Lezioni di seduzione.

di jawaadhugsme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** capitolo due. ***
Capitolo 3: *** capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** capitolo sei. ***
Capitolo 7: *** capitolo sette. ***
Capitolo 8: *** capitolo otto. ***
Capitolo 9: *** capitolo nove. ***
Capitolo 10: *** capitolo dieci. ***
Capitolo 11: *** capitolo undici. ***
Capitolo 12: *** capitolo dodici. ***
Capitolo 13: *** capitolo tredici. ***
Capitolo 14: *** capitolo quattordici. ***
Capitolo 15: *** capitolo quindici. ***
Capitolo 16: *** capitolo sedici. ***
Capitolo 17: *** epilogo. ***



Capitolo 1
*** capitolo uno. ***


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Al mio ragazzo, anche se non lo saprà mai.
Perchè non sa quante volte la mia mente sogna e immagina su di lui.
Ti amo.




1. Lezioni di seduzione.







Per una ragazza di ventidue anni sarebbe faticosa la mia routine quotidiana: sveglia alle sei, alzarsi e andare all'università, il pomeriggio andare a lavorare in caffetteria, la sera rientrare e cucinare per due e pulire.
Si, insomma, si arriva stravolti a fine giornata. Ma io non sono una ragazza qualunque, io sono Annabell Cora.
Fin da piccola, sono stata abituata a questo tipo di giornata e, grazie all'educazione dei miei, ho imparato ad essere indipendente e a svolgere questo tipo di vita. Come ho già detto, mi chiamo Annabell Cora ed ho ventidue anni, vado all'università e lavoro come cameriera nella caffetteria più rinomata di Bradford.
Vivo in un appartamento con il mio coinquilino, Zayn Malik. Assolutamente un bellissimo ragazzo di venticinque anni: alto, due pozzi caramello come occhi, labbra rosee e carnose, capelli neri in una perfetta cresta e fisico muscoloso. L'ho conosciuto nella primavera del 2012; ero alla ricerca, appunto, di un appartamento e il suo annuncio sul giornale mi è subito saltato all'occhio. Quando ci siamo incontrati, subito ha accettato di avermi come coinquilina.
Una donna in casa non farebbe male, testuali sue parole quando firmai il contratto.
«Annabell, sveglia.» sento sussurrarmi all'orecchio mentre vengo scossa leggermente. Mugugno qualcosa aprendo gli occhi lentamente, trovandomi il viso di Zayn a pochi centimetri di distanza.
«Zayn.. che succede?» «Ho guardato l'ora e mi è sembrato strano che tu non fossi sveglia, così sono venuto a svegliarti.» sussurra accarezzandomi i capelli.
Mi siedo sul letto, passandomi una mano sul viso cercando di svegliarmi, voltando poi lo sguardo verso la sveglia.
«Oh, diamine!» impreco alzandomi e correndo verso la sedia afferrando i vestiti preparati il giorno precedente.
«Credo non mi sia suonata la sveglia! Grazie Zayn!» urlo prima di chiudermi in bagno. Mi spoglio dei vestiti per poi entrare nella doccia e lasciare che l'acqua scorra sul mio corpo, facendo attenzione a non bagnarmi i capelli.
Esco dalla doccia dopo essermi lavata bene e avvolgo il mio corpo in un asciugamano, indossare la camicetta bianca e metterla nella gonna nera alta abbinati ai tacchi.
Afferro la borsa con dentro i libri di università per poi scendere le scale, trovando Zayn in cucina che mi sorride. « Caffè?»
«No grazie Zayn sono in ritardo, prendo solo un cornetto.» e così faccio, per poi salutarlo con un bacio sulla guancia e uscire di casa.
Fortunatamente l'università non è molto distante dall'appartamento ed è raggiungibile anche a piedi, tanto che cinque minuti dopo sono arrivata davanti all'edificio e posso tirare un sospiro di sollievo notando di non essere in ritardo.
«Annabell!» alzo il viso dal cellulare e noto Stefanie venirmi incontro agitando la mano in segno di saluto. Sorrido mettendo il cellulare in borsa andandole incontro, per poi abbracciarla.
«Pensavo non venissi! Di solito arrivi presto.» mi guarda con uno sguardo divertito mentre ci incamminiamo verso l'entrata dell'edificio. «Non mi è suonata la sveglia e se Zayn non mi avesse svegliata, probabilmente non sarei qui.» le sorrido sistemandomi la borsa in spalla.
«Zayn, eh?» domanda con un sorriso malizioso dandomi una gomitata nelle costole. Gemo dal dolore sistemandomi il ciuffo sbuffando e noto che siamo arrivate alla nostra aula, così entriamo e ci sediamo infondo ai nostri posti, mentre l'aula si riempe di studenti. «Si ma non c'è nulla tra noi due, te lo avrò detto mille volte!» la fulmino con lo sguardo prendendo i libri e mettendoli sul banco. «Avanti Annabell! Hai ventidue anni e sei ancora vergine, diamine!» urla battendo un pugno sul banco, facendo girare verso di noi alcuni compagni. Immediatamente le tappo la bocca, per evitare qualche altra parola di troppo. «Sei impazzita?! Non urlare per l'amor di Dio! E comunque è una mia decisione, sto solo aspettando il ragazzo giusto.» «Cora, Minett! Volete anche un caffè?» ci riprende la professoressa di cui non avevo notato la presenza. «Ci scusi prof.» sussurriamo entrambe e la professoressa inizia la sua lezione.


«Beh Annabell, ci vediamo domani, buon lavoro.» sorrido a Stefanie e mi incammino verso la caffetteria in cui appunto lavoro, non molto distante dall'università, per fortuna.
«Buon pomeriggio Anna, come stai?» mi saluta Mark quando varco la soglia del locale mentre è intento a servire due anziane signore. «Salve Mark, tutto bene, grazie. Mi cambio e inizio subito a lavorare.» gli sorrido dirigendomi nello spogliatoio del personale.
Mark è il proprietario della caffetteria, il quale subito mi ha assunta sapendo la mia situazione e mi ha insegnato con pazienza questo lavoro, devo a lui molto. Indosso il grembiule dopo essermi tolta il giubbotto e essermi legata i capelli, per poi prendere il mio taccuino e iniziare a girare tra i tavoli prendendo le ordinazioni. Sono dietro al bancone, quando una voce roca e bassa mi chiede un caffè macchiato; alzo il volto e davanti a me vi sta un bellissimo ragazzo.
Ha gli occhi color ghiaccio, i capelli neri un po' spettinati, sorriso mozzafiato e corpo abbastanza muscoloso.
«Come ti chiami?» mi domanda lui mordendosi il labbro inferiore.
«Annabelle, piacere.» sussurro imbarazzata porgendogli la mano che afferra prontamente sorridendomi. «Io sono Jonh, posso avere il tuo numero Annabelle? Sai, sei una bella ragazza e mi piacerebbe poter uscire con te, qualche volta.» Arrossisco fino alla punta dei capelli e annuisco, scrivendo su un foglietto il numero di telefono, per poi porgerglielo: lo osserva sorridendo, per poi cacciare dalla tasca dei jeans il suo telefono e scriverci qualcosa.
Sento il mio cellulare improvvisamente suonare, e lo estraggo dalla tasca del grembiule notando un numero sconosciuto.
«Beh, questo è il mio numero. Chiamami quando ti va.» sorride per poi farmi l'occhiolino, uscendo così dal locale.
«Hei! Il tuo caffè!» urlo al vento, ancora scossa da ciò che é appena successo.


«Sono a casa!» urlo chiudendo la porta, notando Zayn dirigersi in cucina, ma si ferma e mi sorride.
«Hey, come è andata al lavoro?» mi domanda seguendomi con lo sguardo.
«Sono stravolta! E quella rompi scatole della professoressa di diritto oggi era mestruata.» mi lamento sedendomi sul divano a peso morto. Zayn ride dolcemente, sedendosi al mio fianco a gambe incrociate, guardandomi con insistenza.
«Solo questo?» domanda dopo una breve pausa di silenzio.
«Si, perché?» domando sporgendomi verso il tavolino davanti al divano, afferrando un pezzo di pizza caldo. «Ti conosco, vedo che sei agitata per qualcos'altro.» sorride poggiando i gomiti sulle gambe e poggiando la testa nei palmi delle mani.
Sbuffo sedendomi davanti a lui, anche io, a gambe incrociate: ormai mi conosce e non posso nascondergli nulla.
«Sai che sono vergine, no?» domando per richiamare la sua attenzione e lui annuisce, aggrottando le sopracciglia.
«Beh, oggi ho conosciuto un ragazzo. Mi ha chiesto il suo numero, è carino e mi ha chiesto di uscire. Ci uscirò, ne sono sicura, ma so che arriverà anche quel momento, anche se non con lui prima o poi.» prendo un respiro profondo chiudendo gli occhi, per poi riaprirli e incontrare quelli di Zayn.
«Ho ventidue anni Zayn, io voglio fare esperienza, capire come si seduce un uomo, come essere abbastanza per un ragazzo.» sospiro passandomi una mano tra i capelli.
«Annabelle...» inizia accarezzandomi il braccio delicatamente, provocandomi dei brividi.
«Queste cose verranno da sé, devi solo aspettare il momento giusto.» mi sorride per rassicurarmi.
«Il problema Zayn, è che io non voglio essere impreparata quando arriverà.» sussurro imbarazzata, distogliendo lo sguardo dal suo, mi vergogno troppo per guardargli anche solo le mani.
Il silenzio ci circonda per diverso tempo, fino a quando sento Zayn muoversi al mio fianco farsi sempre più vicino per poi prendermi il viso delicatamente, voltandolo verso di lui.
«Lascia che ti insegni io allora. Sarò il tuo maestro e ti darò lezioni di seduzione.»









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Ciao a tutti!
Inanzi tutto buon 2013!
Sono sparita per un bel po' di tempo, eh?
Ma c'è un motivo valido: questa storia.
E' forse la più importante, elaborata di cui vado fiera.
Certo, spesso cancello le mie storie, ma questa andrà bene, anche perché i capitoli sono scritti!
Sono solo da revisionare e da arricchire :)
Inizialmente era a rating rosso, ma poi ho deciso che le scene che ci saranno, saranno più 'soft'.
Spero che questo inizio vi abbia incuriosite, e quindi spero in un vostro parere :)
Al prossimo aggiornamento :)
Elisa.

-Twitter:jawaadhugsme

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Capitolo 2
*** capitolo due. ***


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Al mio ragazzo, anche se non lo saprà mai.
Perchè non sa quante volte la mia mente sogna e immagina su di lui.
Ti amo.


2. Accetto.









Ancora riflettendo sulla proposta di Zayn, mi incammino verso l'università, dove avrei parlato con Stefanie di ciò che è successo ieri sera.
Dopo quella proposta, sono scappata in camera liquidando Zayn con un semplice «Devo pensarci Zayn, lasciami riflettere.»
«Annabelle!» alzo lo sguardo e incontro gli occhi color cielo di Stefanie, sorridendole e andandole incontro.
«Buongiorno Stef, tutto bene?» domando abbracciandola leggermente, per poi staccarmi e sorriderle.
«Tutto bene grazie, e tu?» deglutisco giocando nervosamente con le mie mani, ricevendo uno sguardo preoccupato.
«Ho bisogno di parlarti, urgentemente. Possiamo saltare stamani? Tanto manca poco all'ultimo esame.» propongo.
Lei sorride annuendo, prendendomi la mano e iniziamo a camminare senza meta, in silenzio.
Per la mia testa rimbombano mille domande: cosa penserà Stefanie? cosa dirà? ma soprattutto, qual'è la mia risposta definitiva alla domanda di Zayn?
Dopo una decina di minuti di cammino, arriviamo davanti alla caffetteria in cui lavoro:
Stefanie apre la porta e entriamo, togliendoci le sciarpe e il cappotto appoggiandoli allo schienale della sedia in cui ci sediamo, una davanti all'altra.
«Anna! Che piacere vederti!» mi volto verso la persona che ha parlato sorridendo.
«Mark! Sono qui con la mia migliore amica Stefanie.» i due si tendono la mano sorridendo presentandosi.
«Come mai niente università oggi?» domanda sfogliando il taccuino, cercando una pagina libera per prendere le nostre ordinazioni.
«Abbiamo bisogno di una mattinata tra ragazze.» sorrido a Stefanie che annuisce per confermare le mie parole.
«Bene ragazze, cosa vi porto?» domanda pronto a scrivere.
«Io una cioccolata calda, mentre Stefanie cappuccino con tanta schiuma e cacao. Mentre da mangiare, due brioche al cioccolato.» sorrido a Mark che ricambia per poi andare dietro al bancone.
«Di cosa mi devi parlare?» mi domanda sorridendomi.
«Ieri, durante l'orario di lavoro, ho conosciuto un ragazzo carino.» «Ma è una cosa bellissima!» «Ma non è questo il punto...» sussurro vedendo Mark arrivare con le nostre ordinazioni.
«Ecco a voi ragazze.» ci sorride posandoci davanti a noi le rispettive ordinazioni.
«Grazie mille.» diciamo insieme e Mark ci sorride per poi tornare alle altre ordinazioni.
«E allora qual'è il punto?» mi domanda Stefanie iniziando a sorseggiare il suo cappuccino.
Prendo un sorso della mia cioccolata, mordendo un poco la brioche al cioccolato.
«Quando sono tornata a casa, ho parlato a Zayn di questo, ma anche che sono vergine e che non ho idea di come si seduca un uomo, così...»
«Così?..» Prendo un respiro profondo, ora o mai più Annabelle.
«Così mi ha proposto di essere il mio insegnante di seduzione..» sussurro bevendo dell'altra cioccolata.
«Che cosa?!» urla strabuzzando gli occhi, attirando l'attenzione di qualche cliente nei tavoli al nostro fianco.
«Non urlare, cretina. Comunque si, è quello che è successo.» sospiro girando il cucchiaino nella tazza.
«E tu?» Già, e io? «E io nulla... Gli ho detto che ci dovevo pensare e che gli avrei dato una risposta poi..»
«Vuoi un mio parere?» domanda seria dopo qualche minuto di silenzio impiegato a guardarci negli occhi.
Annuisco seria, e lei si siede meglio sulla sedia. «Per me, potrebbe essere una lezione, appunto, di insegnamento alla seduzione di un uomo.».
Annuisco alle sue parole, in fondo ha pienamente ragione. «Hai ragione.» sussurro.
Stef mi sorride, alzandosi dal tavolo e indossando cappotto e sciarpa, lasciando poi sul tavolo qualche soldo.
«No! Non se ne parla! Pago io.» chiarisco subito mettendole la moneta in mano e lei fa una smorfia contraria.
«Va bene, ma la prossima volta pago io.» annuisco sorridendo alzandomi per abbracciarla.
«Grazie Stef.» sussurro al suo orecchio e sento la sua stretta farsi più forte.
«Anche io.» ci stacchiamo sorridendo e dopo avermi salutata, esce dal bar.
Prendo le tazze e i piattini, portandoli dietro al bancone e appendendo il mio giubbotto all'attaccapanni dei dipendenti, per poi indossare il grembiule e iniziare il mio lavoro.


«Sono a casa!» urlo appendendo il cappotto e togliendomi le scarpe, riposandole nella scarpiera.
Vedo la luce della cucina accesa, quindi deduco che Zayn sia proprio lì, quindi mi incammino e entro nella stanza, notandolo alle prese con i fornelli.
«Forza Zayn, ce la puoi fare! Fallo per Annabelle.» lo sento sussurrare e sorrido dolcemente, facendo dei silenziosi passi in avanti fino a raggiungerlo.
«Ciao Zayn.» sussurro piano, facendolo voltare e mi sorride dolcemente, posizionandomi le mani sui fianchi.
«Ciao Annabelle.» sussurra chinandosi leggermente e arrivando a baciarmi la guancia.
«Ho preparato la cena.» sorride mostrandomi i piatti pronti: pasta al ragù, insalata, carne e patate.
«Grazie..» sorrido accarezzandogli la guancia coperta dalla leggera barba che sta ricrescendo.
Mi stacco da lui sedendomi sulla sedia e mi mette i piatti davanti, per poi fare lo stesso coi suoi e sedersi.
Iniziamo a mangiare in silenzio e sorriderci di tanto in tanto fino alla fine della cena, dove Zayn si mette a sparecchiare e lavare i piatti.
Mi avvicino lentamente baciandogli la guancia sussurrandogli all'orecchio un flebile buona notte, per poi uscire dalla cucina e avviarmi verso camera mia.
Dopo aver chiuso la porta ed acceso la luce, mi inizio a spogliare dei miei vestiti, per poi indossare un pigiama composto da pantaloncini e canotta, per poi ricordarmi della proposta.
Sento il rumore dei passi di Zayn salire le scale e la porta di camera sua chiudersi. Sospiro prendendo coraggio, ora o mai più.
Esco dalla mia stanza, camminando nel corridoio incerta fino ad arrivare davanti alla stanza di Zayn: prendo un respiro profondo abbassando la maniglia, scostando la porta leggermente e noto Zayn sfilarsi la maglietta e noto che ha già indossato il pantalone della tuta che usa come pigiama.
Entro nella stanza senza fare rumore, camminando fino ad arrivare dietro di lui.
«Si Zayn, voglio che tu mi insegni.» sussurro e vedo i muscoli della sua schiena irrigidirsi, per poi rilassarsi.
Si volta verso di me e i nostri occhi si incontrano, facendomi mancare il respiro.
«Allora, iniziamo.»









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Ma salve!
Allora, eccoci qui :)
inanzi tutto Annabelle ha accettato la proposta di Zayn, skjfd.
Dal prossimo capitolo inizieranno le 'lezioni di seduzione'!
Non vi anticipo nulla, voglio cercare di sorprendervi e incuriosirvi mano a mano :)
Passo ai ringraziamenti;
- ringrazio con tutti il cuore le persone che hanno recensito il primo capitolo, davvero.
- ringrazio chi ha messo la storia tra preferite/seguite/ricordate.
- ringrazio tutte le persone che mi hanno fatto i complimenti su twitter :)
a proposito di twitter, se volete sapere ogni volta che aggiorno la storia tramite twitter,
basta che nella recensione mi scriviate alla fine il vostro nick e me lo segno,
così quando aggiornerò vi contatterò anche li :)
Bene, ho detto tutto! Spero vi sia piaciuto il capitolo, anche se non succede nulla di che.
Fatemi sapere con una recensione :)
Elisa.

Se volete seguirmi su twitter:jawaadhugsme
Scrivetemi pure :) mi piace parlare con la gente!

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Capitolo 3
*** capitolo tre. ***


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Al mio ragazzo, anche se non lo saprà mai.
Perchè non sa quante volte la mia mente sogna e immagina su di lui.
Ti amo.


