pioggia

di cristy31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** alcol ***
Capitolo 2: *** invito a cena ***
Capitolo 3: *** incubi ***
Capitolo 4: *** il conte indeciso ***
Capitolo 5: *** proposte ***
Capitolo 6: *** la decisione ***
Capitolo 7: *** la scelta di Oscar ***
Capitolo 8: *** rivelazioni ***
Capitolo 9: *** il matrimonio ***
Capitolo 10: *** il rapimento ***
Capitolo 11: *** rincontrarsi ***
Capitolo 12: *** pioggia... ***
Capitolo 13: *** ... e poi viene fuori il sole ***



Capitolo 1
*** alcol ***


Ho deciso di scrivere questa fanfiction dopo aver, per la miliardesima volta, visto l’episodio ventotto e mi sono immaginata questa versione per favore ditemi voi se devo continuare questa mia storia.
Baci,
Cristy31

 
Andrè si svegliò il rumore della pioggia che picchiettava sui vetri delle finestre, con la solita sensazione mattutina di nausea e amnesia che aveva quando si ubriacava.
Sentì di non avere vestiti addosso. Aprì piano l’occhio che ancora da solo non riusciva a mettere bene a fuoco le cose.
Vide una mobilia che conosceva bene, ma non era quella della sua stanza…
Si girò di scatto e vide Oscar distesa vicina a lui, senza una parvenza di vestiti indosso.
In quel momento gli riaffiorò alla mente cosa era successo, Oscar che gridava di lasciarla andare, poi la sua camicia a pezzi, seguita dagli altri vestiti.
Si guardò le mani come per cercare tracce della notte appena trascorsa. Tremava. Si sentiva un mostro.
Raccolse piano i suoi indumenti, si rivestì e uscì dalla stanza sapendo che quella poteva essere la sua ultima mattina di vita, era a conoscenza di quale fosse la pena che viene subita se si osa fare una cosa del genere a una nobile.
Piano entrò in camera sua chiudendosi a chiave.
Aveva paura di averle fatto del male visto che i ricordi erano sbiaditi, sfumati dall’alcol.
 
 
Si svegliò sola nel suo letto anch’ella destata dal rumore della pioggia.  Il ricordo ancora vivido della notte la fece rabbrividire. Andrè, il suo migliore amico, suo fratello, il suo protettore, l’amava, e lei non se ne era accorta. Ora sapeva cosa passava nella testa del suo amico, se poteva ancora considerarlo tale, quando Fersen era con loro e lui sembrava spento.
Sapeva quello che provava perché era lo stesso sentimento che provava lei verso il conte.
Ora sicuramente sarà in camera sua o da qualsiasi altra parte a pensare che lei lo avrebbe denunciato, fatto condannare a morte. Pensò.
 Invece non sarebbe stato così, voleva dimenticare ciò che era successo, non lo avrebbe detto a nessuno, Andrè non lo meritava. Perché non aveva commesso nessun reato, lui l’amava ma, lei non lo ricambiava perchè amava Fersen, forse

CONTINUA

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Capitolo 2
*** invito a cena ***


Eccomi con il secondo capitolo, spero che vi piaccia.
Baci, cristy31

 
 
Oscar si recò a Versailles per chiedere alla regina un nuovo ruolo militare.
Mentre percorreva il corridoio fu avvicinata dal colonnello Girodelle che la fermò a parlare – comandante vorrei chiedervi di venire a cena nel mio palazzo, sarei onorato di avervi come ospite, per favore madamigella non datemi una risposta negativa. -
-in questo caso non posso di certo rifiutarmi, ora devo andare. - oscar decise di accettare l’invito perché non aveva nessuna voglia di tornare a palazzo  Jarjayes dopo la nottata appena trascorsa, aveva chiesto notizie di Andrè alla nonna ma non lo aveva visto. Stava iniziando a preoccuparsi ma non lo dava a vedere. – mando una carrozza a prendervi arrivederci. - Girodelle stava continuando a parlarle ma non ci fece caso si diresse dalla regina senza essere più fermata.
 
Andrè se ne era andato portandosi dietro un solo cambio, così avrebbe avuto una scusa per tornare a palazzo. Il tempo non era cambiato, pioveva ancora. Sembrava non volesse fare giorno da quanto era scuro il cielo. Migliore non era il suo umore. Quello che aveva fatto a oscar non era perdonabile. Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse che una carrozza lo stava raggiungendo. Uno sparo, cadde per terra, nel fango poi solo un cavallo che nitrisce e qualcuno che lo sorregge.
 

Il capitolo è cortissimo lo so l'originaleera più lungo ma volevo lasciare un po’ di suspance . A lunedì.
Cristy31

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Capitolo 3
*** incubi ***


-oscar cosa ci fai con quelle valige?- chiese Andrè.
-me ne vado, ora sono la signora Girodelle.- affermò lei con tono freddo.
- cosa???- non poteva crederci. - ti ho detto che sono diventata la signora Girodelle. E ora con permesso dovrei andare dal mio amato. - -no, no oscar tu non ci andrai, perché non sono stato informato di niente, perché non mi hai detto che ti sposavi??- ormai le sue parole erano diventate degli urli. -non mi rispondi Oscar, fai la disinteressata? So che ti sei lasciata andare quella sera mi hai sempre tenuto i piedi in testa quando ero sobrio, quindi dopo una sbornia non avresti avuto problemi a mettermi al tappeto invece è successo e tu non ti sei opposta. - un colpo di pistola e lui che cadeva a terra. –andiamo oscar non parlare con la feccia. - - si Victor andiamo via di qui. -
 
