Irresistible Hustler di kymyit (/viewuser.php?uid=36835)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Santa Pazienza ***
Capitolo 2: *** Errare Humanum est, perseverare autem diabolicum ***
Capitolo 3: *** Stradivari ***
Capitolo 4: *** Bravo, Hogan, bravo. ***
Capitolo 5: *** Suicidio ***
Capitolo 6: *** Forse il saggio non aveva tutti i torti ***
Capitolo 7: *** Organizzazione ***
Capitolo 8: *** Sfumature d'un sorriso ***
Capitolo 9: *** Salvataggio ***
Capitolo 10: *** Non era grave ***
Capitolo 11: *** Incosciente ***
Capitolo 1 *** Santa Pazienza ***
Che ne dicessero, lui era un tipo paziente.
Se non lo fosse stato, avrebbero dovuto chiuderlo in cella
d’isolamento per poi buttare la chiave. Invece pazientava
come un santo, si massaggiava il setto nasale e sopportava in silenzio.
Si ostinò a leggere la sua rivista, ma non riusciva proprio
a concentrarsi.
-Iyv!- tuonò esasperato.
-Iyv!-
Niente, quello continuava a cantare e non lo sentiva. Poteva passarci
sopra, Hogan.
Poteva.
Se solo non fosse così schifosamente stonato!
-Tu mi fai girar! Tu mi fai girar! Come se fossi una bambola!-
Hogan saltò giù dal letto e aprì la
porta del bagno con uno scatto rapido.
-Adesso ti faccio girare io però!-
Note:
Scritta anche questa per la challenge "I cinque minuti del
martedì". Scritta un po' di martedì fa col
prompt: Bambola.
Ci
ho messo cinque minuti netti! dalle 18: 11 alle 18:16! Avevo voglia di
variare, perciò o aperto quest'altra raccolta. I prompt che
mi
ispireranno li userò per questa piuttosto che per l'altra,
adesso
vedremo. Non seguo una trama neppure qui, solo spezzoni di vita
quotidiana o momenti fra loro e non perché non ho uno
stralcio di idea
per una trama.
Riguardo al titolo, Irresistible Hustler, dipende da due semplici
cosucce: Iyv è irresistibile e Hogan era un
Hustler, ovvero, faceva il mestiere più antico del mondo.
Inoltre, secondo il modesto parere di Iyv, anche Hogan è
decisamente irresistibile. Quindi, dopo svariate ricerche di due parole
che descrivessero il loro rapporto, che iniziassero con le stesse
iniziali dei loro nomi e che rappresentassero ognuna uno di loro, mi
è capitato fra le mani uno dei volumi di Love Hustler, di
Reiichi Hiiro. Ricordavo che quella parolina aveva un suono
così… da Hogan. Insomma, l’ho sentita
sua e ricordavo avesse un significato non così casto.
Ed ecco, spiegato il titolo.
Per chi non conosce questi due, poiché ho già
pubblicato alcune storie, in breve: Iyv è un detective e
Hogan è il suo compagno. Hoganuccio ha una sorellina, Helena
ed entrambi devono ad Iyv la vita *^*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Errare Humanum est, perseverare autem diabolicum ***
Gli sarebbe piaciuto tantissimo entrare in cucina attirato
dall’irresistibile aroma del cibo: il penetrante odore delle
cipolle o lo stuzzicante mix di aglio e prezzemolo, la delizia di un
ragù o di una bella bistecca affogata nella salsa. Per non
parlare del profumo delizioso della torta salata alle verdure. E
invece… entrando in cucina quello che vide fu,
sì, la gradita visione di Iyv indaffarato ai
fornelli, ma non poté non arretrare per il terrore
quando vide lo stupro culinario di cui si stava rendendo colpevole.
