The voice carries a dream

di Far away
(/viewuser.php?uid=311413)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. The voice carries a dream ***
Capitolo 2: *** 2. Tu mi provochi, io rispondo. ***
Capitolo 3: *** 3. Mi fido davvero di lei? ***
Capitolo 4: *** 4. Ghiaccio sulla pista, ghiaccio nel cuore ***
Capitolo 5: *** 5. Le sue labbra sulle mie ***
Capitolo 6: *** 6. Nando's ***
Capitolo 7: *** 7. Troppo dolore dietro quei sorrisi ***
Capitolo 8: *** 8. Lo so e sto bene con lui ***
Capitolo 9: *** 9. Non sono chiara neanche con me stessa. ***
Capitolo 10: *** 10. Ti amo. ***
Capitolo 11: *** "Ci sarò sempre per te." ***
Capitolo 12: *** "Loro non sanno di noi. Loro non sanno dei ti amo." ***
Capitolo 13: *** "Pff non ho paura del buio." ***
Capitolo 14: *** “Ho solo paura di perdere la ragione per cui vivo.” ***
Capitolo 15: *** “Sapevo che saresti stato un errore.” ***
Capitolo 16: *** “Perché sempre a me?” ***
Capitolo 17: *** "La mia cupcake." ***
Capitolo 18: *** "Devo ammettere che sei stupenda così." ***
Capitolo 19: *** "La nostra canzone." ***
Capitolo 20: *** "Mi fai solo schifo." ***
Capitolo 21: *** "Non me lo permetterai." ***
Capitolo 22: *** "Farsi del male non aiuta mai." ***
Capitolo 23: *** "Perchè lei per qualche assurdo motivo ama te." ***
Capitolo 24: *** "Ne approfittai ancora una volta per guardarlo." ***
Capitolo 25: *** "Dimmi che mi ami." ***
Capitolo 26: *** "Eri troppo presa da Zayn." ***
Capitolo 27: *** "Tappeto sporco di sangue." ***
Capitolo 28: *** "Amore che custodiva come un gioiello prezioso." ***
Capitolo 29: *** "Zayn." ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***



Capitolo 1
*** 1. The voice carries a dream ***


1. La ragazza con le cuffie
 
Papà: “Chanel, sei pronta?”
“Si papà, un attimo e arrivo.” Scesi le scale più in fretta possibile ero davvero in ritardo, il tremo sarebbe partito fra mezz’ora e io ero ancora a casa.
Mamma: “Vuoi una mano?”
“Nono, ce la faccio tranquilla.”
Papà: “Forza, dammi le valigie.”
“Quindi, è arrivato il momento di salutarci.”
Mamma: “Sembra di si.”
“…”
Papà: “Chanel, sbrigati.”
“Mi mancherai tanto mamma.” La abbracciai mentre una lacrima mi rigò il viso.
Mamma: “Anche tu Margot.”
“Mamma, ti prego non quel soprannome….”
Mamma: “Ok scusami tesoro, fa buon viaggio e chiamami sempre. Buona fortuna.”
“Ti chiamerò sempre, ora devo andare grazie mamma.” Uscii di casa con le lacrime che non smettevano di scendere, appena fuori di casa e già sentivo la mancanza di mia madre; salii in macchina e una volta arrivata alla stazione scesi, salutai mio padre e mi diressi di corsa verso il treno.
Una volta sistemata sopra mi infilai le cuffie, mi alzai il cappuccio della felpa e cominciai ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino, osservavo ogni minimo dettaglio e pensavo a quanto mi sarebbe mancata Bradford, insomma era la cittadina in cui ero cresciuta. Non avevo molti amici, preferivo stare sola a casa ad ascoltare musica o a suonare la mia chitarra, ma ogni tanto uscivo la sera  e qualche amica l’avevo anche io, anche se con tutti i problemi che mi portavo dietro, divertirmi il sabato sera era l’ultimo dei miei pensieri.
Ora ero sul treno che mi avrebbe portato a Londra a cominciare tutto da capo e lasciarmi alle spalle la vita inutile che mi portavo dietro.
Tornai alla realtà e mentre mi abbandonavo ai ricordi pensai a quello che mi avrebbe aspettato in accademia, perché era lì che ero diretta, pronta a sviluppare la mia passione per la musica e migliorare la mia voce e sperare anche di diventare qualcuno un giorno, era un’occasione che non potevo perdere, essere ammessa a quell’accademia era stato un grande traguardo e non potevo mandare tutto all’aria solo per la nostalgia di casa.
Alzai il volume nelle cuffie, appoggiai la testa al finestrino, chiusi gli occhi e addio mondo.
 
Scesi dal treno con la faccia assonnata e ancora le cuffie nelle orecchie, feci controllare ancora una volta il mio biglietto e uscii dalla stazione di Victoria. Sembrerà strano ma non ero mai stata a Londra, ne avevo sentito parlare e avevo visto diverse foto ma stare lì era una magia, un sogno.
Feci il biglietto per il pullman e una volta salita mi sistemai al piano superiore che era scoperto, mi sedetti e cominciai a guardare la città mentre il pullman continuava ad andare avanti; era tutta piena di luci, ormai era quasi completamente buio e tutto sembrava un paradiso, decorazioni e insegne luminose ovunque, negozi con insegne enormi pieni di gente che camminava da una parte all’altra e faceva spese, artisti di strada che dipingevano e suonavo per la gente, era una città stupenda e tutto era illuminato ed enorme, non avevo mai visto una metropoli, ma soprattutto non avevo mai visto la città più bella del mondo.
 
X: “Il suo nome signorina?” Davanti a me avevo una donna alta, vestita con gonna e giacca, era una bella signora, sulla trentina ma aveva l’aria un po’ confusa e disorientate.
“Dawson, Chanel Dawson.”
X: “Oh si l’ho trovata…. Ehm c’è stato un problema con l’iscrizione.”
“Come un problema? Di che si tratta?”
X: “La sua iscrizione è stata inserita all’ultimo momento e l’ultimo posto è stato preso da una ragazza arrivata poco fa.”
“Cosa? E io ora dove dovrei dormire?”
X: “Se aspetta un attimo signorina vado a controllare le stanze e torno subito.”
“Va bene….  Accidenti.” Mi squillò il telefono.
Mamma: “Tutto bene tesoro, sei arrivata?”
“Ehm si sono arrivata ma sembra che ci sia un problema con la stanza.”
Mamma: “E cosa farai ora?”
“Non lo so, sto aspettando che risolvano questo problema.”
X: “Signorina… oh mi scusi.”
“Mamma devo attaccare, ti chiamo dopo, Ti voglio bene, ciao.” Chiusi la telefonata.
X: “Abbiamo trovato una camera, speriamo che le vada bene, altrimenti dovrà aspettare il prossimo semestre, dato che è tutto pieno.”
“Come tutto pieno? Posso avere le chiavi?”
X: “Tenga, secondo piano, camera 125.”
“La ringrazio. Scusi ma, c’è qualche altra cosa che dovrei sapere?”
X: “Per il momento è sola in camera ed è in una stanza con due letti singoli, è probabile che in seguito avrà una compagna di stanza.”
“Va bene la ringrazio.” Presi le valigie e mi diressi verso l’ascensore; una volta arrivata al secondo piano e arrivata alla stanza 125 aprii la porta e mi ritrovai davanti ad una stanza meravigliosa e enorme. Aveva due letti singoli, due scrivanie, un bagno grande e una finestra con vista sul parco, semplicemente qualcosa di straordinario, era il triplo se non il quadruplo della mia stanza a Bradford.
Mi sistemai in camera, sistemai i vestiti nei cassetti e verso le 21.00 qualcuno bussò alla mia porta.
X: “Sig.na Dawson potrebbe venire alla Reception per favore?”
“Certo, c’è qualche problema?”
X: “No, nessun problema le devo presentare una persona.”
“Sig.na Dawson le presento il suo nuovo compagno di stanza.”
Zayn: “Piacere di rivederti Chanel. Zayn Malik.” Avevo davanti un ragazzo più o meno alla mia altezza, castano e occhi scuri ma meravigliosi, aveva un bel fisico e aveva l’aria di un ragazzo che non da molto peso ai problemi della vita ma la affronta con un sorriso.
“Tu? Cosa ci fai qui?”
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM
Bene questa è la mia prima FF su EFP quindi scusatemi se immagini e cose varie non sono perfette. Spero che vi piaccia perchè ci metto il cuore a scrive i capitoli. Recensiteeeeeeee tanto e aspetto voi, grazie e buona lettura a tutti.
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Tu mi provochi, io rispondo. ***


“Tu provochi, io rispondo.”

X: “Vedo che vi conoscete già.”
Zayn: “Già, si può dire che siamo amici.”
“Conoscenti.” Lo interruppi.
X: “Vi lascio soli ragazzi. Chanel accompagni tu il signor Malik alla vostra camera?”
“Certo, nessun problema.” Dissi con tono gentile cercando di trattenere la rabbia, poi una volta che la segretaria se andò lo presi per il giubbotto e lo sbattei contro il muro.
Zayn: “Ehi ehi ehi rilassati Chan, qualche problema?”
“Non ti conviene giocare con me Malik, si può sapere che cavolo ci fai qui?”
Zayn: “Studio come te, amo la musica e voglio diventare qualcuno.”
“Tu hai degli obbiettivi? Ma per favore, non sei capace neanche aprire il libro di musica.”
Zayn: “Si vede che non mi conosci Dawson.” Improvvisò uno dei suoi soliti sorrisini maliziosi. “Ma avremo tutto il tempo di conoscerci, non credi?”
“Non mi provocare Zayn, sai perfettamente che andrebbe a finire male.” Dissi sorridente sempre cercando di trattenere la rabbia.
Zayn: “Ti aspetto in camera Chanel.” Si staccò da me e si diresse verso l’ascensore.
“Ma se non sai neanche dov’è.”
Zayn: “La troverò, non preoccuparti per me.” Quando entrò nell’ascensore io ripresi le mie belle cuffie e feci partire una canzone mentre mi incamminavo verso il parco a fare una passeggiata.
Come conosco Zayn? Abbiamo frequentato il liceo insieme, lui era nella mia classe di storia e scienze, ci conoscevamo bene e ogni tanto usciva con i miei stessi amici ma tra me e lui c’era sempre stato un rapporto di amore e odio; lui provocava e io rispondevo ma mai niente di serio. Non posso negare che fosse davvero attraente e avercelo come compagno di stanza mi faceva un certo effetto.
Mentre passeggiavo mi squillò il telefono: mia madre.
“Ehi mamma, come stai?”
Mamma: “Tutto bene tesoro, tu stai bene?”
“Si tutto ok.”
Mamma: “Ma dove sei?”
“Sto facendo un giro nel parco.”
Mamma: “A quest’ora? Chanel domani hai lezione, vai a dormire.”
“Si ora vado ma mamma fammi un favore, sono grande ormai non c’è bisogno che mi controlli per ogni cosa, ok?”
Mamma: “Ok notte.” Chiusi la telefonata e tornai in camera.

Erano le 7.30 quando la sveglia suonò, aprii gli occhi di colpo e quando mi accorsi che ore erano mi fiondai subito in bagno a prepararmi, era davvero tardi. Feci tutto in fretta furia e pronta uscii dalla camera per andare in classe, qiuando mi ritrovai faccia a faccia con una ragazza alta quasi quanto me, occhi marroni e capelli castani con alcune ciocche rosse, era meravigliosa ed aveva un fisico stupendo, la mia autostima in un secondo si abbassò ancora di più
“Oh scusami davvero vado molto di fretta.”
X: “Scusami anche tu, sono in ritardo anche io.”
“Come ti chiami?”
Madison: “Madison, stanza 145.”
“Anche tu al secondo piano?”
Madison: “Si, con chi sei in stanza?” il suono della campanella mi salvò.
“Ehm ci sentiamo dopo la lezione, scusami ciao.”
Madison: “Ciao.” La superai e andai in classe ancora imbarazzata.

Finita la lezione andai all’armadietto per lasciare i libri ma sentii prendermi dai fianchi e feci un salto per lo spavento.
Zayn: “Arrivata tardi stamattina?”
“Sei stato tu.”
Zayn: “Ti avevo detto di non giocare con il fuoco.”
“Va bene, cosa vuoi?”
Zayn: “Esci con me.”
“Cosa? Non se ne parla.” Chiusi l’armadietto mi staccai da lui e cominciai a camminare verso la mensa.
Zayn: “Dai solo un’uscita niente di serio.”
“Fammi capire, ora che non potrai più portare ogni sera una ragazza diversa in camera tua, ti concentri solo su di me?”
Zayn: “Non molli vero?”
“Mai.” Arrivai all’ascensore e mentre le porte si stavano per chiudere mi avvicina al suo petto permettendo solo ad un filo d’aria di dividerci e mi sussurrò: “Stasera all’ingresso alle 20.00?” Lo guardai con un sorrisetto malizioso.
“Fammici pensare…no.”
Zayn: “Per conoscere amici!”
“Solo per conoscere amici?”
Zayn: “Te lo giuro.”
“All’ingresso alle 20, allora.” Mi staccai da lui ed entrai nell’ascensore.


Ero in camera, per fortuna Zayn non c’era e potevo tranquillamente preparare per uscire, ero agitata ma non capivo perché, in fondo Zayn non era altro un altro degli stupidi ragazzi che giocano con i sentimenti delle ragazze, non avrei mai ceduto a lui per niente al mondo.
Erano le 20.10 e lui non era ancora arrivato, mi stavo spazientendo, mi chiedevo perché quale assurdo motivo avevo accettato la sua proposta.
Madison: “Ehi che ci fai qui da sola?”
“Sto aspettando un ragazzo.”
Madison: “Uh è il tuo ragazzo?”
“No mi porta fuori a…”
Zayn: “Conoscere amici.”
Madison: “Ciao Zayn.”
“Vi conoscete?”
Madison: “Si, frequentiamo il corso di storia della musica insieme. E voi due come vi conoscete?” Lanciai un’occhiata a Zayn per far si che non dicesse niente.
Zayn: “Abbiamo frequentato lo stesso liceo.”
“Non dobbiamo andare?”
Madison: “Posso venire con voi?”
“Certo vieni.”

Arrivammo al locale e ci sedemmo ad un tavolino, pochi minuti dopo arrivarono gli amici di Zayn.
Zayn: “Madison, Chanel, questi sono i miei amici: Niall il biondo iralndese.”
Madison: “Oh piacere, di dove sei?”
Niall: “Mullingar.”
Madison: “Mullingar? Io ci sono stata è fantastica.”
Niall: “Ehi ti va di ballare.”
Madison: “Certo.”
“Ohw che intesa.”
Zayn: “Liam il romanticone per eccellenza e Louis il nostro Peter Pan.”
“Piacere ragazzi, io sono Chanel.”
Louis: “Ma che bella ragazza, avercela io una così sei fortunato Zayn.”
Zayn: “Ehm no Louis non è la mia ragazza.”
“E non lo sarò mai.”
Liam: “La situazione scotta, comunque piacere Chanel.”
Zayn: “Ed eccolo il nostro riccio, lui è Harry.” Rimasi incantata davanti a quel ragazzo era stupendo, due smeraldi al posto degli occhi, sorriso smagliante e capelli scompigliati, profumava di lavanda ed io amavo la lavanda.
Harry: “Piacere di conoscerti, io sono Harry.”
“Chanel.” Appena mi disicantai (?) ripresi la situazione in mano e maliziosamente invitai Harry a ballare, il quale accettò senza esitare.
Mentre io ballavo, Zayn flirtava con dieci ragazza diverse, si divertiva e beveva, io non avevo mai bevuto in vita mia. Quella sera mi divertii con Harry, avevamo un sacco di cosa in comune ed era un ragazzo dolcissimo, mi chiedevo se avesse una ragazza.
Harry: “Strano che una ragazza così bella non abbia un ragazzo, perché non ce l’hai, vero?”
“No, non ce l’ho, comunque non esagerare non c’è niente di bello in me.”
Harry: “Invece sei una ragazza stupenda e mi piacerebbe rivederti per conoscerci meglio.” Aveva un sorriso fantastico, mi faceva sciogliere.”Tieni, questo è il mio numero, chiamami quando vuoi.”
Zayn: “E’ tardi, sarà meglio tornare in accademia.”
“E da quando ti preoccupi per me? Lasciami stare Zayn.” Mi prese in disparte e mi sussurrò: “Ho dimenticato le chiavi ora, mi faresti il favore di venire con me?”
“E va bene ma atti una calmata.” Raggiunsi Harry: “Ehi ora devo andare, ho già fatto tardi stamattina e non voglio rischiare si nuovo, grazie della serata Harry.
Harry: “Grazie a te, buonanotte Chanel.” Mi abbracciò e ancora una volta annusai il suo dolce profumo di lavanda, poi presi Madison e tornammo tutti e tre in accademia.
Madison: “Grazie della serata ragazzi, mi sono divertita molto. Ci vediamo domani Chanel, ciao Zayn e buonanotte.”
Io e Zayn: “Notte Madison.” Salimmo insieme e una volta arrivati in camera Zayn cominciò a parlarmi.
Zayn: “Ho visto che ti sei divertita stasera.”
“Molto… problemi?”
Zayn: “Assolutamente no.” Si finse indifferente.
“Ah okay… allora posso andare a dormire tranquilla.”
Zayn: “Certo, vai.” Mi infilai il pigiama e uscii dal bagno, trovandolo steso sul mio letto.
“Se non vuoi finire male ti consiglio di tornare nel tuo letto.”
Zayn: “Ma il tuo è più comodo.”
“Ah si? Lo è anche ora?” gli tolsi le coperte e cominciai a tirargli cuscinate, tanto che dopo qualche minuto eravamo a fare la lotta con i cuscini, sembravamo due ragazzini alla prima cotta ma la realtà era che ci divertivamo molto insieme. Dopo un po’, però, bussarono alla porta e io presa dallo spavento caddi per terra e per sbaglio trascinai con me Zayn.
CONTINUA….

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Mi fido davvero di lei? ***


Capitolo 3

X: “Chanel sono Madison, apri.” Continuava a bussare alla porta e si stava spazientendo ma io non riuscivo a smettere di ridere.
Zayn: “Smettila di ridere.” 
“Dai, ammetti che anche tu ti stai divertendo.” Abbozzò un sorriso e poi sentii la sua risata perfetta.
Zayn: “E va bene, ma che hai intenzione di fare?”
“Intanto togliti di dosso e vai sotto le coperte io aprirò a Madison:”
Zayn: “Ma come, in pigiama?”
“Ma che ti importa?”
“…”
“E smettila i ridere.” Stavo ancora ridendo ma cercavo di trattenermi, dovevo far credere a Madison di essere sola in stanza. Aprii la porta e la vidi, poi subito socchiusi la porta alla mie spalle.
Madison: “Finalmente! Ma che stavi facendo?”
“Scusami ero in bagno, non ho sentito subito.”
Madison: “Oh ok, sono venuta per…”
“Per?”
Madison: “Ma c’è qualcuno nel tuo letto?”
“Ma stai scherzando?” Subito mi chiusi la porta alle spalle, poi ancora imbarazzata e nervosa continuai a parlare: “Allora perché sei qui?”
Madison: “Per restituirti la giacca, l’hai dimenticata nella mia borsa.”
“Che testa che ho, ti ringrazio tanto Madison.”
Madison: “Figurati, a domani Chanel.”
“Buonanotte.” Aspettai che se ne andasse e quando sentii chiudere la porta della sua camera iniziai a bussare alla porta della mia.
“Zayn! Zayn, aprimi per favore! Zayn.” Non lo sopportavo più, ora mi aveva anche lasciata fuori, gliel’avrei fatta pagare questa. “Zayn apri, Zayn.” Continuavo a chiamarlo sotto voce per non farmi sentire e bussavo alla porta ma niente.
Madison: “Non credi che prima o poi l’avrei scoperto?” Smisi di bussare e con la faccia arresa mi girai verso di lei.
“Come facevi a saperlo?”
Madison: “Si capiva, non era poi così difficile.”
“…”
Madison: “Ok ho sentito che aveva bisogno di te per entrare in camera e non ne ero sicura finchè non ti ho sentito bussare alla sua porta.”
“Ahahahah sono una cretina.” Mi sedetti a terra a gambe incrociate e Madison fece la stessa cosa.
Madison: “No, non lo sei, neanche io avrei detto a tutti che il mio compagno di stanza è un ragazzo, e che ragazzo ahahahah.”
“Non lo dirai a nessuno, vero?”
Madison: “Certo che no, ricorda che ti puoi fidare di me sempre.” La abbracciai fortissimo quasi non facendola più respirare ma mi ispirava fiducia e sicurezza; avevo un’altra occasione per far conoscere la vera me e non la ragazza scontrosa e ribelle che in realtà ero, avevo una nuova amica e non avrei rischiato di perderla per niente al mondo. Era bella, simpatica ma soprattutto era dolcissima, era MIA ormai.
“Grazie, Madison.” 
Madison: “Ehi, ti va di venire a pranzare con me domani?”
“Ma io non conosco niente qui a Londra.”
Madison: “Non ti preoccupare ci penso io a quello. Tu fatti trovare pronta per le 13.00 davanti alla mia stanza.”
“Okay.” Mi alzai e ci abbracciamo di nuovo, ma il nostro abbraccio fu interrotto dal mio telefono che vibrò. “Scusami, mi è arrivato un messaggio.” Lo lessi e poi sorrisi.
Madison: “Cos’è quel sorrisetto?”
“E’ un messaggio di Harry.”
Madison: “E cosa dice? Cosa dice?” Mi strappò il telefono dalle mani. “Non ci posso credere, ci devi andare.”
“Non se ne parla, non lo conosco nemmeno.”
Madison: “Ma dai, si vede l’intesa che c’è tra voi due.”
“Già, si vede anche l’intesa che c’è tra te e Niall.” Divenne tutta rossa.
Madison: “Vabbè… comunque se non ci vai è perché non vuoi abbandonare il tuo Zayn, o sbaglio?”
“Tu stai dando i numeri, io ci andrò a quell’incontro, fosse l’ultima cosa che faccio.” Rise.
Madison: “Sei tremenda.”
Ad un certo punto comparve Zayn sulla soglia della porta.
Zayn: “Ho interrotto qualcosa?”
“Non dovresti neanche farle certe domande, mi hai lasciata fuori dalla stanza.”
Madison: “Ragazzi io vado a dormire. Zayn…”
Zayn: “Si?”
Madison: “Buona fortuna.”
“Entra dentro.”
Zayn: “Che cosa?”
“Ho detto entra dentro.” Ero furiosa con lui, ma mi stavo divertendo a dettargli ordini, con me o rigava dritto o rigava dritto.

Il giorno dopo feci musica e il professore mi fece cantare davanti a tutti una canzone scritta da me, ero piuttosto in imbarazzo ma mi beccai una bella A non ci potevo credere.
Dopo la lezione, lasciai i libri e andai da Madison.
Madison: “Sei pronta?”
“Certo, dove andiamo?”
Madison: “Ti porto in un posto dove si mangia da dio e si paga pochissimo.”
“Ah si? E come si chiama?”
Madison: “Nando’s.”
“Non l’ho mai sentito.”
Madison: “Dai andiamo.”
DA NANDO’S
“E’ il pollo più buono che abbia mai mangiato.” Dissi ancora con la bocca piena per poi scoppiare a ridere.
Madison: “Tu sei pazza esattamente quanto me, è per questo che sei mia amica.”
“Grazie di tutto, non mi conosci e già mi vuoi bene, mi servirà avere finalmente un’amica al mio fianco.”
Madison: “Come finalmente? Non ne hai mai avuta una?”
“Si ma preferisco non parlarne…. Non ora almeno.”
Madison: “Mi dispiace molto, quando vuoi io sono qui.”
X: “Allora, cosa ordinate?”
“Niall? Che ci fai qui?”
Niall: “Ci lavoro. E voi?”
Madison: “Ci mangiamo, non è evidente?”
“Ehm io vi lascio soli, devo andare Madison lo sai. Tieni.”
Madison: “Pago io Chan non ti preoccupare.”
“Grazie tesoro, ciao Madison, ciao Niall.”
Uscii dal locale e mi diressi verso l’ingresso del parco dove mi aspettava Harry, ero già in ritardo e non volevo farlo aspettare ancora.
“Ciao Harry.”
Harry: “Ciao Chanel, come stai?”
“Bene, che si fa?”
Harry: “Si va a pattinare.”
“Io non so pattinare.”
Harry: “Dai ti insegno io.”
“Va bene ma non ridere se cado.” Sorrise e… sorrisi anche io.
Harry: “No, non sono così cattivo dai andiamo.” Mi prese la mano e io gliela strinsi, poi mi appoggiai a lui e insieme cominciammo a camminare verso la posta di pattinaggio sul ghiaccio...
CONTINUA….
THE VOICE CARRIES A DREAM. SPAZIO AUTRICE: come vi sembra?recensite con un piccolo parere,mi farebbe piacere :')

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. Ghiaccio sulla pista, ghiaccio nel cuore ***


“Harry c’è troppa gente, non voglio fare figure ti prego.” Dissi ridendo.
Harry: “Non sei mica l’unica a non saper pattinare.”
“Non mi aiuti.”
Harry: “Prendi la mia mano e non lasciarla per nessun motivo, vedrai che non cadrai mai.” Rimasi piuttosto sorpresa nel sentir pronunciare quelle parole, nessun ragazzo mia aveva mai parlato così. Lo guardai negli occhi e poi afferrai la sua mano.
Harry: “Che succede? Stai tremando..”
“Nessun ragazzo mi ha mai trattato così bene.”
Harry: “Dai vieni e non pensarci più.” Scendemmo in pista e cominciammo a pattinare; per essere stata la mia prima volta andò piuttosto bene anche se un paio di cadute le feci, ma mi divertii da matti, con lui stavo bene e per un attimo mi dimenticai di Zayn e del rapporto complicato che avevamo. Dopo circa tre ore e una cioccolata calda (?) Harry mi riaccompagnò in accademia.
“Grazie Harry.”
Harry: “Non c’è bisogno che mi ringrazi sempre.” Mi fece ridere.
“Lo sai che sono così.” Mi baciò sulla guancia e poi se ne andò. Io tornai in camera e trovai una bella sorpresa.
“E tu sei?”
Stephanie: “Io sono Stephanie, tu chi sei?” Avevo davanti una ragazza alta circa 1.65, con capelli biondi lunghi, molto lunghi, magrissima e super truccata.
“Io sono Chanel. Tu che ci fai qui?”
Stephanie: “Io sto aspettando Zayn per uscire.” Sentii un nodo in gola, che mi stava succedendo?
Zayn: “Stephanie sei pronta? Chanel… che ci fai già qui? Pensavo tornassi più tardi.”
“Ho fatto presto, devo ancora finire di studiare.” 
Zayn: “Bè ora dobbiamo andare… Ah, Madison ti cercava.” Lo vedevo tremare come se avermi vista con la sua amichetta lo avesse messo in serie difficoltà.
“G-Grazie.”
Stephanie: “E’ stato un piacere conoscerti Chanel.”
“Anche per me Stephanie, ciao Zayn.”
Zayn: “Ciao Chanel.” Aspettai che se andassero per lasciarmi andare sul letto. Perché vederlo con un’altra ragazza mi aveva fatto quell’effetto? Eppure ero convinta di non provare assolutamente niente per lui. Presi il cellulare e chiamai Madison avevo bisogno di distrarmi.
Mentre appoggiavo il cellulare sul comodino notai un’agendina per terra.
“E questa?” La aprii e cominciai a leggere, c’erano una marea di appuntamenti legati a numeri di telefono non avevo mai visto niente del genere. Non mi sbagliavo per niente su di lui avevo ragione, mi faceva una certa rabbia.
Dopo qualche minuto sentii bussare alla porta così lanciai l’agendina per terra e andai ad aprire.
Madison: “Chaneeeeeeel.” Mi saltò addosso e mi fece cadere sul letto quanto le potevo voler bene?
“Madison, che succede?”
Madison: “Succede che sono la ragazza più felice del mondo.” 
“Niall?”
Madison: “Niall. Siamo stati tutto il pomeriggio a parlare e quando ha finito il suo turno mi ha portata al parco a fare una passeggiata è stato così dolce e carino e poi è un ragazzo assolutamente bellissimo.”
“Sono felice che ad almeno una di noi due sia andata bene.”
Madison: “Perché? Il tuo appuntamento con Harry è andato male?” Il suo sorriso si spense di colpo.
“Non era un appuntamento ed è andato benissimo ma non è Harry, il problema è..”
Madison: “E’ Zayn.” Mi interruppe. “Che ha fatto?”
“Niente ma quando l’ho visto con una ragazza qui stasera ho provato un vuoto dentro.” Non le dissi niente dell’agendina ero già nei guai per aver letto qualcosa che non mi riguardava.
Madison: “Chanel so che ti arrabbierai ma sono tua amica e devo dirtelo.”
“Ti ho detto che non sono innamorata di lui.” Mi alzai di scatto dal letto.
Madison: “Ma ti stai innamorando.”
“Non di lui.”
Madison: “E di chi? Di Harry? Avanti non lo conosci neanche.”
“Perché Zayn lo conosco?”
Madison: “Sono 5 anni che litigate ma non sono litigi sono provocazioni, come dire… flirt, ecco.”
“…”
Madison: “Accettalo Chanel sta nascendo qualcosa tra te e lui ma se preferisci Harry, allora stai con lui è un ragazzo perfetto, ma non negare i tuoi sentimenti per Zayn.”
“...”
Madison: “Continui a non parlare, eh? Che ti succede? Perché hai paura dell’amore?”
“Non ho paura dell’amore in generale ho paura di innamorarmi di lui, è il tipo di ragazzo che cambia ragazza ogni sera e che pensa solo una cosa e non ho nessuna voglia di soffrire per uno come lui.”
Madison: “Credi che gli altri ragazzi non ti faranno soffrire?”
“Scusami Madison… ho esagerato.”
Madison: “Non preoccuparti, vieni qui.” Mi abbracciò era così protettiva con me e io mi sentivo inutile, mi fece commuovere. “No, non piangere.” Mi asciugò le lacrime. “Non ti voglio più vedere così, capito?”
“Capito.”
Madison: “Ho una bellissima notizia per noi due.” MI afferrò le mani e mi fece sedere per terra.
“Finalmente una bella notizia.”
Madison: “Ho pensato che non ci potranno mantenere i nostri genitori a vita, così ho chiesto a Niall e mi ha detto che potremmo lavorare da Nando’s.”
“Ahahahah e tu mi vorresti far credere che vuoi lavorare da Nando’s solo perché i tuoi non ti possono mantenere a vita?” Diventò completamente rossa.
Madison: “….”
“Dai scherzavo per me va bene e poi è una scusa in più per stare con Niall.”
Madison: “ Andiamo ora a parlare?”
“No, non me la sento, credo che prenderò qualcosa al buffet e poi andrò a letto.”
Madison: “Vuol dire che ci andremo domani. Perché non ne approfitti per scrivere la lettera della settimana?”
“Che cosa?”
Madison: “Ogni settimana ci danno la possibilità di inviare una lettera a chi vogliamo, scrivi alla tua famiglia e racconta dell’accademia, poi domani che è domenica la invii. Sicura che vuoi passare il sabato sera chiusa in camera?”
“Non ti preoccupare per me, mi farà bene stare un po’ da sola.”
Madison: “Come vuoi, ciao Chan.”
Presi carta e penna mi sedetti alla scrivania e cominciai a scrivere.
Cara mamma,
è da una settimana che sono qui in accademia e ho già conosciuto un sacco di persone. Scusa se non ti ho chiamato in questi giorni ma sono stata molto impegnata; ho conosciuto una ragazza di nome Madison è fantastica e davvero bellissima, tu sai che sono molto chiusa e non mi piace aprirmi con gli altri ma con lei è diverso, subito mi sono fidata di lei e ho fatto bene perché andiamo proprio d’accordo e lei è molto aperta con me, anche se ci conosciamo da una settimana.
Ho conosciuto anche dei ragazzi davvero carini, non mi sento molto con loro ma fanno tutti parte di un gruppo e sono dei ragazzi per bene non preoccuparti. In particolare ho conosciuto un ragazzo di nome Harry è assolutamente stupendo e dolcissimo, ci stiamo conoscendo non è il mio tipo ma mi trovo fin troppo bene con lui.
Le lezioni vanno benissimo, ho già esibito un mio pezzo ed è andato benissimo, i professori sono ottimi e il servizio anche mi sto trovando proprio bene e Londra è fantastica anche se non ho ancora visto molto. :DD
Infine vorrei dirti che con la camera si è risolto tutto ma il mio compagno di stanza è un ragazzo, un certo Zayn Malik, quello che ha frequentato il liceo con me. Ci siamo organizzati bene ognuno ha i suoi spazi e stiamo cercando di andare d’accordo. Per favore non dire niente a papà mi manderebbe indietro e ho fatto tanto per convincerlo. 
Spero di sentirti presto, come vanno le cose lì? Mi manchi mamma, ti voglio bene.
Baci…. 
…la tua Margot ♥

Perché stavo piangendo? Chiusi la lettera, la misi nella busta, scrissi l’indirizzo e lasciai la busta sulla scrivania. Poi mi infilai il pigiama, mangiai una brioches e mi stesi sul letto a guardare un film, poi mi addormentai.
CONTINUA…




SPAZIO AUTRICE:

Allora vi ringrazio per alcune recensioni anche se erano poche era dolcissime, vorri che mi aiutaste a diffondere la storia. Grazie a chi la segue e per chi mi volesse contattare:
Twitter: @xxharrysgirl seguo tutti :33

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. Le sue labbra sulle mie ***


POV. ZAYN
Erano le 2.00 quando rientrai in camera e come immaginavo la trovai dormire. Mi avvicinai al suo letto per spegnere il lume e rimasi lì fisso a guardarla mentre dormiva, era stupenda e l’avevo fatta rimanere piuttosto male, ero bravo solo a rovinare quello che costruivo, che cretino. Mentre mi alzavo notai la mia agendina aperta per terra vicino al suo letto.
“No, accidenti, no.” Afferrai l’agendina e la buttai nella mia valigia, poi notai sulla sua scrivania una lettera. Senza pensarci due volte la aprii un po’ preso dalla curiosità e un po’ dal nervoso la cominciai a leggere, arrivato alla fine della lettera avevo le lacrime agli occhi e tremavo, sentivo che mi nascondeva qualcosa. Lasciai la lettera sulla scrivania e andai a dormire, con la lettere ancora nella mente, ormai Chanel era il mio pensiero fisso.
POV. SARA
Mi svegliai tardi, era domenica e potevo fare tutto con comodo, mi alzai lentamente dal letto e notai che Zayn non c’era, così mi preparai con calma e mi misi una felpa ad occhio, poi scesi a fare colazione.

AL BUFFET
Madison: “Dormito bene?”
“Diciamo.”
Madison: “Ehm ho parlato con Niall e ha detto che possiamo andare stamattina a parlare per il lavoro da Nando’s.”
“Ma è domenica.” Dissi con la faccia assonnata mettendo il broncio.
Madison: “Lo so che è domenica ma è l’unico momento disponibile.” Disse sorridendo quasi a farmi un dispetto.
“E va bene.” Dopo 10 minuti finimmo di fare colazione. “Andiamo?”
Madison: “Aspettami.” Finì di mangiare il cornetto e poi insieme lasciammo la sala.

DA NANDO’S
Niall: “Ciao Madison.” Disse imbarazzato.
Madison: “Ciao Niall.”
“Ehm scusate, non vorrei interrompervi ma noi non abbiamo molto tempo.”
Niall: “Si scusate, ciao Chanel. Venite da questa parte.”
X: “Buongiorno ragazze.”
Io e Madison: “Buongiorno.”
X: “Allora Niall mi ha parlato molto di voi e mi ha detto che cercavate lavoro ma che studiate in accademia.”
Madison: “Esatto.”
X: “Bene credo di avere qualcosa che fa per voi. Ecco gli orari.”
“Lunedì e mercoledì all’ora di pranzo, venerdì pomeriggio e sera e sabato sera/notte.”
Madison: “Direi che è perfetto.”
X: “Scusate se i turni sono pochi ma abbiamo già molto personale, questo è un favore che ho fatto al mio piccolo Niall.”
Madison: “Grazie Niall.”
Niall: “Per te questo ed altro… cioè per voi questo ed altro.” Mi scappò da ridere ma cercai di non farmi notare.
X: “Bene ragazze ecco il contratto, la paga sarà di 100 sterline a settimana, vi farò sapere io se il sabato lavorerete di sera o di notte e a volte qui organizziamo feste quindi sarete maggiormente coinvolte nel lavoro.” Firmammo il contratto, poi aspettammo che Niall e il propietario se ne andassero per : “Woooow abbiamo un lavoro, abbiamo un lavoro.”
Madison: “Ma ci credi? Io e te a lavorare?”
“Ahahahha ci divertiremo da matti.”
Madison: “E conosceremo ragazzi.” Mi sussurrò all’orecchio e poi mi fece l’occhiolino.
“Tieniti il tuo Niall tu. Ahahhaha.”
Madison: “Se proprio insisti.”
“Dai andiamo che devo ancora inviare la lettera.”
Madison: “Ok andiamo.” Arrivate in accademia Madison andò in camera sua per chiamare la sua famiglia e io in camera mia per prendere la lettera da inviare e poi chiamare mia madre.

AL TELEFONO
Mamma: “Ehi tesoro come stai?”
“Bene mamma, tu?”
Mamma: “Tutto ok.”
“Con papà?”
Mamma: “Lascia stare tesoro… che mi racconti?”
“Io e Madison , un ragazza dell’accademia, abbiamo trovato lavoro così non dovrete più mantenerci.”
Mamma: “Ma è una notizia fantastica tesoro, sono felice per voi.” Sentii Madison che bussava alla porta.
Madison: “Chanel andiamo a pranzo?”
“Mamma ora devo andare a pranzare, sono felice di averti sentito.” Mi scesero alcune lacrime ma le asciugai subito.
Mamma: “Anche io Marg…. Cioè Chanel.” 
“Ciao mamma.” Chiusi la telefonata e presi la borsa.
Madison: “Ehi stai piangendo?”
“No lascia stare, andiamo a pranzo.”
Madison: “L’hai inviata la lettera?”
“No lo farò oggi pomeriggio.” Pranzammo insieme e verso le 17.00 dopo divertimenti vari rientrai in camera e… di Zayn ancora nessuna traccia.
Iniziai a cercare la lettera ma non la trovavo.
“Ma dove l’ho lasciata? Oh, eccola. “ Era ancora sulla scrivania ma era…. Aperta. Sentii la porta della stanza aprirsi alle mie spalle e mi girai di colpo.
“Allora mi spieghi… questo.” Era Zayn.
Zayn: “Ehm…. Io.”
“Zayn ! Perchè hai letto la mia lettera?” Dissi infuriata e gridandogli contro. 
Zayn: “ E tu perchè hai letto la mia agendina?” Rimasi immobile.
Io: Quelle sono cose stupide...
Zayn: “Beh di certo la mia agendina ha più valore della tua stupida lettera..”
“Così la mia lettera non avrebbe valore? Sai cosa c’è Zayn? Per te non avrà mai valore quello che penso o che faccio io, è ovvio.”
Zayn: “No... Non volevo dire questo...”
“Ho capito benissimo quello che volevi dire...Non preoccuparti chiederò di trasferirmi in un'altra camera e se sarà necessario comincerò dal prossimo semestre così potrai scopare con chi ti capita la sera, senza la rompi palle vicino… E io che stavo iniziando a provare qualcosa per te!” Dissi allora più arrabbiata che mai.
Zayn: “….”
“Bene.” Me ne andai sbattendo la porta, forse avevo un pò esagerato, ma ero nervosa e volevo vedere la sua reazione e soprattutto volevo andarmene da lui. Uscii dall’accademia e cominciai a camminare senza una meta, non conoscevo la città, quindi non potevo rischiare di perdermi, ma ero così nervosa che non riuscivo a pensare a niente così camminai ad occhio tutto il pomeriggio. 

