Dear Diary...

di Anya_BlackAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** What Did You Find Bros? ***
Capitolo 3: *** Reading... ***
Capitolo 4: *** The Big Apple ***
Capitolo 5: *** But That Is...Jared Leto? ***
Capitolo 6: *** Confusion ***
Capitolo 7: *** Hi! I'm Amy. ***
Capitolo 8: *** Are You Kidding Bro? ***
Capitolo 9: *** Barcelona! ***
Capitolo 10: *** Sharks. ***
Capitolo 11: *** Idiots. ***
Capitolo 12: *** Finally! ***
Capitolo 13: *** Here's Your Diary. ***
Capitolo 14: *** I'm a Leto...In Trouble! ***
Capitolo 15: *** WTF?! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Dear Diary...

Prologo

 

Il rumore assordante di un aereo che decolla mi sveglia.

Stordita prendo il mio zaino da terra e mi sistemo comodamente, se così si può dire, sulla sedia di plastica.

Intorno a me c'è uno snervante via vai di persone che urlano, corrono e si agitano per nulla.

Detesto gli aeroporti.

Sono troppo caotici per i miei gusti. La gente ti spintona, ti fa cadere senza nemmeno chiederti scusa;

le code sono infinite e c'è sempre qualche prepotente che si imbuca prima di te pretendendo di avere ragione.

Si lo, adesso penserete che queste sono cose che capitano ovunque, ma chissà perchè proprio negli aeroporti

tutte queste catastrofi caitano almeno il triplo delle volte che nei luoghi "normali".

O perlomeno, capitano a me più spesso.

Una voce femminile proveniente da un altoparlante mi riscuote chiamandomi al gate per il volo verso New York,

la seconda tappa del mio viaggio. Dopo il liceo mi sono presa un anno sabbatico per rilassarmi un pó prima dell'università

e ho deciso di viaggiare per buona parte di questo anno.

Un'idea davvero splendida.

Il lato negativo di questa avventura é l'aeroporto.

Infatti, a prova di ciò, una donna carica di borse mi piomba addosso. Si scusa frettolosamente poi riparte. Non ci

faccio caso e proseguo, inconsapevole che proprio grazie a questo scontro la mia vita cambierà per sempre.

 

 

______________

Non uccidetemi! So che questo prologo racconta poco ma è proprio questo il bello no?

L'effetto sorpresa u.u

Saprete tutto nel Primo Capitolo ù.ù

Baci, Reb!

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Capitolo 2
*** What Did You Find Bros? ***


Dear Diary...

1. What Did You Find Bros?

 

C'è caos. Molto caos, però mi pare abbastanza logico dato che siamo in un aeroporto.

Mi scoppia la testa per colpa di tutte le urla della gente, specialmente dei bambini.

Piccole pesti urlanti.

Anche mio fratello si diverte a torturarmi.

Insieme a Tomo gioca con il carello dei bagagli. Si riconcorrono rischiando di investire 

tutti e attirando su di loro l'antipatia di alcuni agenti della sicurezza.

- Jay unisciti a noi! - grida Shannon da un angolo remoto dell'aeroporto.

Lo ucciderò presto.

Mentre comincio a saltellare come un canguro ( no, come uno scemo! ) per cercare di 

trovare quel pazzo di mio fratello una donna quasi mi investe.

Carica di borse si fa strada tra la gente a spintonate, seguita dai suoi tre bambini urlanti.

Fortunatamente per lei non mi colpisce ma una ragazza meno fortunata di me viene presa 

in pieno dalla furia , che velocemente le borbotta qualcosa poi riparte.

La ragazza, sicuramente molto paziente, non ci fa caso e si sistema lo zaino in spalla facendo 

cadere un oggetto.

Non se ne accorge e riparte.

Subito mi butto tra la folla per recuperare l'oggetto perduto e riportarglielo ma la proprietaria

è già sparita. 

Dispiaciuto torno alla mia postazione con il bottino in mano.

Mi siedo e comincio ad esaminarlo.

E' un diario bianco con una grande Triad nera al centro.

Non ha lucchetti nè scritte del tipo "Non Aprire!" o "Top Secret!", così curioso lo apro e comincio

a leggere,

"Ciao Splendore!

Come va? A me tutto bene, grazie.

Sai, sono contenta, molto contenta! Oggi ho fatto la cosa più grandiosa che mai!

Ho comprato questo Diario che mi permette di parlare con te.

Sarai il mio confidente più leale e sincero. Ti dirò tutto: segreti, delusioni, gioie, idee, pensieri!

Preparati perchè ti soffocherò con una marea di parole.

Prima però è meglio che mi presenti. 

Mi chiamo Amy, ho vent'anni e mi sono finalmente diplomata! Mi considero simpatica, socievole e 

ovviamente bella u.u ( anche modesta! ) In questo momento sono in vacanza per conto mio. Mi sono

concessa un anno sabbatico prima dell'università. Con me vedrai il mondo! Viaggeremo nei posti più

belli che esistano, prometto.

Forse a molte persone che mi vedranno scirvere qui sembrerà strano che una ragazza grande come me

tenga un Diario ma secondo me non è affatto così.

A volte serve avere qualcuno che ti scolti, non trovi?

Un bacio Jared, Amore Mio."

Jared? Parla con me? 

Probabile, è una Echelon.

Sono colpito. Un Diario "con me", in cui io sono il confidente leale e sincero di questa ragazza sconosciuta.

Non immaginavo che potesse racchiudere delle simili parole.

- Cos'hai trovato fratellino?

Shannon mi riscuote dai miei pensieri.

- Nulla - dico chiudendo il diario di scatto e nascondendolo.

Devo trovare quella ragazza.



________________________________

Eccolo qui!

Capitolo veloce per saziarvi perchè ora ho poco tempo. Sono appena tornata dalle vacanze e devo sistemare

tutto!!!

Domani altri capitoli più decenti!

Bacio, Reb

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Capitolo 3
*** Reading... ***


Dear Diary...

2. Reading...

 

"Piove.

E fa freddo. Quindi penso che oggi me ne rimarrò a casa invece di visitare Parigi.

Vieni a farmi compagnia al calduccio? 

Che domanda stupida, come me quando scrivo certe cose.

Vero?

Adesso mi dirai di no perchè tu sei sempre dolce e gentile ma forse un pochino

pensi che sia da stupidi fare certe richieste al proprio Diario!"

- Che leggi di bello?

Chiudo il diario e lo nascondo agli occhi di mio fratello.

- Niente.

- Sono tre giorni che te ne stai lì a leggere e tutte le sante volte che ti becco mi dici niente!

Sbuffa spazientito e alza gli occhi al cielo.

- Ho detto che non sto leggendo niente e comunque non sono affari tuoi!

Shannon mi guarda sorpreso dalla risposta e rimane in silenzio.

Non si aspettava che reagissi così.

- Scusa - borbotto.

Poi me ne vado con il diario sotto la giacca.


"Pensavo di aver smesso, mi ero ripromessa che non sarebbe più capitato e invece eccomi

qui...a scrivere dopo averti Sognato...dopo aver sognato di stringerti tra le mie braccia, di 

passare le mie dita lungo il tuo collo, di baciare le tue sensuali labbra e di perdermi nell'azzurro

dei tuoi occhi.

Avrei smesso, così avevo detto.

Ma mi sono Innamorata di te e sognarti è l'unico modo di starti vicino."

Distolgo un momento gli occhi dalle nere righe scritte tanto accuratamente quanto amorevolmente.

In questi tre giorni ho divorato avidamente pagine su pagine.

Adoro questa ragazza, e ciò che scrive, parola per parola.

Non è che forse mi innamorerò pure io di lei?


- Jay che ne dici di una vacanza?

Shannon mi guarda sorridente steso sul divano della nostra casa a L.A.

- Dove?

Lui alza le spalle.

- Dove ti pare.

"Per la prossima tappa andremo a New York. Visiteremo la Grande Mela, che ne pensi?"

- Che ne dici di New York?

Mio fratello mi guarda riducendo gli occhi a due fessure.

- New York? La Grande e Caotica Mela?

Annuisco. Il suo sguardo è sempre più sospettoso.

- Non è che la roba che stai leggendo ti rimbecillisce, vero?

Scoppio a ridere cercando di farlo ricredere.

- Come immaginavo - mormora ridacchiando.

Ignorandolo mi alzo per scomparire nella mia stanza, da bravo asociale che ormai sono

diventato.

Già mi pregusto due o tre ore di lettura quando vengo bloccato.

- Dove credi di andare?

- Ehm...a riposare, ovvio.

- Non mi freghi. Tu vai a leggere, di nuovo!

- Che c'è di male?

Shannon sospira e mi fa cenno di andarmene.

Alzo le spalle e sparisco di sopra dove mi aspetta il diario.


"Sono scema sai?

Logico che tu lo sappia. L'avrai capito da tempo ormai.

Oggi mentre ascoltavo Closer To The Edge ti ho immaginato qui accanto a me.

