Hush, hush, hush here comes the Boogeyman

di Cardy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Lame con strane cose dentro, Feng shui ed altre teorie! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Hush, hush, hush... here comes the boogeyman!

 

 

Prologo.

Ogni ventitresima primavera, per ventitre giorni lui mangia...

 

 

Quando si va in letargo per 23 anni e si è costretti a risvegliarsi ogni volta in primavera è logico che si abbia fame, no? Del resto gli esseri umani vanno a letto e per loro è normalissimo prepararsi una sana e nutriente colazione, quindi non c'è proprio nulla di sbagliato a mangiare qualche persone che passa di lì dopo un digiuno così lungo! Ma ammetteva di essere un po' schizzinoso, non era che mangiava proprio tutti quelli che passavano di lì, affatto, dovevano avere qualcosa che gli stuzzicasse l'appettito, del resto serviva per sostituire organi ormai deteriorati... provate voi a restare per 23 anni con gli stessi occhi, ormai morti, presi nell'ultima primavera in cui avete mangiato! E non è che potete prendere i primi occhi, il primo cuore, il primo qualsiasi cosa che passa di lì, noooo! Dovete per forza annusare per sentire se prima va bene, un po' come i vestiti che gli umani indossano quando vanno da qualche parte per sentirsi bene, non è che vanno all'opera in mutande! E lui non si metteva occhi qualunque, doveva trovare quelli che andavano bene, non si infilava la prima milza che trovava, anche lì doveva trovare quella che andava bene! E naturalmente non era che poteva dire “Salve, sono un essere enorme e cazzuto, con un paio di ali e due palle grosse tanto, perchè sinceramente mi sono rotto di stare sempre ad annusare le persone che urlano, alcune con scarsissima igiene personale... ah, mi dimenticavo! Devo sbranarla per prenderle la milza, ha qualche problema?” no! Non poteva, visto che non sapeva parlare umanese, dubitava che anche sapendolo fare lo avrebbe fatto, e comunque le persone avrebbero avuto bruttissime reazioni! Quindi cacciarle e rompere i coglioni fino ad averli fra le mani, con la voglia di prenderli a schiaffoni e fargli ancora più male del dovuto, per potere prendere i pezzi che gli servivano era la cosa migliore da fare.

Ammetteva però, e non era difficile farlo, che alle volte avrebbe preferito spararsi ai suoi eterni coglioni piuttosto che dovere mangiare certa gente, non solo perchè magari non si lavavano, ma proprio perchè esistevano quei tipi di umani, tra l'altro rapprasentavano la maggior parte della popolazione mondiale, che aveva la bruttissima abitudine di fargli desiderare di parlare solamente per dirgli “Guarda, francamente, io sarò anche un mostro alto quasi due metri, ma, sinceramente, sei un grandissimo spacca coglioni e, davvero, mi servirebbe qualche tuo pezzo ma lascio perdere perchè ho paura che tu inquini la mia essenza malvagia con la tua stupidità!”. Cioè... essere cattivi ed andare in giro a mangiarsi la gente è completamente diverso da fare girare le palle ad un essere come lui! Eppure qualcuno ci era anche riuscito, lo ricordava benissimo... un po' come quella maledettissima primavera in cui....

 