POV. ZAYN
Erano le 20.00 e ancora non era arrivata, provai a chiamare Madison ma neanche lei aveva idea di dove fosse Chanel, ora ero seriamente preoccupato avevo davvero esagerato con lei. Come avevo potuto mettere a confronto la mia agendina con la sua lettera? Ero disperato e non sapevo che fare, così decisi di infilarmi il giubbotto e di uscire a cercarla.

POV. CHANEL
Ero seduta su una panchina a tremare, non sapevo dove andare e cosa fare, ma non volevo chiamare nessuno avevo bisogno di stare da sola, continuavo a pensare dei modi per tornare all’accademia… poi, mi accorsi che qualcuno si era seduto di fianco a me.
“Che cosa ci fai tu qui? E come mi hai trovata?”
Zayn: “Non ti interessa sapere come ti ho trovata.”
“Perché sei qui, Zayn?”
Zayn: “Per chiederti scusa. Ho pensato a quello che hai scritto nella tua lettera e ho capito che dietro quel sorriso e quel caratteraccio.” Sorrise. “C’è un lunga storia.” Il suo sorriso si spense.
“Hai ragione… ma quella lunga storia non ti riguarda.”
Zayn: “Io credo di si. Non voglio che tu te ne vada dalla nostra camera, né che cominci il prossimo semestre, ho visto come hai reagito quando hai visto Stephanie e come ci sei rimasta quando hai letto la mia agendina, ho visto come ti ho ferita. Noi siamo compagni di stanza e dobbiamo andare d’accordo, non ti chiedo di diventare la mia migliore amica ma non voglio mandare all’aria il nostro rapporto anche se non è uno dei migliori.”
“A casa mia va tutto male, ho un rapporto speciale con mia madre, lei è sempre stata il mio punto di riferimento e la mia migliore amica ma con mio padre va tutto male, da sempre; mi vuole bene ma non vuole che abbia amici maschi o un ragazzo, è molto protettivo e a quanto pare pretende che io rimanga single a vita, può sembrare uno scherzo ma è una cosa orribile, litiga sempre con mia madre perché lei mi appoggia sempre e non so perché stanno ancora insieme. Venire in accademia era l’unico modo per cominciare una nuova vita insieme alla mia musica, conoscere nuove persone e non essere la ragazza con le cuffiette che tutti detestano.” Stavo piangendo tanto da sembrare una fontana, la mia vita facevo schifo, io facevo schifo, non mi sentivo mai a mio agio e c’era sempre qualcosa che mi buttava giù.
Zayn: “Ehi… mi dispiace.” Mi prese tra le sue braccia e mi fece appoggiare sulla sua spalla.
“Se mio padre venisse a scoprire che sono in camera con te mi farebbe tornare a casa e io non voglio, questo posto è il mio futuro ed è la mia felicità, solo una settimana e ho conosciuto persone fantastiche.”
Zayn: “Chanel a me non importa se noi due non andremo mai perfettamente d’accordo, sarei pazzo a pretendere tanto. Voglio solo vederti felice.”
“Ci tieni davvero così tanto a me?”
Zayn: “Tu non puoi minimamente immaginare cose succede dentro di me quando mi guardi o quando mi stai accanto, nessuno è capace di capirlo. Tu sei la mia principessa.” I miei occhi cominciarono a brillare e il cuore a battere all’impazzata, la distanza tra di noi era sempre minore finchè non senti le sue labbra sulle mie, così morbide e dolci, all’inizio mi feci trasportare da quel bacio perché non avevo mai provato quei sentimenti con nessuno ma poi mi resi conto di cosa stavo facendo e mi staccai, mollandogli uno schiaffo.
Zayn: “Mi dispiace Chanel, non credevo che sarei arrivato a tanto.”
“E’ sbagliato, va bene Zayn? E’ tutto sbagliato, quello che provi tu, quello che provo, non succederà mai niente…” Mi alzai di scatto dalla panchina.
Zayn: “Ma è già successo.”
“E allora facciamo in modo che non accada più.” Gli diedi le spalle e mi allontanai da lui, non potevano continuare così…
CONTINUA….

THE VOICE CARRIES

 

A DREAM

 

 

 

 

Volevo ringraziare tutte quelle che seguono la storia e che recensiscono mi fa davvero piacere che la seguiate e mi farebbe ancora più piacere se lasciaste un pensierino ogni tanto. Grazie a tutti 
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. Nando's ***


Perché ero stata così stupida? Cavolo l’avevo baciato e… ed era stato bellissimo. Non potevo innamorarmi di lui mi sarei condannata eppure per un motivo o per un altro era da lui che mi ritrovavo. Era troppo importante per me, forse ero io stessa che volevo stare con lui ma non me ne rendevo conto.
X: “Chanel? Cosa ci fai tu qui?”
“Harry? Oh per fortuna sei qui.” Mi strinsi a lui mentre avevo ancora il viso bagnato, lui accompagnò quell’abbraccio rigenerandomi completamente.
Harry: “Che succede? Perché stai piangendo?”
“Niente di importante, ora vorrei solo tornare in accademia.”
Harry: “Vieni ti accompagno… stai congelando.” Si tolse il giubbotto e me lo appoggiò sulle spalle, poi mi accompagnò in accademia.
Harry: “Eccoci qui.”
“Grazie ancora Harry… ehm, ti va di entrare a prendere qualcosa?”
Harry: “Certo.” Entrammo in camere e lo feci accomodare, per fortuna era tutto in ordine non volevo che lui scoprisse che io e Zayn eravamo in camera insieme. “Chanel, sicura che vada tutto bene?”
“Ti ho detto di si tranquillo.” Gli sorrisi e lui ricambiò dolcemente anche se era evidente che non mi credeva. “Senti io devo andare ad imbucare una lettera, torno tra 10 minuti con due cioccolate calde, ok?”
Harry: “Si, ti aspetto qui.” Presi la lettera e uscii dalla stanza poi la imbucai e tornai in camera pronta per bere la cioccolata.
“Ecco a te.”
Harry: “Grazie… vedo che ti trovi bene in camera con Zayn.”
“E tu come lo sai?”
Harry: “E’ uno dei miei migliori amici, vuoi che non me l’abbia detto?”
“Ok…” Basta dovevo mettere fine a tutto, ora più che mai dovevo dimenticare tutto quello che c’era stato tra me e Zayn e andare avanti. “Harry, non scherzavo quando dicevo di volerti frequentare, perché non usciamo insieme in questi giorni? Insomma mangiamo qualcosa insieme…”
Harry: “Pattiniamo.” Cominciai a ridere.
“Si, pattiniamo… mi piacerebbe passare più tempo con te.” Appoggiò la tazzina sul comodino mi fece alzare in piedi, poi avvicinò le sue labbra al mio orecchio sinistro, mi spostò i capelli e mi sussurrò: “Non aspettavo altro.” Mi scappò un sorriso, poi lui si allontanò, prese il suo giubbotto e mi disse: “Grazie Chanel, hai il mio numero ci sentiamo.” Appena chiuse la porta mi buttai sul letto e cominciai a sorridere come non mai, cavolo era stato così dolce, non mi ero mai sentita tanto felice. Ora però mi mancava una cosa da affrontare… Zayn sarebbe tornato in camera a momenti.

La mattina seguente andai a lezione, avevo storia della musica, canto, storia, geografia e matematica ( che noia D: ), per fortuna né la sera né la mattina avevo incontrato Zayn, ma se c’era qualcuno che avevo bisogno di incontrare era Madison, che però non si fece viva tutto il giorno, quindi dovetti aspettare di parlarle a lavoro.

DA NANDO’S
Michael: “Buongiorno ragazze, vedo che siete puntuali, bel modo di cominciare. Questi sono i vostri grembiuli, legatevi i capelli e indossate il cappello, Niall vi spiegherà tutto, buon lavoro.” Ci disse il capo.
Io e Madison: “Grazie.”
Madison: “Allora novità?” Ci preparammo come aveva detto il nostro capo e ci dirigemmo verso Niall.
“Anche troppe, non sai cos’è successo ieri sera.”
Niall: “Ehi ragazze questi sono i blocchetti voi prendete le ordinazioni e le lasciate in cucina, scrivete il numero del tavolo ed è fatta.”
Madison: “Va bene, grazie Niall cominciamo subito.” Cominciammo a prendere ordinazioni e servire i tavoli, per essere il nostro primo giorno ce la cavammo piuttosto bene, e il nostro capo ne fu piuttosto contento, purtroppo però avevamo lavorato così tanto che non ero riuscita a parlare con Madison.
Michael: “Perfetto ragazze è stato il primo giorno ma ve la siete cavata perfettamente. Vi aspetto mercoledì alla stessa ora.”
“Grazie capo, a mercoledì, ciao.”
Madison: “Ciao… ciao Niall.” Uscimmo da Nando’s e tornammo in accademia a piedi, finalmente ebbi il tempo di raccontarle tutto.
“Madison è difficile da dire e ti prego di non cominciare a saltare e a fare festa perché per me è tutto tranne che bello quello che ho fatto.”
Madison: “Che succede Chanel?”
“Ieri sera dopo aver litigato con Zayn, io e lui ci siamo… non ce la faccio.”
Madison: “Vi siete? Chanel dimmelo dai.”
“….”
Madison: “No, no non ci posso credere, vi siete baciati oddio ma è una notizia stupenda.”
“Ecco no, non è una notizia stupenda è il più grande errore che potessi fare.”
Madison: “Ma perché? Cosa succede Chanel?”
“Ieri sera lui ha letto la mia lettera e io ho letto la sua agendina, così abbiamo litigato io me ne sono andata ma lui mi ha trovata, mi sono praticamente aperta con lui e mi ha detto cose dolcissime finchè non ci siamo baciati… io all’inizio l’ho appoggiato ma poi gli ho mollato uno schiaffo e me ne sono andata.”
Madison: “Certo che quando ti fissi con una cosa sei proprio testarda… però con quel bacio puoi ammettere di provare qualcosa per lui.”
“Hai ragione provo qualcosa per lui e lui prova qualcosa per me ma farò di tutto pur di non far accadere niente. Ieri sera poi sono stata con Harry ed ho deciso che è lui che voglio frequentare.”
Madison: “Fai come vuoi ma Harry per quanto sia terribilmente sexy e dolce, non è lui che ami, fidati. Dai andiamo ho un sacco di cose da studiare.”
Tornammo in accademia ed io mi misi a studiare, poi però entro Zayn in camera e lì si complicò tutto per me.
Zayn: “Ciao Chanel.”
“Ciao.”
Zayn: “Tutto ok?”
“…”
Zayn: “Senti io non sopporto che dopo quello che c’è stato ieri sera dobbiamo far finta di niente…”
“…”
Zayn: “Non mi vuoi neanche più parlare?” Era sconvolto e lo stavo uccidendo con il mio silenzio, e stavo uccidendo anche me stessa.
“Zayn io non ho tempo da perdere devo studiare.” Mi asciugai le lacrime per non fargli vedere che stavo piangendo, presi i libri e me ne andai il più lontano possibile da lui, lasciandolo in stanza da solo.

Ero seduta alla scrivania della biblioteca dell’accademia quando mi vibrò il cellulare.
Harry: “Ma non ti stanchi a studiare così tanto? O_O”
“In realtà ho finito ma mi annoiavo e mi andava di anticipare qualcosa;)”
Harry: “E’ ancora più noioso passare la serata in biblioteca.”
“E tu come lo sai?”
Harry: “Guarda fuori dalla finestra.” Mi girai e lo vidi fuori dalla finestra con un cestino da pic-nic in mano, quanto era dolce. Mi avvicinai alla finestra e la aprii.
“Sei tremendo.”
Harry: “Eri tu che avevi detto che avevi voglia di conoscermi. Dai vieni qui.”
“Scherzi? Sono orribile dammi almeno il tempo di cambiarmi.”
Harry: “Ma no, sei perfetta così.” Mi fece brillare gli occhi e mi fece ridere. “Dai ti aiuto ad uscire.” Mi aiutò ad uscire dalla finestra e poi mi fece salire in macchina.
Dopo circa 15 minuti di viaggio arrivammo in un giardino con al centro una casa sull’albero, era uno spettacolo stupendo e non ero mai stata su una casa sull’albero.
“Wow è tua?”
Harry: “Si è mia e di mia sorella Gemma, ma lei è partita per l’Australia un po’ di anni fa.”
“Harry è stupenda.”
Harry: “Allora sono due le cose stupende qui.” Diventai completamente rossa.
“Mangiamo?”
Harry: “Sicuro.” Ci sedemmo per terra e cominciammo a mangiare la pizza era davvero buona, per tutta la sera parlammo di noi e della nostra vita, come eravamo cresciuti e cosa ci piaceva, fu davvero divertente e finalmente riuscii ad aprirmi con un ragazzo. Harry era l’unico di cui mi fidavo veramente, sentivo che non mi avrebbe mai delusa, ma come aveva detto Madison, provavo qualcosa di molto forte per Zayn, qualcosa che con Harry non succedeva.
CONTINUA… 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7. Troppo dolore dietro quei sorrisi ***


“E’ stato davvero carino da parte tua portarmi qui stasera.”
Harry: “Non preoccuparti mi andava di conoscerti per davvero e credo di esserci riuscito.”
“Sai la mia storia ma il mio carattere è qualcosa di ancora più complicato.”
Harry: “Più complicato di così?” Scoppiammo a ridere, vedere il suo sorriso mi provoca delle sensazioni uniche e speciali.
“Non potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto per me.”
Harry: “Non ho fatto assolutamente niente, mi piace vederti sorridere.”
“Strano, perché io amo il tuo sorriso.”
Harry: “Solo il mio sorriso? C’è molto di interessante in me.”
“Poco modesto mi dicono.”
Harry: “Me lo dicono tutti.”
“Ci credo.” Lo fissai per alcuni secondi per poi riprendere a parlargli. “Questa casetta è un piccolo paradiso.”
Harry: “Non ci ho mai fatto salire nessuna ragazza qui sopra, solo alcuni amici maschi ma oltre mia madre e mia sorella nessuno era mai venuto qui.”
“Allora è un onore per me.” Mi alzai in piedi e feci la parodia di una donna di prima classe che si inchina al suo uomo parlando con l’accento inglese, provocando poi la risata di Harry.
Harry: “Non conoscevo questo lato di te.”
“Pensavi fossi tutta musica e litigi?” Ritornai alla realtà.
Harry: “No ma… non credevo che una persona con tanto dolore dentro riuscisse ad avere tanta forza e questo senso dell’umorismo.” Mi venenro subito in mente le parole di Zayn la sera del bacio: “Dietro quel sorriso e quel caratteraccio c’è una lunga storia.” Era vero.
“Credo che questo sia l’unico aspetto positivo del mio carattere.”
A fine serata mi riaccompagnò in accademia e lasciandomi un dolce bacio sulla guancia mi augurò la buonanotte.

Madison: “Buongiorno signorina, come va?”
“Tutto bene, non potrebbe andare meglio.”
Madison: “Ohi che è successo?”
“Ieri Harry mi ha portato sulla sua casa sull’albero a fare un pic-nic romantico.”
Madison: “Mi prendi in giro? Non è neanche il tuo ragazzo e ti tratta così bene? Fortunata.” Disse scherzosamente.
“Dai che anche tu hai un’anima gemella.”
Madison: “Quando la trovi, chiamami.”
“Non essere pessimista, non ti stavi sentendo con Niall?”
Madison: “Si ma… non lo so.”
“Si, ma, bla bla bla…. Provaci cosa ti costa è un ragazzo meraviglioso.”
Madison: “Tu dici?”
“Io ti consiglio ti frequentarlo, poi se non ti interessa rimanete amici, non morde mica.”

Tre giorni dopo
Stavo passeggiando sul Millenium Bridge mano nella mano con Harry mangiando una barretta al cioccolato, era sera e non avevo cenato, così lui fece una delle sue solite comparse e mi trascinò fuori dall’accademia.
Harry: “Come vanno le lezioni?”
“Bene lo studio è sempre più duro ma devo lavorare sodo se voglio raggiungere il successo.”
Harry: “Questa è la mia ragazza.” Una folata di vento fece volare il suo cappello scompigliandogli i ricci.
“Lo sai che sei sexy così?”
Harry: “Ehi mi stai prendendo in giro?”
“Ma chi io?”
Harry: “Intanto non sono io quello con tutte le labbra piene di cioccolato.”
“Che cosa? Hai un fazzoletto?” Mi mise una mano dietro il collo e io mi girai verso di lui, mi persi nei suoi occhi, come sempre, e aspettai con impazienza che le sue labbra fossero attaccate alle mie; cosa che avvenne dopo appena 2 secondi, creando un momento magico tra noi due, accompagnato dal vento che ci scompigliava i capelli .
Finito il bacio io cominciai a sorridere come non mai.
“Ora è andato via il cioccolato?” Chiesi dolcemente.
Harry: “E chi ti dice che ci fosse mai stato?”
“Mi hai presa in giro.” Dissi ridendo e piuttosto stupita.
Harry: “Ora siamo pari.”
“Ti conviene scappare.” Cominciò a correre e io lo inseguii per tutto il ponte, poi però io inciampai e lui per fortuna mi riuscii a prendere altrimenti io sarei caduta e lui sarebbe caduto su di me . In quel momento mi venne in mente subito quando io e Zayn avevamo fatto la lotta con i cuscini e lui mi buttava sul letto e mi faceva il solletico, non riuscivo a smettere di pensare a lui e avrei dovuto assolutamente chiarire la situazione che si era creata, non avrei resistito un giorno di più senza averlo accanto.
Il giorno dopo andai a lezione con il sorriso stampato in faccia, con la testa ero in tutt’altro posto tranne che nella realtà.
Madison: “Chanel dove vai? La classe è dell’altra parte.” Madison mi riportò alla realtà.
“Si lo sapevo, volevo solo vedere cosa c’era in questa stanza.” Sono stupida lo so.
A LEZIONE
Prof.: “Da oggi avrete una settimana per comporre una canzone. Mi spiego meglio, mi dividerete in coppie e uno scriverà il testo e l’altro comporrà la base musicale.” Era un’idea fantastica e tutta la classe ne era entusiasta, io e Madison ci eravamo già lanciate sguardi complici.
Prof.: “Però vi devo dire che sarò io a scegliere le coppie, anche perché preferisco che siano composti da un ragazzo e una ragazza.” Tutta la classe cominciò a borbottare annoiata dalla scelta del professore.
Prof.: “Ecco! Signorina Dawson?”
“Si, professore?”
Prof.: “Lei lavorerà con Zayn Malik.” Mi girai di scatto verso di lui che sembrava piuttosto felice della situazione e il problema era che lo ero anche io. Dopo pochi minuti suonò la campanella.
Prof.: “Ragazzi ricordate che il compito deve essere consegnato entro lunedì prossimo.” Presi le mie cose e uscii dalla classe, ma mi ritrovai a parlare con Zayn.
Zayn: “Ora non hai più scuse per non parlarmi.”
“Che fai? Provochi di nuovo Malik?”
Zayn: “Ritorniamo come prima?”
“Ci sto, come prima allora e…. scusami Zayn”
Zayn: “Non ti preoccupare, ci sarò sempre per te.” Mi venne istintivo abbracciarlo e lui subito mi strinse con tutta la sua forza, mi appoggiai al suo petto e chiusi per un attimo gli occhi.
Zayn: “Ti aspetto in camera.” Sorrise.
“Scemo non gridare.” Mi misi a ridere.
Zayn: “A chi hai detto scemo?” Tornò verso di me e sorridendo fece finta di minacciarmi.
“A te e comunque, sono ancora arrabbiata con te. Quindi sta attento ok?” Gli scompigliai il ciuffo e sorridendo maliziosamente me ne andai.
CONTINUA…

 
 
THE VOICE CARRIES A DREAM
Scusate il ritardo ma per farmi perdonare ne ho messi due. Che dire... mi piacerebbe ricevvere più recensioni anche un piccolissimo pensiere, mi ha fatto piacere anche vedere che molte di voi l'hanno aggiunta alle seguite quindi continuate così.
Twitter: @xxharrysgirl seguitemi, menzionatemi fate quello che volete e se volete chiedetemi anche facebook. Grazieee, al prossimo capitolo

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8. Lo so e sto bene con lui ***


Il pomeriggio ero in camera mia a buttare giù qualche idea per la canzone, non sapevo cosa fare, avrei dovuto parlare con Zayn ma avevo delle idee in mente e le stavo segnando. 
Madison: “Chanel apri.” 
“Ehi non hai una canzone da comporre tu?”
Madison: “Si ma lo farò più tardi ora ho bisogno di una sana chiacchierata con la mia migliore amica.”
“Allora mettiamoci comode.”
Madison: “Ho seguito il tuo consiglio e sono la ragazza di Niall.”
“Non ci posso credere è una notizia magnifica.”
Madison: “Lo so e mi tratta come una principessa.”
“Non avresti potuto darmi una notizia migliore ma ora tocca a me.”
Madison: “Cosa?”
“Io ed Harry ci siamo baciati.” 
Madison: “Non ci posso credere.”
“So che avresti preferito che fosse successo con Zayn ma io ed Harry stiamo insieme e io con lui sto davvero bene.”
Madison: “Ma…”
“Perché credi che ci debba essere un ma?” Mi guardò come a dire ‘Perché ti conosco.’ E aveva ragione.
“E va bene con lui sto davvero bene ma ogni volta che faccio qualcosa con Harry penso a Zayn.”
Madison: “Lo sapevo. Cosa hai intenzione di fare?”
“Niente continuerò a stare con Harry è solo l’inizio per noi due.”
Madison: “Come vuoi tu bionda, io vado, come hai detto tu ho una canzone da comporre a stasera.”
“Certo cucciola ci si vede stasera a lavoro e non sono bionda.” Risi.
Madison: “Chanel?” Mi girai verso di lei. “Pensaci, fallo per me, okay?” Uscì dalla stanza e io ritornai ai miei pensieri. Presi in mano il mio blocchetto degli appunti per dirigermi nella sala musica a comporre qualcosa ma, quando aprii la porta, mi ritrovai faccia a faccia con Zayn.
Zayn: “Cominciamo a scrivere?” Mi spostò e si sedette sul mio letto.
“Ciao anche a te.” Chiusi la porta e mi sedetti sul letto guardandolo pensierosa. Aveva un’aria strana. “Tutto bene Zayn?”
Zayn: “Come sempre, stavo pensando che potremmo dividerci i compiti, io potrei scrivere il testo e tu la base.”
“Si, potrebbe andare bene ma la base è molto più impegnativa del testo.”
Zayn: “Si lo so ma ci daremmo comunque una mano.”
“Ok, pensavo di comporre qualcosa al piano, si parlerebbe di una canzone lenta e romantica.” Non riuscivo a smettere di guardarlo negli occhi, li amavo troppo, occhi coloro nocciola profondi e limpidi.
Zayn: “Lascia fare a me so essere romantico.” Dovevo ritornare a essere me stessa, non ero mai stata dolce con i ragazzi, io non ero così.
“Tu romantico?”
Zayn: “Sai essere sempre acida.”
“Sono io, credevi di conoscermi?”
Zayn: “Non ti ho mai conosciuta davvero.”
“Vuoi ancora conquistarmi con delle frasi romantiche?” Mi alzai dal letto per prepararmi ad uscire.
Zayn: “Disse la ragazza troppo orgogliosa per ammettere i suoi sentimenti.” Si alzò per posizionarsi di fronte a me.
“Uuh non dovevi tirare fuori la carta dell’orgoglio.” 
Zayn: “Ma l’ho fatto.” Mise un mano intorno al mio bacino e mi tirò a se. “Ora che mi dici?”
“Che sono in ritardo. Buona serata Zayn.” Presi la mia borsa e tutta sorridente me ne andai.

A LAVORO
Stavamo servendo gli ultimi tavoli della serata ed io ero esausta.
Michael: “Ragazze sabato prossimo, non domani, abbiamo una festa a tema, quindi farete notte.”
Madison: “Nessun problema.”
“Che tema è?”
Michael: “Una festa in maschera, voi vestirete eleganti ve li darò io i vestiti e le maschere rimarrete anonime.”
Madison: “Bello non vedo l’ora.”
Michael: “Perfetto ragazze siete magnifiche, domani vi darò tutti i dettagli.” 
Madison: “Immagina che bello.”
“Non mi piacciono le feste.”
Madison: “La solita asociale.”
“Pff non sono un asociale.”
Madison: “Se non fosse che hai un ragazzo e una migliore amica direi di si.”
“Allora prima di venire in accademia ero un asociale.”
Madison: “A proposito di ragazzi, Zayn sa di te e Harry?”
“Lo dovrebbe sapere?”
Madison: “Non ne hai il coraggio, vedi che ho ragione? Non vuoi dirglielo perché hai paura di perderlo.”
“Ma smettila, vuoi che glielo dica? Glielo dirò.”
Madison: “Davvero?” La guardai scoraggiata. 
“No.”
Madison: “Se non provi niente per lui allora dammi una motivazione valida per non dirglielo.”
“Non lo so, credo che non debba sapere tutto della mia vita.”
Madison: “Tu non mi convinci ragazza, lo sai che sei testarda e perfida?”
“Ti voglio bene anche io.” Ritornammo a servire i tavoli e a fine serata tornammo in accademia.

Era notte fonda, Zayn dormiva profondamente ma io non riuscivo a chiudere occhio; guardavo tutto quello che avevo intorno cercando qualcosa che mi aiutasse ad addormentarmi, poi mi venne in mente di andare nella sala musica a comporre.

Ero seduta al piano a cercare qualcosa da unire ma ero troppo confusa, mi faceva male la testa e le parole di Madison mi rimbombavano nella mente, come faceva ad avere sempre ragione? 
Misi la mano sui tasti e cominciai a suonare e cantare la ninna nanna che mia madre da piccola mi cantava sempre per farmi addormentare, mi mancava così tanto.
X: “Come conosci quella canzone?” Una voce calda e profonda mi interruppe.
“Me la cantava mia madre ogni sera per farmi addormentare.” 
X: “Anche a me.” Mi girai e riuscii a vederlo in faccia: Zayn. “Hai una voce angelica, lo sai?”
“Non è vero.”
Zayn: “Invece si.”
“Zayn è meglio tornare in camera è tardi.”
Zayn: “Chanel, perché ogni volta che ci avviciniamo cerchi una via di fuga?”
“Non cerco una via di fuga.”
Zayn: “Io direi di si.”
“Zayn tu non sai assolutamente niente di me.”
Zayn: “Invece si.” Ero nervosa e tremavo, volevo andarmene da lui ma quando tirai la maniglia della porta, questa mi rimase in mano.
“No no no.”
Zayn: “Che succede?”
“Siamo rimasti chiusi.”
Zayn: “Stai scherzando?”
“Ti sembra che scherzerei su una cosa del genere?”
Zayn: “Va bene rilassiamoci, sembra che passeremo una notte qui.”
“Si, sembra così.” 
Zayn: “Vado a cercare un posto per dormire.”
“Per me va bene anche dormire per terra pur di non stare con te.”
Zayn: “Cominciamo bene.” Disse sarcastico. “Alcune volte non ti sopporto proprio.” Disse sottovoce.
“Cosa hai detto?”
Zayn: “Niente.”
“Sarà meglio per te.”
Zayn: “….”
“Non ridere.”
Zayn: “Non sto ridendo.” Disse mentre rideva.
“Tu sei in cerca di guai.”
Zayn: “Sono di fianco a te, non sono nel posto giusto?” Scoppiai a ridere.
CONTINUA…
Ed eccomi qui con un'altro capitolo,recensite e lasciatemi una vostra opinione c': Twitter: @xxharrysgirl seguitemi, menzionatemi fate quello che volete e se volete chiedetemi anche facebook. Grazieee, al prossimo capitolo

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9. Non sono chiara neanche con me stessa. ***


Erano circa 15 minuti che eravamo seduti per terra a parlare ormai stavo scoprendo tutto di lui e ogni secondo che passava qualcosa cresceva dentro di me.
Zayn: “Non stavo scherzando sulla tua voce è davvero bella, mi ricorda quella di mia madre. Mi manca tutto quello che facevamo ho sempre avuto un rapporto speciale con lei era magnifica.”
“Era? Non sarà per caso..”
Zayn: “No no è solo andata via.” Vidi che una lacrima gli stava scendendo lungo il viso e sentii una fitta al cuore.
“Che è successo, Zayn?”
Zayn: “I miei hanno divorziato diversi anni fa e mio padre ha preteso che io restassi con lui e che le mie sorelle andassero con mia madre, mi ha lasciato solo perché io con lui non ho un bel rapporto, ho passato davvero di tutto e quando mia madre si è trasferita in Italia ho davvero perso la voglia di vivere.” Mi avvicinai a lui con le lacrime agli occhi.
“Mi dispiace Zayn non sapevo che stessi così male.”
Zayn: “Ehi non piangere per me io sto bene.”
“Ma io ti ho trattato malissimo perché pensavo che la tua vita fosse perfetta e spensierata non avrei mai immaginato che…”
Zayn: “Basta, rilassati è tutto ok.”
“Credo che sia ora di dormire.”
Zayn: “Hai ragione vado a stendermi di là.” Si alzò in piedi ma io ancora seduta gli afferrai il polso.
“Rimani qui.” Sussurrai con una voce debole cercando di soffocare ancora le lacrime. Lui si piegò vicino a me,mi asciugò il viso e lo appoggiò nell’incavo del suo collo, poi cominciò ad accarezzarmi i capelli, poi pian piano cominciò a stendersi facendo stendere anche me per terra, poi prese una coperta e mi coprì.
“E tu?”
Zayn: “Sto bene, adesso dormi.” E fu così che mi addormentai tra le braccia del ragazzo che dicevo di detestare .

La mattina seguente fummo svegliati da Madison che preoccupata ci venne a cercare.
Madison: “E voi che ci fate qui?”
Zayn: “Lunga storia.” Disse con la voce assonnata.
Madison: “Me la racconterete dopo ora sbrigatevi che sta per cominciare la lezione vi aspetto di là.” Prendemmo le nostre cose e ci alzammo quando io mi ritrovai a pochi centimetri di distanza da Zayn.
“G-grazie per stanotte.”
Zayn: “….” Le nostre labbra stavano per toccarsi ma io lo scansai e gli lasciai un semplice bacio sulla guancia.
“Zayn devi sapere una cosa.”
Zayn: “Che succede?” Ora o mai più.
“Io ed Harry stiamo insieme.” Lo lasciai pietrificato davanti a me, mi era costato tanto dirglielo e non volevo che poi gli facesse male. “Avevamo detto che non sarebbe successo niente, no? E poi tu hai tutte quelle ragazze.” Lacrime, solo e sempre lacrime.
Zayn: “Si, ma avrei preferito che me lo avessi detto prima di farmi illudere di avere un posto nel tuo cuore.” Mi scansò e se ne andò distrutto mentre io ancora intenta a piangere mi buttai arresa per terra.

Tre giorni dopo
“Ehi ti va di andare a prendere un gelato?”
Madison: “Mi dispiace non posso, ho un certo impegno.” Disse tutta sorridente.
“Così ora inizi a scaricarmi per il tuo ragazzo?”
Madison: “Scusami ma è troppo dolce, lo amo da morire e insieme ci divertiamo molto, per esempio oggi mi porta al bowling.”
“Io non sono mai stata al bowling… non ti preoccupare divertiti è un ragazzo fantastico.”
Madison: “Chanel tutto bene con Zayn?”
“Con Harry…”
Madison: “No Chanel, con Zayn…”
“Non mi parla da tre giorni dopo che gli ho detto che sto con Harry.”
Madison: “Cosa vuoi di più dalla vita? Vuoi aprire gli occhi per favore? Lui vuole te.”
“Ma io non voglio lui.”
Madison: “Io vado prima di prenderti a pugni ragazza, ti voglio bene a stasera.” Mi vibrò il cellulare.
Harry: “Ti va di stare un po’ con me?” Dolceeeee.
“E me lo chiedi anche?”

Andai a casa di Harry, non l’avevo mai vista prima ma quando entrai mi ritrovai davanti a qualcosa di sorprendentemente bello e enorme.
“Così tu vivi qui.”
Harry: “Già…” Mi prese dai fianchi mentre io ancora mi stavo guardando intorno. “Perché fai quella faccia?”
“Perché casa tua e almeno 10 volte casa mia.”
Harry: “Adesso non esagerare.”
“Un giorno vedrai.”
Harry: “Aspetterò allora.”
“Hai un pianoforte?” Mi staccai da lui e corsi verso il piano.
Harry: “Si lo suona mia madre.”
“Posso provare?”
Harry: “Certo… cosa mi suoni?”
“Quello che ho composto per il compito in accademia.”
http://www.youtube.com/watch?v=9TCKKWk_q_sLeggete e fate arrivare la canzone fino al primo ritornello.
Cominciai a suonare quella canzone che ero riuscita a comporre dopo aver, diciamo, litigato con Zayn. Con Harry mi trovavo benissimo ma non riuscivo a levarmi Zayn dalla testa neanche per un attimo, ogni volta che lo vedevo mi batteva il cuore a mille. Eravamo nella stessa stanza ma in quei giorni era come se fossimo a 10 000 km di distanza. 
Suonavo quelle note una dopo l’altra senza fermarmi, ci stavo mettendo tutto l’amore del mondo e per un secondo pensai che al mio fianco non ci fosse Harry ma lui, la vera ragione del mio sorriso, la sola e unica: Zayn Malik.
Intanto provavo un dolore dentro di me che mi soffocava, mi ero innamorata si, ma non di Harry.
Harry: “Sei fantastica.” Cominciai a sorridere come una deficiente.
“Me la cavo.” 
Harry: “No, davvero sei perfetta in tutto.”
“Harry io non sono perfetta in niente.” Ritornai seria.
Harry: “Chanel so cosa hai passato e voglio aiutarti.”
“Si Harry sai cosa ho passato ma non sai cosa sto passando ora, ho mille idee in testa e sto facendo del male a tutti quelli che amo.”
Harry: “Ma di che cosa stai parlando?”
“Mi dispiace Harry, forse è meglio che vada, ti chiamo io.”
Harry: “Chanel se ho fatto qualcosa dimmelo non era mie intenzione.”
“No la colpa è mia, non tua. Tu, tu sei quello perfetto non io, scusa Harry.” Gli diedi un dolce bacio sulla guancia respirando ancora una volta quel dolce profumo di lavanda, per poi andarmene, dovevo una volta per tutte parlare con Zayn.

Entrai in stanza sperando di trovarlo, ma non c’era, nessuna traccia di lui, dopo quella discussione ci eravamo allontanati ancora di più e non resistevo più senza lui al mio fianco. Bussarono alla porta.
X: “Chanel Dawson?” Andai ad aprire. “C’è posta per lei.”
“La ringrazio.” Chiusi la porta, mi buttai sul letto e aprii la lettera.
Cara Chanel,
ti scrivo da Bradford con il cuore in mano e le lacrime agli occhi, vorrei tanto scriverti per parlarti di quanto sono felice di sentirti ma ho solo brutte notizie che posso comunicarti solo attraverso una lettera.
Brutta notizia? Non ce la facevo più con le brutte notizie ormai esistevano sono quelle, prima un litigo con Zayn, poi lascio Harry pieno di dubbi, la mia unica amica giustamente voleva godersi il suo fidanzato ed io rimanevo da sola con ancora guai da affrontare, questa volta in famiglia…
CONTINUA…
 
 
 
 
lasciatemi qualche recensione,mi farebbe davvero piacere c':
Twitter: @xxharrysgirl seguitemi, menzionatemi fate quello che volete e se volete chiedetemi anche facebook. Grazieee, al prossimo capitolo

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10. Ti amo. ***


In quel momento vidi comparire sulla porta Zayn e Louis.
“Ciao ragazzi.”
Zayn: “Louis andiamo.”
“No rimanete, vado via io.”
Louis: “Zayn perché la tratti così.” Sentii sussurrare a Louis prima di chiudere la porta e dimenticarmi completamente della lettera.
Cominciai a camminare per i corridoi dell’accademia, vuoti a quell’ora, e pensare a cosa fare in una situazione del genere, ero abituata a fare tutto da sola premevo ‘play’ e il mondo intorno a me spariva ma non potevo permettermelo, non in una situazione così.
Madison non era in accademia e non conoscevo nessun’altro a cui chiedere un consiglio, così come al mio solito iniziai a camminare senza avere nessuna idea di dove stessi andando.
X: “Ehi che succede? Raccontami.” Mi passarono di fianco due ragazze sui 14-15 anni.
X: “Io e Jake ci siamo lasciati, sto così male vorrei morire.” Morire? Morire davvero solo per una cosa così?
X: “Non dire stupidaggini, stai male ma non esagerare.”
X: “E’ un dolore che nessuno può capire nessuno soffrirà mai come me.” Quella ragazza stava davvero esagerando cavolo capivo che faceva male ma non era certo né la prima o tanto meno l’ultima a soffrire per amore, c’è chi oltre quello aveva altri problemi, in famiglia, con gli amici e aveva una vita che avrebbe preferito non vivere…. Ci pensai un po’ su e capii che mi stavo descrivendo perfettamente, ecco a voi: la ragazza con le cuffie, con finalmente una migliore amica, un ragazzo nonostante sia innamorata di un altro, problemi in famiglia e una terribile paura di rimanere sola, acida con tutti e asociale. Che cosa mi stava succedendo? Perché stavo così male e non riuscivo ad ammetterlo?
X: “Scusa? Scusa?” I miei pensieri furono interrotti da quelle ragazzine.
“Si?”
X: “Tu quanti anni hai?”
“18, perché?”
X: “La mia amica qui di 14 anni è stata mollata dal ragazzo e dice di volersi tagliare. Tu cosa ne pensi?”
“Che farebbe la più grande cavolata della sua vita, non devi farlo ti faresti solo del male.”
X: “Cosa vuoi capirne tu? Non sei dentro di me.”
“Forse non dovrei raccontare a tutti della mia vita ma se ti può aiutare lo farò. Ho 18 anni ed è tanto se ho avuto due ragazzi nella mia vita, nessuna storia seria, tutti mi hanno sempre isolata e nella mia vita mi sono potuta fidare solo di mia madre perché mio padre non accetterà mai il fatto che io mi innamorerò, eppure sono ancora qui, con i polsi puliti perché serve solo a soffrire di più credimi. Non farlo, capito?” Vederla così mi faceva tanto male, tanto da piangere.
X: “Capito, grazie davvero non volevo che stessi male a causa mia.”
“Non preoccuparti è tutto ok.”
X: “Grazie davvero.”
X: “Grazie e come ti chiami?”
“Chanel, perché?”
X: “Mi piacerebbe se ci rincontrassimo magari per parlare.”
“Ma certo, io studio in questa accademia potete chiedere di me .”
X: “Ti ringraziamo davvero tanto, ciao.” 
“Ciao.” Ripresi la mia camminata un po’ confortata dall’aver salvato quella ragazza da un gesto così stupido che io in passato avevo fatto ma non potevo dirlo a quella ragazza. Mi coprii un attimo i polsi e cercai di dimenticare quello che avevo fatto in passato.
FLASHBACK
Avevo 15 anni, ero nel pieno dell’adolescenza e i problemi nella mia famiglia si cominciavano a sentire pesantemente; i miei genitori litigavano tutto il giorno e mio padre faceva di tutto per fare soffrire mia madre che al contrario cercava sempre di andare d’accordo con lui. Lei era l’ unica persona che avevo al mio fianco, parlavamo in codice e lei mi chiamava Margot, nessuno sapeva e sa di questo soprannome a parte noi due. 
Quello fu un periodo orribile a scuola tutti mi dicevano che ero acida e nessuno voleva stare di fianco a me, le poche volte che entravo su facebook sentivo tutti che sparlavano di me e dicevano di quanto fossi brutta e patetica a desiderare di diventare una cantante di successo un giorno. 
I miei “amici” diminuivano a vista d’occhio, mio padre mi trattava sempre peggio, io non riuscivo ad accettarmi tanto da arrivare a tagliarmi. All’inizio pensai che mi servisse a stare meglio, ma solo un po’ di mesi dopo quando, mia madre vide le cicatrici sul polso, capii che avevo fatto la cosa più assurda della mia vita.
FINE FLASHBACK 
Mi coprii un attimo i polsi e cercai di dimenticare quello che avevo fatto in passato, anche se in quel momento morivo dalla voglia di rifarlo.

