∞ Sempre. l'Infinito sarà solo l'Inizio ∞

di Queen Scarlet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hermione's Dream ***
Capitolo 2: *** Ginny loves...? ***
Capitolo 3: *** The Revenge Starts ***
Capitolo 4: *** Dream, again... ***
Capitolo 5: *** Alone with Him ***
Capitolo 6: *** Approaching Sex ***
Capitolo 7: *** Too Sly ***



Capitolo 1
*** Hermione's Dream ***


Capitolo uno
 
-          Quanto sei infantile Ronald! – esclamò Hermione ancora una volta irritata con il rosso, che continuava beatamente a ridere con il suo grande amico, Il Bambino Che È Sopravvissuto.
 
 Per l’ennesima volta stavano scherzando al posto di fare i compiti. Erano sotto al “loro” albero, dove stavano sempre, di fronte al Lago Nero.
 
Era una bella giornata di sole e anche le torbide acque dello specchio d’acqua rilucevano flebilmente sotto la forte luce del giorno.
 
Hermione, come sempre era immersa in uno dei suoi grandi tomi, seduta a gambe incrociate, con la schiena appoggiata al tronco, ricurva sul libro.
 
Ormai da tempo aveva capito che per Harry e Ron non c’era più speranza. Le chiedevano ripetizioni e una mano con i compiti e poi?
 
Ridevano e scherzavano come due spensierati bambini del primo anno. Forse non si erano ancora resi conto di essere al sesto anno ormai.
 
Effettivamente, anche per lei quegli anni a Hogwarts erano volati, ripensando al primo momento in cui aveva incontrato Ron e Harry, Hermione sentì una stretta al cuore.
 
INIZIO FLASHBACK
 
Hermione, tutta timida, era in cerca di un posto a sedere in uno scompartimento dell’Espresso per Hogwarts.
 
Dopo qualche vagone, trovò uno scomparto tutto vuoto, vi entrò e si sedette nel posto vicino al finestrino, con lo sguardo rivolto verso la destinazione, avrebbe voluto vedere la Scuola di Magia e Stregoneria ancora prima di scendere dal treno.
 
Lei aveva già indossato la divisa e stava rileggendo, forse per la decima volta, Storia di Hogwarts, quando arrivò alla porta del suo scompartimento uno strano, silenzioso ragazzino dai capelli rossi come il treno, che dopo aver fatto il primo passo oltre lo stipite, le disse, con lo sguardo basso e imbarazzato:
 
-          Ciao, io sono Ronald Weasley, ma chiamami Ron. Sono libero questi posti? –
 
-          Hermione Granger e, sì, sono liberi, siediti pure –
 
Hermione notò la maglia di scarsa qualità, come il baule, sicuramente usato, e i pantaloni di Ron completamente fradici.
 
-          Ma che ti è successo ai pantaloni? –
 
-          Oh, niente – cercò di rispondere Ron imbarazzatissimo, cercando di asciugarsi con la manica del maglione – sono stati i miei fratelli, Fred e George – balbettava talmente si vergognava, rosso come un peperone – sono a Hogwarts già da un paio d’anni e sono i Re degli Scherzi. Ero nello scomparto con loro fino a poco fa, quando hanno deciso di usarmi, come al solito, come cavia per i loro esperimenti.
 
Dicono che vogliono aprire un negozio di scherzi, dopo la scuola e con la scusa che devono fare pratica e testare le loro invenzioni, mi rifilano di tutto, dalle Pasticche Vomitose al Torrone Sanguinolento, non ne posso più, di loro e dei loro cavolo di scherzi! – concluse il ragazzino infervorato – scusa se parlo troppo, ma quando inizio non mi fermo più, specialmente quando sono in imbarazzo per qualcosa –
 
-          Poverino! – fin da subito, Hermione, aveva sentito un certo moto di affetto verso quel povero ragazzino, con i capelli di fuoco, vittima dei suoi fratelli.
 
Poco dopo la porta si aprì ma dall’altra parte non c’era nessuno. La porta si richiuse da sola, esattamente così come si era aperta.
 
Appena chiusa la porta, sul sedile spuntò un ragazzino, magrolino e anche un po’ smunto, i capelli scompigliati, nero corvino, un paio di tondi occhiali sul naso e una evidente cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
 
-          Aaaaaaaaaaaahh!!!!! – urlarono insieme Ron e Hermione.
 
-          Shh! Non urlate! Scusate ragazzi se sono scomparso così ma mi inseguivano! Ho dovuto nascondermi in bagno e mettermi addosso questo mantello che rende invisibili – spiegò il ragazzino ancora con il fiato corto – mi è stato detto che è da parte di un certo Silente, apparteneva a mio padre e me lo ha dato, quando è venuto a prendermi a casa dei miei zii, un certo Hadir? Hadrig? –
 
-          Hagrid! – urlò Ron
 
-          Sì, lui. Visto che lo conosci, magari sai dirmi chi è… e per caso conosci anche uno che si chiama Silente? –
 
-          Certo che so chi sono, Hagrid, a detta dei miei fratelli è un Mezzogigante, espulso dalla scuola, che ora fa il guardiacaccia vicino alla Foresta Proibita, e Silente è il più grande mago che il Mondo Magico abbia mai conosciuto, nonché Preside della Scuola Di Magia e Stregoneria Di Hogwarts –
 
Hermione e Harry lo guardarono interdetti per un po’ poi la ragazza disse:
 
-          Ron… Ehm… io non ho capito niente di quello che hai detto –
 
Il rosso scoppiò a ridere
 
-          Ah, io non mi sono presentato. Sono… -
 
-          Harry Potter – concluse Ron al posto suo – tu non hai bisogno di presentazioni, la tua cicatrice parla per te –
 
-          Sì, purtroppo sì. Ho notato – convenne Harry
 
-          Io non ti conoscevo – disse Hermione timidamente
 
-          Tranquilla, nemmeno io sapevo di essere famoso – la consolò
 
-          Ma dove vivevate? Tra i Babbani? –
 
-          Tra i che cosa? – esclamarono in coro
 
-          Siete cresciuti tra i Babbani! Avete scoperto solo poco tempo fa di essere dei maghi, e quindi non sapete nulla di Silente, di Hogwarts, dei Babbani e del Mondo Magico. Quindi non sapete che… -
 
Ron iniziò a spiegare tutto quello che sapeva sul suo Mondo, che tutti conoscevano Hogwarts e
 
Harry Potter. Era l’inizio di una bellissima amicizia.
 
FINE FLASHBACK
 
-          Herm! Oh, Herm! Ci sei? – la risvegliarono dal suo ricordo sventolandole una mano davanti alla faccia
 
-          Che c’è? – chiese lei un po’ frastornata
 
-          Noi andiamo ad allenarci un po’. Tu che fai, vieni a vederci? –
 
-          No, grazie. Resto ancora un po’ qua a studiare –
 
-          Ma dai Hermione! Un po’ di vita! –
 
Hermione non lo degnò di risposta e si immerse nuovamente nella sua lettura. A volte i libri erano la sola cosa che la comprendevano, ascoltavano in silenzio (beh! Mi pare anche ovvio! -_- NdA) i suoi pensieri, non la criticavano e erano con lei ogni volta che ne aveva bisogno, ogni volta che le serviva uno svago o un momento per riflettere.
 
A volte Harry e Ron sapevano essere davvero odiosi, ma non avrebbe mai potuto immaginarsi la vita a Hogwarts senza di loro, senza le loro solite frecciatine e senza le loro risate, senza la loro presenza accanto a lei, senza i loro odiosi modo di fare, insomma, senza i suoi due migliori amici.
 
Il pomeriggio passò lento e tranquillo e Hermione rimase tutto il tempo a leggere, con il suo librone appoggiato alle gambe.
 
Era ora di cena e lei aveva raccolto tutte le sue cose, le aveva riposte ordinatamente dentro la borsa e si stava alzando, quando qualcuno la urtò facendole cadere un libro di mano.
 
-          Malfoy! Viscida serpe! –
 
-          Attenta a quello che dici Sporca Mezzosangue, non osare pronunciare il mio nome. E lascia passare le persone più importanti di te – rispose un Draco Malfoy irritato con un tono duro di superiorità
 
-          Tu non sei meglio di me – ribatté a tono e se ne andò verso la Sala Grande per cena.
 
Harry e Ron non c’erano, così si sedette vicino alla sua migliore amica: Ginny Weasley.
 
Anche se aveva sempre avuto gusti molto diversi da quelli della rossa, fin dal primo momento erano state in sintonia; fin da quando Ginny era al primo anno, erano vicine di letto, da quando Hermione era Prefetto e aveva ottenuto la stanza separata, come spettava a questi, Ginny si era trasferita nella sua camera in pianta stabile, ma non le dava fastidio, anzi, si divertivano un sacco, la notte chiacchieravano per ore per poi addormentarsi sfinite.
Vivevano per lo shopping a Hogsmeade ma soprattutto nutrivano un profondo odio per Draco Malfoy e i suoi seguaci.
 
La cosa più bella del loro rapporto era che parlavano di tutto, amore, scuola,magia, sport cercavano di ascoltarsi sempre senza giudicarsi mai male a vicenda, consigliandosi su tutto e non si facevano problemi nemmeno parlando di Harry e Ron o di argomenti un po’ più piccanti.
 
-          Ginny, come ti è andata la giornata? –
 
-           bene! Magnificamente! Ho preso un’ Oltre Ogni Previsione di Incantesimi e un Eccellente in Difesa Contro le Arti Oscure. Poi oggi avevo Trasfigurazione con i Corvonero, dovevi vedere la faccia della McGranitt quando Luna ha trasfigurato un topo in quello che secondo lei era un Gorgosprizzo – raccontò la rossa ridendo.
 
Anche Hermione rise per tornare poi alla sua cena. Dopo poco che ebbero iniziato a mangiare  Ginny lanciò uno sguardo alla porta e con un cenno della testa invitò Hermione a guardare dicendo un’ – arrivano – disgustata.
 
Malfoy, Zabini e Nott stavano facendo la loro solita entrata trionfale.
 
Ormai era la solita storia, tutti i giorni.
 
La porta cigolava lentamente, una volta aperta del tutto i tre apparivano sulla soglia, si fermavano, aspettavano gli sguardi di tutti, poi andavano con un passo angelico verso il tavolo di Serpeverde, con un ghigno sghembo che faceva impazzire tutte le ragazze.
 
Queste a loro volta, quando li vedevano, sospiravano e li guardavano sognanti, le più fortunate ricevevano uno sguardo, e se qualcuno dei tre sorrideva in direzione di una ragazza, questa si illudeva che fosse interessato e alla sera dopo cena, immancabilmente si faceva trovare davanti al loro dormitorio in attesa del loro arrivo, e spesso era scacciata in malo modo.
 
Hermione e Ginny erano abbastanza disgustate da questo tipo di comportamento, sia da parte delle Serpi, ma soprattutto da quello delle ragazze che gli stavano dietro.
 
-          Non riesco a credere che siano innamorate di quell’essere – disse Hermione, ma alla risposta di
 
Ginny il boccone che stava masticando quasi la strozzò
 
-          In realtà Herm, le capisco, cioè in fondo lui è un gran bel pezzo di ragazzo, ha solo un comportamento troppo… troppo da Malfoy ecco –
 
-          Ginevra Weasley! Per caso il succo di zucca ti da alla testa? Ho sentito bene? Hai appena detto che Draco Malfoy è bello? – replicò sconvolta la riccia
 
-          Herm, non puoi dirmi che non è uno spettacolo per gli occhi. Oggi ho avuto uno scontro ravvicinato con lui, diciamo più che altro che lui mi è abbastanza venuto addosso apposta ma sorvoliamo, e non l’avevo mai visto così da vicino e ho dovuto ammettere che era davvero stupendo. Poi con quegli occhi… -
 
-          Già, ne ha due, proprio come tutti i comuni mortali – scherzò.
 
Ripensò alla giornata, anche lei aveva avuto uno scontro con Draco-MeLeFaccioTutteIo-Malfoy e doveva ammettere che la sua amica non aveva tutti i torti, ma era decisa a non darle vinta a quella parte del suo cervello che ammetteva la verità.
 
-          No! No! E poi no! E ancora no! – esclamò, poco convinta di tutti quei no
 
Ginny lasciò cadere il discorso.
 
Dopo cena andarono in stanza, Ginny doveva ancora finire un tema per Piton di settanta centimetri.
 
Hermione la aiutò ma ci misero lo stesso un’eternità.
 
