In punta di piedi

di Ayumi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap. 1 ***
Capitolo 3: *** Cap 2 ***
Capitolo 4: *** Cap. 3 ***
Capitolo 5: *** Cap 4 ***
Capitolo 6: *** Cap. 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

-         Francesco… -

Debora sospira, e mentre appoggia quella vecchia foto sulla mensola, trattiene a stento una lacrima capricciosa.

Si lega i capelli in una coda poco ordinata, e poi va in cucina dove sua madre sta preparando una torta.

E’ per il suo quattordicesimo compleanno.

 

-         Deda, mi dai una mano?

 

La ragazza sospira di nuovo. Fino a quando continueranno a chiamarla con quel buffo nomignolo?

 

-         D’accordo mamma. Cosa faccio?

 

La mamma, Isabella, inizia a darle una serie di istruzioni, che Debora inizia ad eseguire macchinalmente.

E’ triste, e spaventata.

Sarà il compleanno più brutto della sua vita.

E perché?

Semplicemente perché tra pochi giorni inizierà a frequentare la prima superiore: cambierà scuola, compagni, professori.

E non lo vedrà mai più. Francesco ovviamente.

Il suo amore impossibile dalla prima media.

Il ragazzo più ammirato, così ribelle, così affascinante, spericolato, coraggioso.

Il principe azzurro.

Che non l’hai mai degnata di alcuna attenzione, soltanto qualche parola, ogni tanto.

 

Debora si è sempre sentita inferiore rispetto alle sue ex-compagne di classe.

Trova che lei sia la più brutta. E’ convinta che gli altri la giudichino antipatica solo perché è timida e fa fatica a fare amicizia. E lei alla fine  si è lasciata convincere che sia così davvero.

 

Finisce, immersa in questi pensieri, di imburrare la teglia.

 

-         Mamma, ho finito. Vado a fare due passi.

 

Isabella la guarda con un po’ di preoccupazione.

 

-         Perché non chiami Maria e uscite insieme? Lei ti ha cercata un sacco di volte…

-         No, vado da sola… A dopo.

 

Debora esce dalla bellissima villetta nella quale si sono trasferiti da ormai quasi tre anni, e prende la strada verso il centro.

 

Isabella la guarda camminare a testa bassa, e sospirando riprende a preparare i suoi dolci.

 

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Capitolo 2
*** Cap. 1 ***


Sono soltanto le nove di sera, eppure Debora è stremata

Prima di partire col vero e proprio primo capitolo, vorrei ringraziare Nisi e Jessichan91 per le loro recensioni!

 

Capitolo 1

 

Sono soltanto le nove di sera, eppure Debora è stremata.

La casa è rimasta completamente occupata da un orda di parenti per tutto il giorno, in onore del suo quattordicesimo compleanno.

Non le sopporta proprio più queste feste.

E soprattutto oggi, avrebbe preferito non avere intorno nessuno: si sarebbe dovuta preparare all’inferno che l’attenderà domani mattina.

Il tanto temuto primo giorno di scuola.

Alle superiori.

 

Si butta sul letto, sperando che sua sorella Giorgia non venga a disturbarla.

Beata lei che ha solo undici anni, e che pensa solo a giocare con il suo coniglietto.

 

Una miriade di domande l’atterriscono e le chiudono lo stomaco:

Come farò a trovare la mia classe?

E se mi perdo?

A chi dovrò chiedere informazioni?

Se mi ritrovo da sola?

Cosa mi metto?

 

Quando qualche mese prima era andata con sua madre a portare l’iscrizione, per poco non le era venuto un colpo. Una scuola così grande non l’aveva mai vista.

E tutta quella gente poi?

 

Si rialza e va verso la scrivania, dove ha già preparato lo zaino nuovo e i vestiti da indossare.

La bella maglietta nera con dei ricami rosa che le ha regalato la zia Romina, e un paio di jeans, dello stesso modello che tanto piaceva alle sue compagne più popolari, e con i quali spera di diventare altrettanto sicura di sé e bella.

 

Sa che quella notte non potrà chiudere occhio, la preoccupazione è tanta, troppa, e sente già lo stomaco chiudersi.

 

Debora ha scelto di frequentare  le magistrali. O meglio, il liceo delle scienze umane, ma lei preferisce chiamarlo con il nome che ancora usano la mamma e la nonna Angela.

Sa già che ci sarà una prevalenza femminile di compagne di classe. Questo da una parte la conforta, ma dall’altra la agita ancora di più: perché se saranno tutte come le sue compagne delle scuole medie, allora la cosa si fa veramente poco allettante.

 

Quindi tutto nuovo, niente ragazzi, niente amicizie. O forse tutto vecchio…

Niente Francesco, che invece frequenterà lo scientifico.

Niente Maria, l’unica che possa considerare sua amica, che ha scelto il classico, e per giunta in una città diversa da dove invece andrà lei.

E se le pessime notizie finissero qui, sarebbero anche quasi sopportabili.

 

Ma questa volta il destino ha voluto accanirsi più che mai contro Debora.

Perché proprio le due ragazze che non è mai riuscita a soffrire, le due ragazze che più l’hanno presa in giro e isolata durante i tre anni scolastici appena terminati, frequenteranno la sua stessa scuola.

Chiara, che per di più sarà nella sua classe.

