Torment

di Lilith of The Thirsty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 

 
La brezza estiva mi scompigliava i capelli, il sole radioso mi illuminava la pelle mentre sorgeva pigramente da dietro le montagne.
Mi ero trasferita insieme ai miei nuovi compagni nella villa di Rima tra le montagne, era un luogo desolato e tranquillo che mi avrebbe garantito intimità e protezione.
Già, protezione.
Mi passai una mano tra i capelli, non potevo essere al sicuro da nessuna parte. Mio fratello mi avrebbe trovata ovunque, il nostro legame di sangue era troppo forte. Da quando mi ero risvegliata non avevo più aperto bocca con nessuno di loro.
Stavo male e ricordavo tutto, ogni cosa. Mia mamma, mio padre, Yoruko, il sangue e la distruzione che mi ero portata dietro quando ero scappata da lui.
Non parlavo nemmeno con Takuma. Soffrivo terribilmente mentre mi stava vicino e mi fissava con i suoi occhi verdi pieni di paura e angoscia.
Più volte avevo tentato di pronunciare qualche parola di conforto ma non usciva alcun suono dalle mie labbra, sembrava che la voce se ne fosse andata con la mia gioia.
Perché dovevo trascinare tutti nell’oblio con me? Non volevo questo, non l’avrei mai voluto. Ogni volta che mi aggrappavo a Takuma cercavo di avvertirlo per non farlo soffrire ma non ci riuscivo.
Il mio egoismo lo tratteneva al mio fianco, era in una posizione pericolosa ma non voleva scappare. Sapevo che se Yoruko mi avesse visto con lui lo avrebbe ucciso, ne ero sicura.
Sentii il profumo di menta alle mie spalle, questa volta gli avrei detto di fuggire.
Sollevai i miei occhi e li posai nei suoi e, in quel momento, mi disarmò.
Dolore, incertezza, paura si mescolavano all’amore e alla tristezza.
Ero egoista, non riuscivo a dirgli di scappare. Senza di lui mi sarei persa in un’oscurità ancora più grande di quella in cui mi trovavo adesso.
“E’ bellissimo vero?” mi chiese cauto scrutando la mia reazione.
Annuii silenziosamente.
Mi prese il viso tra le sue mani e mi guardò intensamente, il mio amore ribollì più forte di prima e mi incatenò a lui con altri lacci rossi.
“Tu sei ancora più bella di qualsiasi paesaggio Ayako…” mi sussurrò di rimando.
Gli feci un dolce sorriso.
Sapevo di non riuscire a nascondere bene tutte le mie emozioni ma speravo che vi scorgesse tutto l’amore che provavo per lui.
Ero così umanamente impotente e insensibile.
Lo spinsi dentro gentilmente, sapevo che non doveva esporsi troppo al sole per via della sua pelle delicata.
Non appena rientrai nella stanza corsi sul balcone per prendere il fermaglio che mi aveva regalato, non me né separavo mai.
Era una piccola farfalla d’argento ed era il simbolo della libertà e della fragilità che mi teneva legata a lui adesso e per sempre.
Alzai il viso e vidi una figura incappucciata vicino agli alberi.
Il mio cuore perse un battito mentre gli occhi magnetici di Yoruko mi trafiggevano come lame di coltelli affilati.
Il mio urlo si condensò nell’aria.
Era pieno di sofferenza, paura, tristezza, amarezza e orrore.
In pochi istanti Takuma mi fu accanto mentre non smettevo di gridare. Visioni orribili si rovesciavano dentro il mio corpo come lava bollente.
Tutti loro erano morti per colpa mia, Yoruko mi stava ammonendo e consigliando di lasciarli.
Ichijo si alzò di scatto e fu allora che lo vide.
Là, vicino al limitare della foresta c’era una figura nera.
La morte era arrivata a prendermi ma non avrebbe toccato altri, avrebbe preso solo me! Se potevo difenderli l’avrei fatto senza rimpianti.
Smisi di gemere mentre una gelida consapevolezza si faceva strada dentro di me: Yoruko era arrivato.
 
 
 
NdA
Eccomi ritornata con la seconda serie!!!!^^ Spero che questo capitolo dal punto di vista di Ayako vi piaccia come primo chappy perché adesso entriamo nella guerra tra vampiri!!! XD XD
Ringrazio tutte le mie fan e coloro che leggeranno senza commentare!!^^ Baci e alla prossima!!!! XD XD

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 
Ciao a tutte!!!^^
Tutte: Ancora tu?!?! Basta!!!!
Me: AAAAAAAAAAAAAH!!!!!
Ok ok, finisco di apparire!!!XD XD Allora questo è il primo capitolo della mia nuova FF e spero che vi piaccia!!!^^ Ora si entra nel vivo senza possibilità di tornare indietro!!!! Attenzione mortali, potrebbe essere un vero e proprio shock!!! XD XD
Ora vi lascio leggere tutto in pace!!!^^
Baci e abbracci a tutti voi che mi seguite senza recensire e
un ringraziamento di cuore alle mie fan che mi commentano assiduamente senza strangolarmi!!!^^ Vi voglio bene!!!!^^


 

Capitolo 1

 
 
 
La sala era enorme e ovale, ampie tende rosse oscuravano le finestre allontanando la luce del sole da quell’incontro segreto.
Una tavola rotonda enorme in mogano era posizionata al centro della stanza ed era ben illuminata dall’antico lampadario in vetro soffiato posto sul soffitto.
Sette vampiri erano seduti su sedie color rosso vivo e il silenzio regnava irreale tra loro.
“Takuma” chiamò la voce imperiosa di Kaname “ sei sicuro di averlo visto? Era veramente Yoruko?”.
“Sì, ne sono sicuro…” rispose il ragazzo biondo stringendo a sé Ayako che era l’unica a non occupare la sua sedia e a rimanere attaccata al vampiro.
“Quindi è arrivato veramente?” chiese Rima guardando Shiki di fronte a lei con aria cupa.
“Ayako, era davvero tuo fratello?” domandò Ruka alla cugina con voce fragile ed indecisa, sperava di sentire una risposta che non sarebbe mai arrivata.
Tutti gli esseri immortali fissarono la ragazza che tremava in braccio a Takuma, il suo grido riecheggiava ancora prepotentemente nelle menti di tutti loro.
“Ayako…” sussurrò Ichijo alla sua amata “Basta che tu faccia un cenno, ti capiremo…”.
La ragazza alzò gli occhi terrorizzati sul suo vampiro, l’azzurro sembrava liquefarsi nelle sue iridi per lasciare spazio ad un grigio piombo che avrebbe potuto spegnere il sole.
La cugina di Ruka voltò il viso verso Kaname tremando mentre stringeva le mani di Takuma con forza.  Sentiva il respiro di menta di Ichijo che si spandeva tra i suoi capelli e i suoi vestiti ne erano colmi, il viso del vampiro era appoggiato sulla sua spalla.
Ayako si concentrò su quel profumo rinfrescante, si immerse completamente chiudendo gli occhi e assaporando la fragranza pungente del suo amato.
Cominciò a sentire la forza scorrerle nelle vene, si fondeva con il suo corpo tranquillizzandola; se non poteva farcela da sola almeno poteva contare sempre su di lui.
“Sì…” disse flebile la cugina di Ruka ai suoi compagni.
La sua voce era stanca e poco udibile, come se provenisse da un luogo lontano e segreto. La ragazza si morsicò il labbro inferiore mentre i vampiri si guardavano tra loro, aspettando in silenzio che parlasse.
Istintivamente Takuma strinse più forte Ayako, sentiva lo sforzo disumano che stava compiendo per comunicare con loro: i muscoli si contraevano frequentemente, il battito accelerava, il respiro si perdeva e la pelle era gelida.
Quella piccola creatura che era seduta sulle sue gambe faceva di tutto per lottare contro la morsa di terrore che l’imprigionava e la vincolava.
Velocemente, senza essere sentito da nessuno, il ragazzo biondo bisbigliò “Ti amo…”.
Il viso di Ayako si rasserenò mentre apriva le palpebre e respirava profondamente.
“E-era mio fratello, ne sono sicura…” disse Ayako con un leggero sforzo nella voce.
“Perché non ci ha attaccati?” chiese Hanabusa leggermente confuso.
“P-perché…” sussurrò flebile la cugina di Ruka con le lacrime agli occhi “Lui vuole che…”.
La voce si interruppe con un colpo di tosse da parte della ragazza, la sofferenza era terribile e la paura palpabile.
“Lui vuole farci soffrire. Vuole che ognuno di noi provi la sua stessa agonia e ci prenderà uno ad uno…”continuò lei stringendo le dita sottili di Ichijo.
Un mormorio si levò dal tavolo che fu zittito da un movimento di Kaname e dalla sua domanda “Come fai a saperlo? Sai quale sia il suo potere?”.
“No, non ho idea di quale potere possieda o abbia acquisito mio fratello… Però so che non ci lascerà stare. Me lo ha comunicato chiaramente quando ho incrociato il suo sguardo poche ore fa, ho avvertito il suo risentimento e il suo odio per tutti noi. Non si darà pace finché non ci avrà distrutti…”
“Quando dici che te lo ha fatto capire chiaramente intendi dire che…”
“Si Ruka, Yoruko è entrato in contatto con la mia mente e mi ha fatto vedere immagini disumane della sua rabbia…”.
Ayako crollò sfinita tra le braccia di Takuma, le ardeva la gola e la testa le pulsava frenetica mentre in pochi attimi riviveva quelle orribili sequenze di terrore.
“Sigillate ogni ingresso e finestra che potete, dobbiamo prendere tempo e organizzarci in formazioni e squadre d’attacco. Ayako non deve essere nemmeno toccata fino a quando non arriverà la luna piena!” ordinò perentorio Kaname senza possibilità di replica.
Tutti si alzarono e cominciarono ad eseguire le istruzioni del vampiro di sangue puro mentre Ichijo portava la sua amata in camera.
La distese sul letto e la guardò attentamente mentre lei apriva le iridi azzurre su di lui.
“Ho paura…” bisbigliò la ragazza stringendosi al vampiro.
“Tranquilla, ci sono qui io…”
“Proprio per questo ho paura, non voglio che ti faccia del male!”
“E io non voglio che faccia del male a te!” replicò dolcemente l’immortale accarezzando una guancia calda e soffice della sua amata.
“Ti amo Takuma ma dovresti restarmi distante… Invece con il mio egoismo ti tengo legato al mio destino, perdonami!” disse Ayako prima di far coincidere le sue labbra con quelle di Ichijo.
“E io ti amo spaventosamente Ayako, fino al punto di morire per te!” pensò Takuma facendosi cullare dal profumo e dalle labbra della sua amata.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 


