Una settimana alla Boston University

di immy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** … and the accommodation? ***
Capitolo 2: *** Squabbles... ***
Capitolo 3: *** This is war... ***
Capitolo 4: *** The first day together... ***
Capitolo 5: *** Second Day I ***
Capitolo 6: *** Second Day II ***



Capitolo 1
*** … and the accommodation? ***


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… and the accommodation?

 

 

 

 

Le vacanze estive erano cominciate da qualche settimana ed Elena, stufa di restare a Fell's Church, aveva trascinato la povera Bonnie in una delle sue pazze idee. La Bionda aveva deciso di andare per due settimane a Boston.

Bonnie era un po' preoccupata perché erano solo lei ed Elena. Meredith era andata in vacanza con i genitori e Matt era in un campo estivo per giocatori di football.

In quel momento le ragazze erano già nell'aereo, in attesa del decollo.

<< Elena sei sicura... >> cominciò a chiedere Bonnie in un ultimo tentativo ed inutile tentativo di far ragionare l'amica.

<< Certo che sono sicura, Bonnie. Ma ci pensi? Finalmente stiamo facendo quella che si può chiamare veramente “vacanza”, altro che Fell's Church... Boston stiamo arrivando! >> disse la Bionda più che entusiasta, contagiando anche la Rossa che si lasciò andare ad un sorriso timido.

<< D'accordo, ma... hai almeno prenotato un hotel, un alloggio o altro? Insomma... dove staremo a dormire? >> chiese Bonnie non appena le balenò in testa il pensiero.

<< Non hai idea di dove alloggeremo? >> domandò nuovamente la Rossa, scandalizzata vedendo lo sguardo colpevole dell'amica.

<< Non ci avevo pensato. - disse Elena facendosi scappare una risatina nervosa. - Ma non ti preoccupare, Boston è grande non faremo fatica a trovare un hotel. >> finì di dire la Bionda convincendo Bonnie.

Aveva ragione Boston era enorme, sicuramente avrebbero trovato un hotel... un posto dove stare lo avrebbero trovato sicuramente.

 

 

Arrivate a Boston cominciarono a guardarsi intorno un po' confuse sul da farsi. Dopo qualche minuto Elena propose di prendere un taxi, andare in centro e cominciare a cercare un alloggio da lì. E così fecero, peccato che non trovarono niente, anzi, trovarono molto hotel disposti ad ospitarle, ma avevano tutti prezzi troppo alti, insomma, non potevano certo permettersi di pagare 300 $ a notte!

<< E adesso? >> domandò preoccupata Bonnie.

<< Non lo so... >> le confessò la Bionda dispiaciuta.

Non avrebbe dovuto trascinarsi dietro Bonnie se non aveva idea neanche di dove alloggiare.

Cosa avrebbero fatto?

<< Tutto bene, Bonnie? >> domandò Elena all'amica, vedendola incantata a guardare un edificio, che sembrava molto vecchio.

<< Sì, ma... quella non è la Boston University? >> le domandò la Rossa per essere sicura.

<< Sì, è quella, ma che c'entra? >>

<< Non sapevi che d'estate le università affittano camere ai turisti? >>

<< Davvero?! >>

<< Sì, se hanno qualche camera libera la affittano e non costano neanche tanto. >>

<< Bonnie. Direi che abbiamo un posto dove dormire. >> disse Elena euforica trascinando Bonnie e le sue valigie verso il college.

Per loro fortuna trovarono cinque camere libere: tre singole e due doppie.

Ne scelsero una doppia per restare insieme.

Mentre stavano cercando il dormitorio giusto, in giro per l'immenso campus ad Elena caddero gli occhi su un ragazzo.

“Bello...” aggiunse mentalmente Bonnie.

Era altro, il giusto, non robustissimo, ma neanche mingherlino. Aveva i capelli mossi e castani e gli occhi erano... erano dei bellissimi occhi verde prato.

Aveva in mano un trolley. A quanto pareva stava tornando a casa sua per le vacanze.

<< Ciao... scusa, potresti indicarci dove si trova il dormitorio numero... sette? >> gli domandò Elena civettuola dopo averlo raggiunto.

<< Ah, sì certo... se volete vi ci accompagno. >> rispose il ragazzo fissando Elena incantato.

<< Grazie... comunque io sono Elena. >> si presentò la Bionda cominciando ad incamminarsi con il ragazzo lasciando la povera Bonnie alle prese sia con le proprie valigia che con quelle dell'amica, che aveva già preso il “bello” sotto braccio.

<< Stefan. >> rispose l'altro con un sorriso.

<< Bonnie... >> disse la Rossa sarcasticamente quando notò che nessuno la considerava.

<< Oh, scusa Bonnie. Io sono Stefan e questa la prendo io. >> disse educatamente il ragazzo prima di prendere la valigia più grande che, incredibile a dirsi, era quella di Bonnie, che lo ringraziò con un sorriso e prese in mano il suo beauty.

Elena la fulminò con gli occhi, per aver interrotto la sua bella chiacchierata con Stefan.

Bonnie un po' alterata restituì l'occhiataccia all'amica allargando le mani come a dirle”pensi davvero che la una valigia te la devo portare io?” dopo aver mollato la valigia di Elena, che andò a prenderla entrambe seguirono Stefan, che non si era accorto dello scambio di sguardi tra le due.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice:

 

Ciao a tutti, ancora..

Avevo scritto queste righe qualche giorno fa e oggi l'ho trascritto sul computer... ho voluto pubblicare per vedere se per quel poco che ho scritto la storia piace o almeno incuriosisce un po'...

insomma... la storia è ancora all'inizio e sarà davvero di pochi capitoli (sì ho detto la stessa cosa di “Roba da donne...”, ma questa è davvero corta) se la storia piace vi dico già che potrei metterci poco ad aggiornare anche perché saranno capitoli corti, niente a che fare con quelli di Forbidden Love, quindi tranquille... vabbeh a parte questo spero che abbiate apprezzato.

A presto

un bacio

Immy



Ps. la foto è di Cambrige... quelle della B.U. (Boston University) erano troppo piccole per una copertina.

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Capitolo 2
*** Squabbles... ***


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Squabbles...













Camminarono tutti in silenzio per qualche minuto. Erano tutti un po' imbarazzati.

<< Siete delle matricole? >> domandò Stefan per rompere il ghiaccio.

<< Ah, no. Siamo qui solo in vacanza e...- >> cominciò a dire Bonnie, ma venne presto interrotta dalla Bionda, desiderosa di attenzioni.

<< Siamo arrivate qui, ma gli hotel costavano tutti troppo così abbiamo optato per il college. >>

<< Avete fatto bene. D'estate di solito vanno tutti via. >> le rispose Stefan con un sorriso, mentre entrava nel dormitorio, che avevano raggiunto senza accorgersene.

