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di liaamhugs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Aprì gli occhi ed ero nel mio letto,quello stesso letto che ogni sera detestavo perché non volevo andare a dormire ,sapendo che quando mi sarei svegliato la mattina successiva sarebbe iniziato un altro dei miei soliti giorni di merda, adesso non volevo più lasciarlo.

Vidi la sveglia che mostrava un orario che non avrei voluto vedere.

Erano le 8:05.

Ero in  fottutissimo ritardo per scuola.

Mi alzai, inciampando tra le lenzuola e mi recai in bagno.

In quel periodo mi alzavo solo perché era l’ultimo anno che dovevo frequentare i corsi e poi addio a tutte quelle teste di cazzo e puttane della mia scuola . 

'La Royal School è una delle migliori scuole di Londra', dicevano i miei genitori,senza sapere però come fossero le persone che la frequentavano.

Mi preparai in fretta e chiusi la porta di casa mia.

Mi affrettai a raggiungere la stazione per prendere l'ultimo treno per raggiungere Londra.

Fortunatamente vivevo in un paesino poco affollato, Holborne,e riuscivo sempre a trovare un posto dentro il treno.

Entrai a scuola con un ritardo mostruoso e notai che un ragazzo che non avevo mai visto a scuola era anche lui con me in segreteria.

Lo vidi già in treno con me quella stessa mattina, anche se non feci molto caso a lui.

Mi sentì fissato e mi girai a guardarlo.

'ciao' mi disse sorridendo.

Non risposi e lo ignorai totalmente

'io sono nuovo e sono in classe con mio cugino, forse lo conosci.' continuò il moro cercando di fare conversazione.

Sbuffai.

'può essere. ma non essere così emozionato. la Royal alla fine ti farà schifo, stanne certo.' mi affrettai a dire.

Lo sentì sospirare.

Dopo pochi secondi arrivò la segretaria e ci consegnò i fogli per il ritardo.

Mi allontanai da quella stanza e mi avvicinai al nuovo arrivato.

'io sono James, piacere.' gli dissi sorridente.

'Zayn. è stato un piacere incontrarti,sei molto…simpatico' disse ironicamente.

Risi a quell'affermazione.

'ci vediamo in stazione dopo, magari torniamo insieme ad Holborne.' continuai

'eemh.. io sono da mio cugino oggi e torniamo in macchina' mi rispose con un pizzico di tristezza.

Rimasi un pò deluso.

'ah, okay. allora ci si vede in giro' gli risposi facendo finta che non mi importasse molto.

Invece mi importava e non sapevo neanche io il perchè.

'certo, come vuoi.' rispose sorridendomi e allontanandosi.

Rimasi da solo nel corridoio a pensare a quell'incontro.

Quel ragazzo aveva un non so che cosa che riusciva a catturarmi.

Come misi piede in classe tutti si zittirono.

Come al solito tutti stavano sparlando di me.

Misi a zittire quel pensiero nella mia mente e ritornai a pensare a quel ragazzo di prima.

Ma poco dopo qualcuno riuscì a interrompere i miei pensieri.

la mia bruttissima professoressa di Etica.

'oggi parleremo della nuova legge che stanno approvando in Inghilterra per permettere agli omosessuali di sposarsi e avere una vita normale.

Cazzo, proprio dell'argomento di cui voglio parlare. pensai ironicamente.

Iniziò la lezione e la professoressa cominciò a sparare molte puttanate che non ascoltai neanche.

Mentre la professoressa parlava di questo argomento, Andres un mio compagno brasiliano,uno di quei brasiliani fighi che scopano ogni giorno, alzò la mano per prendere parola.

'professoressa. dovreste chiedere il parere di James, lui è il diretto interessato' ghignò divertito.

'giusto?' si voltò verso di me.

Sentì le guance andarmi a fuoco e la rabbia crescere dentro di me.

Mi alzai di scatto e mi avvicinai a lui prendendolo per la maglietta.

'VAFFANCULO' gridai con tutta la voce che avevo.

Girai la testa e vidi la professoressa che mi fissava con la bocca spalancata.

'James, vada in presidenza. la prego.' mi disse quasi supplicandomi.

Arrivai davanti alla presidenza quando sentì un fischio.

Mi girai infastidito e strinsi i pugni.

'si?' chiesi alzando un sopracciglio.

'il preside ora non c'è. dovrai aspettarlo James.' mi disse la segretaria per poi tornare alle sue cartacce.

Sbuffai e mi sedetti alle poltrone della sala d'attesa.

Sentì dei passi davanti a me e alzai il capo.

Avevo il ragazzo di prima davanti a me.

'Zayn, che ci fai qui?' gli domandai sorpreso.

Ridacchiò facendomi sorridere.

'alla professoressa di italiano non le è piaciuta come dire.. una mia battuta in classe..' rispose continuando a ridacchiare come un bambino.

'bel modo di cominciare l'anno, signorino.' dissi facendo la voce grossa, imitando il preside che a minuti sarebbe arrivato.

Rise di gusto e non potei non pensare a quanto fosse bello.

Mi rilassai sulla sedia e chiusi gli occhi.

'e tu cosa fai qui?' mi chiese con nonchalance.

'ho mandato a fanculo un mio compagno durante l'ora di etica, e direi che alla professoressa non sia piaciuto.' risposi di rimando alzando gli occhi al cielo e sbuffando.

'bel modo di cominciare l'anno, eh.' disse alzando il sopracciglio per imitarmi.

Risi di gusto buttando la testa all'indietro.

'direi che è una bella giornata per entrambi' scherzò dandomi una gomitata.

Sorrisi.

'ragazzi il preside è arrivato. eemh.. non è di buon umore.' ci disse seria la segretaria.

Girai la testa verso Zayn e notai che mi stava già guardando nervoso e ricambiai l'occhiata sorridendo.

Mi alzai dalla sedia per raggiungere la presidenza.

Mi girai improvvisamente e vidi Zayn ancora seduto.

Ridacchiai divertito.

'hai paura ragazzaccio?' gli dissi continuando a sghignazzare.

Ricevetti di risposta un occhiataccia e questo mi fece ridere di più.

'alzati, il preside non ti mangia' dissi alzandolo dalla sedia.

Ci incamminammo verso la presidenza lanciandoci occhiate complici.

