Emozioni senza nome...

di hopeinthefuture
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Al tuo posto mi vergognerei ***
Capitolo 2: *** A tutti è concesso di essere amati.. ***
Capitolo 3: *** Ripartire da zero o no? ***
Capitolo 4: *** Il peso delle parole ***



Capitolo 1
*** Al tuo posto mi vergognerei ***


Il ragazzo del futuro sarebbe rimasto alla Capsule Corporation ad allenarsi per i prossimi 3 anni.

Se Bulma aveva pensato che la persona più schiva e riservata della terra fosse Vegeta, era solo perchè non aveva ancora conosciuto questo misterioso giovane.

Praticamente impossibile risultava chiedergli qualcosa su di lui o sulla sua vita, ma nonostante ciò in sua compagnia si respirava sempre un clima di armonia e cordialità e non appariva mai scortese o maleducato, al contrario di Vegeta, che godeva nell'essere considerato un bastardo da chicchesia.
Mancava meno di un anno al temuto arrivo dei cyborg e quel giorno erano le 15 di un afoso pomeriggio estivo.
Il piccolo Trunks, di tre settimane, dormiva nella sua culla nel laboratorio dove Bulma stava lavorando alla sua ultima invenzione.
Ultimamente la scienziata era parecchio nervosa e stressata, tra un lavoro che non le dava sosta e un uomo che gliene dava fin troppa... e fu in questo turbine di emozioni negative che la donna fece male i suoi calcoli e azionò un razzo che andò a schiantarsi nella camera in cui il giovane del futuro stava riposando, distruggendola.
Naturalmente il sayan ne uscì illeso, ma decisamente turbato dal risveglio. Tutti gli abitanti della casa corsero da lui, nel punto in cui il razzo era esploso, per cercare di capire che cosa fosse successo. Si affacciarano nel cratere sul pavimento e vi videro nel fondo un'impolverata Bulma, che guardava a bocca aperta il "piccolo" guaio fatto.
B(Bulma)="Mi dispiace" sussurrò con un filo di voce tra le urla del piccolo Trunks.
La donna continuò a tempestare di scuse il ragazzo del futuro fino allo stremo e solo dopo il suo ennesimo "Non fa niente Bulma, non ti preoccupare sto bene", decise che poteva bastare.
Ma ora si presentava un altro problema, che venne discusso a cena.
B="Dobbiamo pensare a dove dormirai ora"
T(Trunks del futuro)="Il divano andrà beniss.."
B="No no no no no NON SE NE PARLA NEMMENO!"
MB(madre di Bulma)=""Scusate se mi immischio, ma ci sarebbe un letto nuovo nella stanza vicino al laboratorio, ma la fa veramente troppo caldo e va sistemata. Per l'inverno però sarà pronta"
B="Bene. Per il momento però?!"
PB(padre di Bulma)=" Beh se posso permettermi, la stanza più grande con un bagno è quella del nostro Vegeta"
A Bulma si illuminarono gli occhi.
V(Vegeta)="E con questo che vuoi dire vecchio?"
B="Che dormirà con te"
Trunks era incredulo, ma Vegeta lo era anche più di lui.
V="COSAAA?" urlò l'uomo.
B="Non si discute! O se preferisci, puoi andare a dormire in giardino, Vegeta. Quel che è certo è che LUI dorme nella tua stanza, con o senza di te. Infondo è la MIA camera degli ospiti, nella MIA casa. Ah bene, mi sono tolta un peso."
E sorrise radiosa al giovane, che si sentiva in un imbarazzo estremo, soprattutto dopo che Vegeta si alzò furibondo, imprecando verso il genere umano.
Decise che si sarebbe lavato in un altro bagno per il momento. L'idea di dover affrontare Vegeta, ogni sera, da qui a non sapeva quanti mesi, lo intimoriva, non per paura ma perchè temeva che non sarebbe riuscito a sopportare i suoi modi, anche se si sarebbe sforzato come sempre.
Nei due anni che aveva trascorso li, Trunks non si era nemmeno avvicinato al principe: aveva capito di non andargli a genio per nulla. Era sempre stato una persona chiusa, ma quella strana situazione lo portava ad isolarsi ancora di più: si allenava e meditava da solo ogni giorno dando il massimo e poi si dileguava nella sua camera distrutto, fermandosi rare volte e per poco tempo con la famiglia materna.
In più, da quando aveva visto l'atteggiamento di Vegeta nei confronti del figlio neonato, dentro di lui qualcosa si era rotto: all'inizio ne aveva sofferto ma ora il dolore era stato sostituito da una profonda tristezza che lo aveva portato a sentirsi indifferente a tutto, o quasi.
Entrò nella stanza del principe dei sayan e sentì che era ancora sotto la doccia. Il suo letto era, in effetti, enorme, come tutta la stanza del resto. Bulma aveva già sistemato le sue cose e vide la sua spada troneggiare in cima ad uno scaffale.
Perso nei suoi pensieri, non si accorse dell'uomo che uscì dal bagno:
V="Vedo che ti ha già messo a tuo agio quella stupida donna". Il tono velenoso e quelle parole bucarono la mente assorta del giovane con una violenza inaudita, provocandogli una rabbia e un risentimento che mai aveva provato per un essere umano.
Si voltò verso Vegeta, con uno sguardo troppo simile a quello dell'uomo, togliendogli quel sorrisino beffardo che spesso incurvava le sue labbra. L'ostilità di Trunks era palese: Vegeta avvertì subio l'aura del giovane aumentare ed attraverso quegl'occhi cristallini vedeva la sua collera, e questo era per l'uomo come manna dal cielo. Ma poi il ragazzo parlò e nella sua voce balenò il disprezzo che aveva dentro.
T="Tranquillo Vegeta, non ti disturberò. Anzi, non ho la minima intenzione di rivolgerti un'altra SOLA parola dopo queste"
L'uomo rispose con un altro sorriso beffardo.
V="Molto be.."
T="Buonanotte."
Il ragazzo si spogliò, rivelando in quel corpo perfetto tante precoci cicatrici più o meno grandi, ricordando al principe la storia del giovane, a cui ormai non pensava più, abituato ad averlo intorno.
Trunks si mise a letto, vuoto, distrutto e deluso e dopo poco sentì l'uomo andarsene, probabilmente verso la Gravity Room.

