The destiny choose for us

di 4lb1c0cc4 Herondale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1




Jake ci ha incaricati di controllare tutti i confini della riserva affinché tutti siano al sicuro.
Non riesco davvero a capirne il bisogno infondo nell’ultimo periodo abbiamo sventato l’attacco dei neonati e quello dei Volturi e non ci sono più stati attacchi da parte di nessun vampiro … considerando la presenza dei Cullen gli altri vampiri tendono a rispettare il loro territorio.
È strano come al mondo possano esistere persone splendide come i Cullen, nonostante sono vampiri lottano contro la loro stessa natura.
Sono molto più umani di tante altre persone che conosco. Esme si comporta proprio come la mia mamma, forse è perfino più affettuosa visto che non mi sgrida mai.
Durante il turno di ronda di mattina nel bosco devo stare molto attento qualche cacciatore potrebbe scegliermi come bersaglio, certo una pallottola non mi sarebbe fatale ma ci metterei un po’ a guarire, ma la cosa peggiore sarebbe quella di essere visto.
Alla riserva tutti conoscono le leggende della nostra tribù, ma se mi vedessero capirebbero che non sono solo leggende e quindi potrebbe scatenarsi il panico e questo nessuno lo vuole.
Invece di avere la testa tra le nuvole perché non metti il muso a terra e cerchi di controllare il territorio … e piantala di pensare a quei succhiasangue come a dei benefattori è colpa loro se siamo in queste condizioni.
Il pensiero di mia sorella Leah mi arriva come uno schiaffo in pieno volto. Capisco il suo risentimento, ma non credo che sia giusto considerare i Cullen come gli unici artefici delle sue sofferenze.
Potresti però evitare di ascoltare i miei pensieri
Lo sai che mi è impossibile e detesto questa cosa molto più di te … visto che i miei segreti e i miei sentimenti sono messi in bella mostra sotto gli occhi di tutti senza contare che posso sentire tutto l’amore che Sam prova per Emily, quell’amore che in passato aveva rivolto a me … ora mi trasformo così non ti do più fastidio.
Povera Leah questa volta sono stato cattivo con lei, non se lo merita proprio. Già soffre abbastanza. A volte mi chiedo perché non mandi tutto al diavolo e la smetta di trasformarsi, così la sua vita tornerà ad avere una parvenza di normalità.
Credo però che sia difficile smettere di trasformarsi, non ci ho mai provato a dire il vero perché a me piace quello che sono. Certo il pelo è un po’ fastidioso, ma con il tempo ci fai l’abitudine.
Scorgo un nuovo odore che mi mette in allerta, non è un odore pungente e nauseabondo come quello dei vampiri questo è molto più dolce come se fosse di ciliegie e lillà, ma a preoccuparmi maggiormente è l’odore del sangue che sento di sottofondo.
Corro e raggiungo il luogo da cui proviene l’odore e lì distesa a terra, in mezzo agli alberi c’è una ragazza. È minuta, i lunghi capelli castani disposti a terra intorno alla sua testa a formare un’aureola.
È ferita a una gamba e perde sangue da una ferita sul braccio, che non sembra particolarmente profonda. Devo però portarla al sicuro e cercare un medico per le sue ferite.
Dopo essermi ritrasformato la prendo delicatamente tra le braccia, attento a non farla svegliare.
È leggera  e sembra anche più piccola così. Mentre corro non posso fare a meno di soffermarmi a guardarla, sono come rapito da lei. Non credo appartenga alla nostra tribù è molto chiara rispetto a me e ai miei fratelli.  I suoi lineamenti sono delicati, il viso è leggermente paffutello ma è oscurato da una smorfia di dolore.
Mi devo sbrigare … credo sia meglio andare dal dottor Culle, lui saprà cosa fare.
 
 
I Cullen devono essersi allarmati sentendo l’odore di sangue, perché escono tutti di gran lena.
Carlisle vedendo il corpo tra le mie braccia, mi si fa accanto in meno di un secondo. Senza alcun dubbio è un gran medico.
“Non ti preoccupare ragazzo è solo svenuta … ora la porto nel mio studio così mi occupo del braccio e della gamba “. Mi dispiace separarmi da lei anche se per poco, sento la necessità di difenderla ad ogni costo.
Edward deve aver sentito i miei pensieri, a causa del suo potere, ma cerca di essere discreto e per questo lo ringrazio.
Nell’attesa decido di giocare un po’ con la piccola Reneesme, che Jake ha affettuosamente chiamato Nessie.
Mi ricordo il giorno in cui Bella si svegliò e scoprì non solo che Jacob aveva soprannominato sua figlia come il mostro di Lockness ma aveva anche avuto l’imprinting con lei. Quel giorno rischiai davvero la vita, perché mi frapposi tra lei e Jake.
Il volto della ragazza sconosciuta compare di nuovo nei miei pensieri, ma questa volta è opera di Nessie e del suo potere.
È sempre stata una bambina vivace, intelligente e anche molto curiosa e ovviamente il nuovo arrivo ha scatenato in lei non poca curiosità. Vuole sapere chi è, come me del resto.
“Nessie non lo so chi è, quando si sveglia glielo chiediamo”
Una cosa davvero strana in tutta quella faccenda è l’assenza di Jacob al fianco di Nessie. Da quando ha avuto l’imprinting con lei Jake passa tutto il suo tempo con lei, a meno che non ci sia qualche urgenza con il branco.
 
Il mio cellulare inizia a squillare e devo interrompere il gioco che sto facendo con Nessie scatenando il suo disappunto.
“Pronto?!?”
“Seth ma si può sapere dove diavolo sei finito? Ti sei ritrasformato e sei sparito all’improvviso senza nemmeno avvisare”  Leah è davvero furiosa con me e non ha tutti i torti, per quanto ne può sapere posso anche essermi imbattuto in qualcosa.
“Calmati Leah … sono dai Cullen, ho trovato nel bosco una ragazza ferita e ho pensato di portarla qui per farla visitare … e non ho avvisato perché contavo di trovare Jake qua, ma non c’è”
“Comunque devo avvisare Jacob e stai pur certo che si incazzerà a morte con te … ultimamente è un po’ nervoso” le parole di Leah mi incuriosiscono.
“Ma che sta succedendo?”
“Niente … ma sbrigati a tornare”
Leah non mi convince per niente, sembra troppo ansiosa, se poi aggiungiamo l’assenza di Jake al fianco di Nessie la soluzione è solo una … guai in arrivo. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2



“Seth la ragazza si sta svegliando se vuoi venire …” la voce di Carlisle mi distoglie dai miei pensieri che non fanno che confondermi di più.
Prendo Nessie in braccio e vado nella stanza.







Mi sento così frastornata, mi fanno male tutti i muscoli e il braccio mi brucia.
Non riesco a capire dove mi trovo, ma sento delle voci intorno a me.
Apro pian piano gli occhi e mi trovo circondata da dieci persone tutte di una bellezza disarmante. Quello, però che tra tutti spicca di più è il ragazzo dalla pelle ambrata. Regge tra le sue braccia una bambina molto chiara, dai capelli ramati e lo sguardo intelligente, il contrasto tra i due è perfetto ma sembrano unirsi alla perfezione. Quel ragazzo ha uno sguardo così dolce, intenso e quasi … magnetico.
Mi piacerebbe sapere chi sono tutte queste persone, ma più di ogni altra cosa mi piacerebbe sapere chi sono io.
“Seth noi andiamo, ti aspettiamo da basso … dai Nessie vieni con me” a parlare è il ragazzo con i capelli color bronzo, tra lui e la bambina c’è una forte somiglianza evidentemente devono essere parenti.
Dalla stanza escono tutti e rimaniamo noi due, ora mi sento più protetta, la presenza di tutte quelle persone mi innervosiva un po’.
“Allora come ti senti?” mi dice passandosi una mano tra i capelli corti.
“Un po’ intontita … ma nel complesso sto bene”
“ti ho trovata svenuta nel bosco e ti ho portata qui, sai il dottor Cullen è uno dei migliori”quindi lui non mi conosce, non sa nulla di me “che scemo che sono non mi sono nemmeno presentato … piacere io sono Seth” e mi porge la sua mano, che è carda e rassicurante.
“Io … non so come sono arrivata nel bosco e non mi ricordo neppure il mio nome … è tutto così confuso io correvo via da qualcuno, credo, stavo scappando … ma da chi? E perché? … non lo so”
“non ti preoccupare presto riuscirai a ricordare, nel frattempo mi prenderò io cura di te … potresti venire a casa mia, non voglio approfittare troppo della loro ospitalità”
“Per me va bene … sento di potermi fidare di te” le mie parole lo hanno reso felice, perché mi regala un bellissimo sorriso “Ora è meglio che riposi … torno tra poco”.
Detto questo esce dalla stanza.
 




Non appena il mio sguardo ha incrociato il suo è come se fossi rissato. Il mio cuore ha iniziato a battere freneticamente.
Sembra un sole … il mio sole.
Sembra che il mio mondo abbia iniziato a ruotare considerando i suoi respiri.
Voglio aiutarla a ricordare anche se ho un po’ paura di ciò che scoprirò … e se fosse già impegnata?
Raggiungo gli altri nel soggiorno, non c’è bisogno che li informi del nostro dialogo anche perché il loro udito è quasi paragonabile al mio.
Sono tutti un po’ pensierosi, ma non credo che la considerino una minaccia.
Mi siedo sul divano, Nessie mi corre subito incontro e si tuffa fra le mie braccia. Deve mancarle e non poco Jake, perché inspira forte il mio odore e stringe tra le braccia un piccolo peluche a forma di lupo dal pelo fulvo, che Alice le ha regalato.
Anche il mio amico starà malissimo senza la sua piccola Nessie, essere il maschio alfa è davvero una fregatura.
“Nessie che ne dici se faccio venire Jake qui?” Il suo viso si apre in un bellissimo sorriso e i suoi occhioni color cioccolato vengono illuminati da una nuova luce “Leah lo avrà ormai avvisato che sono qui da te e che ho trovato quella ragazza” al solo sentir pronunciare il nome di mia sorella sul volto della piccola compare una smorfia di disappunto, non la sopporta proprio ma credo che la cosa sia reciproca.
 
Ci troviamo tutti seduti in salotto. Emmett guarda distrattamente il televisore scorrendo velocemente i canali. Edward e Jasper stanno giocando una partita a scacchi. Esme è in cucina a preparare qualche manicaretto dei suoi. Bella e Carlisle sono concentrati nella lettura. Alice fa vedere a Nessie una serie di riviste con tanti vestiti e insieme a Rosalie decidono quali sono i più belli. Seduti su uno dei divani ci siamo anche io e la ragazza della foresta,che parliamo tranquillamente.
“Sai stavo pensando che è un vero peccato non conoscere almeno il tuo nome, anche perché non posso chiamarti se non hai un nome … che ne dici se lo scegliamo insieme?!?”
“Penso che sia una buona idea … ma non mi viene nessun nome in mente ora”
“Mmhhh … che ne dici di Gabrielle” non deve piacerle molto perché arriccia il naso “Ok non ti piace … che ne dici di Diana oppure … Dafne”
“Si! Mi piace … allora piacere io sono Dafne”
Le nostre attività vengono interrotte dall’arrivo di Jacob. Lo sguardo furioso, che mi stava rivolgendo, si scioglie non appena vede Nessie.
Infatti quel piccolo terremoto,non appena ha visto il mio amico, ha buttato all’aria tutte le riviste che le zie le stavano facendo vedere e gli si butta tra le braccia.
“Ciao principessa” le dice scioccandole un sonoro bacio sulla guancia, che far ridere la piccola “Che bello il mio Jake è qui con me!!”
Ovviamente non sono riuscito a scamparla.
“Nessie devo parlare un attimo con Seth e poi torno da te”
“Promesso?”
“Promesso”
 
“Seth andiamo fuori” non appena usciti “che cavolo combini? Non avvisi siamo tutti all’erta perché …” ma mentre parla si interrompe.
“Perché cosa Jake … se sta succedendo qualcosa credo che sia un mio diritto saperlo, faccio o no parte del branco? Non c’è bisogno che tu e Leah mi proteggiate sempre”
“Hai ragione … siamo in conflitto con una tribù vicina, quella dei Makah. A quanto pare ci accusano di aver rubato il loro “occhio divino”. Ovviamente non sappiamo di che cosa parlano, nessuno di noi l’ha rubato ne tantomeno sa che cosa sia.
Qualche giorno fa sono andato a parlare con uno degli anziani della loro tribù per chiarire la situazione, ma non ha voluto sentire ragioni … mi ha riferito che l’ira degli spiriti si abbatterà su loro se non riavranno l’occhio divino e che se necessario ci dichiareranno guerra … ovviamente non sono un pericolo reale per noi, ma non ha senso fare quest’inutile guerra.
Comunque sia tu con il tuo atteggiamento hai messo tutti in allarme … Paul stava per valicare il confine scatenando di certo una loro reazione. Ti sei comportato da vero …” ma viene interrotto da Dafne, che si frappone tra noi. Forse teme che il mio amico mi faccia del male.
“Seth non ha nessuna colpa … lui è solo stato gentilissimo con me e mi ha salvato la vita” mentre parlava lo sguardo di Jake viene attirato da qualcosa. Con uno scatto rapido le blocca il polso.
“Jake che stai facendo … lasciala immediatamente” non riesco a controllarmi e dalla mia parola esce un ruggito. Per la rabbia sto tremando. Se continua così rischio di trasformarmi davanti a lei e farle del male. Questo pensiero riesce a calmarmi … alla sola idea di farle del male mi vengono i brividi.
Jake vedendo la mia reazione le lascia il polso ma dice “Seth guarda questo tatuaggio … proprio qui sotto il polso” il tatuaggio, che non avevo notato prima, ha un motivo molto intricato. Sembrano delle onde che vorticano all’interno delle quali c’è una specie di pesce stereotipato.
“è lo stesso tatuaggio che ha l’anziano Makah … lei è una di loro. Portandola qui hai dichiarato loro guerra. Sei solo uno stupido ragazzino”.
Le parole di Jake mi colgono alla sprovvista, ma il mio stupore non è niente in confronto a quello di Dafne.
“Cosa? No io non … chi … ma …” è così confusa che non riesce a parlare. Mi fa così tenerezza, vorrei proteggerla … ma come “io non voglio esserti nemica Seth … ho paura”.
Non so cosa dirle, l’unica cosa che posso fare per rassicurarla è abbracciarla. Credo che stia funzionando perché ha smisso di tremare e sui singhiozzi si sono fermati. Fortunatamente si è tranquillizzata.
“Jake devi sapere che Dafne ha perso la memoria, non si ricorda niente neppure il suo nome … quello che ha adesso l’abbiamo scelto insieme”
“Mi dispiace ma le tua presenza ci mette tutti in pericolo”
“Seth non voglio andarmene … non mi lasciare” i suoi occhi mi supplicano, come se l’idea di stare lontano da lei non mi fa male “Se restasse dai Cullen non ci sarebbe nessun problema, questa zona non fa parte del nostro territorio … e poi non sarebbe giusto sottoporla ad un ulteriore stress … quando riacquisterà la memoria potrà scegliere se andarsene o restare”.
 
 
Dafne è subito corsa in casa per chiedere a Carlisle e la sua famiglia ospitalità  finché non riacquista la memoria. Così io e Jake siamo rimasti da soli.
“Certo ragazzo che sei sempre una fonte continua di guai … tra tutte le donne sulla faccia della terra proprio con una ragazzina appartenente a una tribù nemica dovevi avere l’imprinting?!”
“Da che pulpito viene la predica … lo sai meglio di me come funziona … e anche se è ancora una ragazzina io l’aspetterò e se mi vorrà sarò l’uomo più felice che esista sulla terra”. 




