It was just a beautiful dream...

di I Believe in You
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: "But, this is my home!" ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: "Caramel Eyes" ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO



Cosa significa sognare? Cos'è un sogno? Forse è una vibrazione alternativa della realtà, una via di fuga, dove è possibile realizzare ciò che più aggrada l'immaginazione. Oppure potrebbe essere una piccola grande speranza nascosta nel nostro cuore, lì, nel profondo più remoto, dove nessuno potrà mai scoprirla. O semplicemente, la risposta che tutti darebbero, è che un sogno è il desiderio proibito più vivo nelle nostre anime...
Sognare è come volare. "Non smettere mai di sognare, perché solo chi sogna può volare", queste erano le parole che mi ripeteva mio padre quando ero bambina.
Chi smette di farlo, chi smette anche solamente di crederci, non avrà mai quel pizzico di magia e speranza che occorre nella vita. E io, ho smesso di farlo... da tanto tempo.


Mi chiamo Elizabeth Devine, anche se il mio vero nome dovrebbe essere Elisabetta Felicity Devine. Esatto, sono italiana, o almeno dalla parte di mia madre. Mio padre viveva in Inghilterra, a Londra, la grande città. Ora non c'è più, è morto quando avevo 9 anni. E' da lui che ho ereditato il mio sangue inglese.
E' sempre stato molto aperto con le donne, è per questo che ha avuto un altro figlio, prima di avere me. Lui si chiama Josh, e forse è l'unica cosa per cui vale la pena vivere, apparte mio padre. Per me era come un eroe. Mi raccontava le fiabe quando ero piccola, mi rimboccava le coperte, sapeva sempre fare la cosa giusta... e quando ci ha lasciati ho avuto un trauma.
Mi divisero da Josh a soli dieci anni, mentre lui ne aveva tredici. Lo portarono da mia zia, a Holmes Chapel. E io fui spedita come un misero pacchetto da mia madre.
Io e lei non andiamo più tanto d'accordo. Cerco sempre di evitarla ormai... non fa altro che dirmi e ricordarmi che mio padre è morto per colpa mia, perché non sono mai stata una brava figlia... e vuole sempre che le obbidisca, come fossi un cane bastonato ai suoi piedi. E poi mi obbliga sempre a parlare italiano, perché viviamo a Roma. Infatti continua a chiamarmi Elisabetta, e lei sa che odio il mio nome. "Elisabetta", il nome di una Regina, un nome troppo importante per essere paragonato al mio cospetto, è per questo che mi faccio chiamare Elizabeth, o meglio Ely.

Mi ricordo che mia madre un giorno ha esagerato così tanto,  che ho provato a prendere delle pillole... ho scelto il gruppo di amici sbagliati, e ho cominciato ad impasticcarmi. Quando l'ha scoperto mi ha sbattuto fuori casa. Mi ha preso un biglietto di sola andata per Londra, voleva mandarmi da Josh.
Finalmente qualcosa di normale mi attendeva.

Ora ho diciotto anni, cerco di non impasticcarmi più.
Stanno annunciando il mio volo, non vedo l'ora di incontrare Josh.
Ho comprato una rivista, che parla di una strana band tra le più emergenti chiamata "One Direction", sfogliando le pagine l'occhio mi cade su il batterista.

Josh Devine!














Rieccomi gente c:
E' solo il prologo, e quindi la storia inzierà
al prossimo capitolo...

Ma se vi piacerà la continuerò ♥
Se lasciate una recensione per farmi capire se vi piace
mi sarete senza'altro d'aiuto ♥



#Michi



 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: "But, this is my home!" ***


CAPITOLO 1
“But, this is my home!”
 
 




Guardare il cielo attraverso l’oblò di un aereo, era assolutamente una cosa indescrivibile. Mi era sempre piaciuto il cielo, le nuvole… mi davano un senso di purezza e di vastità. Una cosa magnifica in confronto a me.

“Signori, vi preghiamo di riallacciare le cinture di sicurezza, ci stiamo avviando per l’atterraggio su Londra, in questo momento sono le 12.34 e la temperatura fuori è di 4° gradi centigradi. Grazie per aver viaggiato con Alitalia”.

