Memento audere semper.

di wantyoubacknow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo. ***
Capitolo 2: *** Iniziamo bene! ***
Capitolo 3: *** Eventi come questo, capitano una volta nella vita. ***
Capitolo 4: *** Mignolino! ***
Capitolo 5: *** Principessa in difficoltà e voce perfetta ***
Capitolo 6: *** Risveglio e Trevor. ***
Capitolo 7: *** Tensione ***
Capitolo 8: *** Niall e...brilla? ***
Capitolo 9: *** Tu sei mia! ***
Capitolo 10: *** Piccole vendette ***
Capitolo 11: *** I ricordi a volte fanno mancare l'aria. ***
Capitolo 12: *** Gran bella figura! ***
Capitolo 13: *** Regali. ***
Capitolo 14: *** Lezioni ***
Capitolo 15: *** Haribo, Charlie e twitter ***
Capitolo 16: *** Momenti di dolcezza ***
Capitolo 17: *** Saluti e sorprese. ***
Capitolo 18: *** Imbarazzi e famiglie straordinarie ***
Capitolo 19: *** Accordi! ***
Capitolo 20: *** Scontri accesi ***
Capitolo 21: *** Dolci buonanotti ***
Capitolo 22: *** Punizioni ***
Capitolo 23: *** Altre incomprensioni ***
Capitolo 24: *** Scelte e riappacificazioni ***
Capitolo 25: *** Prima volta. ***
Capitolo 26: *** Cosa sarebbe stato di me ora? ***
Capitolo 27: *** ringraziamenti ***
Capitolo 28: *** Insicurezze fortunate ***
Capitolo 29: *** Shopping e party! ***
Capitolo 30: *** Natale. ***



Capitolo 1
*** prologo. ***


Primo giorno di scuola, nuovo edificio, nuovi compagni.
Sospiro e giro l’angolo, dove il temuto edificio fa mostra di sé.
Quante volte ho vissuto questa scena? Probabilmente, una volta l’anno, per tutti i miei 17 anni di vita.
Improvvisamente tutti gli sguardi si posano su di me, istintivamente abbasso lo sguardo e, stringendo il quadernino dalla copertina nera al mio petto, aumento il passo.
Un fischio prolungato giunge alle mie orecchie e sbuffo, scocciata.
Mi volto nella direzione del suono e vedo alcuni ragazzi tutti muscoli sorridermi maliziosamente, guardo il più grosso negli occhi.
Il mio azzurro cielo si scontra con il suo marrone.
Un secondo dopo, distoglie lo sguardo e punta la nuova preda.
Se al posto di fare il cretino, facesse qualcosa per il suo cervello, non sarebbe male.
I suoi amici lo incitano e da quanto ho capito il suo nome è Trevor.
Per non sentire oltre, allungo una mano verso la maniglia del grande portone a vetri e mi catapulto al suo interno.
Altre novità, stesso inferno.
Il mio nome è Alexandra Mendez, nome alquanto insolito per un’inglesotta, in effetti, mio padre era argentino.
Pablo Mendez che, con il suo fascino latino, ha conquistato il cuore dell’incantevole Elisabeth Marie Thomas, conducendola all’altare qualche anno dopo.
Una coppia perfetta, di quelle che solo le fiabe potrebbero descrivere.
A completare il quadretto familiare mancava solamente un pargoletto ed è qui che arrivo io.
Carnagione dorata e leggermente abbronzata, tipica argentina, occhi azzurri come il cielo, ereditati dalla mia bellissima madre, labbra carnose e viso delicato, con tratti femminili.
Sono alta all’incirca 1 metro e 68, sono magra, pancia piatta e gambe lunghe, con una terza di seno.
Tuttavia, la mia pancia ha i classici muscoli da ballerina, cosa che fra l’altro amo.
Ho 17 anni e ve l’ho già detto, il 6 febbraio ne compirò 18.
Ho sempre odiato essere me: definita “perfetta” all’esterno, vero, ma qualcuno si è mai soffermato a leggermi dentro? Non credo proprio.
Da una donna bella ci si aspetta poco o niente, ci basta che sorrida quando è il momento di farlo e che taccia quando le viene richiesto, non si sente il bisogno di capire quello che c'è dentro o semplicemente non ne si ha voglia.


