Don't try to make me stay.

di Faggiana
(/viewuser.php?uid=245091)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one. ***
Capitolo 2: *** Chapter two. ***
Capitolo 3: *** Chapter three. ***
Capitolo 4: *** Chapter four. ***
Capitolo 5: *** Chapter five. ***
Capitolo 6: *** Chapter six. ***
Capitolo 7: *** Chapter seven. ***



Capitolo 1
*** Chapter one. ***


Chapter one.

- Io l’ho sempre detto che ci sarebbe stato anche Jack su quella diavolo di porta. Rose è un’egoista! – esclamò arrabbiata la mora, mentre il film “Titanic” giungeva al termine.
- Ma ogni volta che lo guardiamo devi ripetere le stesse cose? – chiese James, ormai sicuro del fatto che la sua ragazza non avrebbe mai cambiato idea su quel finale. E, se proprio doveva essere sincero, la pensava esattamente come lei, ma non glielo avrebbe mai detto.
A quelle parole, Hope si alzò di scatto dal petto del ragazzo, indignata, e lanciò un’occhiataccia a James che rise di gusto nel vederla così arrabbiata. Amava farla innervosire.
Lei, allora, si girò, dandogli le spalle e fingendosi offesa. Amava fare la vittima con lui. 
James le prese delicatamente la mano e l’attirò a sé per darle un bacio, un suo bacio. Hope riteneva quel contatto fantastico da sei mesi a quella parte.
Si erano conosciuto a scuola sei mesi prima, appunto.
Lui: alto, bello, occhi castani nei quali Hope ci si perdeva ogni volta che li guardava, capelli marroni leggermente rasati ai lati e lasciati più lunghi al centro; simpatico e popolare.
Lei: alta - non abbastanza da raggiungere James -, carina, occhi castani che odiava ritenendoli banali, capelli marroni con sfumature rossicce leggermente mossi e ben curati. Dolce, allegra e la tipica ragazza a cui tutti chiedono favori.
Così totalmente diversi, ma allo stesso tempo così uguali.
Si erano incontrati, o meglio scontrati, a scuola. Hope stava uscendo dalla sua classe per andare a comprare una merendina, mentre James stava camminando tranquillamente senza guardare dove stesse andando. Fu così che si scontrò con Hope, la ragazza di cui si innamorò subito.
-S-scusami, non ti avevo visto – si scusò prontamente lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio finita davanti agli occhi.
- Tranquilla, è colpa mia – rispose lui facendo incontrare i suoi occhi con quelli scuri e profondi di Hope.
Da quel momento in poi ci sarebbero state diverse uscite, diversi baci e diverse litigate.
Ad Hope serviva veramente un ragazzo come James, se no non si sarebbe mai dimenticata del suo precedente fidanzato. Il suo primo amore.
Hope lo baciò con foga, facendo diventare quel semplice bacio in uno passionale. Mise le sue mani nei capelli corti di lui e sentì quelle del ragazzo cingerle la schiena e avvicinarla a lui come per chiederle il permesso di andare oltre. Hope si staccò. Non era ancora pronta per il grande passo e cercò di trasmettere a lui questa sua insicurezza che sembrò afferrare. La ragazza staccò, quindi, gli occhi da lui e li posò sull’orologio della parete di fronte a lei. Si alzò di scatto e il ragazzo la seguì, preoccupato.
- James, è tardissimo! - esclamò la ragazza sistemando tutte le cose – cellulare e fazzoletti – sparse per la casa, -Mia madre mi ammazza se ritardo un’altra volta. –
James tirò un sospiro di sollievo e prese le chiavi della macchina aspettando che la sua ragazza lo raggiungesse.
 
 
- Grazie per la giornata, amore. Ti mando un messaggio dopo – disse la ragazza prima di avvicinasi al suo ragazzo e dargli un bacio a fior di labbra. Sapevano di miele. Lei amava il miele.
Scese dalla macchina dopo aver sentito un – Va bene amore, a dopo. Ti amo –, e si incamminò verso il cancello in ferro di casa sua. Abitava nella periferia di Londra, non molto lontano dal centro. Era una villetta bianca circondata da un giardino abbastanza grande con la piscina sul retro. A volte si chiedeva perché mai in Inghilterra si ostinassero a vendere piscine dato che pioveva 364 giorni su 365. Però, quando è sereno, è grata ai suoi genitori di averla comprata.
Percorse il viale di casa sua, correndo. Quella sera faceva più freddo del solito, pensò. Ed era solo Ottobre!
Cercò le chiavi di casa nella tasca – dato che le borse non le portava quasi mai, le odiava - del suo cappotto nero e, una volta trovate, fece scattare la serratura.
- Sono arrivata! – urlò aspettandosi una risposta che non arrivò. Iniziò a togliersi la lunga sciarpa bianca ed il cappotto e sentì delle risate provenire dalla cucina. La raggiunse in pochissimo tempo e quello che vide le scombussolò la giornata.
Erano tornati. Lui era tornato.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter two. ***


Chapter two.



Il fratello Louis e i suoi quattro migliori amici con cui aveva formato una band – i One Direction, diventati ormai famosi in tutto il Mondo – erano davanti a lei. Probabilmente i genitori erano andati a cena fuori.
Il fratello si alzò immediatamente e l’abbracciò di slancio aspettando che lei ricambiasse. Hope in un primo momento rimase immobile, ma poi lo strinse con tutta la forza che possedeva e incominciò a piangere. Quanto le era mancato!
- Mi sei mancato così tanto, Louis! – singhiozzò la ragazza.
- Shh, piccola, - la consolò il ragazzo asciugandole le lacrime con i pollici – ora sono qui e non andrò via per un bel po’.- 
Hope salutò tutti con un abbraccio, tranne il ragazzo che l’aveva resa felice e l’attimo dopo l’aveva abbandonata. Per lui si limitò ad un misero “ciao”.
Incominciarono a parlare del più e del meno raccontando le loro avventure durante il tour, la parte che più preferivano della loro carriera.
- Hope, ma che hai fatto oggi? E’ tutto il pomeriggio che ti aspettiamo – disse all’improvviso Niall, il suo migliore amico. Gli era mancato più dell’aria e quando lui l’abbracciò qualche istante prima, lei si sentì rinata e restò in quella posizione per tantissimo tempo.
- Ero da James – borbottò lei con totale indifferenza.
- E chi sarebbe questo James, ora? – domandò accigliato – e geloso – il fratello.
- E’ il mio ragazzo, da sei mesi ormai – rispose a tono Hope.
Liam a quelle parole si innervosì e cercò di ignorare il fastidio che si era creato all’altezza dello stomaco.
- Pensavo mi avresti aspettato – sussurrò il ragazzo. Tutti si girarono verso di lui. Non si aspettavano un suo intervento poiché era restato zitto per tutto il tempo.
- Pensavo non te ne saresti mai andato – mormorò lei per poi salire in camera.
 