Dentro una caverna buia ai piedi di un monte rimbombava una risata innaturale, sembrava una cascata di chiodi di metallo freddi e appuntiti.
Yoruko si sedette su un masso con forza facendolo crepare mentre osservava la villa dove aveva appena visto la sua sorellina.
L’aveva tenuta sotto controllo per tre giorni e aveva visto ogni cosa: i vampiri che la proteggevano, Ruka ma soprattutto la sua dolce Ayako.
Lei era sempre così maledettamente bella e pericolosa e lui l’aveva osservata per giorni interi senza farsi notare mentre dentro di sé crescevano in egual misura amore e odio: amore per sua sorella e odio per chi gliela voleva portare via.
Loro non sapevano che cosa stava per fare e quali mosse poteva utilizzare, nemmeno il vampiro di sangue puro si sarebbe accorto del suo potere.
L’aveva sempre tenuto nascosto da quando era nato pensando che un giorno gli sarebbe tornato utile e finalmente poteva divertirsi alle spalle di quelle povere creature.
Li avrebbe presi uno per uno, avrebbe spezzato ogni legame e avrebbe fatto soffrire sua sorella come lui. Voleva farle sentire il dolore più velenoso che lui stesso aveva sperimentato prima di averla al suo fianco per sempre.
Ghignò nel suo rifugio mentre sentiva tutti quegli esseri immortali che utilizzavano le loro energie per sua sorella, sarebbe stato semplicissimo dividerli.
L’unico problema era quel succhiasangue biondo che non lasciava mai il fianco di Ayako ma l’avrebbe ucciso, nessuno poteva sperare di sopravvivere avendo toccato la cosa più preziosa che aveva al mondo.
Sorrise gelidamente pianificando ogni mossa con cura nella sua mente contorta: nessuno gli sarebbe sfuggito.
All’improvviso lasciò che un’ondata di nebbia nera uscisse dal suo corpo senza freni, strisciava sull’erba verde inaridendola e consumandola.
Il serpente oscuro avvolse la villa in una pellicola densa e collosa: il liquido corposo come il miele scivolava piano e si strusciava sui muri esterni tanto che l’intera casa sembrava soffrire, anche se resisteva imperterrita ed in silenzio alla sua stessa morte.
All’improvviso la nebbia nera sparì come era apparsa lasciando il posto alle nuvole grigie e minacciose che si avvicinavano.
Il fratello di Ayako tornò serio e si stese nel suo rifugio pronto a sentire lamenti e urla della sua graziosa sorellina, ormai era sicuro di avere la vittoria in pugno e non si sbagliava.
 
***
 
Ruka vagava per i corridoi in preda ad una strana ansia, sentiva che in quella piccola abitazione tutti erano in pericolo ma non potevano scappare con sua cugina ridotta in quello stato.
La vampira sentì un rumore vicino ad una stanza dove era appena passata e subito aprì la porta pronta ad uccidere l’eventuale intruso ma si bloccò.
“Kain!” esclamò sollevata cercando di avvicinarsi al suo compagno che le dava le spalle.
In quell’istante il vampiro si voltò verso Ruka tenendo tra le braccia Ayako e sorridendo alla giovane immortale.
“K-Kain cosa significa?” domandò Ruka mentre scivolava piano verso la parete della camera spaventata.
“Non ti sei mai accorta di me nella tua esistenza, pensavi sempre a Kaname e non mi consideravi mai! Credo che prenderò molto volentieri tua cugina come premio, in fondo ti sto solo ripagando con la stessa moneta…” disse con voce fredda e distante Kain mostrando i canini luccicanti alla sua compagna.
Ruka stava soffocando, non era possibile che lui le stesse facendo questo non poteva crederci.
“M-mi dispiace Kain ma ti prego dammi Ayako, non sai quello che stai facendo…”
“Sì che lo so! Sto prendendo una parte di te visto che tu non mi vuoi! In fondo tu e Ayako avete odori simili e credo proprio che non ci sarà alcuna differenza dato che non ti ho mai amata!”.
La vampira cadde a terra in ginocchio, il suo corpo sembrava scottare mentre la sua testa pulsava freneticamente e il dolore la pugnalava alle spalle.
“Kain ti prego…” lo supplicò lei con voce sofferente “Scusami…”
Il vampiro non rispose ma si voltò verso Ayako che riposava tranquilla tra le sue braccia.
“Non voglio perdervi, non farmi questo!”
“E’ troppo tardi Ruka!” esclamò il suo compagno affondando i denti nella pelle di sua cugina che rimase immobile.
“NO!” gridò la vampira rimanendo bloccata al suo posto ad osservare quella scena.
“RUKA SVEGLIATI!” le urlò qualcuno dietro le spalle con insistenza scuotendola violentemente.
In quel momento lei aprì gli occhi e vide davanti a sé Kain con il viso pallidissimo e preoccupato che l’abbracciava.
La vampira cominciò a tremare tra le braccia forti del suo simile scossa da potenti singhiozzi mentre lui la cullava dolcemente facendola calmare.
All’improvviso Ruka si staccò da quella stretta e baciò Kain che rimase immobile per la sorpresa. Fu un contatto pieno di paura ma intriso di sollievo e amore, la vampira stava cercando di avvertirlo.
Kain si separò dolcemente da quelle labbra magnifiche e chiese “Stai bene?”
“Sì, era solo un sogno…” sussurrò Ruka abbracciandolo di nuovo e assaporando il suo profumo fresco e intenso della sua divisa.
“Vieni, ti porto in camera tua così potrai riposarti…” disse il vampiro che la sollevò tra le sue braccia e la portò fuori da quella stanza maledetta.
Nessuno di loro due si era accorto che sotto il divano c’era qualcosa.
Un serpente nero e viscido strisciava sinuosamente sotto il mobile e se qualcuno ne avesse colto lo sguardo avrebbe visto tra i suoi denti acuminati la morte.
 
 
“Peccato, era quasi mia…”



NdA

Ciao a tutti e rieccomi qui!!!!!^^ Allora questo capitolo è dedicato a  Moonlight_Girl  e a  xXJessicaaaaXx dato che volevano sapere qualcosa in più su Yoruko!!!! XD XD Eccovi accontentate!!!!!
Poi non dite che non vi avevo avvertito fa paura!!! XD XD
Ringrazio invece le altre mie fan che recensiscono sempre!!!!^^

ZeR0_NeL_cUoRe
 SunshineInTheDarkness
Vi voglio bene!!!! XD XD
Ringrazio anche chi mi segue in silenzio e chi mi ha inserito tra le sue storie (preferite, ricordate o seguite)!!!!^^
Se qualcuno di nuovo vuole commentarmi faccia pure!!!^^ Grazie e alla prossima!!!!^^

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 
Takuma si alzò dal letto delicatamente senza svegliare Ayako che riposava serena immersa nel sonno e uscì nel corridoio buio.
Sospirò mentre si dirigeva verso il bagno più vicino camminando compostamente nonostante l’enorme sete che provava per essere stato tutta la giornata a vegliare sulla sua amata.
Accese le luci che illuminarono una piccola stanza bianca con un lavandino sontuoso e con sopra uno specchio incorniciato da un mosaico colorato, non si poteva certo dire che alla famiglia di Rima piacesse uno stile semplice e sobrio.
Il ragazzo biondo si portò le mani al viso nascondendo gli occhi rossi e cercando di mantenere un certo contegno per quanto fosse possibile e poi, con cautela, estrasse dalla tasca il flacone con le pastiglie da ingerire.
Si avvicinò al lavabo e in un attimo le inghiottì tutte, insieme all’acqua che scorreva tranquillamente nel lavandino di marmo bianco rompendo il silenzio monotono della villa. Poi il vampiro non riuscì più a trattenersi e si piegò a metà sputando alcune compresse e il liquido ematico si concentrò nel lavandino sporcandolo per poi sparire nello scarico.
Lo stomaco rifiutava di bere quell’intruglio nauseante e lo rigettava fuori dal corpo di Takuma che soffriva ogni volta che il reflusso portava alla sua gola il liquido rosso.
Tentò di trattenerlo ancora una volta dentro di sé sporcandosi le mani ma alla fine dovette cedere ed espellere ogni cosa.
Il fluido rosso si condensò nell’acqua corrente, girò intorno ad essa un paio di volte e poi sparì con un risucchio che a Takuma parve ripugnante.
Fissò la mano destra e il suo viso sporco di rosso e cominciò a pulirsi mentre la porta si apriva per far entrare Kaname nella stanza.
Il ragazzo moro fissò l’amico pallido e sporco e alla fine disse “Da quanto tempo va avanti così Ichijo?”
“Da dopo la festa Nobile Kaname…”
“Il tuo fisico non regge più la quantità spropositata di compresse che ingurgiti ogni giorno per stare vicino a lei vero? Non riesci più ad assorbire nulla e a poco a poco ti stai denutrendo…”
“K-Kaname, cosa posso fare?” chiese frustrato il vampiro biondo mentre un altro conato arrivava dal suo stomaco e lo faceva piegare con un rantolo orribile.
“Devi bere sangue umano…” disse Kuran mettendo una mano pallida sulla maniglia della porta “ Ma il tuo corpo accetterà solo quello di Ayako e sai bene che non puoi berlo…”
Takuma annuì debolmente e guardò il suo riflesso allo specchio, c’era qualcosa che non andava nel vampiro di sangue puro che aveva davanti, non sembrava lo stesso di sempre.
“Non potrai mai fare il rituale in queste condizioni, finiresti solo per uccidere te stesso e quella povera ragazza. Takuma devo prendere dei provvedimenti…”.  
Solo in quel momento Kaname chiuse soddisfatto la porta del bagno mentre sentiva i deboli passi di una persona correre lungo il corridoio e il cuore della stessa rimbombare per tutta la casa mentre il suo compagno crollava esausto a terra.
 