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Capitolo 2
*** Iniziamo bene! ***


A passo svelto raggiungo la mia classe di Algebra e noto con soddisfazione che non c’è ancora nessuno.
Mi siedo al primo banco accanto alla finestra e poggio il mio quaderno sul vecchio e malridotto banco.
Osservo alcune ragazze del primo anno parlottare tra loro, ridacchiando nervose per l’ansia da primo giorno e immagino la loro vita.
Oggi andrà tutto bene, penseranno “wow, questa scuola è uno spettacolo, adoro i miei compagni” e sorridenti come non mai, torneranno a casa urlando un semplice saluto eccitato ai genitori, impazienti di sapere come la loro bambina abbia trovato il primo giorno nella scuola “dei grandi”.
Li vedo discutere allegri davanti alla tavola, magari con un piccolo cagnolino che gironzola tra i loro piedi, in cerca di un boccone.
Le invidio, pagherei per avere ancora i miei genitori al mio fianco, vedere la mia dolce mamma sorridere davanti a papà che, stanco dopo una giornata di lavoro, mi rincorre per tutta la casa per farmi il solletico, nonostante vorrebbe solamente riposare qualche ora.
Purtroppo, nessuno potrebbe restituirmeli, loro sono morti e io sono qui, cercando di sopravvivere come meglio posso.
A distrarmi dal mio mondo è una ragazza, alta quanto me, mora e con gli occhi verdi, che si avvicina a me.
“ Il mio nome è Charlotte, posso sedermi qui?” La guardo sorpresa per un attimo e annuisco.
Stiamo in silenzio qualche minuto, poi decido di rompere il ghiaccio, tentando di costatare se la fiducia che mi infonde la ragazza sia fondata.
“Non ti sono molto simpatiche, deduco?” chiedo, divertita, indicando con un cenno della testa le ragazze sulla porta.
Mi sistemo i lunghi capelli castani chiari, spostandoli da davanti, attendendo una risposta.
“Sono solo delle oche, io non faccio parte del club delle più fighe, perciò non merito considerazione!” sbuffa, palesemente infastidita dalla situazione.
“Oh, non dev’essere facile!” dico incerta.
“A volte per niente…” sussurra, sistemandosi meglio sulla sedia e prestando attenzione al professore, che ha appena varcato la soglia.
 
Mi faccio largo tra la folla, già pronta a uscire da quel mortorio, quando una mano mi trattiene per un polso.
Mi giro e una biondina, alta poco più di me, grazie agli alti tacchi che indossa, mi squadra divertita.
“Tesoro, Ti ho visto stamattina guardare il mio ragazzo…Stai lontana da Trevor, sgualdrinella!” mi minaccia, assottigliando gli occhi truccati eccessivamente di nero e fissandomi.
Strattono il braccio e la guardo anche io.
“Capisco che tutto il trucco che hai in faccia possa confonderti la visuale, ma è stato lui a fischiare a me!” le dico, tranquillamente.
Intorno a noi tutti osservano la scena.
Odio stare al centro dell’attenzione, perciò mi giro e me ne vado.
Perfetto, iniziamo bene.
 
 
Tiro fuori la chiave dalla tasca dei miei jeans scuri e la inserisco nella serratura.
Vivo in un piccolo, costoso e angusto appartamento di Londra.
D’altronde è tutto ciò che posso permettermi dopo la loro morte…
Abbandono il quaderno sul tavolo della cucina e prendo una bottiglietta d’acqua dal frigorifero.
La sorseggio lentamente e poi la rimetto al suo posto, niente cibo, devo aspettare di ricevere il mio stipendio prima di riuscire a ingoiare qualcosa.
A proposito, sono le 3 del pomeriggio e tra due ore inizio il mio turno, accidenti.
Mi catapulto nella stanza adiacente al salotto, la mia cameretta e tiro fuori la striminzita divisa, correndo poi in bagno a prepararmi.
 
