It Ends Tonight

di Juliet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** * Prologo * ***
Capitolo 2: *** * Capitolo Primo * ***
Capitolo 3: *** * Capitolo Secondo * ***
Capitolo 4: *** * Capitolo Terzo * ***
Capitolo 5: *** * Epilogo * ***



Capitolo 1
*** * Prologo * ***


Titolo:

Prima di iniziare, un avvertimento.

Questa fanfiction contiene spoiler sul settimo libro. Se non l’avete letto o non l’avete ancora finito e non volete rovinarvi la “sorpresa”, non proseguite nella lettura.

Avvistati tutti, possiamo proseguire…XD

Dopo moltissimo tempo in cui non sono riuscita a scrivere nulla che avrei mai avuto il coraggio di pubblicare, una nuova fanfiction. Una volta letto il Trentatreesimo capitolo di Harry Potter and the Deathly Hallows”, The Prince’s Tale, questa fanfiction ha preso forma nella mia mente. Si tratta di momenti nella vita di Lily che non abbiamo visto, così mi sono divertita a crearli da me.

I capitoli sono tre, con l’aggiunta del Prologo e dell’Epilogo. Che dire…Spero vi piaccia!^^ Tutte le recensioni motivate sono ben accette!

Juliet



Titolo: It Ends Tonight

Personaggi: James Potter, Lily Potter, Severus Snape

Rating: PG13

Avvertimenti: Spoiler!





* Prologo *





Sanguesporco.

Nonostante cercasse di scacciare quella maledetta parola dai suoi pensieri, essa continuava a riecheggiare nella sua mente. Irritata, Lily Evans chiuse di colpo il dizionario di Antiche Rune e lo appoggiò sopra il libro di Pozioni per il quinto anno, facendo combaciare perfettamente i bordi delle copertine.

Si dedicò allora ai fogli di pergamena che giacevano sul tavolo al quale era seduta, in piena fase di ripasso in vista del prossimo esame. Alla sua sinistra pose gli appunti di Trasfigurazione, alla sua destra quelli di Difesa contro le Arti Oscure, dopo essersi accertata che fossero ordinati cronologicamente.

Aveva iniziato a riporli nei giusti raccoglitori quando Alice chiuse a sua volta il dizionario di Antiche Rune lasciando la piuma con la quale stava sottolineando i significati principali di una parola chiave all’interno del suo esercizio all’interno del tomo, così da non perdere il segno.

“Lily…” sospirò, passandosi la mano ora libera sugli occhi.

“Cosa?”

“LO so che è una cosa orribile, quella che ti ha detto Snape, ma—“

Lily lasciò perdere gli appunti e lanciò un’occhiata seccata all’amica.

“Cosa c’entra adesso Sev—Snape?” si corresse in fretta, fissando attentamente la ragazza che sedeva di fronte a lei, quasi sfidandola a suggerire che l’insulto che il ragazzo le aveva rivolto qualche ora prima l’avesse ferita.

Sanguesporco.

Alice alzò le sopracciglia.

“Stai riordinando in maniera maniacale. Ti conosco, Lily. E non negarlo,” riprese, svelta, quando vide l’amica aprire la bocca per ribattere “te l’ ho visto fare solo in occasioni del genere. Lo stato in cui versa solitamente il nostro Dormitorio è un altro punto a mio favore, per dirne una…”

Lily abbassò lo sguardo sul tavolo di legno scuro.

“Quello che volevo dirti, Lily” cominciò l’amica, più dolcemente stavolta “è che di solito sembra non importartene. Sei sempre stata superiore a tutti quegli idioti che hanno cercato di farti sentire…” si sforzò di trovare la parola adatta “… indegna di questo posto perché i tuoi sono Babbani.”

Lily non disse nulla.

“Quello che non capisco” terminò Alice, riprendendo la piuma in mano e rigirandola fra le dita, fissandola come fosse la cosa più interessante su cui avesse mai posato gli occhi “è perché tu ti faccia influenzare a tal punto da una persona come Snape.”

Lily rialzò il viso.

“Siamo amici da quando… da prima di arrivare ad Hogwarts…” mormorò, gli occhi fissi nel vuoto, una vena di incertezza nella voce “…o almeno lo credevo…”

“Cosa vedi in quel ragazzo, Lily?” sbottò, incredula, Alice “Come puoi reputarlo un amico, la stessa persona che ti offende e disprezza chiamandoti Sanguesporco?” enfatizzò l’ultima parola, nonostante l’avesse pronunciata in un sussurro.

