Se io sono un dio tu sei la mia dea!

di Una_Ragazza_Qualunque
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di una nuova vita! ***
Capitolo 2: *** Il mio primo giorno di scuola e i primi incontri. ***
Capitolo 3: *** Il calore della sua mano. ***
Capitolo 4: *** Gli insegnanti sono... Emh... Strani? ***
Capitolo 5: *** Una situazione imbarazzante. ***
Capitolo 6: *** Un'incontro inaspettato! ***
Capitolo 7: *** Grazie Black Star ***



Capitolo 1
*** L'inizio di una nuova vita! ***


Vi ricordate della Shibusen? Bene, dimenticatela! Perché i nostri eroi saranno dei semplici liceali. Lo so che può sembrare scontato o sempliciotto (tremo già per le critiche!) ma visto che lo fanno in molti mi sono detta "perché no?!".
Ma a differenza delle altre la protagonista sarà Tsubaki.
Buona lettura!
 
 
 
                                                                                                                   Capitolo 1: L'inizio di una nuova vita!
Odio i cambiamenti.Li odio eppure sono stata io a proporre ai miei genitori di trasferirmi dalla mia migliore amica Maka. Si, questo cambiamento è diverso da tutti gli altri: è positivo!
 
Il viaggio è stato molto lungo e non appena scesi dal treno Maka mi saltò letteralmente addosso abbracciandomi più forte che poteva, ma non era sola, con lei c’era anche il suo fidanzato: Soul, di cui avevo solo sentito parlare, così timidamente mi avvicinai e gli porsi la mano dicendo: << Piacere, mi chiamo Tsubaki >> e gli sorrisi. Ricambiò il sorriso e mi strinse la mano: << Piacere. Soul >>
La prima cosa che notai di Soul furono i capelli color bianco, a seguire i suoi occhi rossi. All’inizio, forse, Soul può suscitare paura proprio per i suoi occhi ma io non lo vedevo così però questo potrebbe essere dovuto ai racconti di Maka: di come si sono conosciuti e di come si comporta con lei… quindi a me… ecco… mi sembrò subito simpatico.
<< Forza, andiamo Tsubaki non vedo l’ora di farti vedere l’appartamento! >> Disse Maka prendendomi per mano e correndo verso le scale della stazione. Poi si girò e urlò: << Soul! Porta le valigie di Tsubaki! >> Stavo per obbiettare ma non mi diede il tempo che riprese la corsa. Mi girai per vedere la reazione del ragazzo che sbuffò ma non obbiettò.
 
L’appartamento mi piacque subito: appena entrati si vedeva un’enorme finestra, lì vicino un tavolo e quattro sedie in legno. A destra c’era una piccola e modesta cucina e una porta che conduceva alla stanza di Maka invece a sinistra c’erano due porte: una conduceva al bagno e l’altra alla mia futura stanza.
<< E’ perfetto! >>
<< Meno male… A proposito ti sei già iscritta a qualche scuola? >> Mi chiese Maka.
<< Si, alla Shibusen >>
<< Si! Evviva! Sei nella mia stessa scuola! Comunque adesso è meglio se ti sistemi e ti riposi, domani sarà un giorno impegnativo nonché il tuo primo giorno di scuola! >> Maka sembrava più elettrizzata di me e con un sorriso le dissi: << Hai ragione non vedo l’ora! >>

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Capitolo 2
*** Il mio primo giorno di scuola e i primi incontri. ***