E aveva quel sorrisino dolce dipinto in volto…
Hogan si chiese mentalmente perché, chi diavolo glielo
faceva fare! Si disse che Iyv sapeva benissimo di essere un disastro in
cucina, di essere un mostro perché, cavolo, un errore si
può accettare, ma il continuare ad insistere di rischiare di
ucciderlo era troppo! E lui era anche peggio, perché ogni
volta che vedeva con quanto amore attentava al suo fegato non riusciva
a resistere al lasciarglielo fare.
Note:
scritta dalle 20:25 alle 20:33, di nuovo ho sgarrato, ma
vabbè. Prompt: Errore. Comunque, l'addetto alla cucina fra i due
è Hogan e il motivo è semplice: Iyv non ha tempo
di cucinare per lavoro, perciò non lo sa fare mentre Hogan
si occupa di procacciare il cibo fin da quando era giovanissimo,
perciò qualcosa di decente sa metterla in pentola.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Stradivari ***
Ne scopriva sempre una nuova, Hogan.
Molto spesso, da un po’ di tempo a quella parte, accompagnava
Iyv a lavoro. L’altro non era abituato ad avere assistenti,
perciò tendeva a sbrigarsela sempre da solo e lo relegava
all’arduo compito di fargli un caffè.
E lui lo preparava, dopotutto non era poi così male. Un
lavoro semplice, ben pagato e con gli straordinari annessi.
Ad ogni modo, quella volta l’aveva aiutato in tutto e per
tutto, era un caso difficile e dopo tanti sforzi erano riusciti a
recuperare un violino rubato.
Un aggeggio prezioso, persino lui capiva quanto lo fosse tanto era ben
lavorato, in ogni minimo dettaglio. Temeva di romperlo,
perciò lo ripose nelle mani dell’altro con la
massima cura. Iyv lo portò sotto il mento e prese
l’archetto fra le dita. Hogan lesse nei suoi occhi quella
scintilla birichina che in un modo o nell’altro lo faceva
uscire di testa.
Iyv era davvero bello e quel suo sorriso parlava per lui. A vederlo Hogan
credeva potesse fare qualsiasi cosa.
Il tremendo stridio lo costrinse a rettificare e tapparsi le orecchie
con le mani.
Iyv era capace di tutto tranne che di fare qualsiasi cosa
c’entrasse con la musica. Probabilmente non gli avrebbero mai
messo in mano neppure un triangolo!
Note:
scritta dalle 18:55 alle 19:02 col prompt VIOLINO. Avevo
già deciso in un'altra fic che Iyv assumesse Hogan
come tuttofare per la sua agenzia di investigazione, ma suppongo che
per uno abituato a fare tutto a modo suo le abitudini siano dure a
morire.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Bravo, Hogan, bravo. ***
La domenica era un giorno d’assoluto riposo e Iyv lo
sfruttava letteralmente per dormire fino a tardi. Forse fino a troppo
tardi, in effetti.
Le tre del pomeriggio…
Aveva così tanto sonno arretrato?
-oh ecco dov’eri!- esclamò entrando nella stanza
di Helena, la sorellina di Hogan. La sua (non) dolce metà se
ne stava abbarbicata in cima ad una scala armata di rullo e secchio di
vernice con indosso una canottiera e dei pantaloni vecchi malridotti
che però si adattavano ancora bene alle forme.
E poi il bianco della canottiera risaltava sulla pelle abbronzata di
Hogan che era un crimine anche solo godere di quella sublime visione.
Per non parlare della tinta rosa che gli impiastricciava mani e viso.
-Ben svegliata, Aurora.- gli disse ironico quello, armeggiando col
rullo.
-Che state combinando?-
-Volevo dipingere la camera di rosa, così ho chiesto al
fratellone di aiutarmi.- disse la ragazzina, reggendo la scala.
-Oh, bravo, Hogan, bravo!- esclamò Iyv, senza disdegnare di
uno sguardo la gentile visione che Hogan gli offriva coi suoi pantaloni
decisamente troppo a vita bassa.