L'autubus viaggiava a velocità degna di una lumaca con qualche grave problema intestinale, sembrava che l'autista si divertisse a permettere ai coglioni, perchè per lui era logico che fossero dei coglioni, delle ultime file di continuare ad inneggiarsi ad eroi mondiali solamente per avere vinto una stupidissima partita di Basket! Che tra l'altro a lui nemmeno piaceva il basket, tirare una palla in un canestro era stupido, cazzo! Ma la sua funzione era totalmente diversa da quello che tutti pensavano... la ragazza pon pon! Con tanto di così pelosi e divisina a gonnellina corta. Odiava la propria vita! Sospirò lanciando uno sguardo al ragazzo al proprio fianco. Antonio sembrava anche più incazzato di lui, non aveva alcun dubbio del perchè. Tra l'altro doveva ammettere che erano diversi come il giorno e la notte. Andrew, perchè quello era il suo nome, era sicuramente leggermente più alto, la pelle chiara e gli occhiali che celavano appena occhi di un azzuro quasi irreale, l'altro era basso, forse un po' più formoso, i capelli tenuti lunghi, a quanto pareva per fare piacere al proprio ragazzo, castani e leggermente ondulati, la pelle scurita come se fosse sempre stato baciato dal sole ed occhioni verdi che non venivano celati da lenti di alcun genere. Ancora diverso era l'altra “ragazza” pon pon. Ace aveva la pelle candida quasi come lui, i capelli rossi ed eternamente scompigliati, diceva di essere brutto, secondo lui era semplicemente cieco, con un visino angelico... come se non si sapesse che avesse la brutta abitudine di stalkerare il poveraccio russo che giocava nella squadra! Sospirò, lanciando un occhiata fuori dal finestrino, non prima di avere lanciato un occhiata alla sua fonte di problemi principale. James Starlight era uno dei pochi giocatori che se ne stava in silenzio, come se le urla non lo toccassero, il viso rilassato e le palpebre chiuse che celavano occhi degni di un husky in perfetto contrasto con la pelle caramellata ed i capelli scuri.

-”Se ne staranno mai zitti?”-

la domanda era stata posta dal quarto membro dei poveracci, gruppo di cui faceva parte anche lui, seduto vicino ad Ace, intento a fissare intensamente, quasi volesse mangiarselo, o peggio, spogliarsi e saltargli addosso, quello che lui definiva divinità nordica scesa in terra. Ma comunque concentrò la propria attenzione su Brody. Ecco... lui poteva starci come cheer leader, era alto, un fisico muscoloso ma non troppo, capelli lunghi e dallo strano colore, alle volte gli sembravano mogano, visetto dolce ed occhi azzurri e penetranti.

-”Non credo, suppongo che il loro povero cervello li faccia esaltare ancora di più della vittoria appena conquistata se gridano come polli sgozzati.”-

La risposta era invece arrivata da Colin, altro povera vittima di una mente malata a loro superiore. Era un ragazzo abbastanza simpatico, quando ne aveva voglia, logico. I capelli erano di quell'indecisissimo colore tra il castano ed il rosso, gli occhi, simili a quelli dei gatti, verdi come foglie appena nate. Ed era impegnato con uno di quei portatori di testosteroni che aveva appena considerato come idioti! Sorrise, scuotendo la testa.

-”Io credo che prima o poi la voce gli scomparirà.”-

considerò, ottenendo un sorriso di risposta dal rossiccio.

-”Lo spero... il tuo ragazzo almeno non partecipa.”-

-”Non è il mio ragazzo.”-

A dire la verità, James se lo scopava e basta. Starlight era quel tipo di persona che non chiedeva, prendeva e basta, ma ammetteva che non lo aveva mai visto con nessun altro da quando aveva deciso di fargli fare la bambolina gonfiabile. No, non capiva affatto quel maledetto stronzo tremendamente arrapante!

-”Ma si che lo è! Altrimenti non sbaveresti sempre quando lo vedi!”-

la vocetta allegra alle sue spalle lo fece sobbalzare. Ecco, l'ultimo di quello strano gruppetto, l'unico forse felice di indossare una stupidissima gonnellina e portare parrucche per evitare di rendere troppo evidente che fossero ragazzi e non donne! James Carvel, gemello eterozigota di Colin, era quello che poteva essere definito un mini tornado con lo stesso potere catastrofico di uno in scala reale. Esagitato, impossibile da tenere buono, quel moccioso dai capelli castani e gli occhi verdi screziati di marrone era, quasi impossibile da credere, il ragazzo del giornalista sportivo della scuola. Scott Reiter, mezzo austriaco dagli occhi color indaco, aveva tendenze abbastanza masochistiche da essere così messo male per avere una storia con il piccoletto.