 
- CHE COSA? – urlò Faith dall’altro capo del telefono.
Subito Hope allontanò l’apparecchio dall’orecchio per non diventare sorda e poi esclamò – Faith, non urlare, per l’amor di Dio. Si, sono tornati, ma non c’è bisogno di fare tutto questo casino! –
- Sì, scusami, hai ragione – rispose la sua migliore amica, abbassando il tono di voce, - e come ti sei comportata con..si, insomma con..-
- Liam? – le venne in aiuto Hope. Faith annuì dimenticandosi che non poteva vederla perciò disse – Sì, lui. -
- Nulla, l’ho salutato con un misero “ciao”. Certamente non gli sono corsa in contro per abbracciarlo, dopo quello che mi ha fatto – mormorò la mora, frustrata. Si alzò dal letto e incominciò ad andare avanti e indietro e mise il telefono in vivavoce. Il suo più grosso sbaglio.
- Hai fatto bene, Hope. Ma non hai sentito niente quando l’hai visto? Non si è riaccesa nessuna scintilla? –
- Si, purtroppo si. Sono andata in tilt appena l’ho visto, ma ho ignorato questa sensazione. – raccontò la ragazza all’amica – Non può tornare dal nulla e pretendere che io ritorni da lui! –
- Posso farti una domanda? – chiese gentilmente Faith.
- Sì, dimmi –
- Lo ami ancora? –
Hope ci pensò un po’ prima di rispondere. Lo amava ancora? Non lo sapeva. Lo aveva dimenticato? No, quello sicuramente no. Che cosa doveva fare, allora? E James?
- Non lo so, Faith, ma di certo non l’ho dimenticato…- rispose Hope con la voce rotta. – Scusa, ma ora devo andare. – continuò la mora – Ci sentiamo domani. Ti voglio bene Faith. -
- Va bene, - rispose l’amica – ci sentiamo domani. Ti voglio bene anche io. –
Hope riattaccò ringraziando mentalmente di avere un’amica come lei. Le due ragazze si conoscono dalla scuola media. Il primo giorno Faith era da sola, isolata, con la testa china sul banco. Hope odia vedere le persone da sole e allora andò da lei e si presentò, con il sorriso stampato sulla faccia. – Ciao, io sono Hope. Tu come ti chiami? –
- Sono Faith, piacere mio. - rispose la ragazza bruna stringendole la mano che le stava porgendo.
Da quel momento sono state sempre insieme, inseparabili. Faith è la migliore amica che tutti vorrebbero ed Hope è contenta di averla incontrata. Ha i capelli più lunghi di quelli di Hope, neri e lisci. I suoi occhi sono di un marrone scurissimo – tipo quelli dell’amico di suo fratello, Zayn – ed è più bassa di lei. Le piace andare a ballare ed uscire con le sue più care amiche.
 
 
- Liam, devi andarle a parlare, il più in fretta possibile! – esclamò Niall, cercando di incoraggiare l’amico.
- Lo so anche io, ma credi mi ascolterebbe? Credi che se le dicessi che l’ho fatto per proteggerla, mi crederebbe? – domandò Liam mettendosi le mani nei capelli, esausto per quella situazione. Le mancava terribilmente.
- Provare non costa nulla – mormorò il ricco, Harry, che stava mangiando degli arachidi.
Liam, sotto lo sguardo attento dei suoi quattro migliori amici, si alzò e andò verso la stanza della ragazza. Salite le scale, seconda porta a destra. Se lo ricordava ancora.
Tirò su il braccio e mise la mano a pugno per poter bussare, ma una voce, la sua voce, lo bloccò.
- Non lo so Faith, ma di certo non l’ho dimenticato -
Hope aveva pronunciato quelle parole. Non se le era sognate. La sua Hope non l’aveva dimenticato.
Liam, allora, tornò indietro dai suoi quattro amici con un sorrisetto sul viso. Raccontò loro cosa aveva sentito e pronunciò – Prometto che me la riprendo. Hope è cosa mia. – 



Heeeeeello guuuuys :)
Allora, volevo dirvi che l'altra volta mi sono dimenticata di scrivere lo spazio autrice, ma eccomi qui!
Siamo solo al secondo capitolo della storia, ma la trama penso l'abbiate un po' capita!
Niente, spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, e lo spero anche per questo :)
Recensite se ne avete voglia e grazie a chi l'ha letta :)
Al prossimo aggiornamento!
Chiara

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter three. ***


Chapter three
 

L’aria fresca dell’estate stava accarezzando la pelle di Hope provocandole alcuni brividi. Lei e Liam erano insieme da poco più di 6 mesi e lei lo amava. Amava il suo profumo di cioccolato, i suoi capelli riccioli – ora più corti -, le sue labbra morbide e delicate, i suoi occhi nocciola che la ipnotizzavano con un solo battito di ciglia. Lo amava più di ogni altra cosa. Forse, più di se stessa.
- Hope, ti devo dire una cosa –  esclamò Liam all’improvviso.
- Dimmi, amore – rispose la ragazza, accarezzandogli una guancia.
Lui abbassò lo sguardo per evitare di incrociare il suo e quel gesto la fece preoccupare. – E’ successo qualcosa di grave? – continuò al fine di farlo parlare.
Lui scosse la testa, sconsolato.
- Credo sia meglio lasciarci, Hope – sussurrò Liam. Quasi fece fatica a capire, ma quelle parole le entrarono nel cuore come una lama affilata.
- C-come, scusa? – chiese, con voce rotta, sentendo gli occhi pizzicare.
- Hai sentito bene. Non voglio continuare questa relazione – insistette lui. Non voleva crederci.
- Ma perché? Che ho fatto? – domandò la mora, incominciando a piangere.
- Non piangere, per favore, mi distruggi così. – iniziò lui – Tu non centri niente, ma non voglio farti soffrire. Domani io partirò per il tour e starò via per un anno e sai che non riusciremo a restare insieme così lontani. Mi dispiace, ma forse è meglio così – finì Liam e solo allora alzò lo sguardo. Il ragazzo vide sulle guance di Hope delle lacrime che non volevano smettere di scendere. Fece per asciugargliele con i pollici, ma lei si scostò, arrabbiata.
- Non mi toccare, Liam! – esclamò lei, rabbiosa. – Vuoi lasciarmi? Bene, ma sappi che è finita. Per sempre.- concluse lei per poi alzarsi ed iniziare a correre piangendo per quegli occhi nocciola che ormai aveva perso e che la stavano guardando andare via, per sempre.
 
