Ero solo un'altra da manicomio.

di hjsmileniall
(/viewuser.php?uid=302584)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Bella Merda ***
Capitolo 3: *** CHANGE. ***
Capitolo 4: *** Chi l'avrebbe mai detto? ***
Capitolo 5: *** I CAN'T BELIEVE. ***
Capitolo 6: *** Give me the strength to fight. ***
Capitolo 7: *** AVVISO ***
Capitolo 8: *** New friend. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

PROLOGO


 

Eccomi ancora qua..in questo cazzo di bagno a tagliarmi..perché?Non ho una stupida vita sociale … forse non è la cura giusta per me … o forse si. Molti mi temono per quello che faccio,hanno paura … ma paura di cosa? Paura di vedere la cruda realtà della vita? Beh, allora eccovi una notizia … non tutti hanno una vita perfetta,come me. I miei si accorsero che non stavo bene solo l’anno scorso,dopo 5 lunghi anni. Molte attenzioni,vero? Mi volevano far fare  terapie,credevano che la loro figlioletta cara avesse problemi alla testa. Ma loro non possono capirmi. Nessuno può capirmi. Nessuno può sapere quello che ho passato in 5 anni con l’anoressia. Ho avuto sempre questo problema … da piccola non mangiavo carne e pesce,durante la prima fase adolescenziale mi ero ripresa recuperando qualche chilo...ma poi arrivarono quei cinque ragazzi. Mi misero subito sottocchio ed è passato talmente tanto tempo che non ricordo nemmeno il motivo per cui mi picchiano. No,impossibile dimenticarsi. Oramai ci ho fatto l’abitudine ed ho versato talmente tante lacrime da non averne più … ormai mi taglio senza più sentire alcun dolore. Ho 16 anni,sono anoressica e vittima di bullismo. Fico. La mia vita non può essere più merdosa di così. Oh si, ho perso la testa per uno di quei 5 stronzi. In 3 anni, io e lui non abbiamo mai avuto un rapporto,eravamo solo semplici scopamici segreti,perché aveva paura di essere giudicato dal resto del gruppo. Io però,essendo un tipo che non si trattiene niente, l’ho smascherato davanti a tutta la scuola. Eh già sono stata una bastarda,ma una cosa che non sopporto è la falsità delle persone. Zayn entra con pieni voti nella lista. E’ un ragazzo perfetto,un dio greco in carne e ossa e ci sa fare con le ragazze,ma non è il tipo da relazione seria. Effettivamente neanche io lo sono,anch’io sono il tipo da una scopata e via…ma con lui è diverso. Dopo però avergli procurato la più grande figura di merda davanti a tutti,ha iniziato a  picchiarmi tutti i giorni.Così ho iniziato a tagliarmi e ritornare anoressica. Molti a scuola mi scoperebbero volentieri,perché mi reputano una ragazza dal fisico perfetto. Pff,fisico perfetto. Okay … forse perché faccio ginnastica artistica … ma no. Non sono bella,ho gli occhi color merda e i capelli dello stesso colore. Non ho forme … sono una mazza di scopa. Ecco come mi chiamano a scuola …”Mazza di Scopa”.La mia autostima è scesa a…a…no,aspettate io non ho mai avuto un’autostima. L’unica cosa che mi rende felice è la musica … si,sono una ragazza depressa che si droga di musica. L’unica mia ragione di vita … l’unico motivo per cui non mi uccido è la musica … ma forse,lentamente ci sto arrivando.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Bella Merda ***


 

"Give me love, like her

Cos lately I've been waking up alone 

The pain splatter tear drops on my shirt 

I told you I'd let them go "



 

Ah...il mio amato Ed Sheeran,lui si che mi fa alzare dal letto senza cazziate. Continuerei a dormire solo per sentire quella melodia così dolce,ma...che ore erano?Oh merda! Sono nella merda.Erano le 8.45 e la scuola sarebbe iniziata alle 8.00!

Mi alzai di scatto e con noncuranza iniziai a pettinarmi i capelli e piano piano mi guardai allo specchio. Wow,quello che vidi non fu di certo un bello spettacolo. Avevo le occhiaie e poi si intravedevano alcuni lividi e taglietti "Beh,nulla che non si possa risolvere con il correttore" pensai. Feci in fretta,indossai una  maglia a righe e dei jeans attillati,con delle vans blu. Decisi di lasciare i capelli sciolti per coprire il collo dai lividi. Già,avevo molti lividi lungo il corpo. Motivazione? 4-5 ragazzi che si divertono a picchiare una ragazza bulimica.Oh,il mio nome é Alexis,ma per gli amici Alex. Ma dato che non ho amici,tutti mi chiamano"Jons",il mio cognome, o anche "mazza di legno". Mazza di legno mi si addice molto, dato che sembro davvero una mazza di legno,essendo "malata". Sono sempre stata attenta a cio' che mangiavo,o meglio,non mangiavo affatto e quelle poche volte che lo facevo,vomitavo. Io e il cesso siamo migliori amici




                                                                                     *****

Uscì di casa sbattendo la porta,sentendo mia madre che diceva qualcosa di insensato,ma sinceramente di quella stronza non me ne fregava niente.  Si é disinteressata a me da quando si é lasciata con mio padre, e ha incominciato il suo percorso nel mondo dell'alcool.Fico.Ho una madre dipendente dall'alcool e un padre che é scappato di casa portandosi via un pezzo di me:mia sorella. Non so perché l'ha fatto,per dispetto o che... ma ha portato via la mia unica ragione di vita abbandonandomi nelle grinfie di quella stronza che non ho mai sopportato.Voilà,questa é la mia vita. Bella merda.

Camminavo circondata dai miei pensieri quando li vidi:quei 5 stronzi che mi avevano rovinato la vita.Incominciai a camminare a passo svelto,sperando che non mi avesseroo notato.Ma appena sentii "Jons" mi si gelo' il cuore. Eccome se mi avevano notato. Feci finta di niente,e con il cuore a mille, mi avviai all'ingresso della scuola,sperando di raggiungere l'aula sana e salva. Ma qualcosa,o meglio qualcuno,mi si piazzò davanti bloccandomi il passaggio. Lo guardai negli occhi,e mi pentii. Erano davvero belli,color oceano. Sul suo viso c'era stampato il sorrisetto più falso che abbia mai visto. Gli altri mi accerchiarono impedendomi di scappare. C'erano tutti.Il riccio,il biondo ossiggenato, il ragazzo dagli occhi color nocciola e quello dalla pelle ambrata.Fissai un attimo il ragazzo dalla pelle ambrata,davvero bellissimo e mi chiesi come cazzo faceva uno così a ridurmi in quello stato? Quando si accorse che lo stavo fissando si girò verso di me e mi fece un sorriso malizioso.

« Bene,bene Jons...sei sorda che non mi senti?Appena ti chiamo tu devi girarti e ascoltarmi...capito?» disse con tono arrogante.

«Oh,ma io ti ho sentito benissimo,solo che non me ne fotte un cazzo di quello che mi devi dire,poiché già so quello che mi devi "dire"»

Il ragazzo mi prese per il polso...cazzo bruciava!Lì avevo i tagli.

«Senti ragazzina,tu mi porti rispetto,ok?Non mi rispondere così oppure già sai cosa ti succederà»rispose.

«L-lasciami o-ora» ok..ero leggermente terrorizzata. Il mio volto fu irrigato da delle lacrime.

« Paura Jons? »intervenne il biondo ossiggenato.

«No,affatto.Ah,e chiudi quella cazzo di bocca biondino»

 . Ora si che ero nella merda.Come cazzo mi é saltato in mente di rispondergli in quel modo?E quel coraggio?

«COSA HAI DETTO?!»batté il riccio.

Improvvisamente un pugno mi attravensò lo stomaco e caddi a terra...il dolore era troppo forte e iniziai ad urlare,ma peggiorai la situazione. Il riccio iniziò a darmi calci,facendomi uscire del sangue dal labbro inferiore. Vedevo tutto sfocato e non riuscivo a capire più nulla. Sentivo solo delle risate,risate così melodiose che mi facevano venir voglia di vomitare. 

«Così impari a portarci rispetto,mazza di legno» disse il riccio.

COME.MI.HA.CHIAMATA?!?

Improvvisamente mi alzai,noncurante del dolore che provavo e tirai un pugno in faccia al riccio,così per levargli quel sorrisetto dalla faccia. "Né é valsa la pena" pensavo,ma sapevo che ora dovevo affrontare le conseguenze...

Mi guardavano stupiti come a pensare "questa non é più Jons" . Effettivamente,non ero più io.Il biondo ossigenato mi si avvicinò e mi mise le mani attorno al collo, strozzandomi e impedendomi di respirare.Restai immobile,a guardare quegli occhi così belli che però mi trasmettevano paura. 

«Non ci siamo capiti...Jons tu se non ci rispetti,andrà a finire molto male. Saremo il tuo peggior incubo e non ti libererai facilmente di noi.Vedi? Ora la tua vita é già così...beh difficile,se commetterai un altro errore e non ci obbedirai,diventeremo ancora più cattivi e tu non vuoi vero? »disse.

Io feci segno di no con la testa e a quelle parole rabbrividii al solo pensiero.Mi lasciò  e si allontanarono.Scoppiai in un pianto isterico.Prima però rivolsi uno sguardo al ragazzo dalla pelle ambrata e ci potrei giurare ma vidi i suoi occhi lucidi.

       


                                                                                                         *****
Andai immediatamente in bagno,presi il fondotinta e iniziai a spalmarlo sui lividi. In un mese avevo svaligiato il negozio della kiko per tutto il fondotinta che comperavo. In quel momento non m’importava della lezione,non potevo di certo entrare in classe in quelle condizioni … cosa avrei spiegato ai professori?Che dei ragazzi mi picchiano,così,per divertirsi? Avrebbero di sicuro convocato mia madre e io quella stronza non la volevo proprio coinvolgere … di sicuro avrebbe preferito dell’alcool a me. Ma questo non era il problema a cui pensare. Come cazzo facevo ad uscire da quella situazione di merda? Pensai subito a quegli occhi ambrati … possibile che si era commosso? Forse era stata solo un illusione,ma qualcosa mi diceva che anche lui non ne poteva più. Cazzo dico? Doveva essere per forza un illusione. Mi meraviglio di ciò che penso. Quelli rimarranno sempre 5 stronzi e non potranno mai cambiare. Mi tormenteranno finché non morirò. Effettivamente dovrei anche ringraziarli per ciò che fanno. Mi stanno uccidendo lentamente senza che io me ne renda conto. Bene. Tutto perché non ho chiuso quella cazzo di bocca. Dovevo solo farmi i cazzi miei, ma ho finito per rovinarmi la vita. Il motivo per cui mi picchiavano lo sapevo benissimo,tutto per una cazzata. Un anno fa,io e Zayn eravamo … beh,si scopamici. Solo che lui non voleva che i suoi amichetti sapessero che faceva sesso con me. Perché?Forse si vergognava,boh … però dopo qualche settimana apparve il vero problema:mi stavo innamorando di lui. Avevamo legato in quel periodo. Ci vedevamo tutti i giorni,anche solo per parlare. Ma poi lo vidi tra le braccia di un’altra e ci rimasi malissimo. Pensavo davvero che uno come lui si poteva innamorare di una come me? Ho pensato male … per lui ero solo sesso. Scacciai subito quei pensieri e tornai a spalmare il fondotinta.
Mi guardai un ultima allo specchio ed ero piena di macchie viola e sangue su tutto il corpo. Non erano stati solo quei 5 stronzi a ridurmi così. Mi vennero in mente ricordi che credevo di aver cancellato,i miei che tornavano a casa fatti non era una bella cosa da vedere sopratutto sapere che ogni sera mi aspettavano le botte se non dormivo.Da quando avevo 10 anni,vengo picchiata da persone diverse e questo mi ha portato ad odiare. Forse odio è una parola grossa,ma per una come me che vive una vita così dura è la parola azzeccata. Nessuno mi ha mai dimostrato affetto,eccetto per quel ragazzo dalla pelle ambrata. Oh no,i ricordi stavano riaffiorando … sentivo pizzicarmi il viso. “Sii forte” pensai. Così passavo le mie giornate:era una razione giornaliera quella che ricevevo da parte di quei ragazzi. Versavo lacrime tutti i giorni solo per loro, ma fortunatamente per 4-5 ore riuscivo a dimenticare tutto. Nel pomeriggio andavo ad allenarmi  alla Rocky Mountains Gym, conosciuta come The Rock.Già,sono una ginnasta e il mio più grande sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi. Forse è un sogno quasi irraggiungibile. Però è quando salgo su un attrezzo,quando provo una coreografia che mi dimentico di tutto e di tutti. L’unico momento in cui sono me stessa e felice. Quel pomeriggio avrei incontrato il nuovo allenatore … e non sapevo cosa aspettarmi. La The Rock era una delle palestre più presti giate di tutta l’America del Nord e io a stento riesco a pagarmi la retta. Difatti nel pomeriggio lavoro e consegno pizze. Bel lavoro,eh? Già … il lavoro più schifoso del mondo me lo becco io,ma per la ginnastica farei di tutto … anche pulire i cessi per pochi soldi. Tutto.




