Diario di una dodicenne

di Conny Yeah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La conoscenza ***
Capitolo 2: *** La prima pagina ***



Capitolo 1
*** La conoscenza ***


2° Capitolo.
La conoscenza.
Avevo appena finito di fare i compiti di grammatica,quando sento mio padre che mi chiama con un tono non molto piacevole,anzi,quasi arrabbiato.
Mi preparò già da subito,so già che non dovrà dirmi qualcosa di bello(fino ad ora non me ne ha mai detto una).
Vado in cucina e vedo lui seduto sulla sedia,con le dita incrociate e i piedi ben impiantati per terra. "Questo non è un buon segno...",penso io vedendolo subito.
-'Siediti!'-. mi dice,con la voce tipo da Hitler.
Ubbidisco.
-'Ieri pomeriggio sono andato a parlare con i tuoi professori.Mi hanno detto che fino ad oggi non hai svolto nemmeno un compito,che te ne stai sempre sola e non rispondi quando ti fanno una domanda. Ti comporti da scorbutica.Potresti spiegarmi questo tuo atteggiamento?!'-.
-'Non è un atteggiamento,papà'-. gli rispondo altrettanto seria.
-'E cosa sarebbe,Jenna?! Un modo per attirare l'attenzione?!'-.
-'Papà,dobbiamo parlarne proprio ora?'-.
-'E Quando vorresti parlarne,eh? Che c'è,ora mi prendi pure in giro?'-.
-'Sei tu he mi stai prendendo in giro.Non sono mica stupida'-. gli dico,con le lacrime agli occhi.
-'Ah,io? E dove ti starei prendendo in giro?
-'Si vede che non te ne importa nulla di me!'-. 
-'Adesso basta,corri in camera tua! Mi hai scocciato con questi capricci'-. esclama lui,alzandosi furiosamente dalla sedia.
-'Se ti sarebbe importato qualcosa di me,avresti capito come stavo!-. esclamo piangendo.
Nel frattempo me ne ritorno in camera mia.
Continuo a piangere e a guardare fuori dalla finestra,sperando che mia madre mi stia guardando,per aiutarmi a farmi star meglio.
Sento i passi di mio padre che si dirigono verso la porta d'ingresso.Bum.Esce fuori dalla porta.
Bell'atteggiamento che ha mio padre!
Invece di starmi vicino se ne esce per fatti suoi.In questo momento odio tutti,
non ho voglia di vedere nessuno.
Mentre tolgo dal viso l'ultima lacrima che mi scende sul viso,sento bussare alla porta. "Sarà papà...",penso.
Appena vado vicino alla porta guardo all'occhiello e...Trevys! Che diamine ci fa qui?
Come fa a sapere dove abito? 
Apro di scatto la porta,proprio per vedere che cosa vuole.
-'Ciao Jenna!'-.esclama in modo "festoso".
-'Ciao. Ma che ci fai qui? Come hai fatto a sapere dove abito?'-. dico io in modo interrogativo.
-'Hai ragione,scusami.Dovevo avvisarti!Stamattina,a scuola,la prof. di italiano ci ha detto di fare un progetto per l'ambiente,in coppia. Abbiamo fatto ad estrazione,ed io sono uscito in coppia con te! Siccome non sapevo dove abitavi,ho cercato sulle Pagine Gialle e...ti ho trovata!'-.
-'Capisco...e per quando sarebbe questo progetto?'-.
-'Venerdì! Oggi è già martedì,dobbiamo sbrigarci...'-.
-'Va bene.Prego,entra pure'-. ero felice all'idea di passare del tempo con qualcuno.Forse avrei cercato di poter dimenticare i brutti pensieri.
-'Scusa per il disordine,ma ci siamo trasferiti da poco...andiamo in camera mia,non perdiamo altro tempo'-.
Andiamo in camera mia e cominciamo a farfugliare.Finalmente sul mio sguardo nasce un mezzo sorriso,che riesce a darmi un po' di sollievo.Che bella sensazione.Da quanto tempo non la provavo più! Finalmente mettiamo in atto qualcosa di buono,fino a quando...
-'Potrei farti una domanda?'-. mi dice lui in modo serio.
-'Spara!'-. gli rispondo io sorridendo.
 
