Mamma mia, che Natale!

di essellunga1998
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Lista capitoli:
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

“Non ne posso più di te!” Mi sento urlare all’orecchio.
Siamo alle solite. Io e lei, divisi da un telefono, uno stramaledettissimo telefono.
Eppure, se mi guardo non sono più il moccioso di 6 anni con gli occhiali del papà. Ma allora perché?
“Ti starai domandando il perché questa sfuriata, vero?” Sembra avermi letto nel pensiero “E te lo dico subito: per il semplice motivo che se avevi dei problemi d’identità, potevi parlarmene. Ed invece non solo non mi hai detto niente, ma mi hai anche sfruttato perché non avevi la mammina che ti preparava i pasti caldi. Come pensi che stia ora, eh?”
Per tutti i templi Shintoisti…
“Ma Ran, ascolta…”
“No, non voglio più sentire una parola da te! Fottiti Shinichi!”
Tuuuuuuuu…
Accidentaccio. Questa proprio non me lo aspettavo.
Sono Shinichi Kudo, 18 anni. Amante dei gialli e del mio “lavoro”: il detective.
Rimpicciolito 2 anni fa da un farmaco che avrebbe dovuto darmi la morte, mi ha dato una seconda chance, ma questa volta non come Shinichi Kudo, 16enne, ammirato dalle ragazze e rispettato dalla polizia, ma come Conan Edogawa, personaggio nato da un mix di culture differenti (Conan dovuto ad Arthur Conan Doyle, scrittore del mio mito ed Edogawa, cognome preso dai libri di mio padre).
16enne rinchiuso nel mio stesso corpo di quando avevo 6 anni, ho iniziato questa nuova, ma difficoltosa e intricata vita. Ho iniziato a vivere a casa di quella che era la mia migliore amica. L’unica che è riuscita a capirmi anche se non sapeva che dietro le spoglie di un bambino, si nascondeva la persona della quale è assolutamente cotta. (Mi raccomando: consiglio a casa: mai farla arrabbiare quando ha in mano o la sacca di karate o qualunque altro oggetto: potrebbe diventare un’assassina.)
L’unica che mi ha aperto il suo uscio di casa dopo avermi trovato a casa del dottor Agasa. L’unica che mi ha sopportato per un anno. L’unica che mi ha salvata dai pregiudizi di suo padre e dai pettegolezzi su di me e lei da Sonoko. L’unica alla quale non avrei voluto mentire, ma sono stato obbligato a farlo per salvare la sua vita. Ma salvando la sua vita esteriore, non ho salvato quella interiore, quella che riusciva a farla stare su dopo la mia “assenza”: il suo cuore.
Quella vita che alberga ogni giorno dentro il nostro cuore e che ci fa vivere momenti felici e tristi, alti e bassi, gioie e tristezze. Tutto ciò caratterizza anche un po’ il carattere della persona. Sono riuscito a fare anche questo. A distruggerla, fino a farmi odiare. Ottimo lavoro, Shinichi! Bravo!
Driiiiiiiiiiiiin…
Deve essere il mio telefono. Rispondere o non rispondere? No, non mi va. E se fosse Ran? Mi precipito sul telefono, senza vedere chi è chi mi ha chiamato.
“Pronto?” Dico con un tono di speranza di sentire quella voce della quale mi sono innamorato.
“Felice di risentirti, Kudo! E’ un po’ che non ci si sente, eh? E’ quasi passato un anno da quando hai sconfitto l’Organizzazione degli MIB e che sei partito per l’America. Dimmi un po’, com’è l’America?” Mi chiede una voce provocatoria, maschile, con un forte accento del Kansai.
“Di un po’ Hattori, in questo momento hai il raffreddore o sei te con la tua voce normale? Sai, con il telefono non si capisce bene.”
”Spiritoso Shinichi. Di un po’: l’aria mattutina americana ti ha dato al cervello o sei te con il tuo modo di essere e parlare? Sai, con il telefono non si capisce molto bene.”
“Simpaticone. Parità?”
“Parità. E’ bello risentirti dopo tempo. Non riuscivo a trovare il tuo numero, visto che l’hai cambiato. Sai che convincere Ran non è stato un gioco da ragazzi? Quella ragazza diceva che darmi il tuo numero di telefono non serviva a niente, che sarebbe solo uno spreco di tempo e di denaro. Chissà cosa avrà voluto dire con questo…” Al solo sentire il nome di Ran, il mio tono scherzoso passa ad un tono malinconico. Senza pensare che dall’altra parte c’era Heiji, mormoro:
“Mi odia fino a questo punto?”
“Eh? Che hai detto Kudo?”
“Niente, Hattori, niente. Sono solo un po’ stanco, tutto qui. Conoscendoti, non mi hai solo chiamato per parlare un po’ con me, vero? Spara. Che hai da dirmi?”
“Vedo che la tua perspicacia non è venuta a mancare. Hai indovinato. Ma sappi che ti devi sedere: potrebbe essere una notizia shoccante per te e non reggere. Sappi che lo sanno tutti tranne che te. Quindi preparati.” Stranamente il tono di Heiji è mutato. Non l’avevo mai sentito così.
“Dimmi, sono tutto orecchie.” Rispondo io con lo stesso tono, ma con un po’ d’ansia e timore.
“Tua madre, in questo periodo ha sentito molto la tua mancanza e anche quella di Conan. Ovviamente non sapevamo come fargliela passare, visto che sospirava in modo molto malinconico, abbiamo parlato e in modo scherzoso, le ragazze hanno buttato lì per lì, il discorso di quanti figli volessero avere. Dopo aver parlato un po’, tua madre ha iniziato a discutere sull’argomento animatamente con Ran e Kazuha e alla fine, così per scherzare, ha detto: “Sarebbe bello se Shinichi avesse un fratello o una sorella…” E il discorso è caduto lì. Dopo neanche un mesetto, tua madre ha iniziato a vomitare. Pensavamo che avesse il virus dell’influenza, ma vomitare due settimane di filo, ci ha insospettito. Allora l’abbiamo portata d’urgenza all’ospedale, dove il medico l’ha ricoverata. Abbiamo fatto tutti i tipi di test e abbiamo scoperto che… che… tua madre è di nuovo incinta.”
Silenzio di tomba. Sicuramente in questo momento Heiji si starà chiedendo se sono morto oppure no.
“Hattori?”
”Si, Kudo?”
“Prendo il primo volo per il Giappone. Per domani sono lì.”
“Stai scherzando?”
“Ti pare il tono di uno che sta scherzando?”
“No, assolutamente no. Ah, Shinichi?”
“Che c’è?”
“Ran è entusiasta all’idea di fare da “zia”, quindi, se ti impegni, hai la possibilità di riuscire a riconquistare la fiducia e l’amore della tua Giulietta. Andiamo, Romeo dei miei stivali. In marcia. Ci vediamo domani all’aeroporto di Beika. Ciao!”
“Si, ciao.”
Finalmente ho l’occasione per conquistare in modo definitivo il cuore della mia Ran. A proposito di lei, le faccio una chiamata, anche a costo di sentirmi ricoprire di insulti.
Driiiiiiiiin…
“Pronto, sono Ran. Chi parla?”
“Ciao Ran, sono io.”
“Shinichi, ti ho già detto di…”
“Ascoltami prima di insultarmi. Mi ha appena chiamato Heiji per comunicarmi la fantomatica notizia che diventerò fratello maggiore e mi ha anche detto che mia madre è all’incirca incinta di un mese. Siccome mi ha anche riferito che sei contentissima all’idea di prenderti cura di mio fratello o sorella, ti faccio una proposta.”
“E sentiamo questa tua brillante idea, Holmes.”
“Prendo il primo volo per il Giappone stasera stessa e, tornato a casa per prendermi cura di mia madre fino al parto, vorrei cercare di riconquistare la tua fiducia. Me la dai una possibilità oppure sono proprio messo male fino al punto di dire che faccio parte della peggior feccia di maschi?”
“Sai, da quando ti ho chiamato a quando mi hai richiamato te, è passato circa un’oretta e pensavo di non sentirti più. Avevo timore di aver esagerato, e non ti ho chiamato per paura. Sapendo che 2 anni fa ti feci una dichiarazione d’amore in piena regola, senza sapere che eri tu, ti faresti perdonare se ti dicessi che hai a disposizione tutto il tempo prima della nascita. In poche parole: sì, hai la possibilità di riconquistare la mia fiducia, ma con la condizione che hai tempo fino al parto. Sono stata chiara, oppure no?”
“Chiarissima, cara la mia Watson.”                                             
“Simpaticone Holmes. Ci vediamo domani all’aeroporto di Beika insieme ad Heiji. Ciao.” “Ciao.”
Ran, preparati al peggio: Shinichi sta tornando da te!