Uscii dal bagno e suonò la campanella. Era la seconda ora e in classe avevo scienze. Bene la giornata andava  di bene in meglio. Fatemi fare qualunque materia,anche matematica,ma scienze no. Della scienza non ci ho mai capito niente. Gravità,atmosfera,struttura della terra … che importa,tanto prima o poi moriamo tutti e i perché delle cose innaturali nessuno saprà risolverli. Non ho mai creduto negli scienziati, credo solo in quel che vedo o  a ciò che penso. Il professor Allocchins era uno sulla settantina e io mi divertivo sempre a sputtanarlo alle spalle. Non si capiva mai ciò che diceva. Aveva la “r” moscia e non sapeva pronunciare bene la parola “interpretazione”. Anche se la materia mi annoiava e non era molto interessante,con lui mi divertivo sempre. Mi faceva un po’ pena. Sembrava così solo,non era nemmeno sposato , ma era impossibile non prenderlo in giro. Quel giorno spiego l’idrosfera,e io ero particolarmente non interessata alla lezione. Per far passare il tempo, decisi di ascoltare un po’ di musica. Presi l’I-Phone,misi le cuffie e addio mondo,ormai con me c’era solo Ed Sheeran. Non so perché,ma quando lo ascoltavo mi tranquillizzavo e mi concentravo sul testo o sulla melodia. Una magia che si rinnova ogni giorno,ad ogni ora,e in ogni momento. La sua musica non ha confini ,non ha limiti!Sembra fatta da milioni di note eppure sono solo sette, che saltellano di qua e di là,e si insinuano nei miei pensieri. Riesce a sfiorare la mia anima a riaccendere i miei ricordi ad esaltare le mie emozioni. E il mondo forse non potrebbe esistere senza essa,e neanche io. Appena sentii il suono della campanella, scattai in piedi e mi avviai all’armadietto per posare i libri. Avevo educazione fisica e poiché non avevo voglia di saltare nuovamente un’altra lezione,mi sbrigai ad infilare la tuta e andai in palestra. Quel giorno avremo provato qualche battuta . Ero una frana a pallavolo . Era l’unico sport che odiavo,perché non possedevo la coordinazione mano occhio e ogni volta che mi arrivava la palla, o la scansavo o la beccavo in testa. Le figure di merda non potevano non mancare anche in palestra.

Appena finii di massacrarmi i polsi,andai nelle docce femminili a lavarmi,immegermi nei miei pensieri.. uscii dalle docce con un asciugamano avvolto in torno e con i capelli bagnati,diretta nello spogliatoio delle ragazze.
-Piccola dove vai?- disse una voce dietro di me.
Mi voltai e vidi il moro con il riccio in piedi a fissarmi con disgusto.
-In camera forse?-risposi secca ma con lo sguardo impaurito.
-Smettila di parlaci così mi hai capito?- disse il riccio.
-Ehm io direi di no,vi parlo come mi pare- dissi fissandoli dalla testa ai piedi.
Si avvicinarono sempre di più a me e io feci molti passi indietro prima di trovarmi con la schiena ancora bagnata con il muro freddo. 
Non potevo scappare ed ero anche in asciugamano,non potevo fare tanto, mi ritrovai con il riccio appiccato al mio corpo snello... 
-Devo dire piccola che non sei niente male eh- disse con sguardo malizioso.
Adesso erano anche pedofili? Presi le forse mi spostai su un lato lasciando cadere il riccio contro il muro.
-Ma sei scema allora,ahia-disse con la mano sul naso. 
L'avevo fatto sbattere contro il muro,era stata la miglior mossa fino adesso,ma sapevo che mi avrebbero comunque picchiata. 
-Zayn allora?-disse il riccio giusto Harry 
-Via spostati ci penso io-disse con sguardo schifato.
-Senti bello potresti smetterla di guardami in quel modo?Sono una persona- dissi al moro prima che mi tirasse uno schiaffo in pieno viso. 
Avevo le lacrime agli occhi,come sempre del resto,lo fissai e notai che lui aveva cambiato espressione e da arrabbiato e schifato divenne uno sguardo più : che cazzo ho fatto? 
Era la prima volta che mi fissava così,in quel modo quasi dicendomi scusa, ed era strano. 





SPAZIO AUTRICE

Mi chiamo Alessia,ho 14 anni e sto sperimentando  questa storia. Se volete potete darmi qualche consiglio su come continuare o anche seguirmi su twitter https://twitter.com/AleFranciosa un bacio azzeccoso a tuuuuutti muuuuuah

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CHANGE. ***


POV ZAYN

-Senti bello potresti smetterla di guardami in quel modo?Sono una persona-disse.
Gli partii con uno schiaffo forte al viso poi notai che scendevano lacrime,lacrime di dolore e mi fermai. Non so perché ma qualcosa dentro me mi aveva detto che avevo sbagliato in questi anni a picchiarla e a fargli del male,era indifesa,aveva solo la sua lunga linguaccia proteggerla. Ero stato uno stronzo in passato,non dovevo usarla come una bambola da collezione. Infondo lei ha fatto la cosa giusta,solo che mi ha rovinato la reputazione. Ma non potevo continuare a picchiarla per orgoglio … era un comportamento così meschino. Mi voltai verso Harry
 -Ma che fai?Perché non continui?- disse sotto voce facendo si che la ragazza non ci sentisse.
-Bho non voglio più- dissi secco al mio migliore amico.
-zayn okay faccio io- 
Vidi Harry camminare dritto verso di lei e prenderla per i capelli come quello che gli scendeva dal labbro. 
Non smetteva,non smetteva di picchiarla,ma che voleva fare? Ucciderla? O mandarla in coma? Era ridotta peggio del solito e io non c'è la facevo più.  
-Basta! Basta così!-dissi urlando.
Harry si girò e con le mani sporche e se ne andò 
continuai a fissarla immobile in ginocchio attaccata al muro con l'asciugamano che copriva un pò più della metà del suo corpo. Dio ma che avevo fatto? Che aveva fatto? La odiavo tanto anche ma non si meritava tutto questo. 
-A-A-ALLORA C-CHE F-FAI? V-VUOI F-FINIRE I-IL -L-LAVORO DEL T-T-UO A--AMICHETTO O N-NO?-disse con un filo di voce. 
Che cosa ora voleva pure morire? Io avevo spinto una ragazza di 16 anni a voler morire? Dio che mostro,no questo non lo sopportavo. Mi avvicinai a lei e gli misi apposto l'asciugamano e poi l'aiutai ad alzarsi,perché lo avevo fatto ancora non lo capivo bene però. Lei mi guardò impaurita piangendo e io lì non riuscivo più e la portai nello spogliatoio in braccio,si Zayn Malik,aveva un cuore dopo tutto... 
-Perché lo hai fatto eh?-disse urlando.
-addio- dissi uscendo dalla porta. 
Raggiunsi Harry e gli altri che erano nei corridoi Harry stava ridendo tutto contento. 
-Harry ma che cazzo volevi ucciderla?- dissi urlando.
-no- disse secco voltandosi verso di me.
-se non ti fermavi l'avresti fatto-  
-che ha fatto Zayn- disse Louis.
-La picchiata quasi a morte,se non lo fermavo poteva ucciderla- dissi a Lou.
-Ma sei cretino allora- disse Lou a Harry.
-Harry ma sei fuori non hai un po’ di cuore neanche un po’ quasi uccidere una persona?- disse schifato Liam 
-già- disse anche Niall dietro a Liam.
-Sentite non volevo okay? Mi ero fatto prendere,è un ochetta che risponde sempre e non ci ho visto più. Poi dopo quello che ha fatto a te Zayn,la reputazione del nostro gruppo ne ha risentito. E’ solo una troia,una troia che mi sta sul cazzo,tutto qui- disse guardandomi.
-Ha parlato il puttaniere della scuola … - gli risposi.
-Ma non farmi ridere..se io sono puttaniere tu cosa sei?Tu sei andato a letto anche con lei,è colpa tua se ora ci troviamo in questa situazione. Sai che ci pagano per fare questo e anche molto bene.-disse puntandomi il dito. Era tutta colpa mia … io ho accettato il lavoro,io l’ho tormentata solo per soldi,io le ho rovinato la vita.
-Perché  provi compassione adesso dopo anni che la picchiamo?- disse 
-No non è compassione,solo che tu la uccideresti- dissi scosso da quelle parole che aveva detto,ZAYN MALIK NON PROVA COMPASSIONE PER NESSUNO. 
-okay va bene … ma ora ci siamo fin troppo dentro per mollare tutto,quindi vedi di farti passare questa cotta – si intromise Louis.
-Cotta?!Non ho una cotta per lei … solo che credo che stiamo esagerando con lei. E’ pur sempre una persona,non credete?-
-Hai ragione-disse Liam -ma lo sai meglio di me che non possiamo farci niente … quell’uomo ci ha minacciato di prendere in ostaggio le persone a noi più care … è una cosa orribile,ma lui non scherza-.
In quel momento mi apparve l’immagine di mia sorella,l’unica persona che mi era rimasta in vita,dolce e indifesa, nelle mani di quell’uomo … no,non potevo lasciarla.
-Lo so … ma cerchiamo di capire cosa vuole da lei e per il momento non picchiamola,cerchiamo di capire chi è Alexis Jons e il suo passato misterioso e oscuro-. Risposi cercando comprensione nei loro sguardi.
-Bene-disse Niall e così si concluse la discussione.
Improvvisamente la vidi uscire dallo spogliatoio,come se nulla fosse. Mi rivolse uno sguardo. Era davvero bella, occhi color nocciola con dei capelli lunghissimi color cioccolato. Vidi il terrore nei suoi occhi. Non meritava questo … dovevo scoprire perché quell’uomo vuole che la torturiamo prima che sia troppo tardi.

POV ALEX
Mi fissava come se provasse compassione. Compassione?!Lui?! Il mondo stava cambiando seriamente.
Ricambiai il suo sguardo e mi persi nei suoi occhi. Era … diverso. Non capivo quel suo comportamento. Fino a stamattina mi picchiavano, poi dopo ferma Harry … era fin troppo strano. Per tutta la giornata non facevo altro che pensare a quel suo atteggiamento. Se fosse veramente cambiato?Avrebbe continuato a picchiarmi?”Devo solo resistere”,pensai. Mentre facevo quella riflessione, notai che era suonata l’ultima campanella e finalmente potevo tornare a casa. Quella giornata sembrava non finire più. Tornai a casa a piedi Arrivai davanti alla porta quando sentii qualcuno chiamarmi dall'altra parte della strada,mi voltai e la persona che mi aveva ridotta in quel modo,tutta dolorante, era li davanti a me con due birre in mano.
-oh guarda chi si vede … mazza di legno,come stai ?- disse il riccio.
Mi stava prendendo per il culo? Sicuramente. Quella giornata non finiva più.
-Secondo te? Per colpa tua e dei tuoi amichetti non bene- dissi allontanandomi da lui.
Per la prima volta avevo paura di qualcuno,di lui e dei suoi amici,mi veniva quasi normale indietreggiare.
-Sei tu cara mia che hai iniziato rispondendomi male e dandomi per ben due volte un pugno in faccia- disse poi arrabbiato.
-1 io faccio quel cazzo che voglio 2. rispondo come cazzo voglio- risposi decisa.
Beh il coraggio alla fine non mi era mai mancato, ma forse questa volta non era da usare quel poco che mi rimaneva.
-Che hai detto scusa?- disse poi avvicinandosi a me arrabbiato.
-C-che..-
-FANCULO- disse buttandomi di nuovo a terra.
Ma fanculo non lo dovrei dire io? ,che male ancora.. questa volta alla gamba. Come avrei fatto oggi? Dovevo metterci qualche crema sopra … Se ne andò e io come sempre mi rialzai ed entrai in casa.
Ad accogliermi ci fu la stronza di mia madre con … il suo nuovo compagno?! Wow … mia madre non era solo stronza, ma anche puttana … lo aggiungerò alla lista delle cose di cui non me ne fotte un cazzo. Senza dire nulla, salii in camera. Non volevo dirle niente,l’avrei solo fatta incazzare e poi avevo altro a cui pensare. Andai in bagno e iniziai a spalmare la leocrema,sperando che avesse un effetto miracoloso. Ok,ci stavo sperando troppo, ma non so come funzionò. Non sentivo più alcun dolore. Quel pomeriggio sarei dovuta andare in palestra a conoscere il nuovo coach. Chissà,forse era un vecchio ginnasta pensionato senza una vita sociale che si è ritirato per motivi sconosciuti, o perché no,un bel ragazzo. Iniziai a prepararmi. Indossai la tuta della palestra,presi il body, i paracalli e un asciugamano. Presi l’I-Phone e uscii aspettando Payson.
Payson Keeler,perfetta e competitiva. Ha passato un brutto periodo dopo l’infortunio al ginocchio,ma si è riuscita a riprendere ritornando ad allenarsi. Lei è la mia migliore amica,la conosco da quando a 4 anni ho messo piede in questa palestra. Appena arrivò,l’abbracciai. Avevo bisogno di parlare con lei e raccontarle ciò che mi era successo. Lei sapeva che venivo picchiata da molto tempo,e lei difatti voleva coinvolgere la polizia. Ma io non volevo che lo sapesse nessuno … sarebbero peggiorate solo le cose.
-Hey, non ci vediamo da ieri sera,lo so che ti sono mancata tantissimo ma … hey,piangi?Cosa è successo Alex?- disse preoccupata.
-Niente Pay … oggi è successa una cosa stranissima- dissi singhiozzando.
-Oh no … ancora loro?Ma perché non dici niente?Contatta la polizia …-
-No -la fermai-non posso chiamare la polizia … peggioreranno le cose … - dissi asciugandomi le lacrime.
-Ma non puoi andare avanti così … ti stanno torturando e guarda -disse indicando i lividi- ti picchiano lasciandoti macchie viola su tutto il corpo-.
-Lo so … ma non posso farci niente,loro non smetteranno di picchiarmi … devo solo resistere-.
-Alex,sei la ragazza più forte che io abbia mai conosciuto,nonché mia migliore amica. Ci sarò sempre per te e per qualsiasi cosa,conta su di me … dai su basta piangere,pensiamo ad altro. Curiosa di conoscere il nuovo allenatore?-.
-Abbastanza … lo immagino vecchio,pieno di rughe e senza capelli … un vero e proprio cesso ambulante-. Dissi facendola ridere.
-Ma dai! E se ci capita un bel ragazzo?Chissà nascerà un nuovo amore?-. disse con troppa enfasi.
-Si certo,quando gli asini voleranno e Ed Sheeran mi sposerà-.