<< Anche tu te ne stavi andando? >> domandò Elena sorridendo mentre sbatteva le ciglia, come solo Barbie poteva fare.

<< Sì, in verità sarei dovuto tornare a casa due giorni fa, ma sono rimasto qui a cercare di convincere anche mio fratello a tornare con me a casa, ma purtroppo Damon è un po' testardo quindi avevo deciso di tornare da solo. >>

<< Hai un fratello che frequenta qui? >> domandò curiosa Bonnie.

Chissà perché questo Damon non voleva tornare a casa.

Se lei fosse stata all'università e avesse avuto la possibilità di tornare a casa anche sono per tre giorni l'avrebbe colta al volo.

<< Sì, ma non vuole tornare a casa... >> ripeté Stefan alzando le spalle.

<< Come mai? >> domandò ancora Bonnie.

<< Non va molto d'accordo con nostro padre quindi preferisce stare qui, invece che tornare a casa solo per litigare. >> le spiegò Stefan visibilmente dispiaciuto per il brutto rapporto che legava il padre e il fratello.

<< Oh, Stefan... mi dispiace. >> disse Bonnie dispiaciuta per lui mentre andava ad abbracciarlo, cercando di confortarlo.

Poteva solo immaginare come si sentisse Stefan. Sapeva cosa significava trovarsi tra l'incudine e il martello e Stefan si trovava proprio in quella situazione. Da una parte il padre, dall'altra il fratello e lui non aveva idea di con chi schierarsi.

Quell'improvviso gesto d'affetto da parte della Rossa, prese il ragazzo in contropiede, infatti Stefan non ricambiò subito l'abbraccio un po' disorientato, ma appena si accorse della dolcezza che la ragazza aveva messo in quel piccolo quanto grande gesto, ricambiò sorridendo intenerito.

<< Grazie Bonnie. >>

<< Ragazzi, ora... che dovremmo fare? >> domandò bruscamente Elena che si sentiva un po' esclusa.

<< Ah, niente in particolare. Dovete solo trovare la vostra camera, sistemare i vostri bagagli e fare quello per cui siete venute. >> le spiegò Stefan con un sorriso dispiaciuto. L'aveva da poco conosciuta eppure gli piaceva molto Elena e gli dispiaceva partire, senza conoscerla meglio.

<< Ehm... Stefan tu sei di fretta? Devi per forza partire oggi? >> gli domandò Elena, che voleva trascorrere del tempo con lui, da soli.

<< Beh, no... Hai bisogno di una mano a portare le valigie al piano di sopra? >> domandò il ragazzo ingenuamente.

<< Veramente no. Mi chiedevo se avessi qualche ora libera per farmi vedere la città. >> gli disse Elena sorridendo, poi senza farsi vedere da Stefan lanciò un'occhiata eloquente a Bonnie.

“Certo... deve far vedere la città a lei. Io non sono gradita.” pensò la Rossa demoralizzata. Cominciava a chiedersi cosa fosse venuta a fare a Boston se la Bionda avrebbe trascorso il suo tempo con Stefan. Ok, era solo quel pomeriggio, ma poteva almeno aiutarla a sistemarsi in camera prima di mollarla per il moretto che aveva di fronte.

<< Oh... ma sì. Magari parto domani. >> le rispose Stefan contento di poter stare un po' di più con lei.

<< Perfetto! - trillò la Bionda su di giri. - Vado su a mettere la valigia in camera e andiamo. >> gli disse cominciando a salire.

Bonnie dopo aver scosso la testa sorridendo si accinse a seguire l'amica. Elena non sarebbe mai cambiata, si ritrovò a pensare divertita.

<< Bonnie, vuoi una mano a portare su la valigia? >> le domandò Stefan vedendola cercare di portare la valigia, più grande di lei, su per le scale.

<< Oh, si grazie mille Stefan. >> disse Bonnie felice di mollare la valigia per qualche minuto. Cominciava seriamente a chiedersi come avesse fatto a mettere tanta roba in una valigia. Cosa diavolo si era portata dietro?

Arrivate in camera le ragazze misero le valigie sopra i rispettivi letti. Elena aprì la propria e ne tirò fuori un bellissimo abito blu elettrico senza spalline, che le metteva in risalto le forme. Il vestito, infatti era stretto in modo da esaltare le curve dei fianchi e del seno e arrivava a metà coscia in modo da mostrare anche un po' le gambe.

<< Vuoi andare a ballare questa sera? >> le domandò Bonnie curiosa.

<< No, è per uscire con Stefan. >> le disse la Bionda sorridendo mentre tirava fuori dalla valigia il suo beauty case, e un accappatoio, per poi andare a farsi una doccia, non prima di aver chiesto a Bonnie di dire a Stefan che le serviva qualche minuto.

Anche Bonnie aprì la propria valigia, ma poi si accorse che non aveva per niente voglia di cominciare a mettere i vestiti nell'armadio e quindi uscì dalla stanza, non sapendo esattamente dove andare.

<< Bonnie... >> si sentì chiamare alle sue spalle.

La ragazza si girò per vedere chi fosse, anche se aveva imparato a a conoscerne la voce.

Stefan era davanti alla porta quella stanza vicina a quella sua e di Elena, stava portando dentro la sua valigia.

<< Ciao... Elena ha detto che ha bisogno di qualche secondo. Sta facendo la doccia, sai...il viaggio l'ha un po' stancata... >> gli disse Bonnie raggiungendolo.

<< Non ho fretta. Hai visto? Siamo vicini di stanza. >> le rispose il ragazzo sorridendo raggiante, facendo ridere Bonnie.

Quel ragazzo le metteva allegria, oltre che ad ispirarle fiducia.

<< Te la fai con le bambine, adesso? Fratellino, sapevo che sei noioso, ma non ti credevo anche pedofilo! >> sentì dire ad una voce dalla stanza di Stefan.

Era il fratello, che uscì poco dopo, lasciando una Bonnie folgorata, per usare un eufemismo.

Era il ragazzo più bello che avesse mai visto. Capelli di un nero corvino e occhi neri, che però brillavano, come se avessero avuto centinaia di galassie dentro, non era basso, ma neanche altissimo. Sicuramente più altro di Bonnie, però. E aveva un bellissimo fisico, accentuato dalla maglietta nera aderenti che portava. Portava anche dei jeans, e degli stivaletti, sempre neri.

<< Scusa Stefan... >> disse Bonnie mortificata.

Il suo amico stava male e lei ed Elena lo disturbavano chiedendogli di portargli le valigie, di indicargli il dormitorio e di mostrargli la città. La piccola Rossa si sentiva un verme in quel momento. Come aveva potuto essere tanto egoista e non chiedersi neanche come stesse Stefan.

