A passo di danza

di _Blorange_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** BRIT School Of Arts ***
Capitolo 2: *** Un nuovo incontro.. ***
Capitolo 3: *** Guardate i liocorni, guardateli!! ***



Capitolo 1
*** BRIT School Of Arts ***


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BRIT School Of Arts

Tutti hanno un sogno.

C’è chi sogna di trovare l’anima gemella e passarci il resto della vita, chi di incontrare il proprio idolo e molti altri ancora… sono infiniti i desideri.

Qual’era il nostro? Beh, ne avevamo tanti , ma il più grande era restare insieme e, sempre insieme, studiare alla BRIT school of Arts a Londra.

Io e Marta, la mia compagna d’avventure, avevamo appena finito le superiori quando vi siamo state ammesse come allieve dell’accademia di ballo: classico, contemporaneo e modern io;  contemporaneo e modern lei.

Il giorno della partenza ero in ritardo, come sempre del resto.

<< Fai la valigia Rory! >> mi aveva detto mia madre la sera prima

<< siii, ora vado >> le avevo risposto io… e invece? Invece mi sono persa a guardare le repliche di Colorado in tv. Diamine! Non sarei stata ridotta alle quattro e mezza di mattina ad accartocciare vestisti ed a buttarli in valigia mentre al contempo mi infilavo i pantaloni e mi lavavo i denti, scena alquanto comica dovrei dire, ma non per me o per i miei genitori che mi dovevano accompagnare all’aeroporto.

<< AURORAA!! >> gridò mia madre dalle scale(ebbene sì, il mio nome è Aurora J ).

<< Si! >> le risposi con lo stesso tono sedendomi sulla valigia nel tentativo di chiuderla

<< Merda, chiuditi! >> bisbigliai tentando di far scorrere la cerniera, ma inutilmente

<< Tesoro sbrigati! Abbiamo solo dieci minuti per arrivare in… ma non avevi fatto la valigia ieri? >>  disse entrando e constatando la situazione critica in cui mi trovavo, sorrisi a 35 denti come se non stesse succedendo niente e, quando apii bocca per spiegare, lei mi zittì

<< Non lo voglio sapere. Vai a prepararti, qui finisco io >> fece tirandomi su per un braccio e spingendomi verso il bagno.

Mi guardai allo specchio constatando di  sembrare in tutto e per tutto un panda che si era tinto la pelliccia di rosso. Così iniziai a sistemami, pettinandomi i capelli arruffati e mettendomi il fondotinta e un po’ di matita.

Finii di prepararmi in un tempo da record, in modo da essere per strada linda e pinta per le 5 ed alle 5.10 in aeroporto di Milano. 

Il mio arrivo fu alquanto teatrale, credo: arrivai di corsa trascinandomi dietro la mia valigia stracolma di vestiti e cose varie, che si poggiava alternatamente sulle due rotelle, buttandosi da una parte all’ altra. Imprecai in italaino, inglese, turco, ostrogoto e chi più ne ha più ne metta, infine arrivai di fronte a Mar ed i suoi genitori di scivolata, naturalmente la valigia mi scappò di mano e fece ancora quattro metri verso il check in sotto l’espressione di completo disappunto della ragazza che si trovava dall’altra parte del bancone. Le sorrisi come per scusarmi per poi recuperare il mio bagaglio.

<< Devi sempre distinguerti tu, eh? >> disse Mar  divertita

<< Non sarebbe lei se no >> controbattè suo padre dandomi un buffetto sulla testa. Ahahahah guarda mi sto strippando dalle risate! No, scherzavo…

Salutammo tutti e dopo qualche minuto ci imbarcammo sull’aereo alla volta dei nostri sogni. Il viaggio durò qualche ora, in modo che alle 8.30 ci trovassimo all aeroporto di Heathrow impalate come delle deficenti all’uscita.

<< E ora? >> domandò Mar voltandosi a guardarmi

<< E ora Taxi >> conclusi con aria perplessa. Prima di riuscire a prenderne uno ci volle un po’, quelle teste di pigna di taxisti anche se erano liberi non ci cagavano di striscio così facendo prendere un cago alla mora e al povero guidatore mi misi in mezzo alla strada bloccando il veicolo incazzata.

