You are my rock.

di Marty_ROUGE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Un mare di emozioni. ***
Capitolo 3: *** Una sorpresa dopo l'altra. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


<< Promettimi che tornerai.>>
<< Certo che torneremo, la mamma dice che torneremmo qua d’estate, così noi potremmo giocare ancora insieme.>>
Iniziai a sentire un grosso peso sullo stomaco, e non riuscivo a capire il perché. Sapevo del trasloco da circa un mese e, da quanto dice mia madre avevo preso bene la notizia, avevo salutato tutti i miei compagni, le insegnanti e i parenti in città. Ma solo adesso sentivo un senso di perdita.
Stavo per perdere il mio migliore amico.
Lui era davanti a me e sorrideva, ignaro di quello che stavo provando, o magari anche lui provava la stessa cosa? Infondo anche lui stava per rimanere senza di me. Guardai casa mia, le nostre due auto, ormai eravamo pronti a partire, la mamma mi stava facendo un cenno con la mano.
Feci un respiro profondo.
<<È  arrivato il momento.>> dissi guardando mia madre. Sentivo gli occhi pieni di lacrime, ma non potevo piangere, noi ci saremmo rivisti ogni estate.
Il respiro si fece sempre più pesante. Non riuscivo più a trattenermi.
Improvvisamente mi ritrovai abbracciata a lui, non so per quanto restammo abbracciati, secondi, minuti, proprio non lo so.
<<Dai tesoro, non fare così..>>mia madre ora era accanto a me e mi accarezza la testa <<Tu e Greg vi rivedrete presto. Vero Greg?>>
<<Certo, signora Moore.>> Greg sciolse l’abbraccio, lo guardai dritta negli occhi, e con mio grande stupore notai che anche lui stava per piangere, stava cercando di trattenersi.
La mano di mamma prese la mia e mi portò verso l’auto. No, no. Mi girai a guardare Greg e la sua famiglia, tutto si fece più sfuocato, le lacrime mi impedivano di vedere bene.
Non ascoltai l'ordine di mettermi la cintura e mi misi in piedi sul sedile, in modo da poter guardare Greg. Ormai non riusciva più a trattenere le lacrime neanche lui, le miei scorrevano sul viso, senza sosta, arrivandomi sino al collo, facendomi il solletico. Il mio migliore amico ora stava piangendo, piangeva per me. Oh, quanto mi mancherà.

Un anno dopo.

Guardai fuori dal finestrino, ero così  felice di essere di nuovo qua. Poi ero così impaziente di rivedere Greg e tutti i miei vecchi amici, che non stavo più nella pelle. Fortunatamente il viaggio non durò molto, ormai eravamo arrivati. Ci siamo. Il cuore iniziò a tamburellarmi nel petto.
Niente era cambiato, era tutto uguale, proprio come me lo ricordavo. Ah la mia città!
Quanto mi è mancato questo posto, certo, Dublino è una città stupenda, ma non è la stessa cosa, solo qua posso sentirmi veramente a casa.
Non appena arrivammo a casa dei miei nonni salutai tutti i parenti, sentivo molto la loro mancanza, a Dublino non avevamo nessuno.
Ma non potevo trattenermi un attimo di più. Greg mi stava aspettando, sapeva che sarei ritornata non appena la scuola sarebbe finita, ed eccomi qui.
Uscì di casa e andai nel nostro parco preferito, ma lui non c’era. Oh no.
Avevo il cuore in gola e avvertì uno strano presentimento. Nonostante mi tremassero le gambe per l’emozione corsi verso la casa dei West, non era tanto lontana da qui.
Una volta arrivata non avevo più fiato in corpo, ero stanchissima. Feci dei lunghi respiri profondi sedendomi nel marciapiede. Una volta riprese le forze mi alzai.
C’era qualcosa di strano nella casa, ma non riuscì a capire cosa. La guardai pià attentamente. Cos'era cambiato?
Era tutto chiuso.
Perché era tutto chiuso? Dov’era Greg? Perché non mi stava aspettando?
Non ci potevo credere.

