The story of two ''strange'' boys

di larryssmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Terzo capitolo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                          

 

The story of two ''strange'' boys
Prologo


Louis Troy Austin, bassino e con degli occhi azzurri, che quando li guardavi sembrava di nuotare nell'oceano e quel ciuffetto castano chiaro che non mancava mai, era il solito ragazzo gay preso di mira da tutti a scuola. Tutto era cominciato quando, a undici anni si era trasferito da Londra in una piccola città vicino New York a casa degli zii perchè i suoi genitori erano entrambi in galera per spaccio di droga, visto che loro gli avevano insegnato che il diverso non è cattivo, e che anzi, non c'è niente di male a esserlo, aveva chiesto al ragazzino che gli piaceva -e che gli piace ancora-, di nome Jason Brown, di mettersi con lui. Ma gli altri non la pensavano come Louis e i suoi genitori. Da li' iniziarono a prenderlo in giro tutti i giorni, ovunque, a scuola, a casa e adesso anche via pc. Ora ha sedici anni e ormai da due anni è un autolesionista, i suoi parenti non sanno niente, credono che gli vada tutto bene, ma in realtà era tutto il contrario. Aveva solo un'amica, la sua migliore amica, Eleanor Calder, aveva un sorriso bellissimo che per qualche minuto illuminava le giornate di Louis e dei lunghi capelli castani che lui amava accarezzare, lei gli dava la forza di affrontare tutta quella merda, insieme ai tagli e alle fantastiche voci di Justin Bieber e di Ed Sheeran, è incredibile quello che quei due cantanti, che non sapevano nemmeno della sua esistenza,sapevano fare per ragazzo.
Un giorno, quando voleva farla finita, quello fu, invece, l'inizio di tutto.
Era stato il solito, noioso, terribile giorno di scuola, uno come tutti gli altri:"Ehi frocetto!Da chi lo prendi in culo oggi?"; "Dio mio oggi sei FA-VO-LO-SO"; "Non mi toccare,non voglio l'AIDS". Sentiva queste parole tutti i giorni, fra risate e ghigni di gente che non sapeva fare altro che giudicare. Ma questa, questa sarebbe stata l'ultima volta che sentiva quelle parole. O almeno così credeva il bellissimo Louis.Qualcuno, oggi, gli avrebbe cambiato la giornata.
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So che è un po' corto ma è la prima ff che scrivo e non sono ancora esperta, ma vi prego, se vi piace potete darmi una recensione? Grazie mille se lo fate, il primo capitolo arriverà al più presto.  

                                                                

Larry Stylson in real

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Capitolo 2
*** Primo capitolo. ***


                            
Primo capitolo.
 