-Andrè svegliati, svegliati Andrè.- aprì piano gli occhi e lo vide, il conte di Fersen, l’uomo che aveva rubato il cuore alla regina, a mezza corte e alla sua Oscar. Ma soprattutto l’uomo che voleva odiare ma che non riusciva neanche a disprezzare.
-oh Andrè non sapete quanto mi avete fatto preoccupare. -
-conte non dovevate. Ma… dove siamo? Non riconosco questo salotto-
- non potevo portarvi nel mio palazzo perché è troppo lontano, quindi vi ho portato a palazzo Girodelle. È un mio vecchio amico quindi quando torna gli chiederò di ospitarvi fino a quando non vi sentirete meglio. -
-No conte non posso accettare, me ne andrò il prima possibile. -
-Andrè posso farvi una domanda?-
-Si conte. Ditemi. -
-perché non siete con madamigella Oscar?-
Bingo aveva centrato il segno. Lo vide prendere in mano qualcosa. La sua sacca dove teneva il cambio. – ve ne stavate andando?-
-si conte, non lavoro più per la famiglia Jarjayes.-
-e perché?-
-Motivi personali. - aveva capito tutto o, per lo meno che era successo qualcosa fra lui e oscar si notava dallo sguardo.
Un leggero vociare si fece vicino voci conosciute.
 
 
Dopo aver chiesto un nuovo incarico a sua maestà Oscar, svogliatamente, si era recata a palazzo Jarjayes.
Dove aveva trovato una carrozza della famiglia Girodelle a aspettarla.
Arrivata a palazzo era stata accolta da Victor e quel suo fare viscido e adulatore che odiava a morte. Non si spiegava il perché della sua risposta positiva all’invito a cena.
-madamigella, prego accomodatevi. - si avviarono parlando verso il salotto principale.
Il conte aprì la porta e…
-Andrè!!!-
-Oscar!!!-
Continua.

A mercoledì, baci.
Cristy31

 

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Capitolo 4
*** il conte indeciso ***


Piccolo capitolo di pensieri. Di Fersen. Non l’ho mai sopportato più di tanto, è stato un personaggio che ha sofferto molto, come tutti i personaggi del resto, anche lui con il suo amore impossibile. Ma qui si cambia.

 
Cosa può essere successo ad Andrè? Ho capito subito che era innamorato di Oscar. Per questo non riesco a capire il motivo della sua separazione da palazzo.
Comunque dalla sera del ballo vedo Oscar sotto una luce differente, è una bella, bellissima donna. Altruista, generosa, piena di coraggio e… originale, come donna. Capisco l’amore di Andrè.
Tutto il tempo passato insieme l’ho considerata come un uomo, mi dimenticavo, a volte, che fosse donna. Ora non più. L’ultima volta che l’ho vista ci siamo detti addio, sapevo che però ci saremmo rivisti. Ed è così ora è qui davanti a me insieme al conte Girodelle. Pure lui innamorato di lei. Deve essere una calamita, attira molte persone. Purtroppo non me. Io mi sono votato alla regina. Ma ora, ora che conosco anche la sua parte femminile non le sono più molto indifferente.
Ricordo quella sera benissimo ‘’ la gente rideva di me, sparlavano della regina e del fatto che sono il suo amante. Avrei voluto ucciderli tutti. Qualche dama mi chiese di farla danzare ma io rifiutai, poi sentii delle esclamazioni di stupore. Eccola lì dinanzi a me. La donna più bella del mondo, una dea, un essere immortale esiliato per chissà quale motivo sulla terra. Veniva verso di me. Qualcuno sussurrava che non fosse francese. Le chiesi di ballare. Le parlai di Oscar’ il mio migliore amico ’’ che le somigliava molto, ignaro di averla lì tra le braccia. Ero incantato dalla sua grazia ed eleganza. Quando rischiò di cadere capii tutto. Era lei. Quella bellissima donna era lei. Provai a dire il suo nome ma mi supplicò con lo sguardo di non farlo. Scappò.
Qualche settimana dopo mi recai al suo palazzo. Volevo risolvere la situazione. La peggiorai e basta.
Però è una donna interessante e fa parte della mia vita da molto.
Forse… no impossibile. Io amo la regina.