Note:
scritta dalle 17:11 alle 17:17. Palese presa in giro del celebre
"Brava, Giovanna, brava. XD Il prompt era SCALA.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Suicidio ***
Prompt: Suicidio
Note: scritta dalle 18:01 alle 18:11 di ieri. Vedere le note alla fine,
non posso anticipare nulla.
Quando rientrò a casa, Hogan non trovò Iyv nel
suo studio e lo reputò strano.
Lo chiamò, ma questi non rispose, così
entrò nella stanza da letto e fu sulla soglia che
si accorse che la porta del bagno era aperta e che la luce era accesa.
Uno strano presentimento gli balenò in testa, ma lo respinse.
Assurdo, eppure non era tranquillo.
Entrò.
Iyv era nella vasca, seduto con le ginocchia al petto e lo sguardo
fisso.
Hogan emise un profondo sospiro.
-Non si saluta più?!- gli fece irritato per lo spavento.
Iyv si voltò lentamente verso di lui.
-Oh, ciao…- gli disse, atono.
-Perché quella faccia da funerale?-
Iyv scosse il capo.
-Non… Hogan, tu hai mai pensato di farla finita?-
Il campanello d’allarme nel cervello dell’americano
strombazzò a gran carica.
Si gettò sull’altro e gli afferrò le
spalle.
-Ehi, non ti starai facendo strane idee?-
Solo allora notò che Iyv aveva davvero una faccia esausta e
gli occhi arrossati. I suoi capelli erano asciutti, se non per le punte
immerse nell’acqua, perciò doveva avere pianto.
-Hai incontrato Blackmoore?!- gli chiese allarmato.
Blackmoore era un medico legale, fratello della più giovane
vittima che Iyv non aveva saputo salvare. Era la sua croce, il suo
tormento, il suo carnefice.
Iyv scosse la testa.
-No. Un gigolò è stato trovato morto. Suicidio.-
disse guardandolo negli occhi. L’allusione era lampante.
Hogan annuì.
-Ci ho pensato, ma non vivevo per me. Non potevo permettermelo.-
L’investigatore fece una risatina isterica.
-Scusa, oggi non so che mi prende.-
L’altro si tolse i vestiti di dosso e
s’infilò nella vasca, costringendo
l’altro a fargli spazio.
-Stai lavorando troppo.- disse passandogli la spugna bagnata sulla
schiena. E poiché quello era ancora piuttosto scosso, lo
abbracciò da dietro.
-Ormai ho perso la voglia di morire.- gli disse stringendolo a
sé.
Iyv abbozzò un sorriso e poggiò la testa
sull’incavo del collo di Hogan.
Note: Il
motivo per cui Hogan non poteva permettersi di morire era che si
prostituiva per pagare le cure mediche alla sorella. L'ho detto un
saaaacco di volte, ma preferisco specificare perché
ovviamente non tutti leggono tutto quello che ho scritto ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Forse il saggio non aveva tutti i torti ***
Prompt:
Saggio
Note:
scritta dalle 15:52 alle 16:00. Dunque, volevo fare una cosetta diversa
dal solito. Così ho pensato di fare scrivere un diario a
Helena, la sorellina 15enne di Hogan. Ci sono un po' di emoticons,
poche, ma si parla comunque di una quindicenne u.u Jack è il
loro Jack Russell. Quel pirla di Iyv l'ha preso tenendo conto del
"Russell" come nome della razza e quell'altro pirla di Hogan l'ha
semplicemente chiamato Jack. Che fantasia XD Ormai quella è
casa Russell, anche se in realtà sarebbe casa Vidali, ma
vabbè u.u
Caro Diario,
ieri è stata una giornata particolarmente tesa. Non per me,
per Hogan.
Mio fratello non è un tipo molto paziente, ma sopporta come
un santo a suo dire. Mi chiedo sempre come abbiano fatto lui e Iyv a
mettersi insieme.
Per carità, Iyv è una persona splendida, sono
felice per loro.
