What I just want

di giuliastarr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


“Voglio solo fare l’amore.”

 

Le parole della ragazza l’avevano letteralmente lasciato senza parole. Era entrata nella sua stanza senza il minimo preavviso, a poche ore dalla battaglia finale.

 

Le aveva chiesto il perché della sua visita.

 

E lei gli aveva fatto quell’inaspettata richiesta. Che mai si sarebbe aspettato da lei.

 

“E, di grazia, posso sapere il perché?”

 

Lei stette zitta per qualche secondo, abbassando lo sguardo.

 

“Potrebbe essere l’ultima occasione.”

 

Strana risposta, pensò lui. Come strana era la richiesta.

 

“E perché sei venuta proprio da me? Ci sono altri uomini in questa casa…”

 

Lo catturò con lo sguardo.

 

“Forse non mi sono spiegata bene. Voglio solo fare l’amore con te.”

 

Le parole di Hermione colpirono Draco. Era da tempo che si sentiva attratto da lei, da quando era entrato nell’Ordine e lei era stata l’unica a non ignorarlo. A farlo sentire per lo meno un po’ apprezzato.

 

E adesso gli capitava in camera, mentre avrebbe dovuto essere a riposare per le grande e agognata battaglia finale. Quella che ormai aspettavano da anni.

 

“Hermione, lo sai che domani…”

 

Non lo lasciò terminare la frase.

 

“Non m’importa di domani. Lascia la guerra fuori da questa stanza per stanotte, ti prego. Domani sera potremmo non essere più qui. Voglio solo seguire il mio cuore adesso. Non voglio essere Hermione Granger, braccio destro di Harry Potter. Voglio solo essere una normale ragazza di vent’anni che vuole passare la notte –forse la sua ultima notte- con il ragazzo che ormai occupa sempre la sua mente.”

 

Parlò con una tale nota di disperazione nella voce che l’istinto primario del ragazzo fu quello di abbracciarla.

 

E di li a poco le loro labbra si cercarono e si unirono in un bacio appassionato, che sapeva di tristezza e di malinconia, ma che portava in sé anche una nota di speranza.

 

 

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Un paio d’ore più tardi, Draco se ne stava sdraiato nel suo letto, gli occhi rivolti al soffitto e Hermione che dormiva sul suo petto.

 

Nonostante l’imminente battaglia, si sentiva bene. Se fosse morto, sarebbe morto felice.

 

Sentire il peso della ragazza sul suo petto e i suoi capelli solleticargli il collo, lo rendeva felice. Strana sensazione, per uno che nella vita ha raramente gustato il piacere della felicità.

 

E non si trattava solamente di un mero appagamento dei sensi. Era qualcosa di più profondo, qualcosa che gli toccava l’anima.

 

E si sentiva onorato che Hermione avesse scelto lui, e non un altro. Che gli avesse rivelato la sua paura, proprio a lui che negli anni passati l’aveva derisa ad ogni segno di cedimento. Gli aveva mostrato quella parte di lei che non tutti vedono.

 

La forte, solida Hermione Granger aveva paura.

 

E non era l’unica ad averne, pensò Draco.

 

Anche lui ne aveva. Soprattutto dopo quella sera. Soprattutto dopo che era riuscito ad allontanarsi dalla sua famiglia, a suo padre, e che aveva iniziato a ragionare con la sua testa.

 

Non voleva perdersi ciò che la vita gli avrebbe riservato se fosse sopravvissuto.

 

Curiosità?

 

No, solo una giovane anima che anela a vivere veramente la vita che gli spetta.

 

Draco sentì le sue palpebre farsi pesanti e, per la prima volta dopo tempo, si addormentò con il sorriso sulle labbra, consapevole che il giorno successivo ce l’avrebbero fatta.

 

 

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Buongiorno a tutti! Finalmente sono tornata! Dopo la fatica degli esami e i piaceri di una meritata vacanza rieccomi qui con una nuovo fic – che non ho la minima idea di come si evolverà!-!!!