Non potei non pensare a quanto fosse bello in quel momento.






HEEELLO!

ciao a tutti, volevo presentarmi.
Mi chiamo Leonardo e si, sono un directioner boy.
amo quei cinque ragazzi che mi hanno completamente rubato il cuore.
questa è la mia prima fan fiction, siate clementi lol
volevo dirvi che accetto le critiche e sopratutto quello che pensate su questa storia.
che dire..
lasciate una recensione e.. niente c:

buona lettura, alla prossima. 


-
Leo.

                                                                                   

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Presi per il braccio Zayn e lo trascinai davanti alla porta dell’ufficio del preside.

Sghignazzai vedendo la sua faccia.

Mi sentì tirare un pizzicotto.

Mi girai verso di lui e li mormorai un ‘che cazzo vuoi’ per poi rendermi conto che dietro di me ci fosse il mio amato preside.

Mi girai del tutto e gli sorrisi per poi ricevere uno sguardo freddo.

Il preside mi ignorò e rivolse la sua attenzione verso il nuovo arrivato.

‘e tu chi sei?’ chiese osservandolo attentamente dalla testa ai piedi.

Zayn boccheggiò e mi rivolse uno sguardo strano.

‘E’ il nuovo arrivato, si chiama Zayn Malik ed è il cugino di Styles.’ rispose orgogliosa la segretaria.

Vidi il preside dilatare gli occhi.

‘Styles? Quello Styles?’ continuò lui.

‘Si proprio lui.’ Disse lei sorridente per poi raggiungere la sua scrivania.

‘Ah,capisco.. infondo dal cugino di Styles che cosa ci si può aspettare?'esclamò arreso.

Harry Styles era il ragazzo peggiore della scuola, di cui tutti avevano paura e di cui tutte le ragazze andavano pazze.

Era stato bocciato insieme al suo inseparabile gruppo per aver incendiato la biblioteca scolastica, in più era sempre dal preside per le sue scenate da spaccone.

Lui fu il primo che mi notò, infondo al corridoio, tutto solo, e da quel giorno cominciò a sfottermi e con lui tutta la scuola.

Lo odiavo e odiavo i suoi amici.

Guardai Zayn con delusione.

Non potevo credere che la prima persona che fosse stata genile con me, fosse il cugino di Styles.

Ero proprio uno sfigato nato.

La voce del preside mi riportò alla realtà.

‘Torna in classe Malik, non voglio farti iniziare male l’anno.’ Esclamò per poi girarsi verso di me.

Mi guardò negli occhi.

‘Per quanto riguarda te, ti aspetto nel mio ufficio.’ Disse per poi raggiungere il suo ufficio.

Mi girai verso Zayn e lo guardai.

Notai un pizzico di sollievo nei suoi occhi.

‘Ti prego Zayn. Dimmi che non sei il cugino di Styles. E’ uno scherzo vero?’ Dissi ridacchiando.

Abbassò gli occhi e capì che era tutto vero.

Zayn Malik era il cugino di Harry Styles.

Smisi di ridere e lo fissai deluso per poi entrare nell’ufficio del preside.

Mi sedetti sulla poltrona di pelle, che ormai conoscevo bene, e lo fissai sperando che parlasse.

Il preside era il mio unico amico. L’unica persona che aveva davvero capito la mia situazione e che cercava sempre di aiutarmi.

Continuava a fissare i suoi fogli sulla scrivania.

‘Che hai combinato? Ormai mi aspetto di tutto da voi ragazzi.’ esclamò rassegnato,guardandomi.

‘Nulla di che, sono stanco. Stanco di essere preso in giro da tutti.’ Risposi sperando mi capisse.

Mi guardò con compassione e l’odiavo per questo. Io non volevo pietà da nessuno.

‘Va bene James, torna in classe e ricorda che io sono sempre qui se ti serve qualcosa’ proferì sorridendomi.

Mi alzai e mi diressi verso la porta.

‘Anzi, ti posso dare un consiglio?’ continuò lui.

‘Mmh, si. Mi servirebbe il consiglio di un.. amico’ risposi appoggiandomi alla porta.

‘Non ti far rovinare la vita da cinque deficenti che non capiscono niente e che non faranno mai niente di buono nella vita.L’amicizia è la cosa più bella dell’adolescenza,non rimanere sempre solo e trovati un amico che ti voglia davvero bene.’ Finì il suo discorso con un sorrisino sulle labbra.

Mi scappò una risata.

'Da dove l’ha presa questa? Da un film o da un libro?’ gli risposi ridendo e uscendo finalmente da quell’ufficio.

Raggiunsi il gardinetto della scuola e mi sedetti con le spalle appoggiate ad un albero, il più lontano possibile da tutto e da tutti.

Presi il mio cellulare dalla tasca e notai quattro chiamate perse da mia sorella, la solita rompicoglioni.

Ignorai le chiamate e spensi completamente il mio cellulare abbandonandomi a quel silenzio che si era creato.

Chiusi gli occhi e la mente mi riportò ad un solo volto.

Zayn.

Sbuffai e riaprì velocemente gli occhi.

Non riuscivo a credere che lui fosse davvero il cugino di Styles. 

Era colpa sua se ora ero solo, se non avevo amici e sprecavo tempo ad usciugare sangue e lacrime ogni fottuta volta che uscivo da scuola.

Mi chiesi cosa sarebbe successo se io non fossi esistito.

Arrivavo sempre a pensare questo quando lui mi trattava una merda.

I miei pensieri furono interrotti dal suono di quella fastidiosa campanella.

Mi alzai scocciato e mi precipitai al mio armadietto.

Lo aprì con un pugno veloce e presi i libri per l’ora successiva.

Sentì una risata dietro di me.

Girai frettolosamente la testa notando con stupore che dietro di me c’erano Styles e il suo gruppo, con.. Zayn.

Sentì una fitta fortissima allo stomaco.

Abbassai lo sguardo e potei sentire i peggiori insulti provenire da quell’angolo.

Facevo finta che non mi importasse ma dentro stavo morendo.

Una cosa però mi fece stare ancora più di merda.

Zayn rideva con il cugino che continuava a prendermi in giro.

Chiusi gli occhi per impedire alle lacrime di scendere ed entrai nel bagno buttando la borsa in un angolo.