Dopo non so quanto tempo sentì un braccio intorno alle spalle, era mio padre. Sprofondai il viso nel suo petto.
<<Charlie.. tesoro, ho appena saputo che i West si sono trasferiti.>> 
Cosa? No. Greg  non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere, era il mio migliore amico.
<<E ..dove sono?>>  singhiozzai. Ho aspettato questo momento per un anno intero, non vedevo l’ora di riabbracciarlo, gli avrei raccontato dell’Irlanda, dei miei nuovi compagni di scuola, della nostra nuova casa, del nostro cane e di tutto quello che mi era successo in quest'ultimo anno. Un anno parecchio duro, perchè noi due eravamo lontani.
Papà mi prese in braccio e mi portò in auto. <<So che per te è dura tesoro, posso capirti. Per quasi cinque anni siete stati inseparabili … lui era il tuo migliore amico … Ma tesoro, avete solo sei anni, avete tutta la vita davanti..>> fece un lungo sospiro. <<devi capire una cosa, la vita è fatta di cose belle e di cose brutte, noi non possiamo scegliere, possiamo solo accettarle e fare finta che ci piaccia.>>
Perchè mi stava dicendo queste cose? 

Passai il resto dell’estate con i miei cugini.
Mi svegliai ogni giorno con la speranza di rivederlo, però, mano a mano che i giorni passavano la mia speranza diminuiva.
 
 
 
Nota dell'autrice.
Questa storia è nata da un sogno che ho avuto da poco, lo so è una cosa stupida -.-
però, mi ha interessato moltissimo, quindi ho deciso di crearne una storia. Non so bene come potrà continuare, mi inventerò qualcosa.
Ringrazio chiunque lascerà una recensione, le critiche e i complimenti sono sempre ben accetti.
Marty

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Capitolo 2
*** Un mare di emozioni. ***


Undici anni dopo.


<<Charlie, cosa ti metterai oggi? Io avevo intenzione di mettere questo .. >> Maggie mi fece vedere un vestito attillato color prugna. Nonostante fosse mio non l’avevo mai indossato, e non capivo neanche il perché l’avessi comprato, quel colore non si addiceva per niente alla mia carnagione.
<<Non lo so ancora.. >> sbuffai. << e se devo essere sincera, ci vado solo perché Jeremy ha insistito così tanto, non ha parlato d’altro per quasi una settimana, non ho potuto dire di no, quindi, qualsiasi cosa per me andrà bene.. >> risposi secca.
<<Mh qualcuno oggi non dell’umore adatto.. >> mi stuzzicò.
 Maggie è quella che considero la mia migliore amica, ci conosciamo da più di cinque anni. È la prima persona che ho conosciuto qui a Londra, e dal quel momento siamo diventate più che buone amiche.
Andai verso il mio armadio e presi la mia camicetta preferita color avorio, l’avrei abbinata a dei jeans. Sì, non male come outfit. Con nonchalance mi sfilai la mia tuta e indossai gli abiti che avevo scelto. Lo stesso fece Maggie.

Dopo quasi una trentina di minuti potevo dire di essere pronta, mi osservai allo specchio abbastanza soddisfatta del risultato. Mi girai e guardai la mia amica, ancora intenta a sistemarsi l’eye-liner. Sbuffai. Ogni volta che uscivamo insieme mi faceva sempre aspettare, è così lenta.