3.Lezione numero uno: prendere confidenza.









Si volta verso di me e i nostri occhi si incontrano, facendomi mancare il respiro.
«Allora, iniziamo.» sussurra prendendomi per i fianchi e facendo aderire i nostri corpi.
Imbarazzata, le mie guance si tingono di rosso e le mie mani si vanno a posare sul suo petto, mentre i nostri occhi rimangono gli uni negli altri. A causa della mia timidezza, abbassolo lo sguardo, distogliendo gli occhi da lui.
«Guardami.» sussurra con voce roca prendendomi il mentro nella mano destra, alzandomi il viso e rifacendo incontrare i nostri occhi.
«Lezione numero uno: prendere confidenza.» sussurra. Annuisco, anche se non ho compreso bene cosa bisogna fare.
Zayn ride leggermente, scostandomi una ciocca dal viso caduta davanti ai miei occhi quando ho annuito alle sue parole.
«Confusa?» sussurra e io, ancora una volta, annuisco alle sue parole. «Ti spiego meglio...»
Zayn indietreggia di un passo sedendosi sul letto tirandomi e finisco seduta su di lui con le gambe sdraiate lungo i suoi fianchi.
«Devi avere confidenza con questa persona: sia col suo corpo che sulle conoscenze del suo carattere, vita o qualsiasi altra cosa.» Annuisco alle sue parole, ora tutto mi è più chiaro.
«Forza, raccontami qualcosa di te.» sussurra lui accarezzandomi le gambe.
Un brivido mi attraversa la spina dorsale e, rilassata, chiudo gli occhi buttando la testa all'indietro.
«Ho una sorella e un fratello, sono più grandi di me. Mia madre è metà spagnola, io amo la Spagna.» mentre racconto ciò, la sua bocca è impegnata a baciarmi il collo lentamente, facendomi fremere sempre più e sospirare.
«Poi?» biascica tra un bacio e l'altro, per poi staccarsi dal mio collo e afferrare la mia maglietta e sfilarmela lentamente.
«Il cantante che preferisco e che ascolto da quando sono piccola è Michael Jackson» sussurro morendomi il labbro conclusa la frase, eccitata dal tocco di Zayn sul mio ventre e i suoi baci sulla mia spalla che scendono sempre più verso il braccio.
«Oh, abbiamo una cosa in comune.» sussurra e lo sento sorridere sulla mia pelle.
«Ora tocca a te.» sussurra staccandosi dalla mia pelle e guardandomi negli occhi.
«Cosa devo fare?» domando impacciata e lui sorride alla mia insicurezza.
«Ora io ti parlerò di me e tu farai ciò che ti senti.» sussurra sorridendomi accarezzandomi la guancia con il pollice.
«Mi chiamo Zayn, ho venticinque anni e sono nato qui a Bradford. Sono l'unico maschio nella mia famiglia dopo mio padre.» mi guarda divertito siccome, fino ad allora, sono rimasta immobile a guardare la sua bocca muoversi mentre proferiva quelle parole. Lentamente avvicino le mie mani al suo petto, facendogli delle carezze. «Rispetto molto le donne essendo cresciuto in mezzo a tre sorelle. Ho un cane, di nome Boris, mi manca molto.» parla e, verso l'ultima frase il suo tono di voce diminuisce visto che ho preso a baciargli il collo e la mascella contratta dal piacere. «Odio i cani.» sussurro tra un bacio e l'altro e sento le mani di Zayn posarsi sui miei fianchi e avvicinarmi di più a lui. «Come mai?» domanda mentre mogugna dal piacere.
«Perchè quando ero piccola, venni morsa da un pastore tedesco e da allora, ho una paura matta dei cani.» gli spiego portandogli le mani tra i capelli, baciandogli il pomo d'Adamo. «Oh, ma Boris è innocuo: l'unica cosa che potrebbe fare è saltarti addosso e leccarti tutta.» ride dolcemente pensando al suo cane.
Improvvisamente, Zayn si stende sul letto, portandomi con sé, ritrovandoci io a cavalcioni su di lui sdraiato sul letto.
«Ascolto Chris Brown, mi piace come cantante.» continua e mi accarezza il braccio destro con le dita, facendo su e giù provocandomi i brividi.
Improvvisamente, grazie a un colpo di reni di Zayn, mi ritrovo io sotto di lui, con la testa sui cuscini che profumano di lui: si tiene sui gomiti per non pesarmi e mi guarda dritta negli occhi, facendo nascere dentro di me una nuova strana sensazione.
«E infine, sono l'insegnante di Annabell Cora.» sussurra prima di chiudere gli occhi e poggiare le sue labbra sulle mie. Inizialmente rimango scossa da ciò, ma poi chiudo gli occhi e mi lascio andare, portando le mie braccia attorno al suo collo mentre lui mi accarezza il viso con una mano.
Le domande, dentro di me, sono veramente tante:
Non erano lezioni di seduzione? Cosa centra questo bacio?
Perchè non l'ho respinto?
Cos'è questa nuova, strana e inaspettate sensazione?
Perchè mi sento dannatamente bene?
Perchè improvvisamente voglio di più?

Tutto quello di cui sono sicura, è che mi sento al posto giusto, nel momento giusto e con la persona giusta.
Non mi importa se fatico a respirare, ora il mio ossigeno è lui, lui è tutto ciò di cui ho bisogno.
Dopo un tempo indeterminato ci stacchiamo e, quando riapro gli occhi, incontro i suoi.
«Le lezioni, per oggi, sono finite.» soffia sulle mie labbra, togliendosi dal mio corpo e alzandosi dal letto.
Abbasso la testa delusa e mi alzo anche io dal letto, indossando la maglietta sfilata da Zayn e camminando lentamente verso la porta, poggiando la mano sulla maniglia.
«An?» sussurra richiamandomi. Mi volto lentamente, trovando i suoi occhi così vicini, eppure così distanti.
«Ti va di dormire con me?» domanda sorridendo.
Sorrido anche io, lasciando andare la maniglia per lasciare posto alla sua mano che si intreccia con la mia. «Si, mi va.» sorrido.
Ci incamminiamo verso il letto e Zayn scosta le lenzuola, facendo stendere prima me, per poi seguirmi dopo aver spento la lampada.
Sento le braccia di Zayn circondarmi il corpo e si posano sul mio ventre, attirandomi al suo petto, per poi lasciarmi un bacio tra i capelli.
«Buona notte Annabell.» sussurra.
«Buona notte Zayn.»









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Ed eccoci che iniziano le lezioni di seduzione!
Sto anche aggiornando moolto velocemente oLo
Spero che l'inizio vi sia piaciuto, così come le scene :)
Io ringrazio davvero, le 41 persone che hanno recensito il capitolo precedente.
Davvero, grazie con tutto il cuore! Amo i vostri pareri!
Ringrazio anche chi le ha messe tra preferite/ seguite/ ricordate.
Vorrei ringraziare anche chi l'ha indicata per le scelte tra il sito,
qualcuno di voi, su twitter, mi ha detto che l'ha fatto. grazie mille.
Come ho già scritto nel capitolo precedente, se volete essere avvisati su twitter,
basta scrivermelo alla fine della recensione ed io mi segno il vostro nick :)
Cosa ne pensate di Annabell e Zayn e di quello che è successo?
Io penso siano adorabili, jhfjskdfg.
aspetto i vostri pareri in una recensione :)
Elisa.

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Capitolo 4
*** capitolo quattro. ***


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Al mio ragazzo, anche se non lo saprà mai.
Perchè non sa quante volte la mia mente sogna e immagina su di lui.
Ti amo.


4. Jonh e lezione numero due.









Cammino tra i tavoli posando le ordinazioni dei clienti al loro tavolo, mentre le cuffie nelle mie orecchie riproducono One More Night dei Maroon Five. Questa mattina, stranamente, mi sono alzata con il sorriso sulle labbra: Zayn mi ha portato la colazione a letto e l'abbiamo fatta insieme, scherzando come due ragazzini. All'università non ho visto Stefanie, il che molto strano, ma magari aveva un impegno o si è ammalata, quindi non ci ho fatto caso più di tanto. Le lezioni sono state piuttosto noiose, e i prof ci hanno comunicato che lunedì inizieranno gli ultimi esami, quindi abbiamo sei giorni per prepararci. Per mia fortuna, a differenza di altri studenti, ho iniziato a studiare molto prima, quindi ho il tempo di lavorare e per le lezioni di seduzione di Malik.
Il mio mp3 inizia a riprodurre You Rock My World di Michael Jackson, e il mio umore si rallegra notevolmente, tanto che inizio a portare le ordinazioni canticchiando allegramente, fino a quando sento due mani posarsi sui miei fianchi.
«Jonh!» esclamo togliendomi le cuffie e sorridendo al ragazzo difronte a me che mi sorride scoprendo i denti bianchi.
«Annabell! Aspettavo una tua telefonata ma nulla..» sospira tristemente per poi riacquistare il sorriso. Inizio a balbettare gesticolando «E' che sono stata molto impegnata in questi giorni e non ne ho avuto il tempo.» dico mortificata guardando il pavimento. Jonh mi solleva il volto e rincontro il suo sorriso e i suoi occhi.
«Tranquilla, non fa nulla. che ne dici invece di uscire io e te? Per rimediare anche a la tua telefonata mai arrivata.» mi fa l'occhiolino e arrossisco terribilmente. «Ma certo! Quando?» balbetto insicura torturandomi le mani.
«Domani? Che ne dici? Passo a prenderti dopo il lavoro?» domanda sperando in un mio consenso.
«Certo! Domani. Però posso chiederti di venire a casa mia a prendermi? Almeno mi cambio e mi preparo.» sorrido.
«Certamente! A che ora?» «Le nove e trenta se è possibile.» Jonh annuisce, prendendo un pezzetto di carta e porgendomelo.
«Scrivimi dove abiti e il numero civico, così sarò sotto casa tua domani.» sorride ancora una volta.
Annuisco alle sue parole, afferrando la penna nella tasca del grembiule e, con mani tremanti, scrivo ciò che mi ha chiesto.
Sorride ancora di più e mi bacia la guancia, per poi salutarmi e uscire dalla caffetteria sorridendo, se è possibile, ancora di più.
Ma sorride sempre quel ragazzo?!


«Che cosa?!» urla Stefanie dietro la cornetta, staccandomi quasi un timpano.
«Jonh ti ha chiesto di uscire?!» urla nuovamente, facendomi staccare il telefono dall'orecchio per paura di perdermi un timpano.
Sto passeggiando per le vie di Londra, in ritorno dal lavoro e ho chiamato Stefanie per sentire come stava e per avere compagnia durante il tragitto. Dopo avermi detto di essersi malata, ho sganciato la bomba: l'appuntamento con Jonh.
«Esatto Stef.» sbuffo stringendomi nel cappotto, questa sera fa abbastanza freschino..
«E tu?» mi blocco sul marciapiede, alzando un sopracciglio alla sua domanda.
«E io cosa?» domando a mia volta riniziando a camminare, scorgendo dopo quattro villette il palazzo dove abbiamo l'appartamento io e Zayn. «Voglio dire, ci andrai?» «Si, ci andrò Stefanie.» sento la mia amica tirare un urletto e sbuffo divertita, notando solo ora di essere arrivata sotto il portone. «Scusa Stef, ora sono arrivata a casa e suono a Zayn, ci sentiamo dopo o domani.» riattacco senza aspettare una risposta di Stefanie, citofonando.
«Chi è?» la voce di Zayn si fa spazio nelle mie orecchie. «Annabell.» senza aggiungere altro, Zayn mi apre il cancello e il portone.
Apro il primo per poi richiuderlo, per poi percorrere i cinque metri che mi separano dal portone che apro spingendo e lascio che si chiuda da solo, raggiungendo l'ascensore e chiamandolo. Quasi subito, le porte di esso si aprono e, una volta dentro, schiaccio il tasto del quarto piano. In poco tempo sono arrivata, così esco dall'ascensore e noto la porta davanti ad esso aperta: è il nostro appartamento.
«Sono tornata!» annuncio cercando Zayn con lo sguardo, fino a incontrarlo.
«Bene, si va allora!» sorride entusiasta infilandosi il giubbino, spingendomi fuori dalla porta e chiudendola a chiave.
«Ma- Ma dove andiamo?» «Seconda regola: come comportarsi ad un appuntamento.» dice sorridendo e prendendomi per mano, entrando nell'ascensore seguito da me, per poi premere il tasto del piano terra.
«Beh, questo lo decide il ragazzo.» dice facendomi l'occhiolino, uscendo poi dall'ascensore.
Spaesata, mi accorgo che sta aspettando me, così corro verso di lui che mi apre il portone.
«Prima le signore!» rido divertita e gli bacio la guancia, per poi camminare verso il cancello e lo apro, aspettando Zayn.
«Prima i signori, questa volta.» ride divertito baciandomi la fronte per poi uscire e io lo richiudo alle mie spalle.
Zayn lascia intrecciare le nostre mani, iniziando a camminare per le vie di Bradford illuminate dalle luci dei lampioni e delle macchine.
Dopo una decina di minuti trascorsi mano nella mano immersi dal silenzio, arriviamo davanti a un ristorante cinese.
«Eccoci arrivati.» mi sorride aprendomi la porta del locale, lasciandomi passare.
Gli sorrido in segno di gratitudine e mi levo il cappotto che Zayn mi prende sorridendo.
«Desiderate?» domanda una cinese con il suo accento cinese.
«Ho prenotato un tavolo per due a nome Malik.» sorride cordiale Zayn.
La donna annuisce conducendoci al nostro tavolo, per poi dileguarsi.
Il mio insegnante appende la mia giacca sullo schienale della mia sedia, portandola indietro facendo cenno di sedermi.
Sorrido e faccio come mi dice, mentre lui accompagna la sedia sotto il tavolo, per poi sedersi davanti a me.
«I signoli voliono oldinale?» mi trattengo dal ridere, coprendo il mio volto con il menù. Zayn si schiarisce la voce per evitare di scoppiare a ridere.
«Io un menù della casa e da bere una birra media, tu Annabell?»
Faccio scorrere gli occhi sul menù, per poi prendere la mia decisione. «Anche io, ma da bere Sprite.» sorrido cordiale.
La cameriera annuisce e io e Zayn ci guardiamo negli occhi, per poi scoppiare a ridere. «Allora, com'è andata la giornata?» domando iniziando a sorseggiare la birra che è appena stata portata assieme alla mia bevanda.
«Tutto bene dai, e tu?» lui annuisce sorridendo, notando la cameriera con i nostri piatti.
«Buon appetito.» sorride tornando al suo lavoro.
Iniziamo a mangiare in religioso silenzio, guardandoci di tanto in tanto e sorridendo come due adolescenti alla prima cotta, cosa che per me, è quasi così. Dopo aver sbloccato il ghiaccio, abbiamo ripreso a parlare un po' di tutto: dell'università, dei suoi amici, delle nostre famiglia e molto altro.
«Beh, dimmi queste regole sulla seconda regola.» sorrido pulendomi le labbra con il tovagliolo.
«Sii te stessa e divertiti!» sorride aprendo le braccia.
«E allora perché mi hai portato qui? Bastava dirle.» domando alzando un sopracciglio confusa.
«Semplice, sono il tuo maestro e ti devo far fare anche pratica.» ride facendomi l'occhiolino.
Sorrido scuotendo la testa mentre ci alziamo e indossiamo i nostri giubbotti, dirigendoci alla cassa.
«Sono Ventitlé e tlenta.» ci tratteniamo dal ridere nuovamente, mentre io tiro fuori il portafogli dalla borsa.
«Oh, non ci pensare nemmeno!» mi ferma Zayn rimettendomi il portafoglio nella borsa.
«Regola due della seconda lezione: il ragazzo paga.» e mi fa l'occhiolino.
Sorrido lusingata e lascio che Zayn paghi, per poi uscire mano nella mano da casa, diretti verso casa.
«Grazie per la bellissima serata e per la seconda lezione, Zayn.» gli sorrido.
«Non dirlo neanche per scherzo! E poi sono stato bene con te.» mi sorride baciandomi la fronte.
In poco tempo ci ritroviamo a casa, e Zayn apre il cancello con le chiavi e così fa anche con il portone, per poi prendere l'ascensore ancora mano nella mano. «Eccoci..» sussurra aprendo la porta di casa.
«Normalmente il ragazzo dovrebbe portarti fino al cancello, ma noi viviamo insieme.» ridacchia chiudendo la porta e togliendosi il giubbotto.
Rido anche io togliendomi le scarpe e mettendole nella scarpiera così faccio anche con le sue. Ci dirigiamo a passo lento verso il corridoio dove vi sono le stanze da letto, e così mi accompagna fino a davanti alla mia porta.
«Beh, grazie ancora di tutto Zayn.» sorrido arrossendo, abbassando lo sguardo sui miei calzini a righe.
«Grazie a te, An.» sussurra posandomi un bacio sul collo. Rabbrividisco, mentre il mio fiato viene portato via.
«Buna notte.» sussurra poi accarezzandomi la guancia.
«Buona notte Zayn.» gli bacio la guancia per poi entrare in camera, dove mi poggio con la schiena alla porta e porto una mano al petto, sentendo il mio cuore battere come un tamburo.









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Ciao a tutti!
Inanzi tutto parto col dire che spero vi piaccia questo capitolo :)
Capperini se è lungo °° ma d'ora in poi saranno così lunghi, eheheh.
Vi vorrei far notare, che la protagonista ha come volto Ashley Tisdale,
che, a mio parere, è una bellissima ragazza e la trovo appropriata nel ruolo di Annabell.
parliamo di altre cose...
Ringrazio con tutto il cuore Nakedontheairplain, Another_Night_ e jamesmile
che hanno segnalato la storia per metterle tra le scelte del sito.
Io, vi GIURO che sono scoppiata a piangere!
E' la prima fanfiction seria che scrivo e a cui veramente tengo e sono felice vi piaccia!
Ringrazio chi l'ha messa tra seguite/preferite/ricordate e ringrazio perchè siamo arrivati a più di 100 recensioni totali!
Come sempre, vi ricordo che se avete twitter e se volete essere avvisati quando aggiorno la storia,
basta che mi scriviate il vostro nick alla fine della recensione :)
ch carini Zayn e Annabell, vero?
E il loro appuntamento per la seconda regola? jhsfagja
Cosa ne pensate voi?fatemelo sapere con una recensione :)
al prossimo capitolo,
elisa.

Se volete seguirmi su twitter:jawaadhugsme
Scrivetemi pure :) mi piace parlare con la gente!


Anticipazioni capitolo cinque:

«Zayn, lasciami!» urlo cercando di liberarmi dalla sua pesa, ma lui mi strattona portandomi davanti al suo viso.
«Esci pure con lui Annabell, ma poi vedremo chi ti farà innamorare

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Capitolo 5
*** capitolo cinque. ***


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Al mio ragazzo, anche se non lo saprà mai.
Perchè non sa quante volte la mia mente sogna e immagina su di lui.
Ti amo.


