The Life Of Mblaq

di key2690
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Miss You ***
Capitolo 2: *** Le apparenze ingannano ***
Capitolo 3: *** Crying ***
Capitolo 4: *** Who? ***



Capitolo 1
*** I Miss You ***


Buon giorno ^^ come detto prima queto è un altro remake. mi è piaciuto vedere come
sono cambiate alcune cose con l'altra storia e volevo vedere con questa come andava ^^.
spero che la storia vi piaccia. mi raccomando fatemi sapere eh!!!!
Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaa
bye byeeeeeee key 2690 


Erano ormai tre anni che avevano debuttato ed erano tre anni che faceva lo scemo per divertire tutti, certe volte lo faceva per divertimento altre invece per non pensare.
Era arrivato un periodo che non riusciva più a fare lo stupido, non riusciva più a ridere con spensieratezza, non riusciva più a guardare i propri compagni e dire “ya! Giochiamo?” o di farsi prendere in giro dal leader.
Era stanco, voleva solo andare in camera sua a coricarsi senza avere i suoi “amici” tra i piedi.
 
Qualche mese prima, i suoi compagni, erano andati da lui informandolo della bella notizia che si erano fidanzati e per  chiedergli se poteva cambiare camera, lui avrebbe preso quella di Seungho, così da far stare
il più grande con Thunder e G.O e Mir insieme. Acconsentì subito, figuriamoci se negava una cosa del genere.
 
Da quel momento ciao..lui fece puff.
Incominciarono a ignorarlo, inizialmente non ci fece molto caso si diceva che era normale, insomma si erano appena messi insieme era ovvio passare del tempo insieme, ma dopo TRE CAZZO DI MESI?
“mi devono continuare ad ignorare in questo modo? Ma chi si credono di essere? Volevano la camera e gliel’ho data, volevano tempo per stare insieme e gliel’ho dato, e ora? Cosa devo fare ancora? Sparire? Quasi quasi lo faccio. Tanto non si accorgerebbero di niente. Ne sono sicuro”
 
Detto questo il ragazzo perse la sua giacca e senza salutare uscì da quella prigione, non ce la faceva più era così stancante tornare in quella casa.
Si era fatta sera e il suo cellulare segnava ancora 0 messaggi ricevuti, era uscito a mezzogiorno ORA erano le dieci di sera…e nessuno lo aveva cercato? Non si stupì neanche più d tanto. Si trovò nei pressi di un bar e senza pensaci due volte entrò, entrò per dimenticare, entrò per divertirsi, entrò per….piangere. 
 
Seduto su uno dei divanetti più appartati si ritrovò a scolare litri e litri di alcool, si ridusse a uno stato comatoso, ma in quel momento non ci pensò molto.  L’unica cosa alla quale pensava era che doveva chiedere aiuto a qualcuno, sarebbe impazzito da solo.
Prese il telefono e chiamò l’unica persona che in quel momento era importante per lui.
 
“pronto? Joon? Ma….è la mezzanotte passata…che succede?”
“vienimi a prendere ti prego….sono in un bar vicino a casa tua….si chiama ***” la mano tremante gli fece cadere il telefono segno che era molto ubriaco, fin troppo.
 
Poco dopo, diciamo 2 minuti dai il tempo do vestirsi e correre per le strade di Seoul, fece la sua comparsa un ragazzo alto dai capelli castani scuro che indossava una felpa con disegnato sopra un pollo, dopo la chiamata dell’amico non mi sembrava il caso scegliere accuratamente i vestiti da indossare.
 
“joon…joon!!! Ehi…ma che…. Dai vieni ti riporto a casa!” li in un angolo della sala si trovava il cantante degli Mblaq ubriaco perso, meno male che nessuno sapeva dove si trovasse sennò il giorno dopo chissà quale scandalo avrebbero visto sul giornale.
 
“J…Jinki…. Io” cercò di alzarsi, ma gli era risultato difficile…con non poca fatica il più piccolo riuscì a portarlo fuori e a fargli prendere una boccata d’aria.
“hyung…domani mi racconti che è successo per ora ti porto a casa ok?” ahahahahNO….
Changsun cominciò a scuotersi chiaro segno di non voler ritornare a casa sua, voleva stare lontano da quella casa il più possibile e fino a prova contraria quella era la giornata giusta, orami quel giorno, non dovevano lavorare l’unico impegno che avevano era stato rimandato.
 
Sconsolato dal continuo silenzio del più grande jinki decise di portarlo a casa sua, anche perché le cose erano due: o casa Shinee o casa Mblaq e visto che la seconda PAREVA esser stata rifiutata….piano cominciarono a incamminarsi, certo il tragitto del ritorno era più difficile rispetto a quello dell’andata ma ce l’avevano fatta.
Arrivati a casa fece coricare Joon sul suo letto per poi sdraiarcisi affianco, cadendo  subito tra le braccia di morfeo.
 
La mattina dopo
 
Jinki, che non era sicuramente un mattiniero, alle ora 8:00 era già con gli occhi aperti che aspettava soltanto il risveglio dell’amico.
Quando anche l’altro cominciò a dare segni di vita provò ad alzarsi per andare in bagno, ma due braccia lo bloccarono saldamente al letto.
-è ancora nel dormiveglia e mi sta abbracciando… bene…ci manca solo che mi accusi di averlo portato di nuovo a letto….-
“Jinki….” Fu solo un sospiro, un sospiro che il diretto interessato sentì perfettamente, cominciando a farsi mille castelli mentali.
 
Qualche mese prima erano finti a letto insieme e Onew gli si era dichiarato, aveva rischiato tutto con quella dichiarazione ma non sapeva che altro fare, peccato che andò male e da quel giorno non sentì quasi più il suo “migliore” amico.
C’era rimasto male ma questa era una opzione che aveva preso in considerazione, Joon era sempre circondato da ragazze cosa vuoi che gliene freghi di uno come lui?
 
“Jinki io…” perfettamente sveglio si mise sull’attenti
“io….penso che tu mi piaccia…” quella frase fu un fulmine a ciel sereno per il cuore di Onew, sentirsi dire quelle parola…era…era paradisiaco.
Convinto di rovinare l’atmosfera parlando decise di accoccolarsi tra le braccia del…suo ragazzo? Si poteva chiamarlo così? Si piacevano….anzi…il più piccolo era innamorato da tempo.
 
Rimasero stretti tra le braccia per un oretta fino a quando la suoneria del cellulare di Chang sun non cominciò a dar fastidio.
Inizialmente decise di ignorare il maledetto aggeggio, ma dopo la terza chiamata di fila si alzò scazzato più che mai a rispondere… era il leader.
 
“dimmi” l’essere stato interrotto da lui proprio lo faceva irritare sempre di più
“dimmi? Ma starai scherzando spero? Vedi di venire immediatamente qui! Ma sei pazzo? Dove sei stato per tutta la notte! VIENI SUBITO A CASA!”
“YA…. Semmai arrivo tra un po….”
“no tu arrivi ADESSO!” la comunicazione venne chiusa, spento il telefono  andò verso il ragazzo ancora steso sul letto.
 
“io….” Ma il sorriso dell’altro lo fece zittire
“tranquillo, vai pure” decise di giocarsi il tutto per tutto, si mise seduto sul letto e piano avvicinò il suo viso a quello del più grande, le loro labbra si sfiorarono appena dandosi un tenero bacio del “buongiorno”.  Questa volta né si ritrasse né scappò! Finalmente aveva capito e non aveva nessuna intenzione di lasciare andare il ragazzo, non poteva permettersi che qualcun altro si accorgesse della sua bellezza.
 
