Nebbia.

di Saveutonight
(/viewuser.php?uid=256862)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lizzie- ***
Capitolo 2: *** Hei Zazzà! ***
Capitolo 3: *** Strano, no? ***



Capitolo 1
*** Lizzie- ***




"-Buttati...-
-Che? Ma sei pazzo?-
-Sì... Dai, buttati, ti prendo!-
-nononono Tu sei proprio matto!-
-Ma cazzo, sei al primo piano!
-Eh va be.
-Non ti fidi di me?
-Hhhhfff....Ti giuro che se non riesci a prendermi e mi spezzo le gambe, a te spezzo il collo. Se invece muoio, ti perseguiterò per sempre dall'oltretomba.
-Anche io ti amo."


Camminava verso casa. Come al solito aveva scelto la strada più lunga per riuscire ad ascoltare in santa pace l'intero album, anche se questo significava sopportare il disgustoso odore delle cacche dei cani dai padroni incivili che giacevano su quel marciapiede, ma va be' a lei andava bene così, del resto a casa sua sarebbe stato impossibile ascoltare la musica senza essere interrotta continuamente da quella peste di Will che ogni due secondi chiedeva di giocare a palla. Partì More Than This. Lizzie si fermò, chiuse gli occhi. Solo dopo 2 minuti si accorse di essere rimasta impalata con la gente che le passava di fianco. Amava quella canzone, si rispecchiava nel testo. Sì, perché lei era innamorata. Amava Alex, sì Alex, colui che lei considerava "L'amore della sua vita" quello che lei benissimo sapeva non sarebbe mai stato suo. Piangeva notti intere per lui... Per lui... Sì lui... Che aveva un'altra. Anzi, più di una. Lui che l'amore non sapeva nemmeno cosa fosse.
Era bello, misterioso, ma privo di cuore. Aveva sempre illuso milioni di ragazze, spezzato migliaia di cuori, noncurante
dei sentimenti altrui , i suoi scopi erano quelli di divertirsi, prevalere sugli altri, sentirsi importante, e essere ammirato.
Ma per quale motivo Lizzie non se ne accorgeva? Arrivò davanti alla sua casa. Un bel appartamento londinese, né troppo grande né troppo piccolo.
Entrò.

Non fece neanche in tempo a mettere un piede dentro casa che Will le venne incontro... “LISSSIIII LIISSSIIIII”Disse lui mentre andava ad abbracciare le gambe della propria sorella.
Elizabeth tolse le cuffiette, le attorcigliò intorno al cellulare, mise esso in tasca e prese in braccio William che intanto rideva senza alcun motivo, come sempre del resto.
Lizzie adorava il suo fratellino, e amava vedere il sorriso dipindo su quel piccolo faccino tondo, dalle guanciotte cucciolose e rosse come pomodori.
-Dai un bacino a Lizzie?

La mamma dei due fratelli uscì dalla cucina.

-E poi, Elizabeth, ne dai tu uno a me?
Continuò quest'ultima con un sorriso sulle labbra.
-Un basino a Lissi” Sussurrò William prima di stampare un bacino al sapore di biscotto sulle guance pallide di Lizzie.


 

Elizabeth pranzò con la sua famiglia, poi andò in camera sua, si distese sul letto.Guardò il cellulare, nessun messaggio, nessuna chiamata, nessuna novità, nessuno che la cercasse.
Lizzie si sentiva spesso sola. Per colpa del suo carattere timido ed introverso non aveva fatto amicizia con molte persone.
Ormai era un anno che viveva a Londra, un anno dall'addio al suo migliore amico Mark, un anno che non vedeva più i parchi verdi della sua cittadina nativa, un anno che era semplicemente sola, sola ed infelice.
Esattamente un anno prima, entrò per la prima volta nella scuola che adesso frequentava, un anno prima aveva incrociato Alexander nei corridoi che le aveva sorriso ed esattamente da quel giorno di un anno prima lei era innamorata.
Forse lei però, non sapeva davvero cos'era l'amore. In fondo, era una ragazza di appena 16 anni, con tutta una vita davanti e un principe azzurro da cercare. Ma per lei era Alex. Alex. Solo lui. Lei era innamorata di lui. Lei ne era sicura, lei non voleva sentire ragioni. Lei era sicura di quello che provava. Ne era certa.
E allora sognava, allora sperava, e allora rimaneva sempre delusa mentre guardava il ragazzo che tanto desiderava, cambiare le ragazze una dopo l'altra come calzini.
Nonostante tutto però, lei sorrideva e affrontava ogni giorno con serenità.
Mise “+” nel lettore cd e la voce di Ed Sheeran inondò la sua stanza ed il suo cuore.