Hope si alzò dal letto di scatto, sudata. Il suo petto continuava ad alzarsi e ad abbassarsi ad un ritmo irregolare. Cercò di tranquillizzarsi ripetendosi “Era solo un sogno” e sembrò funzionare. Girò di poco la testa per individuare il comodino e afferrò il suo iPhone per controllare l’ora. Le 10.52.
Che sogno orribile, pensò Hope. Quel giorno non l’avrebbe mai dimenticato. Quel giorno era la fine di tutto. Quel giorno aveva perso il suo grande amore, il suo primo “Ti amo”, la sua prima volta. Tutto. E si sentì morire.
Digitò un messaggio sul telefono.
“Devo parlarti, Faith. Appena puoi, raggiungimi :) x”Hope a Faith.
Cinque minuti dopo.
“Dammi mezz’ora e sono da te, bellezza xx”Faith a Hope.
Hope bloccò il telefono - dopo aver guardato la foto che fungeva come sfondo di lei e la sua migliore amica imbrattate di farina – ed andò a fare la doccia. Doveva rilassarsi e doveva pensare.
 
I ragazzi ed Hope erano seduti sul divano a guardare un film, ma nessuno sembrava davvero interessato. Harry stava messaggiando con qualcuna – visto il sorriso sulle labbra -; Louis e Niall stavano facendo una gara con i pop-corn; Zayn era impegnato ad ammirarsi allo specchio – come sempre –. Liam, invece, stava guardando la sua – ormai non più – Hope e ripensava a quanto stupido fosse stato. La ragazza, però, non lo degnava di uno sguardo e stava aspettando con impazienza l’arrivo della sua amica. Faith era in ritardo, tipico di lei.
- Vado io! – urlò Hope dopo aver sentito il suono del campanello. – Alla buon’ora Faith – la prese in giro, dopo aver aperto la porta.
- Scusa Hope, ma c’era mio fratello che non mi faceva uscire di casa – si inventò una scusa lei. Ormai Hope la conosceva abbastanza bene e sapeva che non era quello il vero motivo. Lo avrebbe scoperto.
- Certo, certo. – tagliò corto lei – Dai, entra va! –
Faith entrò in casa, dopo che l’amica si scostò dall’ingresso, e salutò tutto il gruppo nel salotto.
- Ciao ragazzi – disse timidamente lei.
- Ciao Faith – rispose Harry facendo apparire un sorriso sul suo volto. Che stava succedendo?
Faith non rispose, troppo impegnata ad osservare ogni particolare di Harry. Le fossette ai lati delle bocca, il suo sorriso fottutamente bello, i suoi riccioli mai al loro posto che lo rendevano perfetto e gli occhi verdi che le fecero sentire le farfalle nello stomaco.
- Faith, ti muovi?! – gridò Hope all’inizio delle scale, spazientita.
- Eh? – si risvegliò l’amica dallo stato di trance in cui era entrata – Sisi, arrivo. –
Raggiunse la mora e insieme salirono le scale. Entrarono nella stanza disordinata – sempre – di Hope e si chiusero la porta alle spalle.
- Faith, abbiamo un problema -.
 
Hope raccontò alla sua migliore amica tutta la faccenda del sogno e sperò che quest’ultima potesse aiutarla.
- Che bel casino! – esclamò – Senti, tu hai bisogno di una bella distrazione. – proseguì con uno sguardo furbo stampato in faccia.
- Che c-cosa? – chiese Hope, titubante e guardandola male. Le idee di Faith non erano mai geniali, anzi.
- Non mi guardare così, tranquilla. Avevo intenzione di proporti un po’ di sano shopping. Ci stai? – mi domandò, sbattendo le lunghe ciglia e facendo una faccia da cucciolo che solo lei era brava a fare.
- Certo che ci sto! – esclamò con gioia – E grazie Faith per esserci sempre. Ti voglio bene -.
Si scambiarono un grande abbraccio pieno di affetto e di gratitudine.
- Le amiche servono a questo, Hope. Ti voglio bene anche io. – mormorò Faith per poi dare un bacio sulla guancia all’amica.
Uscirono dalla camera pronte per andare a svaligiare i negozi e raggiunsero la porta di casa.
-Ragazzi, noi usciamo! – gridò Hope per farsi sentire dai ragazzi che si erano trasferiti in cucina.
Dopo un flebile “Ok”, si avviarono verso il centro di Londra. 


Buoooooongiorno dolcezze :)
Ecco a voi il nuovo capitolo. E' di passaggio anche se si capisce pechè Hope ce l'ha così tanto con il povero Liam.
Ho voluto dedicarlo all'amicizia tra le due ragazze e mi è uscito così.
Non mi convince molto, ma fatemi sapere che ne pensate attraverso le recensioni (sempre se vi va!).
Grazie a chi l'ha letta e a chi l'ha messa tra preferite/seguite/ricordate.
A prestooooo!
Chiara

Se volete farmi qualche domanda o seguirmi:

Twitter


 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chapter four. ***


Chapter four.