***

 
Ayako aveva le lacrime agli occhi mentre vagava per i corridoi di quell’enorme villa, aveva visto il suo amato sputare sangue a causa sua e non aveva potuto fare niente per aiutarlo.
Aveva paura anche di quello che aveva detto Kaname e adesso si sentiva veramente sola, non si era resa conto che stava facendo così tanto male a Takuma e si odiava per questo.
Entrò nella prima stanza che vide aperta e andò a sbattere contro qualcuno facendosi male.
“Ayako, cosa ti è successo?” chiese una voce piatta ma addolorata del ragazzo a cui ora si stava tenendo stretta.
“Shiki, io… Takuma… non…” tentò di dire la ragazza senza successo mentre ricominciava a piangere tra le braccia fredde e distaccate del compagno di Rima.
“Cosa è successo a Takuma?” chiese l’immortale con preoccupazione mentre posava la fanciulla tremante sul divano e le si sedeva di fronte.
“E’ tutta colpa mia… Non riesce più a bere le compresse… sta… Sta male! Io non posso fare niente per aiutarlo, perché non me lo ha detto?”
“Sarebbe cambiato qualcosa?” domandò Shiki ad Ayako che cominciava ad attenuare i singhiozzi.
Lei non rispose ma guardò negli occhi il vampiro scuotendo la testa e trattenendo il suo dolore.
“Ayako, conosco Takuma. Lui non voleva vederti soffrire e penso desiderasse proteggerti anche da se stesso, per questo non te ne ha mai parlato… Non voleva che tu perdessi la tua solita vitalità e che ti preoccupassi per lui ora che si è presentato un pericolo ancora più grande. Lo capisci vero?”.
La cugina di Ruka annuì e sorrise mestamente a Shiki che le porse un fazzoletto per farle  asciugare le lacrime.
In quel momento un applauso gelido si levò vicino alla porta di quella camera accompagnato da una risata tagliente.
“Che scena toccante, mi avete commosso…” soffiò divertita una voce troppo riconoscibile alle orecchie di Ayako che si girò di scatto.
Yoruko era in piedi con una spalla appoggiata alla porta aperta: i capelli neri lunghi arrivavano fino alle spalle mentre gli occhi blu rilucevano come pietre preziose nell’oscurità della sala fissando la sua unica preda.
Il corpo muscoloso era fasciato da una camicia azzurra un po’ logora e da pantaloni in pelle neri aderenti, era sempre stato bello come ogni singolo immortale e forse anche di più.
“Ayako” ringhiò basso Shiki “Stai indietro!” e immediatamente la ragazza si portò oltre il divano mentre i due simili si fronteggiavano.
“Che maleducato, non ti dovresti presentare prima?” chiese ironico Yoruko assumendo la posizione di attacco.
“Certo, sono colui che ti ucciderà. Tanto piacere.” pronunciò Shiki mordendosi il dito e facendo scaturire la sua frusta di sangue.
“Oh, sto morendo dalla paura!”.
Shiki scattò in avanti cercando di colpire il fratello di Ayako che schivò abilmente il colpo che distrusse la porta, riducendola in schegge di legno sottili. Il compagno di Rima non perse tempo e cominciò a roteare la sua arma in ogni direzione frantumando qualsiasi oggetto che toccava mentre Yoruko sfuggiva abilmente ai colpi come se stesse danzando.
“Sai, la tua Rima è molto graziosa!” disse all’improvviso il ragazzo con gli occhi blu al suo simile che bloccò la frusta in aria fissando imperterrito l’avversario.
“E’ stato divertente giocare con lei, soprattutto alla fine quando ha cominciato a sussurrare il tuo nome mentre la dissanguavo!”
“NO!” gridò Shiki cercando di avventarsi sull’immortale che lo evitò ridendo.
Il ragazzo dai capelli rossi fu scaraventato al muro mentre Yoruko materializzava dei bastoni neri nelle sue mani e li lanciava contro il vampiro.
Quelle armi trapassarono facilmente il fisico marmoreo di Shiki e si conficcarono in profondità nella carne bruciandola e facendole emanare un odore atroce e nauseante.
“NO BASTA!” gridò Ayako correndo davanti al corpo del suo amico per fargli da scudo.
Suo fratello interruppe l’attacco e si avvicinò alla sua sorellina che lo guardava impaurita ma anche determinata a difendere con la sua esile corporatura quel povero immortale.
Yoruko catturò la mano rosea della cugina di Ruka e la baciò intensamente assaporando dopo tanti anni quel profumo che gli era sempre piaciuto.
“Ci rivedremo presto sorellina mia… E’ una promessa!” le bisbigliò prima di scomparire tra le ombre della sala.
Ayako crollò sulle sue ginocchia girandosi verso Shiki per vedere quello che suo fratello gli aveva fatto.
Mani, braccia, gambe e petto erano pieni di quelle armi nere che facevano fumare la carne e i vestiti del compagno di Rima, svenuto per colpa di Yoruko.
Ayako cominciò a rimuovere i bastoni piangendo e ustionandosi le mani mentre alle sue spalle si congelava l’urlo di Rima ancora viva.
La prima visione si era avverata.

 
 
NdA
Eccomi qui!!^^ Che ve ne pare? Spero che vi sia piaciuto! Adesso entriamo nel vivo della vicenda e ne succederanno di tutti i colori! Inutile dire che i miei ringraziamenti vanno sempre alle mie fan che adoro tantissimo! Ma ringrazio anche peace_and_love che mi ha inserita tra le preferite!! Grazie mille a tutte voi!!!!^^
Alla prossima!!^^

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

Piccoli suoni di passi rimbombavano per un corridoio luminoso e spazioso profumato con vasi di fiori colorati e investito dai caldi raggi solari.
Una bimba correva allegramente nel corridoio facendo ondeggiare il vestitino rosso mentre i suoi capelli si muovevano sulle tenere spalle.
Si fermò davanti ad una porta enorme e tentò di girare la maniglia dorata anche se era troppo in alto per lei e così, prese una sedia e riuscì a fare ciò che aveva programmato senza problemi.
Il suo visino fece capolino nello spiraglio aperto mentre i suoi occhi si illuminavano fissando una figura intenta a leggere un grosso libro.
Silenziosamente si richiuse la porta alle spalle e si avvicinò al ragazzo che leggeva meticolosamente il volume in pelle, la piccolina si accostò con le mani tese pronta ad essere presa in braccio.
Immediatamente fu accontentata e i suoi piedini si appoggiarono sulle gambe forti del fratello che la osservava sorridendo seduto sull’enorme poltrona di velluto.
“Bu!” esclamò lei abbracciando Yoruko e ridendo soavemente mentre il vampiro ricambiava la stretta della sua sorellina di appena tre anni.
“Allora cosa sei venuta a fare qui Ayako?”
“Voio giocare!” esclamò lei dando un bacino sulla guancia del fratello.
“Non vale corrompere le persone signorinella!” esclamò Yoruko sfiorando delicatamente le guance della bambina.
“Non vuoi giocare con me?” chiese tristemente Ayako fissando l’immortale con aria furba.
“Uff, va bene giocherò! Allora oggi cosa facciamo? Vuoi fare la principessa?”
“No! Le principette non mi piacciono!” esclamò immediatamente mentre Yoruko cominciava a ridacchiare per gli errori che ogni tanto commetteva la sua adorata sorellina.
“Non mi ascolti!”
“Si si, ti sto ascoltando piccola peste! Allora cosa vuoi fare oggi?”
“Voio giocare ai pirati! Io faccio la regina e tu sei il cattivo che poi diventa buono!”
“E poi posso sposare la regina dei pirati?”
“No!” disse ridendo Ayako mentre prendeva posto sulla sedia di fronte al fratello “Prima devi prendermi!”
“Ti prenderò sorellina mia, ti prenderò…” disse minaccioso Yoruko mentre cominciava a giocare ai pirati.

 
Ayako si svegliò turbata dal sogno appena fatto mentre  metteva a fuoco la stanza dove si trovava e sentiva una fitta di dolore alle mani.
Guardò verso destra e vide un letto semplice che ospitava un ragazzo dai capelli rossi con vistosi buchi sul petto che a poco a poco si stavano rimarginando.
Poi il ricordo di quello che aveva fatto suo fratello si presentò nella sua mente insieme alla fitta di dolore alle braccia; il suo sguardo fissò le fasciature bianche che aveva intorno al palmo e a qualche dito di entrambe le mani mentre ricacciava indietro le lacrime che minacciavano di uscire.
Si alzò piano dal divano nel quale si era addormentata e sgusciò fuori dalla stanza senza farsi vedere da Rima che teneva la mano fredda di Shiki tra le sue.
Ayako decise di andare da Ruka e cominciò a camminare nei corridoi della villa fino a che non raggiunse la stanza vuota della cugina.
La fanciulla si voltò perplessa cercando di capire dove si trovasse in quel momento la vampira e ricominciò a vagare per quelle sale nere e vuote che le facevano paura; all’improvviso un rumore attirò la sua attenzione facendole prendere uno spavento.
Ayako corse verso la camera più vicina e la scena che vide la pietrificò: Yoruko giocherellava con una sua camicia mentre un vaso di cristallo si era frantumato in mille pezzi sul pavimento di legno.
“Perché mi fai questo Yoruko?” domandò Ayako fissando le mani pallide dell’immortale che toccavano ogni singolo pezzo del suo indumento facendola sentire a disagio.
Il vampiro sorrise crudelmente e in un attimo fu accanto alla ragazza che lo guardava con disperazione e paura negli occhi, le prese i capelli e glieli tirò facendole reclinare il collo con un piccolo urlo di dolore.
“Chiedevo solo amore Ayako, l’amore che tu non mi hai dato mai…” sussurrò tagliente suo fratello mentre le baciava il collo in maniera frenetica.
Non si era ancora ricordata di quello che gli aveva urlato quella volta, prima che suo padre lo sigillasse nella bara dove aveva vissuto in agonia fino al momento in cui si era risvegliato; la sua sorellina aveva cancellato in un momento tutto quanto per uno sbaglio che lui aveva commesso in un momento in cui si era sentito solo.
Yoruko soffriva terribilmente e per questo spariva sempre da lei perché era consapevole che quando tornava la ritrovava sempre più bella e spaventata di quanto non lo fosse prima.
Il fratello godeva nel vedere sua sorella vittima della sua rabbia e non avrebbe smesso di torturarla fino a quando non lo avesse supplicato di fermarsi.
Anche lei doveva perdere tutto quello a cui teneva di più, solo così avrebbe potuto di nuovo abbracciarla e portarla via dal mondo per farla rimanere al suo fianco per sempre.
“Mi dispiace ma io…”
“Non è quella la risposta che voglio sorellina e tu lo sai bene… Giurami che sei pazza di me e io li lascerò andare…”
“N-non posso!” esclamò lei piangendo amare lacrime mentre sfiorava il viso freddo del fratello con le sue mani calde e provocanti.
“E sia, li prenderò uno ad uno fino ad arrivare al tuo adorato Ichijo! A meno che per lui non sia già troppo tardi…” esclamò, sogghignando, Yoruko scomparendo nell’oscurità della sala mentre lasciava a terra la sua amata che tremava sconvolta.
La cugina di Ruka chiamò aiuto e subito arrivò Kaname che la prese in braccio e la condusse via da quel luogo, tentando di farla calmare con il suo potere.
Quando i piedi della fanciulla toccarono terra capirono subito che quella non era la sua stanza, un tripudio di rossi dominava l’ambiente insieme a mobili antichi e sontuosi.
“Dove sono?” domandò timorosa Ayako al ragazzo moro.
“Questa è la mia camera…” esordì Kaname con un tono di voce piatto e inespressivo.
“Ma Takuma?”
“Lui se n’è andato…”.



NdA
Eccomi ancora qui!!! XD Pensavate che mi fossi persa eh? E invece spunto come i funghi!!! XD
Bene bene, fatemi sapere che cosa ne pensate di questo capitolo perchè a breve poserò l'altro!!^^
Intanto lascio i miei soliti ringraziamenti a:

 Moonlight_Girl
Ma soprattutto alle ultime arrivate!!^^ Un bacio anche a 
Vi voglio un mondo di bene!!!! XD

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Ciao a tutte!!^^
Tutte: TUUUUUUUUU!!! DOVE SEI STATA?!?!?!
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah perdono, chiedo umilmente pedono!!! T.T Ho avuto un sacco di impegni ma ora rimedierò!!! Questo capitolo è lungo e vi svelerà un sacco di cose!!!^^
Sono proprio curiosa di sapere che cosa ne pensate!!!^^
Vi lascio leggere e ringrazio ogni singola persona che lo leggerà e soprattutto le mie veterane fan che non mi abbandonano mai!^^
Baci e buona lettura!!^^

Ps: Ringrazio Kuroneko_San che mi ha inserita tra le seguite!!!^^


 

