The dreams of the nightmares

di Bella Finally Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




The dreams of the nightmares



***  Prologo ***

 

<< Vuole un passaggio Swan? >>

<< Magari professore... grazie >> ultimamente sono a terra, il professor Stanley se n'è accorto quasi immediatamente ed ha insistito perché gli raccontassi della mia vita, perché raccontassi di lui.

Usciamo silenziosamente dall'aula d'università in cui si è tenuta la lezione di anatomia, l'ultima del giorno fortunatamente.

<< Dove abita? >> mi chiede gentilmente con il solito sorriso disponibile e dolce di sempre.

<< A circa quattro isolati da qui... >> dico abbastanza rilassata.

Supero la porta con disinvoltura, forse troppa ed infatti... mi trovo con la faccia premuta contro qualcosa di stranamente comodo e rosso (almeno credo).

<< Oh... >> esclamo indietreggiando goffamente rossa in viso.

Solo in quell'istante mi rendo conto che “la cosa comoda” non è altro che il corpo di un ragazzo e “il rosso” è semplicemente la maglietta che indossa.

<< Scusami... >> biascico tenendo lo sguardo basso totalmente in imbarazzo.

Da questa posizione riesco a vedere solo la maglietta rossa, i jeans neri aderenti che gli fasciano le gambe in maniera perfetta e le converse grigie.

Non so per quale motivo ma, come spinta da una forza superiore, ho una voglia sfrenata di guardarlo nel viso... voglio vedere di quale colore sono i suoi occhi.

Alzo timidamente lo sguardo... è più alto di quanto pensassi.

Se hai sbattuto la faccia sul suo petto sarà sicuramente alto!! Già... già...

<< Scusami tu... >> mormora.

Avete presente quando un lucchetto scatta dopo aver girato la chiave? Ecco, esattamente questo...

Come ipnotizzata seguo il movimento delle sue labbra perfette e troppo - assolutamente ed esageratamente troppo - familiari e conosciute...

Incontro due occhi verdi che per un attimo mandano la mia testa in tilt totale... sono a dir poco meravigliosi... sono sicura al 100%, solo una volta ho visto un verde così bello.

Rimango sconvolta a fissarlo, so che per educazione non dovrei, ma non riesco a staccare l'elettricità che lega i nostri occhi, ho paura di vederli scomparire come ogni volta.

Teoricamente tu non dovresti avere paura di nulla... anche questo è vero...

<< Isabella, sarà per un'altra volta, vi lascio... >> mi ero dimenticata del professore accanto a me... si allontana con passi calmi e rilassati impugnando la sua valigetta in pelle marrone.

<< O-ok... arrivederci... >> riesco a balbettare ad un tono talmente basso da non sentirlo neppure io.

Sospiro... non può farlo di nuovo... no!!!

Forza Bella, fagliela pagare!!

<< Cosa diavolo ci fai qui? >> sibilo con sguardo cattivo.

<< I tuoi mi hanno detto che eri qui... devo parlarti... >>

<< Hai avuto tre anni per parlare... non ti sembra un po' tardi?! >>

<< Lo so, credimi, mi dispiace... lasciami solo spiegare... >> non sei niente...

<< Lasciarti spiegare? >> alzo la voce << Scusami ma ho altro da fare che ascoltare le tue patetiche spiegazioni... >>

Mi volto furiosa, come solo una come me può essere.

Mantieni il controllo Bella...

<< Ti prego, ci ho pensato... Bella, io ti amo! >>

Rimango allibita sul posto, incapace di muovere neppure un muscolo senza rischiare di perdere il mio autocontrollo.

E' più di un anno che ti eserciti, non puoi buttare tutto via per questo stupido...

<< Amarmi? Se mi avessi amata non mi avresti lasciata... se mi avessi amata anche solo poco, non dico tanto, poco, non avresti dovuto pensare nemmeno un attimo ad un'altra che non fossi io... hai avuto tutti questi anni... >>

Sento di nuovo questa fastidiosa sensazione di bruciore agli occhi, come se avessi messo tanto peperoncino sul viso.

No, devo essere forte... è colpa sua se sono in questa situazione!

<< Non c'è mai stata un'altra, ci sei solo tu... >> sento la rabbia fluirmi fino alla testa che rischia di scoppiare come un palloncino.

<< Ti ho aspettato Edward... ci ho provato... ma è tardi... ormai... l'hai detto tu mi pare, o sbaglio?! “E' finita, il nostro amore non è più sufficiente, tu non sei sufficiente...” Te lo ricordi? Io si, credimi... e queste dannate parole le sentivo ogni giorno nella mente e continuavano ad esserci uccidendomi in ogni modo... adesso vattene, esci, esci dalla mia vita! >>

Corro via cercando di moderarmi senza preoccuparmi dei studenti che mi accerchiano mentre corro per i corridoi isolando la mia mente come ormai sono abituata a fare.

Dovrei essere felice di vederlo, ho desiderato tanto questo momento per molto tempo... ma allora perché non lo sono affatto?

E adesso? Adesso cosa faccio?

Ho sentito dolore, non tanto come in precedenza, mi hanno insegnato a chiudermi ai sentimenti isolandomi dal mondo.

Il senso di completezza lo sto ignorando... non posso più vivere, devo mettermelo in testa.

Per un attimo è sembrato quasi che il mio cuore incenerito avesse ricominciato a battere.

Ma non lo fa più... non batte più da più di un anno, quando sono stata portata via dai vivi, per essere scortata nei morti, nei freddi...

Per essere abbandonata negli immortali...

Da allora, io sono una vampira.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***




The dreams of the nightmares

 

 

 

*** Capitolo 1 ***

 

 

La prendevo alla leggera, la mia vita...

Ero semplicemente un aquila che aspetta il momento giusto per spiccare il volo.

Ma non sapevo che il momento del volo sarebbe stato anticipato da una grande tempesta di sabbia che avrebbe, d'un tratto, sconvolto ogni singolo piano organizzato nei minimi particolari.

Passavo pomeriggi interi, nel mio nido, a fantasticare sul mio primo vero volo.

Cosa dire della mia prima vita?

Era perfetta, ogni cosa era programmata... famiglia stupenda, casa bellissima, amiche amorevoli e simpatiche, ma soprattutto – prima di ogni altra cosa – un ragazzo fantasticamente perfetto che mi amava.

Di certo non mi aspettavo di morire per lui... perché non considero la mia seconda vita, una vita, ma un'esistenza dettata dall'odio verso qualcosa che non volevo.

Nonostante siano piuttosto sbiaditi, ricordo i miei giorni con Edward pieni di luce e colore... quella sia che era una vita.

 

<< Bells...>> attira la mia attenzione.

<< Scusa, ero sovrappensiero... >> rispondo sorridendo.

Dolcemente mi afferra il mento e mi bacia come solo lui sa fare.

<< Sai davvero di cioccolato... >> ridacchio sulle sue labbra mentre mi bacia insistentemente.

Cattura il mio labbro inferiore con i denti.

<< Tu sai di te... mh... che buona... >> mi morde delicatamente il collo ridendo.

<< Vacci piano tigre... >> rido anch'io mentre sfiora la mia guancia con il naso.

<< Che c'è... non ti piace? >> risponde malizioso.

Sento i brividi lungo tutta la schiena come se avessi preso la scossa.

<< Puoi fare di meglio... >> gli sto al gioco.

Le sue mani stringono i miei fianchi e mi porta seduta sulle sue gambe in modo che le mie gli cingano il busto.

La sua bocca si sposta fino alla mia spalla dove scosta la spallina della canottiera con il naso.

<< Mh... buona... >> ride di nuovo contagiosamente.

<< E' proprio una bella cosa, ma vedi di non mangiarmi tu... >>

Rido spensierata mentre le sue labbra catturano le mie.

Le sue mani vagano dal mio fianco fino al profilo del seno e poi giù, fino alla gamba che sfiora appena.

Senza volere ansimo pesantemente ma lui soffoca ogni sospiro con un bacio che sa di noi.

Le mie mani sono sul suo petto, la maglietta leggera aderisce al suo corpo lasciando poco all'immaginazione.

Non so bene come, ma le sue mani si intrufolano oltre la mia maglietta accarezzandomi la schiena che trema.

<< Lo sai che sei mia, vero?!>> dice con voce roca mentre mi bacia di nuovo.

<< Lo so...>>

<< E sai che mi farai impazzire un giorno o l'altro? >>

<< So anche questo... >>

Un po' in imbarazzo, come al mio solito, mi siedo sulla panchina scendendo dalle sue gambe.

<< Hei... >> mugola contrariato.

<< Scusami... >> mormoro rossa come un pomodoro.

Lui si alza rapidamente e si mette davanti a me guardandomi negli occhi.

<< Questo però non me lo toglie nessuno... >> e mi bacia con trasporto per la centesima volta in quel pomeriggio.

<< Hei ragazzi!!! Potete evitare effusioni in pubblico?! >> oddio, io la uccido...

<< Alice... >> mugolo afferrando Edward per la maglietta e costringendolo a non interrompere il bacio.

<< Fatelo quando siete da soli, diamine!! >> sbuffo e lo lascio, anche se controvoglia.

Lui si siede sorridendo soddisfatto e mi prende in braccio sulle sue gambe – nella posizione opposta rispetto a prima. -

<< Ciao Alice... ciao Jasper... >> li saluto arrossendo.

Alice e Jasper, l'altra faccia della nostra medaglia...

Loro sono la coppia più allegra e spensierata di Forks, io e Edward quella più forte e legata.

Sono ormai quasi tre anni che stiamo insieme.

<< Soci!! Come state? >> Alice, la mia migliore amica in assoluto.

I suoi capelli neri mi ricordano molto biancaneve, ma molto, molto più sprint e folletta.

<< Bene, bene... >> risponde Ed accarezzandomi indomabile la vita.

Solo allora noto la mano di Jasper sul fianco di Alice ed il braccio a cingerla come per proteggerla.

Sono bellissimi insieme, davvero meravigliosi.

<< Dove andate? >> gli chiedo prendendo la mano di Edward e stringendola tra le mie in grembo.

Lui posa il mento sulla mia spalla mettendo la mando libera lungo la mia gamba.

<< Noi? Mha... a fare un giro... venite? Abbiamo un idiota da uccidere! >> Jasper fa l'occhiolino a Edward che si alza di scatto trascinando in piedi anche me.

<< Certo, ma ragazze... noi abbiamo qualche idea, ma dovete starci al gioco senza scandalizzarvi, intesi?! >> entrambi ridacchiano soddisfatti.

Entrambe annuiamo convinte.

Jazz e Ed ce l'hanno ancora a morte con un ragazzo che si è preso gioco sia di me che di Alice, Mike si chiama.

<< Dov'è? >> chiedo disinvolta.

<< Nella piazza principale... >> risponde Alice prontamente informata.

Sembra di essere in un esercito a volte!!

Nemmeno cinque minuti dopo stiamo già percorrendo l'ultimo tratto di strada che ci divide dal posto in questione.

Vedo Jazz e Edward farsi dei cenni quasi impercettibili con la testa.

Nello stesso medesimo istante, Jasper afferra Alice per la vita, stringendola possessivamente a se lasciando aderire perfettamente i loro corpi e Edward mi prende per un braccio e mi carica sulle spalle, senza lasciarmi nemmeno il tempo di collegare movimenti e idee.

<< Che stai...? >> lui si volta e mi dà un leggero bacio a stampo.

<< Fidati... >> sussurra.

E così entriamo solennemente ridendo e scherzando, i due abbracciati come polpi ed io sulle spalle del mio ragazzo preferito che mi stringe possessivo le gambe.

<< Ce l'hai con le mie gambe? >> chiedo lasciandogli un bacio provocatorio sull'orecchio nell'istante in cui Mike si gira a guardarmi con il solito sguardo indagatore e maliziosamente disgustoso.

<< Sono stupende... e mie... >> risponde baciandomi sul collo a stampo e sgiorando con il naso il mio seno.

Sento Jasper e Alice bisbigliare ma non ascolto.

Così, mettiamo in atto la vendetta più crudele della storia delle vendette.

 

Era tutto così bello... perché è finito tutto?

Nemmeno due giorni prima ridevamo e scherzavamo fantasticando sul nostro futuro insieme e poi, un paio di giorni dopo, lo trovo a letto con la mia compagna di studio.

Quella sera mi aveva detto di avere un impegno con i suoi che stavano tornando in città, perciò non ci eravamo visti come al solito.

Io, volendo fargli una sorpresa e volendo salutare Esme e Carlisle, ero andata a casa sua, armata di regali e cioccolatini – io ed Esme passavamo ore a mangiarne scatole intere. -

E cosa mi trovo? Una delle scene più raccapriccianti mai viste sulla faccia della terra.