Mi guardai allo specchio.

Gli occhi erano rossi, segno che stavo per piangere e sentivo la testa pulsare.

Mi stavo per rilassare quando sentì la porta sbattere.

Girai instintivamente la testa e incontrai i suoi occhi marroni scuro.

Girai la testa ed evitai di guardarlo.

'Che vuoi Zayn? Se vuoi rompermi anche tu i coglioni puoi anche evitare, tuo cugino lo fa già per entrambi.' Urlai guardandolo negli occhi.

'James, scusami davvero..’ disse guardandomi negli occhi. Dio, quanto erano belli.

‘Prima ci sono rimasto di merda sai?'continuai ad urlare. Ero davvero troppo confuso, deluso e arrabbiato per poter parlare con calma.

‘Volevo dire qualcosa a mio cugino, solo che.. io..’ balbettò cercando di temporeggiare.

‘Senti Zayn, sai cosa? Non mi interessa. Non mi interessa di te, di tuo cugino. Sei solo un codardo del cazzo e puoi anche rimanere con tuo cugino senza rompermi le palle. Mi fai schifo sul serio.’ Urlai in preda al nervoso.

In quel momento sentì la porta del bagno aprirsi e chiudersi.

Harry era davanti a noi e stava osservando la scena alibito.

'Come ti azzardi a gridare contro mio cugino?’ mi gridò incazzato prendendomi per la maglietta e sbattendomi al muro.

Mi diede un ceffone e mi fece cadere per terra.

Mi diede un calcio nello stomaco e chiusi gli occhi spaventato coprendomi la faccia.

Sentì gli occhi pizzicare e un dolore allucinante in tutto il corpo.

Sentivo calci, pugni, schiaffi e la risatina di Harry. 

Quando pensai che si fosse fermato lo vidi girarsi verso Zayn che era rimasto a bocca aperta vicino alla porta d’ingresso.

‘Muoviti deficiente, vieni a darmi una mano. Non startene lì impalato.’ Gli gridò per poi prendermi per capelli.

Sentì i passi di Zayn venire verso di noi e poi un pugno sul naso che mi fece sanguinare facendomi sporcare tutta la maglietta.

La cosa che mi faceva più male non erano gli schiaffi,i pugni o i calci nello stomaco, ma che a darmeli fosse proprio lui.

Suonò la campanella e sperai che si allontanassero.

Chiusi gli occhi, stanco e con il corpo dolorante e sentì la porta chiudersi.

Ero solo.

Cercai di alzarmi per darmi una sistemata ma il sangue per terra mi fece scivolare facendomi perdere i sensi.

 

 

 

 

 

 

 

La campanella che segnava l’ultima ora mi fece riprendere i sensi.

Mi guardai in torno e misi a fuoco la situazione.

Poche ore prima ero stato picchiato da Zayn.

Sentì gli occhi pizzicare e mi misi davanti allo specchio.

Vidì la figura riflessa e stentai a riconoscermi.

Avevo il naso e il labbro sanguinante e gonfio.

Presi la mia borsa buttata in un angolo e uscì finalmente da quel bagno sperando di non incontrare nessuno che potesse capire ciò che mi fosse successo poche ore prima.

Non riuscivo a camminare per i dolori nel corpo e zoppicavo attirando l’attenzione di tutti i passanti.

Arrivai davanti alla porta di casa e sospirai.

Aprì brutalmente la porta e gettai la borsa all’ingresso sapendo che sarebbe rimasta lì fino alla mattina seguente e mi recai nella mia camera sperando in una doccia calda per dimenticare tutto.

Aprì la porta della mia camera immerso nei mie pensieri e mi ritrovai davanti una sorpresa non molto gradita.

Mia sorella era stesa sul letto con tutta la sua sfacciataggine e stava sfogliando una rivista.

Alzò gli occhi e mi sorrise strafottente

Cazzo.

‘Che ci fai qui Melanie?’ gridai in preda all’isterismo.

L'ultima persona di cui avevo bisogno in quel momento era mia sorella,a rompermi i coglioni.

'Che ti è successo? Che hai fatto? ' mi chiese preoccupata alzandosi e cominciando a toccare tutte le ferite evidenti sul mio viso.

Le allontanai la mano sperando che mi lasciasse stare.

‘Niente di che, tranquilla’ le dissi cercando di essere credibile.

Alzò il sopracciglio.

‘Raccontami tutto, adesso. Prima che ti riduco peggio.’sbottò dandomi uno schiaffetto sul braccio.

Le raccontai tutto nei minimi particolari cercando di ignorare le sue imprecazioni.

Finì il mio racconto e la guardai aspettando una risposta.

'Mmh, domani vengo a parlare con questo Styles, e devo dire anche alcune cose a questo coglione di Zayn. Chi cazzo si credono di essere? Eh?’ gridava da sola convinta che io l’ascoltassi.

Capì solo vengo.domani.Styles.Zayn. 

Mi alzai in fretta dal letto e le presi le mani.

‘Per favore non mi incasinare ancora più di quanto già io sia,lo so che hai buone intenzioni ma..ho già troppi problemi' le dissi buttandomi a pancia in giù sul letto.

Lei ridacchiò.

'Oh certo. stai tranquillo che sarò buona e userò le buone maniere. Fidati..' disse per poi uscire dalla mia camera continuando a ridacchiare.

Pensai al suo arrivo e mi venne un dubbio.

Uscì dalla mia camera e la raggiunsi in soggiorno.

'Sei solo di passaggio vero? ' le chiesi preoccupato.

'Sorpresa fratellino,mi trasferisco da te,e nella tua scuola .' mi rispose cercando di essere tenera, ma di tenera non aveva proprio niente. 

'Voglio vedere questo Styles, fammelo vedere' sbottò correndo nella mia camera e prendendo il mio annuario.

Le feci vedere la sua foto e quella dei suoi tre amichetti.

'Però non è male questo Styles ' esclamò guardandomi in modo malizioso.

mi girai a fissarla per poi mimarli un ‘fanculo’ a voce bassa, facendola ridacchiare come una bambina.

Ero contento del suo arrivo, ora era sicuro che nessuno mi avrebbe più dato fastidio.