<< Damon, sei il solito simpaticone... - borbottò Stefan, rivolto al fratello, ma poi si girò verso Bonnie guardandola confuso. - Perché ti stai scusando? >>

<< Beh, tu sei in lutto e io ed Elena ti abbiamo disturbato... >>

<< Non mi avete affatto disturbato e poi... Bonnie, cosa ti ha fatto pensare che io fossi in lutto per qualcuno? >> domandò nuovamente Stefan tra il confuso e il divertito.

<< Ho visto tuo fratello vestito di ne...ro. Ho appena fatto una delle mie bellissime figure vero? >> cominciò a dire Bonnie, ma poi interruppe la frase sulla parola “nero” quando notò che Stefan se la rideva.

<< Damon è sempre vestito di nero. >> le spiegò Stefan tra le risate.

<< Ah... ok. >>

<< Senti bambina... io non permetto a nessuno di venire qui e cominciare a sfottermi, capito? >> le disse Damon alterato, facendo alterare anche la Rossa con lui.

Bonnie era una persona calma e paurosa di natura, ma quel Damon la irritava troppo, e si rivolse a lui, trovando un coraggio e una sfrontatezza che non credeva di possedere.

<< Ah, perché tu cosa avresti fatto? Ho diciotto anni! E tu? Io punto sul tre, vista la tua maturità. >>

<< Stefan... sono pronta. >> disse Elena troncando, involontariamente, la rispostina acida che stava per dire Damon.

Elena si era lavata, truccata, messa il vestito e ci aveva abbinato delle ballerine sempre blu elettrico. Lei non era il tipo da mettere della ballerine, no. Quella era Bonnie. Aveva anche pensato di mettersi delle decolté, ma poi aveva pensato che si sarebbe solo massacrata i piedi dal momento che avrebbero camminato tanto.

<< Permesso... - disse Damon scostando malamente Bonnie, per poi dirigersi verso Elena, guardandola ammirato. - Buongiorno dolcezza. >> le disse facendole il baciamano lusingandola.

Stefan era rimasto incantato dalla bellezza della Bionda, infatti era ancora bloccato sul posto, a fissarla.

<< La tua eleganza è commovente. >> replicò tagliente Bonnie rivolta a Damon, facendo riferimento al modo il cui l'aveva spinta per andare verso Elena, che dopo aver sorriso a Damon andò dritta verso Stefan chiedendogli se anche lui fosse pronto per andare.

<< Lo so. Sono pieno di charme, senza contare la mia bellezza, il mio buon gusto, il mio fascino, la mia stupenda presenza qui.... >> rispose Damon alla Rossa cominciando ad elencare tutti i suoi pregi, ovvero, la sua bellezza, la sua bellezza e... ah sì la sua bellezza!

<< Tu non vieni Bonnie? >> domandò Stefan a Bonnie ignorando il fratello che si stava ancora elogiando.

<< No, andate pure. >> gli rispose la Rossa sorridendo gentile.

<< Ehem...Damon giusto? >> domandò Bonnie teatralmente, quando Stefan e la Bionda furono ormai fuori dal dormitorio.

Il moro annuì facendole l'occhiolino.

Era forse il modo in cui pensava di conquistare le ragazze? Pensò Bonnie un po' scettica.

<< Sì, Damon, sai.. dio esiste, ma non sei tu... rilassati. >> gli disse con un ghigno e dopo avergli dato una pacca sulla spalla tornò in camera a disfare la sua valigia, lasciando nel corridoio un Damon furioso, che per la prima volta in vita sua non aveva la risposta pronta da dare.

 

 













 

Angolino dell'autrice:

 

Ciao a tutti :)

Ho aggiornato in tempi record come vedete, ma per me è perché i capitoli non sono lunghi... infatti ho pensato di fare così, per non farvi aspettare eccessivamente... volevo anche scusarmi per il titolo del capitolo precedente, che era in inglese e l'ho scritto sbagliato... me ne sono accorta solo dopo aver aggiornato :( il titolo era “...and the accommodatio?” che in italiano significa “e l'alloggio?”, ma essendo la parola “accommodation” un uncountable, cioè che non più essere contato, nel senso che non c'è un accommodation al singolare e una al plurale ho sbagliato a metterci davanti “the” vi chiedo scura per questo errore, non ci avevo proprio fatto caso mentre la scrivevo :D

a parte questo come avrete notato la mia Bonnie è un po' OOC, ma è voluto... insomma... non posso far dire cattiverie a Damon senza che Bonnie reagisca e di cattiverie ne dirà molte nei prossimi capitoli... quindi ho fatto Bonnie un po' più sarcastica, cattiva quando serve ecc...

Elena... beh è lei Stefan è il solito gentiluomo e come promesso qui è comparso Damon... che ne avete pensato di lui? :)

vabbeh devo scappare ora...

spero proprio che il capitolo vi sia piaciuto...

ringrazio tutti gli angioletti che hanno commentato lo scorso capitolo... siete state gentilissime grazie ragazze :)

poi ringrazio chi ha messo la storia tra le tre categorie e anche i lettori silenziosi.

Spero mi direte che ne pensate anche di questo capitolo.

Per ora vi saluto

Alla prossima

Un abbraccio

Immy

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Capitolo 3
*** This is war... ***







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This is war...
























 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elena e Stefan restarono in giro per Boston per tutto il pomeriggio e anche per buona parte di quella sera. Tornarono all'università verso mezzanotte.

Per fortuna essendo estate, non c'era nessun tipo di coprifuoco.

Passarono un bellissima giornata e entrambi avevano capito che si piacevano. Forse stavano correndo troppo, ma si erano addirittura dati un bacio. Forse più di uno, ma non gli interessava. Erano entrambi con la testa tra le nuvole e entrambi erano felicissimi di essersi trovati. Elena aveva preso coraggio e gli aveva chiesto di trasferirsi in camera sua, per chiacchierare, e conoscersi meglio.

<< E Bonnie? >> le domandò Stefan preoccupato per la Rossa.

<< A tuo fratello non dispiacerà sicuramente ospitarla. >> gli rispose Elena con un sorriso, ricordando come si era comportato con lei. Aveva capito immediatamente che era un donnaiolo e Bonnie aveva bisogno di aprirsi un po' con i rappresentanti dell'altro sesso.

<< Ah... non lo so.... >>

<< Oh, dai Stefan. Bonnie ci dirà sicuramente di sì... devi solo convincere tuo fratello. >>

<< D'accordo vado a parlargli. >> disse infine, Stefan arrendevole.