Naturalmente abbiamo rotto.

Dopo qualche mese mi sono trasferita a Seattle per andare all'università lasciando tutto e tutti in quella sperduta città piovosa.

Non ero molto lontana, ma bastava per lasciarmi alle spalle il dolore e la delusione che mi perseguitavano ricordandomi di quanto fossi stata cieca nell'ignorare quei due.

Io e Edward non ci siamo più sentiti.

Un anno dopo essermi trasferita, ritornando da una festa, ho avuto un bruttissimo incidente.

Avevo scoperto di essere incinta... di Edward...

Per quell'incidente ho perso il bambino... e con lui ogni cosa che mi legava alla vita...

Stavo per morire, ma la dottoressa che mi aveva presa in cura, mi ha morsa.

Lei si chiama Victoria, vivo con lei che fa finta di essere mia sorella maggiore... è

lei che mi ha insegnato ad usare il mio scudo in modo da isolare ogni emozione, ogni sensazione ed ogni sentimento... grazie a lei ho combattuto il dolore ed ho vinto.

Nonostante questo, io odio la mia vita, odio quello che sono diventata... a volte penso che avrei preferito morire piuttosto che essere ridotta ad un essere che vive uccidendo persone (anche se io e Victoria uccidiamo solo animali).

Ho un grande autocontrollo, non ho mai ucciso nessuno, forse troppo sconvolta dalla perdita della mia vita e di quella di mio figlio.

Nei mesi precedenti passavo ore a fantasticare su come sarebbe stato.

Avrà i miei occhi color cioccolato, o li avrà verdi come quelli del padre? Sarà bellissimo o goffo come me?

In un attimo ho perso tutto, qualunque cosa per cui valeva vivere e lottare... mio figlio era la ragione per cui continuavo ad andare avanti.

Quando ormai pensavo di essere morta, mi sono svegliata in quel letto sconosciuto, in una casa che non era la mia.

Adesso che Edward è tornato cosa farò? Se dovesse accorgersi dei miei cambiamenti, cosa gli dirò?

Se gli dicessi che sono una vampira, scapperebbe da me di nuovo?

Ma non mi importa, ormai, il mio egoismo da creatura mitologica, ha cancellato ogni singola particella d'amore, ogni singolo sentimento positivo.

Vedo il mio passato come giornate di eterna estate, un'estate che, penserete, adesso non finirà mai... ma non è assolutamente così... adesso – nonostante a livello fisico la mia vista sia molto migliorata – è come se avessi un velo opaco sugli occhi... ogni cosa è scura, buia, senza senso, senza vita... come me.

Io non sono un essere vivente, sono un mostro.

<< Bella... >> mi giro lentamente.

<< Cosa c'è? >>

<< Scusa... sono stato un idiota, lo so... ma ti vedo... cambiata... >>

Lo sapevo, mi conosce troppo bene.

<< I tuoi occhi... >> continua <<... i tuoi occhi sono color oro... e sei... bianca, pallida... >> ha colto nel segno.

<< Non sono diversa!! Sono io e basta! Se non ti va bene non mi interessa, non ti è mai importato, perché dovrebbe proprio adesso? >> sono sulla difensiva.

<< Ti prego, raccontami cos'è successo... cosa ti hanno fatto Bells? >> fa per accarezzarmi la guancia.

<< Non mi toccare!! >> mi scosto.

<< … forse più che “cosa ti hanno fatto” dovresti chiedermi “cosa ti ho fatto”!!! >>

<< Perché sei così dura? >>

<< Devo esserlo Edward! Devo esserlo per non soffrire... >>

Che stupida! Gli sto dicendo la verità!! Ricorda cosa ti ha insegnato Victoria...

<< … ma non sono affari tuoi... adesso lasciami stare... >>

<< Aspetta!! >> mi afferra il polso.

Mi giro fulminandolo con lo sguardo.

E' proprio in quel momento che lo noto, quel leggero graffio nel prato.

Non l'avevo visto... cosa...?

<< Cos'hai all'occhio? >> chiedo freddamente.

Lo sento irrigidirsi.

<< Nulla nulla... non ho niente! >>

Cinque secondi prima era davanti a me, cinque secondi dopo non c'era più...

Eppure... mi sembra di aver già visto quel simile segno negli occhi di qualcuno... ma dove?!

Non è importante Bella... lascialo stare...

E' vero... devo lasciar correre...

<< Isabella, stai bene? >> quella voce mi fa tirare un sospiro di sollievo ormai da sempre.

<< Vic, per fortuna... >> la guardo.

<< Lui è... Edward? >> questo mi piace di Victoria, non fa giri di parole, ti dice le cose direttamente, senza marcirci sopra.

<< Si... è lui... >>

<< Sa di... lui...? >>

<< No... >>

<< Sa di te e me? >>

<< … no... >>

<< Bene... torniamo a casa? >>

<< Si, per favore... >>

Non saprà mai nulla... probabilmente scomparirò da questo posto come solo un vampiro sa fare, scomparirò come l'aria e come gli incubi di una notte d'inverno... scomparirò come il vento freddo durante una tempesta.

Nemmeno se ne accorgerà e già sarò uscita dalla sua vita....

Per sempre...

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***




The dreams of the nightmares

 

 

 

*** Capitolo 2 ***

 

Lo guardo mentre, seduto sulla panchina, guarda distrattamente la strada.

E' quasi mezz'ora che non si muove da lì, ed è mezz'ora che lo osservo... in fondo sono un vampiro, non ho bisogno di grandi distrazioni.

Una parte della mia testa si chiede, ormai da molto, cosa ci fa qui, ma la parte più masochista spera che non si muova di un singolo passo.

Dovrei cercare di scappare da lui... in fondo non lo amo più...

E' verissimo... l'amore che c'era un tempo, adesso è scomparso del tutto, ma non posso negare di essere abbastanza incuriosita da lui.

Mi torna alla mente quello strano segno nell'occhio... voglio capirci qualcosa...

Proprio questa mattina mi ha chiamato mia madre... lei non sa nulla del mio cambiamento perché non ci siamo più viste, ma ha notato sin da subito il mio cambiamento morale.

<< Il disprezzo per te stessa e quello che sei, si può toccare da quanto è reale e tangibile... >>

Aveva detto Victoria.

Ma davvero non potevo fare altro che odiarmi senza ottenere altro nella mia – ormai mi ero rassegnata – eternità?

In quelle situazioni – dove la pioggia batte sulla finestra e passo ore a guardare la strada desertica – sento davvero tanto la mancanza del mio cuore che batte... come se i battiti possano consolarmi e farmi compagnia come nessuno.

In quell'istante riesco a vedere il mio riflesso sul vetro.

Gli occhi dorati, contornati da folte ciglia nere, guardano inespressivi di fronte a se... la bocca, con le sue labbra piene, è distesa... la pelle di porcellana brilla sotto la fioca luce del sole.

Ho passato notti intere a cercare di capire perché mi detestassi tanto, ma non riuscivo a vedere qualcosa di positivo in quel volto bellissimo e di ghiaccio che ormai non sento più mio.

<< Non pretendo di capire a cosa pensi... >> sospiro continuando a guardare il mio fioco riflesso.

<< Non penso a nulla... è questo il problema... >> rispondo con voce piatta.

<< Cosa alquanto difficile per un vampiro... >> la sento sorridere ma non muovo nemmeno un muscolo.

<< Domani arriva James... >> continua disinvolta.

James è il compagno vampiro di Victoria... lui non vive con noi e, quelle rare volte che è venuto, hanno cercato di non esagerare per non farmi soffrire.

Certe volte avrei voluto andarmene per lasciarli un po' soli o perlomeno dirgli di non preoccuparsi... ma non ci riuscivo... la mia esistenza era senza basi, senza qualcosa di stabile su cui appoggiarsi e lo è ancora.

<< Ti va se andiamo a caccia? >> mi chiede ad un tratto.

<< C'è il sole, non posso uscire... perciò va bene... >> non mi riconosco più.

Quella che parla non sono più io, la Bella solare e piena di vita che c'era una volta, ma un'estranea fredda e senza sentimenti che si è impossessata della mia vita senza chiedere il permesso.

Quando mi sporgo di nuovo, Edward non c'è più e al suo posto un bambino.

Immediatamente, con i colori di una cartolina sgualcita, mi torna alla mente il momento in cui ho scoperto di aspettare mio figlio.

Ricordo bene il viso solare del medico mentre mi porgeva le risposte... ricordo la frase “lei è incinta”.

Ero rimasta leggermente scossa all'inizio, ma poi ero stata davvero felice di quella novità.

Un bambino!! L'avevo sempre sognato... bambino significava famiglia... anche se, evidentemente, Edward non era lì con me...

L'avevo subito sentito mio, avevo subito iniziato a fantasticare sul suo nome, sul suo aspetto... avevo iniziato a perdermi ogni volta che vedevo un negozio per bambini...

Avevo anche deciso – una volta scoperto il sesso del mio piccolo ometto – che l'avrei chiamato Ben...

Benjamin...

Adesso il mio corpo è immutabile, non può cambiare... non potrò mai più essere madre... non potrò mai...

La cosa più dolorosa non era stata la perdita della mia vita, ma la perdita di mio figlio... era la cosa più bella che mi fosse capitata.

<< E' inutile che te lo dica di nuovo... sai cosa devi fare... >>

<< Isolarmi e isolare il dolore... lo so... ma non posso fare a meno di pensarci... >>

<< Lo so... ma stare male non risolve nulla... so quanto tuo figlio ti manchi, ma perdere la tua vita non lo porterà di nuovo qui... >>

<< Ma io ho già perso la mia vita... >> ribatto.

<< Dipende da come... >>

<< No!! Non voglio viverla... non ho nulla, cosa dovrei vivere? Niente... perciò adesso andiamo... >> rispondo secca alzandomi.

Appena usciamo di casa mi butto tra gli alberi del bosco abbandonandomi completamente ai sensi.

La testa non soffre, i sensi non ti ricordano dei tuoi dolori, per cacciare non devi vedere nulla di doloroso... devi solo lasciarti andare.

Mentre caccio non penso, mentre caccio mi isolo.

Subito incrocio la scia di un cerbiatto poco più a nord e mi fiondo su per la collina... quando, improvvisamente, incrocio un altro odore.

<< Non è un animale... e non è Victoria... >> mormoro tra i denti seguendolo a capofitto come se fosse qualcosa di indispensabile.

Per la prima volta dopo tanto, sento l'impulso della scoperta, sento la mia curiosità ed io mio entusiasmo farsi avanti.

Eppure erano stati seppelliti dentro di me tanto tempo fa...

Schivo gli alberi senza pensarci nemmeno e seguo quell'odore come se fosse un punto fisso.

Cosa stai inseguendo Bella? La possibilità di una novità? Sei patetica!!

Si, può darsi... ma voglio sapere cos'è... chi è...

Ad un tratto – nell'istante preciso in cui entro in uno spiazzo – sento l'odore più intenso e forte.

Dev'essere per forza in questa radura...

<< Chi sei? >> sussurro guardandomi intorno.

Non mi aspetto una risposta, anzi, l'ho quasi detto a me stessa.

<< Lo so che sei qui... fatti vedere... >> mormoro tra i denti.

Per una volta mi sento viva... è una strana sensazione di fastidio... non sono abituata a questo sentimento...

Ho l'adrenalina nelle vene, mi scorre nel corpo come elettricità pura.

<< Io invece so chi sei... >> la voce che risponde mi fa sussultare...

Il tono non è naturale, è roco e molto “animale”... devo aver interrotto la sua caccia.

<< Allora mi sembra che non sia molto corretto da parte tua... >> azzardo.

<< Non ti serve sapere chi sono, credimi...>>

<< Cosa sei? >>

<< Un mostro... >>

<< Lo sono anch'io... >> un attimo di silenzio da parte sua.

In quei pochi attimi riesco a capire dove si trova... è a pochi metri da me, su un albero nascosto tra le foglie.

Sento uno strano impulso – piuttosto pericoloso e incosciente – che mi dice di salire lì per vederlo in volto... è strano, mi sento attratta da quella voce come le api al miele.

<< Credimi... tu sei migliore di me... >>

<< Non puoi saperlo... >> rispondo a ruota.

<< Te l'ho già detto... io so chi sei... >>

La frase invece di spaventarmi – come dovrebbe – mi incuriosisce ancora di più.

<< Non so cosa intendi... comunque piacere... sono Isabella... Bella... >> mi correggo.

<< Isabella... >> dice il mio nome con enfasi.

La sua voce è come una strana droga... più la sento e più vorrei ascoltarla.

<< Tu invece? >> mi sporgo un po' per cercare di vederlo ma lui si muove verso l'interno.