Ciao a tutti nonostante nello scorso capitolo non ho avuto neppure una piccola recensione T^T  
io continuo imperterrita a pubblicare questa storia, nella speranza che a qualcuno piaccia.
Potete benissimo dire la vostra, se avete qualche commento da fare se è costruttivo sarà ben accetto.
Allora un bacione a tutti ^_^

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3





Seth ha detto che vuole aiutarmi a ricordare, ma io non sono tanto sicura di volerlo. Comunque sia voglio farlo felice ed è per questo motivo che ho acconsentito ad andare in quello che dovrebbe essere il mio villaggio. Voglio scoprire se qualcuno mi riconosce e se sanno qualcosa sulla sottoscritta.
Ovviamente Seth non potrà venire con me, lui e quella che dovrebbe essere la mia tribù sono in disaccordo per il momento.
Ora stiamo passeggiando per La Push.
Anche se il suo amico, che credo si chiami Jacob, gli ha detto che non è a fatto una buona idea Seth ha insistito tanto per farmi vedere il “suo mondo” e io non posso che essere contenta per questo.
Seth, come molti dei suoi amici, abita vicino al bosco. Mi ha spiegato che lui ama davvero la natura e poiché è uno dei figli degli anziani deve vegliare su tutto il territorio. Jacob l’ha interrotto dicendo che loro sono come degli agenti della forestale. Seth sembra contrariato dalla sua interruzione ma non ha aggiunto niente.
A dire il vero mi da un po’ fastidio il fatto che questo ci stia sempre appiccicato come una piattola, mi piacerebbe poter passare il tempo da sola con Seth e conoscerlo meglio. Non riesco a capire da dove nasce questo mio sentimento ma da quando l’ho visto è come se non riuscissi a fare a meno di lui. Lo so che sono solo una ragazzina,mentre lui è un uomo ma mi piace da pazzi.
Il villaggio di per se è piccolo, le strade sono costeggiate da tanti piccoli negozietti. Tutto è a portata di mano e non c’è bisogno di fare tanta strada per andare da una parte all’altra. In giro non ci sono molte macchine tutti vanno a piedi o per lo più in bicicletta, soprattutto quando è bel tempo.
Qui tutti conoscono tutti e la gente sembra stimare molto le due persone che mi stanno accompagnando, e la cosa mi riempie di orgoglio … strano ma vero.
Jacob ha appena ricevuto una telefonata ed è dovuto andare via, questo evento inaspettato non mi dispiace proprio per niente.
Il tempo qui è molto ventilato e decisamente freddo, così inizio a tremare come una foglia.
La cosa non sfugge all’occhio vigile di Seth “Dafne ma tu stai congelando, è meglio se torniamo a casa” è strano ma ho paura che se tornassimo a casa dei Cullen lui se ne vada “No, dai restiamo ancora un po’ … se cammino non sento tanto freddo”.
Sembra che le mie parole però non l’hanno convinto, infatti si sfila la felpa che indossa e me la porge restando così con una semplice maglietta a mezzemaniche.
La indosso. È veramente caldissima, come se l’avesse tenuta sul termosifone per riscaldarla. Istintivamente mi porto le maniche al naso, per poter sentire meglio il suo odore. Sa di buono di legno ed erba fresca … sa di bosco.
“Ma tu non hai freddo così?” il suo gesto mi fa piacere, mi piace che si preoccupi per me, ma non posso fare a meno di preoccuparmi io per lui.
“Tranquilla sono abituato a questo clima e la mia temperatura corporea è un po’ più alta della tua … e poi se proprio dovessi ammalarmi vorrà dire che per sdebitarti dovrai farmi da infermiera” lo dice con un’espressione divertita e malandrina. Non posso fare a meno di arrossire. E anche se è brutto da pensare mi piacerebbe fargli da infermiera e prendermi cura di lui.
Continuiamo a chiacchierare tranquilli per un po’, finché non veniamo interrotti dall’arrivo di una ragazza.
“Ciao Seth” è molto carina.
Ha la pelle ambrata, lunghi capelli lisci ,che le coprono gran parte della schiena, sono neri e così luminosi da sembrare di seta. I suoi occhi sono così grandi, neri, profondi ed estremamente espressivi. Ha i tipici tratti della tribù ma è così snella ed alta, ha un fisico formoso ed aggraziata; paragonata a lei sono come una gomma masticata e schiacciata sotto la suola di una scarpa “ti stavo cercando”. Un’altra cosa che lei ha più di me … è una donna, mentre io sono una semplice ragazzina senza casa e senza memoria. Contro di lei non avrei proprio speranza.
“Ciao” Seth le sorride dolcemente e non posso evitare di sentire quella strana sensazione che si forma alla bocca dello stomaco “ è da un po’ che non ci incontriamo, in cosa posso esserti utile Gabrielle?”
Lui è sempre gentile con tutti, non devo illudermi, probabilmente si comporta così con me solo perchè lo impietosisco.
Non sento nemmeno cosa gli risponde perché me ne vado, arrabbiata come mai.






“Sai mia madre vorrebbe ….” Le parole di Gabrielle si sono disperse nel vento. Non le sto prestando la minima attenzione perché sono troppo concentrato su Dafne.
Se ne è andata così, senza dire niente e lasciandomi da solo come un’idiota … beh in teoria non sono proprio da solo, ma fa lo stesso.
“Scusa Gab, possiamo riparlarne un’altra volta? Ora avrei una cosa da fare” non so come disimpegnarmi da quella conversazione, spero solo di non essere stato troppo scortese.
“Tranquillo tanto posso aspettare … ci vediamo in giro, magari uno di questi giorni potremmo uscire e …”
“Si, si va bene … ciao”
Corro. Non so nemmeno io dove.
Poi ad un tratto intercetto la scia del suo odore e la seguo.
È seduta su una panchina della piazza. Sbuffa e pesta i piedi a terra. Deve essere molto contrariata, ma non capisco il motivo.
“Dafne, perché te ne sei andata così?” mi guarda, e sembra che mi voglia fulminare. Continua però a non rispondere e sembra sempre più arrabbiata con il sottoscritto “Sei arrabbiata? Ma è colpa mia, ho fatto qualcosa di sbagliato?” inizio a ripensare al mio comportamento, ma non credo di essermi comportato in maniera sgarbata con lei, ne le ho detto qualcosa che l’abbia offesa.
“Ti chiedi se hai fatto qualcosa di sbagliato?” le mie parole sembrano averle dato la scossa “ Ma ci fai o ci sei? Dimmi un po’ perché tra i possibili nomi che mi hai suggerito c’era anche quelli di Gabrielle? Cos’è … è così importante che non puoi fare a meno di pensare a lei?” si è alzata e il suo interrogatorio è scandito dal ritmo del piede.
Non posso fare a meno di sorridere, è così dannatamente carina anche quando si arrabbia. In questo preciso istante ho una voglia matta di baciarla e porre fine al suo sproloquio senza senso.
Ma non posso mi prenderebbe per un maniaco.
L’unica cosa che posso fare è abbracciarla e renderla partecipe dei miei pensieri.
 



Continua a guardarmi con quel sorrisetto,da infarto, dipinto sul viso.
Mi fa venire voglia di prenderlo a schiaffi e poi lo baciarlo … non credo di essere tanto normale.
Mentre aspetto una sua qualsiasi spiegazione vengo avvolta dalle sue braccia. Sento il calore del suo corpo a contatto con il mio, sento il suo profumo entrare nel profondo del mio corpo e il suo respiro che si infrange tra i miei capelli.
Il cuore sembra voler schizzare via dal petto, ho paura che fra poco non ce la farà più a reggere il ritmo e mi abbandonerà.
Addio cuoricino mio è stato un piacere conoscerti.
“Sei gelosa?” la sua anche se vuol essere una domanda alle mie orecchie suona tanto come una costatazione.
È vero sono gelosa ma non posso certo dargliela vinta così “Chi io? No, non ci siamo proprio … non sono gelosa, e poi di chi? Sono semplicemente” non riesco a trovare il termine adatto “ … infastidita. Si, sono solo infastidita.” Affermo convinta. Spero di riuscire a fregarlo.
Durante tutto in nostro scambio di opinioni siamo rimasti abbracciati, e chi ha voglia di staccarsi da lui. Sto così bene tra le sue braccia. Potrei vivere il resto della mia vita così … soli lui ed io.
Evidentemente Seth non è del mio stesso avviso, perché mi allontana un po’ da lui per osservare la mia espressione. I suoi occhi mi scrutano. Credo voglia capire se sto dicendo il vero.
“Sarà … comunque se proprio lo vuoi sapere c’è un motivo per cui ho pensato a quei nomi”
“Illuminami”
“Gabrielle è mi ricorda l’arcangelo Gabriele, Diana è la dea della caccia e dei boschi secondo la mitologia romana e sempre secondo la mitologia Dafne è una ninfa …” detto questo arrossisce un po’.
Non riesco a crederci mi ha suggerito tutti nomi di esseri divini, mi sento una scema per essermi arrabbiata con lui. 
Ma se mi dice queste cose come faccio a non illudermi?!?








Caio gente :)
Vi è piaciuto il capitolo? Spero di si ^_^
Credo che se tutto andrà per il verso giusto il prossimo capitolo lo dovrei pubblicare prima delle vacanze di Natale :D
E con questo credo sia tutto ... ora a voi la parola


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4




 

Non è giusto! Questa situazione fa proprio schifo! Perché non posso dirglielo?!Le mie grida di protesta stanno tormentando la mente di Paul, che questa sera è di ronda con me.
Dai moccioso non rompere … lo sai gli ordini sono ordini e devi rispettarli.

Si ma non capisco perché … lei è il mio imprinting. Tutto questo è a causa di quel dannato conflitto tra noi e la sua tribù. Ma ti sembra normale? A me francamente no.

Non ne avevo dubbi … comunque datti una calmata e cerca di esporre con calma il tuo pensiero a Jake, senza attaccarlo, sono sicuro che ti capirà.
Non posso credere di pensare una cosa del genere ma forse Paul ha ragione.
Ehi moccioso non ti allargare … e poi io ho sempre ragione.
 

La chiacchierata notturna con Paul mi ha fatto riflettere. Devo smetterla di lamentarmi e devo trovare un accordo con Jacob.
Mentre cammino sono dai Cullen, non riesco a starle lontano. Devo vederla.
Edward deve avermi percepito arrivare.
“Ciao Seth … mi dispiace ma sta dormendo”
“Lo immaginavo Ed … senti posso entrare solo un attimo per vederla?”
“Certo amico, solo evita di svegliare Reneesme. Oggi ha faticato un po’ per addormentarsi”
Deve mancarle molto Jake. “Si, e la cosa inizia ad infastidirmi un po’. Mia figlia non vuole addormentarsi tra le mie braccia, ma solo con Jacob. Sono stato letteralmente spodestato da un cagnaccio”
Non posso fare a meno di sorridere. Edward stravede per la sua bambina, ma lei vuole il suo Jake. È normale che Ed sia geloso.
“Non sono geloso! E ora muoviti prima che cambi idea”
I Cullen sono stati davvero gentili con Dafne, le hanno dato una bellissima stanza. Hanno usato la mansarda e l’hanno sistemata ottenendo una fantastica camera.
A dire il vero Rosalie voleva cederle la sua stanza per tutto il tempo che voleva, con un leggero disappunto di Emmett. Ma Dafne non ha voluto sentire ragioni, non vuole essere di peso e non vuole privare nessuno della propria stanza e del proprio letto. Non conosce la vera natura dei Cullen, quindi non può sapere che a conti fatti il letto non gli serve poi a molto.
Ha anche proposto di dormire sul divano ma questa idea è stata bocciata ancor prima che le desse voce, intercettata subito da Edward. Non si può certo affermare che i Cullen non siano ospitali.
Rosalie sembra essersi affezionata molto a lei e questo non può che rendermi felice. Avere la vampira bionda dalla mia parte è un bene, sono sicuro che la proteggerà al meglio.
Anche se un po’ a malincuore ho dovuto accettare l’idea di farla venire qui, anche se mi piacerebbe averla un po’ più vicino. Di sicuro farla stare alla riserva sarebbe stato problematico anche se mamma si è subito offerta di ospitarla.
Mamma quando ha saputo del mio imprinting è diventata su di giri, non l’ha ancora conosciuta ma è ottimista in merito.
Leah non è del suo stesso avviso, ma lei ha una visione diversa dell’imprinting. Per lei è stato solo una continua fonte di dolore.
L’unico aspetto positivo, per ora, è che nessuno soffrirà a causa del mio imprinting. Non ho spezzato il cuore a nessun’altra, come ha fatto Sam con  mia sorella.

 
Passo davanti alla porta della vecchia camera di Edward cercando di non fare rumore, perché è lì che dorme Nessie quando è a casa dei nonni.
 
Finalmente arrivo da Dafne. È distesa sul letto, i capelli sono raccolti in una grossa treccia che ricade pesante di lato. In questo preciso istante mi piacerebbe avere i poteri di Edward per sapere cosa sta sognando. Perché un piccolo sorriso le si disegna sulle labbra.
Non riesco a trattenere l’impulso di accarezzarle il viso, è un po’ fredda per i miei gusti, meglio coprirla per non farle prendere freddo.
Mentre sono in contemplazione del suo viso la porta della camera di apre rivelando la piccola Nessie con gli occhi assonnati.
“Ehi piccola vai a dormire” non mi da retta e continua a camminare nella mia direzione. E dopo essersi seduta sul letto fissa prima me e poi Dafne.
Se Dafne si sveglia a mi trova a fianco del suo letto in piena notte è la volta buona che mi prende per un maniaco … è meglio se me ne vado. “Nessie andiamo altrimenti la svegliamo”
La piccola scende dal letto, senza fare il minimo rumore, e mi da la mano, che paragonata alla mia è così piccola.
Non le dai il bacio della buonanotte? Il pensiero di Nessie mi arriva forte e chiaro, come se avesse urlato. Così mi chino sul letto e poso un leggero bacio sulla fronte di Dafne.
 
Usciti dalla stanza accompagno Reneesme a letto prima che Edward si arrabbi.
“È ora di dormire” dico adagiandola  delicatamente sotto le coperta.
“Seth non riesco a dormire … resti con me finché non mi addormento?” questa volta ha usato la sua voce per parlarmi e la cosa mi stupisce un po’, infatti preferisce comunicare attraverso il suo dono perché è più facile. Ora come posso dirle di no se mi guarda con quegli occhioni da cucciolo indifeso?
La risposta è semplice non posso.
“Ok! Resto. Fammi un po’ di spazio altrimenti cado”. Per fortuna il letto è matrimoniale, altrimenti dubito che, per quanto lei sia piccola, ci sarebbe stato spazio per entrambi.
Il respiro di Nessie si fa quasi subito regolare, segno che si è addormentata.
Dovrei alzarmi dal letto e tornare a casa, ma sono davvero troppo stanco. Così Morfeo mi accoglie tra le sue braccia.






Sento un leggero tepore sul viso, sono i pochi raggi del sole che riescono a filtrare dalla tenda.
Da quanto ne so qui nella penisola di Olimpia i giorni di sole in un anno si possono contare su una mano. Di certo questo è un buon segno, credo proprio che si prospetti una bella giornata.
Apro la finestra e un leggero venticello mi accarezza il viso, non fa freddo però perché il sole riesce a mitigare la giornata. Oggi sembra essere una piacevolissima giornata primaverile.
Il vento porta con se l’odore del bosco, è un profumo buonissimo … mi ricorda Seth.
Speriamo di vederlo anche oggi.
Vivere con i Cullen è davvero facile, sembra che riescano a capire cosa desidero e cercano sempre di rendermi felice. Non so, o meglio non ricordo, molto della mia famiglia ma mi piacerebbe che fosse come loro.
L’odore dei pan cakes, che proviene da basso, sveglia il mio appetito, subito mi precipito giù per le scale. Facendo il mio frettoloso ingresso in cucina, dove ad attendermi ai fornelli ci sono Esme  e Rosalie.
“Buongiorno Dafne, come siamo energiche questa mattina spero che tu abbia dormito bene” le premure e la gentilezza di Esme mi mettono sempre un po’ in imbarazzo, non credo di meritarle.
“Mamma lasciala mangiare, deve essere veramente affamata” mentre Esme sembra una nonna sempre pronta a viziarmi, Rosalie sembra una mamma un po’ apprensiva.
“Un po’” faccio per sedermi, ma mi accorgo dell’assenza di qualcuno “Nessie ha già fatto colazione?”
“No, cara. Sta ancora dormendo. A dire il vero ieri ha fatto un po’ di capricci prima di addormentarsi. Ma ora è tardi” mi informa Esme.
“Posso andare a svegliarla?”
Entrambe mi fanno cenno di si con la testa e vado in camera sua.
Quella bambina è adorabile con quei grandi occhi marroni, e quei bellissimi boccoli ramati. E poi la sua pelle è così chiara e le guancie rosate la fanno somigliare a una bambola.
A dire il vero sembra molto più sveglia ed intelligente dei suoi cinque anni e poi ogni giorno che passa sembra crescere velocemente.
Somiglia incredibilmente a Edward, ma anche un non so che che mi ricorda Bella. È strano! Se non sapessi che è quasi impossibile direi che è la loro bambina.
Quando apro la porta della camera di Nessie vedo una scena tenerissima: Nessie abbracciata, anzi praticamente accoccolata a dosso a un ragazzone, credo sia quel Jacob. La piccola ha una vera e propria adorazione per quel tipo.
Mi avvicino piano, non voglio che il loro risveglio sia brusco, ma mi accorgo che quello nel letto non è Jacob … ma Seth.
La scena che fino a pochi secondi fa reputavo tenera ora mi risulta fastidiosa.
Lo so che è sbagliato essere gelosa di una bambina, ma non posso farci niente; se penso che lui ieri è venuto qui per lei e non mi ha neppure salutata.
Sveglio Nessie, che mi guarda ancora un po’ assonnata, e le faccio sefno di fare silenzio. Poi pian piano le bisbiglio “Vuoi venire a fare colazione?” annuisce contenta, per poi guardare Seth “Perché non gli facciamo il solletico?” la mia proposta è davvero pessima, ma costituisce una specie di vendetta da parte mia. Le nostre dita si muovono veloci sulla pelle di Seth, facendolo svegliare e inizia a contorcersi per il solletico.
“Ma che diamine” borbotta con la voce ancora impastata dal sonno.
“Muoviti pelandrone la colazione è pronta” il mio tono è un po’ alterato e scontroso.
Seth mi ferma, bloccandomi per il polso. “Nessie inizia a scendere, io devo parlare con Dafne”.
 Mi libero facilmente dalla sua presa “Non vedo di cosa dobbiamo parlare e poi ho fame. Ti aspettiamo da basso”.