Adesso ho una famiglia.
Ma a vederli sembra che debbano trascorrere la vita a battibeccarsi.
A pranzo per esempio discutevano per il fatto che beh… devo
uscire con le ragazze a fare dolcetto o scherzetto. Iyv dice che
è una buona idea, Hogan che sono troppo cresciuta.
Fondamentalmente il problema è che con noi vengono anche dei
ragazzi e lui è geloso.
Poi Jack ha seminato pipì per casa e Hogan, ovviamente, se
l’è presa perché è Iyv che
l’ha portato a casa. Io studiavo, lui lavorava e a chi tocca
il ruolo di cenerentola?
A volte sembra che lo detesti profondamente, eppure il fratellone vuole
davvero bene a Iyv…
Ora… ammetto che non avrei dovuto trattenermi a sbirciare ma ehm… ieri
notte sono scesa in cucina per prendere dell’acqua e ho
ehm… visto per caso il fratellone in cucina.
Con un grembiule.
Solo con un grembiule >///<
Non credo che l’idea sia partita da lui, perciò mi
chiedo: perché lui e Iyv non comunicano come due persone
normali invece di battibeccarsi come due comari?!
Mah…. Forse il saggio non aveva tutti i torti quando disse:
A chi più amiamo, meno dire sappiamo.
Certo a quei due non manca certo la parola, ma parlano sempre a
sproposito… devo andare… Jack ha di nuovo
seminato la carta igienica per casa. Senti come urla il
fratellone… -.-
Baci, Helena.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Organizzazione ***
Prompt:
Organizzare
Note:
scritta dalle 18: 15 alle 18:23. Iyv ha un'organizzazione tutta sua,
che però mette in atto solo mentre lavora. E' più
un'esigenza che un dono. Una volta in vacanza tende a fare tutto con
menefreghismo.
Le vacanze, si sa, sono un dramma per molti. Spiagge assolate o piste
innevate, la pace e il totale estraniarsi dal frastuono della vita
quotidiana sono solo la punta di un iceberg, solo il bello.
C’è tutta la trafila a rendere odioso
l’arrivo delle festività.
Mentre Iyv ficcava in valigia una o due cose per poi riempire il vano
portabagagli di cianfrusaglie, Hogan era più puntiglioso e
si era messo a scrivere tutta una lista di cose da preparare in
anticipo per sprecare meno tempo possibile.
-Crema solare?- domandò facendo l’ultimo controllo.
-Ma a te non serve, abbronzatissimo sotto raggi del
sole… - fece Iyv sventolandosi con un ventaglio di carta per
non soccombere all’afa e canticchiando con fare appena
stonato.
-E’ per Helena.-
-C’è.-
-Anti zecche?-
-C’è.-
-Chiuso il gas?-
-Chiuso.-
-La porta del garage?-
-Chiuso, chiuso, chiuso. Jack ha fatto la pipì e a me sta
per scappare di nuovo, partiamo?-
-Preso l’ombrellone?-
Silenzio.
-Iyv!!-
-Ehm… e se lo comprassimo di là?-
L’occhiataccia in cagnesco del compagno rispedì il
biondo nel garage a recuperare l’attrezzatura estiva.
Ficcarono ombrellone e sedie sdraio nel portabagagli, poi Hogan
passò al fidanzato la lista che stava controllando e chiuse
il portello. Iyv scorse l’elenco e non poté non
sorridere compiaciuto per la perfetta organizzazione. Se avessero
lasciato fare a lui, avrebbero perso ore e ore di tempo ad incastrare
valigie e borse in macchina per poi togliere tutto venti volte per
controllare cosa mancasse.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Sfumature d'un sorriso ***
Prompt:
Traccia
Note:
scritta dalle 13:39 alle 13:44. Siii!! Cinque minuti giusti!! Yatta!!!
Quando Iyv seguiva una traccia, mutava radicalmente.