Capitolo 5

 
“Non è possibile non ci credo!” urlò Ayako sofferente sedendosi sul letto color cremisi  toccando il fermaglio d’argento tra i suoi capelli.
Kaname si avvicinò piano e si posò vicino alla ragazza e la osservò in silenzio, le ricordava molto Yuuki quando era spaventata.
“Kaname non posso fare nulla? Ho paura!” singhiozzò la cugina di Ruka tenendosi il volto tra le mani mentre il vampiro di sangue puro le accarezzava gentilmente i capelli castani simili a quelli della sua sorellina.
“Il rituale? Ora come faremo?”
“Ayako, lo farò io… Non c’è altra soluzione…”
La fanciulla guardò stupita Kaname, non poteva parlare sul serio perché lei non glielo avrebbe permesso piuttosto preferiva la morte se significava salvare tutti.
“Non voglio!” gridò Ayako correndo verso la porta e tentando invano di aprirla, il ragazzo immortale l’aveva chiusa a chiave.
“Lasciami andare devo trovare Takuma!”
“No!” rispose secco Kaname mentre Ayako crollava a terra disperata e fissava intontita il vampiro che le si fermava davanti fissandola gelidamente con i suoi occhi immortali.
“Io avrò il tuo potere in un modo o nell’altro… Mi dispiace, devo salvarli… Devo salvarla…” sussurrò il ragazzo moro uscendo in un attimo dalla stanza e rinchiudendovi dentro la fanciulla che ancora piangeva.
Gli occhi azzurri terrorizzati della cugina di Ruka fissarono la porta di legno, ora cosa poteva fare con le sue deboli forze da umana? Ayako avvertiva che c’era qualcosa di sbagliato in quello che le aveva appena detto Kuran; doveva essergli successo qualcosa di molto grave oppure c’era un’altra spiegazione.
La fanciulla non seppe per quanto tempo rimase seduta sul pavimento ma quando si alzò le gambe le facevano male e, inoltre, aveva trovato la causa dello strano comportamento del vampiro di sangue puro.
Guardò in giro, doveva assolutamente uscire di lì perché tutti erano in pericolo. Frugò tra gli oggetti della sala velocemente fino a quando non trovò un tagliacarte con cui aprire la porta. Tentò di forzare la serratura più volte senza successo ma quando provò l’ultima volta il meccanismo scattò e si trovò nel corridoio, immersa in pochissima luce.
“Come diavolo sei uscita?” domandò una voce stupita e familiare.
“Aidou!” esclamò la ragazza correndogli incontro e abbracciando il vampiro biondo “Ti prego aiutami!”
“Calmati Ayako! Cosa succede? Kaname mi aveva detto di controllarti perché dovevi rimanere in quella stanza fino al giorno del rituale…”
“Siamo in pericolo Aidou! Ti prego credimi, soprattutto il Nobile Kaname corre un grave rischio!”
“Quale rischio? Parla!”
“Non ora, ho bisogno di trovare Takuma… Tu sai dove si trova?”
“Ecco, io…” esitò il vampiro fissando la fanciulla davanti a lui.
“Ti prego Aidou è importante! E’ qui vero? Dove? Lo devo assolutamente vedere!”
Hanabusa esitò, non voleva disobbedire agli ordini del loro capo però qualcosa gli diceva che quella ragazzina umana non stava mentendo e il suo cuore morto, in qualche maniera, gli suggeriva di crederle.
“Vieni con me ma cerca di fare meno rumore possibile!” bisbigliò Aidou afferrando la cugina di Ruka per un polso e correndo per i corridoi della villa.
Il battito di Ayako era troppo forte, Kuran se ne sarebbe accorto molto presto e in un lampo la ragazza si ritrovò fra le braccia forti di Aidou che la portò velocemente nei sotterranei.
Si fermarono davanti ad un’enorme porta d’acciaio e mentre il vampiro dagli occhi azzurri metteva a terra la ragazza le bisbigliava “E’ da tre giorni che Kaname si comporta in modo strano, rinchiudere qui Takuma non è da lui quindi ti credo Ayako… Liberalo e fuggite ma fai presto!”.
Detto questo sparì e lasciò da sola la fanciulla che avanzò dentro la sala con un po’ di paura forzando la porta; il respiro le si mozzò in gola mentre fissava il suo adorato vampiro.
Ichijo aveva gli occhi chiusi e un espressione tranquilla sebbene il suo corpo fosse imprigionato da solide catene e per terra si estendesse una macchia di sangue rappreso.
“Takuma!” esclamò la fanciulla correndogli incontro e facendo ridestare il suo amato dal sonno nel quale si era perso.
“Ayako cosa ci fai qui?”
“Dobbiamo andarcene siamo in pericolo!” rispose sicura la ragazza posando il viso tra gli abiti ancora profumati di menta mentre la sua paura svaniva in un istante.
“Ti prego sarai più al sicuro con Kaname, io ti farei solo del male!”
“Non m’importa! L’unico in cui posso credere e su cui potrò sempre contare sei tu! Non mi importa se mi ferirai o quante volte tenterai di uccidermi non posso restare senza di te, non riesco più a concepire un mondo senza di te Takuma! Ti amo!”
Le parole di Ayako ridiedero vigore a Ichijo che spezzò le catene e abbracciò forte quella fragile ragazza, come poteva mentirle e farla soffrire? L’avrebbe seguita sempre da ora in poi avrebbero affrontato tutto insieme.
Ogni cosa che lei aveva detto o fatto li aveva legati ancora più profondamente perciò era chiaro che non si sarebbero lasciati, la sete avrebbe aspettato perché lei era la cosa più importante da proteggere in quel momento.
Takuma si tolse velocemente tutte le catene e uscì circospetto dalla stanza in cui era rinchiuso con Ayako al suo fianco.
“Dove pensate di andare?” chiese una voce femminile.
“Ruka!” esclamò la ragazza sorpresa correndole incontro felicemente.
“Prendete queste cose, vi serviranno! Sbrigatevi, per il momento Aidou e Kain stanno trattenendo  il Nobile Kaname. Ayako fai attenzione mi raccomando e Takuma…”
“Sì?”
“Proteggila a qualsiasi costo!”
“ Ma voi cosa farete?” chiese ansiosa Ayako aggrappandosi al braccio di sua cugina con forza.
“Aiuteremo Kaname fino a quando sarà possibile, spero tanto di riuscirci perché il potere di Yoruko è forte!”
“Quindi te ne sei accorta anche tu?”
“Sì Ayako, farò tutto il possibile per rallentarlo finché tu non ritornerai. Ora andate e state attenti!” e in un attimo Ruka sparì nei corridoi della villa.
Takuma si mise in spalla lo zainetto che gli aveva consegnato la sua simile e poi prese la sua amata tra le sue braccia e fuggì tra i monti.
Ayako stringeva forte la camicia insanguinata del suo vampiro senza timore di sporcarsi mentre lasciava quella villa malsana e si addentrava di più nelle foreste di quelle oscure montagne.
“Ayako, che cosa è successo a Kaname?” chiese Takuma correndo rapidissimo tra gli alberi e schivando le radici e i massi che intralciavano il suo percorso.
“Il potere di mio fratello consiste nell’insediarsi dentro il corpo di qualcuno attraverso i sentimenti affini. Per esempio se tu provassi odio nei miei confronti la tua mente sarebbe annichilita sotto la potenza diabolica del suo potere e potresti anche suicidarti per questo…”
“In pratica Yoruko controlla le emozioni e la stessa persona giusto?”
“Sì, è proprio così… Deve avere moltissimi punti di contatto con l’anima e le emozioni di Kaname perché era la prima volta che ho visto una connessone tanto profonda tra lui e la sua vittima…”
“Come hai fatto ad accorgertene?”
“Quando mi ha rinchiusa nella sua stanza ho visto il colore degli occhi di Kaname e quelli di mio fratello: metà blu e metà castani. Solo dopo mi è tornato in mente quello che riusciva a fare mio fratello e sono corsa a cercarti.” concluse mestamente Ayako chiudendo gli occhi per il vento gelido che le entrava nei vestiti.
“L’ho notato anch’io quando mi ha imprigionato in quel sotterraneo, i suoi occhi erano cambiati e sembravano molto più crudeli. Ora cosa possiamo fare? La luna si avvicina e Kaname non si rende conto di essere prigioniero di Yoruko…”
“La soluzione c’è, dobbiamo ritornare nella mia vecchia casa. I libri sono tutti intatti e lì cercheremo una formula per sciogliere questo legame tra i due immortali. Però non capisco ancora perché mio fratello si sia radicato così in profondità nel corpo di Kuran…”
“Ayako, Kaname è innamorato della sua sorellina e lei ne è ignara. Non conosce nemmeno la sua vera natura… Credo che provi gli stessi sentimenti di Yoruko perché è obbligato a tenerla distante da se stesso per proteggerla e deve sopportare di vederla tra le braccia di un altro…”
“Ma chi è?” chiese disorientata Ayako fissando quelle iridi color smeraldo magnifiche.
Takuma le sussurrò gentilmente il nome della persona e la sua amata rimase sorpresa e sconcertata mentre lo guardava negli occhi: Yuuki era la sorella di Kaname.
Il ragazzo biondo si fermò e mise a terra la sua ragazza che si guardò intorno chiudendo gli occhi e concentrandosi sul suono del vento.
“Quanto credi che ci metteremo a raggiungere il tuo castello?” chiese poi Takuma facendo aderire la schiena calda di Ayako al suo petto.
“Con la tua velocità, penso, circa tre giorni… Se non ricordo male dobbiamo costeggiare quel fiume sotto di noi sempre verso sud.” disse lei accarezzando il viso del vampiro con grazia ed eleganza.
“La temperatura sta scendendo è meglio se ti cambi i vestiti…”
“Ok, troviamo un riparo e Takuma?”
“Sì?”
“Ti amerò dall’inizio alla fine della mia vita, non mi importa cosa ci succederà se sarai con me ce la farò!”
“Ce la faremo Ayako, salveremo tutti e salverò te!”.
Le loro labbra si incontrarono di nuovo sigillando la promessa che avevano appena stipulato tra le loro anime e anche per i loro amici perché tutto doveva tornare sereno come prima; un piccolo raggio di sole illuminava i loro corpi sull’aspra montagna sperando che quelle due anime non si sbagliassero e che aiutassero tutti, anche i cattivi.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Salve sono tornata!!!! ^^
Intanto chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto un sacco di impegni! Ho organizzato due feste a sorpresa per mio papà e mio nonno e ho dovuto fare anche i video con tutte le foto disponibili e ne ho scannerizzate a tonnellate! In più immaginatevi di dover fare avanti e indietro per portare ogni genere di cosa per circa 30 persone! Sono stata ko per 2 settimane ma ora sono tornata!^^
Perciò non mi dilungo oltre e vi lascio leggere in santa pace il capitolo!^^
Baci ^^



