Beauty but stupid

di _Heather
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Idraulico ***
Capitolo 2: *** Educazione fisica ***
Capitolo 3: *** Mamma e l'idraulico ***
Capitolo 4: *** Detenzione ***
Capitolo 5: *** I cugini ***
Capitolo 6: *** Lezioni di storia ***
Capitolo 7: *** Spionaggio degno di 007, dietro all'albero. ***
Capitolo 8: *** Malik passione motociclista ***
Capitolo 9: *** Zayn, Zayn Malik ***
Capitolo 10: *** Scott ***
Capitolo 11: *** L'allegra famigliola ***
Capitolo 12: *** Cosa siamo? ***
Capitolo 13: *** Mamma Malik ***
Capitolo 14: *** The secret ***
Capitolo 15: *** Sickness ***
Capitolo 16: *** Happy New Year ***
Capitolo 17: *** Scott was right ***
Capitolo 18: *** Scordiamoci di Zayn Malik ***
Capitolo 19: *** Fammi vedere quelle foto ***
Capitolo 20: *** Non può rovinare di nuovo tutto ***
Capitolo 21: *** Ops ***
Capitolo 22: *** Il principe azzurro ***
Capitolo 23: *** C'è sempre una prima volta, no? ***
Capitolo 24: *** London ***
Capitolo 25: *** London pt 2 ***
Capitolo 26: *** L'Amore ***
Capitolo 27: *** The truth ***



Capitolo 1
*** Idraulico ***






A Sam, una delle persone più simpatiche che conosco e che ha fatto questo stupendo banner
A Giulia e Camilla, che mi sopportano tutti i giorni
Alla mia professoressa di amtematica, non ha idea di quanta ispirazione mi venga durante le sue lezioni
E soprattutto  a tutte le mie lettrici, spero che questa FF vi piaccia tanto quanto piace a me scriverla


 

1. Idraulico

 
 
Mi trascinai verso il mio armadietto. La mattina ero uno zombie vivente.
Con un colpo secco aprì lo sportello difettoso, prendendo i libri di spagnolo. L’armadietto di fianco al mio si chiuse, facendomi sobbalzare.
-maledizione Natalie! Devi fare tutto questo rumore?-
Lei mi squadrò e poi mi rivolse un sorriso. -non ha suonato la sveglia di nuovo eh?-
Intuitiva la ragazza. Avevamo stretto amicizia all’inizio del liceo, e non potevamo essere più diverse.
Bionda, occhi verdi e la pelle color porcellana. Era la classica ragazza che prende il massimo in tutte le materie, ricca da far schifo non a caso io dormivo sempre a casa sua e mai il contrario.
Mi passò la sua trousse, pescai lo specchio e quasi inorridii quando mi vidi. Occhiaie da far invidia ad uno zombie e al posto dei capelli una massa informe. In 17 anni di vita non avevo ancora capito se fossero lisci, ricci o mossi, loro avevano una forma tutta loro. Misi un filo di matita e mascara, e un po’ di fondotinta per coprire il colorito cadaverico.
Perché la mia sveglia non suonava mai e se lo faceva era in ritardo, mentre Natalie era sempre perfetta?
In più ero vestita alla cazzo. Jeans, camicia a maniche corte e felpa sopra, se mi vedessero Enzo e Carla mi prenderebbero a sberle.
Tra l’altro avevo i calzini di due colori diversi. Bene.
Il mio stomaco brontolò talmente forte che lo sentirono fino in Cina. La bionda accanto a me ridacchiò.
-tieni- disse porgendomi una merendina che infilai in borsa
Quella dannata campanella suonò talmente forte che mi fece picchiare la testa contro l’armadietto. E alcuni studenti ridacchiarono alla scena.
-che avete da ridere? Andate in classe va’…- dissi loro
-vado perché oggi forse la prof interroga- disse Natalie
Mi trascinai fino alla porta della mia classe. Mi sedetti all’ultimo banco, affianco ad una ragazza di cui  non conoscevo il nome.
La classe cominciò a riempirsi e con notai la presenza di Malik.
L’individuo più…più…idiota di questo mondo.
Avete presente il classico capitano della squadra di football che è venerato come una divinità dalle ragazze a scuola e se le fa tutte?
Ecco, è Malik. Solo che lui era talmente pigro che non faceva nessuno sport.
Credo che si sia fatto tutte le ragazze della scuola, tranne me, Natalie e le più brutte.
C’è da dire però che era figo. Ma molto figo. Capelli neri sempre perfetti nel ciuffo, occhi scuri e fascino orientale, mi pare che ha origini iraniane o turche..uno di quei paesi lì insomma. A tutto questo aggiungiamo fisico da urlo e sguardo sexy. Avevo sentito da alcune ochette in calore del primo anno che quando ha quel pizzico di barba è ancora più sexy. Bah….
Per chiarire la situazione: non mi piaceva, per niente
Mi dava fastidio il suo comportamento arrogante, il suo credersi figo e la sua puttanità. Perché lui è un puttano, si fa qualsiasi cosa abbia delle tette e respiri.
Ci aveva provato anche con me, l’anno scorso. Ovviamente l’ho respinto, sia mai che Rosemary Collins (azzardatevi a chiamarmi col mio nome completo e vi faccio pentire di essere nati) va a letto con Malik.
Entrò in classe seguito dal suo gruppetto di amici, teste di cazzo come lui.
Mi concentrai sulla merendina che mi aveva dato la mia amica. La scartai e cominciai a mangiarla, quando entrò la professoressa, incazzata nera come al solito.
Ma una scopata ste’ professoresse mai?
Sbattè il libro sulla cattedra e poi ci squadrò uno ad uno, come suo solito. -Collins, lo sa che siamo in classe e non al bar?-
-certo che lo so prof-
-allora cosa aspetta a buttare la merendina?- ma questa era pazza, dovevo buttare quella preziosa merendina?
-mi lasci il tempo di finirla- risposi strafottente. Non andavo benissimo a scuola, raggiungevo la sufficienza e mi bastava; il mio problema era che rispondevo ai professori.
Dovevo starmi zitta quando questi/e ci trattavano come schiavi solo perché non hanno una vita sessuale? Mai.
La ragazza accanto a me tirò fuori il libro di biologia. Io avevo preso spagnolo.
Iniziava bene la giornata.

 
Scuola di merda, cibo di merda.
Oggi c’era l’arrosto di non so cosa e aveva un aspetto decisamente disgustoso. Sul vassoio misi una bottiglia d’acqua e un panino. Intravidi Natalie seduta ad un tavolo con la testa immersa in un libro, come al solito.
Poggia rumorosamente il vassoio sul tavolo, facendola sobbalzare. Mi lanciò uno sguardo truce.
Provai a strappare un pezzo di pane, ma era duro come la pietra. Avrei potuto lanciarlo contro al muro e si sarebbe fatto male il muro. Lo sbattei un paio di volte contro al tavolo, nel tentativo di ammorbidirlo ma riuscii soltanto ad attirare l’attenzione su di me.
-cosa stai facendo Collins?- quella voce odiosa.
-sto cercando di strappare un pezzo di pane- replicai senza guardarlo
-non lo sai che si usano le mani?- 
Grugnii. -allora…facciamo nei bagni del secondo piano tra dieci minuti?- era fissato, porco. Se credeva che sarò un altro nome da aggiungere alla lista, si sbagliava.
-Malik, non hai ancora capito che non te la do?-  
-ooh, ma un giorno sarai mia. Non adesso, non domani, ma un giorno si-
-hai seguito un corso per essere così idiota o è un talento naturale?-
Rise. -mi piace il tuo caratterino Rosemay-
Ditemi che non l’ha detto.
-come mi hai chiamata?-
-Rosemary- ripetè
-Rose, io sono Rose. Ma per te Collins- 

 
Che bello è tornare a casa da scuola?
Ovviamente mi toccava tornare a casa a piedi, perché mia madre credeva che sia pericoloso un motorino, stronza.
E la mattina non avevo voglia di prendere la bicicletta.
Appena entrata in casa trovai mia madre che faceva avanti e indietro per la casa.
-sono a casa- urlai per farmi sentire
-oh ciao tesoro! Mi hanno appena chiamato, devo andare al lavoro, torno stasera-
Mi sembrava strano che rimanesse a casa
Si stava allacciando il cappotto dandosi un occhiata allo specchio nell’ingresso. -ah! Oggi viene l’idraulico per mettere a posto il lavandino in cucina e fare gli allacciamenti o qualcosa del genere per l’altro bagno-
Che palle. Quindi sarei dovuta rimanere a casa? Avevo già progettato di andare a prendere una cioccolata calda con Natalie.
-a che ora viene?- urlai con la bocca piena
-non parlare con la bocca piena!- roteai gli occhi al cielo -viene per le tre- disse prima di uscire di casa

 
Driin Driin
-arrivo- urlai per farmi sentire
Doveva essere l’idraulico.
Driiiiin Driiiin
-E che cazzo! Ho detto un attimo!-
Aprii la porta.
 
Lui.
 
Con un gesto deciso gli chiusi la porta in faccia. Rimasi come una scema a fissare la porta bianca.
Suonò il campanello, di nuovo. E di nuovo riaprii la porta. E purtroppo, di nuovo rividi lui.
Quel ciuffo, quegli occhi e quell’aria arrogante. Malik era a casa mia
Perché?
Mi squadrò dall’alto in basso poi sorrise.
Cazzo ti ridi?
-bene…mi piace questa cosa- mormorò
Gli misi la mano davanti come fanno i vigili per far fermare le macchine. -Alt. Cosa ci fai a casa mia?- chiesi 
-questa è St. James street n 123?- chiese pescando un foglietto dalle tasche dei jeans
Annuii. -signora Jones?- 
Merda. La Signora Jones era mia madre.
Roteai gli occhi al cielo. -è mia madre-
-allora la casa è giusta-
-casa giusta per cosa?-
-mio padre è l’idraulico e io gli do una mano-
Allora era tutto apposto….no, aspetta cosa?!
Se suo padre era l’idraulico e se c’era lui vuol dire che…..
NO.
-quindi tu…sei tu quello che deve mettere a posto non so cosa in casa mia?-
-a quanto pare baby- disse maliziosamente
Io l'avrei ammazzo, perché mia madre aveva chiamato proprio suo padre? Ci sono milioni di idraulici e lei chiama Malik.
Lo feci entrare in casa e solo dopo notai che aveva una cassetta per gli attrezzi.
-bella casa..- mormorò
-si si. Ora vai a mettere a posto il lavandino- dissi spingendolo verso la cucina
-mi piace che mi tocchi Collins-
Immediatamente levai le mie mani dalla sua schiena. -dov’è la cucina?- chiese con quel sorrisetto arrogante che non riuscivo a sopportare.
Gli indicai la stanza vicino a lui.
Visto che non ci tenevo a vederlo, mi buttai sul divano e accesi la televisione in cerca di qualcosa di interessante da guardare.
Non poteva venire suo padre?
Credo che la sfiga si fosse presa una cotta per me. A Natalie queste cose non succedevano mai, anzi… una volta ero a casa sua e c’era l’elettricista o il giardiniere, non ricordo.. eravamo in camera sua a fare le dementi come al solito, quando suonò il campanello. Andammo ad aprire e un dio greco ci sorrise, a Natalie non fece nessun effetto, adesso mi ricordo, era il giardiniere.
Era senza maglietta e con mio grande piacere notai i muscoli, capelli scuri e occhi azzurri. Feci la figura della deficiente perché mi chiese qualcosa e senza pensare risposi ‘posso toccarti la tartaruga?’
Ogni volta che c’era il giardiniere dalla mia migliore amica, io misteriosamente apparivo.
Alzai il volume della tv, perché ‘l’idraulico’ faceva casino.
Magari mi stava mettendo una bomba nel lavandino e quando aprirò l’acqua farà BOOM! Questo è pure iraniano…. Cazzo, adesso ho paura.
Silenziosamente mi alzai e andai ad osservarlo. Era sdraiato sul pavimento, con la testa sotto al lavandino che lavorava, la maglietta leggermente alzata faceva intravedere gli addominali…
Aveo un debole per gli addominali, si capiva?
La suoneria del mio cellulare mi spaventò e mi fece sobbalzare. Anche Malik si spaventò, alzò la testa di scatto e andò a sbattere contro qualche tubo, ricadendo per terra. Risi di gusto, poi mi ricordai di rispondere.
 
-pronto?-
-ciao Rosemary, sono la mamma-
-lo so che sei tu. Ho il tuo numero salvato in rubrica, non c’è bisogno che ogni volta me lo dici- sbuffai, quella donna non cambierà mai. -e non chiamarmi così, lo sai che lo odio. Cosa vuoi comunque?-
-non c’è bisogno che vai a prendere Katy, va a casa della sua amica e dorme lì-
-ok- dissi riattaccando
 
Katy è mia sorella. Ha 11 anni e va in prima media. Al contrario mio lei è bionda ed alta, l’unica cosa che avevamo in comune erano gli occhi color nocciola. È insopportabile, è la classica bambina rompiovaie.
Tornai a guardare la tv, avrei dovuto studiare…ma non ne avevo voglia.
-mi piace questa canzone- disse Malik, facendomi sobbalzare. Non l’avevo sentito avvicinarsi, era vicino al divano, che guardava la canzone che stava trasmettendo Mtv, Chris Brown, credo.
-hai finito?- chiesi dando un occhiata alla cassetta degli attrezzi chiusa e alla sua giacca allacciata.
Quante ne avrà di quelle giacche? Ne aveva ogni giorno una diversa.
Annuì. -per oggi si-
Avrei dovuto sopportarlo ancora?!
-e quando hai intenzione di tornare?- chiesi per niente interessata, stavano dando una canzone di Kelly Clarkson che tra l’altro adoravo.
-già ti manco?- chiese malizioso. Gli lanciai un’occhiataccia, facendolo ridere
-comunque torno dopodomani- rispose
Annuii, poi mi alzai per accompagnarlo alla porta ergo buttarlo fuori da casa mia.
-si si, ciao- dissi chiudendogli la porta in faccia
-mi piace il tuo caratterino- urlò per farsi sentire.
Idiota.
 

 
-AHAHAHAHAHAHAHAHAH- sto per uccidere la bionda accanto a me.
Da quando le avevo raccontato cos’era accaduto a casa mia ieri pomeriggio non la smetteva di ridere. Era con la testa appoggiata al tavolo della mensa e rideva da circa mezz’ora, attirando gli sguardi di quasi tutti quelli in mensa.
-hai finito di ridere? È una cosa tragica!- sbottai
Si asciugò le lacrime. -è che…sembra quasi un film!- disse ricomponendosi 
-un film horror- borbottai infilzando l’insalata con quelle scadenti forchette di plastica.
-magari così scopri che Malik non è così antipatico..- ecco l’anima buona di Natalie.
Era una delle persone più brave di questo mondo, raramente pensava male di una persona e l’avevo sentita dire parolacce si e no un paio di volte. L’esatto opposto di me. Io non mi fidavo degli altri e in fatto di parolacce ero peggio di uno scaricatore di porto. Andavamo d’accordo perché ci completavamo a vicenda. Come il sole e la luna, il giorno e la notte, come Holly e Benji, come Mila e Shiro… si, avete capito.
La guardai inarcando il sopracciglio. -quante volte ti devo dire che non lo sopporto?-
Sbuffò portandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi dietro l’orecchio. -ma non lo conosci! Se ha degli amici vuol dire che non è tanto male..-
Amici…era sempre circondato dai ‘fighetti’ della scuola, ma gli unici con cui lo vedevi parlare veramente erano due: Niall Horan e Louis Tomlinson.
Il primo era irlandese e si era trasferito qua da un paio d’anni. Biondo, occhi azzurri e risata contagiosa. Il secondo era stato bocciato per via del suo comportamento, era un..giullare. faceva sempre battute e si diceva che avesse mostrato il sedere al preside. Occhi azzurri anche lui.
-cambiando argomento…- dissi bevendo un sorso d’acqua. - mi devi raccontare quella cosa che mi hai detto stamattina-
Era arrivata la mattina con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Le avevo chiesto cosa avesse ma mi aveva risposto che me ne avrebbe parlato a pranzo.
Arrossì, come al solito. -ecco…sai che frequento un corso di yoga, no?- disse torturandosi le mani, segno che era nervosa.
Annuii, rimanendo in silenzio.
-stavo uscendo dalla palestra.  Ad un certo punto, per sbaglio, sono andata a sbattere contro un ragazzo…era lui!- disse facendo dei gesti nervosi con le mani
-lui…lui?! Il bel ragazzo per cui hai una cotta da mesi?-
Natalie quasi ogni giorno vedeva questo ragazzo, a quanto diceva lei era bellissimo ed ovviamente non frequentavano la nostra scuola, sarebbe stato troppo bello sennò… comunque a Natalie piaceva, ne parlava in continuazione.
-proprio lui. Mi ha aiutato a rialzarmi e mi ha tenuto la porta aperta quando stavamo uscendo.- era definitivamente andata, aveva gli occhi a cuoricino.
-e finalmente hai scoperto come si chiama?- chiesi curiosa
-si chiama Liam-
-finalmente potrai conquistare il bel Liam!- dissi sbattendo la bottiglietta d’acqua sul tavolo. Avevo l’abitudine di picchiare le cose.
-chi deve conquistare chi?-
Ancora lui.
-non sono fatti tuoi- risposi
-niente di interessante, sono solo chiacchiere fra ragazze- rispose dolcemente Natalie
Come cavolo faceva a rispondere a Malik così dolcemente e tranquillamente me lo deve spiegare.
Be’…stavamo parlando di Natalie. Sarebbe stata gentile anche se qualcuno la stava derubando
Malik la guardò e poi la salutò con un -ciao Natalie- a cui lei rispose sorridendo
Che stronzo…a me non saluta!
Venne richiamato dal suo gruppetto di idioti e se ne andò salutandomi con -ci vediamo domani pomeriggio- e mi fece pure l’occhiolino.
Natalie mi prese la mano, stringendola. -vieni da me domani pomeriggio? Devo andare in palestra, così ti faccio conoscere Liam-
Scusa patetica per non ammettere che si vergognava ad andare da sola.
-certo!-







Writer's Space

Eccomi con la nuova FF!
E' su Zayn, come avrete capito.
Lo dico subito: SCORDATEVI CHE E' LA SOLITA FF DOVE LUI E' UN PUTTANIERE E LEI LO ODIA. LE COSE SARANNO DIVERSE.
Spero solo che vi piaccia!

Le mie altre FF:
Me, my sister and hery boyfriend e English's Lessons 

Twitter: @paynemysuperman

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Capitolo 2
*** Educazione fisica ***






2. Educazione fisica



 
Educazione fisica
Ora di lezione amata dagli sportivi e da quelli che vogliono mettersi in mostra ed odiata dai secchioni e dai tipi come me.
Perché dovevo mettermi pantaloncini e maglietta e correre intorno alla palestra o giocare a sport in cui facevo pena? Era solo un’ora dove quei decelebrati che giocavano nella squadra della scuola (non ho idea di che diavolo di sport) facevano i fighetti e prendevano per il culo i tipi come me.
Mi trascinai nello spogliatoio femminile, notando che alcune si stavano cambiando e altre parlavano tra loro. Molto svogliatamente iniziai a cambiarmi.
Mi ero appena infilata i pantaloni quando la porta si aprì ed entrò Jessica sono-una-troia-e-me-ne-vanto non so il cognome.
Piccola presentazione: Jessica, chiamata da me ciucciapannocchie era una troia. Anzi, la troia della scuola. Alta, mora con gli occhi azzurri. È stata l’unica a passare più volte dal letto di Malik, quindi vuol dire che a letto se la cava. Tanto per cambiare non la sopporto e ci litigo spesso. Okay…litigavo con tutti, tranne con Natalie, va bene?
Dopo aver allacciato le scarpe andai davanti allo specchio del bagno per fare una coda decente.
Un’ondata di profumo nauseabondo mi arrivò alle narici. Dallo specchio vidi che Jessica era accanto a me intenta a passarsi il lucidalabbra.
-strano che non si è ancora rotto lo specchio..- mormorò
Troia.
-me lo domando anche io…con quella faccia da culo che ti ritrovi.-
Mi lanciò un’occhiataccia dallo specchio. Non avevo mai visto mettersi il lucidalabbra in quella maniera. Continuava a chiudere e aprire la bocca, sembrava stesse facendo stretching con le labbra…eppure da quanto ne sapevo io era abbastanza allenata a tenere la bocca aperta.
Uscì dallo spogliatoio ed andai in palestra. C’erano i ragazzi che giocavano a calcio, le oche che li guardavano sospirando, altre che facevano dei passaggi di pallavolo e infine c’ero io, che andai a sedermi sulle gradinate.
Il prof fischiò per farci mettere tutti in riga. Sbuffando andai al mio posto, ovvero tra i primi. Eravamo in ordine di altezza e io non ero molto alta. Affianco a me c’era una ragazza, Janette. Era poco più alta di me ma era magra, al contrario mio. E non fate quella faccia da: crede di essere grassa quando invece è magra. Aveo qualche chilo in più. Ma me ne fregavo e vivevo felicemente. Meglio una vita mangiando pizza e nutella che una passata a mangiare l’insalata e contare calorie, no?
-oggi giocheremo a baseball- dichiarò il professore
I ragazzi esultarono, alcune ragazze con loro e altre,  tra cui io, sbuffarono.
Ci dividemmo in due squadre: attacco e difesa. Io sarei partita in attacco.
Andò a battere un mio compagno di squadra,  colpì la palla con la mazza e sfrecciò verso la prima base. Mentre i miei compagni ripetevano la stessa cosa, io ero molto più interessata alle mie dita. Erano storte, che soffrissi di artrite?
Capì che era il mio turno quando sentì gridare il mio nome. State calmi oh! Tutta sta fretta…
Presi la mazza in mano e tenta di colpire la palla.
Non la vidi neanche e rimasi come una cogliona con la mazza in aria, facendo ridere quei deficenti.
Innervosita, ritentai un’altra volta.
Questa volta vidi la pallina venire verso di me, ma avevo i riflessi più lenti di una lumaca e non la colpì, di nuovo.
E di nuovo quei deficenti che avevano una nocciolina al posto del cervello risero.
Notai un cretino che rideva.
Malik.
Malik stava ridendo come un idiota. Che poi è un idiota.
Rideva perché non ero riuscita a colpire la pallina. Non tutti sono bravi come te, sai?
Lo fulminai con un’occhiataccia.
Adesso gli avrei fatto vedere io.
Feci segno al tizio di lanciare la palla, la mia ultima possibilità. Portò il braccio all’indietro e lanciò la palla.
Incredibilmente questa volta la colpì.
-Collins! Corri!- giusto. Dopo aver colpito dovevo correre
Mi diressi verso la prima base, non proprio correndo..
Arrivai in base, anche perché tutti si erano radunati intorno a qualcosa per terra. Incuriosita, mi avvicinai.
Mentre mi facevo spazio, alcuni mi lanciarono sguardi sorridenti e le ragazze mi guardarono male, molto male.
Amatemi.
Erano i momenti come quelli in cui mi amavo e vorrei sposarmi da sola. Brava Rose, sono fiera di te.
A terra, disteso con gli occhi chiusi e una mano sulla tempia c’era Malik. Eh si, con il mio colpo da maestro, l’avevo preso in piena testa. Tanto non aveva subito danni celebrali, anche perché non aveva un cervello e quindi non si era fatto niente. Iniziai a ridere, mentre le ragazze mi avrebbero volentieri ucciso.
Il prof si fece largo e quando vide uno dei suoi alunni preferiti (perché Malik se la cavava negli sport) a terra mi guardò male, anche lui.
Ma che cazzo. Tutti con me ce l’avevano?
-Collins, accompagna Malik in infermeria- disse
-perché io prof? Credo che Jessica lo farebbe più volentieri- ribattei
-perché l’hai colpito tu. E voi altri tornate in campo- sbraitò
Malik si alzò, sempre tenendosi una mano sulla tempia. -andiamo?- chiesi sbuffando
Mi lanciò un’occhiataccia. -non mi aiuti neanche?-
-dovrei?-
-si-
Sbuffando, mi avvicinai a lui. Presi il suo braccio e passai il mio intorno al suo fianco, aiutandolo a camminare. Arrivati in infermeria, lo feci sedere sul lettino. Ma dove diavolo era l’infermiera quando serviva? Sarà nello stanzino delle scope con il bidello del secondo piano, ci avrei scommesso.
-dov’è quella vecchietta quando serve?-  borbottai. Malik sorrise
Notai che aveva la mano ancora sulla tempia. Che gli abbia fatto male veramente?
-ti fa male?- che domanda insensata.
Annuì. Visto che quella vecchia bacucca era occupata a fare Dio solo sa cosa, mi guardai intorno alla ricerca del ghiaccio.
C’era un piccolo frigorifero, lo aprì e trovai la borsa del ghiaccio. La presi e mi avvicinai a Malik.
-che vuoi fare?- mi chiese sospettoso
-ma secondo te?  Leva la mano-
-no-
-si-
Sbuffò e poi levò la mano. Sulla tempia c’era un enorme bollo rosso. Ridacchiai tra me e me.
Appoggiai delicatamente il ghiaccio sopra. Ero molto vicina al suo viso, forse troppo. Riuscivo a sentire il suo respiro sul collo.
Teneva lo sguardo per terra, poi l’alzò e mi scrutò con i suoi occhi scuri. Color cioccolato fondente direi….cazzo, dovevo avere molta fame per paragonare gli occhi di Malik al cioccolato.
Portò la mano sopra la mia e la spostai, permettendo a lui di tenere la borsa del ghiaccio.
Lo guardai due secondi prima di distogliere lo sguardo verso il giardino.
Pantaloncini blu e maglietta a maniche corte bianca. Ed era figo.
Perché io no?
Posò la borsa del ghiaccio sul lettino. -è caldo- spiegò. La rimisi in frigo. Poi, nell’armadietto trovai una crema per le botte.
Mi riavvicinai a Malik, il bollo si era sgonfiato un po’ per fortuna. Misi un po’ di crema sulla mano e iniziai a spalmarla. Sussultò. -mi fa male- si lamentò.
Gliela massaggiai un po’ più dolcemente, mentre continuava a scrutarmi. Dovevo ammettere che mi sentivo un po’ a disagio.
All’improvviso la porta sbatté ed entrambi sussultammo. -ti sei fatto male tesoro?- chiese la ciucciacalippi.
-niente di grave- la tranquillizzò lui. Mi sciacquai le mani e poi uscii, lasciando da soli quei due.
 
 
 
-sono a casa- urlai dall’ingresso per farmi sentire
Sentivo odore di cibo, buono. In cucina trovai Katie che mangiava il suo piatto di pasta.
-ciao sorella- dissi
Si limitò ad un cenno del capo. -mamma?- chiesi
-è di sopra, al telefono-
Versai un po’ di pasta nel piatto e mi sedetti a tavola a mangiare. Era sempre così. Anche se eravamo sorelle, non ci parlavamo più di tanto. Dopo il ‘come va?’ non ci dicevamo granché, a parte quando litigavamo e succedeva abbastanza spesso.
Nostra madre venne a sedersi a tavola con noi, era sorridente. Significava che aveva parlato con il suo ‘compagno’. I miei erano divorziati da anni, vedevamo nostro padre nei weekend (non tutti) e la mamma era convinta che non sapessi che si frequentava con uno. Ma un paio di volte l’avevo sentita dire ‘mi manchi amore’ ‘non vedo l’ora di vederti’ e cazzate del genere, in più l’avevo vista una sera baciarsi sotto casa con uno. Ma non gli avevamo mai chiesto niente perché mi faccio i fatti miei.
-oggi vado da Natalie- le informai, dovevo conoscere il famoso Liam.
Annuì, troppo presa dalla conversazione appena avvenuta la telefono.
-però prima aiuti Katie con i compiti-
Allora non era nel mondo degli innamorati….cosa aveva detto? Aiutare Katie?! Oddio…non aveva ancora capito come si fanno le divisioni.
….okay, non le avevo ancora capite neanche io.
 

 
-ti muovi?- strillò Nat dalla cucina
Grugnii, infastidita dall’ennesimo urlo della mia amica. Ero andata a casa sua nel pomeriggio ma mi ero addormentata, come al solito.
Mi trascinai in bagno, allo specchio ho potuto ammirare i miei banalissimi occhi contornati dalle occhiaie e i miei capelli annodati. Solo per sciogliere quel cespuglio che avevo in testa ci impiegai mezz’ora. Poi avevo tranquillamente usato i trucchi costosissimi della mia amica. Saranno pure di marca ma la faccia orrenda non la cancellano.
Lisciai i jeans e il maglione azzurro che indossavo. In cucina trovai Nat con il cappotto addosso. Mi costrinse ad uscire subito di casa, con la conseguenza che camminavo mentre mangiavo la mia merendina. Arrivate in palestra lei andò a cambiarsi negli spogliatoi e mi sedetti sulle poltrone del piccolo salottino che c’era accanto all’entrata. Mentre Natalie seguiva la sua lezione di yoga, sfogliavo le riviste, per passare il tempo.
Finita la lezione, Natalie si cambiò e mi trascinò davanti alla porta d’ingresso, per aspettare il famoso Liam.
-dov’è?- chiesi guardandomi intorno
-l’ho visto che andava a cambiarsi, tra poco esce-
Quando iniziò a stringermi convulsamente il braccio capì che c’era anche il famoso Liam. -è quello lì- sussurrò
Lo vedevo di spalle. Era alto, molto. Portava una felpa nera. Non riuscivo a capire se fosse così bello come lo descriveva lei.
Quando si girò si accorse di noi, o meglio, di Natalie.
Per tutte le banane del mondo.
Respira Rose, lentamente.
Ci venne incontro. Era bello, ma molto bello. Capelli biondo scuro raccolti in un ciuffo, occhi color nocciola (belli al contrario dei miei) e un espressione…dolce.
Se non fosse che piace a Natalie penso che l’avrei trascinato in uno spogliatoio e avrei fatto cose per cui avrei dovuto confessarmi in seguito..
Basta pensieri perversi alle sei di sera.
Cioccolato. Ricoperto di cioccolato sarebbe…mhh da leccarsi i baffi.
Ho detto: basta pensieri perversi.
-ciao Natalie!- disse sorridente.
Può un sorriso essere stuprabile? Certo. Se è di Liam non-so-il-cognome
-ciao Liam- rispose timidamente
Guardò entrambe sorridendo. Quanto era alto? Mi stava venendo il torcicollo a guardarlo in faccia.
Ok. Non fare l’idiota. Non fare l’idiota. Non fare l’idiota. Non fare l’idiota. Non fare l’idiota. Non fare l’idiota. Non fare l’id…
-ciao! Tu sei…?- mi chiese
-idiota- mi sfuggì
Ecco un’altra bella figura di merda da aggiungere all’album!
Rise e Natalie mi guardò male. -intendevo dire Rosemary. Ma chiamami Rose se non vuoi finire male-
Sorrise. -vai a scuola con Natalie?-
-affermativo- ma che risposta era ‘affermativo’’?! Mica eravamo in un film di James Bond.
Percorremmo un tratto di strada assieme. Grazie a me Natalie scoprì in che scuola andava, i suoi interesse, gusti musicali. Ma soprattutto scoprimmo che percorrevano la stessa strada per andare a scuola. Ovviamente essendo un galantuomo, propose di fare la strada assieme tutte le mattine.
Studiava in una scuola per artisti. Gli piaceva cantare, ascoltare musica e fare sport.  Nel complesso mi sembrava un bravo ragazzo e simpatico. Lo vedevo bene con Nat.
E soprattutto non era Malik.
Perché avevo pensato a Malik?









Writer's Space


Ed ecco il secondo capitolooooo!
Un enorme GRAZIE alle 7 che hanno recensito il primo capitolo, siete ashjkld
Grazie anche a chi l'ha messa tra le seguite/ricordate/preferite

Le altre mie FF:
Me, my sister and her boyfriend e English's Lessons

Ancora grazie a _Sam per avrmi fatto questo banner sahjkl

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Capitolo 3
*** Mamma e l'idraulico ***





 
 
3. Mamma e l'idraulico
 
-Collins, perché non ha il libro?- chiese la vecchia culona. Alias, la professoressa di matematica. Aveva un sedere enorme, anche più grande di quello di Nicky Minaj. 
E parlavamo di dimensioni enormi.
Che cosa mi aveva chiesto?
Questi professori erano maleducati, aveva interrotto la mia pennichella delle dieci del mattino. Ora uno non poteva più appoggiare la testa contro al banco, chiudere gli occhi e pensare a Leonardo Di Caprio mezzo nudo.
Ah si, il libro.
L’avevo dimenticato a casa di Nat insieme a quasi tutti gli altri libri. Diciamo che nello zaino avevo diario, una penna e una quaderno.
-l’ho dimenticato prof- risposi alla culona
-e così  non può correggere i compiti- dichiarò
-a quanto pare…-
-bene, facciamo che domani starà tutto il pomeriggio in detenzione? Così si ricorderà di portare i libri, perché siamo a scuola e a scuola si studia quello che c’è scritto nei libri- era incazzata. Mi sa che il marito non l’aveva soddisfatta la notte.
-allora perché non portiamo Twilight? Su quello sono preparata, ho visto il film e mi risulta che sia tratto da un libro..-
Divenne rossa in faccia, quasi fosse sul punto di scoppiare.
-Collins, fuori!- strillò indicando la porta
-mi dispiace perdermi la sua lezione- mormorai uscendo, con un sorriso strafottente.
Mi sedetti per terra, appoggiata agli armadietti. Visto che non c’era anima viva presi l’ipod e iniziai ad ascoltare musica.
Vidi due nike blu davanti a me, salì con lo sguardo finché non vidi Malik.
Che minchia voleva?
Levai le cuffie per sentire che voleva. -ehi Collins, che fai fuori?-
Conto le mattonelle. Secondo te?
-mi ha sbattuta fuori. Tu?-
-sono andato in bagno- poi rimisi le cuffie e lo guardai tornare in classe.
Però…aveva un bel culo.
 
-…e così la culona mi ha sbattuto fuori. In più domani devo andare in detenzione- finì di spiegare a Natalie. Uscite da scuola ero andata a casa sua per prendere la mia roba, intanto chiacchieravamo per perdere tempo.
-sei sempre la solita. Quante volte sei finita in detenzione quest’anno?-
-mmm..6 o 7?- lei invece da brava santerellina non sapeva neanche dov’era quell’aula.
Diedi un’occhiata all’ora sul cellulare.
-vado perché tra un po’ torna Katie da scuola-
Camminavo tranquillamente per la strada con lo zaino sulle spalle e le cuffie nelle orecchie. Passai davanti ad una panetteria, l’’odore era troppo invitante.
Infatti ne uscii cinque minuti dopo con una pizza fra le mani.
Davanti a casa mi ricordai di una cosa che avrei dovuto ricordare(?)
Oggi doveva venire l’idraulico (Malik) a finire di fare quel lavoro. Il cellulare segnava le tre e mezza passate. Ero decisamente una cogliona.
Rimisi la pizza nel sacchetto e mi avvicinai alla casa.
Malik era seduto sui gradini, con la testa appoggiata alle mani, la cassetta degli attrezzi accanto a lui e l’aria visibilmente annoiata.
Feci finta di niente e mi avvicinai a lui. -ehilà Malik! Come va la vita?-
Alzò la testa e mi lanciò un’occhiataccia. -era ora Collins-
Aprì la porta di casa ed entrammo.
Buttai lo zaino e la giacca sul divano. In cucina trovai un biglietto di mia madre.
 
Katie torna alle quattro, ricordati che viene l’idraulico.   Mamma
 
Appoggiai la busta con la pizza sul tavolo e mi sedetti sul mio trono, il divano.
Tanto per cambiare non feci i compiti. Sentì la porta di casa sbattere, era arrivata la scassaovaie. Trotterellò in camera sua, dove da brava bambina posò lo zaino e scese con il suo computer portatile fucsia. 
Che schifo di colore. Peccato che a lei piaceva da impazzire.
O io o lei eravamo state adottate, non era possibile che fossimo parenti. Eravamo troppo diverse.
Andò in bagno, dove lanciò un urlo talmente acuto che quasi ruppe i bicchieri.
Mi alzai e andai a vedere che diavolo stava succedendo.
-che cazzo ti urli?- chiesi svogliata
-c’è un tipo…- disse indicando Malik, il quale uscì da sotto il lavandino per vedere chi urlava così tanto.
-ah. È solo Malik- dissi tornando sul divano e fregandomene di quei due lì
Mentre la scassaovaie chattava con le sue amichette, notai che aveva una delle mie magliette addosso.
Io la uccido.
Quante volte le avevo detto che non doveva toccare i miei vestiti?
-Katie…perché cazzo hai addosso la mia maglietta?!- strillai
Si guardò, poi guardò me e tornò a chattare. -mi piaceva e l’ho presa-
-non è adatta a te! Hai solo 11 anni, non puoi metterti roba scollata!-
-avrò anche 11 anni, ma sono alta quanto te- grazie al cazzo, ero una nana
Notai una macchia sulla maglietta, pure. -Katie…perché la maglietta è sporca di sugo?-
-è la pizza che ho mangiato prima-
La mia pizza?
Preparati a morire piccola rompicoglioni.
-tu hai mangiato la MIA pizza?!- strillai
-vabbe’ dai…non muore nessuno- disse scrollando le spalle
Mi alzai e gli tirai un ceffone.
Lo sapeva benissimo che c’erano sono delle cose che non mi doveva toccare.
I miei vestiti.
Il cibo
E Zac Efron
Prima mi guardò sconcertata, poi mi tirò i capelli. Che la lotta abbia inizio.
Ci stavamo picchiando quando due mani mi afferrarono e mi allontanarono da mia sorella
-calma Rose- disse Malik
-calma un cazzo!-
Mi trascinò in bagno, lontano da quella.
-sei un bel tipino- commentò
-hai fratelli?- chiesi
-si, due sorelle-
-è diverso. I fratelli maschi proteggono le sorelle-
-ci sono delle volte che le vorrei picchiare anche io..- ammise
Tornò a trafficare tra i tubi, mentre io ero seduta e lo guardavo. -mi passi la chiave inglese?- chiese
Qual era la chiave inglese?
Presi uno strano oggetto dalla cassetta degli attrezzi e glielo porsi. -non è questo-
Gliene porsi un altro. -neanche-
Un altro ancora. -hai idea di cos’è una chiave inglese?-
Onestamente no. Feci segno di no con la testa. Si alzò, si avvicinò alla cassetta degli attrezzi e tirò fuori uno strano aggeggio. -questa è una chiave inglese-
-vedrò di non dimenticarlo-
Lo lasciai trafficare con i tubi del bagno e andai in camera mia, visto che stava squillando il cellulare. Avrei scommesso le tette di Pamela Anderson che era Natalie che voleva parlarmi di Liam, come se non fossero bastate le 6 ore a scuola
 
-Ciao Nat-
-Ciao! Come facevi a sapere che sono io? Vabbe’…volevo parlarti di Liam, come ti è sembrato? Vero che è bellissimo, dolce e intelligente?- eccola nella versione logorroica
-si, avevi ragione. È molto bello..-
-ehi…è mio!-
Ridacchiai. -tranquilla. Scusa ma devo andare, è arrivata mia madre- avevo sentito la porta di casa sbattere e il rumore dei tacchi a spillo
-okay. Ciao!-
 
Scesi le scale, inciampai e quasi rischiai di rompermi qualche osso. 
-ciao Katie! Dov’è tua sorella?- sentì la voce di mia madre dal salotto
-eccomi- dissi entrando nella stanza e spaparanzandomi sul divano
-l’idraulico è già andato via o è ancora qui?- chiese levandosi la giacca e rimanendo con la camicia bianca praticamente trasparente, si vedeva il reggiseno rosso. Perché doveva vestirsi in quella maniera, perché?
-è ancora qui- risposi 
Dei colpi di tosse ci fecero girare. Malik era sulla soglia del salotto, con la cassetta degli attrezzi a terra e il giubbotto addosso.
-stavo giusto per andarmene- disse
-oh..è lei l’idraulico? È piuttosto giovane..- disse mia madre avvicinandosi e tendendogli una mano che subito Malik afferrò saldamente
-sono il figlio veramente, ma aiuto mio padre- rispose…educatamente?
-che bravo ragazzo! Rose, perché non impari da lui?-
La odiavo quando mi metteva in imbarazzo davanti a qualcuno, quindi sempre. -ma io ti aiuto sempre- risposi svogliatamente
-quando? Ti chiedo di andare a prendere il pane e non vai, devi lavare i panni e li hai rovinati. È già tanto che vai a prendere Katie a scuola qualche volta-
L’idiota se la rideva sotto ai baffi, facendo qualche colpetto di tosse ogni tanto.
-si...come credi tu.- Meglio acconsentire o sarebbe andata avanti a sputtanarmi
-comunque ci sono ancora alcune cose da fare…ne avrò ancora per un paio di pomeriggi, ma uno dei due bagni è quasi pronto- disse Malik
-fantastico. Torna domani?- chiese mia madre
Speriamo di no perché ero in detenzione a scuola e non gliel’avevo detto.
Fortunatamente Malik disse di no perché doveva studiare. Certo…studiare.
-ehi..ma voi andate nella stessa scuola?- chiese mia madre
-purtroppo..- mormorai ma non mi sentì
-si- rispose invece Malik -ora devo andare. È stato un piacere conoscerla signora e saluti anche l’altra sua figlia- che leccaculo.
E ciliegina sulla torta: per tutto il tempo aveva parlato fissando il reggiseno rosso sotto la camicia bianca di mia madre…schifoso porco.
-il piacere è stato mio- ma mia madre ci stava provando? -buonasera!- disse salutandolo sulla porta.
-proprio un bravo ragazzo…ed è molto bello!- mi disse tornando in soggiorno
Ditemi che non aveva ceduto al suo fascino. -come no…-mormorai
-potreste fare amicizia adesso che lui lavora qua…- disse facendomi l’occhiolino
Cazzo…no. Ditemi che non stava cercando di dirmi che Malik era un buon partito.
Assolutamente no.
Il giorno che ci metteremo insieme (e non accadrà mai) pioveranno gelati.
-mamma, per favore, non incominciare. Sto bene così come sono adesso- dissi cercando di troncare sul nascere ogni sua stupida fantasia amorosa.
Scosse la testa. -vedrai che cambierai idea-





Writer's Space

Ciaaaao a tutte!
Ecco il terzo capitolo! Spero che vi piaccia!
Qui conosciamo la sorella e la madre di Rose. Al contrario di molte FF dove i genitori sono inesisenti, in questa saranno presenti. Anche troppo.
Grazie a tutte quelle che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/ ricordate.
Grazie a chi recensisce la storia. Love you girls ashjk
And A MASSIVE THANKS YOU TO SAM! Che ha fatto questo splendido banner!
Lo amo ajhdf

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Byeeeee!

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Capitolo 4
*** Detenzione ***






Detenzione



-….ti rendi conto?! Mia madre dice che è un bravo e bel ragazzo!- chiusi l’anta dell’armadietto dopo aver preso una merendina da mangiare durante l’ora di scienze.
Natalie stava comodamente appoggiata alla schiera degli armadietti, guardando gli studenti chiacchierare. -non vorrai dire che è brutto-
Certo che no. Dire che Malik era brutto era come dire che in Alaska fa caldo.
Feci segno di no con la testa. -ma mia madre mi ha chiaramente fatto intendere che dovrei fidanzarmi con uno come lui-
-io non ci vedo niente di male in lui- ma lei non vedeva niente di male in nessuno. Era stata capace di difendere pure Jessica la ciuccia calippi dicendo che "magari è per colpa del divorzio dei suoi genitori se è così." Cazzate, quando si è troie si è troie; è un fattore genetico.
Guardai la mia amica. I lunghi capelli biondi lasciati sciolti e gli occhi verdi chiusi per la stanchezza. Se non fosse che sotto quei capelli ci fosse un cervello, sarebbe finita nel letto di Malik.
-Nat, tu non vedi niente di male in nessuno- fece spallucce, sempre con gli occhi chiusi.
-stamattina hai visto Liam?- sapevo che si sarebbe risvegliata subito. Finito di nominare Liam, aprì di scatto gli occhi e annuì con foga.
-si. Abbiamo fatto la strada insieme – cosa che succedeva ormai da una settimana- è così bello…e intelligente e dolce… sai che suo cugino sta per trasferirsi qui? Ha la nostra età-
-speriamo che sia figo come suo cugino-
-ha detto che arriva tra qualche giorno…ah! Ti saluta-
-ricambia-
-chi ti saluta?- eccolo di nuovo. Rompi palle di prima mattina.
-Brad Pitt. Che ti importa a te?- chiesi infastidita mentre Natalie lo salutava con un sorriso e un gesto della mano a cui Malik rispose con un sorriso.
-niente, ero curioso. A proposito, tua madre è proprio gentile, al contrario tuo-
-perché l’hai ascoltata? Non eri troppo occupato a guardargli le tette?-
-sempre acida eh? Eppure tua madre è stata così carina con me…-
-appunto. Lei, non io. Ora se permetti devo andare a lezione- dissi andandomene
-è sempre piacevole parlare con te- gridò per farsi sentire

 
 
Stupida professoressa culona.
Per colpa sua dovevo stare tutto il pomeriggio in detenzione e non potevo guardare Gossip Girl con quel figo di Chuck. Dov’era finita la giustizia?
In fondo al corridoio spiccava un aula con la scritta rossa ‘detenzione’ Natalie in quattro anni che era in quella scuola non ci era mai entrata, io ormai ero un ospite quasi fisso.
Entrai in classe e il professore spostò lo sguardo dal suo giornale a me. -da quanto tempo signorina Collins! Temevo che avesse messo la testa a posto!- 
-ad essere onesta mi mancava trascorrere i pomeriggi con lei e mi sono fatta mettere in punizione- 
Sorrise divertito e tornò al suo giornale.
In classe c’era solo un ragazzo che stava dormendo sul banco. Meglio così, non avevo voglia di parlare con qualcuno. Mi sedetti nel banco affianco alla cartina appesa al muro, come al solito. Quello ormai era il mio posto, mi piaceva guardare tutti i paesi raffigurati e immaginare in quali un giorno sarei andata. E in più avevo fatto qualche scarabocchio qua e là.
Stavo ammirando le città impronunciabili del Brasile quando la porta si aprì. Non guardai neanche chi fosse entrato. Solo quando sentì la sua voce mi sorpresi.
-signor Malik…anche lei qua. Cos’è oggi, una riunione?- chiese sarcastico il professore
Lentamente scesi dalla sedia e mi accucciai per terra, cercando di non farmi vedere. Malik non rispose ma riuscì a vederlo alzare le spalle incurante.
Quando pensai di averla scampata, il prof mi chiamò. -Collins…cosa fa per terra?-
-ehm…mi era caduto l’orecchino- mentì e tornai a sedermi sulla sedia
Malik sorrise maliziosamente e venne a sedersi accanto a me. 
Indifferenza, la migliore arma.
-ciao Rosemary-
Lo guardai male. –Rose- addio indifferenza.
-okay Rose.-
Tornai a guardare la cartina. Dunque, avevo detto Italia, Francia, America e Australia da visitare…
Sentivo la sguardo di Malik sulla schiena. -a me piacerebbe andare in Italia- sussurrò per non farsi sentire dal professore
-anche a me-
-le italiane sono…wow!- mi voltai e lo guardai con tutto l’odio possibile. Stava insinuando che io non ero carina? 
-ma le inglesi non le batte nessuno- continuò avvicinandosi sempre di più. misi una mano sul suo petto e lo allontanai, facendolo ridacchiare.
Non parlammo più. Lui prese un foglio e una matita e iniziò a scarabocchiare, mentre io ero con la schiena appoggiata al muro e le gambe sulla sedia, rivolta verso di lui. Stavo cercando di capire cosa stesse facendo.
Alla fine la mia curiosità vinse. -cosa stai facendo?- 
Alzò la testa dal disegno e mi guardò, un po’ troppo a lungo, forse. Ma non rispose e tornò a scarabocchiare.
-ehi..che fai?- ritentai 
Sorrise scuotendo la testa. Bastardo, ero curiosa. Ne approfittai per guardarlo bene.
I capelli neri perfettamente a posto nel ciuffo, le sopracciglia corrugate come se stesse pensando a qualcosa di importante, la pelle color caffelatte, le labbra carnose e la lingua che le inumidiva ogni due secondi. Non era bello, di più. Ma aveva comunque una carattere di merda. Indossava una delle solite felpe americane, era blu e bianca, molto bella...ne volevo una anche io.
-ti fa ancora male?- senza pensare gli avevo sfiorato la tempia, dov’era ancora visibile un lieve segno viola.
Sussultò. -no, non più.-
Annuii. -dove compri tutte queste felpe?- afferrai la felpa e la tirai leggermente verso di me
Sorrise. -se te lo dico poi dovrei ucciderti-
-piantala James Bond. Dove le prendi?-
-segreto- si limitò a dire prima di tornare a scarabocchiare.
Non parlammo più. Lui continuava a scarabocchiare e io a guardalo, annoiandomi. Tirai fuori il cellulare, le 15.25 ancora cinque minuti e saremmo potuti uscire.
Infatti cinque minuti dopo il professore ci diede il permesso di uscire, scattai in piedi, afferrai la tracolla e uscì dalla classe.
Ero appena uscita, quando mi sentii bloccare per il polso e girandomi vidi Malik.
-tieni- disse porgendomi il foglio che aveva scarabocchiato per tutto il tempo.
C’era disegnata una ragazza dai capelli mossi scuri, che stava seduta e fissava fuori dalla finestra, dove si vedeva il paesaggio ricoperto di neve. La ragazza aveva un’aria…distratta, come se fosse nel suo mondo ma allo stesso tempo era affascinante.
Il disegno era bellissimo, non riuscivo a pensare che dalle mani di Malik potesse uscire una cosa del genere. Stavo per chiederle chi fosse la ragazza ma quando alzai lo sguardo dal disegno non c’era più.



 
Ma anche io alla loro età ero così?
Ero fuori dalle scuole medie ad aspettare mia sorella per tornare a scuola. Un’orda di ragazzini ne uscì urlando. Quello che mi preoccupò fu vedere ragazzini di undici-dodici anni che appena usciti si accesero una sigaretta o iniziarono a baciarsi come pornostrar. Io alla loro età giocavo su Paint a casa e guardavo i Simpson. okay, lo facevo ancora adesso.
Vidi mia sorella uscire accanto a delle amiche e salutare alcuni di quei tipi che stavano fumando.
-Katie…conosci quelli che fuori da scuola stavano fumando?- chiesi per la strada
-si-
-mmh…sono tuoi amici?- 
-non proprio, direi conoscenti…- meno male, pericolo scampato
-promettimi che non uscirai mai con quei tizi o che fumerai- dissi fermandomi e guardandola negli occhi. Per una volta l’istinto di sorella maggiore si faceva sentire.
-sei strana…ma okay-
Tornate a casa, come al solito, nostra madre non c’era. Mandai Katie a guardare la televisione, buttai il mio zaino per terra e andai a mangiare qualcosa in cucina.
-Roseeeee! L’hai fatto tu questo?- urlò Katie dal salotto
Andai a vedere cosa stava dicendo quella peste. Buttando lo zaino per terra, si era aperto e il disegno di Malik era uscito fuori. E adesso era in mano di mia sorella che chiedeva spiegazioni.
-allora?- chiese spazientita
-ehm…l’ha fatto Natalie- mentii. 
Perché non avevo detto la verità?
Lo guardò attentamente. -però…è brava! Ti ha disegnata proprio bene-
Wait….’ti ha disegnata proprio bene’?
Sarei io la ragazza del disegno?
Perché mi sembrava più….bella?
-tu dici?-
Annuì. -si, hai la stessa espressione di quando ascolti la musica o di quando sei nel tuo mondo-
Tornò a guardare la tv, io salì in camera e buttai lo zaino per terra.
Perché Malik mi avrebbe fatto un ritratto?









Writer's Space

Come al solito sono in ritardo :')
Vorrei iniziare con ringraziare TUTTE quelle che hanno recensito/preferito/ricordato/seguito la storia. Grazie.
Spero ch il capitolo vi piaccia. Siamo all'inizio e questi capitoli sono un po' noiosi a parere mio, ma servono a far capire come sono i personaggi.
So di averlo detto altre volte, ma amo il banner (grazie mille _Sam) Zayn che sorride è..è...ashjkl



Una settimana. Una fottuta settimana che guardo questa gif che ho salvato sul pc con il nome "zucchero filato"
E' come una droga.

Twitter: @paynemysuperman 
L'altra FF: Me, my sister and her boyfriend


A presto

Erica

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Capitolo 5
*** I cugini ***


 

 


I cugini


 
-Natalie! Ho bisogno di un parere!- dissi appoggiandomi al suo armadietto
Chiuse l’anta e mi guardò sorridente. –dimmi-
Frugai nella borsa finchè non trovai il disegno di Malik. -vedi questa? Dimmi onestamente: sono io?-
Prese il foglio dalle mie mani e lo esaminò attentamente. -credo proprio di si. chi l’ha fatto? Tu non di sicuro, fai pena e disegnare-
Sospirai. Dovevo dirgli la verità? -Malik-
La sua mascella toccò terra. -Malik? Quel Malik?-
-quanti Malik conosci?-
-quando?-
-ieri, in aula detenzione. Stavo uscendo da scuola quando mi ha fermato e me l’ha dato. Poi è sparito-
-mmh..interessante- 
-non sai dirmi niente di più interessanti Sherlock?-
Mi guardò per un minuto prima di rispondere. -no, niente. Andiamo a mangiare che ti devo raccontare una cosa!- disse trascinandomi verso i vassoi. Presi soltanto le patatine e una bottiglietta d’acqua. Quando ci sedemmo la incitai a raccontare.
-stamattina Liam…- iniziò titubante
-stamattina cosa?- la spronai
Mi lanciò un’occhiataccia. -stamattina Liam mi ha chiesto il numero!- trillò
La patatina che stavo per mangiare mi cadde sul tavolo. -cosa?? È fantastico!-
Batté le mani, entusiasta. -ha detto: così magari ci incontriamo anche al pomeriggio e non solo la mattina-
Quanto era fortunata Natalie? Liam era bellissimo e simpaticissimo. Qualche volta la mattina mi facevo trovare davanti a casa di Nat così chiacchieravo anche io con loro. Molte volte avevo notato come la guardava, le piaceva, era palese.
-Dio Nat…sono così contenta!-
-anche io Rose, anche io. Ah! Ti saluta-
Liam era anche gentile. Ragazzi così non li trovi più.