La voce dell’hostess dalle casse interruppe lievemente i miei pensieri. Stavamo per atterrare, e fuori facevano solo 4° gradi… accidenti!
Poco dopo mi trovavo già fuori dall’aereo nel bel mezzo di una massa di persone che andavano in fretta in furia, ed io, come una scema, ero rimasta imbambolata con la mia valigia cercando di intravedere Josh.
Le provai tutte, mi alzai persino in punta di piedi, ma l’unica cosa che ottenni furono degli spintoni. Bella gente da queste parti!
Arrivò un messaggio appena in tempo prima che mi arrivasse un esaurimento nervoso “Ely, non riesco a muovermi dall’hotel per il traffico, se ci riesci prendi un taxi e fatti portare fuori casa… te la ricordi, vero? ;)” Psf… ovvio che me la ricordavo! Più o meno.
Fortunatamente riuscii ad uscire da quell’inferno e raggiunsi la strada… fuori faceva davvero un freddo bestiale!
Coincidenza c’era un taxi già pronto che mi aspettava fuori dall’aeroporto, che casualità. Resta il fatto che subito dopo mi ritrovai davanti la mia vecchia casa… sembrava tutto troppo irreale, era come un bel sogno. Solo che questa volta era vero.

Arrivai davanti il pianerottolo di casa, ora che ci pensavo: io non avevo le chiavi. Provai a bussare… aspettai qualche minuto, ma niente. Porca carota! Mio fratello mi mandava a casa sapendo che non c’era nessuno?! Feci un altro tentativo, ormai del tutto vano. Mi girai intorno, guardando il giardino. Non c’era nessuno nei dintorni, solo qualche passante troppo frettoloso per i marciapiedi.
Guardai la mia bella valigia nera, che fantasia. Mi accorsi che sotto la valigia c’era una fogliolina verde, bhé, tanto valeva toglierla.
Solo allora ebbi un lampo di genio! Sotto lo zerbino tenevamo una chiave di riserva! Mi abbassai, lo alzai… e infatti, come dubitavo, era proprio lì. Pronta per essere accolta a braccia aperte da me.
La presi e aprii la porta.
Trascinai la valigia dentro, presi un bel respiro a pieni polmoni, ma… strano. Quella casa non aveva per niente l’odore di nuovo, come se ogni tanto qualcuno ci andasse. Eppure se Josh era il batterista di una famosa band non avrebbe mai avuto il tempo di stare qui, ma come al solito la mia vocina interiore diceva “Basta con questi filmini mentali! Goditi un po’ di sano riposo!”. Bhé, in effetti non aveva tutti i torti.