<< Non è importante il mio nome... >> sento un qualcosa di strano nella sua voce.

<< Perché non vuoi dirmelo? >>

<< Perché mi detesto... >>

<< Siamo in due... >> mormoro tra me.

<< Vuoi parlarmene? >>

Cosa?

Un lampo di lucidità spezza il mio strano “coma”.

Cosa sto facendo? Sto raccontando di me ad uno sconosciuto? Ma sono scema?

<< Io... devo andarmene... >>

Mi sono fatta prendere dal fatto che lui potesse capirmi... sono una stupida!!

<< Aspetta... >>

Lo vedo muoversi...

Ad un tratto due occhi rossi escono dalla folta chioma dell'albero.

Quegli occhi riescono a trapassarmi da parte a parte, riescono a bucarmi quella piccola parte d'anima che mi resta...

Rimango pietrificata.

Bella vattene!!! VATTENE!!!

Mi volto di scatto e comincio a correre più veloce possibile.

Corro, corro, corro...

Tantissime sensazioni mi sovrastano confondendomi la testa... sensazioni che credevo ormai sopite nel più profondo del mio cuore muto congelato.

<< Bella!! >> continuo a correre senza fermarmi.

<< Bella fermati!! Bells!!! >>

Mi fermo di scatto.

<< James? >> chiedo un po' scossa.

<< Bella... finalmente ti sei fermata... ero qui in giro con Vic quando ti ho vista correre... cos'è successo? >>

James... allora lui non mi stava seguendo.

Uno strano peso all'altezza del cuore mi soffoca.

<< Che... che... sei arrivato già? >> ho gli occhi di fuori da quanto sono stordita.

<< Si... ho avuto un problema... sai, ho salvato un ragazzo trasformandolo... volevo farvelo conoscere ma è scappato... >> solo in quel momento noto i suoi capelli disordinati più del solito.

<< Ah... >> riesco solo a dire.

<< Ma perché stavi scappando? >>

Qualcosa mi dice che il mio simpatico amico – se si può definire tale – sia proprio il neonato creato da James.

Un'altra vita spezzata...

Ecco perché sembrava che pensasse le stesse cose che pensavo anch'io.

<< Nulla... nulla... facevo una corsetta... >> dico.

Non voglio tradirlo, anche se dovrei...

Ma cosa diavolo sta succedendo?

<< Ah, bene... Vic ci aspetta a casa... >> mi incoraggia a precederlo spingendomi amorevolmente con una mano sulla schiena.

James per me è praticamente un fratello, come anche Victoria... loro sono l'unica cosa bella della mia nuova vita.

Adesso c'è quel neonato...

I suoi occhi rosso rubino mi tornano alla mente stordendomi.

Cos'ha di tanto particolare... perché mi fa questo effetto?

Eppure sarei dovuta fuggire da lui invece che conversarci...

Ma sono stata presa dalla bella e strana sensazione che mi era tanto mancata.

Per qualche minuto... per qualche minuto grazie a lui non avevo pensato a Ben... per qualche minuto non avevo pensato a Edward.

 

***

 

Ennesima giornata di sole... pare proprio che la città di Seattle ce l'abbia con me!!

James e Victoria sono usciti e non torneranno fino a domani...

La solitudine non mi fa molto effetto, non cambia molto... anche se da sola è più facile che cada in tentazioni stupide e insensate.

Edward non l'ho più visto da quel giorno sulla panchina e in un certo senso ne sono felice... sono stanca di star male.

A proposito di tentazioni... “il neonato di James” - ormai il suo nome è questo visto che il vero mi è sconosciuto – non è una tentazione da nulla...

Sono davvero tentata di andarlo a cercare... so per certo che si trova ancora nel bosco perché – viste le bellissime giornate di sole – non si sarà potuto muovere da lì.

E' passata ormai una settimana dal nostri incontro, ma io ci penso di continuo.

I suoi occhi sono stampati a fuoco nella mia memoria fotografica di vampiro.

Ho voglia di correre un po' perciò esco correndo verso il bosco.

Il sole batte forte ovunque facendo brillare la pelle porcellana del mio viso che sembra costituita da puri diamanti.

Senza nemmeno rendermene conto arrivo alla radura...

Cosa diavolo ci sto facendo qui?

Sospiro... voglio vederlo, è chiaro.

Addio buoni propositi!!

<< Speravo che saresti tornata... >> sorrido come se la sua presenza fosse qualcosa di scontato.

<< E perché mai? >> c'è un filo di ironia nella mia voce.

Mi stupisco di me stessa... da quanto tempo non sorridevo?

<< Perché sono curioso di sapere cosa ti è successo per arrivare ad odiare te stessa... >>

Dovrei fidarmi di lui?

Ma in fondo cos'ho da perdere? Semplice... nulla...

Non cambia nulla se questo neonato sa o meno di me e della mia tragica storia... non cambia nulla se avrò una persona in più a compatirmi come se fossi una martire...

<< Vuoi davvero saperla? Non è bella... >> mormoro sedendomi sul primo sasso che trovo.

Ormai è una cosa istintiva sedermi, ci sono abituata.

<< Si... voglio saperla... >> risponde sempre calmo.

<< Bhé... >> mi passo una mano tra i capelli nervosamente.

<< Sei dannatamente umana Bella... >> adesso è lui che fa l'ironico.

<< Vuoi ascoltare la mia storia Neonato? >> guardo dritto l'albero su cui è appollaiato nascosto alla mia vista.

<< Tu...? >>

<< So che ti ha creato James... ma tranquillo, non so chi sei se è questo ad importarti... >> abbasso lo sguardo.

<< Comincia... >> cambia discorso.

Piego la testa da un lato perplessa.

Mi sento stranamente bene e rilassata, in genere quando mi chiedono la mia storia non riesco ad evitare quel familiare peso allo stomaco.

<< Mi chiamavo Isabella Marie Swan... >> inizio.

<< … perché la mia non è una vita... non più... >> sorrido amaramente <<... sono nata in una piccola cittadina... Forks... e li vivevo con i miei genitori... Charlie e Reneè... >>

<< Quanti anni hai? >>

<< Avevo 19 anni... >> calco quell'avevo con enfasi eccessiva << … e tu? >>

<< 22... >> risponde secco.

<< Comunque... prima di partire per l'università di Seattle, ho rotto con il mio ragazzo... >> silenzio glaciale... lui mi ascolta attento... ne sono felice...

<< … lui mi ha tradita... o meglio... mi aveva... appena finito il liceo, sono partita per l'università appunto... >>

<< Lui come si chiama? >> mi interrompe improvvisamente.

<< Edward... >> rispondo senza poter evitare di stringere i denti in un ringhio cupo.

<< … dopo circa qualche mese dal mio trasferimento, ho scoperto di essere incinta... di Edward... >>

So che raccontare il seguito sarà ancora più difficile... non ho mai dovuto mettere a nudo i fatti... forse perché non ho mai accettato la morte di mio figlio veramente.

Porto istintivamente la mano sul ventre, come a voler cullare il bambino che ormai non c'è più.

<<... dopo un paio di mesi... tornando da una festa ho avuto un incidente con la macchina... e... >> sento gli occhi pungermi e stringo i pugni.

<< E... ? >> mi incita.

<< E ho perso il bambino... >> le mie parole sono un sussurro, ma lui mi sente ugualmente.

Lo sento sospirare pesantemente.

<< Mi dispiace Isabella... >>

<< Dispiace anche a me... per farla breve, Victoria – che mi stava curando come medico all'ospedale – quando ha visto che stavo per morire mi ha trasformata... >>

<< Vorresti che non l'avesse mai fatto, vero?! >> mi anticipa.

<< Già... avrei preferito... Victoria mi ha presa con se ed io ho continuato gli studi... >> concludo sospirando.

<< Hai mai ucciso qualcuno? >> mi chiede senza mezzi termini.

Rimango un po' spiazzata dalla sua domanda.

<< No... nessuno... >> ho paura a chiederlo ma... << … e tu? >>

<< Io si... una persona... e mi sento un mostro per questo... >> sento del rancore nella sua voce.

<< Si è fatto tardi, devo andare... >> sento subito lo sconforto ammontare dentro di me... non voglio che se ne vada!! Non adesso che ho trovato qualcuno che può capirmi!!

<< No... devi... devi raccontarmi di te... >>

<< Bella... >> mormora il mio nome usando un tono di voce dolce come il miele <<... non me ne andrò via... quando vorrai io sarò qui... quando vuoi ti racconterò di me... >>

<< Prometti? >>

<< Prometto... sarà assurdo... ma ho bisogno di te... >>

E' la prima volta che qualcuno me lo dice... la prima volta che sento questa frase pronunciata da qualcuno.

<< Anch'io ho bisogno di te... >> ammetto.

<< Lo so... sono qui a posta... >>

Mi alzo in piedi con una lentezza che – in altri momenti – mi avrebbe dato sui nervi.

<< Allora... possiamo parlarci domani? >>

<< Sono qui... >>

Sorrido.

<< E... >>

<< E ti dirò di me... ho promesso! >>

<< Bene... ciao... >>

<< Ciao Bella... >>

Mentre cammino verso casa, sento la solitudine farsi avanti per la prima volta dopo tempo...

Per la prima volta – o almeno lo sembra – sento la sua mancanza e solo un grande vuoto lo sostituisce.

Mi sembra un sogno... ho trovato qualcuno con cui parlare.

Ha ucciso qualcuno però...

Ma tutti possono sbagliare...

Ormai questo botta e risposta con la mia vocina interiore è diventato di routine... a questo pensiero sorrido... di nuovo...

E' stato l'unico a farmi sorridere finalmente... ma questo non significa sorridere alla vita...

Nonostante questo io sono intrappolata in questa scomoda eternità senza fine... è solo una notte che dura per sempre...

Una notte senza stelle né luna... una notte buia e scura...

Nonostante lui, io sono sempre una vampira immutabile, che non cambia, che non va avanti, imprigionata al momento della sua trasformazione...

Io nonostante questo non diventerò mai madre... e mio figlio non c'è comunque...

Lui? Lui mi aiuterà solo a rendere questa notte eterna più sopportabile... mi aiuterò solamente ad accendere una piccola lanterna in questo buio ceco che mi avvolge...

 

 

Bene bene!!! Eccomi con una nuova storia fresca fresca... stavo sdraiata sul letto ad ascoltare musica quando ho avuto l'idea per questa nuova trama... a voi piacciono per adesso questi due capitoli?

IO sono letteralmente euforica per quante idee mi frullano per la testa!!!

Insomma, abbiamo visto che Edward e Bella si sono lasciati, Bella odia la sua nuova esistenza e il ritorno di Ed non l'ha cambiata più di tanto... la perdita del figlio poi, la perseguita giorno e notte...

In questo secondo capitolo è entrato – oltre a James – questo nuovo e misterioso personaggio... è il neonato creato da James e che, sfuggito al suo controllo, ha incontrato Bella...

Voi che ne pensate? Voglio tante recensioni e pareri, dai!!

Intanto ringrazio chi per adesso ha aggiunto la storia in uno dei tre campi e chi l'ha recensita...

Adesso vi lascio promettendovi di aggiornare prestissimo!! Un grande bacio a tutti!! Kiss Kiss

 

Bella Finally Cullen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***




The dreams of the nightmares

 

 

 

*** Capitolo 3 ***

 

 

 

<< Bella!! >> continuo a camminare stringendo il libro di anatomia stretto al petto.

<< Bella!!!! >> la voce si fa più insistente.

Sospiro.

<< Ti vuoi fermare?! >> sento una mano stringermi il polso.

<< Cosa vuoi da me? >> mi volto di scatto fulminandolo con lo sguardo.

<< Non ti è bastato rovinarmi la vita? >>

Vedo qualcosa guizzargli negli occhi verde smeraldo.

Noto che quello strano segno non c'è più... scomparso...

<< Io... volevo solo parlarti... >> il suo sguardo è spento, triste... distrutto.

<< Scusa ma... hai avuto tempo... adesso sono io che non ho più voglia di ascoltarti... >> mi volto per metà.

<< Ma io... >>

<< Non dire che mi ami! Perché io non ti amo più... non come prima... mi dispiace... >> è vero... o perlomeno penso che sia vero.

<< Ma, Bells... >>

<< E non mi chiamare Bells!! Mi ha sempre dato sui nervi! >> dico ringhiando.

Appena mi rendo conto del verso animalesco che ho fatto, mi ritraggo spaventata.

<< Adesso devo andare... >> mi volto e salgo in macchina senza voltarmi indietro.

Un singhiozzo mi esce strozzato dalle labbra, che tento di tener serrate.