Per far passare il tempo mi alzai e inizia a giocare con Wilson, il nostro cane, un bellissimo bulldog inglese di due anni. Era il cane più pigro del mondo, e lo amavo con tutta me stessa.
<<Proprio non capisco perché ti ostini e tenere questa stupida foto. >> Foto? Oddio. Con un balzo ritornai accanto a Maggie e le strappai dalle mani la mia foto. <<Ti ho detto mille volte di non toccarla, non ti da nessun fastidio stando appesa lì. Perché devi fare sempre così?>> la  mia era quasi una supplica.
Da quando ci eravamo conosciute non faceva che dirmi di buttare la mia foto con Greg, ma io non l’avrei mai fatto. Mai.
Era l’unica cosa che avevo di lui, per me questa foto è quasi come un porta fortuna, non potrei mai buttarla via.  Nonostante ora fosse in condizioni pessime. Un’estate mi sono fatto il bagno in un lago con la foto in tasca, mi ricordai di averla con me solo dopo essermi buttata, ero disperata, avevo paura di averla rovinata per sempre. Fortunatamente la foto non si rovinò più di tanto, non me lo sarei mai perdonata.
Un’altra volta invece non riuscivo a trovarla da nessuna parte, avevo messo sotto sopra tutta casa nostra. Poi all’improvviso notai che dalla bocca del nostro vecchio cane Rudolf penzolava qualcosa, corsi immediatamente da lui. Quando tolsi la foto dalle sue fauci era tutta sbavata e le mancava un pezzetto. Quindi, ora la foto non era nelle condizioni migliori, ma per me era importante lo stesso.
Guardai la foto, ormai potevo vederla chiaramente anche a occhi chiusi, sapevo ogni minimo particolare: le nostre mani intrecciate, i nostri sorrisi, lo splendido paesaggio alle spalle dell’altalena, i magnifici occhi azzurri di Greg.
Era la foto che mamma ci scattò due giorni prima della nostra partenza, quando io e Greg eravamo ancora una cosa sola.
Feci un lungo sospiro, ogni volta che pensavo a Greg provavo uno strano senso di vuoto.
Ormai sono passati più di dieci anni, ma nonostante ciò, continuavo a considerarlo il mio migliore amico, lo sarà per sempre. Una piccola parte di me spera che anche lui pensi la stessa cosa, magari un giorno ci saremmo rincontrati. Quel pensiero mi fece arrossire.

<<Come hai detto che si chiamano?>> urlai per farmi sentire da Maggie. Il locale era affollatissimo e la musica era più alta del solito. <<Mmh, non lo so, è un nome strano..più che altro sono lettere>> sbuffò.
Guardai tra la folla, Jeremy ci stava aspettando, era arrivato da almeno dieci minuti, dovevamo solo trovarlo.
Sempre con Maggie al mio fianco ci addentrammo nella pista, conoscendolo, in questo momento stava ballando. Spero solo di non trovarlo avvinghiato a qualche ragazza, non ero dell’umore adatto per una sfuriata.
<<Oh Charlie, piccola.. ti stavo aspettando.>> mi girai e Jeremy era davanti a me, con un enorme sorriso stampato sul viso. Dio quanto è stupendo questo ragazzo.
<<Hey.>> gli sussurro all’orecchio, dopo avergli messo le braccia intorno al collo per abbracciarlo. Lui mi cinse i fianchi e mi fece girare. <<Oh Jemy.. smettila.>> Amavo questo suo lato giocherellone. Amavo anche il fatto che ora lui fosse mio.
Lo conoscevo da molto tempo. Mia sorella Bryanna un periodo stava uscendo con il fratello di Jeremy, e un giorno decise di fare un’uscita a quattro con noi, anche se per me e Jemy era più un appuntamento al buio. All’epoca non ci conoscevamo ancora. Mi colpì subito; ha un carattere allegro ed è una delle poche persone che riesce a tirarmi su di morale nei momenti più tristi.
Dal quel giorno iniziammo a frequentarci, ma solo come amici, per lo meno per me lui era solo un amico. Lui invece voleva di più.  Non faceva che chiedermi di uscire ogni volta che si mollava con una delle sue conquiste. Per tutti questi anni la mia risposta è sempre stata ‘no’. Non volevo di certo rovinare l’amicizia che si era creata. Tenevo molto a lui.
Ora come ora, non so perché la mia risposta è diventata ‘sì’. Fatto sta, che sto da dio con lui. Nonostante sia un perfetto donnaiolo, però con me non si comporta come con le altre. E sono veramente felice di questo. Non potrei sopportarlo altrimenti, e sicuramente non potrei neanche volerlo più come amico.