Le lasciai un bacio sulla fronte e mi recai in bagno per una rilassante doccia per dimenticare tutto.

Ero sicuro che ora sarebbe andato tutto meglio.







HEEEEEEELLO GENTE!
Buuuuuonasera gente, i'm back.
questo è il mio nuovo capitolo, ed è stato un parto. AHAHAHAHAH
naturalmente se avete qualche consiglio o qualche idea potete recensire, io accetto anche le critiche.
buona lettura e godetevi il capitolo, qui Harry appare come un bad-boy lol 

adioooos.


-Leo.

                                                                                   

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


 


 

 

Capitolo tre.


 

Ehi svegliati!’ mi disse mia sorella con una voce dolce mentre mi accarezzava il volto e mi passava una mano fra i capelli.

Ma sono solo le 7’ le sussurrai guardando l’orologio per poi infilare la testa sotto il cuscino.

Alzati, cazzo.’ mi disse prendendo il cuscino,buttandolo in un angolo e togliendomi le lenzuola.

Ma che cosa vuoi a quest’ora?’ le chiesi scocciato girandomi dall’altra parte del letto.

Sentì i passi di mia sorella e capì che era davanti a me.

Dobbiamo andare a scuola idiota! Oggi è il mio primo giorno e non voglio arrivare tardi, e poi devo incontrare questo Styles….. ci devo fare quattro chiacchiere.’rispose sfregandosi le mani come una malvagia.

Tu che vuoi arrivare in orario da qualche parte? Ma se sei la regina delle ritardatarie!’ le dissi con tono ironico e veritiero allo stesso tempo.

'Alza quel culo immediatamente o te la vedrai con me.

Si stava arrabbiando seriamente e controvoglia mi alzai.

 

**

 

Cazzo ti muovi? Vuoi uscire da quel fottuto bagno? Sono tre quarti d’ora che sei chiusa li dentro. Se non ti muovi faremo tardi.’ le urlai attraverso la porta del bagno.

Guardai l’orologio.

Erano le otto e mancavano dieci minuti all’arrivo del treno in stazione.

 

Ero sicuro che come al solito mia sorella mi avrebbe fatto fare tardi.

Abbiamo solo 10 minuti per arrivare in stazione e prendere il treno!’ gridai sentendo le guancie diventare rosse.

Uscì finalmente dal bagno perfettamente sistemata, prese la sua tracolla, e corremmo verso la stazione.

Arrivati a metà strada, vidi Mel fermarsi.

Mi girai e la vidi sbiancare.

Cosa succede?’ le domandai sventolandole la mano davanti ai suoi occhi.

Ho dimenticato di chiudere la porta di casa.’ Gridò prima di correre e lasciarmi da solo a pensare a cosa le avrei fatto dopo.

Sbuffai e cominciai a correre cercando di raggiungerla ed arrivati a casa chiudemmo finalmente la porta.

Prendendomi la mano ci recammo come due forsennati verso la stazione.

Ma quando fummo in stazione era troppo tardi, il treno stava passando proprio davanti a noi.

Vidi mia sorella rivolgermi un sorriso dispiaciuto e risposi con una occhiataccia.

Ad un certo punto a Mel venne una idea brillante.

Mi prese la mano e cominciò a correre ricevendo bestemmie da parte mia.

Capì che stava andando verso la fermata dell’autobus e sorrisi pensando che nonostante tutto amavo le idee geniali all’ultimo minuto di mia sorella.

Arrivammo giusto in tempo e non appena fatto il biglietto ci sedemmo in due dei posti liberi che rimanevano.

Notai Niall seduto al suo solito posto con le cuffie e lo sguardo perso verso il finestrino.

Lo ignorai totalmente e mi sedetti sperando che Mel non si accorgesse di lui, ma lei purtroppo l’aveva già visto e mi stava trascinando da lui per il braccio.

‘Oddio Niall da quanto tempo.’ urlò per farsi sentire dal biondo che stava ascoltando la musica con le cuffie.

Ciao Melanie.’ rispose Niall incredulo e un po’ stranito del fatto che Mel lo avesse salutato.

Evidentemente non si aspettava che Mel lo salutasse dopo quello che lui e i suoi amici mi facevano ogni giorno, e non si aspettava neanche che io avessi evitato di fare il suo nome e di raccontarle proprio tutto.

La trascinai via mentre il biondo ritornò ad ascoltare la musica.

Mi devi dire qualcosa,vero?’ mi chiese Mel, che ancora non aveva esattamente capito cosa stesse succedendo.

Mel, devi sapere che Niall…’ le sussurrai guardando le mie vecchie converse.

Niall cosa?’ mi incitò lei mettendo la sua mano sulla mia.

Si insomma, lui viene nella mia stessa scuola..’ continuai rosso in viso.

E allora?

Rimasi in silenzio. Non volevo rispondere. Sapevo che sarei scoppiato a piangere e questo non doveva succedere, non davanti a Niall.

Insomma mi vuoi dire che cazzo sta succedendo?’ gridò facendo girare tutti i ragazzi presenti nel pullman, tra cui anche Niall.

Niall,fa parte del suo gruppo…’ conclusi in fretta ignorando lo sguardo curioso di Niall.

‘Vuoi dire il gruppo di quello stupido?’mi chiese incredula,di certo non si aspettava una cosa del genere da Niall.

Annuì abbassando lo sguardo.

Mi sistemai meglio sul sedile del pullman e ignorai le bestemmie di mie sorella guardando fuori dal finestrino.


‘Ripensai alla mia amicizia con Niall, al fatto che abitavamo vicino e ci volevamo bene come fratelli.

Lui era simpatico e tenero con tutti i bambini del quartiere e tutti volevano essere suoi amici; io invece ero timido e non riuscivo a fare amicizia con nessuno, stavo sempre in camera mia a guardare dalla finestra tutti gli altri bambini mentre si divertivano.

Un giorno scesi con mia sorella in giardino per un motivo che neanche ricordo più e tutti gli altri bambini stavano giocando a nascondino.

Niall venne a nascondersi proprio nel nostro giardino e mentre correva cercando un nascondiglio mi venne contro ed entrambi cademmo. 

Io mi sbucciai il ginocchio e iniziai a piangere sentendo Niall chiedermi scusa con la sua vocina tenera e senza colpa che hanno tutti i bambini.