Mi tolsi il giaccone e appoggiai le chiavi sul tavolino davanti il divano in salone. Certo, dopo otto anni erano cambiate un po’ di cose… ma era più o meno tutto come prima, però volevo vedere anche le stanze di sopra e anche la mia stanza. Che bello! Solo il pensiero mi rallegrava la giornata.
Salii le scale e percorrendo il corridoio passai davanti la stanza degli ospiti… stranamente la porta era socchiusa. Feci tre passi indietro e lentamente accostai l’orecchio alla porta. Riuscivo a sentire dei respiri beati, come di chi stesse dormendo. Oddio! C’era qualcuno in casa! Forse un ladro! E se fosse stato un killer?!
Corsi subito in camera di Josh cercando di non fare troppo rumore. Mi ricordavo che lui conservava una mazza da baseball. E infattti, si trovava vicino al suo letto. La presi e con passo felpato ritornai vicino la stanza. Anche se si stava cagando sotto, il gattino era pronto a sfoderare le sue unghie, e la mia vocina interiore che mi incoraggiava con “Stendilo Ely, fatti valere!”.
Mi accostai al lato della porta, con la schiena al muro. Mi affacciai leggermente, e con una leggera pressione del dito, riuscii a farla aprire molto lentamente. Era inquietante, mi sentivo tanto “007”… hm, magari avrei potuto fare un film… come al solito la mia dea interiore non fu da meno “Ci credo che ti impasticcavi, guarda a cosa ti sei ridotta…”. Ci voleva un po’ di stile nella vita, no?
Impugnai la mazza con decisione ed entrai nella stanza con uno scatto…
«Ahhhh!» Non immaginai solamente di urlare, perché il riccio che si era svegliato dopo che avevo urlato, bhé, stava urlando anche lui.
«Chi sei tu?! Ma sei scema?!» Solo dopo mi accorsi che accanto a lui c’era un donna, se così si poteva chiamare, nuda coperta solo da un lenzuolo, che si stava muovendo per il troppo rumore.
«Chi sono io?!! Chi sei tu! Questa è casa mia!» Avevo ancora la mazza in mano, finché il ragazzo non si alzò e mi accorsi che anche lui era… ehm, nudo. «O mio Dio! Copriti, per favore!!» Mi portai una mano davanti gli occhi… però, era ben dotato. Oddio, ma cosa stavo dicendo?! Vergognati Ely!
«Impossibile! Questa è casa di un mio amico!» Si mise i pantaloni e si avvicinò a me intento a togliermi la mazza.
«Questa! E’! Casa! Mia! E cosa ci fa lei qui?!» Chiesi rivolgendomi alla donna che si era appena alzata spaventata.
«Oddio! Gli alieni! E’ stato bello conoscerti, ciao!» Questo dimostrava quanto cervello potesse avere la biondina che si era appena dileguata.
«Ascoltami, metti la mazza giù…»
Non so cosa cercasse di fare, ma imitava con le mani dei strani gesti e si stava avvicinando, troppo. Solo quando mi fu abbastanza vicino notai che era a petto nudo, e i suoi addominali scolpiti e i pantaloni che gli ricadevano perfettamente sui fianchi gli davano un’aria sexy. Solo quando alzai lo sguardo notai che i suoi occhi era color smeraldo… con la coda dell’occhio vidi che mi stava prendendo la mazza. Okay, se era quello che voleva.
La prese.
«Grazie, questa la prendo io…» Si girò. Okay, ero pronta.
Gli sfoderai un calcio da sotto, precisamente in mezzo le gambe e un “cazzotto” in pancia. Vediamo quanto erano resistenti i suoi addominali!
Si accasciò a terra tenendosi il suo amichetto stretto nelle gambe in una serie di lamenti monotoni.
«Regola numero uno: mai dare le spalle al tuo nemico!» Ripresi la mazza e gliela puntai contro come fosse una pistola. Accidenti! Che sensazione magnifica! Dovevo farlo più spesso!
«Ma sei pazza?! Questa è casa del mio amico Josh, per cui o sloggi o chiamo la polizia!»
«Coglione! Josh è mio fratello, e questa è casa mia!»
«Davvero?» Mi guardò perplesso.
«Sì!»
«Non ci posso credere, che figura di merda»
«Oh, te ne sei accorto!»
«Immagino che tu debba essere Elizabeth allora…»
«Ma va? Sai che non lo sapevo?» Vi prego, uccidetelo.
Si alzò e mi venne incontro.
«Scusa. Io sono Harry Styles»
Posai la mazza.
«No, forse ho esagerato. Ah, quindi tu dovresti essere uno dei “One Direction”. Dovrei esserne onorata?»
«Tecnicamente…»
«No, grazie, ti ricordo che hai fatto sesso con una sconosciuta in casa mia, le tue fan non andranno molto pazze per questo…»
«Non oserai…»
«Hm, può darsi…»
«Senti, parlerò con Josh e sistemerò questa cosa!»
«Perfetto! Conoscerti mi ha fatto proprio un piacere immenso!»
«Ehi, ho capito che non sono in cima alla tua lista!»
«Bene!»
«Bene!»
«Bene!» Argh! Mi stava facendo saltare i nervi!
«Bene!»
«Me ne vado io o tu?!»
«Ok! Me ne vado! Ma sappi che sei dolce quanto un bicchiere di latte acido alla mattina!»
«E tu sei simpatico quanto un calcio nel culo!»

Finalmente se ne andò.
Però, che belle fortune che mi riservava la vita.
Proprio stupende!