Un beso,

 

Giuliastarr

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Hermione aprì gli occhi beandosi di quella sensazione di pace che aveva provato per tutta la notte, ma subito la consapevolezza dell’importanza di quel giorno cancellò ogni altro suo pensiero.

 

Si alzò di scatto dal letto svegliando cosi anche Draco. Tra loro non ci fu che un breve contatto visivo, ma che valse più di mille parole.

 

“Fai attenzione.”

 

La ragazza annuì.

 

“Anche tu.”

 

E uscì velocemente dalla stanza.

 

 

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La battaglia stava per iniziare. I due eserciti erano schierati l’uno di fronte all’altro e nell’aria si respirava tensione pura. Tutti attendevano il momento in cui si sarebbero aperte le danze.

 

Hermione stava in prima linea, al fianco di Harry. La determinazione nel suo sguardo era quella che si poteva vedere nello sguardo di tutti.

 

Volevano vincere, e ce l’avrebbero fatta.

 

Mancavano pochi secondi all’attacco, quando sentì una mano stringere forte la sua. Con la coda dell’occhio scorse la sagoma di Draco di fianco a lei.

 

Si voltò verso il ragazzo e gli sorrise dolcemente.

E poi silenzio all'improvviso
c'è tutto il mondo sul tuo viso
col mare mosso dal sorriso
e tu mi leggi nel pensiero
sulle labbra e nel pensiero

 

E per qualche secondo il mondo attorno a loro si zittì e non un suono disturbò il loro contatto.

 

Ed entrambi seppero cosa stavano pensando.

 

Poi, l’urlo di Harry annunciò che la battaglia era iniziata. Le loro mani si staccarono e, senza più voltarsi in dietro, si mescolarono nella confusione della lotta.

 

 

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Hermione era esausta. Erano ore che combattevano ormai. Ma era anche felice: stavano vincendo! Harry aveva ucciso Voldemort e ora stavano cercando di catturare tutti i Mangiamorte superstiti.

 

Il campo di battaglia era popolato quasi esclusivamente da membri dell’Ordine, che stavano facilmente avendo la meglio sui seguaci di Voldemort, ormai senza più una guida.

 

Una coppia di duellanti attirò l’attenzione di Hermione: entrambi avevano capelli chiarissimi.

 

Lucius e Draco Malfoy.

 

Padre e figlio.

 

Nonostante fosse esausta, Hermione si avvicinò. Le sembrava di vedere Draco in difficoltà ed era intenzionata ad aiutarlo ad ogni costo.

 

 

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“Tu non sei mio figlio, sei solo uno sporco traditore!”

 

Sebbene Draco odiasse il padre, le sue parole lo colpirono e lo lasciarono in preda allo sgomento per qualche istante.

 

Fu solo un attimo, ma Lucius riuscì comunque a schiantare il figlio. Draco riuscì a parare solo in parte lo Schiantesimo, ma cadde comunque a terra.

 

Hermione sussultò ne vedere Draco a terra, ma trasse un sospiro si sollievo nel vederlo rialzarsi, sebbene malamente. Senza che padre e figlio se ne accorgessero, si avvicinò ancora.

 

“E tu non sei mio padre!”

 

Draco lanciò uno Schiantesimo in direzione di Lucius, che però lo schivò abilmente. Draco ritentò, ma questa volta non fu il solo a lanciare l’incantesimo: lo stava facendo anche Hermione.

 

Il doppio incantesimo colpì Lucius in pieno petto e l’uomo cadde svenuto senza neanche accorgersene.

 

Draco si voltò e vide Hermione che lo guardava sorridendo, ma con un’aria veramente distrutta. L’incantesimo le aveva prosciugato le ultime forze. Il ragazzo le si avvicinò, sorridente anch’egli.

 

“Visto che ce l’abbiamo fatta…”

 

Dopo queste parole, Hermione cadde svenuta fra le braccia del ragazzo e intorno a lei, solo buio.