Eilaaaaaaaaaaaaaaaaa! Salve a tutti! (^^)
Sono tornata con questa one- shot divisa in due perché era troppo lunga. In realtà sia questa FF che il 4 capitolo di “Quando la vita riserva qualcosa di meraviglioso” sono i miei regali di Natale (in ritardo). Spero gli apprezzate (in realtà sono anche per chiedervi scusa del tempo che è passato dall’aggiornare. Scusate! >.<) In più voglio fare le mie scuse più sincere a Takaji: mi spiace di non essermi fatta più sentire. Mi è stato tolto internet per ben 1 mese di fila! Volevo passarti i capitoli, ma non avendo internet, non ho più potuto sentirti! Scusa anche a te! (>.<) Credo di aver chiesto abbastanza scusa a tutti voi, no?
Bene, dalle scuse alle osservazioni: stiamo parlando di una normale FF di Natale, dove Shinichi (almeno per noi, finalmente!) sconfigge definitivamente i MIB e dove Ran viene a sapere che Conan, il piccoletto con cui si confidava ogni volta dei suoi problemi amorosi con il migliore amico, in realtà è la persona del quale è innamorata. (Avviso: Questa FF non contiene spoiler, ma è tutta invenzione di mia sana pianta.) Quindi, provate ad immaginare: 2 anni fa (secondo questa FF), Ran ammette di essere cotta di Shinichi. Voi che avreste fatto al posto di lei (o di lui, se appartenete al genere maschile)? Io non saprei, sinceramente (xD)
Altra cosa: la madre di Shin è di nuovo incinta! Ma che bello! (*w*). L’idea è nata parlando un po’ via FB, pensando che veder nascere una vita a Natale, sarebbe stato una grandiosa idea. Piccolo segreto: all’inizio non sapevo chi far rimanere incinta. Ho pensato: Ran o Kazuha? Troppo giovani. Sonoko? Pure. Eri? Non è quella più indicata, visto che Goro, ho pensato io, non è in più in vena di sopportare dei mocciosi in casa. Ma di lei ne risentiremo parlare in questa FF (poco, ma ne risentiremo parlare). Allora si è accesa la famosa lampadina: perché non Yukiko? Dopotutto è ancora molto legata al marito ed è perfetta nel ruolo di madre (di nuovo!). Ed eccola qui, dopo 18 anni, con un’altra gravidanza (anche se, ammettiamolo, il tempo passa per tutti ed anche per Yukiko u.u).
Questa volta sono uscita con un’idea abbastanza carina e… magica. Ma non magica come quella che posterò qui, su EFP, la prossima volta. Ma dovrete aspettare che abbia finito questa e l’altra. Lo so: la mia mente è malata, ma quando si tratta di scrivere qualcosa su DC, inizio a viaggiare mentalmente verso chissà quale Universo…
Questa volta sono stata un po’ lunga e polemica, ma forse nella prossima, anche di più (xD)
Quindi auguri e buon 2013! Kiss
Essellunga1998 