Sarebbe stato bellissimo averti qui realmente."


_________________________________

Piccolo capitoletto. Ma lo sapete che il Diario esiste sul serio? I pezzi che pubblico li scrivo realmente

io >.< Che polla, eh?

Bacio Reb!

 

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Capitolo 4
*** The Big Apple ***


Dear Diary...

3. The Big Apple

 

Eccomi finalmente.

L'Empire State Building mi sovrasta in tutta la sua bellezza. Respiro a pieni polmoni

l'aria della mia adorata Metropoli.

Dopo sette ore di viaggio seduta tra un vecchio che russava come una motosega e un

bambino pestifero e importunatore, non vedevo l'ora di arrivare.

Dopo sette ore seduta sullo stesso sedile ad appiattirmi il culo non aspettavo altro che

poter scendere per fare due passi.

Ripensandoci mi viene la nausea. Come ho fatto a resistere? Ah si. Grazie ai Mars e alla

loro musica che mi percuoteva le orecchie a tutto volume. Ma ora basta pensare all'incubo

passato.

Emily, una mia vecchia amica, mi aspetta.

Chiamo un taxi con un super fischio e porgo al tassista un foglietto stropicciato con su l'indirizzo

del grattacielo in cui si trova l'attico di Emily.

Lei é più grande di me, ha ventisei anni e ha già finito l'università. Beata.

É laureata in ingegneria aerospaziale e adesso ha un lavoretto alla NASA che le ha permesso di

prendersi l'attico.

Sono appena arrivata e già me la trovo tra le braccia.

- Emily!

- Amy!

Mi stringe forte in un abbraccio.

- Così mi soffochi!

- Scusa. Sono così felice di vederti!

L'ho conosciuta al liceo, lei al quinto anno e io al primo.

Ci siamo adorate subito, uguali ma non troppo. Perfette.

E dopo il suo diploma ci siamo sempre tenute in contatto ma ultimamente per colpa del mio esame,

non avevamo mai avuto occasione di trovarci.

- Ti trovo in forma. E anche la tua casupola non é niente male!

Lei ridacchia.

- Grazie. Trovo bene anche te cara.

Entriamo ridendo e ricordando quell'anno felice al liceo. L'attico é all'ultimo piano, proprio in cima

al grattacielo da dove si gode di una vista magnifica di New York, compreso Central Park. Arrivati in cima

scopro che l'intero piano é di Emily e che l'enorme sala in cui ci troviamo é il suo salotto. Il sole invade

la stanza grazie ad un'intera parete a vetrata rendendola bellissima. I mobili sono tutti di colori chiari e

molto moderni, sicuramente costosissimi.

- Vieni. La tua stanza é di sopra.

Emily mi fa strada su delle scale di legno che portano ad uno spazioso corridoio su cui si affacciano tre porte

per lato. Le nostre due camere, un bagno degno di una regina, uno studio, una piccola "biblioteca" e una sala

relax stile zen.

- Wow - mormoro stupita.

- Non esagerare.

- Immagino che la cucina sia come quella dei grandi chef.

- Ma smettila.

Emily mi prende lo zaino dalla spalla e lo porta in camera.

- Andiamo a fare un giro!

 

New York toglie il fiato.

La Statua della Libertà, il Museo delle Scienze, l'Empire State. E di notte é ancora più bella, più magica.

- Hai aperto tu lo zaino?

Emily, seduta sul mio letto, fruga curiosa nel mio zaino.

- No - dico avvicinandomi - era chiuso quando sono arrivata.

- Io non l'ho aperto.

Il panico si fa strada nella mia mente.

Mi invade.

- Oh no. Fammi controllare.

Lo afferro ansiosa sotto lo sguardo incredulo della mia amica.

Dov'è? Dov'è?

- No!

Emily mi prende il braccio.

- Che succede?

- Il mio Diario. Non c'è più.

Chi può averlo preso?

 

- Eccoci! Non senti che dolce profumo di metropoli?

- Io sento puzza. Del tuo cervello che frigge.

Shannon si sistema il giacchetto e sospira.

Non é contento.

- Dov'è Tomo? - domando per distrarlo.

Lui si guarda intorno e ridacchia.

- Sta flirtando con delle ragazze appena arrivate da Parigi.

- Uh lalá!

Mio fratello sbuffa rumorosamente.

- Che hai? Mi sembri un pó su di giri.

- Tu che dici? Per colpa tua abbiamo perso l'aereo. Potevamo essere qui, luogo che non mi

entusiasma particolarmente, almeno tre ore fa!

- Sei il solito rompipalle.

Shannon reprime a stento la furia omicida mentre Tomo ci raggiunge allegramente con dei

foglietti in mano.

- Allora? Dove si dorme?

"Staremo due settimane dalla mia amica Emily. Ha un attico proprio di fronte a Central Park."

- Al Plaza!

 

_________________________________

Jared è sulle traccie di Amy.

Riuscirà a trovarla in due settimane?

E soprattutto...la riconoscerà?

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Capitolo 5
*** But That Is...Jared Leto? ***


Dear Diary...

4. But That Is...Jared Leto?

 

- Calma, ok?

- Ma io sono calma.

Emily trattiene a stento una risata.

- Stai facendo su e giù da mezz'ora.

- Ok, forse è vero, sono un pò agitata. Però cerca di capire. Ho perso il 

mio tesoro.

- Non mi hai ancora detto che cosa hai perso.

Mi blocco in mezzo alla stanza e mi mordo le labbra tesa.  Emily mi guarda 

sdraiata al contrario sul letto.

- Il mio diario. Il mio prezioso diario, in cui parlo con Jared Leto.


Uno scoiattolo ci sfreccia davanti alzando un pò di foglie.

Tomo stravaccato sulla panchina sta divorando un hot dog mentre Shannon

ispeziona la cartina.

Prendo un foglio dalla tasca e cancello Central Park dal mio itinerario.

- Che cos'è? - biascica Tomo tra un boccone e l'altro.

Mio fratello mi strappa il foglio di mano e comincia a leggerlo.

- Museo delle Scienze Naturali, Statua della Libertà, Empire State Building, 5th

Avenue, Central Park...sono tutti i posti che abbiamo visitato oggi. Nella lista ce 

ne sono ancora dieci! Vuoi ammazzarci per caso?

Mi guarda abbastanza sconvolto.

Balbetto qualcosa senza senso in risposta.

Lui accartoccia il foglietto e se lo mette in tasca. 

- Ora come farai?

- Ho tutto qui - dico indicando la testa.

Uno sguardo omicida si posa su di me.

Sorrido furbo e mi volto dall'altra parte.

- Ti odio - lo sento mormorare a denti stretti.


- Allora, io ora vado all'aeroporto. Tu invece controlla la casa. Avevi lo zaino aperto

quindi ti potrebbe essere caduto quando sei arrivata.

- Ok, grazie.

Emily sorride e se ne va.

La adoro.

Sono arrivata da appena un giorno e già ho combinato dei guai. Sono proprio un 

disastro. 

Mi metto al lavoro cominciando dalla porta d'ingresso, poi proseguo nella sala spostando

i mobili e allo stesso tempo cercando di non fare casino. 

Niente.

Mi sposto di sopra; ispeziono minuziosamente tutte le stanze e il corridoio ma ancora

nulla.

In compenso nella camera di Emily ho trovato delle sue foto con un ragazzo.

Chi è?

Non me ne ha mai parlato. Vabè, non sono affari miei.

Delusa mi affaccio alla finestra e guardo Central Park in tutta la sua bellezza. Accanto al

vetro c'è un piccolo binocolo con un biglietto.

"Se la mattina ti alzi presto puoi spiare i corridori. Sono degli gnocchi!"

Ridacchio divertita poi prendo il binocolo.

Il parco è pieno di coppiette, famiglie, vecchietti a spasso con il cane oppure seduti sulle

panchine per dare da mangiare agli scoiattoli. 

Ecco una vecchietta che si avvina a tre ragazzi per imporunarli. Sicuramente vorrà che anche

loro diano da mangiare agli animali. Dopo un pò la signora se ne va lasciando soli i ragazzi che

hanno un aria molto familiare.

Li guardo meglio.

Ma...quelli sono i 30 Seconds To Mars?


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Perdonate il ritardo e la brevità del capitolo ma i compiti mi stanno rapendoooooO!

*rapita*

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Capitolo 6
*** Confusion ***


Dear Diary...

5. Confusion


I Mars!

Non ci credo.

Voglio, anzi, devo assolutamente avere un autografo.

Lancio il binocolo sul letto, prendo le scarpe e cerco di metterle saltellando per

il corridoio. Poi afferro lo zaino in cui ci sono carta e penna e corro di sotto.

Quando esco dal grattacielo mi guardo intorno per capire che direzione prendere,

poi noto un cartello che indica Central Park, dall'altro lato della strada.

Che scema che sono!

Euforica mi getto tra le macchine e i taxi facendomi quasi investire e arrivo al

parco.