Dopo circa 10 minuti arrivai in una specie di pub e decisi di entrare, consapevole dell’assurda azione che stavo per fare.
Ero al bancone a vedere cosa prendere, quando sentii una voce familiare chiamarmi da dietro: “Chanel? Che ci fai qui?”
“Che ci fai tu qui, Harry?”
Harry: “Sono con amici, è una festa. Tu che ci fai qui da sola?”
“Fatti miei.”
Harry: “Perché sei così scontrosa?”
“Non sono scontrosa, lasciami stare.” Cominciai a bere e a bere fino ad essere ubriaca fradicia come non mai, forse faceva meno male dei tagli.
POV. HARRY
Per tutta la sera mi aveva evitato ma non riuscivo a vederla così, stava male e non mi diceva cosa succedeva. Fu lì che capii che c’era qualcosa di più profondo dei problemi in famiglia, qualcosa che non riusciva neanche lei ad ammettere e non ne avrebbe parlato di certo con me. 
“Chanel dai ti accompagno in accademia.”
Chanel: “Voglio rimanere qui Harry.” 
“Questo non è il tuo posto.” La presi in braccio e la misi in macchina per riportarla in camera.

“Zayn aprimi sono Harry.” 
Zayn: “…”
“Zayn si tratta di Chanel, aprimi.” Mi aprii la porta.
Zayn: “Che succede Harry?”
“Aspettavi che ti parlassi di lei per farmi aprire la porta?”
Zayn: “…”
“Aiutami a farla stendere. E’ completamente ubriaca.” La stendemmo sul letto e ritornammo a discutere.
Zayn: “Che lei hai fatto Harry?”
“Assolutamente niente Zayn, piuttosto che le hai fatto tu? Si capisce che sta soffrendo e non certo per colpa mia.”
Zayn: “Tu credi?”
“Io non farei ma niente per ferirla e poi non è con me che litiga ogni giorno.”
Zayn: “Questo non toglie il fatto che potresti aver fatto qualcosa per distruggerla completamente.”
“Io la amo, Zayn”
Zayn: “Bè anche io la amo.” Alzò il tono della voce tanto da farmi rimanere senza parole.
Chanel: “Harry, che succede?”
Zayn: “Ci penserò io a lei, è in camera sua ora.” Si asciugò una piccola lacrima.
“Zayn, è la mia ragazza non voglio andare contro di te ma le stai facendo del male.”
Zayn: “Credi che se a lei non importassero i miei sentimenti nei suoi confronti soffrirebbe così tanto?”
“Cosa vorresti dire?”
Zayn: “Hai capito perfettamente cosa voglio dire. Harry per favore se proprio dobbiamo parlarne facciamolo in un altro momento.
“Va bene Zayn…. buonanotte.”
POV. ZAYN
Chiusi la porta e rimasi a fissarla per una paio di minuti prima di prenderla in braccio e trascinarla sotto la doccia.
Chanel: “Zayn?”
“Ehi tranquilla ci sono io qui con te.” Le tolsi giacca e scarpe e aprii la doccia.
“Rimani un po’ qui io torno subito, ti sentirai subito meglio.” 
Chanel: “Zayn rimani qui. Voglio i tuoi occhi.”
“Chanel non hai idea di quello che stai dicendo.”
Chanel: “Le tue labbra.” Mi afferrò e mi portò con lei sotto la doccia facendomi bagnare tutto.
Chanel: “Zayn baciami.” Ci guardammo intensamente negli occhi per alcuni secondi ed io cercai di non cederle, ma tutti i miei tentavi fallirono quando mi prese dal collo e mi portò a se baciandomi e io non riuscii a resisterle. L’acqua continuava scendere bagnandoci dalla testa ai piedi, ma fu un bacio così bello che avrei voluto non finisse mai, le sue labbra sulle mie combaciavano perfettamente e mi davano un senso di sicurezza e felicità.
Chanel: “Ti amo Zayn.”
“Chanel, no .” Uscimmo dalla doccia ed eravamo completamente bagnati la spogliai lasciandola in intimo e le infilai il mio pigiama, poi la presi in braccio e la feci stendere sul mio letto.
Chanel: “Zayn non mi dici niente?”
“Chanel sei ancora ubriaca non sai quello che dici, domani mattina non ricorderai niente di tutto questo.”
Chanel: “Io non voglio dormire Zayn e poi so perfettamente quello che dico.”
“E ora di dormire Chanel.” Stavo facendo uno sforzo sovraumano a resisterle.
Chanel: “Ma tu dormi con me, vero?” Fece una faccia da cucciola era troppo dolce.
“Va bene.” Mi stesi al suo fianco e alzai le lenzuola sopra di noi, stavamo entrambi congelando dato che eravamo bagnati ma volevo comunque trasmetterle il mio calore e soprattutto il mio amore. E fu lì che ci addormentammo uno nelle braccia dell’altro anche se ero consapevole che quello che stava succedendo quella notte il giorno successivo non avrebbe avuto nessun valore…
CONTINUA…
 
 
lasciatemi qualche recensione,mi farebbe davvero piacere c':
Twitter: @xxharrysgirl seguitemi, menzionatemi fate quello che volete e se volete chiedetemi anche facebook. Grazieee, al prossimo capitolo

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** "Ci sarò sempre per te." ***


 "Ci sarò sempre per te."

POV. CHANEL
Aprii gli occhi con il suono della sveglia e mi ritrovai stesa nel letto di Zayn e con il suo pigiama addosso. Ero piuttosto confusa e la testa mi faceva molto male, mi alzai pian piano e mi diressi verso il bagno.
Quando aprii la porta mi ritrovai di fronte Zayn con solo un’ asciugamano avvolto alla vita.
Zayn: “Buongiorno.” Disse tutto allegro.
“B-Buongiorno.... Zayn che succede?” Si diresse verso il suo letto per prendere i suoi vestiti.
Zayn: “Niente.”
“Bè sei strano… comunque, mi diresti cos’è successo ieri sera? Non ricordo niente.” Ero ancora assonnata e mentre parlavo sbadigliai.
Zayn: “Non è successo niente Chanel, perché tutte queste domande?”
“Zayn smettila di far finta di niente, stamattina mi sono svegliata nel tuo letto con il tuo pigiama, qualcosa sarà successo.”
Zayn: “Non è successo niente e anche se fosse successo… non è stato importante.”
“Certo come no, io vado a farmi una doccia.” Dissi arresa, mi stava innervosendo.
Zayn: “Ci vediamo tra 30 minuti in sala musica’”
“Cosa?”
Zayn: “Nella prima ora di oggi abbiamo la sala musica per noi, per il compito di domani, ricordi?”
“Oh si… okay.” Sarà che ero stanca e confusa ma l’atteggiamento di Zayn era troppo strano e c’era qualcosa che mi nascondeva.
 
“Bene cominciamo.” Ci sedemmo insieme sul divanetto del piano forte e cominciammo a parlare.
Zayn: “Ok comincia a suonare così vedo se devo apportare qualche modifica al testo.”
“Non ti ho mai sentito cantare.”
Zayn: “Niente di speciale. Allora fammi sentire la base io vedrò se nella mia testa va bene.”
“Nella tua testa? E io come faccio a sapere cosa canterai.”
Zayn: “Lo saprai domani.” Cominciai a suonare le note dolcemente e tranquillamente mentre su quella melodia mi scorrevano mille pensieri e idee per la testa, avevo bisogno di chiarimenti. Poi dopo circa 15 minuti finimmo.
Zayn: “Perfetto, per me possiamo andare.” Si alzò dal divanetto e fece per uscire dalla sala, mentre io ancora seduta e di spalle a lui gli dissi: “Zayn, sinceramente, che cosa è successo ieri? Insomma sento che c’è tensione tra me e te e anche che c’è qualcosa che mi nascondi.”
Zayn: “Chanel non posso dirtelo ma… dovresti parlare con Harry, è con lui che devi chiarire.”
“Cosa ho combinato con lui?”
Zayn: “Noi due…” Parlava come se avesse paura di ferirmi ne aveva tanta.
“No…” Chiusi gli occhi per far scendere una piccola lacrima rimasta intrappolata.
Zayn: “Hai detto di amarmi e ci siamo baciati.”
“Hai ragione ho bisogno di parlare con lui.” Presi la borsa e mi diressi di corsa verso la classe.
Zayn: “Chanel… mi dispiace.”
“Avevi ragione Zayn noi due non ci siamo mai detti tutto... Ho bisogno di parlare con Madison.”
Subito dopo la lezione incontrai  Madison da Nando’s per mangiare, dato che quel giorno non lavoravamo, era ora di aprirmi davvero con lei.
Madison: “Ehi bellissima, scusa se in questi giorni non sono stata con te ma Niall è un ragazzo fantastico, ma mi farò perdonare.”
“Non hai idea di quanto sono felice per te, vederti così mi fa stare meglio.”
Madison: “Chanel che succede?”
“Ho bisogno di parlarti.”
 
Madison: “E così tu ti tagliavi?”
“S-si… ma ti prego non piangere per me.”
Madison: “La mia migliore amica ha questa vita ed io non faccio niente per aiutarla come mi dovrei sentire?”
“Ehi non è colpa tua non potevi fare niente… e poi avevi ragione su Zayn, è ora di parlare con Harry.”
Madison: “Farai presto allora, guarda lì.” Mi girai verso la porta d’ingresso e vidi Harry entrare e dirigersi al tavolo a cui ero seduta.
“Ciao Harry:”
Harry: “Ehi.”
“So quello che è successo ieri e ho bisogno di chiarire con te.”
Harry: “Ti ascolto.”
“L’ultima cosa che voglio è ferire te, soprattutto perché sei un ragazzo meraviglioso e sei il sogno di tutte le ragazze ma…non il mio, io non sono fatta per te, tu sei dolce e sempre sorridente e io non sono pronta a te, non sono alla tua altezza.”
Harry: “Chanel sei una ragazza fantastica e ad essere sincero tutto quello che voglio è vederti felice perché sei una ragazza che dopo tutta la sofferenza merita davvero il meglio e credevo di poterlo fare io ma  a quanto pare mi sbagliavo.”
“Harry mi dispiace ma sappi che quando ho scelto di essere la tua ragazza non l’ho fatto senza una ragione o per farti soffrire ma l’ho fatto perché provo qualcosa per te ma…”
Harry: “Non mi ami.”
“No… Io sono innamorata ma non di te.”
Harry: “Di Zayn avrei dovuto capirlo.”
“Non smetterò mai di dirti che ragazzo splendido sei.” Cominciai ad accarezzargli la guancia, come potevo essere capace di far soffrire così tanto una persona? “E ci saranno molte ragazza migliori di me ad andarti dietro.” Sorrise.
Harry: “Ti amo Chanel.”
“Spero di trovarti quando ne avrò bisogno, non sarai il mio ragazzo ma sei comunque importante per me, molto più di altri.”
Harry: “Ci sarò sempre per te.” Ci alzammo in piedi e ci abbracciammo, io lo strinsi forte forte a me, sentivo che avrei ancora avuto bisogno di perdermi in quegli occhi e odorare il suo dolce profumo ma il mio posto non era più con lui.
“Ciao Harry.” Aspettai che se ne andasse per perdermi nelle braccia di Madison.
Madison: “Ehi ehi ehi tesoro, pensa che…”
“No, non farmi pensare a Zayn.” Mi misi a ridere.
Madison: “Va bene ma d’ora in poi per qualsiasi cosa vieni qui da me.”
“Ma non ti preoccupare e goditi il tuo fidanzato.”
Madison: “Lui è importante ma tu di più.”
“Andiamo.” Dissi prendendola per mano e uscendo da Nando’s, mentre lei lasciò i soldi sul tavolo.
 
Era sera ed ero chiusa in camera mia, mi stavo annoiando da morire e non sapevo che fare, così presi la borsa e decisi di andare a prendere una cioccolata calda.
Mentre camminavo nella hall dell’accademia mi scontrai con Zayn e caddi per terra.
Zayn: “Qualcuno ha la testa tra le nuvole oggi?”
“Sta zitto ed aiutami ad alzarmi.”
Zayn: “Perché sei sempre così scontrosa?”
“Scusami ma non è la mia giornata.”
Zayn: “Hai parlato con Madison?”
“Si e se lo vuoi sapere anche con Harry.”
Zayn: “…”
“L’ho lasciato Zayn. Contento ora?” Ripresi a camminare, ero nervosa con lui, non so perché ma pensavo che lui fosse la causa di tutti i miei problemi.
Zayn: “Dimmi che mi ami.” Mi disse intenerendo il suo viso e guardandomi dolcemente negli occhi.
“Cosa?”
Zayn: “Dimmi: “Ti amo Zayn.” Avanti si vede tutto quello che hai fatto oggi e in tutto questo tempo è solo ed esclusivamente per me.” Disse sicuro di se.
“Lo vuoi sentire? Bene te lo dirò…”
Zayn: “Ti ascolto.” Disse con un tono provocante.
“Ti amo Zayn, ok? E si, tutto quello che ho fatto l’ho fatto perché sono innamorata di te e sono stata troppo orgogliosa per ammetterlo. Ti basta?”
Zayn: “Wow.” Lo guardai infastidita ma poi lui continuò a parlare. “Ti amo anche io.” All’inizio lo guardai sorpresa, poi sul mio viso nacque un sorriso e nel mio stomaco sentivo le farfalle volare da una parte all’altra senza sosta. Alzai ancora una volta lo sguardo per guardarlo e poi li saltai addosso baciandolo, mentre lui mi prese in braccio facendomi girare.
Zayn: “Ora siamo io e te.”
“Solo io e te.”
CONTINUA…

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** "Loro non sanno di noi. Loro non sanno dei ti amo." ***


 Vi annuncio che in questo capitolo se ne andranno via 3 minuti solo per una canzone e vi conviene ascoltarla tutta mentre leggete ovviamente, oppure potete non metterla direttamente ma non è emozionante. Vabbè mi sto zitta e mettetevi comode e buona lettura . <3
 
"Loro non sanno di noi. Loro non sanno dei ti amo."

Prof.: “Malik, Dawson è il vostro turno.” Ci alzammo contemporaneamente mentre ci guardavamo negli occhi sorridendo, quanto lo potevo.. amare?
http://www.youtube.com/watch?v=QNIz5kaRRg8
Eccomi, questa volta davanti a tutta la classe, ero davvero emozionata e non sapevo cosa aspettarmi dal testo di Zayn, ero emozionatissima
Zayn: “Pronta?”
“No.” Dissi nel panico.
Zayn: “Tranquilla andrà bene.” Strinsi la sua mano e cominciai a suonare.
Una nota dopo l’altra sempre più velocemente, le miei mani scorrevano sui tasti come le foglie in autunno e poi quando sentii la sua voce tutto intorno a me si fermò. Una voce particolare e profonda, potente e dolcissima qualcosa di indescrivibile e profondo, molto profondo e poi la dolcezza delle parole che aveva scritto tanto da farmi emozionare e tremare 1000 volte di più…. Cause this love is only getting stronger so I don’t wanna wait any longer…. Non sapevo come trattenermi dal riempirlo di abbracci, da un momento all’altro era cambiato tutto tra di noi e volevo godermelo.
They don’t  about things we do, they don’t about I… love.. you’s…. potevo morire ora? Stavo sognando? Eppure in tutti quegli anni avevo parlato nel peggiore dei modi di lui ed ora mi ritrovavo a sentirmi dire quelle cose, stavo sognando non stavo capendo più niente.
One touch and I was a believer…. Ok ora muoio ora muoio…. Lo guardavo con un sorriso enorme mentre il cuore mi batteva a mille, cosa poteva essere quel ragazzo per me?
FINE
Prof.: “Perfetto ragazzi, ottimo lavoro mi sorprendete davvero complimenti.”
Zayn: “Ce l’ho detto che ce l’avremmo fatta.” Eravamo di fronte a tutti e non potevo permettermi di fare scenata con lui così mi limitai a sorridergli e a dirgli: “Grazie Zayn.”
 
Il pomeriggio, dopo che finii di lavorare, uscimmo a prendere un gelato anche se erano i primi di ottobre e si moriva di freddo.
Zayn: “Cioccolato, fiordilatte e nocciola come fai a mischiare tanti gusti?”
“Come scusa? Non sono io quella che sta mischiando il cioccolato con la fragola e menta.”
Zayn: “Dettagli.”
“Vieni qui.” Lo avvicinai a me e gli diedi in bacio del quale lui approfittò per rubarmi il gelato. “Ehi non si fa così.”
Zayn: “Lo sai che se non mi prendi lo mangio.”
“Hai appena detto che non ti piace… si chiama coerenza Malik.”
Zayn: “Allora lo butto nel cestino.”
“Ma ti ci butto io nel cestino se non me lo ridai.”
Zayn: “Tieni più ad un gelato che al tuo ragazzo?”
“Ah sei il mio ragazzo.. cosa mi sono persa?” dissi maliziosamente.
Zayn: “Guarda che non scherzo, lo butto sul serio.”
“No ti prego noo.” Disi facendo il labbruccio e sbattendo le palpebre.
Zayn: “Tu sei cattiva, ma te la darò se uscirai con me.”
“A cosa ti serve un appuntamento se stiamo insieme?”
Zayn: “Sarà la millesima volta che te lo chiedo, potrei avere l’onore di sentirmi dire di si.”
“Si.”
Zayn: “Non credo alle mie orecchie.” Disse ironico.
“Smettila stupido e dammi il mio gelato.”
Zayn: “Non mi avrai detto di si solo per il gelato?”
“Allora me lo dai o no?” Dissi comportandomi da bambina.
Zayn: “Okay tieni.” Disse ridendo.
“Grazie.”
Zayn: “Sei stupenda, lo sai?” Mi prese con una mano dal bacino per farmi girare verso di lui e stamparmi un dolce bacio sulle labbra che io ricambiai subito.  Come avevo fatto a negare tanto a me stessa l’amore per quel ragazzo?
 
Era sera e stavo aggiustando gli ultimi dettagli prima di prepararmi ad uscire con Zayn, mi aveva detto di vestirmi elegante ma io con gonne, vestitini e scarpe con il tacco non andavo molto d’accordo.
Zayn: “Toc-toc.” Disse mentre bussava.
“Chi è?”
Zayn: “Se mi apri lo vedi.” Andai ad aprirgli e mi trovai davanti ad un ragazzo meraviglioso, smoking, capelli perfettamente pettinati con ciuffo all’insù, e sguardo provocante.
“Malik mi soprendi.”
Zayn: “Anche tu Dawson. Non eri la tipa da felpe e converse?”
“So distinguere le occasioni speciali delle sciocchezze e questa… era un’occasione speciale.”
Zayn: “Mi farebbe questo onore?” Stese la sua mano in avanti in modo che io potessi afferrarla e così feci, ero felicissima e non sapevo cosa fare mi trattava come una principessa.
“Ma certo mio principe.” Rise.
Zayn: “Non sono neanche biondo con gli occhi azzurri.”
“Infatti…. Tu sei l’eccezione alla regola.” Dissi dolcemente e quasi imbarazzata provocandogli un espressione di stupore.
 
Arrivammo in un ristorante di lusso era enorme e ben sistemato, per terra si estendeva una moquette rossa e tutte le porte erano dorate, i lampadari erano fatti da piccole cristalli che permettano alla luce di arrivare ancora più forte.
“Wow Zayn, quanto ci costerà qui stasera?” Dissi quasi arrabbiata.
Zayn: “Mi costerà  e comunque non preoccuparti è lussuoso ma ho cercato di non esagerare, sapevo che ti saresti arrabbiata.” Ci fecero accomodare al tavolo e mentre mangiavamo, ogni tanto parlavamo.
“Come fai a conoscermi così bene?”
Zayn: “Ti osservo da un po’ di tempo.”
“Quanto?”
Zayn: “Ho buttato lo sguardo su di te in quinto ma...” Disse ironico ma un po’ indifferente.
“Ohw cosa? Ti interessavo al liceo?” Dissi prendendolo in giro.
Zayn: “Mh niente di serio.” Disse quasi in imbarazzo mentre io ridevo come una pazza.
“Tu sei strano.” A fine serata pagò il conto e poi mi portò a fare una passeggiata, mi promise che un po’ alla volta mi avrebbe fatto conoscere tutta Londra.
Zayn: “Sei qui da quasi tre settimane e non hai visto niente?”
“Ero troppo impegnata a litigare con te e a lavorare.”
Zayn: “E non solo.” Disse riferendosi ad Harry ma con un tono che non mi permettesse di sentirlo.
“Ti ho sentito e non fare il pesante.”
Zayn: “Pesante io? Guarda che sono la persona più simpatica del mondo.”
“Si certo del tuo mondo.”
Zayn: “Vuoi dire che non sono divertente?”
“No, sei mister simpatia.” Dissi ironica.
Zayn: “La smetti di dirmi parole?” Disse finto offeso.
“Vieni qua cucciolo.” Lo baciai stringendolo forte a me, avevo bisogno di un suo bacio e anche del suo calore perché stavo congelando.
Zayn: “Ma sei congelata?”
“Sto bene.”
Zayn: “No, stai tremando e c’è vento.”
“Ma hai solo la giacca dello smoking sentirai freddo solo con la cami…” Mi zittì con un bacio e mi coprii le spalle con la sua giacca, io mi appoggiai al suo petto mentre il vento cominciava a soffiare sempre più forte.
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Bene, scusate se non ho aggiornato per un po' ma ho messo due capitoli solo per voi. Vedo che non recensite mai ma mi fa piacere vedere che qualcuno ha aggiunto questa storia alle preferite, spero che qualcuno recensirà. D'ora in poi aggiornerò ogni giorno anche se il giovedì saraà un po' più difficile ma farò il possibile. Spero vi piaccia la storia... e grazie ancora a chi la segue.
Per chi mi volesse contattare potete inviarmi un messaggio o scrivermi direttamente su twitter: @xxharrysgirl risponderò a tutti.
P.S.: Scusate se non metterò più la foto ma ci vuole troppo e mi annoio. c:
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** "Pff non ho paura del buio." ***


"Pff non ho paura del buio."

La mattina seguente
“Ma dove cavolo sta?”
Zayn: “Ma che ti prende stamattina?”
“Zayn ti prego aiutami a trovarla.”
Zayn: “Ma cosa?”
“La lettera che ho ricevuto qualche giorno fa, l’ho lasciata sul letto ed ora non la trovo più.”
Zayn: “Oh no.”
“Cosa?” Alzai di scatto la testa verso di lui.
Zayn: “Devo averla presa e buttata con delle mie cose, era capitata per sbaglio sul mio letto.”
“Dimmi che stai scherzando.” Ero nervosissima, parlavo a raffica e non riuscivo a stare zitta.
Zayn: “Mi dispiace se avessi saputo che era tua non l’avrei buttata, non l’ho aperta.”
“Okay calmiamoci… adesso che faccio?” Sbuffai e mi sedetti a peso morto sul letto facendo muovere tutto.
Zayn: “Ma l’hai aperta almeno? Sai di cosa parlava?”
“Più o meno, era da parte di mia madre e diceva che doveva darmi una…. Brutta notizia.” I miei occhi diventarono lucidi quasi volessero esplodere, piangere e liberarsi ma facevo di tutto per trattenere le mie sensazioni. Zayn si sedette delicatamente sul letto e mi abbracciò.
Zayn: “Tranquilla, vedrai che andrà tutto bene.”
 
Madison: “C’è qualcosa che devi dirmi per caso?” Disse facendo la scema.
“Mmh non mi sembra.” Dissi facendo il suo stesso gioco.
Madison: “No, perché mi è giunta voce che la piccola Dawson, sembra essersi fidanzata.”
“Ah davvero, ma come viaggiano in fretta queste notizie.”
Madison: “Più che altro te lo si legge negli occhi.” Disse tornando seria.
“Mi fa stare bene.” Sorrisi come un ebete.
Madison: “Si vede. Te l’avevo detto.”
“Vorrei soltanto non aver ferito così tanto Harry.”
Madison: “Ce la farà lui vuole solo vederti felice.” La abbracciai.
“Grazie Madison… ora devo andare.”
Madison: “Mi stai scaricando?” Disse ironica.
“Tu l’hai fatto fino ad ora.”
Madison: “Ti lascio andare solo perché devo uscire con Niall. Ciao tesoro ci si vede domani a lezione.”
“Notte.” Dissi gridando dato che mi ero già allontanata.
Madison: “Ma  se sono le 7 di sera.” Disse anche lei gridando e ridendo.
 
Tornai in camera più felice che mai, mi misi comoda e sistemai tutto per la serata. Unii i letti, sistemai un po’ i suoi vestiti lol, accessi due tre candele, preparai un film e presi pop-corn, patatine, pizza, coca cola e biscotti, praticamente un suicidio alimentare. Dopo circa 10 minuti arrivò.
Zayn: “Ehi Chan… ma cosa?”
“Chi ha mai detto che anche io non so essere romantica?”
Zayn: “Cosa mi aspetta?” Si tolse il giubbotto e si avvicinò a me.
“Film… horror possibilmente, cibo, cibo e tante tante coccole.” Si strinse ancora più vicino a me con un sorriso malizioso e mi fece stendere sul letto.
Zayn: “Questa è la mia ragazza.” Scoppiai in una risata fragorosa.
“Vado a prendere le pizze alla Reception aspettami qui, incomincia a mettere il film che ho preparato.” Uscii dalla camera per prendere le pizze e quando tornai aprii la porta con cautela e mi accorsi che stava guardando attentamente il film, anche se il volume era alto cercai di non fare rumore, così appoggiai le pizze sul comodino gli andai da dietro e feci: “Bhu.” Lui si spaventò così tanto da cadere dal letto rovesciandosi tutti i popo-corn addosso mentre io ridevo e non riuscivo a smettere. Lui quando se ne accorse si alzò in piedi e si buttò su di me facendomi il solletico.
“Ti prego basta.”
Zayn: “E allora smettila di ridere.”
“Ma ti sei visto Zayn?”
Zayn: “Possibile che tutte le ragazze soffrano il solletico?”
“Ehi ehi ehi mi stai paragonando alle altre ragazze?”
Zayn: “Mai e poi mai signora.”
“Bravo ragazzo.” Ci mettemmo comodi sul letto e mentre mangiavano le pizze ci gustavamo anche il film. Alla fine della serata uniti i letti mi stesi di fianco a lui sotto il piumone, mentre un temporale incombeva forte su di noi.
“Zayn…”
Zayn: “Si amore?” Awwww *__*
“Non è che va via la luce?”
Zayn: “Hai paura del buio?”
“Pff non ho paura del buio.” Gli diedi le spalle.
Zayn: “Mi vuoi prendere in giro? Sai che ti puoi fidare di me e poi non è una cosa di cui vergognarsi.” Di colpo andò via la luce e io mi strinsi a lui d’istinto.
Zayn: “Rilassati.”
“Zayn!” Dissi tremando e quasi senza voce per la paura, non è che avessi paura del buio ma stavo male mi sentivo chiusa e senza via d’uscita.
Zayn: “Rilassati ci sono io.”
“Resta il fatto che sto davvero male.” Mi afferrò dai fianchi e mi portò completamente sotto il piumone insieme a lui facendoci finire in un romantico bacio e facendomi dimenticare del buio.
 
Il giorno dopo io e Zayn andammo a mangiare da Nando’s.
Zayn: “Tutto ok?”
“Eh? Si.” Ero completamente persa nei miei pensieri quel giorno.
Zayn: “Chanel c’è qualcuno o qualcosa che ti disturba?” In effetti c’era qualcosa, o meglio qualcuno, mi sentivo osservata e quando giravo lo sguardo mi sembrava Stephanie ma non ne ero sicura perché non la ricordavo bene.”
“Nono possiamo andare.”
Zayn: “Bene andiamo.” Ci alzammo e quando mi girai per prendere la borsa mi ritrovai un frullato alla fragola su tutta la camicetta.
“Ma sei pazza?”
X: “Oh scusami non ti avevo vista.” Disse una ragazza con aria da perfettina soddisfatta del suo lavoro.
Zayn: “Stephanie?” Lei annuì sbattendo due volte le palpebre e aggiustandosi i capelli in continuazione.
“Allora eri tu, ci stai fissando da quando siamo arrivati.”
Stephanie: “La piccola è piuttosto irritabile oggi.”
“Io non giocherei con il fuoco.”
Stephanie: “Ma chi vuoi prendere in giro?”
“Non ti conviene metterti contro di me, sono capace di farti vedere che bella sensazione si prova quando qualcosa arriva contro la tua faccia.”
Zayn: “Ok  basta ragazze… Chanel andiamo.” Mi afferrò da un braccio per allontanarmi da Stephanie.
Stephanie: “Oh ma Zayn? Non ti riconosco più, che ne dici se sabato passiamo una seratina insieme, noi due soli e…” Mi girai verso di Zayn che avevo uno sguardo irritato e nervoso, poi afferrai la borsa e incavolata uscii dal locale.
Zayn: “Ma che dici? Sta zitta almeno una volta.” Disse rivolgendosi a Stephanie per poi uscire dal locale per inseguirmi. “Chanel aspetta un attimo ti prego.” Camminavo alla velocità della luce ero così irritata, camminavo e camminavo finchè non mi scontrai con un petto.
Harry: “Ma dove hai la testa oggi?”
“Cosa? Eh? Harry?”
Harry: “Si sono io, che succede?” Disse ridendo.
“Una tizia mi ha fatta innervosire e mi ha buttato questo coso sopra.”
Harry: “Mmh fragola.” Disse assaggiando il frullato con un dito.
Zayn: “Chanel! Chanel!” Mi girai subito verso di lui. “Eh.. ciao Harry.”
Harry: “Ciao Zayn.” C’era tensione, troppa tensione.
“Mi ha fatto piacere rivederti Harry.”
Harry: “Anche a me Chanel.” Lo abbracciai e prendendo per mano Zayn ce ne andammo. Facemmo circa 10 minuti di strada a piedi prima che qualcuno parlasse.
“Si può sapere che hai?”
Zayn: “…”
“Aspetta non mi dire che sei geloso.” Risi.
Zayn: “Che c’è non posso? Sei o non sei mia?”
“Ma certo che sono tua su questo non devi avere dubbi, vieni qua. E calmati.” Lo afferrai e lo baciai. “ E ricorda che io ho un conto in sospeso con Stephanie.” Mi infilai gli occhiali a sole e cominciai a camminare con uno sguardo di sfida e come una modella lasciando Zayn dietro a bocca aperta…
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM..
Buonasera gente, scusate il ritardo, metterò un altro capitolo anche stasera. Anche se non avete recensito mi fa comunque piacere vedere che avete messo la storia nelle seguite grazie davvero... non vi posso costringere a recensire ma non fa niente spero comunqye che vi piaccia la stoia.
Se mi volete contattare o chiedermi qualsiasi cosa, il mio twitter è questo: @xxharrysgirl
Ciaoo <3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** “Ho solo paura di perdere la ragione per cui vivo.” ***


“Ho solo paura di perdere la ragione per cui vivo.”

Madison: “Tesorooo.. pronta per domani sera?” Era venerdì e sabato sera ci sarebbe stata la festa a tema da Nando’s
“Si ma lo sai che non mi piacciono le feste.” Dissi sbuffando.
Madison: “Si si lo so ma pensa che potrai stare tutto il tempo con il tuo Zayn.”
“Come se non ci stessi già abbastanza.”
Madison: “Si ma non è che ballate lenti e vi baciate tutta la sera.”
“Io ci ripenserei sulla seconda.” Dissi ridendo insieme a lei.
Madison: “Ehm Chan mi ha detto il capo che oggi lavoreremo a pranzo e non la sera.”
“Ah ok nessuno problema.” Vidi qualcuno arrivare su Madison.
Niall: “Amore.”
Madison: “Cucciolo mio.” Disse baciandolo, che teneri.
Niall: “Ciao Chanel.”
“Ciao Niall, ciao… Louis, giusto?”
Louis: “Esatto, ciao Chanel.”
Niall: “Ragazze siamo qui per rapirvi.”
Madison: “Cosa?”
Louis: “No, in realtà vorremmo proporvi di venire a cena da Niall stasera tutti insieme.”
Madison: “Certo che ottima idea.” Disse tutta sorridente mentre stringeva forte forte Niall.
Niall: “Bene… Chanel?”
“Ehm io non lo so.”
Louis: “Dai ti divertirai.” Esitai un po’.
“Si… penso che sarò dei vostri.”
Niall: “Sono contento. Amore vieni con me ti devo dire una cosa. Ciao ragazzi.” Disse prima rivolgendosi a Madison e poi a me e a Louis.
Louis: “Chanel… posso chiederti una cosa?” Interruppe un silenzio alquanto imbarazzante.
“Certo Louis.”
Louis: “Zayn… per caso…ehm…Harry.”
“Louis sputa il rospo.”
Louis: “Chi bacia meglio tra Zayn e Harry?” Disse scatenando la mia risata.
“Louis, ma che domande mi fai?”
Louis: “Scusa ma c’è chi lo vuole sapere e non sono io tranquilla.”
“Bè non lo so, credo Zayn. Non so è diverso.” Dissi continuando a ridere come una pazza mentre lui accennava sorrisi.
Louis: “Scusa se preferisco dire la verità e non mentire.” Disse questa volta ridendo come me.
“Ok ok basta, io devo andare Louis.” Dissi cercando di smettere di ridere.
Louis: “Ok ciao Chanel.” Mi abbracciò e io ricambiai l’abbraccio anche se non me lo aspettavo.
 
DA NANDO’S
Michael: “ Ragazze ecco i vestiti per domani sera.”
Madison: “Oddio sono meravigliosi.”
Michael: “Bene ragazze vedeteli e poi alla fine del vostro turno potete andare, io ora  ho una riunione importante.”
Madison: “Hai visto che meraviglia?”
“Brillantini, rosa, tacchi, principesse, tutto questo non fa per me.”
Madison: “Oh ma smettila e metti da parte l’orgoglio per una volta e tira fuori la principessa che c’è in te.”
“Pff non è questione di orgoglio è che non sono abituata a queste cose.”
Madison: “Allora vedi di abituarti. La festa è domani sera.”
“…” Sbuffai.
Madison: “Ehi ma quella non è Stephanie?”
“Si, cosa ci fa qui?”
Madison: “Ci sta fissando da un po’ di tempo come al solito.”
“Dai andiamo, dobbiamo ancora finire un sacco di cose.” Per tutto e dico tutto il tempo sentii il suo sguardo su di noi come al solito e in particolare sembrava interessata ai nostri vestiti della festa.
 
DA NIALL
Ci aprii Louis e entrammo, eravamo io, Madison e Zayn ad eravamo pronti per la serata tra amici, non ero molto abituata a serate del genere ma pensavo che mi avrebbe fatto piacere.
Niall: “Entrate ragazzi. Ciao amore.” Baciò Madison.
Louis e Liam: “Chanel.” Mi abbracciarono contemporaneamente.
“Ragazzi! Quanto affetto!”
Niall: “Ragazzi dai a tavola che è pronto.” Mentre tutti si andarono a sedere a tavola io rimasi sola con Harry nel soggiorno.
“Ciao Harry.” Dissi accarezzandogli il viso.
Harry: “Ciao Chanel.” Disse allontanando la mia mano.
“Perché sei così freddo?”
Harry: “Sto solo soffrendo, non si capisce? Vederti con lui mi spezza il cuore.”
“Harry io non voglio questo per te.” Mi si inumidirono gli occhi.
Harry: “No, certo che no ma non può es…”
Louis: “Ragazzi venite?” Io ed Harry ci guardammo.
“Certo.” Andammo nella sala da pranzo.
Louis: “Io di fianco a Chanel.”
“Ehi da quando questo attaccamento?”
Louis: “Dobbiamo pur conoscerci, no? A meno che qualcuno non sia geloso.”
Zayn: “Finchè l’altro posto di fianco a lei è libero niente gelosia.” Disse ridendo e alla sua si aggiunge la risata di tutti tranne che la mia.
“Zayn!” Esclamai seria.
Zayn: “Scusa.” Mi sussurrò.
Fu una serata divertente tutti ridevamo e scherzavamo andavamo d’accordo, anche se in qualche modo mi sentivo fuori da tutto, quell’ambiente non era per me, così ad un certo punto cercai di alzarmi da tavola per andare a prendere un po’ d’aria.
Liam: “Chanel, tutto bene?” Accidenti.
“Volevo solo andare a prendere un po’ d’aria.”
Louis: “Se vuoi ti accompagno.” Si alzò di colpo e involontariamente fece scivolare il coltello, che gli graffiò tutto il polso. Mi sentii stringere in gola e i miei occhi si spalancarono, vedere tagli sui polsi, quella si che era la mia paura più grande dopo quell’anno.
Madison: “Louis tutto ok?”
Louis: “Si, non preoccupatevi.”
“Scusate.” Mi alzai anche io di colpo. Mi veniva da vomitare così andai alla ricerca del bagno, ma mi sentii prendere da un polso e appoggiare su un muro: Harry.
Harry: “Chanel respira, non è semplice lo so ma tu ce la puoi fare.” Lui sapeva tutto e mi capiva, mi mise una mano dietro il collo facendomi chiudere gli occhi e rilassare completamente mentre tiravo dei respiri profondi.
Dopo un po’ tornammo dagli altri che erano seduti sul divano ad ascoltare musica.
Harry: “Niente film?”
Niall: “E’ noioso trascorrere tutte le serate allo stesso modo.” Disse mentre accarezzava Madison che era appoggiata sulla sua spalla.
“Ragazzi mi dispiace per prima, non volevo rovinarvi la serata.”
Louis: “Non l’hai fatto, piuttosto, tu stai bene?”
“Si è che…”
Harry: “Alla visione del sangue si sente male.” Disse Harry per salvarmi mentre Zayn continuava a fare l’indifferente.
Liam: “Oh non lo sapevo.”
Zayn: “Neanche io.” Disse per mettermi in difficoltà e io incominciai ad innervosirmi.
“Davvero mi dispiace per stasera ma io preferirei tornare in accademia. Scusatemi.”
Louis: “Vuoi un passaggio?”
“No, vado da sola.”
Zayn: “Vengo io con te.” Disse quasi annoiato. Io non gli dissi niente, salutai tutti e me ne andai con lui.
 