- Booooomba! – urlò Louis prima di tuffarsi nella piscina di casa sua. Dire che aveva schizzato acqua da tutti le parti era dire poco.
Era un sabato pomeriggio di Ottobre e – stranamente – il sole splendeva alto nel cielo. Era passata una settimana dal sogno e Hope non l’aveva più fatto – per fortuna -. Ogni giorno che passava il rapporto tra i setti adolescenti aumentava e la piccola Tomlinson dovette ricredersi sul loro conto.
I cinque ragazzi e le due amiche decisero di passare quel giorno tutti insieme in casa Tomlinson.
- Louis, puoi fare più attenzione? Mi hai bagnata tutta! – lo riprese la sorella, furiosa.
- Non rompere, sorellina! – le rispose il moro facendole una linguaccia. Erano come cane e gatto, ma si volevano un grande bene. Louis si era sempre preso cura di Hope e l’aveva aiutata in qualsiasi momento e lei lo stesso. C’erano sempre l’uno per l’altra.
Hope sbuffò e si mise a parlare del più e del meno con Faith mentre i ragazzi stavano giocando a pallavolo in piscina.
- Ragazzi, vado in cucina. Avete bisogno di qualcosa? – chiese Faith urlando per sovrastare le urla della band.
- Il frigo! – esclamò Niall per poi scoppiare a ridere seguito dagli altri. Ormai era nota la sua passione per il cibo e mai sarebbe cambiato.
- Va beh, prendo quello che c’è – concluse la ragazza per poi avviarsi in cucina. Una voce – quella voce – la bloccò. – Aspetta, ti aiuto – disse Harry raggiungendola e sorridendole. Faith si sentì tremare.
Arrivarono in cucina e la ragazza iniziò a rovistare in giro. Cercò i bicchieri e, quando li trovò, capì che erano troppo in alto per la sua statura. Harry vedendola in difficoltà le si avvicinò e la incastrò tra il bancone della cucina e il suo petto.
Preso l’occorrente, lo posò su un tavolo ed incastrò i suoi occhi color smeraldo negli occhi scuri di Faith. Lei poteva sentire il respiro del moro sulle sue labbra e i loro nasi si sfioravano. Lui la baciò e lei fu felice di ricambiare. Amava baciarlo e l’aveva scoperto circa un mesi fa, quando lui era ritornato a casa per un problema in famiglia. Harry aveva bisogno di qualcuno in quel periodo e lei è stata gentile ad aiutarlo. Poi, da cosa nasce cosa ed ora stavano insieme, di nascosto.
- Mi sei mancata – disse lui dolcemente sulle labbra di lei.
- Anche tu, Harold – rispose lei sorridendo perché sapeva quanto dava fastidio al suo ragazzo – oddio, era suo! – quel nome.
- Non mi chiamare così – borbottò il riccio ancora sulle labbra di lei. Non si sarebbe mai stancato di baciarla.
- Oh, sta zitto! – sorrise lei per poi baciarlo a fior di labbra.
Faith era un po’ stufa di quella situazione: doversi nascondere era un proprio dramma! Lei voleva baciarlo alla luce del sole, voleva gridare al mondo quanto l’amava, voleva stringergli la mano davanti a tutti. Harry, però, le aveva detto che sarebbe stato meglio non dirlo a nessuno “Non voglio che la stampa ti assalga”, aveva detto.
- Piccola, che c’è? – le chiese lui posandole due dita sotto il mento per poter guardarla negli occhi. Era diventata triste in un attimo e lui odiava vederla così. Il suo sorriso era la cosa che lo faceva sentire più vivo al mondo e vederla così lo uccideva.
- Stavo ripensando alla nostra storia, anzi il nostro segreto – confessò lei.
- Ne abbiamo già parlato, Faith. Non lo faccio perché non voglio, ma lo faccio per proteggerti. Lo capisci questo? – chiese lui alla sua ragazza.
- Si si, lo capisco, però vorrei gridare a tutti che tu sei il mio ragazzo. –
- Anche io lo vorrei, non sai quanto – mormorò lui, strofinando il naso contro quello di Faith.
- Ti voglio bene, Harold – sussurrò lei guardandolo in quegli occhi che trovava magici.
Lui alzò gli occhi al cielo per il modo in cui l’aveva chiamato e poi disse – Te ne voglio anche io, piccola -. Lui diede lei un bacio e un altro e un altro ancora.
- Cosa sta succedendo qui? -. Una voce interruppe loro e Faith l’avrebbe riconosciuta ovunque. Era nei guai.
 


Hope stava prendendo il sole mentre i ragazzi facevano i deficienti nella piscina. La ragazza amava il sole caldo sulla sua pelle e rilassarsi sulla sdraio. Ma qualcuno la disturbò. Liam.
- Hope, possiamo parlare? - sussurrò lui quasi a non volerla disturbare.
Lei sbuffò – Liam, è da una settimana che te lo ripeto. Non ho niente da dirti, quindi, lasciami in pace. – esclamò la ragazza, stufa.
- Almeno ascoltami, fammi spiegare! – provò a convincerla lui.
- Liam, per favore, non oggi – rispose Hope esasperata. Non era pronta di sentire le sue spiegazioni. Aveva paura. Aveva una fottuta paura di potersi innamorare, ancora. Sapeva che la ferita era ancora aperta e se l’avesse ascoltato, avrebbe peggiorato la situazione. No, non era pronta.
Il cantante, allora, si alzò e ritornò dagli altri.
- Stai tranquillo. Prima o poi ti ascolterà – sussurrò Zayn per consolarlo. Liam gli sorrise, grato. Aveva i migliori amici del mondo.
Hope, intanto, si era alzata e si stava dirigendo in cucina. Chissà dove si è cacciata Faith, si ritrovò a ripensare.
La risposta non tarò ad arrivare: Faith e Harry che si baciavano, sulla bocca, abbracciati.
- Che sta succedendo qui? – esclamò, sconvolta.




Buonasssssera :) 
Oggi è una giornata un po' dimmmmerda perchè abbiamo scoperto che sospenderanno la pausa didattica. Ma puoi?
Spero che a voi vada meglio :)
Cooooooomunque, questo capitolo è un po' una schifezza, lo so, ed è pure corto D:
Non uccidetemi, pleeeeease! La prossima volta mi farò perdonare :)
Come vi dico in ogni capitolo, se volete recensire, fate pure :) Mi farebbe piacere leggere i vostri pensieri su questa FF!
Grazie a chi ha messo questa storia nelle preferite/ricordate/seguite <3
Ora me ne vado che non so più che dire ahahah!
Ciaaaao bellezze, a presto!
Chiara.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Chapter five. ***


Chapter five.
 


