valerie rideva per la foga con cui venivano poste a Wendy,e per la fretta con cui spesso rispondeva per riuscire a mangiare un boccone intero < Sì,in Italia si finisce a 18\19 anni >  < Deve essere straziante fino a quell’età > lei rise < Beh è decisamente più noioso,e ci si laurea a 23 o 25 anni,è un processo molto più lungo rispetto a qua >  < E che liceo era? >  < Classico,latino greco..Storia classica ecco, ora posso conversare perfettamente con una rovina romana o con il Partenone > tutti risero < Beh,di certo imparare le lingue ti è molto più semplice ora,conoscendo le basi di tutto,è stata una buona scelta tesoro,sicuramente potresti trovare un corso universitario adatto più avanti > Wendy annuì,trovando finalmente un senso,o comunque ribadendo l’unico motivo per cui aveva intrapreso il classico < Canti ancora Wen’? > chiese all’improvviso suo zio,facendole cadere la forchetta dalle mani,e facendola quasi strozzare con l’acqua.
Cantare.
Era stata costretta a smettere di studiare canto nonostante fosse uno dei pochi motivi che ancora la tenesse su quella terra.
E da quel momento,a casa le era stato quasi vietato avvicinarsi alla musica,o al pianoforte,o alla vecchia chitarra che suo nonno le aveva regalato.
Lo studio,la medicina,questo era ciò che si aspettavano da lei,il resto era inutile.
Cantare.
Non avrebbe fatto altro nella vita,se avesse potuto scegliere.
Forse era questa la maggiore preoccupazione dei suoi.
< No,non studio più,ma non ho mai smesso di cantare,non suono da una vita,ma credo di esserne ancora in grado > < Ma eri in prigione o cosa? > intervenne Valerie, facendola ridere < più o meno > .

< Valerie però fatevi vedere domani > < Si! Non vi preoccupate non ve la porto via,usciamo solo per un giro,è domenica mamma > < Okay,fate le brave > Valerie chiude così la porta in fretta,lanciando fuori Wendy che continuava a salutare con la mano facendola ridere < Dove andiamo? > domandò lei entusiasta < Prima di tutto a spulciare il tuo guardaroba,poi giriamo per Londra tesoro,mi sembra ovvio > < E dici che dovrei cambiarmi? > < Certo,ti “inglesizzo” io tesoro > Wendy rise di gusto ancora una volta < Come ti è uscita questa? > < Non ne ho idea,solo che mi voglio divertire a riempirti di strani abbinamenti > < Mi stai usando come cavia Val? > < Probabile tesoro >.

Quando Harry uscì con gli altri dagli studi erano le cinque,ed era letteralmente fuso. Troppe informazioni,regole,proposte nella sua testa.
Troppi pensieri e basta.
E ora sorrideva insieme ai ragazzi facendo qualche autografo e qualche foto con quelle ragazze che erano lì da ore ad aspettarli,da prima della riunione,dalla mattina stessa.
E sorrideva,cercando di essere più grato di quanto potesse,di renderle felici.

< Ragazzi voi che fate? > chiese mentre entravano nel parcheggio,tutti si guardarono un po’,preoccupati < Io vado a cena con Perrie > mugolò Zayn scusandosi con lo sguardo < E io con.. > Harry interruppe Lou < Non vi preoccupate,avevo da fare ero solo curioso > ci fu un collettivo scambio di sguardi,Harry non era bravo a recitare,per niente.
E non che non avesse davvero niente da fare,era stato invitato ad una sfilata,Nick Grimshaw tornava da New York e gli aveva proposto una serata al Funky Buddah.
Solo non ne aveva voglia.
Sperava in un pomeriggio tranquillo con uno dei ragazzi,che non avesse dovuto mollare la ragazza per lui,avrebbe voluto chiedere a Niall,ma da quanto aveva capito doveva uscire con una certa Jul..Jul qualcosa.
Liam non aveva parlato,aveva semplicemente detto di avere da fare.
E forse era per Danielle.
La situazione era seria,sembrava davvero che quella volta fosse finita,ma Liam non voleva aiuto,non voleva neanche parlarne.
Un po’ lo capiva.

Aveva due sfilate quella settimana,così mandò un messaggio a Nick veloce,magari si sarebbe anche divertito.
Non poté che tirare un sospiro di sollievo quando l’amico gli proposte Hyde Park.
Pieno di fan,ma abbastanza dispersivo per un paio d’ore in santa pace.
Non cercava altro.
Pace.

Wendy si guardò ancora quei pantaloncini ridendo < Ma non sono un po’…Non so strani? Poi con il maglioncino turchese sembro Wendy di Peter Pan per davvero,anche se non aveva dei..Pantaloncini > Valerie rise mentre la cugina non riusciva proprio a vedersi vestita in quel modo. Era molto più inglese ora,era molto più naturale secondo lei. Anche se non lo sapeva.
Le aveva sciolto i capelli lasciando che i boccoli color miele le cadessero lunghi e scomposti sulla schiena,poi aveva cominciato a vestirla sbizzarrendosi,un po’ come si fa con le barbie,e aveva optato per quei pantaloncini a vita alta che andavano tanto,con sotto delle calze nere trasparenti, e quel maglioncino turchese che aveva sempre pensato le risaltasse gli occhi.
Ed era diversa dal solito,Wendy si sentiva diversa,positivamente.
Erano i nuovi “panni” di Wendy.
E ora ci si sarebbe messa volentieri,nei suoi panni.
Perché non poteva stare meglio,e si sentiva diversa,perché in qualche modo quel cambiamento di vita,quella svolta,le aveva messo davanti una nuova prospettiva,sentiva di star crescendo,che quel tunnel forse,un’uscita da qualche parte,l’aveva.

Camminavano con una chitarra in spalla,dirette,da quanto le spiegava Valerie,in un posto tranquillo,e Wendy fremeva dalla voglia di poter toccare quelle corde ancora una volta senza aver paura che qualcuno avesse potuto sentirle,fremeva anche per ciò che vedeva attorno a lei.
Londra.
Turisti,bus,cabine telefoniche,la metro,gente diversa,gente nuova,la fretta,la musica.
Tutto le si muoveva veloce attorno,e lei non faceva che guardare ogni cosa,cercare di carpire il più possibile,con gli occhi,le orecchie.
Sembrava una bambina spaesata,e a volte costringeva Valerie quasi a trascinarla.
< Prometti di non morire ora? > le chiese ridendo mentre salivano le scale dell’ennesima metro < Ci provo > < Chiudi gli occhi > le propose la cugina prendendola per mano e facendole strada < Dove mi hai portata Val.. > quando li aprì,perse un battito: Hyde Park.
Non sapeva perché quel posto l’avesse sempre affascinata tanto.
Un po’ come Central Park a New York.
O i parchi in generale,persino quello spoglio e sporco vicino casa sua.
Voleva tranquillità,e se non a casa,forse tra gli alberi era il posto migliore dove potesse rifugiarsi.
Ecco,Wendy aveva sempre cercato un rifugio nella sua vita.
Un rifugio da qualcosa,forse proprio da quest’ultima,che fosse un luogo,una persona,la musica,i suoi disegni.
Le piaceva trovare il modo di nascondersi da ciò che la circondava,forse perché le era ostile,forse perché le faceva paura,oppure semplicemente perché le faceva dannatamente schifo.
E ora di certo ciò che aveva intorno le piaceva,ma quell’attrazione per la pace e la tranquillità,erano comunque il suo punto debole.
Se avesse potuto si sarebbe accampata lì direttamente.

< Hyde park > ripeté quasi sussurrandolo mentre cominciavano a percorrere i grandi viali del parco < Ti piace eh? > < Penso che verrò qui spesso > < Se non ti perdi in metro prima > Wendy diede una botta alla cugina,ridendo < Non è colpa mia cuginetta se non sai orientarti > < No,ma non influire! Ahahah > .

Dopo poco avevano trovato un angolo lontano,con poche persone,quasi nessuno a dire la verità,giusto una coppietta in fondo alla collinetta,qualche altra coppia di anziani con i nipotini che passeggiava là vicino,e gli scoiattoli.
< Avanti > disse Valerie una volta sedute sul prato,appoggiatesi con la schiena su  un albero < Mh? > < Avanti,prendila > le indicò la chitarra che aveva accanto,sapeva benissimo che non aspettasse altro.
Ci mise si e no 5 secondi a toglierla dalla custodia e ad impugnarla.
Quasi le tremavano le mani da quanto tempo era che aveva desiderato farlo.
< Cosa mi canta signorina? > le chiese la cugina entusiasta < Beh,pensavo a… >

Harry rideva tentando di far finta che non ci fossero paparazzi intorno a lui,che fotografavano ogni suo respiro.
< Peccato,non avrei mai pensato fosse così,cioè un po’ appiccicosa sì,ma infondo anche tu sei così Harreh > rise di nuovo < Si,ma non … non così ossessionatamente, insomma,non respiravo > < Apnea? > Harry diede un colpetto a Nick < Quindi hai bisogno di una ragazza > se ne uscì dopo,mentre camminavano tranquilli sotto gli sguardi di tutti,per i viali di quel parco enorme < Ma non…Non è un po’ presto? > < Che significa? Mettila così, colpo di fulmine,all’improvviso,ti sbatte addosso e sbam! Non faresti nulla? Continueresti a crogiolarti nella scia di profumo lasciata da Taylor? > Harry scosse la testa,tentando di lasciar uscire dalla sua testa un vago flashback - “all’improvviso,ti sbatte addosso e sbam!” -< Che c’entra > < C’entra,non è andata bene con Taylor certo,ma l’amavi così tanto? > il ragazzo sistemò veloce i capelli riflettendoci < No,ma.. > < Allora? Lascia che succeda quello che deve succedere,non cercare le situazioni,forse è la cosa migliore,lascia perdere…Il passato > Harry annuì,infilando le mani in tasca mentre il venticello londinese di settembre lo trapassava,quasi,da parte a parte.
< Perché dovrei aver bisogno di una ragazza?> Nick rise alla domanda del ragazzo < Perché hai 19 anni,devi divertirti,fare pazzie,distrarti,non è il momento di stare così,sei a pezzi Harry,sei stanco,stufo,non va bene > ci fu un momento di pausa,in cui continuarono a camminare,sentendo entrambi il suono di una chitarra,
lontano,beandosi di quegli accordi vagamente conosciuti,e ragionando con quel sottofondo < Guarda la tua vita,hai tutto > - ma non ho aria – pensò < L’amore,è ciò di cui hai bisogno,forse,è come se ne avessi tanto e non avessi nessuno a cui darlo > - forse nessuno lo vuole - < E magari se trovassi una ragazza,ti sfogheresti no? > < Possibile che arriviamo sempre a questi doppi sensi? > chiese Harry divertito mentre tentava di scorgere da dove quella musica venisse < Har,questa volta hai fatto tutto da solo,io non ci avevo davvero pensato > risero,mentre il ragazzo si bloccò all’improvviso < Che c’è? > < Non senti anche tu? > domandò facendo un giro con gli occhi < Oh si,suona bene,e ha anche una bella voce,che fai? > Harry attraversò il vialetto,arrivando al prato e fermandosi all’improvviso,con il sorriso stampato sul viso < Harry? > < Sssh > Nick lo raggiunse,tentando di vedere dove arrivasse lo sguardo < Ed Sheeran? > chiese poi a bassa voce < E’ una ragazza,quella lì,vedi? > < Si Harry avevo capito,sono gay,ma so ancora riconosc…Dove vai? > < La conosco > < Oh,okay salutiamola allora > .

Harry si appoggiò ad un albero non lontano,guardandola più discretamente possibile,tentando di non farsi vedere,non fino alla fine della canzone almeno.
Quella canzone,quella stessa canzone del suo ipod.
Little bird.
-“all’improvviso,ti sbatte addosso e sbam!”-
Si sentì quasi stupido,Nick gli mise un dito sul mento come per chiudergli la mascella,mezza aperta < Non andiamo là? > < Non ancora > .

Suonava la chitarra come se non ci fosse un domani.
Nel vero senso della parola,sembrava si liberasse nelle pennate che dava alle corde.
E la sua voce,era un po’ come un inno alla felicità.
Harry non sapeva perché pensasse quelle cose,ma gli erano così evidenti in testa; mentre la ascoltava,sentiva ogni nota sfiorargli un’emozione diversa,e la melodia che veniva fuori non poteva che essere poesia,o una storia,la sua .
Era come se cantando raccontasse di se stessa,e lo affascinava,perché sarebbe rimasto lì come un cretino ad ascoltarla anche tutto il giorno,per riuscire ad arrivare alla fine di quella storia così strana,a volte malinconica,a volte così felice,così liberatoria.
Per sapere qualcosa in più su quel buffo uccellino impazzito che gli era atterrato sul petto quel giorno.

Quando la canzone finì e sentì la sua risata,e l’applauso della ragazza davanti a lei,di spalle,venne svegliato < Allora?Dai Styles,mostra tutto il tuo charm inglese e vai > < Cosa? Sì > < Poi mi racconti di come l’hai conosciuta >,così mosse un passo,tremando un po’mentre alzava lo sguardo da terra che all’improvviso si scontrava con il suo.
Sbam.


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BUONSALVE-SALVINO-LETTRICI-LETTRICINE(?) *Copy right to Ned Flanders* 
Anche stavolta non ci ho messo troppo u.u Vero?

Che poi a questo capitolo ci tengo particolarmente,trovo sia fondamentale,perchè si capisce *o almeno spero :'D* l'idea di Harry su Wendy.
E poi perchè Hyde Park lekarjbfslkjnbgrljksrneklgtnj

No vabene LOL
55 RECENSIONI.
MA VOI SIETE... JEKDBGSJKNBRJ *^*
Non so come ringraziarvi,ora vado a rispondervi *^*

Siete di una dolcezza infinita.
Davvero cwc

Se riuscissimo ad arrivare a 65? o a 69? 
ಡoಡ

sono folle,la droga di Malik è peggio di quella di Tommo,ve lo assicuro ಡoಡ
Un bacio a tutte! E grazie ancora! Questa volta non mi eclisso,anzi si,ma parzialmente. ‿ʘ
Vedete? ‿ʘ

Eclissi parziale di Elly :OOO
HAHAHAHHAHA
no vabè,me ne vado. HAHAHAHHAHA

.Elly xxx



 

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Capitolo 7
*** It's all about her voice. ***


It's all about her voice.


E Wendy rimase per un attimo,forse di più,letteralmente folgorata.
Harry sorrise,salutandola con la mano,e lei fece lo stesso,agitandola e posando la chitarra accanto a lei,mentre Valerie si voltava curiosa < Chi..è > balbettò quando vide la cugina che si avvicinava “tranquilla” ad Harry,Harry Styles,quell’Harry, quello che l’aveva colpita sin da subito,sin da quando era diventata fan di quella band,guardando xfactor uk con lei una sera,attraverso skype.
Quello di cui aveva fatto si e no migliaia di ritratti,su cui amava fantasticare con lei, come sugli altri ragazzi della band.
Harry aveva impercettibilmente allargato un po’ le braccia,come se riabbracciasse una vecchia amica,e aveva involontariamente dato il permesso a Wendy di accoccolarcisi in mezzo.
Nessuno dei due sapeva perché.
Era successo e basta,questione di pochi secondi,qualcosa di stranamente naturale,una successione di azioni inconsciamente desiderate,in cui Harry aveva stretto un po’ la ragazza mordendosi un labbro nel sentire il suo profumo,e lei era quasi morta tremando nervosamente,come un pulcino bagnato,portandolo a stringerla un po’ di più.
Si perché entrambi,chissà perché,avevano sentito un dannato senso di protezione l’uno verso l’altra. Wendy vedendo i suoi occhi stanchi,Harry sentendo la sua voce,e sentendola tremare,in quel momento.

Poi lei era arrossita,uscendosene con un < Ciao > che lo aveva fatto sorridere < Ciao uccellino,hai una voce davvero…Emozionante > si sarebbe voluto dare un cazzotto da solo: Emozionante?
< Oh,grazie > < Poi amo da morire quella canzone > < Anch’io,è una specie di fissazione > risero, < Cosa facevi di bello qui? > chiese lei giocando a tirarsi le maniche del suo maglione < Ero in giro con un amico,tu? > Wendy si voltò verso Valerie divertita < Sono con mia cugina,la ragazza che sta agonizzando al suolo laggiù > Harry la guardò fissarli incredula < Perché..? > < E’ sconcertata dalla situazione credo,dal fatto che io ti conosca,oppure semplicemente si è bloccata così,il che sarebbe preoccupante sai? > Harry rise < Fai uno strano effetto alla gente > continuò Wendy facendolo incuriosire < Forse sono i tuoi occhi,anch’io sono rimasta come lei la prima volta > e il ragazzo si morse un labbro di nuovo,notando che i suoi brillavano < Sono profondi > concluse lei diventando rossa di nuovo.

Nick nel frattempo,dopo aver finto una telefonata per osservarli meglio,si era avvicinato,mettendo una mano sulla spalla dell’amico e sorridendo alla ragazza.Sembrava piacere ad Harry,doveva fare qualcosa.
 
< Allora sei tu la famosa ragazza di cui si parla sempre da un po’ ... > < Wendy > si presentò lei divertita porgendogli la mano per stringerla  < Nick,Nick Grimshaw > < Sono letteralmente innamorata di Radio 1 Breakfast show > esclamò lei mentre gli stringeva la mano < mi fa piacere,anche se di questi tempi è diventato un po’ noioso,c’è sempre questo qua con il suo probably come ospite > disse facendo ridere tutti,mentre Harry gli dava una botta < Dovrei invitarti dolcezza,hai davvero una bella voce > lei sorrise felice < Grazie,ma… non sono niente di che > < Non è vero > intervenne Harry con il tono un po’ troppo alto < Non è vero,e se è Styles ad urlarlo in mezzo ad Hyde Park dovresti fidarti > risero ancora < E’ stato davvero un piacere conoscerti Wendy,Harry mi aveva detto fossi dolce,ma pensavo esagerasse > lei arrossì guardando Harry e abbassando lo sguardo sorridendo come un’ebete < Ora devo scappare,ho avuto dei problemi improvvisi in radio,alla prossima dolcezza,ah ci sentiamo domani Harry! > aveva detto salutandoli e correndo quasi via.

E Harry era rimasto spiazzato.
Lo aveva decisamente fatto apposta,non che gli dispiacesse.

< Ti ha mollato qua o sbaglio? > esclamò Wendy divertita < Direi di si,non che mi dispiaccia > < Non avrei mai pensato che ti avrei rincontrato sai? > disse lei all’improvviso guardandolo negli occhi,lui sorrise < Neanch’io,ma ci speravo,uccellino > < Da oggi mi chiamerai così? > < Mi piacerebbe,aspetta,posso? > chiese indicando il telefono della ragazza che le usciva per metà da una tasca < Oh,certo > così le segnò il numero porgendoglielo di nuovo < Aspetta ti faccio uno squillo e… > < Puoi chiamarmi quando vuoi uccellino,spero ci ri-scontreremo qualche volta > le disse sorridendo < Lo spero anch’io > .
Harry si avvicinò per salutarla ancora,dandole un piccolo abbraccio,come quello di prima e allontanandosi,lasciandola lì a tremare.
Infondo era normale no?
Come con una fan,no?

Tentando di non farle notare,che per qualche strano motivo,tremava anche lui,o forse era la sua gamba? Vibrava piuttosto,
ah, il telefono.
Rispose di scatto senza neanche guardare lo schermo :- Harry?;
la sua voce gli balzò in un orecchio dolcemente,così si voltò all’improvviso,non appena arrivato al viale -Wendy?
La vide salutarlo con la mano sorridente –Ciao riccio; aveva esclamato ridendo e attaccando poi.
Lasciando il sorriso sulle labbra di Harry,grande almeno come il suo.

Quando il racconto di Wendy finì Valerie era sconcertata.
< Quindi tu vorresti dirmi che gli sei sbattuta contro,e poi lo hai incontrato in aereo perché ti eri persa cercando un bagno? > la ragazza annuì divertita < Una domanda,PERCHE’ NON ME LO HAI DETTO > Wendy divenne seria all’improvviso,finendo il suo starbucks e aprendo un po’ la bocca < Non lo so >,e così Val scoppiò a ridere,ancora decisamente sorpresa.
< Non so se sono io,ma se fosse stato tempo fa,ora tu saresti sciolta a terra Wen’ > < Oh avresti dovuto vedermi in aeroporto > < Per di più sembravi piacergli,rendiamoci conto,io vivo qua da tutta la vita e avrò visto i ragazzi da lontano si e no una volta,tu arrivi e già fai conquiste > Wendy rise all’espressione esasperata di Valerie.
Giusto conquiste.
< Puoi stare tranquilla se è per questo,l’unica cosa che ho conquistato è la libertà > < Non si chiamava Harry? > < Voglio un altro caffè >.

Nick rise soddisfatto del suo “lavoro” : –Beh,questa volta è carina per davvero;
concluse sdraiandosi sulla comoda poltrona di casa sua,davanti al suo Mac alla ricerca di qualche notizia interessante,mentre era al telefono con Harry –Sei stato perfido; esclamò il ragazzo
–Ma hai il suo numero no?;
–Beh si.. ;
–Non mi lamenterei,anzi,la inviterei ad uscire,sembra una ragazza semplice,non troppo sofisticata,portala a fare un giro a Londra,non è di qui giusto?;
–No,è italiana;
–Bene! Harry cosa ti succede? Sei strano,di solito sei tu a dare questi consigli;
–Lei è diversa;
–Mh?;
–Wendy,non è come le altre;
–Cosa te lo fa pensare?La conosci da due giorni;
–La sua voce.

Eppure Nick aveva ragione,
Pensò Harry.
Solo che non aveva capito un bel niente.
E forse neanche Lui lo aveva fatto davvero.
Non voleva fare conquiste,trovarsi una ragazza così,perchè "gli serviva" ,e via.
Lui voleva conoscerla.
Voleva sapere del suo passato,voleva sapere che c’era dietro a quegl’occhi così grandi.
Voleva capire perché era scappata,come lei stessa aveva detto.

E no,non sapeva perché.
Sapeva solo,e tutt'ora sa,che a volte la vita fa così,senza un perché,lascia che le situazioni ti si attacchino addosso,all’anima,al cuore,le orecchie,gli occhi,tutto,e all’improvviso tu ci sei dentro.
E non puoi scappare. Non vuoi farlo.

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Okay,mi dispiace molto postare oggi,che è il giorno della memoria,però vi lascio questo,perchè davvero,una cosa del genere non va dimenticata,è la frase di una delle mie scrittrici preferite. Che non è diventata grande. Le è stato tolto il diritto di crescere,di vivere.
per non dimenticare,dal diario di Anne Frank http://www.twitlonger.com/show/krcdv1 .

Questa volta il mio angolino qua in fondo non è molto allegro,ma non potevo ignorare qesta giornata.

Spero vi sia piaciuto il capitolo bellezze,e che mi recensirete anche questo :OO

So che l'abbraccio tra Wendy e Harry potrebbe sembrarvi prematuro,ma ho tentato di simboleggiare il "senso di protezione" che provano l'uno verso l'altra :OO LOL E POI LE MIE PIPPE MENTALI ERANO INARRESTABILI,PER CUI. hahahhahahahah :'D

Cagatemi :C 
Vi voglio bene,siete sdjkbsalbhfr *^*

.Elly che non si eclissa,ma che smaterializza ʘoʘ 

xxx



 

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Capitolo 8
*** An unaware necessity. ***


An unaware necessity.


Quella sera Valerie e Wendy ci avevano messo un po’ ad addormentarsi.
Anzi,forse non l’avrebbero fatto.
E ora erano lì,sedute nella bow window a guardare un po’ il cielo notturno di Londra,un po’ la tv.
Val aveva accennato,un po’ controvoglia,ad una discoteca,ma entrambe avevano preferito altri programmi,e così dopo cena si erano allontanate da Hyde Park e dal centro e dopo una passeggiata erano di nuovo a casa,a chiacchierare e ridere,mentre Wendy ogni tanto,chissà perché controllava il telefono.

< Cosa controlli? > domandò Valerie sorridendo maliziosa < Nulla,i miei,più di venti chiamate perse,e messaggi > < Beh saranno preoccupati > Wen’ annuì,bloccando la tastiera e tornando a concentrarsi al cielo < Non cederò comunque > < Fai bene > < Ho solo paura che poi chiameranno la nonna e la accuseranno,oppure i tuoi,quando è stata tutta colpa mia > < Non preoccuparti di questo,qui sei a casa,glielo diranno,e non potranno fare niente,non penso proprio verrebbero fin qui > tentò di consolarla < Non lo so,non importerebbe,solo non voglio litighino ancora > lo schermo si illuminò all’improvviso,di nuovo,e Wendy lo coprì con un cuscino,totalmente controvoglia ad una ramanzina via messaggio o quant’altro.
Valerie però lo prese all’improvviso < Val,dai non.. > < Zitta > e lesse il messaggio ridendo,facendola un po’ innervosire < Che c’è? > < Tua madre ti chiede se domani hai da fare a pranzo > disse la cugina all’improvviso,scoppiando a ridere.
Sua madre?
Wendy riprese il telefono veloce alzandosi in piedi di scatto “ Ciao uccellino,hai da fare domani a pranzo?  Spero di non averti svegliata,buonanotte xxx” .
Le si aprì un sorriso enorme,e poi rise anche lei,sedendosi di nuovo.
< Mia madre non è mai così gentile > esclamò divertita < Oh no,è stato carino dai > continuò Valerie < Sì,è vero,ma è strano > < Cosa? > < Cosa vuole da me?Non è strano? > < Wendy,vuoi un disegnino? > lei le lanciò lo stesso cuscino di prima dritto in faccia < Lui è bello e famoso,cosa c’entro io? > e Val invece,le lanciò un’occhiataccia < Anche se sono curiosa di sapere di più,su di lui > < In che senso? > < E’ triste,c’è qualcosa che non va,io…Non lo so,vorrei conoscerlo,sapere > la cugina le prese il cellulare di nuovo dalle mani < Allora c’è una sola soluzione > < Val,dai aspetta,cosa scrivi,non ho deciso,non andiamo a in libreria domani mattina,per il lavoro? > < Sì,ma a pranzo sarai libera,non ti farà mica iniziare subito! Maddy non è così cattiva,poi mi ha detto di aver trovato un’altra ragazza,quindi non avrai troppo da fare,soprattutto domani,leggi,dimmi se va bene > Wendy riprese il suo telefono veloce “No non mi hai svegliata bello!Domani sono liberissima,solo per te :* ;) xxx” e scoppiò a ridere < DIMMI CHE SCHERZI AHAHAHHAH > esclamò scompisciandosi < Sì,in effetti scherzo,MUOVITI A RISPONDERE > < Okay okay! > e riformulò il messaggio “Hey! Ero sveglia non ti preoccupare,certo che sono libera,dove ci vediamo? Buonanotte anche a te Haz xxx” .
< Uuuh Haz,ma che carina > cinguettò Valerie sbirciando < Eddai! Com’è? Va bene? > < Si,BASTA CHE INVII > e spinse per lei il tasto invio,facendola sobbalzare.

La risposta arrivò troppo in fretta,stupendo un po’ Wendy.
Non si capacitava,non aveva idea del perché quel ragazzo,fosse così interessato.

“Dove vuoi,ti vengo a prendere io,verso le 13 va bene ?” “Posso raggiungerti se è un problema,dovrai lavorare,mi dispiace farti fare mille giri solo per me” < Sei pallosa Wendy > esclamò Valerie leggendo il messaggio < Ma smettila > “Non preoccuparti,dammi l’indirizzo,non vorrei che ti perdessi di nuovo uccellino xxx” < Ha ragione > dissero in coro ridendo < l’indirizzo? > domandò Wen’ < Carnaby Street,The Old Library Cafè > lei digitò veloce “Carnaby Street,The Old Library Cafè,dovrei iniziare a lavorare lì,allora a domani Haz” “A domani uccellino,buonanotte xxx” “Buonanotte xxx”.
Valerie le saltò praticamente addosso ridendo < Mia cugina ha un appuntamento con Harry Styles! > urlò mentre cadevano a terra < Non è un appuntamento! Andiamo a pranzo! > < E le vostre foto saranno ovunque! > < VALERIE > < E tutti penseranno che tu sia la sua nuova ragazza! > < Oddio perché condannarlo così? > < Quanto sei idiota Wen’! > < Ti voglio bene Val > risero ancora < Anch’io signora Styles > < SMETTILA > < Mai >.

Harry si era svegliato strano quella mattina.
Aveva qualcosa allo stomaco,e alla bocca.
Qualcosa che lo divorava,ma che allo stesso tempo costringeva le sue labbra a stare ferme in un sorriso.
Sentiva come una fitta,che gli arrivava fin al cervello e gli faceva formulare mille e mille domande al secondo.
Ecco cosa,la curiosità,l’eccitazione.

Wendy non era da meno.
Si era svegliata per prima,e aveva preparato,tentando di fare il meno rumore possibile,e soprattutto il meno casino possibile,la colazione.
Si era dilettata nell’antica arte dei cereali,ed era rimasta almeno dieci minuti davanti al frigo,indecisa su cosa la cugina fosse abituata a mangiare la mattina,ma soprattutto fissa,a pensare a cosa avrebbe fatto una volta che lo avesse visto,a cosa avrebbe potuto chiedergli senza sembrare troppo indiscreta.
Batteva il piede nervosa guardando il nulla.
E per poco non batté anche i denti.
< Il freddo del frigo ti da’ alla testa cuginetta?O sei un po’ nervosa? > Wendy lo chiuse gettandosi verso di lei e gelandole il viso con le mani fredde,divertita < Buongiorno Val > < Buongiorno miss gelo,daai,sono fredde,hai preparato i cereali? > la ragazza annuì soddisfatta < E perché non è esploso nulla? > < Che stronza che sei > esclamò Wendy dandole un pizzico e sedendosi con la ciotola di cereali tra le mani < Ma io ti voglio bene > < Ah-ah > < Allora,pronta per oggi? >.
La ragazza mandò giù un po’ di cereali annuendo < Sì,anche se dalla tua ultima descrizione,ho un po’ paura di Maddy > Valerie la schizzò sul viso con il chucchiaino del latte < Non parlavo di questo cuginetta > < E di cosa? > < Non fare la finta tonta…Cos’hai intenzione di mettere? >.

Ecco.
Ci sono due modi,entrambi molto efficaci,per far innervosire una ragazza già in crisi,che deve uscire con un ragazzo.
Il primo < Ehi,ferma,hai un brufolo,oddio,sì proprio qua >.
Davvero davvero perfido,che porterà ad un’immatura esplosione e che lascerà una cicatrice più grande del brufolo stesso e che condurrà quindi il soggetto ad una crisi esistenziale\isterica.
Il secondo< Cosa ti metti? >.
Questo credo sia davvero il migliore,soprattutto se ti piace vedere qualcuno in preda ad un attacco epilettico.
O che comunque scazza in aramaico antico.
Comprensibile solo ad un soggetto nelle stesse condizioni.

Non che Wendy fosse mai stata una che stesse sempre a pensare a come vestirsi,come apparire. Forse era questo che la penalizzava,preferiva curare se stessa prima dentro.
Non che Wendy invece,fosse stata sciatta,tutt’altro.
O al contrario una di quelle che ambiva alla perfezione,a cui avrebbe comunque subito rinunciato,considerata la sua quasi inesistente autostima.
Ma quel giorno fu davvero in crisi.
E non sapeva perché; forse perché infondo a lei interessava sapere di lui,non fare colpo,non troppo,non che le sarebbe dispiaciuto piacergli,almeno un po’.
Piuttosto aveva paura,un po’ dei giudizi di tutti quelli che l’avrebbero vista con lui,un po’ perché non voleva farlo sfigurare.
E sì,non c’è cosa peggiore di chiedere ad una ragazza “Cosa ti metti” prima che esca con qualcuno,che sia un amico,qualcosa di più o un conoscente,il che potrebbe anche essere peggio,se quest’ultimo come in questo caso,fosse una celebrità.
Anche se Wendy lo aveva sempre pensato: Harry era molto di più che il bel ragazzo di una boyband,come Liam,Louis,Zayn e Niall d’altronde,e si chiedeva come molte delle sue fan (e ce n’erano fin troppe di quel genere) non lo avessero capito.
Si perché è facile amare qualcuno quando appare così cristallino agli occhi di tutti,così perfetto,bello,adorabile,simpatico,intelligente e quant’altro.
Più difficile è interessarsi e amare invece quelle piccole cose che rendono umana quella persona,quelle stranezze,quei difetti,i sorrisi tristi,ciò che c’è dietro quella bella facciata. E Wendy,sin da quando aveva conosciuto quella band,ed era stata attratta da Harry,aveva sempre desiderato conoscerli,conoscerli affondo,e magari amarli.
Invidiava,e lo aveva sempre fatto,tutte quelle persone che avevano avuto quella possibilità,e disprezzava invece,quelle a cui non era importato minimamente.

Quando se ne uscì con un semplice maglione lungo,blu,a trecce,un po’ largo,e dei jeans neutri e normali,con sotto un paio di converse bianche,Valerie non seppe cosa dirle. Non perché non fosse d’accordo,anzi.
Si stupiva solo della sua semplicità,era naturale,poco trucco,un po’ di eye-liner,i capelli legati in una treccia alquanto lunga,con la frangetta lunga sulla fronte,e due perle come orecchini.
E si chiedeva,sperava,che Harry l’avrebbe apprezzata,perché no,non avrebbe mai trovato qualcuno come lei. Non avrebbe trovato nessuna Taylor che potesse competere,nessuna modella,nessuna bella attrice del momento. E ne era certa,come avrebbe voluto lo fosse anche Wendy.
La quale pensava a tutt’altro che ad una relazione,o ad un apprezzamento da parte di Harry,e continuava a porsi domande su domande.
Domande da porgli,domande da porre a se stessa.
Pensava anche che chiunque avesse potuto vederle dentro in quel momento,sarebbe impazzito. Perché era un po’ un mix di colori la sua anima quella mattina.
Giallo,per la felicità;
viola,per la curiosità;
rosso,per l’eccitazione;
verde,per la speranza di sapere di più;
blu,per la malinconia di non poter far nulla nel caso Harry fosse stato davvero male.
La cosa che la sorprendeva,era quel celeste che pian piano la invadeva mentre Valerie le parlava,in macchina,del lavoro che avrebbe fatto,e della nuova vita che avrebbe intrapreso.

Quella mattina Harry fu più "svelto" del solito.
Piuttosto…buffo,era molto attivo alla riunione,sembrava volesse sbrigarsi,e non stava fermo un attimo con la gamba,nervoso,impaziente,a momenti pensieroso,altri dannatamente attento ad ogni dettaglio.
E Lou,quanto gli altri,era dannatamente curioso.
Perché Harry all’improvviso così sveglio,la mattina alle 9 poi,era davvero,davvero strano. E lo sarebbe stato in ogni caso.
Post-depressione o meno.

Prese le prime decisioni sull’album e finalmente messe appunto le date dei loro impegni nei prossimi mesi,ebbero finalmente una ventina di minuti di pausa.
E Lou ne approfittò,rapendo Harry nella stanza accanto.
< Hai bevuto di nuovo caffè prima di andare a dormire? > domandò facendolo ridere di gusto < No,no,solo tè,per carità,l’ultima volta ho dormito neanche due ore > < Allora? > < Allora? > < Harry > < Allora cosa? > passarono dieci secondi in cui il più grande lo fissò interrogativo,mentre Harry elaborava una spiegazione che non avrebbe incluso “ESCI CON UNA?!” che sarebbe arrivato alle orecchie dei manager,nella stanza affianco,e di chissà chi altro.
< Come si chiama? > domandò alla fine curioso < Wendy > < Come l’hai conosciuta? Sai che odio tirarti fuori le cose dalla bocca > < Ma non è vero,ami riempirmi di domande e mettermi in soggezione Lou > < Dettagli,rispondi > < In aereo,si era persa cercando un bagno > Louis scoppiò a ridere < Degna di te insomma > < Finiscila,non ti dico più niente! > < E com’è? > Harry roteò la testa sorridendo,non riuscendo a nascondere bene il fatto che quella situazione lo divertiva,e parecchio anche.
< E’ una conoscente,ed è interessante,non farti pippe mentali Lou > < Quello tienilo per dopo,com’è,fisicamente > < Bella,è italiana,per metà > < Scura e belle forme? > Harry scosse la testa < Bionda,miele credo,belle forme si..Però te l’ho detto > la porta si spalancò facendo sobbalzare entrambi < Ehi,si ricomincia > li avvertì Liam,riuscendo subito dopo < Non la scampi bello,lo sai > < Lo so Lou,tu non farti pippe mentali > < E tu non pensare di poter tenere tutto nascosto,a me >.

Neanche Louis,come Valerie capiva,forse perché non era coscente,che c’era un altro tipo di interesse in quel momento,come d’altronde Harry e Wendy,non erano consapevoli,al contrario,che avrebbero avuto bisogno l’uno dell’altra,insieme,per stare meglio.
Perché  è più facile affrontare il passato e guardare avanti,quando si è in due,nella stessa situazione. Ed era incredibile,come loro,si fossero trovati volando e sbattendosi addosso,mentre entrambi tentavano di scappare da lui.


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MI CHIAMAVANO SPEEDY GONZALES(?)
Che poi non ho idea se si scriva così o meno HAHAHAHAHHAHAHA

STO.POSTANDO.CAPITOLI.A.RAFFICA.
E sto tralasciando un po' la FF vecchia D:
Ma posterò presto anche lì e.e
Non temete(?)

HAHAHAHHAHAHAHHAHAHAH
79 RECENSIONI *^* 
Siete slkajbflsbfhkb OKAY?

Annuite,qualsiasi cosa  slkajbflsbfhkb significhi e______________e
E' comunque un aggettivo mooolto positivo :'D

Volevo ringraziare quella meraviglia di "LaRagazzaUnicorno_" che mi ha segnalata tra le storie scelte.
Ti amo,davvero,sarebbe un onore cwc
Non so come ringraziarti bellezza,per qualsiasi cosa,dimmi e.e
davvero GRAZIE. <3

RECENSITEMI DONNE.
FATELO.NE HO BBBBISOGNO.

OKAY?! 
Sono una rompiRECENSITEMIcoglioni.
Ma per davvRECENSITEMIero.

Me ne vado,vado a rispondere a quelle dell'altro capitolo *^*
Un bacio a todos!

Ve ammo.

Mi straeclissovaporizzo.

.Elly

 

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Capitolo 9
*** She has come home. ***


She has come home.


Quando Maddy vide Valerie entrare con quella strana ragazza alle spalle,che si guardava intorno,apparentemente non lasciando che le sfuggisse alcun dettaglio,si incuriosì. Sistemò meglio gli occhiali sul naso,strizzando gli occhi e si alzò,con un po’ di difficoltà per la sua stazza,decisamente non piccola,o leggera, e con una velocità che quasi fece spaventare Val,che la conosceva ormai da anni.
< Buongiorno ragazze > disse avvicinandosi per osservare meglio la nuova arrivata < Buongiorno Maddy,lei è mia cugina.. > < Wendy > concluse per lei la frase scandendo bene quella parola,distogliendo la ragazza dal suo così ‘ossessionato’ osservare < Buongiorno signora Owen,è un piacere conoscerla > esclamò felice Wen’ tornando sulla terra,e stringendole la mano < Anche per me,chiamami Maddy tesoro,benvenuta a Londra > Wendy le sorrise riconoscente < Allora,Valerie mi ha detto che hai bisogno di lavorare,e qui di lavoro ce n’è fin troppo,cosa ti piace fare nella vita tesoro? > < Perché con lei sei così gentile? Mi aspettavo più un impatto,ciao,piacere,ORA AGISCI come facesti con me > urlò Valerie che intanto,era andata dietro al bancone,e si sistemava il grembiule,corto,nero < Perché non fa troppe domande! Vieni,andiamo nel mio ufficio tesoro > < Oh,tu aspetta e vedrai Maddy! > .