Arrivammo in palestra giusto in tempo. Ci preparammo, indossammo il body e mi truccai un po’. Appena io e Payson entrammo in palestra,vedemmo il nuovo allenatore. Dire che era bello,era un offesa. Era molto di più. Era biondo, occhi azzurri,fisico perfetto ma … aveva un viso familiare,mi ricordava qualcuno. Appena arrivarono anche Kalyie e Lauren, l’allenatore si presentò.
-Salve a tutti,sono il vostro nuovo allenatore. Il mio nome è Sasha,Sasha Horan. Vi aiuterò a cercare di migliorare e farvi arrivare alle Olimpiadi. Credo di essere all’altezza del compito,essendo stato campione di ginnastica artistica maschile. Se avete dubbi o domande,sono a vostra completa disposizione-. Disse rivolgendo uno sguardo a Lauren,che aveva alzato la mano.
-Cosa vuoi chiedermi… ehm come ti chiami?- chiese.
-Sono Lauren Tanner-. Disse con un sorriso.
-Bene,Lauren,qual’é la tua domanda?-.chiese ricambiando un sorriso.
-E’ sposato?-. disse provocando risate da parte di tutte noi. Lauren era così:simpatica e energica.
-No … ma ho un figlio-. Rispose divertito.
-E’ carino?-. chiese curiosa.
-Te lo presenterò ma ora, se non ci sono altre domande,possiamo iniziare l’allenamento-. disse.

Il primo attrezzo fu la trave. Ero felicissima perché era il mio attrezzo di punta,il mio preferito.
La prima a salire a trave fu Lauren. Sexy,bionda … davvero bella . Può sembrare una snob,ma è dolce e gentile.. Sulla trave era così aggraziata,davvero  impeccabile. La seconda a salire a trave fu Kalyie, campionessa nazionale. Nonostante il titolo non si è montata la testa e continua a commettere errori come noi. E’ molto volenterosa e testarda,molto simile a me. Entrambe le conosco da quando eravamo piccole,come con Payson. Abbiamo sempre fatto il percorso di ginnaste tutte e quattro insieme e non siamo mai state competitive tra di noi,sapendo che eravamo tutte allo stesso livello. Dopo Kalyie,toccò a me. Feci l’entrata a squadra e salì in verticale. Scesi eseguendo un perfetto arabesque. Feci qualche passetto indietro ed eseguii la rovesciata avanti senza mani con arrivo un perfetto sagittale. Feci poi il saldo dietro e per uscita un doppio avvitamento. Appena terminai l’esercizio mi si avvicinò il coach.
-Tu hai ottime potenzialità per arrivare ad altissimi livelli … come ti chiami?-. chiese con un sorriso.
-Alexis,Alexis Jons-. Risposi ricambiando il sorriso. Ero un po’ imbarazzata … spesso ricevevo complimenti del genere, ma non da un atleta importante.
-Bene,Alexis, a quanto vedo la trave è il tuo attrezzo di punta,giusto?-. mi domandò.
-Esattamente,è il mio attrezzo preferito-. risposi.
-Continua così e avrai buone possibilità di andare alle Olimpiadi-. Mi disse ancora.
Wow. Io alle Olimpiadi. Il mio sogno. Forse non è così irraggiungibile.
-Grazie-. Risposi con un sorriso a 32 denti.
Finita la trave,iniziammo il corpo libero. La più brava era Payson. Appena partì la musica,lei incominciò ad eseguire l’ enjambé con cambio e in successione un enjambé cambio ad anello. Eseguì poi rondata flick,flick senza mani e un doppio salto all’indietro e terminò con una spaccata frontale. Era davvero bellissima. Lei mi ha visto piangere nella mia mano, fragile che poteva uccidermi stringendomi un po'. E poi mi ha visto con la forza di un aeroplano prendere in mano la mia vita e trascinarla in salvo. Lei che mi ha insegnato  i sogni e l'arte dell'avventura, lei che crede nel coraggio e anche nella paura. A te che sei la miglior cosa che mi sia successa. Grazie Payson.

Appena finite le quattro ore di allenamento, io e Payson ci avviammo negli spogliatoi per farci una doccia..
uscimmo dalle docce con un asciugamano avvolto in torno e con i capelli bagnati,dirette nello spogliatoio.
-Hey Alex!Pay!- mi chiamarono Kaylie e Lauren.
-Ciao Kaylie!Ciao Lauren!-. Dissi voltandomi mostrando un sorriso..
-Stasera usciamo?Ci divertiamo un po’ -disse Lauren.
-Certo- rispose Payson- a che ora?-
-Verso le 9.30…vestitevi eleganti che vi portiamo in discoteca-. Disse Kaylie.
-Perfetto –risposi- a stasera allora!-.
Ci voleva proprio una serata con loro,senza pensieri,così per divertirci e dimenticarmi per una buona volta quella giornata.Io e Payson uscimmo dagli spogliatoi e ci avviammo verso casa sua. Quella sera sarei rimasta a dormire da lei,tanto mia madre non se ne sarebbe accorta e poi aveva di meglio da fare. Ma non volevo comunque pensarci tanto,sapevo che era inutile arrabbiarsi per una cosa così frequente. Quindi lasciai passare quei pensieri. Le strade erano illuminate da dei lampioncini,erano solo le sei del pomeriggio e il sole già era tramontato. La casa di Payson non era tanto distante dalla palestra,quindi potevamo arrivarci a piedi. Girato il vicoletto,percorremmo un po’ di giardino fino ad arrivare alla porta di casa sua. Bussammo ed  ad aprirci venne sua madre.-Ciao,Alex!Sono felice di rivederti- disse la madre di Pay.
-Buonasera,Kim. E’ vero, è da tanto tempo che non ci vediamo.Ho avuto molto da fare con i corsi di recupero e il lavoro.- risposi.
Mi sorrise-Sei comunque sempre la benvenuta … resti a dormire?Mio marito è fuori per lavoro,quindi potete stare tranquille e ….-.
-Veramente -la interruppe Payson- noi avevamo intenzione di andare in discoteca stasera,sai mamma… siamo state invitate da Kalyie e Lauren per svagarci un po’…-
-Okay…- sospirò- ma ad una condizione. Dovrete divertirvi sul serio,perché so che in questo periodo entrambe siete molto stressate per le Olimpiadi,quindi andate a prepararvi-.
-Grazie- cinguettò Payson ormai felicissima- stasera c’è da divertirsi- mi sussurra Pay.
Payson non era il tipo da discoteca,e inoltre raramente usciva, poiché preferiva starsene su un divano con popcorn a vedere un film strappa lacrime. Io,invece,sono l’opposto. L’unico giorno in cui non è esco è il mercoledì,per via del lavoro. Spero solo che Payson non abbia il coprifuoco,se no sono fottuta.

-Non capisco perché ti ostini tanto a farmi indossare questo vestito- disse Payson con non chance.
-Ma sei stupenda,ed hai un bel fisico. Poi ricordi quello che mi hai detto? “Stasera c’è da divertirsi”-dissi imitando la sua voce.
-Ma non sfottermi … non posso uscire con dei jeans e un felpone?- disse supplicandomi.
-Non fare il maschiaccio,Pay!Quel vestito è perfetto- e lo era davvero. Era di un blu elettrico,con una scollatura a cuore e della stoffa che le scendeva fino alle ginocchia. Richiamava molto i suoi occhi. A volte la invidiavo,era così fottutamente bella e perfetta,senza alcun difetto,o forse si. Payson era perfetta e non lo sapeva. Molto insicura,non solo con se stessa,ma anche con gli altri. Aveva sofferto molto,ha avuto una vita abbastanza difficile e ha avuto molta difficoltà a fidarsi delle persone. Come me. Siamo così diverse eppure così vicine,come se un qualcosa ci legasse . Senza lei sarei completamente vuota.
-Alex…- disse Pay interrompendo i miei pensieri- devi assolutamente metterti questo vestito-. Disse indicandomi un abito davvero carino,bianco e corto con degli strass sul corpetto e con una scollatura lungo il fondo schiena. Era davvero stupendo.
-Ma…-
-Niente ma, è perfetto per te!Ora non c’è tempo,vai a cambiarti,sbrigati!-disse. Vorrei tanto avere la sua allegria,che proprio non riesco a capire da dove la prende.


Appena uscii dal bagno,Pay mi guardava a bocca aperta. Ma che cazz…?!
-Alex,ma…ma sei bellissima!No,ma che ne hai fatto della mia migliore amica?-
-Pay,non dire stronzate e andiamo a quella cazzo di discoteca- dissi fredda,traballando sui tacchi.
-Come siamo fredde stasera,ho fatto solo un complimento … -. Disse dispiaciuta.
 -Scusa … sono un po’ incazzata dopo quello che è successo oggi-. Dissi cercando di trattenere le lacrime.
-Alex,una cosa sola:manda a fanculo quei 5 stronzi,e per stasera cerca di non pensarci e di divertirti-.
-Eccola,la mia migliore amica signori e signore e chiunque a faccia soffrire,se la vedrà con me-. Dissi facendola ridere come non mai.
-Ti amo un casino- disse Pay abbracciandomi.
-Si … anche io, m-ma così mi stritoli- sussurrai facendo una finta smorfia dal dolore.



-Finalmente1Ce ne avete messo di tempo- disse Pay che ormai era arrabbiata fino alle punte dei capelli.
-Scusa,Pay,Lauren era indecisa su cosa indossare-disse Kalyie con un sorriso.
-Dai,su Pay non è successo niente … godiamoci la serata-. Disse Lauren alla guida della Jaguar. Certo che i suoi erano davvero ricchi.
-Dai metti in moto e andiamo- disse Kalyie.
-Ok,ma stiamo calme,eh- disse Lauren prendendola in giro e accendendo il motore.
Dopo circa 20 minuti,arrivammo al locale. Era davvero carino ma anche se erano solo le 11.20,la gente già iniziava a dare in numeri. Bene.
Avevo già perso le altre,non era un buon segno. Ma sinceramente,non me ne fregava tanto. Mi avviai verso il bancone con l’intenzione di ubriacarmi fino a stare male. Si,volevo dimenticarmi quella giornata che non finiva più.
-Del vodka alla pesca,per piacere- dissi forse con troppa dolcezza al ragazzo dietro al bancone. Appena si voltò,il mondo mi cadde addosso in un secondo. Non poteva essere lui. Appena i nostri sguardi si incrociarono,incominciai a tremare sperando che non iniziasse a picchiarmi davanti a tutti.
-Bene bene,Jons … non pensavo uscissi a quest’ora,torna a casa che la mammina ti sta aspettando-. Disse cominciando a prepararmi quello che gli avevo chiesto.
-Parla per te stronzo biondino e non scocciarmi anche ora perché mi sono rotta i coglioni di vivere questa vita. Mi sono rotta i coglioni di essere picchiata,mi sono rotta i coglioni di inseguire un sogno quasi irraggiungibile,mi sono rotta i coglioni di lottare per una stupida malattia,mi sono rotta i coglioni di vedere mia madre che si scopa un uomo diverso al giorno e soprattutto mi sono rotta i coglioni di non poter vedere mia sorella,l’unica che mi riusciva a dare un sorriso- parlavo ormai con il volto rigato dalle lacrime tra un singhiozzo e un altro e quella durezza che avevo ormai creato da tempo l’avevo persa del tutto. Niall mi fissava come se ora potesse comprendere ciò che provavo. Ma cazzo stavo facendo? Mi stavo davvero confessando con un ragazzo che conoscevo solo perché mi picchiava?Wow dovevo essere proprio disperata.
-Mi … dispiace … io,beh non lo sapevo … - disse sincero.
-Come se potesse cambiare qualcosa,continuerete a picchiarmi come sempre,ma sai che ti dico?Non me ne frega più un cazzo. Ormai è finita.-dissi ormai stanca,stanca di tutto.
-Tu non capisci …  non puoi capire- disse con un mezzo sorriso avvicinandosi a me-non è finita e un giorno saprai perché l’abbiamo fatto,ma ora ti va di parlarne con me e di ricominciare tutto da capo?- disse sincero.
Lo fissai per un attimo … fosse davvero sincero? Ma tanto cosa avevo da perdere,non avevo più nulla.
Presi il vodka alla pesca e lo buttai giù in un colpo solo. Sapevo che mi sarei pentita amaramente per ciò che stavo per fare
-Okay … ciao, sono Alexis Jons, ho 16 anni e questa è la mia vita …- Ce ne andammo da quel posto e andammo in uno sgabuzzino per avere un po’ di pace.
Gli parlai nei minimi dettagli della mia vita di merda. Gli parlai di mia madre,di mia sorella,della mia migliore amica,di mio padre,della mia malattia e dei vari cambiamenti che ho fatto …
-Prima mi avevi detto che ti eri rotta i coglioni di non poter inseguire il tuo sogno … beh,se posso sapere,qual’é il tuo sogno?- disse curioso.
-Le Olimpiadi …- sospirai.
-Olimpiadi?-mi guardò accigliato
-Già … sai, è il mio sogno da quando avevo quattro anni,anche se ero piccola, ero molto decisa e avevo le idee chiare. - dissi con un briciolo di speranza.
-Quale sport?-chiese.
-Ginnastica artistica … vado alla The Rock e pago lavorando in una squallida pizzeria,poiché non posso permettermelo- dissi con un velo di tristezza.
-Il tuo nuovo allenatore è Sasha Horan?- domandò ancora.
-Si … come fai a saperlo?- chiesi cercando di capirci qualcosa.
-Lui … ecco,è … mio padre-. Oh merda.


SPAZIO D’AUTRICE
Saaalve! Finalmente l’ho scritto e non è corto *si fa l’applauso da sola*  HAHAHHAHAH comunque spero vi sia piaciuto e detto questo mi dileguo :3 byeeeeeeeeee –Ale.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chi l'avrebbe mai detto? ***


CHI L’AVREBBE MAI DETTO?