Quando arrivammo alla BRIT ad accoglierci c’era una marea di studenti tutti indaffarati ad andare di qua e di la e un conto di 60 sterline da dare al strozzino che ci ha portate fin qua. Facemmo a metà e con soddisfazione quello si allontanò con la sua macchinina nera.

L’edificio era enorme e pieno di gente ma riuscimmo a scorgere una vecchia signora sulla sessantina che andava in giro urlando ‘’ first yearr’’ a destra e a manca come un ossessa, quella era la signora Hurst la preside. La seguimmo In una sorta di guida turistica dell’ accademia.

I dormitori dei ballerini e dei cantanti, siccome il più delle volte frequentavano gli stessi corsi, erano mescolati a all’ incrocio dei sterminati corridoi di quell’ala dell’ edificio  vi era uno spiazzo abbastanza grande  con poltrone, un televisore, diverse tavolate ed un camino. Ero a bocca aperta e mentre la signora Hurst ci faceva strada, mi guardavo attorno con occhi luccicanti. La sentivo parlare, ma non capivo niente, non perché parlasse in un inglese tanto difficile, semplicemente perché non ascoltavo. La visita durò un’altra mezz’ora, dopo di che la preside ci lasciò andare a sistemare le nostre cose nelle stanze e a prepararci per la cerimonia di presentazione di questa sera.

Stavamo camminando per i corridoi trascinandoci dietro le valige, alla ricerca della stanza che avremmo dovuto condividere con un’altra ragazza.

<< Dammi un pizzicotto Rory >> disse ad un certo punto Matra, sorrisi alla sua affermazione ed eseguii gli ordini senza fiatare facendola urlare di dolore

<< Ahio! >> esclamò stizzita << Ma sei stupida? >> continuò poi massaggiandosi il braccio che le avevo pizzicato, le feci una linguaccia

<< No, sono Aurora >> risposi imitando l’accento inglese scatenando nella mia amica una risata alla quale mi unì fino a che, troppo impegnata a ridere, non notai che qualcuno stava avanzando davanti a me andando a sbatterci contro con l’unico risultato di una culata e dell’ esplosione della mia valigia stracolma. Ma perché cavolo sempre a me?!

<< Scusami tanto, non ti avevo visto! >> mi affrettai a dire recuperando le mie cose senza nemmeno guardare in volto la persona che ho travolto … grazie al cielo che non è volata fuori pure la biancheria! Santa mamma che l’ha messa negli scomparti con le cerniere!

<< Ahahah ho notato! Tranquilla, non ti ho visto nemmeno io altrimenti mi sarei scansato >> disse raccogliendo le mie punte volate vicino a lui. Solo allora alzai lo sguardo per incrociare due iridi azzurro cielo

<< Sei una ballerina? >>  disse sorridendomi. Oh  porco pandoro sardo e calabrese! Arossii abbastanza da far si che Mar lo notasse per poi contraccambiare con un sorriso imbarazzato

<< S-Sì. Siamo arrivate oggi.  >> balbettai prendendo le scarpette che quel ragazzo mi stava porgendo

<< Wow, anche noi! Siamo sgattaiolati via dalla pallosa gita turistica di quella befana della preside per andare ad esplorare la scuola per conto nostro, solo che da cinque che eravamo sono rimasto solo io… ci siamo persi per strada ahahah >> ci raccontò con aria allegra grattandosi la nuca imbarazzato. Da per terra mi scambiai uno sguardo con la mia migliore amica, ormai ci capivamo così, non servivano parole. ‘’ Ecco, qualcuno rintronato come te’’ , questo dicevano i suoi occhi color cioccolato.

Il cellulare di qualcuno suonò. Il moro si tastò le tasche alla ricerca del suo e quando lo tirò fuori constatando che gli era arrivato un messaggio.

<< Oh, è Harry. >> cinguettò alzandosi per poi porgermi la mano che accettai prontamente

<< I miei amici mi aspettano all’ entrata. Gli raggiungo… ah, io sono Louis. Piacere >> si presentò sempre con il sorriso sulle lebbra senza però lasciare la mia mano … Louis. Mi incantai ad osservarlo… capelli castani e ribelli, occhi color cielo e lineamenti perfetti, che mi ricordavano un personaggio delle fiabe che ora però non saprei dire e un po’ di barba che lo rendeva ancra più sexy… no ok, frena gli ormoni Rory!