-”E tu perchè non sei dal tuo ragazzo?”-

-”Ah... mi ha cacciato!”-

anche quello era abbastanza logico e non voleva assolutamente sapere il perchè lo avesse fatto! Sospirò, lanciando un occhiata a quei pagliacci che amavano definirsi giocatori. David Sherwood, il ragazzo di Colin, stava intonando per la millessima volta l'inno della scuola, immediatamente seguito dal suo migliore amico, nonché cagnolino servente dello spagnolo, Sean Wyatt. A vederli erano totalmente diversi. Dave aveva capelli di un rosso quasi irreale, occhi verdissimi e canini appena troppo appuntiti che sporgevano quando sorrideva, Sean era un albino, almeno quasi, dalla pelle chiarissima ed i capelli quasi argentati, gli occhi azzurissimi, però quei due erano praticamente inseparabili. Un posto avanti a loro ecco la seconda coppia di geni. Chris Reidfield, ottimo nei tiri da tre punti, era sicuramente un bel ragazzo ma aveva il cervello che andava a scatti. I capelli castani totalmente senza logica, gli occhi, ora verdi tendenti all'azzurro, con ancora meno logica. Quando era bello erano azzurri, quando era brutto nocciola, stava cercando di fare partecipare al canto il suo vicino di posto. Alan O'Murray era un ragazzone che poteva essere considerato un vampiro tanto era candida la sua pelle e scuri i suoi capelli, gli occhi colore dell'oro scurito ed un viso affilato che nessuno avrebbe mai definito brutto, in quel momento stava cercando di zittire l'amico soffocandolo con delle mentine!

La divinità nordica di Ace, Ivan Braginsky, era seduto vicino a Scott, gli occhi socchiusi e gli auricolari nelle orecchie, probabilmente in procinto di addormentarsi. L'austriaco gli stava accanto e leggeva, incurante del posto in cui erano e di cosa stava succedendo alle proprie spalle e, naturalmente, del suo ragazzo che era tornato a chiedergli attenzioni.

Il canto si interruppe solamente quando scoppiò la gomma. Fu un attimo, un rumore assordante e l'imprecazione dell'austista che si dannò per evitare di sbandare troppo, riuscendo a fermare l'autubus in tempo. Incrociò per un secondo gli occhi glaciali di James, il suo James, risvegliatosi per il casino, confuso quasi come lui.

-”Restate tutti sul pulman!”-

L'ordine arrivò immediatamente mentre il coatch, cugino di Ivan, l'autista ed il vice, scendevano dal veicolo. Ma che era successo?

 

Note: io devo smetterla, seriamenteXD guardo qualcosa, mi fisso e devo scrivereXD Allora, per prima cosa dico, seriamente, che non metterò un briciolo di impegno in questa ficcyu,u sarà una cosa demenziale e che aggiornerò quando non sono dell'umore in cui posso scrivere le altreu.u seconda cosa: Sean, Ace, Brody, Lucas, David, Scott, Andrew ed un altro che comparirà più avanti(non dico chi èu.u) sono propietà di Ast, non miei personaggiu,u sono i suoi magnifici bambini e non mi prendo nessun merito della loro magnifica esistenzau,u i miei personaggi sono quelli deficientiXD

Ed ora vi lascio, lasciatemi un commentino magariç-ç Alla prossima!^o^

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Capitolo 2
*** Lame con strane cose dentro, Feng shui ed altre teorie! ***


Hush, hush, hush... here comes the boogeyman!

 

Capitolo 1

Lame con strane cose dentro, feng shui ed altre teorie.

 

 

 

-”Che cosa pensi che sia?”-

Dimitriy, coatch della squadra di basket della Liberty High School, cugino di Ivan, fumatore incallito e conosciutissima mignotta, rialzò lo sguardo verso il suo vice. Lucas Madsen, mezzo olandese dal fisico felino e con gli occhi di un verde magnitico di rigirava la cosa che avevano estratto dal copertone fra le mani, prima di incrociare gli occhi del biondo, proprio mentre quest'ultimo scuoteva la testa, portandosi una sigaretta alle labbra.

-”Una bella sfiga.”-

Come al solito, quasi si chiedeva perchè continuasse a porgli qualsiasi tipo di domanda quando sapeva benissimo che avrebbe avuto risposte che rasentavano i monosillabi e l'ovvio! Sospirò, alzando gli occhi al cielo, per l'ennesima volta si chiese che cosa lo avesse portato a tentare di avere una storia seria con quel russo, poi si ricordò delle sue doti sul letto, o qualsiasi superficie disponibile, e la domanda scomparve esattamente come era arrivata.

