I just wanted to change.

di ceeline
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one. ***
Capitolo 2: *** Chapter two. ***
Capitolo 3: *** Chapter three. ***
Capitolo 4: *** Chapter four. ***
Capitolo 5: *** Chapter five. ***
Capitolo 6: *** Chapter six. ***
Capitolo 7: *** Chapter seven. ***
Capitolo 8: *** Chapter eight. ***
Capitolo 9: *** Chapter nine. ***
Capitolo 10: *** Chapter ten. ***
Capitolo 11: *** Chapter eleven. ***
Capitolo 12: *** Chapter twelve. ***
Capitolo 13: *** Chapter thirteen. ***
Capitolo 14: *** Chapter fourteen. ***
Capitolo 15: *** Chapter fifteen. ***
Capitolo 16: *** Chapter sixteen. ***
Capitolo 17: *** Chapter seventeen. ***
Capitolo 18: *** Epilogo. ***
Capitolo 19: *** Leggetemi per favore! ***
Capitolo 20: *** Seguel? ***



Capitolo 1
*** Chapter one. ***



un grazie infinito a 
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Chapter one.

 

Ehi, cheeseburger”

Ti pareva, non potevano mancare i più rincoglioniti della scuola.

Harry Edward Styles.
Louis William Tomlinson.
Zayn Jawaad Malik.
Niall James Horan.
Liam James Payne.

Ma per me, Allyson Bess McCartney ormai era un abitudine.
Frequentavo il terzo liceo, avevo un rendimento scolastico da far invidia, ma l’unica cosa che non andava in me, l’unica cosa, l’unico motivo per cui tutti mi prendevano in giro e mi sfottevano, l’unica cosa che odiavo di me stessa, era il mio aspetto fisico.
Diciamo che non ero inclusa nei canoni di bellezza che richiedevano i ragazzi di lì.
Gli unici che non mi criticavano erano i miei genitori; bene.
Ciao, Zayn…”
Cos’è cheeseburger, hai paura di guardarmi in faccia!?” disse con il suo sorriso strafottente, mentre rideva con i suoi compari.
Mi spiegate perché dobbiamo stare a parlare qui con… be’, con questa?!”
Liam, ma lei è la nostra cara ‘amica’ cheeseburger, come possiamo non farle compagnia?” esclamò Harry.
Cos’hai mangiato questa mattina?! Un po’ di porchetta? Arrosto? Agnello e un po’ di uova? Un BEL po’ di uova?!” mi prese in giro l’altro, Niall.
Dovresti mangiare carote! Segui il mio consiglio, anche se non credo ti aiuterebbero.” Fece l’ultimo, Louis.
Scoppiarono tutti e cinque a ridere, facendo formare un piccolo pubblico intorno a noi.

Ogni tanto qualcuno lì in mezzo mi lanciava qualche insulto, o mi mandava a quel paese, nemmeno gli avessi fatto qualcosa di male.
Non credevo che la gente potesse essere così... cattiva.
Senza che me ne accorgessi, avevo cominciato a piangere: mi portai le mani al volto, ma qualcuno me le spostò con violenza.
Zayn Malik.
Che c’è cheeseburger, perché piangi? La mamma non ti ha cucinato la pasta o il pollo, stamane?”
Ora basta, smettetela cazzo, perché dovete sfotterla così?” Conoscevo quella voce. Oh dio mio, grazie,
pensai.

Georgia Cass Lewis, comunemente chiamata Cass, i capelli scuri e ricci che le cadevano sulle spalle, un fisico nella norma e, la cosa più bella, i suoi occhi color cielo e la pelle pallida, aveva le sembianze di un angelo, ed era la mia migliore amica, o almeno lo credevo.
Era conosciuta per essere stata anche lei, come quasi tutta la scuola, facendo eccezione dei maschi e delle ‘brutte’, nel letto di Zayn, ma ormai non le importava più.
Mi prese per il polso e mi strattonò verso di lei, facendomi uscire da quell’accumulo di gente.
Riesci sempre a cavartela McCartney, ma non ancora per molto...!” furono le ultime parole di Zayn.
Dai, non piangere, sono dei cafoni, non devi piangere per colpa loro!” mi disse Cass asciugandomi le lacrime.
Grazie Cass, ora scusami, ma dovrei andare in bagno...”
Ti aspetto qui.” ribattè lei.
Mi girai e corsi verso la porta dei bagni.
Appena entrai mi chiusi a chiave dentro, aprii l’acqua e mi sciacquai la faccia, poi rimasi a fissare il mio
riflesso allo specchio.

Dio... che schifo.” mormorai, guardandomi.
E le lacrime ricominciarono a scendere... 
Dovevo bilanciare il dolore, dovevo cercare qualcosa che mi avrebbe fatta stare meglio... Solo allora mi ricordai di avere un taglierino nell’astuccio, e così, impulsivamente, lo presi.
Era da quando che ero entrata al liceo che avevo cominciato a tagliarmi, da quando Zayn e i suoi ‘seguaci’ mi avevano preso sotto tiro.
Mi faceva stare bene, anche se una volta ero finita in ospedale; mia madre si era preoccupata tanto da chiamare uno psicologo. 
Avvolta da mille pensieri, chiusi gli occhi e sentii la lama accarezzarmi la pelle, mano a mano andare sempre più giù fino a scavare...
Improvvisamente la campanella suonò ed io sussultai.
Riposi in fretta e furia il taglierino e mi sciacquai il polso.
Pensai che quel suono mi avesse salvata: se non l’avessi sentito, sarei andata oltre.
Oh, ma finalmente, dove caspita eri finita? A limonare con la tazza del cesso?” sbottò Cass quando uscii dal bagno.
Ehm, no, sai stavo pensando a un po’ di cose” risposi, tentando un sorrisino teso.
Be’, muoviamoci! L’ultima lezione dell’ultimo giorno di scuola è appena iniziata, non voglio fartardi!” proseguì lei, ignorando la mia risposta.
Così ci avviammo di corsa in classe.
Quell’ora volò via e uscimmo tutti felici dalla scuola. Io lo ero un po’ meno: certo, ero felice di non dover più entrare in quell’inferno per tre mesi, ma ero anche un po’ triste... e non capivo il perché.
Salutai Cass e tornai a casa.
Durante il tragitto sentii una macchina dietro di me rallentare: non ci diedi importanza e continuai a camminare, finché non mi ritrovai del succo d’ananas addosso.
Succo d’ananas? Succo d’ananas? Cos’è, ora piovevano ananas?
Mi voltai e...
Oh, ma ciao carissima ‘amica’! Cos’è, oggi c’è la moda di andare in giro con del succo d’ananas addosso?” Riconobbi quella voce, ero nella merda.
Zayn... ma tu come fai a sapere che è succo d’an… ah.” Le mie parole sfumarono fino a scomparire.
Era affacciato al finestrino della sua ‘Range Rover’ con una bottiglia vuota di succo d’ananas in mano.
Te l’avevo detto che non mi saresti sfuggita, no?”
Me ne vado, ciao.” tagliai corto, leggermente intimorita.
Scappi sempre McCartney. Ah, vabbe’, devo andare anche io... questa bionda è stanca di aspettare.” E indicò una ragazza bionda seduta al suo fianco.
Buone vacanze Bess, ci vediamo a Settembre!”
Se ne andò, e imprecai a bassa voce.
Mi aveva chiamato Bess, mi prendeva per il culo? La risposta potevo darmela da sola: sì, mi prendeva per il culo.
Oh mio dio, Ally, non mi dire che avete fatto a gavettoni fuori scuola! E poi.. succo d’ananas?” esclamò angosciata mia madre, quando entrai in casa.
Lunga storia mamma.” borbottai in risposta. “Vado a farmi una doccia. Ah, e stasera non scendo a cenare!” aggiunsi cupamente.
Ok tesoro, ma ricordati che domani abbiamo appuntamento alle 9.00 al centro con la dottoressa!” disse lei.
Infatti, l’indomani mattina sarei dovuta andare in un centro di riabilitazione per persone come me, anche comunemente chiamato dietologo e/o nutrizionista .
Mi feci la doccia, lessi un libro e andai a dormire.
Sembravano passati solo cinque fottutissimi minuti da quando mi ero addormentata, e già suonava la sveglia.
Che palle.
Mi vestii e andai a fare colazione.
Buongiorno mamma.” la salutai sorridente.
Buongiorno tesoro, sei pronta? Tra cinque minuti andiamo!” mi rispose.
Ok” Feci spallucce.

***

Ehm, mamma, sicura che siamo nel posto giusto? Più che un centro mi sembra una villa.” Fissai l’edificio davanti a noi, meravigliata: non sembrava proprio un centro di bellezza!
Era enorme, di un color rosso fegato, e con grandi finestre che davano sulla strada.
Entrammo, e facemmo un ampio giro: le pareti erano di un candore quasi accecante, e il pavimento era in marmo bianco. 

Quella giornata fu davvero faticosa: per prima cosa, andammo dal dietologo, che mi pesò: pesavo esattamente 110.93; mi scrisse delle ricette di vari medicinali, e infine in foglio dove c’era la dieta che avrei dovuto seguire da quel momento in poi.
In pratica era come se dovessi mangiare una volta al giorno: a colazione una mela, a pranzo solo pasta o solo carne, a cena solo verdura.

Mi state prendendo per il culo pure voi?, pensai, mentre leggevo il foglio, sempre più corrucciata.
Facemmo altri giri, ed entrammo in varie stanze, tutte diverse tra di loro: una aveva il pavimento in parquet e le pareti di un giallo tenue.
Poi andammo in farmacia a prendere le medicine.

Tornai a casa con la consapevolezza che avrei cominciato a fare la dieta il giorno dopo, e che sarebbe stata dura.

***

Una voce mi svegliò bruscamente: “Tesoro, svegliati, oggi si inizia.” Era mia madre.
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Ciao ragazze/i ho modificato il testo del primo capitolo come farò con tutti gli altri, visto che questa era una vecchia storia e non ero molto brava nel campo della scrittura, i capitoli sono in fase di aggiornamento.
Ringrazio con tutto il cuore la mia beta: Ruki Matsumoto, senza il suo tocco il capitolo sarebbe stato una checca!
Vi piace? Mi fate sapere con una recensione? Più di 10 parole.
Alla prossima
<3
P.s: il banner ha il titolo precedente, ce ne sarà un altro con il nome attuale della storia :)
 

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Capitolo 2
*** Chapter two. ***



un grazie infinito a 
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Chapter two.

 

Era il dodici settembre, il giorno dopo avrei iniziato il quarto anno di liceo, e ne ero... felice.
Non felice di ritornare in quel carcere, ma felice di vedere i miei compagni; ero ansiosa di fare nuove amicizie, volevo vedere l’espressione della gente quando saremmo rientrati e mi avessero vista...

Durante l’estate avevo smesso di tagliarmi, dopo le sedute obbligatorie dallo psicologo che aveva organizzato mia madre; quel signore barbuto mi aveva fatta ragionare, che non si andasse a vantare adesso, però!
Ally, Ally, Ally, Ally!” stava sbraitando qualcuno, vicino alle mie orecchie. Riconobbi la voce: Cass!
Mugugnai qualcosa e affondai ancor di più la faccia nel cuscino.
Erano le undici, e io e Cass saremmo dovute andare a fare compere: dovevo rifarmi praticamente tutto il guardaroba, mancavano parecchie cose che la mia migliore amica riteneva indispensabili.
Alzati che oggi si va a fare shopping! E domani si ritorna in quell’inferno.” sbottò Cass, scrollandomi.
Mi alzai lentamente, andai a fare colazione e risalii.
Pronta per questa splendida giornata?” esclamò con un sorrisone Cass, quando rientrai nella mia camera.
Mentre ero giù a fare colazione, si era seduta sul bordo del mio letto.
Cass… preferirei che venisse l’esorcista e mi vomitasse in faccia.” borbottai acidamente, senza guardarla in faccia.
Wow! Davvero simpatica.” La sua voce grondava sarcasmo. “Dai bellissima, vai a prepararti!” aggiunse. 
Sai una cosa? Da quando mi sono dimagrita, non mi sono mai guardata attentamente allo specchio...” riflettei ad alta voce, mentre mi vestivo. 
Allora fallo, sei uno spettacolo!” mi incoraggiò Cass.
Andai in bagno, e mi misi davanti allo specchio attaccato alla parete.
Ero davvero cambiata: non avevo più quell’ammasso di ciccia sotto il collo e sotto le braccia.
Ero magra.
Da quanto tempo avrei voluto dirlo!
Io sono magra!” dissi con un sorriso a trentadue denti. 
Certo non ero strabellissima! Ma potevo rientrare nei canoni di bellezza dei ragazzi di oggi: ero alta, magra, capelli biondo scuro che mi scendevano sotto il seno, occhi color nocciola e pelle chiara.
Cosa hai detto?” mi chiese Cass, ancora seduta sul bordo del letto. 
Cass, sono magra! Sono magra!” Corsi ad abbracciarla, entusiasta.
Lei rise e ricambiò l’abbraccio. “Sì, però così mi strozzi! Sei pronta?”
Scossi la testa, staccandomi da lei.
Ok, scusa!” dissi allegramente, correndo a infilarmi le scarpe. Finii di spazzolarmi i capelli, poi scesi assieme a Cass in cucina, dove mia madre stava preparando il pranzo.
Mamma, noi usciamo! A dopo!” la salutai.
State attente!” ci gridò dietro lei, mentre aprivo la porta e uscivamo.
Come sempre!” ridacchiai.
Uscimmo, andammo da H&M dove comprammo diverse magliette, pantaloni con gli strappi, poi andammo da ‘Accessories’ dove comprammo trucchi e roba varia.
Ally, io sono stanca di camminare, che ne dici se andiamo allo Starbucks e ci prendiamo qualcosa?” sbuffò Cass, quando finimmo il giro dei negozi.
Certo che sei stanca con quei trampoli!” Indicai con una smorfia le scarpe con il tacco
che portava ai piedi.

Erano stupende, certo, ma poco adatte per una giornata di shopping.
Zitta che tu vai in giro sempre con le converse!” mi rimbrottò lei, piuttosto contrariata. 
Be’, sono comode.” ribattei, facendo spallucce. 
Entrammo da Starbucks. Non l’avessimo mai fatto!
Seduti al tavolo più vicino alla porta, c’erano Zayn Malik e i suoi amici.
Mi misi una mano sulla faccia e corsi verso il tavolo più lontano dal loro.
Ally ma cosa minchia fai?” mi disse Cass, ancora ferma sulla porta, incredula.
Ma guarda chi c’è! Cass! Come stai? E il cheeseburger dov’è?” la salutò Malik, avvicinandosi a lei.
Io la guardai, seduta a un tavolo poco lontano, e le feci segno di no con la testa.
E’ a casa a studiare, deve recuperare una materia.” rispose Cass.
Io l’amavo.
Mi avrebbe fatto piacere rivederla, sai?” continuò sarcasticamente il ragazzo.
Sì, certo, come no. Ora devo andare, scusa.” disse Cass, sorpassandolo e sedendosi vicino
a me.

Lo guardai mentre si risedeva al suo posto, e lo trovai... sexy.
Mi rimproverai mentalmente per quei pensieri idioti.
In quel momento incrociò il mio sguardo e mi sorrise, beffardo; subito abbassai gli occhi, sperando che non mi avesse riconosciuta.
No, ne ero quasi certa: insomma, se mi avesse riconosciuta non mi avrebbe certo sorriso.
Anzi, probabilmente mi avrebbe sputato in faccia.
Cosa prendete ragazze?”Un cameriere si era avvicinato di soppiatto, e le sue parole mi fecero sussultare.
Ehm... io un frappè al cioccolato e cocco!” dissi, imbarazzata.
Io una granita alla fragola.” ordinò tranquillamente Cass, senza notare il mio imbarazzo.
Allora... che voleva Zayn?” chiesi, incerta, quando il cameriere si fu allontanato.
Mi ha chiesto dove eri… Ehi, guarda, ti sta fissando da quando si è seduto a quel tavolo.” replicò Cass, lanciando un’occhiata al ragazzo.
Io non abboccherò mai, scordatelo! Non finirò mai sulla sua lista!” dissi, irritata.
Ha una lista?” mi domandò lei, curiosa.
Sì, ne ho sentito parlare l’anno passato. Ragazze dalla A alla Z.” mugugnai cupamente.
Quindi tu sarai la prima?” chiese Cass con un sorriso beffardo.
Neanche morta! Fanculo, Cass!” la rimproverai, ma poi scoppiai a ridere.
Anche lei rideva, e ora anche gli amici di Zayn ci fissavano...
Anche dal nostro tavolo riuscivo a sentire quel che si dicevano: parlavano piuttosto forte, incuranti che qualcuno potesse sentirli.
Terra chiama Zayn!” fece quello chiamato Louis, sventolando una mano davanti al viso di Zayn.
Louis, cazzo vuoi? Sono occupato!”sbottò in risposta il ragazzo, spostando la mano di Louis e riprendendo a fissarmi.
Sì amico, abbiamo capito che vuoi portarti a letto quella gnocca!” disse Harry, con un sorrisino.
Harry, magari abbassa la voce, eh!” Liam gli lanciò un’occhiataccia, e quello scosse la testa.
Liam, e a te cosa cazzo frega?” intervenne Niall, con la bocca piena.
Ragazzi... Esatto, voglio portarmela a letto, è davvero… sexy! Devo sapere il suo nome, così che lo possa aggiungere alla mia lista!” disse Zayn continuando a fissarmi.
Mh... Ma cosa vuole quell’idiota?! È inutile che mi fissi!” borbottai, lanciandogli un’occhiata di sottecchi.
Andiamo, Bess? Così io me ne torno a casa!”, mi interruppe Cass.
Ok.”, risposi.
Non mi dispiaceva per nulla andarmene da quel posto.
Pagammo e uscimmo.
Va be’, allora ci vediamo domani a scuola?”, la salutai quando fummo fuori dal locale.
Ti aspetto all’armadietto” mi rispose lei.
Ok, a domani!”, dissi.
Rientrai a casa, erano le sei e mezza di pomeriggio ed ero sola, mia madre era andata a fare spesa.
Mi sdraiai sul divano, osservando la stanza, quando la mia attenzione cadde su una foto.
Mi alzai e la presi: ritraeva me da piccola con mio padre.
Una lacrima scese lungo la guancia.
Mi mancava, mi mancava come l’aria, perché lui era ed è l’uomo che amavo di più su questa terra...
Faceva il militare…

(Flashback)

Cinque anni prima.
Era novembre e il mese prima avevo compiuto tredici anni. 
Era un mese freddo, fuori dalla finestra si potevano vedere i fiocchi di neve che vorticavano, trasportati dal vento.
Io e mia madre eravamo sedute davanti al camino acceso.
Mamma, papà quando dovrebbe tornare?” le chiesi.
Verso Natale, tesoro. Visto che siamo a fine Novembre, ti va di andare a comprare le decorazioni per l’albero?” Mi sorrise e io sorrisi in risposta.
Ok, prendo il giubbotto e andiamo.”, replicai, alzandomi.
Mi piaceva un sacco uscire con mia madre, soprattutto perché ogni volta che passavo per le strade di Londra, tutti i ragazzi si giravano a guardarmi.
Avevo un fisico da far invidia a una modella, e forse era dovuto al fatto che ballavo l’hip hop. 

24 Dicembre
Era la Vigilia di Natale, e fra poche ore mio padre sarebbe tornato.
Allyy! Vieni ad aiutarmi con l’aragosta! Anzi no, tu apparecchia la tavola, tra poco dovrebbe arrivare papà con i nonni...” mi urlò mia madre dalla cucina.
Ok, arrivo...” borbottai svogliatamente.
Finii di apparecchiare, quando squillò il telefono.
Pronto?” dissi, mentre sollevavo la cornetta.
Pronto, chi parla?” ribatté una voce maschile.
Sono Allyson McCarntey, lei chi è?” chiesi.
Mi può passare sua madre Diana?” disse in risposta l’uomo.
Mamma! Ti vogliono!” urlai e, mentre lei trotterellava verso di me, le porsi il telefono, poi andai in camera mia a stendermi sul letto, esausta.
Poco dopo sentii degli strilli, il rumore di un piatto che si rompeva e un singhiozzare sommesso.
Scesi al piano di sotto e trovai mia madre inginocchiata sul pavimento con la testa tra le mani che piangeva come non l’avevo mai vista fare.
Mamma... ma cos’è... ?” le chiesi, allarmata, inginocchiandomi al suo fianco.
Non feci in tempo a finire di parlare che mi abbracciò.
Papà non torna?” feci, disorientata.
No…” singhiozzò lei.
E quando torna allora?” La guardai negli occhi e vidi che le sue lacrime continuavano a scendere.
Capii immediatamente quel che era successo e scoppiai a piangere anche io. Ero molto legata a mio padre, era la cosa più importante che avevo, insieme a mia madre.

Dieci giorni dopo


Eccolo lì, chiuso in quella bara, mentre il prete faceva la messa.
Mio padre.
Mi giravo e mi rigiravo e vedevo parenti di altre vittime piangere.
Quando fu il momento di salutarlo, mi alzai e andai vicino alla bara, accarezzai la
bandiera, presi la foto e la strinsi al petto... le lacrime cominciavano a scendere... tutti i presenti mi guardavano con compassione... Misi la foto davanti ai miei occhi e la baciai, poi la riposi sulla bara.

Papà, perché mi hai fatto questo? Perché ora tu sei lassù e mi hai lasciata qui, con la mamma sola e indifesa? Perché hai deciso di andartene senza dirmi niente? Cosa sono adesso io senza di te? Papà mi manchi...” dissi tra un singhiozzo e l’altro; mia madre mi si avvicinò, mi strinse e poi mi portò via.
Passarono ore, giorni, mesi ed io ero li, seduta su quella poltrona mentre fissavo la sua foto, non sapendo cosa fare; affondai il mio dolore, le mie disperazioni e le mie paure nel cibo; mia madre cercò di farmi ragionare ma niente, cominciai ad ingrassare fino a diventare un baule, perché solo quello mi faceva star bene...

(Fine flashback)

Tesoro sono tornata!” La voce di mia madre mi riportò al presente.
Ciao mamma...” la salutai.
Che fai?” disse avvicinandosi a me.
Mi manca sai… vorrei morire solo per poterlo riabbracciare.”, le risposi, mostrandole la foto che tenevo in mano.
Manca anche a me, ma lui ora è lassù e ti proteggerà, sempre. Lui è sempre con te, amore mio, e ci sono anche io! Sai... lui si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, non ha potuto evitarlo... nessuno avrebbe potuto.” disse mentre si asciugava le lacrime; poi continuò: “Be’... Su, ora vieni in cucina e aiutami a sistemare! E stasera vai a dormire presto che domani comincia scuola!”
Non me lo ricordare!” sorrisi tristemente.

Lanciai un ultimo sguardo alla foto e la posai nuovamente sulla sua mensola, poi seguii mia madre.

La sveglia suonava, come impazzita... Spalancai gli occhi e mi resi conto che quel giorno sarei dovuta tornare a scuola.
Nuovo anno, nuova me, nuova vita, e con questo motto mi alzai dal letto.
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Ed ecco anche il secondo capitolo aggiornato.
Ringrazio con tutto il cuore: Ruki Matsumoto, la mia beta, il merito è il suo, lol
spero vi piaccia, almeno più di come era prima, mi lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate? più di 10 parole.
alla prossima
<3

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Capitolo 3
*** Chapter three. ***



un grazie infinito a 
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Chapter three.

 

Ehi, ma chi è quella?”
Non lo so, forse è una nuova!”
Ha un viso familiare, ma credo tu abbia ragione, dev’essere nuova.”
Zayn non esiterà neanche un attimo a portarsela a letto!”
Facevo quest’effetto alle persone?
Eccomi qui, primo giorno di scuola, primo giorno di quarta superiore; ancora un anno, e poi sarei andata al college.
Appena entrai nel cortile tutti gli sguardi ricaddero su di me, sembrava che non mi conoscessero; erano davvero così stupidi da non ricordare il viso di una loro compagna? Non mi ero mica fatta la plastica facciale!
Entrai a scuola di fretta, cercando di evitare gli sguardi curiosi dei miei coetanei; arrivai all’armadietto dove c’era Cass, rossa di imbarazzo.
Buongiorno, amica mia.”, mi salutò calorosamente lei. “Che succede?” chiese poi, vedendo il mio viso arrossato.
Cass, di’ una sola parola su quello che mi è successo e ti uccido!” sbottai. Avevo una paura tremenda, Cass era una delle più pettegole della scuola. Avrebbe potuto raccontare a chiunque chi ero, rivelando che avevo fatto la dieta tutta l’estate...

