Tell me you love me.

di federicaMalik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***



Avete presente quelle storie dov'è la ragazza sfigata, insicura e priva di fascino a far innamorare, inspiegabilmente, il ragazzo più popolare della scuola?
Ecco, questa non è una di quelle storie.
Avete presente quelle ragazze insicure, sensibili, timide,imbranate, antiquate, disorientate e con mille paranoie per la testa?
Ecco, Nicole non è una di quelle ragazze.
Avete presente quelle coppie sdolcinate e inseparabili che si giurano amore eterno?
Ecco, Loro non sono una di quelle coppie.
Se cerchi una di quelle storie dove l'amore è la priorità, dove la trama è ispirata a una favola, dove il sogno dei protagonisti è star insieme per sempre, dove non esistono intrighi e tradimenti, beh ti dico solo che hai sbagliato storia.
 
PROLOGO
 
-Nicole, tesoro, io esco..c'è Cat che ti aspetta in salotto, sbrigati.- urlò mia madre mentre alzava la zip del giubbotto e usciva frettolosa di casa per recarsi a uno dei suoi soliti appuntamenti con uomini che poi non la soddisfacevano abbastanza.
Evitai di risponderle sapendo già che non mi avrebbe sentita, troppo occupata a cercare le chiavi della macchina che puntualmente perdeva.
Sorrisi al pensiero di mia madre, con una borsa troppo grande e troppo piena, alla ricerca disperata della chiave giusta. 
Sapevo già che da grande non sarei mai stata come lei, io ero diversa e non solo fisicamente-non avevo ereditato i suoi occhi blu e i cappelli ricci e biondi- io ero diversa dentro.
Mi diedi per l'ennesima volta una veloce occhiata allo specchio della mia camera, sorrisi soddisfatta, ero finalmente pronta.
Mi portai i capelli indietro, recuperando la mia borsetta e spegnendo la luce della mia stanza, scesi le scale in fretta- o almeno, quanto i tacchi mi permettevano-.
Appena arrivai in salotto trovai la mia migliore amica, comodamente seduta sul divano, alle prese col suo BlackBerry, era così occupata a messaggiare che non si accorse neppure della mia presenza.
-Cat..- la richiamai, attirando la sua attenzione.
Lei alzò il viso dal suo cellulare, sorridendo.-Sei uno schianto, tesoro.- mi complimentò, prima di stringermi in un'abbraccio.
-Mi sei mancata tantissimo- dichiarai, mentre l'abbracciavo.
Le si allontanò da me -Oh su, dai..non esagerare, sono stata via solo un weekend.- mi rispose, facendo un gesto con la mano.
-A proposito, come è andato il tuo weekend di fuoco con Lucas?- gli domandai.
La vidi, poi, alzare gli occhi al cielo e sbuffare leggermente-Uno schifo..- rispose delusa.
-Ma come?- le chiesi stupita.
Lei fece una smorfia.- Ti assicuro che a letto non ci sa proprio fare.- dichiarò lei, facendo una faccia schifata.
Io risi di gusto, immaginando la scena-Invece il ragazzo della sorella..- socchiuse gli occhi sognante.- E' decisamente tutt'altra cosa.-esclamò soddisfatta.
Io mi portai una mano sulle labbra, fra lo scandalizzato e il divertito.-Non ci posso credere. Ti sei fatta il ragazzo di Kate?- chiesi ridendo.
-Si.- rispose.-Ci hanno pure beccati.- mi raccontò ridacchiando.
-Come beccati?- domandai perplessa.
Cat rise, ricordando quel momento in cui Lucas li aveva sorpresi a divertirsi sul suo letto.-Si, Lucas c'ha visti. Ma comunque andiamo che è tardi.- io annuii, erano già le 23.00, c'avevo messo un infinità di tempo per prepararmi.
-A che festa andiamo stasera?- domandai mentre chiudevo i bottoni del cappotto, ricoprendo, interamente, il mio vestitino di pizzo nero.
-La festa è a casa di un certo Louis Tomlinson, non lo conosco, so solo che è amico di Josh.- spiegò velocemente Cat.
-Chi passa a prenderci?- Le domandai mentre richiudevo il portone di casa mia.
-Nessuno.- rispose lei, tranquilla.
-Come nessuno?- chiesi scioccata.
-Calmati tesoro, la casa è a tre isolati da qui, possiamo benissimo andare a piedi.- spiegò.
Io feci una smorfia.-Che strazio, però.- mi lamentai, mentre iniziavamo a camminare.
-E tu invece, che hai fatto in questo fine settimana?-mi chiese, interrompendo il silenzio.
-Oh beh, nulla di interessante. Sabato sono uscita con Parker.- raccontai velocemente, priva di novità scottanti.
-mmh..Parker sarebbe?- domandò la bionda.
-Frequenta l'ultimo anno..- spiegai.
-Quello che è stato bocciato per 3 anni di seguito al secondo anno?- chiese Cat, ridacchiando.
-Già.- risposi facendo una smorfia.
-Beh, ha un fisico niente male,l'ho notato l'altro giorno alla partita di nuoto, se non sbaglio è il capitano della squadra.-esclamò Cat. -Com'è a letto?-
-Cosa ti fa pensare che c'abbia fatto sesso?- domandai scandalizzata.
-Oh santo cielo Nicole, per quale motivo, se no sessuale, saresti uscita con lui,sentiamo?- mi chiese ovvia, consapevole che non avrei trovato altra risposta, sapendo già che l'unica cosa che volevo da un ragazzo era un pò di divertimento.
Sbuffai e alzai gl'occhi al cielo mentre Cat rise vittoriosa, sapendo di avermi messo con le spalle al muro.
-Allora, com'è a letto?- mi richiamò.
-Passabile.-risposi con una smorfia e la mia migliore amica scoppiò in una fragorosa risata.
-Certo che, sei proprio incontentabile.- mi rimproverò ridendo.
 