Sanguesporco.

Lily si passò una mano fra i capelli sciolti sulle spalle e non rispose.





***



Questo è il prologo.

A breve, il primo capitolo.

Grazie a tutti per la lettura!

A presto,

Juliet

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Capitolo 2
*** * Capitolo Primo * ***


It Ends Tonight

It Ends Tonight

* Capitolo Primo *





“Fermati, per favore!”

Il tono di voce, aspro, era poco più di un sussurro. Lily lo ignorò, come faceva ormai da giorni, voltando la testa nella direzione opposta quando scopriva Severus intento a fissarla durante le lezioni oppure allungando il passo quando lui cercava di fermarla lungo i corridoi della scuola.

La ragazza rivolse un’occhiata impaziente alle carrozze che li avrebbero portati alla stazione di Hogsmeade, immobili di fronte al portone d’ ingresso della scuola, ancora vuote salvo qualche eccezione. Non vedeva né Mary, né Alice, né uno qualsiasi dei suoi compagni di Casa. Era scesa troppo presto. Sembravano non esserci vie di scampo, stavolta.

Si fermò a pochi passi dalla scalinata principale, senza tuttavia dar segno di essersi accorta della presenza di Severus Snape.

“Lily” la sua voce la raggiunse, a qualche passo dietro di lei “Voglio solamente—“

“Scusarti?” tagliò corto la ragazza, fredda, lo sguardo rivolto a due ragazzine del secondo anno che ridacchiavano, dirigendosi a braccetto verso una delle carrozze più lontane. “Non ce n’è bisogno.”

“Se soltanto mi credessi quando ti dico…”

“Ti credo, Severus.”

La sua affermazione zittì il ragazzo per un momento. Lily non si era voltata, era rimasta immobile nella posizione che aveva assunto quando lui l’aveva raggiunta. Avvertiva che le sue parole erano sincere, che Lily sapeva che lui non intendeva ferirla, che l’aveva scusato per l’ennesima volta di aver sputato sulla sua amicizia.

… migliori amici, Sev…

Ma non poteva vedere i suoi occhi. Lei non glieli voleva mostrare. Snape strinse le mani a pugno.

“Ma questo non cambia ciò che ti ho detto l’altra sera.”

Senza rendersene conto, Snape indietreggiò di un passo, quasi lei avesse sfoderato all’improvviso la sua bacchetta e gliel’avesse puntata addosso.

… tu hai scelto la tua strada, io ho scelto la mia…

“Posso scusarti fino a quando offendi me, Severus. Posso illudermi che prima o poi ti comporterai davvero come se il fatto che io sia nata da due Babbani non faccia differenza.”

Snape ascoltava immobile, come assorbendo le parole che la ragazza mormorava, rivolgendogli la schiena. Sembrava parlasse fra sé e sé, che non si stesse rivolgendo a nessuno in particolare. Che avesse cancellato quel ragazzetto che aveva detto, con convinzione, con forza, di tenerci a rimanere suo amico nonostante non fosse una Serpeverde, non fosse Purosangue, ma che in realtà avrebbe voluto essere qualcosa di diverso. Qualcosa di più. Le mentiva come aveva imparato a mentirle da tempo, ormai, amandola a tal punto da maledirla per essere una Sanguesporco e a disprezzare sé stesso per non essere stato abbastanza coraggioso da fregarsene e rubarla alle esibizioni di James Potter…

“Ma dal momento in cui il tuo scopo è divenuto ferire persone che mi circondano, che amo, solo perché i tuoi compari possano divertirsi ad osservare quanta umiliazione puoi infliggere a studenti come me e come te… a causa della loro nascita, allora le cose cambiano. La persona che sono io, Severus, la Sanguesporco, questo non vuole e non riesce nemmeno a perdonartelo.”

In un attimo Snape l’aveva raggiunta e le aveva afferrato il polso. Respirando affannosamente la udì irrigidirsi al suo tocco, divincolarsi per cercare di liberarsene, rifiutandosi di rivolgere il suo viso verso il suo, rifiutandosi di far sì che lui potesse incontrare i suoi bellissimi occhi.

“Guardami” sussurrò.

Attese un solo attimo, ma Lily Evans non si voltò.

Un attimo dopo, il suo polso era di nuovo libero.

La mano di Snape pareva bruciare, vuota.