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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 

“La pazienza è la virtù dei forti.”
La pazienza… ma che cos’è effettivamente la pazienza? In molti risponderanno che è quel “sentimento” dove si deve aspettare del tempo indeterminato e poi la cosa o la persona tornano da te.
Ma una volta fatto ciò, che sentimenti proviamo? Gioia? Tristezza? Amarezza? Rabbia? Od altro? Dipende da ciò che noi vogliamo provare. E questo è capitato a me.
 
Mentre ero in viaggio, sul primo aereo, Heiji mi chiama e mi dice:
“Ehilà Shin, com’è il viaggio? Tutto tranquillo?”
“Ehilà Heiji, tranquillissimo qui. Ma dimmi, oltre al chiedermi a che ora arriverò, cosa vuoi sapere?”
“Sempre perspicace, eh? Niente, volevo sapere com’ è andata la chiamata con Ran…”
“Affari che non ti riguardano. Adesso ti saluto. Spengo il telefono perché è scarico. Ti chiamo appena sto per arrivare, ok?” “Ok, a dopo.”
Durante il viaggio, non facevo altro che pensare a come cercare di conquistare Ran.
Quella ragazza è una ragazza seria, non una ragazza dai facili costumi, dolce, solare, ma soprattutto mai farla arrabbiare.Parola di Shinichi Kudo. Perché vi domanderete? Nessuno è sopravvissuto per raccontarlo, tranne il sottoscritto, ma è una storia che non potrebbe piacere, quindi...
Bel modo di parlare della propria migliore amica? Lo so, ma questo mio modo un po’ strafottente potrà dare fastidio a voi e anche a lei, ma io sono fatto così, non ci posso fare niente.
La cosa che mi preoccupa di più è, una volta che la guarderò negli occhi, riuscirò a tenere lo sguardo alto e a dirle tutto? Non lo so. Ma so che al solo pensiero, mi vengono i brividi di freddo. Non è una cosa positiva.
“Stiamo per atterrare. Spero abbiate fatto un buon viaggio con la Tokyo’s Company.” (La mia fantasia è insuperabile xD)
“Eccoci, ci siamo. Speriamo bene.” Cerco di farmi coraggio.
Scendo dall’aereo. Eccoli lì. Lui, migliore nemicoamico di sempre, lei, la migliore amica che si potrebbe avere e amore della mia vita. Mi blocco di colpo. Avrei una voglia matta di far sparire in questo momento Heiji per poter stare solo con Ran. Ma questo potere non lo ho. Accidenti! Vedo avvicinarsi Heiji. La cosa mi rincuora un po’.
“Felice di rivederti, Kudo.”  “Anche per me, Hattori.” Un abbraccio fraterno. Nulla di più.
Ma è lei la protagonista. Lì, vestita con un paio di jeans bianchi che le fasciano perfettamente le sue forme, una maglietta nera, monospalla e un paio di ballerine. Senza trucco ne fronzoli: al naturale.
La vedo spalancare le braccia e dire: “Bentornato a casa, Shinichi.” Un tuffo al cuore. 
“Grazie. Non sai quanto mi sei mancata.” Oramai non si torna indietro.
“Ehi, picconcini. Avete intenzione di amoreggiare qua, o intendete darvi una mossa e tornare a casa? Il taxi non aspetta mica voi. Gambe in spalla.” Si intromette Heiji.
“Poveri noi!” Ammetto sconfitto. Effetto finale? E’ riuscito a far arrossire Ran e me. Ma il viaggio non è mica finito. Abbiamo ancora 8 mesi per riuscire a fidarci completamente l’uno dell’altra.

