Sometimes It Hurts

di BrutalLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8 ***
Capitolo 9: *** Chapter 9 ***
Capitolo 10: *** Chapter 10 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***
Capitolo 12: *** Chapter 12 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Stiamo seduti sul divano, ben distanti l'uno dall'altro e nessuno dei due prova il desiderio di avvicinarsi.

Stiamo litigando, di nuovo.

“Sono stanca di tutto questo, non hai mai tempo per stare con me!” grido.

“Non capisci! Ho così tanti impegni!La band, i ragazzi, le interviste, il tour! Ma ci possiamo comunque telefonare..”

“TELEFONARCI?! No dico, ma ti senti?! Il tuo telefono lo lasci spento per giorni interi! La scorsa settimana non ci siamo sentiti per giorni e credimi, ero preoccupata!”. Mi viene da piangere, possibile che non capisca quanto lo amo?! Possibile che non gli importi nulla di me, di noi?

“Senti, io..” non sa cosa ribattere “Mi dispiace, okay? Sono stato.. occupato”.

“Sei sempre troppo occupato per me” dico tra i singhiozzi, mi alzo e me ne vado, sbattendo la porta e senza degnarlo di uno sguardo.

 

 

 

Tre mesi. Sono passati tre mesi da quando l'ho incontrato. L'idolo di migliaia di ragazzine urlanti è diventato la persona più importante della mia vita.

Solo che io lo immaginavo diverso. Quello che conosco io non è il Niall Horan della televisione. Se prima pensavo fosse dolce, comprensivo e sensibile.. Be' mi sbagliavo di grosso. Si perché si è ben presto rivelato un ragazzo super impegnato, menefreghista e che non c'è mai. E che mai si fa vivo se non sono io a chiamarlo per prima. Ecco come il mio sogno si è trasformato in un incubo. Un incubo dal quale non riesco a svegliarmi perché non voglio che tra noi finisca. Ma forse è già tutto finito, solo che io non voglio ammetterlo. Nonostante tutto lo amo.

Perchè non gli piaccio abbastanza da meritarmi la sua considerazione?

Un pensiero vortica nella mia mente. Sono io. Sono io la causa di tutto. Il mio essere come sono, troppo semplice per lui. Poco desiderabile.

Forse c'é ancora un modo per riavvicinarci. Forse se io.. perché non voglio perderlo per nulla al mondo e farò di tutto per iniziare a piacergli davvero.

 

 

 

Sono in casa da sola, ovviamente.

Niall è uscito con i ragazzi perché come ha detto lui -non aveva voglia di stare in casa-. Non ha aggiunto -con te- ma sono sicura fosse sottinteso. Sono le due del pomeriggio ed è da ieri sera che non mangio. Voglio assolutamente dimagrire. Non sono mai piaciuti neanche a me le mie cosce e i miei fianchi, come possono pensare che piacciano a lui?

Dimagrire, dimagrire, dimagrire. Mi mancano talmente le forze per il non aver mangiato che chiudo gli occhi un secondo e mi addormento sul divano.

Al mio risveglio sono stanca e affamata.

Mi dirigo in cucina, apro il frigo e ingurgito senza pensieri un'intera confezione di budino alla crema. Quando mi rendo conto di ciò che ho fatto, provo un misto di orrore e rabbia.

Corro in bagno, sicura delle mie intenzioni e singhiozzo mentre mi provoco il vomito e mi piego in preda ai conati.

Piango perché mi sto facendo del male, piango perché voglio il suo amore.

Sono ancora in ginocchio con le mani sul tappeto, quando sento dei passi alle mie spalle.

 

 

 

Nota autrice: Questa è la prima ff che scrivo.

L'avevo iniziata per caso ma poi ,visto che piaceva molto a una mia amica, ho deciso di pubblicarla e vedere come andava.. Grazie mille se la leggete :)

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


“Valerie?” chiama una voce. La sua voce.

Non rispondo, ma mi trova comunque. Provo altro orrore, quando compare alla porta del bagno, e una voglia incontenibile di abbracciarlo.

Ma non lo faccio. Rimango ferma, in ginocchio sul pavimento.

“Stai male?” chiede Niall con fare premuroso e un po' preoccupato, mentre si avvicina.

“Tutto a posto, deve.. dev'essere stato il budino” inizio a dire ma, ma poi non ce la faccio e scoppio a piangere perchè non ne posso più.

“ Hei” sussurra mentre si inginocchia al mio fianco “non è niente”.

“Si invece” dico “Tu non mi ami, vero?”

“Certo che ti amo” risponde mentre mi stringe le mani fra le sue. “Che domande fai?”

Non lo ascolto perchè non gli credo. “Non sono niente io, niente. E guardati tu. Sei Niall Horan, cavolo. Riviste, televisione, concerti, quello è il tuo mondo. E io non ti merito perché tu cerchi altro, e hai ragione”

Alza lo sguardo e vedo i suoi occhioni azzurri pieni di lacrime. “Te lo sei provocato vero?”

“No, no” inizio io, ma lui mi interrompe: “Non dire di no, non mentirmi ti prego”. “Come tu fai con me?” dico mantenendo una calma inaspettata.

Niall fa un bel respiro e, guardandomi negli occhi, sussurra: “Io non ho mai mentito. Mai. Lo ammetto, non amo telefonarti mentre lavoro, ma tu sei tutto per me, tutto! E sei perfetta. Scusa se non ti ho dimostrato quanto tu sia importante per me. Scusami. Ti amo. Ma ti prego, promettimi che non ti farai mai più del male, promettimelo!”

“Davvero mi ami? Prometti che avrai più tempo per noi?” domando io “oggi mi hai lasciata qui sola.. perché non volevi stare con me, lo so ed io non voglio che ricapiti.. mi sono sentita lontana da te come non mai.. capisco che tu abbia impegni e amici, ma non potresti trovare tempo? Anche solo qualche ora.. basterebbe”.

“Prometto” dice Niall “ ma per favore non dire che non tengo a te. Sono confuso, non riesco a gestire tutti i miei impegni.. scusami ti prego.” incrocio il suo sguardo e annuisco impercettibilmente. “Ho promesso” continua lui, “Ora tocca a te però”.

“Prometto anch'io” dico “Prometto che non mi farò più del male”.

Mi circonda con le braccia mentre piango di gioia, finalmente, e per un attimo sono quasi certa che anche lui stia piangendo.

Mi aiuta a rialzarmi con delicatezza e le nostre labbra si incontrano, fondendosi nella dolcezza di un bacio. Il bacio più bello, emozionante e passionale che ci sia mai stato tra noi due.

Mi abbandono al piacere guidata dai movimenti sicuri delle sue labbra, mentre le sue mani mi sfiorano i fianchi.

 

 

Nota autrice: ecco il secondo capitolo della mia prima ff … spero vi piaccia! Pubblicherò gli altri capitoli tra qualche giorno. Se avete critiche o commenti non esitate a scriverli :)

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Dopo la discussione e le promesse di ieri sera, io e Niall abbiamo parlato tanto, anzi tantissimo.

Seduti sul divano uno accanto all'altra, le mie mani nelle sue, abbiamo visto l'alba dalla finestra del soggiorno di casa mia.

I primi raggi del sole, la luce del mattino che lotta per farsi spazio nell'oscurità della notte ormai conclusa. Un miracolo che avviene ogni mattina e che per pochi ormai è ancora un miracolo.

A mio parere è il momento più bello della giornata. Un nuovo giorno che nasce. Un nuovo giorno da vivere.

Lo ammetto, quando Niall se n'è andato alle sette di mattina, le mie palpebre si rifiutavano di rimanere aperte, infatti ho dovuto andare a letto dopo aver fatto colazione.

 

Mi sveglio sette ore dopo, da un sogno senza sogni.

Ancora assonnata volto la testa verso il comodino, dove c'è la mia sveglia. Oddio.

Quasi non ci credo che siano le due di pomeriggio!

Odio dormire di giorno, mi sembra di sprecare tempo prezioso...

Indugio ancora qualche istante sotto le coperte prima di alzarmi in preda ad un crampo allo stomaco.

Ahi, che male.

Non mi ero accorta di avere così tanta fame!

Dopo aver infilato sopra al pigiama una felpa che avevo abbandonato giorni fa su una sedia, vado in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare. La mia seconda colazione di oggi.

La vista di un ultimo vasetto di budino, dimenticato nell'angolo del frigorifero, non mi riporta alla mente certo bei ricordi.

Mi costringo a ripetermi più volte “glielo hai promesso, mangia”, per riuscire ad ingurgitare una tazza di latte caldo e due biscotti.

Ma il mio cervello è forte. A volte perfino più forte di me stessa. Resiste. Troppo spesso non dà ascolto alle mie stesse parole.

Mi appoggio con i gomiti al lavandino, pronta a rivedere la mia colazione.

Uno, due, tre, quattro. Conto a mente i secondi. Cinque, sei, sette. Respiro profondamente. Otto, nove, dieci. Mi calmo. I conati passano, sto bene.

Ci metto qualche istante a rendermi conto che non ho vomitato. E sono così felice che saltello come una stupida per la cucina.

Questa volta ho vinto io.

Vorrei tanto chiamare Niall e raccontarglielo, per renderlo orgoglioso, per fargli capire che tengo a mantenere la nostra promessa, ma mi sentirei una stupida e inoltre non sarebbe una telefonata proprio allegra. In fondo lasciare che la digestione faccia il suo corso senza interruzioni è una cosa normale. Perchè dovrebbe esserne felice? Saprebbe che ho provato ad “autolesionarmi”, come dice lui, a farmi del male. Per la seconda volta in pochi giorni. Ho rischiato di infrangere la promessa. Ok, niente telefonata.

 

Passo un pomeriggio monotono, aggirandomi per casa come uno zombie; ho ancora sonno, nonostante io mi sia appena svegliata.

Odio e dico -odio- invertire il giorno con la notte e la notte con il giorno.

Uffa.

Mi rintano sotto le coperte alle otto e mezza di sera, senza cena. Ma questa volta perchè non ho fame, e sarei comunque stanca per avere la forza per reggermi la testa e non lasciarla cadere nel piatto.

Mi abbandono alla morbidezza del cuscino, conto fino a tre e sprofondo nell'oscurità.

 

Quando riapro gli occhi sono le otto di mattina. Wow, ho dormito quasi dodici ore!

Come mi succede da qualche giorno ormai, fatico a far accettare al mio stomaco le fette biscottate.

È come se, dopo la prima volta che mi sono provocata il vomito, il mio corpo continuasse ad avere ribrezzo del cibo e a rifiutarlo. Non avrei mai pensato di entrare in un tunnel del genere, un tunnel da cui è così difficile uscire. È successo una sola volta, ma quell'unica volta è bastata per stravolgere il mio rapporto col cibo.

Ancora una volta, però, memore della mia promessa, mi costringo a non cedere.

E ce la faccio.

Sono una persona forte, se e quando voglio. Ok, lo ammetto, non sono forte per niente, e quando riesco in qualcosa che mi ero prefissata di raggiungere quasi non ci credo.

Non ho né autostima né una buona considerazione di me stessa e, anche se sono la ragazza di Niall, questo non basta a cambiare le cose, per me.

Niall.