Ginny odiava Pozioni.
 
Finiti i compiti, si diressero in camera e si infilarono il pigiama.
 
Erano stanche morte e non vedevano l’ora di andare a letto.
 
Ginny aveva un pigiama lilla e verde scuro, le stava benissimo, la fasciava perfettamente, la parte sopra era formata da un top e un copri spalle,il top , lilla, aveva uno strano ricamo verde sul davanti, nel bordo superiore della scollatura a cuore e sotto il seno aveva un ricamo di pizzo bianco, il copri spalle aveva le maniche a righe alternate lilla e verdi e il resto a tinta unita, lilla. I pantaloni erano aderenti come dei leggins a righe che richiamavano le maniche del copri spalle. (ispirato a questo, con le dovute aggiunte verdi che ho descritto:
 
http://www.pourfemme.it/foto/catalogo-intimissimi-2011-autunno-inverno_7845_4.html)
 
Era provocante, come sempre.
 
D’altronde, come lei diceva spesso: “Non si sa mai nella vita, e se viene qualcuno?”
 
Hermione invece, aveva un semplice pigiama rosso-oro di Grifondoro,lucido ma largo e a maniche lunghe.
 
Intanto Grattastinchi era arrivato e dopo aver girato un po’ tra le gambe delle ragazze era andato ad arrotolarsi sul cuscino di Ginny.
 
-          Oh no caro! Sloggia! Lì io devo dormire ora! – si lamentò Ginny
 
-          Dai Grattastinchi togliti, vieni qua dalla tua Hermione –
 
Il gatto sbuffando si alzò, andando ad accoccolarsi ai piedi di Hermione che si era già coricata sotto il caldo delle coperte.
 
Ginny e Hermione di solito chiacchieravano prima di addormentarsi, ma quella sera:
 
-          Herm di che vuoi parlare oggi? –
 
Ma la riccia era già sprofondata nel mondo dei sogni. Ginny, sconsolata, si girò e presto cadde anche lei tra le accoglienti braccia di Morfeo
 
Quella notte Hermione fece uno strano sogno.
 
Nel cuore della notte si svegliò, urlando. Ma non era un urlo di paura…
 
Anche Ginny di svegliata dalle urla dell’amica e quando le si avvicinò la ritrovò in lacrime, tutta tremante. Di paura?
 
Non sapeva come consolarla. Non sapeva per cosa consolarla.
 
Ma Hermione non riusciva a calmarsi, tanto era scossa dai singhiozzi.
 
 
Angolo dell’autrice
Buongiorno Potters!
Non vedevo l’ora di pubblicare questa storia! E ora finalmente eccomi qua! Questa è la mia prima Dramione Long… non posso anticiparvi molto sulla trama per il semplice fatto che non la so ancora nemmeno io xD spero che Sua Signoria l’Ispirazione si faccia vedere al più presto perché non voglio diventare una di quelle writers che aggiornano ogni morte di papa… spererei di non diventarlo… intanto grazie a tutti per avermi seguito fino qua, mi piacerebbe davvero tanto sapere cosa ne pensate, anche solo: “bella, continua” oppure “fa schifo, non vale la pena continuare”… la cosa che vi posso dire e che credo avrete notato, è che adoro la suspense, quindi la maggior parte dei miei fine capitolo saranno aperti a mille domande… un' ultima cosa, questa storia stravolge molto radicalmente la storia descritta nei libri della Rowling (*a cui ricordo appartengono tutti i diritti e i personaggi di questa storia*) e si vede già da questo capitolo: sono consapevole che Harry, Ron e Hermione non si sono conosciuti così e che Harry non aveva il mantello, che Hermione sapeva ormai già quasi tutto sul mondo magico e tutte queste cose, questo per risparmiarmi recensioni critiche dove si dice che non rispetto l'andamento reale delle cose... spero che vi piaccia lo stesso :) bene, spero di avervi detto tutto e COMMENTATE IN TANTI!
A presto se vorrete continuare a seguirmi! :)
∞Kiss Queen∞

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Capitolo 2
*** Ginny loves...? ***


Capitolo due 
-          Herm! Calmati! Era solo un sogno! –
 
-          S-si, l-lo s-so, ma e-era c-così reale… –
 
-          Cosa può mai essere da spaventarti tanto? –
 
-          Allora, c’ero io, seduta tranquilla sulle sponde del Lago Nero che stavo guardando la gente che passava e leggendo un libro come mio solito, ad un certo punto è arrivato Harry che mi ha detto che dovevamo scappare perché i Mangiamorte erano riusciti a entrare a Hogwarts e ci stavano cercando, io allora mi sono alzata e stavo andando verso il dormitorio, per cercare di portare via la mia bacchetta e qualche libro di vitale importanza, ma Harry mi ha detto che non avevamo tempo.
 
Di corsa mi ha trascinato al limitare della foresta Proibita e lì ci siamo Smaterializzati.
 
Non so di preciso dove siamo finiti ma io subito ho chiesto di te e Ron e del motivo per cui non eravate con noi e la sua risposta è stata che non potevamo perché eravate già stati catturati dai Mangiamorte, e io allora ho iniziato a piangere, e che probabilmente a quell’ora vi avevano già uccisi, a quel punto la domanda che mi è nata spontanea è come ha fatto lui a sfuggirgli e mi ha detto che deve tutto al Mantello e che non è riuscito a salvarvi.
 
Io piangevo sempre di più ma Harry era impassibile. Mi ha fatto Smaterializzare un’altra volta alla Tana, però non c’era nessuno.
 
Io intanto non riuscivo a smettere di piangere.
 
Harry mi prende per mano per tirarmi in direzione delle scale, avevamo appena salito una rampa, quando in cima appare Draco Malfoy.
 
Rideva, di una risata cattiva, insana, metteva i brividi.
 
“sono morti tutti” diceva “ora i loro capelli non sono più l’unica cosa rossa in questa casa. Traditori del loro sangue, hanno avuto la fine che si meritano tutti quelli come loro.”
 
Poi si rivolge a me “sono al tuo stesso livello Sporca Mezzosangue” io smetto di piangere e rimango impassibile, sembrava quasi che mi avesse rivolto uno sguardo d’intesa.
 
Poi dopo una breve pausa si è rivolto a Harry “tu invece! Sopravvissuto dei miei stivali!” aveva una cattiveria nella voce che inquietava, non credevo che una persona potesse essere tanto malvagia “ti meritavi di morire con i tuoi sporchi genitori quella notte a Godric’s Hollow”.
 
Harry gli risponde a tono altrettanto cattivo “Levati di mezzo Mangiamorte”.
 
Sfoderando la bacchetta Malfoy ride, di gusto.
 
Harry cerca di Disarmarlo ma il biondo lo schiva. Io sospiro, di sollievo?
 
La serpe lo guarda con un ghigno di sfida e calmissimo dice “Crucio” scandendo bene le lettere.
 
Harry cade fino in fondo alle scale , poi appena si rialza, un raggio verde parte dalla bacchetta di Malfoy e le parole mi arrivano pesanti alle orecchie, come se le avessi sentite sul serio “Avada Kedavra” Ride di nuovo.
 
E stavolta sai che faccio io? Rido! E di gusto! Sono felice per la morte di Harry – singhiozza Hermione
 
-          Dai Herm era solo un sogno – cerca di consolarla l’amica
 
-          No, aspetta. Poi Malfoy mi guarda, con gli occhi che luccicano, di un’eccitazione perversa, mi tira su la manica sinistra e scopre il mio Marchio Nero, io gli sorrido poi lo tiro dalla tunica verso di me e lo bacio –
 
 
Ginny la guarda un po’ stranita
-          E poi mi sono svegliata disgustata e mi sono ritrovata in lacrime-
 
-          Beh, vorrei vedere! Tu Mangiamorte?! –
 
-          Non per il fatto di essere Mangiamorte, ero disgustata dal furetto –
 
-          Dai Herm, in fondo non è brutto –
 
-          Ginny! Stiamo parlando del furetto!-
 
-          Appunto!-
 
Per l’ennesima volta il discorso cadde.
 
Ginny non capiva perché Hermione arrossiva e si arrabbiava subito parlando di Draco e non riusciva a credere di aver, anche solo pensato di chiamare Malfoy per nome.
 
Lei invece lo difendeva sempre, quando Hermione lo prendeva in giro spesso la sgridava e si arrabbiava anche lei, e finivano per urlarsi contro.
 
Magari era il fascino del bello e dannato… no.
 
Non poteva piacerle Draco Malfoy. Harry, Ron e Hermione non glielo avrebbero mai perdonato.
 
Però aveva sempre pensato che Draco era bello, quei suoi sguardi di sfida ormai erano quasi come una droga, lei lo stuzzicava solo per poterlo guardare da vicino.
 
Infondo non le era mai importato molto dell’opinione del fratello, tanto meno di quella di Harry da quando aveva baciato Cho-lacrimosa-Chang.
 
Hermione aveva ripreso a parlare ma lei non se n’era nemmeno accorta, tanto era immersa nei suoi pensieri.
 
-          Non ti pare Ginny? – chiese Hermione
 
Ginny si risvegliò dalle sue riflessioni.
 
-          Si, si. Certo- annuì sperando che l’amica non si accorgesse della sua momentanea assenza mentale
 
-          Non mi hai ascoltato vero? – disse alzando un sopracciglio
 
-          No, nemmeno una parola. Scusa Herm – disse dispiaciuta.
 
Si stupiva di quanto, a volte somigliasse a Ron.
 
Lo sguardo di Hermione si addolcì subito
 
-          Ti stavo dicendo che non basta che quel furetto mi tormenti nella realtà, pure nei sogni me lo devo ritrovare! – lo spavento e le lacrime ormai erano passati, lasciando spazio a un po’ di disappunto e di irritazione.
 
Da dietro la tenda si sentì un risolino.
 
Le ragazze si guardarono perplesse, pensando di aver immaginato tutto.
 
Dopo un attimo di silenzio, ripresero a parlare.
 
-          Comunque Hermione, non capisco come faccia a non piacerti Draco.
 
Cioè, io parlo di fisico, volto, solo di aspetto. Lasciando stare il suo modo di fare, fa così solo perché è da quando era bambino che gli mettono in testa che i Purosangue sono migliori.
 
Ma non puoi dire che non abbia un fisico da paura e degli occhi glaciali mozzafiato, cioè sono di un grigio bellissimo, con quelle sfumature azzurre che li fanno sembrare il cielo in una giornata di pioggia, fisicamente parlando quel ragazzo è perfetto- la rossa aveva una voce leggermente sognante.
 
Dalla tenda si levò un’altra risatina, questa volta più forte.
 
Le ragazze si zittirono di nuovo di colpo.
 
-          Herm sono sicura di non essere ancora impazzita, ma l’ho sentita solo io la tenda che rideva? –
 
-          No Ginny, non sei impazzita. Quindi o la tenda trova tutto il nostro discorso molto divertente oppure qua dentro c’è qualcuno – disse Hermione ironicamente
 
Si alzarono dal letto furtivamente e si avvicinarono alla finestra.
 
Ginny sfoderò la bacchetta con un cenno di assenso vero Hermione che iniziò a contare alla rovescia con le dita, da tre a uno, poi tirò la tenda di colpo e la rossa urlò:
-          Stupeficium! –
 
Si sentì un gemito di dolore e altre risate prima che Draco Malfoy e Theodore Nott uscissero allo scoperto ancora ridendo e svegliassero un Blaise Zabini tramortito dal potente Schiantesimo di Ginny.
 
-          Bla! Ripigliati!!! – gli urlava Draco
 
-          Zabini! Hai finito di poltrire?! Insomma, siamo davanti a due belle ragazze – Nott alzò lo sguardo e ammiccò in direzione delle due Grifondoro.
 
 Hermione arrossì violentemente, Ginny sorrise, per nulla imbarazzata.
 
-          Nott, Zabini… - salutò Ginny tranquillamente.
 
Loro risposero con un sorriso.
 
 
Poi alzò lo sguardo verso Malfoy e con tono di sfida, sputò – Malfoy – a mo’ di saluto
 
-          Weasley – salutò lui con lo stesso tono, poi rivoltosi a Hermione – Mezzosangue –
 
Quest’ultima era furente, rossa di rabbia e di imbarazzo, se avesse potuto ucciderli con lo sguardo, a quest’ora sarebbero già morti da un pezzo.
 