-C-cosa?T-tuo padre è Sasha Horan?-lo fissai per circa 2 minuti. Effettivamente si somigliavano molto. Entrambi biondi,occhi azzurri … ma come era possibile che tra tanta gente proprio lui era il padre? Il mio coach? Mi fissava anche lui,abbastanza sorpreso,poi mi sorrise.
-Così anche tu sei una di quelle riccone sfondate ancora bambine e figlie di papà che per realizzare il proprio  sogno sono disposte a pagare decine di migliaia di dollari?-
Scoppiai dalle risate – ma per chi cazzo mi hai presa?Io una riccona?Ma se per vivere lavoro facendo la fattorina delle pizze … Niall, io sono povera e non so come faccio a pagarmi la palestra con quello che costa … bambina poi? Sono dovuta crescere in fretta e in poco tempo ero già abbastanza matura … i leccalecca si sono trasformati in sigarette, la coca cola in vodka,i pomeriggi sull’altalena in sabato sera devastanti, i baci in sesso e le ginocchia sbucciate in cuori infranti-sospirai alle ultime parole- sono cambiata e sono diventata anche più forte. Quando mi avete iniziato a picchiare, ero devastata,e lo sono ancora,perché so che questa storia non è ancora finita.-dissi e scoppiai ancora una volta in lacrime davanti a lui. Non mi importava se mi avrebbe continuato a picchiare,in quel momento avevo bisogno di sfogarmi. Improvvisamente sentii le sue braccia circondare i miei fianchi . Un abbraccio. Niall Horan ,che fino a ieri mi picchiava,mi stava abbracciando. Un abbraccio che durò pochi secondi,ma lungo. E bello.
Appena si staccò,mi guardò intensamente con quegli occhi che facilmente potevo confondere con l’oceano. Mi asciugò le lacrime e mi sorrise.
-Non piangere,sorridi che quando sorridi sei bellissima e volevo chiederti scusa se per tutto questo tempo ti abbiamo tormentata,ma credimi c’è una motivazione-. Disse tenendomi per mano. Quello doveva essere un sogno … Niall mi ha appena detto che ero bellissima? Che razza di sogno era mai questo? Ma ora  la mia domanda era un’altra.
-Qual’é la motivazione allora?Perché mi fate del male?Perché mi tormentate?-dissi ormai senza più forze. Le lacrime uscivano da sole,senza fermarsi più.
-Io … io non posso dirtelo,mi dispiace. Ma credo che per un po’ non ti daremo più fastidio,non chiedermi il perché-disse tornando serio.
C’era qualcosa che non andava in quello che diceva. Vedevo la paura nei suoi occhi,quindi decisi di non chiedergli il motivo e di parlare d’altro.
-Comunque- dissi- sono le due di notte,è da più di tre ore che parliamo rinchiusi in questo sgabuzzino … che ne dici di andare di là a bere qualcosa?-
-Mi sembra un ottima idea … dai,offro io.-
-Stronzo,tu ci lavori qui-.
-Ah lo so,infatti me lo offro,tu te lo paghi- disse sorridendomi.
-No caro,me lo offri altrimenti ti do un calcio nelle palle che non dimenticherai mai-dissi ricambiando il sorriso.
                                                                                   ****

Appena arrivammo al bancone, la situazione era peggiorata. Vedevo ragazze che ballare sui tavoli e che si strusciavano vicino ai ragazzi. Erano davvero drogate.
-Hei ti va di ballare?- mi disse lui,dopo il terzo bicchiere.
-Certo bello- dissi cercando di imitare alla perfezione l’accento italiano. Forse ero un pochino ubriaca.
-Sarebbe un si?- domandò sorridendomi.
Annuii e scendemmo in pista.
Iniziai a muovermi a tempo sulle note di One Day,canzone adatta alla situazione.
La pista era illuminata dalle luci stetoscopiche e illuminava i nostri volti. Eravamo vicini … forse un po’ troppo . Ma non me ne fregava, volevo solo divertirmi. Mi avvicinai ancora di più a lui sentendo il suo profumo . Infondo Niall era un bel ragazzo e molto,ma molto, infondo anche gentile.
Poi il mio sguardo incrociò in lontananza due occhi nocciola, quegli occhi che mi facevano impazzire,quegli occhi che trasmettevano sicurezza e che allo stesso tempo odio: i suoi occhi,gli occhi di Zayn.
Incominciai a non sentire più le ginocchia … avevo paura,e anche tanta. Mi guardava,come se tentasse di decifrare il mio sguardo,come se tentasse di capire che cosa mi turbasse. Si stava avvicinando, ma io presa dal panico iniziai a correre,cercando di trovare le altre e andarmene al più presto da quel posto. Mi voltai per guardare Niall un ultima volta e mimai un “grazie” con le labbra. Quella giornata non sarebbe più finita.
                                                                       ****
NIALL’S POV.
Non capii quel suo atteggiamento finché non vidi Zayn alle mie spalle e sembrava … arrabbiato?
-Che cazzo stavate facendo?Sai che non puoi dirle niente … anche se il capo ci ha detto che per il momento possiamo lasciare in pace,questo non ti autorizza a ….-
-Fermati un attimo Zayn- dissi fermandolo- proprio per questo voglio cercare di capire che cazzo centra il capo con Alex … lei è così dolce e innocente,non ti sembra che in questi anni l’abbiamo trattata un po’ da merda? – Volevo farlo ragionare. Zayn diceva di nutrire un odio profondo per la ragazza,ma io sapevo che in realtà aveva paura che gli poteva dare del filo da torcere,infondo Zayn non rivelava mai i suoi sentimenti,era solo geloso. Poi nascondeva molte cose.
Sospirò- certo,ma ti sei dimenticato di quello che mi ha fatto quella stronza?Mi ha rovinato la vita …-disse con tono arrogante.
-E tu le stai rovinando la vita,lo sai? Abbiamo parlato a lungo io e lei,e credo che non si merita tutto questo … ha una vita molto difficile,credo che dovresti conoscerla per capire- dissi cercando di farmi capire,poiché eravamo ancora sulla pista da ballo e non si sentiva molto poiché la musica era molto alta. Zayn corse verso la ragazza non badando alle mie parole,d'altronde Zayn non avrebbe capito un emerito cazzo.
                                                                          ****
ZAYN’S POV.
Correvo cercando di trovarla,ma era come sparita. Non la conoscevo affatto,forse Niall aveva ragione,ma era comunque una stronzetta. Lei di dolce e innocente non aveva un cazzo,aveva solo un bel faccino,ma niente di più. Eppure non so perché,ma m’importava conoscere la sua storia … ero curioso di poterla conoscere affondo. E se Niall avesse ragione? E se lei fosse davvero una brava persona? Forse da quando l’abbiamo iniziata a tormentare è cambiata … forse non è più la solita troietta,forse c’era del buono in lei.
La trovai su una panchina non molto distante dal locale … si accarezzava i lunghi capelli,mentre delle lacrime ricadevano lungo il suo volto.
-Alexis Jons che piange … deve essere successo qualcosa di grave- dissi cercando di capire quella sua reazione.
Sobbalzò prima di scattare in piedi- I-io non s-sto p-piangendo … mi è entrato qualcosa nell’occhio-disse singhiozzando.
-Jons,questa è la scusa più vecchia che abbia mai sentito … aggiornati- dissi ridacchiando.
-N-non p-picchiarmi ti prego,almeno non stasera-disse tremando come una foglia. Ok,forse mi faceva un po’ tenerezza … non era più la ragazza dell’anno scorso,non l’avrei mai detto,ma Niall aveva ragione … non era più lei.
-Hei,tranquilla … voglio solo sapere perché piangi,tutto qui …- dissi cercando di essere il più dolce e possibile. Alle mie parole lei si mi se a ridere,ma … perché rideva?
-tu che vuoi sapere perché piango … Zayn Malik,colui che mi odia più della sua stessa vita, vuole sapere i cazzi miei … questa giornata fa veramente schifo!Ah una domanda … cosa cazzo te ne fotte se piango o meno?-disse cercando di trattenere le lacrime,ma con scarsi risultati.
-Vuoi la verità?Non lo so … ti ho visto parlare con Niall e … - mi fermai … cazzo stavo dicendo?
- … e cosa? Non ti preoccupare,uscirò fuori dalla vita di tutti,stavo solo parlando con lui,è stato l’unico che ha parlato con me … lui è stato l’unico a dirmi “Andrà tutto bene,le cose si aggiusteranno”. Lui è l’unico che ha capito veramente come sono, e non come te che volevi solo portarmi a letto. Ma ormai è finita … non ho più niente,né una casa,né un lavoro stabile … solo un sogno,un sogno che non so come cazzo si può avverare,un sogno in cui neanche io ci credo … sono talmente stanca di questa vita che ora ne parlo con l’ultima persona che potrebbe capirmi …tu. –
Ero rimasto senza parole … vedevo il suo volto in lacrime,non meritava tutto questo. Di sicuro per lei ero uno stronzo,ma lei non poteva sapere. O almeno,non ora.
-Sai,io e i ragazzi abbiamo un appartamento … se ti va, e se prometti di non fare cazzate,potresti stare da noi per un po’-.
-C-cosa?Mi stai prendendo in giro?!Fino a pochi secondi fa mi credevi una stronza,non voglio farti pietà,per piacere - disse lei calmandosi.
-Non preoccuparti,ti credo ancora una stronza-sghignazzai- e non mi fai pietà,vorrei solo aiutarti e magari,in un futuro lontano,essere …. Insomma,amici.-
Volevo assolutamente sapere cosa centrasse il capo con lei … c’erano in ballo molte vite e quello ci manovrava come marionette … poteva tagliare i fili quando gli pareva e uccidere delle persone a noi care … l’ho sperimentato io stesso.

POV’S ALEX.
Spalancai gli occhi a quella affermazione. Voleva davvero essermi amico?Lui?Dopo quello che mi ha fatto passare?
Non sapevo se essere felice o spaccargli il naso,ero paralizzata e feci la mia tanto amata faccia di cazzo,sovrastata logicamente dalle lacrime. Ormai scendevano da sole e alcune volte non me ne rendevo conto. Mi portai le ginocchia al petto per coprire gli occhi gonfi,perché non volevo che mi vedesse debole,inoltre sembravo un panda appena uscito dallo zoo.
Improvvisamente sentii un calore improvviso,mi fece sobbalzare e provare sensazioni … strane. Sentivo la pelle d’oca, volevo solo fermare il tempo in quel momento e rimanere lì,in quel caldo abbraccio,per sempre. Anche se sapevo che quell’abbraccio era solo per farmi smettere di piangere e perché facevo pietà,non m’importava: ero stanca e ubriaca, e il giorno dopo avrei di sicuro dimenticato tutto.
-Ok … per questo gesto,forse è vero … faccio davvero pietà- ironizzai.
-Beh,si … forse è così … o forse no-disse con la sua voce calda.
-Cosa vorresti dire?-
-Niente,cazzo … lascia stare. Allora vieni con noi?- disse riprendendo la sua durezza.
-C-certo-
-Avverti tua madre?- chiese.
Scoppiai a ridere. Mi guardò abbastanza stranito.
-Dovrei prenderlo per un no … -
-Esattamente- dissi mostrandogli un sorriso sincero.
Mi fissò per un paio di secondi,che però a me sembrarono durare un eternità .Mi persi nei suoi occhi cioccolato fuso contornati da folte sopraciglia,ma riuscii ad intravedere un filo di tristezza in essi. Qualcosa lo tormentava e la mia curiosità cresceva sempre di più. Volevo conoscerlo meglio,ecco tutto.
Ci incamminammo verso il locale,mantenendoci distaccati.
Dopo quella chiacchierata,non avevamo aperto altri discorsi,solo sguardi e occhiate a vicenda.
                                                                            ****
Appena fuori il locale,vidi Liam,Harry,Louis e Niall abbastanza … ubriachi. Avvertii le ragazze che sarei stata con loro. Payson era molto preoccupata,perché lei era l’unica che sapeva cosa mi facevano,ma l’avevo rassicurata ,tanto a casa di mia madre sarebbe stato peggio.
Durante tutto il tragitto,Louis urlava che avrebbe trovato una cura contro il cancro,Liam diceva di essere il fratello del suo cane,Harry pretendeva rispetto perché si credeva il figlio di Leonardo Di Caprio (cosa assolutamente impossibile) e poi c’era Niall,l’unico che si salvava … stava semplicemente mangiando un panino. La cosa strana era che quello era il 4 in 5 minuti. Erano davvero buffi e per tutto il tragitto verso casa ho cercato di trattenermi dal ridere,ma con scarsi risultati.
                                                                          ****
Dopo circa mezz’ora di macchina,arrivammo davanti a quella che doveva essere la casa di Harry.Era buio e non vedevo niente,ma si riuscii ad intravedere un immenso giardino sul davanti. Tirava poco vento,ma il clima era davvero freddo,tra l’’altro erano anche le 4 di notte.
Harry doveva essere uno dei soliti figli di papà,ma non glielo chiesi. Non volevo dormire per strada e tantomeno in quel quartiere sperduto di Londra.
Appena uscita dalla macchina,come al solito,feci una delle mie figure di merda e prima, che potessi cadere,Niall riuscì a prendermi giusto in tempo.
-Grazie,Niall -dissi facendogli un sorriso sincero.
-Di niente,Alex … ho solo salvato il tuo culo ritardato,che fra l’altro non è niente male-.
-Stronzo di un pervertito- detto questo gli diedi un calcio nei gioielli. E già,anche alle 4 di notte sapevo essere una bastarda. Lui però era … diverso.Certo,era sempre il solito pervertito,ma era più se stesso,non più il ragazzo duro che mi tormentava ogni giorno solo per piacere personale. Non potevo di certo perdonarlo dopo quello che mi ha fatto, ma forse col tempo riuscivo a cambiare idea.
I ragazzi,vedendolo piegato in due dal dolore,scoppiarono a ridere e io con loro. Tutti ad eccezione di Zayn,che continuava a fissarmi pensando a chissà cosa.
                                                              *****
Appena entrai in quella che doveva essere la villa di Harry, strabuzzai gli occhi. Era davvero ricco quel ragazzo. Il salone era immenso,con l’arredamento moderno e un lampadaio di cristallo poco appariscente. Dalla vetrata spiccava la piscina sul retro e l’acqua,con i raggi della luna,era stupenda.
Sbadatamente,mi feci scappare un “wow”.
-Prima regola:non toccare niente. Tu rompi,tu paghi. Seconda regola:le nostre camere sono off limites e terza e ultima regola, NON DEVI ASSOLUTAMENTE TOCCARMI IL GATTO.-
Aveva appena detto … gatto?
-Gatto?Hai un gatto?- chiesi sorpresa.
-Si,è mio e di Lou … si chiama Carota- disse con fierezza.
-Se ci tocchi Carota, sei spacciata Jons.- aggiunse Louis abbastanza serio.
Ma stiamo scherzando?Un gatto? Oh beh, se prima li ritenevo strani,ora li considero peggio.
-Vabene,non ve lo tocco il gatto … comunque sia,ho portato le mie cose … dove dormo?-. chiesi a Harry.
-Dormirai nella stanza degli ospiti al secondo piano-.
Annuii e presi la mia valigia. L’avevo presa dalla macchina di Lauren prima di andare in macchina dei ragazzi,poiché quella notte dovevo andare a dormire a casa sua.
Non so perché ho accettato l’invito degli stronzi,forse perché ero veramente disperata e non volevo tornare a casa di mia madre.