Lei se n’era andata.





***



E il primo capitolo è andato!^^

Dopo aver letto l’ultima conversazione fra Lily e Severus mi è sembrato “strano” che il ragazzo non avesse in seguito più provato a riavvicinarsi alla Grifondoro. Insomma, un’ulteriore conversazione fra i due l’ ho scritta io, a pochi giorni di distanza da quella descritta dalla Rowling. Spero vi piaccia.



Un grazie a tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione: Elenavidel (grazie mille!^^), Isatachi (carissima, grazie a te per la recensione!^^ La tua drabble, come ti ho già scritto, mi ha colpito molto, i complimenti ci stavano tutti! Spero questo capitolo ti piaccia!), Hysteria (grazie mille anche a te per la bellissima recensione! Hai letto davvero tutte le mie fanfiction?Che coraggio!!XDD spero che il nuovo capitolo non ti deluda!), MiRiEl (grazie mille!^^), Eowyn88 (grazie anche a te, carissima! Spero ti piaccia il capitolo nuovo! Comunque, per la domanda che mi hai fatto, ho dato una controllata, siccome andavo a memoria… nella versione originale Snape dice: “I don’t need help from filthy little Mudbloods like her!” e nella versione italiana la frase è tradotta “Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa Mezzosangue!”. Però Mezzosangue sarebbe “half-blood”, no? Senza contare che Lily non è una Mezzosangue, siccome entrambi i suoi genitori sono Babbani…mah!XD Io lascerei Sanguesporco, in definitiva, alla fine è quello che Snape intendeva dire, credo…XD), Michy90 (grazie mille per la recensione! Anche per me il trentatreesimo è se non proprio il più bello del libro, uno fra i più belli. E sono contenta che il prologo ti sia piaciuto. Spero questo capitolo non ti deluda, siccome ami il personaggio di Severus… fammi sapere che ne pensi!^^grazie ancora!) e Ginny W(ho fatto il più in fretta possibile!XD grazie tante per la recensione!).



Bene, allora che dire…XD

Fatemi sapere che ne pensate!

A presto,

Juliet

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Capitolo 3
*** * Capitolo Secondo * ***


It Ends Tonight

It Ends Tonight

* Capitolo Secondo *





Madama Rosmunda sorrideva, scuotendo leggermente la testa.

“Potter, Black, voi proprio non potete fare a meno di mettervi costantemente in mostra, eh?”

I due Malandrini scoppiarono a ridere, toccando appena un bicchierino di FireWhisky con l’altro prima di portarseli alle labbra. Lupin avvicinò leggermente a sé la bottiglia sul bancone, allontanandola dai due amici.

“Il vostro amico è molto più furbo di voi due, cari,” ridacchiò la barista, nascondendo il FireWhisky dalla visuale degli avventori del locale. “Vedo la McGranitt avvicinarsi da qui” annunciò con un falso tono di rimprovero nella voce. Sembrava più divertita che altro.

James e Sirius nascosero i bicchierini in un unico movimento, all’unisono.

“Ehi, Prongs, guarda chi cammina alle spalle della McGranitt…”

James sorrise alla vista di Lily Evans. La osservò entrare e togliersi la neve dai capelli, incollati al viso in ciocche ramate che gocciolavano sui suoi vestiti. Accanto a lei, Mary ed Alice cercavano di asciugarsi il viso e controllavano lo stato degli abiti che indossavano sotto i mantelli zuppi d’acqua.

“Evans” salutò James, quando la ragazza alzò lo sguardo sul locale intorno a lei e i suoi occhi individuarono la figura del ragazzo, indugiandovi.

“Potter” fece lei, di rimando “Ancora sobrio?”

La McGranitt le lanciò un’occhiata per nulla divertita, prima di allontanarsi a passi svelti verso un tavolo fortunatamente situato dall’altra parte del locale. Il sorriso di James si allargò.

“Credo che il FireWhisky potremmo dividercelo, visto il tuo stato. Non ti farebbe male scaldarti un po’…” ribatté, non appena l’insegnante di Trasfigurazione si fu allontanata abbastanza da non poterlo sentire. Lily fece una smorfia, ravviandosi le ciocche bagnate con una mano, allontanandole dal viso. Il freddo aveva reso la sua pelle ancora più lattea del solito; il contrasto era accentuato dal verde brillante delle sue iridi.