Non sapevo perché non volessi che la gente lo sapesse.
Preferivo rimanere la bella sconosciuta di cui tutti mormorano.
Hai incontrato Zayn?” mi chiese.
No, e spero di non farlo!” borbottai in risposta.
La campanella ci avvertì dell’inizio delle lezioni: la prima ora avevo biologia. Cominciamo bene, pensai sarcasticamente.
Odiavo quella materia. 
Entrai in classe con un leggero ritardo, visto che avevano spostato tutte le aule dall’anno precedente, ma fortunatamente la prof non era ancora arrivata; occupai l’ultimo banco vicino alla finestra e presi a guardare fuori.
La professoressa entrò e qualcuno si sedette vicino a me; non ci feci quasi caso e continuai a guardare fuori, e a pensare: se avessi incontrato Zayn, cosa sarebbe venuto a dirmi?
Magari mi avrebbe ignorata.
Lo speravo.
Non ascoltai per niente la prof, quello che stava spiegando era il ripasso dell’anno passato e io sapevo già tutto.
Quando la lezione finì, mi alzai e mi diressi verso la porta, verso la prossima lezione.
Ciao.” Sentii una voce affascinante che mi salutava.
Il mio compagno di banco che non avevo degnato di un’occhiata per tutto quel tempo, mi stava salutando?
Però conoscevo quella voce...
Mi girai lentamente, come se dietro di me si trovasse un enorme mostro pronto a staccarmi la testa al minimo movimento. 
C-ciao Zayn.”, balbettai.
Subito mi bloccai, maledicendomi mentalmente.
In quel momento sarei voluta correre via: perché accidenti avevo detto il suo nome?!
Ah, quindi, mi conosci, eh?” continuò lui, avvicinandosi lentamente, con un sorriso provocante e volutamente affascinante sul bel viso.
Razza di presuntuoso.
Sì, sei piuttosto popolare.”, dissi, sforzandomi di fare un faccia schifata. 
Ehi, dimmi, sei nuova?” mi chiese.
Ah. Non mi aveva ancora riconosciuta, quindi.
Visto che ti interessa tanto... No, non sono nuova!” sbuffai.
Mmh, strano. Non ti ho mai vista prima... E ti avrei certo notato: sei la ragazza più bella della scuola!” esclamò lui.
Zayn, mio caro Zayn!” feci io, con la voce che grondava sarcasmo. “Tu mi conosci, e anche troppo bene direi, ma sei sciocco e non te ne accorgi. E… grazie per il complimento, ma non mi abbindoli con queste smancerie! Sappi che non finirò mai nella tua lista, e tanto meno nel tuo letto!”
Astuta la ragazza!” commentò Zayn.
Gli feci un sorrisetto amaro e cominciai a dirigermi verso l’aula successiva.
Sai, peccato che io sia un anno più grande di te, se no potevamo frequentare le stesse lezioni, non solo quella di biologia, ma riuscirò a cavarmela anche con un ora a settimana a disposizione!” mi urlò dietro Zayn.
Continua a sognare, signor Malik.”, mormorai.

Eddai, Cass! Non mi dai nemmeno un bacio?”
Harry, siamo in un maledetto corridoio pieno di gente! Fai il serio, per una buona volta!” Cass si scostò dal ragazzo, ma lui le si avvicinò di nuovo, tenendola ferma per i polsi.
Facciamo così, tu dimmi chi è la tua nuova amica e io non ti bacio.”, le promise Harry.
Cass rimase immobile a fissare Harry che avvicinava lentamente il viso al suo; era cotta di lui, in circostanze normali non avrebbe mai rifiutato un suo bacio, ma quel che le stava chiedendo era
troppo...

Se vuoi che mi fermi, dimmi chi è.”, le ordinò Harry, ormai a un palmo dalla sua faccia.
No, non posso.” Cass deglutì, in preda al panico.
Non voleva tradire Allyson...
Dai, Cass! So che tu non vuoi...”, sussurrò lui, riferendosi al bacio. “Dimmelo.” Cass sentiva il suo respiro caldo sulle labbra.
Era tremendamente eccitante, ma...
Ok, te lo dico! Te lo dico, basta che ti fermi!”, si arrese alla fine Cass, arrossendo furiosamente.
Ohh, brava Lewis. Così si fa.”, disse Harry, mentre la lasciava andare e si scostava da lei. “Sputa il rospo.”
Sai, non posso sputare i rospi!” rispose acidamente lei. “Non li mangio mica, eh!”
Cass, muoviti, se no…” la minacciò Harry, avvicinandosi pericolosamente a lei.
Quella nuova è Allyson McCartney.”, disse tutto d’un fiato la ragazza, a denti stretti.
Che cosa?!” urlò Harry, sgranando gli occhi.
Un paio di ragazze si girarono verso di loro, ridacchiando, e un gruppetto di ragazzi del quinto anno li guardarono con malcelato disprezzo.
Sì, è proprio lei.”, rispose a mezza voce Cass, cercando di ignorare le occhiate curiose che gli studenti le riservavano, vedendola in compagnia di Harry. “Quest’estate ha fatto delle cure, ha fatto la dieta ed è diventata così... Ora, ti prego, non dire niente a nessuno!” Lo guardò con sguardo supplichevole.
Sì, certo, starò zitto!” disse lui, in un tono non molto convincente, allontanandosi.
Cass lo prese per un braccio.
Harry, non voglio che la mia amicizia con Ally finisca!” esclamò.
Lasciami, mocciosa.”, ribattè lui, con un ghigno sinistro sul volto.
Si liberò dalla sua stretta e se ne andò, scuotendo la testa.
Cass rimase immobile, in mezzo al corridoio, con le lacrime agli occhi, poi corse in bagno.
Sapeva che Harry avrebbe raccontato tutto a Zayn. Non aveva scampo.

Okay, io questa roba non la mangio di sicuro. Fa proprio schifo.”, mugugnò il biondino, allontanando da sé la zuppa di pesce avariato, facendo ridere i suoi amici, seduti al suo fianco.
Distolsi lo sguardo da quel gruppetto, cercando di non ascoltare quel che dicevano, ma erano troppo vicini, e parlavano a voce molto alta: probabilmente li sentivano dall’altra parte della mensa.
Zayn, oggi ho scoperto una cosa molto interessante.”, stava dicendo Harry, strofinandosi le mani.
Spara, riccio!” esclamò Louis, impaziente.
Hai fatto nuove conquiste?” gli chiese Liam, afferrando la lattina di Coca-Cola che gli stava davanti e
bevendone un sorso.

Ma Liam, noi facciamo sempre conquiste. Guardaci, siamo dei fighi assurdi.”, ribattè piccato Harry, indicando prima sé stesso, poi gli altri amici, che annuirono. “Comunque, non ho scoperto nulla di simile... Ehi, Zayn, mi stai a sentire?” sbottò, girandosi verso l’amico.
Lo abbiamo perso, ragazzi. Deve portarsi a letto quella nuova, se no non è contento!”, fece Niall, con un sorrisone sul volto pallido.
Niall, è proprio su questo che...” biascicò Harry, poi si girò di scatto verso Zayn... o meglio, verso il posto vuoto dove fino a pochi secondi prima stava il ragazzo. Harry gemette, vedendo Zayn che si allontava. “Zayn! Ma dove cazzo va?” gridò, sconcertato e immusonito.
Zayn si era alzato vedendo me e Cass sedute a un tavolo poco lontano dal loro.
Ciao ragazze, come state?”, ci salutò, sedendosi davanti a noi.
Bene, grazie.”, gli rispose educatamente Cass. Ma come faceva? Io avrei voluto urlare addosso a quel pallone gonfiato, e lei gli parlava educatamente!
E tu, ragazza sconosciuta? Come stai?” mi chiese Zayn.
Fatti i cazzi tuoi!” strillai, irritata.
Oh-oh-oh, come sei aggressiva! Sai, si rispettano le persone più grandi! Sei proprio maleducata!” mi prese in giro.
Che nervi! Come si permetteva?
Proprio tu mi vieni a dire che sono maleducata? Tu che per tre anni interi…” Idiota!
Ero proprio un’idiota! Cosa mi era saltato in mente? Gli stavo per rivelare la mia identità!
Tre anni interi…? Che cosa?” ripetè Zayn, perplesso.
Niente. Lascia perdere.”, borbottai, cercando di tirarmene fuori.
Non hai le palle a quanto vedo, sei proprio una ragazzina!” ribattè, mentre si alzava dal tavolo, con quel sorrisetto strafottente sul viso.
Quanto lo odiavo.
Si incamminò verso il tavolo dove stavano i suoi amici.
Zayn...” Mi alzai e gli andai dietro, tenendo in una mano un bicchiere ricolmo di succo d’ananas.
Sì?” 
Vaffanculo!” Glielo urlai in faccia, versandogli in testa il succo d’ananas.
Eravamo pari, adesso.
Cosa cazzo ti è saltato in mente?” mi ringhiò contro.
Oh, povero!” sputai fuori, sarcastica. “Ora il tuo ciuffo si abbasserà! Oh, quanto mi dispiace!”
Ormai tutti i ragazzi e le ragazze presenti nella mensa ci fissavano, alcuni ridacchianti, altri scuotendo la testa, disperati.
Me la pagherai signorina sconosciuta, contaci!” disse Zayn, puntandomi il dito contro.
Ci si vede… idiota.”, lo salutai con un sorriso beffardo.
Spero di vederti domani al ballo di apertura!” mi disse.
Sbagliavo a pensare che nel suo tono ci fosse una sfumatura maliziosa? 
Senz’altro.”, dissi e mi incamminai verso il cortile della scuola, impettita, seguita immediatamente da Cass.
Hai fatto una grandissima cazzata, sai?” mi disse.
Cass non ti ci mettere anche tu!” esclamai, esasperata.
Mi appoggiai a un muretto lì vicino e mi accesi una sigaretta, attenta a non farmi vedere da nessuno.
Ancora fumi?” domandò Cass, fissando con nervosismo la sigaretta accesa. La capivo: se mi avessero beccata a fumare, ci sarebbe passata anche lei.
Sono nervosa.”, risposi, scrollando le spalle.
Volsi lo sguardo al cielo, poi chiusi gli occhi.
Il fumo era così rilassante...

Be’, dire che sei perfetta... è dir poco!” Cass mi trascinò davanti allo specchio appeso al muro della mia camera, raggiante.
Parla lei!”, la rimproverai scherzosamente, indicando il suo abito.
Osservai il mio riflesso: modestia a parte, Cass aveva ragione.

Ero bellissima.
Indossavo un vestito a balze nero, stretto sulla vita da una cinta argento, e aperto sulla schiena.
Mia madre mi aveva prestato le sue scarpe da “cerimonie importanti” – così le chiamava lei –, anch’esse argentate.
Era la sera del ballo, l’evento più atteso dell’anno, e mi ero davvero impegnata per sembrare bella.
Cass non era da meno.
Un abito da sera dorato le fasciava perfettamente il corpo magro, e uno spacco mostrava la sua gamba destra, liscia e levigata. 
Dopo aver finito di truccarci, ci incamminammo verso la palestra della scuola, dove si sarebbe tenuta la festa.
Era strapiena di gente, chi beveva, chi fumava come un turco, chi si strusciava contro il proprio partner. 
Io e Cass prendemmo una birra e ci mettemmo a ballare in mezzo alla pista.
Decisi di non ubriacarmi, al contrario di Cass che urlava, come se fosse posseduta dal demonio, di volere un’altra birra, e poi un’altra, e un’altra ancora...
La musica si fermò di botto, e Zayn salì sul palco.
Tutti presero a fissarlo, sconcertati, compresa io.
Cosa stava facendo? Alcune ragazze presero a lagnarsi con i loro compagni di ballo.
Rivolevano la musica.
Grazie per essere venuti a questa festa, mi sono fatto un culo a organizzare tutto.” Tutti i presenti risero, tranne me.
Non sapevo che fosse Zayn a organizzare il ballo di apertura. “Spero che gli alcolici e la musica siano di vostro gradimento, ma... non sono salito qui sopra con questo microfono in mano per dirvi questo.” Si fermò e cominciò a cercare qualcuno tra il pubblico; dopo circa trenta secondi mi notò al centro della pista, mi guardò maliziosamente e continuò: “Vorrei fare un annuncio che vi sconvolgerà.”
_______________________________________________________________________



tipo 'mhmh, mo so cazzi tua' aw.
Ciao ragazze come state? La mia beta è stata velocissima, ecco il terzo capitolo aggiornato!
Ringrazio: Ruki Matsumoto, davvero è splendida. 
Spero vi piaccia come capitolo, mi fate sapere cosa ne pensate con una recensione? più di 10 parole.
alla prossima <3

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Capitolo 4
*** Chapter four. ***



un grazie infinito a 
@hjsdjmples per il banner. *Capitolo betato da Ruki Matsumoto.*

 



Chapter four.


Ve la ricordate la nostra cara amica cheeseburger?” disse, continuando a fissarmi.
Tutti annuirono, altri cominciarono a fischiare, disgustati.
Be’…” continuò Zayn.
Zayn!” urlai, mentre lo guardavo con rancore.
Continuò a guardarmi come per dire ‘e adesso cosa cazzo vuoi?’, poi prese un bel respiro.
Eccola lì, Allyson McCartney!” disse, puntandomi un dito contro.
Un riflettore mi illuminò e tutti rimasero a fissarmi in silenzio.
Rimasi con lo sguardo puntato su Zayn. Lui scese dal palco e si posizionò di fronte a me.
Perché? Perché mi faceva tutto questo? In fondo, cosa gli avevo fatto?
Vattene che è meglio” mi sussurrò all'orecchio.
Avevo un groppo in gola e sentivo le lacrime premere per uscire; abbassai lo sguardo quando sentii delle
risatine.

Mi girai e trovai Cass accanto ad Harry che mi guardava e rideva.
Cass?” la guardai, sorpresa.
Sei soltanto una povera illusa Ally, non troverai mai nessuno che tenga a te!” esclamò lei.
Capii tutto, era stata Cass.
Alla fine, chi mai avrebbe voluto essere amica dello zimbello della scuola?
Mi stava ridendo in faccia.
Feci in tempo ad asciugare una lacrima appena scesa e corsi via dalla palestra.

Era da circa mezz'ora che camminavo per strada, con il passo di un leprotto zoppo, piangendo e
ripensando a ciò che era successo poco prima.

La gente che incrociavo mi ignorava, ma, in fondo, a chi importava di una stupida adolescente che
piangeva?

Allyson” sentii gridare improvvisamente.
Mi girai e vidi due ragazze corrermi incontro.
Ci dispiace per quello che è successo lì dentro!” esclamò la prima.
Mio fratello è un vero coglione, non capisce un cazzo!”, continuò la seconda.
Mio fratello? Alzai un sopracciglio, perplessa, e mi fermai, aspettando che mi raggiungessero.
Quando mi furono vicine cominciarono a presentarsi. “Chanel Kamila Malik, piacere.”, disse la seconda
ragazza.

Era davvero bella. Occhi scuri, pelle chiara, a differenza del fratello, e capelli neri lunghi fino al fondo schiena, che le incorniciavano il viso. 
La sua amica era un po’ più bassa, con lunghi capelli castani; aveva un ciuffo biondo sulla frangia
regolare; i suoi occhi azzurri come il cielo sembravano scrutarmi dentro.

Piacere, io sono Rachel Mores.”, disse quest’ultima, mostrandomi un sorriso a trentadue denti.
Mi accorsi solo in quel momento che aveva l’apparecchio.
Ma era ugualmente carina.
Ally” dissi, e abbozzai un sorriso.
Ti stiamo seguendo da quando sei uscita, e...” fece Rachel, ma io la interruppi.
Mi stavate seguendo?” sbottai, aggressiva.
No. Cioè, sì. Ma... non farti strane idee... Il fatto è che ci dispiaceva...” balbettò lei, in difficoltà.
Grazie, ma non ho bisogno di aiuto.”, dissi duramente.
Vuoi che ti riaccompagniamo a casa?” mi chiese Chanel.
No, non c'è bisogno. Vado da sola.”, risposi acidamente, e me ne andai. Non cercarono di fermarmi.
Mentre camminavo, le sentii parlare ancora una volta, e riuscii a cogliere qualche parola.
Non è giusto, perché tutto questo?” stava dicendo Rachel.
Perché mio fratello è un grandissimo coglione, Rachel.”, rispose tranquillamente Chanel.
Ecco da chi hai preso, allora!” Mi guardai alle spalle e vidi che Rachel dava una gomitata amichevole a
Chanel.

“Stasera vieni da me?” chiese poi.
Chanel rispose di sì, poi anche loro si incamminarono.

Quando arrivai all’ingresso di casa mia, tentai di aprire la porta, ma era chiusa.
Confusa, la aprii con le mie chiavi ed entrai.
Dove poteva essere mia madre?
Mamma, sono a casa!” gridai, anche se sapevo che nessuno mi avrebbe risposto. 
Mamma?” esclamai nuovamente.
Andai in cucina e mi avvicinai al frigo, intenzionata a tirare fuori un cartone di latte, giusto per mangiare qualcosa, e in quel momento notai il post-it che vi era attaccato.
Lo staccai e lo lessi.
Era di mia madre, ovviamente.
Diceva: ‘Sono uscita con gli amici, torno domani in tarda mattinata’
Accidenti... Cosa le è preso? Uscire con i suoi amici...” borbottai.
Accartocciai il bigliettino nella mia mano, poi lo buttai a terra.
Che c’è di strano?
Non lo so, ma... aspetta, chi ha parlato?”Mi girai di scatto, cercando la fonte della voce.
Stupida, sono nella tua testa, continuò quella voce.
Devo aver bevuto a mia insaputa, pensai, preoccupata.
Sono sicuramente ubriaca...
Sono la tua coscienza!, sbottò la voce, facendomi sussultare.
Da quando in qua le coscienze parlano?” dissi ad alta voce, confusa.
Sei tu che mi fai parlare dandomi libero accesso al tuo cervello, mi rispose la mia cosiddetta “coscienza”.
Ecco, adesso mi daranno della pazza che parla da sola.”, mugugnai.
Mi appoggiai al tavolo, esausta.
Mi girava leggermente la testa.
Forse ero davvero ubriaca.
O magari qualcuno mi aveva messo della droga in un bicchiere...
Con la tua coscienza, precisando, ribattè la mia coscienza.
Basta!” ringhiai alla cucina vuota.
Non ne potevo più di quella vocina rompiscatole.
Era per puntualizzare, si scusò.
O, almeno, io immaginai che si stesse scusando.
Esci. Vattene da qui!” Mi presi la testa tra le mani, in preda al panico.
Non posso, replicò la mia coscienza.
Ti ho detto basta, stai zitta!” urlai.
Ero impazzita.
Presi una padella, poggiata sul tavolo dietro di me, la impugnai come se fosse una spada e presi a darmi colpi in testa, finchè non svenni.

Chanel si sedette sul letto, e sbuffò, mentre Rachel si vestiva: si erano fatte una doccia a turno.
Erano in camera di Chanel, e stavano parlando di quel che era successo alla festa.
Quindi, hai intenzione di parlare a Zayn di questa cosa?”, chiese Rachel, sedendosi al suo fianco. 
Non lo so, ti prego, è da quando che siamo entrare che mi stai assillando!” sbottò Chanel, irritata. “Ci proverò, ma non so quanto potrà essere utile. Zayn sembra quasi malato, in questo periodo. Gli piace vedere le persone che soffrono.“
Magari è un sadico” scherzò Rachel. Anche se non c’era nulla di cui scherzare.
In quel momento la porta della camera si spalancò, ed entrò Zayn, letteralmente furioso.
Dove cazzo eri finita?” sbraitò, avvicinandosi alla sorella.
Puoi entrare, Zayn.”, gli rispose con nonchalance Chanel.
Evita queste battutine e dimmi che cazzo stavi facendo, ti ho cercata per tutta la città!” urlò il ragazzo
Dov'ero? A vedere dove fosse Allyson dopo il tuo show!” sibilò Chanel. Balzò in piedi, come a volerlo sfidare.
Che possa morire! Non voglio che tu parli con quella, mi hai capito?”
'Quella' ha un nome...” fece per dire Chanel, ma fu interrotta da Zayn.
Belle tette, Mores” si congedò lui, senza ascoltare sua sorella, e uscì dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle.
Come può essere così stupido da non capire?” mormorò Chantal, esasperata.

Mi risvegliai con un forte mal di testa. Dov’ero? Chi ero? Cosa avevo fatto? Queste domande mi frullavano per la testa. 
Mi chiamo Allyson... Sono a casa mia... Stesa sul pavimento come un sacco di patate... Ma perché?, pensai.
Poi ricordai: la vocina rompiscatole, la padella, i colpi.
Ecco perché ero sul pavimento.
Sentii il rumore della porta d’ingresso che si apriva e poi si chiudeva.
Pensai che fossero entrati i ladri, allarmata, poi sentii la voce di mia madre. 
Ally, sono tornata!” esclamò.
Mamma, sono qui... Volevo dirlo, ma non ci riuscii.
Avevo la gola secca e lo sguardo appannato.
Sbattei un paio di volte le palpebre e la vista mi si rischiarò.
Sentivo i passi di mia madre.
Si avvicinava alla cucina.
Poi sentii un urlo che mi lacerò i timpani, e mia madre si accasciò vicino a me, entrando nella mia
visuale.

Era preoccupata, sconvolta.
Che ti è successo?” sussurrò.
Mi sollevò lentamente, e finalmente riuscii a mettermi a sedere.
Appoggiai la schiena al frigo dietro di me. “Sei sveglia, Ally? Che cosa è successo?”
Non lo so...” biascicai. “Mi sono presa a padellate, credo.”, risposi, poi tentai un sorriso.
Ma probabilmente sembrò più una smorfia, perché mamma sembrò ancora più spaventata. 
Ally, devo riportarti dallo psicologo?” mi chiese.
No, vorrei andare a scuola, grazie.” Sorrisi e mi alzai, barcollando.

Mi guardavano tutti.
Erano sconvolti.
Probabilmente credevano che non mi sarei più fatta vedere. 
E invece, eccomi qui..., pensai, soddisfatta, guardandomi attorno.
Ero nel cortile della scuola, in quella maledetta scuola. E tutti mi fissavano. 
Ma come, la festa è già finita?, avrei voluto urlare loro, ma non lo feci. 
Mi divertiva e impauriva allo stesso tempo, rimanere lì, al centro dell’attenzione.
Con tutti quegli sguardi puntati su di me.
Ero ancora confusa, la testa mi pulsava dolorosamente, soprattutto dove mi ero colpita ripetutamente con la padella.
Si sarebbe formato un bel bernoccolo, ne ero più che certa.
Ma in quel momento non importava.
Volevo solo urlare contro a quegli idioti che mi circondavano.
Contava solo questo.
Se no, perché sarei andata fin lì, con mia madre che mi urlava di fermarmi? Oh, mia madre aveva cercato di non farmi uscire, ma io l’avevo spinta via.
Le avevo detto che stavo bene.
Anche se non stavo bene.
E poi ero corsa fuori dalla mia casa.
Avevo corso fino alla scuola, con la testa a pezzi, i polmoni in fiamme e gli occhi che mi lacrimavano.
Ero corsa fin lì... per vedere questa gente.
Per insultarli.
Che avete? Se vi faccio così tanto schifo, ficcatevi una busta in testa!” gridai. Stavo per urlare un sonoro “Figli di puttana!”, ma una voce mi fermò.
Allyson…” Conoscevo quella voce. La conoscevo fin troppo bene. 
Mi girai di scatto e mi trovai lui, di fronte.
Cosa voleva?
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Ciao bellezze, ed eccovi anche il quarto capitolo aggiornato e betato! c':
Spero vi piaccia, migliore è di sicuro, lol.
Alla prossima bellezze <3

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Capitolo 5
*** Chapter five. ***



un grazie infinito a 
@hjsdjmples per il banner.

Liam?
Che voleva proprio lui da me?
“Senti, se sei venuto per sfottermi, fai, tanto ormai la mia dignità è andata a farsi fottere”
“Veramente, sono venuto per scusarmi..”
Per… scusarsi?
“Mi prendi per il culo Liam?”
“No, seriamente, ieri sera ho anche discusso con Zayn e gli altri, mi dispiace per come ti ho trattato in questi tre anni, e anche alla festa, ho sbagliato, perdonami, ti chiedo scusa anche da parte di tutti gli altri”
Deglutì a quelle parole.
Liam in un certo senso mi aveva sempre fatto paura, non parlava quasi mai, ma ti guardava con uno sguardo da far venire i brividi, e quelle poche volte che parlava ti feriva nel profondo del cuore.
“Perché?”
Riuscì a dire solo questo, perché era venuto a scusarsi proprio adesso? Dopo tre anni…
“Me ne sono reso conto solo adesso, mi dispiace, davvero.”
“Ehm… ok, quindi adesso?”
“Vorrei, se non è un problema, esserti… ehm, amici?!”
AMICI? No veramente, mi prendeva per il culo!
“Ahahahahaha ok, facciamo finta che questo è un universo parallelo”
Feci per andarmene.
“Aspetta ti prego”
“Liam, per favore lasciami in pace!”
Mi prese per il polso. “Tu non capisci!”
“Lasciami Liam!” lasciò la mia mano ed io mi avviai verso la scuola a passo spedito.
“Mi dispiace per tutto, perdonami se puoi..” sussurrò quando fui lontana.