La salda maschera che tiro su ogni volta, quella che ormai ho rafforzato con ogni mezzo possibile, si scioglie sotto al dolore atroce che sento squarciarmi il petto ed è come liberarsi di uno strato di sapone, come togliersi il trucco, sotto c'è un'altra persona.

Guardandomi nello specchietto mentre guido, non mi riconosco nemmeno... se un vampiro potesse dimagrire, penso che a questo punto sarei diventata anoressica.

Da quando è tornato James, non posso uscire di frequente – a parte per andare all'università -... lui è molto più scaltro e attendo di Victoria ed ho paura che scoprirebbe cosa nascondo nel cuore del bosco dietro casa.

Lui non lo vedo già da un po'... o più che altro non lo sento...

I suoi occhi rossi si rispecchiano invisibili sullo specchietto, come se fosse davvero qui...

Ripenso alle sue parole, al disprezzo per se stesso... siamo uguali.

Posso guarire le tue ferite... “ gli avrei voluto dire.

Ma come potevo aiutarlo se non sapevo guarire nemmeno i miei di incubi?

Ho ucciso una persona... “ la sua voce mi colpisce nel profondo, dove pensavo nessuno sarebbe riuscito più ad arrivare.

Ma a me interessa cosa ha fatto nel passato?

No, probabilmente mi importa solo del presente... e del “futuro”... anche se non si può parlare propriamente di futuro...

<< Ciao Bellina!! >> poso le chiavi di casa sul piccolo tavolo di legno.

Il soggiorno della mia nuova casa non è male...

Stile rustico, ogni mobile è rigorosamente in legno e divani che – in un modo che non riesco a capire – si abbinano perfettamente al resto della stanza.

L'antico camino in pietra dà un pizzico di calore e vita a tutto l'ambiente.

<< Ciao Jammy!! >> lo saluto scherzando, so perfettamente quanto lo innervosisca che lo chiami “Jammy”.

Sbuffa posando il giornale sul divano.

<< Quando la smetterai di chiamarmi in quel modo osceno? >> dice indignato.

<< Quando tu la smetterai di chiamarmi Bellina... >> rispondo prontamente.

James è l'unico in grado di farmi sorridere sempre, l'unico che mi tiri su di morale...

<< Mh... potremmo contrattare... >>

<< Ehm... anche no! >> sghignazzo.

Il mio “fratellone” dimostra più o meno ventiquattro anni, capelli chiari – quasi sul biondo – e sempre scompigliati... occhi ormai dorati, ma che un tempo erano di un azzurro stupendo.

Victoria invece è il contrario: lunghi capelli ricci del colore del fuoco, occhi dorati sfavillanti – un tempo verdi – e viso da angelo.

<< Sei una peste!! >> alza gli occhi al cielo.

<< Che ci vuoi fare... >> dico con espressione innocente.

<< Ciao Bella!! >>

<< Ciao Vic... >> ricambio sorridendo.

Per un attimo tutti tacciono e c'è un silenzio imbarazzante... non capita spasso di essere a corto di argomenti.

<< Vi dispiace se vado a farmi una doccia? >> chiedo dopo un po'.

Mi guardando entrambi.

<< No no, vai tranquilla... >>

Mi volto meccanicamente ed entro in bagno chiudendo la porta a chiave dietro di me.

Tiro un sospiro di sollievo appoggiandomi completamente sul lavandino.

Entro nella doccia lasciandomi andare sotto al getto caldo d'acqua.

Dopo una decina di minuti esco, mi vesto e torno fuori.

<< Già fatto? >> Vic mi guarda come se avessi appena vinto l'Oscar.

<< Ehm... si... vi servo oppure posso andare un po' nel bosco? >>

Ti prego, fa che dica di si, fa che dica di si...

<< Certo, vai cara... >> lei mi guarda sorridendo dolcemente.

Ha gli occhi buoni, dolci... lei è la persona migliore che conosca.

<< Non cacciarti nei guai pestifera!! >>

Inarco il sopracciglio.

<< Tranquillo, al massimo andrò a fare due chiacchiere con gli italiani... >> gli faccio l'occhiolino uscendo dalla porta principale.

<< Hei!! Non ci provare!! >> lo sento dire stizzito dall'altra parte.

Ridacchio iniziando a correre fra gli alberi.

Il vento mi scompiglia i capelli... mi lascio andare completamente non pensando a Edward, non pensando a Ben, non pensando a lui.

<< Guarda chi si rivede... >>

Mi pare di riconoscere questa voce che proviene dalle mie spalle.

Mi giro.

<< Oh... Demetri... non c'era nemmeno bisogno di guardarti per capire che eri tu... tentativo falliti... >> alzo gli occhi al cielo.

<< Pff... non è giusto così però... >>

Demetri è il figlio adottivo di un pezzo forte dei Volturi italiani, però, finché non sarà all'altezza di entrare nella guardia, lo hanno lasciato qui in zona... è stato lui il primo vampiro che ho incontrato al di fuori della mia stravagante famiglia JaVicBel.

<< Bene, non ho tempo da perdere con te... ho da fare, quindi vai al dunque... >>

I suoi occhi rossi risaltano nel viso straordinariamente bianco contornato da splendidi capelli color nocciola.

<< Scorbutica!! Comunque ero solo passato a vedere come stava la mia socia... >>

<< La storia della socia è vecchia... >>

<< Per me no... >>

<< Bene, scusami ma devo andare... >> taglio corto.

<< Posso venire a ritrovarti però? >>

<< Ok... ciao... >>

Mi allontano rapidamente verso la punta della collina.

Chiudo gli occhi mentre tutto sfreccia rapido intorno a me... sembra un film...

Istintivamente, come se fossi nata per farlo, come se lo facessi da tutta la vita, salto dietro ad un albero e trovo esattamente ciò che pensavo: un puma.

Non gli do nemmeno il tempo di difendersi, nemmeno il tempo di attaccarmi – anche se sarebbe inutile – perché sono troppo di fretta.

La paura di non trovarlo ancora lì mi assale come un fastidioso mal di testa.

Una volta dissanguato il puma, bevendo ogni singola goccia del suo sangue, mi alzo e cerco di sistemarmi per quello che posso.

Sono vestita abbastanza semplicemente:

jeans chiari strappati sul ginocchio, stivali neri abbastanza bassi, maglietta scollata di un rosso accesissimo.

A passo più lento raggiungo la nostra radura.

Cammino fino a trovarmi al centro dello spiazzo ormai zeppo di meravigliosi fiori viola e bianchi... sembra un quadretto per un sogno.

Ma questo non è un sogno, è un incubo...

<< Sei tornata!! >>

Sospiro sollevata... è ancora qui.

<< Si... mi devi qualche racconto horror se non sbaglio... >> ridacchio.

<< Vero... le promesso sono promesse... non è una bella storia Bella... sei sicura? >>

Prende una grande boccata d'aria e mi siedo su un tronco d'albero caduto.

<< Sicurissima... >>

<< Sai che non voglio dirti il mio nome, perché non mi ritengo quello di prima... perciò puoi chiamarmi Simon... >>

<< Simon... mi piace Simon... >> sorrido.

<< Comunque... sono nato in una cittadina dove si pensava tutto, ma non l'esistenza dei vampiri... una città priva di superstizioni e credenze stupide... questo non significa che non ci fossero pregiudizi, chiaro... ma non ero il ragazzo sfigato con occhiali e quadernino incorporati, anzi, ero uno dei ragazzi più desiderati della scuola... di, me la spassavo a modo mio... potevo avere la ragazza che volevo... >> mi sembra che sorrida.

<< … poi ho incontrato lei... non era una ragazza appariscente, era normalissima, nulla di particolare... ma per me era tutto quello che avevo sempre voluto... stranamente lei mi ricambiava così iniziammo a stare insieme... >>

Abbasso lo sguardo... ci deve essere un ma per forza... c'è sempre...

Deve averla amata davvero tanto... forse la ama ancora...

Una fitta allo stomaco mi divora...

<< … poi per un errore stupido è finita... comunque, lei è l'unica cosa che mi tiene ancora a galla, l'unica cosa per cui non ho mai distrutto... me stesso... >>

So cosa intende dire, so cosa significa stare su per forza, per gli altri...

<< Hai mai pensato di... finirla? >>

La domanda a bruciapelo mi lascia perplessa.

<< Bhè... io... veramente si... mi ero creata un piano... >>

<< Che piano? >>

Improvvisamente mi lascio trasportare dai ricordi brillanti del mio primo periodo di neonata.

<< Sapevo che né Victoria né James mi avrebbero aiutata a distruggermi e da sola non potevo fare nulla... perciò... sarei andata in Italia... >>

<< Dai Volturi... >> mi anticipa con tono monocorde.

<< Si... mi sarei esposta, o avrei fatto qualcosa davanti a degli umani... in modo da farmi eliminare per sempre... >>

<< Cosa ti ha fatto cambiare idea? >> lo sento teso.

<< … è stato lui... Edward... il padre di mio figlio... ho pensato a lui e... ho cambiato idea... >>

<< Tu lo ami? >> mi chiede.

Nonostante sia concentrata al massimo sulla sua voce, non riesco a coglierne l'espressività, è gelata... come il suo cuore.

<< Io... non lo so... sono come legata da un filo doppio... da una parte lui mi ricorda ciò per cui ho sperato... dall'altra... >> sospiro <<... non lo so con precisione... sono confusa... >>

Forse è una mia impressione, ma sembra che tiri un sospiro di sollievo.

<< Ma stavamo parlando di te... continua!! >> replico distraendoci entrambi dalla mia vita... non mi piace ricordare...

<< Scusami, è vero... non ti piace parlare del passato, vero?! >> deduce con voce vellutata... sembra quasi che il suo tono dolce si possa toccare... è liscio e morbido, come il velluto.

Non dico nulla, non annuisco nemmeno... sembra che sappia sempre cosa provo in ogni momento.

<< Comunque... qualche mese fa, circa quattro... mi sono buttato da una scogliera... >>

Il mio cuore perde un colpo.

Penso a lui... lo immagino sul bordo di una scogliera, bello e umano, con un futuro, con un domani... vedo tutte le sue opportunità lanciarsi nel vuoto... sotto, l'oceano immenso...

Distolgo il pensiero scossa da un brivido lungo la schiena.

In fondo, la sua situazione è diversa dalla mia, forse peggiore... lui – per qualche motivo – non voleva più vivere e invece l'hanno costretto a vivere contro la sua volontà, in un'esistenza senza obbiettivi.

<< Perché volevi ucciderti? >> per un attimo sento il sapore amaro della morte sulla lingua.

Se James non l'avesse salvato, probabilmente non saremmo qui a parlare.

<< Non lo so con precisione... volevo solo far cessare tutto quel dolore... era insopportabile, e lo è ancora, credimi... pensare faceva male, troppo... ma non si può smettere di farlo perché il semplice pensiero di raggiungere lo scopo, è un pensiero... perciò... l'oceano e un tuffo mi sembravano l'unica via d'uscita... >>

Per la prima volta da quando parla, riesco a percepire il suo tormento... riesco a sentire il dolore lancinante di una vita che non vuoi più... sento la sofferenza, i pensieri ingombranti... il tentativo folle di farli smettere di scorrere nella testa.

<< E invece... >>

<< E invece c'era James ad aspettarmi... lui mi ha trovato sulla spiaggia mezzo morto... lui mi ha trasformato... quando mi sono svegliato ho tentato di scappare, ma non ce l'ho fatta... poi mi ha detto di volermi presentare la sua compagna e la giovane vampira che viveva con lei a Seattle e siamo venuti qui... appena ho potuto sono fuggito... solo... non riesco a capire perché tu non mi abbia smontato davanti a lui... >>

Già... perché non l'ho fatto?

<< Io... non lo so... so cosa significa non volere una vita... e ho pensato di poterti capire in un certo senso... non mi importa quanto lo odi, la tua volontà è più importante... >>

E perché sei l'unico che può aggiustarmi... aggiungo mentalmente.

<< Io non lo odio... nonostante tutto non lo odio come pensi... in fondo se ti ho incontrata è grazie anche a lui... spero davvero che tu possa aiutarmi... che tu riesca ad aggiustarmi... >>

Ha usato la mia stessa espressione... ma come tutte le frasi che penso, so anche la risposta che devo dare.

<< Tu non hai bisogno di essere aggiustato... non ti è stato tolto nulla... >>

<< E invece si... anche solo il fatto di essere bloccato nel mio corpo giovane per l'eternità... >> lo sento ridere amaramente << … detto così potrebbe essere il sogno di ogni persona... ma non cambiare mai, ma rimanere con l'immaturità di un ragazzo... non potrò mai più avere un domani, perché la mia vita sarà sempre uguale per sempre... non potrò più avere delle possibilità... non potrò mai più andare avanti... sono congelato in un oggi infinito... >>

Ha ragione... è quello che penso sempre anch'io...