-”Oltre quello, ovviamente!”-

L'altro alzò le spalle. Ecco, in momenti come quello provava una tentazione molto difficile da soffocare: quella di spaccargli qualcosa in testa!

-”Oserei dire che è una sottospecie di quei cosi giapponesi, con quattro punte, un dente incastonato dentro e che ha bucato la nostra ruota, probabilmente pieno di germi e potenzialmente un arma batteriologi...”-

le sue parole vennero fermate da una di quelle punte pericolosamente vicina alla sua bocca.

-”Questa, mia bella testa di cazzo, è la prova tangibile che dovevi mettere a posto quel maledettissimo cucchiaino prima di uscire di casa ieri!”-

Avrebbe sospirato se non avesse ben saputo che era una mossa tendenzialmente suicida! Come al solito, il giorno prima, si era bevuto una tazza di caffè zuccherato, peccato che avesse deciso, ovviamente guidato da un istinto sado masochistico, di andare a convivere con una sottospecie di strega perennemente mestruata quale era il moro che continuava a sbraitargli contro di energie, flussi, sistemazione dei mobili ed altre cose che la sua mente stava opportunamente censurando!

-”è chiaro ora?”-

Che cosa fosse chiaro era un bel mistero... ma comunque annuì, vedendolo addolcire lo sguardo. Quello era un ottimo indizio per confermargli di allontanarsi a passi tranquilli ma il più rapidamente possibile prima di diventare un qualsiasi sacrificio umano ad una divinità pagana!

 

 

 

-”Secondo te perchè Lucas sta minacciando tuo cugino con quello che hanno tolto dalla gomma?”-

la domanda gli fece scappare un sospiro mentre scuoteva la testa. Scoprire perchè quella volta suo cugino stesse rischiando la vita avrebbe potuto causargli grossi danni cerebrali che avrebbero aumentato la sua dose di problemi mentali. Sentì una mano sulla spalla, prima di venire ritirato seduto e trovarsi quasi schiacciato sul proprio sedile da un castano iper attivo e non parlava di James per una volta. Scott si era tolto in tempo per non venire travolto da quel moccioso, Ivan purtroppo non si era reso conto del pericolo fino a che non se lo era trovato addosso! Quando si diceva che la sfiga era di famiglia!

-”Chris! Mi stai schiacciando!”-

Mugugnò cercando di toglierselo di dosso, senza alcun risultato. Il ragazzo, sistematosi sulle sue gambe con fare tranquillo, gli sorrise.

-”Vanya, due cose: tuo cugino sta rischiando di non potersi più accoppiare, secondo, tu sei molto più comodo di qualsiasi sedile che abbia mai provato!”-

-”Chris, vieni qua, guarda, c'è il biscottino al cioccolato!”-

come attirare un cucciolo iper attivo, stessa cosa! Il castano fu lesto ad alzarsi, calpestandogli quasi le palle, per raggiungere la scatola che il suo amico moro gli stava mostrando. Alan non parlava molto, un po' come il James dagli occhi azzurri, ma, anche se non era un genio, di solito quando interveniva risolveva i problemi.

Vide il mulatto alzarsi, Stralight era alto quasi quanto David, ma possedeva un incedere da carro armato in corsa, non conveniva a nessuno mettersi fra lui e quello che desiderava, esattamente come in campo. Partiva e faceva quello che si era messo in testa, alle volte si chiedeva se avesse fatto così anche con il ragazzino biondo che si portava a letto. Sospirò, lanciando un occhiata fuori, prima di sentirsi stranamente osservato.