 

“Ho sooonno!”
“Potevi dormire questa notte invece di fissare il display del tuo telefono!”
“Ho sonno
“Ho capito”
“HO SONNO”
“La finisci?”
HO SONNO
“Abby finiscila se non vuoi che ti ci ficchi dentro questo armadietto!”
“Ma io ho son..”
“Di un’altra parola e ti ci ficco veramente!”
“Chanel come sei acida cristo!”
Abby era stata tutta la notte ha fissare la foto del suo presunto innamorato e adesso stava con la testa appoggiata all’armadietto con le mani che le penzolavano davanti.
“Abby, c’è Ally, dai andiamo a salutarla!”
Stavo camminando per i corridoi della scuola quando vidi due sagome in lontananza correre verso di me.
“Allyyyyyyy!” disse una bionda.
Oh mamma, no ti prego, erano Chanel e Abby, ma che volevano da me?
Feci per girarmi ma appena lo feci vidi Zayn con gli altri che erano appoggiati ad una finestra a circa quindici metri da me, fottuta.
“Ciao Allyy!” urlò Chanel abbracciandomi e attirando l’attenzione di tutti.
“Ehi ciao”
Intanto all’abbraccio si era unita anche Abby.
“Come stai?” chiese la mora.
“B-bene, e voi?”
“Io ho sonno!”
Chanel la fulminò e parlò.
“Io niente, oltre al fatto che forse non dovrei dirti che mio fratello e i suoi amici ti stanno guardando da quando gli sei passata davanti, e Liam… ti guarda con rancore?”
Con.. rancore?
Feci un risolino.
“Che hai adesso?” mi chiese Abby.
“Ehm… Letteratura…”
“Ohw, anche noi!” disse entusiasta Chanel.
“Oh ma che bello!” feci un sorriso falso.
Non che non mi stessero simpatiche, ma non mi andava di avere gente attorno, volevo essere lasciata per i fatti miei!
“Ragazze, vado un attimo in bagno”
Mi girai e mi accorsi che gli sarei dovuta passare davanti, feci un sospiro e cominciai a camminare, Abby e Chanel mi vennero dietro, ma cos’è ora, ho dei cani? Feci finta di niente e continuai a camminare, quando passai davanti a Zayn mi guardò con aria schifata, avrei voluto fare dietrofront e prenderlo a cazzotti.
“Ora tu mi spieghi cosa cazzo stavi facendo?”
“Che c’è Zayn, ora non posso farmi degli amici? Chi sei tu? Il creatore?”
“Sono tuo fratello e non voglio che stringi amicizia con.. quella”
“E sai a me quanto cazzo me ne importa di quello che pensi o dica tu? La vita è la mia e faccio quello che cazzo mi pare!”
“Ahahah Zayn, tua sorella ti tiene testa a quanto vedo!”
“Harry taci!”
“No, ha ragione, è in gamba!”
“Louis fatti i cazzi tuoi!”
“Io dico che invece ha ragione, perché non può farci amicizia?”
“Liam, abbiamo già discusso ieri per le tue paranoie, tu fai quello che cazzo ti pare, ma lei è mia sorella!”
“Zayn, ma c’è mai stata una volta in cui hai formulato una frase senza la parola ‘cazzo’?”
“Abby tu non centri un cazzo, non voglio litigare con le femmine adesso!”
“Ecco ti pareva ahahahahah”
“Abby io ti..”
“Zayn, basta, minchia ma cosa ti sei bevuto questa mattina? L’acido?” esclamò esasperata Chanel.
“Oh ma perché non ve ne andate tutti a fanculo? Andiamo, e tu… non ti voglio più veder parlare con quello schifo,
ricordatelo.”

Si allontanarono.
“Io odio mio fratello!” disse imprecando e alzando le mani.
Io uscì dal bagno e me le ritrovai davanti la porta.
Sussultai.
“Ehm… volete qualcosa?”
“Dobbiamo andare a lezione!” disse tutta sorridente Chanel.
Passammo o meglio dire, passarono, tutta la lezione a farmi domande tipo ‘Come mai sei ingrassata?’ ‘Come hai fatto a dimagrire?’ ‘Come hai affrontato tutto c’ho?’ ed io rispondevo facendo spallucce, inventando cazzate, o con dei ‘Mmmh’ ‘Si’ ‘Ah, ah’ e qualche risolino, cercando di seguire la lezione, inutilmente.
La campanella suonò e loro dovevano recarsi in palestra per la lezione di Educazione Fisica mentre io dovevo andare a matematica, sia ringraziato gesù bambino!
Le salutai, feci per uscire ma andai a sbattere contro qualcuno facendo cadere i libri a terra.
“Oh scusami non ti ho vista, aspetta ti aiuto”
Raccolsi in fretta i libri e quando alzai gli occhi per vedere chi era mi ammutolì.
Oh ma oggi ce l’avevano con me?
“N-niall, cosa vuoi?”
“Volevo scusarmi..”
Pure lui? Ma che oggi era la giornata ‘Scusati con Allyson McCartney’?
Roteai gli occhi.
“Mi dispiace tanto per come ti abbiamo trattata in questo periodo, mi vergogno anche a chiederti scusa, ma è indispensabile..”
“Ehm.. oggi siete già in due che mi chied…”
Non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai avvolta da due braccia che emanavano calore.
Mi staccai appena realizzai la scena, tutti ci guardavano con gli occhi sgranati.
“Bhè, che avete da guardare? Da oggi Allyson McCartney è mia amica, vedete di non rompere la minchia.
Delicatezza.
Amica? AMICA?
“Niall ma che..? Ti senti bene?”
“Si lo so, ci vorrà del tempo per abituarti ma vedrai che andrà bene!”
No ok, adesso magari sarebbe spuntata una telecamera con un conduttore mezzo pazzo che urlava ‘BENVENUTI SU SCHERZI A PARTEEE! LA VITTIMA DI OGGI è ALLYSON MCCARTNEY!’
“Ehm.. si, ok, ora vado ciao!”
“Aspetta… ok, ora puoi andare!” mi aveva preso per il polso avvicinando e dandomi un bacio sulla guancia.
Ally stai sognando, stai sognando, stai sognando.
La scuola finì e mi incamminai verso casa.
“Per me dovresti fidarti!”
Sussultai, ma poi riconobbi quella voce.
“Oh certo, perché tu sei la mia coscienza!”
“Si, Niall e Liam sono dei bravi ragazzi, fidati”
“Oh, ma andate tutti a quel paese!”
“Quale paese?”
“Vuoi altre padellate in testa?”
“No per carità, sloggio subito!”

 

“Oggi io e Abby andiamo da Ally!”
Disse Chanel sdraiata sul divano di casa sua con gli sguardi del fratello e degli amici che la fissavano.
“Tu non vai da nessuna parte!”
“Zayn non sfracassarmi le ovaie!”
“Ho detto… che tu, NON VAI DA NESSUNA PARTE!”
“Sisi certo, Abby andiamo? Ah.. voi due volete venire?”
“CHANEL MI PIGLI PER IL CULO? LORO DUE NON SI MUOVONO!”
“Shh che mamma dorme! Su ragazzi andiamo!”
Disse per recarsi alla porta con gli altri tre.
“CHANEL TORNA QUAAAAAA!” Zayn li inseguì fino fuori la porta per vederli poi scomparire dopo la curva.

 

Ero sola a casa, mamma era di nuovo uscita con i suoi amici, bene era diventata un’abitudine.
Stavo per salire in cameretta ma suonarono alla porta, scazzata scesi i due scalini saliti e aprì.
“C-c-he cosa?”

 


Ciao bellezze c:
come state?
intanto vi ringrazie, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE a che ha recensito i capitoli precedenti e chi ha messo la soria nelle seguite/preferite/ricordate vi dfhgdfughd.
Passando al capito, Zayn è sempre il solito stronzo, e Niall e Liam?
Il prossimo è un capitolo boom.
mi lasciate un vostro parere? vi prego c:
recensite, più di 10 parole.

 

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the number sixty-nine.
Everithyng's gonna be alright.


 

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Capitolo 6
*** Chapter six. ***




un grazie infinito a Chiara_88 per il banner.

Mi si mozzò il fiato.
“Ally stai bene? Sembra che hai visto un fantasma?”
Un fantasma? Avevo visto peggio di un fantasmino!
“C-che ci fate voi q-qui?”
“Siamo venuti a farti compagnia, visto che a casa mio fratello e gli altri non facevano altro che parlare della lista di Zayn, insomma cazzate da maschi!”
“Ehi, così ci offendi”
“Su Niall, tu escluso” disse Abby dandogli un buffetto sulla guancia destra.
“Ed io che sono, un finocchio travestito da ragazzo?”
“Ahahaha Liam non fraintendere” parlò Chanel.
“Ehm…” mi schiarii la voce “entrate…” dissi con un sorriso forzato.
Li feci entrare, feci un sospiro e chiusi la porta.
“Ragazzi, scusate non vi aspettavo, sono in tuta, che figura!” arrossì.
“Sei bella ugualmente Ally”
“Parla una, grazie comunque Abby!”
Gli altri risero.
“Volete qualcosa da bere?”
“Si, grazie” risposero.
Andai in cucina, aprii il frigo, prese coca cola e aranciata, chiusi e mi girai..
“Ah, Liam… senti mi dispiace per oggi…”
“Non preoccuparti.. ti capisco” fece spallucce e mi abbracciò.
Tornammo di la dove gli altri erano tutti spaparacchiati sul divano e Liam gli si lanciò sopra facendomi ridere, in fondo potevo dire.. di essermi trovata degli.. amici?
Passammo circa un’ora a guardare la tv e a commentare i protagonisti dei film, poveri.
Erano le cinque passate quando la porta d’ingresso si aprì ed entrò mia madre.
Mi alzai seguita dagli altri.
“Ciao mamma..”
“Oh ciao tesoro, vedo che sei in compagnia, mi fa piacere..”
“Mamma, questa sera i ragazzi rimangono a cena, cosa cucini?”
“Ah.. credo che dovrai cucinare tu Ally…” disse rimanendo sul vago mentre si avviava al piano superiore.
“Perché?” dissi con tono secco.
“Ehm… devo uscire con amici, sai sono venuta solo per cambiarmi”
“Ti pareva” sbuffai sprofondando sul divano.
Mi sentì dato il fatto che scese quei due gradini e si posizionò dinanzi a me.
“Non so se mi fai più schifo te o quello che ti porti a letto ogni santissimo giorno, quando torno a casa non ci sei mai, pranzo sola, ceno sola, non c’è nessuno a darmi la buonanotte, al mattino quando mi sveglio tu già sei andata via, neanche un bacio, solo dei miseri bigliettini, ‘sono a lavoro’ ‘scusa ma sono dovuta ripartire prima che tornassi’ che mi hai messo a fare al mondo se poi fai come se non esistessi?” dissi con tutta calma.
“Come puoi pensare questo Ally!” Abbassò lo sguardo.
“Bhè, sai com'è, mia madre è una putta..”
Mi sentivo la guancia destra pizzicare, d'istinto portai una mano su di essa massaggiandomela con il palmo freddo.
Guardai sbalordita mia madre che era ferma col la mano a mezz'aria.
“Ricordati che sono sempre tua madre e devi portarmi rispetto!” ringhiò.
“Rispetto? Proprio tu parli di rispetto? Parliamo invece del rispetto che tu hai verso di me, dov'è? Da quando papà è morto non fai altro che scopare con un uomo diverso ogni sera, fino a quando pensavi di poter tenermelo nascosto? Mi fai schifo” sibilai, alzai le mani al cielo “ci mancherebbe solo che una sera tornassi a casa e mi dicessi 'Ally, avrai un fratellino' e poi magari non conoscerà mai suo padre perchè chissà in quale notte l'hai concepito e soprattutto con chi!
Ti do un consiglio, quando salirai in camera tua, fermati davanti allo specchio, e guarda la donna che vi riflette dentro, guardala a fondo, spero ti farai schifo da sola!”
Mi faceva stare male dire tutte quelle cattiverie a mia madre, ridicolizzarla così, la donna che mi aveva cresciuto e aiutato in ogni momento della mia vita, quella che non mi ha mai abbandonato, ma adesso provavo solo odio e disgusto davanti a quella persona che no, non era mia madre.
Sospirai e decisi di cancellare quella scena dalla mia mente, almeno per questa sera.
Girandomi mi accorsi di avere quattro paia di occhi puntati su di me, mi sforzai di sorridere e mi sedetti sul divano.
“Come va?” mi sentì passare una mano sulla schiena.
“Bene, grazie Chan” le sorrisi e aveva capito che per quella sera il discorso era chiuso.
Mangiammo mentre parlavamo del più e del meno, Liam alzatosi per andare a posare il piatto si soffermò su una foto appesa al muro, quella foto.
“Chi è?”
“Ero io a tredici anni” cercai di essere più menefreghista possibile con scarsi risultati.
“Ma, c'è non eri..”
“Non ero obesa? Ho cominciato ad ingrassare alla morte di mio padre, questo è tutto!” interruppi Niall che blabettava cercando di arrivare al punto.
Perché mai gli sarebbe dovuto interessare il mio passato? Non volevo dare spiegazioni che poi tanto, sarebbero risultate inutili, anche urlate con il megafono nel cortile della scuola, sarei rimasta sempre e comunque la solita sfigata, non sarebbe cambiato nulla.
Liam e Niall se ne erano andati già da un bel pezzo mentre io, Abby e Chan ce ne stavamo spaparacchiate sul divano a guardare le solite stronzate in tv, ma qualcosa di serio?
Ogni tanto con la cosa dell'occhio vedevo Chan lanciarmi delle occhiate per poi riposizionare lo sguardo su quei personaggi che pur di guadagnare soldi erano disposti a mettersi a nudo davanti a migliardi si spettatori.
“Ally, per caso ti piace Liam?”



CHE PAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALLE.
se, sto capitolo è na palla mortale ma è un capitolo boom.
ok, non mi va di stare qui a commentare perchè mi sto crepando dal sonno, ma tanto non vado a dormire PUAH. e poi sono triste perchè oggi il mio cane è stato molto male :'c
mi lasciate i vostri pareri?
erikaaaaaaaaaaaa guarda TI STO PUBBLICIZZANDO. MANCO LO VORREI FA PERCHè HAI FATTO FICCà SOTTO QUELLA BARDASSA DE SUMMER PERò VABBè Remember OJO mortacci tua <3
chi vuole la pubblicità basta chiederla nelle recensioni c':
recensite splendori sennò posto tra una SETTIMANA, vi lovvo <3
adios xx

 

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Capitolo 7
*** Chapter seven. ***



un grazie infinito a 
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La fissavo.
Mi fissava.
“Cosa?” cercai di sembrare più disinvolta possibile ma la mia stessa voce mi tradì.
Respirai a fondo mentre mi guardava seria, ressi il suo sguardo per poco prima di abbassare lo sguardo sulle mie dita intrecciate.
“Cosa ti salta in mente Chan” alzai lo sguardo incontrando il suo ancora posato su di me “Liam, come Niall si è solo venuto a scusare con me per gli anni infernali che mi ha fatto passare lui e la 'combriccola'” feci segno delle virgolette
“prima di tutto, non è il mio tipo e poi, non ti farei mai un torto” sorrisi mentre pronunciavo quelle ultime parole.

Mi guardò sbigottita sgranando gli occhi “Un torno a me in che senso?” buttò lì mentre un leggero rossore si fece spazio sulle sue guance.
“Come se non si notasse che gli vai dietro come un cagnolino” s'intromise Abby ricevendo una gomitata alle costole dall'amica.
“Tu non proferire parola, futura miss.horan” sbottò irritata Chan.
Silenzio.
“Che cosa, hai detto?” sibilò a denti stretti Abby incenerendo la mora con lo sguardo.
“Come se non si notasse che gli vai dietro come un cagnolino” rispose imitando la voce dell'amica.
Rimasi a guardarle soffocando una risata.

“Quindi, fammi capire, prima lei non era così, ma con la morte del padre si è lasciata andare mangiando come una matta, ma poi quest'estate l'ha passata tutta in un centro di riabilitazione o come caspita si chiama, e si è ridimagrita di un botto, così puff” gesticolò “ma adesso la famiglia è in crisi perchè sua madre si è data alla prostituzione” disse tutto d'un fiato mentre il biondo davanti a lui annuiva.
“Sarà, ma non ha un senso” disse infine Harry sprofondando nel divano sorridendo beffardo.
Ricevette un'occhiata torva da Liam che sbigottito da quell'affermazione si rassegnò.
Zayn era rimasto in silenzio tutto il tempo ascoltando il riassunto fatto dal suo amico mentre si godeva la sua sigaretta.
Forse avevano sbagliato fin dal primo anno, forse avrebbero dovuto prendere di mira qualchedun'altro, forse quella Ally
soffriva come una cane subendosi in più i loro ridicoli scherzi, le loro umiliazioni, forse aveva sbagliato in tutto.

Fu costretto a tornare alla realtà sentendo il campanello suonare e delle voci confuse venire dall'ingresso.
“Me ne vado Trisha, sono venuta qui apposta per salutarti”
A quelle parole si fece prendere dallo sconforto e la strinse in un abbraccio.
“Non pensavo potessi arrivare a tanto e..”
“Sono venuta a chiederti se potresti badare tu a mia figlia, gli lascierò dei soldi ma non le basteranno a lungo..”
“Non preoccuparti Abbie” le sorrise abbracciandola ancora una volta.
“Quando parti?” le domandò.
“Questa notte, appena le ragazze si saranno addormentate”
Vide una smorfia formarsi sulla faccia dell'amica che era contraria, la salutò un'ultima volta se ne andò.
“Chi era mamma?” le chiese Zayn non appena fece ingresso in salotto.
“Oh, un'amica, nulla di importante”

Sentii un braccio cingermi un fianco ed il respiro caldo che mi solleticava l'icavo del collo.
Intrecciai le dita con le sue lasciandomi poi cullare da quelle braccia che sembravano ali le quali potevano proteggermi da
tuto.

Mi alzi bruscamente aprendo gli occhi e ripensando al sogno appena fatto, mi passai una mano sulla fronte e mi accorsi di
aver sudato.

Che razza di sogno era quello?
Perchè mi sentivo protetta -in un certo senso- stretta da quelle braccia sconosciute?
Mi alzai di malavoglia dal letto andando in bagno e lasciando che l'acqua fredda mi risvegliasse dal mio stato di trance.
Vestita e truccata tornai in camera trovando Chan e Abby alle prese con i loro vestiti.
“Buongiorno” sorrisi.
Mi sorrisero entrambi prima di tornare a prepararsi.
Nell'uscire notai la camera di mia madre aperta con le ante dell'armadio aperta che conteneva stampelle vuote e qualche
vestito sparso per terra, persi un battito.
Fortunatamente eravamo in orario, la campanella non era ancora suonata e c'erano studenti sparsi qua e la nel cortile.
Alla vista di Chan e Abby che sorridevano mi voltai e li trovai tutti e cinque appoggiati al muro che affiancava il portone.
“Buongiorno” dimmo tutte tre all'unisono ricevendo come saluto dei mugolii.
Che umorismo.
Notai Zayn lanciarmi varie occhiate insieme ad Harry e Louis.
“Io entro, ho bisogno di andare in bagno” sussurrai a Chan che mi sorrise.
Mi diressi a passo svelto verso i bagni sentento un groppo in gola mentre gli occhi mi pizzicavano.
Mi chiusi violentemente la porta alle spalle assicurandomi prima che non ci fosse nessuno.
Mi aveva lasciata sola in quella casa, mi aveva abbandonato come fanno i padroni con i propri cani, se ne era andata senza salutarmi.
La odiavo.
La odiavo per aver tradito papà dopo che era morto.
La odiavo per non essersi presa cura di se stessa.
La odiavo perché se ne era andata.
La odiavo perché mi aveva lasciata sola.
Odiavo quella donna che mi aveva messa al mondo.
Lasciai cadere la borsa per terra accasciandomi vicino a quest'ultima cominciando a piangere, presi a tirarmi i capelli per disperazione, ma nemmeno quel dolore riusciva ad alleviare quello che stavo subendo.
Continuai a piangere infischiandomene della campanella che suonava.
Continuai a piangere mentre sentivo bussare alla porta sentendo la voce di Chan e gli altri che mi chiamavano.
Continuai a piangere sentento le minacce che Zayn lanciava dicendo di sfondare la porta sentendo poi la bidella rimproverarli di entrare in classe.
Continuai a piangere per ore, immersa nel dolore.

 



morite all'istante, ergsrgsrtg.
oook, quanto è che non aggiorno? AHAHAHAHAHAHA, sh.
speravo di trovarmi più di 8 recensioni ma vabbè c:
*lettrici e lettori selinziosi, sapete, a me farebbe piacere cosa ne pensate, con tanto amore, celine <3*
no, davvero.
passando al capitolo:
chi se l'aspettava la domanda di Chanel?
poi la futura miss.horan, anche se non si inculano a vicenda?
quella piccola riflessione di zayn?
e la partenza della madre?

che farà adesso ally?
fatemi sapere con una recensione c:
più di 10 parole.
alla prossima <3

Ve la consiglio, fgdsgsf:
Remember.

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Capitolo 8
*** Chapter eight. ***



un grazie infinito a 
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Con ancora le lacrime agli occhi allungai una mano per prendere lo zaino per rovistarci dentro.Appena lo vidi sospirai di sollievo, 'finalmente' pensai.
Lo tirai fuori e con uno scatto feci scorrere fuori la lama dalla sicura per quasi tutta la lunghezza.
Mi madre dopo le sedute dallo psicologo aveva fatto sparire qualunque oggetto tagliente dalla mia vista.
Fortunatamente non aveva rovistato nel mio zaino dove -nascosto nel taschino interno- tenevo quel taglierino.
Tirai su la manica della camicia fino al gomito arrotolandola per assicurarmi che non scivolasse, Velocemente sfilai tutti quei bracciali -una ventina circa- dal mio polso mettendo in mostra quelle cicatrici biancastre che lo dicoravano.
Impugnai la lama con la sinistra, mentre continuavo a girare il polso destro nel tentativo di cercare uno spazio vuoto.
Eccolo lì, lo trovia, poco sotto una vena, strinzi ancora più forte quall'affare che oramai non usavo più da tempo, tremavo, letteralmente, avevo paura, paura che potesse far male, avevo dimenticato il dolore e la sofferenza che potevo infliggermi con un solo taglio.
Presi aria, trattenendo il respiro e feci scorrere lentamente la lama sulla mia pelle, sentivo quest'ultima spaccarsi sotto il mio passaggio, aprirsi lasciando scorrere la lama più in profondità fino a raggiungere il primo strato di pelle, lasciai uscire dalla mia bocca un gemito strozzato mentre una lacrima scendeva silenziosa silla mia guancia, morendo sulle mie labbra curvate in una smorfia di dolore.
Lo riconobbi, quel dolore che conoscevo da anni, con cui avevo vissuto giorno e notte, quel dolore che era tornato ad impossessarsi nuovamente di me, del mio corpo, della mia mente, raggiungendo ogni parte del mio corpo.
Sorrisi, sorrisi perchè mi faceva stare bene, perchè mi sentivo a casa, perchè quel piccolo taglio mi rendeva felice, facendo scomparire per un attimo tutti quei problemi, tutti quei dolori, perchè mi rendeva libera, perchè era la mia unica via
d'uscita.

Sentì il sangue sciovolarmi sul braccio, allontanai la lama dalla mia pelle e la lasciai cadere atterra, potevo sentire il sangue robollirmi e pulsare violentemente, lasciai che il getto d'acqua fredda alleviasse il bruciore facendo passare -in parte- il dolore, con delicatezza, poi, avvolsi la garza presa dalla mia borsa intorno al polso e fermarla con dello scotch.
Erano appena passare le undici, uscì dal bagno facendo attenzione a non farmi vedere e uscì nel cortile.
Amavo quelle giornate, amavo l'autunno, era la stagione dell'anno che preferivo, fermarmi a vedere le foglie che si staccavano dagli alberi, svolazzare per poi poggiarsi per terra, osservarle, il colore, quel marrone con sfumature giallastre, vedere il vento che le portava via.
Urtai contro qualcosa, o meglio dire qualcuno, facendo cadere i libri che tenevo in mano.
Li raccolsi tutti mentre guardavo le scarpe della persona che mi stava davanti senza degnarmi di darmi una mano.
“Bess” sgranai gli occhi sentendo la sua voce.
Sentì il sague gelarmi.
“Cass” sputai con volgarità mentre mi alzai a guardarla.
“Ch.. scus..”
“Devo andare, ciao” mi affrettai a sorpassarla mentre stringevo i libri al petto sentendomi un groppo in gola.


“Prof, possiamo andare al bagno?” domandò gentilmente Chan alla professoressa di letteratura mediavale che da più di due ore non faceva altro che farneticare su Re Artù e i cavaglieri della tavola rotonda, mentre lei era in ansia pensando a che fine avesse fatto l'amica.
Uscirò con Abby dirette al terzo piano nella classe del fratello.
“Io chiamo Zayn, Liam e Niall, tu vai a chiamare gli altri”
Abbie annuì diretta alla classe poco distante da quella di Zayn.
Bussò impaziente alla porta e la voce di quell'oca della prof di francese fece eco nella classe.
“Buongiorno prof, protrebbero uscire Malik, Payne e Horan?”
“E cos'è.. riunione di gruppo? E poi disturbarli mentre stanno seguendo la lezione” puntualizzò.
Chan sbuffò gesticolando “ma se non la stavano seguendo per niente”
“Va bene, uscite, ma solo dieci minuti”
Raggiunsero Abbie e gli altri che gli venivano incontro dall'altro capo del corridoio.
“Cos'è successo?” si affrettò a dire Liam mentre si passava una mano fra i capelli.
“Ally non si trova”
“E ci avete interrotti solo per questa cazzata?”

