I'll be here

di laragazzaconlevans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** From the moment I met you everything changed ***
Capitolo 2: *** Bracelet ***
Capitolo 3: *** Once Upon A Time ***
Capitolo 4: *** Keep Calm Because The Party's Starting ***
Capitolo 5: *** May I Have This Dance, Please? ***
Capitolo 6: *** Tell Me About Yourself ***
Capitolo 7: *** Lots of Secrets ***
Capitolo 8: *** Who Are You, Niall? ***
Capitolo 9: *** I Trust In You ***
Capitolo 10: *** To Feel Butterflies In The Stomach ***
Capitolo 11: *** Never Forget The First Kiss ***
Capitolo 12: *** You Are My Happiness ***
Capitolo 13: *** Welcome To Horan Family, Darlin ***
Capitolo 14: *** Tears ***
Capitolo 15: *** We Haven't Had Sex, We Made Love ***
Capitolo 16: *** I don't want to get used to us ***
Capitolo 17: *** Pause ***
Capitolo 18: *** Live While We're Young ***
Capitolo 19: *** Hope Your Wound Doesn't Bleed Again ***
Capitolo 20: *** Truth ***



Capitolo 1
*** From the moment I met you everything changed ***


Martedì. Prima ora. Matematica
Non riesco a credere che le vacanze estive siano già finite. Esattamente un mese fa mi svegliavo all'ora che volevo e l'unica cosa che mi frullava in testa era il pensiero di scegliere cosa mangiare. E ora sono qui, intrappolata in questa prigione-manicomio chiamata scuola, a fissare con sguardo più che assente la lavagna mentre cerco di autoconvincermi che prima o poi riuscirò anche io a fare un esercizio corretto.
Una voce mi distrae dai miei pensieri. E' Harry, un mio compagno di classe. E' un ragazzo molto alto e con un fisico perfetto, capelli ricci e due occhi color smeraldo che ti stregano.  E' il ritratto della bellezza e, infatti, quasi tutte le ragazze della mia classe (e non solo) gli sbavano dietro. Mi sta chiamando.
'Cosa vuoi!?' gli dico a bassa voce girandomi verso di lui
'Guarda fuori!' mi risponde indicando la finestra.
Lo fisso senza capirne bene il motivo, insomma perchè dovrei guardare fuori!? Che razza di scherzo è questo!? Spinta dalla curiosità decido di fare quel che mi ha detto lui, infondo il mio banco è in prima fila proprio accanto alla finestra, perciò avrei potuto guardare fuori velocemente senza che la professoressa se ne accorgesse; allora mi sollevo leggermente dalla sedia e osservo fuori. Niente. Mi risiedo e chiamo Harry.
'Pss! Non c'è niente giù!'. Lui mi fa una smorfia e mi risponde: 'Non giù, davanti! Guarda la finestra della casa davanti!'.
Accanto alla mia scuola c'è un condominio e la mia classe, essendo sull'ala sinistra, si affaccia su una facciata di questo.
Mi rigiro e guardo dritta fuori dalla mia finestra. Non vedo ancora niente. Stavo per arendermi quando, finalmente, lo vedo. Nella casa davanti c'era un ragazzo affacciato che, nascosto da una tendina, ci stava fissando. all'improvviso la tenda di casa sua si mosse e lui sparì.
Senza neanche lasciarmi il tempo di realizzare quanto è successo, suonò la campanella e venni 'accerchiata' dalle mie due migliori amiche che mi chiesero cosa volesse Harry Styles da me, dato che Faith era totalmente innamorata di lui dalla quarta elementare mentre Roxy lo detestava ed era sempre in cerca di scuse per fargli uno dei suoi scherzi malefici.
Perfetto: che l'interrogatorio abbia inizio!
 

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Capitolo 2
*** Bracelet ***


Quella stessa sera avevo delle strane sensazioni.
Ero in casa da sola e così decisi di portare il mio cagnolino a fare una passeggiata, sebbene il tempo e l'orario non fossero dei migliori. Mi infilai le mie solite converse e una felpa enorme con il cappuccio, così da coprirmi ancora di più e scesi dalle scale del mio pianerottolo. Intrapresi una stradina secondaria che si accostava a casa mia. Pessima scelta. Era una via poco illuminata e, per una persona paurosa come me, non era molto indicata. Quelle strane sensazioni stavano tornando, e provavo un senso di vuoto interiore difficile persino da descrivere. Sentii dei passi dietro di me e l'ansia salì alle stelle. Mi voltai ma non c'era nessuno. 'Sarà il vento, meglio rincasare' pensai. Tornando a casa ricevetti una telefonata da Roxy.
'Giuliiiiii! Hai sentito la novità!?' mi disse urlando come una bambina che ha appena ricevuto un giocattolo nuovo.
'Ciao Roxy, sto benissimo, grazie per averlo chiesto - le risposi con tono ironico - comunque, quale novità?'
'La nostra scuola ha trovato dei fondi per organizzare una festa e sarà aperta a tutti!'
'Davvero!? Sai non ti facevo una tipa da festa!'  la presi in giro io.
'Ma no! Cosa hai capito! Alla festa ci sarà di sicuro Harry melatirounsacco Styles, ed è un'occasione più che perfetta per ridicolarizzarlo davanti all'intera scuola e non solo!' . Iniziai a ridere, poi lei riprese a parlare: 'Dai, ci andiamo? Ne ho già parlato anche con Faith che è già andata a cercare un vestito da mettere nonostante manchino ancora quattro giorni!'
'Non lo so... Appena arrivano i miei, gliene parlo e ti faccio sapere, okay?'
'Okay ma muovi il culo! Non puoi passare un altro sabato sera in casa da sola! Hai quindici anni!'
'Va bene, va bene ma stai tranquilla! Dopo gliene parlo!'.
Ci salutammo e riattaccai.  Entrai in casa e diedi un biscottino al mio cane e aspettai impaziente l'arrivo di mia madre. Lei è molto più permissiva di mio padre e poi abbiamo un rapporto bellissimo, sono sivìcura che non avrà niente in contrario.
Mi tolsi i vestiti per infilarmi il pigiama e in quel momento mi accorsi di aver perso il mio braccialetto portafortuna. 'Cazzo!' pensai, me lo aveva regalato mia nonna e ci tenevo davvero tanto...
Ad un certo punto, sentii le palpebre farsi sempre più pesanti e gli occhi stanchi. Lentamente caddi in un sonno profondo.
Ero in una foresta ma non ero sola, con me c'era anche un ragazzo. Non lo conoscevo eppure ero certa di averlo già visto da qualche parte. Il ragazzo si avvicinò a me e disse con un sorriso bellissimo: 'La prossima volta stai più attenta!' e, prendendomi la mano, mi infilò il mio bracciale.
Mi svegliai di soprassalto. Mi portai le mani al viso per svagliarmi bene e vidi il braccialetto brillare sul mio polso. Non saprei descirvere quello che stavo provando in quel momento. Ero incredula: Come facevo ad avere il bracciale se l'avevo perso!?
In quel momento sentii la serratura della porta di casa scattare e subito dopo entrò mia madre.
'Cucciola! Ma cos'è quella faccia!? Hai visto un fantasma!?' disse lei con il suo solito sorriso contagioso.
'Più o meno...' dissi io a bassa voce, andando verso il bagno per darmi una rinfrescata  .

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Capitolo 3
*** Once Upon A Time ***


Passavano i giorni e continuavano a succedermi cose strane.
Di giorno mi sentivo incredibilmente attratta dal ragazzo della finestra, sebbene non l'avessi mai visto se non nascosto dalla sua tenda, e di notte avevo gli incubi su di lui. Inoltre non potevo più togliermi il bracciale, neanche per farmi la doccia, perchè quando lo facevo sentovo delle strane voci. La situazione stava diventando abbastanza inquietante, avrei voluto confidarmi con Roxy e Faith ma la paura di essere derisa aveva la meglio su tutto. Insomma, è vero che sono le mie migliori amiche ma se dico 'Ehi ragazze sento le voci' mi avrebbero presa per pazza! Nel frattempo era arrivato il giorno della festa.
'Allora che vestito metterete stasera? Io sono indecisa tra quello rosso con le paiette, il tubino verde con i fiocchettini laterali o quello bianco con le strisce che è meraviglioso ma ha un difetto: mi fa il sedere come quello di J-Lo!' disse Faith per rompere il silenzio.
Io e Roxy scoppiammo a ridere, insomma ma come le venivano in mente certe cose!?
'L'importante non è il vestito ma l'avere una borsa capiente, altrimenti dove metterò l'occorrente per lo scherzo!?' replicò Roxy
'Andiamo! Non puoi pensare a divertirti per una sera? E poi cosa ti ha fatto di così terribile quel ragazzo?'
'E' nato!' .
Mi ero sottratta da quella conversazione per il semplice fatto che ero troppo presa a non spezzare il legame che si era creato tra il mio sguardo e quello del ragazzo della finestra.
'Emm...Pianeta Terra chiama Giulia!'
Mi scossi e guardai le mie amiche, che ridevano divertite da tutto ciò.
'Allora inviterai quel ragazzo alla festa di stasera?' azzardò Roxy
'Cosa!? No... Cioè.. N-non abbiamo mai parlato e poi... cioè... non so nemmeno che faccia ha!' replicai in preda al panico.
Roxy e Faith si scambiarono un'occhiata complice e quest'ultima disse: 'Okay ho capito, ci penso io!'.
Prese un quaderno dal suo zaino e una penna. Scrisse qualcosa e poi lo girò verso la finestra. C'era scritto 'Vieni alla festa con me stasera?' e c'era una freccia che indicava me. Diventai rossa in faccia e abbassai lo sguardo. Il ragazzo se ne andò via.
'Visto cosa avete combinato? Adesso non...' non riuscii a finire la frase che venni interrotta da Faith
'Adesso non cosa?' mi chiese con uno sguardo malizioso.
Nel frattempo avevo dato le spalle alla finestra e continuai 'Niente, adesso niente'.
Continuai a parlare con le mie amiche quando Roxy urlò 'Emm ragazze!' indicando la finestra e con uno sguardo tra lo spiritato e l'eccitato.
Io e Faith ci girammo e vedemmo il ragazzo affacciato con un foglio in mano, sul quale c'era scritto 'Ne sarei onorato'.
Le mie amiche iniziarono ad urlare e a saltare, mentre io me ne restavo impalata a fissarlo. Suonò la campanella: intervallo finito.

Terminate le lezioni, Faith ci invitò a casa sua. Una volta arrivate trovammo la sua camera in uno stato di confusione totale.
'Ma che hai combinato qua dentro?' chiese stupita Roxy
'Non riuscivo a trovare i miei tacchi oro, quelli abbinati alla borsa che metterò stasera, hai presente?'
'Emm...A proposito...Io...' iniziai la frase ma, ancora una volta, venni interrotta da Faith
'Giulia arriva al sodo!' mi urlò
'Beh non ho ancora comprato niente da mettere stasera!' dissi velocemente
Cooosa? Allora alzatevi, questa è un'emergenza! Si va a fare shopping!' urlò la mia amica.
Nonostante la mia controvoglia, venni letteralmente trascinata di peso da quelle due macchine da shopping. Arrivate al centro commerciale, entrammo in un negozio chiamato 'Once upon a time'. Meraviglioso. Era pieno di vestiti da principessa-gotica, come quelli di Taylor Swift o Avril Lavigne per rendere l'idea. Le mie amiche mi mandarono in camerino dicendomi che ci avrebbero pensato loro e questo mi preoccupava non poco. Roxy, da buon'amante del nero, mi portava solo vestiti di quel colore mentre Faith solo vestiti pieni di lustrini e robe varie. Alla fine mi infilai i miei jeans e la mia felpa e andai a cercarmi da sola il vestito altrimenti non sarei più tornata a casa se continuavamo così! Venni colpita da un vestito in particolare, era nascosto in una pila e appena lo vidi me ne innamorai.
Era un vestito con un corpetto stretto rosa che si allacciava dietro e che aveva sotto al seno una cinta di brillantini, sui fianchi si apriva in una gonna larga come quella delle principesse ma, essendo semplice, rientrava nel mio stile. Andai a provarlo sotto lo sguardo attento di quelle due. Quando uscii dal camerino, trovai le mie due amiche e la commessa con gli occhi e le bocche aperti.
'Mi sta così male?' azzardai
'No, anzi... Sei semplicemente...wow!' dissero le mie amiche in coro
Diventai involontariamente rossa. I complimenti mi imbarazzavano sempre.
'Tieni cara, prova queste!' disse la commessa dandomi delle scarpe con il tacco piene di brillantini che richiamavano quelli della fascia del corpetto.
'Sembrano fatti apposta per te! Ti prego dimmi che li compri!' urlò Faith
'Si devi prenderli assolutamente! Sono stupendi, anche se neri sarebbero stati meglio, eh!' aggiunse Roxy.
Scoppiammo a ridere. Ci fu un abbraccio di gruppo.
Poi tornai in camerino a cambiarmi e andammo a pagare.

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Capitolo 4
*** Keep Calm Because The Party's Starting ***


Verso le 18.00 cominciai ad essere piuttosto isterica. Mancavano circa 30 minuti al mio incontro con Faith per 'sistemare i dettagli', come diceva lei, in realtà doveva solo mettermi un pò di trucco perchè io in questo campo sono una totale incapace! Iniziai a vagare per la casa come un'anima in penitenza, torturando le mie povere mani e mordendomi le labbra nervosamente. Dopo qualche minuto sentii il campanello suonare. Stavo per andare ad aprire ma venni preceduta da mia madre.
'Faith tesoro! Giulia è in camera sua! Fortuna che sei arrivata, è piuttosto agitata, ma prego entra!' la sommerse di parole alle quali, probabilmente, Faith non aveva neanche prestato attenzione. La vidi entrare in camera con il suo vestito ben 'confezionato' e appeso sull'appendino. Mi rivolse un sorriso e urlò eccitata: 'Forza Giulia! Non sto più nella pelle!' e iniziò a salterellare. La assecondai e ci spogliammo dei nostri jeans per infilarci nei nostri meravigliosi abiti nuovi. Faith aveva cambiato vestito, al posto di quello bianco da J-Lo (come lo aveva definito lei) ne indossava uno simile al mio ma verde e mooolto più elaborato, tipico di lei, con fiocchettini e perline oro abbinati ai suoi famosi tacchi e alla borsa. I capelli lisci e sciolti sulle spalle con un diadema di perline (ovviamente oro) appoggiato sulla testa. Non sto neanche a dire com'era truccata, anche perchè non so bene i termini tecnici, ma era bellissima.
Era arrivato il mio turno. Con la piastra, Faith trasformò i miei ricci ribelli in morbidi boccoli, raccogliendoli per farli poi cadere sulla spalla sinistra, lasciando così nuda quella destra. Per quanto riguarda il trucco, le permisi di mettermi ben poco: un filo di matita rosa, un pò di mascara nero e un lucida labbra. Infine mi spalmò un pò di fard per coprire le imperfezioni. Suonò il campanello e, ancora una volta, andò mia madre ad aprire. Era Roxy. Questa entrò in camera e si tolse il giubbotto di pelle nera mostrandoci l'abito. Era bellissima: sembrava una principessa rock! Aveva un lungo vestito blu notte con un pò di tulle nero che creava un effetto sfumatura meraviglioso. I capelli legati in una coda bassa e arricchiti con delle perline blu e nere, mostravano i suoi bellissimi tratti del viso. Era bellissima.
'Ragazze mio padre ci sta aspettando e sarebbe opportuno che... oh wow!' -disse poi guardandoci- 'siete bellissime!'
'Ma ti sei vista tu!? Cioè... sembri una ragazza!' disse Faith.
Roxy fece una smorfia e aprì la bocca per risponderle ma io la precedetti dicendo:
'Intendeva dire che non sei mai stata più bella di stasera, ed è vero: sei bellissima. Anzi, stasera lo siamo tutte e tre!'.
Ci fu un abbraccio di gruppo che venne interrotto dal clacson della macchina. Uscimmo dalla mia camera e, dopo diverse raccomandazioni da parte di mia mamma, entrammo in macchina dove salutammo Rodolfo, il papà di Roxy.
Una volta giunte a scuola, Rodolfo se ne andò e io entrai nel panico.
'Ragazze sto per vomitare!' dissi titubante
'No Giulia! Non iniziare! Sei bellissima di che ti preoccupi!?'
'Beh per esempio del fatto che, non avendolo mai visto prima, non ho la minima idea di come riconoscerlo!' sbraitai in preda ad una crisi isterica.
'O cazzo è vero!' esclamò Faith.
Questa volta la consapevolezza di aver ragione non mi aiutava affatto. Dopo qualche minuto a Roxy si illuminarono gli occhi e tirò fuori dalla borsa delle tempere.
'Ho paura chiedertelo ma... A cosa ti servono!?' le dissi
'A dir la verità mi servivano per lo scherzo a Styles ma... tu sei più importante di quell'invertebrato!' mi rispose sorridendo.
Istintivamente l'abbracciai. Poi Faith staccò uno dei volantini appesi ai muri e, intingendo un rametto che c'era in giardino, vi scrisse sopra 'ragazzo della finestra' ! Le sorrisi meravigliata. 'Ma siete dei geni!'.
Perfetto, un problema è risolto.
Passò un quarto d'ora e una marea di persone continuavano ad entrare, ma di quel ragazzo nemmeno l'ombra.
'Emm Giuly noi...' azzardò Faith, ma io la bloccai immediatamente, ancora una volta.
'Ragazze voi andate pure, io resto qui ancora un pò... al massimo ci vediamo dentro più tardi' e sforzai un sorriso
'Sicura? Perchè potremmo...'
'No no, sono sicurissima, andate tranquille!'.
Rimasi li, sola, sulla panchina del giardino. Mi sentivo strana, o meglio, delusa. Ma si può essere delusi da una persona che non si conosce neanche? Infondo lui non aveva fatto nulla... Passarono altri dieci minuti che però sembravano ore.
Stavo per arrendermi e andare a cercare le mie amiche quando andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno...