Capitolo 6

 
Le loro mani erano intrecciate mentre il vento gelido irrompeva furioso in quella stretta calda e soffice; la prima mano era più forte e chiudeva dentro di sé la sua compagna più fragile e insicura.
I mantelli coprivano i visi delle due figure che avanzavano in mezzo al bosco riparandosi da quella tempesta di gelo.
“Secondo te se ne sarà già accorto?” urlò una voce femminile esile al suo compagno mentre le parole le venivano strappate via violentemente dalla gelosa raffica di vento.
Il ragazzo però percepì quel suono dolce e malinconico invidiando la folata che toccava prepotentemente ogni parte del corpo della sua compagna, sì girò e fissò quegli occhi color cioccolato che amava alla follia.
“Che cosa dici Zero?” richiese Yuuki mentre osservava le iridi ametista scontrose e perfette del guardiano della Day Class.
Il ragazzo dai capelli color argento si girò e ricominciò a camminare trascinando dietro di sé una Yuuki insicura e preoccupata.
“Sì, credo che il direttore se ne sia accorto… Sono passati due giorni dalla nostra fuga.”
“Non intendevo nostro “padre” ma…” le parole della ragazza si congelarono in gola mentre Zero strattonava in maniera più brusca il braccio della guardiana.
“Zero mi fai male!” esclamò lei risentita cercando di adattare il passo a quello del suo compagno.
“No Yuuki, quella che mi fa più male sei tu. Non te ne rendi conto perché l’ingenuità fa parte del tuo meraviglioso animo al quale io non avrò mai accesso, non potrò mai possedere quella chiave con la quale riuscirei a farti mia. Hai scoperto che sono un vampiro, mi hai donato il tuo sangue ma perché l’hai fatto? Per pietà? Per darmi una speranza che non volevo? Oppure provi anche tu qualcosa di più dell’amicizia per me? Mi sembra di impazzire cercando una risposta, da quelle tue labbra, che non arriverà mai perché lo so bene, so a chi appartiene quella splendida bocca.
Non piangerò per averti persa perché in fondo al cuore so che non sei mai stata mia, non ti farò scorgere cosa provo per te dentro il mio cuore perché cristallizzerò le mie emozioni in lacrime di ghiaccio Yuuki, pianti che mai verserò. Kaname ti aspetta e forse è più adatto di me perché io non sono perfetto e mai lo sarò, sono un mostro che fai sopravvivere attraverso il tuo sangue che sa di lui! Mi dispiace farti soffrire Yuuki ma sappi che resterai sempre nel mio cuore anche se non te lo rivelerò mai. Ti amo maledizione!”.
“Zero, ho sentito muoversi qualcosa!” esclamò la guardiana stringendosi al braccio del guardiano che prendeva la sua fedele Bloody Rose dal fodero dove era contenuta.
Un cespuglio si mosse all’improvviso mentre il guardiano saltava in avanti per prevenire l’attacco del nemico che non si ribellò ma cadde a terra con un tonfo sordo e un urlò quasi umano.
“Zero fermo! E’ Aidou-senpai!” urlò Yuuki accorrendo in soccorso del vampiro biondo.
“Oh…” esclamò la guardiana fissando l’immortale a terra “Cosa ti hanno fatto?”.
Il braccio destro del ragazzo biondo era squarciato a metà e il sangue aveva da poco smesso di uscire da quell’orribile taglio.
“Vi ho sentiti… I vostri odori sono inconfondibili. Dovete…anf… dovete scappare… Kaname, lui non è più come… come prima!” bisbigliò Aidou mentre una smorfia di dolore si disegnava sul suo viso perfetto.
“Zero…” tremò Yuuki fissando sconvolta il suo compagno.
“Portiamolo al sicuro e curiamolo. Ci dovrà spiegare molte cose…” disse Zero mentre sollevava il vampiro svenuto da terra e correva insieme alla sua compagna per trovare un riparo dall’imminente tempesta.
 
 
***
 
 
Carina la tua sorellina Kaname!
Lasciala stare Yoruko, non la devi nemmeno sfiorare!
Che antipatico! Dovresti ringraziarmi invece, finalmente i tuoi veri sentimenti sono usciti allo scoperto e sai, non pensavo tu odiassi i tuoi amici a tal punto da far loro così tanto male…
Sei stato tu a manovrarmi!
Ma tu ti sei lasciato corrompere o mi sbaglio caro il mio nobile vampiro?

Beh sappi che non me ne andrò molto presto dalla tua mente, mi divertirò un sacco a giocare con tutti e specialmente con Yuuki!
Lei non la devi nemmeno toccare.
Oh sto tremando di paura! Allora perché non mi butti fuori dalla tua mente Kuran? C’è qualcosa che non va?
Tu mi hai ingannato…
No, tu hai ingannato te stesso! La tua anima è nera quanto la mia e sai, pur non volendolo, ci assomigliamo; abbiamo due sorelle delle quali siamo profondamente innamorati ma…
Smettila…
Tu aiutami a riprendermi Ayako e io lascerò in pace la tua adorata Yuuki.
Dammi la tua parola Yoruko.
Ti fidi così poco di me Kaname? E va bene, hai la mia parola che non toccherò tua sorella se tu eseguirai ogni mio comando… Ora sei soddisfatto?
…           
Sei poco loquace mio caro, dovresti aprirti di più con gli altri! Penso che i tuoi compagni se la siano cavata con poco questa volta perché ti sei trattenuto!
Loro non centrano, lasciali stare Yoruko…
Mai! Tutti devono soffrire e loro sono solo degli ostacoli sul mio cammino che schiaccerò come formiche. Da quando hai accettato il mio “serpente” non potrai più tornare te stesso a meno che io non voglia, se non mi obbedirai sappi che distruggerò la tua stessa esistenza terrena quindi non opporti oltre…

Direi che oggi mi sono divertito! Vediamo: abbiamo squarciato il braccio di quel teppistello biondo, aperto uno squarcio profondo nello stomaco di Kain facendo impazzire quella vampira che ha da sempre avuto una cotta per te, non siamo riusciti a giocare con Rima e Shiki perché erano già andati via insieme ad Ayako e all’altro immortale… Complessivamente direi che come primo assaggio dei tuoi poteri non è stato male sai!
Non avrei mai dovuto ascoltarti, Yuuki perdonami se puoi…
Avanti non fare così ora ci penso io a risollevarti! Andiamo a giocare un altro po’ con i vampiri che sono scappati da questa casa che dici? Vediamo chi sarà il primo ad uscire dal suo nascondiglio ok?
Riluttante il vampiro di sangue puro si alzò dalla sedia sulla quale si trovava e uscì lasciando dietro di sé la stanza sporca del sangue dei suoi amici, sentiva il cuore pesante e la testa che gli scoppiava ma sapeva di essere colpevole; era stato lui a farlo entrare senza fare nulla convinto di poterlo uccidere in un momento e invece era stato catturato.
Lui, il più potente dei vampiri stregato da un mediocre livello B e doveva ammettere la sua sconfitta anche se faceva male.
Kuran uscì nella notte fredda carico di rimorsi e rimpianti per tutto quello che aveva fatto, nessuno sarebbe riuscito a perdonarlo, nessuno.

 
 
RINGRAZIO DI CUORE COLORO CHE MI SEGUONO DA SEMPRE:
ZeR0_NeL_cUoRe
Moonlight_Girl
XxRika_AkarixX
Mary_97 
XxJessicaKuranXx
LullabyMylla 
SunshineInTheDarkness 
ichijou_amour
kris96
peace_and_love 
daiana91love
Heart

E anche deborina189 che mi ha inserita nelle seguite!!!^^

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Ciao a tutte sono tornata!!!!^^ Allora dopo la lunga assenza ho fatto un capitolo un po' sentimentale ma ve lo meritate perchè vorrete linciarmi e lo so!!! XD
Vi avviso che la fine sarà molto dolce e infatti vi ho messo una musica che mi ha ispirata particolarmente!!^^ Vi consiglio di leggere l'ultima parte cliccando su questo indirizzo web!!!!^^ http://www.youtube.com/watch?v=CWSE7r7vo6c&feature=related
Aprite due schede e quando vedede un divisore rosso (oppure quando finisce la parte in grasseto se per caso non si vede l'immagine) fate partire la musica e leggete con questa piccola ninnananna di sottofondo!!^^ fate tutto con calma perchè anche se la musica parte un po' prima non vi perdete nulla!!^^
Spero vi piaccia!!!!^^ Bacioni e buona lettura!!!!^^

 






Capitolo 7

 
Aidou tossì forte mentre riapriva gli occhi e fissava il braccio ormai guarito dalla ferita del nobile Kaname.
Gli dolevano ancora i muscoli per la lotta serrata che aveva avuto con il vampiro di sangue puro ma per il resto stava bene e poteva ancora rallentare l’immortale che aveva perso il controllo.
“Come ti senti Aidou-senpai?” chiese la voce melodiosa di Yuuki al suo fianco mentre Zero osservava il cielo fuori dalla caverna in cui l’avevano portato.
“Molto meglio, grazie… a tutti e due.”
“Aidou!” esclamò all’improvviso Zero fissandolo con determinazione “Cosa è successo?”
“Prima di raccontarvi questo voglio sapere cosa ci fate qui voi!”
L’Hunter stava per prendere la Bloody Rose ma la guardiana lo fermò con un cenno della mano per poi rivolgersi al vampiro che li stava fissando con impazienza e curiosità.
“Kaien ci aveva proibito di muoverci dalla scuola nonostante io avessi continuato ad insistere per seguire voi e il nobile Kaname dato che il nostro compito come guardiani era finito perché ve ne siete andati. Avevo intuito che c’era qualcosa di pericoloso anche se nessuno di voi me lo aveva detto esplicitamente e inoltre, non ho più visto Ayako e la cosa mi ha fatto preoccupare molto. Dopo due giorni in cui avevo tentato in tutti i modi di scappare senza esito Zero mi aiutò…”
“Ma come avete fatto a raggiungerci? Non abbiamo detto a nessuno dove stavamo andando…”
Yuuki arrossì leggermente fissando il ragazzo dai capelli argentei che ricambiò lo sguardo, ad Aidou non ci volle molto per capire che la sorella di Kaname aveva scoperto che Zero era un vampiro e tacque.
“Comunque” riprese Yuuki “Siamo arrivati fino a qui dopo due giorni di cammino e abbiamo trovato te. Ora puoi dirci cosa è successo?”
Aidou sospirò mentre si metteva a sedere e guardava la ragazzina che aveva davanti “Vi dirò tutto ma preparatevi, non sono successe delle belle cose…”.
Il vampiro biondo iniziò il suo racconto e quando ebbe finito Yuuki piangeva stretta al petto di Zero che lottava contro l’istinto irrefrenabile di abbracciarla sotto lo sguardo attento dell’immortale.
“K-Kaname…” continuava a ripetere la ragazza non accorgendosi di quante pugnalate stava dando al suo compagno che la consolava come poteva.
“Sai dove si trovano gli altri?” chiese l’Hunter all’improvviso.
“No, non lo so ma credo di riuscire a rintracciarli. Suppongo che tutti si stiano avviando verso il castello della famiglia di Ayako…”
“Bene, allora andremo lì anche noi e riporteremo alla normalità quel Kuran…”
“Zero?” disse Yuuki scostandosi un poco dalla sua camicia bagnata di lacrime.
“Sì’?”
“Grazie…”.



 
 
 
“Mamma!” esclamò gioiosa una bambina correndo con un mazzo di margherite in mano.
Una donna si girò con un sorriso perfetto sulle labbra rosse, i capelli neri e ricci si mossero con grazia mentre gli occhi blu fissavano ridenti la bimba.
“Ayako!” esclamò la madre prendendola in braccio e facendola volteggiare in cielo con naturalezza.
“Guarda!”
“Oh, sono bellissime amore aspetta!” disse la madre mentre si metteva una margherita tra i capelli e faceva altrettanto con la figlia.
“Dove sono le mie donne?” chiese una voce maschile facendo voltare madre e figlia.
“Papà!” gridò eccitata Ayako allungando le mani in direzione del genitore.
Un uomo dai capelli corti e castani avanzava con un gran sorriso fissando le iridi azzurre della figlia uguali identiche alle sue.
Il padre abbracciò la piccolina e baciò la moglie sulle labbra mentre Ayako metteva tutte le margherite in testa a suo padre.
“Ma cosa stai facendo signorinella?”
“Ti faccio bello!”
“Perché sono brutto?”
“Sì!” esclamò ridendo la bambina mentre le mani del padre la solleticavano.