La festa a casa Tomlinson era niente male, la casa era grande e la sala dove tutti ballavano era più che spaziosa. Fra la folla di ragazzi che ballavano e si strusciavano già troppo ubriachi fra loro, avevo riconosciuto il volto di alcuni studenti della mia scuola, ma la maggior parte di quelle persone erano a me totalmente sconosciute.
Sbuffai allontanandomi dalla pista da ballo, due ragazzi si strusciavano esageratamente su di me e su Cat, così tanto da farmi innervosire. Mentre la mia amica restò a ballare con quei due maniaci, io mi avvicinai al bancone degli alcolici, sorridendo al ragazzo che stava dietro il bancone, improvvisandosi barman.
-Cosa le porto, dolcezza?- mi chiese gentile.
-Mmmh..qualcosa di forte, molto forte.- risposi, pensierosa.
Lui rise -Non ti conviene bambolina, non riusciresti a tornare a casa.-
feci un gesto con la mano.-Ci sarà sempre qualcuno disposto a riaccompagnarmi a casa, sempre se voglio essere riaccompagnata.- risposi contraddittoria, mentre il finto barman iniziava a prepararmi un drink.
-Hey Zayn, fammene uno pure a me.- esclamò un ragazzo appena arrivato alla mia destra, riferendosi, probabilmente, al ragazzo dietro il bancone.
-Ecco qui i vostri drink.- esclamò il ragazzo moro, poggiando sul bancone due bicchieri pieni di una bevanda rosa.
-E' abbastanza forte?- domandai, avvicinando alle labbra il bicchiere.
-Fidati, non ti ricorderai neppure come ti chiami.- mi rispose il finto barman.
-Non esagerare, amico.- lo contraddisse il ragazzo alla mia destra e per la prima volta mi voltai verso di lui, aveva due occhi verdi smeraldo, un sorriso contornato da due fossette e una marea di ricci, aveva l'aspetto di un bambino, ma il fisico già da uomo.
-Dipende dalle persone e questa bambolina non ha l'aria di una che si ubriaca con un semplice drink.- spiegò sorridendo malizioso, io bevvi l'intero contenuto del mio bicchiere e poi feci una smorfia schifata.
-Che siete amici l'ho capito, ma almeno fate in modo di non scambiarvi i stessi nomignoli per abbordare le ragazze, fate la figura da idioti, non che non lo siete, ma almeno cercate di non dimostrarlo troppo!- gli consigliai, ridacchiando appena vidi la loro espressione inizialmente stupita e le occhiate omicide che si scambiarono.- E comunque, ciuffo moro..il tuo drink non era poi così forte.- sbuffai, allontanandomi.
Mi stavo avvicinando ad una di quelle poltroncine vicino la pista da ballo, ancora soddisfatta per come avevo messo a tacere quei due idioti, ma quando stavo per raggiungere la prima poltroncina libera, due braccia mi circondarono i fianchi voltandomi. Sbuffai annoiata appena mi ritrovai davanti il riccio che mi scrutava divertito.
-Balliamo?-mi chiese, stringendo di più la presa su i miei fianchi e avvicinandomi a lui.
-Sei patetico.- considerai, alzando gl'occhi al cielo.
Lui ridacchiò.-Comunque mi chiamo Harry.- si presentò.
-Non mi interessa come ti chiami.- lo provocai ridacchiando, lui mantenne la stretta sui fianchi e mi spinse ancora verso di lui, facendo combaciare perfettamente i nostri bacini e facendomi sentire un moto di eccitazione che nasceva dentro i suoi pantaloni.
-Ti ecciti per poco, Harry.- continuai provocandolo, prima di scoppiare a ridere seguita a ruota da lui.



HOLA
Ed eccomi di nuovo qui con una nuovissima Fan Fiction**
E' parecchio che penso ad una nuova storia, e fra le tante idee ho avuto anche questa.
Non ho molto da dirvi, spero che qualcuno la leggerà, e se potete lasciate una piccola recensione**
CIAO CIAO.

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***



CAPITOLO 1



La festa continuava più che bene, il finto barman aveva ceduto il suo posto ad un altro ragazzo, improvvisandosi dj e devo ammettere che ci sapeva proprio fare. Cat era sparita già da una manciata di minuti, probabilmente si era rintanata con un ragazzo dentro ad una delle numerose camere da letto al piano di sopra, mentre io ballavo ancora col riccio e mi scambiavo di tanto in tanto uno di quei baci passionali da discoteca, senza sentimento.
Quando si staccò dalle mie labbra, dopo uno dei tanti baci, mi prese per mano e uscimmo dalla pista da ballo e sapevo già cosa avremmo fatto adesso.
Salimmo le scale e fui stupita dalla velocità in cui lui trovò una camera da letto libera.
-Louis è il mio migliore amico, la conosco bene questa casa.- spiegò, probabilmente dopo aver notato la mia espressione, mentre io mi sedevo sul letto.
-Adesso leggi pure nella mente, riccio?- gli chiesi ridacchiando.
-Si, lo ammetto, sono un vampiro.- scherzò.
Io mi alzai, avvicinandomi, e gli accarezzai il viso.-Devo dire che sei proprio un bel vampiro.- constai strappandogli un sorriso.
Passarono pochi secondi e prese a baciarmi avidamente, la sua lingua incontrava insistente la mia e le sue mani si muovevano ritmiche dalla schiena fin giù il mio sedere, lo dovevo proprio ammettere era un gran baciatore e sperai che fosse così bravo anche a far sesso.
Quel bacio durò cinque o dieci minuti, non seppi regolare il tempo, troppo occupata a rincorrere la sua lingua e a esplorare con le mani i suoi capelli. Dopo mi spinse sul letto, senza però staccarsi dalle mie labbra, mi fece sdraiare e si posizionò di sopra, appoggiandosi con i gomiti per non farmi male.
Mise le mani dentro il mio vestitino nero, che adesso più che mai sentivo d'intralcio, prese a massaggiarmi lentamente le cosce e il ventre, mentre io gli sbottonavo la camicia bianca.
Con un movimento rapido dei piedi mi tolsi i tacchi facendoli cadere sul pavimento ed Harry sorrise leggermente allontanandosi dalle mie labbra, poi mi alzai di poco permettendogli di abbassare la zip del vestito, mentre io gli toglievo completamente la camicia. Non passarono molti secondi e la sua camicia e il mio vestitino raggiunsero le mie scarpe giù dal letto. Osservai il suo petto, marcando col dito i pettorali ben evidenti mentre lui, rapidamente, mi tolse il reggiseno lasciandomi in slip, iniziò a mordermi e a massaggiarmi i seni e io ansimai. Nel frattempo, con il suo aiuto, riuscii a togliergli i pantaloni e a lasciarlo in boxer, mentre lui continuava a stuzzicare i miei seni e a lasciare umidi baci sul mio collo, io sicura ed esperta portai una mano all'interno dei suoi boxer, capendo che era già in preda ad una forte eccitazione.Presi a sfiorargli il membro e lo sentii gemere. Sorrisi maliziosa, prima di riprendere a giocare con la sua intimità, e subito dopo lui contraccambiò togliendo i miei slip e passando una mano sulla mia femminilità, insinuando due dita e facendomi ansimare. Appena fui sicura che fosse abbastanza allontanai la mano dai suoi boxer, lui fece lo stesso, allontanando la mano dalla mia femminilità. Tolse velocemente i suoi boxer e si fece spazio fra le mie gambe, entrò dentro di me esperto e deciso, io ansimai inarcando la schiena per il piacere e portai le mani dietro la sua schiena, incitandolo ad andare più forte. La velocità delle sue spinte aumentavano gradualmente, così come il piacere. Spinse fino in fondo dentro di me, mentre io gli mordevo il labbro inferiore soffocando un gemito. Durò tutto per molti minuti, e quando arrivò al culmine, pochi secondi prima di me, diede qualche altra spinta decisiva prima di uscire dalla mia femminilità e accasciarsi al mio fianco.
Pochi minuti dopo lo vidi alzarsi, raccogliere i suoi vestiti e sparire da quella camera, senza dire una parola. Dire che fui offesa da quel gesto è a dir poco inutile e mentre anch'io mi rivestivo, iniziavo a provare una forma di odio sincero verso quel ragazzo. Come aveva potuto andarsene senza neppure salutare?Ero sempre stata io la prima a rialzarsi, la prima a vestirsi, la prima ad andare via. E adesso lui non poteva cambiare le cose, eppure l'aveva appena fatto, mi aveva lasciato sola in una stanza vuota. Sbuffai arrabbiata, era un maleducato.
Uscii dalla stanza e scesi in salotto, cercai Cat ma non la trovai e quando mi decisi tornai a casa ero arrabbiata, offesa, ma soprattutto, sola.
 