La prima impressione di Wendy su quel posto non poté che essere delle migliori.
Era un negozietto,dalla facciata in legno ed una grande vetrina,in quelle vie piccole e antiche,invase dai turisti,in Carnaby Street.
Appena entrata poi,era stata invasa da uno strano e dannatamente piacevole mix di profumi,quello dei libri,libri nuovi,libro antichi,e caffè.
Le tre altissime librerie,di legno scuro,si innalzavano in file verticali come in una vera e propria biblioteca,e davanti ad esse,c’era un bancone,con la cassa,dove era seduta Maddy,piegata su fogli,scontrini e conti da fare.
Direttamente accanto,nell’angolo sulla destra,c’erano invece dei tavoli,con delle poltroncine,e il bancone del bar,con ogni tipo di alcolico,caffè è quant’altro avesse dovuto contenere.
Tutto nelle varie tonalità del legno,mai troppo chiare.
La cosa che l’aveva incuriosita di più però,era quel piccolo palchetto infondo all’area dei tavoli,qualcuno avrebbe dovuto suonarci,magari un giorno anche lei l’avrebbe fatto,magari.
E di certo ora,che percorreva il piccolo corridoio tra il bancone di Maddy e quello del bar,e accedeva a delle scale,antiche,la sua impressione non cambiava affatto.
Quell’ambiente le piaceva,nonostante tutto era luminoso,e antico,al punto giusto,e quel profumo invadeva anche il secondo piano dove si trovava una stanzetta con delle giacche e degli armadietti e una porta di vetro che dava sul beige,con su scritto “Owen’s office” ,la donna aprì la porta facendole segno con un sorriso di seguirla.

< Allora,cosa ti piace fare Wendy? > le domandò sedendosi e cercando qualcosa in un cassetto della scrivania,la ragazza tentennò un po’ < Qualsiasi passione va bene Wendy,siediti pure,non credo che ti piaccia fare la cameriera o la commessa,non deve essere..Strettamente collegato a questo lavoro,voglio solo conoscerti > e Wendy annuì sedendosi < Cantare,suonare,qualsiasi cosa riguardi la musica,e amo leggere,disegnare,scrivere…a dire la verità Signora Owen,mi piace fare un po’ di tutto > la donna rise < E’ un bene Wendy,un giorno vorrò sentirti cantare sai? Cosa suoni? > < Un po’ di pianoforte,e la chitarra > < Mh,si,direi che dovrò proprio sentirti,eccola! > finalmente smise di frugare nel cassetto,e tirò fuori una piccola chiave porgendola alla ragazza < Tieni,questa è la chiave del tuo armadietto,spero ti troverai bene qui > < Sicuramente > la donna si stese meglio sulla sua poltrona,osservando ancora la ragazza < Ho pensato Wendy,a dire la verità ho bisogno,di qualcuno che conosca bene i libri,gli autori,la letteratura in generale,che possa classificare tutti i libri più antichi,nella libreria di sotto,quella infondo,è un lavoraccio,non molti li leggono,quindi hai tempo,e Valerie mi ha detto che hai fatto un liceo decisamente adatto a questo genere di cose > < Sì,credo di si > < Ovviamente oggi potrai staccare all’ora di pranzo,poi gli orari li vedremo bene domani > sospiro di sollievo < Perfetto,grazie mille signora Owen > < Maddy,chiamami Maddy,poi fra poco dovrebbe arrivare… > un bussare nervoso e frettoloso alla porta fece sobbalzare entrambe < Avanti! Ecco,la tua collega,Juliette,buongiorno! > e Wen’ si  voltò all’improvviso,
< Wendy? > < Juls! > < Vi conoscete? > le ragazze sorrisero < Si > < Ancora meglio! >.

< Il destino ha voluto,numero o meno,che non ti saresti liberata di me Juls > esclamò Wendy ridendo mentre insieme,sistemavano il più delicatamente possibile i libri,molti ridotti davvero male,in fondo al negozio < Perché avrei dovuto? Come  ti trovi qua? > la ragazza sorrise annuendo tirando giù uno scatolone dal piano più alto della libreria < Bene,mi trovo davvero bene > rispose felice < E ho visto che anche tu hai fatto dei bei incontri > Wendy si voltò verso la ragazza, arrivandoci solo dopo < Cos…Ah! Sì,devo dire di si,anche se per ora solo uno su cinque,ma come lo hai saputo? > Juls rise < oh ci sono un po’ di foto in giro sai? Comunque hai tempo per gli altri quattro,come va il lavoro? > < Allora.. ehm..Tutte le opere di Shakespeare sono qui,inizio a metterle in ordine alfabetico,te? Come va con Hemingway? > Juliette le mostrò lo scatolone pieno dal fondo delle scalette su cui Wendy penzolava < Direi che sono in alto mare,spero di finire per l’ora di pranzo > < Stacchi anche tu a quell’ora? > Juls fece di no con la testa sospirando < Viene..il mio rag..Cioè un mio amico,sì… A trovarmi qua,e spero di avere un po’ di tempo > < Oh,forte > < Tu invece? > < Per oggi sì,stacco a quell’ora,esco con..Un ragazzo > < Forte > risero entrambe <  Abbiamo già fatto conquiste allora! E lasci sole me e tua cugina? > < Mi dispiace se avete bisogno di.. > < Wendy,scherzavo > Juls rise,era davvero strana quella ragazza,decisamente.
O piuttosto,dolce,le ricordava tanto Liam,magari un giorno glielo avrebbe fatto conoscere,dato che era una fan.

Finita la riunione Niall e Harry erano scattati in piedi,insieme,facendo ridere e incuriosire il resto dei ragazzi.
< Allora ragazzi,buon lavoro > avevano esordito i manager chiudendo finalmente quella tortura; avevano così salutato e poi,i due erano schizzati a mettere le giacche e prendere le loro cose.
< Andiamo da Nandos? > aveva proposto Liam,quasi implorando < Io devo uscire > avevano risposto dispiaciuti in coro Niall e Harry,attirando la sua attenzione e quella di Zayn e Louis < Oh,okay,tu dove vai? > si erano domandati,in coro,di nuovo,ridendo subito dopo < Vado a pranzo,con …Ehm una ragazza > tossì Harry guardandosi le scarpe < COSA?! > urlarono gli altri < Sì,una ragazza,cosa c’è di strano? > < Nulla,non ci hai detto niente > < Perché è successo ieri ehm..Tu Niall? > < Io vado a fare compagnia a Juls a pranzo,tu da che parti devi andare? > < Carnaby street > < Anch’io > < Forte > risero di nuovo < Ecco perché eri così pimpante > se ne uscì Zayn sorridente < Potrebbe essere,eri così sveglio Harry,è strano > < Oh grazie Liam > < Dai,seriamente com’è? > domandarono poi curiosi < Oh,ehm… Ve lo racconto domani,io avrei fretta,Niall,vuoi che ti accompagni? > < Uno strappo in effetti mi farebbe comodo > < Bene!Ciao ragazzi! > < Ciao! > esclamarono tutti tentando di mantenere un po’ di contegno,anche se diamine,lo avrebbero pedinato,non aveva davvero accennato nulla. Che fosse tornata Taylor?
No,impossibile.
Prima di uscire Louis lo fermò < Non scappi,bello > < Lo so,Loulou > < Bene,auguri! >.

Quando furono le 12 e 30 Wendy e Juls non si erano neanche accorte di aver finito,o dell’ora che fosse.
Stavano ridendo sedute sulla scaletta dell’antica libreria che avevano sistemato,e non avevano neanche guardato l’orologio.
Fu il campanellino che suonava ad ogni aprirsi della porta del negozio,che le svegliò,cioè,prima svegliò Juliette,che era balzata in piedi,e poi Wendy,che aveva finalmente notato l’ora,e che si era alzata dalla scaletta tranquilla,sistemando il grembiule e notando lo strano sguardo della cugina,che sembrava paralizzata.
Poi la voce conosciuta,fin troppo,di due ragazzi,che avevano salutato cordiali,subito dopo lo sbattere leggero della porta che si chiudeva.
Non aveva neanche fatto in tempo ad essere nervosa,no.
Niall era comparso sulla porta del negozio,salutando Maddy e poi …Juls, e di seguito aveva visto Harry.
Poi il suo sguardo era tornato sui due…Niall e Juls?
Wendy rimase ferma immobile guardandoli salutarsi con un bacio tenero.
Era lui “l’amico”?
Si spiegava tutto,anche la foto un po’ troppo affettuosa sul telefono.
Poi scosse la testa illuminata improvvisamente dal sorriso di Harry,che la salutava dall’entrata scuotendo la mano.
Il fatto che tutto ciò fosse successo in pochi secondi le era più che ignoto,era rimasta imbambolata dalla scena,e ora,aveva il cuore a mille.
Maddy aveva alzato lo sguardo dalle carte,sorridendo e facendo un cenno alle due ragazze,come per dar loro il permesso.
Così Wendy aveva tolto il grembiule,oltrepassando il bancone e dirigendosi dal ragazzo.
< Ciao uccellino > Aveva esordito lui felice abbracciando la ragazza,come se fosse una vita che non la vedesse < Ciao Harry ahah > aveva letteralmente cinguettato lei divertita < Hai fame? > le aveva domandato Lui per rompere il ghiaccio,osservandola meglio,in ogni dettaglio < Abbastanza,vado a prendere le mie cose,torno subito > < Certo,ti aspetto qui >.
La ragazza corse veloce di sopra,mentre Harry la guardava,e Niall,Maddy,Juliette e Valerie osservavano lui.
< Quindi è lei? > chiese il biondo sorridente < Sì > < è bellissima > Harry aveva annuito sorridendo,mentre Juls dava un pizzico al ragazzo < Ah sì? > < Oooh,ma come siamo gelose > < Sempre e comunque, non mi aveva detto nulla,l’ho incontrata in aereo > < Anch’io > esclamò Harry ridendo < E quindi sei tu il “ragazzo”  > e non fece nemmeno in tempo a rispondere < E lui era l’amico? > che Wendy era riapparsa dalle scale all’improvviso,ridacchiando < Amico? > domandò Niall deluso < Tentavo di non sbandierarlo tesoro,altrimenti i tuoi manager friggono prima te e poi me > < Giustamente >.
Wendy si era fermata un secondo,accanto ad Harry,ancora un po’ nervosa per la sua presenza,e per il fatto che anche Niall,uno dei suoi idoli,fosse lì,abbracciato a quella ragazza che aveva incontrato pochi giorni prima in aereo,e con cui aveva riso tutta la mattina.
Poi aveva notato Val,che si nascondeva “cercando qualcosa” sotto al bancone < E’ una fan? > gli aveva domandato Harry divertito < Sì,direi di si,è stata lei a parlarmi di voi anni fa,e così mi sono appassionata ad XFactor UK > < Sei una fan anche tu? > chiese Niall all’improvviso entusiasta  < Oh,si,direi proprio di si > < Se prendessimo un caffè prima di andare? > propose il riccio osservando la cugina di Wen’ < Le fareste prendere un attacco di panico,ma te ne sarei grata > rispose lei ridendo per la strana frase che le era uscita.
E a Valerie era davvero quasi preso un attacco di panico,mentre Niall e Harry si erano seduti davanti al bancone e le avevano domandato se,anche se fuori orario,avrebbe potuto far loro un caffè.
Wendy aveva così salutato Maddy ,Juliette,e Niall,mentre Valerie agonizzava sorridendo sul bancone facendole un cenno con la mano e Harry la raggiungeva,pronto ad uscire.
< Non le è venuto un infarto > disse lei mentre uscivano ridendo < Oh,grazie al cielo no,però era nervosa > < Ne ha tutti i motivi,infondo > < Tu sei nervosa? > domandò Harry curioso facendola ridere ancora < No,non più,forse un po’,solo perché ci guardano tutti > < è normale,dove ti va di andare? > < Nandos? > le balzò in mente < Perfetto,la macchina è qua vicino > < Non perché sia l’unico locale che conosca eh > scoppiarono a ridere < Avremo tempo per girare tutti i ristoranti di Londra,se vorrai > < in un giorno? Hai tanta fame Harry? > domandò lei curiosa facendo ridere lui,questa volta < Quanto ti fermi a Londra? > < Tutta la vita > < Beh allora c’è tempo > < Concordo > .
E così risero,
e per un momento,una volta,entrambi guardarono avanti,e non indietro,e il passato dovette nascondersi in un angolo ad aspettare,solitario.

Da quando si erano seduti entrambi avevano iniziato a tormentarsi le labbra,non dall’imbarazzo,ma dalla curiosità.
E così era stato Harry a cominciare,dopo aver riso una buona manciata di minuti per quello stesso motivo,per quella stessa curiosità che chiunque avrebbe notato nei loro occhi < Allora uccellino,il passato ti sta ancora addosso?O sei riuscita a scappare? > Wen’ annuì sorridendo < E’ sempre pronto all’agguato,ma è lontano da casa,è molto meno potente ora > risero,di nuovo < Posso domandarti,perché sei scappata? > la ragazza alzò lo sguardo dal menù,sbattendo all’improvviso sugli occhi di Harry,facendolo paralizzare per un attimo < Per respirare > affermò < Ti soffocava? > < Non solo il passato,anche il presente,in cui vivevo,non ce la facevo più,e così ho preso una decisione e sono volata fin qua > < E ora respiri? > chiunque li avesse sentiti parlare a metafore,in quel modo,non li avrebbe capiti davvero,o non del tutto.

Era un po’ un loro linguaggio,un loro cinguettare diverso dagli altri,perché entrambi nella stessa situazione.
E Wendy si chiedeva come Harry potesse capirla così bene.
Ed era sempre più affamata,di sapere.

< Direi proprio di sì,nessuno mi costringe a costruirmi un futuro che non voglio,e tutte le persone che prima mi soffocavano non ci sono,ci sono solo…Novità > La ragazza osservò ancora una volta Harry,capendo che forse,per estrapolare da quegli occhi così verdi,cosa nascondeva loro dietro,doveva raccontargli di lei.
Se davvero le loro storie erano così “simili” che lui potesse capire,come dava a vedere.
< Vivevo in una situazione strana laggiù,o forse fin troppo comune,i miei volevano farmi studiare medicina,e io ho persino paura del sangue > risero ancora < Pretendevano la perfezione dalla persona più imperfetta e strana del mondo,e io non respiravo … Non sono mai stati tanto presenti da conoscermi bene per sapere cosa mi stavano portando a fare,e beh… Neanche da immaginare che poi sarei scappata sul serio,come ho fatto > Harry la osservava parlare,pesando ogni parola e ogni suo sguardo,smorfia,espressione,vedendola aprirsi a lui con una tale tranquillità e fiducia che le sarebbe scoppiato a piangere tra le braccia,raccontandole anche lui,cosa lo stava strozzando,dall’interno.
< Laggiù tutti pretendevano da me,qualcosa che non potevo dargli,volevano una Wendy perfetta che non esisteva,dal mio ex ragazzo,alle mie “Migliori amiche”,sono scappata perché quel passato e quel presente mi stavano sfinendo,e sono venuta qua,da questa parte della mia famiglia,in questa città che considero la mia vera casa,pur essendoci venuta una sola volta in vita mia >.

E Harry sapeva fin troppo bene,come ci si sentiva quando tutti pretendevano qualcosa da lui,qualcosa che non sentiva di poter dare,e che lo faceva sentire così frustrato,e a volte insicuro.

< E forse sono una codarda,ma non si vive per accontentare gli altri,o per essere qualcuno che non sei e non sarai mai,ero una persona morta > < Non è codardia,anzi,è coraggio > proferì Harry guardandola negli occhi < Punti di vista,credo > < Lasciarsi una vita alle spalle nonostante tutto,come hai fatto te è un punto di forza Wendy,non è codardia,e più che scappata,io direi che tu sia tornata,uccellino >.

A Wendy si sciolse il cuore,e si riaccese l’anima.
Era tornata.


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TA-DAAAAAAAAAAAAAAAAAAA'
Come vi è sembrato?

Spero che apprezziate la stranezza di questo capitolo dolcezze,
sto leggendo le vostre recensioni ora *O*
Mi fate morire cwc 
Soprattutto quelle chilometriche,c'è un gusto pazzesco a leggerle sfdhbvgjsnbfk

Comunque!
Aggiornerò presto anche questa volta u.u
E anche l'altra storia,che sto trascurando un po' D:

Spero mi lascerete altre recensioni,ci tengo parecchio a questo capitolo,
e nel prossimo sarà Harry a raccontare della sua vita,per cui: TANTE RECENZIONZ - ELLY TANTO FELICE- ELLY ZCRIVERE-VOI ZABERE TUTTO.
E Zayn avere botilia.

Cosa c'entrava la botilia?
Teoricamente nulla,ma Zayn c'entra,sempre.
Perchè lui usa l'Oreal,lui vale.

Boh,sto delirando AHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHA

Alla prossima,qui Elly,Zayn e botilia,linea allo studio.

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Capitolo 10
*** Human curiosity. ***


                                             .Human curiosity.

E
in realtà Harry non immaginava nemmeno quanto quelle parole avessero potuto smuovere l’anima di Wendy.
Le aveva dette con convinzione certo,
ma non sapeva quanto pesassero,positivamente,in quel momento sul cuore di quella ragazza,che sorrideva tentando di nascondere gli occhi lucidi.
Forse lo aveva capito subito dopo,quando l’aveva vista scostare disinvolta, nascondendola tra le dita,una lacrima che le era scivolata rapida sulla guancia.
Così le aveva spostato la mano dal viso,prima che quella piccola goccia salata potesse scomparire,e gliel’aveva asciugata lui stesso,facendole tremare il cuore ancora una volta. Con un senso di protezione,di dolcezza,che era più che raro tra due quasi estranei,ma che era nato in entrambi quasi subito,come in quell’abbraccio il giorno prima.
Ed era strano forse,a vedersi,per gli altri.
Ma tra Wendy e Harry,quel giorno come in futuro,non ci sarebbe mai stato nulla di troppo normale,o scontato.
E Wendy stava per dire qualcosa,non sapeva neanche lei cosa,quando il cameriere li aveva raggiunti per le ordinazioni,salutando Harry come un cliente abituale,o un amico. E dopo che quest’ultimo se n’era andato di nuovo,lei continuava a non avere parole.
Così fece affidamento alle sue mille domande.
< E tu Harry? > aveva chiesto subito,spiazzandolo < Da cosa scappavi? >.
E a dire la verità nemmeno Harry lo sapeva bene,
forse perché lui non aveva la possibilità di scappare.
< Da me stesso > aveva risposto mordendosi le labbra,anche se in realtà era da tutto che scappava,o da cui avrebbe voluto farlo.
< O da tutto > si corresse subito,attirando ancora di più l’attenzione di Wendy < Ti chiederai perché mai uno come,con una vita simile,dovrebbe avere questo tipo di problemi > < Sei umano Harry,perché mai dovrei chiedermelo? > “umano” solo lei pensava lo fosse < Sai che sei la prima a dirlo o a pensarlo? > risero < La gente crede che quando hai successo,diventi tutto automaticamente più facile > Harry si rigirava una forchetta tra le mani,guardando a volte basso,a volte posando lo sguardo su Wendy,per vedere le sue reazioni < E così comincia a pretendere da te che tu sia perfetto,come se fossi un robot hai presente? > e Wendy a modo suo capiva,come quel ragazzo si dovesse sentire < I paparazzi,i fan,la tua ragazza famosa,i manager,a volte anche i tuoi amici,solo che io non posso scappare,e piuttosto stavo cercando di sfogare tutto questo non rimanendo fermo un secondo,è come se non trovassi pace,soluzione,neanche qui,a casa mia > .
E Wendy vide per la prima volta scoprirsi un sipario di falsi sorrisi,di felicità,che fin ora aveva visto sempre chiuso sul viso di Harry.
Era un ragazzo felice,questo dava a vedere a tutti.
Riusciva davvero a sembrare la perfezione,
e avrebbe voluto chiedere lui come facesse,se non fosse che ora,dietro quel sipario verde smeraldo,aveva visto comparire una tristezza e una frustrazione che l’avevano quasi spaventata.
< Forse la soluzione,è che non c’è soluzione > < Sai Harry,a volte la pace non bisogna cercarla > rispose lei convinta < Bisogna costruirsela,o aspettarla > < Vorrei poterlo fare > < O trovarla nelle piccole cose,come tornare a casa la sera e lasciare tutto quel casino fuori,oppure nei sorrisi di qualcuno che hai reso felice,di una fan che hai fatto sorridere,e sai nessuno può pretendere che tu sia perfetto,e tu non sei in dovere di dover farlo sembrare,o altrimenti non avrai mai pace > Harry sorrise,era facile a dirsi,e detto da lei lo sembrava davvero < Il punto è che la mia vita non è più mia,non posso farne ciò che voglio,è come se fossi diventato un pupazzo di dominio pubblico,senza sentimenti,o paura,quando in realtà per me è tutto il contrario > e mentre finalmente trovava uno sfogo,parlando con quella ragazza come se fosse stata una delle sue migliori amiche,sentiva di liberarsi di almeno 20 chili.
< Ne hai mai parlato con gli altri?Con i ragazzi intendo > Harry annuì < Ci ho provato,ma io non riesco ad affrontare le cose come loro,vorrei essere forte,una volta tanto >.
Non si era mai scoperto,o aperto,con qualcuno in quel modo.
Se non con sua madre,o sua sorella.
Sentiva di poterlo fare,e questa gli era parsa forse la cosa più strana di quella situazione,o improbabile,sentiva anche di volerlo fare dopo aver preso coscienza delle vita di Wendy,dopo che lei stessa si era confidata con lui a tal punto.
E all’improvviso se n’era quasi pentito,per un secondo si sarebbe preso a schiaffi.
Ora come minimo le faceva pena.
< Non volevo annoiar… > Wendy lo interruppe prima che potesse anche solo pensarlo < Sai Harry,non esistono le persone..Perfette,e pensandoci neanche i robot ci si potrebbero mai avvicinare,cos’è un essere senza un cuore,o senza dei sentimenti? > fece una piccola pausa,torturandosi le mani,quelle mani su cui Harry si era concentrato solo in quel momento,lunghe,da pianista < E tu potrai essere famoso,bello,ricco, e quant’altro,e potranno pensare che tu sia perfetto,potranno pretendere da te la luna,o chissà cos’altro,ma nessuno ha o avrà mai il diritto di…Toglierti la vita,non nel senso letterale della frase,forse..Hai solo bisogno di riprenderla in mano,io ci ho provato e sai? Sinceramente non so come andrà a finire,ma non ho intenzione di vivere per gli altri,e lo dico da “umana”,come lo sei tu > .
Wendy si era quasi spaventata,alla fine,alzando lo sguardo e notando all’improvviso quello di Harry.
Era perso,concentrato,e tutta un’altra serie di aggettivi così contraddittori,che lei era quasi impazzita per decifrarli.
Così alla fine aveva rinunciato,arrossendo e sorridendo < Harry? > domandò ridendo < Sì? > < Ho qualcosa sulla faccia? >.
Ed erano scoppiati a ridere,così,come nulla.
E il loro rapporto non sarebbe mai cambiato,si alternavano momenti tristi e seri ad altri dannatamente demenziali,tranquilli,paciosi,pazzi,erano una contraddizione quei due. Due estranei che si mostravano l’anima a vicenda.
Poteva esistere qualcosa di più strano?
L’idolo e la fan.
Quel ragazzo famoso,che aveva tutto ,e quel tutto era arrivato a soffocarlo.
Quella ragazza allontanata da tutti,che aveva scansato la fine,abbracciando un nuovo inizio che le era parso così da pazzi,irraggiungibile,ma che le aveva salvato la vita.
Erano una contraddizione che creava uno strano equilibrio,nel quale forse avrebbero potuto respirare per davvero.
E così erano scoppiati a vivere all’improvviso.
Mangiando e ridendo come se non ci fosse un domani.
Conoscendosi da circa 72 ore,e sapendo cose l’uno dell’altra,che forse nessuno avrebbe mai scoperto,o che a dirla tutta,a nessuno interessava sapere.
E’ facile amare solo ciò che si vede,non è vero?
< Eppure parli inglese molto bene,pur avendo vissuto sempre in Italia > affermò Harry mentre finalmente avevano cominciato a mangiare < Con mio padre parlavamo in inglese,e poi ho sempre amato questa lingua,è molto più…Romantica dell’italiano > < Tutto il resto del mondo non la pensa così sai? > Wendy rise < Oh certo,proviamo,chiedimi qualcosa e io te lo traduco in italiano > < Il mio nome > le prese un colpo,così schiarì la voce tentando di non ridere troppo < Arrigo Edoardo Stili > e fallendo 5 secondi dopo,tenendosi la pancia e scompisciandosi,con Harry < Allora? > balbettò < Beh,non è..male no? > chiese il ragazzo divertito < Harry Edward Styles,non so,lo pronuncerei mille volte,è elegante,ecco l’inglese è elegante > Harry rise < Ancora,il tuo nome? > si vergognò da morire,così trattenendo un’altra risata esclamò < Wendy Elena Glover,cioè Guendalina Elena che è già in italiano…Guantaio ,è qualcosa di orribile ti prego HAHAHAHAHAHHA > < Forse sono i nomi il problema,prova con una frase che ne so..Di una canzone > Wendy si asciugo una lacrima post-risata < Beh,ehm,provo con il ritornello di One Thing,giusto per confermare la mia teoria “Così,esci,esci,esci dalla mia testa,e cadi immediatamente nelle mie braccia,non so non so non so cos’è,ma ho bisogno di questa cosa,e tu hai quella cosa!” Che poi mi riesce male non pensare ad un doppio senso Harry > scoppiarono a ridere ancora < Sai che non la canterò mai più seriamente ora? > affermò facendola ridere ancora una volta < Probabilmente Haz ,e poi ammettilo che lo avete fatto apposta > < Forse.. > .

Nel frattempo Liam e Zayn ancora curiosi della notizia chiedevano a Lou spiegazioni,sbalorditi dal fatto che neanche lui avesse avuto poi troppe informazioni su quella ragazza.
< Vi giuro,so solo che l’ha incontrata in aereo mentre lei cercava un bagno,è italiana per metà,è bionda miele,e… > < Ed è quella lì? > domandò Zayn all’improvviso mentre entravano nel ristorante,notando Harry di spalle e una ragazza seduta davanti a Lui, nei tavoli in fondo al locale,Lou si voltò insieme a Liam,allungando lo sguardo < Quello è Lui,per cui immagino di sì,aaah,ora capisco,mi piace sì,però avrebbe comunque dovuto dirmelo prima > < Che facciamo ora? > domandò Liam preoccupato < Non so,o ci mettiamo qua all’ingresso e tentiamo di non farci notare rimando alle spalle di Harry… > Lou però interruppe Zayn < Oppure andiamo là,e per punizione per non avermi detto tutto subito,ci auto-presentiamo e…. > Liam interruppe a sua volta l’amico < E gli roviniamo l’appuntamento,perché non andiamo da un’altra parte invece? > < Perché poi non sarebbe divertente,io propongo il tavolo dietro al loro > < Louis.. > tentò di convincerlo Zayn < Facciamo così,ci mettiamo in un angolo qua dietro al paravento,chiediamo ai camerieri un po’ di discrezione,li osserviamo di nascosto e se ci vedono,facciamo finta di nulla >.


E sembrava davvero così strano detto da Liam.
Ma parve a tutti l’idea giusta.
Anche perché si sa,che la curiosità frega l’uomo.
O come nel caso di Wendy e Harry,lo aiuta.

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LO SO,LO SO.
AVETE COMPLETAMENTE RAGIONE. çwç

Questa volta ho postato tardi!
D: Tenterò di rimediare con il prossimo capitolo u.u
Che ho quasi finito,di già u.u

RECENSITE.
GUWH.
(?) Guwh.
Okay.

Amo le vostre recensioni,siete una più dolce dell'altra,spero di riuscire a rispondervi con il telefono non appena torno dalle ripetizioni di matematica :O
Sì,sono una sega in matematica.
MA FACCIO IL CLASSICO,CAPITEMI.
...COME SE IN GRECO E LATINO ANDASSI BENE AHAHHAHAHAHAHHAHAHAHHA

Basta,me ne vado con il mio ipod per un ritiro spirituale. 
ಠoಠ

A presto bellezze!
e grazie davvero a tutte voi eklsaunjfgklsew
no,wait,ho iniziato una serie di one shot Larry,che qualcuno me le caghi cwc
questa è la prima parte! 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1601341&i=1 :D

.Elly 
 

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Capitolo 11
*** Tomorrow. ***


Tomorrow.



< Sicura di non volere niente per il dolce? > domandò ancora Harry < No,davvero Harry,sono apposto così > < Okay,allora aspettami,torno subito > < Oh,okay >.
Così Harry le sorrise avviandosi alla cassa tranquillo,tentando di fare più in fretta che poteva,non facendo troppo caso a qualche paparazzo fuori dal locale e allo strano vociferare che si alimentava dietro di lui.
All’improvviso si voltò,infastidito dal gruppo di ragazzi da cui era partito quel cicaleccio …Deciso più che mai a chiedere loro che problemi avessero,e rimanendo leggermente stupito nello scorgere Liam,Louis e Zayn salutarlo sorridenti e agitando le mani.
Così pagò veloce,salutando il proprietario amichevole e correndo verso quei tre.
< Cos.. > < La approvo > esclamò Lou facendo segno verso Wendy con la testa < Sì è veramente carina > continuò Liam trovando subito assenso da parte di Zayn < Non mi pedinavate…Vero? > chiese Harry insospettito < Noo! Volevamo venire da nando’s e vi abbiamo notati solo ora…a dire la verità > < E ci studiavi anche recitazione? > continuò Harry ridendo < Sì,e tu ora ce la presenti,lo sai vero? > < Certo, solo..è una fan percui > < Una fan? > domandò Zayn curioso < Sì,cioè,non è una ultras,è tranquill… > < Come si chiama? > < Insomma! Ora ve la presento,calma! Mi sta anche aspettando > < Ricorda,che non scampi,bello …Non che io voglia metterti pressione Harry >concluse Lou.

esclamò il ragazzo felice porgendo la mano a Wendy che nel frattempo lo aspettava,presa dai suoi pensieri,positivi una volta tanto.
< Senta,uccellino,ci sarebbero,delle persone,che vorrebbero conoscerla > esordì Harry curioso della sua reazione; Wendy spalancò gli occhi < Devo avere paura? > e il ragazzo scoppiò a ridere < Forse... Ma ci sono io a proteggerla > < Oh,allora okay > rispose lei nascondendo un po’ d’ansia.
Non perché non si fidasse,ma non sapeva chi erano,infond… E quando Harry le prese la mano,guidandola tranquillo fino ad un tavolo,lei tirò un mezzo sospiro di sollievo.

Perdendo quella strana sicurezza all’improvviso,una volta incontrati gli occhi di Zayn,Liam e Louis < Ragazzi lei è uc..Wendy,cioè ehm..lei è Wendy > stava davvero per chiamarla uccellino?
I tre si alzarono in contemporanea,non facendo troppo caso all’improvvisa balbuzie di Harry e sorridendo piuttosto alla ragazza,osservandola attenti < Wendy?Che bel nome,è un piacere > esordì Liam stringendole la mano< Oh,grazie >  < Io s… > < Liam > esclamò lei all’improvviso facendoli ridere,e nascondendo fin troppo bene il batticuore che le era venuto a trovarseli tutti lì davanti.
Più o meno come quella mattina,con Niall.
< Io sono Zayn,è un piacere > continuò il ragazzo mostrandole uno strano sorriso,ampio,di quelli che raramente lei,da fan,gli aveva mai visto in viso < E io Louis,ed è davvero un piacere > concluse il più grande,mostrandole un altro sorriso,che le parve ancora più strano di quello di Zayn,quasi riconoscente.
Ecco,un sorriso riconoscente.
< Ci dispiace aver interrotto il vostro appuntamento,non vi stavamo pedinando,davvero > esclamò Liam,sempre dannatamente gentile,Wendy sorrise arrossendo < Non c’è nessun problema > < Liam è troppo gentile,la verità è che eravamo davvero curiosi di conoscerti,dato che il tuo amico non ci aveva detto nulla > continuò Lou,come al solito sfacciato,mettendola al contrario a suo agio e facendo ridere tutti,tranne Harry che gli tirò un pizzico < Ma non vi pedinavamo comunque > affermò Liam < Spero comunque per voi che non continuerete a farlo,ci vediamo domani ragazzi > esclamò il riccio all’improvviso,portandosela via.
La fissavano troppo.

Wendy rise agitando la mano che aveva libera per salutare quei tre,che ancora la guardavano < Tutto okay? > chiese divertita non appena uscirono dal locale < Oh,io sì tutto bene,mi dispiace per.. > < Dio,sono pazzeschi > lo interruppe la ragazza mentre ancora rideva per la scena,Harry la osservò < Davvero ci pedinavano? > < Non giurerei mai il contrario > e poi scoppiò a ridere anche lui,lasciandosi andare.
< E così…Uccellino > Se ne uscì all’improvviso < Lei è italiana per metà,e ha visto Londra solo una volta..E deduco non molto bene > Wendy annuì guardando Harry girarle intorno < E avrebbe bisogno di una guida > lei diede ancora senno di assenso,facendo cenno con la testa e mostrando un’espressione decisamente sarcastica,che fece ridere Harry < Magari,riccia come lei,che possa capirla,sexy, e magari! Oh si! Magari anche esilarante,che le faccia passare un bel pomeriggio,un bel ragazzo ecco > la ragazza si tenne la pancia,osservandolo < Devo reggerti il gioco? > chiese ridendo < Mh? > < Non ci stai a fare il vanitoso Harry > lui rise < Già,vado a chiamarlo! > < Chi? > chiese Wendy confusa < Il bel ragazzo,per la guida,no? > e scoppiarono così a ridere,ancora < Ma lei signore?Lei > continuò la ragazza indicandolo < Lei non è di Londra? > < Mh,beh si > rispose Harry < Allora ha tutte le caratteristiche,vanitoso a parte,per essere una guida perfetta > lui rise,scuotendo i capelli,mentre lei lo tirava per un braccio indicandogli il London Eye in lontananza < Che ne pensa di iniziare da lì? > Lui le si avvicinò,annuendo,e guardandola < Sì,è un buon inizio >.
Un buon inizio.

Accade che quel pomeriggio nonna Rose ricevette un chiamata.
Una chiamata che aspettava da qualche giorno,
che non la spaventava ,ma la frustrava.

-Ciao tesoro; rispose lei con tono gentile,un po’ emozionato,ma ben mascherato da una calma,quiete,di chi tentava di non rovinare un momento tanto delicato e tanto atteso.
-Ciao mamma,lei è lì?;
-Sì,è qui; lo rassicurò,tentando di trattenere le lacrime.
Erano anni che non sentiva suo figlio,la voce di suo figlio.
-Non c’è possibilità che torni,vero?Sta bene?;
-Tu tornasti,Dave?;
La cosa buffa della situazione era che entrambi avrebbero dovuto aspettarselo,infondo,perché Dave stesso,il padre di Wendy,era scappato prima di lei,dopo la morte di suo padre,intorno ai vent’anni.
Era scappato in Italia,frequentando quell’Università che aveva tanto sognato,ma che sua madre non poteva permettersi,aveva lavorato sodo,e ci era riuscito,pur dovendo scappare da una situazione non facile,nel quale sua madre lo aveva imprigionato.
Non voleva lasciarlo andare.
E tutto ciò era davvero buffo,
perché neanche Dave o Emma, volevano lasciare che Wendy prendesse la sua strada,volevano regalargliene (imporle) una più sicura,senza rischi.
E ora Dave capiva.
-Sta bene?; ripetè l’uomo,
-Sta bene,oggi ha cominciato a lavorare,con Valerie, non smette di sorridere un attimo;
Lui sorrise,decisamente sollevato,
-Che lavoro fa? Si trova bene?;
-Dovresti chiederlo a lei,tesoro;
Passarono pochi secondi di pausa,in cui entrambi si appoggiarono alla finestra,stanchi e pensierosi,guardando fuori e riflettendo.
Lui avrebbe tanto voluto chiederlo alla sua bambina.
-Tu come stai tesoro?;
Gli chiese poi di punto in bianco la madre,asciugandosi gli occhi,
-Ho perso mia figlia,e ho lasciato che soffrisse quanto soffrii io perché ero troppo occupato a lavorare e litigare con Emma,per capirlo;
-A proposito,come va con lei?;
-Abbiamo deciso di non divorziare;
-Ne sono davvero felice tesoro;
-Wendy non risponde al telefono,io non voglio riportarla quaggiù,voglio solo parlarle mamma,potresti…;
-Quando sarà pronta Dave,tu hai aspettato un anno;
L’uomo sospirò,annuendo,con la cornetta del telefono che lo faceva sudare,e gli occhi ancora lucidi per il pianto ininterrotto della moglie,dopo la partenza di Wendy.
- Ma le parlerò; concluse la donna,
-Grazie mamma;
-Ti voglio bene tesoro;
Ancora una pausa,più che di riflessione,di commozione.
-Te ne voglio anch’io.

Fu una chiamata decisiva.
Una semplice telefonata,che aveva riportato a galla tante cose,e che tante altre ne aveva create: come la consapevolezza,l’amore,il perdono,la malinconia,forse un nuovo inizio,anzi un mattone,o meglio le fondamenta,per un nuovo domani.


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SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSALVE.
Oggi è il compleanno di Ed Sheeran,sapevatelo(?) HAHAHAHAHHAHAHA

E io sono una Sheerio,e sto stapando botilia per questo(?)
compie 22 anni çwç


Botilie a parte,è tanto che non posto per mancanza di ispirazione,
e in molte mi chiedete di aggiornare anche l'altra storia,con cui sono in piena crisi çwç

Give me time(?) 
Datemi tempo,
sono davvero una ritardataria però perdonatemi cwc

Anzi,per farvi perdonare vi dico che ho già pronto il prossimo capitolo di questa u.u 
E che con una decina di recensioni maaagari lo posto u.u

A proposito,vado a rispondere alle ultime,
in ritardo,come sempre :'D

Mi vaporizzo(?)

.Elly 
ಠ_ಠ

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Capitolo 12
*** The sun will rise. ***


The sun will rise.


Quando la cabina iniziò a salire Wendy quasi si pentì.
Soffriva di vertigini da quando era bambina,da quando era salita sulla Tour Eiffel,e le era volata via una foto dalle mani,una di quelle che nascondeva nella borsetta e si portava sempre dietro all’insaputa dei suoi.
Era una vecchia foto,di tutta la sua famiglia,di quelle in cui ci si veste bene,che è tradizione fare ogni tanto,o che era.
C’erano tutti,la parte italiana e quella inglese,e poi lei,al centro,con Valerie.
Le era scivolata di mani all’improvviso,mentre si appoggiava per vedere Parigi dall’altro,e era volata via,cadendo chissà dove.
Tornati da quel viaggio niente fu più lo stesso,iniziarono i litigi tra le due famiglie,e attribuì sempre quel fatto a quella foto,come solo la mente di una bambina poteva fare,e quella di un’adolescente,a 14 anni,tornati da Londra,poteva elaborare.
Soffriva di vertigini non perché avesse paura dell’altezza in realtà,più che altro aveva paura di cadere ecco,perché sentiva che non ci sarebbe stato nessuno a prenderla.
Ed era una cosa talmente ridicola a sentirsi,che a volte lei stessa si chiedeva cos’avesse nel cervello.
E a volte ci aveva giocato su,desiderando di essere quella foto che le era sfuggita di mano,che era volata via ed era morta,chissà dove,insieme all’affiatamento della sua famiglia.

Solo che la tentazione,il desiderio di vedere quel paradiso,quella città così bella,ispiratrice,l’avevano sopraffatta.
Non poteva perdersi una cosa del genere,un’esperienza simile!

Nella lenta salita,Harry le indicava i luoghi più belli e caratteristici,e li elencava,come una vera guida,ma dalla voce molto più profonda e rassicurante,e Wendy lo ascoltava come se in realtà stesse cantando.
Era stata la prima cosa che l’aveva colpita di Harry,sin da XFactor,il suo modo di parlare,la sua voce.
Poi il ragazzo,una volta arrivati in cima,e una volta che la ruota si era fermata,l’aveva vista sbiancare e cominciare a perdere di attenzione sui posti che gli indicava.
Le sue gote rosse un po’ per l’imbarazzo un po’ per l’emozione,e un po’ perché erano così naturalmente,avevano perso di colore,e a lui si era preso letteralmente un colpo.
< Tutto bene? > Le domandò preoccupato avvicinandosi < Sì,mi gira solo un po’ la testa,sarà l’emozione > disse scherzosa,cercando all’improvviso Harry con le braccia,che la prese subito da dietro,sorreggendola < Non è stata una buona idea forse,cominciare da qui > esclamò lui ridendo e notando che tremava.
Soffriva decisamente di vertigini,capì.
E non sapeva bene cosa fare,se non sorreggerla e guardare i suoi occhi.
Tutta la sua attenzione,il suo sguardo perso,erano concentrati su quella paura.
Così fece la prima cosa che sentì,cominciò a parlarle a ruota,di ogni cosa gli passasse per la testa,stringendola più forte che poteva,così che sentisse di non poter cadere in nessun modo.
E lei ad un certo punto seppe se si sentiva svenire per la paura,o per il modo in cui lui la teneva,o per il suo profumo,oppure per la sensazione di protezione che le trasmetteva. Forse tutte quante.
< La prima volta che sono salito qui,ero con mia madre, il mio patrigno Rob e mia sorella,e nonostante non si potesse portare cibo quassù,io mi ero nascosto un pacchetto di patatine nella felpa,così qua in cima lo aprii,e mi esplose > Wendy scoppiò a ridere  < E tua madre? > < Iniziò a raccogliere più patatine che potesse, sotto gli sguardi di tutti,e grazie a dio alla fine del giro,aveva finito,ma non mangiai più patatine per un mese > < Oh dio ahahha > < Lo sai qual è la cosa più esilarante? > Wendy fece di no con la testa < Che dovetti fare lo stesso con Niall quando venimmo qua con i ragazzi..Solo che le sue erano calde e unte,appena uscite da Nandos,e la guardia ci beccò,credo proprio che questa volta mi abbia fatto salire solo perché sei una bella ragazza e per i tuoi occhi dolci > scoppiarono a ridere < Oppure perché Niall non c’era,aspetta! Ecco perché ti guardavano male all’entrata,e poi... > Wendy arrossì di botto,voltandosi verso di lui < Cosa hai detto? > Harry rise < Che sei una bella ragazza e che hai gli occhi dolci,e che quando arrossisci,li fai sembrare ancora più dolci > < L’ultima non l’avevi detta > concluse lei diventando ancora più rossa,per quanto potesse.