Salii le scale e andai nella camera che mi indicò Harry. Era davvero carina,molto grande, con le pareti variopinte . C’era un enorme vetrata con fuori una terrazza che collegava anche altre camere. Appena posai la valigia, aprì il balcone e uscì per prendere una boccata d’aria. Era bellissimo e da lì si vedeva tutta Londra. Mi accomodai sul dondolo e rimasi lì a fissare il panorama mozzafiato,pensando ancora a quei meravigliosi occhi che mi fissavano pochi minuti prima.



SPAZIO D'AUTRICE
Scusate per il ritardo... ma ho avuto da fare con la ginnastica,perché ta-daaaaaaaaaaaaan sono una ginnasta! Lol
Ecco perché nella storia ho scritto che Alex é una ginnasta,ma ci sarà un colpo di scena che nessuno si aspetta. Inoltre, dovete sapere che c'é un motivo se Zayn e i ragazzi hanno tormentato per tanto tempo Alex,ma questo lo scoprirete nel prossimo episodio ASHUAASHUA Detto questo,mi dileguo,un bacio azzeccoso a tutti -Ale

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I CAN'T BELIEVE. ***


I CAN’T BELIEVE.

Erano passati ormai 10 minuti da quando mi ero seduta su quel dondolo ed ero riuscita a ricordarmi tutto quello che mi era capitato in quella settimana.
Quelle parole mi stavano logorando dentro.

L'ennesimo 'insulto', l'ennesimo errore, l'ennesima cazzata.
Era possibile che non ne combinassi mai una giusta?
Qualunque cosa facessi, si rivelava inutile.
Qualunque cosa dicessi, si rivelava stupida.
Qualunque cosa cercassi di aggiustare, veniva distrutta ancora di più.
In fondo, tutto ciò mi rispecchiava: ero inutile, stupida, distrutta,.
Cosa sono io per meritare ciò? Una delle tante vittime di Dio?
Uno dei miei problemi: penso troppo.
Come rimediare?Se non penso,non parlo e se non parlo non penso.
Ok,sto esagerando con i pensieri.
Sono uno scherzo della natura,credo.
Mentre agli altri dona fascino e bellezza,a me mi tocca il dono dello sputtanarmi da sola,e sono fantastica in questo.

Odio me stessa.
Odio il fatto di odiarmi.
Odio non essere amata.
Odio l’essere picchiata senza motivazione.
Odio la mia vita.

Mentre elaboravo i miei pensieri filosofici,non mi accorsi della figura alta dagli cielo dietro il dondolo.
Appena lo vidi ,sobbalzai e,conoscendolo, ebbi paura di quello che poteva farmi.
Mi alzai di scatto e corsi lungo il terrazzo seguita a ruota da lui.
-Aspetta Alex!-gridò lui.
Non lo ascoltai e mi ritrovai di fronte la piscina che avevo intravisto prima.
Scesi le scalinate e scoppiai in uno dei miei soliti pianti. Ormai era il mio hobby per eccellenza.

-Louis … t-ti p-prego non p-picchiarmi- dissi singhiozzando.
Lui mi guardò e poi scoppiò a ridere … mi stava prendendo in giro?
-Alex,non voglio picchiarti … voglio solo parlarti- mi sorrise.
Lo guardai incredula e poi iniziai a proferire parola– I-io non capisco … prima mi picchiate, poi mi invitate a casa vostra, e poi fate di tutto per essermi vicini … che razza di scherzo è?Perché lo fate? C’è qualcosa sotto?- dissi ormai stanca guardandolo fisso negli occhi. E devo dire che se Louis non fosse così stronzo … NON PENSARLO IN QUEL MODO.
Bene … ora ho anche una vocina interiore. Mi serve uno psichiatra.


Lui non rispondeva e questo mi fece capire che c’era qualcosa che non potevo sapere.
Perché nessuno me lo dice?
Cos’è che non posso sapere?
E soprattutto che centro io in tutto questo?

-Alex … in realtà non lo so nemmeno io,o almeno lo so,ma non posso dirtelo … è complicato. In questa faccenda centriamo tutti noi,per un unico motivo:tu. Ma non sappiamo con certezza la motivazione, e non possiamo dirtela. Rischiamo molto.- disse improvvisamente.
-Quindi … voi in realtà,per tutti questi anni,non volevate picchiarmi di vostra volontà?-chiesi.
Sospirò- Non ne abbiamo mai avuto motivo nei tuoi confronti … credo solo che ti abbiamo trasformato in una persona che non sei . Andiamo, tu non eri una puttana,la Alex che conoscevo era popolare e se ne strafotteva di quello che pensava la gente …eri fantastica,gentile e solare con tutti, ora invece sei diventata indifesa,così piccola …ma siamo stati noi a trasformarti in una persona orribile …-si fermò e mi accarezzò la guancia- in qualche modo mi ricordi una persona che da tempo non c’è più, la mia ragione di vita … la mia piccola Charlotte-.
Lo fissai e notai che gli era scesa una lacrima.
Sapevo di Charlotte.


POV’S LOUIS
Charlotte … quanto mi mancava.
Quel gran figlio di puttana chissà che le ha fatto. Tutta colpa della nostra ingenuità,abbiamo messo in pericolo anche la vita di Alex.Ricordo ancora quella chiamata.


Eravamo tutti e cinque insieme e stavamo aspettando le pizze che avevamo ordinato.
Quella sera,avremmo mangiato tutti a casa di Harry,poiché Sam,la sorella,era uscita con le amiche. Era una serata di soli uomini. Zayn sembrava ... perso,con lo sguardo nel vuoto. Gli andai vicino gli poggiai una mano sulla spalla e gli chiesi cosa non andava. Lui mi guardò triste e stava per parlare,quando improvvisamente squillò il telefono. Poiché nessuno rispondeva,andai io.
“Pronto?”
“Ciao,Louis. Sono il tuo peggior incubo.”
Gelai sentendo quelle parole “Chi è?” chiesi allarmato.
“Tu e i tuoi amici sarete i miei bersagli,”
“Cosa?!Tu sei pazzo,amico … noi non faremo niente di tutto ciò”.
I ragazzi mi fissarono scioccati non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.
“Finché non farete come vi dico io,le persone a voi più care sono in pericolo. Ho in ostaggio Charlotte Tomlinson,Sam Styles,Safaa Malik e Valery Horan. Se non fate come vi dico io,non le vedrete per un po’ di tempo”.
Sbiancai in volto. Oh Cristo,cosa sarebbe successo?
Misi giù la telefonata e rivolsi uno sguardo ai ragazzi con il volto stracolmo di lacrime. Eravamo fottuti.



Zayn lo sapeva e non ha detto niente. Quella telefonata avvenne circa 3 anni fa.
 Tre anni che non vedo mia sorella.
Tre anni che non la sento.
Tre anni che non vedo il suo sorriso.
Tre anni che non sento quella risata contagiosa.
Tre anni che soffro.
Tre anni che soffrono tutti.

Quell’uomo non lo conosciamo,siamo solo delle marionette nelle sue mani e abbiamo solo l’unica certezza che le ragazze stanno “bene”.
Ogni settimana riceviamo delle lettere da parte loro,dove ci rassicurano e tutto il resto.
Cazzate.
Io so che lei non sta bene,so che quando prende carta e penna lei piange,so che lei trema al solo pensiero di morire … ha solo 15 anni,non ha ancora vissuto. Ma io le ho promesso che l’avrei liberata e che saremmo stati di nuovo i fratelli Tomlinson,quelli “strani”che non hanno genitori e che vivono compensandosi a vicenda.


-Hei Charlie,perché piangi?- chiesi preoccupato.
-A scuola dicono che sono strana perché non ho i genitori e sto sempre con te…-
-Tutta invidia! Chi non vorrebbe un fratello come me? Io sono F-A-V-O-L-O-S-O.-
E fortunatamente,la feci ridere e mi strinse forte e mi sussurò un “grazie”che per me fu tutto.


Mi ricordava lei. Non fisicamente. No,lì non si somigliavano per niente. Ma Alex aveva bisogno di qualcuno che la proteggesse e a quanto pare nessuno ci ha pensato.
Era praticamente indifesa,senza famiglia … mi chiedo solo se …

- Alex, posso farti una domanda?- chiesi curioso.
-Certo,dimmi- disse.
-Hai qualche fratello o sorella che non vedi da tempo?-
Lei mi guardò sorpresa,come se le stessi leggendo il pensiero.
- Ho un fratello più grande di me che non conosco e una sorella piccola che cerco da anni.-
-Come si chiamano?-
-Il nome di mio fratello non lo so,come ti ho detto è più grande di me e ha la sua vita … lui non mi ha mai cercato,quindi è come se non ne avessi uno. Credo che abbia la tua età. Poi c’è mia sorella,la piccola Jenny ,che mio padre mi ha portato via. La mia ragione di vita … è scomparsa. Non so che fine ha fatto,né mio padre né lei. Ma di mio padre non me n’era mai importato,lui mi picchiava e maltrattava. Mia madre lo ha cacciato di casa,perché una volta ha tentato di uccidermi.
Era sempre ubriaco e se la prendeva anche con Jenny. Da come ho capito,mio fratello è fuggito via quando io avevo solo 3 anni. Non lo ricordo affatto, ma è stato un bastardo a lasciarmi sola nelle mani di quella coppia di stronzi. Sono stata male per anni,cercando di sorridere falsamente,non dimostrando di essere debole,cercando di non piangere,ma da quando mi avete iniziato a picchiare e da quando Zayn mi ha utilizzato solo per sesso,sono diventata così … vulnerabile,così fragile. Non mi riconosco-.
Piangeva … la sua vita non è stata facile e non lo è tuttora.
Soffriva tanto,si vedeva,e preso dall’istinto, l’abbracciai .
Non so perché,ma sapevo che sia io che lei avevamo bisogno di quell’abbraccio.
Eravamo entrambi disperati.
Stanchi.
Chissà se un giorno ci perdonerà.
Io non voglio più giocare.
-Louis, ma io cosa centro io in questa faccenda?Insomma,io non ho problemi con nessuno,non ho più una vita sociale … mi spieghi la situazione? E’ da tempo che mi ripetete le stesse cose,ma io continuo a non capire … chi c’è dietro tutto questo? E soprattutto, cosa centro io?-
Io non mi mossi da quell’abbraccio … volevo starle vicino,questa era la motivazione.
Mi staccai e le accarezzai la guancia. Era così calda. Poi iniziai a parlare.
-Alex … anche se so che è inutile,ti chiedo scusa. Scusa se sono stato uno stronzo,scusa se ti ho picchiato senza motivo,scusa se ti ho maltrattato … purtroppo avevo i miei motivi. Tu non mi hai fatto niente. Ma quell’uomo,ci ha minacciato. Ha preso le uniche persone che ci restavano. Hanno preso Charlotte.-
Una lacrima mi rigò il volto,non riuscendo più a trattenerle.
- Cosa?! Louis ma come?Charlotte è stata rapita!Cristo,non hai fatto niente?-disse disperata.
-Cosa avrei dovuto fare? Quell’uomo l’avrebbe uccisa se non l’avessimo dato retta-
-E cosa avete fatto per salvarle?Cosa state facendo Louis?!-
-Torturare te- dissi sussurrandole- ci aveva anche detto di non farne parola con nessuno,che ci avrebbe anche pagato,difatti questo è un vero e proprio lavoro. Ha preso la sorella di Harry, di Niall e di Zayn. Anche la mia piccola Charlotte.-
Era immobile e impaurita. Come biasimarla, ma lei doveva sapere la verità. Lei doveva conoscere le varie motivazioni.
-C-cosa vuole da me?-
-Non lo sappiamo, ma ora stanno bene. Stiamo cercando di rintracciarlo,ma per ora sappiamo solo che ha tentato varie volte di avvicinarsi a te. Ma fortunatamente,noi ti abbiamo protetto … fino ad ora.
Ora non si sta facendo più sentire,ecco perché ora stiamo più vicini a te. Ecco perché stiamo tentando di conoscerti. Noi vogliamo aiutarti,io voglio aiutarti.-
-Louis … h-ho paura…tanta,ti prego non lasciarmi.- disse singhiozzando.
-No,Alex,non ti lascerò da sola neanche un istante.-


Risalimmo le scale,ormai tardi, erano forse le cinque del mattino.
Eravamo arrivati fuori al terrazzo del primo piano e lì ci sedemmo sul dondolo,dove prima l’avevo trovata.
Era stesa affianco a me e  le accarezzavo i capelli.
Si era addormentata.
Improvvisamente, arrivò Harry e mi guardò strano.
- Ma che cazz…?!-
-Sssh,si è appena addormentata-
-Tomlinson,ti starai mica innamorando?-
-No!Solo che abbiamo parlato molto e credo che abbia bisogno di noi… è sola e …-
-… e cosa Lou?-
-Le ho raccontato tutto-
-COSA?!MA SEI IMBECILLE?!-
-Harry,chiudi quella cazzo di bocca. Non urlare ti prego!-
-Ora quello ci ammazza,ne sono certo … e la piccola Sam?La mia Sam!Oh porca troia,Lou!.-
Era come impazzito. Io invece ero abbastanza tranquillo. Avevo in mente un piano geniale.
-Calmati Harry … ho un piano,ma dobbiamo prima calmare le acque … non merita altre sofferenze,ha avuto una vita difficile e ha bisogno solo d’affetto.-
-MA QUALE AFFETTO LOU? E’ COLPA SUA SE SIAMO IN QUESTA SITUAZIONE!-. disse alzando ancora di più la voce. Vidi la piccola Alex muoversi e accoccolarsi ancor di più vicino a me. Era troppo dolce.
-Tecnicamente la colpa è di Zayn… ma comunque sia la voglio aiutare,e ci servirà il suo aiuto per arrivare al capo-Sospirai- è l’unico modo che abbiamo per trovarle,Harry. Fidiamoci di lei, in fondo c’è ancora un parte buona in lei-.
Harry mi guardava come se avessi detto che i suoi capelli non sono ricci,ma poi prese parola.
-Lou,mi fido di te,ma di lei no. Quindi seguirò il tuo buon senso. La lascerò dormire qua finché non sarà finito tutto. Dopodiché non voglio altri problemi … voglio solo la mia piccola Sam-
Senza dire niente,girò i tacchi e se ne andò.
Come me,anche Harry soffriva … voleva bene a Sam,era l’unica rimasta della sua famiglia dopo che i genitori sono fuggiti chissà dove in giro per il mondo,lasciandogli Sam e tutta l’eredità del padre. Non si sa perché se ne sia andato,perché gli abbia lasciato tutti quei soldi … ma Harry non si era mai lamentato, e aveva portato avanti il nome della sua famiglia,crescendo da solo Sam.
Quella bambina era un angelo,uguale al fratello. Aveva due occhi che ti conquistavano sin dal primo momento,dei boccoli biondi e un sorriso che riesce a sciogliere anche le pietre. Era perfetta.
Ma poi, qualcuno gliela portata via… qualcuno le ha portato via il suo angelo.
E lui sa che deve riprendersela.
Come io dovrò riprendermi il mio angelo.