Una parte di lui, forse istinto di autoncoservazione, gli diceva di non voltarsi, l'altra invece lo stava spingendo a farlo. Come si immaginava Ace lo stava fissando, quel ragazzino non riusciva a mettersi in testa che non voleva relazioni. Non che non gli piacesse, Ace era una creaturina dai lineamenti finemente incisi nella porcellana, di squisita fattura, però gli faceva paura! Aveva la bruttissima abituidine di comparirgli davanti quando meno se lo aspettava, una volta gli aveva perfino aperto i pantaloni e si era messo a succhiarglielo! Come faceva a non averne paura, scusate? Gli sorrise, sentendosi leggermente arrossire. In realtà doveva ammettere di avere un debole per quel ragazzino, non poteva farne a meno.

James nel mentre si era affacciato al finestrino, avevano una gomma a terra, che avevano tutti da urlare in quella maniera? Insomma, lui aveva bisogno di dormire, cazzo! Sbuffò, avvicinandosi al comando per le porte.

-”Il coatch ha detto di restare dentro, Stralight.”-

Si voltò verso lo scozzese, Sean Wyatt non gli piaceva per nulla, non poteva farci nulla. Troppa pomposa idiozia in un solo corpo.

-”Perchè non torni ad esplorare terre spagnole e non ti fai i cazzi miei?”-

-”Ehy! Perro!”-

Purtroppo, distrarsi per concentrarsi su quello che si pensava il problema maggiore poteva essere dannoso per i propri testicoli! Soprattutto se, il sudetto problema maggiore, aveva la brutta abitudine di instaurare relazioni con piccolo problemi che di nome facevano Antonio Fernandez Carriedo.

-”Piccolo stronzo!”-

Sibilò, rannicchiandosi con le mani a tenersi la parte lesa, ritrovandosi un pon pon sotto al mento.

-”Stammi bene a sentire, essere coperto di muscoli e con la particella di sodio nel cervello. Ora ti rimetti a sedere al tuo posto, buono buono e non ti alzi più per nessunissima ragione fino a che non te lo dico io, claro?”-

Osservò il suddetto mostriciattolo saltellare dal proprio uomo che sogghignò, posandogli le mani sui fianchi.

-”te quiero, chico.”-

Antonio sorrise, sistemandosi sulle punte per baciarlo dolcemente mentre Andy andava ad aiutare il ragazzone ancora piegato a metà, sospirando.

-”Dovresti saperlo che non devi dare contro ad Antonio.”-

-”Prima o poi lo uccido, giuro che lo uccido.”-

-”Ricordami quante volte hai già ripetuto questa frase, per favore.”-

Replicò divertito, ignorando lo sguardo furioso dell'altro, quel genere di sguardo che di solito era capace di fargli abbassare i pantaloni.

Chris osservava i due masticando i biscotti, certo che erano una bella coppia. Andy sembrava felice quando stava vicino al coglione palestrato e James era quasi sopportabile in compagnia del biondo, si completavano a vicenda. Sospirò, prendendo un sorso d'acqua dalla bottiglietta, lui sarebbe morto zitello, non aveva nessun dubbio!

Riportò lo sguardo fuori dal finestrino, osservando i campi di grano che avevano intorno, almeno fino a che qualcosa non gli fece sbattere le palpebre. Si avvicinò maggiormente al vetro, posando entrambe le mani sulle gambe di Alan.

-”Che fai?”-

-”Non hai visto?”-

Il moro alzò gli occhi al cielo. Parlare con quello denominato Mister Nobel alle volte era un impresa! Non si capiva mai che cosa stesse dicendo, alle volte veniva solamente da prenderlo a testate!

-”Vedo solo la tua testa, genio!”-

L'altro non rispose nemmeno, schiacciando quasi il viso sul vetro, osservando il campo di spighe dorate che si estendeva per chilometri attorno a loro. Eppure lui lo aveva visto, ne era certissimo! Non era impazzito, aveva la certezza di non essersi sognato nulla.

-”Chris, stai diventando pesante!”-

-”Davvero non l'hai visto?”-

Lo sbuffo dell'altro lo fece voltare il viso nella sua direzione. Eppure era certo di non esserselo sognato! C'era uno spaventapasseri prima, in mezzo al grano, uno spaventapasseri con un lungo pastrano nero ed un cappellaccio a tesa larga in testa, poi aveva aperto le ali ed era volato via... era il primo spaventapasseri volante che vedeva nella sua vita!