“Vieni, siediti. Anche voi, c’è posto,” Lupin, educatamente, approfittò del momento in cui nessuno parlava per coinvolgere anche le due amiche di Lily, che se ne stavano zitte l’una accanto all’altra, osservando la scena. Lily gli sorrise e si avvicinò al tavolo accanto al bancone di Madama Rosmunda, dove Peter si dimenò, a disagio, seduto da solo. La ragazza si tolse il mantello, scoprendo che anche il maglione che portava sotto era stato raggiunto dall’acqua. James, che stava prendendo posto insieme a Sirius e Remus, dopo aver lasciato accomodare le ragazze, la vide rabbrividire impercettibilmente.

“Evans, dovresti tornare al castello. Sei fradicia.”

Lily lo fulminò con lo sguardo.

“Questo lo vedo da me, Potter.”

Il ragazzo sostenne il suo sguardo per un momento, prima che l’ombra di un sorriso iniziasse ad aleggiargli sulle labbra.

“Non ho intenzione di essere responsabile della tua imminente broncopolmonite.”

“Sai cosa, Potter? Se ora esco per tornarmene al castello” Lily scandì perfettamente ogni parola “non riuscirò nemmeno ad avere i primi sintomi della broncopolmonite. Mi congelerò prima di uscire da Hogsmeade.”

“Conosco una via più breve per arrivare al castello… non ci bagneremo neppure”

“Perché tu verresti con me, certo…” ironizzò Lily.

James combatté contro il sorriso che minacciava di aprirglisi sul volto nel guardare l’espressione della ragazza.

“Andiamo, Evans, non fare la sostenuta, almeno per una volta. Hai davvero bisogno di asciugarti…”

“Potter…”

“E le tue amiche, come vedi, si sono già fatte convincere a bere qualcosa.” James lanciò loro un’occhiata. Sirius stava riempiendo due bicchierini per entrambe, i capelli che gli nascondevano buona parte del volto. “E sembra che non abbiano intenzione di andarsene da qua, almeno per ora.”

Suo malgrado, Lily sorrise.

“Non ci credo. Ti ho davvero convinta?”

Lily gli rivolse un’occhiataccia.

“Potter” ricominciò, “un’altra parola e prendo il tuo, di mantello” minacciò.

James scoppiò a ridere, alzandosi dalla panca.

“Questo senza dubbio” mormorò piano. “Dobbiamo uscire un attimo, però, prima di poter prendere questa…scorciatoia.”

Lily spalancò gli occhi.

“Mi prendi in giro?”

“Rilassati, Evans…” sospirò James, alzando gli occhi al cielo. Il ragazzo fece qualche passo verso l’uscita principale, poi si voltò verso Lily, in piedi, ma ancora accanto al bancone. Scosse la testa, apparentemente esasperato, e tornò sui suoi passi.

“L’uscita è da questa parte, signorina Evans. Le mostro la strada se vuole essere così gentile da seguirmi.”

Lily stava per ribattere qualcosa, quando il fatto che James Potter le aveva preso la mano per trascinarla sulla sua scia verso l’esterno si fece largo nella sua mente, lasciandola momentaneamente senza parole, senza un’apparente spiegazione. Si lasciò guidare fuori da locale e dietro un gruppo di folti alberi carichi di neve, che li nascondevano alla perfezione dalla strada brulicante di maghi e streghe. Quando James le lasciò la mano, si rese conto di come era calda, a differenza della sua. Stupidamente quanto inconsciamente, quasi cercò di riprenderla.

“Vieni qui sotto.”

La voce del ragazzo la riscosse dai suoi pensieri. Lo vide portarsi un mantello dietro le spalle e un attimo dopo solo la sua testa era visibile. Per poco non fece un passo indietro.

“Eddai, Evans, fa un freddo cane qua fuori…” si lamentò lui, seppur sorridendo della ragazza.

“Ma cosa…?” scosse la testa, come per schiarirsi le idee. “Chissà perché il fatto che tu possegga un mantello del genere non mi sorprende affatto…”

James sorrideva ancora mentre passava un braccio dietro le spalle della ragazza e anche lei svaniva nel nulla.

Severus si allontanò, voltando le spalle al punto in cui aveva visto scomparire i due Grifondoro.

Che scusa aveva ora, per cercarla di nuovo?

***





In ritardo, lo so, scusatemi. Il fatto è che non sono stata nemmeno minimamente soddisfatta di questo capitolo per lungo tempo…^^

Nemmeno ora lo adoro, sia chiaro, ma è sicuramente meglio di come era uscito in precedenza.