Il ragazzo si svegliò tutto sudato dopo l'ennesimo incubo e constatò che Vegeta non aveva ancora fato ritorno. Fece una doccia e guardò l'ora: 05.30. Un buon allenamento mattuttino era ciò che serviva, e mentre si vestiva entrò l'uomo, stanco e sudato a sua volta.
["Beh così non ci disturberemo affatto direi"] pensò Trunks quasi rincuorato.
La cosa continuò così per un mese, in cui nessuno dei due aveva trovato da lamentarsi, anche se in realtà erano entrambi distrutti. Vegeta odiava ammetterlo, ma quel moccioso era proprio un osso duro e l'uomo cominciava a sentirsi esausto per via degli orari insostenibili.
Quel giorno, Trunks superò il limite del super sayan, in preda a ricordi e collera, ma tutto ciò lo provò molto, sia fisicamente che mentalmente.
Quando arrivò in camera si stupì nel trovarvi Vegeta a letto, profondamente addormentato: aveva ceduto.
Un ghigno di soddisfazione amara increspò le labbra del giovane, che però dovette cedere a sua volta a quel letto.
Fu una notte apparentemente tranquilla, ma che in realtà nascondeva gli incubi dei due sayan tormentati, così diversi da non vedere quanto in realtà fossero simili.
Vegeta si svegliò all'improvviso, dopo un sogno orribile con Freezer e suo padre e girò la testa verso la sveglia: 03.49.
["COSAA??"] pensò l'uomo sedendosi sul letto e girando la testa stavolta dalla parte opposta, dove lo vide: il ragazzo del futuro dormiva vicino a lui sogni agitati. Aveva ceduto al sonno e alla stanchezza e si odiava per quello.
["Chissà come avrà goduto il moccioso!"] pensò il principe infuriato, scoprendosi dal lenzuolo.
In quel momento Trunks sussultò nel letto, costringendo Vegeta a riguardarlo e dopo poco si svegliò di soprassalto, incontrando subito gli occhi scuri dell'uomo che lo inchiodarono al cuscino. Si guardarono torvi per qualche istante, entrambi infastiditi per essere stati colti in flagrante in un momento di debolezza personale.
Poi Vegeta parlò con ironia cattiva.
V=" Oh poverino, fatto un brutto sogno??"
Trunks lo fulminò con lo sguardo e si mise in piedi, da dove parlò con altrettanta ironia:
T="Non sono affari tuoi credo. Ma tu piuttosto, dormito bene??" 
Il principe era davvero furioso.
V="Attento a te moccioso o.."
T="O?" E si girò a riguardarlo in segno di sfida.
In un attimo l'uomo gli fu faccia a faccia, lo prese per il collo facendogli davvero male e lo spinse contro il muro.
Senza mollare la presa, gli parlò fissandolo con rabbia.
V="Tu non mi prendi in giro, mi hai capito?"
Trunks riuscì ad allentare un pò la presa dell'uomo sulla sua gola ed a fatica e tossendo rispose.
T="Sei sempre tu che inizi. A me non importa un cavolo di quello che fai o di prenderti in giro....... e  LASCIAMI" E così dicendo spinse lontano da sè il sayan più vecchio.
V="Sei solo un arrogante impiastro che è venuto a chiedere aiuto nel passato perchè da solo non sei in grado di concludere un accidente. IO AL TUO POSTO MI VERGOGNEREI. Piuttosto sarei morto, che abbassarmi a tanto!"
Per Trunks fu una pugnalata enorme. 
Nella sua vita non aveva mai potuto avere certezze su niente, ma sapeva che quello che stava facendo e che lo aveva spinto fino a quell'epoca era la cosa giusta.
Stavolta fu lui ad andare faccia a faccia all'uomo, ma senza nessuna rabbia: solo una grande e pesante tristezza accompagnò il suo sguardo e le sue parole.
T="Io non sono venuto a chiedere nessun aiuto qui, ma ad avvertirvi, perchè se mai ci fosse la più piccola possibilità di cambiare il futuro, io voglio provarci. E NON MI VERGOGNO DI QUESTO. Nessuno merita di vivere nell'incubo in cui sono cresciuto io e che sogno ogni notte, se vuoi saperlo.
Dici che piuttosto saresti morto? Infatti SEI MORTO Vegeta. Tu non esisti più nella mia epoca, ed è anche per questo che mi sono fatto carico delle responsabilità di tutti. Perciò mi dispiace sembrarti un arrogante impiastro perchè non era mia intenzione, anzi credo di non fare nulla per esserlo! Preferisco di gran lunga che tu mi ignori, ma non parlarmi più come se mi conoscessi o sapessi qualcosa di me".