- H-hope, non è come credi – cercò di giustificarsi Faith. Che casino!
- Ah no? Allora dimmi, sei finita accidentalmente sulle sue labbra? – chiese, ancora sotto shock, la mora.
L’amica non sapeva che fare, ma per fortuna Harry le corse in soccorso.
- Non è colpa sua, Hope. Lei voleva dirtelo, ma io glielo ho impedito – disse Harry, accarezzando una guancia di Faith che gli sorrise.
- E perche mai? – chiese allora Hope.
- Perché non voleva che la stampa mi rovinasse la vita – rispose Faith, con lo sguardo basso.
Hope le si avvicinò e le posò due dita sotto il mento per poterla guardare negli occhi e disse – Potevi dirmelo lo stesso, Faith. Lo sai bene che non l’avrei mai detto a nessuno –
L’amica la guardò con tristezza e capì di avere fatto un grosso sbaglio. Hope non l’avrebbe mai tradita e si diede della stupida solo per aver dubitato di lei.
Faith, allora, le buttò le braccia attorno al collo e pronunciò “Scusa” tantissime volte, finchè Hope la tranquillizzò dicendole che era tutto a posto.
Meno male che non è successo niente di grave, pensò Harry guardando la scena.
- Gli altri non lo sanno, vero? – mormorò Hope, staccandosi dall’amica.
Harry e Faith si guardarono, complici, e la ragazza capì.
 
- Quindi state insieme – constatò Liam, strofinandosi due dita sotto il mento. Non se lo aspettava e nemmeno gli altri componenti del gruppo. Tutti erano rimasti sorpresi.
- Esatto – disse Harry – e non ve l’ho detto perché volevo proteggerla. Non pensate che non mi fidi di voi – aggiunse poi.
- Lo sappiamo Hazza, tranquillo. – lo rassicurò Niall. Quel ragazzo era la dolcezza fatta a persona. – Siamo felici per voi –
Tutti annuirono e Faith si sentì sollevata: almeno a loro l’avevano detto.
I ragazzi erano in salotto a chiacchierare, quando i genitori di Hope e Louis fecero il loro ingresso.
- Ciao, ragazzi – esclamò Jamie, la madre. Era un’infermiera e molto spesso aveva i turni notturni. Capelli mossi e mori, occhi azzurri, alta e snella. La classica bella donna. – Oh, ciao Faith! Resti per cena? – chiese poi all’amica di sua figlia.
- Se non è un problema, volentieri Jamie – le sorrise la ragazza.
La donna le rispose che le faceva piacere e andò in cucina per iniziare a preparare le pietanze.
- Mamma, - urlò Hope, - può venire anche James? – domandò la piccola della famiglia.
- Certo, amore – rispose la donna.
Hope sorrise e inviò un messaggio al suo ragazzo.
“Amore, ti va di venire a mangiare da me? Ci siamo tutti xx”
“Va bene, piccola. Ci vediamo dopo x”

Lesse velocemente il messaggio e subito le spuntò un sorriso sulle labbra. Liam se ne accorse.
- Deduco da quel sorriso che verrà – borbottò Liam.
- Penso non siano affari tuoi, ormai – rispose Hope, scocciata per quell’intrusione.
La tensione si poteva tagliare con un coltello.
 
 
- Allora, James, - iniziò il padre guardando il ragazzo di sua figlia. Era un uomo sulla cinquantina e faceva l’architetto. Alto, abbastanza magro, capelli brizzolati e occhi azzurri. Hope si ritrovava spesso a pensare perché fosse lei l’unica sfigata a non averli in famiglia. – come va la scuola? - concluse poi.
- Tutto bene, grazie. Da quando mi dà ripetizioni Hope, sono migliorato molto – rispose il moro sorridendo alla fidanzata.
- A me non davi ripetizioni – s’intromise Liam. Ma deve mettermi sempre in difficoltà?, pensò Hope.
- Evidentemente perché non ti servivano – rispose la ragazza, stufa di tutte quelle frecciatine.
James, però, era confuso. Perché avrebbe dovuto dargli ripetizioni?
- Perché avrebbe dovuto, scusa? – chiese appunto il ragazzo.
- Perché era la mia ragazza – disse, indifferente, Liam.
Hope gli lanciò un’occhiataccia e non capiva perché si ostinasse a rovinargli la vita. L’aveva già fatto una volta, perché continuare?
- Liam, smettila – lo richiamò Hope. – Ormai tra noi è finita, mettitelo in testa. E tu, James, non diventare geloso per niente – disse poi girandosi di lato per guardare il suo ragazzo, seduto di fianco a lei.
Tutte le persone presenti quella sera rimasero in silenzio, seguendo il battibecco.
- E allora perché dici alla tua amica che non mi hai dimenticato? – chiese, beffardo, il cantante.
Hope si sentì svenire. Come diavolo faceva a saperlo? Aveva sentito tutta la conversazione che aveva fatto con Faith?
- N-non dire cavolate – balbettò Hope. – Io ti ho dimenticato e ora sto con James, punto – si riprese poi, fronteggiandolo.
Il ragazzo sapeva che stava mentendo, la conosceva benissimo. Per lui Hope era un libro aperto, lo era sempre stata. Liam allora rise e pensò “Non vuoi ammetterlo? Bene, allora io inizio a giocare”.
 


Saaaaalve :)
Scusate, ma oggi non sono di tante parole!
Cooooooooomunque, ecco a voi il quinto capitolo!
Non mi convince tanto, quindi fatemi sapere che ne pensate :)
A presto!
Chiara.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Chapter six. ***


Volevo ringraziare Might as well CharlotteSheeran per avermi spinta a pubblicare questa storia.
Grazie ragazze <3

 