Decise di mandare a fanculo il suo compagno e di restare ancora li per un po’, raccontando tutto quello che era successo negli ultimi tre mesi a quella parte.
 
“stai tranquillo, ha urlato talmente tanto che era impossibile non sentirlo, era molto preoccupato… magari non vi siete capiti, vai da loro forza”  da bravo leader quale era sapeva dare sempre buoni consigli e finalmente poteva darli alla persona che tanto amava.
 
 
 
Si vestì, diede un tenero bacio al suo, sicuramente, ragazzo e uscì.
Mezz’ora dopo era fuori casa sua incerto sul da farsi, entrare e sentirsi dire che era pazzo? Scappare e tornare dal suo ragazzo? Non lo sapeva bene, ma se non è oggi è domani giusto? Entrò.
 
Erano tutti e quattro seduti sul divano, i due hyung con una tazza di tisana in mano cercando di respirare e di non farsi venire un infarto e gli altri due intenti  tranquillizzarsi.
Sentita lo scatto della serratura si alzarono tutti in piedi aspettando.
 
Non gli diede il tempo nemmeno di togliersi le scarpe che venne colpito in faccia da Seungho, -è veramente incazzato- pensò, sinceramente non l’aveva fatto apposta di non tornare la notte ma il bar lo aveva attirato troppo.
 
“spiega. Dove.sei.stato.” diciamo che il tono autoritario non metteva a proprio agio il biondino, i suoi occhi cominciarono a bruciare ma decise di darsi del contegno, aveva versato troppe lacrime e non ne valeva più la pena.
 
“non penso che questi siano affari tuoi, ora scusate ma vorrei andare in camera mia, tanto non disturbo nessuno sono in camera singola.”  Non fece nemmeno mezzo passo che venne bloccato da G.O., non aveva mai visto quello sguardo sul ragazzo e un po’ lo spaventò.
 
“tu non vai da nessuna parte. Perché non ci hai avvisato che non saresti tornato? Eh? Ti costava tanto scrivere un cazzo di messaggio?”  stava tremando dalla rabbia e questo non era bello, soprattutto da un uomo così PICCOLINO.
 
L’unica cosa che gli venne in mente era quella di “scappamus” cercò di divincolarsi dalla stretta ma tutti i suoi tentativi fallirono miseramente.
“non cercare di scappare! Ora ci dici il perché non ci hai detto un cazzo!”
 
“MA CHE CAZZO VOLETE ORA? ORA VI PREOCCUPATE? ORA VI RICORDATE CHE AVETE UN ALTRO MEMBRO NEL GRUPPO? COSA AVETE PENSATO QUANDO VI SIETE ACCORTI DELLA MIA ASSENZA? -TOH GUARDA UN PO’! MANCA IL PAGLIACCIO DEL GRUPPO?-” aveva il fiatone.. era da tanto che sognava di dire tutto quello e finalmente ce l’aveva fatta, era riuscito a farli sentire male, perché lo vedeva nei loro occhi che non si sarebbero aspettati una simile reazione, figuriamoci delle parole così!
 
“hyung…ma…che stai dicendo…noi….” Il più piccolo gli si avvicinò allungando la mano ma l’altro la scacciò.
“non provare a dirmi che in questi TRE mesi non mi avete ignorato! Non ci provare minimante!!!” per tutta risposta il maknae si mise a piangere,  in quel momento G.O. lasciò la presa per andare dal suo ragazzo e proprio in quel momento Joon provò a scappare in camera e chiudercisi, ma le sue intenzioni vennero intercettate in tempo dal visual che, con l’aiuto di Seungho, lo tenevano fermo su per le scale.
 
“hyung cazzo! noi non ti abbiamo mai ignorato! Magari all’inizio si, ci eravamo appena messi insieme e forse ti abbiamo trascurato un pochino, ma MAI ignorato! Sei tu che te ne stavi chiuso in camera!”  Thunder non si era mai rivolto così a un suo hyung, a un suo amico.
 
“vi siete messi insieme e io non sono più esistito! Non mentite! Io… voglio andare via” l’ultima frase la sussurrò…non riusciva a sostenere tutto il loro silenzio, quel silenzio che si era creato da qualche tempo.
Mir si staccò da G.O. dirigendosi verso quell’idiota che aveva appena detto una frase così stupida, lo prese per le spalle e cominciò a scuoterlo come per fargli venire un po’ di sale in quella zucca vuota.
 
“e dove avresti intenzione di andare? Ma sei scemo? Andartene? Ma io ti…” cercò addirittura di colpirlo ma venne fermato dal leader.
 
 
“calmiamoci tutti. Tu non vai da nessuna parte. Tu calmati.” Si riferì al più piccolo del gruppo lasciandogli poi il polso.
 
“che io ci sia o meno non fa alcuna differenza.”  Oggi questo ragazzo aveva problemi a farsi sentire…
“hai una vaga idea di quello che abbiamo passato tutta la  notte ad aspettarti come degli scemi? Eh?”
-eh? Mi hanno aspettato? Quindi….quindi magari….no aspetta, non mi hanno mai chiamato-
Joon spintonò Cheolyong che aveva appena parlato, per un attimo c’era cascato… che stupido.
 
“a si? E allora come mai io ho ricevuto le vostre telefonate solo al mattino? Ma per favore….”
Fece vedere il cellulare, lui non aveva ricevuto niente vero, e se i messaggi non fossero arrivati?
Come la mettiamo?
 
“ti abbiamo cercato dalle 14 in poi! Sei uscito con il foglio della spesa! Cosa avremmo dovuto pensare? Che vai a fare la spesa e visto che in questo periodo ti chiudevi in te stesso non abbiamo voluto disturbarti, ma  a un certo punto ci siamo preoccupati e abbiamo cominciato a chiamarti ma TU NON RISPONDEVI!
Io….” Il suo monologo venne interrotto dai suoi singhiozzi…. Dalle sue lacrime che andavano avanti dal pomeriggio scorso.
 
Joon non ce la fece più, vedere quello che era il suo migliore amico, inginocchiato ai suoi piedi…. Fu troppo… lo abbracciò senza pensarci due volte.
“Mir io…. Ero convinto che non vi importava niente di me, da quando vi siete messi insieme io venivo ignorato, però mi andava bene perché vi eravate appena fidanzati praticamente quindi mi ero detto che era normale, ma il tempo passava e non vedevo miglioramenti e io….” Non finì mai la frase, non la finì per due motivi validi: 1) non sapeva come concluderla 2) venne abbracciato da tutti.
Era un calore che non sentiva da tanto tempo, era un calore che gli era mancato, mancato da morire.
 
“mi perdonate?”
“solo se mi prometti che non lo farai mai più!”
“va bene omma!”
“bene! Ora a mangiare! O a dormire! Io ho preparato tutto e di più di la! Mi dovevo tenere distratto questa notte!” e indirizzò a Changsun una fulminatina di sguardi.
 
“la cosa importante non riguarda né il cibo né il dormire! Dove cazzo sei stato alla fine!” Thunder solo all’ora si ricordò di chiederlo, perché in tutto quel casino non gli aveva ancora detto niente!
 
Il diretto interessato cominciò a farsi viola e a balbettare -e ora? Che gli racconto? Non mi aspettavo tutto questo!-
Cercò con lo sguardo una via di fuga ma era circondato, non poteva scappare da nessuna parte.
 