Gli occhi ridotti a due fessure e disse, anzi quasi urlò:
 
-          Che cosa vi salta in mente? Cosa ci fate nel nostro dormitorio? E a quest’ora di notte per giunta! E come avete fatto a salire? Da Prefetto quale purtroppo sei Malfoy, dovresti dare l’esempio ai tuoi amici! Ma ovviamente NO! Lui si presenta nella mia stanza privata da Prefetto, nel dormitorio femminile, di Grifondoro, alle quattro del mattino, ridendo della gente che è sveglia a quest’ora! – il suo autocontrollo era andato a farsi benedire.
 
Zabini e Nott ridacchiarono di nuovo e il biondo in tutta calma rispose:
 
-          Calma Mezzosangue, non urlare, una domanda per volta… Io STO dando il buon esempio ai miei amici, lezioni da Serpeverde. Siamo saliti con la Levitazione, ce lo ha suggerito la Brown, simpatica quella ragazza –
 
-          Figurati se quella vipera  non è sempre in mezzo alle palle – lo interruppe Ginny
 
-          Non mi interrompere, comunque stavo dicendo, certo che ridiamo se la gente sveglia siete voi due. E poi con quei sogni deficienti, tu Mangiamorte poi mi baci e scopiamo come dei ricci. Non ti ci vedo –
 
Hermione ormai era più rossa dei capelli della sua amica, ma dopo aver permesso ai neuroni di riconnettersi disse:
 
-          Veramente io non avevo raccontato questa parte del sogno a Ginny. L’avevo tralasciata perché mi faceva troppo schifo – enfatizzò l’ultima parola, anche se non ne era davvero convinta – ma tu com’è che la sai? –
 
-          Ooooooooh! – esclamarono in coro Zabini e Nott
 
-          Ti ha chiuso amico, ti sei fregato da solo – proseguì Blaise
 
Malfoy non aveva più speranze di uscirne, si vide costretto a rivelare il vero motivo della loro visita.
 
-          Beh… ebbene sì, ti ho fatto fare io quel sogno, era tutto controllato da me –
 
-          Brutta. Lurida. Viscida. Serpe. – scandì Hermione – e per quale motivo, di grazia? –
 
-          Scommessa con le altre due luride viscide serpi – rispose pacato citando le sue parole – che per inciso, ho vinto e quindi vi tocca pagare –
 
-          Bene, ora che hai vinto potreste gentilmente SPARIRE DALLA NOSTRA VISTA?! – urlò Ginny ormai alterata
 
-          Weasley, non credevo ti dispiacesse, visto come parli di me con la tua amichetta –
 
 
Stavolta il rossore si impossessò prepotentemente delle guance di Ginny.
 
Non fu capace di rispondere.
 
Il biondo fece un altro passo verso di lei strusciandosi spudoratamente.
 
-          Allora? – la voce di Malfoy era strascicata e estremamente provocante
 
Ginny non si mosse, e di nuovo non rispose.
 
Non era da lei un comportamento del genere.
 
Hermione decise di intervenire, in soccorso dell’amica.
 
Si interpose tra la rossa e Malfoy, allontanandolo e dicendo, aspra:
 
-          Bene, penso che sia ora che voi tre vi leviate dai coglioni, se non volete che chiami la McGranitt. Arrivederci –  e con un colpo di bacchetta li fece sparire, rispedendoli gentilmente lontano da loro, otto piani più in basso, nei sotterranei, avendo cura di farli atterrare fuori del letto.
 
Di nuovo sole, le due Grifoncine si rimisero a letto, ma iniziarono a parlare.
 
-          Ginny, perché non hai fatto niente quando Malferret ti si è appiccicato? Perché non l’hai allontanato e te ne sei rimasta lì impalata? Non è da te –
 
Ginny rimase in silenzio.
 
-          Cioè, è strano che tu non abbia avuto la risposta pronta alle sue solite provocazioni – incalzò
 
-          Sì… Beh… Ecco… Io… Io non lo so – rispose la rossa delusa quanto l’amica – non so cosa mi sia successo, Herm, io non sono più riuscita a parlare, quando l’ho guardato negli occhi mi ci sono persa, sono così belli, quel grigio così maledettamente perfetti mi… mi ha incantato – cercò di spiegare più a sé stessa che a Hermione.
 
-          Ginny, abbiamo passato sei anni a odiarlo, e ora tu che fai? Lui si presenta per uno stupido scherzo e flirta con te e tu gli sbavi dietro come un cagnolino?
 
-          IO NON GLI SBAVO DIETRO! – la rossa stava alzando la voce
 
-          Era questa la Ginny che volevo far uscire! –
 
-          Gli sbavo dietro? – chiese un po’ confusa
 
-          No, non più di tanto – la tranquillizzò
 
-          Però stasera devi ammettere che non era niente male, insomma, a parte lo scherzo… -
 
-          Sì, te lo concedo, non era male –
 
-          Sono contenta che i tuoi occhi funzionino ancora – scherzò
 
-          Bene, ora possiamo tornare a dormire? – continuò la riccia
 
-          Direi di sì, buona notte, o quello che ne resta –
 
Hermione si riaddormentò quasi subito.
 
Ginny non riuscì più a chiudere occhio per quella notte.
 
Continuava a pensare al contatto con il corpo caldo e scolpito di Draco, che ormai non era più l’esile e gracile corpicino di un bambino, ma dopo anni di allenamenti di Quidditch era diventato il corpo temprato di una bellissimo adolescente.
 
Continuava a pensare al modo perfetto in cui suonava il suo cognome detto da lui.
 
Pensava a quanto era bello, visto da quella distanza ravvicinata, la sua faccia un po’ squadrata,le sue labbra perfette, facevano venire voglia di baciarlo, quelle labbra imploravano di essere baciate.
 
Quegli sguardi di sfida, quel corpo perfetto e il loro strano rapporto, l’odio profondo che scorreva nelle loro vene. L’odio però è ciò di più vicino che ci possa essere all’amore.
 
Quando si ritrovò persa tra quei pensieri, immediatamente se ne riscosse e nella sua mente urlò: “A.A.A. Cercasi urgentemente fidanzato! O mi innamoro do Malfoy!”
 
Intanto… otto piani più sotto di loro, nei dormitori di Serpeverde…
 
-          Atterraggio delicato – ironizzò Blaise
 
-          Sì, da morire – rispose Draco altrettanto ironico, buttandosi sul letto – allora, adesso a noi… posso sapere PER QUALE CAZZO DI MOTIVO NON HAI FATTO NIENTE E MI HAI LASCIATO FLIRTARE CON LA WEASLEY? NON POTEVI, ALMENO, NEL FRATTEMPO, ALMENO PARLARE CON LA GRANGER E, CHE NE SO, TIPO FARCI AMICIZIA PER POI ARRIVARE ALLA TUA ADORATA ROSSA? – chiese Draco molto irritato
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Buongiorno cari lettori/lettrici! La Signora ispirazione è arrivata!! A allora eccomi di nuovo arrivata con un altro capitolo!! Spero che vi sia piaciuto, e recensite numerosi…. Passiamo ai ringraziamenti: Ringrazio _cucciolangel_ per avermi recensito e messo tra le prefetite, Notteinfinita per aver recensito e messo tra le seguite, lune rouge per aver recensito e messo tra le seguite, MaRymusic per avermi messo tra le preferite e ovviamente la mia best: Elisha gold! Per aver recensito e avermi messa tra le preferite, anche perché se non lo faceva la picchiavo <3 ti voglio tanto bene :P (potrebbe sembrare un ricatto ma in realtà lo era sul serio :) *non fai ridere nessuno!* *Zitta coscienza!*)
Non vedo l’ora di sapere cosa pensate del chappy! J a chi era rivolto Draco? Ginny si metterà con Malfoy? E Hermione e le altre serpi che ruolo avranno in tutto questo? Questo e molto altro ancora nel prossimo episodio! Ce la faranno i nostri eroi? Lo scoprirete nella prossima puntata! Se ci sarete ancora :) a presto!
∞Kiss Queen∞

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Capitolo 3
*** The Revenge Starts ***


Capitolo Tre
 
Hermione e Ginny decisero, di comune accordo, di non dire a Harry e Ron l’accaduto di quella notte, decisero che sarebbe rimasto un segreto fino a nuovo ordine.
 
Non avrebbero preso bene quell’intrusione notturna, iperprotettivi com’erano.
 
Decisero di tacere questo fatto anche con gli insegnanti, non volevano passare per le spie del momento né tantomeno per le santarelline di turno, anche se Hermione dissentiva un po’ su questo ultimo punto.
 
Il giorno dopo Hermione e Ginny cercarono di apparire il più normali possibili.
 
A colazione Ginny si sedette appositamente di schiena al tavolo di Serpeverde, in modo da non fissare Malfoy e seguito quando si sarebbero degnati di onorare la Sala Grande della loro presenza.
 
Hermione si accomodò di fronte a lei, tra Ron e Harry, per evitare di chiudersi a parlare solo con Ginny.
 
Harry si lamentò dei troppi compiti che, ovviamente, non aveva finito, Ron stava blaterando qualcosa riguardo a Piton, ma come suo solito stava parlando con la bocca piena e quindi si capiva ben poco di quello che diceva.
 
Dopo colazione le loro strade si separarono, ognuno alle proprie lezioni: Hermione a Rune Antiche, Harry e Ron a Divinazione e Ginny a Difesa Contro Le Arti Oscure con i Corvonero.
 
Le due ragazze si salutarono con uno sguardo d’intesa
 
-          E Ginny, mi raccomando se li incontri non sbavare e controllati – rise Hermione avvicinandosi all’orecchio dell’amica in modo che solo lei potesse sentire, per evitare domande insolenti a cui non avrebbe potuto rispondere del tipo “chi? Per chi dovreste sbavare? “
 
La giornata passò tranquilla per tutti e arrivò velocemente l’ora di cena, piena di prelibatezze come al solito.
 
Una giornata come tutte le altre insomma.
 
Fino alla fine della cena, nessuno si era accorto che non c’era stato nessun ingresso trionfale, nessun sospiro, nessuna ragazza che sbavava e tre posti vuoti, centralissimi, riservati a loro, tra Pansy Parkinson e Daphne Greengrass, al tavolo di Serpeverde.
 
-          Herm! Il trio stasera non è venuto – sussurrò la rossa, sottolineando l’ultima parola
 
-          Staranno architettando qualcosa per farci impazzire anche stanotte – ipotizzò Hermione sottovoce per evitare che Harry e Ron sentissero
 
-          Può essere…  – fece una breve pausa poi riprese – ma non stasera… vedi oggi ho avuto un’incontro ravvicinato con Draco e Blaise…..
 
 
INIZIO FLASHBACK
-          Ma guarda guarda che si vede… Weasley! –esclama il biondo in tono provocatorio
 
-          Ciao Serpe! – saluta Ginny provocatoria
 
 
-          Ciao Ginny – saluta gentile Blaise
 
-          Ciao Blaise – risponde Ginny con un sorriso malizioso stampato in faccia
 
-          Cosa ti porta nei bassifondi delle Serpi? –
 
-          Purtroppo la mia aula è da questa parte, quindi se ora volete farmi passare – Ginny sa essere arrogante quando vuole e le riesce piuttosto bene
 
 
Malfoy sfodera uno dei suoi migliori ghigni Made-in-Serpeverde.
 
Ginny quasi si scioglie ai suoi piedi, ma cerca di nasconderlo.
 
Davvero le piace Malfoy?
 
Non riesce a crederci nemmeno lei, ma come ha detto Hermione, quella che resta imbambolata davanti a un ragazzo non è la solita Ginny, quindi, Sveglia!
 
-          Dove credi di andare? – Blaise la blocca davanti con il suo corpo scolpito e Draco le si para dietro.
 
Ginny trae un profondo respiro per cercare di calmare i suoi bollenti spiriti e poi tira fuori le serpe che è in lei
 
-          Non riuscite proprio a resistermi vedo – un ghigno tutt’altro che innocente spicca sulle sue labbra e nello sguardo le luccica una scintilla di sfida e di eccitazione pura.
 
-          Sei tu quella che si sta sciogliendo ai nostri piedi – le fece notare il biondo soffiandole provocante sul collo.
 
Ginny si lasciò sfuggire un sospiro di troppo, ma riprese subito il controllo.
 
-          Ma non sono io quella con un notevole rigonfiamento tra le gambe – rispose a tono strusciando la mano sui pantaloni di entrambi.
                                          
Ginny ormai era partita in quarta e nessuno la poteva più fermare.
 
-          E meno male – farfugliò Blaise avvicinando il bacino contro il suo, Draco fece lo stesso.
 