E Rebecca, che fortunatamente ha scelto l’indirizzo linguistico.

 

Chiara e Rebecca, così amiche, così disinvolte, così trendy.

E Debora, la pasticciona, la musona, la noiosa.

 

Ha deciso che per il momento andrà a vedere un po’ di tv con i suoi genitori e la zia Romina, che si è fermata da loro a cena, almeno per tentare di svagarsi un po’. E un attimo prima di appoggiare la mano sulla maniglia della porta, viene quasi investita proprio dalla zia.

 

-         Ehi Deda, vieni un po’ con noi! – le dice prendendola per mano.

-         Sì, stavo proprio venendo di là zia…

 

Debora è persino timida con zia Romina, che tra l’altro è la sua zia preferita, anche se non lo sa nessuno. E’ la sorella minore della mamma, e più che una zia, è per lei come una sorella maggiore.

Le piace perché non la sgrida, perché legge i libri di Harry Potter come lei, perché le da consigli per i capelli e per i vestiti, e soprattutto perché la ascolta sempre con interesse. E poi la zia Romina aveva frequentato il liceo proprio nella scuola che frequenterà lei, e chissà perché, questo gliela fa sembrare ancora più simpatica.

 

Si accomodano sul divano assieme a Isabella e a Massimo, suo papà, mentre Giorgia non ha nessuna voglia di smettere di giocare con Gigio, il coniglio nano.

 

-         Cosa guardiamo? – chiede Isabella – Come al solito non c’è niente in tv!

-         Se non c’è niente perché non giochiamo a Risiko? – chiede Romina, con entusiasmo – E’ sicuramente più divertente!

 

Debora fa una smorfia, perché odia quel gioco, come tutti i giochi da tavolo: bisogna fare, parlare, spiegare… E se sbagli ti prendono magari anche in giro.

 

-         Sì Romina, potremmo… Peccato che Risiko ve lo siete portati via tu e il tuo moroso mesi fa, e non è ancora tornato…

 

Romina tossisce, fingendo un imbarazzo che non prova nemmeno lontanamente, mentre a Debora  torna il sorriso: pericolo scongiurato!

 

-         C’è sempre Monopoli… - suggerisce Massimo, con poco entusiasmo.

-         Oppure Hotel… Isa, ce l’hai ancora? L’avevamo regalato a Deda non so quanti anni fa! – dice Romina, che ha sempre adorato quel gioco.

 

Isabella annuisce, e va in camera delle bambine – le chiamerà per sempre così, anche quando avranno trent’ anni – a cercare nell’armadio, fra tutto il disordine.

 

Romina è la più eccitata del gruppo, e si mette seduta al tavolo seguita da Massimo che si trova costretto a prendere di peso Debora.

 

-         Allora Deda, basta fare l’asociale!

-         Papà, non ho voglia, lasciami guardare la tv – piagnucola, cercando di averla vinta.

 

Romina la guarda sorridendo.

 

-         Dai Deda, facciamo che la prima partita la giochiamo insieme, eh?

 

Debora ci riflette un attimo, poi annuisce e prende posto a fianco alla zia.

 

-         Guarda che così non imparerà mai… - dice Massimo a Romina – Non può sempre pretendere di fare come vuole…

-         Massimo, infatti non farà come vuole. Non guarderà la tv, ma giocherà con noi!

 

Massimo sbuffa, ridendo, vedendo la figlia annuire come ipnotizzata alle parole di Romina.

 

-         Romina, tu non sai cosa faceva questa ragazzina durante le vacanze… - dice Isabella, appoggiando la scatola del gioco sul tavolo.

-         Che cosa facevi, sentiamo? – chiede Romina a Debora.

-         Io? Niente…

-         Appunto! – risponde Massimo – Si svegliava, faceva colazione e tornava a letto, si alzava per il pranzo e poi di nuovo a letto, e idem per la cena!

-         E poi si lamenta perché al il sedere grosso! Sempre a dormire… – aggiunge Isabella, guardando Debora.

 

Romina guarda la nipote.

 

-         Scusa e con Maria? Non ci sei più uscita? E cosa facevi tutto il giorno a letto, che noia!

 

Debora fa per rispondere, ma Isabella la anticipa.

 

-         Con Maria trovava tutte le scuse del mondo per non uscire, chissà perché…

-         Perché non avevo voglia! – risponde Debora – Preferivo leggere.

 

Romina sorride e l’abbraccia.

 

-         Oh, povera Debora! Vedrai che con tutto quello che ti daranno da studiare a scuola, ti mangerai le mani per non essere uscita quando ne avevi l’opportunità!

 

Caspita, a questo Debora non ci aveva mica pensato. Lo studio, la valanga di materie nuove… Com’è possibile che non le sia neppure saltato in mente il lato scolastico della scuola?

Ecco, un motivo d’ansia in più. E forse già qualche rimpianto per quello che le ha detto Romina.

Sospira, sconsolata.

E poi inizia a giocare, e pian piano grazie alle battute dei suo genitori e della zia, riesce ad accantonare le sue preoccupazioni e perfino a divertirsi.

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Cap 2 ***


Cap

Jessychan91 e Valentina, grazie per le vostre recensioni, e grazie anche a devil_90! Spero che la storia di Deda continui a piacervi!