“Harry, perchè vorresti dirmi che stavi seguendo la lezione mentre pomiciavi con il banco?” lo rimbeccò Abbie.
“Che vuol dire Chan?” si sentì dire da un angolo, dietro di tutti.
“Che è sparita, Zayn, le ho inviato mille messaggi, l'ho chiamata dieci volte ma sembra svanita nel nulla, ho chiamato anche a casa, ma niente” gli rispose la sorella passandosi una mano in faccia.
“Non è possibile che abbia saltato la scuola?”
“Louis, ma se stammattina è entrata prima di noi” gesticolò buffamente Abbie sotto lo sguardo divertitò di Niall che la fece avvampare.
Chan cercò di fare mente locale mente si guardava con Zayn con le voci in sottofondo dei ragazzi che parlavano “in bagno..” sussurrò mentre Zayn alzava un sopracciglio a quell'affermazione, era l'ultimo posto dove l'avevano vista rintanarsi quella mattina.
Lanciò uno sguardo al fratello mentre correva al primo piano seguita a ruota da Zayn e gli altri.
Spalancò la porta giardando dentro ogni porta, niente.
Abbassò lo sguardo quando qualcosa attirò la sua attenzione, tante macchioline rosse vicine, si inginocchò, erano fresche.
“Abbie!” urlò per farsi sentire mentre tutta la combriccola si era affacciata.
“Che c'è?” s'intromise Zayn.
Alzò un sopracciglio guardandolo, ma davvero? Pensò.
Guardò gli altri che la fissavano preoccupati spoastando i loro sguardi dalle macchie a lei e viceversa.
“E' sangue”
 

Il campanello suonò appena aprì la porta del bar mentre un'ondata di calore mi inondò.
Sorrisi a Mark dientro il bancone.
“Ally” disse accarezzando il mio nome con la sua voce vellutata.
“Mark, come stai?”
Era da anni che lo conoscevo, amico stretto di papà che da quando se ne era andato mi era stato sempre vicino, anche durante la mia depressione.
“Tutto bene, so che tua madre invece..”
Tossì sperando che capisse “che cosa prendi?” cambiò discorso.
“Una cioccolata calda”
Mi guardai intorno mentre aspettavo, aveva iniziato a pioviccicare e mi maledì mentalmente per non aver portato l'ombrello con me quella mattina.
Ringraziai Mark per la cioccolata offerta dalla casa e uscì di corsa dal bar imbattendomi sotto la pioggia.
Arrivai sotto casa con il fiatone, presi la chiave sotto il tappeto e aprì velocemente appoggiandomi poi alla porta lasciando cadere la borza atterra.
Mi liberai della giacca e delle scarpe, rimandendo leggera, così presi una coperta dal divando e me l'avvolsi intorno sedendomi su quest'ultimo incrociaciando le gambe e poggiando la testa la testa allo schienale chiudendo gli occhi.
Sobbalzai all'istante sentendo la chiave girare nella toppa.
 



stavo scrivendo il capitolo su Harry, ma poi ho mandato tutto a fanculo ed eccomi qui con un nuovo capitolo su Zayn, amatemi.
No, ero contenta visto le quattordici recensioni al capitolo precedente c':
Grazie <3
Passando al capitolo:
Che ve ne pare?
Ho cercato di descrive nei dettagli la scena di Ally mentre si taglia ma non ne sono convinta al massimo, fatemi sapere come l'avere trovata, se troppo pesante anche, mi scuso per questo.
l'incontro con cass chi se l'aspettava? anche se non è finita qui, shh.
la mia scena preferita è quella dei ragazzi dentro scuola mentre la cercano, bhò rgfrg, come vi è sembrata?

mi raccomando, lasciatemi una vostra recensione, a me fa piacere sapere cosa ne pensate!
recensire, più di 10 parole.
continuo a più di dieci recensioni owo
alla prossima <3

PASSATE: 
Remember.
T
he pan.

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Capitolo 9
*** Chapter nine. ***



un grazie infinito a 
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Hai controllato al parco?” le chiese Zayn agitando le mani.
Si, ma non c'era.. tu, in giro?”
Ho controllato tutte le strade, tutti i vicoletti ma niente, è scomparsa”
Chanel sbuffò rumorosamente battendo un piede a terra, era frustrata e preoccupata.
La sua amica era 'scomparsa' come si suol dire, poco prima a scuola avevano trovato del sangue, e il suo cellulare era staccato.
Non poteva accadere di peggio si ritrovò a pensare lamentandosi, emettendo suoni strani dalla bocca.
Ma la smetti?” sbottò il moro.
Non sono io che ho il tic alla gamba” Chanel indico la gamba destra del fratello che non accennava a smettere di muoversi freneticamente.
Vaffanculo, oh, vaffanculo, non so nemmeno il motivo per cui sto a qui ad aiutarti a trovare quella”
Si passò una mano nei capelli, esasperato, per poi tirare fuori il pacchetto di sigarette che teneva in tasca e prenderne una.
Quella” calcò bene la parola la mora “ha un nome, Zayn, smettila” lo rimbeccò.
Ma di fare che? E' da oggi che cerchiamo ovunque, quando magari può essere tornata a casa” si portò la sigaretta alle labbra, tirando.
Zayn?”
Lasciò uscire il fumo “Mh?”
Vaffanculo”

Il mio cuore perse un battito mentre con gli occhi fissavo impassibile la porta, le orecchie attizzate per sentire il minimo rumore.
Pensai fosse mia madre quando vidi delle scarpe con i tacchi non troppo altri mettere piede in casa, ma mi sbagliai vedendo entrare una donna minuta, bella, capelli castano scuro lunghi fino alle spalle -scalati-, occhi marroni e un sorriso mozzafiato, rimasi a fissarla per qualche secondo, minuto forse.
Aveva una certa somiglianza con..
Ciao, Allyson” la sua voce era vellutata, calda e serena, risposi con un piccolo sorriso.
Scusami per questa intrusione, ma tua madre mi ha detto che potevo trovare le chiavi sotto il tappeto, sono venuta a trovarti”
Chi era? Era amica di mamma?
Si, sono un'amica di tua madre, non mi sono presentata, piacere Trisha” rispose ai miei pensieri allungando una mano verso di me, in attesa di essere ricambiata.
Non proferì parola, più che altro non sapevo che dire, come comportarmi dinanzi a questa donna intrufolatasi in casa mia.
Titubante ricambiai la stretta assottigliando gli occhi.
E' tutto molto strano” mi scappò un risolino isterico.
Volevo farti una proposta.. tua madre mi ha pregato, adesso che lei se ne è.. bhè, è partita” chiusi gli occhi “mi chiedevo se.. volessi venire a vivere da me”
Che cosa?”
Credo ti troverai bene, Allyson, hai solo diciassette anni, non puoi affrontare tutto questo” con un gesto indicò la casa “io posso ospitarti, magari fino a quando finirai la scuola, poi andrai al college, non sarai sola, ci sono anche i miei due figli, Chanel dovrebbe ha la tua stessa età, mentre Zayn è un anno più grande, credo ti troveresti bene”
Mi si gelò il cuore ' Chanel dovrebbe ha la tua stessa età, mentre Zayn è un anno più grande' ecco cos'era quella somiglianza.
Come sarebbe stato vivere sotto lo stesso tetto con Zayn? Teoricamente c'era anche Chan, non sarei rimasta sola, ma me la sarei sentita? Sarei riuscita a convivere con lui che per anni mi aveva maltrattata, insultata e beffeggiata.
Avevo voglia di piangere, di cacciare via tutte le lacrime, di sfogarmi, sola nella mia stanza, istintivamente mi portai una mano al polso, mi faceva stare bene, quella era l'unica soluzione per la pace.
Non avrebbe risolto nulla, ma mi regalava pace.
No”
Cosa?”
No, non posso, grazie comunque” soffiai.
Allyson, come farai? Io ti posso ospitare, starai bene” mi rassicurò.
Per una volta nella vita, voglio farcela da sola”
Ma..”
La prego, Trisha”
La sua espressione sul volto, cos'era rammarico, angoscia? Perché quella donna insisteva così tanto, perché voleva proteggermi, aiutarmi, cos'era lei per me, ed io per lei? Cos'era mia madre per questa donna?
Sospirai pensando alla merda che mi circondava, alla mia infanzia, alla mia adolescenza -la parte più brutta della mia vita- e adesso.. come e cosa potevo considerarmi adesso? Una ragazza, bella? Presa in giro da tutti per il suo passato, il suo passato trascorso da un ospedale all'altro, visite su visite, i chirurghi più esperti, considerata un corpo senza anima, che non sapeva cosa fosse il dolore, o la tristezza a detta degli altri.
Un oggetto, da sballottare da una parte all'altra, da ferire, da insultare, da buttare.
Prometti che per qualunque cosa ti ricorderai di me”
Certo, grazie”
Mi sorrise un'ultima volta prima di voltarsi e andarsene, lasciandomi sola in quella casa, ormai troppo grande per una sola persona, troppo buia, piena di ricordi ormai incancellabili.
Qualcuno suonò freneticamente al citofono, ma non ci feci caso tornando ad osservare quello che mi circondava, proseguirono con colpi forti alla porta -quasi sfondata- poi il silenzio.
Sola” sussurrai, guardandomi in torno.
Sola, ero sola.

Il sole che penetrava dalle finestre mi colpiva gli occhi, facendomi svegliare in malomodo.
Mi faceva male la testa, sentivo le palpebre pesanti, come tutto il resto del corpo.
Erano appena passate le sette a detta del telefono che mi accecò letteralmente, lo lasciai cadere pavimento alzando il busto grattandomi la testa.
'Ahi, che male'
Ero in salotto, con la finestra che fiancheggiava il portone davanti la mia faccia lasciando che la luce del sole appena sorto mi illuminasse completamente.
Mi affrettai a fare colazione e a prepararmi per avere un po' di tempo per ripassare biologia per il compito che si sarebbe svolto quella mattina alle prime due ore, non poteva cominciare meglio.
Erano le otto meno un quarto, il cortile era ancora vuoto se non per qualcuno che cercava tranquillità seduto sotto un albero a leggere un libro, o chi era appoggiato al muretto a fumarsi la prima sigaretta della giornata in santa pace senza che nessuno gli venisse a rompere le scatole.
Tornai con gli occhi sul libro pronta a ripetere di nuovo il significato di quelle sessanta pagine di spiegazione.
Buongiorno, fuggitiva” suonò una voce alle mie spalle.
M'irrigidì pensando a qualche scusa per potermela filare di nuovo.
Girai il viso e lo trovai lì, in piedi appoggiato al muro con una mano in tasta mentre con l'altra teneva la sigaretta, espelleva il fumo sia dalla bocca che dalle narici, sorrisi dentro a quella visione, 'sembra un drago'.
Tornai con la faccia nel libro pensando a delle parole.
Buongiorno” riuscì a balbettare infine un misero buongiorno.
Che studi?”
Perché non se ne andava? E prima di tutto che ci faceva lui alle otto meno un quarto fuori scuola?
Biologia, stamane c'è il compito”
Oh, e su che cos'è il compito?” si sedette sulla panchina piegando la testa di lato per vedere meglio.
Con il pollice sfogliai velocemente tutte le sessanta pagine davanti ai suoi occhi che si dilatarono mano mano.. “e tu hai studiato tutto questo?”
Annuì con il capo divertita da quella scena, da quando in qua si interessava alla biologia?
Con un solo gesto fece volare la cicca circa a dieci metri di distanza, sogghignando orgoglioso.
Tracciai con lo sguardo tutto il tragitto della cicca rimanendo sbalordita da quella distanza.
Sei capace?” mi chiese alzando un angolo della bocca.
No, io .. io non fumo” abbassai lo sguardo in imbarazzo, 'che perfettina del cazzo'.
Perché fai così? Dovresti esserne orgogliosa, poche sono le persone che raggiunta questa età ancora non fuma, anzi, vanno anche oltre”
Mi sentì avvampare, le guance bruciavano, insieme alla mani e al.. cuore.
Allora posso vantarmene” sussurrai facendo spazio ad un piccolo sorriso sulle mie labbra.
Annui lentamente ricambiando il sorriso, mettendo in mostra la sua dentatura perfetta.
Senti, ti va di andare a fare un giro?”
Un giro? Alle otto meno cinque di mattina.
Lo guardai per sbiego piegando la testa di lato come suo fare guardandolo scioccata.
Zayn, ma sono quasi le otto, e ho il compito” parlai come si parla ai bambini cercando di farglielo capire scuotendo la testa riponendo il libro nella borsa.
Almeno una volta nella vita puoi fare un eccezione, poi il compito lo puoi recuperare settimana prossima, così hai tutto il tempo per prepararti meglio”
Storsi la bocca in una smorfia, non mi piaceva questa idea, poi l'idea di fare un 'giro' con Zayn, non mi tornava per niente.
Dai, vieni” balzò in piedi chinandosi per prendermi una mano, tirandomi di colpo facendomi sbattete la faccia contro il suo petto e poi tornare indietro, mi sorresse mettendomi una mano dietro la schiena mentre arrossivo sotto il suo sguardo.
Poi intrecciò le nostre dita, e corse verso l'uscita.
 



Innanzitutto, mi scuso per l'immenso ritardo, davvero, scusatemi, quasi un mese.
Non avevo immaginazione, infatti cancellerò quella di Harry tra qualche giorno, ho scritto un avviso c:
Bhè passando al capitolo..
La prima parte ho cercato di renderla un pò divertente, ma non so, Chanel e Zayn sono rtgsrdfgsd.
Ve l'aspettavate che fosse Trisha la madre dei due?
E la domanda più importante.. Zayn?
No, ma davvero?
lasciatemi una recensione c:
più di 10 parole.
alla prossima <3

Passate dalla mia nuova ff, ci tengo moltissimo:
1945

The shit is the less problem.
Remember.
The pan.

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Capitolo 10
*** Chapter ten. ***



un grazie infinito a 
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Sentivo il vento passare fra i miei capelli che li faceva svolazzare nell'aria, come a star quasi per staccarsi dalla cute e l'aria, profumata di salsedine invadermi le narici mentre un piccolo sorriso si formava sulle mie labbra.
Mi aveva costretta a bendarmi con un fular, spuntato fuori dal cruscotto della sua macchina, e ad indossarlo per tutto il viaggio, ordinandomi di non fiatare.
Il gracchiare dei volatili, qualunque essi fossero stati mi arrivava dritto agli orecchi, facendomi attizzare ancor di più l'udito.
Zayn ma che...”
Shh” lo sentì sussurrare alle mie spalle, mentre con entrambe le mani mi cingeva i fianchi per aiutarmi a camminare nell'oscurità.
Camminammo per altri cinque metri circa, quando non sentì più la sua presa sui fianchi, girandomi di scatto andai a sbattere contro qualcosa perdendo per un attimo l'equilibrio, pensando subito ti togliermi la stoffa dagli occhi, ma una voce mi bloccò prima che potessi toccarmi gli occhi.
Non ci provare nemmeno, quella te la tolgo io. Adesso, una alla volta appoggia le mani sulle mie spalle e alza di poco il piede da terra” abbassai il capo sentendo la sua voce provenire all'altezza dei miei ginocchi, alzai un sopracciglio sapendo che lui non l'avrebbe visto, e feci come mi era stato detto, permettendogli di sfilare le mie Air Force una alla volta.
Dopo aver finito passarono una decina di secondi prima che sentii di nuovo la sua presenza dietro di me, mentre appoggiava -questa volta- solo una mano sul mio fianco, sorreggendomi per farmi scendere un piccolo scalino.
Sussultai al contatto della sabbia fredda sotto i miei piedi, cominciando ad arricciare le dita provocandomi solletico.
Presi a camminare da sola, lasciando Zayn a pochi metri dietro di me, annusando l'aria.
Cazzo!” lasciai fuoriuscire un gemito di dolore dalla mia bocca quando qualcosa mi graffiò la pianta del piede che iniziò a pizzicarmi al contatto con la sabbia.
Stai bene?” sentii la voce allarmata di Zayn al mio fianco, che mi sorreggeva con un braccio mentre cercavo di massaggiarmi alla cieca il punto colpito poco prima.
Minchia, mi sono quasi squarciata un piede e tu mi chiedi se sto bene?” drizzandomi mi voltai verso di lui pur non vedendolo, ma sentendolo comunque ridacchiare alla mia mia esclamazione/domanda retorica.
Vieni ti aiuto” lasciò che mi appoggiassi a lui, mentre si spostava alle mie spalle per togliermi quella stoffa che avevo cominciato seriamente ad odiare negli ultimi cinque minuti.
La benda mi scoprì gli occhi, che chiusi all'istante al contatto con la poco luce del sole che c'era, portai entrambe le mani chiese a pugno sulle palpebre prima di cominciare a massaggiarle mentre le strizzavo continuamente.
Tornai con le braccia lungo i fianchi mentre, con gli occhi aperti e curiosi alzavo di scatto la testa, rimanendo scioccata.
Quello che mi si presentò davanti mi tolse il fiato, paralizzata rimasi a guardare quella lastra infinita di cielo che ci sovrastava, coperta da nuvole grigiastre che impedivano alla luce del sole di uscire allo scoperto, anche se qualche spicchio però, ci era riuscito.
Contemplai invece quello che si trovava sotto, amai ogni onda che si frantumava sugli scogli -non molto distanti- provocando della schiuma di mare, che restava sulle rocce come un milione di bollicine, che man mano scoppiavano o venivano sostituite da altre, che vi si poggiavano sopra.
Vidi come l'acqua arrivava a riva: depositando le alghe o qualche conchiglia, bagnando la sabbia che diventava più scura sotto il suo tocco per poi schiarirsi di nuovo, quando invece se ne andava e portava via con sé le alghe che magari poco prima aveva depositato, riprendendole con sé e tornare indietro lasciando libero spazio ad un'altra onda che avrebbe ripetuto lo stesso ciclo.
E' bellissimo” sussurrai continuando a guardare quello spettacolo, vidi con la coda dell'occhio il moro girarsi nella mia direzione, magari interrompendo la stessa visione che stava avendo lui.
Vero?”
Grazie” mi voltai, guardandolo negli occhi e lasciando che un piccolo sorriso si fece spazio sulle mie labbra, un sorriso regalato a lui.
Magari basterebbe solo questo...” sussurrò voltandosi di nuovo a guardare il mare ma riuscii ugualmente a sentirlo mentre bisbigliava quelle parole.
Per cosa?” capii che risposta non mi sarebbe arrivata dopo qualche minuto di silenzio nel cui il suo sguardo non si era mosso di un millimetro, le sue pupille fisse in un punto a fissare l'orizzonte senza fine.
Strascinai il mio sedere sulla sabbia avvicinandomi di poco al suo corpo ancora immobile, riuscivo a sentire il contatto con il suo braccio da sotto il giacchetto e mi trasmetteva calore.
Zayn?” mi sporsi in avanti con la testa per avere una visuale migliore della sua faccia che in quel momento non trasmetteva nessuna emozione, era vuota come i suoi occhi, diventati quasi neri da far paura.
Dalle sue labbra fuoriuscì un sospiro che gli fece alzare il petto prima di cacciare tutta l'aria fuori tornando alla posizione iniziale.
13 Settembre 2009: noi secondi eravamo tutti riuniti in palestra per accogliere voi del primo, ricordo quel giorno come se fosse ieri, ero scocciato, furioso, insomma mi giravano le palle perché mia sorella sarebbe venuta in quella scuola, già non la sopportavo a casa e l'idea di averla tra i piedi anche a scuola non mi piaceva più di tanto, era il mio rifugio per nascondermi da lei...
Il preside cominciò ad elencare i nomi degli alunni e le classi delle rispettive materie di ognuno, mi ricordo quando ti vidi per la prima volta” lasciò che un risolino uscì dalle sue labbra “eri così brutta e cicciona...”
Tralasciamo questa parte, per favore” arrossii al ricordo di quel giorno, tutti quegli occhi puntati addosso e la gente che rideva nel vedermi.
Io e gli altri abbiamo cominciato a ridere, indicandoti ad altre persone che si unirono a noi nel prenderti in giro...”
Cercai di ricacciare in dentro le lacrime che minacciavano di uscire da un momento a l'altro, mi faceva stare male sentire quelle parole da lui, questo ragazzo che per anni mi ha presa in giro e umiliata, non lasciandomi nemmeno un briciolo di onore o dignità, fregandosene di quello che c'era sotto, di come sarei potuta stare, quel ragazzo bellissimo che notai appena il preside mi nominò, facendo cadere tutti gli occhi della palestra su di me, ed è lì che lo notai in tutta la sua bellezza, magari saremmo diventati amici o qualcosa di più, avevo pensato.
Sentii una lacrima sfuggita dai miei occhi bagnarmi la guancia e subito mi sbrigai ad asciugarla.
13 Ottobre 2010: quello si che pensavo fosse stato un giorno divertente, pensavo che fosse un giorno epico, il tuo compleanno, compievi quindici anni ed io e gli altri avevamo scritto una canzone apposta per te stampandola, e mandandola a tutta la scuola per poi cantartela in faccia a ricreazione, creando un cerchio intorno a te, eri crollata in ginocchio a piangere coprendoti il viso con le mani e pregandoci di smetterla mentre qualcuno ti faceva foto o ti riprendeva...”
Avrei ricordato quel giorno all'infinito, il secondo compleanno più brutto di tutta la mia vita, successivo a quello dopo la morte di mio padre e precedente agli altri, passati da sola a casa con mia madre e Cass.
Non ti sto a raccontare i due anni che succedono quel giorno perché sarebbe inutile, sarebbe inutile starti a dirti scusa dopo quattro anni, non basterebbe una vita per riparare a quello che io ti ho fatto passare, e mi dispiace Ally, perché se non avessi dato inizio io a tutto questo, magari non avresti passato tutto questo, la gente ti avrebbe soltanto ignorata, invece...”
Mio padre è morto” abbassai lo sguardo sulle mie dita intrecciate non appena Zayn si voltò guardandomi spiazzato.
Emettei un risolino “Era la vigilia di Natale, 24 Dicembre 2008, avevo solo tredici anni e non vedevo l'ora di rincontrarlo per stringermi tra le sue braccia ; sai... ero davvero bella, lo dicevano tutti” un sorriso mi scappò ricordando i complimenti che tutti mi facevano “alle medie i maschi si giocavano i soldi per chi doveva essere il primo a provarci, mi facevano sentire una puttana a dirla tutta... ovviamente non ho mai accettato, decidevo solo ed esclusivamente io con chi uscire, poi c'erano le solite oche che mi si arruffianavano per uscire con qualcuno dei ragazzi che aveva messo gli occhi su di me e io lo ho mandate a fanculo” risi “nel vero senso della parola, sono uscita con qualche ragazzo, erano anche piuttosto carini a dirla tutta ma non era niente di serio, a tredici anni qualcosa di serio non esiste”
Avevo il suo sguardo sbigottito addosso e questo mi fece arrossire, chinando il capo continuai “ma io avevo occhi solo per mio padre, era lui l'uomo della mia vita, e quando è morto...”
I ricordi del funerale si fecero spazio nella mia testa, ricordavo le lacrime di mia madre insieme alle mie, le condoglianze della gente che in quel momento mi ci sarei soltanto pulita il culo.
Soffocai un singhiozzo nascondendo la faccia tra i palmi delle mani “La sua foto sulla tomba Zayn, il pensiero del suo corpo all'interno mi ha tormentato per notti intere, sarei voluta morire” lasciai sprofondare la faccia tra le mie ginocchia
lasciando libere quelle lacrime che bramavano di scendere a bagnare le mie guance senza mai fermarsi.

Ehi...” sentii Zayn accarezzarmi la schiena provocandomi dei brividi lungo tutta la spina dorsale “non lo sapevo, mi dispiace” mi tirò a sé facendomi sistemare in mezzo alle sue gambe, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo mentre teneva le sue mani intorno alla mia pancia, schiacciandomi contro il suo busto.
Non è stata colpa mia, io non volevo diventare così” singhiozzai contro la sua pelle.
Shh... Scusami tu, ti prego” alitò delicatamente contro la mia guancia, riscaldandola.
Restammo lì, non saprei per quanto, abbracciati l'uno con l'altro a guardare il mare mentre i singhiozzi svanirono pian piano come le onde del mare alla riva.

Bene, chi vuole dirmi cosa sono il sistema aperto, chiuso e isolato; i miscugli omogenei ed eterogenei e cos'è la 'fase' ?”
Era l'ultima ora e quella serpe della professoressa di chimica si metteva ad interrogare?
La mora alzò la mano aspettando che la professoressa le desse il permesso di parlare, che non tardò ad arrivare con un
cenno del capo.