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Capitolo 2
*** A tutti è concesso di essere amati.. ***


C'era tanta sofferenza nelle parole del ragazzo e la cosa non sfuggì a Vegeta. Gli stava dicendo che non aveva mai avuto intenzione di chiedere aiuto e che lui, il grande principe dei sayan, era morto come una nullità, era caduto per mano di un nemico più forte come tutti gli altri. Ma la cosa peggiore era che non lo stava dicendo per schernirlo e farsi beffe di lui....... lo stava riconoscendo a malincuore, come liberandosi di un macigno doloroso che lo opprimeva.
Questo giovane era solo e Vegeta si riconobbe in lui più che in chiunque altro. 
Per la prima volta vide le uguaglianze con quel ragazzo e provò una stana sensazione che mai aveva provato prima.
["Ma che mi succede?"] pensò l'uomo guardando dritto negli occhi di Trunks, che poco dopo si distolsero dai suoi.
Era turbato e triste: triste per quel giovane di cui non sapeva niente e turbato per il modo in cui gli aveva aperto un frammento della sua vita tormentata.
Trunks fece per andarsene, con i vestiti in mano, ma le parole del principe lo fermarono.
V="Mi hai conosciuto nella tua epoca?" Il suo tono non era come uno di quelli a cui Trunks era abituato: era calmo e...... curioso.
Trunks si girò verso di lui, e vide che se ne stava a braccia conserte, appoggiato al muro, senza guardarlo.
T="Non ti ho conosciuto di persona, se è quello che intendi. O anche se fosse, non lo ricordo! Ero troppo piccolo quando sei morto"
V="Quindi non sai che livello di combattimento avevo?"
Trunks capì. 
T="Si. Eri un super sayan."
Vegeta trasalì: era il suo livello attuale.
V="Come lo sai?" Ecco. Questo era un bell'impiccio per il giovane.
V="Ti ho fatto una domanda...." L'uomo si stava scaldando.
T="L'ho sentito dire"
V="Tsk. E da chi?!"
Trunks riflettè e poi parlò con sincerità.
T="Da Bulma!"
Vegeta sgranò appena gli occhi.
Quella donna. Aveva avuto a che fare con lei anche in quell'epoca allora. Aveva vissuto da lei, mangiato, parlato e litigato con lei. Bulma gli avrà costruito una Gravity Room anche in quell'epoca e magari...... avevano fatto l'amore quell'unica notte in cui poi lei sarebbe.........
Vegeta si girò verso il ragazzo del futuro e lo guardò senza riuscire a proferire nessuna delle tante domande che gli giravano per la testa.
Pensava a Bulma in quell'inferno, senza nessuno che la proteggesse. Nessuno, tranne questo giovane sayan dagli occhi tristi color cielo. Profondi laghi azzurri...... proprio come quelli di lei.
Il principe sussultò e le braccia gli ricaddero lungo i fianchi. Era spiazzato..... Era inerme davanti alla verità che si stava dichiarando a lui così inaspettata, ma che lui non voleva vedere.
Trunks non poteva immaginare che cosa la mente di Vegeta stesse realizzando ed era perplesso sul da farsi, visto che Vegeta non rispondeva e si limitiva a fissarlo in un modo strano. Così decise che probabilmente l'uomo era rimasto shoccato nel sapere che i cyborg lo avevano eliminato nella sua epoca al suo attuale livello di combattimento.
T="Ma c'è ancora tempo per migliorare. Il fatto che ti abbiano sconfitto nella mia epoca non significa che succeda anche in questa, o che il tuo livello o addirittura il loro sia lo stesso"
Vegeta non lo aveva neanche ascoltato e non accennava a fare niente.... il nulla assoluto.
Sempre più incerto, Trunks si girò e uscì dalla stanza. Il principe solo lì sembrò ridestarsi.
Si guardò intorno: vide lo zaino del giovane e un istinto a lui sconosciuto lo spinse ad afferarlo ed aprirlo. Mappe, capsule, qualche indumento e..... un quadernino con la copertina nera in pelle. 
Vegeta lo prese in mano e senza esitazioni cominciò a sfogliarlo. Due foto caddero sul pavimento, al contrario e Vegeta le raccolse, pronto a guardarle, quando in quel momento qualcuno bussò alla porta. Era la madre di Bulma.
MB="Ciao Vegeta, scusa il disturbo. Speravo che Bulma fosse con te. Non la trovo più da nessuna parte e neanche il piccolo Trunks"
Vegeta si mise le foto in tasca e riacquistando tutta la sua straordinaria arroganza guardò la donna.
V="Come vedi non è qui... Quindi VATTENE"
MB="Verresti con me a cercarli? Il bel giovanotto del futuro mi sta già aiutando"
V="Esci"
MB="D'accordo Vegeta!"
Il principe, quando si fu assicurato che se ne fosse andata, tirò fuori una delle foto: un giovanissimo ragazzo del futuro sedeva sulle ginocchia di un giovane dall'aria familiare....... Il più giovane portava una maglietta con la scritta "Capsule Corp.", mentre l'altro portava una tuta rossa che aveva visto fin troppe volte addosso al suo più grande nemico. Non gli servì molto per capire che quel giovane era Gohan.
Fisicamente la copia del padre, con lo stesso sguardo gentile e sorriso sincero, teneva stretto a sè quel ragazzino, che sorrideva a sua volta, facendo brillare gli occhi azzurri.
Si conoscevano ed erano affiatati, questo si capiva perfettamente.
Ancora più confuso, l'uomo estrasse dalla tasca l'altra fotografia e la sua attenzione fu catturata da una scritta sul restro, di una calligrafia femminile anch'essa familiare: "L'amore non è cosa per tutti... ma a tutti è concesso di essere amati".
Vegeta sentì un brivido lungo la schiena a quelle parole e girò la foto: una bellissima Bulma teneva in braccio il piccolo e paffuto Trunks di qualche settimana e con una mano tirava la maglia di un accigliato Vegeta, che le dava le spalle con le braccia incrociate al petto, per farlo rientrare nella foto.
Il principe era sconvolto, guardando la foto ingiallita che teneva fra le mani: era successo solo la settimana prima, ricordò Vegeta, che era ancora arrabbiato con Bulma per quello scatto rubato di "famiglia". 
Come poteva essere?