Chissà che starà facendo ora. Ah no, aspettate, lasciatemi indovinare; starà mangiando qualcosa masticandolo con la bocca aperta come fa sempre ( come odio questo vizio ! ) o sognando di essere seduto ad un tavolo del Nando's.

In quel preciso istante il mio cellulare vibra e si illumina, segnalando una chiamata in arrivo e mostrando il nome di chi sta chiamando.

Si parla del diavolo e spuntano le corna, no?

“Pronto, Niall” rispondo premendo l'icona verde sullo schermo.

“Ciao Val..” saluta lui di rimando, “ci hanno invitati ad una festa, stasera! Ti ho chiamata per dirtelo in anticipo, così hai tempo per... prepararti e fare tutte quelle cose che fanno le donne prima delle feste..” conclude con nonchalance.

Sono allibita. Una festa? Stasera? Organizzarmi? Tempo?

Niall dovrebbe saperlo che non amo essere avvisata all'ultimo. E la festa è stasera. Altro che tempo e tempo. Cavolo.

“Uhm, perfetto...ma...e chi ha organizzato questa festa?” domando con poca convinzione, scegliendo una delle tremila domande che mi vorticano nella testa.

“Liam” risponde, “è a casa sua infatti”.

Ah, Liam. Quel Liam. Uno dei suoi quattro colleghi/amici-idioti.

E se c'è Liam ci saranno anche gli altri. E le loro fidanzate oche. E le amiche delle loro fidanzate oche. Quanto le odio.

“Quindi ci saranno molte ragazze...” dico, facendo svogliatamente una constatazione.

“Questo lo vedremo” mi risponde Niall, “preparati, passo a prenderti stasera, alle nove e trenta. Hai bisogno di divertirti un po'. Ti amo” aggiunge, e riattacca.

Che sbruffone. Però devo ammettere che ha ragione, ho bisogno di svagarmi e voglio stare con lui. Le occasioni scarseggeranno quando riprenderà il tour.

Ok, mi arrendo.

Non mi resta che prepararmi per la festa.

 

Nota autrice:

Eccomi qua con il terzo capitolo, spero non vi abbia deluso!!! Sono stata molto impegnata con la scuola e ho dovuto anche rifare più volta questa parte della storia perchè non mi convinceva.

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto, recensito , aggiunto alle seguite la mia storia....

GRAZIE MILLE !!!

Non esitate a lasciare recensioni, conta molto per me l'opinione di chi legge :)

BrutalLove x

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Uffa, uffa, uffa!

Sono in piedi, davanti allo specchio e osservo con disapprovazione il mio aspetto.

E io dovrei andare ad una festa? Ma dai.

Indosso un vestitino nero attillato con un'ampia scollatura, calze di nilon, scarpe col tacco nere e collana d'oro che mi aveva regalato il nonno il giorno della cresima.

Mi sono piastrata i capelli, eliminando ogni boccolo, ogni minima curva.

Ho messo un po' di fondo tinta, eyeliner e mascara nero.

Ma tutto ciò non mi convince.

Sono abituata a nascondere il mio corpo sotto abiti di una taglia in più e questo vestito non mi convince... però lo avevo comprato insieme a Niall, che era impaziente di vedermelo addosso. Ecco, l'ho accontentato, ma mi sento insicura come non mai.

Però sono le nove e mezza ed il mio fidanzato (wow, sono fidanzata! Questa parola mi suona sempre così strana!) sta bussando alla porta. A volte la sua puntualità mi dà sui nervi.

Completo velocemente la mia opera con un normalissimo copri-spalle nero e una borsetta a tracolla, e apro la porta.

Wow, wow e ancora wow. Niall è bellissimo, il sogno di ogni ragazza che abbia un briciolo di gusto.

Indossa uno smoking blu notte, una camicia bianca mezza sbottonata che lascia intravedere il suo fisico da urlo, e scarpe eleganti.

“Sei bellissima” mi dice avvicinandosi e dandomi un bacio sulle labbra.

“Grazie, anche tu” rispondo constatando il suo abbigliamento.

A volte dubito davvero di meritarmi tanto.

Salgo in macchina con il mio principe e dopo circa mezz'ora arriviamo davanti a casa di Liam.

Scendo dall'auto svogliatamente, sorrido solo a Niall quando mi guarda, per evitare che ricominci con i suoi discorsi in stile -sei sempre depressa, sai cosa vuol dire divertirsi?-

Non voglio rovinargli la serata.

“Ciao!” dice Liam aprendoci la porta. Deve averci visti arrivare da una di quelle finestre enormi del suo soggiorno.

“Ehi collega!” grida Niall correndogli incontro e abbracciandolo.

“Ciao anche a te Valerie” continua Liam, “come va?”

“Tutto bene grazie.. tu?” rispondo accennando un sorriso innaturale.

“Sì, anche io.. dai entrate!”

 

L'interno della casa di Liam è stato completamente rivoluzionato.

Ora sembra più una discoteca che una casa, a dire il vero.

L'enorme soggiorno è stato svuotato completamente dai divani e dai quadri, e al loro posto è stato inserito un amplificatore e delle casse enormi per la musica, mentre le luci bianche sono state sostituite con dei neon colorati.

Bé, l'effetto è stupendo, non c'è che dire, c'è anche un sacco di spazio per ballare.

Nonostante la festa sia appena iniziata c'è gente ovunque. Ci saranno più o meno una sessantina di persone. Ed io ne conosco appena una decina. Nuove amicizie direte voi? Nah, non sono il tipo.

Ci sono anche Harry, Zayn e Louis, ovviamente.

Niall, accompagnato da Liam si è già avvicinato a loro e sembra molto preso dalla discussione che stanno affrontando.

Ecco, vedete perchè non mi piacciono le feste? Perchè Niall riesce sempre a trovare compagnia ed io invece no.

Non gli rimprovero nulla, certo. In fondo non può e non deve stare con me tutta sera, ha il diritto di svagarsi e stare con gli altri proprio come ce l'avrei io.

Sono io che, ancora una volta, non sono adatta alla situazione.

“Ehi, guardate! La ragazza di Niall!”

Vocine stridule che conosco.

“Ma sei ancora la ragazza di Niall?” domanda una.

Mi dirigo a passo svelto, bé il passo più svelto che mi posso concedere con i tacchi e uno schifo di senso di equilibrio, verso il divanetto delle ragazze dal quale provengono le voci, e che si trova dalla parte opposta rispetto a quello dei ragazzi.

Ed eccole lì, appollaiate come avvoltoi.

Si atteggiano da smorfiose e sono vestite con... bé, quasi non sono vestite.

Sono le oche di cui vi parlavo. Sono Perrie, Eleanor, Danielle e Caroline.

Non le ho mai davvero conosciute e non ci tengo nemmeno. Ogni volta che le incontro cerco di stare il più possibile lontana da loro e prego di non diventare così.

Sono state corrose dalla fama che il rapporto con i loro “fidanzatini” ha contribuito a far aumentare a dismisura. Servizi fotografici con loro, articoli sulle riviste, sui giornali, sul web.

Per tutto questo si credono superiori ad altri, ma non so neanche se li amino davvero, i ragazzi. Pazienza, non è un problema mio, e comunque anche loro sembrano gradire la situazione.

È anche per questo che apprezzo Niall. Non solo perchè è bello, ma perchè ha ancora dei valori in cui crede. E credo sia per questo che lui sta con me. Perchè anch'io ho dei valori.

“Salve ragazze” saluto con disinteresse “come va?” dico, evitando le loro domande molto poco cortesi.

“Uhm, bene.. fino a qualche secondo fa” risponde una delle oche.

Ecco. Mi hanno lanciato al loro prima frecciatina. Ahi.

“Divertente” commento.

“Pensavo che Niall si fosse stufato di te... in fondo sei solo una poverina, non hai nulla di speciale”

-Però io ho dei sentimenti- vorrei rispondere, ma non ci riesco e mi allontano da loro con le lacrime agli occhi.

Le lacrime mi rigano il volto, sciogliendo in parte il trucco. Bene, perfetto. Spero tanto di non incontrare Niall proprio adesso, in questo stato.

Cerco il bagno per sistemarmi il viso e quando ritorno camminando per il corridoio intravedo una ragazza in una stanza con la porta socchiusa.

È di spalle, seduta ai piedi del letto, sta piangendo e tra le mani ha quella che sembrerebbe una lametta.

“Eccoti qui, non ti trovavo!” Niall spunta da dietro l'angolo in fondo all'anticamera.

“Si, ehm, ero in bagno” rispondo, distogliendo lo sguardo dalla ragazza.

“Vieni, torniamo alla festa.” Mi prende a braccetto portandomi lontana da quella stanza e andiamo a ballare un po' da soli.

Finalmente siamo solo noi, io ed il mio principe e nessuno potrà rompere questo momento magico.

È il momento di scacciare i pensieri e lasciarsi andare.

 

 

 

Nota autrice:

Eccomi qua con il quarto capitolo !!! Spero ancora una volta che non vi abbia deluso !

Per quanto riguarda le ragazze dei ragazzi (mamma mia che frase terribile!), le ho dovute presentare come antipatiche e un po' t****e, perchè mi serviva qualcuno che ricoprisse quel ruolo, non ho nulla contro di loro nella realtà.

Ok, niente, era solo per chiarire prima che qualcuno inizi a insultarmi e roba simile per quel motivo.

Grazie mille se seguite la mia storia, la mettete nei preferiti, la recensite (ecc....) o semplicemente la leggete :)

Non esitate a lasciare commenti !

 

BrutalLove x

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


-Il giorno seguente-

 

La festa è finita molto tardi e non mi è piaciuta per niente.

Se non fosse stato per il ballo con Niall l'avrei considerata un fiasco totale.

Il mio principe è stato fantastico. Mi ha preso delicatamente i fianchi e mi ha guidata con sicurezza sulle note della musica.

Mi ha baciata una, due volte e mi ha fatto sentire finalmente a mio agio.

Ha detto che sono la cosa migliore che gli sia mai capitata.

Ha detto che sono speciale.

È stata una sensazione meravigliosa per me sentirmi apprezzata.

 

Mi immagino che oggi Liam stia cercando di riportare casa sua ad un livello accettabile.

Però alla fine se l'è cercata, è inutile che si lamenti, come ha fatto, dei bicchieri rotti e delle macchie sui divani.

La festa l'ha voluta lui e gli invitati non erano di certo dei più tranquilli.

Questa mattina, quando Niall mi ha riaccompagnata a casa ero distrutta sia fisicamente che psicologicamente.

Le cattiverie che mi hanno urlato addosso quelle oche per tutta la serata o quasi sono state tremende per me.

E lo sarebbero state per chiunque possieda poca autostima.

Niall mi ama e ne sono certa, ma... chi altro al di fuori di lui? Chi mi vuole davvero bene?

Ho pochissime amiche, praticamente non ho vita sociale.

-Pochi ma buoni,- dicono. So che dovrei essere soddisfatta di quello che ho, ma non lo sono e non so nemmeno perchè.

-Se ci sono mille persone che ti apprezzano e una sola che dice che fai schifo anche se non ti conosce, focalizzerai la tua attenzione su di lei e ti torturerai, pensando che non le piaci.-

Verissimo.

Non so perchè lo faccio, in fondo non voglio davvero la mia morte, ma penso alla ragazza singhiozzante della festa mentre impugno la lametta del rasoio e la affondo nella carne tenera e rosea dei miei polsi.