Tutti e tre ci dirigemmo verso i divanetti. In una mano tenevo la mano di Jeremy e nell’altra quella di Maggie.
<<cosa volete da bere ragazze?>> Jeremy mi abbracciò da dietro e inizio a baciarmi il collo.
Nonostante Maggie avesse sempre insistito che uscissi con Jemy, mi imbarazzavo sempre quando lui mi baciava davanti a lei, e io solitamente non sono una che si imbarazza.
<<Io prendo un Cosmopolitan, lo sai.>> mi guardai intorno, c’era davvero tanta gente. Le altre volte non era così affollato. Wow. <<Io credo che prenderò una birra>> disse Maggie prima di buttarsi sul divanetto. Non appena Jeremy si allontanò mi sedetti accanto a lei. Dopo neanche cinque minuti la mia migliore amica mi lasciò da sola, aveva visto un ragazzo carino e voleva andare a conoscerlo. Ma si può? Io non l’avrei mai lasciata da sola. Che amica.
Allora decisi di andare da Jeremy. Una volta arrivata al bancone fu un’impresa trovarlo, così decisi di aspettarlo lì vicino, tanto lui mi avrebbe visto.
Il tempo non passava più, mentre guardavo la fila notai che iniziò ad aumentare anziché diminuire. Erano solo le undici e il locale era strapieno, con molto stupore notai che molti dei presenti erano già ubriachi. Proprio davanti a me c’era un gruppo di ragazze, tutte con abiti troppo corti per coprire il corpo e con tacchi altissimi.
Le ragazze ideali di Jeremy pensai. Non potei non ridere al quel pensiero.
Una di loro era molto ubriaca, non si reggeva neanche in piedi, e di certo quei trampoli non le erano per niente d’aiuto. Mi accorsi che si stava avvicinando a me solo quando me la ritrovai quasi addosso, così per evitarla indietreggiai e andai a finire sopra qualcuno. <<Cazzo.>>
Era una scena ridicola. La ragazza ubriaca era sopra di me, e io ero sopra un’altra persona. Lo sapevo benissimo che sarei dovuta restare a casa, almeno mi sarei risparmiata questa figuraccia.
Dopo qualche istante quell’ubriacona si alzò, aiutata dalle amiche -non tanto sobrie- che non la smettevano più di ridere. Stranamente io non la trovavo una scena divertente, chissà perché.
Appena quel peso morto si alzò, mi alzai anche io. Feci un lungo respiro e mi girai per chiedere scusa alla sfortunata persona che a mia volta avevo travolto.
Non so il perché, ma pensavo fosse una ragazza, invece mi ritrovai davanti un ragazzo. Un bel ragazzo.
<<Ti chiedo umilmente scusa>> urlai. <<quella ragazza mi stava venendo addosso e non avevo visto che eri dietro di me.>> Non male come scusa, no?
Il ragazzo doveva aver sbattuto la testa perché notai che aveva l’aria assente. Mi fissava. Mi guardai intorno, leggermente in imbarazzo, mentre aspettavo una sua risposta, che per il momento non voleva darmi.
Feci per andare da Jeremy ma qualcosa mi bloccò. Aggrottai la fronte, era impossibile, dovevo essermi sbagliata.
<<Lottie?>>
Come mi aveva chiamato? No, non poteva essere. Solo una persona mi chiamava così.
Il cuore iniziò a battere più del normale e il mio respiro si fece affannoso.
<<Charlotte. Sei tu?.... Sono io…. Greg!>> Oh, il suo sorriso. I miei ricordi non gli fanno giustizia.
Per undici lunghi anni ho aspettato di sentire queste parole. Stava davvero succedendo? Lui era davvero davanti a me? Per essere sicura allungai una mano e gli toccai il braccio. Era reale!
<<Greg.. oh mio dio.. io.. io.. pensavo che non ti avrei più rivisto…>> Gli saltai addosso. Non mi importa se ai miei occhi era quasi uno sconosciuto, è cambiato così tanto. Lui è quel dolce bambino che mi teneva la mano nell’altalena e che ha pianto il giorno della mia partenza. <<Non puoi neanche immaginare quanto tu mi sia mancata. Non c’è stato un giorno in cui io non abbia pensato a te..>> A quelle parole scoppiai a piangere. Ma questa volta non erano lacrime di tristezza, no, erano lacrime di gioia. Eccoci, eravamo di nuovo una cosa sola.
Il suo abbraccio è qualcosa di meraviglioso, mi avvolge tutto il corpo, come un indumento perfetto. In questo momento non vorrei più staccarmi da lui.