Mi scusi prof, posso andare in bagno?” osservò gli occhi della professoressa trafiggerla con lo sguardo mentre faceva segno di sì con la testa, bisbigliò un 'grazie' e si alzò dal banco.
Non sia mai che lei Malik risponda ad una delle mie domande” sputò quella vipera.
Magari la prossima volta, prof” e sorridendo si chiuse la porta della classe alle spalle sospirando, decidendo di farsi un giro per la scuola, non avendo niente da fare per almeno la prossima mezz'ora.
Salì le scale dirigendosi nel corridoio dove si trovavano i quinti, pensando magari di trovarci qualcuno.
Passò davanti al bagno dei maschi dirigendosi verso la finestra, da lì tutto si vedeva meglio, era un bel panorama.
Era felice perché dal prossimo anno si sarebbe spostata su questo di piano e avrebbe potuto ammirare lo spettacolo che le si presentava davanti ogni giorno, amava il modo in cui quegli alberi fioriti con diverse tonalità di colore ricoprivano la montagna, come se fosse il paradiso... Oppure come la lavanda ricopriva il prato, profumando l'aria.
Chanel?” fece qualche passo indietro fino a ritrovarsi difronte alla porta d'ingresso del bagno, dove un Liam in tuta e canottiera era appoggiato allo stipite della porta e la guardava curiosa.
Le si mozzò il fiato vedendolo sorridergli, mentre sentiva le gote bruciargli si avvicinò a lui sorridendogli.
Visita turistica ai piani alti?” le sorrise sghembo il ragazzo.
Sono al piano sottostante ed il prossimo anno ci sposteranno qui mentre voi sloggerete” lo sfidò la mora alzando un sopracciglio.
Vide Liam avvicinarsi pericolosamente a lei, standogli ad un palmo dalla faccia “Sarò sempre più in alto di te, piccola”
Stupido” lo rimproverò facendolo ridere di gusto, quella risata che contagiò tutti e due facendoli ridere per minuti interi.
Ok...” si schiarì la voce Chan “Per caso sai dove sia mio fratello o Abby?”
Come, non te l'ha detto?”
Cosa?” alzò entrambi le sopracciglia, voleva capirci qualcosa anche lei, era sempre l'ultima a sapere.
Zayn questa mattina l'ha portata al mare, diceva che voleva riparare... Qualcosa del genere”
La mora sgranò gli occhi sentendo le parole del biondo, quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.
Cazzo, mio fratello si è impazzito” 
 



primo: la storia è la precedente 'Ti odio non ne posso fare a meno' ho cambiato nome, ma nel banner potete vedere il primo :')
secondo: è passato un mese? vaffanculo Celine! 
terzo: scusate per gli eventuali errori, ho riletto e qualcuno l'ho corretto, ma non so se ho dimenticato qualcosa.
quarto: questo è il capitolo che preferisco in assoluto!
quinto: Celine si è impazzita, CINQUE pagine di word quando il mio limite sono tre al massimo quatto, tiè.
Passando al capitolo: che ne pensate?
Zayn non è sgjhdfguhf, per le date ci ho ragionato mezz'ora, in base all'età di ognuno, gli anni del liceo, mi sono rincoglionita più oggi che quando la mia prof di chimica mi ha spiegato il sistema, i miscugli e quella roba lì, che poi non è nemmeno così difficile, il prossimo anno andrò in secondo e farò anche biologia, DAJE BITCH! io m'ammazzo.
E io che pensavo che al liceo artistico l'importante fosse disegnare, gnè.
mi lasciate un vostro parere, tanto per sapete cosa ne pensate del capitolo? più di 10 parole.
mi levo dai coglioni, cià. 
alla prossima <3

Passate e vi faccio un ritratto a tutte quante OJO
Remember.
The shit is the less problem.
The pan.

P.s. per chi vuole pubblicità sotto il capitolo, basta chiedere nelle recensioni :)


 

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Capitolo 11
*** Chapter eleven. ***



un grazie infinito a 
@hjsdjmples per il banner.

Lo vide in lontananza, poggiato ad un albero mentre una brunetta non gli si staccava di dosso facendo strusciare più volte le loro intimità.
Le si annebbiò la vista a quella scena, strinse forte la lattina di coca fino a piegarla in due.
Abbie, quella coca cola non ti aveva fatto niente, perché non vai direttamente da lui e mandi a fanculo quella troietta?” le disse Chanel addentando il suo panino con pomodori, insalata, tonno, prosciutto e maionese.
Guardò schifata quella scena voltandosi di nuovo accorgendosi che Niall era solo, non c'era più nessuna traccia di quella zecca.
Sorrise allontanandosi da Chanel che non la degnò di uno sguardo pensando a mangiare.
Sembrava che stesse andando al patibolo dove sarebbe stata decapitata, perdeva un battito ogni volta che faceva un passo in avanti.
Finalmente se ne è andata quella troia!” sbuffò la mora poggiandosi all'albero accanto a Niall attenta a non toccarlo guardandolo poi arrogante.
Gelosa, piccola?” sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi facendo avvampare Abbie che cercava di non scomporsi.
No stupido, oggi a casa mia alle 16.00 se vuoi le ripetizioni di matematica, altrimenti te ne puoi andare a fanculo tu e la tua puttanella” rispose al sorriso staccandosi dall'albero e cominciando a camminare verso Chanel che sembrava avere una curiosa
conversazione con Liam.

Si sentì prendere per il polso e poi sbattuta contro il suo petto scolpito dagli addominali che ogni volta osservava da lontano.
A casa tua alle 16.00. A dopo piccola” le lasciò un bacio umido sul collo prima si soffiarci sopra e sparendo fuori il cancello della scuola.
Rimase lì, immobile ancora scioccata da quel gesto che le aveva fatto accapponare la pelle.

Zayn, sei sicuro che è la strada giusta? Siamo passati qui circa quindici minuti fa” dissi allungando il collo verso il finestrino osservando quell'albero di quercia che mi pareva di aver già passato.
Non lo so cazzo, ok? Non so perché questo cazzo di albero sia ancora qui e smettila di picchiettare quella cazzo di mano sulla tua dannata coscia!” sbottò alzando la voce di un'ottava perforandomi i timpani.
Mi voltai verso di lui impegnato a fumare la decima sigaretta da quando eravamo partiti.
Le labbra unite fino a formare una linea dritta, la mascella contratta e i suoi occhi sgranati mentre guidava girando la testa a destra e a sinistra cercando di uscire da quel labirinto di strade.
Portai una mano a coprirmi la bocca cercando di soffocare una risata.
Che c'è da ridere? Ho i pupazzetti in testa?” domandò stizzito voltandosi a guardarmi irritato per poi riportare lo sguardo sulla strada.
Non vorrei dire niente ma credo che ci siamo...”
Non dire quella cazzo di parola perché non ci siamo persi! Vedrai che tra cinque minuti saremo sull'autostrada” alzò un dito per farmi stare zitta.
Lo guardai in cagnesco prima di raggomitolarmi sul sedile guardando fuori sperando che tutto questo finisse presto.

Una botta mi fece aprire di scatto gli occhi, mi ero addormentata perdendo ormai ogni speranza di tornare a casa sana e salva, soprattutto se con me c'era un pazzo come Zayn.
Lo vidi camminare avanti e indietro con una sigaretta fra le labbra mentre armeggiava con il telefono prima di portarselo all'orecchio.
Sbadigliai stiracchiandomi per bene prima di aprire lo sportello per uscire raggiungendo Zayn.
Al mare, non lo so! Harry cazzo, l'ho portata al mare, ho preso l'autostrada in direzione nord e ho svoltato alla prima uscita!” Alzò le mani al cielo esasperato.
Sono andato dritto, sono ad un bivio fermo sulla sinistra, muoviti testa di cazzo!” Sbraitò al telefono voltandosi poi nella mia direzione rimanendo a guardarmi.
Che cazzo ti guardi!” urlò di nuovo roteando gli occhi al cielo.
Perché te la prendi con me, che mi ci hai portato a fare al mare allora!” Urlai di rimando trafiggendolo con lo sguardo.
Rise nervosamente prima di passarsi una mano tra i capelli, riavviandoseli e guardandomi di nuovo.
Perché avevo quei cazzo di cosi, non l'ho scelto io!”
Cosa? Sensi di colpa?” alzai un sopracciglio.
Si, quelli. Adesso sta zitta che mi dai sui nervi” disse con noncuranza girandosi dall'altra parte accendendosi un'altra sigaretta, gli verrà il cancro prima dei 25 anni se continua così.
Vaffanculo” biascicai prima di tornare in macchina sbattendo la portiera più forte del dovuto facendo girare Zayn nella mia direzione mentre mi inceneriva con lo sguardo.

Dove stai andando?” Chiese il biondo all'amico vedendolo mettere in moto la macchina.
A cercare Zayn chissà dove con Ally” rispose ridendo ad un Liam rimasto scioccato da quell'affermazione.
Ti chiamo quando stiamo tornando, tu rimani qui con Chanel, Niall è da Abbie e Louis è a casa a studiare, quella testa di cazzo” premette il piede sull'acceleratore sparendo dietro l'angolo.
Rimase immobile a fissare la strada ripensando a quello che gli aveva appena detto Harry, rise silenziosamente prima di girarsi e rientrare in casa sospirando guardando le scale che portavano al piano superiore.

Stava faccia a faccia con la finestra con in mano una sigaretta rubata la sera prima dal pacchetto del fratello, e nell'altra un accendino comprato il pomeriggio dopo scuola.
Si guardò intorno un'ultima volta prima di aprire piano la finestra per paura di far rumore, sporgendosi di poco.
Si portò la sigaretta alle labbra accendendola e buttando subito il fumo fuori senza aspirare.
Sgranò gli occhi a quel pensiero 'Oh cazzo ho acceso un sigaretta, minchia'.
Sempre guardandola si portò la sigaretta alle labbra rimanendo così per qualche secondo prima di tirare leggermente, allontanando poi quest'ultima dalle sue labbra aspirando velocemente.
Si sentì mancare l'aria, tossì facendo uscire il fumo dalla sua bocca senza una forma ben precisa, come una nebbia.
Si portò una mano sulla bocca continuando a tossire mentre la gola le bruciava, corse dall'altra parte della stanza frugando nella sua borsa trovando la bottiglia d'acqua che tracannò tutta con un solo sorso.
Ingoiò l'ultimo goccio d'acqua prima di gettare la bottiglia all'interno della borsa tornando alla finestra dove aveva poggiato la sigaretta che ancora accesa si era consumata fino alla metà a causa del vento.
La riprese tra le mani e tremando se la riportò alla bocca facendo un altro tiro aspirando poi lentamente. Si sentiva già meglio, quel senso di bruciore cominciava a farsi sentire di meno e adesso poteva dirlo: lei, Chanel Malik aveva fumato almeno una volta
nella sua vita.

Cosa che se fosse arrivata alle orecchie del fratello, quest'ultimo non avrebbe esitato a prenderla a sprangate sui denti.
Continuò a fumare buttando fuori il fumo che si confondeva con l'aria, non si accorse dei passi pesanti che percorrevano il corridoio e dell'irruzione del ragazzo in camera sua che la guardò prima spiazzato e poi malizioso.
Chanel Kamila Malik alle prese con la sua prima sigaretta, ti senti più importante?” la sfidò affiancandola tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette, riponendolo al suo posto dopo averla presa una e accesa.
Se parli giuro ti...”
Tu cosa?” le se avvicinò pericolosamente standole ad un palmo dalla faccia.
Vaffanculo” sibilò quella in preda ad una crisi ormonale.
Lanciò la sigaretta giù dalla finestra scaraventandosi contro il biondo, prendendolo per la faccia e facendo incontrare le loro labbra poi.
Quello la strinse a sé approfondendo il bacio, mentre gemeva leggermente quando Chanel gli tirava i capelli.
Si staccarono respirando affannati.
Cazzo Chanel, mi hai fatto consumare la sigaretta!”

Avevo acceso la radio cercando di passare il tempo ascoltando musica, chiusi gli occhi rilassandomi sotto le note di Boyfriend di Justin Bieber canticchiando ogni tanto qualche parola.
Sobbalzai quando la portiera si aprì e la testa di Zayn fece capolino.
Scendi che Harry è arrivato, ti porta lui” affermò deciso tenendomi la portiera aperta.
Lo guardai scioccata mentre sorrideva maligno, lo fulminai prima di camminare verso la macchina di Harry distante circa venti
metri da dove ero.

Sentii il rombo del motore accendersi dietro di me mentre fiancheggiavo l'auto, mi voltai vedendo Zayn dal vetro della macchina fissarmi.
Presi posto accanto ad Harry salutandolo con un piccolo sorriso.
Perché questa situazione era così imbarazzante?
Mi voltai a guardare il paesaggio mentre ci avvicinavamo al casello dell'autostrada, quella strada che pensavo non avrei più rivisto.
Diedi un'occhiata veloce allo specchietto vedendo Zayn poco distante da noi.
Ally?” mi chiamò Harry mentre era fermo per la fila.
Sì?” mi voltai guardandolo in faccia.
Mi sorrise mettendo in mostra le sue fossette “E' stupido, non ci dare troppa importanza, vedi che entro domani gli passa”
Soffocai una risata sentendo quelle parole “E' un grandissimo coglione” sentenziai facendo ridere Harry che svoltò a sinistra
inoltrandosi in mezzo a quella sfilza di macchine, premendo l'acceleratore e schizzando in avanti come il vento.

 



Ho fatto di tutto ieri per scrivere questo capitolo, stavo scrivendo quello della nuova ff ma l'ho mandato a pascolare le vacche c:
Volevo postarlo Lunedì ma non posso perché parto per Milano, lì vado a vedere, -2 crepo.
Spero vi piaccia, diciamo che è un pò divertente? Lo spero T.T
Non sono in ritardo, yeee!
Scappo che sono di fretta :c
Lasciatemi qualche recensione belle? <3
alla prossima <3

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Remember.

 

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Capitolo 12
*** Chapter twelve. ***



un grazie infinito a 
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"Non ci sto capendo un cazzo!" sbraitò il biondo chiudendo con un gesto secco il libro che aveva davanti agli occhi, mettendosi le mani nei capelli e sbuffando.
Abbie si trattenè dal prenderlo a calci, erano passate due ore nelle quali lei parlava e Niall mandava messaggi con il telefono da sotto il tavolo cercando di non farsi sgamare dalla ragazza che aveva davanti.
"Se la smettessi di parlare con le tue puttanelle da sotto il tavolo e presteresti la minima attenzione a quello che ti sto cercando si spiegare bé... Avresti capito almeno che meno per meno fa più e più per meno fa meno!"
"Meno per cosa fa cosa e più per quell'altra cosa fa che altra cosa?" sghignazzò divertito dall'espressione di Abbie che lo trafiggeva con lo sguardo.
"Vaffanculo, le ripetizione fattele fare da quelle che ti scopi mentre ti fanno una pippa, magari capisci di più!" gli sputò in faccia quelle parole sentendo le gote andando a fuoco, era gelosa sì, ma non l'avrebbe mai ammesso a se stessa ne tanto meno a quel decelebrato che stava seduto nel soggiorno di casa sua.
"Gelosa, Abbie?" domandò lasciando cadere il cellulare sul tavolo per dedicarsi a guardarla attentamente.
"Chi io? Puoi scoparti anche mezza città e poi mandarmi i video, non spreco la mia gelosia per uno come te, Horan"
Le sorrise maliziosamente scivolando con la sedia vicino a lei per poi prenderla per un braccio e farla sedere su di lui stringendola al suo petto.
"Permalosa la ragazza" soffiò sul suo collo prima di cominciare a torturare quest'ultimo con una scia di baci umidi che fecero accapponare la pelle della mora.
"N-niall..."
"Shh"
Cercò di alzarsi in preda ad un collasso, il biondo arrivo a baciarle il piccolo spazio dietro l'orecchio centrando il punto debole e facendo alzare di scatto Abbie rossa in viso, quasi tramutatasi in un pomodoro.
"Se stai tentando un approccio per cercare di portarmi a letto, non lo stai facendo nel modo corretto" intrappolò il labbro infieriore tra i denti cominciando a morderlo cercando di calmarsi.
"Oh... quindi ci verresti?"
"Non dire stronzate, non ho detto che verrei a letto con te!" Gridò la mora imbarazzata prima di girarsi e camminare verso le scale.
Si sentì prendere il polso e girandosi si ritrovò Niall ad un palmo dalla faccia che la guardava sorridente.
Lo guardò affogando in quelle pozze azzurre prima di allacciare le braccia al collo del biondo tirandolo maggiormente a sé e facendo incontrare le loro labbra in un bacio passionale.
"Woh, precoce Abbie" si staccò dalle sue labbra per guardarla stupefatto, non avevano parlato quasi mai negli anni passati, gli era sembrato di starle sulle palle all'inizio quando gli mandava frecciatine poco
cordiali ed adesso se la ritrovava spalmata addosso, non che la cosa non gli facesse piacere.

"Non ti sto invitando a scopare, dì al tuo amico di tornare al suo posto"
Le sorrise dolcemente per la prima volta in vita sua prima di trascinarla sul divano facendola sedere sulle sue cosce e premendo nuovamente le labbra su quelle di Abbie mentre con una mano le accarezzava i capelli.
Era strano ammetterlo, ma quelle labbra gli erano mancate in quei pochi secondi.

Guardai dallo specchietto la macchina di Zayn dietro di noi, mi morsi il labbro ripensando al suo sbalzo d'umore oggi, bé gli sarebbe passata.
Harry parcheggiò davanti casa di Zayn, aprì lo sportello uscendo come una furia andando a parlare con Zayn che era appena sceso dalla vettura parcheggiata dietro la nostra.
Distolsi lo sguardo dallo specchietto retrovisore sentendo una vibrazione alla mia destra, il telefono di Harry lo avvertiva dell'arrivo di un messaggio.
Lo presi con l'intenzione di scendere a portarglielo quando vidi il nome comparire sullo schermo.
'Cass :)'
Sgranai gli occhi leggendo il nome e la faccina che lo succedeva, Cass ed Harry?
Mi voltai di nuovo per vedere come stasse andando la situazione prima di riportare lo sguardo sul display illuminato pensando che non fosse giusto, mi avrebbe uccisa sì, mi morsi il labbro prima di spingere 'apri' sullo schermo pronta a leggere il messaggio.
'Mi manchi anche tu, mi mancate tutti, soprattutto Ally... Credo di tornare a breve, mio padre ha quasi finito qui con il lavoro :) Ti voglio bene Haz x'
Rilessi mille volte il messaggio soffermandomi su quel 'soprattutto Ally' sorrisi flebilmente pensando a quanto mi mancasse anche lei, aale giornate passate insieme.
Era stata pur sempre la mia migliore amica prima di quel giorno, le avrei voluto sempre bene anche se dopo quello che aveva fatto non credo se lo meritasse.
"Che cazzo stai facendo?" La voce roca di Harry tuonò all'interno del veicolo.
"Io... non sapevo messaggiassi con Cass" sorrisi imbarazzata abbassando lo sguardo sul telefono che tenevo tra le mani.
"Non ti deve riguardare con chi parlo, fatti gli affari tuoi!" Sibilò tra i denti prima di strapparmi il telefono dalle mani e dirigendosi dentro casa.
Grande, ci mancava soltanto questa.
Sbuffai scendendo dalla macchina, dovevo delle scuse ad Harry, aveva ragione infondo non mi doveva interessare la sua vita privata, no?
Entrai trovando Zayn ed Harry seduti sul divano a guardare una partita di calcio, mi guardai le mani imbarazzata non sapendo cosa fara.
Mi avvicinai al divando piegandomi leggermente fino ad aarrivare al suo orecchio "Mi dispiace Harry" sussurrai facendolo girare verso di me, mi sorrise prima di scuotere la testa e indicarmi il posto libero tra lui
e Zayn.

Mi raddrizzai passando davanti ad Harry prima di lasciarmi cadere sulla pelle morbida chiudendo gli occhi data la stanchezza di quel giorno.
Aprii gli occhi sentendomi osservata, mi voltai nella direzione del moro seduto accanto a me e lo sorpresi a guardarmi serio.
Alzai un sopracciglio ricambiando lo sguardo, gli stavo sulle palle? No, ma quando mai.
Distogliemmo tutti e tre lo sguardo dal televisore sentendo qualcuno scendere le scale.
Liam e Chanel.
Sentii Zayn irrigidirsi vicino a me prima di fulminare Liam con lo sguardo.
Posai lo sguardo sulle loro mani intrecciate e lasciai che un sorriso a trentadue denti mi si formasse sul
viso.

Mi alzai di scatto inciampando nei miei stessi piedi e reggendomi alla spalla di Zayn che era rimasto immobile davanti a quella scena mentre Harry ridacchiava.
Corsi nella direzione di Chanel stringendola poi a me in un abbraccio.
"Era pure ora!" sentimmo dire da Harry che parlava con Liam che nel frattempo si era andato a sedere dove prima c'ero io.
"Auguri stronza" sussurrai all'orecchio di Chan sentendola poi ridere e darmi un buffetto sul braccio.
Ci girammo verso i ragazzi vedendo Zayn dare una pacca sulla spalla dell'amico che lo strinse un un abbraccio fraterno.
"Liam? La prima mossa sbagliata e ti sego le palle" 
 



Ssssssono puntualeeee! ye *-*
no ok allora, sono puntuale perché sono rinchiusa a casa, il dottore parla di broncopolmonite, morirò ragazze ùh.
E' tornata Cass! Visto? :)
Che ne pensate di Niall ed Abbie?
Ho lasciato Louis all'ottavo capitolo, HAHAAHHAAH povero.
Al prossimo rimedio, promesso u.u
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate :)
SCUSATE SE CI SONO ERRORI DI ORTOGRAFIA, HO IL CONTROLLO AUTOMATICO MA NON FUNGE, HO RILETTO, SE HO SALTATO QUALCOSA MI DISPIACE :c
Recensite belleeee dhfjfsgsg.
Alla prossima <3
(Faccio pubblicità su richiesta)

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Capitolo 13
*** Chapter thirteen. ***



un grazie infinito a 
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Chapter thirteen.

 

Chiuse il libro davanti a sé per poi poggiarci sopra la testa rimanendo così per dieci minuti, immerso nel buio della sua camera con la sola luce fioca della lampadina che teneva sulla scrivania a illuminargli il libro di matematica che fino a poco fa era aperto sotto il suo sguardo annoiato.
Era passata una settimana da quando non aveva messo più piede dentro la scuola, una settimana che non sentiva o meglio dire evitava i suoi amici, una settimana che non la vedeva.
Una settimana che non la vedeva mentre si sistemava i capelli.
Una settimana che non pranzava al suo stesso tavolo.
Una settimana che non la vedeva sorridere.
Una settimana senza lei, la sua lei.
Che sua non era neanche per detto, ma pronunciare quell'aggettivo lo faceva sorridere ogni volta.
Prese a torturarsi i capelli tirandoli più del solito fino a farsi sfuggire un gemito di dolore.
Faceva male vederla ogni volta sorridere, quel sorriso che desiderava fosse per lui.
Faceva male vederla ridere, volendo essere la causa della sua felicità.
Faceva male vederla stringere la mano di qualcun altro, immaginando di essere al posto di quello.
Faceva male averla vicino, così vicino da poter sentire il suo profumo che avrebbe voluto si confondesse con il suo mentre facevano l'amore.
Aveva deciso di prendere le distanze da tutti, ma soprattutto da lei.
Si maledì mentalmente per non essere stato fedele a se stesso quando a Settembre prima di varcare il cancello della scuola si era promesso -come ogni anno- che non avrebbe avuto problemi con le ragazze,
promessa che faceva da quattro anni ormai e che all'ultimo anno era andata a puttane.

Si alzò di scatto facendo cadere la sedia all'indietro provocando uno stridio che gli fece strizzare gli occhi, si guardò intorno osservando la sua camera prima di avvicinarsi di nuovo alla scrivania, prendere
il libro di matematica -sua materia preferita- e poi buttarlo per terra con tutta la forza che aveva dentro si sé.

Con un unico gesto scaraventò a terra tutto quello che il mobile sorreggeva.
Vide il regalo di sua sorella Felicity scaraventarsi a terra e rompersi in mille pezzi.
Si accasciò contro il legno del letto prendendosi la testa tra le mani mentre qualche lacrima scivolava già per le guance, lanciò un urlo in preda all'esasperazione sbarrando gli occhi per qualche secondo
ricordandosi che erano più o meno le tre di notte ma se ne dimenticò in un batter d'occhio quando il viso di lei si fece spazio nei suoi pensieri.

Il continuo bussare alla porta lo fece risvegliare da quella specie di trans in cui era caduto per qualche secondo prima di sospirare cercando di regolarizzare il respiro.
Louis, che sta succedendo?” la voce impaurita della madre gli arrivò dritta alle orecchie facendolo sbuffare.
Si guardò intorno per una manciata di secondi in preda al panico cercando una scusante.
Vaffanculo!” urlò con tutto il fiato possibile prima di prendersi di nuovo la testa tra le mani mentre dei singhiozzi uscivano dalla sua bocca.
Aveva scoperto cos'era l'amore, e desiderava non averlo mai fatto.