Al diavolo la promessa, nessuno lo verrà a sapere.

 

 

 

 

Menù del giorno?

Per cena vasetto di yogurt al mirtillo e tazza di latte caldo.

Si, casa mia non è proprio un ristorante cinque stelle.

A parte il fatto che odio cucinare, c'è anche da dire che non ho fame.

Non ho fame e sto dimagrendo a vista d'occhio.

Dopo aver “cenato” mi accascio sul divano, mi avvolgo nella coperta di pile e comincio a vedere un film che sta passando in televisione. L'avrò già visto un paio di volte, ma non importa.

Drin-drin.

Campanello.

Mio malgrado mi alzo, abbandonando il mio nido caldo e confortevole per andare ad aprire.

Alla porta c'è Niall, in tuta da ginnastica.

“Mi mancavi” dice quando mi vede e, prima che io possa rispondergli, mi prende la testa tra le mani e mi bacia.

Fuoco, fiamme, calore, passione.

Tutto questo in un solo istante.

Indietreggio, stretta nella sua morsa, mentre lui chiude la porta dietro di sé con una gamba, facendola sbattere rumorosamente e senza mai staccarsi da me.

Mi spinge contro il muro finché non mi ci appoggio interamente con la schiena, e muove le sue labbra sicure sulle mie più inesperte.

Rimaniamo così, avvinghiati, per qualche minuto, poi Niall si allontana leggermente, prendendomi le mani tra le sue e sussurra “Dovevo farlo, ti amo troppo”.

Sorrido e per un istante siamo entrambi al settimo cielo.

Ma poi.... poi il suo sguardo cade sui miei polsi, che tiene serrati fra le sue mani.

Oh-oh.

I miei tagli freschi e non ben rimarginati stanno sanguinando leggermente.

Incrocia il mio sguardo e nei suoi occhi vedo incredulità, orrore, poi rabbia, infine delusione, disperazione.

E poi si abbandona ad un pianto incontrollato e inconsolabile, spezzando il mio cuore fragile.

Non lo avevo mai visto piangere.

Triste sì, ma mai in lacrime.

E la cosa più tremenda è che, ancora una volta, sono io la causa di tanto dolore.

E che non posso consolarlo, perchè so che non lo accetterebbe. Non da me, non in questo momento.

Perchè per lui ora io sono la più grande delusione.

“Perchè, perche?” singhiozza, e mi accorgo che sto piangendo anch'io.

“Perchè ti fai del male? Non ti importa di te, di noi, di me? Non ti importa del mio amore? E poi sarei io il menefreghista, quello che non si interessa a noi, a quello che abbiamo creato? Perchè vuoi stare male e farmi stare male?”.

Non so cosa rispondere. Il suo ragionamento non fa una piega, sono io nel torto e lo so.

“Scusami, scusami” mormoro, asciugandomi il naso con la manica della maglietta sporca di sangue e accarezzando il suo viso con una mano.

Mi respinge.

“Basta, questo è troppo. Hai infranto la nostra promessa, hai rovinato tutto.”

Mi guarda negli occhi mentre le lacrime gli scorrono sul viso, libere di fare il loro corso.

“Non ce la faccio più. Non ce la faccio a pensare ad un futuro del genere. Non ce la faccio a pensare ad un futuro... con te. Ti amo tantissimo e lo sai ma...Scusami, perchè di certo parte della colpa è mia”.

Ma come può pensare una cosa simile, in questo momento?!

Ecco, vedete? Avevo trovato un ragazzo d'oro e ho rovinato tutto.

“No, no, Niall ti prego”. Sembro una bambina che fa i capricci quando, singhiozzando e tossendo tento di abbracciarlo.

Mi allontana.

“Non cercarmi e non chiamarmi, ti prego non farlo” sussurra al mio orecchio, la voce strozzata.

Poi esce di casa, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi in lacrime.

È successo ciò che ho sempre temuto.

Niall mi ha appena lasciata.

 

 

Ed eccomi qua, sola come non mai.

Ho diciannove anni e non ho vita sociale.

Ho buoni rapporti con due sole persone, Elise e Julie, che conosco da tempo.

Per tutti gli altri sono un fantasma, non esisto.

Vivo da sola in un appartamento che mi pagano i miei genitori, che sono quel tipo di persone incredibilmente ricche ma che non ci sono mai perchè il lavoro le costringe a viaggiare e stare lontane da casa anche per mesi.

Non ho autostima e mi considero sempre come l'ultima scelta di tutti.

E in più ora ho perso la cosa che forse più mi faceva felice, che mi faceva sentire, in qualche modo, viva, unica.

Niall.

Se n'è andato e non tornerà, ne sono sicura, ho visto lo sguardo dei suoi occhi.

 

La cosa positiva è che ora non c'è più nessuna promessa da rispettare, anche se, in fondo, forse per me non c'è mai stata.

Mentre rabbia, tristezza, paura, disperazione e malsana felicità mi turbinano nella mente, afferro per la seconda volta in una sola giornata la lametta e grido mentre incontra nuovamente la carne rosea e le ferite ancora fresche e non ben rimarginate.

 

 

 

 

 

 

Nota autrice

Eccomi qua con il quinto capitolo! Un po' in ritardo, lo so ( colpa della scuola! ).

Avete visto come tendo al dramma???

Non so nemmeno io perchè scrivo di cose così tristi e deprimenti, forse soprattutto perchè la vita non è tutta favole e sogni, purtroppo.

Grazie ancora a tutti coloro che hanno aggiunto ai preferiti, alle seguite...ecc. la mia storia, che l'hanno recensita (*-*) o che l'hanno semplicemente letta :)

Spero di non avervi delusi con questa nuova parte...non esitate a recensire!

Un bacio :*)

BrutalLove x

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


 

Sono passati due giorni da quando se n'è andato. Due lunghi, lunghissimi giorni. Interminabili per me.

Non l'ho più visto né sentito e, anche se è passato poco tempo, mi manca da morire.

Mi manca la sua risata, mi manca il suo sorriso, mi manca il suo sguardo, mi mancano i suoi occhi azzurri come l'oceano.

Mi manca lui.

Mi manca il noi che avevamo costruito insieme e che io ho distrutto.

Mi sono ripetuta troppe volte che sono stata stupida, idiota. Io ed il mio autolesionismo. Al diavolo tutto.

Devo vederlo, devo farlo perchè voglio sentirmi di nuovo viva.

Ma cosa sto dicendo? Non lo vedo da due giorni, non da mesi! Mi è capitato di non vederlo per un mesetto o due quando era molto impegnato, però avevo la certezza che mi amasse e che quindi sarebbe ritornato.

Ma questa volta è diverso. Mi ha mollata.

Cosa aveva detto?

“Non cercarmi e non chiamarmi?” …. Dovrebbe saperlo che non sono brava a rispettare le promesse.

Esco di casa immergendomi nel buio della notte e mi infilo in auto, destinazione casa di Niall.

Al diavolo l'ora, saranno più o meno le tre di notte, non mi importa.

Il vantaggio di muoversi nelle ore notturne è che non c'è traffico e anche trovare parcheggio vicino al centro, dove abita lui, risulta più semplice.

Drin-drin.

Venti minuti dopo sto suonando il campanello di casa sua.

Quando Niall apre la porta mi rendo subito conto che è stravolto. Oppure ha solo sonno, visto che molto probabilmente l'ho svegliato.

Capelli spettinati, occhi stanchi contornati da una leggera sfumatura violacea, pigiama blu di stoffa leggera, sbottonato.

“Ehm...ciao” riesco ad articolare in un sussurro.

Cavolo, ora che lo vedo non so cosa dirgli. Bé, in effetti non ci avevo pensato...volevo solo vederlo. A volte mi chiedo se io non sia stupida.

Ora che faccio? Che situazione spiacevole.

Vorrei tanto pregarlo di tornare con me ma non so come fare.

Ecco, sono imbranata anche con le parole.

“Perchè sei venuta? Ti avevo chiesto di non chiamarmi e non cercarmi...o forse sei un po' dura d'orecchi?” dice con tono freddo, sprezzante, distaccato.

“Niall, per favore....” rispondo con le lacrime che minacciano di traboccarmi dagli occhi.

Non piangere, ripeto a me stessa.

“Possiamo parlare?” chiedo titubante, mentre con mio disappunto una lacrima mi riga la guancia.

Ma non prova compassione nel vedermi in questo stato, rimane immobile e impassibile.

Non risponde.

E non accenna nemmeno a spostarsi dalla porta per lasciarmi entrare.

Ma è davvero così arrabbiato?

Impotente e frustrata mi accovaccio a terra, la schiena contro lo stipite della porta e le ginocchia al petto, e singhiozzo.

Sento Niall fare un respiro profondo, poi un altro, alle mie spalle.

Non lo guardo nemmeno, perchè ho paura di incrociare il suo sguardo.

Sono quasi certa che stia per chiudere la porta e lasciarmi fuori quando mi afferra delicatamente per un braccio e, senza dire una parola, mi fa alzare, portandomi in casa.

“Non ti lascio guidare in questo stato, non vorrei essere responsabile di qualche tua strana pazzia. Dormi qui stanotte, ti lascio la mia stanza, tanto io non dormirei comunque.”

Come? Cosa ha detto? La mia faccia è allibita, incredula, ma Niall non dice altro, mi indica semplicemente la porta della sua stanza, come se non sapessi dove si trova, mentre si sdraia sul divano avvolgendosi in una coperta a righe.

Niente “buonanotte”, niente di niente.

Silenziosamente entro nel locale che mi ha “prestato” per stanotte.

La camera di Niall è semplice, però la adoro.

Il letto matrimoniale al centro è piuttosto ampio e sembra confortevole, l'arredamento curato e di buon gusto.

E poi qui tutto sa di lui. Il suo profumo mi riempie le narici mentre sprofondo la testa nel cuscino soffice.

Mi addormento dopo pochi minuti, piangendo, ma con un piccolo pensiero felice: Niall è arrabbiato, è vero, ma forse tiene ancora a me, altrimenti non credo mi avrebbe lasciato la sua stanza..... mi sto sbagliando? Bè, non sarebbe certo la prima volta.

 

 

È mattina, la luce filtra tra le fessure delle persiane.

Apro gli occhi faticosamente; è come se le mie palpebre pesassero quintali.

Ci metto qualche secondo a rendermi conto che non sono in camera mia e a ricostruire quello che è accaduto ieri sera. Ieri notte, voglio dire. Okay, qualche ora fa.

Sono stata stupida a cercarlo? Ho fatto la cosa giusta? Ho sbagliato ancora?

Non lo so, non ho ancora una risposta alle mie domande.

Guardo l'ora sul cellulare. Sono le otto e mezza, meglio alzarsi.

Metto le scarpe e apro la porta senza fare rumore; nel caso Niall stesse ancora dormendo non vorrei essere io la causa del suo risveglio.

È come se, in un certo senso, ora avessi un po' paura di lui e delle sue reazioni.

Invece è sveglio, in piedi dietro il piano cucina.

“Ciao” dico nella speranzosa attesa di una risposta.

“Uhm-uhm” risponde lui con noncuranza.

“Stai...stai preparando la colazione?” domando, decisa a non arrendermi.