Chapter Six
 


- Cloe, hai capito il piano? – chiese Liam alla sua migliore amica per avere una conferma.
- Liam, per la centesima volta, si l’ho capito tranquillo. – lo rassicurò lei.
Cloe e Liam erano amici da tantissimi anni, forse erano stati anche compagni di culla. La ragazza aveva un anno in meno di lui, ma sembrava molto più grande. Alta, magra, capelli neri e corti, occhi di ghiaccio e con uno stile tutto suo. Liam per lei era come un fratello e lei per lui come una sorella. Il loro rapporto era di fratellanza, non erano semplici amici. Qualche anno prima avevano pensato di essere innamorati uno dell’altra, ma, dopo un bacio, si erano accorti di non provare nulla. Cloe, dopo quello sbaglio, capì anche di avere altri gusti.
Liam le aveva mandato un messaggio dicendole che aveva bisogno di lei e Cloe, come sempre, era pronta ad aiutarlo. Si erano incontrati al parco, illoro parco, ed erano seduti su una panchina, la loro panchina con incisa una scritta: L+C. I passanti avrebbero potuto pensare che fossero insieme, ma non era così e non lo sarebbe mai stato. Persino Hope in un primo momento era gelosa di lei, del loro rapporto. Poi, però, capì tutto e si tranquillizzò.
- Scusa se sono così stressante, ma mi manca tantissimo e spero che questa assurdità funzioni – borbottò sconsolato il povero ragazzo. Voleva riprendersi la mora a tutti i costi e, sinceramente, pensava – sperava - che quella volta fosse quella giusta.
- Lei ti ama ancora, Liam, la conosco. Solo che non vuole perdonarti perché ha paura che tu la faccia soffrire, ancora – mormorò la ragazza. Non era mai stata d’accordo con la scelta che aveva preso Liam e vederlo soffrire era l’ultima cosa che voleva.
- Come fai ad esserne così sicura? – domandò il moro cercando un po’ di conforto negli occhi della ragazza.
- Fidati, Liam! – esclamò la ragazza – Ora devo andare che i miei mi aspettano. Ci vediamo domani – concluse lei per poi dare un bacio sulla guancia al ragazzo.
- Va bene. Ciao Cloe, a domani. – urlò lui per farsi sentire dalla ragazza che ormai aveva svoltato l’angolo.
Sarebbe andato tutto bene domani?
 
 


- Faith, oggi pomeriggio usciamo? -
Era appena finita la sesta ora di quella giornata e tutti i ragazzi stavano sistemando le loro cose nelle rispettive cartelle: studenti che si fiondavano fuori dalla classe, altri che si dirigevano in palestra per l’allenamento di basket e altri che si salutavano augurandosi “Buon weekend”.
Le due ragazze raggiunsero il corridoio che si stava riempiendo sempre di più ogni minuto che passava: tutti avevano voglia di tornare a casa!
- Ehm, veramente… - rispose Faith titubante all’amica che stava aspettando una risposta da circa cinque minuti.
- Devi, per caso, dirmi qualcosa? – domandò Hope guardandola negli occhi con fare intimidatorio. In quel momento sembrava fosse Sherlock Holmes.
- DevouscireconHarry – sussurrò tutto d’un fiato Faith. Non sapeva per quale motivo, ma aveva paura che Hope potesse essere gelosa di Harry o, addirittura, sentirsi esclusa, in secondo piano.
- Come, scusa? - chiese, confusa, Hope. Odiava quando le persone non le dicevano in faccia le cose che pensavano. Mica le mangiava!
- Devo uscire con Harry – ripeté allora, Faith, più calma. La ragazza chiuse gli occhi come se si aspettasse una brutta reazione da parte dell’amica, ma questa non fece niente.
- E perché hai paura di dirmelo? –
- Non lo so, ho paura che tu ti senta esclusa…- confessò Faith abbassando la testa e osservandosi le sue scarpe. Superga – ora non più – bianche, le sue preferite.
- Faith, guardami! – le ordinò Hope con un tono però dolce. L’amica alzò lo sguardo, titubante. – Non preoccuparti per me. Sono contenta che tu sia fidanzata con Harry, ti meriti un ragazzo come lui e non sarò io di certo a mettere dei freni tra voi. Hai capito? – domandò poi.
- Sisi, ora è tutto più chiaro. – sorrise Faith cercando di tranquillizzarsi.
- Ma sappi che, se dovesse farti soffrire, non potrete più procreare.- esclamò Hope facendo la seria per poi scoppiare in una fragorosa risata.
- Ma io dove la trovo un’altra come te? – chiese retorica l’amica prendendo a braccetto la mora e dirigendosi all’uscita della scuola.
- Da nessuna parte, credo… - rispose Hope, abbassando lo sguardo per incrociare gli occhi di Faith.
- E meno male! – mormorò l’altra. Tutte e due scoppiarono a ridere, come erano solite fare.
 
 



La camera di Faith era diventata un campo di battaglia: vestiti sul letto, sulla sedia e perfino sul pavimento. Non riusciva a decidere che cosa indossare per l’appuntamento con Harry di quel pomeriggio e questa cosa la stava mandando in crisi. Non era mai stata una ragazza a cui interessava il suo modo di vestire, ma voleva essere perfetta per quel ragazzo, il suo ragazzo.
Mancavano trenta minuti alle 15 e non aveva tempo da perdere. Decise, allora, per un paio di jeans, una maglietta e un maglione pesante. L’inverno si stava facendo sentire poiché le temperature si erano abbassate di molto.
Si vestì molto velocemente – un record per lei – e si truccò: mascara, un filo di matita. Non amava esagerare e sapeva che lui la preferiva acqua e sapone.
Il campanello suonò e, dopo un’ultima sbirciatina allo specchio, andò ad aprire.
Eccolo, bello come il sole, con i suoi pantaloni beige, la polo bianca e un maglione blu aperto. Stai calma, Faith!, continuava a ripetersi Faith nella sua testa mentre lo osservava, meravigliata.
- Ciao, piccola. – la salutò lui posandole un bacio a fior di labbra.
Lei sembrò essersi ripresa dal trance in cui era entrata e rispose, arrossendo,– C-ciao Harry. –
Faith prese la borsa, le chiavi di casa e si chiuse la porta alle spalle.
Harry incrociò le sue dita con quelle della ragazza e fece combaciare di nuovo le loro bocche. Gli erano mancate quelle labbra rosee e piene delle quali non poteva più fare a meno. Faith era diventata tutto.
Si staccarono dopo alcuni istanti con il fiato corto. Faith appoggiò la fronte alla sua, ricoperta dai sui fantastici ricci ribelli. I loro occhi sembravano parlassero per loro e non volevano cessare quel contatto, quel dialogo che solo loro erano in grado di capire.
- Ti amo, Faith.- confessò, dopo alcuni attimi, Harry.
La ragazza stentava a credere a quello che aveva appena sentito.
Aveva appena detto che l’amava.
Aveva appena detto che amava lei.
Faith non ci pensò due volte: circondò il collo del ragazzo con le sue esili braccia e lo baciò, con passione, con affetto, con amore. Perché si, anche lei lo amava.
- Devo prenderlo come un “Anche io ti amo, Harry”? – domandò lui sulle labbra di lei, sorridendo.
Lei rise e lui si sentì morire. Quanto amava la sua risata, solo Dio ne era a conoscenza.
- Anche io ti amo, Harry – confermò lei ad alta voce. In quel momento si sentiva la ragazza più fortunata del Mondo, dell’Universo, di tutto. Harry era lì, per lei.
- Ecco, così va meglio – sorrise lui facendo apparire quello fossette ai lati della bocca nella quale Faith mise le sue dita. Amava farlo e Harry lo permetteva solo a lei.
Insieme, poi, si avviarono verso il centro di Londra più innamorati che mai, mano nella mano, occhi negli occhi, bocca su bocca, cuore nel cuore.
 