Ora era schiacciata tra i due ragazzi più belli di Hogwarts, eccitati come due animali, non che lei fosse da meno, ma almeno poteva nasconderlo.
 
Il suo lavoro era finito, doveva uscire in bellezza da quella situazione.
 
-          Bene, visto che davanti a me non vi controllate più, è ora che io me ne vada – disse scansando i ragazzi e incamminandosi verso la sua aula, sarebbe sicuramente arrivata in ritardo.
 
-          Sei sicura che siamo noi a non controllarci Weasley? non sei tu che sei troppo eccitata e non riesci più a starci vicino? – rimbecca Blaise
 
-          Non finisce qua Weasley! – le urla ancora Draco
 
 
-          Non finisce qua! Aspettatevi di tutto – risponde provocata
 
FINE FLASHBACK
 
-          Saremo noi stasera a farli impazzire Herm! –
 
-          No Ginny! Assolutamente no! Mille volte no! E ancora no! Infrangeremmo troppe regole! E se qualcuno ci beccasse? –
 
-          Li hanno beccati ieri sera? –
 
-          No ma… – non fece in tempo a finire la frase
 
-          Niente ma! Non posso Herm! Capiscimi! Dopo quelli che hanno detto e fatto devo finire in bellezza e tu mi devi aiutare, prendila come vendetta! e poi stai tranquilla, con quella che ho in mente non lo andranno a dire ai professori, puoi starne certa –
 
-          … - Hermione non sapeva cosa fare
 
-          Oh! Andiamo Herm! Non dirmi che non vuoi ripagarlo con le sua stessa medicina! –
 
-          E va bene! Ma non faccio niente di esagerato! – approvò la riccia di malavoglia e non del tutto convinta, ma Ginny sapeva essere molto persuasiva se voleva, ti portava all’esasperazione.
 
-          Rilassati, moriranno ai nostri piedi – mormorò la rossa sicura di sé come al solito – vieni andiamo in camera che ti spiego tutto – fece alzandosi
 
-          Ragazzi, noi siamo davvero molto stanche, andiamo di filato a letto- si inventò una scusa per non che le cercassero quella sera e corsero su nella loro stanza per escogitare il loro piano malvagio.
 
Arrivate in camera Ginny iniziò:
 
-          Allora, io pensavo di ripagarli con la loro stessa moneta –
 
-          Spiegati Ginny –
 
-          Sotto un incantesimo di Disillusione, roba da primo anno, ci infiltriamo nei dormitori maschili di Serpeverde, tanto figurati se hanno qualche protezione contro le ragazze, con tutte quelle che si faranno –
 
-          E anche nel caso ci fosse ci facciamo venire in mente qualcosa per illuderlo, come hanno fatto loro – convenne sicura Hermione
 
-          Brava Hermy! Questo è lo spirito giusto! –
 
-          Ginevra Molly Weasley, mi stai portando sulla cattiva strada, sulla via della perdizione – scherzò con tono drammatico
 
-          Ebbene sì! Comunque poi dobbiamo cercare la stanza di Malfoy e gli altri e entrarci –
 
-          Ma no? Davvero? Pensavo dovessimo stare fuori –
 
-          Herm come mai sei così ironica stasera? –
 
-          Non lo so, sarà l’ebbrezza di infrangere le regole per la prima volta che mi rende cattiva, su continua – la esortò ansiosa di sapere il piano d’azione
 
-          Sicura che non sia l’ebbrezza di Malfoy? – la prese in giro ma venne fulminata da uno sguardo assassino, così riprese – ok ora basta interruzioni, poi aspettiamo che arrivino lui Zabini e Nott –
 
-          Come fai a sapere che saranno insieme e soprattutto che non avranno una ragazza con loro? –
 
-          Mi sono informata. Ho saputo da una mia amica Serpeverde del mio anno che è stata con Zabini, che nessuno dei tre dorme mai con una ragazza. Il Trio dorme insieme nella stanza di Draco perché immancabilmente Blaise e Theo si addormentavano ubriachi da lui una sera sì e l’altra pure, così ha deciso di cedergli un pezzo della sua stanza. E comunque smettila di interrompermi. Dunque, ricapitolando, resta da decidere chi far sognare e cosa – concluse la rossa
 
-          Ma Ginny, tu ovviamente sai come controllare i sogni, vero? – chiese Hermione conoscendo già la risposta
 
-          Veramente per questo aspetto contavo su di te, ma non importa, se non lo sai andremo a fare delle ricerche, ci sarà qualcosa sull’argomento in biblioteca no? – chiese speranzosa Ginny
 
-          Nel Reparto Proibito sicuramente, il mondo dei sogni è un universo molto delicato,il suo controllo quasi al limite della Magia Oscura. Però si può fare, ma servirà ben più di un semplice incantesimo di Disillusione per illudere gli incantesimi di controllo, al varco di quel reparto. (non so se ci sono davvero, ma ci stavano bene e li ho messi NdA) ci servirà il Mantello dell’Invisibilità di Harry –
 
-          E così sia –
 
-          E cosa gli diciamo per farcelo prestare? Mi serve il tuo mantello perché dobbiamo controllare i sogni del tuo peggior nemico perché ormai ci ha provocate e dobbiamo stare al gioco?!? –
 
-          No, gli diremo la verità, che dobbiamo cercare un libro nel Reparto Proibito –
 
-          Già! E perché mai? –
 
-          Perché… Perché… -
 
-          Perché abbiamo dei sospetti su alcuni affari loschi di Piton, che abbiamo visto aggirarsi furtivo intorno al corridoio del quarto piano mentre salivamo al dormitorio –
 
-          È davvero perfetto! – esclamò – ora, chi facciamo sognare? –
 
-          Direi… Zabini – riprese con un ghigno malvagio dipinto sul volto, questa espressione non era da lei.
 
Ginny era sempre più esaltata, infatti azzardò
 
-          E perché non tutti e tre? Si sveglieranno sconvolti e noi li sconvolgeremo ancora di più –
 
-          D’accordo! Allora non ci resta che andare da Harry, e mi raccomando! Convincenti! –
 
Appena nominarono Piton, Harry cedette loro il Mantello dell’Invisibilità senza fare storie.
Andarono di filato in biblioteca, non avevano molto tempo, erano già le undici passate.
Nel corridoio davanti alla biblioteca si misero addosso il mantello, corsero alla porta, la aprirono molto lentamente per non fare troppo rumore, giusto uno spiraglio per poter passare e richiusero velocemente.
 
Con passo rapido ma silenzioso si diressero al Reparto Proibito e senza togliere il mantello iniziarono a cercare, fino a quando Hermione trovò “Il Mondo Dei Sogni: Superstizione O Realtà” e “Come Influenzare Le Scelte Nei Sogni”.
 
Presero un libro a testa, si sedettero al tavolo una accanto all’altra e iniziarono a sfogliare.
 
Dopo pagine e pagine, Ginny trovò la soluzione e, presa dall’euforia, quasi urlò
 
-          Eccolo! È fatta! –
 
-          Ginny, piano! Cosa hai trovato? – sussurrò
 
-          Ascolta qua: “Per far sognare a qualcuno ciò che volete, dovrete pronunciare un semplice incantesimo, pensando, urlando nella vostra mente, il nome della/e persona/e di cui vorrete controllare i sogni, dovete essere calmi e rilassati e entrerete nel loro subconscio. La formula dell’incantesimo è Exponentia Somnium (incantesimo assolutamente inventato NdA)seguita dal nome dal nome della persona o delle persone di cui volete controllare il sogno. Scandire bene le parole è essenziale. Attenzione, non potete creare un sogno dal nulla, ma solo controllarlo, il soggetto deve già stare sognando, dopodiché potrete deciderne la continuazione, le scelte e le mosse del protagonista, far apparire nuove scene e ambientazioni e nuovo personaggi, ma lasciando invariata la parte iniziale.” Hermione è davvero facilissimo! –
 
-          Già. Fin troppo facile. Comunque proviamo – lo sguardo attento di Hermione nota un piccolo segno a lato della spiegazione, a prima vista potrebbe sembrare uno scarabocchio ma osservandolo meglio notò che in realtà erano due lettere.
 
-          Ginny guarda che c’è scritto qua –
 
-          Ma sì! Sarà solo un pasticcio così a casaccio –
 
-          No no! Sono due lettere, una D e una M… Draco Malfoy… è questo l’incantesimo che ha usato su di me ieri sera – concluse Hermione
 
-          Bene! Questo vuol dire che funziona! –
 
-          Giusto. Ora però andiamo prima che Madama Pince ci trovi –
 
Uscirono dalla biblioteca e si avviarono verso la Sala Comune di Serpeverde e ora sorgeva un altro problema.
 
-          Ginny… non voglio sembrare sempre io la guastafeste, ma non sappiamo la Parola d’Ordine –
 
-          Allora, inizia a stare calma,arriverà qualcuno prima o poi che dovrà entrare o uscire no? –
 
-          Io lo spero… sai, è già una certa ora, da noi non gira più nessuno –
 
-          Ma noi non siamo Serpeverde, vai tranquilla sono sicura di quello che dico, quelli fanno feste ogni sera – disse Ginny sicura
 
-          Feste? – Hermione era scandalizzata
 
-          Già feste. Hai presente, musica assordante, alcol, sigarette, circola anche della droga a volte –
 
-          M-musica? A-alcol? S-sigarette? D-droga? – balbettò Hermione quasi in preda a un attacco epilettico e in iperventilazione – e i Prefetti? – riuscì a biascicare poi
 
-          Loro sono gli organizzatori, la Parkinson e Malfoy sono i primi a festeggiare. Ma ora zitta che arriva qualcuno –
 
Un povero scricciolo del primo anno, il secondo al massimo.
 
Dopo essersi guardato intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno sussurrò la parola d’ordine, che le due non afferrarono ma sgattaiolarono lo stesso dietro al piccolo Serpeverde.
 
La Sala Comune era nei toni del verde e dell’argento, ovviamente. Era illuminata solo da grandi candelabri neri, appesi al soffitto, con delle candele incantate, accese per magia.
 
Le vetrate davano sul torbido fondale del Lago Nero.
 
Le due infiltrate camminarono furtivamente verso le scale dei dormitori cercando di non essere notate.
 
Erano capitate in una delle poche serate in cui non c’erano feste, ma le Serpi si intrattenevano in altri svariati modi.
 
Seduti sui morbidi divanetti c’erano diverse coppiette impegnate in effusioni tutt’altro che caste, alcuni gruppi di amici che parlavano fittamente e si vedevano i primi che si alzavano per andare a letto.
 
C’era un grande via vai tra la sala comune e i dormitori e Ginny e Hermione dovettero stare attente a non urtare nessuno, o si sarebbero accorti della loro presenza.
 
Era un po’ anormale anche per un mago andare a sbattere contro il nulla.
 
Riuscirono però ad arrivare incolumi alle scale.
 
Non sapendo quale scale portava ai dormitori maschili, visto che maschi e femmine andavano e venivano da entrambi i dormitori, provarono la scala a destra.
 
Si ritrovarono davanti a una lunga fila di porte luccicanti, nere splendenti.
 
Il corridoio era come quello del loro dormitorio, solo verde e argento.
 
Stavano arrivando dalle scale voci che Ginny riconobbe appartenere alla Parkinson e alla Greengrass, si stavano avvicinando.
 
Loro si spalmarono il più possibile contro il muro per far passare le due Serpentesse.
 
-          Daph, stasera sono proprio stanca, dovevo andare da Draco, ma sono stufa di essere la sua bambolina, sempre pronta a fargli di tutto e poi lui nemmeno me lo da. Stasera si fotte! – esclamò irritata la Parkinson
 
-          Brava Pansy, smettila di farti trattare da schiava – e sparirono dentro la stanza di Pansy.
 
-          Bene, da questo deduco che abbiamo sbagliato dormitorio –
 
-          Già. Corri, che abbiamo una certa fretta –
 
Ritornarono nella Sala di Ritrovo e salirono le scale di sinistra.
 
Sentivano delle voci dietro di loro, studenti.
 
Li lasciarono passare poi proseguirono fino alla fine del corridoio, identico a quello delle ragazze e trovarono, sull’ultima porta, una targhetta dorata, lucidissima.
 
“Draco Lucius Malfoy - Prefetto di Serpeverde”
 
Scritto in una bellissima calligrafia contorta.
 
Sorgeva l’ennesimo problema.
 