Spero vi sia piaciuto, per favore recensite.
Un bacione grande, cristy31

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Capitolo 5
*** proposte ***


-Andrè!!!-
-Oscar!!!-
-Conte di Fersen mi volete spiegare cosa sta succedendo qui?!- disse Girodelle.
- ho trovato Andrè ferito su una strada qui vicino e l’ho portato qui.-
-Cos’ha, conte?- chiese Oscar molto imbarazzata ma anche molto impaurita per Andrè.
-niente per fortuna, ma è un mistero chi lo abbia colpito.-
- volete dire che hanno cercato di ucciderlo?-
- penso di si.-
- oddio- si avvicinò incerta verso il divanetto sul quale era steso Andrè con una fasciatura che gli prendeva la spalla. Si sentiva in colpa anche per questo dopo innumerevoli cicatrici e l’occhio che oramai Andrè non aveva più. Soprattutto si sentiva in colpa per le innumerevoli ferite interiori che gli aveva inflitto che erano le più difficili da chiudere e che forse non si sarebbero chiuse mai.
Adesso la colpa che aveva era quella di averlo lasciato andare senza dirgli che per lei non era successo niente era tutto perdonato, purtroppo non dimenticato.
-Andrè come ti senti?- chiese con una punta di turbamento nella voce a cui non sapeva dare un nome e che non riusciva a evitare.
- un po’ frastornato, ma abbastanza bene grazie.- si stupiva Andrè che Oscar gli rivolgesse ancora la parola, ma ne era contento.
- adesso faccio chiamare una carrozza che ti porterà a palazzo dove tua nonna potrà curarti.- non era solo per quello ma anche perché la vita di palazzo non sarebbe stata più la stessa senza il suo attendente, lo sapeva.
- no grazie Oscar ma preferisco andare dove stavo andando.-
- dove?- oscar non riuscì a trattenere la domanda.
- vado a vivere con uno che ho conosciuto in un bar. Siamo diventati grandi amici.- era vero. si trasferiva da Alain. Lo aveva conosciuto in una locanda una sera in cui voleva bere per dimenticare. La sera del ballo in cui era sicuro che la sua Oscar sarebbe stata tra le braccia del conte svedese.
‘’ certo amico del rango inferiore’’ stava pensando Girodelle che nel frattempo era restato in disparte a guardare la scena. ‘’ volevo passare una sera insieme a lei per poterle dire della mia idea. Invece no! Mi ritrovo quell’Attendente da strapazzo anche qui.
‘’ cosa ci faceva oscar li a palazzo Girodelle?’’ era la domanda che si stavano ponendo Fersen e Andrè contemporaneamente.
-      Madamigella sono sicuro che il vostro attendente si troverà benissimo con le cure del conte di Fersen. Se volete seguirmi la cena sarà di certo pronta.-
-      Oh si certo Girodelle vengo subito.- era molto frastornata – Andrè sei sicuro di cavartela da solo?- chiese – si certo stai tranquilla- così dicendo, con un grande sforzo, si mise seduto.
-      Bene allora seguitemi madamigella.- Oscar fu portata in una delle sale da pranzo della tenuta in cui, al centro,  si manifestava un grande tavolo pieno di pietanze ottime. però  non aveva più fame. Si sforzo di mangiare quanto poteva e fino al dolce restarono in un sacro silenzio.
-      Sapete, madamigella, ieri ho parlato con vostro padre alla reggia di Versailles.-
-      Di cosa avete parlato, se posso chiederlo.- era preoccupata non le piaceva che qualcuno parlasse con il padre.
-      Francamente, Oscar, ve lo dico senza troppi giri di parole. Gli ho chiesto la vostra mano.- ecco, il grosso era fatto. Ora bastava solo aspettare una sua reazione.
A Oscar andò di traverso il dolce che stava mangiando. ‘’ cosa??? Girodelle vuole sposarmi e non ha neanche chiesto la mia opinione prima di parlarne con mio padre! Questa non gliela perdono.
Girodelle continuò – il generale mi sembrava abbastanza contento della mia richiesta e mi ha confidato che vedrebbe di buon occhio una nostra unione. Cosa ne dite?-
-      È meglio se ora torno a casa devo pensarci.- così detto quasi scappò dalla tenuta Girodelle senza dare il tempo al conte di parlare. ‘’ si, si cero che ci penserò statene certo conte da quattro soldi. Ma purtroppo la mia risposta è NO’’ queste le uniche idee che aveva Oscar per la testa.
 
 
Nel frattempo Andrè era partito a cavallo verso Parigi e verso la casa di Alain.
Durante il tragitto aveva pensato e ripensato cosa volesse Girodelle dalla sua Oscar, il perché della cena e, soprattutto il perché del fatto che oscar avesse accettato l’invito e non lo avesse disdetto come le altre volte.
Arrivato pose fine al suo monologo interiore e fu accolto in casa Soisson con molto calore.
Dopo lunghe chiacchierate - Alain mi hai detto che cercano soldati per la guardia nazionale?-
-      Si, perché?-
-      Voglio arruolarmi.-
-      Cosa?? Credimi Andrè faresti meglio a ripensarci non è un luogo per te la caserma.-
-      Bene allora ti dimostrerò che posso farcela domani verrò con te. Dovrò pure aiutarti in qualche modo per ringraziarti della tua ospitalità.-
-      Va bene qualche soldo in più non può farmi male.-
Andrè voleva, doveva arruolarsi per stare vicino alla donna che ama.
 

Continua…
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Le recensioni sono sempre ben gradite e mi scuso se non ho risposto a tutti ma sta per finire il quadrimestre e quindi mi devo mettere sotto con lo studio.
A lunedì. Baci.
Cristy31 

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Capitolo 6
*** la decisione ***