“signorino stiamo aspettando una risposta!”  beh visto che la chiamavano Omma, doveva comportarsi anche da brava Omma no? Quindi con grembiule, mestolo in mano e con il piede destro che sbatteva più e più volte per terra pretese una risposta.
 
“io…ecco….io….” –ma perché lo devono sapere…io mi vergogno uff- “ io…sono….prima…cioè! ecco…..”
“eri da una ragazza?”
Ecco… questo era il punto principale del discorso, lui era sempre stato etero, non aveva mai e dico mai pensato di stare con un ragazzo, ma la paura di perdere Onew era nettamente superiore a quella che si prova a perdere un amico.
 
Quindi i casi erano due….o era scemo (possibile) o era innamorato, preferì scegliere la seconda e con un timido cenno del capo negò.
-almeno non mi diranno cose omofobe! Sono in buona compagnia u.u su forza…diciamolo- si sa…dirlo significa accettarlo e lui questo passo non lo aveva ancora fatto.
“io…io ero da…Jinki” la sua faccia era come quella di un pomodoro… anzi no….peggio…come quando shaggy e scooby mangiano il peperoncino!(da dove mi è venuta? Boh XD)
“ah ma eri da lui! bastava dirlo subito! Ci hai fatto intendere che….” Ma il suo parlare venne bloccato dalla mano del visual che gliela mise davanti alla bocca.
 
“aspetta….a meno che tu…non ci stia nascondendo qualcosa!”  disse assottigliando gli occhi, sapeva che c’era qualcosa sotto.
“pffffff….io….nascondere qualcosa….ma figuriamoci!” –non riesco a dirlo…mi vergogno troppo- visto che Mir si era spostato verso il suo ragazzo, Joon cercò di sgusciare via da quella situazione attraverso il passaggio che si era formato davanti a lui, vano desiderio perché venne preso per la collottola dal leader che scoppiò in un “su…cosa nascondi ora…. Aspe…aspetta! Ti SEI MESSO CON JINKI?”
 
“BEH….ECCO IO!!! Cioè……si” il suo viso era sempre più viola, era sempre più imbarazzato, era più forte di lui.
Il gelo calò nella stanza, non si aspettava una simile reazione! Cosa avevano da guardalo così! Già era imbarazzante per lui, se ci si mettevano pure gli altri allora non la finiva più!
“tu…etero convinto ..ti sei messo con un RAGAZZO? Bhaahahhahahah! Oddio…. Se me la raccontavano non c’avrei mai creduto!” Mir, tenero dolce maknae…ma perché non taci qualche volta? Ok era strano, ma poverino!
 
Indispettito, alzò il naso all’insù e sempre rosso come un pomodoro andò in camera sua a cambiarsi, a farsi una doccia e poi a scendere  e fare colazione.
Dopo mezzora erano tutti seduti al tavolo che chiacchieravano del più e del meno, felici.
 
Ma le cose sono sempre così semplici? Ma non diciamo baggianate (XD), le cose no vanno mai come vogliamo. 

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Capitolo 2
*** Le apparenze ingannano ***


Buona seraaaaaaaaaa 
ecco a voi il secondo capitolo^^ spero sia di vostro gradimento ^^
bye byeeeeeeeeeeeeeeeeeeee



Finalmente era tornato tutto alla normalità, niente più problemi, niente più pianti, niente più solitudine.
Era come se non fosse successo niente.
Joon e Jinki erano felici insieme e a breve avrebbero festeggiato il loro anniversario,  Changsun voleva portarlo in un ristorante rinomato e romantico, avevano come garanzia il fatto di essere molto amici, perché non sfruttarla.
 
Gli aveva mandato un messaggio il giorno prima mettendosi d'accordo per vedersi la sera successiva.
Vestiti? Ok. Capelli? Perfetti! Trucco? Non troppo eccessivo. Profumo? Fatto! Era perfetto! Era un gran Figo, un cantante e un ballerino conosciuto in tutto il mondo, poteva tirarsela per bene il giorno del suo mezzo anno con il suo ragazzo no? Ci mancherebbe pure che non potesse! Era tutto perfetto. Già.
Era tutto troppo perfetto.
 
Si mise le scarpe, salutò i suoi compagni e uscì. Uscì due ore prima del dovuto però, voleva andare a comprare un mazzo di rose e fargli una sorpresa: arrivare un po' prima in quella casa così da avere il tempo di posare i fori e andare a mangiare.
Le rose le aveva prese, ma si era preso anche qualcos'altro: Un infarto, un colpo al cuore, una stilettata...insomma chiamatela come vi pare, ma il punto era sempre quello.
 
Dalla finestra si poteva vedere bene Minho che baciava Onew e lui ci STAVA!
Le gambe cominciarono a tremargli e senza l'autorizzazione del suo cervello fece dietro front e scappò.
 
***
 
Era in ritardo.
Era strano che lui fosse in ritardo per una giornata così importante; va bene un ritardo di 15 minuti, ma di un ora e mezza? No. Non era normale. Continuò a chiamarlo ma senza ottenere risposta, per la millesima volta, cominciò seriamente a preoccuparsi.
Era impossibile che si fosse dimenticato visto che era stato lui stesso a decidere tutto: ristorante, ora, luogo dove incontrassi. C'era qualcosa che non tornava.
Chiamò G.O per vedere se lui sapeva qualcosa, magari si era addormentato a casa.
Non credendo nemmeno lui alle sue parole aspettò che l'altro rispondesse al telefono.
 
-pronto? Come mai mi chiami? Non dovresti essere con Joon?- ecco...le parole magiche... Essere con Joon... 
Sapere almeno dove fosse!
-non...non è a casa? Byung hee ... Lui non è ancora arrivato e ci dovevamo vedere due ore fa...cosa devo fare?- sentiva il panico salire....cosa poteva essere successo? Un incidente? Una fan impazzita lo aveva rapito? Cosa?
-stai calmo.... Senti usciamo a cercarlo ok? Ti faccio sapere se lo troviamo!-
 
***
detto questo chiuse la comunicazione e si diresse verso il salotto dove erano riuniti tutti gli altri
-ra...ragazzi....Joon...-  il tono di voce era così spaventato che si drizzarono tutti subito.
 
-ecco...Jinki mi ha appena chiamato. Mi ha detto che non è ancora arrivato da lui e...e che non risponde al cellulare...dobbiamo...- neanche finita la frase che erano già tutti pronti per uscire.
 
***
 
Era nei pressi di casa sua ma non voleva tornare, tornare sarebbe significato dare delle spiegazioni e lui non era in grado di darle.
Cosa avrebbe dovuto dire? "Il mio ragazzo mi sta tradendo? Molto probabilmente si è dimenticato di oggi e se la sta spassando con lui?" No...avrebbe fatto troppo male dirlo, decise di andare nel parco dietro casa sua,  che era tranquillo e così nessuno lo avrebbe disturbato.
Si sdraiò su una panchina e ciao, si addormentò con le lacrime agli occhi.
 
***
 
Erano le 22 di sera e Joon non era ancora stato trovato.
I cinque ragazzi avevano girato mezza città ma niente, nessuno si aspettava che fosse proprio dietro casa, ma a un certo punto al più piccolo gli venne in mente un idea, magari non era niente... Ma perché non dirla?
 
