Fairytales of yesterday will grow but never die.

di Akki_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Navigatrice e il Rospetto. ***
Capitolo 2: *** Tonight I'm gonna have myself a real good time. ***
Capitolo 3: *** Un bel salto nel buio. ***



Capitolo 1
*** La Navigatrice e il Rospetto. ***


La Navigatrice e il Rospetto.
 
Un rumore stridulo e continuo mi destò dai miei sconci sogni che vedevano protagonisti me ed una bella Navigatrice di mia conoscenza. Di scatto mi alzai e corsi dentro, verso quello strano rumore, che sembrava quasi un urlo. Anzi, era un urlo.
Appena entrato in cucina vidi il motivo di tanto baccano: una terrorizzata Nami stava urlando e fuggendo dal capitano che teneva in mano un rospo enorme e, nel vederlo così si poteva capire che era del tutto intenzionato a farglielo baciare!
Non appena la rossa mi vide corse subito verso di me e mi si nascose dietro urlando "Aiutami, Buzzurro!" Mi si aggrappò allo yukata con le unghie, fin quasi a graffiarmi la schiena.
"Ma Naaaaaaamiiiiiiiii! Robin non lo vuole baciare, quindi lo devi fare tu! Sennò chi lo ritrasforma in principe?!?" Si fermò Rufy con queste parole di fronte a me.
"Vattene, idiota! Odio i rospi." Sbraitò lei, usandomi come scudo.
"Rufy, quello non è un principe! Riportalo dove lo hai trovato!" Dissi io, cercando di non ridere alla fobia della Navigatrice.
"Uffaaaa."
"Prova a farlo baciare ad Usopp, ha i capelli lunghi, magari funziona lo stesso!" Si intromise Nami, istericamente, cercando in tutti i modi di farlo allontanare.
"Giusto! Magari diventa una principessa se è lui a baciarlo!" sorrise il ragazzo, allontanandosi da noi. "E poi la riporteremo nel suo Regno, dove ci ringrazieranno con un grande banchetto!" Continuò, uscendo dalla stanza.
Appena ciò avvenne la ragazza dietro di me ritirò gli artigli, facendomi sfuggire un sospiro di sollievo.
"Hey, mocciosa, non sapevo avessi paura dei rospi!" Mi voltai verso di lei.
"Sparisci, animale! Nessuno ha chiesto il tuo aiuto!" Incrociò le braccia al petto, sbuffando.
Adorabile.
"Eppure lo hai gradito molto, visto che non ti sei ritrovata con un rospo in bocca!" Replicai io.
"Pfuì. Me la sarei cavata anche da sola." Uscì di scena con questa frase.
Lo vedremo, come te la cavi da sola.
Sorrisi al pensiero.
 
---
 
Un urlo squarciò la notte, proveniva dalla cabina delle ragazze.
Sorrisi e mi rigirai nel letto, mentre una voce femminile e familiare invocava il mio aiuto e al contempo la mia morte.
"Dannato Morimo, come hai osato mettermi dei rospi nella stanza?!? Aiutami, ti prego! Se ti prendo ti uccido!" Erano le urla che si sentivano.
"Certo che la sorella Nami è proprio in conflitto con se stessa, eh?" Commentò Franky, mentre io mi riappisolavo.
Come se la cava bene, senza di me.
 
Fin.
 
Note dell'Autrice: Allora, cosa dire?!? Beh, questa storia è uscita di getto, mentre mi immergevo nel mio nuovo proggetto: una raccolta di Flashfic con momenti Zoro/Nami!*-* Questo è il primo, ma presto se ne aggiungeranno degli altri. Per ora non sono poi così "coppiosi" (XD) insomma, tutto a tempo debito. u.u Spero sia di vostro gradimento!
Ah, le parti scritte in corsivo sono i pensieri di Zoro.
Il titolo del capitolo è improvvisato all'ultimo, non commentatelo, vi preeeeego. (LOL) Anche il titolo della raccolta è improvvisato, preso da una canzone dei Queen, "Show must go on". Boh, mi piaceva la frase. u.u
A presto,
bacini.

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Capitolo 2
*** Tonight I'm gonna have myself a real good time. ***


Note dell’Autrice: Ok, sto già scrivendo un altro capitolo?!? LOL, mi sembra impossibile. XD Così tanta ispirazione in così poco tempo.*-* Questo capitolo è dal punto di vista di Nami. Il titolo del capitolo viene dalla canzone "Don't stop me now" dei Queen.
Vabbè, vi lascio leggere in santa pace. u.u
Buona lettura,
Bacini.