Dopo la cena massacrante alla tenuta Girodelle Oscar tornò a palazzo stanca e confusa.
Girodelle, Fersen, la regina, la Francia, le differenze di rango che a lei non sono mai importate, ma, soprattutto Andrè…
Lui che le era stato vicino per una vita, il suo migliore amico, il suo attendente, il suo compagno di giochi, colui che l’aveva protetta da qualsiasi cosa, la spalla su cui piangere, la persona fidata che conosceva tutti i suoi lati più nascosti, un uomo che era quasi morto per lei. Si un uomo…
Un bellissimo uomo. Con gli occhi color smeraldo e i capelli del colore dell’ossidiana.
“ ma cosa ti passa per la testa , oscar, è Andrè” scacciò quei pensieri dalla sua mente quasi con violenza.
A palazzo Marron le corse incontro sbracciandosi- madamigella Oscar, vostro padre vi vuole nel suo studio immediatamente. -
-      Che cosa vuole da me?-
-      Non lo so ma ha detto che è urgente. -
Oscar salì nello studio del padre quasi certa dell’argomento della convocazione. Bussò.
-      Entra Oscar. Vieni siediti qui. - il generale indicò una sedia davanti alla scrivania di noce sulla quale erano appoggiati dei fogli con lo stemma della famiglia reale.
-      Oscar ho preso una decisione. Tu sposerai il conte Girodelle. Non accetto obbiezioni. -
-      Ma padre io non mi voglio sposare. -
-      No oscar te l’ho detto non ammetto repliche tu sposerai Girodelle.-.
-      No- con quel rifiuto uno schiaffo la colpì in piena guancia.
-      Oscar lo faccio per il tuo bene, sono stato uno stupido a crescerti come un uomo per un mio stupido capriccio, sei una bellissima donna e devi vivere come tale. Girodelle ha deciso di lasciarti comandare i soldati della guardia ma in certe occasioni tu dovrai indossare vestiti adatti a una dama. -
-      Ma padre…-
-      No. È una decisione che hanno preso anche le loro maestà e qui ho tutti i documenti firmati per il matrimonio. Orai puoi andare. - con la mano le fece segno di lasciare la stanza.
Le lacrime oramai cadevano copiose sulle sue gote e lei si andò a rifugiare nella sua stanza dove rimase per un tempo che a le sembrò interminabile.
 
 Andrè cercò di entrare dalla porta che faceva accedere alle cucine facendo il più piano possibile. Tutti stavano dormendo e lui non voleva dare spiegazioni a nessuno della sua “fuga” da palazzo.
Dopo aver preso dei vestiti di cambio dalla sua stanza, spinto da una forza più grande di lui, si ritrovò davanti alla stanza di Oscar, fece per andarsene ma sentì, con sua grande sorpresa, dei singhiozzi provenire dalla camera.
Bussò ma lei non rispose, provò ancora, e ancora ma niente. Entrò. La vide sul letto distrutta e con il viso pieno di lacrime.
-      Oscar cosa ti succede?-
Lei lo guardo stupita del fatto di vederlo ma allo stesso tempo felice. Si getto fra le sue braccia.
Andrè era dapprima subito di un gesto del genere da parte di oscar ma poi ricambio l’abbraccio e le chiese.
-      Cos’hai fatto?-
-      Mio padre vuole… ecco lui vuole…- non riusciva a dirglielo sapeva che sarebbe stata una sofferenza anche per lui.
-      Vuole che mi sposi con Girodelle.- lo disse tutto ad un fiato aspettando una reazione.
-      Cosa?- Non poteva crederci la sua Oscar si sposava. Si sposava con uno che non fosse lui. Ma cosa pretendeva, si disse, che il generale gli chiedesse di prendere in sposa sua figlia. Figlio, come amava chiamarla.
-      Mi vuole obbligare a sposare Victor e ha anche già avuto la benedizione da parte dei reali per la sua decisione. -
-      Vedrai che troveremo una soluzione, ora però io devo andare. Ciao. -
-      Ciao Andrè.- si era finalmente calmata le bastava vedere quei meravigliosi occhi e dimenticava tutto.

       Continua…
Spero vi sia piaciuto.
Un bacione,
Cristy31

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Capitolo 7
*** la scelta di Oscar ***


-Alain andiamo a bere qualcosa?- Lasalle e gli altri volevano festeggiare così l’arrivo della paga.
-si, Andrè vieni con noi?-
- penso che accetterò.-
Erano arrivati in una locanda e si erano ubriacati così:
-      Ehi Andrè mi vuoi dire cosa ti succede? Sei sempre così serio.  Dimmi, c’è per caso di mezzo una donna?-
-      Si Alain c’è di mezzo una bellissima donna…- così gli raccontò tutto dall’inizio, la sera in cui la loro amicizia era finita, che aveva rischiato di morire senza sapere chi lo volesse morto, l’incontro a palazzo Girodelle e il matrimonio imposto.
-      Amico è terribile. Tu dici che diventerà il nostro comandante? Ahahah non sai che onore prendere ordini da una donna per noi della guardia metropolitana. Verrà cacciata in neanche un’ora. -
-      Oscar è una dura non si fa impressionare per poco. -
-      Se lo dico tu.- e con quelle parole finì il tempo delle conversazioni e iniziò quello dei pugni.
 
 Il giorno dopo…
      -comandante non vi aspettavamo prima di domani. -
     - lo so ma volevo vedere i miei soldati quando ancora non ero attesa, colonnello.-1
     - bene allora seguitemi. -
     - il nuovo comandante sta arrivando, mettete via le carte. - gridò qualcuno.
      Oscar entrò nella camerata, Andrè e Alain si alzarono dalle loro brande uno per rivedere la donna che amava e l’altro per vedere l’amore di tutta la vita del suo amico.
-      Sono Oscar François De Jarjayes e sono il vostro nuovo comandante. -
“ ha grinta la donzella. sembra veramente un uomo.” Pensò Alain ma, quando lei si girò quasi non ci credette. “é proprio una bellissima donna”.
Quando Oscar si guardò attorno non poté fare a meno di notare Andrè, ma non provò rabbia nel vederlo lì solo stupore. L’amava così tanto da arruolarsi?
Qualcuno bussò alla porta del suo ufficio.
     -avanti. -
 - comandante vorrei farvi una domanda. -
- dimmi de Soisson.-
- voi conoscete Andrè?-
- sì perché?-
- lo amate?-
- è una domanda senza senso Alain.-
- lo amate?-
Non rispose non riusciva a dire niente.
-      Comandante, ricordatevi solo che Andrè vi ama e sarebbe di certo disposto a dare la sua vita per voi. - e con questo se ne andò.
 
