English heart

di skina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'La strana coppia' ***
Capitolo 2: *** ‘Scusa ma ti ho anticipato’ ***
Capitolo 3: *** ‘solo un flash’ ***
Capitolo 4: *** Nice to meet you! ***
Capitolo 5: *** 'Carino, no?' ***
Capitolo 6: *** 'Tutto casuale vero?' ***
Capitolo 7: *** 'Poi ne parliamo.. forse!' ***
Capitolo 8: *** Qual'era il problema?! ***
Capitolo 9: *** 'Pensaci bene' ***
Capitolo 10: *** Stava giocando? ***
Capitolo 11: *** 'INNAMORARE'. Ma chi io? ***
Capitolo 12: *** 'Non è come sembra' ***
Capitolo 13: *** E’ vero? ***
Capitolo 14: *** O era il cuore a battere talmente forte da coprire i pensieri? ***
Capitolo 15: *** Svoltare ***
Capitolo 16: *** 'Prima combina guai ma poi rimedia' ***
Capitolo 17: *** '...con passione, affetto, tutto.' ***
Capitolo 18: *** ‘‘..cosa può succedere?’’ ***
Capitolo 19: *** Per una notte o per sempre ***
Capitolo 20: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** 'La strana coppia' ***


Intro & Cap.1
La strana coppia

  -Posso sedermi qui?- 
Mi chiese quel ragazzino costringendomi a sollevare gli occhi dal foglio.
Io annuii in silenzio liberando la sedia accando a me dallo zaino che avevo poggiato, e lui si sedette.
-Grazie- 
Mi sorrise.

Cominciò così la nostra amicizia, ben 12 anni fa. Sui banchi stretti della 1°media.
Rimasi incantata dai suoi occhi verdi e dai suoi capelli biondo oro perfettamente pettinati.
Eravamo in 33 quell'anno in classe e ancora oggi non so perchè scelse proprio di sedersi vicino alla ragazzina cicciotta con gli occhiali e i capelli legati in una coda alta, ma lo fece, e lo ringrazierò sempre per quello. 
Sono stata innamorata follemente di lui per un anno intero. Disegnavo il suo nome circondato da cuoricini rosa! Ci siamo divisi alle superiori.. io liceo classico, lui scientifico.
Abbiamo preso diverse amicizie, lui sempre tra allenamenti e ragazze.. io tra libri e amici.

Lui.
Classico principe azzurro delle favole che ogni ragazza sogna per se, e ogni mamma desidera per la figlia. Anche la mia.
Alto, bello, calciatore, capelli biondi e occhi verdi, socievole, divertente, con la sua 'r' alla francese. Uno sciupafemmine che non puoi non perdonare.. uno di quelli che sa di essere bello ma alla fine è un cretino, nel senso buono del termine.

Io.
Qualche rotolino sui fianchi era rimasto, ma gli occhiali erano spesso sostituiti dal lenti a contatto, i capelli avevano preso un taglio decente con una leggera frangia, sempre sulla difensiva, timida all’inverosimile ma socievole.

In fondo eravamo sempre noi, anche con i nostri 23 anni, eravamo rimasti quelli seduti a metà aula, quelli che si passavano i bigliettini e scoppiavano a ridere, i compagni di banco, quelli che nascondevano i portacolori degli altri, quelli che combinavano gli appuntamenti con le altre classi.
Solo che avevamo smesso di pensare alla vita sentimentale l'uno dell'altra.
Lui riusciva a farmi fallire ogni storia d'amore.. col suo fare divertente e amichevole raccontava sempre fatti divertenti su di me.. e spesso i ragazzi che mi piacevano finivamo per vedermi come il clown della situazine, e ogni bollente spirito si spegneva.
A me non piacevamo le ragazze che frequentava: le trovavo ricche fuori e povere dentro.
Con i loro tacchi 12 sempre e comunque, le loro risatine fastidiose, e il loro modo di essermi amiche per strapparmi una buona parola con lui.
Infatti duravano qualche settimana.

Vera & Giovanni, Giovanni & Vera. 'La strana coppia' come molti ci chiamavano.
Effettivamente ero io quella che si sorbiva ore di seguito dei suoi allenamenti di calcio solo perchè dopo lui doveva andare a comprare un nuovo di paio di sneakers e voleva il mio parere;
era lui che mi aspettava fuori da scuola perche io dovevo pranzare a casa sua.
Al mio 18°compleanno molti dei miei parenti lo avevano scambiato per il mio ragazzo tanto stavamo appiccicati, il minimo quando ci si conosce da 12 anni. Nessuna malizia!
Nemmeno quando mi arrivavano pacche sul sedere che spesso lasciavano il segno rosso della sua mano.

Mi avevavista nelle peggiori situazioni, con i brufoli, struccata, quando pesavo di più, quando era morto nonno, quando mi avevano messo l'apparecchio e quando lo avevo tolto, quando avevo imparato a truccarmi, quando sembravo un panda, quando ero ubriaca, quando ho fumato la prima sigaretta.
E io lo assecondavo quando andava a tagliarsi i capelli seguendo i modelli dei calciatori del momento.. e stava malissimo.
Quando cercava gli abbinamenti nel suo armadio, quando non sapeva dichiararsi a una ragazza, ero io che le portavo il bigliettino d'amore che lui non riusciva, c'ero io quando ha ricevuto la chiamata sull'incidende dei suoi genitori, e c'ero io quando abbiamo festeggiato la loro uscita dall'ospedale.
 
 
Metà giugno, il caldo era torrido.
Me ne stavo beata a dormire, quando venni svegliata da uno strano mormorio.. oltre alla fastiosissima luce che entrava dalla finestra. Era il suono della tv accesa.
Strano, pensavo che mamma fosse già al lavoro.. guardai l'orologio e segnava le 10:15.. mamma era per forza andata via! Mezza assonnata, uscii dalla mia camera per andare verso la cucina.

-Che cazzo ci fai qua? Mi hai fatto prendere un infarto!- esclamai trovando Giovanni comodamente sdraiato sul divano, senza maglietta a guardare la tv.
-Ma se stavi dormendo come fossi in letargo!- mi rise in faccia.
-Sei entrato arrampicandoti alla finestra?- 
La mia espressione si fece interrogativa.
-Guarda che non sei Raperonzolo… tua mamma stava andando a lavoro e mi ha fatto salire! ..e comprati un nuovo pigiama perchè con questo mentre dormi ti si vede tutto!- mi indicò col dito e scoppiò a ridere.
-Cioè non solo mi spii mentre dormo e per giunta devo farmi trovare con un pigiama di tuo gradimento?? Assurdo… e mettiti una maglietta!-

Gli passai accanto e mi diede una pacca sul sedere. Non gli davo più peso se non qualche insulto.
Era l'unico ragazzo che mia madre faceva salire con nochalance quando lei non c’era e per giunta io dormivo. Lei lo adorvaa.. e lui era un gran paraculo.

Si alzò dal divano -Come minimo devi prepararmi un caffè adesso..- disse sedendosi a tavola -Anche perchè ti ho portato la colazione.. immaginavo dormissi!-
-Come facevi a saperlo??-
-Hai presente quell'aggeggino tecnologico che hai sul comodino? si chiama cellulare! non serve solo per flirtare come lo usi tu, ma anche per organzizzarsi con i propri amici, cioè io! Ti ho mandato un messaggio ieri sera e uno stamattina per dirti che sarei passato..e niente! quindi eri in letargo! semplice!-

Si, lui mi conosceva.
Mangiai il cornetto che mi aveva portato e lui bevve il mio caffè. 
-Mmm.. sai fare il caffè quindi possiamo sposarci- esclamò serio.
-Giò so fare taaante cose per cui potresti sposarmi...- gli risposi passandomi la lingua sulle labbra, cercando maldestramente di essere sensuale.
-Ok prossimamente faremo un incontro pratica per testare le tue potenzialità e le tue doti..nascoste!-
Scoppiammo a ridere contemporaneamente come sempre quando si parla con doppi sensi del genere.

Sparecchiai.
-Dai vado a lavarmi e vestirmi così usciamo.. ma andiamo al centro commerciale vero? mi porti al fresco dell'aria condizionata?- e lo guardai con gli occhi dolci tipici di supplica.
-Telepatia! anche perchè devo prendere necessariamente le nuove Nike quindi Vè sbrigati! che se non trovo il mio numero per colpa del tuo ritardare.. ti gonfio di botte!- e mi diede un pugno sul braccio.
-Ma sei mi ami!!- gli feci una linguaggia e me ne andai.
Tornai poco dopo sistemata e profumata.
-Non ti sembra troppo stretta quella maglietta?? ..cioè le tue tette le vedrebbe anche un cieco- disse analizzandomi dalla testa ai piedi.
-E' la misura giusta non rompere-
-Ah queste ragazze! se si girano a guardarti le tette ti lascio li.. sappilo!-
Parla proprio lui che si gira miliardi di volte a guardare i sederi di quelle che passano. 
-Si si va bene nonno, andiamo!- e lo spisi fuori dalla porta.
Presi borsa e chiavi, salimmo sul suo motorino, mi strinsi a lui visto che guidava come un pilota di formula1 e mi sentii.. come dire, al sicuro.
Con lui non mi poteva succedere nulla! Che me ne facevo di un fidanzato quando avevo Giovanni? 

Al mio stringere le braccia intorno alla sua vita lui sorrise, lo vidi dallo specchietto retrovisore.
 

*I’M BACK*
Questa storia credo sarà con un unico pov.. quello di Vera.
Per l’ingresso del 1D che ho scelto, dovrete aspettare giusto un pò..
ma un consiglio,
non sottovalutate questi capitoli ‘Vera&Giovanni’..
sono fondamentali per la storia =)
Vi fidate di me, no? ;)
 
Soprattutto ora che siamo all’inizio ho bisogno dei vostri
consigli, pareri, commenti,
tipo ''Skina ma hai scritto da ubriaca?''
o ''Dai smettila di farti le canne mentre pensi ai capitoli!''
.. cose del genere ^^
so... RECENSITE!
baciozzi, xx

  -Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo-

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Capitolo 2
*** ‘Scusa ma ti ho anticipato’ ***


Cap.2
‘Scusa ma ti ho anticipato’



Arrivati iniziammo a girare per i negozi.. in questo caso era lui la ragazza tra noi due.
Io odio lo shopping, mi stanca, mi stressa, nulla mi sta come vorrei che mi stesse.

Avevamo la nostra routine: lui cerca a destra, io a sinistra, ci ritroviamo ai camerini con le nostre scelte.
Ha un fisico perfetto, ogni jeans sembra disegnato per lui, tutte le gradazioni di verde/azzurro si intonano perfettamente ai suoi occhi.
-Cerca di non prendere solo magliette verdi o azzurre!- mi rimproverò come sempre.
Cioè non solo lo valorizzavo e per giunta dovevo essere ripresa così?
-Vai a fanculo Giò!-

Quando finii il mio giro lo cercai per mostrargli le mie scelte. 
Ovviamente mi accorsi di aver aver preso una maglietta verde e due azzurre.
Lo trovai mentre la commessa praticamente gli pendeva dalle labbra.
Scena di sempre.
Sicuramente le stava raccontando qualche suo portento sportivo che lui sa abilmente ingigantire.. un goal al tornero universitario diventa il rigore decisivo dei mondiali... e lei ennesimo pesce che abbocca.
Mi scappò un sorriso.
Così mi sedetti aspettando che finisse di flirtare.. e gli mandai un messaggio.
--Ti dò 5 millesimi di secondo per girarti, provare qualcosa, comprare e andarci a prendere un gelato. Dopo di che sappi che andrò in giro da sola a farmi guardare le tette--

Giovanni prese il cellulare dalla sua tasca, lesse il messaggio e sorridendo si girò automaticamente
-Sapevo che eri già qui.. il tuo profumo si sente a chilometri!-
-Smettila di fare il paraculo e muoviamoci!-
gli risposi incurante della commessa presente con gli occhi a forma di cuore che sapevo mi stava odiando a morte.
Lui mi lanciò un bacio e entrò nel camerino.
Quell'oca stava ancora lì dietro di me, aspettando di vederlo uscire dalla tendina, al che mi girai e con fare evidentemente scocciato le dissi -Grazie ma come vede non abbiamo più bisogno di lei!-
E che palle!

Inizia il rito che seguiamo da anni: si cambia, apre la tendina, si mette in posa da book fotografico e aspetta un Si o No da parte mia.
-Come sto?-
-Mmm.. non mi convince il jeans.. sembra stretto-
-Ma che stretto! E' che ho le gambe muscolose..troppi allenamenti..-
mi rispose infastidito.
Mi scocciava assecondarlo e iniziare un dibattito su quanto fossero muscolose le sue gambe, quindi decisi di sospirare pazientemente e lasciarlo cuocere nel suo brodo.
Un ragazzo accanto a me guardò la scena divertito e esclamò
-Fare shopping con i fidanzati è uno strazio eh?!-
Ancora una volta ci scambiavano per una coppia.
-E' uno strazio averla come fidanzata! ...non sai che tortura amico!- gli rispose Giovanni uscendo dal camerino.
Ma che dice!!!
Gli diedi un pugno sul braccio e sempre rivolgendomi al ragazzo lo smentii:
-Infatti è solo il mio migliore amico.. mi basta! Pensa che trauma stare con lui!-
Ridemmo tutti tranne Giovanni.

Andammo alla cassa.
-Oh Giò che hai??-
-Niente-
con tono glaciale
-Non dirmi che te la sei presa per la mia battuta.. no vero?-
Prese la busta con gli acquisti, uscimmo, si sedette sulla panchina e mi disse
-Credi davvero che sarebbe un trauma stare con me?-
Mi spiazzò. Non era tipo dalla bassa autostima.
-Eh? Dai era una battuta.. giusto per ridere..- cercai di smorzare la tensione sedendomi accanto a lui.
Ero visibilmente in imbarazzo, non pensavo se la fosse presa così e non pensavo mi chiedesse una cosa del genere.
-Rispondimi: credi davvero che sarebbe un trauma stare con me?-
I suoi occhi verde acqua fissavano i miei castani.
Mi resi conto che quella risposta era importante per lui.. non sapevo bene il perchè, ma gli si leggeva in faccia.
-Giò ma che dici! lo sai anche tu che le ragazze stanno in fila per stare con te! ..e anche solo per una scopata, se è per questo! Non capisco il senso di questa tua domanda..-
Volevo davvero capire cosa gli passasse per la testa.
Lui rimase in silenzio sempre fissandomi.
Si alzò di scatto. 
-Non ha nessun senso, nessun senso Vè..-
Si incamminò da solo verso l’uscita.
Lo seguii senza dire una parola.
Di solito quando è di quest'umore preferisco non parlargli.. ma stavolta volevo approfondire.
Lo chiamai più volte ma troncava ogni tentativo di dialogo con ‘Niente’ e ‘Lascia stare’.
E non poteva venirla a raccontare proprio a me.
Arrivammo al motorino in silenzio, l'unica sua parola fu –Tieni- passandomi il casco.
Quel suo ‘‘Credi davvero che sarebbe un trauma stare con me?’’ mi rimbombava nella mente.. cosa voleva dirmi?
Forse non stava passando un bel momento e non mi aveva detto nulla?
Una specie di crisi di fascino?
Un calo di autostima?
Oddio il mio migliore amico stava male e io non l'avevo capito!
Sono pessima!
No, non era da Giovanni.. lui che si definiva un misto tra Brad Pitt e Matt Damon.. no, non poteva.

Arrivata davanti casa, scesi dal motorino, gli ridiedi il casco.
Mi avvicinai per dargli il solito bacio sulla guancia -Puoi dirmi tutto. Lo sai vero?- gli sussurrai.
Lui si limito ad accennare un si leggero con la testa e a ricambiare il mio bacio. 
Accellerò e scomparve dietro la curva.

In tanti anni che lo conoscevo non mi aveva mai dato motivo di interrogarmi sulle sue frasi o sui suoi silenzi.. è sempre stato limpido e senza troppe pippe mentali.
Ma oggi volevo proprio aprirgli quella testaccia bionda e controllare se si era inceppata qualche rotella!

Nemmeno il tempo di pranzare che il mio cellulare segnalò un messaggio. Giovanni.
--Lo so che mi stai analizzando. Non perderci tempo, non ho nulla! Solo un cambio d'umore.. ora sono tornato in me! Quindi stasera andiamo a ballare, ci sono i miei amici e non mi fare storie perchè loro non ti piacciono bla bla.. alle 23 passo, vestiti figa.. per quanto puoi!--
Ok ok, lo stavo proprio analizzando. 
Ok è un coglione ed è tornato in se!
--Cambi umore in modo strano lo sai vero? Per caso hai il ciclo? ...o stai entrando in menopausa? I tuoi amici mi stanno sulle palle,lo sai.. se la tirano troppo! Ma non accetterai un no quindi..sarò pronta e figa --

Raccontai tutto a mamma, per quanto potesse essere poco obiettiva nei suoi confronti.
Secondo lei c'era qualcosa che lo turbava.
-Mamma ma mi ha sempre detto tutto! Non mi nasconderebbe nulla!-
-Io un'idea ce l'ho da tempo.. ma non voglio dire nulla per non influenzarvi- sentenziò bevendo il suo caffè.
Sapevo già a cosa si riferisse.. ma la cosa non mi influenzava per niente.
-Mamma non credi che in 12 anni ci saremmo messi insieme? e invece no, nemmeno per scherzo, per scommessa, per un giorno, per un bacio al gioco della bottiglia! Togliti questa assurdità dalla mente! Non ci interessiamo in quel senso!-
Ah mamma anche lei catturata dal fascino di Giovanni! 
-Prima di pensare a stasera, ricordati di liberare la stanzetta dalle tue cose.. il ragazzo dello scambio arriverà da noi a giorni ormai.. è un ospite ok ma non puoi fargli trovare il tuo disordine!-
Ci mancava solo lui.
Un estraneo londinese.. già lo maledivo mentalmente mentre spostavo le mie cianfrusaglie, lasciandogli la stanza di fronte alla mia pulita come quella di un hotel.

Dopo cena iniziai a scegliere cosa indossare.
I jeans furono la prima cosa che stavo per uscire dall’armadio.
Poi un lampo! ‘‘vestiti figa.. per quanto quanto puoi’’ e immaginai di sentire il tono di sfida della sua voce.
Sorrisi tra me e me... ok, colsi la sfida e indossai un semplicissimo vestitino nero, scollato quanto basta, tutto svolazzante, e un paio di tacchi.
Insomma ero enormemente a disagio ma pregustavo già la sua faccia sconvolta dalla trasformazione.

Puntuale suonò il citofono.
-Giovanni ciao! Si si.. sta scendendo.. divertitevi!- rispose mamma.

La sua macchina era esattamente al centro del mio portone, col motore acceso.
Dal finestrino si levò un -Ma che bona stasera!- da uno dei suoi simpaticiiiissimi amici.
Senza rispondere salii in macchina, come passeggero davanti ovviamente.
Diedi un bacio a Giovanni e un ciao generale alla simpatia compagnia dietro.
Erano 2 ragazzi e una ragazza.. li avevo visti un paio di volte e si erano presi una notevole confidenza. 
I suoi compagni di squadra sono tanto belli quanto egocentrici.
-Oh certo a lui il bacio, a noi un ciao... la cosa mi puzza quindi pretendo un bacio anch'io!- disse uno dietro.
Giovanni e io ci girammo contemporaneamente e lo fulminammo con lo sguardo.
Poi ci guardammo.
-Quando ti ho scritto ‘vestiti figa’ mi hai preso in parola eh!- affermò sorridendo.
-Sapevo che mi avresti presa per il culo se non l'avessi fatto.. quindi mi mi sono sforzata! Mi fanno già male i piedi e mi sento nuda!- incrociai le braccia in segno di protesta.
-Non devi sentirti nuda.. lo sei! ahahaha fai troppo ridere con quei tacchi-
-Sei simpatico come un infarto- poggiai il gomito sul finestrino con aria annoiata.
ingranò la marcia e partimmo.
Notai il suo abbigliamento: jeans scuri e camicia nera.. non la conoscevo! Giovanni capì il mio sguardo interrogativo e mi anticipò –Gelosona.. la camicia l'ho presa l'altro giorno.. avevi la febbre e mi sono fatto aiutare da Stefania-
Ah si, la tipa della settimana scorsa.. perfettina, occhi azzurri, taglia 38. 
Già archiviata nella cartella ‘Scopate’.

-Si entra in coppia- ci disse serio il buttafuori davanti al locale.
Uno degli amici di Giovanni mi prese per il braccio, mi fece un'occhiolino e gli rispose -Si si io sono con lei!- 
A queste parole sentii afferrarmi l’altra mano, mi voltai trovandomi Giovanni con uno dei suoi soliti sorrisi calmi, pacati, rilassati.
Guardò l'amico.
-Scusa ma ti ho anticipato di.. emm.. 12 anni-
Pagammo ed entrammo.

-Sei il mio eroe! Il gel del tuo amico mi stava dando la nausea!- feci la faccia schifata e mi misi 2 dita in gola in segno di vomito.
-A me stava dando il vomito proprio la scena.. non puoi fartela con uno dei mio gruppo! non puoi!- mi rispose continuando a fare no con la testa.
Prendemmo due super alcolici e andammo a ballare in pista insieme ai suoi amici.
Era divertente vederlo ballare.. sconosce il senso del ritmo!
Totalmente scoordinato da una vita!
Non che io fossi una ballerina nata.. ma mi sapevo muovere, per quanto lo svolazzare del vestito mi permettesse.. 
La pista era piena di bei ragazzi.
Mi guardavo intorno alla ricerca di una qualche conquista, seppur provvisoria... 

 

*tadan*
Che mi dite di questo baldo giovane?
E della frase che ha scatenato i mille dubbi nella mente di Vera?
Ah per la cronaca.. il ‘Giovanni’ della storia esiste davvero!
*scoop!*
Il ragazzo da Londra per lo scambio arrivetrà tra pochissimo.. come avete letto... ^^
r.e.c.e.n.s.i.t.e.!

 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** ‘solo un flash’ ***


Cap.3
solo un flash’


Giovanni era già avvinghiato ad una bionda semi nuda, le palpava il sedere senza il minimo ritegno, incoraggiato dai suoi amici..
Potevo contare i metri di lingua che le aveva messo in bocca.. è sfacciato ed eccessivo in tutto quello che fa! 
Io sono più selettiva.. qualche bacio in discoteca ci sta, niente di più ovvio, ma deve essere davvero meritevole!

Mi sento stringere i fianchi da dietro.. era un tipo che avevo puntato ad inizio serata. Molto carino.
Ballammo un po' insieme, gli sorrisi e ci baciammo.
Un bacio passionale, alcolico ma bello.
Le sue mani accarezzavano la mia schiena scoperta in piena pista, spingendosi a sfiorare oltre il sottile elastico degli slip.
Una classica storia da discoteca, e mi andava benissimo così.
Proprio sul più bello qualcuno mi picchettò sulla spalla.. Giovanni
-Voglio riportarti a casa sana e salva. Sconosciuto devo privarti di questa fanciulla.. la festa è finita-
-Ma dai restiamo ancora un po'!-
il mio sguardo si fece assassino volendogli suggerire di togliersi dalle palle.
-Pirma devo obbligarti a mettere  i tacchi e ora flirti in discoteca?.. dai amore di papà andiamo-
Ero sconvolta da quella scena!
Salutai il mio sconosciuto urlandogli la prima scusa che mi venne in mente e vergognata andammo via.
 
-Ci dava dentro quel tipo eh? A quanti metri di lingua eravate?- risero i suoi amici come adolescenti in calore.
Morti di fi*a.
-Ci dava dentro molto più di tutti voi messi insieme!-
In macchina la musica era soft, nessuno fiatava.. a parte quei cazzoni seduti dietro che ridacchiavano.
Non gli parlai per tutta la strada. 
Non mi piace che lui possa fare quello che vuole e impedisca di farlo a me.
-Non tenermi il muso.. era mio compito proteggere le tue tonsille da quel tipo! E poi sono più grande di te- con un dito mi accarezzò la guancia ridendo.
-...si, di 17 giorni! Smettila con questa storia! Tu puoi quasi scoparti le persone e io non posso baciare uno?- 
Rise e senza rispondermi ritornò a guardare fisso la strada. 

-Notte- dissi apatica aprendo lo sportello.
-Oh mia protetta, sopporterò la sua ira.. Per la sua sicurezza questo e altro!-
-Ti odio-
-Lo so-rise ignorandomi enormemente.

Mentre mi stavo ancora struccando, sentii una debole vibrazione sulla scrivania.. Giovanni
--Posso dormire da te? Se è si, apri il portone!--
Aprii, e me lo ritrovai dietro la porta.
-Forse ho sbagliato porta.. dov'è la figa che ho riaccompagnato a casa? ritruccati ahahahaa-
Mi difesi mostrandogli il dito medio.
-Ho dimenticato le chiavi di casa.. a casa! Se sveglio ancora i miei per questo motivo mi linciano!-
-Farebbero bene! Entra e fai piano che i miei dormono.. ti prendo i pantaloncini di papà-
Saranno anni che non dorme qui. 

Gli gettai i pantaloncini in faccia e mi buttai esausta sul letto. 
Riaprii gli occhi e l'immagine fu davvero paradisiaca.
Giovanni in boxer, si stava cambiando lì, davanti a me.
-Comunque per cambiarti c'era il bagno.. o la stanzetta...-
Cercai di minimizzare il mio stupore davanti a quel fisico che non era più quello del mio compagnetto di banco, ma di un uomo ormai.
Gambe possenti, addominali evidenti e un sedere che sembrava scolpito.
Non era il ragazzino di sempre ormai.
-Perchè? ti imbarazza la cosa?-chiese fermandosi a ripiegare la maglietta.
-N.n.no però... cioè.. nel senso...- cercai invano di trovare una spiegazione senza riuscirci.
-Oooh si che ti imbarazza! visto che sono già in mutande potrei avvicinarmi..- disse avvicinandosi davvero -..e coronare il nostro sogno d'amore...-
-..lo chiamerei incubo d'amore!-
gli schiacciai il cuscino in faccia scoppiando a ridere.
Ma lui no.
-Ovviamente scherzavo! ..che ti credi?!- Sapevo che scherzasse.. era ovvio!
Mi strappò il cuscino dalle mani per rilanciarmelo contro, beccandomi in piena faccia.
-Notte grassona-
Ricambiai -Notte egocentrico di merda!- solito insulto.

Spense la luce e andò a dormire nella stanzetta accanto, destinata a lui da sempre.
Si sentiva a casa.

Chiusi gli occhi ma la scena che avevo visto prima mi ritornava alla mente.
Lui in boxer. Lui in boxer. Lui in boxer. Lui in boxer. Lui in boxer.
Non era mica la prima volta che lo vedevo in quello stato.. cioè siamo andati al mare insieme, gira senza maglietta di solito, mi ha aperto la porta più volte in pantaloncini.. però stavolta ero rimasta come sconvolta.

No no no!! con una mano sulla fronte cercai di cancellare quei pensieri dalla mia mente.
Perchè lui era Giovanni, il mio Giova e doveva rimanere il ragazzino puro e immacolato di sempre! 
Anche perchè per lui ero quella di sempre, nonostante il mio seno notevolmetne aumentato e i miei fianchi ora da donna.

Il mattino dopo feci davvero fatica a svegliarmi.. ero esausta.
Avevo passato una notte assalita da mille pensieri che stamattina sembravano essere fortunatamente e miracolosamente scomparsi.
Sentii la sua risata sempre fragorosa provenire dalla cucina.. stava già facendo colazione con mia mamma. 
A dire la verità cercai di evitare gli occhi verdi di Giovanni, come se avessero potuto leggermi la mente e scoprire cosa mi aveva turbato la notte.
Perchè sapevo che ne sarebbero stati capaci.

-Mi hai preceduto.. ti stavo portando il caffè a letto- cercò lui di rianimare la discussione.
-Non c'era bisogno- risposi mentre mangiucchiavo i miei biscotti.
-Ecco perchè non hai un fidanzato! Sei scorbutica!- sbraitò mia madre sparecchiando.
Ecco, bene, perfetto. Abbiamo iniziato. Gettai gli occhi al cielo e non risposi.
-Signora non si perde nulla.. tutti stronzi i ragazzi d'oggi!- 
E' arrivato l'esperto.. ora peggiorerà la situazione con qualche suo divertente aneddoto su di me e sul perchè non abbia un fidanzato.
-Non sono tutti così Giovanni! E tu ne sei l'esempio! Vai all'università, sei un bravo ragazzo, i tuoi sono brave persone, sei bello, sei socievole!-
Oddio anche lei nella morsa. Povera mamma! 
Io alzai lo sguardo dalla mia tazzina verso di lui.
Sorrideva gongolante; le parole di mamma erano oro per il suo ego.
-Hai sentito?- mi disse fissandomi.
-Fidanzati con mia mamma!- feci un mezzo sorriso e me ne andai.

Perchè lo stavo trattando così?
In fondo non aveva fatto nulla di male, lui era quello di sempre, pungente, pieno di doppi sensi.
Non era mica colpa sua se il suo sedere aveva infiammato la mia notte!
Ero io.Era stato solo un flash! Dovevo tornare alla realtà.

Sentii mamma andare al lavoro quindi uscii dal bagno e mi accesi una sigaretta.
-Quand'è che smetterai con questo schifo?- disse sbucando alle mie spalle.
-Quand'è che smetterai tu di rompermi le palle??-
-Hai mangiato uno yogurt scaduto? ..Anche se sei particolarmente sexy quando sei aggressiva!-
scoppiò nella sua solita risatona.

Allungai il braccio e gli diedi un pugno in pieno petto.
Lui si guardò il punto, fece una faccia addolorata
-E poi sarei io quello che rompe le palle?-mentre faceva finta di svoltarsi le maniche di una camicia immaginaria.. insomma come fa di solito prima di picchiarmi!
Ecco.
Iniziammo una lotta in cui, come sempre già sapevo che avrei avuto la peggio!

Con una mossa da KarateKid esperto, mise la sua gamba dietro il mio ginocchio facendomi cadere di peso con la schiena sul divano.. impossibilitata a fare qualsiasi mossa.
Faccia a faccia, i nostri corpi erano praticamente incollati, tanto che sentii il suo cuore accellerare il battito.
Ci fissammo.
La nostra risata gradualmente si spense, lasciando posto ad una serietà spaventosa.
Sentii la presa farsi più debole.. era come distratto dal volermi bloccare.
Potevo uscire facilmente da quella posizione.. ma come paralizzata, non lo feci. E lui dal canto suo non si spostò di un millimetro.
Il mio sguardo passò dai suoi occhi alla sua bocca. Lo stesso fece lui.
Se il suo cuore aveva aumentato i battiti.. il mio ne aveva perso totalmente il conto.

-Emm.. credo.. io.. emm.. che..- cercai di appiccicare qualche parola e formare una frase di senso compiuto.
-Si.. anch’io.. ma..- cercava di esprimersi ad un respiro da me. 
 
//..wake me uuuup when september eeeends... // ...grazie suoneria del suo cellulare! 
-Dovresti rispondere..!- colsi l'occasione per riprendere la mia frase prima incompleta. 
Esitò ancora qualche secondo dal solleversi da me.. ma lo fece. 
Prese il cellulare -Hey bella! ciao... no.. non mi disturbi- si girò verso di me e modificò quello che aveva appena detto alla ‘bella’ di turno -forse potevamo sentirci in un altro momento ..ecco si! Stasera? ..no, mi sembra di essere libero.. oh certo ti passo a prendere io bella, alle 21? Ok! ..a stasera- .
Io assistii alla conversazione di spalle, davanti al frigo aperto come se cercassi qualcosa.. ma da 10 minuti ormai.
Non ero più credibile.
-..Vè?-
-Si?- mi girai con la nochalance che mi contraddistingue.
-Ecco... io prima..- portò la mano alla nuca come fa sempre quando non sa cosa dire ..e la cosa è abbastanza rara.
Diventa un bambino quando fa quel gesto.. quindi decisi di toglierlo da quell'imbarazzo che lo stava chiaramente divorando, diviso in due è più sopportabile.
-Tranquillo! Non è successo nulla! ..Cioè, non so di che parli!- finii la sua frase con un nervoso sorriso a 32 denti.
-Nulla?- chiese quasi conferma.
-Nulla nulla! Se non ti dispiace.. ecco io mi andrei a fare una bella doccia.. si.. stanotte c'è stato caldissimo.. - nel frattempo vagavo da una stanza all'altra prendendo un bagnoschiuma alla volta pur di non parlare faccia a faccia -Vai tranquillo.. ci sentiamo.. non penso stasera.. poi non lo so, domani, dopodomani!-
Il mio sorriso si era trasformato da 32 a 64 denti, ma sempre nervoso.
-Ah.. capito.. vado allora.. ciao-
Non diedi il tempo a nessun tipo di saluto che mi chiusi in bagno con un Ciao vago.

Ok allora era tutto normale, ci stavamo prendendo come sempre a pugni.
Perchè non mi sono ritrovata a terra dolorante ma a un centimentro dalle sue labbra? 
E lui perchè non si subito tolto da quella posizione e non ha fatto qualche sua battuta scadente?
Ero ancora influenzata dalla nottata passata e stavo divagado! 
Si è creata una situazione.. imbarazzate e lui era chiaramente confuso.
Si infatti.. non è che si è volontariamente messo su di me.. già! 
Non è successo nulla! 
Stasera lui uscirà con una, che se non è si à già scopato lo farà, quindi è inutile che io stia qui ad aggrovigliarmi il cervello! 