Visto che i tre inseparabili Serpeverde erano già dentro la stanza, dato che da fuori se ne sentivano le voci, come avrebbero fatto a entrare senza destare sospetti?
 
-          Ho un’idea – farfugliò Hermione stupita di sé stessa
 
-          Spara ma che sia geniale –
 
-          Io sono sempre geniale – si vantò scherzosamente – aspettiamo che qualcuno arrivi nel corridoio, bussiamo, qualcuno ci aprirà e noi entriamo, ma loro non vedendo nessuno daranno la colpa… a quelli laggiù, ad esempio – disse la riccia indicando due ragazzi che si stavano avvicinando – di essere scappati. Su bussa! –
 
Ginny bussò e dopo pochi istanti Blaise arrivò ad aprire.
 
Tutto andò secondo il piano di Hermione e quei poveretti si beccarono una Fattura Gambemolli, ma nulla di grave.
 
-          Bene, siamo dentro! – esclamò Ginny sottovoce – hai messo l’intimo provocante, come ti avevo chiesto? – si assicurò la rossa, sempre sottovoce
 
-          Sì, l’ho presa tra le tue cose ma l’ho messa. Ora mi vuoi dire, di grazia, il motivo? –
 
-          Non si sa mai nella vita mia povera piccola innocente Hermione – sorrise maliziosamente pronunciando queste parole
 
 
Angolo dell’Autrice
Rieccomi! Ebbene, non sono morta, scusate il ritardo ma impedimenti superiori mi hanno impedito di scrivere… spero che questo capitolo vi piaccia e che recensiate in tanti! J Ringrazio come al solito tutti quelli che hanno recensito o recensiranno e chi mi ha messo tra le preferite/ricordate/seguite. Grazie! Vi adoro!! :P beh, che dire, continuate a seguirmi se volete sapere cosa faranno Hermione e Ginny nel covo delle serpi… diventeranno amici? Si scanneranno a vicenda? Mah!” a presto spero!
La Vostra Queen Scarlet

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Capitolo 4
*** Dream, again... ***


Capitolo Quattro
 
-          Ragazzi, che si fa stasera? – chiese Nott agli amici
 
-          Non lo so. Pansy mi ha dato buca, mi sta già stufando questa ragazza – rispose scocciato
 
-          Per forza, non le dai quello che vuole – rispose Blaise ironico, come se fosse la cosa più ovvia del mondo
 
-          Sempre che pensa a scopare! Che palle! –
 
-          Va bene, Drake. Stasera non sei in vena di battute. Andiamo a dormire va’, che è meglio –
 
-          Va bene – approvarono Draco e Theo
 
Si misero a letto e si addormentarono come tre bei bambini
 
-          Herm! È il nostro momento. Fai tu l’incantesimo? – sussurrò Ginny
 
-          Si – rispose con un sorriso sadico – Exponentia Somnium – scandì bene le parole, fece una breve pausa e poi riprese pronunciando lentamente i nomi – Draco Lucius Malfoy, Blaise Zabini, Theodore Nott –
 
Ma le ragazze non avevano finito di leggere tutti gli avvertimenti dell’incantesimo, prese dalla fretta.
 
Ma notarono subito che entrambe erano finite catapultate dentro il sogno, ormai unificato, nelle menti dei tre Serpeverde dormienti.
 
Si sono ritrovate in un luogo, subito scuro, poi rischiarato da una piccola finestra apertasi sul muro.
 
Dentro con loro c’erano un elfo domestico, un mago e una strega.
 
Capirono che si trovavano, probabilmente in una cella.
 
C’era puzza di muffa e un acre odore di chiuso.
 
Le due, di comune accordo fecero arrivare un uomo grande, grosso e spaventoso a tirarli fuori.
 
Tutti furono trasportati fino al cospetto di una corte che loro immaginarono come il Wizengamot e vennero fatti sedere.
 
Da una porta alle spalle entrarono tre giovani, scortati da quattro Dissennatori, pallidi, smagriti e smunti, quasi tre cadaveri, che vennero fatti sedere tra l’elfo e il mago.
 
 Furono i primi a essere chiamati.
 
-          Malfoy, Draco. Zabini, Blaise. Nott, Theodore. – disse solenne lo Stregone Capo – sotto processo per affiliazioni e atteggiamenti a favore del Signore Oscuro. Condannati al carcere di massima sicurezza dei maghi, Azkaban, a vita. La corte li ritiene colpevoli! –
 
I tre urlarono come dei pazzi e poi scoppiarono a ridere.
 
-          Oltraggio! Silenzio in aula! Basta! Condannati al bacio del Dissennatore! – urlò fuori di sé lo Stregone Capo
 
I tre nemmeno obiettarono, i Dissennatori li avvicinarono.
 
Hermione pensò che Ginny stesse andando troppo oltre, così decise di far cambiare scena al sogno, portando i tre a evadere da Azkaban.
 
Diversi anni dopo si ritrovavano ancora i tre, ancora a Hogwarts, ma questa volta a Ginny non piaceva e così, ancora, modificò la scena: erano alla Testa di Porco, i tre decisamente invecchiati.
 
Di nuovo Hermione cambiò scena, portandoli a Hogsmeade per “affari di Mangiamorte”.
 
Poi ancora Ginny che li portò nella stanza di Malfoy, dove si trovavano realmente in quel momento, ma i ragazzi erano “impegnati” con una ragazza con i capelli ricci… e con una con i capelli rossi fuoco.
 
Ma con tutti questi cambi di scena improvvisi, qualcuno si era svegliato.
 
Ginny e Hermione se ne accorsero perché furono di nuovo sbalzate nella realtà.
 
Draco si era svegliato e si stava alzando. Le due rimasero ferme immobili per non farsi scoprire.
 
 Malfoy fece cadere la sua bacchetta dal comodino, svegliando Blaise che si alzò andando verso la sorgente del rumore, nei pressi del letto di Draco.
 
Siccome che anche questo era alzato, aveva già raccolto la bacchetta e si stava avvicinando al letto degli amici, andò inevitabilmente a sbattere contro Blaise cadendo all’indietro e facendo cadere l’altro.
 
-          Bla! Che cazzo fai? – urlò
 
-          Che cazzo fai tu, sveglio a quest’ora?! –
 
-          Mi sono svegliato perché il mio sogno continuava a cambiare scena, senza che succedesse nient’altro. Anche se non nego che l’ultima parte mi è piaciuta – spiegò
 
-          Anche io stavo sognando la stessa cosa –
 
-          Questa cosa non mi suona bene – Draco era pensieroso
 
-          Già, nemmeno a me. Svegliamo Theo –
 
-          Sono già sveglio, grazie, potevate almeno non urlare – si lamentò – cosa volete dalla mia vita? –
 
-          Io e Drake abbiamo fatto lo stesso sogno, che continuava a cambiare scena, e ci sembrava strano – spiegò il moro pacato
 
-          Anche io, beh, sì, effettivamente è molto strano –
 
-          C’è qualcosa che non va –
 
-          Ci saranno sotto la rossa e la Mezzosangue, sicuramente – disse con tono divertito e per nulla arrabbiato
 
-          Non credo proprio –
 
-          Giusto che la tua rossa non si può toccare – lo prese in giro il biondo
 
-          Smettila di scherzare! - gli urlò contro Theo – non è per questo, e poi ora è passata, sto con la mia Daphne e sono felice. Adesso è Bla che le sbava dietro –
 
-          Io non sbavo dietro a nessuno, io corteggio finché non mi cadono ai piedi – specificò
 
-          Si, hai ragione, ma vedremo cosa succederà quando te la ritroverai davanti – lo provocò ancora – Weasley! Granger! Uscite! – disse con il tono che un cacciatore usa con la sua preda
 
Nessuna risposta.
 
-          Su ragazze, lo so che siete qua da qualche parte – le richiamò di nuovo con voce strascicata, ma di nuovo senza successo
 
-          Dra, magari non ci sono davvero – provò a buttare lì Blaise, ma tanto sapeva che quando il suo amico biondo si metteva in testa qualcosa lo portava fino in fondo e nel 99% dei casi aveva ragione.
 
Il suo solito intuito sconfinato.
 
Infatti Draco strizzò leggermente l’occhio agli amici, senza essere notato dalle ragazze e disse:
 
-          Va bene, mi sono sbagliato stavolta, torniamo a dormire – si diresse nel letto e fece per coricarsi quando – ma, ho un po’ di caldo. Magari mi svesto –
 
E iniziò col togliersi la maglietta, anche se stretta com’era lasciava poco spazio alla fantasia.
 
Intanto la mattina stava arrivando e una leggerissima luce, che illuminava a un palmo dal naso, entrava dalle finestre, attraverso gli scuri fondali delle acque del Lago Nero.
 
Illuminava leggermente la pelle pallidissima del fisico scolpito da anni di allenamenti di Quidditch di Draco.
 
Theo, capendo gli intenti di Draco e ricordandosi di avere una fidanzata, si avvicinò a sussurrare qualcosa all’orecchio dei due amici e senza aggiungere altro andò verso la porta e uscì tirandosela dietro.
 
-          Sì, Drake, hai proprio ragione, fa davvero caldo qua – concordò Blaise con voce altrettanto sexy, togliendosi lentamente la maglietta anche lui.
 
Ginny dovette mordersi la mano per non sospirare e Hermione trattenne a stento una risata nervosa.
 
Malfoy, insoddisfatto del risultato,iniziò a togliersi i pantaloni in maniera lenta, calcolata, carica di attesa e terribilmente sexy.
 
Blaise lo imitò, altrettanto provocante.
 
Ginny non riuscì più a trattenersi dal sospirare e stavolta nemmeno Hermione, le Serpi sapevano ottenere quello che volevano ed erano decisamente troppo eccitanti.
 
Erano uscite allo scoperto.
 
-          Beccate! Su, uscite! – esclamò un eccitante Malfoy in boxer, stampandosi un ghigno soddisfattissimo in faccia, acquistando ancora più sensualità.
 
“Chi l’avrebbe mai detto, il fascino del bello e dannato attira davvero” pensò Hermione tra sé
 
Le ragazze sospirarono di nuovo poi Ginny parlò
 
-          E va bene, ci avete beccate… -
 
-          Non siete brave con i sogni –
 
-          E tu non sei bravo a fare finta che non ti interessiamo – rispose Ginny provocandolo
 
-          Amico, ti ha chiuso – lo prese in giro Blaise
 
-          Ah sì? Allora vi faccio vedere io come non mi interessate – prese la bacchetta e con un incantesimo non-verbale aprì la porta –questa è una porta – esordì, come se lo stesse spiegando a due bambine di due anni – prego, prendetela e uscite – continuò poi aspro – e sareste pregate di non farvi più vedere. Grazie e buona notte – concluse
 
-          Hai detto che l’ultima parte del sogno non ti era dispiaciuta, c’eravamo io e Ginny. Vai a raccontarle al tuo amico Voldy le palle, non a una che quando prende appunti scrive anche le virgole –
 
-          Chiuso per la seconda volta – gli ricordò Zabini, subito fulminato da un’occhiataccia – due a zero per le ragazze – rincarò – e comunque complimenti per l’ultima parte. Niente male –
 
-          Grazie – dissero all’unisono le Grifone
 
-          Uscite – riprese – e tu smettila di darle corda –
 
-          Malfoy – lo chiamò Ginny – sei sicuro? – il suo tono era fermo e provocante
 
-          Certo che sono sicuro. Fuori – iniziò ad alterarsi
 
Hermione improvvisamente capì perché Ginny le avesse fatto mettere la biancheria provocante.
 
Avendo intuito le intenzioni dell’amica, prese un lungo respiro profondo, impugnò la bacchetta e fece Evanescere i suoi vestiti e quelli della ragazza accanto a lei con un incantesimo non-verbale.
 
Le due ebbero una veloce conversazione Legilimantica (non so se si dice così NdA).
 
Hermione aveva imparato la Legilimanzia al quarto anno, leggendo libri e libri sull’argomento, poi l’aveva insegnata a Ginny l’anno successivo.
 
Ormai era quasi un anno che, a insaputa di tutti, loro avevano queste conversazioni “silenziose”.
 
~ Era questo il motivo, vero? ~
 
~ L’ho sempre detto che mi capisci al volo, sei un genio. Vuoi avere tu l’onore? ~
 
~ Certo! ~
 
-          Malfoy – lo chiamò di nuovo
-          Siete ancora qua? Disse in tono scocciato.
 
Non si capiva se lo fosse veramente o se in realtà era felice che non se ne fossero ancora andate. Era così bravo a nascondere le sue emozioni, non si tradiva mai.
 