La giornata dopo quell’episodio si svolse regolarmente. Lei uscì di caserma presto così decise di andare a ringraziare la regina per il suo nuovo incarico.
Arrivata a Versailles si diresse verso il salottino dove la regina stava giocando a carte con altre cortigiane. Ma…
-      Madamigella che piacere rivedervi non è più il solito qui alla reggia senza di voi. -
-      Conte di Fersen il piacere è mio come state?-.
-      Abbastanza bene ma non parliamo di me, madamigella, non vorrei essere indiscreto ma si diffonde la notizia che presto diventerete madame Girodelle. È forse vero?-
-      Purtroppo mio padre ha deciso di darmi in moglie al conte Girodelle ma io sono assolutamente contrariata. -
-      Io avrei una soluzione. Diventate mia moglie ve ne prego. Dopo il nostro ultimo incontro mi sono accorto che i sentimenti che provo per voi vanno ben oltre l’amicizia. Io vi amo Oscar. -
I suoi occhi erano sbarrati non poteva crederci.
-      Conte di Fersen sono molto onorata…-

continua...

 

 Cosa risponderà Oscar? Spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Per favore recensite che sono sempre ben accette le vostre idee e le vostre opinioni.
Un bacione grande. Cristy31 

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Capitolo 8
*** rivelazioni ***


-Diventate mia moglie ve ne prego. -
-      Conte di Fersen sono molto onorata di questa vostra richiesta. -
‘’ perché non riesco a rispondere? È la mia occasione, Fersen vuole diventare mio marito. Ma Andrè ne soffrirebbe. Non posso pensare a lui in questo momento. Però lui mi è sempre stato vicino.’’
La verità le apparve come un lampo a ciel sereno. L’orgoglio smise di urlare, i sentimenti presero il sopravvento. Non si era mai sentita così libera, sovrana di se stessa. Fino ad allora era sempre stata alle regole che le erano state imposte dal suo grado, da suo padre, da tutti, tranne Andrè.
-      Mi dispiace conte ma non posso farlo. Spezzerei il cuore delle persona che amo. - dicendo questo si voltò per andarsene ma Hans la tirò per un braccio.
-      Aspettate madamigella ditemi almeno chi ha preso il mio posto nel vostro cuore. -
-      È la persona che quel posto l’ha sempre avuto ma io non l’ho mai capito. -
-      Sapete io l’ho sempre pensato che sarebbe andata a finire così, dal giorno in cui ho scoperto che eravate una donna. Lui vi ama e ora finalmente anche voi ricambiate. –
Quando arrivò a casa il padre la stava aspettando in camera sua.
-      Padre a cosa devo l’onore di questa visita?-.
-      Ti devo parlare del matrimonio. -
-      Anche io.-
-      Bene allora dimmi. -
-      Ecco io non mi voglio sposare. -
-      Oscar ti ho detto che tu ti sposerai e se non lo farai il tuo caro Andrè ne soffrirà molto.-
-      Cosa volete fare ad Andrè?-
-      La dimostrazione l’hai avuta quando si è ferito alla spalla. Quindi cerca di non fare storie se non vuoi che i miei uomini lo colpiscano meglio. - se ne andò dalla stanza e lei decise che se era per il bene di Andrè doveva sposarsi. -
 La mattina dopo Oscar arrivò in caserma. Bussarono.
-avanti. -
- comandante. -
- Alain cosa vuoi?-
- porvi la stessa domanda di ieri. -
- vedo che non demordi. -
- Andrè è mio amico e visto tutto quello che ha dato per voi…-
- si lo so quello che ha dato per me.-
- quindi qual è la vostra risposta?-
- mandami Andrè.-
- agli ordini comandante. -
Doveva dirglielo comunque anche se si doveva sposare.
Toc-toc.
-      Posso comandante?- si chiedeva cosa volesse Oscar, Alain gli aveva dato un a pacca sulla spalla quando lo aveva chiamato.
-      Andrè siediti per favore devo parlarti. -
-      Dimmi Oscar. -
-      Ecco, non so da dove incominciare… io oggi ho incontrato il conte di Fersen e lui mi ha chiesto di diventare sua moglie. -
Andrè si sentiva morire. Non dubitava della risposta che aveva dato Oscar al conte.
-      Io gli ho risposto di no.-
Cosa? Aveva sentito bene? Aveva risposto di no?
-      Andrè io ti amo. -
‘’ bene ora sto proprio impazzendo’’.
-      Hai capito Andrè cosa ho detto? Ti amo amo te!-
Lui spalancò la bocca. Non ci poteva credere. Oscar si alzò dalla sedia, fece il giro della scrivania e gli si mise di fronte.
Qualcuno stava bussando insistentemente alla porta. Oscar a mala voglia rispose.
-avanti. -
- buon giorno Oscar. - ignorò completamente Andrè.- sono venuto per dirti che le sarte sono arrivate per il vestito da sposa, ti prego di venire a palazzo Girodelle.-
Lei, dal canto suo, si era completamente dimenticata che doveva sposarsi.
-      Victor al momento sono impegnata. -
-      Lo so ma sono venute dall’Italia apposta pe te.-.
-      Verrò il prima possibile. - le toccava fare buon viso a cattivo gioco.

Continua…
 
Bene bene cosa ne dite? Vi prego lasciatemi un commentino che è importante!
Un bacione.
Cristy31

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Capitolo 9
*** il matrimonio ***


-Venite madamigella, il vestito è già pronto dobbiamo solo adattarlo al vostro corpo.- disse una sarta.