Buonasssssera :)
Stasera sono felicissima perchè ho scoperto che martedì vado a Roma con mio papà! Non vedo l'ora di rivedere quella città :') asfgdhfjg
Fooorse vedrò anche Carlotta (CharlotteSheeran) e lo spero tanto :) *fingers crossed*
Anyway, questo capitolo mi piace molto ed è più lungo degli altri ;) sto imparando ahahah!
C'è un momento molto romantico tra la coppia Fharry (?) che spero vi possa piacere :)
Amo quella coppia sgdfujigkh sono patatoooosi!
Ora me ne vado vaaa!
Fatemi sapere cosa ne pensate che mi farebbe davvero piacere saperlo :) almeno capisco se questa storia fa schifo o è un po' bella!
Tanto aammmmore (?)
Al prossimo aggiornamento.
Chiara

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Chapter seven. ***


Chapter seven.




Hope stava facendo colazione insieme a tutti gli altri, quando la suoneria – Beauty and a beat -  di Niall iniziò a riempire la stanza.
Il biondo rispose immediatamente e la ragazza riuscì a sentire solamente “Pronto? Ciao amico! Si, va bene. Ci vediamo stasera e grazie!”. Una volta che Niall ebbe riattaccato, tutti gli sguardi erano puntati su di lui.
- Beh? – fu Zayn a interrompere quel silenzio riempito solo da occhiate.
- Ragazzi, ho una bellissima notizia da darvi! – esclamò il ragazzo divertito dalla curiosità degli altri.
Quel giorno i ragazzi si erano svegliati presto, alle 9.30 circa. Si erano ritrovati in cucina tutti assonnati, in pigiama ed avevano solamente mormorato un flebile “Buongiorno” oppure un’alzata del capo. Ora erano attorno all’isolotto in acciaio che occupava il centro del locale e avevano iniziato a mangiare: chi latte con i cereali, chi  fette biscottate con la marmellata o nutella e chi – Niall – uova, bacon, succo d’arancia e croissant. Ma dove lo metterà?, si chiedeva sempre Hope guardandolo mangiare, ma non trovando mai una riposta adeguata.
- Se non ce lo dici immediatamente, giuro che ti togliamo il cibo per una settimana! – minacciò Liam cercando di trattenere il sorriso che gli stava spuntando sul viso.
- Nono, ora ve lo dico: Conor Maynard ci ha invitato alla sua festa di compleanno, questa sera! – disse tutto d’un fiato per vedere la reazione dei ragazzi: Harry fu felicissimo e gli spuntarono quelle adorabili fossette ai lati della bocca, Liam diede un cinque a Zayn, Louis iniziò a correre per tutta la stanza. Hope, invece, abbassò lo sguardo, sentendosi esclusa.
- Ehi, - sussurrò il suo migliore amico avvicinandosi – guarda che sei invitata anche tu. “Portate più gente possibile!” testuali parole. – concluse poi accarezzandole una guancia per confortarla.
- Davvero? – domandò lei con gli occhi che le luccicavano per l’entusiasmo.
Il biondo annuì e lei gli fu subito addosso, abbracciandolo e facendogli quasi male.
- Hope, non respiro! – cercò di dire lui con scarsi risultati.
La ragazza si staccò immediatamente dicendo un – Oddio, scusami…-
Tutti risero e lei lanciò occhiataccia ad ognuno così da farli smettere e la cosa funzionò, come sempre.
- Devo chiamare subito Faith! – esordì Hope correndo verso le scale per poi raggiungere la sua camera.
- Non cambierà mia! – mormorò Louis sconsolato, ma divertito.
Meno male e spero non lo faccia mai, pensò Liam.
 