<<CHARLIE.>>
Oddio. Jeremy. Girai il viso e lo vidi immobile fuori dalla fila, che ci fissava incredulo. O forse era rabbia quello che vedevo nei suoi occhi? Nelle mani teneva il mio cocktail e due bottiglie di birra, che si affrettò subito ad appoggiare al primo tavolo che incontrò, e venne verso di noi.
Automaticamente io e Greg ci staccammo. In pochi instanti Jeremy gli fu addosso. No. No. No. Cosa stava facendo?
<<Jeremy smettila, staccati.>> cercai invano di staccarlo da Greg, che ormai era bloccato al muro. <<Senti amico…..>> non riuscì a sentire cosa gli avesse detto Greg, fatto sta che Jemy finalmente lo lasciò andare.
<<Cosa diavolo avevi intenzione di fare? Ma sei matto?>> ringhiai.
In questo momento sono furiosa. Non sono mai stata arrabbiata così in vita mia.
Greg e Jeremy, ora uno al fianco dell’altro mi guardavano. Negli occhi di Greg vidi tristezza. Tristezza nei miei confronti, nel vedermi così. Oh Greg. Invece in quelli di Jeremy ora vidi rabbia. Oh Jeremy! Non avresti dovuto farlo. Se si fosse azzardato a picchiare Greg.. no, non ci voglio neanche pensare.
Scappai nel bagno delle ragazze. Le lacrime che ora uscivano dai miei occhi non erano di gioia come quelle di poco fa, no. In questo momento dentro di me c’erano un’infinità di emozioni: negative e positive.

Nota dell'autrice.

Ieri, dopo aver scritto il prologo della mia storia ho voluto continuare e scrivere il capitolo. Avevo così tante idee in testa che se non le avessi scritte le avrei perse. Devo dire che sono piuttosto soddisfatta di questo capitolo. La storia inizia a crearsi ;) 
Detto questo, come sempre ringrazio anticipatamente chiunque legga la mia storia. Tutti i vostri commenti sono ben accetti da me ;) voglio davvero sapere cosa ne pensate. A me fa sempre piacere ricevere e leggere le recensioni, mi invogliano a continuare. Ok, mi fermo ;) 
Marty

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Capitolo 3
*** Una sorpresa dopo l'altra. ***