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Capitolo 5
*** May I Have This Dance, Please? ***


Cercai di scusarmi ma ogni tentativo diventò vano quando i miei occhi incontrarono i suoi. Rimasi li, fissa e immobile a guardarlo.
Era di una bellezza rara, pura, oserei dire strano che aveva una qualità perturbante alla quale neppure lui riusciva a sottrarsi. Sembrava fatto di un materiale tutt'altro che umano, quasi angelico. I suoi capelli biondi si innalzavano in una piccola cresta bionda che gli dava un effetto disordinato (anche se sicuramente era voluto), la sua pelle era chiara e perfetta, la bocca leggermente carnosa e carnea lasciava intravedere un sorriso perfetto. Ma ciò che più mi aveva colpito erano i suoi occhi, dai quali non avrei mai voluto distogliermi, così azzurri e così profondi, nei quali mi sarei volentieri tuffata. Rimasi così, incantata come una deficiente, finchè lui non iniziò a parlare.
'Tu dovresti essere la ragazza della finestra' e detto ciò mi prese la mano e, con una leggera riverenza, me la baciò. Poi continuò: 'Io sono Niall, Niall Horan' .
Mi feci coraggio e gli risposi, un pò titubante: ' Sono Giulia, Giulia Swan'
'E' un piacere conoscerti, finalemente!'
'Lo stesso vale per me...' e sentii le guance farsi sempre più calde.
'Mi dispiace essere arrivato tardi ma i miei amici hanno saputo della festa e...'
'Non ti preoccupare!' gli dissi con un sorriso dolce.
Ero talmente concentrata su di lui che non avevo nemmeno notato i tre ragazzi dietro le sue spalle.
'Loro sono Liam Payne, Louis Tomlinson e Zayn Malik' me li presentò e io sorrisi a tutti.
 Rimanemmo li a guardarci per qualche istante, poi Niall, per sbloccarci da quella situazione d'imbrazzo, disse ai suoi amici: 'Beh ragazzi ci si vede dopo allora!' e mi tese la mano. Timidamente gli allungai la mia ed entrammo.
La musica ci rimbombava nelle orecchie e, nonostante eravamo a meno di cinque centimetri l'uno dall'altra, non sentivamo niente.
La confusione non mi è mai piaciuta e probabilmente lui deve aver notato il mio disagio perchè si avvicinò e mi urlò vicino a un orecchio: 'Ti va se ci facciamo un giro?' 'Ottima idea!' gli risposi con lo stesso tono di voce.
Mi strinse forte la mano e creò un piccolo passaggio tra la marea di persone. Mi guardai intorno: c'era di tutto! Chi ballava, chi beveva, chi fumava, chi corteggiava e chi si faceva corteggiare, chi chiacchierava con le amiche e chi... okay meglio tralasciare alcune scene!
Salimmo a fatica le scale e una volta rimasti soli nei corridoi, lo sorpassai e gli feci strada verso la mia classe.
'E' così che si sta dall'altra parte della finestra?' chiese ridendo, senza pensarci gli risposi: 'Eh già, è da qui che ti osservo!'.
Oddio ma cosa sto dicendo!? Ora pensa che sono una stolker! Perfetto, complimenti Giulia, sei una perfetta idiota!
'Cioè no io...' cercai di riparare al danno fatto quando lui mi disse: 'Ehi è tutto okay, insomma anche io ti osservo spesso...'.
Lo vidi arrossire. 'Spesso!? Ma se passi tutto il tempo dietro a quella dannata finestra!?' disse una terza voce.
Ci girammo incuriositi. Era uno dei tre amici di Niall, aspetta: come si chiamava!? I miei pensieri vennero interrotti dalla risposta di Niall: 'Ma cosa dici Louis!' ecco come si chiamava!
'Dico la verità!' continuò l'altro, poi si rivolse a me: 'E' da quattro giorni che parla solo di te; e la ragazza della finestra di qua, e la ragazza della finestra di la... una tortura!' si avviò verso la porta e, prima di uscire, aggiunse: 'Io vado, fate i bravi e non fate troppo... casino!'.
Niall arrossì violentemente e in preda al panico iniziò a balbettarmi delle scuse per il comportamente del suo amico. Era una situazione abbastanza divertente da vedere, ma per non torturarlo ulteriormento lo tranquillizzai dicendogli: 'Ehi stai tranquillo, anzi... penso che sia una cosa carina. Davvero mi pensavi?'. Ma questo coraggio da dove mi usciva!? Lui si avvicicò e mi sistemò una ciocca ribelle di capelli dietro all'orecchio. 'Beh si... sembra stupido da dire ma mi incuriosivi e morivo dalla voglia di parlarti, di conoscerti, di vederti e... forse sto parlando un pò troppo!'. Era così vicino che sentivo il suo respirò sulla fronte, era più alto di me di circa una decina (se non di più!) di centimetri.
'No, mi piace ascoltarti' gli risposi onestamente.
'Davvero!? Cioè grazie... I ragazzi si lamentano ogni volta perchè dicono che parlo troppo!' e abbozzò un sorriso timido
'Beh sappi che non vorrei essere in un altro posto se non affacciata a un finestra ad ascoltare i discorsi di un biondino!'
'E io non vorrei fare nient'altro se non ballare con una bellissima ragazza!'
'Ma Niall, noi non stiamo ballando!' gli feci notare.
Aspetta ma lui ha detto 'una bellissima ragazza' e io non lo sono per niente e poi come ho già detto noi non stiamo ballando. Forse prima ha visto qualcuna giù dalle scale e dovrei lasciarlo andare,
'Oh beh, in questo caso... Mi concede questo ballo, mademoiselle?' disse riportandomi alla realtà.
Fece un leggero inchino e io lo assecondai con una riverenza elegante, e gli dissi: 'Ne sarei onorata'.

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Capitolo 6
*** Tell Me About Yourself ***


Mi cinse la vita con le sue mani e mi invitò a fare lo stesso, così posizionai le mie esili braccia intorno al suo collo. Ci guardammo intensamente negli occhi, come per voler memorizzare ogni minima sfumatura di colore dell'altro. Iniziammo a ballare, piano piano e lentamente così da permettere ai nostri respiri di incontrarsi. Avevo ballato tante volte in vita mia, ma mai avevo provato queste emozioni.
I nostri piedi si muovevano, più o meno esperti, creando quella magia che solo la danza può generare. Ma ero sicura che quello fosse solo un ballo? Che l'unico motivo per cui avevo le farfalle nello stomaco fosse il ballo? Davvero non c'era nient'altro? No. O forse si. Non lo so.
Non ebbi neanche il tempo necessario per pensare a un'eventuale risposta che i miei pensieri vennero interrotti da una domanda di Niall.
'A che pensi?'
'Penso che non ho mai ballato un lento sulle note di With Me dei Sum 41!' gli dissi, alludendo alla musica che proveniva dal piano inferiore
'C'è sempre una prima volta...' mi rispose 'Conosci questa canzone!?' continuò poi meravigliato
'Si... La mia amica è una fan di quella band e, quando vado da lei a dormire, mi tormenta finchè non vorresti soffocarla con un cuscino!'.
Scoppiammo a ridere, poi lui si avvicinò dolcemente a me e iniziò a cantare un pezzetto di strofa

I don't want this moment to ever end
where everything's nothing without you


Aveva una voce meravigliosa, così pura e cristallina. Mi aveva fatto venire i brividi, lo giuro.
Mi guardò e, con una faccia spaventata, mi chiese: 'Sono così stonato?'
'No, per niente tu,,,' presi fiato, come per incoraggiarmi, e poi continuai: 'Sei meraviglioso'.
Sorrise imbarazzato e abbassò la testa per non farmi vedere le sue guance tingersi di un arancione tenue. Era il ritratto della bellezza e della dolcezza insieme. In una parola? Era la perfezione. E ora che so che esiste, sfiderei chiunque a dire il contrario dopo aver visto lui.
'Ora tu sai qualcosa di me, ma io non so niente di te... Beh a parte che vai a dormire dalle tue amiche, è ovvio - sorrise - Raccontami di te!' mi disse, rialzando la testa.
'Oh beh non c'è molto da dire su di me...' sorrisi imbarazzata, cercando di distogliere lo sguardo dai suoi occhi che mi scrutavano e che sapevano metterti a tuo agio e disagio contemporaneamente. Mi strinse ancora di più a sè, tanto che i nostri corpi combaciavano alla perfezione. Istintivamente appoggiai la testa sul suo petto e feci scendere le braccia allacciandole dietro alla sua schiena. Sentii la sua presa farsi più stretta lungo i miei fianchi.
'Sono sicuro di si, invece' mi sussurrò nell'orecchio
'Beh è strano raccontare la mia storia a uno sconosciuto, senza offesa...'
'Allora conosciamoci!'. Alzai la testa per guardarlo. Ero meravigliata.
'Conosciamoci!' dissi assecondandolo 'Inizia tu!' continuai
'Mmm vediamo... Ho 19 anni, non vado più a scuola - il che non è affatto una brutta cosa - amo cantare e suonare la chitarra e a volte quando mi sento ispirato scrivo canzoni. Fondamentalmente è tutto qui quello che dovresti sapere su di me; Ora tocca a te!' mi sfidò.
'Allora...Ho 15 anni e, come ben vedi, vado ancora in prigio- emm a scuola!' lo feci ridere. Era un sorriso bellissimo e sapere che lo avevo provocato io, Quel Sorriso, mi riempiva l'anima. 'Mi piace cantare ma lo faccio solo quando sono da sola perchè sono stonata come una campana!' rise, ancora. La sua risata era la melodia più bella che avessi mai sentito. 'In compenso adoro ballare e lo faccio per sfogarmi, per sentirmi libera, viva' conclusi.
'E' una cosa bella quello che hai detto... Ma dimmi: sono un ottimo partner?' mi chiese
'Ti basti sapere che mai come stasera mi sono sentita a mio agio a condividere un ballo con qualcuno' gli risposi sinceramente.
Alzò la testa per guardarmi e io feci lo stesso. Ancora una volta eravamo li, gli occhi di uno negli occhi dell'altra.
Mi accarezzò la guancia in modo dolce e delicato, come se avesse paura di farmi male, e accennò un sorriso. Si avvicinò, accorciando ulteriormente la distanza minima che c'era già tra noi. schiusi leggermente le labbra e... niente! Fummo interrotti dall'ingresso di Roxy e Faith. Ci allontanammo imbarazzati e ci sistemammo con le palpitazioni a mille per lo spavento.
'Oh Giulia, eccoti! Ti abbiamo cercato ovunque, stavamo iniziando a pensare il peggio e ...' Faith si interruppe quando si accorse della presenza di Niall.
'Tu devi essere il famoso ragazzo della finestra! Noi siamo Roxy e Faith!' disse Roxy per sbloccare l'amica da quella situazione
'Chiamatemi Niall, vi prego! E' un piacere conoscervi!' disse lui cordialmente.
'Come mai mi stavate cercando?' aggiunsi io. Non sapevo se ringraziarle per avermi salvata da quella situazione imbarazzante o ucciderle per aver interrotto la magia che stava nascendo.
'Perchè l'ultima volta che ti abbiamo vista eri in giardino da sola ad aspettare il tuo principe azzurro, e non sapevamo se lui era arrivato, se stavi bene o cosa...' si giustificarono.
'Sto bene tranquille, mi dispiace avervi fatto preoccupare...' dissi onestamente dispiaciuta.
In quel momento arrivarono anche gli amici di Niall con... Harry!?
'Ehi brò, guarda chi abbiamo incontrato giù!' disse Louis, indicando il riccio
'Styles, da quanto tempo! Come te la passi!?' gli chiese Niall abbracciandolo
'Massì me la passo bene... Ma tu che ci fai qui con Giulia, Faith e... quella?' gli chiese il riccio, guardando con un certo disprezzo Roxy
'Tu sei il faro che illumina la baia della stupidità, Styles!' le rispose questa.
Faith guardava Harry con sguardo sognante e assisteva al suo 'scambio d'insulti' con l'amica.
In quel momento Niall si avvicinò a me e mi disse: 'I ragazzi vogliono andare a mangiare il gelato, vi unite a noi?'
Gli feci segno di aspettare e, avvicinandomi a Faith, le dissi nell'orecchio:
'Ti conviene chiudere la bocca o perdi troppa saliva!' diventò rossa e poi continuai:' Niall e i suoi amici ci hanno invitate a mangiare un gelato e prima che tu me lo chieda si, c'è anche Harry! Ti va?'.
E' inutile dire che la sua risposta fu più che affermativa.
Tornai da Niall e gli dissi: ' Siamo dei vostri!'.
Sorrise e mi abbracciò forte, dicendomi 'Sono contento!'.
Il suo profumo mi avvolse, trascinandomi in un altro mondo; chiusi gli occhi per godermi meglio quell'abbraccio dal quale non mi sarei mai più voluta staccare.
'Emm piccioncini! Se volete staccarvi c'è un gelato che ci aspetta!' urlò Liam.
Ci guardammo intorno, rossi e imbarazzati, e uscimmo dalla nostra classe.

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Capitolo 7
*** Lots of Secrets ***


Arrivammo in gelateria e, durante il lungo tragitto a piedi, Louis ci aveva raccontato diversi annedoti riguardanti i ragazzi, mettendoli in evidente imbarazzo. Quel ragazzo è una specie di pagliaccio, ma molto simpatico, sicuramente deve essere una bella persona per aver così tanti amici! Liam è un tipo molto dolce che sembra terribilmente noioso e serio, ma in realtà è uno a cui piace stare al gioco. Zayn è uno a cui non piace parlare molto, forse perchè è diffidente o forse perchè è molto timido, ma ammetto che mi piacerebbe conoscerlo davvero perchè sembra molto simile a me. Harry, è il solito Harry di tutti i giorni! Ancora non so come fa a conoscere questi ragazzi perchè sono stati molto vaghi sulle risposte, come se nascondessero qualcosa... Ma no, ma cosa vado a pensare!? Cosa dovrebbero nascondere!? Probabilmente si saranno conosciuti a una partita di calcio o al cinema! Infine c'è Niall. Beh per lui non ho parole, è così bello, così dolce, così simpatico, così... perfetto! Venni distratta proprio dall'oggetto dei miei pensieri.
'Che gusto prendi?'
'Credo che prenderò un semplice cono al fior di latte!'
'Ma così è... triste!'
'Che mi consigli?' azzardai
'Ti fidi di me?'
'Beh... si!'
'Allora aspettami qui che ci penso io!' disse allontanandosi.
Mi sedetti a un tavolino e aspettai. Poco dopo mi raggiunsero Roxy e Faith con due coni rispettivamente al cioccolato e alla stracciatella, e dietro di loro arrivò anche Harry con un cono alla fragola e al pistacchio. Dopo dieci minuti arrivarono anche gli altri ragazzi, tranne Niall, e presero altre sedie da aggiungere al nostro tavolino. Aspettai ancora un pò, infine chiesi:
'Ragazzi ma Niall dov'è?'
'Stava ordinando... Tu non prendi niente?' disse Harry
'Ho lasciato fare a Niall il mio ordine...' risposi timidamente
'Coosa!? Ma sei pazza!' dissero i suoi amici in coro
'Cosa c'è di male? Io trovo che sia un gesto così carino!' rispose Faith prendendo le nostre difese
'Voi non conoscete Niall! E' capace di svaligiare un'intera gelateria!' si giustificò Louis
'Non state esagerando?' chiese scettica Roxy
'Sta arrivando... Giudicate voi!' disse infine Zayn.
Ci girammo a guardarlo e teneva in mano una coppa di gelato... abnorme (?).
Si sedette accanto a me e mi disse: 'La gelataia si è rifiutata di farmene due così, perciò... questo è per te!' e mi avvicinò la coppa con dentro tutti i gusti di gelato possibili ed immaginabili, con tanto di panna montata.
'Niall che cede il suo cibo a qualcuno!? Stai bene amico!?' lo schernirono i suoi amici.
Ero lusingata dal suo gesto così decisi di fare la cosa giusta e gli dissi, appoggiando la mia mano sulla sua spalla: 'O magari possiamo condividerlo... Se ti va ovviamente!'
Gli si illuminarono gli occhi e mi rispose: 'Davvero!? Oh fantastico! Vado a prendere un altro cucchiaino!' e si alzò.
Mi accorsi di essere fissata da ben sei paia di occhi, così chiesi preoccupata: 'Ho qualcosa che non va?'
'No è che... E' tanto che qualcuno non fa brillare gli occhi di Niall...' rispose Liam serenamente.
In quel preciso momento tornò Niall con un cucchiaino in mano e mi disse: 'Pronta?'
'Certo!' risposi sinceramente.
Presi il mio cucchiaio e lo immersi nella panna montata, per arrivare poi al primo gusto: cioccolato.
Ad un certo punto alzai la testa per guardare il biondo e, vedendolo sporco sul naso, scoppiai a ridere provocando una risata generale. Niall mi fece una finta faccia imbronciata . Mi avvicinai a lui ma, proprio in quel momento, lui si girò e mi sporcò la faccia con il gelato che c'era sul suo cucchiaio. Scoppiammo tutti a ridere, ancora più forte di prima.