<< E io vado a dirlo a Bonnie. Ci vediamo dopo. >> disse Elena su di giri, prima di correre verso la stanza che condivideva con la Rossa.

Quando la Bionda entrò in camera trovò Bonnie ancora sveglia ad aspettarla a letto, così Elena le fece il reso conto della sua giornata con Stefan e le fece la proposta di cui avevano parlato poco prima lei e il ragazzo.

<< Elena, scordatelo! >>

<< Ma che hai contro quel povero ragazzo, con me è stato gentilissimo e poi... ti prego, fallo per me... io e Stefan, vogliamo stare un po' da soli sta notte, per parlare e conoscerci meglio. >>

<< Sì lo so io come vi conoscerete... >> le disse Bonnie alzando gli occhi al cielo scocciata.

<< Questo è un sì? >> chiese Elena mettendo su degli occhietti da cucciolo, cercando di intenerire l'amica.

<< Questo è un: " non verrò mai più in vacanza con te Elena Gilbert." >> rispose la Rossa alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.

Era un "sì".

<< Grazie, grazie grazie! >> disse Elena contentissima, prima di saltarle addosso, stritolandola in un abbraccio.

<< Prego, ora mollami, sto soffocando. >>

<< Oh, sì, scusa... ora tu vai in camera da Damon. Stefan gli avrà già detto tutto. Io resto qui a prepararmi per sta sera. >> le disse la Bionda, mentre entrava in bagno con un babydoll e un beauty case.

<< E meno male che dovevate solo parlare. >> sussurrò Bonnie prima di uscire e dirigersi verso la stanza del suo nuovo amico e del suo odioso fratello.

Quando arrivò di fronte alla porta della loro stanza cominciò a sentire delle voci: Stefan e Damon.

E l'ultimo sembrava piuttosto scocciato. La porta era socchiusa e la Rossa non poté fare a meno di origliare. Troppo curiosa.

<< Damon, ti prego. Non ti chiedo mai niente. E Bonnie non ti darà fastidio, è una bellissima persona. >> stava dicendo Stefan.

Da quel che sembrava stava cercando di convincere il fratello ad "ospitare" Bonnie.

<< Fratello, non ho intenzione di fare da babysitter ad una poppante che neanche conosco e che francamente non mi piace per niente! >> esclamò Damon subito dopo cominciando un elenco dettagliato di tutti i difetti sia fisici che non della Rossa, che ascoltava da dietro la porta, incrementando il suo odio verso il moro in stanza.

<< Ma che hai contro quella ragazza? >> domandò Stefan.

<< Per cominciare, Puffetta è più alta di lei. Secondo: non la trovo per niente attraente. Terzo: soffre di diarrea verbale, ti rendi conto che mi ha offeso? A me! Ed è antipatica. Ti bastano come motivazioni? >>

A quel punto Bonnie fece il suo ingresso in camera, senza bussare. Non riusciva più a starsene zitta mentre quel bamboccio senza cervello le diceva alle spalle di tutto e di più.

<< Stefan, Elena ti aspetta in camera. >> disse al ragazzo con un sorriso gentile, senza degnare suo fratello di uno sguardo mentre andava a mettersi su un letto qualunque dei due in stanza, dichiarandolo così suo.

<< Grazie Bonnie. >> rispose Stefan prima di scappare via.

<< Quello è il mio letto. >> disse Damon una volta che rimasero soli in camera.

<< La cosa non mi riguarda. Ah, e lo sapevi che non si parla male degli altri alle loro spalle? Pettegola! >>

<< E tu lo sapevi che non bisogna origliare le conversazioni altrui? >> le rispose per le rime il ragazzo.

Fu allora che Bonnie non resistette più e scatenò tutta la sua furia contro il disgraziato che aveva di fronte.

<< Tu! Bastardo che non sei altro! - esclamò buttandogli addosso la prima cosa che si ritrovò sotto mano: un libro. - Tu, il Grande Puffo, che sputa sentenze sugli altri? Ma ti sei visto? Nessuno ti sopporta! Sei arrogante, egoista, narcisista, orrendo, inguardabile e per niente bello! >> disse lanciandogli addosso l'abajour, questa volta.

I primi aggettivi con cui lo descrissi Bonnie erano la pura verità, ma le ultime tre cose erano una sfacciata bugia, ma doveva pur insultarlo in qualche modo.

<< Io sono antipatica... e tu invece? Non sei certo mister simpatia! Aspetta... vorrei farti una domanda adesso. >> disse Bonnie all'improvviso.

<< Sì? >> domandò Damon un po' confuso dai suoi improvvisi cambiamenti d'umore.

Non voleva che la Rossa gli lanciasse addosso nient'altro, aveva evitato la lampada per fortuna, ma il libro l'aveva preso in pieno viso e non era stato per niente bello.

<< Ce l'hai una ragazza? >> domandò in modo isterico, mentre si avvicinava a lui lentamente. Damon la trovò tanto piccola quanto inquietante. Faceva quasi paura.

<< Ehm, no. >> rispose Damon allontanandosi lentamente dalla ragazza, che continuava ad avvicinarsi.

<< Chiediti perché! >> urlò a quel punto la ragazza lanciandogli addosso una decorazione, che per poco on lo prese in testa.

<< Hey! >> protestò Damon, non tanto per il velato insulto di Bonnie quanto per la decorazione che quasi lo colpì.

<< Oh, scusami principessa, avevi paura che ti rovinassi la tua bella faccina? Tranquilla, il truccò te lo rifaccio più tardi! >> gli urlò nuovamente Bonnie lanciandogli addosso un paio di scarpe da tennis.

<< Hey! Ma che problema hai tu? E poi quelle scarpe costavano più di te! >>

<< Stai zitto! Come ti sei permesso di insultarmi in quel modo. Non sei altro che una pallone gonfiato. Non mi conosci nemmeno. Come hai pututo dire tutte quello cose su di me?! >> disse Bonnie più calma questa volta, la sua calma mostrò a Damon anche la sua delusione e sofferenza per quelle parole.

Aveva proprio esagerato con quella ragazza, in effetti aveva ragione. Lui era sempre stato una che diceva le cose senza pensarci su due volte, ma non era mai stato tanto cattivo con qualcuno.

<< Senti, Pettirosso... >> cominciò a dire Damon, che aveva intenzione di porgerle le sue scuse, per una volta, ma venne interrotto da una Bonnie, che spaventata da quell'improvvisa manifestazione dei suoi sentimenti, aveva paura che Damon la compatisse, per ciò tornò la furia che era pochi secondi prima.

<< Taci! Non chiamarmi in quel modo. Fuori da qui! >> gli urlò in faccia arrabbiata.