Poi il giro si concluse,e Harry allentò la presa,piano piano,per paura che potesse ancora cadere.
E Wendy si pentì ancora.
Solo questa volta,per essere scesa da quella ruota panoramica.
Come Harry si pentì la sera tardi,quando si rese conto di averle fatto girare già metà del centro Londra.
Avrebbe dovuto andare più lento,per guadagnarsi altre uscite.

< E’ stanca uccellino? > le domandò mentre tornavano lentamente alla macchina, sotto tutti gli sguardi e i flash dei “discreti” paparazzi che non avevano smesso un secondo di seguirli.
< Cosa?No! Stavo pensando.. > Harry la guardò,come per incitarla a continuare,ma lei non lo fece,continuò a osservarsi intorno,scrutando ogni particolare,poi gli fece cenno di avvicinarsi,e lei si accostò al suo orecchio < …A questo > sussurrò ad un certo punto prendendolo per mano,sorridendo e cominciando a correre,mentre tutti quei paparazzi uscivano dai loro “nascondigli” e gli venivano dietro,non dandogli respiro neanche un secondo.
Il ragazzo rideva lasciandosi guidare e correndo veloce,non si chiedeva neanche se sapesse dove stava andando,la seguì divertito,lasciando che i capelli gli svolazzassero ovunque,che fosse per il vento o per la corsa,infischiandosene se tutti li stavano prendendo per matti;  respirò forte,osservando quelli di Wendy,che gli parevano la coda di una cometa,che si muovevano leggeri,facendo ondeggiare ogni boccolo dorato.
Poi lei improvvisamente si fermò e si imbucarono in un vicolo che Harry,in quasi tre anni che viveva lì a Londra,non aveva mai visto.
Si poggiarono al muro,con il fiatone,notando i paparazzi correre avanti,non accorgendosi di loro  < Li abbiamo seminati > disse lei divertita < Decisamente > < Ma dove siamo? > chiese poi cominciando a ridere < Non ne ho idea… > affermò Harry respirando ancora forte per la corsa < ..Ma non mi importa > concluse sorridendole e ricevendo un altro sorriso in cambio.

E davvero non gli importava dove fosse,
avrebbe potuto essere ovunque,
e sarebbe stato bene.
< Grazie > le sussurrò ad un orecchio una volta che furono sulla soglia della casa di Lei < Grazie a te > rispose Wendy sorridendogli,un po’ nervosa per la sua vicinanza < Sai uccellino? Londra è davvero grande > tossì Harry,all’improvviso anche lui un po’ nervoso < Quindi,se avrai bisogno di una guida,per i prossimi giorni,non esitare a chiamarmi > sul volto della ragazza si dipinse un’espressione nuova:
gli occhi spalancati e il sorriso enorme,
un attimo di esitazione,che fece rabbrividire Harry,
e solo poi si decise a parlare,
< Lo farò > esclamò abbracciandolo forte,togliendogli il respiro.
Era buffa quella ragazza,
a volte timida,a volte così sicura,impulsiva,
a momenti pacata,altri spumeggiante,
a tratti malinconica,e poi improvvisamente felice,
dal sorriso contagioso,dannatamente contagioso.
Pur sempre dolce,ogni cosa facesse o dicesse.

E lo riconobbe,era un po’ come lui: un controsenso,e a Harry piaceva quella strana sicurezza che Wendy celava dietro i suoi occhi,i suoi sorrisi e i suoi gesti,dietro a quello strano carattere.
Anche se c’era tanto da scoprire ancora,
così la strinse a sua volta,mentre anche lei gli sussurrava un grazie e lo lasciava lì,con quello strano senso di protezione,di dolcezza e curiosità addosso.

Quando tornò a casa Harry era decisamente e piacevolmente stravolto.
Quando Wendy mise piede dentro l’appartamento era felice,soddisfatta,e curiosa.


Poi entrambi si sedettero,
rifletterono sulla storia dell’uno e dell’altra,
e la reazione fu la stessa,
nessuno dei due aveva intenzione di lasciare l’altro,
nessuno dei due in quel momento pensava al suo passato,
entrambi guardarono avanti,e non indietro.
E Londra a Wendy,strano a dirsi,non parve mai così interessante,e ancor più strano,non fu mai tanto curiosa di visitarla tutta,
per conoscerla,e per conoscere Lui.

Quando Valerie tornò a casa la trovò mezza addormentata sul divano,con la cena sui fornelli,la tv accesa,e il cellulare sulla faccia.
Era la cosa più buffa che avesse mai visto,
così posò le chiavi,controllò la cena in cucina,e poi si mise accanto a lei,osservandola russare,e avvicinandosi al suo orecchio di soppiatto…
< Signora..STYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYLES > e Wendy saltò letteralmente seduta,urlando < Oh cristo Valerie!Ma come ti viene?! Mi hai fatto prendere un colpo > < Ti sei ricordata la strada di casa?Incredibile > ridacchiò la cugina mentre lei si stropicciava gli occhi < No,ho dato l’indirizzo ad Harry e lui l’ha trovato subito,e mi ha accompagnata,dio! Sto morendo di fame > esclamò alzandosi < Ah-ah-ah non così in fretta > Val la prese per un braccio < Che c’è? > < COME CHE C’E’?! SEI USCITA CON…CON HARRY E MI CHIEDI CHE C’E’?! > Wendy scoppiò a ridere,mostrandole la schermata del telefono < Perché anche Juliette mi ha detto la stessa cosa? > < Perché sei una rincoglionita! >.

così l’hai portata da Nandos…> < Già > < E poi le hai fatto fare il giro di Londra… E da quanto vedo qua,avete fatto una fuga romantica dai paparazzi > Harry lanciò una pantofola a Lou,che lo guardava dal divano,con il computer aperto davanti < E poi l’hai riaccompagnata a casa > < Lou,so cosa ho fatto che dic.. > < E ora non è qui,quindi…Deduco che ti piaccia davvero > e gli lanciò anche l’altra < Grazie a dio non sei un millepiedi Haz > < Dai Lou > continuò il riccio imbarazzato,chissà per quale strano motivo < Perché non vuoi dirmi niente? > < Non è che non voglio dirti niente… è che non lo so neanche io > scoppiarono a ridere < Strano! > < Sei simpatico Lou > < Lo so > .
Harry cambiò canale della tv,andando a sedersi accanto a Louis e guardando le foto sul suo Mac,sul quale c’era aperta una di loro che scappavano dai paparazzi,con Wendy che rideva,e lui lo stesso.
Rise a sua volta < E’ interessante,sai chi mi ricorda a volte? > Lou scosse la testa,poi lo fermò e in coro dissero < Liam > < Vero? Non lo so ha .. > < Il visino dolce,ma secondo me sotto sotto è una di quelle che si danno da fare,come Liam > il riccio lo guardò male < Non in quel senso,coglione > < A parte questo,è interessante perché mi mette a mio agio,qualsiasi cosa dica,o faccia,sono riuscito persino a dirle tutto quello che mi succede in questo periodo > e fu in quel momento che Lou iniziò davvero ad interessarsi.
< E’ una psicologa Harreh? > chiese divertito,cercando di capirne di più,forse lei avrebbe potuto davvero aiutarlo < no,idiota,però abbiamo parlato con una tale naturalezza,che non lo so..Forse perché lei si sente come me > < Tu come ti senti Harry? > < Senza fiato > Louis annuì,dando finalmente un senso a tutte le ipotesi (purtroppo giuste) che aveva in testa.

Si sentiva senza fiato,senza aria,un po’ come lui,come tutti loro infondo.
La loro vita era costituita da una pressione continua,da parte di tutti,e Louis lo aveva sempre saputo,Harry non era forte,non poteva sopportarla da solo;
o almeno,ci riusciva,scoppiando però all’improvviso,come in quel periodo.
Era stress,stress che si accumulava ogni giorno,
stress dal quale nessuno riusciva a calmarlo,perché non riusciva a distrarsi da questo.
Per questo Louis,confidava in Wendy.

Passarono i giorni,
come in ogni migliore storia,o film,favola o quello che sia,
quella di Wendy ed Harry più che storia era una ricerca,una grande,lunga ricerca della felicità,o della pace.
Quella mattina,pochi giorni dopo,Wendy era in libreria a lavorare,con Valerie e Juls,e Maddy,che come al solito era piegata sui suoi conti.
Valerie serviva qualche cliente,Juls aiutava alcune studentesse con i libri,e lei si occupava ancora della classificazione dei testi più antichi.
Quel giorno era concentrata su Victor Hugo,l’autore de “I miserabili” un romanzo che lei amava da morire,ogni tanto,pulendo le copertine in cuoio un po’ impolverate sbirciava tra le pagine,fu una frase a colpirla all’improvviso:

“Even the darkest night will end,and the sun will rise”
“Anche la notte più buia finirà,e il sole sorgerà”

Aveva letto quel libro mille volte,
e mille volte quella frase le era passata sotto gli occhi,
ma mai come quel giorno,sorridendo,immersa nella sua nuova vita,le aveva trovate così giuste.
Era un po’ come se il sole fosse risorto all’improvviso,
dopo una lunga notte,durata troppi,troppi anni.


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La chiamavano ritardataria :'D
Ci ho messo davvero tanto,ma almeno ho pronti i prossimi due capitoli,
in cui accadranno delle belle belle belle cose u.u
Che io vi credo vi piaceranno u.u

Vediamo se nelle recensioni qualcuno indovina uhuhuhu

BOH,sono in pieno allo sclero per l'orgoglio,i Brit,l'inizio del tour.
Sono orgogliosa dei miei ragazzi çwç

Okay,basta,mi tocca correre via,puzzo come un piedo(?) di Niall,
devo farmi la doccia :O

Vi lascio una cosina 
http://www.youtube.com/watch?v=-A1PAsaQWpM&feature=youtu.be 
E' una mia cover,sono la ragazza riccia,e quella accanto è Monica,una mia amica lsehrjtn

Boh,se vi va fate un salto,spero vi gusti,come vi gusta il capitolo,se vi gusta(?)

UUUH,L'INTRIGO.
ME NE VADO. AHAHAHHAHAHHAHAHAHA

Recensitemi,
ve ne prego(?) HAHAHAHHAHAHA
Altrimenti non posto più :CC 
Sono perfida,davvero oh.
HAHAHAHHAHAHAHAHHAHA

Mi dissolvo(?)

.Elly 

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Capitolo 13
*** Next to you. ***


Next  to you.


Quel giorno,durante la pausa pranzo, prima di staccare ,Wendy era sola,seduta su una scrivania accanto alle librerie a leggere,mentre Valerie quel giorno aveva il turno al ristorante e  Juls si preparava per Niall,con il quale avrebbe mangiato lì,nei tavoli del bar,dato che lui non aveva troppo tempo e neanche lei.
Nel frattempo messaggiava con Harry.
Aveva finalmente cambiato la sua vecchia sim con una inglese,così da non dover spendere tutto il suo stipendio ad ogni messaggio.
Non si vedevano da una settimana,anche se non avevano mai smesso di sentirsi,e Wendy era davvero troppo timida per chiedergli di uscire ancora.
Si morse un labbro cancellando il messaggio per la ventesima volta,venendo interrotta dal campanello della porta < Amore! > sentì urlare subito dopo dall’ingresso,con voce irlandese.
Lei rise,guardando Juls correre incontro al ragazzo,che era già pronto con due buste del Mac Donald’s .
< Ciao Wendy! > < Ciao Niall!Buon pranzo! > esclamò lei prima di nascondersi,ancora una volta dietro al suo libro.
Era da parecchio che li osservava.
Le erano parsi davvero buffi all’inizio,lei così piccola e così forte di carattere,e lui grande e grosso,che ogni volta che la guardava si scioglieva,diventando il peggiore dei tonti. Come ogni innamorato che si rispetti.

Voltò la pagina in fretta,strozzandosi quasi,alla prima parola che trovò.
“Nicky”. Scosse la testa,tentando di scrollarsi quel pensiero dalle spalle.
Lei lo chiamava Nicky.
Possibile che neanche nei libri la lasciava in pace?
Cinque anni. Era mai possibile? Le aveva portato via 5 anni della sua vita.
Doveva essere stata davvero tanto innamorata per essere stata così cieca,e lui davvero poco interessato per averla tradita e mollata così,dopo tutto quel tempo insieme.
Le passarono davanti agli occhi quei 5 anni come se fossero uno di quei film romantici e strappalacrime di cui lei si drogava.

Come si fa?
Come si fa a lasciarsi alle spalle tutti quei ricordi?
Come si fa a credere ancora nell’amore dopo tutto quello…schifo?
Wendy scosse la testa ancora una volta,
non voleva essere una di quelle rammollite che dopo la fine di una storia se ne vanno in giro dicendo che l’amore non esiste.
Lo trovava patetico.
L’amore esiste,eccome se esiste.
Esisteva in lei,che ancora pensava a quel ragazzo.
Esiste nel cuore di tutti,a volte nascosto,a volte davvero poco.
Ma c’era,eccome.

Trovava difficile piuttosto vedere qualcuno accanto a lei,che non fosse lui,non perché ne fosse ancora così presa,per abitudine.
Le aveva portato via i migliori anni,e le aveva tolto,cancellato dalla testa,l’idea di poter avere altre possibilità,opportunità,altre storie.
Si era abituata a quella relazione ecco.
Come un matrimonio.
Un matrimonio sbagliato.
Lui era stato il suo primo bacio,
la sua prima volta,
e tutte le altre “prime” stronzate a cui si da tanta importanza,comel’immancabile regalo e festeggiamento al ristorante del primo anniversario,i primi regali di S.Valentino,quelle cose così dannatamente superficiali,delle quali neanche Wendy,da ragazza romantica la quale comunque era,si era mai troppo interessata.
E Lui all’improvviso si era stufato,
e a lei,non aveva lasciato niente.
Guardò ancora il suo sfondo,che non aveva osato cambiare,quel Lui,che non riusciva a lasciare uscire dal suo cuore,quei ricordi che avrebbe voluto in parte cancellare.
Non ce la faceva proprio.
Poi fece una delle peggiori azioni masochiste che mai si sarebbe immaginata a desiderare di voler fare: entrò su facebook,guardando la sua bacheca,scorrendo le foto con la sua nuova ragazza.
Fu una di quelle foto a colpirla,un tatuaggio,sulle loro mani,ognuno aveva la metà di un cuore,che poi si ricongiungeva.
Sdolcinato,e dannatamente romantico.
Wendy si morse la lingua per non tirare un urlo.
Avrebbe sempre voluto fare un tatuaggio e lui le aveva spesso ripetuto che gli sembrava stupido voler macchiare la sua bella pelle in quel modo.
-Incoerente,falso e stronzo- pensò.

Poi ripose in tasca il telefono,trattenendo tutto l’odio che all’improvviso le aveva attanagliato la gola e ritornando a fissare Niall e Juliette sbaciucchiarsi e litigare per le patatine.
Dopo un po’ il vibrare del cellulare la svegliò,ancora:
Harry” lampeggiava sullo schermo,
sorrise aprendo il messaggio “Come mai così pensierosa?”.
Wendy corrucciò la fronte,e lui che ne sapeva?
Cosa?” rispose in fretta “Fammi un sorriso,sei così pensierosa,tutta piegata su quel libro” la ragazza alzò la testa,guardando fuori dalla vetrina e avvicinandosi,spiaccicandocisi quasi.
Sorrise,Harry era lì che la salutava,poggiando la mano sul vetro,dove era la sua; scoppiarono a ridere < Wendy,tesoro puoi andare,basta che non mi sporchiate tutto il vetro > esclamò Maddy passandole la borsa < Oh,okay!Grazie!Sicura che.. > < Sì,ci tengo alla mia vetrina,fila > così abbracciò la donna,prendendo di corsa la giacca e la borsa e uscendo veloce.

< Harry! > urlò quasi grata,abbracciandolo < Allora,me lo fai un sorriso? > domandò lui divertito stringendola a sé e per poi guardarla negli occhi,lei ne accennò uno,scoppiando poi a ridere < Hai da fare? > < No,nulla da fare,che…ci facevi qua in giro? > chiese Wendy all’improvviso chissà perché,imbarazzata < Venivo a chiederti se avevi da fare > < Oh > risero ancora.
< Allora,uccellino,stavo pensando ad una cosa oggi.. >  esordì Harry cominciando a camminare < Mh > < C’è qualcosa che avresti sempre desiderato fare qua a Londra? > < Non lo so,tutto > esclamò sorridendo < Tutto? > < Vorrei fare tutto ciò che è possibile fare a Londra > < Mmh,che ne pensi di..un giro su uno dei pullman rossi,per cominciare? > propose il ragazzo mostrandole due biglietti,a Wendy si illuminarono gli occhi < Oh dio,si > < Non ti canterò One Thing,dopo la battuta dell’altra volta,sappilo > scoppiarono a ridere < Va bene.. > Harry la osservò preoccupato per la sua espressione < No,ehi,però se vuoi.. > < Quanto sei tonto > se ne uscì Wendy facendogli la linguaccia < Cosa?! > esclamò lui guardandola,mentre lei ancora rideva,correndo via < Sei tonto! > < Imbrogliona!Pensavo ci fossi rimasta male! > continuò divertito correndole dietro.

Quando lei si fermò erano quasi arrivati alla via principale,Regent Street.
< Ma quanto corri? > chiese Harry prendendola all’improvviso < Oh,abbastanza!Già stanco? > lo sfidò poi ridendo e accarezzandogli una guancia,Harry le sorrise,notando all’improvviso i suoi occhi spalancarsi,insieme alla sua bocca < Guarda! Un bus rosso! > esclamò infatti,facendolo voltare < E’ il nostro,andiamo! > disse trascinandola.
Mostrati i biglietti erano saliti di sopra,allo scoperto e lui le aveva indicato i posti infondo,dicendole fossero i migliori,soprattutto perché non c’era troppa gente a fissarli,e la maggior parte si poteva considerare “interessata” al tour.
Wendy resse la sua gonna per il vento,andando a sedersi accanto a Harry,che la aspettava sorridente mentre lei si guardava intorno meravigliata,< E’ pazzesco > esclamò entusiasta < Oh,e vedrai quando parte > le rispose facendola ridere,proprio prima che il bus,pieno,si muovesse.
< Ti piace? > Chiese inutilmente Harry, tra una spiegazione e l’altra di quei luoghi caratteristici che conosceva bene ,mentre Wen’ si guardava intorno,< Da morire,posso alzarmi secondo te? > lui rise < Certo,ma attent.. > e prima che potesse finire la frase lei era in ginocchio sulla sedia,affacciata sulla strada,con i capelli al vento.
Lui rise,prendendola poi per i fianchi all’improvviso per non farla cadere,quando il bus curvò pericolosamente su piccadilly circus < Attenta! > esclamò terrorizzato < Oh!Avanti vieni qua! E’ bellissimo! >.
Harry preoccupato,senza lasciarla,si mise nella sua stessa posizione < Sembra di volare > esclamò Wendy,con gli occhi chiusi,allargando le braccia e poi scoppiando a ridere < Io spero seriamente non finisca come il titanic > continuò il ragazzo, ricordando quella scena che tanto somigliava alla loro ora < Rilassati,mi reggo vedi?Prova anche tu,ti tengo io,chiudi gli occhi >,il ragazzo la guardò,poi rise e si lasciò andare,costretto da quegli occhi dolci.
Una folata di vento lo trapassò di sorpresa,letteralmente,dandogli così una sensazione liberatoria,come se volasse davvero,
come se stesse urlando con tutta la voce che aveva in mezzo ad un campo isolato,sperduto,chissà dove.

Wendy lo guardava felice,lo fissava,studiava il suo viso rilassato,le sue palpebre chiuse, avrebbe voluto dipingerlo in quel momento:era perfetto.
Harry sorrise ancora una volta,e si svegliò da quella trance non appena il bus fece la prima fermata a causa di quel tipico traffico londinese che lui conosceva bene.
< Sei bellissimo > se ne uscì lei non appena il ragazzo si sedette di nuovo < Cosa? > chiese lui < Eri il ritratto della pace in quel modo,mi sono sentita bene solo a guardarti >;
E Harry non sapeva se stesse perdendo un battiti per quell’affermazione o per quel suo essere schietta che a tratti la caratterizzava.
Fatto stava,che non riuscì a staccare gli occhi dal sorriso di Wendy,e dalle sue guance,ora un po’ più rosse,chissà se per il vento o per Lui.

Scesi dal bus stavano ancora ridendo per la faccia delle fan che correvano dietro la vettura ,instancabili,nelle quali Wendy si riconosceva fin troppo bene.
< Misà mi toccherà fare qualche autografo > < Direi di si! > < Aspettami qua però,non voglio ti assaltino,okay? > < Ti aspetto a quella vetrina! > esclamò,e prima che Harry potesse rendersene conto lei era già laggiù a fissarla,e le fan a circondarlo.
Wendy si spalmò sul vetro di quel locale,un negozio per tatuaggi.
L’avrebbe davvero fatto un giorno,
al diavolo il fatto che avesse una fifa incredibile degli aghi,e del sangue.
Scosse la testa,fissando Harry da lontano,guardandolo firmare autografi e fare foto,sorridendo sempre,gentile con tutte,stando attento che nessuna rimanesse senza niente. 
Nel frattemp un gruppo di ragazze la fissavano,bisbigliando,pensando davvero che lei non sentisse o che non le notasse : e così finse Wendy,origliando e concentrandosi sulla vetrina per non farsi notare.
< Ma è la nuova ragazza di Styles? > < No! Sono solo amici,e poi non si sa neanche da dove sia sbucata questa,ho sentito dire una modella,ma non sembra proprio > Wendy rise,come dar loro torto?
< Io ho sentito dire che è una cantante,c’erano le foto a Central Park,con la chitarra > < Ma allora perché lavora in libreria? > <Beh,non è famosa,ancora, probabilmente si approfitta di Harry > trattenne un urlo.
Sfruttare Harry? Ma cosa fumavano? E poi come facevano a sapere tutte quelle cose?
< Io invece ho sentito che è una fan > se ne uscì un’altra poco dopo < E Harry uscirebbe con una fan secondo te? > < Perché no? > si intromise appunto Lui salutandole e ringraziando con un cenno la polizia,che lo aveva aiutato ad uscire dalla bolgia. Quelle rimasero di sasso,tappandosi finalmente la bocca.
Anche se infondo Wendy le capiva bene.

Il ragazzo le toccò una spalla,facendola voltare < Ehi,ho fatto > < Oh,sì,andiamo? > < Ti piace questa vetrina? > lei scosse la testa,poi rise < In realtà sì > < Vorresti un tatuaggio uccellino? > < Ehm…sarebbe bello ma… Non so,ci devo pensare > Harry rise < Hai paura, uccellino? > il modo in cui pronunciava uccellino,scandiva quelle lettere,le faceva partire i brividi dal collo in giù,e sperava davvero lui non lo notasse,anche se probabilmente,lo faceva apposta < Sono terrorizzata dagli aghi..e dal sangue,anche se ho sempre desiderato un tatuaggio > < e se ci fossi io accanto e ti chiudessi gli occhi? >.



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Vi svelo una cosa...In realtà il capitolo doveva essere molto più corto ಠoಠ ,
ma poi ho pensato che per farmi perdonare per l'altra storia,che è in un momento di stallo çwç avrei dovuto fare capitoli più lunghi u.u
E così ho tentato di ridividere tutto per bene,
per cui 
http://media.tumblr.com/363ba43d4c474afa4c60c45795cae6fb/tumblr_inline_mj28bnRnxT1qz4rgp.gif :')

AHAHAHHAHAHA GO HORAN GO.

Dopo aver riso venti minuti per la gif che vi ho postato sopra,
VI IMPLORO,recensite :C 

Sono curiosa di sapere cosa ne pensate,e poi volevo ringraziarvi tutte ancora una volta per avermi messa tra i preferiti,storie ricordate e seguite,state aumentando notevolmente,quindi,
Grazie davvero çwç 

Un bacione a tutte voi,
da me e Styles,che si è già rotto le palle del TMH Tour :C *capitela* 

http://25.media.tumblr.com/0c7c8bd28cce9f98b07eba46c229e2d3/tumblr_miuuwssVN31s1l89ro1_250.gif
http://25.media.tumblr.com/7f5564cf8013f7fe48804dcaa6db448b/tumblr_miupy4T1Lo1rv0uhmo1_250.gif 

AHAHAHAHA
xoxo Styles's Girl(?)

No vabbè,ciau.
HAHAHHAHAHAH

.Elly 

 

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Capitolo 14
*** Let'em talk. ***


Let'em talk.

Wendy guardò le iridi del ragazzo,verdi intensi < Mi prometti di distrarmi? > < Giuro uccellino > < In teoria non si dovrebbe prendere un appuntamento per fare un tatuaggio ? > chiese lei < In teoria,in pratica potrebbero fare uno strappo per noi,sono un cliente abituale > le rispose subito Harry mettendole un braccio intorno ai fianchi e trasportandola letteralmente dentro.
Un ragazzo,coperto di tatuaggi dalla testa ai piedi,letteralmente,fin sopra la nuca poiché calvo,li accolse sorridente < Harry! > esclamò felice < Jake! > < Ci si rivede! Chi è la signorina? > < Wendy,piacere > < Wendy? Che bel nome,piacere mio > Harry la strinse ancora un po’ a se,sentendola rabbrividire per la paura.
< Allora,inutile chiedere cosa ci facciate qua,non abbiamo troppi appuntamenti,e per un cliente così affezionato credo di poterli spostare tranquillamente > Harry sorrise alla ragazza,come per dirle “appunto” < Mh,allora,Matt è di là,cosa avresti intenzioni di fare questa volta?Io ti aspetto ancora per il dragone Harreh > domandò Jake curioso,lui rise,il dragone non gli era mai piaciuto come tatuaggio,e per questo il ragazzo continuava ad insistere,scherzoso < Mi spiace tanto deluderti Jake,ma oggi siamo venuti per lei > disse entusiasta Harry < Ah sì?Per la signorina? Cosa ti piacerebbe?E’ il tuo primo tatuaggio? > lei annuì,pensandoci un attimo,e avendo all’improvviso l’illuminazione < Un uccellino,piccolo,sul petto > < Non male,non dovremmo metterci molto,avverto Matt,aspettatemi qui >.

Wendy tirò un sospiro < Tranquilla uccellino > la rassicurò Harry < Comunque è una buona scelta > < Tu dici che farà male? > < Non è nulla di insopportabile,credimi > ,
< Pronti! L’ultima stanza in fondo a sinistra! > urlò Jake indicandogliela,e sbucando dal corridoio .
Una scarica di adrenalina scosse Wendy < Pronta? > domandò il ragazzo prendendole la mano,lei annuì,sentendolo poi intrecciare le dita con le sue < Sono qui > < Sono pronta > concluse Wendy,sorridendogli.

Matt era un uomo sulla cinquantina,massiccio almeno quanto un body-guard,e decisamente meno tatuato di Jake,ma davvero interessante,era calvo anche lui,e le sue braccia erano piene di simboli,scritte,e colori.
Sembrava avere tatuata la storia della sua vita,e nonostante tutto non sembrava assolutamente esagerato.
La cosa che più incuriosiva era il suo sorriso dolce,che contrastava completamente l’aspetto da duro motociclista che chiunque avrebbe potuto attribuirgli,e questo in un certo senso,tranquillizzava un po’ Wendy,che continuava a stringere la mano del ragazzo.
< Buongiorno Harr..Ma che bella signorina,che ci fai con uno come Styles in giro? > lui la interruppe prima che potesse rispondere < L’ho accompagnata per il suo primo tatuaggio,trattamela bene eh > < Oh ma certo! Che faccino,sei spaventata? Guarda che Harry è un gentle-man,scherzavo > risero < Piacere,Wendy > esordì stringendogli la mano < Il piacere è mio bambina,allora allora allora,Jake mi ha detto,un uccellino sul petto,dove di preciso? > Wendy slacciò la camicetta,tirandola fuori dalla gonna,e indicando un punto preciso sopra il seno, molto vicino alla spalla < Perfetto,sdraiati qua,un uccellino stilizzato,o qualcosa di più sofisticato? > chiese ancora l’uomo sfogliando un album che aveva tra le mani < Non so,qualcosa di semplice  > rispose sicura < Vuoi un colore o nero semplice? > < Nero > < Perfetto,dimmi se questo ti piace,anche se è sul blu scuro > lei se ne innamorò subito < E’ perfetto anche di questo colore > esclamò entusiasta : le pareva il simbolo della libertà,era particolare,non troppo grande,con delle ali semplici e particolarmente belle,tra il manga e il tatuaggio di un marinaio.
Così si stese, scostando la spallina del reggiseno,così che non potesse dare fastidio e rinvolgendo poi un sguardo ad Harry, preoccupata, notando solo poi il suo di sguardo,di gran lunga più strano del suo.
< Tutto bene? > gli chiese < EH?Sì,sì,tranquilla uccellino > < ci provo > balbettò facendoli ridere,mentre Matt disinfettava; poi chiuse gli occhi,cercando ancora la mano di Harry,che prontamente si strinse alla sua.
Il ragazzo nel frattempo cercava di concentrarsi,tentando di scansare l’idea che avesse Wendy davanti, in reggiseno.
Aveva dei fianchi morbidi e la pelle diafana,dovette davvero sforzarsi di non sfiorarla,e di non farle vedere quanto nervoso fosse per questo.

< Pronti!> Matt tolse il foglio con il disegno dal petto della ragazza e cominciò così a tatuare,e lei a stringere sempre di più la mano di Harry < Fa troppo male? > le chiese accarezzandole il viso per permetterle di concentrarsi nei suoi occhi e non verso l’ago < No,ma non voglio vedere,esce tanto sangue? > lui scosse la testa,ridendo e giocando con i suoi capelli con la mano che aveva libera < Harry è stato premuroso a portarti da me,ora va di moda farseli da soli in casa i tatuaggi > se ne uscì l’uomo alla fine,lei rise < Non le avrei mai fatto correre questo rischio,e poi dai Matt! Non te la prendere,è stato una volta con Ed > < Sisi! Voglio vedere se ti veniva un’infezione > < Naa,era piccolo piccolo,e poi Ed è esperto > < Lo so,ha imparato da me > risero ancora, tranquillizzando decisamente la ragazza,che ora si concentrava su Harry e dimenticava l’ago,e tutto il resto.

Per quell’oretta che seguì continuò nello stesso modo,Matt che sovrastava con il suo vocione il rumore dell’ago,loro che ridevano,Harry tutto concentrato a non fissare troppo Wendy,e lei assorta nel fare l’esatto contrario.
Le piaceva particolarmente guardare le sue labbra e le sue guance in quel secondo esatto in cui sorrideva o si lasciava andare in una risata,quando faceva comparire quelle fossette,che lei avrebbe tanto voluto toccare.
E poi i suoi occhi,quel colore così limpido,che tanto nascondeva dietro,e che tanto la catturava.
Infondo quel bruciore dove Matt stava tatuando non lo sentiva quasi più,tanto era attenta a non perdersi nemmeno una sfumatura del viso di quel ragazzo.

< Allora signorina,è soddisfatta? > quando il rumore di quella macchinetta si interruppe lei si svegliò,cadendo letteralmente sulla terra,e sforzandosi di voltare il viso dall’altra parte : rimase stupita,era davvero bellissimo,proprio come lo immaginava,dannatamente perfetto,era … il simbolo della sua nuova vita.
< E’ incantevole > sussurrò Harry con il suo tono roco,facendo involontariamente sì che le sue parole scivolassero sulla pelle di Wendy,facendole venire la pelle d’oca oer l’ennesima volta . < E’ davvero perfetto > esclamò lei < Sono contento,spero non sia l’ultimo Wendy > < Probabilmente no > disse soddisfatta mentre Matt lo copriva con una specie di garza < Va disinfettato sempre,poi ti spiegherà tutto Harry,ormai anche lui è esperto > < Oh,ok >.
 < Allora,anche tu ragazzo? Ho ancora un’oretta e qualcosa prima del prossimo turno,se vuoi approfittarne > < Per oggi no,abbiamo da fare,ti faccio sapere nei prossimi giorni,anche domani pomeriggio sul tardi,è un problema? > domandò Harry passando la camicetta a Wendy < Oh,certo che no,aspetto una tua chiamata,vado ad avvertire Jake di tenerti un posto intanto > esclamò Matt uscendo dalla stanza < Ah,Wendy! Ti conviene muoverti con quella camicetta,il tuo amico qua sembra nervoso > concluse facendola ridere.

Harry scosse la testa < Non starlo a sentire > < Ahaha,allora mi…potresti aiutare? Ho paura che mi si stacchi la garza dal tatuaggio > il ragazzo annuì freneticamente, facendole infilare le maniche < Ti brucia? > le domandò premuroso guardandola negli occhi mentre allacciava i bottoncini,piano < Un..un po’ > rispose lei imbarazzata osservando le sue mani muoversi esperte sulla stoffa < E’ normale,vedrai che fra un paio di giorni non sentirai già nulla > la tranquillizzò lui sorridendo,finalmente all’ultimo bottone.
Trattennero entrambi un sospiro di sollievo,notandolo e scoppiando poi a ridere < Dove andiamo ora? > chiese lei curiosa < Sei mai stata a Portobello Road? > < Con google maps > risero ancora,uscendo < Meglio,solo..fuori è pieno di fan,Paul è qua e c’è un taxi,tu non ti preoccupare,e aspettami lì,va bene? > < Sì ma per il tatuagg… > < Shh,aspettami lì e basta > < Ma non è giusto che pag.. >Harry le tappò la bocca ridendo < Finché uscirai con me uccellino,non aspettarti che io ti faccia mai pagare qualcosa > < Ma… > < Nessun ma,uccellino > concluse lui sussurrandoglielo direttamente sulle labbra,lasciando,questa volta apposta,che Wendy sentisse il suo respiro sulla bocca < O..ok > .

La calca di fan fuori era qualcosa di impensabile,per non parlare dei paparazzi.
Wendy uscì ritrovandosi Paul davanti a pararla dai flash,e da tutta quella gente < Tranquilla,ora ti porto in macchina sana e salva > lei rise,un po’ preoccupata < Vieni > la circondò con un braccio e la trasportò letteralmente dentro il taxi,mentre si sentivano ancora le grida da fuori < Ora Harry arriva,okay? > < Sì..g..grazie mille > sussurrò leggermente spaventata allacciando la cintura.

E infatti poco dopo Harry era accanto a lei,la macchina si stava allontanando dalla folla,e loro erano relativamente al sicuro.
< Dove la porto? > domandò il tassista < Portobello road,grazie mille > rispose lui gentile,mentre Wendy guardava dal finestrino la situazione dietro < E ora Paul? > < Sì assicura che non ci siano inseguimenti selvaggi alla fast and furious > rispose lui sorridendole < Ti sei spaventata? > le chiese poi accarezzandole il viso < No,no,più che altro per te,ho avuto paura non ne uscissi vivo > Harry rise < E’ sempre così,non ti preoccupare > .
Wendy gli sorrise,poi guardò ancora i suoi occhi,ricordando quel giorno all’aeroporto,a Londra,in cui aveva visto quello stesso sguardo mentre lei abbracciava Valerie e lui se ne andava,insieme alla massa di persone,che quasi arrivavano a soffocarlo.
< Mi dispiacerebbe solo se cominciassero anche con te > sospirò poi,costernato < …Inizieranno con “la nuova ragazza di Harry” e blablabla,e ricominceranno con la storia Taylor > < Lascia che parlino > non sembrò neanche ascoltarla < E poi anche le fan,se ti dovessero dire qualcosa … > < Harry? > < Eh? > < Smettila di preoccuparti,lascia che parlino,infondo è l’unica cosa che possono fare >.
Lui annuì,guardandola sorridere dolce così serena, osservando tutto fuori dal finestrino.
Le brillavano gli occhi,e non capiva neanche di che colore fossero,se tra il verde o il giallo,gli sembrava solo riflettessero ciò che aveva dentro.
Sorrise,improvvisamente tranquillo,avvicinandosi al suo orecchio < Hai da fare a cena? >.


 

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DANDANDAN.
SALVE *^*

Ho postato presto,da brava bambina,
e vi avverto subito che ho pronti altri tre capitoli,
che non so perchè ma ho l'impressione che vi piaceranno e.e e.e e.e 

MA NON VI ANTICIPO NIENTE,
PERCHE' SONO (Cit.Louis) UNA BASTADDA.

E anche perchè devo andare a fare la doccia,o non faccio in tempo 
ಠ_ಠ

Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto :D
Ho sempre desiderato fare un tatuaggio (A Londra,con Harry,ma dettagli) ma mi cago sotto solo all'idea.
Ma mi piacerebbe D:
Mi sono detta che se Harry mi accompagnerà un giorno, allora lo farò 
ಡ౪ಡ

SONO SIMPY.

*tutti in coro* No,sei solo una fifona del cactus. 

HAHAHAHAHA E AVETE RAGIONE.
çwç

Fatemi sapere in una beeeeella recensione cosa ne pensate del capitolo,e di Wendy,e di Harry,Jake,Matt,mia nonna,mia zia,il mio cane *non ho un cane*,il mio tatuaggio inesistente,il pelo che mi sono appena ritrovata sul mento D:

Meglio se vado a levarlo DD: 
CIAU.
AHHAHAHAHHAHAHAH

.Elly 

  

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Capitolo 15
*** Don't know you. ***


Allora belle,ho deciso di fare una cosa :D
D'ora in poi,lascerò lo spazio autrice qua sopra,in modo che poi nelle recensioni vi concentriate sul capitolo e non sulle mie chiacchiere da bisbetica nonnetta *risata malvagia* :3
Però se non vi piace questa cosa,basta che me lo diciate :33

Ho postato davvero in fretta questa volta,perchè questo capitolo,prima del prossimo,è MOLTO molto importante,e vorrei taaante recensioni e tante opinioni sull'accaduto u.u
Poi capirete ewe

Vi avverto,il prossimo capitolo,che sicuramente vi piacerà mlmlmlmlmlml *non anticipo* lo metto solo quando questo è a 9\10 recensioni :3
SONO PERFIDA D:
Poi vi spiegherò perchè,nel frattempo mi
eclisso,vaporizzo,dissolvo,e vi lascio al capitolo :333

Grazie ancora a tutte,
un baciozzo,
.Elly 

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Don't Know You.



