una nuova vita per Claire

di piccola_pettix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo:
Ciao, sono Claire e ho 18 anni compiuti da poco, non sono come tutte le diciottenni di questa cittadina, belle, alte e che escono tutti i giorni con le amiche o con i rispettivi ragazzi.
No, io ho altro cui pensare ovvero a mia figlia.
Lei si chiama Sandra e ha 4 anni, lei è bellissima, forse lo dico perché è mia figlia ma che ci posso fare? Ha gli occhi cerulei, che cambiano colore in base al suo umore o al tempo che c’è fuori e i capelli lunghi biondi, sembra una bambola di porcellana, da piccola non faceva come i figli di mia zia, che piangevano, urlavano, e che la stavano anzi, la stanno facendo impazzire, perché crescendo diventano sempre peggio, povera zia.
Comunque Sandra non era così, lei dove la mettevi stava, basta che aveva un giocattolo e lei entrava nel suo mondo, pacifica e solare, non la smetteva di sorridere non volevo una figlia migliore.
Mia madre non fa che ripetermi che sembro io da piccola, la fotocopia spiaccicata soltanto che io avevo gli occhi marroni e i capelli castani chiari, ma che ero uguale di carattere.
Io dico che ha preso tutto dal padre, ma del padre adesso non c’è traccia, quello stupido mi ma messo incinta e dopo che l’ha saputo era diventato pallido e mi ma scaricato con una stupidissima scusa, che i suoi si trasferivano per l’Italia e mi ha lasciata come una deficiente qui a Leincester a prendermi cura di mia figlia ma precisiamo è anche SUA figlia.
Mio padre me lo rinfaccia sempre di aver sbagliato che e forse facevo meglio ad abortire ma io non c’è la facevo, all’ora ero piccola, 15 anni, ma non volevo avere un peso sulla coscienza di aver ucciso un essere umano cos’ mi subii 9 mesi di gravidanza.
Mi rendo benissimo conto che ora, essendo maggiorenne e più matura riesco a fare molte cose in più per la mia bambina, così ho deciso di trasferirmi a Londra è sempre stato il mio sogno ma adesso diventerà la Londra, dove incomincerò una nuova vita!

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Capitolo 2
*** Capitolo I ***