5. Appuntameto con Jonh.









Guardo i vestiti, indecisa su cosa indossare per l'appuntamento con Jonh.
Per quello con Zayn, avevo indosso i vestiti usati durante tutto il giorno, mentre adesso mi ritrovo davanti all'armadio a cercare dei vestiti.
Sii te stessa! mi aveva detto Stefanie tra i vari consigli.
Così, decido di essere me stessa anche nel vestire: jeans, maglietta a righe a maniche lunghe e stivali.
«Annabell, mangi?» sento domandarmi Zayn da dietro la porta.
«No Zayn -balbetto- puoi entrare? Devo parlarti.»
Sento la porta aprirsi e Zayn sorride sedendosi sul letto al mio fianco. «Devi dirmi qualcosa?» annuisco.
Avvertendo la mia tensione, Zayn mi prende le mani e mi sorride per darmi forza.
«Devo.. devo uscire questa sera.» incomincio.
Il moro alza un sopracciglio, incitandomi a continuare.
«Con Jonh, un vero appuntamento.» Zayn si irrigidisce sul posto, lasciandomi la mano.
Si alza e si dirige a passo lento verso la porta e si ferma una volta davanti, dandomi le spalle. «Quando?» «Questa sera, tra poco.»
«Beh, divertiti.» dice con tono freddo prima di sbattere la porta.
Ma che gli prende?


«Io vado!» urlo indossando il cappotto.
Sento dei passi al piano di sopra farsi sempre più veloci, fino a quando vedo Zayn scendere le scale e si avvicina a me, prendendomi il polso. «Non andare, ti prego.» sussurra. Scoppio a ridere, liberandosi dalla sua presa, incrociando le braccia sotto il petto.
«E perché? Sentiamo.» il moro boccheggia gesticolando, passandosi poi una mano tra i capelli.
«Perchè devo darti lezioni, ovvio.» si giustifica. «Puoi darmele anche domani, Zayn.» sussurro aprendo la porta.
Il mio coinquilino mi afferra, ancora, il polso.
«Zayn, lasciami!» urlo cercando di liberarmi dalla sua pesa, ma lui mi strattona portandomi davanti al suo viso.
«Esci pure con lui Annabell, ma poi vedremo chi ti farà innamorare sussurra con voce fredda per poi lasciarmi il braccio.
Lo osservo salire le scale correndo per poi voltare a destra, sentendo la porta di camera sua sbattere.
Sto per seguirlo, ma il citofono suona, bloccandomi le gambe. «Chi è?» domando sollevando la cornetta. «Jonh.»
Senza aggiungere altro, esco di casa.


«Allora, dove andiamo?» domando una volta in macchina.
«A mangiare una pizza, ti va?» annuisco accendendo la radio, come se fosse la mia macchina.
Who's gonna make you fall in love? sbarro gli occhi riconoscendo la canzone di Justin Bieber Fall, la quale mi ricorda le parole di Zayn dette poco prima.
Cambio stazione radio iniziando a sudare freddo. «Tutto bene?» domanda Jonh accorgendosi della mia reazione.
«Magnificamente...»


«Eccoci.» mi sorride Jonh entrando nel locale.
Zayn mi aveva fatta entrare per prima tenendomi la porta...
«Desidera?» domanda una cameriera sorridendo maliziosamente a Jonh.
«Ho prenotato a nome Donson.» sorride alla ragazza facendole l'occhiolino.
Alzo gli occhi al cielo e seguiamo la ragazza, la quale ci porta al nostro tavolo e poggia il menù su di esso.
Jonh si spoglia del giubbino, posandolo poi sullo schienale della sedia e sedendosi.
oh, ma che gentiluomo!
Sbuffo facendo lo stesso e inizio a sfogliare il menù, scegliendo la mia pizza.
«Avete deciso?» domanda la cameriera di prima sorridendo al ragazzo davanti a me.
«Io una pizza margherita e da bere del vino.» sorride gentilmente Jonh.
«Anche io, ma da bere della Sprite.» sorrido falsamente.
La ragazza sorride maliziosamente a Jonh, di nuovo, e lui ricambia, di nuovo.
No ma fate finta che io non ci sia!
«Allora, come è andata al lavoro?» sorride gentilmente iniziando a mangiare la pizza che ci è stata portata, mentre guarda il sedere della cameriera che si allontana. «Oh Jonh... è così gentile da parte tua.. -sussurro con fare sensuale alzandomi dal tavolo- Ora sto decisamente meglio» urlo versandogli sulla testa la Sprite.
Il ragazzo mi guarda con la bocca spalancata e nei suoi occhi vedo solo una cosa: odio.
«Buona serata!» sorrido falsamente indossando il giubbino e uscendo a gran passi dal ristorante.
Fortunatamente, il mio appartamento non si trova molto distante, e dopo cinque minuti sono sotto casa.
«Annabell, aspetta!» sbuffo suonando al citofono, vedendo Jonh farsi sempre più vicino. Perché Zayn non apre?!
«Bambolina, ma che ti è preso?!» urla afferrandomi il polso con forza, facendomi sentire male.
«Jonh, lasciami!» gemo dal dolore.
La sua stretta è completamente diversa da quella di Zayn: la sua è più forte e decisa.
«Dammi un bacio, avanti!» ride sporgendosi verso il mio viso, ma io porto la mano libera sul suo petto cercando di spingerlo via inutilmente.
Chiudo gli occhi sentendo male al polso e serro le labbra, spaventata dal suo atteggiamento.
Improvvisamente, sento il mio polso libero: apro gli occhi lentamente e,davanti a me, c'è una schiena muscolosa coperta da solo una maglietta a maniche corte.
Riconosco le braccia muscolose di Zayn contratte e mi sento al sicuro.
«Non provarci mai più, capito?» sibila verso Jonh, il quale è a terra, probabilmente spinto da Zayn poco prima.
Si volta verso di me, mettendomi un braccio attorno al collo e entriamo, per poi salire con l'ascensore che, presto, ci porta al nostro piano.
Quando si apre, noto che la porta di casa è aperta: forse Zayn è corso giù visto che è anche in pigiama...
Entriamo nell'appartamento in silenzio e mi fermo nel corridoio a testa bassa, mentre il moro chiude la porta a chiave.
«Non uscire mai più con lui, chiaro?!» urla. Impaurita e ricordando la reazione di Jonh poco prima, chiudo gli occhi spaventata.
Sento dei passi e le braccia di Zayn mi avvolgono stringendomi forte al suo petto.
«Non farmi prendere più uno spavento del genere, ok?» sussurra baciandomi la fronte
Annuisco contro il suo petto e, lentamente, Zayn si stacca dall'abbraccio. «Forza, andiamo a dormire.»
In silenzio, Zayn mi accompagna in camera mia. «Buona notte An.» sussurra prima di baciarmi la fronte e entrare in camera sua.
Mi spoglio dei vestiti lanciandoli sul letto, per poi indossare il pigiama: non dormirò qui, so che non riuscirei.
A passo deciso, percorro il corridoio trovandomi davanti alla porta color crema: busso e, dopo poco, il permesso del proprietario della camera mi viene concesso.
«Che succede?» domanda Zayn, il quale stava per sdraiarsi nel letto.
«Posso.. Posso dormire con te?» domando.
Zayn sorride, alzando le coperte. Velocemente mi stendo tra le lenzuola seguita da Zayn, il quale spegne la luce.
«Buona notte Zayn.» sussurro.
«Buona notte An.» sussurra al mio orecchio per poi circondare il mio corpo con le braccia.
Si, mi trovo proprio dove vorrei essere.









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Inanzi tutto salve a tutti!
Sto tipo bestemmiando in cinese:
avevo il capitolo pronto e lo stavo per copiare,
ma al posto di cliccare su 'copia', ho cliccato su incolla e mi ha cancellato tutto.
PORCA MERDA.
L'ho riscritto TUTTO da capo, sperando che sia venuto bene lo stesso...
Vabbè, spero vi piaccia comunque çç
Allooooraaa.
Jonh e Annabell sono usciti: lui è un deficiente.
E la reazione di Zayn? sdkjahfk.
Le domande sono queste:
- cosa ne pensate di Jonh?
- pensate che sparirà dalla vita di Annabell?
- e delle reazioni di Zayn?
Ora passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio: candyeater, MrsHoraaaan, kikka1298, Fly_Zaynkissme
che hanno segnalato la storia per essere tra le scelte.
Dio, quando ho iniziato a scrivere questa storia non lo avrei mai pensato!
Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente e chi mi fa i complimenti su twitter.
Davvero, voi lettori siete la mia più grande soddisfazione...
Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le preferite/ ricordate e seguite.
Spero che questo capitolo vi piaccia, anche se ho dovuto riscriverlo çç
Beh, fatemi sapere che ve ne pare con una recensione: più di dieci parole!
Al prossimo capitolo,
Elisa.

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Scrivetemi pure :) mi piace parlare con la gente!

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Capitolo 6
*** capitolo sei. ***


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Al mio ragazzo, anche se non lo saprà mai.
Perchè non sa quante volte la mia mente sogna e immagina su di lui.
Ti amo.


6. Are you Zayn's girlfriend?









«An, An..» sento una voce ottava e una mano mi scuote un po'.
Mugugno qualcosa di incomprensibile e affondo la testa sotto il cuscino, sperando di tornare a dormire indisturbata.
«Annabell, per favore, svegliati..» apro gli occhi lentamente, notando il sorriso di Zayn, il quale teneva sollevato il cuscino.
« Perché mi hai svegliata? Di sabato mattina poi..» sbuffo stropicciandomi gli occhi, ancora truccati dalla sera precedente.
«An, sono le undici.» ridacchia. Oh diamine..
Mi alzo dal letto bruscamente, imprecando ad alta voce facendo ridere Zayn.
«Calmati An.» mi sorride poggiando le sue grandi mani sulle mie spalle, facendomi calmare.
«Senti, ho bisogno di chiederti un favore...» borbotta impacciato giocando con una ciocca dei miei capelli. «Dimmi...»
Prende un respiro profondo, chiudendo gli occhi per poi riaprirli, facendomi mancare il respiro.
«Devo ritornare a casa da mia madre.» annuisco.
«Oh, beh, insomma.. non c'è problema.» borbotto, anche se so che lui mi sarebbe mancato.
Mancato.Mancato?! Ma che vado a pensare..
«Insomma, verresti con me?» domanda. Mi irrigidisco, non mi sarei mai aspettata una richiesta del genere.
«A casa tua?» Annuisce.
«Con te?» Annuisce.
«Oggi?» Annuisce.
«E ci sarà la tua famiglia?» Annuisce sorridendo.
«E quando, insomma, partiamo?» domando.
«Ti ho svegliata proprio per questo: ti prepari e andiamo, mangiamo lì.» sorride.
Annuisco sorridendo leggermente. «Beh, allora io.. vado a prepararmi.» indietreggio e esco dalla sua camera, per poi chiudermi nella mia.


Dopo essermi preparata, io e Zayn siamo usciti di casa e siamo saliti sulla sua macchina, pronti per andare a casa sua.
«Non è molto distante, quindici minuti di macchina e saremo lì.» mi sorride ingranando la marcia stando attento alle macchine.
La radio colma il silenzio che c'è, mentre io mi torturo i jeans con le mani nervosamente. «Zayn?» «Si?» domanda e noto che mi sta guardando con la coda dell'occhio. «Oggi non devi lavorare?» domando. Lui scuote la testa, fermandosi allo stop e guardando a destra e a sinistra, controllando che non ci siano macchine, per poi ripartire.
«Il mio capo, a cui faccio da assistente, ha avuto un impegno famigliare, quindi mi ha dato il giorno libero.» mi sorride.
Adesso che ci penso, non ho mai capito che lavoro fa Zayn siccome è sempre stato un ragazzo riservato e chiuso, non sapevo praticamente nulla di lui: se non che va all'università e fa due lavori, anche se non ho capito quali, e quello che mi ha confessato nella prima lezione.
«Posso.. posso farti una domanda?» domando titubante mordendomi il labbro inferiore, come per punirmi per chissà quale motivo. «Certo, dimmi tutto.» «Che lavoro fai? E cosa studi? Scusa mi queste domande, ma me lo chiedevo, insomma..» balbetto imbarazzata. «Studio arte, ovvero come disegnare, l'utilizzo dei colori e degli strumenti. Lavoro come assistente veterinario e, quando posso, vendo i miei quadri, schizzi, facendo così un secondo lavoro.»
«Oh, forte! Come mai assistente veterinario?» domando ancora, timorosa di stare invadendo la sua privacy.
«Ho studiato per diventare veterinario e mi sono anche laureato, ma poi ho scoperto che mi piaceva fare un'altra cosa, appunto, il disegno. Così sto studiando alla scuola di arte da un annetto e mi piace questo stile di vita. Impegnativo, certo, ma mi soddisfa.» annuisco.
Non lo avrei mai immaginato che Zayn disegnasse, ma ora si spiegano molte cose: del perché spesso rimane chiuso in camera, le sue magliette bianche, spesso, sporche di tempera
«Ecco, siamo arrivati.» sussurra parcheggiando la macchina, per poi spegnere il motore.


Una villetta a un piano e un giardino che la circonda è ciò che mi si presenta davanti, davvero una bella casa.
«Allora, ti piace?» domanda Zayn al mio orecchio e un brivido mi sale la colonna vertebrale.
«E' molte graziosa, complimenti.» Zayn ride per poi suonare al citofono del cancello. «Chi è?» domanda una vocina delicata.
«Zayn.» sento un urlo provenire da dentro casa, riprodotto anche dal citofono, il che fa scoppiare a ridere Zayn.
Il cancello viene aperto e Zayn lo apre spingendolo, per poi invitarmi ad entrare prima di lui, come fece all'appuntamento.
La porta di casa si apre e una ragazzina seguita da un cane ci vengono in contro correndo: mi immobilizzo immediatamente dalla paura.
«Zayn!» urla la ragazzina e il diretto interessato si abbassa per accoglierla tra le braccia. «Safaa!» sorride il moro baciandole la guancia.
«Quanto mi sei mancato Zayn!» «Anche tu piccola.». I due fratelli si staccano dall'abbraccio e spostano lo sguardo su di me che sono immobile davanti al cagnone che mi guarda avvicinandosi lentamente.
Zayn scoppia a ridere, probabilmente ricordando la mia paura verso i cani. «Cosa ridi?! Aiutami piuttosto!» sbotto accigliata guardando con terrore il cane che mi annusa i jeans.
«Boris, vieni qui.» dice Zayn richiamando l'attenzione del cagnone che corre verso di lui per poi posare le zampe anteriori sui suoi jeans. Zayn sorride accarezzando il suo cagnone baciandogli il capo di tanto in tanto.
«Ciao! Io sono Safaa.» mi saluta la ragazzina con un sorriso che parte da un orecchio e arriva all'altro.
«Piacere, Annabell.» le sorrido arrossendo leggermente.
«Sei la ragazza di Zayn?» domanda alzando la voce, sorridendo ancora di più se è possibile.
Quasi mi strozzo con la saliva e Zayn ridacchia guardandomi.
«No, sono un'amica.» balbetto. Il sorriso di Safaa si spegne. «Peccato.» fa spallucce.
«Zayn!» ci voltiamo verso la voce che ha appena urlato il nome del moro .
Una donna lo stringe forte e Zayn ricambia sorridendo dolcemente. «Mamma, non respiro.» balbetta questo.
«Giusto, scusa. A volte mi dimentico che non hai più cinque anni, ora sei molto più grande e indipendente.» sorride per poi voltarsi verso di me.
«Oh! Tu devi essere la ragazza di Zayn, giusto?» domanda la donna sorridendo.
«Oh, nono! Sono solo una sua amica.» sorrido. «La mia amica coinquilina.» aggiunge Zayn.
A quelle parole, la donna sorride ancora di più. «Oh cara, Zayn mi ha così tanto parlato di te.»
«Mamma.» sussurra Zayn imbarazzato.
«Io sono Patricia, ma chiamami Tricia. Forza, entrate! Il pranzo è pronto.» sorride invitandoci ad entrare.
Seguiamo la donna lungo il vialetto che ci conduce alla porta e Zayn mi prende la mano, rassicurandomi con un sorriso.

Avrei conosciuto la famiglia di Zayn: ma chi si sarebbe mai aspettato quello che sarebbe successo una volta varcata la porta di casa?









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Ma buon pomeriggio!
Eccomi finalmente ad aggiornare! °°
Spero che questo capitolo vi piaccia, non è nulla di 'emozionante',
ma diciamo che questo e il prossimo servono per conoscere la famiglia di Zayn,
la quale, spesso, apparirà nella storia, compresi gli amici di Zayn,
i quali arriveranno nel prossimo capitolo.
Ci saranno i ragazzi? Chi lo sa u.u
L'ultima frase vi ha incuriositi? EhEh, chissà cosa accadrà!
E poi Safaa e la madre che metto in imbarazzo Annabell?
AHAHAH, ma non è nulla rispetto a quello che succederà nel prossimo.
Avete notato il nuovo banner? Io lo amo, sjhsagd.
Ci ho messo due giorni per farlo, non scherzo çç
Passo ai ringraziamenti:
inanzi tutto tutti voi che leggete, davvero!
Ringrazio le 65 persone che hanno recensito il capitolo precedente, cioè, sdkj.çç
Ringrazio chi ha messo la storia tra seguiti/preferite/ricordate e chi l'ha segnalata per le scelte del sito.
Ringrazio anche tutte quelle che non hanno efp ma mi fanno i complimenti su twitter, davvero, grazie.
Bene! Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Recensite con più di dieci parole, esprimete le vostre opinioni sul capitolo :)
Al prossimo aggiornamento,
Elisa.

Se volete contattarmi, qui ci sono i siti:
Twitter.
Ask.
per eventuali domande di chiarimento:)

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Capitolo 7
*** capitolo sette. ***


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Al mio ragazzo, anche se non lo saprà mai.
Perchè non sa quante volte la mia mente sogna e immagina su di lui.
Ti amo.