Vide che stavo piangendo e che mi ero fatto male e allora mi prese e mi portò davanti alla porta di casa mia.

Suonò il citofono e mia madre aprì la porta, mentre mi sorreggeva perché non c’è la facevo a stare in piedi. Non appena mi vide, mi prese e mi portò in cucina dove mi medicò il ginocchio, nel frattempo fece entrare anche lui con me in cucina.

Lo vidi rattristarsi. Era la prima volta che lo vedevo triste, quando osservavo dalla finestra gli altri bambini, lui era sempre allegro.

Gli  chiesi perché si fosse rattristato e lui mi rispose che era triste perché mi aveva fatto male.

Io lo rassicurai dicendoli che non era colpa sua e che non ero arrabbiato con lui.

Subito ritorno il sorriso sul suo volto e mi chiese se volevo essere suo amico.

Mi senti felice come mai mi era successo.

Dissi subito di si e che ero felicissimo che proprio lui me lo avesse chiesto.

Col passare del tempo diventammo sempre più amici,frequentammo la scuola elementare e le medie insieme, e il nostro rapporto era invidiato da tutti.

Eravamo oramai inseparabili e ci raccontavamo tutto.

Raccontargli tutto forse non fu esattamente una buona idea. 

Ma di certo non potevo sapere come sarebbero andate le cose.

Quando mi confidai con lui avevo paura che la nostra amicizia sarebbe finita, ma non potevo continuare a mentirgli; cosi gli raccontai che ero omosessuale e lui con la sua solita dolcezza mi promise che non l’avrebbe mai detto a nessuno e soprattutto che il nostro rapporto non sarebbe mai cambiato.

In quel momento capì che lui era veramente il mio migliore amico e che su di lui potevo contare sempre.

Un giorno venne a casa mia per il nostro solito torneo con i videogiochi e lo vidi stranamente triste.

‘cosa succede?’ gli chiesi cercando di catturare la sua attenzione cercando il suo sguardo.

Alzò i suoi occhi azzurri dal pavimento al mio viso.

I suoi occhi erano stranamente più scuri del solito.

‘Niall, coraggio..’ lo incitai a raccontarmi cosa gli fosse successo.

‘noi, si, insomma.. ci trasferiamo..’ il suo sguardo tornò sulle sue converse.

Le lacrime cominciarono a solcare il mio viso.

Mi buttai su di lui e lo abbracciai.

Lo sentì piangere sul mio petto e lo strinsi ancora più a me.

‘andrà tutto bene..’gli sussurrai cercando di essere convincente.

Lo vidi sorridere e non potè non pensare a quanto fosse bello il suo sorriso… quel sorriso che mi aveva fatto innamorare fin da quando me lo rivolse la prima volta molti anni prima.

Passammo insieme il resto della settimana cercando di non pensare al fatto che lui se ne sarebbe andato pochi giorni dopo.

Purtroppo però quel giorno stava arrivando.

Oramai la settimana era finita ed era arrivato il fatidico giorno.

Eravamo uno di fronte all’altro e guardavamo entrambi il pavimento.

Lo sentì sospirare e mi buttai nelle sue braccia cercando di non piangere.

Ci promettemmo che saremmo rimasti amici per sempre nonostante la lontananza.

Le cose purtroppo non andarono così,i primi tempi ci sentivamo ogni giorno e qualche volta riuscivamo anche ad incontrarci di persona,ma passate le settimane ci sentivamo sempre più di rado.

Passati  due mesi lui non rispondeva più ai miei messaggi e dopo un altro mese di messaggi mi arresi all’idea che non mi avrebbe più risposto.

Passò un anno e iniziai a dimenticarlo, anche se il suo sorriso, la sua dolcezza e i suoi abbracci erano troppo difficili da dimenticare.

Tutto cambiò il secondo anno di superiori, quando scopri che il padre era stato ritrasferito ad Holborne e che quindi sarebbero ritornati ad abitare in città.

Un giorno mentre uscivo dall’aula lo vidi passare proprio davanti a me.

Lo salutai e mi recai verso di lui ma lui abbasso lo sguardo e si rigirò, ignorandomi del tutto.

Pensai tutta la mattinata a quel comportamento e iniziai a pensare persino che me lo fossi solamente immaginato.

Ma capì che non era una mia immaginazione quando all’ora di pranzo lo rividi in mensa.

Mi avvicinai a lui per chiederli delle spiegazioni su quello che era successo poche ore prima.

Non appena iniziai a parlarci, arrivò Harry insieme a Louis e Liam.

‘Percaso il finocchio ti sta dando fastidio?’ sentì chiedere da Harry che si voltò prima verso me e poi verso Niall.

‘No Harry, non ti preoccupare. Il finocchio non mi sta infastidendo. Se ne sta proprio andando, non è vero finocchio?’ esclamò con un sorrisetto strafottente.

Si volto verso di me.

Iniziarono a ridere tutti e quattro e io mi allontanai.

Quello non era il mio Niall.’

 

Mel, nel frattempo, si rese conto di star parlando da sola e mi diede un colpetto sul braccio.

Non posso crederci.. da Niall non me lo sarei mai aspettata’ esclamò per poi fissarlo con disprezzo.

In effetti era una cosa al quanto strana eppure era successo,i fatti erano quelli.

Arrivammo a scuola giusto in tempo per l’inizio delle lezioni.

Quando fummo nell’atrio della scuola, vidi Mel allontanarsi.

Notai che si stava dirigendo verso di lui.

‘Sei uno stronzo lo sai?’ gli gridò d’avanti a quasi tutta la scuola che in quel momento si trovata nell’atrio.

Subito dopo arrivò Styles.

Chi è questa? Un'altra ragazza a cui hai messo le corna? Eh Niall? Bravo cosi si fa.’  Lo guardò con soddisfazione per poi girarsi verso Mel e rimanere a bocca aperta.

No. E’ la sorella del finocchio.’ Sussurrò con paura.

 L’aria soddisfatta improvvisamente spari dal suo volto.

Vidi Mel alzare un sopracciglio e sorridere strafottente.

Questo era troppo.

Mi andai a chiudere nello sgabuzzino dell’inserviente, prima che mi iniziassero ad insultare come facevano sempre.