Il sayan uscì, con la foto ancora in mano, in cerca del giovane. Lo cercò ovunque ma evidentemente si era allontanato per allenarsi, pensò.
Decise di andare nella Gravity Room, in attesa che facesse ritorno, assillato dai dubbi, ma si arrestò alla vista di Bulma e il piccolo Trunks che vi dormivano all'interno.
V="Ma cos.." Accese le luci e ciò face destare la donna dal suo sonno.
V="Che ci fai qui?" Bulma si stroppicciò gli occhi, confusa.
B="Trunks non mi faceva chiudere occhio,allora sono venuta a farlo giocare con la gravità e poco dopo si è addormentato.... ed io con lui... Ahi, ho male ovunque!... Quella cos'è???
Vegeta, intento a fissare il neonato che dormiva beato sul seno materno, fu colto completamente alla sprovvista e la donna riuscì a strappargli la foto dalla mano.
V="Ehi, ridammela DONNA". Ma ormai era tardi: Bulma alzò gli occhi disorientata su di lui e il principe desiderò sparire.
B="Ma.. Ma come... Come l'hai avuta?"
V="L'ho trovata!"
B="Non mentire Vegeta. Non l'avevo ancora fatta sviluppare questa foto!". Il principe era disorientato.
V="Sei tu la bugiarda. La scrittura dietro è la tua, ne sono certo!"
La donna girò subito la foto e si coprì la bocca con la mano libera dal piccolo Trunks, così Vegeta proseguì a parlare, sempre più dubbioso.
V="Era nello zaino del moccioso del futuro"
Bulma trattenne il respiro e senza volere perse la presa sul figlio, che venne prontamente afferrato da un Vegeta incredulo quanto lei per il proprio gesto. L'uomo teneva il bimbo dal sonno pesante per un piede, con due dita della mano e Bulma soffocò una risata a quella visione.
B="Ok, dammelo. Grazie". Dopo averlo ripreso, la donna continuò a parlare cullandolo.
B="A dire il vero Vegeta, io è già da un pò di tempo che ho un pensiero e questa cosa della fotografia è per me solo una conferma..."
V="Che vuoi dire?" Il cuore dell'uomo batteva più del normale, e quando la donna gli sorrise, facendogli cenno di guardare oltre il monitor, lui non perse un secondo. 
Lì, il giovane del futuro dormiva beatamente a terra.
B="Mi ha trovato subito, ma non sapeva fossi sveglia e mi.... ha.. baciato Vegeta" e si sfiorò una guancia.
     "Sa che se Trunks è troppo agitato e tu non ci sei, io vengo qui...... Mi sono chiesta come facesse a saperlo e poi, perchè quel bacio???"
Attese un pò e poi parlò con voce dolce. " Vedi, io mi sono sentita fin da subito legata a lui in un modo che... non so spiegare"
Vegeta la guardava perso nelle sue parole; Bulma gli face cenno di avvicinarsi con lei di più al giovane e poi all'improvviso lo spaventò, urlando "TRUNKS, SVEGLIATI!!"
Il ragazzo del futuro si svegliò di soprassalto.
T="Che c'è???". Alzò gli occhi assonnati verso l'uomo e la donna che lo sovrastavano e notò le loro facce così diverse nelle espressioni, ma che esprimevano entrambe incredulità. Il giovane si alzò: sapeva di aver risposto al suo nome, ma cercò di fare l'indifferente. 
B="Lo sapevo", sussurrò Bulma e una lacrima bagnò il suo bellissimo viso giovane.
Vegeta aveva il respiro corto e fissava ancora la donna, come l'altro sayan, che intrappolato dagli occhi di lei non riusciva a dire niente.
Bulma allungò la mano in cui teneva la foto al ragazzo, che con un tuffo al cuore la guardò e la prese.
B="Trunks" mormorò sua madre, ormai consapevole che i suoi dubbi erano realtà.
Il giovane sayan parlò, fissando la foto, e sorrise appena, facendo sussultare il cuore dei genitori, che lo guardavano come se lo vedessero per la prima volta.
T="Spero capiate ora perchè non potessi dirvi chi ero. E' stata abbastanza dura ma penso che ormai non ci sia più ragione di nasconderlo...". Alzò gli occhi su di loro." Si, sono Trunks.... Vostro figlio."
Bulma scoppiò in un pianto di gioia e si buttò su quel figlio così bello, stando attenta a quello che teneva fra le braccia. Trunks sembrava abituato agli slanci d'affetto materni, infatti la calmò abbracciandola e toccandole i capelli con dolcezza.
B="Oh Trunks, il mio Trunks, mio figlio. Io sono così fiera di te....... bello...... forte...... coraggioso...... ti dobbiamo tanto........ GRAZIE.... Oh TESORO MIOOO".
Le frasi sconnesse di Bulma facero sorridere Trunks, che finalmente potè ridire quella parola che con tanto sforzo aveva taciuto fino a quel momento: T="Mamma, calmati dai.." ottenendo solo più lacrime dalla donna, che lo abbracciò ancora più forte.
Quando si calmò, si staccò da lui e gli accarezzò una guancia con una dolcezza a lui nota.
B="Scusami... E' che.... In cuor mio credo di averlo sempre saputo. Porto il piccolo a letto e ti preparo una bella colazione... Ti aspetto dentro". E gli sorrise radiosa, prima di incrociare gli occhi del principe, rimasto fermo in un angolo a guardare silenzioso. Si rivolse a lui con tutt'altro tono: B="La preparo anche per te!". Ed uscì.
Trunks sentiva il peso dello sguardo paterno su di sè: qui non aveva idea di quale potesse essere la reazione, anche se poteva immaginarla, visto il soggetto in questione, così decise di giocare d'anticipo.
T="Anche tu lo avevi sempre saputo in cuor tuo vero??". Ironico e tagliente, fissava Vegeta con un cipiglio tutto ereditato da lui.
Un sorriso o presunto tale comparì sul viso del principe.
V="Non mi pare che ci somigliamo molto"
T="Mh" disse il ragazzo, fingendo di pensarci.
Vegeta in realtà si stava chiedendo come aveva fatto a non capirlo. Ora che sapeva e guardava bene Trunks, poteva riconoscersi in lui con estrema facilità: quegl'occhi specialmente, tranne per il fatto che fossero azzurri, erano i suoi, era evidente.
T="Beh io vado a mangiare qualcosa. Se non ti va di venire tranquillo, ho abbastanza fame da finire tutto da solo"
V="Non ti azzardare moccioso"
Trunks inarcò un sopracciglio e poi uscì sorridendo, più a sè stesso che al padre.