 

Cap. 2

 

Tanto per iniziare bene la giornata e la sua nuova avventura nella nuova scuola, Debora mentre fa colazione viene messa al corrente dalla mamma che passeranno a prenderla Chiara con sua madre, e ovviamente l’inseparabile Rebecca.

Sospira, e sente salire un nodo alla gola.

Lascia la cucina senza finire la sua colazione. La bella notizia le ha fatto passare all’improvviso l’appetito.

Va in bagno e mentre si lava i denti, si scruta allo specchio. La solita faccia da bambina ingenua, i soliti capelli che sembrano una medusa. E si chiede perché i vestiti che prima le sembravano stare così bene, ora le sembrano anonimi e uguali a tutti gli altri.

Semplice, perché sta immaginando i capi super alla moda e super firmati che indosseranno sicuramente le sue care amiche.

 

-         Debora, sei pronta? – le chiede Isabella, facendo capolino dalla porta del bagno – Sono arrivate…

-         Sì mamma, prendo solo lo zaino – risponde, sparendo per un attimo in camera sua.

-         Mi raccomando Debora, eh? – le dice sorridendo – Ti passa a prendere zia Romina, e poi pranziamo tutti assieme, okay?

 

Debora annuisce, e a testa bassa esce.

Saluta la mamma di Chiara, e sale in auto sul sedile posteriore, di fianco a Rebecca, che ipocrita come non mai la saluta con i tre bacini sulle guance.

E per tutto il tragitto le due amiche non fanno che parlare dei loro ultimi acquisti, dei regali ricevuti dai loro genitori, dei mega viaggi fatti durante l’estate.

E Debora sta a sentire, un po’ stranita, ma anche un po’ invidiosa.

 

Come aveva immaginato, appena arrivano a scuola, Chiara e Rebecca se ne vanno per i fatti propri, lasciandola sola e in preda a tutte le sue paure. Non si spiega come mai sembra che loro due conoscano già mezza scuola.

 

Si fa strada timidamente, in mezzo a quella massa di ragazzi, e cerca nel foglio appeso in bacheca dove si trovi la sua classe. La 1^C.

Fortunatamente trova l’indicazione quasi subito: corridoio a destra, primo piano. E si incammina, sentendo l’ansia aumentare: tutte le ragazze che incrocia le sembrano bellissime, e i pochi ragazzi, beh, assolutamente non degni di nota, almeno per l’aspetto fisico.

 

Immersa in queste osservazioni, sussulta quando sente qualcuno toccarle la spalla.

Si svolta di scatto, e si trova di fronte una ragazza dai lunghissimi capelli castani.

 

-         Ciao, scusa… Stavo cercando la 1^C, ma credo di essermi persa! – le dice sorridendo.

-         E’ la classe che sto cercando anche io! – le risponde Debora – se ho capito bene dovrebbe essere in fondo al corridoio.

-         Ah, bene! Ci andiamo insieme?

 

Debora non riesce quasi a credere alle sue orecchie. Non entrerà da sola in quella classe, e magari avrà anche una compagna di banco!

 

-         Certo! – esclama sorridendo – Io mi chiamo Debora…

-         Io sono Ambra, piacere di conoscerti!

 

Le due ragazze trovano finalmente la loro classe, e quando vi fanno capolino, scoprono che i banchi sono già quasi per metà tutti occupati. E ovviamente quelli rimasti liberi sono in prima e in seconda fila.

Salutando timidamente le ragazze a cui passano vicino, si fanno strada e vanno ad occupare i posti vicino alla finestra.

 

Debora è sollevata, e finalmente si rilassa un po’ mentre mette lo zaino a terra e comincia curiosa a guardarsi attorno.

Si chiede se riuscirà a fare amicizia con tutte queste ragazze, o se dovrà combattere contro le solite difficoltà.

 

Mentre sta scambiando quattro chiacchiere con Ambra, entra una professoressa, che è seguita dal gruppetto di ragazze mancante, tra le quali c’è anche Chiara. Debora le osserva prendere posto, e capisce che quel gruppetto sarà sicuramente quello che le darà più filo da torcere.

 

L’insegnate si presenta. Sarà la professoressa di matematica e fisica, proprio le materie preferite di Debora… Per modo di dire!

Si chiama Luciana Greco, e senza troppi preamboli, dopo aver fatto l’appello, distribuisce alle alunne una sorta di prova d’ingresso, per valutare il livello di preparazione della classe.

 

-         Iniziamo bene! – sussurra Ambra, facendo l’occhiolino a Debora.

 

Lei alza le spalle, è un po’ preoccupata. Di certo non si aspettava già il primo giorno di scuola una verifica di questo tipo.

 

A mezzogiorno in punto finisce il primo giorno di scuola, e Debora è felice di averlo superato senza troppi traumi.

Oltre ad Ambra, ha fatto amicizia con altre ragazze: c’è Laura, troppo simpatica e un po’ pasticciona come lei, e poi Claudia, alta e bella, ma tanto semplice.

Si sono scambiate i numeri di telefono, e si incontreranno nel pomeriggio per andare in libreria a comprare i primi libri di testo assegnati dalle insegnanti.

 

All’uscita della scuola c’è la zia Romina, che come promesso è andata a prenderla, e con lei c’è anche il suo fidanzato, Matteo.