 

 

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Hermione si risvegliò circondata da una fortissima luce bianca, quasi insopportabile.

 

Il Paradiso forse? No, il San Mungo.

 

Non sapeva come c’era arrivata. L’ultima cosa che ricordava era Draco che le sorrideva.

 

“Signorina Granger, mi sente? Signorina Granger!”

 

A fatica, la ragazza aprì gli occhi e vide il gioviale volto di un’infermiera chino su di lei.

 

“Mi può sentire signorina Granger?”

 

Hermione annuì e poi a fatica parlò.

 

“Sono al San Mungo?”

 

L’infermiera annuì energicamente.

 

“Si, signorina. L’hanno portata qui dopo che è svenuta.”

 

“E la battaglia, si è conclusa?”

 

La donna sorrise.

 

“Si, signorina. Harry Potter ce ‘ha fatta!”

 

Hermione sorrise debolmente. Poi sentì il bisogno di fare una domanda alla giovane donna.

 

“Chi mi ha portata qui?”

 

L’infermiera ci pensò per qualche istante.

 

“Un giovane uomo dai capelli biondi, credo si chiamasse Malfoy…”

 

Il cuore di Hermione accelerò i battiti.

 

“E dov’è lui adesso?”

 

La donna scosse la testa.

 

“Non saprei, signorina. Se n’è andato dopo essersi accertato che lei non era in pericolo di vita… E non è più tornato!”

 

 

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Buongiorno a tutti! Eccomi con il secondo capitolo… Forse sto cominciando a capire come continuare questa storia…;)

Grazie mille a: SELENE87, NINPHA93 e  SILVIETT4 per la loro recensione! Inutile dire che le recensioni sono molto gradite, no?

 

Un bacio a tutti!

 

Giuliastarr

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


I festeggiamenti per la sconfitta del Signore Oscuro erano stati memorabili e si erano prolungati per parecchi giorni: il Mondo Magico non poteva che essere felice di essersi liberato dalla sua più grande minaccia.

 

Hermione Granger era lo sola strega a non essere però pienamente felice. Dal giorno della battaglia finale, non aveva più avuto notizie di Draco.

 

Voleva almeno ringraziarlo.

 

All’inizio aveva erroneamente pensato che fosse morto, ma poi Harry le aveva assicurato che l’aveva visto uscire dal San Mungo il giorno successivo alla sconfitta di Voldemort.

 

Hermione di sicuro non poteva averlo visto, poiché, com’era venuta a sapere più tardi, aveva dormito per tre giorni interi dopo il suo ricovero.

 

Forse però era meglio che per un po’ non lo vedesse. Si sarebbe sicuramente imbarazzata per quello che era successo tra loro.

 

Sia ben chiaro, non se ne pentiva minimamente.

 

Solo non si riteneva nello stato d’animo giusto per discutere di una tal cosa.

 

Svogliatamente, indossò l’abito da sera appeso al suo armadio. Quella sera avrebbe avuto luogo il ballo organizzato dal Ministero.

 

L’ennesimo di una serie di festeggiamenti.

 

Ne era quasi nauseata ormai!

 

L’abito era un semplice tubino nero senza spalline, che arrivava appena sopra il ginocchio, decorato solamente con un piccolo fiocco in vita.

 

La ragazza non tentò nemmeno di lottare con i suoi capelli nel tentativo di acconciarli, semplicemente si limitò a lasciarli cadere liberi sulla sua schiena.

 

Poi, con l’ennesimo sospiro della serata, si smaterializzò nel palazzo nel quale si sarebbe tenuto il ballo.

 

 

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C’era decisamente troppa gente a quella festa.

 

Hermione si sentiva soffocare. Era li da poche ore, ma già voleva andarsene.

 

Per di più, di lui neanche l’ombra. Possibile che non gliene andava una giusta?

 

Quando finalmente scorse un’enorme porta a vetri che dava su un’ampia terrazza, si concedette un sospiro di sollievo e vi si diresse a passo spedito.