'Certo che siete proprio due fogne!' disse Faith
'Non posso credere che avevete mangiato tutta quella... roba!' continuò Roxy
'Abituatevi perchè Niall fa sempre così!' commentò Louis
Andammo a fare una passeggiata e lasciai andare avanti gli altri per stare sola, Ci sono momenti in cui amo isolarmi, per pensare o per riflettere, lo faccio spesso e probabilmente le mie amiche lo hanno capito perchè in questi momenti mi lasciano libera da tutto e da tutti.
Sento una mano avvicinarsi e sfiorare la mia. Mi voltai di scatto.
'Niall! Scusa non ti avevo visto!'
'Tranquilla! Emm.. ti da fastidio se ti tengo la mano?' chiese
'No, cioè.. Se non da fastidio a te'.
Abbozzò un sorriso e intrecciò la sua mano con la mia, Piccoli e lunghi brividi invasero il mio corpo, facendomi sentire completa. Ma potevo sentirmi completa con un perfetto sconosciuto? Non lo so, e probabilmente non mi importa, voglio solo godermi il momento.
'Ti va se... ci stacchiamo dal gruppo per parlare? Come stavamo facendo prima di essere interrotti intendo...'
'Se a loro non dispiace rinunciare alla mia presenza' gli dissi ridendo
'Per quanto ti possa importare, a me dispiacerebbe!'
Diventai involontariamente rossa e lui se ne accorse perchè poco dopo mi disse nell'orecchio: 'Sei dolce quando arrossisci!'.
Poi si girò e urlò per attirare l'attenzione degli altri che nel frattempo erano andati avanti.
'Che c'è Niall?' chiese Liam
'Noi andiamo a fare una passeggiata da soli, ci vediamo dopo!'
'Okay ma fate i bravi!' urlò stavolta Louis con fare ironico.
Ed eccoci qua, ancora e finalmente solo io e lui, lui e io, niente di più e niente di meno.
Passeggiammo a lungo, senza dirci niente, ma la cosa non mi dispiaceva per niente, anzi...
Ad un certo punto mi lasciai scappare un brivido di freddo (infondo ero sbracciata, di sera e in pieno ottobre!).
'Hai freddo?' mi chiese
'N-no tran-tranquillo!'
'Diciamo che se tu non hai freddo, io sono umano!' disse ridendo
Lo guardai stranita e gli chiesi: 'tu non sei umano?'.
Diventò terribilmente serio, come quando qualcuno realizza di aver parlato troppo, di aver commesso un errore. Poi tornò a ridere e disse:
'Ehi stavo scherzando!' e si tolse la giacca per posarmela poi sulle spalle.
'G-grazie!' risposi. Non so perchè ma quelle parole mi avevano inquietata. Cosa voleva dire in realtà? Cosa nascondeva?
'Ti va se andiamo a casa mia? Non c'è nessuno, te lo garantisco, e poi tu stai diventando un ghiacciolo!' mi chiese
'Emm... si però...'
'Se ti preoccupi di... quello... tranquilla, ti prometto che non ti toccherò nemmeno un capello senza il tuo permesso!'
'Emm...va bene andiamo!' gli dissi ridendo.
E ci avviammo a casa sua, continuando a parlare del più e del meno...

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Capitolo 8
*** Who Are You, Niall? ***


Arrivammo davanti a casa sua e, fatte le prime due rampe di scale, infilò le chiavi nella serratura e mi fece entrare.
'Permesso' dissi piano, strofinando le scarpe sullo zerbino.
Mi prese la mano, tirandomi a sè e chiuse la porta dietro alle mie spalle. Attraversammo il lungo corridoio pieno di foto di famiglia appese alle pareti. 'E' tua madre?' chiesi curiosa, soffermandomi davanti a una foto che ritraeva lui con una donna bionda
'Si, si chiama Maura'
'E' proprio una bella donna... ora capisco da chi hai preso!'.
Sorrise e mi abbracciò, un abbraccio che valeva più di mille parole, poi mi mostrò altre foto di suo padre Bobby e suo fratello maggiore Greg. Mi illustrò velocemente la casa, partendo dalla cucina per passare poi alla sua camera, al bagno ed infine al salotto dove ci sedemmo per terra, ai piedi del divano, su un tappeto peloso, abbracciati sotto a una coperta di pile a guardare la televisione, sgranocchiando dei dolcetti al cioccolato fatti da sua madre la sera precedente. Si sentiva un sottofondo musicale provenire da fuori, la festa a scuola era in continuo aumento e nessuno intendeva andarsene.
'Sei comoda con quel vestito?' mi chiese ad un certo punto lui
'Onestamente? Neanche un pò!' e scoppiai a ridere, lui si alzò e mi disse, tendendomi la mano per aiutarmi: 'Allora vieni con me!'.
Mi portò in camera sua, aprì l'armadio e buttò sul letto una maglietta, dei pantaloni tipo quelli da basket e dei calzettoni.
'Quella maglietta è la più piccola che ho! Mettiteli, non sono belli come il tuo vestito ma almeno sono comodi! Ti aspetto di la!' mi disse per poi uscire e chiudere la porta. Non ci pensai un minuto di più a togliermi quell'abito!
Una volta pronta, alzai il bordo della maglietta e la portai vicino al naso inspirando profondamente. Profumava di lui.
Mi guardai intorno, come fanno i detective nei film; a differenza del corridoio, nella sua camera non c'erano foto, ma una mensola piena di cd musicali. Mi avvicinai a guardarli e c'erano artisti come Justin Bieber o Michael Bublè e band come i The script, i Take That, i The Eagles e tanti altri.
'Giulia sei ancora viva?' mi urlò lui dal salotto
'Ho finito, arrivo!' gli risposi.
Mi affrettai a raggiungerlo e lo trovai seduto come prima. Mi misi accanto a lui, nascondendomi quasi completamente sotto la coperta e appoggiai la testa sulla sua spalla. Ricambiò il mio gesto, appoggiandosi delicatamente sulla mia testa. Rimanemmo li, immobili, a guardare la televisione.
'Ti va qualcosa di caldo da bere? Tipo la cioccolata o un thè...' mi chiese. Annuii e lui si alzò e se ne andò in cucina.
Aspettai qualche minuto e, quando iniziò la pubblicità, mi alzai e lo raggiunsi.
'Ah sei qui! Preferisci berla di qua sul tavolo?' mi chiese. Annuii di nuovo e ci sedemmo.
Mi porse la mia tazza e iniziai a sorseggiarla e a soffiarci sopra perchè era terribilmente calda.
'Qualcosa non va?' mi chiese
'Posso farti una domanda?' dissi
'Certo...'
'Cosa intendevi dire oggi con la frase sono un essere umano?'
'Non l'hai dimenticata...' disse serio, abbassando lo sguardo
'No e non lo farò tanto facilmente'
Fece una piccola smorfia, quasi impercettibile.
'Niall dimmi la verità...' lo pregai
'La verità fa male, Giulia, e poi ti deluderei...'
'Non potresti mai farlo'
'Tu non mi conosci...' e accennò un sorriso triste, amaro
'Tu non me lo permetti...' continuai ostinata.
Alzò lo sguardo e mi fissò dritto negli occhi: 'Dovresti aver paura di me, non desiderarmi!' disse quasi ridendo
'Non ne sarei capace e onestamente non trovo un motivo valido'
'Sei testarda!'
'Non sai quanto!'
Ci fu un minuto di silenzio che lui spezzò dicendo: 'Prometti che non scapperai di fronte alla verità?'
'Te lo prometto' risposi guardandolo dritta negli occhi, senza neanche sbattere le ciglia, per convincerlo della mia sicurezza.
'E' strano dire la verità a una persona che conosco si e no da... cinque ore!?'
'Niall voglio la verità su di te!'
'Okay. Allora il mio film preferito è Grease, amo da morire la pizza, il mio colore preferito è il blu, una volta avevo due pesciolini rossi di nome Tom e Jerry ma mio fratello li ha uccisi dandoli troppo mangiare..'
'Niall smettila! Ma cosa stai blaterando!?'
'Sto rispondendo alla tua domanda!'
'Ma non è quello che volevo sapere e tu lo sai benissimo!'
'Allora rifammi la domanda in modo preciso, per evitare altri fraintendimenti!'
'Chi sei Niall, o meglio, cosa sei?'.
La sua bocca si aprì in un sorriso; era come se avesse aspettato questo momento da tutta la vita, come se finalmente si levasse un peso dallo stomaco, un peso che da quel momento ci saremmo portati insieme senza saperlo.
Prese un respiro profondo e cercò le mie mani sopra al tavolo. Le strinse forte, ma senza farmi male, sembrava più che altro che volesse essere sicuro che non me ne sarei andata. E io non lo avrei fatto, quasiasi cosa mi avrebbe detto. Lo avevo promesso e io mantengo le promesse, Sempre.
'Sono un vampiro'.

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Capitolo 9
*** I Trust In You ***


'Sono un vampiro'

Rimasi immobile, incredula e incerta riguardo alla sua confessione, insomma: Mi stava dicendo la verità o mi stava prendendo in giro? Se considero vera la prima ipotesi probabilmente dovrei avere paura, e allora perchè non ce l'ho? Dovrei scappare, allontanarmi da lui, e allora perchè non voglio? Perchè mi sento così terribilmente tranquilla accanto a una persona che potrebbe uccidermi? E se invece è vera la seconda ipotes, perchè lui non ride? Perchè è così serio? E soprattutto perchè dovrebbe dirmi una simile idiozia? Perchè, perchè, solo un enorme miscuglio di perchè che mi stavano intossicando la testa.
'Giulia ti prego dimmi qualcosa, qualunque cosa, ma parla!' mi implorò lui.
Solo in quel momento mi accorsi di essere di essere rimasta in apnea durante tutta la riflessione, così mi lasciai scappare un versetto dovuto alla respirazione affannosa.
'Io... emm... io...' -iniziai tentennando- 'Io non so cosa dire' mi alzai dalla sedia e mi avvicinai al lavello dove posai la mia tazza. Mi appoggiai alla superficie marmorea con le mani, e la fissai. Ero confusa: Cosa avrei dovuto dire? O fare?
Sentii le sue mani appoggiarsi ai miei fianchi e, con una leggera pressione, mi fece girare, facendo combaciare perfettamente i nostri bacini. Si avvicinò al mio viso e, accarezzandomi una guancia, mi disse: 'Allora non dire niente'.
Regnò ancora il silenzio tra di noi e io non riuscivo a sostenere con la stessa intensità il suo sguardo. Si avvicinò ancora di più al mio viso facendo toccare i nostri nasi. La sua bocca era a pochi centimetri dalla mia.
'Devi rispondere a una mia domanda, ma fallo guardandomi negli occhi: Hai paura di me, ora che sai la verità?' mi chiese.
Mi tornarono in mente le emozioni che quel ragazzo mi aveva fatto provare dalla prima volta che l'avevo visto, nascosto dietro alla finestra, a quella sera. Non poteva essere amore, era ancora troppo presto per quella parola troppo grande e troppo profonda, ma era qualcosa che mi teneva ancora li, in quella stanza, ancora li, con lui. E se la mia testa mi diceva di scappare lontana da lui e dalle sue stranezze, il mio cuore mi diceva di restare perchè era quello il mio posto. E questa volta avrei dato retta a quest'ultimo.
Alzai lo sguardo e gli risposi. 'No, non ho paura'
'Neanche se ti ricordassi di cosa mi nutro?'
'Nemmeno in quel caso'
'E se ti stessi ingannando per poi ucciderti?'
'So che non mi farai del male'
'Io sono pericoloso' disse lasciando i miei fianchi per andarsene
'Io amo il pericolo' gli risposi afferrandogli il polso.
Osservò la mia mano che gli 'stringeva' il polso per poi risalire a me. Mi sorrise e si avvicinò, per poi abbracciarmi.
'Vieni con me, devi vedere una cosa!' mi disse portandomi in camera sua
'Niall mi hai già mostrato la tua camera!'
'Non ti soffermare alle apparenze...' e detto ciò si appoggiò a una parete vuota e aprì un passaggio.
Mi invitò a seguirlo, dandomi la mano, e ne varcammo la soglia ritrovandoci in una stanza parallela, all'apparenza normale.
'E' una stanza normale...' azzardai
'Può sembrarlo, ma in realtà è il mio nascondiglio dai nemici, infatti solo io e la mia famiglia ne conosciamo l'esistenza'
'Quindi anche i tuoi genitori e tuo fratello sono... vampiri'
'Esattamente... Ti turba questa cosa?'
'Dovrebbe!?' chiesi fingendomi sicura
'Sei in una casa di vampiri e hai un cuore che batte, del sangue che ti pulsa nelle vene e... beh fai tu!'
'Mi fido di te' ammisi.
Sorrise e mi mostrò la sua stanza segreta. In realtà era piuttosto vuota, aveva solo un letto e una scrivania-comodino. Chissà per quali 'emergenze' l'avrà usata quella camera... Anche se l'idea di vederlo con un'altra mi faceva male, non si poteva negare che Niall fosse proprio un bel ragazzo.
'Emm dimenticavo! Questa stanza mi permette di fortificare i miei poteri e... ho sentito i tuoi pensieri...'
Divenni rossa. Oddio lui aveva sentito tutto! Che figuraccia!
Si avvicinò e mi disse: 'Tranquilla, non ho mai portato nessuna qui dentro!'
'No, io... Non... Non devi giustificarti e poi n-non mi interessa!' risposi
'Si certo' e mi strinse forte a se.

Uscimmo dalla stanza e sentii il mio telefono squillare, così corsi in salotto.
'Pronto?'
'Ehi sono Faith, ma dove sei!?'
'A casa di Niall e voi?'
'Oh, ho interrotto qualcosa?'
'No stupida! Allora dove siete?'
'A casa di Roxy! Ti abbiamo coperta con i tuoi dicendo che sei con noi e ai genitori di Roxy abbiamo detto che ti stavi lavando, tanto ora dormono... Che intendi fare?'
'Emm...vengo da voi! Lasciate aperta la porta principale e il cancelletto, così entro senza fare casino!'
'Sicura? E' buoio e a quest'ora non ci sono in giro belle persone...'
'Tranquilla, a dopo! Ciao!' e chiusi la telefonata.
'Ho sentito tutto' disse Niall alle mie spalle, facendomi sobbalzare dallo spavento.
'Quindi sai che me ne devo andare'
'Quindi sai che non ti lascio uscire da sola a quest'ora!'
'Quindi sai che... okay non so come continuare!'
'Quindi aspettami che vado a prendere le tue cose e le chiavi della mia macchina e ti accompagno io!'
'Grazie ma... come farò a ridarti i vestiti?'
'Vorrà dire che ci rivedremo ancora!' e mi fece l'occhiolino per poi sparire nel corridoio e tornare qualche minuto dopo con il mio vestito attaccato a un appendino.
Lo seguii già per le scale e salimmo sulla sua macchina, una Range Rover grigia molto simile a quella dei genitori di Harry.
Non parlammo per tutto il tragitto, solo qualche scambio d'informazione per raggiungere la casa di Roxy.
Una volta arrivati, lui parcheggiò e si girò a guardarmi.
'Sai Giulia, pensavo che...'