Il risveglio non è stato dei migliori se non altro per l’atteggiamento glaciale di Dafne.
Vorrei sapere cosa ho combinato questa volta.
È davvero difficile stare dietro ai suoi ragionamenti contorti, rischio seriamente di impazzire andando avanti di questo passo.








“Dafne” la voce cristallina di Nessie interrompe i miei pensieri, mi giro verso di lei per farle capire che ha la mia attenzione “perché sei arrabbiata con Seth?”
L’ho già detto che questa bambina è troppo sveglia, vero?
Come faccio a spiegarle cosa mi passa per la testa senza che lei riesca a capire i miei sentimenti?
“Non sono arrabbiata con lui, sono solo delusa dal suo comportamento” dal suo sguardo capisco che la mia risposta non è sufficiente “come ti sentiresti se Jacob non ti venisse a trovare?”
La sua espressione mi fa capire che ha compreso “Sono tanto triste e mi sento sola. Il mio Jake non è potuto venire perché aveva la ronda di notte … però, anche se era tardi, Seth è venuto a darti la buonanotte”
“Cosa?”
“Si, ma tu stavi già dormendo. Quando sono entrata nella tua camera Seth ti stava rimboccando le coperte e poi ti ha dato il bacio della buonanotte. Proprio qui” dice indicando la fronte “poi gli ho chiesto di dormire con me perché Jake non c’era … e io senza di lui non riesco a dormire. Mi manca il suo calore. Jake è tanto caldo. Come Seth. Non devi essere delusa da lui, perché è tanto premuroso e gentile”.
Ora mi sento davvero una stupida, mi sono fatta influenzare da quella brutta bestia verde chiamata gelosia.
“Hai proprio ragione. Credo che dopo vado a parlare con lui e gli chiedo scusa”
“Bene … Seth era davvero triste prima. Lui ti vuole bene”.
 
Quando Seth arriva in cucina mi sembra una persona totalmente diversa dal ragazzo che conosco. Lui che è sempre così allegro e solare, ora è mogio. Quell’espressione da cucciolo bastonato mi fa star male … e mi fa sentire in colpa. Ma non è possibile che stia così solo per il mio atteggiamento nei suoi confronti.
“ ’Giorno”
“Seth caro cos’hai questa mattina? Mi sembri un po’ triste”
Il suo stato d’animo non è passato certo inosservato all’occhio vigile di Esme.
“Nulla … è tutto ok”
Certo che Seth non le sa proprio dire le bugie.
Uffi!!!
L’ho combinata grossa questa volta, devo chiedergli scusa il prima possibile.


 



In cucina Nessie e Dafne stanno facendo colazione, io non ne ho voglia.
Mi si è letteralmente chiuso lo stomaco.
Pensare che Dafne è arrabbiata con me non mi fa stare bene.
Sembra che entrambe si siano accorte del mio arrivo. Nessie mi concede un piccolo sorriso per poi tuffarsi sul piatto pieno di pan cakes tra bordanti di sciroppo d’acero. La fame della piccola è molto simile a quella del branco. Dafne invece mi guarda di sottecchi, mentre spilucca quello che ha nel piatto. Lei invece mi sembra un uccellino quando mangia.
La studio attentamente, non posso fare a meno di guardarla. Sembra essere dispiaciuta e allo stesso tempo combattuta, come se non sapesse cosa fare.
Anche Esme e Rosalie si sono accorte del mio stato d’animo a avranno facilmente capito chi ne è la causa.
“Seth” il mio nome è solo un sussurro tra le sue labbra, ma arriva alle mie orecchie chiaramente “Vieni a sederti” dice indicando il posto vuoto accanto a lei “muoviti pelandrone altrimenti si fredda” la sua voce ha assunto di nuovo quel tono dolce e affettuoso di sempre, abbandonando quello da era glaciale.
Il solo vederla rivolgermi un sorriso mi fa star bene. Lei è il mio sole, il mio mondo.
“Scusami per prima” bisbiglia, convinta di non essere ascoltata da orecchie indiscrete … quanto si sbaglia “il mio comportamento è stato ehm … un tantino eccessivo. Ho sbagliato. Mi sono comportata così perché … cioè … scusa” mentre parla continua a torturarsi quelle povere labbra con i denti.
“ehi tranquilla! Scuse accettate. Ma ora smettila di morderti le labbra altrimenti farai uscire il sangue”  e con dei vampiri in casa non è mai una buona idea, per quanto i Cullen sono allenati “ … quindi non sei arrabbiata con me?”
“No”
La mia giornata ha assunto decisamente una piega migliore rispetto a com’era iniziata.










Salve a tutti ^_^
lo so che avevo promesso di postare prima delle vacanze di Natale ... ma non mi è stato possibile. Quindi vi chiedo scusa.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Il resto lo lascio a voi ... mi raccomando ditemi la vostra :)
Un bacione :*

 
  
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5




Jake è stato molto più comprensivo di quanto immaginassi. Ma ha dovuto darmi ragione.
Dafne stando a stretto contatto con i Cullen ha iniziato a insospettirsi o quanto meno a incuriosirsi sul loro comportamento. Per di più la crescita accelerata di Nessie non aiuta di certo.
E quindi eccomi qui. Davanti a questa benedetta porta aspettando di vederla scendere.
Oggi le parlo e le racconto tutto … magari non proprio tutto.
Meglio fare un passo alla volta.
È meglio se evito di raccontarle dell’imprinting e di quello che lei significa per me.
È per il suo bene, non reggerebbe troppe informazioni tutte in una volta.
Uff … ma chi voglio ingannare ho solo paura di perderla. Già rischio tanto oggi a raccontarle la verità, non so come potrebbe prenderla … se iniziasse ad odiarmi o ad avere paura di me credo che non avrei proprio più nessuna ragione di vivere.






La chiamata di Seth è stata inaspettata.
Il suo tono non mi convince proprio … troppo serio. E poi quel “dobbiamo parlare” mi preoccupa più del previsto.
E se non mi volesse più aiutare.
E se ha trovato una ragazza, e volesse dirmi che non può più passare del tempo con me? Deve essere quella Gabrielle … è una vera oca. Deve essere stata lei ad obbligarlo a non vedermi più … si deve essere così!
Io però non posso stare senza il mio Seth.
“Ciao, di cosa volevi parlare?” il suo sguardo è preoccupato. Che cavolo ti passa per la testa Seth? Lo vorrei tanto sapere.
“Vieni con me nel bosco, devo parlarti … in privato.” Non mi muovo, mi sento come paralizzata, non ho per niente voglia di sentire quello che ha da dire perché sono sicura che lo perderò.
“Ti fidi di me?” ecco non può pormi una domanda simile, accennando un timido sorriso e porgendomi la mano, senza che il mio povero cuore collassi.
Inspira ed espira Dafne, ce la puoi fare.
“Certo che mi fido”
Poggio la mia mano sulla sua.
Latte e cacao.
Ghiaccio e fuoco.
Siamo letteralmente opposti eppure sembra che le nostre mani siano fatte per stare unite.
Il tragitto per arrivare nel bosco è breve, ma non prendiamo un sentiero sterrato. Camminare in queste condizioni non è per niente facile, ma Seth è con me e mi aiuta a non fare una brutta caduta. Più di una volta mi ha preso in braccio per superare un ostacolo più alto del previsto.
All’improvviso si è fermato in mezzo al nulla.
Siamo lontani da tutto e tutti.
“Ecco … ci siamo” inizia a passare nervosamente la mano tra i capelli, che porta sempre corti, scompigliandoli leggermente “ io spero che quello che sto per dirti non ti farà cambiare opinione su di me e sugli altri. Ricordati che noi ti vogliamo bene”
Le sue parole mi stanno confondendo “Seth che stai farneticando?”
“È dannatamente difficile, non riesco a trovare le parole per non farti scappare via. So per certo che non mi crederai … è una pazzia lo so, ma è la pura verità …”
“Seth arriva al sodo mi stai facendo perdere la pazienza” ed è vero, non sopporto la gente che fa inutili giri di parole o mi prepara prima di raccontarmi qualcosa. È tutto inutile anche se fai un preambolo molto convincente non è detto che io reagisca come tu ti immagini … quindi è tutta una gran perdita di tempo.
“Si, scusa.
Le nostre leggende dicono che discendiamo dai lupi.
Agli inizi eravamo una tribù di spiriti guerrieri. I nostri avi erano riusciti a combattere una tribù molto più numerosa della nostra, che voleva cacciarci dalle nostre terre, grazie agli spiriti guerrieri.
Nel nostro sangue c’era e c’è tuttora della magia.
Nessuno ricorda chi fu il primo vero guerriero ma ricorda quello che era il più grande, Kahelaha.Lasciati i corpi gli Spiriti dei Guerrieri potevano scatenare venti poderosi urlando in modo spaventoso. I Guerrieri utilizzavano questa loro capacità per scacciare il nemico dalle loro Terre.
Sotto il capo Taha Aki la tribù viveva in pace. Solo un uomo non era felice Utlapa, questi era uno spirito Guerriero tra i più forti ed era invidioso del potere del capo tribù. Taha Aki poteva leggere nei pensieri degli altri spiriti guerrieri, vide i desideri di conquista che venivano da Utlapa.
Per questo decise di allontanarlo dalla Tribù.
Utlapa si rifugiò nei boschi meditando vendetta.
Un giorno scoprì il corpo di Taha Aki abbandonato in un posto sicuro, mentre il suo spirito era lontano a sorvegliare la Tribù.
Utlapa lasciò il suo corpo e si impossessò di quello del Capo, troppo lontano per ritornarvi prima del rivale. Giunto al luogo segreto Taha Aki trovò il corpo di Utlapa senza vita e intuì che questi avesse preso il suo posto nella Tribù.
Approfittando del potere del capo tribù Utlapa iniziò a dettare leggi a proprio vantaggio, primo fra tutte il divieto di entrare nel mondo degli spiriti. Infatti se un Guerriero avesse abbandonato il suo corpo lui avrebbe scoperto l’inganno.
La Tribù, sotto Utlapa, conobbe un periodo di tristezza e desolazione e lo spirito di Taha Aki ne soffriva, a questo si aggiungeva il dolore di una "non vita"senza la speranza né di tornare nel mondo dei vivi né di raggiungere l’aldilà.
Ma un giorno lo Spirito di Taha Aki si imbatté in un Lupo,che gli concesse di entrare nel suo corpo.
Come Lupo si diresse al suo Villaggio e riuscì a convincere uno degli uomini ad entrare nel mondo degli spiriti. Qui gli spiegò quello che era accaduto,ma nel frattempo arrivò Utlapa che uccise il traditore,per la rabbia scatenata da questo gesto Taha Aki si trasformò in un essere umano  e i Guerrieri lo riconobbero, anche se non aveva le sembianze del suo vecchio corpo.
Taha Aki uccise Utlapa e tornò a governare la sua Tribù. Visse come uomo per molti anni trasformandosi in Lupo solo quando doveva proteggere la sua Tribù. E questa capacità la trasmise ai suoi figli e al resto della sua discendenza.
Trasformandosi in lupi i Quileute erano riusciti a sconfiggere tutti i loro nemici. Ne rimane uno solo: i vampiri. Ogni qual volta un vampiro è nelle vicinanze la magia di scatena e solo alcuni membri della tribù, quelli dotati del gene, possono trasformarsi in lupi per proteggere il territorio e la tribù.
E ora i vampiri sono tornati … io e gli altri ragazzi come Jacob e Sam, che già conosci, siamo in grado di trasformarci”
Cerco di immagazzinare tutte le informazioni che Seth mi ha dato. Ok vada per la leggenda della sua tribù, a cui credo tenga molto. Ma non può davvero pensare che io gli creda. Esseri umani che si trasformano in lupi e vampiri … no questo è davvero il colmo.
Inizio a ridere, talmente tanto da farmi uscire le lacrime agli occhi.
“Tutto questo è davvero ridicolo, non crederai davvero che io creda a questa storia pazzesca, vero? Ho sedici anni non sono mica scema. Capisco che tu sia legato alle leggende della tua tribù … ma non prendermi in giro, in questo modo mi ferisci solo” sono stata un po’ brusca con lui. Ma anche se è il mio adorato Seth non può prendersi gioco di me tanto facilmente.
“Me lo sarei dovuto aspettare. Non mi credi. Allora te lo dimostrerò. Io non sono un pericolo per te e non mi prenderei mai gioco di te” la sua espressione così seria mi fa venir voglia di credergli.
Ma che cosa sta facendo. Credo che mi siano usciti gli occhi fuori dalle orbite. Seth si sta spogliando davanti a me. O povero cuore, oggi stai facendo proprio gli straordinari.
Ho la salivazione a mille. Se mi metto a sbavare è davvero la fine.
Lentamente si è tolto la t-shirt nera, che indossava, rivelando così i suoi pettorali scolpiti e una tartaruga perfetta. Devo cercare di non far cadere l’occhio sulla sua V, mentre si sbottona i jeans e se li sfila. Mette i panni tutti da una parte, e la stessa fine fanno anche le scarpe e i calzini. Per mia fortuna almeno resta con i boxer, che gli calzano alla perfezione. Non ho resistito all’impulso di guardare il suo lato b,mentre sistema i panni.
Mi sento una maniaca. Lo so dovrei distogliere lo sguardo dal suo corpo ma non ci riesco è … magnifico ed estremamente perfetto. Non credo che al mondo esista nessuno che riesca ad eguagliare la sua perfezione.
Lo sto ancora osservando, ma ora ha iniziato a tremare. Forse è il freddo, del resto ci sono quasi quattro gradi.
Faccio per avvicinarmi, porgendogli la maglietta ma lui si allontana con un balzo da me.
In un attimo non c’è più Seth davanti a me, il suo corpo è stato sostituito da un enorme lupo. Deve essere alto quasi due metri e il suo manto è color sabbia.
Sono letteralmente terrorizzata.
Le gambe mi tremano, ma non riesco a muovermi.
Il lupo si avvicina lentamente, ho paura di lui. Mi accuccio, portando le braccia sopra la testa, per proteggermi.
Lui non mi attacca, anzi sembra che si lamenti.
Pian piano abbandono la mia posizione di difesa e lo guardo. Sembra ferito.
Non posso fare a meno di soffermarmi sui suoi occhi sono così umani. Mi sembrano proprio quelli si Seth.
“Seth … ma sei davvero tu?” ogni mia parola è seguita da un passo nella sua direzione. Finché mi trovo davanti a lui e gli circondo il collo, o almeno ci provo, con le braccia. “Ok ti credo … sei un grosso cagnolone, ma ora mi puoi ridare il mio Seth” gli sussurro all’orecchio sorridendogli.
In risposta ricevo una leccata di viso. “Uffi!! Lo sai che la doccia l’ho già fatta, vero?”
Sembra davvero un cane, solo in formato maxi. Credo che sia contento perché inizia a scodinzolare felice e a farmi le feste.
“A cuccia ora!” gli dico scherzando “Vorrei poter parlare con te Seth”
Dopo aver preso i panni Seth è sparito dietro un cespuglio, chi sa perché non si è trasformato davanti a me come ha fatto prima.
E ora eccolo qui, in tutto il suo splendore. Certo anche da lupo è carino, ma da essere umano è imbattibile.
“Ho un paio di domande da farti …”
“Sono tutto tuo”  la sua voce è così sensuale, per non parlare di quel sorrisetto che gli è comparso sulle labbra. Seth lo sai che induci le povere ragazze a violentarti se fai queste proposte?!? 