                                                                     Capitolo 2: Il mio primo giorno di scuola e i primi incontri.
La scuola era grandissima. Incominciarono a tremarmi le gambe, mi stavo innervosendo e credo che sarei rimasta davanti al cancello per ore se Maka non mi avesse spinto ad entrare con la forza. Entrati notammo subito una folla riunita a cerchio, chiesi a Maka se sapeva cosa stesse succedendo che mi fece di “no” con la testa.
<< Yahoooooo! Nessuno può battermi! >> Urlò una presenza nascosta dalla folla.
<< Oh no, è quell’idiota! >> Sbottò Maka.
<< Lo conosci? >> Chiesi incuriosita.
<< Si, è quel tipo di persona con un ego smisurato e… hey aspetta! Dove stai andando? >>
<< Voglio vederlo! >>
Maka, visibilmente contrariata, mi seguì. Mi feci spazio tra la folla e finalmente riuscì a vedere. Erano due le persone al centro della attenzione: uno aveva i capelli color cenere e gli occhi scuri che continuava a prenderle e l’altro aveva i capelli celesti e gli occhi verde chiaro che mi colpirono subito ma mi rattristai capendo che quella era una rissa… non ne avevo mai vista una e non ne capivo il motivo. Vedendo il mio viso Maka mi disse: << Vuole solo attirare l’attenzione su di sé… che scemo! >>
<< Perché nessuno interviene?! >> Chiesi preoccupata.
<< Perché poi se la prenderebbe pure con chi… >> Non finì neanche di parlare che una terza figura si intromise tra loro due e urlò severo: << Smettila Black Star! Tutte e due in presidenza, adesso! >>
Questa terza figura aveva gli occhi dorati e i capelli neri con delle strisce bianche da un lato. Il ragazzo dagli occhi scuri non obbiettò ma l’altro sembrò volersela prendere anche con lui fin che  lo raggiunse Soul che dandogli una pacca sulla spalla lo convinse a lasciar perdere.
<< Meno male che c’era lui >> Dissi sollevata guardando la terza figura.
<< E’ il figlio del preside >> Mi disse notando che si stava avvicinando.
<< Buongiorno Maka >> Salutò cortese poi si rivolse a me. << Tu devi essere nuova di qui giusto? Piacere mi chiamo Death the Kid ma puoi  chiamarmi solo Kid >> e mi porse la mano sorridendo. Ricambiai il sorriso e stringendogli la mano dissi: << Piacere, mi chiamo Tsubaki >>

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Capitolo 3
*** Il calore della sua mano. ***


Capitolo 3: Il calore della sua mano.
Va tutto bene Tsubaki, devi solo entrare e dire il tuo nome. Accidenti! Certo che se ci fosse stato quel ragazzo al mio posto non si sarebbe fatto dei problemi…. Ma come ci riusciva?!
<< Hey, tu sei quella nuova? Perché non entri? >>
Mi volto e vidi che era proprio Black Star.
<< Perché… Mi vergogno >>
Rise e dopo un’attenta riflessione mi disse: << Allora, in via del tutto eccezionale, entrerai insieme all’illustre sottoscritto! Yahoooo! Andiamo! >>
E senza aspettare la mia risposta mi prese per mano, com’era calda, quel calore mi fece sussultare il cuore e anche un po’ arrossire, nessun ragazzo mi aveva tenuto per mano prima di allora. Aprì la porta e mi trascinò con sé.
<< Yahooo! Perdenti ascoltate tutti! >> Si girò sorridendomi.
<< Ah, emh… Mi chiamo Tsubaki Nakatsukasa, piacere di fare la vostra conoscenza >> Dissi facendo un leggero inchino. L’aula si riempii di vocii che mi misero a disaggio mentre Black Star corse da Soul e Maka.
<< Hey Soul dammi un foglio! >>
<< A che ti serve? >> Chiese perplesso mentre prendeva la cartella per cercarne uno.
<< Tu dammelo e basta! >>
Glielo porse e prendendolo si diresse da me, scrisse qualcosa e con entusiasmo mi disse: << Yahooo! Sii onorata Tsubaki! Visto che sei nuova e oggi mi sento particolarmente buono, ti regalo il mio autografo così ti ricorderai di me! >>
Lo presi e sorridendogli gli dissi: << Certo che sono onorata! E non potrei mai dimenticarmi di te! >>
Lui mi fissò stupito e lievemente rosso in viso e mi chiese: << Davvero? >>
<< Certo, io non mento mai! >>
Mi mostrò un sorriso diverso da quelli di prima… Sembrava… Vero! Chissà forse questo è l’inizio di una nuova, stramba, amicizia!

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Capitolo 4
*** Gli insegnanti sono... Emh... Strani? ***


Capitolo 4: Gli insegnanti sono... Emh... Strani?
<< Gli insegnanti sono… Ehm… Strani? >> Questo mi rispose Maka quando le chiesi com’era il personale della scuola. In effetti non potevo darle torto ma, in particolare, erano tre quelli a mettermi a disaggio: Il professor Stein, un bel uomo ma fissato con la vivisezione poi Spirit, padre di Maka, fissato con le belle donne ed in fine la professoressa Marie che voleva a tutti costi trovare marito. Per non parlare del preside che non ha mai affrontato un discorso seriamente. Però la Shibusen è fantastica: E’ l’unico posto dove io mi senta accettata e poi sono riuscita a fare amicizia con tutti i compagni della mia classe ma di più con un gruppo di pazzi: Ovviamente Maka, Soul, Kid, le due sorelle Liz e Patty ed in fine… Black Star.
 