“Si può sapere che ti prende?”
Zayn: “Niente.”
“Ah niente? Bello così, dire niente e basta.”
Zayn: “…”
“Sai cosa c’è Zayn? Io non sono una delle tue tante belle amiche con una vita perfetta che pensano solo con chi andare a letto ogni sera .”
Zayn: “….” Non rispondeva? Bene alzai il tono della voce ma questa volta ero veramente incavolata.
“Io non sono una delle tante Zayn, hai capito? Io sono diversa da quelle. Io ho un sogno, ho un orgoglio, una vita se questa si può definire così e tanto dolore dentro, io merito rispetto da parte tua prima di tutto.”
Zayn: “Credi davvero di meritare tanto?” Ma cosa stava dicendo?
“Io ho dei tagli sui polsi Zayn.” Dissi cercando di tirare fuori tutta me stessa ormai con le sembianze di una fontana. “E tu hai solo uno stupido orgoglio dietro.”
Zayn: “Questo non dovevi dirlo.”
“Certo che non dovevo dirlo, guai che ti disturba. Abbi almeno il coraggio di dirmi perché mi stai trattando così.
Zayn: “Mi da fastidio tutto, stasera io non c’ero per te, Louis e Harry, si Harry lui è venuto da te ad aiutarti, ma per favore…”
“E tu mi stai facendo questa scenata per pura gelosia?”
Zayn: “Non è gelosia.” Disse annoiato.
“E se non è gelosia, non è amore. Grazie Zayn, mi mancava da parte tua sentirmi dire che non mi ami.”
Gli diedi le spalle ma lui mi prese a se tremando.
“Che vuoi adesso?” Mi strinse più che mai, sentivo il suo respiro sul mio collo, il mio battito era il suo solo che io stavo soffrendo troppo.
Zayn: “Mi dispiace.”
“Che hai Zayn? Perché mi tratti così?”
Zayn: “Ho paura…”
“Tu paura? Di che cosa?”
Zayn: “Di perdere la ragione per cui vivo.”
“….”
Zayn: “Te.”
CONTINUA….

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** “Sapevo che saresti stato un errore.” ***


“Sapevo che saresti stato un errore.”

La sera dopo era quella del ballo e sinceramente avrei preferito mille volte restare in stanza a comporre che indossare tacchi e brillantini, così per dare uno strappo alle regole mi misi degli short di jeans, un top nero e delle converse bianche e poi sopra ci aggiunsi il mio abito da sera, un vestito completamente bianco con perline e strass, corpetto e giacchettina di sopra, modello Cenerentola di sotto, alla fine anche se quel tipo di cose non mi piacevano  è sempre una soddisfazione sentirsi una principessa: “Tira fuori la principessa che c’è in te.” Mi disse Madison, l’avrei tirata fuori ma sarebbe stata ribelle, annoiata, poco educata in caso di nervoso e piuttosto incredula al principe azzurro.
Mi legai i capelli in un’altissima coda, mettendo in risalto le punte bionde naturali che avevo, mi misi la maschera sugli occhi e andai di fronte allo specchio. “Wow… sono io?” Sentii delle calde mani lungo i miei fianchi e vidi l’immagine del ragazzo più bello del mondo riflessa su quello specchio.
Zayn: “Si e sei stupenda.”
“Non parlare ad occhio.”
Zayn: “Ti sembro uno che parla ad occhio?” Lo guardai tipo ‘Mi prendi in giro?’. “Ok forse un po’ ma su questo non mento.”
“Speriamo.”
Zayn: “Non pensavo che saresti arrivata a tanto.” Alzai il vestito per mostrargli le scarpe mentre sfoggiavo uno dei miei tanti sorrisi. “Va bene mi rimangio tutto, sarai sempre la stessa.”
“Spero sia un complimento.”
Zayn: “Se non lo fosse, ti direi che questo specchio riflette l’ottava meraviglia del mondo?”
“Adesso non esagerare.”
Zayn: “Non esagero, stavo parlando di me.” Disse montandosi mentre io ridevo. “Cosa mi ridi?”
“Ma ti senti?”  Scherzammo tutto il tempo buttandoci battute finchè non arrivò l’ora di andare.
 
DA NANDO’S
Liam: “Buonasera genteeee.” Eravamo io, Madison, Zayn, Harry, Niall, Louis e Liam tutti insieme.
Tutti: “Buonaseraaaa.”
Louis: “Cavolo che schianti! E voi dovreste servire i tavoli?”
“Così sembra.”
Niall: “Che bomba che sei amore.” Disse parlando con Madison.
Madison: “Modestamente.” Tutti si allontanarono mentre Harry mi fermò.
Harry: “Sei meravigliosa.”
“Grazie Harry.”
Harry: “Avrei voluto ballare con te stasera.”
“Farò il possibile per farlo.” Mi accarezzò il viso per poi abbracciarmi.
Harry: “Vai ora non voglio farti perdere tempo.”
“Con te non è mai una perdita di tempo.” Mi accorsi che Zayn ci stava fissando leggermente infastidito, ma non gli diedi peso.
Passai una serata nel caos più totale, erano tutti mascherati e bevevano da morire non ricordo ci fosse neanche mezza persona lucida, smancerie e porcherie varie per tutta la sera, ero rimasta a Nando’s come un luogo in cui mangiare pollo e basta.
Tutti ubriachi, 3 del mattino, per fortuna il giorno dopo era domenica, ero esausta e l’atmosfera si iniziava a calmare.
Michael: “Vatti a divertire Chanel hai fatto fin troppo.”
“Grazie. Ma ne sei sicuro?”
 
Michael: “Vai tranquilla.” Lasciai il bancone e mi tolsi la maschera, cominciai a camminare per la sala alla ricerca di Zayn ma Harry mi fermò.
Harry: “Ehi dove vai?”
“Sto cercando Zayn.”
Harry: “Ma mi avevi promesso un ballo.” Lo guardai con un sorrisetto dolce.
“Va bene ma aspetta un attimo.” Gli chiesi di aspettarmi vicino al bancone per andare a cercare Zayn e dopo un po’ lo trovai.
Zayn: “Ti amo, sei tutta la mia vita.” Il ragazzo più ribelle e orgoglioso del mondo che era innamorato dell’amore e pronunciava quelle parole con tanta dolcezza e spontaneità… peccato che non le stesse pronunciando a me. Lo guardavo da un angolo mentre accarezzava una ragazza vestita da principessa, tutta mascherata e ben pettinata, che orrore, mi sentivo morire dentro, faceva il geloso e alla prima occasione se la faceva con qualcun’altra.
X: “Ti amo anche io, mio principe.” Il bacio, ecco mi mancava il bacio, come potevo essere stata così stupida fin dal primo momento. Cominciai a battere le mani.
“Bravo complimenti, è bello divertirsi così, vero Zayn?” Si staccò dal bacio e mi guardò stupito.
Zayn: “Chanel?” La ragazza si tolse la maschera, era Stephanie.
“Mi fai schifo Zayn, tu e i tuoi modi di fare da ragazzo perfetto, non meriti metà dell’amore che ti ho dato, smettila di fare il pazzo mi hai presa in giro per tutto questo tempo.” Vidi Harry arrivare e mettersi al mio fianco.
Zayn: “Chanel ti giuro pensavo fossi tu, io non farei mai una cosa del genere, io non ho idea…”
“Stai zitto mi sono stancata di te.” Buttai la mia maschera per terra e me ne andai piangendo.
 
POV. ZAYN
Harry: “Zayn che ti salta in mente?”
“Harry tu mi conosci, sai che non sono così, sei mio amico.”
Harry: “…”
“Ah già, noi due abbiamo smesso di essere amici quando lei si è innamorata di me, grazie davvero brò…. E con te facciamo i conti dopo.” Dissi rivolgendomi a Stephanie.
 
Quando arrivai in stanza vidi tutto per terra: fermagli, bracciali, asciugamani, pantofole.
“Chanel, Chanel rispondimi.” Ero distrutto, mi faceva star male pensare di averla ferita così nel profondo, non volevo io dovevo chiarire tutto, l’amavo.
“Chanel ti prego so che sei qui.” Voce sforzata stavo soffrendo troppo.
Lei aprì la porta pian piano e uscì piangendo, singhiozzava e ribolliva di rabbia.
Chanel: “Che ci fai qui? Esci subito.”
“Ehi ascoltami io pensavo che fossi tu, era uguale a te. Lo stesso vestito, la stessa pettinatura, stessa altezza, lo ammetto ero un po’ ubriaco ma non l’avrei mai fatto se avessi saputo che non eri tu.”
Chanel: “Smettila Zayn, sapevo fin dal primo momento che tutto questo prima o poi sarebbe accaduto e ti ho dato retta lo stesso.”
“E hai fatto bene, ti devi fidare di me io ti amo, lo sai.”
Chanel: “Non ne sono più così sicura.”
“Non puoi dirmi così.” Mi stava uccidendo lentamente e dolorosamente.      
Chanel: “Dopo tutto quello che mi hai fatto dovrei essere io ad avere pietà di te? Zayn sei un approfittatore, vigliacco, doppiogiochista e menefreghista. Esci subito da questa stanza.” Sottolineò l’ultima frase alzando la voce.
“No.” Dissi determinato a non lasciarmela scappare.
Chanel: “Zayn esci subito da questa stanza.”
“…” Andò ad aprire la porta e indicandomi l’uscita, poi riprese a parlare. “Zayn esci subito di qua e non tornare più, hai capito?” La guardai un po’ negli occhi, poi sbattei la porta, la presi per i fianchi e la appoggiai violentemente al muro.
“Questa volta no e non cercare di fermarmi.” La baciai prima delicatamente e poi sempre più intensamente finchè lei non ricambiò il bacio mettendomi le braccia intorno al collo e stringendomi a se, io le abbassai l’unica cerniera laterale del vestito slacciandolo completamente e facendolo cadere per terra, poi la presi in braccio e la feci uscire da quell’ammasso di stoffa brillantata facendola rimanere in converse, short e top, lei mi tolse la giacca  e io la feci stendere sul letto levandomi la maglietta e lasciando che lei accucciolasse su di me.
“Lo sai che sono pazzo?”
Chanel: “Lo so.”
“Lo sai che mi hai cambiato?”
Chanel: “Lo so.”
“Lo sai che sono follemente innamorato di te.”
Chanel: “….”
“Chanel io..”
Chanel: “Lo so.” E mi lasciò un lieve bacio sulle labbra per poi stringermi forte e addormentarsi su di me…
CONTINUA…

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** “Perché sempre a me?” ***


“Perché sempre a me?”

POV. CHANEL
Era mattina ed ero stesa sul letto a scrivere qualcosa, mi annoiavo e Zayn stava ancora dormendo, le cose erano un po’ troppo complicate tra di noi ultimamente, non so quanto avrei resistito ancora.
X: “Chanel aprimi.” Mi alzai alla velocità della luce dal letto e ancora in shorts e top andai ad aprire la porta.
“Che c’è?”
Madison: “Che è successo ieri sera?”
“Oh…” Chiusi la porta per non svegliare Zayn e uscii nel corridoio con lei. “Ieri sera l’ho visto baciare Stephanie e si è un po’ complicata la situazione tra di noi.”
Madison: “No questo lo sapevo me l’ha raccontato Louis, volevo chiederti cos’è successo dopo.”
“E’ tornato tutto alla normalità dopo che abbiamo litigato per l’ennesima volta.”
Madison: “Perché è normale che lui stia dormendo sul tuo letto senza maglietta.” Disse ridendo.
“Lascia stare.” Dissi imbarazzata. “Ma poi, cosa ne sa Louis di tutto questo?”
Madison: “Louis? Ma hai visto come si comporta con te? Sa praticamente tutto della mitica Chanel Dawson, ti vuole un bene dell’anima. Tranquilla non gli interessi, ma non so come si è legato a te da morire da quando gliene hanno parlato.”
“E chi gliene ha parlato?”
Madison: “Lo schianto da 29 tatuaggi.”
“Ahahhahha Zayn?”
Madison: “Apprende bene la ragazza….”
“Non mi sottovalutare tu.” La guardai in un modo minaccioso ma scherzando allo stesso tempo.
Madison: “Sei fortunato, Zayn ad avere una ragazza così intelligente.” Mi sentii abbracciare da dietro, le sue braccia avvolgevano completamente il mio bacino.
Zayn: “Non ho mai capito se fosse davvero intelligente.”
“Oh ma che bello ora vi alleate contro di me?”
 Madison: “Brutti io devo andare, esco con Niall, ci sentiamo stasera Chan, ciao Zayn.”
Io e Zayn: “Ciao Madison.” Zayn mi strinse ancora più forte e cominciò a baciarmi il collo.
“Zayn proprio nel corridoio?”
Zayn: “Hai ragione. Entriamo dentro.” Mi prese come un sacco di patate e mi portò in camera, mentre io mi dimenavo nelle sue braccia ridendo.
“Zayn dai fammi scendere, posso camminare anche io!”
Zayn: “Ma non è divertente camminare.”
 
Il pomeriggio Zayn era uscito con Niall e Liam mentre Louis mi aveva invitata a fare una passeggiata per visitare la città.
Louis: “Dove vuoi andare?”
“Dove vuoi tu.”
Louis: “Allora andremo a *Madame Tusseaud’s*”
“Mi ci porteresti davvero?”
Louis: “Ci stiamo andando.”
“Ma è domenica.”
Louis: “Non preoccuparti ho le mie conoscenze.”
“Bene andiamo.”
 
Entrati al museo delle cere ed ebbi la sensazione di trovarmi in paradiso; eravamo solo noi perché di domenica doveva essere chiuso ma il custode era il cugino di Louis.
“Oddio Robert Pattinson, Zac Efron, Miley Cyrus.”
Louis: “Ti piacciono?”
“Tu che dici?” Dissi ironica, finchè il mio sguardo non si posò su un’altra statua. “ Oh mio dioooo.”
Louis: “Che succede?”
“Le-Le-Leonardo Di Caprioooo mi sento male.”
Louis: “Ahahha sei buffa sai?”
“Io buffa? Io amo questo tizio, potrei scrivere la sua biografia non avendolo mai incontrato.”
Louis: “Idolo?”
“Altro che.” Lo amavo era tutta la mia vita, incontrarlo sarebbe stata la cosa più bella della mia vita, sarei morta per lui.
Louis: “Continuiamo?”
“S-si.” Girammo tutto il museo e stemmo dentro più di due ore, foto, foto e foto, Justin Bieber, Britney Spears, Michael Jackson, Amy Winehouse, Robbie Williams, Obama, presidenti, musicisti, personaggi storici e fiabeschi, insomma il paradiso, c’era anche la cabina telefonica di Londra.
“Grazie Louis, sei stato magnifico con me.” Riprendemmo a camminare diretti al Tower Bridge, ci saremmo arrivati in metro però.
Louis: “Grazie a te, stare con te è un piacere.”
“Louis, è vero che hai chiesto di me?”
Louis: “Si, volevo avvicinarmi a te, mi farebbe davvero piacere avere un’amica come te.”
“Non esagerare, nessuno si è mai voluto avvicinare alla “ragazza con le cuffie.”
Louis: “Sei molto più di questo.” Mi alzò il mento con due dita. “Perché ti sei fatta del male?”
“Chi te l’ha detto?”
Louis: “Chi mi ha detto cosa? Io sto parlando del fatto che neghi l’amore delle persone, non ti lasci amare e ti fai del male. Tu cosa intendevi?”
“Oh si niente, quello che dicevi tu .”
Louis: “Io ti voglio solo aiutare.”
“No Louis nessuno lo può fare solo io. Ti prego lascia perdere.”
 
Arrivammo sul Tower Bridge e tirava davvero un forte vento.
“Questa vista è mozzafiato.”
Louis: “E’ il mio posto, anche se è affollato sto sempre bene qui, sono in pace con me stesso. L’estate scorsa è stato fantastico con i cerchi delle Olimpiadi.”
“Immagino che meraviglia. Credo che mi piacerà questo posto, mi ispirerà molto.”
Louis: “Allora ci incontreremo spesso.”
“Lo spero.”
Louis: “Ti voglio bene Chan.”
“Anche io Lou.” Lo abbracciai mentre mi godevo il magnifico panorama, soffiava un forte vento autunnale e sul Tamigi si rifletta il ponte, era un’immagine stupenda e unica accompagnata dalle luci del tramonto.
Il mio cellulare che squillava interruppe quel momento.
“Pronto.”
“Si.”
Arrivo subito.”
Louis: “Che succede?”
“Devi accompagnarmi in accademia Louis.”
Louis: “Andiamo.”
 
X: “Buonasera signorina Dawson. C’è qualcuno che l’aspetta qui.” Alzai lo sguardo e vidi la figura di mia madre di fronte a me, aveva uno sguardo triste ma nel vedermi comparve un enorme sorriso sulla sua faccia; mi scese una lacrima sul viso e le corsi contro abbracciandola.
“Mamma.”
Mamma: “Piccola mia.” Piangeva a dirotto con me mentre Louis si gustava la scena sorridendo. “E’ lui il dolce Zayn?” MI sussurrò come era solita fare.
“No. “ Dissi ridendo. “Lui è Louis uno dei miei amici.” Mi staccai dall’abbraccio e glielo presentai.
Mamma: “Mi mancava sentirti dire Uno dei miei amici.”
“Non credo di averlo mai detto. Andiamo in camera mamma.”
 
“Come mai sei qui?”
Mamma: “Tesoro devo parlarti di una cosa importante. Deduco dalla tua felicità che non hai letto la lettera.”
“No, c’è stato uno sbaglio ma avrei voluto davvero leggerla mi dispiace.”
Mamma: “Tesoro ora lasciami parlare. Sai che da un po’ di tempo le cose con tuo padre non vanno bene.”
“Da quando ci sono io.” Dissi nervosa.
Mamma: “Tesoro per favore! Sono arrivata al limite mi sta distruggendo la vita e la distruggerà anche a te.”
“Mamma che succede?” Dissi preoccupata.”
Mamma: “Abbiamo annullato il matrimonio tesoro, non siamo più sposati e lui sta ricorrendo alla giustizia per ottenere il tuo affidamento e non farti rimanere qui in accademia e allontanarti da me.”
“Cosa? Non può farlo! Mamma!”
Mamma: “Può tesoro ma tranquilla, farò il possibile.”
“No no no non può accadere a me.” Dissi mentre le lacrime avevano preso il posto al sorriso, ribollivo di rabbia ed ero preoccupata.
Mamma: “Tesoro…”
“No!” Uscii dalla stanza sbattendo la porta ma nel corridoio sentii afferrarmi da un braccio, Louis mi fece girare e mi appoggiò al suo petto mentre mia madre guardava la scena piangendo, un po’ per la mia reazione, un po’ per la situazione complicata, un po’ perché non avevo mai avuto un amico così…. Aspettate io non ho mai avuto un AMICO.
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Non mi sono fatta sentire per un po' di giorni, così ora mi faccio perdonare mettendo tre capitoli. Spero che la siate leggendo nonostante non recensiete ma va bene così, l'importante è che piaccia a voi. Per il resto niente, spero di riuscire ad aggiornare domani.
Twitter: @xxharrysgirl sempre a vostra disposizione <3



Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** "La mia cupcake." ***


"La mia cupcake."

Portai mia madre in giro per Londra anche se erano pochi i posti che conoscevo, prima di uscire lasciai un biglietto a Zayn e feci andare via Louis.
Per tutto il tempo parlammo, era passato solo un mese ma era cambiato tutto così tanto, ero più aperta e lei mi trovava davvero cambiata, le parlai della mia amicizia con Madison, dei mei cari amici, di Harry e della cosa più importante se non la ragione dei miei sorrisi e dei miei pianti Zayn Malik.
Entrammo anche nell’argomento “famiglia”, la situazione era una delle peggiori e non avrei mai perdonato mio padre se mi avesse allontanato dai miei sogni e mi avrebbe avvicinato ai miei incubi. Anche se annullato, il loro rapporto peggiorava di giorno in giorno, mamma e papà erano qualcosa di orribile, litigavano in continuazione e mio padre la trattava male così come faceva con me. Forse da un lato era un bene che avessero annullato il matrimonio, ma se questo avrebbe significato tornare da lui allora no.
Mamma: “Sono felice di vederti così sorridente.”
“Credimi fa più felice me.”
Mamma: “Quel Zayn ti ha cambiata tanto, eh?”
“Non solo lui ma tutti, è tutto così diverso qui.”
Mamma: “Spero che tu non debba tornare mai a casa ma che andrai avanti fino a realizzare i tuoi sogni.”
“Lo spero anche io mamma.” Ci stringemmo in un abbraccio caloroso.
 
Dopo un’oretta di chiacchiere tornammo in stanza e la lasciai andare prima in modo da farle usare il bagno mentre io aspettai un attimo fuori prima di entrare.
Ma nel momento in cui misi piede nella stanza mi si accese un sorriso enorme sul viso, c’era un’atmosfera soft e sul mio letto c’erano un serie di cupcakes colorati  che uniti formavano un cuore con al centro  un bigliettino.
 
 
“Forse è un po’ presto per un invito ma domani sera dovrai essere tutta mia cupcake.”
                                                               Zayn xx
 
Cupckae? Ahah ddio quel ragazzo era la dolcezza fatta persona.
Zayn: “Allora è un si cupcake?” Com’ era abituato a fare mi strinse a se avvolgendomi i fianchi, sapeva che mi conquistava sempre facendo così, era così dolce e romantico.
“C’era bisogno di chiederlo?” Alzai la testa per guardarlo e lui ne approfittò per stamparmi un dolce bacio.
Mamma: “Ehm…” Accidenti! Mia madre, me ne ero dimenticata. “Disturbo?”
“No! Ehm.. Zayn questa è mia madre, mamma lui è Zayn.”
Mamma: “Piacere di conoscerti Zayn.” Allungò la mano verso di lui.
Zayn: “Piacere mio.” Disse lasciando la presa e dando la mano a mia madre con un sorrisetto imbarazzato.
Mamma: “Tesoro ora devo andare in albergo, quando ci possiamo incontrare?”
“Direi domani pomeriggio mamma, quando ho finito il mio turno da Nando’s.”
Mamma: “Va bene amore.”
“Mamma? Quanto rimarrai in città?”
Mamma: “Oh domani sera ho il treno per Bradford.” Il mio sguardò si rattristò un po’ ma notai mia madre che guardava Zayn incuriosita.
“Eh mamma ti accompagno alla porta.” La feci uscire dalla stanza mentre Zayn aveva ancora lo sguardo sconvolto.
“Ehi puoi svegliarti adesso.” Dissi ridendo.
Zayn: “Perché non mi hai detto che c’era tua madre?”
“Sei tu quello che mi ha colta di sorpresa.”
Zayn: “Si ma tu non sei stata da meno.”
“Ma qual è il problema?”
Zayn: “Mi sarei reso più presentabile e meno imbarazzato.”
“Tranquillo, ti vuole bene non è lei che ti odia.”
Zayn: “Oh fantastico c’è chi mi odia.”
“Vai a dormire Zayn che è meglio.”
 
Da Nando’s
Madison: “Come sono andate le lezioni?”
“Bene, sembra che il mese prossimo avremo una nuova insegnante.”
Madison: “Davvero? Come si chiama?”
“Credo Lovato, sembra che sarà una signora piuttosto giovane ma molto preparata.”
Madison: “Oh non lo sapevo.”
Niall: “Madison il tavolo 4 ti aspetta.”
Madison: “Vado, goditi il tuo turno alla cassa.”
“Who-o.” Dissi improvvisando un sorriso divertito.
Michael: “Chanel!” Disse il capo rimproverandomi ma con un accenno di ironia.
“Scusi capo.” Dissi imbarazzata.
 
 Finito il mio turno lasciai che Madison andasse a casa di Niall e io mi recai a Piccadilly Circus da mia madre.
“Novità?”
Mamma: “Ancora no. Non voglio vederti così male, parliamo di Zayn.” Arrossì di colpo.
“Cosa vorresti sapere?”
Mamma: “E’ un bel ragazzo… quanto ci hai messo prima di capire di essere innamorata di lui.”
“Una, due, tre settimane?”
Mamma: “Lo sapevo, perché?”
“Perché stavo con Harry.”
Mamma: “E chi sarebbe questo ora?” Mi faceva morire dalle risate quando parlava con quel tonico scherzoso dandomi allo stesso tempo lezioni di vita; tirai fuori dalla tasca il cellulare le mostrai una foto dove eravamo io e lui. “Ok perdonata.” Scoppiai in una fragorosa risata.
“Mamma dai!”
Mamma: “E’ un bel ragazzo anche se Zayn…”
“Mamma per favore.” Ormai chiunque mi vedesse mi scambiava per una fragola ero completamente rossa, mi faceva ridere ma ero così imbarazzata.
Mamma: “Okay la smetto. Stasera esci con lui?”
“Si, non so mai cosa aspettarmi quando sono con lui.”
Mamma: “E’ un buon segno. Cosa fa abitualmente quando è con te?”
“Mi prende sempre dai fianchi e mi abbraccia, parliamo sempre guardando nella stessa direzione mai una di fronte all’altro.”
Mamma: “Tranne quando… sto zitta.”
Un’ora dopo.
Mamma: “Tesoro grazie di avermi accompagnata in albergo, rivederti è stata la cosa più bella che potesse succedermi, ti vedo felice finalmente. Ti prometto che ti terrò informata su tutto e sarai mia, ok?” Perché piangeva? Così piangevo anche io.
“Non ringraziarmi, dovrei ringraziarti io per essere venuta, per avermi cercata e per tutto quello che stai facendo per me anche se io sono a Londra e tu a Bradford.”
Mamma: “Sei la mia piccola. Parlane con Zayn, lui ti aiuterà, se starai bene starò bene anche io. Sei la mia Margot.” Non riuscì a pronunciare mezza parola, dal mio viso uscivano solo lacrime che andarono a finire tutte sulla sua soffice giacca in lana quando l’abbracciai, non l’avrei lasciata andare per niente al mondo.
Mamma: “Ciao Chanel, ti voglio bene.”
“A-anche io mamma.”
 
Un paio di jeans, le mie amate converse, un maglioncino elegante senza spalla ed ero pronta per uscire, sentivo che quella sera sarebbe successo qualcosa, non volevo turbarlo con la storia dell’affidamento ma dovevo parlare con lui, non potevo andare avanti a coccole e amore, sapendo che dentro di me c’era più confusione che chiarezza.
Guardai l’orologio e, rendendomi conto che era tardi, uscii dalla stanza e arrivai alla sua macchina, fuori dall’accademia.
“E questa macchina?”
Zayn: “E’ di Harry.”
“Lo immaginavo.” Sorrisi pensando a lui.
Zayn: “Andiamo?”
Pochi minuti e arrivammo in un locale in stile acquatico, sembrava di stare in spiaggia, il rumore del male, tutto d’azzurro, un po’ di sabbia sul pavimento e soffitto ricoperto di piccole stelle.
Zayn: “Avrei voluto portarti in spiaggia ma dato che è ottobre che fa freddo e che a Londra non c’è la spiaggia o tanto meno il mare mi sono accontentato di questo locale. Spero ti vada bene.”
“Va benissimo.” Dissi cercando di trattenere una risata, era così dolce quando era impacciato. “Dai sediamoci.” Ci sedemmo e ordinammo, poi a metà cena decisi di parlargli ma non ci riuscii.
“Zayn è stata una serata fantastica.”
Zayn: “Sono felice, ti vedevo un po’ giù di morale.” Abbassai lo sguardo. “Tutto bene Chanel?”
“Si, Zayn non preoccuparti per me.”
Zayn: “E’ successo qualcosa di importante?”
“Cosa succederebbe se io andassi via dall’accademia e non tornassi più.” Azzardai.
Zayn: “Chanel cosa stai dicendo?”
“I miei hanno annullato il matrimonio e mio padre vuole che vada a vivere con lui.” Pronunciare quelle parole mi facevano tanto male che era difficile, quasi impossibile trattenere le lacrime. Mi guardò fissa negli occhi e poi mi abbracciò con gli occhi lucidi che mi provocarono un leggero sorriso.
Zayn: “Tu non andari mai via da qui, finchè sarai con me nessuno ci dividerà.” L’aveva detto davvero? Era davvero questo il ragazzo di cui non mi volevo innamorare?
CONTINUA….

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Scusate l'enorme ritardo anche perchè ho capitoli pronti da un po', purtroppo in questi giorni non sono riuscita proprio a connettermi con il computer quindi scusate. Spero che ci siano ancora persone che seguono la storia anche se non la recensiscono, ma mi fa piacere vedere persone he l'hanno aggiunta alle seguite o preferite. Detto questo, spero  vi piaccia la storia e ora vi aggiungo anche un altro capitolo.
Twitter: @xxharrysgirl  <3
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** "Devo ammettere che sei stupenda così." ***


" Devo ammettere che sei stupenda così."

“Sapevo che ti avrei trovato qui.”
Louis: “Davvero? Perché io sono venuto per aspettare te. Stai bene?”
“Se per bene intendi preoccupata, nervosa e triste allora sto bene.”
Louis: “Posso fare qualcosa?” Si girò verso di me e riuscii a guardare nei suoi occhi di ghiaccio così puri, perfettamente intonati al cielo chiaro, il sole li illuminava ancora di più e il suo sorriso accendeva il suo viso.
“Puoi stare con me e consigliarmi.”
Louis: “Non c’è Madison per quello?”
“Si, ma a volte un parere maschile serve e poi ultimamente le cose tra lei e Niall non vanno molto bene da quanto ho capito, non voglio disturbarla.”
Louis: “E’ pur sempre la tua migliore amica dovresti dirglielo.” Abbassai lo sguardo. “Gli altri lo sanno.” Alzai di colpo la testa fissandolo negli occhi.
“Harry?”
Louis: “Non puoi fare a meno di pensare a lui?” Mi diede di nuovo le spalle e appoggiò i gomiti al muretto del ponte con lo sguardo verso il fiume e io lo imitai.
“Non ci posso fare niente, anche se per poco, è stato il mio ragazzo e non nego che mi sia rimasto nel cuore.” Mi guardò mentre io avevo lo sguardo fisso sull’orizzonte.
Louis: “Non voglio confonderti o farti allontanare da Zayn ma Harry..”
“No Louis ti ringrazio ma io amo Zayn e non credevo che si potesse provare una sensazione del genere prima di conoscerlo.”
Louis: “Scusami. Devo andare Chan e ricorda di parlare con Madison.”
“Lo farò.” Mi accarezzò il viso. “Grazie Lou.”
Louis: “Sempre a tua disposizione.”
 
“Disturbo?” Aprii la porta della camera di Madison che era socchiusa.
Madison: “Entra pure.”
“Ehi.”
Madison: “Ehi.”
“Come va?”
Madison: “Bene. Tu come stai?”
“Bene.” Dissi improvvisando un sorriso.
Madison: “Per bene intendi che probabilmente tornerai a Bradford?”
“Madison… chi te l’ha detto?”
Madison: “Zayn!”
“Ehi io volevo dirtelo ero venuta per questo ma è difficile.”
Madison: “Chan non sono arrabbiata con te, sono solo preoccupata.” Disse dolcemente mentre io mi buttai sul letto.
“E ora che faccio?”
Madison: “Mi aiuti a comporre la canzone.”
“Sai che non sto parlando di quello.”
Madison: “Lo so ma ho il compito di farti stare bene o sbaglio?”
“Va bene mi hai convinto. E tu? stai bene?”
Madison: “Potrei stare meglio ma non ne voglio parlare, poi ne parliamo.” Ci mettemmo comode sul letto e io con la chitarra in mano cominciai a mettere insieme alcuni accordi. Trascorremmo tutto il pomeriggio così, tra scherzi, musica e cioccolata.
 
La sera rientrai in camera esausta, mi ero divertita ma non avevo dormito molto la notte precedente e dovevo recuperare.
Zayn: “Sei tornata finalmente.” Lo vidi uscire dal bagno con solo un asciugamano intorno alla vita.
“Mi stavi aspettando?”
Zayn: “Mi mancavi.”
“Zayn siamo nella stessa stanza.”
Zayn: “E con questo? Sono geloso lo sai.” Ma perché doveva farsi vedere in asciugamano? Se non fossi stata così stanca gli sarei saltata addosso.
“Si che lo so ma ora è l’ultimo dei miei problemi. Notte Zayn.” Alzai le coperte e ancora con i vestiti mi coricai.
Zayn: “Ma io ho preso la cena dal McDonalds.” Disse con la voce di un cucciolo bastonato facendomi scattare in piedi.
“Dammi la cena e nessuno si farà male.”
Zayn: “Tu mi fai morire dal ridere.” Disse squadrandomi divertito.
“Almeno non ti faccio piangere.” Presi il panino e cominciai a morderlo poi lui fece lo stesso. “Come sapevi che mi piaceva l’Happy Meal?”
Zayn: “A chi non piace l’Happy Meal? Ne vado pazzo anche io.” Finito il panino passammo alle patatine e infine alla barretta di cioccolato, da un giorno all’altro la bilancia mi si sarebbe rivoltata contro.
“Ora vado seriamente a dormire.”
Zayn: “Va bene amore. Notte.”
“Notte.” Con il mio caldo pigiamone e con i capelli raccolti in una coda alta mi misi sotto quelle calde coperte, era ottobre ma faceva così freddo, chiusi gli occhi cercando di dimenticare tutto ciò che c’era di negativo nella mia vita ma forse erano un po’ troppe le cose.
Due del mattino, ero ancora sveglia non riuscivo a prendere sonno, così decisi si andare a farmi un te. Uscii dalla stanza e mi diressi verso la cucina in punta di piedi, non era vietato andare i cucina ma non volevo svegliare nessuno.
X: “Ma guarda chi si vede.”
“Zayn? Che ci fai in cucina?”
Zayn: “Avevo voglia di latte.”
“Avevo voglia di te.”
Zayn: “Sono qui.” Disse indicandosi.
“Ma non di te, te scemo, intendevo il te al limone.”
Zayn: “Sai sei brava a far rimanere male la gente.” Scoppiai in una risata che quasi fece svegliare tuti i dintorni. “Shh sei pazza? Sveglierai tutti così.”
“Zayn lo senti anche tu quest’odore?”
Zayn: “Viene da lì.”
“Oddio l’acqua per il te. Zayn prendi una presina, forza.”
Zayn: “Una cosa?”
“Una presina, Zayn, oppure un guanto, un asciugamano, un qualcosa.” Dissi ridendo e lui con me anche se eravamo nel panico.
Zayn: “Ok ok prendi questo.” Provai a toccare il pentolino dell’acqua calda ma bruciandomi lo feci rovesciare sul bancone. “Oddio che stai combinando?.” Disse mentre rideva come un pazzo.
“Zayn dai ridi di meno e aiutami.”
Zayn: “Oh-okay cerco qualcosa per asciugare tutto.” Cominciò ad aprire tutti gli armadietti ma quando aprii quello sopra di me un sacchetto di farina mi cadde in testa.
“Zayn!” Gridai infuriata ma trattenendo una risata.
Zayn: “Scusa Chan, ma devo ammettere che sei stupenda così.” Disse crepandosi dalle risate.
“Non ridere.”
Zayn: “Scusa è più forte di me.”
“Vuoi la guerra, eh?” Presi uno scatolino con dell’altra farina e gliela buttai sui capelli.
Zayn: “I miei capelli.”
“Chi è che ride adesso, eh?”
Zayn “Ancora io.” Mi prese da un braccio e mi caricò sulle sue spalle, sapeva che odiavo quando faceva così. Dopo avergli dato vari colpi sulla schiena e averlo fatto ridere fino allo sfinimento mi appoggiò per terra e si stese di fianco a me.
X: “Che succede qui?” La voce infuriata di una delle professoresse interruppe le nostre risate mentre i nostri volti ricoperti di farina cominciavarono a sbucare da dietro il bancone. “Malik e Dawson che ci fate qui e cos’è questo disastro?”
“E’ tutta colpa mia signora volevo fare un te e per sbaglio ho rovesciato l’acqua.”
Zayn: “No, è colpa mia io ho fatto cadere la farina e l’acqua.”
X: “Non mi interessa di chi è la colpa sarete puniti tutti e due. Domani mattina dipingerete la nuova sala musica. Ora pulite tutto e buonanotte.” Ci guardammo e scoppiammo a ridere l’ultima volta prima di metterci a lavoro.
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Come promesso ecco un altro capitolo. In questi giorni aggiornerò più spesso date le vacanze. Per il resto non so che dire, continuate a godervi la storia spero almeno che vi stia interessando. Grazie a tutte come sempre. Ciaoo.
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** "La nostra canzone." ***


Aprii gli occhi a causa delle gocce di pioggia che picchiettavano assillanti sul vetro della finestra, mi alzai e mi diressi verso il bagno a prepararmi, quella mattina ci aspettavano per dipingere tutta la sala musica “Che strazio” dissi tra me e me, avevo la faccia tremendamente assonnata e non avevo chiuso occhio tutta la notte.
Uscii dal bagno tutta vestita  e sistemata e per svegliare Zayn saltai sul suo letto.
Zayn: “Ma si può sapere che problemi hai amore?” Mi scappò da ridere.
“Se tu non ti svegli io ricorro alle maniere forti.” Dissi con un tono dolce.
Zayn: “Ma se non hai neanche provato a chiamarmi.”
“Dettagli Malik…”
Zayn: “Hai intenzione di dipingere con quella felpa?” Disse alzandosi dal letto.
“Come dovrei andare?”
Zayn: “Tieni, prendi questa camicia.”  Mi lanciò una camicia di jeans presa dal suo armadio e io la afferrai annusando profondamente il suo profumo. Mi alzai in piedi e feci per togliermi la felpa.
“Hai intenzione di rimanere a guardare tutta la scena?”
Zayn: “Non mi dispiacerebbe in effetti.” Disse guardandomi dalla testa ai piedi maliziosamente. “Ma ti dirò di no perché siamo in ritardo.”
 
X: “Buongiorno ragazzi.”
Io e Zayn: “Buongiorno signora Mercedes.”
X: “Sarete giustificati per l’assenza di oggi, la sala musica e infondo a destra, troverete tutto lì compresi i colori da usare.”
“Non è la prima volta che punite così degli studenti, vero?” Dissi accennando dei sorrisini divertiti.
X: “No, non siete neanche la prima coppia dell’accademia.” Il mio sorriso si trasformò in un’espressione seria ma imbarazzata allo stesso tempo.
X: “Prego ragazzi, avete molto lavoro da fare e degli strumenti da trasferire, potrete mangiare alla mensa come al solito e poi vi rimetterete a lavoro.” La campanella suonò. “E’ il momento che io vada. Buon lavoro ragazzi.”
Zayn: “Grazie…” Ci dirigemmo insieme verso l’aula da dipingere e quando entrammo ci rendemmo conto di quanto fatica ci stesse aspettando.
Zayn: “Dai non è poi così grande.”
“Poteva essere più grande.”
Zayn: “Direi che è la più piccola e la dobbiamo dipingere di rosa e verde pistacchio.”
“Come fai a saperlo?”
Zayn: “Quelle due pareti sono dipinte.”
“Ah per fortuna… Ma che razza di colori sono?” Scoppiammo in una fragorosa risata.
Zayn: “Dai cominciamo.”
“Aspetta mi lego i capelli.” Raccolsi i miei lunghi capelli in due codini, mi sentivo una bambina così.
Zayn: “Aww ma che amore.” Disse con un tono da cretino. lol
“Smettila di fare il deficiente.” Dissi sorridendogli e lui ricambiò il sorriso. Prendemmo i pennelli (?) e cominciammo a dipingere la stessa parete.  “Dritta e precisa.” Mi ripetevo. “Dritta e precisa.”
“Cosa mi sai dire di Madison e Niall?”
Zayn: “Meglio lasciar perdere, Niall è cambiato così tanto ultimamente.”
“In che senso, cioè cosa fa?”
Zayn: “Tratta male tutti, si ubriaca tutte le sere e preferisce mille ragazze a quella di cui è innamorato.”
“Devo parlare con Madison, deve essere orribile essere trattate così.”
Zayn: “E’ quello che credevi fossi io.” Disse per sfottermi.
“E lo penso ancora.” Ribattei provocandolo.
Zayn: “Mi deludi Dawson.”
“Oh no odio quando mi chiamano per cognome.” Sbuffai facendo la capricciosa.
Zayn: “La signorina si comporta male.” Prese un altro po’ di pittura per dipingere ma invece di stenderla sul muro la stese sul mio viso.
“Questo non lo dovevi fare.” Feci per fare lo stesso con lui ma mi bloccò.
Zayn: “Eh no, non vorrai un ulteriore punizione come ieri sera.” Pronunciò quelle parole con un tono scherzoso e provocante, ormai ogni nostra frase era un modo per scherzare e provocarci.
“E tu potevi farlo?”
Zayn: “Vieni qui che ti pulisco.” Mi avvicinò a lui e con uno strofinaccio mi pulì tutta la faccia prima che il colore asciugasse.
“Ma sono ancora tutta sporca.” Tono da cucciolo indifeso.
Zayn: “Credevi di rimanere pulita dopo tutta questa giornata?”
“Sono solo passati 15 minuti.” Mi prese il viso tra le mani e mi lasciò un bacio sul naso.
Zayn: “Torniamo a lavoro.” Continuammo così fino alle 13.00 cioè fino all’ora di pranzo e riuscimmo a fare due pareti, la stanza non era molto grande anzi era la più piccola dell’accademia e sicuramente sarebbe servita per le lezioni individuali al contrario dell’altra. Cinque lunghe ora così a dipingere, a sporcarci i vestiti, a ridere, a scambiarci qualche bacio e a parlare del più e del meno. Rinascevo quando stavo con lui, era così buffo e mi faceva ridere sempre, non era un duro e donnaiolo era solo un cucciolo di panda che voleva essere protetto quanto io volevo essere protetta da lui.
 