Cinque giorni dopo:
-Buon giorno mamma.- la salutai, mentre lei era alle prese con la colazione, stava preparando una torta al ciocc.. Aspetta!
Da quando in qua mi madre preparava torte al cioccolato per colazione? Dio, la fine del mondo è davvero vicina.
-Buon giorno tesoro, ti va un pò di torta?- mi chiese gentile.
-No mamma, è tardi.- risposi.
-Tardi? Perchè tesoro, dov'è che devi andare alle otto del mattino?-domandò mia madre, voltandosi verso di me, curiosa.
-Secondo te dove vado di Giovedì mattina con una divisa scolastica?- replicai ovvia.
-Oh si, vero tesoro, tu vai a scuola.- si scusò.
-Mamma, emmhh.. perchè hai preparato la colazione e, soprattutto, per quale losco motivo sei sveglia alle otto?- le domandai preoccupata, per ogni diciassettenne è normale vedere la madre alzarsi presto e preparare la colazione ai propri figli, ma per me era a dir poco scandaloso.
Mia madre non aveva mai lavorato davvero, si definiva scrittrice ma, dopo quasi dieci anni, non aveva ancora terminato il suo primo romanzo autobiografico. Sinceramente non aveva bisogno di lavorare, mio padre da sempre ha provveduto al mio e al suo mantenimento. Quindi vederla sveglia e alle prese con la cucina mi lasciava un pò scioccata, mia madre, solitamente, dormiva fino ad ora di pranzo e la cucina non era assolutamente il suo forte.
-Ma tesoro, adesso non posso neppure prepararti la colazione, mica è un reato, mi andava di farlo e l'ho fatto.- si difese, io annuii ma non ero davvero convinta, le cose erano due:
-O mia madre era in preda ad un inizio di crisi di mezza età.
-Oppure, cosa più probabile, mi doveva dire qualcosa.
Sbuffai-D'accordo mamma, ne riparliamo a pranzo, ora è tardi.- la salutai velocemente prima di dirigermi, a passo svelto, verso la mia scuola.
 
-Secondo me tua madre non nasconde niente, semplicemente oggi le andava di fare la madre, forse gli serve per il suo romanzo.- scherzò Cat, subito dopo che gli raccontai le stranezze di mia madre quella mattina, e io risi.
-Smettila di dire cazzate, mi fai ridere è qui la faccenda è seria.- commentai fra le risate.
Anche Cat rise e poi liquidò la faccenda con un gesto della mano.-Allora signorina, cosa si fa sabato sera?- domandò interessata.
-Non so, c'è qualcosa in programma?- le chiesi.
-Non so..Josh mi ha detto che c'è un'altra festa a casa di quel tipo..com'è che si chiamava..a si, Louis- esclamò la mia amica, facendo fatica a ricordare il nome dell'organizzatore della festa.
Io feci una smorfia.-No ti prego!-
-Nicole,Nicole, mia piccola cricetina, tu mi nascondi qualcosa..- canzonò lei.
-Ma che..- borbottai.
-Si, ascolta me, tu mi nascondi qualcosa. Quella festa era a dir poco grandiosa, non ci posso credere che tu non voglia andare ad un'altra festa da Louis, sarà altrettanto favolosa.-
-Pfft..ora non esagerare, era carina.- mormorai sulla difensiva.
-Si certo, e poi ti ho vista con quel riccio sexy dall'aria da dio greco. Non mi hai ancora raccontato nulla.-disse lei esagerando come al solito sull'aspetto fisico di Harry.
-Oh ma per favore, se quello è un dio greco..- borbottai.
-Nicole, quello è un dio greco, ficcatelo in testa, nemmeno se fai una ricerca specifica ne trovi un altro come lui, sono bellissimi e rari. E ora dimmi, come è andata la serata?-
-Catherine.- la richiamai col suo nome intero.-piantala di dire cazzate.-
-Non è bravo a letto?- domandò lei insistente.
-E' più che bravo.- risposi sconfitta, mentre a lei le si illuminò il volto e sorrise maliziosa.
-E perchè allora non me ne hai parlato?- si lamentò lei, imitando un tono offeso e mettendo su un finto broncio.
-Non ho proprio voglia di parlarne.- risposi fredda, ero ancora offesa con quel riccio e non volevo più rivederlo.
-Che ti ha fatto di male?- domandò Cat, incuriosita.
-Si è alzato, rivestito ed è andato via per primo.- risposi e osservai con la coda dell'occhio la sua reazione, era come me scioccata. Lei mi capiva, era una ferita nell'orgoglio essere lasciata da sola in un letto, soprattutto dopo aver soddisfatto i piaceri di un ragazzo, soprattutto se, erano due ragazze come me e lei a soddisfare i piaceri di un ragazzo.
-Che idiota- mormorò lasciando spazio ad una espressione schifata, ecco lei mi capiva.




SPAZIO ME.
Ciao a tutte!
Intanto grazie per le recensioni. DIO NON CI POSSO CREDERE. Già vi amo. E poi mi rende hbvfc il fatto che il prologo vi sia piaciuto**
Ringrazio, non solo le ragazze che hanno recensito, ma anche: Chi ha inserito la FanFic nelle Seguite, chi nelle Ricordate, chi nelle Preferite.**
bhvfhuvf. Mi dileguo, che finisco di studiare diritto ._.''