Accoci quì gente :D
Allora cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Finalmente Dafne ha scoperto un po' di cose della natura di Seth. Ma nella sua vita c'è ancora molto da scoprire ...
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Come avrete visto il nome della storia è cambiato ... qualche giorno fa ho pubblicato un avviso che spiegava tutto. Ho pensato che però fosse meglio cancellarlo del resto non è un capitolo della storia :D
Comunque volevo ringraziare ancora una volta tutte le persone che mi hanno inviato le loro idee per un nuovo titolo, ma in particolar modo volevo ringraziare Maria_Black. il titolo che ho scelto alla fine è il suo.
Ora volevo fare una piccola richiesta ... qualcuno sarebbe interessato a fare una immagine per questa storia? mi affido a voi
un bacione :*

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6






Da quando Seth mi ha raccontato tutta la verità su vampiri e mutaforma riesco a capire tante piccole stranezza dei Cullen.
Dapprima mi sono spaventata. Cavoli dei vampiri! Chi non sarebbe spaventato se sapesse che non sono solo frutto della immaginazione?! Per di più non riuscivo a capire l’amicizia tra Seth e i vampiri. Lui mi ha spiegato che i Cullen sono i vampiri buoni, a differenza dei vampiri che lui e il branco combattono non uccidono le persone ma si cibano del sangue di animali.
Reneesme è la più straordinaria di tutti. È davvero una bambina speciale. Da quando ho saputo la verità sul suo conto ha iniziato ad usare solo il suo potere per parlare con me. A quanto ho capito non le piace proprio parlare e lo fa solo quando è strettamente necessario.
Ora sono con lei e Jacob nel bosco. Stanno facendo una specie di battuta di caccia. La cosa mi terrorizza un po’ ma Nessie vuole farmi vedere com’è brava a cacciare.
Sono seduta su un tronco ad aspettare che tornino, quando un enorme orso entra nel mio campo visivo. Che devo fare. Se mi metto ad urlare non faccio altro che attirare maggiormente la sua attenzione. Se Jacob fosse qui mi sentirei un po’ più al sicuro.
Da un albero vedo Nessie fare un lungo salto per poi atterrare sulle spalle dell’orso. I suoi movimenti sono fluidi e precisi. Anche se la scena che mi si presenta è un tantino raccapricciante non posso fare a meno di restare affascinata della grazia della piccola, che con un solo morso riesce ad affondare i denti nella giugulare della povera bestia. L’orso inizia a dimenarsi, ma Nessie non gli da tregua, e pian piano si accascia a terra senza forze.
Troppo concentrata sulla scena non mi sono accorta dell’arrivo si Jacob, che si è accucciato vicino ad un albero. Ma dovevo immaginarlo, Jacob non l’avrebbe mai lasciata da sola ad affrontare quel bestione anche se lei non corre pericoli. È impressionante come Jacob sia legato a lei. Non capisco com’è possibile un simile legame … forse ha a che vedere con la loro natura.
“Hai visto come sono stata brava” le parole di Nessie sono piene di orgoglio “non mi sono nemmeno sporcata il vestitino, così anche zia Alice non si lamenterà.”
Chiunque la guardasse in questo preciso istante non immaginerebbe mai che questa cosina alta quasi un metro è riuscita ad abbattere quella bestia enorme, per di più senza neppure un capello fuoriposto.
“Jake ho vinto io” afferma contenta. Le sue parole fanno sbuffare il lupo. “Ho catturato l’animale più grande … a casa devo raccontarlo a papà e a zio Emmett”
A quanto ho capito Nessie deve mangiare una giusta dose di sangue e cibo umano. Anche se quest’ultimo non le piace proprio. Per quanto riguarda il sangue preferisce quello umano, perché non deve fare alcuna fatica a procurarselo. Jacob allora le propone delle sfide per convincerla a cacciare. Stuzzicare il suo spirito competitivo è l’unico modo per averla franca con lei.
“Ora che avete finito la vostra gara, che ne dici se raccogliamo dei fiori così nonna Esme li usa per abbellire la casa?” voglio passare più tempo possibile lontano da casa o per meglio dire da Edward. Sapere che lui può leggere i miei pensieri in qualsiasi momento mi mette in difficoltà, perché sicuramente avrà sentito ciò che penso su Seth e la cosa mi imbarazza alquanto.
Nessie non è molto felice della mia idea, ma accetta per farmi felice. È una bambina molto intelligente e forse ha capito che non voglio stare a casa. Del resto ha capito benissimo che mi piace Seth, ma non l’ha raccontato a nessuno. Ha mantenuto il segreto anche con Jacob, perché all’interno del branco si riescono a leggere nel pensiero.
Jacob ci accompagna. È ancora trasformato in lupo, dice che per noi è più sicuro così e francamente a me la cosa sta più che bene. Almeno quando è lupo non può fare domande imbarazzanti.
Ci sono delle bellissime anemoni, e mi accingo a raccoglierne qualcuna quando mi sento tirare la gonna.
È Nessie che cerca di attirare la mia attenzione.
“Guarda com’è bella” in mano ha una collana, sembra antica ed ha ragione è proprio bella. È una semplice catenina in argento con un ciondolo. Il ciondolo somiglia a una farfalla vuota sulla quale è posta una stella. All’interno della stella c’è una piccola pietra verde.
“Hai ragione … Ma dove l’hai trovata?” è una collana così bella e sembra anche avere un certo valore, mi dispiace per chi l’ha persa.
“Stava tra i cespugli … la posso tenere vero?” i suoi occhietti supplicanti sono una vera fregatura. In questo modo la piccola riesce a farmi fare sempre ciò che vuole.
“Per me va bene, ma …” la sua presa sul mio braccio è forte e decisa tanto da farmi bloccare.
Facciamo che questo è il nostro segreto? Mamma non vuole che prendo le cose da terra, però io voglio farmi bella per il mio Jake.  I suoi pensieri somigliano molto ai miei. Cerco sempre di sembrare più bella agli occhi di Seth, per farmi notare.
“Ok, non dirò niente …”
“Grazie, per ora tienila tu, così non fanno domande. Però non ci devi pensare altrimenti papà ci becca subito” 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7




Finalmente si sono decisi a fare qualche indagine sul mio passato e sulla mia identità. È stato deciso che Esme e Carlisle vadano in avanscoperta ad indagare tra la gente della mia tribù.
Mi fa strano pensare di essere legata a qualcuno che non è il branco o i Cullen.
La loro scelta mi è sembrata strana, perché far andare loro e non Edward ed Alice? I loro poteri sarebbero stati senz’altro più d’aiuto per le indagini. Quando ho cercato di farlo notare agli altri Jasper mi ha semplicemente risposto che vedere degli adolescenti da soli in un paesino così fuori mano sarebbe risultato strano, e per di più probabilmente nessuno gli avrebbe prestato la giusta attenzione. Io non voglio sminuire nessuno, ma credo che la mia preoccupazione sia più che lecita.
Tutta questa attesa mi rende nervosa.
Mi sento un leone in gabbia.
Vado avanti e indietro nella mia stanza. Non voglio uscire di qui perché i Cullen potrebbero vedere il mio stato e preoccuparsi. Lo so che tutto questo è stupido da parte mia, considerato che sicuramente riescono a sentire i miei sospiri e i passi. Per non parlare di Jasper che può sondare le mie emozioni ed Edward che sicuramente starà sentendo i miei pensieri.
Sono troppo preoccupata.
E se scoprissero cose brutte sul mio conto, mi vorrebbero lo stesso con loro?
Potrei essere una ladra o peggio ancora un’assassina, in fuga. E se avessi un ragazzo? No, questo è impossibili, per me non esiste nessuno che possa eguagliare o addirittura superare il mio Seth.
Lui è speciale in tutto; a partire dalla sua natura per poi arrivare al carattere dolce e gentile, sempre pronto ad aiutare chi ne ha bisogno, solare e sorridente. Per non parlare del suo aspetto fisico … è praticamente perfetto e stupendo.
Dei leggeri colpi alla porta mi fanno sobbalzare e riesco a fermare, almeno per il momento, la mia fervida immaginazione.
“Posso entrare un po’?” è Nessie, sembra quasi timorosa della mia risposta “mi sto annoiando tanto”
Senza farla continuare oltre, le apro la porta. Come sempre indossa un vestitino rosa confetto, con vari volant, e i suoi bellissimi capelli ramati sono raccolti in un’acconciatura complicata … segno inequivocabile che è passata sotto le mani di Alice. “Entra dai … così mi distraggo un po’”
“Perché sono tutti così pensierosi?”
“I tuoi nonni sono andati a vedere se riescono a scoprire qualcosa in più su di me” non ha senso mentirle o far finta di niente, è troppo sveglia e intelligente.
“Scusa ma che senso ha? Noi ti conosciamo e ti vogliamo bene per quello che sei … ma non è che poi te ne vai, e non ci vediamo più? Io non voglio … perché sei la mia amichetta”.
Le parole della dolce Nessie mi fanno davvero commuovere. Non capisco come faccia a dire sempre le parole giuste al momento giusto, che sia un altro suo potere? Mi inginocchio, acquistando la sua altezza, e l’abbraccio “Grazie piccola” le lacrime iniziano a scendere sulle mie guancie e un paio di singhiozzi le accompagnano.
“Su non piangere” le sue parole vengono accompagnate da lievi carezze sulla testa “ altrimenti piango anch’io”.
Il momento triste è durato davvero poco, mi sento davvero una bambina. Ho solo bisogno di essere rassicurata. Lo so che tutti stanno facendo il possibile per me solo perché vogliono ritrovare i miei cari … ma nonostante ciò avevo paura che si fossero stancati di me.
 
Alla fine Nessie con un paio di moine e facendomi gli occhi dolci è riuscita a farmi giocare a prendere il tè. Siamo in camera sua lei seduta su una sediolina in vimini bianco, mentre io mi sono dovuta accontentare di un cuscino. Un bellissimo servizio in porcellana bianco, decorato da graziosissimi fiori di ciliegio, è posato su un tavolino anch’esso bianco e in vimini; in coordinato con la sedia. Nessie mi serve con molta attenzione il tè, stando attenta a non versarmelo addosso. Dalla tazzina sento un odore dolce ed invitante. Anche i biscotti al cioccolato, preparati da Esme, sono fantastici. Ad un tratto Nessie si ferma all’improvviso. Sembra in allerta, con i suoi sensi cerca di captare i suoni e gli odori che ci circondano. Per un attimo inizio a temere il peggio, ma poi il suo viso si illumina ed io mi rilasso. “Stanno arrivando Jake e Seth”.
All’improvviso la fame mi passa ed entrambe ci alziamo di scatto correndo da basso per accogliere i lupacchiotti.
Quando la porta si apre Nessie corre incontro a Jacob “Che bello Jake sei venuto a trovarmi”
“Certo principessa” il sorriso che Nessie gli regala non ha eguali. Jacob non dovrebbe comportarsi così la illude. È vero che è solo una bambina ma è molto sveglia per la sua età e potrebbe credere in qualcosa che non esiste.
“Ehi non si saluta?” troppo presa dai miei pensieri non mi sono accorta che è entrato anche Seth. Capperi sono proprio distratta oggi.
Non appena lo vedo tutte le preoccupazioni della giornata spariscono. Per la gioia di vederlo mi butto tra le sue braccia, che mi accolgono.
“Wow! che l’accoglienza … mi piace”
Sto morendo di imbarazzo, l’ho abbracciato davanti a tutti ed ovviamente Emmett non ha perso tempo con le sue battutine. Anche se un po’ controvoglia mi sciolgo dall’abraccio e rossa di vergogna non oso alzare la testa.






Quando Bella ci apre la porta sento i passi concitati di Nessie e di Dafne su per le scale.
Per un attimo ho sperato che stesse correndo da me, ma evidentemente mi sbaglio  ha solo rincorso la piccola. Infatti non mi degna della benché minima attenzione e rimane a fissare Jake e Nessie stretti nel loro abbraccio. Quello che mi lascia perplesso è la sua espressione che muta rapidamente, prima sembra quasi intenerita … per poi diventare più dura.
Che le dia fastidio vedere Jacob con Nessie?
“Ehi non si saluta?” mi sento tanto un bambino che vuole attenzione.
I miei pensieri fanno sghignazzare Edward  … amico ti sembro così patetico? Annuisce impercettibilmente, facendomi sbuffare.
Dafne sembra contenta della mia presenza, la ruga che le si era formata sulla fronte si distende. Non ho il tempo di aggiungere altro che mi si butta letteralmente tra le braccia. Se non avessi dei buoni riflessi, probabilmente a quest’ora saremmo caduti entrambi.
“Wow! Che accoglienza … mi piace”
Magari potessi stare tutti i giorni così, abbracciato con lei. Sentire il suo calore e farmi inebriare i sensi dal suo profumo.
“Ma guarda un po’ doveva arrivare Seth per farla sorridere … come mai tutta questa felicità eh piccola Dafneuccia”
Emmett è davvero il peggiore, perché non si sta zitto. Ora lei ha sciolto l’abbraccio ed il suo viso è rosso come un pomodoro … quanto è carina.
“Di la verità Emmett sei geloso? Tu non avrai mai una simile accoglienza da parte di Dafne. La mia Dafne vuole più bene a me che a te …” non so come mi sono uscite queste parole, ho ostentato una sicurezza che non ho.
È arrossita ancora di più alle mie parole. Ed ora mi guarda con quegli occhi che sembrano volermi scavare nell’anima … sotto il suo sguardo indagatore non posso fare a meno di arrossire anch’io, fortuna che il colorito della mia pelle riesce a nasconderlo.
“Seth ricordati il motivo per cui sei venuto” per fortuna Jake mi salva da quel silenzio imbarazzante.
“Ehm … Dafne ti andrebbe di venire a pranzo da me?” sembra stupita dalla mia domanda “Sai mia madre vuole conoscerti e … c’è se non vuoi non fa niente, non voglio costringerti … solo pensavo fosse carino … no ho sbagliato” continuo a parlare a vanvera vedendo che non mi risponde. Nel frattempo Emmett sghignazza di fronte alla mia figura da idiota.
“Emmett piantala di ridere come uno scemo!” alle parole furiose di Dafne Emmett si blocca, nessuno si sarebbe mai aspettato questa reazione da parte sua. Ma io ormai ho imparato a conoscere anche questo lato del suo carattere. Un attimo è una tigre, pronta a difendere chiunque con le unghie e con i denti, e l’attimo dopo diventa un gattino mite e timoroso. “sarei felice di venire a pranzo con te … sempre se non è un problema” ecco come volevasi dimostrare, è tornata la dolce e timida Dafne.
“Nessun problema … se sei pronta possiamo anche iniziare ad andare”
“Vado un attimo su e arrivo” inizia a correre per le scale, speriamo che non cada.
“Aspettami” le urla di Nessie distolgono l’attenzione di tutti da Dafne “ti devo aiutare con i vestiti”.
Tra quelle due si è instaurato un bellissimo rapporto e una complicità che infastidisce non poco Jacob.
“La vuoi smettere di sbuffare Jake, sembri una locomotiva”
“Tu invece sei così felice perché passerai tutto il giorno con la tua bella, vero?”
Ha ragione. Quando mamma mi ha proposto di invitarla a pranzo ho pensato che fosse una magnifica idea. In questo modo cerco di distrarla dal pensiero della ricerca e passo anche del tempo con lei.
Quando ritorna nel salone, dove tutti la stiamo aspettando, è ancora più bella di prima.
I lunghi capelli scendono lisci sulle spalle, accarezzandole il collo.
Per la prima volta vedo il suo viso colorato da un leggero strato di trucco, gli occhi le risaltano grazie alla matita che ne delimita il contorno, e mi sembra più bella che mai.
“Andiamo?!” deve essersi accorta della mia espressione imbambolata perché si affretta a chiedermi “Ho qualcosa che non va?”
“No, no stai benissimo … sono non ti avevo mai vista truccata e mi hai sorpreso, mi hai piacevolmente sorpreso”
Le mie parole la rendono felice e la imbarazzano allo stesso tempo, ma non mi pento di averle pronunciate perché quel sorriso timido e il leggero rossore la rendono meravigliosa.
“ È meglio se andate altrimenti farete tardi” le parole di Edward mi risvegliano dall’incantesimo che la mia bellissima ninfa mi ha fatto.
Oggi tira un venti freddo e per niente piacevole per chi non ha la mia temperatura corporea, fortunatamente sono venuto in macchina altrimenti Dafne si sarebbe congelata.

Arrivati a casa mamma non mi da nemmeno il tempo di uscire dalla macchina che ci viene incontro tutta sorridente.
“Ben arrivati ragazzi, cominciavo a pensare che non sareste mai arrivati”
“Ciao mamma! Ci abbiamo messo un po’ perché non ho corso e ho rispettato tutti i limiti di velocità” e poi volevo passare più tempo possibile solo con Dafne, ma questo non posso mica dirlo ad alta voce.
“Bravo il mio bambino … ma che fate lì sulla porta entrate”
“Mamma questa è Dafne, Dafne questa è mia madre”  le presentazioni sono fatte.
“Salve signora Clearwater è un piacere conoscerla” la sua voce è quasi un sussurro. Deve essere veramente in imbarazzo.
“Tesoro chiamami Sue … non puoi neppure immaginare quanto sono contenta in questo momento, aveva ragione Seth sei una bellissima ragazza”
Lo sguardo curioso di Dafne si posa su di me e fa uno di quei sorrisetti maliziosi, che mi mandano in confusione. Ecco ora sono io quello in imbarazzo a causa delle parole di mia madre.