<< Ma è la mia stanza! >> protestò il maggiore dei Salvatore, mentre veniva spintonato malamente dalla ragazza, verso la porta.

<< Questo non è un mio problema, dovevi pensarci prima di insultarmi. >> disse Bonnie prima di sbattergli sonoramente la porta in faccia.

<< Andiamo Pettirosso. Ti chiedo scusa, apri, non posso passare la notte in corridoio. >> disse Damon bussando.

Bonnie dal canto suo, in camera sorrise soddisfatta di ciò che fece, chiuse la porta a chiave, si mise a letto e quando Damon si rimise a bussare alla porta chiedendo di rientrare in stanza, lanciò un'altra scarpa contro la porta un chiaro segno del rifiuto della Rossa.

<< Vuoi la guerra, Pettirosso? E guerra sia. >> mormorò Damon sorridendo del caratterino della Rossa dopodiché si sedette accanto alla porta, cercando di prendere sonno.

Bonnie si svegliò assetata in piena notte, per sua fortuna trovò una bottiglietta nuova sul comodino di Damon così non fu costretta ad uscire dalla stanza.
Bevve l'acqua e si rimise a letto, ma non riprese più sonno. Si sentiva in colpa per il povero disgraziato che dormiva fuori dalla porta. Non lo averebbe fatto rientrare in stanza questo era certo, così prese una copertina dal letto di Stefan, si avvicinò piano alla porta e silenziosamente aprì la porta, ma non appena stava per mettere addosso ad un Damon che dormiva piuttosto scomodo, quest'ultimo la prese per i polsi e la trascinò fuori dalla stanza entrandoci lui in fretta.

<< E io che ho avuto anche i sensi di colpa, ma chi me l'ha fatto fare? >> si disse Bonnie prima di prendere a bussare alla porta.

<< Sì? >> rispose teatralmente Damon, facendo ridere Bonnie.

<< Apri! >>

<< Come si dice? >>

<< Per favore. >> rispose Bonnie alzando gli occhi al cielo scocciata, ma sorridendo. In effetti se l'era meritato.

Poco dopo Damon le aprì la porta.

<< Tu non hai idea di contro chi ti sei messa, Rossa. >> le sussurrò Damon accanto all'orecchio, provocandole qualche brivido, per fortuna il moro non se ne accorse.

<< Che paura. >> disse Bonnie fingendosi spaventata, prima di spingere Damon sul letto di Stefan, così che il ragazzo non si mettesse nel suo letto, ormai era di Bonnie.

<< Ma quello è il mio letto! >> disse Damon, mentre si infilava in quello del fratello.

<< Chi prima arriva meglio alloggia. >> lo sbeffeggiò Bonnie con un sorriso prima di appogiarsi sul cuscino.

<< Appunto! Domani me lo riprendo. >>

<< Sì, contaci. >> disse Bonnie assonnata.

L'ultima cosa che sentì, prima di addormentarsi fu la risata divertita di Damon e poi nient'altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti...

Lo so non imperdonabile, ma in mia difesa dico che è tutta colpa della scuola, fasse per me, me ne starei 24 ore su 24 a scrivere le mie storie, ma purtroppo non posso, comunque nei prossimi messi, cercherò di dividere meglio il mio tempo in modo da poter rubare qualche minuto anche per scrivere le mie storie... ho aggiornato Forbidden Love e credo che questo sarà l'ultimo aggiornamento di quella storia, perché mi sono resa conto che così come la volevo io è troppo lunga e impegnativa... magari la riprendo più avanti oppure la riscrivo, ma molto più sinteticamente... oppure la continua, ma in modo sintetico XD devo ancora pensarci, per le altre storie... beh ci sto lavorando... faccio del mio meglio... mi dispiace tantissimo per chi le sta aspettando da mesi, vi chiedo enormemente scusa....

giuro che cercherò che essere più presente con le mie storie... detto questo spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e spero me lo farete sapere e vi auguro buon Natale in ritardo e buone feste, spero che queste vacanze stiano andando bene per tutti voi.

Un bacione a tutti

alla prossima

Immy

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Capitolo 4
*** The first day together... ***





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The first day together...





















Il giorno dopo Damon si svegliò molto presto, cosa che non faceva mai!

Andò nella cucina comune, prese una caraffa bella grande, la riempì fino all'orlo d'acqua e poi tornò in camera tutto sorridente.

Tornato in stanza, si fermò a contemplare la Rossa che dormiva beata sul suo letto, prese un profondo respiro, per non ridere e poi svuotò tutto il contenuto della caraffa in testa alla povera Bonnie, che sentendosi affogare si svegliò di sosrassalto scatenando le risate di Damon.

Per un momento la Rossa ebbe l'istinto di riservargli lo stesso trattamento della sera prima, forse anche peggio, ma poi si disse che la vendetta era un piatto che andava servito molto freddo così, tanto lentamente, quando elegantemente la ragazza si alzò dal letto sorrise a Damon, che iniziò a preoccuparsi.

Quella non era esattamente la reazione che si aspettava.

<< Tanto dovevo fare la doccia, oggi. >> gli disse prima di andare verso l'armadio del ragazzo a prendegli una maglietta per poi andare in bagno a farsi una doccia e a cambiarsi.

Non poteva certo restare con i vestiti bagnati, ma non poteva nemmeno andare a disturbare gli amanti appassionati nella camera che fino alla sera prima era sua e di Elena.

Finita la doccia, Bonnie buttò il suo pigiama con i panni sporchi, mise la malietta di Damon, si sciugò i capelli e uscì dal bagno.

<< Quella è la mia maglietta. >> le disse Damon con un sopraciglio alzato, mentre la squadrava dalla testa ai piedi.

<< E quello che tu hai bagnato era il mio piagiama. Direi che siamo pari, più o meno. >> gli rispose Bonnie senza degnarlo di uno sguardo, prima di uscire dalla stanza e dirigersi in cucina.

<< Che significava quel "più o meno"? >> le domandò Damon seguendola.

In risposta Bonnie gli lanciò uno sguardo come a dire:" pensi veramente che te lo dirò? "

Dopodiché prese una ciotoletta, ci mise latte e cereali e poi si mise a fare colazione.

<< Vuoi una foto? >> domandò Bonnie al Moro, quando notò che continuava a gurdarla mangiare.

<< Non ti rispondo solo perché risulterei troppo maleducato. >> le rispose Damon guardandola di sbieco.

<< Che carino... >> gli disse Bonnie tornando a mangiare.

<< Io oggi esco con una mio amico. >> le comunicò Damon, non sapendo esattamente il perché.

Lui non diceva mai niente a nessuno su dove andava o cosa faceva.

<< Beh? E che aspetti da me, un permesso scritto? Di certo non ti aspetterò sveglia... >> gli rispose la Rossa roteando gli occhi, scocciata.