-ragazzi... Mi è venuto in mente...che a Joon piace molto il parco dietro casa nostra, perché non andiamo a controllare? Magari è la.- Cosa avevano da perdere? Andarono a controllare e Mir li portò nel posto preferito di Changsun: C'era una panchina sotto un salice che dava a un piccolo laghetto, in estate con una leggera arietta sarebbe stato perfetto quel posto, ma con il freddo inverno di sicuro non era consigliato restare fuori, figuriamoci dormirci.
 
Lo trovarono. Era addormentato sulla panchina, trassero tutti un sospiro di sollievo, quella capra doveva essersi addormentato "tanto spavento per niente, meglio così" pensarono. Hahahano.
 
-Hyung!!! Hyung sveglia! Ci hai fatto preoccupare!- Thunder cominciò a scuoterò piano. Sapeva bene che c'era qualcosa che non quadrava. L'amico non era tipo da addormentarsi così...con qualcosa di importante. No. C'era qualcosa di strano in tutto ciò.
 
-mmm? Cheongdung ? Ma che....- si guardò in torno. “Cazzo” si era addormentato, chissà che ore erano.
Si tirò su e vide LUI, proprio LUI era li? Con che coraggio? Con che faccia si presentava li!
La sua espressione stupita e schifata venne notata dal visual, ma non essendone sicuro preferì stare zitto, ma la sua intuizione era giusta.
Onew prese il braccio di Joon per aiutarlo ad alzarsi, era ghiacciato e con le labbra quasi bluastre, ma questo lo scacciò via in malo modo.
-ehi ma...che c'è? Amo....- non finì neanche la frase, troppo stupito dallo sguardo del suo ragazzo, era un misto di rabbia, frustrazione, dolore.
Delle lacrime cominciarono a scendere sulle guance
-non...non mi toccare....io....-tutto tremante venne abbracciato da Thunder e portato verso casa.
 
In tutto quel lasso di tempo l'unica cosa che pensava il membro degli Shinee era "cosa è successo?" I suoi pensieri presero vita, ma dalla bocca di qualcun altro.
-dimmi che cosa è successo! Cosa può averlo ridotto così!- Cheolyong era come impazzito, continuava a scuotere per le spalle il più grande.
 
Joon non si era MAI comportato così, quindi o era diventato scemo...o non sapevano tutta la verità.
-senti. Vai a casa ora, data la sua reazione non penso ti voglia vedere, cerchiamo di capire cosa è successo anche se sicuramente centri tu. Tu non hai niente da dire? -
Il ragazzo non sapeva come rispondere, non era successo niente ne era sicuro, quindi negò alla domanda del leader e ancora intontito per quello che era successo andò a casa.
 
CASA MBLAQ
 
-dove è? - G.O. Che fino ad ora non aveva ancora parlato, si preoccupò subito di sapere dove fosse l'amico.
Thunder rispose di averlo messo a letto e che si è messo subito a piangere poco prima di addormentarsi.
-andiamo a dormire, domani sentiremo cosa è successo. -
Detto ciò si diressero tutti verso le rispettive camere.
 
IL GIORNO DOPO
 
Era sdraiato sul letto, il braccio gli copriva gli occhi dai raggi solari, non che avesse dormito eh, ma il sole gli dava veramente fastidio soprattutto a dei poveri occhi che avevano pianto tutta la notte.
Decise di andare giù in cucina, anche se voleva stare in camera doveva/ voleva dare delle spiegazioni agli altri e dopo ritornare in camera.
 
Li trovò tutti in cucina in attesa del suo arrivo, era stato davvero cattivo nei loro confronti ma non avrebbe mai immaginato di potersi addormentare.
Appena lo vide Mir si alzò e gli andò a preparare la sua solita colazione ma il biondo lo bloccò dicendo di non aver fame, beh era vero...non aveva per niente fame
 
-ma Hyung...è da ieri che non mangi! devi mangiare qualcosa! Ti prego.- ma l'altro negò con forza, il solo sentire l'onore del cibo gli veniva da vomitare, quindi decise di prendere solo un the caldo.
 
-cosa è successo Changsun? Non è da te comportarti in quel modo- chiese il leader, si erano tutti preoccupati e sinceramente pregavano che non fosse successo niente di serio.
-io…ecco... Vedete…- fece un grande sospiro –io…sono andato a casa di Onew e…e l'ho visto...l'ho visto baciare Minho…io…scusate! Non volevo addormentarmi e farvi preoccupare, ma…io- solo quando Cheongdung gli asciugò la guancia con una mano, solo allora capì di star piangendo.
 
Venne consolato e cullato dai due membri più piccoli, invece gli altri…beh loro stavano cercando di trattenersi dall’andare ad ammazzare Onew.
-vado e lo meno? Tu dimmi che lo vuoi mezzo morente e con tutte le ossa rotte e io vado!- G.O si stava già scricchiolando le dita al "dolce” pensiero di dover picchiare la persona che ha fatto soffrire il Suo amico e con un Seungho che cercava di ragionare in tutto quel casino, con veramente scarso successo oserei dire.
 
-no...tranquillo... l'unica cosa che voglio è dimenticarlo e non vederlo mai più. Ora io andrei su... Domani semm....-  si gelò sul colpo.
Il suono del campanello, una brutta sensazione si impossessò di lui. E se fosse Jinki?
I suoi pensieri vennero confermati dalle grida del ragazzo di fuori.
-Joon!!! Che è successo? Perché ieri mi hai mandato via? Perché non sei venuto? Changsun! Aprimi ti prego! Amore ti prego.-
Alla parola amore il più grande si "svegliò" indietreggiò e scappò in camera, quello non era il suo solito comportamento, ma si sa... Con l'amore di mezzo niente è come sempre.
Stupiti, aspettarono la sua uscita di scena e andarono ad aprire la porta.
 
-ragazzi...allora? Cosa...- mentre parlava cercava con lo sguardo il suo ragazzo ma non lo vide - perché non è con voi? Dove....dove è ? Sta bene vero?- era preoccupato, lo si poteva vedere lontano un miglio.
 
Ora...si capiva benissimo la tensione e la preoccupazione del ragazzo, ma allora perché? Joon non stava male per niente, quello che aveva raccontato era vero...ne erano sicuri, dopo anni di amicizia riesci a capire se uno mente e poi perché dovrebbe mentire su una cosa del genere?
 
-con che coraggio ti presenti qua. Vattene subito.- Mir provò a cacciare fuori da quella casa il suo Hyung, ma era difficile… perché? Perché lui non aveva nessuna intenzione di andarsene!
-aspe....aspetta!!! Perché mi stai facendo andare via! Cosa è successo!- tutta quella situazione lo stava facendo uscire di testa, non capiva perché il suo ragazzo il giorno prima non si era presentato all'appuntamento, non capiva perché non lo volesse vedere, non capiva niente!
 
-lo chiedi sul serio? Sul serio non lo sai? Non pensavo fossi una persona del genere, evidentemente mi  sbagliavo. - cercò di chiudergli la porta in faccia ma non ci riuscì, il ragazzo mise le mani in mezzo in modo tale da farla rimanere aperta.
 
-sul serio! Ditemelo!- lacrime cominciarono a fuoriuscire.
-ti metti a piangere? Fammi capire. Lo tradisci…e quello che piange sei TU? - il leader che per tutto quel tempo era stato in silenzio a osservare la situazione e a cercare il miglior modo per risolverla... intervenne, voleva capirci chiaro.  Cazzo… o era un ottimo attore o qui non tornava qualcosa!
Aspettò una Risposta…aspetto per un po', ma il ragazzo non dava segni di vita.
 