Il pranzo passa tranquillamente, anche se mia madre cercando di farla sentire a suo aggio riesce solamente a farmi fare una figuraccia dietro l’altra.
La  botta finale arriva quando decide di prendere l’album di foto, che mi ritraggono da piccolo. In molte di queste sono ritratto come mamma mi ha fatto e la cosa di per se è già imbarazzante. Se poi ci aggiungiamo i commenti di mia madre abbiamo raggiunto il massimo. All’ennesima foto in cui le racconta di come,per fare contenta una mia amica, ho mangiato la torta di fango, che aveva preparato, non resisto più e affermo deciso “Credo sia ora di andare”
“Ma come di già?” l’espressione di mamma è un po’ triste e delusa, specchio di quella di Dafne.
“Si è fatto tardi”
 
In macchina c’è un silenzio surreale che neanche le note della canzone,che sta passando alla radio,riesce a smorzare. Dafne è così concentrata nei suoi pensieri, nel suo sguardo riesco a scorgere uno scintilla di determinazione. Prima di tornare a casa però faccio una piccola sosta, per prolungare un po’ di più il tempo da passare con lei.
Scesi dall’abitacolo la situazione sembra migliorare e sciogliersi un po’.
“Sono stata davvero bene oggi. Ho passato una giornata piacevole con te e tua madre, mi è dispiaciuto che Leah non c’era … magari la prossima volta … sai mi sarebbe piaciuto vederti, conoscerti da piccolo eri così dolce e tenero … da riempire di baci”
“Ehi che vorresti dire che ora non sono tenero e carino?!” dico sfoggiando la mia migliore espressione da cucciolo.
“Oh no, non mi permetterei mai di dire una cosa del genere” e mi scompiglia dolcemente i capelli.
Entrambi scoppiamo a ridere come due scemi.
La sua espressione di colpo muta diventando più seria “Seth mi prometti che non ci separeremo mai? Che resteremo uniti anche quando avrò scoperto la verità su di me? E che non mi odierai mai … qualsiasi cosa accada o scoprano?”
“Dafne non preoccuparti … non credo sia possibile odiarti.” L’abbraccio per consolarla e forse in parte anche per dare un po’ di conforto a me stesso.
“Seth …” tutto nella mia mente accade a rallentatore, si alza sulle punte dei piedi. Lentamente si avvicina al mio viso. Il suo leggero respiro mi solletica la pelle, mi fa sentire la bocca arida e desiderosa di un contatto. Tutto sembra così dannatamente perfetto. Ha gli occhi chiusi e le labbra, rosse ed invitanti, sono leggermente dischiuse. So cosa sta per accadere, lei vuole questo bacio tanto quanto lo voglio io. 









'Giorno ragazze ^_^
per prima cosa vorrei chiedere scusa a tutte per l'enorme ritardo nel postare il nuovo capitolo ... non credo che sia corto ...
allora che ne pensate? Vi piace o è una schifezza e quindi lo devo riscrivere di nuovo? Sono aperta a qualsiasi critica, purchè costruttiva =)
Lo ammetto sono stata un po' sadica a far finire il capitolo così XD voi cosa pensate che accadrà? ci sarà il bacio? oppure è tutto frutto della fantasia e delle speranze del povero Seth? O ...
Fatemi sapere la vostra 
Un bacione :*

p.s. non c'è nessuno bravo con le immagini, che mi potrebbe realizzare la "copertina" di questa storia? Vi lascio regalandovi un sorriso del mio bel Seth







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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8







Il viso di Seth è così vicino al mio, le sue labbra così invitanti … mi basterebbe un niente per annullare le distanze e porre fine a questa incredibile agonia. Ma non ne ho il coraggio. La determinazione che fino a poco fa mi aveva accompagnata sta man mano scemando, lasciando di nuovo il posto alla Dafne insicura.
Pian piano cerco di allontanarmi e di sciogliere l’incantesimo che mi ha incatenata a lui e alle sue labbra. Ma non ci riesco perché le sue labbra si posano sulle mie. Il suo tocco è così leggero e veloce, che per un attimo ho pensato di essermelo solo immaginato. Sono letteralmente paralizzata. “Dafne …” il mio nome sussurrato dalla sua voce mi fa impazzire, il suo respiro si infrange sulle mie labbra e mi fa venire l’acquolina in bocca.
Ho un po’ meno paura rispetto a prima, sento di avere il coraggio … posso, voglio approfondire il bacio. Mi sento come un assetato in mezzo al deserto e lui e le sue labbra sono la mia oasi.
L’idillio però viene interrotto dal suono del cellulare di Seth, che sbuffa contrariato e mi lascia andare per rispondere alla chiamata.
Non riesco a capire chi sia dall’altra parte perché lui annuisce solo e mugugna qualcosa. “Ok, stiamo tornando un paio di minuti e siamo lì”. Chiusa la telefonata Seth mi invita con un cenno a salire sull’auto. E torniamo a casa.
C’è tensione tra di noi e la cosa non mi piace proprio per niente. Devo assolutamente parlare con lui. Ho paura di non fare la cosa giusta e di perderlo.
“Seth possiamo parlare un attimo … io”
“Scusami Dafne ho sbagliato, non dovevo. Ho agito senza pensare” le sue parole mi arrivano come una stilettata al cuore, che silenzioso inizia a sanguinare.

Arrivata dai Cullen ci sono già tutti lì ad aspettarci.
Cerco il più possibile di celare i miei pensieri ad Edward non ho voglia che si impicci, mi piacerebbe restare da sola con il mio dolore … almeno per una volta.
Dalle loro espressioni non riesco a capire niente, tutto questo è snervante. Tutti mi guardano ma nessuno parla.
“Dannazione volete parlare? Si tratta della mia vita , avrò anche il diritto di saperne qualcosa?” la tensione che ho accumulato durante tutta la giornata, che in parte avevo accantonato passando il tempo con Seth, era esplosa. Nessuno si aspettava una reazione simile da parte mia, tant’è che anche Seth al mio fianco sobbalzò per lo stupore.

“Cara, non vogliamo nasconderti niente. Quello che abbiamo scoperto non è molto. Anche perché non potevamo fare molte domande in giro” Esme con la sua voce dolce e con molta calma cerca di farmi ragionare, in questo momento mi sento come una bambina capricciosa.
Mentre gli altri rimangono nel salone a confabulare tra loro, Esme mi porta in camera per raccontarmi quel po’ che lei e Carlisle hanno scoperto.
A quanto pare si sono spacciati per dei turisti, hanno incontrato il capo villaggio che gli ha spiegato alcune loro usanze come il tatuaggio sul mio polso. Quel semplice simbolo mi riconosce come una delle prescelte al culto dello spirito guardiano del mio popolo: la balena.
Quando hanno provato a chiedere che cosa comportasse questo ruolo, l’anziano ha cambiato argomento, lasciandoli così con un grande interrogativo, per poi salutarli affermando di avere alcune cose da sbrigare. Io penso che se fosse andato anche Edward con loro forse avremmo più risposte.
Girando per il villaggio hanno notato che la gran parte vive ancora facendo molto affidamento agli sciamani e credendo fermamente negli spiriti, in pratica il mio popolo è costituito da gente antica.
Passeggiando per il villaggio, Esme mi ha detto di aver intravisto, dalla vetrina di un negozio, il viso di una donna con i miei stessi occhi. L’ha incuriosita la somiglianza d’aspetto e nell’odore, quest’ultimo dato mi fatto rabbrividire. A volte mi dimentico che loro sono dei vampiri.
Sono entrati nel suo negozietto, dove la donna vende abiti lavorati a maglia e impreziositi con perle decorate.
Hanno cercato anche lì di scoprire qualcosa e questa volta non è stato un buco nell’acqua. Perché hanno visto una foto sul bancone, che raffigura me, quella donna e un ragazzo di qualche hanno più piccolo di me. Quindi hanno dedotto che fosse una mia parente. Esme con la sua gentilezza si è fatta subito voler bene. “Sai mi è dispiaciuto mentirle, ma dovevamo avere la certezza che fosse tua madre”. Poi continua a raccontarmi di com’è riuscita a farla parlare di me. “Le ho chiesto dei consigli per la taglia di un vestito, dicendole che era per mia figlia e per spiegarle più o meno che fisico avesse ho preso ad esempio la tua immagine in foto.  Le mie parole l’hanno sorpresa, però ha continuato a cercare un vestito che corrispondesse alle mie richieste.” Poi le ha fatto dei complimenti per la manifattura del vestito e le ha chiesto con nonchalance chi fosse la ragazza della foto. La donna ha risposto “È mia figlia”. Quello però che ha sorpreso Esme è stato il suo sguardo; era felice e soddisfatto ma anche lontano e tormentato. Forse Esme si è sbagliata, non può essere davvero questo il suo stato d’animo nel sapermi scomparsa. Se Jasper fosse andato con loro sicuramente avrebbe potuto sondare i suoi sentimenti, con un maggior cura e precisione.
Esme prima di andarsene mi dice un’altra cosa “Abbiamo anche scoperto qual è il tuo vero nome … vuoi conoscerlo?” un mio cenno affermativo la fa proseguire “ Namid”.
La reazioni di quella che deve essere mia madre mi spaventa, ma sono determinata ora più che mai ad incontrare la mia famiglia. Ora so di non essere sola e che lì fuori c’è qualcuno che ha il mio stesso sangue, non posso far soffrire ancora la mia famiglia anche se mi piacerebbe restare per sempre con Seth. Ma non posso far affidamento su un sentimento non ricambiato.




Bene eccomi qui con un nuovo capitolo, con un bel po' di ritardo ... e per questo chiedo a tutti scusa.
Il capitolo è corto però è pieno di notizie che spero assimilerete al meglio.
Vi piace il nome Namid, che significa stella danzante, oppure preferite Dafne?
La reazione della madre di Dafne ha un suo perchè ...
un bacione :*


  

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9





Il mio comportamento nei confronti di Dafne è stato dei peggiori. Ma come mi è saltato in mente di approfittare così di lei. Lei è così confusa adesso, non sa chi è, non ricorda nulla di se. Si è appoggiata a me, che sono diventato il suo punto di riferimento, ha cercato il mio conforto ed io ne ho abusato.
Quando l’ho vista avvicinare le sue labbra alle mie ho seriamente pensato che volesse quello che volevo io ... ma mi sbagliavo. Quando l’ho baciata si è irrigidita, mi sono scansato prima che mi respingesse definitivamente cosa che mi avrebbe senz’altro fatto stare peggio di quanto non sto già.
Arrivare dai Cullen non è mai stato così pesante, stare in sua compagnia in questo preciso istante è soffocante. Vorrei urlarle quello che provo, confessarle di desiderare ancora una volta di posare le mie labbra sulle sue. Vorrei poter sentire il suo corpo contro il mio, e inebriarmi del suo odore e del suo sapore ma so che tutto questo non accadrà mai.
Ho paura … ho la fottutissima paura di averla persa, ho paura che non  mi lasci più avvicinare a lei dopo ciò che ho fatto.
Non so come rimediare … forse potrei chiederle scusa, farle capire di essermi sbagliato.
“Seth possiamo parlare un attimo … io” non posso sentire ciò che ha da dire, sono un codardo quando si tratta di lei. Posso affrontare schiere di vampiri sanguinari ma sono spaventato da due bellissimi occhioni scuri e profondi.
“Scusa Dafne ho sbagliato, non dovevo …” dico ma in realtà il mio cuore urla tutt’altro … non mi sono mai sentito meglio. Quando le nostre labbra si sono unite mi sono sentito completo, perfettamente in pace con il mondo e con me stesso. Ma non posso dirle la verità, non capirebbe. Io per lei sono un uomo, anche se in realtà ho poco più di diciott’anni il gene del lupo mi fa sembrare molto più grande. Si è affezionata a me, ma quello che prova è sicuramente affetto fraterno e non mi vedrà mai da un punto di vista “amoroso”. “Ho agito senza pensare”
Questo dovrebbe farmi sentire meglio. Ma allora perché mi sento un cane, non appena ho finito di pronunciare queste parole? Forse è l’espressione delusa e allo stesso tempo amareggiata che si è formata sul suo viso. Perché reagisci così? Mi piacerebbe leggerti nel pensiero per poter realizzare tutti i tuoi desideri e per poterti dire sempre ciò che desideri, così da poterti rendere felice.
Devo parlarne con qualcuno. Ma con chi? I ragazzi del branco probabilmente si metteranno a ridere di me, tendono sempre a prendere le cose un po’ sotto gamba. Leah? Nooo, la cosa sarebbe imbarazzante è pur sempre mia sorella, senza contare che parlandole dell’imprinting potrei ferirla.  Potrei chiedere aiuto a Jake, anche se lui non è poi questo gran genio quando si tratta di donne … e se chiedessi a Bella, o meglio ancora alla bionda. Lei si è affezionata subito a Dafne, ed essendo donna sicuramente capirà meglio quello che potrebbe pensare.
A casa Cullen l’aria è tesa. Devono aver fatto delle scoperte preoccupanti, sono ansioso di sapere tutto e Dafne non è da meno ha dato un bello scossone a tutti con le sue parole. È incazzata nera, sarà a causa mia? Nah, non può essere.
Mentre Esme l’accompagna nell’altra stanza per parlare con lei e raccontarle tutto Carlisle ragguaglia il resto di noi.
Il comportamento del vecchio sciamano non mi convince per niente. Chi sa come reagirà Dafne ha una madre lì fuori e a quanto pare anche un fratello più piccolo. Carlisle ha cercato di aggirare l’argomento famiglia, chi sa perché. Per di più il suo nome è totalmente diverso da quello che ha ora, chi sa se vorrà cambiarlo e usare il suo vero nome o preferirà continuare a chiamarsi Dafne.
Per ora non ho nessuna risposta a queste domande, ma c’è una cosa che mi preme maggiormente sapere.
“Scusa Rosalie possiamo parlare un attimo” vedendo la sua espressione schifata sono costretto ad usare il mio jolly “ si tratta di Dafne” la bionda sentite queste parole è diventata stranamente cooperativa, come mi immaginavo.
Dopo averle raccontato del bacio, di quello che ho detto per non perderla e della sua espressione lo sguardo di Rosalie è diventato furente. Credo che questa è la volta buona che cerca di ammazzarmi mandando al diavolo il patto.
“Argh mi fai una rabbia stupido botolo pulcioso … ho sempre pensato che tu fossi meglio di quel cretino che scodinzola dietro alla mia nipotina, non che sia difficile essere meglio di quello. Invece sei un’idiota patentato. Non riesco a capire se devo essere più incazzata con te per averla baciata o per averla ferita con le tue parole inutili e fuori luogo.
Rifletti per un secondo, se ne sei capace … quando l’hai baciata che espressione aveva? Ti sembrava triste, arrabbiata, sorpresa, delusa o che altro?” il suo tono di voce e le sue parole sono taglienti, ma la sua espressione dopo il bacio mi è sembrata … felice, e ho sentito chiaramente il battito del suo cuore accelerare in maniera spropositata. Ma allora forse mi sono sbagliato lei lo voleva davvero quel bacio. “Ehi cane dalla  tua espressione sembra che hai appena fatto una scoperta sensazionale. Ma come al solito ci sei arrivato tardi. Ora se la farai soffrire di nuovo … beh puoi star certo che ci ritroveremo con una pelliccia puzzolente di lupo per casa”.
“Rose sono stato un cretino … ho avuto paura. Ma ora so cosa fare … grazie mille, lo sapevo che tu mi avresti aiutato” alle mie parole sbuffa  rumorosamente, ma non posso fare a meno di notare il sorrisetto soddisfatto che per una frazione di secondo è comparso sulle sue labbra.
 