<< D'accordo, vado a cambiarmi ed esco. >> disse nuovamente Damon, con un sorriso inquietante stampato in viso.

Aveva appena avuto un'idea per riprendersi il suo letto.

<< Fai il bravo, mi raccomando. >> gli disse la ragazza con finto tono materno, ridendo e facendo ridere anche Damon con lei.

Bonnie rimase in cucina a fare colazione e poi a lavare le proprie stoviglie, mentre Damon tornò in camera a cambiarsi. Anche lui buttò i suoi verstiti tra i panni sporchi, prese da suo armadio una nuova maglia, rigorosamente nera e un paio di jeans dello stesso colore e un paio di scarpe da tennis nere, non era proprio tempo degli stivaletti.

Dopo essersi vestito si guardò intornò cercando di vedere se avesse dimenticato qualcosa e infatti gli mancavano il cellulare, le chivi della macchina e il portafogli, che prese e mise nella tasca posteriore dei pantaloni.

<< Bene... ora che sono pronto posso dedicarmi al Pettirosso. >> si disse andando verso il proprio armadio e aprendo il cassetto della biancheria, dal quale prese qualche boxer, dei calzini, e qualche canottiera.

Erano tutti puliti, certo, ma lei che ne sapeva?

Di certo non ci averebbe dormito in quel letto dopo averci visto la sua biancheria sopra.

Così difece il letto ci buttò sopra le cose che aveva preso e poi lo rifece, nascondendo il tutto.

Non vedeva l'ora di vedere la reazione che avrebbe avuto la Rossa, una volta vista quella roba.

Dopo aver guardato un ultima volta il letto, uscì dalla stanza ridacchiando.

Ne aveva di cose da raccontare ad Alaric.

 

 

Bonnie intanto in cucina stava lavando la sua ciotola, quando vide Elena entrare.

<< Bonnie! >> sclamò quest'ultima vedendo l'amica.

<< Buongiorno Elena. Dormito bene? >> domandò sarcasticamente la Rossa soffocando le risate con dei sonori colpi di tosse.

<< Meravigliosamente, non immagini quanto è stato dolce, allora innanzitutto mi ha... >> cominciò a dire la Bionda quano venne interrotta da una Bonnie abbastanza schifata.

<< Whoa, whoa, whoa... risparmiami i bellagli, cara. >>

<< Oh scusa, comunque prima ha... >>

<< Hey! Non voglio sapere nulla della vostra focosissima notte! Com'è andata quando siete stati in giro per Boston? >> le chiese la Rossa, cercando di farle cambiare argomento.

Non ci teneva proprio per niente a sapere che latin lover era Stefan.

<< È andata benissimo... lui è fantastico Bonnie, non puoi immaginare quanto. È stato carinissimo, mi ha fatto girare per tutta Boston, siamo stati a Back Bay, Copley Square, Boston Public Garden e Prudential Centre poi mi ha portato a cena, ho trascorso una giornata fantastica. >>

<< Lui dov'è adesso? >> s'informò Bonnie sedendosi accanto all'amica.

<< Oh, dorme ancora, torno da lui, ciao Bonnie. >> le disse Elena, scappando dal suo amato.

<< Sì.... anche la mia giornata è stata stupenda, grazie dell'interessamento. >> replicò la Rossa, scancamente tornando in camera di Damon, che ormai era anche la sua.

Una volta in camera pensò di sistemare i suoi vestiti nell'armadio di Stefan, che era vuoto, così andò a disturbare Elena, chiedendole la sua roba, che la bionda le diede, scocciata per averla interrotta con Stefan.

Tornata in camera Bonnie passò la sua giornata a sistemare i suoi vestiti nell'armadio e le sue cose anche in bagno, non vedeva l'ora di vedere la reazione di Damon a quello che gli aveva combinato in bagno.

Finita la sua opera in bagno tornò in camera e si mise a pensare ad un modo per farla pagare a Damon, insomma un modo per ringraziarlo del bel risveglio che si era premurato di riservarle quel mattino.

Si accorse che c'era una Playstation 3 e una collezione immansa di giochi per quest'ultima, andò nuovamente in camera di Elena e Stefan a chiedere se fossero suoi.

<< No è di Damon, è una specie di piccolo tesoro per lui, se dovesse scegliere tra quella collezione di giochi e la sua famiglia penso che sceglierebbe la Play. >> le rispose Stefan sorridendo.

<< Ok, grazie mille Stefan. >> gli disse Bonnie ridacchiando.

<< Va bene, ciao Bonnie. >> intervenne la Bionda fulminandola con lo sguardo.

Ma non lo capiva che lei voleva stare sola con Stefan, si ritrovò a domandarsi Elena.

Bonnie una volta tornata in camera prevvide a far sparire sia la Playstation che la collezione di giochi che c'era accanto, poi si sdraiò sul letto di Stefan, proprio di fronte alla Tv, che accese, iniziando a fare zapping tra i canali.

Quando tornò Damon, versò le undici di sera, notò immediatamente che mancava la sua collezione.

<< Dov'è la mia Play? >> domandò a Bonnie nel panico.

<< Lo chiedi a me? >>

<< E a chi altri potrei chiederlo secondo te? >> domandò il ragazzo, raticamente isterico.

Nessuno aveva mai osato solo pensare di toccare la Playstation e Puffetta l'aveva addirittuta fatta sparire chissà dove, magari aveva addirittura buttata!

<< È il mio ringraziamento per il risveglio di sta mattina. >> gli disse Bonnie senza troppi giri di parole.

<< Ah sì? >> le domandò Damon cominciando a pensare ad un modo per fargliela pagare.

Ormai non era più preoccupato per la sua Play.

Dopo la risposta della Rossa, capì che l'aveva solo nascosta da qualche parte, ora gli rimaneva solo trovare dove, ma per quello aveva tempo.

<< Già, sei stato veramente molto gentile questa mattina, così ho pensato di ricamiare il favore. >> gli disse Bonnie spegnendo la Tv e sorredendogli, angelica.

<< Posso almeno dormire nel mio letto oggi? >> le chiese Damon sorridendo sadico, mentre si toglieva i vestiti.

<< Ma anche no! >> gli disse Bonnie, andando verso il suo letto.

<< Ok, scelta tua. >> le disse Damon, ormai in boxer, prima di infilarsi nel letto del fratello e guardare Bonnie aspettando di vedere la sua reazione alla sorpresina nel letto.

<< Oddio, che schifo! >> urlò la Rossa, dopo averscoperto il letto.

Damon in risponta si mise a ridacchiare.

Bonnie andò in bagno a prendere disinfettante, antibatterico, e una penna, con cui si mise a togliere la biancheria di Damon.