 
8 mesi più tardi, 25 dicembre.
Eccoci all’ospedale. Perché? Mia madre ha finalmente partorito! Dite un po’: secondo voi come si chiama il piccolo Kudo? Esatto, Conan.
Non suona male, vero? Cosa? Volete sapere la situazione amorosa di tutti ora? Beh... pare che il Natale sia una sorta di benedizione. Io e Ran (finalmente direte!) stiamo insieme da davvero poco. Pare che quell’imbranato in Amore di Heiji sia finalmente riuscito a capire perché era sempre così infastidito dal comportamento di Kazuha ed si è dichiarato. Sonoko? Sempre più innamorata di Makoto, ma il suo cuore pare che viaggi (ogni tanto) al fantomatico Kaito Kid. Comunque rimane la solita antipatica. Mia madre? Niente da dire, poveretta. Madre una seconda volta... Mio padre? Felice come una Pasqua. Eri? Da quello che ho capito da Ran e visto con i miei occhi, pare stia dando una seconda possibilità a Goro. Ma cocciuta lei e disinteressato lui, non so come andrà a finire questa seconda volta. Speriamo in meglio. Beh? Come dice il detto? “La pazienza è la virtù dei forti.” E a quanto pare è stato proprio così.

 
Salve a tutti (di nuovo! ^^)
Spero vi sia piaciuto questo secondo e ultimo capitolo, nonostante (per me) fa schifo.

Shinichi:Effettivamente...
Me:Ma chi ti ha chiamato?
Shinichi:Io mi sento chiamato in causa. Basta leggere questo e lo scorso capitolo per capire...
Me:Ma capire COSA?
Shinichi:Niente, lascia stare. Ma ora voglio parlare con te. Voglio discutere con te di certe faccende a partire dal fatto: “Pronto?” Dico con un tono di speranza di sentire quella voce della quale mi sono innamorato.Scusa, ma sono così romantico?
Me:Purtroppo no. Solo che ho dovuto “addolcirti” un po’, perché senno apparivi il solito antipatico e strafottente. Mi domando come faccia a sopportarti Ran.
Shinichi:E io mi domando come tu sia ancora zitella.
Me:N... no... non è vero! (>.<) Qualcuno mi chiami Ran per portarsi via questo essere.
Shinichi:Essere a CHI?
Ran:Perdonalo Essellunga, non sa quello che dice. Ve lo porto subito via.
Me:Grazie.
Heiji:In ogni caso ha ragione Shinichi. Io faccio la parte del guastafeste. E poi cosa è la storia del “Aver capito perché era sempre così infastidito dal comportamento di Kazuha”?Non è colpa mia se a lei piace il primo che passa.
Kazuha:Brutto scervellato che non sei altro. Come ti permetti! Mascalzone! Scusate, lo porto subito via. Ho una faccenda da sbrigare con lui.

Me:... Bene... Abbiamo qualcun altro che vuole parlare? Nessuno? Bene! Allora passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio tutti quelli che hanno commentato sia qui che in “Quando la vita ti riserva qualcosa di meraviglioso”. Non vi ringrazierò mai abbastanza. Grazie. Kiss
Essellunga1998
Goro: Eri, la devi smettere di togliermi la corrente ogni volta che guardo Yoko in TV...
Eri:Il solito noioso! Lo faccio perché non fai altro che urlare ogni volta che canta. Se ti sentisse in questo momento, impiegherebbe meno di un nanosecondo a scappare! Guarda te chi ho dovuto sposare 19 anni fa!
Yusaku:Calma gente. In questo momento non serve a niente litigare, non credete? Giusto cara?
Yukiko:Effettivamente non serve a niente fare il gioco del cane e del gatto. Calmiamoci e andiamo a prenderci un caffé, va bene?
Tutti:Sì, va bene!
Me:Aspettatemi! Vengo anch’io! Un bacio. Kiss
Essellunga1998
Regista:STOP! Ottimo lavoro, gente. Bravi!

 
 

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