CAPITOLO
2
«Harry!
Harry,
svegliati!»
Harry aprì gli occhi, e vide sfocato davanti a sé
un
volto dal sorriso dolce e dai lunghi e lisci capelli fulvi. Prese gli
occhiali dal comodino, li indossò, e finalmente
riuscì
a mettere a fuoco Ginny, che era in piedi accanto al suo letto, e
teneva tra le mani il vassoio con la colazione.
«Ti ho
portato la
colazione. La mamma ti ha preparato le uova e le sue frittelle
speciali! Ti consiglio di mangiarle prima che si raffreddino.»
Ginny
lasciò il vassoio a
Harry, si voltò e uscì. Harry la
guardò mentre
usciva, soffermandosi con lo sguardo sulla sua sagoma sottile e
slanciata, e sorrise tra sé.
Tra lui e Ginny le
cose non
potevano andare meglio. Si erano ritrovati dopo la lunga battaglia
contro Voldemort, e dopo tutto quello che era successo sapeva che non
l'avrebbe lasciata mai più,
non avrebbe più rischiato di perderla un'altra volta.
Mentre gustava con
piacere le
frittelle calde cucinate con amorevole attenzione dalla signora
Weasley, notò che il letto di Ron era vuoto, il lenzuolo
avvolto sul fondo in una massa aggrovigliata. Doveva essersi alzato
di colpo, e un attimo dopo Harry ricordò il
perché.
Quel giorno sarebbe arrivata Hermione alla Tana, ed evidentemente Ron
si stava già preparando per accoglierla.
Per la prima volta,
Harry si rese
conto che era felice. Lui e Ginny erano nuovamente insieme, Ron e
Hermione avevano finalmente superato la loro timidezza e si erano
dichiarati l'un l'altra, e ora li aspettavano solo giorni di pace e
serenità.
Finita la colazione,
Harry si
alzò dal letto e si diresse verso il bagno. Con piacere
trovò
che era libero. Vi entrò, e come prima cosa
guardò il
suo riflesso nello specchio. Aveva un'aria stanca, probabilmente
dovuta al fatto che non aveva dormito troppo bene, per il caldo e
per...
Per quel sogno. Che
non gli dava
pace già da diverso tempo. Ma...cosa poteva mai significare?
E
chi era quella figura misteriosa? Cosa voleva da lui?
Non seppe trovare una
risposta a
tutte queste domande e, sciacquandosi il viso con l'acqua ghiacciata,
parve voler lavare via da sé i pensieri che lo tormentavano.
Carezzandosi una guancia, sentì che era leggermente ruvida.
Pensò che sarebbe stato meglio se si fosse rasato prima
dell'arrivo di Hermione, in modo da non avere un aspetto troppo
trasandato.
In cucina la signora
Weasley,
armata di bacchetta, si stava già affannando a preparare il
pranzo, mentre Ron e Ginny erano seduti al grande e rustico tavolo di
legno antico. Ron era assorto nella lettura della Gazzetta del
Profeta, mentre Ginny stava terminando la sua colazione. Dopo aver
bevuto un ultimo sorso di latte, si alzò, portò
piatto
e tazza vicino al lavello, dopodiché si diresse verso le
scale
e salì al piano di sopra.
«Ron,
mi faresti un favore?»
«Mh?»
grugnì Ron, senza alzare lo sguardo dal giornale.
«Non
è che potresti portare le lenzuola pulite nella stanza di
Ginny? Per il letto di Hermione.»
disse la signora Weasley. Non appena sentì la parola
“Hermione”, Ron posò bruscamente il
giornale sul tavolo, e
disse: «Oh,
sì.
Subito.»
E ritirò dalle mani della
madre le lenzuola ordinatamente piegate, fresche di bucato, che
ancora profumavano di sole e di qualcosa di fiorito.
Nel frattempo, Harry
era tornato
in camera e si era vestito. Aveva indossato dei jeans leggeri e una
camicia azzurra, che gli davano un'aria abbastanza ordinata. Stava
giusto chiudendosi l'ultimo bottone della camicia, sotto al colletto,
quando sentì bussare alla porta.
«Chi
è?»
«Sono
io, Ginny.»
«Ah,
vieni. Entra pure.»
Ginny aprì
piano la porta,
entrò, e la richiuse dietro di sé con la stessa
delicatezza.
«Ma come siamo eleganti!» disse la ragazza
sorridendo, e si avvicinò a
Harry. E aggiunse, a bassa voce:
«Guarda che potrei
diventare gelosa, lo sai?»
Adesso toccò a Harry
sorridere.
«Oh, mi hai scoperto!
Perché in realtà, sai, io e Hermione abbiamo una
storia
già da due anni, solo che abbiamo fatto tutto di nascosto,
e...ahi!» schivò uno schiaffetto da parte di Ginny.