MI LASCIATE UN COMMENTINO?:3
ciau.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***



CAPITOLO 2

-Sono a casa!- urlai richiudendo la porta d'ingresso e buttando il mio zaino in angolo nel corridoio, andai in cucina e rimasi scioccata.
Per la seconda volta in quella giornata mia madre stava cucinando, la tavola era perfettamente apparecchiata per due e un odore invitante usciva da una di quelle pentole.
Non credevo fosse possibile che mia madre sapeva far cuocere in pentola qual cosa che potesse odorar di buono, di solito riusciva a far bruciare persino le uova strapazzate. Scossi la testa cancellando quei sciocchi pensieri. Dovevo capire cosa stava succedendo, amavo mia madre così com'era, disordinata, irresponsabile e infantile. Non ne volevo un'altra. Non la volevo matura e severa, volevo che mia madre continuasse ad essere come una amica leggermente cresciuta.
-Buon giorno tesoro.- mi salutò sorridendo, mentre si ripuliva le mani nel grembiule che aveva indossato per non sporcarsi.- E quasi pronto!- disse poi, riferendosi al pranzo.
-Emmh..mamma?- attirai la sua attenzione, mi morsi un labbro, non riuscivo a trovare le parole per chiederle che cosa diamine le stava prendendo.
Lei mi fisso per qualche momento, aspettando che continuassi a parlare ma restai in silenzio alla ricerca di qualcosa da dire.
-Che succede?- domandò lei, guardandomi intensamente come se volesse farmi una radiografia completa, come se volesse leggermi all'interno.
-Ecco.. è proprio questo!- esclamai, e lei fece una smorfia confusa.- Che succede a te mamma, che mi nascondi. E, ti prego, non dirmi 'nulla' perchè non è da te preparare il pranzo ed essere così dannatamente materna.- continuai, e vidi lo sguardo di mia madre riempirsi di un'apparente delusione, ma prima che potessi pentirmi delle mie parole scoppiò a ridere.
-Ragazzina!- mi richiamò.- Io sono maledettamente materna, solo che faccio parte di quelle madri rare che non stressano i figli.- si difese e io ridacchiai, mia madre è sempre stata assolutamente formidabile.
-Comunque, non mi prende niente..volevo solo dirti una cosa, ma prima di saperla volevo addolcirti un pò.- spiegò, inizialmente risi divertita per i suoi modi strambi, ma poi andai nel panico.
'non mi prende niente..volevo solo dirti una cosa, ma prima di saperla volevo addolcirti un pò', la frase che aveva detto pochi attimi prima prese a rimbombarmi nella mente, e io analizzai con cura ogni parola, catturandone il senso. Cosa voleva dire?
-Cosa vuoi dirmi?- sussurrai, non volevo realmente saperlo.
Poteva aver deciso di risposarsi, finalmente, forse, aveva trovato l'uomo giusto, forse, lui sarebbe venuto a vivere qua, forse, aveva altri figli, forse, mia madre avrebbe avuto altri figli ed io altri fratelli, forse, sarebbe cambiata, forse, sarebbe diventata come quelle quarantenni in preda alle crisi isteriche, forse, non sarebbe stata abbastanza felice...
e mentre nella mia testa si susseguivano ipotesi a ruota, io mi sentivo impotente, non riuscivo a zittirli,  non riuscivo a controllare i miei pensieri. Mi sedetti a tavola appena mia madre mi mise un piatto davanti, ed iniziai a pensare, avevo una paura tremenda che tutto potesse cambiare.
Ma poi mia madre si rese conto che quel silenzio era a dir poco frustante, che avevo bisogno di sapere, che necessitavo di una risposta.
-Oh niente di che, viene solo il figlio della mia amica Anne qui per qualche tempo, lei deve partire e beh..non vuole lasciare il figlio solo.- mia madre continuò a mangiare, osservando con la coda dell'occhio la mia reazione.
Appena sentii quelle parole fu come liberarmi di un peso, sentii tutta l'angoscia liberarmi e sorrisi. Era solo il figlio di un'amica di mia madre.
-E come se la cosa ti abbia rilassato.-esclamò mia madre.-Cosa diamine pensavi che fosse?- mi chiese poi divertita.
-I miei film mentali vincerebbero l'Oscar, fidati mamma.- le risposi, lasciandomi andare in una risata liberatoria.
Chissà chi era questa Anne, chissà com'era questo figlio, chissà quanti anni aveva, se l'avevo mai visto, se era simpatico, antipatico, carino, inguardabile, altamente scopabile o passabile.
 
Pov's Harry
-Mamma spiegami perchè cazzo devo andare a vivere a casa di quella tua fottuta amica. Ho 17 anni, che ti piaccia o no, posso benissimo star da solo.- sbuffai, ero arrabbiato, mia madre mi credeva ancora un ragazzino, un irresponsabile. Ma io non potevo permettergli di pensarlo, lei non doveva affatto pensarlo, ero più responsabile di quanto potesse immaginare.
-Harry per favore piantala! Non voglio lasciarti da solo per quasi due mesi, capisci che lo faccio per te? Nadine è una persona fantastica, potrai fare quello che vuoi, senza però far casini, avrai comunque la tua indipendenza. E poi Nadine ha una figlia adorabile.- mia madre blaterava e io, ovviamente, non la stavo a sentire, ma la sua ultima frase non mi sfugì.
Una figlia adorabile, eh?
-Quanti anni ha sua figlia?- chiesi rilassandomi.
-Non ne ho idea, non l'ho mai vista!- rispose mia madre.
-E come cazzo fai a dire che è adorabile, se non l'hai mai vista? Spiegamelo!- urlai e addio fottuta calma.
-Oh ma che cambia! cosa frega a te quanti ha sua figlia.- continuò a blaterare.
-Mi interessa invece.- borbottai, lei assottigliò gli occhi, puntandomi un dito contro.
-Harry se per caso sua figlia avesse più o meno la tua età, non ti azzardare a sfiorarla o a cercare di portartela a letto.- mi avvisò incazzata e io sbuffai.
-Mamma, non intendevo quello, dico solo che potrebbe anche essere una di quelle odiose bimbe di cinque anni che tanto mi stanno sul cazzo.- mi difesi.
Si, certo Harry, continua così e cerca di essere un pò più credibile.
-Faccio finta di crederti. Anche se sappiamo perfettamente entrambi cosa intendevi! e ora vai a preparare le tue cose senza far storie.- sbuffai annoiato salendo le scale, che cazzo.
*
-Ei amico, hai una faccia deprimente. Che ti è successo?- chiese Liam,aprendomi la porta di casa Tomlinson, aveva un'espressione preoccupata ma anche divertita.
-Allora?- continuò insistente appena arrivammo in salotto. Louis e Zayn stavano seduti sul divano mentre guardavo l'ultimo porno che Louis aveva scaricato, mentre Niall era totalmente interessato al suo gelato.
Come cazzo faceva a non prestare attenzione ad un porno e a trovare più interessante un gelato?
-Niente Liam, niente.- risposi cercando di essere convincente, poi mi sedetti sul divano e lanciai un'occhiata scandalizzata all'irlandese prima di concentrarmi sul film.
*
-Com'è possibile che tua madre parte e non vuole lasciarti a casa solo? Hai 17 anni, puoi benissimo star solo!- borbottò scandalizzato Louis, il film era finito da un pezzo e Liam aveva cominciato nuovamente a stressarmi sul perchè avessi quell'espressione incazzata sul volto e le sue continue e insistenti domande fecero incuriosire anche gli altri tre, che, inevitabilmente, iniziarono a torturarmi.
-Si Louis, lo so che ho 17 anni. Mia madre non capisce un cazzo. punto.- dissi incazzato.
-Ei amico, secondo me tua madre invece capisce benissimo e, probabilmente, vorrà preservare casa sua. Andiamo, se ti lascerebbe a casa solo ci sarebbe un gran rischio che al ritorno tua madre possa ritrovarsi senza casa.- esclamò Liam, facendo ridere tutti.
Tutti, tranne me.
Non era affatto divertente, non mi piaceva esser trattato come un bambino.
-Nemmeno Louis e poi così responsabile, ma a quanto pare ai suoi genitori non frega una ceppa, lo lasciano continuamente solo.- mi difesi, disperato.
-Si chiama bella vita, amico. E, mi dispiace, non è disponibile a tutti.- mi prese in giro il mio migliore amico, bene.
Scossi la testa incazzato, era meglio se cambiavamo discorso.