7. Zayn's family.









«Forza cari, entrate.» sorride la madre di Zayn aprendo la porta.
Mormoro un timido "permesso" pulendomi le scarpe sullo zerbino, stringendo la mano di Zayn per prendere sicurezza.
«Chi era cara?» domanda un uomo scendendo le scale mentre si aggiusta la cravatta:
quando alza il viso, sorride calorosamente a Zayn.
«Figliolo! Sei venuto allora!» dice abbracciandolo dandogli delle lievi pacche sulla schiena.
«Si papà.» Il padre di Zayn sorride, per poi posare lo sguardo dietro le spalle del figlio, dove ci sono io.
«E lei chi è?» domanda sorridendo, mostrando la dentatura perfettamente bianca, come quella del figlio.
«Annabell, la sua ragazza!» urla Safaa.
Le guance prendono fuoco e Zayn mi sorride, come per chiedermi scusa.
«Davvero?» domanda l'uomo inarcando le sopracciglia facendosi serio.
«In realtà, sono solo una sua amica, la coinquilina.» sussurro imbarazzata.
Dopo aver detto questo, l'uomo scansa il figlio e mi abbraccia calorosamente, baciandomi le guance.
«Annabell, giusto? Zayn parla in continuazione di te!» mi sorride calorosamente.
Sposto lo sguardo verso il diretto interessato e vedo che arrossisce, guardandosi attorno.
«E' pronto in tavola!» urla Tricia dalla cucina.
«Comunque io sono Yaser, piacere.» mi porge la mano che stringo con un sorriso.
«Annabell.»


«Allora Annabell, che cosa fai?» domanda Tricia mentre infilza della pasta con la forchetta.
«Studio all'università e lunedì darò l'ultimo esame. Nel pomeriggio, invece, lavoro in una caffetteria.» sorrido pulendomi la bocca col tovagliolo.
Siamo seduti per il pranzo e io sono seduta affianco a Zayn e davanti ho Safaa e Tricia, mentre al fianco di Zayn c'è Yaser.
«Oh, hai una vita molto movimentata! E la sera cosa fai?» domanda.
Zayn si strozza con un maccherone, mentre io con l'aria: il mio coinquilino inizia a tossire, così inizio a dargli delle pacche sulla schiena fino a quando non torna a respirare. «Stai bene?» domando e lui annuisce.
E ora che dico a Tricia? Mi faccio dare lezioni di seduzione da suo figlio. Sa, è anche un bravo maestro!
Direi proprio di no...
«Beh, delle volte esco con una mia compagna di università, altre resto con Zayn a casa. Oppure trascorro il mio tempo studiando.» Tricia annuisce, riprendendo a mangiare.
«E mentre stai con Zayn vi baciate?» domanda Safaa facendo strozzare, ancora, Zayn con un maccherone.
Ancora, prendo a dargli delle pacche sulla schiena finché torna a respirare.
«Tutto bene Zayn?» domanda il padre cercando di nascondere un sorriso.
«Si Si.» annuisce pulendosi le labbra col tovagliolo.
«Safaa, non fare queste domande! O Zayn a fine giornata sarà al pronto soccorso!» sogghigna Tricia e Zayn la fulmina con lo sguardo. «Come va al lavoro e con gli studi Zayn?» cambia argomento il padre salvando il figlio.
«Beh, James è davvero un bravo veterinario e mi piace aiutarlo anche perché sto a contatto con gli animali. Gli studi vanno bene, anche perché la maggior parte delle volte si disegna, quindi..» sorride bevendo un po' di birra.
Yaser e Tricia sorridono al figlio, il quale accarezza Boris da sotto il tavolo, messo tra le sue gambe per ricevere le carezze dal padrone.
«Stai ancora vendendo i compiti che ti da l'insegnante?» domanda la madre prendendo i piatti.
«Si, ora devo pensare al prossimo lavoro, ma non so dove sbattere la testa..» sussurra Zayn.
« Perché, cosa devi fare?» domanda la madre mettendo in tavola il pollo con le patate.
Zayn borbotta qualcosa, ma nessuno riesce a sentirlo.
«Zayn, se parli così non ti sentiamo..» ridacchia Yaser iniziando a mangiare e lo imito.
«Devo ritrarre una ragazza nuda disegnandola con la matita e le sfumature varie.» dice più forte.
Mi strozzo con una patata e inizio a tossire, mentre Zayn mi da dei lievi colpetti sulla schiena, come ho fatto io con lui prima.
Safaa scoppia a ridere, ma Tricia le da una gomitata facendola smettere, anche se pure lei nasconde la risata.
«Stai bene?» mi sussurra all'orecchio una volta che mi sono calmata.
Annuisco, facendo un segno con la mano invitandolo a continuare.
«E per quando è da consegnare il lavoro?» domanda Tricia.
«Venerdì prossimo e non so proprio cosa fare.» sussurra.
Il resto della cena trascorre in silenzio, mentre io sono persa nei miei pensieri.


«Torna presto a trovarci Zayn.» sorride Tricia stringendolo forte.
Quando si stacca dal figlio, mi viene incontro e mi sorride. «Spero di rivederti presto Annabell.» sorride.
«Lo spero anche io. Grazie dell'ospitalità.» sorrido.
«Oh, grazie a te che rendi felice mio figlio.» sorride a sua volta prima di entrare in casa.
«Ciao Zayn!» urla Safaa saltandogli in collo, abbracciandolo forte. «A presto piccola.» la stringe baciandole la fronte.
«Ciao Bell!» sorride poi passando a me, per poi stringerci in un abbraccio.
«Tieni d'occhio mio fratello.» mi sussurra facendomi ridere.
«Certamente.» sorrido baciandole la guancia.
«Ragazzi, fate buon viaggio ed è stato un piacere conoscerti Annabell.» dice Yaser, sorridendo.
«Anche per me.» sorrido e, assieme a Zayn, ci avviamo alla macchina. «Oh, Zayn!» urla il padre poco dopo, facendoci voltare.
«Boris forse lo daremo via, non riusciamo più a tenerlo: col lavoro mio e di tua madre e Safaa che va a scuola.» dice il padre. Il volto di Zayn perde il suo sorriso e noto i suoi occhi farsi lucidi: deve tenere molto al suo cane..
«Lo terremo noi.» intervengo. Zayn mi guarda con gli occhi sbarrati e la bocca aperta.
«Ma An, tu hai paura dei cani..»
«Lo so, ma bisogna affrontarle le proprie paure, no? E poi, si vede quanto ci sei affezionato a quel cane..» sussurro.
Zayn mi abbraccia: all'inizio rimango rigida per quell'inaspettato abbraccio, ma poco dopo ricambio. «Grazie.» mi sussurra.
«Figurati.» Yaser consegna a Zayn il guinzaglio con Boris legato, insieme alle sue ciotole e oggetti vari.
«Arrivederci ragazzi.» ci sorride mentre entriamo in macchina: io e Zayn davanti e Boris nei sedili posteriori.
«Beh, si torna a casa.» dice girando la chiave, facendo partire la macchina.
Annuisco fissando il vuoto, ripensando alle parole di Tricia, non badando al cane che vi è dietro.

Grazie per rendere felice mio figlio.









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Buon pomeriggio unicorni sbrilluccicosi! °°
Ok, non so da dove mi sia venuta, ma vabbè.
Coooomunque!
Io amo questo capitolo, anche perchè mooolte frasi e avvenimenti,
saranno poi ritrovate nei prossimi capitoli.
Spero vi sia piaciuto (:
Come sempre, iniziamo con i ringraziamenti:
ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite/ preferite/ ricordate.
ringrazio chi ha segnalato la storia per essere messa tra le scelte,
ovvero: hellounicorn_ , _littledreamer_ , _IloveNandos , _harriet_ ,
Keekka 1D , Nicolettadirectioner , Fede1996 , jawaadismyhero_ .
Davvero, grazie a tutte!
ringrazio chi ha recensito il precedente capitolo e chi ha letto in silenzio.
Good!
Ora invece, volevo avvisarvi che ho messo un'altra storia, la quale sarà di undici capitoli:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1556695
se vi va, fateci un salto e, se vi va, lasciate una recensione :)
Bene! Ho detto tutto.
Al prossimo capitolo e lasciate un parere con più di dieci parole,
Elisa.

Se volete contattarmi, qui ci sono i siti:
Twitter.
Ask.
per eventuali domande di chiarimento:)



Anticipazioni capitolo otto:

«Annabell, ho bisogno di chiederti una cosa...» sussurra Zayn interrompendo il silenzio.
«Dimmi pure...» sussurro guardandolo negli occhi.
«Poseresti per me per quel ritratto di nudo?»

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Capitolo 8
*** capitolo otto. ***


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Attenzione:
in questo capitolo c'è una scena un po' spinta.
Se non vi piace il genere, non leggete (:
Buona lettura e spero di soddisfarvi con questo capitolo.



8. Lezione numero tre: sii coraggiosa.









«Quindi, ti ha portato a casa sua?» annuisco.
«Dalla sua famiglia?» annuisco ancora una volta.
«E come è andata?» domanda Stefanie.
«Beh, sono tutti molto gentili anche se delle volte siamo stati in imbarazzo, ma ciò che mi ha lasciata perplessa è sua madre..» sussurro per non farmi sentire dalla professoressa che sta spiegando gli argomenti d'esame di lunedì.
«Ovvero?» sussurra facendo finta di prendere appunti. «Grazie a te di rendere felice mio figlio»
Stefanie smette di scrivere e solleva lo sguardo dal foglio, posandolo su di me.
«Ti ha detto così!?» urla attirando l'attenzione di tutta la classe e della professoressa.
«Signorina Minett, sta bene?» domanda la professoressa alla mia compagna.
«Tutto bene, mi scusi.» sorride rassicurante e la professoressa annuisce, tornando a spiegare.
«Si, mi ha detto così.» sussurro scarabocchiando sul foglio.
«E con le lezioni di seduzione, come sta andando?» cambia argomento sfogliando il libro di economia.
«Non vanno avanti da quando siamo usciti per la seconda lezione.» sussurro.
Stefanie sbuffa, probabilmente spazientita da questa cosa e non ne capisco il perché.
«Allora te la do io la terza lezione.» sussurra staccando un pezzo di carta e scrivendoci sopra qualcosa per poi passarmelo.
"Sii coraggiosa."
Sposto lo sguardo su di lei e alzo un sopracciglio, non capendo la regola.
«Svaglia Annabell! Sorprendi il maestro! Segui il tuo istinto.» mi sorride facendomi l'occhiolino.
Seguire il mio istinto? Ci avrei provato...


Quando sono tornata a casa dal lavoro, ho notato le luci spente, segno che Zayn fosse ancora al lavoro:
ho sorriso a Boris coraggiosa che mi ha seguito nella mia stanza, dove mi sono seduta sul letto con il bigliettino di Stefanie tra le mani.
Sii coraggiosa.
Così ho deciso coraggiosamente: lo sarei stata.


Sono attaccata alla parete affianco alla porta dell'appartamento: le luci sono spente e Boris è chiuso in camera mia, mentre io aspetto il ritorno di Zayn.
La chiave che gira nella toppa interrompe i miei pensieri e smetto di respirare. «Sono a casa!» urla Zayn.
Lo sento muoversi nel buio cercando nell'interruttore, ma non lo trova, perché io ci sono davanti.
«Ma che...» sussurra prima che io mi stacchi dalla parete e mi fiondo alla cieca sulle sue labbra, fortunatamente, le trovo.
Lo sento irrigidirsi e le sue mani si posano sui miei fianchi per poi rilassarsi.
E' un semplice bacio a stampo che è il nostro primo bacio visto che, pur avendo fatto la lezione della confidenza, non siamo mai arrivati alle labbra.
Mi stacco da Zayn e la mia schiena tocca l'interruttore, accendendo la luce quella più debole del corridoio.
«An?» domanda incredulo. Il suo sguardo passa dai miei occhi al mio corpo notando che sono in intimo. Deglutisce.
«Lezione numero tre: sii coraggiosa.» sussurro prima di stringere tra le mani il giubbotto e portarlo verso di me, iniziando a baciarlo.
Le nostre labbra si sfiorano, fino a quando Zayn approfondisce il bacio attaccando il suo corpo al mio mentre mi accarezza il braccio destro provocandomi i brividi.
Porto le mani tra i nostri corpi, cercando la cerniera del giubbino che trovo subito e la tiro verso il basso, slacciandolo completamente: Zayn se lo toglie e lo lascia cadere sul pavimento, tornando a baciarmi.
Le mie mani sono tra i suoi capelli che, a volte, stringo leggermente tra le mie dita: non esiste sensazione migliore di questa.
Zayn si stacca da me e, guardandomi negli occhi, si spoglia della maglietta, liberando il suo fisico scolpito e tatuato.
Le sue labbra si posano sul mio collo, iniziando a baciarlo e morderlo mentre io ansimo al suo orecchio.
«Chi ti ha dato questa lezione?» sbiascica baciandomi il petto. «Io stessa.» mento, ma voglio sapere cosa ne pensa.
«L'allieva che sorprende il maestro, interessante.» sussurra al mio orecchio per poi mordermi il lobo.
Gli sorrido e piano piano, ci spostiamo verso la sua camera da letto, arrivando con qualche difficoltà.
Zayn chiude la porta a chiave anche se, decisamente, non ce n'è il bisogno.
Porto una mano sul suo petto, spingendolo verso il letto dove lo porto a sedersi, per poi mettermi a cavalcioni su di lui.
Gli bacio il petto, mentre le sue mani stringono delicatamente i miei fianchi, ma poi mi ferma e mi guarda negli occhi, sorridendomi per poi spostarmi una ciocca di capelli caduta davanti agli occhi.
«Sei bellissima Annabell: sei la più bella ragazza che io abbia mai visto.» sussurra e il mio cuore freme a quella parole, smettendo di battere mentre le mie guance bruciano.
«Dici un sacco di stupidate, lo sai?» domando mordendomi il labbro.
Zayn sorride e si sdraia, portandomi con lui fino a quando ci ritroviamo sotto le coperte sdraiati sul fianco, fronte contro fronte, petto contro petto.
«E' la verità Annabell, e mi sto trattenendo dallo spogliarci completamente, perché non voglio che la tua prima volta, che la nostra prima volta sia per delle lezioni di seduzione.»
Sospira, accarezzandomi la guancia bollente guardandomi negli occhi, dando avvio a un silenzio di tomba.
Rifletto sulla sua ultima frase, mentre nella mente e nel cuore mi rimbombano le sue parole: «perchè non voglio che la tua prima volta, che la nostra prima volta sia per delle lezioni di seduzione.»
«Annabell, ho bisogno di chiederti una cosa...» sussurra Zayn interrompendo il silenzio.
«Dimmi pure...» sussurro guardandolo negli occhi.
«Poseresti per me per quel ritratto di nudo?»
Il mio cuore smette di battere mentre guardo gli occhi di Zayn, i quali sono in attesa di una risposta.
« Perché?» domando.
« Perché non voglio disegnare corpo che non sia tuo: perché non voglio guardare corpo che non sia tuo.»










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Ma saaaalve!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto come a me:
io l'ho amato, fdkjhgs.
Scusate se è corto, ma davvero, non sto bene e tra poco devo andare da mio padre cc
Comunque, che ne pensate della frase detta da Zayn?
Cosa pensate di ciò che è successo?
Dai dai, voglio i vostri pareri, jhgsdf.
Come sempre, ringrazio chi: segue la storia/ la legge/ recensisce/ la mette tra: preferite, seguite, ricordate/
chi mi fa i complimenti su twitter, facebook e qui.
Bene! Ho detto tutto.
Al prossimo capitolo e lasciate un parere con più di dieci parole,
Elisa.

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Ask.
per eventuali domande di chiarimento:)



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Capitolo 9
*** capitolo nove. ***


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9. Il ritorno di Jonh.









Il mio cuore smette di battere mentre guardo gli occhi di Zayn, i quali sono in attesa di una risposta.
«Perché?» domando.
«Perché non voglio disegnare corpo che non sia tuo: perché non voglio guardare corpo che non sia tuo.»
Il mio cuore prende a battere forte contro al suo petto, mentre attende una risposta e non un'altra domanda.
«Si Zayn, voglio posare per te.» rispondo.
Il moro sorride, abbracciandomi e mi lascio coccolare, fino a quando non mi addormento.


«Poserai per lui?» annuisco.
«Nuda? Cioè, senza vestiti?» annuisco ancora volta.
«Ti ho detto di lasciarti andare, ma non così tanto.» ride Stefanie che, da me, riceve uno spintone.
«A proposito, ottimo consiglio. Il maestro era sorpresa dell'alunna.» annuncio fiera.
«E quando ti hai chiesto di chi era la regola cos'hai detto?» sussurra curiosa.
«Che era un'idea mia, ovviamente.» rido piano e lei mi spintona.
«Ma che gentile! Tutto merito tuo, eh si.» ride sarcastica aggiustandosi il ciuffo biondo.
«Cora, Minett, tutto bene la infondo?» domanda la professoressa di filosofia.
Ultimamente, veniamo sempre riprese in classe dai professori perchè chiacchieriamo su il mio insegnante.
«Tutto bene, grazie.» dice lei mascherando la risata con dei colpi di tosse.
Scuoto la testa rassegnata: siamo messe bene...


«Servi il tavolo due per favore Anna.» mi sorride gentilmente Mark e annuisco, munendomi di taccuino e andando al tavolo detto.
«Vuole ordinare?» domando sfogliando le pagine del taccuino in cerca di una vuota.
«Si, voglio lei.» alzo lo sguardo dalla pagina bianca e incontro gli occhi occhi color ghiaccio di Jonh.
«Non sono compresa sul menù, mi spiace.» ribatto fredda scarabocchiando qualcosa per nascondere la tensione.
«Ripeto, vuole ordinare?» domando ancora attendendo una risposta, questa volta, sensata.
Jonh si alza dalla sedia afferrandomi il polso e sfrattonandomi, fino a farmi finire davanti a lui naso contro naso.
Non provo nulla, se non disgusto.
«Ripeto, voglio lei bambolina.» sussurra e maliziosamente, si avvicina al mio viso e chiudo gli occhi,
come quella sera e poso una mano sul suo petto per allontanarlo.
Sento una mano posarsi sui miei fianchi e un'altra posarsi sulla mia che è sul petto di Jonh,
per poi non sentire più la vicinanza di quest'ultimo se non di qualcun'altro, dietro di me.
«L'hai sentita? Lei non è nel menù, quindi gira a largo, stronzo.» riconosco la voce di Zayn e apro gli occhi, voltandomi di poco col viso per vedere il suo: maschella contratta, gli occhi puntati in quelli di Jonh che poco dopo si posano su di me e le labbra si stendono in un breve sorriso, per poi tornare sigillate.
«Lasciala stare, hai capito? O te la vedrai con me.» sputa quelle parole con odio per poi lasciare la maglietta di Jonh,
stretta nella sua mano che prima era sulla mia e abbracciarmi da dietro.
«Andiamo piccola..» sussurra al mio orecchio e annuisco, iniziando a camminare mentre Zayn rimane dietro di me tenendomi tra le sue braccia. Guardo Mark che ha assistito alla scena, il quale mi guarda con uno sguardo indecifrabile, per poi dirmi di tornare a casa e che, per quel giorno, avevo finito.