<< So cosa intendi... >>

Per un attimo non riesco a dire nulla, non oso nemmeno respirare... persino i battiti del mio cuore – se li avessi ancora – urterebbero il precario equilibrio in cui siamo.

Sono riuscita ad entrargli dentro, nel profondo... tra noi si sta creando una sintonia ed un legame che forse aiuteranno entrambi.

<< Pensi... che un giorno ti farai vedere da me? >> chiedo ad un tratto.

Lo sento respirare pesantemente e muoversi nervoso.

Il suo silenzio mi distrugge... il suo silenzio brucia più delle fiamme dell'inferno.

Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.

La citazione di Shakespeare, in questo caso, ci sta a pennello.

Quanto darei per guardare il suo viso... quanto darei per sentire le sue labbra sulle mie...

Ma sarà solo qualcosa di fisico oppure è... amore?

Non si può parlare d'amore, no... l'amore è qualcosa che mi è stato tolto tanto tempo fa.

<< Si... penso di si... quando sarò convinto che non scapperai via... >>

<< Ma io non me ne and- >>

<< Non lo dire... non potrei sopportarlo... io... io penso che potrebbe nascere qualcosa di grande tra di noi... >>

<< Simon... >> sussurro il suo nome come una preghiera << … noi non possiamo amare... >> è una disgrazia, non pensavo di averlo mai potuto dire.

<< Questo è quello che pensi... sei convinta di questo e ci credi... ma se non fosse così? >>

Per un attimo l'idea mi piace, mi lascio cullare dalla sensazione di pace che sento quando c'è lui.

<< Lo vedremo... >>

<< Pensi che tornerai domani? >>

<< Si... penso di si... >>

<< Prometti... >>

<< Te lo prometto... >>

E' già la seconda promessa che ci scambiamo...

Lo conosco da qualche settimana eppure mi sembra di conoscerlo da sempre.

Simon …

Cosa mi stai facendo? Cosa sta succedendo?

Forse aveva ragione Victoria... forse aveva ragione su tutto...

Davvero ho ancora una speranza?

Davvero questa non è la fine?

Davvero posso ancora amare nella mia eterna vita?

 

 

Buon pomeriggio!!! Come va? Chiedo scusa per il ritardo d'aggiornamento ma ho avuto qualche problema con internet.

Sono felice che già qualcuno stia seguendo la mia storia e ho ricevuto qualche recensione che adoro *-*

Se volete passare ho un'altra storia ancora in aggiornamento e pubblicherò il prossimo capitolo a giorni

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1466309&i=1

Adesso vi saluto e ci sentiamo prestissimo...

Se volete sarò felicissima di leggere le recensioni belle e brutte ;)

Kiss kiss

 

Bella Finally Cullen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***




The dreams of the nightmares

 

 

 

*** Capitolo 4 ***

 

 

<< Bellina!!! Puoi venire un attimo?! >>

Sbuffo sonoramente posando per la – penso – decima volta il libro che stavo tentando di leggere.

Ma pare  proprio che qualcuno non voglia saperne di lasciarmi la mia privacy per cinque minuti!

<< Jammy, arrivo!! >> dico a voce più alta, nonostante mi senta ugualmente.

Una cosa negativa dell'abitare con due vampiri adulti, sentono ogni cosa che dici o sussurri... sentono ogni respiro... tutto, tutto!!

Cammino aggraziata come sempre – da quando sono vampira – verso il salone.

<< Cos'ha adesso? >> chiedo a Victoria incrociandola nel corridoio.

<< Penso che lo faccia a posta per disturbarti! >> sghignazza lei sommersa dalla cascata di ricci rossi.

<< Oddio... voglio andarmene... >> mugolo contrariata.

La sento ridacchiare poco prima che si chiuda la porta alle spalle... per qualche attimo mi concentro sul rumore dei suoi leggeri bassi sul pavimento.

<< Isabella Swan, vieni immediatamente qui!! >> lo sento urlare alterato dall'altra parte della parete.

<< Eccomi, eccomi... non ti scaldare... >> alzo gli occhi al cielo varcando la porta che collega corridoio e salone.

<< Ah, era ora!! >>

Lo guardo alzando un sopracciglio e poi scoppio a ridere come una matta.

Non riesco a fermarmi, è troppo buffo!!

Ho le lacrime agli occhi dal ridere!!

<< Ma che diamine stai facendo? >> rido di nuovo stentando a stare in piedi.

Lui mi guarda indignato incrociando le braccia al petto.

<< Sono così ridicolo? >> sbuffa offeso.

Cerco di ricompormi asciugandomi le lacrime dalla guancia.

<< Ma Victo- >>

<< Zitta!!!!! >> urla quasi saltandomi addosso.

Alzo le mani in segno di resa.

<< … le sto facendo una sorpresa... voglio farle una specie di cena romantica... >>

All'idea di James e Victoria intorno ad un tavolo, con tanto di candele e tovaglia ricamata, ricomincio a ridere come impazzita.

<< Santo cielo... tu in smoking sei raccapricciante!! >> dico fra i singhiozzi.

In effetti la chioma indomabile del mio fratellone, non dà molto l'idea dell'elegante – a differenza dell'abito che indossa -.

Lui mi guarda storto ma poi l'angolo della sua bocca si distorce leggermente, andando a formare un debole ma sollevato sorriso.

Smetto di ridere e lo guardo interrogativa.

<< Che c'è? >> sono seria.

<< Non ti ho mai vista così allegra e spensierata... è grazie a Edward? >> i suoi occhi luccicano in un modo strano.

Rimango un po' sorpresa...

<< No... non è lui... >> è una mezza verità in fondo.

Però il merito va quasi tutto a Simon... oh, quanto mi manca.

Sono un paio di giorni che non vado alla radura... e più tempo passa, più mi sembra di essere legata a lui.

<< Bhé... comunque sono felice... >> dice dolcemente.

So quanto entrambi tengano a me, mi è sempre dispiaciuto di averli fatti preoccupare così tanto, ma non potevo farci nulla.

<< Comunque... cosa volevi chiedermi a parte lo spettacolino inquietante? >> ridacchio sotto i baffi.

Sospira sconsolato.

<< Volevo chiederti se magari per il fine settimana potresti... lasciare casa libera, ecco... non te lo chiederei se non fosse necessario... ma ti vedo molto meglio... che ne dici? >>

Non mi ha mai chiesto così esplicitamente una cosa del genere... in fondo però glielo devo...

<< Certo, non c'è problema... magari... magari andrò a trovare Rosalie... non ti preoccupare, fai con calma... >> sorrido.

<< Ok... >> c'è un certo imbarazzo tra di noi adesso... strano.

Forse si è reso conto che gli sto nascondendo qualcosa... spero proprio di no...

<< Bene... vado... >> dico gesticolando appena verso la porta.

Annuisce mentre apro la porta.

Sto per chiuderla quando...

<< Bella? >>

<< Si?... >>

<< Grazie... >>

Sorrido appena.

<< Figurati... >>

Chiudo la porta e scendo i pochi gradini.

Afferro il cellulare e faccio il numero...

Pronto? “

<< Rosalie!! Sono Bella... >>

Bella!! Come stai? Dove sei? Che fai? “

Ridacchio...

<< Quante domande tutte insieme... comunque... sto bene, sono a casa... sto cercando qualcosa da fare nel fine settimana... ho lasciato libera casa a Vic e James... >>

Oh... hanno bisogno di... intimità... “ scoppia a ridere contagiando anche me.

<< Già... che ne dici se uno di questi giorni ci vediamo? >>

Certo!! Non vedo l'ora... l'ultima volta che ci siamo viste avevi ancora gli occhi rossi e stavi per uccidere il mio vicino di casa!! “ ricomincia a ridere.

<< Non volevo ucciderlo! Stavo socializzando!! >> dico con finta aria innocente.

In effetti era stato orribile... non ero riuscita a controllare la sete a tal punto da bussare alla finestra del vicino di casa di Rosalie per farlo uscire e mangiarmelo per colazione...

Certo, certo... voglio vedere se gli occhi dorati ti donano... “

<< Bhè... di certo non quanto stanno bene a te... >>

Oh, abbiamo un po' di ironia a quanto vedo... centra un ragazzo? “

Sapevo che se ne sarebbe accorta... mi conosce fin troppo bene.

<< E' tornato Edward... >> sussurro improvvisamente seria.

Lui sa del... “

Sospiro.

<< No, non lo sa... e non so nemmeno se lo saprà mai... >>

Rosalie era stata la più brava a tirarmi su di morale dopo la morta di Ben... le ero grata... era la mia migliore amica adesso...

Ma non si tratta solo di lui immagino... “

<< No... in effetti no... >>

Com'è? E' bello? E' un umano? “

<< E'... complicato... posso spiegarti a voce? >>

Certo... puoi venire domani mattina se vuoi... “

<< Va bene, così parliamo un po'... >> sorrido.

Ok... Bells, adesso devo andare... ci vediamo, ciao!! “

<< Ok... ciao Rose, a domani! >>

Riaggancio silenziosamente.

Parlare di Edward mi ha messo un po' di nostalgia e tristezza... devo subito togliermelo dalla testa!

Nella mia mente un unico pensiero...

Simon …

Ma non mi metto a correre, ho bisogno di pensare... inizio a camminare a passo umano.

Mi sento stranamente leggera... il vuoti allo stomaco adesso è quasi inesistente... sto bene, starò bene...

Intorno a me è tutto immobile, sembra che il mondo abbia fatto silenzio capendo quanto io sia pericolosa.

Pericolosa...

Di certo questo sarebbe stato l'aggettivo meno desiderato qualche anno fa...

Forse dovresti dirglielo... dovresti dirgli quello che pensi di provare per lui... in fondo tenersi tutto dentro fa solo danni, non serve a nulla...

In effetti è vero... forse dovrei dirglielo oggi... ma come?

- Sai Simon, penso di essermi quasi innamorata di te, lo so da un pezzo ma mi sembra una cosa talmente assurda e insensata! - Ehm... nahhh

 

- Simon, ti amo... non importa se siamo due depressi senza futuro, con te un futuro poss... - No!!

 

Ok... sono nei pasticci a livello discorsi... wow! Buono a sapersi!!

Vengo distratta da un rumore agghiacciante proveniente da dietro un albero.

<< Che... chi c'è? >> la mia voce involontariamente trema.

Un altro fruscio strano...

Mi guardo intorno impaurita.

Cosa sta succedendo?

Ad un tratto sento un ringhio... a velocità disumana mi ritrovo sdraiata per terra bloccata.

<< Ahhh!! >> un urlo mi esce dalle labbra.

Un ringhio mi zittisce all'istante.

Tengo gli occhi chiusi... ho paura ad aprirli... non riesco a muovermi.

<< Bella... >> la voce la conosco però.

<< De- Demetri... >> dico aprendo appena un occhio.

<< Bella... >> ripete.

Adesso lo vedo... ha il viso strano, teso, contratto...

I suoi occhi sono tristi, impauriti...

<< Per-perché mi stai bloccando? >> balbetto.

<< Devo... devo... >> un ringhio terribile esce dalla sua gola facendo vibrare tutto intorno a noi.

Sto in silenzio schiacciata contro il terreno umido che odora di foglie.

<< Scusami... >> continua... <<... devo farlo, devo farlo... >>

E' nel panico, lo vedo...

<< Cosa devi fare? >> chiedo poco sicura.

Non voglio saperlo!!

<< Mi hanno detto che nessuno deve sapere nulla... devo... ucciderti!! >> lo dice con rabbia.

Mi sento mancare per un attimo... sento tutta la leggerezza di poco fa scomparire.

Non riesco ad emettere un suono, non ce la faccio...

Perché deve uccidermi, cosa ho fatto?

Perché ce l'hanno con me, perché?

Sto per morire davvero?

E' questa la mia fine?

<< Scusa... >> dice tra i denti.

Posa entrambe le mani sul mio collo stringendolo forte... vuole staccarmelo...

Chiudo gli occhi inerme sotto di lui...

Cosa si pensa in genere prima di morire? Si pensa alle cose più belle della vita?

A cosa penso io adesso, ad un attimo dalla fine della mia eternità infelice ma che adesso ha preso un senso?

Penso a Edward, a cosa avrei tanto voluto dirgli, ma non ho mai avuto il coraggio... penso a quanto ho sotterrato il mio amore per lui soffocandolo con l'odio che in realtà non esisteva... penso a quanto ho mentito a me stessa imponendomi di dimenticarlo...

Penso a Victoria e James, a quanto mi hanno aiutata e a quanto li ringrazio... a tutti i giorni che ho sprecato stando chiusa in me stessa e a quanto non gli ho mai detto di volergli davvero bene...