Give me love like never before
Cos lately I’ve been craving more
And It’s been a while but I still feel the same
Maybe I should let you go

 

Sì addormentò sulle note di una delle sue canzoni preferite, sognò, sognò suo padre, sognò Willy... Sognò qualcos'altro... Sognò della musica.. Sognò della nebbia....Sognò un urlo... 
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Primo capitolo! Non è molto lungo, lo so, non credo che i capitoli di questa storia saranno molto lunghi, ma compenserò questa mancanza aggiornando in fretta :)
Si capisce che questa ragazza è fan dei One Direction e di Ed Sheeran. Ha 16 anni, la sua famiglia è composta dalla mamma Anne, il fratellino Willy e lei.
Si è trasferita a Londra da un anno e purtroppo è abbastanza sola.
Non mi aspetto tante recenzioni anzi, non mi aspetto nemmeno che qualcuno dia retta a questa storia. Comunque, aggiornerò presto.
Se vi interessa, ma non credo sia così, su twitter sono @xtizianoshug .
Salve a tutti.
Priscilla :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Hei Zazzà! ***


 

 Si risvegliò con il volto completamente inondato dalle lacrime. Alzò la testa, spaesata, quasi preoccupata, poi si accorse di aver sognato e tornò in sé.
Per una manciata di secondi, pochi attimi, rimase calma, pensò e ricominciò a piangere. Spesso quando chiudeva gli occhi da un anno a quella parte, rivedeva quella scena e puntualmente si risvegliava piangendo, agitata e angosciata. Ma perché non riusciva a togliersi dalla testa quelle immagini? Perché non riusciva ad essere serena? Il terrore era dipinto nei suoi occhi di nuovo, e di nuovo si sentì sola.
Era il tramonto, il lettore era acceso, ma il cd non si sentiva più. Pogiò i suoi piedi sul pavimento gelido, si alzò, spense il lettore e chiuse la finestra.
Con gli occhi ancora umidi e lo sguardo assente uscì dalla camera.
“Mamma?” Chiese..
“Willy?” continuò.
Niente, nessuno rispose. Andò in cucina e bere un bicchiere d'acqua
“Siamo da zia Maggie. Un bacio” diceva il biglietto sul tavolo.
Cercò un elastico fra le sue cose e legò i suoi folti e mossi capelli bruni in una coda alta, dopodichè si sedette davanti alla scrivania della sua stanza. Sentì un brivido percorrerle da schiena e avrebbe giurato di aver sentito qualcuno che la chiamasse.
Un po' scossa da questo fatto, cercò di non pensarci e aprì il libro di storia, mentre il lettore cd riproduceva “Up all night
Il giorno seguente Lizzie si svegliò presto, accompagnò suo fratello all'asilo e poi si diresse a scuola, con le cuffie alle orecchie.Il corridoio dell'istituto era affollato, Lizzie camminava a testa bassa, quasi con gli occhi sulle sue scarpe...
“Zazzà!” “Zazzà!” Si sentì una voce da ragazzo.
Lizzie non si girò, non lo credeva possibile, no, non poteva essere vero. Rimase ferma con tutti gli alunni delle classi che le passavano accanto, una mano calda si posò sulla sua spalla destra, un brivido la percorse.
“Zazzà......” disse il ragazzo.
Lizzie si girò di scatto, si sentiva gli occhi bruciare, fece un sorriso vero, felice.
Si trovò davanti la persona che mai si sarebbe aspettata, delle lacrime uscirono dai suoi occhi, e si tuffò al collo di Mark.
*******************************************************************************


E' cortissimo. Sì, lo so, però volevo assolutamente postarlo entro stasera. 
Ringrazio Rachel che ha recensito il primo capitolo e ha scritto cose che mi hanno fatto venir voglia di ballare la conga(?)
Allora, nel capitolo precedente parlo già di Mark, è il migliore amico di Lizzie, che però non vede da un anno.
Ho tipo 4449874473 pagine di geografia da studiare entro domani, quindi non credo riuscirò a finire il 3 capitolo e a postarlo oggi, ma domani sarà qui  yeh(??)
Spero davvero che vi piaccia questa storia, lo so, per adesso ancora non ho scritto molto e diciamo che non c'è molto da recensire però se lo fareste uscirei in mutande nella neve *^*
Vi ricordo che su Twitter sono @xtizianoshug .
A domani! :)
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Strano, no? ***


Capitolo 3.