«Cosa ci facevi al lavoro?» domando quando entriamo in casa, togliendomi il cappotto di fretta e arrabbiata, appendendolo poi all'attacca panni.
«Volevo venirti a trovare e ho visto subito quello stronzo e il sorriso mi si è spento dalle labbra. Sono corso dentro e sono intervenuto.» sbotta buttando il giubbotto sul divano.
Boris ci guarda come se capisse tutto e, quando il suo sguardo si posa su di me, io gli chiedo aiuto, anche se non può fare nulla.
«Dio, lui stava per baciarti!» urla fuori di sè portandosi le mani tra i capelli, camminando lungo il corridoio e salendo le scale, per poi scomparire in camera sua la cui porta viene sbattuta.
Guardo Boris, il quale sembra dirmi di seguirlo ma, in fine, è sola la mia mente malata che vuole farmi fare quello che voglio fare.
«E va bene, ci vado!» sbuffo salendo le scale e trovandomi, in pochi secondi, davanti alla camera di Zayn.
Non busso nemmeno, entro semplicemente trovandolo vicino alla finestra intento a fumare una sigaretta.
«Perchè hai reagito così?» domando sedendomi sul letto.
I suoi occhi si spostano dal panorama e si puntano su di me, facendomi quasi paura.
«Mi da fastidio, tutto qui. Soprattutto dopo quel che è successo la prima volta.» confessa dopo aver finito la sigaretta ed averla buttata giù, camminando e venendomi incontro, ma so che vuole andare verso la porta.
«Ti prego Zayn, resta con me.» sussurro prendendogli la mano quando mi passa accanto: si volta di me e mi guarda incredulo, per poi lasciare intrecciare le nostre dita.
«Perchè?» domanda con tono fermo. «Ho bisogno di te.» sussurro.
Il moro slega le nostre dita intrecciate, portandosi le mani ai capelli, per poi sferrare un calcio al comodino affianco al letto, facendomi sobbalzare.
«Perchè - inizia salendo sul letto, poggiando una mano sul mio petto e spingendomi delicatamente facendomi stendere su di esso, mettendosi poi sopra di me reggendosi sulle mani per non pesarmi.- perchè ogni volta che mi chiedi di rimanere io ti dico di si, pensando che sarebbe l'ultima notte, a quella dopo, io ridico lo stesso cedendo?» mi chiede a fior di labbra.
«Non lo so..» rispondo sincera. «Beh, io si. Vuoi saperlo il perchè Annabell!?» domanda. Annuisco.
«Perchè io sono innamorato di te, dannazione!» urla contraendo la mascella, guardandomi negli occhi ancora con più insistenza.
Io lo guardo, con la bocca leggermente socchiusa, non sapendo cosa dire: so solo che dentro di me provo una piacevole sensazione.









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Buon pomeriggio!
Almeno, adesso lo è °°
Mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto,
ma non è un bel periodo per me...
Mi scuso anche per quanto è corto il capitolo,
ma non ho nè ispirazione nè molta voglia per scrivere...
spero che comunque vi piaccia!
Allora, che dire?
Inanzi tutto iniziate a fantasticare cosa succederà tra An e Zayn!
Fatemi sapere cosa pensate accadrà.
Come sempre ringrazio chi mette la storia tra preferite/ seguite/ ricordate.
Ringrazio chiunque legge e chi recensisce.
Da oggi, purtroppo, l'aggiornamento non sarà un giorno si e un giorno no,
ma aspetterò un po' di tempo nel pubblicare.
Bene!
Manzoni mi aspetta °°
Al prossimo capitolo (:
Recensite e fatemi sapere,
Elisa.

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Capitolo 10
*** capitolo dieci. ***


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10. "Lascia che ti faccia innamorare di me", Niall.









«Beh, io si. Vuoi saperlo il perchè Annabell!?» domanda. Annuisco.
«Perchè io sono innamorato di te, dannazione!» urla contraendo la mascella, guardandomi negli occhi ancora con più insistenza.
Io lo guardo, con la bocca leggermente socchiusa, non sapendo cosa dire: so solo che dentro di me provo una piacevole sensazione.
«Io...» sussurro senza sapere cosa dire, perchè davvero, non ho parole.
La mia mente è confusa, così come il mio cuore: sono innamorata di Zayn io?
Provo una sensazione strana per lui, al di fuori dal comune: sto bene con lui da quando prendo lezioni di sezione, mentre prima eravamo... due estranei?
Sapevamo malapena qualcosa sulla vita dell'altro e il nostro unico rapporto era da coinquilini: io gli pagavo l'affitto, mangiavamo assieme qualche volta e ci vedavamo raramente.
Come siamo arrivati a questa situazione davvero non lo so, o meglio, non voglio pensarci per stare male.
«Non dovevo dirtelo, lo so, sono uno stupido.» sussurra arrabbiato a se stesso, sedendosi sulla sedia della scrivania.
Lo osservo attentamente: le mani nei capelli, i gomiti poggiati sulle ginocchia e lo sguardo fisso al pavimento. Chissà cosa pensa.
Devo dire qualcosa, ma cosa?
«Zayn..» inizio alzandomi dal letto e raggiungendolo, chinandomi sulle ginocchia per raggiungere la sua altezza e portare una mano sotto il suo mento, portandogli lo sguardo verso di me.
«Io non so cosa provo, non lo so davvero.» sospiro lasciandogli il viso, iniziando a togliermi lo smalto sul pollice aiutandomi con le unghie.
«E' la prima volta che provo ciò che sento quando sto con te: non so nemmeno io quello che provo, ma mi fa stare bene. E' l'unica certezza che ho.» mi siedo a terra, incrociando le gambe e iniziando a fissare il vuoto.
Ho sempre avuto il terrore a mostrare i miei sentimenti alla gente, solo con Stefanie no e mi trovo in difficoltà a esprimere ciò che penso e provo, ma devo farlo, perchè non voglio perdere Zayn e non voglio che il nsotro rapporto cambi.
«Non sono mai stata innamorata davvero. Le mie relazioni duravano si e no tre mesi perchè venivo presa ingiro e illusa, quindi non so cosa sia l'amore. Non so se quello che sento per te sia amore e per questo ho bisogno di tempo.»
Sospiro, alzando lo sguardo e incontrando gli occhi color nocciola di Zayn, per poi prendergli la mano timidamente. «Ho bisogno di tempo, ma non voglio che il nostro rapporto cambi, ci starei troppo male.» concludo.
Zayn sospira, alzandosi dalla sedia per poi spingerla delicatamente indietro, sedendosi poi davanti a me e prendendomi entrambe le mani nella mano destra, mentre con l'altra mi accarezza la guancia.
«Ti capisco, davvero. E non sono arrabbiato con te, ma con me stesso, perchè dovevo essere sicuro di piacerti prima di dirtelo.» sorride amaramente. «Ma tu mi piaci Zayn! Ma non so se sia amore..» sussurro avvicinandomi di più.
«E allora lascia che ti faccia innamorare di me. Lascia che ci provi.» dice serio guardandomi intensamente.
Deglutisco a vuoto, un po' per paura, un po' per felicità.
«Si.» rispondo decisa. «Si cosa?» domanda non capendo.
«Voglio che tu mi faccia innamorare di te.» sussurro, per poi chiudere gli occhi e avvicinarmi a lui, lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.


«E alla fine gli hai dato un bacio?» domanda Stefanie mentre io pulisco i tavolini della caffetteria e lei mi segue.
«Esatto, ma non so perchè l'ho fatto.» dico alzando le spalle prendendo le tazzine del tavolo sette, portandole al bancone seguita da Stefanie.
«Te lo dico io, lui ti piace, eccome se ti piace!» mi punta un dito contro quando mi volto verso di lei facendomi sobbalzare dalla paura.
Sbuffo sistemandomi il grembiule, stringendo il fiocco sulla schiena e poggiando poi le mani sulle spalle di Stefanie.
«Stef, lo so che mi piace, ma il problema è che lui mi ama e io non so se lo amo e io non voglio illuderlo.» concludo.
Stefanie sbuffa sistemandosi una ciocca bionda dietro l'orecchio, indossando poi il cappotto.
«Tu sei innamorata bella mia e non riesci a capirlo perchè sei ritardata.» conclude facendomi l'occhiolino e uscendo dalla caffetteria.
E se avesse ragione?...


Cammino lungo il marciapiede percorrendo la via del ritorno verso casa assorta tra i miei pensieri, fino a quando mi scontro con qualcuno.
«Oh, mi scusi io..» alzo lo sguardo e sgrano gli occhi dalla sorpresa, così come il ragazzo davanti a me.
«Niall! Che cosa ci fai qui?! »«Annabell! Che cosa ci fai qui?!» domandiamo all'unisolo per poi scoppiare a ridere.
«Io ci abito Niall, e tu cosa ci fai qui a Bradford?» gli domando staccandomi dall'abbraccio in cui ci eravamo stretti poco prima.
«Sono qui per lavoro. Ti vedo bene, davvero!» sorride facendomi fare una giravolta e rido divertita, per poi baciargli la guancia.
«Ora devo proprio andare però, il capo mi aspetta. Beh, il mio numero ce l'hai! Qualche volta usciamo, no? Così mi aggiorni.» sorride.
«Oh, ma certo! Vado anche io adesso.» ci scambiamo due baci sulla guancia e un 'ciao, alla prossima' per poi andare ognuno nella sua strada.
Ero proprio felice di rivederlo...









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Perdonatemi.
-se non aggiorno regolarmente.
-se scrivo capitoli corti.
davvero, scusate çç
Minchia, sono talmente incasinata che non ho tempo di fare un cavolo!
giovedì mi han dato da pagella e, fortunatamente, è andata bene.
Ho solo il cinque in geografia ma io, in quella fottuta materia, sono NEGATA.
Poi mi sono lasciata con il mio ragazzo (minchia),
la connessione va una merda (siccome ho la chiavetta illimitata ma la velocità diminuisce)
e chi più ne ha ne metta!
Giovedì era la festa della scuola e non abbiamo fatto lezioni: né elementari, né medie, né superiori:
abbiamo cazzeggiato tutto il giorno e fatto giochi alla cazzo.
Tipo che le prof di tutta la scuola hanno ballato gamnam style in palestra davanti a tutti °°
AHAHAHAHAHAH, dio, stavo crepando! (':
Coooomunque, vi ho fatto restare di merda, eh?
Zayn -ovviamente- è innamorato di Annabell fin dall'inizio, ma lei emh.. no.
Ma tranquiiiille, Zayn non molla (':
E Niall? Cosa centra nella vita di An? eheheh, iniziate con le supposizioni e fatemi sapere! Bene, passo ai ringraziamenti!
Come sempre ringrazio chi la mette tra seguite, preferite e ricordate.
Ringrazio chi legge e chi mi fa i complimenti su ask, twitter perchè non ha efp.
RIngrazio chi ricensisce perchè davvero, siete ckgjhgf (':
Avete notato il nuovo banner? Io lo amo (': . Che ne pensate voi?
Allright!
Avviso importante:
ho messo una os su Harry e ci tengo molto, vi andrebbe di passare?
Se vi va, eccola qui:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1581052

(dovete cliccare sull'immagine (: ).
Fine! Ho detto tutto (':
Ho scritto uno spazio autrice lunghissimo e ovviamente a voi non interessava nemmeno (':
Al prossimo capitolo (:
Recensite con più di dieci parole e fatemi sapere,
Elisa.

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Capitolo 11
*** capitolo undici. ***


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11. Please, don't cry.









«E' tornato Niall quindi?» domanda Stefanie guardandomi negli occhi.
Annuisco torturandomi una pellicina con i denti giocando nervosamente con la penna che sbatto più volte sul banco.
Il professore di fisica si volta e mi fulmina con lo sguardo, tornando poi a spiegare la lezione.
Non capisco perchè tutti i professori ce l'abbiano con me e Stefanie: forse per tutte le volte che abbiamo fatto caos, o per le palline che tiravamo loro dietro insomma, i nostri nomi li ricordano benissimo.
«E cosa hai provato, insomma lui era..» la interrompo con un gesto della mano per non farle finire la frase e sbuffo.
«Lo so cos'era, non c'è bisogno di ricordarmelo, insomma..» gesticolo nervosamente a bassa voce, portando lo sguardo sugli appunti presi poco prima di iniziare a parlare con la mia migliore amica.
«Comunque, cos'ho provato?» domando e lei annuisce, curiosa come al solito di sapere come mi sento.
«Diciamo che mi sono sentita strana: ma comunque ero felice di rivederlo.» ammetto imbarazzata.
Stefanie spalanca la bocca e allarga le braccia sul banco, guardandomi sbigottita dalla mia risposta. «Sei seria?» domanda.
Annuisco, tornando a giocare con la pellicina del pollice e guardandomi attorno per distrarmi dai suoi occhi fissi su di me.
«E avete parlato?» annuisco. La sua bocca, se è possibile, si spalanca ancora di più.
Fa per aprir bocca ma la interrompo bruscamente. «Vuoi sapere cosa ci siam detti? Semplice! Ci siamo salutati, lui mi ha chiesto di uscire qualche volta e due baci sulla guancia come saluto finale.» sputo fuori ringhiando a bassa voce, straccandomi sulla sedia spazientita. «E tu?» «Ho detto che mi farebbe piacere.»


«Un caffè al tavolo sette Anna, sbrigati!» sbotta Mark porgendomi il vassoio con i cappucci.
Questo pomeriggio siamo davvero pieni di clienti e noi camerieri siamo molto indaffarati a girare tra i tavoli e portare le ordinazioni, mentre Mark da ordini su ordini nervoso e stressato.
«Subito!» urlo verso il mio capo cercando di sovrastare il caos che c'è nella caffetteria, camminando tra i tavoli cercando di fare attenzione tenendo il vassoio saldo tra le mani.
«Ecco il suo caffè sign...» mi blocco trovandomi davanti gli occhi color ghiaccio del cliente, rimanendo con la mano ferma sopra il tavolino e il caffè non appoggiato.
«Annabell! Come è piccolo il mondo.» mi sorride Niall prendendomi il caffè dalle mani, poggiandolo sul tavolino.
«Già, hai ragione.» balbetto rossa in viso.
«E così, lavori qui, eh?» domanda sorridendo e guardandosi attorno, per poi riportare lo sguardo su di me.
«Già, da quando è successo quel che è successo, mi sono dovuta arrangiare diversamente.»
Sbotto incazzata prendendo tra le mani il vassoio, facendo per andarmene.
«Aspetta!» sussurra al mio orecchio dopo avermi presa il braccio e bloccata.
«Mi dispiace di ciò che è successo, e se potessi, ti spiegherei ma...»
Lo interrompo bruscamente portando una mano davanti al suo viso. «Ma ma ma ma, lo so, è la stessa cosa che mi dici sempre, non c'è bisogno di ridirlo un'altra.» ringhio.
«Ora, se vuoi scusarmi, devo tornare a lavorare.» esibisco un sorriso falso e mi libero dalla presa di Niall, tornando al bancone e afferrando il vassoio di un'altro tavolo.


Osservo Niall ancora, dopo quattro ore, seduto al tavolo dove l'ho servito: non se n'è mai andato.
Mark gli aveva detto che se, aveva finito e non aveva nulla, doveva lasciare il locale, così aveva ordinato bibite, mangiare pur di restare a guardarmi.
Mi sentivo in soggezione sentendo i suoi occhi fissi sulla mia schiena e sapendo che faceva tutto questo per me, per chissà quale motivo.
Sbuffai, ormai spazientita e chiesi a Mark un momento di pausa, approfittandone per andare in bagno e chiamare Stefanie al telefono.
«Pronto?» mi risponde dopo il terzo squillo, facendomi sospirare.
«Stef, sono An. Niall è qui.» silenzio.
Per qualche secondo ne io ne lei parliamo, così interrompo il ghiaccio domandandole «Ci sei?»
«E cos'ha detto? Che ha fatto? Raccontami tutto.» sbotta nervosamente, forse è lei più nervosa di me...
«Si è fermato qui, per cinque ore quasi, ordinando cibo su cibo pur di non lasciare il locale e come sempre, voleva spiegarmi dicendomi la stessa cosa che sento sempre.»
«Sono sicura stia aspettando che tu finisca il turno per darti qualcosa, e magari dirti la verità.» sospiro, passandomi una mano sui capelli e abbandonandomi sulla sedia dello spogliatoio.
«Non lo so, davvero... Sono così confusa...»
«Anna! Torna al lavoro, subito!» tuona Mark da dietro la porta bussando con insistenza.
«Scusa Stef, ma devo tornare al lavoro» sospiro chiudendo la chiamata, aprendo poi la porta e trovandomi faccia a faccia con Mark.
«Mi scusi, ma avevo bisogno di una rinfrescata.» mento e lo convinco vedendo il suo sorriso, così torno a lavorare.


«A domani Mark e buona notte.» saluto il mio capo uscendo dalla caffetteria e mi scontro con qualcuno.
«Mi scusi..» balbetto impacciata e, per la seconda volta in quel giorno, incontro gli occhi color ghiaccio di Niall.
«Oh, sei tu. Scansati.» mormoro brusca ma lui mi ferma, ancora una volta, mettendomi nella mano una busta beige.
«Aprila quando sarai a casa.» mormora, per poi lasciarmi e andare per i suoi passi, lasciandomi sola e confusa, con tra le mani una maledetta busta.


Mi richiudo la porta alle spalle, notando di essere sola.
Accendo la luce dell'anticamera e noto Boris sdraiato sul divano che si sveglia di colpo, guardandomi con le orecchie alzate.
Gli sorrido accarezzandolo, per poi togliermi scarpe che lancio da qualche parte e giacca che poggio in malo modo su di una sedia, rigirandomi la busta tra le mani.
Sospiro, avviandomi verso il bagno dove mi chiudo la porta alla spalle, poggiando poi la busta sul ripiano in marmo.
La guardo a lungo e rimango in silenzio, con il desiderio e la curiosità di aprirla e sapere cosa vi è dentro, ma l'orgoglio me lo impedisce.
Sospiro iniziando a liberarmi dei vestiti indossati per tutto il giorno, rimanendo nuda e entro nella doccia, lasciando che l'acqua calda scorra lungo il mio corpo.
Rimango con gli occhi chiusi, rilassata sotto il getto d'acqua indecisa sul da farsi di quella dannatissima busta.
«Al diavolo.» borbotto riaprendo gli occhi e scostando la tenda della doccia, prendendo la busta tra le mani bagnate e la apro tremando, estraendo una manciata di soldi e una lettera:
appoggio i soldi sul ripiano in marmo il più lontano possibile e inizio a leggere la lettera, mentre delle pugnalate mi trafiggono il corpo e le lacrime iniziano a scendere.
«No.. No.. no!» urlo buttando il pezzo di carta per terra e mi rannicchio su me stessa, seduta sul pavimento della doccia, singhiozzando come una bambina.
Sento delle braccia stringermi e una voce lontana che mi pizzica le orecchie: apro gli occhi spaventata e mi trovo Zayn davanti agli occhi bagnato e in soli boxer che cerca di capire cos'abbia.
«An, che succede?» domanda scostandomi dal viso un ciuffo bagnato che ostacolava il contatto tra i nostri occhi.
Mi fiondo tra le sue braccia, riprendendo a singhiozzare come una bambina mentre lui mi accarezza la schiena, cercando di confortarmi.
Non mi interessa se sono nuda, non mi interessa se sono vulnerabile davanti ai suoi occhi:
la verità fa male.