Ragiona Amy, dove saranno?

Penso un attimo all'angolazione da cui li ho visti dall'attico poi corro in una direzione

e raggiungo delle panchine. La signora importunatrice è ancora qua.

Loro invece no.

Delusa rientro in casa.


- Sei rientrata?! 

Annuisco tristemente.

- Ma dai! Potevi cercarli no? Se li avevi visti un attimo prima non potevano essere 

andati lontano!

Mi batto una mano sulla fronte. 

Ha ragione!

Emily mi lancia un'occhiata divertita. Poi si fa seria.

- Non ho trovato il tuo diario. All'aeroporto non c'era e ho persino chiesto di sentire quello

di Parigi ma anche lì nulla.

Alzo le spalle fingendo che non me ne importi.

- Me ne rifarò un altro - le sorrido.

Ma in realtà me ne importa.

Non tanto perchè ho paura che qualcuno lo legga. Ma perchè quello è il mio Diario.

E lo rivoglio.

- Sai è strano.

- Cosa? 

- Tu perdi il tuo diario in cui parli con Jared Leto e il giorno dopo lui è qui a New York. Io lo

trovo strano - mormora Emily facendo le spallucce.

La guardo a bocca aperta.

Il cuore comincia a battere all'impazzata mentre il mio cervello cerca di trovare un collegamento.

Diario, Jared, Mars, New York, Io.

E se...


- Mi piace questa città! - urla Tomo dal divano.

Shannon mormora qualcosa di incompresibile mentre io lo guardo sorridendo.

- Sono felice Mofo! Almeno tu apprezzi la mia scelta.

Mio fratello mi trafigge con uno sguardo glaciale.

Compiaciuto dell'effetto delle mie parole mi alzo.

- Dove vai? - domanda il chitarrista.

- In camera.

Prima che uno dei due possa ribattere scappo di sopra e chiudo la porta.

Con gli occhi cerco avidamente il Diario e quando lo trovo, estasiato, lo prendo e mi siedo in un angolo.

"Sera Amy,

oggi è cominciato il primo giorno di ricerche e come pensavo, ho fatto fiasco.

Ho girato alcuni dei luoghi più belli della città ma non ti ho trovata.

Inoltre quel brontolone di mio fratello non mi è di aiuto. Si lamenta continuamente della confusione, dei

monumenti da vedere che secondo lui sono troppo, del cibo, delle ragazze. Di tutto!

Non penso che lui odi seriamente questa città. Il suo è un dispetto nei miei confronti. Penso che se fosse

di buon umore apprezzerebbe New York per tutto!

Tomo invece è contento. Non fa che ingozzarsi e sedersi. Alla fine di queste due settimane sarà una palla!

Non ridere! Sennò fai ridere anche me, e dopo mi sento in colpa."

Mi fermo un secondo.

E' giusto che io le scriva quello che sto facendo, i miei sforzi per trovarla, sul suo Diario?

Non ne sono fermamente convinto però voglio che lei sappia quanto è importante per me che lei ritrovi il 

Diario perciò proseguo senza esitare.

Non mi accorgo che la porta si sta aprendo piano piano.

- Ma che fai?

Shannon si è intrufolato nella mia stanza.

- Sparisci - dico chiudendo il diario.

- Non è che mi diventi una checca, vero? - indica l'oggetto tra le mie mani.

- Fatti i cazzi tuoi.

Lui ridacchia e alza le mani in segno di arresa.

- Come vuoi. Ciao Gerarda!

Gli lancio un cuscino proprio mentre chiude la porta.

Che impiccione.

E comunque checca ci sarà lui!


- Secondo te lo ha trovato Lui?

Emily si gratta il mento pensierosa.

- Non credo.

- Però è strano che ora sia qui!

- Forse è in vacanza.

Sospiro.

Ovvio che sia in vacanza. 

Come ho fatto a farmi venire in mente certe idee!

Che stupida che sono.

- Un autografo lo voglio comunque, quindi domani mentre te sei a lavoro io vado a cercarli.

- Brava la mia Amy!

Sorridendo Emily mi assicura di farmi trovare una cartina, dei soldi e una buona colazione la

mattina successiva, poi, dopo la buona notte, se ne va a letto.

Anche io mi infilo sotto le coperte pensando alla ricerca che mi aspetta.

Li incontrerò.

Che bello.

- Notte Jared - sussurro prima di addormentarami.


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Bene bene. Ormai posso dire che i compiti da domani/dopo domani non saranno più un problema quindi

verrete saziati con capitoli più lunghi!

Felici?

Alla prossima, Reb

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Capitolo 7
*** Hi! I'm Amy. ***


My Dear Diary...

5. Hi! I'm Amy.

 

E' già passata una settimana.

Una splendida settimana qui a New York insieme alla mia cara Emily.

Abbiamo visitato almeno metà della città e visto cose davvero stupende.

Gli unici a mancare all'appello sono i 30 Seconds To Mars.

Dopo quel fatidico giorno non li ho più visti, nemmeno di sfuggita. Io 

speravo tanto di incontrarli e avere un loro autografo ma niente.

Puff.

Spariti.

In tutta questa felicità loro mi fanno provare un pò di tristezza.


- Shan, shan, shan. Quando la finirai?

Tomo mi guarda inarcando un sopracciglio.

- Quando mi pare.

Lo sento sbuffare prima di addentare il suo panino.

- Siete proprio ridicoli. Perchè non riesci ad accettare queste vacanze qui a 

New York? E perchè lui non riesce a capire che facendo il misterioso non ti 

aiuta?

Sospira.

- Sai Mofo. Ha ragione, dannatamente ragione.

Mi tolgo gli occhiali da sole e lo guardo.

Lui allarga la bocca in un sorrisone a trentadue denti.

- E quindi?

- Quindi è tutta colpa sua!

- Ma allora sei scemo!

Tomo scuote la testa sconsolato. 

Il vento gli scompiglia i capelli facendoglieli finire sul panino e, di conseguenza,

nella maionese. Seccato prende un fazzoletto e si pulisce.

Ridacchio appoggiandomi al muretto del ponte.

L'unico luogo di questa metropoli che davvero mi piace è Central Park.

E' così bello, calmo e pieno di scoiattoli.

- Hey guarda!

Tomo comincia a scuotermi indicando un punto.

- Cosa?

- C'è una ragazza che sta correndo come una pazza investendo tutti!

Alzo gli occhi al cielo. Come si diverte quando vede altre persone comportarsi in

maniera ridicola.

- Ma quella viene da noi?

La osservo per capire se Mofo ha ragione e noto che la ragazza sta correndo verso di

noi.

Si ferma proprio all'inizio del ponte per riprendere fiato poi, una volta pronta, si 

sistema i capelli e ci viene incontro.

Esita un attimo poi finalmente si ferma davanti a me.

La guardo un secondo e le faccio un cenno, come per farle capire che deve parlare.

- Ciao - le dice Tomo capendo che da sola non si sbloccherà mai.

- Cia..ciao.

E' un Echelon, comprendo il suo imbarazzo.

La sento bisbigliare "Oh mio Dio" e la vedo sorridere.

Prendo il mio Iphone.

- Facciamo una foto?

- Oh si, grazie!

Ci mettiamo tutti e tre in posa e scatto. La metterò senz'altro su Twitter, per farla felice.

- E ora che ne dici di un autografo? - propone Tomo.

Lei sorride e prende lo zaino però il chitarrista la ferma.

Prende un pennarello bianco e le scrive sulla felpa, poi tocca a me.

- Come ti chiami? - le domando.

- Amy.

Arrossisce.

Le do un bacetto sulla guancia.

- Ok, Amy.


Mio fratello è silenzioso ma sorridente. Tomo mangia, come sempre.

- Che avete fatto oggi?

Shannon fa le spallucce.

- Abbiamo incontrato una Echelon! - esclama Tomo.

Sorrido.

- Davvero?

- Si, davvero Jay - commenta Shannon.

- E...come si chiamava?

- Che te ne frega?

Lo fulmino con lo sguardo.

Gli Echelon sono la mia famiglia, mi importa di loro.

- Si chiamava Emy...Umy..no, no...Amy - borbotta Mofo.

Il sangue mi si gela nelle vene.

- Amy?

- Si - biscica con un boccone in bocca - ha detto di avere vent'anni mi pare e che è

in vacanza, credo.

- Ha detto anno sabbatico. E' una pausa prima dell'Università - lo corregge mio 

fratello.

Non ci posso credere.

E' lei.

L'ho trovata.

- Vi ha detto dove dorme? Vi ha dato il suo numero?

I due mi guardano come se fossi un maniaco.

- No pazzo pervertito.

Ignoro la frecciatina di Shannon.

Non m'importa non avere il suo numero, il suo indirizzo o chissà cosa.

L'importante è sapere che è qui a New York e che i miei amici potranno riconoscerla 

se la vedranno nuovamente.

- E dove l'avete incontrata?