Ho visto più ristoranti italiani qui a Londra che dove vivevo > esclamò lei divertita,mentre ridevano,uscendo dal locale,con tutta quella pizza ancora sullo stomaco.
< Sei carina quando parli italiano lo sai? > lei rise ancora < Ancora con questa storia? Devo ripeterti il tuo nome? Arrigo? Oh,e potrebbe essere anche Aroldo,se proprio vuoi saperlo > lui trattenne una risata < Che c’entra la lingua,ho detto che tu,sei carina mentre la parli > Wendy arrossì,guardando il cielo < Che poi è strano trovare un ristorante italiano all’estero con camerieri italiani per davvero,o almeno,a me non era mai capitato > cambiò discorso,facendo ridacchiare ancora Harry < Una volta a New York con Taylor beccammo un cameriere napoletano,aveva un accento stranissimo, però era fantastico,è stata… Effettivamente è stata la cosa più esilarante di quella serata > < Con lei…com’era? > chiese all’improvviso Wendy,curiosa, spiazzandolo.
< Cioè,voglio dire,scusami..Se non ti va di parlarn.. > Harry le circondò le spalle con un braccio,avvicinandola a se < No tranquilla,non è un problema parlarne,soprattutto con te > < Sei sicuro? > < Cento per cento,ormai è finita,è stata una relazione strana a dire la verità > Wendy annuì,guardandosi intorno,curiosa del suo racconto tanto quanto delle bancarelle illuminate,che facevano a loro volta luce su tutta la strada,e dei turisti che come lei guardavano tutto meravigliati.
Harry ci pensò un attimo,trovando poi le parole < Lei era diversa prima che ci mettessimo davvero insieme,poi all’improvviso è diventata tutto un andiamo lì,e là,e vuoi conoscere i miei genitori,e io i tuoi,e blablabla > La ragazza rise,immaginandolo in quella situazione < Era un matrimonio,e io non mi ci sentivo,avevo cominciato ad allontanarmi dai ragazzi,anche se c’erano impegni seri,perché dovevo stare con lei,ed è successo che all’improvviso non c’è più stato un equilibrio,tutto girava intorno a lei,e purtroppo con il lavoro che facciamo non era possibile,quindi sono cominciati i litigi > Wendy annuì,attenta ad ogni sua parola < Non la facevo così sai? > esclamò < Oh,neanche io > scoppiarono a ridere < Poi mi sentivo soffocare,era stancante dover essere sempre perfetto per lei,era un’ altra di quelle relazioni inutili in cui si finge di essere qualcuno che non si è per far piacere all’altro,e così è finita,per la gioia dei ragazzi,che avevano cominciato a non sopportarla > e le fan,si trattene lei.
< Mi sentivo a disagio > concluse il ragazzo < Io proprio non la capisco > se ne uscì Wendy all’improvviso < Nel senso,cosa ci stava a fare con te se pretendeva fossi qualcun altro > < Io so solo che tentavo di essere il meglio per lei,ma litigavamo talmente tanto che mi fa pensare che evidentemente non le bastava,o forse sono io che non sono bravo con le relazioni > < Nessuno è perfetto Harry,si arriva alla perfezione solo quando si trova qualcuno in grado di accettare i propri difetti,i propri disagi come i pregi,che voglia il tuo bene,prima di ogni cosa,che…Non lo so,qualcuno che nonostante le mille volte in cui te lo abbia ripetuto,rimetta apposto l’accappatoio bagnato che hai lasciato sul letto, oppure che ti lasci sfogare quando sei nervoso,che poi ti abbracci,qualcuno con cui litigare per poi fare pace e ragionare… > lei fece una pausa,non notando a suo malgrado lo sguardo di Harry,attento e fisso su di lei < Solo allora si arriva alla perfezione,quando c’è un interesse l’uno verso l’altra,e scusa la sincerità,ma allora lei non ha capito un bel niente di te,se era qualcun altro che voleva > lui sorrise,fermandosi < Cosa intendi? > < Nel senso,che non c’è persona migliore che potresti essere se non te stesso,e allora tanto meglio che vi siate lasciati se lei non l’ha capito >.
Il tono di lei,un po’ alterato,lo divertì alquanto,sembrava Lou che lo rimproverava per quegli stessi motivi.
< Oppure,è proprio perché l’ha capito che ci siamo lasciati > Wendy alzò lo sguardo verso Harry < Voleva da me anche lei,qualcosa che non avevo > concluse lui con tono basso,quasi impercettibile,facendo un sorriso,uno strano sorriso alla ragazza,e distogliendo gli occhi dai suoi.

Era incredibilmente fragile quel ragazzo,
quel sorriso,o qualsiasi cosa fosse,smorfia,le confermò l’idea che aveva sempre avuto di lui. Wendy lo sapeva,sapeva che dietro a quell’animo così felice che nelle foto trasmetteva sempre,c’era molto di più.
Si chiedeva come facessero le persone a non capire che era umano,neanche Taylor che aveva avuto la possibilità di stargli così vicino,a quanto pare,lo aveva capito.
Era un oceano immenso di pensieri,bellezza e quant’altro di meraviglioso e nascosto (non troppo per Wendy) quel ragazzo.
Ecco cos’era.

< Forse Taylor non ha capito,che dalla persona che si ama,non si vuole o pretende nulla > continuò lei avvicinandosi ad Harry < Non puoi pretendere nulla dall’amore,se quello è amore > < Forse è per questo che ha avuto tante relazioni > concluse il ragazzo ridendo < Forse > esclamò Wendy ridendo di rimando e abbracciando il ragazzo,che la strinse a se,poggiando la guancia tra i suoi capelli,e respirandone il profumo.
Il suo shampoo doveva essere allo zucchero filato,ne era certo,avrebbe riconosciuto quel profumo ovunque,gli ricordava quello che metteva sua sorella Gemma.
< Zucchero filato? > chiese alla fine inspirando ancora i suo boccoli < Sì,ti piace? > chiese ridendo mentre lo sentiva inspirare ancora < Anche troppo > < Non è giusto che tu da lassù possa sniffare i miei,e io non possa fare lo stesso con i tuoi > < Oh,ma basta chiedere > disse lui abbassandosi un po’.
I capelli di Harry invece profumavano di shampoo per bambini.
Wendy rise,annusando mentre gli accarezzava la testa < Albicocca? > domandò alzandogli il viso,divertita < Albicocca > affermò lui ridendo.

Quando quella mattina,da starbucks Juls vide il tatuaggio per poco non saltò dalla sedia,avendo più o meno la stessa reazione che aveva avuto Valerie poche ore prima.
< Io ancora non ho capito come l’ha convinta,dato che ha paura degli aghi la ragazza > esclamò quest’ultima mentre lei esaminava l’uccellino sulla spalla di Wendy,che intanto rideva per il solletico che le procurava < Non lo so,ma ci è riuscito > rispose poi < E’ bello,davvero > affermò Juls < Anche troppo,sai che gli profumano i capelli di albicocca? > se ne uscì del tutto sovrappensiero Wen’ facendole ridere < Io dicevo il tatuaggio,ma va bene anche così,abbiamo una confessione > esclamò Juls,battendo il cinque a Valerie < Non avevo capito > < Pensavi ad altro > < Beh…Sì,ma.. > < Niente ma,o se > concluse la bionda ragazza dell’altrettanto biondo,Horan.
< Vado ad ordinare eh? Sto morendo di fame > si volatilizzò quasi Wendy, borbottando in modo quasi incomprensibile.

< Era una vita che dovevo vederla sorridere così > esclamò Valerie non appena la ragazza si allontanò < Mi ha detto la stessa cosa Niall qualche giorno fa di Harry > affermò Juls < Aveva bisogno di cambiare aria,gente,sono contenta che abbia trovato quel ragazzo > continuò Val < A parte il fatto che fino a un mese fa io e lei ci vedevamo su skype cantando le loro canzoni,e facendo fantasie su di lui in particolare > scoppiarono a ridere < Harry fino a poco tempo fa veniva trasportato a casa ubriaco dai bodyguard ogni sera,e mangiava quasi niente,ora… Arriva in studio prima,scrive canzoni d’amore con i ragazzi e gli altri della band,si offre volontario per andare a prendere il pranzo per tutti,e pensa,non litiga con i manager al telefono… > confessò Juls entusiasta < La cosa che più sorprende tutti però è che sorride davvero > concluse osservando Wendy che tornava felice da loro con tre frappuccini in mano < E anche lei >.

< Ma è normale che costino così tanto? Insomma più di quatt… ehi, tutto okay? > chiese Wen’ vedendole osservarla < Sì ! > esclamarono in coro < Rimaniamo dentro o usciamo? > < Io devo sbrigarmi,fra poco ho lezione,ci vediamo stasera? Io e Niall pensavamo di portare Liam al bowling,si è appena mollato con Danielle > chiese la bionda alzandosi e dando un bacio sulla guancia a entrambe,le altre due trasalirono < Ma sei seria? > domandò Wendy esterrefatta < Non si è capito bene a dire la verità,però sta male,e volevamo farlo uscire un po’,c’è anche Andy e probabilmente viene anche Josh > Valerie annuì rabbrividendo all’idea < Penso di si! Io stacco alle otto dal ristorante,tu Wen’ che fai? > < Non so,devo chiedere a.. > < Harry > esclamarono in coro le altre due ridendo < Sì okay? > < Poi tu mi devi raccontare per bene! > le urlò Juliette uscendo < Certo! >.
Quando Valerie e Wendy sentirono il rumore di un paio di flash dietro di loro e qualche mormorio decisero di uscire,o meglio,la cugina la prese per un braccio e la trasportò fuori. Davvero non capiva?

< Dai Val non credo che… > < La ragazza di Harry,Wendy,svegliati > lei rise < Ma non sono… > Valerie la interruppe ancora < Ho capito,ma le voci girano,le foto anche e non mi piaceva come ti fissavano > < Avresti dovuto vedere ieri allora,comunque ne hanno tutti i motivi,o almeno anch’io mi sarei fissata male > < Ho visto le foto su face book,scesi dal bus rosso e poi usciti da quel negozio > Wendy spalancò gli occhi,e poi scosse la testa < Cosa? > < C’erano le foto su qualche pagina sui ragazzi,e c’eravate anche te e Harry > < Ah,e cosa dicevano? > Valerie si strozzò con la saliva,tossendo < Nulla,o almeno non ho prestato troppa attenzione sai? E poi devi raccontare anche a me la giornata! Non pensare di scamparla riccetta >.

Sapeva che non era possibile,
che non avrebbe potuto continuare a proteggerla a lungo,
eppure Valerie ci provava,pur sapendo che anche Wendy era consapevole di tutti i contro dell’uscire con quel ragazzo,anche se ne era certa,per ora sua cugina,riusciva a vedere solo i pro.
E come biasimarla?
Era felice,non voleva rovinarle l’umore.
Non voleva farlo nemmeno quando vide sua nonna strana quel giorno,a tavola.
Non capiva cosa fosse successo – o cosa stesse per accadere –  oppure semplicemente lo sapeva,ma per quello stesso motivo si mordeva la lingua e non diceva nulla.

< Wendy tesoro ferma,faccio io > esclamò nonna Rose tentando di toglierle i piatti dalle mani < No,nonna,cosa ci vuole? Il tempo di metterli nella lavastoviglie > una cosa che Valerie però non sapeva,era che Wendy pur essendo presa da tutta quella situazione,così surreale e fantastica,era abituata  troppo  a guardarsi intorno,analizzare ed osservare ,per far finta di nulla.
Bastava un cambiamento del tono di voce,a farle venire il sospetto.
E sua nonna era nervosa.
Lo vedeva nei suoi occhi,lo sentiva nell’aria.

Così mise i piatti dentro,poi si voltò verso di lei < Hanno chiamato vero? > le chiese improvvisamente < Wendy,tesoro… > < Ti hanno detto qualcosa di male nonna? Tu non c’entri nient.. > la donna la interruppe prima che potesse ipotizzare qualsiasi cosa < Shhh,non hanno detto nulla di male,ne vogliono riportarti qua > Wendy spalancò gli occhi,stupita < Cosa ti hanno detto? > domandò ora nervosa anche lei < Mi hanno chiesto di te,com’è giusto che sia > la ragazza guardò ancora sua nonna negli occhi,verdi intensi come quelli di suo padre < E? > < E mi hanno posto domande a cui tu dovresti rispondere,è stato tuo padre a parlare, non era arrabbiato,era solo triste Wendy,perché aveva perso la sua bambina > scosse la testa al solo sentire quella parola, non si era mai mossa da quella fottuta città per anni,aveva vissuto con loro senza lamentarsi,aveva smesso di lottare e nonostante tutto lui,anzi loro sapevano a malapena quale fosse il suo colore preferito: ed ora che se n’era andata era la loro bambina.
Sua nonna interruppe i suoi pensieri con un sospiro amaro < anche se ho sempre pensato che prima o poi anche tu lo avresti fatto > confessò come se stesse ancora sputando fuori l’aria di quel sospiro così lungo < Anche? > chiese Wendy trasalendo < A differenza di quello che ti è sempre stato detto,tuo padre scappò da qui quando era poco più grande di te > per un attimo la ragazza ebbe l’istinto di urlare < tuo nonno era morto da poco,e tenevo in prigione tuo padre,proprio come facevano con te > quindi lui sapeva come ci si sentiva < sul testamento di tuo nonno era scritto che aveva lasciato a lui l’azienda di famiglia,ma allora era ancora minorenne,e quindi avevo preso io il suo posto,almeno finchè non avesse compiuto 18 anni… Io lo sapevo,voleva diventare medico,avrei potuto vendere l’azienda e permettergli gli studi che voleva,ma non l’ho fatto,così alla maggiore età fu lui a cedere l’azienda al socio di tuo nonno e scappare > Wendy avrebbe voluto cambiare cognome,trasalì < Con i soldi? E’ per questo che poi anni fa avete discusso,e non ho più potuto vedervi? > chiese d’istinto < No,non scappò con i soldi,li lasciò a noi,e prese solo ciò che gli serviva,litigammo anni fa perché ne rivoleva indietro una parte e non potevamo dargliela,e non volevamo > a quel punto Wendy davvero non capiva chi fosse nel giusto in quella situazione < Io non … > era confusa e scossa< Era indebitato fino al collo per il gioco d’azzardo,Wendy > concluse diretta dovendosi sedere.

E fu allora che lei capì.
I litigi con sua madre,i giorni in cui lui non tornava a casa,gli urli nel bel mezzo della notte,quando ritornava,piatti che volavano,la separazione e tutto il resto.
Il motivo per cui non volevano che lei parlasse con sua nonna e gli zii:
perché loro sapevano,e come previsto,glielo avrebbero detto.
La incatenavano lì con loro in Italia per tanti motivi,alcuni dei quali Wendy riusciva a comprendere,altri,come questo,spregevoli.
Non conoscevano loro figlia,ma neanche lei,infondo conosceva loro,e forse era tutta quella massa di bugie di cui l’aveva riempita,ad averle impedito di farlo.


 

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Fatto sta che non riesco a non scrivere nulla alla fine D:
HAHAHAHHAHA

Rimembrate(?) ciò che ho scritto sopra,
per il prossimo capitolo mlmlmlml
almeno 9\10 recensioni a questo :D

Un altro bacio,
Elly :3

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Capitolo 16
*** This feels like I've fallen in love. ***


Siamo arrivati così in fretta a 11 recensioni u.u

SIETE VELOCI BABES(?)

Curiose?

EH? uhuhuhuh U.U

Spero davvero che questo capitolo vi piacerà,e che ciò che ho scritto renderà bene ciò che provano i personaggi,che in qualche modo è ciò che provo io quando scrivo C:

STO FACENDO LA SERIA,RENDIAMOCI CONTO.

Scusate,non accadrà mai più HAHAHAHAHHA



Okay,vi lascio una canzone da ascoltare durante la lettura,se dovesse finire prima che abbiate letto mettere re-play,perchè secondo me è

la 
vera e propria colonna sonora di questo capitolo,in un certo senso valorizza le mie parole...Come sempre d'altronde,Sheeran valorizza

ogni cosa *sguardo innamorato*.


OKAY STOP,vi lascio!

Un bacio a tutte e grazie ancora!

I
l prossimo capitolo almeno a 9 recensioni u.u 

Vi voglio bene C:

.Elly 

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This feels like I've fallen in love.

- ( Play: http://www.youtube.com/watch?v=mf6mBmeHcoQ ) -

 


Rose sapeva benissimo che quella verità non avrebbe aiutato suo figlio,
ma sapeva anche che Wendy aveva il diritto di sapere,prima di prendere qualsiasi decisione. Perché era la sua vita,e gliene avevano dette fin troppe,era il momento che attendeva da anni,aveva dovuto dirglielo.

< Lo chiamerai? > Le chiese mentre la ragazza infilava la giacca < Ho bisogno di tempo > sussurrò la nipote abbracciandola e aprendo la porta < Tutto quello che vuoi tesoro > le tremava la voce,più o meno come a Wendy tremava il cuore,o le mani < Nonna? > la chiamò voltandosi ancora una volta verso di lei < Sì? > < Mi dispiace tanto > concluse scendendo e raggiungendo in macchina Valerie < E’ acqua passata Wendy > .
Dopo dieci minuti di silenzio,straziante,arrivate sotto casa,Valerie non ce la faceva davvero più < Hai saputo? > < Sì > < E come stai? > le domandò ancora,osservandola < Finalmente consapevole del mio passato > la cugina la guardò interrogativa < Cos’hai saputo..Wendy? > le chiese < Che ho vissuto in un mare di bugie fino ad oggi >.
 
< Ma sei sicuro? > chiese Louis divertito < Cento per cento,vado a farlo fra poco > < Aaah,i manager non approveranno > Harry rise annuendo < Per questo sarà uno dei tuoi migliori tatuaggi,a che numero siamo? > < Ho perso il conto,e comunque è la mia pelle,ci faccio ciò che voglio > < Concordo > affermò Lou guardando l’ora sul telefono < Allora ci vediamo stasera al bowling? > Harry infilò la giacca facendo spallucce < Non lo so,devo sentire Wendy > < Giusto,giusto > esclamò il castano ridendo, mentre uscivano dagli studi < Che c’è? > < Ma ancora non.. > < Non cosa? > chiese il ragazzo sorridendo strafottente,mentre cercava le chiavi della macchina < Insomma,neanche un bacetto,niente? > < Boh > disse Harry vago aprendo finalmente lo sportello < Come boh?! > < Ci vediamo stasera Lou! > < A stasera!...MA NON LA SCAMPI! > gli urlò lui ridendo,mentre si allontanava dal parcheggio.
Odiava quando Harry faceva il vago in quel modo,senza sputare il rospo subito, lo faceva rimanere con l’ansia e la curiosità addosso tutto il giorno.
 
Wendy chiuse l’anta dell’armadio sospirando < E quindi giocava d’azzardo? Ti giuro Wendy,non hanno mai detto nulla neanche a me,non sapevo neanche io perché avessero litigato di preciso > < Forse era meglio che non lo sapessi,ho fatto talmente bene ad andarmene… Come può pretendere che chiami? Perché dovrei? > < E’ comunque tuo padre,e sono comunque i tuoi genitori > borbottò Valerie,osservandola mentre faceva di tutto pur di non fermarsi  < Mi hanno cresciuta in un mare di bugie,chiudendomi dentro quella casa,fregandosene che stessi male,di quello che mi facessi,di quello che mi accadeva,perché avevano paura che sapessi,ti rendi conto? Sapevano che me ne sarei andata > Valerie annuì,piegando poi la testa perplessa < Cosa ti facevi? > solo che non c’era modo di fermarla nel suo monologo nervoso e frustrato < Per di più non mi conoscono,non erano mai a casa,e ora che me ne sono andata davvero sono la loro bambina, capisci? > < Forse vogliono dirti la verità,dovresti chiamarli > alzò un po’ la voce la cugina,sperando che stavolta la sentisse < Non ora,non oggi,ho bisogno di tempo > < Comprensibile..che fai? > < Cerco qualcosa da mettere per uscire con Harry > pronunciato quel nome aveva già una luce diversa negli occhi,Valerie trattenne una risata < E vorresti uscire…in pigiama? > le domandò divertita ,Wendy la fissò perplessa, fermandosi, finalmente < Cos… > Val le indicò ciò che aveva preso dall’armadio < Oh cristo > e a quel punto scoppiò a ridere anche lei,buttandosi sul letto accanto alla cugina.
< Non voglio pensarci,oggi voglio solo essere felice > Affermò poi guardandola negli occhi < Fai bene,vivi il tuo futuro,hai tempo per sistemare il passato > < E’ uno strano concetto,ma per me va bene,e comunque questo pigiama non è tanto male > disse Wendy poggiandoselo addosso,Valerie lo guardò meglio < Infatti no,gli orsetti sono il top quest’anno > rispose scoppiando a ridere ancora < davvero,cosa posso mettere? > < Non so,che programmi avete? > < Mi ha chiesto di raggiungerlo verso le sei al negozio di tatuaggi,poi non lo so,penso verremo al bowling se non ha altro in programma > < Allora jeans e maglietta > concluse Val < Jeans e maglietta sia >.
< Sicura che non vuoi che ti accompagni? > chiese Valerie,immersa nel traffico,una volta lasciata Wendy a Piccadilly Circus < Sicura! Ci vediamo stasera,forse! > < A stasera! > esclamò ridendo e salutandola con la mano.

< So che non dovrei impicciarmi eh,però è molto simile al tatuaggio di Wendy,sbaglio? > chiese Matt impaziente di sapere,una volta finito < Beh sì,in effetti > < Le hai dedicato un tatuaggio? > il ragazzo alzò lo sguardo,divertito < Diciamo di s… > < Da quanto state insieme? > Matt non gli dava neanche il tempo di rispondere,o pensare a come e cosa rispondere,non che Harry fosse così svelto nel farlo,ma la tremenda curiosità di quell’uomo lo faceva ridere < Non stiamo insieme > < Però vorresti fosse così,altrimenti non avresti fatto un tatuaggio per lei > Harry a quel punto rise < Beh,l’ho fatto perché significa molto per me > < Come siamo vaghi,senti,io vado da Jake per sistemare le solite cose okay? Poi è probabile che la tua bella sia già arrivata,sono le sei > continuò Matt aprendo e ritrovandosela davanti < Ciao Wendy! >  < Ciao Matt! Jake mi ha detto di venire qui > < Sì,vado da lui a proposito, divertitevi! >.

Wendy scoppiò a ridere lasciandolo passare ed entrando < Ciao uccellino > esordì il ragazzo felice,rendendo a sua volta felice anche lei < Ciao Har.. > che però,prima di poter anche finire di pronunciare il suo nome,notando  il petto del ragazzo  rimase bloccata sulla porta,a guardarlo,con gli occhi spalancati.
La risata cristallina di Harry interruppe quel silenzio stupito,che le aveva colorato le guance di quel rosso leggero,che il ragazzo adorava < ti piace? > le chiese poi con il tono di qualcuno che non voleva svegliare un sonnambulo, lei annuì,non trovando il fiato per rispondere;  Le fece segno di sedersi sul lettino accanto a lui e Wendy si avvicinò piano,cauta,con le mani alla bocca.

Erano due uccellini,sul petto,uguali al suo.

Harry le prese un boccolo sorridendo,cercando i suoi occhi < Sono bellissimi > mormorò la ragazza < Sai,guardando il tuo tatuaggio,non ho potuto fare a meno di pensare al significato che avessi potuto dargli e… Non so,forse mi sbaglio,ma in questo periodo avrei desiderato volare via,invidio quegli animali,perché loro possono farlo,e io no,sono il simbolo della libertà,è questo,vero? > lei annuì leggermente, osservando quel tatuaggio e dovendo trattenersi per non toccarlo < Così poi mi è saltata in mente la prima volta che ci siamo visti,e la sensazione che mi avevi dato; Giravi come un uccellino impazzito,è stata la prima cosa che ho pensato di te,per questo poi ti ho dato quel soprannome > Wendy sperò davvero in quel momento che lui non si accorgesse dei brividi che la scuotevano < E alla fine ho ripensato al tuo racconto,e al mio,e poi all’altro giorno,sul bus,alla sensazione di volare,e a quella che tu per poco non volassi davvero con quella curva >  risero < A…tutto il tempo che abbiamo passato insieme,alle nostre vite,che sono totalmente diverse,ma… così simili > per la prima volta lei alzò gli occhi verso i suoi < Mi sono reso conto di non essermi mai sentito tanto libero,come quando siamo corsi via dai paparazzi,ricordi? > Harry la guardò ancora dritta nelle iridi,scostandole i capelli dal viso con una mano e continuando a giocare con le dita con l’altra,intrecciandole con le sue,accarezzandole < Mi hai fatto sentire un po’ come…Un uccellino,Wendy >.

Ci fu un secondo,un secondo solo che intercorse prima che le labbra di Harry toccassero le sue, in cui i loro occhi si incrociarono e nella testa di Wendy ci fu un blackout.
Zero.Buio. Non rimase davvero nulla.
Il suo ex? Puff.
L’Italia? Puff.
Suo padre,I suoi? Per un attimo si scansarono dalla sua testa.
La sua vecchia vita? Le sue insicurezze? Le parole di quelle fan il giorno prima? Tutte le brutte parole che invece,le erano state lanciate addosso come frecce,così appuntite,così cattive,veloci e letali,per tutta la sua vita? L’odio? Le sue vecchie “amiche”? La solitudine? I rimpianti? Le lacrime? Il tatuaggio di quello stronzo con la sua nuova fidanzatina?
Tutto azzerato,finito, dietro le spalle, insignificante.
Ora cosa c’era?
Harry,Valerie,Juls,i ragazzi,Londra,il suo nuovo lavoro,la sua nuova casa,quella sua parte di famiglia che le era stata portata via.
Una luce fulminante su quello che poi sarebbe potuto essere.
Una luce sul presente e sul futuro.
I riflettori sulla sua vita,ora.
Le ali,si sentiva come Harry le aveva confessato di sentirsi poco prima.
Come nelle favole,quando basta un bacio a liberare la principessa dall’incantesimo,o da qualsiasi male,o cosa che l’avesse tenuta imprigionata. Così poco realistico, incredibile,sdolcinato e quanti altri aggettivi possano esistere.

Erano delicate le labbra di Harry.
Delicate per come erano fatte,per il loro sapore e per il modo in cui si erano poggiate sulle sue. Con calma,c’era stato prima un contatto leggero,che aveva rotto il ghiaccio,che aveva rassicurato entrambi.
Poi le loro mani si erano sciolte,non avevano osato aprire di molto gli occhi,lui l’aveva avvicinata a se,notando solo in quel momento quanto tremasse,le aveva preso il viso con entrambe le mani e solo dopo,l’aveva baciata davvero.
Le labbra di Wendy invece erano davvero morbide.
Harry le aveva strette tra le sue,e sarebbe morto se gli avessero detto che non avrebbe più potuto baciarle,o se lei si fosse ritratta.
Come se lei avesse mai potuto farlo.
Così mise una mano su quella del ragazzo che era ancora sulla propria guancia,e la allontanò lasciando incastrare le loro dita ancora una volta,mentre quel bacio moriva piano,sulle loro labbra.

Wendy non seppe se fu più quel bacio a scombussolarla,o il modo tenero in cui Harry la guardò dopo.
Forse la seconda,forse entrambe.
Ed  ora erano lì che si rubavano gli sguardi e i respiri.
< Sai? Il mio ex-ragazzo diceva che i tatuaggi erano una cosa stupida > Esordì lei giocando con le mani di Harry < Poco tempo fa se ne è fatto uno,con la sua nuova ragazza > lui le baciò la testa,ascoltandola attento < Siamo stati insieme cinque anni,e per cinque anni ho fatto ciò che diceva,e che pretendeva facessi,rendendomi conto solo ora,dopo tre mesi,di quanto tempo ho sprecato nella mia vita a regalarla a lui,e alle persone sbagliate… perché non la sentivo mia davvero,e non c’è cosa più grave > lei alzò la testa, guardando Harry negli occhi < Non fare il mio stesso errore Harry,è la tua vita,devi farne ciò che vuoi,non lasciare che gli altri ci giochino come se fosse nelle loro mani,tu puoi essere libero se vuoi > < Tu mi rendi libero >.
Wendy riusciva a sentire le parole di Harry scivolarle sul naso per quanto erano vicini,le scivolavano addosso e rotolavano fino al suo cuore.
< Avevo paura di come sarebbe stato mollare tutto sai? > mormorò ancora lei,mentre il ragazzo la stringeva a sé e la guardava dritta negli occhi,senza timore < Sei stata forte > < Ti devo ringraziare > < Per cosa? > le chiese < Perché in due sole settimane,o poco più,mi hai fatto superare le mie più grandi paure > Harry la incitò a parlare,curioso,facendola sorridere < Gli aghi,il sangue,l’altezza… e il passato >.


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Capitolo 17
*** That Smile. ***


Buonsalve dolcezze!
Sono in ritardo di un giorno D:
Perdonatemi,ma ormai mi dovreste conoscere,
e di secondo nome non faccio sicuramente "Puntualità"

ANCHE PERCHE' ANDIAMO,SAREBBE UN NOME ORRIBILE.
PUAH.
Comunque,mi dispiace non rispondervi sempre alle recensioni,così ho deciso che se non dovessi riuscire a rispondervi,vi farò un ringraziamento in fondo ad ogni capitolo.

Non voglio fare la snob,anche perchè non lo sono,e mi dispiace molto,tenterò di impegnarmi per voi C: Perchè se non fosse per voi,terrei questa FF per me e la mia migliore amica,e magari non ne sarei così felice,come invece sono.
161 recensioni sono una soddisfazione incredibile.
E vi devo davvero tutto.

Comunque,la finisco con il mio blablablablaterare(?) e vi lascio al capitolo u.u

Sono contenta abbiate apprezzato il bacio :'D
Ringraziate Nialler,la mia bestah (la corrispondente reale di Juliette) e l'altra mia bestah(?) Vale (Corrispondente reale di Valerie) che mi hanno convinta a metterlo anche se mi sembrava presto u.u


Un bacio,
vi mollo :3
Il prossimo capitolo a 11 recensioni :D
.Elly 

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That smile.


Liam non era mai stato quel tipo di ragazzo a cui piaceva piangersi addosso.
Solo,non era stato troppo entusiasta di uscire quella sera.
Purtroppo quando ad Horan e alla ragazza viene un’idea tutti sapevano,compreso lui, che contraddirli non era possibile.
E poi forse,uscendo non ci avrebbe pensato troppo.
Erano due anni che stava con quella ragazza,e sì sa,quando Liam Payne dona il cuore a qualcuno,da tutto se stesso,senza riserve.
Era per quello che ora si sentiva vuoto,il suo cuore,l’aveva dato a lei.
Non lo voleva indietro però, sapeva che se non in mano di quella ragazza, non sarebbe più stato lo stesso.
Ma si può vivere senza cuore?
Molti lo fanno,ma Liam Payne,potrebbe mai vivere senza?

Forse Danielle,glielo aveva restituito da un pezzo e lui non se ne era neanche accorto.
Non lo sentiva,e non sapeva come fare.
Come se gli mancasse un pezzetto per farlo funzionare,un filo.
Come se glielo avessero reimpiantato,ma senza una parte importante,un cavo,una vena,una persona.
Non era lo stesso.

E Juliette era mortificata,odiava vedere Liam in quel modo.
Era sempre stata molto legata a quel ragazzo,non solo perché fosse stato uno dei suoi idoli, ma anche perché fu il primo che conobbe di persona,di cui ebbe la conferma,la certezza,che fosse davvero dolce e gentile come lo aveva immaginato.
L’aveva vista,tra un flash e l’altro,guardare lui e Niall da lontano un giorno,tremando,mentre firmavano qualche autografo,e si era avvicinato.
Tremava come una foglia,e dopo aver avuto la conferma che fosse una fan l’aveva abbracciata,chiedendole più volte come stava.
Fu anche grazie a lui,che si mise con Niall,che dopo quel giorno,rimasero in contatto.
Liam l’aveva notato subito come l’amico la osservava quel giorno,come curioso,quando lo aveva visto allontanarsi dal gruppo di fan l’aveva seguito.
La cosa che più lo aveva intenerito,e insospettito era il fatto che gli si fossero bloccate le parole vedendola.
E il povero Niall era arrossito terribilmente,quando lei,preso l’autografo di Liam,l’aveva abbracciato di scatto,senza dire una parola.
E se davvero Niall avesse dovuto arrossire con ogni fan,per ogni loro abbraccio, allora non avrebbe mai avuto il tempo di avere quel suo consueto colorito pallido in viso.

E ora Juliette non si capacitava di come si potesse lasciare un ragazzo che era praticamente fatto d’amore.
Persino i suoi difetti erano dolci.
Non capiva proprio cosa avesse spinto Danielle a desiderare altro,o a sentire il bisogno di tradirlo.
Non è facile stare insieme a una celebrità,è vero,significa fidanzarsi con lui,con le sue fan,con i suoi manager,e con il suo lavoro,con l’idea di vederlo un giorno si e tre mesi no. Significa dover essere forti e pazienti.
Forse non era quella giusta,forse era semplicemente destino.

La ragazza si sedette accanto a lui sulle panchine del locale,dove si lasciavano le scarpe per poter poi mettere quelle da bowling.
< Hanno finito il numero 56 di scarpe,Lee? > esclamò lei osservandolo fissarne un paio per terra,lui rise < Già,ho dovuto prendere il 60 > rispose scherzoso anche lui < E’ arrivato Zayn > annunciò la ragazza cercando gli occhi dell’amico < Non aveva da fare con Perrie stasera? > < A quanto pare no,c’è anche Andy,sono in fila al bar con Niall,ma ti pare normale che sono appena le sette e abbia già fame? A proposito,tu vuoi qualcosa? > domandò Juliette,il ragazzo scosse la testa ridendo < non ho ancora fame > < Liam? > lui si voltò verso di lei < Si? > < Ti voglio bene > confessò la bionda sorridendogli < Anch’io Juls,se non fosse stato per te stasera sei rimasto in studio a deprimermi > borbottò abbracciandola < Non avrei mai lasciato che succedesse > < MI TIENI IL POSTO IN FILA? NON TROVO LA MIA RAGAZZA > scoppiarono a ridere,la voce di Niall,come di ogni buon irlandese che si rispetti,non poteva avere un volume normale.
La porta si spalancò all’improvviso < Ah! Eccovi! Avete sentito per caso Lou e Harry? Avevano detto che sarebbero venuti,ma non ho più avuto notizie,e Valerie e Wendy? > i due scoppiarono a ridere di nuovo: quando voleva,Niall sapeva parlare mille volte più veloce di Liam,e nessuno,parlava più veloce di Liam.
< Lou ha il cellulare morto,Valerie ha detto che staccava alle otto e ci raggiungeva,e Wendy boh,è con Harry quindi penso verranno insieme > rispose Juls guardando l’ora sul telefono e scostando una ciocca lunga e bionda dal viso < Oh,okay, tesoro sicura che non vuoi mangiare niente? Ah,Liam,non sapevo se anche tu volessi qualcosa,così ti ho preso una birra,ma ti conviene venire di là prima che Andy finisca la sua e la adocchi > il ragazzo si alzò sorridendo e ringraziando l’amico con una pacca sulla spalla, Niall lo osservò un po’ preoccupato,sorridendogli prima che uscisse < Un momento,chi è Valerie? > chiese ancora Liam guardando i due < La cugina di Wendy > risposero in coro < Oh okay! > < E’ CARINA SAI? > gli urlò Niall prima che scomparisse del tutto.

Juliette scosse la testa < Niall,si è lasciato da una settimana,come ti viene? > il biondo alzò le spalle < Beh però è vero,magari invece.. > < Ah si? E’ carina Valerie? > < Come mai siamo così gelose in questo periodo? > chiese il ragazzo ridendo e prendendola per i fianchi < Per periodo intendi da un paio di mesi ad oggi,Nialler? > erano un paio di mesi che stavano insieme,e in effetti,Juls era sempre stata gelosa,tanto quanto lo era Niall d’altronde < Direi di si,prima di conoscermi eri gelosa? > la ragazza rise annuendo < Sì,avevo progettato un grande incidente in mongolfiera di tutte quelle tipe che ti abbracciavano,mentre io non potevo > lui rise,baciandola sul naso < Perché proprio in mongolfiera? > le domandò divertito < Mi piacciono le mongolfiere > < Un giorno ti porterò in mongolfiera > affermò baciandola davvero questa volta.

Quando Wendy e Harry entrarono nel grande centro commerciale,annesso al Bowling,si tenevano per mano.
Avevano passato il resto del pomeriggio a passeggiare per Londra,sereni come due persone che si erano appena baciate,con ancora il tremore di quel bacio addosso,ma pur sempre un po’ sofferenti.
Le loro dita si erano sfiorate tutto il tempo,e tutti quei paparazzi,gli impedivano di poterle unire,come avrebbero voluto.
Alla fine però Lui aveva preso l’iniziativa,l’aveva stretta a se e aveva intrecciato le loro dita,perché era la sua vita,e poteva prendere per mano chi voleva,se ne avesse sentito il bisogno. E Harry in quel momento lo aveva sentito eccome.
All’inizio Wendy aveva avuto l’istinto di ritirarla,guardandosi intorno,ma poi aveva guardato l’espressione rilassata di Harry e si era rassicurata.

< Stasera hai da fare uccellino? > Le aveva sussurrato carezzandole il viso una volta seduti al tavolo di un bar < Veramente ti volevo proporre una cosa > Harry annuì < Juls mi ha chiesto se andavamo al bowling > lui rise < Niall mi ha chiesto se stasera andavamo al bowling > ripeté a sua volta < Andiamo al bowling? > si chiesero in coro < Sì,direi di si > risero ancora,poi il volto di lei si rabbuiò all’improvviso.
Proprio come se un’ombra o un pensiero,lo avessero attraversato.
< Ho saputo che Liam si è lasciato > mormorò infine, il riccio le carezzò la guancia ancora una volta < Già,è una settimana quasi > < Deve stare davvero male > mugolò Wendy preoccupata < Sì, tentiamo in tutti i modi di non farlo stare mai fermo,o solo > < Danielle era tutto per lui vero? > .
Wendy non aveva mai visto un ragazzo con quel sorriso in volto come Liam lo aveva con Danielle. O almeno,questa era l’impressione che le foto che giravano sul web le avevano dato.
Si era chiesta spesso se anche Nicky,avesse mai avuto quel sorriso quando stavano insieme. Ora si chiedeva se Harry lo avrebbe mai avuto,se lei sarebbe mai riuscita a causargliene uno,così spontaneo.
Forse l’aveva già fatto molte volte e non se n’era neanche accorta,Wendy non lo sapeva,sapeva solo che lui non aveva smesso un secondo di farla sorridere in quel modo.

< Lo ha tradito > le spiegò Harry,la ragazza spalancò gli occhi < E perché mai? > < Non lo so,è stato quando noi eravamo a New York tempo fa > fece un momento di pausa < non è facile stare con una celebrità … Insomma un giorno siamo qua,la settimana dopo siamo chissà dove,Liam sta male soprattutto perché sente sia stata colpa sua,l’ha lasciata sola troppe volte > Harry guardò Wendy,come a volerla avvertire,come per avere una risposta,ad una domanda che implicitamente,con il tremore nelle mani,le aveva fatto.
Solo che Wendy era troppo occupata ad essere sconvolta per una cosa simile, preoccupata e sorpresa,ecco < Non voglio giudicare nessuno,ma se davvero lo amava,lontananza o no,non avrebbe dovuto importarle,è proprio il fatto che abbia sentito il bisogno di tradirlo,che dice molto > Harry annuì prendendo di nuovo parola < Prova… a metterti nei suoi panni, un ragazzo,che lavora nel tuo stesso ambiente,che può venire a prenderti tutti i giorno al negozio,con cui andare a convivere un giorno magari, sapendo che non dormirai mai sola,e che potrai contare su di lui ogni qualvolta ne avrai bisogno… Non ti attirerebbe quell’idea di stabilità? > allora Wendy capì,capì anche a ciò che andava incontro,e rispose solo quando si rese conto che non gliene importava minimamente.
< Forse mi attirerebbe,ma se fosse amore quello che provo,non avrebbe alcuna importanza > Harry strinse le dita attorno alle sue senza tremare,questa volta < Non importerebbero neanche i paparazzi, le parole delle fan,i manager,la lontananza, non perché sarebbe poi così facile affrontarla,ma perché saprei che dopo tutti quei giorni passati a fare il conto alla rovescia tu..Cioè,Lui poi sarebbe qua,non sentirei mai il bisogno di cercare qualcun altro,se quello di cui ho bisogno,chilometri o meno,ce l’ho qui > e indicò il suo cuore,sorridendo ad Harry,che prese a darle baci a stampo,uno dietro l’altro.
Paparazzi o no.
Fan,Manager o meno.

< Odio il fatto di doverti mettere davanti a questo anche se ci conosciamo da così poco,potrà sembrarti prematuro,ma io non voglio che tu soffra,per me > la ragazza lo interruppe,facendo di no con la testa e lasciando scontrare i loro nasi,e lui disse ancora,con tono preoccupato < non ti dico che sarà facile,e se un giorno sentirai il bisogno di allontanarti per questo,dovrai solo dirmelo,non voglio costringerti a… > Wendy lo guardò dritto negli occhi < a passare quello che sto passando io,perché tu sei un uccellino Wendy,e devi essere libera > < Harry > < Mh? > < Tu,mi rendi libera >.

E solo allora , dicendole ad alta voce, si riconobbe davvero nelle parole che poche ore prima lui,le aveva sussurrato.
Poi,prima che il ragazzo la baciasse di nuovo si rese conto,Harry stava sorridendo,in quel modo.