<< Marta! E la ricoglionita qui invece è Aurora. Piacere nostro! >> Intervenne Mar siccome io ero impegnata a far altro

<< Già >> aggiunsi di fretta scrollando la testa e tornando alla realtà

<< Bene belle ballerine, io devo scappare! Ci si vede in giro! >> disse facendo l’occhiolino per poi dileguarsi come è apparso.

*Spazio Autrici*

Ciaoooo

allora io sono Blue, una delle due autrici di questa storia. scriverò le parti di Aurora :)

Che ve ne pare? Spero tanto vi sia piaciuta! Se vi va lasciateci un arecensione, ci farebbe molto piacere sapee la vostra opinione!

Beh buona notte e grazie di aver letto!

Blue xxx

 

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Capitolo 2
*** Un nuovo incontro.. ***


apassodidanza

Un nuovo incontro

Quel Louis se ne andò via dopo averci salutate. Vedevo che gl’occhi della mia amica Aurora erano rimasti incantati, come non prima.

<< A che pensi? >> le chiesi facendo la gnorri

<< Eh? Io a niente >> le lanciai un occhiolino ma non se ne accorse, scrollai le spalle. Prendemmo le valige e andammo in cerca della nostra stanza. Cavolo è fantastica questa scuola! È perfetta, enorme, elegante e piena di studenti che giravano, scherzavano fra di loro. Penso che non ci dispiacerà stare qui, ci divertiremo.

<< Ok... allora non voglio girare come una scema, che numero è la nostra stanza? >> chiesi mentre giravamo per i corridoi in cerca della nostra stanza

<< Oh allora... è la numero 117 >> rispose lei. Sbuffai, c’eravamo passate una quarantina di camere fa. Facemmo dietro front e ripercorremmo il corridoio nuovamente. Arrivai davanti al numero 117 scritto in nero su un ovale oro. Rimasi a fissarlo

<< Mar aspetti che la porta si apra da sola? >>  chiese Aurora ridendo

<< Non si sa mai... >> risposi aprendo la porta. Appena entrammo ci ritrovammo davanti a una stanza con tre letti e un bagno. Che bella, cavoletti.

<< Oh ciao! Voi siete le ragazze con cui condivido la stanza >> no sai siamo venute a curiosare la stanza per vedere se eri attenta se entrava qualcuno. Che domanda è?

<< Si. Wooo quel letto è mio >> dissi fiondandomi sotto al letto a castello.

<< Piacere io sono Robbie >> disse sorridendo

<< Io sono Aurora e quell’altra che non so dov’è finita si chiama Marta >> andai a vedere il bagno, eh scusa voglio vedere dove avranno luogo i miei pensieri.

<< Nuoooooooo!!! >> Rory si schiaffeggiò una mano in fronte in modo di arresa

<< Che hai ora? >> chiese

<< C’è pure il balcone! >> urlai. Rientrai e vidi Aurora sedersi e mi guardava sorridendo. Cosa? << Andiamo a fare un giro? Dai, dai dai >>

<< Con calma >> disse lei. Già stanca? Però!

<< Se domani! >> dissi prima di correre fuori dalla camera e correre per il corridoio

<< Porca miseria Mar aspettami!! Scusa ora vado a raggiungerla >> disse a Robbie. Correvo per il corridoio fin quando non mi persi. Ma si può essere più scemi. Correvo fino a quando SPATAPUM! Caddi a terra. Ahia che botta

<< Ehi ti sei fatta male? >> Santo patrizio chi è? Non è Rory, merda che figura del cavolo. Alzai la testa e mi ritrovai davanti a un ragazzo castano con il ciuffo e due enormi occhi marroni.