“Sì, però solo per me, visto che non sono sicuro che tu la voglia...sai, ho paura di doverti vedere vomitare e visto che è mattina ed è un nuovo giorno preferirei iniziarlo come si deve” dice con tono sarcastico, “ah, dimenticavo” aggiunge, “se cerchi una lametta la trovi in bagno, nel secondo cassetto sotto al lavandino”.

I suoi occhi ardono di rabbia e frustrazione mentre mi parla, il viso teso come non mai.

Fantastico. E poi lui vorrebbe iniziare bene una giornata? Con un discorso del genere non fa altro che rovinarla.

“Niall, per favore!” dico con un tono di voce più alto del normale, “Possiamo provare a sistemare le cose?”.

Sono esasperata da quanto sia stato sfacciato.

Neanche a me piace autolesionarmi, non lo faccio apposta, come fa a non capirlo?!

“Sistemare le cose?! Ah, adesso vuoi sistemare le cose? Guarda che sei tu che le distruggi sempre” risponde.

Io? Davvero? Certo che è proprio bravo a scaricare tutta la colpa sugli altri, è un dono naturale, il suo.

“Io?! Anche tu ci hai messo del tuo, tu ed i tuoi stupidissimi impegni! La fama ti sta rovinando, non eri così quando ti ho conosciuto e...” mi interrompo un attimo “Sai una cosa?”

“Cosa?” replica con tono di sfida.

“Non mi serve un biondino canterino per stare bene” gli dico con rabbia.

“Stare bene? Ma tu non stai bene, sei malata! Malata nel cervello però! Te la dico io una cosa” articola furioso, “A me non serve una stupida ragazzina autolesionista che mi complichi la vita! Avevo tutto quello che desideravo, era tutto e dico tutto perfetto, ma poi sei arrivata tu..!”

Ahi, questa sì che fa male. Come ha potuto dirmi una cosa simile? Come ha potuto farlo proprio lui?

Per un attimo spero che anche le mie parole gli abbiano fatto questo effetto e lo abbiano ferito.

Quanto si può diventare sadici quando si è arrabbiati?

Mi dirigo a passo svelto verso la porta ed esco alla luce del giorno, sbattendola dietro di me e lasciando Niall immobile, ancora in piedi dietro al piano cucina.

 

Ecco, adesso so per certo che cercarlo sia stato uno sbaglio. Un grosso sbaglio. Volevo provare a sistemare le cose e lui le ha peggiorate.

Vaffanculo, Niall.

 

 

 

 

 

 

Nota autrice un po' drammatica:

 

Dunque, dunque, dunque....

Se non faccio succedere qualcosa di brutto io non sono contenta! Avete notato?

Non lo faccio apposta, è colpa della storia che si fa scrivere così...

Sto delirando, la smetto.

Ringrazio ancora una volta tutti coloro che si sono e che si stanno interessando alla mia storia, ringrazio anche te, si , mi riferisco proprio a te che stai leggendo in questo momento :)

Siete fantastici, mi lasciate un sacco di recensioni che mi fanno felicissima **

Okay, mi sono dilungata anche troppo....

Un bacione, alla prossima!!!

Non esitate a recensire per farmi sapere cosa ne pensate! :D

 

BrutalLove x

 

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


 

Torno a casa più arrabbiata che triste, con il desiderio di liberarmi di tutto ciò che possa ricordarmelo. Non voglio che, mentre cerco di dimenticarlo, sempre che io riesca a farlo, qualcosa me lo riporti alla mente e io debba ricominciare da capo.

Lo odio.

Cioè non lo odio, in fondo mi piace ancora, però è stato così insensibile con me....è stato crudele, perfino...un vero e proprio stronzo con la S maiuscola, insomma. E poi non è forse per causa sua che sono iniziati i miei problemi di autolesionismo?

Non lo sto incolpando della mia condizione, sto solo constatando il fatto che in parte potrebbe essere stato lui a condurmi in questa situazione. Mi sono sentita abbandonata più volte anche se secondo lui eravamo “fidanzati”... ora mi chiedo se lo siamo mai stati. Forse è stata una semplicissima cotta adolescenziale, forse sono stata solo un passatempo per lui e adesso si è stancato di me. Anche lui si è stancato di me. Tutti si stancano di me, prima o poi. Sono sorpresa che Elisa e Julie mi siano ancora amiche.

 

Prima di Niall avevo un altro fidanzato, si chiamava Joe. Non era famoso o conosciuto, ma sapeva come farmi stare bene. Facevamo tutto insieme, non ci separavamo mai.

Almeno finché non ha incontrato un'altra e mi ha lasciata; per lui ero diventata una seconda scelta.

“La storia si ripete, Valerie”, dico a me stessa cercando di ironizzare, ma allo stesso tempo sprofondando nella tristezza.

Quando Joe mi aveva scaricata mi ero sentita vuota, inutile. Proprio come mi sento ora. Sono una persona inutile.

Dicono che ognuno di noi abbia uno scopo nella vita, che esista per qualche buona causa, ma … se io fossi un'eccezione? Se io non avessi nessuno scopo, quaggiù ?

 

E poi....com'ero arrivata a fidanzarmi di nuovo? A incontrare un altro ragazzo? A superare il fatto che ormai credevo che gli uomini fossero tutti uguali e che fossero tutti pronti a farmi soffrire (e avevo ragione)? Ah si, dopo un breve periodo di depressione mi era ritornata la voglia di vivere e avevo ripreso ad uscire la sera con le mie due amiche.

Le uniche che mi abbiano sempre capita.

In quel periodo avevo incontrato Niall... avrei dovuto capire che genere di persona fosse fin dal primo istante e stare bene alla larga da lui e dalla fama mondiale che lo aveva travolto. Ma l'attrazione era reciproca ed eravamo come due magneti incapaci di allontanarsi l'uno dall'altro. Nonostante fosse conosciuto dal mondo intero per me rimaneva comunque solo Niall. Pensavo spesso, troppo spesso, di non meritarlo, ma non sono mai riuscita a considerarlo come il personaggio famoso tanto amato dalle teenager … per me era semplicemente un bel ragazzo biondo e irlandese, tutto qua.

Lo ho amato tanto, forse più di quanto avrei dovuto.

Ma quel tempo ormai é finito, anche se probabilmente i sentimenti che provo nei suoi confronti non svaniranno mai.

Respiro profondamente mentre afferro una scatola di cartone e inizio a riempirla di ricordi. La nostra foto incorniciata, la felpa che mi aveva regalato lui, una maglietta che aveva fatto stampare per me con la scritta “Alla più bella” e così via, fino a che non rimane più nulla che possa risvegliare in me il suo ricordo.

Cancello anche il suo numero dalla rubrica del telefono di casa e del cellulare.

Basta. Ho bisogno di aria nuova.

 

 

 

Le mie giornate trascorrono lente e monotone.

Me ne sto a letto, sotto le coperte, nel mio nido protettivo fino a mezzogiorno e quando mi alzo a volte rimango in pigiama. Perchè dovrei vestirmi? Non vi è alcuna ragione, tanto sto in casa! Cos'ho da fare? Niente. Chi devo incontrare? Nessuno.

In fondo non mi sento triste o depressa, è solo che non ho voglia di fare nulla. Non voglio nemmeno sentire nessuno. Neanche le mie amiche Elise e Julie.

Ho bisogno di stare da sola per un po', nel mio mondo. Io e basta.

Il mio telefono resta spento per giorni; i miei genitori non chiamerebbero comunque, visto che sono in Cina per lavoro. A volte mi mancano, ma so che mi vogliono bene. Li penso spesso e sono certa che anche loro lo facciano, questo basta a farmi ritrovare un po' di serenità.

Quanto al mio autolesionismo... bè, spesso non mangio nulla, a volte mangio e poi vomito, altre volte invece, quando sono particolarmente stanca, frustrata, o persa nei ricordi di ciò che ho perduto, ricorro alla lametta. Le mie braccia sono ormai caratterizzate da cicatrici e ferite più o meno fresche che mi fanno provare costantemente dolore. Sono costretta a vestirmi con magliette a maniche lunghe per nasconderle.

Nessuno ne é a conoscenza oltre a Niall, e non tengo alla diffusione della notizia. Non voglio la compassione e la comprensione di qualcuno, l'aiuto di qualcun altro.

Prima c'era lui, il mio principe e anche essendo in parte la causa del mio problema, mi sosteneva cercando di farmi stare meglio.

Causa e cura di una stessa malattia possono essere la stessa cosa, spesso.

Però ora sono sola, e da sola devo affrontare questa situazione.

Vincere o perdere. Dipenderà solo dalla mia volontà.

 

 

Una sera me ne sto seduta al tavolo di fronte alla monotonia di un piatto di insalata, cercando di mangiarne qualche foglia, quando il telefono di casa squilla.

Non sentivo da giorni il suono fastidioso della suoneria e mi ero quasi dimenticata di avere un telefono, a dire il vero.

Bè, sono poche le persone che potrebbero cercarmi oggi e a quest'ora poi. Sarà Elise. O forse Julie.

“Pronto?” biascico masticando una foglia di insalata.

“Ehm... Valerie sono io... Niall” risponde una voce dall'altro capo del filo.

Per poco non mi va di traverso il boccone.

“N-n-n-niall..?” ho un tuffo al cuore. Ma cosa vuole ancora?! Non gli è bastata la nostra ultima litigata? Se ha voglia di discutere giuro che chiudo la chiamata all'istante!

“Si, sono Niall... Horan... ti sei già dimenticata di me?”

“No, no, certo che no, solo... Bè, non mi aspettavo che avresti chiamato”. Sono ancora arrabbiata però devo ammettere che sentire il suono della sua voce non mi dispiace. Sprofondo in una tristezza improvvisa quando mi rendo conto che non lo vedo da circa una settimana. Che è tutto finito da una settimana. Fatico a far ammettere a me stessa che mi sia mancato, ma come posso mentirmi?

“Immagino... Ehi, stavi mangiando?” sembra allegro.

“Si, cercavo...”

“Si, si, non ti preoccupare, ti lascio subito, solo... ti andrebbe se domani ci trovassimo al parco per parlare un po' ? Ci ho pensato, sai... Bé, mi dispiacerebbe se le nostre ultime parole fossero quelle che ci siamo urlati la settimana scorsa... perchè io...voglio dire, io non le pensavo davvero...”

“Si” dico, “Hai ragione”. Controllo a stento l'euforia che mi ha presa improvvisamente. Cosa significa tutto ciò?

“Pensaci anche tu... se vogliamo finirla qui possiamo comunque rimanere amici, magari”.

Deglutisco a fatica. Ah, ecco dove voleva arrivare... rimanere amici? Bah, che idee. Aggiro la sua affermazione e domando: “A che ora?”

“Alle tre.”

“Okay, alle tre, ci sarò”

“Buonanotte” sussurra e chiude la chiamata.

Non capisco neanche io come mi sento. Niall vuole darmi un'altra possibilità? Sbaglierei un'altra volta se scegliessi di tornare con lui? In fondo ho fatto di tutto per cercare di dimenticarlo, però, però...