 
-com’è andata oggi?- chiese mia madre quando tornai a casa.
-bene- andai in camera mia.
-solo bene? Non mi dici mai niente!-
Sbuffai e non le risposi. Andai un po’ su Facebook, mi si aprì la chat, era uno del corso di biologia.
 
Ciao! Sabato sera faccio una festa a casa mia, se vuoi venire l’indirizzo è *****
 
Conoscevo questo tipo, le sue feste erano uno sballo, a volte ci andavo. -mammina caraaaaa!- strillai scendendo le scale, trovandola con il cappotto addosso che sistemava la sciarpa a Katie. 
Alzò gli occhi al cielo. -non ti do altre 50 sterline per comprare un maglione- Che palle, ancora con quella storia.
-sabato c’è una festa, posso andare?- chiesi sfoderando la mia miglior faccia da cucciolo
-non lo so Rose. L’ultima volta hai detto che tornavi a mezzanotte e sei tornata alle due!-  
Solo perché ero tornata con due ore di ritardo e completamente ubriaca se l’era legata al dito. Che antiquata.
-uscite?- 
-porto Katie da un’amica e poi vado a far la spesa-
Appena le due rompipalle uscirono di casa, chiamai Nat. Come ai vecchi tempi: film e gelato.
-che film guardiamo?- chiese una volta arrivata a casa mia.
-andiamo a noleggiarne uno-
In cinque minuti eravamo entrate nel caldo negozio pieno di dvd. -ti va un bell’horror?- chiesi prendendo in mano un dvd dalla copertina terrificante
-no. Poi non dormo e inizio a strillare-
Mi aggirai per gli scaffali, quando vidi un film che sarebbe potuto andare bene, una commedia. Stavo per prenderlo quando una mano si scontrò con la mia.
Liam.
-ciao Rose-
-Liam! Che ci fai qui?- che domanda stupida.
-sono venuto a noleggiare un dvd, è arrivato mio cugino e stasera ci guardiamo un film-
-Roseeeee! Hai trovato qualc..- si bloccò quando vide Liam
Entrambi arrossirono. -ehm..ciao Liam-
-ciao Natalie-
Si era creato un silenzio imbarazzante. -così dicevi che è arrivato tuo cugino..- dissi
Parve svegliarsi di colpo. -si si. Perché domani mattina non vieni anche tu? Così ve lo presento-
Se era bello anche solo la metà… -certo, perché no?-
-scusate ma ora devo andare, ci vediamo domani mattina!-
-ciao Liam-
Lo guardammo andare via. Che bel fondoschiena. -cazzo! Che figura….sono conciata come una barbona!- disse Nat
Alzai gli occhi al cielo e dopo aver preso il film andammo nel piccolo supermercato a prendere una vaschetta di gelato. -io direi panna- disse Nat osservando tutti i gusti
-naah! Cioccolato per sempre!-
-sai cosa si dice di chi mangia cioccolato? Che sono bravi a letto- 
Mi girai al rallentatore, come nei film. L’idiota era dietro di me che mi guardava con quel suo sorrisetto idiota.
-Malik- lo salutai freddamente
-ciao!- trillò allegra Natalie
Porca miseria. Volevo anche io le felpe americane che aveva lui.
-allora...cosa ci fate qui?- chiese curiosando nel nostro cestino della spesa
-quello che la gente fa nei supermercati: la spesa- 
Annuii. -giusto…be’, ci vediamo domani. Ciao Rosemary, ciao Natalie-
-Rose, non Rosemary cazzo! Rosemary è un nome da obesa, porca miseria!- si, mi erano arrivate le mie cose. Una signora che stava prendendo il pacco di piselli surgelati dal bancone mi guardò male.
-non dovresti dire queste cose ragazzina- mi sgridò.
A Natalie si colorarono le guance di rosso per l’imbarazzo, era sempre troppo educata, mentre Malik mi guardava sorridendo, aspettando una mia reazione.
-ma si faccia i fatti suoi-
La vecchietta spalancò la bocca, indignata. -ma le sembrano questi i modi di rivolgersi agli altri? Perché non impara da quel bel ragazzo accanto a lei? È stato così educato da salutarla e lei l’ha insultato, si vergogni-
Malik si appoggiò al bancone dei gelati, deciso a gustarsi la scena. -io imparare da lui?! Scherza? Mi faccia un favore…torni ai suoi piselli e mi lasci in pace-
Afferrai la vaschetta di gelato al cioccolato, presi Nat per un braccio e la trascinai alle casse, intanto Malik ci seguiva.
-Rose…quando imparerai a non litigare con tutte le vecchiette che vedi?-
Avevo brutte esperienze con le vecchiette. Una volta stavo quasi per picchiarne una.
-non è colpa mia. Sono loro che cercano guai.-
-dovevi vedere la faccia di quella signora…ha ragione però, impara un po’ da me- disse Malik comparendomi alle spalle.
-sta zitto va’..-
Pagammo ed uscimmo dal piccolo supermercato dove l’aria gelida di novembre ci colpì, facendoci rabbrividire.
-ci vediamo domani, ciao Natalie, ciao Rosemary-
Ancora con questo nome? Adesso io gli…
-lascia stare Rose, andiamo a vedere il film- disse Nat trascinandomi via prima che avessi il tempo per ribattere.
 

 
Sentii qualcosa afferrarmi per la spalla e scuotermi.
Oh cazzo. Un maniaco era entrato in casa e mi voleva stuprare.
Mantieni la calma Rose, piano piano ti alzi e sfoderi le tue arti di autodifesa: calcio in mezzo alle gambe e correre via urlando per chiamare aiuto.
-ti do tutto quello che vuoi, ma ti prego non farmi del male. Vai da mia sorella!- gridai con la testa sotto le coperte.
-minchia che sorella che sei…alzati, è tardi!- disse Katy
Fiu…l’avevo scampata anche questa volta. Aprii un occhio e guardai la sveglia: le 7.15
Tra un quarto d’ora dovevo essere davanti casa di Natalie.
Scesi di corsa dal letto, inciampando nelle coperte e cadendo di faccia. Corsi in bagno, dove ammirai il nido d’uccelli che avevo al posto dei capelli, le borse sotto gli occhi e il colorito pallido.
D’ora in poi basta guardare i film d’horror a mezzanotte.
In fretta e furia mi lavai ed ebbi solo il tempo di mettere un filo di matita, corsi a vestirmi (jeans, maglioncino blu, cappotto, sciarpa e le immancabili converse) ed uscii di casa gridando -ciao ma’, ciao Katy-
Davanti casa sua, Nat mi stava aspettando, picchiettando il piede per terra, segno che era nervosa.
-anf..ciao…anf..Natalie!- faticavo a parlare per via del fiatone
-era ora! Non hai fatto in tempo a truccarti vero?- e tirò fuori dal suo zaino la cipria e mascara che mi mise velocemente. Non so come avrei fatto senza di lei.
-pronta a conoscere il cugino di Liam?-
Era oggi?
-oggi? Cazzo. Speriamo che sia figo quanto la metà del cugino…-
Ci ritrovammo alla fermata dell’autobus, il luogo di ritrovo di Liam e Natalie, di loro nessuna traccia. Mi sedetti sulla panchina, mentre la mia amica decise di rimanere in piedi appoggiata al palo accanto alla panca. Rimanemmo così cinque minuti, dei quali approfittai per poggiare la testa contro al palo e chiudere gli occhi, per riposarmi un po’…ad un tratto sentii Nat -eccoli!-
-ciao ragazze!- sentii dire da Liam, rimasi nella stessa posizione, avevo tanto sonno.
-Rose…ci sei?- Liam poggiò la sua enorme mano sulla mia spalla
Schiusi lentamente gli occhi. -si si. Ho sonno..-
Accanto a quel gigante di Liam c’era…un angelo? Si, un angelo per forza. Un ragazzo, alto quanto lui, con due occhi verdi assonnati, ma pur sempre stupendi e i capelli ricci.
BOOM.
Le mie ovaie avevano fatto boom.
Avete presente quella sensazione che vi  viene guardando il film ‘Magic Mike’? Si, quella voglia di andare a vedere uno spogliarello e scopare selvaggiamente. Ecco, se vedete questo ragazzo le sensazioni sono più o meno quelle. Forse il ragazzo non starebbe male con della Nutella addosso…
Continuavo a fissarlo e Nat mi rifilò una gomitata per farmi svegliare. -ciao Liam! Ciao ragazzo riccio di cui non so il nome- l’avevo detto davvero?
Mi sorrise, mostrando due fossette tenerissime. Sposami. Sposami, cazzo.
-ragazze, lui è mio cugino Harry. Harry, loro sono Natalie –disse indicando la bionda –e Rose- 
Harry. era un nome figo. Come lui. E dovevo dire che quel cappotto blu, stile Edward Cullen gli stava da Dio.
-ciao Harry- esclamammo all’unisono io e Nat
-ciao ragazze!- disse lui con voce sexyssima
RI-BOOM
Si poteva rimanere incinte solo sentendo la voce di un ragazzo? Certo che si.
Liam e Natalie si misero vicini a parlare mentre camminavamo, lasciando dietro me e Harry. Grazie ragazzi.
 
-allora…ti sei appena trasferito eh?-
-si, ieri.-
-e andrai nella stessa scuola di Liam?- ovviamente, tutti i ragazzi più belli non venivano nella mia scuola.
-ehm…a dire il vero no. Non mi ricordo il nome, ma l’ho scritto, aspetta…- disse frugando nella tasca dei jeans. Ne estrasse un foglietto tutto stropicciato e me lo porse. -Bradford High School….ehi! ma è la scuola dove vado io!- dissi entusiasta.
Aspetta…questo figone nella mia scuola?
-Natalie Natalie Natalie! Harry viene nella nostra scuola! Ti rendi conto? Finalmente avremo anche noi un ragazzo figo a scuola!- gridai facendo voltare Natalie che mi guardava sconcertata.
Subito dopo realizzai cosa avevo detto. Liam mi guardava divertito, come Harry, solo che quest’ultimo era leggermente imbarazzato.
-ehm..cioè..io..intendevo…che..non fraintendere..ma..c’è..boh- 
-Natalie non hai una merendina?- chiesi per deviare il discorso
Natalie pescò dalla sua borsa una briosche e me la porse. -tieni. Lo sai che ne porto una sempre per te-
Decisi di stare zitta e mangiare la mia briosche, per evitare altre figure. -me ne daresti un pezzo? Non ho avuto tempo di fare colazione, Liam aveva fretta…- disse il figone riccio accanto a me.
-certo!- divisi la briosche in due e porsi metà ad Harry.
-allora…paura per il primo giorno di scuola?-
Si strinse nelle spalle. -paura no…un po’ agitato magari. Ma almeno già conosco qualcuno-
-chi?- chiesi confusa
Ridacchiò. -tu! Mi fai fare il giro della scuola, vero?-
-certo che si- tra le tappe del tour: lo sgabuzzino del secondo piano, detto sgabuzzino del sesso.
Dopo cinque minuti di silenzio, in cui pensavo a come potesse essere bello legarlo al una sedia e ricoprirlo di panna, disse -ma tra Liam e Natalie c’è qualcosa, vero?-
Mentre lo disse si avvicinò a me, per non farsi sentire dai due. -ufficialmente no. Ma si piacciono, e tanto- sussurrai
-ci penseremo noi allora-
-okay Cupido-
C’era una domanda che mi ronzava in testa più o meno da quando l’avevo visto, dovevo per forza chiederglielo. -Harry…sei gay?-
Si fermò di botto sul marciapiede. -no! Cosa te lo fa pensare?- disse riprendendo a camminare
-niente. È che di solito i più belli sono gay. Come Ricky Martin-
Che tristezza…a volte avevo pensato di diventare uomo solo per quello.
-mi stai dicendo che sono bello?- chiese sorridendo
-ehm…può darsi-
-ti svelo un segreto: anche tu-.








YOLO!

Ho aggiornato finalmenteee!
Per chi segue anche l'altra mia FF: so che avrei dovuto aggiornare prima me, my sister and her boyfriend ma ho deciso di dare la precedenza a questa.
Spero che il capitolo vi piaccia. Finalmente entra in scena Harry. Tra poco arriveranno ance Lou e Niall.
Volevo parlarvi di una cosa.
Ho notato un calo nelle recensioni.
Non vi piace più la storia?
Ditemelo, così vedo cosa posso fare.

Ho cambiato nick su twitter; @xpaynesweetie

L'altra FF: Me, my sister and her boyfriend


Ciaaaaaao!
Erica

ps. Se siete arrivate a leggere fin qui, perchè non lasciate una recensione?

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Capitolo 6
*** Lezioni di storia ***


 
 


 
6. Lezioni di Storia



 
Arrivammo davanti al cancello della scuola, tutti gli occhi erano puntati sui due cugini di una bellezza straordinaria.
-bene, siete arrivati. Ora devo andare, sono in ritardo…buona fortuna Harry! Ciao Rose, ciao Natalie.- ci salutò Liam.
Cretino, poteva salutare Natalie con un bacio sulla guancia, no?
-scusate ragazzi, ma ho un’interrogazione alla prima ora. Harry, ti lascio nelle mani di Rose- disse Natalie allontanandosi
Eheh…sei finito Harry. Andiamo nello sgabuzzino al secondo piano.
Presi Harry a braccetto e iniziai a mostrargli la scuola. -Allora…questo è il giardino, è la parte più bella della scuola, insieme alla palestra. Passiamo alla divisione sociale: quelle appoggiate al muretto con le mutande in vista sono le cheerleader e qualche loro amica, ma non farti ingannare, sembrano troie, ma sono anche peggio. Quelli la sono i fighetti della scuola, giocatori di basket, football…stanno con le puttanelle che ti ho citato prima. Là in fondo ci sono i secchioni, dall’altro lato gli emo e i depressi. Troverai qualche persona normale, ma siamo pochi. Ah si…poi c’è Malik-
Attraversammo il cortile a braccetto, mentre facevo la linguaccia alle ragazze che si stavano mangiando Harry con gli occhi.
-chi è Malik?-
Sospirai. -un’idiota. Non so il nome e non voglio saperlo, viene dall’Iran o uno di quei paesi lì… si è portato a letto quasi tutte le ragazze della scuola, ma tu hai l’onore di parlare con una delle poche che non ha ceduto e non cederà-
Ridacchiò. -immagino sia uno di quei pompati della squadra di football-
Scossi la testa. -veramente è troppo pigro anche per giocare a qualcosa-
Gli stavo mostrando il corridoio quando lo vidi appoggiato agli armadietti. Subito il ghigno che aveva sul volto sparì e si avvicinò a noi.
-ehi Rose…chi è lui? Il tuo fidanzato?- 
Gli lanciai un’occhiataccia. -che c’è? Sei geloso? Comunque no, è un mio amico. Harry, lui è Malik il buzzurro. Buzzurro, lui è Harry-
Harry ridacchiò divertito dalla mia presentazione mentre Malik mi lanciò un’occhiataccia. Si strinsero le mani. -bene, ora dobbiamo continuare il giro turistico- dissi prendendo Harry e tirandolo via dalle grinfie di Malik.
Mostrai ad Harry la mensa, i bagni, la palestra e qualche classe. Suonò la campanella, segno che le lezioni incominciavano.
-mi dici dov’è la segreteria? Così puoi andare in classe..- disse
-ma stai scherzando? Vengo con te! Così salto anche matematica-
Purtroppo, in segreteria c’era quell’antipatica di Lauren, signora cinquantenne, con i capelli rossi (tinti), tette rifatte e ci provava con qualsiasi studente maschio.  Inutile dire che ci avevo litigato molte volte.
-cosa ci fai tu qui?- mi chiese acida
-simpatia portami via…ho accompagnato il nuovo studente, gli serve l’orario- spiegai indicando Harry.
Appena vide Harry cambiò atteggiamento.
Si rizzò sulla sedia, si sistemò la camicetta (e per sistemare intendo slacciare qualche bottone per far vedere la scollatura), si ravvivò i capelli e in modo, che lei reputava seducente, si rivolse ad Harry. 
-oh caro! Benvenuto in questa scuola, ti troverai bene, vedrai. Ecco l’orario, una piantina della scuola e il codice dell’armadietto. Per qualsiasi cosa chiedi pure a me-
Vecchia pedofila, ma il senso del pudore dov'è finito?
-non preoccuparti, se ha bisogno di qualcosa chiederà a me, che ho la sua età-
-tu! Ragazzina insolente! Come ti permetti?! Stai forse insinuando che…-
-grazie mille, arrivederci- Harry mi afferrò per un braccio e trascinò via prima che strappassi il silicone dalle tette di quella.
-mmh…hai un bel caratterino, mi piaci- 
-si, mi piaccio anch’io. Che materia hai alla prima ora?-
Diede un’occhiata ai fogli. –inglese-
Te’ pareva, la solita sfiga. Gli strappai i fogli di mano e confrontai gli orari. -ah-ah! Abbiamo in comune storia! Oddio…con la Tompson. Preparati Harry.-
 

 
Ero seduta al mio banco, bella comoda. Lo zaino per terra, tutti i libri a fare da muro per non farmi vedere dalla professoressa mentre dormivo. Odiavo storia e odiavo la professoressa Tompson.
-è occupato qua?- una voce mi riportò alla realtà
Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo magrolino, con la camicia nei pantaloni e gli occhiali. Ah si, il secchione.
-si- avrei preferito stare accanto alla Tompson. Okay, scherzavo.
-e da chi?-
Lo fulminai con un’occhiataccia, ma poi vidi entrare quel gran figo di Harry. -da lui- dissi salutando Harry che si avvicinò e si sedette accanto a me.
Ora l’ora di storia diventava più interessante. Il secchione fece una smorfia e andò a sedersi da un’altra parte.
-allora, come sono andate le prime ore?- chiesi mentre Harry tirava fuori un quaderno.
Si appoggiò al banco con il gomito destro, per guardarmi meglio. Gli ormoni Rose, gli ormoni.
-bene. Ho conosciuto alcuni ragazzi e ragazze, sembrano simpatici-
Non potei ribattere perché quella vecchia inacidita dalla mancanza di sesso entrò in classe. Sbatté il registro sulla cattedra, facendo zittire tutti immediatamente. Mentre lei compilava il registro tutti rimanevano in religioso silenzio.
-bene. Vedo che abbiamo un nuovo alunno...Styles- 
Harry alzò la mano e la prof lo squadrò. Eh eh…piaceva anche a lei?
-facciamo vedere al signor Styles dove siamo arrivato col programma. Interroghiamo uno a caso…-
A caso. Cento sterline che avrebbe interrogato me.
-tipo…mmh…Collins!-
Come volevasi dimostrare. Mi alzai e andai accanto alla cattedra. Non avevo studiato, tanto per cambiare. Dei mormorii si alzarono dalla classe, non per vantarmi, ma quando venivo interrogata io tutti ascoltavano.
-allora Collins… rivoluzione francese. Quando, causa e effetti-
Mi schiarii la gola prima di incominciare. -La Rivoluzione francese…mmh…è successa in Francia-
-ma davvero?- rispose sarcastica la prof.
-si, davvero.-
Storse la bocca mentre si appoggiava allo schienale della sedia, sospirando. -andiamo avanti. Perché è scoppiata la Rivoluzione?-
Ragiona Rose. Avevo visto tanti film ambientati in quel periodo, dove c’erano quei bei ragazzi con la camicia bianca enorme, i pantaloni aderenti e gli stivali al ginocchio.
-perché? Provi a pensare. C’era il re che viveva in quella mega reggia, era tutto d’oro, specchi, tavoli, candele, bagni…Era pieno di soldi, aveva tutto quello che voleva mentre quei poveri cittadini non avevano niente, neanche i soldi per il Mc Donald. E ci credo che si sono arrabbiati! Avrei fatto la stessa cosa, se non peggio! Hanno fatto bene a tagliargli la testa a quei ricconi! Come quella Maria Antonietta…le sono venuti i capelli bianchi! Ma gli sta bene! Così impara a fare la sbruffona, vestita tutta firmata a passare tra i poveracci, facendosi figa.-
Intanto la classe era scoppiata a ridere, la prof li fulminò con un’occhiata, notai Harry con una mano sopra la bocca per non far vedere che rideva.
-e poi…Leonardo Di Caprio! Si rende conto che il Di Caprio cattivo aveva rinchiuso il Di Caprio buono in prigione con una maschera di ferro? No no, non si fa. Povero Leonardo…- continuai.
-Collins! Si rende conto di quello che sta dicendo?! Lei S T R A V O L G E la storia! Cosa centra Leonardo Di Caprio? È solo un film. E Maria Antonietta…povera donna! Se l’avesse sentita le sarebbero caduti i capelli!-
Sempre la solita storia.
-ma prof…che senso ha studiare persone già morte? E non dica così di Leonardo che si offende!-
Si mise una mano sulla fronte, scuotendo la testa. -la storia serve, eccome se serve! Sapendo le cose del passato non ricommetteremo gli stessi errori-
-ma se c’è stata una Prima guerra mondiale, si vede che non hanno studiato visto che c’è stata anche la seconda-
Avevo ragione, cazzo.
-Collins, non so cosa fare con te. Perché ti ho promosso?-
-perché avevo voti sufficienti- feci notare ovvia
Sbuffò. -facciamo come l’anno scorso: ti farai aiutare da qualcuno, okay?-
L’anno scorso la prof aveva incaricato una ragazza più grande di aiutarmi in storia, in cambio le avrebbe dato dei crediti. Incredibilmente con Evangeline, il nome della ragazza, era arrivata alla sufficienza.
-va bene prof-
-ti chiamo quando avrò deciso chi avrà l’arduo compito di aiutarti. Ma adesso ti devo mettere il voto- l'ennesimo 2 in storia.
Tornai a sedermi accanto ad Harry che mi guardava sorridendo. La prof continuò a spiegare e l’unico attento sembrava il solito secchione.
-sei divertente, lo sai?- sussurrò Harry
-lo so-
-sei sempre così?- chiese avvicinandosi
-così come?-
-naturale. Sei spontanea e divertente-
Sorrisi imbarazzata. -si, sono abbastanza naturale.-
-Collins! Stai portando sulla cattiva strada anche Styles?- chiese la prof interrompendoci
-stavamo parlando della sua interessantissima lezione prof-
-le sembro nata ieri?-
-certo che no! Lo so benissimo che lei ai tempi della Rivoluzione francese era ancora una bambina-
La classe scoppiò a ridere e la prof divenne rossa in faccia. fortunatamente suonò la campanella e potei uscire senza essere rinchiusa in detenzione per tutto il pomeriggio.
Posai i libri nell’armadietto e andai a mensa con Harry. Da mangiare presi solo le patatine e l’acqua mentre lui prese quella che doveva essere pasta. Vidi Nat seduta al solito tavolo mentre leggeva un libro e feci segno ad Harry di andare da lei.
Ci vide, ritirò il libro e ci rivolse un caldo sorrido. -come sta andando il primo giorno Harry?- chiese
-massì…l’ora di storia è stata la mia preferita- mi lanciò uno sguardo malizioso
Natalie ci osservò. -sei con lei? Si capisce tutto…la Tompson ti ha già dato qualcuno per prendere ripetizioni?- 
-ha detto che appena trova qualcuno mi chiama.- risposi bevendo un sorso d’acqua
-ehi Harry!- gridò qualcuno.
Quel qualcuno era Louis Tomlinson, accompagnato dai suoi amichetti Horan e Malik. 
Perché stavano venendo verso di noi?
Perché Harry li sta salutando?
Perché Louis e il biondo si sono seduti accanto a Natalie, quindi di fronte a me?
Perché ero seduta tra Harry e Malik?
Malik?!
-cosa ci fai qua Malik?- chiesi voltandomi verso di lui
Indossava la solita varsity, rossa e bianca. -sono venuto a farti compagnia- rispose circondandomi le spalle con un braccio, che scrollai subito di dosso.
-puoi anche andartene allora, non ne ho bisogno-
Un calcio da sotto al tavolo mi fece sobbalzare, guardai Natalie e le mimai -perché?-
-dagli un’opportunità- sussurrò lei
Le mostrai il mio bellissimo terzo dito. -come conoscete Harry?- chiese Louis tamburellando le dita contro al tavolo.
-è il cugino di un nostro amico, più di Natalie che mio però- spiegai mentre lei diventava  rossa in viso. -voi?-
-abbiamo inglese insieme! Quando l’ho visto entrare in classe ho pensato che quel ricciolino dovesse essere mio!- disse Tomlinson sporgendosi e scompigliando i capelli ad Harry
Mmh…okay.
-a me l’ha presentato Louis- disse Malik
-te l’ho chiesto?-
-aggressiva, mi piace-
Sbuffai alzando gli occhi al  cielo. Grazie a Dio la campanella mise fine a quello strazio, ben quindici minuti di pranzo in compagnia di Malik! -è stato un piacere, tranne per Malik, ma adesso io e Nat dobbiamo andare, ciao!- ero già in piedi e Nat si stava alzando.
-cos’avete adesso?- chiese Harry
-ginnastica- rispose Malik al mio posto
Ma come…?
-una settimana fa mi hai quasi ucciso, ricordi?- alludeva alle mie doti nel baseball.
Gli feci la linguaccia e andai negli spogliatoi a cambiarmi. Velocemente infilai i pantaloncini, una maglietta e legai i capelli. Aspettai che anche Nat avesse finito e uscimmo. Per caso passammo davanti agli spogliatoi maschili e sempre per caso  la porta era leggermente aperta. Mi avvicinai silenziosamente e per caso guardai dentro.
Che bel culo che aveva Louis. Harry era decisamente figo, aveva degli addominali che sembravano chiamarti. C’era un altro ragazzo, girato di spalle, che non riuscivo a capire chi fosse. Era alto, con i capelli neri, schiena possente e un gran bel culo. Quando si girò quasi mi prese un infarto: era Malik. Natalie stava appoggiata al muro di fronte, non voleva guardare dentro e continuava a tirarmi per il braccio. Le mostrai nuovamente il dito medio e mi staccai dalla porta. Ma prima di andare in palestra diedi un colpo alla porta e urlai  -bei culi!-










Welcomeeeeeeeee back!

Okay,sono in ritardissimissimo.
Ma questa scuola di m***a mi sta facendo esasperare.

Passiamo alla storia.
Diciamo che siamo entrati nel vivo ormai. Da qua in poi ci saranno tutti i ragazzi.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, fatemelo sapere recensendo la storia!

Un ringraziamento speciale alle 10 che hanno recensito lo scorso capitolo ashjkl

Passate dall'altra mia FF: Me, my sister and her boyfriend

Per chi volesse contattarmi su twitter: @liamsquiffy

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Capitolo 7
*** Spionaggio degno di 007, dietro all'albero. ***


 



7. Spionaggio degno di 007, dietro all'albero

 
 
Toc toc.
Non sapevo chi aveva interrotto la lezione, ma che fosse fatto santo subito.
Le ore di letteratura inglese erano uno strazio. In classe entrò un ragazzo, probabilmente più grande. -la prof Tompson mi ha chiesto se la Collins può uscire un attimo-
-Collins vada…magari si sveglia un po’- rispose il prof, credendosi simpatico.
Seguii il ragazzo fuori dalla classe e andammo in sala professori, dove la Tompson ci attendeva seduta alla sua scrivania, accanto a lei, seduto sulla sedia c’era il mio incubo. Malik.
-che ci fai tu qui?- chiesi
-potrei chiederti la stessa cosa-
-ve lo spiego io.- Intervenne la prof. -siete i miei peggiori alunni, e avete bisogno di qualcuno che vi aiuti, perciò ho scelto Mark- disse indicando il ragazzo. -come vostro insegnante di ripetizioni-
-vostro?!- chiesi sconvolta
-si, ha capito bene signorina Collins, vostro.- Mi rispose lei con quel cazzo di sorriso.
-quindi…Mark darà ripetizioni a me e lei? Insieme?- chiese conferma Malik.
La Tompson annuì.
Merda.
Dopodiché se ne andò, lasciando noi tre da soli, per organizzarci bene.
-allora…quando volete incominciare?- chiese Mark
-prima incominciamo meglio è. E devo recuperare un 2- risposi
-anche io-
Mark si grattò la guancia, pensieroso. -facciamo…domani pomeriggio?- propose
-okay-
-per me va bene- rispose Malik.
Mark ci diede il suo indirizzo di casa e tornò in classe. Rimanemmo io e Malik.
-contenta? Passeremo del tempo assieme- disse ammiccando
-preferirei farmi investire da un auto-
-mangi limoni a colazione per caso?-
-ah-ah simpatico-
-bello e simpatico- mi corresse.
 
 
-AHAHAHHAHAHAHHAAHAHAH non ci credoo! AHAHHAHAHAH- urlò Louis per la millesima volta. Appena era suonata la campanella dell’intervallo avevo trascinato Natalie in giardino per raccontarle dell’accaduto. Lì avevamo incontrato Harry e Tomlinson che chiacchieravano e si erano uniti a noi. Appena avevo finito di raccontargli le mie sventure e Louis aveva incominciato a ridere come un pazzo, si teneva la pancia e mezza scuola lo guardava incuriosita.
-hai finito?- chiesi scocciata
Si fermò per pochi secondi, mi scrutò in faccia e ricominciò da capo.
-AHAHAHHAHAHAHAAHH è troppo divertente!-
-be’…devi ammettere che è comica la situazione. Insomma…tu e Malik! Vi odiate!- disse Harry
-lei odia lui, ma lui non la odia- puntualizzò Nat
-non è che lo odio…mi da fastidio-
Parli del diavolo, spuntano le corna. Chi stava venendo verso di noi? Malik.
-AHAHAHAHAHAH ehi! Guardate chi c’è!-
-ragazzi, Natalie…Rosemary- ci salutò un cenno della testa a tutti e un ghigno beffardo a me.
-Rose-
-e così i nostri secchioncelli dovranno studiare storia insieme..- cinguettò Louis appoggiandosi alla spalla di Malik.
Il moro, si accese una sigaretta. -gliel’hai detto?- mi chiese
Feci segno di si con la testa. -anche di quell’altra cosa?-
-altra cosa?- domandai confusa.
-quella cosa…-
-quella cosa cosa?-
Sbuffò, picchiettando con il dito sulla sigaretta per far cadere della cenere. -che sto aggiustando casa tua-
Harry e Louis mi guardarono curiosi. -è il mio idraulico, sta facendo dei lavori a casa mia- spiegai
Harry si mordeva il labbro inferiore, per trattenere le risate, mentre Louis diventò paonazzo in viso, cercando di trattenersi. Ma scoppiò in una risata che assomigliava quasi ad un ululato.
-AHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHA ma daaii…AHAHAHHAHAHAHAH voi due…AHAHAHHAHAHA- cadde per terra e si rotolò tenendosi la pancia.
Natalie e Harry li guardavano sorridenti, quest’ultimo cercando con dei colpi di tosse di mascherare le risate. Malik continuava a fumare la sua sigaretta facendo finta di niente e io ero divertita dalla reazione di Louis.  Non era così male in fondo…certo, era strano forte, ma era anche simpatico.
-Haaaaaaaarry!- una voce assurdamente fastidiosa mi arrivò alle orecchie. La ciuccia pannocchie si avvicinò a noi, o meglio, ad Harry. Indossava la gonnellina delle cheerleader, nonostante facesse un freddo cane e tutti indossavamo i giubbotti.
-ciao Jessica- la salutò lui
-allora…come ti trovi in questa scuola?- chiese civettuola lei.
-bene bene- Non sembrava dargli tanta corda…meglio.
-fa freddo, non trovi?- chiese lei sfregandosi le mani sulle braccia.
-sai com’è…siamo a Novembre ormai. Tutti indossano un cappotto o i pantaloni lunghi, tranne te- gli feci notare.
Mi fulminò con gli occhi. -ah…ciao Collins, come mai sei qua?-
-notizia dell’ultima ora: vengo in questa scuola da quattro anni-
-intendevo dire: che ci fai qua fuori con Harry e gli altri?-
Harry e gli altri? Ma che era, una band?
-è un luogo pubblico, può venire chi vuole. Pubblico vuol dire proprio frequentato da tutti. Come te insomma….-
-mi stai dando della troia?-
-io? Non mi oserei mai! Lo sai che ti lovvo troppo-
Arricciò il suo nasino rifatto. -mi dispiace dirti che ho già la best- "ho già la best" c'era veramente qualcuno che parlava ancora così? Oh Signore. Nel ventunesimo secolo c'era gente ancora così.
-no…così mi spezzi il cuore, c’è...lo sai che io ti lovvo troppo! Voglio essere io la tua best forever!- Louis scoppiò di nuovo a ridere, seguito da Harry. Persino Malik sorrise divertito.
-andiamo Nat, dobbiamo fare delle foto in bagno e poi aggiungere delle scritte truzze!- la presi per il braccio e la trascinai dentro l’edificio.

 


 
 
-Rose! Era ora! Sei sempre in ritardo!- mi sgridò Natalie.
Mi stava aspettando fuori da casa sua, ormai era da un po’ che la raggiungevo lì e poi andavamo a scuola con i due bei cugini.
-scusa! Anf…è che…anf…stamattina mi sono truccata, e ho fatto in ritardo!- rispose col fiatone. Per una volta ero riuscita a truccarmi decentemente, ma ero in ritardo. Alla fermata del pullman c’erano i due cugini più belli che abbia mai visto.
Liam era appoggiato al palo e controllava nervoso il cellulare mentre Harry stava seduto sulla panchina, con la testa appoggiata al palo, esattamente nella stessa posizione in cui ero io la mattina che ci siamo conosciuti.
-buongiorno Harry!- gridai scompigliandogli i capelli, forse avevo gridato un po’ troppo, dato che un signore si girò a guardarmi.
-che gridi?-
-uh…qualcuno è nervosetto stamattina-
Mi fece segno di stare zitta e di guardare Liam e Natalie. Lei aveva le guance rosse e lo salutò con un bel sorriso, mentre lui finalmente levò gli occhi dal cellulare e quando la vide si aprì in un caldo sorriso.
-che teneri- sussurrai. Harry annuì.
Come al solito eravamo divisi a coppie: Nat e Liam davanti e io ed Harry dietro.
Passammo davanti ad una panetteria e l’odore era troppo invitante per resistere. -io entro, volete qualcosa?- chiesi
Liam e la bionda erano troppo presi a lanciarsi occhiatine di nascosto per rispondere e Harry che dopo averli osservati, alzò gli occhi al cielo entrò con me.
Quando vidi il panettiere mi irrigidii. Non ne ero sicura, ma mi sembrava il tizio con cui avevo visto mia madre una volta. -una focaccia, grazie-
Mi servì, pagai e uscii con Harry al seguito. Fortunatamente, prima di uscire ci fermammo dietro la porta, da dove sentivamo Liam e Nat parlare. Feci segno ad Harry di ascoltare.
-ehm…allora…come va?- chiese lui. Non era imbarazzato, di più. Io e il riccio ridacchiammo.
-bene, tu?-
-bene-
Seguì un silenzio molto imbarazzante, spezzato dopo un po’ da Liam. -ehm…ecco…mi chiedevo se…un giorno di questi…ti andrebbe di…uscire-
Io e Harry ci guardammo con gli occhi sgranati. Liam aveva trovato il coraggio! Go Liam!
Lei sembrava aver perso l’uso della parola. E lui parlò ancora. -intendo…un’uscita a quattro. Io, tu, Harry e Rose- e pensare che lo ritenevo intelligente.
Harry scosse la testa, sconsolato. -idiota…-
Lei annuii. -certo!-
Io ed Harry uscimmo dalla panetteria, facendoci vedere. Sia io che Harry guardammo male Liam.
-ragazzi! Ho avuto una fantastica idea! Perché un giorno non usciamo tutti e quattro?- propose Liam dopo un po’.
-che idea fantastica…- dissi sarcasticamente.
Natalie mi rifilò una gomitata fra le costole. -credo che sia una splendida idea!-
Arrivati davanti a scuola io e Harry ci allontanammo con una scusa, per lasciargli un po’ di privacy e magari lui avrebbe trovato il coraggio di salutarla con un bacio sulla guancia. Nonostante non fossimo proprio in anticipo, ci nascondemmo dietro ad un albero, per gustarci la scena.
Non riuscivamo a sentire e così cercavamo di leggere il labbiale.
-lui ha detto: devo comprare un golfino nuovo?- chiesi ad Harry
-ma ti pare?! Ha detto che deve comprare un dopobarba nuovo-
-non capite un cazzo voi due. Ha detto che gli piacciono i broccoli- intervenne Louis.
-broccoli? Dove? - ed ecco Niall.
Eravamo in quattro dietro ad un albero a cercare di leggere le labbra dei due piccioncini. Faceva molto film.
-chi è lui?- ed ecco Malik.
-non sono fatti tuoi-
-è mio cugino- perché gliel’aveva detto?
-comunque ha detto che poi si accordano per decidere quando uscire- disse appoggiandosi con la schiena al tronco dell’albero. Lo ammetto, mentre fumava era sexy.
-come fai a esserne sicuro?-
-so leggere le labbra- allora era utile a qualcosa.
Rimanemmo lì appollaiati per altri cinque minuti, con Malik che ci faceva da traduttore. Liam e Natalie parlavano di cazzate e non si decidevano a fare il grande passo.
-devo scappare, o arrivo in ritardo- ci tradusse Malik.
Mi appiattii all’albero, come se riuscissi a vedere meglio, con la conseguenza che ero praticamente spalmata a Malik che se la godeva, divertito.
Afferrai il braccio di Horan, il più vicino e glielo strinsi. -ahia cazzo! Mi fai male!- si lamentò lui.
Gli feci segno di star zitto e iniziai a stringere la maglietta di Malik, senza accorgermene.
-beh…allora ciao- Malik tradusse il saluto di lei.
-oddio! Adesso la bacia! La bacia!- strinsi la presa sulla maglietta
Invece Liam arrossì fino alla punta dei capelli, le sorrise e se ne andò verso la sua scuola con le cuffiette nelle orecchie. Idiota.
Louis, Harry e Niall uscirono dal nascondiglio, ovvero si allontanarono dall’albero. Mentre io, abbattuta, appoggiai la testa contro il tronco dell’albero. Solo che mi ero dimenticata di avere di fronte Malik e di conseguenza avevo la testa appoggiata al suo petto.
Mi aspettavo che mi spintonasse via, magari insultandomi. Invece mi sorprese: dapprima rimase immobile, poi mi circondò le spalle, accarezzandomi la testa.
Era…piacevole.
No, aspetta. Piacevole? No. Lui era Malik
Mi staccai e lo fulminai con lo sguardo. -che cazzo hai fatto?-
-ti ho abbracciato- staccò un pezzo di corteccia dall’albero, non guardandomi negli occhi.
-eravate così teneri- disse Horan dietro di me, appoggiato alla spalla di Louis.
Mi voltai al rallentatore, come nei film. -che.hai.detto?- scandii bene le parole
Impercettibilmente si spostò dietro Louis, come per nascondersi. -eravate teneri- ripeté arrossendo
-hai 5 secondi-
-cosa?-
-hai cinque secondi-
-ooh..dai Rose! Non ha detto niente di male!- intervenne Louis
-avete cinque secondi-
Iniziarono a correre per il giardino della scuola. Doveva essere una scena abbastanza ridicola: Horan e Tomlinson che scappano via dalla Collins.
-quando vi prendo…- gli gridai dietro. Intanto la gente ci guardava divertita
-dai Rose…eravate carini!- gridò Louis
-vaffanculo!-
Girammo intorno alla scuola, sempre correndo. Stavo iniziando a cedere, non ero un talento nell’attività fisica, anzi. I due si fermarono di colpo, ma me accorsi solo quando finii contro la schiena di Niall, cadendo per terra e sbattendo il mio delicato culo contro il terreno.
-che cazzo fate? Mi sono fatta male, sono atterrata di culo! La prossima volta ve ne do il doppio!- sbraitai alzandomi
-e chi era se non la signorina Collins?-
-ha visto che bella giornata preside? Penso che andrò a sedermi sotto quell’albero e ripassare la lezione di inglese- mi incamminai verso l’albero.
-non ci provi neanche. Non voglio sapere neanche perché correvate, ma siete in punizione. Passerete la settimana in detenzione, tutti e tre-
-io non posso signora, ho gli allenamenti di basket- disse Louis
Lo scrutò per un minuto. -e va bene Tomlinson, le troverò qualcos’altro da fare. Ma voi due starete in detenzione-
-che bello- sbuffai
 -le conviene stare zitta o passerà due settimane in detenzione-










Here we goooo!

Okay, non so neanche come scusarmi per il ritardo. :')
A scuola ci stanno letteralmente UCCIDENDO. Tra prove delle prove Invalsi, le prove per competenze, liti fra compagni di classe (tra l'altro c'è un bellissimo video di me e una mia compagna di classe che prendiamo per il culo le troie della classe lol). Aggiungiamoci l'ansia per il concerto (forse riesco ad andarci) e la pigrizia.

Volevo fare un ENORME ringraziamento alle 11 che hanno recensito lo scorso capitolo e per la ragazza che ha segnalato la storia tra le scelte del sito.
Davvero, vi amo.

Poooi....
Che ve ne pare del capitolo?
Trovo che la parte dell'albero sia la più bella. Ma quella cogliona di Rose rovina sempre tutto.
Fatemi sapere!

Se volete passare nell'altra mia FF , che tra l'altro è finita...ancora non ci credo :'(. Ecco il link:
me, my sister and her boyfriend 

Twitter: @liamsquiffy

H
o già scritto il prossimo capitolo. Vi prometto che lo metterò entro venerdì!


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Capitolo 8
*** Malik passione motociclista ***



  


8. Malik passione motociclista



 
Dove diavolo era?
Quando serviva non c’era mai, ma se non lo volevi vedere era sempre in mezzo alle scatole.
-Niall!- gridai per farlo fermare -hai visto Malik?-
Fece segno di no con la testa. -perché lo cerchi?- chiese con aria maliziosa
Alzai gli occhi al cielo. -Horan, sei un pervertito! Devo dirgli una cosa-
-che cosa? Hai deciso di accettare le sue… proposte?- ammiccò dandomi un paio di leggere gomitate.
-no! Da quanto non fai sesso? Comunque devo dirgli una cosa cosa-
-non me lo vuoi dire eh?-
-allora è un chiodo fisso il tuo-
-che vuoi farci…sono un ragazzo di 18 anni. E sono irlandese!-
-cosa centra che sei irlandese? Per caso gli irlandesi sono più…vogliosi?-
-ovvio. Sono anche più sexy e più bravi a letto-
-e modesti. Oggi ci sei?-
-sei insaziabile! Dopo Malik vuoi salire anche sulla mia giostra?- chiese mentre mi circondava le spalle con un braccio.
-e tu sei un porco. Intendevo: ci sei oggi in detenzione? E leva immediatamente quel braccio-
-si, ci sono. Ah! Il tuo Malik è lì, appoggiato all’armadietto con Jessica-
-ah, la ciuccia calippi-
-ciuccia calippi?-
-fa solo quello- spiegai
-no, sa fare anche di meglio, fidati.-
Lo guardai sconcertata. -Niall! Anche tu hai…?-
-più di una volta- rispose fiero
-basta. Non ci parlo più con te, irlandese pervertito.-
Mi avvicinai a Malik e la ciuccia calippi, che erano intenti a slinguazzare.
-Maaaaaaaaaaaalik- dissi con vocina stridula e invadente, mi sarei presa a pugni da sola.
Mi ignorò. –Maaaaaaaaaaaaaalik- 
Sbuffando si allontanò dalla troia. -che vuoi?-
-devo parlarti-
-a me? Dimmi-
Indicai Jessica, disgustata, che al momento era occupata a guardare il fondoschiena del moro. -da soli- specificai
Baciò a stampo la rossa e le disse -scusa, ci vediamo dopo-
La troia, prima di andarsene mi squadrò dall’alto al basso. Quando finalmente portò via il suo culo secco tornai a guardare Malik.
-allora, che c’è?-
-sai che oggi dovevamo andare da Mark per le ripetizioni?-
Annuì. -ecco, gli dici di spostare l’ora? Verso le quattro-
-va bene. Perché?-
-detenzione, per tutta la settimana-
Rise. -dovresti smetterla di insultare la preside-
-e tu dovresti smetterla di frequentare certa gente- dissi alludendo a Jessica
Alzò le spalle. -non è neanche così male in fondo…-
-sa almeno scrivere il suo nome in stampatello? Ma passiamo a cose più importanti: dove.le.compri?- afferrai la varsity blu che indossava.
-ancora? Non te lo dico-
-ma perché no?!-
-perché no-
-fottiti-
-poi dici che sono io quello represso sessualmente, ma anche tu non scherzi Rose!- e chi se non l’irlandese pervertito che si era affiancato a Malik?
-non sono repressa! E non vado con cani e porci, come te-
-ma Jessica non è una qualunque- 
-basta, io con voi non ci parlo più. E basta fissarmi le tette!- sbottai infastidita mentre raggiungevo la mia classe
-e hai anche un bel culo!- gridò Horan, attirando gli sguardi di tutto il corridoio
 


-signorina Collins! Signor Horan! Che piacere riavervi qua- esclamò il professore appena entrammo nell’aula detenzione.
-il piacere è tutto suo- grugnì Niall
-cosa ha detto Horan?-
-che gli piace la sua giacca- intervenni
Il professore si diede un’occhiata. -in effetti l’ho pagata abbastanza, ma è un capo d’alta moda- Era orrenda. Color vomito con delle righine arancioni e il pezzo forte: le toppe sui gomiti, verdi.
Incredibilmente, il tempo passò subito. Non pensai neanche un secondo alla puntata di Gossip Girl che mi stavo perdendo.  Horan sapeva essere simpatico.
Eravamo seduti in banco assieme e avevamo incominciato a fare piccole palline di carta, per poi lanciarle contro il ragazzo davanti a noi che dormiva.
E nello zaino aveva un intero reparto dolci&schifezze del supermercato, che mangiammo tutto: patatine, barrette, cioccolata.
-Horan e Collins, quando avete finito di mangiare, potete anche andare- ci richiamò il professore.
-mi raccomando: domani ricordati di portare i Twix e l’ipod!- dissi appena uscii da scuola
-okay, e tu ricorda di portare quell’articolo su Justin Bieber, ciao!-
Bene, ora dovevo andare a casa di Mark per le ripetizioni di storia. Per fortuna mi ero fatta spiegare dove abitava e avevo fatto un disegnino. Infilai la mano nella tasca dei jeans ed estrassi un foglietto di carta. Le mie doti artistiche erano penose. Non riuscivo neanche a capire cosa avevo scritto io. Via..St…no, è …boh. Era la terza casa dopo l’angolo della via dove c’era una farmacia. Avrei chiesto a qualcuno per strada.
-serve un passaggio?-
Un motorino nero e grigio, accostato alla strada. E appoggiato ad esso c’era un ragazzo con un giubbotto di pelle nera, e le braccia incrociate. Malik. Si, mi stava antipatico ma dovevo ammettere che era proprio sexy. E vederlo con un giubbotto di pelle, i ray-ban neri, la leggera aria che gli muoveva delicatamente i capelli, appoggiato in quel modo alla moto era quasi un'apparizione divina. Era proprio sexy. 
Mi avvicinai, scrutando la moto dietro di lui. -che ci fai fuori da scuola?- 
-ho immaginato che non sapevi come arrivare da Mark- si tolse gli occhiali da sole, infilandoli nella tasca dei jeans.
-e sei venuto a prendermi?- ero incredula. Stavo sognando che Malik si era preoccupato per me ed era venuto a prendermi a scuola?
Annuì. -allora, lo vuoi questo passaggio o no?- si sedette agilmente sul motorino, lasciando posto a me dietro.
Ancora incredula per tutto quello, salii sul motorino, aggrappandomi a lui con una mano.-tieni- mi porse un casco. Un casco rosa.
Scossi la testa e allontanai la sua mano. -io questo non lo metto- 
-devi, se ci vedono senza mi fanno la multa-
-io un casco rosa non lo metterò mai. Piuttosto te la pago io la multa-
Sbuffò, si sfilò il suo casco nero e me lo porse. -va bene questo?-
Annuii mentre me lo infilavo. Mi aiutò, facendo attenzione a non tirarmi i capelli. I suoi occhi erano attenti e le sue mani gentili. Tutto ciò era veramente strano. -ma perché hai un casco rosa?-
Rise, sciuotendo la testa. -è di mia sorella, stupida- tirò giù il vetro del casco, per impedire che i moscerini mi finissero negli occhi.
Per vendicarmi di come mi aveva chiamato gli pizzicai un fianco, facendolo sobbalzare.
-tieniti- mormorò iniziando a dare gas
Mi guardai intorno. -a cosa?-
-a me, stupida-
Ignorai come mi aveva chiamata. -Perché dovrei?-
-perché sennò cadi-
-scommetti?-
-adesso vedrai…-
Mi tenni al sedile e lui partì in quarta. Sfortunatamente aveva ragione, stavo quasi per cadere dalla moto e uccidermi, ma con uno scatto mi strinsi a mo’ di koala alla sua schiena, mentre lui ridacchiava. -hai visto che avevo ragione?-
Alzai gli occhi al cielo e gli diedi uno schiaffetto sulla schiena. -zitto e guarda dove vai- mormorai quando partì.
La mia testa non era appoggiata alla sua schiena come nei migliori film mentali di ragazzine, mi tenevo il meno possibile alla sua schiena e ogni tanto gli davo leggeri pizzicotti sul fianco. -siamo arrivati- spense il motore e si sfilò il casco.
-sai che il rosa ti dona?- tolsi il casco e agitai i capelli.
Mi lanciò un’occhiataccia. -sembravi una principessa: Malik passione motociclista-
Sbuffò, ma sorrise. -dai, entriamo-
 

-ti prego basta! Abbi pietà di me! Il mio povero cervello è stanco. Deve riposare!- pregai Mark di finire la lezione, congiungendo le mani a mo’ di preghiera.
-ma se abbiamo fatto solo tre pagine!-
-e ti sembrano poche? Basta, non ce la faccio più-
-ha ragione, per oggi direi basta- intervenne Malik
-siete i tipi più scansafatiche che abbia mai visto-
-è un ‘per oggi basta’?- chiesi speranzosa
Sospirando disse si. -vi rendete conto che abbiamo fatto solo tre pagine in due ore?-
-ehhh…ma è un argomento difficile. E poi c’è qualcuno che non riesce a capire concetti elementari- disse Malik raccogliendo la sua roba e guardandomi divertito in attesa della mia reazione.
-puoi dirlo apertamente che hai problemi di apprendimento, non ti giudica nessuno-
-basta frecciatine ragazzi. Ci vediamo settimana prossima, vi interrogo!- ci salutò Mark
Eravamo a novembre e ormai alle sei di sera era buio pesto e faceva un freddo cane.
-dove stai andando?-chiese Malik afferrandomi per il polso, senza farmi male.
-a casa-
-ti accompagno io-
E di nuovo salimmo sulla moto, di nuovo fui costretta a stringermi a lui, più dell’andata perché faceva freddo e volevo riscaldarmi.
-be’…allora grazie- gli restituii il casco. Aveva parcheggiato il motorino davanti a casa mia e sicuramente mia madre stava spiando da  dietro le tende.
-non mi dai neanche un bacio per ringraziarmi?- fece sporgere il labbro inferiore, cercando di intenerirmi.
-no-
-neanche sulla guancia?-
-no-
-cattiva- strinse le bracci al petto e guardò verso le altre case.
Alzai gli occhi al cielo. Mi avvicinai e gli accarezzai la guancia, ispida per via della barba che non si faceva da due o tre giorni.
-fatti la barba, stai meglio senza-
Annuì. -ci vediamo domani- disse ripartendo
 
 
-chi era?- neanche il tempo di chiudere la porta di casa che mia madre mi era già saltata addosso.
-chi era chi?-
-il ragazzo che ti ha riportata a casa, in motorino. Motorino, ti rendi conto?- trillò eccitata.
-e allora?-
-quando un ragazzo di porta sul suo motorino è…cotto. Sai quanto tengono a queste cose, non ci fanno neanche salire i loro amici-
-chi ha il motorino?- chiese entrando in soggiorno Katie
-il ragazzo che ha accompagnato Rose a casa-
-uuh…dicci tutto!- mi facevano paura, mi fissavano come se fossi una pizza gigante, affamate.
Sospirai. -uscita da scuola mi aspettava per andare da Mark, per le ripetizioni di storia, e mi ha riaccompagnato a casa, tutto qui-
-ti aspettava fuori da scuola?! È cotto!- perchè mia madre doveva comportarsi come una dodicenne alla prima cotta?
-ma chi è?- chiese mia sorella
-già, chi è?-
Sospirai. -l’idraulico-
-quello che viene a scuola con te? Quello sexy?!- che madre.
-si-
-minchia, che colpo!-
-mamma!- sbottai indignata
-che c’è? È vero…-









Writer's Space

Hola peopleeeeee!
Tanto per iniziare, vorrei dire che sono d'accordo con la mamma di Rose. Quella ragazza è moltoooo fortunata! Insomma, anche io vorrei andare in moto con Zayn!
Poi,
Grazie mille per le recensioni allo scorso capitolo. Siete dolcissime ashjkl
Spero che il capitolo vi piaccia, lasciate una recensioneeee!
Ho già pronto il prossimo capitolo, penso che per il week-end o inizio settimana prossima lo posterò :)



Twitter: @liamsquiffy

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Capitolo 9
*** Zayn, Zayn Malik ***



 

Guardate attentamente il banner.
Il sorriso  di Zayn è una cosa stupenda. Riesce a far sorridere anche me.
Ancora grazie mille a _Sam per questo banner ashjkl

 

 9. Zayn, Zayn Malik

 
 
 
 