- bene.- Oscar era assente con la mente. Non riusciva a trovare un modo per svincolarsi dal ricatto del padre. Non poteva rischiare che Andrè ci andasse di mezzo.

- Oscar, dove sei?- era il padre che la chiamava.

- bene vedo che i preparativi dell’abito vanno a gonfie vele.- dalla faccia si vedeva che era soddisfatto di ciò che stava accadendo.

- ho deciso la data del matrimonio. Sarà esattamente tra una settimana.-

- cosa? Una settimana? Ma è troppo presto!- Oscar si stava agitando. Pensava che una settimana non le sarebbe bastata per pensare a qualcosa che le facesse evitare il matrimonio e a metterla in atto.

- a me e al conte Girodelle sembrava perfetta come data.- si notava che il tono calmo che doveva tenere a causa delle sarte era molto sforzato.

- si padre mi va bene.- le veniva da piangere.

- signorine lasciateci soli per favore.-

- si signore.- dissero in coro.

-Oscar so bene che non ti vuoi sposare ma la famiglia ne ha bisogno, tu ne hai bisogno. Ho fatto un errore educandoti come un maschio e l’ho capito tardi, ma tu puoi ancora cambiare. Puoi vivere con tutte le cose che fanno felici le donne, avrai figli, un marito che ti rispetta e che ti ama. Non ti mancherà niente.-

- invece si che mi mancherebbe qualcosa! Mi mancherebbe Andrè.-

- Oscar ti prego di capirmi non ti posso certo dare in sposa a un servo. L’ onore della tua famiglia ne risentirebbe.-

- si ma io lo amo.- era la prima volta che si confidava con il padre, che gli parlava come una donna.

- credi che le tue sorelle abbiano potuto scegliere? Sei la più privilegiata tra di loro e lo sai.- il tono di voce ora era molto agitato.

- lo so ma non sono stata educata per questo mi avete cresciuta vietandomi qualsiasi oggetto femminile. Anche l’affetto.-

-comunque stiano le cose tu sei una donna ed è il momento che tu ti comporti come tale.- lasciò la stanza e fece rientrare le sarte che ripresero a mettere aghi nel vestito di Oscar.

I giorni passavano e Oscar non pote più rivedere Andrè che si faceva sempre più triste e confuso.

Nel frattempo però Alain e gli altri, che sapevano del matrimonio imposto e del fatto che Oscar fosse innamorata di Andrè, stavano pianificando qualcosa.

-Bene Alain è tutto deciso allora.-

-Si finalmente il piano è finito.-

Dopo giorni interi passati a pranzi, cene, ricevimenti, balli e organizzazioni il giorno del matrimonio arrivò.

Oscar era pronta. In un abito di raso bianco senza spalline con i riflessi rosati con il corpetto tutto lavorato e ricamato di fili d’oro, la gonna a campana drappeggiata sempre con fili d’oro. I capelli erano raccolti in uno chignon che lasciava scappare alcuni riccioli biondi che le incorniciavano il viso tutto imbellettato per l’occasione. Al collo aveva una collana di diamanti e argento come il diadema che la faceva sembrare una principessa delle fiabe, il bouque era fatto di rose rosa. Nell’insieme lei si sentiva ridicola, al contrario di tutti che le dicevano che era splendida. La carrozza che l’avrebbe portata davanti alla chiesa era addobbata per l’occasione con altre rose rosa, visto che Girodelle diceva che si addicevano a Oscar.

Il viaggio per lei fu molto breve.

Suo padre, commosso come non lo era mai stato, la porto all’altare. Erano presenti anche i reali. Molto curiosi di vedere l’ ex capitano delle guardie reali con l’abito lungo. Il prete fece tutto il rito sacro e arrivò il momento di giurarsi fede.

-Conte Victor Clemente Girodelle vuoi tu prendere la qui presente Oscar François de Jarjayes come moglie e prometti di onorarla e rispettarla finché morte non vi separi.-

-Si lo voglio.-

-E tu Oscar François de Jarjayes vuoi prendere come marito il qui presente Victor Clemente Girodelle e prometti di onorarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi.-

Continua…

Suspance. so che ne lascio tanta ma è più forte di me.

Recensite che, come sempre, mi piace leggere.

un bacione,

Cristy31

 

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Capitolo 10
*** il rapimento ***


-E tu Oscar François de Jarjayes vuoi prendere come marito il qui presente Victor Clemente Girodelle e prometti di onorarlo e rispettarlo finché morte non vi separi.-
Non riusciva a rispondere. Non voleva rispondere. Desiderava tanto aver portato con se il suo fioretto lo avrebbe usato volentieri. Ora doveva rispondere e diventare, contro la sua volontà, la consorte di Girodelle per salvare il suo amato Andrè. Perché oramai era così. Si era accorta di provare amore solo per lui e questo era il grande sacrificio per ringraziarlo di esserci sempre stato nel bene e nel male.
Si accorse di aver aspettato troppo e tutti la stavano guardando in attesa di una risposta che tutti credevano positiva perché non sapevano del ricatto, forse non lo sapeva neanche Victor.
-      Io… io-
Un gran fracasso, una cinquantina di uomini incappucciati e armati che irrompevano nella chiesa.
-      Fermi tutti e nessuno si farà male.- disse uno di loro. Si diresse verso Oscar che aveva riconosciuto la voce.
-      L’uomo le arrivò vicino e le sussurrò all’orecchio:
-      Ora comandante dovete farmi vedere che sapete recitare. Deve sembrare un vero rapimento.- non le diede il tempo di rispondere che la prese in braccio e lei iniziò a urlare e a scalciare senza troppa forza.
Quando furono tutti usciti dalla chiesa Alain si tolse il cappuccio e strappò qualche strato di gonna a Oscar che non sarebbe riuscita a montare a cavallo con tutta quella stoffa.
-      Bene comandante adesso vi portiamo dal vostro Andrè.- la mise sul suo cavallo e corsero via, inseguiti da Girodelle.
Quando si accorsero  di essere rincorsi da Victor entrarono in un bosco che portava direttamente alla caserma.
Girodelle perse le loro tracce ma non si diede per vinto. Giurò che avrebbe riportato a casa Oscar.
 