Onew era sulla soglia della porta con lo sguardo perso nel vuoto e con il nulla nel suo cervello.
A un certo punto però le sue gambe si mossero  da sole, si fece spazio tra i quattro ragazzi e salì le scale fino ad arrivare alla camera del biondino.
 
-Changsun!!!! Apri! Cos'è sta storia? Io non ti ho mai tradito! Cosa cazzo stai dicendo!- si sentirono grida e colpi, sembrava che la volesse buttare giù quella porta da quanto ci picchiava contro!
 
-dico solo la verità!!! Non mentire! Ti ho visto! Non puoi dire che nelle ultime 48 ore tu non ti sia baciato con qualcuno che non fossi io!!!- gridò dall’altra parte della porta, le sue emozioni erano un mix tra incazzamento, delusione e tristezza.
 
-si che mi sono baciato con qualcuno! Con Minho per l’esattezza!-
-e lo ammetti pure?-
-certo! Era una stupida scommessa! Ha fatto una stupidissima scommessa con Jong!!! Fine! Joon aprimi ti prego! Non ho fatto niente! -
 
Ma non gli credette, come faceva a credere a una cosa del genere?
Vedere le sue labbra posate su delle altre gli faceva andare in sangue al cervello.
No non gli credeva, voleva tanto sul serio, ma quell'immagine era ancora bene impressa nella sua mente e non accennava ad andarsene!
 
Si sentirono altre grida per circa 15 minuti, stanco Onew prese il cellulare e chiamò; non aveva sentito chi stesse chiamando e sinceramente nemmeno gli interessava, l'unica cosa che voleva era stare steso sul suo letto a piangersi addosso, con le lacrime che gli bagnavano il viso si coricò sul letto dove cadde tra le braccia di Morfeo.
 
Quando si svegliò sembrò tutto normale, pensando che il suo "ex" se ne fosse andato a casa uscì dalla sua camera per dirigersi verso la cucina e bersi una bella tazza di the caldo. Per arrivare alla cucina si doveva passare per la sala, ci trovò una piccolissima sorpresina.
Tutti i suoi compagni più i tre membri degli Shinee : Jinki, Minho e Jong.
 
Appena lo videro Si alzarono tutti e Onew provò ad andargli incontro, se non fosse stato per quel senso di delusione e tristezza che lo fece scappare di nuovo verso la sua camera, sarebbe riuscito a prenderlo subito.
 
Ma grazie al cielo fu più veloce, lo raggiunse a metà scale prendendolo per il polso e lo trascinò giù dagli altri, facendo non poca fatica visto che la prestanza fisica del più grande era UN TANTINO maggiore della sua.
 
-ora ci ascolti! Io non ti ho tradito! Era una stupida scommessa! Amore ti prego credimi. Io…- Changsun  lo guardò con sguardo gelido, vuoto, nessuna emozione.
Jinki aveva una paura folle, paura che non gli credesse, paura di non poter più rivedere il suo sorriso, paura di non averlo tutto per se, paura di perderlo.
 
Solo dopo aver visto le lacrime di Jinki si addolcì.
Il più piccolo continuava a piangere e a dire frasi sconnesse, stava andando anche in iperventilazione da quanto si stava agitando.
-è vero hyung! Era solo una scommessa. Ci dispiace non coinvolgeremo più Onew in queste cose, ma ti prego credigli! Non ti ha tradito con me. –
Joon, che stava cedendo con le lacrime del suo ragazzo, con le parole di Minho si arrese all’evidenza. Decise di credergli, anche perché il solo pensiero di perdere il suo amore gli faceva venire la nausea.
Era sicuro che lo avrebbe perdonato lo stesso, anche se lo avesse sul serio tradito, magari non subito, ma più in la nel tempo si.
 
Abbracciò stretto stretto Jinki baciandolo davanti a tutti, asciugandogli con una mano le lacrime che  continuavano a scendere copiose sulle guance.
-ti credo- disse una volta staccato, sentendo subito dopo due braccia che gli avvolgevano la vita.
-ragazzi...scusatemi vi ho fatto preoccupare per niente.- era vero, li aveva spaventati come l’anno precedente.
-tranquillo, non è successo niente! L’importante è che sì sia tutto risolto.- Thunder era quello che si era preoccupato più di tutti, aveva un sesto senso da paura quel ragazzo! Però era felice che si fosse aggiustato tutto per il meglio.
 
-VOI DUE! NON VI AZZARDATE A TOCCARMI MAI PIU’! NEANCHE UN MISERO CAPELLO! SONO STATO CHIARO? Oddio mi è quasi venuto un infarto! Voi e le vostre stupidissime scommesse! Ma tu guarda! Dopodomani triplo allenamento per voi due!- beh… onew-satana ce lo vedo! Si doveva pur vendicare no?
-comunque… domani avete impegni di lavoro? No vero?-  il suo sguardo, più malizioso di così non poteva essere!
-tranquillo! Prendi il pollo e mangialo!- disse dandogli una pacca sulla spalla, dopo che gli si era affiancato
-Byunghee! Solo tu mi capisci sul serio- si asciugò finte lacrime, quell’immagine causò la l’ilarità di tutti
 
- eh? Pollo? Vuoi mangiare del pollo? Ora? Dove lo troviamo? Non abbiamo pollo in casa!- si sentì un grido dalla cucina, evidentemente era andato a controllare il frigorifero.
-Mir! Tenero maknae! Pensavo che G.O fosse un maniaco… evidentemente non è così!- Onew-maniaco stava tirando il meglio di se quel giorno! Pure le battutine!
-ya! Lascia stare Cheolyong! È ancora piccolo lui!- Joon corse dal compagno tappandogli le orecchie in modo da non fargli sentire i discorsi sconci subliminari dei due ragazzi.
-Joon… il tuo caro fratellino sta con G.O… Jung Byunghee! Secondo te cosa fanno quando sono da soli? Si guardano attentamente nelle pupille degli occhi?-
-zitto sai! Il mio tenero puro e casto fratellino! niente sesso per un mese sai?-
-noooooooooooooooooo…dai amore! Sono un ragazzo in piena tempesta ormonale! Non mi puoi fare questo! Daiiiii- fu una scena epica, Jinki inginocchiato ai piedi del ragazzo che, tirandogli i pantaloni, lo pregava di cambiare idea e con Chansgsun che non aveva nessuna intenzione di cambiarla.
 
***
 
Un mese dopo Joon prese il telefono e chiamò il suo ragazzo
-pronto? Channie? Come mai mi chiami? Comunque io ora sono a casa e tra poco vado a fare la spesa, vuoi mangiare da noi?-
Ma dall’altra parte della cornetta non si sentì nessuna risposta.
-pronto? Changsun?-  era già pronto a sollevare lo sguardo in segno di resa, scemo com’era aveva fatto partire la chiamata da sola, cosa già successa ovviamente.
-sisi ci sono. Senti… ti devo dire una cosa-
-co…cosa mi devi dire? – sentì un sospiro
-non mi piace dirtelo così, ma proprio sono impegnato. Senti… non riesco più a stare con te. Sei troppo geloso. Addio.-
 
Mentre pronunciava quelle parole sentii gli occhi pungergli e poco dopo bagnarsi di calde lacrime.
Si sentì un tonfo. Era il corpo del leader degli shinee che era caduto per terra in ginocchio.
Accorsero tutti a vedere cosa fosse successo, rimasero stupiti nel trovarlo in ginocchio con le mani in mezzo alle ginocchia, che tenevano ancora il cellulare, occhi sgranati e con lo sguardo perso nel vuoto.
Il piccolo Tae corse subito da lui, gli si inginocchiò davanti scuotendolo piano per cercare di svegliarlo.
 