Penso a Rosalie, la mia migliore amica... penso a quanto tempo avrei voluto passare con lei... penso ai pomeriggio di shopping obbligato ma divertente...

Penso a mia madre, a quanto mi manca... a tutte le bugie che le ho detto per non smascherare il mio cambiamento...

Penso a Alice e Jasper, a quanto rimorso provo per aver troncato ogni cosa con loro... a quanto sarei stata meglio con Ally al mio fianco...

Penso a Ben... penso al futuro che ho sognato di avere con mio figlio e con Edward, a come avrei desiderato stare con entrambi per sempre...

Edward, ti ho amato... penso.

E poi penso a lui... a lui di cui non conosco il vero nome... a lui che chiamo Simon... penso a quanto avrei voluto conoscerlo davvero... penso a quanto perderò con questa morte... a quanto tempo sprecherò...

E tutti mi appare chiaro...

Ti amo Simon... “ sussurro talmente piano da farlo sembrare un pensiero anche a me.

Sento la stretta di Demetri farsi più ferrea e il dolore iniziare ad offuscarmi la vista e i stessi pensieri.

Poi un cigolio... uno spostamento d'aria...

Sento le mani di Demetri scomparire dal mio collo di colpo lasciando un dolore immenso.

<< Cosa... ? >> lo sento dire con voce strozzata.

Poi un rumore enorme, simile al boato di un'esplosione.

<< Lasciala stare!!! >> la voce non è di Demetri... è un'altra persona... non riesco a capire chi...

Cerco di aprire gli occhi ma trovo solo uno strato di nebbia che mi offusca la vista quasi totalmente.

Vedo solo delle ombre muoversi a pochi metri da me...

Sembrano due persone, ma non riesco nemmeno a distinguere chi dei due sia Demetri...

Mugolo sentendo una fitta al collo.

Un altro rumore molto più brusco del precedente sovrasta ogni cosa.

Un rumore come di vetro e poi uno strano verso disumano.

<< O-ok... lasciami stare... non le fa-faccio nulla... >> sento la voce di Demetri come ovattata... la sento lontana come un eco...

La vera domanda è... sono viva?

E poi... se si, chi mi ha salvata?

<< Vattene!! Subito!! >> non riesco a riconoscere la voce del secondo individuo... sono sicura che sia un uomo però...

<< Si, si!! >> sento i passi frettolosi allontanarsi.

<< Bella!! >> in un attimo è accanto a me e mi pare che mi prenda la mano.

<< Oh, Bella... scusami, dovevo proteggerti, scusa... >> sento la voce contorcersi in un modo innaturale... sento il tono cambiare...

<< Ti prego, apri gli occhi... >> Simon?

E' Simon, ne sono sicura... è la sua voce!!

Però il tono alla fine della frase muta in modo strano come precedentemente.

<< Piccola... ti amo... ti prego, Bella... mi senti? >>

Co- cosa?

Edward?

E' la voce di Edward!! Ma cosa diavolo sta succedendo?

Cosa...

Mille cose mi passano per la testa...

Cosa ci fanno Simon e Edward insieme?

<< Bella amore... ti prego... ti prego... perdonami per tutto quanto, volevo rimediare ma ti ho messo solo nei guai... al diavolo Simon!! >>

Come fa Edward a conoscere Simon? E perché lui non dice nulla?

<< Ed-Edward? >> la mia voce è meno di un sussurro strozzato.

<< Bella!! Bella come stai? Per fortuna quel bastardo non ti ha staccato la testa... sono arrivato in tempo... non volevo metterti nei guai... >>

Non ci sto capendo un cavolo...

<< Ma co-cosa.... sta-stai... di-dicen-endo... >> mugolo a voce bassa.

<< Devo dirti tante di quelle cose... ma apri gli occhi per favore... >>

Ci provo... ma che diavolo di fine ha fatto Simon?

Inizialmente vedo sfocato... poi sempre più nitido...

Dopo una manciata di secondi vedo bene...

C'è Edward, chino su di me... c'è solo Edward...

Ma dove... cosa... che... ?

Solo in quel momento li vedo...

Gli occhi verdi di Edward non ci sono...

Un rosso tendente all'ambra spicca nel suo viso contornato dai capelli bronzei perennemente in disordine.

Edward è un vampiro? Come... cosa sta succedendo? Sto diventando matta? Sono morta?

Mi sono solo immaginata la voce di Simon?

<< Ma Si-Simon? Do-dov'è? >>

Mi guarda accennando un debole sorriso.

<< Bella... Simon sono io... >>

La sua frase per me non ha un senso... come può?

Lui non può essere Simon!! Ci sono troppe cose contro di lui!!

Gli occhi verdi che aveva Edward fino a un giorno fa, la voce di Simon nettamente diversa dalla sua, la storia di Simon... il... no!! Il cuore di Edward ora che ci penso non l'ha mai sentito!!

Un flash mi acceca il pensiero per un attimo... il taglio nell'occhio di Edward... ecco cos'era che non funzionava...

No... non può essere tutto così assurdamente strano...

Ma in che cavolo di vita sono finita?

 

 

Buona sera!!! Come state? Io super bene!! Ci sono state molte scoperte in questo capitolo... ve lo aspettavate? Edward e Simon sono la stessa persona... ma ci sono molte cose che non quadrano, nel prossimo chiarirò tutto quanto... se avete qualche domanda o dubbio ( o se volete semplicemente dare il vostro parere) recensite e io sarò più che felicissimissima!! *-*

Allora a presto e scrivetemi!!!!

Kiss kiss

 

Bella Finally Cullen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***




The dreams of the nightmares

 

 

 

*** Capitolo 5 ***

 

Non è possibile... è assurdo... non ha niente di sensato e razionale...

Edward... Simon... come può essere?

<< Cosa... cosa stai dicendo? >> borbotto fissando un punto indefinito tra le foglie bagnate.

<< Bella... è stato casuale incontrarti quella volta nel bosco... poi ti ho vista distrutta e... Dio Bella... mi dispiace un sacco!! Non volevo metterti nei guai... >>

Mi ha messo nei guai? Oddio, non ci sto capendo nulla...

Sono come in coma... non riesco a guardarlo... non riesco a formulare un pensiero corretto e che abbia un senso... sento la testa scoppiare.

<< Cosa... non capisco... >> mugolo portandomi le mani sulla testa.

Chiudo gli occhi infastidita... sento ancora un dolore atroce al collo.

Mi porto una mano sotto al mento.

<< Ti ha fatto del male? Dovevo arrivare prima... al diavolo!! >>

Per la prima volta alzo lo sguardo verso il suo viso e lo vedo, distrutto.

Spontaneamente, senza nemmeno rendermi conto del gesto che sto facendo, porto una mano sulla sua guancia.

<< Edward... sto bene... almeno credo... tranquillo... ma spiegami per favore... >>

I suoi occhi si intrecciano con i miei e un luccichio strano li rendono rosso fuoco.

- ... poi ho incontrato lei... non era una ragazza appariscente, era normalissima, nulla di particolare... ma per me era tutto quello che avevo sempre voluto...-

Che la ragazza di cui parlava sia io?

Invece adesso tutto ha un senso!!

Tutto prende forma nella mia testa, come un mucchio di creta modellata dalle mani si un abile scultore.

<< Lo so... devo spiegarti... ma non qui... >> si guarda intorno furtivo.

<< … ce la fai ad alzarti? >>

Annuisco chiudendo gli occhi ed alzandomi un po' traballante.

<< Dove... dove andiamo però? >>

Una volta in piedi mi accorgo realmente di quanto sia più alto di me.

La mia bocca si storce in una smorfia.

<< Che c'è? >> mi guarda sorto alzando un sopracciglio.

Arriccio il naso contrariata.

<< Non ricordavo che fossi così alto... >> sbuffo mettendomi sulle punte ma non riuscendo a raggiungerlo comunque.

Lui ridacchia prendendomi sotto braccio per sorreggermi.

Iniziamo a camminare un po' storti tra gli alberi.

Più che due vampiri sembriamo suo bradipi!!

A quel pensiero sorrido.

<< Ce l'hai ancora a morte con me? O Simon ti ha fatto cambiare idea? >> sento un velo di tristezza nella sua voce...

Qualcosa dentro di me si muove convulsamente.

Come ho fatto a non accorgermi di come il mio corpo reagisse al suono della sua voce?!

<< E' complicato... >> abbasso lo sguardo verso i miei piedi cercando di ignorare la sua mano che mi stringe per la vita verso di sé.

<< Abbiamo tempo... poi devi dirmi qualcosa penso... >> si ferma di colpo.

Deglutisco non guardandolo, nonostante il suo sguardo su di me bruci più del fuoco.

<< Bella, guardami per favore... >> la sua voce tormentata.

Mi prende delicatamente il mento e mi costringe a guardarlo.

Le sue mani sono dolci e soffici come velluto... un brivido tremendo mi scuote dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi.

<< Mi hai detto che hai... perso un bambino... >> sento un brivido di freddo lungo la schiena.

Un singhiozzo mi esce dalle labbra e, nonostante i miei numerosi tentativi, non riesco a trattenerlo.

Adesso che gli dico? Come posso spiegargli senza entrare nel panico?

- Edward, ho perso tuo figlio... -

Come fare?

Sento gli occhi pizzicare terribilmente... quanto vorrei piangere per una volta...

<< Tesoro vieni qui!! >> prima che io riesca a collegare parole e gesti, sono già tra le sue braccia.

Singhiozzo senza sosta.

Per un attimo mi attacco alla prima cosa importante che possiedo... lui.

Forse in cuor mio ho sempre saputo che dietro a Simon c'era altro... forse ho visto subito Edward in lui...

Ti amo Simon...

Ti amo Edward...

Chiudo gli occhi affondando il viso sul suo petto e inspirando il suo profumo... un misto tra miele e un qualche fiore.

<< Edward... ci ho provato... io lui lo volevo... scusami... >> tra una parola e l'altra singhiozzo senza sosta.

Lui mi accarezza piano la testa.

<< Bella... non devi scusarti... lo capisco... mi dispiace tanto... >>

Non puoi capire Edward... lui era nostro.

<< Edward... io lo amavo... io amavo te... era l'unica cosa che avevo di noi... è stato come perdere tutto... non sono più niente... >>

Lo sento irrigidirsi appena.

<< Il bambino era... nostro? >> sento stupore nella sua voce e per un attimo mi calmo.

<< Era nostro Edward... era nostro figlio... >>

Mi stringe con più forza a sé.

<< Ti amo Bella... >>

Quelle singole tre parole aprono tutto... sbloccano tutto...

Per un attimo mi sento come se non fosse cambiato nulla, come se fossimo rimasti a qualche anno prima, quando ancora stavamo insieme.

Potrei dirgli la verità adesso, in questo istante, ma con quale diritto?

In che modo posso dirgli ti amo dopo avergli confessato di aver perso suo figlio?

Questo è puro egoismo... lo sto facendo solo perché so che da sola non potrò mai farcela, ho bisogno di lui...

Penso che sia amore, ma in realtà è solo puro e cattivo egoismo.

Con quale faccia tosta posso dirgli di amarlo e poi lasciarlo tra qualche anno con una frase del tipo “Non ho più bisogno di te, lasciami in pace” ?!

E Simon? Io amavo lui quando non sapevo che fosse Edward... adesso diverso... totalmente diverso...

Poi Edward... Edward mi ha pur sempre tradito quando stavamo insieme, lì ero una fragilissima adolescente... chi mi dice che non lo farà ancora? Chi mi giura che non mi lascerà mai più?

<< Non pretendo nulla Bella... so quanto può essere difficile... ma ho un obbiettivo adesso... voglio fare di tutto per farti amare te stessa... non sei un mostro, sei sempre la solita Bella che conosco da tempo... ti amo come un tempo, se è possibile anche con maggiore intensità... mi basta di essere tuo amico Bella... mi basta aiutarti a ricominciare da capo... ti prego, questo non negarmelo... >>

Tengo lo sguardo basso, suoi nostri piedi incredibilmente vicini.

Mi concentro sulla sagoma irregolare delle foglie arancioni, gialle, verdi, marroni... inspiro profondamente l'odore d'umido proveniente dalle cortecce bagnate dalla pioggia che ormai, ha iniziato a bagnare anche noi.

<< Non voglio più soffrire Edward... ho perso abbastanza parti di me in questi ultimi anni... >> sussurro fissando un cespuglio piuttosto imperfetto

La natura non è perfetta... noi vampiri invece lo siamo...