                                                                                ****

POV’S ALEX.
Poteva essere un sogno così surreale?
Perché mi ero svegliata?
Perché non ho continuato a correre?
Nel sogno c’era un ragazzo,un po’ più grande di me che continuava a correre il più lontano possibile da me,ma lo seguivo, come se volessi delle risposte da lui. Come se lo volessi accanto a me per sempre. Ma poi buio e spalancai gli occhi dalla paura.
Mi ritrovai tra le braccia di Louis in pochi secondi,sussurrandomi di non preoccuparmi e che c’era lui adesso con me. Ma le lacrime uscivano da sole,senza un comando. Ero spaventata,loro non avevano più le loro sorelle per colpa mia,per non so quale motivo … era tutto così strano. In pochi giorni sono cambiate molte cose e non riesco più ad essere una ragazza “forte”.
Piango … sempre.
Sono due giorni che non mangio e non esco dalla mia camera. Louis non mi lascia mai per un secondo. Gli altri vorrebbero entrare,da quello che sento,ma io non voglio che mi vedano piangere.
-Louis…-lo chiamai.
-Dimmi Alex-.
-Liam non ha fratelli?-
Lui si voltò e mi accarezzò la guancia-Liam non ha famiglia, viveva con me e Charlie da prima che i nostri genitori morissero-
-Ah… mi dispiace-
-Ma lui è felice … credo,o almeno non fa vedere che è triste-sospirò-in questo periodo,inoltre non c’è stato molto a casa … è sempre in viaggio,però non so perché … lo vedo strano.-
Era chiaramente preoccupato per l’amico,si vedeva. Guardava un punto fisso lontano pensando chissà cosa. Aveva un aria tormentata.. era chiaro.
- Non preoccuparti,si calmerà tutto- gli prometto.
-Lo sperò…-
-Ehm… mi puoi dire che giorno è oggi?- chiesi distrattamente mentre tentavo di alzarmi.
-Oggi è lunedì-
OH MERDA.
-Dio!Ora sono nei guai!Lou,aiutami ti prego-.
-Cosa succede?-mi chiede perplesso mentre io cerco la mia valigia. Casualmente vedo l’orologio sul display che segnano le due del pomeriggio.
DOPPIA MERDA.
-Devo fare in fretta! Oggi ho una sessione di allenamento molto importante! Sasha se vede che faccio tardi,mi taglia le gambe!- sfrecciavo per la stanza da una parte all’altra.
-Hei..calmati…- poi si blocca improvvisamente-ASPETTA UN SECONDO… tu… tu sei una ginnasta?! Per tutte le carote,come ho fatto a non capirlo?!Sei cosi …- non finisce la frase perché lo blocco.
-LOU NON C’E’ TEMPO..ACCOMPAGNAMI IN PALESTRA!-
-Solo a una condizione…-
-Quale?-
Sorrise maliziosamente e per la prima volta ,dopo giorni che mi è stato accanto,ebbi paura.

SCUSATE

Non ho trovato una scritta più grande lol. Lo so...non aggiorno da più di un mese,ma credetemi ... i prof mi sono stati con il fiato sul collo. Comunque credo che il capitolo faccia davvero schifo e sono pronta a ricevere pomodori in faccia.
Ma almeno potete lasciare un parere? Vorrei sapere cosa cambiare e i consigli li accetto sempre :)
-Ale

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Give me the strength to fight. ***


-Mi spieghi perché ho accettato?- chiesi acida.
Eravamo ormai in macchina da forse 5 o 10 minuti ed ero incazzata più che mai.
Come  si era permesso di minacciarmi?
Insomma,non era veramente una minaccia … ma io non voglio che mi veda fare ginnastica!
Ho bisogno di concentrazione e se c’è lui,con le sue facce buffe o peggio,la sua stronzaggine, Sasha mi avrebbe fatto a pezzi.
E solo una volta mi sono allenata con lui,e… beh, non è al massimo della pazienza.
Non avevo vergogna di Louis,ma insomma, lo conoscevo e non mi fidavo ancora completamente di lui.
Avevo paura,e anche molta.
Avevo fatto bene a fidarmi di lui?
Faccio bene a credergli?
Sono ancora molto confusa.
Quella notte era stata strana.
Molto.
Avevo scoperto la verità,almeno credo.
Spero che sia così.
Altrimenti ci saranno altri problemi.




Louis non si accorse della mia domanda,era tra i suoi pensieri.
Sembrava perso,come smarrito. Qualcosa lo tormentava sicuramente,ma non c’era bisogno di chiederglielo. Sapevo già cosa stava pensando.
Appena notò che lo fissavo sospirò- non ho capito la domanda- disse sincero.
Alzai gli occhi al cielo – non capisco perché ti sei ostinato così tanto ad accompagnarmi-
Mi sorrise-Perché altrimenti avresti fatto tardi e poi,beh ho un debole per le ragazze in body ... insomma,belle gambe,fisico da urlo … me le sbatt… -
-LOU!-lo fermai- Smettila … non fare discorsi perversi- dissi velocemente-siamo quasi arrivati.-
Appena Louis svoltò l’angolo,parcheggiò e scesi al volo fiondandomi negli spogliatoi.
Mancavano pochi minuti all’inizio della lezione e fortunatamente dovevo solo mettermi il body . Misi un po’ di matita nera e presi i miei paracalli.
 Non c’era nessuno.
“Strano” pensai.
 Appena uscii,corsi subito in palestra. Notai con la coda nell’occhio Louis tra gli spalti,che sorrideva come un coglione. Ah,ma lui lo é. Erano già tutti in posizione:chi alle parallele,chi al suolo,chi alla trave,chi al trampolino.
-Ah ma bene… Jons ,sei in ritardo di circa mezz’ora… stasera finirai tardi,sei avvisata-disse Sasha.
Detto questo se ne andò nel suo ufficio.
Incominciamo bene.
Appena mi girai,vidi Payson a trave,così decisi di raggiungerla.
Eseguì un perfetto doppio flick con salto indietro e un sagittale con mezzo giro.
Aprii la bocca dallo stupore.
Era davvero migliorata rispetto all’anno scorso,soprattutto a trave,che era stato da sempre la sua unica pecca.
-E così sei tu…- dissi una volta che ebbe finito l’esercizio.
-…sono cosa?- chiese confusa.
-Dico,sei tu la futura ginnasta olimpionica che rappresenterà la nostra nazione…-
-Non sparare cazzate,Alex,ho ancora molto da migliorare,soprattutto a trave-
-Ma se sei stata impeccabile-
-Si certo,devo ancora perfezionare il salto all’indietro e poi vorrei provare a fare l’avvitamento-
-Ce la puoi fare-
-Lo spero … hei,ma chi è quel ragazzo carino lì?- disse indicando Louis che sorrideva sempre di più verso la nostra direzione.
-Beh,lui è quel coglione di Louis Tomlinson-
-Lui?Quello che ti picchiava? Sai che non l’ho riconosciuto? Sembra…-
-Diverso- completai la frase .
-Già … però sappi,se ti tocca,me la vedo io-
-Ci conto-e le sorrisi dolcemente.
-Ragazze- urlò Sasha alle nostre spalle- muovete quel culo che vi ritrovate agli attrezzi e non chiacchierate… Jons,ti faccio lavorare fino alle 10.30. Nessuna obiezione. Ti allenerai con l’altro turno-.
-Ok,coach-. Dissi con non la chance.
-Ora Sali sulla trave,voglio vedere il tuo esercizio-
Annuii con il capo e diedi una fugace occhiata a Louis,che continuava a fissarmi senza levare quel suo sorriso.
Ero felice di averlo fatto sorridere.
Almeno ho fatto qualcosa di buono.
Una lacrima. 
Ho imparato ad inclinare la testa da un lato per piangere da un occhio e rimaner felice dall'altro. 
C'è chi piange con una canzone e chi con una bara davanti, c'è anche chi non piange mai e chi senza il cuscino bagnato non riesce a prender sonno.
Io piango perché rovino la vita delle persone,senza volerlo.
Sono nata,quella stronza mi ha messo al mondo.
Perché mi voleva? Affatto.
E’ capitato,non sono mai stata voluta da nessuno.
E fa male. Tanto.
Asciugai immediatamente quella lacrima e salii sulla trave. Mi concentrai al massimo ed eseguii tutti gli esercizi correttamente:sagittale,ejambé col cambio,cosacco-sagittale,flick senza mani,flick normale,ruota senza mani e per concludere un doppio avvitamento come uscita.
Sasha si avvicinò subito e mi diede qualche consiglio.
Io però non lo ascoltavo più di tanto,perché già sapevo le piccole imperfezioni che avevo fatto.
Pensavo ad altro,o meglio, pensavo a Louis.
Continuava a fissarmi,ma non con il suo solito sorriso da cretino,ma con un espressione diversa. In quel sorriso c’era tutto e fu tutto quello che mi serviva.
Potevo contare su di lui.
Lui ci sarebbe sempre stato.
Era cambiato.
Ora ho qualcosa per cui combattere.
Io lo aiuterò ad uscire da quel manicomio,perché si sa,io ero solo un’altra da manicomio.





-Allora,hai capito?-disse Sasha portandomi alla realtà.
-Tutto chiaro- risposi-posso andare al suolo?-
-Certo,ora è libero … vai,metto la base-
Mi misi in posizione e mi lasciai trasportare dalle note di Hall of Fame dei The Script.
Mi sentivo leggera.
Libera da ogni preoccupazione.
Sorridevo inconsciamente.
Per la prima volta,mi sentii infinita.
Appena finii, mi sentii osservata da tutti.
Cosa avevano da guardare?Avevo qualcosa sulla faccia?
Sasha mi fece un grande sorriso-ecco…ecco cosa voglio. Ragazze, avete visto?Ci ha messo eleganza,passione … questa era una esibizione da Olimpiadi,e di sicuro Alex sarebbe arrivata al podio.
Hai mai fatto danza?- mi chiese.
-No,mai. Sono sempre stata una ginnasta.-
-Allora,cara mia,hai un dono. Sei sempre stata così brava al suolo?
-Non proprio … dipende tutto dalla musica,credo.-
-Allora faremo sempre così. Sceglierai sempre tu la base del tuo corpo libero,ok?-.
Annuii e andai al trampolino.
-Ragazze,sono le 9 e mezza…avete lavorato bene,complimenti. Potete andare-
Io,intanto preparavo i tappeti.
Avevo appena iniziato.
-Alex,chiudi tu,allora:non fare troppo tardi. A momenti dovrebbe venire un ragazzo ad allenarsi. E’ molto bravo,mi ha detto un mio collega. Rispettate gli spazi e non allagate i bagni.-disse Sasha ridendo sotto i baffi.
-Tranquillo coach,non… allagheremo i bagni-dissi abbastanza confusa
-Ha un doppio senso,non so se mi spiego…-
-Oh,capisco…-e cominciai a ridacchiare anch’io.
-Non si preoccupi coach-disse Louis avvicinandosi a me e mettendomi il braccio attorno alla spalla-la terrò d’occhio io-
-Ci conto Tomlinson,ah Niall non viene? Così lo salutavo magari-
-No,è a lavoro-
-Capisco,mandagli i miei saluti e fallo chiamare stasera,buona serata ragazzi-
-Sarà fatto,arrivederci coach Horan-






Una volta uscito,ripresi i miei allenamenti.
Iniziai a correre e a battere sul trampolino,eseguendo un doppio avvitamento e mezzo.
-Sai,Alex,sei molto brava- sospirò- ma continuo a chiedermi perché prima stavi sul punto di piangere-.
Subito mi irrigidii. Allora mi aveva notata.
-Non lo so… stavo pensando-
-A cosa?-
-A te- sussurai.
-Perché mi pensavi?-
-Sei…diverso con me,non mi picchi più e questo mi ha dato la forza di combattere. Significa,che in fin dei conti non ti ho completamente rovinato la vita-.
Lui sorrise- perché mi dovresti rovinare la vita? Tu ne hai dato un senso. E’ come se ci compensassimo l’un l’altro,capisci?Come se fossimo da sempre amici. Ma non amici normali,come fratelli. Mi ricordi Charlotte,forse per questo,ma mi sono imposto un obiettivo.-disse convinto.
-Ovvero?-chiesi.
-Proteggerti come ho fatto con Charlotte e salvarti come sto facendo ora con lei. Darti tutto l’affetto che nessuno ti ha mai dato,ecco.-
Immobile come una foglia.
Paralizzata proprio.
Sto sorridendo.
Le lacrime già scendevano lentamente.
Stavo assimilando tutto quello che mi aveva detto.
Voleva proteggere me.
Me.
Come ha fatto con Lottie.
Senza pensarci,mi gettai tra le sue braccia.
Era stato l’unico che mi aveva detto una cosa del genere.
L’unico che mi è vicino.
Da quant’è che mi è vicino?Tre giorni?
L’unico che mi ha capito.
Lo strinsi forte,e quell’abbraccio  fu tutto.
 Sciolse l’abbraccio e mi asciugò le lacrime che avevo in viso.
-Non piangere…d’ora in poi non sei più sola-.
Gli sorrisi e sospirai –però ora dovrei continuare … tu se vuoi puoi anche andare-
-No,voglio continuare a vederti.-
-Come vuoi- e continuai ad allenarmi.