In caserma…
 
-Bene ora siete al sicuro ma verrete a vivere con me e mia sorella finché non avrete trovato una soluzione.-
         Andrè sentendo tutto quel rumore di cavalli si insospettì e andò a vedere. Si sentiva uno straccio dopo aver saputo delle nozze. Pensava di essersi immaginato tutto.
Quando vide insieme a Alain e gli altri la figura di Oscar non poté crederci. Lei era lì. Ma cosa ci faceva lì?

continua... 

Capitolo di transizione da lunedì ci saranno rivelazioni e credo che non tarderà il finale.

Spero che vi piaccia.
Un bacio molto grande.
Cristy31    

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Capitolo 11
*** rincontrarsi ***


Grazie mille a chi recensisce e a chi mette la storia nelle seguite spero che gli ultimi capitoli non vi deludano, questo era in origine più lungo ma ho voluto dividerlo. 100000 baci.

Cristy31

-Madamigella Oscar cosa ci fate qui? Non dovreste trovarvi insieme al vostro consorte?- Andrè pronunciò queste parole con falsa ironia. Si sentiva preso in giro. " lei si è presa gioco di me nel peggiore dei modi, ha detto di amarmi ma poi si è sposata con quel capellone cotonato."

-Andrè ma cosa stai dicendo.- lei dal canto suo era molto felice e non vedeva l’ora di rivedere l’uomo che amava ma ora non capiva cosa stesse dicendo il suo Andrè.

-Ma amico cosa dici te l’abbiamo "rapita" e adesso non si deve più sposare.- disse Alain aveva ascoltato la conversazione e non riusciva a capire cosa pensasse il suo amico.

-Aspetta Alain. Andrè era tutto un ricatto di mio padre che voleva darmi in moglie a Victor e mi ha minacciata. Diceva che se non avessi fatto come diceva lui ti avrebbe ucciso quindi mi sono dovuta piegare alle sue volontà.-

-Scusa Oscar non volevo dirti così è che non lo sapevo e pensavo che ti fossi presa gioco di me.-

Si sentiva uno stupido ad aver pensato certe cose su Oscar.

-Ma adesso cosa farai?-

-Non lo so l’importante è che non mi sono sposata al resto penserò dopo. Prima voglio cambiarmi d’abito.- disse indicando il vestito da sposa oramai tutto sporco e rovinato.

-Bene.-

-Ah Andrè.-

-Si?-

-Ti amo.- lui spalancò gli occhi davanti alla semplicità con cui Oscar gli aveva detto quelle parole. E non si vergognava di dirle davanti a tutti.

Quando Oscar si fu cambiata chiamò Andrè nel suo ufficio.

-Andrè devo trovare una soluzione non posso più tornare a casa. Avevo pensato di andare in Normandia per un po’. E… ecco… avevo pensato che potevi venire con me.- si sentiva impacciata a chiederglielo.

Lo sai che non ti direi mai di no.-

-Bene allora partiremo dopodomani.- la timidezza era sparita e lei era tornata la solita comandante fredda e decisa con lo sguardo di ghiaccio che nessuno perforava. Tranne Andrè.

In quel momento la porta si spalancò.

-Allora non mi sbagliavo sei qui.-

Continua…

 

 

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Capitolo 12
*** pioggia... ***


Penultimo capitolo. Ormai ci siamo. Spero di non deludere le vostre aspettative.

 
-        Allora non mi sbagliavo sei qui.-
- Victor, cosa volete???- Oscar era molto allarmata. Aveva paura che la riportasse dal padre.
- io Oscar ce l’ho messa tutta. Ti amo. Da sempre. Come ti ama anche Andrè, ma io ho voluto fare di più. Io sono nobile posso renderti felice, ti darei tutto ciò che ti serve, non ti mancherebbe niente.-
Andrè ribolliva di rabbia.
Girodelle continuò. – invece hai deciso di stare con questo pezzente. Sai già di essere senza futuro con lui, ma ci stai comunque. Non stupirti del fatto che so della vostra storia. Me l’ha detto il generale. Quando mi diceva gli sviluppi del piano.-
-      Quale piano Girodelle.-
-      È ora che vi spieghi tutto dall’inizio. Vostro padre non voleva uccidere Andrè. Non lo avrebbe mai fatto. L’ho minacciato io.-
-      Cosa??- dissero in coro i due innamorati.
-      L’ho ricattato io. Se non avesse fatto quello che gli dicevo la vostra famiglia sarebbe finita a vivere sotto un ponte. Possiedo dei documenti falsificati che dichiarano l’aiuto da parte di vostro padre dei ribelli parigini. Così saresti stata mia e solo mia.-
-      Voi siete un folle.- disse Andrè disgustato da ciò che aveva sentito.
-      Non permettetevi di rivolgermi la parola, popolano.- a queste parole Andrè non resistette gli diede un pugno nello stomaco dal quale nacque una rissa.
Oscar cercò di dividerli ma non ci riuscì. All’udire delle urla di Oscar molti soldati accorsero nell’ufficio del comandante.
-      Cosa succede qui?- chiese Alain che insieme ad altri soldati riuscì a separare i due. Girodelle era fuori di testa continuava a tirare calci e pugni a chiunque lo toccasse.
-      Oscar o mia o di nessun altro.- con la pistola che aveva in tasca mirò al petto di Andrè.
Sparò.
Oscar si mise in mezzo e fu colpita.
-      Oscar!!! No!!!-
Un altro sparo rituonò nella stanza e Girodelle cadde per terra esanime.
 