Salgo le scale di corsa, voglio vederla e poi ho come il presentimento che abbia bisogno di me.
E lei è lì stesa sul suo letto con il cuscino premuto sul viso, come se volesse nascondere le lacrime che le stanno rigando il volto.
Lentamente mi avvicino al suo letto e mi siedo al suo fianco, sembra essersi accorta di me ma non mi presta la benché minima attenzione.
“Dafne ti va di parlare un po’ con me?”
“No, e di cosa vorresti parlare? Presto me ne andrò via così tu potrai tornare a fare quello che ti pare senza avere questa zavorra a romperti le scatole … e poi che ne so potrai anche avere più tempo da passare con la ragazza che ti piace” la sua voce esce soffocata da sotto il cuscino.
“Davvero vuoi andartene? Se questo è quello che vuoi non posso certo impedirtelo, ma se hai fatto questa scelta perché pensi di essere un peso per tutti noi ti sbagli alla grande. Siamo tutti felici che tu sia qui, e di poter passare del tempo con te, soprattutto io. E poi passo già un sacco di tempo con la ragazza di cui mi sono innamorato, anche se sembra sempre troppo poco”.
Bruscamente getta il cuscino via e si alza di scatto “Cosa?!?!?” il suo tono è più alto di un’ottava “quindi già ti vedi con lei …”
Sembra delusa e … gelosa, questa rivelazione mi rende felice non ha capito che mi riferisco a lei.
“Si, non posso fare a meno di stare con lei. Di guardare quei profondi occhi marroni, soprattutto quando è felice ha una luce particolare negli occhi … anche se non mi piace per niente vederla piangere. Mi piace tutto di lei anche quando si arrabbia con me per qualcosa di stupido e l’attimo dopo mi guarda con un’espressione di bambina birichina. Mi piacciono le sue labbra, piccole e carnose, che sanno di fragole. Mi piace quando si morde le labbra per il nervoso, anche se ho paura che prima o poi si farà uscire il sangue e con i vampiri in giro non è mai un bene. Mi piace quando si porta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, come a volersi proteggere dal giudizio degli altri, e mi piace quel riflesso ramato che i suoi lunghi capelli cioccolato assumono al sole”
“Ma Gabrielle ha i capelli neri” esclama contrariata.
“Scusa ma da quando avrei smesso di parlare di te e avrei iniziato a parlare di Gabrielle? Io non me ne sono accorto.”
Credo che le mie parole siano difficili per lei da comprendere, è rimasta ferma con la bocca aperta come se si fosse improvvisamente paralizzata. Forse la notizia l’ha scioccata un po’.
“Tu … sei … io …” farfuglia parole senza senso, la capisco ho continuato a mandarle segnali contrastanti anch’io al suo posto sarei confuso.
“Calmati, e respira” le dico prendendole il volto fra le mani “Si mi sono innamorato di te e mi sento un totale cretino per non avertelo detto prima, ma avevo paura che tu non ricambiassi e non volevo perderti”
“Quindi non pensi che il bacio di oggi sia stato un errore?!?”
“Per niente, anche se ancora non so cosa ne pensi tu …” non mi lascia finire, che sento le sue labbra sulle mie. Finalmente il bacio tanto agognato è arrivato. Non avrei mai immaginato che potesse essere così fantastico baciare, ed essere baciato, dalla persona che ami di più al mondo. Non ci sono parole per descrivere come mi sento in questo momento. Il bacio però dura poco, vorrei rimanere per tutto il giorno a contatto con le sue labbra. Ma ad entrambi manca il respiro.
“Però non farmi mai più prendere un simile spavento, ho davvero pensato di non avere speranze con te … mi avevi detto che il bacio era stato un errore, e che dovevo dimenticarmene” mi aspettavo che lo dicesse “Tu non hai ricambiato e mi sono sentito rifiutato … e ho avuto paura di perderti”
“Povero cucciolo” mi dice accoccolandosi tra le mie braccia e strofinando il naso nell’incavo del mio collo, suscitandomi brividi piacevoli di certo non causati dal freddo “non pensavo che anche tu potessi avere paura di qualcosa, sembri così sicuro di te”.
“In realtà è una maschera che usavo per farmi bello ai tuoi occhi” sono deciso ad essere sincero con lei, devo farle capire che non sono un grand’uomo ma lei “  quando si tratta di te sono decisamente troppo insicuro”.
“Anch’io … quindi non lasciamo mai nulla di non detto, che potremmo fraintendere … quindi Seth mi sono innamorata di te non appena ti ho visto, lo so che potrebbe essere presto però è vero, credo di non aver mai provato questo sentimento per nessun altro anche se la mia memoria fa schifo”.
“Sei la mia vita” le confesso con il cuore pieno di gioia.
“Esagerato … anche se mi piace sentirtelo dire” non sa quanto in realtà ciò che provo per lei sia profondo, ma adesso è ancora presto per metterla davanti all’intensità della nostra unione.
Il tempo a nostra disposizione è sfortunatamente già finito, devo tornare a casa. Non ho proprio voglia di separarmi da lei ma il dovere chiama. Mentre mi alzo dal letto e mi avvicino alla porta della camera vedo il suo faccino rattristarsi; è più forte di me non riesco a vederla infelice, con un solo passo la raggiungo prendendola tra le braccia e dandole un bacio lungo e passionale.
“Buonanotte piccola ci vediamo domani … mi raccomando fai la brava”
“Notte”  
Uscito dalla stanza chiudo la porta e mi poggio ad essa, per paura di cadere. Mi sento ancora un po’ frastornato per tutto quello che è successo oggi, e probabilmente lei si sente come me.  Dalla porta sento un risolino soffocato. La curiosità è troppa e spingo piano la porta per sbirciare all’interno. La vedo con il viso poggiato sul cuscino, dove ho poggiato la testa, ed inspira, come se al suo interno fosse rimasto il mio odore. La scena rispetto a prima non è triste ma anzi lei sembra euforica e questo mi fa sentire orgoglioso e felice, perché sono io la causa della sua gioia.
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
    





Finalmente è giunto il giorno in cui incontrerò mia madre e il mio fratellino, non mi sembra vero. Anche se ho paura. In fondo per me non sono altro che degli estranei. E per di più la mia amnesia potrebbe ferirli.
Ma ho deciso ci andrò, anche perché tutto è stato preparato per questo giorno, Rosalie ed Edward si sono offerti per accompagnarmi.
È stato difficile dissuadere Seth. Quella testa dura voleva venire con me a tutti i costi per proteggermi, ancora non ho capito bene da cosa, per fortuna è bastata un’occhiataccia di Jacob per fargli cambiare idea e qualche coccola da parte mia.

Ed ora eccoci qui davanti al cartello che annuncia “Benvenuti a Cape Flattery”.
Il villaggio sembra essere rimasto bloccato nel tempo, questa popolazione deve essere veramente legata alle tradizioni e alle loro leggende anche di più dei Quileute, anche se le leggende di quest’ultimi sono vere.
Facendo un po’ di ricerca su internet ho scoperto che venerano lo spirito della balena, che sin dai tempi antichi è sempre stata fonte di prosperità della tribù, e a confermare le loro credenze c’è un enorme totem raffigurante una balena proprio al centro di quella che si potrebbe definire piazza.
Camminiamo davvero lentamente per il villaggio ed io ne sono la causa,
ma non posso farci niente guardo ogni angolo, ogni casetta, ogni negozio nella speranza di avere un ricordo, anche piccolo. Rosalie mi guarda di sottecchi e la vedo sorridere alle mie espressioni, mentre Edward sembra ancora più serio e noioso del solito.
Una piccola piega increspa la sua fronte e aggrotta le sopracciglia, il mio  commento non deve essere passato inosservato maben ti sta così impari ad intrufolarti nella testa delle persone senza il loro permesso.
“Ma dove stiamo andando di preciso? Voglio incontrare mia madre” non mi piace non sapere le cose, è qualcosa che odio dal profondo del mio cuore.
“Non stiamo andando da tua madre ma dal capo tribù, da quanto hai capito anche tu sono fissati con le tradizioni e la prima cosa che bisogna fare una volta arrivati nel loro villaggio è omaggiare il capo con un saluto … e noi non cercheremo di contravvenire e queste semplici regole di buona educazione” le parole di Edward sono seguite dal mio sbuffare.
“Lo sai che sei veramente noioso … povera Bella, chi sa come farà a sopportarti?!” il mio commento acido sembra non scalfirlo minimamente, continua ad ignorarmi e mi manda in bestia.
 “Lascialo perdere ora è concentrato nella missione e io sono contenta di questo … è una gran noia d’uomo questo è vero ma sa il fatto suo quando si tratta di difendere qualcuno” le parole di Rosalie sono state solo un sussurro ma sono certa che anche Edward le ha sentite.
Lo sciamano ci accoglie con diffidenza, a quanto pare gli estranei non sono poi così graditi da queste parti.
Ma dopo avermi vista il suo sguardo cambia improvvisamente.
“Sei finalmente tornata a casa sacerdotessa Namid …” a quelle parole tutti quelli che sono intorno a lui iniziano a gioire “e l’occhio divino è con te” dice indicando la collana che porto al collo, è la stessa che Nessie ha trovato nel bosco qualche tempo fa “ finalmente, ora che siete entrambi qui il rituale può avere inizio”.
Edward si irrigidisce, deve aver letto nei suoi pensieri qualcosa di spiacevole poiché inizia a ringhiare.

 Nel frattempo la notizia del mio ritorno ha fatto velocemente il giro del villaggio e tutti sono accorsi a festeggiare, tra le varie persone ci sono anche mia madre, che piangeva stringendo tra le braccia mio fratello.
Stando alle parole di Esme sua madre doveva essere davvero una brava persona che voleva bene a sua figlia, e del suo giudizio mi fido ciecamente è come se fosse un dono il suo quello di capire subito le persone. Ma allora perché, mentre tutti sono contenti del mio ritorno, lei e mio fratello hanno gli occhi pieni di dolore  ed angoscia.
“Dobbiamo andarcene immediatamente” sibilla a denti stretti Edward, strappandomi così dai miei pensieri “vogliono sacrificarti gettandoti dallo scoglio più altro è in questo che consiste il rituale. Ti daranno in pasto alla grande balena, che vive li vicino. Il tuo sangue invece verrà dato in omaggio alla divinità della bellezza e della giovinezza, per portare prosperità e salute a tutto il tuo popolo”.
“Vieni Namid … e lascia che il tuo destino si compia”
“Noooo!!!!!!!!!!” le mie urla sono così forti che riecheggiano per la foresta, che circonda il villaggio, “Voi non penserete davvero che io mi sottoponga ad una simile barbaria … e non provate ad avvicinarmi” affermo con decisione quando vedo uno degli uomini tentare di avvicinarsi.
Rosalie si frappone tra me e quel tipo, e non riesco a capire cosa lo spaventa di più la sua espressione furiosa e diabolica o il basso ringhio che proviene dalla sua gola.
“Calmati Rose … sta arrivando la cavalleria. Però che baccano fanno quei due” le parole di Edward mi rincuorano, Seth sta venendo a salvarmi.
L’arrivo di due giganteschi lupi, che sbucano dalla foresta, scatenano il panico tra la gente gli unici che rimangono impassibili siamo noi tre. Quello che però mi incuriosisce di più è l’espressione di meraviglia e gioia che si dipinge sul volto dello sciamano e delle sue sacerdotesse.
Il lupo dal manto color sabbia si frappone tra noi tre e lo sciamano, ringhiandogli contro.
“Ehi cucciolo calmati” al suono della mia voce Seth smette di ringhiare, e proprio come se fosse un cagnolino si avvicina a me scodinzolando.
Una volta che mi ha raggiunta mi guarda intensamente con i suoi enormi occhioni e la lingua a penzoloni, in attesa di un paio di coccole. Basta un grattino dietro l’orecchio e Seth va in brodo di giuggiole, quanto è tenero il mio ragazzo.
“Le smancerie possiamo lasciarle a dopo botolo? Se tu non te ne fossi accorto siamo nel bel mezzo di uno scontro” dopo aver sentito le parole di Rose sbuffa, per poi rivolgere la sua attenzione allo sciamano e riprende a ringhiare. L’altro lupo, che è grigio con qualche sfumatura più chiara ai lati, si è occupato di allontanare tutti quelli che hanno voglia di fare gli eroi … credo sia Leah, solo lei lo avrebbe seguito per proteggerlo.
“Non credo che ci sarà più nessuno scontro” dice Edward con voce sicura.
Non riesco a capire cosa lui vuole dire, con un cenno mi fa capire di guardare attentamente e solo adesso mi accorgo che il resto della tribù a guardato con stupore la scena, che gli abbiamo mostrato.
Dal popolo si elevano varie voci “È protetta dagli spiriti”, altri dicono “gli spiriti non vogliono questo sacrificio …”

 A quanto pare il solo arrivo di Seth mi ha salvato la vita, e questo mi fa capire ancora una volta quanto mi senta al sicuro con lui.
Dopo questa spiacevole parentesi, posso finalmente incontrare mia madre. L’avrei voluta riabbracciare quando finalmente lo sciamano si è deciso a lasciarmi andare ma lei è sparita. Edward mi ha detto che suo figlio l’ha fatta allontanare per non farla assistere alla mia morte.
E ora ci stiamo dirigendo da lei, si trova a casa.
“Dannazione, sono così agitata” sussurro ma Seth, che è al mio fianco, mi ha sentito, perché cerca di rassicurarmi strofinando il muso sul palmo della mia mano. Vederlo camminare per la città al mio fianco, sotto forma di lupo è strano e in più la scena mi fa sorridere. Le persone si scansano non appena ci vedono arrivare, per poi omaggiare con preghiere e cibo Seth e Leah.
 La casa si trova sopra al negozietto, di cui mi ha parlato Esme. Dopo un paio di colpi alla porta, sento dei passi strascicati arrivare.
È mio fratello ad aprirmi, i suoi occhi rossi e gonfi a causa del pianto si spalancano per la sorpresa.
“Ciao” sembra che tutto il fiato che ho in corpo sia improvvisamente sparito.
Lui risponde al mio saluto abbracciandomi stretto stretto. È più piccolo di me, mi arriva poco più sotto del mento, ma mi stringe così forte quasi avesse paura che io possa sparire davanti ai suoi occhi.
“Namid sei tornata … entra” i suoi occhi sono così uguali ai miei, ma allo stesso tempo sembrano gli occhi di un adulto. Deve aver sofferto molto in questo periodo.
“Mamà Namid è tornata a casa” la sua voce richiama nostra madre, che esce da quella che deve essere la camera da letto.
“Oh cunksi!” la sua voce e rotta dall’emozione, non ho capito quello che ha detto ma per incoraggiarla le sorrido. Ora bisognerà raccontarle tutta la verità, spero non debba più soffrire a causa mia.



Gente eccomi quì con il nuovo capitolo ... che ne pensate?
Maria_Black avevi proprio ragione la collana l'aveva persa proprio Dafne, ed era anche la causa della guerra fra le due tribù.
Scusate per il ritardo ....
un bacio :*



 
 
 
                                                                                     

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11








 All’inizio ho pensato che tornando a vivere con la mia famiglia, nella mia riserva, con la mia tribù, mi avrebbe allontanato da Seth e dai Cullen. Per fortuna non è stato così.
Seth è sempre nei paraggi, quando non è costretto ai turni della ronda, con la scusa che non si fida ancora del grande sciamano, ha paura che cerchi ancora di farmi del male.
Questo mi fa davvero piacere, anche per me sarebbe difficile stargli lontano e per di più ho apprezzato il fatto che non mi abbia costretto a scegliere di restare con i Cullen. Voglio un bene dell’anima a tutti, soprattutto a Rosalie e alla piccola Nessie, ma la famiglia è tutta un’altra cosa e questo lui lo sa. Anche Rosalie viene spesso a farmi visita. I Makah non  hanno leggende sui freddi, anzi sembrano ignorare completamente la loro esistenza. E questo è un bene perché non si fanno domande sulla mia amica.