Mel mi raggiunse poco dopo.

Si sedette vicino a me e mi asciugò le lacrime.

Avevi ragione, sai? Styles è davvero un coglione ma ora ci sono io’. Mi sussurrò come si fa ad un bambino.

Ci abbracciammo e rimanemmo cosi per tutta la prima ora.

 

 

**

Suonò la campanella e decidemmo che non era il caso di rimanere lì tutto il giorno, cosi ci alzammo e ci dirigemmo ognuno nelle proprie classi.

Arrivata l’ora di pranzo, io e Mel ci incontrammo nell’atrio e decidemmo che non era il caso di andare in mensa perché ci sarebbero stati sicuramente anche loro.

Cosi andammo in un parco che si trovava accanto alla scuola.

Li non c’era mai nessuno, ma proprio quel giorno c’era qualcuno.

Era un ragazzo che stava disegnando, seduto sull’erba.

Ci sedemmo poco distanti da lui, alle sue spalle.

Si voltò un attimo senza notarci e poi ritornò a disegnare.

Io invece l’avevo notato eccome. 

Avrei riconosciuto il profilo del suo volto lontano un chilometro.

Era Zayn.

Mi soffermai a osservarlo, mentre Mel parlava nuovamente da sola, visto che io non la stavo minimamente ascoltando.

Ti piace tanto vero?’ mi chiese all’improvviso.

Chi?’ chiesi, non capendo effettivamente di chi stesse parlando.

Zayn,idiota! E’ lui quel ragazzo che disegna vero? Pensavi che non avrei notato come lo guardi?  Allora ti piace davvero cosi tanto da rischiare,sapendo che è il cugino di Styles, e dopo quello che ti ha fatto lo vuoi davvero perdonare?’. Mi chiede insistente.

Non lo so, non so niente Mel, so solo che quel ragazzo mi ha rubato il cuore dal primo momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati e dal primo momento in cui mi ha rivolto la parola. Ma non ho la minima idea di cosa farò e di cosa succederà, so solo che in ogni caso dovrò vedermela con Styles.’ Sussurrai continuando a fissare le mie converse che in quel momento erano più interessanti dello sguardo di mia sorella.

Io sarò al tuo fianco, e se dovrò spaccare il culo a qualcuno, pazienza.’ Mi disse rassicurandomi e facendomi ridere.

Mi rigirai verso Zayn e notai che anche lui si era girato e ci stava osservando.

I nostri sguardi si incontrarono e rimasi ancora incantato dai suoi occhi.

Quegli occhi. Rimasi totalmente perso nel suo sguardo. 

Mia sorella si alzò e cominciò ad incamminarsi verso scuola.

Mel dove vai?’ le chiesi

‘A scuola, non è ovvio? La campanella sta per suonare, la pausa pranzo è finita, e non voglio far tardi alla lezione di chimica, almeno non il primo giorno’ rise e poi continuò a camminare.

'Aspetta. Non vorrai realmente andartene e lasciarmi solo proprio adesso’ a quelle parole la vidi voltarsi verso Zayn.

‘Bhe, dovresti anche tu andare in classe, sempre che tu non voglia rimanere qui a fissarlo’ si voltò nuovamente verso di lui e disse ‘Ah, comunque ti sta fissando’ fece un sorriso sotto i baffi e se ne andò, a quelle parole non potei far altro che girarmi verso di lui, e i nostri sguardi si incrociarono per l’ennesima volta. 




HEEEEEEELLO GENTE!

sono finalmente tornato, scusate per l'assenza. :(
spero vi piaccia il capitolo e.... fatemi sapere. 


-Leo.

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


Capitolo 4


Ripensai a tutto quello che era successo, a tutto quello che mi aveva fatto, era entrato nella mia vita da pochi giorni e già aveva creato un gran casino, facendomi male, sia dentro che fuori. Improvvisamente abbassò lo sguardo. Mi ripresi da quella specie di trans in cui ero entrato e mi incamminai anch’io verso scuola prima che suonasse la campanella. Arrivai nell’atrio che stranamente era quasi vuoto, apparte qualche studente e il preside che stava camminando avanti e indietro.
‘James’ sentì gridare il mio nome, riconobbi quella voce, era inconfondibile, era Zayn. Non mi girai e continuai a camminare. Ad un tratto mi sentì afferrare il braccio e con forza mi fece voltare verso di lui.
‘Lasciami il braccio brutto figlio di puttana’ gli gridai contro, senza fottermene di chi ci potesse essere nell’atrio, preside compreso.
Mi liberai dalla sua presa.
‘Aspetta, devi perdonarmi, ti prego.’ Mi strattonò e riafferrò con più forza.
‘Sul serio Zayn? Dovrei dimenticare quello che hai fatto solo perché mi stai pregando?’ gli gridai contro con tutta la voce che avevo, mi liberai nuovamente e corsi via, andai dritto in classe, mancava pochissimo al suono della campanella, ma almeno per quel poco sarei stato da solo.
La campanella suonò, il professore entrò in classe e neanche si accorse della mia presenza.
Verso metà lezione mi arrivò un messaggio di mia sorella ‘Dopo ho una gran bella notizia da darti’.
‘Una notizia di che tipo?’ scrissi e inviai.
‘Dopo vedrai, abbi un po’ di pazienza’ rispose.
‘D’accordo’risposi.
‘La chimica è davvero una palla comunque, vorrei scappare dalla classe’  mi fece sorridere con quel messaggio, e in quel momento avevo proprio bisogno di qualcuno che mi facesse sorridere e distrarre da Zayn.
Finita la giornata aspettai mia sorella fuori da scuola e ce ne andammo insieme a casa.
Arrivati ci buttammo sul divano, poi preparammo il pranzo e mangiammo, durante il pranzo ripensai a quel messaggio e chiesi a Mel di cosa si trattasse.
‘Ah, giusto, siamo invitati alla festa di Hanna stasera.' mi disse.
‘Hanna? Ma proprio quella Hanna bionda, capelli lunghi e ricci, sempre truccata manco dovesse andare ad una sfilata?’ le chiesi un po’ sorpreso.
‘Si perché?’ mi chiese con quell’espressione sul volto, come a volermi dire ’hai qualche problema con lei?’.
‘No niente, chiedevo, sai, non sono mai stato invitato ad una festa della ragazza più popolare della scuola, poi arrivi tu e il primo giorno già te la fai amica e vieni invitata, e riesci pure a far invitare me’.
‘Ah caro il mio fratellino, lo sai che ora che ci sono io le cose non potranno che andare meglio’.
‘Tanto peggio di così non potrebbero andare’ le dissi con rassegnazione.
Si avvicinò e mi accarezzò la guancia, poi mi posò un lieve bacio sulla fronte.
‘Ora va di sopra e inizia a prepararti, devi essere perfetto stasera, dovrai far conquiste’ mi disse sogghignando.
‘Se lo dici tu’ scoppiammo entrambi in una sonora risata, poi salì le scale e mi andai a preparare per quella serata, anche se non mi aspettavo niente di particolare da quella festa, ma non sapevo ancora quel che sarebbe successo.
 