“Dove è andato Yoruko?” chiese l’uomo.
“Penso sia di sopra…” rispose la donna raggiante.
“Yoruko!” chiamò forte Ayako e in un attimo il fratello scese le scale per trovarsi di fronte al padre.
“Oggi ci faranno un ritratto!” esclamò l’uomo ridendo e sollevando Yoruko per aria mentre entrava il pittore e salutava la famiglia.
“Io non vengo bene nei ritratti!” disse il fratello di Ayako con una smorfia.
“E’ divertente!” esclamò la bimba “Basta solo che sorridi!”.
Yoruko si girò dall’altra parte e in risposta Ayako gli scoccò un bacio sulla guancia.
“Sorridi!” esclamò vivace la sua sorellina.
Il bambino si girò e guardò tutti i presenti per poi fermarsi sulla sua amata sorella e aprirsi in un sorriso caldo e sincero.
“Così sei più bello!” esclamò Ayako facendo ridere tutti, compreso l’impenetrabile fratello.

 
Adesso il castello era silenzioso e freddo, non dava segni di vita e tutto era spento come se stesse dormendo da anni.
Gli occhi azzurri di Ayako fissavano tutti gli oggetti preda di una nostalgia per i tempi felici che aveva trascorso dentro quelle mura insieme ai suoi genitori, Takuma le teneva la mano con dolcezza lasciandola vagare tra quelle mura senza disturbarla.
Il respiro si condensava in piccole nuvolette bianche da quanto era freddo e desolato quel luogo, una porta diroccata attirò l’attenzione della ragazza che vi entrò seguita dal vampiro.
Una luce azzurrina fredda illuminava precariamente la stanza e una tomba che si stagliava superba alla fine della lunga fila di alcove incastonate nei muri.
Una scultura di marmo spiccava per semplicità e purezza in quel barlume fioco mentre le lacrime rigavano il volto della cugina di Ruka e il ragazzo biondo osservava tutto in silenzio rapito da tanta austerità.
La statua rappresentava una donna dal volto bellissimo con la testa delicatamente appoggiata alla spalla forte di un uomo che la fissava con sguardo perso e bruciante d’amore, le loro mani erano intrecciate e tenevano un mazzo di rose essiccate.
“Mamma… papà…” bisbigliò piano Ayako reggendosi a Takuma che fissava rapito le due figure scolpite così sapientemente.
Ai piedi della scultura si trovavano due piccoli cigni di vetro che custodivano un piccolo cofanetto intarsiato d’argento e di stoffa blu.
Ayako si piegò e prese tra le mani quello strano oggetto con un piccolo sorriso, si girò verso il suo vampiro e insieme lo aprirono.
Una musica dolce si diffuse per tutta la stanza, una ninnananna che riempiva il cuore di gioia tanto era soffice e leggera per entrambi i ragazzi. Sul fondo della scatola brillò un piccolo oggetto che Takuma prese tra le mani ammirandolo: una pietra di acquamarina era incastonata in un anello d’argento finissimo.
La cugina di Ruka tese la mano per prenderlo ma Takuma fu più veloce e raccolse le dita della ragazza nella sua mano fredda, Ayako alzò lo sguardo in maniera interrogativa mentre la musica continuava a risuonare in quelle mura dando un senso di pace e tranquillità.
L’immortale fece scivolare l’anello tra le dita della sua amata mettendolo all’anulare e si incastonò perfettamente nella sua pelle chiara.
“Penso che i tuoi genitori avrebbero voluto questo…” disse sottovoce Ichijo mentre fissava la statua eterea e stringeva a sé la ragazza tremante di felicità.
Il rumore dei gabbiani e delle onde del mare che si infrangevano si unì alla melodia che usciva da quel piccolo cofanetto mentre i due ragazzi si baciavano.
Fu un contatto semplice e limpido come quelle note, se non fossero riusciti a compiere la loro missione non avrebbero avuto rimpianti fino alla fine di tutto.
La ninnananna finì, Ayako chiuse il piccolo cofanetto e lo appoggiò nella sua sede mormorando ai suoi genitori un “grazie “ pieno di commozione.
A piccoli passi Takuma e la fanciulla si avviarono fuori da quella camera per andare in biblioteca ma la cugina di Ruka ne era sicura, prima che uscissero dalla porta, le statue dei suoi genitori avevano sorriso.
 

 
 
I miei ringraziamenti vanno a chi ha letto e continua a leggere la mia storia e, come al solito, i miei più vivi e sentiti ringraziamenti alle mie fan incrollabili!!!!!^^
Cioè:

ZeR0_NeL_cUoRe
Moonlight_Girl
XxRika_AkarixX
Mary_97 
XxBlair_GossipGirlXx
LullabyMylla 
SunshineInTheDarkness 
kris96
peace_and_love 
daiana91love
Heart
E per ultime ma non meno importanti tre nuove arrivate!!!!!^^
 
love manga          Kaori_Saeki1991          Lilith9 (ciao omonima!!! XD)

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***



Eccomi qui sono tornata!!! XD XD XD Intanto vi faccio i miei più sinceri auguri di un felice 2012!!!^^ Evviva il nuovo anno!!!!!^^ Ora che sono finalmente libera da feste e impegni prometto che leggerò le FF che ho lasciato indietro e non preoccupatevi, non mi sono dimenticata di voi ormai lo sapete che sono una tartaruga a leggere le storie!!! XD
Detto questo non mi resta che ringraziarvi e augurarvi una buona lettura!!!!!!^^




Capitolo 8

 
 
Ruka era immobile al fianco di un ragazzo disteso a terra e non riusciva nemmeno a respirare. La sua mano fredda passò fra i capelli scompigliati del vampiro che ancora riposava tranquillo per poi scendere fino all’addome.
La camicia era squarciata e intrisa di sangue mentre le dita dell’immortale si fermavano sulla cicatrice lunga e stretta, come un serpente, sullo stomaco di Kain. La pelle era gelata in quel punto e riluceva sinistramente, era consapevole che quell’orrenda traccia non sarebbe mai scomparsa dalla pelle del vampiro.
Ruka si sentiva malissimo, non solo non era stata capace di difendere il nobile Kaname ma stava per perdere anche Kain, l’unico che riuscisse a percepire il suo dolore e a calmarla ogni volta. Si era resa conto troppo tardi di quanto quel ragazzo fosse prezioso per lei e di come lo aveva trattato duramente in tutti questi anni. Non poteva biasimarsi, lei era fatta così: alla fine perdeva sempre tutto.
“Non provare a pensarlo…” sussurrò la voce stanca del suo compagno.
“Kain!” esclamò rasserenata fissando il vampiro che si alzava dal giaciglio improvvisato nella grotta.
“A cosa ti riferivi?” chiese Ruka scostandosi un poco da Kain, mantenendo il suo impeccabile contegno nonostante volesse abbracciarlo forte per sentire il suo profumo.
“So a cosa pensi, ormai ti conosco bene Ruka. Non provare a sentirti in colpa per questa…” disse, indicando la sua profonda cicatrice “Per me non è un problema.”
“Ma se fossi stata più attenta e preparata io…”
“No, lo so che stai soffrendo ma non vuoi dimostrarlo. Stai male per tua cugina, per il nobile Kaname e per tutti noi…” sospirò il vampiro trattenendo una smorfia di dolore.
Le iridi si erano colorate di rosso, aveva più sete di quanto volesse veramente ammettere e avere vicino la donna che aveva sempre amato non gli giovava affatto.
La vide stringersi le spalle in un gesto molto umano, così bella e così fragile. Non avrebbe mai smesso di amarla.
“Kain…” lo chiamò la voce esitante della sua compagna. “Capisco tutto troppo tardi, potrai mai perdonarmi?”
“Non c’è niente da perdonare Ruka. Ti amo per quello che sei…” dichiarò il vampiro sorridendo tranquillo.
La cugina di Ayako si avvicinò piano al suo compagno e si rifugiò tra le sue braccia calmandosi, la decisone che aveva preso non le provocò nessun tipo di rimpianto.
Il filo dolorante che l’aveva sempre tenuta legata al nobile Kaname ora si era dissolto senza farle male mentre si allacciava alla sua nuova speranza con tutta se stessa, sentiva il corpo debole dell’immortale che si reggeva in piedi con uno sforzo disumano.
“Kain…” lo richiamò di nuovo gentilmente staccandosi da lui. Scostò i capelli color pesca e scoprì il collo diafano facendo indietreggiare il vampiro.
“No Ruka, non voglio che tu mi doni il tuo sangue. Non sopporterei di farti del male.”
“Non credo che tu possa farmi male Kain.” disse lei sicura, avanzando verso il suo compagno. “Sei molto debole e dobbiamo sbrigarci se vogliamo aiutare mia cugina.”
“Ma così tu…” esitò il ragazzo.
“Non importa, mi riprenderò presto. Quello a cui servono energie sei tu adesso e io mi fido pienamente di te, solo promettimi una cosa…” esalò Ruka sulle labbra tremanti del cugino di Aidou.
“Non lasciarmi andare per nessuna ragione, tienimi fra le tue braccia fino al mio risveglio. Ti amo…” sussurrò la vampira prima di toccare le labbra di Kain.
Si staccò piano dal vampiro che scese fino all’incavo del collo dove, con delicatezza, affondò i canini per bere il sangue.
“Sei sempre stato diverso Kain…”pensò Ruka mentre cominciava ad abbandonarsi al sonno. “Ti amo!”.
Mentre l’immortale si nutriva di quel liquido cremisi sentì la potenza con cui Ruka stava esprimendo tutto il suo amore, i ricordi fluirono dentro di lui come pioggia leggera e vide il suo stesso volto con gli occhi della sua amata.
Qualcosa di salato si mescolò al sapore dolce del sangue senza guastarlo, le lacrime del vampiro non si fermavano mentre si staccava piano dall’immortale ormai assopita.
La fissò teneramente e la sollevò tra le sue braccia scostando la frangia ribelle dalla fronte e, prima di correre fuori dal riparo, la baciò delicatamente sul viso.

“Dormi bene mia cara Ruka…”

 

 









“Mamma dove è andato papà?” chiese Ayako tirando il vestito di sua madre corrucciata.
“Tornerà presto piccola mia.” rispose lei sorridendo “E’ solo andato a parlare con suo fratello per chiarire alcune cose.”
“Mamma?”
“Sì amore?”
“Mi innamorerò mai di qualcuno come hai fatto tu?” domandò la piccola di appena cinque anni.
La donna che prima le stava spazzolando i capelli si fermò, prese in braccio sua figlia e la guardò teneramente.
“Perché mi fai questa domanda?”
“Perché è una cosa bella!” esclamò lei sorridente.
“Hai ragione bambina mia.” disse sua madre.
“Io ti voglio tanto bene!”
“Anch’io piccola mia!” proferì la donna abbracciando forte sua figlia.
“Voglio bene anche a papà!”
“E a tuo fratello?”
“Mmm…” rifletté Ayako aggrottando le sopracciglia. “Io amo Yoruko!”.
Sua madre la guardò allarmata ma si ricompose in un attimo per poi parlare tranquillamente.
“Ayako, tu e Yoruko siete i miei figli…”
“Sì, ma non posso amare mio fratello?” domandò insistente la bimba.
“Dipende cosa intendi con amare. L’amore non è una cosa leggera tesoro mio, capirai quando sarai più grande cosa voglio dire. Però, lascia che ti chieda una cosa...”
Ayako fissò le iridi blu della madre con attenzione mentre le sue manine erano accolte da quelle più grandi e fredde della donna.
“Perché hai detto che ami tuo fratello?”
“Perché lui mi ha detto che posso dire così!” rispose lei sincera.
“E tu cosa preferiresti dire?” chiese tranquilla la madre.
“Che gli voglio bene come voglio bene a voi!” gioì la bimba abbracciando sua madre.
“E allora è meglio dirgli quello che pensi veramente no?” domandò la donna solleticando sua figlia per farla ridere e scacciare la sua preoccupazione.
Nessuno si accorse che vicino alle scale, nascosto dall’ombra di una tenda rossa c’era un ragazzino pallido e fragile.
“Traditrice…” sussurrò tagliente sparendo silenziosamente nella sua stanza.
“Nessuno mi porterà via Ayako, nemmeno mia madre!” gridò insoddisfatto scaraventando i suoi libri di studio a terra.
Da quel giorno Yoruko non fu più lo stesso, si chiuse in se stesso e cominciò a premeditare quella vendetta che nessuno dei due genitori riuscì a fermare.