Questa mattina ho fatto una crostata di mele, so che Seth è un golosone e per questo ho pensato bene di portargliela e fargli una sorpresa.
Spero sia gradita.
Arrivare da sola alla riserva a LaPush è più difficile di quanto immaginassi. Ho dovuto prendere un paio di autobus e non sono ancora arrivata. L’ultimo bus mi ha lasciato vicino alla spiaggia, manca poco devo solo inoltrarmi nel bosco.
Dalla spiaggia vedo qualcuno correre per venirmi in contro. È Brian, un nuovo membro del branco. Non ho mai parlato con lui, ma Seth lo trova simpatico. Ha i tratti tipici di tutti i membri del branco, occhi neri e profondi, capelli corti anch'essi neri. E' robusto, muscoloso e molto alto. Anche lui ha il tipico colorito degli abitanti della riserva anche se leggermente più chiaro rispetto agli altri.
E' a dorso nudo, anche se fa molto freddo, con il tatuaggio del branco che fa bella mostra di se sul braccio destro.
“Ehi” mi saluta facendo un cenno con la testa, se fosse un normale essere umano dopo una simile corsa sarebbe quanto meno sudato e un po’ affannato, invece lui sembra appena uscito da un sonno ristoratore “Ciao Dafne come mai da queste parti?” come se non lo sapesse.
“Sono venuta per fare una sorpresa a Seth, gli ho portato anche questa” gli faccio notare la torta, di cui sicuramente ha già sentito l’odore dalla spiaggia.
“Hai avuto un’ottima idea, anche se forse la torta … mmhh.  Se vuoi posso mangiarla io” il suo tentativo mi fa sorridere e mi viene spontaneo promettergli che la prossima volta che verrò avrò una torta anche per lui. “In questi giorni il solare Seth è andato a farsi un giretto è sempre irascibile e scontroso. E tutto questo perché non può vederti ogni volta che vuole. Ha litigato anche con Jake per questo. E pure lui dovrebbe capirlo meglio di chiunque altro … Anche se un po’ Seth mi fa pena … separare un lupo dal suo imprinting è davvero crudele, neppure i vampiri si sono spinti a tanto con Jake. Quel poveretto sembra non vivere nemmeno …”
“C… come?” non riesco  a capire cosa c’entri l’imprinting con Seth.
“Si, lo sai no … te lo hanno spiegato come funziona. Tutti quelli che hanno avuto l’imprinting è come se impazzissero quando stanno per troppo tempo lontani  da voi”
“Brian so cos’è l’imprinting. Ma vorrei sapere che cosa c’entra con me”
“Come … è normale che tu c’entri visto che sei l’imprinting di Seth”
Le parole di Brian mi rimbombano nella testa.
Sono l’imprinting.
Sono l’imprinting di Seth.
Mi sento come un’estranea nel mio corpo.
Non può …
 Non può essere.
Io non sono l’imprinting di nessuno.
 Non può essere vero.
Questo è di sicuro un incubo … un orribile incubo.
Quello che Seth prova per me è solo una bugia, il frutto di uno stano incantesimo che l’ha costretto a volermi.
Lui, i suoi baci, le sue carezze … tutte bugie.
Lui non mi vuole … non mi ha mai realmente voluto.
La vista mi si annebbia a causa delle lacrime, che hanno iniziato ad uscire copiose dai miei occhi.
 La testa mi gira.
 Sento la voce di Brian in lontananza chiamarmi, eppure non mi sono mossa.
Non mi sono accorta di essermi mossa, eppure i miei piedi si sono mossi da soli facendomi tornare sui miei passi.
Ogni cosa che mi circonda è offuscata, con la mano cerco di asciugarmi gli occhi inutilmente.
“Dafne, fermati che ti prende” la presa di Brian sul mio polso è forte, tanto da farmi male. Ma il dolore che provo non è niente in confronto a quello che sento all’altezza del cuore.
La torta, che gli avevo preparato, mi è caduta di mano rompendosi così come le mie speranze e i miei sogni.
Tutto mandato in fumo da una stupida magia.
Tutto finito … ma in realtà mai niente è realmente cominciato.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12








Brian è arrivato tutto trafelato. Il suo colorito è un po’ più pallido del previsto.
Sembra star male … ma i mutaforma non possono ammalarsi. Oh no?
“Scusami amico non sono riuscita a fermarla … era fuori di se. Non credevo che non lo sapesse, era davvero sconvolta” sembra veramente pentito “questa doveva essere per te”. Solo allora mi accorgo che ha un vassoio in mano e dall’odore direi che è una torta … una crostata al cioccolato, la mia preferita.
Non è riuscito a fermare chi? Chi può essere questa Lei.
Coperto dall’odore della torta sento un profumo che conosco bene. Ciliegie e lillà.
Dafne.
“Brian di che diamine stai parlando? Lei sta bene?”
Brian inizia a raccontarmi tutto e capisco che è peggio di quanto potessi pensare. Ha scoperto tutto e non ne è per niente felice. Lo so che avrei dovuto dirglielo prima ma mi è mancato il coraggio necessario per farlo. Non credevo però che potesse reagire così male.
Devo parlare con lei. Prima che il suo cervello inizi a lavorare troppo febbrilmente e mi impedisca di vederla. Perderla è troppo per me.
Mi trovo di fronte la porta di casa sua. Sono costretto quasi ad implorare sua madre per vederla.
“Mamma non voglio vedere nessuno … digli che non si sono” le sue parole mi arrivano chiare, la sento come se si trovasse di fronte a me grazie al mio super udito.
E tutto questo non può che ferirmi.
Sento una miriade di spilli che si conficcano nel mio cuore, lentamente, lasciandolo pieno di ferite e grondante.
“Quando vorrà vedermi  … io … le dica solo che sono passato …” a malincuore me ne vado, lasciando il mio cuore in quella casetta dalle pareti beige e dal tetto rosso e spiovente … lei è l’unica padrona del mio cuore.
 
 
È ormai passata una settimana e lei non mi ha più cercato, non ha voluto rispondere a nessuna delle mie telefonate.
Ogni notte la passo sotto la sua  finestra, nascosto come un ladro, cercando di cogliere la sua figura.
Ho voglia di vederla.
Sentire la sua voce, anche se solo in lontananza mentre parla con la madre o il fratellino, è l’unica cosa che mi resta. L’unica cosa che me la fa sentire ancora vicino.
Ho paura.
L’ho persa per sempre.
Ripenso a lei … le due fossette che le si formano agli angoli della bocca quando sorride.
I suoi occhi così grandi, limpidi e gentili.
Stringerla ancora tra le braccia.
Inspirare il suo odore.
Sentire il suo sapore.
Tenere le sue piccole mani tra le mie.
Percepire il suo cuore battere più veloce dopo un nostro bacio.
Vedere le sue guance imporporarsi quando le faccio qualche battutina maliziosa.
Dannazione!
Non voglio perderla, non posso perdere tutto questo … ne morirei.
Lei è tutto per me.
Se dovessi perderla per me significherebbe vivere per sempre nel buio.
Mi sentirei sperduto.
Oh Dafne, mia piccola Dafne.
Quanto ti amo piccola.
Anche un solo giorno senza di te mi sembra una follia.
Perché piccola sapere di essere il mio imprinting è stato così traumatico per  te? È così tremendo sapere di essere tutto ciò di cui ho bisogno? Di essere la donna della mia vita?
Mi sento così vuoto senza di te … solo l’idea di perderti mi sta devastando.
Devo trovare al più presto una soluzione.
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13







Leah, mia sorella, si è offerta d’aiutarmi.Non ne può più di vedermi così.
Dice che i miei pensieri sono diventati decisamente molesti, persino più noiosi dei continui monologhi che faceva Jacob ai tempi
di Bella. In realtà lo so che lo fa solo per il mio bene, ma se vuole far finta di fare quella dura senza cuore … beh lo faccia, l’importante
è riuscire a venirne fuori.
Spero solo che almeno con lei parli. Anche se so che non ha smesso di vedere i Cullen, me lo ha detto Jake e ho continuato a sentire il
loro odore nei paraggi.
Sono disposto a chiedere l’aiuto di Rosalie, un’altra volta se necessario, anche se probabilmente rischio la castrazione. Mi aveva
raccomandato, o per meglio dire avvisato, di non farla soffrire di nuovo. E io l’ho fatto, inconsapevolmente ma l’ho fatto.
Se non riesco a farla tornare da me sarò più che felice di accogliere la punizione di Rose, magari potrebbe anche ammazzarmi. Metterebbe
fine a tutte le mie sofferenze..






La visita di Leah è inaspettata, ho pensato che potesse essere arrabbiata con me. Ma forse lei è l’unica che possa capire
la mia razione.
“Ehi Dafne … come ti va la vita?” credo che la mia espressione parli per me.
Sono in uno stato pietoso, sembro l’ombra di me stessa.
Non ho voglia neanche di uscire di casa.
Mi manca da morire Seth, ma quello che provo non è reale … non mi appartiene davvero.
E questo mi manda in bestia.
“Hai fatto una cazzata lo sai?” il suo tono è duro. Ma forse ha un buon motivo per avercela con me, sto ferendo suo
fratello. “Dannazione Dafne vuoi rispondermi? Stai da schifo questo è più che evidente … ma allora perché l’hai lasciato? Non
posso minimamente pensare che lui abbia potuto farti del male in qualsiasi modo. Seth è la bontà fatta persona, il ragazzo più
dolce e premuroso che conosca, la persona più forte  … ma che tu sei riuscita a spezzare … a distruggere. E ora non me ne vado
via di qui se non mi dici il perché.” Mi scrolla con violenza, ma non ho la forza di aprire la bocca.
Lo so che se lo facessi inizierei di nuovo a piangere … sto cercando di trattenermi, di non crollare, almeno no davanti a lei … davanti
a lui.
Vedere Leah fa più male del previsto, perché mi ricorda così tanto Seth.
Hanno gli stessi occhi, scuri e penetranti, anche se quelli di Seth riescono a confortarmi, a sciogliermi, mentre quelli di Leah sono
duri e freddi. “Sei una fottuta codarda … te ne sei andata senza nemmeno dargli la possibilità di parlarti. Ti sei chiusa qui dentro
crogiolandoti nel dolore … povera piccola. Per una volta prova a crescere ed a non essere egoista. Qui l’unica vittima è Seth, lui è
appezzi. Non puoi capire come può essere straziante percepire tutti i suoi pensieri, sentire tutte le sue emozioni e farle tue. È doloroso
vedere tuo fratello spezzarsi ad ognisecondo,ogni minuto, di ogni giorno  e non poter fare niente … e tutto per colpa di una mocciosa
che si crede una martire … fanculo” ha sputato tra i denti le ultime parole.
Eppure ho pensato che almeno lei potesse capirmi.
“Vuoi parlare? Senti Dafne non ho intenzione di andarmene finché non avremo chiarito questa situazione, posso anche
schiaffeggiarti per farti avere una reazione … non ho paura di sporcarmi le mani, anzi ho una voglia matta di darti una lezione con i
fiocchi. Anche se probabilmente dovrò contenere la mia forza, sai com'è non posso permettermi il lusso di ammazzarti ... ferirei troppe
persone, Seth in primis. Ora ti decidi a parlare?”
“Seth non mi ama davvero” le parole mi escono flebili ma sono più che sicura che lei con il suo super udito sia riuscito a sentirlo “è
l’imprinting che fa da padrone hai suoi sentimenti”.
“È stato questo allora? Scoprire che Seth ha avuto l’imprinting con te … sai ragazzina sei strana, non so in quanti farebbero carte false
per avere al loro fianco un uomo che le ami con tutto se stesso, uno come Seth, e tu mandi tutto all'aria. Tu non lo meriti”
“Non è vero! Nessuno si meriterebbe di vivere la sua vita al fianco di un uomo che è costretto, da una strana forma di magia, ad amarti. E
tutto solo per la sopravvivenza della specie … tutto questo è sbagliato”
“Di che diamine stai parlando, ragazzina?”
“Dell’imprinting, mi sembra ovvio. Uno dei nuovi membri del branco mi ha detto che l’imprinting è il metodo che avete voi mutaforma di
capire chi sarebbe la persona che può garantire una discendenza forte, una discendenza che può contenere la vostra magia”.
“Ti sbagli di grosso. Io odio l’imprinting con tutta me stessa è vero. Mi è stato portato via l’uomo che amavo. Ma non credo che sia quello
lo scopo dell’imprinting, altrimenti sarei stata perfetta per questo scopo. La figlia di uno degli anziani … il sangue degli antenati scorre
potente nelle mie vene ed è intriso di magia, infatti sono l’unica donna mutaforma nel branco. Ho un pedigree perfetto. Se lo scopo
dell’imprinting fosse quello io sarei ancora con Sam. Non devi dar retta a stupidi ragazzini, che si sono affacciati da poco a questa realtà. L’imprinting è di più … tu … tu sei la sua anima gemella … tu fai parte del suo destino. Dagli almeno  la possibilità di parlarti, una sola volta”
“Se lo vedo anche una sola volta non riuscirei più a separarmi da lui” glielo l’ho confessato.
“Allora sei veramente scema, se non riesci a fare a meno di lui spiegami che senso ha tutto il dolore che ti stai provocando e che stai causando anche a lui. Io ne me vado … ma tu pensaci e fammi sapere” e veloce come è arrivata se ne è andata.
Mi ha lasciato da sola con i miei pensieri.
Forse Leah ha ragione … lui mi manca.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***



                       



Capitolo 14:









 
 
Da quando è tornata a casa Leah non ha detto una sola parola. È entrata sbattendo la porta di casa, col rischio di far crollare l’intero
muro, e se ne è andata in camera sua borbottando qualcosa senza senso. Sembra più arrabbiata del solito e questo mi fa capire che la sua visita a Dafne  non ha avuto i risultati sperati.
Che devo fare?
Devo arrendermi? Dovrei lottare senza sosta contro quella forza che mi spinge verso di lei? No, già lo so sarebbe tutto inutile. Non è solo l’imprinting a legarci.
Se solo mi desse l’opportunità di parlarle. Se solo potessi farle capire quanto l’amo, quanto mi sento distrutto senza di lei.


 
I giorni passano lenti, senza che io riesca a dare una svolta alla mia vita. Sto cercando di non soffrire ma è estremamente
difficile. Le ronde sono un modo come un altro per tenere la mente occupata. È proprio per non pensare che sto passando quasi
tutto il mio tempo sotto forma di lupo. Spingere il mio corpo fino allo stremo delle forze, però, non è abbastanza. Anche se arrivo
a casa e crollo per il sonno vengo sommerso dagli incubi. Sogno lei. La vedo lasciarmi ancora, ancora e ancora, e questo mi distrugge
pian piano. E così mi sveglio ansante e con le lacrime agli occhi.
Ho riflettuto più volte sulla possibilità di andare da lei, affrontare il suo sguardo. Godere ancora del suo odore. Ma non ne ho il
coraggio. Sono un codardo, lo so perfettamente, ma è più forte di me. Se la incontrassi davvero probabilmente mi lascerebbe, invece
così posso vivere nella mera illusione di essere ancora il suo ragazzo. Posso sperare che qualsiasi cosa sia successa si sistemi e lei
torni tra le mie braccia, che non aspettano altro che lei.
Le mie zampe affondano nella fanghiglia, mentre con passo lento e stanco ritorno a casa. Non ne ho proprio voglia. Vedere
lo sguardo
afflitto e addolorato di mia madre, la sua compassione, non è ciò di cui ho bisogno. L’unica in grado veramente di capirmi e
di essermi in qualche modo di conforto è mia sorella. Lei sa cosa vuol dire, sente quello che provo e sa quanto detesti sentire
tutti che mi  dicono di tirarmi su, che è un momento passerà, che devo combattere.
Sono solo parole, inutili parole che non mi riporteranno indietro la mia dolce Dafne.
Dietro un cespuglio muto, per poi indossare gli abiti che ho lasciato lì.
Molto silenziosamente entro in casa. Potrei entrare direttamente nella mia camera senza essere costretto al dialogo con nessuno, non sono in vena di inutili cortesie, ma questo provocherebbe ancora più ansia e preoccupazione in mia madre. Per quanto possa essere egoista
non voglio ferirla ulteriormente, lei non ha nessuna colpa in tutta questa situazione. L’unica sua colpa è voler troppo bene ai propri figli e desiderare per loro solo il meglio.
Entrato in casa l’aroma del cibo mi invade le narici. Mamma ha preparato il mio piatto preferito, lo spezzatino di vitello con piselli e patate dolci, è l’ennesimo tentativo che fa nella speranza che mangi qualcosa. L’odore è invitante e lo stomaco brontola, sono veramente affamato. Da quant’è che non mangio sul serio … uno, due giorni? No, probabilmente molto di più da quando tutta quella storia era iniziata, quasi due settimane.
“Che buon odore mamma. Ho proprio fame” le mie parole la lasciano sbalordita. Non si aspettava di certo un simile cambiamento. Nei suoi occhi vedo una piccola scintilla, è la speranza di rivedere il vecchio Seth. Ma chi sa se lui ritornerà mai.
La fame è veramente tanta, anche se non so se riuscirò davvero a mangiare qualcosa. Lo stomaco è chiuso in una morsa ferrea, che non ha intensione di cessare, questa volta però non ho intenzione di deluderla. Quindi mi faccio violenza e mangio tutto quello che ho nel piatto, anche se molto probabilmente rimetterò ogni cosa. Il dialogo è quasi inesistente da parte mia. Leah cerca di intavolare un discorso con mamma, per distrarla da me. Le chiede di Charlie e della vacanza che hanno organizzato. Vacanza che mia madre è disposta ad annullare per restare con me.
“Mamma questo non posso permettertelo” il mio tono è brusco “Non puoi rovinarti la vita solo per solidarietà nei miei confronti. E comunque passo più tempo fuori che a casa, quindi posso fare a meno di te per un paio di ore al giorno. E poi c’è sempre Leah che può farmi da babysitter” non mi sono mai comportato così.
“Seth adesso basta! Ti stai veramente comportando come un bambino. Sono tua madre e ho tutto il diritto di essere preoccupata per la tua felicità. So benissimo che puoi cavartela da solo. E so anche che ormai torni a casa solo per non sentire le mie lamentele. Quello che mi preoccupa maggiormente è che tu decida di non tornare più. Di lasciarmi definitivamente”
L’unica cosa che posso fare è abbracciarla e rassicurarla, perché promettere che non farei mai una cosa del genere mi sembra una grossa bugia. Più volte il pensiero di andarmene lontano, abbandonare tutto e tutti aveva sfiorato la mia mente. Vivere solo da lupo. Non era un’idea impossibile, in fondo Jake l’aveva già fatto. Anche se probabilmente non sarebbe stata una brillante soluzione, il lupo desiderava Dafne tanto quanto me e non mi avrebbe mai permesso di allontanarmi molto da lei.
 