Ho così tante domande che mi vorticano nella testa senza riuscire a trovare risposta... Domani sarà una giornata intensa, una di quelle che vale la pena di vivere con i vestiti “veri” addosso, e non con il pigiama. Lo vedrò. Vedrò Niall e sono pronta ad accettare la situazione che si verrà a creare, qualunque essa sia. Rimarremo amici? Okay. Torneremo insieme, magari? Bè dovremmo ricominciare da capo perchè il nostro rapporto non era dei migliori, ma mi andrebbe alla grande, eccome se mi andrebbe. La verità è che lo amo da morire e che non ho mai smesso. Neanche quando abbiamo litigato. Neanche quando mi ha lasciata. Neanche quando ho ripetuto a me stessa che dovevo odiarlo.

Sono così agitata per l'indomani che decido di prendere un tranquillante in gocce, anche se sono certa che non riuscirò comunque a dormire, stanotte.

 

 

Angolo autrice:

 

Eccomi qua con un imperdonabile ritardo dovuto alla scuola, in particolare alla verifica di storia ( -.-”) ....scusate!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lo so che non è molto lungo ma visto che è “di passaggio” non ho potuto fare altrimenti.... pubblicherò il capitolo otto al più presto :)

Grazie mille a tutti coloro che hanno messo la mia ff tra le seguite/ preferite ecc., che l'hanno recensita (*-*) o semplicemente letta.

Grazie ancora, non esitate a lasciare commenti !!!

Un bacio e a presto,

BrutalLove x

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Capitolo 8
*** Chapter 8 ***


Mattina. Nuovo giorno. Quel giorno. Vedrò Niall.

Vedrò Niall e ho le occhiaie, perfetto. Avrò dormito forse due ore in totale. Sono rimasta quasi tutta la notte seduta sul letto con le gambe incrociate a pensare a lui. A pensare a cosa voglio. A pensare a cosa dirgli, visto che mi ritrovo sempre in difficoltà con le parole.

Però non ho ancora le idee chiare. Aspetterò di vedere la sua prima mossa e mi adeguerò di conseguenza. Non voglio tornare insieme a lui per mio puro egoismo e poi ritrovarmi nella stessa spiacevole situazione che ci ha portati alla 'separazione'. Se anche lui è disposto a cambiare ci starò, altrimenti sarà meglio finirla qui.

Faccio colazione velocemente con una mela e un paio di biscotti, respingendo con tutta me stessa i conati che minacciano di mostrarmi il contenuto del mio stomaco molto presto.

Mi vesto, constatando con orrore che le cicatrici sulle mie braccia sono molto evidenti e rendendomi conto che molto probabilmente non se ne andranno mai. Non del tutto, almeno.

Brrrr. Fanno ribrezzo. E fa ancora più ribrezzo il fatto che sia stata io a provocarmele.

Valerie, guarda che cretina che sei. Guarda che ti sei fatta. Ora sei soddisfatta?

Mentre un centinaio di pensieri mi frulla nella testa, apro l'armadio per scegliere il mio abbigliamento.

Opto ancora una volta per una maglietta a maniche lunghe che nasconda completamente i segni, un paio di jeans neri e un paio di All Star lilla che avevo comprato in un negozio di scarpe che ora ha chiuso.

Veramente le avevo prese con Joe ed è la prima volta che le metto da quando ci siamo lasciati. Fantastico, mi vanno ancora bene, la mia tattica, nonché mania, di acquistare scarpe di un numero in più rispetto a quello che porto si sta rivelando vincente.

Mi trucco leggermente, cancellando le occhiaie violacee con un correttore color carne e allungando le ciglia con un mascara nero. Non voglio che Niall noti i risultati della mia insonnia. Non ci troviamo per parlare di nuovi problemi, ma per provare a sistemare quelli che si sono creati tra noi due.

Trascorro la mattina sul divano, con la TV accesa ed il PC sulle ginocchia. In qualche modo mi tengono compagnia.

Mi sento sola e sono molto agitata. Così agitata che a mezzogiorno il mio pranzo salta del tutto.

Non ho voglia di cucinare.

Non ho voglia di sentire la consistenza del cibo sotto i denti.

Non ho voglia di sentirlo scendere giù fino allo stomaco e poi risalire, veloce e determinato.

 

Verso le due e mezza inizia a piovere. Perfetto, come ci vado al parco, ora?

Uffa, odio la pioggia. In qualche modo il tempo influisce sul mio umore e nuvole e acqua non mi fanno certo morire dalla voglia di vivere. Mi trascinano nella depressione, mi ricordano dei miei problemi. Ed io non ho bisogno di questo. Al diavolo la pioggia e tutto quello che porta. Sole, dove sei finito?!

Mentre mi arrendo alle condizioni atmosferiche e cerco un altro paio di scarpe impermeabili più adatte alla situazione, qualcuno bussa alla porta.

E quel qualcuno è Niall.

Wow, wow e ancora wow. Mi ricordavo fosse bello, ma non così...caspita, quasi mi toglie il fiato.

Come si dice? Nessuno è perfetto? Raccontatelo a lui, perchè per me lo è davvero.

“Ciao” dice, “Pensavo che con la pioggia non ti sarebbe andato di uscire...e quindi sono venuto qui”.

Oh cavolo, certo che mi conosce proprio bene.

“Bè si, in effetti hai ragione, la pioggia mi...infastidisce” rispondo, “Entra”.

Niall si toglie il giubbotto e le scarpe bagnate, lasciandole all'ingresso, poi mi segue verso il salotto.

“Allora” inizio io, “Ti va una cioccolata?”. Non mi sento a mio agio con lui, oggi. Spero tanto di rompere il ghiaccio con la mia proposta.

“Sì” risponde, “Una cioccolata sarebbe perfetta”. Sorride.

Oh mamma, ha sorriso.

Mentre preparo la cioccolata rimestando il composto a ritmo regolare con il cucchiaio, Niall mi osserva senza dire una parola.

Servo il liquido scuro e dal profumo intenso in due tazze uguali, e le porto al tavolo.

“Grazie.”

“Prego”.

Mi sta dando sui nervi. Non è venuto qui per parlare?

No aspettate, devo calmarmi. -Valerie respira- ripeto a me stessa.

Anch'io potrei parlare e non lo sto facendo. Questo silenzio è colpa di entrambi. Tanto vale romperlo.

“Allora, cosa dovevi dirmi?” accenno un mezzo sorriso mentre gli espongo la domanda.

“Io...bé io...cioè io ti amo, Valerie” balbetta arrossendo un po', “Ti amo tanto, tantissimo, più di quanto tu creda, probabilmente. In questi giorni ci ho pensato molto e voglio che tu torni con me, ti prego. Scusami per le litigate, scusami per quello che ti ho detto...non lo pensavo! Sono stato stupido...però io non voglio altri problemi, quindi dobbiamo pensare a risolvere i tuoi. Ho sbagliato a lasciarti sola, a non aiutarti. Ora sono pronto a sostenerti a patto che anche tu sia disposta ad aiutare te stessa e a farti aiutare”. Mi guarda negli occhi e vedo nei suoi il blu del mare. “Allora, ci stai?”

Niall che vuole tornare con me ed è disposto a cambiare? Davvero? Cioè, non è un'altra delle mie fantasie, uno dei miei sogni irrealizzabili? E mi chiede anche se ci sto?

Forse le sue sono solo parole, ma non sta mentendo, ne sono sicura. Vuole davvero provare a cambiare. Per me. Per noi.

Prendo la mia decisione.

“Sì” rispondo con convinzione, “Certo che ci sto”. Sorrido. “Niall....”.

“Si?”

“Posso abbracciarti?” domando, titubante dopo i suoi ultimi rifiuti al mio contatto.

“Certo che puoi” acconsente, sfoggiando un altro dei suoi sorrisi mozzafiato.

Mi alzo dalla sedia gettandomi tra le sue braccia e accoccolandomi sulle sue ginocchia mentre mi mi stringe a sé e mi bacia.

Finalmente. E' questo il “vissero felici e contenti” di cui tutti parlano? No, certo che non lo è, però potrebbe essere l'inizio.

Guardo le due tazze di cioccolata ormai raffreddata, ancora appoggiate sul tavolo, intatte.

Spero che questa volta le cose vadano davvero per il meglio.

Come dice Niall “non ci servono altri problemi”.

Non chiedo di non litigare, in fondo tutti litigano. Voglio solo che io e lui ritorniamo ad essere le due calamite che eravamo all'inizio, soggette ad attrazione costante, non importa cosa succeda intorno ad esse.

Mi abbandono alla dolcezza delle sue carezze e al tepore del suo corpo mentre pensieri nuovi, finalmente di speranza, mi vorticano nella mente.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

 

Ehiiii eccomi qua! Siete contente/i? Sembra che le cose tra i due si stiano sistemando **

Grazie a tutti coloro che seguono la mia storia, l'hanno messa tra i preferiti, recensita....ecc. o semplicemente letta! :)

Non esitate a farmi sapere cosa ne pensate lasciando una recensione...

A presto!

BrutalLove x

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Capitolo 9
*** Chapter 9 ***


Dopo aver fatto pace, Niall ha proposto di venire a stare un po' da me.

Casa mia è abbastanza grande per entrambi e gli ho lasciato la camera blu, quella con l'enorme finestra che dà sul giardino.

Ha detto che fino a quando non ricomincerà il tour starà qui con me per aiutarmi a superare il mio autolesionismo. Ho accettato, perchè questo problema mi sta sovrastando e da sola non sono più in grado di gestirlo. Ho bisogno di aiuto. Finalmente me ne sono resa conto e se n'è accorto anche lui.

Per prima cosa, dopo aver sistemato alcuni dei vestiti e degli effetti personali che ha portato per stare da me, ha buttato tutte le lamette e tutti i rasoi che ha trovato in casa.

“Così non sarai tentata” ha detto. Pff, come se non ci fossero altre cose taglienti, in casa.

“Dovrai farti la barba in qualche modo, non credi?” gli ho risposto.

“E' per questo che hanno inventato i rasoi elettrici!”.

“Ah-ah, divertente” replico con sarcasmo, “Così avrebbero inventato dei rasoi del genere per prevenire atti di autolesionismo, eh?”

“Esatto! Impari in fretta, piccola”. Mi sorride, mi abbraccia e mi schiocca un sonoro bacio sulla fronte.

“Ti amo” sussurro.

“Anch'io” mi risponde.

“Vieni, finiamo di sistemare le tue cose”. Lo prendo per un braccio e lo trascino fuori dal bagno.

Gli scatoloni appoggiati sul pavimento sono quasi tutti vuoti, fatta eccezione per uno, quello che contiene qualche suo libro e gli spartiti per la chitarra. Ah già, si è portato anche quella.

Ha promesso che una sera suonerà per me. Wow, non vedo l'ora. Non ho mai assistito ad un concerto 'privato' e a rendere ancora più eccitante l'idea è il fatto che sarà proprio Niall il protagonista.

Ridiamo e scherziamo mentre svuotiamo insieme lo scatolone. Anche le azioni più banali e noiose diventano divertenti, con lui.

Sono così felice. Così orgogliosa della nostra complicità. Così soddisfatta di come il nostro legame spezzato si sia magicamente ricostruito, a quanto pare.

È incredibile quanto la vita ti sorprenda, sempre da un momento all'altro.

Prima piangi e ti disperi, poi sei felice come non mai.

Però in fondo puoi sempre sperare in un miglioramento, dopo qualcosa di spiacevole.