Allora, i ringraziamenti:



grazie ad Albicoccacida, Lexie Black, Keyla, Isatachi, SuperEllen e Carisma per le bellissime recensioni. Sono davvero contenta che la fanfiction vi piaccia. Spero questo capitolo vi diverta.



Grazie a tutti i lettori!^^

A presto,

Juliet

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Capitolo 4
*** * Capitolo Terzo * ***


It Ends Tonight

It Ends Tonight

* Capitolo Terzo *





James portò lo sguardo un po’ stupito sulla ragazza che gli stava davanti, le mani piantate con fierezza sui fianchi, le sopracciglia appena corrugate.

“Scusa?”

Lily diede in una breve risata, del tutto priva di gioia.

“Non ricordi nemmeno tutta la gente che Incanti, ormai?”

James si alzò dal tavolo al quale stava cenando, lasciando il piatto posato fino a poco prima davanti a lui ancora pieno per metà.

“Non qui, Evans.”

Gli occhi di Lily si fecero stupiti per qualche secondo.

“Non è il posto migliore per parlarne” spiegò brevemente il ragazzo, incamminandosi verso l’enorme porta della Sala Grande che conduceva alle scale, senza aspettarla. Lily accettò di seguirlo dopo un attimo di incertezza, nel quale giocherellò con una ciocca di capelli rosso scuro, fissando la schiena di James Potter, capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro che evitava di sua spontanea volontà uno scontro che avrebbe potuto far parlare per giorni tre quarti degli studenti di Hogwarts.

Non si scambiarono nemmeno una parola fino a quando non giusero presso l’aula in cui, in orario scolastico, Vitious teneva le sue lezioni di Incantesimi. Lily gettò un’ occhiata stranita a James, che la ignorò, limitandosi ad aprire la porta e ad indicarle con un gesto della mano di precederlo all’interno. Lily eseguì, subito imitata dal ragazzo che richiuse la porta alle sue spalle.

“Qui possiamo parlare?” domandò allora Lily, ironica.

“Se non altro non siamo nel bel mezzo della Sala Grande, nel bel mezzo della cena…” fu tutto quello che James le rispose.

“Allora?”

“Allora cosa, Evans?” fece il ragazzo, stancamente. “Mi sembri già perfettamente informata dei fatti.”

Lily scosse la testa.

“A me non sembra.”

“Vuoi che te lo metta per iscritto?”

Lily sbuffò, irritata.

“Credevo ti fossi stufato di duellare con chiunque ti si pari—“

“Evans,” la interruppe il ragazzo, più duramente di quanto avesse mai fatto durante tutti i loro precedenti, frequenti confronti “non si tratta più di fare scena. Né io né lui abbiamo più quindici anni.”

“Questo lo so.”

James restituì il suo sguardo serio. In qualche modo, sembrava molto più adulto di quanto Lily avesse mai sospettato. Il silenzio che aveva seguito le sue parole venne nuovamente spezzato dalla voce tranquilla del ragazzo.

“Severus Snape” riprese, pronunciando quel nome con palpabile disgusto “aspira a divenire un Mangiamorte. Anzi, molto probabilmente è già un Mangiamorte. Come Mulciber, Avery e tutta la cricca che gli sta attorno.”

La voce di Lily aveva una nota triste, quando si fece sentire.

“So anche questo.”

James annuì, rivolgendo il suo sguardo alla finestra che dava sulle serre, a quell’ora ovviamente deserte.

“Quindi immagino che, non trattandosi della motivazione che mi ha spinto a battermi con lui, si tratti proprio di Seversu Snape.”

“Non esattamente,” fu la risposta, poco più che sussurrata stavolta. “Si tratta di te e di Severus Snape.”

James riportò gli occhi scuri sulla ragazza, apparendo leggermente stupito.

“Mi hai perso, Evans.”

La guardava come incredulo che lei avesse potuto trovare una qualche connessione, di qualsiasi forma e genere fosse, fra lui e il Serpeverde che più detestava. Lily sorrise appena, ma quando rispose il suo sguardo si rifece perfettamente serio.

“Per quanto Severus Snape possa essere un Mangiamorte, o aspirare a diventarlo, siete sempre e solo voi due a scontrarvi. Sempre tu e lui…” lasciò che la frase sfumasse in silenzio, senza concluderla.

James annuì.