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Capitolo 10
*** To Feel Butterflies In The Stomach ***


'Sai Giulia, pensavo che potremmo rivederci di nuovo, senza complicazioni ora che conosci il mio segreto...'
'Pensavi bene allora, anche perchè ti devo ridare i vestiti!'
'Quindi se non fosse stato per i vestiti, non avresti accettato...' disse con voce delusa
'No, ma cosa hai capito! Non intendevo dire questo!'
'Tranquilla è tutto okay!'
'No, non è tutto okay. Senti non sono brava a esprimermi ma so che, se non lo faccio ora, non sarò più in grado di dirlo. Io voglio rivederti, devo rivederti. E' strano ma è come se ti conoscessi da sempre e invece abbiamo iniziato a parlare da poche ora praticamente e... sento di aver bisogno di te!' dissi tutto d'un fiato. Lui, per tutta risposta, scoppiò a ridere.
'Sono così divertente?' chiesi con un tono misto tra l'irritato e il demoralizzato.
Si fece serio e mi spiegò il motivo della tua risata: 'E' stata un'impresa strapparti di bocca quelle tre parole!'.
Ci pensai su ed effettivamente aveva ragione, insomma ho blaterato cose senza senso e poi, finalmente, ero riuscita a dirgli che ho bisogno di lui. Mi sistemai meglio sul sedile in modo da guardarlo e scoppiai a ridere ; lui capì e iniziò a ridere insieme a me.
'Beh credo che sia ora di andare...' dissi con un finto sorriso. Si, finto, perchè in realtà avrei preferito restare li, in quella macchina con lui, anche senza dirci niente, mi bastava averlo li vicino a me, e invece me ne dovevo andare.
'Oh si, giusto. Ci possiamo rivedere domani?'
'Certo, per le 16.00 davanti alla stessa gelateria va bene?'
'Direi che è perfetto!'
'Bene' sussurrai a bassa voce aprendo la portiera della sua macchina. ma lui mi richiamò: 'Ah Giulia!'
Mi voltai a guardarlo e lui, avvicinandosi, posò le sue labbra fredde ma morbide sulla mia guancia che si fece ancora più calda.
'Avevo scordato di darti la buona notte!'
'Buona notte, Niall!' dissi scendendo dalla macchina e aprendo il cancelletto della casa di Roxy.
Arrivata alla porta, l'aprii e mi girai per salutare definitivamente Niall, il quale ricambiò con un cenno della mano. Chiusi la porta dietro alle mie spalle e vi appoggiai la testa contro.
'Eccoti finalmente! Ci hai fatto preoccupare!' dissero le mie amiche a bassa voce
'Ragazze, mi avete spaventata!' dissi portandomi una mano al cuore mentre con l'altra appendevo il vestito all'attaccapanni.
'Tu. Ora. Camera. Devi raccontarci tutto!' disse Faith trascinandomi per un braccio.
Entrammo nella cameretta di Roxy dove le mie amiche avevano disposto a terra tre sacchi a pelo, i soliti che usavamo durante i nostri pigiama party. Ci sistemammo ognuna sul proprio e iniziai a raccontar loro il motivo per cui non indossavo il mio abito ma i vestiti di Niall, raccontai poi la mia serata per filo e per segno, tralasciando il fatto che Niall fosse un vampiro (dettagli...!).
'Voi che avete fatto invece?' chiesi poi
'Abbiamo fatto una passeggiata con i ragazzi e poi ci hanno accompagnate a casa, niente di che...' spiegò Roxy
'Niente di che!? Stai scherzando!? Eravamo in giro con Harry Styles! Hai idea di quante notti ho sognato di uscire con lui!? E poi anche gli altri tre non sono male...' la riprese Faith
'Normali...' proseguì la mora.
'Giulia ma ci stai ascoltando?' mi chiese Faith. Effettivamente no, non le stavo minimamente consiederando anzi, pensavo ai cavoli mei (Niall).
'No scusatemi ragazze, ma...'
'C'è qualcosa che non ci hai detto?' mi stuzzicarono
'Beh... si... domani ho un appuntamento!' dissi velocemente
'Un appuntamento? E con chi?' chiese Roxy
'Come con chi!? Con Niall no! Oh che cosa dolce!' proseguì Faith.
Le due iniziarono così a discutere tra loro sugli appuntamenti, sull'amore e altri argomenti che non feci in tempo a sentire perchè mi addormentai.

Ero distesa in un prato verde ad ammirare il cielo sereno, gli uccellini cinguettavano felici e i fiori avevano i colori più belli sui loro petali. Accanto a me c'era Niall. Mi prese la mano e mi sorrise. Ricambiai il suo sorriso e girai la testa dall'altra parte. Pian piano il prato stava scomparendo e così anche Niall. Ero sola, in una stanza buia, tetra; Sola con le mie paure e i miei dubbi. Sola.

Mi svegliai di colpo e, alzandomi, picchiai la faccia contro il comodino. Inutile dire che provai un dolore atroce.
Roxy e Faith dormivano ancora, così mi rimisi i vestiti di Niall e scrissi un biglietto che appesi alla porta
Mi dispiace essermene andata senza avervi salutate ma... dovevo tornare a casa!
P.S.: Dopo passo a prendere il mio vestito ;)
Vi voglio bene,
vostra Giulia xx

Andai in cucina dove salutai Rodolfo e Amanda, i genitori di Roxy, che mi offrirono la colazione ma dovetti rifiutarla...
Presi le mie cose e feci una corsetta fino a casa mia. Suonai il campanello e mia madre, con le sue numerose domande, venne ad aprirmi:  'Tesoro, com'è andata la serata? Hai fatto colazione? Che fine ha fatto il tuo vestito? Hai conosciuto qualcuno di interessante?'.
Le risposi a monosillabi, non avevo molta voglia di parlare soprattutto di mattina!
Io e lei abbiamo sempre avuto un bel rapporto ma mi vergognavo a raccontarle cose inerenti alla mia 'attività amorosa'. Premesso che nella mia vita non ci sono mai stati tanti ragazzi, solo qualche cotta adolescenziale ma mai ricambiata, quindi...
'Mamma, oggi esco...' le dissi, uscendo dalla doccia
'Con le ragazze?' mi chiese
'N-no... con un ragazzo...'
'Un ragazzo!? Perchè non mi hai detto nulla!?'
'Diciamo che abbiamo iniziato a parlare ieri...'
'Capisco. Tranquilla non dico niente nè a tuo padre nè a tuo fratello così non ti metto in imbrazzo!' mi disse facendomi l'occhiolino
'Grazie' le dissi sorridendole.
Tornai in bagno per asciugarmi i capelli e li piastrai, Faith non era passata a casa mia e così evitai anche di truccarmi.
Mi infilai una maglietta bianca, una felpa blu elettrico e dei jeans attilati con le solite scarpe da ginnastica. Guardai l'orologio: 15.57 ; mi infilai il giubbotto,  salutai i miei e mi avviai alla gelateria.
Ero quasi arrivata quando lo vidi.
Il mio cuore iniziò ad aumentare i battiti.
I miei occhi iniziarono a brillare.
Sul mio viso si dipinse un sorriso.
Mentre nel mio stomaco milioni e milioni di farfalle si muovevano, formando una danza composta ma improvvisa.
Quel ragazzo mi stava sconvolgendo la vita, era ufficiale.

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Capitolo 11
*** Never Forget The First Kiss ***


Aumentai il passo per dimezzare la distanza che c'era tra di noi.
Lui era girato dalla parte opposta, quindi non si accorse del mio arrivo. Decisi così di fargli una sorpresa; Mi avvicinai in modo silenzioso a lui e gli misi le mie mani davanti ai suoi occhi.
'Indovina chi sono?' dissi. Lui sorrise e stette al mio gioco, rispondendo: 'Il pagliaccio del Mc Donalds?'
Scoppiai a ridere e mi posizionai davanti a lui, scoprendogli gli occhi e gli dissi: 'No, mi dispiace, ti devi accontentare di me!
'Ancora meglio!' disse avvicinandosi per baciarmi una guancia.
Ed ecco che tornano quelle sensazioni e quei brividi che mi attraversano tutto il corpo come una scossa elettrica. Perchè mi fa quest' effetto? Ancora non me lo so spiegare. Mi prende per mano e ci incamminiamo verso... okay, ci incamminiamo verso qualcosa, non so qual è la destinazione, è lui a guidarmi e io mi fido. Dopo una buona mezz'oretta di camminata arriviamo sulla riva di un fiume. Mi guardo intorno meravigliata: Non avevo mai visto prima quel posto nonostante abitassi li da diversi anni, eppure aveva un 'non so che' di familiare...
'Vieni, sediamoci là' mi disse indicando un posto.
Ci sedemmo sul prato a contemplare la bellezza che si mostrava davanti ai nostri occhi. L'acqua del fiume era pulitissima tanto che si riuscivano a vedere i ciottoli sul fondale, l'erba era di un verde acceso e piena di tanti fiorellini colorati, strano visto che siamo in autunno.
'Che meraviglia' dissi a bassa voce.
Lui si sistemò meglio accanto a me e mi rispose: 'Non è niente in confronto a te'
Arrossii dicendogli: 'A voi vampiri non insegnano che non si devono dire le bugie?'
'E a voi umani non insegnano che un complimento si accetta sempre?'
'Grazie' dissi con voce debole
'E comunque... Non avrei motivo di mentirti' continuò.
Piombò il silenzio tra di noi.
Mi sdraiai sull'erba soffice e guardai il cielo. Dopo un pò Niall mi imitò, sdraiandosi alla mia destra e mi sorrise prendendomi la mano. Immediatamante ripensai all'incubo della notte precedente: il posto era lo stesso e ogni cosa coincideva. Mi alzai di colpo, sedendomi, e portai le mani alla testa.
'Ehi s-stai bene?' mi chiese appoggiando una mano sulla mia schiena
'S-si' risposi, asciugandomi una piccola lacrima che era sfuggita al mio controllo
'A me non sembra... C'è qualcosa che ti turba?' insistette lui
'E' incominciato tutto quando ti ho visto per la prima volta dietro a quella finestra!'
'Cosa intendi dire?' chiese sedendosi accanto a me.
Gli raccontai della sera in cui ero convinta di aver perso il mio braccialetto ma, in seguito a un sogno, me lo ritrovai magicamente al mio polso; gli parlai dei miei immancabili incubi notturni e delle strane voci che sento quando tolgo il bracciale. Scoppiai in un pianto isterico ma liberatorio perchè finalmente avevo confidato a qualcuno quei problemi per cui, una normale persona, mi avrebbe rinchiusa in un manicomio psichiatrico. Per tutta risposta lui allungò il suo braccio e mi strinse a sè dicendomi: 'Shh, ora ci sono io, non aver paura'. Alzai lo sguardo e i suoi occhi sereni e comprensivi mi tranquillizzarono ancora di più delle sue parole e dei suoi abbracci.
'Comunque se vuoi stasera puoi venire da me e chiediamo un consiglio a mio padre, lui si intende di queste cose...' mi disse
'Stai dicendo che dovrei venire a casa tua mentre ci sono i tuoi genitori?' chiesi incredula
'No, ci sarà anche mio fratello!' silezio, poi lui proseguì: 'Non devi aver paura, non ti farebbero mai del male ma se non te la senti, non ti preoccupare...'
'No, io non ho paura... O almeno non di loro, ho paura di non essere adatta'
'Ma che stai dicendo!?' disse ridendo
'Io non...credo di essere adatta, magari i tuoi pensano che...'
'Giulia calmati! Non mi interessa cosa pensano i miei, mi preoccupo di cosa penso io...'
'E cosa pensi tu?' chiesi titubante ma curiosa
'Penso che non mi sono mai sentito così bene con una persona, penso che odio la notte perchè mi tiene lontano da te e così a volte ti vengo a cercare nei sogni, penso che tu sia la mia parte mancante, quella che mi completa, e penso che quando sono con te vorrei fermare il tempo per contemplarti infinitamente e incidere nella mia memoria ogni tuo singolo dettaglio... Come le lentiggini sul tuo naso o sulle tue gance -disse accarezzandomi una guancia- o i tuoi occhi che sono il frutto di un miscuglio di azzurri ai quali non vorrei mai abituarmi' poi posò un dito sulle mie labbra, delineandone il contorno e aggiunse 'O le tue labbra rosee che vorrei baciare e custodire per l'eternità'
'E allora fallo' dissi con un filo di voce.
Mi fece un sorriso dolce e il suo sguardo sprigionava una gioia paragonabile a quella di un bambino al quale viene concesso di andare al luna park. Si avvicinò e posò le sue mani sui miei fianchi facendoli combaciare ai suoi, mentre io intrecciai le mie mani dietro al suo collo. I nostri visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro, e potevamo sentire i nostri respiri farsi più affannosi. Si abbassò e strusciò il suo naso contro il mio facendomi ridere, poi posò delicatamente le sue labbra sulle mie in un bacio puro e pieno. Si, pieno, pieno di sentimento e di emozione. Le sue labbra esercitavano su di me un potere incontrastabile, erano come la criptonite per superman, Non potevo staccarmi e non volevo farlo, sarebbe come chiedere ad un ubriaco di staccarsi dalla bottiglia di birra che ha in mano, e io ero stata anche fin troppo astemia alla sua bocca. Ci staccammo pochi minuti dopo e ammetto che provavo un pò di vergogna all'idea di guardarlo negli occhi. Cosa sarebbe successo ora? Cosa sarebbe cambiato? Fortunatamente ci pensò lui a rispondere alle mie domande, sollevandomi la testa con un tipo posizionato sotto al mio mento.
'Lo prendo per un si, allora?' chiese sorridendo
'Per le 19.00 passi a prendermi a casa mia?'
'Sarò puntuale' mi rispose abbracciandomi.
Il resto della giornata passò tra chiacchiere e tenerezze varie, finchè lui non mi accompagnò a casa.
Si avvicinò per baciarmi ma lo fermai: 'Ci sono i miei in casa e...'
'Tranquilla, capisco! Concedimi almeno un bacio sulla guancia!'.
Risi e lo baciai sulla sua guancia fredda.
Rientrai in casa, salutai tutti e corsi in camera mia a chiamare Faith.
'Tesoro, ho un'emergenza!'
'Dammi qualche minuto e sono da te!'.
Non appena chiusi la chiamata, mia madre entrò nella mia stanza.
'Tesoro oggi è passata Roxy e ha portato il tuo vestito'
''Le avevo detto che sarei passata io...'
'Lo so ma... mi ha lasciato anche questa lettera per te ma ha detto di leggerla solo domani, non prima'
'Capisco... che strano però!'.
Mia mamma stava per andarsene quando io la richiamai: 'Ah mamma, dimenticavo! Stasera esco...'
'Con... Lui?'
'Si'
'Tesoro ma non credi che...'
'Mamma devi stare tranquilla! E' un bravo ragazzo e poi è un amico di Harry!'
'Questo dovrebbe rassicurarmi!?'.
Scoppiai a ridere, poi lei uscì e io mi stesi sul mio letto aspettando l'arrivo di Faith.

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Capitolo 12
*** You Are My Happiness ***


Presi il cellulare e feci scorrere la mia playlist. Immediatamente la voce calda e travolgente di Ed Sheeran mi trasportò in un altro mondo, cullandomi dolcemente.

I'm gonna pick up the pieces
and build a lego house
when things go wrong
we can knock it down


Ripensai involontariamente a Niall e alla sua semplicità che, lentamente, stava ricostruendo i pezzi del mio cuore. Ripensai alla tranquillità che mi invadeva quando ero con lui, ai nostri discorsi, alle nostre confidenze, ai brividi. E a quel bacio. Quel bacio che ho sempre desiderato ma che non ho mai avuto, quel bacio che è stato come una ventata fresca di salvezza.

I'm out of touch, I'm out of love
I'll pick you up when you're getting down
and out of all these things I've done
I think I love you better now
I'm out of sight, I'm out of mind
I'll do it all for you in time
and out of all these things I've done
I think I love you better now


Ripensai a come ero rinata da quando lui era entrato nella mia vita, a come mi sentivo me stessa accanto a lui, a quanto la mia vita potesse girare attorno a lui.