 
Uscì da scuola per vedersi, come sempre, con la sua migliore amica, lei aveva un anno in meno del ragazzo, ma lui la trattava come una principessa.Uscì dal portone e si avviò verso il muretto dove stavano sempre, ma vide che la ragazza stava parlando con un altro ragazzo, andava  nel corso di storia con lui e stranamente il ragazzo si sedeva sempre dietro di Louis e lo fissava,ma lui sapeva solo il suo nome:Harry Edward Styles. Alto,occhi verdissimi e riccioli che avevano fatto innamorare tutta la scuola.Era un tipo misterioso, girava sempre con le cuffiette nelle orecchie e nessuno lo ha mai visto parlare o avere un contatto con uno o una studente. Ma quando vedeva Louis il riccio gli sorrideva sempre, era l'unico ragazzo in tutta la scuola a cui Harry sorrideva. Eleanor gli consegnava un bigliettino, il ragazzo le fece un sorriso bellissimo, sembrava felice come non mai, si abbracciarono e poi il ragazzo se ne andò con le cuffie nelle orecchie e una sigaretta in mano. Appena Louis vide il ragazzo andare via andò dalla ragazza e dopo averle dato un bacio sulla guancia come sempre le disse:"Chi era quel ragazzo?" la ragazza fece un sorriso malizioso e rispose:"Lo sai chi è, BooBear, e lo sai anche molto bene" Louis sbuffò:"Solo perchè so il suo nome e mi sorride ogni tanto non vuol dire che lo conosca. E non chiamarmi BooBear, lo sai che lo odio.Comunque.. Che voleva?" chiese curioso mentre pensava: "Se le fa male gli spacco la faccia come con gli altri.. Oh, aspetta Louis, da domani non ci sarai più, ci sarà qualcun'altro che gli spaccherà la faccia" dopo questo pensiero gli occhi del ragazzo diventarono lucidi.
"Oh, non te lo posso dire, lo scoprirai fra poco" disse la ragazza, pochi secondi dopo vide gli occhi lucidi di Louis e gli accarezzò  il viso mentre gli sussurrava:"Lou, è successo qualcosa?". Il ragazzo iniziò a balbettare, lo faceva quando mentiva o era sotto pressione:"N.. No, n.. non ti pre...preoccupare, i..io vado o..ok?ci..ci se..sentiamo per me..messaggio, ti..ti voglio bene". Le diede un bacio sulla guancia e incominciò a correre verso casa, voleva mettere fine a tutto questo. In casa non c'era nessuno, aveva programmato tutto, si era fatto dare delle pillole dal pusher della scuola e aveva preparato delle lamette molto appuntite, quelle che se le usi nel modo sbagliato possono essere letali, e lui, lui le voleva usare nel modo sbagliato, nel modo sbagliatissimo. Andò in camera sua e si stese sul letto, pensò a tutta la sua vita, a quando era felice, a quando abitava a Londra con i suoi genitori, quando aveva tanti amici, quando essere diverso non era sbagliato e iniziò a piangere. Poi pensò che per fare quello che lui voleva fare ci voleva calma, così prese il tranquillante più forte che aveva, il suo i-pod. Scelse la sua playlist preferita, quella con "Believe" e "+" insieme. Si mise le cuffiette nelle orecchie al massimo del volume e si iniziò a calmare. Inviò un messaggio alla sua migliore amica con scritto: "Ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Grazie per esserci stata. Per essere stata l'unica che c'è stata" e premette il tasto "Invia", con quel tasto disse le ultime parole alla donna della sua vita. O,almeno,così credeva.
Preparò le pillole e le lamette, decise di dissanguarsi prima e poi, infine, di entrare in overdose e morire. Stava ascoltando "The A Team" quando mise la lametta sul suo polso, ma proprio in quel momento arrivò un messaggio da un numero non salvato in rubrica. Sia Eleanor che Louis si erano sempre rifiutati di dare il numero di cellulare del ragazzo alle persone che glielo chiedevano perchè sapevano che poi lo avrebbero preso in giro anche per cellulare, con chiamate e SMS, così si incuriosi e prima di mettere fine alla sua vita lesse il messaggio. C'era scritto:"Ciao Lou, sono Harry Styles, è stata oggi Eleanor a darmi il tuo numero, disturbo per caso?:)"
No, non disturbava, anzi. Louis sorrise e di colpo gli passò la voglia di farsi male,di morire. Buttò le pillole e nascose le lamette (quelle gli potevano sempre servire), aveva di nuovo voglia di vivere. "Questo ragazzo è il mio angelo"  pensò. Così rispose "Ehi ciao, no, non ti preoccupare, non disturbi, anzi, mi fa piacere che tu mi abbia scritto:)". Si,gli faceva davvero piacere, nonostante tutto, quel ragazzo sprizzava felicità da tutti i pori.

Spazio per l'autore:
Ok,spero che il capitolo vi sia piaciuto, perfavore, se vi è piaciuto lasciate una recensione.
Continuerò al piu presto 

                                                                                

Larry stylson is real.
 

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Capitolo 3
*** Secondo capitolo. ***


                                                                                                 

Secondo capitolo

 

Parlarono per messaggio tutto il giorno. Fino all'una, quando Harry disse a Louis che era stanco morto, ma Louis non chiuse occhio per tutta la notte, continuava a pensare a quanto fosse stato carino Harry con lui e soprattutto perchè lo era con lui, se voleva un ragazzo, c'erano un sacco di ragazzi più belli di lui in quella scuola. E se voleva essergli amico, c'erano un sacco di ragazzi più interessanti, simpatici e divertenti di lui in quella scuola. Ma Harry gli sembrava un bravo ragazzo, e, apparte tutti i complessi, sapeva che si poteva fidare di lui. Parlarono di tutto, o quasi. Non toccarono l'argomento "amore". Non parlarono del primo bacio, del primo amore, di quando Louis si accorse di essere omossessuale o della prima volta. Niente. Harry non fece nessuna domanda sull'oreientamento sessuale di Louis. Nemmeno Harry riuscì a dormire quella notte, gli aveva detto che andava a dormire solo perchè non voleva fare la figura dello sfigato. Ma in realtà Louis già gli mancava, erano le due e mezza di mattina e così decise, inviò un messaggio al ragazzo con scritto: "Ciao Lou, stai dormendo?Io no, non ci riesco, credevo di avere sonno e invece no, HAHAHAHAAH:)".
 
Uno, due, tre,quattro... Stava contando i secondi, "Forse dorme", "Dio mio Harry, sei un fottutissimo coglione, è ovvio che sta dormendo!" Harry pensava questo dentro la sua testa, e più passavano i secondi, e più lui si sentiva angosciato e si pentiva di aver inviato quel messaggio a quell'ora di notte. Passò un minuto, un minuto e diciassette precisamente, e Louis rispose: "Nemmeno io ci riesco;)". E cosi' continuarono a parlare fino alle sei del mattino, entrambi si dovevano preparare per andare a scuola, si sarebbero visti lì. Ma presero un appuntamento, non era esattamente un appuntamento, era un uscita tra amici. Sarebbero andati nel parco della loro piccola città, era pieno autunno e quindi era tutto pieno di foglie gialle e rosse, Louis amava l'autunno, e evidentemente Harry lo aveva notato. Infatti era stato lui a chiedergli di uscire. 
 