Non è forse vero che dopo il temporale nasce l'arcobaleno? Sta a noi vederlo e apprezzarlo, certo. Però c'è.

 

 

Quando è ora di pranzo o cena, Niall prende il comando dei fornelli e crea piatti degni di Gordon Ramsay. Sì, insomma, magari non proprio così perfetti, ma di certo il suo amore per il cibo ed il fatto che mangerebbe sempre lo hanno portato a diventare uno chef niente male. Il mio chef.

Good job, Niall.

Così cerca di stimolarmi a mangiare, assaggiando piatti nuovi, evadendo dalla monotonia della solita insalata.

Mi sta davvero aiutando.

Da quando c'è lui in casa con me, l'armadio della cucina che prima ospitava solo qualche biscotto solitario, trabocca di pacchetti di patatine, confezioni di merendine al cioccolato, scatole di cereali... non immaginavo nemmeno che ne esistessero così tanti tipi!

Niall non si fa mancare proprio nulla, quando si tratta di cibo. Cereali al cioccolato per la colazione del lunedì, mercoledì e venerdì, cereali con frutta secca per il martedì e giovedì, e cereali soffiati per la domenica. È un tipo organizzato, il mio principe.

 

Fare la spesa con lui è tanto divertente quanto inutile: compra tutto ciò che vede e che lo attira, senza pensare a cosa davvero ci serva a casa, e una volta uscito dal supermercato si accorge di aver fatto gli acquisti sbagliati. Allora rientra nell'edificio e ricomincia da capo.

I soldi non gli mancano di certo, ma visto che altrimenti vivremmo di patatine e merendine confezionate, ho deciso di andare a fare la spesa da sola.

Mi sento così cresciuta, a volte. Grande.

Ho una casa tutta mia che al momento condivido con Niall, faccio la spesa, pago le bollette, quasi come se fossi adulta. Non lavoro, per ora, ma non manca molto prima che io inizi.

Altre volte, invece, mi sembra di essere ancora una bambina.

In fondo mi manca essere 'piccola', ci sono stata per così poco tempo. Ho dovuto crescere presto, imparare a gestirmi da sola gli impegni scolastici e non, venendo continuamente affidata prima ad una baby-sitter, poi ad un'altra.

Quando ci ripenso credo che avrei desiderato essere meno ricca a livello economico, ma avere due genitori presenti. Presenti a tutti i miei compleanni, presenti all'uscita da scuola, presenti la sera per darmi il bacio della buonanotte e leggermi una favola.

Avrei preferito una vita uguale a quella degli altri bambini. Avrei desiderato indossare i pantaloni della tuta strappati e avere qualcuno che mi desse tanto amore. Avrei desiderato essere felice.

 

Forse Niall non è stato l'unico a farmi sentire così indesiderata e sconfitta da portarmi all'autolesionismo.

Forse è un trauma che porto dentro di me da tanto, tanto, troppo tempo.

Forse la causa del mio essere come sono è nata con me.

I miei genitori non ci sono mai stati, mi hanno in qualche modo 'abbandonata'.

Hanno preferito il lavoro alla loro unica figlia e continuano a preferirlo tutt'ora.

 

 

Angolo autrice:

 

Eccomi qua!

Allora, che ne pensate di questo capitolo? Lo so, non è granché, ma perdonatemi, ho la febbre ;)

Non esitate a lasciare commenti :)

Grazie a tutti coloro che seguono la mia storia, l'hanno recensita, messa tra le seguite/ricordate/ecc.

Volevo anche avvisarvi che siamo quasi alla fine ... mancano più o meno tre o quattro capitoli alla conclusione.

A presto!

 

BrutalLove x

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Capitolo 10
*** Chapter 10 ***


 

La vita con il mio principe si sta rivelando fantastica, non potevo sperare di meglio.

Conviviamo pacificamente, prendiamo le decisioni insieme... siamo come una vera coppia. Come una coppia sposata. No, okay, non esageriamo.

 

Ieri sera Niall mi ha fatto una sorpresa. Alle sette e mezza mi ha fatta uscire di casa con un vestitino molto corto e piuttosto scollato, e scarpe col tacco, senza dirmi la destinazione della nostra uscita.

Bè, mi ha portata al ristorante!

Eh sì, ma non in un ristorante qualunque, bensì in un locale tranquillo e appartato, senza troppe pretese e dove lo fanno entrare senza chiedere autografi e foto.

Così abbiamo potuto goderci la serata senza interruzioni.

“Sei bellissima” mi ha detto, facendo scendere lo sguardo sulle curve morbide del mio abitino da sera.

Inutile dire che sono arrossita subito e ho risposto con un “grazie” appena sussurrato.

Abbiamo parlato tanto, abbiamo parlato di tutto. Ci siamo chiesti scusa di nuovo. Abbiamo deciso di lasciarci alle spalle gli errori del passato e ci siamo promessi di non ripeterli. Abbiamo riso insieme. Niall sa anche essere molto divertente, con le sue battutine riesce sempre a strapparmi una risatina.

Dopo mangiato siamo usciti dal ristorante a braccetto e in auto mi ha sussurrato una delle cose più belle che mi abbiano mai detto; “E' stata una serata bellissima, una delle migliori della mia vita” ha iniziato “Mi sono reso conto di una cosa, sai...mi sono reso conto che per te sono solo Niall, non il cantante di una band al momento molto richiesta. Sono solo Niall. E tutto questo è fantastico. Tu sei fantastica, ti amo. Non potrei essere più felice della scelta che ho fatto tornando insieme a te.”

Ero così felice che non sapevo neanche cosa rispondere. Mi sono limitata a mormorare un sincero “Ti amo anch'io” osservando, nell'oscurità dell'abitacolo, i suoi occhi scintillanti.

Arrivati a casa mi ha portata in braccio fino alla camera da letto. Non che non potessi camminare, certo, ma il suo è stato un gesto davvero tenero.

Quando mi sono sdraiata sul letto si è avvicinato ed ha iniziato a baciarmi delicatamente. Poi un po' più forte. E poi ad abbassare la cerniera sul lato destro del mio vestito, sfiorandomi i fianchi con le mani.

Oh-oh.

“Niall, io...” ho esitato mentre cercava di baciarmi di nuovo, “Non mi sento pronta” ho concluso stringendogli i polsi per bloccare i suoi movimenti, “Scusami”.

Il suo sguardo allora si è spento, ha perso desiderio. Mi è sembrato deluso.

-Stupida, stupida, stupida! - mi sono ripetuta più volte, - sai quante ragazzine desidererebbero quello che hai appena rifiutato? Moltissime. E tu invece, che ne hai avuto la possibilità, hai scansato l'offerta e....lo hai deluso, per di più! Stupida, stupida, stupida.-

Sono consapevole di quello a cui ho rinunciato, ma non mi sentivo pronta. Sentivo che non sarebbe accaduto lì e in quel preciso momento. Sentivo che la mia prima volta avrebbe dovuto ancora aspettare.

Non ero pronta.

E poi mi è venuto da piangere perchè a causa mia lo avevo fatto star male.

Se n'è accorto e mi ha abbracciata. “Non è niente” ha detto, “Tutto a posto”. L'ho visto sorridere nel buio. “Aspetterò con pazienza”, ha aggiunto.

Poi mi ha coccolata, mi ha dato il bacio della buonanotte e se n'è andato nella stanza blu.

I miei sogni sono stati popolati dall'immagine ricorrente della sua espressione delusa dopo il mio rifiuto. Fantastico.

 

È mattina. La luce si intravede attraverso le fessure delle persiane.

Apro gli occhi lentamente, sbattendoli più volte.

Uffa, ho dormito malissimo.

Do un'occhiata ai numeri luminosi sulla sveglia e... Oh cavolo! Sono le undici di mattina!

Ma Niall... come mai non mi ha svegliata?

Mi alzo, apro le persiane e scendo al piano inferiore per cercarlo in salotto.

Non lo trovo. E non è nemmeno nella sua stanza o in cucina. E se Niall non è in cucina, allora deve essere fuori casa.

Niall ?” provo a chiamarlo lo stesso. Niente.

Mah.

Afferro il cellulare per chiamarlo, quando mi accorgo di un messaggio da parte sua, non ancora letto.

Sospiro mentre lo apro.

-Ciao Val, scusami ma hanno chiamato me ed i ragazzi per quel nuovo video che gireremo tra qualche mese. Penso che ci metterò tutto il giorno... Esci con un'amica, divertiti, ci vediamo questa sera. Scusami se non ti ho avvisata, ma dormivi così profondamente che non me la sono sentita.

Ti amo.

Niall.-

Ah. Sono sollevata dal fatto che se ne sia andato a causa di un impegno e non perchè è arrabbiato con me, visto quello che è successo ieri sera.

Rileggo il messaggio una seconda volta e mi soffermo sull' -esci con un'amica e divertiti-.

E se... E se per una volta lo ascoltassi?

In fondo avrei dovuto comunque andare a prendere dei vestiti nuovi... Perchè non andare a fare shopping con qualcuno?

E quel qualcuno potrebbe essere Elise. Ah no, aspettate. Lei odia lo shopping. Non riuscirei a comprare nulla in sua compagnia. Mi trascinerebbe continuamente fuori dai negozi, senza darmi il tempo di provare i capi e di sceglierli come si deve.

Bè, allora... mi resta solo una persona e spero tanto che non sia già occupata.

Afferro il telefono e compongo velocemente il numero.

 

Pronto, Julie?”.

Ehi Val! Quanto tempo! Come va?”.

Tutto bene, grazie”. A volte riesco a convincere anche me stessa, con le mie bugie. “E tu?”

Anch'io!”.

Senti... Ti andrebbe di uscire, oggi?”

Uscire? Bè, sì, sarebbe fantastico! Dove andiamo?”.

Perfetto, a quanto pare non ha impegni nemmeno con Stephan, il suo ragazzo. Quel tipo non mi piace per niente. Avrà anche un bel fisico, ma a mio parere ha la testa piena di noccioline. O forse è completamente vuota.

Che ne pensi di un po' di shopping?” domando io.

Cavolo, sì! Anch'io vorrei comprarmi un po' di roba! Sai sono uscite le nuove collezioni e non posso certo perdermi i capi più richiesti! Devo assolutamente averli prima che le taglie non siano più disponibili!”.

Perfetto allora!”.

A che ora? Passo a prenderti io tra mezz'ora e andiamo in centro? Mangiamo fuori, dai”.

Va bene” acconsento, pensando al fatto che, però, mangiare fuori a volte mi causa qualche problema.

Okay, a tra poco”.

Riattacco.

In mezz'ora mi vesto, mangio una mela e mi trucco un pochino.

Julie, sempre puntuale, suona alla porta esattamente mezz'ora dopo.

Ciao Val! Cavolo, non ci vediamo da un sacco di tempo!”.

Ciao Julie! Eggià, non ci vediamo da parecchio...”.

Caspita come sei dimagrita! Hai seguito qualche dieta? Non mi sembrava ne avessi bisogno!”.

-No, mi provoco il vomito perchè mi vedo grassa e odio il mio corpo. Sono una schifosa autolesionista- vorrei rispondere.

Invece dico semplicemente: “No, forse mangio un po' di meno... Anche tu stai benissimo!”.

Grazie” risponde.