E io credo che chiamerò le mie ragazze, Michi e Simo, per prenderci una bella birra vicino al mare, si! 
-Adesso tu ti accendi la tua bella sigaretta, e racconti per filo e per segno cosa il fattaccio!-disse Michi a braccia conserte e tono minaccioso.
Quando fa così non ho scampo.
-Ci stavamo prendendo a pugni come sempre, e niente.. con un suo sgambetto siamo finiti io sotto e lui sopra.. sul divano.. tutto qui!-minimizzai.
Era inutile scendere nei dettagli.. come il suo respiro corto e il suo battito accellerato.
-Tutto qui? no dico... ti sembra normale?-Michi sconvolta con le mani sul viso era come se avesse capito che in realtà non era nulla di normale.
-Ma si dai mica è la prima volta!- continuai a far finta di nulla.
-Proprio perchè non è la prima volta!...voi avete il salame davanti gli occhi! Certo se poi però si accompagna a belle statuine... come quella di quache sera fa.. tutta magra e sculettante ..grrr l'avrei picchiata!-parlò Michi stringendo i pugni.
La scena ci fece scoppiare a ridere. 
-Ma il tipo di Giovanni è una come quella li!-intervenne Simo -Lui è per l'apparenza! dai era mezza nuda l'hai vista?-
Be si cara amica mia, l’avevamo vista tutti... soprattutto gli individui di sesso maschile che avevamo incontrato nella nostra uscita.
E' vero, il suo tipo è come quella li.. sono sempre state come quella li.
Alle medie, alle superiori, all'università.
Io però sono quella con cui lui è se stesso, lo sanno tutti.

-Ragazze tra di noi non c'è nulla! E' stato un.. incidente!-scoppiai a ridere.
-Perchè non mi capitano mai incidenti così a me? ..e più passa il tempo più i segnali si faranno intensi tra di voi!-sentenziò Michi.

 

*allarme rosso allarme rosso*
Pretendo (no dai, fatelo con piacere^^)
che vi mi diate il vostro parere su questo capitolo u.u
vediamo se prevedete quello che penso!
Ma soprattutto: è noioso?
Il 1D scelto arriva nel prossimo capitolo.. quindi..
r.e.c.e.n.s.i.t.e!
 

 
 
 

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Capitolo 4
*** Nice to meet you! ***


 Cap.4
Nice to meet you!

La mattina dopo, la casa era silenziosa... significava che ero felicemente sola . 
Andai in cucina e trovai un biglietto sul tavolo.
--Amore oggi io e papà lavoriamo tutto il giorno, alle 17:30 arriva il ragazzo dello scambio culturale.. devi andare tu a prenderlo all'aeroporto! 
Si chiama Harold Edward Styles.  Noi dovremmo essere a casa per cena. 
Non combinare casini! Usa la tua macchina e vai piano! chiamami! 
baci mamma--

Ci mancava solo lui! 
A me avevano sempre vietato di andare fuori, però noi avremmo ospitato uno sconosciuto. Ciao ciao privacy!
Fra l'altro me n’ero totalmente dimenticata.
17:30 all'aereoporto.. dovevo cercare di ricordarmelo!
Harold Styles.. anzi Harold Edward Styles.. il nome mi dava l'idea di un nerd.. uno con la faccia piena di brufoli e occhiali da secchione.
E poi Harold?!
Nemmeno l’uomo bicentenario aveva un nome così vecchio!
Lo dovevo chiamare con entrambi i nomi? Ci avrei messo un’eternità!
Se poi tra mille paesi per studiare o chissà che altro, aveva scelto l'Italia.. era per forza uno che non ne capiva nulla di divertimento e vita notturna.
Io sarei andata a studiare ad Ibiza per esempio!
Ma comunque..
 
Colazione, sigaretta in tranquillità.
Zzzzz... zzzzz... vibrazione messaggio.
Giovanni --Spero che tu sia sveglia.. altrimenti vengo con le bombe! Se ti passo a prendere pranzi da me? i miei non ci sono... e mio fratello chiede la tua presenza!--
Al suo 'i miei non ci sono' ebbi un brivido.. ma poi se suo fratello chiedeva la mia presenza.. era tutta un'altra storia.
Bè, meglio per me... con Francesco presente non sarebbe uscito alcun discorso strano ne altri ''segnali'' come li chiamava Michi.
E poi... ci adoravamo! Si, Francesco, suo fratello, 3 anni in meno di noi.. esteticamente un piccolo Giovanni, stessi capelli dorati stesso naso a patata, stesso sorriso, solo gli occhi erano diversi.. Giovanni verdi lui castani, e poi decisamente timido e riservato.
Qualità che Giovani sconosceva.
 --Sono sveglia, lascia le bombe a casa. Vengo solo per Fra! Ma alle cinque e mezza ho da fare quindi pranzo ma mi riporti a casa ok--
Ora sarebbe partito l'interrogatorio.
Già perchè alle mie domande lui non rispondeva mai però pretendeva che io rispondessi alle sue con i minimi dettagli.. chi cosa come quando.
 
Soliti shorts con cui stavo tanto comoda, mega maglietta e infradito.
Tanto passavo da casa mia alla mia seconda casa, ovvero casa sua.
Mezz'ora spaccata e fu davanti al portone.
Entrai in macchina -Ciao Giò!- due baci di rito.
-Che cosa devi fare di così importante da dover scappare da noi? Una cosa che non puoi rimandare? Avanti sentiamo- mi chiese autoritario come avevo previsto.
-Intanto stai calmo!! Arriva il tipo da Londra, devo andare all’aeroporto, ti ricordi che te ne avevo parlato? Quindi non posso rimandare se quello arriva oggi! Ti sembro felice? No!!- dissi con aria scocciata.
-Che palle! Me l'ero dimenticato che arrivava questo qui! mi immagino la convivenza!ahahah.. ma non era meglio una ragazza?-
Ecco il solito marpione.
-Meglio per te immagino! Così poi ti stabilivi a casa mia giorno e notte a flirtare con lei? No, meglio un ragazzo! ..magari è carino!!- gli risposi facendo una linguaccia.
-Be si, avrei passato molto tempo a casa tua per lo ammetto!- disse specchiandosi e sistemando il colletto della sua polo.
-Appunto, ti conosco troppo bene io! Conosco i tuoi pensieri prima ancora che tu li possa pensare!- 
-Tu non sai nuuulla di quello che penso io, nulla!- sentenziò dandomi un pizzicotto sul braccio.
-Ma come si chiama?- continuò.
-Hans.. no aspetta.. Haral... Harold! Ecco, Harold!-
-Harold? Ahahahahaha mi sa di uno in ciabatte che gioca a scacchi!- disse asciugandosi una lacrima per il troppo ridere.
 
Giovanni spalancò la porta di casa sua e io mi scaraventai letteralmente su Francesco, seduto sul divano impegnato a giocare alla Play.
-Il mio innamorato morbidosissimo!- gli urlai mentre lo abbracciavo.
-Ve smettila! non lo vedi che è diventato tutto rosso in faccia?! con tutta quella mercanzia che gli stai gettando addosso!- mi disse fastidioso Giova.
Effettivamente era visibilmente arrossito.
Era così dolce.. non sembrava nemmeno il fratello di quel velenoso antipatico!
-Ragazzi pasta al pomodoro.. va bene? anche perchè non è che sappia fare di meglio!- ci disse timidamente Francesco. Fece un'espressione adorabile.
-Ooooh che tesoro! Quando mi sposi? Eh?Sei da sposare Fra!- e lo abbracciai.
-Quando vuoi Vera, quando vuoi!- ricambiò il mio abbraccio e mi diede un bacio sulla guancia.
Giovanni mise in pausa il suo intelligentissimo gioco alla Play e ci diede uno sguardo misto tra il disgusto e la nausea.
-Ma la smettete? Siete..siete assurdi! Vera smettila di flirtare con i ragazzini, Fra.. ci sono prima io,!- 
Lo sapevo che odiava il fatto che io coccolassi suo fratello.. ma lo feci comunque come negli ultimi 12anni.
-Hey non sono un ragazzino, ho 19anni! ...ma che c'è, sei geloso?- gli chiese Francesco dandogli pugni sul braccio.
Io mi limitai a guardalo in faccia divertita, occhi dentro gli occhi.
Aspettavo la sua risposta, avanti dicci tutto!
-Di mio fratello? ...puoi avere le ragazze che vuoi quindi no. Di Vera?- spostò lo sguardo su di me passando dalle caviglie ai capelli -Ahahahahaha ma smettamola!-
Come sempre sminuì me, e il nostro rapporto.
Mi fa cadere a pezzi quando fa così.
 
Pranzammo, e passammo il resto del pomeriggio a giocare alla play, come sempre.
-Cazzo Giova è tardissimo! Tra mezz'ora devo essere all'aereoporto! accompagnami a casa dai!-
Diedi un bacio a Franci e volammo fino a casa mia.
-Se hai bisogno chiama.. e attenta al nerd brufoloso! Ahahahah- come sempre incoraggiante e simpatico il mio Giova.
 
Dovevo rendermi comunque presentabile, anche per un nerd!
Quindi jeans, sandali sicuramente presentabili, canottiera rosa e un minimo di trucco.  Presi la borsa, le chiavi..
Ah il profumo! Mi stavo dimenticando! via in macchima.
Avevo venti minuti scarsi prima che un povero ragazzo inglese si ritrovasse da solo in aeroporto.
Mamma mi avrebbe uccisa. E mi sarei sentita in colpa.
 
Per fortuna essendo orario post pranzo, e metà luglio c'era poco traffico.
Parcheggiai e sempre di corsa entrai.
'Dio fa che non sia già arrivato'pensai dentro di me.
Quasi come una risposta dal cielo, la voce dell'altoparlante annunciò --Il volo proveniente da Londra è in ritardo di 40 minuti—
'Ok Dio grazie' indicai il soffitto con mani giunte. Ripresi fiato.
 
Furono 40 lunghissimi minuti.
Da sola, in un aeroporto pieno zeppo di gente, anche strana.
Messaggio, Giovanni --Arrivato il nerd? quanti brufoli ha?-- non è che mi tiene compagnia.. no, mi fa innervosire!
--Il volo è in ritardo di 40minuti.. speri sia un cesso, ammettilo!-- 
--Un figo in casa tua oltre me non ci può stare!-- 
Spalancai la bocca davanti al suo egocentrismo!
Non ebbi il tempo di rispondergli che il tabellone segnò --Londra atterrato--
Diedi l'ultimo tiro alla mia ennesima sigaretta, la gettai ed entrai.

La porta scorrevole degli arrivi si apriva e chiudeva di continuo, facendo passare persone di ogni tipo.. potenzialmente ogni passeggero di sesso maschile poteva essere questo Harold Edward Styles.
Potrebbe essere lui... ah no, è con una ragazza.
Oppure.. oh no ti prego non lui!
Allora potrebb.. no no, quello li avrà almeno 30anni!
Ero in ansia; era pur sempre un estraneo che avrei avuto in casa per quasi 2 mesi!
Aspettai che la confusione si placasse e notai che era rimasto solo un ragazzone alto fuori della porta degli arrivi.
Ecco, non è un nerd ma ha i rasta!
Giovanni avrebbe esultato.
Mentre mi avviavo rassegnata verso di lui, la porta degli arrivi si aprì ed uscì un altro ragazzo.
Aveva un borsone in spalla.. sembrava giovane, spaesato.. ed era da solo.
Si ok ma chi me lo diceva che fosse lui sto Harold e non l'altro?
Mica potevo chiedere il nome a tutti i ragazzi soli all'areoporto!
Si guardava intorno come se stesse aspettando o cercando qualcuno, e lo stesso facevo io.
Spinta da non so quale intuito lo guardai meglio, lui sembrava guardare proprio me.
Iniziai ad avvicinarmi timidamente, con la speranza di non fare la mia solita figura di merda.
Sorrise come se avesse capito tutto e si incamminò verso di me.
-H..Harold Edward Styles?- chiesi quasi balbettando ad un passo da lui.
Se avesse risposto di no sarei morta di vergogna.
Attimi di panico. Sentivo il battito del mio cuore triplicato per l’ansia..
-Yes!- si tolse i RayBan scuri sfoderando due occhi che di scuro avevano solo la pupilla. L’iride aveva il verde più strano che avessi mai visto:  no un verde qualsiasi.. tipo.. quei prati perfetti che si vedono alla tv.
-Hi! I’m Harold.. but you can call me Harry!- la sua bocca dai denti perfetti e bianchi si allargò in un sorriso, che ai margini diede vita a due fossette ben definite, la sua voce era roca ma calda.
Ah ok lo potevo chiamare anche solo Harry.
Un po’ troppa confidenza però.. va bene.
Allungò la sua mano destra che strinse la mia -Ciao piacer.. emm cioè.. Hi! I’m Vera!-
Parlare italiano a uno che viene da Londra.. è da geni.
Sentii le mie guance infuocate.. un classico!
Ero assolutamente a disagio, a differenza sua.
Erano finite le frasi di circostanza. E ora?
Anni di studio di inglese mandati a fanculo davanti a quel visino.
Indossava una t-shirt blu a maniche corte, un jeans scuro stretto incredibilmente a vita bassa che lasciava intravedere i suoi boxer ad ogni passo e un cappellino di.. lana? Oh ragazzo ma ci sono 40° all’ombra!
Sorridemmo. Entrambi senza motivo e senza nulla da dire.
-I think..  I need to get some water.. are you coming with me?- mi chiese.
Emm.. aspetta.. water.. with me.. ah si andare con lui al bar!
Cioè è appena arrivato e si muove come se fosse qui da una vita? E poi che cosa ha da sorridere ancora?
Non potevo mica dirgli ‘Vai tu perchè io è da 1 ora che sto qui per colpa tua’ quindi lo accompagnai.
Il suo sguardo era tanto luminoso quanto cupo, accigliato.
Ci incamminammo al parcheggio, in silenzio, salii in macchina, lui posò il borsone e si sedette accanto a me.
Si tolse il cappellino di lana:  ne usci una chioma di ricci color cioccolato.
Non mi piacciono i capelli ricci.. figuriamoci sui ragazzi.
Harry chinò la testa leggermente in avanti, la scosse, mise le mani nei suoi ricci e li adagiò verso destra.
Quando rialzò la testa quel ciuffo di capelli mossi era perfettamente sistemato ad incorniciare il suo sguardo.
Bè ora avevano più o meno una forma.
Guardai il suo modo di pettinarsi a bocca aperta, stupendomi della sua abilità nel domare quei riccioli.
Mi guardò parecchio male, come per dire ‘Ma che cazzo vuoi? Mi sistemo i capelli così!’ ma poi aggiunse sorridendo -Sorry for my curly hair!-
No va bene, pettinati con le mani dentro la mia macchina, fai con calma! Impertineza pura.
 
Chiamò mia madre.. la misi in vivavoce guidando.
-Amore tutto bene? È sano e salvo Harold?-
-Mamma... è più che sano e salvo! Non farmi aggiungere altro va!- volevo già lamentarmi del suo pettinarsi nella mia macchina ma tanto mamma avrebbe trovato una giustificazione –Stiamo andando a casa.. tranquilla! Chiudo perchè sto guidando! Ciao!- e chiusi la conversazione.
Harry si girò al sentire il suo nome e mi guardò con aria interrogativa.
Borbottai –My mom on the phone!- pessimo inglese.
Sorrise.
-How old are you?- chiese il riccio. Fin quì lo capivo, bene.
-I’m 22, almost 23. And you?- sfoggiando il mio inglese base di conversazione.
-I’m 18..almost 19!- oh un diciottenne.. quasi diciannovenne.. dovevo immaginarlo.. con quella faccia.
Accesi la radio, giusto per interrompere il silenzio che sapevo stava per crearsi.
Per l’intera strada Harry guardò solo due cose: la strada fuori dal finestrino.. e me.
Cioè sei nuovo di qui guarda i palazzi.. le strade.. i momumenti!
Alle pause al semaforo ricambiavo con un sorriso di imbarazzo..e di educazione! E lui spostava lo sguardo altrove.
 
Già ero negata nella guida.. lenta e facilmente preda del panico, se poi si aggiungeva un giovane estraneo seduto accanto a fissarti con quei fari verdi.. è la fine.
 

 

*ECCOLO!*
Quanto sono prevedibile eh?
Ditemelo sinceramente..
Però questa scena l’ho voluta pensare nei dettagli, spero apprezziate =)
insomma, come sempre fatemi sapere!
r.e.c.e.n.s.i.t.e!
Spero che ora siate un po’ più partecipi ^^

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Capitolo 5
*** 'Carino, no?' ***


Cap.5
'Carino, no?'

Temporeggiavo con le dita sul volante.. sul cambio.. ero tesissima.
Cos'aveva da guardarmi ancora? Avevo qualcosa fori posto? La cerniera aperta? L'alone di sudore?
Mi guardava mentre ero distratta.. ma se ricambiavo, girava la faccia dalla parte opposta.
Tutti uguali i maschi, italiani o inglesi che siano.
 
La strada sembrò infinitamente lunga.
Non vedevo l'ora di arrivare e non condividere lo stretto abitacolo con lui.
Eccoci, sani e salvi. 
-I like your perfume- disse e aprì lo sportello.
Non ebbi nemmeno modo di rispondergli... più che altro non sapevo che dire, ma sentii le mie guance infuocarsi letteralmente.
Un sorrisino scemo spuntò sul mio viso.
Lo raggiunsi davanti al cancello mentre si guardava intorno curioso.
Cercai nervolsamente le chiavi in borsa, aprii e gli feci cenno di entrare. 
Mi seguì silenzioso per le scale fino al primo piano, casa mia.  Anzi, ora nostra. 
Dovevamo trovare un modo di comunicare.. quel silenzio mi stava già infastidendo.. molto più del suo sistemarsi i ricci in macchina; non potevo andare avanti a sorrisi.
Spalancai la porta di casa ed Harry col suo sguardo aggrottato iniziò ad osservare tutti gli oggetti che mamma adorava tenere in bella vista.. bomboniere, foto orrende della mia prima comunione, di famiglia, cazzate varie.
E io osservavo lui. 
Era fastidioso quanto carino.
Ok forse era più carino che fastidioso.
 
Da buona padrona di casa, gli mostrai le stanze con il mio ‘fitto’ vocabolario inglese al livello di scuole elementari.

Harry affacciava la testa in silenzio osservando ogni camera attentamente.
Era un grande osservatore, non c’è che dire.
Aprii la porta della sua nuova stanza -Your room!- esclamai fingendo entusiasmo per lui.
In fondo in fondo speravo gli sarebbe piaciuta, doveva passarci 2 mesi e l'avevamo sistemata appositamente per lui.
C'era un letto singolo, un mega armadio (che avevo a malincuore svuotato dalle mie cose), una scrivania, la tv e una finestra.
Non era grandissima ma c'era tutto il necessario.. insomma, Giovanni non si era mai lamentato.
Oddio se avesse saputo che ora la sua stanzetta era occupata avrebbe fatto una delle sue solite sceneggiate.
Il tipo posò il borsone sul letto.
Aprì l'armadio, spostò la tenda dalla finestra dando un’occhiata verso l’esternno, si sedette molleggiando sul letto.
Attimi di silenzio.
'O gli piace o dorme sotto i ponti' pensai dentro di me.
-Finally! I like this room! Thank you!- esclamò con tanto di sorriso annesso di fossette -And you? where..emm..dormire tu?- aggiunse. 
'Che ti frega?' avrei voluto rispondergli.
Ma sorrisi pensando che mia madre mi avrebbe uccisa se fossi stata anche solo leggermente scorbutica nei suoi confronti.
-...here.. this is my room!- aprii la porta della stanza di fronte alla sua
Affacciò la testa anche lì,  sistemandosi il ciuffo con una mano e poi entrò direttamente senza chiedermi il permesso.. come se volesse scoprire chissà che cosa.
Avevo previsto che la privacy sarebbe diminuita... ma lui la sconosce proprio! Non faceva altro che aumentare il fastidio in me.
Si fermò a guardare tutte le foto appese alla mia parete.. quelle con le ragazze, da piccola, con Giovanni.
Io sulla porta aspettavo il 'giudizio' che ormai avevo capito mi avrebbe dato.
Non si poteva di certo definire uno timido.
-Your boyfriend?- chiese indicando Giovanni abbracciato a me in una delle mille foto.
Cioè anche un estraneo ci scambia per coppia guardando una semplice fotografia. A proposito.. com'è che non mi aveva ancora chiamato Mr.Simpatia?
-Giovanni.. my best friend!- gli risposi accennando un sorriso.
-Oh!- sussurrò annuendo compiaiuto.

I messaggi delle ragazze che chiedevano informazioni su di lui arrivavano a raffica.. ovviamente volevano soprattutto sapere la sua situazione estetica.
--Ragazze poi ne parliamo! ...dico solo che è tutto tranne che un nerd!--
Avrebbero capito al volo.
 
-Coffe?- parola universale.
-Yes.. grazi!-
Ci avviammo in cucina per prenderci sto bel caffè.
Cercai di essere ospitale per quanto non mi andasse troppo a genio.
Sarà che non ero abituata ad avere gente per casa.. oltre Giovanni ovvio, sarà che aveva ficcato la testa in tutte le stanze aggiungendoci sempre commenti non richiesti, sarà che.. boh, sempre un estraneo in casa!
Preparai la tazzina per lui e una per me.
Squillò il cellulare.
-Pronto Giova!-
-Ma no! devi rispondere 'Hello!' sei international da oggi ahahahah-

Ama peggiorarmi le cose. Ma quanto è coglione?
-Già ho difficoltà a parlare con lui..non ti ci mettere anche tu per favore!- lo implorai davanti agli occhi di Harry che mescolava il suo caffè.
-Allora com'è sto nerd? Occhiali spessi? Capelli con la riga laterale? brufoli? apparecchio ai denti?- mi chiese ridendo.
Ecco, ora mi sarei vendicata.
-Allora... i suoi occhi sono verde prato, proprio verde intenso.. non ha occhiali.. i suoi capelli sono.. come dire.. si bè, sono decisamente ricci.. la sua pelle è perfetta come i suoi denti.. Mi dispiace Giova, hai perso!- dissi con aria soddisfatta.
Harold mi fissava.. ma il suo sguardo non era più cupo, anzi, sorrideva.
Chiaramente chissà cosa poteva pensare di me che stavo ridendo in quel modo sguaiato al telefono.
-My best friend Giovanni on the phone!-mi giustificai indicando il cellulare.
Lui annuì. 
-'My best friend'?! ahahahah muoio dal ridere! Aspetta ma avevamo scommesso?? No! quindi non ho perso...e tu non hai vinto!- si riprese subito.
-Effettivamente tu non hai perso nulla.. ma io mi ritengo soddisfatta dell’arrivo!- e scoppiai a ridere.
Si ok magari stavo ingigantendo la cosa. Avevo omesso i suoi fastidiosi modi di fare.
Ma tanto a Giovanni non interessava.. era tranquilissimo.
-Una curiosità .. dov'è che dorme questo? sul divano del soggiorno no?- chiese divertito.
Sapevo che appena gli avrei dato una risposta si sarebbe incazzato di brutto.. e la cosa non mi dispiaceva dopo tutte le frecciatine che mi aveva fatto su Harry.
-Sul divano? cioè uno viene da Londra e per due mesi lo ospitiamo nel soggiorno? mamma gli ha sistemato la stanzetta..!-
Silenzio.
-Ma è la MIA stanzetta!- disse dopo essersi ripreso dallo schok.
Come se quella stanza fosse sua di diritto!
-Per due mesi quella sarà la SUA stanza! non fare il coglione Giova!-
Incurante del mio insulto continuò -Sono offeso. Ma comunque.. stasera dopocena tutti insieme?.. ti passo a prendere alle..-
-Alt- lo bloccai -Aspetta.. non so se Harry vuole venire..-
-Harry? già in confidenza vedo... dai mollalo a casa!- mi suggerì Giovanni.
La fa facile lui!
Mi girai verso il ragazzo che aveva assistito alla discussione -Harry.. emm.. do you want.. mm.. to go out tonight?-
Oddio speravo di aver detto tutto giusto.
Il riccio sorseggiò il suo caffè, passò la lingua sulle labbra -Just you and me?-
'Solo io e lui' ?? Ma che pensava che lo stessi abbordando??
Diventai paonazza –No no no!- agitai freneticamente le mani davanti a me - Me.. you.. Giovanni, other friends!-
Si stiracchiò. 
-Oh emm.. I'm so tired.. stanco! Stanco, right?- mi rispose sbadigliando.
Una stanchezza improvvisa sembrava essersi impossessata del bel londinese.
-Si, stanco! giusto!- gli risposi sorridendo felice che sapesse una parola.
Ripresi il telefono -Giò hai sentito? E' stanco! ..e poi è la prima sera.. i miei lo vorranno conoscere.. resto con lui.. -
-Cara la mia piccola e ingenua Vera.. ho capito le sue intenzioni..- sentenziò dal profondo della sua saggezza.
Ecco il monologo che parte.
-Ma quali intenzioni?? dai povero è stanco.. non è carino lasciarlo da solo..-
Silenzio.
-Invece pensi sia carino lasciare solo me?-
-Giova dai.. non farmi sentire in colpa adesso!-
-Quanti anni ha?- mi interrogò.
-18.. quasi 19 perchè?-
-Un adolescente con gli ormoni impazziti! sono un ragazzo, so come ragionano i ragazzi! Guarda che questo qui ti vuole scop...-
Lo bloccai -Giova anche tu hai gli ormoni impazziti! e non hai 19anni! e poi guarda che non tutti sono come te che scopano appena sanno il nome dell'altra persona!- gli rinfaccia stizzita.
-Ah quindi tu mi vedi così?- 
-Se intendi ''puttaniere'' si! ma questo è un altro discorso! Basta storie.. Ti ripeto.. non è carino lasciarlo da solo la sua prima sera qui!-
Perchè si doveva comportare da bambino?
-E io ti ripeto.. pensi sia carino lasciare da solo me? va bè, divertitevi.. e insegnagli la lingua mi raccomando!- e mise giù.
Non mi aveva mai, e dico mai chiuso il telefono in faccia così.

-I'm sorry...- mi disse il ragazzo con due occhioni sbarrati.. gli sarò sembrata una pazza con tutte quelle urla.
-Don't worry!- sorrisi.
Eh si, don't worry un cazzo!
Odiavo litigare con Giovanni.. perchè poi l'orgoglio ci faceva stare lontani anche per giorni.
Nessuno dei due si smuoveva dalla sua posizione.
 
Per fortuna a sollevare quel gelo di luglio arrivarono i miei genitori.
Che avrebbe detto papà di quei jeans tanto a vita bassa? E dei boxer in evidenza?
Anche se il fisico asciutto gli permetteva questo e altro.

-Dove siete? Dove siete?- urlò mamma eccitata.
-Controlla in camera da letto.. se non ci siamo.. siamo in cucina!- risposi a tono.
Spalancò la porta della cucina -Ma ti sembra il caso di dire queste cose? davanti a lui??!- mi rimporverò tutta preoccupata.
-Ahahahah mamma stai tranquilla, è qui per imparare!-risi guardando Harry.
Mamma si avvicinò a lui e gli schioccò due bacetti dandogli il benvenuto.
Lo stesso fece papà con una forte stretta di mano da uomini.
Io ovviamente feci da traduttore per ogni singolo attimo.
-Emm.. Harry.. do you speak italian? Do you understand it?- facevo progressi.
Spalancò i suoi occhioni verdi -Emm...poco speak.. and.. poco poco understand!- e rise mostrando i suoi denti perfetti e le fossette altrettanto perfette.
Be dai avrebbe imparato.. e magari mi avrebbe ampliato il vocabolario.
-Si fa capire- si rilassò papà.
Io capivo più i suoi sorrisi che le sue parole.
 
Mamma mi chiese di chiedergli se volesse fare una doccia prima di cena, così sarebbe stato pronto per riposarsi.

Così gli preparai la valanga di bagnosciuma/shampoo/balsamo che mamma aveva comprato in ogni variante di gusto-colore-tipo-uso-profumo per lui.
Ringraziò e si chiuse in bagno.
 
Tornai in cucina buttandomi di peso sul divano.
-Carino no?- chiese mamma con quello sguardo che sa fare solo lei.
-Umm umm- mi limitai a rispondere.

-Si si le piace..le piace- intervenne papà. 
Lo guardai come ''Machedicicomelhaicapito''
-Quando lei non dice apertamente che uno le piace... è perchè in realtà le piace davvero! ..indovino?-
Mi sentii improvvisamente spogliata della mia corazza.
-Evitiamo love story in questa casa Vera.. ok? Non mi sembra il caso- aggiunse mia madre con tono minaccioso.
-Avete fatto tutto voi! non ci sarà nessuna storia perchè non mi piace! ok?-
I miei si guardarono complici, e capii che non avevano creduto ad una mia parola.

-Ma Giovanni? ..è da un po che non lo vedo!-chiese curiosamente papà mentre sfogliava il giornale.
Ah quindi passiamo da un argomento No a uno ancora più No.
-Sta bene.. mi aveva chiesto di uscire stasera ma Harry era stanco.. gli ho detto che preferivo restare a casa con lui.. e si è..-
-...si è ingelosito!- sorrise papà.
-No si è incazzato di brutto!- specificai cercando di sottolineare la differenza.
Ma papà non mollò -Eh si.. si è arrabbiato perchè è chiaramente geloso!-
-Ma di cosa!! di cosa!!!- cercavo davvero di capire.
-Del nuovo arrivato! Ora ti farai prendere da lui..lo sappiamo tutti! poi in che modo e sotto quale aspetto non lo so e non lo voglio nemmeno sapere! Giovanni si sente minacciato- spiegò.
Perchè non vedevo nulla di tutto questo io?
 
Mandai un messaggio a Giovanni
-- Non so cosa ti sia preso. Io mi sento responsabile di Harry.. è appena arrivato.. diamogli tempo. Divertitevi, ti voglio bene --
Non mi avrebbe risposto, lo sapevo.Ora stava a lui venirmi incontro.
E mandai un messaggio anche a Michi e Simo
-- Ragazze scusate per stasera.. c'è quello nuovo, ci sono i miei.. spero che almeno voi capiate.. non come quel coglione di Giovanni! --
Subito la risposta di Simo
--Ecco che aveva Giova! mi ha chiamata per dirmi che si annullava tutto perchè doveva uscire con una.. e che era la volta buona che questa gliela dava... maiale!—
La solita scema.
Ah quindi non era incazzato per niente... sarà a scoparsi qualcuna.
Sempre più conferme che quel fatto sul divano è stato un incidente.. ho fatto bene a restare a casa col nuovo arrivato!
 
-Vera vai a chiamare Harold.. la pasta è pronta!-
Stavo per fare il suo nome urlando dal divano ma mamma mi precedette -Per favore.. non urlare come una fruttivendola del mercato.. alzati e vallo a chiamare!- 
Già tutte queste particolarità di comportamento mi stavano dando noia. Non volevo cambiare modo di vivere per lui.
Sbuffai ma mi avviai di persona verso il bagno.

Bussai. -Harry??-
-Vera.. come on!- rispose nel forte rumore del phon.
 Senza il minimo pudore mi aveva fatta entrare in bagno quando lui indossava solo i suoi boxer neri.
Va bene che non era mica nudo.. e non lo ero nemmeno io.. però.. ci conosciamo da un paio d'ore, un po' di riservatezza no?
Ragazzo mio dovresti proprio prendere lezioni di privacy.
La sua sfacciataggine era degna di Giovanni... erano molto molto simili in questo, solo che.. Harry faceva sembrare tutto così naturale,senza doppio fine!
Mi prese così alla sprovvista che lo osservai attentamente dalla caviglia all'ultimo riccio bagnato.
Il suo fisico non era muscoloso e possente come come quello di Giovanni che passava 3 ore al giorno giocando a calcio.
Harry era snello ma i suoi addominali erano evidenti al punto giusto, ne troppo marcati ne totalmente assenti.
Volevo fare un respiro profondo.. ma come avrei potuto davanti a quella scena che il fiato lo toglieva?
Non si scompose più di tanto alla mia vista.
Io credo di aver toccato la tonalità del rosso rubino come colore del viso.
La sua espressione era come per dire ''Che c'è? che ho fatto?'' .
-Tell me!-mi disse con la sua solita spontaneità.
Eh si.. aspetta, fammi riprendere dallo schock..
Le possibilità di azione erano due: baciarlo violentemente oppure fingere totale indifferenza avvisandolo della cena.
Considerando la presenza dei miei genitori in cucina e il fatto che era a casa mia da meno di 24h scelsi la seconda opzione.
-Emm.. we are ready for dinner!- dissi guardando un punto a caso che non fosse il suo corpo.
Niente sorrisi stavolta.. credo che finora abbia frainteso quelli che gli ho fatto.
Non voglio storie dentro casa mia! Con uno che fra 2 mesi se ne va! Con uno con cui nemmeno parlo!
-Oh yeah ..subito!- mi rispose fiero della sua parola italiana.
Richiusi la porta velocemente.
Ma vi rimasi qualche secondo poggiata di schiena.

Sentii il suo sguardo appena varcò la porta ma continuai a fissare la tv.
Quando si sedette a tavola lo osservai: i suoi capelli erano tornati quelli di prima, con la differenza di un profumo estasiante.
Credo fosse un qualche prodotto stile ''ricci perfetti'' perchè erano davvero... ricci, ma belli. Si, forse potevo cambiare opinione su di loro.
 
Mia madre lo fece accomodare con mille gentilezze e smancerie tra me e mio padre, in modo che potessero entrambi guardare la partita in tv.
La tavola per 4 era al completo.
Ci raccontò un po' di lui: i suoi genitori erano separati da quando era piccolo e la cosa lo aveva molto colpito, faceva dei lavoretti per mantenersi le spese, aveva da poco preso la patente e viveva in centro con mamma e sorella.
Essendoci seduta accanto, grazie al cielo, era notevolmente basso il numero di possibilità di incrociare quei fari che aveva al posto degli occhi.
Traducevo senza guardarlo in faccia.. una scena ridicola.
-Water please?- chiese masticando.
Notai che l'acqua era praticamente alla mia portata ma feci finta di nulla.
Ma papà ignorò la mia volontà -Vera passa l'acqua ad Harry no?- grazie papà.
Come nelle migliori scene in tv le nostre mani si sfiorarono involontariamente su quella bottiglia, facendo nascere uno sguardo di una frazione di secondo che mi fece riaumentare i battiti.
Lasciai la bottiglia improvvisamente rischiando di fargliela cadere dalle mani.
-Scusa- dissi.
Lui sorrise. Smettila di sorridere Harry, smettila.
 
Papà era impegnato a conversare col suo nuovo amico della partita.. non so come facciano perchè non si capiscono.. ma ridono quindi in qualche modo comunicano.
Il fascino di Harold forse era proprio quello.. comunicava.
Con papà a mezze parole, con mamma a gentilezze, con me a sorrisi.
Fascino?avevo parlato di fascino? ok era meglio andare a dormire.
Non posso credere che domani mi sveglierò e lui sarà ancora qui. E ci sarà per molto tempo.
 