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Ma buon pomeriggio!
Sono cinque giorni che non aggiorno e non volevo farvi attendere oltre,
siccome domani andrò da mio padre fino a domenica e non avrò il computer: quindi eccomi qui!
Cooomunque, cosa ne pensate di questo capitolo? (:
Io spero vi piaccia perchè, da quanto ho visto,
il precedente non è piaciuto moltissimo, così l'ho fatto più lungo e spero sia stato interessante!
Cosa pensate che ci sia scritto in quel biglietto?
E chi pensate che sia Niall? (:
E del comportamento di Zayn o semplicemente di Annabell?
Fatemelo sapere in una recensione (:
Per la storia, credo che durerà sulla trentina di capitoli, blblbl!
E' la fanfiction più lunga che abbia scritto e la prima che mando avanti con piacere oLo
Cooos'altro?
Ah, si!
Ringrazio chi ha messo la stroria tra preferite, seguite e ricordate, chi recensisce,
chi legge e chi mi fa complimenti su twitter e ask siccome non ha efp (:
UUUUNAAA COSUUUCCIA (?):
Ho una os vecchia di Zayn, vi andrebbe di passare?
Se vi va, eccola qui:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1433781&i=1

(dovete cliccare sull'immagine (: ).
Fine! Ho detto tutto (':
Al prossimo capitolo (:
Recensite con più di dieci parole e fatemi sapere,
Elisa.

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Capitolo 12
*** capitolo dodici. ***


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12. I'll be your soldier.









«An, che succede?» domanda scostandomi dal viso un ciuffo bagnato che ostacolava il contatto tra i nostri occhi.
Mi fiondo tra le sue braccia, riprendendo a singhiozzare come una bambina mentre lui mi accarezza la schiena, cercando di confortarmi.
Non mi interessa se sono nuda, non mi interessa se sono vulnerabile davanti ai suoi occhi: la verità fa male.
«An, alziamoci o prenderai un malanno, ti prego.» sussurra con voce tremante alzandomi e facendomi uscire dal box doccia:
mi fa sedere sul water e mi avvolge in torno l'accappatoio, aiutandomi ad indossarlo e chiudendolo, per poi strofinare i miei capelli in un asciugamano per asciugarli, mentre io tremo e singhiozzo.
Mi sento tanto una bambina, come quando ero piccola: quando mi facevo male, papà mi prendeva tra le sue braccia e mi poggiava sulle sue gambe, medicandomi e rassicurandomi.
Posso ancora sentire l'odore della pipa che profumava i suoi capi, si, perchè non era puzza, ma odore, un odore che io amavo terribilmente su di lui.
Ricordo quando gli incubi mi tormentavano la notte, ed io, correvo nel suo studio, dove era chiuso a svolgere gli ultimi lavori arretrati:
mi faceva sedere sulle sue gambe ed io mi accoccolavo al suo petto dove, il mattino dopo, non vi era più, ma lui si perchè mi stringeva da dietro.
Forse non mi sono ancora, dopo sei anni, abituata alla sua assenza ed è per questo che chiedo a Zayn di dormire con me.
«Ce la fai ad alzarti?» mi domanda alzandomi leggermente il volto, facendo scontrare i nostri occhi.
Annuisco debolmente, afferrando la sua mano che mi porta verso il suo corpo e passa un braccio attorno alla mia vita, aiutandomi a camminare. Attraversiamo il corridoio e entriamo nella mia camera, dove Zayn mi fa sedere sul letto e mi poggia sulle gambe la lettera e la busta con dentro i soldi.
«Ti va di dirmi che cosa sta succedendo, per favore?» domanda pacamente, cercando di restare calmo e di non farmi scoppiare -di nuovo- a piangere.
Con mani tremanti, afferro la lettera e gliela porgo: l'afferra titubante e la apre, per poi iniziare a leggere.


Cara Annabell, si, sono il ragazzo che non vuoi ascoltare.
Ma ora, anche se dietro un pezzo di carta e da vigliacco, voglio dirti il perchè:
il perchè di tutti quei 'ma' e di quei 'ti spiegherei'.
Per sapere dei ma, sarà tua madre a dirtelo, perchè è lei che è la causa di ciò.
I 'ti spiegherei' dati per non farlo, erano inutili: dovevo dirtelo prima, ora che non c'è più tempo.
Sai perchè tua madre si è separata dal tuo patrigno? Perchè ha una malattina, come tuo padre.
Non te l'ha mai detto, non te l'ha mai detto nessuno, nemmeno io.
Io che avevo promesso di proteggerti e non farti soffrire, che vigliacco, vero?
Ma ora era il momento di dirti tutto, e l'ho fatto.
Ti lascio quei soldi, perchè so che non hai la possibilità di pagarti l'aereo per raggiungerla.
Ti lascio quei soldi, con la speranza che tu la veda e chiarisca con lei, per l'ultima volta prima che se ne vada, per sempre.
Non mi odiare dopo quello che ti spiegherà, dopo che ti dirà il perchè me ne sono andato.
Con amore,
Niall.


Zayn prende tra le mani i soldi e li mette nella lettera piegata, messa a sua volta nella busta.
«Mi dispiace..» sussurra prendendomi le mani tra le sue, per poi prendermi tra le sue braccia, dove scoppio nuovamente a piangere.
«Andremo da tua madre, proprio oggi, adesso.» dice deciso staccandosi da me ed asciugandomi le guance con le sue mani morbide e calde. «Come?» domando ingenuamente.
«Con l'aereo. Prenoto subito due voli.» sorride alzandosi dal letto e uscendo da camera mia.
Sorrido al pensiero che Zayn mi voglia aiutare e starmi vicino, comprandomi il biglietto.
Momento, momento, momento, ma lui ha detto due biglietti!
Dopo poco, torna con il suo computer portatile tra le mani e già acceso, con internet aperto sul sito dell'aeroporto.
«Zayn...» sussurro cercando di riportare lo sguardo su di me che non tarda ad arrivare. «Si?»
«Prima.. prima hai detto due biglietti, cosa significa?» domando intimidita giocando con le dita.
Zayn sospira e posa al suo fianco il computer, interrompendo la mia distrazione prendendomi le mani tra le sue.
«Significa che vengo con te e che non ti lascio sola in questo momento, ok?» vedendomi contraria, sospira lasciando le mie mani e sostituendole con il viso, facendomi arrossire.
«Non ti lascio An, perchè sai che io provo qualcosa per te ed io sono sicuro sia amore e voglio starti accanto, anche se sarà solamente come amico, io ci sarò.» sussurra deciso poggiando la sua fronte alla mia, perforandomi l'animo con i suoi occhi che tanto amo.
«E per il biglietto? Non ho abbastanza soldi per prenderne due per l'andata e due per il ritorno.» sussurro mostrandogli i soldi che mi ha dato Niall che bastano a malapena per due biglietti.
Zayn sorride accarezzandomi la guancia rossa e bollente dalla vergogna posando le sue labbra sul mio naso.
«Non ti preoccupare, ho i soldi necessari per pagarmi i biglietti.» annuisco e Zayn si stacca, tornando alla ricerca dei biglietti.
«Dei biglietti per..?» «Mullingar, Irlanda.»


Zayn ha trovato subito due biglietti per Mullingar e, dopo aver preparato le valige, siamo andati all'aeroporto per poi aspettare il nostro volo nel bel mezzo della notte.
«Forza, è il nostro volo.» mi richiama Zayn dopo aver sentito la voce elettronica che chiamava i passeggeri.
Dopo essere saliti sul nostro aereo ed esserci allacciati le cinture, Zayn mi ha preso la mano e mi ha accarezzato il dorso con il pollice, per rassicurarmi e dirmi che lui c'è. «Cosa ti aspetti?» domanda guardando il sedile davanti a sé.
«Quando scenderemo da questo aereo, cosa ti aspetti?»
Ci penso su, guardando un punto della sua felpa verde indefinito mentre lui attende una mia risposta.
«Mi aspetto di sentire la verità, mi aspetto di riabbracciare mia madre, almeno per un ultima volta.» sussurro debolmente l'ultima parte della frase.
«Qualunque cosa, io sarò al tuo fianco, fino a quando torneremo a Bradford e dopo.»
Mi promette ciò, stringendomi -per un istante- con più forza la mano.
Gli sorrido riconoscente e poggio la testa sulla sua spalla, attendendo un riposo che non tarda ad arrivare.
Le ultime parole che sento dire da Zayn prima di addormentarmi, sono Ti amo Annabell, e non ti lascerò.









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CIè LA NEVAAAAAAAA OuO
Si bella gente! Anche qui a Milano nevica!
Ed eccomi qui ad aggiornare.
Inanzi tutto non voglio ancora svelare chi sia Niall, eheheh,
però in questo capitolo si è capito cos'è successo della lettera e i soldi (in parte).
Voi continuate a scrivermi chi pensate che Niall sia. (:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
OOORA, PASSIAMO ALLE FACCENDE BUROCRATICHE (?)
Ringrazio con tutto il cuore le 408 persone che hanno messo la storia trai preferite,
facendola andare nelle storie più popolari della sezione One Direction.
cioè, let me love all of you, sdkjhgsjfdkg.
Altra cosa, ringrazio : HeIsMyPrince che ha segnalato la storia per le scelte.
RINGRAZIO TUTTE LE 92 PERSONE CHE HANNO RECENSITO IL CAPITOLO UNDICI.
Dio mio. HO PIANTO COME UNA SCEMA, SAPPIATELO.
E grazie alle 205 persone che hanno messo mi piace al mio account.
Nel prossimo capitolo ci sarà un BOOOOOOM atomico, yeah.
E diciamo che mancano otto capitoli alla fine çç
Perciò, qui c'è il prologo della FF su Harry che inizierò ad aggiornare quando finiremo la storia:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1602728&i=1

(dovete cliccare sull'immagine (: ).
Passate e lasciate un parere se vi va, oltre che al capitolo (:
Fine! Ho detto tutto (': .
Vado a rispondere a tutte le recensioni, avvisarvi su twitter e facebook.
Al prossimo capitolo (:
Recensite con più di dieci parole e fatemi sapere,
Elisa.

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Capitolo 13
*** capitolo tredici. ***


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13. Lascia che mi innamori di te.









Dopo essere atterrati, aver preso i bagagli e esser usciti dall'aeroporto, siamo andati in un bar per fare colazione.
«Cosa pensi accadrà?» domanda Zayn sorseggiando il suo caffè guardandomi attraverso le lenti degli occhiali.
«Spero solo che mi venga detta la verità.» rispondo sincera finendo la mia cioccolata calda.
Mi volto verso la vetrina al nostro fianco, osservando fuori: il cielo ha raggiunto un colore rosato, tipico di Mullingar la mattina presto.
«Che ore sono?» domando senza spostare gli occhi da dove si trovano. «Le 6.45»
Annuisco distrattamente. «La mia famiglia sarà sveglia per le 7.30.» sospiro sistemandomi meglio sulla poltroncina.
«Beh, facciamo un giro? Mi mostri Mullingar?» sorride. Annuisco e ci alziamo, lasciando una banconota da cinque sterline sul tavolo e usciamo.


«Questo, invece, è il parco dove andavo da piccola.» sussurro facendo un mezzo sorriso.
Camminiamo lentamente, percorrendo la stradina che percorre alle altalene dove ci sediamo e iniziamo a dondolarci.
«Non ti manca il luogo dove sei cresciuta?» mi domanda guardando atterra. «Insomma, io sono di Bradford e sono cresciuto lì, mentre tu sei di Mullingar..» continua spiegando la sua domanda.
Annuisco piano, stringendo la catena dell'altalena e dondolandomi grazie ai piedi. «Si, lo ammetto, ma ci sei tu che mi fai dimenticare la solitudine.» arrossisco rendendomi conto di ciò che ho appena detto.
Intorno a noi regna un silenzio imbarazzante, forse perché nessuno dei due sa cosa dire o che discorso affrontare.
«Sai, venivo sempre qui dopo l'asilo o la scuola..» incomincio imbarazzata e sento lo sguardo di Zayn su di me.
«Venivo qui assieme a Niall e giocavamo a rincorrerci oppure a calcio, era davvero bello. Mi divertivo così tanto con lui e c'è sempre stato per me.»
Alzo il viso e lo sposto sullo scivolo e le immagini di me e Niall tornano vive nella mia mente.

«Niall, aspetta!» urlai dietro al bambino con la chioma castana che rideva e saliva le scale dello scivolo, per poi scivolare giù da esso.
«Non mi prendi Annabell!» disse tra le risate e io sbuffai, spostandomi i capelli biondi dal viso sfuggiti dalla treccia fatta da mia madre quella mattina.
Cercai di correre più veloce, fino a quando inciampai e caddi, sbucciandomi un ginocchio.
I miei occhi si riempirono di lacrime e il bambino mi raggiunse sedendosi accanto a me, stringendomi tra le braccia.
«Non piangere An, ora ti do un bacino e passa tutto.» e così fece, baciandomi la sbucciatura per poi sorridermi.
«Sai, la mia mamma diceva sempre che se si bacia una ferita, passa tutto.» mi sorrise e feci lo stesso, abbracciandolo forte.


Mi perdo con lo sguardo nel vuoto, per poi riposarlo su Zayn che mi guarda curioso.
«Avevamo quattro anni quando ci incontrammo la prima volta e da lì, eravamo sempre insieme.»
Sospirai, lacerata dai bei ricordi, i quali, erano solo ricordi.
«Era la persona più importate della mia vita, e mi giurò, in un pomeriggio di primavera, che sarebbe sempre rimasto al mio fianco, nel bene e nel male.»

«Hey An, come stai?» domandò il tredicenne sorridendomi e sedendosi al mio fianco.
«Stanca. Anche oggi mi hanno presa in giro perché sono bionda e dicono che sono stupida, ma io non lo sono! Le bionde non sono stupide!» urlai.
Ero spesso vittima di Victor, compagno di classe che mi prendeva in giro assieme alle altre bionde dicendo che eravamo stupide galline senza cervello.
«Guarda me: - disse indicandosi i capelli- io faccio la tinta! Potresti farla anche tu, ma castana!» mi sorrise ed annuii, ancora pensierosa.
«Niall..» sussurrai piano e lui mi prese le mani incitandomi a continuare. «E se te ne andrai?» domandai con gli occhi lucidi.
Il biondo tinto sospirò, posizionandomi meglio tra le sue gambe facendo aderire la mia schiena al suo petto, baciandomi il capo.
«Non ti lascerò An, te lo prometto, qualsiasi cosa succeda.»
Ed io, a quelle parole, ci credevo davvero...


Sospirai e sentii la mano di Zayn staccare la mia dalla catena, facendo intrecciare le nostre dita.
«E' per questo che non ho mai avuto un ragazzo: non voglio ritrovarmi nuovamente sola dopo che qualcuno mi promette di esserci sempre.»
Il moro annuisce, guardando a terra e facendo per parlare, ma sospira e porta lo sguardo sull'orologio.
«Andiamo An, sono le sette e quaranta.» annuisco e mi alzo dall'altalena, afferrando lo zaino e iniziamo a camminare verso casa.


Con mano tremante, porto l'indice sul campanello e pigio, sentendo suonare all'interno della villetta.
Zayn mi stringe la mano per infondermi coraggio e sento la serratura scattare e, quando la porta si apre, rivela Justin.
«Oddio, An, sei proprio tu?» urla per poi accogliermi tra le sue braccia.
«Fratellone! Dio, quanto mi sei mancato!» dico per poi baciargli la guancia.
Ci stacchiamo e mi sorride, per poi guardare alle mie spalle e notare Zayn che sorride imbarazzato.
«Piacere, Zayn.» sussurra porgendo la mano a mio fratello che la stringe sorridendo. «Justin.»
Ci guardiamo per un po' fino a quando Justin ride, spostandosi dalla porta. «Avanti! Entrate.»
E così facciamo, entriamo e ci guardiamo attorno: Zayn osserva curioso mentre io noto che non è cambiato nulla.
«Josephine! Guarda chi abbiamo qui!» urla e dalla cucina spunta la testa di mia sorella che, quando mi vede, urla come una pazza vendendomi incontro e abbracciandomi.
«Oddio, non ci posso credere che tu sia qui! Sono così felice! Ma perché?» domanda senza spegnere il sorriso ma che, alle mie parole, scompare.
«Niall.» «E' nella sua stanza, intanto noi parliamo un po' con Zayn.» sorride mio fratello. Annuisco.
Percorro il lungo corridoio dipinto di bianco fino a giungere alla stanza di mia madre.
Busso piano, per la paura che stia ancora dormendo, ma sento un flebile avanti.
Apro la porta e sorrido, mentre mia madre ha gli occhi lucidi. «An...»
Cammino velocemente verso di lei e la stringo tra le mie braccia, ispirando il profumo di buono che emana e che mi mancava.
«Che ci fai qui?» domanda. Divento seria e mi stacco da lei, invitandola a sedersi sul letto, e così facciamo.
«Niall. Mamma, ho bisogno di sapere la verità, per favore.» sussurro prendendole le mani.
Annuisce sospirando, schiarendosi la voce.
«Amavo Bobby, e lo amo tutt'ora: sono stati anni meravigliosi assieme a lui, e lo sai bene. Quando mi hanno diagnosticato la malattia comune a tuo padre, andai in panico: decisi e pensai che era meglio farla finita, così lo lasciai. Lui mi chiese il motivo, e io gli spiegai tutto: non volevo soffrisse quando sarebbe arrivato il momento. Gli ho chiesto io di andarsene e così per Niall. Lui non voleva andarsene, voleva rimanere al tuo fianco come aveva sempre fatto in quegli anni e nella notte partirono. Niall non ti ha mai abbandonato: mi chiamava, voleva sapere come stavi e io cercavo di non farti capire che lui c'era ancora per te. Sono stata una cattiva madre in questo, lo so, ma pensavo solo fosse per il tuo bene.» sussurra ormai mentre le lacrime rigano il suo viso pallido.
Mi lascio sfuggire qualche lacrima anche io e la stringo a me, accarezzandole i capelli come lei faceva con me quando ero bambina.
«Tutti commettono degli errori mamma, e ora che so la verità è meglio.» sorrido staccandomi da lei.