<< Mi sembra inutile prometterti cose che poi ho paura di non mantenere... sono un neonato instabile, non so nemmeno cosa vorrò domani... ma sapere che ti amo spero che ti dia qualche idea su cosa voglio nel futuro... Bella... ricordi quando mi hai detto di voler avere l'opportunità di andare avanti come ogni persona? La possibilità di vivere? >>

Annuisco incerta del dopo...

<< Io ho capito che con te posso ricominciare a vivere... posso avere delle possibilità, una vita normale... insieme possiamo superare tutto... >>

Un silenzio di tomba si forma tra di noi... solo il rumore della pioggia che batte sulle foglie secche.

<< Ho paura Edward... >>

<< Lo so... >>

<< Ho bisogno di pensare... >>

<< Tutto il tempo che vuoi... >>

<< Ma prima puoi togliermi una curiosità? >>

<< Certo, dimmi... >>

<< Come hai fatto con la voce? E gli occhi? >>

Sorride in modo inquietate.

<< Con gli occhi ho usato lenti a contatto... hai notato anche tu il taglio... forse non hai mai avuto bisogni di farne uso, ma il nostro veleno le scioglie in breve tempo... ecco del perché dello strano taglio... per la voce è una cosa un po' strana... >>

<< Stai parlando con uno scudo... posso sopportare tutto... >>

Arriccia il naso.

<< Lo sapevo che eri uno scudo... comunque... io so leggere i pensieri di ogni essere umano, vampiro o licantropo che sia... ma non i tuoi... tu hai uno scudo troppo forte per il mio potere... però... ho la strana capacità di poter cambiare la mia voce come voglio... è piuttosto utile quando devi scappare... >> un lampo di rabbia gli attraversa lo sguardo.

<< Scappare da chi? >>

<< Aro mi vuole nella sua guardia... e uccide chiunque sappia di me... anche tu... >>

Aro... i Volturi... strano ma ci sono sempre loro di mezzo...

Come posso resistere a tanto?

Posso farlo per lui, per noi?

E' davvero quello che voglio per me?

Ma poi, in fondo, ho scelta?

Mi aspetta di meglio? No....

<< Bella, devo andare... >>

Mi smuovo dai miei pensieri e lo guardo negli occhi...

<< Ma... come faccio a ritrovarti? >>

<< Tranquilla... ti troverò io... Ciao... stai attenta... >>

Mi lascia un bacio sulla fronte e si dissolve tra la pioggia battente, esattamente come uno dei miei più bei sogni...

Strano... io sono l'essere che predomina ogni incubo degli umani...

Il sogno dell'incubo... “

Penso sorridendo... mentre l'intero mondo si ferma, nel preciso istante in cui di lui non c'è più traccia, solo il ricordo...

E in quel momento capisco di essermi sbagliata su tutto...

 

 

Eccomiiiii!!! Nuovo capitolo, anche se un po' in ritardo e.e come al mio solito ahahahah chiedo scusa XD

Comunque, vi è piaciyto?? Spero davvero si si *^*

Recensite a più non posso altrimenti mi arrabbio u.u !!!

Un bacio enorme a tutti, e al prossimo...

Kiss kiss

 

Bella Finally Cullen

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***




 

The dreams of the nightmares


















*** Capitolo 6 ***







Sono sempre cui, seduta sul davanzale della finestra della mia stanza.

Sono passate circa un paio di settimane da quando ho scoperto che Edward è un vampiro...

… che Edward è Simon...

… che Edward mi ama.

Adesso mi do della stupida pensando a quanto l'ho maledetto negli ultimi anni, a quanto mi sono obbligata di odiarlo opprimendo l'amore sconfinato che ogni giorno mi metteva in ginocchio.

Ho parlato con Victoria e James qualche giorno fa, gli ho spiegato il fatto di Edward, di come ho conosciuto Simon e di come mi sono fidata sconsideratamente delle sue parole (quella parolona s c o n s i d e r a t a m e n t e, l'ha aggiunta James guardando storto il mio Edward – fieramente mio aggiungerei!).

Dopo un paio di giorni dal mio incidente con Demetri, da cui sono uscita incolume solo grazie all'intervento dal meraviglioso vampiro dagli occhi cremisi che tanto ho sempre amato e amo, Edward si è trasferito da me e Victoria insieme al ragazzo di quest'ultima.

L'hanno posizionato provvisoriamente nella stanza affianco alla mia, basterebbe bussare sul muro ad est della mia camera per comunicare; ho spostato il mio letto proprio lì, così quando vado “a dormire” la sera, i nostri letti sono separati solamente da un sottilissimo tramezzo. Mi fa sentire più sicura averlo così vicino, a volte potrei giurare di riuscire ad udire il suo respiro, ma forse sono solo suggestioni di una ragazza innamorata come me.

Ho ricominciato a fidarmi della vita e ad avere speranza in un futuro migliore da quando Edward è tornato a far parte della mia vita come (e forse anche più) prima.

Adesso lo so, mi sbagliavo su tutto. Mi sbagliavo a pensare che la mia seconda vita fosse una condanna bella e buona. Mi sbagliavo a pensare che per me non esistesse via di scampo o domani.

Adesso lo so... tutti hanno una vita. Persino un mostro come me ce l'ha.

Però non riesco ad associare la parola mostro con il viso del mio amato Edward, è assurdo... lui NON E' un mostro... forse non lo è nessuno di noi in fondo.

Abbiamo preso l'abitudine di ritirarci nelle nostre stanze nelle ore notturne (degli umani) da quando viviamo tutti e quattro insieme.

E' un modo per lasciarci un po' di privacy, un'esigenza del tutto umana, lo so, ma è giusto così in fondo, visto che per il resto della giornata il radar Edward è in azione.

La sua dote di leggere nel pensiero non rende possibile la segretezza, ma non si può farne una colpa verso di lui, è ancora molto inesperto in questo campo.

Però quando andiamo a dormire Edward ha l'obbligo (ha giurato sulla sua parola) di spegnere la sua testa per un po'.

Non che io abbia tutti questi problemi in proposito, visto che sono uno scudo, nessuno può nemmeno scalfirmi a livello mentale.

A volte però vorrei davvero che mi leggesse nella mente... dicono che in fondo è una cosa fattibile (non impossibile), ma come riesco ad estendere il mio scudo sugli altri, dovrei imparare a proiettarlo via da me stessa.

James dice che a questo punto per me dovrebbe essere una cosa piuttosto facile, basta concentrarmi e mettere molta forza di volontà.

Io e Edward abbiamo già iniziato a provarci, senza però avere nessun risultato (almeno per adesso).

Fisso le goccioline che lentamente rigano la finestra mentre cerco di immaginare cosa stia facendo in questo preciso istante; la foca luce dei lampioni sulla via sottostante fa brillare le gocce di pioggia facendole sembrare di cristallo o diamante.

Ci poso il dito quasi a volerle acchiappare, a volerle intrappolare tra le mie lunghe, affusolate e bianchissime dita.

Noto il riflesso dei miei ambrati occhi sul vetro, mi concentro sul buio dell'esterno, batto furiosamente le ciglia e...

BUM!

Cado indietro sorpresa dal frastuono proveniente dalla finestra.

Mi massaggio istintivamente il collo mettendo una mano sul cuore muto che quasi sembra batta forte.

Edward è lì, sorridente, seduto sul davanzale, i capelli gocciolanti per la pioggia e gli occhi (ormai ambrati) puntati su di me che non riesco ad alzarmi dallo stupore che mi fa restare incollata al pavimento gelido.

Mi guarda divertito.

<< Cos'hai da sorridere? >> dico intrecciando le dita tra i miei capelli bruni.

<< Che sei bellissima! >> non mi dà nemmeno il tempo di rispondere che si alza, mi prende la mano e mi aiuta ad alzarmi.

Sto per sussurrare un “grazie”, quando mi prende il viso, in modo quasi bisognoso, mi attira a se e mi bacia.

E' un bacio rude ma allo stesso momento molto dolce.

Le sue labbra ferme si muovono sulle mie in una danza.

Le nostre lingue si intrecciano.

Con i denti si impadronisce delle mie labbra, le morde e come per lenire il dolore ci passa sopra la punta della lingua.

Mi prende per i fianchi e mi distende sul letto mettendosi sopra di me.

E ci amiamo, come non facevamo da tempo infinito.

E' tutto completamente diverso da quando eravamo umani: le emozioni che provo sono cento volte amplificate, è tutto più intenso, più passionale e travolgente.

E poi c'è una sostanziale ed enorme differenza.

Adesso staremo davvero insieme per sempre.

Adesso non abbiamo paura di amarci e non l'avremo mai più.

Adesso non c'è più niente, più nessuno.

Soltanto noi due... Edward e Bella.

Non i due vampiri... non i due ragazzi ritrovati...

ma il mio Edward e la sua Bella...




Solo Edward e Bella...









 

Buona sera, e' da un bel po' che non mi faccio sentire eh? Chiedo scusa ma tra gli impegni scolastici e personali sono stata molto impegnata.

Cerchero' di tornare ad aggiornare questa storia piu' frequentemente e con più costanza.

Intanto vi lascio questo capitolo “intermedio” dove vediamo la condizione di apparente pace in cui sono i nostri personaggi.

A presto, baci <3




 

Bella Finally Cullen

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***



 

The dreams of the nightmares

 

 

 

 

 

*** Capitolo 7 ***

 

 

POV. BELLA

 

Posso provare che i vampiri possono dormire.

E' successo ieri sera, dopo che io e Edward abbiamo fatto l'amore. Sono caduta in una specie di... incoscienza, simile al sonno umano.

Ero tra le sue braccia, la testa appoggiata sul suo petto e poi, molto lentamente, gli occhi hanno incominciato a farsi pesanti, hanno iniziato a chiudersi e poi il buio mi ha avvolta. L'ultima cosa che ho sentito è stata la voce di Edward

<< Dormi dolce Bella >>.

Nemmeno una nota di perplessità nella sua voce, nemmeno sorpresa. Era soffice, vellutata, quasi sollevata.

Non so quanto ho dormito, sto riprendendo conoscenza lentamente dopo quella che mi sembra un'eternità.

Ma c'è qualcosa di strano mentre la mia abile mente ripercorre la notte appena passata. C'è un colore che prevale in ogni ricordo, che quasi lo offusca. Il rosso.

Non lo so di preciso perchè il rosso.

Poco alla volta ricomincio a svegliarmi, ricomincio a sentire gli odori. In particolare uno che sembra avvolgere la stanza. E' un profumo di cannella che mi sembra di aver già sentito da qualche parte.

Sento rumori, rumori molto ovattati, provenienti probabilmente dall'altra stanza.

Il rumore di qualcosa che si rompe (probabilmente un vaso), mi fa sobbalzare.

Di colpo apro gli occhi. Sono in camera mia, nel mio letto, tra le mie coperte.

Ma lui non c'è.

Edward se n'è andato.

Mi alzo rapidamente vestendomi. Sento che c'è qualcosa che non va.

<< James corri! Dobbiamo riprenderli! Si, fai in fretta! Io resto qui finché non si sveglia! >> La voce acuta di Victoria è stridula più del dovuto, come quando si arrabbia molto, mentre urla cose apparentemente senza senso al compagno, di cui però non sento risposta.

Pigramente arrivo in cucina dove trovo Victoria, con tutti i capelli scompigliati, che chiude la porta.

<< Vic, che succede? >> dico perplessa posandomi le dita sulle tempie che pulsano doloranti. Ma i vampiri non dovrebbero essere immuni a questo?!

<< Bella, torna di là! >> mi ordina urlando mentre mi appoggio al tavolo sentendo la testa girare.

<< No, cos'è successo? Dov'è Edward? >> la vedo tirare fuori i denti.

<< Dov'è Edward, Victoria? Dov'è James? >>ripeto scandendo bene le parole. Sono in allarme totale. La mia vista si è offuscata. Sto perdendo il controllo di me stessa.

Victoria sospira e mi posa una mano sulla spalla.

<< James è andato a prenderlo >> Non capisco quello che dice.

<< Dov'è Edward? >> Ripeto non ascoltandola.

<< L'hanno preso... >> sospira <<... I Volturi… >>

Mi si gela il sangue.

Rosso ovunque.

Panico. Paura.

Non sento niente.

Non vedo niente.

Non ascolto niente.

Gli occhi fissi nel vuoto davanti a me.

Non sento il mio corpo.

E' come un estraneo.

La mia mente si spegne.

 

POV EDWARD

 

Sto qui, dopo la notte più bella con la ragazza che amo di più al mondo tra le braccia.

Lei è in silenzio e mi accarezza piano il braccio mentre io gioco con i suoi capelli.

E' bellissima.

Non potrei volere di più dalla vita.

Adesso la mia vita ha un senso.

Mi era caduto il mondo addosso quando, qualche anno prima, se n'era andata lasciandomi.