I miei ringraziamenti vanno a chi ha letto e continua a leggere la mia storia e, come al solito, i miei più vivi e sentiti ringraziamenti alle mie fan incrollabili!!!!!^^
Cioè:
ZeR0_NeL_cUoRe
Moonlight_Girl
XxRika_AkarixX
Mary_97 
XxBlair_GossipGirlXx
LullabyMylla 
SunshineInTheDarkness 
kris96
peace_and_love 
daiana91love
Heart
love manga
Kaori_Saeki1991  
Lilith9 
Ringrazio di cuore le ultime arrivate!!!!!!!!!!!!^^ Spero che continuerete a seguirmi!!!!!!!!^^ Perciò grazie mille a:
 
valepassion95
 Princess_Serenity
 Asphodel 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

 
“Shiki sei sicuro di potercela fare?” chiese per la decima volta Rima con tono freddo.
La vampira non vide l’ombra di un sorriso affiorare sulle labbra del ragazzo dai capelli rossi che le stava davanti, da quando si era svegliato lo seguiva come un’ombra senza perderlo mai di vista.
Doveva essersi preoccupata moltissimo per lui e, anche se Rima era ritornata fredda e distaccata, i suoi occhi tradivano le sue emozioni.
Shiki non detestava quel contatto apparentemente privo di sentimento anzi, era stata proprio lei con il suo urlo disperato a farlo uscire dal dolore che Yoruko gli aveva provocato.
Il vampiro strinse i pugni e trattenne una smorfia di dolore, le ferite erano rimarginate ma la pelle era ancora viva dove si era rigenerata.
Shiki aveva un dubbio che lo attanagliava da quando aveva incrociato in combattimento Yoruko e adesso stava per scoprire se era vero.
Rima aveva smesso di fare domande ma, con la coda dell’occhio, il suo compagno si accorse che si stava mordicchiando il labbro inferiore.
Erano patetici entrambi, volevano celare quello che ognuno dei due provava per l’altro perché avevano paura di far vedere quanto si amavano. All’improvviso l’immagine sorridente di Ayako si fece strada nella sua mente, lei non aveva avuto nessun tipo di rimorso o timore quando stava con Ichijo. Erano… com’ era la parola che cercava? Ah, felicemente innamorati.
Se grazie a lei era riuscito ad aprirsi con Rima perché adesso si richiudeva freddamente con lei? La risposta era semplice: non voleva che soffrisse.
Non avrebbe mai voluto vedere quegli occhi aprirsi in un urlo di terrore puro per la crudeltà di un altro vampiro, non avrebbe permesso che il suo sangue venisse sparso inutilmente da un estraneo.
“Ci siamo…” mormorò il vampiro arrestandosi davanti ad una grotta coperta da vario fogliame e qualche masso.
Con un calcio ben assestato Rima fece sgretolare le poche pietre ritirandosi dietro Shiki con grazia mentre i suoi capelli si spostavano insieme al vento solleticando la fame del suo compagno.
“Strano…” mormorò Shiki entrando nella grotta buia.
“Cosa c’è di strano?” domandò Rima creando una piccola sfera di elettricità sulla sua mano.
“Credevo che Yoruko avesse messo delle trappole affinchè nessuno entrasse qui dentro.”
“Forse abbiamo sbagliato grotta?” propose la vampira affiancandosi a Shiki.
“Forse…” bisbigliò cauto il ragazzo avanzando piano nella semi oscurità.
Era il posto giusto, le ferite bruciavano come non mai mentre la testa gli pulsava. Il potere del fratello di Ayako era ancora dentro di lui e faceva male.
“Eccolo!” esclamò Rima arrestando anche il suo compagno.
Shiki squadrò il corpo dormiente del loro simile, i lunghi capelli neri incorniciavano perfettamente il sorriso malvagio sulle labbra ceree. Non potevano uccidere il corpo di Yoruko, avrebbero condannato Kaname ad una vita di sofferenza e agonia se non alla morte certa. Dovevano capire come far tornare Yoruko nel suo corpo senza danneggiare il vampiro di sangue puro.
“Forse era troppo sicuro di sé…” soffiò gelido Shiki caricandosi quel peso sulle spalle e uscendo dalla grotta.
“Sei sicuro di farcela? Posso portarlo io non è un problema.” Propose Rima cercando di prendere il corpo addormentato dalle mani del suo compagno.
Shiki si ritirò freddamente da lei, non poteva permettere che si sporcasse toccando un essere di tale malvagità. Chi aveva osato anche solo pensare di farle del male non meritava di vivere ma Shiki doveva anche punire se stesso per tutta l'angoscia che le aveva causato.
Camminarono in silenzio restando vigili, dovevano evitare che il loro piano venisse scoperto.
“Shiki…” chiamò Rima esitante facendo voltare il suo compagno.
Gli occhi della vampira sembravano più caldi che mai mentre pregavano silenziosamente il vampiro di parlarle.
Il ragazzo non riuscì più a trattenersi, poggiò a terra l’involucro di Yoruko per poi abbracciare saldamente Rima. Espirò ed inspirò lentamente il dolce profumo di rose mentre accorciava la distanza con un bacio. Fu un tocco casto e semplice ma bastò ad entrambi, non servivano altre parole per esprimere tutto quello che provavano.
“Adesso è meglio sbrigarci…” sussurrò pacato Shiki rimettendo a posto una ciocca dei capelli della sua simile.
Non potevano permettersi di perdere la scia debole ma decisa lasciata da Ayako per permettere a loro di trovare la via per il castello dove, sicuramente, li stavano aspettando.
I due vampiri cominciarono a correre tra la foresta ancora assopita nel torpore del sonno mentre il sole si alzava pigramente sopra le colline.
In quel momento Rima prese tra le mani un ciondolo dorato che aveva sempre tento nascosto sotto la divisa della scuola.
Lo aprì e fissò intensamente la foto che aveva riposto dentro con tanta cura, nonostante la corsa fosse troppo veloce riuscì ad ammirare le due persone raffigurate al suo interno. Sorrise e ripose delicatamente il medaglione sotto la sua camicia bianca, al sicuro da occhi indiscreti, non avrebbe mai dimenticato quella fotografia per nulla al mondo: il loro primo sevizio fotografico insieme.
In quel preciso momento i pensieri dei due innamorati coincisero in un unico e forte desiderio che nessuno al mondo sarebbe riuscito a spezzare.

“Dopo questo, sarà per sempre…”.

 

 
 

         



“Yoruko sei arrabbiato con me?” chiese delusa Ayako.
“No…” rispose secco suo fratello non staccando gli occhi dal libro.
“Sei arrabbiato con me.” concluse la sua sorellina abbassando lo sguardo sulla sua lettura.
All’improvviso due grosse macchie liquide furono assorbite dalla carta e Yoruko scattò in piedi prendendo in braccio sua sorella.
“Non volevo farti piangere! Scusami Ayako!” disse profondamente addolorato.
“Scusami tu, se ti ho deluso…” mormorò la piccolina tirando su con il naso.
“Io ti amo tantissimo Ayako!”
“I-io…io…” sussurrò lei tremante “ti voglio un mondo di bene fratello!”
“Come?” domandò irato Yoruko.
“N-non ti basta?” chiese tremante Ayako.
“No!” urlò lui facendola sedere sulla sua poltrona preferita.
“T-ti prego fratello…” piagnucolò la bimba accarezzando il viso pallido di Yoruko.
“Sarai mia ricordatelo!” e lacerò un pezzo della sua camicia blu, scoprendo il braccio con i segni di svariati morsi.
“No” tremò Ayako “L-le strane parole no! Ti prego!”
“Troppo tardi sorellina. O ti punisco adesso o continuerai sempre a scappare.”
La piccina si tappò le orecchie con le mani e invocò l’aiuto dei suoi genitori che erano appena usciti di casa.
Mentre suo fratello continuava a ripetere delle frasi incomprensibili si morse il braccio facendo uscire del sangue dalla ferita.
“Bevi!” la incitò lui.
Ayako serrò le labbra e si girò dall’altra parte sperando di sfuggire alla tortura che andava avanti da mesi.
“Ho detto bevi!” gridò suo fratello girandole la testa con forza e mettendole la bocca vicino alla ferita.
Tra le lacrime la sua sorellina obbedì fino a che la guarigione del braccio non fu completa.
“Bene!” esclamò soddisfatto. “Ricordati che tutto questo lo faccio perché ti amo tanto Ayako…”.
La piccolina annuì mentre il suo corpo tremava irrimediabilmente, stava lottando contro il sangue del suo stesso fratello.
“Altri due mesi e il marchio sarà completo, poi resteremo insieme per sempre!” sorrise soddisfatto e cominciò a pulire le macchie che di sangue che erano schizzate ovunque.
“Perché l’amore fa così male?” pensò la piccina ancora preda di orribili spasmi.
Avrebbe voluto chiederlo ai suoi genitori, avrebbe voluto dirgli quello che le stava accadendo ma non poteva.
“Yoruko è molto fragile. Ma se tu continuerai a volergli bene e a giocare con lui vedrai che ti divertirai e ti proteggerà sempre. E’ questo che fanno i fratelli: si aiutano sempre.” le aveva detto un giorno sua madre mentre le rimboccava le coperte.
Ayako si mosse lentamente e guardò fuori dalla finestra, un piccolo campetto di fiori stava crescendo sotto le pietre del castello.
“Ciao…” salutò lei prima di seguire Yoruko verso le scale.
Sotto quei fiori riposavano i suoi amici, o almeno quelli che lei aveva provato ad avere prima che Yoruko li facesse morire per farle mantenere il "loro" segreto.
“Ayako!” chiamò la voce possente di suo padre dall’ingresso. “Guarda cosa ti abbiamo portato!”.
Mentre la bambina scendeva le scale sperò che non fossero altri uccellini o coniglietti perché suo fratello stava già ridacchiando sinistramente con un mazzo di fiori in mano.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