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Capitolo 3
*** Ripartire da zero o no? ***


La colazione fu epica e Vegeta si unì a loro solo quando Trunks aveva praticamente finito. Bulma continuava a tempestare il figlio di domande, alle quali quest'ultimo rispondeva sempre con dolcezza.
B="Quindi tu hai conosciuto solo Gohan, in realtà, perchè gli altri non li ricordi?!"
T="Si è così. Lui è stato un fratello per me"
B="E.......... cosa gli è successo Trunks?"
Il ragazzo si mosse rapido sulla sedia, attirando l'attenzione di Vegeta che gli sedeva accanto, e sospirò guardando il piatto vuoto.
T="Posso raccontartelo un'altra volta mamma? Sono davvero stanco.... Avrei bisogno di dormire..."
Bulma sentì di aver sbagliato con quella domanda.
B="Certo tesoro.... Vai pure a dormire. Sembri davvero esausto in effetti."
T="Grazie per la colazione.... Era deliziosa"
Si congedò facendogli un flebile ma sincero sorriso. La donna si mise le mani sulla testa.
B="Dannazione a me! Mai che tenga questa boccaccia chiusa!"
V="Lo hai capito finalmente!"
Ma lei non gli diede retta. L'uomo la fissò: era assorta nei suoi pensieri e parlava più con sè stessa che con lui, era chiaro
B="Hai visto i suoi occhi?? Erano così tristi e malinconici. Se penso a tutte le sofferenze che ha passato mi sento così inerme e inutile"
V="Non sapevi nemmeno chi fosse fino ad un'ora fa"
Bulma continuava a non sentirlo.
B="Ed ora che è qui si allena e basta!"
V="Tsk. E cosa dovrebbe fare??"
B="Ho deciso. Quando si sveglia lo porterò con me in città.... Ha bisogno di un pò di svago."
V="S....Vago?"
Bulma sembrò ritornare alla realtà e sorrise a Vegeta: B="Si, svago.... Quello che servirebbe anche a te. Ah, se non ti dispiace, vorrei rinnovare oggi la Gravity Room perchè ho molt lavoro nei prossimi giorni, quindi puoi prenderti un giorno di riposo!"
Non era una domanda, ma l'uomo non ebbe da ridire e se ne andò dalla cucina per andare a dormire.
Solo entrato in camera si ricordò che la condivideva con Trunks, che dormiva già profondamente nel suo posto.
Vegeta era troppo stanco per pensare ad un altro posto e senza tanti problemi si spogliò e si mise a letto.
Trunks, notò, gli assomigliava anche nel modo di riposare. Lo sentì muoversi e lamentarsi nel sonno.
T="Pa.....pà"
L'uomo si voltò verso di lui. Che cosa aveva detto?
Ma cosa gli importava poi? Il principe non voleva assicurarsi di aver sentito bene, perchè, si diceva, non gli fregava nulla di saperlo.
In realtà, il suo cuore aveva tremato a quella parola ben udita pronunciata dal figlio per la prima volta, ma non lo avrebbe mai riconosciuto, nemmeno a sè stesso.
Si ritrovò così a fissare quel giovane sayan tormentato, che non trovava pace nemmeno nel sonno. Lo contemplò in ogni particolare, come era solito fare con le persone per cui provava un tipo di interesse: di nuovo le cicatrici che segnavano il suo giovane corpo scolpito, attirarono il suo sguardo; i capelli di quell'insolito colore gli ricadevano davanti agli occhi, che anche se chiusi, Vegeta aveva perfettamente in testa; le mani stringevano il lenzuolo con forza, come se non volesse lasciarsi andare del tutto al sonno, che gli procurava quasi più dolore della realtà. In sè, quel ragazzo, riusciva a trasmettere un'eleganza e un'aura di mistero che sempre il principe si era sentito associare: ["Non sei rozzo come un Son.... Si vede da quale stirpe sayan provieni"] si scoprì a pensare l'uomo, sorprendendosi.
Nonostante cercasse in tutti i modi di provare indifferenza verso Trunks, capiva sempre di più di non esserne capace ed anzi, si sentiva sempre più attratto da lui, da quello sguardo e dai suoi modi schivi, orgogliosi e tormentati da sayan, ma anche gentili, premurosi, e comprensivi da terrestre. Era un mix perfetto di due razze contrastanti: aveva assorbito il meglio da entrambe e le aveva rinchiuse in un corpo dai lineamenti delicati di lei e la potenza di lui.
Vegeta aveva considerato quel neonato di pochi mesi solo una sconfitta, un palesamento di debolezza....... una VERGOGNA!
Ma adesso che fissava quel giovane, capì che lui era, forse, la cosa più bella che aveva fatto nella sua tetra vita, con la donna che aveva imparato ad amare, ammise a sè stesso, perchè così simile ma diversa da lui..... proprio come Trunks.
["Non assomigliarmi troppo.... Tu devi essere come lei, non come me! C'è già troppo di te in cui mi rivedo e ancora non ti conosco. In quante altre cose sei come me? Quanto spesso dovrò sforzarmi di non vedermi in te, perchè il mio orgoglio me lo impedisce?"] pensò rivolgendosi  a suo figlio.
Il ragazzo si mosse appena: Vegeta distolse lo sguardo e gli diede le spalle, capendo che forse non lo avrebbe mai più guardato così.
Si addormentò con fatica.