I love you better now

La canzone finì, ma non le mie riflessioni. Qualcuno bussò alla porta, ma solo io sapevo che sarebbe venuta Faith, perciò mi catapultai fuori dalla mia camera e andai ad aprire.
'Eccoti finalmente!' dissi
'Finalmente io!? Finalmente tu! Stamattina te ne sei andata senza neanche salutarmi!'
'Ho una buona scusa!' le risposi, chiudendo la porta dietro di noi
'Ovviamente, e io la voglio sapere. Ora!' mi disse ridendo.
Le raccontai del mio appuntamento con Niall, del nostro bacio, di tutto il miscuglio di emozioni che si erano annidiate dentro al mio stomaco. Poi aggiunsi: 'E stasera mi ha invitata a conoscere i suoi genitori...'
'Ma non è troppo presto?'
'Può essere ma è la prima occasione che la vita mi offre, non voglio sprecarla...'
'Così ti voglio sorella!' disse battendomi il cinque.
'Quindi... Mi aiuterai?' le chiesi
'Fammi vedere il tuo guardaroba, babe!' rispose. Ovviamente lo interpretai come un si.
Iniziò a guardare i vestiti nel mio armadio e alla fine ne scelse uno blu e molto corto, ma che rimaneva sempre elegante e non volgare. Era a fascia fino a sotto al seno e dopo iniziavano delle piccole balze. Lo provai.
'Allora... Che te ne pare?' le chiesi
'Ti sta benissimo! Ma mi spieghi perchè non ti metti mai queste cose?'
'Boh non lo so... non ne ho mai l'occasione e...'
'Allora cogli questa di occasione, perchè non ti ho mai vista così felice, quel Niall fa miracoli!'.
L'abbracciai. Faith era la mia migliore amica da tantissimi anni ormai, la consideravo una sorella, e sentirmi dire quelle parole da lei era come avere la conferma che non mi sbagliavo: Niall mi stava facendo tornare la voglia di vivere.
'Comunque... mettiti queste scarpe!' disse indicandomi un paio di scarpe con tacco 15, anch'esse blu.
La guardai male, anzi, malissimo: dovevo togliere le mie adorate sneakers per infilare quelle tortura-piedi!?
'Tesoro, se te lo stai chiedendo: si, fanno male, ma ne valgono la pena credimi!'.
Stavo quasi per convincermi a metterle quando mi venne un colpo di genio; Aprii un'anta del mio armadio e presi una scatola nascosta.
'E se mettessi questi?' chiesi mostrandole un paio di stivaletti marroni e bassi che erano dentro la scatola
'Oddio ma sono stupendi! Se li abbini alla borsa marrone che ti ho regalato, sei perfetta!'.
Okay, era deciso: Ciao ciao tacchi, benvenuti stivaletti salva persone!
Faith rimase con me fino alle 18.30 circa e per tutto il tempo mi raccontò di colui che le fa girare la testa da sempre: Harry Styles. Alla fine della nostra lunga chiacchierata mi ero decisa su una cosa: Avrei aiutato la mia amica con Harry (o, in caso di fallimento, a farglielo dimenticare!). Mancavano venti minuti all'arrivo di Niall e l'ansia già mi stava uccidendo. Cosa avrei detto ai suo genitori? Cosa avrebbero pensato loro di me? Mi dovrei presentare come un'amica o.... un attimo: Ma io e lui cosa siamo ora? Dubbi su dubbi, domande su domande... Fortunatamente arrivò mia madre.
'Per che ora torni?'
'Non lo so, appena so qualcosa ti mando un messaggio...'
'Domani c'è scuola'
'Dammi un orario e contrattiamo!'
'Per le 23.00 a casa!'
'Facciamo mezzanotte!'
'Non un minuto di più'
'Ti voglio bene' dissi
'Anche io... e stasera sei davvero bella'
Grazie' dissi con un filo di voce.
Suonarono alla porta. Porco lupo era già arrivato! Mi aveva detto che sarebbe stato puntuale ma adirittura in anticipo, non me l'aspettavo!
'Buonasera signora, sono Niall Horan, sono qui per sua figlia' gli sentì dire
'Oh prego, entra, caro, Giulia sarà qui a momenti' gli rispose mia madre
'Eccomi, sono... qui' dissi io, abbastanza imbarazzata
'Oh wow, cioè, sei... incantevole!' mi disse, diventando rosso.
Afferrai il mio cappotto e lui mi aiutò ad infilarlo, sotto lo sguardo divertito di mia madre.
'Allora noi andiamo' dissi rivolgendomi a quest'ultima
'Divertitevi e mi raccomando: l'orario!' mi rispose
'Prometto che la porterò a casa prima di mezzanotte, domani c'è scuola!' le rispose Niall
'Penso che andremo d'accordo, ragazzo!' gli rispose mia mamma.
Era ufficiale: quei due insieme mi facevano paura! Salutammo mia madre ed entrammo in macchina. Questa volta fui io ad interrompere il silenzio.
'Beh direi che sei piaciuto a mia madre'
'Già, ma non è di lei che mi preoccupo!'
'Di mio padre? Io mi preoccuperei di più se tu gli piacessi, invece!'
'Non avete un bel rapporto?'
'E' complicato... magari te lo racconto un'altra volta, non voglio rovinarmi la serata!'.
Mi sorrise. Nel frattempo eravamo arrivati sotto casa sua e, quando lui parcheggiò, iniziai ad avere paura. Se ne accorse.
'Stai tremando... Hai freddo?' mi chiese
'No'
'Hai paura?'
'Si...'
'Non ti faranno del male, te l'ho già detto'
'Non ho paura di quello...'
'E allora stai tranquilla. Essendo miei familiari vogliono solo la mia felicità, e la mia felicià sei tu'.
Cosa bisogna dire quando le parole mancano? Cosa si deve fare quando non si ha la minima idea di ciò che è giusto fare? Senza rifletterci un attimo mi fiondai sulle sue labbra, assaporandone ogni singolo millimentro, premendo talmente forte da farle sembrare calde al contatto con le mie. Ci staccammo poco dopo e lui, sorridendomi, mi disse: 'Mh bel modo per ringraziarmi!'.
Lo spinsi leggermente per scherzare, e lui mi passò il suo braccio sopra alle mie spalle, stringendomi a sè. Ci avviammo al portone e lui suonò al citofono. Poco dopo qualcuno venne a risponderci e aprì., così salimmo le scale. Mancava l'ultima rampa di scale; Ad ogni gradino sentivo il cuore accellerare ancora di più i battiti, sempre di più.
'Pronta?' mi chiese lui, appoggiandosi con una mano alla maniglia della porta, mentre con l'altra stringeva la mia mano.
Non avevo il coraggio di rispondergli così mi limitai ad annuire. Mi strinse ancora di più la mano e con l'altra fece pressione sulla maniglia aprendo la porta...



CIAO BELLE!
HO ASPETTATO TANTO PRIMA DI SCRIVERE E QUINDI COLGO L'OCCASIONE PER RINGRAZIARVI TUTTE PER LE BELLISSIME E DOLCISSIME RECENSIONI CHE MI SCRIVETE *W*
GRAZIE ANCHE A CHI HA AGGIUNTO LA MIA STORIA ALLE PREFERITE, ALLA SEGUITE O ALLE RICORDATE!
SIETE STUPENDE, DAVVERO, GRAZIE!
MI RACCOMANDO: LASCIATEMI UNA RECENSIONE ANCHE SU QUESTO CAPITOLO, CI TENGO A SAPERE IL VOSTRO PARERE!
VI AMO, VOSTRA
GIULIA xx

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Capitolo 13
*** Welcome To Horan Family, Darlin ***


Entrammo ufficialmente in casa  e mentre Niall chiudeva la porta alle nostre spalle, una voce ci chiamò da un'altra sala e noi la raggiungemmo. Non appena varcai la soglia della cucina mi trovai tre paia di occhi puntati addosso come dei fari, ma siccome i proprietari di questi sorridevano, lo interpretai come qualcosa di positivo.
'Mamma, papà, Greg... lei è Giulia' disse Niall per smuovermi da quell'imbarazzo terribile, poi si voltò verso di me e mi disse: 'Giulia, questa è la mia famiglia!'
'E' un piacere conoscervi' dissi sorridendo e cercando di mostrarmi sicura
'Il piacere è tutto nostro cara! Sono Maura!' disse la madre.
Era una donna bellissima, proprio come me la ricordavo dalle foto, con dei capelli biondi a caschetto e due occhi così espressivi e così profondi proprio come quelli del figlio. Non era molto alta, infatti era poco più bassa di me, e aveva un fisico normale.
'Benvenuta in casa nostra!' aggiunse Bobby, il padre.
'Finalmente conosciamo la ragazza umana di Niall, visto che parla solo e soltanto di te!' proseguì Greg, suo fratello, facendomi avvampare.
'Greg smettila!' disse Niall tirandogli un piccolo pugno sulla spalla, poi continuò: 'Intanto che voi finite di cucinare e di preparare noi andiamo in camera'
'Oh fate i bravi!' proseguì maliziosamente Greg, beccandosi una mia occhiataccia.
Mi portò in camera sua e, mentre lui chiudeva la porta, io mi buttai sul suo letto. Mi raggiunse e si sdraiò accanto a me.
'Ti chiedo scusa per il comportamento di mio fratello, ma lui...'
'Ehi tranquillo! E' normale, anche mio fratello avrebbe fatto così!' sorrise.
'Posso chiederti una cosa?' gli chiesi poi
'Certo, dimmi tutto!' mi rispose
'I vampiri si nutrono di sangue. Ma allora perchè la sera del ballo tu hai mangiato quel gelato con me? E ancora, perchè la tua famiglia sta cucinando?'
'Vedi... ci sono vampiri, come me e la mia famiglia, che sono praticamente persone normali: respirano, arrossiscono, mangiano, hanno un cuore che batte... l'unica cosa che ci distingue dagli esseri umani è che noi non invecchiamo mai, rimaniamo fermi all'età in cui siamo stati trasformati. E poi abbiamo poteri sovrannaturali, come la forza fisica o la resistenza, altri leggono nel pensiero e altre cose del genere...' mi spiegò.
'Quindi tu puoi mangiare tutto?'
'Esattamente ma non mi sazia come potrebbe farlo il tuo sangue, per esempio. E' come se tu avessi davanti un barattolo di nutella mentre stai mangiando zucchine.'
'E gli altri ragazzi, quelli della gelateria? Sono anche loro vampiri?'
'Non tutti... Liam è un mutante, può trasformarsi in qualunque cosa voglia... mentre gli altri si, sono vampiri come me'
'Come fai a conoscere Harry?'
'E' un vecchio amico di famiglia...'
'Quanto vecchio?'
'Tanto... ma, se te lo stai chiedendo, non è un vampiro. E' semplicemente un immortale... magari te ne parlerò un altro giorno, devi conoscere a fondo la nostra storia, se vuoi capire davvero'
'A quanti anni sei stato trasformato?'
'19'
'Ma in realtà quanti anni hai?'
'Non vorresti saperlo!'
'Dai!' gli dissi ridendo
'Un centinaio circa, decennio in più o decennio in meno,,, chi li conta più!?'
''Quindi sto uscendo con un vecchietto pedofilo!
'Non ti dispiaceva prima, quando questo vecchietto pedofilo ti baciava, eh!'
'E non mi dispiace neanche adesso!'.
Con un'abile mossa e un sorriso malizioso si alzò e si mise a cavalcioni su di me.
'C'è qualcos'altro che vorresti sapere?'
'Si... sei vergine?' gli chiesi diventando rossa per l'imbarazzo
'Nella mia vita da umano no, mentre in quella vampira... si!'
'Vuoi farmi credere che da quando ti hanno trasformato non hai più...'
'Esattamente'
'Quindi non sai neanche più come si usa quel coso!' dissi ridendo.
'Ah, la pensi così!? Vediamo cosa posso fare con te!' disse bloccandomi le mani e iniziando a farmi il solletico sui fianchi.
Iniziai a ridere e a dimenarmi, implorando pietà, così lui si sbilanciò leggermente in avanti e mi bacio. Misi le mie mani sulle sue guance senza mai perdere il contatto con le sue labbra e lui mi strinse la vita con una dolcezza incredibile. Improvvisamente la porta si aprì ed entrò Greg divertito quanto imbrazzato da quella situazione. Immediatamente mi alzai per ricompormi e feci spostare in modo poco delicato Niall.
'Ho interrotto qualcosa?' chiese sulla soglia della camera
'No' 'Si' rispondemmo io e Niall all'unisono
'Beh la cena è pronta quindi rimandate le vostre effusioni a dopo!' e ammiccò uscendo dalla stanza.
Guardai il biondo ancora intontito accanto a me e gli dissi: 'Oddio che figura! Chissà cosa penserà ora!'
'Tranquilla, lui è Greg! Avrebbe pensato a qualcosa di pervertito anche se ci avesse visti giocare a briscola!'.
Annuii imbarazzata, poi lui mi fece segno di tornare dagli altri. In cucina erano già tutti seduti tranne Maura che invece stava servendo a tavola un vassoio coperto. Mi accomodai accanto a Niall, davanti a noi c'erano Maura e Greg, e a capotavola difianco a me c'era Bobby. Per tutta la cena Greg mi lanciava frecciatine e battute di vario tipo, ma lo ignorai continuando la mia conversazione con Maura che voleva sapere quali fossero le mie passioni, quali studi stessi facendo, cosa pensassi su determinati argomenti e altre cose. Finita la cena, i tre uomini andarono in salotto a guardare una partita di calcio in televisione, mentre io aiutai Maura a sparecchiare e a ripulire la cucina, continuando a parlare del più e del meno, fino a quando lei mi disse: 'Sai, Niall è un ragazzo molto dolce e solare ma ti posso assicurare che non ho mai conosciuto nessuno più sensibile di lui; quando apre il suo cuore a qualcuno lo fa per sempre e, come sai, per lui il tempo è davvero infinito... Sta facendo sul serio con te, non ha mai portato nessuna ragazza qui a casa, non ha mai guardato nessuna come guarda te, te lo posso assicurare...Ma ora mi chiedo,anzi, ti chiedo: tu? tu cosa provi per lui? Non odiarmi, ma sono pur sempre sua madre e io voglio che lui sia felice.'
'Odiare è una parola troppo forte e non ne sarei capace... Non so spiegare cosa provo per lui, forse è amore, non lo so, so solo che ho bisogno di stare con lui perchè è l'unica cosa bella che mi sia capitata finora. Se non lo avessi conosciuto non avrei mai capito cosa significa voler davvero bene ad una persona. Lui è il motivo per cui la mattina mi alzo e sorrido' le risposi.
Mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e un sorriso pieno di dolcezza, e mi abbracciò. Ricambiai il suo abbraccio e, senza staccarsi, mi disse: 'Benvenuta nella famiglia Horan, tesoro!'.
Girai la testa e vidi Niall che ci osservava con una faccia sorpresa.
'Da quanto tempo sei li?' gli chiesi
'Abbastanza da aver sentito tutto' rispose avvicinandosi e stringendomi forte a sè
'Ora puoi venire un attimo con me? Devi sentire una cosa...'
'Devo finire di lavare i piatti con tua madre!'
'Vai cara, ci penso io!' mi disse Maura.
Mi asciugai le mani e lo seguii in camera sua, dove mi sedetti sul suo letto. Lui prese la sua chitarra e si mise sul letto difronte a me, intonando una canzone che non avevo mai sentito prima ma che già amavo.

Don't try to make me saty
or ask if I'm okay
I don't have the answer
Don't make me stay the night
Or ask if I'm alright
I don't have the answer
Heartache, doesn't last forever
I'll say I'm fine
Midnight, ain't no time for laughing
When you say goodbye
It makes your lips so kissable
And your kiss unmissable
Your fingertips so touchable
And your eyes irresistible
I try to ask myself
Should I see someone else
I wish I knew the answer
But I know
If I go now
If I leave
Then I'm on my own tonight
I'll never know the answer
Midnight doesn't last forever
Heartache flips my world around I'm falling
Down, down, down that's why
I find your lips so kissable
And you kiss unmissable
Your fingertips so touchable
And your eyes irresistible
I's in your lips
And in your kiss
It's in your touch
And your fingertips
And it's in all the things and other things
That make you who you are
And your eyes irresistible
It makes your lips so kissable
And your kiss unmissable
Your fingertips so touchable
And your eyes irresistible


Finita la canzone lo guardai con gli occhi lucidi.
'Ti piace? E' per te...' mi chiese
'E' perfetta. Nessuno ha mai fatto niente di tutto questo per me... Non so neanche cosa dire" gli risposi mentre una lacrima di gioia percorreva la mia guancia.
'Non dire niente allora, solo che resterai per sempre' rispose fermando la lacrima con un dito
'Te lo prometto' e lo baciai.

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Capitolo 14
*** Tears ***


Quella mattina mi svegliai nel mio letto, sorridente al pensiero della sera precedente. Un brivido di freddo partì dalla mia schiena facendomi venire la pelle d'oca e solo in quel momento mi accorsi di avere la finestra della mia camera aperta. Che fosse entrato qualcuno? Magari dei ladri? Stavo per entrare nel panico più totale quando notai un pacchettino oro sul mio comodino.
'Giulia muoviti! O farai tardi a scuola!' la voce di mia madre riecheggiò nel corridoio e mi avvisò di non essere in casa da sola.
Rimaneva il fatto che qualcuno era entrato dalla mia finestra e mi aveva lasciato il pacchettino. Lo infilai nel mio zaino, in casa non sarebbe stato al sicuro con mia mamma e quell'impiccione di mio fratello, figuriamoci poi se l'avesse trovato mio padre!Chiusi la finestra, mi vestii e andai a fare colazione.
'Hai già aperto la lettera di Roxy? Sai dal suo comportamento sembrava qualcosa di importante....' mi disse mia madre
'Cavolo la lettera! Mi ero dimenticata!' tornai in camera mia e aprii il cassetto, dove l'avevo nascosta per non farla trovare a nessuno. Delicatamente l'aprii ed estrassi un foglio e una... chiave?
Cara Giulia,
probabilmente quando leggerai questa lettera io non ci sarò più ed è quello che spero visto che voglio lasciarti con un bel ricordo di me...
Tornando a noi, è giunto il momento che tu sappia una cosa molto importante che mi riguarda e che ti ho sempre tenuto nascosto per non sentirmi diversa e per non farti preoccupare. Da tempo sono affetta da una malattia del sangue che non mi permette più di crescere, di mangiare, di vivere. Ricordi quando ti dicevo che andavo con i miei genitori in vacanza per qualche giorno? In realtà andavo in ospedale a fare le varie terapie.. I miei mi incitavano a dirtelo, ma avevo paura.
Ma non voglio parlarti di questo. Voglio ringraziarti per essere entrata nella mia vita e per averla colorata, insieme a Faith. Promettetemi che non vi dimenticherete mai della vostra amica dark! Grazie per i nostri pigiama-party, per i nostri pomeriggi insieme facendo shopping o mangiando un gelato distrattamente, grazie per i nostri momenti di felicità e di spensieratezza e grazie anche per i litigi che, di tanto in tanto, arrivavano ma che mi facevano capire quanto voi, ragazze, foste importanti per me. Grazie per la nostra amicizia, grazie del vostro sorriso. Non ho abbastanza tempo a disposizione per ringraziarvi come si deve, ma accontentatevo del mio umile e semplice ma vero 'GRAZIE'. Ora sono qui, su questo letto d'ospedale bianco (e voi sapete quanto odio questo colore!) a scrivere di noi, e so che da un momento all'altro questa macchinetta fastidiosa che calcola i battiti del mio cuore, segnerà una linea dritta, e io dovrò dirvi addio per sempre. Addio, tesoro, ti auguro il meglio (spero che tu abbia trovato il meglio con Niall) e promettimi che realizzerai tutti i tuoi sogni, io cercherò di aiutarti dal cielo.
Addio, tesoro, addio,
Roxy

P.S.: La chiave apre un bauletto marrone che c'è sotto al mio letto... Salvalo dalle grinfie di mia madre! E, ogni volta che ti manco (se ti dovessi mancare), aprilo e mi sentirai più vicina a te.