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Un ringraziamento particolare alle mie migliori amiche,
e a tutte voi:
-
Cyclamen
-heaven__
-one_directon_love
-laluandhazza
-SnOw_FlAkE_99
-123FLICK

-Francy99
-kiss me
-Panda_Rosso
-Mrs_AuroraStyles
-Break_Away
-Funy
-Change_Your_Life_
-LaRagazzaUnicorno_
-AccioHazza
-I_dream_you_every_night
-yle596

 

Il prossimo a 11 recensioni C:
.Elly 

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Capitolo 18
*** Madness ***


Salve dolcezze mie belle(?) *oggi mi sento dolce*
14 recensioni al capitolo precendente,
e tutte bellissime çwç
mi piace che esprimiate tutto quello che provate per i vari personaggi,
davvero,grazie puzzette çwç

No,puzzette no.
Skst.(?)

AAHAHAHAHA Oggi non mi dilungo in chiacchiere vi lascio subito al capitolo,
non è un granchè,un capitolo di passaggio ecco,il prossimo è molto elaborato e avevo bisogno di un po' di leggerezza prima(?)
Altrimenti mi diventa tutto pesante e noioso,a mio parere D:

Poi boh,sarò io,il che è probabile :O
AHAHAHHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHA
BABBENE.(?)
Vi mollo *come una puzzetta :'D*
Ciau C:
.Elly 
Il prossimo a 10 recenzionz(?)

 

 

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Madness.

 

Ed ora erano lì,all’entrata del bowling,scrutando tutto il locale alla ricerca degli amici,che trovarono al bar,a ridere e bere birra.
Anche Liam rideva.
Fu la prima cosa che Wendy notò,mentre si incamminavano verso di loro,ancora mano nella mano.
Juliette era seduta sulle gambe di Niall e Zayn,Andy e Liam stavano facendo uno strano gioco con i tappi delle bottiglie,che probabilmente,sarebbero finiti a lanciarsi.
< RAGAZZI! > urlò l’irlandese facendo quasi cadere la fidanzata e agitando la mano, Wendy e Harry risero ricambiando il saluto,non potendo fare a meno di notare gli sguardi di tutti sulle loro mani.
< Salve ragazzi! > salutarono poi tutti,mentre Harry prendeva una sedia alla ragazza,accostandola a Juliette,e solo poi ne prendeva una per se,accanto a Liam.
< E così sei tu la nuova ragazza di Styles! E’ un piacere conoscerti,sono Andy > lei sorrise stringendogli la mano < Il piacere è mio! Sono Wendy > il fatto che non avesse negato “La nuova ragazza di Styles” fece insospettire Juls,che si mordeva un labbro per non intervenire < Il tuo nome suona bene ,è come il mio,solo con una W davanti > scoppiarono a ridere,Andy era noto per questo tipo di battute, semplici,ma efficaci, come avrebbe detto Harry.
Nel frattempo il labbro di Juls era quasi distrutto,doveva trovare un momento per parlare con lei,o sarebbe letteralmente esplosa.
< Haz hai sentito niente Louis? Volevamo cenare prima,ma non si è fatto vivo > domandò Niall preoccupato < A dire la verità oggi fuori dagli studi, prima che andassi da Matt,mi ha detto che veniva > < Matt?Un altro tatuaggio? > chiese Zayn curioso,Harry annuì sorridente < Sì,è uno dei migliori,guarda > e abbassò il collo della maglietta,mostrando i due uccellini e trovando l’approvazione di tutti,e il sorriso di Wendy,che guardava quel tatuaggio,ancora una volta meravigliata.
< Cavolo,questo è bello > approvò Zayn < E’ vero,quanto ci hai messo a farlo? > domandò Liam < Due ore,due ore e mezza circa > < Mi piace,anche il colore > affermò.
Juls nel frattempo,decisamente impaziente, scuoteva una spalla a Wendy che le rivolse un sorriso buffo,come a volerle lasciar intendere che sì,era quello che pensava.
Così la bionda prese finalmente parola,eccitata < Harry,ma non somiglia un po’ a quello di Wendy? > e indicò la spalla scoperta dall’amica,facendolo sorridere < Forse > si guardarono < La verità è che ha voluto copiarla > intervenne Louis poggiando le mani sulle spalle di Haz < Lou! El! Pensavo non veniste più! > esclamò Niall sorridente < Mi dispiace per il ritardo,ma dovevo andare a prendere El da…Da un’amica e c’era un po’ di traffico > mugolò lui mentre la ragazza sorrideva.

E Liam sorrise a sua volta per il loro gentile tentativo di dissimulare.
Eleanor era stata da Danielle,lo sapeva bene.
Si chiese come stava,anche se immaginava non così male,non così come stava lui,infondo aveva un altro,era successo ciò che lei voleva, anzi,sicuramente si era tolta un peso.
Per un po’ si focalizzò talmente su quel pensiero,da trasformare tutte le chiacchiere intorno a lui in un eco,un mormorio di sottofondo.
Guardava la bottiglia verde della birra,trattenendo sospiri per non far preoccupare nessuno e non sapeva se il suo dolore si stesse trasformando in rabbia,o se fosse rabbia verso Danielle o verso se stesso.

Poi una voce lo svegliò del tutto < VALERIE! > anzi,due voci,quelle di Wendy e Juliette,che si erano alzate all’improvviso dal tavolo andando incontro a qualcuno,seguite da Niall e Harry.
Lui si girò con non troppa voglia,notando una ragazza sulla soglia del locale,non troppo alta,con dei boccoli scuri,un bel sorriso e quelle due addosso,in un abbraccio.
Sorrise,tornando alla sua posizione di meditazione del nulla < Liam,tu che pizza vuoi? > chiese Zayn mettendogli una mano sulla spalla < Non ne ho idea,tu che prendi? > < Con i funghi,ma non credo di finirla tutta > < Ce la dividiamo? > propose  poi < Andata > < Chi è la ragazza? > li interruppe Andy facendo segno con la testa < Valerie,la cugina di Wendy da quanto ho capito > intervenne Louis < Quindi è la ragazza riccia la famosa Wendy? > chiese Eleanor curiosa,mettendosi seduta < Sì,è lei > < Oh,è carina,ma non è un po’… piccola? > continuò < Penso abbia la stessa età di Harry no? > chiese poi Liam facendo finta di partecipare davvero a quella conversazione < Sì,hanno la stessa età > affermò Louis convinto < Lo sai che non so perché,ma ti somiglia? > esclamò la ragazza facendo ridere tutti,tranne Zayn,che annuì pochi secondi dopo,a scoppio ritardato < Oddio,è vero > < Lo ha detto anche Harry in effetti > concluse Lou fregando un po’ di birra al moro.

Nel frattempo Valerie cercava di respirare < Sei pronta? > domandò Wendy < Oh dio,sì,ma c’è anche…Andy?Il migliore amico di Liam? > < Sì è lui,o almeno credo,sono davvero migliori amici? Nel fandom così dicevamo > chiese ancora Wen’ facendo sorridere Harry < Sì,siete delle sottospecie di investigatrici voi > esclamò Niall facendole ridere < Ti devo ricordare chi è che conosce tutta la genealogia di un certo Justin a memoria? > intervenne Juls facendogli la linguaccia < Cosa c’è di male? Non è così ossessivo,scommetto che anche te conosci la mia genealogia! > le rispose imbarazzato < A dire la verità no! > < Bugiarda! > le urlò il biondo correndole dietro.
< Che sagome > esordì Valerie divertita,non schiodandosi dall’entrata < Andiamo? > chiese Harry < Uhm!Sì! > < Hai paura cugina? > domandò Wendy ridendo < Certo! Sono terrorizzata! Non sono mica come te che dormo tranquilla anche se ho inciampato addosso al mio idolo in aeroporto sai?! > scoppiarono a ridere < Andrà tutto bene,se vuoi ti lancio,così fai tipo strike su tutti e tre al tavolo e fai un’entrata di scena > propose Wen’ < Scordatelo > Harry rise,prendendo in mano la situazione < Sapete che ho freddo qui all’entrata? > esclamò all’improvviso < Okay,andiamo, anche perché starò facendo la figura dell’idiota qui immobile > concluse Val prendendo un respiro < Forse un po’ > concluse Wendy facendola ridere < Sei incoraggiante cugina > < Ti voglio bene > < Anch’io >.

Dopo dieci minuti Wendy aveva lo sguardo più buffo che Harry avesse mai visto: tra lo stupito e l’incredulo. Un sopracciglio alzato,la testa piegata da un lato e la bocca semi aperta,avrebbe voluto scattarle una foto.
Era decisamente e piacevolmente allibita.
E poi era lei quella che dormiva tranquilla dopo aver inciampato sul suo idolo.
< No dico..La vedi? > esclamò alla fine rivolgendosi ad Harry,che ancora rideva < Oh sì,è meno timida di quanto credessi > < E Liam ride > continuò poi lei con una punta di entusiasmo,il ragazzo si voltò verso il tavolo,assumendo la stessa espressione della ragazza < E Zayn,ZAYN > sottolineò < RIDE,e riesco addirittura a sentirlo! > lei scoppiò a ridere a sua volta < Impensabile eh? > chiese divertita < Oh sì >.
Valerie si era ambientata decisamente in fretta,e dopo aver quasi traumatizzato sua cugina per questo, l’aveva tranquillizzata ; Wendy mentre la presentava, era arrivata seriamente a pensare che Val sarebbe potuta svenire sul serio.
< Che numero porti uccellino? > domandò il riccio dopo un po’,quando vide che era quasi il loro turno < Non prendermi in giro,non è un numero proprio da uccellino > rispose Wen’spalancando gli occhi,lui rise < Parli con uno che porta il 46 >  < Ma tu sei un ragazzo! E sei alto un chilometro e mezzo > < Avanti uccellino,spara > dopo un po’ di esitazione lei annuì < 41 > sussurrò al suo orecchio < Beh non è grave come mi hai fatto pensare > < Uccellino o Big Foot? Questo è il dilemma > lo interruppe sovrappensiero,facendolo ridere ancora una volta < Big Foot eh? E’ un bel nome, sai che potrei cominc.. > < Arrigo Edoardo Stili,io ti consiglio di non parlare > Harry le fece la linguaccia, voltandosi poi per affittare le scarpe, e notando solo in quel preciso istante lo sguardo allibito della commessa.

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Ringraziamenti a tutte voi bellezze(?)
Davvero,le vostre recensioni mi mettono voglia di scrivere,
per cui,la prossima volta posto presto,giuro :3


I_dream_you_every_night

one_directon_love

Panda_Rosso

Change_Your_Life_

Break_Away

Mrs_AuroraStyles

Only a directioner  (bellezza,era una vita che non ti sentivo çwç mi eri mancata)

123FLICK

Carlita_love

Francy99

AccioHazza

Shut up

LaRagazzaUnicorno_

SnOw_FlAkE_99  
 

 



il prossimo a 10 recensioni C:
.E


 

 

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Capitolo 19
*** Losers' Happiness. ***


 
Buonsalve meraviglie della natura.
Eccomi qui,perennemente in ritardo :'D
Spero potrete perdonarmi D:
Insomma,vedo che tutte volete Leeyum con Valerie :OOO
Mmmmmh,chissà u.u
Magari lei si mette con Eleanor,Louis si dichiara finalmente ad Harry,fanno coming out *My Feelings :')* e alla fine Wendy si mette con Leeyum,cosa ne volete sapere OuO

AHHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHA BABBENE(?) 
Forse l'idea non vi gusterà molto :'D
AHAHHAHAHAHA Voglio proporvi una cosa per questo capitolo,un sondaggio u.u
La coppia che shippate di più,Nuliette,Hendy AHAHAHHA *cheffigoilnome* Larry,Valeonor(?),Zerrie,Niam,Ziam,Ziall,Merry(Me+Harry :') ) o Nizza,che non è una città,ma Niall+Pizza.
 :'D
AHAHAHA BABBENE(?) *mi sono fissata*
Vi lascio al capitolo u.u

Il prossimo ad almeno 13 recenzionz(?)
.Elly 

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Losers' Happiness



Se Wendy mezz’ora prima era rimasta stupita dall’estroversione di sua cugina,ora, nel bel mezzo di una partita (a bowling ovviamente) a coppie,con i cartoni di pizza sul tavolo del punteggio quasi vuoti, come d’altronde le birre,si sentiva serena.
Era felice,talmente calma,che si sentì davvero come un narratore esterno di ciò che vedeva. 

Mentre aspettava il suo turno,in coppia con Juls,si guardava intorno,osservando tutte le scene che componevano quella serata pazzesca che stava passando.
Liam sembrava felice,era in coppia con Andy,e in quel momento stavano giocando, dopo il disastroso round contro Valerie ed Eleanor,che a proposito sembravano andare molto d’accordo.
Per un momento Wen’ credette che anche Liam si sentisse sereno come si sentiva lei. La cosa che più la rattristava è come sarebbe stato una volta a casa,solo.
Lei stessa era stata in quella situazione mesi prima,ed era a conoscenza,fin troppo,di quello che accadeva una volta tornati a casa,calato il sipario del bel sorriso,e soli con se stessi.
Avrebbe voluto fare qualcosa,che non poteva ovviamente.
Chissà se Andy ci avrebbe pensato,e l’avrebbe portato in giro per locali magari,fino a mattina presto.
Solo che prima o poi arriva sempre il momento di fare i conti con se stessi,ma Liam non lo meritava,non meritava nulla del genere.

Continuò a fare il suo giro di sguardi:Valerie e Eleanor ridevano insieme a Juliette per una scivolata improbabile di Niall,che sembrava voler andare sui birilli insieme alla palla. Zayn invece lo tirava per un piede,trascinandolo per tutta la pista.
Wendy era rimasta molto sorpresa da quel ragazzo.
Insomma,era uno dei suoi idoli,aveva sempre pensato di aver intuito almeno un po’ di lui,del suo carattere,e invece si era sbagliata di grosso.
O meglio,forse l’aveva intuito,ma ora,osservandolo nella vita reale,si era resa conto che era quasi impossibile capirlo,anzi carpirlo,del tutto.
Un mistero,sembrava pensieroso,a volte serio,poi all’improvviso scoppiava a ridere  e dal suo sguardo cupo diventava l’anima della serata.
Zayn era una continua sorpresa.

Louis e Harry invece erano qualcosa di esilarante.
Sembravano due suocere,erano appoggiati al tavolo con le birre in mano,a sfottere gli altri che giocavano,o meglio,Lou commentava ogni essere vivente in quel locale e Harry se la rideva,mentre aspettavano il loro turno.
Chiacchieravano,come si diceva nella città da cui lei veniva,in Italia, “fitto fitto”.
Wendy invece era in piedi,tra Juliette e Val,a guardare tutto e tutti,un po’ imbambolata,ridendo nei momenti giusti insieme a loro e voltandosi ogni tanto verso Harry.

Alla fine il round Liam-Andy \Val-Eleanor lo vinsero le ragazze,che andarono contro Zayn e Niall,che avevano a loro volta sconfitto Louis e Harry.
E come previsto Val e Eleanor vinsero anche quella partita,aggiudicandosi la “finale”,che avrebbero disputato con chi avesse vinto l’ultimo round: Wendy-Juliette contro Louis-Harry.
E Wendy rideva solo al pensiero.

< DAI WEN’ CHE SPACCHIAMO I CULI > la incitò Juls mentre lei prendeva la palla e lanciava uno sguardo di sfida al riccio < SICURO > esclamò scoppiando a ridere e preparandosi.
Prese un respiro,alzando il braccio e lasciando la palla al momento giusto,che finì con il prendere nove birilli su dieci,poi un secondo tiro,che colpì l’ultimo birillo: uno spare perfetto. Non male,ma sperava in uno strike.
Harry la seguì prendendo a sua volta una palla,passandole poi davanti senza perdere per un secondo il contatto visivo < Scommetto un bacio che faccio strike al primo colpo > le sussurrò esattamente a 5 centimetri dal viso < E se non fai strike? > domandò Wen’ divertita, lui rise < Penitenza > mormorò scandendo bene la parola,con quella sua voce roca che fece salire i brividi alla ragazza.

Alla fine Harry fece strike,ricevendo gli applausi di tutti,Juliette compresa,che non vedeva l’ora che Wen’ “pagasse” la scommessa.
E a dire la verità,lei non era così dispiaciuta nel farlo.
Così Harry passò la palla a Louis,che si preparò per il tiro,poi si avvicinò alla ragazza, sorridente.
< Signorina,lei ha perso la scommessa > Wendy rise,poggiandosi al tavolo segnapunti guardandolo avvicinarsi determinato più che mai < Questione di fortuna signor Styles,il prossimo strike sarò io a farlo > < E’ così sicura che andrà lei “in finale”? > la ragazza annuì < Deve comunque pagare lo sa? > continuò Harry poggiando le braccia accanto ai fianchi di lei,sul tavolo,quasi a volerla imprigionare < Non ha dato un limite di tempo,posso farlo quando voglio o sbaglio? > concluse lei alzandosi e dando un buffetto sulla guancia al riccio < Dovrà farlo prima o poi ! > esclamò mentre Wendy si faceva spazio sotto al suo braccio,andando tra le risate verso Juliette.

Quando Louis fece spare,l’unica speranza fu quella di pareggiare,cosa che avvenne con lo strike seguente di Juliette.
E fu lì che cominciò la vera battaglia.
Louis e Juliette si volevano un bene dell’anima;
Lou era stato un po’ come il testimone suo e di Niall.
Quando lei aveva cominciato ad uscire con quest’ultimo e spesso con loro,Louis aveva dato consigli ad entrambi,spingendo il biondo a dichiararsi ogni volta che ne aveva l’occasione.
E Juliette aveva sempre fatto un po’ lo stesso con Louis,sapendogli dare il consiglio giusto su ogni dubbio che avesse,un po’ come una sorella acquisita.
Il punto era,che non esistevano persone più competitive di Juls e Lou,soprattutto fra loro.
Se Juls e Lou avessero avuto un obbiettivo,Juls e Lou lo avrebbero raggiunto ,a tutti i costi.

E loro volevano,dovevano vincere quella partita.
Finì che Harry e Wendy non toccarono più palla,e alla fine Juliette,con un colpo di fortuna e uno spare che valeva un punto più di quello di Lou,aveva vinto.

Louis grazie a Dio era anche qualcuno che sapeva accettare la sconfitta,con l’aggiunta,lo sfizio di una piccola vendetta,che avrebbe progettato e le avrebbe servito fredda,al momento giusto quando lei non se lo aspettava.
Ma in quel momento non contava,aveva vinto,e glielo avrebbe rinfacciato a vita,come avrebbe rinfacciato a tutti e sei (contando Andy) che in finale,erano arrivate solo donne, alla faccia degli “uomini”,dei muscoli e tutta la palestra che si vantavano di fare.
Juls però,al contrario di Louis,non era proprio un tipo che accettava facilmente la sconfitta. Valerie e Eleanor vinsero per due punti,scatenando in lei l’ira funesta.
Nel vero senso della parola,che in fondo lo sapeva,non era rivolta neanche a quelle due,ma a se stessa,doveva,voleva batterle.
Sapeva anche che Lou,da bravo strafottente vendicatore,glielo avrebbe sbattuto in faccia per le eternità: si era fatta battere dalla sua ragazza,El,che a bowling era tanto coordinata quanto lo era Harry nel ballare.

La cosa positiva della situazione,era che Juls aveva un ragazzo fantastico.
< Sei stata grande tesoro > le sussurrò lui appoggiando la testa sulla sua spalla,mentre lei ancora controllava e ricontrollava i punti sul tabellone, incredula < Mmh > mugolò poi facendolo ridere,così le diede un bacio piccolo sul collo e lei sorrise < Ho voglia di cioccolata,ti va il dolce? >.


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Ringraziamenti a quelle meraviglia che mi hanno lasciato ben 17 recensioni,siete pazzesche klsdnfgr *^*


-Francy99
-Aniqualcosaltro
-AccioHazza
-yle596
-Change_Your_Life_
-Aurora Capasso
-LaRagazzaUnicorno_
-Panda_Rosso
-Only a directioner
-All_I_need_is_love
-Break_Away
-123FLICK
-SnOw_FlAkE_99
-I_dream_you_every_night

 

Il prossimo a 13 recensioni C:

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Capitolo 20
*** Free Fallin' ***


BUONGIORNO E BUONA PASQUA A TUTTE VOI *^*
Ho aspettato a mettere il capitolo per potervi fare gli auguri e.e ... :'))))))))))))))))))))))

Sono felicissima che l'altro vi sia piaciuto,io pensavo avrebbe fatto cagare a tutti D:
QUINDI WOOO.

Okay,basta.
Mi dispiace ,ma oggi non posso trattenermi molto D:
Devo andare dal mio bisnonno e c'è mia madre che mi minaccia con una pantofola in mano,urlando,dal piano di sotto,
per cui,se volete altri capitoli,credo che dovrei salvaguardare la mia vita(?) e muovere il culo 
HAHAHAHHAHAHAHHA

Mi dispiace andare così di fretta e non potervi fare i ringraziamenti sotto,ma rimedio nel prossimo!
Grazie ancora per le splendide recensioni!

Vado a sequestrare la pantofola a mia madre,
ciao beleeee(?)
E ancora buona Pasqua C:

mi ingozzerò di cioccolata. e____________e

.Elly 

PS.Per il prossimo 13 recensioni C:
Ad un certo punto troverete il link di una canzone,è la mia preferita :O (se ricordate bene,dovrebbe essere anche quella di Harry,lo disse nei video diari di X Factor *^* ) mettetela per dare atmosfera(?) 


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Free Fallin'


Quando Wendy sentì Andy proporre un giro di locali tirò un sospiro di sollievo,che fece ingenuamente preoccupare Harry < Tutto bene? > domandò lui sedendosi accanto alla ragazza < Sì,assolutamente > gli sorrise < Non ti va? Posso riaccompagnarti a casa se vuoi,oppure ti propongo un tour di Londra notturna > lei scoppiò a ridere < No,solo,sono contenta che Liam non se ne starà a casa da solo a riflettere,la notte è il momento peggiore > il ragazzo aprì un po’ la bocca per dire qualcosa,poi si bloccò,mettendole un braccio intorno ai fianchi e stringendola a sé.
Era particolare quella ragazza.
< Li seguiamo per i primi due locali e poi ci andiamo a fare un giro? > propose poi il ragazzo facendola ridere,a dire la verità neanche lei impazziva all’idea dei locali < Mi piace l’idea,dove mi porti? > < Sorpresa > concluse Harry mostrando le fossette, diabolico.
Nel vero senso della parola: diabolico.

Il sorriso di Harry di fatti,per quanto estremamente dolce in superficie,era composto da più e più sfumature,su cui Wendy si era soffermata spesso, sfumature piccolissime, che venivano alla luce del sole soltanto agli occhi di qualcuno che davvero conosceva quel ragazzo, o che come lei, era davvero desideroso di conoscere.
E quel sorriso,purché vero,era bello in ogni sfumatura, e Wendy non poté fare a meno di notare che fosse leggermente storto,verso sinistra,non troppo spalancato come la maggior parte delle volte lo aveva visto: diabolico,il sorriso di qualcuno che aveva macchinato qualcosa,che era impaziente di mettere in atto.

< Come ci si sente ad essere stati stracciati dalla propria cugina eeeeeeh? > Wendy fece una linguaccia a Valerie < Per pochissimo,solo perché Eleanor è scivolata con la palla,ed è scivolata bene > la cugina scoppiò a ridere,abbracciandola < E’ stata una serata pazzesca > esclamò Val entusiasta < Sono contenta ti sia divertit…ma che fanno con Liam? > chiese Wen guardando la scena: Zayn che lo teneva per le braccia e Andy per i piedi,con Niall a guardarli,che si sganasciava dalle risate < Oh,l’hai notato solo ora? Sono venti minuti che vanno avanti così,vogliono farlo scivolare sulla pista,ma ho paura che se li beccano, i proprietari non ne saranno tanto felici > < Alla fine ti sei ambientata bene > Val rise,annuendo < Sì,decisamente, ho scoperto che Andy ha frequentato la mia stessa facoltà all’Università,poi ha mollato,e sai? Conosce alcuni miei amici… non è carino? > Wendy scoppiò a ridere < L’ultima parte non quadrava molto nel discorso,ma sì,concordo > un colpo di tosse improvviso alle sue spalle la fece saltare < Tutto bene Haz? > chiese preoccupata,poi di nuovo quel sorrisetto,con una sfumatura un po’ diversa,che le piacque molto < Sì,certo certo,torno subito > < O..okay > balbettò guardandolo avvicinarsi agli altri.
< Geloso l’amico > se ne uscì Val facendola ridere.
Era effettivamente giusta come definizione a quel sorriso.

< Puoi venire un attimo? > borbottò Harry a Lou nell’orecchio,quest’ultimo annuì < Sì,tesoro torno subito okay? > riferì poi ad Eleanor allontanandosi con Harry < Dove andiamo? > domandò nella “corsa” < In bagno > < Che dubbio ti è venuto? > chiese Lou ancora,divertito dalla fretta dell’amico < No,niente,ho bisogno di un consiglio > affermò il riccio chiudendo la porta < Lou is here, dimmi,ti serve un coso? > Harry lo guardò confuso < Un..coso cosa? > < Un coso,sai quelle “bustine” che ti permettono di non avere popolazioni e popolazioni di figli Harry? > lui gli diede una gomitata < Idiota,è presto > < Non proprio,sono le undici passate > < Cristo Lou! > e il castano scoppiò a ridere < Allora? > < Hai ancora il numero di quel tuo amico…Dio,come si chiamava? Quello che conosceva uno dei custodi di Regent Park > < Boris? > Harry annuì,ricordandolo finalmente, dopo essersi scervellato < Ci ho portato Eleanor per il nostro anniversario…A che ti serve,Harry? Sicuro che non hai bisogno di cosi? > < No,voglio portare Wendy lì > < …e i cosi? > < CHE CAZZO LOU > < Ma quando vuoi portarcela? > < Ora > concluse il riccio soddisfatto,sistemando i capelli allo specchio < Mh,lo chiamo e ti dico,a che ora? > < Beh sono le undici,fin lì ci vorrà una buona mezzora con il traffico,vorrà dire che non vi seguiremo per locali > Louis scoppiò a ridere < Gli chiedo anche se ha dei cosi > < La finisci? > rispose Harry ridendo,consapevole che Lou,non avrebbe smesso comunque.

Quando cominciarono ad uscire dal locale,dopo qualche fermata causa- autografi dei ragazzi,Wendy era decisamente felice,come Valerie,e Juls,e apparentemente anche Liam.
Era decisamente sollevata dal fatto che non sarebbe rimasto solo.
E stava morendo di curiosità per la “sorpresa” di Harry,un po’ come la prima volta che andarono a pranzo insieme: moriva dalla curiosità.
Quel tipo di sentimento che ti prende la pancia e sale,percorre tutta la schiena attraverso una scarica di brividi, fino al cervello, che ti fa sorridere e vedere tutto in modo diverso,che si scambia facilmente con l’eccitazione.
< Allora,dove ci vediamo? > chiese Zayn entusiasta  cercando qualcosa in tasca,probabilmente le chiavi della macchina < Se cominciassimo dal Funky Buddah? > disse Niall entusiasta,trovando l’approvazione di tutti,compresa Valerie,che spalancò gli occhi sorpresa < IL FUNKY BUDDAH?! >… urlando forse un po’ troppo < Ehm,cioè,voglio dire,sarebbe wow > si corresse subito dopo < Concordo con Valerie per il wow,ma sappiamo bene che non usciremo mai più da quel locale se cominciamo con il meglio,e addio giro > intervenne El < Diamoci un tempo,una mezz’ora a locale,poi si esce e ci si vede fuori > propose Andy < Perfetto,ci vediamo dietro il funky buddah allora > concluse Lou < Dietro? > domandò poi Valerie, curiosa: quel locale era il massimo dei locali,non ci aveva mai messo piede < Sì,entrata vip,vuoi venire con me e Andy? altrimenti non so se ti faranno entrare > le disse Liam gentile < Oh,ehm certo > < Poi ti riportiamo a prendere l’auto domani > continuò Andy facendola arrossire: e Wendy sorrise,entusiasta a sua volta,perché probabilmente Valerie,felice, non riusciva a credere ai suoi occhi.

(Play 
http://www.youtube.com/watch?v=20Ov0cDPZy8 )

< Voi che fate? > se ne uscì poi Louis all’improvviso rivolgendosi a Wendy ed Harry,il quale gli lanciò uno sguardo di fuoco < Abbiamo da fare,penso vi raggiungeremo più tardi > affermò infatti dandogli una gomitata, facendo ridere Wendy < Oh,okay,allora a più tardi,andiamo gente > esclamò Juls quasi incitando tutti a lasciarli soli.
E Harry sentì di non poterla ringraziare mai abbastanza.
Quando furono in macchina Harry partì veloce,impaziente,mordendosi un labbro e sperando non ci fosse troppo traffico; grazie a Dio Lou era riuscito a contattare quel Boris,che li aspettava ad uno dei cancelli meno famosi di Regent Park,per aprir loro nonostante fossero ben oltre l’orario di chiusura,e per guidarli fino a Primrose Hill,la loro meta.
Harry aveva sempre trovato romantico quel posto,si vedeva tutta Londra,una volta ci era andato persino da solo,per sentirsi in pace, e aveva funzionato fin quando non erano arrivate le fan,e qualche paparazzo aveva cominciato a nascondersi nei dintorni.
Quella sera invece sarebbe stato in pace davvero,e avrebbe condiviso quel posto con l’unica persona che era riuscita a farlo sentire libero davvero.
Quella persona che lo stava facendo ridere,che con la testa poggiata al sedile cambiava stazione radio ogni tot secondi,cantando qualsiasi canzone le passasse sotto mano,fregandosene se non conosceva le parole,cambiandole o inventandole.
< Questa la conosco > Esclamò entusiasta all’improvviso alzando il volume e chiudendo gli occhi < She’s a good girl,loves her mama,loves Jesus,and America too > cominciò serena,lasciando che fosse Harry poi a continuare < She’s a good girl,crazy ‘bout Elvis,loves horses and her boyfriend too > dando vita ad un duetto,di una canzone amata particolarmente da entrambi < It’s a long day livin’ in reseda,there’s a freeway runnin’ trought the yard > continuò Wendy prendendo particolarmente bene quel principio di acuto,seguito da quello Harry che le procurò non pochi brividi< And I’m a bad boy,’cause I don’t even miss her, I’m a bad boy for breakin’ her heart > ed infine insieme < And I’m free,free fallin’ fallin’,and I’m free,fallin’,fallin’ > .
Forse Wendy non fu l’unica ad avere i brividi in quel momento.

< Amo questa canzone > esclamò soddisfatta < Anch’io > < Il bello è che sei stato tu a farmela conoscere > confessò lei sorridendo < Davvero? > chiese Harry,credendo in un terribile lapsus < Durante un video diario,ai tempi di X Factor,è stata la mia fissazione per mesi,ed è stata anche l’ultima canzone che ho studiato a canto > affermò sorridendo e guardando la strada davanti a loro < Hai smesso? > < Sono stata costretta dai miei,non volevano che mi concentrassi sulla musica > < Perché? > Wendy sorrise alzando lo sguardo verso di lui < Perché è tutta la mia vita,e a loro non andava bene > per poi riportarlo in basso < non era la strada che volevano per me, peccato che poi io,a loro malgrado,l’abbia cambiata lo stesso > Harry sorrise prendendole la mano,mentre rallentava per il semaforo,appena diventato rosso < E non ti ringrazierò mai abbastanza per averlo fatto > concluse stringendo le dita attorno alle sue < E’ un peccato che tu stia guidando sai? > < Perché? > < Per questo > concluse Wendy slacciando la cintura e avvicinandosi a lui,per lasciargli poi un bacio piccolo nell’angolino della bocca < Per fortuna però il rosso è appena scattato > affermò Harry avvicinandola di nuovo a sé.


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Capitolo 21
*** How do you feel? ***


SALVE,
HO POSTATO PRESTISSIMO QUESTA VOLTA.
Love me. AHAHAHA
Per più motivi,
primo perchè questo è uno dei capitoli più importanti di tutta la storia,uno dei più personali,
secondo poi perchè non volevo far perdere l'atmosfera e il filo,
infine perchè le 13 recensioni sono arrivate alla velocità della luce :O
Detto questo non voglio dilungarmi,
alla fine del capitolo comunque,ci sono dei ringraziamenti speciali C:


Perchè sono così seria oggi?
*Bleah*
.Elly
PS.Sono contenta che Free Fallin' vi sia piaciuta :3 


 

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How do you feel?


Quando Harry,una volta sceso dalla macchina,vide quel Boris mezzo addormentato nella sua pensilina da custode,ebbe dei seri dubbi sull’affidabilità di cui Lou gli aveva tanto parlato.
Era un uomo abbastanza anziano,dai baffi bianchi e il naso rosso probabilmente per il freddo,un po’ piegato su se stesso,vestito da controllore ed imbacuccato fino al collo,ed ora era lì appoggiato con un gomito alla scrivania del piccolo ufficio fuori il cancello,attaccato ad una stufetta di quelle da campeggio,minuscole.
Non seppe se era più la paura di svegliarlo a fermarlo,o quella che si addormentasse chiudendoli poi dentro.

In ogni caso Lou era stato molto chiaro al riguardo,e così fu quel Boris quando svegliatosi finalmente,spiegò ad Harry le “regole” < Sarò qui fino a mezzanotte e mezzo precise,non mi prendo alcuna responsabilità,e per quanto riguarda le luci dei viali interni,non preoccuparti,sono sempre accese per via delle telecamere > < Telecamere? > chiese il ragazzo un po’ preoccupato voltandosi ogni tanto verso Wendy,che era in macchina < In realtà ci sono solo ai cancelli,e non all’interno come si vuole far credere ai turisti,e queste sono oscurate ragazzo,ah,un’ultima cosa,non si fanno sconti sulla parcella > concluse balbettando e sistemando gli occhiali,per poi guardare Harry,in attesa < Ragazzo?Ci sei? > < Ah,ehm,sì certo,Louis mi ha avvertito,nessun problema >.

Nel frattempo Wendy,in auto,si sporgeva dal finestrino guardandosi intorno: erano a Regent Park,o almeno,questo era quello che riusciva a leggere sul cartello semi-nascosto tra i cespugli del muretto davanti a lei.
La domanda era,perché in un parco a quell’ora?
Sorrise,curiosa più che mai,volgendo poi lo sguardo alla figura alta di Harry,che nascondeva l’uomo con cui stava parlando.

< Allora signorina,vuole scendere? > chiese il ragazzo quando si riavvicinò,aprendole lo sportello < Perché mi hai portata a Regent Park,alle 23 di notte,quando dovrebbe essere più che chiuso? > domandò lei ridendo e uscendo fuori < Perchè la mia sorpresa è qui,aspetta,prendo una cosa > le disse Harry entusiasta aprendo il porta bagagli e tirando fuori un vecchio copri sedile sgualcito < Sai quelli di emergenza? > lei annuì divertita e ancora più impaziente,e il ragazzo glielo lesse negli occhi,decisamente ansioso anche lui,così chiuse l’auto,prendendola per mano e facendo un cenno a Boris,che nel frattempo si era addormentato di nuovo.

Durante il tragitto Wendy si guardava intorno sbalordita,almeno quanto lo era Harry;
neanche lui aveva mai visto un parco di notte fonda,e non ci fu momento in cui fu più d’accordo con Lou,quel posto aveva un’atmosfera particolare,era più che romantico.
Lungo la salita,poco prima di arrivare nel punto prestabilito, il ragazzo si fermò,lasciando la mano a Wendy e sorridendo < Tutto okay? > chiese lei interrompendo la serie di discorsi che avevano accompagnato la loro passeggiata fino a quel momento < Sì,però devi chiudere gli occhi,e non voltarti finchè non te lo dico > < Oh,okay > < Giuralo > esclamò lui sorridendo < Giuro,signor Styles,non aprirò gli occhi fino a nuovo ordine > e così li chiuse,e lui le circondò i fianchi con un braccio,guidandola in cima alla collina,una delle più belle mete di Londra,sotto un albero,uno di quelli solitari,enormi, che facevano capolino dalla cima.

< Ci siamo,ma non aprire ancora > concluse lasciandola lentamente e stendendo quel copri sedile sull’erba < vediamo,c’è un leggero venticello,e sento uno strano silenzio… > tentò di indovinare lei ridendo insieme ad Harry,che prontamente si riavvicinò alla ragazza,stringendola da dietro < …E ho una specie di koala di venti metri attaccato alla schiena > < Vedo che sei un’acuta osservatrice > < Oh sì,calcolando poi che ho gli occhi chiusi > lui le diede un pizzico,mentre ridevano ancora.
< Posso aprire? > domandò lei impaziente < Non ancora,ascolta prima > così Wendy stette in silenzio,lottando con se stessa per non ridere.
C’era effettivamente una strana quiete,si sentiva solo la melodia di sottofondo di quella città che lei aveva tanto amato e tanto sognato,e il suono portante,il vento,che muoveva i rami di qualche albero vicino.
Harry fece scorrere le mani incontro alle sue,allargandole,a mo di Titanic,
e Wendy sentì il vento trapassarla,infilandosi tra i suoi capelli,tra lei e Harry,come giorni prima sul bus,solo molto meglio.
Come se tutte le sensazioni fossero amplificate al massimo.

< Come ti senti? > le chiese il ragazzo,guardandola,mentre sorrideva,con le palpebre distese,con l’espressione più leggera che lui avesse visto in vita sua < Libera > come un uccellino,non aggiunse < Ora puoi aprire gli occhi >,
e lei li spalancò,provando la sensazione più bella che mai le avesse attraversato il cuore.
Erano in cima ad una collina,non troppo pendente, e all’orizzonte,ai piedi di questa,c’era Londra: un faro nella notte,che splendeva in tutta la sua bellezza.
Riusciva a riconoscere tutto: il London Eye,il Big Ben,
avrebbe giurato di poter vedere persino Dio da quel posto.

< Primrose Hill > sussurrò stringendo più forte le dita di Harry tra le sue, aveva quasi le lacrime agli occhi < Esatto > < E’ bellissimo > esclamò,mentre Harry si strinse ancora a lei,stringendo le loro braccia,e poggiando il viso sulla spalla della ragazza.
< E’ uno dei miei posti preferiti a Londra > confessò lui < E’ uno dei posti più belli che io abbia mai visto in vita mia > rispose Wendy letteralmente scossa dai brividi < Hai freddo? > le chiese Harry prontamente, sfregando le mani sulle braccia della ragazza < Non lo so > disse lei ridendo < hai le mani gelate aspetta > e fu così che caddero ingenuamente in uno di quei cliché dannatamente romantici e da film,che però Wendy adorava: lui sfilò la giacca veloce,premuroso,e prima che lei potesse accorgersene,ancora fissa al panorama davanti ai suoi occhi,il ragazzo gliela poggiò sulle spalle,coprendola il più possibile per poi stringerla a lui.
Lei rabbrividì ancora,con le farfalle nello stomaco,nella gola,in testa,tra i polmoni e l’anima,
e non aveva davvero idea,erano ovunque.

< Non voglio che congeli Harry > mugolò poi voltandosi e facendo ridere il ragazzo per il suo tono dolcemente preoccupato < Ma io non ho freddo,tu ne hai bisogno uccellino,sei abituata al clima mediterraneo > lei rise a sua volta < Ma a me non accadrà nulla se prendo un raffreddore,non sono una popstar internazionale > < Ma questo non c’entra e a me non verrà il raffreddore > la rassicurò lui trasportandola sul prato,o meglio sul copri sedile < Stai parlando con una fan,hai il raffreddore per i tre quarti dell’anno Haz > concluse lei,sdraiandosi accanto al ragazzo e allungandogli un po’ del suo cappotto,come a fargli da coperta.

< Sei la fan più testarda che abbia mai incontrato,le altre morirebbero per il mio cappotto > scherzò lui poggiandosi su un gomito e voltandosi verso di lei < Ne sono certa,ma non sono certo come le altre,e non voglio che tu ti ammali,altrimenti mi toccherà pagare una guida di Londra vera > Harry annuì,perdendosi forse l’ultima parte della frase < E’ vero,non sei come le altre > affermò,facendo perdere un battito a Wendy < E’ per questo che mi piaci tanto Wen’,sei diversa,positivamente intendo,e mi piace da morire il modo in cui comunichi,con me,con le persone > lei si accigliò,curiosa < Con i tuoi occhi, anche quando non parli,quando semplicemente osservi e capisci le persone,come quando siamo usciti la prima volta,a pranzo,e mi hai raccontato di te,guardandomi negli occhi,e liberandomi in un certo senso,facendo in modo che io parlassi di me,di quello che mi accadeva, perché ne sono sicuro,tu avevi capito tutto fin da subito > Wendy sorrise < Un po’ come te,Harry > concluse facendolo riflettere davvero.

Si somigliavano davvero così tanto?
Avevano due vite così diverse,eppure non si era mai sentito così vicino ad una persona,come con lei.
E forse era proprio per questo che riusciva a capirla,e che tra loro era nato quel rapporto.
E quel bacio fu un po’ come quello di molte ore prima,dal tatuatore,un po’ come se fosse il primo,anche se di certo non lo era affatto,
solo che lassù ebbe del tutto un altro senso,un’altra importanza.