Mi svegliai, come ogni mattina e andai nella camera di Niall, pronta a svegliarlo.
Avevo diciassette anni allora.
«Niall, sveglia è ora...» ma le parole mi morirono in gola: la camera di Niall era spoglia e il letto vuoto.
Scesi le scale di corsa e andai in cucina, trovando mia madre che beveva il caffè con lo sguardo vuoto.
«Dov'è Niall? E Bobby?» domandai con voce flebile.
«Se ne sono andati. E' finita.» sussurrò.
E il mio cuore, si spezzò.





Scendo le scale e trovo i miei fratelli ridere e scherzare con Zayn e, automaticamente sorrido.
«Zayn, possiamo parlare?» domando e i tre si azzittiscono, mentre il moro annuisce alzandosi dal divano e seguendomi in giardino.
Ci sediamo sul dondolo e il moro porta un braccio dietro alle mie spalle, iniziando a dondolarci lentamente.
«Come stai?» domanda Zayn accarezzandomi la schiena lentamente, sa che mi fa calmare.
«Sono arrabbiata, lo ammetto, ma non posso esserlo, insomma, mia madre non sta bene e morirà e non voglio che se ne vada con la consapevolezza che l'ultimo nostro discorso era pieno di "ti odio", "non dovevi farlo". L'importante è che so la verità e che posso tornare ad avere il rapporto di prima con Niall.» a quelle ultime parole, Zayn si irrigidisce.
«Che tipo di rapporto?» domanda sussurrando e posso percepire del dolore dal suo tono di voce.
«Eravamo fratellastri ma, prima di ciò, migliori amici.» e alle mie parole, il moro rilassa i muscoli.
«Sono felice sia tutto risolto.» sorride sinceramente baciandomi il capo e annuisco distrattamente.
«Zayn, baciami.» sussurro. Il moro strabuzza gli occhi e mi guarda sorpreso. «Cosa?»
«Baciami e fammi sentire viva, come solo tu riesci.» ripeto più sicura portando i miei occhi nei suoi.
Siccome Zayn rimane fermo cercando di capire se stessi scherzando o no, chiudo gli occhi e lo bacio, un semplice bacio a stampo.
Mi sento viva, ancora, come ogni volta che mi bacia facendomi sentire amata.
Quando ci stacchiamo, Zayn mi guarda intensamente, portando la mano libera sulla mia guancia che viene accarezzata dal pollice.
« Perché?» domanda.
« Perché voglio che tu mi faccia tornare ad amare, che tu mi insegni ad amare. Voglio che tu mi faccia innamorare di te.»









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Ma saaalve!
SONO FIERA DI QUESTO CAPITOLO, SISI.
Perchè spiega molte cose:
le paure di Annabell, i sentimenti di Zayn, chi è Niall (sperando lo abbiate capito), la famiglia di An (che vedremo anche nel prossimo capitolo).
E quindi, eccoci al capitolo tredici!
Amo questo capitolo, per due motivi:
- Zayn che resta vicino a An
- An che vuole che lei la faccia innamorare di lui.
dfjkgdksjg, cioè *^*
I prossimi capitoli, quindi, saranno dedicati ad Annabell e Zayn!
Li sto facendo lunghi, perchè in teoria la stroria doveva essere di 30 capitoli,
ma così, unendoli, vengono più lunghi anche se più "corta" la storia.
Manca poco alla fine! Esattamente sette capitoli çç
quindi qui c'è il prologo della nuova storia:
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Capitolo 14
*** capitolo quattordici. ***


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14. I knew you were trouble.









Dopo che Annabell ha chiarito con sua madre, siamo tornati a Bradford, anche perchè lei dove dare l'esame.
Così, ora sono solo in camera mia, steso sul letto con le braccia incrociate dietro alla testa a guardare il soffitto.
Sento il cellulare vibrare sul comodino e allungo il braccio per afferrarlo e premere il pollice sullo schermo facendo partire la telefonata.
«Pronto?» sbuffo sistemando il telefono nell'incavo del collo in modo da rimanere nella posizione precedente.
«Bel pakistano! Mi avevi detto avresti chiamato e invece?» rido e mi sistemo seduto sul letto con le gambe incrociate.
«Liam! Come stai?» «Tutto bene, e te?» «Mh.. insomma.»
Sbuffo passandomi una mano nervosamente tra i capelli. «Fammi indovinare.. alta, mora, occhi color nocciola... Annabell?»
Rido, perchè il mio migliore amico mi conosce più di me stesso. «Esattamente Liam.. Ieri mi ha detto che vuole che la faccia innamorare di me eh beh, insomma.. non so che fare.»
Liam ride, e immagino si sia buttato sul letto visto che non riesce a ridere seduto senza che abbia male alla pancia.
«Zayn, Zayn, Zayn...» alzo gli occhi al cielo e mi alzo dal letto, andando verso la scrivania dove ho posato il blocco da disegno che dovrei usare per il ritratto di nudo.
«Annabell è già innamorata di te e ci scommetto la testa! Solo che è troppo spaventata ed ha paura!» annuisco a me stesso.
«Non so che fare Liam.. è più di un anno che mi piace.» sospiro combattuto. «Dille la verità!»


«Sono a casa!» immediatamente, metto via il blocco da disegno che uso per ritrarre oggetti e mi alzo dal divano, sorridendo ad Annabell, la quale si sta spogliando del cappotto e delle scarpe.
«Come è andata?» domando cortesemente schiarendomi la gola. «Tutto bene grazie, tu al lavoro?» domanda posando gli occhi su di me.
«Oh, tutto bene. Ho portato Boris dal mio capo perchè gli deve fare dei controlli.» sorrido lievemente. «Mi dovevi dire qualcosa? Mi è arrivato il messaggio pomeriggio.»
Annuisco e le faccio segno di seguirmi e lei mi segue fino a camera mia, dove cerco il blocco da disegno che ho usato durante questi tre anni per ritrarla quando non se ne accorgeva.
Sospiro, consapevole che sia giunto il momento e glielo porgo: lei mi guarda stranita e lo afferra, iniziando a sfogliarlo e, mano a mano lo sfoglia, il labbro inferiore le trema.
«Questo quaderno l'ho usato per ritrarti quando meno te lo aspettavi: mi sedevo sulle scale molte volte e ti ritraevo dormire sul divano nelle posizioni in cui ti mettevi, oppure qui, sulle scale mentre tu studiavi sul pavimento dandomi le spalle.» e le indico il disegno che lei osserva attentamente. «Quello che sto cercando di dirti An, è che mi sei sempre piaciuta, dal primo giorno in cui ci incontrammo per l'appartamento. Ho detto subito di si affinché diventassi la mia coinquilina e ho disdetto il si detto qualche ora prima ad un ragazzo.» Annabell mi guarda con gli occhi lucidi e ripone il quadernino sulla scrivania al nostro fianco. «Ti ho sempre osservata in silenzio, e abbiamo scambiato la maggior parte del tempo solo le frasi necessarie che accomunano due coinquilini, ma la verità è che avevo paura di non piacerti.»
Titubante, prendo tra le mie mani quelle di Annabell, la quale mi guarda attendendo la fine del discorso, impaziente. «E quindi Annabell, vuoi essere mia?» domando con voce tremante.
Lei sorride, avvicinandosi a me e facendo aderire i nostri petti accarezzandomi poi una guancia, mentre l'altra mano stringe le mie: lentamente, si alza sulla punta dei piedi e fa incontrare le nostre labbra, così come la prima volta, mi sento quasi morire.
Porto le mani sui suoi fianchi e li stringo delicatamente, mentre lei indietreggia verso il letto dove si stende, mentre io mi porto su di lei facendo leva sui gomiti per non pesarle. Accarezzo lentamente la sua pelle da sotto la maglia che poi tolgo, per poi passare a baciarle il collo lentamente mentre lei inizia a sospirare stringendo i miei capelli. «Sei sicura?» domando sulla sua pelle e lei mi stacca tirandomi di poco i capelli, facendomi intendere di alzare il volto: la guardo negli occhi, ci guardiamo come se fossimo intrappolati l'uno nell'altro. «Si Zayn, mi fido di te.».
Una sola frase, una sola frase per farmi capire che finalmente è mia: con mani tremanti, tra baci, sospiri e carezze, ci ritroviamo nudi in poco tempo.
Mi posiziono su di lei e la bacio lentamente, per poi staccarmi e poggiare la mia fronte sulla sua. «Non ti farò male, è l'ultima cosa che voglio farti. Mi prenderò cura di te.» sussurro stringendola al mio petto. E entro in lei, facendola sospirare e si stringe ulteriormente a me, mentre inizio a muovermi piano per farla abituare, fino a quando inizio a donarci piacere. La guardo negli occhi e lei guarda me: non c'è posto in cui vorrei essere in questo momento, non c'è posto in cui vorrei essere per il resto della mia vita. So che lei è quella giusta, lo so da quando ho imparato ad amarla osservandola di nascosto, passando per pazzo dai miei amici: dopo tre anni, ho superato le mie timidezze e ne è valsa la pena, perchè finalmente lei è qui, tra le mie braccia mentre facciamo l'amore e lo sarà anche domani. «Ti amo Zayn.» sussurra piano sulle mie labbra per poi baciarmi. La stringo al mio petto e esco piano da lei, avvolgendo il lenzuolo attorno ai nostri corpi e le accarezzo la schiena nuda, fino a quando non si addormenta.


Dopo due ore passate a pensare, accarezzarle i capelli e baciarle la fronte, mi alzo dal letto, cercando di non svegliarla e mi sedo sulla sedia, prendendo il blocco da disegno e il carboncino con già la punta: la osservo a lungo e inizio a disegnarla, facendo attenzione ad ogni minimo particolare del suo corpo lasciato scoperto dal lenzuolo. Sorrido disegnando le sue labbra leggermente schiuse e i capelli che le ricadono sulla spalla e qualche ciocca sul seno nudo e arrossisco leggermente. Impiego due ore per portare a termine il disegno e devo ammettere che è venuto molto bene: mi alzo dalla sedia e poso il disegno sulla scrivania, per poi camminare verso il letto dove mi stendo sul fianco destro, in modo tale da poterla guardare.
Sorrido accarezzandole la guancia e le bacio le labbra.
«Ora che sei qui, con me, non ti lascerò andare.»









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Buoon salve!
Eccomi con il capitolo quattordici!
Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto diversi problemi!
Spero vi piaccia :)
Manca poco alla fine! Cinque capitoli! (compreso l' Epilogo).
Nelle recensioni siamo calati molto..
Spero che vi piaccia comunque e non siate sparite perchè la storia non vi piace più...
Comunque!
quindi qui c'è il prologo della nuova storia e c'è anche il primo capitolo:
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Capitolo 15
*** capitolo quindici. ***


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15. I knew you were trouble.









Quando mi sveglio, sento delle mani calde accarezzarmi la schiena.
Mugugno qualcosa di incomprensibile totalmente estasiata da quel tocco, per poi aprire gli occhi con fatica.
«Piccola..» la voce di Zayn mi giunge in un sussurro e apro gli occhi lentamente.
«Tutto bene?» annuisco piano e mi alzo lentamente, sedendomi sul letto, notando poi di essere nuda:
arrossisco facendo ridere Zayn per poi coprirmi con il lenzuolo il seno e portarmi i capelli sulla spalla destra.
«Che ore sono?» domando guardandomi attorno, cercando la sveglia o un orologio.
«Sono appena le otto del mattino, e ho preparato la colazione.» sorride afferrando il vassoio posto sul comodino, per poi poggiarlo sul materasso tra noi due.
«E' stato un gesto davvero carino Zayn, davvero.» sorrido prendendo il panino ripieno di Nutella e iniziando a mangiarlo.
Il moro sorride, incrociando le gambe sul materasso e addentando il suo panino alla marmellata, facendo calare il silenzio nella stanza.
Guardo Zayn con la coda dell'occhio e ammiro la sua bellezza in silenzio: gli occhi color nocciola concentrati sul panino, le grandi e calde mani che mi hanno accarezzata tutta notte che tengono la colazione, le labbra leggermente sporche di marmellata di more e i capelli spettinati e non in ordine come al solito.
E' davvero bellissimo, in tutto e per tutto.
Gli ho detto ti amo la sera precedente e non me ne sono pentita affatto: l'ho amato da sempre, solo che non me ne sono mai accorta, troppo spaventata di poter essere lasciata sola un'altra volta.
«An..» sussurra timoroso con gli occhi fissi sulle sue mani che stringono l'ultimo pezzo di panino. «Si?»
«Ti ho fatto male ieri notte? Era la tua prima volta e io avevo una fottuta paura addosso e...» sorrido posandogli l'indice sulle labbra, fermando le moltitudini di parole che stavano per uscire dalle sue labbra, come ogni volta che è nervoso.
«Sei stato perfetto Zayn.» sorrido spostando l'indice per poi sorridere e avvicinarmi a lui: poggio una mano sul suo petto e sento il cuore battergli forte mentre poggio le mie labbra sulle sue in un casto bacio.
Noto le sue guance tingersi leggermente di rosso e ciò mi fa sorridere. «Dio. - sospira passandosi una mano tra i capelli- Con te mi sento un adolescente alle prime cotte.» rido leggermente e si aggiunge anche lui, stringendomi tra le sue braccia e mi bacia il capo.
«Zayn..» sussurro diventando seria. «Si?» «Il tuo compito? Vuoi ancora che sia io la ragazza da ritrarre?»
«Certamente! Ricordi cosa ti ho detto?Non voglio disegnare corpo che non sia tuo: perché non voglio guardare corpo che non sia tuo.» annuisco e Zayn si alza, prendendo il vassoio e uscendo dalla stanza.
Ho vergogna nell'essere ritratta, anche perché mi vedrebbe nuda per un tempo indeterminato e io mi vergogno di essere vista nuda, vulnerabile.
Mi passo una mano tra i capelli e mi alzo dal letto, portando le lenzuola con me, strette tra le mie mani che mi coprono il necessario e scendo in cucina, dove trovo Zayn alle prese con i piattini che sta lavando.
«Zayn?» il moro si volta e mi guarda con uno sguardo interrogativo. «Voglio essere ritratta da te, adesso.»
Zayn annuisce distrattamente e, quando realizza le mie parole, si lascia scappare un piatto che quasi non rompe.
«Emh. si-si, certo. Aspettami in sala.»


Zayn è seduto su una sedia, con il quaderno da disegno tra le mani e gli attrezzi da disegno ai suoi piedi:
si china leggermente e prende una matita e una gomma, per poi posare gli occhi su di me, in piedi vicino al divano con le lenzuola ancora strette tra le mani.
«Emh.. si, siediti.» dice schiarendosi la voce e tossendo, indicandomi il divano con la matita.
Annuisco titubante e sospiro, lasciando la presa sulle lenzuola che cadono lentamente lungo il mio corpo, scoprendolo piano piano fino ad essere a terra.
Zayn sussulta stringendo la matita e sorrido divertita mentre sento il suo sguardo addosso mentre mi siedo sul divano.
«Come mi devo mettere?» domando cercando di acquistare sicurezza. «Accavalla le gambe, -annuisco facendo come mi dice- porta i capelli sulla spalla destra e il gomito sinistro poggialo sulla gamba accavallata.»
Faccio come mi dice e sorrido, chiedendo conferma e, in risposta, Zayn annuisce sistemandosi sulla sedia e impugnando il quaderno in una mano, mentre nell'altra tiene la matita.
«Bene, ora inizio e mi raccomando, resta il più ferma possibile.» annuisco leggermente e Zayn inizia a muovere la mano, spostando gli occhi ogni volta dal quaderno a me, osservando ogni mio tratto, ogni mio difetto.
«Se avessi detto di no per il ritratto, cosa avresti fatto?» domando cercando di non muovermi.
«Semplice: mi sarei preso un tre.» sorride leggermente guardandomi negli occhi, per poi riportarli sul mio seno che sta disegnando da qualche minuto.
«Zayn?» sussurro. «Si?» sospiro guardandolo mentre disegna e alle volta cancella una parte fatta male.
«Io sapevo che eri un problema e sai perché?» non lo faccio nemmeno rispondere che riprendo il discorso per la paura di dimenticare tutte le parole, tutto ciò che sento.
«Perchè mi sono interessata a te fin da subito, ma avevo i prosciutti sugli occhi: non volevo vedere e avevo paura di soffrire, ancora. Sai perchè ho accettato le lezioni? Perchè volevo stare a contatto con te, conoscerti meglio, ma sapevo fosse sbagliato, perchè mi ha portato a capire che ti amavo e ti amo con tutta me stessa, anche se la paura regna sovrana. Ho capito di amarti davvero ogni giorno di più, quando mi sei stato accanto a Mullingar, quando mi hai detto di amarmi con fatti e parole, quando mi hai portato dalla tua famiglia; ogni giorno mi hai dimostrato di amarmi e mi hai fatta innamorare sempre più, fino a quando l'ho capito.» Zayn sorride leggermente per poi prendere un carboncino e iniziare a muoverlo sul foglio mentre mi ascolta attentamente.
«Ieri notte è stata la notte più bella della mia vita, ogni giorno con te è il più bello che possa passare, perchè io ti amo Zayn.» sospiro abbassando lo sguardo e, in tutto questo, non mi sono accorta che Zayn si è alzato dalla sedia e si trova davanti a me.
«Ti amo anche io Annabell.» sussurra alzandomi il volto per poi posare le sue labbra sulle mie.









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Che dire? Eccoci al quindicesimo capitolo!
Nel precedente capitolo, ho scritto che Zayn ritraeva An nuda,
ma non l'ha ritratta per il compito, ma è un ritratto aggiunto agli altri in cui raffigura lei..
manca poco, davveeero poco alla fine...
non vi voglio anticipare nulla, se non che nel prossimo capitolo,
vedremo Zayn che consegna il suo compito e ci sarà.... una lite!
EhEh, con chi? Bho. uu
Comunque nei prossimo capitoli svelerò MOOLTI vostri dubbi!
E nel penultimo capitolo, ci sarà la descrizione di alcune scene e sentimenti repressi dei due protagonisti.
Non vi accenno nulla, ho già detto troppo :c
Comunque siamo diminuiti con le recensioni ai capitoli, e ho paura che la storia non vi piaccia più..
bho, speriamo di no...
Come ho già detto, manca poco alla fine (4 capitoli),
quindi qui c'è il prologo della nuova storia e c'è anche il primo capitolo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1639745

(dovete cliccare sull'immagine (: ).
Passate e lasciate un parere se vi va, oltre che al capitolo (:
Al prossimo capitolo (:
Recensite con più di dieci parole e fatemi sapere,
Elisa.

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Capitolo 16
*** capitolo sedici. ***


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16. She's my girlfriend.