Una, due, mille, milioni di lacrime iniziarono a bagnare il mio viso. Una delle mie migliori amiche era malata e io non me ne sono mai accorta. Si può essere più stupide? Si può? Chissà cosa ha passato. E io dov'ero? Dove!? Corsi in un cucina e urlai:
'Portami in ospedale!'
'Che è successo!?' mi chiese mia madre
'Roxy sta morendo! Lei era malata!'.
Fortunatamente lei non perse tempo e,prese le chiavi della sua macchina, guidò fino all'ospedale, l'unico del mio paese.
Scesi disperatamente dalla macchina mentre mia madre cercava un parcheggio. Entrai correndo e attraversai quei lunghi e deserti corridoi bianchi, inspirando tristezza. Solo questo c'era: tristezza. Mi avvicinai a un dottore appena uscito da una sala.
'Mi scusi, sa dove posso trovare Roxy...'
Non mi fece finire la frase che la sua fronte si corrugò in un'espressione triste, mi mise una mano sulla spalla come per confortarmi.
'Oh no' mormorai con le lacrime agli occhi
'Figliola purtroppo la signorina Roxy non ce l'ha fatta, l'hanno portata via pochi minuti fa... Era così giovane!'.
Non ressi quella notizia. Come potevo vivere senza una delle mie migliori amiche!? Loro due erano come le mie ali di supporto, e con una sola ala non si può volare. E' ovvio! Corsi fuori da quel postacci, con le lacrime che mi offuscavano la vista, ma le mie gambe non si fermavano lo stesso, come se sapessero loro cosa fare. Andai a sedermi su un muretto e li lasciai uscire la mia disperazione. Piansi, urlai, sbattei i pugni ma dovetti anche realizzare che era tutto inutile: lei non sarebbe più tornata, Roxy non si sarebbe più svegliata.
Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla e mi girai per vedere chi fosse.
'Zayn? Ma t-tu cosa ci f-fai...'
'Ho visto tua madre nel parcheggio e le ho detto che sono un tuo amico e che ti avrei riaccompagnata io a casa, ti assomiglia molto' sorrisi amaramente, poi lui continuò 'stai bene?'
'Come vuoi che stia!? Mi sento stupida perchè non mi sono mai accorta di niente, inutile perchè non c'è niente che io possa fare per farla tornare, tradita perchè mi ha tenuto nascosto tutto questo e persa.'
Scoppiai in un altro pianto isterico e lui si sedette accanto a me, sul muretto, e mi abbracciò, stringendomi forte. Gli raccontai di me e di Roxy, di quanto lei fosse importante per me e di come lei e Faith mi avessere stravolto la vita, facendomi sorridere. Mi sfogai, sclerai e piansi e Zayn ascoltò ogni singola parola di quello che dicevo.
'Io non la conoscevo bene come te, ma sembrava una ragazza forte, decisa e sicuramente non avrebbe mai voluto vederti così. Giusto?' annuii piano, e lui proseguì 'Quindi ora asciuga queste lacrime e andiamo a casa a bere un bel thè caldo per calmarci, ci stai?' annuii ancora.
'Come fai a essere così...'calmo'?' gli chiesi
'Vedi quando sei un vampiro, e vedi le persone che ami morire, prima o poi ci fai l'abitudine, diciamo... Se c'è una cosa che ho imparato è che scrivere aiuta molto, te lo consiglio. Quando sei amareggiata, triste, quando vorresti uccidere qualcuno o in qualunque altra occasione, prendi un foglio e una penna e scrivi. Vedrai che liberazione!' annuii ancora, le parole non mi venivano.
Lo seguii fino alla sua macchina poi gli diedi le indicazioni necessarie per raggiungere casa mia.
Non avrei mai pensato di dire 'grazie' a Zayn, quel ragazzo che non mi parlava mai e che credevo mi odiasse. Invece ora era li, con me, a darmi consigli e conforto come un vero amico. Che strana la vita. Lo feci entrare in casa mia dove regnava il silenzio: i miei erano al lavoro e mio fratello era a scuola. Chiusi la porta e, una volta appesi i giubbotti, lo invitai ad entrare in cucina e preparai del thè caldo.
'Ora chiamo Niall, credo che lui ti darà un conforto più gradito' disse alludendo a un conforto malizioso
'Stavi iniziando a piacermi, non rovinare tutto con le tue battute in stile Greg!'
'Hai conosciuto Greg?' chiese sorpreso
'Si, e tutta la sua famiglia' risposi imbarazzata
'Wow... devi essere proprio importante per Niall!'.
E digitò il numero di Niall sul suo cellulare.

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Capitolo 15
*** We Haven't Had Sex, We Made Love ***


Dalla sua telefonata con Niall riuscii a captare solo alcune parole, anche perchè Zayn cambiò stanza ad un certo punto, ma mi sembrava che Niall fosse... arrabbiato? Possibile!? In quel momento tornò Zayn in cucina e mi disse: 'Sta arrivando'
'Era arrabbiato' affermai. Se glielo avessi chiesto, di sicuro, mi avrebbe risposto di no, che mi stavo sbagliando perchè mi finsi sicura di quello che stavo dicendo.
'Beh arrabbiato è una parola un pò grossa, diciamo che è... amareggiato?'
'Non è rassicurante, Zayn!'
'Hai ragione' feci una smorfia e lui si sedette davanti a me e,prendendomi le mani tra le sue, continuò: 'Ehi non devi buttarti giù, okay? Vedrai che appena parlerete e vi chiarirete, tutto si risolverà'
'Io gli voglio bene' risposi, mentre una lacrima mi rigava la guancia.
'Lo so ed è per questo che voglio aiutarti' e mi abbracciò.
Suonò il campanello e mi bloccai. Guardai Zayn che mi confermò l'arrivo di Niall, così mi alzai per andare ad aprirgli. Le gambe si fecero pesanti, la paura era tanta. Ma paura di cosa? Non lo so, eccp. Aprii la porta. Lui era dietro, appoggiato con le spalle allo stipite; gli occhi erano inespressivi e spenti, il sorriso triste. I vestiti gli cadevano addosso come quelli di uno spaventapasseri e non mostravano le sue forme come al solito.
'Ciao' gli dissi con un sorriso tirato quanto speranzoso
'Ciao' mi rispose con altrettanto sorriso finto.
Lo invitai ad entrare e lo accompagnai in cucina dove ci aspettava anche Zayn. Salutò anche lui con la stessa tristezza che aveva usato con me. A quel punto Zayn si alzò e dopo aver salutato me con un bacio sulla guancia e Niall con una pacca sulla spalla, se ne andò. Mi sedetti sulla base marmorea accanto al lavandino, con le gambe a penzoloni, mentre lui rimase in piedi, con le spalle contro al muro e le braccia conserte, fissando i suoi piedi. Interruppi il silenzio snervante che si era creato,
'Mi dici che ti prende? Perchè sei così arrabbiato?'
'Hai un problema e, anzichè dirlo a me, al tuo ragazzo, chiami Zayn?'
'Quindi è questo il problema? Zayn!? Innanzitutto non l'ho chiamato io, ci siamo incontrati fuori dall'ospedale e secondariamente perchè ti comporti così? E' uno dei tuoi migliori amici, perchè non può aiutarmi? Non ti fidi di lui? O non ti fidi di me? Rispondimi cavolo, perchè io veramente io non trovo il problema!' stavo urlando e sentivo la vena sul collo pulsare impazzita.
A quel punto lui si avvicinò a me dicendo: 'Vuoi sapere qual è il problema? Il problema è che sono geloso, si, geloso perchè tu sei mia, solo mia. Sei l'unica che voglio e l'unica che mi interessa, ma vederti qui con Zayn... insomma io mi fido di te e anche di lui, ma è pur sempre un ragazzo e tu sei così bella che... il punto è che vorrei essere io quello con cui condividi i tuoi problemi, i tuoi segreti e non qualcun altro. Io... ci tengo troppo a te, troppo per poterti condividere con qualcun altro e ho paura che facendo così ti perderò o, peggio, potrei farti del male...' e detto ciò abbassò lo sguardo. Era vicino, talmente vicino a me da sentire tutta la sua paura. Misi le mie mani sulle sue guance e gli dissi, con voce più tranquilla: 'Guardami, guardami negli occhi' e lui alzò leggermente lo sguardo, facendo incontrare i nostri occhi. Posò le sue mani sulle gambe e io continuai con un filo di voce: 'Tu non mi perderai mai, okay? E tanto meno mi farai del male. L'unica cosa che puoi fare per uccidermi davvero è andartene, perchè non c'è morte peggiore di quella interiore. Io ti voglio bene e se anche tu me ne vuoi davvero, dovresti fidarti di me e vedresti che non voglio nessun altro che non sia tu. Dovresti saperlo anche tu quanto sei importante per me, altrimenti me ne sarei andata appena scoperta la tua vera natura e invece sono ancora qui, con te, a sperare di finire i miei giorni accanto a te'.
Si avvicinò e mi stampò un bacio sulle labbra, così dolce da avere il sapore del miele e dello zucchero.
'Posso confidarti un segreto?' gli dissi sulle labbra, mentre i nostri nasi si sfioravano
'Dimmi tutto quello che vuoi'
'Oggi più che mai, ho desiderato di essere trasformata in un vampiro, come te' a quel punto lui si staccò e puntò i suoi occhi nei miei come se fossero due fari abbaglianti.
'E' troppo presto' disse solo
'Ma io non ho tutta l'eternità come te! Ogni secondo io mi avvicino alla morta. Guarda Roxy, se n'è andata per una malattia lasciandomi qui, lasciando tutto e tutti. Magari una mattina esco di casa per andare a scuola e vengo investita da una macchina o faccio un incidente. Posso morire in tanti modi, e tu lo sai'.
'Io... ne devo parlare con i miei' annuii leggermente delusa
'Hai aperto il mio regalo?' mi chiese poi, per cambiare discorso
'E' da parte tua il pacchettino oro?' chiesi
'Si' mi rispose.
Con un balzo scesi dal bancone e, prendendo la mano di Niall, andai in sala dove aprii il mio zaino.
'Lo apriamo insieme?' gli chiesi sorridente e lui si mise dietro di me, appoggiando le sue mani sui miei fianchi e facendo combaciare il suo petto con la mia schiena. Aprii delicatamente il pacchetto e dentro c'era una scatoletta. Aprii anche quella e trovai un ciondolo con il segno dell'infinito con le nostre iniziali incise sopra.
'Ti piace?' mi chiese appoggiando il mento sulla mia spalla.
'No...lo amo!' risposi voltandomi e baciandolo con tutta l'energia che avevo in quel momento. Per tutta risposta lui mi prese in braccio e io attorcigliai le mie gambe dietro al suo bacino mentre le ani scompigliavano i suoi capelli.
'Andiamo in camera?' mi chiese e io annuii sorridendo.
Mi portò nella mia stanza, continuando a baciarmi e, una volta arrivati, mi posò delicatamente sul mio letto. Si stradiò soprà di me e lentamente cominciò a sbottonarmi la camicia per poi togliermela così come la canottiera sotto. Si tolse la felpa e la maglietta, rimanendo solo in jeans. Il suo fisico sembrava scolpito dagli dèi, con un dito seguii i lineamenti delle addominali, che non erano molto pronunciate ma perfette. Ad un certo punto si fermò e mi disse: 'sei sicura?'
'Io... non lo so...' risposi confusa.
'Se non sei sicura, è meglio che ci fermiamo adesso, anche perchè dopo non so se sarò capace di smettere!' disse sorridendo.
Mi sentivo una merda. Eravamo arrivati fino a quel punto e ora io mi tiravo indietro? L'avrei fatto incazzare ma lo sentivo. Mi morsi il labbro nervosa e lui mi disse: 'Giulia se non ti senti pronta, non ci sono problemi, non ti voglio sforzare. Aspetterò tutto il tempo necessario!.
Quelle parole mi fecero riflettere: lui mi voleva perchè ci teneva davvero a me, e non solo per portarmi a letto. Perchè mi facevo tutti questi problemi? Perchè non mi lasciavo andare?
'No, aspetta... io ti voglio!' dissi e lo vidi sorridere.
Così stravolsi la situazione e mi misi sopra di lui, slacciandoli la cintura e sfilandogli i jeans. Vedevo il suo membro gonfiarsi dentro ai suoi boxer e, un pò titubante e un pò inesperta, glieli tolsi, lasciando libero il suo James.
Niall vide le mie difficoltà così invertì le posizioni e si mise a cavalcioni sopra di me, togliendomi i pantaloni e, successivamente, anche l'intimo. Fece un'espressione meravigliata e mi venne istintivo nascondermi, rannicchiarmi su me stessa, non ero mai stata nuda davanti a nessuno, tantomeno davanti a un ragazzo.
'Non nasconderti, sei bellissima' disse baciandomi.
I nostri corpi si erano fusi e Niall continuava a lsciarmi baci umidi sul collo, seguiti da alcuni succhiotti. Sembrava dovesse marcare il territorio, come se volesse dire 'Ehi lei è mia', e questa cosa mi eccitava, anche se era insolita. Continuavo ad ansimare sotto al suo tocco e sotto al contatto con il suo membro che si rigonfiava e riscaldava la mia coscia. Lentamente passò dall'incavo del mio collo, ai miei seni, arrivando poi verso il basso ventre. Mi infilò un dito nella mia zona genitale facendomi ansimare un pò più forte, e poi ne infilò un altro facendo movimenti circolari con queste. Mi guardò e mi chiese 'Pronta?' annuii e così lui entrò in me, sostituendo le dite con il cuo membro pulsante di eccitazione. Mi scappò un gridolino di piacere e portai le mie mani sui suoi capelli stringendoli e scompigliandoli. Quando lui poi spinse più forte inarcai la schiena fino a portare il collo all'insù.
'Niall!' gridai al massimo del piacere e lui immediatamente mi baciò, rimanendo dentro di me. Lo amavo, si, era ufficiale.
Gleilo dissi e così mi fece sedere sulle sue gambe e appoggiai la mia fronte imperlata di sudore sulla sua spalla altrettanto sudata. Diede un'ultima spinta forte ma delicata, e infilai le mie unghie nella sua schiena. Venimmo insieme tra gemiti di piacere, parole sussurrate e baci. Mi distesi e Niall mi imitò, abbracciandomi, sotto alle coperte del mio lettino che mai come in quel momento era stato così perfetto.
Quella mattina noi non avevamo fatto sesso, avevamo fatto l'amore.

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Capitolo 16
*** I don't want to get used to us ***


Mi voltai a guardarlo, mentre i nostri corpi ancora fusi si scaldavano sotto alle lenzuola del mio letto.
Sentivo il suo respiro, ormai tornato regolare, sul mio collo; con una mano gli accarezzai una guancia, con un gesto dolce, per poi sfiorargli le labbra, quelle stesse labbra che erano state mie, che mi attoravano come una droga ogni giorno di più; passai poi a spettinargli delicatamente i capelli, che avevo stretto durante la nostra unione più totale. Lui mi guardava con uno sguardo sognante. Non potei trattenere una lacrima alla vista di tanta bellezza e all'idea che lui fosse mio.
'Ehi tutto okay?' mi chiese con un filo di voce dolce.
Mi rannicchiai, stringendomi ancora di più a lui che, prontamente, mi circondò le spalle con il suo braccio.
'Sto benissimo solo se tu mi stai accanto' gli risposi sorridendo
'Potrei abituarmi alle tue frasi dolci, sai!?'
'No, non farlo. Io non voglio abituarmi a te. Non voglio abituarmi al suono della tua voce che mi chiama amore, al tuo profumo che resta ovunque. Non voglio abituarmi alle nostre passeggiate, al sapore della tua pelle, nemmeno al modo in cui litighiamo. Voglio stupirmi ancora ogni volta che il tuo nome appare sullo schermo del mio cellulare, voglio saltare di gioia ogni volta che mi baci all'improvviso, non voglio abituarmi e dire . Non voglio abituarmi a noi. Dove inizia l'abitudine finisce l'amore.'
Mi guardò e, senza dire niente, mi abbracciò.
'Ti prego promettimi che non ti abituerai mai a me'
'Te lo prometto' e detto ciò mi baciò.