Ma Louis aveva un problema. Harry era simpatico, carino e tutto, ma, il primo amore non si scorda mai, no?
Louis era incondizionatamente innamorato di Jason Brown da cinque anni, nonostante lui non ricambiasse, nonostante lo abbia preso in giro da quando si è trasferito, nonostante Louis si voleva uccidere per colpa sua e dei suoi stupidi amichetti. Lui lo amava, lo amava da morire.
                                                               
Spazio autore
So che è corto, ma vedrete nel prossimo capitolo mlml. Quando questo capitolo raggiungerà le 200 visualizzazioni e le 3 recensioni continuo. Grazie a tutti 

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Capitolo 4
*** Terzo capitolo. ***



Terzo capitolo
Louis era davanti a scuola, da solo, di solito non arrivava mai prima, gli faceva paura. Aveva paura di stare da solo davanti a scuola. Non voleva essere picchiato o deriso dai bulli ancora di più. Ma oggi era tutto diverso, doveva aspettare Harry. Più i minuti passavano più lui andava in ansia. Vide delle sagome che camminavano verso di lui -Oh cazzo, sono loro- pensò Louis. Erano quattro ragazzi alti e palestrati, i soliti. Si avvicinarono al ragazzo e lo circondarono, iniziarono a insultarlo e a sputargli addosso. Le lacrime rigavano il viso di Louis. "Che cazzo fai frocetto? Piangi?!" disse Jason, lo stronzo che Louis amava tanto. Non meritava il suo amore. Iniziarono a picchiarlo. Continuarono per circa dieci minuti, poi lo lasciarono lì, sul fango, a piangere, che sputava sangue e pieno di lividi. Loro erano andati a fumarsi qualche canna dietro la scuola. Louis sentì una mano che gli accarezzava la schiena. Una voce angelica gli stava dicendo qualcosa, ma non riusciva a capire cosa dicesse esattamente. Aprì gli occhi. Cos'era? Un angelo? Era bellissimo. I suoi grandi occhi verdi erano lucidi, era Harry. Ormai, chiamato anche l'angelo di Louis. Harry accarezzò la schiena di Louis, poi lo prese in braccio, il riccio poggiò il braccio di Louis dietro al suo collo,anche se il ragazzo picchiato era troppo debole perfino per aprire gli occhi. Harry lo portò a casa sua. Viveva da solo, era scappato dalla casa dei genitori dopo averci litigato pesantemente. Il ragazzo fece fatica a prendere le chiavi dalle tasche e infilarle nella serratura con Louis in braccio, ma ce la fece. Girò la chiave e entrò in casa, andando in soggiorno e poggiando il ragazzo che si era aggrappato sul divano, andò in cucina, prese il ghiaccio e lo mise sulla testa del ragazzo che era addormentato sul suo divano. 
Harry guardò Louis. Quel ragazzo aveva qualcosa  di strano che aveva spinto Harry a comportarsi così. Non era innamorato di lui, era troppo presto per dirlo. Ma si era affezionato, più di quanto ci si affeziona a un amico. Louis era assolutamente bellissimo. E non era diverso solo perchè aveva un orientamento sessuale diverso dagli altri ragazzi. Non meritava tutto quel male. Harry aveva un istinto di protezione verso quel ragazzo e voleva anche lui adesso fare male a chi aveva fatto male a Louis per tutto quel tempo. 
Prese il ghiaccio che teneva sulla testa del ragazzo e lo rimise nel freezer. Mise una coperta sul corpo di Louis e si rimise la giacca. 
"Ha...Harry, dove vai?"
Il riccio sentì provenire un mugolio dal ragazzo steso sul divano. Sembrava confuso, aveva ancora gli occhi socchiusi.
"Ehi Lou, devo uscire un attimo, torno subito. Oggi niente scuola per noi, tu non sei in condizione e oggi io e te dovevamo uscire, giusto?"
Harry gli sorrise e aprì la porta, uscendo e chiudendola da fuori. Non diede nemmeno il tempo a Louis di rispondere.
"Giusto.."
Sospirò Louis tra sè e sè, pochi minuti dopo si riaddormentò.
Harry stava tornando a scuola, ma non per fare lezione. Era incazzato, molto. Doveva dare lui una lezione a quei bastardi.
 
Spazio autore
Scusate se sono mancata, ma ho avuto una specie di depressione e la scuola mi ha presa molto. lol
Spero che questo capitolo vi sia piacuto e se lo è fatemelo sapere, anche se non lo è ovviamente. Recensite se volete. c:
Twitter: https://twitter.com/harrysjealousy

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