Avevo sbagliato a tradirla, era stato l'errore più grande di tutti.

La vita mi era sembrata intollerabile quel pomeriggio sulla scogliera, davvero pensavo che non ci fosse più via d'uscita.

Il salto nel vuoto mi era sembrato sensato allora.

E forse lo è stato davvero.

Avevo maledetto James per avermi intrappolato in quella vita senza fine, in quell'eternità senza di lei.

Ma invece è stato proprio questo a riportarmela.

Alzo il volto lentamente e davanti a me, esattamente qui, nella stanza di Bella, c'è Aro, accompagnato da Demetri.

Spalanco gli occhi per un attimo incredulo.

Resto in silenzio.

Qualsiasi cosa vogliano, non hanno buona intenzioni. So cosa fare.

C'è una cosa del mio “potere” della voce che non ho detto a Bella: posso farci davvero qualsiasi cosa. Posso persuadere qualcuno, posso incantarlo, ipnotizzarlo... posso addormentarlo. Qualsiasi essere esso sia.

Mi mordo piano il labbro non distogliendo nemmeno un attimo lo sguardo dai due individui.

<< Dormi dolce Bella >> Sussurro con voce dolce e calma.

E lei lo fa. Non accorgendosi di nulla.

Chiude gli occhi. Si addormenta.

Mi alzo.

<< Cosa vuoi Aro? >> sospiro cercando di mostrarmi calmo ai suoi occhi.

<< Lo sai mio caro Edward... voglio ciò che ho sempre voluto>>

So cosa vuole. Vuole me. Vuole le mie facoltà. Vuole il potere.

Per un attimo l'incertezza mi riga il volto.

<< A meno che tu non voglia che io prenda qualcos'altro >> e il suo sguardo si posa sulla mia dolce Bella che, bella come un angelo, dorme tra le lenzuola che hanno accolto il nostro amore.

La guardo con occhi disperati.

“Scusami amore mio...” penso socchiudendo gli occhi che iniziano a pizzicare per la voglia di piangere.

“... Lo faccio per te piccola... ti amo... “

Tutto questo deve finire.

Lei non merita tutta questa sofferenza per colpa mia.

Non merita tutto questo.

E in quella stanza. E in quel momento.

Decido di acconsentire.

Me ne vado con Aro.

 



 

Sera, come promesso sono tornata molto presto ad aggiornare. Gli impegni mi stanno permettendo di avere qualche buco per scrivere un po'. Insomma, senza giri di parole inutili, ecco a voi un capitolo... movimentato! Spero che vi piaccia.

A presto <3 un bacio

 

 

Bella Finally Cullen

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


The dreams of the nightmares

 

 

 

 

*** Capitolo 8 ***

 

 

 

 

 

Nel mio sogno sto correndo.

 

Corro disperatamente, i capelli che si attaccando ai contorni del mio viso.

I miei lunghi capelli castani non mi sono mai sembrati tanto ingombranti, tanto fastidiosi, tanto pesanti.

Davanti a me vedo solo oscurità e poi alla fine del tunnel un punto di luce. Ma è talmente lontano, tanto distante da sembrare irraggiungibile.

'Mi fanno male i piedi' penso stringendo le labbra per soffocare i gemiti provocati dalla grande fatica.

Non sono mai stata così stanca come adesso, mai stata così sfinita, così disperata.

Sto cercando qualcosa, qualcosa che infondo alla mia mente sembra impossibile. Qualcosa a me caro. Molto caro.

Ma cosa?

Ci penso ma sono così stanca.

'Non mi va, oddio voglio smettere di correre'

Di impulso cerco di fermare le mie gambe, ma non ci riesco. E' inutile. E' come se la mia mente non riuscisse più a comandare il mio corpo.

Per un attimo la mia mente si offusca presa da una specie di attacco di panico.

Come farò a fermarmi?

E poi noto qualcosa cambiare intorno a me. Ma forse è solo una mia impressione. E' ancora tutto buio.

Ma non un buio normale, in quello vedrei comunque qualcosa. Almeno le sagome di qualche oggetto.

Sospiro presa da uno sconforto talmente forte da placare la mia forza.

Sono... rassegnata? Si, rassegnata è la parola giusta.

Alzo lo sguardo dopo talmente tanto tempo che sembrano passate ore... è possibile che io stia correndo già da così tanto tempo?

Sento le gambe cedere sotto il mio peso.

'No, non adesso per favore'

E poi il lontano puntino bianco inizia ad ingrandirsi, a sembrare più vicino.

Forse sto impazzendo.

Eppure, dopo un po' è talmente grande da sovrastarmi totalmente, da avvolgermi come un abbraccio.

La luce, sarà una mia impressione, ma sembra emanare calore.

E poi sento il mio corpo rilassarsi, sento il dolore cessare e la mia mente svuotarsi di ogni paura o cruccio.

Ma c'è qualcosa che mi sfugge... qualcosa che cerco di ricordare ma non sale a galla.

'Ma chi se ne importa!'

La luce aumenta, diventa quasi accecante. Non la sopporto più.

'Oddio' mi sembra di morire.

Solo in quel momento mi accorgo di non sentire alcun rumore.

Silenzio.

Dolce silenzio.

Mano a mano la luce inizia a diventare sempre più fioca lasciando spazio a qualcosa di più concreto e reale.

Dolcemente sfuma nel contorni di alberi... prati... verde... animali...

Sono in un parco... o meglio... in un bosco.

'Sembra quello di Biancaneve' penso sarcastica.

Mi guardo intorno stupita.

Quando la luce scompare del tutto inizio ad osservare tutto nei particolari.

Gli alberi alti che danno un certo senso di austerità.

Mi intimoriscono... sembrano così imponenti.

Il verde del bosco così fresco, puro.

Stando qui non ci si immagina nemmeno come sia freddo e scuro il mondo. E la vita.

Il mio sorriso si spegne lasciandomi l'amaro in bocca.

Sento la bocca dello stomaco stringersi in una morsa.

Perché devo sempre sentirmi così?

'Perché vuoi Bella'

Sospiro.

E poi il mio sguardo si sofferma su qualcosa di molto più curioso.

'Ma cosa...'

"Edward?" dico stupita. Non so perché ma la mia voce trema.

Sono sull'orlo del pianto.

"Bella..." sussurra lui.

Ma non muove nemmeno le labbra che si schiudono lentamente in una piega seria.

E' diverso, ha il viso più bianco del solito, gli occhi ormai ambrati sono oro puro, sono lucidi, tristi, sconsolati.

Cos'ha il mio angelo?

Cerco di avvicinarmi ma lui indietreggia.

Perché fa così?

"Non ti avvicinare..." mormora.

"Perché?" chiedo. Ma la mia voce si spezza sull'ultima sillaba.

"Potrei farti del male..."

Il suo tono è talmente grave da intimorirmi ancora di più di quanto avessero fatto gli alberi poco prima, talmente tanto da farmi morire le parole in gola, togliendomi la forza di rispondere.

Perché dovrebbe farmi del male?

Abbasso lo sguardo non capendo.

Il silenzio intorno a noi è surreale.

Poi sento... anzi no... percepisco qualcosa.

Alzo gli occhi verso di lui e sussulto.

E' cambiato. E' vestito di nero.

Ha un mantello sulle spalle e il suo angelico viso è fermo in un sorriso di pura crudeltà.

E' di una bellezza sconvolgente.

E poi capisco cosa mi ha turbata.

I suoi occhi sono rossi.

Ma non quel rosso che aveva quando l'ho rincontrata, questo è un rosso vivo, acceso, liquido.

Il rosso del sangue.

Una risata fredda e glaciale esce dalle sue labbra.

Indietreggio.

Dagli alberi vedo spuntare qualcosa... o meglio, qualcuno.

I Volturi.

Felix, Alec, Jane.

"Vai Felix, toglici da questo... impiccio." mormora Edward impassibile.

Il suo sorriso decade in una smorfia di disprezzo.

Impiego un bel po' per capire cosa intende.

L'impiccio sono io.

E togliermi di mezzo significa...

"No..." mormoro in confusione. "Edward... no! Ti prego!" la mia voce è talmente acuta da suonare isterica.

"Vai Felix... uccidila" lo incoraggia Edward.

Ma perché lo sta facendo?

E poi ricordo tutto.

La mia stanza.

Il mio risveglio.

La scomparsa di Edward.

James e Victoria.

I Volturi.

Il dolore.

Il vuoto.

Il buio.

"No!" ripeto urlando voltandomi.

Ma non c'è via d'uscita, solo un muro dietro di me.

L'ultima cosa che vedo: il suo ghigno soddisfatto.

 

<< Edward no!!! >>

Mi guardo intorno furtivamente e terrorizzata.

Dove sono? Dov'è Edward? Dove sono i Volturi?

Ma è tutto calmo. Sono nella mia stanza a casa di Victoria.

'Oh...' la mia voce nei pensieri è quasi delusa '... è stato un sogno'

Sono delusa... un po' perché Edward è ancora disperso chissà dove con Aro, un po' perché speravo davvero di essere morta.

Avrei avuto un po' di pace.

Adesso mi torna tutto alla mente.

Victoria è andata con James in Italia da Aro e io sono rimasta qui a casa da sola.

Sono passate già due settimane e sinceramente non è la prima volta che faccio sogni di questo genere.

Quando sono sveglia e lucida non hanno nessun senso, ma dentro di me so che davvero sono convinta che quando lui ritornerà 'Se ritornerà' sarà totalmente diverso.

Magari non mi vorrà più.

Insomma, mi ha abbandonata qui.

Quanto può essere interessato alla mia incolumità?

Chiudo gli occhi sconsolata sentendo gli occhi bruciare terribilmente.

Questo stato di dormiveglia da vampiri sta diventando sempre più frequente, sempre più intenso. Sempre più simile al sonno.

E da circa una settimana ho iniziato a sognare.

Se fosse stato in un altro contesto magari ne sarei stata anche felice, era una cosa piuttosto umana in effetti.

Ma vista la situazione e l'entità del mio "disturbo" allora no, non ne sono affatto felice.

Che cosa farò adesso?

Come posso affrontare tutto questo?

Senza pensare tanto scosto le tende e guardo il tempo fuori.

E' nuvoloso. Perfetto per uscire.

Bene, almeno potrò andare all'università.

Ultimamente lo studio è l'unica cosa che mi distrae da tutto il resto. Mi fa bene.

Come una macchinetta mi tolgo la sorta di pigiama che indosso e mi vesto senza fare troppo la complicata.

In altre situazione mi divertivo a vestirmi con cose sempre diverse.

Invece metto solo un paio di jeans, un paio di converse nere e una camicia a quadri rossi, neri e bianchi.

Scendo di casa e salgo in macchina.

Il tragitto da casa di Victoria e l'università è breve, impiego solamente dieci minuti e non vado nemmeno tanto forte.

Questo è un bene, tragitto troppo lungo significherebbe mente libera, mente libera significherebbe pensieri, e io non voglio pensare. Perché ogni parte della mia mente ricorderebbe solo una cosa: lui.

Sto cercando di occupare la mia testa il più possibile da quando Edward se n'è andato.

Pensare fa male.

Scendo dall'auto con il mio zainetto nero sulle spalle.

Per essere una giornata di Aprile fa piuttosto freddo. O forse sono io a sentire freddo. Freddo interiore.

Il vento gelato mi fa tremare.

Da quando sento tutte queste sensazioni?

Entro nell'aula di anatomia senza neanche badare agli studenti intorno a me.

La lezione comincia ed io mi perdo nella spiegazione del professore prendendo appunti di tanto in tanto.

Quanto durerà questa storia?

Edward tornerà prima o poi?

Lui era il mio sogno... il mio sogno che si realizzava, l'unica possibilità che avevo per tornare ad avere una vita mia, per tornare a sperare in un futuro migliore, più felice.

Lui mi aveva fatta tornare a sognare... oh, quanto mi piaceva sognare da umana.

Sognavo una famiglia, un futuro tutto mio.

Adesso i miei sogni sono angoscianti, tristi, tetri.

E' buffo pensare che io faccio parte degli incubi di molto umani.

Sono un essere terribile e crudele.

Eppure posso sognare.

'The Dreams Of The Nightmares' penso mentre un sorrisetto spunta sulle mie labbra.

'I Sogni Degli Incubi'.


 

Buona sera, non mi sparateee, non sono morta D:

Ho avuto solo un po' di impegni

*si nasconde in un angolino* comunque non faccio monologhi, lascio a voi la parola u.u

ultima cosa, ho appena pubblicato il prologo di una mia nuova storia, passate se vi va, ecco il link

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2296957&i=1

spero che il capitolo vi sia piaciuto, un bacioneee

 

Bells<3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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