Giovanni non mi aveva ancora risposto.
Mannaggia a chi aveva ipotizzato che ci dovessimo mettere insieme.. potrei diventare pazza ad averlo al mio fianco.. in quel senso!
‘’doveva uscire con una.. e che era la volta buona che questa gliela dava...’’così diceva il messaggio di Simo.
Ah quindi Giovanni non era incazzato per niente... anzi, era già a scoparsi qualcuna.
Però aveva cercato di farmi sentire in colpa per aver detto di no.. che stronzo!
E aveva anche cercato di fare passare Harry per un maniaco sessuale!
..per quanto lui fosse fastidioso, ignorante della parola ‘privacy’..era sincero!



*I’m back*
Un minimo di caratteristiche alla Styles le dovevo mettere!
la scena dell’asciugarsi i capelli in boxer concedetemelo!
Che mi dite? Giovanni?.. Vera?.. Harold? ^^

I dialoghi di Harry mi sembra corretto metterli in inglese..
credo siano più realistici al momento!
frasi semplici ovviamente! se non vi va ditemelo!
GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE ALLA STORIA, ve ne sono grata!
Skina, xx

ps. il capitolo vi sembra troppo lungo?

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Capitolo 6
*** 'Tutto casuale vero?' ***


 Cap.6
'tutto casuale vero?'

In teoria le temperature scendono durante la notte, ma non durante ‘quella’ notte.
Mi alzai per aprire di più la serranda della mia stanza e cercare refrigerio.
Tornando verso il letto gettai un occhio verso la stanza di Harry.
Vedevo i suoi piedi sul letto muoversi leggermente.. ancora sveglio?
Ma il buio non mi permise di vedere molto altro.. solo i suoi capelli cioccolato che contrastavano col bianco del cuscino, e la sua figura adagiata su un fianco.
 
Aprii il frigo cercando la mia limonata fresca.. quando richiusi un ombra mi si materializzò davanti.
-Oddio!!-urlai.
Mi mise una mano sulla bocca -Shhhhhh! It's me!-
Non mi piaceva il buio, nemmeno quello di casa mia e trovarmi un estraneo nell'ombra mi aveva terrorizzata.
-Cazzo ma ti sembra modo?? you... come si dice.. I'm scared!-
Parlare inglese in piena notte, presa dal sonno era un'impresa seriamente impossibile.
Non so nemmeno se 'scared' sia stata la parola giusta.
Il mio sguardo scese su di lui e notai che era tornato in boxer.
Si accorse della mia 'scoperta' e fece semplicemente spallucce.
Ok ora non avevo più parole da dire.. ne in italiano ne in inglese.
Con indifferenza presi la mia limonata e ne mandai un po’ giu.
Stavo per chiuderne il tappo quando Harry mi tolse letteralmente la bottiglietta dalle mani, ne bevve un po' la rimise in frigo.
-Goodnight-e si girò per andarsene.
Credo di averlo guardato così male che si accorse del mio sguardo anche se di schiena.
Tornò indietro, e aggiunse -Ah.. thank you Vera!-
Fece occhiolino e scomparve nel buio.
Con quella sola strizzata d'occhio mi fece passare tutta la rabbia che mi aveva provocato un paio di secondi prima con il suo comportamento.
Ok questo ragazzo aveva un qualche super potere che stavo cercando di capire ma che ero sicura prima o poi avrei dovuto combattere.
 
Controllai il cellulare.. nessun messaggio da Giovanni.
Scopa scopa, stronzo!
 
La mattina dopo mentre io dormivo nonna era come sempre venuta a preparare da mangiare visto che mamma era a lavoro.
Si mise subito ai fornelli.
Spinto forse dal profumo e dalla fame, Harry abbandonò il suo letto e per dirigersi verso la cucina.
-Good morning.. oh emm.. ciao!-disse timidamente a nonna.
-Oh ciao! Tu devi essere il nuovo arrivato!-gli diede due bacetti -Che carino che sei...e che capelli simpatici! Io sono la nonna.. capisci? no-nna! ..- sillabò lei cercando di presentarsi.
-Nonna.. yes!-sorrise -Io.. emm.. Harold.. Harry!- rispose sfoderando le sue fossette.
 
Nonna gli preparò la colazione, quando suonò il citofono.
-Signora sono Giovanni.. Vera?- eccolo lo stronzo.
Non risponde ai messaggi ma si precipita a casa, direttamente.
-Dorme! ma se vuoi sali-lo invitò nonna.
Gli aprì il portone e Giovanni salì -Signora ma la trovo benissimo!- paraculo come sempre anche con nonna.
Tra complimenti vari si avviarono in cucina, e lì ci fu l'incontro.
-Giovanni lui è Harold.. lo conoscevi?-gli chiese innocentemente nonna.
Giovanni finalmente si trovò davanti il famoso Harold, e Harold si imbattè nel tipo presente nelle mille foto della mia camera.
Nessuno dei due era tipo da sentirsi inferiore ad un altro ragazzo quindi era uno scontro quasi alla pari.
Si fissarono per qualche secondo. Come nei film.
-Ciao,Giovanni-
-Harry-
Si strinsero la mano.
Silenzio e sguardi di analisi a vicenda.
 
La luce filtrava dalla mia finestra aperta.
Sonno. E voci.. cazzo casa mia è un porto di mare ultimamente.
Voci e profumo di cibo.
Mi alzai di scatto e urlai -Nonna!!- avviandomi verso la cucina.
La scena che mi ritrovai davanti fu quella che mai e poi mai mi sarei aspettata.
Nonna intenta a preparare le lasagne con la partecipazione speciale di Giovanni alla besciamella e Harry al ragù.
Mi stropicciai gli occhi e tornai ad aprirli.
Stessa scena.. ok forse era vero.
Tornai indietro e poi tornai in cucina.
Ok stava succedendo davvero.
-Hai visto che aiutanti mi sono trovata oggi?- esordì felice nonna.
Ti prego nonna, salvati, da entrambi.
-Si guarda.. uno meglio dell'altro.. non te li perdere eh!-risposi menefreghista cercando di farmi un caffè.
Si avvicinò da dietro Giovanni.
-Buongiorno principessa!-dandomi un bacio vicino all'orecchio.
-Uno: lo sai che mi danno fastidio i baci vicino all'orecchio! Due: sto ancora aspettando la tua risposta di ieri! Tre: grazie per cercato infamemente di farmi sentire in colpa.. ma non ci sei riuscito!!-rinfacciai tutto in un unica presa di fiato.
-Uno: lo so ma a me piace quindi ti bacio come,dove,quando mi pare. Due: ero impegnato! Tre: non gli hai insegnato nemmeno la lingua?-mi rispose come sempre a tono.
E come sempre il mio dito medio alzato parlò per me.
 
Questo fece scoppiare il sorriso sulla bella faccia pulita e fresca di Harry.
Oh che sbadata, presa dal litigare con quell'egocentrico egoista avevo dimenticato di salutarlo!
-Ciao Harry.. buongiorno!-gli accennai un saluto con la mano.
-Good morn.. buon.. buongiorno-e vidi che si avvicinò, come per voler copiare quel bacio che Giovanni mi aveva dato prima.
La cosa sinceramente non mi dispiaceva affatto.. così mi avvicinai anch'io sporgendo la guancia destra per farmela baciare.
Avrà fatto un'altra doccia stamattina perchè profuma di.. pulito.
Lo sguardo di Giovanni mi pietrificò, e gli feci una linguaccia.
-Noto che si fanno preferenze in questa stanza. Signora lei preferisce sempre me no?-chiese Giovanni prendendo a braccetto nonna.
E lei, come ogni essere di sesso femminile cedette.
-Oh Giovanni... ti conosco da così tanto tempo.. eri un bambino!-
Oh ci risiamo.
-Eh ma sa, a quanto vedo gli anni insieme svaniscono davanti a una bella faccia nuova..-disse guardando verso di me.
Gli mimai con le labbra -Sei un coglione-
 
-Finish-urlò Harry soddisfatto per aver messo l'ultimo strato di ragù.
-Ma bravissimo!! Giovanni digli che è stato bravissimo!-gli sorrise nonna.
Giovanni guardò me, poi guardò lui.
-Dai Giova digli quanto è stato bravo!- lo stuzzicai.
Porò gli occhi al cielo e se ne uscì con un semplice –Harold.. good-
Cioè un inglese di 19 anni si cimenta nelle lasagne.. nonna super entusiasta e lui lo liquida con un ‘good’? tutto qui?
E poi Harold.. col nome completo..
La cosa mi fece scoppiare in una risata che ovviamente solo Giovanni capì infatti mi venne a dare mille pugni sul braccio.
Harry non rise di quella scena, ma abbassò lo sguardo.
 
-Ora che è tutto pronto io andrei.. Giovanni mi daresti un passaggio?-chiese nonna.
Giovanni non voleva andarsene, lo capii dal suo sguardo.
Guardava Harry come un capobranco guarda il capobranco rivale.
Ma era furbo, molto -Certo, con piacere!-
Mi diede un bacio, saluto il riccio con un 'Ciao' da lontano e andarono via.
Nonna mi sussurrò -Ne vedrai delle belle tesoro mio... qui il testosterone impazza!-
Eh?
 
-Pronto?-
-Per messaggi non rende, descrivimelo: occhi, capelli, addominali, sedere. Dettagli grazie-era Michi.
-Ok aspetta che lo guardo..-temporeggiai un po' osservandolo davvero -Occhi verdissimi, capelli castani mossi che sembrano brutti a descriverli ma in realtà non sono poi così male, addominali... diciamo leggermente accennati ma gli stanno bene, sedere poco ma va bene così- conclusi ridendo.
Harry si girò a guardarmi.. evidentemente lo avevo osservato un po’ troppo attentamente.
Sorrise, lui sorride sempre, e quelle fossette non fanno in tempo a scomparire che sono di nuovo sul suo viso.
-Aspetta aspetta! Come fai a sapere come sono i suoi addominali??-chiese Michi urlando.
-Ti spiego.. praticamente c'è stato un incontro casuale in bagno.. Giuro non era mia intenzione... Ho subito spostato lo sguardo! è stato lui che mi ha aperto la porta in boxer!-risi immaginando la sua sorpresa
-Per te è tutto casuale vero? no dico... pensi mai che il sesso maschile sia interessato a te? Giovanni sopra di te sul divano era casuale, sto Harry in boxer casuale..fatti due domande!-
Mi lasciò il tempo di ridere delle sue supposizioni e continuò -Senti ma se a sto figo gliela facciamo una festa di benvenuto? Lo facciamo bere così magari mostra i suoi addominali a tutte noi!-
Michi non era una che mollava la presa.
In fondo era l'occasione adatta per presentargli tutti.
-Ma non lo so... anzi si dai, non sembra male..-    
-Facciamo stasera stesso! avete da fare? direi alla pizzeria vicino al porto! una bella serata alla brezza marina, niente casino così possiamo parlare un po con lui!-propose.
-Michi a che livello sei di inglese?- le chiesi divertita.
-Ok ok io parlo con te, tu parli con lui.. e poi mi riferisci!-
 
Ero un po' gelosa delle attenzioni che riceveva Harry.
Come se quell'esclusiva che avevo stesse per essere smerciata al grande pubblico.
 
Dovevo raccontarle per forza
-Ma sai che stamattina ho trovato Giovanni a fare le lasagne con nonna e lui?-
Silenzio.
-Giovanni non l'ha picchiato?? ricordati che ha annullato un aperitivo perchè tu eri a casa con quello li!–
-Michi è andato a scopare! era solo una scusa quella che mancavo io!-cercai di riportarla alla realtà -E poi.. non poteva picchiarlo.. perchè quando lo vedi.. lui è così.. così.. che non puoi fargli del male..-
Ma che stavo dicendo? di chi stavo parlando? di Harry?
Lo sconosciuto dal sorriso paradisiaco e lo sguardo scrutatore??
-Non ti vedo ma percepisco i tuoi occhi a forma di cuore!-
Oh no, non ho gli occhi a forma di cuore.. credo!
 
-Harry.. tonight we'll go to the pizzeria.. with my friends.. ok?-
Ma si dai, stasera.. pizzeria.. amici. Comprensibile!
Ci pensò qualche secondo.. poi acconsentì –It’s ok! ..-
 
Mangiammo scambiandoci qualche parola, i nostri soliti sorrisi.
Si, eravamo così.. sorrisi e frasi da conversazione base scritte sul retro del vocabolario. 

Quella sera ci sarebbe stata Simo col suo ragazzo, io ed Harry ovviamente anche, Michi si ... Giovanni? Meglio chiedere.
--Stasera, ore21 alla pizzeria del porto, per dare il benvenuto ad Harry! gli altri ci sono.. tu?-- 
Ora si aspettava una qualche risposta malvagia nei confronti di quel povero londinese.
--So io che festa gli volete fare tu e quella ormonata di Michi.. sicuramente è idea vostra!—
ecco, non tardò ad arrivare.
--Giova devi fare così per 2 mesi? Ci sarà anche Simo con Alberto... che devi fare? si o no? niente lamentele--
Mi indisponeva il suo comportamento, era immaturo.
--Ok va bene vengo.. ma porto un’amica--
Perchè senza fi*a intorno lui non vive.
Poi mi spiega il perchè del suo vivere così.
--Portala così sarai impegnato e non ti appiccicherai a me per infastidirmi!--
-- ...ti starò appiccicato comunque! ... non sai quanto!-- 
Già prevedevo pizzicotti, toccate di sedere, come faceva da 12anni.
-- Ti passo a prendere? --
--Saremo pronti per le 20:45...--
-- Ah già che c'è uno in più stasera.. sarò con la smart.. non ci avevo pensato--
No ti prego non dirmi che ha usato la scusa della Smart a 2 posti per non dare un passaggio anche ad Harry.
-- Sei un coglione. Ci vediamo li che è meglio! --

Lasciai il bagno al riccio e passai davanti alla sua stanza, notando sul letto il pc aperto.
La curiosità non ha mai fatto parte del mio carattere, ma l'idea di non sapere nulla di lui mi teneva sulle spine.
I suoi sguardi e i suoi sorrisi che giornalmente mi dedicava non mi avevano detto molto su di lui.
Assicuratami del suo rumore sotto la doccia, entrai e mi sedetti col suo pc sulle gambe.
La foto di sfondo era tutto un programma.. nonchè una sorpresa.
Lui che abbraccia da dietro una ragazza.
Lei bellissima.. i capelli castano chiaro lunghi e liscissimi, fisico esile.
Loro sulla neve, Harry le stampa un bacio sulla guancia e lei si stringe alle sue braccia.
E pensare che un pochetto avevo sperato che quelle piccole attenzioni potessero essere un segnale.. e no, lui aveva una gran bella ragazza a Londra. 
Anche stavolta il mio fisico e la mia timidezza non potevano competere.
Il rumore della doccia finì, di fretta riposizionai il pc com'era prima e mi chiusi nella mia stanza.

Aprii l’armadio cercando qualcosa di semplice ma carino..
Senza voglia, entusiasmo: la foto della sua ragazza mi aveva appena rovinato la serata.

 



*Oh no!*

Ed ecco l’incontro Giovanni/Harry che tutte aspettavate :D
Che ve ne pare? non potevo mica farli picchiare così all'improvviso XD..
 
Il rapporto nella coppia Vera&Giovanni
non è cambiato nulla.. no? ^^
 
Sorrisi.. attenzioni.. e poi c’è un’altra ragazza?!
Non si fa Harold.. non si fa... u.u
 
Recensite!
Amo i vostri commenti! E amo voi!
{per la serie ‘And I love you..’ ‘I love you too’ _Zouis}

 

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Capitolo 7
*** 'Poi ne parliamo.. forse!' ***


Cap.7
'Poi ne parliamo.. forse!'

Ormai la serata era in ballo.
In fondo non mi aveva detto nulla, non potevo rimproverargli nulla.
Ultimamente costruivo troppo spesso castelli in aria
Con Giovanni avevo pensato chissà che .. e invece quello continuava a scoparne una diversa ogni sera quindi l'interesse per me erano solo un abbaglio che tutti avevano;
Harry tutto sorrisi e sguardi ammiccanti..e in realtà aveva una ragazza;
ma fanculo tutti va!
 
Mamma bussò alla mia porta facendomi scendere sulla Terra.
-Guarda che Harold è quasi pronto!-
Grazie, se non mi avessi avvisata sarei rimasta in mutande davanti all’armadio tutta la sera.
Mi guardai allo specchio.. le mie cosce forse non erano adatte a quei pantaloncini.. pazienza, c’era caldo li avrei messi comunque.
-You're so cute!- provenne dalla porta che mamma aveva lasciato socchiusa.
La mia temperatura corporea toccò i mille gradi centigradi alla vista della figura di Harry che aveva abbandonato i vestiti domestici larghi e informi per adottarne altri che di gran lunga esaltavano il suo fisico.
La camicia adagiata delicatamente ma precisamente sulle sue spalle non lasciava spazio all'immaginazione.. così come i suoi jeans, stretti e bassi al punto giusto. 
Le mani in tasca, quei capelli mossi che gli incorniciavano lo sguardo, quei due occhi che mettevano serenità e agitazione allo stesso tempo.
Wow.
Mi aveva detto che ero carina?
Forse se non avessi visto quella foto, la sua frase mi avrebbe fatto toccare il cielo con un dito.. ma ora iniziavo a decifrare i suoi gesti come finti.
Uno che ha una ragazza non si fa vedere in boxer da un'altra, non le fa l'occhiolino, non le dice che è così carina.
Si, tutte le belle impressioni si erano immediatamente volatilizzate, lasciando posto ad un pizzico di delusione.. per tutto.
Me ne uscii con un –Grazie- di educazione e nient'altro.
Avrei voluto dirgli che anche lui era carino, eccome se lo era. Ma non lo feci.

Potevamo andare ed era tardissimo.
-Divertitevi.. e stai attenta ad Harry!-
Stare attenta ad Harry? Harry che mi ha fatto capire che poteva essere.. e poi ha una ragazza? Oh basta con questo chiodo fisso!
-Sa sbrigarsela benissimo da solo!- risposi acida.
Mamma mi chiamò a se -Ok che ti ho detto di non volere storie in questa casa.. ma sii carina con lui... e poi ti sta fissando da quando sei uscita dalla tua camera!-
Come risposta mi strinsi nelle spalle.

Mi misi al volante e prima di mettere in moto feci un respiro profondo.
Il fatto era che ci sarebbe stato Giovanni stavolta libero di fare commenti su questa situazione, le aspettative delle ragazze, le aspettative di Harry, i complimenti di Harry... e la ragazza di Harry.
Quella foto stampata nella mente.
-Are you ok?- mi chiese il riccio col suo sguardo indagatore.
Ok? Oh figlio di puttana che cambia paese per sedurre e poi scomparire... ma poi guardai in quegli occhi verdi e annuii. 
Avevo frainteso io, e basta.
Il viaggio fu animato solo dalla musica alla radio.. e dai suoi sguardi.
Li sentivo, li percepivo anche senza guardarlo.
Harry mi stava appiccicato come un bambino il primo giorno d'asilo.. ma avevo perso la tenerezza per lui.
Non mi aveva detto e fatto nulla ma... pensavo che... vabbè, fa nulla.
Arrivammo sorridenti entrambi.
-Ragazzi.. lui è Harry- annunciai.
Iniziò a sorridere e a stringere la mano a tutti e iniziai l'elenco.
-She is Simona... he's her boyfriend Alberto.. and she is Michi!-
Michi prontamente alla sua stretta di mano aggiunse un esplicito -Ciao sei un figo!-
Harry come tutti noi, scoppiò a ridere, probabilmente la parola ‘figo’ è universale..o forse gli occhi assatanati di Michi non lasciavano molti dubbi sulle sue parole.
-Michi.. sullo sfondo del pc ha una foto con una biondina.. rassegnati- le sussurrai.
-Eppure da quando ti sto parlando all'orecchio non sta smettendo di guardarti...- mi avvisò.
Spostai lo sguardo su di lui che conversava col fidanzato di Simo...e lui spostò lo sguardo.
-E’ tutta scena.. Fa così da quando è arrivato.. guarda,sorride.. e poi è fidanzato!- sbuffai.
-Ma che ti frega! E' un problema della sua ragazza! ...eravate così carini quando siete entrati insieme!-la solita.
Siamo carini per troppe persone già.
-Per te eravamo carini anche io e Giovanni... e infatti...-
-Lo penso ancora... ma se il tuo migliore amico/spasimante segreto è una testa di cazzo non posso farci nulla!-

Ci sedemmo.. io, Harry, Michi, Simo, il fidanzato di Simo e i due posti liberi.
Il grande assente.. Giovanni e la sua cazzo di amica.
Dov'era? Gli telefonai in vivavoce.
-Pronto?- la voce era ansimante.
-Schifoso non potevi scopare dopo cena?!-
-Quante volte mi hai sognato in questa situazione per sapere che ho appena finito di farlo?-mi chiese ridacchiando.
Restai a bocca aperta.. non potevo credere che lo stesse davvero facendo.
-Mancate solo voi, muovi il culo-
E misi giù.
-Cioè scopa prima di andare a prendere una pizza con gli amici? è da curare! e voi che mi facevate credere che io e lui potevamo stare insieme..- 
-Ma guarda che i segnali che lui sia interessato a te ci sono tutti!- sentenziò Michi.
E trovò appoggio nel fidanzato di Simo, che ormai ci conosceva da tempo.
-Vera noi maschi riconosciamo le ragazze da una botta e via da quelle che non si meritano una storiella del genere.. e le trattiamo diversamente.. -sorrise guardando la sua amata -Lui sa come sei fatta tu..-
-Sa che non la do facilmente?.. menomale!-
scoppiai a ridere.

Il tamburellare di Harry sul tavolo che da svariati minuti era un leggero ticchettino, ora si fece martellante. 
Con la mia mano fermai la sua -Hey.. are you ok?- gli chiesi.
Come una scossa dalla sua mano alla mia.
I suoi occhi guardarono le nostre mani.. e poi me.
Sorrise -Yes.. Can you give me a cigarette.. please?- mi chiese una sigaretta e la cosa mi stupì, non sapevo fumasse.
Effettivamente non sapevo nemmeno avesse una ragazza.
Ma comunque.
Colsi l'occasione e andammo a fumare.
Accese lui, fece accendere me. 
-Do you smoke?- chiesi.
-When I am nervous..- disse guardando per terra corrucciando il suo sguardo.
Fumava quando era nervoso.. quindi adesso era uno di quei momenti.
Eppure era arrivato tranquillo. Qualcosa mi era sfuggito.
E se si fosse accorto che avevo controllato il suo pc?
E se avesse litigato con lei?
-Would you tell me something?-osai chiedergli.
Magari spronato un po' avrebbe infranto quel muro di silenzio e mi avrebbe detto di lei.
Avevo il disperato bisogno di sapere di lei... come si chiamava, l'età, come si erano conosciuti, da quanto tempo stavano insieme.
Si, volevo farmi un po del male.. giusto per sapere.
Volevo indizi sulla mia rivale.
Ok, Harry mi attraeva. Dovevo ammetterlo.
Ovviamente nessuno avrebbe dovuto sapere.
Lui per primo.
Giovanni per secondo.. e tutti gli altri di seguito.
 
Si limitò a dispondermi un –No-
‘Risposta breve’ la chiamava il mio libro di inglese... risposta secca e brusca la chiamavo io.
Accusai il colpo ma quella risposta aveva fatto scoppiare in me il bisogno di vedere le sue fossette comparire sul suo volto.. e non sapevo come.
Così, spinta da non so quale sfacciataggine, mi avvicinarmi a lui, e con il mio indice gli allungai i margini della bocca, creandogli un sorriso.
Rimase fermo, la sua bocca tornò seria e mi fissò con uno dei suoi sguardi interrogativi come per 'Ma che fai?'.
Capii che quel mio gesto gentile non era stato gradito.
-Just to make you smile..-mi giustificai buttando il fumo verso l'alto.
Effettivamente non era solo per farlo sorridere, era per far del bene a me stessa.
Non rispose.
Gettai la cicca e tornai dentro, lasciandolo fuori a finire la sua sigaretta.
 
I posti vuoti del tavolo si erano riempiti.
Giovanni e la sua ragazza di turno erano arrivati.
Lui con la sua polo blu scura con il colletto alzato a mo' di playboy e lei con un paio di jeans che credo le fossero stati cuciti direttamente addosso..
Appena incrociai lo sguardo Giovanni si alzò di scatto e prima che mi avvicinassi a lui mi sussurrò -Che hai?-
Mi leggeva lo sguardo e non andava bene -Niente perchè?-
-Non ti credo.. che ti ha fatto quello lì?-
ecco che subito la colpa era di Harry.
-No Giova non mi ha fatto nulla.-
-Ti ha detto qualcosa che non doveva? Ti ha fatto qualcosa di sbagliato? Ti ha...-
Ed ecco che il riccio tornò in sala avvicinandosi al tavolo.
-Ciao-sbiascicò Harry.
-Ciao-rispose Giovanni.
Ammetto che nonostante tutto, nonostante fosse un coglione patentato, nonostante mi avesse causato un bel po' di pensieri ultimamente, ora avevo bisogno del mio Giova, della sua protezione.
Volevo raccontagli tutto ma non potevo.
Avrebbe odiato Harry, magari lo avrebbe anche strattonato un po.. e non era il caso di fare tutto questo per un mio film mentale.
Gli occhi di tutti erano puntati su di noi, come se ci fossero delle nuvolette sopra le nostre teste con scritti i nostri pensieri.
Andai a salutare la 'bella di turno', nonchè essere inutile al fianco di quello sciupafemmine, che con lo specchietto stava sistemandosi il trucco rovinato probabilmente dal momento di sesso selvaggio.
Tornai a sedermi al mio posto, accanto ad Harry, e Giovanni mi stava di fronte esattamente all'altro capo del tavolo.
I nostri sguardi rimasero incollati.
Lui voleva leggere dentro di me, e io volevo disperamente che lui leggesse.
 
Avevo voglia di bere.
Be si, c'era anche la voglia di baciare Harold.
Era dannatamente sexy con quella camicia.. e quei capelli mossi che sembravano scolpiti, perfettamente al loro posto ad incoriciare il suo sguardo.
Io guardavo lui e lui aveva gli occhi bassi sul menu, cercando di decifrare gli ingredienti delle pizze... e ci stava pensando Michi ad aiutarlo.
Non incrociai i suoi occhi cupi e belli per tutta la serata.
Il suo cellulare squillò.
Panico.
Harry uscì il cellulare dalla tasca, guardò il display, si alzò e andò a parlare fuori.
Guardai Michi, poi Simo.. le mimani -La sua ragazza- e la sua bocca si spalancò stupita.
Guardai poi Giovanni.
La sua bocca si irrigidì, come quando vorrebbe dire qualcosa ma non lo fa.
-Vado in bagno-disse.
A chiamare il riccio era lei, sicuramente.
Ma ragazza, non puoi lasciare partire da solo un ragazzo come quello, no, non puoi. E' inutile che poi lo chiami.
 
Tornò circa 10 minuti dopo, cercai il suo sguardo ma mise il cellulare in tasca e si sedette.
Nulla, nonostante il suo umore fosse improvvisamente cambiato; iniziò a parlare di calcio e football con Alberto.
Tornò anche Giovanni. Non una parola.
Iniziò a tagliare e masticare violentemente la sua pizza.
E mi fissava. E fissava Harry.
Gli feci cenno con la testa per chiedergli che cosa avesse... e lui mi rispose a voce alta -Poi ne parliamo.. forse!- e tornò a guardare Harry.
Non ne potevo più di quella pressione.
Era triplicata dal nostro arrivo.
Qua la gente cambiava umore come se niente fosse.. non potevo stare a seguire gli sbalzi di tutti!
Il riccio tutto taciturno e dopo la ''telefonata'' di chissà chi era tornato socievole, Giovanni spaccone come sempre si era allontanato ed era tornato scontroso.. ma che hanno?

Hi!
pensavo che la storia vi stesse piacendo..
ma le poche rencensioni dello scorso capitolo mi hanno fatto avere dei dubbi..
Non fraitendetemi, non sono una 'maniaca delle recensioni'
ma giuro che mi servono da motivazione per scrivere!
quindi please,
anche 10parole contate.. dedicatemele *.*

detto questo..

HAPPY BIRTHDAY CURLY HAIR!
un pezzo del mio cuore va a quel ragazzetto... 

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Capitolo 8
*** Qual'era il problema?! ***


Cap.8
Qual'era il problema?!

 Mandai giù l'ultimo trancio di pizza e poi chiamai il cameriere
-Scusa.. servite alcolici qui?-
-Si certo bella.. cosa ti porto?-
‘Bella’? La mia autostima ringraziava.
-Un 4Bianchi.. grazie-
‘L'invisibile' lo chiamano: tequila, rum bianco, gin, vodka.
L'unica cosa visibile era la totale inibizione che ti rimaneva già dopo mezza bevuta.
-Ecco qui il tuo cocktail! Offre la casa... o meglio, te lo offro io!- proseguì lui sorridendomi maliziosamente e andando via.
Aveva azzeccato la serata adatta per farmi questa dichiarazione d'amore.
-Oh.. bè.. grazie...- mormorai mentre il tizio era già scomparso tra i tavoli.
-E questo qui adesso da dove spunta?- esclamò Giovanni dall'altro lato del tavolo guardando il ragazzo.
Harry sembrava farsi la stessa domanda solo con lo sguardo.
-Vera dovresti andare a ringraziare il tuo ammiratore!- mi consigliò Simo.
Lei era una pacata, non come Michi ecco.
E il suo invito mi sembrò un po’ inopportuno.. conoscendomi.
-Ma schezi? mi vergogno!-
Non era da me fare queste cose.. o comunque non in pizzeria, con una sala piena di gente... magari quel ragazzo lavorando li nemmeno poteva offrire da bere ai clienti... e poi mi vergognavo come una ladra.
Le attenzioni dei ragazzi non facevano per me, non sapevo gestirle.
Giovanni ovviamente apppoggiò la mia scelta -Ecco infatti! Resta li seduta.. non prendere iniziative del genere!-
 
A metà del mio ‘invisibile’ i suoi segni si stavano già mostrando.
Cominciai a ridere di gusto, a prendere in giro tutti, ad ignorare pesantemente Harry che con lo sguardo seguiva tutti i nostri discorsi.
-Quando stamattina ti ho proposto di bere.. si doveva ubriacare lui non te!- mi sussurrò Michi.
-Me ne frego di Harry e dei suoi addominali!- le risposi.
Forse un tantino a voce alta visto che trovai proprio l’interessato a fissarmi.
-E tu che vuoi? perchè mi fissi?? Eh?-
Lui non fiatò, aggrottò le sopracciglia e si limitò a guardare le reazioni degli altri ragazzi.
Giovanni sorrideva dall'altra parte del tavolo, soddisfatto del tono appena usato col riccio.
 
Cercai una sigaretta nella mia borsa.
Ma appena mi alzai dalla mia sedia, il giovane cameriere mi si avvicinò presentandosi -Comunque sono Claudio.. piacere-
-Vera.. piacere, e grazie per il cocktail!-
Non ebbe nemmeno il tempo di replicare che subito arrivò il mio protettore –E io sono Giovanni, amico di Vera.-
-Sì, è un mio amico.. come tutti loro- dissi indicando il resto dei ragazzi seduti al tavolo.
L’idea era quella di sminuire il biondo.
-Piacere di conoscervi... entrambi!sottolineò interrogativo il ragazzo -Vera.. posso chiederti se ti va di aspettarmi quando finisco il turno? Niente più alcol tranquilla! ..anche se sarà un po' tardi ti avviso.. -
Ma che avevo stasera di così attraente?
Si intromise di nuovo Giovanni facendo sentire la sua presenza accanto a me
-NO! Sarà troppo tardi e.. lei... si lei ha esame tra qualche giorno..- poi si rivolse a me -Devi studiare domani mattina! e poi.. c'è Harry da portare a casa- indicandolo al tavolo.
Lo guardai con aria stupita e divertita allo stesso tempo.
-Ah perchè ora improvvisamente ti importa di Harry?- gli risi in faccia sotto lo sguardo attento del riccio che troppe volte aveva sentito tirare in ballo il suo nome senza capirne la motivazione.
-Giova rilassati.. non ha nessun esame!- lo zittì Michi.
Lei che sosteneva la tesi del ''tivuolemanonhailcoraggio''.
-Si infatti.. credo che tu ti stia confondendo.. non ho esami...- mi fermai a guardarlo –Comunque.. a parte tutto.. non credo che sia il caso Claudio, ti ringrazio.. sia per il drink che per l'invito! sei stato carinissimo! Ora scusa, ma ho davvero bisogno di andare a fumare!-
Uscii dalla sala come in fuga.
Non volevo altro testosterone in giro.
 
-Giò ma.. sinceramente.. ti sei preso una cotta per la nostra amica?- lo incalzò Michi con un sorrisino malizioso fregandosene altamente della presenza dell''amica'' di Giovanni.
Era la prima volta che qualcuno metteva insieme quella frase pubblicamente.
-Ma chi io?? ..no! E' solo che quello è uno sconosciuto.. potebbe essere un pazzo! come vi salta in mente di lasciarla con lui?- si riprese.
-Daaai Giovanni... ammettilo-
La mia amica sapeva essere fastidiosa quando voleva.
-Michi smettila!!!!- le rispose imbarazzato ma deciso allo stesso tempo.
E si ammutolì.
 