Vaaaas Happenin People? :D
Questo è il primo capitolo di questa FF,
mi sono ammazzata dal ridere quando l'ho scritto xD

Bene, continuo a 6 recensioni ♥
Accetto critiche, commenti e suggerimenti ;)

DOMANDA: ma vorreste anche i POV(punti di vista di ogni
personaggio)? E li vorreste anche sull'altra nuova FF?
Fatemelo sapere nelle recensioni ;)


Un "Glassie" a AmyPayne_Kidrahul

E a tutte voi che leggete ♥

Seguitemi anche su Can I live without your love?
Continuo dell'altra FF: I can't live without you...



With LoVe,




#Michi

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: "Caramel Eyes" ***


(C'e una sorpresa a fine capitolo ♥)


CAPITOLO 2
“Caramel Eyes”





POV. ELIZABETH


Il rumore assordante della falciatrice dei vicini mi rimbombò incessantemente nella testa, come una molla intrappolata in una sfera. Il mio sonno era ormai stato brutalmente interrotto.
Aprii di colpo gli occhi, ma subito dopo fui costretta a chiuderli, non accorgendomi che davanti a me c’era una finestra illuminata vivamente dal sole mattutino.

E’ vero che amo svegliarmi con il sole che ti illumina il volto, ma così no… dopo anche la falciatrice.

Mi tirai su a sedere e notai di essere sul divano, mi alzai e sul tavolino trovai un biglietto “Non ho voluto svegliarti, sono uscito presto. Raggiungimi in sala registrazione, Street Avenue 178th. Josh (:”.
Il biglietto parlava chiaro.
Mi vestii e passai sulle mie folte ciglia una spennellata di mascara, la matita sugli occhi e un minimo di lucidalabbra. Okay, avevo un aspetto decente. Strano a dirsi…
In neanche dieci minuti ero già fuori per le strade, a cercare quella benedetta via. Ogni singola via che prendevo sembrava uguale alla precedente. Svoltai ad un incrocio e mi accorsi della presenza di ben cinque cartelli stradali con almeno un indirizzo per uno! Fantastico. Ricorsi al mio “HTC One S”, per trovare la giusta strada.
Solo dopo arrivata davanti la presunta destinazione mi accorsi che di fronte c’era uno “Starbucks”. Esattamente lo stesso dove andavo da bambina. Di ben in meglio.
Camminando verso l’entrata mi accorsi che vicino la porta, un ragazzo moro stava fumando. Sicuramente era del posto, ma nonostante il  cellulare fosse il caro risultato delle ultime tecnologie, non ero sicurissima di trovarmi esattamente nel posto giusto, dato che di fronte avevo un palazzo grigio a due piani, e l’unica entrata che c’era… sembrava una porta di servizio. O d’emergenza. Così mi decisi a picchiettare sulla spalla del ragazzo.
«Ehm, scusa…» Ma prima che potesse girarsi, rimasi folgorata. Non solo era giovanissimo, ma anche bellissimo… bello da far paura.
«Dimmi» La sua voce… era terribilmente sexy. E quando puntò quelle meravigliose iridi nei miei occhi, fui percossa da una strana sensazione. Di colpo mi mancò il respiro. I suoi occhi erano caramellati. Semplicemente agghiaccianti… illuminati da uno strano bagliore che ne risplendeva dentro.
“Ci sei?” Non seppi quante volte lo disse, perché di colpo mi sembrò scorrere tutto a rallentatore, come in quei film dove la sfigata vede il più figo della scuola. E le parole si rifiutavano di uscire, ero completamente imbarazzata. La timidezza mi annientò fino a ridurmi a pezzi. Timidezza?
«S-sì» Tentennai. Ma almeno avevo spiccicato parola, anche se la sua bocca carnosa e la pelle leggermente ambrata me lo impedivano.
«Dicevamo?» Di colpo mi risvegliò da quel bellissimo stato di trans che mi ero accuratamente creata. E quando distolse i suoi occhi dal mio sguardo, l’incantesimo si spezzò. Ma purtroppo non la mia insicurezza.
Buttò a terra il mozzicone di sigaretta ormai finita.
«Ehm… V-vorrei s-sapere se è qui la sala registrazione. Temo di aver sbagliato strada» Da quando parlavo in inglese così perfetto?
«Oh, sei nel posto giusto! Vedi, a guardarla sembrerebbe una palazzina indecente, ma è fatto apposta… altrimenti tutti saprebbero che siamo qui» La sua bocca si ricurvò in un radiante sorriso, il colpo di grazia. Il più bello che avessi mai visto in diciotto anni! Tanto che la mia autostima scarseggiò a raggiungermi.
“G-grazie”, ma a quanto pare immaginai semplicemente di dirlo, perché il misterioso ragazzo dagl’occhi caramellati aveva appena spinto la maniglia rossa dell’entrata e si era dissolto nel nulla.
Distolsi gli occhi da terra solo quando udii l’eco della porta richiudersi bruscamente. Io non volevo sapere il suo nome, io dovevo sapere il suo nome!
Solo dopo alcuni minuti, che a me parvero secoli, mi ricordai di Josh.
Decisi finalmente di entrare anche io.
L’ingresso dava su una saletta, come quelle d’attesa, seguita da un corridoio. Accidenti, quel ragazzo aveva ragione, era completamente diverso l’edificio all’interno.
Proseguii lungo il corridoio e mi ritrovai nella sala registrazioni, al lato della stanza c’erano altre due porte… uno spazio per rilassarsi ed il bagno, immaginavo. Mentre la sala era formata da due spazi, uno con il mixer e la strumentazione necessaria per registrare, e l’altra che era per le voci o strumenti.
«Ely! Ce l’hai fatta! Vieni qui, fatti strapazzare» Josh mi venne incontro e mi abbracciò, ricambiai frettolosamente l’abbraccio, perché solo dopo mi accorsi della presenza di altre due persone.
«Josh, quanto mi sei mancato…»
«Anche tu sorellina» si staccò e mi fece spazio in modo che potessi osservare meglio le persone.
«Mi stavo dimenticando! Lui è Niall» Disse richiamando l’attenzione di un ragazzo biondo dagl’occhi di un colore più intenso delle sfumature dell’oceano. «E lui è…» Non ci potevo credere! «Zayn» Era lui! Era il ragazzo dagl’occhi caramellati.

