Give me love

di MakaCherryPie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** NYADA ***
Capitolo 2: *** Georgia ***
Capitolo 3: *** I just wanna hold ya ***
Capitolo 4: *** I fell in love when you woke me up ***



Capitolo 1
*** NYADA ***


Rachel era nella sua nuova stanza alla NYADA. Finalmente stava realizzando il suo sogno, eppure non si sentiva pienamente soddisfatta. Sapeva di essere la migliore in Ohio ma alla NYADA era tutto diverso; era circondata da cosí tanti straordinari talenti che la sua autostima stava cedendo.
La cosa peggiore era la solitudine che provava. I suoi compagni non le rivolgevano parola per il suo strano comportamento e il suo modo di vestirsi cosí "diverso". Non si sentiva piú cosí da quando era entrata nel Glee Club, dove era circondata da persone sole come lei che si sostenevano a vicenda con la forza della musica.
Ormai il Glee Club era finito, almeno per lei era finito, tutti avevano prese strade diverse e nessuno era a New York con lei.
Kurt aveva rimandato il trasferimento dopo il rifiuto della NYADA, Quinn era troppo impegnata a YALE per andare a trovarla, Santana non voleva ancora abbandonare il college per raggiungerla e Finn...bé Finn, la persona di cui aveva piú bisogno e di cui sentiva piú la mancanza, non rispondeva neanche ai suoi messaggi o alle sue telefonate.
Ogni sera Rachel lo chiamava per raccontargli la sua giornata, terminando con il solito "I miss you so much, I love you!", e puntualmente parlava con la segreteria telefonica.
Sentiva di non essere completamente sé stessa senza Finn al suo fianco. Era come se si fosse preso una parte di lei, la parte piú importante, quella che aveva fatto nascere e che aveva coltivato propio lui, quella che la faceva sentire davvero una stella.
Senza Finn non riusciva a brillare come un tempo e questo la stava distruggendo piano piano.

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Capitolo 2
*** Georgia ***


Finn era sdraiato sul suo letto nella camerata dell'accademia militare.
Non era riusciuto a stringere amicizia con nessuno, nonostante il suo carattere amichevole. Ovviamente ci aveva provato, ma quei ragazzi sembravano cosí diversi da lui; sapevano esattamente cosa volevano, erano certi sul loro futuro ed erano cosí dannatamente bravi e determinati al contrario di lui (gli ricordavano Rachel cosí tanto!).
Riscattare la figura di suo padre era certamente un buon obiettivo, ma in realtá lui non voleva diventare un soldato e questo l'aveva capito appena arrivato in Georgia, ma che altre possibilitá aveva? Stava semplicemente cercando di essere come gli altri aspiranti soldati per rendere orgogliose le persone che lo amavano e soprattutto per essere all'altezza di Rachel.
Rachel gli mancava moltissimo, non faceva altro che pensare a lei, aveva persino dato il suo nome al suo fucile. Era cosí difficile resistere alla tentazione di rispondere al telefono, ma doveva farlo per lei, per il suo futuro, solo per questo l'aveva lasciata nonostante il suo immenso amore.
Dato che non poteva farlo di persona chiedeva a Kurt di chiamarla, tenerla d'occhio e aiutarla.
Ogni sera aspettava che il telefono smettesse di squillare e poi ascoltava il messaggio lasciato da Rachel, e ogni volta alla fine sospirando diceva: "I love you too!". Era cosí bello sentire la sua voce e sapere come trascorreva le sue giornate, ma il non poterle rispondere lo uccideva!
Si sentiva perso. Senza la sua stella, che brillava per lui, aveva perso l'orientamento e non sapeva piú quale fosse la strada giusta da prendere.

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Capitolo 3
*** I just wanna hold ya ***


Rachel si stava dirigendo a lezione di ballo. L'attendeva un'altra giornata con la professoressa piú severa del mondo, che sembrava avercela solo con lei, miss July.
Appena entrata in classe inizió a riscaldarsi, cercava sempre di dare il massimo o almeno tentava di non farsi insultare da lei. Eccola arrivare con uno sguardo furioso.
"Avanti muovetevi, fatemi vedere che sapete fare! un, due, tre, quattro..." Tutti iniziarono a ballare.
Miss July inizió a girare per la classe con la sua solita aria superiore e annoiata; Rachel la controllava, cercando di non farsi notare. Miss July scelse la sua preda
"Ciao Schwimmer c'é qualcosa che non va?"
"No no, va tutto bene. Grazie."
"Oh di niente Schwimmer, sai te l'ho chiesto perché stai ballando davvero male, ma solo ora mi rendo conto che tu balli sempre cosí!"
"Sto facendo del mio meglio."
"Bé non é abbastanza! Non sei sexy, non senti la musica e soprattutto una bambina di un anno si muove meglio di te! Guardarti mi fa venire la nausea! Ho bisogno di aria..."
Rachel si bloccó e, mentre l'insegnante apriva la finestra, corse fuori dall'aula rintanandosi nel bagno della NYADA. Tutti quegli insulti furono la goccia che fece traboccare il vaso, scoppió a piangere come non faceva da tempo ormai. Non riuscendo a trattanere le lacrime decise di tornare nella sua stanza, dove continuó a sfogarsi.
Continuó a piangere fino sera, quando decise di chiamare Finn e spiegargli come stava.
"Finn sto malissimo! Tutte le volte che ti dicevo che andava tutto bene, che mi divertivo, che avevo un mucchio di amici e che era tutto fantastico mentivo! Non volevo farti star male a causa mia, anche se magari non avrai mai sentito i miei messaggi. Oggi é andata peggio degli altri giorni: la mia insegnante, che insulta sempre tutti, oggi mi ha detto che le do la nausea e la cosa peggiore é che la capisco! Non sto bene, non sono piú me stessa, da quando sono qui, anzi da quando ci siamo lasciati. É come se ti fossi portato via il mio sogno, la mia tenacia, la mia personalitá...tutto! Forse semplicemente il mio sogno, io, tutta la mia vita non ha senso senza di te! Ho bisogno di te per andare avanti, rispondi ti prego! Mi manchi, ti amo!"
Dopo la telefonata aspettó una risposta da Finn fino ad addormentarsi piangendo.