“Non mi è mai piaciuto. Lui può essere pericoloso, nonostante tu—“

“Io?”

James sorrise, amaro. Qualcosa che Lily non riuscì a decifrare fu ben visibile per un attimo nello sguardo del Grifondoro, prima di perdersi come l’improvviso sussulto di una qualche emozione.

“Non lo vedi?” le domandò, scuotendo la testa, lo sguardo ora perso altrove. Forse in un ricordo. “Sembra quasi… è come ossessionato da te.”

Lily gli restituì uno sguardo a metà fra lo stupore e la consapevolezza del significato che quelle parole, per entrambi, portavano con loro.

“Come puoi non vederlo?”

La voce di James era oscurata da un velo d’incredulità.

Lily si riscosse.

“Tu, al contrario, sembri vederlo con chiarezza…”

“C’è differenza fra quello che Snape prova per te e quello che invece io provo per te, Evans.”

Se la ragazza aveva una risposta pronta, sembrò dimenticarla nell’istante stesso che seguì la frase di James. Rimase momentaneamente senza parole, incapace di rispondere alcunché.

James si passò una mano fra i capelli sempre rigorosamente spettinati, nel gesto che ormai appariva come casuale anche a lei, che gliel’aveva visto fare per anni con la indiscutibile convinzione che fosse studiato.

Ritrovò le parole.

“Io e Severus siamo sempre stati amici. Da prima di arrivare ad Hogwarts. Ma ora le cose sono diverse… quindi non—“

“Forse questa è la verità, ma lo è esclusivamente per te. Credimi se ti dico che non vale lo stesso per lui.”

Lily scuoteva la testa, e indietreggiò di un passo, inconsciamente.

“Non è possibile, Potter. Abbiamo scelto strade diverse.”

“Questo non vuol dire nulla. Guarda Sirius e suo fratello. Per quanto lui lo neghi, perfino a sé stesso, Regulus è sempre rimasto suo fratello.”

“E’ diverso!” sbottò Lily, le guance in fiamme, gli occhi verdi scintillanti di passione. Fissava James dritto negli occhi, le mani strette a pugno.

“La nostra amicizia era particolare. Ha funzionato fino a quando poco importava che io fossi figlia di Babbani… poi è miseramente crollata.”

Un tremito nella voce tradiva emozioni contrastanti.

James l’aveva osservata, immobile, mentre pronunciava quelle parole. La osservava ancora, adesso che si era zittita, le labbra leggermente schiuse, la postura rigida, i capelli liberi sulle spalle.

Appassionata. Bellissima.

Lily Evans.

James la raggiunse e le sue labbra trovarono all’istante quelle della ragazza. Non fu un bacio dolce, non ebbe nulla dell’incertezza che spesso, più o meno celata, accompagna un qualsiasi primo bacio. Le labbra di Lily si separarono sotto quelle urgenti di James e la Grifondoro ritornò il bacio, portando le mani sulla nuca del ragazzo, attirandolo ancora di più verso di sé. James la fece indietreggiare, senza separarsi da lei, fino a quando Lily non urtò contro la cattedra di legno, ingombra di libri, fogli di pergamena e penne d’aquila abbandonate fuori posto qua e là. Il ragazzo la sollevò appena, mandandola a sedersi sul bordo di essa, in modo da riuscire a ridurre al minimo la distanza fra i loro corpi. Le gambe di Lily si chiusero attorno a quelle di James e la ragazza gemette appena quando le labbra del ragazzo lasciarono le sue per scendere lungo il suo collo, mentre una delle sue mani le teneva la testa leggermente di lato.

Le mani della ragazza si spostarono sulla camicia bianca della divisa che James indossava, spingendolo appena un po’ più indietro in modo da poter riportare le labbra su quelle di lui, incurante del suo respiro accelerato per mancanza d’aria. Lo avvicinò a sé quanto più le era possibile, fino a quando lui le era quasi completamente addosso e la schiena di Lily per metà appoggiata sulla ruvida superficie in legno sotto di lei.

“James? Ma dove cazzo sei finito?”

Il ragazzo si staccò bruscamente da Lily, portandosi una mano nella tasca dei pantaloni ad estrarre uno specchietto dall’aria antica e sembrò guardare il suo riflesso. Solo quando la voce di Sirius riecheggiò nuovamente nella stanza, Lily comprese chi era stato a parlare poco prima. James se lo rimise in tasca con cura, poi riportò lo sguardo sulla Grifondoro, che nel frattempo era scesa dalla cattedra e aveva spinto la frangia lontana dagli occhi.