- A Central Park. 

Mio fratello lancia un occhiataccia a Tomo.

- Bene. Domani ci torniamo?

- Ma te sei malato! - urla Shannon - ma che hai in questi giorni? Prima leggi qualcosa 

che non vuoi farci scoprire, poi ci scrivi quindi deduco che sia un diario e ciò mi fa pensare 

a un tuo cambio di personalità...

- Jay è checca?

- Zitto tu! Dicevo...adesso però cerchi una ragazza come un maniaco. Ma che hai in quella testa

vuota?!

Osservo mio fratello calmarsi piano piano e tornare ad un colorito normale e non più bordeaux.

- Hai finito? - mormoro.

Prima che riesca a trovare un coltello mi dileguo in silenzio.


- Erano a Central Park. Li ho incontrati!

Emily sorride e urla.

- Oddio non ci credo! Beata! Tutti e tre?

- No, mancava Jared.

Mi intristico un pò

- Vabè, vedrai che lo incontrerai. E poi pensaci. Li hai visti a Central Park già due volte. Scommetto

che la terza volta li troverai lì.

La mia amica mi fa l'occhiolino.

Il suo ragionamento non fa una piega, e mi rincuore.

Da domani pattuglierò il parco!


________________________________________

Ok, penso che abbiate capito...anzi, lo avevate già capito!

La scuola mi ostacola.

Quest'anno ho tante nuove materie e per niente facili come Filosofia, Chimica, Letteratura Greca e 

già ieri ero sui libri.

Spero di riuscire a trovare del tempo per la storia!

Un bacio, Reb.

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Capitolo 8
*** Are You Kidding Bro? ***


Dear Diary...

7. Are you kidding Bro?


Immaginavo che c'era un obiettivo, uno scopo, dietro a tutto questo.

Ma mai avrei immaginato una cosa simile.

Quando Jay cinque giorni fa mi ha confessato tutto mi é servita una passeggiata per assorbire e macchinare l'accaduto.

Non avrei mai ritenuto Jared capace di fare certe cose e sono felice di essermi sbagliato.

Quando mi ha detto del diario sono rimasto scioccato però non ho esitato ad aiutarlo a cercare Amy.

Abbiamo tenuto Shannon all'oscuro di tutto e abbiamo agito da soli, quando lui riposava o girava per locali.

Sicuramente concentrarci solo su Central Park é stato un errore perché in questi cinque giorni non l'abbiamo trovata e

ora, che sono finite le due settimane di vacanza a NY, non sappiamo dove andare.

Sono sempre più convinto che Jay stia sbagliando a non parlarne anche con suo fratello perché, conoscendolo,

potrebbe innervosirsi se lo scoprisse in futuro.

- Che faremo domani? - domanda proprio il batterista.

- Ho un idea geniale. Andiamo all'aeroporto e scegliamo una località a caso.

Questo é il brillante piano dell'ultimo minuto. Mentre Jared distrarrá suo fratello io cercheró di trovare Amy

tra la folla. É una pazzia ma tanto vale tentare.

- Scherzi vero?

- No. Per niente.

Shannon si porta le mani al volto.

- Perché? Perché devi essere...così!

- Così come?

- Cosa?

- Cosa che cosa?

- Eh?

- Basta taci. Mi confondi. Domani farò la conta al tabellone punto.

La nostra DivaH, con la capacità di confondere chiunque, ha parlato dettando legge.

Una legge a cui qualcuno vuole ribellarsi.

- Perché c'è sempre da fare come vuoi tu?

- Perché comando io.

- Ma se sono io il maggiore!

- Io però sono il frontman della band.

Shannon tace guardando il fratello con disprezzo, poi se ne va imprecando.


L'aeroporto é caotico come sempre.

Tomo sta distraendo mio fratello per evitarmi la morte.

Gli sono debitore.

Ultimamente Shannon è intrattabile, chissà come mai, e se avessimo mantenuto il piano

originale a quest'ora i Mars sarebbero un duo.

Come l'ultima volta la gente mi spintona da ogni lato borbottando "Permesso, Scusi, Attenzione!"

Non sopporto il caos, se qualcuno non l'ha ancora capito.

- Scusa...

Mi volto e vedo una ragazza alta, snella e con una chioma di capelli ricci e lunghi. Sembra una leonessa.

Ha una penna in mano e un quadernino.

Mi guarda con duo occhioni color nocciola grandi e stupendi.

- Potresti farmi un...autografo..ti prego.

Le sorrido.

- Ma certo!

Le prendo la penna e le faccio una dedica.

- Sei un Echelon, fai parte della mia famiglia, quindi non dire più ti prego per un autografo perchè a 

voi è dovuto.

Lei sorride felice e riprende il quaderno.

- Grazie. Ora devo andare che mi parte l'aereo tra poco.

- Ok, tranquilla. Dove vai di bello?

- Barcellona. Adoro la Spagna. Questo è il mio anno sabbatico e sto facendo un giro per il mondo. Via,

non ti stresso più. Ciao Jared, grazie.

E scompare.

Troppo tardi mi rendo conto che la felpa che indossa è autografata da Shannon e Tomo.

Troppo tardi elaboro le sue parole.

Anno sabbatico.

- Amy! - grido cercando di raggiungerla.

Corro nella direzione in cui è scomparsa ma nulla.

Disperato mi precipito a prendere un biglietto.

- Tre per Barcellona. Sola andata grazie. 

Pago e guardo il biglietto.

- Scusi, questi sono per il volo tra un'ora? Non ce n'è uno adesso?

- Si. Sfortunatamente per lei è appena partito.

Impreco tra me e me poi ringrazio la signorina.

Quando torno dai miei amici li trovo seduti lontani, con il broncio.

Non appena mi vede Shannon si adombra ancora di più.

- Bro, che succede?

- Dimmi che non è vero.

Lo guardo confuso.

- Cosa?

Lui scuote la testa.

- Dimmi che non mi stai trascinando in un viaggio folle dietro ad una ragazza misteriosa.

Il sangue mi si gela nelle vene. 

Lancio uno sguardo a Tomo che cerca di evitare i miei occhi.

- E' vero.

- Ma che hai nel cervello? Niente! Proprio niente! Non potevi almeno dirmi dove andavi e lasciarmi a

casa? 

Non so cosa rispondergli.

Nemmeno io so con esattezza perchè ho portato i Mars con me.

- Allora? Non rispondi? 

- Non lo so, ok?

- Non lo so cosa? Jared ti rendi conto che il tuo piano era portarci a giro per il mondo tenendoci

all'oscuro di tutto?! Avresti potuto avvisarci, chiedercelo ma no. Sei sempre il solito. Credi che tutto ti sia

dovuto. Ti seguirò ancora per una tappa poi me ne tornerò a Los Angeles.

Scazzato si alza e se ne va.

 

__________________________________________________

Oddio che roba! Sono così piena di studio che muoio. Sono quattro giorni che studio senza sosta dalle tre

fino alle sette di sera, sto morendo. Perdonatemi.

Aggiornerò appena ho un momento!

Bacio, Reb!

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Capitolo 9
*** Barcelona! ***


Dear Diary...

8. Barcelona!


L'aereo vola veloce verso la Spagna.

Accanto a me Tomo russa pesantemente disturbandomi.

Dientro di noi Shannon ascolta la musica e guarda fuori. Non mi parla dalla nostra

litigata in aeroporto. 

Non ci faccio caso e torno a concentrarmi sui miei pensieri. 

Ovvero Amy.

Finalmente l'ho vista.

E' davvero bella e, so di essere cattivo, ma non me la credevo così incantevole.

Alta e snella, atletica siuramente. Mi pare di aver intravisto un fisico un pò muscoloso.

I suoi capelli sono davvero magnifici. 

Selvaggi, riccioli, color cioccolato e mesciati qua e là. Una chioma davvero artistica!

E gli occhi!

Intensi, profondi, allegri e di un bel color nocciola.

Un angelo.

Per non parlare del suo concetto di moda. 

Davvero originale.

Converse bianche, leggins neri e una felpa enorme nera. Braccialetti coloratissimi le tempestano

il braccio sinistro, un tatuaggio di una Triad le occupa la mano destra e sempre a destra un polsino

nero si oppone ai braccialetti sull'altro lato.

Adorabile.

Una mano mi piomba sul naso.

- Ahia!

Tomo grugnisce e si sistema la cuffia sugli occhi, poi torna a russare come una motosega.

Lo detesto in questo momento. Mi ha interrotto e mi ha fatto male.

Stupido Mofo!

Sospiro e guardo fuori.

- Tomo sveglia! Svegliati! Svegliati! Siamo arrivati guarda!

Scuoto il chitarrista urlando come un pazzo e disturbando le altre persone sull'aereo.

La vittima in questione si sveglia borbottando poi mi molla un pattone. 

Che gentile.


Barcellona è allegra, colorata, piena di vita.

Vi siamo immersi da appena un ora e già ne siamo contagiati.