Accesi la mia sigaretta fuori dalla pizzeria, e mi ritrovai Harry accanto.
Non avevo sentito la sua presenza.. non mi ero nemmeno accorta che mi avesse seguita fuori.
Ero proprio in un bello stato.
-What do you want?- gli chiesi arrogantemente con il fluido inglese di tequila e gin.
Dovrei bere più spesso per comunicare con lui.
Mi riesce più facile trovare le parole e mi riesce più facile dirgli quello che davvero voglio dire.
-I'm worried...about you!- mi rispose serio.
Preoccupato per me? cazzate.
-Why?-
-You are drunk.. and all the boys are waching you!- parlò guardandomi negli occhi. Ah i suoi occhi!
Quindi ero ubriaca e i ragazzi mi guardavano.
A parte che non pensavo di essere totalmente ubriaca.. ma solo leggermente.. e anche se lo fossi stata?
Qual'era il suo problema?
-Smettila Harry! Smettila di dirmi queste cose! Io so tutto! Sei un falso! Fai il carino ma sei uno stronzo! Mi hai fatto credere che ti piacessi e invece... -
MI BACIO'.
Si, lo fece. 
Mi bloccò attirandomi a se, facendo combaciare violentemente la sua bocca socchiusa con la mia serrata per la velocità.
Le sue braccia tenevano le mie ferme sul mio corpo, come se volesse impediremi qualsiasi movimento, come se volesse impedire che io mi togliessi da quella stretta.
Non mi stava dando un bacio passionale, da brivido, quell'incontro di lingue che mi aspettavo da uno come lui.
E da due come noi.
Solo le sue labbra pressate sulle mie, semplicemente e magicamente.
Una frazione di secondo in cui dovevo essere presente ma, maledetto 4Bianchi, non c'ero.
Poi si staccò di botto, mantenendo lo sguardo sulla mia bocca.
Lo guardai negli occhi, erano maledettamente verdi alla luce dell'insegna.
La mia espressione era confusa, forse tremavo anche.
Poi la delusione accumulata verso di lui in quelle ore scoppiò.
-Io... io non posso... cioè tu non puoi! We can't!-
Non ero io a non poterlo baciare... era lui quello impegnato! Lui!
Lui che aveva la loro foto sul pc, lui che le dava un bacio sulla guancia con lo sfondo della neve..come nei film!
Io ero liberissima di baciare chiunque in qualunque momento.
Ma ho una morale, e quella ragazza, anche se a me sconosciuta meritava il mio rispetto. 
Harry mi guardò impassibile, non si leggeva sul suo volto alcuna sensazione.
Troppe volte non lo capisco.
Si passò la lingua sul labbro inferiore.
Il suo sguardo era quello che avevo visto per la prima volta in aereoporto, cupo.
-Vera.. I...- tentò di dire qualcosa.
-Zitto! Non dire nulla.. non dire nulla!- gli dissi con un dito davanti alla mia bocca.
I gesti sono più eloquenti delle parole, in qualunque lingua.
In un certo senso lo avevo baciato.. no, lui aveva baciato me. Oh si insomma!
A stampo, ma era pur sempre un bacio.
Lo spinsi via e rientrai. 
 
-Io non fumo ma questa sigaretta mi sembra sia durata più del solito..- sussurrò Simo a me e Michi.
Non dissi nulla.
Rientrò anche Harry, sistemandosi la camicia, e si risedette accanto a me. Come se niente fosse successo, ne io ne lui.
Non potevo credere che l'avesse fatto davvero... povera la sua ragazza.
Povera me. Povere chissà quante altre.
Guardai di fronte a me, gli occhi altrettanto verdi di Giovanni mi squarciarono.
Non gli si può nascondere nulla a quel ragazzo li.
Lo guardavo fisso ed ero totalmente persa nei miei pensieri.
-Allora pronto? Terra chiama Vera!- la voce di Michi mi riportò alla realtà.
-Smettila di pensare a quello- disse Giovanni ad alta voce serio.
-A quello?- gli chiesi curiosa.
Per un attimo pensai che tutti sapessero di quel bacio e sbarrai gli occhi terrorizzata.. già stavo per giustificarmi di chissà che cosa.
Solo dopo mi accorsi che lo sapevamo solo io ed Harry.
-Che c'è ora non capisci più l'italiano? solo inglese?- come sempre acida la sua risposta.
Capii il suo riferimento ad Harry.
-Sta zitto- sbottai.
Di solito gli avrei mostrato il dito medio, o gli avrei dato del coglione, o ancora avremmo iniziato una discussione.. ma non stavolta, ero troppo scossa e confusa.
-Dicevamo.. a quest'ora c'è ancora aperto il Luna Park! ma non quello per bambini.. con i giochi stupidi! accanto hanno messo da poco quelli per adulti! ruote sottosopra, giri della morte, giochi dell'orrore.. vi prego vi prego vi prego andiamoci!... amore ti prego portami!- disse Simo supplicando Alberto.
Lui acconsentì perchè era una perla di ragazzo.

Io in realtà volevo solo andare a casa.. ma l'idea di affrontare quel riccio senza la presenza degli altri mi terrorizzava.. quindi accettai.
Cercando le chiavi della macchina gli dissi freddamente -We are going to Luna park..-
Non gli chiesi nemmeno se voleva venirci o preferiva altro.
Lui mugugnò qualcosa simile ad un si quindi.. ok, luna park sia.
Proposi a Michi di venire con me ed Harry, per non lasciarmi in quell'imbarazzo.
Grazie a lei il viaggio fu sostenibile: si misero a canticchiare la musica alla radio, lei con il suo inglese pessimo gli raccontava i nostri fatti di scuola, lui con l'espressione di chi sente una lingua alinena.. ma grazie al cielo arrivammo e ripresi ossigeno uscendo dall'abitacolo.
 
I ragazzi si fiondarono sulle auto-scontro .
Io persa a guardare l’inglesino.. così attraente.. la sua figura slanciata evidenziata da quella macchinina così piccola, la sua risata quando si scontravano.
Lui alle curve ricambiava lo sguardo cercando di capire il perchè lo guardassi.. se perchè ero arrabbiata per quel bacio, se volevo parlargli, se volevo riprendere la cosa..
-Vi state divorando con lo sguardo- mi disse Michi, mettendosi accanto a me -Fregatene della sua ragazza.. Lo so che non è da te ma se non si fa problemi lui non farteli nemmeno tu!-
Era un'opinione discutibile la sua.
 
-Ora la casa stregata! Vi prego!- Simo era irriconoscibile.
-Oh no.. io.. io ho paura- disse con tono da bambina dell'asilo la bella addormentata strusciandosi a Giovanni.
Lui odiava questo genere di cose.. lui le ragazze le scopava, non le proteggeva.
Percepivo sulla sua faccia il fastidio per quell'atteggiamento.. ma se lui voleva il bis della serata doveva assecondarla.
Io lo conosco, lei no.
Li guardai scuotendo la testa e sorridendo con aria di sfottimento.
 
Harry sembrava assente.
Non parlammo per niente io e lui.. stava molto con Alberto, che parlava bene l'inglese ed era un ragazzo molto alla mano.
 
Ho sempre odiato le case stregate.. ma mi sacrificai.
Buio .



vi siete riprese dalla gif? 
si? perfetto!
ora recensite bellezze ^^
grazie per i complimenti che mi fate,
per le belle parole che mi scrivete,
mi fate davvero felice!

che mi dite del capitolo?
e del bacio?
curiosa di leggere le vostre recensioni ^^

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Capitolo 9
*** 'Pensaci bene' ***


Cap.9
'Pensaci bene'

Fumo per creare l'atmosfera.. e si, me la stavo facendo sotto.

Non sono un tipo coraggioso, lo ammetto.
Solo qualche lucina verde alle pareti per creare atmosfera ma non vedevo ad un passo da me.
All'improvviso quelle piccole luci verdi andarono spegnendosi pian piano e diventò tutto totalmente buio.
Incominciammo a camminare tra buio e silenzio quando spuntò, davvero dal nulla, uno zombie accompagnato da un ulro dell'oltretomba che sembrava tutto tranne che una finzione.
Era davvero realistico cazzo!
-Voglio uscire!-iniziai a protestare.
Urlai di conseguenza, e con me anche qualche altra delle ragazze.
 
Istintivamente strinsi la mano alla persona che avevo alla mia destra.
Anzi, a dir la verità credo di essermi letteralmente aggrappata al suo braccio.
Sentii un brivido percorrere tutto il mio corpo.
Dalla testa fino ai piedi la pelle d'oca fu inevitabile.
Non so se fosse la paura o il contatto con quella persona.
Ero talmente terrorizzata che non mi chiesi nemmeno chi fosse.
Era comunque uno del nostro gruppo visto io ero entrata per ultima.. quindi poco importava chi di preciso!
Probabilmente il mio terrore era percepibile anche dall'esterno tanto che la persona che involontariamente si era trovata a farmi da protezione, decise di mettermi un braccio intorno alle spalle per farmi sentire più al sicuro.
E ci riuscì perfettamente.
Non mi staccai da quel corpo finchè non passammo quella bruttissima serie di zombie&co.
In un attimo il profumo dalla sua pelle passò dalle mie narici arrivando al cervello.
Capii che era Giovanni.
Ovvio, solo lui può avere quel profumo.
Amavo quella fragranza, tanto che spesso e volentieri gli chiedevo di annusarlo.. scatenando i suoi 'Basta annusarmi.. mi provochi!' .. il solito.
Vedevo già le luci esterne della fine della casa, quel buio stava finendo, ed ebbi come la sensazione che stesse per uscire alla luce qualcosa che doveva restare nel buio, qualcosa che doveva essere soffocato.
Era il segnale che dovevo nascondere quello che forse stavo provando per il mio migliore amico?
E se la stessa cosa la stava facendo lui?
Sentivo già le risate dei nostri fuori dal tunnel.. mi staccai improvvisamente.
Ma staccare il mio corpo e staccare i nostri sguardi non era la stessa cosa.
Uscimmo guardandoci occhi negli occhi.
Mi aveva stupita il suo gesto di protezione.. anche se un po’ me l'ero auto-preso.
Il suo abbraccio era una cosa che non faceva spesso.
Slanci di affetto così puri e smaliziati erano rari da parte sua.. era più tipo da pacche sul sedere, e roba del genere.
-Grazie..-balbettai come se fosse la prima volta che gli rivolgevo la parola.
-E' stato un piacere..-ricambiò con un sorriso.
Il leone era diventato agnello?
-Perchè tutta questa protezione?-chiesi.
-A parte che ti sei aggrappata tu.. e poi... hai bisogno di me...-serio come non mai.
Non era da lui un pensiero così profondo.
Se ne rese conto anche lui stesso, quindi aggiustò subito il tiro –E poi guarda che non sono solo a Londra i ragazzi gentili- dandomi un pizzico sul braccio.
-Ecco mi rimangio immediatamente tutto quelle cose carine che stavo pensando su di te!-risposi fingendomi offesa.
 
L'occhiata che involontariamente lanciai alle spalle di Giovanni mi bloccò da quel semi flirt.
Quella gatta morta stretta della 'bella addormentata' nei suoi jeans stretti, faceva le fusa ad Harry, al mio Harry... cioè mio e della sua ragazza.
Stava lisciandosi i capelli tra le dita e sbattendo le sua ciglia super finte.
E il riccio non faceva trasparire nulla, come sempre, se ne stava fermo li impalato con una mano in tasca e l'altra che sistemava il ciuffo;
Eh no! No assolutamente no!
-Per favore puoi richiamare la tua dolce metà?-dissi infastidita a Giovanni.
-Ok... Veraaaaa!-urlò.
Tutti ovviamente si girarono.
-Ma si può sapere che cazzo ti urli?-
-Tu mi hai detto di chiamare la mia dolce metà.. e io l'ho fatto!-
Poteva intendere ''dolce metà'' in amicizia... in fondo ci avevano sempre chiamati 'la strana coppia', e 'coppia' era in senso amichevole.
Ma poteva intendere come sicuramente aveva inteso Michi.
Rimasi con la bocca semi aperta, totalmente incapace di rispondere qualcosa, quasiasi cosa.. e chiedere spiegazioni.
-Oooooook-sospirai -Mi sa che per stasera abbiamo tutti fatto abbastanza.. direi che possiamo salutarci.. si è fatta ormai una certa ora.. speriamo non ci sia traffico-
Farneticavo, era chiaro e ovvio e inevitabile.
Giovanni ovviamente si aspettava questa mia reazione.. sapeva benissimo che non sapevo gestire l'imbarazzo, che le cose da dire mi venivano in mente sempre dopo, che magari domani avrei tirato fuori il discorso.
Sorrise.
Così con il fischio tipico del pastore che richiama le sue pecore, richiamò a se la sua bella statuina di turno, che tolse le grinfie dal riccio il quale non sembrava infastidito dal suo allontanamento.
Era un enigma quel ragazzo li.
E io non ero brava a risolverlo.
 
Ci salutammo tutti con i vari bacetti sulle guance, tranne Michi che ovviamente arrivata da Harry gli stampò due baci e gli ribadì il concetto -Fattelo ridire, sei bono!-
Lui si girò a guardarmi, e tradussi -She thinks that.. you are beautifu-.
Forse lo dissi con tono scocciato visto che lui ringraziò col suo solito ‘Grazi’ ma Michi sottolineò -Hey amica tranquilla, la precedenza ce l'hai sempre tu! ..io lo vorrei solo per i fine settimana.. se gli rimangono energie!-
Tutti scoppiarono a ridere.
Ah piccola amica mia.. se tu sapessi.. se la ragazza di Londra sapesse.. se Giovanni sapesse!
 
Ed ecco Giovanni intervenire -Michi ma quanto sei scema?! Contieni i tuoi ormoni per favore... che ce ne stanno già troppi in libertà stasera!- disse arrogante.
Mi si avvicinò, mi diede un bacio sulla guancia -Mi raccomando, vai piano con la macchina...- mi baciò l'altra guancia -Mi raccomando, stai attenta a...-
Lo interruppi -Si lo so me l'hai già detto.. è tutto sotto controllo!-
Mentii.
Era tutto fuori controllo.
 
I ragazzi si strinsero la mano e andammo ognuno verso la propria macchina.
Io e il mio amico inglese salimmo sulla mia.
Abbassai il finestrino e urlai -Giovaaa! hai un cd carino da prestarmi? ..te lo torno!-
E lui mi riurlò contro -Data la tua situazione.. credo che te ne darò uno italiano senza canzoni d'amore ...evitiamo di creare atmosfere spiacevoli!- rise rendendosi conto della frase detta.
 
Io non avrei osato iniziare un discorso su quel bacio, e speravo che Harry avrebbe fatto lo stesso.
In fondo era stato zitto per così tanto tempo poteva farlo anche nel tragitto fino a casa no?
Misi il cd di Giovanni ad un volume tale che ogni conversazione sarebbe stata impossibile.
Ai semafori rossi mi giravo alla mia destra per vedere che cosa stesse facendo Harry in quel silenzio, e se ne stava col gomito poggiato fuori dal finestrino guardando chissà che cosa.
Ah vuoi vedere che per giunta è incazzato? lui eh!
                              
Arrivammo sotto casa, temporeggiai nel cercare nel chiavi in borsa e il suo cellulare tornò a squillare.
Mi caddero le chiavi tanto mi agitò la cosa.
No no no, non potevo assistere ad una conversazione con lei in diretta.
-Hello?-
Mi si fermò il cuore.
-Mamma!-
Il mio cuore rirpese a battere.
-.. I'm coming back home.. casa si..-sorrise -I'm with Vera.. oh yes!-
Nel frattempo c'eravamo incamminati per le scale.
-Vera ..mom's saying to you Ciao!- e sorrise.
Be, la mamma non aveva colpa.. tranne di aver fatto un figlio così bugiardo e sexy.
-Ciao!-gli risposi in lontananza, almeno non mi stava dando altri pensieri per la notte.
Harry andò nella sua stanza, io a struccarmi in bagno.
Uscii e la porta sua era come sempre aperta e lui stava mettendosi a letto in pantaloncini.
Lo guardai, mi guardò.
Vidi che avanzava verso la porta nella mia direzione ma non gli diedi il tempo di fare ulteriori passi che entrai nella mia stanza e richiusi in fretta.
 
Mi svegliai tardi, verso le 11.
Il letto di Harry era perfettamente sistemato, di lui nessuna traccia.
Trovai il solito biglietto sul tavolo
--Io ed Harry siamo a sbrigare dei documenti per lo scambio.. c'è bisogno della sua firma. Torneremo per pranzo. Sentirai la sua mancanza? baci mamma--bene, presa per il culo di prima mattina, da mamma proprio.
Sai che conversazione si faranno..
Alt!  Spero non gli salti in mente di dire in qualche modo a mia mamma del mezzo bacio. Sarebbe una catastrofe!
 
Messaggio di Simo
--Ti arriverà l'invito per il compleanno di Giovanni... e sottolineo il TI singolare!!--
Non gli avevo ancora comprato nulla... aspetta ma 'invito singolare'?
Avevo già in mente la cazzata che stava escogitando ma speravo facesse la persona matura visto che stava per fare 23 anni e tornasse sulla retta via.
 
Verso pranzo sentii il rumore del portone.
Erano tornati. 
-Buongiorno-entrò frizzante mamma.
Harry la seguiva con lo sguardo basso da cane bastonato.. sensi di colpa per il bacio di ieri?
Ah bello mio, te la vedi tu con la tua ragazza.
Alzò quei fari smeraldo e mi disse un semplice Ciao che ricambiai.
-Abbiamo preso la pasta al forno.. Harold non l'ha mai assaggiata!-disse mamma.
-Oh be allora...-feci finta di essere interessata alla notizia e ci sedemmo tutti a tavola.
-Harry si è inserito bene nel gruppo?-chiese tutta preoccupata.
Oh mamma si stava inserendo bene nella mia bocca se vuoi saperlo!
-Penso di si..-risposi distrattamente guardando la tv.
Quindi mamma pensò di chiederglielo lei direttamente.. ma la sofferenza di vederla impegnarsi nell'inglese misto all'italiano era uno strazio.
Intervenni quindi dicendole che aveva fatto amicizia con Michi perchè lei le aveva detto che era figo, con Alberto perchè parlavano di calcio.
-E con Giovanni? Oh Harry sai lui è così un bravo ragazzo..-
E lui -Giovanni?- questo l'aveva capito. Mandò giù il boccone -I think.. probably.. we will never be friends- disse con molta serenità sorseggiando dell'acqua.
Pensava che probabilmente non sarebbero mai diventati amici.
Tossii.
-Che dice?-chiese mamma notando la mia agitazione.
-Dice che.. non hanno parlato molto quindi.. non.. cioè non saprebbe dirti...-
Se le avessi tradotto la verità avrebbe odiato il riccio, nessuno può maltrattarle Giovanni.
 
Dopo pranzo arrivò la fatidica telefonata.
Rispose Harry al telefono di casa.
-Hall.. pronto?-si corresse come gli avevamo insegnato.
-Sono Giovanni.. Vera?- dall'altra parte, senza nemmeno un saluto.
-Wait-.
Bussò alla mia porta e alla mia risposta entrò -Giovanni on the phone- senza molto entusiamo.
-Ciao Giova-con la mia naturalezza di sempre.
-Ora risponde al telefono di casa? Come se fosse uno di fiducia...?-era quasi arrabbiato.
Be le parole fiducia ed Harry non erano molto abbinabili ultimamente ma rispondere al telefono era una cosa fattibile.
-Oh..mamma gli ha detto che può farlo.. Dov'è il problema?-
-Niente lascia stare.. ho chiamato per dirti che ovviamente dopodomani è il mio bellissimo compleanno, e farò una bellissima festa in un bellissimo locale con un bellissimo privè solo per noi!-disse tutto d'un fiato.
-...per noi che siamo bellissimi no?-lo assecondai ridendo.
-Be io sicuramente lo sono... tu ti puoi impegnare!-rise.
Non perdeva occasione per dirmi quanto fosse lui bello io brutta.
mi finsi offesa.
-Non mi impegnerò e non verrò!-
-Eh no! Tu vieni! anzi.. vorrei specificare che l'invito è per te.. solo per te-
Aveva ragione Simo. Feci la finta tonta
-E’ una festa a due?? Che palle!!-
-...solo per te nel senso che il tuo amico non è invitato!- spiegò con estrema calma e serietà.
Non potevo crederci.
-La festa è tua e non posso obbligarti ad invitare gente... però non è carino...-
-Si lo so che non è carino.. come può esserlo con quei capelli?? volevo insultarlo e sul vocabolario ho trovato che si dice ''curly hair''– rise -e poi quella pelle così chiara? e.. -
-Coglione non intendevo lui!..non è carino il tuo gesto... sei un immaturo e non cambierai mai- lo rimproverai seria.
-Si si bla bla bla.. che c'è, senza di lui non vieni alla mia festa?-alzò la voce.
Poi aggiunse -Pensaci bene.. valuta le persone. Io dopodomani alle 23 precise ti passerò a prendere. Se sarai bella e pronta per il mio compleanno bene, altrimenti... altrimenti non lo so.. ora devo chiudere.. ciao.-

E mise giù.

 
*tadan!*
Certe volte nelle recensioni mi lasciate le vostre ‘previsioni’
...avevo già scritto il capitolo e mannaggia,
qualcuna di voi ci ha azzeccato :D
sono così prevedibile!!!
 Spero che sia comunque di vostro gradimento ^^
so.. recensite! 

ps. se per caso.. io scrivessi un'altra storia contemporaneamente a questa,
la seguireste?

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Capitolo 10
*** Stava giocando? ***


Cap.10
Stava giocando?

Non potevo mancare alla sua festa.
Non lo avrei mai fatto. E lui lo sapeva.
Non manchiamo ai nostri compleanni da 12 anni ormai!
 
Come si era scaldato per una sciocchezza.
Forse anch'io avrei potuto evitare di fargli pesare il fatto di non aver invitato Harry.
Ma chi voglio prendere in giro?
La verità è che volevo che Harry ci fosse, tutto qui.
Nonostante lo avessi in casa 24h su 24 da ormai quasi 2 settimane, non era la stessa cosa: volevo passare un'altra serata con lui, magari da sobria, magari capirci qualcosa in più.
Magari baciarlo coscientemente.
E magari non alla festa del mio migliore amico che non tollera.. ok ok.
 
Urgenza regalo: chiamai Simo che si offrì di accompagnarmi al centro commerciale.
-Ti avevo avvertita che l'invito sarebbe stato solo per te..- disse scuotendo la testa; anche lei non era d'accordo -Ma Harry se l'è presa?-
Che avrei dovuto dirgli 'Il mio migliore amico a cui non piaci e che non ti piace fa il compleanno e non ti vuole alla sua festa'?
-Emm.. a dir la verità non gliel'ho neppure detto. Credo che non gli dispiacerà più di tanto.. ho la sensazione che non si prendano molto..- 
-Io.. anzi tutti.. abbiamo la sensazione che entrambi vogliano prendere solo una cosa... e sei tu!-
Ci risiamo.
-Simo ti prego... Harry ha la ragazza, pure carina!..non ci voglio nemmeno pensare!.. Giovanni fa lo scemo ma come lo fa da anni ormai! lo amo in maniera incondizionata... ma senza doppi fini!-
Ormai la mia teoria era ben chiara e irremovibile.
-Tu lo ami in maniera incondizionata senza doppi fini. E lui?.. negare non cambierà le cose!- sentenziò.
PEM! un proiettile a 100km/h nella mia mente.
Non era come diceva lei. No e basta.
Io davvero provavo un amore vero verso Giovanni... e per quanto fosse l'incarnazione del mio ragazzo ideale.. era il mio migliore amico!
E non volevo attraversare quella linea dalla quale non saremmo più potuti tornare indietro.
 
Entrammo nel negozio preferito di Giovanni, ed eccole li, le Nike blu elettrico che voleva.
 
Tornata a casa, dal salone sentivo la voce di Harry.
Parla? Strano! E cosa ancora più strana sentivo anche una voce che gli rispondeva.
Temporeggiai un po’ cercando di tradurre qualcosa ma senza alcun risultato.
Avvicinandomi alla sua camera lo trovai in videochat con un ragazzo.
-Ciao- lo salutai affacciando la testa alla sua porta.
-Hey ciao..- mi rispose con quell'accento così sexy spalancando quelle perle che usa per guardare.
-Hi honey!- si intrufolò nella conversazione il ragazzo dallo schermo facendomi cenno con la mano.
Mi sa che ero visibile anche dalla webcam.
Honey? La cosa mi fece scappare un sorrisino e ovviamente guardai Harry un po’ imbarazzata per il saluto 'amichevole' del suo amico.
Lui guardò malissimo il ragazzo scuotendo la testa in segno di disaccordo.
Poggiai le buste per terra e mi avvicinai per vedere meglio lo sconosciuto sul pc: capelli castani ma decisamente lisci, occhi azzurri e naso all'inglese. Carino.
-Ciao!- gli ripetei sorridendo e sedendomi sul letto accanto al riccio.
Harry sembrò contento di questo avvicinamento.. sorrise.
Si decise a fare le dovute presentazioni -Vera he is Louis... my best amico.. right?- mi spiegò chiedendo conferma sulla parola italiana.
-Si dice 'migliore amico'!- lo corressi.
Poi mi rivolsi di nuovo allo schermo -Ciao Louis..-
Il ragazzo mi osservava attentamente come stesse scrutandomi nei dettagli... ma con l'aria simpatica, rilassata, non con quello sguardo penetrante come Harry.
O forse era l'effetto che quello sguardo aveva su di me.
Restai qualche minuto ad ascoltarli parlare troppo velocemente per me, poi salutai e feci per andarmene.
 
Mi alzai dal letto, e non appena uscii dall'inquadratura ma non dalla stanza sentii la voce dal pc esclamare
-Harry you're right... nice boobs!-
'Harry hai ragione.. belle tette’?? Harry aveva detto questo di me?
Ah bene, bravo.. e bravo anche l'amico che lo asseconda nel suo tradimento!
ma non nego che ne fui lusingata.
Era comunque l'ennesima conferma dei pensieri, seppur abbastanza chiari, del bell'inglese.
Gli occhi di Harry si sbarrarono verso il pc e subito rimproverò l'amico.
-Shut up bro! She is here... and she understand english!- lo zittì facendogli capire la figura che avevano appena fatto.
Eh già, caro Louis e carissimo Harry, ero li e capivo eccome!
Era il mio turno.
Lentamente tornai verso di loro, mi risedetti sul letto
-Thank you Louis!- dissi molto rilassata e sorridente alla sua faccia al pc.
Poi guardai il ragazzo accanto a me, gli misi una mano sulla spalla -...and thank you Harry..-
Sorrisi e me ne andai. Era imbarazzato... non sapevo bene se per la frase del suo amico o per il mio tono.
 
Avevo capito la sua idea.. aveva la ragazza ufficiale a Londra, e cercava la scappatella per i suoi due mesetti in Italia.
Ora potevamo combattere ad armi pari. Ora stava a me condurre la partita.
Stava giocando? avremmo giocato in due allora!
 

**

Era il compleanno di Giovanni, eh si, il mio Giova compiva 23 anni.
 
Harry bussò alla mia porta, nonostante fosse aperta, e al mio sorriso entrò sedendosi sulla sedia girevole davanti al pc.
Da quando sapevo la sua opinione su di me, i suoi sguardi valevano più di mille discorsi.. e quindi sentirmi quei due fari puntati addosso mi metteva enormemente a disagio.
Non sapevo dove volessi arrivare io, ne tantomeno dove volesse arrivare lui.
 
Il riccio notò la scatola Nike che non avevo ancora sistemato, la prese, la aprì
-Wow! Beautiful color!- si illuminò dando vita alle due fossette adorabilmente attraenti.
-Emm.. it's my gift for Giovanni.. it's his birthday-
Il sorriso sul volto bellissimo si annullò -Ah- disse.
Ok dovevo rincarare la dose e dare il colpo di grazia.. meglio tutto in una volta -I'll go to his party tonight... party.. festa!-  spiegai cercando di non far sembrare la cosa come ''evento dell'anno''.
-Ok- richiuse la scatola e uscì dalla mia stanza.
Non mi chiese nulla, ne se sarebbe venuto anche lui, ne il perchè della sua esclusione, nulla.
Evidentemente aveva capito l'ostilità che Giovanni aveva per lui.
Era abbastanza chiaro a tutti.
Quel ragazzo era molto più intelligente di quello che a prima vista poteva sembrare.
 
Mamma guardava il telegiornale sul divano vicino al suo Harold che giocherellava cno l’Iphone, e ad entrambi scattò un -Wow- alla mia vista.
-Mamma smettila perchè mi metti in imbarazzo... Harry chiudi quella bocca!- lui non lo fece, così mi avvicinai e gliela chiusi io con una mano, lasciando comunque quell'espressione nel suo sguardo.
 
Suonò il citofono... spiegai velocemente a mamma la questione e lei capì al volo, dicendomi di non preoccuparmi e godermi la festa.
Eh, una parola!
 
Scesi le scali pronta alla soddisfazione che avrebbe avuto Giovanni nel vedermi scegliere lui e non l’inglese.
Era un dovere stavolta.
Già vedevo il suo volto.. sorrideva. Secondo i suoi ragionamenti aveva vinto.
-Bambola.. sai quando scende quella cozza della mia amica Vera?- chiese dal finestrino.
Aprii la portiera e ignorandolo completamente gli saltai al collo
-Auguri!- lasciandogli un enorme bacio sulla guancia.
-Devo fare il compleanno più spesso mi sa!- soddisfatto.
Era bellissimo.
I capelli biondo cenere perfettamente sistemati, il profumo spruzzato a litri, la camicia nera arrotolata metteva in mostra le sue braccia abbronzate.
-Mmmm fatti annusare!- come sempre avvicinando la mia bocca al suo collo impregnato di profumo.
-Muoviti con movimenti ponderati...sei in Zona Rossa e poi non mi controllo!- disse avvicinandomi il collo.
Sì, il mio migliore amico era figo.
Ora potevo capire la mandria femminile che gli era sempre andata dietro.
Era proprio il suo modo di fare che attirava... e per quanto io fossi interessata a lui per mille altri motivi, era una capacità che bisognava riconoscergli.
Mi girai per allacciare la cintura di sicurezza e il mio sguardo andò verso casa mia, verso la finestra del salone da cui mamma e Harry si stavano guardando la scena.
Lo sguardo del bell'inglese mi uccise, letteralmente.
Abbassai gli occhi quasi in ammissione di colpa e partimmo.
-Pensavo andassi alla festa con qualche ragazza delle tue..- chiesi per stuzzicarlo.
-No.. e poi.. la ragazza migliore è qui con me!- disse sorridendo e mettendo una mano sul mio ginocchio.
-Giova leva quella mano o ti faccio diventare capitan Uncino- gli urlai seria.
-Ti amo comunque-
-Si anch'io-
 
Giovanni venne invaso da abbracci e auguri, io mi diressi spedita verso 'i miei' Michi, Simo e Alberto.
La musica a palla ci impediva di conversare quindi uscii con Michi per una sigaretta.
-Ma Harry?- mi chiese.
-Niente è a casa.. Ha fatto una faccia bruttissima quando gliel'ho detto... e mentre andavo via mi ha dato un'occhiataccia dalla finestra del salone-
-Secondo me gli piaci, e pure parecchio-
-L'altra sera mi ha baciata- sputai all'improvviso.
La mia amica spalancò occhi e bocca -Omiodio-
-E tu?- 
-Io?.. mi ha colta alla sprovvista.. non ci ho capito nulla.. semplice, a stampo.. poi si è staccato..!-
Non sapevo spiegare il motivo del mio comportamento a dir la verità.
-Tu pensi troppo, e le cose sfuggono. Con Giovanni? pensi troppo! Con Harry? pensi troppo! vivi quello che ti si trova davanti...-
la saggezza di Michi.
 
Rientrammo e trovammo l'opposto della serata che avevamo lasciato.. visibilmente alticci tutti.
Giovanni aveva perso la perfezione del suo arrrivo.
La camicia fuori dai jeans, i capelli disordinati, ballava a centro pista con un bicchiere in mano circondato da ragazze; alzò lo sguardo e incontrò il mio dall'alto del privè.
-Se tu non mi vuoi devo per forza andare con altre!- urlò visibilmente brillo.
Io lo assecondavo con la testa ma non era in se.
L'apertura dei ragali fu uno spasso: tra un pacco e l'altro fermava ragazze sconosciute facendole proposte oscene e scatenando le risate di tutti.
-Lei è la donna della mia vita!- urlò agli amici con una delle mie Nike in mano -E ci sono altri mille motivi che nessuno può sapere!-
Omiodio l’imbarazzo.
Iniziarono ad chiedere tutti un bacio, lui si avvicinò con fare deciso ma girai la sua faccia e gli diedi un bacio sulla guancia con disapprovazione dei presenti.
 
A fine serata tutti andarono via e Giovanni non era in grado di guidare.
Lo feci sedere, tolsi i tacchi e mi misi alla guida della sua macchina sconosciuta.
Durante il viaggio alternava momenti di sveglia in cui parlava da solo, ad altri in cui mi dichiarava amore ad altri in cui dormiva.
 
Citofonai .
-Franci sono Vera.. ti vieni a prendere quell'alcolizzato di tuo fratello?-
Francesco si precipitò, e lo mettemmo dentro l'ascensore.
-Wow come siamo sexy stasera!-
-Ti prego, non ti ci mettere anche tu!!- scocciata oltre che imbarazzata da quelle attenzioni -Ma soprattutto.. mi dici ora come torno a casa?-
-Io domani mattina presto ho esame.. in più non ho la patente-
-Va bè.. resto qui..-me ne uscii facendo spallucce -Vai a letto che domani devi essere riposato! ci penso io al bell'addormentato, in queste condizioni è innocuo!- indicai Giovanni stravaccato sul divano con gli occhi aperti e vivi come quelli di un pesce lesso.
 
Presi il cellulare per avvertire i miei.
Uno squillo.. due squilli.. speriamo non risponda il riccio.
-Hall.. pronto?-
Oh cazzo. Ora vaglielo a spiegare.
-Harry.. I'm Vera!..-
Non mi diede il tempo di finire -What happened?? Where are you?? Are you ok??- allarmato.
Mi toccava la 'punizione' del dire a lui dov'ero perchè e con chi.
Forse gli sarebbe servito da 'lezione' e io avrei potuto cominciare la 'vendetta'.
-Si si don't worry! Senti... - parlavo tra me e me –Im at Giovanni's house.. lui.. he’s drunk.. e non.. cioè, he can't drive.. I'll stay here tonight!-
Ok, Giovanni era ubriaco, non poteva guidare, sarei rimasta da lui. Chiaro.
-..come back soon please- disse con la sua voce roca e bassa e sexy.
'Torna subito per favore'?la stessa mancanza che sentivo io la stava provando lui.
Oh piccolo dolce sexy bugiardo Harold.
 