-          Sei sicuro di non voler vedere dal vivo quello che hai visto nel sogno? – la voce di Hermione era terribilmente sexy ma tradiva una nota di speranza in una risposta affermativa da parte le rampollo dei Malfoy
 
Con un colpo di bacchetta, chiuse la porta che sbatté con un tonfo sordo.
 
-          Ah, ci hai ripensato? – gli chiese Ginny
 
-          Da brave Grifondoro quali siete, dubito che facciate una cosa del genere –
 
-          Si vede che non ci conosci bene, Draco –
 
-          Dove siete? –
 
-          Dappertutto e da nessuna parte – rispose Hermione prendendo l’amica e tirandola in direzione del biondo
 
~ ottima risposta! ~
 
~ grazie, ora reggimi il gioco. Ci facciamo inseguire? ~
 
~ approvo ~
 
-          Malfoy… siamo dietro di te – cantilenò Hermione. Lui lanciò un braccio all’indietro per prenderle, ma le mancò.
 
-          Oh, non sei un grande cercatore, Draco –
 
Si spostarono di nuovo andarono a prendere Blaise per i fianchi, anche lui cercò di acchiapparle ma senza successo.
 
Si allontanarono un po’ da lui e gli si avvicinarono di nuovo poco dopo.
 
Dopo un attimo di pausa tornarono da Draco, il quale però stavolta se lo aspettava e non appena le due gli sfiorarono le guance con le mani, di sfuggita, lui le catturò mettendo le braccia attorno ai fianchi delle Grifondoro.
 
-          Allora? sono un bravo Cercatore? – rimbeccò Draco stringendo ancora di più la presa sulle due ragazze
 
-          Direi di sì – ammise Hermione
 
-          Ti meriti un premio – lo provocò Ginny con la solita voce strascicata
 
-          Non lo fareste mai –
 
-          Ah no? Ne sei proprio sicuro? –
 
Hermione e Ginny fecero uscire la testa dal Mantello, facendo attenzione a non far uscire niente oltre il collo.
 
Hermione arrossì leggermente alla vista dei due ragazzi in boxer, ma pur essendo appena imbarazzata, il suo sguardo era fermo e sicuro e vagava tra le facce stupite dei ragazzi.
 
Ginny invece sorrideva in sfida con lo sguardo provocatorio.
 
Abbassarono un po’ il loro vestito invisibile, fino a far uscire completamente la spallina del reggiseno.
 
Per un momento i ragazzi avevano trattenuto il fiato, ma le due si erano fermate quando la curva del loro seno era appena accennata.
 
Non scopriva più di una normale maglietta scollata.
 
Le Serpi sospirarono. Le due ragazze presero a far salire il Mantello al contrario, dai piedi verso l’alto, con una mano lo tenevano fermo sul seno la parte superiore, assicurandosi che non scendesse troppo rivelando più del dovuto e con l’altra tiravano su quella inferiore.
 
I due fecero un passo avanti.
 
-          Ah ah! Guardare ma non toccare, ragazzi – li fermò la rossa
 
I ragazzi si scambiarono un’occhiata d’intesa e un sorriso malizioso e fecero un altro passo.
 
Le due Grifone ormai erano avvolte nel mantello solo come in uno stretto vestito scollato e supercorto.
 
Avevano scoperto le gambe lisce e lucide delle ragazze e Blaise e Draco avevano approfittato del momento, dato che tanto non potevano usare le mani senza far cadere quella piccola parte di invisibilità che ancora le copriva qualche parte del corpo, e si erano avvicinati di più.
 
Erano attaccati alle ragazze, con un braccio attorno alla loro vita.
 
Le due lasciarono il Mantello tenuto su dai corpi delle Serpi e misero e mani attorno al collo dei ragazzi.
 
Hermione ogni tanto lasciava gli occhi glaciali del ragazzo a cui era avvinghiata, per lanciare lo sguardo sulla sua amica e controllare cosa stesse facendo e se fosse il caso di imitarla.
 
Quando Draco se ne accorse, le prese dolcemente il mento e la portò a guardarlo di nuovo negli occhi.
 
Draco allontanò leggermente il corpo, Blaise lo imitò e tirò il mantello, lasciandolo poi cadere a terra, scoprendo il corpo della Granger e della sua rossa.
 
Angolo dell’Autrice
 
Buongiorno a tutti cari Potteriani!!!
Non sarò mai giustificata per l’enorme ritardo che ho avuto nel postare questo capitolo, ma spero che almeno vi piaccia!
Scusate la suspense che vi lascio sempre, ma adoro lasciarvi sulle spine… cosa succederà tra le belle Grifoncine e le due perfide Serpi? Sono davvero così perfide? Nascerà l’amore? .....................................................................................................................  MAH!!
A presto! Kiss Queen
P.S. come al solito ringrazio che recensisce e mette tra le preferite/seguite/ricordate! Vi voglio bene!! <3

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Capitolo 5
*** Alone with Him ***


Capitolo Cinque
 
Hermione avvinghiata a Draco, ormai aveva perso ogni pudore, anche se quel rossore che le imporporava le guance non era sparito.
 
Ginny abbandonata tra le braccia di un Blaise più felice che mai, sembrava essere, invece, estremamente a proprio agio.
 
Draco guardò Blaise che gli lanciò un sorriso a 32 denti prima di tornare a contemplare la rossa stretta nel suo abbraccio.
 
Anche Draco era, o almeno sembrava, felice.
 
Hermione, ormai presa dall’euforia, mise un braccio attorno alla vita del ragazzo, tirandolo ancora di più a sé.
 
Potevano sentire ogni curva del corpo dell’altro, proprio tutte.
 
Malfoy aveva uno sguardo stupito e soddisfatto.
 
-          Di cosa ti stupisci Draco? Sono donna anche io –
 
-          Non mi dire… però nascondi bene la tua parte femminile –
 
La riccia lo fulminò con lo sguardo
 
-          E poi non sono stupito, direi piuttosto… soddisfatto – concluse con un sorriso pieno di malizia
 
Hermione sorrise di rimando.
 
Stava per parlare quando due labbra si appoggiarono delicate sulle sue.
 
Non fece nemmeno in tempo a realizzare cosa le stesse facendo quel dannato angelo biondo per farla stare così bene, che lui le stava già leccando il contorno delle labbra e senza nemmeno essersene accorta, lei le aveva istintivamente dischiuse, lasciando libero accesso alla lingua di quel dio che la stava baciando.
 
Esplorava ogni centimetro della sua bocca, e cosa più assurda, lei stava rispondendo con passione al bacio, senza pensarci.
 
Chiuse gli occhi, perdendo momentaneamente la lucidità mentale e il controllo di sé stessa e dei suoi movimenti.
 
Iniziò a muovere il bacino contro quello di Draco, che non esitò ad assecondarla.
 
Le loro gambe intrecciate, sfregavano appositamente contro le rispettivamente intimità.
 
Mentre loro due erano immersi in questa danza afrodisiaca, erotica, eccitante, Ginny e Blaise gli applaudirono ironicamente teatrali.
 
Dopo essersi guardati ancora una volta, la bella Serpe e la piccola di casa Weasley, si persero l’uno negli occhi dell’altra e dopo un lunghissimo istante in cui nemmeno respirarono, si avvicinarono e, lentamente, si baciarono, un bacio dolce, desiderato, dapprima casto e poi approfondito sempre di più.
 
Malfoy e Zabini, però, da vere serpi quali erano,cercarono di spingerle verso il letto.
 
~ Ginny, no! Ti prego, fermali ~
 
~ Herm, calmati ~
 
-          Ragazzi, non esageriamo… in fondo noi eravamo venute qua solo per farvi uno scherzo, era solo una pura vendetta. Siamo già uscite fin troppo dalle nostre intenzioni –
 
-          Che ore sono? – chiese Hermione staccandosi di malavoglia da Draco
 
-          Quasi le cinque e mezza, perché? non vorrete mica andarvene via sul più bello! – rispose Blaise con voce strascicata prima di riprendere a baciare Ginny.
 
-          Oh sì che vogliamo! – esclamò Hermione preoccupata, iniziando ad andare a staccare l’amica dal moro, ma il biondo la bloccò
 
-          Dove credi di andare, piccola Mezzosangue? –
 
-          Nella mia st… - non riuscì a finire la frase, bloccata da un impetuoso bacio da cui, di nuovo, fu ammaliata.
 
Di nuovo persero la cognizione del tempo.
 
Ormai la luce entrava dalla finestra, per quanto le acque scure del Lago Nero permettessero.
 
Tra poco sarebbero iniziate le lezioni, dovevano tornare nel loro dormitorio, o avrebbero destato dei sospetti.
 
-          Ginny, è quasi ora di lezione. Dobbiamo davvero andare ora – Hermione sembrava quasi… dispiaciuta?
 
-          Hai ragione – ammise la rossa
 
Fecero velocemente riapparire i vestiti e si rivestirono insieme alle Serpi.
 
Un bacio veloce e si salutarono.
 
Malfoy e Zabini si guardarono soddisfatti del loro lavoro e iniziarono a prepararsi per andare a lezione di Pozioni con i Grifondoro, quella mattina le avrebbero fatte impazzire.
 
Intanto le due Grifoncine si stavano dirigendo verso la loro Sala comune, rimanendo sulla loro nuvoletta di perfezione, fregandosene altamente se le persone le potevano vedere nella Sala di ritrovo dei Serpeverde, con un sorriso ebete stampato in faccia, gli occhi vacui e annebbiati e lo sguardo perso.
 
Andarono a sbattere contro un Tassorosso del terzo anno e un povero, mingherlino primino Corvonero senza nemmeno farci caso, né tantomeno scusarsi.
 
Camminavano tranquille, ancora pensavano a quella notte, ideata per farla pagare alle Seri, ma finita tra le loro braccia.
 
Al caldo delle loro braccia, dei loro petti nudi, delle loro labbra perfette.
 
Quasi senza accorgersene erano arrivate alla loro destinazione.
 
Sussurrarono la parola d’ordine ed entrarono, cercando di non farsi vedere troppo, soprattutto da Harry e Ron.
 
Arrivarono al dormitorio, si infilarono rapidamente la divisa e andarono a darsi una rinfrescata per cercare di far scomparire una notte in bianco dalle loro occhiaie.
 
Nemmeno la Magia era capace di tali miracoli, infatti ebbero poco successo.
 
Dopo di che, scesero, con tutte le mattine, ad aspettare Harry e Ron in Sala Comune. Per una volta però, erano loro ad essere in ritardo, i loro due amici erano già là ad aspettarle, impazienti di andare a fare colazione.
 
-          Ragazze, prima di andare… il mio Mantello? –
 
Hermione e Ginny si guardarono preoccupate.
 
-          Ehm… dopo te lo diamo. Lo abbiamo lasciato su in stanza – improvvisò Ginny
 
-          Ah ok. Allora andiamo a mangiare, muoio di fame! – esclamò felice il bambino sopravvissuto
 
La colazione proseguì come sempre, ma, di nuovo, del trio non di presentarono né Malfoy né Zabini.
 
Nott, al solito, era seduto accanto a Daphne, la sua ragazza.
 
 Le due Grifone fecero finta di nulla.
 
Quando anche Harry e Ron ebbero finito di mangiare, si alzarono e di nuovo Harry
 
-          Ragazze, andate a prendere il Mantello, devo andare da Hagrid prima delle lezioni. Sapete com’è anche se non abbiamo lezione la prima, non posso far perdere altri punti alla casa perché arrivo in ritardo di tre millesimi di secondo alla lezione di Piton –
 
-          Sì, andiamo subito a prendertelo – svoltarono a sinistra, con l’intento di tornare nei sotterranei
 
-          Ragazze, la nostra sala comune è di qua, ricordate? –
 
-          Oh, sì, certo! – cercarono di fare le indifferenti
 
~ Ginny, che si fa ora? ~
 
~ non ne ho idea, sei tu il genio qua ~
 
~ tu ci hai messo in questo pasticcio e tu ce ne tiri fuori! ~
 
~ io ho qualcosa, ma è folle ~
 
~ non importa, va bene tutto, spara! ~ intanto, continuando a camminare lentamente erano rimaste decisamente indietro rispetto a Harry e Ron, e Ginny aveva colto l’occasione al volo  per non farsi scoprire, trascinando l’amica a forza in un corridoio laterale per cercare di andare a recuperare il Mantello di Harry.
 