E Wendy ci giurò,e forse non fu l’unica,quello fu il momento più bello della sua vita.


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Okay,sappiate che io alla fine di questo capitolo,ho pianto come una dannata.
Ci ho messo tutta me stessa,e tutto il cuore,mi auguro che questo sia arrivato.

Volevo fare un ringraziamente speciale ad alcune ragazze che mi hanno segnalata per le storie scelte,
vi giuro non mi sono mai sentita così bene leggendo quello che avete scritto nelle recensioni,
entrare in quella classifica sarebbe meraviglioso *piange*

Quindi,grazie con tutto tutto tutto il cuore a
_A dreamer_
AccioHazza
She is hoping for
gomezvoice
biebserikahoran
_Wake_me_up_
 
Shesreading

Grazie infinitamente.
E se posso fare qualcosa per voi,basta chiedere C:

E un bacio enorme a tutte le dolcezze che mi hanno recensita nel capitolo precedente. 

Siete una meraviglia della natura.


 

Il prossimo a 14\15 recensioni C:
.Elly

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Capitolo 22
*** The way I look at you. ***


OH DIO D:
SCUSATE IL TERRIBILE RITARDO DD:

E' stata una settimana piena,tra colloqui genitori\insegnanti a scuola,la mia fuga per questo appunto AHHAHA e i preparativi per la partenza :O
Di fatti,posto oggi,perchè giovedì mattina parto per lo stage in Inghilterra,e torno il 16 D: e non potrò postare,perchè non mi porto dietro il computer,ma solo l'ipad,quindi potrò solo scrivere e.e

Siccome ho ricevuto ben 10 segnalazioni alle storie scelte,e vi amo infinitamente,e sono felice, propongo una cosa: se entro domani sera questo capitolo arriva a 5\6 recensioni,prima di partire posto l'altro e.e 
Altrimenti posterò quando torno ad almeno 18 recensioni!

CHE NE PENSSSSSSSSSATE?
Boh,io sono tanto propensa a postare anche domani!
In ogni caso,sono davvero contenta che il capitolo sdolcinoso vi sia piaciuto mdhfbjksdn,
e spero che anche questo sia di vostro gradimento sdknbfkasjnnd

Se non dovessimo arrivare a quel numero di recensioni,
vi saluto qui dolcezze :O

Auguratemi buona fortuna: dovrò stare in una famiglia che mi ospita,con una delle mie due migliori amiche ,che parla inglese quanto mia nonna D:
AAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHA
NO DAVVERO.
E la prof di latino mi ha detto che siccome sono brava(?) sarò la sua voce per questi 5 giorni
in pratica,dovrò legarmi alla prof di inglese per essere al sicuro(?) AHHAHAHAHAHAHAHAH
Grazie a dio è la mia materia preferita,
e diciamo che lo parlo,ma il punto è che sono timida D:

VABE',BASTA PIPPE MENTALI,
STICAZZI,VADO A GESTI.

BUON CAPITOLO :'D
.Elly 

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.The way I look at you.



Quando Valerie la mattina dopo si era svegliata,un po’ intontita e dolorante, sorrideva ancora per la nottata che aveva passato: aveva girato con i ragazzi si e no una decina di locali, constatando che Liam era un ballerino provetto,almeno quanto Zayn, ed insieme a loro Andy era qualcosa di esilarante, con una sola pecca, era un donnaiolo spaventoso, in dieci locali che avevano visitato,lui aveva trovato si e no almeno quindici ragazze diverse con cui ballare,mollandole poi rovinosamente con qualche scusa.
Per quanto riguardava Louis e Eleanor,loro spesso erano rimasti al bar a chiacchierare tra di loro,o sui divanetti,scambiandosi baci ogni tanto,mentre Juliette con Niall,dopo il terzo locale erano andati per conto loro: una cosa importante,le aveva confessato Juliette per messaggio poi,una volta scomparsa con il ragazzo.

Se c’era un giorno che Wendy aveva sempre odiato,era la domenica.
O almeno,in Italia era così,era l’unico giorno della settimana in cui i suoi erano più o meno a casa,ed era proprio la domenica il momento in cui tentavano di relazionarsi con lei, riempendola di domande,e impedendole di uscire fino ad una certa ora solo dopo l’interrogatorio,che infondo, poco la riguardava dato che volevano sapere della scuola, ed evitavano accuratamente di chiederle i suoi sentimenti,o come stesse davvero in quel periodo; le faceva male, sapevano di tenerla reclusa, e non volevano discussioni, così se ne uscivano con qualche “come stai?” periodicamente,a cui lei rispondeva con un cenno di testa e un sorriso,poi tornavano a litigare tra loro;
e Wendy a quel punto usciva,cercava le sue migliori amiche,che nell’ultimo periodo avevano cominciato a uscire per i loro giri,non preoccupandosi di far sì che lei ne entrasse a far parte, così se ne stava solo con il suo ragazzo,e in un certo senso si sentiva meglio, era lontana dal clima di casa sua e già era un enorme sollievo.
Quando scoprì che il suo ragazzo la tradiva fu proprio in una delle sue solite domeniche, che paradossalmente, avrebbe dovuto essere diversa: i suoi le avevano detto che sarebbero andati tutti a Roma,per una giornata in famiglia dopo tanto tempo, e lei non si era tirata indietro per non deluderli;
quando tutto andò in rotoli per una chiamata d’urgenza in ospedale per suo padre, Wendy lo cercò ancora entusiasta,per dirgli che potevano stare insieme,che la gita a Roma era bella che andata.
Forse sarebbe stato meglio se Wendy non l’avesse cercato e se ne fosse rimasta in casa con sua madre,come lei le aveva proposto,sorbendo un ennesimo interrogatorio.

Quella mattina invece Wendy si era quasi dimenticata che fosse domenica,
si era diretta allo Starbucks più vicino,prendendo la colazione ed era tornata in tempo a casa,proprio mentre la cugina si stava svegliando.
Ed erano particolarmente raggianti entrambe,nonostante le ore piccole.

Per Harry il risveglio fu molto meno piacevole.
Nonostante tentasse di ignorarlo,il telefono stava squillando da un bel po’ ormai,e fu costretto ad alzarsi e rispondere, scoprendo tristemente che i manager volevano vederlo per “discutere di alcuni affari” ; E in auto,diretto agli studi,tentò in ogni modo di trovare un motivo per il quale avrebbero dovuto chiamarlo la domenica mattina presto,che non riguardasse lui e Wendy,e le libertà che si era concesso a loro scapito: purtroppo non lo trovò.
La strigliata era cominciata partendo dall’idea che questa “ragazzina” era comparsa all’improvviso,con la quale si era subito fatto vedere in giro,senza pensare alle conseguenze, poi le foto in pullman, che gli vennero sbattute sotto gli occhi, quelle dal tatuatore, la sera a cena a Portobello road, le foto per mano, gli abbracci;
il peggio venne sicuramente quando cominciarono con i video da youtube dei loro baci,e con le altre foto, che lui guardava in silenzio, tentando di non ascoltarli, ma piuttosto di concentrarsi su quanto bene stesse finalmente grazie a tutto quello.
Bastarono poche parole ascoltate a forza,che lo fecero partire di testa  < Non puoi fare ciò che vuoi nella tua vita,Harry, sei sotto un contratto ricordi? Ti rendi conto del danno che hai causato,e dello scompiglio tra le fan? > lui arpionò letteralmente la poltrona su cui era seduto ormai da tre quarti d’ora, fissando bene gli occhi dell’uomo che lo aveva rimproverato come un bambino fino a quel momento < Firmare un contratto non significa vendermi l’anima, quello è il mio lavoro e questa è la mia vita privata, sono due cose ben diverse e così deve rimanere > il quale rimase allibito < Ti rendi conto che non è più così da quando tu e i ragazzi siete diventati una band di successo globale? E ti rendi minimamente conto che per quella bambina senza nome, stai causando danni a te, e i tuoi amici? > e a quel punto non potè davvero non urlargli contro, non riuscì a mantenere il controllo, doveva urlargli in faccia tutto quello che lo stava lentamente consumando da dentro, doveva riprendersi la sua vita, così come aveva fatto Wendy < Mi rendo conto solo dello schifo che c’è dietro tutto quello in cui le fan credono > cominciò alzandosi in piedi < Ma è quello che tu chiami schifo che ti sfama,Harry, è quello in cui credono le fan, che vi tiene in vita come band,che vi porta successo, e popolarità, Taylor Swift era perfetta per questo, hai rovinato tutto per una ragazzina che lavora in una libreria, che invece che soldi, ti porta solo… > il ragazzo battè il pugno sulla scrivania < La mia vita non è consacrata al denaro, Taylor mi teneva in gabbia, come fate voi, mi state distruggendo, lo state facendo con tutti, e non ho intenzione di continuare a vivere così se devo sacrificare le persone a cui tengo, più di quanto io non sia stato già costretto a fare.
Quella ragazza mi ha dato un po’ aria quando voi non avete fatto altro che soffocarmi, e i soldi… cosa me ne faccio con i soldi, se non vivo? E le fan? Cosa significa? Perché Louis,Zayn e Liam possono avere una ragazza, e io no,che differenza fa? Neanche Eleanor è così famosa,mi pare, perché Wendy vi da così fastidio? > l’uomo si sporse in avanti,verso Harry < Abbiamo fatto questo discorso troppe volte, sai come devi comportarti se vuoi avere una ragazza e una vita tua, e di certo non è baciandola davanti a tutti senza ritegno,o portandola a Regent Park a mezzanotte inoltrata che ti aiuterà in questo. Hai fatto una scelta per avere questa vita Harry,rispettala,o metterai a rischio anche quella dei ragazzi > così lui spalancò la porta,uscendo, ancora una volta senza respiro, forse per l’asma, che spesso tornava a farsi sentire, o forse perché sentiva non ci fosse una via d’uscita per tutto quello che stava vivendo.

< E tu che ci fai qua? > domandò Val sbadigliando,e abbracciando la cugina < Mi hai già sfrattata? > chiese Wen ridendo e posando in cucina la busta della colazione < No è che… Pensavo fossi rimasta da Harry stanotte > mugolò ancora frugando nella busta verde di starbucks < No,no,mi ha accompagnata a casa,ma tu non eri ancora arrivata, a proposito a che ora sei tornata? E com’è andata? > lei rise < Erano circa le quattro e mezza,se non ricordo male, ed è andata benissimo, mi sono divertita troppo > < Ma? > chiese Wen’ notando lo strano tono della cugina < Ma… Andy mi ha un po’,non lo so,delusa, nel senso, è ovvio, lo conosco a malapena, però non avrei mai pensato fosse così donnaiolo, mollava sempre me e Liam da qualche parte per la prima che gli si strusciava appena addosso > Wendy rise < E a te immagino sia dispiaciuto troppo ballare con Liam,sola > facendo ridere Valerie a sua volta < è stato strano all’inizio sai? Relazionarmi con loro e tutto il resto > < Non sembrava! > < Ho detto strano,non difficile, però ci è voluto davvero poco perché iniziassi a guardarli come ragazzi normali, piuttosto che celebrità, e poi aspetta un secondo, quindi tu e Harry che avete fatto? > la ragazza si scostò un boccolo dal viso affondando i denti nella brioche che stava divorando,attenta alle parole di Valerie < Mi ha portata a Primrose Hill > alla quale per poco non scivolo via la lingua dalla mandibola, aperta oltremodo < Oh dio,che cosa romantica, e…quindi non avete fatto nulla? > a Wendy invece,quasi non uscì la crema pasticcera dal naso < In che senso? > < In quel senso > < No,no,assolutamente > < Avremmo creduto tutti il contrario > < Tutti chi? > < Tutti noi,pensavamo che foste andati via per fare le vostre cose,e invece no,che bravi ragazzi, e che brava cugina che mi porta le brioche per colazione > Wen’ rise,abbracciandola < Non la do via così,dopo due settimane > affermò < Oh,certo che no,ma per Harry > < Che c’entra > < C’entra,o almeno lo spero per te ,non credo l’abbia così grosso da non entrarci > < VALERIE,E CHE CAZZO > < Per l’appunto, e poi non urlare,che non senti nemmeno la suoneria del telefono > glielo prese dalla tasca mostrandoglielo < Oh,è Harry > mugolò felice la ragazza < Aaah,l’amour > sospirò invece la cugina prendendo un cornetto e ondeggiando verso il divano.

- Buongiorno uccellino,ti ho svegliata?;
lei sorrise - Buongiorno! No,assolutamente,strano a dirsi,ma ero in piedi da un po’;
- Oh,menomale, hai da fare oggi?; chiese speranzoso lui,mentre uscendo dal parcheggio degli studi si immetteva veloce nel traffico,con gli occhi ancora gonfi coperti dai rayban neri;
- No,poi Valerie deve uscire,per cui sono sola,dove andiamo?;
- Perfetto,beh avrei pensato … che ne pensi se oggi facciamo una pausa dal tour di Londra e stiamo un po’ tra noi? Anche perché sta per piovere, e poi stasera ci potremmo prendere una pizza,sempre se ti va;
- Certo,mi piace oziare la domenica;
lui rise -Allora ti passo a prendere dopo pranzo? Ho ancora un paio di cose da sbrigare;
Wendy inghiottì un po’ di saliva,prendendo aria - Quindi…Stiamo da te?;
- Sì,almeno fan e paparazzi staranno alla larga da casa tua,tutto bene?;
- Eh? Ah! Sì certo,tutto apposto,allora ti aspetto,a dopo Haz;
- A dopo uccellino;

< Ma vi chiamate ancora per nome? > domandò Val alzandosi dal divano,un po’ controvoglia < Perché,come dovremmo chiamarci? > < Non so, tesoro, dolcezza, pasticcino, amore, come fanno tutte le coppiette innamorate > Wendy ridacchiò nervosa, mettendo il telefono in tasca < Ma non siamo una coppia innamorata,o almeno, mi conosce da così poco, parlare d’amore è una cosa grossa > < Beh allora non dovrebbe guardarti in quel modo,è esagerato! > la ragazza rise < In che modo? > < Come se fossi la sua ultima bombola d’ossigeno,cento metri sott’acqua > per poi arrossire,con il cuore un po’ troppo veloce < Un po’ come lo guardi tu,insomma >.


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Un bacione enorme a tutte le dolcezze che mi hanno recensita,
mi fate commuovere ogni volta, e siete una più gentile dell'altra çwç
 
E un rigraziamento speciale alle ragazze chi mi hanno segnalata alle storie scelte,
GRAZIE DAVVERO:

Panda_Rosso
123FLICK
Only a directioner (un abbraccio a te che mi segui in pratica da quando mi sono iscritta a EFP e mi recensisci sempre çwç <3)

stylespatronus

_A_Dreamer_ 
AccioHazza
She is hoping for
gomezvoice
biebserikahoran
_Wake_me_up_
Shesreading 


 

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Capitolo 23
*** Where have you been? ***


Lo so, lo so,
sarà un capitolo flash cwc

Però a mio parere *dato che sono io a scriverlo LOL* è fondamentale,
soprattutto per la storia dei manager e quindi il rapporto tra Wendy e Haaaaaaaaaaaaaaaaaazz.

AMMHAZZ(?) è tardi D:
Vi devo mollare così çwç
Domattina parto per Londra con la scuola alle 5 e 30 D:
Porcammerdina çç.

E CHI TORNA.

Non voglio tornare çwç
Ma devo *sad story* e quando tornerò posterò 89765434567 capitoli più lunghi e.e
Promesso,
ora mi dileguo,vado a saltare sulla valigia per chiuderla D: *misson impossible*

Che poi quel cazzone del poster di Harry potrebbe anche venirmi ad aiutare,
bastaddo :C

BABBENE(?) AHAHHAHA
SONO EUFORICA,
VI LASCIO BELLE,
GRAZIE DI TUTTO 


.Elly 

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Where have you been?




< Come mai ti sei cambiata? > domandò Valerie mentre sistemava la lavastoviglie < non lo so,inizio ad essere paranoica > borbottò Wendy,ancora nervosa per la miriade di foto che aveva visto girare di lei e Harry sul web < Nel senso? > < Non lo so,non voglio sembrare trasandata,dico hai visto Danielle o Eleanor? Perrie è una cantante,per cui non conta, ma le hai viste? Sono sempre perfette,non un capello fuori posto,il trucco sempre apposto,e dio,si vestono così bene > Valerie la prese per le braccia < Wendy,wen’ fermati > < Parliamo di Juliette poi? Dio > < Ti vuoi fermare? > chiese bloccandola mentre provava un paio di scarpe,troppo alte per lei < Che?Sì,è che non so cosa mettere > < Hai per caso paura di “farlo sfigurare”? > le domandò poi facendo le virgolette con le dita < Loro sono tutte delle modelle > mormorò Wendy ancora,guardando il paio di tacchi che aveva infilato < Leva questi trampoli,dovete stare a casa sua per una normalissima pizza, ricordi? E smettila di paragonarti con loro, tu sei di gran lunga migliore, le fan ti apprezzano per questo, perché non sei una barbie,sei normale, e così Harry > Wen’ scese da quei 15 centimetri che già le stavano distruggendo le caviglie,guardando sconsolata la cugina < Brava,e ora,vatti a mettere qualcosa di normale,e levati queste stronzate dalla testa,come l’idea di “farlo sfigurare”,e sta tranquilla > lei annuì,sciogliendo i capelli < Sei sicura di essere nervosa solo per questo Wen’? > domandò ancora Valerie mentre la guidava in camera,preoccupata < Non so perché sono nervosa in realtà,però l’idea che saremo a casa sua,mi crea un po’ di ansia > Val si sedette sul letto < Hai paura di cosa in particolare? > < Non lo so,è questo il punto > < Hai paura che facciate qualcosa? > Wen’ rise,infilando i leggings di jeans chiari < No,perché dovrei? E poi,non lo so,non credo che succederà qualcosa > la cugina la studiò ancora,ripensando al periodo in cui Wendy era con il suo ex < Hai paura che tu non sia abbastanza brava? > prendendo quel discorso con le pinze,perché sapeva quanto male le aveva fatto quel ragazzo,mentre erano insieme,e dopo.

Wendy così,si bloccò,fissa davanti all’armadio,voltandosi poi a guardarla < Lui non è Nicolò > e fu la prima volta dopo anni che non lo chiamò Nicky o Nico < E io non devo avere i complessi che avevo con lui, però sono cose che rimangono > < Sono d’accordo,metti la maglia bianca,quella con lo scollo a V > < E sopra? > chiese Wen’ infilandola < Un cardigan,blu come al solito…Ti rendi conto di avere un armadio quasi totalmente blu? > lei rise < E’ il mio colore preferito > < No,è un’ossessione! > < Pst,esagerata,le converse blu o bianche? > < Lo vedi? >.
 
Quando Harry le fece uno squillo per avvertirla che era arrivato,l’ansia di Wendy prese ad aumentare,insieme a quella del ragazzo stesso;
dopo quella mattina gli era sembrato di dover ricominciare tutto da capo, aveva persino evitato le fan, e desiderato con tutto il cuore prendere sotto i paparazzi.
Sentiva un peso sulla pancia,non sapeva neanche come spiegarlo,e così lei per altri motivi,mentre si precipitava per le scale,torturandosi le labbra.
Poi vide il sorriso di Harry,che scese veloce dall’auto,andandole incontro,e le sembrò essere più leggera di 20 chili,l’ansia scomparve quasi del tutto,e quando le sue labbra si scontrarono con quelle di Harry,solo allora, si esaurì del tutto.
E lo stesso fu per lui,che la baciò davanti al portone di casa,incurante di tutto,di tutte le parole di quella mattina < Buongiorno di nuovo > esclamò poi felice guardandola attraverso i ray ban < Buongiorno anche a te,come mai con gli occhiali? E’ nuvolo > lui sorrise < Qua a Londra è sempre nuvolo,la ray ban andrebbe fallita se non fosse per me sai? > Wen’ scoppiò a ridere < Poi ammettilo che è perché ti fanno un gran figo > affermò rubandoglieli e correndo in auto,con lui alle calcagna < Ladra! > urlò poi Harry sedendosi al posto del guidatore < Modestamente anche molto brava,peccato che mi stiano grossi > esclamò togliendoli e guardandolo ridere < Naa ti stavano bene > < Sembravo un moscone,aspetta,ma hai gli occhi gonfi > lui partì all’improvviso < Che? Ah,sarà un po’ di allergia,con il vento poi si riducono così > < Mh > mugolò osservandolo ancora un po’,per poi allacciarsi la cinta,l’allergia a settembre?

Se c’era una cosa che Harry a suo parere,non sapeva fare,era fingere,o mentire < Senti,per la pizza cosa preferisci? Non è quella italiana cert.. > < Haz > < Sì? > Wen’ avvicinò la mano alla sua sul cambio, sorridendogli e il ragazzo le sorrise a sua volta,intuendo che aveva capito  < Margherita va bene,mangio solo quella, nel senso, mi piacciono tutti i tipi di pizza, ma alla fine per sicurezza prendo sempre la stessa > lui rise < Anch’io faccio così,però preferisco..Sai quella con le patatine fritte? La fanno in Italia? > Wen’ annuì < La chiamiamo Americana,però è pesantissima,ci mettono anche i wurstel e non ho idea di cos’altro, io mi mantengo sul classico > esclamò guardando il cielo fuori dal finestrino,sembrava il principio di una bufera < Dovremmo inventare una pizza che a spicchi,comprenda tutti i gusti,sarebbe la perfezione > affermò Harry sognante < Oh,abbiamo anche quella > < Dovrò assaggiarla un giorno > Wendy sorrise < Solo se la cucini hai idea di quanta roba può esserci dentro > < Allora dovresti proprio insegnarmi a cucinarla >  lei rise < Io? > < sei italiana per metà! > < Sono un disastro completo in cucina! Una volta ho fatto esplodere una torta al cioccolato! > < Ma io sono bravo > < E modesto,soprattutto > lui le diede un pizzico,imbucando una via con ville enormi e ben distribuite < Siamo quasi arrivati,è quella più infondo > Wen’ si accigliò,scorgendola tra i parabrezza che scostavano la pioggia,che aveva cominciato a scendere incessante < E’ enorme a dir poco > esclamò attaccandosi al finestrino < Troppo grande per me da solo,prima c’era Lou,ma ora mi ha mollato per Eleanor > lei rise,guardando il cancello aprirsi mostrando un giardino perfettamente inglese oltre un lastricato, e poi  la casa,di un bianco puro,quasi accecante < Aspettami qui,prendo l’ombrello nel portabagagli >.

Così la condusse in casa,curioso più che mai della sua reazione < Te l’aspettavi diversa? > domandò mentre Wendy si guardava attenta intorno < Non lo so a dire il vero,però è stupenda > l'ingresso aveva un'anticamera in legno e pietra, in un angolo una panca, sempre lignea,intagliata a dovere, di quelle che paiono antiche, ed infine un attaccappanni, che comprendeva in alcuni pomelli ,fissati in alto, la cosa che la stupì di più però poi entrando, furono i fiori, erano un po' ovunque, e adornavano l'ambiente moderno di tutta la casa < Mi ha aiutato Lou,la mamma di Lux,ad arredarla > spiegò il ragazzo < Mi piace,poi ho sempre pensato che quella donna avesse gusto,amo il modo in cui veste Lux > Harry le tolse la giacca,mettendo il muso < E io no? > < No,tu puzzi > < Come? > Wen’ rise < Era un puzzi affettuoso > < Oh,allora va bene,vieni,ti faccio fare un tour > disse poi prendendole la mano per guidarla in salotto < Ormai sei una guida esperta Haz > < Decisamente,dovrei cambiare lavoro > < Ti sostituisco io se vuoi > esclamò divertita, Harry un po’ meno,ripensando ai manager quella mattina < Non te lo auguro > e Wendy a quel punto si fermò,facendo voltare il ragazzo < Davvero,è successo qualcosa? > gli chiese ancora preoccupata per prima, lui sorrise tristemente, abbracciandola < Strigliata mattutina dei manager,niente di che, davvero, solo che mi innervosiscono >  Wen’ si strinse al ragazzo, accarezzandogli la schiena < Sei sicuro? > < Sì > < E riguardo a cosa era la strigliata? > domandò ancora, nonostante immaginasse benissimo l’argomento < Solite storie,non ti preoccupare > < Harry > < mi sono dato troppo alla pazza gioia, dobbiamo…cercare di andarci piano, non voglio perderti per il management, loro sono capaci di tutto, ma non voglio nemmeno che tu non possa fare le cose che normalmente faresti con un ragazzo perché sono io, odio l’idea di doverti privare di qualcosa, non lo meriti, ora che sei libera > Wen si strinse ancora a lui < E’ normale che abbiano reagito così, hai pur sempre delle responsabilità, e io non voglio che tu debba rinunciarci incorrendo in qualche guaio per me, dobbiamo solo stare un po’ più attenti, non cambierà nulla,capito? > e a quel punto si staccò un po’, accarezzandogli il viso, nel tentativo di rassicurarlo ,lui rise chiudendo gli occhi e uscendosene con un < Dove sei stata fin’ora? > che la scombussolò fin dentro l’anima < troppo lontana da qui > affermò poi abbassando lo sguardo e sorridendo < Decisamente troppo > concluse Harry cercandola con le labbra per baciarla.


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Dunque,eccoci qua,spero che vi sia piaciuto il tutto,
un grazie a quelle 10 meraviglie che mi hanno recensita,
sono felice che abbiate addirittura superato il numero che avevo proposto *^*

Grazie 
♥ 

 

.Elly

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Capitolo 24
*** Utopia. ***


Beh,salve,che dire,sono sparita.
Vi dico poche parole: stage in Inghilterra,depressione post-viaggio,scuola,blocco dello scrittore.

çwç Mi è mancato postare e leggere le vostre recensioni,e scrivere,ovviamente,e dopo lunga e dolorosa opera(?) CE L'ABBIAMO FATTA!
Spero ci sia qualcuno che mi caghi ancora :'D

Vi lascio al capitolo,è piccino,ma anticipa tanti colpi di scena!

Prometto di non mollarvi più così çç
Scusate ancora çç

.Elly
#continuo solo se vedo che ancora recensisce qualcuno,altrimenti,non ne vale la pena çç

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Utopia.

 

< E questa era l’ultima > Wen’ sorrise uscendo con Harry da quella stanza, anch’essa perfettamente arredata < certo che sei ordinato per essere un ragazzo > affermò poi facendolo ridere < La verità è che è tutto apposto perchè non sono mai a casa, puoi chiedere conferma al maniaco dell’ordine, Zayn, durante X Factor avrebbe voluto prendere me e Lou a testate > la ragazza rise a sua volta < Io sono più per il caos organizzato, il che non è molto positivo, però trovo tutto… quando non mi serve > concluse divertendo il riccio,che annuì ridendo ancora.

Continuarono così a camminare per mano lungo il corridoio < pensa che alcune stanze non sono mai state usate,ancora > Wen’ fece uno strano sorriso,voltandosi poi verso Harry < Non ti senti un po’…Solo,qua dentro? > mormorò mentre il ragazzo studiava il soffitto,in cerca di qualcosa < Sì,per questo nel periodo post-tour sono andato da Ed, in pratica convivevamo sui suoi due divani,è stato fantastico > la ragazza rise fissandolo e immaginando la scena < Scommetto che ci sono ancora i vostri calchi nell’imbottitura > Harry annuì e aprendo la porta accanto a loro < Io non ci scherzerei troppo sai? > esclamò poi facendola ridere < Che fai? > sputò fuori infine,troppo curiosa < Voglio farti vedere una cosa > < Oh,okay,devo spaventarmi? > il ragazzo tirò fuori una scala,una di quelle in alluminio,provocando uno scricchiolio sinistro non appena ci poggiò il piede < No uccellino,tutt’altro > dichiarò poi aprendo il pannello che aveva attirato la sua attenzione poco prima < Farò finta di fidarmi > < Che uccellino spiritoso > soffiò lui sul viso della ragazza,scendendo e facendole segno di salire < Perché sei risceso? > domandò Wen’ attenta facendo il primo scalino < Perché soffri di vertigini e magari con me dietro ti senti più sicura, no? > < E se invece fossi tutt’altro che sicura con te dietro? > chiese scoppiando a ridere < Non ti fidi di questo sorriso angelico? Davvero? > lei spalancò gli occhi salendone un altro, con lui alle calcagna a respirarle sul collo < Biasimami! Un momento sembri il ritratto dell’innocenza e quello dopo invece potrest… > si bloccò bruscamente,voltandosi poi verso Harry,che continuava a ridere < Potrei? > < Potresti sembrare tutt’altro che angelico,e no,non ti darò la soddisfazione di sentire ciò che stavo per dire Har > disse tutto d’un fiato < Mi piace quando mi chiami Har lo sai? > esclamò lui sorridendo, in modo tutt’altro che angelico questa volta < Potrei ucciderti… > mormorò Wendy sul suo naso < …Har > concluse poi osservandolo aprire leggermente le labbra, per scoppiare a ridere ancora una volta, lasciandolo a bocca asciutta < Direi che hai ragione uccellino,non puoi mollarmi così sai? > esclamò senza ricevere risposta.

Salita finalmente sull'ultimo gradino Wen’ si guardò intorno,con gli occhi del tutto aperti,come la sua bocca < Non è niente di che…Però mi ricorda casa,era una soffitta prima, l’ho risistemata,e ho aggiunto…Londra,in lontananza > spiegò Harry salendo e guardando con lei l’enorme finestrone, stile attico francese, dal quale poteva vedere la città < E’ come Primrose Hill,senza vento,e in casa > concluse < E’ la stanza che preferisco,in assoluto > affermò Wen’ osservando ogni dettaglio: era piuttosto classica al contrario del resto delle stanze, piccola e accogliente, in mattoncini rossi,e legno, tipicamente inglese, con qualche libreria, un mac spento su una scrivania all’angolo, un minibar, tv e divano, ed infine quella vetrata, che ora mostrava uno spettacolo tanto tipico quanto meraviglioso agli occhi di Wendy: la tempesta tipica di Londra, e una coltre di nuvole appena arrossate, o arrossite, imbarazzate forse da quegli spettatori, che lontani dagli occhi di tutti si tenevano per mano, ammirandole.
< Tesoro,non finirò mai se continui così sai? > si lamentò Juliette piegata sul suo portatile, tutto fuorché concentrata; 


Niall rise scusandosi con gli occhi e riprendendo 5 secondi dopo con la sua "tortura", sdraiato accanto alla ragazza, tutto preso a far scorrere le dita sulla sua schiena, mentre lei tentava invano di finire una relazione importante per la sua tesi.
< Niall,dai > mugolò ancora una volta cancellando di nuovo l'ultima riga scritta < Posso farti un massaggio? > chiese sfacciato il biondo < Appena ho finito questo paragrafo giuro, facciamo quello che vuoi > lui rise < Mmh,mi piace l'idea > sussurrò facendo ridere anche lei < Non oggi Horan, però il massaggio era una bella idea sai? Mi fa male la schiena > così dopo un'ennesima risata il ragazzo si mise a sedere dietro Juls, avvolgendola con le gambe e stringendola a se < appoggiati > le propose < Non riuscirò mai a studiare così,lo sai? > < Vorresti dire che sono scomodo? > < Voglio dire che mi distrai > esclamò lei ridendo < Ma come,io non faccio niente, vedi? > domandò chiudendo il portatile della ragazza con un piede < Niall! Ahh,sei terribile lo sai? > < Lo so, ma dato che questo sarà l'ultimo dei miei giorni liberi,e che prossimamente sarò chiuso in studio giorno e notte...Volevo stare un po' con la mia ragazza >. Juliette arrossì tentando di nascondersi dietro ai capelli < Mi dispiace tanto,è che ho paura di non fare in tempo > < Hai tre mesi ancora,ce la farai, non ti manca molto, poi ti annoierai > la ragazza rise < Non credo proprio Horan,manca davvero troppo > < E quando tutto sarà finito sarai una giornalista spettacolare > tentò di rassicurarla tralasciando le sue parole < Tu pensi che potrò farcela? > < Io non lo penso,io lo so > Juls fece un mezzo sorriso < Vorrei esserne così sicura anch'io > < Dovresti > < Non sono capace Nanà > mormorò guardando il portatile chiuso di fronte a lei < Se solo credessi in te stessa la metà di quanto lo faccio io, giuro ne avresti la certezza, e qui Ed ci ha proprio azzeccato,anche se le parole erano un po' diverse > Juliette si voltò verso il ragazzo < Cosa c'entra Ed? > il biondo sorrise,per poi spalancare gli occhi ed auto-schiaffeggiarsi < Perchè non sto mai zitto? > < Lo sai tesoro che a volte non riesco proprio ad afferrar.. > < Shhh,poi capirai ,è una sorpresa! > esclamò abbracciandola e buttandosi sdraiato all'indietro < Sorpresa? Che sorpresa? Quando? > a quel punto Niall si maledisse mentalmente < Se è una sorpresa non posso dirtelo,no? > e lei rise < Ormai ti sei incastrato da solo,Horan > sussurrò poi sorridente, voltandosi verso di lui e avvicinandosi al suo viso < Ti torturerò finché non ti deciderai a dirmelo > < Resisterò > mugolò lui poggiando le mani sui fianchi della ragazza, dando già evidenti segni di cedimento solo nel vederla a pochi centimetri dal suo naso, con quel sorriso, che lo faceva innamorare ogni volta.

Non è strano come a volte la vita sia così subdola?
Ti avvolge in una nuvola di utopia,di tepore,amore,felicità che supera i desideri di chiunque,e poi all'improvviso, a causa del più piccolo cambiamento di clima, alla sprovvista, ti molla e ti stropiccia gli occhi, e lascia che li spalanchi sulla realtà, e tutto diviene meno appannato, meno soffice, come la nebbia che scompare piano piano, e dal sogno, ti ritrovi nella realtà.


Quando per caso Wendy aprì quel messaggio stava ridendo,sul divano,tra le braccia di Harry,con gli occhi appannati da quella situazione: “mi manchi” le aveva scritto.

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Grazie ad ognuna di voi,che mi ha aspettata per questo capitolo C:
.Elly 

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Capitolo 25
*** So Strong. ***


Dato che siete state a dir poco velocissime e dolcissime,e dato che quindi,non sono sola e qualcuno mi caga ancora AHAHAHHAA
Ho deciso di farvi un regalo e postare subito :O

Questo capitolo me gusta particolarmente,
e credo che chiunque di voi si fosse fatta un'idea sul mittente del messaggio beh..Rimarrà sorpresa,almeno quanto Harry OuO
NON ANTICIPO NIENTE,PARLO TROPPO.
#sindrome di Horan mode on

Il prossimo a 12 recenzionz(?)

Shau bele banane(?)
.Elly


 

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So Strong.

 


< Tutto okay? > chiese Harry sfregandole le mani sulle braccia,tremava.
Era squillata la suoneria di un messaggio, lo aveva aperto,ed era scattata seduta sul divano,e lui l’aveva seguita, preoccupato.
< Wendy? > < Hai presente Peter Pan? > domandò la ragazza,di spalle,con gli occhi rivolti verso Londra < Sì,ma è succ.. > < Quando i fratelli di Wendy non ricordano il nome dei loro genitori,e lei è decisa a lasciare l’isola che non c’è? > Harry rabbrividì, facendo spazio ai brividi persino nella sua testa.
< Vuoi tornare indietro? > le chiese,ripensando a Peter,quando era stato costretto per il bene della ragazza a lasciarla andare < No,per nessun motivo,ma non riesco a rimanere indifferente ogni volta che il passato mi sbatte contro > il ragazzo la abbracciò da dietro < Il passato..O lui? > strano come, pur non sapendo una parola di italiano,avesse capito ogni cosa,Harry < Lui,mio padre? > esclamò però lei, piacevolmente sorpresa da quella sua tenera gelosia;
Harry tirò quasi un sospiro di sollievo,poi osservò ancora una volta il suo sguardo < Gli manca sua figlia > le fece notare < a te non manca? > < Ci sono abituata,mi manca da quando diventò primario in ospedale,e da quando nonostante il lavoro non tornasse a casa,e se tornava era per litigare con mia madre,e ho scoperto solo pochi giorni fa il motivo > Harry annuì,capendo perfettamente i suoi sentimenti in quel momento,che gli ricordavano tanto i suoi,molti anni prima.

La incitò ad andare avanti, curioso di una curiosità "preoccupata", triste, perchè Wendy non meritava il passato che lui aveva avuto < Giocava d'azzardo,litigava con mia madre, e con i miei parenti qua per una parte di eredità che non volevano e potevano cedergli, ed è il motivo per il quale li ha allontanati dalla mia vita, facendo in modo che non ne facessero mai parte, solo che era troppo occupato nella sua opera, e non si è accorto che l'unica persona che aveva davvero escluso dalla mia vita,era lui stesso, e ora gli manco > lei stessa sentendo la verità era rabbrividita < E sai qual è la cosa peggiore? E' che il mio non è solo orgoglio,io non voglio rispondergli, ma ho… paura, paura di diventare come lui, di cancellare il passato, le persone del mio passato, e fare finta che non esistano per i loro errori ,e allora guardo lo schermo del telefono e combatto come una disperata per trovare un equilibrio che non so se potrà mai esistere, orgoglio e delusione contro il perdono, perché lui è mio padre, ed è anche umano, com'è dannatamente umano il suo problema e il suo modo di agire >.

Harry la ascoltava attento, rendendosi conto, sempre di più, per ogni frase,ogni ragionamento quanto speciale fosse quella ragazza.
Si sentiva un emerito cretino in confronto,perché ne era sicuro,al suo posto,il messaggio non solo lo avrebbe ignorato,avrebbe buttato il telefono e cambiato numero magari.
Il passato lo avrebbe lasciato lì dov'era,quella ragazza invece ci combatteva ogni giorno,e si sentiva così debole e piccola per questo,mentre a lui sembrava così forte.

< Sai cosa fecero la madre e il padre di Wendy quando lei sparì con i suoi fratelli? > la ragazza lo guardò negli occhi < Le lasciarono la finestra aperta,aspettando che tornasse > rispose subito,lui annuì < Wendy ha avuto bisogno di tempo prima di riuscire a tornare indietro, ma quella finestra, non l'hanno mai chiusa, e quando finalmente lei è arrivata, nonostante fosse partita per un luogo in cui si rimaneva bambini, era molto più grande e forte di quando era partita > concluse accarezzandole la testa < Hai bisogno di tempo,perché tuo padre è umano,ma lo sei anche tu > < Come fai? > chiese Wen' < A fare cosa? > < a capire esattamente quello che penso > lui rise < Non lo so,ma è quello che fai sempre tu > ed anche Wendy si lasciò andare in quella risata,trovando ancora una volta le braccia di Harry a stringerla.

Cadendo ancora una volta in quello strano tranello che l'amore e la felicità portano.

Non sentirono nemmeno il continuo scampanellare del citofono, segno che la pizza era arrivata, e se non fosse che quel villone era segno di un vip,o comunque di un riccone, e quindi una bella mancia, per poco il ragazzo delle consegne non decise di andarsene, mollandoli alla loro nuvoletta irreale,e senza pizza.