 
Allora, come inizio potrebbe essere interessante? Nel prossimo capitolo il tanto atteso incontro. Fatemi sapere cosa ne pensate, dolcezze:)

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Capitolo 3
*** Eventi come questo, capitano una volta nella vita. ***


Gonna: messa.
Tacchi: messi.
Trucco: a posto.
Capelli: tremendamente indipendenti, come al solito.
Guardo un’ultima volta la mia figura nello specchio del locale, prima di uscire allo scoperto, squadrare Megan, nonché spocchiosa-collega, e farle segno di andare, che il suo turno è terminato.
Raggiungo il bancone e prendo il vassoio su cui delle birre e un bigliettino che recita “tavolo n. 4” stanno pericolosamente in bilico tra le mie mani.
Faccio un grosso respiro, chiudo gli occhi e poi, carica, raggiungo il tavolo segnato.
Ebbene sì, sono una barista, ebbene no, non una barista normale.
Il mio lavoro consiste nello sculettare, stretta nella divisa che sembra uscita direttamente da un film a luci rosse, servendo i clienti, mentre altre ragazze come me, danzano sui pali posizionati sul grande palco di finto legno.
Raggiungo i ragazzi delle ordinazioni e subito li riconosco.
Il mio capo mi aveva detto che sarebbero venuti, mi ha dato qualche informazione utile per distinguerli dai normali clienti e mi ha lasciata sola.
I One Direction, mi pare, e in più un uomo muscoloso e abbastanza grosso, stanno discutendo di qualcosa, ma sento solamente frasi sconnesse.
Mi agito subito, non sono abituata a trattare con i clienti importanti e sinceramente, se dovesi sbagliare qualcosa, ne andrebbe del mio lavoro.
Non posso permetterlo.
Poso delicatamente le bevande sul tavolo e loro si accorgono di me.
Si girano in contemporanea e mi sorridono, il moro con la pelle scura e i meravigliosi occhi neri e il riccio dagli occhi ricci ammiccano e percorrono il mio corpo con gli occhi.
Mi sento nuda, davanti al loro sguardo, che di sicuro si sarà posato su modelle e attrici di fama mondiale.
“Grazie…?” inizia il biondo con occhi ghiaccio.
“Alexandra!” gli rispondo, sorridendo leggermente, come da copione.
Mi giro, pronta ad andarmene, ma qualche passo dopo un uomo ubriaco si para davanti a me.
“Ehi piccola, sapresti dirmi dov’è il bagno e che so…magari venirci con me?” sbiascica, ridendo di tanto in tanto.
Inarco un sopracciglio e mi allontano di qualche centimetro.
“Questa te la sei preparata a casa o è stato l’alcool a suggerirtela, cretino?” domando, scocciata, infilando una mano tra i capelli e sistemandoli un po’.
L’uomo mi guarda furioso un secondo ed ho veramente paura.
Alza una mano e socchiudo gli occhi, pregustando già la sensazione del prevedibile schiaffo che da lì a poco mi sarebbe arrivato.
Non sento niente, nulla, nada, riapro gli occhi e i cinque ragazzi di prima sono davanti a me, mentre il loro manager, presumo, allontana il tizio da noi.
“Sono Liam, piacere…tutto bene?” mi chiede un ragazzo dai capelli quasi chiari come i miei e gli occhi nocciola.
“i-io, sì…grazie!” dico, sospirando e voltando lo sguardo, imbarazzata.
“Figurati, io sono Niall!”
“io Louis”
“Harry, piacere mio!”
Si presentano e stringo la mano a tutti, sorridendo.
“Zayn, incantato!” Quando la voce del moro giunge alle mie orecchie, un brivido mi attraversa la schiena e i miei occhi si incatenano immediatamente ai suoi.
Stringo la mano anche a lui e un’altra scossa mi arriva forte e chiara, il mio sorriso si spegne.
Per quale motivo reagisco così?
Il moro, dal canto suo, sembra avere il mio stesso riflesso.
Ci guardiamo ancora qualche secondo, prima che io distolga velocemente lo sguardo.
“Io sono Alexandra, ringraziate anche il vostro manager per prima!” dico, allontanandomi verso il bancone e sento il mio corpo liberarsi dal peso di qualche istante prima.
Come un incantesimo sciolto… o una forte attrazione!
La fortuna dell’essere persone come me è che eventi come questo, ovvero incontrare celebri cantanti, accadono solamente una volta nella vita.
 