CAPITOLO I
<< sei sicura di andare via Claire? >>
 mi disse mia madre preoccupata come se stessi combinando la cazzata del secolo
<< si mamma, è meglio per tutti noi, soprattutto per me e per Sandra, ci farà bene andare via da Leincester, respirare una nuova aria  e nuova gente >>
La cercai di consolare
<< va bene, e che ho paura, fai solo attenzione, non conosci nessuno, con chi starai? >>
La vedevo che stava per mettersi a piangere allora la consolai
<< no ti preoccupare che qualcuno troverò disposto ad aiutarmi e se non mi sbaglio ci dovrebbero essere delle mie compagne di scuola li, mamma, fidati di me >>
<< mmmh … non conosci Londra e dove starete? >>
Si vedeva che stava per esplodere, del resto io ero la sua unica figlia e aveva tutte le ragioni di questo mondo ad essere in ansia per me
<< mamma >>
Sospirai
<< sono maggiorenne, giusto? >>
<< si >>
<< ok, quindi di conseguenza ho comprato una villetta in un bel quartiere di Londra con i soldi che mi sono guadagnata lavorando e quelli che mi hanno dato i parenti in questi 3 anni a feste e compleanni vari, e per il fatto che non conosco Londra bhe col tempo imparerò a conoscerla e poi chiederò aiuto ai vicini, sempre se non becco una signora di ottantenni con l’halzaimer ! >>
Mi madre rise, finalmente aveva capito che potevo badare a me stessa e a Sandra da sola.
<< ah e poi ho iscritto Sandra all’asilo, così si farà degli amici anche lei >>
 Lo dissi con una punta di soddisfazione e mia madre mi abbraccio fortissimo con un sorriso stampato sulla bocca, mi lasciò e mi diede un bacio sulla guancia dicendomi
<< ah la mia piccola ormai è cresciuta >>
Sorridendo con quei suoi sorrisi che ti riempiono il cuore come se avessi appena visto il gatto con gli stivali farti gli occhioni dolci.
Mi voltai e vidi mio padre con in braccio  Sandra che venivano da noi.
Misi l’ultima maglietta e chiusi la valigia, sentii Sandra che cominciava a tirarmi la maglietta per la manica, mi girai e la presi in braccio.
<< mamma, ma stiamo partendo? >>
Mi chiese Sandra guardandomi con quei suoi occhioni così vicini che non resistetti così gli diedi un bacino sulla fronte e gli risposi di si.
La misi a terra e lei cominciò a saltellare di gioia, lei adora da pazzi viaggiare, ci fermammo a guardarla e io pensai che avevo fatto la cosa più giusta invece di abortire, quella bimba mi dava così soddisfazioni e l’adoro tantissimo. Mi girai verso mia madre e gli chiesi gentilmente se poteva far fare a Sandra la merenda così potevano stare ancora un po’ assieme. Mia madre accettò e porto via Sandra, rimasi da sola con mio padre che mi aiutò a mettere giù la valigia che era un po’ pesante.
<< figliola, guardati, sei sicura di andate via? Lo sai che senza tua madre non riuscirai a stare dietro a Sandra e a lavare, stirare, pulire, cucinare ecc … >>
Mi disse tristemente. E come se mia avesse dato una pugnalata nel cuore, ultimamente mio padre è stato male per via del cuore, mi ha raccontato che da piccolo, praticamente appena nato l’hanno dovuto operare di urgenza perché aveva il cuore malformato e poteva morire dopo tre giorni. In questi mesi ha avuto degli attacchi e non so fino a quanto potrà durare.
Lo guardai e lo abbracciai forte, mi trattenni per non piangere ma era più forte di me, di conseguenza si mise a piangere pure lui, siamo stati abbracciati per almeno cinque minuti.
<< papi … non ti preoccupare che prima o poi dovrò imparare a badare alla casa e a Sandra >>
Lui fece un sorriso e io lo ricambiai con gentilezza, la mamma busso alla porta per ricordare che l’aereo parte tra un’ora e mezza.
Presi tutta la roba e Sandra e chiamai al volo subito un taxi
<< ma Claire, vi accompagno io >>
<< no papi, non voglio piangere ancora >>
Allora lui mi sorrise.
Presi mia figlia e salutai velocemente i miei per poi salire sul taxi che arrivo giusto in tempo per prendere l’aereo.
<< amore, stiamo per partire contenta? >>
Chiesi a Sandra entusiasta
<< siii >>
La presi per mano e salimmo sull’aereo. Dopo due ore arrivammo a Londra, Sandra si era addormentata, ma meno male che fuori dall’aereoporto  trovai subito un taxi.
<< dov’è la sua destinazione signorina ? >>
Mi chiese il taxista
<< via queen Elisabeth 22, grazie >>
Mise in moto e parti, guardai bene fuori dal finestrino, finalmente ero a Londra, il mio grande sogno si era realizzato.
Il taxista non spiaccicò parola per tutto il tragitto, forse perché aveva visto Sandra dormire, ma meglio così, in questo modo avrei guardato con molta attenzione.
Dopo 15 minuti si fermò davanti a una villetta stupenda, in quel momento realizzai che era il posto dove avrei trascorso il resto della mia vita e quella di Sandra.
Scesi e il taxista mi diede una mano a portare la valigia davanti al portone, li dissi grazie e gli diedi i soldi.
Sulla porta di casa c’era un biglietto che diceva :
“Mi scusi se non sono riuscita ad essere li presente per dargli le chiavi di casa e a fargli visitare la casa, ma ho avuto una commissione urgente da sbrigare, le chiavi le ho lasciate al vicino di casa numero 23.
Mi scusi ancora e Buona permanenza.
Cordiali saluti Stephanie”.
Rimasi un po’ li a rileggere il bigliettino, all’ora mi feci forza e andai dal vicino a chiedergli le chiavi.
In quel momento ero nel panico più totale, continuavo a ripetermi :” dai Claire, fatti forza, devi chiedere solo uno stramaledetto mazzo di chiavi e basta, e poi così comincerai a conoscere i vicini”.
Soppressa dalle mie paranoie arrivai davanti alla porta, guardai in giro per vedere se c’era un campanello, lo trovai e suonai.
Dopo 20 secondi ( che per me sembravano un’eternità ) mi aprì un ragazzo alto, bello, biondo con gli occhi azzurri.
<< C-Ciao mi chiamo Claire e sono la nuova vicina >>. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2:

<< C-Ciao, mi chiamo Claire e sono la nuova vicina… >>, mi aprì un ragazzo molto bello, che vide che ero molto in imbarazzata e si mise a ridere.

<< Ciao, mi chiamo Niall, ma questo non ti importa molto. Sei venuta per le chiavi della casa vero? >> mi chiese col fare ironico.

<< Si si, sono venuta per le chiavi. >>

Nel frattempo Sandra si svegliò.

<< Mamma? Siamo arrivate? >> << S… >>

<< Ma ciao, tu come ti chiami, bella bambina? >> Mi interruppe subito Niall; Sandra si nascose dietro di me timidamente. Io mi misi a ridere e la convinsi a presentarsi << Dai, su, non ti mangia mica! >> Sandra scese e gli andò incontro << Mi chiamo Sandra e ho quasi 4 anni! >> disse con una punta di soddisfazione e Niall si piegò verso di lei.

<< Ma ciao principessa, vuoi una caramella? >>

Poi all’improvviso si sentirono altre voci parlare.

<> Sandra curiosa entrò in casa scappandomi dalle mani.

<>

<>

Disperata, entrai seguita dal ragazzo e vidi che dentro c’erano altri quattro giovani, uno in particolare teneva Sandra in braccio, un ragazzo molto bello, capelli rasati marroni e occhi color nocciola. Sul braccio destro aveva tatuate 4 frecce e sul braccio sinistro invece una scritta. Era molto strano, perché Sandra non si faceva tenere in braccio da nessuno a parte me e i suoi nonni… Molto strano.

<> mi sentivo tutti gli occhi dei presenti addosso e sentii le guancie andarmi a fuoco.

<> mi fece un ragazzo con i capelli marroni e gli occhi color cielo.___________________________________________

Sorrisi. Harry, quello con i capelli riccioluti mi fece cenno di sedermi accanto a lui sul divano, io guardai Niall come per dire :” aiuto, lo sai che devo andare a casa … aiutami”

<< mica ti mangio sai, facciamo solo due chiacchiere ù.ù >> costretta anche da mia figlia che continuava a dirmi :” dai mamma, dai mamma solo un pochino, un pochino, mi sto divertendo” allora sospirai e feci contenta Sandra.

<< ma non restiamo tanto perché dobbiamo sistemare le valigie e tutta l’altra roba … >> Niall mi venne da dietro e mi disse di rilassarmi e di lasciarmi andare anche perché non c’era nessuna fretta, allora io mi sedetti vicino a Harry

<< io mi sono già presentato,ora tocca a te >> mi fece Harry e poi mi rivolse un sorriso che mi incantai, ma subito dopo il suo viso si strasformo da solare a preoccupato, allora li capii che mi ero incantata un po’ troppo a lungo

<> dissi un po’ impacciata, era da un po’ che non “uscivo” (beh in questo caso non è proprio un appuntamento) con dei ragazzi e anche più tosto belli, non ero allenata …

<< ahahhahahahahhahaha >> delle risate ruppero i miei pensieri e quel velo di imbarazzo

<< ahhah, non ti devi preoccupare, ne avremo di tempo per conoscerci meglio >> mi disse Louis.