 
Passarono 15 minuti, minuti nei quali tutti e quattro i ragazzi cercavano di far svegliare Onew, alla fine ce la fecero.
-mi...mi ha lasciato- fu l’unica cosa che disse ancora mezzo in trance. 

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Capitolo 3
*** Crying ***


buona sera/buona notte...come preferite XD 
scusate per l'attesa, ma ho degli esami da dare quindi il mio tempo è limitato TT
spero che questo capitolo vi piaccia ^^. anche se forse è più corto degli altri...mi perdonerete?  XD
bye byeeeeeeeeeeeeee
key2690


Il gelo calò in quella stanza, era palese a chi si stesse riferendo e allo stesso tempo era sconcertante.
Changusn, che solo un mese prima aveva il terrore di un possibile tradimento da parte del suo ragazzo, l’aveva lasciato?
Minho prese per le spalle Onew tirandolo su per poi portarlo sul divano in sala, il ragazzo non connetteva niente.
Non capiva più dove fosse, non capiva il perché, non capiva che diavolo avesse fatto di male per meritarsi quello.
 
Vedere il loro hyung in quelle condizioni li faceva sentire inutili e impotenti, lui era quello che dava a loro la forza per andare avanti e ora loro? Non sapevano come aiutarlo, era finalmente arrivato il momento per ripagarlo di tutta la fatica e non avevano la più pallida idea di come fare!
 
Era passata mezzora e Onew era ancora abbracciato a Kibum a piangere come una fontana senza sosta. Erano tutti intorno a lui per cercare di farlo smettere e provare a capire le motivazioni di tutta questa situazione, l’unico problema era che fondamentalmente non le sapeva nemmeno il diretto interessato!
 
-hyung…per favore dicci almeno cosa è successo! Così vediamo se possiamo aiutarti, non riesco a vederti così- al maknae piangeva il cuore vedere il suo amico ridotto in lacrime, se poteva fare qualcosa per aiutarlo per far cambiare idea a Joon, lo avrebbe fatto senza nessun problema.
 
-Tae…non puoi fare niente, mi ha detto che sono troppo geloso e per questo mio difetto non voleva più stare con me. Non c’è niente che tu possa fare-  si staccò da Key, si asciugò le lacrime agli occhi e guardò il più piccolo. Dire quelle parole gli facevano venire solo voglia di piangere ancora e ancora. 
Mise le mani sulle ginocchia e si tirò su, sembrava che avesse un peso enorme sulla schiena da quanta fatica fece per alzarsi.
 
-ragazzi… io vado su a riposare- detto questo si girò verso le scale per andare al secondo piano dove si trovavano le camere da letto.
 
I restanti ragazzi rimasti in sala si guardarono demoralizzati. Inutile. Passò per la mente di tutti e quattro.
-cosa facciamo? Non possiamo lasciarlo così.-  Jong era uno dei più sensibili e infatti lo stava dimostrando, non poteva lavarsene le mani quando sapeva perfettamente cosa stava succedendo il quella camera.
-e cosa possiamo fare? non spetta a noi andare e risolvere la situazione-
-ma ti senti? È del tuo migliore amico che stiamo parlando! Io aspetto due giorni! Se non migliora io vado in quella casa e mi faccio dare delle spiegazioni! Con o senza di te Choi Minho!- la Divah era scoppiata, beh ci voleva poco normalmente, figuriamoci in certe situazioni come deve essere calma, pacata, tenera e coccolosa…si certo.
 
Alla fine la spesa passò in mano al cuoco e al suo ragazzo, i due Min decisero di rimanere in casa per vedere se potevano essere d’aiuto al leader.
Quando rientrarono in casa la situazione non era cambiata,  la porta della camera del più grande saldamente chiusa e quei due ai piedi delle scale a parlare, solo una cosa pareva essere modificata, non si sentivano più i pianti…si doveva essere addormentato.
 
Decisero di non disturbarlo per la cena lasciandogli una porzione di cibo nel caso si fosse svegliato con i crampi allo stomaco, peccato che il giorno dopo non solo la porta della camera era ancora chiusa, ma il piatto non era stato toccato, niente-nada-nisba.
 
Andò così anche per pranzo e per la sera successiva, Key cominciava a perdere la pazienza era più di un giorno che l’altro non mangiava e non usciva da quel buco.
Si armò di tanta pazienza andò in camera a prendere dei vestiti. Stava per uscire venne fermato dalla voce del suo ragazzo che gli diceva che lo avrebbero accompagnato anche loro.
 
Il tragitto non fu poi molto lungo, lo passarono tutti in silenzio troppo pensierosi su cosa dire, cosa fare.
Arrivati suonarono il campanello in attesa di qualcuno che gli aprisse la porta.
 
***
 
DLIN DLON
 
-vado io, vado io…non scomodatevi mai eh – chi poteva mai essere se non il maknae? Aprì la porta e gli venne un mezzo infarto, cazzo. che ci facevano li? Cioè ok… ma TUTTI mi sembrava un pochino esagerato.
 
-Mir, ci puoi fare entrare? Vorremmo parlare con Joon- essendo Minho il più calmo decise di parlare per primo, magari qualcuno si faceva venire una crisi isterica solo perché non li aveva ancora invitati ad entrare.
 
Il rapper, un po’ titubante, aprì la porta spostandosi leggermente chiaro segnale di farli accomodare.
Erano in sala che stavano decidendo se guardare un film oppure se era meglio giocare; Mir, che aveva lasciato da poco la postazione seduto-per-terra-come-bimbo-a-cercare-qualcosa, insieme ai due hyung e Thunder sdraiato sul divano teneva tra le braccia Joon.
 
-fammi capire, è questo il reale motivo per il quale lo hai lasciato? Aspetta! Ma tu non stavi con Seungho?- a quello nessun membro degli Shinee era riuscito a porre rimedio, non riuscirono a bloccare le raffiche di domande che venivano poste da Key.
 
Ma nessuno osò rispondere e questo fece scaldare ancora di più il ragazzo, cazzo era andato la per capire la situazione e si vede il presunto “ragazzo” di Jinki venire coccolato da qualcun altro! Si poteva arrabbiare? Ovvio!
 
-non sono affari vostri, ora scusate ma sarei stanco- si alzò dal divano dirigendosi in camera sua, a un certo punto sentì una mano bloccargli il braccio impedendogli la salita alla camera.
 
-non sarebbero affari nostri? Ma sai cosa è successo da ieri a oggi? Non lo sappiamo nemmeno noi! Si è chiuso in camera e da allora non abbiamo più sue notizie! L’unica cosa che sentiamo sono i suoi lamenti e i suoi pianti disperati! E tu dici che non sono affari nostri? Lo sono eccome carino! E tu non te ne andrai da qua fino a quando non ci avrai detto il vero motivo per il quale lo hai lasciato! – parlò così velocemente che stava per soffocare, meno male che era il vocalist quindi era in grado di tenere il fiato per un certo periodo di tempo, sennò sarebbe già stramazzato al suolo.
 