Morse il twix, dopo averne dato uno anche a me. -allora com’è andata ieri?- 
Misi la mano davanti alla bocca, mentre ancora masticavo. -com’è andato cosa?-
Alzò gli occhi azzurro azzurri.  -le ripetizioni di storia- sussurrò lanciando occhiate al professore, che ci stava guardando male.
-e tu come fai a sapere che vado a ripetizioni di storia?-
Si grattò la nuca. -ehm….può darsi che…-
-te l’ha detto Malik- tirai le conclusioni. -massì, al solito. Mark ci ha spiegato alcune cose e settimana prossima ci interroga- mi appoggiai con la schiena alla sedia, allungando le gambe sotto al tavolo.
-non intendevo quello-
-e cosa intendevi Horan?-
Il professore, sempre quello con la giacca orrenda, ci disse di fare silenzio o gli avremmo fatto compagnia per un'altra ora.
-che vi siete detti, che avete fatto…-
-sei proprio un ficcanaso-
-sono curioso! Stamattina mentre venivamo a scuola non mi ha detto niente, nonostante glielo abbia chiesto più volte-
-è un po' difficile parlare in moto- gli feci notare
Sbatté gli occhi più volte, aggrottando le sopracciglia. -infatti veniamo a piedi. Ma tu come fai a sapere che ha la moto?-
-ehm…ieri, mi ha dato un passaggio-
Sorrise malizioso, dandomi un pizzicotto sul braccio.  -ah-ah! Vedi che qualcosa è successo? Dimmi tutto- girò la sedia verso di me e appoggiò la testa al braccio.
-sei una pettegola- sospirai. -Uscita da scuola ieri, l’ho trovato che mi aspettava e mi ha dato un passaggio fino a casa di Mark e poi mi ha riportato a casa, tutto qui.-
-lo sapevo, lo sapevo. A me e Louis, che siamo suoi amici non ci ha mai fatto salire sulla sua ‘piccola’, come la chiama lui-
-ah…-
Un paio di colpi alla porta ci distrassero, entrò una bidella. -i ragazzi che sono in detenzione, devono andare in teatro, subito.-
Il teatro della scuola era abbastanza grande. Quando io, Niall e altri due ragazzi che erano con noi entrammo, la prof di recitazione (che era un hippie e sicuramente quando aveva la nostra età si sparava dei cannoni allucinanti e cantava Yellow Submarine) ci accolse con altri cinque o sei ragazzi.
-come sapete, domani si apriranno le audizioni per il musical della scuola- non ne sapevo nulla. -e abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti con le scenografie perciò ho pensato di chiamare voi. Se volete potete partecipare anche voi al musical, ma come scenografi o assistenti dietro le quinte.-
-quando sono le prove?- chiese Niall
-di pomeriggio, ma spesso anche durante l’orario scolastico-
Quindi….avrei potuto saltare ore di lezione per andare a dipingere un muro? -vorrei partecipare come assistente o scenografa!- gridai
-grazie, apprezzo la tua….voglia di dirlo ad alta voce-
Durante quell’ora la professoressa ci spiegò cosa dovevamo dipingere, cosa andare a comprare (con i soldi della scuola) cosa pulire.
-pensi di partecipare?- chiesi a Niall mentre uscivamo da scuola
-potrei suonare la chitarra-
-sai suonarla?-
Annuì. -wow, che figata..-
Tirai fuori il telefono dalla tasca e mi accorsi di essere in ritardo per l'uscita a quattro con Natalie, Harry e Liam. -scusa Niall ma devo scappare!- gridai correndo fuori da scuola. A casa trovai un bigliettino di mia madre che diceva di ordinare le pizze per me e Katie, a cena. Lei sarebbe tornata tardi dal lavoro, anche se sospettavo che il panettiere dell'altro giorno centrasse qualcosa. Lasciai un bigliettino a Katie e dopo aver infilato velocemente un paio di jeans puliti uscii di casa, diretta alla fermata dell'autobus che ormai era diventato un luogo di ritrovo. Per la fretta avevo dimenticato di mettere la sciarpa e i guanti e a Novembre di certo non faceva caldo. Dopo aver salutato la mia amica da lontano con un gesto della mano, la ritirai subito in tasca, cercando di scaldarmi il possibile.
Natalie mi diede una breve occhiata. -te n’eri dimenticata- 
-si. Agitata?- continuava a mordersi il labbro e non riusciva a stare ferma.
-un po’-
Prima che potessi dire qualcosa per confortarla, vidi arrivare i due cugini, che chiacchieravano fra loro. Indossavano due cappotti scuri e la sciarpa, dall’aria molto calda.
Come al solito, i due piccioncini camminavano davanti a me ed Harry, solo che stavolta Liam, preso da un moto di coraggio, porgeva il braccio a Natalie.
Eravamo in centro, ed era già addobbato per Natale. -stanno andando verso quel bar, noi andiamo da un’altra parte, okay?- sussurrai ad Harry che annuì.
-ehm…io e Rose andiamo a fare un giro per negozi, devo comprare una cosa- Harry mi prese per il braccio e mi trascinò via. Prima però, riuscì a fare l’occhiolino alla mia amica.
Un'improvvisa ventata d'aria fredda mi fece rabbrividire e Harry lo notò. Portò le mani al collo e si sfilò la sciarpa, porgendomela. -tieni-
-no, tienila tu. Poi hai freddo-
-il cappotto è pesante. E poi stai tremando-
Sorrisi e presi la sciarpa. -grazie- già mentre avvolgevo la sciarpa intorno al collo mi sentivo meglio.
-guarda! Hanno montato la pista di pattinaggio- esclamai. Ogni anno da Novembre a Gennaio montavano una pista di pattinaggio sul ghiaccio, a cui ogni tanto andavo. Infilammo i pattini e scendemmo in pista. Io ero negata. Riuscivo a malapena a stare in piedi.
-Harry, ma tu sai andarci su sti’ cosi?- chiesi aggrappandomi al bordo pista.
Anche lui si aggrappò. -no-
-neanche tu?-
Neanche il tempo di rispondere che entrambi scivolammo e finimmo col culo per terra. Scoppiammo a ridere, attirando l'attenzione di quasi tutti.
-ah…che male al culo- Tentai di rialzarmi, ma caddi di nuovo. Stessa cosa per Harry.
Alla fine riuscimmo ad alzarci, tirandoci su grazie al bordo. Girammo l’intera pista tenendoci attaccati e persino i bambini erano più bravi di noi
-ho il culo bagnato!- disse Harry ridendo, mentre venivamo superati da un bambino.
Mi stufai di stare attaccata al bordo come una deficiente. -io ci provo-
-guarda che cadi..-
Mi lascia andare, non so come ma riuscii a rimare in piedi, ferma immobile. Ma appena misi un pieda davanti all'altro, caddi di nuovo, di sedere. Si sentì pure il rumore del mio sedere contro il ghiaccio. Dei ragazzini guardavano la scena da fuori e scoppiarono a ridere.  E Quel demente di Harry anziché aiutarmi ad alzarmi stava attaccato al bordo a ridere come un pazzo.
-ti aiuto io- alzai lo sguardo e vidi una bambina dai capelli scuri, che avrà avuto l’età di mia sorella più o meno. Afferrai la mano che mi tendeva (non so come fece a reggere il mio peso) e mi riattaccai al bordo. Lei pattinò aggraziatamente fino a dov’eravamo io e il riccio.
-grazie-
-prego. Io sono Safaa- aggrottai leggermente le sopracciglia quando disse il nome.
-Rose, e lui è Harry-
-non siete capaci di pattinare, vero?-   
Harry ridacchiò. -si vede tanto?-
-vi insegno io! Non è così difficile-
Quella povera bambina tentò in tutti i modi di aiutarci, ma continuavamo a cadere come pere cotte. Stava in mezzo a noi due e ci dava la mano, guidandoci. Solo che neanche trenta secondi e io e Harry eravamo di nuovo per terra. Ma l'importante era divertirsi e in questo ci riuscivamo bene, nonstante sentivo il sedere baganto.
Safaa ridacchiò mentre ci aiutava ad alzarci. -è più bravo mio fratello di voi. E lui è messo male- 
-tuo fratello è qua adesso?-
-È quello lì- indicò un ragazzo con un giubbotto nero, girato di spalle.
Sempre rimanendo attaccati al bordo io ed Harry ci avvicinammo al ragazzo. -ehi amico, tua sorella dice che siamo peggio di te a pattinare- 
Il ragazzo si girò e tutti e tre strabuzzammo gli occhi. -voi?!- 
-Malik?!- 
-vi conoscete?- chiese la bambina affiancandosi al fratello.
-si, sono miei amici- le rispose dolcemente
Harry indicò la bambina -dice che siamo peggio di te- 
Malik ridacchiò. -peggio di me? Wow…siete veramente scandalosi allora-
-dai proviamoci ancora!- Safaa mi prese la mano, trascinandomi poco lontano visto che caddi subito, di sedere, di nuovo. Rimasi seduta sul ghiaccio a ridere. Malik e Harry ridere come due pazzi, tenendosi lo stomaco. Provai ad alzarmi, ma caddi di nuovo, atterrando sulle ginocchia. 
Safaa provò ad aiutarmi ad alzarmi, ma caddi nuovamente e questa volta la trascinai con me. Ma fortunatamente per lei, cadde addosso a me e non si fece male. Entrambe ridacchiammo, finché non sentii più il suo peso addosso.
Alzai lo sguardo e vidi Harry aggrappato a Malik, che teneva in braccio Safaa. Malik mi porse la mano per aiutarmi a rialzarmi. L’afferrai e mi tirò su.
Mi scontrai con il suo petto. –grazie- mormorai
-non c’è di che- sussurrò.
Faceva freddo e dalle nostre bocche usciva fumo, eravamo molto vicini, praticamente naso contro naso. Avevo ancora una mano allacciata alla sua.
-ti sei tagliato la barba- sussurrai
-come hai detto tu..- 
Un tonfo mi risvegliò. Harry era caduto. Visto che si stava facendo tardi decidemmo di tornare da Liam e Natalie, e Malik con la piccola Safaa vennero con noi.
Amavo il periodo natalizio. le vetrine tutte addobbate, le luci per strada, la gente che corre per trovare il regalo perfetto. -amo l’atmosfera natalizia- 
-è bellissima. Le luci, le vetrine, le canzoni natalizie…- mi diede ragione Safaa
Strinsi la sciarpa al collo e sfregai le mani per scaldarle. Alla pista di pattinaggio avevo più volte appoggiato le mani sul ghiaccio per alzarmi e ora erano anche più fredde di prima. -tieni- Malik mi mise in mano un paio di guanti neri, dall’aspetto caldo.
-no, sono tuoi-
-e li voglio dare a te, ne hai più bisogno-
-non hai freddo poi?- Fece segno di no con la testa e allora infilai i guanti, subito mi sentii meglio.
-entriamo qua dentro un attimo? Perfavoreee!- Safaa pregò suo fratello di entrare in un piccolo negozio di vestiti
-no-
-daaaiii!-
-per favore fratellonee!-
-ho detto no-
-lascia stare, vado io con lei. Ho visto una maglietta l’altro giorno e devo prenderla- disse Harry, dando la mano a Safaa ed entrando nel negozio.
Io e Malik eravamo rimasti da soli. -grazie per i guanti-
Alzò le spalle. Dal riflesso sulla vetrina vidi il panettiere, alias il possibile fidanzato di mia madre. Non mi doveva vedere, già l’altra volta in panetteria mi aveva guardato troppo a lungo. Appoggiai la schiena contro al muro –coprimi- sussurrai. Misi una mano dietro al collo di Malik e lo attirai verso di me. Si mise più comodo,  con una mano appoggiata sul muro accanto alla mia testa. Tipica scena da bacio.
-sapevo che avresti ceduto al mio fascino- sussurrò
Alzai gli occhi al cielo. -idiota.-
Mi alzai in punta di piedei, per sporgermi oltre la spalla di Malik e vedere se era andato via.. Era ancora lì e ci guardava, o meglio, guardava la schiena di Malik.
Si inumidì il labbro superiore, aggrottando le sopracciglia Era sexy. -chi non deve vederti? E perché?- 
-il tizio dietro di te dovrebbe essere il compagno segreto di mia madre- annusai l'aria, sentendo un buon odore. -sai di…-
-tabacco e vaniglia? Me lo dicono spesso- mi interruppe -è ancora dietro di noi?-
Mi sporsi a guardare. -no-
Contrariamente a quello che pensavo, non si allontanò. Rimase nella posizione in cui era, giocando con una ciocca dei miei capelli.E lo lasciai fare. 
Il trillo della campanella attaccata alla porta del negozio ci risvegliò dal nostro stato di trans. -guarda cosa mi ha preso Harry!- disse Safaa al fratello che velocemente si era allontanato. Tirò fuori una maglietta a maniche corte bianca dalla borsa. -non dovevi Harry, poi ti ridò i soldi-
-non preoccuparti-
Tornammo al luogo dove l’ultima volta avevamo visto Liam e Natalie. Infatti erano lì ad aspettarci mentre chiacchieravano seduti su una panchina. Erano perfetti assieme. Liam la guardava come se fosse un enorme cioccolatino della Lindt. Ci videro e si alzarono. Mi sorpresi quando Liam diede un paio di pacche affettuose sulle spalle di Malik -vedo che avete conosciuto Zayn-
-chi è Zayn?-
Mi guardò confuso, aggrottando leggermente la fronte. -lui- indicò Malik, che sorrideva divertito.
-tu sei Zayn?- lo guardai confusa.vLui annuì. -ah..e così ti chiami Zayn. Zayn Malik- suonava bene.
-veramente non lo sapevi?- mi chiese divertito. In effetti andavamo nella stessa scuola da quattro anni e litigavamo un giorno si e uno no.
Negai con la testa. -non posso sapere sempre tutto-
-quindi d’ora in poi mi chiamerai Zayn?- chiese speranzoso
-adesso non esageriamo Malik-









Writer's Space

Ta-daaaaan! Ho aggiornato molto prima del previsto!
Spero che ne sia valsa la pena e che il capitolo vi piaccia.  La roba del teatro sarà molto importante, non dico altro.
Ma cosa forse più importante, non fatevi sfuggire il panettiere. Lui si che è veramente importante. 
Non so se l'avevate notato, ma fin'ora non ho mai scritto Zayn. Solo Malik.
Boh, lascio a voi i commenti.

Un grazie enorme per le recensioni allo scorso capitolo e a i oltre 7o preferiti ashjjkjfg
Poi...ho una domanda per voi?
Qualcuno potrebbe farmi un banner o dirmi il nome di qualcuno che fa banner?

Ho finito di rompere, per ora.

Twitter: @liamsquiffy

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Capitolo 10
*** Scott ***



 

 

10. Scott

 
 
Quando fra la folla individui la sua testa bionda, le andai incontro. Scaraventai la borsa sul tavolo e mi sedetti accanto a lei. -voglio tutti i dettagli- 
Natalie distolse lo sguardo dal suo adorato libro per poi sorridermi raggiante. Era completamente persa di Liam.
Sospirò. –abbiamo chiacchierato tutto il pomeriggio-
-e?-
-e niente-
-come niente? Neanche un bacetto?- chiesi gesticolando
Fece segno di no con la testa. –però ci siamo conosciuti meglio. Ad esempio so che non gli piace il caffè ma preferisce il thè, che ha due sorelle…- e sospirò, di nuovo. Uno dei segni dell'innamoramento era il sospirare sempre.
-sei innamorata persa- 
Arrossì. -non è vero-
-si che è vero- disse Harry sedendosi accanto a me.
-no- ribatté lei
-e invece si- ed ecco Tomlinson che le si sedeva accanto.
-eccome se lo sei- si aggiunse Horan, il quale fu così gentile da darmi una pacca sul sedere, seguita un mio calcio sugli stinchi.
-mi dispiace Natalie, ma hanno ragione loro- e ci mancava Malik, che era seduto esattamente di fronte a me. Perchè con lei era gentile?
Natalie sbuffò, ma non replicò. Avevo pure fatto rima.
-ma se un giorno usciamo tutti assieme?- propose Louis
-perché no?-
-porta anche Liam, ovvio- dissi a Nat, che diventò rossa.
-a proposito, tu come conosci Liam?- chiesi a Zayn Malik.
-abbiamo giocato nella stessa squadra di calcio-
-capito...-
-ma chi? Liam, Liam Payne?- chiese Louis
-si, lui-
-ma allora lo conosco anche io! È quello con la voglia sul collo, vero?- chiese a Niall che annuì, troppo concentrato sul panino
-è suo cugino- indicai Harry.
Louis gli tirò una sberla in testa. –e tu non mi dici niente?-
-tu non me l’hai chiesto!- si difese massaggiandosi il punto dolente.
-sembrate marito e moglie!- disse Malik ridendo. Bella risata.
Suonò la campanella, ora avevo matematica. -Niall vero che mi fai copiare i compiti?- 
-solo se mi compri un Twix-
-andata-

 
-e quindi dovete moltiplicare per -1, così la x…..- bla bla bla. Le lancette dell'orologio si muovevano lentissime. Perchè bisognava studiare matematica? Le cose che servivano si imparano alle elementari. Addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione (anche se con le ultime avevo ancora dei problemi.) Qualcuno bussò alla porta, interrompendo la noiosissima lezione.
-gli alunni Collins e Horan dovrebbero venire in teatro….- mormorò la tizia
Ah già. Avevo dato la mia disponibilità per il musical della scuola. Avrei dipinto qualcosa o comunque aiutato dietro le quinte.
Balle. Avrei rifilato il mio lavoro a qualcun altro e mi sarei riposata. 
Io, Niall e gli altri che si sarebbero occupati del lavoro dietro le quinte venimmo condotti dietro al palcoscenico e ci dissero di metterci seduti: prima ci sarebbero state le audizioni, poi avremmo iniziato a fare qualcosa. Mi sedetti per terra, fra Niall e il tendone rosso, in modo che chi era in platea non mi si potesse vedere. Non avevo capito molto della storia. Solo che era una storia sull’amore, in ogni sua forma. Quindi c’era bisogno di qualcuno che interpretasse due gay, due lesbiche, due di colore ect…
Niall non era certo un tipo silenzioso, anzi. Dal due al tre rideva.
-AHAHAHAHHAAH senti com’è stonata quella!- disse indicando una ragazza che stava cantando.
In effetti era molto stonata.
-grazie. Avanti i prossimi…Louis Tomlinson e Harry Styles!- esclamò la profesoressa dopo aver guardato dei fogli che aveva in mano.
Aspetta….Louis e Harry? Quando salirono sul palco mi salutarono e la mia mascella toccò terra.
-salve. Siamo qui per il ruolo dei due protagonisti gay- disse tranquillamente Louis
Che fossero davvero gay?
Iniziarono a cantare. Erano bravissimi, le loro voci erano completamente opposte, ma unite erano angeliche. Harry aveva la voce più roca, mentre Louis più delicata. E ogni tanto si facevano l’occhiolino o si guardavano come se volessero saltarsi addosso da un momento all’altro.
-Niall…vedi anche tu quello che vedo io?- chiesi strattonandogli un braccio
Annuì incapace di parlare.
-grazie. Direi che quasi sicuramente il ruolo è vostro- disse la professoressa
Li seguii fino in platea, dove li fermai per chiedergli spiegazioni. -cos’è questa storia?- chiesi ticchettando con un piede, segno che ero nervosa
-abbiamo fatto un provino- 
-e perché? E perché quel ruolo? Siete…gay?-
Strabuzzarono gli occhi. -NO! Mi ha costretto lui- ammise Harry
Guardai Louis per spronarlo a dire la verità. –abbiamo fatto una scommessa e lui ha perso. Per punizione abbiamo fatto il provino-
-idioti.-
-ti siamo piaciuti però- mi pizzicarono il fianco, facendomi ridacchiare.
-si, cantate bene. Il ruolo è vostro quasi sicuramente, perciò dovrete esibirvi come gay davanti a tutta la scuola-
Harry sgranò gli occhi e Louis si sbattè una mano sulla fronte. –a questo non avevo pensato-
-vi lascio discutere da soli, piccioncini- dissi tornandomene da Niall.
Mi diressi nuovamente verso il palco, ma notai sulla sinistra un corridoio, probabilmente portava ai camerini. Ci passai accanto a guardai con la coda dell’occhio. Solo una paio di lampade al neon illuminavano lo stretto corridoio, dandogli un’aria…affascinante. Lanciai un’occhiata al palco per vedere se la professoressa mi guardava, ma ero troppo occupata a osservare l’audizione di un ragazzo di terza. Mi avviai per il corridoio.
Le pareti erano bianche e in alcuni punti veniva via l’intonaco, c’era odore di chiuso misto a…tabacco? Probabilmente qualcuno degli attori prima delle recite veniva qui a fumare per scaricare la tensione. Non avevo mai sentito tutto quel silenzio in vita mia. Era quasi spaventoso, soprattutto aggiungendo il fatto che ogni tanto si abbassavano le luci.
Essendo troppo occupata a guardarmi in giro, non vidi il mocio e il secchio d’acqua e ci inciampai, imprecando.
-che caz…- mormorai alzandomi. Grazie alla caduta però notai che c’erano quattro porte lungo il corridoio. Mi diressi verso la più vicina a me, ma era chiusa a chiave. Stessa cosa per le altre due porte. La terza era aperta.
Era una piccola stanza bianca, piena di scatoloni, oggetti di scena, fogli, secchi di pittura e cianfrusaglie varie.
-poi mia madre si lamenta che sono disordinata- mormorai scavalcando uno scatolone. Mi trovai davanti a un telo enorme con su dipinto una spiaggia. Mi ricordavo quel disegno, era lo stesso della recita dell’anno scorso, ne ero rimasta affascinata perché era stato fatto talmente bene che sembrava di essere veramente in spiaggia. Lo sfiorai con le dita, notai che dietro c’erano altri teli, tutti delle recite degli anni passati. Per terra erano sparsi un sacco di fogli, tutti schizzi dei teli che avevo appena visto.
Quella stanza mi piaceva un casino. A differenza del corridoio non puzzava e non faceva paura, odorava di pittura, di passione per il disegno ed era piena di colori. Chiusi  la porta, intenzionata a tornare da Niall, ma notai un’altra porta che prima non avevo notato.
Ero finita in un’enorme stanza, con il pavimento di legno e dei pesanti drappi rossi, un piccolo palcoscenico insomma. Anche lì c’era un sacco di confusione: stracci e abiti per terra, pennelli e un enorme telo appoggiata alla parete.
Stavo per avvicinarmi e guardare cosa c’era disegnato, ma il rumore di una porta che si apriva mi fermò. Mi nascosi dietro uno dei drappi, in modo che non mi vedessero.
Una era la professoressa, la riconoscevo dalla voce, l’altro era un ragazzo, ma non lo riconobbi perché era girato di spalle. Indossava un paio di vecchio jeans e una maglietta grigia.
-ecco, qui- disse la prof indicando un  altro telo- vorrei che mi rappresentassi un’aula. Mentre qui- e indicò il telo a cui stavo per avvicinarmi- questo è per la scena finale, non so ancora bene cosa voglio che disegni, poi ti farò sapere. Riesci a farlo in breve tempo? Siamo indietro rispetto alla tabella di marcia-
Il ragazzo annuì solamente, togliendomi la possibilità di riconoscerne la voce. La prof gli appoggiò una mano sulla spalla. –grazie, non so come farei senza di te ogni anno-
Quindi era lui che disegnava sempre le scenografie. Se ne andarono e io uscii dal mio nascondiglio. Mi risedetti accanto a Niall.
-dov’eri finita?-
-in giro-
-ragazzi per oggi è tutto, voi venite con me- ci fece segno a noi ‘volontari per il lavoro dietro le quinte’ la prof
Ci divise in gruppi di lavoro. –Rebecca, Josh e Kylie vi occuperete della musica.- loro annuirono.    -Mike, Jenna, Lucas, Vanessa e Ashley vi occuperete delle scenografie. Mentre Niall, Charlotte, Mark e Rosemary dovrete coordinare tutto-
-praticamente non facciamo niente- sussurrai a Niall
-si sbaglia signorina Collins. Voi dovrete comprare il materiale, organizzare le prove, vendere i biglietti, aiutare gli attori e dovrete dirigere tutto voi la sera dello spettacolo-
-ma lei non fa niente!- si lamentò Niall, facendomi ridere
-io scriverò i copioni e vi aiuterò a dirigere le prove, quest’anno ho deciso di farvi fare tutto a voi, voglio vedere come vi gestite-
Oh…ma che gentile.

 



 
-Roseeeeeee,ti ricordi vero che domani pomeriggio viene l’idraulico?- strillò mia madre da camera sua.
-e allora?- urlai a mia volta affondando il cucchiaio nella tazza dei cereali. Amavo mangiare latte e cereali dopo cena.
-e allora non puoi uscire!-
Sbuffai. Mi toccava rimanere a casa, da sola con Malik.
-che palleeee!-
-Rose, Le parole! Prima che mi dimentico, mi presti la tua maglietta?- urlò
-quale?- 
-la smettete di urlare?!- urlò mia sorella dal soggiorno
-guarda che stai urlando anche tu!- urlai ancora più forte
-quella grigia!- urlò mia madre
-quella grigia quale?-
-vai su a guardare no?!- urlò Katie
Ormai urlavamo tutte e tre, i vicini non dovevano neanche provare a lamentarsi. Io li sentivo tutti i weekend scopare come due conigli in calore.
Sbuffano salii le scale e andai in camera mia, seguita da mia madre che indossava una gonna, i tacchi ed era in reggiseno. Ma non un reggiseno qualunque. Quello nero, di pizzo. Che poteva significare solo una cosa: usciva con il panettiere.
Aprii l’armadio e una montagna di vestiti cadde. La sentii sbuffare.
-non ho voglia di litigare ancora con te, sei grande, gestisciti da sola- disse sedendosi sul letto.
Alzai le spalle. –questa?- chiesi tirando fuori una maglietta grigia
Fece segno di no con la testa. –questa?- chiesi con un’altra maglietta in mano
-no-
-allora è…questa?- mormorai tirando fuori un top senza spalline. Aveva detto maglietta, ma evidentemente abbiamo concetti diversi di maglietta. Quel top era dentro l’armadio da anni, non l’avevo mai messo.
-si, è questo, graz…aspetta! Che cos’è questo?- mormorò scrutando il foglio che aveva fra le mani
Non un foglio, il foglio. Il disegno di Malik.
-un disegno-
Mi lanciò un’occhiataccia. –non l’avrei mai detto-
Le sorrisi. -sono qui per questo-
-spiritosa. Chi l’ha fatto?-
-io-
-non dire bugie-
-non mento mai. E come fai a dire che non è mio?-
Alzò un sopracciglio. -non menti mai?! Vogliamo parlare di quando hai fatto credere alla nonna che avevi un tumore? O di quando hai detto al postino che avevo una cotta per lui? E poi tu fai schifo a disegnare-
-che gentile che sei-
-è la verità…su, chi l’ha fatto?- chiese di nuovo, con le mani sui fianchi
-Natalie-
Mi scrutò a lungo. –okay- disse infine mentre indossava il top
-come mi sta?- chiese facendo una giravolta su se stessa. Dovevo ammetterlo: mia madre era una bella donna. Alta, magra, riccia, un bel sedere. Era un po’ impicciona, chiacchierona e a volte oca, ma in fondo le volevo bene. Io ero la copia di papà: capelli senza forma, occhi nocciola e stesso caratteraccio.
-bene. Ma dove vai?-
La sua espressione mutò. Sospirò e gridò –Katieeeeee! Vieni su!-
Sentii sbuffare Katie, che poi fece capolino dalla porta di camera mia. –sedetevi sul letto- disse mamma torturandosi le dita.
Brutto segno, era nervosa. -ecco, stasera esco- mormorò sedendosi di fronte a noi
-si, fin qui c’ero anche io- mormorai sarcasticamente
Mi fulminò con un’occhiataccia. –volevo dirvelo da un po’…- si scompigliò i capelli. Livello di nervosismo molto alto. –mi sto frequentando con un uomo- dichiarò infine
-credevi che non lo sapevamo?-
Strabuzzò gli occhi. -lo sapevate?!-
-si-
- e non avete niente in contrario?-
-ma vaa…sono anni che ormai tu e papà siete divorziati!- disse Katie sdraiandosi sul mio letto. Le diedi una leggera sberla per farla alzare.
Mamma annuì, ancora un po' sconvolta. -ah…verrà a prendermi tra poco e vorrei presentarvelo.-
-va bene!- rispose allegra Katie
Mamma mi guardò, attendendo una mia risposta. –per me è okay-
-grazie piccole- disse abbracciandoci

 

Dlin Dlon
-è arrivatooo!- strillò mia madre andando ad aprire. Un giorno o l’altro avrebbe rovinato il parquet con quei tacchi. -
Sentii dei sussurri e poi il rumore dei tacchi farsi più vicino. Io ero comodamente stravaccata sul divano, mentre Katie era rigida come una corda di violino e continuava a lisciarsi il vestito che si era messa apposta, voleva far buona impressione. Lecchina.
-Rose, Katie lui è Scott- staccai gli occhi dal televisore e vidi il panettiere.
Avevo ragione allora, era lui.
-ciao, io sono Katie-
Sorridente, Scotti si abbassò e strinse la mano che Katie gli aveva offerto.. –ciao Katie-
Mamma tossì per richiamarmi. –Rose- mi presentai.
Ci accomodammo sul divano. –su, presentatevi- disse mamma stringendo la mano a Scott, cosa che non mi sfuggii.
-mi chiamo Katie ho 11 anni, ho due migliori amiche, mi piace il fucsia e ascoltare musica- ma che razza di presentazione era?! 
-sai Katie, anche io ho due migliori amici. Sei proprio una bella ragazzina, lo sai?- questo la fece arrossire
Altro colpo di tosse da mamma. Sbuffai. – Rose, non ti azzardare a chiamarmi col mio nome intero. Odio il mondo in generale.-
Rimase turbato, ma ridacchiò. –hai un bel caratterino eh? Ma non ci siamo già visti? Magari l’altro giorno, vicino alla pista di pattinaggio…ah si! Di fianco a un negozio di vestiti! Non eri tu con quel ragaz…-
-MA TU SEI IL PANETTIERE DA CUI SONO VENUTA L’ALTRA MATTINA!- gridai saltando in piedi. Stupido Scott…va a spifferare a mamma che ero con Zayn Malik?
-ah si! Eri con quell’altro ragazz….-
-IO AMO LE CIAMBELLE! DOMANI SE PASSO ME NE TIENI UNA DA PARTE?-
-perché gridi?- chiese Katie
La guardai male e Scott scoppiò a ridere. Aveva capito finalmente che doveva tenere la bocca chiusa?
-Scott, perché ridi?- chiese mia madre
-ehm…oh…io…guarda! Parlano di Michael Jackson!- indicò la tv
-parlano di Michael Jackson in tv, quando la tv è spenta?- chiese mamma ridendo.
Mi unii alle risate, risedendomi sul divano. Scott non era così male, per ora.
 








Writer's Space

Hola peopleeee!
Mi spiace per il ritardo, ma come saprete siamo a Maggio e questo mese per noi studenti è MASSACRANTE.
Pensate che martedì avevo 4 verifiche e due interrogazioni.
Come al solito, ringrazio tutte quelle che hanno recensio lo scorso capitolo o anche solo letto in silenzio.

In questo capitolo Zayn non c'è quasi per niente. Ma è introdotto un personaggio che io personalmente adoro: Scott.
Ma c'è anche il tizio misterioso del teatro, chi sarà secondo voi? Sono aperte le scommesse!
Ah si, per la storia di Harry e Louis che fanno il provino. Vi dico subito che non sono gay.

Oggi è il 12, i concerti si avvicinano. Sono contenta per tutte quelle che andranno, e capisco perfettamente quelle che purtroppo non ci saranno.



Twitter: @liamsquiffy

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Capitolo 11
*** L'allegra famigliola ***




11. L'allegra famigliola

 

 

 


 
-voi andate pure avanti, io ed Harry prendiamo da mangiare- dissi a Liam e Natalie. Dovevo assolutamente parlare con Scott.
Li guardai proseguire. Erano uno accanto all’altro ma avevano le mani nelle tasche, idioti. Entrai nel locale e subito l’odore di pane appena sfornato mi invase.
-Rose! Che bello vederti!- disse allegro Scott
Harry mi guardò interrogativo. –è il compagno di mia madre, me l’ha presentato ieri-
-vuoi la ciambella? Te l’ho tenuta da parte..- tirò fuori da sotto il bancone un sacchetto.
Lo presi. -vorrei anche che non spifferi tutto a mia madre-
-non ho detto niente-
-niente? Stavi dicendo che mi hai vista baciarmi con un ragazzo l’altro pomeriggio, e che mi vedi sempre con lui- indicai Harry, che cercava di capire qualcosa.
-e allora? E’ la verità-
-Scott, Scott…- mormorai sconsolata. –ma così sembra che sono fidanzata con lui e gli metto le corna!-
-aahh...ho capito. Non sei tu il fidanzato, è quell’altro- disse ad Harry
-NO! Non sono fidanzata Scott!- sbraitai attirando gli sguardi di un vecchietto.
-ah no? E allora quello con cui te la facevi fuori dal negozio chi era?- mise le mani sui fianchi e mi guardò con sguardo indagatorio, mentre Harry se la rideva alla grande
-nessuno! E non ci siamo baciati, avevo una cosa nell’occhio e me l’ha tolta-
-una scusa più originale no? Vabbe’, non sono fatti miei. Ecco la tua ciambella, offre la casa- mi fece l'occhiolino.
-grazie-  mormorai uscendo
-allora…dov’eri l’altro giorno con quel tuo ‘amico’?- chiese Harry dandomi una gomitata.
-ero con te, quel giorno che siamo usciti con Natalie e Liam-
-ma se non ero io…Zayn! HAI BACIATO ZAYN? - gridò
Mi strozzai con la ciambella che stavo mangiando, era buona, Scott era bravo nel suo lavoro.
–NO! Mi era sembrato di aver visto Scott e avevo il sospetto che frequentasse mia madre, così per non farmi vedere ho tirato Malik verso di me, per coprirmi-
Eravamo arrivati a scuola, vidi Mark davanti al cancello della scuola. –Rose! Ti ricordi che domani ci vediamo? Facciamo ancora da me?- chiese avvicinandosi e salutando Harry con una pacca sulle spalle.
-ah già…facciamo da me, non ho voglia di venire fino a casa tua-
-sfaticata- disse prima di beccarsi la carta della ciambella in faccia.
 
 
  
-hai visto Malik?- chiesi a Louis appena uscimmo da scuola.
-perché?- si sistemò lo zaino sulla spalla
-devo dirgli una cosa per le ripetizioni- mi alzai sulle punte per cercare di vederlo da qualche parte.
-le ripetizioni, certo. Sai, Harry mi ha raccontato quello che ha detto Scott-
-un giorno di questi Harry verrà a scuola pelato se non impara a farsi i fatti suoi-
-comunque di solito a quest’ora è nel giardino a fumare-
-grazie!- gridai allontanandomi
Lo trovai appoggiato ad un albero, con la gamba piegata e lo sguardo rivolto verso l’alto. Figo.
-Malik- lo salutai
-Rose, come mai vieni da me?- chiese aspirando la sigaretta.
-ho parlato con Mark. Tu ti ricordavi che domani dobbiamo vederci per storia? Io no.-
-a volte mi chiedo dove hai la testa…- mormorò alzando la testa e buttando fuori il fumo, per non darmi fastidio.
-ah-ah divertente. Comunque, domani venite da me-
-okay- mormorò picchiettando la sigaretta per far cadere la cenere.
Mi avvicinai a lui, guardandolo dritto negli occhi. Marrone cioccolato, molto belli, c’era da ammetterlo. Resse il mio sguardo, senza cedere. Quando fui a due centimetri dal suo petto, scattai e gli presi la sigaretta dalla mano.
La buttai a terra e la schiacciai. –fa male-
Alzò gli occhi al cielo. –e a te che importa?-
-fa male a te e a chi ti sta attorno-
-quindi ti importa di me-
-vuoi prenderti un tumore a 17 anni?-
-ti importa di mee….- canticchiò
Mi passai una mano fra i capelli, nervosa. -io, ehm...cioè... oh, fanculo!-
 


 
 (Il giorno dopo)
 
-mamma a che ora torna stasera?- chiesi a Katie
-alle 18- mormorò mangiando la pasta. Aveva cucinato lei, dato che arrivava prima a casa e io non ero capace.
-oggi viene il tizio di ripetizioni e l’altro mio compagno- la informai sparecchiando
-ragazzi?-
Annuii. –c’è anche Malik-
Si fermò in mezzo alla cucina, pensierosa. -perché lo chiami per cognome?-
Alzai le spalle. –così-
Annuii. –sei strana-
-perché tu sei normale, certo.-
-ti conviene stare zit…- suonarono al campanello. Diedi un’occhiata all’orologio, era in anticipo. Sicuramente era Mark, era un perfettino insopportabile a volte.
Aprii la porta e anziché trovarmi davanti un maglioncino comprato a qualche mercatino, vidi una varsity, nera e bianca. Malik.
-ciao. Come mai sei già qua?- chiesi facendolo entrare
-ho mangiato fuori e sono venuto direttamente qui-
Si guardava in giro, era entrato in casa mia qualche volta ma di solito andava direttamente in cucina, o nel bagno.
-vieni, ti faccio mettere la giacca in camera-
Salii le scale con lui che mi seguiva, lo portai in camera mia. –puoi poggiarla sul letto- 
Mentre si toglieva la giacca, si guardò intorno, scrutando ogni cosa. -ti rispecchia sai?-
Lo guardai confusa. -cosa?-
-La camera. E' come te. Originale, caotica, piena di cose ma allo stesso tempo è curiosa, intrigante.-
Alzai le sopracciglia. -è un complimento?-
-vedilo come vuoi-
Si avvicinò alla parete vicina al letto, quella di cui non si vedeva più il colore del muro. L’avevo riempita di poster, foto prese dai giornali, foto che avevo scattato io, post-it con frasi. Ovviamente come ogni madre, anche la ia non era d'accordo di quella scelta di "rovinare i muri" come diceva lei.
Mentre lui era occupato a impicciarsi dei fatti miei, ne approfittai per prendere la sua varsity e provarmela. Mi andava enorme, non uscivano le mani dalle maniche. Non mi ero mai acorta che avesse delle braccia così lunghe. Mi girai per vedere se mi stava guardando ma lo trovai intento ad osservare un foglio attaccato alla parete.
Quel foglio. Il suo disegno. L’avevo appeso perché era veramente bello.
-hai appeso anche questo…-mormorò a bassa voce. Lo sfiorò con la punta delle dita.
-già-
-perché?-
-mi piaceva-
Annuì, sempre senza girarsi. –Non trovi che sia un po' grande per te?- 
Come diavolo aveva fatto a vedere che indossavo la sua varsity?
-non sto indossando la tua giacca- disse mentre il più silenziosamente possibile cercavo di togliermela
 -Rose, c’è uno specchio appeso di fronte a me- mi fece notare –e ti sto vedendo anche adesso, è inutile che mi fai la linguaccia- continuò ridendo
Gli feci il verso quando sentii suonare il campanello. Andai ad aprire seguita da Zayn Malik. –ciao ragazzi!- disse Mark entrando in casa e sfregandosi le mani.
Dopo aver confinato mia sorella al piano di sopra e aver tolto tutta la roba dal tavolo incominciammo.
-bene, vediamo se avete studiato. Zayn, quando fu la Rivoluzione francese?-
Mi ero preparata bene. Avevo fatto dei bigliettini e li avevo sparsi per la casa. -1789?- rispose Zayn Malik.
-giusto! Ora tocca a te Rose, qual è il famoso luogo dove sono andati?-
Bigliettino sulla sedia. Allargai le gambe e guardai il foglietto bianco.
-la presa alla Bastiglia?-
-giusto! E quale fu la condanna per i nobili?-
Bigliettino sul vaso dei fiori. Mi sdraiai con il busto sul tavolo e mi allungai facendo finta di stiracchiarmi. –ghigliottina- 
Mark sorrise. –giusto. Ma preferirei che la prossima volta studi e non nascondi bigliettini per casa-
Malik scoppiò a ridere. Aveva la schiena leggermente inarcata e si teneva una mano sulla pancia. Mi piaceva un sacco la sua risata.
-possiamo tornare alla lezione adesso?- chiese Mark sbuffando
Che noioso che era quel ragazzo. Stavo per ribattere quanso suonarono il campanello. eci per alzarmi ma venni rimessa a sedere da Katie.
La sentii parlottare con qualcuno e poi chiuse la porta di casa. Lei e Safaa si affacciarono sul soggiorno. -ciao!- salutò allegra la sorella di Zayn Malik.
La guardò perplesso, con la testa leggermente inclinata verso destra. -Safaa?-
Katie la prese per mano. -noi andiamo di sopra, ciao-
Io e Malik ci guardammo. Contemporaneamente alzammo le spalle. -bah, bambine-
 

 
Appena Mark uscì da casa mia, mi buttai sul divano. Afferrai il telecomando e accesi la tv, cercando qualcosa da vedere.
Malik se ne stava in piedi a guardarmi. Mi spostai verso destra, per lasciarlo sedere. -beh? Siediti.- 
Feci zapping finché non finii su Real Time. Quel canale, per me, era meglio di un film comico. Tutti i programmi mi facevano ridere. Da Buddy che si credeva italiano, a Enzo e Carla che erano i primi a non sapersi vestire, a Barbara che avrebbe usato anche un assorbente usato per farci una lampada a Clio, che sputtanava le donne che andavano da lei. Quando ero giù di morale guardavo Real Time e mi ricordavo che c'era gente messa peggio.
La guida tv diceva che entro cinque minuti sarebbe iniziato "Non sapevo di essere incinta". Cosa potevo avere di meglio? Anche quel programma era fra i miei preferiti.
-non vorrai guardare quella roba, spero- esclamò disgustato Malik. Sempre a rovinare tutto.
-e invece si-
-ma è noioso! E da femmine!-
-quanti anni hai? Sette? Zitto che sta iniziando- lo sentii borbottare e gli tirai un cuscino in faccia.
 
…dieci minuti dopo…
                        
-AHAHAHAHAH ma dai! Come fa a non capire che è incinta?!- urlai tenendomi lo stomaco per le troppe risate
-è stupida! Ha la nausea e ha saltato il ciclo- scoppiò a ridere Malik
-l’hai detto…-
"non riuscivo proprio a capire perché avevo la nausea. E in più il mio seno cresceva" disse la donna in tv.
Io e Malik ci guardammo, per poi scoppiare a ridere. -AHAHAHHAHAAHH non ci credo! AHAHAHHAHAHAHAH- 
Aveva proprio  una bella risata, contagiosa. E quando rideva gli si formavano delle leggere rughe intorno agli occhi, adorabili.
-AHAHAHAHHAHAHA basta! Non resisto più!- mi asciugai le lacrime dovute alle risate.
-Rose! Ti si sente dall’inizio della via che ridi, anzi ululi!- mi sgridò mamma, appena tornata dal lavoro.
-salve signora!- la salutò Zayn alzandosi.
Da quando era Zayn e non Malik?
-oh ciao! Non sapevo che venivi oggi-
-facciamo ripetizioni di storia insieme. E l’amica di Katie è di sopra con lei- spiegai senza staccare gli occhi dal televisore.
-Maryanne o Safaa?- 
-Safaa. Sapevi che è sua sorella?- indicai Zayn
-davvero? Allora perché non rimanete a cena qui? Chiamo anche Scott-
-no, grazie. Non vogliamo disturbare- rispose cortesemente lui
-ma che disturbo! Adesso chiamo tua madre..- e tirò fuori il telefono.
Dopo le solite frasi come ‘nessun disturbo, anzi è un piacere’ la convinse. -bene, mentre io preparo voi andate pure di sopra- 
E che si faceva adesso? Avevo circa un’ora di tempo da perdere con Zayn.


Ero sdraiata sul letto, a pancia in su. E Malik era seduto sulla sedia della scrivania. –ci vieni alla festa?- chiese di punto in bianco
-che festa?-
-la festa invernale della scuola-
-di già? E quand’è?-
-venerdì prossimo, l’ultimo giorno prima delle vacanze-
-siamo già a Dicembre?! E quando l’hanno detto della festa?-
-ehm…è da due settimane che non si parla d’altro- mormorò aggiustandosi il ciuffo
-ah- mi limitai a dire. –penso che verrò comunque-
improvvisamente entrarono le nostre sorelle. -facciamo un gioco?- chiese Safaa
-che gioco?- mi misi a sedere sul letto, venendo affiancata dalle bambine.
-quello della famiglia-
Inarcai le sopracciglia. -e come si gioca?-
Katie sbuffò. -io e Safaa facciamo le figlie, tu e Zayn i nostri genitori- guardai dubbiosa Malik che come me non era molto d'accordo. -daii, per favore!- piagnucolò Safaa.
Sospirando Malik acconsentì e dovetti fare lo stesso. Le bambine fecero degli urletti di gioia. -allora, Zayn siediti accanto a Rose. Siete marito e moglie, dovete stare assieme-
Zayn alzò gli occhi al cielo e si sedette accanto a me. Le bambine inscenarono la loro recita. Alla fine io e Zayn dovevamo solo far finta di sgridarle ogni tanto o dar loro ragione.
-ora è notte- Katie tirò le tende e accese la piccola lampada che avevo sul comodino. Safaa spense la luce, lasciando la stanza praticamente buia, tranne che per la piccola lampada. -noi ci mettiamo qui- si stesero per terra, appoggiando la testa su un un cuscino. -e voi dovete stendervi-
-cosa? no- esclamai. Okay stare al gioco, ma fino a un certo punto.
-siete marito e moglie! Dovete fare le cose che si fanno da grandi!- Malik mi guardò con un sorrisetto malizioso stampato in volto. Prima che potessi dirgli di  non pensarci nemmeno, mise una mano sulla mia spalla e fece forza finché non finii sdraiata sul letto. Le bambine erano inginocchiate accanto al letto, per vedere se facevamo le cose giuste.
Katie me l'avrebbe pagata.
-su, fate le cose che fanno i grandi!- ci incoraggiarono.
Guardai Zayn con gli ochi sgranati. Anche lui era un po' sconvolto. -e voi come fate a sapere cosa fanno i grandi?-
-non hai mai visto un film? Su, baciatevi e abbracciatevi-
-Katie giuro su Dio che me la pagh...- venni interrotta da Zayn che mi mise una mano sulla bocca, impedendomi di parlare. Gliela morsi e mi guardò male.
-nei film si vede che i bambini non guardano mai cosa fanno i grandi- gli ricordò Zayn.
Le bambine annuirono e tornarono a sdrairsi per terra. Zayn non tolse la mano dalla mia bocca. -ehi! Ma non state facendo come nei film! Non si sente nulla!- si lamentarono 
Rotei gli occhi, che rompiscatole che erano. Anche Zayn sospirò. Lo vidi sollevarsi con il busto e girarsi verso me.
Lo guardai con gli occhi sgranati. Non voleva davvero baciarmi?
Si avvicinò sempre di più al mio viso, e gli morsi nuovamente la mano. Alzò gli occhi al cielo e afferrò la mia mano destra, per tenermela ferma. Chiusi gli occhi, non pronta a quel bacio che non volevo. Anziché togliere la mano dalla mia bocca per baciarmi, sentii le sue labbra sulla guancia. Stette qualche secondo più del dovuto con le labbra sulla mia guancia e mi schioccò un rumoroso bacio per far contente le bambine, che ridacchiarono. Finalmente liberò la mia bocca, ma iniziò a schioccare continui baci sulla guancia. Sentivo quel filo di barba che aveva, solleticarmi la guancia.
All'imprivviso le bambine imitarono il rumore di un tuono e spaventate saltarono sul letto. -mamma, papà! Abbiamo paura dei temporali!- Katie si era buttata fra le braccia di Zayn e Sfaa fra le mie. Le accarezzai i capelli, sorridendo della loro fantasia. -tranquilla, è solo un tuono-
Anche Zayn accarezzava i capelli a mia sorella, che aveva a testa nell'incavo del collo di Zayn. Io e Zayn ci guardammo, illuminati dalla pallida luce della lampada.
Avevo ancora il battio cardiaco accellerato da quello che era successo poco prima. E anche lui era diverso. Mi sfregai la guancia. -fatti la barba, pizzichi- mormorai facendo ridere le bambine e sorridere lui.

 
 
-… e così dovetti pagare il proprietario del hotel per non sporgere denuncia.- concluse mia madre. La serata sembrava essersi trasformata in "parliamo delle sventure di Rose" da quando ci eravamo seduti, mia madre e Katie avevano incominciato a raccontare aneddoti (secondo loro divertenti) su di me.
-ti dico che quel signore ha rubato qualcosa- 
-ma questo non ti da il permesso di rubare le chiavi alla reception, intrufolarti in camera e nasconderti nella doccia-
-ma sono rientrati prima del previsto- mi difesi
-ci si diverte sempre con te Rose, non è vero?- disse Scott fissando Zayn. Era tutta la sera che lo fissava, e sicuramente se n’era accorto anche lui.
-zitto Scott- grugnii.
-sai Zayn…hai un’aria familiare…-iniziò Scott, toccandosi il mento con fare indagatore
Merda.  -non mi pare signore- rispose cortese. Stava mentendo, quel giorno l’aveva visto in faccia.
-eppure…-
scattai in piedi. -non preferiresti dei deliziosi cereali Cheerios?- scossi la testa, come avevo fatto a dire una cosa del genere?
-ehm…Rose?- mormorò mia madre
-avevi ragione Kat, tua sorella è proprio divertente- disse Safaa ridendo
-Safaa!- la sgridò suo fratello cercando di non ridere
-che c’è? Ho detto che è divert…-
-HO CAPITO CHI SEI! Sei il ragazzo che Rose stava baciando fuori da quel negozio!- gridò Scott saltando in piedi e indicando Zayn
Oh Gesù. Certo che mia madre se li sceglieva bene.
-hai baciato Rose?!-
-hai baciato Zayn?!-
-hai baciato il ragazzo che ci ripara il bagno?!-
-vi ripara il bagno?-
-ehm…veramente non ci siamo baciati. La stavo…aiutando a rimettersi l’orecchino!- disse Zayn
-Rose non ha orecchini-
Possibile che Scott non sappia stare zitto?







HOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

Ed eccoci qui con un nuovo capitolo che, devo ammettere, è uno dei miei preferiti. Spero che a voi piaccia Scott tanto quanto piace a me.
E amo la parte che giocano a fare la famigliola ashjkl
Ovviamente, voglio sapere cosa ne pensate. perciò aspetterò con ANSIA le vostre recensioni.
Grazie mille a quelle che hanno recensito lo scorso capitolo.

So di essere in enorme ritardo e spero che questo capitolo valga l'attesa.
Come saprete, domenica e lunedì ci sono stati i concerti in Italia. Sono tipo finita in dpressione post-concerto, senza neanche esserci andata.
Spero che chi di voi è andata si sia divertita.
Io sono andata ad Assago, ma non avevo il biglietto. Sono rimasta in piedi (senza sedermi un minuto) dalle 15 a 00.30. Dopo mille peripezie ce l'ho fatta, li ho visti. 
Non vi rompo con la mia storia di lunedì, se inizio a parlare non sto più zitta.

Mi raccomando, recensite, voglio le vostre opinioni.