«Svegliati Zayn..» mi sento scuotere e apro gli occhi, trovandomi il sorriso di An davanti al volto.
«Devi andare a consegnare il progetto, ricordi?» annuisco e alzo il busto tenendomi in equilibrio sui gomiti, per poi baciarla.
Ride leggermente per poi uscire dalla mia stanza che ormai condividiamo.
Mi passo una mano tra i capelli e mi alzo, indossando i pantaloni, la maglietta e una felpa, per poi mettermi le nike ai piedi:
prendo il blocco da disegno e esco dalla camera, scendendo le scale di corsa per andare in cucina.
Mi affaccio nella stanza e noto Annabell dare da mangiare a Boris, il quale le lecca la mano per poi mangiare la sua colazione.
«Amore..» sussurro per poi abbracciarla da dietro e baciarle il collo. Lei sorride dolcemente per poi baciarmi.
«Li c'è la tua colazione, è al sacco, così mentre vai la mangi.» mi porge il sacchetto e lo afferro sorridendo.
«Allora ci vediamo questa sera.» sorrido per poi baciarle le labbra e uscire di casa, seguito da lei che mi guarda sul ciglio della porta.
«Ti amo.» le dico una volta che mi sono voltato. «Anche io.» la bacio dolcemente e sorrido, poggiando la mia fronte sulla sua.
«Forza, vai o fai tardi!» ride spingendomi e le bacio il naso per poi iniziare a correre ridendo.


Arrivo alla scuola privata di disegno e noto molti studenti camminare nel corridoio con le loro cartelle tra le mani dalle quali escono alcuni pezzi di foglio.
Sorrido spingendo la porta della mia classe e noto che l'insegnante non è ancora arrivato, così mi avvio infondo all'aula dove ci sono Harry e Louis che ridono.
«Malik! Vieni, ti abbiamo lasciato il posto.» sorrido al riccio e mi siedo tra di loro, posando la mia borsa sul banco e sistemandomi i capelli.
«Buongiorno ragazzi!» il professor Derek entra in aula sedendosi sulla cattedra e ci invita a sederci, per poi sorriderci.
«Allora, avete fatto i compiti?» domanda sorridendo maliziosamente e guardandoci uno ad uno:
quando incontra il mio sguardo deglutisco e scavo nella mia cartella alla ricerca del foglio ma... non c'è!
«Malik!» alzo il volto impaurito e guardo l'insegnante. «Il suo disegno?»
Inizio a gesticolare animatamente mordendomi il labbro mentre Louis e Harry, al mio fianco, sghignazzano.
«Vede prof..» non faccio in tempo a finire la frase che la porta si spalanca e noto una ragazza ansimante sulla porta.
«E lei chi è signorina?» domanda Derek curioso scrutandola ma non riesco a capire chi sia a causa delle teste che coprono la visuale.
«Sono venuta a portare il disegno di Malik!» sussurra tra i respiri profondi.
Mi alzo dalla sedia con uno scatto e, a grandi passi, raggiungo Annabell, la quale si è vestita anche con le prime cose che ha trovato.
«Sei matta?!» urlo togliendomi la felpa e porgendola per coprire la sua pelle scoperta da una semplice canottiera.
I miei compagni sghignazzano e li fulmino con lo sguardo uno ad uno. Eh già, solo maschi.
Il professor Derek prende il foglio dalle mani di An e lo osserva compiaciuto, portando poi gli occhi su di lei.
«La ragazza del ritratto è lei, vero signorina?» le guance di An si colorano di rosso e annuisce timidamente.
Mi paro davanti a lei per far si che non possa continuare la radiografia sul suo corpo.
«Molto bene Zayn, un bel dieci più.» sorride il prof porgendomi il disegno.
«E complimenti anche a lei signorina.» sorride facendole l'occhiolino.
«Ci vediamo a casa Zayn..» sussurra timidamente facendomi una carezza sulla schiena per calmarmi.
Mi volto verso di lei con la mascella contratta e poggio le mani sui suoi fianchi, avvicinandola al mio corpo, per poi baciarla con foga:
per far vedere che è mia, per far vedere che è zona off limits, per far capire a tutti che non si devono avvicinare a lei.
«A dopo piccola.» sussurro contro le sue labbra e noto il rossore delle sue guance e poi usce sorridendo imbarazzata.
Ritorno al mio posto stringendo il disegno forte tra le mani per non farlo vedere a nessuno per poi metterlo in cartella.
«Ehy Malik, che dici di farci vedere il disegno di quel bocconcino?» sorride maliziosamente David.
Mi alzo di scatto dalla sedia e gli tiro un pugno sul naso, provocando una rissa tra noi due.


«Zayn Jawaad Malik!» urla mia madre entrando in casa.
Chiudo ancora più forte gli occhi mentre Annabell disinfetta il labbro rotto e, qualche volta, sobbalzo per il bruciore.
«Non mi hanno mai chiamato da scuola in anni come medie e superiori e ti fai chiamare ora che hai venticinque anni?!» urla entrando in salotto e sedendosi sulla poltrona.
«Già Zayn, che è successo?» domanda mio padre sedendosi al fianco di mio padre mentre noto le mie sorelle accarezzare Boris.
Arriccio il naso per il dolore e fermo la mano di An, la quale mi guarda confusa. Mi alzo e mi siedo prendendo la mano che prima mi stava medicando.
«Hanno offeso Annabell e ho dato un pugno al diretto interessato, ma lui ha voluto di più ed è scoppiata una rissa.» faccio spallucce.
«Stanno insieme!» scatta Safaa esultando e andando in braccio ad An, la quale ride accarezzandole i capelli.
«E' vero Zayn?» domanda mia madre sorridendo dolcemente.
«Che c'è, non si può difendere nemmeno la propria ragazza?» domando sorridendo e prendendo tra le mie mani, quelle di An.


«Da quanto...?» domanda mia madre infilzando qualche maccherone. «Quattro giorni.» sorride An per poi mettere in bocca la pasta.
«Sono così felice! Ero sicura ci fosse qualcosa!» strilla Safaa facendoci ridere.
Sento il campanello suonare e mi affretto ad andare alla porta dopo essermi scusato.
«LIAM?!» il biondo cenere mi sorride per poi abbracciarmi, mentre io ricambio ancora shoccato.
«Ti fidanzi e non mi dici nulla, eh? Ho dovuto saperlo da Harry!» mi guarda severamente.
Schiocco la lingua sul palato e rido. «Harry, non sta mai zitto.» sorrido.
Noto dietro di lui una testa bionda: Niall.
«Horan, che ci fai qui?» domando sorridendo. «Oh, chiamami pure Niall. La mia sorellina?» domanda sorridendo.
«Prego, entrate!» mi faccio da parte facendoli passare, per poi condurli fino al salotto dove un tavolo lungo e apparecchiato ospita la mia famiglia.
«Guardate chi c'è!» urlo indicando i due ragazzi.
«Niall!» urla An alzandosi dalla sedia per poi abbracciare il fratello. «Cosa ci fai qui?» domanda una volta che si stacca.
«Mia cara, Liam è un mio amico e mi ha detto che il suo migliore amico non è più sulla piazza: ho chiesto il nome e ho fatto due più due e il risultato è stato che l'ho seguito.»
Niall ride dando una pacca sulla spalla a Liam il quale osserva Annabell sorridendo. «Piacere, Liam.» interviene porgendole la mano.
«Annabell.» «Beh, mia cara Annabell, finalmente Zayn ti ha conquistata!» sorride verso di me.
«Non faceva altro che parlare di te e cercare un modo per avvicinarsi a te e..» gli tappo la bocca con una mano e tossisco forte.
«Volete unirvi a noi? Sarete affamati!» faccio per cambiare discorso e subito i due annuiscono entusiasti sedendosi a tavola.
«Qual'è il prossimo passo?» domanda mio padre dopo una buona mezzora di chiacchiere e risate.
Annabell sorride e prende la mia mano guardandomi negli occhi. «Il per sempre.»
Tutti applaudono mentre noi ridiamo. «E spero sia per sempre o ti staccherò le palle se deluderai la mia sorellina, caro Zayn.»
Deglutisco e le risate aumentano alla battuta e alla mia faccia sconvolta e spaventata.
Ho dovuto aspettare, ma ne è valsa la pena...









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OH MAMMAAAAAA!
SIAMO AL PENULTIMO CAPITOLOOOOOOOO.
Non ci posso credere...
Che dire? Spero vivamente che vi piaccia!
Nel prossimo capitolo ci sarà una scena 'hot'.
Dobbiamo concludere bene la storia, giusto?
Beh, direi che un bel capitolo come il prossimo sia super adatto!
Sto lavorando, inoltre, alla storia che sostituirà questa:
sarà sempre su Zayn e, all'epilogo, vi metterò il link :)
Intanto qui c'è la storia su Harry di cinque capitoli:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1639745

Ci vediamo all'epilogo bellezze :)
Recensite con più di dieci parole e fatemi sapere dai, è il penultimo capitolo cc.
Elisa.

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per eventuali domande di chiarimento:)



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Capitolo 17
*** epilogo. ***


E che dire? Eccoci all'ultimo capitolo di questa fanfiction.
Onestamente, so solo che a me piace, era proprio come volevo che fosse.
Spero piaccia anche a voi.
Un ringraziamento speciale a tutti voi che avete recensito, commentato o semplicemente letto in silenzio.
E un ringraziamento, va a Zayn e Annabell, i quali mi hanno accompagnato in questa avventura.
Buona lettura. ♥
P.s: leggete lo spazio autrice infondo :)
E' importante!












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17. Epilogo.- "Forever?" "Yes, Forever.".









«» La mano di Zayn si muove lenta sul mio corpo in fiamme.
Dalla gamba si sposta con una calma quasi surreale verso il mio fianco fino ad arrivare sotto la maglietta.
Le sue labbra si staccano dalle mie e percorrono lente la mia guancia raggiungendo il collo.
Avverto un brivido intenso attraversarmi la schiena, amplificato dalla mano di Zayn che si era posata delicata ma piena di brama sul mio seno.
Le sue labbra sfiorano il mio collo e poi la sua lingua passa ad accarezzare delicata il punto dietro l’orecchio e non posso fare a meno di gemere di piacere.
«Sei davvero sicura?» domanda sussurrando lui proprio vicino a quell'orecchio.
«Come la prima volta. Come quando mi hai dato lezioni di seduzione.» sussurro con voce bassa e roca stringendogli la mano.
Zayn sorride, stringendomi con forza la mano intrecciata alla sua. «Ti amo piccola.»
Le sue labbra tornarono sulle mie ed io mi lascio travolgere da quel bacio, schiudendo la bocca e permettendo che le nostre lingue s’incontrino, fameliche, desiderose l’una dell’altra, aspettando di esplorare ogni centimetro dei nostri corpi.
La sua mano continua a toccare il seno che ormai è diventato sensibile ad ogni suo minimo gesto.
Le fitte al basso ventre aumentano mentre un calore piacevole e colmo di attese si diffonde per tutto il mio corpo scosso dall'eccitazione.
Lentamente la mia maglietta comincia a sollevarsi e Zayn interruppe il bacio per sfilarmela definitivamente e gettarla sul pavimento.
Mi guarda intensamente negli occhi e le mie guance si colorarono di un rosso intenso.
Mi sento imbarazzata, così come ogni volta che facciamo l'amore.
«Sei bellissima», sussurra. Ciò mi fa sorridere: me lo ripete sempre mentre facciamo l'amore.
Quando le sue labbra sfiorano il mio capezzolo per poco non lancio un urlo tanta è stata intensa la scarica di piacere che mi ha attraversata.
Mentre continua ad accarezzarmi i seni con la lingua, la sua mano scende verso il mio ombelico sfiorando la mia pelle con quelle dita lunghe e affusolate che conoscono, ormai, il mio corpo così bene.
Arrivato all'elastico delle mutandine, delicatamente infila la mano sotto di esse fino ad arrivare alla mia parte più sensibile.
Inarco la schiena stringendo la mano di Zayn ancora intrecciata alla mia, passando quella libera tra i suoi capelli corvini.
Respiro a pieni polmoni il suo odore: muschio bianco, il suo bagno schiuma che io amo terribilmente, e lui lo sa.
Con un colpo di reni, ribalto la situazione trovandomi sopra di lui, ammirando il suo petto scolpito e non posso fare a meno di notare quanto sia bello mio marito.
«Forza, interrogazione. Fa vedere al maestro tutto quello che ti ha insegnato.» sorride leggermente accarezzandomi il braccio.
Accarezzo il volto di Zayn, posando un bacio sul suo naso per poi strofinare il mio lungo il suo collo, partendo da dietro l'orecchio arrivando alla clavicola, per poi tornare indietro.
«Mi chiamo Annabell e ho ventinove anni.» sorrido ripensando e iniziando alla prima regola di seduzione: prendere confidenza.
Inizio a baciargli il collo, seguendo lo stesso percorso fatto precedentemente col naso accarezzandogli il tatuaggio che ha impresso sulla sua pelle il nome di suo nonno.
«Sono sposata con Zayn Malik e lo amo con tutta me stessa.» continuo scendendo e passando al petto, facendo scorrere l'indice dal suo pomo d'Adamo all'elastico dei pantaloni della tuta da ginnastica.
«Abbiamo degli amici in comune: Niall, mio fratellastro, Liam, Harry e Louis. All'inizio alcuni li detestavo, ma mi sono stati molto vicini alla morte di mia madre.» sussurro slacciando il fiocco con cui ha stretto i pantaloni, calandoglieli successivamente.
Zayn, stanco, inverte la posizione tornando sopra di me. «Sono Zayn Malik ed ho trentadue anni.» sussurra con voce roca baciandomi il seno, facendomi ansimare leggermente.
«La quale, ha superato il test.» sorride togliendomi l'intimo rimasto di dosso e togliendo il suo.
Sorridendo, si posiziona tra le mie gambe per poi baciarmi la fronte, bagnata dalle goccioline di sudore.
«Ti amo Annabell.» sussurra con voce roca prima di entrare in me e baciarmi per fermare il mio grido di piacere misto a sorpresa.
E non c'è sensazione più bella di sentire le sue mani sul mio corpo.
Non c'è sensazione più bella di guardarlo negli occhi mentre facciamo l'amore.
Non c'è sensazione più bella di sentire i suoi baci e i brividi lungo il corpo causati da essi.
Non c'è sensazione più bella di sapere che Zayn Malik, è e sarà per sempre mio.
Zayn ci copre con il lenzuolo, stringendomi a sé per poi, ancora ansimante, baciarmi la fronte mentre io poggio la testa sul suo petto.
«Non potevo desiderare di meglio An. Sei la ragazza che amo, la ragazza a cui ho insegnato ad amare e a sedurre gli uomini, anzi, l'uomo e ci riesci dannatamente bene.»
Rido alla sua affermazione stringendomi a lui, sentendo il calore che emana il suo corpo, facendo intrecciare le nostre gambe.
«Ti amo Zayn, dico davvero.» sussurro sorridendogli, per poi baciare il suo mento.
Il silenzio invade la stanza buia, mentre Zayn accarezza i miei capelli ed io il suo petto.
«Ti ho fatto male?» domanda interrompendo il silenzio. «Si, insomma, ho fatto male a te o al bambino?»
Alzo il volto e lo guardo: il volto fa capire la sua preoccupazione e la bocca trema leggermente.
«Sei stato perfetto Zayn, e sono sicura che lo sarai anche tra sette mesi, quando partoriremo nostro figlio.»
Il viso si rilassa e mi sorride, per poi sporgersi e baciarmi teneramente il naso.
«Ti amo Annabell Cora.»
«Ti amo anche io, Zayn Malik.»
«Per sempre?»
«Per sempre piccola mia, per sempre.»









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Sono le 4.09 ed ho appena finito di scrivere.
Non avevo sonno (avendo dormito di pomeriggio cinque ore filate),
e quindi eccomi a scrivere e pubblicare!
E' finita.
Si, e mi mancherà Annabell, mi sono affezionata così tanto a lei...
Amo questo capitolo, perché si vede il loro passato (le lezioni), il presente (loro sposati) e il futuro (loro figlio).
Che posso dire?
RINGRAZIO le persone che hanno recensito i capitoli della storia.
RINGRAZIO chi ha letto in silenzio.
RINGRAZIO chi mi ha fatto i complimenti su twitter, ask e facebook non avendo efp.
RINGRAZIO le persone che l'hanno messa tra preferiti, seguite, ricordate.
RINGRAZIO chi mi ha messo tra gli autori preferiti.
RINGRAZIO chi recensirà l'ultimo capitolo.
Che posso dire?
Di certo non smetterò di scrivere, anzi, vi lascio le ff che ho incorso e una os scritta qualche giorno fa allegate alle loro trame:


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1639745

Fanfiction su Harry Styles incorso. Numero di capitoli: 5. Rating: arancione.

Chi ama protegge. Proteggere é la piú bella forma del verbo amare.
«Signor Styles, l'ho chiamata perché voglio che lei protegga mia figlia.» disse serio mio padre, sbattendo sulla scrivania in ciliegio dei fogli per sistemarli.
«So che lei è esperto in questo mestiere e, se riuscirà nella sua impresa, dimenticheremo tutte le cose, che lei sa, di avere fatto.» disse e calò la voce verso l'ultimo pezzo di frase.
Il signore si voltò verso di me e, quando incontrai i suoi occhi e vidi il suo volto, capii che mi ero sbagliata: era un ragazzo, non un vecchio rimbambito.
«Certo signor Dowson, accetto la sua offerta.» concluse stringendo la mano di mio padre, che sorrise.
«Perfetto, domani alle cinque e trenta partirete. Decida lei la meta, Signor Styles, e le fornirò i mezzi per rimanere in contatto.»


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1678157&i=1

OS su Zayn Malik. Rating: arancione.

«Signorina Elexia.» mi chiama il dottor Derek, facendomi tornare alla realtà. Mi alzo dalla scomoda sedia traballando leggermente, giungendo davanti a lui.
«Come sta dottore?» domando con voce flebile stringendomi nella sua felpa, guardandolo negli occhi grigi contornati da rughe.
«Non c'è più niente da fare signorina... dobbiamo staccare la spina oggi.» sussurra.
Scuoto la testa come a volermi svegliare da un brutto sogno, ma non è un incubo, è la realtà.
«Voglio che mi conceda una giornata per stare con lui.» sussurro.
«Ma signorina, lui non potrà sentirla e..» lo interrompo con un gesto della mano sospirando.
«Se deve staccare la spina, voglio che lui stia con me e ascolti ciò che ho da dirgli.» sussurro con voce ferma estraendo dalla tasca della felpa dei fogli di carta piegati un quattro.
Il dottor Derek sospira massaggiandosi le tempie per poi spostare le dita e giocare con la barba troppo cresciuta sul mento.
«Va bene, le do tempo fino alle otto di questa sera: ha dieci ore per stare con lui.»

«Perciò, non lasciarmi Zayn..»





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