Quando Harry rientrò in casa con un bustina tra i denti,gli scatoloni delle pizze su un braccio,e due bottiglie di birra tra le dita dell'altra mano,Wendy avrebbe voluto fargli una foto,anzi,al diavolo il condizionale,gliela scattò ridendo divertita.
E il ragazzo sorrise al "cheese",lottando per non fa cadere tutto < Tu dici che ti dovrei dare una mano? > chiese Wendy avvicinandosi a lui,osservandolo < Però fai molto ragazzo delle consegne così,stai bene > spiegò lei prendendogli la bustina dai denti e ridendo ancora una volta < Oh,avresti dovuto vedermi in panetteria ad Holmes Chapel allora > < Credi davvero che non ti abbia visto Mr. Grembiulino molto molto etero e virile? > gridò lei dalla cucina,sbellicandosi < A volte dimentico che sei una fan! > esclamò il ragazzo poggiando le cose sul balcone < Ho più foto tue io nel telefono che tua madre negli album di famiglia,scommetti? > Harry rise prendendoglielo dalle mani < Il che è inquietante > le fece notare < Se ti confesso una cosa mi prometti di non scappare via correndo? > lui annuì sbirciando le foto < Agli inizi,quando eravate ancora ad X Factor...Avevo una pagina su facebook,che parlava di te e i ragazzi > Harry spalancò gli occhi,per poi incuriosirsi < E la gestisci ancora? > lei fece di no con la testa,arrossendo ogni minuto di più < Il mio ex lo trovava patetico,così ha fatto in modo che la lasciassi a qualche altra fan, ogni tanto torno a guardare i vari post, mi manca un po' fare la blogger stalker, ma non ne avrei nemmeno motivo tutt’ora > < E cosa scrivevi? > domandò fissandola < Oh beh, news su di voi, sui concerti, pensieri, vi sostenevo, imploravo di votarvi eccetera ed era bello, anche perchè non sono mai stata ad un vostro concerto, era un modo per avervi vicini, e in un certo senso, mi è stato molto utile, anche perchè so come va il mondo delle fan,e posso capire i manager > spiegò,e Harry annuì,sempre più felice e affamato di notizie < E come si chiama? > a quel punto lei avvampò < Oh,è in Italiano,non..anche cercandola non so se... > < Dai... > le fece il labbruccio facendola ridere < Mi sono innamorata di Harry Styles > affermò,nella sua lingua madre < Suona bene,cosa sign... > < Mi prenderai per una ragazzina patetica anche tu, ma ormai sputo il rospo, significa Mi sono innamorata di Harry Styles > lui sorrise,prima un po' sorpreso,poi entusiasta,e poi di nuovo sorpreso < Davvero,ero... Ah,sai il periodo dell'adolescenza in cui ci si innamora dei cantanti e... > il ragazzo sorrideva ancora,senza alcun imbarazzo < La trovo una cosa bella invece > < Dichiararsi innamorata di qualcuno che non ha idea della tua esistenza? > lui fece di no con la testa, alzando lo sguardo dal telefono verso di lei, ancora una volta < No,sapere di riuscire a trasmettere qualcosa di forte a qualcuno con quello che faccio,e sapere che quel qualcuno provi affetto per te è bello,insomma, le fan,non sono solo le nostre supporter,è bello sapere che dietro,c'è amore > e detta in quel modo suonava così bene che Wendy non riuscì proprio a spiegargli quanto dietro a quell'amore che lui vedeva,ci fosse, quanto spesso facesse male.
Riuscì solo a pensare a quanto fosse fortunata in quel momento.

< E per la cronaca,vorrei tanto sbattere in faccia al tuo ex, quanto patetico sia stato lui a lasciarti andare piuttosto > Wen' sorrise,per poi lasciargli un bacio nell'angolo della bocca ,prendendo la cena, che li aspettava da un po' ormai < Credo che la pizza si congelerà sai? > se ne uscì, Harry così le ri-infilò il telefono in tasca, baciandola davvero questa volta e aiutandola con le ultime cose, per poi avviarsi nella loro “stanza segreta”.
< Davvero non hai mai visto In Time? > chiese lei mentre, seduta sul divano accanto a lui, addentava l'ultimo pezzo di pizza < L'ho iniziato una marea di volte,ma non sono mai riuscito a finirlo! E' un incubo,ogni volta che lo trasmettono arrivo fino ad un certo punto e poi per qualche motivo non riesco a vederlo tutto > < Io amo quel film.... E anche Justin Timberlake > mugolò Wendy nascondendosi dietro la pizza, mentre Harry se la rideva < Non è un po' vecchiotto ormai? > chiese il ragazzo < Ehi ehi ehi, ha 32 anni, e poi senti chi parla! > esclamò Wendy rubandogli la birra dalle mani,Harry rise < Quella era mia! > < Anche quella di prima era mia! > < Mi ero confuso! > < e tu non trovi che anch'io sia una ragazza molto molto confusa? > scoppiarono a ridere < e poi non cambiare discorso,ha la stessa età che aveva Caroline > lui annuì < touchè > < Lei com'era? > < Divertente,ma non ha funzionato,anche se credimi, era non cento,ma mille volte più giovanile di Taylor nel carattere > Wendy ridacchiò < E pensare che le fan la preferivano a Caroline > ad Harry a quel punto saltò in mente una cosa,si morse il labbro < e te? > lei arrossì < Io shippavo larry > < Scherzi? > scoppiarono a ridere ancora una volta < No! Ammettilo, Taylor e Caroline facevano un baffo a Louis! > ad Harry quasi uscivano le lacrime per quanto stava ridendo < In effetti lui bacia molto meglio > Wendy quasi non sputò la birra < Cosa? > < Scherzo.. > la ragazza fece un verso di disapprovo,ridendo anche lei < Okay,non scherzo,ma tra amici,giochi della bottiglia,super alcolici e scommesse... Insomma una volta è capitato,e non hai idea di quanto di Nick fosse euforico quella sera, disse che saremmo stati dei gay assolutamente perfetti > < Spero vivamente che vi abbiano fatto un video > esclamò Wendy più che curiosa < Tutto può essere,aspetta,perchè?Vorresti vederlo? > la ragazza sorrise smagliante,mandando giù un altro sorso di birra < Non hai idea di quanto,e non è perversione la mia,ma resterò sempre dell'idea,che sareste la coppia perfetta > Harry cadde di nuovo in una fragorosa risata, poi gattonò verso di lei,prendendole la birra dalle mani < Non sono d’accordo > le disse infine baciandola.


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Un bacio a tutte le 11 ragazze che mi hanno recensita nel capitolo precedente,
le 286 totali,
le 99 che mi hanno inserita tra i preferiti,
le 25 tra le ricordate,
le 113 che mi seguono,
e tutti quegli angeli che mi hanno segnalata alle storie scelte.

GRAZIE.


 

12 recensioni per il prossimo! 

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Capitolo 26
*** Contract ***


E' un fottuttissimo mese che non posto çwç
Sono una merda.
Il fatto è che da questo capitolo in poi, tutto verrà scombussolato, accadranno una marea di cose, ed essendo in piena crisi mistica ho voluto ri-cambiarlo e ri-correggerlo al meglio perchè i concetti si capissero bene çç

Non co com'è venuto in realtà alla fine.
HAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHA
Sappiate che d'ora in poi però, i capitoli saranno più lunghi ed intensi.
Sappiate anche che ne ho ben 3 già pronti e corretti da postare OuO

Quindi,se c'è qualcuna che mi caga ancora HAHAHHAHAHA li posterò presto, perchè ve l'ho detto OuO sono pronti! 

Ultime news dalla redazione(?) HAHAH
Ho scritto una OS,non so se l'avete vista, magari fateci un salto :3 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1866733&i=1 )

Il prossimo capitolo lo metto se vedo che almeno 10 persone a leggere, ci sono ancora HAHAHAH *ne dubito çwç*

Mi scuso ancora per il ritardo,
vi voglio bene, siete una più dolce dell'altra.

Vi avverto,in questo capitolo subentrerano due personaggi fastidiosi tanto quanto importanti.
Li odierete,almeno spero(?) HAHAHAH

Un baciozzo,al prossimo capitolo OuO 
.Elly

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Contract.



< More to love when your hands are free,baby put your pom poms down for me!> Wendy alzò la testa di scatto < come on shake it up 123,baby put your pom poms down for me!> e si guardò intorno facendo un piccolo giro di ricognizione con gli occhi, e con il cervello : casa, soffitta, Harry, divano, coperta, Londra … Suoneria del telefono.
Bene, ma il problema persisteva, dove era finito?

< Wen’? > mormorò Harry assonnato alzando il viso dal suo collo, di malavoglia < E’ il mio telefono,ma non lo trovo > biascicò lei, il ragazzo sbadigliò ancora una volta, guardando in giro < Sarà caduto > affermò infine scoprendosi dalla copertina di pile e osservando la moquette < Da dove viene il suono secondo te? > chiese la ragazza ancora sdraiata, che si stropicciava gli occhi < Non so > Harry si abbassò, guardando sotto il divano < Eccolo > esclamò infine con successo, passandolo a Wendy, che rispose senza neanche guardare lo schermo:
- Sì? -
- Wen,tesoro,dove minchia sei? -
la ragazza sobbalzò,facendo prendere un colpo ad Harry che intanto, lasciatosi cadere di peso, era tornato sdraiato accanto a lei,
- A casa di Harry,oh dio,che ore sono? -
- Immaginavo,sono quasi le nove,ce la fai in mezz’ora ad arrivare al negozio? Prima che arrivi Maddy? -
Harry sobbalzò a sua volta,le nove?Avrebbe dovuto essere in studio in mezz’ora anche lui, a registrare.
- Oh,sì! Certo,oh dio, dormivo come un ghiro,scusa! -
Val dal canto suo scoppiò a ridere: dormire.
- Dormire eh, Wendy? Non si va a letto tardi la sera quando si lavora! Sporcacciona! - e Harry cominciò a ridere a sua volta,
- Idiota! Ci vediamo lì! -
concluse attaccando di botto.
< Che ridi tu! > esclamò guardando Harry < Siamo stati così trasgressivi da addormentarci alla metà del film > affermò lui < Credo di avere il segno dei tuoi capelli sul collo > disse la ragazza toccandolo per poi ridere anche lei < Stavo comodo > < Oh,l’avevo intuito > < e comunque io non ho finito di vedere quel film,di nuovo > Wendy rise < E certo, ti è preso l’attacco di coccole e poi quello di sonno ,come i bambini > esclamò continuando a ridacchiare < Era troppo tardi per te Haz > concluse poi accarezzando il viso al ragazzo < Sei terribile > mormorò lui sorridendo con gli occhi ancora socchiusi < Sei poco credibile > < Solo perché ho sonno e non ho la forza di torturarti > < Forse >.
 
Quando Wendy, con il fiatone, spalancò la porta del negozio,si sentiva ancora osservata.
Paparazzi – le aveva detto a malincuore Harry quando l’aveva lasciata vicino Carnaby Street, preoccupato che non sarebbe arrivata sana fino in negozio.
< Alla buon’ora! > gridò Valerie da dietro il bancone, che si sistemava il grembiule < Lascia. Perdere > affermò la ragazza facendole un cenno con il viso e salendo di sopra per prendere la consueta maglia della divisa da lavoro.
Scese così in fretta, scontrandosi con Juliette < Buongiorno! > esclamò la bionda salendo tranquilla le scale < Buongiorno,anche tu in ritardo? > le chiese legandosi i capelli < Sì, Niall ha preso un’altra multa ed è rimasto venti minuti davanti all’auto a scazzare, però guai se gli si dice “Tesoro,qui non puoi parcheggiare” > Wen’ scoppiò a ridere < A proposito,a te che è successo? Come mai non sei venuta con Val? > < Ah, ehm, io e Harry ci siamo dimenticati di impostare la sveglia e.. > < Tu e Haz..Cosa? Avete ‘dormito’ insieme? > e si sentì l’eco di Valerie che rideva, dietro al bancone < Sì, abbiamo dormito, VADO AD APRIRE > sviò Wen’ imbarazzata.
E non sapeva se essere imbarazzata per il fatto che avessero DAVVERO dormito, oppure perché magari anche Lui si aspettava di fare altro.
Per un momento (forse di più) si sentì un’emerita idiota,solo per averlo pensato.
Anche perché era stato lui ad addormentarsi per primo, mentre se ne stava appoggiato al suo petto, e lei gli accarezzava i capelli, a mo’ di gatto.

Quella giornata le parve infinita, c’erano pochi clienti e troppi libri da sistemare, altri da mettere in magazzino, altri persino da buttare.
Erano le sei ormai, e l’orario di chiusura si avvicinava, Valerie serviva il caffè a qualche lettore davvero interessato e Juliette stava litigando con il solito cliente del lunedì, che come di consueto entrava e cominciava a discutere su come non potessero vendere fumetti in una libreria.
< Mi scusi, ma non ne disponiamo, e no, non facciamo ordinazioni a meno che non si tratti di classici > < Siete davvero sforniti, credo sarà l’ultima volta che entrerò qua dentro, che razza di libreria è la vostra? > la ragazza cominciava ad infervorarsi < Una libreria, per Dio! Non una fumetteria, e ora mi scusi, ma avrei del lavoro serio da sbrigare! > lo incitò a smuoversi, con gli occhi quasi fuori dalle orbite, e davvero molto rossa in viso < Le pare questo il modo di trattare un cliente? > < Se vuole, le chiamo la proprietaria > esclamò in tono di sfida Juliette, conscia di quante volte Maddy avesse discusso con quello stesso distruttore di pazienza < Non ce n’è bisogno, arrivederci! > < ARRIVEDERCI! >.
E così finalmente uscì, sbattendo la porta.
La ragazza fece un respiro profondo tornando allo scatolone di libri dietro di lei < Era di nuovo il signor Stanley? > chiese Maddy mettendole una mano sulla spalla < Sì, puntuale come sempre! > < Se non sei riuscita te a cacciarlo Juliette, credo che non avremo speranze di levarcelo dalle scatole > puntualizzò Valerie passando dietro il bancone con una busta di salatini per il bancone del bar < La prossima volta potremmo sfoderare la nostra novellina > propose la donna guardando Wendy che canticchiava, sistemando dei libri sull’ultimo ripiano < Chi? L’angioletto? > affermò Juls facendo ridere Wen’ < Credo che perderei la pazienza dopo 5 minuti > < Per questo sfrutteremo te,e poi se Juls è riuscita a durare per almeno un quarto d’ora,ce la puoi fare anche tu > concluse Maddy tornando alla cassa.

< Ucciderò quell’uomo un giorno > mormorò Juliette, ancora paonazza in viso < in modo professionale, ma sì, credo ti aiuterei > aggiunse Wen’ < Altro che professionale, alla griglia lo faccio, comunque, dicevamo? > < Che hai ancora 3 esami prima di poter concludere la tesi, e che lo stage in redazione ti prenderà tutta la prossima settimana e non sai come studiare > ricapitolò la riccia incastrando un ultimo tomo < Ah, appunto, sono nella merda > < Puoi farcela, se vuoi ti copro io il turno ogni tanto > propose notando gli occhi disperati dell’amica < Che? No, assolutamente > < Sicura? > chiese ancora Wendy scendendo dalla scala, e notando due persone alla cassa parlare animatamente con Maddy, la quale spostava uno sguardo su di lei ogni tanto.
< Ma chi sono? > chiese Wen’ preoccupata, Juliette alzò le spalle < Non lo so, non li vedo bene sono di spalle, bei completi però > poi la discussione sembrò cessare bruscamente, e quelli si voltarono verso di lei, mentre Maddy la raggiungeva < Ora ho capito chi sono > affermò a quel punto Juls, seria, guardandoli con disprezzo < Che succede Juls? > < Sono… > < Wendy,quelle due persone vogliono parlarti, le conosci? > erano un uomo e una donna, vestiti come se fossero imprenditori di una multinazionale, impeccabili, dall’espressione indecifrabile < No,non…Non ho idea di chi siano in realtà > balbettò lei preoccupata < Beh, hanno detto che è molto importante > lei annuì guardando un’ultima volta Juls, per cercare una sicurezza o almeno una risposta,che non trovò.

Quando quelle due persone le strinsero la mano presentandosi, all’improvviso amichevoli e sorridenti.
Le cadde il mondo addosso.

< Facciamo parte dello staff management della Modest > esordirono con quel sorrisetto stampato in viso, così inquietante che lei non riuscì nemmeno a rispondere < Sai di cosa si tratta? > esclamò l’uomo ridendo, fingendosi il più amichevole possibile < Sì,sì, certo, siete il management dei ragazzi > la donna sistemò gli occhiali sul naso, annuendo < Non avevamo dubbi ne fossi a conoscenza Wendy, hai tempo per noi? Avremmo bisogno di discutere di alcune cose, non ci vorrà molto, Harry non ti ha avvertita? > la ragazza ci pensò un momento:
non le aveva detto niente, aveva parlato di un litigio con i manager, ma non che volessero parlare con lei.
Né che la considerassero così poco furba.
< Sì,certo che me ne ha parlato > affermò guardandoli bene negli occhi, sicura, facendo il loro gioco < Perfetto, allora , c’è un posto appartato per parlare? > chiese ancora la donna rivolgendosi a Maddy che osservava la scena attenta e preoccupata < Potete usare l’ufficio di sopra > disse indicando loro le scale.
I due si sedettero sulle sedie davanti alla scrivania, e lei si chiuse la porta alle spalle, accomodandosi poi al posto di Maddy.
< Allora Wendy, io credo che tu comprenda appieno la situazione e… > < Arrivate al punto, so bene come agite, non ho bisogno di giri di parole > esclamò Wendy seria, ricordando i tempi in cui in pagina, attraverso le altre larry shipper era riuscita a scoprire davvero non poche informazioni riguardo alla Modest.
< Sapevamo di non stare parlando con un’ingenua > disse l’uomo sorridendo < Abbiamo constatato di fatti che sei una ragazza ben informata > esordì la donna tirando fuori una cartellina dalla borsa,e mostrandole alcune pagine internet stampate,  del suo vecchio blog di face book < Cosa volete da me? > chiese sorpresa del fatto che si esponessero così tanto con lei < Vogliamo che ti renda conto della situazione in cui ti trovi > affermò l’uomo mentre la collega continuava a mostrarle foto, e stampe;
La ragazza annuì < Ci sono soldi, fan, contratti e più di una carriera in ballo Wendy > spiegò la donna < Non vogliamo allontanarti da Harry, ci siamo rivolti a te perché tu sia cosciente quanto lui, che tutto può essere possibile, anche la vostra relazione, solo se siete disposti a collaborare perché non crei danni > concluse l’uomo, facendole notare due documenti tra tutti quei fogli, e una penna.
Wendy scoppiò a ridere, tenendosi la testa < Dovrei firmare un contratto per uscire con Harry? > esclamò < Non è un contratto, piuttosto un accordo, perché non si crei un cataclisma > la ragazza lesse le clausole in fretta : uscite in pubblico programmate, cosa dire alle fan, cosa non dire, di cosa rendere sempre conto alla Modest, i loro programmi, i suoi orari di lavoro, il suo vestiario in caso di uscite importanti.

< In pratica mi state dicendo che se non firmo questo documento, ostacolerete in ogni modo me e Harry > affermò < Ci stai prendendo per spie dell’MI6, è solo “un’assicurazione” che devi firmare > lei guardò ancora i fogli, puntellando quella carta sporca con le dita, per poi spostarla bruscamente verso i manager < Non ho intenzione di firmare se non con Harry > concluse alzandosi < E ora signori, è stato un piacere parlare con voi > i due si guardarono, annuendo, e alzandosi a loro volta < Certo,con Taylor tutto questo non è stato necessario, ci dispiace, speriamo di rivederci presto, se tieni davvero a questa relazione, e ad Harry > ma a che gioco giocavano?
Lei strinse loro la mano, aprendogli la porta dell’ufficio e conducendoli di sotto.
< Arrivederci > dissero prima di scomparire,finalmente.

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Capitolo 27
*** The only way. ***


CI RIVEDIAMO BABBANE.
No,macchè babbane,
siete la dolcezza più assoluta.
12 RECENSIONI IN PIU' ** non mi avete abbbbandonata :')
E per questo posto prestissimo, solo 5 giorni di attesa FUCK YEAH.
Solo,oggi vado di fretta, ho due ore di canto e poi il sound-check(?) *si dice così?* per un concorso, per cui non vi romperò le ballz(?) più di tanto :')
Qualcuna nelle recensioni mi chiedeva com'era stata Londra e lo stage con la scuola :3
Beh che dire,l'Inghilterra è l'Inghilterra, l'unica pecca è che mangiano merda :))))))))))))))))))) AHHAHAHAHA NO DAVVERO, eravamo in famiglia e faceva tutto alquanto schifus(?) e quindi mi sono ingozzata di fast food per 5 giorni :)))))))))))))))))))))))))))) HAHAHAHHAHAHAHAH :'D

Cos'altro dire? Il capitolo è abbastanza lungo, spero vi piaccia, inizia la tempesta. OwO 

Il prossimo lo metto a 11\12 recensioni minimo :3
In fondo,alla fine del capitolo c'è una cosuccia(?) cagatemela,pls. OuO

Mi dissolvo,
ciauz :3
.Elly

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The only way.


Nonostante la pila di libri ancora da sistemare,Wendy non faceva altro che pensarci.
Perché si esponevano così tanto?
Infondo lei era stata una fan, avrebbe potuto mandare all’aria tutto e sventolare ai quattro venti i loro sporchi giochetti, quel contratto.
Forse era proprio per quello, sapevano bene quanto tenesse ad Harry ed ai ragazzi, non l’avrebbe mai fatto, e non solo, proprio per questo sarebbe stata costretta, ribellioni o meno, alle loro costrizioni e clausole.
Infondo non avrebbe potuto fare diversamente.
Continuava a fissare la libreria davanti a lei, riflettendo:
c’erano in ballo i soldi e la carriera di cinque persone, avevano ragione, ma c’era in ballo anche la sanità mentale e la libertà di quel ragazzo, e Wendy non riusciva a togliersi dalla testa lo sguardo sfinito che più volte, a causa loro e di quella vita, aveva visto sul viso di Harry.
Doveva riuscire a equilibrare entrambe le cose, forse Wendy avrebbe potuto davvero aiutarlo e renderlo libero come lui aveva fatto con lei.
Quella situazione era a dir poco frustrante.
Certo,con Taylor tutto questo non è stato necessario
Se avevano voluto farla sentire fuori posto, ci erano riusciti alla grande.
Per un secondo si sentì un peso per lui, poi ricordò le sue parole su Taylor, su tutta quell’inutile roba di pubblicità, per soldi;
e più ci pensava più la sua rabbia saliva, tutti quei piani, gli imbrogli che c’erano dietro alla bella facciata che le fan potevano vedere.
E quei ragazzi chi erano infondo?
Un po’ come cinque burattini.
Allora capì Harry più di quanto non avesse mai fatto.

< Che ti hanno detto? > chiese Juliette chiudendo definitivamente il negozio e salutando Maddy con una mano, che si allontanava con il suo solito giornale stropicciato < A proposito,chi erano quelli? > intervenne Valerie confusa < Agenti della Modest > < Scherzi? > Wendy scosse la testa, mentre la cugina continuava a fissarla, incredula < E che volevano da te? > < Vogliono che io firmi un contratto per poter stare con Harry > Juls dal canto suo sorrise amara, annuendo a sé  stessa < Una serie di clausole e regole per far sì che la bella immagine dei ragazzi si mantenga, e che le fan sappiano solo ciò che loro vogliono fargli sapere … Guarda me e Niall, hanno detto loro che siamo amici d’infanzia, e hanno costretto persino a Maura a confermare, siamo ancora in attesa di un po’ di libertà > spiegò poi, mentre la mascella di Valerie continuava a cadere, e la sua bocca di conseguenza a spalancarsi < Wendy e Harry sono dei ribelli > continuò ridendo, mentre si avviavano all’auto di Val < Avete fatto tutto ciò che non dovevate fare, senza che loro potessero intervenire o coprire le vostre malefatte! > esclamò con tono di rimprovero, coperto da una buona salsa di sarcasmo, che fece ridere tutte a loro volta < Baciarsi in pubblico, ma scherziamo?! E poi? Le uscite a cena non programmate, nessuna distanza di sicurezza! Non si fa Wendy! No! > concluse,tornando poi seria < Pensavo seriamente che sarebbero venuti prima, o che ti avrebbero allontanata da Harry senza passare dal via, ma visto e considerato che sei più informata di quanto loro si aspettassero hanno ben pensato di andarci con i piedi di piombo > Wen’ annuì,mettendo le mani nelle tasche della giacca e stringendocisi per lo strano venticello freddo che le arrivava addosso, sulla schiena, nelle ossa, facendola rabbrividire.

< Quindi sarà una sorpresa per il vostro “mesi-versario” ? > chiese Harry a Niall, curioso < Sì,una volta che abbiamo registrato prendo una copia del singolo, a casa ci registro una cosa alla fine, impacchetto il cd, ci aggiungo il regalo che già le ho comprato, e faccio in modo che apra il tutto quando è sola >  il riccio si grattò il mento < Ma non è meglio che ci sia tu? Voglio dire,è il regalo del vostro secondo mesi-versario > Niall rise di gusto < Serve a creare l’atmosfera! Pensaci, riceverà il regalo il pomeriggio,mentre sono in studio, poi la andrò a prendere e andremo a cena fuori, sarà tutto più romantico,no? > così annuì, comprendendo il “ piano ” < Lo sai che è una bella idea? > il biondo sfoggiò un sorriso carico d’orgoglio, finendo il suo insipido ,e ormai freddo, caffè di starbucks.

Quando ritornarono in studio finalmente la canzone era pronta per essere montata, anche se Niall non vedeva l’ora di registrare il secondo singolo, fiero della sorpresa che aveva preparato per quella ragazza, che a causa sua doveva subire le regole di una vita che lei non aveva scelto, o che meglio, aveva scelto per amor suo.

Wendy una volta arrivata a casa si era fiondata al caldo, nella doccia, sperando di distendere i nervi, tesi più che mai.
< Ma quindi che hai intenzione di fare? > chiese Valerie fuori dal bagno,mentre si preparava per il suo turno al ristorante < Non lo so,davvero non lo so, ho solo paura > mugolò abbassando la pressione dell’acqua per sentire meglio la voce della cugina < O forse è proprio perché sai benissimo cosa vuoi fare,che hai paura > affermò entrando e riuscendo a vedere Wendy che annuiva tra i vapori dell’acqua bollente < Io firmerei qualsiasi cosa per poter stare vicina ad Harry, ho solo paura della sua reazione, e non so che fare, non so neanche se lui voglia davvero compromettersi così tanto… per me, cavolo la sua vita è già complicata > Val scosse la testa,per poi aprire il rubinetto, provocando gli urli della cugina, che di conseguenza , si era ritrovata all’improvviso dai 40 gradi ai -20° < VALERIE,CAZZO > gridò saltellando su un piede < Così impari,stupida > < PUOI FARMI RIFLETTERE ANCHE SENZA TENTARE DI UCCIDERMI > < Senti,si è fatto un tatuaggio per te, ti ha portata a Regent Park di notte, ha disobbedito per te, non credi si sia già compromesso Wendy? Perché non riesci mai ad accettare che qualcuno ti voglia bene davvero? > la ragazza non rispose < Io lo so perché,Wendy,e tu meglio di me, Harry non è Nick, ricordatelo questo, io vado,o faccio tardi, ci sentiamo più tardi okay? > < Sì,a dopo > mormorò Wen’ affacciandosi dalla doccia < Ti voglio bene lo sai? > esclamò Val prima di uscire < Anch’io te ne voglio > si sorrisero < A dopo, avvertilo, mi raccomando >.

Erano quasi le nove ormai, ed erano ancora in studio, a scrivere una nuova canzone, che cominciava a prendere una forma davvero interessante.
Più riformulavano il testo, lo correggevano, lo plasmavano, più Harry si immergeva in quelle parole,e nella storia che raccontavano.
Un amore estivo, lei stava partendo, sistemava le sue valigie e lui, si sentiva morire.
Per un momento immaginò Wendy tornare in Italia, oppure suo padre, che tornava a prenderla, e lei con le valigie, l’aeroporto.
Quando provarono a canticchiarla Harry tremava.
Si sentiva un tale idiota, quando in realtà aveva solo bisogno di sentirla accanto a lui, davvero, definitivamente. Manager o no.
Pensò troppo presto.

Wendy nel frattempo era sul divano, i capelli ancora bagnati, come le guance e gli occhi, il telefono tra le mani, e quel biglietto ormai stropicciato, con il numero che i manager le avevano lasciato, poggiato davanti a lei.
Se avesse firmato, sarebbe rimasta con Harry e gli sarebbe stata vicina, anche con quelle costrizioni e difficoltà, nel caso contrario, loro l’avrebbero allontanata da lui, li avrebbero ostacolati, e sarebbe finita per sempre, lasciando a lei un enorme vuoto, e a lui un altrettanto grande senso di colpa, che già lo stava schiacciando abbastanza.
Se ne avesse parlato con Harry lui avrebbe tentato in tutti i modi di dissuaderla dal firmare, non l’avrebbe mai “imprigionata” di nuovo ;
Se non avesse firmato, tutto sarebbe stato incredibilmente difficile, per lui soprattutto.
Continuò a dondolarsi su se stessa, i palmi sugli occhi e MTV in sottofondo con Leona Lewis, che rendeva tutto ancora più difficile e drastico.
Poi all’improvviso era comparso lui, i ragazzi, il video di gotta be you e il sorriso era sbocciato tra le lacrime, così come quello di Harry in tv.

Guardò di nuovo il telefono.
Avrebbe dovuto comporre quel numero, avrebbe dovuto firmare e basta perchè il sorriso di Harry, valeva la sua libertà mille volte.
Poi la schermata si illuminò, prima ancora che potesse prendere davvero una decisione.
“Juls".
Forse era l’unica che poteva aiutarla davvero in quel momento.
- Juls? – mugolò tirando su con il naso,
- Wen? Che succede,tutto bene? – la ragazza fece di no con la testa, come se l’amica, dall’altra parte del telefono avesse potuto vederla in qualche modo;
- Cosa devo fare? – chiese facendo cadere di nuovo lo sguardo sul biglietto da visita,
- Ho una domanda prima –
- Dimmi pure  –
- Harry ha già firmato? – Wendy rabbrividì, confusa,
- Deve firmare anche lui? – domandò,
- Immaginavo,hai visto il contratto? -
- Sì che l’ho visto, ma c’era uno spazio, solo per la mia firma -
- E’ strano, io e Niall lo abbiamo firmato insieme… - Juliette fece una pausa – E’ come se tutto dipendesse da te – e Wendy rabbrividì,ancora una volta.
- Cosa devo fare Juls? Lui non mi lascerebbe mai firmare,me lo hanno detto anche loro -
- Devi fare ciò che senti, ma sarebbe meglio parlarne insieme prima, è così strano, ma Harry non ti ha accennato nulla? -
- No, niente, so solo che ha litigato con i manager… Forse è meglio non dirglielo, è una mia decisione.. no? So già come reagirebbe, tutto diventerebbe complicato, io non voglio rovinargli la vita, e rovinarla alla band -

Juliette dall’altra parte nel frattempo, tentava di capire.
E’ come se le stessero mettendo tra le mani ogni responsabilità, sperando in un ‘crollo’ di Wendy, così che si allontanasse definitivamente da Harry.
Ma non avevano capito che quello che Wendy provava era più forte di ogni contratto.
- Wendy,tu sei pronta a tutto quello che è scritto nel contratto? – e a quello che non c’è scritto.
Uscite in pubblico programmate, cosa dire alle fan, cosa non dire, di cosa rendere sempre conto alla Modest, i loro programmi, i suoi orari di lavoro e di università, il suo vestiario in caso di uscite importanti ”
Juliette ricordava ogni clausola a memoria.
E nonostante facessero parte di ogni suo giorno oramai, non bastavano a far uscire lei e il ragazzo che amava allora scoperto.
Harry sarebbe andato su tutte le furie, ma poi avrebbe capito, Juls lo sapeva, quella era la loro unica possibilità.
La cosa che più la preoccupava era che i manager non si sarebbero arresi, neanche dopo la firma, neanche prendendosi la libertà di quella ragazza.
- Ho altra possibilità? -

Juls dovette diventare cinica, quasi insensibile, pur di metterla in guardia, così si morse la lingua,e poi prese un respiro, assumendo un tono di voce più serio:
– Sei pronta a cambiare la tua vita per un ragazzo che conosci si e no da tre settimane? – Wendy brontolò, un po’ delusa da quell’affermazione – Sono state le mie prime tre settimane da persona libera, grazie a lui – Juls sorrise, ricordando i primi tempi con Niall – Ne vale la pena? Pensi davvero che lui voglia tutto questo? -
La ragazza tremò.
- Se non lo vorrà, mi lascerà e significherà che tutto quello che c’è stato fin ora non è stato nulla di importante o vero per lui – così Wendy ripensò a tutte le parole che Harry le aveva detto, al tatuaggio, al loro primo bacio, a tutti quei discorsi su come si sentivano quando stavano insieme, a Regents Park.
Juliette la bloccò prima che ogni paranoia potesse tornare ad annebbiarle il cervello,
-Sei pronta a litigare con Harry per quello che sei convinta a fare? .
E tutto sommato quella, era la parte peggiore.
Wen’ si morse le unghie, guardando ancora il sorriso del ragazzo sullo schermo della tv.
- Sì – concluse spostando lo sguardo ancora una volta su quel biglietto da visita,
- allora prendi appuntamento con i manager, però promettimi che aspetterai un po’ per chiamare, questa storia non mi è chiara -
- Per il fatto della firma? – chiese Wen’ preoccupata,
- Una relazione è costituita da due persone Wendy, perché stanno addossando tutto questo a te? -
- E’ una mia decisione, è la mia vita che gli metto in mano, Harry ha già un contratto con loro, no? -
L’amica fece un mugolio d’assenso.
- Stai attenta Wendy -
- E’ solo un contratto.

Aveva così fretta,che iniziò persino a parlare come quei manager, e questo era ciò che più spaventava Juliette, in questo modo, avrebbe fatto ogni loro sporco gioco, senza accorgersi o pensare alle conseguenze.


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Dicevo, ho bisogno del vostro aiuto per una mia cara amica, ha scritto una OS sui ragazzi a dir poco meravigliosa, io gliel'ho impaginata, se vi va passate e recensite, perchè credetemi, ne vale assolutamente la pena http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1920979&i=1 ,
Poi altra piccola cosa, avrei scritto una nuova OS :3
Boh, a me stranamente piace HAHAHA anche perchè ha un nuovo tipo di impaginazione che penso adotterò spesso in futuro *^* http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1927373&i=1
Il punto è che non me la caga nessuno :'D

Ricordo che il prossimo capitolo lo metto a 11\12 recensioni :3

UN BACIO A TUTTE VOI DOLCEZZE. :3
.Elly 

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Capitolo 28
*** She's my little bird. ***


CIAO BELLE BANANE.
Ho postato anche con 11 recensioni invece di 12. Sono buona ewe *ma anche no*
Questo capitolo, vi metterà ansia, lo ammetto.
Leggendo le vostre recensioni ho notato che sono riuscita finalmente a sconvolgere un po ' le cose,
la storia stava diventando piatta, e no, agli autori, le cose piatte, non piacciono.
Dovevo preannunciare la tempesta.

Ma rallegratevi, perchè le tempeste finiscono, no?
Spesso distruggono le cose,
ma danno la possibilità a delle altre di aggiustarsi o rinascere in modo diverso,
più forte, più solido. 
Sbaglio?

Boh.
Non ho voglia di annoiarvi HAHAHAHAHAHAHA
Il prossimo capitolo è molto importante, quindi lo metterò a 12\13 recensioni
Spero che riusciremo ad arrivarci in fretta!
Non vedo l'ora di postare, sta solo a voi e.e ci sono due capitoli pronti ancora, sappiatelo!

Bum,poi volevo dirvi cosa?
Ah,grazie! Anche alle nuove lettrici, cioè,
ho letto che alcune ragazze hanno letto tutti i capitoli in due giorni dhkbfvgjkshdblhjb 

Quindi boh, vi voglio bene. *spread love*

Vado,sono un po' una rompicoglionz. 
.Elly


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She's my little bird.

 

 

Quando Harry entrò in studio quella mattina era decisamente pimpante.
Avrebbero finalmente cominciato la collaborazione con Ed e quella prima canzone stava già prendendo forma, ogni volta che provavano a cantarla tutti insieme sentiva sarebbe andata alla grande.
Sorrise, percorrendo il corridoio con il telefono tra le mani, Wendy la sera prima non gli aveva più risposto ai messaggi, e ora gliene aveva inviato uno davvero lungo, per il buongiorno.
Era la terza volta che lo leggeva in due ore.
Per di più i manager sembravano essere scomparsi dall’ultima litigata.

Era una gran giornata.

Quella mattina Niall invece era nervoso, qualcosa in Juliette non andava, e non riusciva a capire cosa, per la prima volta.
Era preoccupata, questo lo sapeva, ma non era riuscito a scucirle un solo indizio di ciò che le potesse succedere.
Il tutto conciliatosi con uno strano silenzio da parte dei manager, che non preannunciava nulla di buono.
Così per tutto il tempo, non fece altro che aspettare l’ora di pranzo per poterle parlare.
Non riusciva neanche a mettere insieme i due accordi che Ed gli stava mostrando da almeno dieci minuti.
E quella doveva essere la canzone per il loro mesiversario, la sorpresa.
Doveva concentrarsi.

Più Juliette ci pensava.
Meno quel contratto aveva senso.
E non seppe se la mattinata libera che Wendy si era presa fosse un buono o cattivo segno.
E così Valerie.
Si erano guardate da quando avevano aperto la libreria, senza chiedersi nulla.
Solo all’ora di pranzo, Juls, preoccupata se n’era uscita con un < Dov’è? > a cui Val aveva fatto spallucce < E’ uscita presto chiedendomi una mattinata di permesso, e Maddy ha accettato dato che ha fatto gli straordinari gratis, l’ultima settimana >.
Si guardarono ancora < Ha firmato vero? > chiedendosi in coro la stessa cosa < Le avevo detto di aspettare > Val sospirò < Credo abbia ricevuto una chiamata ieri sera, non è stata lei a prendere appuntamento >  la bionda fece un verso tra la rabbia e la preoccupazione < Non capisco cosa vogliono costringerla a fare con quel contratto > la cugina la guardò < Non lo so, ma è l’unico modo che ha, li dividerebbero Juls, ha fatto bene a firmare > lei annuì < E’ quello che pensavo anch’io >.
Poi la porta di spalancò e Niall fece praticamente irruzione < Ciao Niall! > esclamarono Maddy e Valerie da dietro al bancone,Juls saltò praticamente dallo sgabello al suo Buongiorno, troppo gentile quanto frettoloso e nervoso.
< Si può sapere perché non rispondi al telefono? > chiese poi il ragazzo, con gli occhi spalancati < Lavoravo > < No, sta succedendo qualcosa e non vuoi dirmi niente > < Ho bisogno del tuo aiuto > affermò la ragazza, facendogli tirare un sospiro di sollievo, perché sì, finalmente avrebbe parlato.

Quando tutti uscirono per pranzo il buon umore di Harry se n’era già andato, con la stessa velocità con cui era apparso.
Sentì a malapena Niall salutarlo per poi uscire insieme agli altri.
Wendy aveva il telefono spento, come la sera precedente.
Dopo una decina di chiamate a vuoto gli arrivò finalmente un messaggio “ Ho bisogno di vederti ”.
Il ragazzo prese così le sue cose, pronto a lasciare lo studio “ Dov’eri finita? Arrivo subito, sei in libreria? ” .

< Harry, ancora qui? > la voce di Mark lo fece sobbalzare.
Manager.
Sapeva che la tregua non sarebbe durata così a lungo.
Non era proprio il momento però, aveva fretta.
Quel ‘ho bisogno di vederti’ l’aveva messo in agitazione, poteva essere positivo, così come negativo.

< Ho fretta > sputò fuori tentando di aprire la porta della sala di incisione.
< Harry calma > disse l’altra, Kate, stranamente entusiasta, esclamando poi < Buone notizie > che lo fece rabbrividire.

Sicuramente Harry e i manager avevano due concetti molto diversi di "Buone notizie".

< Di che si tratta? Ho un appuntamento e… > lo fecero sedere, fissandolo sorridenti < Harry > lo rimproverò la donna incrociando le braccia quando il ragazzo guardò l’ora, nervoso < Siete qui per Wendy, ancora? > chiese frettoloso e preoccupato.
I due si guardarono, poi Kate prese di nuovo parola < Sì, ma è finalmente tutto apposto Harry, non c’è più nulla di cui discutere > lo ‘rassicurò’ < Che significa? > < Non te l’ha detto? > domandò Mark mostrando un’espressione tanto sorpresa quanto finta < Potreste spiegarvi? > la donna a quel punto annuì al collega: era il momento.

< Non c’è niente di cui discutere Harry, perché la tua ragazza collabora, è tutto apposto ora > il ragazzo arpionò la poltroncina sulla quale era costretto < Cosa significa che Wendy collabora > < Si è presa le sue responsabilità, cioè quello che tu non hai fatto > e Kate a quel punto sfilò una cartellina dalla valigetta, porgendogliela.
< Siete andati da Wendy? > Harry si ritrovò quasi ad urlare < Dovevamo parlare con lei, Harry > il modo in cui enfatizzavano le ‘r’ del suo nome era a dir poco inquietante.
Intanto il ragazzo, con le mani che tremavano, aprì la cartellina, trovandosi un vero e proprio contratto davanti agli occhi.
Gli bastarono due righe, tutte quelle clausole, e poi la firma, la firma di Wendy, per andare in bestia.
< Voi non avete alcun diritto su di lei > ringhiò alzandosi < Perché non mi è stato detto niente di tutto questo? > si passò una mano tra i capelli esasperato < Abbiamo provato, ma non era possibile comunicare con te Harry, speravamo che lei stessa ti informasse, abbiamo parlato ieri e stamattina ha firmato > il ragazzo si coprì la bocca, portando gli occhi su quella miriade di clausole.
Perché non gli aveva detto niente?
< Non avete alcun diritto su di lei > ripeté, lapidario < Questo contratto non vale niente, non potete prendervi la sua vita > i due sembravano impassibili, quell’aria ancora soddisfatta in viso, mascherata da una buona dose di calma, lo stava mandando in bestia < Devi capire Harry che non ci interessa la vita di quella ragazzina, qui sono coinvolte delle carriere, tu devi seguire quello che noi ti diciamo perché in ballo Harry, c’è la band > il ragazzo scosse la testa, era stanco di tutte quelle cazzate, non avrebbe permesso che si fossero presi anche la libertà di Wendy < Non c’è in ballo la band, c’è in ballo l’immagine che voi volete della band > < E’ quella, che vi fa guadagnare tutto il successo che avete, Harry > conclusero loro, per la prima volta ammise a se stesso di essersi pentito di aver scelto quella strada per il suo sogno < E Wendy ha fatto quello che il tuo egoismo ti impediva, lei vuole il bene della band,e avendo a che fare con te, ha capito di aver a che fare con tutto quello che riguarda il tipo di vita che conducete >.
Il ragazzo diede loro indietro quella cartellina < Prendervi le vite di chi amiamo per i vostri scopi non era nel contratto > concluse poi lasciandoli lì e uscendosene in fretta da quel posto.