Twitter: @liamsquiffy

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Capitolo 12
*** Cosa siamo? ***



12. Cosa siamo?



 
-perché? Perché? Perché? Perché?- mormorai per l’ennesima volta
-non è successo niente di grave in fondo- disse Harry che paziente mi ascoltava da mezz'ora.
-tu non capisci-
-non capisco perché da dieci minuti sbatti la testa contro l’armadietto- replicò appoggiandosi con la spalla destra e guardandomi. Una ragazzina del primo anno si incantò a guardarlo, lui la salutò e quasta incominciò a ridacchiare con la sua amica. Patetica.
-perché la mia vita è rovinata- diedi l’ennesima testata all’armadietto.
Sospirò. –come sei tragica-
Ero talmente depressa e stanca che non mi ero fermata dietro al solito albero per spiare Liam e Natalie.
-ti rendi conto che da oggi per il resto della mia vita mi sentirò ripetere "tu e Zayn siete una bella coppia!"? solo perché quel deficiente di Scott non sa tenere la bocca chiusa-
-ma non sareste mica una brutta copp…- lo fulminai con lo sguardo.
Dovevo far paura. Avevo dormito pochissimo perché appena Zayn e sua sorella se ne erano andati era scattato l’interrogatorio da parte di mia madre e Katie. E se mi rifiutavo di rispondere, ci pensava Scott al posto mio.
-oh…ehm….io...io devo andare! Devo ripassare per l’interrogazione di…spagnolo!- lo guardai correre via, stranita. Harry che doveva ripassare? Aspetta, Harry che studiava?
-ehi Rose- una voce, la sua voce.
Con un colpo secco chiusi l’anta dell’armadietto, facendo tremare tutta la fila. Mi girai e lo afferrai per la giacca, sbattendolo contro l’armadietto appena chiuso. Non tentai neanche di sollevarlo per rendere il tutto più convincente, sapevo di non avere forza. -Malik- ruggii
Mi guardò con le sopracciglia aggrottate, ma non era per niente impaurito dalla mia reazione. –Rose, ti,senti bene?-
Inarcai un sopracciglio, stringendo la presa sulla giacca. -no. Per colpa di quel deficiente di Scott appena te ne sei andato ho dovuto subire un interrogatorio di due ore. Adesso quei tre credono che ci frequentiamo. Un gatto ha iniziato a miagolare sotto la mia finestra alle quattro del mattino e gli ho lanciato una scarpa appresso, solo che stamattina non ho fatto in tempo ad andare a recuperarla. Morale: mi manca una scarpa, ho sonno, sto pensando di uccidere Scott e non ho mangiato-
Gli mollai la giacca, che si risistemò. –anche a me è toccato l’interrogatorio. Comunque ero venuto a dirti che oggi vengo dopo le quattro-
-vengo dove?-
Alzò gli occhi al cielo. –da te, per il bagno. Finisco oggi-
-ah, okay. Hai finito? Poi non vieni più?-
Suonò la campanella. –si, non verrò più a casa tua. Contenta?-
Ci incamminammo verso le nostre classe. -certamente-
 

 
-e con Liam?- chiesi facendomi spazio tra gli studenti
Sospirò. –siamo sempre lì.-
-che rimbambito. Si vede da lontano che gli piaci-
-non ne sarei così sicura…-disse lei stringendosi nelle spalle
-Natalie, non ha occhi che per te. Anche Harry lo dice-
-e se Harry parlasse con Liam? Per sapere se gli piaccio o no- propose 
-è inutile perché anche un ceco lo capirebbe, ma se proprio vuoi…-
-andiamo da Harry!- disse prendendomi per mano e trascinandomi per il corridoio
Lo trovammo in cortile, appoggiato al solito albero che chiacchierava con Louis e Niall. -ehm…Harry?- mormorò imbarazzata Nat
Strinsi le braccia al petto, Natalie mi aveva trascinata fuori senza darmi il tempo di mettere il giubbotto. Il cielo era chiaro, troppo.
-dimmi Natalie-
-ecco…io mi chiedevo se…se tu potessi parlare con Liam e…-
-vedere se è interessato a te?- chiese infilando le mani nelle tasche del giaccone
Lei annuii, tutta imbarazzata. -guardate: nevica!- gridò Louis indicando il cielo
L’avevo detto che era troppo chiaro. Alzai lo sguardo e un fiocco di neve mi finii in faccia, facendomi rabbrividire. Una mano me lo tolse dalla guancia. -grazie- dissi a Niall
-entriamo? Fa un freddo cane..- mormorò Harry sfregandosi le braccia
 


In breve tempo quei quattro fiocchetti di neve che cadevano dal cielo, rendendo tutto più candido e felice, diventarono una vera e propria bufera di neve. E così dopo altre tre ore di scuola, quando era suonata la campanella, mi ritrovavo all’entrata, guardando tutta quella neve che cadeva.
Alzai il cappuccio del giubbotto, strinsi la sciarpa e ci affondai il viso, fino a coprirmi il naso. E mi incamminai. Ci volevano una ventina di minuti ad arrivare a casa mia. E una ventina di minuti in quelle condizioni voleva dire arrivare a casa più somigliante a un pupazzo di neve che a una persona. Non vedevo niente, era tutto dannatamente bianco. Tirava un forte vento, perciò dovevo tenere il cappuccio con una mano su, e ormai non mi sentivo più le dita.
Scorsi davanti a me una figura nera. Accelerai, per quanto possibile, finchè avvicinandomi al tizio gli vidi lo zaino. C’era solo una persona che aveva quello zaino a scuola.
-Ehi Malik!- gridai
Si fermò e si voltò verso di me, sorridendomi. Accidenti, aveva un sorriso talmente bianco che si confondeva con la neve.
-Rose! Che ci fai qua?- chiese appena lo raggiunsi
-sto tornando a casa, tu?-
-pure-
Proseguimmo in silenzio. Facevo una fatica enorme ad andare avanti, i marciapiedi erano colmi di neve, mi arrivava quasi al ginocchio perciò faticavo parecchio a camminare. Mentre Zayn aveva molte meno difficoltà, avendo quelle gambe così lunghe.
-ti piace la neve?-
-quando sono in casa, avvolta da una coperta con in mano una cioccolata calda, si. E a te?-
-si. Rende tutti felici, i bambini che giocano a palla di neve, i fidanzatini che si stringono uno all’altro per il freddo…-
Alzai leggermete le sopracciglia. -non avevo mai pensato che Zayn Malik fosse un romanticone-
-ci sono tante cose di me che non sai-
-tipo dove compri tutte le varsity? Ecco, illuminami-
Schioccò la lingua, sorridendo –mai-
Borbottai uno -stronzo- e lo feci ridacchiare.
Aveva smesso di nevicare, per fortuna. Ma guardando il cielo si poteva intuire che avrebbe ripreso entro poco. –Zayn, ti va di mangiare da me? Tanto devi venire oggi, no? Così risparmi tempo…- proposi. 
Abbassai il cappuccio del giubbotto. Io per prima non riuscivo a credere a quelle che avevo appena detto. Praticamente chiunque a scuola sapeva che io e Zayn Malik non andavamo d'accordo che gli avrei volentieri impedito di riprodursi se avessi potuto. 
Mi guardò stupito. –lo so, lo so. Non ti aspettavi una proposta del genere da me. Lo faccio per gentilezza. Ti prenderesti una broncopolmonite ad andare e tornare con questo freddo. E poi, per quanto mi costa ammetterlo, non sei così male-
Non potevo dire di conoscere Zayn, ma sicuramente i nostri rapporti erano migliorati. Avevo scoperto che era divertente stare in sua compagnia ed era molto tenero con le nostre sorelle.
Si bloccò in mezzo al marciapiede. Gli occhi sgranati e la bocca spalancata. –t-tu cosa?!-
-non farmelo ripetere un’altra volta, è già abbastanza imbarazzante-dissi guardandolo dal basso verso l’alto.
E non si poteva negare che Zayn Malik fosse bello. Anche se era tutto infagottato nel giubbotto e, come me, aveva il viso affondato nella sciarpa, non riuscivo a dire che fosse brutto. Mi piaceva molto la sua aria leggermente orientale.
-mi hai chiamato Zayn?-
-non è questo il tuo nome?- replicai sarcastica
-si. Ma tu non mi avevi mai chiamato così-
Alzai gli occhi al cielo. –ma hai sentito almeno il resto del discorso o ti sei fermato a Zayn?-
-ti ho sentito. E si, grazie- tirò fuori la mano dalla tasca e mi pizzicò la guancia.
Scostai la sua mano -non t'allargare- rise.




  
Scostai gli occhi dal televisore e guardai il cellulare che vibrava sul tavolino di fronte. -il telefono!- gridai per farmi sentire da Zayn. Arrivò al bagno, dove stava lavorando. Una semplice maglietta a maniche corte bianca, a tratti bagnata che faceva intravedere gli addominali.
Si accorse che lo stavo guardando e mi fece l'occhiolino. Sbuffai e tornai a guardare la televisione.
-si…mh mh….okay…meglio così….si si, ciao- riattaccò
-era mia madre, stasera Safaa dorme da un’amica- spiegò porgendomi il telefono e tornando in bagno.
Avevo il telefono di Zayn in mano e la tentazione era troppa. Mi aspettavo foto di modelle nude o delle troiette della scuola in reggiseno, invece aveva foto di moto, della sua famiglia o dei suoi amici; una ritraeva Louis che mangiava una carota e Niall…imbavagliato?
Anche i messaggi anziché essere tutti da troiette come Jessica, erano quasi tutti da Louis, Niall, Harry e Liam.
 
Non sapevo fossi amico di Natalie, Rosemary e Harry! Mi ha fatto piacere rivederti    –Liam
doveva essere di quel giorno che eravamo usciti e avevamo incontrato Zayn e Safaa.
 
Harry lo conosco da poco, mentre Natalie e Rose (mai chiamarla Rosemary, le dà fastidio) le conosco da un po’. Era da tanto che non ci vedevamo!    -Zayn
 
E così aveva specificato Rose e non Rosemary, quando si divertiva a farmi impazzire chiamandomi così?
Stavo letteralmente morendo dalla curiosità di vedere cosa gli aveva risposto Liam, ma sentii i passi di Zayn farsi vicini, così chiusi la conversazione e poggiai il telefono sul tavolino di vetro. -ho ufficialmente finito!- si buttò sul divano accanto a me.
Non dissi nulla. Sentivo solo che non ero al settimo cielo perchè non avrei più avuto Zayn in giro per casa al pomeriggio. Per quanto mi costava ammetterlo, mi divertivo con lui. E forse mi sarebbe mancato vederlo con la testa sotto al lavandino.
-quanto odio guidare con la neve! Sembra che tutti gli idioti escono solo quando nevica! Che cazzo!- sbraitò mia madre entrando in casa. -oh, ciao Zayn!- lo salutò. Perché vedevo due bambine e non una?
-Safaa dorme da noi stanotte!- disse con la sua vocetta acuta Katie. Io e Zayn ci guardammo, capendo chi era l'amica da cui Safaa avrebbe dormito.
-sta nevicando ancora?- chiesi
Mamma annuì. –penso che continuerà anche stanotte. Siamo quasi a mezzo metro, cavolo! In radio hanno detto di uscire solo se necessario…-disse andando in cucina a prendere i soldi da dare a Zayn
-grazie mille per il lavoro, tieni, questa è la mancia- gli strizzò l’occhio. Imbarazzante.
-grazie signora- disse abbottonandosi la giacca
-dove vuoi andare con tutta questa neve? Rimani qui a cena!- lo fermò per un braccio
-ma no…sono rimasto già l’altra sera, e poi c’è già mia sorella che disturba-
-ma che disturbo! Safaa è amica di Katie e tu sei amico di Rose, no? Nessun disturbo-
Era mio amico? Io e Zayn ci guardammo, chiedendoci mentalmente la stessa cosa. -ma io..-
Troppo tardi per protestare, gli aveva già tolto il cappotto di dosso.
 
 
-grazie per la cena, di nuovo. Ma adesso devo veramente andare- disse Zayn alzandosi da tavola
-ma dove vuoi andare? Vedi che continua a nevicare? Non ti lascio mica andare a casa così, sarei un’incosciente. Rimani a dormire qua- disse mia madre
Sgranò gli occhi. –ma non si preoccupi…-
-insisto! Anzi, adesso chiamo tua madre!- e la chiamò davvero. Dopo una conversazione di un quarto d’ora riuscii anche a convincere la madre di Zayn, dicendole che era pericoloso tornare a casa col buio e tutta questa neve.
-per fortuna il divano diventa un letto matrimoniale, dormirai lì. Rose, vai a prendere le lenzuola, sono nel tuo armadio- mi ordinò
-ti aiuto- si offrii Zayn
Aprii l’armadio e una pila di vestiti cadde per terra, facendo ridere il bel moretto accanto a me. -tua madre è parecchio insistente eh?- mormorò
Sospirai. -direi di si. Eccole- presi le lenzuola.
Scendemmo e mia madre aveva già aperto il divano e mise le lenzuola. –bene, Katie e Safaa sono di sopra, non penso scenderanno. Io vado in camera mia a vedere la tv, buonanotte ragazzi- disse salendo le scale e facendomi l’occhiolino.
Era molto imbarazzante.
-dimmi che non l’hai vista- mormorai ad occhi chiusi, maledicendo mentalmente la donna che mi aveva messa al mondo.
-non ho visto tua madre che ti faceva l’occhiolino, come per spingerti a provarci con me, non l’ho proprio vista- aprii gli occhi e lo trovai già seduto sul letto, con la schiena appoggiata alla testiera e il telecomando in mano.
-eh no bello, non hai capito. Il venerdì danno sempre un film horror, quindi cambia canale-
Sbuffò, ma cambiò canale. Andai in cucina e presi la mia scorta di caramelle e poi mi sedetti accanto a lui, sotto le lenzuola. –vuoi?- chiesi offrendogli le caramelle.
Annuì e ne prese una manciata. –se hai paura, basta dirlo- mormorò.
Seguimmo il film, senza spaventarci più di tanto. Con la coda dell'occhio notai che più volte voleva allungare il braccio sulla mia spalla ma alla fine rinunciava a afferrava un'altra manciata di caramelle. Mentre nel film stavano inseguendo un uomo in un vicolo decisi di fare la fatidica domanda. -Zayn- lo richiamai.
Si girò verso di me. -si?-
-cosa siamo?-
Aggrottò le sopracciglia. -un uomo e una donna-
Alzai gli occhi al cielo. -ma davvero?-
Lui annuì. -e sai qual'è la differenza? Guarda cos'hai nelle mutande-
Ridacchiai e gli tirai addosso una caramella. Sorrise e la ingoiò. -siamo amici?- propose
Mangiai un'altra caramella. -credo di si-

 
La mattina dopo

 
Tanto per cambiare avevo dimenticato di tirare giù le tapparelle e la luce del sole mi aveva svegliato. Guardai l’ora sul telefono: le otto e trenta di sabato mattina, niente scuola per fortuna. Scesi  in cucina per farmi da mangiare e trovai Zayn che si stava allacciando le scarpe.
Sbadigliai. -‘giorno-
-buongiorno Rose-
-ti va?- chiesi alzando il cartone del latte. Annuì.
Mentre il latte scaldava notai che aveva anche rifatto il letto. Mangiammo in silenzio, ogni tanto lo guardavo e lui faceva lo stesso con me.
-devo andare- disse quando ebbe finito. Annuii e lo accompagnai alla porta.
-grazie di tutto-
-figurati- mormorai
-be’, ci vediamo- mormorò prima di abbassarmi e schioccarmi un umido bacio sulla guancia
Mi toccai la guancia, che era leggermente umida. -ehi! Nessuno ti ha dato il permesso-
Ridacchiò. –mi chiami Zayn e non Malik, io ti chiamo Rose. Siamo amici, no? Lo abbiamo stabilito ieri sera.-
-e tu baci i tuoi amici? Tipo Louis?-
-amici no, amiche si-
-guarda che io non sono come Jessica-
Abbassò il capo. -lo so- disse girandosi e incamminandosi per il vialetto, lasciandomi sulla porta come una rimbambita. -ciao Scott- lo sentii mormorare
Scott?
Scott era sul vialetto, con un sacchetto in mano e guardava nella ma direzione con la bocca spalancata. Cazzo, se già prima diceva stronzate, ora aveva pure le prove.
-e comunque non mi hai contraddetto quando ho detto che siamo amici!- gridò Zayn in fondo al giardino.
-IO LO SAPEVO!- gridò Scott
Alzai gli occhi al cielo, facendo ridere Zayn. Scott alternava lo sguardo da me a lui e sorrideva con l'aria di uno che aveva capito tutto. Appena Zayn sparì dalla nostra vista si fiondò in casa. -ora mi racconti tutto- chiusi la porta, chiedendomi perchè fra tutti gli uomini sulla Terra a mia madre piacesse proprio quell'impiccione di Scott.








'COS YOU'RE AMAZING, JUST THE WAY YOU ARE!

'Giorno girls!
Come al solito, spero solo che il capitolo vi piaccia. So che è abbastanza lungo, ma se lo dividevo non veniva come volevo io. 
Ora Zayn e Rose sono amici! Finalmente lei ha capito che Zayn non è così male come pensa.
Non so voi, ma io amo Scott! Mi fa troppo ridere! E sarà d'intralcio/aiuto per i nostri protagonisti.
E volevo dire un GRAZIE di cuore alle ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo. Ben diciassette! Cavolo, sono tantissime!
#LoveYou.

Per chi ancora non lo sapesse, ho pubblicato una OS. Mi farebbe piacere che mi dite cosa ne pensate.



Poi...alcune mi hanno chiesto quando pubblicherò il continuo di Me, my sister and her boyfriend. 
Ancora non so bene quando. Prima voglio portarmi avanti con i capitoli. E comunque, devo ancora trovare un finale alla storia.
Tra l'altro sto finendo di scrivere questa FF e ne ho iniziata un'altra, che poi posterò.
Fortunatamente adesso che arrivano le vacanze, avrò più tempo per scrivere. 
Ma davvero, vorrei ringraziarvi tutte. Alcune mi seguono da English's Lessons e seguono tutte le altre mie FF; mi sembra quasi di essere una persona famosa a volte lol.

Twitter: @liamsquiffy.
ps. per chi non avesse twitter e volesse aggiungermi su facebbok, basta dirlo e vi metto anche il link :)

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Capitolo 13
*** Mamma Malik ***



13. Mamma Malik



 
-ciao ragazzi!- mormorai allegra.
Per la prima volta ero contenta di andare a scuola. Un altro giorno a casa non avrei resistito. E sempre grazie a Scott, che era stato così gentile da raccontare a mia madre, mia sorella e Safaa (che si trovava ancora a casa nostra quella mattina) quello che aveva visto. Ovviamente lui raccontava la sua versione dei fatti, che recitava –Zayn l’ha baciata appassionatamente sulla porta di casa. Poi sono rimasti fronte contro fronte a sussurrarsi parole dolci e poi lui se ne è andato-
Stupido panettiere bugiardo.
E dopo due giorni di interrogatorio no-stop mi ero alzata prima del solito ed ero andata alla fermata dell’autobus, punto d’incontro tra me, Natalie e i due cugini.
Come vidi Liam, gli andai incontro e lo presi a braccetto, lasciando indietro Natalie e Harry.
Perché Harry aveva promesso che avrebbe chiesto al cugino se le piaceva Nat, sotto richiesta della mia amica, perchè anche un ceco avrebbe capito che lui era pazzo di lei.
-Rose, come mai sei con me?- chiese confuso Liam, girandosi verso Natalie e sorridendole.
Lo feci girare. -non posso stare con un mio amico?-
-si, ma di solito stai sempre con Harry-
-e oggi voglio stare con te-
-allora…tutto bene?-
-al solito. Tu?-
Lo colsi mentre guardava dietro, verso Harry e Natalie che parlavano. –Liam!- lo richiamai
-eh? Ah…si si, tutto bene-
Era un’impresa tenerlo occupato, continuava a girarsi. –Natalie ti ha detto della festa invernale che organizza la nostra scuola?-
-si, mi ha detto che più che festa è quasi un ballo…- aveva ragione. Le ragazzo venivano con lunghi vestiti, i ragazzi in smoking, si ballava e eleggevano pure la reginetta e il re.
-e quindi?- chiesi addentando la merendina al cioccolato
-e quindi cosa?-
-e quindi quando hai intenzione di invitarla?- dissi alzando gli occhi al cielo
Diventò tutto rosso. –ehm…io…-
Sospirai. –sei uno stupido, okay? Invitala-
-ma non sono sicuro di piacerle- mormorò guardando l’asfalto
-Liam…sei proprio un’idiota. Ti fidi di me?-
Mi guardò perplesso. –dovrei?-
Gli tirai una sberla sul braccio. -devi, idiota.  Tu invitala, poi fammi sapere se ha accettato l’invito o no-
Sospirò. –solo perché lo dici tu…-
-bravo, vedrai che non te ne pentirai. Harry! Vieni con me- gli indici la panetteria di Scott.
Entrammo e aspettammo che Scott finisse di servire una signora prima di noi. –allora, che ti ha detto Liam?- chiesi
-che gli piace e molto-
-gliel’hai detto a Natalie?-
-ho cercato di farglielo capire, Liam mi ha detto di non dirglielo- alzò gli occhi al cielo. La pensavamo allo stesso modo: idioti.
-io gli ho detto di invitarla alla festa invernale-
-bell’idea. A proposito, tu con chi ci vai?-
-non lo so ancora-
-ti va di venirci con me? Da amici.-
-certo-
-no Rose, non si fa così. Spezzi il cuore al povero Zayn- mormorò Scott scuotendo la testa varie volte.
Alzai gli occhi al cielo. -cosa centra Zayn?- chiese Harry perplesso
-stanno insieme-
-TU E ZAYN STATE INSIEME?- gridò Harry
-NO! E lui che spara stronzate!- indicai Scott
-ma se vi siete baciati!-
-VI SIETE BACIATI?-
-no! c’è si…non in quel senso- blaterai. Strappai il sacchetto con la ciambella dalle mani di Scott e trascinai Harry fuori dal negozio.
-perché urlavate?- chiese Natalie, che era tornata accanto a Liam
-niente- feci segno a Liam di chiedergli del ballo, ma lui arrossì e basta.
Presi Harry sotto braccio e gli raccontai com’erano andate le cose. Quando ebbi finito eravamo arrivati a scuola. –quindi…adesso tu e Zayn siete amici?- chiese confuso
Annuii. –è…strano. Cioè, vi odiavate, no?-
-veramente io non lo sopportavo, lui non lo so-
-mmh, stai attenta Rose, ti innamori quando  meno te lo aspetti- mi disse prima di entrare in classe
 

 
-Louis mi ha detto una cosa, ma non so se credergli- mormorò Niall mentre posavo la borsa nell’armadietto, pronti per andare in teatro.
-cosa?-
-mi ha detto che tu e Zayn siete amici adesso, gliel’ha detto Harry-
-è vero- dissi chiudendo l’armadietto e incamminandomi per il corridoio.
–è vero?!- urlò allargando le braccia.
-si-
-e da quanto siete amici?-
-da…venerdì? Si, venerdì- mormorai contando i giorni sulle dita della mano.
-non ci credo! Tu e Zayn amici! Cose dell’altro mondo- mormorò addentando un Twix
Sbuffai. –non è una cosa così strana. Siamo amici, punto.-
-solo amici?- chiese dandomi una gomitata.
Gli diedi uno scappellotto. –possibile che io e Zayn non possiamo essere solo amici?-
Mi squadrò. –mmh…non stareste male insieme..- mormorò grattandosi una guancia. Alzai gli occhi al cielo, ormai in casa mia si sentiva solo quella frase.
Arrivammo in teatro e c’erano già gli attori che stavano provando, i ballerini che lavoravano ad una coreografia e la prof che impartiva ordini.
-finalmente Niall e Rose ci degnano della loro presenza- disse appena salimmo sul palco
-si ritenga onorata allora- 
Mi fulminò con lo sguardo. –Niall vai ad aiutare Michael con le luci e Rose vai a cercarmi una sciarpa leopardata-
Sciarpa leopardata. Che orrore. -e dove la trovo?-
-percorri quel corridoio, la seconda porta è il guardaroba. Lì troverai la sciarpa-
Percorsi il corridoio che avevo scoperto l’altra volta. Le luci erano scadenti come l’altra volta, quel posto necessitava di pulizie. Aprii la porta e venni quasi inghiottita dai vestiti.
Ce n’erano di ogni tipo, dal costume da sirena a quello di un cane. Dovetti aprire due scatoloni prima di trovare quella maledetta sciarpa leopardata. Faceva pure schifo.
Chiusi la porta e feci per tornare in teatro. Ma mi venne in mente della piccola stanza che avevo visto l’altra volta, dove c’era quel ragazzo che disegnava.
Arrivai davanti alla piccola porta bianca ed entrai. Questa volta il ragazzo, sempre girato di spalle, stava disegnando un’…aula? Si, per forza. L’altra volta la prof gli aveva chiesto un’aula.
Era veramente bravo. Si fermò un attimo, indietreggiò e guardò il suo lavoro. Scosse la testa, poi prese la gomma e cancello una parte, ridisegnandola.
Le sue mani si muovevano delicate, am con una certa decisione. E anche il sedere non era niente male, peccato che fossi lontana e che il ragazzo non si girava.
Persi la cognizione del tempo a guardarlo disegnare, quando guardai il cellulare mi accorsi di essere lì dentro da quasi un’ora. Senza far rumore uscii e tornai in teatro.
-oh Rose! Pensavamo ti fossi persa, stavamo mandando una squadra a cercarti- disse la prof afferrando la sciarpa
-stavo annegando tra i vestiti-
-simpatica. Tieni- dissi mettendomi in mano un pacco di volantini. –devi attaccarli a scuola e in giro, tutti- erano i volantini per lo spettacolo.
-ma saranno un migliaio!- protestai
-tu appendili-
-tu appendili- gli feci il verso.
-hai detto qualcosa?-
-chi, io? No-
-eppure mi sembrava…-
-amplifon!- urlai avviandomi fuori dal teatro, per oggi avevamo finito.
 

 
-che cosa regaliamo a tua sorella?- chiese mia madre guardando la vetrina di un negozio d’abiti.
Uscita da scuola avevo trovato mia madre, cosa strana, mi aveva caricato in auto ed eravamo andate a comprare i regali di Natale.
-c’è quel gioco per la Wii, quello dove si balla…- mormorai annusando l’aria. Eravamo vicini a un bar e l’odore di briosche mi arrivava dritto alle narici.
-Just Dance 4! Giusto!- mi afferrò per un braccio e mi trascinò in un negozio
-dunque…a Katie l’abbiamo preso, alla nonna pure, ai cugini anche…Scott! Cosa gli regalo?- mi chiese mentre la commessa faceva il pacchetto regalo per il gioco.
-una forbice-
-una forbice?-
-così si taglia la lingua-
Ridacchiò. –come ti sembra?-
Mi strinsi nelle spalle. –un chiacchierone, è proprio una pettegola. Ma il resto è okay-
-e vorrei vedere…ti fai preparare una ciambella tutte le mattine e non lo paghi neanche-
Uscimmo dal negozio. –e ora?- chiesi
-mmh…andiamo in quella profumeria-
Spruzzò trecento profumi sui cartoncini e me li fece annusare, per trovare il migliore. Alla fine prese quello di Armani. -e a Natalie cosa prendi?- mi chiese una volta uscite, sistemando i soldi nel portafoglio
-ho fatto stampare delle nostre foto su una maglietta, in quel negoziò là-
-e a Zayn?-
-cosa centra Zayn?-
-andiamo! Non mi vorrai dire che non gli prendi niente per Natale!-
-ci devo pensare, okay? Ora non rompere- e tornammo a casa
Quando Katie tornò a casa, con Safaa, ormai erano inseparabili. Videro i regali sotto l’albero e impazzirono. Iniziarono a gridare e a toccarli per capire cosa fossero.
Poi, prima di cena suonarono al campanello. Era la madre di Safaa.
-ciao! Entra pure- disse mia madre facendola accomodare. Io ero in cucina, ma sentivo tutto.
-era da un po’ che non ci vedevamo! Come stai?- chiese mamma Malik
-bene bene, grazie. Tu?-
-anche io, grazie. Safaa?-
-è di sopra, con Katie-
-hanno legato molto ultimamente-
-già. E non sono gli unici…- mormorò maliziosa mia madre. Me la immaginai che dava una gomitata complice alla madre di Zayn.
-Zayn e Rose eh? Già, Zayn mi ha parlato di lei- aggrottai le sopracciglia. Perchè Zayn aveva parlato di me a sua madre?
-davvero? Mia figlia invece non dice niente-
-dipende dai caratteri. Ma alla fine anche Zayn non mi dice molto. Ti devo ancora ringraziare per averlo fatto dormire qua l’altra sera-
-ma figurati, sarei stata un incosciente a farlo uscire con quella bufera di neve. E poi, ha guardato un film con Rose-
-tu sai cosa c’è tra loro?-
-Rose dice che sono semplici amici, ma no so…qualcosa mi dice di non crederci- che madre malfidata.
-stessa cosa per me. Ma non vedevo Zayn così felice da tanto…-
La cosa si faceva interessante. –davvero?- 
-so benissimo che mio figlio non ha proprio una bella fama a scuola, che è considerato un…dongiovanni- avrei usato un altro termine. –ma è un bravissimo ragazzo, solo che non ha voglia di studiare e risponde male ai professori. Sulla questione ragazze però…- sospirò.
-non crederti che Rose sia diversa. Non sa neanche come si tiene aperto un libro e ha il brutto vizio di dire quello che gli passa per la testa. Ma di ragazzi niente….ma d’altronde, chi la sopporterebbe?- avevo l'improvvisa voglia di andare di sopra e buttare il suo vestito preferito di Chanel.
-secondo me, sarebbero una bella coppia- alzai gli occhi al cielo. Perchè erano tutti fissati?
-già. Ma sono quasi spaventata-
La madre di Zayn ridacchiò. –lasciamoli fare e vediamo cosa succede-
-giusto. Rose, puoi uscire ora.-
Con la faccia bordeaux e piena di vergogna aprii la porta e andai in soggiorno. –salve. Lei dev’essere la signora Malik-
-e tu la famosa Rose-
Mi grattai la nuca, imbarazzata. Dando un'occhiata veloce alla donna capii da chi aveva preso Zayn. Era bellissima. -allora, com'è Zayn a scuola?-
Storsi il naso. -non è un granché- ammisi onesta.
Mamma mi lanciò un'occhiataccia. -da che pulpito-
Mamma Malik annuì, squadrandomi. -sei diventata proprio una bella ragazza. Zayn aveva ragione-
Zayn aveva detto a sua madre che ero bella? La donna appena vide il mio sguardo imbarazzato si accorse di quello che aveva detto. -oddio, non avrei dovuto dirlo. Mi uccide se lo scopre. Non dirgli niente Rose-
Sorrisi. -non si preoccupi-
-e guarda che anche Zayn è diventato proprio bello. Se avessi dieci anni in meno non ci penserei due volte- mormorò mamma.
La guardai scandalizzata e la sua amica rise. -lo so. E credo lo sappia anche lui. Da quel che so ha successo con le ragazze, non è vero Rose?-
-anche troppo-
Le due donne mi guardarono maliziosamente. -gelosa?- mi punzecchiò mamma
Sgranai gli occhi. -no, certo che no!-
E allora perchè mi venne in mente l'immagine di Jessica e Zayn pomiciare a scuola e un'assurda voglia di spaccare la faccia a quella sgualdrinella?








'SERA GIRLS!

Chiedo umilmente perdono per il ritardo.
Finalmente la scuola è finita (YEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH). Buona fortuna a chi ha gli esami!
Avete festeggiato? Io sono andata ad una festa. Hanno fatto le foto che ho appena visto. Dire che faccio cagare è riduttivo.
So che questo capitolo fa SCHIFO. Ma serve alla storia, fa da trampolino per il prossimo.
Serve a Liam e Natalie.
Serve (più o meno) a far capire il ruolo di Harry.
Serve a far vedere un lato di Zayn a Rose.
Ho già pronto il prossimo capitolo che non vedo l'ora di postare. E' il capitolo a cui gira praticamente tutto attorno.
Come al solito, grazie di cuore per le recensioni.

La mia One-Shot:




Aspetto le vostre recensioni. xx


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Capitolo 14
*** The secret ***



14.  The secret 



 
-Zayn!- gridai nel giardino della scuola.
Mi ritrovai tutti gli occhi addosso. –Zayn!- gridai di nuovo. Lo vidi arrivare di corsa. Si fermò davanti a me, con le mani appoggiate alle ginocchia e il fiatone.
-che è successo Rose?- riuscì a dire
Lo presi per mano e lo trascinai dietro al solito albero, sbattendolo contro la corteccia.
-che violenza Rose…- mormorò malizioso
Alzai gli occhi al cielo. -zitto. E secondo te, lo farei proprio dietro all’albero nel giardino della scuola, con Harry accanto?-
-oh, ciao Harry- si accorse del riccio che guardava divertito la scena.
-traduci- indicai Liam e Natalie davanti al cancello della scuola che parlavano.
Sbuffò. Guardammo tutti e tre verso i due, Liam si stava grattando la nuca ed era imbarazzato, molto imbarazzato. –l’ha appena invitata al ballo- Malik sorrise
-davvero?- chiesi conferma
Annuì.  Gridai di gioia e lo abbracciai di slancio. Sul momento rimase immobile, ma poi sentii le sue braccia stringermi. Zayn era…morbido.
Certo, aveva i muscoli, riuscivo a sentire gli addominali da sotto la varsity, ma era morbido. E aveva un abbraccio...protettivo. Sciolsi l’abbraccio e mi buttai su Harry. –c’è l’ha fatta!- 
Tornammo nella posizione di prima ovvero Zayn appoggiato con la schiena all’albero, io spalmata contro di lui (per vedere meglio) e Harry dietro di me. Sembravamo un hot dog, e io ero il wurstel in mezzo al pane.  Che paragone del cazzo.
-e lei cos’ha detto?- 
Mi fece segno di stare zitta. Essendo così spalmata addosso a lui, riuscivo a sentire il suo respiro sui capelli e il suo profumo. Sorrise, schioccando la lingua. –ha accettato-
Iniziai a gridare staccandomi da Zayn e facendo mosse strane persino a me.
Vidi Liam e Natalie ridacchiare, guardandomi; Harry scuoteva la testa sorridendo e Zayn se ne stava appoggiato all’albero a braccia incrociate e rideva.
 
 
-ahia cazzo- mormorai per l’ennesima volta. Mi ero di nuovo "sparata" una graffetta sul dito.
Colpa di quella stupida professoressa che mi aveva dato lo stupido compito di appendere quegli stupidi volantini di quello stupido spettacolo per tutta questa stupida scuola.
Avevo iniziato da poco ma già mi sanguinavano le dita.
Li avevo appesi alla bacheca in segreteria e nell’atrio. Ora dovevo andare in palestra. Ne attaccai uno (anche di più) sulla porta della palestra, ne sparpagliai una trentina sugli spalti e mi diressi verso gli spogliatoi. Ne stavo attaccando uno, stando attenta a non ri-graffettarmi il dito quando la porta accanto a me si aprì e ne uscì Zayn.
-oh ciao. Che ci fai qui?-
Lanciai un’occhiata al pacco di volantini per terra. –devo attaccarli, tutti. E tu mi darai una mano-
-e perché proprio io?-
-perché sei mio amico- e sbattei le ciglia teatralmente nel tentativo di convincerlo.
Sbuffò, ma si abbassò e prese tutti i volantini in mano. Passai alla porta successiva, mi feci passare il volantini da Zayn, lo appoggiai contro la porta e mi concentrai per non farmi fuori un altro dito.
Sentii un leggero clik e poi Zayn ridacchiare. -che hai da ridere?-
-guarda- mi mostrò il cellulare.
Il  bastardo mi aveva fatto una foto, e che foto. Ero io, pochi secondi prima. Ero nella mia posa ‘concentrazione’ ovvero sopracciglia corrugate, naso arricciato e lingua di fuori.
-mi stavo concentrando- mi difesi
Sorrise. -perché ci vuole molto ad attaccare un volantino, certo-
Gli misi davanti alla faccia la mia mano destra, con le dita tutte sanguinanti. La osservò per un secondo poi mi disse –ti sei conciata così attaccando volantini?-
Annuii. Ridacchiò scuotendo la testa. –arrivo subito- 
Attaccai il volantino, senza uccidermi un dito. Zayn arrivò con una cassetta arancione del pronto soccorso. –fasciati le dita- disse prendendo la graffettatrice e iniziando ad attaccare i volantini. 
-wow, sembro Michael Jackson con le dita così- mormorai piegandole più volte.
Dato che Zayn era occupato, andai nello sgabuzzino e presi una palla da basket. Scesi in campo e palleggiai con la palla. Fissai il canestro, alzai il braccio e lanciai la palla provando a fare canestro. La palla rimbalzò contro il cerchio di metallo e senza accorgermene mi era finita in testa, facendomi cadere.
-palla del cazzo! Sport del cazzo!- gridai una volta tornata in piedi, calciando la palla.
Non l’avessi mai fatto. Fu come colpire un muro di cemento armato.
-ahia cazzo! Ahia ahia!- gridai saltellando sul piede sano e massaggiandomi la testa contemporaneamente.
Zayn attirato dalle mie urla venne in palestra e come mi vide iniziò a ridere come un pazzo.
-cosa minchia ti ridi Malik?- gridai tornando su due piedi
Sempre ridendo si avvicinò, prese la palla e si mise dietro di me. –ti faccio vedere come si fa- mormorò.
Mise la palla nelle mie mani e me le afferrò. Mi fece piegare le gambe e con uno slancio lanciammo la palla, che entrò nel canestro. –visto? Non è difficile-
-se sei così bravo, perché non giochi nella squadra?-
Alzò le spalle, incurante. –non mi va-
-andiamo, dobbiamo riempire il teatro-
Riempimmo la porta del teatro di volantini, ne buttai un paio sul palco e un centinaio sulle poltrone.
-tu sai chi è che disegna le scenografie?- chiesi mettendo un volantino su una poltrona
-no, perché ti interessa?-
Alzai le spalle. -così, per sapere. È molto bravo-
Uscimmo dal teatro per andare in giardino ad attaccare gli ultimi sugli alberi. –perché non lo fai anche tu?- me ne uscii ad un tratto
-cosa?- mi fece segno di passargli un volantino.
-disegnare le scenografie. Cioè, sei bravo a disegnare, molto- spiegai porgendogli il foglietto colorato che avevo tra le mani
-nah. È roba per sfigati-
-certo, perché tu sei Zayn sonofigo Malik. Troppo figo per mischiarsi con noi comuni mortali-
-non ho mai detto una cosa del genere-
-ma lo fai intendere-
-sei fossi veramente così, perché ti starei aiutando? Perché sarei tuo amico?-
-perché sei dannatamente strano. Un giorno sei così e l’altro cosà. Non ti sopporto quando fai il fighetto, quando spaventi quelli del primo anno, quando fai l’idiota con quelle troiette-
Mi lanciò uno sguardo carico d'odio. -Devo andare, ciao- disse freddo


 


 
(Il giorno dopo)

 
Avevo appena fatto in tempo ad uscire dalla doccia che mi squillava il telefono, era Natalie -pronto?-
-sono strasuperipermega agitata.- parlò talmente veloce che quasi non riuscii a capirla.
Alzai gli occhi al cielo. –andrà tutto bene. Liam ti ha invitata, significherà qualcosa, no? fatti bella e goditi la serata-
-facile a dirsi. Tu ci vieni con Harry, giusto?-
-si-
-e Zayn?-
-cosa c’entra quel coglione?- ero ancora incazzata con lui per la discussione del giorno prima. Oggi a scuola mi aveva evitata. Stronzo.
-è ancora arrabbiato con te? La colpa non è tutta sua, Rose. Gli hai detto che è un bullo, vanitoso, che si crede Dio sceso in terra e puttaniere-
-perché non è vanitoso? Non è un puttaniere? Sai che a scuola si mormora che ha un paio di mutandine di ogni ragazze con cui è stato a letto?-
-e ti dà fastidio?-
-che tutte quelle ragazze si svendono così. Insomma, che figura ci fanno fare a noi altre?-
-hai un futuro da avvocato, cambi argomento con una facilità assurda. Oh cazzo! Devo andare a prepararmi! Ciao!- e riattaccò
Io non avevo cambiato argomento.
Avevo appena indossato l’intimo e stavo per mettere il vestito quando mi squillò il cellulare. Ma questa volta mi era arrivato un messaggio.
 
Stasera vieni? –Z.
 
Decisi di non rispondergli.
Non mi ero neanche sbattuta a cercare un vestito per il ballo, avrei messo quello dell’anno scorso. Lungo fino alle caviglie, azzurro. Ma dato che io ero una ragazza trasgressiva, sotto al vestito indossai un paio di pantaloncini di jeans. Non ero abituata ad andare in giro senza pantaloni.
Mi truccai leggermente e lasciai i capelli così, tanto erano così sminchiosi che stavano come volevano loro.
-Scott! Andiamo!- avrei incontrato Harry davanti a scuola e Scott mi avrebbe accompagnato con la sua auto.
-oh…ti sei fatta così bella per qualcuno?- chiese ammiccandomi mentre salivamo in auto.
-no-
Accesi la radio, per non parlare con quel pelato impiccione. –chi è il tuo accompagnatore? Zayn?-
Sbuffai. –no, Harry-
-Harry? Il riccio con cui sei ogni mattina?-
Annuii. –si, lui.-
-e come mai non ci vai con Zayn?-
-perché è un coglione- mormorai incrociando le braccia al petto
-mmh…litigi in Paradiso?-
-se fossimo in Paradiso, lui non sarebbe con noi-  alzai il volume della radio.
Parcheggiò davanti alla scuola. –sei bellissima stasera. E…dai un’altra occasione a Zayn. Non so perché avete litigato, ma parlandone si risolverà tutto-tutto quello spirito paterno da dove usciva?
-che fai Scott, il grande saggio?- mormorai ridacchiando.
Rise. -e poi... vuoi farti scappare uno come Zayn? È dannatamente bello-
-Scott, non è che sei dell’altra sponda?- così avrei trovato una spiegazione per il maglione rosa che gli avevo visto addosso una volta
Ridacchiò scuotendo la testa. –così ha detto tua madre. Ora vai e divertiti-
Scesi dall’auto, lo salutai con un cenno della mano e cercai Harry con lo sguardo. Era appoggiato al cancello, in smoking.
Dire che era bello, era troppo poco.
-Rose, sei bell…- lo interruppi.
-Dio Harry, sei altamente stuprabile stasera-
Rise, facendo comparire le fossette che tante ragazze amavano. –grazie. anche tu sei molto bella. Entriamo?- chiese porgendomi il braccio
La festa si sarebbe svolta in palestra, che era stata addobbata per l’occasione e aveva cambiato aspetto: palloncini dappertutto, due tavolate piene di cibo, postazione del dj, luci…
-Liam?- chiesi al mio accompagnatore
-arriverà a momenti. È un fascio di nervi- bevve un sorso di qualcosa e ridacchiò
-Niall! Come sei elegante- dissi al ragazzo che era venuto verso di noi
-e sexy- mi fece l’occhiolino. –anche tu sei molto bella stasera-
-con chi sei venuto? Con Jessica?- ipotizzai conoscendo il debole per le troiette
Schioccò la lingua. –con Margaret- rispose cingendo la vita di una ragazza che timidamente si era avvicinata a noi. Era poco più alta di me, capelli scuri e occhi azzurri. 
-ciao, io sono Rose e lui è Harry.- dissi indicando il riccio accanto a me. –sono contento che Niall non è venuto al ballo con una troietta-
Come diceva mia madre "quello che Rose pensa, lo dice"
Margaret arrossì. –ehm, grazie. Da quanto state insieme?- chiese sorridendo debolmente
Con la coda dell’occhio vidi Harry cercare di trattenere un sorriso. –non stiamo insieme, siamo ottimi amici e basta- rispose.
-oh…scusate, non volevo- disse lei imbarazzata. Ma credo che chiunque avrebbe frainteso: eravamo uno accanto all’altro e Harry mi teneva stretta a sé con un braccio.
-sono arrivati- dissi strattonando Harry per un braccio.
Liam e Natalie fecero il loro ingresso trionfale. Lui era elegantissimo e come avevo detto al cugino "altamente stuprabile" e lei era bellissima nel suo abito verde chiaro.
Ci avvicinammo. –ehilà ragazzi!- 
Sorrisero imbarazzati. –allora, come sta procedendo la serata?- chiese Natalie
-per ora niente risse o litigi. Ma c’è gente già ubriaca, la musica è fantastica- rispose Harry ondeggiando a ritmo con la canzone che stavano dando
-chi è il dj stasera?- 
-Zayn-
-Zayn?!- quasi mi strozzai con la mia saliva
Annuirono. –e sta mettendo della canzoni fantastiche! Ti va di ballare?- chiese Harry offrendomi la mano, che afferrai.
Ci mischiammo con la folla in pista. Tra le luci colorate, la musica altissima e tutta quella gente non riuscii a vedere Zayn alla postazione del dj.
-vi state divertendo?- chiese  urlando al microfono
Un coro di si, si alzò. –non ho sentito!- disse Zayn toccandosi l’orecchio
Le urla aumentarono. –bene, perché la festa continuaaa!- gridò mettendo un’altra canzone
-c’è una ragazza che continua a guardarti il sedere- gridai ad Harry, per via della musica alta.
Si girò a guardarla. –ti dispiace se vado?-
Feci segno di no con la testa. –divertiti. Io penso che ballerò con Niall- dissi vedendo il biondo venire vicino a noi. Alla fine, più che ballare con Niall non facevamo altro che criticare tutte le coppie. –lo vedi quello là?- chiese facendo cenno verso un ragazzo di seconda
Annuii. –ecco, sta aspettando la sua compagna da mezz’ora. Ma lei è occupata nel bagno dei maschi. Che sfigato.-
-gente! È il momento del ballo romantico, che tutte le ragazze desiderano! Però dovete scambiarvi il partner!- disse Zayn prima di mettere su una canzone smielata.
Mi sentii picchiettare sulla spalla. –permetti?- chiese Louis
Iniziammo a ballare. Lui mi teneva una mano sul fianco e io una sulla sua spalla. –come ti vanno le cose Tomlinson?-
-al solito. Tu?- chiese facendomi fare una giravolta
-idem-
Vidi Harry e la ragazza che prima gli fissava il sedere, appoggiati alla parete, occupati a baciarsi.
-ho saputo che hai litigato con Zayn-
-te l’ha detto lui?- chiesi fissandolo negli occhi azzurrissimi
-no. non gli piace parlare dei fatti suoi. L’ho intuito, tu sei più scazzata del solito e lui è strano-
Mormorai qualcosa di incomprensibile persino per me. –non giudicarlo da quello che vedi. Zayn è molto di più-
-è un coglione-
-anche tu-
Gli diedi una pacca sul braccio, dopodiché la canzone finì. –ricordati quello che ti ho detto- disse prima di andare verso il tavolo delle bevande
 

 
 
-è ufficialmente finito il ballo! Buone vacanze a tutti!- disse Zayn prima di scendere dalla sua postazione. Cavolo, entro due giorni era Natale.
La palestra si era svuotata, rimanevano solo poche coppie che ballavano, i bagni erano pieni (indovinate perché) e quelli che avevano trovato i bagni occupati se ne erano andati a casa.
-che si fa gente?- chiese allegro Niall, mezzo ubriaco.
-giochiamo a sette minuti in paradiso?- chiese Jessica, comparsa al fianco di Zayn e guardandolo maliziosamente.
Alzai gli occhi al cielo, che gioco stupido. –qualcosa non va Collins?- chiese acida Jessica
-si, la tua faccia e il tuo vestito, se così si può chiamare…-
-hai paura?- chiese alzando un sopracciglio. Wow, riusciva a muovere bene i muscoli facciali nonostante il botox.
Scoppiai a ridere. -io? No. giochiamo-
Ci sedemmo tutti per terra, giocavano anche Harry e la tipa che aveva rimorchiato, Niall, Margaret, Louis, ragazzi e ragazze che non conoscevo e Zayn.
Presero un bottiglia vuota dal tavolo delle bevande e la fecero girare. Si fermò su Louis e poi su una ragazza che non conoscevo.
Andarono nel ripostiglio dove i professori di fisica tenevano i palloni e gli altri attrezzi, fortunatamente l’avevano svuotato in previsione del ballo. Mentre i due se ne stavano in ‘paradiso’ noi altri chiacchieravamo o, nel mio caso, stavano sdraiati a guardare il soffitto.
Quando uscirono Louis fece l’occhiolino a Zayn, probabilmente avevano un linguaggio segreto per dirsi se la ragazza era brava o no.
Un ragazzo della mia età fece girare la bottiglia, che si fermò su di me. Girò ancora.
Non Zayn, non Zayn, non Zayn, non Zayn.
Su chi si fermò? Su Zayn. Questo era essere sfigati.
Sbuffando mi alzai, dopo aver sentito Niall commentare con –ooh…o scopano o si ammazzano-
Appena io e Zayn entrammo nello stretto spazio buio, chiusero al porta a chiave. Mi sedetti per terra, con la schiena appoggiata al muro e le gambe distese, e lo stesso fece Zayn. Nessuno dei due sembrava intenzionato a parlare.
Lo sentii respirare profondamente e deglutire più volte. Mandai al diavoli tutti i propositi di essere acida con lui.–stai bene?-
-si- mormorò con voce strozzata. Rimanemmo in silenzio per un tempo che mi sembrò lunghissimo.
-sei ancora arrabbiata con me?- chiese di punto in bianco.
-si-
Sospirò. –mi dispiace-
Senti senti, Zayn Malik che chiedeva scusa. Non risposi. -probabilmente pensi che io sia uno stronzo puttaniere…-
-e vanitoso- gli ricordai
-e vanitoso.- un altro respiro profondo.- ma non è così-
-ah no?- mormorai sarcastica
-no. Io… io..-
-tu cosa?-
-ti devo dire una cosa. Ma non dirlo a nessuno, mi fido di te-
Mi stava  facendo preoccupare. –non è che hai sei mesi di vita?-
Ridacchiò. –no. E’… una maschera, Alle medie mi prendevano in giro e così ho creato questa maschera. Come hai detto tu, spavento i primini. Ma quando nessuno mi vede, vado a chiedergli scusa. Come te, odio quei coglioni della squadra di basket, e con le ragazze...non ci ho mai fatto niente.-
-definisci niente-
-ne ho baciata qualcuna, in pubblico, per farmi notare. Sono state loro a mettere voci in giro, come quella che ho un paio di mutandine di tutte quelle con cui sarei stato. In realtà io…- respirò profondamente. –io sono vergine. Ecco, l’ho detto.-
Zayn Malik era vergine. Ora le avevo sentitee tutte.
Da una parte mi faceva anche pena, costretto a indossare quella stupida maschera che si era creato da solo. Possibile che i ragazzi ragionassero con il loro amichetto e mai con il cervello?
Gli toccai il braccio e scesi finché non trovai la mano, che strinsi.
-sei proprio un coglione-
Mi strinse la mano, in maniera troppo forte per essere un ringraziamento. Sembrava quasi…paura?
-Zayn, stai bene?-
Deglutì. –sono claustrofobico. E il buio non mi aiuta.-
Con la mano libera alzai la gonna del vestito e presi il cellulare dalla tasca dei jeans. Visto che i pantaloncini sotto al vestito hanno un senso? Schiaccia un tasto e lo sgabuzzino si illuminò, facendomi vedere Zayn che mi scrutava.
-grazie.- mi strinse la mano.
Dovevo fare qualcosa per distrarlo. –allora, ti piace fare il dj?-
Annuii, sempre stringendomi la mano. –si, mi piace la musica.-
-e cos’altro ti piace?- 
-disegnare, vestirmi bene e le ragazze- disse alzando un angolo della bocca
-parlami della tua passione per il disegno-
-è iniziato da bambino, leggevo molti fumetti e ho iniziato a disegnare i personaggi. Poi li davo a mio padre, che li attaccava al frigo.-
-io sono una frana invece. E come passerai le feste?-
Si passò una mano fra i capelli e allentò la cravatta, diventando ancora più sexy. –Natale con i miei e a Capodanno non lo so ancora-
Sentimmo armeggiare con la porta, che poco dopo si aprì. –ehilà piccioncini! Divertiti?- chiese Niall.
–zitto irlandese ubriaco. Devo andare a casa, che è tardi- dissi spostandolo e uscendo dallo sgabuzzino.
-aspetta! Ti accompagno.- si offrì Zayn. Annuii e presi il mio cappotto.
Uscimmo dalla palestra e l’aria invernale di colpì in pieno, facendomi stringere nel cappotto.
-ma quelli non sono Liam e Natalie?- chiese Zayn indicando una coppietta che, appoggiata al muro, si baciavano appassionatamente. Strinsi gli occhi per vedere meglio e li riconobbi. Tirai  fuori il cellulare e scattai una foto. Questa finirà su Facebook
Percorremmo la strada in religioso silenzio. Ogni volta che passavamo sotto a un lampione, e la luce illuminava il volto di Zayn, lo rendeva ancora più bello.
Arrivammo davanti a casa mia, le luci erano tutte spente. Mi fermai davanti a lui.
-grazie per avermi accompagnato. E…ah si! La musica era eccezionale!- gli feci l’occhiolino, facendolo sorridere.
Mi piaceva il suo sorriso, metteva allegria.
Mosse un passo verso di me. –grazie- disse abbracciandomi di slancio.
Immerse il naso tra i miei capelli, stringendo la presa. Ricambiai, dandogli un paio di pacche sulla schiena, impacciata.
-e di che?- ridacchiai
-per non avermi preso in giro. Per avermi distratto nello sgabuzzino. Per essere mia amica- disse sciogliendo l’abbraccio e guardandomi dritto negli occhi.
Dannazione, sapeva come farmi imbarazzare. –ehm…figurati-
Sorrise. Strinse gli occhi e guardò qualcosa dietro di me. –ma quello alla finestra è Scott?-
Mi voltai e trovai Scott con la faccia spalmata contro al vetro, per vedere meglio. Si era fermato a dormire da noi, cazzo.
Mi sbattei una mano sulla fronte. –merda-
Zayn schioccò la lingua, ridacchiando. –ci vediamo Rose. Buonanotte e Buon Natale- disse incamminandosi verso casa sua, illuminato dalla debole luce bianca del lampione. Dannazione se era bello.











DON'T LET ME GOOOOO!

Scommetto che tutte l'avete già ascoltata almeno 34873497 di volte. Quanto è bella? Complimenti ad Harry per la sua stupenda voce e per il testo.
Dio, qualcuno mi stacchi da quella canzone.
Ma passiamo alla storia.
Innanzitutto grazie per le recensioni, ma grazie anche a chi ha solo letto.
Questo è il capitolo (anche se a me non piace com'è uscito, nella mia testa era diverso). La storia da ora dovrebbe assumere un altro aspetto.
Zayn si è confidato con Rose, confidandogli il suo più grande segreto. Io lo trovo dolcissimo! ashk *-*
Ebbene si, Zayn Malik (il puttaniere della scuola) è vergine.
No, davvero ragazze. Sono praticamente innamorata dello Zayn che scrivo io lol. Prima litiga con Rose e per fare pace le confida il suo segreto. Cazzo, io me lo sposerei subito.
E finalmente Liam e Natalie si sono svegliati, halleluja.
So che avete ancora dei dubbi sul ruolo di Harry, ma se leggete fra le righe dovreste capire i pensieri di Rose.

Ovviamente anche in questo capitolo non poteva mancare Scott AHAHHAHAHA. Giuro, lo amo. E a quanto pare piace molto anche a voi.
 