Rimase così per qualche minuto: toglieva un'indumento, lo spruzzava di antibatterico, che spruzzava nuovamente sopra al letto e se lo spruzzava addirittura addosso.

<< Ok, posso dormire, nel letto di Stefan? >> domandò Bonnie scancamente dopo un pò.

<< No. >> le disse Damon ridendo, mentre le voltava le spalle e chiudeva gli occhi.

Ah, erano quelle le soddisfazioni della vita.

<< Stronzo. >>

<< Quando hai finito, spegni la luce, per cortesia. >> le disse Damon prima di mettersi a dormire, con un sorriso a trentadue denti.

La povera Bonnie passò la sua nottata a disinfattare il letto e tutto quello che c'era intorno, maledicendo Damon, che dormiva beato, nel letto di suo fratello.






















Angolino dell'autrice:

Ciao a tutti...

Sorprese vero?

Lo so.... ho avuto un pò di tempo libero e ne ho approfittato per andare un pò avanti con la storia, spero non vi dispiaccia...

sono felicissima che lo scorso capitolo vi sia piaciuto e ringrazio moltissimo gli angeli che lo hanno recensito, siete fantastiche....

Oltre a questo, spero solo che anche questo vi piaccia quanto il precedente e.... beh buon anno !

Un bacione

Immy








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Capitolo 5
*** Second Day I ***



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Second Day...














Inutile dire che Bonnie quella notte non chiuse occhio, per colpa di quel disgraziato di Damon, ma siccome la notte porta consiglio, Bonnie ebbe tutto il tempo di escogitare le vendette più terribili, per lui e infatti puntuale come un orologio svizzero, alle sei e mezzo del mattino, Bonnie sgattaiolò in cucina, prese i coperchi di due pentole e silenziosamente tornò in stanza, attese qualche minuto e poi....

<< Sveglia! >> urlò sbattendo i due coperchi proprio vicino all'orecchio del povero Damon che saltò dal letto stordito e con un timpano fuori uso.

<< Tu! Puffetta, che non sei altro! Come hai osato? >> urlò Damon appena riacquistò un pò di lucidità, realizzando quello che gli era successo.

<< Ma come ti permetti? Chiamami ancora "Puffetta" e io ti spacco la testa in quattro. >> gli urlò contro anche Bonnie andandogli incontro come un toro in carica.

<< Sicura che ci arrivi? Aspetta, che ti prendo una scala. >> la prese in giro Damon fulminandola con o sguardo.

<< La pianti di prendermi in giro? >> gli disse Bonnie esasperata.

<< Guarda, non c'è più bisogno di dire niente ci ha già pensato madre natura, a fare tutto. >>

<< Senti, tu che prendi in giro me per l'altezza, ma ti sei visto? Sei così basso che il gatto mio ti mangia in testa! >>

Damon rimase senza nulla con cui rispondere. La cosa iniziava ad irritarlo. Era la seconda volta che il Pettirosso lo lasciava senza parole.

D'accordo, sarà meglio che vada a farmi una doccia. >> disse poi Damon dirigendosi verso il bagno, ma venne preceduto dalla Rossa, che ci entrò e si chiuse a chiave.

<< Hey! >>

<< Scusa, ci dovevo andare prima io. >> gli disse Bonnie guardandosi intorno, in cerca di qualcosa da fare.

In realtà non aveva proprio bisogno del bagno, ma voleva solo avee la soffisfazione di non far entrare lui.

Damon dal canto suo aspettò fuori per un'oretta buona, poi i suoi istinti, prevalsero, detto in parole semplici doveva fare pipì!

<< Ehm.... senti pettirosso, dovrei proprio entrare... >> le disse Damon contorcendsi, nel tentatico di trattenerla.

Bonnie in bagno stava trattenendo le risate.

<< Arrivo. >> gli disse mentre si controllava le doppiepunte.

<< Senti... no, ho bisogno del bagno proprio adesso! >>

<< Ho quasi finito. >> replicò la Rossa, che intanto stava leggendo il tetro di una bottiglia di shampoo.

<< Esci subito, Rossa! >> s'impuntò Damon, che nelfrattempo aveva capito che Bonnie la stava facendo di proposito.

<< Ho detto che sto arrivando. >> disse nuovamente Bonnie con un sorriso, sadico.

<< Uomo avvertito... >> disse Damon, prima di andare verso la pinta che Bonnie aveva comprato il giorno prima, e che aveva messo accanto al comodino.

Bonnie rimase ancora per qualche inuto in bagno, dopodiché, non sentendo le urla di Damon, che la imploravano di uscire, uscì dal bagno. Non si sentiva per nulla tranquilla, chissà cos'era saltato in testa a quel decerebrato.

Ciò che vide la sconvolse e non poco.

Damon le dava le spalle e stava... urinando! Sulla sua piantina!

<< Ah sì, sta succedendo... te l'avevo detto che era urgente. >> le disse Damon sgignazzando quando vide la sua espressione sconvolta.

<< L'avevi già innaffiata questa mattina? No, vero? Comunque non ti preoccupre è stato un piacere. >> le disse nuovamente mentre si dirigeva in bagno per una doccia.

<< La... mia... piantina... >> disse poi Bonnie sotto shock.


















Angolino dell'autrice:

Ciao di nuovo a tutti XD
Ho scritto questo capitolo e volevo aggiornare, sia per farmi perdonare dei precedenti mesi, che ero scomparsa, sia per dirvi che ho deciso di riprendere ad aggiornare in modo un pò più regolare... una volta a settimana, massimo due, così non vi faccio aspettare troppo, per Roba da donne, immagino mi servirà più tempo, è probabile che la riprenda una volta finita questa oppure le scrivo in contemporanea, ancora non ho deciso come procede per questo... in ogni caso... vi chiedo scusa se il capitolo è cortissimo, ma in questi giorni non sono riuscita a scrivere di più e poi sto cercando di inventami altri scherzi che i due si possano fare... ora.... una piccoa domanda... non ho la più pallida idea di cosa fare di Stefan ed Elena, insomma avevo cominciato questa storia pensando solo a Bonnie e Damon, e che prima o poi Bonnie avrebbe detto ad Elena che non approva certe cose che la bionda fa, ma poi? boh... se mi date ualche consiglio mi fate la donna più felice del mondo altrimenti, credo che continuerò a mandarli sempre in giro, se no stanno in cameretta a fare... eh vabbeh, non ci vuole molto per capirolo XD a parte questo... oddio credo che le note stiano venendo più lunghe del capitolo stesso, quindi è meglio che scappi ora...
Buona Epifania
Un bacione
Immy

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Capitolo 6
*** Second Day II ***





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Second Day II
















Damon le dava le spalle e stava... urinando! Sulla sua piantina!