Debora non lo ammetterà mai, ma ha proprio una bella cotta per Matteo. Invidia tanto la zia Romina, e spera un giorno di trovare un fidanzato altrettanto bello e simpatico.

 

-         Eccola qua la nostra studentessa! – dice Romina abbracciandola – Allora, tutto bene?

-         Sì zia, tutto bene – risponde sorridendo. Poi si volta e saluta le sue nuove amiche.

-         Hai fatto amicizia?

-         Sì, ci incontriamo questo pomeriggio per andare a comprare i libri insieme!

 

Romina sorride, e si avviano insieme verso l’auto. E durante tutto il tragitto verso casa, Debora non la smette per un attimo di raccontare minuto per minuto la sua mattinata scolastica.

 

-         E quella simpaticona di Chiara? – chiede poi Matteo – Ti ha fatto penare?

-         No, per fortuna! L’ho dovuta sopportare solo mentre venivamo qui in auto, figurati se poi si fa vedere in giro con me… Ha fatto finta di non conoscermi.

 

Romina si volta a guardarla.

 

-         Deda, e tu? Tu vorresti davvero essere amica di una così? Imparare a vestirti così, a truccarti? Ha quattordici anni, e ne dimostra venti! E poi, lasciamelo dire… E’ proprio stronza!

 

Debora non sa cosa rispondere. Perché anche se Chiara proprio non la sopporta, tante volte vorrebbe proprio essere come lei, per piacere a tutti, per essere sempre al centro dell’attenzione.

 

-         Non lo so zia – risponde, un po’ sconsolata.

 

Debora però non ha proprio voglia di lasciarsi andare a questi pensieri tristi.

Oggi ha raggiunto un traguardo importante, riuscendo a superare le sue paure e la sua timidezza.

E’ entusiasta della scuola, delle nuove materie da studiare, ma soprattutto è felice perché è riuscita a fare amicizia. Non vede l’ora che arrivi il pomeriggio per conoscere meglio le sue nuove compagne di classe, e magari divertirsi un po’.

E in tutto questo turbinio di eventi e novità, nemmeno per un attimo il suo pensiero è andato a Francesco, e la cosa non è di certo da sottovalutare!

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Capitolo 4
*** Cap. 3 ***


Alle quattro di pomeriggio Debora raggiunge il luogo dell’appuntamento con le sue nuove amiche

Jessychan91 , grazie per la recensione, e spero che anche questo capitolo ti piaccia!

Elenuccia91, grazie mille anche a te. La storia di Debora comincia a entrare nel “vivo”, e spero ti piaccia anche questo capitolo.

Diddlina_4ever grazie per il tuo commento, spero che continuerai a seguire la storia!

 

Cap. 3

 

Sono quasi le quattro di pomeriggio, e Debora raggiunge il luogo dell’appuntamento con le sue nuove amiche.

E’ arrivata con qualche minuto di anticipo, quindi si siede sul muretto di cinta di un piccolo parchetto ad aspettare.

Improvvisamente la sua attenzione è richiamata da una voce stridula e fin troppo conosciuta.

Alza gli occhi e si trova davanti niente meno che Chiara.

 

-         Debora, ma ciao! – la saluta, con un bel sorriso che più finto non si può stampato sul viso.

-         Ciao Chiara – risponde, senza quasi alzare lo sguardo.

 

Chiara scosta una ciocca dei suol lunghissimi capelli dal viso, e si guarda intorno.

 

-         Beh, chi aspetti? – le chiede – Non dirmi che hai un appuntamento?

-         Io… sto aspettando alcune nostre compagne.

-         Ah sì? Oh, ecco Rebecca… - e senza nemmeno salutarla raggiunge l’amica.

 

Debora le osserva camminare a braccetto.

Chissà con chi si dovranno incontrare.

 

E’ così presa da questi pensieri che il saluto di Ambra la fa sobbalzare.

 

-         Come sei seria Debora, che succede? – le chiede.

-         Nulla, ero sopra pensiero… Andiamo?

-         Sì, le altre ci aspettano in libreria. A quanto pare c’è una fila allucinante!

 

Infatti Claudia e Laura hanno tenuto loro il posto, e nonostante questo, l’attesa si preannuncia estenuante.

 

Dopo quasi due ore le quattro amiche, esauste, escono dalla libreria e si siedono sul marciapiede a riprendersi un po’. Non invidiano per nulla tutti i ragazzi che ancora stanno aspettando il loro turno.

 

-         Beh, la maggior parte dei libri li abbiamo trovati! – esclama Laura. – Un altro pomeriggio così non l’avrei proprio retto…

 

Le altre annuiscono ridendo.

 

-         Ci prendiamo un gelato prima di andare, cosa dite? – propone Ambra.

 

Così entrano in una gelateria poco distante,e si accomodano ad un tavolino a fianco alla finestra. La cameriera passa quasi subito a prendere le ordinazioni, e le ragazze si lasciano trasportare dalle loro chiacchiere spensierate.

 

Laura, che è la più curiosa, chiede subito alle nuove amiche se hanno il ragazzo o se c’è qualcuno che vorrebbero lo diventasse.