Quando si svegliò Trunks non c'era più. Andò in cucina e vi trovò un biglietto indirizzato a lui: lo aprì, riconoscendo quella stessa scrittura.
"La Gravity Room è sistemata, ma usala da domani per precauzione. Sono fuori a cena con Trunks.
Oggi Goku è venuto da lui e gli ha chiesto di andare a stare a casa sua, per allenarsi insieme.
Io NON VOGLIO. Conto su di te per fargli rifiutare l'offerta!
Ti prego Vegeta................ An, la cena è nel forno.
Bulma"
Provò una rabbia mai sentita prima nel sapere che Kakaroth voleva allenare Trunks e in più realizzò che l'uomo doveva essere a conoscenza dell'identità del ragazzo. 
["A che gioco stai giocando Kakaroth? Perchè dovresti allernarlo? Casomai questo spetta a me!"]. Si paralizzò a quei pensieri. 
Ecco a cosa si riferiva Bulma.
V="Allenarlo??" disse con voce roca a nessuno.
Consumò la sua cena, con meno voracità del solito e si sedette sul divano, con la tv accesa, ma perso nei suoi pensieri.
Dopo poco Bulma arrivò, seguita da Trunks. Sorridevano e sembravano già molto complici: infondo, erano madre e figlio.
B="Oh, ciao Vegeta... Hai trovato la cena?"
L'uomo annuì fissandoli.
B="E... ehm.... hai trovato anche il mio biglietto?". Ora era nervosa ed imbarazzata.
V="No!" La donna era incredula.
B="Come sarebbe a dire NO?!"
V="Che non ho trovato nessun biglietto" ghignò l'uomo.
B="Questo non è possibile!" Era INFURIATA.
Trunks fissava i genitori dubbioso.
T="Tutto bene mamma? Di che parli?"
Bulma alla voce del figlio sembrò ricomporsi.
B="Niente tesoro. Cose fra me e... Vegeta. Aspettami qui... vado a fare il tè"
Vegeta sapeva che stava andando a controllare se il bigliettino fosse caduto e sapeva che la donna lo avrebbe odiato, trovandolo nel cestino. Nel frattempo il figlio si sedette nella poltrona difronte a lui: indossava dei jeans, una maglia bianca e una camicia aperta. Sembrava un ragazzo normale, più bello di un semplice terrestre, ma un ragazzo come gli altri. Se non fosse stato per quei dannati occhi.
T="Vegeta". L'uomo si voltò a guardarlo.
T="Come vanno i tuoi allenamenti?"
V="Perchè lo vuoi sapere?"
T="Così..."
V="Bene!". Trunks annuì, senza trovare altro da dire. Passarono alcuni minuti, dove sentirono Bulma lamentarsi di qualcosa di non chiaro. Alla fine il principe non resistette e parlò.
V="E i tuoi?" Il ragazzo restò un attimo interdetto, ma si riprese subito.
T="Abbastanza bene... Sono abituato ad allenarmi da solo ma credo.... che andrò dal signor Goku da domani, per confrontarmi con lui e Gohan, visto che me lo ha chiesto".
Il cuore di Vegeta prese a battere veloce ma rimase impassibile, scrutando il figlio.
T="A meno che...." Era titubante: l'uomo pensò che gli assomigliava davvero troppo. ".... a meno che non ti voglia allenare TU con me... Allora direi di no al signor Goku".
Vegeta era, in cuor suo, sollevato da quelle parole, ma l'orgoglio gli impediva di esternare la cosa. Quindi si limitò ad annuire, distogliendo lo sguardo dal figlio, anche se con la coda dell'occhio vide apparire un sorriso sulle sue labbra.
T="Ok. Vado a controllare che sta combinando in cucina la mamma... comincio a preoccuparmi" disse il ragazzo con sguardo accigliato, incamminandosi.
V="Domattina alle sei io comincio, quindi vedi tu!". Trunks si limitò ad annuire come lui in precedenza e sparì.
Arrivato in cucina, una Bulma in crisi di nervi aveva rovesciato la camera.
T="Mamma??" la chiamò Trunks con voce turbata.
B="Si.... Si tesoro.... Il tè è quasi pronto. Dimmi..." e sbucò dal cassetto delle posate.
T="Da domani mi alleno con Vegeta.... volevo dirtelo".
Bulma spalancò la bocca e Trunks gli face un sorriso così bello da lasciarla senza fiato.