 
 
Chi vuole un Pov. Zayn?
Nessuno? Beh, nel prossimo lo farò comunque, dato che l’incontro è stato importante per entrambi!
Mi lasciate una recensione?
Ps: La storia, che ora appare forse un po’ monotona, migliorerà presto e con ogni capitolo.
Al prossimo aggiornamento!:)

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Capitolo 4
*** Mignolino! ***



Pov. Zayn
Una serata a parlare di lavoro in una sottospecie di night club, prevedo ottimi risvolti per la notte.
Paul parla della promozione del nuovo cd, ma i miei pensieri sono focalizzati sulle bellissime ragazze che si strusciano sul palo, ammiccando verso il nostro tavolo.
Mi passo una mano tra i capelli, aggiustando il ciuffo biondo e guardo la bionda-tutta-curve.
Improvvisamente, il rumore di bicchieri sul tavolo mi distrae e mi volto verso la cameriera.
Dio….
E’ senza dubbio la ragazza più bella che abbia mai visto…
La squadro ben bene e noto che s’imbarazza immediatamente sentendo tutti gli sguardi su di lei.
Niall la ringrazia e mi permette così di sentire la sua voce.
Un angelo, un vero e proprio angelo, ha una voce dolce e sensuale e le sue labbra sembrano perfette per le mie.
Perso nei miei pensieri non mi rendo conto che si è allontanata, ma quando la vediamo alle prese con un uomo evidentemente ubriaco andiamo in suo soccorso.
Le stava mettendo le mani addosso? Come si permette?! Non deve toccarla.
…Che pensieri filosofici, Zayn, devi solo portartela a letto!
In un secondo siamo al suo fianco per proteggerla, mentre Paul si occupa del cretino.
Liam le chiede se sta bene e lei è parecchio imbarazzata ed è così dolce vedere quella pelle dorata leggermente arrossata sulle guance perfette.
Passiamo alle presentazioni e arrivato il mio momento, assumo la smorfia più ammiccante che conosco e cerco di colpirla.
Ma non appena incrocio il suo sguardo, vedo degli occhi meravigliosi, azzurri come il mare, ma terribilmente tristi e complicati da leggere.
Ci stringiamo le mani e un brivido mi percorre la schiena.
Cosa diavolo mi succede?!
 
 
Pov. Alexandra
La serata è finita e ho fatto in modo di evitarli il più possibile.
Non voglio perdere di nuovo il controllo non appena incontro lo sguardo di Zayn.
Accidenti, ma con tutti i ragazzi che vedo ogni sera qui dentro, proprio di un cantante dovevo “infatuarmi”?!
Scaccio i pensieri, accompagnando il gesto con la mano e raccolgo la mia giacca di pelle e la borsa, non vedendo l’ora di tornare a casa.
Purtroppo la mia fuga si conclude miseramente, dato che all’entrata c’è il bel moro, appoggiato al muro, con una sigaretta tra le labbra, che sonp leggermente incurvate in un sorriso e sta guardando proprio me.
Ora che ha la camicia leggermente tirata su sulle braccia muscolose, posso notare i tatuaggi che gli occupano la pelle scura.
Cavolo, io amo i tatuaggi…
Faccio finta di niente e raggiungo la porta che da direttamente sulla strada, ma quando gli passo accanto percepisco il suo profumo così… da uomo, da lui e il mio cervello va in tilt.
Cerco di sorpassarlo, indifferente, ma un suo braccio si impossessa della mia vita e il suo corpo aderisce al mio.
Milioni di brividi mi percuotono dall’interno.
“Zayn, meno confidenza!” sussurro, con una sicurezza apparente che sorprende persino me.
“Tranquilla babe, pensavo.. hai bisogno di un passaggio fino a casa? È già l’una, potresti fare brutti incontri!” mi chiede malizioso, ancora dietro di me.
Mi giro verso di lui, facendo un passo indietro per aumentare la distanza tra i nostri corpi.
“Forse sei tu il brutto incontro, quindi preferisco andare a piedi, grazie!” gli dico, spavalda, con un sorriso ironico stampato sul volto.
L’ho preso in contropiede, lo noto dal suo sguardo perso.
“Avanti, non fare la difficile, è solo un passaggio, Alexandra!” mi dice, posando la sua mano calda sul mio fianco e avvicinandomi di nuovo a lui.
Arrossisco e abbasso la testa per non dargliela vinta.
“Poi mi lasci in pace?” dico io.
“Certo, prometto!” mi risponde, un po’ più allegro.
Sospiro rumorosamente, alzando gli occhi e immergendomi nei suoi, color cioccolato.
Allungo il mignolo verso di lui, con un sorriso e Zayn alza un sopracciglio, accigliato.
“Mignolino, non puoi distruggere la promessa così!” dico, facendogli la linguaccia divertita.
Scoppia in una risata e credo di non aver mai sentito suono migliore, poi allunga la sua mano e incrociamo i nostri mignoli.
Altri brividi…
 