Hogan lo seguiva nel suo lavoro da qualche mese e non poteva fare a
meno di soffermarsi incantato a fissarlo. Spariva l’aria
allegra che lo caratterizzava, il suo sorriso assumeva sfumature
sconosciute. C’era interesse, il gusto della scoperta,
concentrazione, persino rabbia per i delitti compiuti; tante cose,
troppe tutte insieme per essere scoperte in pochi attimi.
Iyv prendeva appunti da alcuni vecchi rapporti su un caso di delitti
efferati, il cui autore doveva trovarsi in carcere, perciò
ci si chiedeva: era davvero quell’uomo a dover finire sulla
sedia elettrica?
Era più un favore personale al secondino Theodore che un
vero interesse alla vicenda. Iyv stava lavorando ad un altro caso prima
che l’amico lo supplicasse di dare un’occhiata a
quelle carte. Lavorava in carcere da diversi anni, ma
quell’uomo per lui era innocente.
Ed eccolo lì, Iyv, a rigirarsi le ciocche dietro le orecchie
e scrivere, scrivere, scrivere, dedurre, dedurre. Hogan stava
riportando sulla lavagna le conclusioni da lui scritte, eppure non
riusciva a scrivere più di due parole senza voltarsi a
fissarlo.
Era bellissimo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Salvataggio ***
Prompt:
Ferire
Note: scritta
dalle 20:52 alle 21:00 sforato di nuovooooo >_<
... Sapete che il vero nome di Iyv è Patrizio, vero? o.o E
Questa è un po' angst Q^Q
Si era rifiutato di rimanere in disparte.
Si era rifiutato di vederlo uscire da quell’edificio su una
barella.
Hogan aveva tanto insistito da riuscire a seguire gli agenti
all’interno della villa.
I sospettati erano stati arrestati, bisognava solo trovare Iyv.
Lo stupido, stramaledetto, Iyv, che aveva fatto di testa sua. Aveva
indagato su quel caso pericoloso e aveva fatto da esca pur di stanare
quei trafficanti di droga, umani e armi.
Hogan lo chiamò in lungo e in largo, poi, uno degli agenti
lo chiamò.
Era in cantina.
-Signore, è meglio se non entra.- gli dissero temendo per lo
shock che le probabili condizioni dell’altro gli avrebbero
causato. Ma a lui non importava. Non vederlo sarebbe stato molto peggio.
-Patrizio!- lo chiamò, la voce rotta dalla preoccupazione.
Quello non rispose.
Hogan lo chiamò ancora e ancora, poi lo vide, alla luce di
una torcia.
Iyv giaceva a terra, imbavagliato e legato su un vecchio materasso
sgangherato, il volto pesto, i lunghi capelli sporchi di sangue, i
vestiti strappati in più punti.
-No!-
Hogan cadde in ginocchio su di lui.
-Mio Dio non…- si chinò sul suo corpo immobile
senza nemmeno riuscire a formulare quella domanda che tanto temeva.
Era ancora vivo?
Lo sfiorò appena e quello aprì gli occhi. Gli
parve di scorgere un sorriso dietro il bavaglio.
E malgrado tentasse di mostrarsi forte, le lacrime di sollievo lo
tradirono.
Strinse i pugni, rabbioso. Perché non poteva più
toccarli i bastardi che l’avevano ferito a quel modo eppure
voleva ucciderli con le sue mani.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Non era grave ***
Prompt:
Universo
Note:
scritta dalle 23:15 alle 23:21. Credo che ci sarà ancora
un'altra fic con questi toni, giusto per chiudere la parentesi.
Perché mo' ci vuole la ramanzina a quell'incosciente di Iyv.
E anche una spiegazione che a Hogan preme molto. Una cosa molto
delicata.
Non era grave, dicevano.
Dicevano.
Loro.
Hogan camminava in cerchio nella sala d’aspetto
dell’ospedale. Aveva perso il conto dei minuti, delle ore,
dei passi… aveva mentito ad Helena ancora una volta, ma
prima o poi avrebbe dovuto dirle che Iyv era sotto i ferri.