A mensa
Madison: “Ma avete fatto un bagno nella pittura?”
“Stiamo dipingendo l’aula di musica.”
Madison: “Punizione?”
Zayn: “Piccolo incidente in cucina nella notte.”
Madison: “Mi spiegherai tutto stasera, verrai da me vero?” Zayn ci lasciò sole.
“Ovviamente e…” La osservai prima di farle la domanda che l’avrebbe stesa. “E tu mi parlerai di Niall, vero?”
Madison: “Ne avrò bisogno.” Era così triste si vedeva perfettamente, non riuscii a non abbracciarla.
Dopo pranzo Madison andò a studiare mentre io e Zayn ci rimettemmo a lavoro.
Zayn: “Secondo la lista abbiamo da portare un pianoforte, una tastiera, tre chitarre classiche, due chitarre acustiche, un violino, un violoncello e una chitarra elettrica.” Rimasi a bocca aperta. “Guarda il lato positivo.”
“Sarebbe?”
Zayn: “Almeno non li dobbiamo sistemare.” Disse con un sorriso da ebete e tanta energia, ma da dove la prendeva?
Chitarre, violini, violoncelli, tastiere ormai non ce la facevo più, per fortuna mancava solo il pianoforte.
“Mi vuoi spiegare come lo entriamo?”
Zayn: “Semplice! Lo spingiamo!”
“Capitan ovvio.”
Zayn: “Al mio 3 spingiamo. 1…2…3!” Cominciammo a spingere e pian piano il piano cominciò a muoversi fino ad arrivare nella stanza. “Whoooo.”
“Ce l’abbiamo fatta.” Avevamo l’affanno ma continuavamo a ridere. “Quindi abbiamo finito.” Cominciò a guardarsi intorno.
Zayn: “Vieni, sediamoci.” Mi fece accomodare con lui al piano forte.
“Zayn che vuoi fare? Sai che non possiamo.”
Zayn: “Una sola volta.” Appoggiai delicatamente le mani sui tasti e cominciai a suonare They don’t know about us, infondo era la nostra canzone, e lui cominciò a cantare, le nostre voci insieme formavano una melodia unica accompagnata dal dolce battito dei nostri cuori, nota dopo nota a me tremavano le mani e a lui la voce, mi sentivo come in un film, nella colonna sonora del mio film preferito e non avrei creduto che la mia vita sarebbe diventato il mio film preferito.
X: “Dawso! Malik!” Di nuovo?
Zayn: “Si?”
X: “Complimenti…. Potete andare.” Tirammo un sospiro di sollievo. “E non mi complimentavo solo per il lavoro.” Ma che è? Ormai facevano di tutto per farmi arrossire e io arrossivo sempre… tipico degli innamorati il rossore, ecco perché non mi era mai tanto piaciuto l’amore.
Zayn: “Andiamo.” Disse sorridendo come solo lui sapeva fare e io semplicemente annuii incantata a quella vista. Ci alzammo e ci dirigemmo nella stanza.
“Il bagno è mio.” Dissi aprendo in fretta la porta e correndo verso il bagno.
Zayn: “Non hai capito niente.” Mi afferrò per i fianchi e mi buttò sul letto.
“Ma così non vale.” Stavo ancora ridendo mentre lui si era già alzato e aveva aperto l’acqua della doccia. “Arrivo.” Mi tolsi la camicia e rimasi in top per la parte di sopra così come Zayn aveva solo i pantaloni.
Zayn: “Oh no ora tu aspetti.”
“No ora vado io.”
Zayn: “Perché c’è sempre da ricorrere alla maniere forti con te?” Mi prese in braccio e mi fece arrivare sotto l’acqua.
“Zayn!” Presi il suo braccio e lo trascinai con me sotto l’acqua mentre lui avvolse il suo braccio destro intorno ai miei fianchi, faticavo a guardarlo negli occhi ma non riuscivo a distaccare lo sguardo da lui, così istintivamente lo baciai e subito sentii le sue mani sul mio collo. In quel momento mi passarono davanti agli occhi delle immagine confuse: ero sotto la doccia con Zayn, ubriaca forse ma lui no, lui era lucido e ci baciavamo credo… era tutto così confuso.
“Zayn questo è stato il nostro…” Mi staccai per un attimo da quel bacio.
Zayn: “Il nostro primo bacio.” Sorrise e riprese a baciarmi.
CONTINUA….

THE VOICE CARRIES A DREAM...
 Scusate il ritardo ma ho avuto tanti impegni e nel frattempo mi è venuta anche l'ispirazione per una OS, che è questa: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1740320 Leggete, recensite o fate quello che volete.
Ringrazio tutti per i preferiti, seguita,.... e inoltre, ultimamente ho controllato le visite e sono davvero felice di quanti seguono la storia anche se non recensiscono, mi fa comunque piacere. Grazie davvero <3
Vi volevo dire infine che lunedì partirò quindi domani dovrei mettere altri due capitoli e poi...ciauuuuz belli <3
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** "Mi fai solo schifo." ***


"Mi fai solo schifo."

Madison: “Grazie di avermi aiutato ieri a lavoro, eh?” 7.45 del mattino, voglia di studiare pari alla voglia che ha un elefante di pattinare sul ghiaccio (?) ennesima notte insonne a pensare alla dolcezza infinita del mio ragazzo, occhi socchiusi, sguardo perso nel vuoto e volto bianco come un cadavere, mascara sbiadito e capelli pettinati, se così si può dire. Ammiravo chi non mi aveva ancora scambiata per una bambola fabbricata male.
“Eh?” Riuscii solo ad esclamare.
Madison: “Terra chiama Chanel, ieri non sei venuta a lavoro.”
“Che vuoi da me? Sapevi che ero in punizione.”
Madison: “Si ma credevo che mi avresti detto qualcosa o per lo meno avvisata.”
“Va bene scusa, ti basta?”
Madison: “Mi spieghi per quale motivo sei così acida?”
“Scusami è che non ci sono proprio con la testa.”
Madison: “Me ne sono accorta.” Disse ironicamente. “Allora cosa stai facendo in questi giorni?”
“Mi sto dedicando alla mia musica, insomma sto già lavorando alla seconda canzone e sto cominciando a fare ricerche per trovare qualche possibilità.”
Madison: “E con Zayn?”
“E con Zayn tutto normale è sempre più dolce.”
Zayn: “Mi avete chiamato o sbaglio?”
“Sbagli.”
Zayn: “Sei un’esperta nel far rimanere male le persone, te l’ho già detto?”
“Ma non è vero….” Cercò di abbracciarmi ma appena vidi Louis di fronte a me cominciai a correre verso di lui per abbracciarlo.
Zayn: “Ecco appunto.” Vidi Madison ridere.
“Louis! Che ci fai qui?”
Louis: “Volevo sapere come stavi, non ti sento da un po’ di giorni.”
Zayn: “Anche noi non ci sentiamo da un po’ di giorni e non sei venuto a cercarmi in accademia.” Disse scherzosamente Zayn mentre faceva la sua stretta di mano con Louis.
Louis: “Ma Chan è più importante di te.” Disse abbracciandomi da dietro e incrociando le nostre braccia davanti a me.
“Oh non fare il geloso Zayn.” Dissi sfottendolo.
Driiiiin
Madison: “Nooooo.” Disse con aria annoiata.
“Noi andiamo, ci sentiamo oggi pomeriggio Lou.”
Louis: “A dopo Chan.”
Zayn: “Ciao brò.” Detto questo avvolse il suo braccio intorno alla mia spalla e ci dirigemmo in classe.
“Geloso!”
Prima, seconda, terza, quarta, quinta ora, ero in un’accademia pronta a realizzare il sogno di una vita ma era quasi peggio della scuola normale.
Prime ore del pomeriggio buttata su letto a scrivere il testo della mia nuova canzone “Irresistible” completamente scritta pensando a Zayn, ero diventata troppo romantica e non andava bene lol. Sentii vibrare tutta la gamba e capii che mi è arrivato un messaggio: Madison.
“Ho bisogno di te, ti prego vieni. Mad xx c’:”
In un attimo e dico un attimo, mi alzai dal letto e arrivai alla sua stanza.
“Che succede Madison?” Era seduta per terra con le spalle appoggiate al letto circondata da fazzoletti e con le lacrime agli occhi.
Madison: “Niall mi ha lasciata dopo essere andato a letto con una ragazza di cui non so nemmeno l’esistenza.” A quelle parole rimasi sconvolta. Niall? Ma davvero? Se  Madison non fosse stata così male non avrei mai creduto ad una cosa simile.
Madison: “Io non so perché, andava tutto così bene e poi puf mi ha lasciata, ha cominciato ad ubriacarsi e a seguire la prima che gli capitava davanti. Io lo amavo lui mi ha dato una ragione per sorridere, mi ha fatta rinascere, sai com’è Niall io non…” Non riuscivo a vederla così, singhiozzare mentre piangeva, presa dal dolore e dallo sconforto, non sapevo che dire, di solito erano gli altri che cercavano di consolare me, io non ero brava in questo… ma tentai. Mi misi comoda di fianco a lei e cominciai a parlare con un tono quasi ironico per farla rilassare.
“Non starò qui a farti discorsi del tipo “Forse era destino..” “Prima o poi sarebbe capitato” o “Ti capisco..” perché sparerei solo una marea di cavolate.” Vidi nascere un piccolo sorriso. “Quindi sarò diretta e seria. Sono sorpresa quanto te e anche piuttosto nervosa, ma so che lui non è così e persino i suoi migliori amici non riescono a capirlo, magari servirà chiuderti in una stanza e parlare con lui o magari no, ma dobbiamo andare in fondo a questa storia perché tu non puoi soffrire tanto per gli errori che un ragazzo come lui ha commesso, un ragazzo che per quanto ti possa amare, non ti merita, non importa quello che gli sta passando per la mente in questo periodo, non può giocare con i sentimenti di una persona.”
Madison: “Sei davvero la Chanel Dawson che conosco?” Sorrise.
“La donna è come una barbie la puoi svestire, rivestire e giocarci ma ricorda che un vero uomo non gioca con le barbie.” Mi guardò incredula per qualche secondo. “Sai chi mi ha detto questa frase?” Scosse la testa in segno di negazione. “Niall Horan… quindi parlaci, litigaci, ma fai uscire da quella bocca qualcosa di vero e solo tu sei in grado di riuscirci e non ci riuscirai di certo standotene qui a piangere.”
Madison: “Dovevo aspettarmi da parte tua il fatto che saresti passata subito all’azione e non con parole dolci tipo ‘mi dispiace’.”
“Mi conosci…. Ma se facessi così  ti ammazzerei io.”
Madison: “Hai ragione.” Mi sorrise come solo lei sapeva fare e poi mi abbracciò.
“Questa è la mia ragazza.” Se lei stava bene, stavo bene anche io. “Dai andiamo a compr…” Non riuscii a finire la frase che sentii il mio cellulare vibrare.
Louis: “Sbaglio o ci dobbiamo incontrare?”
“Quando vuoi.” Dissi sorridendo alla sua provocazione.
Louis: “Stasera vieni in un locale con me e i ragazzi?”
“E i ragazzi?”
Louis: “Dai non preoccuparti.”
“No Louis sai che vi voglio un bene dell’anima ma non mi sembra il caso di stare con Zayn e Harry nello stesso posto.”
Louis: “Tranquilla sarai  solo mia e.. porta Madison se vuoi.” Mi girai verso di lei per vedere com’era ridotta e stava ancora piangendo e consumando fazzoletti.
“No, è meglio di no.”
Louis: “Ma..”
“Ti spiego stasera, ciao.” Attaccai subito e ripresi a parlare con Madison.
Madison: “Che succede? Cos’è che non va con Zayn ed Harry?”
“Niente è solo che non so se sono pronta ad incontrarli insieme stasera. Tu non te la senti di uscire vero?
Madison:  “No, preferisco restare qui.”
“Vuoi che rimanga con te?”
Madison: “Lo faresti solo per evitare quei due.”
“Lo faccio soprattutto perché ti voglio bene.”
Madison: “Non ho dubbi ma ora vai.” Disse ridendo.
“Mi stai cacciando?” Le domandai io facendo la scema lol.
Madison: “Vai e basta.”
“Okay okay, ci sentiamo.”
Madison: “Grazie.” Mi gridò dato che io ero già lontana dalla sua stanza.
 
Era quasi l’ora di uscire e non avevo idea di cosa indossare, ma vedete me ad un party? Se proprio devo: jeans stretti, converse con un tacchetto e maglietta e giacca sopra, naturalmente tutto preso dal guardaroba di Madison mentre lei dormiva.
Uscii dall’accademia e seguendo le indicazioni di Louis arrivai al locale, prima impressione? Louis si che mi conosce.
Louis: “Allora cosa ne pensi?”
“Che solo tu potevi portarmi in un posto così.”
Niall: “C’è qualche anima ribelle qui.”
“Meglio se non parli con me, stronzo.”
Liam: “Ehi che succede qui?” Niall aveva capito così ingoiò la birra e squittì un: “Niente.”
Harry: “Sapevo che non avresti messo niente di elegante.”
“Questo è anche troppo per me.”
Harry: “La lasci a me?”
Louis: “No lei è tutta mia stasera quindi andate via e tu vacci piano con la birra, tu Liam controllalo.” Disse riferendosi a Niall.
“Della serie sono il più grande tra i miei amici.” Tutti si misero a ridere. “Qualcuno di voi ha visto Zayn?”
Liam: “Credo che stia già dentro.”
“Strano non ci siamo sentiti proprio oggi.” Ero seriamente preoccupata.
Harry: “Andiamo dai.” Entrammo dentro e si moriva dal caldo, serata da poco cominciata e tutti già ubriachi, fumo, alcool, droga, non ero tipo da quelle cose ma di certo non mi dispiaceva ballare sulla musica da discoteca e essere circondata da alcool.
“Notizie di Zayn?”
Louis: “Non l’ho proprio visto, piuttosto strano.”
“Louis io vado in bagno, torno subito.” Iniziai a dirigermi verso il bagno, quando mi scontrai una coppietta che si baciava appassionatamente per non dire che stava andando oltre, non mi fece nessun effetto finchè non realizzai che quella coppietta erano Zayn e Stephanie.
Stephanie: “Oh scusaci.” Oca, oca.
“Mi fai schifo Zayn.”
Zayn: “No…” Stava cominciando a realizzare che ero io e quello che stava facendo. “No no no no.”
Schifo, mi faceva solo schifo, la ragione della mia vita, la nostra canzone e altre sciocchezze simili…. mi faceva solo schifo quel ragazzo, prima il bacio e ora questo, questa volta si che avrei messo la parola fine a tutto…
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Eccomi genteeeeeee!! Non so se vi sono mancata o no ma voi si anche se siete poche non mi interessa. Sono tornata dalla gita dopo quattro giorni e mi sono davvero divertita un mondo, ma questo non vi interessa. Domenica ero così impegnata per il viaggio che non ho potuto mettere i capitoli, ma dato che ce li ho pronti ve li potrò mettere tra oggi e domani.
Detto questo ringrazio tutti, quelli che l'hanno aggiunta ai preferiti, le sgeuite,... chi legge anche se nza dare segni di vita (lol) e chi ha letto la mia OS e mi vorrei scusare con chi mi manda le sue storie per messaggio ed io non riesco a leggerle. Mi dispiace tanto ma sono davvero impegnate, appena potrò e sarò più rilassata le leggerò anche se si dovesse trattare di ques'estate.
Vorrei dirvi un'ultima cosa, mi farebbe piacere che lasciasse una minuscola recensione, so che sembro ripetitiva ma vorrei un parere per sapere almeno se interessa o se devo smettere di pubblicarla, tutto qui, non voglio un papiro o che mi scriviate un libro. :D
Credo di aver finito gente e anche riguardo al capitolo vi vorrei dire che questo è solo l'inizio delle tensioni che si stanno per creare tra Chan e Malik e diverse cose andranno storte. Bhe mi sto zitta e me ne vado. Ciauuuuz!! <3
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** "Non me lo permetterai." ***


 "Non me lo permetterai."

Era passato un mese, ormai era autunno affermato, si moriva dal freddo a Londra e il gelo invadeva i miei sensi come il mio cuore. Quella Chanel innamorata, dolce, con spirito ribelle ma senza aver sbagliato nulla, quella disponibile e aperta a tutti, quella Chanel ormai non c’era più, ero ritornata ad essere ‘la ragazza con le cuffie’, quella asociale, senza un ragazzo, quella che si chiude in se stessa e crede che a sua unica via d’uscita sia la musica.
Più volte avevo pensato di ritornare a farmi del male ma non ne avevo ragione, non sarebbe servito a niente e non avevo buone ragioni… no, forse le ragioni ce le avevo ma il pensiero di ferire di nuovo mia madre mi uccideva. Al contrario avevo cominciato a fumare, almeno quando ero nervosa, esprimevo il mio dolore componendo, vestivo con abiti poco allegri e non rispondevo alla chiamate, perché tutto questo? Semplice: Zayn aveva ogni sera una ragazza diversa, se ci incontravamo litigavamo, Madison era l’unica ma non riuscivo ad aprirmi neanche con lei, avevo litigato con Niall e mio padre stava vincendo contro mia madre. Odiavo ogni cosa della mia vita, un po’ mi dispiaceva allontanare Louis ed Harry ma nessuno avrebbe capito come mi sentivo, anche perché dalla mia bocca non usciva niente, erano sempre i miei occhi a parlare, mentre io dentro mi consumavo lentamente.
 
Ero in classe, seduta sulla sedia con le spalle al muro e le cuffie nelle orecchie, ascoltavo Skyscraper, una canzone sul bullismo di una bravissima cantante, praticamente il mio idolo, si chiamava Demi Lovato, già Lovato come la nuova professoressa che stava svolgendo la sua noiosissima lezione sulla musica… in realtà non sapevo se fosse noiosa, non l’avevo ascoltata.
Lovato: “Dawson! Dawson!” Mi tolsi le cuffie e posai lo sguardo su di lei. “Dawson se non è interessata alla lezione è pregata di uscire dalla classe.” La guardai fissa negli occhi ancora un paio di secondi, poi presi lo zaino e uscii dalla classe senza spiccicare parola. Mi sedetti sul muro che dava sulla mia classe, con lo zaino di fianco e rimasi lì con la mia amata musica fino alla fine dell’ora.
Lovato: “Signorina Dawson potrei parlare un po’ con lei?”
“Certo.”
Lovato: “Nel mio ufficio.” Mi alzai e la seguii, più che annoiata ero interessata.
Lovato: “Tu sei la ragazza di Zayn Malik, giusto?”
“E lei come lo sa?” Spalancai gli occhi per un attimo, ma poi mi resi conto della sciocchezza che avevo detto. “In realtà lo ero.”
Lovato: “Lo immaginavo.. ti va di parlarne?”
“Cosa? Io non la conosco, lei non può sapere la mia vita.”
Lovato: “Ti aiuterebbe sapere che sono una psicologa appassionata alla musica da una vita?”
“Perché crede che mi debba fidare di lei?”
Lovato: “Perché so che siamo uguali.” Avevo gli occhi colmi di lacrime, qualcosa mi legava a lei era come se mi stesse leggendo dentro, ero in tensione e tiravo i polsini della felpa a me. “Non coprire quei segni Margot, anche se non ci sono più, non credere che debbano esserci ancora.” Ora ero seriamente spaventata.
“Come sa il mio nome? Cosa sa lei di me? Non si può certo capire qualcosa di una ragazza sbattendola fuori dalla classe.”
Lovato: “Hai ragione, ma lascia che ti aiuti Chanel, capirai tutto molto presto.”
“Vorrei sapere cosa mi spinge a fidarmi di lei.”
Lovato: “E’ un buon inizio.”
“Bene, visto che sa tutto di me, di cosa dovrei parlarle?”
 
Trascorsi circa due ore lì dentro, quella donna sapeva tutto di me e io non avevo problemi a fidarmi, aveva un tono rassicurante e il sorriso di chi per tanto tempo si era sentito “rotto” e aveva un’aria familiare.
 
La sera pensai che fosse ideale fare una passeggiata sul Tower Bridge, era da tanto ormai faccia a faccia con Louis.
Louis: “Speravo di vederti almeno una volta sul Tower Bridge in questo mese.”
“Non mi avrebbe aiutata comunque.”               
Louis: “Potevi provarci, cosa ti ha portato a venire qui oggi?” Come faceva a capirmi così facilmente?
“Louis…”
Louis: “Non dire niente, è stato un mese difficile per tutti e avrei preferito averti al mio fianco.”
“Che ti è successo?”
Louis: “A me niente, a Niall, Madison, Harry, Zayn e a te si..”
“Harry e… Zayn?” Non riuscivo quasi a parlare.
Louis: “Zayn ed Harry non si possono vedere, Harry è distrutto sapendo quello che ti ha fatto Zayn e il bad-boy sta male senza di te. Niall si è ripreso ma Madison vorrebbe aiutarti ma non può…”
“Ho afferrato il concetto… Louis.”
Louis: “Quindi?”
“Non tornerò da Zayn… ora devo andare.” Stava cominciando a piovere,
Louis: “Chanel!” Iniziai a correre con la poggia che aveva già bagnato tutto i miei vestiti, avevo bisogno di liberarmi, di fare una di quelle mie ‘passeggiate senza meta’, per dimenticare tutto. Correvo e correvo, le strade erano deserte e questo era sicuramente vantaggioso per me, tranne per il fatto che il mio zaino rimase impigliato ad un albero facendomi cadere all’indietro… sarei sicuramente finita nel fango se Harry Styles non mi avesse preso tra le sue braccia.
Harry: “Tutto bene?”
“….” I suoi occhi, il suo profumo… Chanel, respira. “Credo di si.” Mi fece alzare in piedi e rimase  a guardarmi per qualche minuto negli occhi.
Harry: “Sarà meglio tornare in camera.”
“No, rimango qui…”
Harry: “Sotto la pioggia?” Rise. “Meglio di no.” Si tolse la giacca e me la avvolse intorno coprendomi tutta, per poi riportarmi in camera.
 Una volta aperta la porta della mia stanza mi accorsi che sul mio letto c’era una lettera con un bigliettino di fianco, la fissai per qualche istante prima di realizzare di chi fosse, così mi girai verso di Harry.
“Harry è meglio che tu ora vada.”
Harry: “Chanel sono preoccupato  per te, non ci sentiamo da tempo e io e Zayn abbiamo mandato tutto all’aria.”
“Harry, chiedimi un appuntamento invitami a casa, fammi mille domande ma non ora, ora devo fare una cosa.” Gli sorrisi dolcemente, facendo un sorriso che non facevo da tempo. Ma con lui era tutto diverso…
Harry: “Allora domani vediamoci da Nando’s, ho prenotato un tavolo per due.” Accennò un sorrisetto e mi accarezzò la guancia.”
“Cosa?” Chiesi stupita.
Harry: “Ho una sorpresa per te.” Si avvicinò a me e mi lasciò un bacio sulla guancia passando per le labbra. Chiuse la porta ed io mi fiondai sul letto.
‘Non volevo leggerla ma l’ho fatto, so che non dovevo, perdonami ancora dobbiamo parlare. Questa lettera ha peggiorato il mio umore e farà lo stesso con il tuo… voglio essere lì per te quando scoprirai tutto, anche se non me lo permetterai. Ti amo Chan…’
Zayn xx
Zayn? Pensai. Aprii velocemente la lettera e cominciai a leggere, come immaginavo era da mia madre.
Cara Chanel,
sono trascorsi anni ormai, sei grande ed hai il diritto di sapere quello che sto per dirti. Tuo padre non potrà ottenere il tuo affidamento, non l’ha ottenuto, perché tu non sei…. Non sei sua figlia. 18 anni fa io ero sposata con l’uomo più meraviglioso al mondo, tuo padre, era tutto ciò che una donna potesse desiderare, era un po’ donnaiolo, ribelle e litigavo sempre con lui, ma mi amava più di ogni altra cosa e i suoi errori e le sue scelte erano sempre e solo per il mio bene, era il tuo Zayn. Poi sei nata tu, sei stata la cosa migliore della nostra vita e lo sei ancora, ma un giorno tuo padre morì, non ti voglio dire come, non attraverso una lettera, e un paio d’anni dopo sposai il tuo ‘patrigno’ credendo che fosse la cosa migliore da fare ma ho sbagliato, semplicemente perché avevo troppa fretta di ricominciare.
Scusa se l’ho scritto in poche parole ma non so che dire, non ho voglia di prolungarmi perché non ne ho ragione, spero capirai, chiamami e chiedimi tutto su di lui, ho bisogno di parlare con te. Perdonami amore.
 
Un brivido percorse la mia schiena, ero buttata per terra incredula e spaventata, non ero arrabbiata ma triste, distrutta, umiliata, credo.. non capivo più niente, una lettera non sarebbe certo bastata a chiarirmi le idee, dovevo parlare con mia madre. Ma come avrei fatto? A malapena mi usciva la voce, ancora una volte il mio orgoglio se ne era andato e stavo piangendo come una deficiente, sembravo una bambina a cui avevo rubato il primo peluche, non capivo perché io dovevo avere tutti i problemi sulle spalle, non ero mai riuscita ad ammetterlo, ma ero troppo debole.
Chiamai subito Louis.
“Louis aiutami ti prego” Non sapevo da dove fossero uscite quelle parole.
Louis: “Che succede?”
“Devo vederti.”
Louis: “Non posso, ci vediamo domani, ora sono con Madison, Liam ed Harry.”
Madison: “Che succede?” Sentii la sua voce dal telefono.
“No, devo vederti, okay ci sentiamo domani.” Attaccai la chiamata e mi abbandonai sul pavimento .
 
Dopo un paio d’ore ero ancora stesa sul pavimento, quasi completamente addormentata, quando fui svegliata da qualcuno che si stesse di fianco a me e mi abbracciò da dietro.
X: “Ora ricominciamo, anche se non vuoi, permettimi almeno di stare al tuo fianco.”
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Sono di nuovo qui con un altro capitolo che vi lascia con il fiato sospeso perchè sono malefica muahahahahah *risata malefica*...no okay vi voglio bene che stiate in silenzio, recensiate, aggiungiate ai preferiti, seguite,... non vi conosco ma vi voglio bene. Allora qui sorgono molti dubbi e c'è anche una scena terribilmente dolce awww ma io sono superomnatica, soooo.....abituatev! Credo di aver finito...mmh entro domani dovrei aggiornare (credo) e vi voglio sempre bene asdfghjk.
Buon sabato sera lettrici! <3
Twitter: @xxharrysgirl   CONTATTATEMI!!!!! :DD

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** "Farsi del male non aiuta mai." ***


“Hai ragione, non te lo permetterò mai.”
X: “Ti prego…”
“Perché sei qui? Hai esaurito le scorte di ragazze, Zayn?” Mi staccai da lui e mi appoggiai con le spalle al letto.
Zayn: “Tu sei l’unica per me… Credi davvero che io abbia fatto solo quello in questo mese?”
“Mi sbaglio?” Mi alzai in piedi.
Zayn: “Si.” Mi imitò. “Si ti sbagli, hai idea di come si sta male a vivere senza la persona che ami?”
“Ne vieni a parlare proprio con me? Credi che io stessi bene pensando a cosa stavi facendo e chissà con chi?”
Zayn: “Con nessuno… guardami negli occhi e dimmi che non è tutto finito.”
“E’ tutto finito Zayn.” Abbassai lo sguardo.
Zayn: “Negli occhi ho detto.” Mi prese quasi di forza per portarmi a se, era leggermente sudato e mi trasmetteva tutto il suo calore, avevo voglia di saltargli addosso e baciarlo.
“E’ tutto finito Zayn.”
Zayn: “Non ti credo.”
“Potresti andare via almeno?” Mi staccai dalla sua presa.
Zayn: “Vivo qui.”
“Allora sta lontano da me.” Mi misi sotto le coperte.
Zayn: “Buonanotte anche a te Chanel.” Misto di delusione e tristezza in quelle parole che risuonarono nella mia mente per tutta la notte, mentre un sorriso nel sonno tradiva le mie lacrime.
 
Io ed Harry: “Buongiorno.” Eravamo da Nando’s come appuntamento, entrammo insieme ed eravamo pronti a mangiare.
Niall: “Buongiorno.” Era il turno di Niall.
Harry: “Tavolo per due Niall, prenotato.” Era tutto pieno ed il locale era enorme.
Niall: “Certo venite con me.” Ci accomodammo, ordinammo e pranzammo, era da tanto che non assaggiavo qualcosa lì anche se ci lavoravo non mi fermavo mai a pranzare, avevo dimenticato quanto fosse buono quel pollo.
Michael: “Ed ora chiamo sul palco la nostra cara Chanel che tutti amiamo a cantarci una canzone.”
“Canzone?” Harry mi guardò divertito.
Harry: “Sorpresa!”
“Non se ne parla io non salirò sul quel palco. A cantare cosa poi?”
Harry: “Dai vai, canta una tua canzone, una cover, non puoi rimanere in disparte per sempre.” Lo guardai quasi a volerlo uccidere, poi dato il pubblico che mi chiamava mi alzai e andai sul palco.
“Canterò The climb di Miley Cyrus.” Cominciai a cantare ed ero totalmente tesa, avevo paura che non uscisse la voce e di non riuscire ad arrivare agli acuti, ma al contrario al pubblico sembravo piacere, tutti sorridevano e si scambiavano occhiatine complici, mi stavo rilassando ma sentivo ancora la tensione in tutto il mio corpo, tensione che quasi prese il potere su di me quando a varcare la porta di Nando’s fu Zayn.  Quasi mi bloccai, avevo le farfalle nello stomaco e quasi non riuscivo ancora a respirare, possibile sentirsi anto agitata per una persona che ti ha spezzato il cuore?
Finita la canzone tutti applaudivano, compreso lui, ed io ero in imbarazzo; Harry aveva capito tutto fin da quando Zayn aveva messo piede nel locale e io avevo già fatto in modo che soffrisse, non potevo farlo stare così.
Harry: “Sei stata fantastica.”
X: “Chanel Dawson?”
“Si.. chi è lei?”
X: “Sono un discografico, e sono stato molto colpito dalla tua esibizione. Studi ad un’accademia qui a Londra per caso?”
“Ehm si, sono io.” Non potevo crederci, oh mamma mia.
X: “Bene, tieni il mio biglietto da visita così può salvare il mio numero, ora devo andare.” Ero ancora sorpresa da rimanere paralizzata, ma lo sguardo di Zayn mi infastidiva.
“Harry, andiamo per favore.”
Harry: “Certo.” Uscimmo  dal locale e sentii gli occhi di Zayn su di me sempre, ogni minimo istante, mi faceva stare peggio.
“Allora come va nel gruppo?”
Harry: “Inutile dire che manchi tu e che niente è più come prima.”
“Perché mi date tanta importanza?”
Harry: “Perché lo sei, vedi tu sei il punto di riferimento di Louis, sei la mia principessa, sei la migliore amica di Madison e Zayn..”
“Non lo nominare ti prego.”
Louis: “Chanel! Harry! Aspettatemi!”
Harry: “Louis non ti ho visto da Nando’s.”
Louis: “Ma c’ero. Sei magnifica Chan, che voce!”
“Non dire sciocchezze.”
Louis: “Mai stato così serio… brò, non è che la lasci un po’ a me, no?”
Harry: “Ehm..” Ci girammo verso di lui e facemmo la faccia cucciolosa per indurlo a cedere lol. “Un giorno riuscirò a non cedervi.”
“Dai andiamo. Ciao Harry, ti voglio bene!”
Louis: “Come sta la mia principessina?”
“Male Louis.”
Louis: “Che succede?”
“Ho ricevuto una lettera da mia madre che diceva che il mio vero padre è morto.” Un brivido mi percorse la schiena, ero stata così diretta.
Louis: “Com’è possibile? E tua madre che ha detto?”
“Niente non lo so, penso che sia riuscita appena a scrivere quelle parole, sono così confusa.”
Louis: “Cosa è successo più?”
“C’è una donna che insegna da noi che mi sta facendo da psicologa, sa tutto di me e della mia vita, mi ricorda un po’ Demi Lovato da giovane, è così profonda e consapevole di quello che sto passando.”
Louis: “Perché non provi a chiedere a lei? Magari sa più di quanto immagini.”
“Più di così?”
Louis: “Magari è di famiglia.”
“Non ci avevo pensato… ma perché tutto questo caos?”
Louis: “Parla con lei.”
“La conosco appena da un giorno e magari vengo a scoprire che è mia sorella.” Si mise a ridere, forse avevo un po’ esagerato.
Louis: “Forse è tutto un po’ di fretta ma vuoi chiarire si o no? Almeno ti togli questo pensiero, sai come stanno realmente le cose e poi ritorni alla normalità.”
“Niente sarà più come prima.”
Louis: “Puoi ricominciare.” Mi prese le mani e si avvicinò a me. “Ci sono io.”
“Ho un’idea.”
Louis: “Quale?”
“Voglio farmi un tatuaggio.”
Louis: “Ma sei impazzita? Hai idea di quanto male faccia?”
“Fifone. Andiamo.”
Arrivammo al negozio di tatuaggi e decisi di fare un piccolo cuore diviso in due sul dorso del polso sinistro.
X: “E per lui?”
Louis: “Chi io? No, sto bene così.” Risi sotto i baffi. “Non ridere.”
 
“Non faceva male, stai più male tu di me.”
Louis: “Mi fanno senso certe cose.”
“Credi che sia ora di andare a parlare con la signorina Lovato?”
Louis: “Vai Chan, io ora devo tornare dagli altri.”
“Grazie Louis.” Lo abbracciai con la paura di scoprire la verità. “Salutami gli altri e Madison in particolare.”
Louis: “Sarà fatto piccola.” Mi diressi verso l’accademia che era a pochi passi da lì e mandai un messaggio alla signorina Lovato.
“Possiamo incontrarci? Ho bisogno di parlarle. Se vuole nella mia stanza tra mezz’ora. c: Chanel xx”
“Certo Chanel, a tra poco. xx”
 
Arrivai in camera e mi sistemai comoda sul letto, quando ad un tratto sentii dei rumori provenire dal balconcino.
“Signorina Lovato, è lei?” Aprii la porta e mi trovai davanti a Zayn che fumava una sigaretta affacciato al balcone. “Zayn! Da quant’è che fumi?”
Zayn: “Sono anni ormai.”
“Non mi hai mai detto niente.”
Zayn: “Neanche tu.”
“….” Touchè .
Zayn: “Queste sono tue.”
“Mi hai finito le sigarette?”
Zayn: “Non ti servivano.”
“Non hai pensato che forse erano l’unica cosa che mi aiutava?”
Zayn: “Farsi del male non aiuta mai.”
“E tu perché lo fai?”
Zayn: “Quello che faccio io non è niente paragonata a quello che fai tu.” Alzò il tono della voce.
“E tu vorresti che non fosse tutto finito? Dove andiamo così, eh?”
Zayn: “…”
“Lasciami in pace. Come te lo devo dire?”
Zayn: “E’ comodo così… ora torni da Harry e andrà tutto bene.”
“Non ti è servito a niente leggere quella lettera?”
Zayn: “Torni a Bradford?”
“Lo farei con molto piacere. Ma mi sto costruendo una carriera qui…Con permesso.” Uscii dalla stanza sbattendo la porta, ora basta.
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Eccomiiiii non so se vi sono mancata ma sono comunque ritornata. Finalmente sono riuscita ad aggiornare, accendere il computer è stato impossibile in questi giorni.
Allora in questo capitolo la tensione tra Chanel e Zayn si fa sentire e si vede anche il lato vulnerabile di Zayn che ha bisogno della sua Chan e non vuole che si rovini la vita. Dall'altro lato abbiamo Louis e Chan che sono asdfghjk e Lou che è di una dolcezza infinita e poi per la nostra piccola cantante si apriranno nuove porte grazie a questo discografico. Non vi anticipo niente e spero che recensiate. Vi voglio bene anche se  non vi fate sentire e se proprio non scrivete perchè vi annoiate o non sapete che dire magari potreste consigliarmi su cosa pensate possa accadere nei prossimi capitoli o cosa vorerste voi accadesse.
Baci Ciaooo <3
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** "Perchè lei per qualche assurdo motivo ama te." ***


“Perché lei per qualche assurdo motivo ama te.”

Respiravo a fatica, il mio cuore batteva troppo forte, non riuscivo a reggere una situazione così, il mio respiro stava svanendo e le lacrime avevano completamente invaso il mio volto, stavo tirando fuori tutto, dopo essere arrivata al limite.
Lovato: “Chanel, è tutto ok?” La signorina mi prese dalle spalle e mi alzò il mento in modo da farci guardare negli occhi, ma io abbassai lo sguardo.
Lovato: “Lo sai che puoi parlare con me, ci sono io.”
“Mi conosce da un giorno, come può dire una cosa del genere?”
Lovato: “Io…”
“Vuole creare qualche altro dubbio? Ho appena scoperto che il mio vero padre è morto e quella che era la persona più importante della mia vita mi odia…. Ma questo lei lo sa meglio di me, sa tutto sulla mia schifosa vita.”
Lovato: “Chanel io voglio solo aiutarti..”
“Riesco a prendermi cura di me da sola…” Mi staccai dalla sua presa e mi diressi verso la sala musica, per stare da sola con la mia musica.
 
POV. ZAYN
Sentii squillare il mio cellulare e lo estrassi dalla tasca posteriore dei jeans per poi rispondere.
“Louis non mi…”
“Non posso… ok arrivo.”
Attaccai la chiamata e afferrando il mio giubbotto di pelle, uscii dalla mia stanza.
“Lei chi è?” Mi trovai di fronte una signorina leggermente somigliante a Chanel, sulla trentina, piuttosto alta, con capelli castani tendenti sul rosso e con un leggero rossetto color carne. “E’ un insegnante?”
X: “Sono la signorina Lovato, insegnante di musica e…” Aveva un’aria cupa e misteriosa e questo mi innervosiva più di quanto lo fossi già.
“Finisca la frase.”
Lovato: “La psicologa di Chanel, se così mi posso definire.”
“Cosa? Lei è uguale a Chanel.” Vidi comparire un’espressione di stupore sul suo viso.
Lovato: “Scusami Zayn non è con te che dovrei parlare di certe cose.”
“Come conosce il mio nome? Aspetti… lei è la zia di Chanel?” Questa volta era più sconvolta che stupita.
Lovato: “Come ho appena detto non è con te che dovrei parlare di certe cose.” Se ne andò con un’aria preoccupata, lasciandomi paralizzato sulla soglia della porta della mia camera.
 