Bene, lascio a voi i commenti. Sono curiosa di leggere le vostre recensioni.
Ho già pronto il capitolo e so che vi piacerà ;) *spoiler*


La mia OS:
It's all about chicken




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Capitolo 15
*** Sickness ***




15. Sickness
 



 
Con un occhio aperto vidi che la sveglia segnava le otto del mattino e c’era solo una persona che chiamava a quell’ora.
-pronto?- mormorai con voce assonnata
-Roseeee! Hai visto che bella giornata è oggi? Nevica!-  troppa euforia a quell'ora.
-mmh…ti fai di droga Natalie?- chiesi girandomi nel letto e guardando la finestra. Aveva ragione, stava nevicando.
-certo che no. E’ la vita che è meravigliosa!-
Sospirai. –avanti, dimmi cos’è successo ieri sera- dissi appena realizzai che la sera prima c’era stato il ballo.
-Liam mi ha baciato!!!- urlò stordendomi  un timpano
Scostai le coperte e scesi dal letto, rabbrividendo per il freddo. -lo so. Vi ho fatto una foto- 
-tu! Come hai osato brutta…sciocca!-
-andiamo Natalie, puoi fare di meglio che ‘sciocca’- mormorai con il telefono incastrato tra la spalla e la testa, mentre infilavo i pantaloni
-non mi interrompere!- squittì. –ha detto che gli piaccio! Ti rendi conto?!- alzai gli occhi al cielo. Gli innamorati sapevano essere così…irritanti.
-cosa ti avevo detto io?-
-ma chissene frega di cosa hai detto. Stiamo insieme!-
-stai saltellando come una bambina di cinque anni, vero?-
-perché ti devi soffermare su questi dettagli? Non hai sentito cos’ho detto?-
-Natalie, è il 23 Dicembre e sono le otto di mattina. Ho sonno e mi hai svegliato. Ringrazia che non ti sbatto il telefono in faccia. E comunque, è da un mese che aspettavo questo momento-
-oddio è il 23! Oggi arrivano gli zii dall’Australia! Devo andare a prenderli in aeroporto!-
-con zii, intendi anche tuo cugino figo?- suo cugino Alexander era bellissimo, quanto Zayn. Ma biondo con gli occhi verdi.
Perché l’avevo paragonato a Zayn?
-no, quest’anno rimane in Australia. E a te ieri sera com’è andata?-
-niente di che. Ho ballato un po’ con tutti-
-e..?-
-e niente-
Sbuffò. –sai che Amanda ha pubblicato le foto di ieri sera su Facebook? Ecco, c'è una foto che mi incuriosisce. Tu e Zayn che andate nello sgabuzzino-
-abbiamo giocato a ‘sette minuti in Paradiso’-
-e cos’è successo??-
A parte che mi aveva confessato il suo più grande segreto -niente- mormorai scostando le tende e dando un'occhiata fuori.
-…mmh, proprio niente?-
-no Natalie. Niente baci o qualcosa in più. Siamo semplici amici-
-come dici tu. Devo scappare, ciao!-
-ciao- 

 
Andai in bagno, mi sciacquai la faccia, lavai i denti, provai a pettinare i capelli e scesi in cucina.
Sul tavolo troneggiava una deliziosa ciambella con la glassa rosa sopra, più altro zucchero. Guardai a destra e poi a sinistra. Non c’era nessuno. In punta di piedi mi avvicinai, pronta gustarmi quella meraviglia.
-ciao Rose- disse Katie comparendo all’improvviso e spaventandomi.
-cazzo Katie! Ti sembra questo il modo di comparire?-
Sorrise diabolicamente. Avevo quasi preso la ciambella, quando un’altra voce mi bloccò. –buongiorno Rose-
Era Scott, merda.
-‘giorno Scott. Dormito bene? Hai visto che nevica?-
Si avvicinò, senza smettere di sorridere. -dormito benissimo, grazie. E tu?-
-anche io- mossi il braccio verso la ciambella senza staccare lo sguardo dal compagno di mia madre
Mia sorella fu più scattante e afferrò la piccolina prima di me.
-dammi la ciambella- le ordinai
Negò con la testa. –vuoi la ciambella? Allora siediti- indicò la sedia davanti a me.
Feci come mi aveva detto e loro si sedettero di fronte a me, con i gomiti appoggiati al tavolo e le dita incrociate. Mi scrutarono con gli occhi socchiusi.
-siamo passati alla mafia?- chiesi sarcastica
Mi ignorarono. –com’è andata ieri sera?- mi chiese Katie, ancora in pigiama
-bene, mi sono divertita-
-come sei tornata a casa?- chiese Scott.
Indurii la mascella. –a piedi-
-con chi?- assottigliò lo sguardo.
-non sono fatti vostri-
Katie indicò la ciambella. –la vuoi? Rispondi-
Sbattei la mano sul tavolo. -siete due stronzi-
-tu rispondi-
Sospirai. –mi ha accompagnata Zayn- ammisi
-continua- disse Scott con un gesto della mano
Sbuffai. -non c’è nient’altro da dire-
-ah no? e vogliamo parlare del vostro bacio della buonanotte?-
Ridacchiai. –Scott Scott…ti consiglio un oculista. Non c’è stato nessun bacio-
-so quello che ho visto-
-hai visto male, fidati-
-quando lo ammetterai che tu e Zayn state insieme o che comunque vi piacete?- chiese appoggiandosi allo schienale
-siamo amici, niente di più.-
-ma ti piace- non era una domanda
-è un bel ragazzo, ma credo di no-
-credo?- 
Merda. - m-ma io...-
Scott sorrise. –per oggi basta, tieni- disse porgendomi la ciambella. Gliela strappai di mano e andai a mangiarla sul divano.
 
 
 
-hanno suonato! Aprite voi!- gridò mia madre dal piano di sopra
-sto cucinando!-rispose Scott
-sono al telefono!- urlò Katie
Mi alzai dal divano e mi trascinai alla porta, borbottando. –devo sempre fare tutto io in questa casa-
Aprii la porta. Non c’era nessuno. Stupidi ragazzini che non hanno di meglio da fare che suonare campanelli. Stavo per chiudere la porta quando per terra notai una borsa. La presi e tornai in casa.
-chi era?- chiese mia madre scendendo le scale.
-qualcuno ha lasciato questa qui…- tirai fuori il contenuto dalla borsa.
Un regalo, impacchettato con carta rossa. C’era un biglietto attaccato. Per Rose.
Mamma osservò la scritta. -è per te-
-chi è che ti fa regali?- chiese Scott entrando in soggiorno con il mestolo in mano
-non c’è scritto.-
-aprilo-
-adesso? Non è Natale-
-massì…non sai neanche di chi è, aprilo- anche mia madre annuiva.
Erano più curiosi di me. Strappai la carta, curiosa. Tra le mani mi ritrovai una varsity grigia, con le maniche bianche e i decori blu.
Era bellissima.
-che bella…- mormorai incantata, rigirandomi la giacca fra le mani.
-e non deve essere costata neanche poco.- commentò Scott
La indossai, mi andava alla perfezione. Ed era calda dentro, come piaceva a me.
-hai idea di chi possa regalarti una cosa del genere?-
C’era solo una persona in tutta Bradford che indossava quel tipo di abbigliamento: Zayn. E l’avevo torturato per settimane chiedendogli dove le comprasse.
-no- mentii. Salii in camera mia, mentre ero sulle scale sentii Scott dire –eppure, ho già visto una giacca simile…-
 



 
Quattro giorni dopo (27 Dicembre)


 
Che vacanze natalizie sono se non si guarda ‘Mamma ho perso l’aereo’ ?
Me ne stavo sdraiata sul divano, con la ciotola piena di patatine sulla pancia a guardare uno dei film natalizi per eccellenza.
Sentii sbattere la porta, ma non mi curai di vedere chi fosse. Se erano ladri, l’importante era che non mi portassero via il divano o la televisone.
-ciao Safaa!- esclamò mamma dalla cucina
-salve signora-
-come stai? E la tua famiglia?-
-io bene, anche gli altri. Ma Zayn è malato-
-povero. Dev’essere il virus che è in giro, anche una mia amica sta male. ma andate pure di sopra- non se lo fecero ripetere due volte e salirono.
Zayn era malato.
Massì, un po’ d’influenza non aveva mai ucciso nessuno, no? ora mi guardo il film in santa pace. Basta pensare a Zayn.
…Magari la sua famiglia era andata a fare compere o dai parenti e lui era da solo. E magari si annoiava o aveva bisogno d’aiuto.
Oh fanculo.
Corsi in camera mia e cercai quello che mi serviva. L’ultima volta era nell’armadio.
Alla fine, dopo aver cercato sulla scrivania, nell’armadio, nella scarpiera e in bagno trovai quello che mi interessava sotto al letto. Velocemente misi il giubbotto e la sciarpa, nascosi l’oggetto nelle tasche e scesi al piano di sotto.
-dove vai?- chiese mia madre mentre avevo già un piede fuori
-da Natalie-
Mi guardò e poi scosse la testa. –okay- disse prima che mi chiusi la porta alle spalle.
Fortunatamente non aveva più nevicato, ma rimanevano dei cumuli di neve ai lati delle strade. Ma faceva freddo, e anche tanto.
Grazie a Dio, una volta ero andata con mia madre a prendere Katie da Safaa e sapevo dove abitavano i Malik. Quando vidi la casa sospirai di sollievo. Percorsi il vialetto e mi fermai davanti alla porta. Con che scusa mi sarei presentata?
Prima che mi inventassi una scusa decente, il mio dito agì da solo e suonò il campanello.
Mi aprì la madre di Zayn che quando mi vide si aprì in un caldo sorriso. –ciao Rose, come mai sei venuta a trovarci?-
-salve. Io…ehm…ho saputo che Zayn non sta bene, passavo di qua e allora ho pensato di fermarmi a salutarlo…-
Mi fece entrare in casa. –fortunatamente la febbre è scesa. Non hai paura di ammalarti anche tu?-
-no, stia tranquilla- dissi sorridendo
-sali le scale, la sua camera è la seconda a destra-
-grazie- la ringraziai e salii le scale. Per le scale, erano appese tante foto di famiglia. Vidi un bambino in mezzo a tre bambine, doveva essere Zayn. Che carino.
Bussai alla porta. Sentii un leggero ‘avanti’ ed entrai.
-che vuoi ma’?- disse senza staccare gli occhi dal fumetto che stava leggendo
-che dai 10 sterline a Rose, che è tanto brava e bella-
Alzò gli occhi di scatto e buttò il fumetto per terra. –Rose!- sorrise
-Zayn!- lo imitai. Mi tolsi il giubbotto e lo posai sulla sedia della scrivania. Quella camera era completamente opposta alla mia. Era ordinata.
Le pareti azzurre (come le mie), a cui erano appese solo poche foto, la scrivania in ordine e l’armadio non dava segni di aprirsi e gettare fuori tutti i vestiti che c’erano dentro, come il mio. Si vedeva il pavimento (cosa che in camera mia non succedeva da secoli) e c’era solo il letto disfatto.
Mi sedetti sul letto. Mi aveva seguito con lo sguardo mentre analizzavo camera sua. –cosa ci fai qui?-
-vuoi che me ne vado?-
-no no! resta, fammi compagnia-
Sorrisi, accavallando le gambe. -comunque c’è tua sorella a casa mia e ha detto che eri malato. Mi annoiavo e non avevo niente da fare, perciò…eccomi qua-
-mi fa piacere che ti sei preoccupata per me, anche se non vuoi ammetterlo- iniziò a tossire.
-ignoorerò la tua ultima affermazione solo perchè sei malato. Hai la febbre?- dissi toccandogli la fronte.
Si allungò e prese il termometro dal comodino, sul quale troneggiava una foto di lui, Niall, Louis, Liam ed Harry in un campo da calcetto.
Se lo mise sotto l’ascella e dopo un paio di minuti sentimmo bip bip. -37.5- lesse dal display.
-sai che sei ordinatissimo?-
-te l’avevo detto- mormorò
Mi alzai, attirata dalle foto attaccate al muro. –sono le tue sorelle?- chiesi indicando una foto di lui, Safaa e altre due ragazze.
Annuii. –una ha 15 anni e l’altra è all’università-
-e questa era la tua fidanzata?- chiesi indicando la foto che ritraeva lui e una ragazza bellissima abbracciati, in spiaggia.
Non era neanche bellissima quella tizia. Aveva un naso enorme, le cosce da pollo. Poi uno stupendo monosopracciglio troneggiava sulla faccia. Un cesso insomma. Possibile che uno come Zayn se la facesse con quella tizia? 
-non ho mai avuto una vera ragazza, dovresti saperlo..- mormorò imbarazzato. –comunque, è mia cugina. Gelosa?- ridacchiò da solo.
Tornai a sedermi sul letto, dandogli un leggero schiaffo sul braccio. –la febbre ti fa delirare eh? Io gelosa? Di te?- risi. -non diciamo cazzate Malik. Piuttosto, raccontami di come hai fatto ad ammalarti durante le vacanze di Natale?-
-stavo spalando la neve in giardino e non mi sono sentito bene. Ho preso freddo.-
-che uomo di casa. Spala pure la neve!- lo presi in giro
Rise, ma iniziò a tossire più forte di prima.  –vuoi che vado a prenderti un antibiotico?-
Scosse la testa. –no. li odio, fanno schifo-
Alzai gli occhi al cielo. –non fare il bambino Zayn. Ti servono-
Arricciò il naso e strinse le braccia al petto. -ma ti faranno stare meglio Zaynie-
Alzò un sopracciglio. -Zaynie?-
Avvampai. Come mi era venuto quel soprannome? -ehm...allora, dove sono le medicine?-
Alzò gli occhi al cielo, sorridente. -anche mia sorella mi chiama così-
-interessante- mormorai sarcastica.
-le medicine sono in cucina- borbottò.
Mi alzai, gli scompigliai i capelli e scesi al piano di sotto. In soggiorno trovai moglie e marito intenti a guardare la tv. -ehm…devo prendere l’antibiotico, per Zayn- 
Trisha si alzò dal divano, stupita. -Antibiotico? Zayn? Sono giorni che provo a convincerlo ma niente- 
Il padre mi guardò. –piacere, Rose- dissi offrendogli la mano.
La strinse e quasi me la spaccò. –Yasef, il padre di Zayn.-
Trisha tornò è mi porse un bicchiere d’acqua, un cucchiaino e una bustina d’antibiotico. –non so come hai fatto a convincerlo, ma grazie-
Le sorrisi, poi tornai su in camera.  Diedi a Zayn il bicchiere e la bustina. –grazie-
-vedo che ti piacciono proprio i fumetti…- mormorai raccogliendo quello che aveva lasciato sul pavimento e mettendolo sul comodino.
Poggiò il bicchiere. –che ti ha detto mia madre?-
-non riusciva a credere che ti ho convinto a prendere le medicine. Ho conosciuto tuo padre e mi ha quasi rotto una mano…- stiracchiai le dita indolenzite.
Ridacchiò. –noi Malik siamo forti-
Gli diedi una pacca sul braccio. –tu sei forte solo ad ammalarti-
Mi fece la linguaccia. –sai, non stai male neanche con il ciuffo tirato giù- dissi notando la mancanza del suo ciuffo sempre curatissimo, in su.
Si toccò i capelli, con sguarda terrorizzato. –oh cazzo.- mormorò
-che c’è?-
-mi hai visto senza ciuffo, pallido e malato.-
Corrugai le sopracciglia, confusa. -e allora?-
-sono orrendo!- si coprì la faccia
Ridacchiai. –lo sai che di solito è il contrario? Io che mi faccio mille paranoie ‘sono brutta, orrenda, grassa’ e tu che mi dovresti consolare?- gli scompigliao i capelli. -perciò Zayn, piantala. Sei bello lo stesso- 
Scoprì gli occhi. –lo pensi davvero?-
Sospirai. -la smetti di fare la ragazzina depressa?-
Si sistemò meglio nel letto. –che ti ha detto Scott il giorno dopo il ballo?-
-mi ha minacciato- strabuzzò gli occhi. –con una ciambella- si rilassò e ridacchiò.
-ah! Che scema!- mi colpii la fronte. –ti ho portato una cosa- mi alzai e tirai fuori l’oggetto dalla tasca del giubbotto.
-quando sono malata, lo guardo sempre. Mi fa stare meglio- gli porsi il dvd del mio cartone preferito, Il re leone.
Accarezzò la copertina, osservando le figure disegnate sopra.  Sorrise, gli brillavano gli occhi. –grazie..- mormorò. –prendi il computer dalla scrivania-
Presi il portatile e glielo posai sulle gambe. –lo vuoi guardare ora?-
Annuii. –lo guardi con me?- mi domandò. Si spostò, per farmi spazio e diede un paio di pacche sul materasso, per invitarmi a sedermi accanto a lui. Mi sedetti, con la schiena poggiata alla testiera del letto e le gambe coperte. Mise un braccio intorno alle mie spalle, lo fulminai con un’occhiata.
-solo perché sei malato non ti stacco il braccio a morsi- ridacchiò e fece partire il film.
Passammo la prima mezz’ora a guardare il film e ridacchiare. Poi, sentii le palpebre farsi pesanti e grazie anche a Zayn che giocava con i miei capelli, mi addormentai.









Dance all night long to the best song ever!


Immagino che tutte avrete visto il trailer (e pianto e riso come la sottoscritta). Dio...non vedo l'ora di andare a vedere il film.
Tra l'altro ho già preso il biglietto. Vado il cinque settembre, ad Assago ashjkl. Fatemi sapere se qualcuna di voi ci sarà :)
Che poi del nuovo album avevano detto "sarà più maturo, sarù più rock" e come si chiama il singolo? Best Song Ever. C'è...AHAHAHAHAHAHAHAHA cazzo c'entra? Ma amen, li amo per questo.
Tutta sta roba non c'entra niente con il capitolo, I know.
Innanzitutto scuste per il ritardo. Ma da quando mi hanno regalato il cellulare nuovo non accendo nemmeno il pc e quindi non potevo aggiornare. Ma stasera ho pensato a voi e ho deciso che era ora di mettere il capitolo nuovo.
Tra l'altro, non mi piace molto com'è uscito il capitolo. Spero che a voi piaccia.
Non è tenerissima Rose che va da Zayn che è malato? ashjkl.
Poi c'è la questione dedlla varsity. E tutti, compresa Rose, sappiamo chi gliel'ha regalata. Non è tenerissimo anche Zayn? waahh asjlhsdk.
Mi sono praticamente innamorata di questo Zayn. E' grave.
E non dimentichiamoci della parte iniziale! Liam e Natalie stanno finalmente insieme!
E... *rullo di tamburi* attente a quel 'credo' di Rose!

Bene, ho detto tutto, credo. A voi i commenti.
Ho già scritto metà del prossimo capitolo. E' una bomba!





Twitter: @liamsquiffy




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Capitolo 16
*** Happy New Year ***



16. Happy New Year!

 

 
-vestito blu o rosa?-
-per cosa?-
Sbuffò. –per andare a cena dai genitori di Liam, te l’ho già detto. Mi stai ascoltando?!- da quando si erano fidanzati, non c’era un giorno che non passassero insieme. Qualche giorno prima ero andata a trovarla e dopo neanche cinque minuti era arrivato Liam.
-blu, rosa è da barbie-
-hai ragione…tu cosa fai stasera?-
-mmh… andiamo da Malik- mugugnai.
-cosa?-
-andiamo dai Malik-
-mi stai dicendo che passerai Capodanno con Zayn?-chiese ridacchiando
Mugugnai qualcosa di incomprensibile. –ci hanno invitato-
Scoppiò a ridere. –mi raccomando, “ciò che fai a Capodanno lo fai tutto l’anno”-
-ah-ah. Simpatica-
-dico solo che potrebbe succedere…-
-ma non succederà-
-devo andare o non sarò mai pronta in tempo. Ti chiamo domani per sapere-

 

-no mamma! No!- ripetei per l’ennesima volta
-ma è Capodanno! Almeno una volta l’anno puoi fare questo sforzo!-
-no!-
-siamo stati invitati a cena. Vuoi presentarti come la solita barbona?-
-non indosserò un vestito- sibilai per l’ennesima volta. Voleva a tutti i costi costringermi a mettermi uno stupido vestito che avevo nell’armadio da anni e che non avevo mai messo.
-fa’ come vuoi allora! Fai la tua bella figura con i jeans e la tua stupida felpa!- gridò uscendo dalla camera e sbattendo la porta
-che succede amore?- sentii Scott chiedere
-succede che quella stupida vuole fare di testa sua, come al solito! Anche al suo matrimonio indosserà i jeans!-
Scesi dal letto e accesi lo stereo che era per terra; alzai il volume in modo da non sentir più le sue lamentele. Aprii l’armadio e presi il mio paio di jeans preferiti e un maglioncino blu. Dopo essermi vestita, andai in bagno e mi truccai meglio del solito. Poi si lamenta che non ho voglia di fare niente, mi sto pure truccando.
Scesi al piano di sotto e mi sedetti sul divano a guardare la tv, aspettando che anche gli altri fossero pronti. Scesero mezz’ora dopo, tutti profumati.
Mia madre indossava un vestito nero blu, con i tacchi. E Katie sembrava la sua fotocopia: i capelli acconciati allo stesso modo, stesso trucco e stesso vestito, ma rosa. L’unica cosa che le differenziava erano le scarpe, infatti Katie aveva delle semplici ballerine. Ed io le converse.
Scott era rimasto sul semplice. Jeans, maglietta bianca e giacca elegante sopra.
-andiamo?- chiese quest’ultimo
Indossai la varsity e mia madre mi guardò male. –sembra che vai a scuola conciata così-
-a me va bene, sto comoda.-
Entrammo in auto, io e Katie dietro. –ti costava così tanto mettere un vestito?- chiese guardandomi dallo specchietto retrovisore
Sbuffai, tornando a guardare fuori. –su amore…si vede che Zayn la preferisce in jeans e felpa- disse Scott facendomi l’occhiolino.
Roteai gli occhi, senza rispondergli. Ormai avevo capito che era una battaglia persa cercare di convincerlo del contrario.
-spiegami di nuovo perché passerò Capodanno dai Malik e non a casa mia, con una ciotola di caramelle sulla pancia mentre guardo qualche film- dissi a Katie
-perché ci hanno invitato-
-e perché abbiamo accettato?-
-Katie starà con la sua amica, io e Scott con i suoi genitori, miei amici e tu con Zayn- spiegò mamma.
-il tuo grande amore- aggiunse Scott
Sbattei la testa contro al finestrino mentre lo sentivo ridacchiare.
Una decina di minuti dopo proprio lui mormorò –eccoci arrivati- scesi dall’auto, seguita da Katie.
Percorremmo il vialetto e arrivammo davanti alla porta. Mia madre suonò il campanello. Prima che ci aprissero si girò verso di me –non fare la maleducata- mi minacciò
-e a Katie non dici niente?-
-lei è brava-
-certo perché la pecora nera sono io..- mormorai a bassa voce
La mamma di Zayn, Trisha, aprì la porta, accogliendoci con un caldo sorriso. Entrammo e appendemmo i cappotti all’attaccapanni nell’ingresso. Ci spostammo in salotto, dove c’erano anche Yasef, Safaa e Zayn. Immediatamente Katie andò verso la sua amica e Scott si diresse verso Yasef. 
Mi sedetti accanto a Zayn. –come ti hanno incastrato a te?- 
Ridacchiò. –con ‘ci sarà anche Rose’-
-stessa cosa anche per me- mugugnai
Le nostre sorelle chiacchieravano sedute sul tappeto, Tricia e mia madre erano sedute sul divano, così come io e Zayn mentre Scott e Yasef erano sulle poltrone.
-giochiamo a Just Dance?- propose Safaa scattando in piedi. Mia sorella iniziò a saltellare.
-maledetto il giorno che ti ho comprato quel gioco- borbottò Yasef facendomi ridacchiare.
-venite, spostiamoci di là- disse Tricia andando verso la cucina.
Rimanemmo solo noi ragazzi. –giocate anche voi?- chiese mia sorella
-si, ma iniziate voi- risposi
-Zayn?- chiese Safaa accendo la Wii
Il moro tentennò, indeciso. –non so ballare-
-perché non hai ancora visto Rose!- ridacchiò Kat
-ehi marmocchia, dopo vediamo chi vince- la minacciai puntandole un dito contro. –e tuo fratello gioca- dissi a Safaa
Zayn sospirò. –solo per non lasciarti da sola con queste due-
Iniziarono Katie e Safaa a ballare Beauty and a Beat di Justin Bieber. Vinse Katie, che faceva danza da anni. Finita la canzone ci diedero i telecomandi e si sedettero sul divano. Feci partire So what di Pink.
Purtroppo Katie aveva ragione quando diceva che ero negata per il ballo. –cosa cazzo fa sta qua?- dissi guardando la ballerina muoversi in modo, per me, impossibile.
-devi copiarla o perdi-
Sia io che Zayn eravamo in piedi, davanti al televisore a guardare con gli occhi sgranati la ballerina.
Alla fine, prendemmo una stella a testa. Una vera schifezza insomma.
Ripassammo i telecomandi alle nostre sorelle. Mi buttai sul divano, già stanca. –faccio proprio schifo oh- mormorai a me stessa. Zayn accanto a me ridacchiò.
Provai a fare una canzone contro Katie. Durante il primo ritornello, era già molto più avanti di me e iniziai a spingerla via, per farla perdere. Era divertente vedere come si incazzava.
-Zayn e Rose! Dovete assolutamente fare questa!- urlò Safaa facendo partire una canzone e spingendo Zayn accanto a me.
Già dalle prime note capii di che canzone si trattava: The time of my life, del film Dirty Dancing.
Era un ballo di coppia, e io dovevo fare il casché o cliché o come diavolo si diceva. Zayn mi mise una mano sulla schiena e io scesi all’indietro. –Mi sto spaccando la schiena! Tirami su!-  mi aggrappai alla felpa di Zayn e lui fece pressione con la sua mano sulla mia schiena per tirarmi su.
Continuammo a ballare (si fa per dire), verso la fine Zayn doveva far finta di tirare un calcio all'aria e poi muovere il bacino verso di me. Come per dirmi ‘ehi baby, guarda che stallone ho nei pantaloni’
Zayn tirò il calcio all’aria, si voltò verso di me e fece quella mossa. La sua faccia… Non resistetti.
Scoppiai a ridere, rotolandomi sul tappeto.
-AHAHAHHAHAAH oh cavolo! AHAHAHAHHAHAHAH- buttai il telecomando per terra e continuai a ridere tenendomi la pancia e asciugandomi le lacrime.
Katie e Safaa ridevano anche loro, sul divano. E Zayn cercava di trattenere le risate, tossendo qualche volta.
Mi rialzai e feci un respiro profondo. –okay, continuiamo-
Riprendemmo la canzone, come ultima mossa doveva farmi di nuovo fare il casché. Nell’esatto momento in cui scesi all’indietro, entrarono nella stanza Scott e Yasef.
Guardai Scott con gli occhi sgranati, sapevo che avrebbe frainteso. Persi l’equilibrio e caddi, di schiena sul tappeto. Ma trascinai Zayn con me, che mi atterrò addosso.
Scoppiai di nuovo a ridere, anche se con qualche difficoltà, avendo Zayn addosso. E vederlo che si muoveva perché io stavo ridendo, mi fece ridere ancora di più.
-è tutto okay?- chiese Yasef
Zayn si alzò, porgendomi una mano per aiutarmi. L’afferrai e tornai in piedi.
-abbiamo sentito degli…ululati, prima-
-era Rose che rideva-
Mi guardò perplesso e poi guardò il figlio. -ah…comunque si mangia-
Andammo a sederci a tavola. Io mi misi tra mia madre e Safaa e di fronte a Zayn. Trisha aveva cucinato abbastanza cibo per sfamare un esercito. Mentre stavo tranquillamente guastando i deliziosi spaghetti al sugo, mia madre incominciò un nuovo discorso. –come sei bella Safaa stasera! E che bel vestito che hai.-
Le lanciai un’occhiataccia ma continuai a mangiare. –ecco Rose, non potevi mettere un vestito anche tu? Sei l’unica senza-
-sono anticonformista-
-sta bene anche in jeans Harriett, dagli tempo e vedrai che dovrai lottare per fargli togliere un vestito- disse Tricia facendomi l’occhiolino
-ma cos’ha contro i jeans?- mormorai a me stessa. Alzai gli occhi dal piatto e vidi Zayn sorridermi.
-sapete che Rose ha ricevuto un regalo da un ammiratore segreto?- disse Scott
Bastardo pelato. –davvero?- mi domandò Safaa.
Guardai Zayn per vedere la sua reazione. Impassibile.
Mia madre annuì. –l’abbiamo trovato fuori dalla porta. È una giacca, non la trovi dappertutto una così…- spiegò
-e ti è piaciuta?- mi chiese Tricia
Guardai Zayn, che mi stava fissando aspettando una risposta. –da morire-
 
 
-ancora?- borbottai fra me e me
Erano le undici passate e avevamo da poco finito di mangiare. Avevamo acceso la tv e lasciato su uno di quei programmi che fanno a Capodanno.
-cosa?- chiese Zayn
-non fa altro che toccarsi le tette- mi guardò perplesso e ridacchiò, scuotendo la testa.
Eravamo ancora tutti a tavola, tranne Katie e Safaa. –ma le altre vostre figlie?- chiese mia madre a Yasef
-una è tornata in college, dagli amici. E l’altra è ad una festa-
-Zayn! Zayn! Zayn! Scoppiamo i fuochi d’artificio? Ti prego, ti prego, ti pregoo!- Safaa era appena entrata in cucina e aveva iniziato a supplicare il fratello.
Zayn sbuffò, ma si alzò e mi fece cenno di andare con lui. Sia Safaa che Katie indossavano già il cappotto. –vai a prenderli in camera mia- le disse il fratello
Ci infilammo i giubbotti. –gli accendini..- mormorò Zayn tornando in cucina, lo seguii.
Mentre Zayn cercava nei cassetti, mi appoggiai alla porta e guardai cosa faceva quella presentatrice del cazzo. Ballava, in reggiseno.
-ecco Trisha, questa è la giacca che le hanno regalato-
Tricia mi guardò e per un nanosecondo sgranò gli occhi. Mentre Yasef guardava il figlio.
-la trovo una cosa molto dolce- commentò
-e secondo me non l’ha pagata neanche poco. Non ho mai visto negozi in giro che vendono questo tipo d’abbigliamento- rispose mia madre
-oh, sicuramente non è economica- Yaser fulminò il figlio con lo sguardo. Magari aveva usato i loro soldi per comprarla, che idiota.
-io penso di aver visto una giacca simile, ma non mi ricordo dove…- mormorò Scott. I coniugi Malik si scambiarono un’occhiata.
-e non hai idea di chi possa avertela regalata?-
-eccolo!- disse Zayn alzando l’accendino in segno di vittoria. Mi venne incontro e mi trascinò quasi nell’altra stanza, senza lasciarmi il tempo di rispondere.
Uscimmo in giardino. –le fontane! Accendi le fontane!- disse Safaa.
Zayn tirò fuori da una busta bianca due piccole piramidi di cartone, le mise in mezzo al giardino, accese la miccia e velocemente tornò verso di noi.
Le due piramidine incominciò a emanare scintille di tutti i colori e qualche scoppio. Erano bellissime. Guardai le nostre sorelle, nei loro occhi si specchiavano le scintille e le avevano la bocca aperta in una ‘o’ di sorpresa. Anche negli occhi scuri di Zayn si specchiavano le scintille, e questo li rendeva più belli del solito.
Quando finirono di emanare scintille, Zayn posò altri strani affari per il giardino e li accese. Andò avanti così per una ventina di minuti. Credo che Zayn avesse svaligiato un intero negozio.
-hai le stelline?- chiese mia sorella
Zayn annuii e dopo averle cercate nella borsa gliele porse e le accese.
Katie e Safaa di si divertivano a far finta di sfidarsi con le stelline. Ad un tratto sentii un forte scoppio e sobbalzai. Zayn aveva incominciato a scoppiare i petardi.
-che c’è, hai paura dei petardi?-
Negai con la testa. –ho paura che ti salti in aria una mano- ero sempre stata terrorizzata dai petardi, da quanto avevo guardato un telegiornale da piccola.
Ne accese un altro paio e li buttò in mezzo al giardino. Poi tirò fuori altre stelline, due le porse alle ragazze, dato che le loro erano finite.
Ne porse una anche a me, ma rifiutai. –no, non voglio bruciarmi le dita- mormorai
Ridacchiò. –è impossibile bruciarsi le dita-
-non è vero-
Sospirò. Accese due stelline e me ne ficcò una in mano.
-oddio! Che devo fare? Zayn, che devo fare? Aiutami cazzo!- strillai.
-ammirala-
Guardai le scintille che emanava, erano bellissime. Ma avevo lo stesso paura di bruciarmi le dita.
Iniziai a muovere la stellina come se fosse una bacchetta magica. -propositi per l’anno nuovo?-
-non ne ho la più pallida idea-
La stellina stava finendo e la fiamma si avvicinava alla mia mano. Allontanai il più possibile le dita con cui tenevo il bastoncino.
-Zayn…la fiamma si sta avvicinando-
Ridacchiò. –Zayn…porco cazzo! Sto per bruciarmi le dita! Che devo fare?-
Non rispose. –Zayn…o mi dici cosa fare o te la infilo su per il naso. Oh minchia! Si avvicina sempre di più! Mi brucerò le dita, lo so. Non potrò più scrivere, o mangiare il gelato con il cucchiaino. La mia vita non avrà più senso. E sarà tutta colpa tua. Vivrai con i sensi di colpa e quando sarà troppo, ti ucciderai.-
Rise. –non pensi di esagerare?-
-no! e levami sta’cosa di mano!-
La fiamma era troppo vicina alle mie dita. Mi coprii la faccia con la mano libera e gettai per terra la stellina. Sentii Zayn ridere e mi scoprii la faccia. La stellina era finita, fumante per terra e la mia mano era ancora sana.
-allora, ti sei bruciata le mani?-
-fanculo- mormorai ridendo
-manca un minuto a mezzanotte!- urlò Safaa. Si appoggiarono al muro della casa, pronte a godersi i fuochi d’artificio.
-vieni, da questa parte si vedono meglio- disse Zayn prima di prendermi per mano e trascinarmi dietro la casa. Andammo nel giardino sul retro. Era pieno di fiori, Tricia lo curava parecchio.
Mi lasciò la mano e si mise affianco a me, con lo sguardo rivolto verso il cielo.
Da dentro si sentivano i nostri genitori tenere il conto alla rovescia. Mancava poco.
-meno dieci- mormorò
-sai, dopotutto sono contenta di essere qui, con te-
-anche io-
-meno cinque- si sentì da dentro
Quattro, tre, due, uno…
Immediatamente partirono i fuochi d’artificio.
Se c’era una cosa che il comune di Bradford sapeva fare, erano i fuochi d’artificio. Di tutti i tipi. Rossi, verdi, blu, gialli…
Sentii la mano di Zayn che, delicatamente, strinse la mia. Abbassai lo sguardo per guardarlo in faccia. Stava guardando verso il cielo e i colori dei fuochi si riflettevano sul suo viso. Abbassò lo sguardo finché non incrocio il mio e sorrise. Fu il sorriso più bello che vidi sulle labbra di Zayn.
Si avvicinò e mise una mano sulla mia guancia. Era calda, morbida.
Accadde tutto velocemente. Le sue labbra sulle mie. Rimasi paralizzata dalla sorpresa, ma poi risposi al bacio. Gli circondai il collo con le braccia e lo attirai di più a me, mentre lui mi cinse la vita.
Poi, ci staccammo. Aprimmo gli occhi e ci guardammo, imbarazzati. Senza dire una parola, tornammo a guardare i fuochi d’artificio. –auguri- mormorò.
-buon anno- risposi sussurrando.






E' GIA' LUGLIO.

Praticamente 1/3 dell'estate è già passata. Trauma.
E questo significa che fra 12 giorni parto per Londra. Muoio.
Ma parliamo del capitolo.
Per chi mi conosce magari può sembrare strano, ma ebbene si. C'è stato un bacio già al sedicesimo capitolo e non al trentesimo. E' una svolta per me lol.
Comunque si, si sono baciati. Yeaaaaah! *stappa lo champagne e corre per casa fangirlando*
Non è giusto. Anch'io voglio passare un Capodanno così.
Okay, devo smetterla di essere gelosa di persone che ho "creato" io. Sembro pazza.
Non ho molto da dire, lascio a voi i commenti.
Grazie ancora per le stupende recensioni che mi lasciate ogni volta. Siete così tenere ragazze!



Twitter: @liamsquiffy

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Capitolo 17
*** Scott was right ***



17. Scott was right 




 
-com’è sono andate le feste?- chiese Niall mentre ci dirigevamo verso le nostre classi
Alzai le spalle. –al solito, le vostre?- chiesi rivolgendomi anche a Louis, che si trovava alla mia sinistra mentre Niall alla mia destra. Mi sembrava di essere scortata da bodyguard.
-sono venuti i miei cugini dall’Irlanda, sto ancora aspettando che mi passi la sbronza-
Sia io che Louis ridacchiammo. –niente di speciale. Natale con la mia famiglia e Capodanno ad una festa con Harry-
-e Zayn?- chiese Niall
Cercai di rimanere impassibile. –non era alla festa, mi ha detto che non veniva ma non mi ha detto perché…- mormorò Louis facendo un cenno di saluto a una del secondo anno e facendola quasi svenire dall’emozione. Bambina scovolta dagli ormoni, tsk.
-non è venuto alla festa? Strano…-
-non gli sono mai piaciute tanto…ah! Eccolo lì!- disse Louis indicando con la testa Zayn che stava prendendo dei libri dall’armadietto
-ehi amico! È da un po’ che non ci si sente!- Niall gli diede un paio di pacche sulla schiena.
Zayn sorrise, ma quando mi vide, il sorriso sparì. –scusate, devo andare. La prof mi deve dire una cosa- e si allontanò.
-quel ragazzo è strano- mormorò Niall fermandosi davanti alla sua classe, ci salutò ed entrò.
Rimanemmo io e Louis, che non parlavamo da soli dalla serata del ballo. –cos’è successo?- chiese continuando a guardare davanti a sé.
Deglutii. –niente-
Schioccò la lingua. –non mentirmi-
Sbuffai. –le nostre famiglie si sono accordate per passare l’ultimo dell’anno insieme-
-e?-
-e niente. Abbiamo mangiato, ballato e parlato-
-e io sono la fatina dei denti. Ne parlerai quando sarai pronta, come lui-
Scattai. -come lui? Ti ha detto qualcosa?-
-abbiamo un rapporto particolare io e Zayn- lui e le sue stupide risposte enigmatiche.
La campanella suonò, facendo correre gli alunni nelle proprie aule. –devo andare a lezione, ciao Louis- dissi entrando nell’aula di geografia.
Per tutta la lezione pensai alle parole di Louis. Quel ragazzo mi metteva sempre la pulce nell’orecchio e poi se ne andava. Come se cercasse di dirmi qualcosa.
E il comportamento che aveva avuto Zayn prima, non mi era piaciuto. Non si scappava così.
Era stato lui a baciarmi a Capodanno, non io. E si, mi era piaciuto.
Mi vibrò il cellulare in tasca. Era Harry.
 
Al solito albero, al cambio dell’ora.
 
 
Appena suonò la campanella, mi precipitai fuori e aspettai Harry appoggiata al solito albero dove spiavamo Liam e Natalie la mattina. Li avevamo spiati anche quella mattina, si baciavano e dicevano qualcosa ma non capimmo cosa perché non trovammo Zayn, stranamente.
Dopo un paio di minuti vidi venire Harry verso di me, con le mani in tasca. Non faceva niente di particolare, ma sembrava un modello su una passerella d'alta moda. 
Perchè c'era gente che anche solo respirando erano attraenti? Perchè Zayn era uno di loro?
-scusa per il ritardo- Harry mi distolse dai miei pensieri, sorridendosi eappoggiandosi all’albero.
-figurati. Perché mi hai fatto venire qui?-
Sospirò. –mio cugino è molto felice da quando sta con Natalie, era da tanto che non lo vedevo così-
-anche Natalie è molto felice, sono perfetti insieme. Ma non cambiare discorso-
Si inumidì le labbra. –ho bisogno di aiuto, con una ragazza- ammise scrollando i ricci
-e sei venuto da me?-
-sei una ragazza, no? e sei mia amica-
-fisicamente sono una ragazza, mentalmente sono più un camionista- mormorai sarcastica
Sorrise. –eddai, dammi qualche consiglio-
Sospirai. –lei chi è?-
-ha la nostra età, frequenta spagnolo con me. Si chiama Katrine-
Annuii. –e com’è?-
-è bellissima. Capelli castano chiaro, mossi. Occhi azzurri e un bel sorriso.-
-di carattere?-
Si strinse nelle spalle. –non la conosco molto bene. mi sembra molto…dolce, indifesa. E no, non è una cheerleader-
Sospirai di sollievo. –mi sta già simpatica. La domanda più importante: hai intenzione di fare lo stronzo, da una botta e via?-
-no. mi interessa davvero-
Gli diedi una pacca sul braccio. –bene, ti aiuterò. Ma dovrai fare come dico io-
-certo capo- sorrise facendo comparire delle dolcissime fossette. Se Katrine l'avrebbe rifiutato, voleva dire che era lesbica.
-bene, direi che la prossima volta che hai spagnolo le chiedi che compiti ci sono da fare-
-dici che funzionerà?-
Annuii. –certamente. Ma non fare il cafone. Sii gentile ed educato. E ti prego, non mettere pantaloni a vita bassa e non masticare cicche a bocca aperta-
-gentile, niente pantaloni bassi o cicche. Okay- ripeté annuendo.
-vedrai che non potrà resisterti. A meno che non è lesbica-
Sorrise e mi abbracciò di slancio. –grazie Rose. Sei la mia migliore amica- mi strinse più forte, schiacciandomi contro il suo petto. Ricambiai l'abbraccio sorridendo.
-figurati…- 
Quando ci staccammo, mi squadrò. -a proposito, dove hai preso questa felpa?- chiese malizioso tirandomela leggermente.
Indossavo la varsity che mi aveva regalato Zayn. –me l’hanno regalata-
-chi?-
-ehm…non ricordo-
Scosse la testa divertita. -sai, c’è solo un’altra persona con questo tipo di felpe-
Lo ignorai. -vuoi vedere che Scott non ha tutti i torti…- mormorò grattandosi il mento
Gli colpii il braccio. –idiota. È mio amico, è normale che mi faccia un regalo, no?-
-no se è Zayn Malik, non è un tipo da regali, decisamente-
-piantala-
-magari gli piaci…-
La campanella suonò, facendo iniziare l’ultima ora di scuola. –se non la pianti di dire queste cose, non ti aiuto più con Katrine- lo minacciai
Mi fece salire sulla sua schiena. Strinsi le gambe attorno alla sua vita e giocai con i suoi ricci.
–prometto che non ne parlerò più, andiamo scimmietta che ci aspetta la prof-
 
 
-Zayn! Ehi Zayn!- urlai fuori da scuola per fermarlo.
Non si girò e continuò imperterrito a camminare. Gli corsi dietro e lo tirai per il giubbotto.
-Zayn- mormorai con il fiatone
Si fermò e si girò. –che c’è?- chiese freddo.
-quand’è che abbiamo ripetizioni con Mark?-
-dopodomani- disse accendendo la sigaretta
Annuii. –allora…com’è andato il primo giorno di scuola?- chiesi per attaccare discorso
Alzò le spalle. –bene- 
-come sta tua sorella?-
-dovresti saperlo meglio tu di me, è sempre da Katie-
-che hai Zayn?- chiesi corrugando le sopracciglia
-niente- mentì
-stai mentendo-
Mi guardò dritto negli occhi. –non sto mentendo-
Allungai la mano per toccargli il braccio, ma si scansò. –se è per Capodanno io…-
-non c’entra niente-
-parliamone- insistetti
-non posso, mi aspettano a casa- disse lasciandomi da sola sul marciapiede.
 

-…e adesso si comporta così. Che cosa dovrei fare?! È così…testardo!- 
-dobbiamo parlarne, ma non vuole. E onestamente non saprei cosa dirgli-
-se mi è piaciuto il bacio? Onestamente: si-
Lo guardai, attendendo una risposta. –è mio amico. Ma mi è piaciuto baciarlo. Ecco, questa è la prova vivente che maschio e femmina non possono essere amici. Ad un certo punto capiterà sempre una cosa del genere. E poi …puff, finisce l’amicizia-
Mi buttai sul letto, sospirando. –mi stai dicendo che mi piace ma non riesco ad ammetterlo a me stessa? Indubbiamente è un bellissimo ragazzo e mi piace stare in sua compagnia, ci divertiamo sempre. Ma non credo che mi piaccia…-
-quel credo non ti convince? Fatti tuoi- dissi facendo il terzo dito al mio interlocutore, ovvero il pelouche di una scimmia che avevo da dieci anni.
Mi piaceva parlare con lui. Ascoltava e faceva ragionare me.
-mamma! Chiama uno psicologo!- gridò Katie
-sta parlando di nuovo con il pelouche?- 
-si!-
-Rose! Scendi immediatamente!- strillò mia madre
Posai la scimmia sul letto e, sbuffando, scesi in soggiorno da mia madre. Era seduta sul divano, con dei fogli davanti e un bicchiere di vino appoggiato sul tavolino davanti a lei.
-che c’è?- 
-c’è qualcosa che non va? Hai litigato con qualcuno?- chiese invitandomi a sedermi accanto a lei.
-va tutto benissimo-
Corrugò le sopracciglia, bevendo un sorso di vino. –stai di nuovo parlando con quel pelouche, ed è la terza volta dall'inizio dell'anno. Devo chiamare davvero uno psicologo?-
-no-
-allora dimmi cosa succede-
Sbuffai. –niente. È un periodo un po’ così. Ah, domani mangio al bar a scuola, ho teatro-
Annuì. –quand’è lo spettacolo?-
-la sera di San Valentino- grugnii. Odiavo quella festa.
-e di cosa parla?-
Grugnii di nuovo-dell’amore-
-che cosa romantica…prenota due biglietti per me e Katie-
-okay- borbottai salendo le scale
-e Rose...parlane con Zayn e vedrete che chiarirete!- gridò per farsi sentire
-perché tutti pensano che io e Zayn stiamo insieme?!-

 


 
Chiusi l’armadietto e diedi una veloce occhiata a Natalie che osservava il suo cellulare con aria sognante. Sicuramente era Liam.
Erano da diabete.
-le ho parlato!- urlò Harry comparendo al mio fianco
Natalie era troppo presa dal cellulare per rispondergli. –hai fatto quello che ti avevo detto io?-
Annuì. –quando è finita l’ora l’ho fermata per chiederle che compiti ci sono per la prossima volta-
-e cos’ha detto?-
-mi ha sorriso e mi ha detto gli esercizi-
-ti sei presentato?- lo guardai velocemente. Non aveva indossato pantaloni a vita bassa, come gli avevo detto.
-si. Si chiama Katrine, Katrine Wooden. Qual è la prossima mossa?- chiese scrollando i capelli
Mi grattai il mento. –salutala nei corridoi. E la prossima volta che avete spagnolo dille che alcuni esercizi non ti sono venuti-
-ma ho una B in spagnolo-
-fa’ come ti dico io. Se è veramente così brava e non una stronza, ti spiegherà quello che non hai capito. Alle ragazze piace sentirsi più intelligenti dei ragazzi-
-quindi devo fare lo stupido?-
Negai con la testa. –A nessuna piacciono gli ignoranti. Ci piace sentirci superiori-
-che mente contorta che avete…farò come dici tu-
Gli scompigliai i capelli. –bravo, fidati di Rose-
Sorrise. –ci vediamo dopo scimmietta- era finita la giornata scolastica, non per noi.
Andai al bar della scuola, dove seduto a un tavolino c’era Niall che mi aspettava. Mi lasciai cadere sulla sedia di fronte alla sua, sospirando.
-una piadina, Linda- dissi all’anziana donna al bancone, che mi sorrise.
-non ho voglia di andare a teatro oggi- si lamentò Niall appoggiando la testa su un braccio
-siamo in due-
-oggi proveranno le canzoni, almeno non dovremo fare più di tanto-
-anche Louis e Harry canteranno?-
Annuì. –meno male che manca solo un mese e poi potrò tornare a godermi i pomeriggi-
-ecco la tua piadina e la tua pizza- disse Linda porgendoci i due piatti.
Mangiammo in silenzio. –mh..fguarda là!- disse Niall parlando con la bocca piena e accennando con la testa verso destra.
Mi girai e aguzzai la vista. Due ragazzi stavano pomiciando appoggiati agli armadietti. Lei aveva le mani sulla sua cintura, e lui sotto la maglietta di lei.
-esistono le camere per queste cose…- 
-non hai ancora capito chi sono?- chiese sorridendo
Strizzai gli occhi e poi li sgranai dalla sorpresa. –Zayn e…Jessica- mormorai con un fil di voce
-proprio loro… ehi piccioncini! Prendetevi una camera!- gli gridò Niall
Smisero di succhiarsi la faccia a vicenda e si girarono verso di noi. –girati dall’altra parte se non vuoi vedere-
Continuavo a guardare Zayn, negli occhi. E lui reggeva il mio sguardo.
Non puoi comportarti così. Non dopo che mi dici quello cose nello sgabuzzino.
Posai, rumorosamente, le posate nel piatto. –vai a fare la zoccola da qualche altra parte Jessica-
Mi fulminò con un’occhiata. –sto solo facendo quello che tu non farai mai, verginella-
-preferisco essere una verginella che darla a tutti-
-nessuno vorrà mai fare sesso con te-
-preferisco l’amore al sesso!- gli urlai dietro
-Jessica, andiamo- disse Zayn prendendola per un braccio
-ecco, fai quello che sai fare meglio Zayn: scappare-
Strinse la mascella, ma non rispose e trascinò Jessica via con sé.
-nervosa oggi?- chiese Niall
Grugnii un –si- come risposta.
 

 
Scesi dal palcoscenico, dove Louis, Harry e gli altri protagonisti stavano provando i passi di danza. Percorsi il solito corridoio bianco e entrai nella stanza degli oggetti di scena, stanza che avevo pulito da cima a fondo qualche settimana prima sotto ordine della professoressa.
Lanciai un’occhiata alla solita porta dove dentro c’era il ragazzo che faceva le scenografie. Come al solito decisi di andare a dare un’occhiata e portai lo scatolone dei vestiti.
La stanza era incasinata, come al solito, ma non c’era il ragazzo. Decisi allora di avvicinarmi a guardare la scenografia a cui stava lavorando. Un viale alberato con delle panchine.
-e tu cosa ci fai qua?- chiese alle mia spalle.
Non lui. Non poteva essere lui.
Zayn era dietro di me che mi fissava, in attesa di spiegazioni, con dei pennelli in mano.
-sei tu…- mormorai anche se in cuor mio avevo sempre saputo o sperato che fosse lui.
-cosa ci fai tu qua?- ripeté
-sei tu. Sei tu quello che fa tutte le scenografie da anni-
Trasalì. –no-
Alzai un sopracciglio. –e perché hai i pennelli in mano allora?-
Guardò i pennelli che stringeva nella mano destra. Sospirò. –devi uscire da qua-
-perché?-
-perché lo dico io-
Strinsi meglio la presa sullo scatolone. –perchè stavi quasi scopando con Jessica?- chiesi fissandolo negli occhi
Indurì la mascella. –non sono fatti tuoi-
-si che lo sono se lo fate davanti a me-
Si toccò il naso. –è la tua ragazza?- mormorai
Calò un silenzio…assordante. Non mi guardava neanche in faccia. -si-
-cosa?-
-si- ripeté guardandomi dritto negli occhi
Buttai lo scatolone per terra, fregandomene se si rompesse qualcosa. –sei uno stronzo. Un grandissimo stronzo- sibilai. –tra tutte poi, vai con La puttana. Mi fai pena-
Non rispose, ma strinse i pugni. –è per questo che da ieri mi eviti? Perché non hai le palle di dirmi in faccia che stai con quella?-
-non sono così codardo- disse a denti stretti
-Ah no?- chiesi allargando le braccia. –davvero? E allora illuminami: perché mi eviti?-
-non devo rendere conto a te di quello che faccio-
-sentiti, sembri un ragazzino. Sii uomo Zayn-
Ridacchiò. -lo sono diventato, in tutti i sensi-
Trasalii. Strinsi i pugni. –stai dicendo che…?-
Lui annuì. –nei bagni, poco fa-
-adesso si che mi fai schifo. Dov’è finito il ragazzo che aspettava la ragazza giusta per farlo? Dov’è finito quel ragazzo che giocava a tirare le palline di carta addosso a quello che dorme in detenzione con me, solo per farmi divertire? Dov’è finito lo Zayn che mi fa regali anonimamente?-
-non esiste più-
-e perché? Dov’è finita quella persona così bella, divertente e buona?-
-quando si è troppo bravi, la gente se ne approfitta-
Sospirai. –non ci credo. Non ci credo che l’hai fatto con Jessica nei bagni. Tu non sei così. Vuoi farlo la prima volta con la ragazza che ami, in un posto decente; dev’essere speciale. Me l’hai detto tu, ricordi?-
-amo Jessica-
-non ti credo. Zayn…non farlo. Deluderai Louis, Niall, Liam, Harry. Deluderai…me- lo supplicai
-se ne faranno una ragione. Dovresti farlo anche tu-
Negai con la testa. –hai detto di non essere un codardo, ma guardati: fai le scenografie da anni e non lo sa nessuno. La verità è che tu hai paura, una fottuta paura del giudizio degli altri-
Strinse la mascella. –devo finire, sei pregata di andartene-
Presi lo scatolone che avevo fatto cadere prima. Arrivai davanti alla porta e l’aprii. –sai, non mi hai neanche dato il tempo per parlare di quello che è successo a Capodanno- dissi con un sorriso amaro. –ma vedo che hai fatto la tua scelta.- chiusi la porta alle spalle.
Portai lo scatolone a Nina che mi ringraziò con un sorriso e tornai nel corridoio. Mi sedetti per terra e mi presi la testa tra le mani, come fanno nei film. Ma non piansi.
Zayn si era fidanzato.
Zayn aveva fatto sesso con Jessica nei bagni.
Zayn era un codardo.
Jessica era la baldracca. E aveva vinto.
Ora Zayn avrebbe passato tutto il suo tempo con la sua ragazza. Niente più cazzate durante le lezioni, niente più pranzi insieme a mensa, niente più ripetizioni di storia, niente più occhiatine quando chiacchieravamo nei corridoi….niente.
Non avevamo neanche parlato di Capodanno.
E fu proprio in quel momento, seduta per terra con la testa poggiata al muro e lo sguardo verso il neon che andava e veniva, nel corridoio che necessitava di una riverniciata e di un profumatore per ambienti che capii.
Scott aveva ragione.









E SCOTT AVEVA CAPITO TUTTOOO!

Buonasera ragazze!
Allora, vado di frettissima. Intanto, brava me per aver aggiornato esattamente dopo una settimana.
Il capitolo è bello lungo e abbastanza pesante, direi. Forse anche troppo. Ma dato che domenica parto (vado a Londra ashjkl) e non avrei potuto aggiornare per due-tre settimane, ho dovuto fare così.
Partiamo dall'inizio.
Louis è sempre abbastanza...enigmatico?
Ora, finalmente, il ruolo di Harry è ben definito. Sono amici, migliori amici. E lei lo aiuterà a conquistare Katrine.
Come avevate capito tutte, Zayn è il misterioso ragazzo delle scenografie.
Ma è anche un grande stronzo lol. Sta con Jessica la troia.
E finalmente... *rullo di tamburi* Rose ha ammesso che gli piace Zayn! Ha dato ragione a Scott e al pelouche pseudo psicologo.
Cosa farà adesso?
Purtroppo non lo scoprirete entro due settimane minimo. Come ho detto, domenica parto.
Appena tornerò leggero le vostre stupende recensioni e inizierò subito a scrivere il capitolo. Fortunatamente ho già le idee chiare.
Per non lasciarvi con l'amaro in bocca così, posso annunciarvi una BIG NEWS:



Appena torno, posterò il primo capitolo del seguito di "Me, my sister and her boyfriend"!