Eccomi qua, dolcezze:3
ybnvfujnb.
Grazie per le bellissime recensioni..** bvfnc vi adoro, cioè*^*
Poi, mi scuso umilmente se dopo una settimana mi presento qui con questo schifo, che è anche corto, ma è un capitolo di passaggio çç
Vabè, vi adoro tutte:3
Lasciate il vostro parere:33
CIAU:3

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3
 
-Quindi, fammi capire, tua madre era così strana solo perchè il figlio di una sua amica viene a vivere da voi per circa due mesi?- chiese scioccata Cat scoppiando in una risata. Le avevo appena raccontato il perchè mia madre cercasse di copiare esageratamente una normale figura materna.
 
Io risi annuendo.-Shh fai silenzio però, lei è in camera sua, non vorrei che ci sentisse.- le spiegai e lei annuì continuando, però, a ridacchiare.
-E quando viene questo sconosciuto?- mi domandò poi.
-Domani.- le risposi. Lei spalancò gli occhi, incredula.
-Come domani? di già?- urlò ma cercando comunque di mantenere un tono di voce basso.
-Si, domani!- esclamai ridacchiando.
-Tua madre ha aspettato proprio l'ultimo momento per dirtelo.- mi fece notare, ridacchiando.
E in effetti era più che vero, me l'aveva detto proprio poco tempo prima, senza considerare che prima mi sarei dovuta preparare psicologicamente a condividere casa mia con un estraneo.
Io feci una smorfia.-Almeno non me l'ha detto un'ora prima che arrivasse!- esclamai.
Cat rise.-Ti immagini?- chiese.-'Hey tesoro, sai fra un ora viene il figlio di una mia amica e resta qui per ben due mesi..'- disse imitando la voce di mia madre e io scoppiai a ridere inevitabilmente.
-Sto insultando tua madre, non dovresti ridere.- mi riproverò nascondendo una risata.
Io mi portai una mano sulle labbra, fingendomi triste e preoccupata.-Sono una ragazzaccia!- esclamai.-Una figlia proprio irrecuperabile.- continuai.
-Dovresti fare l'attrice, faresti strada. Giuro.- mi disse la mia migliore amica, fra il serio e il divertito.
-Pfft, io farei strada con tutto, mi hai vista? Ceh.- dissi imitando una voce da oca e feci scoppiare a ridere Cat in un modo, che oserei dire, osceno.
Dopo pochi minuti Catherine, finalmente, decise che ne aveva abbastanza di ridere quindi smise, si asciugò le lacrime agli occhi causate dalle troppe risate, si ricompose e si sedette di nuovo affianco a me, sul mio letto.
-Pensavo non avresti più smesso.- dichiarai sincera.
-Ti prego piantala, o ricomincio.- rispose, mordendosi il labbro per contenere le sue risate.
-Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi!- esclamai imitando un tono teatrale.- Chi ha inventato questo detto ti conosceva bene.- la punzecchiai.
Lei mi diede un occhiataccia, mettendo un finto broncio, ma che andò via subito, perchè sembrò ricordarsi di qualcosa molto più importante da chiedermi.
-Ah!- urlò, girandosi verso di me.- Quasi dimenticavo, quanti anni ha questo misterioso figlio dell'amica di tua madre?- mi domandò
Io feci una smorfia.-Non ne ho la più pallida idea.- risposi seria.
-Oddio, allora dolcezza spera che non sia uno di quei bimbi dai 5 agli 8 anni.- disse, simulando una faccia schifata.
Io risi.-I bambini sono teneri.- li difesi.
-Oh tesoro, ti sbagli di grosso. Loro sono apparentemente teneri.Poi..poi inspiegabilmente si trasformano in demoni, esseri inarrestabili. Corrono per tutta la casa con un pallone ai piedi e distruggono tutto. Entrano nella tua camera senza bussare. Vogliono che gli prepari la merenda e soprattutto origliano le tue conversazioni telefoniche e poi vanno a raccontare i cazzi tuoi al mondo intero.- urlò con un espressione incredibilmente paurosa in viso, facendo, sicuramente, riferimento ai suoi cugini che annualmente doveva sopportare per le vacanze natalizie.
Io la osservai a lungo strabuzzando gli occhi.-Cat, sono solo dei bambini.- risposi, scandalizzata.
-Cristo Santo! Non farti abbindolare.- esclamò disperata.-Io ti ho avvisato.- concluse arresa, dopo aver notato la mia espressione scioccata.
-Tanto non ho idea di quanti anni abbia. E se devo esser sincera non mi interessa. Grande o piccolo che sia, non avrà nessuna influenza sulla mia vita.- spiegai a Cat, sincera.
 
 
Pov's Harry
 
-Hai fatto la valigia?- domandò mia madre appena mi vide arrivare in cucina.
 
Cazzo, mi ero appena svegliato e già scartavetrava i coglioni con le sue cazzate? Bene.
-Si mamma!- risposi annoiato, infilandomi in bocca un biscotto così almeno avrei evitato di urlarle contro. Dire che ero ancora incazzato con lei era terribilmente riduttivo.
-Oh Harry, lo so che sei arrabbiato con me. Ma da Nadine starai benissimo, te lo assicuro.- iniziò a blaterare e io annuii stringendo i pugni, stava rigirando il coltello nella piaga?
Sbuffai, risalendo in camera. Era inutile restare in cucina per ascoltare le sue cazzate, mi dovevo preparare per andare a scuola.
Entrai in camera mia, recuperando un paio di pantaloni neri e una felpa da quelle merda di valigie già pronte.
 