<< Ah no... grazie >> risposi tirandomi su aiutata da lui

<< Io sono Francisco, posso sapere il nome di questa bella ragazza? >> si bella nel duemilaecredici

<< Io sono Marta. Tu non è che per caso sai come si esce nel giardino? >> chiesi. Si mise a ridere

<< Ti sei persa... >> nooo, volevo solo interrogarti << Vieni ti accompagno >> disse

<< Ah ehm... ma prima devo trovare la mia amica >> dissi

<< Ok andiamola a cercare >> cavoletti che bel ragazzo e che dolce che è. Cominciammo a cercare Aurora, fino a quando non mi sentii chiamare

<< MAR!!! Cavolo dove sei finita!? >>

<< Penso sia la tua amica. Vieni andiamo per di qua >> lo seguii e appena girammo un angolo la trovai che si guardava attorno.

<< Oh eccoti finalmente >> disse sorridendo.

<< Rory lui è Francisco, Francisco lei è Aurora >> dissi. Si sorrisero

<< Piacere >> risposero entrambi << Beh visto che ti ho aiutato a ritrovarla, ora vado >>

<< Ok. Ci vediamo in giro >>

<< Sicuro! >> disse per poi sparire magicamente come lo avevo incontrato.

<< Allora tu ora mi devi spiegare tutto!! >> disse Rory mentre io la seguivo

<< Spiegare che? Mi ha tirata su quando sono caduta e mi ha aiutata a cercarti. Scema >> mi guardò

<< Se, se dicono tutti così >> sbuffai. << Ah eh... andiamo in mensa? >> chiese lei. È stanca, affamata e che altro? ok ma si dai andiamo. Annuii.

Arrivammo in mensa e lei si andò a prendere un bel vassoio pieno mentre io solo un succo. Ci andammo a sedere a un tavolo vuoto. Rory cominciò a mangiare. Porca miseria ha fame.

<< Ma queghjllo non è Louizs? >> chiese mentre mangiava. Mi misi a ridere perché è buffa. Sembra un criceto che non vuole che qualcuno le porti via il cibo. Mi girai ed era proprio lui.

<< Si è lui... >> dissi tornandomi a girare. Mi voltai di nuovo verso il suo tavolo << cazzo! >> riuscii solo a dire

<< Cosfva? >> chiese Rory cercando di capire il motivo della mia affermazione. Mi girai verso Rory e le dissi a bassa voce

<< Hai visto  il riccio? >> chiesi. Lei lo guardò e poi guardò me

<< Beh è un bel ragazzo >> disse

<< Cavolo! Che begl’occhi che ha >> dissi e lei sorrise. Mi girai di nuovo e notai che ora ci stava guardando, così sorrisi non sapendo che fare e lui ricambiò. Louis se ne accorse e ci salutò

<< Ciao Aurora ciao Marta! >> disse. Noi spalancammo gl’occhi e lo salutammo

<< Ciao >> rispondemmo in coro. Mi girai verso Rory che intanto si era fatta rossa in viso. Ahahha bella lei!!

<< Venite qui con noi >> disse Louis. Io e la mia amica deglutimmo rumorosamente. Ci alzammo e ci dirigemmo al loro tavolo. Lei si sedette fra Louis e un ragazzo biondo mentre io fra il riccio e un ragazzo castano con il viso molto dolce. << Dai ragazzi presentatevi >> disse lui

<< Io sono Niall >> disse il biondo, aveva degl’occhi azzurro oceano stupendi e un sorriso mozza fiato

<< Io Zayn >> ragazzo di poche parole insomma. Era un ragazzo moro con il ciuffo biondo e due occhi marroni misteriosi ma molto belli

<< Io sono Liam, piacere >> disse alla mia sinistra. aveva due enormi occhi marroni e molto belli anche loro

<< Io invece sono Harry >> mi girai verso quest’ultimo. Sprofondai in questi occhi verdi. PUF! Vuoto, persa. Sorrise facendo vedere le sue fossette

<< Io sono Aurora, piacere mio >> disse la mia amica con disinvoltura

<< Ah, ah... io sono Marta >> mi presentai a mia volta diventando bordò.

 

**Spazio Autrici**

Ciao a tutti quanti

Io sono Orange, io scriverò le parti di Marta

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e lasciate una recensione 

*fa gli occhietti dolci*

Grazie a tutti quanti e ci sentiamo 

Orange xxx

 

 

 

Questo è Francisco *-*

fl

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Capitolo 3
*** Guardate i liocorni, guardateli!! ***


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Guardate i Liocorni, guardateli!