-          Allora Herm… visto che non sappiamo la parola d’ordine per entrare nella loro sala comune, l’unica è cercare di nasconderci da Harry e Ron fino all’inizio della lezione, ci apposteremo poi fuori dalla porta dell’aula di Pozioni, nascoste in qualche modo, fino all’arrivo di quei due, dopo di che andiamo a prenderlo con loro, torniamo indietro, lo portiamo  nella sua stanza, lui non ci chiederà più nulla e tutto andrà a posto –
 
-          Ma, ma Ginny! Salteremo la lezione! – la riccia era sconvolta
 
-          Diremo che non siamo state bene e che siamo andate in infermeria – spiegò la rossa come se niente fosse
 
-          Cosa non farei per l’amicizia di Harry – era il suo modo per acconsentire
 
-          Bene, nel mentre che aspettiamo che la lezione inizi, potremo andare nella Stanza delle Necessità – propose Ginny
 
-          Sì, si può fare. Giusto per nasconderci da Harry –
 
Si avviarono verso la Stanza delle Necessità, con passo spedito e attraverso corridoi laterali, onde evitare di incontrare qualcuno di indesiderato.
 
Una volta arrivate, fecero il solito rito: passarono tre volte davanti alla “porta” e questa comparve.
 
Entrarono e, come al solito, tutto era come avevano desiderato, un letto comodo e largo per Ginny, una poltrona da lettura e dei libri per Hermione.
 
Rimasero lì per un bel po’, dato che alla prima ora non avevano lezioni quel giorno, durante il quale entrambe si addormentarono.
 
La stanza aveva già pensato a questa evenienza, dotandosi di un’ orologio a pendolo con il suono proprio dieci minuti prima della lezione.
 
L’orologio trillò puntale, svegliando Hermione , appena in tempo per la lezione.
 
La riccia buttò Ginny, letteralmente, giù dal letto, e si fiondarono alla velocità della luce giù per otto rampe di scale, riuscendo perfino a non sbagliare direzione a causa delle scale mobili.
 
Sempre attraversando piccoli passaggi laterali arrivarono davanti all’aula in tempo per veder entrare i loro due compagni di casa, Harry un po’ arrabbiato, stava lamentandosi con l’amico per non essere potuto andare da Hagrid.
 
Per l’arrivo delle due Serpi dovettero aspettare ancora un po’.
 
Quando finalmente arrivarono, con il solito Nott, furono tirati bruscamente per un braccio verso le ragazze, le quali si ritrovarono schiacciate contro il muro, nell’ombra, dai corpi caldi e perfetti di Draco e Blaise.
 
Nott lanciò loro un’occhiata, annuendo impercettibilmente, e proseguì per la sua strada facendo finta di nulla.
 
-          Oh, hai visto Drake chi ci ha cercato? – disse, ironicamente Blaise sottovoce con un tono tagliente
 
-          Non l’avrei mai detto Bla – risero
 
-          Smettetela si scher… - provò a dire Ginny, bloccata da un bacio per l’ennesima volta
 
-          Scherzare – concluse Hermione – siamo qua solo perché abbiamo dimentica… - anche lei fu gentilmente interrotta da due labbra irruente.
 
Dopo qualche istante, si staccarono e la rossa riprese
 
-          Abbiamo lasciato da voi… -
 
-          Il Mantello dell’Invisibilità dello Sfregiato – Blaise concluse per lei
 
-          Esatto. E lo rivuole indietro –
 
-          Se lo sapevate già, non potevate portarvelo dietro, con ci risparmiavamo un viaggio fino alla vostra stanza? –
 
-          No. Così abbiamo la scusa per portarvi ancora in camera con noi – disse malizioso il biondo
 
-          Bè, bella scusa. Bastava chiedercelo no? –
 
-          No! Così è più divertente – disse Blaise prendendo Ginny per mano e portandola verso la sala  comune.
Anche Hermione e Draco li seguirono.
 
-          Purosangue – sussurrò Draco
La porta si aprì ed entrarono.
 
La stanza metteva inquietudine senza persone sedute sui divanetti, faceva quasi paura.
 
Salirono alla loro stanza e presero il Mantello
 
-          Dai, ora andiamo, siamo ancora in tempo per la lezione – disse velocemente Hermione, facendo per uscire
 
-          Dai Granger! Dirai che sei stata male per oggi –
 
-          No, no e no! E se ci vedono? –
 
-          Primo, con tutte le volte che lo abbiamo fatto io e Drake non ci hanno mai beccati e secondo, tanto anche se provi a scappare non ti lasciamo andare via
 
-          Dai Herm! È solo un giorno, non ci scoprirà nessuno –
 
Hermione era perplessa e insicura, ma Malfoy la convinse con un bacio impetuoso, a cui si abbandonò come al solito e cedette.
 
-          Credo che per un giorno nessuno sentirà la mia mancanza, no? – ammise sorridendo
 
-          Brava la mia piccola Mezzosangue – improvvisamente quel soprannome non sembrava più malvagio, lo diceva con un tono meno aspro, più… dolce?
 
-          Bè, ma già che ci siamo non possiamo andare su a portare il mantello nella stanza di Harry, almeno poi non si arrabbia, e poi dobbiamo anche inventarci una scusa per la nostra sparizione improvvisa di prima –
 
-          Va bene, noi andiamo al vostro dormitorio – iniziò Draco parlando di sé e Hermione – e voi intanto pensate a una scusa – riferendosi a Blaise e Ginny.
 
Detto ciò aprì la porta e fece segno a Hermione di uscire prima di lui.
 
Hermione guardò Ginny che annuì sorridendo e prima di uscire, passando davanti a Draco, gli lanciò uno sguardo di sfida e lui le sorrise di rimando prima di seguirla con il suo solito passo angelico.
 
Si chiuse la porta alle spalle e sussurrò:
 
-          Colloportus –
 
Hermione lo guardò interrogativa
 
-          Credimi, mi ringrazieranno, e poi se è necessario, Blaise sa come uscire –
 
-          Se lo dici tu… - disse Hermione scettica
 
-          Dai, ora andiamo –
 
Arrivarono davanti al quadro della Signora Grassa.
 
-          Bene, siamo arrivati, la parola? –
 
-          Mimbulus Mimbletonia – disse Hermione
 
-          Una parola più complicata no? – scherzò Draco
 
-          Oh! signorina Granger!come mai non siamo a lezione? E questo nuovo amico? Il signor Malfoy? Non dia troppa confidenza ai Serpeverde –  commentò la Signora Grassa, preoccupata
 
-          Hermione non le diede retta ed entrò, seguita dal biondo
 
-          Quanta luce c’è qua! –
 
-          Già, sicuramente più che nella vostra Sala sommersa –
 
-          Poco ma sicuro –
 
-          Vado a portare il Mantello su da Harry. Non fare danni. – si raccomandò
 
-          Sì, sì. Vai tranquilla – le assicurò
 
Hermione non era nemmeno ancora in cima alle scale che sentì un tonfo e un’imprecazione.
 
Decise di non farci caso, continuando per la sua strada.
 
Posò il mantello in fondo al baule di Harry e scese di nuovo nella sala comune.
 
-          Malfoy… cosa hai combinato? – chiese la ragazza in tono severo
 
-          Nulla… - disse lui con un sorriso finto
 
-          No, certo che no! – Hermione gli lanciò un’occhiataccia
 
-          Si… - ammise
 
-          Incantesimo protettore, amore mio – disse lei schernendolo
 
Lui la guardò con gli occhi da cucciolo e lei fu obbligata a dire:
 
-          e va bene, vieni – lo prese per mano e salirono insieme
 
 
 
Angolo dell’autrice
Scusate ma oggi sono veramente di fretta, non ho molto tempo perché sono in partenza per Marsa Alam! Egittooooo!!! Chiedete per qualsiasi dubbio, ma sappiate che le risposte arriveranno in ritardo poiché sarò senza internet una settimana…  chiarirò alcune cose che non quadrano di questo capitolo nel prossimo :) a presto!!! :)
Kiss Kiss Queen

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Capitolo 6
*** Approaching Sex ***


Capitolo 6
 
-          Perché io non sono riuscito a salire prima? –
 
-          Perché noi Grifondoro non siamo, come dire… facili come le Serpeverde, e per questo motivo nella nostra scala abbiamo un incantesimo di protezione che vi impedisce di salire senza il nostro consenso, perciò ci deve essere un contatto fisico con una ragazza perché tu possa salire. Hai capito? – spiegò Hermione (la regola me la sono del tutto inventata NdA)
 
-          Veramente, a essere sincero… poco, non ne vedo il motivo. Ma la parte del contatto fisico non mi è sfuggita e lo sai che preferirei un altro tipo di contatto fisico con te – disse con voce strascicata, avvicinandosi a Hermione pericolosamente, sfiorandole le labbra con le sue.
 
Hermione sorrise guardandolo negli occhi, perdendosi in quel cielo che prometteva pioggia, in cui spiccava però una scintilla di perversione, che non sfuggì al suo sguardo perspicace.
 
-          Malfoy, perché tutto questo? –
 
-          Intanto non mi chiamare per cognome, lo odio. Mi ricorda troppo mio padre e quello che ho dovuto essere. E poi tutto questo cosa? – chiese lui lasciandole una scia di baci dall’angolo della bocca fino all’orecchio destro
 
-          Tutto quello che stai facendo, tutto quello che sta succedendo, insomma Ginny e Blaise, io e te –
 
-          Beh, siete voi che ci avete provocati, non ti ricordi? E non so resistere alle provocazioni – disse in un soffio al suo orecchio.
 
-          Quella non era una provocazione, noi volevamo solo che ci moriste un po’ dietro, poi però… - disse Hermione cercando di discolparsi.
 
-          Poi però la mia bellezza ti ha affascinato e tutto il gioco vi è sfuggito di mano. Non si può resistere a uno come me – ghignò orgoglioso
 
-          Ah no? – chiese Hermione retorica, allontanandosi.
 
-          Dai, scherzavo. Forse tu puoi… - cercò di dire a mo’ di scuse.
 
-          Io invece ero serissima – lo rimbeccò cercando di mantenere un tono serio, tradita dalla tenerezza che le faceva quel ragazzo quando cercava di scusarsi, mentre entrava nella sua stanza e cercava di chiuderlo fuori.
 
Draco infilò il piede tra la porta e lo stipite, bloccandola e inseguendo la Grifondoro dentro la stanza.
 
-          Poi sono io che non posso resisterti vero, mia piccola Serpe? –
 
-          Vero, mia piccola Mezzosangue, altrimenti perché non mi hai Schiantato invece di portarmi nella tua stanza? –
 
Le stanze dei prefetti avevano il bagno privato.
 
Hermione, non avendo la risposta pronta, vi corse dentro chiudendosi la porta alle spalle.
 
Aveva ancora appoggiati sul bordo della vasca i vestiti, preparati la sera prima, per cambiarsi il pomeriggio dopo la solita doccia.
 
Aveva una gonna lunga fino al ginocchio, una semplice maglietta azzurra, un paio di collant neri e ovviamente l’intimo, un reggiseno e un paio di mutandine semplici, senza né lode né gloria, senza fronzoli, nere.
 
Questi vestiti non vanno per niente bene si disse.
 
Questi erano i momenti in cui ringraziava Merlino di essere una strega.
 
Trasfigurò la maglietta in una bellissima camicia bianca, stretta sui fianchi, molto scollata, con solo pochi bottoni poco più su dell’attaccatura del reggiseno, la gonna fu accorciata notevolmente e ora le lasciava scoperte le bellissime gambe.
 
Ovviamente non era soddisfatta della biancheria che fece diventare un completino provocante nero, con delle decorazioni di pizzo bianche sul davanti.
 
Draco, intanto, dall’altra parte dell’uscio, non sapeva cosa fare, quando improvvisamente si ricordò che Hermione non aveva sigillato la porta.
 
La sua mente perversa iniziò a vagare tra le sue fantasie più recondite, immaginando cosa stesse facendo Hermione là dentro.
 
Decise perciò di cercare di aprire.
 
Abbassò lentamente la maniglia della porta e aprì uno spiraglio.
 
La ragazza aveva appena indossato il tanga, che tanto copriva poco e niente, ed era girata di spalle, infatti, non notò la porta, ormai aperta, e nemmeno una testa biondo platino che faceva capolino dallo stipite.
 
Draco si beò di quella visione, aveva sempre creduto che la schiena fosse una delle parti migliori delle donne, e lei aveva una schiena bellissima, liscia, perfettamente dritta e pallida, la sua pelle candida gli dava un’idea di purezza e semplicità.
 