Lo spettacolo di Giovanni sbronzo sul letto non era il mio finale di serata ideale.
Cercai di svegliarlo muovendolo per un braccio. Nulla.
Ogni tentativo era inutile, mi guardava assente e rideva.
Ma puzzava di alcol.. credo ne avesse anche sui vestiti.
Iniziai a togliergli le Hogan, gli slacciaii i pantaloni, poi mi bloccai: mi vergognavo un po' davanti ai suoi occhi verdi aperti nel vuoto.
Cercando di non pensare troppo a quello che stavo facendo, e a quello che poteva percepire lui, gli sfilai i jeans.
A guardarlo adesso 'attentamente' aveva un fisico davvero mozzafiato.
Chissà quante ragazze hanno sfiorato quelle braccia, quella bocca, chissà quante ragazze erano state toccate da quelle mani.
Arrossii di colpo solo per i miei pensieri.
Cercai nel suo cassetto una maglietta che potessi indossare per la notte.
Trovai quella di Superman che tanto mi piaceva, e mi diressi in bagno per cambiarmi.
Ma la stanchezza era troppa, e mi cambiai direttamente li dov'ero.
Con difficoltà arrivai alla mia cerniera sulla schiena, e con altrettanta difficoltà cercai di farla scendere.
Mentre cercavo di vedere a che punto fosse la zip, con la coda dell'occhio notai gli occhi di Giovanni che mi guardavano.
-Ma sei sveglio?- chiesi mista tra l'ansia di sapere come stesse e l'ansia di sapere se fosse cosciente del fatto che io fossi mezza nuda.
Mi guardò in faccia serio e poi guardò la mia schiena coperta solo dalla fascia nera del reggiseno.


 

*suspace*
Non mandatemi minacce per questo finale di capitolo
così senza un vero finale ...
siete così sicure della mia storia che voglio mettervi qualche dubbio!
Attendo con aaaaaansia
le vostre recensioni!
 
p.s. tu taylor delle mie palle..
come ti permetti di sfottermi Harry in diretta mondiale?
IT’S TAYLOR BITCH!

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Capitolo 11
*** 'INNAMORARE'. Ma chi io? ***


Cap.11
'INNAMORARE'. Ma chi io?  

Come con un gesto istintivo e meccanico si spostò verso di me.

Mi abbracciò da dietro poggiando delicatamente ma deciso le sue labbra sul mio collo e iniziando a baciarlo.
-Ma che.. che.. stai facendo?- sussurrai girandomi verso di lui.
Rimasi paralizzata li.
Mi guardò con quei suoi fantastici occhi verdi, lucidi per l'alcol e per chissà che altro. E io mi ci persi. letteralmente.
-Oh Vera..- iniziò a sussurrare il mio nome socchiudendo gli occhi tornando sul mio collo.
La scia di baci salì quasi fino a sotto l'orecchio mandandomi in estasi.
Fui capace di bisbigliare un -..Si..- più incerto che altro.
Si avvicinò ad un respiro da me.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi.. non potevo guardarlo negli occhi!
Con una mano mi sollevò il mento costringendomi a guardalo in faccia.
I nostri nasi quasi si toccavano.
La mia bocca era socchiusa per lo stupore di quello che stava succedendo.
Spostò la testa verso destra..
 
-Vera! Tutto ok?? Se vomita dimmelo!- suo fratello bisbigliava da dietro la porta.
Ci staccammo subito.
-F.F.Fra tutto ok.. dorme!- risposi aprendo a metà la porta.
Ero una pessima bugiarda, ma Francesco mi diede la buonanotte e andò via.
Giovanni si riprese la sua posizione a letto, con le braccia sul volto, io rimasi paralizzata a fissare la porta.
Scoppiò a ridere.
Non ne capivo il motivo, mi girai a guardando.. e non potei fare altro che seguirlo in quella risata.
Indossai la sua maglietta che era rimasta sul letto per troppo.
Ridemmo per 10 minuti abbondanti, senza dire una parola, senza guardaci in faccia.
 
'Ore 11:30' sul comodino la sveglia segnava quell'ora.
Giovanni dormiva esattamente nella stessa posizione in cui dormiva da anni: pancia in giù, braccio destro sotto il cuscino, bocca semiaperta.
Cercai di riprender sonno, ma niente. Chiusi gli occhi, poi li riaprii come per rendermi conto se fosse la realtà quella li o se dormivo ancora.
Era la realtà, quella specie di angelo biondo era il mio migliore amico, aveva dormito accanto a me, e... aveva cercato di baciarmi.
E se non fosse stato per suo fratello, ci sarebbe anche riuscito.
Ci sarebbe riuscito lui... o gliel'avrei consentito io?
La testa mi rimbombava.. troppi drink, troppe poche ore di sonno, troppi 'se'..
 
Misi la caffettiera sopra e uscii in balcone a fumare.
Avevo bisogno di riflettere su ieri sera. Dovevo capire perchè era successo.
Ok, non c'era stato il contatto labbra-labbra ma... c'eravamo andati vicini, e anzi, aveva iniziato proprio dal pesante.
Prima ci si bacia.. e poi eventualmente si arriva al collo.. non viceversa!
Come se tutti i presentimenti di Michi&co si stessero materializzando e tutti i miei 'No non può essere' andavano scomparendo.

Feci un lungo respiro ad occhi chiusi, versai il caffè in due tazze e lo raggiunsi.
Appena sfiorai il suo bicipide aprì gli occhi di scatto sollevando la testa.
-Scusa non volevo spaventarti!- dissi.
E lui per pura risposta -No? Ma ti sei vista allo specchio?!?-
Non pensavo che dopo quel 'contatto' di ieri sera avrebbe ridetto qualcosa del genere... e per la prima volta non riuscii a rispondergli a tono.
Ne una parolaccia ne il dito medio.
Abbassai lo sguardo.
-Oh che è sta faccia? ..scherzo.. Sei bellissima.. la sera.. come la mattina- sorrise.
Era chiarissimo il suo riferimento alla notte prima, alle sue labbra sul mio collo, al mio irrigidirmi senza allontanarlo ne partecipare.
Ma era chiaro anche il mio non essere mai pronta a situazioni di quel genere.
-Quindi ad esclusione.. dici che il pomeriggio sono un cesso?- risposi istintivamente socchiudendo gli occhi in segno di sfida.
'Perchè devo buttare sul ridere anche i discorsi più seri?' chiesi tra me e me.
E la stessa domanda la fece Giovanni, a voce alta.
-Perchè devi mandare a puttane ogni discorso leggermente serio?- mi chiese rigettandosi sul letto col braccio sotto la testa e una mano sull'addome.
Ognuno di noi stava facendo chiare allusioni alla notte precedente senza nominarla direttamente.
Ma mi conosceva così bene da capire quanto fosse enorme la mia difficoltà.
Gettò uno sguardo sul comodino.
-La colazione a letto?.. wow sei meglio di mia mamma! e non lo dico solo per quelle due bocce che ti ritrovi!- si complimentò masticando i suoi biscotti.
Questi riferimenti fisici si stavano facendo pressanti.. da parte di troppe persone.
-Mi lavo i denti e ti riporto a casa ok? hai una faccia distrutta... hai dormito stanotte?-
Cioè il mio migliore amico la notte scorsa stava per baciarmi e chissà cos'altro.. e ora mi chiedeva se avessi dormito?
Ma proprio per niente se devo dire la verità.
-No. Non chiedermi il perchè... lo sai. E se non lo sapessi...non sarei in grado di spiegartelo obiettivamente- risposi senza guardarlo negli occhi e buttandomi sul letto -Perche tu ti ricordi di ieri no?- chiesi con il tono di chi non ammette un No come risposta.
-Si, ricordo. Sappi solo che essere obiettivi non sempre serve..-
Si chiuse in bagno senza essere troppo carino verso di me.
Cercai un paio di suoi pantaloncini da calcio e tenni su la maglia di Superman, scatenando la sua risata appena mi vide.
-Ora sei sexy, lasciatelo dire!- sentenziò tra le risate.
 
Ci mettemmo in macchina e mi riportò a casa.
Il viaggio fu silenzioso, ma meno imbarazzate di quanto immaginassi.
-Ah non ti ho nemmeno ringraziata per le scarpe... sono bellissime! Proprio quel..-
-Quello che volevi.. lo so lo so- sorrisi soddisfatta del mio regalo.
Ma lui incalzò -Diciamo che non era la sola cosa che volevo ieri sera...- tamburellò le dita sul volante.
-Non è che posso sempre sapere quello che desideri-.
Brava Vera, bella frase del ca**o.
-Comunque..  i vestiti li lavo e te li porto- sviai.
-Si i pantaloncini li rivoglio... ma la maglia di Superman se ti piace tienila, anche se è la mia preferita diciamo che addosso a te acquista valore, mia super Woman! si dice così no?- sorrise come sa fare solo lui.
Risi sguaiatamente –Giova l'inglese non fa per te.. lascia stare!-
-Lascialo stare anche tu- mi rispose serio guardandomi dritta dentro gli occhi.
‘L'inglese non fa per te.. lascia stare’.
Inglese.
HARRY.
Oddio.
Mi aspetta a casa.
Non avevo nulla di cui giustificarmi.. ma ero comunque agitata per l'accoglienza che mi avrebbe potuto fare.
Non avevo ancora dimenticato lo sguardo che mi aveva dato ieri sera mentre andavo via con Giovanni senza di lui.
Appena varcai la soglia di casa dalla sua stanza sbucò fuori la massa di capelli ricci subito sistemati: scrollata di testa verso il basso, mano fra i ricci e adagiamento sulla tempia.
Bollenti spiriti placatevi please.
-Finally..-esordì incrociando le braccia al petto.
Il suo sguardo mi esaminò dai piedi fino ai capelli.. come una radiografia.
E non potei fare altro che lasciarmi esaminare.
-Where is your dress?- mi chiese con fare indagatore.
Se una esce versione topmodel e torna in veste di calciatore di serie B, la domanda su dove fosse il mio vestito nasce spontanea.
Aprii la busta che avevo tra le mani mostrandogli non era stato strappato a morsi da nessuno, se era questo quello che stava pensando.
Sbriciò e annuì con la testa.. più rilassato.
Mi avviciai a lui e gli accarezzai una guancia.
La sua pelle era chiara, nonostante noi fossimo tutti abbronzati.
-Harry... non sei mio padre!- dissi sottovoce sorridendogli per quel controllo che mi aveva fatto; poi mi corressi -You are not my daddy.. relax!-
Bloccò la mia mano sul suo viso mettendovi sopra la sua.
Il contatto fu elettrizzante. Un respiro mi rimase a metà nel petto.
Questo suo gesto e quel suo particolare sguardo mi mandarono in tilt.. come se da quel momento per lui non ci fosse solo l'attrazione fisica del 'nice boobs' ma qualcosa di più.
E io non volevo coinvolgermi troppo e coinvolgere troppo uno che fra un mese e mezzo sarebbe andato via.
Socchiusi le labbra e vi passai la lingua sopra involontariamente.. o forse era colpa sua.
I suoi occhi seguirono il movimento.
Mi staccai da lui, senza dirgli nulla.. e andai a farmi finalmente una doccia.
 
Indossai il mio accappatoio, raccolsi i capelli nel turbante di un'asciugamano e andai verso la mia stanza.
Silenzio.. dov'era Harry?
Poi un forte odore di tabacco arrivò alle mie narici, e capii che stava fumando in balcone.
Indossai l'intimo e rimisi l'accappatoio, tamponai i capelli ancora bagnati.
Presi anch'io una sigaretta e uscii.
Il suo sguardo nel vedermi arrivare in quel modo si illuminò, o meglio si infiammò come se stesse vedendo chissà quale scena hard.
Si mise bene a sedere sulla sedia e liberò quella accanto a lui dal posacenere.
Capii che forse quello era il momento giusto per giocarci un po su.

Non era da me fare la sensuale, figuriamoci.
Non stavo bene nel mio corpo, abbondante per gli standard della mia quotidianeità.
E il fatto di vedere Giovanni sempre con tipe opposte a me non aveva fatto altri che confermare la mia idea.
Anche la fidanzata del riccio era diversa da me.. mi chiedevo ancora come potessi anche sono un pochino interessargli.

Cercai di sedermi in modo femminile senza lasciami andare a mo' di scaricatore di porto, accavallai le gambe, presi l'accendino che teneva poggiato ad un centimentro dal cavallo dei suoi pantaloncini.
Mossa azzardata, ne ero consapevole.
A quel contatto sussultò ma cercò di non darlo a vedere. Una dose di potere si impadronì di me.
Accesi la sigaretta sotto lo sguardo interrogativo del riccio.
-Did you have a good night?- chiese fingendo indifferenza.
No, non gli avrei detto di Giovanni ma era mia intenzione farglielo intendere.
-Si.. great music...- generica -..e.. una bella notte.. great night!-
Sospirai guardando dritto i suoi occhi.
Notai che il suo sguardo si era spostato verso la scollatura del mio accappatoio, e la sua mano ferma sulla gamba si era stretta in un pugno ben serrato; 
non sapevo se fosse per me o per la 'great night' ma l'inglese di ghiaccio stava dando segni di reazione.
O almeno, qualcosa tra le sue gambe stava visibilmente reagendo.
La strada era quella giusta.
Volevo sapere fino a che punto si sarebbe spinto con me.. fino a che punto non mi avrebbe detto nulla di 'lei'.
 
-Pronto?-
-Per tutta la mattina mi ha risposto sempre quel figo allucinante ma dato il mio inglese non gli ho fatto troppe domande... ho solo capito che non c'eri! Ma dove sei stata???- disse Michi tutto d'un fiato.
Risi -Se mi fai parlare ti spiego! Ve ne siete andati, Giova crollava ad ogni poltroncina e chiedeva roba oscena alle ragazze! ho guidato io fino a casa sua..e sono dovuta rimanere li perchè non c'era nessuno che mi riaccompagnasse. Ti sembra giusto?- chiesi aspettando il suo accordo.
-Ma come scopa?-
-Michi! Ma che ne so!.. ci stava per scappare qualcosa.. ma era l'alcol!- mimimizzai.
-Giovanni ti fa la corte.. a modo suo.. perchè ragiona col pene, lo sappiamo. Harry te lo ritrovi notte e giorno a divorarti con lo sguardo... e ti divorerebbe anche con altre parti del corpo! decidi..uno dei due.. l'altro lo prendo io!-
Scoppiammo a ridere entrambe per svariati minuti finchè mi vennero le lacrime.
-Sul secondo ci sto lavorando..- le annunciai maliziosamente.
-Sorella metti in mostra le tette! Scopatelo che te ne frega!-
Ringraziai della tattica e misi giù.
Oh no, non avrei scopato con Harry. O meglio, l'avrei fatto solo dopo aver saputo di lei.
Io avrei deciso come e dove farlo.
Perche quel ragazzo era una calamita per i miei ormoni.
E non credo che lui avesse ancora capito quanto lo fosse.
Era ora di illuminarlo.
 
Il contatto con Harry che da quel bacio cercavo di evitare, adesso addirittura lo creavo.
Perchè? non sapevo nemmeno io darmi una risposta.
Ovvio che mi piaceva. Ovvio che mi infastiva che avesse una ragazza di cui non mi aveva parlato.
Ma era altrettanto ovvio che io volessi lui. Volere in tutto e per tutto.
Gli sguardi erano insistenti e indagatori, a tavola ogni scusa era buona per sfiorargli la mano, vedere la tv voleva dire poggiarsi con un braccio sul suo ginocchio.
Le avevo provate tutte.. mancava solo il gettarmi direttamente su di lui. Questo non lo avrei mai e poi mai fatto.
Ma non cedeva, Harry non cedeva.
Alle mie provocazioni rispondeva respirando profondamente, stringendo i pugni e fumando.
Mi penetrava con lo sguardo, letteralmente. Ma non mi sfiorava.
Un 19enne con gli ormoni regolari lo avrebbe già fatto.
Come se avesse dovuto trattenersi per qualche motivo.. qualche motivo si.. la ragazza della foto, chiaro.
 
-Senti ma che vi siete messi in testa tu e Harold?- lo aveva capito persino mia madre.
-Eh?-
-Lo vedo come lo cerchi, come ne approfitti per sfiorarlo anche solo per prendere una bottiglia d'acqua... fino a due settimane fa la sua presenza ti irritava.-
Sorrisi guardando il pavimento
-Per non parlare di lui.. prima tutto timido ora con quegli occhi esprime fuoco-
Non ero l'unica a vedere i suoi atteggiamenti nei miei confronti.
Ok che non cedeva , ma non è che mi stessi inventando cose che non esistevano.. ci vedevo giusto.
-Mamma non ho alcuna intenzione... e non so che intenzioni abbia il tuo Harold.. visto che non parla!- diedi la 'colpa' lui.
-Non parla, ma guarda. E non sai quante parole contengono i suoi occhi. Ma non giocarci troppo. Ti conosco, e ti conosci anche tu.. finirai per innamorarti.-
-Ma ti sei impazzita?- le risi in faccia.
Aaaah quella parola, quel verbo. 'INNAMORARE'. Ma chi io? di Harry? Nah!
 
La cosa che mi preccupava di me era che tutta questa frenesia mi era venuta dopo la notte con Giovanni.
Come se la mia mente volesse coprire quel momento.
Come se lo stesse volendo arichiviare nel reparto 'sbagli'.
In più di lui da giorni non avevo notizie.
Dalla mattina in cui mi riaccompagnò a casa. Io non l'avevo cercato e lui nemmeno. Ci stavamo evitando? forse.
Poteva starci come cosa.. ma non volevo perderlo.
Ma non volevo nemmeno forzarlo.
In fondo quello slancio 'di passione' era venuto da lui.. e se adesso si stava prendendo un po di tempo per ripensarci, non gliel'avrei impedito.



 

*tadaaan* capitolo lungo e denso, lo so, scusate!
Ed ecco svelata la notte di Giovanni e Vera!
Commenti? Si, lo so che li avete :D
Felice che molte di voi abbiano saputo vedere oltre l’apparenza di Giovanni ^^
Contatto Harreh/Vera?
Ditemi ditemi ditemi!
 E l'insinuazione della mamma?
Lascio a voi il ‘duro compito’ di recensirmi! Sempre GRAZIE!

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Capitolo 12
*** 'Non è come sembra' ***


Cap.12
'Non è come sembra' 

Harry avvertì degli strani malori.. la testa gli faceva male e si sentiva incredibilmente stanco.
Solo lui poteva in pieno luglio prendersi la febbre.
Seduto sul suo letto aveva ogni tanto dei tremori di freddo.
Quella calamita sessuale mi intenerì tanto che gli diedi una felpa di papà per evitargli i brividi.
Sorrise sistemandosi bene il ciuffo passandovi sopra con il pollice
Optammo per un film.
Si posizionò sul divano occupandolo per intero visti i suoi 180cm circa.
Era la dolcezza personificata: quell'espressione malaticcia, ma con gli occhi verde accesi, i ricci ormai familiari... e poi quel miscuglio di vestiti stagionali.. sopra felpa, sotto pantaloncini e infradito.
Guardarlo mi fece sorridere.
-Why are you smiling?- chiese roco.
Non dev’essere carino vedersi ridere in faccia.
Sospirai -You are cute.. carino-e mi strinsi nelle spalle.
Prima avevo fatto la femme fatale, e ora gli avevo dato del 'carino' come fanno i bambini all'asilo.
Cambiai argomento -'I fanstastici 4''.. do you like it?-
Annuì quindi misi il pc alla distanza giusta da noi sul tavolo.
Mi sedetti accanto a lui.
Avrei potuto sfiorarlo o poggiarmi sulle sue gambe visto che ormai avevo notato la sua reazione, ma non mi andava di stuzzicarlo da malato.
‘‘Fai attenzione a non giocarci troppo’’...mannaggia a quella frase!
 
Il braccio destro di Harry cercò maldestramente ma fermamente di adagiarsi sulle mie spalle ...scena classica.
Con la coda dell'occhio vedere quella grande mano sulla mia spalla mi rabbrividì.
Fu così delicato ma allo stesso tempo deciso, e essermi girata ed averlo guardato dentro quegli occhi lucidi di febbre, non potei fare altro che accettare il gesto più che volentieri.
Dopo qualche attimo di imbarazzo, mi insinuai come una bambina in cerca di rifugio sul fianco di Harry, incastrandomi volontariamente tra il suo bicipite e il petto.
Le sue dita affusolate mi accarezzavano dolcemente il braccio che circondavano, provocandomi uno stato di trans spaventoso.
Come se fossi in una bolla insonorizzata, sentivo il suo respiro calmo sotto la mia testa e il suo cuore accellerato.
Non ero un tipo da smancerie io.. per niente. Anzi.
Ma stavo bene rannicchiata sul corpo caldo febbricitante come se non ci fosse già abbastanza caldo nell'atmosfera.
Sul suo viso un mezzo sorriso.. ma non come 'Ho vinto io', ma di serenità e la cosa mi impensierì molto.
Quasi mi vergognai di averlo provocato sfacciatamente mentre lui era qui coccolone sul divano.
 
Il suono il citofono sia maledetto.
Sentimmo una voce nella scala e mia madre ridere come una quattordicenne.
Solo una persona la fa comportare in quel modo.
E non era la persona adatta a quella situazione.
-Buonaseeeeera-esordì la voce con la 'r' marcata. Giovanni.
-Merda-bisbigliai.
Alla vista di me ed Harry accoccolati sul divano, non smorzò il suo sorriso.
Ma lo vidi fare un respiro e degludire... chiaro che non si aspettasse di vedere quello che vedeva.
Spostai il braccio del riccio e mi alzai di scatto per salutarlo.
-Stai pure comoda- con tono chiaramente sarcastico.
-Ciao Giova..-mi avvicinai per baciarlo.
-Ciao-schivò il mio bacio sulla guancia per poggiare sul tavolo la busta che aveva tra le mani.
-Ero passato per portarti i residui che hai dimenticato l'altra notte..- disse iniziando ad uscire oggetti dal pacco -..avevi fretta di andartente, suppongo- mi disse spostando lo sguardo sull’inglese.
-Avevo fretta di farmi una doccia a casa mia ..si..- cambiai il tono in 'so.cosa.stai.cercando.di.insinuare' -Grazie per avermeli riportati..-
-Avrei dovuto farlo il giorno dopo ma... esci un attimo  per favore?-
Mi stupì questa sua richiesta.. non vedevo il motivo del parlare in balcone.
-Non puoi parlare qui?-
-No-
Allora accennai un si con la testa e lo seguii.
Anche Harry si alzò dal divano seguendoci ma venne bloccato da Giovanni.
Rimasero faccia a faccia. Finchè Giovanni chiuse letteralmente la porta che lo divideva da noi.
-Non c’era bisogno di trattarlo così-
-Tua madre mi ha detto che sta male.. non vorrei che peggiorasse uscendo in balcone-rispose stiracchiandosi su una sedia.
A Giovanni certe volte non sapevo proprio ribellarmi.
-Dove sei stato in questi giorni?-
-So dove vuoi arrivare: nessuno dei due ha cercato l'altro. Siamo pari. Non rompere..- rispose scocciato -Comunque ho avuto da fare.. fuori città-
-Con..?-
-Una cavalla puro sangue-disse controllando il suo cellulare -Vuoi anche i dettagli?- guardandomi con un mezzo sorriso.
Silenzio.. solo il rumore delle foglie dei numerori alberi mosse dal vento.
-Mi hai portata fuori per dirmi qualcosa di importante?-riportai il discorso sul punto.
-Hai fretta di tornare nella fredda Londra?-ridacchiò.
Si, volevo tornarmene tra le braccia di Harry.
Si, ero tremendamente a disagio davanti a Giovanni.
Non gli risposi e guardai nervosamente le mie infradito che mi sembrarono più rassicuranti di quella conversazione.
-Ripensandoci no, nulla di importante. Volevo solo non respirare microbi-
Non lo capivo e forse non volevo nemmeno più di tanto.
Mi alzai di scatto tornando verso la cucina, seguita da lui.
Aprii la porta e gli occhi arrabbiati di Harry si scontrarono con i miei apatici.
 
Squillò il cellulare di Giovanni.
-Hey tesoro! sabato?.. sabato ho una festa.. lunedì sera? .. lo sai che sei importante.. brava,così mi piaci.. bacio piccola-
Pensavo avesse un po’ smesso di scopare in giro, e avesse riflettuto sul nostro ‘fattaccio’.
Almeno, io non riuscivo a guardarlo in faccia senza pensare che nella sua testa era passata l'idea di baciarmi.
E invece, non era stato poi niente di importante per lui. Ok.
-Che festa hai sabato?-gli chiesi.
-E’ il tuo compleanno!- rispose passandomi una mano davanti gli occhi.
Con quetti questi progetti di conquista fatti e ricevuti, me l'ero completamente dimenticata.
A casa mia si festeggia la sera prima in famiglia fino allo scoccare della mezzanotte.. poi sono libera con gli amici senza limite di orario.
-Ah dimenticavo! Ero venuto soprattutto a riportarti questo..-
Aprì la busta e ne estrasse il mio reggisero nero.
Era una classica scena da 'non è come sembra' quando invece è chiarissimo per il marito che sta vedendo la moglie a letto con l'amante.
Harry sbattè con violenza la tazza da cui stava bevendo sul tavolo e gli occhi di tutti si puntarono su di lui.
-Sorry-disse alzandosi da tavola per rigettarsi sul divano.
Giovanni sorrise.
-Ok direi che è il momento di andare... signora arrivederci- andò a baciare mamma -Ciao Harry..stammi bene eh!- gli rise in faccia.
 
Quando tornai in cucina cercai di riprendere la posizione prima dell'interruzione, ma trovai al mio fianco un un iceberg che non si spostò più di tanto da dov'era rendendomi impossibile intrufolarmi a contatto col suo corpo.
Se ne stava lì con lo sguardo fisso sul film, ignorandomi in una maniera smisurata.
Fottuto Giovanni. Fottuto Harry.
 
Telefonata d'urgenza a Michi.
Raccontando per filo e per segno ogni passaggio dell’episodio.
-Non mi piace come si sta comportando Giova.. Non sei una sua proprietà. Ma che ci vuoi fare?!-
Notò il mio silenzio di riflessione e cambiò argomento -Allora per la festa?-
-La sera lo sai, cena in famiglia.. per il posto ci vediamo da me al mare..-
Giurai a me stessa di non bere quella sera.
Volevo essere lucida e non perdermi nulla, qualunque cosa sarebbe successa.
 
Tornai in cucina e Harry non c'era.
Gettai uno sguardo alla sua stanza, la porta socchiusa e intravedevo i suoi piedi penzoloni.. mi avvicinai alla fessura e lo vidi semi di spalle, con quel maledetto pc sulle gambe, le cuffie con il microfono sulla sua massa di ricci e un continuo far cenno di Si con la testa.
Nel sistemarsi meglio sul letto mi mostrò lo schermo del pc.
LEI. Lei c'era, era reale, lei non era solo una foto sul pc, ed era contemporanea a me, si.
Volevo entrare e sconvolgere tutto, buttare tutto all'aria, urlare a lui, a lei, e maledirli entrambi.
Ma con l'autocontrollo restai li, cercando di calmare il respiro per sentire qualche frase compromettente.
-I love you too-
Oddio lei gli aveva detto che lo amava.. e lui aveva ricambiato.
-Bastardo-mi scappò facendo voltare Harry vero la porta.
Con la scusa di dover cercare qualcosa entrai aprendo cassetti e cose a casaccio e uscii uccidendolo con un’occhiataccia.
Aveva capito che avevo sentito? Boh.
Brutto stronzo falso bugiardo approfittatore.
 
**
I rapporti con Harry erano scesi quasi a zero.
Prima Giovanni che sventola il mio reggiseno scatenando il suo mutismo, poi 'I love you too' alla ragazza della foto... direi che i presupposti per mandare a fanculo tutto c'erano.
 
I preparativi per la cena di famiglia erano in atto.
L'ultimo urlo di papà sulla nostra lentezza fece schizzare me ed Harry fuori dalle stanze come due soldatini, lui ancora abbottonandosi la camicia, io allacciando le scarpe.
Cosi velocemente che potei fermarmi a guardalo solo mentre scendeva le scale prima di me.
Si fermò ad aprirmi la portiera della macchina.
Era bello come il sole. Più del sole.
 
Il cameriere ci indicò il tavolo prenotato, al quale erano già seduti nonna, zio, zia, la mia cuginetta, la mia salvezza Michi e Giovanni.
-Ciao Gio..- accennai baciandolo sulla guancia.
-E' una cena per intimi... che ci fa lui qui?-
Intervenne la mia Michi a togliermi da quell'incubo -Giova se non è intimo per te non è detto che non lo sia nemmeno per lei..- e mi schiacciò l'occhio.
Baciai anche lei, la mia amica del cuore
-Ma a casa tua si diventa belli? Harold è più figo dell'ultima volta!-
-Credo sia una sua dote naturale-risposi perdendomi a guardarlo mentre nonna lo salutava affettuosamente.
Perchè lui era così, carino con tutti, anche con chi non conosceva, aveva un sorriso bello per chiunque gli si avvicinasse,.. si faceva voler bene.
 
Era tutto un non parlarsi.
Io non parlavo con Harry e viceversa, Harry non parlava con Giovanni e viceversa.
Mezzanotte. Auguri a me!
Mamma e papà vennero a baciarmi, lo stesso nonna e zii.
Michi mi abbracciò -Auguri amica mia, ti amo- eravamo quasi commosse;
rude come al suo solito, Giovanni mi tirò per una mano e mi stritolò in un abbraccio che durò almeno 5 minuti, baciandomi appena sotto l’orecchio per poi sussurrarmi -Buon compleanno..- .
Fu il turno di Harry.
Si avvicinò con le mani in tasca e il suo fare indecifrabile.
Io misi un finto broncio, facendogli capire chiaramente quanto fossi arrabbiata con lui, per il suo comportamento.
Sorrise, uscì la mani dalle tasche e chiese -Can I hug you?- spalancando le braccia. Potevo non abbraccialo?
Era umanamente possibile rifiutare quella richiesta? con quella voce sexy? con quelle pietre verdi? con quelle labbra? con quell'espressione?
Sospirai in segno di sforzo e l'abbracciai, ci eravamo affezzionati l'uno a l'altra. Finalmente di nuovo stretta al suo corpo.
-Auguri-disse ad un centimetro dalle mie labbra quando sciogliemmo l'abbraccio.
Dio quelle labbra! Sembravano disegnate.
 
Michi mi passò un cofanetto -Visto che gli uomini qui non lo fanno, sono andata io in gioielleria per te!- scatenando la risata dei presenti. Uuna collanina con il ciondolo 'Friendship never ends'.
-Tocca a me.. non ringraziarmi, so già che ti piacerà!-arrogante come sempre, Giovanni. Gettai gli occhi al cielo.
Una scatolina rettangolare.. con una carta dorata.. appena aprii i primi angoli, le mie narici odorarono lui. Mi aveva regalato il suo profumo.
Mi sciolsi, letteralmente -Meglio il mio profumo che quello di altri!- frecciatina scoccata.
Scossi la testa, lo abbracciai comunque.
Harry si alzò, raggiunse mia mamma che frugò all'interno della sua borsa dandogli una scatola rettangolare piatta.
Si avvicinò col suo fare calmo e quel sorriso furbo -For you-
Non mi aspettavo che mi avesse fatto un regalo.
Si risedette accanto a me gustandosi il mio diventare rossa in viso.
Spacchettai lanciandogli sguardi complici.
La palette di makeup che desideravo da almeno un anno e che nessuno mi voleva mai regalare perchè considerata inutile.
-Ma... ma.. cioè tu.. come.. come lo sapevi? How did you know it??- balbettai.
Sorrise, felice di aver azzeccato -I had a assistant..- un complice??
-Doveva essere il mio regalo ma... ho voluto aiutare un giovane in love che aveva qualche difficoltà- Michi! Oh l'adoravo!
Quel 'in love' mi fece sorridere.
-Grazie grazie grazie!-andai ad abbracciarlo, meritandomi un bacio sull'angolo sinistro della bocca.
 
Squillò il suo cellulare -Hallo?-
Era ancora lei? Volevo prendergli quel cellulare e lanciarlo oltre oceano.
Si avvicinò porgendomi l’apparecchio -My mum.. for you..- sorrise.
Ansia. -Pront.. Hallo?- balbettai.
-Bella ciao! da noi è appena mezzanotte.. buon compleanno!- mi stupì la voce italiana dall'accento inglese all'altro capo.
-Grazie mille signora!.. ma mi capisce?? parla italiano?- chiesi con lo sguardo felicemente incredulo.
-Abbastanza my cara! Harry non....- TU TU TU TU chiamata interrotta.
-No è caduta la linea...-ero davvero dispiaciuta.
-Don't worry!-riprese il cellulare e lo mise in tasca.
 
Michi indicava l'orologio con chiara fretta di andare a sballarci.
-E ora come ci diviamo nelle due macchine?- chiese sottovoce Michi.
Non potevo portarmi Michi e lasciare Harry in macchina con Giovanni... si sarebbero uccisi a vicenda e volevo entrambi tutti interi alla mia festa.
-Non ci sono molte opzioni... tu con Giova, io con Harry!-
Dopo quel regalo, quell'abbraccio.. decisi di abbassare la guardia col bell'inglese.



Anticipo le scuse per la lunghezza! ma è bello denso di eventi^^
Ditemi ditemi ditemi!!!
Quel 'Non è come sembra' non è davvero come sembra..
ma Harreh pare non averlo capito!
E il suo 'I love you too' alla ragazza del desktop?
lo so, la curiosità è aumentata.. lo spero ^^

Per la nuova storia di cui vi avevo parlato..
ho scritto il primo capitolo
ma la pubblicherò alla fine di questa ^^

so.. recensite!
grazie sempre, 

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Capitolo 13
*** E’ vero? ***


Cap.13
E’ vero?