Sorrisi nel vedere Mar arrossire e mi presentai a mia volta fingendo disinvoltura, anche se, non so perché, ero molto nervosa.
<< Che corsi frequenterete quest’anno? >> ci chiese Liam addentando una mela
<< Quelli obbligatori più le lezioni di danza >>risposi sorridendo e notando che Niall aveva puntato il mio vassoio, alla larga dal mio cibo biondino … ti ho avvertito.
<< Forte! Così forse capiteremo in classe insieme … noi però siamo tutti cantanti >> disse il castano allegro. Wow, cantanti. Chissà che bella voci avranno per essere stati ammessi qui.
Sorrisi semplicemente  dando un calcio alla bleda in coma vegetativo seduta davanti a me, ma la mancai prendendo in pieno la gamba del tavolo e facendomi un male cane al piede.
<< Come mai vibra tutto? >> domandò un innocente Niall non conscio di aver servito ai suoi amici su un piatto d’argento  un’ occasione per sfotterlo facendo passare inosservata quasi a tutti la mia espressione di dolore. Infatti, mentre tutti erano occupati a commentare il doppio senso sfornato dal biondo, Louis si avvicinò al mio orecchio
<< Tutto bene? >> mi sussurrò. Un brivido mi percorse la schiena, ma non gli diedi molto bada, così annuì guardandolo ricevendo in cambio uno splendido sorriso che ricambiai senza pensarci molto.

*gli studenti del primo anno che per l’esibizione della cerimonia di presentazione necessitano di basi sono pregati di fornire le tracce ai tecnici dell’auditorium prima delle 17 e si ricorda che la partecipazione è obbligatoria *

La voce della Hurst rimbombò improvvisamente per tutta la mensa, facendomi prendere un cago pazzesco da aggrapparmi al braccio del moro che continuava a fissarmi sornione
<< Nemmeno due ore che siamo qui e già hai paura di quella vecchia bacucca? >> mi chiese allegro
<< Chi? Io? Paura? Nooooo, volevo solo testare il tuo braccio!! >> lui ampliò ancora di più il suo sorriso. Testare il tuo braccio, ma cosa cazzo vado a dire!? Ma sono stupida o cosa?! E ora come esco da questo impiccio porca miseria!
<< Cioè, volevo dire … mi ha preso di sorpresa ecco >> a questo punto tanto vale dire la verità, tanto per essermi sputtanata mi sono sputtanata, e anche alla grande. Infatti ci stavano fissando tutti … Aaaaaah mi sento osservata! Guardate! Hanno trovato i due liocorni, sono lì, guardateli!! No eh…
Sbuffai sonoramente scatenando una risata di gruppo, beati loro che avevano di che ridere. Io mi sarei sotterrata sotto due metri di terra … ma aspetta, la Hurst aveva parlato di esibizioni obbligatorie di quelli del primo anno. Il silenzio calò improvvisamente tra tutti e ci scambiammo sguardi preoccupati
<< Esibizioni. Obbligatorie? >> è tutto quello che riuscì a dire a scatti Zayn deglutendo rumorosamente
<< Devono averlo detto durante la visita … >> constatò Harry spostando il suo sguardo su di me e la mia amica
<< Cosa? >> chiedemmo in coro con espressione spaesata quanto la loro
<< Voi c’eravate… >> mi fece notare Louis
<< Ah. Io non stavo ascoltando >>cinguettai iniziando anche io a fissare Mar che facendo spallucce iniziò a sbattere un piede nervosamente a terra.
<< E ora? >> chiese Louis preoccupato.
<< Ora ognuno va a prepararsi il proprio pezzo. Abbiamo un pomeriggio >> Concluse Liam risoluto. Ok, mo cosa faccio?! Loro devono semplicemente imparare un testo, io e Mar una coreografia intera!
<<   Propongo di muoverci. Ciao ragazze >> continuò Zayn alzandosi, salutandoci poco interessato e andandosene chissà dove. Che tipo …
<< Già, forse è meglio. Ciao, ci vediamo stasera! Zayn aspettami!!>> Liam ci sorrise e seguì l’amico di corsa mentre Niall balzò in piedi per inseguirli urlando di dargli le chiavi della loro camera dopo aver urlato un veloce ‘’ Ciao ragazze’’. Restammo solo noi quattro, ma ci separammo subito anche noi.
<< Ciao ballerina … >> mi disse Lou facendomi l’occhiolino ed agitando la mano
<< Ciao >> sussurrai appena sorridendo. E così se ne andò anche lui trascinandosi dietro un Harry che non la smetteva di parlare con una Mar sempre più simile ai miei capelli rossi.
Finii velocemente il mio pasto sotto lo sguardo della mia amica ancora sognante e tornammo nella nostra stanza per decidere sul da farsi.  Durante la strada tanto per avvantaggiarci tirai fuori il mio ‘’integrissimo’’Ipod ed iniziai a sfogliare le playlist alla ricerca di qualcosa di fattibile in poche ore. Le variazioni di classico le scartai in partenza, era un mese che non ne provavo una e quelle o le fai bene o non le fai proprio.  Mar girava per la stanza parlando sola come una malata mentale, o meglio parlava con me, ma io non l’ascoltavo perché avevo le cuffie e cercavo tra le vecchie coreografie che bene o male mi ricordavo: Labyrinth, Masterpice, Rolling in the deep e poi arrivai a quel titolo, ricordandomi i pomeriggi passati da sola a danza cercando di mettere insieme dei passi e perché lo facevo, o meglio per chi. Schiacciai play ed il ricordo di quando ballai per lui l’ultima volta in piazza a Milano mi tornò in mente. Ricordai gli applausi, i ‘’brava Rory’’ di Mar e dei miei amici e lui, fermo in prima fila con le bende del mio costume ai piedi, con sguardo impassibile quasi quanto quello che avevo io dietro la maschera bianca, inespressiva. Balzai in piedi per frugare nella mia valigia tirandola fuori ed iniziando a guardarla.   Avevo trovato la mia coreografia di presentazione.