Ma non era grave, dicevano.
Aveva delle costole rotte, una gamba rotta, contusioni ovunque,
chissà cos’altro gli avevano fatto quei bastardi.
Se la sarebbe cavata, era l’unico sollievo che gli era stato
concesso. Perché aveva visto com’era ridotto,
l’ombra di quello che era.
Iyv era solare, intorno a lui si potevano quasi vedere luccichii e
fiorellini, sprizzava energia da tutti i pori anche soltanto quando
seduto alla scrivania sorseggiava il caffè e leggeva dei
rapporti, attorcigliandosi le ciocche bionde dietro
l’orecchio.
In quella cantina era immobile, quasi morto, spento.
Per un attimo, il suo universo era collassato.
Per un attimo aveva cessato di vivere.
Se Iyv fosse morto, un pezzo di sé l’avrebbe
seguito e, ironia della sorte, proprio in quel momento aveva capito di
dipendere da lui molto di più di quello che credeva.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Incosciente ***
Prompt:
Pericolo
Note: scritta
dalle 23:40 alle 23:49 Ho sforato alla grande. Ma prometto che ci
starò più attenta. E' solo che ho iniziato a
scrivere e scrivere ed era un momento così delicato Q^Q
Quando aprì gli occhi, Iyv si accorse quasi subito di Hogan
seduto accanto al suo letto.
Era completamente sveglio, a quanto pareva. Forse non aveva dormito
così tanto, allora…
Eppure sentiva di non riuscire a muovere un muscolo. Era a pezzi.
-Patrizio.-
Forse l’aveva fatta troppo grossa, dal tono Hogan sembrava
pronto ad una ramanzina.
Stringeva i pugni e i denti. Probabilmente voleva strattonarlo e
prenderlo a calci fino allo sfinimento. Doveva essere davvero messo
male se invece si limitava a fissarlo sull’orlo del pianto.
-Tu sei… un incosciente.- gli disse a denti stretti -Il
più stupido degli incoscienti.-
-Scusa…- disse con un filo di voce, non riusciva a parlare
bene.
-Scusa un corno! Hai idea di quello che hai rischiato?! Hai la
concezione del pericolo?!-
Annuì.
-Perché devi sempre buttarti così?
Perché?!-
Iyv non seppe rispondere, sapeva solo che quando c’era da
porre fine a certe attività criminali, c’era poco
da temere per la propria incolumità.
Hogan rimase in silenzio per qualche minuto, poi gli chiese -Cosa ti
hanno fatto?-
-Mi hanno pestato.- rispose lui, con lo sguardo fisso contro il muro.
-Ho visto in che condizioni eri, Patrizio, non nascondermi niente. Ho
chiesto un test, avrò i risultati. Perciò dimmelo
tu: cosa ti hanno fatto?-
Aveva paura di saperlo, paura che l’avessero toccato, che
avessero cancellato con la violenza il suo Iyv, quello allegro come il
sole.
Iyv scosse il capo.
-No.- disse, si morse le labbra -Non erano stupidi, se
l’avessero fatto, sarebbero arrivati a loro, prima o
poi…- morse le labbra ancora di più
-Hogan… avvicinati…-
Hogan obbedì, temendo in cuor suo che Iyv mentisse.
-Abbracciami…-
Lo strinse a se, delicatamente, attento a non fargli male
più di quanto non soffrisse.
-Ho avuto… ho avuto tanta… ho temuto di non
vederti mai più…-
Era una delle poche volte in cui Iyv piangeva terrorizzato. Hogan lo
strinse a se ancora di più, perché a parole non
poteva più dirgli nulla, i singhiozzi gli avevano chiuso la
gola.
Note:
Comunque non abbiate paura, Iyv non ha mentito. Ma ciò non
toglie che quelli li massacro!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=1521946
|