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Capitolo 4
*** I fell in love when you woke me up ***


Finn aspettó che il telefono smettesse di squillare poi inizió a sentire il messaggio lasciato da Rachel. Appena la sentí nominare il suo nome capí dalla sua voce che stava piangendo, che qualcosa non andava; cosí, senza pensarci due volte, mise la segreteria in vivavoce e inizió a fare i bagagli. Sentirla dire quelle cose lo fece piangere. Non pensava che stava cosí male, non pensava di mancarle cosí tanto! Il messaggio terminó e Finn disse: "sto arrivando  Rachel!"
Finí in fretta le valigie e si diresse all'aeroporto. Sfortunatamente il prossimo volo per New York sarebbe stato la mattina seguente quindi avrebbe dovuto passare la notte lí.  Si addormentó subito grazie al pensiero che presto avrebbe ritrovato la sua stella.
Una gentilissima hostess lo sveglió dicendogli che stavano per chiamare il suo volo, cosí Finn si diresse all'imbarco. Era molto contento, salí sull'aereo e prese posto, il volo sarebbe durato circa 4 ore quindi prima di mezzogiorno avrebbe avuto Rachel tra le braccia. L'aereo partí e Finn si addormentó osservando il paesaggio.
Finalmente il pilota annunció l'atterraggio e Finn si sveglió sentendolo pronunciare "New York", un sorriso spuntó sul suo viso. Fu il primo a scendere dall'aereo, era cosí eccitato.
Corse fuori dall'aeroporto e chiamó subito un taxi.
"Mi porti alla NYADA per favore, e faccia in fretta la prego!"
"Ragazzino faró del mio meglio, ma sai siamo a New York, la cittá del traffico."

Rachel si sveglió con un gran mal di testa e decise di andare nel bagno comune a farsi una doccia per togliersi di dosso la stanchezza.

Finalmente il taxi arrivó all'accademia, era stupenda, ma Finn non aveva tempo da perdere osservandola; pagó il tassista e corse nella scuola. Ricordava benissimo il numero della stanza di Rachel (5) perché era lo stesso numero della sua maglietta da quarterback e lei, tutta contenta, glielo aveva detto subito al suo arrivo alla NYADA.
Arrivato davanti alla stanza inizió a bussare, ma non ricevette nessuna risposta; decise di fare un giro nell'accademia per cercarla, poi sarebbe tornato lí e avrebbe semplicemente aspettato.

Rachel uscí dal bagno e le sembró di vedere Finn girare l'angolo correndo, gli mancava proprio tanto per arrivare ad immaginarlo. Si diresse nuovamente nella sua stanza per sistemarsi. Stava iniziando a pensare di lasciare la NYADA, era inutile continuare in queste condizioni; aveva perso la vitalitá e la forza di rincorrere il suo sogno, senza Finn era incompleta.

Finn aveva girato tutta l'accademia senza trovare Rachel, tornó di corsa alla sua stanza, stanco e ansimante, e inizió a bussare senza sosta.

Rachel stava rifacendo il letto quando sentí bussare violentemente, sbuffó e andó ad aprire. Rimase scioccata! Davanti a lei c'era Finn, il suo amato Finn in carne ed ossa, sudato e senza fiato.

Dopo pochi secondi i due si baciarono, le loro gambe cedetteró e si ritrovarono seduti per terra, stretti l'uno all'altra. Stavano piangendo di felicitá. Continuavano a sfiorarsi increduli di essere, finalmente, insieme.
"Scusa. Scusa. Scusa..." Finn ripeteva solo questo tra un bacio e l'altro.
"Non farlo mai piú" balbettó Rachel.
"No, mai piú! Separati non riusciamo a vivere! Io ho bisogno della mia stella e tu hai bisogno di me per brillare. Dobbiamo stare insieme!"
"Per sempre?"
"Per sempre!"

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