Jake mi ha costretto a restare a casa per riposarmi, ma non ne ho voglia. Esco a fare due passi, per poi ritrovarmi dai Cullen. Venire qui non è stata una grande idea, con Edward che può leggere i miei pensieri, Jasper che sonda le mie emozioni e con Rosalie che mi odia.  Faccio per tornare indietro quando sento una vocina chiamarmi.  È Nessie.
Una piccola testa rossa arriva saltellando. Dall’ultima volta che l’ho vista è cresciuta ancora, sembra avere quasi otto anni.
“Ciao Seth. Perché te ne stavi andando? Non mi volevi salutare?” mette su un broncio adorabile, uno di quelli che ti viene voglia di regalarle il mondo per farla contenta.
“Scusa piccolina, vieni qui” l’abbraccio forte, per poi lasciarle un bacio tra i capelli.
“Sono contenta che tu sia qui. Devo andare da una parte, ma nessuno mi può accompagnare. Vieni tu con me?” la sua richiesta è strana, se nessuno vuole accompagnarla ci deve essere un perché. Nessuno le negherebbe mai qualcosa, se non per il suo bene.
“Forse è meglio se chiediamo il permesso ai tuoi genitori” non sono del tutto sicuro che sia una buona idea. Edward sembra entusiasta della situazione, Rosalie un po’ di meno. Proprio non capisco perché, se non vuole che ci vada io perché non si è offerta lei di accompagnarla.

Per tutto il tragitto Nessie mi saltella al fianco felice. Stare con lei mi distrae e allontana i pensieri tristi.
Quando mi accorgo però dove ci troviamo è troppo tardi.

“Nessie” il mio vuole essere un rimprovero, lei per tutta risposta mi guarda con il più angelico dei sorrisi facendomi capire di non aver capito quale sia il problema “perché mi hai portato nel negozio della madre di Dafne?”
“Voglio comprarmi qualcosa per farmi bella, per la festa” dice come se fosse ovvio.

La festa. Mentalmente mi rimprovero. Mi sono completamente dimenticato della festa che ogni anno si svolge al villaggio.  La riserva brilla di mille colori, ci sono numerosi stand. La gente viene da ogni dove per assaggiare le specialità della tribù o per comprare qualche manufatto artigianale. Nessuno sa, oltre agli anziani e al branco, cosa veramente si festeggia in quel giorno. L’undici ottobre, ossia dopo domani, si festeggia la vittoria del nostro popolo sui vampiri, che molti anni fa infestavano i mostri territori. Ho sempre amato questa festa, anche se non ne conoscevo il reale significato. Ma quest’anno non ho per niente voglia di festeggiare.
“Va bene, ma perché proprio in questo negozio dovevamo venire?”
“Uffi … quanto sei noioso. Entriamo e basta” dopo avermi tirato per un braccio apre la porta del negozietto. L’ambiente è piccolo e accogliente, ci sono ovunque vestiti colorati appesi alle grucce, collane, orecchini e bracciale, alcuni con pietre colorate altri fatti di stoffa. E proprio vicino ad uno degli espositori c’è Dafne, che sta sistemando la bigiotteria. Non si è accorta di noi, non si è accorta di me. Se Nessie non mi tenesse fermo per un braccio potrei andarmene, di corsa, prima che lei mi noti. Anche se fremo dalla voglia di sfiorarla, di abbracciarla, di sentire la sua voce.
Nessie con la sua vocetta squillante ha attirato la sua attenzione. Lei lentamente si gira con il sorriso sulle labbra. Sorriso che si congela non appena si accorge della mia presenza. I miei occhi restano incatenati ai suoi. Tutto intorno a me sparisce, c’è solo lei. Lei che mi guarda con gli occhi sgranati, il suo cuore che batte in modo irregolare. Per l’emozione o è semplice paura la sua?
“Seth …” il mio nome pronunciato da lei mi emoziona, il mio cuore fa una capriola. Anche se sono terrorizzato “che ci fai qui?”
“Nessie” è l’unica parola che pronuncio come spiegazione, cercando il sostegno nella piccoletta al mio fianco, che però ha deciso di ignorare entrambi concentrando la sua attenzione sui vestiti. Non posso evitare di sbuffare. Prima mi mette lei in questa situazione e poi non mi aiuta.
Questa è l’unica occasione che ho per parlarle. L’unica possibilità di farla tornare con me.
“Possiamo parlare?”
“Sto lavorando, non ho tempo da perdere adesso”
“Allora ti aspetto … ho bisogno di capire”
Un impercettibile cenno con la testa mi fa capire che per lei va bene. Non è molto, ma forse non tutto è perduto.



 


Trovarmi Seth al negozio è stata una sorpresa. Una bellissima e dolorosa sorpresa.
Mi sembra molto diverso dal solito, il suo viso è sciupato e gli occhi sono spenti.
 Anche tu stai male Seth?
Ripenso alle parole di Leah … pensavo che la sua fosse un inutile esagerazione, un ragazzo come Seth non ha realmente
bisogno di me. Ma forse quella specie di incantesimo da lupi è più forte di quanto avessi pensato.
L’idea mi rende ancora più triste.
Lui è qui solo perché la magia glielo impone. Non vuole realmente me. Io non gli interesso davvero.
È solo finzione.
Le ultime clienti stanno per uscire, ora non poso proteggermi dietro nessuno. L’unica oltre a noi è Nessie, ma già so di non poter
far affidamento su di lei.
È stata lei ad architettare questo incontro, ad incastrarmi.
Dovevo sapere che la sua testolina rossa stava architettando qualcosa. Sono giorni che mi fa continue domande su Seth, che
mi chiede cosa provo per lui, perché non lo sto più incontrando e perché sono molto triste. Domande su domande, a cui non ho
voluto rispondere. Ma Nessie è troppo sveglia. Lei già sa tutto. Magari non capisce il mio ragionamento … ma sa.
L’agitazione cresce sempre di più.
Dannazione a me!
Perché ho accettato di parlargli?
Una vocina mi dice che è perché mi manca. Perché senza di lui sto male. Perché ogni giorno che passa dovrebbe andare meglio, il dolore dovrebbe sparire, ma non è così. Giorno dopo giorno sento morire una parte di me. È la voce del mio cuore, che mi sono ripromessa
di non ascoltare più. Ma è difficile non darle retta quando Seth si trova a pochi metri da me. Quando potrei fare un paio di passi e tuffarmi tra le sue braccia.
Le ultime clienti escono e Seth è già dentro il negozio che mi guarda con occhi imploranti. Occhi tristi e desiderosi.
Forza Dafne si forte.
Affronta anche questa sfida a testa alta.
 E non cedere. Per nessuna ragione al mondo devi cedere.
“Adesso possiamo parlare?”
“Si, ma fai in fretta che ho da fare” cerco di essere fredda e il più distaccata possibile. Non credo di essere riuscita nella recita, la mia voce ha tremato ma Seth sembra non essersene accorto, poiché sospira pesantemente  e le sue spalle si afflosciano, come se dovesse sostenere un peso enorme.
“Va bene cercherò di fare in fretta, non voglio darti fastidio” il tono è triste e sconsolato. Devo piantarmi le unghie nella carne per impedirmi di andare da lui. “io ti amo Dafne. Ti prego dimmi perché non mi vuoi più al tuo fianco, dimmi perché mi odi tanto. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ti ho ferita in qualche modo. Dimmelo ti prego perché io così davvero non riesco a vivere”
La mia gola si è seccata. Ho fatto molta fatica a seguire il filo del discorso, dopo il ti amo il mio cervello si è sconnesso. Eppure  sembra maledettamente sincero pronuncia quelle parole.
“Non è vero” la mia voce trema “ non sei veramente interessato a me. Se non avessi avuto l’imprinting tu non mi avresti prestato la minima attenzione. Tu sei fantastico, bellissimo , dolce, gentile, romantico, simpatico … tu sei troppo per una ragazzina insignificante come me. Tu non te ne accorgi ma non mi ami veramente. Tutto quello che provi per me è solo il frutto di un incantesimo. È tutto una schifosa bugia.”
“Non puoi decidere al posto mio. È assurdo …non sai di cosa parli” le mie parole lo hanno infastidito, beh la verità è scomoda  molto spesso. Tu parli dell’imprinting … ma sai davvero come funziona? No, hai sentito solo quello che dicevano i ragazzi a riguardo. Ragazzi che si divertono a prendere in giro chi come me ha avuto l’imprinting, perché invidiosi del legame speciale che si istaura nella coppia.”
“Ma …”
“Non ho finito. L’imprinting è come un radar, che ci permette di individuare l’anima gemella. Colei a cui siamo destinati da sempre. Quanti uomini nella vita hanno avuto la possibilità di passare il resto della loro esistenza con l’anima gemella ma hanno lasciato fuggire questa occasione. Tu pensi di non essere abbastanza per me, io ho sempre pensato il contrario. Non riesco a capire come tu possa provare qualcosa per uno come me. Sono insicuro, maldestro, mi trasformo in un lupo alto 2 metri … il che non va certo a mio favore, sono un imbranato cronico con te. Quindi come vedi non sei l’unica ad avere dei dubbi a riguardo. E poi chi ti dice che tu non sia bella … la prima volta che ti ho vista mi sei sembrata un angelo. Eri bellissima, il sole ti illuminava il viso e i capelli. Pensavo di sognare. È stato l’odore del sangue a farmi capire che eri vera ed eri davanti a me.”
“Si ma avevi già avuto l’imprinting è per questo che …” ma ancora una volta mi interrompe.
“Ti sbagli ancora. L’imprinting con te l’ho avuto quando ti sei ripresa. Parte tutto da uno sguardo. I nostri occhi che si incrociano e io mi sono sentito attratto come una calamita da te. Volevo sentirti parlare ancora e ancora, volevo conoscere il tuo nome e la tua storia.  Volevo essere tutto quello di cui hai bisogno, il tuo amico, il tuo confidente, il tuo amante. L’unica cosa che conta è averti al mio fianco, non importa che veste devo indossare. Sono disposto a restare con te anche come semplice amico, ma non escludermi dalla tua vita. Non ce la posso fare”
Mi ci vuole un po’ di tempo per assimilare tutte le sue parole.
Forse … c’è ancora una piccola speranza. Forse lui davvero …
“L’imprinting ha solo accelerato il processo, ma io mi sarei sicuramente innamorato di te, del tuo sorriso …” non riesco a trattenere le lacrime. Piccole calde lacrime scivolano lente sulle mie guance. “Piccola non piangere ti prego” in un'unica falcata Seth è davanti a me, che mi stringe tra le sue braccia. Cerca di consolarmi, ma non sa che le mie sono lacrime di gioia.
Il suo pollice cattura una lacrima, accarezzandomi dolcemente il viso.
Seth … il mio Seth.
Finalmente sono di nuovo tra le sue braccia, l’unico posto in cui io mi senta veramente a mio agio.
La mia mano scivola velocemente sulla sua guancia, accarezzandola. Mi godo il contatto della mia mano fredda con il suo viso caldo, un calore familiare. Il calore del mio Seth. Mi alzo in punta di piedi e le mie labbra si posano dolcemente sulle sue. È un contatto breve ma finalmente mi sento viva. Il mio cuore e la mia testa vanno nella stessa direzione, l’unica direzione possibile … Seth.






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Capitolo 15
*** Epilogo ***


                                     





Epilogo



Borsa, portafoglio ... ho sempre come la sensazione di dimenticare qualcosa ogni volta che devo uscire di
casa, ma sembra esserci tutto.
"Seth hai preso la borsa con il cambio? I regali?  ..."
"Dafne, tesoro, ti vuoi calmare" l'unico modo che ho per calmarmi è guardare i suoi occhi neri e
profondi. Lui lo sa, per questo ha preso il mio volto tra le mani e mi fissa con il suo sguardo, che mi
ammalia "non stiamo partendo per la legione straniera.  Stiamo andando a casa di mia madre, che si trova a
dieci minuti da casa nostra, per passare il Natale in famiglia. Se abbiamo dimenticato qualcosa torno indietro,
non è un problema. Non ti devi stressare ... lo sai" il suo tono di voce è sempre amorevole, anche quando mi
vuole far capire che sono una perfetta idiota. Mi lascio scappare un sospiro, per impedire uno scatto
di nervi immotivato. "Comunque se vogliamo andare credo che le scarpe le devi mettere "
Cerco di guardare i miei piedi, ormai coperti alla mia vista dall'enorme pancione che ho messo su, con un 
po' di difficoltà e mi accorgo che sono scalzi. Non mi sono sbagliata qualcosa l'ho dimenticata davvero.
Sono incorreggibile.  
Indosso gli stivaletti scamosciati, che sono comodi e caldi, e mi rivolgo a mio marito.
Ebbene si circa quattro anni fa abbiamo fatto il grande passo, insieme a tutte le persone a noi care.
La mia testimone di nozze è stata Nessie, che nel frattempo è diventata una donna bellissima, devo ringraziare lei se quel giorno di otto anni fa sono tornata con il mio Seth.
Tutte le turbe mentali che mi ero fatta sono state inutili, Seth mi ama indipendentemente dall'imprinting. L'ho capito quando ha deciso di smettere di mutare per poter crescere ed invecchiare insieme, nonostante lui amasse la vita a quattro zampe e la libertà che ne derivava.
"Ehi bell'addormentata ci vogliamo muovere? Su sveglia" la voce di Seth mi risveglia dai ricordi.
"Beia" gli fa eco il piccolo Harry, ha solo due anni ma è una peste.
E' la fotocopia esatta del padre, soprattutto quando sorride.
E' sveglio, allegro, gentile.
Sono veramente orgogliosa del mio ometto.
Harry saltella, non vuole farsi mettere il cappotto e per questo scappa da una parte all'altra della sala per
non farsi prendere dal padre. Mi piace guardarli, mentre giocano felici e spensierati.
"Mamma aiuto" il piccolo si è rifugiato tra le mie gambe per scappare dalle grinfie del padre. Vendendo
che Seth si è bloccato gli fa una linguaccia dispettosa.
"Cucciolo volgiamo mettere il cappotto che nonna ci sta aspettando?"
"Ti, ti  ... iamo da nonna Ue"
Sotto lo sguardo incredulo di mio marito Harry prende il cappotto dalle sue mani e se lo mette, anche
se ha un po' di difficoltà ad indovinare la manica "Mami non ci iecco".
Quando siamo tutti pronti andiamo da Sue, che ci sta aspettando. Speriamo di non essere gli ultimi, Seth mi fa
sempre fare tardi.

 
I Natali a casa Clearwater sono sempre pieni di gioia e decisamente rumorosi.
Anche se Seth e molti altri ragazzi del branco hanno smesso di mutare ormai da anni tutti si riuniscono, 
sia la nuova che le vecchie generazioni di lupi, da Sue per festeggiare ogni ricorrenza. Stiamo un po'
stretti ma è la sensazione più bella dal mondo poter sentire il calore e l'affetto della tua famiglia.
I miei occhi si soffermano su Harry che gioca con Nicolas e David, i figli di Sam e di Paul. Quando Harry
è con loro posso stare tranquilla, sono più calmi e più grandi di mio figlio.
Guardare Nicolas mi rende un po' triste, adoro quel bambino e i suoi genitori, ma ogni volta che lo guardo non posso fare a meno di chiedermi dove sia finita Leah.
Sono poco più di sette anni che è sparita.
Il giorno delle nozze di Sam ed Emily se ne è andata via lasciando un misero pezzo di carta in cui ci
salutava e chiedeva di non essere cercata. Ci ha abbandonati. Non affronto mai questo argomento
con Seth, perché so di fargli del male parlandogli della sorella. Un po' mi manca la mia amica ma so
che soffriva troppo a vedere l'uomo che amava con un'altra donna, spero solo che sia riuscita a
riacquistare un po' di gioia e magari ha anche abbandonato tutti i suoi rancori.


 
Perdermi nel bosco e perdere la memoria sono state le cose migliori che potessero mai capitarmi, perché mi hanno portato a conoscere la mia amica Nessie, Rosalie e tutti i Cullen, Leah, ma soprattutto ho incontrato il mio Seth.
Molti dicono che il nostro destino è già scritto negli astri e che il nostro unico compito è quello di percorrerlo, se così fosse devo ringraziare di cuore chi ha scritto il mio.
Anche se non sono del tutto sicura che sia davvero così.
Il mio destino era quello di essere sacrificata alla grande divinità.
E' stato il mio ribellarmi che mi ha portato verso la strada della vera felicità.

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