Scusami,ma ora vado a letto,sono stanchissima.Ciao.
Jenna.
 
Angolo Autrice:
Salve! Ecco il secondo capitolo! Direi che forse in questo capitolo ho messo più particolari e l'ho reso più "reale".Spero vi sia piaciuto! Ovviamente,se vi va...lasciate qualche recensione! Grazie. 

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Capitolo 2
*** La prima pagina ***


1° Capitolo.
La prima pagina.
 
Quando stamattina ho aperto gli occhi erano le sette del mattino circa,avevo le occhiaie ed ero stanchissima.Stanotte non ho dormito per niente,sono stata tutto il tempo a pensare...Sto davvero molto male.Non riesco a stare senza mia madre,anche se è già da un anno che non c'è più il suo pensiero mi tormenta,giorno e notte.E' da poco tempo che ci siamo trasferiti(io e mio padre)a Londra,prima abitavamo in periferia.Ho dovuto ricominciare la scuola,ho dovuto farmi nuovi amici(non ne ho nemmeno uno per ora) e ho dovuto riorganizzare tutta la mia vita.Che ingiustizia.Sono le due parole che mi vengono sempre in mente quando penso a tutto quello che mi è successo.Vorrei urlare,ma so che nessuno mi sentirebbe.Ah,dimenticavo,il mio nome è Jenna.
Sento la voce sconcertata e stanca di mio padre che mi chiama dalla cucina per dirmi di alzarmi,io mi alzo e vado verso la porta della cucina.
-'Forza Jenna,preparati e non fare tardi'-.dice lui con tono serio.
-'Papà,oggi verrai alla riunione a scuola?'-.dico,abbassando lo sguardo e pregare al ciel di non farlo venire.
-'Certo che verrò,voglio vedere come ti trovi e se vai bene in tutte le materie...so che per te è diff...-.non finì di dire la frase,perché sapeva che non avevo voglia di parlarne alle sette e dieci di mattina.
-'Papà,stamattina vado a piedi.Buon lavoro,ci vediamo pù tardi'-. dopo aver detto questo vado in bagno,mi lavo i denti,metto il cappotto ed esco.Non saluto mai papà,da quando mamma non c'è più io e mio padre parliamo pochissimo,e quelle volte che parliamo lui mi chiede solo 'Come va la scuola? Vai bene in tutte le materie? Hai fatto amicizia con qualcuno?'.Ovviamente io faccio finta di non ascoltarlo,perché so che mi fa queste domande solo perché è il suo dovere e non perché ne ha voglia.
Per strada,incontro alcuni della mia classe.Li guardo,ma non li saluto.Perché dovrei farlo se non sono interessata a loro?!
Arrivo fuori il cancelletto della scuola,mi metto vicino la porta dell'entrata,guardo l'ora sul cellulare e...'Driiinnnn!'
E' suonata la campanella,ora di entrare in classe,che palle.
Questo è il mio quarto giorno di scuola,e,siccome non ho una buona memoria,non ricordo la mia aula.Così chiedo a un bidello dov'è la II D,mi indica in modo scocciato la seconda porta a sinistra. Io gli dico grazie e mi incammino verso l'aula.Quando entro il professore di matematica non è ancora arrivato,così ci sono tutti i ragazzi e ragazze che parlano e spettegolano.Io,come gli altri giorni,mi siedo all'ultimo banco, da sola.
Mentre prendo il libro blu e giallo(quello di matematica) si avvicina sotto di me uno sguardo dagli occhi verde cristallino e da un sorriso dai denti bianchi e perfetti.
-'Ciao,J...com'è che ti chiami?'-.mi dice lui con modo timido e misterioso.
-'Jenna..'-. gli rispondo io in modo vago.
-'Non sono bravo a ricordare i nomi! Ah comunque piacere,io sono Trevys'-. esclama lui,ora con tono più sicuro.
 
Scusami,ma c'è mio padre che mi chiama in modo insistente.Non preoccuparti,continuerò a scrivere.Ciao.
 
Note dell'autore:
Questa è la prima volta che scrivo una storia a capitoli,spero di essere convincente e allo stesso tempo intrigante! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.Continuerò ben presto con la storia...nel frattempo,se volete,scrivete qualche recensione! Grazie,un saluto.

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