 
 
‘Zayn allora? Ti vuoi sbrigare?’ gridò Harry, sperando che il ragazzo dall’altra parte del bagno lo sentisse e uscisse.
‘Ho finito, tranquillo. Vai di fretta per caso?’ disse il moro scherzando uscendo dal bagno
‘Ovvio che vado di fretta, Louis e i ragazzi passano fra 15 minuti a prenderci per andare alla festa, e io non sono ancora pronto. Piuttosto tu, come mai sei ancora con solo i pantaloni addosso?’ disse il riccio guardandolo con fare interrogativo.
‘Stavo pensando di non venirci, non mi va molto di festeggiare stasera’  disse un po’ scocciato
‘Eh no cugino, non se ne parla, è la tua prima festa con i ragazzi e le ragazze più popolari della scuola, tu devi esserci, non farmi fare brutte figure, e poi vivi ancora qui in casa mia, quindi decido io se puoi rimanerci o meno’ disse il riccio.
Il moro lo guardò e con un sorrisino sulle labbra disse ‘Va bene, hai vinto tu per stavolta, tanto appena riesco vado a vivere da solo, e non potrai più costringermi a venire alle feste’ disse.
Il riccio scoppiò a ridere e disse ‘Costringermi,  neanche se andare alle feste fosse una tortura’ anche il moro scoppiò a ridere.
Arrivarono Louis e Niall, e Zayn ed Harry saltarono in macchina. Poco dopo arrivò anche Liam con la sua. Si avviarono verso casa di Hanna, pronti per festeggiare e far baldoria, ma nessuno di loro sapeva cosa sarebbe successo quella sera.
 
 
 
‘Allora come sto?’ dissi scendendo le scale e facendomi vedere da Mel.
‘Oh mamma mia, non sapevo di avere un fratello così bello, no, impossibile, tu non sei mio fratello’ disse con la sua solita ironia e con quel suo solito sorrisino che faceva impazzire tutti.
 