Ambra inizia a raccontare di questo Davide, conosciuto al mare e che le ha proprio fatto perdere la testa. Si sono scambiati i numeri di telefono, e per ora continuano a sentirsi, anche se visto che lui abita a Padova, incontrarsi sarà molto difficile. Ambra mostra alle amiche una foto che tiene nel suo diario: ci sono lei e Davide, che sorridono felici in spiaggia, abbracciati sotto il caldo sole estivo.

E Debora pensa subito a Francesco, e a quanto le piacerebbe poterlo abbracciare e trascorrere con lui una bella vacanza al mare.

Laura si infervora ancora quando racconta di Salvatore, il ragazzo con cui è stata tutta l’estate, ma che l’ha tradita con una “sciaquetta” del loro paese. Ora non li può neppure sentire nominare.

Invece Claudia è l’unica che abbia correntemente un ragazzo. Si chiama Federico, e frequenta il secondo anno al liceo scientifico, e si conoscono da una vita. Sono insieme ormai da quasi dieci mesi, e a Claudia quando ne parla si illuminano gli occhi.

Debora ascolta senza fiatare i racconti delle amiche facendo galoppare l’immaginazione, e sperando di poter coronare presto il suo sogno d’amore.

E quando Claudia le dice che tocca a lei, Debora arrossisce.

 

-         Beh, ecco… Non è che sia il mio ragazzo… Però si chiama Francesco ed era in classe con me alle medie…

 

Debora racconta di come gli sia piaciuto dalla prima media, e di come purtroppo lui non l’abbia mai considerata come probabile ragazza. Cerca di non approfondire troppo, perché pensare a lui la fa ancora un po’ soffrire.

Le amiche l’hanno capito, e tentano di tirarle su il morale cambiando discorso e iniziando a prendere in giro i professori cha hanno conosciuto nella mattinata.

Debora sorride, non può farne a meno: perché delle ragazze così non le aveva mai conosciute, ed è felice che saranno sue amiche.

 

Purtroppo però accade qualcosa che subito le fa passare la voglia di essere felice.

Laura infatti richiama l’attenzione delle amiche.

 

-         Guardate un po’ la super figona della classe! – dice, indicando un gruppo di ragazzi che sta passando vicino alla gelateria.

 

Debora si volta verso la finestra, e vede niente meno che Chiara e Rebecca, con un’altra ragazza che non conosce, attorniate da un gruppo di ragazzi. E la cosa che le spezza il cuore, è vedere che il ragazzo che tiene la mano di Chiara è proprio Francesco.

 

Non riesce a trattenere una lacrima. Perché sapeva che presto o tardi Francesco avrebbe avuto una ragazza.

Ma non Chiara.

Non lo può proprio accettare.

 

-         Ragazze, scusate, ora vado – dice alle sue amiche alzandosi.

-         Aspetta Debora – le dice Claudia – Cos’hai?

-         Niente, davvero…

 

Ambra le posa una mano sul braccio.

 

-         Era Francesco, vero? Quello con Chiara?

 

Debora annuisce e si risiede.

Le amiche la guardano dispiaciute, e Ambra l’abbraccia.

 

-         Dai, Debora, tanto quanto vuoi che resista con quella? – dice Laura con il suo solito ottimismo – Io gli do al massimo una settimana, e poi vedrai che scapperà a gambe levate!

 

Debora accenna un sorriso, e poi si incammina con le altre verso la fermata dell’autobus.

 

 

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Capitolo 5
*** Cap 4 ***


Jessychan, grazie! Sono contenta che la storia e Debora ti piacciano!

Elenuccia, rispondo alle tue domande:  le ragazze sono in coda in libreria, non in biblioteca. Da te non capita? Davide è un personaggio di fantasia, così come lo sono tutti gli altri (e il mio futuro marito non si chiama così!), anche se possono avere alcuni tratti di persone che in realtà conosco. La storia è ambientata nella provincia di Milano.

 

Ecco finalmente un nuovo capitolo. Giorni fa ho visitato il sito del liceo dove ho studiato, e mi è tornatala voglia di dedicarmi alla storia di Debora!

 

Cap. 4

 

Debora chiude il libro di storia.

Che ore saranno? Fuori è già buio…

Si alza dalla sedia e cerca di sgranchirsi un po’: le gambe, le braccia, soprattutto le spalle.

Guarda l’orologio e vede che sono già le sette di sera. Si chiede come mai sua mamma non l’abbia chiamata per aiutarla a preparare la cena.

Esce dalla sua camera e va in cucina. Tutto è immerso nel più solenne dei silenzi.

Lo squillo del telefono la fa sobbalzare, rompendo quest’atmosfera.

 

-         Pronto?

-         Ciao Deda, sono zia Romina!

-         Ciao zia, come stai?

-         Bene, e tu? Hai finito di studiare? E’ passata la tua mamma con Giorgia e mi ha raccontato che sono uscite senza avvertirti perché tu eri concentratissima!

-         Sì, ho quasi finito. Ma la mamma è lì ancora da te?

-         No, ha accompagnato Giorgia in piscina, ma ora staranno arrivando, sono le sette passate! Ti ho chiamato per sapere se sei ancora viva!

 

Debora sorride. In effetti è da quando la scuola è ripresa dopo le vacanze di Natale che non fa altro che studiare. Per la fine del quadrimestre, e perché non vuole avere nemmeno un’insufficienza.