 
 
Questo capitolo è corto, ma ho avuto molto da studiare oggi a causa dell’imminente verifica di matematica!
Cosa ne pensate? Me la lasciate una recensione piccine?:(
A presto, un bacio!

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Capitolo 5
*** Principessa in difficoltà e voce perfetta ***


“Dove abiti, babe?” mi chiede, indossando la giacca di pelle e camminando verso il parcheggio.
“Fender Street 8! E non chiamarmi Babe, non sono la ragazza adatta a questo tipo di abbordaggio!” lo informo, con un piccolo sbuffo, mentre zoppico a causa del male ai piedi.
Tacchi infernali, vi odio con tutta me stessa.
Lui si gira verso di me e alza gli occhi al cielo, prendendomi in giro per il mio modo di camminare.
“Non ridere o ti taglio i capelli, uno per uno!” lo minaccio, puntandogli un dito contro.
Lui si avvicina a me, sogghignando e io sono preoccupata, che cosa cavolo vuole fare?
In un secondo non ho più la terra sotto i piedi ma ho una visione della schiena di Malik davanti a me.
“Ma sei scemo?” Urlo, scoppiando a ridere!
“Non potevo lasciare la principessa in difficoltà!” mi sfotte bellamente.
“ ah-ah, quanto sei divertente Zayn, peccato che tu non sia un principe aitante!” Controbatto, con palese sarcasmo nella voce.
“ Quindi non sono un bellissimo, muscoloso, coraggioso principe?” mi domanda offeso, riprendendo a camminare.
“Assolutamente no!” rispondo sicura.
Mi lascia improvvisamente giù, tanto che rischio di cadere, ma fortunatamente ha i riflessi migliori dei miei.
Ci troviamo naso contro naso, lui con la testa abbassata verso la mia…Sono un piccolo puffo, in confronto a lui.
Io mi perdo nei suoi occhi, contornati da quelle bellissime ciglia lunghe e credo di svenire quando sento il suo respiro sulle mie labbra.
Mi riprendo e mi stacco velocemente, arrossendo e vedo il suo sguardo leggermente deluso.
“Mbè, non ci sono macchine qui!” dico, interrompendo il silenzio.
“Infatti, ti accompagno con quella!” esordisce, riprendendo la sua solita allegria, indicando una moto.
“Oh no… nononono!” esclamo, guardandolo male.
 
 
 