Ci sono tante cose da vedere. L'acquario, le Ramblas, il Palau della Musica, la Sagrada Familia.

E chi più ne ha più ne metta.

Shannon è ancora incazzato però le donne spagnole potrebbero ammorbidirlo un pò.

Tomo è entusiasta e si è già comprato tante di quelle cose che ci abbiamo messo mezz'ora per fare

un pezzo di strada minuscolo.

Impazzisce di fronte a tutto. E' pazzo ve lo dico io.

Io esibisco una maglia dell'Hard Rock Cafè con orgoglio e, nonostante il momentaneo odio nei miei

confronti, mio fratello non ha resistito e mi ha riempito di foto con la sua amata reflex.

Anche ora sta facendo delle panoramiche.

Non so come facciano a resistere qui in Spagna perchè fa davvero caldo.

La brezza marina mi frusta il volto rinfrescandomi.

Mi gusto questo dolce refrigerio.

Immergo i piedi nella sabbia e guardo il mare. 

Forse capisco perchè Amy ha scelto questo posto come terza tappa. Per quanto New York

sia bella non riesce ad eguagliare il senso di pace e felicità che c'è qui. 

Amy...dove sei adesso?


- Una coca por favor.

Il cameriere scompare un secondo per poi riapparire con un mega bicchiere di Coca Cola in mano.

- Gracias.

Devo ringraziare le medie per le poche parole che so in spagnolo. 

Mi guardo intorno estasiata. 

Sono all'Hard Rock Cafè. Non poteva mancare nel mio itinerario. 

Ha già comprato due magliette e un portachiavi per me, e una maglia per Emily. Anche le cartoline sono 

al sicuro in borsa e, ovviamente, già pronte per essere spedite.

Vorrei ricordare che sono in Spagna da meno di due ore.

Io sono fatta così.

Ogni volta che arrivo in una città mi procuro subito i regali per amici e parenti, scrivo e spedisco le cartoline

e mi prendo dei souvenir così da poter dedicare le vacanze al relax più totale.

Ho spento il telefono e fino a stasera non lo accenderò. Non ho la minima voglia di chiamate mentre sono

chissà dove a rilassarmi.

Sono felice di essere riuscita ad incontrare Jared, anche se in fretta e furia.

Però meglio che niente, no?

Ormai avevo perso le speranze. Sono stata davvero fortunata,

Emily direbbe che ho semplicemente culo.

Voi che ne pensate?


________________________________________________

Ammazzatemi pure. Mi sembrava più logico dividere il capitolo in due parti e invece ora mi rendo conto che avrei

potuto mettere questo con il 7. Che testa di rapa.

Vabbè. Mi dileguo.

Un bacioooo, Reb!!

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Capitolo 10
*** Sharks. ***


Dear Diary...

9. Sharks.

 

- Disculpe me puede decir dónde está el Aquarium?

- Se encuentra ubicado en el Port Vell.

- Gracias.

Saluto il passante molto gentile che mi ha dato le indicazioni e proseguo,

ringraziando per la seconda volta in tre giorni il mio spagnolo scolastico.

Qui a Barcellona non serve molto se non quando si parla con una persona

della città. In tutti i negozi si parla inglese, spagnolo, tedesco, francese,in

molti anche italiano, e chi più ne ha più ne metta!

Nei bar, musei, nei ristoranti stessa situazione. 

Cosa assai gradita da chi, come me, parla si e no due parole in spagnolo e non

ha certo voglia di prendere il dizionario ogni tre per due per cercare una semplice

parola, figuriamoci per tradurre un discorso.

Oggi il mio itinerario prevede Aquarium di mattina e Parc Guell dopo pranzo,

due meraviglie di questa città.

Molto probabilmente passerò anche sulle famose Ramblas dato che ci si arriva

facilmente da Port Vell, grazie alla Rambla de Mar.

Entusiasta della mia giornata cammino a passo svelto verso il Porto e quando 

arrivo rimango senza fiato.

Le palme svettano ovunque, sulla Rambla de Mar svettano delle colonne altissime

che sostengono delle specie di onde bianche che la sera si illuminano e sono uno

spettacolo pazzesco. Le barche sono ovunque: motoscafi, barche a vela e yacth.

Con gli occhi che si posano ovunque continuo a camminare verso l'acquario.

Quando arrivo noto sul tetto dell'edificio le bandiere di non so quanti paesi e anche 

se potrebbe essere divertente scoprirlo, non mi fermo a contarle per non perdere

tempo. 

Oggi ho deciso di tentare un'azzardo, di fare la cosa per più bella della mia vita ( dopo

aver incontrato i Mars ovviamente ) quindi prendo i risparmi che avevo messo da parte

con un lavoretto extra e pago.

Poi finalmente mi addentro nell'Aquarium.

Pesci, polpi, razze, mante, squali, meduse, murene, delfini, cavallucci marini e soprattutto

tantissimi colori! Dopo lo spettacolo mozzafiato di Barcellona notturna questo è ancora

più soprendente e il meglio deve ancora arrivare.


- Allora, io pensavo di andare a Parc Guell e poi dopo pranzo all'Aquarium appena apre.

Tomo mi guarda dubbioso guardando un elenco di probabili luoghi visitabili da Amy.

- Non lo so Jay, io al parco ci andrei di pomeriggio. Mi sembra più un posto da visitare dopo

pranzo. 

- Anche un acquario è più da pomeriggio.

- Che scelta difficile.

Mofo si gratta il mento poi alza le spalle.

- Facciamo a modo tuo.

Ripiego con cura il foglietto bianco e me lo metto in tasca, poi cerco mio fratello nella stanza.

- Cerchi Shan?

Annuisco guardando in camera.

- Se n'è andato a giro poco fa. Forse non l'hai sentito.

Mi passo una mano tra i capelli con un sospiro. Mi sto concentrando troppo su Amy e poco 

su Shannon. Mi odierà a morte, e lo capisco.

- Dai andiamo. Lasciamogli un biglietto. Se vuole ci raggiunge - borbotta Tomo.


Il giro dell'Aquarium dura quasi tutta la mattina e adesso finalmente comincia il bello.

Sono davanti ad un enorme vasca, nella zona riservata al personale per dare da mangiare

ai pesci. Un uomo e una donna con indosso una muta aspettano in piedi che io mi metta la mia

poi mi porgono un bastone non troppo appuntito. Gli faccio cenno con la testa che sono pronta

e ci buttiamo.

L'acqua è fredda e pungente, mi toglie il poco sonno rimasto di colpo. Guardo i due sub e faccio

"ok" con la mano per fargli capire che sto bene, che l'acqua è fredda ma giusta.

A quel punto cominciamo a nuotare verso l'interno e in poco eccoli.

Gli squali.

Dopo una lezione su questi animali di routine eccomi alla fine tra di loro.

Sono bellissimi.

Posso nuotare vicino a loro, toccarli, abbracciarli e non mi sento nemmeno di dover usare il bastone.

So che non mi faranno del male, ne sono sicura, anzi certa.

Le bollicine fluttuano intorno a me e dietro ognuna di esse c'è uno squalo che mi guarda con i suoi

occhioni e che mi nuota attorno. Sono così entusiasta. I due sub si tengono a distanza per lasciarmi

gustare il momento, ogni tanto li vedo aggrapparsi ad uno squalo e lasciarsi trasportare.

L'ho sempre detto che sono delle creature affascinanti e buone, soprattutto questo.

Non dimenticherò mai quest'esperienza.

Mai.


___________________________________________________Spazio Autrice.

Eccomi! Sono tornata.

Era l'ora giusto? 

La buona notizia è che ho ogni intenzione di continuare questa storia e concluderla se a voi lettori piace

ma la brutta notizia è che, senza farlo di proposito, ho concluso questo capitolo proprio oggi che è l'ultimo

giorno qui a casa. Domani parto e non ci sono per due settimane. Mi dispiace ma al mio ritorno vi riempirò

di capitoli se voi vorrete che io continui. Lo prometto!

Quindi non disperate, alla prossima!

Notte a tutti e ci si vede tra due settimane!

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Capitolo 11
*** Idiots. ***


Dear Diary...

10. Idiots.

 

- Te lo avevo detto.

- Lo so.

- Il parco è più un luogo da pomeriggio, altro che acquario.

Jared mi guarda nervoso.

- A me i pesci dopo pranzo fanno tornare una fame assurda.

- Te hai sempre fame. Se ti trovassi con la pancia piena nel deserto avresti 

fame anche solo guardando uno scorpione.

Do una spintarella a Jay e sospiro sedendomi su una panchina.

Abbiamo appena finito di girare l'acquario. Un giro veloce, poche foto, felpe

chiuse fino al naso e cappucci ben tirati sulla testa.

Il nostro obiettivo è dare nell'occhio il meno possibile.

- Che ore sono Mofo?

- Quasi le sei.

Il viso del frontman si illumina di colpo. Senza dirmi niente mi afferra un braccio

e mi trascina per la città.