E’ lui… e ora che faccio? Si chiama Zayn. Calma, Elizabeth mantieni la calma. Fatti vedere forte.

«Ragazzi lei è mia sorella Elizabeth» Disse Josh rivolgendosi al biondo e al moro «Ely, ti ricordi quella band per cui lavoravo? Ecco, sono loro. Ovviamente ne mancano altri tre, Liam, Louis e Harry» Il mio sguardo era leggermente perso, ma forse mio fratello non sapeva che stavo guardando il suo amico… «Possibile che non hai mai sentito parlare degli “One Direction”?» Mi chiese Josh.
«Sì, può darsi…» Risposi distrattamente. Cercai di essere più gentile possibile «Bhé, piacere di conoscervi!» Sorrisi, o perlomeno cercai di farlo.
«Il piacere è mio. Non sapevo Josh avesse una sorella, soprattutto così carina» Niall mi fece arrossire… da dove venivo io tutti mi trattavano male e questa era la prima volta che non succedeva.
«G-grazie» Gli sorrisi.
«Di niente»
«Ma noi già ci conosciamo» Intervenne Zayn.
«Sul serio?» Josh.
«Ehm… sì, ci siamo conosciuti qui fuori»
«Già» Sospirò Zayn.
«Ehi ragazzi!» Ci voltammo tutti di colpo e indovinate chi era appena entrato?

Ma perché?! Proprio ora deve comparire Harry Styles?! Sta rovinando il mio tentativo di approccio con Zayn e Niall, ma tanto è già andato in fumi!
Stupida vocina.

«Cosa ci fai tu qui?!» Dire che Harry mi stava aggredendo era poco!
«No, domanda sbagliata. Cosa ci fai tu qui!»
«Io fino a prova contraria ci provo le canzoni con la mia band!»
«E io sono stata invitata da mio fratello!»
 