Ripetei nuovamente il salto per 5 volte,finché non lo eseguii alla perfezione.
Poi mi recai alle parallele. Presi i paracalli,bagnai un po’ le due aste e iniziai.
Prima di iniziare,chiesi a Lou di mettere una canzone.
Lui mise Crazy Love di Beyoncé e mi diede subito la carica.
Iniziai a girare intorno allo staggio corto eseguendo una serie di verticali,per poi passare a quello grande.





POV’S LOUIS.
Dire che era brava era scontato.
Lei era praticamente nata per eseguire questo sport.
Dannazione,è perfetta.
I miei occhi non riescono a guardare altro. Sono come ipnotizzato dalla sua bravura.
Ero a pochi passi dalle parallele,e vederla da quest’angolazione è emozionante.
continuava a girare,girare e girare …
D’un tratto senti una porta sbattere e mi voltai per vedere chi era entrato.
Non potevo credere ai miei occhi.
Non poteva essere lui.
-Ma che cazz…?- dissi scosso.
-Mmmh?Louis?Che cazzo ci fai qui?-
-Dovrei fare a te questa domanda,Payne-
Indossava una semplice canotta aderente dove si vedevano i muscoli e un pantaloncino.
Non potevo crederci.
Ma certo … ecco perché non c’era spesso a casa … doveva allenarsi.
Lui è un ginnasta.
-Io…beh,ecco…-
-Fammi indovinare- dissi io interrompendolo- hai sparato cazzate per tutto questo tempo?Questi sarebbero i tuoi viaggi?-
-Io non volevo essere giudicato … amo questo sport,capisci? Voi avete già i vostri problemi con quel bastardo,io non volevo essere d’intralcio.-
-Liam,noi ti abbiamo sempre appoggiato … perché hai pensato a una cosa del genere?-
-Mi dispiace Lou..non so cosa mi è preso,non voglio che mi giudicano … tu sai cosa ho passato per tutto questo tempo.-
Ed improvvisamente ricordai



 

Ero appena uscito da scuola,la professoressa mi aveva trattenuto per spiegarmi alcuni appunti di matematica.
Tanto non l’avrei capita lo stesso.
Camminavo verso casa,quando sentii delle voci provenire dall’entrata opposta alla scuola.
Preoccupato,corsi verso quella voce strozzata. Lì c’era un ragazzo a terra. Era gravemente ferito nella parte toracica. Si vedeva chiaramente il sangue che usciva da lì.
-Tranquillo,ti aiuterò io-dissi.
-G-grazie-
Detto questo,chiamai un’ambulanza e restai con lui finché non si riprese del tutto.
In ospedale scoprii che il suo nome era Liam Payne ed era una vittima di bullismo.



Eravamo alle elementari,e lui non aveva una famiglia. Così lo ospitai a casa mia,finché i miei non se ne andarono in giro per l’America,lasciandoci da soli.
Che stronzi.
Non sanno niente di Lottie,non sanno niente di me…non ci contattano,ma meglio così. Io ho già la mia famiglia.
-Liam,devi dirlo agli altri … lo so è difficile,ma provaci. Loro capiranno,come sto facendo io-gli consigliai.
-Ma cosa ci fai tu qui?-chiese.
-Vedi quella ragazza alle parallele che ora sta girando sullo staggio?-
-Si?-
-Beh,è Alexis Jons-
-Cosa?!-
-Ma tu da quanto ti alleni qua? Non l’hai mai vista?-
-Io vengo da un’altra palestra,ecco perché non mi ha mai visto … altrimenti l’avremmo già picchiata,non credi?-
-Forse … ma quello è il passato,oramai non la toccherò più-
-Lou,non è che ti sei innamorato?-
-MA CHE CAZZO AVETE TUTTI? Non provo niente per lei! Mi ricorda solo terribilmente Charlotte!-gli urlai in faccia.
E Liam ,a quelle parole,sbiancò.
E io sapevo il perché.
Lui la amava ancora.
Era veramente,profondamente,pazzamente innamorato di lei.

POV’S LIAM
Ricordo prati, prati immensi, ricordo lo scivolo piccolo di ogni giorno e quello grande per far vedere che ero bravo in qualcosa.
Ricordo quando mi prendeva per mano e mi accompagnava nel giardino sul retro, della cagnolina che ci veniva sempre dietro, del gioco in cui lei era la mogliettina perfetta che aspettava dentro una tenda e io, che tornavo con sassolini e fiori strappati dai vasi, facendo finta che era la cena per la sera.
Ricordo tanti grembiuli neri e piccoli gessetti bianchi, e le liti per chi doveva averli o il disegno più bello. Ricordo i primi “sei bravissimo” in rosso ed il vestito primaverile della maestra di italiano, quello giallo e rosa, quello che metteva allegria a tutti. 
Poi tante lacrime ed una classe diversa, e lei non c’era.
Il primo quattro e mezzo, il primo dieci in matematica e le prime note con il flauto, il primo amore per i numeri divisibili per tre ed i primi giochi con la bottiglia.
Avevo la cartellina nera per disegno, quella con i manici rossi, le chine e le tempere mai utilizzate. 
Altri pianti e nuovi problemi.
Ricordo le prime paure di sedersi negli ultimi posti del pullman, di attraversare i corridoi al cambio dell'ora ed il panico quando c'era la fila alle macchinette.
La prima cioccolata calda, i finti «sto male» per fuggire da una lezione troppo noiosa, i primi pianti nei bagni della scuola, le ore che non passavano mai, le telefonate che poi mi salvarono l'intera giornata.
La prima voglia di scrivere, i primi fogli stropicciati, i primi errori, i primi pianti per amore, i primi «ti amo» scritti, quelli ancora non detti.
Il primo odio, i primi vaffanculo, la prima volta che sognai ad occhi aperti, convinta che ci fossi tu accanto a me.
Le prime ansie, la prima paura di perdere persone importanti, la prima gelosia.
I primi “ti scongiuro”,, i primi sogni infranti, il primo odio verso gente che non mi capiva, che non mi capisce.
La prima voglia di scappare, di andare in altri posti, i primi tagli, le prime urla tra una lacrima ed un «voglio morire». La prima chiamata, la prima dedica, i primi “ti voglio bene” sussurrati, i primi “sei importante”, il primo “mi fai felice”.
I primi litigi, il senso di crollare con la consapevolezza che fosse ormai tutto perso: la prima volta in cui mi sentii riprendere.
Il sole nel cuore, lo stomaco che scoppiava, il cuore che non si sentiva più, gli occhi che si chiudevano troppo velocemente.
La testa su un'altra testa, il pullman che andava veloce, il primo “Hai rotto il cazzo”.
La prima lite che poi fu l'ultima.
La prima volta in cui mi sentii tradito, quella in cui non perdonai.
La prima volta che invece accantonai l'orgoglio per recuperare qualcosa, la prima volta che capii di essermi innamorato di qualcuno che avrei dovuto amare sempre, di cui non potrei mai fare a meno, che comunque un giorno dovrò far finta di dimenticare.
La prima, le prime.
Le prime volte in cui non credevo mai, che neppure facevo caso all'orario.
I primi abbracci in città diverse, i primi brividi sotto una felpa, i primi desideri avverati.
Tante prime volte tutte insieme.
Tante prime volte che vorrei rivivere un'altra volta, perché come le prime volte ci sono solo le ultime, solo che di queste ce ne accorgiamo troppo tardi.
Mi manchi Charlotte.
Non so quante volte ti ho pensato,ma sei stata importante. E lo sei tutt’ora.
Ti sto aspettando.
E ho giurato a me stesso che ti avrei trovato.
Perché forse è vero,il primo amore non si scorda mai.
Avevo le lacrime agli occhi,ma non potevo piangere in quel momento … dovevo essere forte.
Lou  era l’unico che ci credeva veramente,l’unico che non ha mai perso la speranza.
Lui era convinto che un giorno l’avrebbe trovata.
Come io spero ogni giorno di incontrare mia sorella.
Non ricordo quasi nulla di lei,ero troppo piccolo e lei aveva forse 3 anni.
Ricordo ancora il giorno in cui mio padre non mi aveva più riconosciuto come suo figlio.
Mi aveva praticamente cacciato di casa.
Perché?L’avevo denunciato alla polizia.
Aveva picchiato mia sorella, e io avevo avvertito la polizia.
Lui ha cambiato nome e indirizzo,per potersi parare il culo.
Lo so perché ho tentato di cercarlo.
Così anche mia madre e mia sorella.
Ho così dimenticato i loro volti,rimasti nel passato.
Ma mi ricordo ancora di quegli occhi marroni cioccolato fuso che mi fissavano,quegli occhi che trasmettevano dolcezza e tranquillità.
Riusciva sempre a farmi portare un piccolo sorriso sulla mia bocca.
L’unico ricordo rimasto del passato.
Poi sono stato trovato da Louis e sono stato dalla sua famiglia.
E c’era anche lei.
La mia vita era perfetta,fin quando non è stata rapita.
E da lì sono iniziati i problemi.
Aspetto solo il giorno in cui possa nuovamente abbracciarla.





SPAZIO D’AUTRICE.
Hiiiiiiiiiiii!I’M BAAAAAACK
Oggi sono particolarmente happy(?) anche se so che a voi non ve ne fotte una minchia lol.
Comunque qui vediamo che ci sono 3 punti di vista,perché volevo fare i capitoli più lunghi c:
Spero che comunque sia tutto chiaro,vediamo che nei prossimi capitoli ci saranno nuove rivelazioni e i ragazzi tenteranno di risolvere vari problemi.
Detto questo,mi dileguo OuO

Ps. Visto che hai letto questo capitolo,potresti lasciare un piccolo commento? Grazie x J
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** AVVISO ***


Ragazze,scusatemi davvero..non ho avuto modo di aggiornare. Il problema è che avevo intenzione di eliminare la storia poichè nessuno la recensisce. Ma poi ho visto come le visualizzazioni sono aumentate, e così la storia è ancora qua lol. Sto finendo il capitolo e penso di pubblicarlo verso settembre,poichè domani parto. Se potete,lasciate qualche recensione ai capitoli precedenti? Vorrei davvero davvero davvero sapere cosa ne pensate. Ci sto mettendo il cuore con sta storia D: Poi ho pubblicato anche una OS sui ragazzi "Death" se vi va,passate. Un ultima cosa e poi mi levo dalle palle ahahahh BUONE VACANZE A TUTTIIII AND WE DANCED ALL NIGHT TO THE BEST SONG EVEER

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** New friend. ***


POV’S ALEX

La verità è che sono una casino che cammina,non so stare ferma ad aspettare,voglio spaccare a destra e manca,voglio non avere più aria nei polmoni da quanto ho corso , voglio , voglio , voglio , voglio solo essere libera.
Chi può assicurarmela questa libertà?Ora io non sono libera?
E perché sento che mi manca qualcosa o qualcuno?
Forse per essere libera fuori,dovrei essere libera dentro.
E io,con il casino che ho nella mia testa,non potrò mai esserlo.
Io però sono anche una sognatrice,purtroppo,e credo troppo.
Un tempo sognavo tanto. Sognavo una vita perfetta. Sognavo di diventare una ginnasta. E ce l’ho fatta,dopo sforzi e sacrifici. Un tempo sognavo, sognavo sempre. Sognavo l’amore, quello vero, quello che quando arriva stravolge tutti i tuoi piani. L’amore fatto di battiti e sospiri, l’amore fatto di baci e carezze.
Ma adesso, i miei sogni si sono dispersi, regalati all’aria in cerca di un’altra dimora. Però sogno ancora. Ho svuotato il mio cassetto, ho gettato via i vecchi sogni. Adesso sogno solo di essere felice. Sogno solo di sorridere e di star bene. Banale? Forse, ma questo è l’unico sogno che posso permettermi di sognare …

Ripresi a correre,perché è questa la cosa principale della ginnastica. Correre.
La ginnastica ti dice sempre no. Ti prende in giro in continuazione. Ti dice che sei una povera scema,una pazza. Se ti piace correre a tutta velocità verso un oggetto immobile,allora il volteggio è quello che fa per te. Se ti piace vedere pezzi di pelle che ti si staccano dalle mani,sei nata per le parallele. E il corpo libero? Scherziamo? Chi non sogna di pavoneggiarsi con i body che ti si infilano in culo eseguendo coreografie senza senso?