Venni invasa da abbracci, baci e auguri!
C'erano tutti.. Simo e Alberto che subito si premurarono di non lasciare Harry in disparte, i miei colleghi di università, qualche amica delle superiori.
Subito Giovanni si impegnò nella missione barman.
-Cosa preparo alla festeggiata?-armeggiando con due bottiglie.
-Oh lascio fare al barman.. mi stupisca!-risposi con un sorriso a 32 denti cercando di ignorare i nostri precedenti.
Prese un bicchiere, lasciò ondeggiare pericolosamente le bottiglie e ne versò il contenuto, tentando maldestramente di shekerare.
La scena si ripete per almeno 2-3 drink.
Uno lo preparava per me e uno per lui.
 
Poggiai il braccio sul bancone puntando Harry seduto sul divano guardando gli altri ballare.
Mi feci preparare un'altro drink e mi avvicinai a lui.
Glielo porsi; guardò me, poi le mie mani.
Avvicinò il naso al bicchiere -Wooow... how much alcohol did you put in it?? - sorrise della sua stessa domanda.
Si ok, il suo era particolarmente carico di vodka.. lo ammetto.
Gli sorrisi facendo spallucce, ma lo bevve comunque.
-Andiamo a ballare!-gli urlai all'orecchio per il volume.
Lui rimase in silenzio per qualche secondo –Dance!- gli urlai e lui annuì.
Lo presi per mano e mi feci largo tra la folla arrivando subito al centro della stanza.
La musica rimbombava per la casa, fregandocene altamente dei vicini.
Eravamo tutti brilli, ma solo il necessario per divertirci.
Giovanni era salito sulla penisola, ballava con il suo drink in mano, per potersi far ammirare dalle mie colleghe che non erano ancora passate sotto il suo radar; Simo e Alberto avvinghiati in un bacio, incuranti del loro non andare più a ritmo della musica.
Con Michi li prendemmo in giro, meritandoci i loro spintoni.
Tra le risate avevo perso Harry.
Mi voltai assottigliando gli occhi.. cercavo Harry, volevo Harry.
Era poco lontano da me, muovendosi da solo, lento e fuori tempo.
Bussai sulla sua spalla, si girò bloccandomi il respiro con i suoi occhi.
Gli tolsi il drink dalle mani, ne bevetti un po’ dalla sua cannuccia, poi lo posai sul tavolino.
Lo guardai dritto negli occhi.
Forse si stava chiedendo se mi fosse andato di volta il cervello.
Probabilmente si.
O probabilmente dovevamo dare una svolta ai nostri giochi.
Vidi un briciolo di sorpresa attraversare quello sguardo serio.
Ma non mi importava più, non mi dovevo far fermare dalle domande dentro il mio cervello.. anche perchè non c’era risposta più chiara delle sue mani sui fianchi che non accennavano a mollare la presa.
Gli sorrisi in preda alla goduria del momento, mi morsi il labbro inferiore.
Stavo scatenando l’inferno, lo sapevo.
Potevo sentire il suo respiro infrangersi fresco sulle mie labbra inumidite.
E la cosa per una volta non mi spaventava.
Portai un braccio dietro il suo collo, sfiorandogli i capelli.
I miei occhi fissi sulle sue labbra disegnate, labbra che in una frazione di secondo sfiorarono le mie, schiudendosi subito dopo per approfondire il bacio.
Non c’era permesso da chiedere, lo sapeva già.
La sua lingua accarezzava decisa la mia, si allontanava per poi affondare meglio e farmi sentire di più quanto volesse me in quell’esatto momento.
Con le mani intorno al suo collo lo incollai al mio corpo, sentendo ogni forma del suo.
Era troppo tardi i ripensamenti.
Ripensamenti? Quali ripensamenti? Non ne avevo!
Non pensavo a nessuna delle conseguenze che sarebbero nate: eravamo li, sotto gli occhi di tutti, di Giovanni in primis, ed era ovvio che sarebbero nate delle conseguenze.
I miei polmoni chiedevano ossigeno, mi allontanai dalla sua bocca.
Poggiò la fronte sulla mia, sorridendo.
Passai un dito sulla sua fossetta destra, lo presi per mano e lo portai nella stanza accanto, per baciarlo finalmente in pace, lontano da occhi curiosi che sentivo su di noi.
Lasciai scorrere le dita sulla sua camicia leggera senza interrompere il nostro sguardo.
Le sue mani ormai erano fisse sui miei fianchi, si spostavano dalla vita fino al fondoschiena, e risalivano.
Non aveva accennato ad essere poco galante, nonostante dal suo volume aumentato tra le gambe, sapessi che la sua intenzione era tutt’altro.
Sbottonai altri due o tre bottoni della sua camicia, baciando languidamente i centimetri della sua pelle che man mano venivano scoperti.
Sentire il suo respiro farsi pesante era semplicemente eccitante.
Prese il mio volto tra le mani, mi guardò con occhi luccicanti come per avere la certezza di quello che stava succedendo e tornò sulle mie labbra.
Il bacio era dato con ardore, e nessuno dei due voleva opporre resistenza a quel vortice in cui eravamo precipitati.
 
Fummo interrotti da un bussare a quella porta.
-Nel caso foste nudi vi do il tempo di rivestirvi!-parlò Michi con una mano davanti gli occhi.
Scoppiai a ridere -Togli quella mano, siamo vestiti!-
-Piccioncini scusate ma.. alcuni stanno andando via, Vè magari saluti e poi torni qui!-
Lanciai uno sguardo languido ad Harry che velocemente mise le mani in tasca.. e seguii Michi di la.
L'orologio segnava le 4 di notte.
Salutai i ragazzi che in gruppo andavano via ringraziandoli di essere venuti.
 
Eravamo rimasti noi, i soliti.
Simo e Albe sul divano esausti, Michi in balcone a fumare, Giovanni stravaccato sul divano col suo Iphone.
Qualche sorriso complice con tutti e mi avviai verso la stanza.
-Non credi di aver fatto abbastanza stasera?-chiese Giovanni prendendomi per un polso.
-Non mi pare ci sia un limite per qualunque cosa io abbia fatto! ..e tantomeno devi darmelo tu-risposi con un sorrisetto infastidito.
Non gliel’avrei concesso anche stasera.
Aumentò la presa -Non vai da nessuna parte.. hai capito?- alzò la voce.
Gli altri iniziarono ad avvicinarsi.
-Giovanni dai lasciala..-parlò Simo dal divano.
Non lo fece.
-Mi stai facendo male..-sbarrai gli occhi.
-Sei una stupida!-mi urlò mollandomi uno schiaffo in pieno volto.
Rimasi bloccata portandomi la mano sulla guancia in fiamme.
Percepivo ognuna delle singole dita che si erano stampate sul mio volto.. bruciavano una per una.
Gli occhi che mi stavano davanti erano fermi, impassibili, senza segni di pentimento.
Harry sbucò dalla porta.
-Hey!-gli urlò prendendolo per una spalla.
Giovanni si liberò dalla presa –Che c’è vuoi rimproverarmi?? Si dai dimmene quattro, forza!- sorrise beffardo.
Ci guardavamo tutti senza capire.
-Il bello e bravo Harold.. loro non sanno chi sei! dai dillo a tutti! PARLA! LO SAI CHE LO SO!-gli si avvicinò a spintoni sul petto -TI HO DETTO PARLA! COME L'ALTRA SERA!-
Harry non reagiva.
-Se non lo vuoi dire tu... mi prendo questo compito!- spalancò le braccia.
Perchè avevo la sensazione di essermi persa qualcosa?
Loro due sapevano qualcosa che io non sapevo, qualcosa che adesso facevano a gara per dire.. o per non dire.
Perchè Michi non interveniva stavolta?
Giovanni si voltò verso di noi, con la vena sul collo pulsante.
Non era mai un buon segno.
-Cara la mia Vera, il tuo amato Harry.. anzi scusa.. il vostro amico Harry.. vi ha presi tutti per il culo! L'ITALIANO LO PARLA E LO CAPISCE PERFETTAMENTE!-
 
Cosa??
Parla?
Capisce?
Non può essere... me l’avrebbe detto in questo mese..
L’avrebbe detto ai miei genitori.. l’avrebbe detto a tutti noi..
Non avrebbe senso tenere nascosta una cosa del genere.
Non avrebbe senso non socializzare con noi volontariamente... non partecipare ai nostri discorsi, non ridere alle nostre battute, non comunicare, privarsi di vivere a pieno questo mese con noi.
Risi.
–Non è vero.. è una cazzata.. te lo sei inventato..-
-Chiediglielo forza! E’ tutto tuo!-
Tutti guardarono me quasi come se ne sapessi qualcosa.
E io guardavo loro aspettando che rompessero il momento con una risata. Perchè era uno scherzo quello.. no?
Mi avvicinai ad Harry.
-E’ vero?-chiesi cercando di respirare piano.
Rimase immobile, occhi negli occhi, poi un cenno di si con la testa.
Mi voltai verso Giovanni.
-Tu l'hai sempre saputo e me l'hai nascosto?-
Si irrigidì; evidentemente non pensava che la cosa gli si sarebbe rivoltata contro come invece stava succedendo.
Abbassò gli occhi.
 
Trattenni le lacrime, le gambe seriamente erano sul punto di cedere.
Presi le chiavi della mia macchina e sotto le urla di tutti andai via.
-Vera dove vai!!!-
-Torna qui!!!-
Distinguevo le voci delle ragazze finchè non chiusi lo sportello e ingranai la marcia.
 
Guidavo e guidavo per non so quanto, verso non so dove.
 
Il cellulare squillava ininterrottamente.
Non importava.
 
Gli occhi pieni di lacrime che raggiungevano quelle asciugatesi sulle guance mi impedivano di seguire attentamente la strada.
Come la mancanza improvvisa di terreno sotto i piedi, ecco cosa sentivo.
 
Un ragazzino venuto dal nulla mi aveva scombussolato la vita;
era arrivato per caso, ma intenzionalmente aveva vissuto accanto a me fingendosi quello che non era;
mi aveva fatto faticare per comunicare con lui, quando mi capiva perfettamente;
aveva risponto a monosillabi quando era capace di formulare frasi non solo di senso compiuto ma anche in una lingua comprensibile a tutti noi;
mi aveva fatta invaghire;
si era anche invaghito, forse.. se non mentiva anche in quello;
aveva assistito ai miei discorsi, anche i più intimi, approfittando della mia buona fede.
 
E come se questo non bastasse aggiungiamo che il mio migliore amico, anche se ora questa denominazione andrebbe chiusa tra virgolette, sapeva tutta sta storia e mi aveva mentito;
si era tenuto quest'informazione fondamentale per lui, e non ne capivo il motivo;
aveva lasciato che quel ragazzino si prendesse gioco di me;
aveva cercato di baciarmi o chissà cosa gli passava per la testa, invece di aprirmi gli occhi;
aveva messo in atto sceneggiate assurde di gelosia mai fatte prima di allora invece di mettere in chiaro quello che sapeva;
invece di proteggermi mi aveva lasciato cadere nella trappola;
 
E io li, stupida davanti a tutti, caduta come una pera cotta.
Ancora una volta avere troppa fiducia non mi aveva premiato.
Ma stavolta forse non era tutta colpa mia.
-Stupida! Stupida!-mi dicevo battendo le mani contro lo sterzo.
E la strada correva davanti a me,con tutte le sue luci, i segnali, le insegne.. incurante del mio stato mentale e di quello fisico.
I tacchi erano volati dietro, e guidare scalza non era il massimo;
il vestito troppo stretto era ormai salito fino alle cosce, per comodità.
 
Andavo senza pensare.
O forse pensavo senza andare.
 
Quel clacson del camion cercò di avvisarmi del pericolo suonando prepotentemente fino quasi a sfondarmi i timpani;
e poi i suoi due fari enormi contro i miei occhi.
Non bastarono.
 
Buio.
Ero morta? Si può pensare da morti? boh.




*tadaaaan*
surprises sopra surprises! XD
se vi chiedo di scrivermi tuuuuutto quello che pensate del capitolo..
lo farete vero? si eh? *.*
Chi voleva il bacio l'ha avuto!
e che bacio! =P


...il team Harry che mi dice della rivelazione di Giovanni?
eh? eh?

Grazie per le bellissime parole,
siate calorose come sempre,
siete carinissime con me!

ps.brit award meravigliosamente meravigliosi!




 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** O era il cuore a battere talmente forte da coprire i pensieri? ***


Cap.14
'O era il cuore a battere talmente forte
da coprire i pensieri?'

Un 'bip'' acustico costante scandiva questi pensieri.
Probabilmente scandiva il battito del mio cuore.
E se potevo sentirlo vuol dire che ero viva.
Provai a riaprire gli occhi ma non ci riuscii; eppure riscuscivo sempre più a distinguere la realtà intorno a me.
 
Odore di disinfettante.
 
-Voglio solo vederla! Per favore! non chiedo altro!-urlava una giovane voce femminile.
-I medici ci hanno detto che non può riceve visite.. e anche se entrassimo lei non ci sentirebbe. Vai a casa..- una voce le rispose singhiozzando.
Michi e mamma..
Poi il silenzio. Silenzio per chissà quanto.
Un giorno, due, una settimana, boh.
 
Una mano sulla mia, e rumore di lacrime.
Era la voce di Michi -Siamo qui eh.. non ce ne andiamo.. però non prendertela comoda! ..ho smesso di fumare sai? si.. ah Simo e Alberto si vogliono sposare. Sono pazzi!- rise -Ma aspettano te.. quindi torna- rise ancora.
Mi teneva compagnia quasi ogni giorno, tenendomi aggiornata sulla vita che scorreva nonostante tutto.. nonostante me.
-Ah ho trovato in un tabacchino vicino scuola le Marlboro alla menta che avevamo comprato in Spagna.. sei contenta?-
Di colpo il silenzio.
Poi passi sempre più vicini a me.
-Rimani tu?-chiese Michi alla nuova presenza.
Non ricevette risposta, ma visto che mi salutò e andò via presumii che fosse rimasto qualcun'altro a farmi compagnia accanto al letto.
Un colpo di tosse.
Maschile.
Mi prese la mano tra le sue, la baciò senza dire una parola.
Sentivo il calore delle sue mani arrivarmi al cervello.
Avrei voluto aprire gli occhi e vederlo.
Rimase in quella posizione per tutto il tempo.
Ogni tanto la mano si riduceva a una.. ma giusto per qualche secondo, poi si riuniva all’altra, e alla mia.
Mai una parola che mi facesse capire chi era.
Tirava su col naso, segno che stesse piangendo.
Odio quando le persone piangono.
Avrei voluto aprir bocca e dirgli ‘Hey tu non piangere, sono qui!’.
Escludendo mio padre e mio zio che riconoscevo per certo, erano solo altre due le presenze maschili che potevo ipotizzare che fosse.
E non sapevo chi dei due potesse avere più coraggio nel presentarsi li.
A chi i miei genitori avrebbero consentito l'ingresso?
Entrambi ormai erano di famiglia.. chi in un verso, chi nell'altro.
Ed entrambi erano la causa del mio essere li.
 
Me ne stavo sdraiata, tra l'odore di igienizzante e le infermiere a cambiarmi l'ago sopra la mano.
-State sereni non è in pericolo di vita, ne siamo sicuri al 100%! è solo questione di.. tempo, si!-rassicurava i presenti credo uno dei medici che ogni giorno passava a controllarmi.
Era grazie a lui che avevo la certezza di essere viva.
Lui che controllava le mie pupille, lui che sistemava qualcosa sopra la mia testa.. un cerotto forse.
Feci uno sforzo sovraumano per mettere fine alle sofferenze di chi mi stava intorno.
-Oh mio dio! amore mio!-mamma e papà in lacrime davanti ai miei occhioni castani leggermente aperti.
Il medico subito constatò la mia condizione, dicendo che ormai il peggio era passato e che da ora in poi sarebbe stato solo un migliorare continuo.
Avevo solo bisogno di riposare.
Qualche altro giorno di controlli approfonditi e avrei anche potuto tornarmene a casa.
Oh si, casa.
-Da quanto sono qua?-chiesi toccandomi il cerotto sulla testa.
-Due settimane. Abbiamo preferito tenerti qui, anche se incoscente per controllare che non ci fossero danni interni.. e grazie al cielo sei forte ragazza!-rassicurò il medico.
Già, forte.
Sono fortissima guardi.
La porta si spalancò facendo passare una Michi urlante -Tu sei un miracolo amica mia!- mi stritolò in un abbraccio.
-Signorina faccia piano! E' ancora convalescente!-
Si fece rimproverare facendomi scappare un sorrisino.
-Oh si scusa! Ma tu lo sai che ho avuto un sacco di paura? io.. io.. oddio sono felicissima- scoppiò a piangere.
-Sarò un mostro.. portami per favore tutti i miei trucchi-chiesi con un filo di voce cercando di farla smettere di piangere.
-Sei solo palliduccia... un po’ di correttore dovrebbe bastare!-disse asciugandosi gli occhi -Devo scappare a lavoro.. ti amo e ti telefono dopo!-
Il ciclone Michi era sempre lo stesso.
 
Mamma era uscita per un attimo, lasciandomi sola, coscente.
Quando tornò annunciò -C'è qualcuno che vorrebbe vederti...-
-Credo di aver visto tutti quelli che dovevo vedere-
Togliendo la mia famiglia, Michi, e sapendo che non era Simo perchè lei piange troppo... non c’era nessuno che dovessi vedere.
Non volevo vedere loro due.
Si avvicinò sussurrandomi alll'orecchio -E' rimasto sulla tua poltrona una notte si e una no.. mi ha dato il cambio.. e ha pure litigato con le infermiere che pretendevano rimanesse una donna,  ma poi alla fine si sono arrese..- sorrise mamma.
-Non voglio vedere nessuno. Chiunque lui sia-decisa.
Annuì contrariata e uscì di nuovo, ad informare la persona che aspettava dietro la porta.
Nessuna pietà.
 
Era la mattina del mio ritorno a casa.
Non avevo notizie ne di Giovanni ne di Harry.
Nessuno mi aveva parlato di loro, e io non avevo chiesto.
Bè, di Harry potevo prevedere dove fosse e che stesse bene.. non poteva prendere tutto e tornare da dove era venuto.
Ma del mio 'migliore amico' proprio nessuna traccia.. mai una telefonata, un messaggio, uno squillo.
Svanito nel nulla.
Sistemai la mia roba nel borsone, salutai le infermiere che erano state così carine con me.
-Quel ragazzo è una testa dura.. ma è davvero cotto di te!.. non lasciartelo sfuggire!-mi disse una di loro, la più anziana.
Sorrisi confusa, ma avevo capito che si riferiva al fantomatico ragazzo che aveva tanto insistito con loro per poter restare la notte sulla poltroncina accanto al mio letto.
Entrambi i ‘colpevoli’ sarebbero stati capaci di sedurre le infermiere e strappargli un consenso a rimanere.
 
Quando papà fermò la macchina davanti al cancello, gettai subito l'occhio alla finestra di casa.
Lui non c'era.
-C'è..-disse mamma sorridendomi. Chissà se sapeva tutto.
Sospirai.
Papà citofonò e il cancello venne aperto senza nemmeno chiedere chi fosse, segno che 'il qualcuno in casa' aveva visto il nostro arrivo.
Quel ragazzo era magico, in senso buono e cattivo della situazione.
Eccoli gli occhi verdi che mi avevano presa in giro tutto quel tempo, eccoli.
Un tuffo al cuore, un attimo di mancanza d'ossigeno.
Harry rimase in silenzio.
Nonostante mamma lo avesse salutato lui non rispose, tenendo gli occhi fissi su di me.
Le sopracciglia leggermente aggrottate aspettavano chissà quale segnale di.. perdono? incitamento?
-Penso che la mia stanza abbia sentito molto la mia mancanza..vado a consolarla- annunciai ironica sperando così di essere lasciata in pace; anzi, più che in pace sarei rimasta nella mia confusione personale.
Senza indugi entrai nella mia camera richiudendone la porta, e il riccio seguì i miei in cucina.
Li sentii confabulare nella stanza accanto.
E la cosa non mi piaceva per niente.
 
Poi bussarono alla mia porta.
-Si?-
La massa di capelli ricci fece capolino -Posso?-
-Finora hai fatto come volevi. Perchè ora chiedi? se vuoi entrare entra, se vuoi restare sulla porta restaci, se vuoi uscire esci.-senza nemmeno spostare gli occhi dal piegare i miei vestiti.
Rimase sullo stipite qualche secondo, poi prese coraggio ed entrò richiudendosi la porta alle spalle.
Senza via di scampo.
Solo io, lui.
-Ho bisogno di parlarti-propose riallacciandosi le converse che non avevano alcun bisogno di essere riallacciate.
-'Ho bisogno di parlarti'..fa ridere questa frase detta da te sai?-risi amaramente.
Scrollò i ricci per poi risistemarseli sulla tempia: mi era mancato quel gesto.
-In questi giorni avevo pensato a.. qualcosa da dirti..but.. ok, oh god...-deglutì -Lo so, pensi che ti ho presa in giro.. non è così-
-Non è così? farmi credere una cosa che invece non è, qui si chiama 'presa in giro'-lo bloccai alterandomi.
-Fammi finire, please.-disse a mani in alto in segno di resa.
Spostai la roba dal letto e mi sedetti di fronte a lui, cercando di non picchiarlo.
-All'inizio l'ho fatto per difendermi dal mondo nuovo in cui ero.. eravate tutti uniti, e volevo analyze.. emm.. analizzare, capire com'eravate. But.. la unica cosa capita è che tu eri speciale-prese un respiro -No solo come.. cioè, bella si.. lo sai.. ma come.. Oh shit! I'm so confused!- si alzò di scatto dal letto colpendo il muro con una mano.
Era in enorme difficoltà, non trovava le parole.
Nemmeno in inglese.
Cercai di non scompormi e di non farmi intenerire.
-Tu.. eri sempre sorridente con i tuoi amici, sempre in mezzo a loro, mai guardavi me, e io .. io dovevo capire come arrivare a te. Come emm.. avere una chance! Per questo ho ascoltato i tuoi pensieri.. per sapere come potevo piacerti.. se potevo piacerti come tu piaci a me-incrociò quelle pietre verdi con le mie castane.
-Hai fatto questa farsa per portarmi a letto?? ..c'erano modi più semplici!-mi alzai riprendendo la mia attività.
Mi fermò per la vita tenendomi stretta -Wait! wait! wait!-
Sentii il suo corpo attaccato al mio, come l'ultima volta.
Ma subito mi allontanò cercando il faccia a faccia.
-I.. io non volevo portarti solo a letto.. potevo farlo la sera in cui ti ho baciata.. but you were drunk.. ubriaca e non era quello il bacio che avevo pensato per noi. Mi piaci dal primo momento; mi piace quando diventi rossa, quando ridi perchè non sai cosa dire.. quando muovi i capelli.. mi piaci perchè sei sweet,dolce.. funny.. sei bella. Se ho fatto tutto questo è perchè sapevo di dover avere una carta in più rispetto a ...-si voltò automaticamente a guardare le foto sulla mia parete.
-Giovanni-finii io la frase per lui.
-Yes. Lui sapeva tutto di te, e io no. Volevo guardarti, abbracciarti, coccolarti nel suo stesso modo. E lui.. lui me l'ha fatto pesare ogni volta. Aveva capito tutto-il suo sguardo si fece duro, cattivo.
-Ma come potevi avere il suo ruolo?? Ci conosciamo da 12anni noi! Lui è.. era.. cazzo non lo so, comunque il mio migliore amico! Eravate due persone diverse!-gli risposi fissando quella foto.
Spostò lo sguardo verso un punto del pavimento-Yes, but... lui è lui e io.. io sono solo un ragazzino che fra qualche settimana va via..-.
Portai le mie mani sulla testa, scuotendola.
 -No no no.. non posso credere a tutto questo..-
Prese le mie mani unendole alle sue -Please, believe me! Non avevo altro modo di stare con te!- incastrò i suoi occhi nei miei -Sono impazzito a sentire e vedere certe cose tra di voi, i vostri segreti, le vostre risate! E io ne rimanevo fuori!...-
Le mie mani tra le sue, i suoi occhi dentro ai miei.
-Sapere che potevi morire per colpa mia... oh God!-si mise il volto tra le mani.
Il cuore mi diventò microscopico.
-Se fosse successo non sarebbe stato per colpa tua-gli sollevai il viso cercando di tranquillizzarlo
-Ricominciamo, please-in quel 'please' c'era tutto l'animo di un 19enne.
Gli occhi prima verdi ora luccicavano. Dovetti voltarmi dal lato opposto.
-Non lo so-
Lasciò le mie mani.
-Ok. Se non vorrai più vedermi.. no problem, io ho già i documenti per tornare a Londra prima della data decisa. Basta la firma dei tuoi genitori.-e si avviò verso la porta.
-Sei.. sei stato tu a litigare con le infermiere.. per restare la notte con me?-
Non sapevo quale risposta aspettarmi..
Allungò un angolo della bocca, bloccando sul nascere una fossetta
–Si-
E uscì.
La testa cominciò a pulsare. O era il cuore a battere talmente forte da coprire i pensieri ?


 

*here we’re!* 
Precisazioni:
-mi avete ricordato che spesso si legge di incidenti ai protagonisti..
non è mia intenzione essere ripetitiva.. io scrivo la ‘mia’ storia, tutto qui!;
-mi avete sottolineato che la rivelazione di Harry non è poi così sconvolgente: io credo che vivere con qualcuno e poi scoprire
che ha capito e sentito ogni conversazione e ogni opinione anche su di lui non sia una cosa da niente.. o almeno, io l’ho pensata così!
 
Detto questo,
GRAZIE a chi ancora legge e recensisce Rischio tutto... per noi. ..è un pezzo del mio cuore ^^ 
GRAZIE a chi segue questa storia con tanta passione ^^
curiosissima di leggere le vostre recensioni a questo capitolo!
Libere di dirmi tutto =D
 

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Capitolo 15
*** Svoltare ***


Cap.15
Svoltare

Le parole di Harry mi avevano letteralmente sciolto quel poco di cervello che mi ritrovavo.
Mi aveva dato le sue spiegazioni, le sue scuse ovviamente, le sue motivazioni.
Il minimo che potesse fare.
E’ facile mettere insieme due parole carine.. le avrà studiate a memoria.. poi quella faccia.. gli rende il gioco facile.
Ne avevo di domande da fargli.. ma avrei aspettato tempi migliori e una situazione più chiara.
E la situazione più chiara l'avrei avuta solo sentendo l'altra parte.
Giovanni. Dalla sera del mio incidente era totalmente sparito nel vuoto.
Era impensabile che, oltre lo schiaffo, non si fosse poi nemmeno premurato di sapere come stavo, dov'ero.
Ed era ancora più impensabile che non avesse nulla da dirmi... riguardo noi, me, lui, il suo comportamento, le bugie, Harry.
Non era nel mio stile, nel mio carattere cedere nei nostri litigi.. ma se lui non aveva nulla da dirmi, bè io invece avevo tante cose di cui parlargli.
Mi doveva questo chiarimento.
Gli mandai un messaggio -- E' ora di parlarne, non credi? --
Nessuna risposta.
Solo appena prima di pranzo mi telefonò.
-Pronto?-
-Hey-
-Ho delle cose da chiederti-
-.. passo a casa tua?-
-Si ma andiamo da qualche parte-sperai che capisse il motivo.
-E' meglio. Ok, mi sistemo e arrivo-
Mi diedi una sistemata alla meno peggio, nonostante i lividi sbucassero da ogni lembo di pelle scoperto da pantaloncini e canotta.
-Esci con lui?- mi chiese Harry poggiandosi allo stipite della porta.
-Si.. ho bisogno di sentire la sua versione.. devo sapere la situazione vista da lui-
-It’s ok.. non mi devi spiegazioni- accettò comprensivo.

La macchina di Giovanni si era appena fermata davanti il portone.
Avevo bisogno dei miei tempi per scendere i dieci scalini prima del portone.
-Aspetta.. hai bisogno di aiuto?-
Cioè era stato per i fatti suoi e ora mi voleva aiutare a fare 10passi dal portone alla macchina?
Roba da matti.
Notò il mio sguardo di disappunto -Ok ok.. fai da sola..-
La tensione era palpabile, e non era mai successo da quando lo conoscevo.
-Dove andiamo?-
-Parco? .. è tranquillo, la giornata è bella- rispose senza distogliere lo sguardo dalla strada.
 
-Allora.. ti fa molto male?- indicando il cerotto bianco sulla mia tempia semi nascosto dal ciuffo.
-Perchè questa domanda non me l'hai fatta 2 settimane fa facendomi visita in ospedale? telefonandomi? mandandomi un messaggio? venendomi a trovare a casa?- tutto d'un fiato.
Fece un colpetto di tosse -Perchè questa domanda non te l'ho fatta 2 settimane fa.. già.- prese tempo -perchè sono un coglione! e perchè non c'ero- calciando sassolini nel vuoto.
-Che tu fossi un coglione non è storia nuova. Non c'eri?- incalzai guardandolo.
-Il mister mi aveva proposto una settimana di ritiro con la squadra.. sono partito due giorni dopo quella sera.- si fermò -Poi.. ho chiesto di poter fare un'altra settimana.. con la scusa di volermi allenare di più .. ma la realtà era che non avevo il coraggio per affrontare tutto questo, te, i tuoi genitori.. gli altri.-
-Sono incazzata con te-
-Puoi elencarmi esattamente per cosa sei più incazzata?- chiese spostando gli occhiali da sole sopra la testa.
Mi accesi una sigaretta.. tossendo per l’astinenza.
-Non riesco a mettere in ordine dalla cosa più grave alla meno grave.. Ce l'ho con te perchè hai peccato come amico. Ti sei sempre vantato tanto di essere il mio protettore.. e invece, non mi hai protetta.. quando bastava solo dirmi quello che avevi 'scoperto'. Sarei stata io poi a decidere cosa fare. Mi hai fatto fare la figura della ragazzina ingenua, stavo rischiando di iniziare qualcosa.. che sarebbe stato basato sulla finzione. Per non parlare delle scenate di possessività che hai fatto ultimamente e che mai e poi mai erano successe tra di noi..-
Sospirò incrociandosi le braccia dietro la nuca.
-L'ho scoperto quella sera in cui siamo andati in pizzeria. Si è alzato per rispondere al cellulare.. e l'ho seguito. Non mi piaceva. L'ho sentito parlare in italiano.. e ho capito che era tutta una strategia per arrivare a te. E tu e le altre lo guardavate in adorazione!- scosse la testa -Volevo che lo scoprissi da sola.. ho cercato di fartelo capire.. così l’avresti mandato a quel paese tu stessa. Ma cazzo, eri troppo accecata da chissà cosa in lui,...-
Sentii nelle sue parole un pizzico, per non dire di più, di senso di superiorità.
-Dimmi se ho capito male.. Tu non hai detto nulla, solo per umiliare Harry ai miei occhi?.. volevi che lo scoprissi da sola così che io facessi una scenata davanti a tutti??- chiesi sperando nella sua smentita.
-La cosa mi è un po sfuggita di mano e...-
-MA SEI SCEMO O COSA? POTEVA FINIRE IN TRAGEDIA!!-
Era tutto così surreale.. come un incubo.
I ruoli capovoli.. il migliore amico che si rivela una autentica schifezza, e un'estraneo che passa le notti con me al suo posto.
-Dov'è finito il mio migliore amico?? Il mio migliore amico che non si preoccupato di sapere se ero viva!- chiesi esasperata -Il tuo egocentrismo ha rovinato tutto! Giovanni cresci dio santo!-
Iniziai a colpirlo sul petto.
Sbarrò gli occhi cercando di fermare le mie mani con le sue.
-Vè ti prego.. no.. non piangere..! Io non credevo.. cioè... eravate tutti concentrati su di lui, pensavo che.. cioè avreste capito che era un falso!- mi urlò.
-E tu nascondendo tutto pensi di essere stato sincero?-
Giovanni ammutolì.
-A farmi compagnia la notte di queste due settimane sai chi c'era? Lo sai chi c'era??- 
Rimase in silenzio, aspettando di non sentire quella risposta.
-C'ERA HARRY! Giovanni, C'ERA HARRY CON ME! ..era questo il momento adatto per farmi capire chi dei due era meglio, se è stato questo il tuo obiettivo fino ad ora.-
Cercai di riprendere fiato.
-Quell'invitare solo me al tuo compleanno? Cos'è stato allora quella specie di bacio a casa tua? ..mania di protagonismo immagino..- chiesi cercando di ottenere una situazione a 360°.
-Dovevo allontanarlo da te. Ti guardava.. come ti guardavo io. E non potevo permetterlo. Il bacio... no, il bacio era reale.. bè,eri bellissima- si limitò a dire.
-Non è una giustificazione per mandare a puttane 12 anni di amicizia. Anche se.. credo che ci sia andata comunque..-.
-Perdonami-
-Non lo so-
-Se hai perdonato lui, devi perdondare anche me- disse alzando la voce.
-Ancora con questo cazzo di confonto??? siete due cose diverse! due ruoli diversi!- urlai di conseguenza.
Si alzò andando verso la macchina, lo seguii.
Mise in moto.
-Prima hai detto che stavi rischiando di iniziare qualcosa... vuol dire che lui ti piace davvero?- senza nemmeno guardarmi in faccia.
Mi voltai cercando di guardarlo in faccia.
-Cos'è una via alternativa per sapere se hai vinto la vostra stupida gara?-
Non rispose.
Fermò la macchina sotto casa.
Si mise comodo tra lo sterzo e il sedile, si voltò verso di me.
-Mi odi?- chiese.
-No-
-Baciami. Se mi dirai di non aver provato nulla, ok, ti lascerò andare-
Ma che gioco era quello?
Dove sono finite le particolarità che lui faceva con me?
Mi sentivo solo una delle tante.
-No, non mi piace questa specie di prova..-
-Che ti costa? ..tu non perdi nulla.. al massimo perdo io..-
Si avvicinò pericolosamente a me.
Inebriata dal suo profumo e dalla curiosità, decisi di assecondare il suo gesto.
Le nostre labbra si poggiarono, un paio di volte, dolcemente ma quando lui cercò di approfondire il bacio pizzicando la mia lingua con la sua e avvolgendomi un fianco con il braccio.. sentii un senso strano nel mio stomaco avere la meglio.
E no, non erano farfalle.
Lo allontanai.
-Non avevo finito...- con disappunto.
-E non finiremo mai questa cosa. Non ce la faccio..! E’ contro natura! Non possiamo Giovanni, io non posso.-
-Chi te l'ha detto che non possiamo?? non è scritto da nessuna parte! E' una punizione per quello che ho fatto?- disse alterandosi.
-Non lo dico per quello che è successo ultimamente.. non possiamo in generale! Io non riesco ad andare oltre il bene che provo per te..-
Si portò le mani dietro la nuca poggiandosi allo schienale.
-Non mi stai dicendo che non hai provato nulla però..- cercò ancora di avere la meglio.
-Non complichiamo le cose.. Mi dispiace..-
Mi dispiaceva davvero.
Ma davvero tanto.
Tamburellò con le dita sul volante.
Muoveva gli occhi in maniera nervosa.
-Scendi- disse muovendo la testa verso casa mia.
Mi resi conto che non aveva capito nulla di quello che avevo detto;
non era una punizione, non era una scelta tra lui e Harry, ma per il momento era accecato dalla 'sconfitta' che, evidentemente, valeva più di tutto.
Mi deludeva, ancora una volta.
Richiusi lo sportello.
Stavolta non aspettò nemmeno che io lo varcassi il cancello che già aveva sgommato in curva.
 