 

 

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L’aria fresca e frizzante della sera settembrina aveva risollevato un po’ l’umore di Hermione, che se ne stava appoggiata alla balaustra guardando verso l’orizzonte.

 

Non si era accorta che qualcuno era sopraggiunto alle sue spalle e da qualche minuto la stava osservando con insistenza. Qualcuno che in quel momento la reputava la più bella donna che avesse mai visto.

 

Draco Malfoy se ne stava su un lato della porta e contemplava la figura di Hermione che si stagliava nel buio.

 

Fortunatamente, si era ripresa in fretta dalla battaglia.

 

Era stato davvero un brutto colpo vedersela svenire tra le braccia, così all’improvviso. Aveva temuto il peggio.

 

Invece era solo esausta.

 

E quella sera era magnifica.

 

Dopo anni passati ad indossare abiti adatti al combattimento che la facevano apparire un maschiaccio, Hermione aveva tirato fuori di nuovo il suo lato più femminile.

 

Che era decisamente migliore dell’altro.

 

Draco tossì leggermente, cercando di farsi notare. I sensi di Hermione, allenati dalla guerra, la portarono a voltarsi di scatto.

 

Il suo volto fu illuminato da un sorriso.

 

“Anche tu qui?”

 

Draco annuì.

 

“Se non altro, ne è valsa la pena. Solo per vederti così.”

 

Hermione capì che si riferiva all’abbigliamento e arrossì segretamente.

 

“Sei bellissima.”

 

Hermione si avvicinò al ragazzo.

 

“Ti ho cercato… Dove sei stato?”

 

Draco ghignò.

 

“E così mi hai cercato… E come mai?”

 

Hermione puntò gli occhi in quelli del giovane uomo.

 

“Volevo ringraziarti per avermi salvata.”

 

Lui sorrise appena.

 

“Dovere.”

 

Hermione scosse la testa sorridendo.

 

“Mi dispiace di avert—“

 

Non fece in tempo a concludere la frase che Draco catturò le sue labbra in un passionale bacio.

 

Senza rendersene conto, Hermione rispose con altrettanta enfasi e quindi non si sorprese di ritrovarsi pochi istanti dopo nella sua camera da letto assieme a Draco.

 

 

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Buongiorno a tutti!

Ragazze sono commossa per tutte le vostre recensioni! Io vi adoro! Grazie grazissime a Lady_Malfoy_4ever (è anche la mia coppia preferita!!!;)), Giorgia_Malfoy, kami (spero che anche il seguito prometta bene!!!;)), kiki91 (visto che sono tornata! Un bacio!), Miono09 (grasssie!!!*///*), SiLvIeTT4, Nipha93, gre e… YLE!!!!!!!! Come hai potuto pensare che mi fossi dimenticata di te!!!!!!!!! La mia recensitrice numero 1!!!! Aspetto i tuoi commenti!!!!!

 

Un bacio a tutti!

 

Giuliastarr

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ben presto Draco ed Hermione si ritrovarono nudi sul letto, i vestiti abbandonati attorno a loro. Entrambi sentivano dentro di loro un’urgenza mai provata prima, un bisogno intenso di non sentirsi soli.

 

Il loro desiderio era si animato da una forte passione, ma c’era di più. Adesso c’era il fatto che erano liberi, liberi dalla paura della morte, liberi dalla paura del dolore, liberi di vivere, finalmente.

 

Hermione, durante gli anni di guerra, aveva dovuto inaridire il suo cuore per sopportare tutte le sofferenze. In quel momento però il tocco e i baci di Draco erano come la pioggia dopo mesi di siccità.

 

Stavano facendo rinascere i suoi sentimenti.

 

Dal canto suo, Draco provava quella sensazione per la prima volta nella sua vita. Mai aveva potuto respirare aria di libertà, mai si era sentito così sopraffatto dalle emozioni.

 

Fecero l’amore a lungo, teneramente e passionalmente.

 

Poi si addormentarono uno tra le braccia dell’altra e per la prima volta dopo molto tempo, fecero sonni tranquilli.