Julie è una ragazza carina, non molto alta, magra, occhi verdi e capelli castani lunghi e lisci.

A volte vorrei essere come lei.

 

Pochi minuti dopo saliamo in auto, guida lei. Arriviamo in centro dopo circa mezz'ora.

Non faccio neanche in tempo a chiudere la portiera della macchina, che la mia amica ha già individuato uno dei suoi posti preferiti.

Andiamo lì, ti prego!” grida Julie, trascinandomi in un negozio con l'insegna luccicante.

Ok” rispondo.

Wow che belle quelle scarpe! Le devo prendere! Oh e... Val! Ci proviamo questo?” dice non appena varca la soglia dell'edificio. Sta indicando un vestitino senza maniche, corto.

Uhm..” rispondo, poco convinta, ma lei mi ha già spinta in un camerino, ficcandomi tra le mani il capo da provare.

Lo indosso e apro la tenda per farmi vedere da Julie.

Wow, ti sta davvero bene!” mi dice, “Prendilo, prendilo!”.

Non sono molto convinta, non mi serve un altro vestito di quel genere... però in effetti il capo da indossato mi piace.

Guardo il prezzo. Nella norma.

Massì dai... In fondo perchè no? A Niall piace quando indosso vestiti di quel genere.

Va bene” rispondo, “Ma a patto che lo compri anche tu”.

Certo, ma... Valerie?”.

Sì?”.

Cosa hai fatto alle braccia?”.

Sussulto. Vestito senza maniche. Braccia nude. Tagli e cicatrici bene in vista.

Oh-oh.

Oh, ehm, niente, ho avuto...una, ehm, reazione... allergica, mi sono grattata e mi è uscito sangue...”.

Non è una scusa credibile, ma lei non fa altre domande.

Che abbia capito? Spero tanto di no. Cosa direbbe se sapesse che la sua amica è autolesionista da tempo e non gliene ha mai parlato?

Andiamo insieme alla cassa e pago il vestito, anche se mi è passata tutta la voglia che avevo di fare shopping.

 

 

 

Angolo autrice:

Eccomi quaaaaa ! Sono di nuovo in ritardo con l'aggiornare.... PARDON! Sono molto impegnata con la scuola …

Che ne pensate di questo capitolo (lo so, è un po' troppo lungo, forse) ?

Manca poco alla fine, ormai, un paio di capitoli, credo...

Grazie ancora a tutti coloro che seguono/recensiscono/ecc. questa ff, conta molto per me!

Al prossimo capitolo, guys!

 

BrutalLove x



Ps. Non so come mai il testo risulti scritto un po' con un carattere, un po' con un altro o.o ....sorry, ma non ho potuto farci nulla ;)

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


-10 giorni dopo-

 

Sono passati dieci giorni da quando sono uscita a fare compere con Julie.

Dopo l'episodio “del camerino” non ha fatto altre domande riguardo le mie braccia, abbiamo continuato lo shopping e pranzato insieme come se niente fosse.

Fatico ancora a credere di aver comprato quei vestiti.

Dopo l'abitino corto, Julie mi ha trascinata in un negozio di biancheria intima e mi ha spinto in cassa con quattro completini reggiseno-slip piuttosto provocanti.

Bè, sugli slip hanno risparmiato parecchia stoffa, a mio parere, perchè sono praticamente inesistenti.

 

In questi dieci giorni ho mangiato regolarmente anche ( e soprattutto) grazie a Niall che mi tiene d'occhio, e le mie ferite si stanno rimarginando, perchè non mi sono più tagliata.

Il mio principe è molto orgoglioso di me, e anch'io lo sono.

Il mio principe, già. Chissà cosa starà facendo ora. È dovuto partire, ancora una volta, con i ragazzi della band, per un paio di giorni. Devono organizzare il nuovo video musicale. Che ragazzo impegnato.

Non vedo l'ora che torni a casa, hanno previsto bel tempo per questa settimana e potremmo andare a fare un pic-nic. E potrebbe deliziarmi con il concerto privato che mi ha promesso, improvvisandolo all'aria aperta. Sarebbe davvero bellissimo.

 

---

 

E' sera, sono più o meno le undici e mezza.

Sto guardando un film stretta tra le sue braccia.

Mi guarda negli occhi.

Ricambio lo sguardo.

Spogliami” sussurra, mentre mi slaccia il reggiseno.

E poi, poi...

 

Mi sveglio di soprassalto. Il mio cellulare sta squillando. Lo afferro dal comodino e guardo l'ora sul piccolo schermo luminoso. Sono le otto e venti e a chiamarmi è la mia migliore amica, che non sento da tempo.

Rispondo.

“Ehi Eli” mormoro ancora assonnata.

“Ciao!” mi risponde lei. Evidentemente Elisa è sveglissima, ha un tono di voce così squillante!

“Allora come va con...con Niall?! E' da tanto che non ci sentiamo! Racconta, racconta!”. E' impaziente di sentire le novità ed io sono impaziente di raccontargliele visto che l'ultima volta che le ho parlato io e lui ci eravamo appena rimessi insieme.

Le parlo di tutto, come faccio sempre da quando la conosco, ma sto ben attenta a non menzionare il mio autolesionismo. Bè, in realtà non le parlo proprio di tutto.

“Sono contenta che vada tutto per il meglio! Quanto all'occasione che ti aveva offerto....bé è giusto che tu non l'abbia accettata, se non te la sentivi!”.

“Grazie, anche io sono felice così...e conta molto per me che tu abbia compreso il motivo del mio comportamento ” rispondo io.

Elisa difende sempre le mie scelte ed è capace di farmi sentire bene anche quando sono depressa.

E' una vera amica. La adoro.

Dopo la telefonata, che mi ha impegnato per una buona mezz'ora, faccio una doccia veloce e poi mi preparo la colazione.

Drin, drin, drin!

Stanno suonando alla porta, corro ad aprire con la bottiglia del latte ancora in mano.

“Ehm, ciao Niall” dico, “che ci fai qui? Voglio dire...non sapevo che saresti tornato così presto!”. Mi aveva detto che sarebbe stato via almeno un paio di giorni! Meglio così, a quanto pare il lavoro è stato più veloce del previsto.

“Bé sì, siamo tornati in anticipo e ho pensato di passare...visto che in teoria io ora abito qui... sei occupata?” risponde, lanciando una rapida occhiata alla bottiglia.

“No, certo che no” rispondo sorridendo, “devo solo finire la colazione...entra”.

 

Io e Niall abbiamo pensato di fare una passeggiata al parco, vista la giornata così soleggiata.

“Ti va di sederti un po' ?” mi domanda, mentre mi invita a prendere posto sulla panchina.

Stiamo per un po' in silenzio, uno vicino all'altro, Niall con un braccio che mi circonda le spalle.

Guardiamo i passanti e ci divertiamo a indovinare dove stiano andando.

“Dove credi che vada quello?” chiedo, osservando un ragazzone bruno che cammina velocemente.

“Secondo me sta andando dalla sua ragazza e, visto che gli manca, si sta affrettando”.

Faccio una risatina. Lui si volta verso di me e mi guarda negli occhi. “Ti amo” dice, “ti amo più di ogni altra cosa al mondo”.

“Anch'io” rispondo, e mi avvicino un po' per dargli un minuscolo bacio sulle labbra.

“Senti...stavo pensando...” sussurra Niall, allontanandosi leggermente per potermi guardare meglio in viso, “Ti andrebbe di...sì, insomma... riprovare?”.

Il suo tono è fin troppo innocente e la domanda mi coglie impreparata.

Oh-oh. Ecco che ci risiamo. Non sono passate nemmeno due settimane dal nostro (suo) primo tentativo. Se tentativo lo si può chiamare. Possibile che pensi sempre a quello?

I maschi sono tutti uguali, famosi e non.

Sto per rispondergli in malo modo, rifiutando una seconda volta, ma... è davvero quello che voglio? In fondo Niall non è uno sconosciuto o una di quelle cotte che durano una settimana... lo conosco bene e ci amiamo davvero.

Non deluderlo anche questa volta, Valerie. Prendi la decisione giusta. Ti desidera e tu desideri lui, anche se forse non te ne rendi pienamente conto. E poi non ha più tredici anni! Accetta, Valerie.

“Sì” rispondo, accennando un sorriso.

“E che ne dici di...uhm, domani sera, magari? Ho un'intervista, ma quando torno a casa.... sai come si dice, la notte è lunga”.

È così impaziente di prendersi la mia verginità?! Mah.

Muoviti Valerie, non fare l'idiota, rispondi.

“Sì” sussurro, “Domani sera è perfetto.”

Mi sorride baciandomi sul collo.

Quanto mi piace farlo felice.

 

 

 

Nota autrice:

Eheheheh …. che ne pensate di questo capitolo?

Il prossimo sarà quello finale.

Grazie a tutti coloro che seguono/recensiscono/ecc... questa ff, conta molto per me, davvero!

A presto con l'ultimo capitolo!

Bacioni-oni-oni,

 

BrutalLove x

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Capitolo 12
*** Chapter 12 ***


-Il giorno seguente-

 

Oggi è il grande giorno, ma oltre ad essere agitata sono anche un po' preoccupata.

Sono le undici di sera e Niall non si è ancora fatto sentire. Aveva promesso che mi avrebbe chiamata dopo l'intervista, prima di tornare a casa. Ma sono sicura che si sia solo dimenticato. Magari vuole farmi una sorpresa.

Provo a chiamarlo, ma il suo cellulare risulta spento. Strano.

Era la nostra sera, solo nostra. Avrebbe dovuto essere già a casa.

Uffa Niall, perchè devi rovinare sempre tutto?!

Però in fondo non è in giro a divertirsi, giusto? Sarà solo in ritardo a causa del lavoro.

Pff , bello schifo essere famosi.

Mi sdraio sul divano, incapace di prendere sonno, mentre guardo distrattamente un film che sta passando in televisione.

Due ore dopo non mi sono ancora addormentata.

Sono agitata, Niall non si fa vivo.

Compongo il numero, sicura di trovare il telefono ancora spento, invece squilla e Niall risponde.

Un momento, non è la sua voce. E' la voce di uno sconosciuto.

“Scusi, con chi parlo?” domanda, prima che possa farlo io.

“Ehm... Sono Valerie Greene....sono la fidanzata..” questa parola mi riesce ancora difficile da pronunciare “...di Niall....ha perso il telefono? Scusi, ma con chi parlo?”. Sono impaziente, preoccupata. Niall ha solo dimenticato il cellulare in giro, vero?

Silenzio.

“Scusi?!” domando di nuovo e finalmente la voce risponde. “Sono della polizia....può venire subito in ospedale, per favore? Al Bridge di Londra”

“Ospedale? Che cosa è successo? Niall sta bene, vero?”

“Venga al più presto”. Silenzio. Ha riattaccato.

Nessuna spiegazione, nulla. Cosa sta succedendo?

Mi vesto più in fretta che posso, trovo le chiavi della mia auto e mi metto alla guida nel buio della notte.

Ho paura. Paura di cosa troverò al mio arrivo, visto che non so cosa aspettarmi.

 

Sono così in ansia che sbaglio strada un paio di volte prima di trovare la via dell'ospedale.

Parcheggio in seconda fila perchè non ci sono più posti ed entro dalla porta principale.

Subito mi viene incontro un uomo con la divisa da poliziotto.