Tra una settimana è Natale!” trillò felice Niall mentre scendeva dalla scala posta sotto il camino.
Aveva insistito per venire a trovarmi insieme agli altri ed appena avevo aperto il portone si era intrufolato in casa con due bustoni pieni zeppi di decorazioni.
Avresti dovuto comprare un albero da mettere qui vicino al camino” -indicò lo spazio tra quest'ultimo e le scale- “così potevamo decorarlo” batté un piede mettendo il broncio.
Feci spallucce non curandomene, in quest'ultimi anni non avevo mai addobbato un albero o messo una decorazione con mia madre che non volle più festeggiarlo da quel giorno.
La voce cristallina di Niall mi fece scattare facendo ridere Harry che era poco distante mentre finiva di decorare l'altra parte del salotto insieme a Liam e Chanel.
Che ne dici se tu e Zayn andaste a comprarlo adesso?” sorrise mostrando l'apparecchio.
No, neanche per s...”
Zayn!” mi coprii un orecchia con la mano allontanandomi poi dal viso troppo vicino di Niall che continuava ad urlare quel maledettissimo nome.
Che cazzo c'è da urlare?”
Mi voltai verso l'entrata della cucina dove c'era Zayn appoggiato allo stipide che guardava stizzito Niall, dalla stesse stanza arrivò Abby che gli andò incontro abbracciandolo poi.
Vai con Ally a comprare un nuovo albero di Natale, non ci sarebbe gusto senza!” soffoco una risata stringendo Abby in un abbraccio che gli stava facendo il solletico, inciamparono entrambi cadendo all'indietro sul divano come salami.
Scoppiai a ridere rumorosamente insieme agli altri che guardavano la scena divertiti, sentii il suo sguardo trapassarmi la schiena e smisi di ridere, non volevo comprare un stupido albero, avrebbe riportato a galla troppo ricordi ormai nascosti in un angolo buio della mia mente, e non volevo asolutamente andarci con Zayn, averlo a meno di un metro di distanza mi metteva a disagio dopo quello che era successo il mese scorso, non era successo niente durante queste settimane, io lo evitavo come lui evitava me anche se di tanto in tanto ci lanciavamo frecciatina anche queste poco amichevoli.
Forse si era pentito di quel giorno al mare, pentito di essersi scusato per gli anni passati ma quel pomeriggio sembrava così sincero.
Ero stata ipnotizzata dal suono della sua voce, così dolce e piena di rancore, dal colore dei suoi occhi e dalla forma delle labbra che cambiava ripetitivamente mentre parlava, mi ero lasciata andare e gli avevo raccontato per filo e per segno quello che per me era l'inizio della fine, ma che lui aveva cancellato per quelle poche ore passate abbracciati a guardare il mare.
Ma non può andarci con Harry?” chiese svogliatamente Zayn passandosi una mano nei capelli.
Niall lo guardò alzando un sopracciglio dopo essersi rialzato con Abby dal divano.
Harry deve finire di decorare con Liam e Chanel non lo vedi? Tu non stavi facendo niente, quindi vai tu!”
Zayn lo guardò esasperato alzando le braccia in aria “Ma se Harry non sta combinando un cazzo, allora mandaci Abby visto che non stava facendo niente con me di là” indicò la cucina dietro di lui.
Smettila di scassare la minchia e accompagnala tu! Abby resta con me a decidere di che colore fare l'albero quando tu ed Ally ritornerete a casa” disse sorridendo il biondo beccandosi un'occhiataccia da
parte di Zayn che si era avviato a passo svelto fuori casa facendomi un cenno con la mano di seguirlo, manco fossi un cane.

Sbuffai rivolgendo un'occhiataccia a Niall maledicendolo in tutte le lingue del mondo per aver fiatato prima di uscire di casa e sbattermi il portone dietro.
Guardai il cielo sopra di me cominciare a scurirsi, avrebbe anche cominciato a piovere e da lì a poco si sarebbe fatta notte.
Sbuffai ancora una volta guardando la macchina a pochi metri di distanza nella quale Zayn si accendeva una sigaretta, seguii ogni suo movimento: se le la portava alla bocca stringendo poi le labbra intorno ad essa tirando e poi la lasciava andare aspirando lentamente il fumo che aveva in bocca che dopo qualche secondo usciva da quest'ultima come un filo.
Rimasi ad osservarlo mentre ripeteva quell'azione infinite volte fino a quando si voltò verso di me guardandomi in cagnesco.
Gli girava anche male.
Quindi, da che parte si va?” mi domandò entrando nella serra affiancandomi.
Sentii i nostri cappotti sfiorarsi ed una scossa mi percorse la spina dorsale, era una sensazione piacevole e rilassante, rilassai tutti i muscoli rigidi fino a poco fa beandomi di quella vicinanza.
Scossi la testa cercando di liberarmi da quei pensieri che mi sovrastavano la mete.
D-di là” balbettai indicando un piccolo corridoio contornato da alberi di ogni tipo ma che all'apparenza potevano sembrare tutti uguali.
Constatai che eravamo rimasti soli quando non sentii più le voci di due bambini ma solo i passi di Zayn poco distante da me.
Ok, a me sembrano tutti uguali, scegline uno e portalo in cassa io ti aspetto fuori” lo vidi gesticolare con le mani mentre mi dettava gli ordini.
Chiusi gli occhi contando fino a dieci cercando di non scoppiargli a piangere davanti un'altra volta, assimilai tutti gli eventi accaduti fino a quel momento arrivando ad una conclusione 'non gli fregava niente di me' come non gli fregava niente di nessuno, solo dei suoi amici e della sua famiglia ma io non appartenevo a nessuno dei due gruppi.
Quella era la fine, quella che fino ad un mese fa credevo fosse scomparsa con il suo arrivo, con la sua proposta improvvisa, pensai al significato della parola 'illudere' e mi rassegnai al fatto che lui aveva non aveva fatto altro che illudermi ed io ero solamente un'illusa.
Lui c'era da sempre, dal primo giorno di scuola era stato sempre presente nella mia vita nei panni di chiunque, era stato il nemico per anni, era diventato un amico per un giorno, e la mia famiglia per qualche ora, era stato la mia speranza per qualche istante, lui c'era dall'inizio e ci sarebbe stato fino alla fine.
Annuì flebilmente prima di voltargli le spalle rivolgendo il mio sguardo a quei centinaia di alberi che avevo davanti agli occhi cercando il più decente lì in mezzo.
Allyson?”
Sgranai gli occhi al suono di una voce che mi chiamava da lontano, mi girai trovando Zayn che guardava un punto indefinito davanti a sé con uno sguardo smarrito.
Cercai di seguire la sua traiettoria trovandomi davanti una figura femminile, poco più alta di me, capelli ricci e castani con due occhi chiari e le lentiggini a ricoprirgli il viso.
Trattenni il respiro assumendo la stessa espressione del moro accanto a me prima di prenderlo per mano e correre nell'altra corsia.
Quella voce, la sua voce.
_______________________________________________________________________

 



Uujhdfgdfg. Tre settimane, lo so, l'ultima settimana di scuola è stata la peggiore, tra interrogazioni per i recuperi e tutto jdfgsd, fanculo.
E sono in vacanza ed il prossimo anno vado in secondo liceo, e io non ci volgio andare :c
Ma comunque, 'sta foto di Zayn ce la vedevo troppo per questo capitolo, tutto 'che palle zio'.
Spero vi sia piaciuto c':
Volevo dirvi che sto aggiornando la storia dai primi capitoli, la mia beta: Ruki Matsumoto ci mette mano, per adesso solo il primo è stato aggiornato ma presto anche gli altri!
Vi piace questo capitolo? 
Avevo promesso che avrei rimesso Louis ed eccolo qui, chi sarà lei? eeh tanto la conoscete.
E Ally e Zayn, che ne pensare? 
Chi è che l'ha chiamata? eeeeeh al prossimo capitolo. uh.
Me le lasciate... 10 recensioni? chiedo troppo vero, ya. 
Recensite, fatemi sapere che ne pensate per me è importate sapere se la storia vi piace, più di 10 parole. 
Alla prossima <3

P.s: chi vuole pubblicità chieda nelle recensioni c':
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MI SCUSO PER GLI ERRORI (SE CI SONO) HO RICONTROLLATO, HO ANCHE IL CORRETTORE AUTOMATICO MA NON SI SA MAI!


 

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Capitolo 14
*** Chapter fourteen. ***



un grazie infinito a 
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Chapter fourteen.

 

Mi fermai al centro del corridoio spiando dietro ad un pino l'altra corsia sperando di aver avuto un'allucinazione.
Un Zayn confuso mi squadrò da capo a piedi aggrottando le sopracciglia.
Perché sei scappata da lei?” mi chiese posando i suoi occhi nei miei scrutandomi affondo cercando di capire.
Perché non voglio più avere niente a che fare con lei!” biascicai guardando la punta delle mie converse ormai rovinate con il passare degli anni.
Sentii due dita fredde toccarmi il mento provocandomi diversi brividi di... freddo? Alzai lo sguardo trovandomi il viso di Zayn ad un palmo dal mio.
Era la tua migliore amica, Ally.” affermò con sicurezza fissandomi con incredulità.
Infatti, era! Quella che nel giorno della tua, cosa? Vittoria? Mi ha riso in faccia insieme a tutta la scuola, l'avete manipolata. Mandare Harry a sedurla sapendo che gli è sempre piaciuto solo per i vostri interessi, l'avete trascinata dalla vostra parte. Mi ha voltato le spalle Zayn! Con che faccia la dovrei salutare secondo i tuoi criteri? E levati quell'espressione dalla faccia, perché non hai capito niente.”
Schiaffeggiai la sua mano che cadde lungo il fianco mentre sentivo le guance andare a fuoco per l'imbarazzante situazione.
Gli avevo detto che era stata colpa sua se non consideravo più Cass come la mia migliore amica, mi ero sfogata e mi sentivo bene.
Mi sentivo bene perché non avevo più quel macigno sul petto a complicare i miei pensieri.
Mi sentivo libera adesso, non ero più la ragazza che saltava la mensa per non essere presa in giro dai 'piani alti'.
Non mi nascondevo più nei bagni al cambio dell'ora per paura di essere vista per i corridoi ed essere presa in giro da gente che non mi conosceva ma lo faceva ugualmente per andare dietro alla massa.
Non ero più la prima ad entrare e l'ultima ad uscire da scuola per evitare frecciatine indesiderate.
Non dipendevo più da Zayn Malik.
Dipendevo da me stessa, vivevo a stretto contatto con la libertà anche se riuscivo a stento a crederci.
Mi dispiace...” fu la sua voce roca a riscuotermi dai miei pensieri.
Posai il mio sguardo su di lui, ammirandolo in tutta la sua bellezza.
Aveva gli angoli della bocca curvati in giù che insieme all'espressione dei suoi occhi davano spettacolo della loro sofferenza.
Sentii una forte ondata di calore farsi spazio nel mio corpo facendomi sentire bene.
Spostai lo sguardo più in basso e arrossii vergognosamente nel momento stesso in cui vidi le nostre mani ancora intrecciate da quando l'avevo trascinato dove eravamo adesso.
Mi irrigidii restando a guardare le mie dita con le sue perfettamente incastrate per scioglierle subito dopo aver intravisto un piccolo sorriso sulle sue labbra rosee.
Mi ricomposi sfregando più volte le mani improvvisamente fredde senza quel piccolo contatto contro il tessuto dei jeans neri cercando disperatamente qualcosa da fare per rompere quel momento imbarazzante.
Allyson! Ti ho trovata, perché sei scappata?”
Sentii il suo sguardo sulla mia schiena che ora bruciava, rimasi immobile incapace sul da farmi, pretendeva che la salutassi? Perché aveva quel tono così allegro... gioioso?
Spostai finalmente il mio sguardo impaurito su Zayn che sembrava guardarmi con tenerezza e comprensione adesso.
Ti aiuto io, tranquilla” sorrise accarezzandomi l'avambraccio provocandomi calore.
Fu quando sentii la sua mano poggiarsi sulla mia schiena invitandomi a voltarmi verso la diretta interessata, stampandosi un sorrisetto sulla faccia mi accorsi di quanto lunatico fosse Zayn Malik.

Vado ad aiutare Niall in cucina, a mio avviso sta prendendo queste preparazioni troppo seriamente!” Lasciò un candido bacio sulle labbra rosee della propria ragazza che lo guardò divertita mentre camminava verso la cucina come un condannato a morte diretto al patibolo.
Non poté fare a meno di ridere a quella scena.
Erano passati due mesi da quel bacio con Liam e dalla sua prima ed ultima sigaretta che però sembrava averle portato fortuna.
Si trovava bene insieme a lui, e rimase sorpresa dopo quando un mese non accennava ancora a toccarla sorpassando le solite palpatine al seno e al sedere.
Le aveva esplicitamente detto che le avrebbe dato tutto il tempo che serviva prima di entrare in seconda base e poi passare magari alla terza.
Chanel ridacchiò pensando a quando stronza fosse nel non aver detto al suo ragazzo che aveva sorpassato quelle due basi da ben due anni, si divertiva a vederlo impacciato ogni volta che lei lo stuzzicava, cercando in tutti modi di non perdere il controllo e scoparsela in qualunque posto si trovavano.
Perché sono così convinta da metterci anche la mano sul fuoco che quel sorrisetto che ti incornicia il volto è dedicato a Liam? L'avete raggiunta la terza base ieri sera?”
La mora rise guardando Abby fissarla con un sopracciglio inarcato.
Non aveva detto niente a nessuno tranne che per Abby, dato che sapeva della sua prima notte di fuoco di due anni prima, ed Harry, che le aveva scoperte per caso un giorno a parlare ne bagno delle femmine dopo aver accontentato una ragazza.
Gli veniva da ridere ogni volta che li guardava insieme beccandosi in risposta un vaffanculo da Chanel che lo facevano ridere ancora di più.
Abby, non accenna nemmeno ad entrare in seconda, figurati...” emise uno sbuffo la mora lasciandosi cadere sulla poltrona fissando l'amica che adesso la guardava con stupore.
Tu vuoi dirmi che Liam ancora non sa niente? Come minino quando lo verrà a sapere se non ti lega a letto e decide di fare del sesso selvaggio fino a che non gli si staccano gli attributi è gay.” Sputò fuori Abby alzando disperatamente le braccia al cielo provocando la risata di Harry che era appena sceso dalle scale e aveva sentito 'per caso' le ultime parole.
Abby ha ragione Chan, non fa altro che riempirsi di seghe dalla mattina alla sera negli ultimi due mesi...”
Harry per l'amor del cielo che schifo! Perché non vai a dare una mano a Niall in cucina? Sono sicura che gli servano un altro paio di mani” lo guardò disgustata Chanel reprimendo la sensazione di vomito alla bocca dello stomaco.
Il moro guardò entrambe regalandogli un sorrisetto prima di voltargli le spalle ed entrare in cucina dove trovò un Niall indaffarato con le decorazioni insieme a Liam che non faceva altro che sbuffare.
Sorrise a quella scena abbassando subito dopo gli angoli della bocca al pensiero del suo migliore amico.
Fece dietrofront non preoccupandosi di non avvertire gli altri diretto a casa Tomlinson.
In tal caso penso che il giorno di Natale metterò fine a prime e seconde basi” aveva confessato Chanel con tanto di quell'entusiasmo che provocò la faccia disgustata con cui adesso Abby guardava l'amica.
Bleah, immagino già la scena, sesso a lume di candela? Che romanticismo Chan, davvero”
Sembri una donna stressata con dieci figli da governare mentre il marito se ne frega e passa il suo tempo ad ubriacarsi, cos'è successo?”
Abby la guardò per un momento, prima di far uscire un ghigno dalla sua bocca.
Magari fosse così, è tutto il contrario invece. Chan non credo di poter più riuscire a tenere su questa storia, sai perché mi piaceva Niall? Perché quando lo guardavo con qualche altra ragazza che non fossi io, quando vedevo come le trattava cioè da tipico stronzo, non riuscivo a non essere gelosa, volevo che trattasse così anche me. Quando poi mi ha baciata quel giorno a casa mia, ho pensato 'il mio sogno si è realizzato' ma non pensavo che sotto quell'atteggiamento da duro si potesse nascondere un animo tanto dolce, Chan tu sai più di me quando io non sopporti la dolcezza, ma lui è troppo. Non nego che è un ragazzo fantastico no, ma non merita una ragazza come me, ha bisogno di qualcuna che tenga a lui come lui tiene a me” concluse abbassando lo sguardo sentendosi una merda, sentendosi cattiva per aver appena detto quelle parole.
Chanel che intanto era rimasta a guardarla sbalordita pensando a quanto credeva fosse felice e perfetta quella coppia adesso si stava dando della stupida per non esserci arrivata prima.
Mi dispiace così tanto Ab, io vi vedevo così felici... dovresti dirglielo, tra una settimana è Natale”
Appunto per questo Chan, sarà dopo le feste, non voglio rovinargli le vacanze! Mi sento così cattiva” prese a torturarsi i capelli mentre le si inumidivano gli occhi alla sola idea di dover lasciar Niall.
Andrà tutto bene, io ci sono” le aveva detto Chanel accogliendo tra le braccia la sua migliore amica.

Rimasi a guardarli mentre si salutavano.
Allora io vado” disse salutando Zayn con un bacio sulla guancia.
Strinsi più forte la tazza fumante di cioccolata calda tra le mani quasi a romperla, quando quelle labbra erano entrate in contatto con la guancia del moro non avevo esitato a lanciare un'occhiata di ghiaccio a Cass che neanche la notò
troppo impegnata a frignare con Zayn.

Mi aveva umiliato, riso in faccia e adesso mi stava portando via... Zayn, rimasi a pensare con quale soprannome potevo chiamare il moro, amico? Conoscente?
Avevo sentito un nodo alla bocca dello stomaco solo per quel piccolo contatto, avevo avuto la voglia di correre in bagno e scoppiare a piangere.
Mi aveva detto che mi avrebbe aiutata nella serra, infatti l'aveva fatto.
Mi aveva aiutata ad odiarmi ancora di più per quella situazione, le aveva offerto di aiutarci a trovare un albero di Natale, poi usciti dalla serra l'aveva invitata a prendere una cioccolata calda senza nemmeno chiedermi il consenso.
Tutto d'un tratto ero diventata la terza in comodo.
Magari si piacevano, dopo quello che era successo qualche anno prima li aveva soltanto allontanati e adesso che avevano trovato l'occasione di parlare avevano cominciato a piacersi, davvero questa volta.
Ed io cercavo in tutti modi di reprimere quella voglia di piangere, perché pian piano quella voragine che avevo nel petto si stava riaprendo, cominciando a risucchiare tutto quello che avevo costruito in quei tre mesi.
Posai nuovamente lo sguardo sulle due figure che mi davano le spalle accorgendomi che Cass ancora non se ne era andata, ma non aveva detto che doveva fare delle compere?
Sbuffai silenziosamente guardando la tazza ancora piena e poi il cameriere, che mi guardava come se gli facessi pena.
Lasciai i soldi che dovevo sul bancone prima di prendere la borsa a tracolla e uscire in fretta da quel bar non curandomi della voce di Zayn che mi chiamava.
Mi strinsi nel cappotto camminando a vuoto mentre calde lacrime uscivano dai miei occhi appannandomi la vista, le scacciai via con un gesto della mano tirando poi su con il naso.
Mi odiavo, perché stavo piangendo? Piangendo per uno stupido poi.
Mi diedi della stupida mentalmente schivando più persone e aumentando il passo sentendo la voce di Zayn che mi raggiungeva sempre più vicina.
Ally!” sentii una presa ferrea intorno al polso che mi fece girare faccia a faccia con il diretto interessato.
Non azzardarti a chiamarmi Ally! Per te sono Allyson.” Tagliai corto lanciandogli un'occhiata di fuoco.
Ma che ti è preso Ally- Allyson? Sei scappata all'improvviso, Cass pensava fosse per colpa sua” Mi aggredì rafforzando la presa intorno al polso.
Emettei una risata amara prima di puntare le mie iridi nelle sue.
Cass di qua, Cass di là! Ma se ti interessa così tanto perché cazzo non vai da lei e mi lasci in pace? Non fate altro che parlare da quando ci ha salutato, te la sei portata anche dietro a bere la cioccolata, io non faccio il terzo in comodo a nessuno!” gracchiai in preda ad un crisi isterica.
Prestai attenzione al moro che avevo davanti intento a guardarmi con confusione prima di tramutare la confusione in divertimento.
Aspetta un attimo... sei per caso gelosa?” Ammiccò mentre un sorrisetto gli si formava sulla faccia.
Strattonai il braccio liberandomi dalla sua stretta e stringendo i pugni lungo i fianchi.
Sì ok? Sì, sono gelosa. Ma anche delusa, prima dici di volermi aiutare, mi sorridi e fai il gentile, un attimo dopo ti ritrovi a far conversazione con quella senza degnarmi di uno sguardo, lei ha scelto l'albero insieme a te, non mi avete nemmeno interpellata non curandovi che quell'albero l'ho pagato io, perché è mio! Ti sei scordato che Natale quest'anno si festeggia da me?
Poi, le hai proposto di prendere un cioccolata insieme come se foste amici di vecchia data, non mi hai guardata neanche in faccia, all'entrata del bar le hai tenuto aperta la porta e subito dopo sei entrato chiudendomi la porta in faccia, e non è per dire, ho davvero dato una capocciata a quella dannata porta!” dissi indicandomi l'angolo destro della fronte leggermente gonfio fulminandolo per il leggero sorriso che gli si era formato sulle labbra a quell'aneddoto “ti diverte? No perché a me fa incazzare ancora di più, le hai offerto la cioccolata, io me la sono dovuta pagare da sola, non che mi importi ma non pensavo fossi così maleducato, nei miei confronti certo. Avete passato almeno un bel pomeriggio? Se vuoi ho ancora il suo numero salvato sul cellulare, così la prossima volta magari potrai organizzare una cena romantica e poi concludere il tutto con una bella e sana scopata, come già è successo.”
Ansimai per tutto il fiato buttato nell'arco di due minuti, vidi Zayn restare a guardarmi sbalordito, forse pentito per tutto quello che gli avevo appena vomitato addosso.
Arrossì leggermente quando mi accorsi di una coppia di vecchietti fermi a guardarci con aria sognante magari ripensando a quando erano loro a litigare per queste cose.
Io...”
No Zayn, tu niente. E' la tua vita, forse sono stata io quella stupida, pensavo che mi avresti aiutata davvero, sono felice per voi anche se non credo che Harry penserà la stessa cosa.”
Lo guardai un'ultima volta prima di girarmi e cominciare a camminare mentre sentivo le prime lacrime -di tante- cominciare a solcarmi le guance.
No... Ally!” Sentii la famigliare stretta della sua mano intorno al mio polso stringere, facendomi girare nuovamente trovando Zayn con lo sguardo perso nel vuoto.
Sbuffai sonoramente prima di venire stritolata da due braccia possenti strette intorno ai miei fianchi, non ci misi molto a capire che il moro mi si era letteralmente lanciato addosso stringendomi in un abbraccio -che non ricambiai- nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.
Cercai di scollarmelo da dosso constatando che eravamo nel bel mezzo di un marciapiede con una centinaia di gente che ci lanciava sguardi di ogni tipo mentre era in giro per fare compere.
Mi dispiace davvero, Ally. Scusami, è che pensavo di aiutarti cercando di farvi tornare ad essere amiche, magari potevo convincerti. Non mi piace Cass” rise leggermente provocandomi diversi brividi “è stata una delle tante scopate niente di più, e poi non ci proverei mai con la preda del mio migliore amico che sembra star facendo sul serio, non era mia intenzione ignorarti oggi.” Si staccò da me guardandomi negli occhi mentre riprendeva le giuste distanze.
Lo guardai sollevata per un momento essendo certa che tra quei due non c'era niente per poi passare ad un'espressione sbigottita.
Zayn, mi hai ignorato per tutto il giorno!”
Non erano mie intenzioni, te l'ho già detto!” Aumentò il tono di voce irritato per poi lasciarsi andare in uno sbuffo.
Lo shock sulla mia faccia era ben visibile, se avrei potuto mi sarei fatta uscire il fumo dalle orecchie.
Dio... DIO!” gli sbraitai in faccia battendo in piede a terra “Mi hai sbattuto la porta del bar in faccia cristo! Magari potevi sbattermi l'albero di Natale in faccia e poi avresti detto che non erano tue intenzioni!” Gli puntai un dito contro rossa in viso dalla rabbia.
Lo sai che sei carina quando ti incazzi?” Mi disse indicandomi e scoppiando a ridere di gusto.
Mi sbattei una mano sulla fronte per poi mandarlo a fanculo e camminare a passo svelto verso la macchina con Zayn che ancora rideva affianco.
Siamo tornati!” annunciai aprendo il portone di casa con Zayn alle mie spalle trovando tutti in salotto.
Oh, l'avete preso l'albero?” ci guardò Niall per poi saltare giù dal divano e sgattaiolare fuori a prenderlo portando Liam con sé al mio 'sì' con il capo.
Bene, perché adesso tu Ally vieni con noi, si va in giro a fare i regali!” Cantilenò Chanel prendendomi per mano trascinandomi fuori con Abby, superammo Liam, Niall e Zayn intenti a litigare con quel pino che non riuscivano a far scendere dalla macchina.
Risi a quella scena, sentendomi tirare per un braccio.
Mi trovai Zayn davanti con un sorrisetto sulle labbra mentre si avvicinava sempre più al mio viso fino a poggiare le labbra sul punto in cui avevo battuto lasciandoci un bacio per poi voltarsi tornando dagli altri.
Lo guardai sbalordita per un attimo prima di tornare da Chan ed Ab pronte per fare i regali.
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Ciao splendori dfgdfg.
Ho scritto il capitolo ieri sera in fretta e furia perché Mercoledì parto e torno Mercoledì prossimo, quindi non sapendo se potevo aggiornare lo sto facendo adesso, sicuramente scriverò perché portero il pc con me, sto già lavorando alla nuova storia c':
Bé, vi piace il capitolo? 
Ditemi che ne pensate, i sentimenti di Abby, Zayn ed Ally stanno uscendo fuooori.
Fatemi sapere cosa ne pensate: recensite in tanteeeee belleee, più di 10 parole. 
alla prossima <3
p.s. scusate per eventuali errori di ortografia.