“Si può sapere perché mi hai fatto venire qui, Louis?”
Louis: “Una parola, sei lettere amico.”
“Chanel.”
Louis: “Sei perspicace.”
“Mi hai fatto venire per farmi il terzo grado?”
Louis: “Nervosetto il ragazzo…. Si può sapere che hai?”
“Una parola, sei lettere.”
Liam: “Ti ha fregato brò.”
Louis: “Avete litigato?”
“E’ l’unica forma di dialogo che riesco a stabilire con lei.” Solo parlare di  lei, pensare ai suoi occhi color oceano e a suoi capelli biondi, mi mandava fuori di testa.
Louis: “Ho sentito le sue parole, i suoi sentimenti, le sue versioni, ma tu?”
“Ho sbagliato tutto, in questo mese invece di pensare a lei l’ho lasciata sola e sono stato con Stephanie, ora non me la scollerò più di dosso.”
Liam: “Non sei stato molto geniale.” Esclamò mentre masticava delle caramelle.
“Ti ringrazio Liam, avevo bisogno di te altrimenti non l’avrei mai capito.”
Louis: “Zayn rilassati, ti ho chiamato per parlare.”
“Non mi serve uno psicologo.”
Louis: “Non sono uno psicologo, ma il tuo migliore amico.”
“Sai che avevo Harry per questo…”
Harry: “Mi hai ancora.” Vedi una presenza alta e dai capelli ricci spuntare sulla porta della cucina, pronto ad ascoltarmi.
“Non hai bisogno di sentir parlare di me e Chanel.” Aggiunse indifferente.
Harry: “Parla di Chanel e basta se ci tieni.” Lo guardai per qualche momento negli occhi, confuso e poi mi decisi a parlare.
“Quella signorina Lovato non mi va a genio, da quanto ho capito si è infilata nella vita di Chanel da poco e le fa da psicologa o una cosa del genere, vorrei sapere chi è.”
Louis: “Ho capito di chi stai parlando… Chanel le avrebbe dovuto parlare oggi in accademia.”
Harry: “A quanto pare non l’ha fatto.” Si spostò dalla cucina per sedersi al mio fianco.
“Devo scoprire chi è.”
Louis: “No, Zayn non immetterti ulteriormente nella sua vita, non puoi farlo in un momento del genere, scoprirà tutto con il passare del tempo.”
“E se facesse parte della sua famiglia? Io voglio aiutarla… sembra tanto sua zia.”
Madison: “Che succede ragazzi?”
Liam: “Stiamo parlando di Chanel.”
Madison: “L’avevo capito.”
Niall: “Che succede?” Entrarono nella stanza quasi insieme e quando Niall vide Madison vidi comparire sul suo volto dolore e tanta voglia di riaverla tra le sue braccia.
Louis: “Vi spiegherò dopo ragazzi.”
Madison: “Zayn ma quello non è il tatuaggio che ha Chanel?”
Louis: “Vediamo!” Guardai tutti e due confusi prima di posare lo sguardo sul tatuaggio rappresentante un cuore spezzato posto sul dorso del mio polso.
Madison: “E’ quello…mi ha fatto vedere prima la foto Lou.”
“Io non lo sapevo…”
Niall: “E’ proprio destino ragazzi.”
Harry: “E’ sorprendente, non ho mai visto una cosa del genere…”
“Harry non voglio farti soffrire, ti prego stai con lei, prenditi cura di lei io non posso più farlo.”
Harry: “Ma ti rendi conto di cosa dici?” Rise. “Zayn le hai spezzato il cuore, l’hai fatta soffrire e starle accanto in questo momento è l’unica cosa che mi renderebbe felice, ma non renderebbe felice lei…” Abbassai lo sguardo come ad essermi arreso. “Perché lei per qualche assurdo motivo ama te, anche se non lo ammette.”
“Ama…me?”
Liam: “E tu ami lei.”
Madison: “Non è tardi Zayn.”
Liam: “Puoi ancora conquistarla!”
Louis: “Dedicale una canzone, parlale, aiutala a scoprire la verità, ma non arrenderti.” Posai il mio sguardo su Harry, che con un dolore enorme mi stava spingendo a riconquistare la ragazza che amava.
“Mi devo far venire in mente qualcosa allora.” Mi alzai in piedi.
Harry: “Vai.” Lo abbracciai e lui ricambiò l’abbraccio, gli sarei stato grato a vita. Uscii dalla casa di Louis mentre sentivo la voce dei ragazzi che spiegavano la situazione a Niall e Madison. Salii in macchina, mi allacciai la cintura e mi diressi verso l’accademia. Per tutto il tragitto pensai a qualcosa per impedirle di fuggire da me e trovai l’idea.
 
POV. CHANEL
Mentre cantavo e suonavo in sala musica ricevetti una chiamata da un numero che non avevo ancora memorizzato.
“Pronto?”
“Oh si mi ricordo di lei, signor?”
“Si, signor Black.”
“Ma certo, potrei venire in studio domani prima di andare a lavoro.”
“Nessun problema. Grazie mille.”
Attaccai la chiamata ancora troppo eccitata, un discografico mi aveva appena chiamata e voleva risentirmi per aiutarmi in campo musicale, era il mio sogno, l’accademia in tre mesi mi aveva aiutato tanto da tutti i punti di vista ed ero riuscita a sbloccarmi, avevo anche migliorato le mie capacità in tutti i sensi, ero cambiata.
I miei pensieri furono interrotti dall’arrivo di un videomessaggio:
Stephanie: “Ciao Chan, è bello mantenere i nostri contatti. Volevo dirti di non credere a Zayn, lui sa bene quello che ha fatto con me in questo mese e devo dire che è favoloso in tutti i sensi, mai provato? Dovresti piccola, ma non so se ne avrai l’occasione. Non sei alla sua altezza. Per il resto goditi la vita, io ti ho avvertita. Devo andare. Ciao Chan.” Aveva un tono irritante, era odiosa, una vera e propria oca detestavo lei e quell’essere che si faceva chiamare Zayn Malik, come potevo amare uno come lui?
Madison: “Non darle ascolto Chanel.” Mi girai di scatto e vidi una figura alta che mi fissava con i suoi occhi scuri mentre delle ciocche colorate dei suoi capelli le passavano davanti agli occhi mosse dal vento che veniva dalla finestra aperta della stanza. “Zayn ha commesso tanti errori, ma non se l’è portata a letto. Non credermi se vuoi, ma è innamorato di te.” Esitai qualche secondo.
“E io di lui…”
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Eeeccomiiiiiii! Sono tornata, scusate la lunga attesa ma non sono riuscita a connettermi in questi giorni, ora sono qui e pronta con due capitoli perché ne pubblicherò un altro oggi o domani. Allora Chanel rimane sconvolta dopo la notizia che le da la signorina Lovato e Zayn sempre più confuso parla con i suoi amici e con Harry che è la dolcezza fatta persona e per amore di Chanel cerca di fare tutto per farla essere felice….con Zayn. Vabbè non vi anticipo niente…grazie a tutte voi lettrici silenziose e buonanotte. <3
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** "Ne approfittai ancora una volta per guardarlo." ***


"Ne approfittai ancora una volta per guardarlo."

Sentivo il suo battito come fosse il mio, la sua pelle calda a contatto con la mia, il suo respiro sul mio collo mentre la mia mano poggiava sul suo petto che in quel momento non era ricoperto da nessuna maglietta. Mi stringeva a sé come se avesse paura che lo lasciassi, ma io avevo più paura che lui da un momento all’altro potesse abbandonarmi.
“Zayn…” Dissi con una voce quasi strozzata, sentendolo poi annuire per farmi capire che mi aveva ascoltata.
“Tu rimarrai con me vero?”
Zayn: “…”
“Zayn?” Il fatto che non avesse risposto mi angosciava da morire.
Zayn: “Mi sorprende la tua domanda, Chanel…credevo fosse chiaro che noi siamo destinati a stare insieme.”
“…”
Zayn: “Non ti lascerei per niente al mondo.” Aveva quasi un sorriso malizioso sulle labbra, ma tuttavia dolce…
 
Mi svegliai di colpo pensando al sogno che avevo appena fatto, rimasi seduta sul letto a pensare mentre il mio battito accelerava ogni secondo e il mio respiro andava sempre più velocizzandosi, era stato come fare un incubo e nel mio piccolo lo era, eppure quel desiderio di riaverlo accanto e sentire il calore del suo corpo sul mio mi torturava giorno e ora anche la notte, non credevo di poter ancora provare quel magnifico sentimento pensando a lui, non sapevo che si potesse amare anche chi si è preso gioco di te e chi ti ha profondamente delusa.
Mi alzai dal letto e senza pensarci due volte mi feci una doccia per poi indossare la camicia che mi aveva dato Zayn per pitturare insieme a lui, ormai le macchie non si vedevano quasi più e quel che era rimasto dava un che di artistico e per niente sporco alla camicia, ma la volevo perché sopra c’era il suo odore e io volevo lui.
Uscii dalla stanza per andare a fare lezione, avevo canto, piano, chitarra, storia della musica e presentazione dei pezzi composti, di solito il sabato era sempre così, concentrato completamente sulla musica.
Il pomeriggio, prima di andare a lavoro avevo appuntamento con il discografico e non ero più nella pelle, mi cambiai e andai anche se sinceramente avrei preferito che qualcuno fosse lì con me.
Madison: “Ci aspettavi?” Era come se mi avessero letto nella mente. Eccoli, schierati dall’altro lato della strada con un sorriso stampato in faccia: Madison, Louis e Harry che attraversarono la strada e poi si lanciarono su di me in un grosso abbraccio che non dimenticherei mai.
Louis: “Gli altri non potevano venire ma avrebbero davvero voluto ascoltare le parole del discografico.”
Madison: “E sentire qualche canzone registrata.”
“Al massimo mi chiederà di cantare qualche canzone e vorrà sapere cosa studio ma niente di più, nessuna incisione per il momento.”
Louis: “Madison andiamo ad avvisare che Chanel è arrivata.” Non capii le loro mosse finchè non notai lo sguardo perso nel vuoto di Harry, era triste, quasi sconvolto. Mi avvicinai a lui e gli scompigliai un po’ i ricci per farlo tornare alla realtà.
“Se non volevi venire sarebbe andato bene lo stesso.” I suoi occhi incrociarono i miei e per un attimo un brivido percorse la mia schiena.
Harry: “Hai degli occhi bellissimi, lo sai?” Abbassai lo sguardo sentendomi in colpa ma non sapevo neanche per cosa, provavo ancora qualcosa per Harry e non lo negavo ma non lo sentivo mio. “Sai alla fine non mi interessa quanto può essere difficile e complicata la vita, io ho te.” Stavo seriamente tremando, non sapevo a cosa pensare, dove volesse arrivare eppure quelle parole in qualche modo mi rassicuravano. “Sento che dentro hai dei sensi di colpa ma non ce n’è bisogno, non hai fatto niente se non amare davvero un ragazzo fantastico.”
“Non voglio parlare di lui.”
Harry: “Non puoi scappare per sempre da lui…”
“Harry scusa, ma pensavo che almeno tu ne restassi fuori, forse torneremo ad essere amici o forse qualcosa di più ma parlare di lui mi fa ancora male.” Mi asciugai con un dito una lacrima che mi scese dall’occhio destro, per poi dargli le spalle e cominciare a camminare verso lo studio.
Harry: “Scusa, scusa, scusa voglio solo sapere che starai bene anche senza di me, voglio vederti sorridere anche se non sono io la ragione del tuo sorriso.” Con queste parole mi attirò a sé facendomi mettere la testa nell’incavo del suo collo, mentre mi stringeva come non aveva mai fatto e io respiravo a fondo il suo profumo di lavanda, quel profumo che da subito mi aveva rapita, subito dopo i suoi occhi e il suo sorriso, per non parlare dei suoi ricci. Amavo praticamente tutto di lui ma il mio cuore continuava ad appartenere a Zayn. Mi allontanò da lui e ne approfittai ancora una volta per guardarlo. “Vai.” Mi incitò, ma io misi una mano sulla sua guancia e cominciai ad accarezzarla prima di lasciare un dolce bacio sulle sue labbra. “Mi rendi le cose più difficili così.” Rise e io feci lo stesso nelle lacrime.
“Voglio te, questo lo devi tenere dentro quella piccola testolina.” La mia mano passò dalla sua guancia ai suoi ricci.
Harry: “Io ho bisogno di te.” Gli afferrai dolcemente la mano e gli lasciai un lieve bacio sul collo, appena sotto l’orecchio per poi lasciare che mi guidasse nello studio.
Sig. Black: “Chi si rivede! Sei una meraviglia Chanel.”
“Grazie.”
Sig. Black: “Ho intenzione di farti cantare un po’ e magari registriamo alcune basi delle tue canzoni inclusa la tua voce, ti va?”
“Certo… ma posso chiederle perché?”
Sig. Black: “Ho un lavoro in mente per te…voglio mandare le tue registrazioni ai miei contatti in America e chi conosco bene per vedere cosa si può fare per sfruttare al meglio la tua voce e fin dove ti spingi. Oh e adoro le tue canzoni.”
“Quando ha sentito le mie canzoni?”
Lovato: “Ho fatto un po’ di registrazioni quando l’altra sera eri nella sala musica, non volevo disturbarti e non me lo avresti mai permesso. Sei arrabbiata?” Non ci potevo credere, aveva l’aria di una ragazzina che fa di tutto per la sua migliore amica e la cosa strana era che quando parlavo con lei e quando la guardavo mi sembrava di parlare con mia madre e vedere il suo sorriso e il suo sguardo profondo e coinvolgente.
“No, non sono arrabbiata, s-sorpresa ma non arrabbiata.”
Sig. Black: “Cominciamo Chanel?”
“Si.” Ero sicura che quel pomeriggio sarebbe stato il primo passo per il successo, fino a quel giorno ero sempre rimasta chiusa, la mia musica rimaneva in me e solo con l’accademia ero riuscita un po’ a portarla agli altri, ma ormai non si scherzava più c’era in ballo qualcosa di più importante del condividere la mia musica, c’era in ballo il mio futuro.
Dopo circa 2 ore finimmo di lavorare e devo dire che rimase piuttosto soddisfatto dalla mia voce e dalla mia scioltezza.
Sig. Black: “Sei stata grande, voglio rivederti.”
“Quando vuole.”
Sig. Black: “Fantastico, ti chiamo io. Grazie Chanel.”
“Grazie a lei.” Uscii dallo studio con tutta la mi a comitiva che sembrava mille volte più entusiasta di me, infondo la stavo prendendo con calma perché neanche io ci credevo così tanto era tutto così nuovo e sconvolgente.
Harry: “Non era poi così sbagliata l’idea di farti esibire da Nando’s.”
“Non ne ho mai dubitato, ero solo un po’ in imbarazzo.”
Madison: “A proposito di Nando’s il nostro turno comincia tra 10 minuti, dobbiamo andare.”
Harry: “Vi accompagno io, saltate su.” Tutti si diressero verso la macchina mentre io fui bloccata dalla signorina Lovato.
Lovato: “Sei una forza della natura Chanel.”
“Grazie signorina… signorina?”
Lovato: “Demi.” Mi stava prendendo in giro? “Puoi darmi del tu se vuoi.”
“S-si.” Squittii. “Scusa per ieri ero solo molto nervosa.
Demi: “No, hai ragione, sono entrata nella tua vita troppo in fretta e senza nessuna spiegazione.”
Louis: “Allora vi muovete?”
Demi: “Andiamo dai, avremo altre occasioni per parlare.”
 
Madison: “Siamo qui!”
Michael: “Giusto in tempo. Mettetevi a lavoro ragazze c’è tanta gente stasera.”
“Come mai?”
Michael: “Esibizioni live.” Madison mi guardò quasi a nascondere qualcosa, in effetti da quando eravamo entrati da Nando’s si comportavano tutti in modo strano.
Dopo circa un’ora di lavoro e canzoni la mia attenzione fu catturata da una melodia che proveniva dal palco.
I’ve tried to ask myself
Should I see someone else?
I wish I knew the answer.
But I know, If I go now, if I leave
Then I’m on my own tonight
I’ll never know the answer
Midnight doesn’t last forever
Dark turns the light
Heartache flips my world around
I’m falling down down down
That’s why
I find your lips so kissable
And your kiss unmissable
Your fingertips so touchable
And your eyes irresistible
Irresistible
Irresistible
Irresistible
CONTINUA…


THE VOICE CARRIES A DREAM...

Non so come scusarmi per l'immenso ritardo davvero mi dispiace, ma non ho avuto un attimo di tempo e anche se non recensite so che ci siete e quindi vi chiedo scusa, davvero la prossima volta cercherò di aggiornare prima lo prometto.
Passando al capitolo, allora il sogno all'inizio è così terribilmente dolce che scrivendolo mi è venuto il diabete asdfghjk...ma era solo un sogno :( Poi poi poi Chan che incontra il produttore e tutti i suoi amici che l'accompagnano e sono lì per lei per la grande notizia che vedrete come influirà sui prossimi capitoli per la storia -è tutto già nella mia testolina- e poi la dolcezza di Harry e Chanel, sono una cosa unica sono magnifici cavolo! E infine...chi è che canta Irresistible?
Ah e avrete sicuramente notato che ho cambiato carattere e l'ho ingrandito, spero vada bene! :D
Vi prometto che non vi farò aspettare! <3
Però per favore lasciate una recensione so che ormai la storia è cominciata da un pezzo e sta anche per finire ma non vorrei essere costretta a dire "Se non recensite non continuo" quindi per favore. Grazie. Ciao belle <3
 Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** "Dimmi che mi ami." ***


“Dimmi che mi ami.”

’ve tried to ask myself
Should I see someone else?
I wish I knew the answer.
Quelle parole mi erano così familiari e la melodia anche, e quella voce.
But I know, If I go now, if I leave
Then I’m on my own tonight
I’ll never know the answer
Midnight doesn’t last forever
Dark turns the light
Heartache flips my world around
I’m falling down down down
That’s why
Mi girai di colpo con gli occhi spalancati e il cuore a mille, Zayn stava cantando “Irresistible”, la canzone che io avevo scritto pensando a lui, la sua voce mi mandava in confusione e i suoi che cercavano disperatamente i miei mi facevano sciogliere, facendomi provare una marea di emozioni partendo dalle farfalle nello stomaco….
I find your lips so kissable
And your kiss unmissable
Your fingertips so touchable
And your eyes irresistible
Irresistible
Irresistible
Irresistible
Per un attimo sembrava che in quella sala ci fossimo solo io e lui, nessun altro, ci cercavamo con lo sguardo mentre lui continuava a cantare e io a piangere, non riuscivo a pensare con quale forza ero stata lontana da lui tutto quel tempo, tutto quello che provavo pensando a lui era unico e non avevo mai provato cose del genere prima d’ora.
It’s in your lips
And in your kiss
Scese dal palchetto e si diresse verso di me prendendomi per mano, mentre tutti gli occhi erano puntati su di noi.
It’s in your touch
And you fingertips
And it’s in all the things and other things
Who make who you are
And your eyes…. Irresistible
Il coro riprese a cantare una serie di Irresistible mentre Zayn mi prese dai fianchi e mi portò a se premendo le sue labbra contro le mie e permettendomi di avvolgere il mio braccio intorno al suo collo.
 Si, mi mancavano le sue labbra, i suoi occhi, i suo sorrisi, mi mancava tutto, mi mancava quel ragazzo con cui mesi prima facevo la lotta con i cuscini, mi mancava Zayn Malik e tutti i suoi difetti che lo rendevano perfetto, per me.
Tutti applaudivano ma sembrava ancora non ci fosse nessuno a parte noi due.
“Pensavo non ti importasse di me.” Dissi tra le lacrime e un sorriso.
Zayn: “Credevo di averti persa… finchè non ho capito che ero io che mi stavo allontanando da te.” Aveva un’aria seria, quasi spaventosa. “E sono tornato subito da te.”
“Zayn…” Alzò lo sguardo che pochi secondi prima aveva abbassato dimostrandosi dispiaciuto, così i suoi occhi nocciola incontrarono ancora una volta i miei verdi. “Tu rimarrai con me, vero?”
Zayn: “…”
“Zayn?”
Zayn: “Mi sorprende la tua domanda, Chanel…credevo fosse chiaro che noi siamo destinati a stare insieme.”
“…”
Zayn: “Non ti lascerei per niente al mondo.” Ripresi a piangere come prima e lo abbracciai tenendolo stretto, non avrei voluto mai più perderlo, ora avremmo affrontato tutto insieme.
 
Louis: “Ehi ragazzi tutto bene?”
Zayn: “Mi avete aiutato tanto, grazie ragazzi.” Stavo guardando Harry, non mi sembrava giusto che lui dovesse pagare solo per me.
“Grazie Harry.”
Harry: “Non ho fatto niente.”
Zayn: “Hai fatto molto più di quanto credi. Sono pochi i ragazzi come te.”
“Sei importante per me, Harry lo sai e non scordarlo mai. Ti vorrò sempre bene.”
Liam: “Abbraccio di gruppo?”
Tutti: “Ooh.” Ci abbracciamo tutti e sette, eravamo così teneri.
Niall: “Ma voi non avete un languorino?”
Tutti: “Niall.”
“Niall perché non accompagni Madison a vedere la nuova gelateria qui all’angolo?” Madison mi fulminò con lo sguardò mentre io le feci l’occhiolino; lei e Niall uscirono dal locale, Liam andò a prendere una birra e io rimasi con Zayn, Louis ed Harry.
Louis: “Finalmente il gruppo è tornato e siamo tutti felici.”
“Magari Louis.”
Zayn: “Tua madre?” Annuii.
Harry: “Puoi sempre contare su di noi.”
“Lo so. Grazie.” Feci un sorriso a 34567890 denti. “Io vado, sono stanca morta.”
Zayn: “Vengo con te.”
“Notte ragazzi, salutatemi gli altri.” Abbracciai Tomlinson e diedi un bacio sulla guanci ad Harry.
 
Zayn: “Mi sei mancata Chanel.” Io ero di spalle a prendere i vestiti dall’armadio quando sentii un cuscino colpirmi.
“Zayn!”
Zayn: “Che c’è?”
“Ah, facciamo gli spiritosi? Vieni qui, ti faccio vedere io.” Gli dissi provocandolo. E così iniziamo a colpirci con i cuscini, seminando piume per tutta la stanza.
Zayn: “Adesso ti prendo.” Mi buttò sul letto bloccandomi le braccia in modo da non potermi muovere. “Dimmi che mi ami.”
“Cosa centra adesso, Zayn?” Dissi ridendo con una matta mentre lui rideva sotto i baffi.
Zayn: “Dillo.”
“No.” Si mise su di me e cominciò a farmi il solletico, sapeva che lo odiavo da morire. “Smettila ti prego.”
Zayn: “Stai scherzando? E’ divertente.”
“Tu sei pazzo… va bene, va bene ti amo, Zayn.”
Zayn: “Bene… ora dammi un bacio.” Aveva uno sguardo perverso, all’inizio mi spaventava ma poi… lo baciai e lui cominciò a prolungare questo bacio facendolo diventare passionale, sentii la sua mano dentro la mia maglietta, gesto che mi provocò un brivido lungo la schiena e mi fece capire subito le sue intenzioni. Si staccò da me e mi guardò con desiderio, io avevo paura, lui si morse il labbro e lo presi per il collo per fargli continuare quello che stava facendo. Così dalle mie labbra passò al collo e cominciò a lasciare dei lievi baci per poi sfilarmi la maglietta, io feci lo stesso con la sua per poi passare ai suoi pantaloni. Mi teneva ancora bloccata mentre era sopra di me, il suo sguardo era ancora ricco di desiderio e prima di baciarmi mi morse il labbro inferiore facendomi rilassare ancora di più.
Zayn: “Chanel non posso.”
“Fallo Zayn.” In un attimo la nostra biancheria finì a terra e mi ritrovai attaccata a lui permettendogli così di penetrare in me, eravamo una cosa sola ma il dolore era forte, troppo forte per me e prima che potessi emettere un gemito mi lasciò un altro bacio sulle labbra per rassicurarmi e cercare di non farmi soffrire.
Zayn: “Chanel ti prego…”
“No Zayn.” E dopo quelle mie parole Zayn uscii da me con il cuore a mille e completamente affannato, così come me che ero ancora sconvolta. Mi stesi appoggiando la testa sul cuscino e lui fece lo stesso  alzando le coperte su di noi, poi cominciò ad accarezzarmi tutto il corpo facendomi sorridere di piacere e allo stesso tempo facendomi soffrire il solletico.
“Vieni qui Zayn.” Lo feci restare fermo sul cuscino e mi accucciolai a lui in modo da sentire il suo calore sul mio corpo e addormentarmi con le sue mani tra i miei capelli…
CONTINUA…

 
THE VOICE CARRIES A DREAM...
Okay gente sono qui e mi scuso immensamente pre il ritardo mi dispiace sul serio. Spero stiate continuando a seguire la storia. Il ritardo è dovuto anche al fatto che sono partita per andare al concerto asdfghjkl oddio che meraviglia è stato fantastico ma ora sento un vuoto dentro, che meraviglia mi hanno salutato tutti ed erano bellissimi per non parlare di Harry che è stato terribilmente dolce con ME. Okay scusate la smetto perchè so che a molte fa male ma se volete chiedermi qualcosa mi potete trovare su twitter: @xxharrysgirl, qui su EFP o potete chiedermi il contatto facebook.
Bene ccenteeee ora passiamo al capitolo: è terribilmente dolce e bello e l'ultima parte è hot ma si fa per dire perchè non sono bravissima lol e poi la dolcezza infinita di Zayn e Chanel cavolo e il rapporto tra Chane Harry che è un miscuglio di sentimenti, amicizia e fiducia, dio che belli. Per qualsiasi cosa chiedete e vi prego RECENSITEEEEE!! A PRESTO CCENTE <3


P.S: Sono tornata alle origini con la scrittura AHAHAHAHAH :')

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** "Eri troppo presa da Zayn." ***


"Eri troppo presa da Zayn."

UN MESE DOPO.
Ero stesa sul letto a guardare il soffitto e aspettavo impaziente la chiamata del signor Black: quel giorno sarebbe cambiata la mia vita, forse.
Ero sola in stanza e l’unico che mi teneva compagnia era il mio cuscino che torturavo per il nervoso, avrei voluto avere qualcuno di fianco come Zayn o Madison, ma avrei fatto esaurire anche loro, avevo bisogno di sapere se la mia vita sarebbe cambiata. Ad un certo punto mi squillò il cellulare.
“Si?” La mia voce tremava, come il resto del mio corpo ma la delusione raggiunse la mia testa quando sentì rispondere “Ehm Chan, sono Harry.”
“Oh ciao Harry, che vuoi?.”
Harry: “Volevamo sapere come stai e se il discografico ha chiamato.”
“Bhe lo saprei già se tu non mi avessi fatto perdere minuti preziosi… e magari mentre io parlo con te lui mi sta chiamando e tu mi potresti aver fatto perdere l’occasione più importante della mia vita.”
Harry: “Ehm Chanel… hai il ciclo vero?”
“Harry!” L’avrei ucciso in quel momento.
Harry: “Va bene hai il ciclo, sto chiudendo. Ti voglio bene Chanel, ciao.” Chiusi la chiamata e lanciai il telefono per terra per poi stendermi a pancia in sotto sul letto con la testa affondata nel cuscino. Esattamente 5 secondi dopo mi squillò di nuovo il cellulare. Mi alzai dal letto e per poco non caddi per terra nel tentativo di afferrare il cellulare che era sul pavimento vicino la finestra.
“Pronto?”
Sig. Black: “Chanel buone notizie, vuoi che ci incontriamo o che te lo dica ora?”
“Che cosa?.”
Sig. Black: “Immagino che tu lo voglia sapere ora. Ho fatto sentire le tue canzoni ai giudici della nuova edizione di X-Factor USA e indovina un po’.”
“Oh mio dio.”
Sig. Black: “Quando finirai questo anno in accademia andrai a Los Angeles a partecipare ad X-Factor.”
“Oh mio dio non ci credo…ma sono inglese non posso andare.”
Sig. Black: “Oh lascia stare un talento come il tuo non va sprecato.” Vidi entrare Madison in camera e mi resi conto che non aveva idea di cosa stesse succedendo. “E poi Simon Cowell mi ha detto che anche se non riuscirai a vincere ti farà un contratto, ma devi accedere agli show.”
“Non ci posso credere è la notizia più bella che mi avessero potuto dare.”
Sig. Black: “Ora devo chiudere, ti va bene se ci incontriamo la settimana prossima nel primo pomeriggio?”
“Va bene anzi benissimo, grazie davvero signore, grazie.”
Sig. Black: “Grazie a te.” Chiusi la chiamata.
Madison: “Il discografico?” Stava iniziando a capire e una luce di speranza si accese nei suoi occhi mentre io continuavo a sorridere e a piangere.
“Il discografico.”
Madison: “Parla Chanel, parla.”
“Andrò ad X-Factor USA e se arriverò agli show mi faranno un contratto discografico.” Urlammo insieme dall’emozione non c’era niente di più bello che condividere la notizia più bella della tua vita con la tua migliore amica.
Zayn: “Che succede? Ragazze tutto bene?” Zayn entrò in quel momento e ci guardò  terrorizzato.
“Succede che sono la ragazza più felice del mondo Zayn.” Mi allontanai da Madison per saltare in braccio a Zayn.
Zayn: “Oh meno male, Harry mi ha detto che avevi il ciclo e conoscendoti sapevo già che te la saresti presa con me per qualcosa.”
“Ma cosa importa a voi di cosa succede dentro di me? Vi sembrano argomenti da trattare?” Si misero a ridere entrambi.
Zayn: “Madison ti aspetta Niall fuori.”
Madison: “Vado!” Prese la borsa e uscì dalla camera quasi correndo.
“Aspettate, cosa mi sono persa?”
Madison: “Lo capirai a casa di Louis oggi pomeriggio.”
“Perché mi tenete all’oscuro di tutto?”
Zayn: “E va bene, per farmi perdonare faremo una cosa a tua scelta.”
“Mmh davvero?” Lo guardai quasi a lanciargli una sfida e lui annuì quasi ad essersi pentito di avermi proposto una cosa del genere. “Voglio tingermi le punte di viola.”
Zayn: “Scherzi? Scordatelo… non ti è bastato il tatuaggio?”
“E tu come sai del mio tatuaggio?” Alzai il polso sinistro per mostrarglielo e notai che lui aveva lo stesso sul polso destro. “Mi stai prendendo in giro?”
Zayn: “L’ho fatto prima di sapere che ce l’avessi anche tu.”
“E’ incredibile….” Mi sorrise e in quel momento mi sentii davvero in paradiso. “Mi fai fare le punte viola?”
Zayn: “Sai che odio quel colore…magari un altro colore ma non il viola.” Iniziai a fissarlo sbattendo le palpebre un paio di volte e facendo il labbruccio, avrebbe ceduto, me lo sentivo. “Come si fa a dirti di no?
“Si, sapevo che avrebbe funzionato!” Prendemmo i giubbotti e uscimmo dalla stanza per poi dirigerci dal parrucchiere.
 
 
Niall: “Qualcuno qui ha perso. Louis!” Io risi e Zayn mi guardò con la faccia confusa.  Abbracciai Niall e Liam e, mentre Zayn li salutava, io mi diressi verso Louis che era in salotto di fianco a Madison e abbracciai anche loro.
“Voglio i miei soldi Tomlinson.”
Louis: “Accidenti ci sei riuscita davvero, Dawson.”
Madison: “Sei l’unico che la sottovaluta.”
Zayn: “Di cosa state parlando?” Zayn era l’unico a non sapere niente e mentre tutti lo guardavano divertito io e Louis ci lanciavamo sguardi complici.
Liam: “Devi sapere che quei due lì hanno scommesso e Chanel avrebbe dovuto convincerti a farle colorare le ciocche di viola, il colore che odi di più in assoluto.”
Zayn: “Questo era un colpo basso.”
“Si ma io ci ho guadagnato qualcosa.”
Niall: “Quindi terrai quelle punte viola solo per scommessa.”
“No, le volevo fare ma sapevo che non me l’avrebbe mai concesso  e così ne ho approfittato…”
Zayn: “Non oso immaginare come sarebbe averti contro.”
Liam: “E’ pericolosa.”
Louis: “Si ed ha anche una notizia da darci.” Tutti cominciarono a farmi domande ma io cominciai parlare quando ci eravamo tutti seduti sul divano.
“Oggi il discografico mi ha chiamata e mi ha detto che finita l’accademia andrò ad X-Factor USA per partecipare agli show e che anche se non vincerò, Simon Cowell mi offrirà un contratto discografico. Partirò a Los Angeles a giugno.” Tutti erano entusiasti alla notizia che avevo appena dato e non facevano altro che complimentarsi con me, ma la realtà era che non avevamo pensato ad una cosa importante.
Zayn: “Ma non ti rendi conto?” Interruppe la nostra felicità con un tono serio e fermo.
“Cosa?”
Zayn: “Te ne andrai Chanel, ci lascerai per andare dall’altra parte del mondo.”
“Io non ci…” Si alzò dal divano e prendendo il giubbotto si diresse verso il cortile posteriore della casa di Louis, io cercai di alzarmi ma Louis mi bloccò. Louis: “Sta qui, è meglio… tranquilla non ce l’ha con te.”
“Io davvero non ci avevo pensato.” Louis mi fece un altro debole sorriso dispiaciuto e mi abbracciò, poi Madison fece lo stesso dall’altro lato mentre Liam e Niall cercavano di consolarmi e consolarsi con le parole.
 
“Ragazzi, vi dispiace se uso il bagno?”
Louis: “Nessun problema, in cima alle scale la prima porta a destra.” Salii le scale più in fretta possibile, i brutti pensieri mi torturavano e la reazione di Zayn così improvvisa e secca mi aveva lasciato un vuoto dentro, il problema era che non ci avevo minimamente pensato.
Harry: “E così andrai a Los Angeles. Congratulazioni.”
“E tu da dove esci?”
Harry: “Avevo bisogno di stare da solo.”
“Credevo amassi stare con i tuoi amici sempre.”
Harry: “Si, ma ho un paio di problemi in famiglia ultimamente e non ne parlo con nessuno.”
“Potevi farlo con me.”
Harry: “No, eri troppo presa da Zayn.”
“Harry..” Le sue parole fredde e tutte d’un tono mi stavano seriamente facendo sentire male, perché mi parlava così? Io volevo aiutarlo. Mi stava facendo sentire come se non me ne importasse niente dei miei amici. “Ma cosa vi prende, eh?” Si rese conto del mio tono più duro e di quanto mi avessero ferito le sue parole, così la sua faccia divenne più concentrata sui miei occhi che cercavano di trattenere le lacrime e sul mio sguardo che viaggiava dalle sue labbra ai suoi occhi. “Non sapevo che Niall e Madison fossero tornati insieme, non sapevo di te, non sapevo neanche di essere sotto terapia eppure ci sono.”
Harry: “Che vuol dire terapia Chanel?”
“Vuol dire che la signora Lovato mi conosce meglio di tutti voi messi insieme, perché se voi foste miei amici verreste da me e non avreste problemi a confessarmi tutto e farvi aiutare invece no, parlate alle mie spalle e mi venite a dire che ero troppo presa da Zayn…” Quanto potevo avergli fatto male?
Harry: “Sai che non intendevo questo io…”
“Ho una famiglia spezzata, mille misteri da risolvere, un passato distrutto e oscuro e l’unica cosa su cui mi resta da puntare tutto e il mio futuro a Los Angeles…credevo di poter puntare anche su di voi.” Mia asciugai le lacrime con il dorso della mano e cominciai a scendere le scale inseguita da Harry; arrivata giù vidi Zayn che mi fissava con aria colpevole e tutti con la faccia sconvolta, probabilmente avevano sentito la conversazione; non ebbi neanche la forza di guardarli un ultima volta prima di prendere il mio giubbotto e dirigermi a piedi verso l’accademia…
CONTINUA



THE VOICE CARRIES A DREAM...
I'm baaaaaack. Scusate la lunga assenza ma non ho avuto proprio tempo di pubblicare il capitolo anche se era pronto, anche perchè ho gli esami e sono piena fino al collo di impegni.
However la nostra Chan ha il ciclo LOL dopotutto è una ragazza normale e come vedete il discografico la chiama asdfghjkl e si presente un'occasione unica che condivide subito con i suoi amici. Lei condivide tutto con i suoi amici ma si crea un po' di tensione e da qui comicnerà un periodo un po' storto per la nostra piccola.
Bene non vi dico più niente...solo recensite vi pregooooo <3 E buonanotte belle :D

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** "Tappeto sporco di sangue." ***


"Tappeto sporco di sangue."

Forse ora sono nervosa ma sono sempre stata di questa idea e questo ne è un esempio perfetto. Di cosa parlo? Parlo del fatto che nessuno ti vorrà mai bene e ti sarai mai tanto fedele di quanto tu lo sei con te stesso; forse non ti piacerai, forse crederai di essere inutile ma alla fine tu sei sempre lì per te pronto a nascondere tutto in qualsiasi momento senza pericolo che qualcuno lo scopra e ti faccia soffrire. Ma poi è inevitabile, arriva qualcuno che sembra tanto disponibile da prendere il tuo posto, pensi di dover tirare fuori tutto e ti fidi ma poi sbagli, sbagli sempre. L’unico modo per stare meglio credi sia farti del male ma poi i tuoi stessi amici fanno di tutto per farti tirar fuori anche quello e deriderti e darti della depressa. Non ti capisce più nessuno.
E’ così come mi sento ora, potevo rimanere com’ero prima sola, ribelle, senza pensieri  e con tanto dolore, la mia migliore amica era la musica e non avevo tante persone che assillavano la mia vita. Ho fatto lo stesso errore due volte e forse avrei fatto bene a mettere fine a tutto.
X: “Chanel?” Una voce interruppe i miei pensieri quando stavo per mettere piede in stanza; mi girai di scatto verso la direzione da cui proveniva la voce e realizzai che a parlare era stata mia madre, ma non era sola.
“Mamma? Cosa ci fai qui? E loro?”
Mamma: “Io e tuo padre volevamo parlarti di quella…storia.” I loro occhi si socchiusero per un attimo facendo spazio a lacrime che rigarono i loro visi per qualche secondo.
“Vi ascolto…se mi spiegate cosa centra la signorina Lovato in tutto questo, vi ascolto.”
Papà: “Ecco lei…” Gli feci cenno di star zitto, lui era l’ultima persona che avrei voluto ascoltare, preferivo dicesse tutto la signorina Lovato.
“Allora, mi avete scritto una lettera dove mi raccontavate tutta la verità, magicamente papà, anzi il mio patrigno diventa buono e compare una signorina con lo stesso nome del mio idolo che sa tutto della mia vita e da un giorno all’altro diventa la mia psicologa personale…avete intenzione di dare spiegazione o di farmi soffrire a vita?” Il mio tono era duro e mio occhi del verde splendente che li illuminava di solito si tramutarono in un verde più scuto mescolato al grigio, senza escludere le sfumature di azzurro che non mancavano mai. Mi fermai un attimo prima di alzare il tono della voce trattenendo la rabbia ma non riuscendo a fermare le lacrime.
Lovato: “E-ecco i-io… s-sono.”
Mamma: “E’ mia sorella.” I miei occhi si spalancarono alla ricerca della verità nei loro occhi, era tutto così surreale, così falso e doloroso.
“I-io non, non ci posso credere.”
Mamma: “Tesoro so che è assurdo ma guardatevi, siete uguali la vostra vita gira intorno alla musica e…”
“Alla sofferenza?”
Lovato: “Chanel io volevo solo aiutarti..”
“Prendetemi per pazza ma avrei mille volte preferito che ti fossi presentata come mia zia invece di entrare nella mia mente e infliggermi dubbi su dubbi, e magari avresti potuto dirmi che la mia famiglia si basa su delle menzogne.”
Mamma: “Tuo padre non c’è più…”
“Lo so ed è come se non ne avessi mai avuto uno aldilà di tutto.”
Papà: “Ti sembra normale parlare così di tuo padre?”
“Tu non sei mio padre e non lo sei mai stato, hai passato la vita a vietarmi di vivere come volevo io e a maltrattare mia madre, sai avremmo già dovuto denunciarti. Avete perso tempo a venire qui, andatevene, tornate a Bradford…anche tu zia Demi.” Ormai la zia piangeva a dirotto ma non riuscivo ad essere arrabbiata con lei, forse lo ero più con mia madre o con mio padre, in realtà la confusione e il dolore si sfidavano per averla vinta su di me. Non volevo più vedere nessuno Harry, Zayn, Madison, Demi, la mamma, dovevano sparire tutti dalla mia vita…o sarei sparita io.
 