 
 

POV. ZAYN

«Ehi ragazzi, sprizzate amore da tutti i pori, eh!» Li interruppi. «Aspettate! Come fate a conoscervi?» Chiesi di nuovo.
«Storia lunga…» Rispose Elizabeth, sedendosi, accanto Niall. Quella ragazza mi aveva colpito… sembrava completamente sicura di sé e contemporaneamente sempre imbarazzata. Per poi non parlare della sua bellezza, sembrava una modella di “Vogue”, ma forse non se ne rendeva conto.

Zayn! Sveglia bello, siamo sulla Terra e sono le 12.54. Lei è solo una ragazza. Non è la prima che vedi. Ne puoi avere milioni ai tuoi piedi. Pensa anche solo alle tue fan, le Directioner.

Vai a quel paese razza di vocina insulsa.
«Josh, devo finire l’ultimo anno di liceo. Ho appena diciotto anni. Ti ricordi se c’è una scuola qui intorno?» Chiese Elizabeth. Parlava solo con Josh. Forse si sentiva in imbarazzo.
«Sì, mi pare di sì. Ehi Zayn, non eri tu che ti eri iscritto per ripetere l’ultimo anno?»
Ma certo! Sapevo cosa fare.
«Sì, sono andato giusto due giorni fa ad iscrivermi» Accesi il display del cellulare e controllai l’ora per sicurezza. «Sono le 12.58, se ti sbrighi prendo la macchina e ti accompagno alla scuola. Le iscrizioni per il secondo quadrimestre chiudono oggi» Vidi la ragazza arrossire e abbassare lo sguardo a terra…
«Ma allora mi aggrego anche io! Faremo mattinata a scuola e pomeriggio in sala prove» Niall, ma non potevi stare zitto per una beata volta?
«Ok, allora. Z-zayn, mi accompagni tu?»
«Certo!» Le sorrisi, il suo fantastico sorriso non tardò a farsi vedere.

«Ragazzi, torno tra poco!» Urlai, quando ormai eravamo già fuori dell’edificio.
Per quasi tutto il viaggio Elizabeth non disse nemmeno una parola, sembrava assorta nei pensieri…
«Ehi, tutto ok?»
«Sì sì, certo… non ti preoccupare»
«Allora… come mai non ti conoscevamo? Intendo come sorella di Josh»
«Oh. Ecco, vedi io e mio fratello abbiamo lo stesso padre, ma non la stessa madre, la mia è italiana ed ho sempre vissuto a Roma»
«L’Italia è bellissima, devi aver avuto un’adolescenza stupenda!»
Ma la ragazza si girò verso il finestrino, con uno sguardo malinconico e un piccolo sorriso a fior di labbra, che di sorriso non aveva nulla. Eppure mi sembrò di averle sentito dire “Magari…”
Cercai subito di riprendermi con un altro discorso.
«Allora, Elizabeth, bel nome»
«Chiamami Ely, non mi piace molto il mio nome»
«Capisco, neanche a me molto il mio…»
«Ma se è bellissimo!»
Sorrise. E ridemmo tutti e due.
«Il tuo lo è molto di più!»

Poco dopo arrivammo.
Il corridoio della scuola era vuoto.
«Strano, è vuoto, sembra deserto» Dissi girandomi intorno.
«E’ ora di pranzo, è ovvio che i ragazzi siano in mensa»
«Giusto, non ci avevo pensato» Sorrisi e trovai la segreteria. «Allora, questi sono i piani» Dissi voltandomi verso Elizabeth. «Tu distrai la bidella, io lancio una fialetta anestetizzante, tu recuperi i fascicoli e scappiamo di corsa… ci stai?»
«Ahahahah, ma tu sei matto!» Mi diede una botta col gomito.
«Dai seriamente, dobbiamo segnare anche Niall»
Ci dirigemmo verso lo sportello, la vecchia donna al di là del vetro ci disse:
«Buongiorno, posso fare qualcosa per voi?» Educata era dir poco.
«Sì, dovremmo iscrivere la ragazza qui al mio fianco e un altro ragazzo»
«Un momento, prendo i fascicoli» Ci rispose, trascinandosi dietro tutte le parole, come se fosse negl’inferi. Ti ispirava proprio un senso di felicità enorme.
«Ehm, io dovrei andare in bagno» Una voce dolce e delicata mi risvegliò dai miei pensieri, Ely.
«La seconda porta a destra» Rispose la signora.
«Aspetta, lasciami un documento per registrare i dati anagrafici» Le dissi prima che si fosse incamminata per il bagno.
«Oh, giusto» Mi lasciò la carta d’identità e si diresse verso il bagno.
Era davvero un mistero quella ragazza, un mistero che prima o poi avrei  piacevolmente svelato…
 
 
 

POV. ELIZABETH

Ma che palle! Proprio ora doveva venirmi il ciclo?! Giornata di merda.