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From the end...to a new beggining
R
emember.

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Capitolo 15
*** Chapter fifteen. ***



un grazie infinito a 
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Chapter fifteen.

 

Stava fermo davanti al portone della casa che conosceva a memoria aspettando da più di cinque minuti che qualcuno gli andasse ad aprire.
Fece di nuovo pressione sul pulsante laterale sentendo lo squillo del citofono dentro casa.
Si diede una rapida sistemata ai capelli prima di sorridere alla donna che si trovava davanti.
“Ciao Johannah, posso?” le chiese sorridendole dolcemente e dando una rapida occhiata alle sue spalle non vedendo nessuno in salotto.
“Certo, ciao Harry” lo salutò con un buffetto sulla guancia per poi guardarlo capendo il motivo della sua visita “è di sopra” bisbigliò abbassando lo guardo e tornando in cucina.
Il riccio rimase a guardare la sua figura chiedendosi il perché di quel comportamento, dell'espressione sulla faccia di Johannah, corse su per le scale facendo due gradini alla volta e facendo irruzione nella camera del suo migliore amico senza bussare.
Spalancò gli occhi trovando la stanza in subbuglio, la libreria era stata svuotata ed i libri giacevano sul pavimento, alcuni con la copertina rotta, pagine strappate su ogni centimetro di pavimento.
La scrivania era stata buttata per terra, i cocci della lampadina sparsi in giro ed altre cianfrusaglie facevano di quella stanza una discarica.
La sedia era stata lanciata contro la parete, graffiandola e adesso era poggiata contro l'armadio.
Harry si fece spazio in mezzo a quel disordine intravedendo l'amico proprio dietro il legno della scrivania, con la testa fra le mani mentre si tirava i capelli.
“Louis...” sussurrò chinandosi vicino all'amico che respirava affannato.
“Che cazzo è successo?” domandò dandosi poi un'altra occhiata intorno, non riusciva a pensare che tutto quel trambusto l'avesse creato proprio lui.
Nemmeno quando uscivano insieme, con gli altri e si prendevano un bella sbronza di quelle che non si dimenticano non aveva mai fatto casino come quel giorno.
“Louis, amico” ripeté Harry scuotendolo.
Louis alzò la testa, prendendo un bel respiro e fissando un Harry sbalordito, sorpreso perché erano lacrime quelle
che cadevano dagli occhi del suo migliore amico, lo aveva visto piangere qualche volta... anzi, mai constatò ripensandoci.

Lo prese per le ascelle aiutandolo ad alzarsi e poi lo fece sedere sul letto in modo che la schiena fosse spalmata contro il muro, lo imitò restando poi fisso a guardarlo aspettando una sua reazione.
Louis prese un bel respiro cercando invano di reprimere un singhiozzo mentre altre – di tante – lacrime scendevano
dai suoi occhi.

“Ci sono cascato...” sussurrò.
Harry aggrottò le sopracciglia non capendo subito di che cosa l'amico stesse parlando.
“Avevi detto che era solo una cotta, una scopata e saresti stato meglio Louis!” esclamò sorpreso dall'amico, che adesso lo guardava come un bambino guarda la mamma che lo rimprovera, con una faccia da cane bastonato.
Si diede dello stupido, ripensando a tutte quelle volte che Harry gli aveva detto di non cascarci, che a lei piaceva un altro, che doveva divertirsi come sempre.
E la parola 'divertente' Louis Tomlinson ce l'aveva stampata in fronte.
“Io, non... l'ho osservata sempre da lontano, non sono nemmeno arrivato alla base zero, che non esiste neanche – rise per quello che aveva appena detto – mi sono accorto di quanto è bella Harry” ammise abbassando lo sguardo e ripensando ai suoi occhi.
“Cazzo Louis! – sbraitò il ricco – Ci esci insieme quasi tutti i giorni e mi vieni a dire che non hai avuto una cazzo di occasione per attaccare bottone? Dov'é finito quel Louis che durante una conversazione che non lo riguardava minimamente si metteva in mezzo facendosi i cazzi degli altri con sempre il sorriso sulle labbra?”
“Quali cazzo di occasioni Harry, sta sempre con lui, ogni minuto appiccicati! Sembra che da un momento all'altro uno dei due debba partite per la guerra senza speranza di ritorno!” Gli sbatté in faccia la verità Louis facendo ammutolire l'amico che abbasso lo sguardo biascicando un 'scusa'.
“Si amano, ecco cos'è” si rassegnò Louis buttando la testa all'indietro.
“Se lo stai dicendo per rassicurare te stesso stai facendo una grandissima cazzata” lo guardò malizioso Harry.
“Cazzata? Ma li guardi quando stanno assieme? Dio 'amore mio' – 'piccola' – 'cucciola' vaffanculo!” urlò Louis come impazzito scatenando la risata di Harry che cascò dal letto per le risate.
“Louis?” lo chiamò dal pavimento.
Questo si mise dritto guardandolo dall'alto.
“E se ti dicessi che le cose non stanno per niente come pensi te? E non puoi contraddirmi poiché non ti sei fatto vivo per il tempo che è bastato” gli sorrise.
Il moro scese dal letto mettendosi seduto vicino all'amico mentre una speranza si faceva spazio dentro di lui.

23 Dicembre 2012. 

Questa casa mi fa tanto di film americani, non credete? Tutte le decorazioni, ieri noi che addobbavamo tutti insieme l'albero” rise Chanel dandosi un'occhiata intorno.
Avevamo finito appena ieri di fare l'albero e sistemare le decorazioni per poi provarle scoppiando tutti in un applauso per tutte quelle luci, ce l'avevamo fatta in tempo.
Si era unito anche Louis facendo una sorpresa a tutti, si era presentato tutto sorridente con un maglione di lana con un pagliaccio di neve stampato sopra facendo ridere tutti noi, nessuno sapeva che cosa aveva passato e immagino che nessuno lo sarebbe venuto mai a sapere, eccetto per Harry che andato a casa sua un giorno poi era tornato liquidando la faccenda con un banale 'niente di importante' anche se il suo sguardo non diceva lo stesso.
Ma ieri avevo visto Louis felice, ridere ogni tanto mentre con Harry si lanciavano sguardi complici, era tornato tutto al proprio posto, tranne forse per Abby... Che adesso se ne stava lì, con la testa sulle ginocchia e le braccia a stringerle mentre fissava il fuoco.
Qualche giorno prima lei e Chan mi avevano raccontato la situazione, mi dispiaceva per Abby e Niall, erano una bella coppia, insieme mi ricordavano quelle giornate in cui Ab l'osservava da lontano come un falco, facendosi rodere dalla gelosia vedendolo magari con qualcun altro. Risi a qual ricordo.
Finalmente un po' di relax, ho i muscoli a pezzi, Niall ci ha messo tutti in riga, giuro che questa me la paga” a spezzare quel silenzio creatosi intorno a noi fu Chanel che si stiracchiò sul divano mettendosi seduta e guardando Abby insieme a me.
Posai lo sguardo su Chan osservandola con malizia “Pensavo stessi così per qualcos'altro, quanto lo farai aspettare? Sta soffrendo come un cane, ti spoglia con lo sguardo” scoppiai in una risata pensando a Liam due giorni fa, di come la guardasse mordendosi il labbro con il risultato poi di correre in bagno con le mani a coprirgli la cintura dei pantaloni.
Oh, ma siete tutte impazienti che ci scopi? – sghignazzò Chan – Vi mando un filmino quando succede! Sarà il suo regalo di Natale oltre a quello che già gli ho fatto” ammiccò facendomi l'occhiolino.
Visto che siamo in argomento, verrete domani sera per aiutarmi a cucinare il pranzo per il 25? Festeggiamo anche il compleanno di Louis, poiché domani è la Vigilia” dissi speranzosa.
Ecco appunto, io parto domani mattina con i miei per andare dai miei nonni, passeremo lì tutto il giorno e credo che mia madre mi ucciderebbe se le dissi che non posso andare, ha preso già il mio posto Zayn, sembra che in città rimarrete solo tu e lui” sospirò.
Annuì comprensiva, aveva ragione in fondo, dovevano festeggiare almeno la Vigila con i parenti visto che il Natale lo avremmo passato insieme, pensai a Zayn e al perché non partisse anche lui.
Feci spallucce prendendo il telefono per impostare la sveglia per il mattino dopo così che avrei cominciato a preparare per cucinare poi la sera.
Passammo le successive due ore a parlare del più e del meno, toccando l'argomento 'college', quello dove i ragazzi sarebbero andati lasciando noi invece all'inizio dell'ultimo anno.
Anche Abby si unì lasciandosi tutto alle spalle almeno per qualche giorno e divertendosi anche se per poco, ricevendo una chiamata da Niall.
Ci aveva guardate impaurita mentre noi le sorridemmo come a rassicurarla.
Aveva risposto mostrandosi più normale e calma del solito, ridendo di tanto in tanto forse per qualche battuta del biondo.
Ci vediamo tra due giorni, bionda!” mi lasciò un sonoro bacio sulla guancia Chan, seguita da Abby che sembrava essersi ripresa almeno un po'.
L'abbracciai forte “Andrà tutto bene, non sarà mica la fine del mondo, no?!” la spronai facendola sorridere timidamente.
Ah, Ally!” mi chiamò Chan prima che chiudesse la porta.
Feci capolino guardandola.
Dico a Zayn di venire da te domattina così potete stare insieme e festeggiare!” urlò prima di correre via con Abby che rideva, lasciandomi sulla porta a bocca aperta incapace di aprire bocca.

Spensi la sveglia – che suonava da più di cinque minuti – decisa ad alzarmi.
Guardai l'ora sul cellulare: le 8.05.
Il sole filtrava dalle tende colpendomi in faccia, stropicciai gli occhi per stiracchiarmi poi mentre uno sbadiglio poco elegante usciva dalla mia bocca.
Mi lavai vestendomi poi comoda con una tuta ed un maglioncino con tema Natalizio prima di scendere di sotto a fare colazione.
Stavo attraversando il salone quando qualcuno bussò alla porta.
Zayn?” rimasi sorpresa per un attimo ricordandomi poi di quello che mi aveva detto Chanel la sera prima, “giusto Chanel te l'avrà detto, come mai così presto?” lo feci entrare attaccando il suo cappotto all'ingresso e andando poi in cucina.
Mia sorella ha detto che avevi tanto da fare, quindi ho approfittato per andare al bar di fronte casa mia – mi mostrò la busta bianca che aveva in mano – fare colazione insieme per farmi perdonare visto l'accaduto con Cass al bar quella volta e anche per cominciare subito così da non rimanere indietro” mi sorrise mostrandomi i denti perfetti.
Si levò il cappello di lana verde che aveva in testa poggiandolo sul bancone con la busta per riavviarsi i capelli.
'I maschi'.
Sbirciai all'interno della busta e l'odore famigliare dei cornetti caldi mi arrivò alle narici.
Mhh, cornetti. Facciamo che sei perdonato, per adesso” ammiccai girandomi per prendere due tazze e preparando il
latte.

Per adesso?” mi fissò sbigottito.
Scoppiai a ridere lanciandogli il canovaccio “Sto scherzando, imbecille” dissi per poi ridere ancora.
Mi lanciò un occhiata di fuoco cominciando a ridere anche lui poco dopo lanciandomi un vaffanculo come risposta. 
_____________________________________________________________________________

 

Ho cambiato 'html' adesso vedo com'è da pubblicato, non avevo niente da fare c':
Prima di ogni altra cosa vi chiedo SCUSA. 
Non so da quanto non aggiorno e nemmeno voglio saperlo, so che è tanto però. Ho avuto un blocco, ho passato tanto tempo ad elaborare la fine di questa sotria che è prossima e non riuscivo a scrivere questo capitolo.
Poi sto elaborando altre mie due storie, la prima la pubblicherò quando mancheranno uno o due capitoli a questa, vi avviserò comunque, e posterò anche il trailer :')
Passando al capitolo: Harry sa quello che è successo a Louis ma credo che voi siate arrivate anche a chi sia 'lei' scrivetemelo così vedo (Y)
Abby sembra aver preso la sua decisione ma chissà, bo. Sono imprevedibile, può essere che domani cambi idea!
La situazione tra Zayn ed Ally si fa sempre più intima mano mano, e direi che sarebbe anche ora visto che siamo 'quasi' agli scoccioli.
Non dico più niente.
Ditemi che ne pensate del capitolo, anche se la seconda parte diciamo che è di passaggio, recensite in tante belleeee!
Per chi volesse pubblicità mi dia il link della storia nella recensione, al prossiomo capitolo vi pubblicizzò! c:

Alla prossima <3


Trust.
In The Street of Bradford.

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Capitolo 16
*** Chapter sixteen. ***



un grazie infinito a 
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Chapter sixteen.

 

“Sicuro di star comodo lì?” mi fermai sulle scale dando un'occhiata a Zayn che se ne stava sdraiato sul divano a fare zapping alla tv.
“Sì, non preoccuparti” disse non distogliendo lo sguardo dalla tv.
Mi sentii di troppo quindi feci qualche scalino, mi fermai pensando a come potevo sentirmi di troppo, in fondo era casa mia potevo far quel che volevo.
Mi girai una seconda volta trovandolo nella stessa pozione “giornata stancante oggi è?” titubai sperando in una sua risposta.
“Eh già” rispose non guardandomi nemmeno. Di bene in meglio Ally, sì.
“Credi che piacerà il pranzo domani ai ragazzi?” mi diedi della stupida patentata per star lì a fargli quelle banali domande.
“Lo sapremo solo domani” rispose svogliatamente.
Ripresi a salire le scale dopo aver biascicato un debole 'buonanotte' senza risposta.
Mi buttai sul letto coprendomi con le coperte fino al collo, perché speravo in qualcosa di più? Stamane a colazione, mentre preparavamo la cena ed il pranzo per domani sembravamo come due amici che si conoscono da anni, oserei dire che sembravamo quasi una coppia, adesso sembravamo tornati come a qualche mese fa quando c'era solo un 'ciao' di cortesia ma pensandoci con Zayn nemmeno quello.
Sospirai pesantemente prima di chiudere gli occhi decisa a dormire. Sobbalzai sentendo dei passi pesanti fuori dalla porta prima che essa venisse aperta lentamente e il corpo di Zayn fece irruzione nella stanza. Deglutii a vuoto sollevata prima di accendere la luce spaventandolo.
“Zayn? Ma che...?” chiesi guardandolo.
“Ally potresti darmi un'altra coperta? Sai giù si muore di freddo” bisbigliò avvicinandosi al letto. Mi alzai andando a cercare nell'armadio un piumone da dargli, sbarrai gli occhi non trovandone nemmeno uno.
“Sai credo che siano su in soffitta, mia madre ne aveva tirati fuori solo due...” ammisi abbassando lo sguardo.
“Oh, bene. Allora ti faccio compagnia” disse prima di buttarsi a peso morto sul letto.
Lo guardai sbigottita “intendi dormire qui?”, lo raggiunsi stendendomi il più lontano possibile.
“Non ti mangio tranquilla” disse prima di spegnere la luce.
Fissai il buio intorno a me imbarazzata, cioè Zayn Malik stava dormendo nel mio letto, accanto a me. Mi rannicchiai su un fianco pronta a prendere sonno in qualche modo quando sentii un braccio allacciarsi al mio fianco e tirarmi, in men che non si dica mi ritrovai con la schiena spalmata sul petto di Zayn che stava lasciando umidi baci nell'incavo del mio collo. Strinsi la sua mano prima di abbandonarmi tra le sue braccia.

Aprii prima un occhio e poi l'altro abituandomi così alla luce fioca del sole che filtrava dalla finestra, guardai il ragazzo affianco a me ancora dormiente. Mi liberai lentamente della sua presa ferrea sul mio fianco così da alzarmi e andare in bagno a farmi una doccia calda.
Tornai in camera notando Zayn appena sveglio seduto sul bordo del letto mentre si stiracchiava “Buongiorno” dissi sorridente ricevendo un sorriso smagliate da parte sua.
Rimasi un attimo a guardarlo prima di frugare dentro la borsa e tirare fuori una scatoletta incartata con scritto sopra 'per Zayn' dopotutto era la mattina di Natale quindi potevo darglielo senza problemi e non mi andava che lo aprisse davanti agli altri.
Lo raggiunsi guardandolo poi dall'alto e porgendogli la scatola sotto il suo sguardo incuriosito “Auguri” dissi dandogliela e prendendo a torturarmi le mani sperando che gli piacesse cosa essa conteneva.
Aprì la scatola trovandoci dentro due bracciali uguali con il ciondolo dello yin yang da dividere.
“E' bellissimo, grazie” mi disse alzandosi e abbracciandomi energicamente facendomi indietreggiare di qualche passo.
Gli sorrisi “prendi tu la parte bianca, io ho quella nera” gli dissi poi allacciandogli al polso la parte bianca del ciondolo e prendendo io la parte nera.
“Perché?” mi chiesi titubante.
“Pensala come vuoi, io non ho un vero motivo, per me sei il bianco ecco tutto.” lo guardai dritto negli occhi senza far cedere il contatto.
“Questa è per te invece” disse estraendo dalla sua giacca appesa sulla sedia una collana e porgendomela poi in mano.
La osservai meglio notando un cuore che fungeva come ciondolo alla fine con dei piccoli ritagli sopra a formare una
rosa.

“E'... stupendo, grazie Zayn” gli sorrisi lasciandogli un bacio sulla guancia e ridandogli la collana in modo che me la allacciasse.
Mi misi una mano sul petto toccando la collana e ammirando ancora una volta il ciondolo.
Mi sentii prendere per mano e quando alzai lo sguardo mi ritrovai il viso di Zayn pericolosamente vicino al mio.
“So che è una frase banale e usata in quasi tutti i film romantici ma... Hai il mio cuore adesso” mi sorrise prima di incollare le sue labbra alle mie in un dolce bacio.

“Sai Ally, la prossima volta che cucini l'arrosto, avvertimi che lo compro surgelato” disse Chanel a tavola provocando la risata di tutti.
“Intanto vedo che te ne sei mangiata tre porzioni però.” La rimbeccai.
Mi guardò come se la risposta che stava per dare fosse ovvia, “Solo per farti un piacere Ally, solo per quello!” rise
mandandomi un bacio voltante e rimangiandosi poi tutto.

Passammo tutto il pomeriggio tra regali, risate e giochi stupidi fino a che non si fecero le dieci di sera.
“Decisamente meglio dei trattamenti di mia nonna” ammise Chanel scatenando una risata di gruppo. “Ah Zayn, ti manda i suoi saluti e tante strizzate di guance, dice che la prossima volta ti vuole assolutamente vedere!” continuò Chanel guardando un Zayn spaventato.
“Bene, adesso è arrivata l'ora per me e Liam di andare a casa” confessò prendendo Liam per mano ma questo non la seguì.
“Ma perché? Sono solo le dieci Chan!”
“Liam, devo darti il regalo” rispose quella con ovvietà.
“Ma se me lo hai dato prima!” La riprese Liam.
“Certo, allora chiederemo ad Ally se ci lascia una stanza libera perché non vedo altra scelta e credo che lei e Zayn non siano tanto contenti!”
A quelle parole Liam guizzò in piedi mettendosi giacca e sciarpa prendendo Chanel per un braccio e trascinandola fuori casa senza darle il tempo di salutare tutti.
Io arrossì di botto coprendomi il viso con le mani poggiandomi sul petto di Zayn che stava parlando con Harry della situazione che stava passando con Cass, pare che si stessero sentendo e dalle parole del riccio erano molto presi entrambe.

“Niall, posso parlarti?” chiese la bionda al suo ragazzo – ancora per poco – che stava parlando con Louis di cosa avrebbe fatto dopo la scuola.
“Certo” le rispose quello prendendola per mano per farsi condurre fuori da Abby che lo guardò impaziente sia Niall che Louis il quale non le staccava gli occhi di dosso.
L'aria gelida li avvolse entrambe facendoli rabbrividire.
“Devo parlarti Niall...” disse lasciando la mano del biondo e camminando avanti e indietro.
Il diretto interessato sgranò gli occhi a quella frase pensando che non avrebbe portato nulla di buono.
“Io... è difficile credimi. Tu sei bello, gentile, divertente. Mi piaci Niall, o meglio mi piacevi, io... non lo so che mi prende ma... Niall senza troppi giri di parole perché credo siano inutili, è finita.
Ti giuro che mi sento un mostro, ma non credo che possa andare avanti, tu meriti qualcuna che... NIALL!” Lo vide correre verso la casa non lasciandola finire di parlare.
Prese a corrergli dietro rischiando anche di cadere sul ghiaccio, entrò in casa trovando Louis, Harry, Zayn ed Ally con lo sguardo stupito rivolto verso la porta principale.
“Dov'è?” chiese in preda ad un crisi di panico, quello a desiderava non accadesse era appena successo.
“E' entrato come un furia, ha preso le sue cose ed è uscito senza dire niente a nessuno, Abby cosa è successo?” Le chiese Ally raggiungendola e scuotendola per le spalle. Solo ora notò il bracciale che gli aveva regalato, rotto sul pavimento, lo raccolse stringendoselo a petto e iniziando a singhiozzare.
“E' finita, l'ho lasciato.” ammise e sotto lo sguardo di tutti si inginocchiò per terra cominciando a piangere.
Ally le accarezzò dolcemente la spalla cercando di confortarla ma si spostò quando Louis si inginocchiò alla stessa altezza di Abby stringendola a sé mentre gli sussurrava di non piangere e ogni tanto le lasciava piccoli baci sui capelli.
Harry, triste per l'amico appena scappato sorrise, perché infondo sapeva che quel giorno sarebbe arrivato e vedere Louis ed Abby insieme anche se come normali amici e forse nel tempo qualcosa di più lo rendeva felice.
Zayn strinse a sé Ally lasciandogli dolci baci sulla tempia mentre il cuore gli batteva nel petto ed in quel momento si accorse di quanto bene stesse al fianco della sua ragazza, non poteva essere più felice.
Louis cullò Abby per ore fino a quando non rimasero solo loro due in quel salotto illuminati solo dalla luce del fuoco che bruciava nel camino, la stringeva forte come se da un momento all'altro le sarebbe scivolata dalle mani, finalmente la speranza aveva ripreso a vivere in lui, ed anche se gli piangeva il cuore vedere la sua innamorata piangere tra le sue braccia, non poté essere più felice in quel momento.
Liam mentre baciava Chan su quel letto protetti dalle coperte non poté fare a meno di pensare a quanto stronza fosse la sua ragazza per avergli nascosto di non essere pura ormai da due anni a questa parte, la stringeva a sé mentre facevano l'amore sussurrandogli ogni tanto un 'ti amo' che gli veniva dal cuore.
Niall si chiuse la porta di casa sua alle spalle ignorando la madre che gli implorava di restare invano.
Prese il primo taxi diretto all'aeroporto di Londra pronto per tornare in Irlanda dal padre almeno fino alla fine dell'anno scolastico, perché proprio non ce l'avrebbe fatta a sopportare di vedere quegli occhi, quelle labbra ancora una volta. C'era cascato anche lui alla fine, dopo tante promesse fatte aveva imparato ad amare, perché lui amava Abby, ma non pensava che il dolore che adesso gli trafiggeva il cuore sarebbe stato così profondo da impedirgli quasi di vivere.
Ora osservava in silenzio Londra dall'altro, quella città in cui era cresciuto ma nella quale prima o poi sarebbe tornato.
_________________________________________________

Eccomii! c:
Ok, AIUTO: vedete com'é messo il testo? Ci ho messo mezz'ora per capire come si faceva, ma adesso qualcuna mi potrebbe dire come si fa a mettere al centro? Vi prego.
Poi, ho scritto il capitolo tra ieri sera e stamattina perché domani notte parto e non potrò pubblicare niente, è stato difficilissimo scrivere questa parte perché questa notte pensavo se cancellare la storia o portarla al termine, e visto che manca poco la concluderò.
Ho già scritto i prologi di due nuove fanfict che pubblicherò a Settembre, già mi ci sono affezionata c:
Al capitolo precedente ho ricevuto solo due recensioni, come mai? La storia è seguita da quasi 100 persone.
Spero che vi piaccia e che recensite, mi serve sapere cosa pensate c:
Questo è un capitolo piuttosto importante, il prossimo sarà a settembre dato che torno il 28.
Vado, ciao gente c':

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Capitolo 17
*** Chapter seventeen. ***



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Chapter seventeen.