“E’ bellissimo.” Pensai ironica.
Se ti piace cadere,allora la ginnastica è lo sport per te.
Puoi cadere di faccia,di schiena,di ginocchia, e di amor proprio.
Io ho sempre odiato cadere.
Ma stranamente,non potrei scegliere sport migliore.
Appena mi girai per vedere Louis,notai che non era solo. Accanto a lui,c’era Liam che era troppo concentrato da sentire le chiacchiere di Lou. Mi fissava,come non aveva mai fatto.
Dal primo giorno in cui lo conobbi,non mi aveva mai parlato.
Eravamo perfetti estranei.
-Hei Jons,bel culo!- urlò Lou facendo rimbombare tutto.
Arrossii e Liam alzò gli occhi al cielo.
-e così che si conquista una ragazza?Urlandole che ha un bel culo?-chiese Liam  scendendo dagli spalti e avvicinandosi a me. Dio,quant’era alto? E poi aveva un fisico perfetto,e come se non bastasse era anche bello. Ma che dico ,era davvero un  eufemismo dire che era bello. Era molto di più.
-ma cosa ci fai qui?-Dissi senza rifletterci.
-beh…ehm…come posso dire…-
Era in difficoltà e mentre trovava le parole giuste,vidi come si era vestito..aveva una canotta aderente che metteva in risalto i muscoli e un pantalone della tuta. Solo ora notai che in mano aveva un paio di paracalli,identici ai miei.
Allora capii.
Continuava a camminare finché non arrivo agli anelli.
-scommetto che non sei poi così bravo,Payne-
Liam si infilò i paracalli e rivolse un aria di sfida a Lou,prima di salire e di impossessarsi dell’attrezzo.
                                                                                  ***
Rimasi letteralmente senza parole,così anche Lou. Non avevo mai visto un ragazzo che ci metteva così tanta passione verso un sport. Era nato per fare questo.
-Allora?- ci sorrise attendendo una risposta.
-Sei un ginnasta eccezionale- dissi sbalordita.
Le sue guance si tinsero di rosso … perché si vergognava?.
-Tranquillo,non c’è motivo di cui vergognarti-.
-Invece si,io…io ho paura di ciò che pensa la gente e di non essere abbastanza bravo-.
-non devi neanche pensarci di quello che pensano le persone. Fottitene,se è la cosa che ami. Sai quante volte sono stata criticata per lo sport che faccio? Forse troppe volte. Dimostra agli altri che sei capace,ti renderà più forte. La ginnastica mi ha preparato per la vita reale. Tutto accade per una ragione. Una slogatura o un infortunio,per esempio. Sono queste le cose che ti segnano. Liam,sei nato per fare questo,non devi dubitarlo.-
-Grazie,davvero,anche se non ci conosciamo affatto,mi ha fatto davvero bene sentire le tue parole. Però vi prego,non ditelo agli altri,o almeno aspettate che lo faccia io …-
Louis sorrise-hey amico,non preoccuparti,io e Alex ti copriremo fin quando non te la sentirai di dirlo-Lou si voltò verso di me e riprese a parlare-io adesso dovrei andare,tu qui hai finito?-
-mi manca ancora la trave-
-Lou non preoccuparti,l’accompagno io a casa- disse Liam facendo un dolce sorriso.
-Grazie Liam,ci vediamo a casa stasera e tu- disse indicandomi- non  ti cacciare nei guai altrimenti ti spezzo le gambe-disse dirigendosi verso verso di me.
-Io? Nei guai? Pft-
-Seriamente,fai attenzione-disse abbracciandomi forte.
-Lou,vai solo a casa,non parti per la guerra!-
-Lo so,ma mi mancherai tanto,lo so già-
-Dopo ci vediamo,ok?-
-Va bene Alex- detto questo,si diresse verso la porta e rimasi sola con Liam.
Si schiarì la voce
-Beh,direi di riprendere gli allenamenti,posso fare qualcosa per te?-
-Se vuoi,mi puoi aiutare a trave-
-Solo se dopo mi aiuti al corpo libero-
-Ci sto- mi tese la mano e dopo un attimo di esitazione gliela strinsi.
                                                                     ***



-Però sei davvero brava-disse, era mentre bevevo quel poco d’acqua che mi rimaneva.
-Grazie- risposi,prima di staccarmi da muro-anche tu sei bravo- aggiunsi.
Sorrise – da quanto fai questo sport?-chiese.
-Saranno 12-13 anni-
-Vale lo stesso per me- sorrise malinconico.
Posai la bottiglietta e mi avvicinai a lui,sedendomi sul cavallo.
Osservai attentamente il suo volto. Era bello,di quella bellezza particolare che riesce ad ipnotizzarti. E i suoi occhi,beh li posso definire una calamita. Mi capita di pensare che tutto ciò che faccio mi porti quasi sempre a scorgere tramite gli occhi della gente, le loro anime, i loro pensieri e poiché essi sono tra i piú nascosti, i piú profondi, ne faccio tesoro, tenendoli come ricordi nel mio cuore. Con il passare del tempo mi sono posta la domanda se fosse questo il motivo della mia esistenza e che questa mia dote, se cosí si puó chiamare, ne ho sempre avuto possesso senza esserne cosciente. 
E’ tormentato,lo vedo. Sembra che da un momento all’altro esplodesse.
Tra noi calò il silenzio,anche se non era imbarazzante,anzi. Era ciò di cui entrambi avevamo bisogno. Il silenzio urla più forte della voce. Parlavamo con gli occhi,come se ci stessimo leggendo l’anima. Sembra silenzio, eppure nella mia testa ci sono canzoni, urla, discussioni, guerre, risate e tanto chiasso. Ma lo tengo per me e per chi sa leggere tutto questo nei miei occhi.
-Hai mai commesso degli errori,Alex?-sussurò Liam,come se qualcuno ci sentisse.
-“Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter…-
- chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perchè non si è perfetti.”-sorrise- Bob Marley non sa però che ho fatto gli errori sbagliati,non può capire-abbassò lo sguardo.
- Bob non sa quanto l’animo umano possa essere tormentato dagli errori-dissi con un velo di tristezza.
-E dimmi,quali sarebbero i tuoi sbagli?-domandò salendo sull’attrezzo anche lui,mettendosi di fianco a me.
Mi toccavo nervosamente le mani,ultimamente io e il nervosismo stavamo avendo stretti rapporti.
- Probabilmente certe persone non usciranno mai dalla mia vita, per quanto mi sia rassegnata ad odiarle. Penso che il problema di fondo sia il fatto che non mi abbiano mai dato delle scuse, o un giustificarsi dei loro inutili comportamenti. Il mio sbaglio più grande è che non riesco a dimenticare il passato,portandomelo sempre dietro. – alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi.
Mi hanno ferito in tanti,Liam. Ad incominciare dalla mia famiglia,se la posso chiamare tale. Le persone a cui ho riposto tutta la mia fiducia se ne sono andate via,senza neanche saperne il motivo. E quando tutto va male ti si gonfiano gli occhi, in qualsiasi situazione, ma tu cerchi di trattenerti ma loro, le lacrime, sono più forti. Fuoriescono e fanno di te una persona agli occhi degli altri debole. Ricordo che non ero così. Io lottavo,sapevo farlo. Finché non è crollato il mio muro di sicurezza,facendone fuoriuscire la persona che sono adesso.-
Liam aveva lo sguardo fisso nei miei occhi. Mi trasmetteva sicurezza,possibile?
Prese le mie mani e le accarezzò come per calmarmi.
-Io n..non voglio più essere sola- singhiozzai,ripetendomi in mente che devo essere forte,perché è l’unica scelta che mi rimane.
Liam mi strinse forte a sé,lasciandomi sfogare. Si avvicinò al mio orecchio sentendo ancora il calore di quell’abbraccio.
-Shh,non piangere. D’ora in poi non sei più sola.-disse stringendomi ancora di più.
E giuro che in quell’abbraccio trovai tutto.


                                                         ***

-Siamo a casa!- urlò Liam cercando di attirare l’attenzione ,ma senza alcun risultato.
Intravidi sul divano la testa bionda di Niall,così mi ci fiondai letteralmente sopra.
-Ciao testa bionda- lo apostrofai.
Lui rise bloccandomi le braccia,Liam intanto tossiva per attirare l’attenzione.
-beh … io vado,si-detto questo uscì di casa.
Mi voltai verso Niall che continuava a sorridere.
-Perché ridi?- gli chiesi cuoriosa.
-Sei felice,non ti avevo mai vista così…per caso è successo qualcosa con Payne?-chiese malizioso.
-No!Mi ha solo accompagnato a casa,tutto qui-risposi con nonlachance.
Rimanemmo così per un po’,stretti l’uno contro l’altro.
Avevo finalmente trovato un posto dove stare,un posto dove c’è sempre sofferenza,ma qualcuno ci sarà sempre per aiutarti.
-Niall…?- gli dissi alzando il petto guardandolo negli occhi.
-mh..?-
-mi trovi…carina?-sussurrai arrossendo.
-hai un intera scuola ai tuoi piedi e la domanda che ti poni è questa?!-
-ma io non mi sento bella,i ragazzi vogliono solo quella cosa.- dissi con un filo di malinconia.
-girano molte voci sul tuo conto,sai?-
-molte delle quali non sono vere- risposi scazzata-tipo che sono stata a letto con tutti i ragazzi del quinto anno!L’unico ragazzo con cui sono stata a letto è stato…- mi bloccai appena capii che nella stanza non eravamo soli.
Dietro la parete c’era Zayn che ci osservava,con uno sguardo abbastanza severo.
Niall si voltò e rivolse all’amico un sorriso imbarazzato –Ehm,ciao Zayn-
-Ciao- borbottò freddo senza far trasparire alcuna emozione- non volevo interrompere il vostro momento romantico.-
Detto ciò osservai come io e Niall ci eravamo posizionati.
Okay,chiunque poteva fraintendere.
Mi alzai di scatto e mi misi a sedere. Avevo le guance a fuoco.
Niall intanto rideva come un coglione – Amico,è vero che Alex è una bella ragazza,ma tra me e lei non c’è niente-
-A me non fa alcuna differenza,ci vediamo domani,buonanotte- mi rivolse un occhiataccia e salì le scale.
Niall sospirò e mi tirò a sé – quel ragazzo nessuno lo capisce…è proprio lunatico.-
Stanca di quella giornata,mi lasciai cullare dalle braccia di Niall e dopo qualche minuto caddi in un sonno profondo.


                                              ***


-DOVE CAZZO E’ IL MIO PETTINE!?-
Era la settima volta che urlava Harry,senza ottenere nessuna risposta.
Era lunedì mattina e ovviamente si stavano preparando per andare a scuola. Appunto,stavano.
Io avevo deciso di non abbandonare il mio letto,troppo comodo da poterlo lasciare.
-Harry,urla un'altra volta e  so io dove ti ficco quel pettine- rispose una voce impastata dal sonno,che poi riconobbi come quella di Liam.
Ah che ragazzo fine.
Sentii improvvisamente la mia porta spalancarsi e la voce squillante di Louis eccheggiò nella stanza.
-Alex,porca miseria,devi alzarti!Non puoi saltare scuola anche oggi- aprì le persiane e si presentò il paesaggio grigio e tetro di Londra. Quello che io amavo.
-Oggi non ho voglia,Lou-
-MA TU NON HAI MAI VOGLIA!-disse iniziando a gesticolare- e poi dovresti vedere una cosa-
-Cosa?- chiesi curiosa.
-Lo scoprirai solo se verrai a scuola- sorrise –vestiti e scendi,ti aspettiamo giù.-
Detto questo uscì dalla stanza e mi lasciò il tempo di vestirmi. Un paio di jeans, una maglietta, una giacca leggera a maniche lunghe,un paio di anfibi,i miei bracciali, un sorriso finto e sono pronta per uscire. Prendo la borsa e mi dirigo verso il salone dove trovo Zayn e Liam seduti sul divano.
-Finalmente ci degni della tua presenza- disse Zayn freddo.
-Sei più acido del solito stamattina,vorrei sapere come fai. La storia del latte sa tanto di vecchio-risposi tenendogli testa,frugando nella borsa alla ricerca delle mie cuffie.
-Tu sempre più stronza,ovviamente.-ribatte lui.
Non capivo la sua reazione. Dopo essere usciti dalla discoteca aveva detto di voler provare ad essermi amico. Ma è sempre punto e a capo.
Forse ho una calamita per queste cose,mi capitano sempre.
Decisi di lasciarlo perdere,non volevo più discutere. Così mi avvicinai a Liam e mi sedetti di fianco a lui.
-Buongiorno,Alex- mi sorrise dolcemente.
-Buongiorno- dissi ricambiando il sorriso.
Io e Liam in quelle settimane avevamo legato molto. Mi era particolarmente vicino e condividevo con lui la sua passione.
-Dopo due settimane Lou finalmente ti ha convinto ad andare a scuola-
-Si,ma so che me ne pentirò amaramente-
-Tranquilla,ci sono io per qualsiasi cosa-
Come si fa a non volerlo bene? Insomma,è un lato di lui che non conoscevo. Non lo avevo mai visto così protettivo nei confronti di qualcuno. Lo vedevo solo come un nemico.
Mi ha umiliata,distrutta. Così come hanno fatto tutti.
Era tutta una finzione. Una maschera che indossavano a loro piacimento.
E io ero la loro vittima.
Gli ho procurato solo casini con le loro famiglie,e ora vorrei solo cercare di rimediare.
Ora svelato il mistero,devo avere più informazioni possibili,su quell’uomo e che cosa centro io in tutto ciò.
Ad interrompere i miei pensieri fu la voce di Niall,che mi sussurrò all’orecchio qualcosa di completamente insensato.
-Mh?-
-Ho detto che è ora di andare,sunshine-
Mi alzai e incominciai a prepararmi psicologicamente per quel giorno.


SCUSATE. Quanto è bona Alex? HAHAHAHAH

Non aggiorno da mesi e mi ripresento con questa sottospecie di capitolo. Amatemi HAHAHAHA ok no. Se volete picchiatemi a sangue,ma vi giuro che questo capitolo per me stato come un parto...ero praticamente priva d’immaginazione,tanto che volevo anche eliminare la storia. Ma il problema è che mi piace la storia,è ricca di colpi di scena e molti aspetti abbastanza interessanti (credo lol)
Quindi sono ancora qua,eeeeeeeeh già HAHAHAHAHAHHAHAH
Comunque vorrei dedicare questo capitolo alla mia migliore amica Lena D’Avena. L’HO PUBBLICATO VISTO? AHHAHAHAHAHAHAH . Stiamo praticamente sclerando da qualche settimana perché andiamo al concerto,ma sono tutti dettagli questi lol
Tra poco faccio lo spazio d’autrice più lungo della storia,quindi mi dileguo.
LASCIATE I VOSTRI COMMENTI E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE C:
-Ally

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1523951