«Scemo...» Ginny si
avvicinò ancora di più al suo volto «Ma
è
proprio per questo che mi piaci...»
Harry chiuse gli
occhi, e si
lasciò baciare da lei. Gli piaceva sentire quelle piccole
labbra morbide sulle sue, le assaporò dolcemente e a lungo.
Alzò una mano, e prese a passarla tra i capelli rossi di
Ginny. Li sentiva, setosi e ardenti, mentre si insinuavano tra le sue
dita.
“Oh Ginny,
come ho potuto
pensare anche solo per un momento di lasciarti, anche se per
il tuo
bene...”
Ginny si
separò da lui,
quasi avesse avvertito i suoi pensieri.
«Dai, ora devo andare. Devo
aiutare la mamma a sistemare le ultime cose prima dell'arrivo di
Hermione...»
Harry
l'attirò ancora a
sé, desideroso di continuare, ma lei lo respinse dolcemente.
«Dai...più tardi...»
lo guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo
«Però...secondo me
staresti ancora meglio se...» e con un gesto veloce gli
slacciò
il bottone più alto della camicia.
«Ecco, così va
bene.»
E, lasciando Harry mentre ancora
si guardava la camicia, uscì dalla stanza.
Ron era entrato nella
stanza di
sua sorella.
“Beh, di
certo è molto
più ordinata della mia” fu la prima cosa che
pensò.
Poi vide il letto spoglio nell'angolo a sinistra e, arrossendo
leggermente, pensò a quando sarebbe stato occupato da
Hermione. Stava giusto per posare le lenzuola e andarsene, quando gli
venne l'idea di preparare già il letto. Così se
Hermione fosse stata stanca dopo il viaggio, avrebbe potuto riposarsi
subito.
Aveva già
la bacchetta
pronta, ma decise che sarebbe stato meglio non usarla. Prese un
lenzuolo dalla pila e lo spiegò. Le sue narici si
inebriarono
di quel profumo che aveva sentito prima, quando era ancora in cucina,
e si immaginò come quella sera stessa Hermione sarebbe stata
avvolta da quelle lenzuola profumate, che lui aveva sistemato con
tanto amore. Con molta calma sistemò il lenzuolo di morbido
cotone rosato, infilandone gli angoli sotto il materasso, poi ne prese
un altro e fece la medesima cosa, lasciando libero il lato superiore
e rivoltandolo. Mentre si apprestava a infilare il cuscino nella
federa, Ginny entrò nella stanza.
«Cosa...cosa
stai facendo?»
Ron lasciò
cadere il
cuscino sul letto, lasciandolo con la federa mezza infilata.
«Io...io stavo solo
preparando il letto per Hermione, tutto qui.»
«E...come mai non usi la
bacchetta? Sbaglio o non vedevi l'ora di diventare maggiorenne per
poter usare la magia anche a casa?»
Ron si sentì colto sul
fatto.
«Ehm, ecco io...pensavo che
se sistemavo il letto senza magia...sì insomma...»
Ginny alzò gli occhi al
cielo.
«Oh Ron, sono una ragazza,
non c'è bisogno che mi dici queste cose. Ho
capito.»
Ron guardò la sorella,
stupito del fatto che il suo balbettio le fosse bastato come
spiegazione.
“Le ragazze
sono davvero
strane...” si ritrovò a pensare.
«Beh, non
stare lì a
fissarmi! Metti a posto il cuscino, cosa pensi che dirà
Hermione se lo vede così?»
Ron parve ricordarsi
improvvisamente di quello che stava facendo prima.
«Ah, sì»
«Poi però, per
favore, potresti uscire che devo finire di prepararmi?»
Ron annuì mentre sistemava
il cuscino adagiandolo sul letto.
Harry scese in cucina
verso le
undici, quando ormai mancava davvero poco all'arrivo di Hermione. La
signora Weasley lo salutò con il solito affetto materno, e
riprese a decorare una grossa torta. Harry rimase lì a
fissare
il suo lavoro, mentre lei agitava la bacchetta e posava ordinatamente
ciuffetti di panna rosa ai bordi del dolce. Poco dopo anche Ron
scese, visibilmente agitato.
«Hai visto
quella torta?
Tua madre è davvero una cuoca eccezionale.» disse
Harry
per sciogliere la tensione. Anche questa volta Ron si limitò
ad annuire. Era troppo nervoso per pronunciare anche una sola parola.
«Dai Ron, rilassati. E'
solo Hermione.»
Ron guardò Harry negli
occhi
«E tu...mi dici “solo
Hermione”? Possibile che non capisci?»
«Ma scusa, sono quasi otto
anni che ti conosce...Come mai sei così ossessionato dal
pensiero di fare una buona impressione?»