”Tu.... tu.. ommioddio, Mark!” Gridò Lizzie tra le lacrime
“Calmati Zazzà, c'è gente, vuoi farci prendere per ritardati?” Rise Mark con gli occhi lucidi.
Lizzie:“Perché sei qui? Come hai fatto a capire che era questa la scuola?”
Mark:”Veramente non lo sapevo! Mia madre è stata trasferita qui per lavoro. Sapevo che ti trovavi in quesa città, ho sperato fino all'ultimo di incontrarti, mi sei mancata Zazzà...”
Lizzie:”Ma allora, perché non mi hai più chiamata? Perché non rispondevi più ai messaggi?”
Mark:”Non volevo che tu soffrissi. Volevo che tu ti dimenticassi di me. Lo sapevamo entrambi che la nostra amicizia sarebbe finita. Come avremmo potuto accettare di non essere più vicini su avessimo continuato a sentirci?”
Lizzie non seppe cosa rispondere, rimase ferma, immobile a fissare Mark fino al momento in cui lui l'abbracciò di nuovo.
Mark:” Poi però... Ho capito di aver fatto una cazzata,... ma come avrei potuto tutto ad un tratto riscriverti? Sono un coglione, è questo il punto, sono un coglione. Mi dispiace Lizzie. Mi dispiace.”
Lizzie:”No, basta. Non mi importa, non importa nulla. Ora sei qui, ora...” Lizzie rominciò a piangere. Poi sorrise. “Non lasciarmi” continuò.

Decisero di saltare la scuola quel giorno, uscirono dall'istituto cercando di non farsi vedere dai professori e camminarono per la città. Parlarono molto, Lizzie si sentì felice. Era da tanto che non provava quella sensazione. Mark era il suo migliore amico... Anzi, il suo unico amico. Era l'unico che era riuscito a capirla fino in fondo. L'infanzia di Lizzie non era stata tutta rose e fiori. Litigi tra i suoi genitori ogni giorno, emarginazione, solitudine... Ma lei era comunque una bambina allegra. Cercava di essere socievole. Si faceva domande ogni due secondi. Non faceva altro che pensare. “Perché io?” “Dovrei davvero comportarmi così?” “Cosa sarebbe successo se...?” Lei non era come i suoi coetanei; non era superficiale, neanche da bambina. Lizzie era consapevole di ciò e aveva sempre pensato di essere nel posto sbagliato, nell'epoca sbagliata, tra gente sbagliata. Non voleva assolutamente adeguarsi al mondo a lei circostante; aveva una personalità diversa dagli altri e voleva ad ogni costo non essere come gli altri... Però questo la portava ad uno stato di isolamento. Insomma, era lei stessa la causa della sua solitudine? Evidentemente sì, ma non riusciva a d essere diversa. Cercava qualcuno che l'apprezzasse, che la capisse, che non cercasse di cambiarla, però non riusciva mai a trovare nessuno. Tutti si soffermavano all'apparenza e non cercavano mai di capirla davvero, e di scavare nel profondo... Fino a quando.. non arrivò Mark

 

Primo giorno di seconda media. Intervallo.Tutti i ragazzi erano nei corridoi a chiacchierare con altri alunni... Una ragazzina stava seduta al suo banco, come sempre. Dondolava sulla sua sedia pensierosa mentre dava qualche morso ad un panino. Un altro ragazzo, a qualche metro da lei, era seduto, con la testa bassa, fisso sulle proprie gambe. Con il piede destro batteva sul pavimento come se stesse tenendo il ritmo di una canzone, e silenziosamente muoveva le labbra. L'anno precedente non faceva parte di quella classe, né di quella scuola. Nessuno lo conosceva. Poi, un professore...

 

“Lui è Mark Smith, si è trasferito qui da poco, non conosce molte persone... Fatelo sentiere a suo agio, mi raccomanto”

Ma dopo qualche occhiata curiosa, nessuno lo aveva considerato più.

 

Ed eccolo lì, solo.

 

Ed eccola lì,sola.

 

Lizzie si girò verso di Mark, e nello stesso istante lui si girò verso di lei.
Successe un po' come nei film.

Si guardono.
Si sorrisero.
Si alzarono.

“Io sono Mark”

“Io Lizzie” si dissero.

E poi? 

 

Sembra strano come in pochi secondi possa cambiare completamente una vita. Sembra strano  che una coincidenza ed uno sguardo possano segnare il destino di due persone. Sembra strano come all'improvviso, qualcuno possa venire da te e sconvolgere tutto.

Sembra strano... Però a volte accade.
-----------------------------------------------------------------------------------------------




hei guys.
Avrei dovuto pubblicare questo capitolo un mese fa, ma ho avuto un problema con il mio schifoso pc.
Mannaggia!
Allora, il capitolo è corto, non so se l'ho già detto, ma credo che tutti i capitoli della mia storia saranno abbastanza corti, ma cercherò di pubblicare in fretta.
Anche se... Questa è solo un'idea, dato che sto cercando di far leggere questa benedetta (e anche schifosa!) storia, ma solo una persona la segue.
Continuerò solo se ci saranno almeno 2-3 recensioni.

Vi ricordo che su twitter sono  @xtizianoshug   

A presto.

-Prì

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1534662