<< scusa … scusa, mi avevi promesso una caramella >> vidi Sandra accanto a Niall che gli tirava il pantalone per chiamarlo << ooohh scusami tesoro, mi sono dimenticato, vieni con me in cucina ce ne sono quante ne vuoi >> Niall prese per mano Sandra e seguiti anche da Liam e Louis che andarono a prendere qualcosa da offrimi. Notai che Zayn, se non mi sbaglio, non aveva aperto bocca, se ne stava seduto sul divano a chattare al telefonino, in una frazione di secondo sentii la mano di Harry appoggiarsi alla mia spalla, io sobbalzai dallo spavento

<< scusa non volevo spaventarti >> si scusò timidamente Harry

<< no, non ti preoccupare>> gli dissi tenendomi la mano sul petto

<< ti posso chiedere una curiosità ?? >> mi disse, gli feci cenno di si con la testa << non mi voglio intromettere ma … >> io iniziai a preoccuparmi perché sapevo dove voleva andare a parare << beh non so neanche come chiedertelo, … il padre di Sandra dov’è ? cioè, perché se hai 18 anni e Sandra ne ha 4, se fai due conti tu sei rimasta incinta quando ne avevi 14 giusto ? io mi domandavo solo cosa ci facesse una ragazza così bella già madre e perlopiù da sola >> notai subito che Zayn mise via il telefono e iniziò a fissarmi, come se gli interessasse l’argomento.

Lo sapevo, me lo sentivo che mi chiedeva dov’era il padre di Sandra e tutte quelle cose, volevo morire, non volevo ricordare quel momento è stato troppo brutto e pesante e me lo ricordo come se fosse ieri anche se sono passati quattro anni. Continuarono a fissarmi e a stare in silenzio aspettando una mia risposta, io non ce la feci e scappai, entrando in una stanza a caso, beccai il bagno, per fortuna e iniziai a piangere a dirotto.

Tutti e due preoccupati corsero dietro di me e aprirono la porta del bagno, mi trovarono seduta per terra a piangere, era la cosa più umiliante che mi era mai successa

<< Scusami, lo sapevo che non dovevo chiedere niente, non volevo criticarti per quello che è successo …>> … << ma stai zitto, che la spaventi ancora di più, devi sempre combinare guai >> Zayn interruppe Harry, alzai di scatto la testa, aveva una voce così calda e sinuosa, prese un po’ di cartai genica e si inginocchiò verso di me, ponendomi quel mucchietto.

Io singhiozzando lo presi, mi girai un pochino e mi soffiai il naso, lui mi mise la sua mano sulla mia schiena per darmi un po’ di conforto

<< scusate ragazzi per questa reazione, ma per me è sempre un argomento difficile da affrontare, me lo ricordo come se fosse successo ieri, è stato bruttissimo … >> dissi tra un singhiozzo e l’altro << se non vuoi dircelo, non ti preoccupare, noi siamo qua adesso>> mi disse Harry

<< no, ne devo parlare con qualcuno, mi sono tenuta un peso qua dentro perché non è ho mai parlato con nessuno, a parte i miei genitori che gliel’ho dovuto dire per forza, ma non mi sono sfogata per intero … perché con loro è diverso, non vai a raccontare tutti i dettagli … >> ricominciai a singhiozzare, e iniziai a raccontarli la storia