Prima che Ron potesse
ribattere,
sentirono un leggero “crac” nell'aria, e si
trovarono davanti
Hermione.
«Hermione!» gridarono
in coro, mentre si alzavano in piedi.
«Ciao Harry!» disse
lei abbracciandolo.
«Ah, ehm. Beh...ciao Ron»
Hermione pareva indecisa se abbracciarlo o baciarlo, così
alla
fine rimasero entrambi fermi uno di fronte all'altra, sorridendo per
sdrammatizzare.
Intanto Ginny era
scesa, con un
velo di trucco e i capelli appena spazzolati. Il cuore di Harry
sobbalzò a quella visione. Le due ragazze si abbracciarono
e,
dopo che Hermione ebbe salutato educatamente anche la signora
Weasley, si allontanarono per discutere in tutta
tranquillità.
«Le
donne...non resistono
neanche un minuto senza spettegolare.» disse Ron, mentre lui
e
Harry si dirigevano in camera.
«Guarda che ti ho sentito,
Ronald!» disse la signora Weasley, con tono di rimprovero.
A mezzogiorno
pranzarono.
Hermione raccontò loro di come aveva passato le vacanze fino
ad
allora, viaggiando per l'Europa con i suoi genitori. Ron non si perdeva
una singola parola del discorso, e continuava ad annuire
vistosamente, mentre Harry e Ginny si scambiavano sguardi fugaci e
sorridevano. Quando la signora Weasley portò il suo
capolavoro
in tavola, ovvero la gigantesca torta, Hermione e Ginny batterono le
mani, mentre Harry e Ron afferrarono la forchettina da dolce, pronti
a divorare una fetta o più di quella delizia.
Mentre tutti
assaporavano con
piacere il soffice dolce, la signora Weasley iniziò a
parlare:
«Ecco, e come vi stavo
dicendo prima, credo che un po' di aria di mare vi farebbe bene.
Soprattutto a te, Harry» E guardò Harry con
sguardo
apprensivo.
«Così, visto che
ultimamente passate tutto il giorno a far niente, ho deciso di
accettare la proposta di Bill e Fleur.»
«Quale proposta?»
disse Ron, lottando per impedire che la torta gli andasse di
traverso.
«Ho ricevuto un gufo da
Bill ieri mattina. Lui e Fleur partiranno per un viaggio di tre
settimane in Francia, andranno a trovare i parenti di lei e poi
trascorreranno il resto della vacanza a Parigi.»
«Sì, e allora?»
chiese Ron.
«Allora lasceranno la casa
vuota. E mi hanno chiesto se eravate interessati ad andarci,
così
da passare un po' di tempo al mare.»
Ginny e Hermione si
scambiarono
uno sguardo di gioia, mentre Harry rimaneva in silenzio. Era
già
stato a casa di Fleur e Bill, un magnifico cottage in riva al mare,
in un luogo tranquillo, circondato da fiori, che doveva essere
sicuramente stato un meraviglioso nido d'amore per la coppietta.
«Allora...cosa ne
dite?
Certo, ormai siete praticamente tutti maggiorenni, quindi non ho
problemi a lasciarvi soli. Sono sicura che con Hermione, e con te,
Harry caro, Ron e Ginny si comporteranno benissimo.» A Harry
sfuggì un sorriso. Ron iniziò a brontolare, ma ci
pensò
Hermione a zittirlo.
«E dai Ron,
io e Ginny
abbiamo deciso che vogliamo andarci...E tu Harry? Tu vuoi
venire?»
Harry guardò prima
Hermione, poi Ginny, e annuendo disse:
«Beh, sì, certo. Se
per voi è così importante, io non ho
problemi.»
Ron fissò l'amico con
disappunto, poi disse:
«E va bene, ho capito. A
questo punto mi tocca accettare. D'accordo, vengo anch'io»
«Oh, Ron! Grazie...Grazie!»
esclamò Hermione, con gli occhi che le luccicavano.
Ron sospirò.
«Del resto, stando così
le cose, come potevo rifiutare?»
La signora Weasley li
zittì,
dicendo:
«Molto bene, adesso mando
subito una lettera a Bill. Domani mattina alle nove vi voglio tutti
pronti!»
Mi scuso se questo
capitolo non è
stato molto interessante, ma è un intermezzo tra quello che
è
successo prima e il prossimo capitolo. Da lì le cose
cominceranno a prendere una piega diversa...
Volevo ringraziare
tutti coloro
che hanno iniziato a leggere questa fic, e soprattutto:
Calliope:
eccoti accontentata! Ho
aggiornato appena ho potuto, e spero che la storia continui a
intrigarti!
Ci vediamo al prossimo
capitolo!
^^
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