-fermati per favore! Non vedi come è ridotto? Lascialo andare a riposare ti prego- Mirtillo era l’unico a sapere al versione completa dei fatti e per questo era quello più indicato a “proteggere” il suo hyung.
-tu dimmi il perché e vedi che noi…- la frase venne lasciata così…a metà. Perché? Perché  Changsun svenne.
 
Jong, che ancora lo stava tenendo per il braccio, lo prese subito senza fargli toccare il suolo e prendendolo in braccio lo posò sul divano.
 
-Key chiama un’ambulanza!-
Stava cercando il cellulare ovunque e quando lo trovò non riuscì a comporre il numero dell’ambulanza perché venne fermato dal leader degli Mblaq.
La faccia di Tae era uno specchio, stava giusto pensando ma sono pazzi? Che gli venne subito data la risposta
 
-lascia stare, è solo svenuto. La prima volta ci siamo spaventati anche noi, ma questa è la terza volta che sviene e ci hanno detto di non chiamare l’ambulanza perché non sarebbero arrivati per una cosa del genere-
 
-visto che Joon ha lasciato Jinki per un valido motivo che ne dite di dirlo? Non lo ha lasciato perché era troppo geloso e questo lo abbiamo capito. Allora perché?- Key era molto impaziente, voleva sapere al più presto, voleva sapere se poteva tornare a casa e dare la bella notizia al suo hyung oppure se fare finta di niente.
 
-non è così semplice da raccontare sai?- Cheolyong prese la parola era, per così dire, il diretto interessato ed era l’unico che potesse dare delle vere e proprie spiegazioni su quanto accaduto.
-se mi diceste cosa è successo…-
 
Mir andò tra le braccia di G.O, doveva stare tra le sue braccia per poter raccontare una cosa del genere, non ci sarebbe riuscito sennò.
 
-ecco…due settimane fa ha ricevuto un foto che ritraeva lui e Onew mentre…si baciavano, dietro alla foto c’era una scritta che diceva di lasciare Jinki, sennò avrebbe fatto fare il giro della foto su internet e compagnia cantante e si sarebbe dovuto mettere con questa persona, ma…-
 
-continua ti prego- aspettarono qualche secondo, poi impaziente Tae intervenne spronando il più grande a continuare
-io ecco…non so se posso…questo lo so solo io ed… è una cosa- non sapeva come continuare, non era un argomento né facile e né felice. Trovare le parole giuste era difficile e non sapeva se ne sarebbe stato in grado.
-Cheol Yong cosa esattamente non ci hai raccontato?- G.O strinse di più a se il corpo del ragazzo allontanando però il viso dall’altro.
 
-a me una mezza idea mi è venuta, prega che non sia quella.- Jong stava fumando di rabbia, certo non era legato a lui come lo era con Key, ma era pur sempre un suo amico e il ragazzo del suo hyung!
-ecco… una settimana fa lui…è stato quasi violentato! Meno male che ero andato ad allenarmi! Byunghe, non puoi immaginare…ero sconcertato e non sapevo cosa fare, poi sono riuscito a separarlo da lui. io…-
Delle lacrime cominciarono a uscirgli, era ancora spaventato da quel giorno, figurati come doveva sentirsi Joon.
Il suo ragazzo, come per il resto dei presenti, era rimasto congelato sul post.
-per questo da una settimana stai sempre con lui anche la sera. – era vero, era da sette giorni che non dormiva con lui e non in senso carnale, proprio non era nel suo letto a riposare!
-io…non vi volevo mentire, ma lui non voleva che si sapesse e quindi ho mantenuto il segreto, mi dispiace.- disse abbassando lo sguardo, si sentiva colpevole per aver tenuto segreto un fatto così importante.
-chi è?- certo quello più legato a Joon era Mir, ma lo era molto anche Byunghee
-…-
-ti ho chiesto chi è!- ripeté con più convinzione
-io…ecco…è...- il nome lo sussurò, come avesse paura di pronunciarlo a voce alta. 


scusateeeeeeeeeeeee ma ci vuole un po' di suspense no? 
XD alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
key2690

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Capitolo 4
*** Who? ***


Buona Sera!!! siamo arrivati quasi alla fine! il prossimo capitolo sarà l'ultimo TT 
spero che la storia vi sia piaciuta!!! 
key2690

-chi è?-
-…-
-ti ho chiesto chi è!- ripeté con più convinzione
-io…ecco…Siwon…- sussurrò quasi
 

-oddio… sentite noi dobbiamo avvisare Jinki! Non possiamo non dirgli niente.-
-mir… non fare quella faccia , lui deve sapere!-
 
Lo sapeva che avevano ragione, ma aveva fatto una promessa e non era riuscita a mantenerla e questo non lo sopportava, però non l’aveva mantenuta per il suo bene, quindi si poteva pensare che avesse fatto l’azione giusta, no?
 
Jinki venne chiamato e poco dopo si ritrovò a bussare a quella porta, alla loro porta in attesa di esser fatto entrare.
Non capiva bene perché fosse li… lo avevano chiamato per che cosa? Per andare li a sentire delle stupide motivazioni? Si trovava la fuori solo perché il piccolo Tae lo aveva pregato.
La porta gli venne aperta in pochissimo tempo, non si era molto preparto a questo e sperava che ci mettessero molto più tempo ad aprirgli e invece…
 
-Onew… -
-prima di parlare voglio sapere perché mi avete fatto venire qui, cioè ma vi rendete conto? Sono venuto solo perché me l’ha chiesto Minnie, tutto qui e ora finiamola.- lo avevano fatto andare in sala, dove poco tempo prima avevano messo Joon svenuto.  Cosa non molto carina già.
-io… Jinki-hyung senti ti devo dire una cosa. È molto importante riguarda il motivo per il quale Changsun ti ha lasciato e…-
 
Ormai aveva la piena attenzione da parte del più grande e continuò a raccontare fino alla fine.
Jinki rifiutava a crederci, il suo ragazzo… era…stato quasi…quasi… non riusciva nemmeno a pensarla una cosa del genere.
CHI? CHI HA OSATO? Ma il suo flusso di pensieri venne bloccato da qualcuno
 
-ra…ragazzi che…che mi è successo?- cercò di alzarsi dal divano, ma era stanco…molto stanco e le forze lo stavano abbandonando, non dormiva, non mangiava, era difficile stare in piedi così.
-Channie…che…oddio.. come ti sei ridotto…- provò ad avvicinarsi ma venne brutalmente respinto
-stammi lontano, non ti ricordi più? Ti ho lasciato Onew, non ti vog…- un capogiro lo fece quasi cadere, ma grazie al suo ragazzo che lo prese a raso terra.
 
-amore…ei svegliati…amore…- continuava a scuoterlo preoccupato
-sono, sono sveglio. Io…Jinki mi…mi sei mancato tanto…- lacrime, copiose lacrime che continuavano a scendere, il dolore provato nell’aver lasciato il suo ragazzo lo faceva stare ancora più male, gli aveva tolto ogni speranza, ogni voglia di vivere e di continuare a sorridere.
-shhhhhhhh…sono qui, sono qui.-  continuava a ripetere mentre cullava il ragazzo.
Con lo sguardo cercò i suoi compagni e nessuno si tirò indietro, non aveva importanza la grandezza fisica, lui gli avrebbe fatto il culo punto.  
 
Si staccò piano dal ragazzo e lo lasciò tra le braccia del maknae degli Mblaq.
Si alzò e in silenzio, come fosse un automa, si diresse verso l’uscita di quella casa insieme ai suo compagni.
Direzione? Casa SUJU.
 