Pov's Nicole
 
Ero nella mia camera a mordicchiare un tappo di una povera penna blu con la testa incollata sul libro di matematica.
 
Dio quanto odiavo quella materia, fra apotemi, calcoli, formule inverse e problemi non ci capivo un cazzo. Sbuffai, annullando ogni tipo di distrazione dalla mia testa, dovevo riuscire a completare quell'esercizio e dovevo riuscirci al più presto.
Presi a sfogliare il libro, andando alla ricerca di una formula che forse poteva essermi utile.
Bene Nicole, sei così idiota da non capire nemmeno quale formula usare. Come cazzo pretendi di poter concludere questo esercizio?
Scossi la testa, zittendo la voce insopportabile nella mia testa, dovevo restare concentrata. E poi provare e sempre stato utile, magari o probabilmente, prima o poi, ma sempre meglio prima, avrei azzeccato la formula esatta e sarei riuscita, grazie alla solita botta di culo, a finire quel problema.
Iniziai a scarabocchiare idiozie insensate su un foglio stropicciato quando sentì suonare il campanello, mia madre urlare un veloce 'arrivo!' e un mormorio spargersi per tutta la casa.
Era arrivato, pensai.
Non ebbi il tempo di dire, fare, pensare a nulla, perchè mia madre mi chiamò.
-Nicole, su scendi! Anne e suo figlio sono qui.- 
Sbuffai alzandomi dalla sedia della scrivania, con tutto questo fracasso non sarei riuscita più a studiare. Pazienza, anche questa volta la mia cara e vecchia prof si sarebbe accontentare di nulla.
Scesi le scale velocemente  e appena arrivai in salotto rimasi completamente scioccata, stupita, scandalizzata e tremendamente incazzata.
-TU!- urlai puntando un dito contro al ragazzo che mi ritrovai difronte, e pensai che avrei decisamente preferito un bambino rompipalle ed in accontentabile a lui.
-Hey, che bello rivederti dolcezza!- rispose il riccio facendo un sorriso malizioso.
-Oh tesoro, vi conoscete già?- chiese mia madre sorpresa e..contenta(?)
-No.-
-Si.- rispondemmo contemporaneamente, solo che le nostre risposte erano piuttosto diverse.
Maledetto, non poteva, anche lui, far finta di non conoscermi? pensai, stringendo i pugni.
Mia madre, nel frattempo scoppiò in una risata.-Vedo che andate proprio d'accordo.- disse sarcastica.
-Mamma non è assolutamente il momento di fare sarcasmo!- replicai incazzata.-Che diamine ci fa questo qua?- chiesi, anche se sapevo bene la risposta.
-Lei è Anne.- disse mia madre, indicandomi una signora dalla faccia cordiale e dall'aria simpatica, in poche parole: l'opposto del figlio.-E lui è Harry, suo figlio.- concluse sorridendo.
Che cazzo ci sorrideva? Io ero decisamente traumatizzata, non volevo che quello stesse a casa mia, non volevo condividere la stessa casa con lui.
-Mamma, non voglio che questo stia qui!- esclamai, dando forse l'aria di una bambina viziata, ma non mi importò.
-Nicole!- mi richiamo con tono severo mi mad...ASPETTA.
Da quando in qua mia madre mi richiamava con tono severo? Bene, la mia vita sarebbe diventata una catastrofe, pensai.
-Lui è stato così carino a chiamarti in quel modo dolce appena ti ha visto, e tu signorina non sei stata per niente cortese.- continuò mia madre, ignorando i miei dilemmi interiori..COSA CAZZO AVEVA DETTO?
Lui era stato carino e dolce con me? Davvero?
Un ragazzo carino e dolce non se ne va senza dire neppure una parola tre minuti dopo aver fatto sesso, pensai e mi contenni dal non riderle in faccia dalla rabbia. Anche perchè non c'era assolutamente niente da ridere.
-A esser sincero, l'ho chiamata 'dolcezza' solo perchè non mi ricordavo il suo nome.- rispose Harry e vidi sua madre fulminarlo con lo sguardo.
-Spero non ti sia offesa.- continuò poi, rivolgendosi a me. Io strinsi i pugni, cercando di annullare ogni istinto omicidio verso quel cafone. Sapevo già che mi stava provocando e la cosa non mi andava assolutamente bene.
-Si chiama Nicole!- mormorò mia madre e vidi che teneva sott'occhio le mie reazioni, mi conosceva e sapeva che ero molto polemica e irascibile.
-Oh si già, vero! Scusa ancora e che non mi ricordavo proprio.- continuò a provocarmi l'idiota, bene, appena ne avrei avuto l'occasione gli avrei spaccato il setto nasale, questo era poco ma sicuro.
-Emmh..come mai vi conoscete? Non mi sembra che frequentate la stessa scuola.- domandò sua madre, cercando di cambiare discorso.
-Ci siamo conosciuti ad una festa.- spiegò l'imbecille.
-Ci siamo divertiti molto a quella festa, vero?- raccontò, e poi si rivolse verso di me facendo un sorriso furbo e malizioso che solo io, però, notai.
Sbuffai, stringendo i pugni dalla rabbia.
-Affatto!- risposi facendo una smorfia.-Era tutto totalmente regressivo e il massimo che ho ottenuto è stato passabile.- mormorai, sorridendogli alla fine.
E vidi la sua espressione cambiare radicalmente appena capì che avevo giudicato quei minuti con lui regressivi e che giudicavo la sua prestazione sessuale semplicemente passabile.
Se pensava davvero che io mi sarei fatta mettere i piedi in testa da lui, si sbagliava di grosso.
Se pensava davvero che io non avrei risposto alle sue provocazioni con delle altre peggiori, era proprio scemo.
Anzi, già che c'ero, mi sarei vendicata di quella offesa subita alla festa.