 
 
<< Allora Tsubaki, come ti è sembrato il primo giorno di scuola? >> Mi chiese Maka mentre ci dirigevamo verso l’uscita della scuola.
<< Spero di sopravvivere >> Risposi scherzosamente ridendo. Rise anche lei mentre Soul ci stava raggiungendo.
<< Hey Maka, stai tornando a casa? >>
<< Ah, veramente speravo di fare un giro con… >>
<< Oh, va pure >> intervenni << Tanto ho una cosa da sbrigare >>
<< Sicura? >>
Annuii e dopo esserci salutati ci dirigemmo in strade diverse.
Volevo cercare un lavoretto part-time!
Girando vari posti non trovai nulla che mi convincesse fin che non arrivai di fronte a un maid-cafè. Stavo giusto per andarmene, essendo una ragazza molto timida non riuscivo a vedermi in quella uniforme sotto gli occhi di tutti, quando all’ improvviso:
<< Ferma dove sei! >>
Obbedii e girandomi lentamente vidi una donna dai capelli viola e occhi colore del grano, indossava l’uniforme con una targhetta con scritto “ Blair “ e sopra la testa indossava delle orecchie da gatto.
<< Sei assunta! >> Mi disse puntando il dito verso di me, allargando le labbra in un sorriso.

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Capitolo 5
*** Una situazione imbarazzante. ***


Capitolo 5:Una situazione imbarazzante.
Fin da piccola sona stata un tipo chiuso e timido. Quel genere di ragazza che sta in silenzio in classe cercando di non farsi notare, conosciuta a scuola solo per i bei voti. Quella ragazza che cerca sempre di aiutare gli altri in ogni circostanza mettendosi spesso nei guai senza volerlo, ma questo non posso proprio farlo, insomma io? Una maid?! E’ troppo imbarazzante! Non voglio!!
 
<< C-cosa?! >> Cercai di dire ancora sotto schiok sperando di aver sentito male.
<< Ho detto che sei assunta-nya >> Rispose con tono fiero come se l’avessero premiata con un trofeo per la sua bravura nel trovarmi.
<< Io non-non… >> Ma non feci in tempo a completare la frase che mi venne incontro e prendendomi per mano  mi tirò dentro con forza. << Su, devi cambiarti-nya! >>
Uffa, perché a me?! Non mi ascolta neanche, come una bambina capricciosa che non vuole lasciare un giocatolo appena visto in un negozio cercando di convincere la madre a comprarlo.
<< Ascolti, lei non capisce, io non voglio fare la maid, non ne sono capace! >> Dissi quasi implorandola sperando di convincerla.
<< Che sciocchezza-nya, tutti sanno farlo-nya >>
Fallii miseramente.
Evidentemente non c’era modo per convincerla così notando che la paga era buona decisi di lasciar perdere.
<< Che dovrei fare? >>
<< Oh, è facile devi solo prendere le ordinazioni e servire-nya >>
<< Ah, la cameriera >> Sorrisi, non era poi così terribile.
<< Esatto-nya, ma quando entra un cliente devi dargli il benvenuto dicendo : ” Bentornato padrone-nya “ . Indossando questa-nya >> . E mi mostrò un’uniforme con delle orecchie e coda da gatto ma appena i miei  occhi caddero sulla gonna vertiginosamente corta incominciò a girarmi la testa. Approfittando della mia distrazione mi condusse nello spogliatoio delle dipendenti. Sentii all’improvviso freddo, mi ripresi e mi accorsi che Blair stava cercando di spogliarmi.
Arrossii violentemente.
<< P-p-p-posso farlo benissimo da sola! >> Urlai con tutta la voce che possedevo.
<< Ok-nya, ma sbrigati i clienti ti aspettano-nya >>
Sospirai. Ormai era fatta.

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Capitolo 6
*** Un'incontro inaspettato! ***


Capitolo 6:Un’incontro inaspettato!
E così le settimane passarono in fretta, a scuola andava tutto bene, le amicizie cominciarono a rafforzarsi e avevo un lavoro.
Quando informai Maka del mio lavoro era contraria, Bhè come darle torto, rimuginando frasi del tipo “ Ah, Tsubaki ti rendi conto che non puoi fare quel lavoro vero? “ o “ Povera la mia Tsubaki “ ma quando Soul intervenne dicendo che si stava comportando proprio come suo padre Maka gli diede il suo famoso “ Maka-chop “ ovvero un colpo di libro in testa e la discussione finì lì, per mia fortuna, raccomandandogli di non dirlo a nessuno perché mi vergognavo.
C’era solo una cosa che mi turbava: Provavo un certo interesse verso Black Star, c’era qualcosa in lui che mi attirava ma non capivo bene cosa, forse il suo bellissimo sorriso che mi illuminava le giornate o il suo particolare carattere che lo rende unico e sicuro di sé non arrendendosi di fronte alle difficoltà, mai!
 