Tra un incrocio e l'altro mi spiega che Amy ha una passione per le foto e che il parco

al tramonto è sicuramente uno spettacolo da fotografare. 

Il cielo ha appena cominciato a tingersi di rosso e noi siamo finalmente arrivati.

- Allor..

Ridacchio per l'incapacità di parlare di Jared a causa del fiatone.

- Amy...castana...ricciola..bella..muoio.

Jay fa un sospiro e si accascia su una panchina facendomi segno con la mano di 

aspettare cinque minuti.

Ssentendolo morire soffocato una ragazza seduta lì vicino gli porge una bottiglietta

d'acqua poi riprende a fare foto al parco.

E' così concentrata che nemmeno nota che ha dissetato Jared Leto in persona ma

dopotutto, lui con quel maledetto cappuccio è irriconoscibile.

Un momento...foto.

Nervoso attiro l'attenzione di Jared e la indico.

Lui incuriosito la studia poi scuote la testa.

La osservo meglio anche io cercando di ricordare la pazza Amy di New York che correva 

incontro a me e Shannon.

Questa ragazza ha i capelli legati in una coda ma si nota perfettamente che sta cercando di

domare una chioma ricciola. Una corporatura asciutta e atletica è nascosta da un paio di shorts

di jeans e una camicetta rossa a quadrettoni neri. Alla scollatura sono agganciati un paio di 

rayban a goccia e dettaglio molto interessante, ha un braccio tempestato di braccialetti colorati.

Particolare e carina ma non mi sembra la nostra ricercata.

Io e Jared facciamo un giro veloce del parco, andiam anche di sotto a cercarla tra alte colonne

ma dopo tre quarti d'ora passati a girare di lei non c'è traccia.

Quando torniamo di sopra per stenderci sulla bellissima panchina colorata del parco troviamo 

Shannon a chiacchierare con la fotografa di prima.

Il batterista non si è preoccupato come noi di nascondere la sua identità e gira tranquillo per

Barcellona firmando autografi e facendo foto che poi posta su Twitter.

Sono pieno di notifiche per colpa sua.

La ragazza ridacchia tutta rossa, poi dopo aver fatto una foto a Shan lo saluta e se ne va.

Non appena rimane solo ci avviciniamo.

- Non ti ha chiesto un autografo?

Shan alza le spalle.

- E perchè avrebbe dovuto? Ce lo ha già.

- Davvero?

- Certo. Scemi non l'avevate riconosciuta?

Io e Jared ci guardiamo dubbiosi.

- Vi dice nulla il nome Amy?

- Siamo due idioti. Corri!


Che giornata.

Questa mattina ho fatto una spettacolare visita dell'acquario con tanto di nuotata con gli 

squali e oggi oltre a fare delle bellissime foto del tramonto visto da Parc Guell ho anche 

visto di nuovo Shannon. Devo confessare che quando me lo sono trovato dietro ho pensato

che mi avesse seguita New York, poi ho capito che la mia idea era veramente assurda anche

perchè non sono mica una star famosa; sono una ragazza qualsiasi che per delle

fortunate coincidenze si è ritrovata due volte i Mars, anche se non tutti insieme, davanti.

- Amy!

Una voce dietro di me.

Mi volto e vedo due persone incappucciate in lontanaza che scavalcano panchine e persone

per raggiungere.

Spaventata accellero fino a correre come loro.

- Fermati!

No che non mi fermo. Non ci tengo proprio a finire nelle grinfie di due maniaci.

Arrivo alla fine del parco, scavalco di corsa una siepe, attraverso la strada ed entro per un

soffio in un autobus che parte non appena vi metto piede dentro.

I due inseguitori si fermano sul limitare della strada e cominciano a spintonarsi arrabbiati.

Sembrano due tipi violenti.

Meno male che sono riuscita a fuggire.


* * *

Piano piano continuerò a postare capitoli di questa storia che mi piace e che vorrei davvero

portare a termine con voi lettori/lettrici ma il tempo che ho

non è molto. Comunque non preoccupatevi, non ho intenzione di abbandonare

"Dear Diary"!

Reb 

 


 


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Capitolo 12
*** Finally! ***


Dear Diary...

11. Finally!

 

- Jared ascolta. Devi stare calmo. L'abbiamo vista, è già qualcosa no? Siamo riusciti

ad indovinare uno dei luoghi in cui trovarla. Vedrai che ce la faremo.

Tomo cerca di tranquillizzarmi.

Inutilmente.

- Tomo non capisci? Era qui, davanti al mio naso. E non sono riuscito a riconoscerla.

- E allora? Non la conosci molto bene, è normale.

Non mi interessa. Non lo ascolto.

Mi prendo a pugni la fronte poi mi avvio a passi lunghi verso il parco per recuperare mio

fratello, che invece di aspettare buono e zitto seduto sulla panchina, è già a metà

strada.

- Raggiunta?

- Non fiatare - lo zittisco io.

Lui ridacchia e si sistema gli occhiali. E' la prima volta che lo sento ridere di gusto in mia

presenza e ciò mi rincuora. Almeno la giornata non è andata male del tutto.

- Forza ragazzi - Mofo compare alle nostre spalle - torniamo in albergo.

Sconsolati ce ne andiamo via dal parco.


Shannon è stranamente felice.

Troppo felice per i miei gusti.

Immerso nei miei pensieri sposto la mano e mi verso il caffè bollente sulla mano.

- Ahia! 

Impreco a mezza voce mentre mi asciugo e finisco di riempire la tazza.

Faccio un giro completo della sala osservando cosa c'è di buono da mangiare. Dopo un'attenta

scansione delle pietanze opto per una brioche alla nutella e una sfogliatina alle mele.

- Hai fame Jay?

- Scusa Mofo ma non ho voglia di parlare.

Shannon e Tomo si guardano negli occhi poi tornano a occuparsi dei loro caffè.

C'è qualcosa di strano nel loro modo di comportarsi ma non sono molto dell'umore per sprecare

tempo ad indagare.

- Allora oggi dove si va?

Faccio le spallucce - Decidete voi due.

- Perfetto - interviene Shannon - Approfitto di questa libertà di scelta per poter visitare il Palau de

la Musica.

Tomo batte un pugno sul tavolo facendo sobbalzare tutto.

- Aggiudicato!


La luce del sole filtra nel salone attraverso il bellissimo vetro colorato del soffitto.

Adoro questo posto. Ci sono dentro da pochi minuti ma già lo amo.

Il Palau de la Musica riesce a trasmettermi un insolito senso di pace.

Forse è proprio per questo che Shannon lo ha scelto. Prendo il cellulare e guardo per la millesima

volta il suo sms.

Domani mattina, ore 10 al Palau de la  Musica. 

Sei libera?

Shan

Ancora non riesco a crederci. Ieri quando mi ha chiesto il numero di telefono sono quasi svenuta.

- E' importante. Fidati, non sono un maniaco! 

A quella battuta abbiamo riso entrambi.

Nervosa mi alzo per fare una piccola camminata tra le file di sedili del salone. Mi sgranchisco le 

gambe un attimo poi mi siedo nuovamente e comincio ad osservare il soffitto.

L'enorme vetrata centrale è davvero stupenda. Ha colori che sfumano dal rosso all'azzurro e al

centro scende verso il basso in un cono. E' circondata da due cornici di rose, fiori che si trovano

anche intorno agli archi situati sopra le volte delle finestre.

Ok, ok, lo so. La mia descrizione non rende, ma la colpa è di questo posto così bello da essere

indescrivibile a parole.

Un tonfo mi fa sussultare riscuotendomi.

- Falla finita di fare il cretino! - un sussurro.

All'improvviso compare Tomo che spintona Jared come se fosse un toro infuriato facendolo cadere

a terra. Poi, con la stessa velocità con cui è entrato, scompare.

Jared si alza scazzato sistemandosi il maglione. Si passa una mano tra i capelli, sospira poi si guarda

intorno.

In mano ha un oggetto piccolo e rettangolare che non riesco a distinguere.

Non appena mi vede lo lascia cadere a terra provocando un tonfo che echeggia nel salone per un 

minuto. 

- Trovata!

Deglutisco confusa.

La mia non era una paranoia, i Mars mi stanno seguendo sul serio.


* * * 

Capitolo corto, ma non ne potevo più di far

soffrire Jared! >.<

Buon Anno a tutti! <3

 

 

 


 


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Capitolo 13
*** Here's Your Diary. ***


Dear Diary...

12. Here's Your Diary.

 

Tump.

L'unico suono udibile nella sala è quella del diario che mi scivola dalle mani.

La osservo come un ebete mentre lei, si volta verso di me e sussulta. 

Rimane a fissarmi anche lei stordita tanto quanto lo sono io.

Per interrompere questo enorme silenzio riesco a dire solo una cosa, una parola. 

- Trovata!

Che idiota!

Sicuramente starà pensando che sono uno scemo come tutte le star hollywoodiane. Complimenti

Jared.