***

<< Ahio, Robby non stringerle così tanto! >> mi lamentai. Eravamo nei camerini dell’auditorium da più di un’ ora ormai ed erano tutti pronti tranne me. Costretta a subire le sevizie della mia compagna di stanza che mi stava avvolgendo delle bende sulle braccia per il mio costume.
<< Non sono io che vado a cercarmi costumi così complicati >> controbatté Robby. Touchè …
<< Ecco, questo pezzo basta che lo tiri e lo sciogli. Pretendo un compenso per le mie fatiche! >> scherzò la pianista.
<< Del tipo? >> chiesi curiosa
<< Del tipo che tu e Mar mi dovete presentare uno dei vostri amichetti >> mi rispose con un sorrisetto malizioso. Sorrisi scompigliandomi un po’ i capelli
<< Sarà fatto! >>.
Il pomeriggio era passato in fretta tra le prove e il resto ed ora, dopo torture varie,  sono libera di aggirarmi dietro le quinte. Adoravo farlo, mi piaceva vedere i volti della gente prima di salire sul palco, i loro modi per concentrarsi e diciamocelo, anche ammirare il panorama(#capitemi). Camminavo stretta nelle braccia  tra i vari camerini , in mezzo a tutto quel via vai di cantanti, ballerini e musicisti che aspettavano il loro turno. Notai la mia amica in un angolo a parlare con Harry, sorrisi e tornai a guardarmi intorno con la testa tra le nuvole fino a che … KABOOOM Si, altra culata, perché oggi mi mancava .
<< Scusami, avevo la testa tra le nuvole >> mi scusai alzando lo sguardo verso lo sventurato rimanendo interdetta
<< A quanto pare è destino che vada a sbattere contro di te ahahahah >> alla sua risata cristallina mi incantai per qualche secondo ma tornai subito in me, di figure di merda con lui per oggi ne avevo fatte abbastanza.
<< Ahahahah già >> risi io passandomi una mano tra i capelli imbarazzata. Loius si alzò ancora ridendo per poi aiutare me
<< Cosa ti sei fatta? >> mi chiese, lo guardai con espressione interrogativa
<< Le bende… >> Ah che stupida.
<< Oh, giusto. Ahahah niente sono per la coreografia … >> risposi guardandomi le braccia e schivando un’ Odette che mi stava per pestare i piedi scalzi con le punte.
<< Fico >> biascicò punzecchiandomelo con un dito. Com’è bello. No calma, non partire in quarta. Non lo conosci nemmeno, non puoi essere così frivola Aurora.
<< Allora, tu come hai risolto con la canzone? >> chiesi cercando una distrazione dai suoi occhi da qualche parte, ma inutilmente.
<< Look after you, canto questa >> disse incrociando il suo sguardo col mio
BUM BUM BUM, fermati cuore.…
<< Sono curiosa di sentirti cantare! >> affermai fingendo sicurezza
<< Ed io di vederti ballare. Vuoi un’ anteprima? >> domandò divertito, io annuii e lui cominciò a cantare