 

 

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Erano le quattro del mattino quando Draco aprì gli occhi. Sorrise sentendo il respiro leggero di Hermione solleticargli il petto.

 

Sarebbe stato li, in quel letto, per sempre.

 

Mille pensieri attrvaersarono la mente del giovane uomo, pensieri che fino a quel momento aveva nascosto in un angolo remoto.

 

Forse non era vero che ora era così libero come pensava. Lui era un Malfoy, e questo comportava molte responsabilità.

 

Ed essendo l’unico erede rimasto, non poteva tirarsi indietro.

 

Si alzò piano, cercando di non svegliare la stupenda ragazza che gli dormiva accanto. Si vestì altrettanto silenziosamente.

 

Non aveva però pensato al fatto che la porta cigolasse. Lo stridulo rumore fece così svegliare Hermione.

 

Lei, vedendo il ragazzo vestito di tutto punto e pronto ad uscire, si alzò quasi di scatto.

 

Nei suoi occhi, incredulità e tristezza.

 

“Te ne vai?”

 

Lui annuì.

 

“Devo.”

 

Hermione abbassò lo sguardo.

 

“Tornerai vero?”

 

Lui rimase impassibile.

 

“Tornerai?”

 

La guardò negli occhi e lei si sentì mozzare il respiro.

 

“A questa domanda non so rispondere, Hermione.”

 

Le sorrise, prima di smaterializzarsi.

 

Lei invece rimase paralizzata da quelle parole, che alle sue orecchie, ma soprattutto al suo cuore, suonavano troppo come un addio.

 

 

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Quando aveva visto il suo sguardo, era rimasto paralizzato, indeciso se andarsene o no. Ma poi la ragione aveva preso di nuovo il sopravvento sul cuore e si era smaterializzato.

 

A casa sua. A Malfoy Manor, un luogo tanto cupo quanto triste.

 

Mancava la gioia in quella casa.

 

Non c’erano mai stati grida felici di giochi infantili, mai rumori di baci schioccati dai genitori ai figli, mai il suono di tre semplici parole: “ti voglio bene”…

 

Niente di tutto ciò.

 

Quella casa era sempre stata fredda come il cuore del suo proprietario, Lucius Malfoy.

 

Ma adesso Lucius non c’era più. Aveva ricevuto il bacio dei Dissennatori ad Azkaban.

 

Draco entrò nel salone del Maniero e la prima cosa che scorse fu la chioma bionda della madre, seduta su una poltrona accanto al camino, ormai spento.

 

Non appena lo scorse, la madre si alzò e lo abbracciò, lasciandolo a bocca aperta. Ma, passato lo stupore iniziale, Draco rispose all’abbraccio.

 

Narcissa si staccò dall’abbraccio e guardò il figlio sorridendo.

 

“Siamo liberi adesso…”

 

Niente di più vero ma, allo stesso tempo, di più falso.

 

Dopotutto, lui era ancora un Malfoy e, suo malgrado, lo sarebbe stato per sempre.

 

La madre scorse un’ombra di profonda tristezza negli occhi del figlio.

 

“Cosa ti opprime, Draco?”

 

Draco scostò lo sguardo, limitandosi ad osservare il vuoto attorno a lui. Nei suoi pensieri l’immagine di una ragazza addormentata stretta a lui.

 

Una ragazza dai lunghi capelli ramati e dallo sguardo dolce.

 

“Niente di importante, madre…”

 

E Narcissa seppe che suo figlio stava mentendo.

 

 

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Buongiorno a tutti!

Volevo ringraziare NIMPHA93 (grazie mille!;)hai proprio azzeccato quello che Draco e Hermione hanno fatto!), GRE (sono contenta che il mio Draco ti piaccia!piace molto anche a me!grazie!), GIORGIA_MALFOY (ti ringrazio x i complimenti!un bacio!) e LAURETTA (sono commossa!!!*ç*grazie!)!

Un bacio a tutti!

 

Giuliastarr

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