Amy si schiarisce la voce imbarazzata, rossa in viso come se stesse per prendere fuoco, e si sistema 

sulla poltroncina rossa. 

Io raccolgo il diario facendolo cadere tre o quattro volte per il nervosismo. Mi sudano le mani e non 

riesco a capire il perchè. Dopotutto è una normalissima echelon a cui devo restituire un oggetto.

Dovrei essere tranquillo. Dovrei.

Ma non lo sono.

Mi siedo vicino a lei con lo sguardo fisso avanti a me, e alla fine, dopo qualche minuto decido di 

parlare.

- Scusa per ieri. Non volevamo spaventarti.

Lei mi guarda un attimo confusa poi capisce.

- Ah eravate voi. Conciati in quel modo vi ho scambiati per dei pazzi maniaci.

Ridacchia mentre si arriccia i capelli con le dita.

Deve essere un tic.

- Ti stavamo cercando perchè...hai perso questo e..e io l'ho trovato.

A malincuore le porgo l'oggetto al quale ormai mi ero affezionato e in cui avevo scritto di tutto e di

più nell'attesa di riportarglielo.

- Grazie. Pensavo di non ritrovarlo più.

Lo prende tutta sorridente e lo osserva attentamente, quasi come se non credesse di averlo tra le mani.

- Ehm..

Esito.

- Mi sono permesso di scrivere un pò sul tuo diario.

- Cosa?

Non sembra arrabbiata, solo sorpresa.

- Si..cioè..per farti sapere cosa combinavo io...te scrivi a me, io a te...se vuoi puoi strappare tutte le pagine!

Per tutta risposta scoppia a ridere come una matta.

Mi sento uno scemo.

- Ma che dici! Sono curiosa di leggerle invece. Poi anche se tu mi avessi insultata le conserverei a vita.

Che gentile. E' proprio un echelon.

Invece di leggere tutto subito, qui, davanti a me per farmi sapere se le mie parole hanno senso, ripone il diario

nella sua borsa e allora io faccio la cosa più stupida che potessi fare.

- Stasera vieni a cena con noi?

Mai approfondire il rapporto con gli echelon fino a questo punto.

Per me sono come fratelli e sorelle, me lo sono sempre imposto.

Perchè ora ho infranto questa mia regola?


Non avrei mai pensato Jared capace di infrangere le regole.

Che poi non sono regole qualsiasi.

Sono le sue

Imposte a se stesso per non trovarsi mai in contrasto con la nostra famiglia di fans. Gli echelon sono tutti

uguali quindi mai fare preferenze per uno o una.

Mai.

Ora invece eccolo lì.

Seduto ad un tavolino di un ristorante spagnolo che flirta spudoratamente con Amy.

Io e Tomo ci guardiamo sempre più spaventati per la piega che potrebbe prendere la serata. Abbiamo deciso

di vigilare attentamente sulla situazione. Per prima cosa lei non deve tornare a casa con noi oppure lui a casa di lei.

Poi nessuno deve tassativamente ubriacarsi, o potrebbe perdere il controllo.

Infine, mai, e ripeto mai, lasciarli soli.

Ovviamente Jared è ignaro del fatto che noi lo ostacoleremo e sono sicuro che non appena lo capirà farà una 

scenata.

- Shannon?

Mio fratello mi guarda dal suo posto.

- Scusa ero immerso nei miei pensieri.

- Tranquillo. Stavo dicendo ad Amy che potremmo unirci a lei nel suo viaggio per il mondo. 

E ride mentre le mette un braccio intorno alle spalle. 

Com'è scemo!

- Non lo so Jay, noi ci siamo spostati solo per riportarle il diario. Io sarei un pò stanco.

Jared mi lancia un'occhiataccia.

- Non preoccuparti, troverò il modo di convincerli. Altrimenti vengo solo io con te.

No! Questo proprio no.

Piuttosto che lasciarli partire soli gli starò appiccicato come una sanguisuga.

Tomo mi dà un colpetto al braccio.

- Senti, se è una testa calda lascialo fare. Dopotutto sono affari suoi.

- No, le regole sono regole.

- Come vuoi. Non capisco tutta questa avversione però.

Non la capisco nemmeno io sinceramente però ormai è un chiodo fisso.

Amy ride come una matta. Chissà che cosa gli starà raccontando quel cretino.

Un pò capisco perchè le sta così con il fiato sul collo.

Lei non è certo "da buttare".

Alta più o meno come Jay, snella, con una chioma da leonessa e due occhi magnetici. Il sorriso

non è certo da meno, smagliante e racchiuso in due labbra carnose e sensuali.

Ha un look semplice ma non anonimo. Suo, in poche parole, perchè ha un tono stravagante che non 

trovi in tutte le persone.

Non ci ho parlato molto, solo al Parco, ma sembra simpatica.

E' una ragazza interessante ma Jared deve lasciarla perdere.

E' la mia missione.

Quasi quasi ci scrivo un diario.


_________________

Eccomi.

Scusate la pausa ma ero via in vacanza.

Pardon!


 



 

 

 

 


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Capitolo 14
*** I'm a Leto...In Trouble! ***


Dear Diary...

13. I'm a Leto..In Trouble!

 

Diario di bordo.

Giorno 01.

Tutto fila liscio per il momento. La leonessa e la sanguisuga non hanno copulato.

Si lo so, i nomi in codice fanno schifo. Con il tempo li cambierò.

No, solo quello di Jared. Leonessa va benissimo. 

Chiudo il mio quadernino con una veduta dell'oceano sulla copertina. Forse l'ho

scelto perchè mio fratello mi irrita terribilmente e l'oceano mi rilassa.

Infatti ora sono molto tranquillo.

- Non mi stai diventando checca pure tu, vero?

Tomo mi guarda dall'altra parte del tavolino circondato da tazze che fino a due minuti

fa erano piene di cioccolata calda e fumante.

Nella foga si è bevuto pure la mia quel bisonte.

- Ma per favore!

- Chiedevo, non si sa mai.

Ridacchio tra me e me pensando che Tomo sia la nota più positiva di questa strana

avventura. Poi mi guardo intorno per cercare quello svampito di mio fratello.

Eccolo là, seduto su un muretto che scatta foto ad Amy.

Ieri sera siamo riusciti ad evitare eventi catastrofici, cosa che ci ha resi molto felici

quindi ci è sembrato giusto concederle il servizio fotografico proposto da Jay.

Alla notizia Amy ha fatto i salti di gioia e stamani si è presentata tutta in tiro.

Abitino senza spalline verde chiaro con tanti fiori colorati, foulard bianco, capelli

sciolti al vento ornati da una passatina verde come il vestito che le impedisce che

delle ciocche le vadano sugli occhi. Il tutto è completato da una borsetta bianca semplice

e delle ballerine bianche. Sembra una piccola ninfa della primavera.

- Basta mi sono rotto. Non è una fan di Jared, è una nostra fan, quindi che stia anche noi!

Spazientito mi alzo e raggiungo i due piccioncini.


- Metti una mano sotto il mento. Perfetto!

Jared, seduto davanti a me sul muretto, non smette mai di muoversi e di scattare.

Quando sono arrivata stamattina e lui ha cominciato a fare foto mi sentivo profondamente

in imbarazzo per la tanta attenzione; ora sono un pò più a mio agio, ma non del tutto.

Shannon e Tomo erano già piazzati al tavolo di una caffetteria quando sono arrivata. Non 

avrei mai pensato che il chitarrista fosse capace di mangiare così tanto! Ogni volta che lo vedo

ha del cibo tra le mani.

Mi volto per vedere se anche ora si sta abbuffando.

- Wow! Perfetta! - urla Jared mentre scatta.

Mi metto a ridere per l'espressione che ha fatto e lui scatta di nuovo.

- Non credi di averne fatte abbastanza? - sbotto divertita.

- Non sono io che decido quando smettere. E' l'ispirazione! E per ora ne ho in abbondanza.

Con il suo fare da diva si passa una mano tra i capelli e aggrotta le sopracciglia in uno sguardo

concentrato. Vuole sembrare un professionista.

- Ho un'altra idea fantastica! - esclama dopo un minuto di riflessione.

- Mi sa che dovrai rimandarla - irrompe una voce alle mie spalle.

La voce di Shannon.

Il batterista mi circonda le spalle con un braccio e guarda suo fratello dritto negli occhi.

- Ora tocca a me passare un pò di tempo con Amy, poi toccherà a Tomo. Se non sbaglio è 

una Echelon, non una fan solo di Jared Leto.

Il cantante fa per ribattere ma alla fine rimane solo a bocca aperta.

- Chiudi il forno - ridacchia Shan.

Jared lo fulmina con lo sguardo poi scappa da Tomo.

- Cos'ha tuo fratello? - domando spaesata.

- Niente, è solo strano dalla nascita. Deve essere caduto ai dottori.

Alla battuta entrambi scoppiamo a ridere.