<< Ah sì, sta succedendo... te l'avevo detto che era urgente. >> le disse Damon sghignazzando quando vide la sua espressione sconvolta.

<< L'avevi già innaffiata questa mattina? No, vero? Comunque non ti preoccupre è stato un piacere. >> le disse nuovamente mentre si dirigeva in bagno per una doccia.

<< La... mia... piantina... >> disse poi Bonnie sotto shock.

 

<< Ma come... come ti sei permesso disgraziato che non sei altro! >> urlò Bonnie fuori di sè sbattendo le mani sulla porta, chiusa del bagno.

Ah magari fosse stata la testa di Damon...

<< Hey io non ho fatto proprio nulla di male! >> si difese il ragazzo, sotto la doccia scoppiando a ridere, mentre ad occhi chiusi prendeva la bottiglia di shampoo che c'era nel box, realizzando solo dopo averlo messo che frofumava di... fragola? Fragola!

Penso aprendo di colpo gli occhi. Sì era proprio uno shampoo alla fragola, lo aveva capito anche senza doverlo leggere, la bottiglietta si spiegava da sola, tutta rosa, con le sue fragoline qua e là.

Intanto fuori dalla porta Bonnie stava ancora invieendo contro di lui.

Prese un agiugamano che si allacciò attorno alla vita e uscì con calma dal box della doccia, spaventato da quello che temeva avrebbe trovato nel bagno.

Entrandoci non ci aveva fatto caso, ma la tavoletta del vater era ricoperta da una sottospecie di tappetino rosa, non sapeva neanche come diavolo si chiamasse!

Come tutto il pavimento.

Andò verso il lavandono, dove trovò un'altro spazzolino, oltre al suo e naturalmente anche quello era rosa confetto. Asciugamani, saponette addirittura l'armadietto... era tutto rosa!

Con una mano un pò tremante prese coraggio e aprì l'rmadietto con uno scatto.

Quello che vide fu uno schiaffo alla sua virilità!

La sua acqua di colonia, il suoi profuni, il dopobarba, rosoi, chiuma da barba... era tutto scomparso per fare spazio a delle boccettine di profumo, a cerette, piastre per capelli e... tampax!!! L'armadietto ne era pieno!

<< Questo è troppo! >> sibilò furioso prima di uscire dal bagno. L'avrebbero sicuramente arrestato per omicidio colposo, ma ne sarebbe sicuramente valsa la pena. Almeno avrebbe liberato il mondo da quella piaga che prendeva il nome di Bonnie McCullough.

Bonnie appena vide la sua faccia, il suo sguardo e il passo spedito con qui si dirigeva verso di lei, provò a darsela a gambe correndo verso la porta.

Sì, aveva visto il bagno, sicuramente.

Damon era più veloce di lei però e infatti poco prima che lei potesse uscire lui richiuse la porta e la intrappolò mettendosi di fronte a lei. La porta dietro di lei, chiusa dalle mani di Damon, che le stava davanti.

<< Ok, aspetta Damon... >> cominciò a dire Bonnie alzando le mani, forse cercando di calmarlo, ma erano talmente vicini che i palmi delle mani della Rossa toccavano il torace ancora bagnato del giovane. Era difficile pensare avendo il suo petto bagnato sotto le mani, i capelli arruffati, quel viso... aveva completamente perso il filo dei pensieri, non sapeva più quello che stava per dire.

Damon vedendo l'espressione completamente stravolta di Bonnie pensò che la poveretta si fosse spaventata, così abbassò il tono di voce, in modo da ricultare più dolce, ma a Bonnie sembrava solo più sensuale.

<< Pettirosso, te lo dico ora e non lo voglio ripetere. Fai sparire tutte quelle... robe rosa dal mio bagno o quanto meno, prenditi una parte dell'armadio in modo che anche io possa usarlo, d'accordo? >> le sussurrò Damon vicino all'orecchio, facendole venire tanti, tanti brividi lungo la schiena e non erano brividi di paura, ma Damon li interpretò in quel modo.

<< Va bene... > disse piano, mentre con una mano le sfiorava la pelle d'oca, che le sue parole avevano provocato sul braccio e dopo averle rivolto un'ultimo sguardo indagatore tornò con calma in bagno.

Solo quando sentì la porta del bagno chiudersi a chiave Bonnie riuscì a lasciarsi andare ad un sospirò di sollievo.

Che diavolo le era successo? Si domandò mentre si lasciava cadere a terra. Le ginocchia non reggevano più, il respiro era affannato, le mani tremavano e... si toccò il petto... il cuore martellava, come se volesse aprirsi un varco nel petto per poi scappare via.

<< Oh... mio... Damon... >> mormorò Bonnie ancora stravolta.

Non le era mai capitato di provare qualcosa del genere.

Che diavolo era? Si domandò.

Dopo essersi calmata, si cambiò e uscì dalla stanza per non farvi più ritorno per il resto della giornata.

Decise che era meglio approfittare del fatto che fosse a Boston e quindi ci fece qualche giro, cercando di non pensare a Damon.

Tornò solo in tarda sera, per essere sicura che Damon dormisse e infatti così era, cominciò ad andare verso il bagno e fece come le aveva detto Damon, infondo tutto quel rosa faceva schifo anche a lei, tolse tutti i cappetini, gli asciugamani tornarono bianchi, come prima della sua "trasformazione" e divise l'armadi: la marte destra era sula e lì mise i suoi prouni e creme, tose i tampax, non le semmbrava opportuno tenerli nell'armadio e rimise nella parte sinistra le cose di Damon.

Con un sospiro cominciò a spoglirsi per pi entrare a farsi una doccia, cercando di calmare i suoi bollenti spiriti e cercando di non pensare più a Damon.

Insomma, lei lo odiava, che diavolo!

Sicuramente aveva sbagliato... magari tutte quelle cose non le aveva neanche provate e si era immaginata tutto.

Sì, era sicuramente così.

 

 

 

 

Angolino dell'autrice:

ciao a tutti :)

Sono tornata, almeno non avete dovuto aspettare due anni per questo aggiornamento, questo capitolo è un pò più lungo dell'altro e come avrete certamente notato è... insomma c'è una bella novità.... il prossimo aggiornamento non so quando sia, ma sicuramente non vi farò aspettare dei mesi... ho trovato il tempo di scrivere solo il week end quindi scrivo solo di sabato in sabato e durante le ore di italiano, ma a lezione non posso usare il computer quindi... vabbeh... io non ho altro da dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo o che hanno messo la storia tra le tre categorie e naturalmente anche i lettori silenziosi, che sono altrettanto tanti... grazie mille a tutti :)

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