So che avete aspettato a lungo, pazientate ancora un paio di settimane e tornerà la vostra amata Heather, con Danielle lol.


Mi mancherete *sigh*



Erica

Twitter: @liamsquiffy



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Capitolo 18
*** Scordiamoci di Zayn Malik ***



18. Scordiamoci di Zayn Malik

 

 
-e ciò provocò una rivolta popol…ragazzi, che succede?- chiese Mark interrompendosi
Alzai lo sguardo dal libro. Per la prima volta nela mia vita, stavo ascoltando quello che il mio insegnante stava spiegando. Non era neanche difficile da capire, bastava solo un po' d'attenzione che non avevo mai avuto. –niente-
-niente? Stai prendendo appunti, tu! E Zayn non ha ancora sbuffato-
In effetti era strano vedere me che prendevo appunti. Ma avrei fatto di tutto per ignorare il ragazzo alla mia sinistra. Quello stronzo era così...stronzo.
Sbuffai. -tu continua a spiegare-
Ci lanciò un’occhiata indagatrice. –andiamo avanti…-
 
-ci vediamo settimana prossima- ci salutò Mark dalla porta.
Lo salutai con un sorriso e un cenno della mano, uscendo dal cancello. Strinsi meglio la sciarpa intorno al collo, affondai le mani nelle tasche e mi incamminai verso casa mia.
Poco dopo fui superata da Zayn che a tutta velocità tornava a casa in moto. Non mi aveva neanche offerto un passaggio, doppiamente stronzo.
Fortunatamente non era ancora proprio buio e il sole stava tramontando. Sospirai malinconica e continuai a camminare.
Fui tentata di chiamare Natalie, per sfogarmi. Ma non avevo voglia di parlarne.
Dovevo solo dimenticarmi di Zayn, dei suoi occhi color cioccolato, delle sue labbra che urlavano ‘baciami’, del suo profumo…
Stop. L’operazione “scordiamoci di Zayn Malik” incominciava ora.
 


 
Per dimenticarmi di Zayn dovevo assolutamente fare una cosa.
Chiusi l’armadietto e guardai verso destra, cioè verso il suo armadietto. Stava posando dei libri. Perchè era così bello anche quando prendeva un libro dall'armadietto? Scossi la testa per togliermi quella stronzata romantica che avevo appena detto.
Mi avvicinai e dopo aver guardato che Jessica non fosse nei paraggi, gettai la borsa dentro l’armadietto, facendolo sobbalzare per lo spavento. Girai i tacchi e andai verso il giardino, senza guardarlo.
Mi sedetti sotto a un albero, a strappare qualche ciuffo d’erba. Abbandonai la testa contro all’albero, sospirando.
-giornata pesante?- 
Sorrisi, senza aprire gli occhi. Avevo riconosciuto la voce. –settimana pesante. Cosa ci fai qui?-
Aprii gli occhi e vidi la mia amica con le gambe incrociate e la schiena appoggiata al tronco. –non c’è la professoressa. Tu non dovresti essere in classe?- disse allegra
Alzai le spalle. –non avevo voglia di fare storia-
Posò una mano sopra la mia. –è da tanto che non parliamo. È successo qualcosa?- chiese scrutandomi con gli occhioni da cerbiatto che si ritrovava
Sospirai. –tante cose-
-Zayn?- 
Strinsi le mani a pugno. –non voglio parlare di quello stronzo-
-come preferisci…-
Rimanemmo in silenzio per una decina di minuti.Mi sentivo in dovere di dirglielo. Lei era sempre così onesta con me. –Scott ha ragione- ammisi infine, trovando il coraggio.
Inarcò un sopracciglio. –vuoi dire che…?-
Annuii. –purtroppo-
-come purtroppo? È una cosa bellissima- trillò allegra lei
Scossi la testa. –sta con Jessica. Ha pure cambiato lo stato su Facebook-
La sua allegra sparì. –oh…mi spiace. È un cretino se si fa scappare una come te- mi accarezzò il braccio. Era così...materna. Era nata per avere figli.
Ridacchiai. –l’operazione “dimentichiamoci di Zayn Malik” è partita. Gli ho ridato la felpa-
Si morse il labbro. –hai fatto bene. non devi soffrire per un idiota-
Risi. -stai dicendo delle parolacce- 
-se le merita!- sbuffò stizzita.
-con Liam, tutto okay?- chiesi distendendo le gambe
Sorrise. –oh Rose..! è tutto così perfetto! Anzi, sarebbe perfetto se anche tu fossi felice-
-ma io sono felice-
Sbuffò. –come credi. Andiamo al centro commerciale oggi?-
Annuii solamente, tornando con la testa appoggiata al tronco dell’albero, a godermi il tiepido sole di Gennaio in faccia.
 
 
 
-che te ne pare di questa?- chiese tirandomi per la giacca
Diedi una veloce occhiata alla canottiera che indossava. –non è un po’ troppo hot per te?-
Si guardò allo specchio. Eravamo nei camerini e aveva indossato una mini canottierina nera, di pizzo. Decisamente non il suo genere.
Si morse un labbro. –è che…sai, ho 17 anni e un ragazzo…-
Mi si accese la lampadina in testa.-vuoi fare il grande passo?-
Avvampò. –lo amo e lui ama me. Perciò…-
-è una cosa bellissima Natalie!- dissi sorridendo. –tu aspettami qua, ti trovo io qualcosa di adatto-
Tornai tra la biancheria. Presi una culotte di pizzo color lavanda e il reggiseno coordinato, niente di troppo provocante. Era semplice, come lei. Mentre guardavo la taglia del reggiseno, intravidi una chioma rossa che mi sembrava di conoscere. Mi alzai in punta di piedi e la vidi. Lei. Jessica.
Aveva in mano delle calze a rete e stava guardando un reggiseno nero, con dei decori rossi e praticamente trasparente.
-ciao Jessica. Vedo che stai comprando la divisa da lavoro-
Alzò la testa e fece una smorfia. –ah, sei tu.-
-contenta di vedermi?-
-no.- diede un’occhiata ai vestiti che avevo in mano. –tipico di una verginella, niente corsetto o calze a rete- mormorò
-non tutte sono come te-
Schioccò la lingua. –ai ragazzi piace questo tipo di biancheria- indicò quella sottospecie di reggiseno. –ma perché te lo dico? Tanto nessuno te lo dà-
-sai, a differenza tua, io aspetto il ragazzo giusto-
-quindi…perché stai comprando questa roba?- disse toccando il reggiseno color lavanda che avevo tra le mani
Allontanai i vestiti dalle sue manacce da puttana. -non sono fatti tuoi-
-sono per la tua amichetta, vero? Persino una secchiona come lei ha trovato qualcuno che glielo dà e tu no, sfigata-
Strinsi i pugni. –sei solo una zoccoletta da quattro soldi-
-ma almeno ho un ragazzo-
Mi pietrificai. –che c’è? Non sai più parlare? O forse ti dà fastidio se dico che Zayn è il mio ragazzo?-
Mi conficcai le unghie nel palmo della mano. –ti confido un segreto: questi- disse indicando le calze a rete e tutto il resto –li sto comprando per lui-
Sentii le dita delle mie mani scricchiolare e qualcosa premermi all’altezza del petto: gelosia.
-non mi interessa di cosa fate tu e quello- ormai anche il suo nome era diventato un tabù
Ghignò. –ah no? pensavo che eri la sua amichetta del cuore-
-non siamo amici, non più-
-meglio così. Resterei a parlare con te, ma devo andare a prepararmi per stasera- disse sculettando verso la cassa.
Sospirai, per calmarmi e tornai da Natalie. Le porsi la roba e incominciò a cambiarsi.
-perché ci hai messo così tanto?- chiese da dentro il camerino
-…non trovavo la taglia-
Aprì la tenda del camerino. –come sto?-
Stava bene. anche se in reggiseno e mutande, non sembrava volgare. Il color lavanda le donava.
-penso che a Liam gli si indurisce subito-
Sgranò gli occhi e diventò bordeaux in faccia. –Rose!!- sbottò indignata.
-è la verità- mormorai ridacchiando
-non sembro una…troppo facile?- chiesi mettendo le mani sui fianchi e guardandosi allo specchio.
Feci segno di no con la testa. –assolutamente no. Fidati, c’è gente che riesce a essere volgare anche con i vestiti addosso- i riferimenti a Jessica erano puramente casuali.
-okay. Li compro- disse dopo due minuti.
Si cambiò e andammo alla cassa a pagare. Dopo, decidemmo di prendere una cioccolata la bar.
-allora…a quando il ‘grande passo’?- chiesi girando il cucchiaino nella tazza
Arrossì. –quando ce ne sarà l’occasione-
Bevemmo, in silenzio. Ognuna immersa nei suoi pensieri.
-ho paura- mormorò dopo un po’
-di cosa?- chiesi posando sul tavolo la tazza
Sospirò. –di non essere abbastanza…brava.-
-Liam ha già avuto esperienze?-
-non lo so. E non lo voglio sapere-
Sorrisi accarezzandole una mano. –andrà tutto bene. Ma ricordate il preservativo, non voglio diventare zia così giovane-
Rise. –peccato, già ti immaginavo che davi il biberon al bambino-
Rise anche io. –daresti tuo figlio in mano a me?-
Natalie disse qualcosa, ma non la sentii perché troppo occupata a scrutare fuori dal vetro. C’erano Jessica e lui che ridevano, lei appoggiata a lui e lui con delle buste in mano, tra cui quella del negozio di intimo.
Strinsi la mascella. Non era piacevole vedere certe scene.
-devo andare a studiare inglese, andiamo via!- disse Natalie trascinandomi per un braccio, aveva seguito la direzione del mio sguardo e anche lei aveva visto.
-sto bene, sto bene- ripetei varie volte
 


-…non riesco a crederci. Ha studiato Collins!- disse la Tompson.
Arricciai le labbra. –a quanto pare…- 
-il primo voto sufficiente- mormorò mentre mi firmava il libretto. –a quanto pare le lezioni con Mark funzionano, visto che anche Malik ha preso una sufficienza ieri-
Strinsi la mascella. –si, Mark è bravo- dissi mentre suonava la campanella e tutti gli alunni in classe si riversavano fuori. Misi le mie cose in borsa e uscii anche io.
-ho preso una sufficienza in storia!- urlai saltando sulla schiena di Harry.
Mi afferrò per le gambe, tenendomi salda a sé. –complimenti scimmietta! Andiamo da Linda!-
Camminammo per tutto il corridoio, fino al bar in quel modo. Alcuni ci guardavano straniti e altri sorridenti.
-una pizza con le patatine e della coca cola Linda!- disse Harry entrando nel bar e facendomi scendere dalla sua schiena.
L’anziana donna ci guardò stranita. –che festeggiate?-
-ho preso una sufficienza in storia!- urlai
Lei rise. –offre la scuola allora-
Poco dopo entrarono nel bar anche Niall, Louis e Natalie. –abbiamo saputo!- disse quest’ultima
-le notizie girano veloci- mormorai prima che Louis mi prese in braccio e mi fece girare come una trottola.
-brava piccola-
-Linda, dagli la coca cola, offro io!- dissi alla donna che continuava a ridere e scuotere la testa
Ci sedemmo a chiacchierare, tranne Natalie che tornò a lezione.
-mancano solo tre settimane allo spettacolo- mormorò Louis grattandosi il mento
-avete imparato le canzoni?- 
Harry annuì. –odio ballare- mormorò
-come va con Katrine?- chiese Niall, oltre a me, lo sapevano anche lui, Louis e forse anche quello là
-te lo dico dopo, la prossima ora ho spagnolo- mormorò passandosi una mano tra i capelli
-ricorda: dille che non ti sono venuti gli esercizi- gli ricordai
-gli fai da consulente?- chiese Niall mettendomi un braccio intorno al collo, attirandomi a sé e spettinandomi i capelli.
Harry si scompigliò i capelli. -ma Zayn?- 
-da quando sta con Jessica, non lo vedo più. È sempre occupato- mormorò malizioso Niall
Harry rise e si diedero il cinque, io fissavo il bicchiere che avevo tra le mani e sentivo lo sguardo di Louis addosso.
Louis mi lanciò un’occhiata indagatrice. -ma a voi non sembra che…sta cambiando?-
-è normale che trascorra il tempo con la sua ragazza. Ma ho avuto anche io quest’impressione-
-ma lei ha due bocce che…- disse Niall facendo un gesto con le mani a mio parere disgustoso, infatti si beccò uno schiaffo sul collo.
-tu non lo senti più?- mi chiese massaggiandosi il punto colpito
Mi strinsi nelle spalle. –no. E credo che Jessica ne sia felice-
Il biondo mi avvicinò a sé e mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla. –eppure sai una cosa? Io ero convinto che gli piacevi- mormorò giocando con una ciocca dei miei capelli
-be’…spesso, l’ho pensato anche io- ammise Harry
-a lui piacciono le tettone, stronze, malelingue e troie. Non quelle come me- 
-non sa quello che si perde- disse Louis sorridendomi
Suonò la campanella e Harry scattò in piedi. Scosse i ricci e lisciò i pantaloni. -vado bene?- chiese aprendo le braccia
Scoppiammo a ridere. –mio Dio Harry! Sembri una ragazzina di 12 anni alla sua prima cotta!- disse Niall.







SONO TORNATAAAAA!

'Sera ragazze!
So che è passato tanto tempo, ma come sapete, ero a Londra. Sono tornata sabato pomeriggio.
Okay, potrei passare ore e ore a parlare di quelle due settimane, ma per non annoiarvi farò un breve riassunto.
Per iniziare, Londra è davvero stupenda. E' la città dei sogni. Dovete andarci almeno una volta nella vita. Io mi sono sentita finalmente a casa.
Poi, ho fatto tipo 2397845793497530q4 figure di merda. Una dietro l'altra proprio.
Ho fatto amicizie indimenticabili. E tutti quei ragazzi/e mi mancano già un casino.
Ma la cosa più importante è una sola. Io sono partita con l'idea di vedere Londra, imparare l'inglese e farmi qualche amico.
Ma non avrei MAI e poi MAI pensato di prendermi una cotta assurda per un ragazzo.
Magari non ve lo aspettate, ma questo è il PRIMO ragazzo che mi piace davvero. Nonostante scriva storie d'amore, non mi è mai piaciuto nessuno.
Vorrei davvero raccontare bene tutta la storia, ma è lunghissima e sarebbe più lunga del capitolo. Ma sto pensando di scriverci un ff sopra.
Tra l'altro, lui è italiano. Di Roma. E io di Milano.
Potete immaginare come sia finita :')
Però, devo ammettere che il mio primo bacio è stato parecchio romantico lol. Eravamo in un parco, di sera ed era illuminato solo dai lampioni.
Beh, è stato quasi da film. Tra l'altro lui è un gigante e io una nana, quindi mi ha tipo preso in braccio AHAHAHAHAH
Okay, la smetto di parlare di Londra. Giuro. O inizio a piangere di nuovo.

Passiamo al capitolo.
Rose sta cercando di farsi passare la cotta per Zayn (e dovrei fare la stessa cosa anche io lol)
Jessica è sempre 'na troia.
Natalie e Liam vogliono fare il grande passo.
Ed Harry è un ragazzino in preda ad una cotta.
Devo ammettere che questo capitolo è deludente, ma capitemi, sono appena tornata. E ho lasciato testa e cuore in quel parco a Londra.
Come al solito, aspetto con ansia le vostre recensioni.
E credo che domani o dopodomani posterò il capitolo del seguito di "me, my sister and her boyfriend".

Alla prossima :)
Erica



Twitter: @liamsquiffy

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Capitolo 19
*** Fammi vedere quelle foto ***


 


19. "Fammi vedere quelle foto"



 
-ora tocca a voi due!- gridai a Harry e Louis.
Si misero in posizione e iniziarono a recitare. Io e altri due ragazzi stavamo facendo i registi e la prof ci osservava. Avevamo una cartellina e l’auricolare come nei film.
-mettici più amore Louis! Sembra che stai per vomitare- 
-ma devo far finta di essere innamorato di lui! Io non sono gay!-pestò i piedi per terra e incrociò le braccia al petto. Magari non era bravo a fare il gay, ma il bambino gli riusciva bene.
Sospirai. –è solo uno spettacolo Lou! Fai finta che sia Megan Fox-
Ripresero a recitare e questa volta era già meglio. Sentii una ragazza parlare con la professoressa, seduta dietro di me.
-prof, ma le scenografie? Manca poco e dobbiamo ancora montarle-
-entro un paio di giorni sono pronte- rispose lei. E involontariamente guardai a destra, verso il corridoio che portava a quella stanza.
Non dovevo pensarci. Erano passate già due settimane e lui non aveva neanche provato a parlarmi. Stava ancora con Jessica ed erano finiti sul giornalino della scuola; Facebook era intasato dalle loro foto e tutti parlavano di loro. Ridicolo.
Si, ero fottutamente gelosa.
-ora ripassiamo le canzoni!- disse la prof
-di nuovo?- si lamentò un ragazzo
-lo spettacolo è settimana prossima e dobbiamo essere pronti!-
Si sentii un lamento generale ma quando partì la musica, iniziarono a cantare.
-Justin, hai chiamato il fiorista?- chiese la prof al ragazzo seduto accanto a me
Lui annuì. –perché il fiorista?- chiesi
-ci servono per la scena finale, dobbiamo spargere dei petali di rose per terra e sulla scenografia. E ne daremo un mazzo ai protagonisti-
-okay-
-per oggi basta! Ci vediamo domani alla stessa ora- disse la prof quando finirono di cantare
Presi la mia tracolla e uscii dalla scuola, ma appoggiata al cancello vidi Natalie. -che ci fai qua?- chiesi
-Liam ha una partita di calcetto e volevo andare a vederlo, ma non da sola. Vieni con me?- nell’ultima settimana Natalie mi stava addosso come un poliziotto. E se non era lei, era Liam. Quella stronzetta gli aveva raccontato tutto.
Mentre camminavamo verso il campetto Natalie non stette zitta per un secondo. Parlava di qualche cavolata giusto per distrarmi. Ci sedemmo sugli spalti che, per nostra fortuna, era praticamente vuoti. Un timido raggio di sole mi scaldava il viso e tolsi la sciarpa.
-dov’è Liam?-
Mi indicò un ragazzo con la maglietta rossa dall’altra parte del campo che correva.
-Liam! Ehi Liam!- gridò Natalie
Lui si girò e quando la vide sorrise. Uno di quei sorrisi che solo un innamorato sapeva fare, uno di quei sorrisi che Malik non mi avrebbe mai rivolto. Boom! Gelosia. Poi salutò anche me con un gesto della mano.
La partita proseguì, ma non guardai molto. Non mi era mai piaciuto il calcio.
-gooooool!- urlò qualcuno seduto dietro di noi.
Vidi un ragazzo con la maglietta rossa correre per il campo e esultare. Non era Liam, perché stava dando il cinque a Niall. Intravidi Louis correre dietro al ragazzo con la maglietta rossa, per saltargli addosso e festeggiare. Lo raggiunse e si buttò sopra, facendo cadere entrambi.
Risi, divertita dalla scena. Poi Louis e il ragazzo si alzarono e il pallido raggio si sole colpì in pieno i due ragazzi. Il ragazzo che aveva fatto gol, che correva per il campo saltando e gridando era lui.
Zayn.
Mi si spense il sorriso in faccia. E anche a lui, mi aveva visto.
Natalie era come pietrificata e Louis alternava lo sguardo tra me e lui. Diedi un’occhiata agli spalti e non vidi la sua ragazza. Quando tornai con lo sguardo sul campo, vidi Zayn che andava dall’altra parte del campo e Liam che dopo aver lanciato un’occhiata alla sua ragazza, andò a parlargli.
Natalie mi accarezzò il braccio. -vuoi andare?- 
Feci segno di no con la testa anche se non vedevo l'ora di scappare da quel posto. -non è un problema. Sono una persona matura io.- era lui l'idiota che mi evitava perchè era occupato a fare il fidanzatino con quella troia.
Anche se mi ero promessa di far finta che non esistesse, non feci altro che osservarlo per tutta la partita. Non guardò neanche una volta verso gli spalti.
Quando la squadra avversaria fece gol lo vidi sbuffare e tirare un calcio al pallone, fortissimo. La partita finì pari, e i ragazzi andarono a cambiarsi. Insieme a Natalie li aspettai fuori; uscirono dei ragazzi che non conoscevo e li salutai per educazione.
Poi uscirono Liam, Louis e Niall che erano tutti sudati. –piaciuta la partita scricciolo?- 
-non mi chiamare così Tomlinson- grugnii
-copriti che ti ammali- disse amorevolmente Natalie sistemando la sciarpa al suo ragazzo
Lui sorrise e chinò la testa per lasciarle un veloce bacio sulla guancia. –bleah, come siete smielati- disse Niall disgustato.
Ridacchiai e Natalie arrossì. –non guardare allora- borbottò
-lascia perdere quel coglione- Liam l'abbracciò, facendo la linguaccia al suo amico
Ridemmo tutti e proprio in quel momento uscì Zayn dallo spogliatoio. Si stava accendendo una sigaretta, di solito fumava solo quando era nervoso. –ciao- mormorò buttando fuori il fumo. Fece un cenno del capo come saluto, cafone.
-ecco il nostro goleador- disse Niall battendogli un paio di pacche sulla schiena
Aveva ancora la sigaretta tra le labbra, era dannatamente sexy così. –devo andare, scusate.-
Alzai gli occhi al cielo, tipico suo: scappare. Liam lo fermò per la manica del giubbotto. –stai un po’ con noi. Stai sempre con quella là-
Scrollò il braccio per far levare la mano a Liam. –ha un nome-
-stai sempre con lei. Passa un po’ di tempo con i tuoi amici- disse più dolcemente Natalie
Ci guardò in faccia. –devo andare-
-e vai allora- dissi
Fece una cosa che non faceva da tempo: mi guardò. Dritto negli occhi. Poi scosse la testa e se ne andò.
-che testa di cazzo- 
-è sempre appiccicato a Jessica. Non mi ricordo l’ultima volta che ci siamo fatti una birra insieme- disse Niall
-perché è un coglione-
 
 
Chiusi la porta, sbattendola come al solito. –sono a casa!- gridai
-ciao Rose!- disse Safaa, che ultimamente era sempre a casa mia. Avrei preferito avere il fratello in giro per casa.
-dove sei stata?- chiese mia sorella
Buttai la tracolla per terra e andai a prendere il mio pacco di biscotti. –al campetto, a vedere una partita di calcio- mormorai addentando quella delizia al cioccolato
Safaa prese posto di fronte a me, allungò la mano e afferrò un biscotto. Era dannatamente simile a suo fratello. Stessi modi di fare, stessi occhi... -c’era anche mio fratello?- 
Annuii. –si, c’era anche lui-
-meno male. c’era anche quell’oca della sua ragazza?-
Sorrisi sentendo l’appellativo di Jessica. –no, per fortuna-
-non piace neanche a te eh?-
Sospirai. -non è a me che deve piacere, ma a tuo fratello-
Katie alzò un sopracciglio, scettica. Una frase del genere non era da me.  -non piace neanche a mia madre.-
-l’ha portata a casa?- chiesi con un nodo alla gola. Faceva davvero sul serio allora.
Negò con la testa. –un pomeriggio è tornato a casa e pensava che non c’era nessuno, ma la mamma era lì-
Addentai un altro biscotto. –cos’ha fatto per farsi odiare da tua madre? Lei ama tutti-
-le ha parlato come si parla ai bambini dell’asilo, convinta che non sapesse l’inglese-
Scoppiai a ridere. –e poi, si è seduta sul divano e ha preso possesso della tv, mentre mamma stava guardando un film- continuò
Risi. –è proprio stupida-
-non so come faccia a piacere a mio fratello, pensavo avesse gusti migliori- anche io.
-l’amore è cieco- 
-no, mio fratello è cretino-
Ridacchiai, chiudendo la busta dei biscotti. –gliene hai parlato?-
-ci ho provato. Ma ogni volta mi butta fuori dalla sua stanza-
-è uno riservato..-
Lei annuii. –lo so bene. non fa entrare neanche Jessica nella sua camera-
-io ci sono entrata…- mormorai più a me stessa che altro
Lei sorrise. –lo so-
Scese dallo sgabello. –sai, secondo me a lui non piace davvero Jessica- disse lasciandomi da sola in cucina, con un bicchiere d’acqua in mano e la testa piena di dubbi.
 


-sta iniziando a darmi sui nervi questo comportamento- mormorò Niall lanciando un’occhiata verso destra, sono c’erano loro che parlavano.
Buttai un libro nell'armadietto. -non parlarmene-
-e quella che abbiamo fatto settimana scorsa?- chiese il biondo indicando una foto che avevo appeso dentro l’armadietto. Indicò quella che ritraeva me e lui con delle spade in mano e in posizione da duellanti. La settimana scorsa stavamo guardando dentro degli scatoloni e avevamo trovato queste due spade, finte, e avevamo incominciato a giocare. Ovviamente Harry dovette scattare una foto che avevo appeso nell’armadietto insieme a tutte le altre. Ne avevo una con tutti. Di solito non ne toglievo mai una, ma per quella che ritraeva me e lui che facevamo smorfie, avevo fatto un’eccezione.
-si. Ti ricordo che ti ho battuto.-
Sbuffò. –solo perché quel giorno mi faceva male il ginocchio-
-tutte scuse…- gli feci la linguaccia.
-salve gente! Indovinate chi è il compagno di banco di Katrine?- disse Harry
-questo è un enorme passo avanti Styles! Sono così fiera di te- feci finta di asciugarmi una lacrima
Mi scompigliò i capelli. –è tutto merito tuo, scimmietta. Prossima mossa?-
-sii te stesso-
Alzò un sopracciglio. –dici?-
Misi le mani sui fianchi. –ho mai sbagliato finora?-
Sorrise. –farò come dici tu..- mormorò
-‘giorno. La prof mi ha detto di dirvi che le prove di oggi sono spostate mezz’ora prima, visto che lo spettacolo è tra un paio di giorni- disse Louis appoggiandosi agli armadietti
-FAMMI VEDERE QUELLE FOTO!- si sentì uno strillo femminile poco lontano da noi
Tutti quelli che erano in corridoio si girarono a vedere la scena, noi compresi. C’era Zayn davanti all’anta dell’armadietto e Jessica dall’altra parte, che urlava.
-fammi vedere quelle foto Zayn- ripeté abbassando di pochissimo la voce
-ma che diavolo..?- disse Niall
-non sono affari tuoi Jessica- disse a voce bassa lui, mi meravigliai pure di averlo sentito
Lanciai un’occhiata veloce a Louis e Harry, che si erano avvicinati e seguivano la scena stranamente seri.
-sei il mio ragazzo, sono affari miei- rispose arrabbiata lei
Lui sbuffò e prese un pezzo di carta, probabilmente una foto, da dentro l’armadietto e gliela porse.  -ecco-
Lei lo osservò per un secondo. –sai che non mi riferisco a questa- rispose mettendo le mani sui fianchi e picchiettando con i tacchi sul pavimento. Io sapevo che a scuola era vietato indossare tacchi. Perchè doveva fare la trasgressiva e metterli? Se proprio voleva essere ribelle poteva benissimo andare a fanculo e rimanerci.
Lui gliene porse altre due, scocciato. –non mi interessano le foto con i tuoi amici. Voglio vedere le foto con lei
Lei?
Magari intendeva le foto con me. Ne aveva un paio, lo sapevo. Ma pensavo le avesse buttate. Ma magari, infondo infondo, teneva a me ancora un po'. Eravamo stati grandi amici...
Louis fece un passo avanti. -se non vuole mostrartele un motivo ci sarà, no?- 
Io e Niall seguivamo la scena attenti, ci mancavano solo i pop corn. –non impicciarti Tomlinson- disse lei –e che motivo avrebbe per non farmele vedere?-
-perché sono affari suoi.- 
-cosa non devo vedere Zayn?- chiese rivolgendosi al suo ragazzo. Solo a pensare che era il suo ragazzo mi si rivoltava lo stomaco.
Lui non disse niente e guardava qualcosa dentro l’armadietto.
-ZAYN!- urlò per richiamarlo
-non urlare-
-che cosa devo pensare adesso eh? Che mi metti le corna!- tirò su col naso, e le tremavano le labbra. Che attrice, da oscar.
-ma no Jess. Sai che non lo farei mai-
-allora fammi vedere quelle foto- continuò triste lei. Ma vedi di andartene a quel paese.
-mi dispiace, ma no-
Lei si diede un’occhiata in giro. Tutti li stavano osservando. –ne parliamo dopo- disse andandosene verso i bagni.
Immediatamente Louis lo prese per le braccio e lo trascinò via. Sicuramente Louis sapeva qualcosa.




MA IO VI AMOOOO!

Vi amo davvero ragazze. Siete le lettrici più dolci del mondo. Mi lasciate sempre delle recensioni così asghjkl.
E poi siete...tante. Io non credevo che a così tanta gente potesse piacere quello che scrivo. A volte mi sembra di avere quasi un fandom ahahah.
Tra l'altro, vi devo proprio ringraziare. Nello scorso capitolo nello spazio autore vi ho raccontato di quello che è successo a Londra e voi....e voi mi avete dato un sacco di consigli utilissimi, avete offerto la vostra disponibilità nel caso volessi parlare con qualcuno.
Siete davvero delle ragazze d'oro. Mi state vicine più voi delle mie amiche lol. E vorrei davvero conoscervi di persona.
Perciò...beh, GRAZIE.
Ma passiamo al capitolo.
Zayn e Rose ancora non parlano (notta mi uccide, me lo sento).
Neanche a Safaa piace quella gallina di Jessica e scommetto che la parte finale vi piacerà ;)
Si vede che Zayn ci tiene un po' a Rose... *fangirla*
Come al solito, a voi i commenti.
Purtroppo, devo comunicarvi che parto nuovamente (mi ci hanno costretto i miei, io volevo rimanere a disperarmi per il tizio di Roma a casa lol)
Parto domenica mattina e starò via per altre due settimane (non c'ho per niente voglia!). Per questo, non potrò continuare per un po'.
Ma prometto che appena torno, la prima cosa che farò sarà aggiornare! E vi racconterò tuuutto quello che combino (dove ci sono io, ci sono anche i guai lol). Voglio conoscere gente, ultimamente sono molto socievole c:

E per chi non lo sapesse ancora, ho pubblicato il continuo di "me, my sister and her boyfriend"!
*urla e applausi*
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Me, my boyfriend and his celebrity


Per qualunque cosa, su twitter sono @liamsquiffy

Alla prossima c:

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Capitolo 20
*** Non può rovinare di nuovo tutto ***



20. Non può rovinare di nuovo tutto

 
-oh ciao amore!- sentii dire mia madre.
Scott era venuto a prenderla per andare a mangiare in un ristorante, come una coppietta. –ciao piccola, come va?- chiese Scott a mia sorella
-ciao Scott, tutto bene, tu?-
-non mi lamento-
Allungai il braccio verso il tavolino, dove c’erano le patatine. Vidi Scott sedersi nell’angolino non occupato da me. –Rose, qual buon vento tira?-
Presi il pacchetto di patatine e me lo misi in grembo. –vento di merda-
Immediatamente il sorriso scomparve dal suo volto. -è successo qualcosa?-
Mi sedetti appoggiandomi al cuscino e tirando su il plaid. –no, niente-
-hai un visino così triste…- mormorò accarezzandomi la gamba, coperta dal plaid.
-sto bene-
-c’entra Zayn?-
Mi morsi il labbro, senza rispondere. –che cosa ha fatto?- chiese stranamente serio
-niente- dissi rannicchiando le ginocchia al petto.
-ti ha fatto fare qualcosa senza il tuo permesso?- strinse i pugni. –io lo ammazzo- sibilò
-ma no! cos’hai capito?-
Parve rilassarsi. –non ho niente e Zayn non c’entra niente- mormorai
-eccomi, sono pronta- disse mamma scendendo le scale
-continuiamo il discorso un’altra volta- mi sussurrò alzandosi e andando incontro a mia madre.
-non so a che ora tornerò, ma non andate a letto troppo tardi!- si raccomandò mia madre prima di uscire.
-e voi andate a casa di Scott se dovete fare certe cose-
Sentii Scott ridere e mi immaginai mia madre che lo sgridava mentre arrossiva. –sei sempre la solita!- ridacchiai allungandomi verso la ciotola di patatine e prenderne qualcuna.
 
 
 
-e ho sentito mia madre rientrare alle tre del mattino, fortunatamente Katie era già a letto- finii di raccontare.
-quindi le cose vanno bene tra loro-
-si. Be’…lui è un rompipalle quando ci si mette, ma alla fine non è così male- mormorai schiacciando il tasto dei Twix nella macchinetta.
-dici che faranno il grande passo?- chiese mentre ci dirigevamo verso le nostre classi
-matrimonio? Oddio, non saprei dire. Penso che prima Scott verrà a chiedermi il permesso-
-se lui ti chiedesse il permesso, cosa gli dici?-
-uhm...probabilmente si. L’importante è che faccia felice mia madre e che mi porti le ciambelle-
Passammo davanti alla bacheca, che era piena di volantini per lo spettacolo, che era quella sera.
-vieni stasera?- chiesi
Annuì. –viene anche Liam-
-a proposito di Liam…ti ha regalato qualcosa?- oggi era San Valentino. Stupida festa.
Sorrise. –guarda- trillò mostrandomi una collana che portava al collo. Aveva una lunga catena, d’argento e un ciondolo fatto a cuore. Lo girò e sul retro c’era inciso “non puoi neanche immaginare quanto ti amo. Tuo, Liam”
-è la cosa più tenera che abbia mai visto- mentii. Era troppo da diabete per i miei gusti.
Lei sorrise e le luccicavano gli occhi. –mi ha anche regalato una scatola di cioccolatini-
-OH TESORO!- gridò qualcuno.
Odiavo quella festa perché a scuola era pieno di ragazze che ricevevano fiori, cioccolatini, pelouche o regali. Io volevo solo qualcuno che mi regalasse del cioccolato, tanto cioccolato.
Purtroppo, la ragazza che aveva appena gridato in mezzo al corridoio era Jessica, che teneva in mano un mazzo di rose rosse e dei cioccolatini. Boom! Gelosia.
Gli si era avvinghiata addosso, ma la cosa che più mi dava fastidio era il sorriso da ebete stampato sulla faccia di lui. Accartocciai la carta del Twix e la buttai nel cestino vicino a me e a passo di marcia mi diressi verso il giardino della scuola, avevo bisogno di una boccata d’aria.
-ti copro io con la professoressa!- mi gridò Natalie mentre mi allontanavo
Buttai la borsa contro l’albero e m sedetti per terra.
-vaffanculo. Che giornata di merda! Stupido San Valentino-
Sentii il rumore della porta che dava sul giardino, chiudersi.
Lou si sedette accanto a me, allungò un braccio e mi fece appoggiare contro la sua spalla. –allora Rose, come va?-
-come va? Va di merda, ecco come-
Sospirò, accarezzandomi i capelli. –si beh, San Valentino fa quest’effetto-
Mi allontanai, incrociando le gambe e strappando qualche ciuffetto d’erba. –che cosa ti ha detto?-
-chi?-
-Zayn-
-quando?-
-non fare il finto tonto con me Lou-
Sospirò. –non posso dirtelo, l’ho giurato-
-oh, ma fanculo al vostro orgoglio maschile! Cosa ti ha detto l’altro giorno, quando ha litigato con Jessica?-
-non posso dirtelo-
Lo scossi per il braccio. –dai Lou! Non fare lo stronzo!-
Si inumidì le labbra. –hanno avuto qualche discussione. È l’unica cosa che posso dirti-
-a causa mia?-
-anche-
Mi grattai la guancia. –perché non la smetti di fare l’enigmatico e dici come stanno le cose? Non ho più voglia di giocare-
Ridacchiò. –e tu perché non la pianti di piangerti addosso? Non risolvi niente così- si alzò, pulendosi i pantaloni e mi tese la mano, che afferrai.
-odio parlare con te- borbottai facendolo ridere mentre rientravamo a scuola.
 
 
Mi appoggiai al cancello, aspettando Niall dato che dovevamo andare subito a teatro. Quella sera si sarebbe tenuto lo spettacolo e dovevamo fare ancora un sacco di cose. La maggioranza dei ragazzi si fermavano a chiacchierare o fumare nel giardino.
Scostai una ciocca di capelli che mi era finita sul volto e con la coda dell’occhio vidi Harry. Con Jessica. E stavano parlando. Strano.
Corrugai le sopracciglia, osservandoli. Jessica era senza giubbotto nonostante fosse Febbraio e di certo caldo non faceva. Ridacchiava continuamente e si attorcigliava attorno al dito una ciocca di capelli.
Harry non era rilassato. La gamba destra non smetteva di muoversi e continuava a passare la mano fra i ricci. Si, era decisamente nervoso.
E solo quando notai che continuava a lanciare occhiatine verso la sua sinistra capii. C’era Katrine che parlava con una sua amica e anche lei continuava a lanciare occhiatine nervose ad Harry.
Che quei due si piacessero ormai era palese e quell’oca stava per rovinare tutto, di nuovo.
Questa volta non gliel’avrei permesso. Non poteva rovinare la vita anche al mio migliore amico.
Mi armai di un falsissimo sorriso e andai da loro. Picchiettai sulla spalla di Jessica, facendola voltare. La sua adorabile boccuccia da zoccola si chiuse in una smorfia infastidita.
-che cosa vuoi?-
La ignorai. –ciao Harry-
Il riccio mi sorrise, forse sollevato dal fatto che fossi intervenuta. –forse non hai sentito: che cosa vuoi?-
Alzai un sopracciglio. –che cosa voglio? Mmh, fammici pensare. Ah si, ecco. Perché non te ne vai a fanculo e ci rimani?-
Harry ridacchiò e Jessica alzò gli occhi al cielo. –mi faccio accompagnare da Zayn però-
-meglio ancora guarda. Due rotture di coglioni in meno-
Jessica sbuffò e tornò a voltarsi verso Harry. –Harry, non trovi che fa freddo? Perché non mi scaldi? Magari abbracciandomi..-
Harry si pietrificò e Jessica colse l’occasione per abbracciarlo. Guardai Katrine e vidi che aveva sgranato gli occhi. Dovevo intervenire.
Presi per un braccio Harry e lo tirai verso di me. –Harry, ti sta chiamando Katrine. Perché non vai a sentire cosa vuole?-
Harry mimò con le labbra. –ti devo la vita- e andò dalla ragazza.
Jessica mise le mani sui fianchi, guardandomi dall’alto in basso. –cosa credi di fare?-
-no, cosa credi di fare tu? Non stai con Malik?-
Fece un gesto annoiato con la mano. –si ma...mi sono stufata-
-e come mai? Non te lo da?- ridacchiai da sola.
Lei sbuffò stizzita e incrociò le braccia al petto. –non sono affari tuoi-
Sgranai gli occhi. –oddio, ci ho preso davvero? Non te lo da?-
Lei sbuffò ancora di più. E io scoppiai a ridere. –e come mai non te lo da? Non sei così brava come si dice?-
-sono molto più brava di te-
-ma intanto il tuo fidanzato non te lo da- risi ancora. –sei più sfigata di me Jessica-
Strinse i pugni, diventando rossa in volto. –l’ho mollato-
Mi morsi il labbro, per evitare di esultare come una bambina. –l’hai mollato nonostante sia San Valentino e ti ha regalato rose e cioccolatini?-
-gli avevo detto che ero a dieta e mi regala cioccolato! Ti sembra normale?!-
-ma quanto sei scema eh? Quindi è per questo che ci provavi con Harry..-
-credo che lui sarà più gentile di Zayn..-
-..e te lo darà. Brava, che bel ragionamento. Sei proprio una morta di sesso eh. Guarda che Harry è occupato-
Guardò Katrine che stava ridendo con Harry. Alzò le spalle. –non è un problema. Lei è mediocre, io sono meglio. Styles sceglierà me. E poi mi serve proprio lui.-
Iniziai ad innervosirmi. –non devi neanche pensarci, hai capito? Non puoi rovinare di nuovo tutto così-
-di nuovo? Vuoi dire che…-
-no. non pensarci neanche-
Rise. E che risata da oca. –lo sapevo! Ecco perché diceva quelle cose… si, Styles va benissimo-
-sei proprio una puttana-
-e tu una sfigata, come Zayn-
Strinsi i pugni. –non dirlo-
Rise. –e così ti da fastidio se dico che Zayn è uno sfigato eh? Lasciamelo dire tesoro, è uno sfigato esattamente quanto te-
–piantala di chiamarci così- l’avvertì
-ti dà fastidio se lo insulto?- ghignò. –ci tieni proprio al tuo terrorista eh? Sai, sua sorella mi ha parlato di te, parlava solo di te. Quella rompicoglioni di dieci anni-
Strinsi i pugni. Non avrei tollerato un altro insulto a Zayn o alla sua famiglia. -smettila-
-sono amiche le vostre sorelle, vero? Che carine, le due sfigate. Come i fratelli-
-smettila- mormorai a denti stretti. Avevo la mano già chiusa a pugno.
Buttai la tracolla per terra. –che vuoi fare, picchiarmi? Tanto non avresti il corag…- Un pugno, dritto sul naso. Traballò, ma non cadde, si massaggiò il naso che era diventato rosso.
–puttana-
Si avvicinò e mi tirò un ceffone che mi fece girare la faccia.
Scrocchiai le dita e mi avventai su di lei. Le diedi un ceffone bello forte e le tirai i capelli, facendola gridare. Riuscì a graffiarmi con le sue unghiacce, facendomi bruciare sul lato destro della faccia.
La spinsi contro il cancello, facendole sbattere la schiena contro. La presi per il collo, ma senza stringere. Mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai –osa ancora insultare delle bambine e giuro che ti ammazzo-
Per liberarsi mi mise le mani in faccia e mi graffiò. Solo quando sentii qualcosa colarmi lungo la guancia destra capii che mi aveva fatto sanguinare. Indispettita, le tirai una bella cinquina in faccia. non se la sarebbe dimenticata tanto presto.
Mi girai e ripresi la mia tracolla. Intorno, tutti avevano osservato la scena con il fiato sospeso e nessuno era intervenuto. Non c’erano mai state risse fra ragazze, finora.
-andiamo a casa- Niall, che era appena arrivato, mi cinse le spalle con un braccio e mi portò via da quella troietta da quattro soldi.
 







I'M BACKKKKKK

Buonaseraaaaaa!
So che attendevate con ansia il mio ritorno! 
Sono tornata tipo due ore fa e non ho neanche disfatto la valigia, ho aggiornato subito!
Palriamo prima del capitolo e poi vi racconto qualcos'altro.
Allora.... credo che sia il capitolo più importante della storia, si. Finalmente Rose è uscita dal suo stato di depressione.
Però qua, non c'è Zayn. Ma tranquille, nel prossimo ci sarà. Eccome se ci sarà!
Louis fa sempre l'enigmatico e Jessica è sempre 'na troia.
Penso che alcune di voi potrebbero capire già cosa succederà nei prossimi capitoli.
So di averlo già detto, ma cazzo. Siete tantissime! Aumentate ogni giorno!
Per ora siamo a oltre 130 preferiti, oltre 160 seguite e 30 ricordate. Per non parlare di quante mi hanno messo fra gli autori preferiti o delle recensioni.


Bene e ora passiamo al momento dove parlo dei fatti miei (so che lo amate lol).
Bene. Avete presente la storia del ragazzo romano? Quello che ho conosciuto a Londra? Ecco, ci sentiamo abbastanza spesso. Lui è dolcissimo! (dovreste vedermi quando leggo certi suoi messaggi, sclero di brutto. Vale ne sa qualcosa lol).
Ma la parte bella è che...
*rullo di tamburi*
A settembre sale su fino a Milano solo per vedermi. Per vedere me. MEEEEEEEEEEEEEE!
E' una sensazione stupenda sapere che ci tiene tanto da farsi più di 600 km solo per vedermi. Giuro che quasi piangevo. Sono felicissima.
Ed è grazie a lui se Rose è uscita dalla depressione. Ringraziate lui lol.
Poi...domani è il mio compleanno, sapete? Asghjkl

Bene, vi lascio il link per l'altra FF:
Me, my boyfriend and his celebrity


Twitter: @liamsquiffy



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Capitolo 21
*** Ops ***





21. Ops...


 
 
Sospirai, per infondermi coraggio e aprii la porta. Mi ritrovai tutti gli sguardi puntati addosso.
Inaspettatamente, scoppiò un grande applauso e delle grida di gioia. –perché?-
Una ragazza mora mi rispose. –tutti avremmo voluto picchiare Jessica-
-ah…-
-3 hip-hip urrà!- gridò Niall sorridendomi
Dopo avermi fatto ancora le congratulazioni tutti tornarono al proprio lavoro. Infilai l’auricolare all’orecchio e presi la mia cartellina per vedere cosa dovevo fare. Controllare scenografie.
Andai dietro al palco e insieme ad un altro ragazzo ci assicurammo che le funi erano legate bene.
-John, le luci?-
-ci penso io!-
Mentre stavo aiutando una ragazza a tirare su la zip del vestito mi sentii pizzicare il fianco. Sobbalzai dallo spavento. –ehi Harry..- mormorai
-che bel graffio- mormorò osservando la mia guancia destra. Non l’avevo coperto con il trucco sennò avrebbe iniziato a bruciarmi.
-ferita di guerra- risposi sarcasticamente
Sorrise. –che ha detto la preside?-
-mi ha sospesa per due giorni-
Aggrottò le sopracciglia. -ma la rissa è stata fuori da scuola-
-lo so, ma evidentemente non vale-
-e Jessica?- intervenne Niall, appoggiandosi alla spalla di Harry.
-anche lei-
-io...davvero Rose, mi dispiace tanto. Sei finita nei guai solo per salvarmi-
-non ti preoccupare ricciolino- gli scompigliai i capelli. -non potevo lasciare che rovinasse tutto di nuovo. Com'è finita con Katrine?-
-era un po' arrabbiata-
-le passerà. Ora vai a cambiarti-
Andai nei camerini delle ragazze, per aiutarle. –Jessica?- mi chiese una ragazza dai capelli rossi mentre le aggiustavo la coda. 
-labbro spaccato.-
-certo che l’hai conciata proprio bene-
Gongolai soddisfatta. –è stata una soddisfazione. Ma anche lei ha lasciato un bel segno- mormorai toccandomi la guancia non più liscia
-fa male?- chiese una che era nel mio corso di biologia
-bruciacchia un po’-
-la sala è piena! Siete pronte?- chiese un ragazzo da dietro la porta
Si levò un grido collettivo, di agitazione. Aprii la porta e le feci uscire tutte. Mentre tutti gli attori ripetevano le battute e i passi di danza e c’era chi coordinava il tutto, sbirciai oltre il tendone. La sala era piena e in prima fila c’era la preside e la prof di teatro. Vidi mia madre, Katie e Safaa (era voluta venire anche lei) sedute a metà sala. Chissà dov'era il fratello, non lo vedevo dal pomeriggio. Da quando aveva assistito alla rissa.
-okay ragazzi, due minuti e si inizia.- mi misi in piedi su una scatola. –abbiamo lavorato sodo, tutti. Siamo pronti, e lasceremo quel pubblico a bocca aperta. Posizione usata spesso da Jessica…scusate, dovevo risparmiarmela- ridacchiarono tutti. –perciò niente paura perché questa sera sarete fantastici!-
-bel discorso- disse Louis affiancandomi mentre il sipario si alzava e il pubblico applaudì.
-grazie-
-mai quanto il tuo gancio destro però-
Ridacchiai e mi girai a guardarlo. Indossava dei pantaloni rossi e le bretelle. –questo è il tuo look da gay?- chiesi sorridendo
Si guardò. –devi vedere Harry-
Mi girai indietro e vidi Harry che parlava con Niall. Indossava una camicia rosa chiaro e il papillon rosso. –sembra un pinguino rosa-
Sentii la mano di Louis sulla mia spalla. –stasera si risolverà tutto-
Lo guardai confusa. -non è neanche in sala-
Negò con la testa. –lo so-
Diedi un’occhiata al palco, era finita la seconda canzone e dovevano entrare in scena Harry e Louis.
-Harry!- lo richiamai. –tocca a voi-
Venne vicino a noi e si lisciò la camicia. –mi sento un idiota- mormorò
Lo spinsi verso il palco. –vai pinguino-
Louis entrò in scena saltellando e facendo proprio la checca. Il pubblico rise e io mi sedetti per terra, pronta a godermi lo spettacolo.
 
 
 
 –che cos’è l’amore secondo te?- chiese uno dei ragazzi in scena.
Una merda. Ecco cos'è.
-l’amore è sentirti completo con quella persona. Divertirti, essere sempre felici in sua compagnia, pensargli/le sempre. E se si passa un brutto momento, si passa insieme. Litigare e perdonarsi subito dopo. L’amore è baci rubati, giochi, occhiatine. L’amore ti fa stare bene-
-mi sento così quando sono con te-
Passatemi un secchio per vomitare.
-siete fortunati- intervenne Louis. Ma cosa faceva? Non stava seguendo il copione.
Harry fece un passo avanti. -già, molto fortunati. Sapete chi invece non lo è?- 
-ho un amico che è molto bello e molte ragazze lo desiderano. Ma lo vogliono solo perchè ha una bella faccia, non per la bella persona che è; anche se è terribilmente orgoglioso e presuntuoso. Ma nessuno è perfetto, no? Comunque, questo mio amico ha un'amica-
Parlò di nuovo Harry. -anche lei è bella, ma non ci crede. E' incredibilmente testarda e non si fa mettere i piedi in testa-
-la cosa che hanno in comune è che sono belli, ma stupidi- intervenne Louis.
-stupidi perchè si piacciono, e tanto, ma non riescono ad ammetterlo-
-ma questa sera li aiuteremo noi! Vi va?- Lou si rivolse al pubblico che urlò di si.
Harry venne verso di me, con la mano tesa per condurmi sul palco. Dapprima scossi la testa, contraria. -non fare la difficile, ti stiamo aiutando-
Sospirando mi alzai e andai sul centro del palco. Louis aveva fatto la stessa cosa, ma con Zayn. Eravamo faccia a faccia, io con Harry affianco e lui con Louis che lo colpì sul braccio. -su, parla-
Incrociai le braccia al petto, picchiettando con il piede sul legno del parquet. -si Zayn. Parla- ero incazzata con lui, e non poco.
Si inumidì le labbra. -non so da dove incominciare-
-potersti scusarti per essere un codardo- gli suggerii
Mi fulminò con un'occhiataccia. -non sono un codardo-
-invece si. E sei pure un'idiota-
-non è vero-
-si che è vero-
-no-
-spiegami perchè ti sei messo con Jessica dopo che ci siamo baciati a Capodanno. Tra l'altro non ne abbiamo mai parlato, idiota. Spiegami perchè ti sei allontanato così tanto dai tuoi amici. E non dirmi perchè eri innamorato di quella zoccoletta perchè giuro che prendo una sedia e te la spacco in testa- chiusi le mani a pugno e Harry mi carezzò il braccio. -calma scimmietta-
-ho sbagliato, capita-
-capita? Ma capita un cazzo.-

-ho sbagliato, me ne rendo conto e mi dispiace. Ma hai sbagliato anche tu-
-sbagliato cosa? A prendere a pugni la tua ragazza dopo che ha insultato le nostre famiglie?-
-no cazzo!- sbraitò. –ti ho visto in giardino sulle spalle di Harry il primo giorno dopo le vacanze, ti ho visto saltargli addosso e andare a festeggiare al bar l’altro giorno. Ti ho visto sempre attaccata a lui. Sei la sua "scimmietta"- mimò con le mani la parola scimmietta.
Harry era in imbarazzo e guardava da un'altra parte.
-e allora? Dov'è il problema?-
-sono geloso, cazzo!- sbottò
-E io cosa dovrei dire? Ti sei messo con Jessica! Ti vedevo tutti i giorni baciarti con lei e ogni volta che provavo a parlarti, te ne andavi!-
-mi sono messo con lei perché avevo paura-
-di che cazzo avevi paura Zayn?- sbottai esasperata
-di innamorarmi di te. Ero terrorizzato dopo Capodanno; ti pensavo ogni minuto della mia giornata e ogni volta sorridevo come un ebete. Pensavo a tutti i momenti che passavamo insieme. Alle ripetizioni di storia, le ore in detenzione, quella notte che ho trascorso a casa tua che abbiamo guardato il film horror, quando sei venuta a trovarmi quando ero malato, al ballo della scuola, a Capodanno…-
Chiusi gli occhi, per riflettere. -mi stai dicendo che hai fatto tutto questo casino perchè eri geloso di Harry?-
-e per proteggermi, si-
Riaprii gli occhi e feci un passo in avanti, accorciando la distanza. Alzai il braccio e gli diedi un gran bel ceffone. Il rumore risuonò in tutto il teatro.
Si portò una mano sulla guancia colpita. -perchè?- chiese con un fil di voce
-perchè sei la persona più stupida che abbia mai conosciuto. Se mi avessi lasciato parlare di Capodanno, ci saremmo evitati tutto il casino. Ma sei troppo stupido e hai frainteso tutto come tuo solito. Come fai a pensare che mi piaccia Harry? Dio, sei proprio un idiota-
-anche tu sei la persona più stupida che abbia mai conosciuto. Come hai fatto a credere che mi piacesse Jessica? O che fossi andato a letto con lei? Come hai fatto a non notare che ti guardavo sempre?-
-hai una mente contorta Malik.-
-anche tu, ma sono abbastanza educato da non dirtelo-
-ops, l'hai appena fatto-
-ops,sei bellissima-
-ops, anche tu-
-ops..-
Venne interrotto da qualcuno del pubblico. -E BACIALA CAZZO!- 
Sorrise prima di mettermi una mano dietro la nuca e tirarmi a sé. Mi baciò, non come a Capodanno. Era un bacio…sofferto, necessario e passionale. Mi lasciai andare e gli saltai in braccio, avvinghiando le gambe intorno alla sua vita.
Si staccò e sorrise. –sei una stupida-
-anche tu- mi baciò ancora.
Scoppiò un enorme applauso e il pubblicò si alzò. Notai la prof di teatro che si asciugava le lacrime. Rimasi in braccio a Zayn, che sorrideva mentre guardava il pubblico. -avviso voi sottocelebrati che venite a scuola: provate ad avvicinarvi a lei e vi ucciderò con le mie stesse mani. Vale anche per te, Harry- lo minacciò guardandolo male
Strofinai il naso contro la sua guancia ispida per via della barba. –gelosone-
 
 
 
-…e mia madre mi ha messo in punizione per due settimane- finì di raccontare.
-quindi non puoi uscire…- mormorò intrecciando le nostre dita. Eravamo seduti su delle scatole dietro al palco mentre la recita finiva.
-ma non ha detto niente di far venire gente a casa- mormorai appoggiandomi alla sua spalla. Mi circondò le spalle con un braccio. E iniziò ad passare il dito lungo l’enorme graffio sulla mia faccia.
-ti fa tanto male?-
Storsi il naso. –brucia. Quella stronza ha degli artigli, non unghie-
Lo sentii sorridere. –l’hai conciata bene anche tu, non preoccuparti-
-questo ti insegna a non farmi incazzare- mormorai passandomi una mano tra i capelli
Schioccò la lingua annuendo. –giusto- 
-ehm…ehm…-qualcuno tossì, schiarendosi la voce
Alzai il viso e vidi Natalie e Liam mano nella mano sorridenti. –ciao- dissi allegra, senza lasciare la mano di Zayn.
Notai che Natalie non riusciva a tenere ferma la gamba destra, segno che era nervosa o agitata e mi mordeva il labbro. Mi si buttò addosso, sarei caduta se Zayn non mi avesse posato una mano sulla schiena e tenuta in equilibrio. –siete bellissimi- trillò lei
Sorrisi. –ehm...grazie-
Nel frattempo anche io e Zayn ci eravamo alzati. Liam batté un paio di pacche sulla schiena del suo amico. –era ora-
-allora è vero che hai fatto a botte per Zayn…- mormorò Liam, sfiorandomi il graffio.
Storsi il naso. –uno dei due dovrà pur portare i pantaloni- dissi dando una gomitata giocosa a Zayn, che alzò gli occhi al cielo
-siamo venuti solo per farvi le nostre congratulazioni, ma ora dobbiamo andare- disse Natalie allacciandosi il cappotto.
Mi avvicinai a lei e chiusi le mani a coppa vicino al suo orecchio. –mi raccomando, non voglio diventare zia adesso- le sussurrai facendola diventare rossa come un pomodoro
-Rose!- sbottò stizzita
I due ragazzi ci guardarono con un sopracciglio alzato, poi Liam prese la sua ragazza per un braccio, delicatamente, e dopo averci salutato se ne andarono.