Continua…
Cosa ve ne pare??? Fatemi sapere. a lunedì. 
Un bacione.
Cristy31 

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Capitolo 13
*** ... e poi viene fuori il sole ***


 

Ultimo capitolo…

Dopo aver sparato a Girodelle Augustin corse a vedere lo stato della figlia.

-Oscar cosa ti ha fatto?- e pianse, versò quelle lacrime che da ormai troppo tempo teneva dentro. Come gli aveva insegnato il padre.

La prese in braccio e la portò in infermeria. Si sentiva sporco, dentro. Aveva venduto la figlia per non rovinare l’onore della famiglia. Egoista. Freddo.

Il dottore decretò che Oscar, fortunatamente, era fuori pericolo. La pallottola le aveva sfiorato un polmone ma non aveva lasciato danni.

-Vostra figlia deve riposare per due settimane e poi potrà riprendere a lavorare.- erano state le parole del medico.

-Certo dottore.-

-Andrè… Andrè.- diceva Oscar in uno stato di dormiveglia.

-Oscar!- disse invece lui che aveva ascoltato il dottore e era felice che la sua Oscar stesse bene.

-Andrè…- la sua voce era flebile e leggera. – mi devi promettere una cosa.-

-Si. Dimmi pure.-

-Prometti di sposarmi appena starò meglio.- stava piangendo.

-Si Oscar. È la cosa che desidero di più al mondo.- anche lui stava piangendo.

Il generale chiamò Andrè e lo portò fuori dalla caserma.

-Ti devo parlare di una cosa che adesso come non mai desidero. Prima di venire in caserma sono stato dalla regina, mi ci è voluto un po’ di tempo ma penso che possa servirti.- e così gli porse un foglio di carta.

-Ma… ma generale questo io non lo merito.-

-Si ragazzo mio, lo meriti come nessun altro a Versailles. Tu sei nobile dentro e voglio che, dopo tutto quello che ti ho fatto passare, sia anche felice.-

Commosso Andrè riuscì a dire solo – grazie.- e corse da Oscar per mostrarglielo.

-Ma è fantastico! Andrè… oh scusate me ne ero dimenticata… barone Grandier.- scoppiarono in una fragorosa risata.

Due settimane erano passate e i due innamorati progettavano di sposarsi il più presto possibile.

I preparativi erano incominciati, Oscar e Andrè erano coinvolti più che mai. Lei aveva deciso di indossare un vestito da donna per far felice lui e Andrè organizzava insieme a madame e Nanny il ricevimento.

Augustin chiamò Oscar nel suo ufficio...

- Ditemi padre.-

- Oscar io lo sò di non essere stato un buon padre per te, ti ho cresciuta come un maschio credendo di poterti trasformare in tale, ti ho sgridata e picchiata perchè tu hai un modo di pensare e agire tutto diverso dal comportamento degli altri. Ha forse il tuo è proprio il migliore fra tutti. Ho acconsentito a un matrimonio che tu non volevi. Ti ho minacciata dicendoti che avrei fatto del male alla persona più importante della tua vita. Ho trattato male anche Andrè che ti ha guidata nella tua crescita, ti ha protetta e io invece ho incominciato a vederlo come una persona solo poco tempo fa. potrai mai perdonarmi?-

- Certo che vi perdono e, sinceramente, mi è piaciuto crescere come un uomo. Rifarei tutto ciò che ho fatto fin'ora per arrivare alla felicità e voi siete in parte artefice di questa perchè avete dato un titolo nobiliare ad Andrè che ora posso sposare senza diventare latitante.-

Il padre si avvicinò alla sedia della figlia, le prese la mano e la fece alzare e l'abbracciò. Un abbraccio che Oscar attendeva da più di vent'anni.

Il giorno delle nozze era arrivato.

Questa volta Oscar aveva un vestito a stile impero molto semplice: di chiffon bianco con un leggero strascico sul didietro e il bouquet era fatto di rose bianche.

Arrivò in chiesa, una chiesa semplice come l'avevano desiderata.

Il prete fece il rito sacro.

Andrè disse di si.

-Vuoi tu

Oscar François de Jarjayes prendere Andrè Grandier come tuo legittimo marito e prometti di amarlo e onorarlo finchè morte non vi separi?-

- Si lo voglio.-

FINE

è finita. ora è finita. spero che vi sia piaciuta e che vi sia piaciuto il finale che ho voluto lasciare così perchè penso sia abbastanza completo.

Ringrazio tantissimo lady francoise, berlios, sb83, jiojio, ladymarcella, butterflygirl, tristano1, medusa, puffosa, tetide, sandw e jerrymio7 per aver recensito, angle, dodi, kirachan74, puffola-lily che hanno meso tra le seguite e jiojio ( wow quando l'ho visto stavo per piangere!!!) per averla messa tra le PREFERITE.
Un bacio molto molto grande.
Cristy31

 

 

 

 

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