“Mi stanno aspettando. Ho la punizione con la McGranitt…”

Lily annuì.

“Vai, prima che ti raddoppi le ore.”

James sorrise.

“Nah, non succederà. Basterà darle una giustificazione decente…”

Lily lo guardò, come in attesa di un chiarimento.

“Qualcosa mi invento, Evans, tranquilla…”

James alzò gli occhi al cielo, la voce divertita.

“Non oso immaginarmi cosa…” fu il commento della ragazza. Quando rialzò lo sguardo su di lui, la stava fissando, un sorriso dipinto sul volto. Un bel sorriso, si ritrovò a pensare Lily.

“Avevo ragione io, alla fine, Evans.”

Lily sbatté le palpebre.

“Su cosa?”

“Su te e Moccios—Snape.”

James sorrideva, sicuro, spavaldo… James Potter.

O almeno un lato del suo carattere.

Lily rimase in silenzio per un attimo, prima di ribattere.

“Sì. Penso di sì.”

“E lo sapevi prima di stasera.”

“E’ vero.”

James spalancò gli occhi, fingendosi preso alla sprovvista.

“Mi stai davvero dando ragione? Sei davvero d’accordo con me?”

Lily sorrise, un’ombra di tristezza nella voce.

“Ma non cambia il fatto che io abbia scelto una strada che mi ha allontanata per sempre da… Severus. Si tratta di una scelta.”

James annuì.

“Si tratta sempre di una scelta.”

Lily rimase in silenzio, lo sguardo perso in un’immagine che solo lei poteva ammirare, incisa nei suoi ricordi. Non aveva capitò il perché della sua. Perché buttare tutto all’aria per diventare un assassino nascosto da un cappuccio nero? L’eco sfuggente di quella che un tempo era stata una persona che qualcuno aveva amato.

Non abbastanza per cambiare le cose.

Non abbastanza per scegliere lui e con li le sue scelte, il suo destino.

Non abbastanza.

Lily riportò le iridi del colore degli smeraldi sulla figura di James Poter.

Di nuovo sulla realtà.

“No. A volte c’è dell’altro.”

Di nuovo sul destino.





***





Eccomi qua di nuovo.

Con questo capitolo, “It Ends Tonight” è concluso, fatta eccezione per l’epilogo che arriverà a breve. Che dire, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. C’ ho messo molto prima di decidermi a postarlo in quanto non mi convinceva interamente e – sinceramente – non lo fa nemmeno adesso. Il punto è che scrivere di come può essere nata la storia fra James e Lily, soprattutto dopo aver letto di quanto lei fosse legata a Snape, non è semplice. E La Rowling non ci ha dato niente che “giustificasse” la scelta che Lily fa: James su Severus. Questo capitolo esprime il modo in cui la “giustifico” io.

Ovviamente spero vi sia piaciuto e che mi lasciate un parere… sembrerà una frase fatta, ma davvero aiuta leggere come gli altri vedono e interpretano la fanfiction di un autore.

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto questa storia e soprattutto a quelli che l’hanno recensita. Un grazie particolare quindi a Lexie Black, ladymarie, Joey, white_shadows, Mia, Isatachi (a lei e alle sue bellissime mail!^^), irene_evans, fleacartasi e Ginny Lily Potter per le recensioni al secondo capitolo. Spero gradiate anche questo.

A presto!^^

Juliet

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Capitolo 5
*** * Epilogo * ***


It Ends Tonight

It Ends Tonight

* Epilogo *





“Lily, ma è una notizia stupenda! Un bambino!”

La donna ricambiò l’abbraccio della madre, ridendo, raggiante, per il suo entusiasmo. Dal salotto vide James sorriderle, proprio dietro a suo padre che la fissava incantato, senza riuscire a pronunciare una sola parola.

Petunia uscì dalla stanza senza una parola.

“Un maschio, Lily, un bambino! Oh, guarda tuo padre, ancora non ci crede!” rideva sua madre, continuando a stringere Lily con un braccio mentre con l’altro cercava di raggiungere James, all’altro capo della stanza.

Quando, tre abbracci collettivi e due bicchieri di spumante stappato per l’occasione dopo, Lily riuscì a liberarsi, la sorella non era ancora ricomparsa. Cercò James con lo sguardo e lui annuì, cogliendo al volo i suoi pensieri.