In quel momento si sentì la porta dell'ingresso sbattere e solo allora capii che mia madre era tornata dal lavoro.
'Giulia, perchè sei a casa e non a scuola?' urlò dalla cucina
'Un attimo e arrivo!' le risposi dalla camera.
Guardai Niall che capì immediatamente e insieme ci alzammo dal letto e ci rivestimmo immediatamente. Corsi in cucina da sola, mentre lui si riallacciava la felpa, ancora nella mia stanza.
'Allora?' chiese mia madre
'Quando sono arrivata all'ospedale, Roxy era già m...' non riuscii a finire quella frase, no, perchè non l'accettavo.
'Oh tesoro' disse mia madre abbracciandomi , poi continuò: 'E il ragazzo del parcheggio, como lo conosci?'
'Zayn è uno dei migliori amici di Niall' spiegai
'Oh beh, in tal caso Niall dovrebbe stare attento...'
'Che vuoi dire?' chiesi quasi ridendo
'Beh tu sei una bella ragazza, Zayn è un bel ragazzo ammettiamolo, e c'è stato nel momento del bisogno, mentre...'
'Mamma!' la interruppi arrabbiata 'Zayn è solo un amico, niente di più, e Niall c'era nel momento del bisogno, non se n'è mai andato' e detto ciò presi la mano di Niall che era appena arrivato dall amia stanza.
'Capisco... beh vi fermate a pranzo?' chiese per cambiare discorso
'No, usciamo' rispose Niall sorridendo
'Buon divertimento!' rispose lei.
Ci infilammo scarpe e giubbotto e uscimmo a fare una passeggiata.
'Posso chiederti una cosa?' dissi
'Certo'
'Dov'eri stamattina, prima di venire a casa mia?'
'Riunione di famiglia...' rispose serio
'E di cosa avete discusso?'
'Di te... alcuni miei parenti non approvano la nostra relazione'
'La nostra relazione?'
'Si, insomma... all'inizio anche i miei erano scettici, non c'è storia d'amore tra un' umana e un vampiro che sia finita bene, ma dopo ti hanno conosciuta e hanno capito che sei diversa e così hanno cambiato idea. Ma gli altri parenti, come i miei zii d'Irlanda, sono tradizionalisti, non approverebbero mai, quindi abbiamo fatto una riunione per decidere su come agire con loro.'
'E se mi facessi conoscere anche da loro?' chiesi
'Potrebbe essere un'idea, ma cosa succederebbe se loro provassero a toccarti, provocati ed incantati dal tuo odore?'
'Niall sono con te, non mi faranno del male'
'Perchè deve essere tutto così complicato?'
'Perchè tu non mi vuoi trasformare...'
'Giulia tu non capisci...'
'Perchè non mi aiuti tu a capire?'
sorrise e rispose: 'Ogni volta che ti affezioni a qualcuno sai che è sbagliato, sai che stai facendo un'enorme cazzata perchè, prima o poi, quella persona se ne andrà, morirà...'
'Ma Zayn ha detto che poi ci si abitua...'
'Zayn non fa testo. Lui è molto riservato, non si lega alle persone, già non capisco perchè si è aperto con te... comunque, non ci fai l'abitudine, non puoi.  Infatti mi ero ripromesso di non innamorarmi più di nessuno..'
'Ma con me l'hai fatto'
'La prima volta che ti ho vista sono rimasto imbambolato; continuavo a fissarti dalla mia finestra e di pomeriggio ne parlavo con i miei amici. Quando Harry ha capito che la ragazza in questione eri tu, ha promesso che mi avrebbe aiutato perchè ne valevi la pena, e così quel giorno ti ha fatto notare che io ti stavo fissando. Quando ho incontrato il tuo sguardo per la prima volta, alla festa, mi sono spaventato. Non credevo che potesse esistere qualcosa di così puro. E, senza accorgermene, mi stavo innamorando e non potevo più tirarmi indietro.'
'Continuo a non capire perchè non mi vuoi trasformare, però...'
'Se tu avessi un fiore da proteggere, te ne prenderesti cura, non lo lasceresti al freddo e gelido inverno, giusto?'
'Si, ma cosa centra questo?' chiesi
'Tu sei il mio fiore da proteggere dal resto del mondo, soprattutto dal mio mondo'
Mi rassegnai: lui non mi avrebbe mai trasformata.
Intanto però eravamo arrivati a un ristorante, Nando's, dove ci fecero accomodare e subito dopo ci servirono, Verso la fine del pranzo Niall diventò strano e, infatti, mi prese per un polso e mi trascinò fuori dal ristorante, cercando di nascondersi da qualcosa, o qualcuno, e con l'altra mano mi tappò la bocca,
Quando, nascosti dietro a un muretto, mi lasciò, gli dissi: 'Ma che diavolo ti è preso!?'
'La ragazza mora che è entrata è una vampira, si chiama Amy'
'E quindi...?'
'I miei zii, come ti dicevo prima, sono tradizionalisti ed è tradizione, per loro, che siano i parenti a scegliere la futura moglie di un giovane'
'Quindi tu e Amy...'
'No, io e la mia famiglia ce ne siamo andati dall'Irlanda prima del loro verdetto'
'E perchè lei è qui ora?' chiesi con un tono irritato, facendolo sorridere
'Non lo so, ma m'interessi solo tu, e lo sai' disse prendendomi per i fianchi, facendo combaciare i nostri bacini
'Ti amo' dissi
'Io di più' mi rispose per poi baciarmi.
Uscimmo dal vialetto senza farci vedere e andammo a casa di Niall, dove ci aspettavano la sua famiglia e una brutta sorpresa...

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Capitolo 17
*** Pause ***


Suonammo e immediatamente Greg venne ad aprirci. Una volta entrati in casa, dopo aver salutato Maura e Bob, i due si spostarono lasciando intravedere una figura esile e slanciata che riconobbi subito. Capelli lunghi e lisci le ricadevano sulle spalle, gli occhi marroni da cerbiatta ingranditi dal trucco, tanto trucco, ogni dettaglio sembrava essere stato studiato attentamente; quando mi vide mostrò un sorriso cattivo e provocativo, e cantilenò: 'Niall, che piacere rivederti!'.
Al sentire quelle parole Niall, che era accanto a me, s'irrigidì. Gli presi la mano e lui mi guardò con un sorriso un pò meno spento e un pò meno triste per poi baciarmi una guancia.
'Oh ma che quadretto romantico!' continuò lei
'Cosa vuoi, Amy?' disse lui duro
'Diciamo che i tuoi adorati zietti non si sono dimenticati delle tradizioni...'
'Ce ne freghiamo della tradizione, lui ha già trovato l'amore!' intervenne Greg furibondo
'Oh caro Greg, non credo che in Irlanda approverebbero certe cose...' cantilenò ancora lei
'Quali cose?' chiese Bob
'Beh tanto per cominciare il fatto che Niall si sia unito con una semplice ed inutile umana...' spiegò lei guardandomi con superiorità
'Loro non si sono ancora uniti, vero Niall?' affermò Bob cercando l'approvazione del figlio
'Niall, rispondi santo cielo!' disse Maura
'La situazione si fa interessante, devo ricordarvi la regola?' provocò ancora Amy
'La conosco la regola, tutti noi la conosciamo!' disse Niall
'Quale regola?' chiesi io cercando di mantenere una calma apparente
'Quando un vampiro si unisce con un'umana, i due si devono sposare altrimenti...'
'Le forze superiori uccideranno la ragazza' concluse Amy
Guardai Niall con un'espressione che trasmetteva tutta la mia paura e strinsi ancora di più la mia mano nella sua.
'Ehi non fare quella faccia, tanto voi non vi siete ancora...' disse Greg
'E' qui che ti sbagli, caro!' lo interruppe Amy.
A questo punto Greg, piuttosto alterato, la sbattè fuori di casa ma, prima di uscire, lei si avvicinò a me e mi disse: 'Sai Niall è caduto davvero in basso con te... vabbè ci vediamo al matrimonio o... beh l'altra opzione la sai!' e se ne andò, ridendo malignamente, sbattendo la porta.
Dopo di che regnò il silenzio sovrano.
'Per favore sediamoci e discutiamone. ORA!' disse Maura.
Ci sedemmo intorno al tavolo e Greg chiese: 'Quindi voi due avete fatto... frichi frichi?'
'Credo che a questo punto sia inutile mentire, quindi si' disse Niall
'Ma vi rendete conto a quali rischi ci avete esposto!? Siete due immaturi! Ora cosa pensate di fare!?' disse Bob arrabbiato.
Alla fine, in preda al panico e con un attacco di crisi nervosa, urlai: 'Sentite continuate a parlare delle conseguenze e dei pericoli, ma non pensate a me!? Il rischio massimo che una ragazza della mia età può correre in un rapporto è quella di rimanere incinta, non di venire uccisa da un branco di vampiri!' mi ero messa a piangere e nessun osava più parlare.
Niall abbassò lo sguardo per poi venire ad abbracciarmi, ma neanche lui in quel momento riusciva a confortarmi.
'Tesoro non fare così, una soluzione c'è sempre!' disse Maura mettendo una mano sulla mia spalla
'Non questa volta, cara. Cosa pensate di fare?' continuò Bob
'L'unica salvezza quindi è il matrimonio?' chiese Greg
'Cosa!? Io non posso sposarmi!' dissi
'Perchè non vuoi sposarmi?' mi chiese Niall deluso quanto curioso di una mia risposta
'Niall io ti amo e sposarmi con te sarebbe un sogno, sarebbe la mia felicità eterna, ma non ora! Io ho 15 anni! Come lo giustifico ai miei genitori!?' spiegai
'Non le si può dar torto' disse Greg appoggiandomi
'Prendiamoci del tempo per riflettere' continuò Niall
'Ma non abbiamo molto tempo' lo corressi
'No, Giulia, intendevo noi... dovremmo prenderci del tempo, una pausa' disse serio.
Non ebbi il coraggio di replicare poichè le uniche parole che mi uscivano dalla bocca erano monosillabi incomprensibili. Non volevo piangere davanti a lui, davanti alla sua famiglia, non ancora. Presi le mie cose e me ne andai. Volevo scappare lontana da quella casa, lontana da quel posto, lontana da loro, lontana da lui. Lontana dai suoi occhi che mii avevano stregata, lontana dal suo profumo che resta ovunque, lontana dalle sue braccia che mi stringevano e che mi facevano sentire protetta, lontana da lui, dal mio amore.
Come sarei riuscita ad andare avanti? Cosa avrei potuto fare? Perchè dopo avermi messa in questo grosso guaio ha deciso di lasciarmi andare? Ma che domande mi faccio, è ovvio il motivo: lui è troppo per me. Lui è così perfetto, bello e immortale, lui è dolce e simpatico, lui è tutto mentre io sono niente. Io non sono Amy.
Arrivai a casa e mandai un messaggio a Faith.
Domani andiamo a scuola insieme?
Non vai con Niall?
No, lui... mi ha chiesto una pausa.
Oddio tesoro mi dispiace... certo che ti passo a prendere... Ma tu stai bene? Insomma... come l'hai presa?
Bene.
Ed ecco che ora mento pure alla mia migliore amica, sono proprio una brutta persona. Ma in fondo credo che questa sia la bugia più gettonata. Quando si chiede ad una persona 'come stai?' sicuramente questa risponderà 'bene', anche se in realtà è afflitta, delusa, triste, sola, umiliata, insignificante. La risposta sarà sempre la stessa. Bene.
Quella sera decisi di non mangiare, non ne avevo voglia, così andai a letto e mi addormentai con le cuffie nelle orecchie ascoltando 'when you're gone' di Avril Lavigne. E le lacrime mi rigavano il volto per poi ricadere sul mio cuscino.

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Capitolo 18
*** Live While We're Young ***


I giorni passavano con una lentezza che mi uccideva dentro, e si trasformavano in settimane. Di Niall e della sua famiglia non avevo più avuto notizie da quel giorno e questo non faceva che aumentare la mia rabbia, che ormai era diventata parte della mia quotidianità. Non mangiavo più, non parlavo più, sfogavo la mia rabbia e il mio dlore in modi che prima consideravo anormali e pericolosi. Avevo allontanato tutti, persino Faith, che nonostante tutto cercava invano di aiutarmi. L'unico che nonostante i miei sbalzi d'umore mi stava accanto era Zayn; ogni giorno veniva a prendermi a scuola e mi accompagnava a casa, per accertarsi che mangiassi e che non facessi più male di quanto già non me ne avesse fatto Lui. Si era dimostrato davvero un buon amico, ma a me importava solo di quel biondo che mi ha rapito il cuore. Perchè è così difficile stare lontana da lui? Ho passato quindici anni della mia vita senza di lui, perchè ora mi sembra di aver vissuto solo accanto a lui? Perchè?
Quel pomeriggio, tornata a casa da scuola, mi preparai per la ricerca che avrei dovuto svolgere con Harry. Preparai il libro di chimica, il computer e qualche foglio sul tavolino della sala.  Sentii il campanello suonare e mi avviai alla porta convinta di trovarci Harry, e invece no. Era Greg. Lo guardai intensamente, cercando di studiarlo per ottenere anche una minima informazione di Lui, di Niall.
'Greg, cosa ci fai...' iniziai tentennando, ma venni interrotta da lui che mi disse: 'Non voglio parlarne qui, non è un luogo sicuro, posso entrare?'
Annuii e lo feci accomodare in cucina. Si sedette e lo imitai, mi sentivo a disagio in casa mia... fantastico.
'Come stai?' mi chiese
Abbassai lo sguardo e, fissandomi le mani, gli risposi 'Bene'
'Guardami negli occhi mentre lo dici' mi sfidò
Alzai lo sguardo ma mentre cercai di mentirgli, le parole mi morirono in bocca, così gli dissi: 'Non posso'.
Mi prese la mano e mi chiese: 'Da quanto tempo non mangi?'
'Non vorresti saperlo' gli risposi accennando un sorriso
'Lui non sta meglio di te, lo sai vero?'
'Mi vuoi prendere in giro? Perchè lui dovrebbe stare male quando è stato lui a volere questa pausa!?'
'Tu non puoi capire...'
'E allora aiutami tu, Greg! Ti prego! Aiutami a capire il perchè di questa sua scelta... Io ho il diritto di saperlo, io devo sapere le risposte!'
'Io non posso...Non sarei mai dovuto passare. Fingi che io non sia mai stato qua, non parlare di questo incontro con nessuno, tanto meno con mio fratello' disse alzandosi e andando verso la porta
'Greg ti prego!' continuai ad implorarlo raggiungendolo sull'uscio della porta.
Troppo tardi, se n'era già andato. Anche lui. Iniziai a piangere, lasciandomi scivlare senza forze lungo la porta. Il freddo mi abbracciava ma non poteva competere con il ghiacciaio che si era creato intorno al mio cuore. Perchè Greg mi ha detto ciò? Perchè lui nin può parlare? Perchè Niall sta soffrendo? Perchè non devo dire a nessuno di averlo incontrato? Da questo incontro erano nati solo nuovi dubbi che mi stavano facendo esplodere la testa. Sentii due mani appoggiarsi sulle mie spalle e quando alzai lo sguardo, trovai Harry chino su di me intento ad asciugarmi le lacrime.
'Oh scusa Harry' dissi alzandomi e ricomponendomi, per quanto mi fosse possibile
'Ehi non ti devi mica scusare! Ma perchè stavi piangendo?' chiese sorridendo
'Niall' dissi solo, con la voce rotta dal pianto
'Oh capisco... entriamo?' annuii ed entrammo in casa. Ci sedemmo intorno al tavolino della sala. Aprii il libro e gli chiesi: 'Da dove cominciamo?'
'Iniziamo con te che mi racconti cosa ti succede' mi disse serio
'Harry non ne voglio parlare...'
'Beh io si... Allora vedo una ragazza sempre sorridente, dolce e gentile con tutti trasformarsi in un'acida scorbutica' mi guardò e io risi, poi continuò con tono ancora più serio: 'Allora?'
'Niall mi ha chiesto una pausa' sputai fuori quella frase come si fa con uno sciroppo di cattivo gusto.
Harry s'irrigidì e mi guardò per capire se stavo mentendo, poi mi chiese: 'Scherzi vero!? Cioè lo stesso Niall che tutti i giorni rompeva, e rompe ancora, per avere informazioni su di te, ti ha chiesto una pausa?' chiese incredulo
'Si, qualche settimana fa... ma lui ti chiede ancora di me?' chiesi debolmente con un filo di speranza
'Beh si, soprattutto in questa settimana...'
'E lui come sta?' chiesi ancora, prendendo un pò di coraggio
'Onestamente? Non lo so.. Non esce più con me e i ragazzi, dice che deve risolvere un problema di famiglia. Parla spesso con Zayn ma lui non ci riporta nulla, mi chama solo ogni tanto di notte per sapere qualcosa di te, ma appena accenno a qualcos altro riattacca, quindi..'
'Oh capisco'
'Qualcosa mi dice che tu sai già i motivi, vero?' Annuii e poi lui continuò: 'Stasera esci con noi'
'Non ho voglia, e poi con chi?' chiesi senza capire bene
'Infatti non era un invito ma un'affermazione: tu stasera esci con me e i ragazzi'
'Ma perchè?'
'Perchè mi sono stancato di vederti così, tutti noi ci siamo stancati... Devi tornare te stessa, chiaro? So che fa male ma vivi finchè sei giovane! ' mi disse dolcemente
annuii e lo abbracciai per ringraziarlo.
'Beh ora iniziamo a fare chimica?' proposi
'Perfetto... Emm Giulia, credo di non aver capito bene l'argomento però!' scoppiai a ridere e spiegai:
'Non è difficile, allora... Le particelle subatomiche non obbediscono alle leggi fisiche, si muovono secondo il caso, il caos, la coincidenza; si scontrano l'una con l'altra nel mezzo dell'universo... Sono un pò come noi. la più grande qualità dell'universo è l'imprevedibilità, per questo è divertente!'.
Il pomeriggio passò così, tra chiacchiere e chimica, poi, prima di andarsene Harry mi disse: 'Allora ti passiamo a prendere tra un'oretta circa, mangiamo fuori!'
'Va bene, grazie riccio davvero' gli dissi sorridendo.
Riordinai il salotto e andai a farmi una doccia calda per rilassarmi un pò, ne avevo un gran bisogno, soprattutto in quella giornata fredda. Dopo di che mi asciugai, piastrai i miei lunghi capelli biondi e mi vestii. Indossai dei jeans scuri aderenti, una camicia bianca e, per essere un pò più elegante, mi misi le francesine con il tacco alto. Ero già pronta. Scrissi un biglietto ai miei genitori, che non erano ancora tornati dalla partita di calcio di mio fratello, per avvertirgli che sarei uscita con degli amici. Aspettai un pò finchè non sentii suonare alla porta e così andai ad aprire, trovandomi davanti Zayn.
'Ciao, sei pronta?' mi disse
'Si certo, e gli altri?' chiesi
'Ci stanno aspettando là, ho detto loro che sarei passato io a prenderti'
'Oh scusa per il disturbo, davvero, io...'
'Ma quale disturbo! Lo sai che per te farei questo ed altro!'
Lo abbracciai forte e lui mi diede un bacio sulla fronte, seguito da un 'sei bellissima stasera'.
Chiusi la porta di casa a chiave e lo raggiunsi in macchina. Mentre giudava, ogni tanto, si girava a guardarmi e quando me ne accorgevo, gli sorridevo. Passammo davanti a Nando's e mi sentii mancare, soprattutto quando mi accorsi che Zayn stava rallentando per entrare nel parcheggio. Lui scese dalla macchina e venne ad aprirmi la portiera. Si appoggiò al tettuggio della sua 500 bianca e mi chiese: 'Ehi tutto bene?'
'Zayn, perchè proprio qui?'
'Io.. Non lo so, Louis ha detto che qui fanno il miglior pollo di tutta la zona, lo ha garantito anche Niall e... ops! Scusa!' disse dispiaciuto, dopo aver visto la mia espressione
'Se vuoi io e te possiamo andarcene...' continuò poi
'No tranquillo, e poi non sarebbe giusto nei confronti di Harry e dei ragazzi'
'Sei una ragazza forte, l'ho sempre saputo' mi disse facendomi arrossire.
Mugugnai un 'grazie' incomprensibile e scesi dalla macchina, avviandomi con lui verso i tre ragazzi.