-Jinki… non andare…ti prego, se Mir ha detto tutto vuol dire che sai che non mi…non mi…- stava per uscire ma venne bloccato sulla soglia della porta.
-lo so. Ma non ha importanza, Changsun non puoi chiedermi di non fare niente! Cazzo ma ti rendi conto? Mi dispiace ma io devo andare! Non c’è santo che tenga. – detto questo uscì dalla casa.
 
Si ritrovarono tutti e otto fuori dall’appartamento dei loro compagni di lavoro, si esatto tutti e otto perché insieme agli Shinee si erano uniti anche i tre ragazzi degli Mblaq.
Jinki era come impazzito continuava a gridare il nome si Siwon e a battere pugni sulla porta di casa.
Si sentì qualcuno imprecare all’interno  per poi aprire la porta più scazzato che mai. Heechul se li ritrovò tutti li davanti, tutti con uno sguardo poco raccomandabile, tutti che non vedevano l’ora di sorpassare la soglia di casa.
 
-dove è.-
-dove è chi?-
- quel bastardo di Siwon.-
-oh… è di la, ma perché lo cercate?-
 Venne subito sbattuto a lato della porta e sorpassato da quella mandria di persone.
 
-SIWON!-
il diretto interessato era sdraiato sul divano, gli occhi coperti dal braccio, sembrava quasi stesse dormendo.
Ancora non riusciva a capacitarsene… cosa aveva fatto? Come aveva potuto? Si faceva talmente schifo da nascondersi, da non guardarsi nemmeno allo specchio.
 
Era li in tutta “tranquillità” quando sentì gridare il suo nome, era giunto il momento. Era giunto il momento di chiedere scusa, era giunto il momento di farsi picchiare, già farsi picchiare da Jinki, anche se è comica come cosa lo avrebbe lasciato fare e non si sarebbe mosso, non avrebbe reagito, sapeva di meritarsi quelle botte e le avrebbe prese.
 
Sentì qualcuno prenderlo per la maglia e tirarlo su, come un automa fece tutto quello che gli era stato “chiesto”.
Sentì i colpi infrangersi sul suo volto, sentiva una gran male, ma non poteva minimamente essere paragonato con il male interiore che aveva causato a quelle due persone.
 
In suo soccorso arrivarono alcuni membri del suo gruppo, in primis c’era Leeteuk che cercò di separare Onew da Siwon, cosa che occupò un certo quantitativo di tempo data la tenacia del più piccolo.
Riuscì a separarli facendo sedere Jinki su una poltrona e l’altro sul divano, uno da una parte e l’altro dall’altra.
 
-ora da persone civili mi spiegate cosa è successo-
-non penso tu lo voglia sapere-
-se tu me lo dicessi… –
 
La pazienza del leader degli Shinee cominciava seriamente a mancare e i vari tentennamenti da parte di Siwon nel rispondere non aiutavano certo la situazione.
La vena situata sulla sua tempia cominciò a ingrossarsi sempre di più fino a quando non scoppiò del tutto.
 
-ora basta! Perché non lo dici? Hai paura vero? Ti sei reso conto di quello che stavi per fare vero?-
Si alzò di scatto per ributtarsi contro di lui, ma le sue intenzioni fallirono miseramente grazie al pronto intervento di Heelchul che era seriamente stufo di tutta quella situazione e che aveva tutte le intenzioni di capirci qualcosa.
 
-ora tu stai fermo e tu spieghi la situazione! Non stiamo capendo niente! Cosa hai fatto?-
-io…ecco… io ho quasi… -
- te lo dico io cosa ha fatto questo stronzo! Ha quasi costretto il mio ragazzo ad andare con lui! ecco cosa ha fatto!-
 
Minuti di silenzio scesero in quella sala, il gelo calò in quella sala.
-tu…tu cosa? COSA HAI FATTO?- i due più grandi si girarono di scatto sorpresi, inizialmente pensavano a una presa in giro, ma era impossibile che avessero fatto tutto quel casino solo per uno scherzo.
-io ecco- non  riusciva nemmeno a rispondere, si faceva solo schifo.  –non l’ho fatto apposta! Lo giuro! Io avevo bevuto e… e non so cosa mi abbia spinto a fare un atto tanto spregevole.-
Per la prima volta in tutta la sua vita il Leeteuk sentì crescere dentro  di se la rabbia verso un proprio amico/fratello.
 
-io non so come tu abbia neanche minimamente potuto pensare di fare una cosa del genere! Ma ti rendi conto? Ma cosa cazzo ti eri fumato? – e continuò così per svariati minuti il suo monologo.
Onew non riusciva a stare calmo, ci aveva provato ma non era servito a niente! Solo a guardarlo e le sue mani ricominciavano a prudere.
 
Nel tentativo di alzarsi e risaltare addosso a Siwon la porta della casa, lasciata precedentemente aperta, venne spalancata e un ansante Joon aggrappato a Mir fecero il loro ingresso.
-Jinki anf…ti prego lascia stare! Non è successo niente ok? dai amore torniamo a casa-
L’unica cosa che fece calmare l’animo del ragazzo fu proprio sentire la SUA voce.
 
Appena visto Changsun, Siwon gli ci si buttò tra i piedi chiedendo tra le lacrime il suo perdono.
-ti prego..perdonami… io..io… non lo farò mai più lo giuro! Non ti toccherò mai più con un solo dito… scuami-
Sembrava veramente pentito del suo gesto, in fin dei conti lo conoscevano tutti e non era certo un a persona dalla quale ci si possa aspettare un tale gesto.
 
Joon lo fece alzare e lo tranquillizzò, anche se aveva un po’ paura a stare vicino a lui doveva farsi coraggio e tirare avanti, in fin dei conti non era successo niente quindi si poteva ritenere molto fortunato.
Jinki, non guardando in faccia nessuno, lo prese per il polso e lo trascinò via da quella casa, lontano da lui.
 
Il ritorno fu in totale silenzio, nessuno osava aprire la bocca, chi non sapeva cosa dire, chi aveva paura di sbagliare argomento, chi voleva dire qualcosa ma era fermamente convinto che stare zitti in quel momento fosse la cosa migliore.
 
Arrivati a casa qualcuno cominciò a fare casino, come al suo solito d'altronde.
-ragazzi, io non ci vedo dalla fame! OMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA che mi prepari? Eh? eh? eh? eh? eh? eh? eh? OMMAAAAAAAAAAAAA ho fammmmmeeeeeeeee- un Mir versione bimbo 5 anni cominciò a saltellare per tutta la casa intorno a G.O. che, per la disperazione, si schiaffò la mano in fronte.
 
Un Mir di 5 anni seguito subito da un Tae di 3 anni che si attaccò a Key non lasciandolo più.
-OMMMMMMMAAAAAAAAAAAAA anche io ho fameeeeeeeeeeee! OMMAAAAAAAAAAAA mi prepari da mangiare? OMMMMMAAAAA voglio il latte alla banana! OMMMMAAAAAAA!-
 
A questo punto mangiare insieme era indispensabile!
Disperate le due, ormai si era capito, mamme si misero ai fornelli a preparare subito da mangiare a quelle due pesti la.
Erano tutti in casa Mblaq e le uniche cose ancora integre in quella tavola erano solo le bottiglie d’acqua…. Ci credo erano di plastica, difficili da rompere u.u
Passarono una bella serata tra risate, cibo volante e sbaciucchiamenti vari.

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