Petunia era in piedi, nel piccolo giardino sul retro della villetta dei signori Evans. In piedi, accanto all’albero in cui, quando erano ancora bambine, il padre aveva appeso per loro un’altalena di legno al ramo più solido.

“Tuney?”

Nonostante l’infanzia se la fossero lasciata alle spalle da diversi anni ormai, ancora non le era familiare rivolgersi alla sorella usando il suo nome completo.

“Sono felice per voi, Lily.”

Il tono della sua voce, però, esprimeva solo indifferenza, suonava troppo distaccato.

“Pensi che sarà come… come voi?”

Lily si morse il labbro inferiore nell’udire come quella brevissima parola paresse disgustare la sorella. Per un attimo, non poté che guardare la smorfia che aveva arricciato la bocca sottile di Petunia.

“Credo proprio di sì. Sarà un mago come noi.”

Petunia non rispose immediatamente. Quando parlò, lo fece con deliberata lentezza, scandendo accuratamente ogni parola.

“Non voglio che mio figlio e il tuo si frequentino, Lily. Non voglio che si incontrino, in qualsiasi tipo di circostanza. Mai.”

Senza un preciso motivo, a Lily tornò in mente la prima volta in cui sua sorella l’aveva definita una “spostata”. Quasi una decina di anni prima, pochi minuti prima delle undici di mattina. Davanti al quinto vagone scarlatto dell’Espresso di Hogwarts.

Annuì.

“E dì a quell’orribile ragazzo di… che la smetta di cercarti qua. Si risparmi il tragitto da Spinner’s End. Una volta nato Dudley non voglio trovarmelo in giro a spiare i tuoi movimenti o ad aspettare che tu compaia dal nulla.” Aggiunse freddamente.

Lily rimase in silenzio per un attimo. Se inizialmente voleva farle una domanda riguardo ciò che le era appena stato rivelato, cambiò idea dopo un istante.

“Dudley?” buttò lì, invece.

Petunia annuì, rigida.

“Nostro figlio si chiamerà Harry. Come il padre di James, sai…”

In quel momento, il mago la raggiunse. Le strinse la mano quando notò il leggero luccichio dei suoi occhi verdi. Petunia li superò in fretta, sbattendosi la porta di casa alle spalle.

“Suppongo di non piacerle.” Commentò James, un sorriso nella voce.

Lily si limitò a reclinare appena il capo all’indietro, appoggiandosi alla spalla sinistra del marito.

“Invece tuo padre è pazzo di me, direi. Nonostante non segua il Manchester United…”

Lily scoppiò a ridere e si voltò verso di lui, sfiorandogli le labbra con le proprie.

“Ti amo” gli sussurrò.

Lui le spostò un ciuffo di capelli dal viso, fermandolo dietro un’orecchio.

“Spero che Harry abbia i tuoi occhi, amore mio.”





Fine





Eccoci qua.

Anche l’epilogo è postato. Che dire ora, se non le solite banalità, per quanto vere? XD Dai, non posso non scriverle. Ovviamente mi auguro che l’epilogo vi sia piaciuto. Ci tenevo a scrivere un pezzo in cui comparisse anche Petunia, probabilmente nel mio immaginario anche l’ultimo incontro delle due sorelle Evans. Ma non ho potuto risparmiarmi il tocco sdolcinato del finale, con la battuta finale di James…

Insomma, spero l’abbiate apprezzato. Io ne sono piuttosto soddisfatta!XD

Ora, i doverosissimi ringraziamenti.

Concedetemi di aprire la lista con “The All-American Rejects”, autori della meravigliosa canzone “It Ends Tonight” che non solo ha fatto da colonna sonora a gran parte della stesura di questa fanfiction, ma le ha anche prestato il nome.

Grazie ad Isatachi, per le sue bellissime email, per l’aver letto il terzo capitolo di questa fanfiction quando ero nel bel mezzo di una crisi e avermi saputo consigliare sinceramente che fare, per le sue recensioni anche troppo buone. Grazie, carissima, davvero.

E poi, last but not least, grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito questa fanfiction, facendomi presente che cosa ci trovavano e anche spingendomi a portarla a termine il prima possibile. Grazie a voi ma anche a chi non mi ha lasciato scritto niente, ovviamente sperando che ad ogni modo, la fanfiction l’abbiano apprezzata.

Grazie perché è bellissimo scrivere per voi.

Juliet

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