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Capitolo 19
*** Hope Your Wound Doesn't Bleed Again ***


'Ciao ragazzi' dissi cercando di mostrarmi sorridente
'Oh finalmente sei uscita dalle tenebre! Dovremmo essere noi  vampiri qui, non tu! Comunque, ciao bella!' disse Louis abbracciandomi
'Sei incantevole Giulia!' continuò Liam stringendomi a sè
'Non ringraziarmi, eh!' concluse Harry, salutando prima me e poi Zayn
'Beh... entriamo?' propose Liam
'Si, vi prego, sto morendo di fame!' ci informò Louis
'Ma se hai appena detto di non avere appetito!' ridacchiò Harry
'Beh ho cambiato idea!' continuò Louis, facendo ridere tutti.
Quei tre continuarono a parlare fino a diventare un sottofondo nel momento in cui Zayn mi posò una mano sulla spalla per farmi girare. Mi voltai verso di lui e mi disse: 'Ehi principessa, io sono qui per te'
'Grazie Zayn, davvero' risposi abbracciandolo
'Ehi piccioncini, muovetevi!' urlò Louis che era già all'ingresso del locale.
Arrossii alla parola 'piccioncini' soprattutto perchè mi sembrava strano che non c'entrasse anche Niall nella stessa frase, ma dovevo cercare di allontanarlo dai miei pensieri almeno per questa sera. Zayn, vedendo il mio imbarazzo, mi ricordò: 'Ehi, Louis è fatto così, lo sai!'.
Annuii alle sue parole ed entrammo.
L'aria calda e accogliente di Nando's mi invase le narici, facendomi ricordare troppe, troppe cose. Quella sera il locale non era molto pieno come al solito, infatti c'eravamo soltanto noi e una coppia di signori.
Mi sedetti al tavolo con i ragazzi che, immediatamente, iniziarono a parlare del più e del meno, cercando di coinvolgermi.
Stavamo discutendo sull'ultima partita di calcio dei brasiliani, quando una ventata di aria fresca, dovuta all'aprirsi della porta, mi creò dei brividi lungo la schiena. I ragazzi smisero di parlare, diventando seri e abbassando gli sguardi. Mi voltai per capire quale (o chi) fosse il problema. E lo vidi, vidi Niall. Aveva un look trasandato, i capelli scompigliati e gli occhi tristi, ma era sempre bellissimo. Impiegai un pò di tempo per riconoscerlo, ma non perchè non mi ricordassi la sua persona, semplicemente volevo capire se si trattava davvero di lui o era un altro gioco della mia mente, desiderosa di rivederlo.
Lui non notò nè me nè i ragazzi, infatti andò a sedersi al bancone e ordinò al cameriere il suo solito piatto.
Mi alzai per andare da lui ma Zayn mi trattenne per un braccio.
'Zayn lasciami andare, ho bisogno di parlare con lui!' gli dissi con quasi le lacrime agli occhi
'Ti farai solo del male!' mi rispose, avvicinandosi verso il mio polso, ancora stretto nella sua mano
'Non più di quanto me ne stia già facendo standogli lontana' risposi a mia volta chinandomi verso di lui
'Stavi tornando a sorridere anche senza di lui!'
'Fingevo, Zayn! Io lo amo ancora, l'ho sempre amato! E se non agisco adesso, me ne pentirò per sempre'
'Spero che la tua ferita non torni a sanguinare' e detto questo mi asciò andare.
I ragazzi se ne stavano in silenzio ad osservare lo svolgersi della situazione. Ma cosa gli prendeva? Credevo che, essendo mio amico, mi augurasse la buona fortuna, ma queste parole proprio non me le aspettavo.
Mi voltai e andai verso di lui.
Non sapevo cosa sarebbe successo. Non sapevo cosa gli avrei detto. Non sapevo come avrebbe reagito. Non sapevo niente, ma ero li, a provare (e a sperare) che tutto sarebbe andato per il meglio.
Mi sedetti sullo sgabello accanto al suo e appoggiai i gomiti sul bancone.  Presi un respiro profondo e iniziai a parlare guardando dritto davanti a me: 'Quando qualcosa finisce così, senza una ragione o un motivo, ti senti un buco nello stomaco, un nodo alla gola, un vuoto alla testa. E non ti basta più un amico, non ti basta più distrarti o bere fino ad ubriacarti, semplicemente non ti basta più neinte. Eppure c'è sempre una ragione per la quale qualcosa finisce, soprattutto se è amore. E quando la conosci passi il tempo a riflettere su cosa sarebbe potuto succedere se solo avessi portato pazienza, ti attribuisci tutte le colpe possibili ed immaginabili. Ma quando non conosci la ragione è tutto più difficile. Continui a domandarti il perchè della sua scelta, continui a farti del male ripetendoti che lui è troppo per te, soffri, ti disperi ma continui a chiederti quale sia quel dannato motivo. Quindi, ti prego, poni fine a tutto ciò e spiegami perchè te ne sei andato, dimmi perchè non ti sei più fatto sentire, perchè mi hai allontanato. Ti prego, Niall!'.
Avevo le lacrime agli occhi e, quando mi voltai a guardarlo, notai che una lacrima stava rigando anche il suo di viso. Lo avevo colpito.
'Ti prego, Niall' continuai con la voce spezzata mentre soffocavo un singhiozzo
'Io... l'ho fatto per proteggerti' disse lui, senza staccare lo sguardo dal bancone davanti a noi
'Da cosa? Dall'essere felice accanto a te? Dalla nostra relazione? Da cosa diamine volevi proteggermi? Parla, cavolo, non usare le mezze parole, mi stai uccidendo!' continuai
'Volevo proteggerti da me' ammise girandosi a guardarmi
'Dio, ma ti rendi conto ti quello che stai dicendo? Volevi proteggermi da te, che sei la mia ragione di vita, che sei il mio sole in una giornata invernale, che sei il mio tutto ma mi hai esposto al rimpianto, alla sofferenza di non averti più accanto, di non saperti più mio? Capisci quanto sei stupido?' lo rimproverai
'Ma c'è Amy e i pericoli che lei stessa porta...'
'Ancora non hai capito che per te, per noi, correrei tutti i rischi del mondo? Non sono certo un branco di vampiri a spaventarmi!'
'Ma loro potrebbero ucciderti. E io non me lo perdonerei mai...' disse abbassando nuovamente lo sguardo
'Niall guardami!' dissi prendendogli il viso tra le mani 'loro possono uccidermi fisicamente ma tu, con la tua lontananza, sei in grado di annientarmi, di distruggermi dentro. Tu sei l'unico che posso temere, chiaro?'
'Mi sei mancata, piccola' disse spingendosi in avanti sullo sgabello per poi abbracciarmi.
Sprofondai con la testa nell'incavo del suo collo, respirando a pieni polmoni il suo profumo. Lui mi strinse ancora di più e in quel momento capii che ero nata per stare nelle sue braccia, che non mi ero mai sentita tanto a mio agio nelle braccia di qualcun altro, che noi eravamo destinati a stare insieme. Lo strinsi a mia volta e rimanemmo li, abbracciati, finchè non sentii la porta dell'ingresso sbattere.
Mi voltai verso il tavolo dei ragazzi e notai che Zayn non c'era più ma, a giudicare dallo sguardo dei miei amici, mi ci volle poco a capire che era stato lui ad andarsene.
'Niall devo andare' dissi alzandomi e infilandomi il giubbotto
'Ma come? Dove? Cioè... perchè?' chiese confuso lui
'Perchè un amico, un vero amico, ha bisogno di me e io non posso tirarmi indietro dopo tutto quello che lui ha fatto per me' mi voltai per andarmene ma lui mi fermò, stringendomi per il polso. Era la moda della serata?
'Provi qualcosa per Zayn?' mi chiese serio e diretto
'Gli voglio bene' risposi sincera
'Allora vai, ma stasera sei mia, quindi ti raggiungo a casa tua!'
'Ti amo' gli dissi mandandogli un bacio con la bocca per poi uscire.
Corsi fuori dal ristorante e lo vidi entrare nella sua macchina; aumentai la velocità, per quanto possibile e aprii la portiera infilandomi in macchina, accanto a lui.
'Si può sapere che stai facendo?' mi chiese lui stranito
'Non sono io quella che sta facendo la strana. Che ti prende, Zayn?' gli chiesi
'Come scusa?' mi chiese
'Beh prima mi dici e poi te ne scappi così? Che ti succede?'
'Vuoi la verità? Bene, ecco la verità...'

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Capitolo 20
*** Truth ***


'Vuoi la verità? Bene ecco la verità...'


Si fece serio, terribilmente serio, e iniziò a raccontare:
'Quando ero ancora un umano conobbi una ragazza, Dalia. Lei era così bella e così genuina, sarebbe stupido dire che non provai niente per lei. Iniziammo ad uscire insieme e le cose tra noi andavano a gonfie vele, lei mi faceva provare emozioni mai conosciute in vita mia. Poi, una sera, mentre passeggiavammo in riva al mare, ci scontrammi contro qualcosa, o meglio, qualcuno, qualcuno che conoscevamo bene. Xavier Austin, il più popolare della scuola e iniziò a corteggiare Dalia che, chiaramente, non era indifferente alle sue lusinghe. Non ti voglio annoiare con i dettagli ma ti basti sapere che in breve tempo persi ogni contatto con lei. Solo più tardi scoprì che Xavier era un vampiro da molte generazioni e non è stato difficile capire cosa volesse dalla mia Dalia...'
'E' davvero una brutta storia, ma non capisco cosa c'entra con me' dissi dopo aver ascoltato tutto il suo racconto
'Tu mi ricordi molto Dalia. I tuoi occhi, il tuo sorriso, persino il tuo modo di arrossire... E dato che con Dalia non sono riuscito a farmi valere, devo provarci con te, o non me lo perdonerei mai'
'Zayn io non sono Dalia!'
'Lo so, ma dopo di lei non sono più riuscito a provare questi sentimenti per nesuno. E poi sei arrivata tu, con la tua semplicità, con i tuoi problemi, con la tua storia complicata, con il tuo sguardo...' iniziò ad accarezzarmi una guancia dolcemente, così per dirottare il discorso gli chiesi: 'Perchè i primi giorni non mi parlavi?'
'Perchè sapevo che non mi avresti degnato di uno sguardo, eri troppo presa da Niall per accorgerti di me'
'Io sono ancora troppo presa da Niall!'
'Cosa sono per te, Giulia?' mi chiese
'Sei il migliore amico che non ho mai avuto, sei la persona che c'è stata nel momento del bisogno promettendomi di esserci per sempre, ma io amo Niall'
'E per me? Cosa provi per me?'
'Affetto, amicizia, stima... ma non amore. Mi dispiace'
Lo vidi avvicinarsi sempre di più al mio viso così lo fermai, chiedendogli, abbastanza spaventata: 'Che stai facendo?'
'Se sei così sicura dei tuoi sentimenti, non dovresti avere problemi per un bacio... poi chi lo so, magari capisci di esserti sbagliata!' mi rispose ridendo
'No, Zayn, io non posso. Niall non se lo merita'
'Ti stai solo aggrappando a scuse perchè hai paura di ammettere a te stessa che provi qualcosa per me'
'Credi a ciò che vuoi, ma Niall non merita tutto questo, soprattutto da parte tua che sei uno dei suoi migliori amici' risposi
'Voglio bene a Niall ma tengo troppo a te per lasciarti andare'
'Dicono che se ami qualcuno devi renderlo libero' sentenziai
'E' uno stupido proverbio, Giulia! E poi ricordati che lui non c'è sempre stato, a differenza mia. Chi c'era quando è morta Roxy? Io!'
'Lui aveva dei problemi familiari!' lo difesi, interrompendo Zayn
'E chi c'è stato quando lui ti ha mollata? Io!'
'Anche Harry mi è stato accanto, ma non per questo ora crede di avere il diritto ad un bacio!'
'Ma io ti amo cazzo!' utlò ad un certo punto
Rimasi in silenzio e lui ripetè con tono più profondo e serio: 'Io ti amo, Giulia'
'No' dissi con le lacrime agli occhi
Giulia, aspetta... io...' mi disse allungando una mano verso di me
'No, non mi toccare!' gli dissi, e così lui ritrasse la mano, poi continuai 'tu credi di amarmi, Zayn. Ma io non sono Dalia, fattene una ragione. Io sono semplicemente Giulia, una quindicenne che è entrata in un mondo pericoloso e che ama solo Niall. Mi dispiace'
Scesi dalla macchina con le lacrime agli occhi e chiusi la portiera dietro di me. Lui tirò giù il finestrino e mi disse: 'Giulia... io.... mi dispiace...'
'Non voglio più parlarne' e mi diressi verso il locale.
Non volevo farmi vedere in questo stato dai ragazzi e, soprattutto, da Niall, non volevo subire interrogatori, volevo solo dimenticare la mia discussione con Zayn. Mi sedetti sul marciapiede e chinai la testa in avanti  fino ad abbracciare le gambe.
Iniziai a piangere.
Perchè la mia vita deve essere così dannatamente complicata?
Perchè quando si sistema un tassello, ce n'è un altro che si scompone?
Perchè finisco sempre nei pasticci?
Perchè attiro tutte le sfortune del mondo?
Perchè, perchè, perchè?
Sentivo le lacrime rigarmi il viso e riscaldarlo nel loro passaggio.
Per concludere la serata alla grande, iniziò a piovere. Perfetto.

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