“Ricordami perché ho accettato!” esclamo, scendendo dalla moto, terrorizzata.
“Perché sono affascinante!” risponde, spegnendo l’infernale aggeggio.
“No, perché così mi avresti lasciato in pace!” Dico, sorridendo spavalda.
Sbuffa divertito e mi prende un braccio, tirandomi contro di lui.
Lascio che il suo profumo m’invada i polmoni e socchiudo gli occhi un secondo, beandomi della sensazione di protezione che le sue braccia muscolose sanno darmi.
Mi stacco e sospiro.
“Io devo andare, è stato un piacere fare la vostra conoscenza! Anzi, mi fa un autografo?” Urlacchio, imitando una fan!
Ride ancora e mi da un bacio tra i capelli.
Una goccia mi colpisce e in seguito, inizia a scendere una fortissima pioggia.
Zayn mi prende per mano e ridendo ci rifugiamo nel mio condominio.
“merda, ora come torno?” lo sento sussurrare pensieroso.
“Dai, saliamo da me finché non smette E SMETTILA DI PENSARE A CERTE COSE!” gli urlo contro quando la sua espressione, da preoccupata, diventa maliziosa e furba.
Ride e mi scompiglia i capelli chiari.
Cretino.
Inizio a salire le scale e sento i suoi passi dietro di me, mi abbasso verso il vaso di fiori accanto alla porta e prendo la chiave.
“Ti hanno mai detto che non hai immaginazione?” mi chiede il moro, con un sopracciglio alzato.
Alzo le spalle e gli rispondo un semplice “se volessero rubare qualcosa, non verrebbero qui!”
Poi apro la porta e gli faccio cenno di entrare.
“Mi spiace, ma la suite presidenziale era già occupata, super star!” lo sfotto, facendogli un inchino.
Alza gli occhi al cielo e mi da una spinta con la mano.
“Non sono così viziato!” mi rispondo offeso.
“Se lo dici tu” lo canzono io, sorridendogli.
Mi tolgo la giacca e prendo anche la sua e le appoggio sull’appendiabiti all’entrata, poi mi levo i tacchi e li lancio in mezzo alla stanza, buttandomi sul divano in pelle.
“Che delicatezza!” mi dice, con un mezzo sorriso.
“Sono stanca!” mugugno, socchiudendo gli occhi.
Quando li riapro, davanti a me c’è il viso di Zayn in tutto il suo splendore.
Il mio cuore aumenta paurosamente i battiti mentre le mie gote si dipingono di rosso.
Lo vedo avvicinarsi sempre di più, i suoi occhi sono diversi, più dolci del solito, e puntano fissi le mie labbra rosse, ma io non me la sento, non voglio essere ricordata come quella facile.
Lo prendo per il colletto della camicia e lo butto accanto a me sul divano.
Rimane spaesato per un secondo, poi ride e mi stringe a sé con le sue muscolose braccia.
“Raccontami qualcosa di te!” mi chiede, interessato, mentre io affondo la faccia nel suo petto.
“Mi chiamo Alexandra Mendez, ho 17 anni, vivo da sola e vado alla London High School” dico tutto d’un fiato, come se volessi liberarmi del peso.
“Mendez? Non è molto inglese” mi fa notare.
“Origini argentine” sussurro “ raccontami qualcosa tu!” continuo poi.
“Il mio nome è Zayn Jawaad Malik, ho 19 anni, ho origini pakistane e sono un cantante!” spiega, come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Cantami qualcosa, dai!” lo incito, strofinando la guancia sulla sua maglietta.
Inizia a intonare qualche nota e subito mi accorgo di quanto sia bravo.
Soprattutto negli acuti, ha una voce perfetta, rilassante.. tanto che, a metà performance, mi addormento tra le sue braccia.
 
 
Se mi lasciaste qualche recensione ne sarei contentissima! Giusto per sapere se vale la pena continuare!:))
A presto, donzelle! Un bacio!

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Capitolo 6
*** Risveglio e Trevor. ***