Lei non gli aveva detto niente.
Era un’ingenua, aveva dato via la sua libertà facendosi fare il lavaggio del cervello.
Non sapeva a cosa quella firma e quel contratto l’avrebbero portata.
Ma Harry, oh, Harry non l’avrebbe mai permesso.

Perché lei era il suo uccellino, e doveva essere libero.

§-----------------------------------§

Vi volevo solo ricordare che vi voglio bene e che il prossimo capitolo è fondamentale ewe
12\13 recensioni, non costano nulla, in più se avete delle OS (magari non drammatiche, zono zenzibile) ditemelo,
che le leggo e facciamo uno scambio OuO

Poi, nel prossimo capitolo, vi farò una proposta che non potrete rifiutare *accarezza il gatto* 
*voce da padrino*

Ciao belle picciotte. 
*voce da padrino*
*tossisce*
*sputa*
    *muore*  


.Elly 

 

PS.Vi ricordo la mia nuova OS!  Silent Love
Una recensionina,magari? çç

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Capitolo 29
*** I do it all for you. ***


Buon pomeriggio donne della mia vita.
Sono finalmente riuscita a rispondere a tutte le recensioni che mi avete lasciato *w*
Innanzitutto perchè sono molte di più di quelle che mi aspettavo: 18, cioè jsdbnjgbsdh 

Grazie a tutte,davvero çç
Se mi recensite sempre così potrei postare un giorno sì e uno no.
LOL 

COMUNQUE,passiamo al capitolo!

Sono felice che l'introduzione con il paragone della tempersta sia piaciuta e abbia messo curiosità!
Così penso di metterne un'altra.
Se ci stiamo preparando alla tempesta, questo capitolo sarà l'occhio del ciclone.
Spero davvero vi piacerà, perchè è importantissimo e perchè da qui in poi accadranno un sacco di cose e.e


Scorrendo nella storia troverete un link di una canzone che a mio parere rende quel determinato pezzo più bello, crea un'atmosfera più intensa :3

Il prossimo a 14 recensioni, dite che ce la facciamo? çç

Un bacione beibes(?) 
.Elly 

PS.Mi avete fanculizzato tutte Wendy, ma poverina :c
Spero la rivalutiate nei prossimi capitoli. OuO

 
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I do it all for you.


Niall era in bilico tra l’essere stupito da quella notizia o meno.
Si grattò la testa più volte, ascoltando attentamente le parole della ragazza.
Rivivendo ancora una volta quel giorno in cui anche loro firmarono la vendita della propria libertà.
Rivivendo quella stessa rabbia che probabilmente anche Harry avrebbe vissuto presto.
E si sentì in colpa e impotente, di nuovo.

< Cosa significa per te Niall? Cosa vogliono fare? > lui rimise in fila tutta quella lista di informazioni < Siamo sicuri che il contratto dovesse essere firmato solo da Wendy? > la ragazza annuì a quella domanda, per l’ennesima volta < E’ strano, loro in teoria hanno diritto solo su di noi, quindi su Harry, avrebbero dovuto far firmare prima lui, per poi poter aver diritto di contrattare con Wendy > Juliette sospirò forte < Qual è il loro gioco? > si chiese ancora il ragazzo.
Passarono dieci secondi buoni in silenzio, per poi guardarsi negli occhi.

< Ho visto i manager andare in studio oggi, ed era rimasto solo Harry > affermò poi Niall < Se lui avesse saputo di questo contratto non avrebbe mai lasciato firmare Wendy > continuò nel suo ragionamento, quando a Juliette si illuminarono gli occhi < E se volessero metterli contro? > se ne uscì alzando un po’ troppo il tono della voce, tanto che Valerie stessa la sentì e decise di avvicinarsi, preoccupata < In che senso? > < Se i manager fossero andati in studio per avvertire Harry del contratto … > esclamò ancora, a quel punto il ragazzo afferrò il concetto, continuando per lei < e sapendo che Harry sarebbe andato su tutte le furie… Vogliono farli litigare > disse poi lapidario, Valerie spalancò gli occhi < Wendy ha agito come loro volevano che agisse, di nascosto ad Harry > concluse poi per lui < Sperano che Harry tenga a lei a tal punto da lasciarla , così che il contratto e la firma non valgano niente e che torni ad essere libera >.
I tre si guardarono un’ultima volta < Chiama Harry > esclamò Valerie ancora < No, no, e se non gli avessero detto niente ancora? Chiamiamo Wendy e avvertiamola > suggerì Juls.
  

{Play }

No, sono a casa ” aveva risposto Wendy.
Harry non riusciva a credere che non gli avesse detto niente.
Che avesse firmato quella condanna senza prima parlarne con lui.
Perché Wendy non sapeva.
Si erano approfittati dell’amore di quella ragazza.
L’avevano incatenata, e lei si era lasciata incatenare per lui, dopo tutto quello che aveva passato per liberarsi della vita che prima era costretta a fare.
Wendy meritava di essere libera.
E lui avrebbe fatto qualsiasi cosa perché lo fosse, perché non facesse la vita da cui lei stessa lo aveva salvato.

Salì i gradini del condominio due a due.
Non sapeva neanche come fare.
Avrebbe potuto discuterne con un avvocato e trovare il modo di stracciare il contratto, mettendo così a rischio il suo, quindi i rapporti con la modest, quindi...la carriera della band.
E seppur lottando, non avrebbe perso Wendy.
O almeno così sperava, ma sapeva benissimo che la Modest avrebbe tentato in qualsiasi altro modo di ostacolarli.
L’avrebbe protetta con tutte le sue forze.

Arrivò alla porta con il fiatone, il cuore a mille, pieno di rabbia, di amore e di tante altre sensazioni che non sapeva neanche definire.
Preoccupazione forse?
O rassegnazione:
La realtà era che la vera condanna di Wendy non era quella firma o quel contratto.
Era lui stesso.
Fin quando quella ragazza sarebbe rimasta con lui, ci sarebbe stata la modest di mezzo e la sua carriera, non sarebbe mai stata libera come meritava.
L’unica soluzione era allontanarsi.

Poi la porta si aprì e lui la vide,
i capelli sconvolti, gli occhi gonfi, l’espressione seria.
Aveva pianto eppure appariva tutto meno che fragile.
Ed era così normale, così fuori dal mondo di modelle che volevano per Harry, che lui non poté non pensare a quanto fosse bella in quel momento.
< Perché l’hai fatto senza dirmi niente? > chiese chiudendosi la porta alle spalle, il tono all’improvviso completamente diverso dall’impeto che tanto lo aveva corroso dentro fino a quel momento < Non avresti mai lasciato che lo facessi > affermò lei < E sbagliavo? > Wendy annuì, tentando di prendergli una mano, che lui a malincuore ritrasse, spezzando qualcosa, che fosse quel gesto, o qualcosa dentro di lui e della ragazza.
Harry guardò la luce negli occhi di Wendy indurirsi, e dovette combattere contro se stesso per non prenderla e stringerla a lui in quel momento.

Lo stai facendo per lei.
Si ripeteva.
Perché è l’unica soluzione che la possa rendere davvero libera.

< Non capisci a cosa ti sei condannata firmando quel contratto > continuò Harry, fissandola, mostrandosi più duro di quanto in realtà non volesse < Io so bene cosa ho firmato, l’ho fatto perché era l’unico modo per poter rimanere insieme senza gli ostacoli che la Modest ci avrebbe messo tra i piedi > lui fece di no con la testa < La domanda è, se secondo te ne vale la pena > continuò Wendy, all’improvviso distante, probabilmente a causa di quel gesto, poco prima.
Harry strinse i pugni.
< Wendy, hai messo la tua vita nelle mani di quelle person.. > lei lo interruppe < Per noi > e al ragazzo qualcosa si spezzò ancora, proprio al centro del petto: era lui il problema, la causa di quello che Wendy avrebbe passato per quella firma.
< E’ questo il problema vero Harry? Non vuoi complicare le cose e forse hai ragione, perché la tua vita è già difficile così, una relazione controllata dalla modest sarebbe … Sarebbe troppo > il ragazzo non la interruppe, nonostante quello che dicesse fosse tutto fuorché quello che pensava.
Non la interruppe, perché l’ennesima catena di Wendy non voleva essere Lui.

Lo stai facendo per lei,Harry.
< Forse hai ragione >.
E Wendy in realtà voleva solo provocarlo, perché quel suo trattarla da ingenua e quella sua freddezza l’avevano uccisa più di quella mano ritratta bruscamente.
< Forse è meglio così per entrambi > concluse lei, con il cuore a pezzi.
Lo stai facendo per lei.


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14 recensioni per il prossimo!
Grazie a tutte :3

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Capitolo 30
*** Puppets. ***


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(Piccolo appunto lo spazio autrice,in quanto ora ho un banner si sposta di nuovo in fondo! :3
Cagatelo LOL è pieno di novità pppppppper voi dolcezze )

 

Puppets.


Quando Valerie la sera mise piede in casa, chiudendo a chiave, come era solita fare una volta rientrata, chiamò Wendy preoccupata.
Non aveva risposto al telefono per tutto il giorno.

< Sei in casa? > gridò, nessuna risposta.
L’ansia comincio a salirle per la schiena, arrampicandosi lenta fino al suo collo.
Si fermò nel bel mezzo della sala, coprendosi la bocca, un braccio piegato sul fianco.
Wendy non c’era.

E non aveva idea di dove cercarla, così avvertì Juls e Niall.
Era arrivata tardi ed era giunto il momento di contattare Harry, perché lo sapeva: era successo.

Quando Harry invece mise piede nella sua villa, sbattendosi il portone alle spalle, era deciso a non cercare proprio nessuno.
Non riusciva neanche a piangere, tanta era la rabbia che ancora scorreva in lui.
L’idea che loro avessero osato entrare anche in quel piccolo angolino della sua vita che avrebbe tanto desiderato proteggere, lo distruggeva.
Non avrebbero dovuto avvicinarsi a Wendy, parlarle e immaginava anche discutere con lei, persino.

Perché di nascosto, perché senza parlarne con lui prima?
Lo consideravano un bambino, e Wendy il suo capriccio.
Ma come può essere un capriccio qualcuno che si ama?
O forse Wendy era la minaccia per loro, non il capriccio.

Era come se avesse dovuto scegliere.
Wendy o la carriera: era questo che volevano fargli capire, o credere.

Perché non poteva essere tutto semplice come tra Zayn e Perrie o tra Louis e Eleanor?
Perché semplicemente, non lasciavano che vivessero la loro vita in pace?
Li consideravano due ragazzini, a differenza degli altri, forse per quello che avevano fatto.
Poi pensò a Juliette e Niall, a quanto davvero fossero costretti loro, a quanto dovesse essere difficile, ogni giorno.
Lui e Wendy in fondo erano fortunati.
Non avrebbero dovuto fingere un’amicizia, o stare distanti.
Di certo la Modest avrebbe giocato con la loro relazione in ogni modo.
Ma tutto sarebbe tornato come prima, come prima di conoscere Wendy.
E lei non sarebbe mai stata felice.

La domanda che Harry non si era posto però era :  Lei, senza di Lui, avrebbe potuto comunque esserlo?

Perché Harry forse, non aveva capito quanto avesse cambiato la vita di quella ragazza solo entrando a farne parte.
Quanto già la sua presenza, il suo starle accanto, il suo mostrarle il mondo in modo diverso, la rendesse libera.
Harry non sapeva che tutto quello che la Modest avrebbe imposto loro non avrebbe comportato a Wendy niente di più che del semplice rispetto verso il suo lavoro e la sua carriera; perché in realtà, ciò che la faceva stare bene, libera, felice, era proprio Lui, e quelle regole, quel contratto, non prevedevano di privare la ragazza della sua presenza.
Come ora invece, era successo.
 

Wendy ricordava di aver amato casa di sua nonna sin da quando era bambina.
La trovava affascinante, diversa dal tipo di abitazioni alle quali era abituata in Italia.
L’odore del legno, faceva da padrone.
Il rumore delle scale e quello dei ricordi, lo stesso.

Era seduta nel piccolo divanetto della bow-window, la pioggia fuori picchiettava sempre più forte sulla finestra.
Lei guardava fuori, tremando ogni tanto, che fosse per il freddo del vetro, o per la mano di Harry che era scattata via dalla sua, e del suo sguardo fermo.
Nonna Rose, la guardava, in piedi, due tazze di tè fumanti tra le mani.
Aveva avuto una vita tormentata quella ragazza.
E lei ne sapeva così poco, la conosceva attraverso i ricordi di una Wendy bambina, attraverso gli errori di suo figlio con lei.
Si sedette accanto alla nipote, mettendole una coperta sulle spalle, e passandole una tazza. Non sapeva perché alle 22 della sera, si fosse presentata a casa sua, ma in fondo se lo sentiva, qualcosa era successo e si era rifugiata da lei, chiedendo di suo padre, ri - appigliandosi al passato, per sfuggire a qualcos’altro, nel presente.

< Quindi … sta bene? > chiese Wen’ di nuovo, riprendendo il discorso di pochi minuti prima < Mi chiede ogni giorno di te, spesso chiama anche tua madre, nonostante non mi sopporti > < Non ce la faccio ancora, io so che se lo chiamassi, mi convincerebbe a tornare, in qualche modo > Rose accarezzò le spalle della ragazza < Mi ha mentito, sono vissuta nelle bugie, lui, mia madre, non sono altro che questo, mi hanno privato di una parte della mia vita … Per i soldi, come faccio a parlargli fingendo che non li disprezzi? > .
Rose la strinse a sé < Tu devi solo darti tempo, io so che riuscirai a perdonarli Wendy, guarda la tua vita ora, sei qui, hai un lavoro, un ragazzo, più di una casa, hai noi, Valerie … > alla parola ragazzo, mancò un battito, perso per strada, tra i brividi < sei riuscita a costruire tutto questo da sola, e ora avrai il tuo futuro, loro hanno sbagliato, ma tu sei più forte, glielo hai dimostrato e puoi dimostrarglielo di nuovo, perdonandoli > Wendy annuì < E questo non implica il tuo ritorno, implica la pace nel tuo passato, che io vedo nei tuoi occhi, ti pesa ogni giorno >.

< Ma non sei così triste solo per questo, vero Wendy? > lei annuì, bevendo un po’ del suo tè e voltandosi, le gambe strette al petto e sua nonna accanto < Cosa c’è che non va, tesoro? > < Come si fa a lasciare andare le persone … Per il loro bene? >.

E Rose rabbrividì, ricordando suo figlio,
Wendy invece pensò ad Harry.
Se solo avesse saputo il perché dei suoi gesti, così dolorosi e pieni d’amore, avrebbe capito che in realtà non era lei ad averlo lasciato andare.
Se solo avesse saputo forse, nessuno avrebbe dovuto lasciarsi semplicemente.

< Non si fa, perché pur lasciando che si allontanino da te, qualcosa di queste persone, ti rimarrà sempre attaccato addosso > Wen’annuì, in un mezzo sorriso, di quelli tristi, rassegnati < I ricordi dici? > < Esatto, lasciar andare una persona per il suo bene è un atto di forza e di amore, ma è distruttivo, non sempre è la cosa giusta da fare >.
E la ragazza sospirò, alzando lo sguardo, ora un po’ umido, mordendosi la manica della felpa < Bambina mia, cos’è successo? > < Rimanere con il ragazzo che amo, significherebbe dargli un peso, dal quale io volevo solo salvarlo >.

E Wendy li ricordava bene, gli occhi stanchi di Harry, per via di tutti i giri del management, poiché si sentiva un burattino.
Quella firma era nulla infondo, lei stessa, era il problema per lui.
Anzi, il problema per il management, e quindi per lui.
Perché Harry effettivamente era, un burattino.

Quando Valerie, zuppa da capo a piedi aveva ricevuto la conferma da Niall che Harry non voleva saperne di contatti con il mondo esterno, aveva bussato a casa di sua nonna, sbuffando e sperando tanto che sua cugina fosse lì, perché era l’unico posto dove avrebbe potuto cercarla, ancora.
< Valerie, tesoro, entra, sei fradicia! > < Ti prego, dimmi che Wendy è qui > la donna annuì, indicandogliela rannicchiata sul divano < Non ti aveva avvertita? > Val fece segno di no, affrettandosi verso la cugina.

Era in dormi-veglia, e non appena la vide, scattò seduta < Val > < Wendy! Mi hai fatto prendere un colpo, potevi dirmi che eri qui, no? > la ragazza annuì, mortificata < Cosa è successo? > le chiese, sedendole accanto, semplicemente non rispose, < L’ha presa tanto male? > balbettò.
Wendy scosse la testa, sorridendo per il nervosismo.
< Lui non vuole questo peso, è stato meglio così per entrambi > Valerie trattenne il respiro, la modest ci era davvero riuscita.

Un’altra volta.

 

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TA-DAAAA'!
Questa dolcezze,sarà la nuova grafica d'ora in poi!

E' da un po' che ci lavoravo, e ho notato che risulta molto bene!
Mi sono impratichita tra impaginazioni banner e boh. ho notato che mi riescono, così molte persone hanno cominciato a chiedermeli e ho deciso di aprire una pagina di grafica,dove per messaggio potrete farmi richiesta se ne volete uno u.u  
H&B Graphic.

Poi,altra novità, ho cominciato una FF fluffosa Larry!  The perks of being... Weird.
Anche lì potete trovare un banner che ho fatto io e boh, ho notato che questa FF sta riscuotendo abbastanza successo *^* e ne sono tanto contenta, penso che se continuerà così, aggiornerò un giorno quella e giorno questa HAHAHAH

Boh, poi che altro dire?
Spero questo capitolo vi abbia incuriosite e che quest'occhio del ciclone nel quale ci troviamo, non vi risucchi del tutto, così che possiate dirmi cosa ne pensate e così che io, possa postare prestissimo!

Anche stavolta a 14 recensioni.

Siete la meraviglia,
sermone finito.
HAHAHAHAHAHHA

Al prossimo capitolo  patate OuO

.Elly

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Capitolo 31
*** Steel. ***


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Premetto che non posto da mesi e che so che probabilmente non mi si filerà più nessuno, mi dispiace molto che sia andata così, ma ho avuto parecchi problemi, tra i quali debiti vari alla fine della scuola e boh... tante altre cose che non sto qui a raccontarvi :)
Spero tanto che qualcuno passi ancora ogni tanto a vedere se questa sprovveduta ha aggiornato.
In tal caso, se poteste farmelo sapere posterei tutti i capitoli che ho scritto in questi due mesi ahahah

Mi dispiace davvero tanto çç

Spero ci sia ancora qualcuno çç
Ecco il capitolo! 
Scusatemi davvero.

Elly.


 


Steel.
 

Quella mattina non l’avrebbe scampata, sarebbe riuscito a parlargli, a spiegarli.
Infondo doveva per forza venire in studio, no?
Niall si ripeteva le stesse cose da vari minuti ormai, mentre in studio tutti, Ed a chiacchierare con i ragazzi, i produttori e il team, aspettavano solo Harry.
Il biondo si morse le unghie ancora un po’, poi si alzò di scatto, cercando Louis con gli occhi, lui doveva sapere dov’era quel benedetto ragazzo.
Era il suo migliore amico, per Dio.

< Che scatto felino Horan! > esclamò ridacchiando mentre si rigirava un bibitone di tè tra le mani < Lou, ma tu non hai proprio idea di dove possa essere Harry? > il ragazzo lo guardò, notando più che nervosismo negli occhi dell’amico < Non ti preoccupare Niall, ce la facciamo a registrarla entro domani sera > < No, Lou non è per questo, devo parlare con Harry, è abbastanza urgente > < E’ successo qualcosa? > il biondo si grattò la testa, inquieto < Non ti ha detto niente? >.
Allora Louis capì, Niall sapeva.
Lo portò fuori dalla stanza, ora più serio.
< Sono passato da lui stamattina per vedere come stava, stamani registrate la base, ci raggiunge oggi pomeriggio > < Louis, è tutto un gioco dei manager, capisci? Vogliono mettere lui e Wendy contro, il contratto aveva una sola firma, è accaduto ciò che volevano io… Io devo parlargli, ora > Louis buttò il tè, accigliandosi < Niall, spiegati > < Allora, anche io e Juls, come te e tutti gli altri, abbiamo dovuto firmare un accordo, come Wendy, no? > il più grande annuì < In teoria loro non potrebbero arrivare a Wendy se non con Harry, invece lo hanno fatto, buttatandole là questo contratto senza valore, per addossarle tutta la responsabilità, e allontanarli > Louis si portò una mano alla bocca, lo sguardo basso.
< Hanno puntato sul bene che entrambi si vogliono > spiegò ancora < Dovrebbero comunque firmare un contratto insieme, è quello che Harry vuole evitare, non vuole condizionarle la vita, capisci? > < Sì, ma in quel caso potrebbero contrattare, parlarne, come avete fatto tutti voi, sarebbe diverso Lou > il ragazzo annuì, cercando qualcosa in tasca < Tu devi registrare la base, vado io e tento di fare qualcosa > Niall lo abbracciò, facendo un sospiro di sollievo < Vedrai, andrà bene anche tra te e Juliette, potete sempre contrattare, no? > aggiunse Louis, prima di allontanarsi, nel corridoio.
Niall annuì, portando le mani in tasca.

Possiamo sempre contrattare, no?
Devo combattere per lei infondo, no?

E forse quello che stava per fare, sarebbe stato il miglior regalo di mesi-versario che avrebbe potuto fare a Juliette.
Oltretutto, distraendo i manager dalla situazione di Wendy e Harry, così che si risolvesse senza ulteriori complicazioni.

Valerie adorava sua cugina, davvero, era la ragazza migliore sulla terra, ma se c’era una cosa per la quale avrebbe potuto veramente andare in bestia con lei, era la sua testardaggine.
Spesso era più facile parlare con il muro, come quella mattina.
Wendy, aveva voluto per forza venire a lavorare, nonostante non avesse chiuso occhio tutta la notte.
Persino Maddy in negozio le aveva implorato di andare a casa a riposarsi.
Fatto sta che Wendy, non ci pensava nemmeno.
Tempo libero significava pensieri, ed era passata solo una giornata, e altre tante sarebbero dovute tramontare, per cui, doveva cominciare a riempirsi la testa di tutto ciò che non riguardasse Lui, o suo padre o i suoi in generale o l’Italia.
Era tanto chiedere una pausa da tutti i problemi?
Cominciò a ri-sistemare il magazzino nel retro del negozio, facendo il lavoro sporco che neanche Maddy aveva pensato di assegnarle, e a canticchiare come per coprire quello a cui il cervello, andava inevitabilmente a parare.
Juliette, la cugina e Maddy passavano ogni tanto a fissarla, sorprese.

< Ma glielo hai detto? > chiese la bionda guardando Valerie < Sì, ma le è entrato da un orecchio ed uscito dall’altro > < Detto cosa? > intervenne la donna, curiosa.
Juls e Val si guardarono e la prima cominciò a parlare, allontanando le due dalla porta < Ricordi i due manager di qualche giorno fa? > Maddy annuì incrociando le braccia < Sono i manager dei ragazzi, hanno proposto un falso contratto a Wendy perché la relazione con Harry non danneggiasse la carriera della band, o almeno pensiamo sia falso, fatto sta che lei a firmato, e Harry per far sì che fosse libera, l’ha lasciata > la proprietaria di quella libreria, dallo sguardo sempre concentrato e diligente, a volte severo, ma spesso impassibile, per la prima volta fece trasparire un’emozione: si era davvero affezionata a quella ragazza, e ora, si sentiva in dovere di fare qualcosa.
Voleva saperne di più.
< Falso contratto? > Valerie sospirò, controllando ancora una volta che la cugina non le sentisse < Sì, in teoria l’agenzia non ha alcun diritto su Wendy, né possono interferire nella vita di qualcuno che riguarda i ragazzi, senza passare attraverso loro, le hanno invece proposto questo contratto fittizio, senza che Harry ne sapesse nulla > la donna scosse la testa < E con quale scopo? > < Hanno puntato sul bene che entrambi si vogliono per separarli con un semplice … Tranello, sapevano che seguendo le regole Harry non gli avrebbe mai permesso di arrivare a Wendy, quindi hanno fatto tutto di nascosto, così da costringere Harry a scegliere > Maddy trattenne il respiro per un attimo, riflettendo.
< Se questo va contro un certo protocollo, è illegale, Harry potrebbe tutelare Wendy in qualche modo, e denunciare questo “contratto” > Juliette rise, passandosi una mano tra i capelli, perché diamine, se fosse stato così facile, ora anche lei sarebbe davvero felice e libera con il ragazzo che amava < Andare contro la modest significa mettere in ballo la carriera della band, è questo lo scopo della messa in scena, far capire che Harry deve… scegliere >.

E Niall scelse proprio quella terza possibilità che Harry aveva il terrore di prendere in considerazione, e gli capitava spesso di pentirsene guardando gli occhi di Juliette.
Non poteva sfiorarla.
Non poteva baciarla come Harry fece ingenuamente con Wendy.
Doveva fare l’amico, il finto amico d’infanzia.
Vederla poco e di nascosto.
Dormire spesso da solo, lasciare che lei spesso stesse sola.
E Juliette soffriva, e Lui soffriva, perché per quanto tra loro tutto funzionasse, l’aveva condannata.
Harry non intendeva farlo.
Ma l’amore è un sentimento egoista, un po’ ipocrita.
Vuole il bene dell’altro, ma continua ad ucciderti da dentro, quando lo fai sacrificando te stesso, ti ricorda ogni fottuto giorno, secondo, quanto quel sacrificio sia stato qualcosa di forse troppo grosso anche per te.
L’amore te lo fa pesare.
Quello che Harry però  non sapeva della situazione tra Niall e Juliette era che per quanto sofferta era forte, potente.
L’amore tra Niall e Juliette era come l’acciaio.
Resisteva a tutto perché costituito da particelle di speranza che facevano sì che sui loro volti, nonostante tutto, apparisse felicità, perché un giorno quella situazione sarebbe cambiata e tutto quel sacrificio sarebbe stato ricambiato, e non si sarebbero pentiti di averlo fatto.

Era per questo che Niall, in sala di incisione, lasciava che quell’amore e quelle particelle fluissero dalle sue dita sulle corde della chitarra, perché il giorno del loro secondo mesi-versario, arrivassero poi a Juliette, ricordandole che tutto sarebbe andato bene.

Quando Louis mise piede in casa di Harry, lui sembrava addirittura tranquillo.
Ancora in pigiama, le occhiaie a pesargli sotto le iridi verdi, ma tranquillo.
O rassegnato.
L’amico l’avrebbe preso a schiaffi, come un mese prima.
Harry era così, lottava finchè il suo avversario non schiacciava ogni sua buona intenzione, finchè non demoliva la sua forza, e allora si arrendeva, non se ne ricreava nuova, per sopravvivere.
Come prima di conoscere Wendy.
E il suo avversario era una scelta. Era la modest.
Era la sua vita fottutamente condizionata.
Voleva solo vivere della sua musica da piccolo, ora si era trovato spesso a pentirsene.
Non che disprezzasse i tanti soldi, la vita agiata, i tour …
Solo, poteva avere tutto, tranne ciò di cui aveva bisogno.
L’amore.
Che fosse quello della sua famiglia, che ormai vedeva poche volte all’anno.
Che fosse di quello di quella ragazza.
- E’ per il suo bene e quello della band. - 
Quella frase, gli stava facendo esplodere tutti i neuroni, per quante volte si era ritrovato a ripetersela, quella notte.
< Buongiorno di nuovo Lou > disse stropicciandosi un occhio mentre l’amico chiudeva la porta di casa, e lo raggiungeva in cucina.
Due birre uscirono dal frigo, ma Louis lo fermò, prendendolo per le spalle < Ho bisogno che tu ora, mi stia a sentire > < Speravo che il sermone di stamattina fosse bastato > e avrebbe voluto davvero prenderlo a cazzotti, in quel momento, perché il suo cattivo umore mattutino mischiato alla sua depressione, erano qualcosa di insopportabile e micidiale.
< Fa silenzio e stammi a sentire, ti ho fatto tanti sermoni in questo periodo, ma non ho intenzione di perdere altro tempo, Harry > la durezza nel tono di Louis lo scosse, allarmandolo.
Non gli aveva mai parlato così.
Forse era capitato a lui piuttosto, quando anche Lou aveva avuto qualche ricaduta nel corso della loro carriera.
E i motivi non erano poi tanto diversi dai suoi, nessun uccellino è felice di vivere con una cordicella alla zampa in una gabbia sempre più stretta, impossibilitato a scappare perché sa che lì avrà il cibo sicuro e la sopravvivenza.
Wendy faceva finta di niente, ascoltando i discorsi di quelle tre, fuori il magazzino. E tutte erano convinte che quella che non avesse capito il tranello della Modest, fosse lei. Nessuna aveva provato ad andare oltre.
Wendy ci era caduta in pieno, è vero.
E tutto si sarebbe potuto risolvere con Harry, se glielo avesse spiegato, fatto sta che lei era una ragazza forte quanto sensibile.
Harry forse aveva agito in quel modo per il suo bene, ma anche lei aveva deciso di farlo. A quel ragazzo non servivano altre complicazioni.
Wendy era un problema, un ostacolo per la sua carriera, e si sarebbe fatta da parte, perché era giusto che fosse così.
Non voleva essere un problema per nessuno.
Come lo era stata per i suoi, tanto da costringerli a riempirla di fandonie per tutta la vita. Come lo era stata per Nicky, tanto da costringerlo a tradirla, perché troppo debole, per dirle che non la amava più.

Forse Wendy non era poi una ragazza così forte, ma non era di certo stupida.

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Capitolo 32
*** Eagle. ***


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Eagle.


Quando Louis aveva visto gli occhi di Harry illuminarsi di una forza nuova, alla fine del suo discorso, un senso di soddisfazione e speranza lo aveva invaso.
Non sapeva cosa fosse, ma qualcosa in Harry si stava muovendo, ed era proprio quello che voleva perché non sarebbe riuscito a vedere il suo migliore amico morto e rassegnato, un’ altra volta.
- Wendy è una benedizione - Pensò.
< Pezzi di merda > fu l’unica cosa che il riccio riuscì a dire, seduto davanti l’amico, gli occhi accesi e lo sguardo fisso.
Un contratto fittizio.
Erano riusciti comunque a fargli fare ciò che volevano.
Sapevano, che avrebbe smesso di lottare, per il bene di quella ragazza.
Harry si alzò, un impeto quasi spaventoso, i pugni serrati.
Allora Louis riconobbe il colore dei suoi occhi: verde chiaro, purissimo, acceso, troppo brillante. Una delle emozioni più vive che esistano,dopo l’amore:
La rabbia.

Quando Louis avvertì Niall che ci era riuscito, il ragazzo esultò.
Avrebbe aiutato Harry, e se fosse servito, si sarebbe ribellato anche lui, se questo avesse potuto cambiare le cose per lui, Juliette, Wendy.
Harry non era solo, in quella rabbia.
Ci pensò su guardando lo schermo del telefono, mentre con una mano salutava i membri della band, registrata finalmente la base per ben due canzoni.
Ma Harry cosa vuole fare? ”  chiese inviando il messaggio veloce a Louis “ Non lo so a dire il vero, non parla, scazza solamente, stiamo venendo in studio comunque, cosa si registra? ” il biondo chiese conferma ad uno dei produttori “ Ora risistemiamo con i controcanti e le doppie voci Summer Love e alle 14 registriamo Over Again, a proposito, ho un’idea ”.
Louis sorrise, anche lui con il telefono in mano mentre Harry guidava, veloce  e continuava a borbottare.
Tutto si sarebbe risolto.
< Mi stanno trattando come un cazzo di bambino > ripeté Harry per l’ennesima volta, mentre cercava parcheggio < Ma non lo sei > < Non so neanche cosa cazzo fare > < Har.. > al riccio venne un brivido < Non chiamarmi in quel modo, ti prego > < Perché? > < Lei mi chiama Har > e Louis rise sonoramente < Riprenditi la tua ragazza, Harry > < Anche volendo, dovremmo firmare un contratto, lo capisci Lou? > affermò Harry lasciandosi andare in un sospiro, perché Louis proprio non capiva.
< In due potete contrattare, potete combattere, come me e Eleanor, non stiamo così male Harry, è un po’ difficile solo per i primi tempi, ma poi le cose cambiano > < Louis,io non posso > < Quella ragazza sta soffrendo molto di più così > Harry fermò la macchina, prendendosi la testa tra le mani < Non posso > < La ami? >.


Ora anche Louis voleva metterlo di fronte ai suoi sentimenti.
Non era tutto già abbastanza difficile?



< Io non posso > < Ti sei mai chiesto perché lei abbia firmato quel contratto, Harry? > avrebbe voluto tapparsi le orecchie, stava rendendo tutto impossibile < Perchè è stata presa in giro dall M… > < Perché ti ama > lo sovrastò Louis, il tono duro e alto, forse un po’ troppo.
Tanto che Harry rabbrividì.
< Ma io amo lei e non posso,capisci? > < Non puoi mettere da parte quello che anche lei prova, se la ami > < Cosa significa? > < Se ti ama, ora soffre molto di più senza di te > Harry scosse la testa < Credi che vivendo soffocata dalla Modest starebbe meglio? > Louis lo prese per le spalle < Nessuno la soffocherebbe se ci fossi tu,con lei >.
Non poteva davvero aver distrutto ogni sua speranza di riuscire a starle lontana, con una sola frase.
O forse sì.

E per questo Niall, vedendolo emozionarsi mentre cantava Summer Love, vedendolo toccarsi il tatuaggio sul petto e notando lo sguardo soddisfatto di Louis, prese il telefono, e chiamò la sua ragazza.
< Grande idea Horan > gli sussurrò poi Lou all’orecchio, ascoltata la conversazione con Juliette < Era l’idea di cui ti parlavo per messaggio >.

Erano le dodici quando Wendy finì di sistemare una parte del magazzino e decise finalmente di prendersi una pausa.
Anzi, fu il suo corpo a decidere per lei.
Una notte insonne e una mancata colazione la portarono a sentirsi quasi male.
Poi, il borbottare di Juls e le altre, la stava innervosendo.
Ogni tanto passavano e la controllavano, come se fosse di cristallo, come se non ne avesse sopportate di peggiori.
< Sono ancora viva, come cinque minuti fa, visto? > affermò un po’ scostante uscendo dal magazzino e sorpassando Juliette, con due scatoloni in mano < Lo vedo eccome > Wen’ non seppe come rispondere, così annuì percorrendo le scalette umide e tornando su in negozio, con la bionda alle calcagna < Andiamo a pranzo insieme? > le urlò l’amica prima che potesse scomparire dietro le librerie.
La ragazza tentennò per un po’, per poi voltarsi e annuire.
Non poteva chiudersi in se stessa, di nuovo.
Cos’avrebbe risolto?
Juliette evitò accuratamente il ristorante del primo appuntamento di Harry e Wendy, proponendole un semplice hot dog e una passeggiata lungo il Tamigi.
Wendy si guardava intorno, respirando l’aria di quella città che tanto aveva sognato e che ora le sembrava volerle ritorcersi contro.
Perché profumava di lui.
Della speranza che Lui le aveva lasciato intravedere e che ora aveva soffocato, come una cappa di vetro che toglie al fuoco l’ossigeno.
< Sai? Quando Niall tentò di impedirmi di firmare quel contratto, mi sono sentita a pezzi > Wendy sospirò, perché non voleva davvero incappare in quel discorso, di nuovo < Anch’io ho tentato di rinunciare a tutto come lui, ma non ha funzionato >  Wen’ tirò indietro un boccolo ribelle, guardando l’amica negli occhi, implorandole di fermarsi prima che fosse scoppiata in lacrime < Abbiamo mentito l’uno con l’altra per salvarci, non è servito > < Jul.. > < No, ascoltami, non devi darti la colpa di tutto questo, hai fatto quel che ho fatto anch’io, metti a tacere tutte le tue paranoie > la ragazza guardò gli occhi azzurri di Juliette cercando un appiglio, poi annuì.
Era davvero seria.
< Non è colpa né tua, né di Harry > il suo nome fu come uno schiaffo in pieno viso < Ha reagito così per proteggerti, capisci? Come te stessa hai fatto > < No, ha reagito così perché firmare quel contratto sarebbe come firmare le carte di una relazione che non può fare altro che dargli altre pene > Juliette si riconosceva in quelle parole come se fosse stata lei stessa a pronunciarle in quel preciso momento.
< Non è così > < Perchè allora è successo? > < Perché vuole proteggerti, ma l’amore è egoista, voi vi volete bene, non devi addossarti tutte le colpe, distruggendoti dentro, Wendy, lui tornerà e affronterete tutto questo insieme >.
Insieme.
Wendy annuì abbassando lo sguardo che le rotolò involontariamente fino alla spalla.
Un’ala del tatuaggio si intravedeva tra la maglietta e la sciarpa che portava quel giorno, la sfiorò ricordando il preciso momento in cui aveva visto lo stesso disegno riprodotto sul petto di Harry.
Brividi.
E poi le sue parole  “Mi hai fatto sentire un po’ come…Un uccellino,Wendy”.
Ed infine il loro primo bacio.

< Wen’? > la chiamò l’amica,preoccupata < Ci sei? > Wendy rise di gusto, probabilmente si era imbambolata < Sì, credo di sì > < Va meglio ora? > domandò sperando di averla convinta con le sue parole < Sì, credo di sì > < Sai dire altro Wen’? Mi preoccupi un po’ > < Ti va un giro sul London Eye? > propose d’istinto, guardandolo in lontananza.
Juliette aprì un po’ la bocca, per poi chiuderla ancora, notando lo sguardo sognante dell’amica < Sì,certo > .
Magari in quella situazione, sarebbe riuscita a convincerla.

Guardò l’orario e mandò un messaggio a Niall, mentre camminavano “In un’ora e quindici minuti esatti penso di riuscire a farcela, l’aquila sta spiccando il volo, ripeto, l’aquila sta spiccando il volo. Passo e chiudo. Lì? Scimmione sbarbato ha sbucciato la banana?”.
Quando il ragazzo aprì il messaggio scoppiò a ridere, attirando l’attenzione di tutto il team. Scimmione sbarbato.
A volte si chiedeva come certe cose potessero venire in mente alla sua ragazza, ma poi si ricordava che era uno dei tanti motivi per il quale lei l’aveva colpito fin da subito.
Il tipico senso dell’umorismo degli italiani.
Scimmione sbarbato si emoziona durante la registrazione, Louis l’ha convinto.
La banana è stata sbucciata, ripeto, la banana è stata sbucciata. Passo e chiudo. Ti amo. ”
Juliette sorrise, per poi ridere, colpendosi la fronte.
Erano una coppia di cretini.

< Tutto bene Juls? > chiese Wendy curiosa < Benissimo aquila. > < Aquila? > la ragazza arrossì, spingendola verso la fila < LASCIA PERDERE >.


 



Sono tornata prima che potessi!
Ed anche voi çç
Non mi avete abbandonata nonostante sia una ritardataria cronica çç

Non potrò mai ringraziarvi abbastanza, anche perchè diamine 390 recensioni.
Voi volete che muoro(?)

E sto facendo di tutto per rispondere ad ognuna di voi.
Siete una più dolce dell'altra.
Davvero, grazie çç

Ho notato anche che mi state segnalando tra le storie preferite e non so, o mi metto a piangere o vengo là e vi bacio tutte.
DAAAH çç

Ok, devo andare dal dentista, per cui la finisco qua e boh, spero qualcuno recensisca!
Vi ho messa abbastanza suspance... potrei postare molto molto presto :3

Un bacio, anche due, ma anche 390.

.Elly

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