-sai di essere un coglione, vero?- mormorai bevendo un sorso d’acqua da una bottiglietta.
-che ho fatto ora?- chiese sospirando
-non mi hai mai fatto parlare di quello che è successo a Capodanno- divenne improvvisamente serio. –sai cosa ti avrei detto? Che quel cazzo di bacio mi era piaciuto, e tanto! Ci saremmo risparmiati un sacco di problemi- affondai la testa nel suo petto
Mi abbracciò e intanto mi accarezzava i capelli, sospirando. –mi sento tanto un idiota-
Annuii, sempre con la testa appoggiata al suo petto. –lo sei, è diverso-
Lo sentii sorridere. Misi le mani sotto la sua varsity, ma sopra la maglietta bianca che indossava.
-non chiamarmi mai con quei ridicoli soprannomi come gattina, cucciola, tesorino, pucci pucci e minchiate varie. Ho un nome, usa quello- 
Sospirò. –ma Harry ti chiama scimmietta-
-Harry è il mio migliore amico e mi chiama in mille modi diversi.-
-anche Jessica mi dava mille soprannomi..-
-e non parliamo di quella-
-ci sono altre regole?- chiese sarcastico
-per ora no-
Rimasi abbracciata a lui, era così…piacevole. –Zayn, sei così comodo- mormorai
Dei colpi alla porta ci fecero voltare. C’era mia madre appoggiata allo stipite con Katie e Safaa, che ci corsero incontro. Safaa abbracciò suo fratello. –è stato così romantico!- trillò
-io lo sapevo che ti piaceva- mormorò Katie dandomi una gomitata
-certo, tu sai sempre tutto-
-era palese- si intromise Safaa
Alzai le mani. –ehi! E a Zayn non dite niente?-
Katie alzò le spalle. –su di lui non avevamo dubbi, era chiaro che gli piacevi-
Lui sorrise imbarazzato mordendosi le labbra e grattandosi la nuca. Era bellissimo.
Mia madre si schiarì la voce, venendoci incontro. –è stata una scena commovente e romantica. Per questo, la punizione è ridotta a una settimana- disse facendomi l’occhiolino
Gridai di felicità stringendo il braccio di Zayn che mi guardava sorridente. Amavo quel sorriso, lo usava solo con me.
-ti aspetto in macchina- disse mia madre prendendo le due bambine e avviandosi
Mi girai verso Zayn. –devo andare…- mormorai triste. Volevo rimanere ancora con lui.
Mi accarezzò la guancia sana. –passo da te domani, okay?- 
Annuii fissandogli le labbra, erano una tentazione. –ci…- lo baciai. -….vediamo- un altro bacio.
-…domani- e un altro bacio
Sorrise e mi baciò lui questa volta. –buonanotte Rose-








Note

So benissimo che sono in ritardo MOSTRUOSO. Ma:
a) Non avevo ispirazione, questo capitolo è stato come un parto
b) avevo altro per la testa (il ragazzo romano lol)
Tra l'altro, vi ricordate che vi avevo detto che sarebbe salito su da me? Ecco, è venuto ed è stato tre giorni. Sono stati tre giorni stupendi. E non avete idea di quante cazzate ho raccontato ai miei per uscire di casa alla mettina presto e tornare a sera tardi (Vale ne sa qualcosa ahahah)
Okay, vado dritto al sodo. Io non volevo neanche affrontare il discorso del "cosa siamo?", non sapevo cosa dire. Ma ci ha pensato lui. Le sue parole sono state: "E noi? Cosa siamo? Io per principio non credo nelle relazioni aperte, sono una stronzata. Se stai con una persona stai con quella e basta, non gli metti corna su corna. So che abitiamo lontani, ma non è un problema per me. Verrò su ogni mese, appena ho due giorni di vacanze a scuola. Possiamo provarci"
Ora, ditemi se non lo vorreste sposare. Quindi... tadaaaan! Stiamo assieme! Dove lo trovo un altro ragazzo che è disposto a prendere treni su treni solo per vedermi? E poi è dolcissimo. Mi guarda sempre negli occhi e io gli ho chiesto perchè. ha detto "hai degli occhi bellissimi. Ti guardo così non mi dimentico nessun particolare di te"
No basta. Devo smetterla di parlare di lui.
Non vi dico che pianto mi sono fatta in stazione quando è partito lol. Sono arrivati due-tre tizi che lavorano sui treni a consolarmi ahahahah.
Okay, ora la smetto davvero.

Parlando della storia. Finalmente Zayn e Rose ce l'hanno fatta! *urla di gioia*
Non mi piace com'è uscito il dialogo fra loro. Diciamo che c'è molto di me in Rose in quella parte. Per chiarire: è stato Louis ad organizzare il tutto.
Ebbene si, quel coglione di Zayn era geloso di Harry. Per questo il soprannome "scimmietta" era sempre in corsivo lol.
Boh, credo di aver detto praticamente tutto.
La prossima volta aggiornerò prima, promesso.

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Capitolo 22
*** Il principe azzurro ***





 
22. Il principe azzurro
 




Suonò il campanello, doveva essere Zayn.
Mi alzai correndo dal divano e andai ad aprirgli. Aprii la porta e senza tante cerimonie lo presi per un braccio e lo tirai dentro casa. –ciao anche a te..- mormorò sarcastico
-mamma!- gridai per farmi sentire. –è arrivato Zayn! Andiamo in camera!- dissi mentre salivamo le scale
-mi raccomando!-
Alzai gli occhi al cielo. -Vogliamo parlare dell’ora a cui torni a casa quando esci con Scott?-
-non sono affari tuoi! Non rispondermi ancora o la punizione aumenta!- gridò dalla cucina
-stronza..- 
Appena entrammo nella mia camera chiusi la porta alle mie spalle con un calcio, facendola sbattere.
Mi buttai sul letto con la faccia sprofondata nei cuscini e battei la mano sul materasso per farlo venire vicino a me. Lo sentii sdraiarsi accanto e iniziò a giocare con una ciocca dei miei capelli. –com’è andata a scuola?- mormorai con la faccia schiacciata tra i cuscini
-si, mi sei mancata anche tu. anche io non vedevo l’ora di rivederti- 
Mi girai a pancia in su, per guardarlo. –tutto questo sarcasmo da dove esce Malik?- chiesi dandogli un colpo sul braccio.
Si sdraiò accanto a me. -ho imparato dalla migliore- 
Mi girai su un fianco, con un braccio sotto la testa per stare più comoda. –allora, com’è andata oggi a scuola?-
-si parlava di ieri sera più che altro-
-e che hanno detto?-
-che la nostra scena è stata la più bella, che siamo una bella coppia anche se c’è chi crede che dureremo poco-
Ignorai i cattivi commenti. Gliel'avrei fatta vedere a quelli che davano poca durata alla nostra relazione. -e di Jessica?-
-le sue amichette mi hanno tenuto sotto controllo tutta la giornata-
Alzai il sopracciglio. Quelle povere galline non avevano capito nulla. -ci penso io a quelle lì quando torno-  
Sorrise prendendomi le mani. –calma Rambo. Vuoi rischiare la bocciatura?-
Grugnii. –che palle. Comunque, mi sei mancato- ammisi guardando il soffitto e impedendomi mentalmente di arrossire. Odiavo arrossire, anzi, odiavo mostrarmi sentimentale, soprattutto con Zayn.
Mi schioccò un bacio sulla guancia. –anche tu-
Poggiai la testa sul suo petto, stendendo le gambe sul letto. –cos’ha detto di preciso?- chiese riferendosi alla conversazione con Jessica
Mi morsi il labbro. –non ha apprezzato i cioccolatini perché era a dieta, che stupida- commentai facendolo ridacchiare. –che voleva portarti a letto ma tu non ci stavi-
Sospirò, mentre passava le dita sopra al graffio sulla mia guancia. –che zoccola- bisbigliò
-dillo pure ad alta voce che è una troia!- gridai –rifiutare del cioccolato, roba da pazzi! E voleva praticamente stuprarti, ti rendi conto?-
Rise. –sono stato molestato-
-sarai rimasto traumatizzato. Ho sentito dire che aveva comprato della  biancheria provocante solo per te- 
-addirittura?-
Annuii. -come se bastasse un reggiseno particolare...-sospirai. -troia- 
-e tu hai della biancheria provocante?- chiese malizioso
Girai la testa verso destra per guardarlo in faccia. –ho delle bellissime mutande con le mucche sopra, coordinate ai calzini-
Rise. Quando rideva socchiudeva gli occhi e questa cosa mi piaceva un sacco. –e tu? Hai dei boxer provocanti?- chiesi toccandogli la punta del naso
Fece finta di pensarci. –uhm…i boxer di superman possono considerarsi provocanti?-
Storsi il naso. –mmh…molto sexy- avvicinò il viso per darmi un casto bacio sulle labbra.
-che ore sono?- chiesi appena mi allontanai dalle sue labbra. Erano come un droga, accidenti. Più le guardavo più volevo assaporarle.
Diede un’occhiata al suo orologio al polso. –quasi le cinque, perché?-
Sorrisi già divertita all’idea di quello che sarebbe successo. –tra poco arriva Scott-
-e…?-
Alzai un sopracciglio. –ah…non lo sa ancora?- chiese
Scossi la testa. –ho vietato a mia madre di dirgli qualcosa. Voglio fargli una sorpresa- spiegai sfregandomi le mani
-perché sono spaventato da quello che mi toccherà fare?-
-perché mi conosci- 
 


 
Driiin.
Mi affacciai alla finestra, Scott aspettava davanti alla porta di casa. –è arrivato!- dissi a Zayn che stava sdraiato sul letto a leggere una vecchia rivista che aveva trovato sotto al letto.
-senti qua Rose! “10 scuse per far mettere il preservativo al vostro ragazzo” 1° Proponete di metterglielo voi, dicendo che è eccitante…. Ma che cosa leggi?- chiese scoppiando a ridere
Sbuffai. –è un giornale vecchio. E l’ho comprato solo per il poster-
Scosse la testa e continuò a ridere. -4°comprate i preservativi di vari gusti tipo alla fragola, cioccolato, vaniglia. Dite che volete scoprire qual è il più buono! AHAHHAHAAH- si asciugò gli occhi, che per le troppe risate stavano iniziando a lacrimare
-8° metteteglielo a forza…..AHHAHAHAHAHA voglio proprio vedere se ci riesce!-  il mio ragazzo si stava rotolando sul letto dal ridere, con una rivista per ragazzine fra le mani. La cosa era tanto inquientante quanto esilarante.
-hai finito di leggere quel giornaletto del cazzo?-
Mi guardò con aria saccente. –intanto l’hai comprato tu, non io-
-10° infilateglielo con l’inganno. Ora spiegami come fa quello a non accorgersene- disse Zayn chiudendo il giornalino e buttandolo sul letto, per venire accanto a me che ero in piedi vicino alla finestra.
Mi abbracciò da dietro, lasciandomi un bacio tra i capelli. –non sapevo fossi una ragazza da quel tipo di letture- mormorò
-è un giornalino per ragazzine e l’ho preso solo per il poster. Penso che anche Safaa li compra…-
Si irrigidì. –cazzo- 
Sorrisi. –comunque, è arrivato Scott- trillai
-dobbiamo davvero fare come hai detto prima? Gli prenderà un infarto-
-oh si, me ne ha fatte passare di tutte i colori, è ora che la paghi- dissi uscendo dalla camera con Zayn dietro. Mi fermai in cima alle scale. –pronto?- chiesi
Alzò gli occhi al cielo. –ricordami perché lo sto facendo…-
-perché mi vuoi bene- sbattei le ciglia più volte e tirando fuori il labbro. Sbuffò.
–giusto…- mormorò avvicinandosi e provando a baciarmi.
Gli cenno di fermarsi, facendo un passo indietro, ma persi l’equilibrio e caddi per tutta la rampa di scale, finendo davanti alla porta del salotto. Che polla. Zayn mi corse incontro, preoccupato. –Rose! Ti sei fatta male?-
Con il suo aiuto mi rialzai, dolorante. Sentii qualcosa di caldo cadermi sulle labbra, mi toccai la faccia e vidi le mie dita insanguinate. Il graffio che mi aveva fatto Jessica si era riaperto. Zayn mi prese per un polso e mi trascinò in cucina, dove c’era mia madre che prendeva delle birre per lei e Scott.
-che è successo stavolta?- chiese annoiata. Ero caduta tante di quelle volte che non si preoccupava neanche più.
-è caduta dalle scale- rispose Zayn prendendo un panno, bagnandolo e passandolo sulla ferita.
Sussultai. –brucia-
-così impari a fare a botte- disse mia madre
Le lanciai un’occhiataccia. –grazie per esserti preoccupata eh! Sto quasi per morire dissanguata e tu che fai? Sfotti.-
Alzò gli occhi al cielo. –c’è il tuo principe azzurro che ti sta medicando, no?-
Zayn sorrise, continuando a tamponare la ferita. –se non ci fosse lui, sarei stesa in un lago di sangue-
-e come hai fatto tutto questo tempo senza di lui?- chiese sarcastica
Sbuffai. –va’ da Scott. E non dirgli niente-
-si si- rispose annoiata andandosene
Tornai a guardare Zayn chestava asciugando la ferita, osservandola con espressione concentrata cioè con la lingua in fuori. –sei a conoscenza del fatto che sei veramente bello? Ma non bello nel senso “oddio me lo scoperei di brutto!” proprio…bello.-
Zayn era davvero bello da star male. A partire dai capelli neri come il carbone che erano sempre pettinati in un mega ciuffo che sembrava crescere ogni giorno di più, agli occhi scuri che osservavano il disastro sulla mia faccia, al naso perfettamente dritto, alle labbra che avrei baciato per ore, all'accenno di barba che mi pizzicava sempre la pellema che lo faceva sembrare più grande. Era bello, troppo bello per stare con una come me. 
Alzò gli occhi, mi fissò sorridente . –etu sei completamente andata- 
-prego eh-
Sorrise. –finito- mormorò sciacquandosi le mani. Mi specchiai dal riflesso di un cucchiaio e vidi che era come prima, solo un po’ più rosso. –grazie dottore-
Mi prese per i fianchi e mi attirò a sé. Mi lascio un leggero bacio sul graffio. –sei bellissima, anche con mezza faccia graffiata-
Gli diedi un veloce bacio a stampo. –ora andiamo a dirlo a Scott una volta per tutte-
Mi staccai da Zayn e entrai in soggiorno, seguita da lui. C’erano mia madre e Scott seduti sul divano che guardavano un film. -Rose, Zayn, ciao!- 
Ricambiai con un cenno della testa, come mio solito, e Zayn ricambiò il saluto. Mi sedetti su una poltrona e Zayn si sedette sul bracciolo.
-ti ha attaccata un leone o cosa?- chiese ridendo Scott indicando la mia guancia
Sbuffai. –niente di particolare- sentii lo sguardo scettico di Zayn addosso.
-ha solo fatto a botte con una sua compagna di scuola-
Scott scoppiò a ridere. –E perché?-
Storsi il naso. –ha insultato me, la mia famiglia e i miei amici-
-e tu come l’hai conciata?-
-gli ho quasi rotto il labbro e il naso- ammisi soddisfatta
Si sporse per darmi il cinque. –brava, così si fa! Com'è andato lo spettacolo di teatro?-
Mi morsi il labbro e guardai Zayn di sfuggita, sorrideva. –benone. Harry è venuto da te stamattina?-
Ci pensò su. –si-
-e ti ha detto qualcosa?- gli avevo dato l’ordine preciso di non dire niente.
-no-
-quindi non lo sai!- esclamai fingendomi stupita
Corrugò le sopracciglia. –non so cosa?-
-non lo sa- mi fece eco Zayn
-cosa?-
-mamma! Non lo sa!-
-non lo sai ancora…- mormorò mia madre al suo compagno, che si mise le mani tra i capelli, esasperato. Odiava non sapere le cose, era un vero e proprio pettegolo.
-cosa non so? Che cosa?! Ditemelo!-
Sorrisi, mi avvicinai a Zayn, mi misi in punta di piedi e lo baciai. Baciare Zayn era una di quelle cose di cui non mi sarei mai stancata. Aprii un occhio per vedere Scott, il cellulare gli era caduto dalle mani e aveva la bocca spalancata. Richiusi gli occhi e sorrisi sulle labbra di Zayn.
Ci staccammo ma rimanemmo mano nella mano. Mia madre sorrideva e Scott era come paralizzato.
-ehm…Scott?- Gli passai la mano davanti al viso, ma niente. Non si muoveva.
-te l’avevo detto che gli prendeva un infarto- mormorò Zayn
Mia madre lo scosse per un braccio. –Scott?- 
Feci segno a Zayn di sedersi sulla poltrona e mi accomodai sulle sue gambe. Mi abbracciò da dietro, appoggiando la testa sulla mia spalla. –è morto o cosa?-
-sto iniziando a preoccuparmi. Sono tre minuti che non muove un muscolo- disse mia madre
-lo abbiamo ucciso- ridacchiai guardando Zayn
Scott sbatté le palpebre, alzò la testa verso di noi e tirò un urlo acutissimo. Troppo acuto per essere un uomo adulto, troppo.
Sobbalzai per lo spavento e Zayn mi strinse di più a sé, per proteggermi.  -quest’urlo era poco mascolino, non trovi?- sussurrai. Lui annuì.
-STATE INSIEME! L'avevo detto- gridò alzandosi dal divano e puntandoci un dito contro.
Noi annuimmo, spaventati. -IO L’HO SAPEVOOO! L’HO SEMPRE DETTO!-
Annuimmo ancora, sempre più spaventati. -da quando?-
-ieri sera- 
-mi sento fottutamente intelligente! Bravi ragazzi, era ora. Era proprio ora- mormorò costringendoci ad alzarci e abbracciandoci. -se la fai soffrire giuro su Dio che te la faccio pagare cara- minacciò Zayn.













Welcome Back!

Allora, ci sono un sacco di cose da dire. Innanzitutto mi dispiace davvero per questo RITARDO,chiamarlo ritardo è troppo poco. Non aggiornavo dall' 8 Settembre! Avrei volentieri aggiornato mooolto prima,ma sono successe un sacco di cose (alcune belle e altre decisamente meno belle) e davvero non ho avuto il tempo o la voglia di scrivere. Però, nei momenti d'ispirazione mi sono portata avanti e ho finito questa storia )ne ho anche iniziate altre quattro lol).
Mi dispiace avervi fatto aspettare mesi per un capitolo che è un po' deludente.Sicuramente dovrete rileggervi i capitoli precedenti per ricordarvi cosa era successo (ammetto di averlo fatto pure io). 
Parliamo brevemente del capitolo. I nostri eroi stanno insieme e sono schifosamente dolci. Manca poco alla fine della ff ma ci sono ancora delle questioni che i due devono sistemare...vedremo cosa succederà ;) In questo capitolo non succede praticamente nulla, ma serve per far capire il tipo di rapporto che hanno Rose e Zayn. Sono due idioti che non fanno altro che prendersi in giro e fare scherzi. Mi piacciono troppo :')

Ho letto tutte le vostre recensioni, più e più volte. GRAZIE di cuore per il sostegno che mi dimostrate, non pensavo di avere delle "fan" così dedicate ahah. Alcune di voi mi hanno anche scritto nella casella di posta del mio account. E se oggi ho aggiornato dovete ringraziare tutte loro (in particolare zaynsvarsity) e gli Oasis che mi danno una carica assurda.


Ancora scusa per il ritardo e un altro enorme GRAZIE a tutte quelle che leggeranno (sarete sicuramente quattro gatti ahah, ma è colpa mia)

GIURO solennemente di pubblicare il prossimo capitolo presto, non guarderò il numero delle recensioni come facevo prima. L'unico eventuale sarà dovuto a quei bastardi dei prof che hanno deciso di scatenare la loro rabbia su noi poveri alunni.
Ah, per l'altra ff... finchè questa non sarà finita non la aggiornerò. Così ho tempo per portarmi avanti.



Erica

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Capitolo 23
*** C'è sempre una prima volta, no? ***


 
23. C'è sempre una prima volta, no?



 
Ero tornata a scuola da un paio di giorni e dopo le occhiatine del primo giorno avevo smesso di essere la notizia principale della scuola. A quanto pare grazie a tutto il casino successo a San Valentino, avevo acquisito popolarità. Da picchiare l’oca della scuola a fidanzarmi con il più desiderato, tutto in un giorno. La classe non è acqua, è Rosemary Collins.
Salutai Harry con un cenno della mano, ricevendo un sorriso distratto. Era troppo occupato a flirtare con Katrine.
Vidi il mio splendido e soprattutto mio ragazzo che metteva a posto dei libri nell’armadietto. Mi misi dietro di lui, in punta di piedi e gli coprii gli occhi con le mani.
Falsai la voce, rendendola stridula. -chi sono?-
Sbuffò. –Brittany basta. Non mi interessi-
Staccai le mani dal suo viso. –Brittany? L’oca bionda che sa solo arrotolarsi i capelli intorno alle dita?-
Si voltò. –ehi Rose..- mormorò abbracciandomi e baciandomi, senza lasciarmi parlare.
Misi una mano sul suo petto e mi allontanai. –che cosa vuole Brittany da te?- lo sai cosa vuole Rose
–ma niente di importante. È un’oca e lo sai anche tu-
-Zayn, ci ha provato con te?-
Si girò verso destra, ricambiando il saluto di un ragazzo. –dimmelo, perché se lo scopro io è peggio- possibile che proprio quando avevo trovato un povero Cristo a cui piacevo doveva arrivare qualcuno a rompere le scatole?
Sospirò, inumidendosi le labbra. –si. Ma io non ci sono stato-
Chiusi gli occhi. –lo so, mi fido di te-
Mi baciò la guancia, mettendomi una mano sul fianco e attirando a sé. –da quanto?-
Aspettò un po’ prima di rispondere. –qualche giorno-
Aprii gli occhi e cercai di liberarmi dalla sua presa. Okay, basta buone intenzioni. Avrei spaccato il culo a quella stupida.  –ha l’allenamento delle cheerleader, vero? Bene, ho una sorpresina per lei-
Non mi lasciò andare. –stai calma, vuoi rischiare la bocciatura? È solo un’oca, vedrai che tra poco si stufa e ci lascia in pace-
Mi abbandonai con la testa sul suo petto. –se ti da fastidio dimmelo- ero tremendamente gelosa, impulsiva e con problemi di gestione della rabbia. Zayn aveva fatto proprio un affare a mettersi con me.
La campanella ci ricordò di tornare nelle nostre classi. –allora mangiamo da te oggi?- chiesi
Lui annuì. –ti aspetto fuori-
 


 
Ti aspetto fuori” aveva detto. Tsk.
Le lezioni erano finite da più di dieci minuti e la scuola era praticamente deserta. E lui non era ancora uscito. Lo vidi arrivare, con la solita calma che lo caratterizzava. Zayn era la tranquillità fatta persona. Aveva sempre il sorrisetto stampato in volto, le mani o in tasca o a reggere una sigaretta e lo sguardo rivolto a chissà cosa. Era così tranquillo che sembrava che nulla potesse turbarlo, quasi strafottente avrei detto.
-“ti aspetto fuori” eh?- mormorai sarcastica
- la prof mi ha trattenuto-
In breve arrivammo a casa sua, Zayn stava cercando le chiavi in tasca, senza lasciare la mia mano quando la madre ci aprii la porta.
Mi abbracciò, trascinandomi in casa. -oh ragazzi!-
Guardai stranita Zayn oltre la spalla di Tricia. Alzò le spalle. -mamma che stai facendo..?-
Mi sfilò il cappotto, appendendolo. -abbraccio mia nuora!-
-ah, lo hai saputo-
La madre gli tirò una scappellotto. –da tua sorella. Perché non mi dici mai niente Zayn?-
Ridacchiai senza farmi sentire e Zayn mi fulminò con un’occhiata. -non devi andare al lavoro ma’?-
Le alzò gli occhi al cielo. –si, vado. Vi cucinate qualcosa voi?- chiese infilandosi il cappotto
-si, non si preoccupi-
-dammi del tu, cara-
Zayn sbuffò, prese la borsa, gliela ficcò in mano e dopo averle dato un veloce bacio sulla guancia le chiuse la porta di casa in faccia. Ridacchiai, avvicinandomi a lui. Mi circondò la vita con le braccia e mi lasciò un bacio a fior di labbra.
-ho dimenticato le chiavi dell’aut…oh che carini che siete!- trillò Tricia. Se c'era una cosa che accumunava tutti i Malik era l'esagerazione. In quello che amavano fare o nei modi di essere erano quasi esagerati. Tricia, per esempio, era talmente dolce che in confronto lo zucchero filato era acido. Sul suo viso aleggiava sempre un sorriso e gli occhi erano quasi a cuoricino come nei cartoni. Un altro esempio era Zayn. Talmente calmo che spesso e volentieri mi faceva saltare i nervi.
Affondai la testa nel petto di Zayn, imbarazzata. –mamma! Te ne vai o no? -
-me ne vado, mene vado. Ciao piccioncini!-
-com’è snervante a volte- 
-cuciniamo?-
Mi prese per mano e mi condusse in cucina. Aprì il frigo e diede un’occhiata. –mmh…non c’è un granché. Ti va bene un panino?-
-perfetto-
Nella credenze trovai il pane e lo misi sul tavolo. Zayn tirò fuori vari tipi di affettati e formaggi. Mi legai i capelli con l’elastico che avevo al polso e tirai su le maniche della maglia. –mi passi il prosciutto?- 
Io preparavo i panini e lui stava seduto a guardarmi, non si perdeva un movimento. -sai che sei bellissima mentre cucini?-
Non mi ero mai sentita proprio "bella". Sapevo di non essere da buttare, ma non ero neanche quel tipo di ragazza che fa girare la testa. Ero normale, niente di che. Eppure Zayn non faceva altro che ripetermi che ero bella. E quando lo diceva, gli credevo.
Cercai di non arrossire e gli porsi il panino,  sedendomi di fronte a lui. Mangiammo in silenzio. –mi fai assaggiare il tuo?- chiese ad un certo punto Zayn
Mandai giù il boccone che stavo masticando e gli porsi il panino, a cui diede un morso. –è una cosa che non ho mai pensato di fare…-
-che cosa?-
-dividere il cibo con qualcuno.-
-c’è sempre una prima volta, no?-
 

 
Zayn mi prese per mano e mi trascinò al piano di sopra.-vieni, c’è una cosa che ho voglia di fare da un po’- 
"C'è una cosa che voglio fare da un po'" Oddio. No. Di già? No, non poteva essere...eppure... Accidenti non ero pronta nè psicologicamente nè fisicamente! Dovevo mettere delle mutande un po' più carine e non quelle con le mucche, e fare la ceretta!
Anziché andare in camera sua, entrammo in camera di Safaa, che in quel momento era a scuola.
Aggrottai le sopracciglia. –vuoi farlo in camera di tua sorella?-
Mi guardò confuso. –insomma…non mi sentirei a mio agio! E poi ci sono tutte quelle bambole che mi guardano-accennai alle bambole sulla scrivania. Non mi sarei mai spogliata davanti a loro.
Aprì il cassetto del comodino e lo richiuse subito dopo. Poi si inginocchiò per terra e guardò sotto al letto. –okay che i gusti son gusti ma sotto al letto proprio no. Mi rifiuto Zayn-
Sbuffò e si alzò, andando a controllare la scrivania. –eccoli!- gridò vittorioso mostrandomi un pacco di …giornaletti per ragazzine.
Mi trascinò in camera sua, si sedette sul letto e mi fece segno di seguirlo. –ma che avevi capito?-
Mi morsi il labbro. –nah..nulla di che-
Mi alzò la testa, mettendomi due dita sotto al mento. –ehi piccola…puoi dirmi tutto, lo sai-
Annuii. –non era niente di importante. Allora, che dobbiamo fare con i giornaletti di tua sorella?-
Sorrise, aprendone uno. –se vedi articoli come quello “10 modi per fargli mettere il preservativo” strappa la pagina-
Gli schioccai un bacio sulla guancia. -aaaww, fai il fratello premuroso!-
E fu così che scoprì che il 50% di quei giornaletto parlava solo di sesso. Per terra avevamo ammucchiato un sacco di pagine considerate “non adatte a Safaa”. Io avevo finito di controllare la mia parte di giornali, infatti ero sdraiata sul materasso mentre Zayn continuava. Sospirò. –finito. Finalmente.-
Si sdraiò accanto a me. –è incredibile la quantità delle pagine che abbiamo dovuto strappare-
-e pensare che io a casa ne sono piena-
-strapperò le pagine troppo “hot” anche ai tuoi allora- mormorò sarcastico avvicinandosi e baciandomi.
Ricambiai il bacio, stringendo le braccia dietro al suo collo e giocando con i suoi capelli. In breve quel bacio divenne più passionale. Si mise a cavalcioni sopra di me, con le ginocchia ai lati dei miei fianchi. Le mie mani accarezzavano la sua schiena mentre lui infilava le mani sotto la mia maglietta. Le sue labbra scivolarono sul collo, dove iniziarono a lasciare languidi baci. Iniziò a succhiare la mia pelle, mi morsi il labbro per non gemere e affondai le unghie sulla sua schiena. Quando iniziò a succhiare più forte non potei fare a meno di inarcare leggermente la schiena, e sentii le sue mani salire verso l’alto. Iniziai a sentire qualcosa di duro contro la coscia.
-Zayn…Z-Zayn…- ansimai
Si staccò e mi guardò negli occhi. Aveva le labbra più rosse del solito e le pupille dilatate.
-non…non adesso-
Si morse il labbro e annuì. Si distese accanto a me, accogliendomi tra le sue braccia. -non ti preoccupare piccola- mormorò baciandomi i capelli. Mi accoccolai di più al suo petto, era caldo. –vuoi fare qualcosa?-
-tipo?-
-guardare un film, andare al computer, uscire…-
-uscire no, fa troppo freddo. Mmh...hai la webcam?-
-si-
Mi alzai dal letto, trascinandolo con me. Lo feci sedere sulla sedia e mi accomodai sulle sue gambe. Accesi il pc e andai sulla webcam. –non abbiamo foto di noi- spiegai.Oltre al voler davvero un paio di foto assieme, mi sarebbero servite nel caso quell'oca ci avesse provato di nuovo con lui.
Zayn mi scostò i capelli dalla spalle destra, e vidi una macchia rossa. Mi avvicinai alla webcam per vedere meglio. Una macchia rossa spiccava sul mio collo pallido. Dallo schermo vidi Zayn dietro di me ridacchiare. –sono bravo, vero?-
Sfiorai il succhiotto con le dita. –bravissimo- mormorai. Sentii le sue labbra premere di nuovo su quel punto. Mi allontanai. –la pianti? O devo vendicarmi?-
Schioccò la lingua. –e come ti vendicheresti? -
Sorrisi diabolica e tornai a guardare la home di facebook. Essendo seduta sopra le sue gambe avevo un vantaggio non indifferente. Iniziai a muovermi avanti e indietro, lentamente poi sempre più veloce. –Rose…sei una…stronza- mormorò
Ridacchiai muovendo il bacino avanti e indietro, alternando movimenti lenti e veloci. Decisi di fermarmi quando sentii qualcosa di duro premere contro il mio bacino.
-sei proprio…una…stronza- ansimò
 


 
-ehi Rose! Guarda qua!- disse Harry fermandosi davanti alla vetrina della panetteria di Scott
-che c’è?- chiedi ancora assonnata.
Mi stropicciai gli occhi sbadigliando e guardai la vetrina. Scott che salutava, il pane esposto, la scritta della panetteria, un volantino con sopra io e Zayn che ci baciavamo, l’orario di apertura… un volantino con io e Zayn che ci baciavamo?!
Entrai dentro come una furia e strappai il volantino. –stasera ne parliamo- dissi furibonda a Scott e uscendo dalla panetteria.
Harry ridacchiò. –non ridere- sibilai.
Quando arrivammo davanti a scuola Liam e Natalie rimasero a parlare per i fatti loro davanti al cancello, Harry andò alla ricerca di Louis o Niall e io mi diressi al solito albero dove spiavamo la mia amica e Liam.
Come al solito, trovai Zayn appoggiato che fumava. -‘giorno piccola- disse lasciandomi un bacio sulla guancia
-guarda che aveva appeso Scott alla vetrina della panetteria- dissi mostrandogli il volantino. L’osservò e ridacchiò. –l’ha davvero fatto?-
-io lo uccido-
Mi abbracciò, facendomi appoggiare la testa al suo petto. –sono sicuro che scherzava-
-non mi fiderei tanto- gli presi la sigaretta dalla mano. –hai idea di quante porcherie ci sono qua dentro?-
Storse la bocca. –tante-
-ti fa male, smettila di fumare-
Sbuffò. –ah..sbuffi? quindi se io faccio così non mi dici niente?- chiesi avvicinando la sigaretta alle labbra. Non avrei fatto un tiro, volevo vedere se magari in quel modo avrebbe capito che non doveva fumare.
 –non farlo-
-perché? Anche tu lo fai- appoggiai la sigaretta alle labbra, senza aspirare.
Mi strappò la sigaretta e la buttò per terra, calpestandola. –non voglio che ti rovini con quelle porcherie-
-adesso capisci?- 
Sorrise, passando la lingua sulle labbra. –smetterò di fumare-
Lo abbracciai. –bravo Zaynie-
Suonò la campanella, e lasciai cadere la mia testa sul suo petto. –non ho voglia di entrare- piagnucolai
Mi diede un buffetto sulla testa. –oggi abbiamo chimica in comune, non voi divertirti un po’?-
Sorrisi. –andiamo a farla impazzire- 






Buonaseraaaaa!

Come va ragazze?
Io sono incazzata perchè è la seconda volta che mi tocca riscrivere il capitolo (prima si è spento il pc, bastardo) e triste perchè a CSI hanno ucciso Warrick (se si scrive così) e non va bene, accidenti! Era uno dei miei preferiti.
Passiamo al capitolo. Spero vi piaccia e si, è un altro capitolo di passaggio che serve per far capire che bel rapporto hanno i due piccioncini (e perchè mi andava di descrivere momenti di coppia).
Poi... credevo davvero che questa fan fiction fosse finita nel dimenticatoio. Ma mi sbagliavo. Riuscite sempre a stupirmi.
Un enorme grazie a chi ha letto il capitolo e soprattutto a chi a recensito. E, cavolo, che recensioni! Siete state dolcissime.
Bene, sono stanchissima e credo andrò subito a dormire.


Al prossimo aggiornamento,

Erica

 

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Capitolo 24
*** London ***


24. London
 

Come vidi la stazione sospirai di sollievo. Finalmente ero arrivata. Trascinai faticosamente il mio trolley verso il gruppo di studenti. Immediatamente Zayn mi venne incontro, sorridente e bello come sempre, mi schioccò un bacio sulla guancia e mi attirò a sé.
-finalmente la Collins ci onora della sua presenza- commentò sarcastica la professoressa
Le sorrisi. –scusi per il leggero ritardo-
-leggero? Sei in ritardo di venti minuti! Il tuo fidanzato ha già pensato al tuo biglietto- Zayn tirò fuori dalla tasca del giubbotto il biglietto del treno e me lo porse. Avevo come la sensazione che ai professori non andasse a genio la nostra relazione. C'era sempre qualcosa di sarcastico nel modo in cui dicevano "fidanzato". Forse erano solo gelose, non tutte a diciassette anni hanno un fidanzato così bello, dolce, premuroso ma anche ribelle, arrogante, sfrontato e sexy come il mio.
-bene ragazzi. Potete salire- annunciò il professore di biologia, che assieme alla prof di inglese ci avrebbe portato in gita per un paio di giorni a Londra.
Con l’aiuto di Zayn riuscii a sollevare il trolley e a salire sul treno. Allungai il collo, per vedere oltre la schiena del ragazzo davanti a me. Sorrisi tra me e me quando la vidi. -andiamo di qua- tirai Zayn per la mano, spingendolo a seguirmi.
Brittany dopo aver messo il suo trolley nella cappelliera, si era seduta e ora stava guardando fuori dal finestrino. –Rose, che vuoi combinare?- mi sussurrò Zayn non appena vide dove ci stavamo dirigendo.
-niente, voglio solo sedermi qui- sospirò e scosse la testa. Fortunatamente, per me, Brittany si era seduta nei posti da quattro e una sua amica si stava sedendo accanto a lei.
-ehi, fila via-
-perché dovrei?-
-perché lo dico io.- la minacciai. Da quando avevo fatto a botte con Jessica, tutti mi portavano rispetto ed erano anche un po’ impauriti. Ritornava utile.
Prese la sua valigia e andò verso un altro posto. Guardai Brittany. Stava ancora osservando fuori dal finestrino. Mi schiarii la gola. –Zayn, caro, non è che mi metti la valigia nella cappelliera? Io non ci riesco a tu sei taaanto forte- dissi con voce talmente acuta che mi diedi fastidio da sola. Ma almeno avevo ottenuto quello che volevo: ora Brittany ci guardava.
–ciao Brittany. Come va?-
Mi guardò confusa. –bene, voi?-
-benissimo- squittii
Zayn sospirò. Non gli piaceva quando mi “vendicavo” diceva che era un comportamento da bambina. Aveva ragione, ma quella volta dovevo far capire a Brittany che Zayn era roba mia e che doveva stargli alla larga. Ma allo stesso tempo non dovevo esagerare o Zayn magari mi avrebbe mollato e mi avrebbe letteralmente distrutta. Ero arrivata al punto di non riuscire a immaginare la mia vita senza lui. 
L'entrata del rpofessore nel vagone mi distrasse dai miei pensieri. -Anderson, Alberts, Bentley, Collins. Non potevi stare a casa?-
-ma sono venuta in gita apposta per lei prof!-
Scosse la testa, sorridendo e segnando un okay davanti al mio nome. –vedi di non combinare casini, come al solito. Carter…- proseguì l’appello.
-contenta di andare in gita Britty?-
Zayn mi guardo come per dire "addirittura?" -si, tu?-
-tantissimo-
-…Malik. Pure tu in gita? E con Collins. Perché ho accettato di accompagnarvi?- il prof scosse la testa, sconsolato.
-ma prof, quando sono insieme sono tranquilli. E senza loro non ci divertiremmo neanche un po’!-
Mi misi in ginocchio sul sedile, per parlare al mio compagno che aveva parlato. –vede prof? Ascolti Kevin, è un ragazzo intelligente. Ehi Kevin!- lo chiamai facendolo girare. –grazie- gli feci l’occhiolino.
Sorrise. –e di che? Ehm..Rose…il tuo ragazzo mi sembra un po’ geloso-
Tornai a sedermi normalmente. Zayn fulminava con lo sguardo Kevin e aveva le mani strette a pugno. Se io ero vendicativa, lui era geloso al massimo. Però era così carino quando era geloso che wow, dovevo trattenermi dal mettermi a piangere. –Zaynie, non devi essere geloso. Lo sai che per me ci sei solo tu- 
Si rilassò. –quel coglione già ti muore dietro da tempo-
Corrugai la fronte. –Kevin? Davvero?-
Lui annuì. –da tempo-
-non me ne ero mai accorta-
-oh si. Zayn ha ragione. Come hai fatto a non accorgertene Rose? È così palese! Se fossi in te- e posò una mano sul ginocchio del mio ragazzo. Mio. –mi preoccuperei. Rose è quel tipo di ragazza che attira un sacco di ragazzi-
-grazie Brittany per il tuo parere, che nessuno ha chiesto. Ma Zayn sa che si può fidare di me, vero?- e le tolsi la mano dal suo ginocchio
Zayn non poté nascondere un sorriso quando notò quanto il tono delle mie parole fosse inviperito. -di Rose mi fido ciecamente. È degli altri che non mi fido.-
Emisi uno strano verso di ringraziamento misto a strani suoni acuti emessi dalle ragazzine. Stavo diventando ridicola e smielata.
-non trovi che il mio Zayn sia dolcissimo?- chiesi appoggiando la testa sulla spalla di Zayn mentre lui intrecciava le nostre dita.
Vidi chiaramente quanto giravano le scatole a Brittany. Deglutì più volte prima di rispondere. –si, molto dolce- commentò fredda
 
 
 
 
Mi guardai attorno. L’hotel dove alloggiavamo era molto bello. Eravamo tutti seduti nella hall mentre i professori parlavano con i tizi dietro il bancone. –non credo ci faranno stare in stanza assieme-
Zayn mi teneva seduta sopra di sé, cingendomi la vita con le braccia. –è sicuro. Non mettono mai maschi e femmine assieme-
I professori tornarono da noi. –bene, assegnamo le camere.- un coro di urla gioiose si alzò.
-vi dico subito: camere da tre. Maschi con maschi e femmine con femmine- mi lanciò un’occhiataccia. Alzai la mano. –si Collins?-
-posso stare con Malik?-
Alzò gli occhi al cielo. –ho appena detto maschi con maschi e femmine con femmine-
Incrociai le braccia. –eh ma che palle- i miei compagni ridacchiarono.
-le parole Collins. E poi, potete stare assieme tutto il giorno. Suvvia, cosa vi costa stare separati la notte?-
-mi costa prof, si fidi- disse Zayn, facendomi arrossire. Era strana l'idea che Zayn ,mi volesse in quel senso. Lui era così.. così e io no.
-tenete a bada gli ormoni. Prima camera: Williams, Coper, Pedley. Seconda camera: Jackson, Collins e Young.- non conoscevo quelle ragazze ma sapevo che erano tranquille.
-….ultima camera: Malik, Davidson e Robertson- Zayn si scambiò il cinque con un ragazzo.
Salimmo al terzo piano, le camere erano tutte su quel piano. Il prof diede ci diede le chiavi. –disfate i bagagli e riposatevi, tra mezz’ora giù nella hall-
-dov’è la tua camera?- chiese Zayn
-questa- mormorai indicando quella alla mia destra. –la tua?-
-quella- indicò quella in fondo al corridoio.
-ma siamo lontanissimi! Come faccio a venire da te la notte?- notai il prof che stava entrando nella sua camera. –prof!- lo richiamai
Si girò scocciato, mi odiava. -cosa c’è?-
-la mia stanza è a est-
-e allora?-
-devo stare a nord-
-e perché?-
-me l’ha detto il dottore-
-ah si? E io ci credo. Vai in camera tua-
Mi chiuse la porta in faccia. –ci hai provato. Dai, ci vediamo di sotto- Zayn mi lasciò un bacio sulla guancia e andò nella sua camera. Entrai nella mia. Le due ragazze stavano mettendo a posto le valigie. –ciao-
-ciao!- esclamarono allegre
La stanza non era molto grande, anzi. E c’erano tre lettini divisi, nessun matrimoniale. –okay, fissiamo delle regole- annuirono, sedendosi. -potete fare quello che volete, non sarò certo io a impedirvi qualcosa. Vi devo chiedere un favore: la mattina dovrete svegliarmi voi. Usate qualsiasi modo-
Sorrisero. -okay-
-e…con Malik?- chiese quella con gli occhiali
Posai la valigia sul letto, aprendola. -con Zayn cosa?-
-avrete bisogno dei vostri spazi, no?-
Ah –uhm…non penso faremo quello che state pensando-
Parvero sollevate. –okay, meglio. Non mi andava di sentire urla o gemiti-
-magari una sera lo faccio venire qua, ma a una certa ora lo rimando in camera sua-
Sorrisero. –non ti preoccupare, tanto andremo dalle nostre amiche nelle stanze, dicci fino a che ora restare-
-quanto volete. Non sono come Jessica che scopa dappertutto- 
-bene, dopo averne discusso ne sono sollevata.-
-dovremmo andare giù..- mormorò l’altra
Nella hall trovammo la maggior parte dei nostri compagni. Vidi Zayn e gli andai vicino, stava parlando con un paio di ragazzi. –ehilà Collins! Vi lasciamo la camera libera fino all’una- mi fece l’occhiolino uno dei due.
Zayn ridacchiò e gli diede una spallata amichevole. –oh, ma che gentili-
-non sporcateci i letti- si intromise l’altro.
Il prof comparse alle nostre spalle, facendoci sobbalzare. -nessuno andrà nella camera di qualcun altro-
-ma prof, hanno delle esigenze- disse quello biondo, facendomi di nuovo l’occhiolino
-Collins e Malik, se vi becco in stanza assieme sono guai. Tenete a bada gli ormoni-
-è il richiamo della natura prof, come si fa a resistere?-
-Davidson, vuoi essere il mio compagno di viaggio del ritorno, sul treno?-
-sarebbe un onore, ma finchè non le crescono le tette, rinuncio-
Il prof sbuffò. –andiamo a vedere il museo di storia!-
-sai che bello..- borbottai. Zayn accanto a me sorrise e mi cinse le spalle con un braccio.
 