 

Non avevo voglia di alzarmi quella mattina, se non fosse stato per Abby che, tutta eccitata cominciò a saltare sul letto contando a squarciagola Radioactive, adesso non mi troverei in mezzo al corridoio poggiata al mio armadietto.
L'estate era passata con un battito di ciglia, ed i ragazzi si erano trasferiti a Manchester per il college mentre io, Chanel ed Abby frequentavamo l'ultimo anno di liceo, dove finalmente ti sentivi grande guardando i ragazzi dei primi, dei secondi e così via, è l'anno in cui vuoi divertirti di più, dove sei felice pensando che tra soli nove mesi lascerai quella scuola per sempre che anche se all'apparenza non sembra, un po' ti mancherà sempre, perché forse è lì che tutti hanno avuto le loro prime cotte, quelle vere da far battere il cuore, dove hai passato i momenti più belli, le litigate con i professori che adesso ti guardavano sorridenti e fieri di aver portato a temine il loro lavoro con i studenti, le relazioni, le gelosie. Perché in fondo gli anni più belli sono quelli.
Aprii l'armadietto per prendere i libri delle prime due ore quando mi cadde l'occhio su una vecchia foto di me e Zayn di circa sei mesi fa, era il suo compleanno. Aveva organizzato il tutto in un pub poco lontano da casa sua, c'era gente che ballava, che urlava, chi si strusciava con altri, quelli a cui non importava niente e si infilavano nei bagni insieme ai loro rispettivi ragazzi.
Mi mancavano quei mesi, mi mancava passare le giornate al mare sotto l'ombrellone guardando Zayn che mi supplicava di alzarmi e tuffarmi a mare pur sapendo che odiavo tutto ciò.
Mi mancava lui.
Colui che adesso si trovava a centinaia di chilometri di distanza, sarebbe tornato solo per le vacanze di Natale e poi il prossimo anno.
Erano partiti tutti quanti una settimana fa, anche Niall che sorprendendoci tutti era tornato portandosi dietro la sua ragazza Zoe da ormai tre mesi, aveva salutato tutti calorosamente, anche Abby che lo aveva preso in disparte scusandosi ancora per il giorno di Natale abbracciandolo poi forte e tornando al fianco di Louis, - si erano messi insieme poco dopo il compleanno di Zayn e sembravano davvero felici - che non smetteva di stringerla ripetendole che le sarebbe mancata ogni giorno, che l'avrebbe chiamata in ogni momento libero della giornata.
Quello che invece non aveva fatto Zayn, nemmeno una promessa o qualcosa del genere, mi aveva stretto il viso tra le mani così forte da lasciarmi il segno mentre mi guardava negli occhi, mi aveva sussurrato un 'ti amo' prima di unire le nostre labbra.
Non piangere, non è un addio” mi aveva detto poi prima di imbarcarsi mentre i miei occhi inondati dalle lacrime lo vedevano scomparire dietro un corridoio.

Quella mattina fui svegliata all'improvviso sentendo un tonfo provenire dal letto accanto al mio.
La testa cominciò a girare velocemente mentre sentivo di nuovo la bile salirmi in gola.
14 Ottobre. La mattinata più brutta della mia vita.
Svariati ricordi della sera precedente si fecero spazio nella mia testa mandandomi più di quanto già non fossi in tilt.
Io e Abby con due casse piene di alcolici, Chanel che ci mostrava tre bustine piene di erba con un sorriso a trentadue denti, poi il degrado. Urla, risate e qualche caduta non prevista.
La scena di noi tre che barcollavamo biascicando chissà cosa per le strade deserte di Londra mi
martellava la mente.

Più mi sforzavo di ricordare più la sensazione di vuoto mi massacrava ed i conati di vomito sempre più ripetitivi.
“Ahi, porca puttana!”
Schiusi di poco le palpebre riuscendo a vedere Chanel dormiente sul pavimento ed Abby in piedi cercando di scavalcarla ma cadendole completamente addosso facendo urlare Chanel di dolore.
Sorrisi, un sorriso quasi impercettibile rimpiazzato immediatamente da una smorfia di dolore per il forte mal di testa.
Lasciai che gli occhi si chiusero da soli affondando poi il viso nel cuscino.

Guardavo un punto fisso da minuti ormai, seduta su quel divano mentre il silenzio mi circondava.
24 Dicembre. La Vigilia di Natale. Il compleanno di Louis. L'anniversario di morte di mio padre.
“Sì amore, mi manchi anche tu.” Sibilai aumentando maggiormente la presa sul cellulare.
I seguenti 'bib' dall'altra parte del telefono mi stavano a dire che Zayn aveva riagganciato, magari per ansare a festeggiare fuori con gli altri ragazzi.
Chanel, come ad ogni festività era partita con i genitori per festeggiare la Vigilia insieme ai parenti. Abby era rimasta tutto il giorno a casa per fare un twitcam con Louis, durata più di due ore a detta sua.
Passai il resto della giornata seduta su quel divano, alzandomi di tanto in tanto per fare il giro della casa senza un meta precisa per poi tornare in salotto.
Mi chiesi se con il tempo mi sarei abituata a quel silenzio così straziante. Se ogni giorno tornata da scuola avrei immaginato mia madre in cucina mentre mi preparava il pranzo 'fatto con le sue mani' ma che poi si rivelavano dei surgelati.
Mi chiesi se mi sarei mai convinta che ormai ero rimasta sola, senza né madre né padre.
Mi alzai di scatto prendendo al volo le chiavi di casa e imbattendomi nel freddo che c'era fuori battendo più volte i denti.
La neve candida ricopriva la maggior parte della strada, sentivo lo scrocchiare di essa sotto i miei scarponi e sorrisi per quanto mi piaceva.
Mi ritrovai dopo circa dieci minuti di fronte a quel cancello di metallo nero.
Mi voltai un paio di volte notando che le vie intorno a me erano deserte. Feci spallucce spingendo con una mano il ferro che emise un rumore fastidioso alle orecchie umane.
Entrai facendomi poi il segno della croce e camminando poi nel cimitero. Terzo viale a destra, quinta
tomba. La faccia di mio padre stampata su quella lapide. Mi ci inginocchiai accanto, posando
successivamente un mazzo di rose bianche comprate per strada. Le sue preferite.

Restai lì inginocchiata per un tempo infinito, sentivo che mi si era congelato il sangue a causa della neve sotto i ginocchi.
Una lacrima si fece spazio sulla mia guancia, la lasciai cadere giù mentre con una mano accarezzavo il viso di mio padre in quella foto di qualche anno fa.
“Mi manchi da morire, tu nemmeno te lo immagini” mormorai sospirando e chiudendo poi gli occhi.
Passarono svariati minuti, forse ore prime che mi alzassi lentamente ripercorrendo la strada fatto poco prima, mi voltai un'ultima volta prima di uscire da quel maledetto posto.

“Da quanto non vi sentite?” mi chiese Abby sedendosi vicino a me sul letto come aveva fatto Chan poco prima.
“Poco più di un mese” biascicai, strofinandomi ripetitivamente la faccia cercando di non piangere.
“Chiamalo tu.” Affermò decisa Chanel porgendomi il suo telefono.
“O questa cosa si sistema, o giuro che appena rivedo la faccia di mio fratello, la prendo a pugni.”
aggiunse poi.

Presi indecisa il telefono tra le mani tenendo a mente le 28 chiamate che gli avevo fatto nell'ultimo mese dove rispondeva sempre la segreteria, e constatando che me ne sarei pentita subito dopo.
Passai le dita tra i capelli più volte mentre digitavo quelle maledette cifre ormai imparate a memoria per poi portarmi l'apparecchio all'orecchio prima che Abby me lo togliesse dalle mani, attivando la modalità 'viva voce' e posandolo successivamente sul letto difronte a noi tre.
Presi a massacrarmi il labbro succhiando via il sangue che stava fuoriuscendo da esso quando mi accorsi che la linea era libera.
Uno, due, tre, quattro, cinque squilli.
“Pronto?” rispose una voce roca, probabilmente si era appena svegliato.
Mi voltai verso Chanel presa da una crisi di panico scoprendo che mi stava fissando insistentemente aspettando una mia risposta. Scattai verso l'apparecchio pronta a riattaccare quando Abby me lo tolse da sotto il naso nascondendoselo dietro la schiena e guardandomi furibonda.
Sospirai annuendo dopo che il telefono tornò al suo posto.
“Pronto? Chi c'è?” domandò la voce scocciata di Zayn dell'altro capo del telefono.
Aprii bocca pronta a parlare ma non riuscii a spiccicare parola.
Ripetei l'azione altre due volte con lo stesso risultato.
“Insomma? Se è uno scherzo te ne puoi andare anche a fanc...”
“Zayn, sono io. Ally” lo interruppi aspettando ansiosa una sua risposta, che tardò ad arrivare.
“Ah, Allyson” rispose sorpreso. Ma si ricompose subito dopo assumendo un tono sicuro che non lasciava trasparire nessuna emozione “non ho visto il numero, comunque... Che succede?” chiese con nonchalance.
Non aveva guardato il numero, anche perché se l'avrebbe fatto non avrebbe risposto come per le ultime ventotto volte.
Una spallata da parte di Chan mi risvegliò dallo stato di trance in cui ero appena caduta.
“Ho... ti ho chiamato svariate volte nell'ultimo mese” chiusi gli occhi “volevo sapere se c'era qualcosa che non andava, sì... insomma.” Balbettai avendo paura della sua risposta.
“Ah sì, ho visto” rispose sbadigliando, senza aggiungere niente dopo.
Guardai sofferente le mie due amiche in cerca di aiuto ma tutte e due guardavano impassibili il telefono.
“Qual'è il problema?” mi azzardai a chiedere.
“Sono andato con un altra”
Per un attimo, un solo attimo vidi il sacrificio di una vita rompersi in mille pezzi davanti ai miei occhi insieme al mio cuore probabilmente.
Mi accorsi di star piangendo quando una lacrima amara mi attraversò le labbra.
Avevo da poco imparato a fidarmi di lui, lo avevo imparato ad amare. Era l'unica cosa che mi era rimasta, era il mio cuore.
Lui era stato a romperlo anni prima e poi a ricostruirlo ed era stato lui in quel momento a farlo cadere di nuovo.
Tirai l'ennesimo sospiro pronta a rispondergli con indifferenza anche se impossibile.
“Ah... Ehm, non... Non me lo sarei aspettato” soffiai.
“Mi dispiace Ally” vidi Chanel stringere la coperta tra le mani fissando un punto indefinito della stanza “Ma non credo che...”
“Sì, non pensavo nemmeno io di reggere una relazione a distanza”
“Non avrei dovuto tirare per le lunghe questa storia” ammise.
“Quindi, è finita?” Chiesi mettendomi una mano davanti alla bocca frenando i singhiozzi mentre Chan e
Abby mi carezzavano la schiena.

“Sì...” Soffiò Zayn dall'altra parte del telefono prima di riagganciare immediatamente.
Nemmeno il tempo di un saluto, un 'ciao' stracciato, niente.
Alzai lo sguardo fissando il quadro appeso al muro difronte che ritraeva me e Zayn sorridenti, l'uno nelle braccia dell'altro. L'osservai per svariati secondi prima di scagliarci contro il telefono che lo ruppe in mille pezzi.
Presi a piangere disperatamente non curandomi di Abby e Chanel che cercavano di consolarmi perché non sarebbe servito a nulla.
Era finita, la storia tra me e Zayn.
Ed io non riuscivo ad accettarlo.


ceeline's space.
Oddio owo 
Omg. 
Ebbene sì gente, questo è l'ultimo capito ed il prossimo sarà l'epilogo! Non uccidetemi vi prego, e aggiungerei anche di non perdere le speranze perché tenete a mente che non so ancora come far finire questa storia, quindi sperare non fa mai male.
Poi volevo scusarmi tantissimo, sono quasi tre mesi che non aggiorno e mi sento uno schifo, a Settembre dovevo concludere questa e mettere il prologo di una nuova storia ma non mi è stato possibile.
Con la scuola di mezzo poi impossibile, ogni pomeriggio sono chiusa a casa a fare compiti, disegni su disegni. Mi dispiace.
Ma sono tornata! 
Stavolta non farò passare un mese per postare l'epilogo anche perché mi sono stancata, questa storia mi sta dando alla testa lol.
Spero anche di ricevere qualche recensione, la storia viene seguita da più di cento persone, è possibile che neanche mrno della metà recensisca? Io non sono attaccata alle recensioni per niente, ma almeno sapere cosa ne pensate del capitolo :/ 
Detto questo spero vi piaccia! :)
Alla prossima.

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Capitolo 18
*** Epilogo. ***



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Epilogo

 

Posai la penna sul banco tirando un sospiro di sollievo. Era tutto finito una volta per tutte, finalmente.
Presto il mio sguardo trovò anche quello di Abby e Chanel che ricambiarono il sorriso ampio che copriva il mio volto. Allora è così che ci si sente a finire l'ultimo esame, con il pensiero che uscito da quel posto comincia la tua vita.
Il venti Giugno era arrivato in fretta, come invece non avevo previsto appena due mesi prima, con tutto che era successo avevo trovato la forza di studiare con il solo pensiero che poi sarei andata al college con le mie amiche. Il college, che al solo pensiero metteva terrore, imponente alla prima vista. Ma accogliente e ben organizzato quando io, Chan ed Ab eravamo andare in visita.
Ero lì che mi osservavo intorno, i banchi a formare linee oblique distanti almeno un metro tra loro, per ogni banco una testa china sul proprio esame.
Cinque anni volati al vento, aspettati esitante. Cinque anni nei quali avevo visto e subito ogni tipo di trattamento. I cinque anni più lunghi della mia vita, che forse mi sarebbero mancati, o forse no.
Ricontrollai un'ultima volta il foglio che avevo davanti prima di consegnare, salutando quei professori che non avrei più rivisto sicuramente prima di uscire lanciando uscire dalle mie labbra un sospiro sorridendo al sole che mi batteva sul viso.

“Quando dovrebbero tornare, quindi?” riformulai la domanda ad Chanel che comoda se ne stava sdraiata sulla spiaggia a prendere il sole.
“Allyson, sarà la quinta volta che me lo chiedi da questa mattina che mi è passata la voglia di vederli adesso!” Sbottò esasperata mettendosi entrambe le braccia a coprirle ca faccia. “Questa sera.” Accennò poco dopo sorridendomi.
Ero nervosa ormai da circa tre giorni, da quando Louis aveva chiamato Abby dicendole che ci avrebbero raggiunti per l'estate, per poi ripartire tutti insieme per il college. Un campanello d'allarme mi si era piazzato nel cervello a quella notizia.
Ripensai a Zayn per la prima volta dopo circa un mese e mezzo passato sui libri, da quando avevo deciso di cancellarlo dalla mia vita.
Mille domande mi attraversarono la mente senza che io potessi trovare una risposta adeguata per ognuna.
“Sono nervosa. Immaginavo che sarebbero venuti, ma...” boccheggiai.
“E' una storia passata Ally, non rimuginarci sopra, lo hai detto tu stessa, ricordi?” Mi riprese dolcemente Abby.
Voltai lo sguardo al mare. Lo stesso posto, lo stesso mare, la stessa sabbia.

Non ci provare nemmeno, quella te la tolgo io. Adesso, una alla volta appoggia le mani sulle mie spalle e alza di poco il piede da terra”
I ricordi di quel giorno presero a farsi spazio nella mia mente, mentre con occhi lucidi scrutavo il mare pensando ai momenti passati assieme.

Non lo so cazzo, ok? Non so perché questo cazzo di albero sia ancora qui e smettila di picchiettare quella cazzo di mano sulla tua dannata coscia!”
Come era buffo quando si incazzava, con le guance rosse e gli occhi sgranati lanciando imprecazione a destra e a manca. Un sorriso amaro si dipinse sulle mie labbra.

Aspetta un attimo... sei per caso gelosa?”
I suoi sorrisi maliziosi che mi mandavano in tilt l'intero sistema nervoso. Quei sorrisi che mi mancavano.
Raccolsi prontamente una lacrima intenta a scendere dai miei occhi.

Lo sai che sei carina quando ti incazzi?”
Ogni suo complimento che automaticamente mi faceva aumentare pericolosamente il battito cardiaco.
Sorrisi felice di quei ricordi, passando poi entrambe le mani sotto gli occhi, asciugandoli.

So che è una frase banale e usata in quasi tutti i film romantici ma... Hai il mio cuore adesso”
Il suo sorriso timido, gli occhi insicuri e un leggero rossore a ricoprirgli le gote ogni qual volta ci regalavamo qualche momento di dolcezza.
Mi strofinai la faccia tirando poi su con il naso cercando di non attirare l'attenzione di Chan ed Ab, che sembravano stare tranquille mentre prendevano il sole.

Non piangere, non è un addio”
Mi aveva stretta in un abbraccio, e baciato la fronte prima di andarsene scomparendo dalla mia vista.
Mi rannicchiai, stringendo le ginocchia al petto e cullandomi. Tutte quelle frasi, i monologhi fatti allo specchio per auto convincermi che ormai Zayn non faceva più parte della mia vita non erano serviti a niente.
I ricordi erano tornati a galla come ogni volta lacerandomi anima e cuore. Ero ancora innamorata di quel ragazzo e lo sarei stata ancora per tanto tempo.

“Ragazze cominciate ad entrare, ho dimenticato una cosa in macchina!” Lanciai le chiavi di casa a Chanel che con Abby si avviarono verso la porta.
Aprii il cofano prendendo la borsa del mare, quando udii delle grida provenire da dentro. Risi pensando a Chan ed Abby intente a fare una lotta con i cuscini o qualunque altro gioco compreso nella fascia di età tra i 5-8 anni.
Chiusi il cofano avviandomi all'interno. Mi si gelò il sangue.
Sette paia di occhi mi fissavamo curiosi mentre rimanevo immobile non sapendo come o dove muovermi.
Arrossii violentemente al pensiero di essere mezza nuda alla loro vista, con il solo costume indosso.
“Ally! E' un piacere vederti anche per noi!” Enfatizzò Niall come a spronarmi.
Lo guardai, sorridendogli poi.
“Eh sì, mi siete mancati!” Sospirai correndo verso di loro e abbracciandoli insieme ad Abby e Chan occupate a stritolare i rispettivi ragazzi.
Un senso di delusione mi percosse quandi mi accorsi che Zayn si era tenuto fuori guardando un punto fisso davanti a sé.
Lo osservai di nascosto. Un leggero strato di barba a ricoprirgli le guance ed il mento. Vestito in modo impeccabile come sempre, con una maglia a ricoprirgli il busto fasciato perfettamente, lasciando poco all'immaginazione. Potei osservare i suoi muscoli, più grandi dall'ultima volta che l'avevo visto. Sorrisi involontariamente abbassando subito lo sguardo e staccandomi dall'abbraccio di gruppo insieme agli altri.
Parlavamo da circa mezz'ora, avevo conosciuto Zoe, la nuova ragazza di Niall che a quanto pare frequentava lo stesso college, era davvero carina: capelli rossi – tinti – ad incorniciarle i lineamenti delicati. Due pozze azzurre al posto degli occhi le qualche lentiggine sopra ed ai lati del naso.
Rividi Cass dopo quasi un anno, la stessa chioma ribelle, gli occhi chiari e le sue lentiggini. La guardavo insieme ad Harry, abbracciati sul divano. Innamorati l'uno dell'altro.
Louis ed Abby ridere costantemente a parlare di chissà quale stronzata, scambiandosi qualche bacio ogni tanto.
Liam e Chanel, la tipica coppia modello. Seri, seduti uno accanto all'altro mano nella mano, ridendo di tanto in tanto fino a quando Liam non la prese portandosela in grembo e baciandola con trasporto.
Perlustrai la stanza una seconda volta confermando il fatto che lui non era presente. Mi sentii per un attimo di troppo in mezzo a tutte quelle coppie. Andai dritta verso la porta finestra aprendola e fiondandomi fuori con un sospiro.
Scoprii due occhi a fissarmi, persi un battito.
“Allyson...” sussurrò, quasi non riuscii a sentirlo.
Semplicemente gli sorrisi non trovando le parole bloccate insieme al mio respiro.
“Come sono andati gli esami?” Domandò incerto sul da farsi.
Cercai di mettere insieme più parole possibili in pochi secondi. “Bene... uno due migliori insieme a tua sorella” biascicai abbassando lo sguardo.
Lo vedi sorridere leggermente prima di tirare via un sospiro.
Accadde tutto così velocemente che non ebbi il tempo di realizzare, le sue braccia tenevano stretta la mia vita mentre le mie tenevano salde le sue spalle possenti. La sua bocca sul mio collo.
“Mi sei mancata così tanto, perdonami ti prego” supplicò con un tono quasi disperato.
“Già l'ho fatto.” Chiusi gli occhi. Si staccò da me scrutandomi per bene, lo stupore gli si leggeva negli occhi. “Come? Perché?” Domandò incredulo.
Rimasi a fissarlo per infiniti minuti, perdendomi finalmente nei suoi occhi dello stesso colore delle rugiada. Potei sentire di nuovo centinaia di farfalle divorarmi lo stomaco e non riuscii ad essere più felice di quanto lo fossi già.
“Perché ti amo” e lo dissi finalmente. Lo dissi guardandolo negli occhi, quegli occhi che adesso sorridevano per me.
Vidii passare sul suo volto una miriade di emozioni: incredulità, paura, sorpresa, felicità.
Morii dentro nell'instante in cui le sue labbra incontrarono bramose le mie, posandovi sopra un leggero bacio. E poi i suoi occhi incastonati nei miei.
“Ti amo, per sempre” mi strinse forte non lasciandomi andare via, mai più.


THE END.

Finalmente è finita. 
Mentre scrivevo mi venivano le lacrime agli occhi, e mi scuso con voi lettori se forse il finale non è scritto nel migliore dei modi, ma non sono fatta per le storie a lieto fine io.
Sono cresciuta con questa storia contando che ho iniziato a scriverla almeno due anni fa, modificata poi quest'anno. Sono fiera di me stessa per aver concluso la mia prima storia (credevo non ce l'avrei fatta) ed anche perché rileggendo i primi capitoli ho potuto vedere il salto che ho fatto. E non posso che essere felice.
Passando ai ringraziamenti: 
Ringrazio i ragazzi: Liam, Niall, Zayn, Louis ed Harry e le loro canzoni.
Ruki Matsumoto, la mia beta per aver rivisionato i capitoli.
E per ultimo voi, grazie per le critiche (che ci siano state o meno) per i complimenti , grazie di tutto.

Detto questo, è stato un piacere!
A presto, e... vi voglio bene :)
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The shit is the less prloblem.



 

 

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Capitolo 19
*** Leggetemi per favore! ***


I'M BACK!
 
Buonasera ragazze! Mamma mia, che dire... Chi lo avrebbe mai detto che sarei tornata ad aggiornare questa storia? (Io no di sicuro, tanto per essere sinceri)
So che sono passati due anni, ma sono rimasta sorpresa anzi, SBALORDITA quando sono andata su "guarda chi segue le tue storie" ed ho scoperto che "I just wanted to change" è ancora seguita da 110 persone. CENTODIECI PERSONE! (no words no words no wordsss) 
No ok parlando seriamente, ve ne sono davvero grata, non credevo che una storia così potesse crescere così tanto, (anche perché detto tra noi, non che sia una delle migliori storie HAHAHAHA quasi me ne pento, ma poi ricordo che è stata la prima storia quindi EHY! MACCHISENEFREGA!)
Ma non sono qui per questo, sono qui per farvi sapere che sono tornata, sono tornata a scrivere e a postare, infatti volevo proporvi una delle mie ultime storie: 



Questo è il banner di "Memories of a road." trovate il link QUI. 
Ci tengo davvero tanto a questa storia e spero che sia di vostro gradimento.

poi:



Questo è il banner di "Waltzer delle cose perdute." trovate il link QUI.
Questa invece è una flashfic nata inizialmente come un progetto scolastico, ma che poi ho voluto condividere con voi.

Tutto qui, spero che leggendo questo non abbiate pensato: "oddio che palle questa" lol e che prese dalla curiosità, veniste a leggere le mie storie, ve ne sarei davvero grata!
Adesso vi lascio, un bacio.
-ceeline

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Capitolo 20
*** Seguel? ***


Okay, okay, okay... ma se io - stranamente, dopo quasi due anni, non so cosa mi sia venuto in mente ma meglio non saperlo - avessi in mente un seguel per questa storia?
Tornare dopo due anni - se non di più, a questo punto non ne ho più idea - e stravolgere le vite di Zayn ed Ally? (Tipo farli morire affogati e congelati nell'oceano Pacifico in stile Jack e Rose? Ahahahaah no ok sto scherzando!)
Non so ditemi voi... ne vale la pena? Sareste felici? 
Fatemi sapere in tante plssss!
(SE VOLETE UN SEGUEL LASCIATEMI UNA RECENSIONE, COSì ALMENO POTRO' SAPERE COSA NE PENSATE A RIGUARDO, ALTRIMENTI NON SI FA NIENTE! LOVE U♥)

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