 

-         Sono viva! – esclama ridendo.

-         Allora ci vediamo domenica? La mamma mi ha detto che verrete qua a pranzo!

-         Okay zia, a domenica! Ciao!

 

Posa il ricevitore e va a sedersi sul divano.

Accende la tv e finge di interessarsi ad uno dei tanti quiz proposti quotidianamente a quest’ora.

E intanto arrivano anche Isabella e Giorgia.

 

Il tempo di preparare la cena, e rientra anche Massimo.

 

Debora mangia con avidità la sua pasta al ragù.

E’ giunta alla conclusione che il troppo studio la farà ingrassare, se continua così. Non ha nemmeno il tempo (e soprattutto la voglia!) di andare in palestra o fare qualsiasi tipo di sport.

 

Dopo cena si concede il lusso di una doccia calda e poi è di nuovo nella sua camera per finire i compiti.

Ha lascito per ultimi matematica e inglese, crede di riuscire a svolgerli abbastanza in fretta.

Così apre libri e quaderno, e si mette subito al lavoro. Ma è così stanca, che più di una volta l’idea di copiare l’indomani qualche esercizio si fa avanti con decisione. Ma sbuffando continua a svolgere i suoi compiti, e le viene subito in mente Chiara e la sua faccia tosta. Durante l’ultima interrogazione di latino, non avendo come al solito svolto la versione, si prese spudoratamente il quaderno di Laura, facendole rischiare grosso. E riuscendo a rimediare una sufficienza che di certo non si meritava.

Sbuffa al pensiero di Chiara, e si concentra per finire presto i compiti.

 

In questi mesi sono successe tante cose, un concentrato di avvenimenti che hanno cambiato Debora in maniera abbastanza evidente. Almeno così può sembrare ad un qualsiasi osservatore. E molto probabilmente anche alle persone che la conoscono meglio.

Il tutto è partito dalla cosa più classica e banale: un nuovo taglio di capelli, per un taglio definitivo con il passato! Su idea ovviamente di Romina, che  avrebbe fatto di tutto pur di non vedere più la sua nipotina col muso lungo.

E come per magia, da lì in poi le cose sono andate per il meglio. L’affetto delle sue nuove amiche, le prime soddisfazioni a scuola.

Tutto questo è stato utile a Debora: per guadagnare un po’ più di fiducia in se stessa, e per perdere un po’ della sua proverbiale timidezza.

 

Debora chiude i suoi quaderni: finalmente ha terminato tutti i compiti.

Come ogni sera apre il cassetto della sua scrivania, e toglie il suo vecchio diario.

E’ un’abitudine che ha da quando ha imparato a scrivere quella di annotare qualche pensiero sulla giornata appena trascorsa.

E il nome di Francesco è presente in ogni pagina. Nonostante tutto. Nonostante Chiara.

Il diario è l’unico custode di questo segreto: per tutti Debora è riuscita a cancellarlo.

 

***

La mattina seguente a scuola è un vero massacro: l’interrogazione di storia alla seconda ora, niente meno che con la secchiona della classe. Debora cerca in ogni modo di dare il meglio, e alla fine di porta a casa un bel sette.

Ma la cosa peggiore, una verifica di matematica a sorpresa, proprio all’ultima ora.

Il gelo cala sulla classe.

Debora e Ambra si guardano terrificate.

“Per fortuna almeno i compiti di ieri li ho fatti..” pensa, cercando di incoraggiarsi.

 

La situazione, già di per sé pessima, peggiora quando Chiara inizia insistentemente a chiedere proprio a Debora, seduta davanti a lei, di passarle le soluzioni.

Debora resiste, e non la degna della minima attenzione. Si fa forza e cerca di risolvere il  compito, cosa già non certo facile.

 

-         Certo che sei proprio stronza! – urla Chiara alla fine dell’ora, trattenendo Debora per un braccio.

 

E lei non riesce a ribattere nulla, perché quella sorta di timore reverenziale che prova sin dalle medie per Chiara ha preso il sopravvento. Di nuovo. Come sempre.

 

-         Ohi, tieni a posto le mani! – Claudia interviene, dopo aver visto l’amica in difficoltà.

-         Tu cosa vuoi? – le urla Chiara, lasciando il braccio di Debora – Chi ti ha chiamato?

 

Claudia ride, per niente intimorita dalle parole della ragazza. Di certo non è una che si fa mettere i piedi in testa, da un tipo come Chiara soprattutto.

 

-         Mi sembra che sei tu che non c’entri nulla qui. Io devo parlare con la mia amica. Tu non sei né amica mia né sua quindi non capisco la tua presenza e soprattutto perché ci fai perdere tempo.

 

Chiara apre la bocca per ribattere, ma Claudia la precede.

 

-         E ora ciao, eh? Guarda c’è la tua amichetta alla porta, non farla aspettare! – dice indicando Rebecca. Poi prende Debora sottobraccio e insieme lasciano l’aula, lasciando Chiara verde di rabbia, e Rebecca esterrefatta.

 

Claudia ride soddisfatta.

 

-         Gli sta proprio bene a quella! – dice a Debora – Non sai da quanto tempo volevo cantargliene quattro! E ora andrà a piangere dalla sua Reby e dal suo Francy!