Buona Sera dolcezze:3
Si, è successo l'impossibile, HO AGGIORNATO DOPO SOLO 2 GIORNI*^*
Cioè non sono amabile (?) bvfbjvrf lol.
Ringrazio tutte quelle che hanno messo nelle preferite la fanfic.
Ringrazio tutte quelle che hanno messo nelle seguite la fanfic.
Ringrazio tutte quelle che hanno messo nelle ricordate la fanfic.
Ringrazio soprattutto quelle 20 meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo, siete bvfjnj.
Ciao:3

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


 
 
CAPITOLO 4 
Quella mattina mi ero svegliata di cattivissimo umore, avevo sperato per un attimo che ciò che era accaduto il pomeriggio prima fosse solo un stupidissimo incubo, uno dei più brutti che io avessi mai fatto.
Ma appena scesi in cucina, pochi minuti dopo, mi ritrovai il deficiente numero uno seduto al tavolo che faceva un'abbondante colazione. E in quello preciso momento la speranza che tutto fosse stato frutto della mia fantasia andò beatamente a farsi fottere e io fui colpita in pieno viso dalla cruda realtà.
-Buongiorno Principessa!- esclamò sorridente subito dopo aver notato la mia presenza.
Io feci una smorfia e un verso disgustato, aprendo il frigorifero alla ricerca del mio adorato yogurt con lo 0,01% di grassi.
-Perchè mangi quel coso?-mi chiese.- La torta di tua madre è strepitosa!- affermò poi.
Io lo fissai e cercai di contenermi dall'urlargli contro.
-Hai solo la più pallida idea di quanti grassi ci siano dentro quel coso?- gli domandai, dando un occhiataccia di disprezzo verso la torta ripiena al cioccolato.
-Ptff..voi ragazze fissate con la linea, siete insopportabili.- commentò a bassa voce, probabilmente sperando che io non lo sentissi.
Ma appena vide il mio sguardo incenerirlo la sua speranza, improvvisamente, lo abbandonò.
-Dai non te la prendere, era per dire.- continuò a parlare, ma la mia ira era inarrestabile.
-TU.- gli urlai contro, alzandomi dalla sedia e stringendo le mani a pugni, vidi i suoi occhi sgranarsi, probabilmente perchè non si aspettava una reazione simile.
-Credi davvero che sia io qui l'insopportabile? Ti sbagli, idiota. Sei tu, tu che mi hai appena rovinato una bella giornata che stava per iniziare.- lo vidi boccheggiare, sorpreso.- Sai Harry, o come cazzo ti chiami, sei qui da poche ore ma mi hai già annoiato e adesso vado a prepararmi felice per la prima volta in diciassette anni di andare a scuola, almeno così per qualche ora non vedo la tua faccia.- conclusi soddisfatta, forse si avevo esagerato ma l'avevo già detto sono un tipo piuttosto irascibile.
-Non ti scaldare piccola, le mestruazioni ti fanno proprio male.- commentò alzandosi anche lui dal tavolo.
Ma come?
Io avevo creduto di averlo messo a tacere, pensavo che l'avessi spaventato, ma probabilmente lo stavo sottovalutando, era fin troppo ritardato per capire che in una sfida contro di me avrei avuto io, per sempre, la meglio.
Stavo per ribattere al suo commento  davvero poco idoneo quando però entrò mia madre più allegra che mai in cucina.
-Buon giorno beata gioventù.- salutò con un patetico sorriso e io la incenerii con lo sguardo.
-O su tesoro, leva di torno quel broncio.- disse riferendosi a me.
-Forse avrete iniziato nel modo sbagliato, ma avrete due mesi pieni per cercar di fare amicizia, giusto?- continuò con un sorriso riferendosi questa volta ad entrambi.
-Mamma.- la richiamai e lei si voltò verso di me.- Io con questo.- indicai il ragazzo gravemente sotto sviluppato al lato opposto della cucina.- Non ho intenzione, neppure la minima, di farci amicizia. Preferirei cambiar casa per due mesi.- esclamai sincera e mi venne da ridacchiare notando lo sguardo disperato di mia madre, poi mi voltai verso Harry, ma la sua espressione mi colpii, non aveva quell'aria confusa e dispiaciuta che avrei sperato dominasse la sua espressione, anzi aveva un sorriso sicuro e spavaldo dipinto in volto.
-Condivido tutto ciò che ha detto lei.- disse a mia madre, senza perdere la sua sicurezza.
Io spalancai la bocca, scandalizzata. Era un gran maleducato, ero io quella che non voleva esser sua amica non lui. Lui, invece, avrebbe dovuto far la parte di quello dispiaciuto e afflitto, così come avrebbe fatto qualsiasi altro ragazzo.
-Ragazzi fate come vi pare.- dichiarò poi, mia madre con un tono rassegnato.
Io lasciai perdere l'evidente maleducazione di quell'idiota e mi affrettai a salire le scale, probabilmente sarei arrivata in ritardo a scuola.
*
-La tua faccia è epica.- sentii dire a Cat mentre si avvicinava a me nel cortile della scuola, avevo saltato la prima ora di lezione perchè Harry si era infilato in bagno e aveva impiegato un infinità di tempo a non so far che lì dentro.
-Allora, che hai?- mi domandò sedendosi vicino a me nella panchina e togliendomi fra le mani la sigaretta che stavo fumando.
-Accendertene una tu no, eh. Troppo faticoso, giusto?- le dissi alzando gli occhi al cielo e la vidi ridacchiare.
-Piantala di ridere.- la richiamai qualche secondo dopo, innervosita.
-Che c'è ragazza il figlio dell'amica di tua madre ti ha già mandato in crisi?- mi chiese.
Io sbuffai, riprendendo possesso della mia sigaretta e ne aspirai un pò prima di parlare.
-E' Harry.- risposi solo, sperando si ricordasse chi fosse Harry.
-Non mi ricorda nessuno.- affermò sincera, con l'espressione di una che ce la stava mettendo tutta per capire a chi mi riferissi.
-Dio Cat, è Harry. L'idiota della festa di Tomlinson.- urlai in preda alla disperazione.
La mia migliore amica aprì la bocca, sconvolta e si portò una mano sulle labbra.
-Non ci posso credere.- sibillò qualche secondo prima di scoppiare a ridere.
Io sbuffai innervosita, ultimamente mi rendevo giornalmente conto che Cat era un idiota quasi quanto Harry. Cioè rideva per qualsiasi cosa.
-Non lo sopporto.- esclamai frustata, appena Cat smise di ridere.
-Che ne dici di invitare Robert a casa tua per una bella scopata oggi pomeriggio? E' da secoli che non fai sesso, o meglio è dalla festa di Louis Tomlinson che non fai sesso.- mi suggerì la bionda con un sorriso malizioso.
Io ci pensai su un attimo, era una grandiosa idea. Tanto mia madre non passava mai i pomeriggi in casa e rilassarmi un pò mi avrebbe fatto solo bene.
-Si, hai ragione.- le risposi annuendo, poi sentii la campanella suonare e mi diressi verso la mia classe.
*
-Dai entra.- dissi a Robert, prendendolo per il braccio e facendolo entrare in casa.
-Sicura che tua madre non c'è?- chiese e io risi.
-Oddio Rob, è una vita che veniamo a far sesso da me, hai mai visto mia madre?- gli domandai di rimando.
Lui rise e io lo seguii a ruota, distruggendo il silenzio che c'era in casa.
Chiusi il portoncino di ingresso e buttai la mia borsa con dentro i libri in un angolo del corridoio, entrai in salotto, con Rob alle spalle, e mi rilassai quando trovai la luce spenta: Probabilmente Harry non era in casa.
Evitai di accendere la luce e mi girai verso il ragazzo alle mie spalle, mi piaceva Rob, non ne ero assolutamente innamorata, anzi mi veniva da ridere a quel pensiero, ma ne ero fisicamente attratta.
Ed ad esserne sincera, chiunque sarebbe stato attratto da lui. Aveva il fisico, il sorriso, il viso a dir poco perfetto.
Mi avvicinai a lui e mettendomi sulle punte iniziai a baciarlo, non c'erano bisogno di parole fra di noi, sapevamo benissimo cosa volevamo l'uno dall'altro.
Era cosi da anni ormai, eravamo una sorta di scopa-amici da quando lui, al terzo anno, aveva chiuso con Clarisse, la sua fedelissima ragazza che poi tanto fedele non si era dimostrata.
Sorrisi sulle sue labbra sentendo le sue mani alzarmi leggermente la gonna della divisa scolastica.
-Andiamo di sopra.- gli sussurrai nell'orecchio staccandomi leggermente dalle sue labbra, lui mi alzò e iniziò a salire le scale, senza parlare, sapeva già in quale stanza sarebbe dovuto entrare.
Mi poggiò sul letto e prese a baciarmi più intensamente, e a spogliarmi, e a toccarmi e io mi persi fra le sue braccia come mi perdevo nelle braccia di qualsiasi altro ragazzo che riusciva ad incantarmi solo in quei pochi minuti di passione.
Perchè era così da sempre, l'unica cosa di cui davvero mi interessava era il sesso, niente sentimenti e niente amore.
 