 

Ci sono momenti in cui, anche se può sembrare strano, anche la coscienza di un mostro inizia a metterlo in guardia. In fondo, perfino Dracula si era incupito quando aveva scoperto che avevano chiamato Van Helsing, o come diavolo si chiamava! Purtroppo, forse sempre per quei ventitre anni passati a dormire ed ammirare i propri capolavori costruiti con i corpi delle sue vittime, mai nessuno aveva realmente compreso quanta arte facesse lui, preferendo affermare che l'arte era fatta da imbratta tele qualsiasi, il suo istinto di autoncoservazione era andato piacevolmente a farsi fottere.

Nell'esatto momento in cui il marmocchio dai capelli castani, quello con gli occhi azzurri, aveva premuto il proprio viso contro al vetro sperando di scorgerlo ancora, avrebbe dovuto allungare una zampa, spaccare il vetro, tirarlo fuori e divorarlo, oppure mutilarlo o magari entrambe le cose! Invece no! Col cavolo! Del resto aveva anche bisogno di fare un po' di moto, stava mettendo su un po' di pancetta, del sano movimento prima di pasto faceva sempre bene. Quindi aveva aperto le ali ed aveva spiccato il volo, osservando dall'altro quella furia mora lanciare un masso, no, non un sassolino qualsiasi, proprio un masso, contro il ragazzone biondo, urlandogli dietro che era un cretino. A ripensarci ancora si domandava ancora perchè non lo aveva fatto!

Si sarebbe risparmiato tanti, troppi problemi ed avrebbe conservato un minimo di pace, almeno, un minimo di pace interiore.

Purtroppo alle volte non pensava affatto alle conseguenze delle proprie azioni, forse era per quello che una volta un paio di ragazzi gli erano passati sopra fino a ridurlo ad una fritella sull'asfalto, un ricordo a dir poco piacevole se pensava a quello che gli era capitato dopo, doveva ammetterlo! Alle volte se le cercava, si cercava tutte le sfighe che gli ricadevano sopra!

 

-”L'ho visto davvero!”-

-”Chris, te lo ripeto un ultima volta, smettila di mangiare cioccolato, ti fa male.”-

Brody si infilò una gomma da masticare in bocca, alzando gli occhi al cielo allo sguardo da cucciolo bastonato del castano.

-”Te lo sei sognato, Chris, gli spaventapasseri non volano.”-

-”Io l'ho visto, Bro.”-

Una risata mal trattenuta arrivò alle orecchie dei due. David li fissava con un sopraciglio inarcato, un sorriso divertito sulle labbra e le braccia incrociate al petto.

-”Spaventapasseri volanti?”-

La voce del rosso era sarcastica e divertita.

-”David...”-

La voce di Colin fece voltare il suo ragazzo, Brody non potè che prendere nota del fatto che l'inglese sembrava realmente un cagnolino quando il texano era nelle vicinanze.

-”Si, cucciolo?”-

-”L'unicorno alfa ha poi risposto?”-

Spalancò gli occhi a quella frase, soprattutto vedendo il rossore sulle guance del ragazzone. No, non voleva sapere che cosa intendevano in quel momento. Le porte vennero riaperte mentre risalivano gli adulti, o almeno, quelli che dovevano esserlo. Il coatch si teneva una pezza bagnata sulla fronte.

-”Tornate tutti a sedervi, ripartiamo.”-

Tutti tornarono al proprio posto mentre l'autista metteva in moto il bestione, facendolo sobbalzare ad ogni centimetro che percorrevano, se prima sembravano una lumaca ora era sicuro che la stessa lumaca mezza morta li anticipava di un bel po'!

 

Note: secondo capitolo di quella che è sicuramente la mia ficcy più demenziale mai stata creataXD iniziamo a conoscere un po' il branco di idioti, spero di renderli tutti al meglio, come ho già detto non tutti sono miei creazioni e non voglio che Ast mi odi troppou,u

Bene, ho detto tutto e vi saluto^o^ Spero che vi piaccia e magari lasciate qualche segno del vostro passaggio, anche critiche^o^ alla prossima^o^

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