 
Il grosso orologio rosso, appeso alla parete bianca della stanza di Hope, segnava le sette e mezza e le due ragazze non si erano ancora preparate, o meglio, non sapevano cosa indossare per quell’importante serata. Tutto il pomeriggio l’avevano passato a rileggere le dediche lasciate dagli amici e parenti della mora sulla parete barra lavagna della sua camera, notando anche alcune frasi che Liam le aveva scritto. Ce n’era una che le piaceva particolarmente e che il ragazzo citava in una sua canzone: “I can’t believe that you are here and lying next to me
Or did I dream that we were perfectly entwined.” Hope ricordava perfettamente il momento in cui lui glielo aveva scritto, come se fosse successo da poco: i due ragazzi erano andati a dormire presto perché il giorno dopo Liam doveva partire con gli altri per andare a Los Angeles. Lei si era addormentata subito, tra le sue braccia, e lui poteva percepire il delicato e regolare respiro di lei sul suo collo. Il ragazzo, però, non riusciva ad addormentarsi e allora si mise a fissarla e lei questo riusciva a percepirlo anche con le palpebre serrate. Qualche ora dopo, però, Liam dovette alzarsi e decise di scriverle quella frase che lei lesse la mattina dopo, terminando con gli occhi lucidi riempiti da lacrime di gioia.
- Hope, sono le sette e mezza! Muoviti a decidere cosa mettere, su. – urlò Faith in preda all’agitazione.
- Si, ma non agitarti che poi fai fare la stessa fine anche a me! – la riprese l’amica, cercando di tranquillizzarla.
Hope si mise davanti al suo armadio per cercare di capire cosa avrebbe indossato quella sera, mentre Faith tirò fuori dal suo borsone vestiti sia lunghi che corti, tacchi e scarpe basse.
- Ma cosa ti sei portata? L’armadio? – la prese in giro Hope che si era girata percependo dei rumori di cerniere e tacchi sul pavimento.
- Sai che sono indecisa su queste cose. – cercò di giustificarsi. –Piuttosto, aiutami a scegliere che poi tocca a te. – concluse alzandosi per guardare meglio i vestiti che aveva messo sulla parte di letto che lei non occupava. Fortuna che era matrimoniale!
Faith provò tutti i vestiti che aveva portato, ma alla fine aveva scelto un abito corto che copriva metà coscia. Era diviso in due parti: quella superiore era un corpetto senza spalline decorato con perline, mentre la gonna era formata da balze che ricadevano leggere sui fianchi della ragazza. Questo indumento era di un colore semplice, rosa pallido. La ragazza scelse delle scarpe che riprendevano il colore del vestito ed erano decorate con delle pietre preziose.
Dopo che Faith fu pronta, le due amiche si concentrarono su Hope. Questa scelse un vestito bianco e verde acqua che le copriva metà coscia. Il top era come quello di Faith, ma era bianco e di pizzo e, dietro la schiena, era aperto e formava due triangoli. La gonna le ricadeva morbida sui fianchi e le dava un senso di leggerezza. Si diresse verso lo specchio che si trovava nella stanza e guardò il suo riflesso: per la prima volta si sentiva bella. Poi, prese una scatola da sotto al letto contente le scarpe che avrebbe messo.
Un’ultima occhiata e poi si diresse verso il bagno per il trucco insieme alla sua migliore amica che le sorrise, meravigliata e felice.


 
 
Nel frattempo nella stanza di Louis i ragazzi si stavano preparando al meglio. Non erano indecisi come le ragazze e, ovviamente, scelsero i vestiti in modo che fossero tutti coordinati.
Louis indossava un completo nero e, sotto la giaccia, aveva scelto una maglietta bordeaux a maniche corte, mentre per le scarpe delle semplici Converse nere. I capelli li aveva tirati indietro con il gel rendendolo ancora più affascinante.
Zayn, invece, aveva optato per un total black: pantaloni neri che fasciavano le sue esili gambe, camicia nera anch’essa allacciata fino all’ultimo bottone abbinata ad un gilet lasciato aperto e ai piedi portava degli stivaletti neri, ovviamente. I capelli formavano un ciuffo altissimo ed erano perfetti come sempre.
Niall era il più colorato di tutti: indossava un maglione a girocollo simile al bordeaux della maglietta del più grande dove si poteva scorgere una maglietta bianca al di sotto. I pantaloni erano neri i quali si stringevano in fondo per essere avvolti da delle scarpe alte dello stesso colore. I suoi meravigliosi capelli formavano un ciuffo bello quanto quello del pakistano.
Harry era il più elegante poiché indossava un completo nero abbinato ad una camicia bianca e a delle scarpe classiche di camoscio, grigie. I capelli, questa volta, li aveva tirati un po’ indietro rendendolo dannatamente sexy.
L’ultimo dei cinque indossava una giaccia e dei pantaloni neri e aveva scelto una camicia a quadri. Le scarpe erano delle semplici Converse, bianche e i capelli formavano una cresta portata leggermente di lato.
- Allora, come sto? – chiese Liam agli altri ragazzi che stavamo facendo gli ultimi ritocchi.
- Stai benissimo, davvero! – si congratulò Louis. – Mia sorella non so se ti resisterà stasera – scherzò poi.
Liam gli rispose con un’occhiataccia che fece intendere al maggiore di aver esagerato. Questo, infatti, gli chiese scusa con un sorriso.
- Andiamo giù ad aspettare le ragazze? – s’intromise Niall.
Tutti annuirono ed uscirono dalla stanza urlando “Ragazze, noi siamo pronti!” e ricevettero come risposta “Cinque minuti e scendiamo” dal bagno dove si trovavano Hope e Faith per il trucco.
I ragazzi raggiunsero il salotto e si accomodarono sul divano avorio aspettando che quei minuti passassero anche se sapevano benissimo che sarebbero diventati trenta.
 


 
I ragazzi si girarono verso le scale appena sentirono il ticchettio dei tacchi delle ragazze. Queste li stavano guardando aspettando il loro giudizio. Hope e Faith si erano truccate poco: a nessuna delle due piaceva esagerare. La piccola Tomlinson aveva lasciato i capelli mossi e sciolti spostati su una spalla, l’altra aveva fatto dei boccoli rimpiazzando i suoi capelli sempre lisci.
- Allora? – Chiese Hope ai suoi amici.
- Sei bellissima… - sussurrò Liam cercando di non farsi sentire dalla su ex ragazza. La mora, però, lo sentì e gli sorrise, grata per poi mormorare un flebile – Grazie.-
Liam era rimasto meravigliato dallo spettacolo che gli si presentò davanti. Hope le era sempre piaciuta per la sua semplicità e, anche quella sera, non l’aveva deluso.
Harry si avvicinò alla sua ragazza e le diede un bacio a fior di labbra – Sei bellissima e sai di…fragola! – esclamò il ragazzo sorridendo.
- E’ il lucidalabbra, Harry. Comunque grazie, anche tu non sei niente male. – rispose lei baciandolo ancora. Non avrebbe mai voluto smettere.
- Okay, siamo tutti bellissimi, ma ora possiamo andare? Ho fame! – si lamentò Niall aprendo la porta della casa e invitando gli altri a seguirli.
Tutti risero e poi si diressero alle loro macchine, pronti per la festa.

 



____________________________________________________________________



*si nasconde per evitare di essere picchiata*
Mi dispiace ragazzeeeeee :(
Questa storia non è molto seguita, però le persone che la leggevano magari aspettavano questo capitolo.
Non è colpa mia, sono i professori che ci riempiono di interrogazioni!!
Coooomunque, ecco qua il capitolo!
È solamente di passaggio, spiega il pre-festa, nulla di che!
Se volete recensite, mi farebbe davvero piacere leggere le vostre opinioni su questa storia. Mi dispiace che non sia molto seguita :(
Anyway, vado a provare a scrivere l’ottavo capitolo :)
Adiooooooos <3









 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1534058