-Sono a casa-
-Amica sono qui!!- urlò di rimando Michi.
La trovai nella stanza con Harry davanti al pc.
-Che ci fai qua?- le chiesi baciandola sulle guance.
Per Harry riservai solo un cenno con la testa, che lui ricambiò.
-Ti sono venuta a trovare... non c'eri e ti ho aspettata. E' andato tutto bene?- chiese notando in me forse qualcosa di strano.
Il riccio sicuramente le aveva detto che ero con Giovanni.
-No... cioè si... cioè diciamo peggio di quanto mi aspettassi ma nulla di tragico.-
Si guardarono in faccia e poi Michi scoppiò a ridere -La tua chiarezza è sconvolgente, davvero!-
Poi una voce -Hey! I'm still here!-
Affacciai la testa -Hi Lou!-
-Hi honey!- sorrise il ragazzo.
-Cioè tu conosci sto figo e non mi dici nulla?- la solita Michi.
Scoppiai in una risata –Si, diciamo che l’ho conosciuto così-
-Mi sono innamorata follemente di lui, credo che mollerò il lavoro e partirò con Harry.. si, devo sposare il suo amico e lui tradurrà le nostre nozze- disse convinta.
Harry confermò annuendo.
-Se siete convinti voi.. fate pure!-
Risi e andai a cambiarmi il cerotto sulla fronte.
 
Michi mi raggiunse in bagno
-Quindi spara tutto quello che ti ha detto, fatto, quel coglione. La parte del parlare italiano me l'ha già detta Harold subito dopo la festa... ci siamo cascati anche noi..- bisbigliando seduta sul wc.
Sospirai. Al pensiero di dover ripensare alle parole assurde del mio migliore amico mi veniva un senso di vomito.. ma più di rabbia.
-Allora.. dice di aver sentito Harry parlare al telefono in italiano in pizzeria..-
-Parlava con la madre- mi chiarì subito Michi.
-Ah ok.. Comunque.. si è giustificato di non aver detto nulla perchè voleva che lo scoprissi io da sola.. in modo da mandarlo a quel paese e fargli fare una figuraccia. Ma è fallito tutto perchè io...tu.. insomma tutti, eravamo troppo accecati da chissà cosa in lui, per vedere... –
Terminai attaccando bene la garza sulla fornte.
-Insomma, Mister Egocentrismo l'ha fatta grossa- confermò Michi.
Io le annuii.
-E per concludere mi ha chiesto un bacio. Se non avessi provato nulla mi avrebbe lasciata andare-
-Oddio! e l'hai assecondato??- chiese agitata.
Annuii.
-E allora??? Su dimmi, che hai provato??- 
-Nulla Michi, nulla oltre il bene universale che gli voglio.. è una delle persone più importanti della mia vita..-
Lo ammisi più a me stessa che alla mia amica.
Sorrise tranquillizzandosi -Mi sembra la scelta giusta. L'importante è averlo capito e messo in chiaro! Quindi ora.. che intenzioni hai?- domandò seriamente preoccupata.
Che intenzioni avevo io?
Il vuoto della mia mente si notava anche dall'esterno forse.
-..perchè tu hai delle intenzioni per svoltare sta cazzo di pagina.. vero?- aspettando un 'si' come risposta.
-Forse- replicai poco decisa.
La mia amica sorrise soddisfatta -Ok, svolta adesso!... io credo proprio me ne andrò da qui come se avessi qualcosa di moooolto urgente da fare...-
Aprì la porta e urlando un saluto al riccio scappò via.
Lui uscì dalla stanza stranito -What?? ...ma che ha??-


 Hi!
'dovevo' aggiornare domani ma visto che siete tanto belle
da leggere, recensire ed essere così partecipi
ho anticipato ^^
brava me!

Era inevitabile sentire la controparte!
Come Harreh si è giustificato, anche Giovanni aveva il diritto di farlo!

Il team Giovanni che mi dice?? 
curiosa di leggere i vostri commenti!

p.s. la nuova storia sta procedendo, appena finirà questa l'avrete!

 

 
 
 
 

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Capitolo 16
*** 'Prima combina guai ma poi rimedia' ***


Cap.16
'Prima combina guai ma poi rimedia'

Non era più questione d’orgoglio, era solo questione di ‘‘mettersi in pari col cuore’’ come canta qualcuno.
Era il momento di vuotare il sacco, di pareggiare la sincerità di Harry, nonostante la sua fosse stata più che forzata dalla situazione.. chissà quanto sarebbe durata ancora la sua sceneggiata.
Stavo temporeggiando da troppi minuti, e l’espressione confusa del ragazzo di fronte a me non accennava a cambiare.
-Ricominciamo- 
Assottigliò gli occhi, non capendo il senso della mia parola.
Boccheggiò qualcosa ma nessun suono uscì dalle sue labbra.
Gli porsi la mano destra.
-Piacere, Vera-
Spalancò gli occhi.
Capì cosa intendevo.
Sorrise, abbassò lo sguardo per poi rialzarlo ed incatenarlo al mio.
-Harold... ma puoi chiamarmi Harry- e strinse la mia mano.
Rimanemmo in quella posa per un tempo infinito, forse secondi ma comunque carichi di mille significati: ‘scusa’, ‘grazie’, ‘ok’, ‘sto bene’, ‘era ora’.
Finchè mi tirò a se stritolandomi in un abbraccio.
Lo percepii sorridere tra i miei capelli.
-Perchè Vera?- chiese tenendomi ancora stretta.
Perchè? Boh.
-Io..io non lo so!-mi staccai incrociando bene le mie dita con le sue -Forse perchè nonostate tu abbia fatto uno sbaglio... o meglio, nonostante tu abbia sbagliato per un mese e più, alla fine ti sei dimostrato corretto nei miei confronti, e nei confronti dei miei genitori rimanendomi accanto.. e credo che durante la mia 'assenza' tu abbia pagato abbastanza.-
Non ero convita al 100% delle mie parole ma.. in quel momento mi sembrava la cosa giusta da fare.
Harry annuì facendosi serio, improvvisamente turbato.
Avevo detto qualcosa di sbagliato? Non mi sembra.
Lo avevo appena perdonato e lui rimaneva così impassibile? senza un minimo di gioia?
-...tutto bene?-
-L'hai baciato?-
Sbarrai gli occhi.
Come spogliata, toccata nel punto ancora fin troppo dolente.
-Hai ascoltato la mia conversazione con Michi?-
Infastidita lasciai le sue mani.
-No, stavo aspettando te come al solito alla finestra. Siete arrivati, avete parlato, poi ho visto che vi avvicinavate..-
-Non ho provato nulla- spiegai pur di non dargli quella risposta affermativa -E credo che avessi bisogno proprio di baciarlo per capirlo. Lui sarà sempre una parte di me, nessuno potrà mai sostituirlo.. nessuno; ma non sarà 'quella' parte di me-
Sorrisi cercando di rassicurarlo e riprendendo il contatto con lui.
Sperai con tutto il cuore di non essermi tirata dietro una di quelle domande per le quali non avevo risposta.. del tipo 'E sarei io quella parte?'
Ascoltò serio e attento le mie parole, sembrò ragionarci qualche infinito secondo, poi semplicemente lasciò di nuovo le mie mani, si allontanò e prese il computer.
Maledetto computer.
 -C'mon- mi invitò battendo la mano sul letto -Devi conoscere una delle donne più importanti della mia vita-
Sorrise digitanto qualcosa sulla tastiera.
Sistemò bene la webcam.
Incredibile ma vero mi ritrovai a sperare di vedere quella biondina.. mi sarei fatta vedere con lui.. avrei avuto finalmente un peso in meno sullo stomaco.
-Risponderà... è in America a studiare- disse orgoglioso.
In America??
E io che avevo mandato le mie maledizioni verso Londra... avevo sbagliato direzione.
Attimi infiniti scanditi dal mio respiro affannato.
-Hey...- passò una mano sulla mia gamba tremante per l'agitazione –Don’t worry..!- sorrise.
La faceva facile lui.
Poi si aprì l'immagine: no, non era la bionda della foto, bensì una ragazza con i capelli scuri e gli occhi di un verde apparentemente scuro.
-Em!- salutò raggiante Harry.
-Vera how are you?- la ragazza spostò subito lo sguardo su di me ignorando il saluto –Harold mi ha raccontato.. era preoccupato e lo siamo stati anche noi per te!-
Addirittura.
Gentile... ma chi era?
Guardai Harry confusa, e per educazione risposi alla ragazza
-Ho qualche cerotto ancora ma.. sto molto meglio.. grazie! ..mi dispiace avervi fatto preoccupare-
Aveva un viso così gentile quella ragazza.
-Ma so anche che il mio fratellino è stato un ottimo infermiere.. no? prima combina guai ma poi rimedia- sorrise schiacciando l'occhio alla cam.
Non so se fosse indirizzato a me o al 'fratellino'.
Avrei dovuto capirlo.. stesse fossette.
La ‘Em’ che spesso chiamava al suo cellulare.. sua sorella. Un dubbio in meno.
-So... Vera, lei è Em, mia sorella-
Alla buon’ora riccio.
Sempre molto veloce e attento a scegliere bene i tempi devo dire.
Sorrisi allo schermo.
- Ha ragione Louis, siete carini insieme- affermò di punto in bianco la ragazza.
Avvampai imbarazzata.
-Em!! stop!- la rimproverò Harry sorridendole in difficoltà anche lui e mi accarezzò la guancia color rubino.
Certi suoi gesti erano così dolci che mi stupiva che venissero da un ragazzino.
-Oooh Harry come sei dooolce- lo prese in giro -Ma hai sentito mamma? Louis? Cara?- chiese la ragazza.
Il riccio gettò gli occhi al cielo pensando.
-Mmm... mum yesterday, Lou 1 ora fa, Cara...- prese pausa guardandomi -Cara no-.
Un gelo scese tra me e lui nonostante i nostri corpi vicini fino a prima fossero incadescenti.
Involontariamente mi irrigidii.
Mamma era mamma, Lou era Lou.
E Cara? Era lei. Per forza.
Anche la sorella lo sapeva, era ufficiale. Sapevano tutti tranne me.
-Immaginavo..! scusa per avertelo chiesto..- col tono di chi è consapevole di aver toccato un tasto che non doveva -Ragazzi ora scappo,! love you!-
Ci mandò un bacio e chiuse la chiamata.

Io non dissi una parola.
Rimasi lì dov’ero, seduta alla stessa posizione, fissando ancora il punto dello schermo dove era scomparsa la faccia di Em.
Harry si avvicinò per baciarmi, con l’intenzione di non fermarsi al semplice contatto di labbra.. era chiaro dal modo in cui aveva preso il mio volto tra le mani.
Vedendo il mio evidente distacco si fermò subito.
-I know.. so cosa pensi- sbottò con un mezzo sorriso portandosi le mani ai capelli che si mise a scuotere.
Volevo illudermi di non aver appena fatto la figura della gelosa e isterica.
-Cara- disse sicuro.
Cercai un modo per difendermi e fingere che si stesse sbagliando di grosso ma non trovandolo non potei fare a meno che annuire.
-Te ne parlerò, ma non adesso... non adesso che abbiamo appena risolto un problema- sistemandomi i capelli dietro le orecchie.
Mi opposi seria.
-No Harry, me ne parli adesso-
-Stasera-
Stasera??
Corrucciai le sopracciglia.
-Devo sapere. Soprattutto se è una cosa brutta... io devo saperla, prima di... prima di qualunque passo- come sempre spostai lo sguardo sul pavimento.
-Ma non è una cosa brutta.. non ci saranno mai più cose brutte tra me e te- disse sollevandomi il viso con un dito.
Ok ok ok.. ora davvero non sapevo cosa pensare, cosa aspettarmi, cosa prevedere.
Non mi piaceva essere spiazzata.
Scossi la testa.
-Hey ti ho detto che ne parliamo stasera, I promise!- mettendosi una mano sul cuore -Anzi...una richiesta seria-
-E.. cioè?-
-Esci con me.. stasera?-
Wow. Cercai di non trasformarmi nell’ormonata che gli salta al collo strappandogli i vestiti di dosso.
-Si.. certo..-
-Ok, vai a farti bella- si alzò -Oh sorry, lo sei già!-
Si, ero totalmente in balìa di quel ragazzo, totalmente.
 
-Dove andiamo stasera?-
Mi guardò serio versandosi dell'acqua nel bicchiere -E' una sorpresa-
Era nato figo, e quell'accentuare la sua dote naturale facendomi occhiolino lo rendeva divertente.
Come Giovanni.. ma questo è un altro discorso.
-Ammettilo... non lo sai nemmeno tu!- lo derisi sfacciatamente.
Assottigliò lo sguardo rendendo quei pozzi verdi due fessure.
-Babe.. non sfidare mai Harold Edward Styles...mai..- disse indicandomi il viso con l'indice.
Mi avvicinai a lui lentamente.
-Perchè? ..altrimenti?..- soffiai sulle sue labbra.
Si avvicinò al mio viso con fare deciso, accennando un sorriso, inclinò la testa e... lo allontanai.
-Come aspetterò stasera io, aspetterai stasera tu... caro il mio Harold Edward Styles!- sorrisi maliziosamente ripetendo le sue parole.
Annuì con la testa –Ok ok..- con la consapevolezza di chi è appena stato sconfitto.
 
Uscii saltellando dalla mia camera cercando di abbottonarmi i jeans... giusto per coprire tutti quegli ematomi.
Sentii un fischio di approvazione provenire dal riccio seduto comodamente sul divano.
-Sei già pronto?? Ti odio- sbuffai.
-Non è vero- mi baciò poggiando le sue mani sui miei fianchi.
-Come fai a non perdere i pantaloni?? sono così bassi!- chiesi infilando le dita nei suoi passanti.
-Me l'ha chiesto anche tuo padre!- rise -E credo che lui sia felice che non li abbia ancora persi...- concluse maliziosamente.
 
Scrissi un biglietto ai miei, ora iper apprensivi nei miei confronti.

--Io ed Harry stiamo uscendo.. Ormai credo abbiate capito!
Non vuole dirmi dove andiamo!
In ogni caso non preoccupatevi, ci faremo sentire presto!
baci, Noi--

Noi? Avevo usato un pronome azzardato.

Cioè,
io faccio taaaanto la brava aggiornando prima del previsto..
e voi mi calate di numero? *lacrimuccia*
monelle! anche Harreh nella gif è perplesso u.u

Ora cose serie..
RECENSITEMI STO' CAPITOLO! ^^

(la prossima storia la volete sempre con i diversi pov dei protagonisti
o tento con la scrittura da narratore? es. Lo vide e se ne innamoro)
rispondetemi nella recensione :D
baciozzi


 

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Capitolo 17
*** '...con passione, affetto, tutto.' ***


Cap.17
'..con passione, affetto, tutto.' 

-Guido io!- deciso.
Harry entrò dal lato del passeggero, e con sua grande sorpresa notò poi lo sterzo alla sua sinistra.
-Guidi tu e sbagli lato?? cominciamo bene...- dissi scuotendo la testa in segno di disappunto.
-Hey!- rise scendendo dalla macchina -E' l'abitudine!-
La faccia era quella di uno consapevole della figuraccia appena fatta.
-Harry sei sicuro? guarda che è un appuntamento anche se guido io eh... tu non mi sembri molto convinto..-
Si avvicinò circondandomi il bacino con le braccia -Un appuntamento... wow!- stampandomi un dolce bacio -Don't worry babe!-
Allacciai comunque ben stretta la cintura di sicurezza.
Era gasatissimo, si vedeva.
Sorrideva per tutto, tamburellava a ritmo della radio, poggiava la sua mano su di me ogni cinque minuti.
Mi rasserenai quando lo vidi accostare ad un McDrive.
-Oh.. il McDonald’s.. che cosa romantica! Ottima scelta!-
Harry rise rumorosamente -Shut up!- scompigliandomi i capelli –Non ci fermiamo qui!-
Ordinò alla cameriera un quintale di roba.
-..McChicken per te no?-
Annuii.
Come faceva a sapere il mio panino preferito??
E poi wow, quella pronuncia inglese. Sexy.
-Thank you!.. grazi-
La cameriera ricambiò ammiccandogli maliziosa mentre gli porgeva la busta e lanciandomi un'occhiataccia.
Harry si lasciò mangiare con lo sguardo.
-Non so, volevi incartata anche lei così la portavamo con noi?- chiesi con le braccia incrociate sotto il seno.
Sbuffò.
-Messa così sei.. uuuuh, so sexy.. but smettila,non vorrei essere costretto ad accostare qui, in autostrada-disse con sguardo 'da raccomandazione'.
Sospirai ma non gliela diedi vinta e restai in quella posizione.
Riconoscevo quella strada.
Era per il mare.
-Abbiamo molta fantasia sui luoghi noi eh?- risi scendendo dalla mia macchina.
-Mi sembrava adatto- fece nascere le fossette -Tranquilla, me le hanno date i tuoi le chiavi..- strizzò l'occhio e si incamminò.
Bene, un complotto.
Dovetti mantenere a bada gli ormoni per non violentarlo mentre saliva le scale.
Ero eccitata come un'adolescente, fremevo all’idea di avere a disposizione così tanto tempo sola con lui.
-Ok, ora mi aspetti qui fuori.. cinque minuti- mettendomi le mani sulle spalle.
‘Da quando mi mette le mani sulle spalle?’chiesi tra me e me.
O forse no, visto che lui se.
-Quanta fretta!...pensavo di metterle ora qui, e poi chissà da qualche altra parte...- sussurrò al mio orecchio.
Arrossii.
Stupida me.
Mi accesi una sigaretta mentre un estreneo tramava qualcosa dentro casa mia.. che scena.
Messaggio di Michi --Mi raccomando il preservativo! ... fammi sapere se è dotato!--
Si, c'era la possibilità che potesse succedere qualcosa di quel genere.
Oggettivamente, c’era eccome.
Mi sorprese Harry abbracciandomi e poggiando il mento nell'incavo del mio collo -Sei con me and.. message con un altro?- fece la faccia indagatrice.
-Si Harry, ti tradisco-
-Per tradirsi bisogna stare insieme..- sottolineò accarezzandomi una guancia.
Brava Vera, bravissima!
Ti sei appena tirata addosso un argomento pesante come un macigno.
-Posso entrare ora?- sviai il discorso.
Senza aspettare la sua risposta entrai in casa mia.
Il tavolino in terrazzo era apparecchiato con una semplice candela rossa in mezzo, e sui piatti regnavano beati i nostri hamburger.
Un po' un contrasto romantico/rude.
Un po' come noi.. lui dalle mille attenzioni dolci, io scostante ma non per questo meno interessata.
Sorpassato il primo imbarazzo e dopo aver spazzolato fino all'ultimo granello di cibo, decisi di affrontare l'argomento.
Ci accomodammo accoccolati sul divano.
I baci ormai piovevano come una tempesta.. incontrollati e infiniti.
Ma non potevo rilassarmi senza prima aver saputo.
-Chi è Cara?- così, diretta.
Accesi una sigaretta, Harry si sedette ben dritto davanti a me, continuando ad accarezzare la mia gamba poggiata su di lui.
-Hai presente te e.. Giovanni?-
Domanda retorica!
Non prospettavo nulla di buono.
-La stessa storia.. al contrario-
Prese la sigaretta dalla mia bocca, si inumidì le labbra, fece un tiro.
-La migliore amica innamorata del migliore amico.. me. Solo che da quando me l'ha detto ho messo in chiaro che era solo amicizia, ho provato ad allontanarla.. sperando che le passasse. Ci sta male but continua ad insistere!- l’espressione si fece cupa-Anche per questo sono venuto here. Volevo migliorare my italiano.. e anche perchè mi uccideva vederla desiderare da me qualcosa che... non avrà.-
WOW.
-E’ la verità questa? Harry.. non mi stai nascondendo altro..vero?-
Era lecita la mia poca fiducia in lui, e mi veniva facile pensare che stesse inventando.
-Preferirei dirti che, come pensi tu, è un’ex che ancora vuole me.. ma purtroppo la situazione è molto più complicata...-
Il suo suardo si incupì, facendomi capire quanto tenesse a quella bionda.
Chi meglio di me poteva capirlo? Nessuno.
-Si, immagino..-
Mi venne in mente che forse anche qualcun'altro ci poteva stare male.. se l'era cercata, ma era sempre la mia metà.
-I think.. devi parlare con lui.. ora che le cose sono più chiare- propose.
-Non lo so.. vedremo-
 
Era la NOSTRA serata e nessuno, nessun pensiero, nessun dubbio ce l'avrebbe rovinata.
Appena schiacciò per bene il mozzicone di sigaretta nel posacenere, capii che era quello il momento.
Spostai le mie gambe da sopra le sue e mi avvicinai, lasciando che mi prendesse per i fianchi.
La mia iniziativa finiì non appena Harry decise di passare lui al comando.
Mi baciò la guancia, e dolcemente arrivò sulle mie labbra, dove finalmente abbandonò la zuccherosità che lo contraddistingueva sostituendola alla passione che per troppo avevamo tenuto a bada.
La sua lingua perlustrò voracemente la mia bocca, spostandosi freneticamente sul collo aizzata dal respiro che di regolare cominciava a non avere più nulla.
Sentire i suoi capelli solleticarmi la pelle era il massimo.
Il suo stringermi i fianchi in maniera convulsiva non faceva altri che accentuare la sensazione del suo corpo voglioso, ed eccitato.
Senza mollare la mia bocca passò al bottone dei miei jeans.
Per quale cazzo di motivo non ho messo una gonna??
-I hate jeans- borbottò mentre lo aiutavo a sfilarmeli.
-Hai ragione.. me lo ricorderò la prossima volta- ridacchiai abbassando i suoi con estrema facilità.
Strinsi le braccia intorno al suo collo.
Sentirlo vicino, caldo, era di per se eccitante.
Baciarlo e sentire le sue mani sul mio corpo frenetiche rendeva tutto perfetto.
-Harry.. il divano è scomodo.. andiamo di la-
-Babe.. non puoi fermarmi adesso!- indicandomi la sua erezione dal boxer.
Ridendo lo spinsi verso la camera accanto, lasciando che si stendesse su di me.
Dischiusi la gambe, ed Harry si accomodò interamente in mezzo.
Se stava cercando un modo per farmi sentire la sua eccitazione.. l’aveva assolutamente trovato.
Continuò a strusciarsi con fare esperto, portandomi quasi all’esasperazione, abbassando le spalline del reggiseno e baciando la pelle che veniva scoperta, spesso ancora occupata dai lividi.
Con le poche forze che avevo, lo allontanai meritandomi un’occhiataccia.
-Hey.. lascia fare qualcosa anche a me...-
Lo spinsi facendogli poggiare la schiena sul materasso.
Abbassai i boxer, con l’aiuto del suo sollevare il bacino.
Presi a baciarlo, e a muovere una mano su di lui.
Nel bacio stesso lo sentii tremare sotto i miei tocchi, un senso di potere ed eccitazione si impossessò di me, facendomi aumentare la velocità.
-Oh God..- sussurrò sconvolto –Non così non così.. fermati please...-
Si dedicò ad ogni centimetro della mia pelle, non tralasciando nulla, non lasciando nulla all’approssimazione.
Abbandonò i seni ormai torturati e scese con un dito per tutta la pancia.
Non capii più nulla di quello che mi circondava.
Inarcai la schiena sotto i suoi tocchi sempre più insistenti e accurati.
Cullandomi dell’assenza dei miei vicini, non tentai nemmeno di nascondere i gemiti che Harry riusciva a provocarmi.
-Continua-ebbi solo il coraggio di dirgli.
Ma abbandonò il suo lavoro –Voglio farti godere adesso- mentre mi stordiva con uno dei suoi baci.
Un barlume di lucidità.
-Oh shit.. the condom..-
Maledicendosi per non averci pensato prima, Harry alla velocità della luce cercò il preservativo nel suo portafoglio.
Chi ci aveva pensato in quella burrasca ormonale?
-Sei.. vergine?-
Lo guardai con espressione davvero sconvolta.
-Tu che dici??..- risi –Aspetta aspetta... non è che per caso sei tu quello vergine??-
-What??-
La sua espressione sconvolta poteva spezzare il momento, è vero.
Rispose alla mia sfida entrando in me con una delicatezza paradisiaca, ma la dolcezza durò poco.
Forse per la troppa attesa, forse per il desiderio incontrollato, aumentò velocità e potenza delle sue spinte in modo spropositato.
Non smettemmo un secondo di baciarci, e guardaci.
Ci davamo forza a vicenda.
Mi aggrappai alle sue spalle, rendendomi conto di graffiarlo forse.
-Yes.. oooh...- affaticato.
Capii che era davvero la limite.
Lo incitai a continuare e presi a tremare sotto di lui, come lui.
Stanco e sudato rallentò le sue spinte, andando comunque a fondo, e portandomi all’apice del piacere.
Lo baciai con passione, affetto, tutto.
Improvvisamente aumentò di nuovo e con un gemito roco venne anche lui.
Appoggiò la fronte alla mia, facendomi perdere nei suoi occhi... che forse valevano tanto quanto il rapporto appena concluso.
L’ennesimo leggero bacio e si stese accanto a me, con una mano sull’addomme ancora accellerato.
-Vieni qui- sussurrò attaccandomi al suo petto.
-Perchè abbiamo aspettato tanto?-
-Me lo sto chiedendo anch’io- sorrise baciandomi la fronte.
Ripresi cocienza del mio stato.
-Harry come puoi baciarmi?.. sono sudatissima!- sollevandomi da lui -Vado a fumare-
-Ok, ti aspetto qui-
-Se vuoi farti una doccia.. il bagno è di la--
Si poggiò su un gomito per guardarmi meglio.
–No, per ora voglio godermi la sensazione di averti addosso-



  

‘i’m back!’
Sorry ma gli esami universitari mi hanno rubata!
 
Se avevo messo ‘erotico’ alla storia avevo i miei motivi.. no?
Il cielo è finalmente sereno sopra la coppia
‘VARRY’ come in molte l’avete definita ^^
Ma è davvero così o è solo temporanea? u.u
 
p.s.
Una fedele lettrice ha abbandonato la storia, perchè diventata scontata.
Ho accettato a malincuore le sue parole,
mi piacerebbe sapere se anche qualcun’altro la pensa così =)
 
 
 

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Capitolo 18
*** ‘‘..cosa può succedere?’’ ***


Cap.18
‘‘..cosa può succedere?’’

Il caldo di fine agosto si faceva sentire.
E un corpo nudo attaccato al mio non aiutava di certo ad abbassare la temperatura..
Se poi la notte prima non si era stati precisamente calmi e sereni si peggiorava solo.
Cercai delicatamente si spostare il braccio di Harry che bloccava i miei fianchi.
Volevo avere qualche minuto/ora/giorno per pensare in solitudine.
Rimisi il mio intimo,dopo averlo cercato tra i vestiti del mio Lui.
Si, ora non c'era molto altro da dire.. era il mio lui, niente definizioni precise ma non c'erano molti dubbi.
Dormiva sereno, sembrava davvero un bambino.. così chiaro, con qualche riccio che gli copriva le lunghe ciglia.. era un peccato che gli occhi fossero chiusi, mi sarebbe piaciuto poterli osservare mentre lui non se ne accorgeva.
Vera ma che cazzo stai dicendo? che sono ste considerazioni zuccherose??
Accesi la mia marlboro mentre il sole baciava i miei piedi poggiati 'delicatamente' sulla ringhiera.
E ora?
Era il mio ragazzo?
Lo sarebbe stato anche tra 2 settimane?
Era stata solo una sana scopata? ok, anche lui avrebbe dovuto dire la sua.
E gli altri? Che avrebbero detto? Mi avrebbero incoraggiata.. o no?
Mi scocciava dirlo ma Harry aveva fatto la cosa giusta incoraggiandomi a parlare con Giovanni.
Ormai non c'era rivalità, la situazione era definita per tutti.. e io ero libera da ogni possibile senso di colpa o tradimento, seppur in amicizia.
 