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Capitolo 4
*** Il peso delle parole ***


La sveglia di Trunks suonò alle 5 e mezza e subito ricordò il perchè. Velocemente si cambiò, constatando che Vegeta non era venuto a dormire quella notte e andò in bagno. Scese a far colazione e vi trovò la madre già sveglia che allattava il piccolo sè stesso e il padre che, forse, lo aspettava??
Non si interrogò oltre.
T="Ciao"
B="Buongiorno tesoro... La colazione è pronta..... Certo che voi sayan siete dei pozzi senza fondo sin dalla più tenera età" constatò sorridendogli.
Il figlio più grande la ricambiò, mentre Vegeta si limitò ad osservarla attentamente, prima di rivolgersi a lui.
V="Sbrigati... Non mi piace aspettare!" ed uscì della stanza.
Trunks lo raggiunse poco dopo e non ebbe il tempo di arrivare che già cominciarono le richieste paterne.
V="Mostrami la tua potenza al massimo... Così potrò capire da che livello cominciare"
Il ragazzo era indeciso. Non sapeva padroneggiare la sua ultima trasformazione, così si limitò a diventare super sayan.
V="Tutto qui?" chiese beffardo il padre.
T="No, in realtà... ma prima avrei bisogno di parlarti un attimo"
V="E di che cosa?!" chiese scocciato Vegeta.
T="Di ciò che mi è successo ieri". Il principe ora lo ascoltava con attenzione."Ho perso il controllo, per rabbia credo......... penso di aver superato il limite del super sayan...... solo che non so controllarlo ancora"
Vegeta sembrava turbato e disse "Fammi vedere!".
La risposta del giovane lo turbò ulteriormente: "Fammi arrabbiare... Tu ci riesci con facilità devo dire!"
Si scambiarono sguardi decisi.
All'improvviso e senza preavviso Vegeta si trasformò e fu addosso al figlio, colpendolo con ira: una, due, tre, cento volte.
Faccia, stomaco, schiena, gambe: non c'era un punto in cui il principe non avesse affondato un calcio, un pugno o una ginocchiata a Trunks, che non era ancora riuscito a realizzare ciò che stava accadendo.
T="Basta", sputò fuori Trunks dopo l'ennesimo pugno sui reni. Per tutta risposta, Vegeta lo scagliò contro il muro con un calcio e quando il giovane si accasciò al suolo, lo raggiunse camminando e gli schiacciò la testa con un piede.
Se Trunks avesse potuto vedere lo sguardo di suo padre in quel momento, vi avrebbe visto sofferenza, non tanto per le botte che gli stava infliggendo, ma per le parole che si stava preparando a dire, e che non pensava.
V="Tu sei e sarai sempre, insieme a quella vacca che ti ha messo al mondo, la mia più grande vergogna e delusione...... mi fai schifo".
Vide gli occhi del ragazzo spalancarsi e lo sentì fremere sotto di lui.
Un calore enorme scaturì con rabbia dal corpo di Trunks, facendo indietreggiare Vegeta; l'energia bianca accecava il principe con violenza, ogni secondo di più, finchè non si assorbì nella figura del giovane, quasi irriconoscibile. I muscoli erano gongi e vibranti di una forza all'uomo sconosciuta e i suoi occhi non erano più quegli azzurri specchi gentili ma sfere verdi opache, prive di ogni benevolenza.
La sua figura padroneggiava davanti a Vegeta, che si sentì spaventato ed eccitato allo stesso tempo: ma nulla fu in grado di fare che Trunks gli arrivò difronte e lo colpì con un pugno violentissimo al volto. Un dolore atroce fu quello che provò l'uomo, quando si schiantò su una roccia, che addornava il bel giardino, distruggendola. Si liberò dai detriti e si rimise in piedi a fatica: il figlio era li in piedi che lo aspettava.
Lo afferrò per il collo, guardandolo con quegli occhi che non erano i suoi e parlandogli con una voce roca che non gli apparteneva:
T="L'allenamento è finito e non ve ne saranno altri...... io TI ODIO Vegeta!"
Lo lasciò e gli diede le spalle, tornando ad essere il giovane dai capelli glicine e gli occhi color cielo.


Vegeta, tenendosi il collo arrossato e dolorante, lo fissò andar via, incapace anche di pensare e si diresse nella Gravity Room, dove si accasciò sul pavimento.
Sentì tutto il peso di quelle parole, che il figlio gli aveva detto, trafiggergli l'anima e si sentì male.
["Cos'ho fatto? Perchè ho detto quelle cose?"] pensò l'uomo sconvolto dalla proprio crudeltà. Chiuse gli occhi e tutto si face nero.