Mi rinchiudo in uno dei bagni e inizio a piangere e a singhiozzare. Mi prendo la testa fra le mani, non riesco ancora a crederci, per poco Jeremy non picchiava Greg. Oh mio dio. Ma cosa gli è preso?
Inizio a ripensare a tutto quello che è appena successo. Se non fosse stato per la ragazza ubriaca non l’avrei mai rivisto, o forse no. Magari era destino.
Avevo sempre sognato di rincontrarlo, ma non pensavo che sarebbe successo davvero, o per lo meno non in quel modo. Mi viene da ridere, gli sono letteralmente finita sopra.
Basta, non devo più piangere. Dopo diversi sospiri mi riprendo, esco dal bagno e vado verso i lavandini.
Sicuramente sarò in condizioni pessime.
Oddio! Ho tutto il trucco sbavato, le guance rigate di nero, il naso rosso e gli occhi gonfi. Non era di certo in questo modo che volevo farmi rivedere dal mio migliore amico.
Lavo in fretta il viso e con dei fazzoletti cerco i di sistemarmi.  Dopo aver tolto tutto il trucco colato mi guardo, non ho più il mascara colato ma sono comunque in pessime condizioni. Il mio colorito pallido risalta ancora di più con il naso e gli occhi rossi, ma non posso farci niente. Questa sono io.
Quando esco dal bagno rimango sorpresa nel vedere entrambi. Greg viene subito verso di me, chiaramente preoccupato.
<<Hey Lottie.. tutto okay?>>  mi abbraccia. Ora che mi ritrovo con il viso nel il suo petto le lacrime minacciano di riuscire. Perché stò per piangere di nuovo? Io non sono così sensibile.
Dopo quella che per me sembra un eternità scioglie l’abbraccio.
<<Si, si sto bene.. dovevo solo sfogarmi  un pò>> gli sorrido, cercando di tranquillizzarlo.
Mi sento completamente a mio agio con lui. E sono veramente felice di provare questa sensazione.
È arrivato il momento di affrontare Jeremy, non posso ignorarlo ancora, infondo è il mio ragazzo, almeno credo che lo sia ancora. Sì, certo che lo è.
<<Noi due dobbiamo parlare..>> voglio che la mia voce faccia capire come mi sento in questo momento con lui: molto arrabbiata!
<<Parla.. io ti ascolto>> si limita a dire. Oh Jeremy, non sfidarmi, sai benissimo che posso fare una sfuriata qui, ora, davanti a tutti. Non posso però, non davanti a Greg.
<<Come tu ben sai.. quando ero piccola avevo un migliore amico..>>  è sempre dura ripensare a quel periodo, all’anno in cui avevo pensato di aver perso Greg <<..sai benissimo tutta la storia, te l’avrò raccontata un sacco di volte.>> lui si limita ad annuire in silenzio.
Il mio sguardo si sposta da Jeremy a Greg, da Greg a Jeremy, entrambi mi stanno ascoltando con molta attenzione.
Fortunatamente vicino al bagno la musica non è tanto forte, quindi non devo urlare più di tanto per farmi sentire.
<<Proprio non capisco perché hai reagito in quel modo. Ci stavamo solo abbracciando, le sue braccia non erano nel mio sedere e non ci stavamo baciando, quindi non riesco proprio a trovare una scusante per la tua sfuriata. Per poco non lo picchiavi! Ti rendi conto?>>
Lo fisso attentamente per capire quello che prova.
<<Tu mi conosci bene Charlotte>> dice dopo un lungo silenzio <<sai benissimo come sono fatto. Sono molto geloso di te>> mette in evidenza le ultime parole. Perché l’ha fatto? Per Greg? Sbuffo a quell’idea.
Non possiamo continuare a discuterne qua, dobbiamo farlo in privato, solo io e lui.
<<Bè, mi ‘spiace. So benissimo che puoi essere una testa calda delle volte ..>> mi fermo per vedere la sua reazione. Spalanca gli occhi per le parole appena sentire, nel profondo so che non avrei dovuto dirle, ma lui è così. <<potevi chiedermi gentilmente perché ero tra le sue braccia, invece no.. hai preferito fare di testa tua e l’hai scagliato contro il muro..>> Okay ora devo fermarmi, dobbiamo discuterne in privato, devo placare in qualche modo la mia rabbia.
Faccio un lungo sospiro e sposto lo sguardo verso Greg, che mi fa un dolce sorriso. Potrei rimettermi a piangere se lo fa una seconda volta.
Mi avvicino piano a Jemy e gli appoggio una mano sul suo braccio << Non possiamo parlarne qua >> faccio un gesto per indicare il locale.
<<Va bene piccola.. non volevo farti arrabbiare ..>> porta il volto accanto al mio <<mi dispiace tantissimo, ma sai che sono molto geloso.. io ci tengo tanto a te.>> A quelle parole mi sciolgo completamente e lo abbraccio. <<anche io>> sussurro.
Poi mi ricordo di Greg e mi stacco subito dall’abbraccio di Jeremy e mi giro verso di lui, gli faccio un sorriso, per fargli capire che ora sto bene e lui ricambia.
<> E come biasimarlo? Sembriamo in un film, non nella realtà. Scuoto la testa sorridendo, questa è la realtà, e io ho veramente ritrovato Greg.
<<a chi lo dici. >> non riesco ad aggiungere altro.
In questo momento mi sta scoppiando la testa, la musica, le emozioni, Greg, Jeremy. Non ero preparata a tutto questo, no, non lo ero affatto.
Dopo un lungo e imbarazzante silenzio tra noi tre, un ragazzo salta addosso a Greg. Oddio!
Che cosa sta succedendo? Perché oggi tutti vanno addosso a Greg? Dopo qualche istante mi ritrovo a ridere come una scema. Jeremy mi fissa perplesso aggrottando la fronte, non capisce perché sto ridendo, bè neanche io lo so tanto bene.
<<ehi che fine hai fatto? Io e Micky ti stavamo cercando.. ooh .. ma vedo che sei in dolce compagnia..>> a quelle parole smetto di ridere. Come ha detto? All’improvviso nella mia mente si materializza una strana immagine. Un’immagine di me e Greg, e sembriamo molto di più che semplici amici. No. No. No. Scuoto la testa per cacciare quell’immagine indesiderata e imbarazzante.
<<Oh smettila..>> Greg  ammonisce l’amico e diventa rosso, o almeno credo, con le luci del locale è difficile dirlo, però, credo proprio che sia così. <<Dan.. ti voglio presentare Lottie..  cioè Charlotte.. Lottie questo è un mio caro amico, Dan.. ah, e lui è..? >>
<<Sono Jeremy.>>  risponde secco.
<<Lei è  Charlotte? Quella Charlotte?>> Dan dà un colpetto complice a Greg con il gomito. Sicuramente Greg gli avrà parlato di me, proprio come io ho fatto con i miei amici. Oh Greg.
<<è un vero piacere conoscerti..>> Dan mi abbraccia calorosamente <<.. ho persino iniziato a dubitare della sanità mentale del mio amico, pensando che non esistessi ..>> ride. Non mi molla più, sono ancora avvolta tra le sue braccia. Lancio una rapida occhiata a Jemy, sta cercando di non arrabbiarsi. Non posso rischiare che si arrabbi anche con l’amico di Greg.
<<Anche per me è un vero piacere Dan.. >> finalmente mi molla e io tiro un lungo sospiro di sollievo.
<<Piacere di conoscerti amico>> Dan porge la mano a Jemy, che, con molta freddezza gliela stringe salutandolo con un cenno della testa.
Questa situazione diventa sempre più strana e imbarazzante. Faccio scorrere il mio guardo verso i tre ragazzi che ho davanti. Che cosa dico? Che cosa faccio?
<<Guarda che tra poco tocca a noi, sono venuto a cercarti per questo..>>
Di cosa sta parlando? Guardo Greg, aspettando una sua risposta.
<<Ehm, si.. certo..>> si gratta la testa pensieroso.