 

A sentire quel nome Debora si irrigidisce, ma non vuole che Claudia se ne accorga: lei e le altre credono che ormai le sia passata, che non gliene importi più nulla. Così sorride all’amica.

 

-         Hai fatto benissimo, anzi… Grazie mille.

-         Ma di cosa, scusa? Ora mi sento decisamente meglio! – esclama sospirando.

 

Come vorrebbe essere come Claudia: sembra non avere mai paura di nessuno, non è mai intimidita, e dice sempre la sua.

Beh, per il momento si ritiene più che soddisfatta dell’avere un’amica come lei da cui magari poter imparare qualcosa. Di certo dei passi avanti li ha già fatti: alle medie non avrebbe mai e poi mai rifiutato di passare a Chiara – o a chiunque altro - le soluzioni.

E’ già un piccolo traguardo. Anzi, un grande traguardo.

Deve solo cercare di proseguire su questa strada.

E magari se riuscisse anche a mettere veramente una bella croce sopra Francesco sarebbe il massimo.

 

Saluta Claudia, e sale di corsa sull’autobus, come sempre stra-pieno. Riesce ad infilarsi in un angolino vicino al finestrino.

Eccolo là: Francesco e un suo nuovo amico in motorino, fermi a chiacchierare con Chiara e Rebecca.

Debora li guarda e ancora, come ogni volta, una mano invisibile le schiaccia il cuore.

Pensa che non ce la farà mai a mettere una croce sopra Francesco. Perché altrimenti vederlo con Chiara non dovrebbe più farle così male, e invece è sempre peggio.

 

Quando spariscono dalla sua vista, lascia vagare lo sguardo, senza in realtà vedere nulla. Qualche lacrima impertinente sfugge dai suoi occhi, mentre quella mano schiaccia sempre più forte il suo cuore.

 

 

 

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Capitolo 6
*** Cap. 5 ***


 

 

Cap. 5

 

-         Una festa? E quando? – esclama Ambra, finendo di riporre i suoi libri nello zaino.

-         Per questo sabato – risponde Claudia – Sai com’è, sarà il mio compleanno… - continua sarcastica.

 

Poi si volta verso Laura e Debora che si stanno scambiando degli appunti.

 

-         Ragazze, avete capito? Sabato ci sarà una festa tutta per me!

-         Te la organizzerà il tuo fidanzatino? – chiede Laura, prendendo in giro l’amica.

-         Sì cara! Sei forse gelosa?

 

Claudia spiega alle amiche che la festa si terrà a casa di un amico di Federico, e che ci sarà un sacco di gente. Un evento da non perdere insomma!

 

Debora sorride, e dice che ci sarà, così come le altre.

Non vede l’ora di partecipare  a questa festa, per distrarsi un po’ e per divertirsi.

Sicuramente le servirà a staccare la spina dalla scuola, e soprattutto a provare a smettere almeno per una sera di pensare a Chiara e Francesco. Cosa non facile purtroppo, visto che sembrano stranamente essere attratti da tutti i luoghi che frequenta lei.
Comunque ha fatto altri passi avanti: la stretta allo stomaco che provava nel vederli insieme è stata sostituita da una lieve malinconia. A volte si è addirittura sorpresa a pensare che forse non provava più quel forte sentimento per lui. Che probabilmente si era fissata troppo, che l’aveva idealizzato quando in realtà lo conosceva così poco.

Infatti sulle pagine del suo diario il nome del ragazzo non è più scritto così frequentemente. I paragrafi pieni di malinconia e sofferenza si sono sempre più ridotti, e hanno lasciato più spazio alle avventure con le sue amiche, alla scuola. Più che altro le dà ancora molto fastidio il caratteraccio di Chiara, questa sua mania di voler palesare sempre la superiorità nei confronti di tutti, soprattutto nei suoi.

 

Dopo una settimana di studio pesantissima, finalmente arriva il sabato della festa. Le ragazze, in particolar modo Claudia, sono felicissime, e non vedono l’ora della fine delle lezioni.
Durante l’intervallo Ambra, Debora e Laura danno alla festeggiata il loro regalo: un bellissimo braccialetto d’argento che Claudia indossa immediatamente, accompagnato da un biglietto di auguri scritto da ognuna di loro, che la fa quasi commuovere.

Abbraccia le amiche e non smette di ringraziarle per aver reso ancora più bello il giorno del suo quindicesimo compleanno.

 

Fuori dall’aula intanto Chiara e Rebecca indirizzano al gruppetto sguardi ben poco amichevoli.

 

Quella sera Romina e Matteo si offrono di accompagnare Debora alla festa.

 

-         Mi raccomando Deda, divertiti! – le dice Romina.

-         … e fai strage di cuori! – aggiunge Matteo facendole l’occhiolino, facendo diventare le guance di Debora più rosse della sua pashmina.

 

Si affretta a scendere dall’auto, e davanti all’ingresso dell’abitazione ci sono già Ambra e Claudia, che le si fanno subito incontro.

Le fanno i complimenti per il suo look, e Debora le ringrazia sorridendo, pensando che, anche sta volta, se non ci fosse stata zia Romina sarebbe stato un disastro.

Poco dopo arriva anche Laura, e insieme entrano nel giardino della villetta.