“E' lei Valerie Greene con cui ho parlato al telefono poco fa?”

“Si, sono io...che succede, dov'è Niall? Sta bene, non è così?”

“Signorina...si sieda, per favore” dice, mentre sfiorandomi la spalla mi guida verso i seggiolini di plastica allineati alla parete.

“Cosa, perchè? No, io...” farfuglio, incapace di contenere la mia ansia. Mi indica dove sedermi ed io lo faccio, affinché mi racconti l'accaduto.

“C'è stato un incidente.. i ragazzi sono usciti dallo studio dopo l'intervista e un giornalista curioso li stava seguendo per la strada. Cercavano di liberarsene e, correndo, hanno lasciato indietro Niall che, per riavvicinarsi a loro, ha attraversato la strada di corsa. Stava passando un motociclista e si sono scontrati...sono entrambi... morti sul colpo... mi dispiace”.

Ascolto impotente le parole dell'uomo, quasi senza capirle.

Come se tutto intorno a me non fosse reale.

Sto galleggiando in una realtà che non mi appartiene.

Sono sospesa in un sogno.

“Signorina?” domanda il poliziotto “Signorina, si sente bene?” sembra preoccupato.

“Cosa? Io... Ma come, quando...” non riesco a formulare una frase di senso compiuto e sono troppo sconvolta anche per piangere.

“Le lascio un paio di minuti per pensare” mi dice lui, e si allontana un po' da me.

Pensare. Anche pensare mi risulta difficile. Come può essere vero tutto questo? Niall.. No, non lui, non è vero. E' solo un brutto, bruttissimo scherzo... anche se sembra tutto così terribilmente reale.

Un'infermiera parla con il poliziotto e poi viene verso di me. “Signorina, mi chiedevo se volesse... vederlo”

“Vederlo? Come, chi?” domando, ancora sconvolta.

Mi guarda con esitazione e cercando di capire se sto scherzando, ma, visto che sono seria, aggiunge: “Niall Horan, il suo... fidanzato... sa com'è.. è la sua ultima occasione per... per salutarlo”.

Ed è solo allora che comincio a singhiozzare come una bambina, perchè mi rendo conto che l'incubo è reale.

Niall, il mio Niall, non c'è più.

Quello che provo ora non ha niente a che vedere con il dolore che mi ha travolta quando mi ha lasciata. Oh, no, questo è molto peggio. È un dolore nuovo, forte, mi fa male al cuore. È un dolore che non se ne andrà mai.

Mi lasciano il tempo per piangere, seduta sul seggiolino di plastica, e per pensare se voglio davvero vederlo.

 

Un'ora dopo sto percorrendo il corridoio dell'ospedale, con un'infermiera al mio fianco, per andare a trovare Niall o quel che resta di lui.

Temo di vederlo disteso sul lettino con il volto sfigurato, irriconoscibile, e di non sopportare tutto ciò. Ma voglio tentare, perchè mi rendo conto che questa sarà l'ultima volta che lo vedrò.

 

Un pensiero mi turbina nella mente, veloce. Ma non è un pensiero, è un ricordo. Il ricordo del nostro primo incontro.

Lo avevo conosciuto in un bar dove mi trovavo per caso, perchè volevo un suo autografo e mi ero avvicinata al suo tavolo. Era stato molto gentile con me.

Avevamo iniziato a parlare come se ci conoscessimo da sempre e poi a frequentarci.

Quella prima volta ero stata abbagliata non solo dal suo fascino e dai suoi occhi, azzurri come il cielo quando è limpido, che sembravano poterti penetrare nell'anima, o dalla sua fama. Ero invece rimasta ben impressionata dal suo modo di essere. Mi aveva incuriosita perchè era chiaro che

stesse nascondendo il suo vero carattere sotto una maschera che usava per proteggersi. Per difendersi. Per salvaguardare quello che era davvero.

All'inizio era stato un sogno per me; le nostre prime uscite, le nostre prime confessioni, le discussioni sulla nostra vita privata. Il nostro scoprirci a vicenda, conoscerci meglio.

Ho nostalgia di quei momenti, tuttavia sono consapevole di averli vissuti interamente, di averne assaporato ogni istante, ogni secondo.

Poi lui aveva però cominciato a preferire altro alla mia compagnia e allora avevamo litigato.

Ma tutte le vere coppie litigano.

Com'è che si dice? Litigare rafforza il rapporto? Bé per noi era stato proprio così.

Mi aveva lasciata, ma non avevo mai smesso di sperare di ritornare con lui.

Dopo aver chiarito, per fortuna, tutto era tornato ad essere un grande sogno felice, per me.

La parte più bella della mia vita, in assoluto. Perchè l'avevo vissuta con colui che mi era entrato nel cuore e al quale avevo donato il mio. Colui che era parte di me. E che è ancora e sarà sempre parte di me.

Niall, il ragazzo che mi rimboccava le coperte la sera, che mi coccolava sul divano e che mi consolava quando ero triste, ora è solo un ricordo.

Come quando ci si risveglia da un bel sogno e si è tristi perchè è finito.

E' la stessa cosa per me, adesso, solo che questo non è un sogno, ma è la mia vita.

Ho perso la cosa più importante che avevo e mi rendo conto solo ora di quanto mi dispiaccia aver a volte ferito una persona buonissima, che è stata capace, a suo modo, di regalarmi tanto amore e di farmi stare bene.

Una persona che è stata capace di scusarsi e di ammettere i suoi sbagli e le sue colpe.

Una persona stupenda, con cui ho condiviso momenti indimenticabili.

Una persona che è stata in parte la causa e allo stesso tempo la cura del mio male. L'errore più bello della mia vita.

Una persona che amavo più di ogni altra cosa al mondo ma alla quale non mi sono concessa.

Ah, quanto rimpiango quel momento! Io ed il mio -non essere pronta-.

Perchè non sono stata capace di dire “sì!” quella sera? Perchè l'ho rifiutato? Perchè il destino non ci ha dato la possibilità di amarci più che mai, stanotte? Perchè mi hanno strappato via il mio principe?

Ricordi di una vita passata, all'inizio di una vita che sboccia, vista la mia giovane età.

E' tardi per chiedergli scusa, tardi per dirgli di nuovo “ti amo”, tardi per salutarlo e augurargli buon viaggio, ma non mi importa. Non sarà mai troppo tardi per incontrarlo nel mio cuore.

 

Maybe one day we will meet again in heaven.

 

Apro la porta della camera in cui si trova, con il cuore che batte come non mai.

Lo vedo.

È disteso sul lettino d'ospedale, il corpo coperto da un lenzuolo bianco che lascia in vista solo il viso.

Noto subito il taglio profondo che si estende dalla guancia sinistra fino alla fronte e il sangue rappreso che tinge la sua pelle alabastro.

Mi sembra, ancora una volta, che tutto questo non sia reale.

Gli tocco il viso, accarezzandolo.

“Niall” sussurro, mentre la mia voce si scioglie in singhiozzi disperati.

Immobile. Freddo. Senza vita.

Le gambe non mi reggono più e cedono di colpo.

Cado a terra.

Subito l'infermiera si avvicina, mi aiuta a rialzarmi, mi chiede se ho bisogno di qualcosa.

Dico che voglio uscire. Subito. Ho visto anche troppo, non reggerei un secondo di più.

Mi offre un caffè, ma lo rifiuto.

Dico che è tutto a posto, che sto bene.

La convinco a lasciarmi tornare a casa.

Esco dall'ospedale barcollando. Ho la nausea.

L'aria fresca del mattino mi aiuta a respirare meglio.

Per quanto tempo sono stata in ospedale? Un'ora, due? Non lo so, ho perso la cognizione del tempo.

Voglio andarmene prima che arrivino i parenti di Niall, non voglio vedere altra sofferenza.

Non voglio nemmeno vedere i suoi quattro amici-colleghi che, a quanto pare, sono sotto shock e si trovano in una stanza dell'ospedale.

Non so neanche con che forza mi metto alla guida della mia auto.

Ho la vista offuscata dalle lacrime, ma conosco così bene quel tragitto che potrei farlo a occhi chiusi.

Parcheggio di fronte a quella che era la casa di Niall.

Sbatto forte la portiera prima di attraversare il vialetto di pietre che porta all'entrata.

Sfilo dalla tasca dei pantaloni il mazzo di chiavi che mi hanno dato in ospedale e che sono state trovate nella giacca del mio... fidanzato, e ne infilo una nella serratura.

Prima o poi qui arriveranno i genitori e i parenti, gli amici, i conoscenti... i fan. E Louis, Liam, Harry e Zayn.

Ed è qui che voglio che mi trovino.

Qui dove Lui viveva.

Apro la porta ed entro. La casa è vuota, ovviamente, ma ancora profumata di Niall.

Tutto qui ha il suo profumo.

Mi dirigo in quella che era la sua camera da letto e scoppio a piangere abbracciando un cuscino mentre osservo una foto di noi due, appoggiata sul comodino.

Io e lui, abbracciati e sorridenti.

Così voglio ricordarlo. Col sorriso, felice.

Ripenso ai momenti vissuti insieme mentre attraverso il corridoio a grandi passi ed entro in bagno.

Frugo nel mobiletto sotto al lavandino e trovo l'obiettivo della mia ricerca.

Sussurro il suo nome mentre la lametta si conficca sempre più a fondo nel mio polso e sangue rosso macchia i vestiti e la mia pelle chiara.

È finita.

È ora di smettere di soffrire.

Questa sarà l'ultima volta che proverò dolore.

 

Niall, sto arrivando.

 

 

 

 

The End.

 

 

 

 

Angolo Autrice :

 

F-I-N-E!!!!!!!!!! *STAPPA LA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE, BRINDA E FESTEGGIA*.

Lo so, è deprimente come poche, però io non sopporto il “vissero felici e contenti”, scusate.

Inizialmente non era previsto che finisse così, in una prima versione Valerie sopravviveva...Però poi, non so... Secondo me l'autolesionismo non è un problema da cui si esce facilmente e non credo che Val ce l'avrebbe fatta, visto che l'unico che avrebbe potuto aiutarla davvero era Niall, che conosceva il suo problema fin dall'inizio, ma che, purtroppo, è deceduto per colpa mia (?) D:

Grazie mille a tutti coloro che hanno seguito/recensito/preferito/letto/ecc. questa ff, spero che il finale non vi abbia delusi, anche se in fondo credo di sì.

Se questa conclusione vi fa proprio così schifo potete immaginarvene una differente (magari un po' più allegra, eh) nella vostra testa, ma io proprio non ce la faccio, pardon.

Grazie per tutto il supporto che mi avete dato con le vostre recensioni * -*.

 

 

Dedico questa ff a V., una mia grande amica (ed efficacissimo manager *-* ) con cui ho legato tantissimo, e che è stata la prima persona a leggere questa storia.

Grazie perchè mi sopporti sempre, anche quando vado fuori di testa (e mi rendo conto che succede spesso).

Grazie perchè leggi sempre le mie e-mail, a qualsiasi ora io te le spedisca.

Grazie perché per me ci sei sempre <3.

P.S. Aspetto con ansia che tu ti appassioni alla chitarra, avere due chitarriste non sarebbe niente male!

 

 

 

 

A presto! :)

 

 

 

BrutalLove x

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