<<Ma dove cavolo eri finita? Non puoi lasciare da sola la tua migliore amica. Cavolo Charlotte mi sono spaventata un sacco, non vi ho più trovati. .>>  Maggie si blocca e aggrotta la fronte guardandoci.
Le faccio cenno di stare zitta, fortunatamente non replica e viene accanto a me. Noto che inizia a fissare attentamente Greg e l’amico.
Greg è il primo a interrompere il silenzio tra di noi, viene verso di me e mi prende una mano.
<<Non puoi neanche immaginare quanto sono felice in questo momento, ti ho finalmente ritrovata.. >> scuote la testa  <<..anzi, credo che tu stia provando le miei stesse emozioni.>>
 È così dolce. Come ho fatto senza di lui in tutti questi anni?
Che cosa posso dire? Un abbraccio gli farà capire benissimo cosa provo.
Per la terza volta nel giro di poco tempo sono tra le sue braccia. Prima di sciogliere l’abbraccio mi bacia i capelli.  << Mi sei mancata>> mi sussurra e si sposta.
Per la prima volta nella mia vita sono senza parole. Non mi ero mai trovata in un situazione simile.
<<Oddio. Ma voi .. voi siete.. loro sono … cavolo.>> Maggie inizia a farfugliare qualcosa, non riesco a capire dove vuole andare a finire. Mi guarda incredula a bocca aperta.
<<Noi siamo i gmd3, piccola.>> afferma Dan orgoglioso.
Chi sono? Aspetta.. sono loro il gruppo che si deve esibire oggi? Greg canta? È in un gruppo? In una band?
Mentre guardo perplessa Greg, lui mi guarda e con la testa mi fa cenno di si, molto probabilmente ha capito che in questo momento sono sconvolta per le tante rivelazioni.
<<Ci manca anche il nuovo Justin Bieber>> sbotta Jeremy con un tono di amarezza. Lo fulmino immediatamente con lo sguardo. Smettila. Non rincominciare.
 
Nota dell’autrice.
Bene, ecco il continuo. Vi chiedo scusa per il ritardo. Ma, delle volte sono parecchio pignola e non voglio postare il capitolo fin quando non mi convince.
Spero che vi piaccia anche questo capitolo :3 e colgo l’occasione per ringraziarvi ancora per le recensioni.  Mi rendono davvero felice.
Se avete qualche suggerimento, vi prego, non esitate e dirmelo. Io sono pronta a qualsiasi cosa.
Marty

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