 
“Non è nemmeno qui!” esclamò esasperata Ayako gettando l’ennesimo libro della biblioteca del castello a terra.
Immediatamente Takuma si avvicinò e la prese tra le braccia cullandola piano; i singhiozzi della ragazza cominciavano a spegnersi mentre si abbandonava sul petto del suo amato.
“Non riesco a trovarlo Takuma, non ce la faccio più!”
“Non disperarti Ayako!” esclamò Ichijo mentre fissava sconsolato i venti scaffali che avevano passato in rassegna senza trovare traccia del libro di Yoruko.
Il vampiro soffriva mentre vedeva la sua amata demoralizzata e persa nei suoi pensieri, sapeva di non avere colpa ma si sentiva responsabile di tutto quello che le stava accadendo.
Quando aveva provato a rinnegarla, era stato rinchiuso da Kaname in quella prigione sotterranea: si era sentito un codardo perché sapeva di voler solo fuggire da se stesso.
Aveva pensato di proteggerla da qualsiasi cosa scomparendo dalla sua vista ma si era sbagliato: loro dovevano rimanere uniti in quel percorso.
Quando lei era entrata dentro quella stanza e lo aveva liberato dalle sue catene, si era ripromesso di non fare lo stesso errore e adesso la vedeva soffrire. Era ironico pensare di essere la creatura più potente al mondo e non riuscire nemmeno a fare smettere Ayako di tormentarsi.
Doveva trovare una soluzione alla svelta, quella sera ci sarebbe stata la luna piena e dovevano eseguire il rituale. L’atmosfera non era certo delle più allegre ma entrambi facevano del loro meglio per non badarci.
I pensieri di Ichijo vagarono freneticamente alla ricerca di un indizio o qualcosa che li mettesse sulla pista giusta ma si sentiva sempre più confuso.
All’improvviso un rumore lo distrasse e spostò gli occhi su Ayako che era diventata rossa come un pomodoro mentre portava le mani verso la pancia.
Takuma rise forte mentre lei, ancora più imbarazzata, cercava di zittire il suo ventre che protestava per via dell’ora tarda.
“Andiamo Ayako, ormai è sera e tu non hai mangiato per tutta la mattina. Ho paura che potresti divorarmi!”
La cugina di Ruka si alzò facendo la linguaccia e corse verso la cucina del castello. Appena vi entrò due mani la sollevarono per la vita e la fecero ruotare, facendola ridere di cuore.
Una risata liberatoria e allegra che finalmente mise i due innamorati di buon umore; potevano farcela ma non dovevano perdere la calma.
Ichijo rimise giù la sua amata e la baciò teneramente, Ayako rispose facendo scivolare le sue dita tra i capelli dorati del vampiro ma la sua pancia non era d’accordo e brontolò di nuovo.
“Meglio che soddisfi le tue esigenze altrimenti sul serio mi mangi!” rise Takuma facendo accomodare Ayako in una delle sedie libere.
In pochi minuti il vampiro aveva preparato da mangiare e la cugina di Ruka si era subito munita di forchetta e coltello e aveva cominciato ad assaporare tutto con gusto.
“Tu mi vizi!” disse, tra un boccone e l’altro, fissando quei magnifici occhi verdi.
“Al tuo servizio mia signora, come sempre!”
“Ah!” esclamò stupita Ayako “Senti anche tu odore di bruciato?”
All’improvviso il vampiro si pietrificò e si batté una mano sulla fronte mentre la sua amata lo fissava perplessa; quelle semplici parole erano state una rivelazione per lui.
“Ayako, sei un genio!” disse deciso mentre la prendeva tra le braccia e cominciava a correre velocemente.
“Takuma, cosa..?” chiese la cugina di Ruka mentre schizzava a tutta velocità nei corridoi, poco illuminati, della fortezza.
L’odore familiare di Yoruko si faceva più intenso ed entrava nei polmoni del povero vampiro che tratteneva dei colpi di tosse.
I due ragazzi varcarono la soglia di una stanza completamente buia ma Ayako la riconobbe subito: cominciò a tremare convulsamente mentre afferrava la camicia bianca di Ichijo.
Takuma accese una candela e avanzò nell’oscurità spettrale, smettendo di respirare l’odore di morte di Yoruko. Si concentrò ancora una volta e sentì l’aura debole del marchio che proveniva da una piccola cassa.
Con un colpo abile della mano la aprì e cominciò a rovistare all’interno mentre Ayako restava aggrappata al suo braccio con il cuore in gola.
Dopo tante ricerche, finalmente prese in mano il libro maledetto: la copertina nera racchiudeva un piccolo rettangolo rosso con incisioni di strani simboli e figure.
Era arrivato il momento di aprirlo.
“No…” sussurrò Ayako, tremando come una foglia, e tappandosi le orecchie.
I suoi occhi azzurri diventarono vitrei mentre fissava il volume che tanti anni fa Yoruko aveva rubato al padre. Le sembrava di rivivere quell’orribile esperienza: le parole antiche, la faccia compiaciuta di suo fratello, il dolore e il sapore del sangue sulle sue labbra.
Takuma gettò il libro sul letto e cominciò a scuotere piano la ragazza che balbettava parole incomprensibili.
“Ayako, sono io! Va tutto bene, ti prego… Guardami! Non ti farò del male, non ferirti più di così! Non è stata colpa tua” la supplicò il vampiro, cullandola fra le sue braccia.
A poco a poco il profumo di menta della giacca di Ichijo fece riprendere i sensi alla cugina di Ruka che, ancora spaventata, si aggrappò disperatamente alla schiena del vampiro.
“Scusa…” mormorò piano la ragazza, cercando gli occhi verdi del suo amato.
Rimasero abbracciati fino a quando entrambi notarono che il sole era ormai tramontato e la notte aveva preso il suo posto.
Takuma nascose il testo nella tasca della sua giacca, non avevano tempo materiale per leggerlo perché era giunto il momento di eseguire il rituale.


 
 
La luna piena brillava alta nel cielo, i suoi raggi illuminavano tutto con dolcezza ed erano ignari della sofferenza che provava un giovane vampiro che li fissava apparentemente tranquillo.
Ayako aveva scelto la cappella con la statua dei suoi genitori per compiere il rituale e lui non si era opposto.
Aveva trascinato un pesante blocco di pietra fino all’enorme finestra rotta, facendo sì che la luna potesse far risplendere la sua luce argentea sulla tavola.
Takuma fremeva per il dolore. Aveva paura di perdere il controllo e fare del male alla sua amata ma era inutile continuare a rimuginarci, doveva farlo per il suo bene.
L’ultima cosa che desiderava era vedere Ayako distesa su una bara; era insopportabile il pensiero di poterla perdere per sempre ora che l’aveva trovata.
La sete lo tormentava da tre giorni ma aveva saputo resistere stoicamente anche se, adesso, non era più così sicuro di poter reggere un peso così grande.
La porta dietro di lui si aprì cigolando e un profumo di rose invase la stanza.
Gli occhi verdi di Ichijo guizzarono immediatamente sulla sua amata, scontrandosi, con dolce forza.
Ayako indossava un vestito sobrio, lungo fino al pavimento, di color lilla e tremava leggermente per il vento che entrava dalla finestra.
La cugina di Ruka aveva dovuto cambiarsi d’abito ed era andata nel guardaroba di sua madre dove aveva trovato un sacco di vestiti, tutti in ottime condizioni.
Il rituale la metteva a disagio: era convinta di poterlo affrontare ma non voleva che Takuma soffrisse così tanto per lei.
Il vampiro le fu accanto e la circondò con le braccia, cullandola dolcemente.
“Scusami, non posso riscaldarti” disse, con voce triste, Ichijo.
Bastarono quelle parole per scatenare tutte le emozioni che la ragazza aveva trattenuto fino a quel momento. Fu il loro semplice amore a tesserle un mantello sulle spalle e a scaldare il suo corpo freddo.
Adesso aveva capito cosa significava il vero amore. Yoruko si era ostinato così tanto a farle credere che fosse lui il suo principe azzurro, quando era bambina, che non aveva mai pensato seriamente a quello che voleva.
Ora, però, lo capiva. Finalmente desiderava qualcuno più della sua stessa vita e non si sentiva una vittima di un amore sbagliato, dove la sofferenza era l’unica strada che poteva percorrere.
La cugina di Ruka doveva farlo capire anche a suo fratello: per lui c’era qualcuno di speciale che poteva aspettarlo e fargli provare quello che ora lei sentiva con la sola vicinanza di Takuma.
“Sono pronta” sussurrò Ayako, sciogliendosi dall’abbraccio del suo amato.
Fissò le statue dei genitori e sorrise.
“Mamma, papà… Finalmente ho imparato ad amare e a lasciarmi amare. Ho capito cosa significa l’amare incondizionatamente una persona e non illuderla come avevo fatto da piccola. Vi prego, proteggete mio fratello perché ne ha più bisogno di me. Io ho trovato il posto dove devo stare.
Guardatemi perché non sono più fragile come un tempo e ve lo dimostrerò, salverò Yoruko per voi. Vi voglio bene” pensò tristemente.
La ragazza si distese sulla roccia liscia e fredda; la pelle le pizzicò per il gelo improvviso ma non ci fece caso.
“Scusami…” sussurrò Takuma, ferendosi il polso per compiere quel rituale.
Ayako chiuse gli occhi e scuote piano la testa. Lo faceva per amore e questo era una giustificazione più che soddisfacente.
Pensare di sentire ancora il sapore del sangue sulle sue labbra le faceva venire la nausea ma quel sangue però era di Takuma e le andava bene.
La cugina di Ruka percepii le labbra del vampiro a pochi centimetri dalle sue. Non attese che Ichijo accorciasse la distanza e si alzò facendo collimare le loro bocche.
L’immortale rimase sorpreso da quel gesto ma poi, si rilassò facendo schiudere le labbra alla sua amata.
Il suo sangue si riversò nel corpo di Ayako che lo ricevette con naturalezza. Per quanto quel rito sembrasse sbagliato o abominevole nessuno dei due lo percepiva come tale.
Takuma stava donando tutto se stesso ad Ayako e lei lo stava ricevendo per scrivere la parola “per sempre” nel suo corpo.
La cugina di Ruka ricordava il sapore ferroso e distorto di quel liquido ma il sangue di Takuma non aveva paragoni: era sensuale, dolce come il miele e bruciante come il fuoco.
Il vampiro s’irrigidì e cadde al suo fianco, stringendola a sé su quella dura pietra.
Ayako sentì il suo corpo diventare freddo e pesante, le gambe non rispondevano più ai suoi comandi e gli occhi si fecero pesanti.
Con le ultime forze rimaste girò il viso verso quello di Takuma che la guardava vittorioso ma anche stanco.
Fece coincidere le loro fronti e sorrise di rimando al suo vampiro pensando che, se tutto fosse andato bene, avrebbe passato l’eternità chiusa in quell'abbraccio.




NdA: Ciao a tutti! Eccomi qui, dopo un anno di assenza sono tornata a scrivere!!!!^^
Chiedo scusa per avervi lasciato in questa maniera, senza nessuna spiegazione, ma sappiate che stavo facendo “qualcosa” per voi!
Perciò se volete vedere a cosa mi riferisco andate nella mia pagina di EFP e capirete tutto!
Grazie mille a tutti voi e cos’altro dire se non… sono tornata!!! ^^
Grazie di cuore a chi non mi ha mai abbandonata e che con la mente è rimasto sempre con me! Tenterò di non deludervi più!
Grazie alle mie amiche di sempre, che seguono questa FF con costanza e grazie anche a coloro che passano solamente per curiosare! (https://www.facebook.com/pages/Elizabeth-Cooper/317191785065081 oppure incollate questo link così lo scoprirete direttamente voi la sorpresa che voglio farvi! XD)
Vi saluto e vi do appuntamento alla mia pagina con una bella sorpresa!^^
Baci                                
Lilith

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