Tonight I’m gonna have myself a real good time.
Una musica leggera mi avvolgeva e mi cullava mentre cadevo nel dormiveglia. Immagini confuse si susseguivano nella mia mente e l’unica cosa che riuscivo a distinguere era una figura alta, muscolosa, con un’abbronzatura da pirata, diverse ferite, tre spade al fianco, uno yukata verde scuro, capelli anch’essi verdi e degli occhi nerissimi.
Quella figura, ormai molto familiare nei miei giorni, era intenta a baciarmi il collo e a far scorrere le sue mani sulle mie curve. Il sogno diventò sempre più reale nella mia mente: i baci sul collo furono seguiti da leccatine maliziose e morsi giocosi. Rabbrividii nel sentire la sua lingua sul lobo del mio orecchio. Cercai di muovermi e abbracciarlo, ma le mie braccia non si volevano muovere dalla loro posizione. Quando alzai lo sguardo mi vidi i polsi legati con delle manette alla testata del letto.
“Allora, mia piccola Streghetta, cosa vogliamo fare?” Sorrise malizioso il mio compagno di letto.
Lo vidi abbassarsi sempre di più per baciarmi, ma dei rumori reali mi svegliarono a un millimetro dalle sue labbra.
Sorrisi, per niente irritata.
Lo stavo sognando di nuovo. Era circa una settimana che lo sognavo sempre, ogni volta che chiudevo gli occhi la sua immagine si stagliava nella mia mente.
Forse era anche per questo che non vedevo l’ora di andarmene a dormire, sempre.
Un bussare lieve mi riscosse dai miei pensieri.
“Avanti.” Dissi per far sì che chiunque mi stesse disturbando entrasse nella cabina delle ragazze.
Una chioma verde fece capolino dalla porta.
“Mocciosa, è pronta la cena.”
“Grazie, arrivo!” Sorrisi in risposta, ignorando il nomignolo. Ero troppo felice di averlo sognato, per poter attaccar briga.
Se ne andò senza una parola. Io subito mi alzai, spensi la musica e corsi in cucina, saltellando felice come ormai ero da una settimana.

---

Consumai la cena in tutta fretta. Diamine, volevo tornarmene a dormire subito! Quasi mi strozzai un paio di volte, sotto gli sguardi attoniti degli altri, che mai mi avevano vista così di fretta nel mangiare.
Nemmeno li salutai, a fine pasto. Insomma, avevo finito solo io! Loro erano ancora ai primi piatti!
Loro non hanno un motivo per andarsene a dormire. Pensai, sorridendo felice. Io, invece, ho il motivo migliore di tutti.
Mi sdraiai nel letto, accoccolandomi al mio peluche preferito: un cagnolino grigio dagli occhi azzurri di nome Shun.
Allora, dove eravamo?

Fin.

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Capitolo 3
*** Un bel salto nel buio. ***


Un bel salto nel buio.

Una goccia di sudore mi solcò la guancia, dirigendosi verso la punta del naso per poi cadere a terra e lasciare un piccolo alone sul legno a terra. Ero arrivato a più di 300 flessioni ed iniziavo a sentire la stanchezza, soprattutto per il sole che mi batteva sulla schiena.
Mi fermai un attimo, ponderando l'idea di andare a bermi un po' d'acqua (strano ma vero, non avrei bevuto alcool!), alzai lo sguardo e vidi Nami su una sdraio intenta a leggere: erano giorni che non faceva altro.
Sorrisi malandrino, pensando ai vari modi per disturbarla. Insomma, erano giorni che dava più importanza a quel libro che ai litigi con me! Non andava affatto bene.
Mi alzai e mi sedetti accanto a lei, che nemmeno alzò lo sguardo verso me, continuando imperterrita la sua lettura.
"Hey, Strega!" Iniziai io, sperando in una sua risposta.
"Mh." Alzò appena lo sguardo, per puntarlo poi di nuovo sul libro subito dopo.
Preso da ispirazione improvvisa mi alzai di scatto e le strappai il libro di mano, iniziando subito a fuggire.
"Hey! Torna qui, Buzzurro che non sei altro!" Sbraitò lei, alzandosi per rincorrermi.
Feci lo slalom tra gli altri membri della ciurma, corsi in cucina, per i corridoi della nave, uscii di nuovo fuori ed infine vidi il mio obiettivo: i mandarini. Mi diressi lì, con il libro ancora stretto tra le mani. Mi fermai dietro a qualche pianta di mandarino in attesa del momento giusto per saltarle addosso e vendicarmi delle poche attenzioni che mi aveva riservato in quegli ultimi giorni. La vidi rallentare.
"Sei morto, animale!" Ringhiò, passando accanto alla pianta dietro la quale ero nascosto senza notarmi.
Subito la atterrai, iniziando a farle il solletico. Non c'era mai stato tanto contatto tra di noi, infatti sgranò gli occhi in un primo momento, ma un attimo dopo già rideva.
La osservai ridere, senza smettere però di farle il solletico. Era così bella. Eravamo anche vicinissimi e nascosti da occhi indiscreti dalle piante di mandarini. Un'occasione irripetibile. Le bloccai le mani a terra e la vidi farsi seria quasi subito. Uno strano rossore le imporporò le guance e mi sorpresi non poco nel capire che era imbarazzo. Mi sentii arrossire anche io, colto da un moto improvviso di timidezza quasi le lasciai libere le mani. Però facendomi coraggio mi decisi a fare ciò che volevo fare già da tempo. Deglutii a vuoto e piano piano mi abbassai fino a sfiorarle una guancia con le labbra. Fremette al contatto con le mie labbra. Quando vidi una reazione così poco violenta mi convinsi sempre più. Mi spostai lateralmente con le labbra e le baciai castamente la bocca.
Mi ritirai immediatamente, imbarazzato. Lei era confusa, glie lo si leggeva in faccia.
Non dissi una parola, posai il libro accanto a lei e mi alzai andandomene.
Sorrisi tra me e me, felice di quel salto enorme che avevo fatto. Un bel salto nel buio.

Fin.

Note dell'Autrice: Erano un paio di giorni che l'idea di Nami che leggeva mi tormentava, così ho deciso di metterla su "carta", per così dire. u.u Beh, questo Buzzurro alla fine ce l'ha fatta a baciarla. Beata lei!*-* Darei qualsiasi cosa, per poterlo fare anche io! XD
Bacini.

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