Elizabeth, se vuoi piacere alle persone, non dovrai parlare così… ricordalo.

Vocina del caz… Dicevo? Argh. Nervi tesi.
Stavo andando in bagno, seconda porta a destra… trovata!
Spinsi la porta e prima che potessi rendermi conto della persona che colpii in pieno, mi ritrovai col di dietro a terra. Maledetta forza di gravità!
«Scusami, io non ti ho vista! Mi dispiace così tanto» Dissi mentre mi rialzai massaggiandomi il fondo schiena.
«No, scusami tu! Sono un po’ imbranata delle volte, non ti ho vista nemmeno io»
Ci guardammo in faccia e poi scoppiammo in una sonora risata. Non era male quella ragazza. Viso pulito, non tanto alta, labbra carnose. I boccoli cioccolato le ricadevano deliziosamente sulle spalle, gli occhi nocciola erano più intensi del fuoco che ardeva e le sue guance erano stranamente rosee. In più sembrava bellissima… no, lo era.
«Ehi, sei nuova?» Mi chiese. Eravamo ancora in bagno.
«Diciamo che lo sarò, sono venuta per iscrivermi» Oh, no. Dovevo cambiarmi immediatamente.
«Allora in questo caso sono Cher Davern» Mi porse la mano, per quanto ci riuscì, essendo impacciata dai libri raccolti nell’altro braccio. Gliela strinsi scambiandole un sorriso.
«Piacere, Elizabeth Devine»
La campanella suonò.
«Oh, devo andare! Piacere di averti conosciuta, ci vediamo domani!»
E in men che non si dica si era già dissolta nel nulla.
Solo l’eco della porta richiudersi mi fece compagnia.
Strano, ero appena arrivata e già avevo due amici, ma forse non sapevano il grosso fardello che mi trascinavo sempre dietro.
Se mai un giorno lo avessero scoperto, mi avrebbero allontanata all’istante.
E per la prima volta non era questo… quello che volevo.








Sono qui ♥
E come ho scritto sopra ho una sopresa per farmi perdonare del ritardo.

Ma prima arriviamo al dunque, vi devo dire un paio di cose, LEGGETE E' IMPORTANTE, RIGUARDA VOI:
• Aggiornerò le FF (tutte quelle che scrivo e che troverete sul mio profilo), solo ed esclusivamente a 10 recensioni. Mi dispiace, ma questa volta sarà così anche se avrò già i capitoli pronti... Capisco che pensiate che io sia cattiva, ma non riesco a motivarmi a scrivere senza persone che lascino un commento, che sia negativo, un consiglio oppure positivo. Anzi, ben venga, accetto a cuore aperto i consigli! E poi vorrei sapere se vi piace la FF, e lo sviluppo della storia, così saprò anche quando sbaglio... E quindi dovrete abituarvi a questi patti. MI BASTANO ANCHE SOLO 10 PAROLE SCRITTE SERIAMENTE E COL CUORE ♥

• Vi voglio bene ♥ E ringrazio tutte le persone che recensiscono sul serio... ma anche tutti i lettori silenziosi. Se mi seguite su FB

• Potete seguirmi: TWITTER




E ora passiamo alla sorpresa ♥

Ecco a voi: ELIZABETH DEVINE ♥






(La bellissima WILLA HOLLAND)

 

Poi: Cher Davern ♥
 

 

 

(Cher Lloyd ♥)




 

Rifatevi gli occhi un'altra volta:








 



E con questo ho finito ♥
P.S. Il video "KISS YOU" è stupendo c':







With LoVe,


#Michi

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