Oh, oh, oh
Oh, oh, oh
Be my baby
Oh, oh, oh
Oh, oh, oh
Oh, oh, oh
Be my baby
I'll look after you

Aveva una voce molto particolare, oserei dire unica, che mi lasciò senza parole. Rimasi a fissarlo a bocca aperta come una deficiente mentre brividi mi percorrevano la spina dorsale
<< Sono messo tanto male? >> rise passandosi una mano tra i capelli
<< Ma stai scherzando? Wow >> riuscii solo a dire
<< Veramente? >> chiese sorpreso ed un po’ rosso in viso ahahah per una volta non sono io ad arrossire
<< Sì veramente, sei bravissimo! Io invece sono peggio di una campana rotta >> commentai pensando ai pomeriggi passati a storpiare canzoni con Mar
<< Non ci credo ahahah >> sentenziò senza perdere il sorriso che ha stampato in faccia dalle 10 di stamattina e che mi stava mandando ai pazzi.
<< Come vuoi >> dissi con aria saccente finendo però in una fragorosa risata assieme a lui
<< Acciari Aurora, si prepari che tra poco tocca a lei >> urlò un tecnico da qualche lato arcano del corridoio pieno di gente in cui ci trovavamo
<< Si eccomi! >> urlai di rimando io
<< A quanto pare anche io avrò la mia anteprima … >> disse Louis prendendomi per mano e portandomi alla porta che dava sul palco dove c’erano Robby, Mar e gli altri che contavano di sgattaiolare dentro con me.
Quando mancava poco al mio turno e mi trovavo dietro le quinte con la maschera bianca in volto mi augurarono tutti l’imbocca al lupo, Lou mi diede una pacca amichevole sulla spalla e Mar mi abbracciò forte, sapeva cosa significasse per me quella coreografia, ma non sapeva che ora era solo quello. Sì, perché avevo deciso di non avere più paura e di andare avanti, così quella era diventata una semplice sequenza di passi  che non ballerò più con la rabbia ed il dolore nel cuore come quella volta per Marco, ma con la felicità della mia nuova vita qui e l’amore per la danza.
Così senza esitazioni iniziai a muovermi sulle note di Fix a Heart di Demi Lovato con un espressione serena dietro la mia maschera

And I just ran out of band aids
I don't even know where to start
cause you can bandage the damage
you never really can fix a heart


Saltai molto in alto in una spaccata in aria lasciando molti, tra cui i miei nuovi amici, a bocca aperta.  Billy Elliot diceva di essere elettricità quando ballava, ed era vero. Tutto diventava ovattato e non importa quanta gente ti stia guardando, tu sei solo con la musica. 


*spazio autrici*
ciaooooo come va???
scusatemi molto per il ritardo, ma in questi giorni nonostante le vacanze sono stata costretta a dormire sui libri D: che ne dite?Bello? Soddisfacente? Abbastanza soddisfaciente? un obrobrio?
fateci sapere le vostre opinioni!
ringrazio le due splendide persone che hanno recensito lo scorso capitolo e chi ha messo tra seguite, ricordate o seguite :)
beh mi dileguo :D
ah, auguroni a tutti i Valentino o Valentina e anche agli innamorati!
Bacioni
Blue xx


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