Il luogo della festa è una specie di piccola depandance, nella quale si affrettano ad entrare.
Claudia va subito verso Federico, che saluta le amiche della sua ragazza e presenta loro Marco, il padrone di casa. Molto simpatico e molto gentile, si occupa subito di sistemare in un'altra piccola stanza le giacche delle ragazze.

 

In men che non si dica la sala si riempie, e si riempie anche il tavolo destinato ad accogliere i regali per la festeggiata.

 

Debora e Ambra si divertono a ballare, Claudia chiacchiera a turno con i vari invitati, e Laura invece sembra gradire la compagnia di Marco: parlano fitto fitto seduti sul divano, e non sembrano accorgersi del vai e vieni di gente e della musica.

 

Dopo l’attesa apertura dei regali, Debora e Ambra decidono di uscire un po’ in giardino… Hanno iniziato a mettere dei lenti, e sinceramente a nessuna della due va di assistere a scene melense di coppie avvinghiate.

 

Si siedono su un muretto, e poco dopo un ragazzo si avvicina loro chiedendo se hanno da accendere.

 

-         No, non fumiamo – risponde Ambra.

 

Nel frattempo il ragazzo viene raggiunto da un suo amico, che si siede accanto a Debora.

 

-         Piacere, sono Stefano – le dice.

-         Debora, ciao – risponde, stringrndogli la mano.

 

Stefano si accende poi una sigaretta e porge l’accendino al primo ragazzo arrivato, che fa lo stesso, per poi presentarsi a sua volta.

 

-         Sono Daniele, piacere!

 

Iniziano a scambiare quattro chiacchiere, e le due ragazze si trovano a ridere delle battute più o meno divertenti dei due ragazzi, che raccontano di essere compagni di classe di Federico.

Debora è così contenta!

Dei ragazzi sono venuti a conoscerla, non le sembra vero… Probabilmente non le era mai successo, o forse sì, ma lei era sempre troppo occupata a pensare a Francesco che non ci faceva neanche caso. E ora invece non riesce a smettere di sorridere alle battute di Daniele, ai complimenti – finti o veri che siano, poco le importa – che le rivolge Stefano. Che tra l’altro trova molto carino. Non troppo alto, moro e con qualche ricciolino ribelle, con uno sguardo così particolare che la fa più di una volta arrossire.

 

Daniele propone di rientrare, e Ambra di corsa lo segue. Debora ride, e poi a sua volta segue Stefano all’interno.


La situazione è pressochè invariata, ad accezione che ora Laura e Marco sono praticamente avvinghiati sul divano!

Claudia invece non appena le vede va loro incontro e, dopo aver salutato Stefano e Daniele, che già conosceva, si apparta con le amiche.

 

-         Avete visto Laura? – chiede ridendo – Non si sono staccati un attimo!!

 

Ambra e Debora annuiscono, e ridono guardando verso l’amica.

 

Poi Ambra le racconta di Stefano e Daniele e Claudia parte in quarta:

 

-         Potremmo uscire tutti assieme qualche volta, sono davvero contenta, non vedo l’ora!

 

Debora sorride, le dice di non esagerare.

Vede poi Claudia voltarsi verso la porta, e di riflesso fa la stessa cosa.

Ed ecco come rovinare una serata fino a quel momento perfetta.

Fanno il loro ingresso trionfale Chiara e Rebecca, seguite da Francesco e dalla nuova conquista di Rebecca.


Claudia guarda le amiche, e il suo sguardo rivela tutto tranne che intenzioni amichevoli.
In un istante è subito da Federico, e dalla sua espressione è ben facile capire cosa gli stia chiedendo.

 

Ambra a sua volta inizia a lamentarsi con Debora della presenza inutile di quelle due, ma la ragazza non la sta già più ascoltando. Si allontana, e va a versarsi un bicchiere di… qualsiasi cosa. Improvvisamente si sente la gola secca.

Stefano la raggiunge e prende a sua volta da bere.

 

-         Guarda chi è arrivato! – esclama.

 

Debora lo guarda interrogativa.

 

-         A chi ti riferisci? – gli chiede.

-         Chiara, Rebecca e i loro zerbini!

 

La ragazza non ci può credere. Anche lui le conosce, sono la sua persecuzione. Visto che peggio di così non può andare, si fa coraggio e gli chiede come le conosca.

 

-         Ma sai, nella nostra scuola sono abbastanza famose. – la guarda, facendo una pausa -Puoi immaginare il perché! – dice sfoderando un sorriso malizioso volendosi nella loro direzione, ed è come uno schiaffo per Debora.

 

Abbattuta come non mai fa per andarsene e tornare da Ambra, ma Stefano le prende la mano.

 

-         Eddai, fammi compagnia!

 

E poi guardando Ambra e Daniele che ballano abbracciati, la trascina dolcemente in quello spazio che dovrebbe essere la pista, e la stringe a sé per ballare.

 

E Debora è la prima volta che balla così con un ragazzo. Non sa dove mettere le mani, non sa dove guardare. Appoggia un po’ goffamente le braccia sulle sue spalle, e lo guarda timidamente. Il suo sorriso la rassicura un po’, e cerca di lasciarsi cullare da quelle sensazioni così nuove, così belle. Sensazioni che hanno il potere di cancellare l’immagine di Chiara, Rebecca e Francesco.

 

 

 

 

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