Scese con lo sguardo ai fianchi, curvi e scolpiti al punto giusto, poi le natiche, perfette, piccole e tonde, scese ancora, lungo le gambe, esili ma formose, dopodiché risalì e osservò la vita sottile e il corpo a clessidra, le spalle strette e i capelli ribelli che delicatamente vi ricadevano sopra.
 
Hermione intanto, aveva trasfigurato ancora i collant in un paio di sexy calze a rete e aveva appena finito di indossarle con la gonna e si stava mettendo la camicetta.
 
Draco la guardava incantato, mente si abbottonava i pochi bottoni e metteva la cravatta di Grifondoro allentata attorno alla scollatura, legata all’altezza dell’ombelico.
 
Si stava preparando per uscire, quando voltandosi, trovò la porta spalancata, Draco appoggiato allo stipite, con fare strafottente, visibilmente eccitato, con due occhi glaciali che la fissavano, quasi divorandola.
 

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Capitolo 7
*** Too Sly ***


Capitolo Sei… continuazione
 
-          Desideri? – chiese Hermione maliziosa
 
Draco le rispose con uno dei suoi migliori sorrisi, mentre lei gli andava incontro
 
-          Ti è piaciuto il mio spettacolino? – continuò
 
-          Mah, non saprei… mi piacerebbe se continuasse da qualche altra parte, tipo sul letto. Comunque sei bellissima – disse adorante, ghignando maliziosamente
 
Hermione adorava quel sorriso, ormai erano vicinissimi, i loro corpi erano schiacciati l’uno contro l’altro.
 
Hermione gli mise le braccia al collo, lui la sollevò senza fatica, lei gli strinse le gambe attorno alla vita e si diressero verso il letto.
 
Quel ghigno un po’ eccitato e un po’ strafottente non aveva ancora abbandonato le labbra del biondo.
 
Ora Draco era steso sopra a Hermione, appoggiato agli avambracci per non pesare sul corpo della Grifondoro, un luccichio di eccitazione rendeva i suoi occhi grigi come un cielo in tempesta, ancora più belli del solito, Hermione sorrise.
 
Si fecero prendere da un bacio appassionato, le mani vagavano ovunque, Hermione sentiva l’erezione di Draco premere contro la sua intimità.
 
Era soddisfatta dell’effetto che gli faceva.
 
-          Bene – disse Hermione invertendo le posizioni
 
Dopo avergli stampato un bacio sulle labbra, si alzò.
 
Il ragazzo era un po’ frastornato e ci mise un po’ a realizzare che ormai Hermione stava già aprendo la porta per uscire, lasciandolo lì con la camicia aperta e una eccitazione pazzesca, ormai più che evidente.
 
-          Dove stai andando, di grazia? – chiese
 
-          Beh, ovvio. A pranzo no? –
 
-          No. No, direi che non è affatto ovvio – ribatté alludendo alla cosa che si era risvegliata tra le sue gambe
 
-          Dai! L’attesa aumenta il desiderio no? –
 
-          Non so se può aumentare ancora e comunque, prima di andare a pranzo, ho bisogno di una doccia. Fredda. Anzi ghiacciata è meglio. Non posso uscire così – sempre alludendo al rigonfiamento nei suoi pantaloni
 
-          E allora dai! Dobbiamo anche ancora andare a recuperare Ginny e Blaise visto che li hai sigillati dentro la tua stanza – gli ricordò
 
-          Ok, ok mi muovo. Ma sappi che è solo colpa tua- si diresse verso il bagno e avvicinò la porta.
Entrò dentro la doccia e quando Hermione fu sicura che fosse sotto l’acqua e che non avrebbe potuto vederla, spinse leggermente la porta non resistendo al desiderio di dare una sbirciatina.
 
La doccia di Draco fu più veloce di quanto Hermione si aspettasse ma lui, ancora dentro la doccia le disse
 
-          Ti vedo sai? –
 
Hermione arrossì ma poi rispose
 
-          Sei un bello spettacolo anche tu –
 
-          Grazie – disse prima di sorridere trionfante
 
Il biondo si vestì velocemente e uscì dal bagno.
 
-          Bene, possiamo andare? – chiese poi Hermione
 
-          Si, anche se vederti sbirciare mentre mi faccio la doccia mi ha eccitato di nuovo. Mi passerà mentre camminiamo, spero. Sempre che non mi provochi più – poi guardò la ragazza rivolgendole uno sguardo di disapprovazione – Cambiati. Sei da stupro vestita così –
 
-          Pensavo di cambiare un po’ la mia immagine. Sì, insomma, tutti mi considerano una frigida Caposcuola, incapace di essere donna. Ora basta! È solo per questo che ho accettato le idee di Ginny ed è stata una mia idea farci vedere, ieri sera, in intimo. Insomma, Ginny mi sta aiutando a far uscire la donna che è in me – spiegò Hermione
 
-          In poche parole vuoi diventare una troietta – la prese in giro Draco
 
-          Sì, come quelle che ti fai – ribatté sorridendo in sfida
 
-          Beh, io e Bla se vuoi ti diamo una mano, sarebbe divertente. Ma non pensi a cosa potrebbero dire lo Sfregiato e la Piattola? –
 
-          Che dicano quello che vogliono! Sono sempre loro a dirmi che non dovrei passare la vita sui libri, che ora non si lamentino. Hermione Jane Granger sta arrivando – disse teatralmente
 
-          Smettila scema – disse scherzoso – andiamo, se proprio vuoi chiederò ad alcuno dei miei amici di aiutarci –
 
-          D’accordo, ma non coinvolgere mezza Serpeverde – si raccomandò
 
-          No, no tranquilla. Pensavo proprio tutta Serpeverde! –
 
-          Quanto sei scemo! . disse lei scherzosamente
 
-          Mezzosangue, non osare parlarmi con questo tono – disse fintamente arrabbiato
 
-          Dai smettila. Andiamo. Sto morendo di fame –
 
-          Che noiosa! Avremo un sacco di lavoro da fare! – la riprese mettendosi teatralmente una mano sulla fronte.
 
Arrivarono alle scale, avevano sceso quattro piani, quando queste decisero improvvisamente di cambiare direzione.
 
-          Cazzo di scale pensanti! – imprecò il biondo
 
-          Ma davvero!- concordò Hermione – ora dove siamo? –
 
-          Non ne ho idea, ma questo posto non mi è nuovo… - pensò Draco
 
-          Bene. Allora fatti venire in mente dove siamo e anche un modo per tornare al tuo dormitorio, visto che quelle scale non accennano a muoversi. Porca troia! –
 
-          Calmati, non diventare volgare –
 
-          È la tua influenza –
 
-          Si! Ecco! So dove siamo! –
 
-          Bene! Allora? – lo incitò Hermione
 
-          Se andiamo ancora avanti e poi giriamo a sinistra dovremo, forse trovare una vecchia aula di pozioni in disuso, poi se andiamo ancora a sinistra una piccola porta. Se è così, so come arrivare al dormitorio –
 
Così girarono a sinistra e trovarono, come Draco aveva detto, l’aula di pozioni, e di nuovo a sinistra, come previsto, la porticina.
 
-          Bene! Allora per il dormitorio, per di qua! – e indicò la direzione, facendo strada, fino a quando si trovarono nei sotterranei, poco distante dalla porta d’ingresso della sala di ritrovo Serpeverde.
 
-          - come facevi a sapere dove eravamo? – chiese la riccia
 
-          Ma come sei curiosa… - stavolta fu lui a iniziare con la provocazione e con il suo solito ghigno malizioso stampato in faccia
 
-          Dai, allora? Andavi là per imboscarti con una delle tue solite troiette? –
 
-          Come mi fai  materialista… no!da quella porta si arriva a Hogsmeade, direttamente nel retro dei Tre Manici di Scopa, la usiamo per far entrare l’alcol per le feste – spiegò a una Hermione sconvolta
-          Che malati siete voi Serpi! –
 
-          E nell’aula di Pozioni andavo a fare ripetizioni a una ragazza Tassorosso – spiegò di nuovo il biondo
 
-          Sì, ripetizioni di sesso! – rispose a tono Hermione
 
-          Veramente di Pozioni, lo sai che sono il pozionista migliore della scuola –
 
-          E non te la facevi? Non ci credo nemmeno se lo vedo! – esclamò convinta Hermione
 
-          No – disse Draco ma poi sotto lo sguardo scettico di Hermione ammise – non all’inizio, diciamo alla seconda lezione – con un sorrisetto beffardo
 
-          Immaginavo. Tipico da Serpeverde. Duecento ragazze contemporaneamente, fumo, alcol, feste… noi Grifondoro non faremmo mai una cosa del genere –
 
-          Ah no? E allora come mai mi hanno invitato a una festa da voi tra qualche settimana? La sfidò
 
Hermione strabuzzò gli occhi
 
-          COSAA?? Questa storia non finisce qui! Mi informerò in modo da impedirlo categoricamente! –
 
-          Sì, ti informerai e poi ci andrai, anzi, ci andremo! Insieme. –
 
-          Io non vado ai festini illegali –
 
-          Esagerata! Illegali! Che parolone… è solo divertimento un po’ fuori dalle regole – lo definì
 
-          Ne riparliamo Malfoy – sviò
 
-          Non c’è niente da dire. Ci andremo. Insieme. E basta – intanto erano alla porta della Sala di Ritrovo Serpeverde – Purosangue –
 
-          Salirono e tolsero l’incantesimo che bloccava la porta della stanza
 
-          Ginny! Blaise! Ci siete? – urlò Hermione battendo rumorosamente le nocche contro la porta
 
-          Mi servirebbe ancora la porta se non me la tiri giù – scherzò
 
-          Dove sono Ginny e Blaise? – era già preoccupata
 
-          Si staranno facendo gli affari loro, cosa che tu non hai voluto fare. Lasciamoli in pace –
 
-          No, io sono preoccupata –
 
-          Ma rilassati! Entrambi sono grandi e vaccinati, sanno badare a loro stessi – la calmò
 
-          Si, forse hai ragione. Andiamo a mangiare, magari loro sono già là – concordò dopo essere entrata e assicurata che non ci fossero
 
Si avviarono così verso la Sala Grande per il pranzo, incrociando solo due o tre studenti del terzo anno per la strada, tanto meglio, meno gente li vedeva insieme, meglio era.
 
-          Niente entrata trionfale oggi? –
 
-          Eh, ma senza Bla e Theo non ha senso. Entra prima tu – la baciò un’ultima volta prima di lasciarla andare
 
La ragazza si diresse subito al tavolo rosso-oro e, non appena si fu seduta, la sala fu onorata della presenza di Draco
 
-          Buongiorno – salutò solare, anche se il suo tono era teso
 
-          Ciao Hermione, come stai? Perché non eri a lezione oggi? – le chiesero i suoi amici
 
-          Non stavo bene – disse sbrigativa, il suo pensiero era a Ginny – ragazzi, avete visto Ginny?
 
-          Veramente la credevamo con te – le risposero senza in minimo di preoccupazione.
 
Dov’era la sua amica? Stava impazzendo.
Angolo dell’autrice
Lo so, lo so. Sono stata imperdonabile. Sono quasi due mesi che non aggiorno, l’ultimo capitolo era breve, e anche questo non è dei più lunghi. Lo so che mi state uccidendo mentalmente e davvero mi dispiace tantissimo! Non ho scuse!!!! Vorrei davvero che esistesse un qualcosa che mi copiasse la storia, dal quaderno al computer, purtroppo questo non è possibile.. se esiste, FATEMELO SAPERE!!!!!!!! Anche solo un programma che io leggo e lui scrive, sarebbe tutto più facile e non dovrei aggiornare ogni morte di papa perché non ho mai voglia di mettermi a scrivere al PC. La storia a mano è scritta fino al capitolo 20, sto finendo il 21, è solo che la sera non ho voglia di mettermi a trascrivere tutto… lo so mi state odiando. Spero che questo non influisca sulla storia, valutatela per come è e non per la mia pigrizia, sono stata sincera e vi ho detto il vero motivo per cui aggiorno così raramente, vi prego non giudicate la storia sulla base di questo. Per farmi perdonare ora scrivo un altro capitolo e domani, massimo mercoledì lo posto! Promesso lasciate un commento, almeno uno!! altrimenti niente capitolo!! Che ricatto!
Ora vi lascio perché la mamma mi sta già urlando dietro! Un bacione
Queen Scarlet

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