 
 
 
-ora, avete tempo fino alle dieci per andare nelle camere dei vostri compagni. Alle dieci e un minuto dovrete essere nella vostra stanza-spiegò il professore.
-contaci- mormorò sarcastico Zayn. Il suo compagno di stanza gli fece l’occhiolino.
-nelle stanze non dovrete fare casino. Non potete urlare, mettere musica, bere alcolici, fumare o stare in atteggiamenti intimi- continuò il prof fulminando con lo sguardo me e Zayn.
-perché sta guardando noi?- domandai.  Zayn mi stava abbracciando da dietro e aveva il mento appoggiato sulla mia spalla.
-perché voi state insieme-
-non siamo mica l’unica coppia-
-che io sappia si-
-magari qualcuno è omosessuale-
Il professore sbuffò. –ora andate nelle vostre camere-
Mi staccai di malavoglia da Zayn. –vado a lavarmi. Ci vediamo in camera tua- mormorai alzandomi in punta di piedi e lasciandogli un veloce bacio a stampo.
-ti aspetto-
In camera trovai Virginia, quella con gli occhiali, sdraiata sul letto che guardava annoiata la tv. Mi buttai sul matrimoniale, accanto a lei. –Roxanne sta facendo la doccia?- accennai alla porta del bagno, dal quale sentivo provenire lo scrosciare dell’acqua.
-si-
Usando un piede, mi levai la scarpa, facendola cadere con un tonfo per terra. Idem per l’altra. Mi lasciai sfuggire un mugolio di soddisfazione. Avevamo camminato tutto il giorno e mi facevano male i piedi.
-rimettiti le scarpe, ti puzzano i piedi- mormorò sarcasticamente Virginia
-certo, perché i tuoi profumano di rose appena sbocciate, non è vero?- accennai ai suoi piedi sul letto.
-e di rugiada fresca. Mentre i tuoi sembrano…puzza di piedi-
Ridacchiai, pizzicandogli il fianco. Sussultò e mi restituì il favore. -ehi!- 
Fu l’inizio della lotta. Iniziammo a pizzicarci dappertutto e dopo, fu il turno della lotta con i cuscini. Ci alzammo in piedi sul letto con i cuscini in mano, tirandoceli addosso. In quel momento uscì Roxanne dal bagno, avvolta in un asciugamano, così come i suoi capelli. Ridacchiò. –lotta con i cuscini, davvero? Non è troppo banale?-
Io e Virginia ci guardammo in faccia. –no- rispondemmo all’unisono.
La porta si aprì all’improvviso, facendo comparire Davidson, l’amico di Zayn. Guardò Roxanne mezza nuda e poi noi due sul letto. Alzò la testa verso il cielo, baciando la catenina che aveva al collo. –grazie Dio. Hai ascoltato le mie preghiere. Una cosa a tre di lesbiche!-
Roxanne corse in bagno, rinchiudendosi dentro. Io e Virginia ridemmo dell’espressione di Davidson. –cosa c’è David?- chiese lei, abbandonando la posizione di attacco.
David Davidson. Che fantasia avevano i genitori?
Guardò verso il bagno, triste. Si avvicinò e bussò alla porta. –Rox, esci che devo parlare a tutte e tre-
-sento anche da qui, non ti preoccupare!-
Alzò gli occhi al cielo, buttandosi sul letto libero. –Martin ha la camera con la terrazza, quello stronzo. Ha detto che possiamo andare, venite anche voi?-
-perché no?-
Si alzò, avviandosi alla porta. –bene, ci vediamo da Martin- inciampò in qualcosa per terra e per poco non cadde. –e poi quelli disordinati sono gli uomini…-borbottò chinandosi e raccogliendo qualcosa.
Tra le mani reggeva un reggiseno rosa. –mmh…e di chi è questo?- mormorò malizioso.
Nessuno rispose. –non parlate? Quindi posso tenermelo io?-
Si sentì un colpo. –posa immediatamente il mio reggiseno!- urlò Roxanne dal bagno.
David ridacchiò. Si avvicinò alla porta del bagno e posò il reggiseno sulla maniglia. –è sulla maniglia, principessa- mormorò prima di uscire dalla camera e chiudersi la porta alle spalle.
Io e Virginia ci guardammo, perplesse. –pensi anche tu che…?- lasciai la frase in sospeso, guardandola eloquente.
Sospirò. –si-
-e dici che a lei…?-
Guardò verso la porta del bagno. –forse-
 

 
 
Bussai alla porta, ammirando il numero scritto in elegante corsivo. –non era meglio mettersi qualcosa di carino, tipo un vestito?- mormorò Virginia.
Alzai le spalle. –naah-
Tirò su le maniche della felpa che aveva messo sopra al pigiama, che consisteva in canottiera e pantalone. Dopo un quarto d’ora d’indecisione avevamo deciso di venire alla “festa” in pigiama, tutte e tre. Il pigiama di Roxanne era composto da una maglietta a maniche lunghe e pantaloncini, che continuava a tirare verso il basso. Io indossavo una maglietta a maniche corte e dei pantaloni lunghi.
La porta venne aperta da Martin. –sono tutti sulla terrazza-
Lo seguimmo fuori. Quel fortunato di Martin aveva una terrazza fighissima. Era enorme, con un tavolino, delle sedie e affacciava sulla città. Mi appoggiai alla ringhiera, osservando il London Eye in lontananza. Sentii una presenza accanto a me. Mi girai e vidi Brittany nella mia stessa posizione; indossava una maglietta che lasciava scoperta la pancia e dei pantaloncini molto corti.
-ciao-
-ciao Brittany-
Sospirò guardando le luci della città. –bella, non è vero?- accennò al panorama
-stupenda- concordai. Mi girai per vedere se c’era Zayn, non mi andava di stare con l’oca. –hai visto Zayn?-
Mi sembrò di vederle alzare gli occhi al cielo. Stronza. –no, non l’ho visto-
-sarà ancora in camera-
-probabile. Mi piace la tua maglietta, dove l’hai presa?-
La guardai stranita. –ai centri estivi..-
Si passò una mano fra i lunghi capelli biondi, facendoli ondeggiare e facendo invidia a una modella. –come vanno le cose con Zayn?-
Ti interessa davvero? O vuoi soltanto scoprire qualcosa per distruggerci? -bene-
-lo ami?-
Arrossii. –non sono fatti tuoi-
Alzò le mani. –giusto, avete già fatto sesso?-
Mi staccai dalla ringhiera, guardandola con un sopracciglio inarcato. –non sono fatti tuoi anche questi-
Parve scocciata dalla mia risposta. –come vuoi-
Sentii due braccia avvolgermi i fianchi e un inconfondibile profumo mi arrivò alle narici. –Zayn-
Appoggiò la testa sulla mia spalla, lasciandomi un bacio sulla guancia. –principessa- mormorò suadente.
-bleah- mormorò Brittany prima di allontanarsi.
Zayn la guardò stranita. –che ha?-
Ridacchiai. –è gelosa-
-in effetti ho la ragazza più bella di tutta la scuola-
Risi, girandomi verso di lui. –è gelosa di te, zuccone-
Mi morse scherzosamente il collo, stringendomi a sé. –ehi! La camera è libera Malik, se dovete procreare usate quella!- urlò David.
–non vedo l’ora di testare il tuo letto-
Sgranò gli occhi, e quasi si strozzò con la bevanda che stava bevendo. –non osate-
Ridacchiammo e andammo a sederci intorno al tavolo, assieme agli altri. Alcuni giocavano a carte, altri chiacchieravano, altri fumavano e qualcuno beveva. Dato che le sedie a disposizione non bastavano per tutti, la maggior parte era seduta per terra. Come nel mio caso. Ero seduta fra le gambe di Zayn, appoggiata al suo petto. Accanto a me c’era Virginia e le diedi una gomitata indicando David che guardava imbambolato Roxanne.
-è cotto- sussurrò
Mi girai verso Zayn. –a David piace Roxanne?-
Guardò il suo amico e seguì la direzione del suo sguardo. Ridacchiò e scosse la testa. –sembra un idiota-
-quando a voi ragazzi piace qualcuna, diventate idioti-
Strinse la presa sulla mia vita, mordendomi il collo. Immediatamente partirono i brividi in tutto il corpo e la pelle d'oca sulle braccia. Dio, le sensazioni che mi trasmetteva quel ragazzo erano uniche. E temevo seriamente di domandarmi cosa provassi per lui.  -quindi io sarei un idiota?- 
Annuii. –decisamente-
-credo sia ora che andiamo nelle altre camere, la reception ha già chiamato un paio di volte- mormorò una ragazza. Annuimmo, tutti d’accordo.
-we Martin! Domani sera si rifà, okay?-
-certo-
Usciti dalla stanza di Martin, alcuni andarono nelle loro e altri in quelle degli amici. –che si fa?- chiesi a Virginia e Roxanne. C’erano anche i ragazzi, Zayn, David e il loro compagno di stanza, Albert.
-camera nostra o i piccioncini vogliono restare da soli?-
Fulminai David con lo sguardo. –non siamo malati di sesso-
-pff! Faccio finta di crederci. Dai, andiamo-

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Capitolo 25
*** London pt 2 ***



  
25.  London pt 2



David aprì la porta della sua camera, tastando alla cieca sul muro finché non trovò l’interruttore. Quando la luce illuminò la stanza, scoprii che non era molto diversa dalla nostra. Anche loro avevano tre letti singoli solo che a differenza nostra non li avevano uniti. Le valigie erano aperte per terra e i vestiti sparsi un po’ dappertutto. C’era anche un piccola tv.
Il compagno di stanza di David e Zayn, credo si chiamasse Tom, andò dritto verso il bagno.
Zayn si lasciò cadere su un letto, probabilmente il suo. Mi buttai sopra di lui, facendolo gemere leggermente per il dolore.
-ehy Zayn- mormorai con voce bassa, lasciandogli un bacio sul collo.
Vidi il suo pomo d’Adamo fare su e giù. In un secondo ribaltò le posizioni, facendomi stendere sul materasso. Le ginocchia piegate ai lati del mio bacino e un sorriso malizioso dipinto in faccia. Mi lasciò un, decisamente non casto, bacio sul collo.
-hai una telecamera Roxy? Possiamo filmarli e ricattarli-
-Rox- specificò lei.
In quel momento uscì Tom dal bagno, con una sigaretta fra le labbra. –vado da Jake, ci vediamo più tardi- uscì dalla stanza, chiudendo silenziosamente la porta.
-io vado da Alice- e anche Virginia se ne andò.
 Roxanne si sedette sull’altro letto. -siamo rimasti noi quattro-
David le si sedette accanto, poggiando un braccio sulle sue spalle. –propongo un'orgia-
Zayn, che era ancora sopra di me ridacchiò scuotendo la testa. Dalla mia posizione potevo vedere ogni particolare del viso del mio ragazzo. Era veramente bello, e non glielo dicevo quasi mai. Che fidanzata del cazzo.
Sentii il rumore di uno schiaffo. Girai la testa e vidi David massaggiarsi il collo dopo il coppino che gli aveva dato Roxanne, che si alzò e andò in bagno. David sospirò guardando verso la porta chiusa, afferrò il telecomando e si buttò sul letto, accendendo la televisione. Lasciò su un vecchio film che trasmettevano, anche se sospettavo che la sua attenzione era sulla porta del bagno chiusa.
Quando Roxanne uscì dal bagno si sedette accanto a David, mentre alzava il lenzuolo e si infilava sotto, pronta a godersi il film. Mi sembrava quasi di sentire il cuore di David battere più forte, mentre lentamente si infilava sotto il lenzuolo anche lui, rimanendo con la schiena appoggiata al muro. –non sono carini?- sussurrai.
Zayn girò la testa e quando vide quei due, un sorriso si dipinse sulla sue labbra. –ma noi lo siamo di più- si spostò di lato, sdraiandosi accanto a me.
Mi spostò i capelli, spingendomi a far aderire la mia schiena al suo petto. Mi diede un bacio sul collo, facendomi sospirare. –andate a scopare nell’altra stanza, voglio sentire il film- sibilò Roxanne.
Zayn sbuffò leggermente e iniziò a baciare la mia pelle da sotto l’orecchio alla clavicola, più volte. Mi morsi il labbro per non sospirare rumorosamente e farmi beccare da quei due. -Zayn- sussurrai girandomi verso di lui, gli bloccai il viso con le mani. Lo fissai attentamente, ogni suo particolare. Dalla piega che si formava quando aggrottava le sopracciglia, alle folte ciglia nere, le guance coperte da un leggero velo di barba, i profondi occhi scuri che mi osservavano curiosi.
-sei a conoscenza del fatto che sei bellissimo?-
Sorrise leggermente, spostando le mie mani che scivolarono sul suo petto coperto dalla maglietta bianca. Mi diede un tenero bacio sul naso. –si, lo so-
Sorrisi e mi avvicinai di più al suo corpo caldo. Affondai la testa nell’incavo del suo collo, stringendo le braccia attorno a lui.
Mi strinse a sé, affondando il naso nei miei capelli. E onestamente, non desideravo stare in nessun altro posto.
Dei leggeri colpi alla porta fecero scattare tutti sull’attenti. Mi staccai dal mio ragazzo guardando verso la porta. –è Tom?- sussurrai a David che notai aveva un braccio attorno alle spalle di Roxanne. –non lo so-
Bussarono di nuovo, più forte. -ragazzi aprite, sono io- riconobbi la voce del prof di biologia. Ci guardammo tutti in faccia, chiedendoci mentalmente cosa fare. Se ci beccava in camera dei ragazzi era la fine. Scattai in piedi il più silenziosamente possibile, seguita da Rox che indicò il bagno.
-io chi?- chiese Zayn
Sospirò. -il professore. Ragazzi, aprite questa porta-
-fate finta che stavate dormendo- sussurrò Roxanne prima di chiudere la porta del bagno. Mi abbassai a spiare dal buco della serratura. Zayn si era alzato dal letto e si era tolto la felpa, rimanendo in maniche corte; aveva anche slacciato la cintura dei jeans. David si era spettinato i capelli ed era rimasto in canottiera. Sentii la porta aprirsi, segno che il professore era entrato in camera. Mi girai verso Roxanne, trovandola seduta sulla tavoletta del water. –Rox- sussurrai indicando il suo braccio. Aveva il tatuaggio di una piuma. –mi piacciono un sacco- rispose.
-stavate dormendo ragazzi?- chiese il professore.
-secondo lei?-
-e lei, Malik, dorme con i jeans?-
-me li stavo togliendo prof-
-vuole farlo lei?- sentii dire dalla voce sarcastica di David. Misi una mano sulla bocca, cercando di non ridere.
Immaginai la faccia del prof, scocciato. –dov’è Robertson?-
-in bagno-
Sentii i passi del prof avvicinarsi. –Robertson, sei lì dentro?-
Guardai spaventata Roxanne. Si mise una mano sullo stomaco, aspirando più aria possibile. –si- disse con voce più profonda, quasi mascolina.
-è tutto okay?-
-si- ripeté. Le feci l’occhiolino.
-quindi qui ci siete solo voi, niente ragazze-
-io non le vedo- mormorò Zayn.
-e dov’è la Collins?-
-in camera sua-
-come va la vostra relazione?- chiese mettendogli un braccio sulla spalla. La discussione stava prendendo una piega strana.
-bene-
Dal buco della serratura vidi il prof avvicinarsi al viso di Zayn. Lo voleva baciare? Sfiorò con un dito il petto di Zayn, lasciato scoperto in parte dalla maglietta. –e questo te l’ha fatto lei?- ridacchiò.
Zayn abbassò la testa verso il suo petto. –cosa?-
-questo succhiotto-
Io non avevo fatto nessun succhiotto a Zayn. Voleva dire che lui…?
Senza pensarci mezza volta, spalancai la porta del bagno dirigendomi verso Zayn. –chi è la puttana che ti ha fatto un succhiotto?-
-ma Rose…-
-ma Rose un cazzo! Chi è lei?- il prof guardava divertito verso me.
Zayn mi prese le mani, stringendole fra le sue. –nessuno. Nessuno mi ha fatto succhiotti-
-ah no? E perché pure il prof l’ha visto? Fa’ vedere- gli tirai la maglietta verso il basso, scoprendo il suo petto. Niente, non c’erano segni di succhiotti. Guardai anche sul collo, ma niente.
Gli lasciai la maglietta, confusa. –bene, vedo che questo trucchetto funziona sempre-esclamò divertito il prof.
Lo guardai con gli occhi strabuzzati. –era uno scherzo?-
Annuì. –tranquilla, il suo ragazzo non l’ha tradita, per quel che ne so. Ma ora lei e la sua amica siete nei guai-
David scoppiò a ridere. –glielo devo riconoscere prof, lei è un genio del male-
Lui ridacchiò, prendendo me per un braccio e Roxanne per l’altro, avviandosi verso la porta. Mi girai verso i due ragazzi, David ci guardava divertito e faceva l’occhiolino a Rox.
Zayn se ne stava in mezzo alla stanza, in piedi. Le braccia erano lungo i fianchi e i pugni chiusi, segno che era arrabbiato. Anche gli occhi che prima mi guardavano dolcemente, ora si erano raffreddati e mi guardavano arrabbiati. –mi dispiace- sussurrai prima che il prof chiudesse la porta, trascinandomi nella nostra camera.
 

 


 
-sei pronta?- chiese Virginia da dietro la porta del bagno. Mi diede un’ultima veloce occhiata. Le occhiaie erano evidenti, ma era normale dopo essere andate a dormire alle tre passate e esserci svegliate alle sette. Aprii la porta e vidi le due mie compagnie di stanza sorridermi. –andiamo a colazione?- mormorò Roxanne tenendo aperta la porta.
Percorremmo in silenzio il corridoio. Le pareti erano giallo pallido, con alcuni quadri appesi. Le porte bianche erano tutte chiuse, anche quella della camera di Zayn, dalla quale non provenivano rumori. Il senso di colpa non mi aveva abbandonato neanche per un minuto quella notte. Ne avevo parlato anche con le ragazze, secondo loro avevo reagito in maniera un po’ troppo impulsiva. Ma mi avevano rassicurato che secondo loro Zayn non era così arrabbiato con me.
Entrate nella sala dove si svolgeva la colazione vidi un tavolo, occupato da alcuni ragazzi. Riconobbi Davidson e Zayn, che aveva delle sedie vuote accanto. Virginia si sedette accanto a una ragazze e io e Rox ci dirigemmo verso i ragazzi. –buongiorno- trillò allegra
David la guardò stralunato, aveva tutti i capelli scompigliati e sembrava essersi svegliato da poco. –come fai a essere così allegra?- borbottò afferrando una fetta biscottata. Quando vide Roxanne sedersi accanto a lui, la fetta biscottata gli si spezzò fra le mani.
Sorrisi e mi sedetti accanto a Zayn. –buongiorno-
Continuò a spalmare la marmellata sulla fetta biscottata, senza degnarmi di uno sguardo –‘giorno-
Bene, era ufficiale. Era arrabbiato, anzi, incazzato nero.
Sospirai silenziosamente attirando lo sguardo di Rox, che saettò da me al ragazzo seduto accanto. Afferrai una fetta biscottata e toccai leggermente il braccio di Zayn, per richiamarlo. –mi passi la nutella, per favore?-
Allungò il braccio e mi passò il piccolo contenitore che gli avevo chiesto, senza guardarmi in faccia di nuovo. –grazie-
Spalmai con il coltello la cioccolata e poi diedi il primo morso. –allora, che vi ha detto il prof ieri?- chiese David, dopo aver bevuto un sorso di cappuccino.
-ci è andata bene, per fortuna. Ci ha sgridato e ha detto che se si ripete prenderà provvedimenti-
Mangiammo in silenzio, ancora mezzi addormentati. Ogni tanto lanciavo occhiate a Zayn, ma lui stava ben attento a non girarsi verso di me. Lo tirai leggermente per la manica della camicia di jeans, avvicinandomi al suo orecchio. –hai finito di tenermi il muso? Mi dispiace, te l’ho già detto-
Girò la testa verso di me. Mi guardò con uno sguardo talmente gelido che rabbrividii. E spostò il braccio su cui avevo ancora la mano. –okay- disse conciso rigirandosi.
 
 

Quando Virginia uscì dal bagno, trovò me e Rox stravaccate sul letto, mezze addormentate.
-ma voi non eravate quelle che stavano “up all night”?- ridacchiò mentre si infilò i pantaloni del pigiama.
-mi fanno male i piedi. Sono stanca- mugulò Roxanne abbracciando il cuscino.
-idem- mormorai sbadigliando.
Virginia ridacchiò. –prendo la chiave della camera allora, vado da Alice-
-ci vediamo dopo- mormorai quando uscì dalla camera.
-ma Brittany oggi?- mormorò Roxanne con la faccia schiacciata al cuscino.
Alzai le spalle. –hai notato come mi è stata attaccata tutto il giorno? Peggio di una sanguisuga-
Ridacchiò. –ti ha persino accompagnato al bar! Io pensavo ti odiava-
-credo sia tutto un piano. Per rubarmi Zayn-
-la tattica dell’amica? Mmh, potrebbe essere. Stai attenta. E con Zayn? Ci hai parlato?-
-no-
-allora va d…ma chi è?- avevano bussato alla porta.
Dopo aver borbottato un “vado io”, aprii la porta e trovai David, appoggiato allo stipite. Sorrise leggermente mentre lo squadravo da capo a piedi. Indossava i pantaloni della tuta grigia e una canottiera bianca che metteva in evidenza i muscoli e il tatuaggio sulla spalla. –David, che ci fai qua?-
-Zayn è andato sul tetto a fumare, da solo. È il tuo momento-
Lo feci entrare nella stanza mentre prendevo la felpa che avevo lasciato sulla sedia. Infilai le braccia dentro e mi diressi velocemente alla porta. Quando passai accanto a David che se ne stava fermo in mezzo alla stanza, gli feci l’occhiolino. –è il tuo momento- sussurrai prima di uscire di fretta fuori dalla camera.
Percorsi velocemente il corridoio finché arrivai alle scale. Fortunatamente non dovetti fare troppi piani e arrivai davanti a una porta, tenuta aperta con una specie di scatola che doveva aver messo Zayn per non rimanere chiuso fuori. Scavalcai la scatola e vidi Zayn di spalle. Guardava Londra, con una mano nella tasca nei pantaloni e la sigaretta fra le labbra.
-bello eh?- mormorai affiancandolo
Si girò e mi guardò per un secondo scarso. Annuì. –già- buttò fuori il fumo dalle narici.
Tirai su la cerniera della felpa, c’era una brezza notturna non proprio calda. Tenni lo sguardo fisso sul Big Ben in lontananza. –Zayn, mi dispiace, davvero. Ho fiducia in te. Solo che…sono troppo impulsiva, lo sai. Quando il prof ha detto che avevi un succhiotto sono salita sul cavallo bianco e…-
Picchiettò la sigaretta per far cadere la cenere. –no, tu non ti fidi di me-
-si che mi fido Zayn! Mi fido più di te che di me stessa!-
-non è vero-
-si che è vero!- gesticolai nervosa. –mettiamola così, se dovessi farmi allacciare l’imbragatura per fare bungee jumping me la fare allacciare da te-
-certo- mormorò sarcastico.
Gli afferrai una mano. –mi credi?-
Vidi a poco a poco i suoi occhi sciogliersi e diventare più caldi. –non fare quella faccia- tentò di liberarsi la mano, ma strinsi la presa.
-non so come dirtelo. Mi fido di te Zayn. Devo buttarmi giù dal cornicione per dimostrartelo?-
-non ce n’è bisogno-
Sospirai. –non ho intenzione di pregarti in ginocchio. Ti ho già chiesto scusa più di una volta-
Portò la sigaretta alle labbra. –vedi? Non capisci proprio-
Mi accigliai -mi stai dando della stupida?-
Ridacchiò scuotendo la testa e non potei fare a meno di trovarlo bellissimo. Le luci della città illuminavano il suo viso in maniera spettacolare. -sei la persona più stupida che conosca-
Incrociai le braccia al petto, indignata. –e tu sei uno stronzo-
Mi guardò alzando il sopracciglio. –non hai un minimo di fiducia in me-
-ma porca puttana Zayn! Ti ho già detto che non è vero!-
-e allora perché mi hai aggredito non appena hai sentito la parola succhiotto? Una relazione su basa sulla fiducia! E tu non ne hai- buttò la sigaretta per terra e la calpestò con il piede
-senti, mi dispiace per quello che ho fatto. Sono un’impulsiva del cazzo, dovresti saperlo. Poi avrei voluto vedere te al mio posto. E, per la milionesima volta, mi fido di te Zayn.-
-io non avrei fatto il casino che hai fatto tu-
-ah no? Secondo me avresti direttamente spaccato la faccia a qualcuno. Perché la verità è che sei un impulsivo del cazzo anche tu, mio caro-
-sei veramente odiosa Collins-
-da che pulpito Malik-
-abbiamo ripreso a chiamarci per cognome? Perfetto, siamo proprio alla frutta-
-siamo alla frutta perché sei talmente orgoglioso che non accetti neanche le mie scuse, cazzo!-
-tu non hai capito un cazzo!-
-prego?- replicai sconvolta. –ma chi diavolo ti credi di essere? Solo perché hai una A in inglese non significa che sei superiore, chiaro? Non dirmi mai più che non capisco qualcosa, hai capito? Ma guarda te..-
-non hai capito che ti amo-
-e insisti! Ancora! Sei proprio uno stronzo Zayn, davvero.- camminavo avanti e indietro, per scaldarmi e calmarmi. -giuro che ti butterei giù dal cornicione. Sei un cazzone proprio. E se pensi di cavartela con “scusa Rose, mi dispiace” te lo scordi. Ti prendo a padellate-
-Rose hai sentito quello che ho detto? Ti amo-
-mia madre ha giusto comprato la nuova batteria di padelle. Perché non le testiamo su quella testaccia dura che ti ritrovi? Ecco, perfetto. Ora ho voglia di nutella. Ingrasserò e diventerò obesa e nessuno mi vorrà. È tutta colpa tua, idiota! Dio Zayn, ti butterei giù dal cornicione-    
-ma Rose..-
-non mi interrompere Zayn!- urlai. –sto parlando io e tu ascolti, chiaro?-
-no- urlò
-no cosa?- sibilai fulminandolo con lo sguardo
-non mi dirai cosa devo o non devo fare!- urlò. –sei talmente concentrata a insultarmi che non hai sentito le due volte che ho detto di amarti!-
Sgranai gli occhi. Davvero lo aveva detto? Aveva detto di amarmi? E ben due volte?
-tu cosa?- balbettai con la bocca improvvisamente secca.
Assurdo, non stavo mai zitta, avevo sempre la risposta pronta e ora non sapevo cosa dire. Certo che  Zayn mi stupiva sempre.
Il bellissimo ragazzo davanti a me sorrise imbarazzato. Aveva le gote leggermente rosse e si mordeva il labbro. Una parte del mio cervello salvò quell’immagine con il nome “cupcakes”.
-ti amo Rosemary. Ti amo anche se sei acida come un limone, sei tremendamente sarcastica, mi prendi in giro dalla mattina alla sera. Ti amo anche se ho la piena consapevolezza che ti comporti come un’irresponsabile e che ti dovrò sempre tirare fuori dai guai. Ti amo anche se quando hai le tue cose passi dal voler uccidere qualcuno alla depressione più totale al divorare ogni sorta di cibo che trovi davanti a te. Ti amo anche se dici di odiare gli abbracci, ricevere regali o, in generale, ogni cosa fatta col cuore. Ti amo anche se tu fai la forte, fregandotene del giudizio degli altri ma sotto sotto ci soffri. Ti amo anche se quando ti dico che sei bellissima non mi credi. Ti amo così come sei e non cambierei nulla di te.-
Questa era la regina delle dichiarazioni. Persino Sparks piangerebbe sentendo una cosa del genere.
Per amare una persona bisogna conoscerla e Zayn mi aveva appena dimostrato di conoscermi più di chiunque altro. Mi amava nonostante i miei infiniti difetti. Mi amava.
Ormai quelle due paroline erano sfruttate per un sacco di cazzate, ma lui no. lui le aveva usate con il loro vero significato originale. Sentirmi dire tutte quelle cose mi aveva riscaldato il cuore. Non pensavo di averlo mai sentito battere così forte.
Avevo il respiro accelerato, sentivo la faccia in ebollizione, gli occhi lucidi, lo stomaco era tutto in subbuglio e grazie a un miracolo le gambe mi reggevano ancora in piedi.
Zayn mi amava. Mi amava, cazzo.
-hai un sorriso inquietante-
È dovuto a te, pensai. Zayn era la cosa più bella che mi fosse mai capitata. Non so come avrei fatto senza lui. Come facevo prima a odiarlo? Ero veramente stupida.
Come avrei fatto la mattina senza lui che mi aspettava all’armadietto (anche se io ero in ritardo) per darmi il buongiorno?
Come avrei fatto senza lui che mi scompigliava i capelli dal due al tre e, dopo che mi lamentavo, rassicurarmi dicendomi che ero bellissima?
Come avrei fatto senza lui a mensa? Quando mi faceva sedere sopra le sue gambe e mi teneva stretta di dietro, poggiando la testa sulla mia spalla?
Come avrei fatto senza lui a sopportare mia sorella? Lui, che giocava con lei al mio posto?
Come avrei fatto senza lui che sopportava l’orribile carattere che avevo?
Come avrei fatto senza le sue scenate di gelosia verso Harry? Dio, mi faceva sentire così desiderata.
E infine, come avrei fatto a non vedere il sorriso dipinto sulle labbra? Quando sorrideva lui, sorridevo anch’io. Era una cosa tremendamente patetica da dire, ma diavolo, senza il suo sorriso sarei persa.
-e-e tu? Io mi sono esposto. Dovresti dire…uhm…qualcosa- borbottò infilando le mani nelle tasche dei jeans.
Non sarei mai stata in grado di fargli capire quanto ci tenevo a lui. Mi schiarii la voce.
-sai Zayn, non ho una A in inglese come te. Non sono brava con le parole, anzi. Mi piacerebbe farti un bel discorsetto come hai fatto tu, elencando tutti i miei difetti. –ridacchiò scuotendo leggermente la testa. –ma non ne sono in grado-
Aggrottò le sopracciglia. –e quindi?-
-e quindi ti amo, idiota-
E si, perché non mi ero neanche accorta di essermi innamorata di Zayn. Ma giuro su Dio che è la cosa più bella ma allo stesso tempo fottutamente sbagliata da fare. Ma è successo e ormai non potevo farci niente.
Alzò gli occhi al cielo e sorrise sollevato. In men che non si dica la sua mano si poggiò sulla base della mia schiena e mi fece aderire completamente a sé. L’altra sua mano si posò sulla mia nuca, avvicinando le mie labbra alle sue.
Io e Zayn ci eravamo baciati un sacco di volte. Ci sono stati baci dati con tranquillità, come quelli dati sul divano di casa mia. Baci rubati come quelli a scuola. Baci “rudi”, quando ci stavamo per spingere oltre. Un sacco di baci insomma. Ma quello fu diverso. Fu speciale.
-ti amo-
-ti amo anch’io-














NO RAGAZZE IO MUOIO DAVVERO

Okay, sto scelerando. Ma io amo troppo questi due e si s0no detti ti amo e awww asodjojd i miei feels esplodono
Non sono un amore quei due? E quanto è stupida Rose? Quanto è asdhwodf Zayn?
Spero che siate contente almeno la metà di quello che sono io. Fatemi sapere!
Stasera (o meglio stanotte, al massimo domani) riprenderò a postare i capitoli per "Me, my boyfriend and his celebrity". Ve la ricordate ancora? :')
Grazie mille alle ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, siete così carine asghjkl



 

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Capitolo 26
*** L'Amore ***


 
26. L'Amore



 
-Tom e David?-  scostai le coperte e mi infilai nel letto caldo, a differenza dell’aria che c’era fuori.
Eravamo stati un sacco di tempo sul tetto a prendere freddo, totalmente nel nostro mondo.
Avevamo portato la nostra relazione al livello successivo. Ci eravamo detti ti amo.
Non avrei mai immaginato che avrei avuto una di quelle relazioni adolescenziali che vedi nei film.
Si tolse le scarpe, slacciando la cintura dei pantaloni. –Tom dorme dai suoi amici, come ieri. David non lo so-
-l’ultima volta che l’ho visto era con Roxanne-
Sfilò la cintura dai passanti dei jeans. –davvero?-
-mh-mh-
Mi concentrai sul copriletto giallo, ammirandone i decori. –ti imbarazza?- riconobbi una punta di divertimento nella voce.
Non staccai gli occhi dal letto. –cosa?-
-che mi spogli davanti a te-
Deglutii. Accidenti, a volte era troppo perspicace. Non ero imbarazzata, ma neanche a mio agio. Solo che vedere Zayn senza vestiti era…strano. Okay che era bello da star male e aveva un fisico da urlo, ma tutti erano bravi a dire “io al tuo posto non mi vergognerei, anzi. Gli salterei addosso! E tu stai lì impalata? Svegliati!”
Forse era la consapevolezza che mi amava a far sembrare diversa la cosa. Ma chi volevo prendere in giro? Sapevo benissimo cosa c’era che non andava. Si suppone che quando il tuo ragazzo si spoglia davanti a te, di solito è perché state per farlo. E ne ero un po’ spaventata. Non dubitavo dei suoi sentimenti verso me o dei miei nei suoi confronti. E non era perché non c’era attrazione, anzi, quella abbondava.
La paura della prima volta e la “paura” che lui non fosse attratto abbastanza fisicamente mi frenavano di brutto.
Feci un gesto annoiato con la mano. –ma no, figurati-
Scosse la testa –neanche lui ci credeva- e velocemente si infilò il pigiama, che consisteva in maglietta bianca e pantaloni della tuta. Prese il telecomando della tv, spense le luci e si infilò a letto accanto a me. Appoggiò la schiena allo schienale del letto e mi invitò a poggiare la testa sul suo petto.
Non so su che canale lasciò. Se fosse un film o un telefilm. In ogni caso non lo guardai perché troppo occupata a osservare la persona che mi amava. Mi amava, accidenti. Come poteva?
Gli toccai il braccio, per sentire i muscoli. Zayn non era esattamente muscoloso, era in forma.
Dal braccio passai ai pettorali e quando accidentalmente sfiorai il capezzolo il suo respiro divenne più pesante. Da sopra la maglietta accarezzai lo stomaco piatto (più del mio). Sapevo che mi stava osservando dal modo in cui mi accarezzava il fianco, lentamente, dal basso verso l'alto; facendo ricoprire la mia pelle di brividi.
Puntai i piedi contro il materasso e mi spinsi più in su, per arrivare al livello del suo viso. Avevo preso la mia decisione. Basta dubbi, indecisioni o insicurezze. Mi aveva dimostrato e confessato che mi amava, ora era il mio turno per dimostrargli quanto lo amavo. E volevo portare il nostro rapporto a un livello ancora più alto. Volevo appartenergli in tutti i sensi.
–voglio fare l’amore con te- 
I suoi occhi scuri mi guardarono prima stupiti, e poi qualcosa nello sguardo cambiò: amore.  -sicura?-
-mai stata più sicura-
 

 

 
La luce del sole mi infastidii e mi girai dall’altra parte, scontrandomi con qualcosa. Aprii gli occhi e vidi Zayn dormire beato. Senza maglietta.
I ricordi della notte precedente mi travolsero come un fiume in piena, dopotutto era la stessa sensazione che mi faceva provare quel ragazzo. Era stato parecchio doloroso e per questo non appena mi scappò un gemito di dolore Zayn si fermò. Era stato dolce e premuroso come non mai, mi aveva lasciato il tempo per abituarmi, aveva cercato di distrarmi baciandomi e non aveva mai lasciato la mia mano. Ora ero sua e lui era mio.
Sospirai e mi alzai, cercando le mutandine e il reggiseno che erano sparsi sul pavimento. Appena li trovai li infilai velocemente e tornai sotto le coperte, avvertendo i muscoli indolenziti.
-Zayn- lo chiamai dolcemente, senza risultati.
Sapendo quanto dormiva, decisi di sperimentare un metodo nuovo. Incominciai a baciarlo, sulla fronte, il naso, le guance, la mascella, sotto l’orecchio, il collo. Man mano che scendevo, sentivo che ormai era sveglio. 
-buongiorno-
-‘giorno- sussurrò con voce roca. Sospirò e mi strinse come un pelouche. –continua pure quello che stavi facendo-
Ridacchiai. –magari un’altra volta-
Mi accarezzò la schiena. –umph, perché ti sei rivestita?-
–puoi sempre togliermeli tu-
Sorrise e toccò i gancetti del reggiseno. –oh, volentieri-
Era bellissimo anche da appena sveglio. E io ero tremendamente fortunata.
Abbandonai la testa contro al suo petto, ascoltando i battiti del suo cuore. Sentii qualcosa di duro premere contro le cosce. –Zayn!- esclamai sconvolta e divertita.
–sono sempre un uomo! Sei sdraiata sopra di me, nuda-
Ridacchiammo leggermente, guardandoci negli occhi. Ero così felice che non riuscivo a smettere di sorridere, era questo l'amore?
–ti…ti ho fatto tanto male?- i battiti del mio cuore aumentarono e il sorriso si raddolcì.
Storsi il naso ripensando al dolore. Mi girai sul fianco, con la mano che mi sorreggeva la testa.  –no-
-sicura?- 
Sorrisi. –sicura-
-vieni qui- mormorò allargando le braccia. Mi ci fiondai subito. Fra le sue braccia mi sentivo protetta, era come un porto sicuro. Mi lasciai coccolare un po’, nspirando il suo profumo che adoravo e che avrei voluto poter sentire ogni mattina al risveglio. Forse ci stavo prendendo la mano o i miei ormoni erano completamente impazziti, ma avevo una voglia assurda di saltargli addosso e riprendere da dove avevamo terminato la scorsa notte.
Mormorai cercando di scacciare (o meglio, rimandare) quei pensieri. –ti…ti è piaciuto?-
 –è di questo che ti preoccupi?-
–si-
Sospirò lasciandomi un bacio fra i capelli. –idiota.-
-rispondi-
Alzò gli occhi al cielo. -mi è piaciuto tantissimo-
–anche a me-
Le mani di Zayn raggiunsero il mio sedere e me lo strizzò. –non sai cosa ti farei-
No, sei tu che non ne hai idea.  –Zayn!-
Sogghignò. –che c’è? Ora che hai liberato la belva, non hai idea di cosa ti aspetta-
Ridacchiai. –non sapevo fossi così -
Le sue mani salirono finché arrivarono ai seni, coperti dal reggiseno. –aspetta solo che torniamo a casa e…-
Non saltargli addosso. Non saltargli addosso. Non saltargli addosso. Rosemary Collins porca puttana non farti tentare.
-siete svegli?- chiese David da dietro la porta.
Zayn alzò gli occhi al cielo. –si-
David provò ad aprire la porta, chiusa a chiave la sera prima. –ehi! Perché è chiuso?-
Ci alzammo velocemente e ci infilammo i vestiti. Evitai accuratamente di guardare il mio ragazzo rimettersi i boxer, cosa che lo fece ridere. Poveretto, non sapeva perché lo evitavo. La sera prima non lo guardavo per un determinato motivo, ora era l’esatto opposto. Probabilmente se avesse saputo cosa mi frullava per la mente ne sarebbe stato più che contento.
Zayn aprì la porta, facendolo entrare alla svelta per non essere beccato dal professore. -ehi bellezza-
Sorrisi. -David-
Mi lanci un’occhiata maliziosa. –vi siete divertiti stanotte eh?-
Arrossii e Zayn ridacchiò annuendo leggermente. Alzai gli occhi al cielo, stupido orgoglio maschile. –beh, io vado in camera mia. Ci vediamo dopo-
Zayn mi schioccò un bacio sulle labbra. –a dopo-
 

 
 
-forza! Salite sul treno- ordinò il professore.
Con uno sforzo alzai la valigia e tenendo Zayn per mano mi sedetti nei primi posti liberi che trovai. All’andata ero voluta stare accanto a Brittany, per infastidirla. Ora pregavo per non vederla, durante i giorni della gita mi era stata appiccicata come una cozza. Era squallido solo il pensiero che faceva la lecchina per rubarmi il ragazzo.
Zayn si sedette al mio fianco dopo aver messo a posto le valigie nelle cappelliere. Allungai le gambe sul sedile davanti a me, lasciandomi sfuggire un mugolio leggero di dolore.
Appena partiti il professore fece l’appello e poi si sedette al suo posto. Guardai i grattacieli di Londra allontanarsi velocemente dal finestrino. Era stata una gita…come si poteva definire? Londra mi aveva fatto provare una serie di nuove esperienze che non mi sarei dimenticata tanto presto.
-ti ho fatto tanto male? rispondi onestamente-
Guardai il mio ragazzo che attendeva una risposta, mordendosi il labbro inferiore. Dio, com’era bello. –sei bellissimo-
Sbuffò alzando gli occhi al cielo. –rispondi-
Tornai a guardare verso il finestrino. Sapevo che la risposta non gli sarebbe piaciuta e non volevo che si facesse prendere dai sensi di colpa. Era la prima volta, era normale che facesse male, no?
Lo sentii chiaramente sbuffare. Mi prese i polsi con una mano e con l’altra mi girò delicatamente la faccia, afferrando il mento.
-rispondi-
Sospirai, torturandomi le dita. -okay. Mi hai fatto un po’ male, ma è normale.-
Annuì leggermente, mordendosi il labbro. –mi dispiace- mormorò
-oh Zaynie! Non fare quella faccia-
-non mi chiamare così-
-ma perchè non ti piace? E' così tenero-
-appunto. Non è virile-
-me l'hai già dimostrata la tua virilità- gli diedi una gomitata, ammiccandogli.
Sorrise debolmente, prendendo una mia mano fra le sue e baciandone le nocche.  –no, davvero. Mi dispiace. Non volevo assolutamente farti male. Scusa-
Gli presi le mano fra le mie. –ascoltami bene Zaynie. È normale. Ed è stato sopportabile. So che non volevi farmi male.-
Mi attirò a sé di scatto. Mi strinse fortissimo fra le sue braccia, tanto che mi mancava il respiro. –e comunque- borbottai con le labbra contro il suo petto. –sono sicura che le prossime volte non faranno così male-
–ti amo- 
-perché ho detto di volevo fare ancora? Maniaco.-
Scosse la testa. –cogliona-
-che epiteti interessanti per chiamare la sua ragazza signor Malik-
Mi allontanai da Zayn, appoggiando la schiena al sedile. –a lei piace, prof-
Alzai un sopracciglio, scettica. –hai ragione, stronzetto-
Il prof alzò gli occhi al cielo sospirando. –queste coppie di oggi-












Ebbene si, non è uno scherzo e quello che avete appena letto è un aggiornamento.
Era da un anno, se non di più, che non entravo su efp e mi dispiace. Mi sembra inutile campare scuse in aria per giustificare questo "ritardo". La nuda e cruda verità è che non avevo ispirazione, non avevo tempo per scrivere (e spesso non avevo neanche voglia) e comunque sono successe così tante cose che non ce l'avrei fatta a focalizzarmi sulla storia.
Sicuramente la maggioranza di quelle che seguivano la storia non la seguono più e vorrei ringraziare quei quattro gatti che leggeranno il capitolo.
Ma torniamo alla storia:
Zayn-Rose: li ho amati da quando erano solo un'idea nella mia testa e ora i miei feels esplodono. Finalmente si sono detti ti amo e finalmente si uniscono. Vorrei essere una scrittrice abbastanza brava da farvi emozionare (sono più sul comico ahah), e spero in qualche modo di avervi fatto capire cosa provano i nostri protagonisti. Rose ha paura di non essere abbastanza, paura ingiustificata dato che Zayn ha occhi solo per me (ugh, che invidia). Non a caso continua a ripetersi quanto è bello il suo ragazzo. E Zayn la tocca sempre per avere un contatto perenne, è quasi dipendente da quella ragazza.
Lascio a voi i commenti :)


per quanto riguarda le altre ff, prima voglio concludere questa e poi proseguirò con le altre.



_Heather

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Capitolo 27
*** The truth ***


27. The truth
 


-pfff. Bleah che schifo-
Tirai un pugno alla cieca dietro, mancando il bersaglio. -Lou se non la smetti di leccarmi i capelli ti faccio cambiare sesso-
-non ti sto leccando  i capelli, signorina. E' che ne hai troppi e vanno dove cazzo vogliono loro, ossia nella mia bocca!-
Mi girai, poggiando la schiena contro il tronco dell'albero. -cazzo urli che ci becca!-
Il castano diede un'occhiata dietro le mie spalle. -E' troppo innamorato per notare che lo stiamo spiando-
-dovreste smetterla di spiare la gente-
Louis sobbalzò, portando una mano al cuore. -oddio Natalie mi hai spaventato-
Lei gli sorrise dolcemente. -scusa Louis. Rose, dovresti toglierti questo vizio-
-non ho nessun vizio, è la prima volta che lo faccio-
Inarcò il sopracciglio, incrociando le braccia. -davvero? E quindi cosa facevi quando io e Liam ci salutavamo, prima che ci mettessimo insieme?
Un odore di briosche al cioccolato mi arrivò alle narici e un braccio mi circondò le spalle. -chiacchierava con me-
Natalie sospirò. -certo Niall, certo-
-Zayn?-mormorai dando un morso alla colazione di Niall, che mi guardò male.
-dovresti dircelo tu, amore. Sei la sua ragazza-
-Lou sei simpatico quanto un cactus fra le tette-
Distolse l'attenzione da Harry e Katrine, che stavano chiacchierando vicino al cancello della scuola, per squadrarmi dall'alto verso il basso. -quali tette Collins?-
Rimasi a bocca aperta, umiliata. Non potevo neanche negare, era vero. Istintivamente guardai verso il basso dove sapevo c'era la mia misera seconda, e anche Niall guardò. Lo stronzo si limitò a mormorare -beh non ha tutti i torti-
Ancora più umiliata mi preparai a dare la risposta più colorita e sarcastica della mia vita, ma venni interrotta. -fidati che ci sono Tomlinson. E tu, tira via quel braccio dalla mia ragazza-
Corsi fra le braccia di Zayn, poggiando la testa sul petto coperto da una giacca di pelle nera. -Zayn quei due ce l'hanno con me, soprattutto Louis-
Mi passò una mano fra i capelli, per poi intrufolarla fra i nostri corpi e accarezzarmi il seno. -ora ci penso io a consolare te e le ragazze-
Ridacchiai alzandomi sulle punte e lasciandogli un bacio sulle labbra. -dai, vieni-
Tornammo dagli altri, che chiacchieravano mentre non perdevano di vista Harry e la sua cotta. -che si dice?-
-Harry non si decide a infilarle la lingua in gola-
-che finezza- mormorai
-ha parlato-
-la finite voi due?- sbraitò Natalie a me e Louis che ci guardavamo in cagnesco. Io e quel ragazzo avevamo un rapporto molto altalenante, da you're my soulmate but in a friend way a brutta stronza/o ti ammazzo il pesce rosso.
-oh arrivano! Comportatevi normalmente-
Mi stampai in faccia un sorriso che andava da un orecchio all'altro, Niall aprì il libro che aveva fra le mani e Louis prese la sigaretta che teneva nella tasca dei jeans. Katrine ci passò accanto, guardandoci perplessa ed Harry si fermò con noi. Non appena lei sparì dal campo visivo Harry disse -siete antisgamo-
-lo sappiamo-
Harry sospirò passando una mano fra i ricci, tirandoli leggermente. -le ho chiesto di fare pranzo assieme- sussurrò
-e lei?-
-ha accettato!- urlò. Louis gli saltò addosso, facendogli perdere l'equilibrio e cadendo a terra.
-è fatta Harry, è fatta-
-e lei è così carina-
-ha un bel sorriso-
-e le tette- scoccai un'occhiata furiosa a Louis, mimandogli con le labbra minacce di morte.
-dite che si è accorta che la stavamo spiando?-
-sarebbe strano il contr...- il silenzio calò sull'intero cortile che essendo mattina era pieno. Sulle faccie di tutti si poteva leggere la confusione, lo smarrimento e l'incredulità. Era forse arrivato Mick Jagger? No. Gli alieni erano sbarcati sulla Terra e dovevano predere alcuni di noi per testare le nostre capacità? No. La professoressa di francese, ben duecento tonnellate di puro grasso, era venuta a scuola nuda? Grazie a Dio no. Scott mi stava facendo fare un figura di merda colossale? No, non ancora.
Qualcosa di ancora più strano. Qualcosa che non era mai successo in tutta la storia della scuola.
Brittany, la famosa Brittany con cui tutti i ragazzi volevano andare a letto, la Brittany che anche con -20 gradi indossava la minigonna, la Brittany che aveva sempre il trucco perfetto,la Brittany che...si insomma lei.
Brittany aveva appena varcato il cancello della scuola ed era, come al solito, al centro dell'attenzione di tutti. Ma anzichè avere la solita divisa da cheerleader con cui l'avrebbero probabilmente sepolata un giorno, indossava dei normali jeans e un normale maglioncino. Anzichè avere il solito trucco fatto talmente bene da far invidia a una make-up artist, aveva preferito acqua e sapone (e solo una passata di mascara). E i capelli biondi, quasi sempre lasciati sciolti e freschi di piega che ammaliavano metà della scuola e facevano rosicare l'altra metà, erano legati in una coda alta.
Mai e poi mai si era vista una cosa del genere. Il silenzio che aleggiava nella scuola era il tipico silenzio da film horror, il silenzio che anticipa qualcosa di brutto.
La fine del mondo era vicina.
-Brittany è..-
-..normale-
Il silenzio fu spezzato dai mormorii e brusii di chi cercava di capire cosa diavolo stesse succedendo. -sono sveglio o sto sognando?- mormorò Louis seguendo con lo sguardo la ragazza che ormai era entrata nell'edificio.
-è strano-
-molto strano-
-però è bella- mormorò Natalie. -vestita normalmente e tutto il resto..è bella-
-già- mormorai ancora sconvolta.
-c'è qualcosa che non quadra-
-magari sta male- ipotizzò Zayn
-forse-




-sono già arrivati?- mormorai sedendomi e poggiando il vassoio davanti a me
-non ancora- mi rispose Louis senza distogliere lo sguardo dalla porta.
Zayn infilzò una foglia d'insalata -io continuo a pensare che dovreste lasciarli in pace e non immischiarvi-
-ne hanno bisogno Zay! Se continuano così non ce la faranno mai a mettersi insieme-
-lascia che le cose accadano secondo il loro corso-
-gli diamo solo una mano-
-oh eccoli!- Harry!- Louis si alzò, sbracciandosi per farsi notare. -Harry qui! Vi abbiamo tenuto il posto-
-guadate Harry- Niall incominciò a ridere vedendo la faccia del riccio che era super imbarazzato e sicuramente stava già progettando un modo per ucciderci. Zayn si limitò a scuotere la testa.
-ragazzi, lei è Katrine.-
-ciao Katrine-  Era molto carina, i capelli ricci e gli occhi azzurri.
Louis iniziò –come vi siete conosciuti?-
-frequentiamo lo stesso corso di spagnolo-
-oh, allora il nostro Harry ti ha conquistata con il suo caliente spagnolo- commentò Niall facendo ridacchiare tutto il tavolo tranne il diretto interessato.
-zitto tu-
-allora, Kat. Posso chiamarti così, vero? Dicci qualcosa di te-
La ragazza arrossì, era talmente a disagio che anche un cieco se ne sarebbe accorto.Però era così carina e tenera che ti veniva voglia di abbracciarla. -ehm, mi piacciono le lingue-
-soprattutto lo spagnolo immagino- Louis si beccò un gomitata da Harry -lasciali stare, sono degli idioti-
Sorrisi nel vedere Harry ammirare la ragazza accanto a lui. Diamine, i ragazzi innamorati erano uno spettacolo della natura. Avvertii odore di cioccolato, il budino di Zayn. Il quale si accorse dello sguardo da morta di fame con cui stavo guardando il dolce fra le sue mani. Alzò gli occhi al cielo. -peggio dei bambini- mormorò imboccandomi.
-mi ami anche per questo-
Sorrise e le farfalle nel mio stomaco di evolsero di colp0 in elefanti ballerini. -si, è vero- dopo quell'affermazione gli elefanti erano morti.
-siete proprio una bella coppia- sospirò Katrine
Zayn si grattò la nuca imbarazzato e con l’altro braccio mi strinse a sé. –grazie-
-Niall, dobbiamo darci da fare.- disse Louis. -Natalie e Liam, Rose e Zayn, Harry e Kat. Siamo rimasti soli-
Katrine, che stava bevendo l'acqua, iniziò a tossire. -cosa? No no! Io e Harry non stiamo insieme-
-come no? Sembrate una vera coppia-
-già-
-Harry non fare il cafone e chiedile se vuole stare con te. E, baby, nel caso non ti piaccia il nostro ricciolino io sono disponibile-
-Louis stai zitto- mormorò nervoso Harry, ma Katrine rise, non aveva capito che sotto quel tono scherzoso c'era la verità.
 




 
Da: Zayn
A: Rose
 
Brittany è appena uscita dalla classe, non sta per niente bene. Prova a parlarle.
 
Alzai un sopracciglio quando lessi il messaggio. Lanciai un’occhiata per vedere se il professore mi vedeva mentre gli rispondevo.
 
Da: Rose
A: Zayn
 
E perché non ci vai tu?
 
Da: Zayn
A:Rose
 
Sei una ragazza, credo che con te si aprirebbe di più. Dai, fallo per me x <3
 
Sbuffai. Rimisi il cellulare in tasca evitando di dire a Zayn che probabilmente le gambe le avrebbe aperte di più con lui che con me. Alzai la mano richiamando l’attenzione del professore. –posso andare in bagno?-
Appena mi diede il consenso uscii dalla classe. Trovai subito Brittany per terra, appoggiata agli armadietti. Le gambe erano piegate e aveva la testa abbassata. Forse Zayn aveva davvero ragione.
Mi inginocchiai alla sua altezza. -tutto bene?-
Alzò la testa. Non stava piangendo, ma gli occhi erano più lucidi del solito. –no-
-ti va di parlarne?-
Si passò una mano sulla faccia e strinse la coda. –è difficile-
Mi sedetti per terra accanto a lei –senti, so che non siamo mai state amiche, anzi. Ma in gita ho scoperto che non sei poi così antipatica. Quindi. Se ti va di parlare con qualcuno...-
Era vero. Certo, Brittany non era di certo la mia migliore amica, ma non era così male. In gita quando io e Zayn avevamo litigato lei aveva passato la giornata con me, ed era anche riuscita a farmi ridere un paio di volte. Infondo (molto infondo) era una brava persona.
Si morse il labbro, abbandonandosi contro l’armadietto. –mi piace una persona, ma è impegnata-
-oh, capisco-
Lo sapevo. Zayn.
Sorrise amaramente. –brutto, vero? Tu e Zayn siete così fortunati-
-ora si. ma abbiamo avuto anche noi i nostri problemi-
-non come i miei-
Appoggiai una mano sulla sua spalla. –chi è lui?-
Esitò a rispondere, fissando il pavimento. –se non vuoi dirmelo, capisco-
-è…complicato-
Chiusi gli occhi per un istante e poi li riaprii. Sapevo perché diceva che era complicato. –ti piace Zayn, non è vero?-
Strabuzzò gli occhi. –ehm…-
-ti capisco benissimo. Zayn è bello, intelligente, gentile e ha quell’aria da bad boy che lo rende molto sexy. Sappi che non sono arrabbiata-
-ma…-
-inoltre è molto fedele, quindi non credo che finché stiamo assieme avrai chance. Mi dispiace, ma devo dirtelo-
-io…-
-l’avevo notato, sai? Sei gelosa di Zayn, lo fissi quasi sempre- e fino a qualche giorno fa ogni volta che ti beccavo fissarlo ti avrei staccato gli occhi con le mie mani.
-ma io non sono gelosa di Zayn- sussurrò torturandosi le dita.
Aggrottai le sopracciglia. –ma non ti piaceva?-
-no. non mi è mai piaciuto- questa si che è una novità.
Misi una mano sul petto, sospirando. –oh, meno male-
-sono gelosa di te- sussurrò a voce bassissima, tanto che pensai non averla sentita.
-cosa?-
Alzò il capo, fissandomi con i suoi occhi azzurro ghiaccio. –sono gelosa di te- ripeté con maggiore sicurezza, ma ugualmente spaventata.
-m-ma io credevo che ti piacesse Zayn-
-no. mi piaci tu-
Sgranai gli occhi. –che cosa?-
Fece un passo avanti, afferrandomi le mani e stringendole fra le sue. –mi piaci Rose-
-m-ma…come?-
Sorrise. –So che la mattina aspetto vederti varcare il portone mentre mangi una ciambella. So che quando ridi, rido anch'io, e se l'ho causata io quella risata anche di più. So che mi fa un certo effetto vederti cambiare nello spogliatoio a educazione fisica. So che quando sei con Zayn divento gelosa. So che mi piaci e basta-
La guardai ancora sconvolta. –però…wow-
-già-
-m-ma..tu ci provavi con Zayn-
Sorrise. – si, è vero. Mi illudevo che mi piacesse lui, o meglio, ci speravo, Sai, è una cosa abbastanza…strana da accettare. Ma prima o poi dovevo dirtelo.-
-e quindi…-
-posso fare una cosa?- mi interruppe.
Annuii incerta. –cioè?-
Mi zittì quando sentii le sue labbra sulle mie. Spalancai gli occhi e rimasi immobile, non ricambiando il bacio. -che cazzo sta succedendo qui?- quasi urlò Zayn. Era appena uscito dalla classe, probabilmente per andare in bagno. Si era bloccato in mezzo al corridoio, con il cellulare in mano e lo sguardo sconvolto.  –qualcuno mi spiega?-
Mi passai una mano fra i capelli, scompigliandoli. –è una storia abbastanza lunga-
 –voglio una fottuta spiegazione del perché la mia ragazza si stava baciando con un’altra ragazza, cazzo!-
-mi piace Rose- bisbigliò Brittany
Lui sgranò gli occhi. –cosa?-
-hai sentito bene-
-ci tengo a farti notare che non ho ricambiato-
Brittany sorrise amaramente. –già-
-e quindi, ora?-
Misi una mano sulla spalla di Brittany. -amiche?-
Sorrise. –amiche-
Andai verso Zayn, che mi strinse a sé con un braccio. –se mai passerò all’altra sponda, sarai la mia prima scelta-
 
 
 
-ancora non ci credo- mormorai per l’ennesima volta. Aprii la porta della camera di Zayn e mi buttai sul letto.
Si sdraiò sul letto accanto a me. -non parlarmene. Sai cosa vuol dire vedere la propria ragazza che ne bacia un’altra?-
-io ho sempre pensato che gli piacevi tu-
-e invece no. Ora dovrò stare attento anche alle ragazze. Sei troppo bella Rose-
Gli diedi una gomitata giocosa. –certo certo..-
Si tirò su a sedere, a gambe incrociate. –la mia bellissima Rosemary-
Gli alzai il dito medio. –il mio stupendo Jawaad-
Storse il naso e si sdraiò sopra di me, appoggiandosi con le ginocchia al materasso per non pesarmi. –la mia bellissima Rose- sussurrò lasciandomi un bacio sul collo.
Misi le mani fra i suoi capelli, scompigliandogli il ciuffo che tanto curava. –il mio stupendo Zaynie-
Sorrise e fece unire le nostre labbra in un bacio passionale. Infilò le mani sotto la mia maglietta, afferrandomi i fianchi e io circondai il suo bacino con una gamba. -ti amo-
-ti amo anch’io-








Ed eccoci quiiii

Tra feste, cenoni, pranzi e regali finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare! Innanzitutto grazie a chi ha letto lo scorso capitolo e ha sprecato cinque minuti per recensire. Non pensavo che così tante seguivate ancora la storia.
Il capitolo: E' UNA BOMBAAAAAAAAA!
Brittany: ve l'aspettavate? Ahahaha è da quando ho scritto il suo nome la prima volta che sapevo si sarebbe innamorata di Rose. Perchè, diciamocelo, che fosse cotta di Zayn sarebbe stato troppo banale. Spero abbiate apprezzato la sopresa.
Harry/Katrine: awww come sono cute! Mi piacciono tanto e mi piace tanto il "gruppo" in questo capitolo.
Devo dirvi purtroppo che questo è l'ultimo capitolo (escluso l'epilogo, ovviamente). Mi metto a piangere se penso a quanta gente segue questa storia, quanta gente mi ha scritto implorandomi di aggiornare, e quanto mi sono affezionata a questi personaggi (personalmente amo questo zayn ahah)
Aspetto con ansia di leggere i vostri pareri.


Erica

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