Chiusi la porta della stanza e mi buttai sul letto con gli occhi ancora colmi di lacrime pensando un po’ a tutto, pensavo a che senso aveva vivere la vita…niente. Frugai tra le cose di Zayn e trovai le sue sigarette, uscii sul balcone e ne accesi una per cominciare a fumarla per tranquillizzarmi ma niente, provai ad accenderne un’altra ma quella era l’ultima, allora cercai qualche altra cosa che mi avrebbe fatto dimenticare tutto, così iniziai a bere e bevvi la prima cosa di forte che trovai volevo davvero rovinarmi, allora finito di bere mi stesi per terra e caddi con la testa in direzione della parte inferiore del letto riuscendo a scorgere la mia valigia.  Frastornata e anche un po’ ubriaca, mi alzai lentamente per evitare giramenti di testa e avvicinai la valigia a me, notando che era vuota, se non fosse stato per qualcosa proprio nell’angolo, qualcosa che in quel momento mi avrebbe potuta salvare: la mia lametta. Mi alzai di colpo da terra con la lametta in mano e corsi verso il bagno, ripresi a piangere con il mascara sciolto che mi colorava le guance, avevo i capelli davanti agli occhi e il cuore che batteva, batteva forte, strinsi quell’oggetto tra le mani un’ultima volta prima di segnare il mio polso e vedere uscire il sangue dai tagli così come le mie lacrime uscivano dai miei occhi.
 
Avevo fermato già da un po’ il sangue e ora passeggiavo senza meta si, almeno le vecchie abitudini rimanevano, era sera tardi ormai ed ero sola per Londra, in una stradina appartata e non molto illuminata, non avevo ancora smesso di pensare a tutto quello che mi stava segnando in quel periodo ma qualcosa era certo: sarei partita per Los Angeles prima della fine dell’accademia.
Mi voltai di scatto sentendo un rumore ma non vedendo nessuno, ripetetti la stessa azione un bel po’ di volte prima di ritrovarmi tra due uomini dall’aria sospetta e pericolosa. Avanzarono verso di me ed io cominciai ad indietreggiare; persi le speranze quando appoggiai il mio corpo al muro.
“Paura tesoro?”
Stephanie: “Lascia fare a me, amore.”
“S-stephanie?”
“Ti ricordi di me… che brava ragazza.” Accennò dei sorrisini falsi, notai dal suo tono di voce che era completamente ubriaca e che non aveva buone intenzioni. “Occupatevi di lei.” Il suo tono diventò serio e io cominciai a tremare. Cercai di correre ma uno dei due uomini mi bloccò e l’altro mi colpì con un pugno in faccia, mi piegai per il dolore e venni spinta a terra da un calcio e di nuovo un altro pugno prima di un calcio nello stomaco. Cercai di reagire ma non avevo forza, mi presero dai polsi è lì si che cominciai ad urlare davvero, mi sollevarono da terra e mi portarono davanti a Stephanie che mi tirò uno schiaffo. “Portatela lì.”
“Subito capo.”
 
Aprii gli occhi e mi ritrovai in una casa abbandonata, senza nessuno intorno a me, neanche quei tre, ero legata ad una sedia e vidi che intorno a me c’era un liquido trasparente che ricopriva tutto il pavimento della casa, in mezzo alla campagna senza finestre né porte solo aperture. Girai gli occhi avanti e indietro per tutta la stanza e iniziai a sentire caldo, cercai quale fosse la fonte e notai delle fiamme provenire dal fondo della stanza, in quel momento realizzai che quella per terra era benzina.
Stephanie: “Bye bye Chan.”
 
POV. MADISON
Molto tempo prima
Zayn: “Ho sbagliato, ho sbagliato tutto.”
“Zayn rilassati non è colpa tua.”
Zayn: “Di chi è la colpa allora? Sai dirmi dov’è lei ora? Sai dirmi se sta bene?”
Niall: “E’ colpa di tutti noi.”
Harry: “No….è mia la colpa, solo mia. Non dite che non è vero non vi crederò mai.” Non avevo mai visto Harry così, credo che Zayn avesse sempre sottovalutato i suoi sentimenti e a volte dimenticava l’amore che provava per Chanel e vederlo lì, sulle scale fermo a piangere mi faceva capire quanto la meritasse più di qualsiasi ragazzo e quanto amore provasse nei suoi confronti. Vidi Zayn prendere un respiro profondo e sedersi guardandolo negli occhi.
Zayn: “L’ho messa nei guai e l’ho delusa più di una volta, non mi accoglierà certo a braccia aperte.”
Harry: “Lei ti ama.” Scese dalle scale e andò in contro a Zayn
“Credi non abbia capito che è anche innamorata di te?” Si alzò e si mise al livello di Harry, anche se lui era leggermente più alto di lui.
Louis: “Ehi ragazzi no.”
Harry: “Lei ha scelto te, ho lasciato che scegliesse te ma avrei potuto perfettamente evitarlo.”
Zayn: “Vai da lei allora e fatti perdonare, sei proprio dici che è colpa tua.”
Liam: “Zayn?”
“Basta litigare è colpa di tutti lei non è un premio che si vince o perde, stiamo perdendo tempo a litigare mentre lei è chissà dove a piangere per le nostre parole.”
Louis: “Ora ascoltatemi, andremo tutti a parlare con lei e…”
 “La signorina Lovato mi ha inviato un messaggio.”
Liam: “Che dice?” Tutta l’attenzione si concentrò su di me.
“Dice: ha scoperto tutta la verità sulla sua famiglia è sparita e non la troviamo più….tappeto sporco di sangue. Aiuto!! Lovato:/”
Harry: “Pronto?” Harry cominciò a tremare ma non perse tempo ad estrarre il cellulare dalla tasca. Rimase in silenzio mentre la sua faccia da arrabbiata diventò sconvolta e debole. “Chanel…è in ospedale.”
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Prima di cominciare vorrei scusarmi tantissimo per il ritardo ma ho gli esami e ho studiato come una pazza quindi sono stata pochissimo al computer e solo ora riesco a caricare il capitolo.
Parlando del capitolo: come avrete letto non è un capitolo molto allegro e ci sono scene piuttosto forti e significative su cui alla fine si basa tutta la storia, naturalmente sono descritte superficialmente perchè il raiting della storia è arancione e non rosso. Detto questo mi piacerebbe sapere cosa pensate che succederà a Chanel e agli altri quindi recensite per favoreeeee:) Credo di aver finito, se volete sapere qualcosa mandatemi un messaggio o una recensione e sarò più che contenta di rispondere, se volete potete anche contattarmi su twitter: @xxharrysgirl. Buonasera a tutti <3

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** "Amore che custodiva come un gioiello prezioso." ***


"Amore che custodiva come un gioiello prezioso."

il suo corpo steso su un letto in una camera d’ospedale, quel poco che riuscivo a vedere da quella finestrina sulla porta riusciva distruggermi. Avevo voglia di abbracciarla, rassicurarla e dirle che tutto sarebbe andato bene, ma ora lei era distesa priva di sensi attaccata ad una machina dalla quale probabilmente sarebbe dipesa la sua vita e di questo potevo solo dare la colpa a me.
Non mi ero seduto un attimo mentre Harry non era riuscito a reggere quell’immagine nemmeno per un secondo, lasciandolo sulla sedia del corridoio con le mani in faccia isolato da tutti; Louis era triste ma cercava di trattenere le lacrime, voleva aiutarci ma lui stava come noi. Solo Liam riuscì davvero a farci stare un po’ meglio, era davvero distrutto ma i suoi discorsi ci facevano essere sempre fiduciosi; Niall non riusciva neanche a parlare con Madison, la fame che lo accompagnava di solito non si era fatta viva e il buon umore neanche, mentre Madison era stata tutto il tempo appoggiata al mio petto aspettando una risposta che non sarebbe arrivata per ancora molto tempo.
In fondo al corridoio erano seduti la signorina Lovato e i genitori di Chanel, pronti a prendersi la colpa di tutto o di niente.
Dottore: “Siete voi i parenti della signorina Dawson?”
Sig.ra Dawson: “Io sono la madre.” Intervenne la madre di Chanel seguita dalla zia e dal padre, tutti alzammo gli occhi verso il dottore in attesa di informazioni.
Dottore: “Sembra che prima di essere rinchiusa nella casa sia stata picchiata, in faccia e nello stomaco, poi è stata legata, abbiamo riscontrato diversi danni sui polsi.” Harry si alzò di scatto ma Louis e Liam lo bloccarono capendo le sue intenzioni. “E sembra che il fumo proveniente dall’incendio abbia creato dei problemi all’apparato respiratorio.”
 “Che cosa vuol dire problemi all’apparato respiratorio?”
Niall: “Zayn rilassati.”
“Vi sembra una cosa da poco le condizioni in cui si trova?”
Louis: “Sarebbe potuta morire Zayn.”
“E cosa ti fa pensare che tutte queste lesioni non la facciano sentire morta una volta che si risveglierà.”
Lovato: “Ragazzi rilassatevi, siamo sicuri che ce la farà. Lei è forte. Zayn stiamo tutti così ma non possiamo prendercela con nessuno.”
“Giuro che se trovo chi le ha fatto questo l’ammazzo.” Diedi un pugno al muro provocando l’arrossamento delle nocche e diedi uno sguardo a tutti quelli che stavano soffrendo con me. Dalla sua famiglia me lo aspettavo ed avevo capito perfettamente che la signorina Lovato era molto più che un’insegnante di musica ma mi colpii profondamente l’atteggiamento di Harry: silenzioso, triste, cupo, nervoso ma senza darlo a vedere. Stava soffrendo quanto me ed era questo che in tutti questi mesi non ero mai riuscito ad accettare.
Dottore: “Potete entrare se volete ma fate in fretta.” La voce del dottore era sempre più lontana da me, ma forse era meglio così stare lontano dalla stanza in cui c’era lei mi avrebbe aiutato a pensare senza star male.
Harry altrettanto silenziosamente si alzò con il volto pieno di lacrime, che nessuno fino a quel momento aveva visto, e si diresse verso l’uscita.
Sig.ra Dawson: “Noi…stiamo entrando.” Alzai per un attimo lo sguardo, giusto per vedere la famiglia di Chanel entrare in quella stanza infernale; quando mi passarono di fianco sentii la madre di Chanel appoggiare la mano sinistra sulla mia spalla destra per rassicurarmi, ma fu tutto inutile.
Liam: “Io vado da Harry.” Si alzò e si diresse verso l’uscita, credo che fu il primo a capire quello che volevo: restare solo, ma non lasciando Chanel.
Madison: “Z-Zayn… nessuno è capace di capire quello che stai passando tu ma ti prego…tu ed Harry non fate di questo l’ennesima scusa per mettervi uno contro l’altro.” Tutti i nostri litigi erano serviti a ben poco, io volevo solo il meglio per lei e cercavo solo di autoconvincermi che il meglio fossi io quando non era vero, avevo fatto tanti errori e ho pensato che con Harry potesse stare meglio ma forse eravamo destinati a stare insieme.
Niall: “Madison forse è meglio se usciamo, quest’aria non fa bene a nessuno.”
Louis: “Ciao ragazzi!” Sentii Louis spostarsi sulla sedia di fianco alla mia e per un attimo sentii il suo sguardo su di me ma non riuscii a guardarlo né a spiccicare parola. “Mad ha ragione….credo che tu abbia capito che qui non si tratta di chi è migliore tra te ed Harry.” Capì che avevo capito ma non avevo parole da dire in quel momento.
Zayn: “Ho fallito un’altra volta, sono solo uno stupido. Lei non mi merita. Nessuno mi merita, Louis.”
Louis: “Forse doveva andare così, ma non puoi sentirti un traditore e incapace di proteggere la ragazza che ami soltanto perché ora Chanel è qui. Hai fatto solo quello che credevi meglio per lei, l’hai lasciata sola perché ne aveva bisogno, non potevi immaginare quello che sarebbe successo, nessuno poteva.”
Louis: “Basta sciocchezze …. Harry andrà dopo, ora vacci tu.” Mi fece segno di guardare verso la porta dalla quale stavano uscendo due donne e un uomo. Mi alzai in piedi e girando lo sguardo notai Harry appoggiato su un muro infondo al corridoio che annuì con la testa e mi fece segno di entrare.
Feci uno sforzo enorme per entrare in quella stanza, non perché non volessi, ma mi stavo facendo del male e non avevo idea di cosa fare. Mi avvicinai a lei e sentii una fitta al cuore ma per un secondo dimenticai tutto quello che pensavo di essere diventato, dimenticai tutti, perché mi ritornò in mente la sua voce mentre cantava seduta al piano della sala musica con le sue carezze era capace di mandare amore a qualcuno che non si sentiva alla sua altezza. Il suo tocco e le sue parole di chi non si apprezza e di chi crede di essere inutile; mi chiedo perché abbia dovuto affrontare tutto lei. Istintivamente presi la sua mani nella mia sollevandola e notai diverse linee rosse sui polsi e al tocco mi risultarono piuttosto ruvidi…. Eccola, arrivare dal profondo, dal profondo del cuore, dal profondo dei miei occhi e dei miei ricordi una lacrima. Stupido orgoglio e stupida voglia di mettermi sempre al secondo posto, l’unica cosa davvero significativa per me nella mia vita si stava distruggendo da sola e in parte era colpa mia.
“C-Chanel…” Perché  era così doloroso pronunciare il suo nome?
Avrei tanto voluto riprendere a fare la lotta con i cuscini con lei  metterla sotto la doccia ubriaca mentre le sentivo pronunciare quelle parole che mi avevano cambiato: “Ti amo.” Si, mi amava e io amavo lei e avrei voluto gridarlo a tutto il mondo. Ma mi limitai a spostare il mio sguardo dal suo corpo quasi privo di vita alla finestrella della porta dove incontrai lo sguardo perso e pieno di lacrime di Harry. Aprì la porta lentamente e senza far rumore per poi lasciare che si chiudesse da sola, fece qualche passo in avanti e tirò un respiro profondo.
“Ti lascio solo…”
Harry: “Zayn!?” Mi voltai verso di lui leggermente confuso. “Scusa amico.”
“Non chiedere mai scusa per aver amato.” Rimanemmo un secondo in silenzio prima che riprendesse a parlare.
Harry: “Rimani Zayn… io non posso fare niente, non può sapere niente.”
“Guarda la sua faccia Harry…guarda i suoi polsi. Ha bisogno di te, lei c’è.”
Harry: “Giuro che se prendo chi le ha fatto questo lo ammazzo.” La sua mascella si indurì, mentre i suoi denti e i suoi pugni si strinsero.
“Lo prenderemo.”
Harry: “Sai, sono felice che abbia te. Probabilmente con qualcun altro non l’avrei mai lasciata, ma tu sei il mio migliore amico.” Quelle parole mi sorpresero davvero tanto, ancora una volta stava rinunciando ad essere felice per aiutare me ed io continuavo a deluderlo. Le lacrime scendevano sul suo volto come non mai, se l’avessi lasciato solo avrebbe probabilmente pronunciato quelle parole che teneva dentro da secoli, quell’amore per lei che custodiva come un gioiello prezioso. Il lungo filo di pensieri fu interrotto al suono della voce del dottore.
Dottore: “Ragazzi è tardi. Rimane qualcuno qui?” La nostra conversazione fu interrotta dal dottore che aprì la porta e parlò a tutti noi.
Harry: “Vi dispiace se rimango io?”
Dottore: “Se siete tutti d’accordo per me non c’è problema.” Sorrisi ad Harry ed uscii dalla stanza raggiungendo gli altri. Vidi tutti seduti ad accezione di Niall e Liam che erano in piedi vicino alla porta. Le facce di tutti erano ancora sconvolte e i genitori di Chanel non avevano smesso un attimo di piangere insieme alla signorina Lovato.
“Io vado a casa…. È troppo per me, scusate.”
Louis: “Zayn che vuoi fare?” Ripresi a camminare e Louis capì che doveva essere lui a venire da me a parlare.
“Appena si risveglierà me ne andrò, non ha più bisogno di me, sono solo l’ennesimo errore nella vita di una persona.”
Louis: “Ah si? Sbaglio o la prima volta che ha sorriso per qualcuno in tutta la sua vita è stato per te?”
“E’ stato per Harry e sarà così.”
Louis: “Lei non lo amava, lo sai.”
“Starà meglio con lui.”
Louis: “La smetti di ripetere queste frasi? Non sei credibile, per una volta nella tua vita togliti quella maschera da duro e combatti per la più bella cosa della tua vita con l’amore e non con la forza.” Mi bloccò e mi avvicinò a sé prendendomi dalla camicia, il suo tono era duro e arrabbiato era decisamente stanco di tutto quello che avevo fatto ultimamente. Mi staccai dalla sua presa spingendolo indietro.
“Prima devo sistemare una cosa…”
CONTINUA…
 
THE VOICE CARRIES A DREAM...
 Se sono qui è u miracolo, mi dovete amare, purtroppo non ho tempo di parlare del capitolo che devo scappare, mi sto trasferendo e i pochi capitoli che rimangono li pubblicherà una mia amica al mio posto. Anche se questa storia non è stata recensita ho visto tutti quelli che la seguono e che l'hanno aggiunta ai preferiti e non so come ringraziarvi, vi ringrazio tantissimo mi fa avvero molto piacere. Io ora vado, non vedo l'ora di pubblicare la nuova storia che sto scrivendo con due mie amiche e un'altra tutta mia che spero arrivi nelle piùseguite. A presto baci xx
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** "Zayn." ***


"Zayn."

Passai una notte insonne a cercare di capire chi avesse avuto il coraggio di ridurre Chanel così. Nella mia mente viaggiavano ininterrottamente immagini come i lividi sul suo corpo, la sua difficoltà a respirare e il medico che portava solo cattive notizie… in una notte avevo finito il mio nuovo pacchetto di sigarette preso dalla rabbia e dalla voglia di farla pagare a quello stronzo che aveva fatto del male a lei; se l’avessi beccato, dubito che sarebbe riuscito a sopravvivere, l’avrei distrutto  moralmente e fisicamente proprio come aveva fatto lui con Chanel. Non riuscii a pensare ad altro per tutta la notte e non avevo neanche provato a dormire perché sapevo perfettamente che non ci sarei riuscito. Sul mio cellulare c’erano circa una ventina di telefonate perse comprese quella di Demi o della madre di Chanel, ma non avevo avuto la forza di rispondere a nessuno. Intorno alle 5 del mattino del giorno dopo uscii dalla casa di Louis, dove avevo dormito, per dirigermi all’accademia e vedere in che condizioni era la stanza, per quanto sapessi mi avrebbe fatto male non ci pensai due volte a vedere cosa avesse combinato.
 
Attraversai la hall dell’accademia e ignorando le offerte di aiuto da parte della segretaria, mi tolsi il giubbotto completamente fradicio e mi diressi verso la mia stanza. Quando spalancai la porta mi sembrò di trovarmi in un campo di battaglia, solo che quella era stata una battaglia che aveva combattuto sola. Forse la peggiore delle battaglie era quella con se stessi.
Rimanendo fermo lì notai la sua valigia spalancata sul pavimento e due bottiglie di alcolici sparsi per la stanza; spostando lo sguardo sul suo letto notai una piccola macchia di sangue su un lenzuolo bianco come la neve e strizzai gli occhi per dissuadermi da quell’idea… avanzai verso il bagno e quando entrai dentro vidi tutto il lavandino sporco di sangue ormai asciugato dopo una notte e una lametta sporca altrettanto di sangue, sporcare il tappetto sottostante al lavandino. Chiusi gli occhi cercando di trattenere la rabbia ma mi passò davanti l’immagine di una Chanel completamente ubriaca che cerca di farsi del male e vedevo del sangue scorrere davanti ai miei occhi e sulla sua pelle.
“Cazzo, no.” Urlai in preda al panico. Era quello che più avevo temuto da quando ci eravamo conosciuti, e la convinzione che all’ospedale i segni su quei polsi non fossero dovuti solo ad una corda mi faceva innervosire ancora di più. Mi alzai da terra e andando in camera tirai una serie di calci al mio letto che si spostò di alcuni centimetri mentre dai miei occhi uscivano lacrime, lacrime dolorose che mi facevano capire di averla pera senza essere riuscito a godermi davvero un attimo con lei, comportandomi da stupido e non facendole capire quanto invece avrei dato pur di vederla felice, avevo sbagliato in continuazione, le avevo mentito, avevamo litigato e io non ero stato capace di proteggerla credendo migliore un altro a me. Eppure quelli sbagli di cui mi pentivo continuavo a farli, come il fatto di aver lasciato l’ospedale con lei in fin di vita.
Invaso da quei pensieri mi sfilai i jeans e la maglietta ormai completamente bagnati per far spazio ad una tuta e ad un giubbotto di jeans che avevo trovato nell’armadio di Chan, non era la prima volta che lei prendeva qualcosa di mio e io di suo ma era proprio in quel momento che avevo bisogno di sentire il suo profumo su di me e non in una stanza bianca e vuota di un ospedale privo di vita nel centro di Londra.
 
Entrai dal retro dell’ospedale per non farmi notare da nessuno e percorsi una serie di corridoi e scale prima di arrivare al quarto piano. Quado arrivai al suo corridoio controllai non ci fosse nessuno prima di entrare nella sua stanza.
X: “Zayn cosa ci fai qui?” La voce del dottore mi bloccò da quello che stavo per fare e, per rispondere alla sua domanda, indicai con la testa la camera di Chan e lui sorrise e annuì per darmene il consenso.
“Solo una favore…non dica che sono stato qui.” L’uomo mi guardò negli occhi confuso ma io non gli diedi nessuna spiegazione e entrai nella stanza.
Mi avvicinai al suo letto e mi sedetti sulla sedia a fianco, afferrandole la mano sinistra e nel frattempo guardando la metà cuore che aveva come tatuaggio sul dorso del polso esattamente come me e provai ad “unirle”, poi rigirai per un po’ le sue dita tra le mie mani accarezzandole una ad una. Alzai lo sguardo sul suo viso che non dava nessun segno di vita e iniziai ad osservare la sue labbra.
“Ah Zayn…” Il dottore aprì la porta cogliendomi di sorpresa e dopo essersi scusato con lo sguardo mi disse : “i tuoi amici hanno detto che l’hanno sentita bisbigliare un nome, hanno provato a chiamarti ma non rispondevi e..”
“Che nome?” Lo interruppi.
“Stephanie.” Chiuse la porta e io riportai in uno scatto lo sguardo su di lei. Sentire quel nome mi aveva sconvolto e quello che un momento prima era giocare con le sue dita si trasformò in stringere la sua mano alla mia per cercare di rilassarmi. Mi avvicinai al suo viso per lasciarle un dolce bacio sulle labbra e uscii dalla camera diritto da Stephanie.
Erano le 7.30 del mattino ma poco mi importava dell’orario se era stata colpa sua.
 
Bussai ripetutamente alla sua porta per circa 10 minuti prima che questa fosse aperta. Appena la vidi notai che aveva ancora il pigiama addosso e che era abbastanza spettinata, non indossava il suo solito quintale di trucco e questo mi fece capire che l’avevo appena svegliata. Dalla sua faccia intuii che la mia visita l’aveva meravigliata e anche preoccupata mentre io non aspettai neanche che mi desse il permesso di entrare che ero già nel suo salotto.
Stephanie: “Prego, fai come se fossi a casa tua.” Disse sarcastica.
“C’è qualcuno in casa?” Mi osservò senza rispondere , così io ripetei la domanda alzando il tono della voce. “C’è qualcuno in casa?”
Stephanie: “Solo mio fratello e un suo amico sul terrazzo.” Voltò lo sguardo annoiato verso la cucina per evitare di guardarmi negli occhi.
“Bene…allora, hai qualcosa da dirmi riguardo a Chanel?”
Stephanie: “Cosa?” Il suo sguardo perso si spostò immediatamente su di me.
“Hai qualcosa da dirmi riguardo a Chanel? Sul fatto che ora è in ospedale in fin di vita, piena di fumo nei polmoni, piena di lividi e segni di corda sui polsi?”
Stephanie: “Cosa ti induce a pensare che sia stata io? Si vede che non mi conosci.” Disse quasi in una smorfia di disinteresse.
“Me lo fa pensare il fatto che abbia detto il tuo nome.”
Stephanie: “Ti dico che non so niente e poi non picchierei mai una ragazza.”
“Risparmiati queste cazzate Stephanie, non ti credo e non mi fiderei di te neanche se fossi l’ultima persona sulla terra. Ammetti che sei stata tu e dimmi per quale ragione hai fatto una cosa del genere.” La presi per la braccia costringendola a guardare nella mia direzione, vidi una lacrima crescere dal suo occhio e un sorriso di sfida spegnersi sul suo volto.
Stephanie: “Si, sono stata io ma non l’ho picchiata .” La guardai incredulo e mollai la presa su di lei facendola indietreggiare di qualche passo. Rimasi quasi senza parole e la domanda seguente mi uscii quasi in un sussurro.
“Perché?”
Stephanie: “Perché ti amo Zayn e non potevo accettare che una depressa e stupida ragazza potesse prendere il mio posto. Non potevo permettere di vedere che sorridessi così tanto per una persona che non fossi io.”
“Tu non la conosci, non è stupida o depressa, non sai niente di lei.” Urlai quasi a tirare fuori tutto quello che mi ero tenuto dentro quella notte. Quando mi avvicinai a lei la vidi tremare e piangere era davvero spaventata, così abbassai il tono della voce. “Nessuna persona che ama è capace di fare una cosa del genere, la volevi uccidere Stephanie e ci sei quasi riuscita.”
Stephanie: “Non sono stata io.”
“Forse non l’avrai picchiata ma la mente eri tu, ora mi basta scoprire chi è stato e si può dichiarare morto.” Alzò il suo sguardo verso le scale e quando rincontrò il mio si rese conto di essersi tradita
Stephanie: “Zayn ti prego no.” Continuai nella mia direzione mentre Stephanie cercava di fermarmi inutilmente, la vendetta sarebbe arrivata. “Zayn, no!”
 
POV. AUTRICE
Nel frattempo nella camera di Chanel si trovavano Harry e Louis mentre gli altri erano rimasti fuori aspettando di entrare, sembrava che tutto stesse migliorando e che Chanel stesse per svegliarsi. Raramente i parenti o Madison entravano, preferivano restare dietro la porta invece di crollare in lacrime al suo fianco. Mentre Harry e Louis ormai riuscivano a controllare le loro emozioni in quella stanza.
 
X: “Stephanie questo chi è?” Zayn senza pensarci due volte mollò un pugno al fratello di Zayn e poi colpì anche l’amico preso soltanto dalla rabbia e dalla voglia di vendetta.
X: “Ma che fai stupido?”
Stephanie: “Zayn fermati!”
X: “Amico ti sei messo contro le persone sbagliate.” Rispose l’amico del fratello di Stephanie.
Per quanto Zayn potesse essere forte anche i due uomini lo erano, ed erano ciascuno due volte lui il che viaggiava a svantaggio del ragazzo.
Il più alto, l’amico, sferrò un pugno sul viso di Malik che stordito indietreggiò di qualche passo.
 
I medici si avviarono velocemente verso la stanza di Chanel che aveva bisogno di ossigeno, la ragazza aveva difficoltà a respirare e di colpo aveva anche iniziato a tossire, nonostante fosse nel sonno. Harry e Louis uscirono dalla stanza anche se controvoglia lasciando ai medici il loro lavoro, che ormai cercavano di salvare la vita di Chanel.
 
Zayn fu di nuovo colpito in viso prima di ricevere un pugno nello stomaco e essere buttato a terra, cercava di reagire e a volte qualche colpo lo sferrava anche lui ma era troppo debole. Aveva il viso pieno di sangue e cominciava anche a protestare dolori allo stomaco.
 
Chanel peggiorava di secondo in secondo e i medici non riuscivano a capire il perché di quella situazione.
Dottore: “Perchè reagisce così? I valori erano normali.” Il grafico mostrava che le onde vitali andavano sempre più abbassandosi e l’apparato respiratorio della ragazza andava peggiorando.
Harry: “Perché Zayn non risponde?”  Chiese Harry con le lacrime agli occhi, ormai la stavano perdendo.
 
Altri colpi viaggiarono verso lo stomaco, il viso e le gambe di Zayn che ormai non aveva neanche più la capacità di reagire o di parlare, l’unica cosa che riuscì a sussurrare fu il nome della ragazza che amava più di ogni altra cosa al mondo, della ragazza che era andato lì per difendere ma che ne stava pagando le conseguenze più crudeli, la ragazza ce aveva cambiato la sua vita.
“Chanel.” Disse tra le lacrime e il dolore.
 
Ormai il corpo di Chanel non rispondeva più e i medici non erano in grado di far niente, non riuscendo neanche a capire quale fosse la causa di quel suo peggioramento.
Le speranze di tutti si spensero quando tutti udirono quel bip lungo e una linea ferma sul monitor accanto al suo letto.
 
Zayn riuscì a scansare un colpo e a rialzarsi preso dal panico e da un senso di paura della quale neanche lui era riuscito a capire l’esistenza. Quando si rialzò, sentii un brivido percorrere la sua schiena e la pioggia ricominciare a cadere.
“Chanel, non ti lascerò andare.” Sussurrò quasi tra sé come se la poca forza che gli era rimasta la volesse dare alla sua ragazza.
 
Harry spalancò la porta della stanza nel momento in cui sentii quel bip e in quel medesimo istante, quando ormai i medici si erano arresi alla vita di Chanel, qualcosa sorprese tutti.
“Zayn.” I suoi occhi si spalancarono di colpo e il suo cuore che per alcuni secondi aveva smesso di battere, improvvisamente l’aveva riportata in vita.
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
Io non so in che lingua scusarmi per il ritardo. Sono tornata domenica da un luogo senza connessione e ho potuto aggiornare solo ora quindi vi chiedo mille volte scusa. Credo sia ora di rinunciare a voler leggere una recensione quindi ringrazio di cuore tutti quelli che hanno aggiunto la storia alle preferite/seguite/ricordate e vi do un grosso abbraccio, non vi ringrazierò mai abbastanza. Vi avviso, inoltre, che questa storia è giunta quasi al termine e mi dispiace perchè mi sta davvero molto a cuore, anche se presto tornerò con una nuova Keep Calm spero che la recensirete.
Okay passando al capitolo io semplicemente: I LOVE IT! OK no AHAHAHHAHAH è molto molto dolce lo amo alla folli asdfghjkl spero piaccia anche a voi belle.
Passando alle cose ancora più serie: DOMANI THIS IS UUUUUUUUUUUS QUANTE ANDRANNO A VEDERLO? *ALZA LA MANO* BENE ME NE SONO ANDATA DI TESTA, non ho mai scritto così tanto. VI AMOOOO bye bye cucciole <3
Twitter: @xxharrysgirl

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


“Ti piace perchè é un ragazzo perso. Credimi, l’ho già visto accadere prima. Ma sai cosa succede alle ragazze che amano i ragazzi persi? Diventano perse anche loro. Sicuro.”


POV. CHANEL
Era passata circa una settimana dal mio “incidente” ora mi trovavo a casa di Louis, il luogo in cui sarei stata fino a quando non sarei stata in condizioni di riprendere a studiare all’accademia. Tutti mi erano stati vicini in quell’arco di tempo e avevano cercato in tutti i modi di farmi sorridere e di dimenticare ma per me era praticamente impossibile: era passato troppo poco tempo e il trauma che avevo subito era fin troppo grande per una come me, avevano attentato alla mia stessa vita dopo che io stavo cercando ancora una volta di distruggerla dal momento che i miei genitori mi avevano mentito per tutto quel tempo e che mio “padre” da un momento all’altro fosse diventato dolce e comprensivo.
Mi sentivo solo, inutile, usata, presa per pazza e umiliata e di certo non mi pento di aver reagito così e nessuno me ne può dare una colpa.
Era cambiato tutto avevo chiarito con la mia famiglia e avevo fatto un patto con mia madre, il quale includeva i cercare di ristabilire in equilibrio familiare, anche con il mio patrigno –perché lui per me era solo una patrigno -, avevo scoperto che mia zia era quella che io da piccola chiamavo, idolo e ispirazione, Demi Lovato in carne ed ossa e davvero non potevo crederci. Nel frattempo Madison mi aveva raccontato di come Niall le avesse chiesto di perdonarlo per poi tornare insieme e sinceramente mi ero sciolta a quelle parole: le aveva organizzato un cena a lume di candela su uno yacht, in un paesino di mare bagnato dall’atlantico e le aveva regalato un anello con i loro nomi incisi dentro – neanche fosse una proposta di matrimonio – e infine lui per farsi perdonare aveva cominciato a parlare rivelandole tutti i suoi sentimenti più profondi fino a piangere, una storia d’amore più bella non poteva esistere, erano incredibili gli scherzi che faceva il cuore di un innamorato.
Avevo ormai tutti vicino la me stessa, la mia famiglia, la mia migliore amica, i miei amici e il mio ra…. no, lui non c’era.
Ero nel soggiorno di casa Tomlinson, seduta al piano a suonare alcune note di They don’t know about us, sapevo che farlo era come attentare alla propria vita ma non riuscivo a togliermi Zayn dalla testa e non riuscivo a parlarne con nessuno, per questo suonavo.
Louis: “Se continui con così tanta forza romperai i tasti, lo sai?”
Lasciai che le ultime note che stavo suonando si trasformassero in suoni senza senso e poi mi alzai dallo sgabello con una forza tale da farlo cadere all’indietro, poi mi abbandonai sul divano.
Louis: “Non risolverai niente così Chanel, hai bisogno di parlare.”
“Si, ho bisogno di parlare con lui.” Risposi aggressiva e stufa, me la stavo prendendo con Louis e con tutti in quella casa quando ero solo arrabbiata con Zayn.
“Chiamalo allora, magari ti dirà qualcosa.” Mi disse porgendomi il suo cellulare che io afferrai per comporre il numero di Zayn mentre vidi Louis allontanarsi e portare fuori dal soggiorno anche Madison e Harry che erano appena arrivati.
“Louis?” Una voce all’altro capo del telefono rispose e per un momento mi immobilizzai sul posto, una lacrima di nostalgia lasciò il mio occhio e un brivido percorse la mia schiena risentendo il suono di quella voce che non sentivo da tanto tempo.
“S-sono Chanel.” Risposi con un filo di voce.
“Oh Chanel…come stai?”
“Dovresti saperlo.” Continuai cercando di trattenere le lacrime. Sbuffò in difficoltà e non per noia e continuò a parlare.
“Mi dispiace Chanel io…”
“Dove sei?”
“A Bradford. Sono tornato dalla mia famiglia.”
“Hai lasciato gli studi? Perché?”
“Chanel ascolta non potevo più restare a Londra, non dopo tutto quello che è successo, è stata tutta colpa mia, non mi sono preso cura di te e le cose tra di noi non sarebbero più state le stesse, saresti partita e non ti avrei più rivisto e non potevo permettermi un altro addio. So che sembra l’ennesimo gesto da codardo ma non lo è credimi l’ho fatto solo perché sapevo che avresti sofferto di meno.”
“E tu credi che affrontare la riabilitazione senza di te sarebbe stato meglio? Zayn dovresti imparare a mettere da parte quel tuo fottutissimo orgoglio per una volta e lottare per quello in cui credi, so che non sei un codardo e che fai tutto quello che fai solo perché credi sia la cosa giusta ma con tutto quello che hai fatto hai solo sbagliato, perché tu mi hai lasciato da sola quando eri l’unico che mi avrebbe potuta salvare, Zayn, non ti è passato neanche di mente che insieme sarebbe stato meglio?”
“Io….mi dispiace ho sbagliato ma non posso tornare in città, sono con la mia famiglia e l’accademia è una cosa lontana ormai. Mi dispiace Chanel…”
Permisi ma quelle parole di entrare nella mia mente e di essere assimilate prima di dar vita a qualsiasi tipo di reazione che includesse urla, lacrime e offese da parte mia, ma non potevo rimanere in silenzio e lasciare che quelle parole mi lasciassero indifferente perché non era così, continuava ad allontanarsi da me, diceva di essere un errore mentre continuava solo a sbagliare, ero orgoglioso quanto stupido e mi stava ferendo fin dall’inizio, eppure mi chiedevo come fosse possibile che l’amavo con tutta me stessa e che per lui avrei dato la vita.
“Bene se è questo che vuoi…rimani lì.” Sussurrai al telefono ormai persa nelle mie lacrime. “Ma non venirmi più a cercare Zayn, dimenticati di me, di noi, di tutto quello che è successo e se vuoi dedica They don’t know about us a qualche amichetta che ti farai, perché io mi sono stancata di stare male per te e le tue paranoie…Vuoi stare solo? Stacci pure, ma quando tornerai non mi troverai.” Il tono che utilizzai fu un crescendo perché era dolore mischiato alla rabbia, il mio petto si abbassò e alzò velocemente per tutta la frase mentre facevo fatica a respirare, non potevo permettermi sforzi del genere. Solo nell’ultima frase rallentai, continuando a parlare con la voce spezzata dalle lacrime, ormai incredula di quella situazione. Non gli diedi l’opportunità di rispondere che chiusi la chiamata e buttai il telefono per terra non pensando neanche al fatto che non fosse mio, le mie lacrime divennero un pianto isterico che mi portò a infilarmi le mani nei capelli ed accovacciarmi per terra e piegarmi su me stessa su quel soffice tappeto al centro del soggiorno di casa di Louis, cominciai a singhiozzare e ad incolpare me stessa per tutto, forse non ce l’avevo neanche più con lui. Ed è in quel momento che mi resi conto di cosa mi aveva spinto a fare tutto quello che avevo fatto poco tempo prima, forse non l’avrei più rifatto ma mi spiegai immediatamente cosa fosse quella strana sensazione che mi portavo dietro da settimane: Zayn Malik.
Mi sentii sollevare per le spalle e mi ritrovai contro il petto di un ragazzo che subito realizzai fosse Louis, mi teneva stretta a sé con tanta delicatezza che mi sentivo di porcellana, mi accarezzava dolcemente i capelli e sussurrava qualcosa per calmarmi; mi staccai dall’abbraccio per affondare nell’oceano che aveva al posto delle iridi e lo guardai sconvolta e confusa mentre la sua stretta era ancora salda sulle mie braccia.
“Perché mi fa questo, Louis? Perché è stato con me se non mi ama?”
“Lui ti ama Chanel, puoi dubitare del suo carattere ma non del suo amore, non ho mai visto Zayn così, lui tiene a te più di qualsiasi altra cosa.”
“Sono tutte cazzate Louis, lo sono sempre state.”
I miei singhiozzi ripresero così come erano andati via, mi sentivo così debole e impotente che sarei scappata da un momento all’altro.
“Ragazzi, cosa succede?”
Domandò la voce di Madison che era alle spalle di Louis, anche se non la vedevo riconoscevo il suo tono di voce come se fosse stato il mio.
“Oh mio Chan!” Continuò.
“Ha parlato con Zayn.”
“Oddio…” Sussurrò sconvolta Mad. “Hai bisogno di qualcosa, tesoro?”
Mi staccai per un secondo da Louis e spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio mi asciugai una lacrima e cominciai a parlare sicura di quello che stavo per dire.
“Harry…voglio parlare con lui, sul balcone.” Mi allontanai dai due per dirigermi verso il balcone, mentre li lasciai con degli  sguardi sconvolti e confusi ma sicura che lo avrebbero fatto venire da me.
Passarono una decina di minuti prima che potessi distinguere una chioma di ricci comparire sulla porta e fermarsi a guardarmi. Aveva l’aria triste, di chi soffre ma non per se stesso e l’ultima cosa che volevo era far star male chi mi amava davvero, i suoi occhi erano ben aperti, pronti a catturare ogni minimo dettaglio del mio corpo minuscolo e fragile che gli si presentava davanti. Mi stupì il fatto che non fece niente, non una parola, non un gesto, solo sguardi che volevano dire mille cose.
“So che hai parlato con Zayn…” Perché continuavo a cercare il miele in quegli smeraldi? “Madison mi ha raccontato tutto e…”
“Ti prego Harry non essere così freddo con me o arrabbiato io ho bisogno di te, tu sei il mio riccio.” Dissi asciugandomi una piccola lacrima scesami dall’occhio sinistro mentre gli rivolgevo un sorriso amaro che lui ricambiò allo stesso modo. Si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio che mi permise di appoggiare il mio mento nell’incavo del suo collo.
“Tu mi hai sempre piccola, non sono arrabbiato, solo che si mi avvicinassi troppo a te perderei il controllo e non posso permettere di crearti altra confusione.” Rise ed io lo imitai con dolcezza. “Ascolta piccola, quella testa vuota di Zayn ti ama e lo sai meglio di me, quando eri in quella stanza lui senza che nessuno se ne accorgesse è venuto da te e forse neanche lui sa che io lo so, ma ha fatto di tutto per te e nonostante creda ancora che sono io quello giusto per te lui fa tutto nella sua vita solo per la tua felicità.”
“E’ lui la mia felicità e me ne sta privando.”
“E allora va da lui a Bradford e faglielo capire, sarà anche testardo ma…”
“Mi ama.”
“Si, Chan…ha fatto tanto per te e se vuoi te ne posso parlare. Tra poco tornerai all’accademia e tra un po’ di mesi l’America ti aspetta. Hai tutto quello di cui hai bisogno e tra un po’ è Natale.”
“Natale in casa Tomlinson…cosa mi aspetta?”
“Il meglio piccola.”
“Amo quando mi chiami così.” Mi avvicinai a lui sorridendo e incrociai le dita di entrambi le mie mani alle sue.
“Oddio sembriamo una di quelle coppie sdolcinate…”
“Ma non stiamo insieme.” Le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi e i nostri volti erano sempre più vicini, sentii una sensazione strana crescere dentro di me e mi persi nei suoi occhi.
“Fermami o ti bacerò ancora.”
“Non credo che riuscirò a farlo.” Due labbra morbide premettero sulle mie e io non riuscii a fermarlo perché in fondo era quello che volevo: non mi sentivo in colpa, era un bacio casto, dolce, eravamo solo noi, perché in fondo io appartenevo a Zayn ma qualcosa per Harry l’avevo sempre provata.
CONTINUA…

THE VOICE CARRIES A DREAM...
TA-TA-TA-DAAAAAN COLPO DI SCENAAAAAA....quanti di voi se lo aspettavano? Avanti vi voglio sentireeee...okay sto dando i numeri, oggi ho comiciato il liceoooo YEEEEEH aiuto, devo scappare da una prof. Bene sono tornata come promesso il prima possibile al probabile terzultimo capitolo di questa storia il che mi dispiace da morire come ho detto l'altra volta. Io ogni volta controllo sempre chi segue la storia e le recensione e l'altra volta sono stata davvero felice di trovare quella recensione mi ha cambiato la giornata AHAHAHAHAH bene capitolo in cui ho provato un po' a spiegare la situazione di Chanel dopo il ritorno a casa e....l'addio di Malik...l'ennesimo addio. E poooooi il bacio degli Charry...Hanel no ok AHAHAHAHAH non si possono sentire.
Allora questa volta (anche se non succederà) voglio una recensione con
il vostro pensiero su tutta la storia se preferite-se siete per la coppia Chan/Zayn o Chan/Harry- i nomi delle coppie possibilmente migliori dei miei AHAHAHAH Okay mi ritiro e imparo a mettere immagini nei capitoli per farli più belli LOOOL
Vi amo e
direi di ricordare la tragedia di 12 l'11 settembre 2001 a New York. Ciao a tutti belli <3
Twitter: @xxharrysgirl

Piesse: Non c'è neanche il titolo..avete visto? Siamo proprio alla fine :'(

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


“Il passato è bello perché è passato, prima era bello perché era presente. Se cercate di far diventare presente il vostro passato, come minimo sbagliate la coniugazione dei verbi."