Aspettiamo qualche minuto seduti sul muretto poi Shannon propone di fare un giro per le

Ramblas  e io ovviamente accetto.

Anche se non ho molto per fare spese pazze mi diverte passare davanti alle vetrine dei negozi

e ammirare ciò che contengono.

Shannon, dopo un iniziale silenzio, è stato preso dalla parlantina e ora non smette più di 

parlare. E' così impacciato mentre cerca di stare accanto a me e allo stesso tempo di non 

starmi troppo appiccicato, forse per non mandare il messaggio sbagliato.

- Hai sentito?

Interrompo i miei pensieri e lo guardo confusa.

- Cosa? Scusa.

- Tranquilla...dicevo, ci si sposta a passeggiare sul mare? Lontano dal caos.

Annuisco.

- Si, mi sembra una buona idea.

Lui sorride e mi indica la strada.

Senza rendercene conto la giornata è passata tra foto e Ramblas e ora il sole sta tramontando.


- Guardali. Guardali.

- Li vedo Jared, non sono ancora cieco.

- Cosa le avrà detto per farla ridere così tanto?

Alzo le spalle.

- Forse una battuta su di te.

Jared mi tira una cartaccia.

Lo ignoro continuando a leggere il menù. Non tanto per ordinare qualcosa ma per uccidere

la noia. 

- E ora dove cavolo vanno? - urla indemoniato.

- Jared stai calmo!

Per tutta risposta mi arriva in testa il coperchio dell'obiettivo della sua reflex. Lo raccolgo e

lo sequestro.

- Ridammelo.

- Scordatelo.

Lo sento agitarsi sulla sedia e sbuffare rumorosamente.

Oggi è di cattivo umore.

E pensare che tutto era partito da lui e che era felice come una pasqua all'idea di trovare la

misteriosa scrittrice del diario. Ora che Shannon però gli mette i bastoni tra le ruote sta 

cominciando ad innervosirsi. Presto esploderà.

- Neanche gli interessava far parte di tutto questo - borbotta tra sè e sè.

Continuo a ignorarlo sperando che la smetta.

Senza farmi notare prendo il telefono per mandare un messaggio di soccorso a Shan ma vedo 

che lui mi ha preceduto.

Apro l'sms e leggo. Poi rileggo e non credo ai miei occhi.

Sul display brilla una frase, una sola. 

Ma che porterà una moltitudine di guai.


"Ho combinato un casino."


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Scusate la lentezza e la piccolezza del capitolo ma essendo tornata dalle vacanze da poco

ho dovuto recuperare i compiti in questi giorni. Appena sarò in pari mi rifarò viva e in forma!


 



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Capitolo 15
*** WTF?! ***


Dear Diary...

14. WTF?!

 

- Scandisci meglio le parole.

Sospiro e ripeto ciò che avevo appena detto.

- SHANNON! Io non ti capisco!

Tomo mi urla ogni parola nell'orecchio con l'intenzione di assordarmi.

- Va bene, va bene - mugugno con un'alzata di spalle.

Riprendo fiato e confesso ciò che ho fatto.

Il casino.

Il terribile misfatto.

- Noi..cioè, io...

Cerco un modo per indorare la pillola diciamo, che è molto amara, soprattutto per Jay.

Ieri il sole stava tramontando creando sfumature rosse, arancio e azzurre sul cielo. Era uno

spettacolo davvero fantastico. 

La sabbia dorata era ancora calda e solleticava la pelle nel sentirla tra le dita, e le onde erano

così sinuose mentre si riversavano sulla battigia che infondevano calma e serenità. 

Amy inspirava a pieni polmoni l'aria salmastra. I capelli le volavano sul viso perchè si era tolta

la passata così i riccioli celavano i suoi occhi ai miei per poi mostrarmeli di nuovo. L'abito 

si alzava leggermente con le folate più forti e in quei momenti lei rideva perchè io facevo finta

di voler dare una sbirciatina.

La spiaggia era quasi deserta in quel tratto, ma il suono delle sue risate la faceva sembrare piena.

Non avrei potuto immaginare scena più bella e non volendo perderla avevo preso l'Iphone per

scattare qualche foto. La modella dopo qualche istante si era girata e aveva ridacchiato.

- Hai intenzione di usare il cellulare per fare foto a questo meraviglioso tramonto?

- Purtroppo ho dimenticato la macchinetta.

Aveva sorriso di nuovo e io, tac, avevo scattato di nuovo.

- Ora basta - aveva detto lei prendendomi il telefono di mano - ne ho già abbastanza io.

Così il soggetto ero diventato io. Mentre cercavo di non sembrare un idiota nelle foto pensavo a 

come potermi avvicinare a lei, magari con la scusa di insegnarle, ma prima che potessi chiederglielo

aveva esordito con un "Quanto mi piace fare foto, è una delle mie passioni!". E il mio piano era

crollato su se stesso.

Dopo mezz'ora il sole non era ancora tramontato del tutto. Sembrava strano eppure una piccola

punta si era decisa a farci compagnia, e noi ci eravamo seduti nell'oscurità, ormai quasi totatle,

sulla sabbia. 

Amy guardava il mare assorta e con le mani appoggiate sui granelli ora tiepidi. Io guardavo le sue dita 

affusolate e tremanti e mi davo dello scemo ogni secondo perchè non le afferravo per scaldarle con

cura. 

A ogni auto-offesa seguiva una domanda: perchè Amy mi stava facendo quell'effetto?

Perchè era bella, simpatica e avevamo le stesse passioni, mi rispondevo.

E a quella risposta che mi scaldava il cuore seguiva uno "Scemo scemo scemo!"

Alla fine ce l'avevo fatta e l'avevo avvolta con le braccia. Lei subito aveva appoggiato la sua testa sul mio

petto e mi aveva guardato con quei suoi occhioni nocciola.

Così è successo.

-....l'ho baciata - quasi sussurro a Tomo.

Lui strabuzza gli occhi e scoppia a ridere.

- E' uno scherzo vero?

Scuoto la testa.

- Ma sei un cretino! Primo. Te non volevi nemmeno far parte di questa storia. Secondo. Le regole, dicevi

tanto di Jared e poi ta-dà! Terzo. Tuo fratello ti spezza le ossa, ti prende a sassate. Ti tritura poi dà fuoco

ai tuoi resti e sparge le ceneri per i cinque continenti! Lei era sua. E' perso e tu lo sapevi benissimo e 

nonostante questo sei andato a girare intorno ad Amy.

Sospiro. Ogni parola è vera purtroppo.

- Mofo cerca di capire. Siamo due gocce d'acqua!

- Perchè? Anche Jared è come lei, anzi è persino più alta di te.

Lancio un'occhiataccia a Tomo. L'altezza non conta.

- Jared dov'è? - domando dopo un pò.

- Torna tra un quarto d'ora.


Caro Jared,

lo so che quello che sto per scrivere forse non è la cosa più indicata da dirti ma tu sei il mio diario quindi.

Oggi io e Shan ci siamo baciati.

Non riesco nemmeno a capire come sia successo ma quando ci siamo ritrovati incatenati l'uno alle labbra

dell'altro mi sono sentita rapita. Mi sono sentita trasportata in un altro mondo.

Ammetto di essere confusa perchè dei tre ho sempre non preferito, amato, te eppure oggi pomeriggio ero

tra le braccia di tuo fratello. Non tra le tue.

Ho la mente annebbiata. Una parte mi dice di continuare questa "storia" appena sbocciata con Shan, 

l'altra mi dice che in realtà sei tu quello che vorrei con me a coccolarmi.

A parte prendere a testate il muro, non so più che fare.

Aiuto!

Toc, toc.

- Avanti! - urlo chiudendo il diario.

La testa di Jared fa capolino dalla porta.

Ha insistito perchè mi trasferissi nell'albergo dove alloggiano.

- Tutto ok?

Faccio cenno di si con la testa.

Mi sento un pò in imbarazzo.

- Stavi scrivendo?

- Già.

- Posso leggere?

Faccio uno scatto verso il diario.

- Eh eh. Ti piacerebbe - dico cercando di rendere meno sospetto il mio comportamento.

- Te lo ruberò nel sonno - sussurra uscendo - guardati le spalle!

Appena la porta si chiude tiro un sospiro di sollievo e mi accascio sul letto.

Mi sento tremendamente in colpa anche se non mi pento di quello che è successo.

Aspetto ancora cinque minuti poi riapro il diario.


Diario di bordo.

Giorno 01.

Il piano è fallito, per colpa mia.

Ho baciato la Leonessa e se la Sanguisuga lo viene a sapere mi uccide e poi si riprende la ragazza.

Non posso permetterlo.

Anche se rischio la vita non posso lasciare che la mia prima relazione seria vada in pezzi solo per

far contento mio fratello.

Serve un nuovo piano per nascondergliela e continuare a fargli credere di avere il controllo.

Mi consulterò con Tomo però, vista la piega del mio ultimo piano.

Eh si, mi sa che è meglio!

 

 

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