Pov's Harry
-Quindi è la tipa dell'altra sera la figlia dell'amica di Anne?- chiese Zayn per la millesima volta con quell'espressione sconvolta.
-Si Malik, è lei.- risposi sorridendo. 
Stavo andando con i ragazzi nella 'nuova' casa.
-E' una tipa interessante?- chiese Louis intromettendosi nel discorso.
-E' arrapante, Lou.- rispose Zayn, facendo ridere tutti.
-Si ma è anche una gran palla al piede, è insopportabile.- affermai io e vidi Zayn fulminarmi con gli occhi.
-Certo parli tu perchè te la sei portata a letto, io a quella l'ho sognata per due notti di seguito.- continuò Zayn.
-Uhuhuh ti ha incantato così tanto Malik?- chiese Niall, ridendo.
-Niall se la vedi tu, non te la togli dalla testa per il resto della tua vita.- commentò sicuro il moro.
-E pensare che adesso casanova ci potrà andare a letto quando vuole.- continuò.
-Magari.- risposi.
-Perchè magari?- chiese Liam incuriosito.
-Non mi dire che l'hai delusa.- scherzò Louis e io lo fulminai con lo sguardo e lo liquidai con un 'ma per favore..'
-Dico magari perchè, come vi ho già detto, è decisamente insopportabile.- spiegai poi al resto del gruppo.
-Quindi hai trovato pane per i tuo denti Hazza?- disse l'irlandese facendo ridere tutti.
Si certo come no, pensai e poi aprii la porta di casa.
Le luci erano spente, ma quando con i ragazzi raggiungemmo il salotto sentimmo degli..ansimi (?) provenire dal piano di sopra.
-Ok, Nicole si guarda i video porno?- chiese Zayn, sconvolto.
-E ad un volume indecente?- continuò Louis.
-Non so.- chiesi facendo spallucce, sinceramente confuso.
-Andiamo a vedere.- suggerii guardando i ragazzi e subito iniziai a salire le scale, seguito da Zayn, Louis e Niall.
-Ragazzi non mi sembra una buona idea.- sentii dire a Liam, ma poi anche lui, vedendo che avevamo ignorato le sue pretese, ci seguì.
 
 
 
Pov's Nicole
Ansimai ancora una volta e inarcai la schiena mentre Rob continuava a farsi spazio dentro di me.
Portai le mani dietro le sue spalle e lui immediatamente capì che volevo di più.
Lo vidi chiudere la mascella e impegnarsi di più e non ci mise molto ad essere più soddisfacente, adoravo tremendamente il modo in cui ci sapesse fare o meglio lui adorava il modo in cui io lo lasciassi fare.
Stavo quasi per venire, mentre la stanza era piena dei nostri gemiti quando sentii la porta della mia camera aprirsi, ringraziai il mio ottimo udito e mi venne naturale coprire me e Rob col lenzuolo.
Mi aspettavo che da quella porta, entrasse la figura minuta ed elegante di mia madre, ma appena invece vidi l'idiota entrare in camera mia seguito da quattro sconosciuti, diventai rossa dalla rabbia.
Vidi l'espressione sconvolta di Harry, e così come lui l'espressione degli altri quattro.
-Idiota cosa ci fai qui?- urlai incenerendolo con lo sguardo.
-Io..ecc..scusa.- cercò di dire Harry.
Io ispirai profondamente sperando che quelli uscissero dalla mia stanza alla svelta, ma invece restarono li a fissarmi.
-Oh che volete? Non è un video porno in 3D. Fuori. ORA.- urlai  e li vidi andare via di corsa e chiudersi la porta alle spalle.
Io sbuffai disperata, poggiando la testa nell'incavo del collo di Robert.
-Non lo sopporto più.- dissi esasperata.
Rob ridacchiò.
-Ed è qui da meno di 24 ore.- esclamò.
Io feci un verso annoiato.
-Dio ti prego non me lo ricordare.-




SHALALALALALA.
Oh si ragazze, i miracoli esistono, E IO NE SONO LA PROVA VIVENTE.
Cioè non sono mai stata tanto puntuale, solo che amo scrivere di Nicole e Harry, lol.


Vorrei ringraziare le ragazze che hanno inserito la fanfic nelle preferite.
Quelle che l'hanno inserita nelle ricordate.
Quelle che l'hanno inserita nelle seguite.
SIETE MAGNIFICHE*^*
Grazie, soprattutto, a quelle dbvbvfr che recensiscono i miei capitolo e che addirittura li trovano belli:3 
GRAZIE TANTE A TUTTE.



Allora, tanto per darvi un idea dei personaggi.
LUI E' ROBERT:



Si, è Nate di Gossip Girl*^^^* Io lo amo troppo  bfnrbnr.


E LEI E' CAT:



Si, anche lei fa Gossip Girl,lol.
 
Notte:3

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