<< ero fidanzata con un ragazzo dolcissimo, almeno quando era sobrio ……. >>

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Capitolo 3
<< ero fidanzata con un ragazzo dolcissimo, almeno quando era sobrio, si chiamava William e aveva solo due anni in più  di me. Mi ero innamorata del ragazzo più dolce della scuola e anche il più romantico e stranamente lui ricambiava, dopo 2 settimane lui mi chiese se volevo essere la sua ragazza, io stupita accettai, furono i 7 mesi più belli della mia vita, sembrava tutto perfetto, fin troppo finto.
Il 22 luglio 2009, giorno del mio compleanno, i miei mi avevano organizzato una festa a sorpresa, avevano invitato tutti i miei amici più intimi, quelli a cui tenevo di più. La serata trascorse in fretta tra risate e bibite, i miei genitori mi avevano lasciato la casa libera e se andarono da dei loro amici un po’ lontani da casa nostra allora rimasero li a dormire. Se ne andarono tutti via, ero rimasta sola con William, mi sembrava tutto apposto, andammo in camera mia e li notai che era scontroso con me, non era più il ragazzo dolce e romantico di cui mi ero innamorata perdutamente, mi accorsi che era ubriaco fradicio, mi buttò sul letto, facendomi anche male al braccio, cominciò a spogliarsi, io nel mio letto iniziai a indietreggiare, lui mi afferrò  per un piede e mi trascinò a se, io impaurita cominciai ad agitarmi, lui mi prese i polsi e li legò al letto e cominciò a spogliarmi … >> feci una pausa, le lacrime caddero giù come le cascate, Zayn mi abbracciò e prendendo un forte sospiro, mi feci coraggio e continuai << mi tolse prima i pantaloni, la maglia, poi si fermò a guardarmi e con un sorriso malvagio iniziò a togliermi il reggiseno e le mutande e iniziò a fare avanti e indietro, io cercavo di reagire, di muovermi, di gridare, ma lui prese lo scoch e me lo mise sulla bocca, e mi legò anche i piedi così riprese, io piangevo dal dolore e urlavo, sulla sua faccia si vedeva che era orgoglioso di quello che stava facendo. Finì, si vestì e se ne andò, lasciandomi li nuda sul letto senza che potessi fare niente, io mi ero addormentata sperando che fosse stato un incubo, la mattina mi trovai nel mio letto sotto le coperte con il pigiama, sul comodino c’era un biglietto dove c’era scritto che si era pentito di aver fatto quello che era successo, ma era sotto l’effetto dell’alcool e non sapeva quello che stesse facendo e che non voleva farlo con me così e che se ne andava a casa di suo zio per una settimana. Io iniziai a piangere a dirotto, mi faceva male tutto, chiamai di fretta la mia migliore amica che venne subito a casa mia e gli raccontai tutto, nei minimi dettagli, lei voleva andare a cercarlo, lo voleva picchiare. Una settimana dopo feci il test i miei avevano visto che era cambiata, feci il test 4 volte e tutte le 4 volte era positivo, quindi mi feci forza e mandai un messaggio a William con su scritto che volevo vederlo il pomeriggio al parco, ma non gli avevo accennato niente, lui mi rispose come se non fosse successo mai niente. Andai al parco e lo trovai seduto in una panchina ad aspettarmi, mi avvicinai e lui si alzo per cercare di baciarmi come faceva di solito, anche se a me mancavano i suoi baci ma non potevo dimenticare quello che era successo, era troppo grave allora mi allontanai, non gli dissi niente, lui mi chiese come stavo allora tirai fuori i 4 test dalla borsa e glieli diedi in mano, lui non capiva poi li guardò e divenne subito pallido dicendo che doveva andare e che aveva accettato di rincontrarmi perché doveva partire con i suoi per andare in Italia, io non feci una piega e lui scappò via a gambe all’aria, come un vigliacco, ma ero felice di averli fatto quel che avevo fatto, perché un modo più brutto di dire che ero incinta era così, rimanere in passiva e dargli i test così come se fossero pennarelli.
Adesso sono 4 anni che non ci sentiamo e io non gli farò vedere mai in tutta la sua vita sua figlia, posso essere bastarda quanto vuole ma lui lo è stato di più.>>
Zayn e Harry erano impietriti, non sapevano cosa dirmi, io guardai le loro facce e mi misi a ridere, erano sconvolti, mi ero finalmente liberata di un po’ di peso.
<< A-a-a-ah … non so … sono rimasto scioccato >> disse Harry << è stato proprio un stronzo in tutti gli effetti >> affermò Zayn
*toc-toc* <> era Niall che preoccupato di non vederci dove ci aveva lasciato << ahahah si sì, arriviamo subito>> gli dissi.
Mi asciugai il viso e mi accompagnarono in salotto, vidi Niall che imboccava Sandra, lei tutta allegra di mangiare, poi quando si parla del cibo lei è la prima a farsi volontaria.
<< MAMMA … >> disse Sandra alzando le mani in alto ….

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