"Mi dispiace.” Disse Harry imbarazzato, rompendo quel bacio.
“No, dispiace a me, avrei potuto evitarlo.” Dissi sentendomi avvampare. Ne combinavo una peggiore dell’altra ultimamente.
“Senti Chanel lo sai quello che provo per te, ma sono intenzionato a non lasciare che tu ti riavvicini a me solo per soffocare il dolore causato da Zayn…non sono stupido e ho solo bisogno di vederti stare bene.” Harry sembrava quasi disperato, non l’avevo mai visto così, ci teneva davvero a me e non solo come ipotetica fidanzata, ma come amica.
Sbuffai e mi sedetti sulla sedia appoggiando i gomiti sulle gambe e la testa tra le mani.
“Io…io lo so Harry ma è tutto così complicato, so che ci tiene a me ma è scappato ancora una volta.” Il riccio mi guardò per qualche secondo riflettendo poi prese posto sulla sedia accanto alla mia.
“L’ultima volta che l’ho visto era conciato piuttosto male, non riusciva a camminare e seminava sangue ovunque, il suo volto era irriconoscibile e non riusciva a parlare.” Alzai per un attimo il viso concentrandomi sulle parole di Harry che guardava di fronte a lui come se stesse vedendo quelle che era successo e lo stesse raccontando a me, che non potevo vedere. “Se devo essere sincero non so come sia riuscito a mantenersi vivo dopo le condizioni in cui l’avevano messo.” Sentii gli occhi bruciarmi e una serie di lacrime violente lasciarmi il viso, l’immagine di Zayn distrutto viaggiava per la mia mente incapace di accettare ciò che era successo. Con un pizzico di malinconia nella voce Harry continuò a raccontare. “Aveva detto che doveva fargliela pagare ed è andato nell’appartamento di Stephanie e ha combattuto con due tizi che ti avevano ridotto così.” Ora anche lui piangeva, non come me ma vidi i suoi occhi diventare lucidi e la sua guancia bagnata. “So che sei arrabbiata con lui Chan…” si girò a guardarmi “ma raggiungilo, fagli cambiare idea perché stando lontano da te starà male, lui ora non sta bene e neanche tu. Vai da lui.” Il tono di Harry era lento e pacato, mi guardava come a pregarmi e prima di alzarsi prese il mio volto tra le mani e mi baciò in fronte, prima di entrare dentro casa asciugandosi una lacrima. Io rimasi seduta lì, sul balcone, a stringermi nel mio maglione invernale pensando a cosa fare.

La mattina dopo mi svegliai con il suono della voce di Louis che mi annunciava che la colazione era pronta, così aprii gli occhi e mi alzai controvoglia dal letto, dirigendomi verso il bagno. Mi pettinai i capelli, mi sciacquai la faccia e feci tutto quello che si fa in un bagno e poi con solo una maglietta lunga e azzurra di Louis e un paio di culottes scure scesi dagli altri già attivi e allegri.
“Mi spiegate cosa vi porta ad essere così allegri di prima mattina?” dissi sbadigliando. Avevo di fronte a me Liam, Louis, Harry e Niall intenti a mangiare tutti sorridenti e di buon’umore. Liam indossava una maglietta leggera e un cappello di Batman al contrario, Niall un maglione di lana, Louis una maglietta a righe a maniche corte ed Harry indossava solo un paio di jeans. Madison non c’era perché era all’accademia.
“Ehi quella è la mia maglietta.” Disse Louis guardandomi con un’aria piuttosto stupida. Presi posto di fianco a Liam e cominciai a mangiare le mie frittelle con del cioccolato sopra.
“Ma vi vestite sempre così? Cioè non facendo intendere alla gente in che mese si trova.” Intervenni io.
“Sei tu quella con solo una maglietta sopra.” Rispose pronto Harry.
“Si ma sei anche tu quello senza maglia ed è il tizio di fianco a te con un maglione…cioè si, questa casa è abbastanza calda da girare a maniche corte anche d’inverno ma mettetevi d’accordo.”
“Mangia e taci tra poco avremo visite.” MI zittì Lou scherzosamente.
“Visite?” esclamai confusa. Dopo un poi sentii il campanello suonare e mi affrettai a gridare: “Vado io!” Ma Harry parlò con me e ci lanciammo uno sguardo di fuoco prima di correre insieme verso la porta; dopo aver combattuto un po’ per aprirla riuscii a prendere il controllo della situazione e girando la maniglia per spalancare la porta finì addosso ad Harry che prontamente mi afferrò, tutto sotto lo sguardo scioccato dei miei….genitori.
“Uhm mamma, pa ….” Mi fermai appena mi accorsi di come lo stavo per chiamare . “Che ci fate qui?”
“Avevamo avvertito Louis della nostra visita. Non ti ha detto niente?” Rispose sorpresa mia madre. Non capii i loro sguardi confusi e imbarazzati finchè non ricordai di indossare solo una maglietta ed Harry solo un paio di jeans, così arrossì di colpo e aprendo un altro po’ la porta li feci entrare in casa.
“Buongiorno ragazzi.” Disse mia madre.
“Buongiorno sig.ra.” risposero tutti in coro. Seguii un silenzio imbarazzante che mi permisi di rompere io dicendo un “Vado a cambiarmi, torno subito.” Per poi lanciare uno sguardo agli altri per fargli capire che avrebbero dovuto cambiarsi anche loro. Poi salii le scale di fretta e mi infilai un maglioncino e un paio di jeans, abbassai il riscaldamento e scesi in salone dove sul divano mi aspettavano seduti i miei genitori.
I ragazzi erano probabilmente di sopra ed io mi affrettai a prendere posto sul divano, chiedendomi cosa ci facessero qui e di cosa mi volessero parlare.
“Chanel sappiamo che questo è stato un periodo molto difficile.” Incominciò impacciato quello che io per una vita avevo chiamato papà…ora era semplicemente John, John Dawson.
“Davvero?” Lo bloccai commentando sarcasticamente e guardandolo con un’aria tutt’altro che comprensiva, che naturalmente non fece piacere a mia madre.
“Tesoro come ti ho già spiegato il tuo vero padre è morto da tempo ed io mi sono risposata e so che sono stati anni difficili ma io e John siamo sposati…”
“Non è una giustificazione mamma.” Dissi alzandomi in piedi schifata dal loro modo di venire da me e pretendere di aggiustare tutto giustificandosi a vicenda. “Per anni ci ha trattato come stracci e mi hai fatto credere che mi amasse e che sarebbe tutto finito ma io me ne sono dovuta andare di casa per smetterla di essere torturata e fargli promettere che avrebbe smesso di farti obbedire ai suoi ordini e sottometterti a lui.”
Riconobbi i passi di Lou che scendevano le scale e si fermavano alla fine della rampa ma non mi girai e tirando un respiro profondo mi asciugai velocemente gli occhi.
“Hai ragione Chan ma permettimi di ricominciare…voglio spiegarti io…” continuò con fare dispiaciuto quel tizio. Era un bugiardo e non gli avrei creduto neanche morta.
“Lui non mi sottometteva!” gridò mia madre in preda ad un pianto isterico. Rimasi a fissarla confusa…mi prendeva in giro forse?
“Volete dire che è stata tutta una messa in scena? Che per 18 anni ho vissuto nella menzogna e con una famiglia che non mi ama?”
“Come puoi dire una cosa del genere Margot?”
Mi madre si alzò ormai piangendo posizionandomi di fronte e cingendomi le spalle con le sue mani.
“Non mi chiamare in quel modo e non credere di poter risolvere tutto questo in un attimo.” Commentai sconvolta e completamente scioccata, facendo una passo indietro per ritrarmi dalle sue braccia.
“Chanel è meglio se esci fuori con me, ne parlerai meglio un altro giorno.”
Fu Louis a parlare questa volta, prendendomi per le spalle e accompagnandomi alla porta. Mia madre mi fissò con aria colpevole prima di lasciarsi trasportare da un pianto che la portò tra le braccia di John in modo che fosse consolata.

Quando fummo fuori Louis mi posizionò di fronte a lui e mi guardò incapace di parlare.
“Erano tutte bugie Lou, dal primo giorno. Che ho fatto per meritarmi una cosa del genere? Ero terrorizzata da mio padre e lui non… non era mio padre, Insomma sembra una presa in giro, uno scherzo per stupidi.” Dissi lasciando scendere le lacrime e passandomi diverse volte le mani nei capelli per toglierli dal viso.
“C’è qualcuno che mi vuole ancora bene?” urlai tirando un calcio alla porta. Ero davvero arrivata al limite e Louis l’aveva capito.
“Io Chanel, io, io, io lo sai non ti ho mai mentito e non ho intenzione di farlo, sei la ragazza più forte che abbia mai conosciuto e abbastanza matura da ascoltare e comprendere tutto quello che c’è da capire. Ma fallo non abbatterti subito.”
“Gli hai sentiti anche tu però.”
“Si, gli ho sentiti ma questo non vuol dire niente.”
In un modo o nell’altro lui era l’unica che riusciva a calmarmi sempre, era abituato ad ascoltare prima di parlare ed era una cosa che cercava di insegnarmi da quando ci eravamo conosciuti. Sapeva che ero molto impulsiva e che avevo poco autocontrollo ma riusciva a gestirmi, come solo pochi sapevano fare… come solo Zayn sapeva fare. Ed ecco che in un attimo lui era diventato ancora una volta il centro dei miei pensieri, tutto ruotava intorno a lui ed ero io che continuavo a farmi del male perché se avessi voluto avrei potuto cancellarlo dalla testa in un momento. Ma ero consapevole che non era da lì che doveva andare via e la sua assenza si faceva sentire sempre di più.
Rimasi tra le braccia di Louis a fissarlo provando a reggere il suo sguardo ma non ce la feci. Volsi gli occhi verso il basso e cominciai a piangere come non facevo da tanto, avevo pianto molto nelle ultime settimane ma mai così.
“Mi manca così tanto.”
Mi feci avvolgere dalle braccia di Louis affondando il viso nel suo petto e bagnando la sua maglietta.
“Lo so Chanel…ma non puoi rimanere con le mani in mano e prendertela con i tuoi.”
Ed ancora una volta aveva ragione: ero stata ferita, derisa, umiliata, distrutta ma non permettevo agli altri di starmi a fianco e se le facevo mi mettevo nei casini tipo baciando Harry o mettendomi ancora una volta contro i miei genitori.
“Devo tornare in accademia Lou.”
“Oh avanti Chan tra una settimana è Natale non ne vale la pena abbiamo già parlato. Ma cosa centra ora?”
“Devo distrarmi Lou…”
“Distrazione migliore di tutti noi in casa mia a Natale? Non credo.” Risi non credevo che qualcuno fosse disposto a rischiare tanto per me ma mi sbagliavo.
I miei mi avevano lasciato partire per il mio sogno.
Mia zia, Demi, si era nascosta dietro un’insegnante per avermi al suo fianco.
Harry aveva rinunciato a me per vedermi felice con Zayn.
Louis mi aveva aspettata, sopportato, consigliato e ospitato per tutto quel tempo.
Niall e Liam mi facevano sorridere sempre.
E Zayn aveva rinunciato a me e all’accademia solo perché credeva che fosse la cosa giusta per ME.
Avevo distrutto tutti.

UNA SETTIMANA DOPO
“Ti prego dimmelo dimmelo dimmelooooo.”
Era da più di mezz’ora che Fizzy tirava la maglietta di Louis per sapere cosa il fratello le avesse regalato, ma naturalmente la risposta era sempre la stessa.
“Quando lo aprirai lo scoprirai Fizzy.”
Risposta che di minuto in minuto diventava sempre più pesante e mi faceva sorridere, facendomi pensare a quando ero piccola io.
“Ehi Fizzy, che ne dici di sederti di fianco a me per la cena di stasera?”
“Siiiiii.” Urlò correndo verso di me e salendomi in braccio. “Ma mi dirai cosa mi hai regalato?”
“Ah allora non era per stressare tuo fratello.” Risi lanciando un’occhiatina a Lou che mi rispose con una smorfia.
Dall’altra parte del salone c’erano i miei genitori che, dopo il discorso con Louis, ero più decisa ad ascoltare, in particolare il mio patrigno, sembrava che mi volesse parlare sul serio e, anche se non sapevo se sarei stata pronta, avevo bisogno di smetterla di avere segreti e complicazioni e riprendere la mia vita, ero troppo giovane per cadere in una pseudo-depressione.
“Tutti a tavolaaaaa.” La voce di Jay risuonò nella casa facendo sedere tutti ai loro posti, facendo uscire dalla stanza dei giochi Phoebe, Lottie, Daisy accompagnate da Harry e Demi, facendo scendere dal piano superiore Liam e Niall che discutevano sul risultato della partita a Fifa appena disputata, mentre Madison prendeva le parti di Niall abbracciandolo e baciandolo di tanto in tanto. Dire che quella scena mi fece ridere è un eufemismo.
Io mi trovavo seduta tra Fizzy e Louis e di fronte a me c’era Madison con cui mi scambiavo dei sorta di messaggi in codice che bastavano a commentare tutto ciò che succedeva a tavola e a ridere di tutto.
“Buonissimo il pollo Jay.” Commentò Niall dopo appena tre bocconi.
“Grazie Niall, sempre così gentile.” Rispose di rimando la signora Tomlinson.
“E affamato.” Si aggiunse Mad ridendo.
Quando tutti finimmo di mangiare, avevamo nello stomaco Pollo, antipastini, frittura, polpettine, dolcetti, torte e altre calorie varie, credo di non aver mangiato così tanto neanche in una settimana di pranzi e cene con amici.
“Altra fetta di torta?” Esultò Jay sorridente mettendosi in piedi, ricevendo una serie di “No” esausti e disgustati al solo pensiero di vedere altro cibo.
“Si aprono i regaliiiiiii.” Urlò Fizzy riprendendo a strattonare la camicia di Louis che cadde dalla sedia. Tutti scoppiarono a ridere per la scena e alla fine anche mr. Tomlinson accennò un sorriso divertito solamente per avermi visto così felice. Mi piaceva quella serata, era un’atmosfera magica che non avevo da molto tempo.
E così, allontanando il tavolo dall’albero, ci sedemmo tutti in semicerchio a scartare i miliardi di regali sotto l’albero. Scartammo prima quelli per le bambine in modo che sarebbero andate a letto e noi avremmo avuto più tempo per i nostri regali.
“E questo è per Chanel, da parte mia e di Niall.” Disse Madison porgendomi un pacchetto.
“Per me?” domandai sorpresa.
“Avanti aprilo Chan.” Mi incitò Horan.
Quando scartai il regalo, mi trovai davanti ad un CD che guardai in modo confuso per qualche secondo.
“Lì dentro ci sono tutte le nostre esibizioni e le canzoni che abbiamo scritto e cantato fino ad ora. Niall mi ha aiutato con il montaggio e tutto. Spero ti piaccia.”
“Non avrei potuto chiedere regalo migliore.”
“Oh si che avresti.” Disse Louis facendomi l’occhiolino.
“Che vuol dire?” chiesi confusa.
“Certa gente non sa proprio tenere la bocca chiusa, lo rimproverò Harry.
E così trascorse un’altra ora tra carta da regalo, fiocchi, battute divertenti, lacrime, risate e amici.
“Ed ultimo ma non meno importante il regalo per Chanel da una persona importante.”
Avete presente quel momento in cui gli occhi vi si riempiono di lacrime che non riesci a decifrare, il respiro vi si ferma in gola e vorreste correre in mezzo ad una distesa immensa di fiori solo per far sapere al mondo quando siete felici? E’ questo che succede nel momento in cui davanti a voi si presenta una lettera della persona più importante della vostra vita, quella che pensi di odiare ma ami, quella che fa di tutto per te nonostante porti dolore, quella che ti scrive una lettera di spiegazioni a Natale solo per farti capire che….

Cara Chanel,
so che preferiresti la mia voce ad un pezzo di carta ed hai ragione perché anche io, nel giorno più importante dell’anno, vorrei avere il tuo piccolo corpo nelle mie braccia e sentirti cantare delle canzoni di Natale e poi vedere la tua faccia una volta scartato il mio regalo per te.
Forse quest’anno non è stato possibile però ora leggi solo quello che ho da dirti: non merito di essere compreso o perdonato e ti prego di non prendere questa lettera come un’inutile lagna perché voglio che tu non mi prenda per un vigliacco che non sa amare.
Non posso tornare in accademia perché la mia famiglia non se lo può più permettere per tutti e cinque gli anni e solo una borsa di studio mi salverebbe. Prima o poi sarei dovuto andare via ed ho preferito andarmene quando tu avevi bisogno di ricominciare, e ho detto: perché non lo fa senza di me?
Ecco, lì mi sono sbagliato, qui senza di te nulla ha senso per me, le tue risate, la tua voce nella stanza che canta mentre mi faccio la doccia, i tuoi continui ritardi alle lezioni e il dover cacciare Madison dalla nostra stanza per stare con te… non capisco come sia stato possibile pensare che la tua assenza mi avrebbe fatto stare bene. Ti avrebbe fatta stare bene.
E per questo ti chiedo scusa perché so che tu non mi hai dimenticato, anche se magari sei ancora arrabbiata con me, vorrei solo poter tornare indietro e capire che il mio posto non è Bradford, non da quando non ci sei più tu in questa cittadina.
Forse tu non lo sai ma è dal primo anno che la mattina ti fisso in autobus, ho il quaderno pieno di tuoi ritratti o disegni di cose che ti rappresentano, per cinque anni il mio mondo girava intorno a te e il sesto anno il mio mondo girava intorno a noi… e continua a farlo anche a distanza.
Per me non è mai realmente finita, non lo sarà mai, e non sai cosa farei per avere quella borsa di studio e finire l’anno con te prima di vederti partire per l’America per provare a realizzare il tuo sogno.
Ho abbandonato chi amavo perché pensavo che avrei fatto del bene, ma mi sbagliavo: ascolta i tuoi amici, ascolta tuo padre, non perderli perché hai una capacità incredibile di farti amare da tutti e amare e perdonare, perché so che tu mi pensi anche se un secondo al giorno, per me è molto più importante di non essere nella tua testa.
Al mio fianco ho il tuo regalo e non potrei esserne più felice, per questo ho voluto ricambiare.
Saprai dove andare e a chi andrà a finire quel biglietto.
Ho scritto troppo, ricordati che ti amo.
Per sempre tuo,
Zayn Malik

“Tutto bene tesoro?” Mi domandò Demi mentre una serie di occhi complici mi osservavano aprire il regalo di Zayn
Fu molto più che una sorpresa aprire la busta del suo regalo e trovare un biglietto di sola andata per una città a scelta entro il 17 giugno 2013.
La mia data di partenza per Los Angeles….
Saprai dove andare e a chi andrà a finire quel biglietto… per sempre tuo, Zayn Malik.


THE VOICE CARRIES A DREAM..
Questo è il penultimo capitolooooooo!! L'ultimo se non si conta l'epilogo...in questo spazio autrice non scriverò molto e all'ultimo capitolo/epilogo farò tutti i ringraziamenti ufficiali e preparerò i fazzoletti perchè almeno per me sarà commovente finire questa storia, non so per voi spero di si. Almeno una piccola minuscola recensione me la lasciate per la fine della storia? Vi pregooo...Okay allora ringrazio la ragazza che è ritornata a recensire e dico che tipo la amo e credo anche di averti accontentata su Chan e Zayn asdfghjkl.
Capitolo spettacolare, bhe magari fa schifo ma io amo la lettera di Zayn quindi diventa tutto spettacolare (lo so, parlo molto). Poi si parla della situazione tra quei pazzi di Chanel ed Harry, la nostra bella protagonista che litiga con i suoi ancora una volta e poi Nataleeeeee
"Merry Christmas"...ricoveratemi.
Perfetto, se non avete capito qualcosa chiedetemi o leggete il prossimo capitolo in cui sarà spiegato tutto.
MI farebbe piacere anche se passaste alla mia nuova storia scritta in collaborazione con delle amiche quindi il merito non è tutto mio, anche se l'idea di base si.
Dovevo parlare poco ma ho fatto un poema. Tanto amore belli alla prossima <3

Maybe it's...Love? :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2152158&i=1

Piesse: Che bel banner vero??? Non l'ho fatto io...

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


“Non dire mai addio, perché dire addio vuol dire andare via e andare via vuol dire dimenticare.”
-Peter Pan



POV. ZAYN
Tornai a casa stanco, anzi esausto, era stata una delle giornate più faticose da quando lavoravo in ufficio con mio padre ed ero davvero felice di non dover andare a qualche importante cena di lavoro per “definire gli orizzonti della società per cui lavoriamo ampliando le conoscenze” o almeno così diceva lui, non ero neanche sicuro che quella frase avesse un senso, ma mi limitavo a sorridere e a dargli ragione impressionando ogni tanto tutti con qualche frase fatta e intelligente.
Quando entrai sbattei la porta dietro di me e buttai lo zaino di fianco all’ingresso, lasciai le chiavi nel contenitore di vetro e abbassai il cappuccio della felpa passandomi una mano nel ciuffo, che da un paio di mesi a quella parte era biondo.
Mi bloccai al secondo scalino, quando un odore di torta al cioccolato invase le mie narici costringendomi a sorridere ed iniziare a farmi diverse domande.
“Oh Zayn, sei a casa.” Mi sorrise mia madre sulla soglia della cucina con la torta in mano.
La guardai stranita per poi: “Mamma ma…”
“Ho una sorpresa per te.” Mi interruppe.
La seguii in soggiorno e notai seduta sul divano una ragazza piuttosto bassa intenta a giocherellare con il cellulare tra le sue mani, la testa piegata in avanti e lo sguardo fisso su quell’apparecchio, i capelli le ricadevano piuttosto lunghi sulle spalle mettendo in evidenza un colore fucsia su quell’ammasso di capelli così scuri da sembrare quasi neri. Mi si fermò quasi il fiato in gola quando capii chi era, proprio nello stesso momento in cui lei puntò i suoi occhi nei miei. Sul suo viso si dipinse un sorriso, uno di quei sorrisi che mi erano mancati come l’aria, di quelli che non trovavi ovunque, uno di quei sorrisi che avresti voluto tutto per te e che vederlo fare da lei per un’altra persona ti avrebbe mandato fuori di testa…Quel sorriso che solo Chanel era da sempre stata in grado di regalarmi.
“Tesoro sembri strano. Va tutto bene?” Mi girai verso mia madre che aveva ancora la torta in mano e la guardai stordito per poi abbozzare un sorriso.
“Mamma puoi lasciarci un attimo soli, per favore?” Domandai gentilmente sorridendole il più possibile. Lei si allontanò ed io arrivai fino al divano prendendo posto di fianco a Chanel.
Le accarezzai dolcemente una guancia arrivando fino al suo collo e tracciai su di esso una linea immaginaria che fece contorcere il suo viso in una smorfia rilassata mentre teneva gli occhi chiusi. Le scostai una ciocca di capelli per vedere meglio il suo viso e un brivido percorse la mia schiena.
Ora che l’avevo rincontrata la paura di perderla di nuovo per colpa mia si impossessò del mio corpo.
“Mi sei mancato, Zay.” Sussurrò ancora ad occhi chiusi abbandonando la sua testa tra la mia spalla e l’incavo del mio collo. “Mi è mancato il mio ragazzo.” Continuò in un respiro flebile e maledettamente dolce.
Un enorme sorriso si dipinse sul mio volto e una stretta cuore per poco non mi fece svenire, ero così felice che avrei potuto mettermi a saltare nel bel mezzo del salotto con un bambino a Natale.
“Speravo avessi capito che non era finita.” Alzò la testa dalla mia spalla e mi guardò negli occhi.
“Mi sei mancato tanto amore.” Amore. Cazzo.
“E’ stato straziante non averti avuto affianco con il terrore che tu mi odiassi e che se un giorno fossi tornato anche solo a trovarti mi avresti respinto o impedito di avvicinarmi a te.” Dissi tornando dritto e mettendomi le mani in faccia.
“Non è detto che il fatto che tu te ne sia andato per non rendere il nostro addio più difficile di quanto già lo fosse, mi abbia fatto smettere di amarti o…di desiderare le tue labbra giorno e notte. Sempre.” Le sue parole si affievolirono alla fine della frase diventando quasi suoni caldi nelle mie orecchie, c’era desiderio nelle sue parole, c’era amore, c’era lei, c’ero io, c’eravamo noi due, fin dal principio.
“Ti ho lasciata andare.”
“Mi hai detto di volermi vedere felice ed io sono venuta qui.” Disse inginocchiandosi di fronte a me e prendendo il mio viso tra le sue mani.
“Mi devi fare un favore, Zayn. Ho bisogno di te. Ti prego.” Fissai i suoi occhi lucidi e ricordai ogni tratto di sofferenza che ci avevo visto fino a quel momento e ricordai tutto, tutto dalla doccia a quando l’avevo vista stesa sul letto dell’ospedale in fin di vita, ricordai come e quanto l’avevo amata e continuavo ad amarla ogni giorno che passava, sempre di più.
“Tutto quello che vuoi Chanel.” Mi sorrise e dopo avermi guardato un’ ultima volta mi abbracciò, saltandomi addosso e facendomi ridere.
“Andiamo.”
 
“Perché mi hai portato qui?” Le chiesi stringendo più forte la sua mano e irrigidendomi leggendo il nome del cimitero di Bradford sull’asta di legno.
Lei rimase a fissare il vuoto davanti a lei, con la bocca socchiusa e gli occhi lucidi. Mi avvicinai al suo volto respirandole così vicino da sentire i suoi capelli muoversi sulla mia guancia.
Lei strinse di più la mia mano e le lacrime che prima risiedevano nei suoi occhi ora le stavano rigando le guance.
“Basta Chan, andiamocene.” Dissi voltandomi e provando a trascinarla con me.
“No!” Urlò puntando i suoi occhi nei miei e a quel punto la fissai sbalordito.
“Se vuoi puoi andare via ma non verrò con te.” E mi diede le spalle.
Esitai qualche secondo e poi mi misi dietro di lei prendendole la mano destra e stringendola con determinazione. Abbandonò la sua testa sulla mia spalla e chiuse gli occhi con ancora le lacrime a bagnare il suo viso angelico.
“Voglio andare da lui, voglio vederlo.” Sussurrò. E a quel punto capii che voleva andare da sua padre ed era venuta da me perché voleva che l’accompagnassi.
Annuii distrattamente provando ancora a riordinare i pensieri e la seguii all’interno de cimitero non lasciandole la mano neanche per un secondo.
Arrivati davanti alla tomba lei si piega e a quel momento lei lascia la mia mano per avvicinarsi il più possibile a suo padre.
Lion Brian Dawson     c’è scritto sulla lapide e posso chiaramente vedere le mani di Chanel toccare più volte quel nome inciso sulla pietra, accarezzandolo e segnandolo come se servisse ad afferrare suo padre.
“Non avrebbe voluto che diventassi questo.” Mormorò sedendosi a gambe incrociate sulla terra e cominciando a giocare con quest’ultima ancora bagnata.
“Non sarebbe stata orgogliosa di una cantautrice fantastica con la forza di un uragano?” Le domandai accovacciandomi al suo fianco.
“Ho distrutto la mia vita.” Proseguì e asciugò il viso con la mano pulita.
“Tu sei una ragazza di cui si può solo essere orgogliosi. Non dubitarne mai.” Sussurrai a voce sommessa lasciandole dopo un bacio tra i capelli.
“Sentivo che mancava una parte di me, mi mancava mio padre e i miei si sono solo presi gioco di me, ora sono tutti innamorati. Com’è possibile Zayn?” scoppiò in un pianto isterico e avvolsi le braccia intorno al suo corpo lasciandomi stringere dalle sue braccia minute e le sue mani sporche.
“Ora sono completa Zayn.” Disse sul mio petto. La strinsi più forte e alzai la testa al cielo provando ad assorbire il suo dolore.
“Sono completa, Zayn, ho te.” Continuò singhiozzando più rumorosamente ed io non potei fare altro che staccarla da me e prendere il suo viso tra le mie mani. La fissai per interi minuti non accennando nessun movimento, terrorizzato all’idea di una sua probabile protesta.
“Zayn…” Fu un suono appena udibile quello che uscì dalla sua bocca ma  bastò a darmi il coraggio necessario ad unire le nostre labbra in un bacio né casto né violento, semplicemente passionale, bisognoso. La sollevai dai miei fianchi e lasciai che si pulisse un po’ le mani sui suoi stessi pantaloni prima di affondarle nei miei capelli e tirarli mentre continuavo a giocare con la sua lingua cogliendo ogni suo sapore. La mia presa sul suo corpo si fece più salda e le sue mani strinsero così forte i miei capelli da farmi gemere sulle sue labbra.
“Ti amo.” Disse stringendo il mio labbro inferiore tra i suoi denti e lasciando che un altro gemito appena udibile lasciasse la mia bocca.
“Rimani con me.” Risposi sulle sue labbra.
“Non ti lascio, Zayn.” Ripresi possesso della sua bocca e l’assaporai come se volessi arrivare a risucchiare tutto quello che aveva dentro.
Il cielo già nuvoloso portò altre nubi cariche di pioggia che ci iniziò a bagnare lentamente.
“Andiamo a casa.” Le dissi prendendola per mano e cominciando a dirigermi verso.
“No, camminiamo sotto la pioggia.” Sorrise. “Voglio lavarmi di tutto.” La baciai di nuovo prima di accontentarla, ancora e ancora.
 
“Così questa è la tua camera?” Urlò dalla mia camera per farsi sentire da me che ero in bagno a prepararmi per la cena di quella sera a cui mia madre teneva più di ogni altra cosa.
“Non vedo di chi potrebbe essere.” Urlai in tutta risposta e la sentii.
“E’ bella. Mi piace, sa di te.” Cominciò a toccare tutto quello che trovava davanti a sé.
“Qui c’è l’intimo che si è offerta di prestarti mia sorella per telefono…” mormorai imbarazzato “e poi, puoi, se vuoi metterti qualcosa di…Chanel che stai facendo?” Le domandai guardandola spogliarsi per infilarsi l’intimo.
“Avanti, mi hai già visto nuda, non ti starai scandalizzando, vero?” Disse tirando su le mutandine e sistemandosi meglio l’asciugamano che le fasiava il corpo.
“Non sono scandalizzato, sono solo in imbarazzo.” Ribattei seriamente a disagio.
“Vieni qui, idiota.” Disse avvicinandosi a me e rompendo le distanze prendendomi per la maglietta.
Mi baciò con così tanta foga da far battere il mio cuore più velocemente di quanto avesse fatto in tutta la mia vita, e poi lentamente cominciò ad indietreggiare verso il letto trascinandomi su di lei cautamente e appassionatamente. Mi stesi su di lei, coprendo tutto il suo corpo e cominciai a lasciare baci bollenti su tutti i tratti di pelle scoperta visibile ai miei occhi sentendola ansimare e stringersi forte a me.
Riportò il mio viso di fronte al suo coinvolgendomi in un altro bacio durante il quale mi sfilò la maglietta cominciando a percorrere con le mani il mio petto e mordendo lembi di pelle sotto il mio orecchio, aumentando il mio battito e i miei ansimi.
“Zayn sto entrando.” La voce di Safaa mi distoglie da quella che sarebbe dovuta essere la mia prossima mossa.
“Merda.” Ridacchia nervosamente Chanel.
“Non dirle che sono qui parla tu.” Le sussurrò.
“Safaa un attimo mi sto cambiando.” Urla Chanel spogliandosi e infilandosi dei vestiti presi a caso dal mio armadio. “E tu nasconditi in quel fottuto armadio invece di fare quella faccia da pesce lesso.” Mi rimprovera ridendo e sussurrando allo stesso tempo.
“Ehi Safaa.” Disse mia sorella entrando in camera.
“Ciao Chanel…come stai?”
“Mmh me la cavo e tu?”
“Sono triste.”
“E perché?”
“Perché Zayn è triste, quando non ci sei tu non sorride mai e questo mi rene triste.”
Quelle parole mi spiazzarono e fecero lo stesso effetto Chanel, la vidi quasi strabuzzare gli occhi per poi vedere il suo viso tramutarsi in una smorfia felice e malinconica.
“Io non so cos’è l’amore, sono troppo piccola e non l’ho mai provato, ma Zayn mi ha fatto capire più di tutti cosa sia e fa molto molto male.”
“Ma no l’amore è una cosa meravigliosa, Safaa solo che è…complicato.” Ribattè esitando Chanel mentre i suoi occhi si inumidivano per la commozione.
“Tu ami mio fratello?”
“Certo che lo amo, piccola mia.” Chanel non esitò a rispondere ed io e mia sorella sorridemmo come mai prima d’ora.
“Quindi partirai senza di lui o rimarrai qui?” Negli occhi di safaa si accese una luce di speranza.
“Sono venuta da Londra proprio per questo… ne parlerò con tuo fratello. Ora vai di là, io mi preparo e scendo, okay?” Safaa annuì convinta e poi, dopo essersi fatta abbracciare da Chanel, lasciò la camera con in mano il suo orsacchiotto preferito.
“Cos’è che mi devi dire Chan?” Il suo sguardo dolce si sposta sul mio preoccupato e si fa automaticamente serio.
“Ho venduto il tuo regalo di Natale, ho parlato con il discografico e mi ha detto che potrò partecipare ad X-Factor qui, in Gran Bretagna, sempre per lo stesso discorso per me molto insensato. Poi gli ho chiesto un favore e gli ho mandato le tue registrazioni e hai fatto l’audizione per X-Factor anche tu.”
“Chanel cosa stai…”
“Ci hanno presi Zayn, siamo passati con 4 si, siamo dentro, passeremo alla fase successiva.” Sorrideva come mai prima d’ora, i suoi occhi brillavano di una luce a me sconosciuta…era davvero felice.
“Gareggeremo uno contro l’altra?”
“Riusciremo a superare tutte le prove Zayn, proviamoci ti prego.”
Esitai qualche secondo, tutte quelle informazioni tutte insieme e con tanta enfasi erano troppo per me, non capivo niente e mi veniva solo da dirle si.
“Zayn?”
“Ti amo Chanel.” Un bacio, un altro e un altro ancora, finchè la passione ci travolse e i portò a fare l’amore.
 


THE VOICE CARRIES A DREAM...
Oddiooo scusate l'immenso ritaro, mi sento così in colpa ma avevo il capitolo in testa ma non la forza di scivere, bho, è stato un periodo orribile. Spero solo che l'unica meravigliosa ragazza che ha recensito gli ultimi capitoli recensirà anche questo e che il prossimo sarà l'epilogo e non questo.
Scusate ancora, non so che dire.
Grazie a tutti anche se silenziosi. Vi amo xxx

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1551168