‘Grazie, lo prendo come un complimento’ scoppiamo entrambi a ridere, poi ci avviammo verso la macchina che si era fatta dare in prestito da una sua amica, e partimmo .
Arrivati lì la serata sembrò iniziare nel migliore dei modi, non c’era ancora nessuno ubriaco, erano tutti abbastanza tranquilli, mia sorella si era fermata a parlare con delle nuove amiche e stava ridendo e scherzando come non mai, io ero seduto sulla panca in giardino e mi stavo rilassando, ma la cosa migliore era che non erano ancora arrivati Harry e il suo gruppo.
Ma la pace per me durò ben poco, circa 20 minuti dopo li vidi entrare, uno dopo l’altro, tutti con quell’aria strafottente, ‘ah se solo loro sapessero ciò che io so sui loro amici, o meglio su quelli che credono siano i loro amici’ pensai, ma quel pensiero fu interrotto non appena lo vidi, lì, in tutta la sua bellezza, con quegli occhi, quei capelli, quel fisico, quelle labbra. Non riuscivo proprio ad odiarlo, nonostante ciò che aveva fatto, ma il punto era che avevo eretto un muro contro di lui per non soffrire, non più di quanto già stessi soffrendo, e non potevo permettere che lui lo distruggesse come se nulla fosse. Avrei semplicemente cercato di evitarlo.
Passarono così due o tre ore, la maggior parte degli invitati era sbronza, e mia sorella continuava a far amicizia con più gente possibile, era incredibile, nessuno riusciva a resisterle, io mi sedetti su un divanetto al centro della sala, mentre tutti attorno a me ballavano, di Zayn per fortuna neanche l’ombra, almeno fino a quel momento, in quel preciso istante si sedette vicino a me, cercava di parlarmi, ma io non capivo cosa dicesse per la musica troppo alta.
Improvvisamente una ragazza gli si buttò addosso e gli infilò la lingua dritta in bocca, lui non fu da meno, non provò neanche a staccarsi da lei, anzi, sembrava pure che gli piacesse e che si stesse divertendo, non ce la feci a reggere quella situazione, mi alzai e corsi in camera da letto, mi chiusi la porta alle spalle e mi buttai sul letto, cominciai a piangere, come mai avevo fatto prima d’allora, ero stanco, stanco di tutto quello che mi stava capitando, ma soprattutto stanco di quella situazione con lui.
Ero così preso dai miei pensieri e dal pianto che non mi accorsi che qualcuno nel frattempo, era entrato in camera. Sentì il materasso abbassarsi, e un corpo steso accanto al mio e una mano che mi accarezzava la schiena.
‘Mel, per fortuna sei qui, non ce la faccio più, ti giuro, ti prego, andiamocene da qui’ dissi singhiozzando e continuando a piangere.
Non mi rispose, sentivo ancora una mano che mi accarezzava la schiena e un baciò posato sulla mia nuca.
‘Mel, perché non mi rispondi?’ dissi voltandomi.
‘Che cazzo ci fai tu qui?’ gridai con ancora le lacrime agli occhi non appena vidi Liam disteso accanto a me, pazzesco, ero sicuro fosse mia sorella, invece.
‘Aspetta James, non voglio darti fastidio, voglio solo aiutarti’ disse con il suo solito fare sincero.
Tutto si poteva dire su di lui, che fosse uno stronzo, che si facesse mettere i piedi in testa facilmente come succedeva con Harry, ma non che fosse un bugiardo, era l’unica cosa che non riusciva a fare, mentire, anche perché quelle poche volte che ci provava gli veniva una specie di tik all’occhio, e si capiva immediatamente se stesse mentendo o meno, certo, solo chi lo conosceva bene in realtà sapeva questa cosa, come me per esempio.
‘Devo essere sincero con te Liam, lo sai che sei stato importante per me, lo sai che ti ho anche amato, ma ora mi fai solo schifo, quindi preferirei l’aiuto di qualcun altro’.
Cercai di superarlo e uscire dalla stanza, ma lui mi afferrò per un braccio e mi costrinse a voltarmi verso di lui. Fu a quel punto che mi baciò, fu un bacio sincero, di quelli che non provavo da tanto tempo. Mi spinse sul letto, continuammo a baciarci, poi mi guardò negli occhi, amavo i suoi occhi, mi ci perdevo sempre, ma ora c’erano altri occhi in cui mi perdevo. Mi baciò nuovamente, poi si distese accanto a me e mi disse ‘James, tu sei ancora importante per me, e io ti amo ancora, so che tu mi odi, ma ti giuro che non ho avuto altra scelta’.
‘D’avvero Liam? Io non credo proprio, c’è sempre un’altra scelta e mentire non è mai quella giusta’ gli risposi abbastanza infuriato per quell’affermazione che aveva fatto.
‘Ti prego, almeno ascoltami, è più di un anno che cerco di trovare un momento per parlarti, per spiegarti, ma non sono mai riuscito a trovarlo’.
Iniziai a vedere delle lacrime scorrere sul suo viso.
‘Bhe ora sono qui, siamo qui, da soli, puoi tranquillamente spiegarmi tutto quello vuoi, sono pronto ad ascoltarti’ gli dissi sedendomi ai piedi del letto.
‘Io ti amavo James, sei stato il mio primo ragazzo, e io sono stato il primo per te, siamo stati entrambi importanti per l’altro, tu hai fatto chiarezza nelle mie idee scure e confuse, tu mi hai fatto capire chi sono veramente, e che cosa provo veramente, ma conosci anche mio padre, tu non sai questo, ma mio padre ha scoperto che sei gay circa 2 anni fa, e sai che cosa ha fatto? Mi ha mandato in un centro specializzato per la cura agli omosessuali e all’omosessualità solo perché lui pensava fossimo migliori amici, non oso immaginare cosa avrebbe fatto se avesse saputo la verità, ecco perché son sparito per un paio di mesi, poi mi ha fatto ritornare qui e mi ha riscritto a scuola e mi ha categoricamente vietato di vedermi con te, ma questo è niente, mi ha costretto ad uscire col gruppo di Styles per circa due mesi, poi sono stato costretto ad unirmi al loro gruppo anche a scuola, altrimenti Harry avrebbe potuto dire qualcosa a mio padre se ti avessi parlato. Il punto è che non volevo ritornare in quel posto, e ho dovuto fingere di essere omofobo e stare con loro e prenderti in giro, ma ti giuro che ogni volta che tornavo a casa e ripensavo a te, a come ti avevamo trattato, solo verbalmente o anche fisicamente, scoppiavo a piangere. James, io ti amo ancora, non ho mai smesso di farlo, quel centro di cura di certo non ha fatto cambiare ciò che provo per te, io ti amo e continuerò a farlo. So che probabilmente ora tu mi odi, ma ci tenevo almeno a dirti queste cose’. Mi disse mentre piangeva come una fontana, non avrei mai immaginato che le cose fossero andate così.
‘Liam, io non ti odio affatto, insomma, sei il mio Liam, il primo ragazzo che si sia interessato a me e mi abbia fatto sentire davvero amato, e non smetterò mai di ringraziarti per questo, sei stato importantissimo per me, e lo sei ancora,  insieme abbiamo fatto dei grandi passi, con te ho fatto l’amore per la prima volta ed è stata la cosa più bella che mi potesse capitare, ma non per il sesso, ma perché lo stavo facendo con te. Ma purtroppo non possiamo più essere quello che eravamo un tempo’ gli dissi un po’ triste guardando il suo viso, ma anche un po’ felice per quei bei ricordi.
Certo avevo passato l’ultimo anno come un inferno, anche per colpa sua, ma quei ricordi erano bellissimi, e non se ne sarebbero mai andati, inoltre ora sapevo che lui continuava ad essere il mio piccolo Liam, e ci sarebbe sempre stato un posto nel mio cuore per lui, ma ormai il mio cuore aveva un’altra persona a cui pensare.
‘Per ora l’importante per me è sapere che tu non mi odi’ disse, facendo un sorriso fra tutte quelle lacrime.
Non riuscì a resistere, lo abbracciai e gli asciugai le lacrime, non sopportavo di vederlo così, sapevo che lui era un tipo fragile, e mi faceva male vederlo stare così.
Me lo sarei dovuto aspettare ma fu comunque una cosa improvvisa, dopo quell’abbraccio mi baciò nuovamente, e io non riuscì a resistere a quelle labbra, che due anni prima erano mie ogni singolo giorno per ore e ore. Mi ributtò sul letto e cominciò a spogliarmi, ma io lo fermai dicendogli di non esser pronto per quello, già il sol fatto di baciarlo era strano per me, non potevo fare di più, lui capì e si stacco immediatamente da me chiedendomi scusa.
Gli dissi di non preoccuparsi, mi baciò un ultima volta e poi uscì dalla camera. Poco dopo uscì dalla camera anche io ritrovandomi davanti qualcosa che non avrei mai voluto vedere.



HEEEEEEELLO GENTE!

sono finalmente tornato, scusate per l'assenza. :(
questa volta sono tornato sul serio, ho parecchi capitoli già scritti e sto scrivendo gli altri. 
pubblicherò un capitolo ogni 12 di ogni mese, fin quando non avrò finito di scrivere la storia e magari deciderò di pubblicare gli ultimi tutti insieme.
spero vi piaccia il capitolo e nulla, fatemi sapere cosa ne pensate. 
Per chi leggerà fino a qui, grazie di esserci arrivato, significa che sono bravo in qualcosa almeno e che dopo tutto la storia non fa poi così schifo.
TE SE AMAAAAA <3 <3


-Leo.

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