Squillò il mio cellulare facendo eco nella casa silenziosa.
Mi sbrigai a rispondere per non svegliarlo.
-Mamma!-
-BuonGiorno! Vi ho svegliati? tutto bene? -
-Ciao.. io ero già sveglia, Harry dorme.. si tutto bene.. siamo al mare, te l'aveva detto?- chiesi.
-Ci aveva chiesto il permesso, si! Ah dice papà.. avete usato le precauzioni vero?-
La cosa mi sconvolse facendomi arrossire.
-Ma per quale motivo tutti volete sapere delle mie abitudini sessuali??? Tu, papà, Michi.. oh sono cose mie!- urlai irritata.
-Bastava dire 'si'! Comunque.. niente, volevamo notizie.. ciao ciao!-
La mia famiglia non era normale.
-So.. io sono una cosa tua?- parlò una voce ancor più roca impastata dal sonno sottolineando l'aggettivo 'tua'.
-Scusa ti ho svegliato.-.
-Mi sarei svegliato comunque.. mi mancavi!- sussurrò avvicinandosi.
Il diabete aveva raggiunto limiti preoccupanti.
-Harry ti prego, odio le cose sdolcinate!-
Scompigliò i capelli –I know it! Sorry, mi è venuta spontanea!- sorrise -Posso darti un bacio o ti da fastidio?- chiese ironico.
Feci finta di pensarci su.. sotto lo sguardo corrucciato del mio bell'inglese.
-Non so.. dovrei provare per poterti rispondere..- e lo baciai.
E poi ancora, e ancora.
Mi trascinò su di sè, facendomi godere della sua eccitazione mattutina.
-Ok ok ok Harold.. è meglio se ti rivesti!-
Una doccia, colazione e andammo in spiaggia.
Tutti gli amici di famiglia mi accolsero in riva al mare, salutandomi e facendosi passare di bocca in bocca la definizione -Quello è il fidanzato della piccola Vera- 
Come se io avessi ancora 3 anni come quando mi hanno conosciuta.
-Scusali..- rivolsi a Harry.
-E di cosa?-
-Di averti definito il mio 'fidanzato'...- mormorai con la faccia sotto le braccia straiata sulla sabbia.
-Ti scusi per loro... o perchè per te non lo sono?- chiese infinitamente tranquillo cercando il mio sguardo spostandosi i rayban sulla testa.
Ca*zo, lo preferivo quando non parlava.
Silenzio.
-Il mare è invitante .. Facciamo un bagno!-
Si, ero pessima a sviare i discorsi.
-Cerco di prendere un po' di sun.. sono troppo bianco.. vai tu, ma fatti vedere!- mi lascò andare rimanendo straiato sulla riva.
Aveva colpito un punto su cui sineramente non avevo ancora pensato... anzi, non avevo proprio considerato.. pensare troppo al futuro mi viene difficile.
Al mio ritorno lo trovai ridendo al suo cellulare.
Allarme rosso?
-Non te lo dico! Non chiedermelo più!- letteralemente piegato in due dalle risate, e quelle fossete erano fisse sul suo volto.
-Chi è?- chiesi.
-E' qui te la passo... No, stop! non te lo dice!-
Mi passò il cellulare -Pronto?-
-Allora qualcuno di voi mi racconta che avete combinato stanotte? Romantico o selvaggio? Protetto o 'chissenefregapoicipensiamo'? Sbrigativo o stancante? ma soprattutto... com'è a letto?- 
La voce di Michi rimbombava in spiaggia.
-Fammi pensare a tutte le domande che hai fatto...- presi tempo sotto lo sguardo di Harry che faceva cenno di non dire nulla della nostra notte insieme -No Michi, non posso darti queste informazioni..-
-Cattivi! Io che ho visto nascere il vostro amore me lo merito!- rise -Sono felice che stiate bene.. tornate preso piccioncini innamorati- e mise giù.
La giornata passò piacevole, fatta di baci rubati, baci desiderati, baci.
Mai più riferimenti a storie d'amore; sapeva che non sapevo che dire e non provava ad estorcermi risposte.
Era perfetto. Perchè era così perfetto?
Perchè doveva andare via se era così perfetto?
Nel viaggio di ritorno in macchina eravamo silenziosi.. più io che lui.
-A che pensi?- chiese.
-A quello che mi hai detto... io non so se definirti il mio fidanzato..- pausa -No perchè tu non mi piaccia.. anzi.. ma semplicemente perchè non so se sono in grado di metterci il cuore in una cosa che potrebbe finire da qui a una settimana- spiegai tutto d'un fiato.
Incassò il colpo.
-Oh.. capisco.. l'importante è che tu mi lasci partire con una risposta... sai, soffro d'ansia- sorrise posando una mano sulla mia gamba.
Odio la perfezione di Harry Styles.
La macchina nera parcheggiata davanti al mio cancello non faceva presupporre nulla di buono.
Giovanni a casa mia.
-Merda-
-Se è qui non ha brutte intenzioni.. rilassati- disse Harry facendo spallucce.
-Come fai ad essere sempre così calmo mi spieghi??-
Un sorriso amaro il suo -Io non ho nulla da nascondere.. non più. Tu nemmeno. Cosa può succedere?-
Prima di aprire la porta feci un respiro profondo, seguito dalle forti mani di Harry poggiate sui miei fianchi come per dire 'Non sei sola, sono qui con te'.
Annuì ed entrammo.
-Ciao- parlammo in coro.
Giovanni si avvicinò a baciarmi la guancia; poi si fermò, esitò un attimo e porse la mano verso il ragazzo che era con me -Ciao Harry- disse calmo.
Il riccio guardò tentennante la mano tesa davanti a lui, poi me, poi i miei genitori, poi il suo interlocutore.
Due paia di occhi verdi a confronto.
Volevo salvarli da quella situazione.. ma come l'avevano creata l'avrebbero risolta.
-Ciao- si limitò stringendo la mano.
Esordì il biondo -Ok, ci siamo tutti.. -
Ebbi paura, davvero. E se avesse tirato fuori qualcosa di sconvolgente?
Se avesse intenzione di alterare il lieve equilibrio che si era creato?
Mi sedetti sul divano, con la schiena dritta per l'agitazione, con Harry accanto e il suo braccio intorno alla mia vita.
Non so se fosse per protezione o a segnalare 'proprietà privata' ..entrambi i significati erano quello di cui avevo bisogno.
I miei genitori seduti intorno al tavolo, con un mezzo sorriso complice, vicino a Giovanni.
Capii che già sapevano quello avrebbe detto. Sicuramente aveva già parlato con loro.
Prese un bel respiro, posizionandosi davanti a noi due.
-Fatemi dire tutto in una volta per favore-
Annuii.
Puntai i miei occhi su di lui, sentendo la presa di Harry farsi sempre più forte sulla mia pelle.
-Come ho già spiegato la situazione mi è sfuggita di mano. Pensavo di risolvere il problema- guardò Harry -..in breve.. ma non avevo pensato che ci potesero essere sentimenti di mezzo. Non avevo pensato che la mia ..cotta?- chiese tra sè e sè -si, non trovo altro termine. Dicevo.. Non avevo pensato che la mia cotta per te potesse peggiorare in maniera così irrefrenabile. Come non pensavo che tu- rivolto ancora al riccio -potessi essere realmente interessato. Pensavo che, perdonami se lo dico davanti ai tuoi genitori, Harry volesse solo portarti a letto lasciandoti col cuore spezzato.. perchè il tuo cuore si spezza facilmente. E anche se poi tu saresti corsa da me per essere consolata... io volevo evitarti questa delusione, perchè ti voglio un bene dell’anima.-
Sentii lo spostamento d'aria causato dai capelli che Harry stava scuotendo.
Abbassai lo sguardo; colpita e affondata.
-Scusa per lo schiaffo. L'ho detto anche ai tuoi. Non ero lucido.. e quello che avevo visto e intuito fosse successo tra di voi mi aveva accecato. Era il momento peggiore per vuotare il sacco.. ma ormai ero partito e non potevo più fermarmi. Davvero scusami.. scusatemi tutt'e due-
Io annuii.
Harry non distoglieva lo sguardo dal nostro interlocutore; era tanto concentrato che non sentì nemmeno il mio sguardo posarsi su di lui.
-E poi..- sospirò -Scusa per non esserci stato dopo. Avendo visto la tua delusione per la verità svelata, ho capito che tenevi a lui più di quanto avessi considerato... e il senso di colpa ha preso la meglio. Oltre il fatto di aver visto scomparire ogni possibilità di ..approfondire la nostra amicizia. Pur informandomi tutti i giorni con i miei sulle tue condizioni, non riuscivo a guardati, a guardare i tuoi genitori.. ed Harry. Ok, mi sono sfogato- sospirò, rilassato.
Mamma gli versò un bicchiere d'acqua che bevve tutto in un sorso.
Harry prese parola per primo dopo questo monologo.
-Nemmeno io sono stato perfetto.. so, no problem, accetto tutto quello che hai detto... perchè so che le vuoi bene- mormorò –But.. I rapporti che puoi avere con me sono una cosa, lei è un altro discorso.-
Giovanni annuì concordando con lui.
Miracolo.
Gli occhi di tutti ora erano puntati su di me, aspettando che dessi una risposta degna della fatica di Giovanni.
Era chiaro quello che avrei detto.
-E' ovvio che io ti abbia già perdonato.. te l'ho detto l'ultima volta. La nostra amicizia.. è già profonda di suo! Diciamo che.. ci è capitato un incidente di percorso.. è successo a te, poteva succedere a me-
A questa frase la presa di Harry si allentò.
Senza un vero motivo mi voltai a fissarlo con un espressione interrogativa.. che avevo detto di male?
Con il gelo venutosi a creare Giovanni capì che il suo dovere li era finito.
-Va bè Posso andare.. magari domani sera, prima che parti ci mangiamo qualcosa insieme..- rivolgendosi ad Harry –Tutti insieme dico..-
-Sure!- gli rispose falso come i soldi del Monopoli.
Mai sarebbero andati d'accordo, pur avendo compreso uno il comportamento dell'altro, sarebbero sempre stati rivali.
-Mi accompagni?- chiese. Era un'abitudine eppure stavolta aveva chiesto.
Ci avviammo perso la porta.
-Mi sono comportato bene?- disse sbattendo le ciglia a mo' di gesto angelico.
-Abbastanza.. certo, quell’invito a cenare insieme era davvero davvero poco credibile ma apprezzo lo sforzo- sorrisi portando gli occhi al soffitto.
Avevo apprezzato davvero il suo, finto, tentativo d'amicizia.
-E lui?-
-Si anche lui con la sua risposta era poco credibile!- accompagnai le mie parole annuendo.
-Intendevo.. lui.. si è comportato bene stanotte? ti ha forzato a far..-
Lo bloccai mettendomi le mani sopra le orecchie.
-Oddio Giova ti prego! non dirmi che vuoi davvero saperlo!- scoppiai a ridere gesticolando.
Rise anche lui -Se fai così vuol dire che è successo.. e non ti ha forzata.. non sei più una bambina, devo farmene una ragione..- finse un espressione commossa asciungandosi una lacrima.
-E tu sei sempre un coglione, devo farmene una ragione! Amici come prima?-tendendogli una mano.
Sbuffò -...come prima!- prese la mia mano e la tirò stringendomi a se.
Per almeno 5 minuti abbondanti.
-Giova non respiro..!-
-Oh si scusa! Comunque dai, dicevo davvero, domani sera organizziamo.. una pizza da me?- chiese avviandosi verso la macchina.
-Da te? Cioè porto l'agnellino a casa del lupo?sorrisi.
-Domani ore 20.30 da me, un paio di partite alla Play, ci facciamo portare 4 pizze.. lo dico anche a Michi e Simo e Albe.. c'è anche mio fratello. Il lupo si sta sforzando di essere vegetariano..-
Schioccò un bacio sulla mia guancia e andò via.



 

*A volte ritornano!*
Daaai che sentivate la mancanza di Giovanni!
Dai povero, alla fine si può comprendere.... o no?
 Si affronta l’argomento ‘futuro’ in casa Varry...
Che mi dite?? U.u
 
Ps. Grazie per le opinioni sulla scontatezza o meno della storia, la sincerità prima di tutto!
Nb. C’è qualcuno che mi può dare un sito semplice per creare un banner?
O c’è qualcuna così brava e volenterosa da crearmene uno?
Per la prossima storia ovviamente ^^
 
RECENSITE, molto amore,

Ho aggiunto un breve episodio di Lea & Harry
giusto per rientrare nella loro vita: Hey papà.. auguri!
Le fedelissime apprezzeranno, me lo sento *.*

N.B.B. in molte mi avete chiesto un contatto più 'personale' ...bè, ecco @imsoeffective
solo vi chiedo di non scrivermi riguardo a storie&capitoli.. per quello magari creerò un'account a parte ^^
Quindi.. seguitemi" sono pronta a ricambiare, Rt e tutto quello che vi pare ^^

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Capitolo 19
*** Per una notte o per sempre ***


**La consueta foto l'ho messa DOPO il mio spazio 'autore'..
così siete obbligate a leggere le solite cazzatelle che vi ho scritto ^^
no dai, fatelo perchè sono informazioni importanti =)

Cap.19
Per una notte o per sempre

-Quanto odio dover andare a casa sua... hate it!- sbuffò Harry sistemandosi i ricci davanti allo specchio.
-E dai Harold.. apprezza il suo sforzo..- risposi di rimando mente mi truccavo.
-Uuuh che sforzo... farà sempre come vuole.. ti abbraccia, ti tocca, racconta cose che non so, mi esclude, e poi...-
Mi stufai di sentirlo blaterare cose per me senza senso quindi lo raggiunsi cogliendolo di sorpresa.
-Però non può fare questo..- dandogli un bacio che prontamente iniziò a ricambiare.
Aprire gli occhi e trovare i suoi chiusi immersi nel nostro contatto era sempre un’emozione nuova, sempre speciale.
-Bè, spero che non possa farlo davvero..!- mormorò ancora.
-Lo speri? Non ti fidi?-chiesi con le mani intrecciate dietro il suo collo.
Mosse le labbra come per bloccare le parole ma poi confessò.
-‘‘è successo a te, poteva succedere a me'’ che intendevi ieri? può succedere che tu.. si insomma, ti innamori di lui.. o something else?-
Non avevo pensato a questa possibilità.
Non era l’interpretazione che avevo dato alla mia frase.
-Se provassi quella cosa per lui.. sarebbe venuta fuori adesso- affermai decisa.
Mi metteva pensieri sempre nuovi, sempre dubbi.
Ennesima conferma della poca fiducia nel mio 'migliore amico'.
Non sembrava molto convinto delle mie parole.. e non c’era bisogno che lo dicesse apertamente, le sue espressioni parlavano per lui.
-Harry smettila-
E lo lasciai lì, davanti allo specchio.
-Sweetie andiamo? prima arriviamo prima ce ne andiamo!- sbraitò dal divano.
Sweet...cosa?
-Com'è che mi hai chiamata???-
La mia espressione confusa e sconvolta fece capolino mentre mettevo gli orecchini.
-Sweetie! Non ti piace? ..a me si.. ‘cause sei dolce.. tutto sommato!-
Iniziai a scuotere la testa -Devi smetterla di chattare con Louis!- lo offesi.
Lou e il suo ‘honey’... I hate it!- ricordò.
Rise dandomi una pacca sul sedere e avviandoci verso la macchina.
 
Arrivati a destinazione, ad aprirci fu Francesco, che come sempre abbracciai baciandolo calorosamente.
Subito dopo spostò lo sguardo verso il mio accompagnatore che aveva ripreso protamente la mia mano.
-Tu devi essere Harry.. piacere Francesco-strinse la mano e il riccio ricambiò la presentazione.
Entrammo.
-Ti abbraccia così tutta la famiglia?- sussurrò al mio orecchio.
-Assolutamente si... anzi, Franci è uno dei più timidi!- rincarai la dose sentendo il respiro di Harry farsi più pesante.
-Devo conoscere il padre.. i cugini..- sentenziò meritandosi un pizzicotto sul braccio.
L'accoglienza fu delle migliori.. come se nulla fosse mai successo.
Giovanni mi baciò castamente sulla guancia stringendomi nel nostro solito abbraccio, limitando al mio accompagnatore un -Ciao- di educazione.
Ma sono sicura che ad Harry non dispiaceva quella poca confidenza.
Io invece mi sentii un’estranea in quella casa.. non sapevo come muovermi, come gestire le due parti, come non offendere uno ne ingelosire ulteriormente l’altro.
Insomma, ero in un vero e proprio campo minato.
I ragazzi giocarono davvero alla Play, Giovanni fu davvero il lupo vegetariano che aveva promesso di essere, anche se ovviamente era chiaro che non andassero d'amore e d'accordo.
Il minimo era che giocassero in due squadre diverse.
Per noi ragazze invece fu il momento 'gossip': in balcone, sigaretta alla mano.
-Quanto ti mancherà?- chiese sentimentale Simo.
-Mi mancherà averlo per casa.. quando lascia le goccioline sul pavimento uscendo dalla doccia, il caffè lungo che si preparava, i suoi vestiti perennemente in giro, fumare in balcone di nascosto dai miei, l'odore del suo shampoo... -
-...i baci da 50 minuti d'orologio che ti dà!- concluse Michi.
-Michiiiii!!!- le diedi uno spintone.
-Perchè ti sconvolgi??? è normale che vi isoliate persi nel vostro amore!-
Scoppiammo a ridere attirando l'attenzione dei ragazzi; Harry capì che si parlava di lui grazie a Michi che gli disegnava cuoricini con le mani.
Arrivate le pizze, cenammo in balcone, e stranamente tutto filò alla perfezione.
Fumai una quantità industriale di sigarette, sotto lo sguardo di Giovanni che con la mano cercava di allontanare il fumo che arrivava nella sua direzione.
Non mi aveva rivolto una sola parola, non mi aveva stuzzicata, non aveva racontato nulla di me, di noi.
Si stava esageratamente comportando da estraneo.
E non mi piaceva.
Era così impensabile essere quello che eravamo fino a qualche settimana prima?
Era così difficile tornare a scherzare e abbracciarci e pizzicarci come una volta?
Evidentemente si.
Lanciavo costantemente sguardi di indagine al mio riccio per controllare che stesse bene in quella situazione.. era pur sempre casa del nemico.
Ma lui ricambiava con leggere carezze sulla gamba.
-Vera dai è l'ultima sua notte qui... me lo presti?- supplicò Michi pubblicamente.
-Michi!!- la rimproverò Harry -Cosa dirò a Louis? Che l'hai tradito prima di sposarlo?- le ricordò ridendo.
-Louis o te?.. mmm... senza offesa riccio ma aspetterò il tuo amico!- decise facendo scoppiare la risata dell'intero tavolo.
Mi sarebbero mancate le loro conversazioni maliziose.
Avevo paura che per ogni attimo di sereno ci sarebbe stata un’ora di burrasca.
E invece no.
Tutto filò assolutamente bene, quasi surreale.
Decisamente surreale.
Verso l'1:30, Harry si avvicinò al mio orecchio e sussurrò –Babe.. andiamo?-
Il suo sguardo voleva dire tutto, il suo tono voleva dire tutto.
Annuii e presi la parola.
-Ragazzi scusate, si è fatto tardi.. Harry domani alle 11 ha il volo.. e dobbiamo ancora fare..-
-DEL SESSO ESTREMO?- mi bloccò Michi facendo diventare il ragazzo di mille colori che corse da lei buttandola a terra e facendole il solletico per punirla.
Ma quanti anni aveva quello lì, 2?
Sotto lo sguardo indifferente di Giovanni ripresi la mia frase.
-...intendevo dire che dobbiamo ancora fare la valigia.. non vorrei domattina nella fretta dimenticasse qualcosa!- 
Non volevo dimenticasse me.
I saluti e gli abbracci non finivano più; tutti aspettavano da lui un gadget dallo store M&M’s, si scambiarono i numeri e qualcuno come Michi e Alberto non mancarono di sottolineargli che più che una cartolina speravano di rivederlo concretamente presto.
Harry fece spallucce guardando me, come se dipendesse da me.
E forse era così.
Arrivò al fatidico faccia a faccia con Giovanni.
Nessuna frase fatta e falsa stavolta, anzi, ho proprio creduto di vivere un raro momento di verità.
-Le starò accanto- disse il biondo.
Sapeva quanto sarei stata schifosamente male con la sua partenza.
L'espressione di Harry diventò indecifrabile.. impegnato com’era nel captare un secondo fine in quelle tre parole.
Ci pensò un po' su, ma forse non trovandolo, si limitò a replicare
-Non voglio che tu le stia accanto. Devi solo prenderti cura di lei-
Il biondo lo fissò serio -Lo farò- e gli porse la mano.
Harry la strinse e mi rivolse uno sguardo, per controllare che io avessi assistito e avessi sentito le sue .. le loro parole.
-Lo farà- ripetei per convincerlo.
Non sapevo chi dei due si stesse sforzando di più.
Harold che mi lasciava col suo acerrimo nemico, o Giovanni che constatava il legame che si era creato.
 
Il viaggio di ritorno verso casa fu strano.
L'atmosfera in sè era strana.. come se nessuno stesse pensando che quella era davvero l'ultima notte.
Tra 24ore km interi ci avrebbero divisi.
Anche 60 minuti di fuso orario sembravano eree infinite.
Domani ci avremmo pensato.
Domani.
Parcheggiò la macchina sotto casa, e senza dividere i nostri corpi, salimmo per le scale.
Arrivati davanti alla porta, all'idea dei miei genitori ci ricomponemo.. non era carino mostrarci in quello stato, anche se ormai era chiaro a tutti.
Harry scrollò i ricci, io sistemai bene la maglietta.
-Siamo a casa!!-urlai.
Silenzio.
Dalla cucina sbucò lui con un sorriso a 32denti e un bigliettino in mano.
-Sono a cena con amici. I tuoi genitori devono proprio volermi bene per lasciarmi solo con te la mia ultima notte..- affermò malizioso avvolgendomi con le sue braccia.
-Sei davvero fortunato...- gli risposi facendoaderire la sua fronte alla mia.
Ringraziai il cielo di poter avere ancora il suo corpo.
Ci lasciammo andare alla nostra notte, ormai senza più dubbi ne punti interrogativi, senza fantasmi e incognite, senza indumenti che potessero separarci pi di quanto da domani saremmo stati.
Si sedette sul suo letto ed io a cavalcioni su di lui.
Le sue labbra, leggermente più colorite del solito, percorsero la mia mascella per arrivare al collo, torturandolo succhiando lembi di pelle.
-Non voglio dover mettere una sciarpa ad agosto...- lo rimproverai ridacchiando e tirandogli leggermante i ricci.
Lo sentii sorridere –Non darmi limiti stanotte...- e voracemente liberò la parte superiore di me.
Le mie mani cercarono il contatto con la sua pelle, la maglietta era di troppo.
Scie bollenti al passaggio delle sue dita su di me.
Mi impegnai al massimo per memorizzare ogni centimetro del suo corpo, sentirne il calore,
immagazzinare il suo profumo,
tastare la consistenza dei suoi muscoli,
incollare al mio la purezza del suo sguardo,
bearmi della morbidezza dei suoi capelli..
per colmare il vuoto che avrebbe lasciato qui.
Cominciai a strusciarmi con la sua evidente erezione intrappolata nei jeans.
Sospirò armeggiando con gli shorts che con estrema facilità raggiunsero il pavimento.
–Good choise-  sorrise al ricordo di qualche notte prima.
Tentò di riprendere il comando volendo ribaltare la situazione,e al mio impormi su di lui quasi si ribellò.
-Harry... non darmi limiti stanotte- ripetei le sue parole liberandolo dai pantaloni.
Prima di gettarli in terra, presi dal suo portafoglio il rettangolino argentato, guardandolo negli occhi lo strappai, e srotolai la protezione su di lui.
-Oooh- roco –You’re so beautiful..-
Senza abbandonare la mia posizione su di lui, lo feci entrare in me lentamente, per poi prendere il nostro ritmo.
Solo noi e i nostri respiri, i gemiti che non riuscivamo più a controllare nonostante provassimo a soffocarli con lunghi baci.
Giungemmo insieme all'apice, sentendogli per la prima volta ansimare il mio nome in quell’istante preciso. 
Ci sono attimi che pur nella loro velocità possono rimanerti nella mente in eterno, e quello sarebbe stato sicuramente uno di quelli.
Ne ebbi la certezza subito.
 
Sentimmo il rumore della macchina dei miei entrare in garage.
Avevamo giusto il tempo di non farci vedere nudi. Tutto qui.
Non ancora totalmente ripresa, balzai giù dal letto lanciando in faccia ad Harry i suoi boxer, e rimettendomi almeno gli slip e una canotta.
Nell’eventualità che i miei ci beccassero, era meglio dormire vicini ma vestiti piuttosto che sudati, nudi e avvinghiati.

 

*red red red*
C’hanno preso gusto i nostri Varry eh?
Come dargli torto? :D

Grazie a maliksmine per avermi fatto notare che ‘English Heart’
è tra le storie più popolari di EFP!

MA CHE BELLE SIETE? GRAZIE, DI CUORE! 
Il prossimo sarà l’ultimo capitolo,
lettrici avvisate mezze salvate!
ma non vi libererete di me
dato che vi linkerò la nuova ff =)
(( che palle Skina scrive ancora.. noiosa!!!))

Per le nostalgiche di 'Rischio tutto...per noi'' 
passate da Hey papà.. auguri!
troverete un piccolo frammento di Lea&Harry e... 

@imsoeffective
Stalkeratemi quanto vi pare, mi fa piacere =)
Non fate caso alla mia faccia -,-
 

 Valeva la pena leggere il mio angolo eh?
#sbavosullatastieranonostantelafotolabbiasceltaio

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Capitolo 20
*** Epilogo. ***


Questo finale
è stato deciso esattamente alla scrittura del penultimo capitolo.

 Epilogo

Avendo previsto come sarebbe finita la nostra 'ultima notte', mi ero premurata di puntare la sveglia ad un orario decente.
Non solo per non farci beccare dai miei genitori e ma anche per non rischiare di fargli perdere il fatidico volo per Londra.
Venni svegliata da quel suono fastidioso, oggi ancora di più perchè non segnava l'inizio di una nuova giornata di studio, bensì la partenza di Harry.
Una volta presa coscienza della perfezione di colui che mi dormiva accanto, mi voltai beandomi della sua visione.
Come quella volta al mare, o se era possibile, più bella.
Forse perchè consapevole della realtà della cosa, della concretezza di averlo avuto unito a me, di essere stata legata a lui.
Non era un sogno, ne fantasia.
Era veramente stato così.
Già lo pensavo al passato.
-Harry.. Harry.. svegliati..- bisbigliai spostandogli i capelli dalla fronte.
-Mmmm.. -mormorò nel sonno.
Sorrisi -Devi andartene...-
Sbarrò di botto gli occhi -Ah grazie!- si mise seduto sul letto assumendo un finto broncio.
Oddio come stava attento alle parole!
-'Devi' perchè c'è un volo, giò pagato da tua mamma, che ti aspetta.. scemo!- e gli scompigliai i capelli.
Come farò senza scompigliare i suoi capelli?
Lo pensai a voce alta visto che rispose ridendo -Lo farai col pensiero.. Anch'io ti bacerò col pensiero.- lasciò un bacio sulle mie labbra-riderò con te col pensiero.. guarderò un film con te sul divano col pensiero..- un’altro sulla guancia -dormirò con te col pensiero.. ti spoglierò col pensiero..- uno languido sotto l’orecchio-finchè non ci rivedremo!- disse con la semplicità con cui si racconta un giro in bici.
Si alzò per andare a farsi una doccia, lasciandomi ancora a letto.
Il suo pc segnava una videochiamata in arrivo --Cara-- .
Era uno degli ostacoli che dovevo affrontare.
-Hi-dissi senza troppo entusiasmo.
La ragazza mi fissò -Hi!- aprendosi poi in un sorriso educato -Harry?-
-He’s having a shower- in un inglese base improvviso.
Credo fosse l'agitazione.
-Oh.. ok. I'm Cara- si presentò.
Ma dai? Come se non avessi sentito parlare di te.. fin troppo direi.
-Vera- senza scompormi ma educatamente.
-I know.. nice to meet you! ehm.. I have to go. Bye.-
Come mi dispiace che tu debba andare via.
-Bye-
Chiusi la video.
Il sangue mi ribolliva, un senso di frustrazione mi contorceva dentro... non sarei stata capace di sopportare questa sensazione per un tempo prolungato.
-Tranquilla, sta tornando da te..- mormorai gettandomi di peso con la schiena sul letto.
Avrei resistito a saperlo lontano?.. chissà con chi, chissà dove?
Se già avendo Harry nella stanza accanto avevo provato rabbia verso quella biondina.. si prevedeva una lotta con me stessa.
Un gocciolante Harold fece capolino in camera con mezzo sorriso in faccia.
Si poggiò delicatamente accanto a me, facendomi beare del suo odore e della sua perfezione a quello stretto contatto.
-Non torno da lei: fisicamente si.. ma cuore e testa rimangono qui, in questa casa..- continuò smorzando quella tensione -e nella tua macchina, e al mare, insomma .. con te.- concluse dando vita alle fossette sul suo volto.
Non ricambiai il sorriso, non ricambiai lo sguardo.
-Babe..hai capito?-
Mi presi silenziosamente un suo bacio, e credo che una lacrima ci sia finita dentro.
-Non piangere, non adesso.. please-
Lo guardai rivestirsi, chiudere in valigia le ultime cose, cercare disperatamente una cintura.
Non riuscii a resistere impotente davanti a quei preparativi, così raggiunsi i miei che se ne stavano silenziosamente in cucina, consapevoli del momento.
Mamma guardando il pavimento, papà battendo il piede nervosamente.
-Ok.. ready- sentenziò lui rompendo il silenzio della cucina.
Mi alzai, presi le chiavi della macchina.
Distante.
Mamma scoppiò finalmente nel suo pianto abbracciando il riccio a cui si era tanto affezionata.
-Oh no..- cercava di rassicurarla partecipando all’abbraccio.
Un 19enne che rassicura una 50enne.
-E' che. che. sentiremo la tua mancanza..- singhiozzò.
-Oh ma anch'io sentirò la vostra mancanza! Le tue lasagne, il detersivo delle lenzuola, le scarpe all'ingresso!..- sottolineò sorridendo quanto gli avesse dato fastidio questa nostra abitudine -Ma vi scriverò sempre, vi chiamerò sempre... e poi..- guardò me, tornò su mia mamma -Magari ci vediamo! Londra è bella sai?-
Boom.
Poi passò a papà.
Si strinsero la mano, ma poi cedettero in un abbraccio silenzioso da uomini. Conoscendoli entrambi avrebbero voluto piangere.
-Mia mamma vi ringrazia per l'ospitalità.. si dispiace di non aver chiamato ma non trovavamo mai una coincidenza tra qui e li! Spera di ospitarvi da noi- concluse avviandosi.
Una bella riunione di famiglia quindi.
Gettai gli occhi al cielo.
-Mamma basta- replicai quando mia madre si appese ancora al suo collo.
Harry sorrise carezzandole la schiena.
-Vai piano.. e se non te la sentissi di guidare quando.. si insomma dopo che lui.. va bè chiama!- propose mio padre.
Annuii.
Il tragitto casa-aeroporto lo passammo mano nella mano, o meglio con la sua mano sopra la mia sul cambio.
Significativa come scena.
Fissavo la strada incapace di guardare il passeggero.
Sapevo che più l’avrei guardato, più non sarei stata capace.. dopo.
Come se lo volessi allontanare di già, per non affrontare il vero distacco.
-Babe.. stai bene?-
-Si-
NO.
Col borsone in spalla e la mano stretta alla mia, l'addetta controllò il suo biglietto, caricò il bagaglio sul nastro, gli ridiede i documenti per continuare l'iter.
Poggiò il bagaglio sul pavimento, mi tirò avanti a sè.
-Pensavo di essere pronto a questo momento, mi sbagliavo-ammise Harry intrecciando le mani con le mie e accarezzadone il dorso con i pollici -Ti avevo chiesto di farmi partire con una risposta a quella domanda.. per non impazzire. So.. stai con me?-
Notte e giorno avevo pensato alla risposta da dare.
Voleva dire iniziare concretamente qualcosa, rischiarci il cuore, arrovellarsi il cervello non vedendolo, litigare per cazzate, essere gelosa, controllare i suoi movimenti, stare in ansia non sentendolo per più di un ora, essere l'oggetto preferito dei suoi sguardi virtuali, fare il conto alla rovescia dei giorni di un fatidico incontro chissà dove chissà quando.
MA SONO STATA UNA CODARDA.
-Sto soffrendo maledettamente in questo momento. Non credo di poter sopportare queste fitte al cuore ad ogni partenza. Harry.. è meglio separarci così una volta per tutte.- confessai senza riuscire a fissare i suoi occhi.
Sentii la sua presa alla mia vita farsi sempre più leggera.
Aveva smesso di stringermi a lui.
E UNA VIGLIACCA.
-Nessuno mi ha mai fatta sentire come hai fatto tu.. davvero. Harry cerca di capire.. è meglio per tutti-
-E' meglio per te-
Lasciò le mie mani.
-Quando torni a casa controlla sotto il cuscino del tuo letto-
Scrollò i ricci e scomparve dietro le porte automatiche.
Lo avevo deluso.
Rimasi da sola al centro della sala.
O forse c'era gente, ma non sentivo nulla.
Lo avevo fatto andare via così, dandogli l'ultima risposta che si sarebbe aspettato di ricevere... l'ultima che mi sarei aspettata io stessa di dovergli dare.
Me ne sarei pentita? Sicuramente.
Era tutto perso? Si.
Mi stava odiando? Probabilmente.
Tirai su col naso e mi avviai alla macchina.
Ero arrabbiata per una cosa che avevo scelto io, solo io, consapevolmente e liberamente io.
Il cellulare vibrò nella mia tasca.
Harry voleva dimostrarmi tutto il suo disprezzo con una bella telefonata?
No, Giovanni.
-Dove siete?-
-All’aeroporto. Sono sola.-
-10 minuti e mio padre mi lascia li. Non ti muovere-
Dove voleva che andassi in quello stato?
Verso un cassonetto dell'immondizia per scaraventarmici dentro?..si,perchè questo mi meritavo.
Lo sapevo che sarebbe andata così, ma siamo andati avanti lo stesso, incoscienti.
-Hey..- sussurrò.
Mi abbracciò senza che io gliel'avessi chiesto, ma tanto Giovanni sapeva che ne avevo bisogno.
-E' finita-
-Ma no dai.. vi sentirete.. ci sono i pc, i telefoni, i voli lowcost...- cercò di ricomporre i pezzi.
Scossi la testa.
-No Giova, è finita perchè l'ho lasciato- sputai mentre un singhiozzo mi stroncava le parole.
-Che cosa??? L'hai lasciato tu? sei impazzita!- strabuzzando gli occhi .
Ma il mio silenzio confermò quello che aveva sentito.
-E allora perchè stai piangendo?- mi chiese.
Già.. perchè piangevo se era stata una scelta mia?
Perchè come sempre mi pentivo. Io mi pento sempre.
Mi strinsi nelle spalle senza saper dare una risposta.
Mise il suo braccio intorno a me e io poggiai semplicemente la testa su di lui.
In silenzio.
Me l'immaginavo, seduto al suo posto vicino al finestrino per guardare le nuvole, magari con le cuffiette alle orecchie ascoltando le canzoni che gli avevo caricato nell'mp3.. o magari quelle canzoni proprio le saltava perchè non ne voleva più sapere di me.
E io in lacrime, ancora a qualche metro da lui.
Se stavo così me lo meritavo.
-Portami a casa- dissi interrompendo quel silenzio.
-Non è meglio se per ora non ci vai?.. forse ci sono troppi ricordi..-
Lo fissai -Ma tu da che parte stai?- chiesi sempre più stupita dalle sue parole.
Sorrise guardando per terra.
Poi guardò me -Sto dalla tua parte. O meglio.. non posso fare altro che sottostare alla tua pazza testa-
 
Arrivati sotto casa lo invitai a salire.
Giovanni lo sapeva, sapeva che lo avrei ricercato alla fine.
Nonostante tutto, per un motivo o per un altro, Giovanni era li.
-Ho bisogno di un supporto fisico perchè sotto il mio cuscino c'è qualcosa che mi ha lasciato Harry. E non ho idea di cosa sia. Potrei infartarmi e tu dovrai chiamare un'ambulanza-
Fece un espressione stranita.. non era una cosa quotidiana dover controllare sotto un cuscino.
Il letto era perfettamente rifatto come l'avevo lasciato.
-E che sarà mai! mica una pistola o una testa mozzata! dai, controlla sotto quel cazzo di cuscino!- sospirò -Stai facendo venire l'ansia anche a me!- disse sedendosi sulla sedia girevole.
Feci un respiro profondo e tolsi il cuscino.
UNA LUNGA BUSTA DA LETTERA.
Fui sorpresa, lo ammetto.
Ma non sollevata. Le lettere includono parole.. e le parole che mi può aver scritto prima di partire sarebbero state sicuramente letali per il mio cuore.
Mi voltai verso Giovanni con occhi supplichevoli.
-Non guardarmi così perchè io non aprirò quella busta al posto tuo!- alzò le mani al cielo.
-Sei di aiuto eh!- lo rimproverai.
Lui scrollò le spalle.
La sorpresa si raddoppiò quando le righe di scrittura in quella busta furono davvero poche

-- ''Ti porterò nel cuore''
è una frase che penso dal.. secondo giorno che ci siamo conosciuti.
Credo che te lo dirò anche al momento della mia partenza..
Se la nostra storia dovesse continuare 'Ti porterò nel cuore'
perchè anche distanti il mio pensiero sarà sempre e solo a te;
Se invece sarò costretto a dimenticarti.. lo farò
ma 'Ti porterò nel cuore'' comunque,
Harry, xx —

 
Mi dovetti sedere.
Il cuore credo non stesse più reggendo.
E io lo avevo fatto partire dicendogli addio?
Ero un mostro, ecco cos’ero.

* * *

Da: Vera
A: Harry 
Sinceramente non so perchè ti scrivo. Forse perchè tutto qui ricorda te.
La tua camicia a quadri è ancora nell’armadio, la boccetta del tuo profumo quasi finito sul mobile, ho cercato di non far lavare le tue lenzuola per non perdere il tuo odore.. sai? 
Sono una stupida, non credo di meritare le belle parole che mi hai lasciato.
Scusami,

Da: Harry
A: Vera
Nemmeno io so se le meriti quelle parole.
Hai pensato a te, solo a te.
Ti avevo intenzionalmente lasciato tante cose mie.. speravo ti potessero diminuire la nostalgia.
Ma visto come hai voluto far andare le cose.. ora goditele.
E no, non ti scuso.
Non cercarmi mai più.

 

*E’ finita!*
Volevo il lieto fine.. ma.. non finiscono sempre bene le cose.
 
Non è venuta bene come volevo, speravo,
come la prima storia.
I numeri parlano chiaro,
GRAZIE
per esservi appassionate,
per avermi criticata, per i complimenti,
per esservi schierate con Giovanni o con Harry,
per aver sostenuto Vera ed esserle andate contro.
 
Nel caso voleste leggere ancora quello che la mia testolina produce,
bè, fresca fresca c’è
 'Tu non sai di noi.


 
@imsoeffective

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