<< Cos’hai Tsubaki? Ti sei incantata? >> Avevo un boccone a un centimetro dalla mia bocca e guardavo davanti a me proprio Maka ma con lo sguardo perso nel vuoto. Stavo pensando ancora a lui e a oggi che a scuola aveva scatenato l’ennesima rissa.
<< Si, scusa… Senti Maka è vero che tu e Black Star siete amici d’infanzia? >> Quella domanda mi usci dalle labbra sola, me ne pentii subito, ma ormai era fatta. Volevo sapere di più su di lui.
<< Si, ma perché all’improvviso mi chiedi di Black Star? >>
Abbassai lo sguardo.
<< Non dirmi che ti sei innamorata >>
<< N-no t-ti sbagli ero solo curiosa! >> Arrossi, ero in preda al panico, decisi che era meglio non farle altre domande. Almeno per oggi.
 
Più tardi al maid-caffè…
 
Ancora una volta mi sentivo in imbarazzo sotto agli occhi di tutti ma per fortuna la confusione, quel giorno mi creava molto lavoro e mi impediva di pensare, il che era un bene. Il rumore della porta attirò la  mia attenzione, era un nuovo cliente e dovevo dargli il benvenuto. Mi avviai verso la porta e con il solito sorriso gentile << Bentornato padron… >> Non riuscii a terminare la frase che mi ritrovai due meravigliosi occhi smeraldo puntati su di me.
<< Black Star? >> 

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Capitolo 7
*** Grazie Black Star ***


Capitolo 7:Grazie Black Star.
Ero paralizzata, non riuscivo a muovere un muscolo dalla tensione.
<< C-che ci fai qui Black Star? >>
Non mi rispose subito, era troppo impegnato a squadrarmi dalla testa fino ai piedi facendomi ricordare com’ ero vestita. Arrossi e con le mani cercavo, invano, di coprirmi le cosce scoperte.
<< Ero in giro con Soul e Kid, annoiato ho deciso di vedere chi era il più veloce tra di noi. Mi sono messo a correre finendo qui e ti ho vista dalla vetrata e così sono entrato. Yahooo. >> Spiegò con il suo solito tono trionfante, fiero di essere arrivato prima degli altri due.
<< C-capisco… Accomodati pure >>
 
 
Dopo il turno….
 
Quando finii il turno, uscendo dal retro del maid caffè vidi un uomo sulla cinquantina con uno strano sorriso sul volto e un brivido mi percosse la schiena. Ero in trappola. Terrorizzata indietreggiai sapendo, comunque, di non avere scampo.
<< Hey tu bastardo, che stai cercando di fare?! >> Riconobbi la voce: era Black Star che sembrava aver capito le intenzioni dell’uomo.
<< Fatti da parte moccioso! >> Sghignazzò l’uomo.
<< Moccioso a me?! >>
Oh no, Black Star se l’era presa; secondo la sua ideologia “ moccioso ” era uguale a “ piccolo ”, “ piccolo ” uguale a “ insignificante “ e ferito nell’orgoglio gli sferrò un pugno in piena faccia.
<< Sei pazzo! >> Gli urlò contro l’uomo che rialzandosi scappò via.
<< Grazie Black Star >>
<< Figurati, se lo meritava! >> Rispose mostrandomi il suo splendido sorriso.
Sospirai << Certo che ti piace proprio fare a botte… >>
<< Dicono che è l’unica cosa che so fare e forse hanno ragione >>
<< Mmmh… Perché non ti iscrivi al club di karate della scuola? Sai ci saranno molti eventi, potresti vincerne qualcuno… P-potrei iscrivermi anch’io… >> Che idea assurda che mi era venuta ma in quel momento mi sembrò una scusa perfetta per passare del tempo con lui.
<< Tu vorresti fare a botte? >> Scoppiò a ridere.
<< N-non è proprio fare a b-botte… e poi dopo quello che è successo oggi, mi farebbe bene >>
<< D’accordo. Andiamoci insieme >>

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