B="Svegliati! Vegeta svegliati, DANNAZIONE!". La voce della donna raggiunse le sue orecchie e poco dopo si ritrovò a fissarla, chinata su di lui, con qualcosa di diverso che le segnava lo splendido viso: era sconvolta e agitata.
B="Dimmi cos'è successo.... DIMMELO!". Aveva urlato esasperata quell'ultima parola.
V="Che intendi?". Si accorse che provava dolore nel parlare, e massaggiandosi ancora il collo, si mise a sedere.
B="Sai cosa intendo... Cos'è successo con Trunks??"
L'uomo la fissò quando pronunciò il nome del figlio, con uno sguardo che paralizzò la donna: era triste. Si alzarono insieme.
V="Niente.."dissecon voce roca.
Bulma era davvero shoccata e diede uno schiaffo a Vegeta, per poi cominciare a piangere in silenzio. Il principe la guardò affranto.
B="Se nè andato.. Non so neanche dove... Ha preso ttte le sue cose, mi ha abbracciato e se nè andato Vegeta. Sembrava distrutto............ Ti avevo pregato in quel foglietto...... e tu l'hai fatto andar via comunque....... Io TI ODIO VEGETA....". Respirò tremando e scappò via disperata, lontano da quell'uomo che in realtà amava più della sua vita, ma che non avrebbe mai perdonato per quella crudeltà.
Per Vegeta tutto smise di aver senso a quelle parole.
Suo figlio e la donna che amava avevano detto di odiarlo e avevo anche ragione di farlo. Lui non li meritava. Era molto tempo che, grazie a Bulma, non si era più sentito solo. Ma in quel momento, oltre che solo, si sentiva vuoto, carico di una disperazione e un senso di colpa che non aveva mai creduto di poter provare.
Trunks se n'era andato per non vederlo più, perchè vederlo significava ricordare la delusione che era stato come padre e perciò soffrire ancora..... e Trunks aveva già sofferto troppo per lui, senza di lui e con lui.
Bulma lo stava allontanando da lei, perchè tra lui e il figlio, lei avrebbe sempre scelto il secondo.
E lui stava lì, a cercare di ritrovare sè stesso ma con la consapevolezza che LORO  erano la sua ragione di vita vera ed ora, senza il loro amore, niente aveva più senso, neanche combattere.
Si trascinò in camera, dove si sedette in quel letto vuoto e pensò a Trunks. Sapeva che Bulma non pensava realmente ciò che gli aveva detto, ma suo figlio, invece, lo odiava: lo aveva visto in quegl'occhi così diversi.
Doveva andare da lui, doveva combattere contro il suo orgoglio e riportarlo a casa, da Bulma...... e da sè stesso.
Era una sfida, pane quotidiano per il principe ma, soprattutto, la prova decisiva per essere PADRE.
Si concentrò e cercò l'aura del giovane, ma dopo diversi tentativi capì che doveva averla azzerata.
["Dove può essere?"] pensò dentro di lui. Scartò l'ipotesi che potesse essere da Goku..... Suo figlio non sarebbe andato a consolarsi da quella terza classe. Doveva essersi isolato, perchè questo avrebbe fatto lui stesso.
Pensò ai luoghi lì intorno e subito gli venne in mente quella grotta dove, proprio lui, andava a riflettere su ciò che gli succedeva o a meditare prima e dopo uno scontro. Concluse che in ogni caso aveva bisogno di andarsene da quella casa e volò fuori dalla finestra, in quella direzione.
Atterrò prima di arrivare a destinazione e proseguì a piedi con l'aura azzerata.
Ed, infine, lo vide.
Trunks era proprio lì, appoggiato con la schiena ad un lato dell'entrata della grotta. Si teneva una gamba stretta al petto, mentre l'altra penzolava in uno strapiombo di molti metri. Fissava l'orizzonte, apparentemente tranquillo e mentalmente distante.
Vegeta sospirò lentamente, contemplandolo. Il suo orgoglio lo teneva inchiodato dov'era in silenzio, ma un'altra emozione, a cui non sapeva dare un nome, lo attirava verso Trunks fisicamente e faceva nascere in lui la voglia di spiegarsi. Restò fermo, ma parlò con sicurezza.
V="Chi ti ha parlato di questo posto!?"
Trunks sussultò e si girò a guardare il padre con gli occhi sgranati. Non rispose, ma ciò non preoccupò Vegeta.
Decise si avvicinarsi a lui, con le braccia incrociate al petto come era solito tenerle e passo sicuro.
Si guardarono a lungo, senza proferire un suono. 
Il ragazzo era confuso, mentre il principe era quantomeno rincuorato di averlo trovato e, soprattutto, di averlo trovato lì, in quello che reputava il  "suo" posto per superare i momenti più intensi.
V="Io vengo qui quando devo riflettere!". L'uomo fissava l'orizzonte ora.
T="Anch'io". Le parole erano scivolate dalla sua bocca senza gioia e dopo esse tornarono a guardarsi, a scrutarsi.
V="Chi te ne ha parlato?" ritentò.
T="Perchè qualcuno dovrebbe avermene parlato?". Vegeta non capì e si accigliò, così il giovane continuò.
T="Io sono SEMPRE venuto qui, anche nella mia epoca. Non sapevo ci venissi anche tu...". Gli somigliava davvero troppo.
V="Uhm". L'uomo sedette nel lato opposto dell'ingresso della grotta: erano uno lo specchio dell'altro.
V="Tu....... non mi fai schifo...... Io non penso quello che ti ho detto.....". Non lo guardava, ma a Trunks quelle parole riempirono il cuore, come mai aveva provato in vita.
T="E perchè lo hai detto?"
V="................ non lo so!............... Forse non voglio riconoscere che infondo tu e Bulma significate tanto per me!"
Non era stato nè difficile, nè umiliante dirlo, ma solo liberatorio.
Una lacrima silenziosa bagnò il viso del giovane sayan, che stentava a credere a ciò che aveva sentito. Il suo cuore batteva all'impazzata: il tono di Vegeta era duro ma calmo e sentiva che aspettava una sua risposta. Deglutì.
T="Io non ti odio.... Non ne sarei mai capace". Si guardarono, quasi contemporaneamente e sorrisero appena.
V="Sei davvero potente!"
T="Grazie...... In realtà credo che tutti quei muscoli mi sarebbero solo d'intralcio in uno scontro.."
V="Credo anch'io ma comunque la tua forza era strepitosa.... Dovrò impegnarmi per raggiungerti! Se ancora vorrai allenarti con me forse sarà più semplice....."
T="Mi piacerebbe allenarmi ancora con te... Veramente però!"
V="Sempre che tu non mi voglia uccidere anche nei prossimi allenamenti"
T="Scusa...... Ho perso la testa..... Ti ho detto che non so controllare la trasformazione....". Sorrisero al ricordo.
V="Me la sono cercata.... Spero che tu voglia tornare.... Sennò tua madre mi sbatte fuori casa...."
T="Starà impazendo, conoscendola...... meglio se andiamo" 
["E la conosci bene!"] pensò l'uomo.
Si alzarono e si guardarono attentamente.
V="Certo che mi somigli parecchio". Un sorriso bellissimo illuminò gli occhi di Trunks.
T="Si, me lo hanno già detto"
Si prepararono a volar via, uno affianco all'altro ed entrambi promisero a sè stessi che avrebbero fatto di tutto per salvare l'altro dal pericolo imminente. 
["Sono orgoglioso di te Trunks"], pensò Vegeta.
["Ti voglio bene, PAPA'"], pensò Trunks, più felice che mai.
L'amore non è cosa per tutti, ma a tutti è concesso di essere amati........... e poi chissà.

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