Sento la mia sveglia suonare e arriccio leggermente il naso.
Apro un occhio e poi anche l’altro e ciò che vedo non può altro che essere una fantasia.
Sono abbracciata a Zayn, che dorme come un ghiro al mio fianco.
Mi stacco lentamente, guardandolo dormire e stando attento a non svegliarlo.
Vado in bagno, mi butto sotto la doccia e ci resto 20 minuti.
L’acqua calda scivola sul mio corpo e toglie il profumo del moro dalla mia pelle e una sensazione di tristezza si impossessa di me quando capisco che tanto, anche lui se ne andrà come tutti dopo stanotte.
Una lacrima mi scivola sulla guancia, mentre infilo l’accappatoio e torno in camera.
Possibile che mi sia affezionata a lui? Alla fine lo conosco solo da qualche ora…
Mi posiziono davanti all’armadio e tiro fuori l’uniforme scolastica, dato che i professori hanno deciso che da oggi inizieremo il vero periodo anno.
Ma poi, che cavolo di uniforme è? Gonnellina sulle ginocchia e camicetta con il marchio della scuola.
Diteci di venire direttamente nude, già che ci siete!
Infilo l’intimo e i vestiti e mi trucco leggermente, aggiustando i capelli ancora bagnati con le mani.
Una mano mi afferra per un fianco e delle labbra si posizionano sulla mia guancia, facendomi sobbalzare.
“Dico, ma sei scemo?” gli chiedo, arrabbiata.
“Buongiorno anche a te, principessa!” sussurra con la voce ancora impastata dal sonno e un sorriso stanco.
Arrossisco e abbasso lo sguardo, raccogliendo lo zaino da terra.
“Scusa se ti ho svegliato cucciolino, ma devo andare a scuola!” dico fintamente dispiaciuta.
“Ti accompagno io!” mi dice, velocemente.
Lo guardo e mi perdo di nuovo nel suo sguardo.
“N-non ce n’è bisogno, vai a casa !” gli dico, posando una mia mano fredda sulla sua guancia calda.
“Voglio accompagnarti, davvero!” dice, stiracchiandosi e prendendo le chiavi dalla tasca dei jeans.
“Ti vedranno tutti!” esclamo all’improvviso, cercando di farlo desistere.
“Quanti problemi! Sarebbe un onore essere fotografati con una ragazza così bella!” mi sussurra dolce, aprendo la porta di casa e aspettandomi sulla soglia.
Fanculo, perché deve farsi adorare così?!
Lo raggiungo e scendiamo le scale, abbracciati.
 
 
Metà istituto mi guarda con la bava alla bocca, mentre l’altra metà con invidia.
Sapevo che non era una buona idea.
Scendo dalla moto con un balzo e tolgo il casco, scuotendo i capelli per sistemarli, poi restituisco l’oggetto al proprietario.
Lui mi imita e si leva il casco…maledetto deficiente.
“Rimettiti il casco, ti riconosceranno, idiota!” gli dico, alzando le mani al cielo.
Lui non mi ascolta e mi lascia un bacio sulla guancia, facendomi arrossire nuovamente.
“Buona mattinata, Alex!” mi dice, abbracciandomi.
“Grazie di tutto, Zayn!” Rispondo, staccandomi e lasciandogli io lo stampo del mio lucidalabbra vicino alle labbra.
“Figurati, principessa, a prestissimo!” mi fa un occhiolino e se ne va, lasciandomi sola agli sguardi di tutti quei piccoli avvoltoi.
 
 
Con fatica raggiungo la mia classe d’inglese.
Mille ragazze hanno deciso di farmi l’interrogatorio: “Com’è Zayn a letto?” “è bravo a baciare?” “Ma state insieme?” “Me lo presenti?” Cazzo, stategli lontano.
Cioè, no …possono anche andarci a letto per ciò che m’importa, ok?...No, non è vero, non mi frega se non lo vedrò più, mi da fastidio saperlo con altre…
Colpo di fulmine, crepa.
Mi siedo al mio banco e saluto Charlotte.
“Entrata in grande stile, questa mattina, ne parla tutta la scuola!” mi dice, con un ghigno di chi la sa lunga.
Sbuffo e appoggio rumorosamente il libro sul banco.
“Non parlarmene, sono stata bloccata da miliardi di ragazze allupate!” sbotto io, incazzata.
“Non è una cosa da tutti i giorni arrivare in moto con Zayn Malik!” Esordisce lei, facendo spallucce.
Entra la professoressa e finalmente, il mio cervello può riposare da tutte quelle chiacchiere.
 
 
La campanella delle due suona e vedo il paradiso, finalmente.
Mi sono dovuta nascondere tutto il giorno, tra un’aula e l’altra per evitare ancora domande.
Mi catapulto fuori dalla scuola, quasi correndo, ma quando sento urletti e schiamazzi e vedo cinque dei greci appoggiati a una grossa macchina nera intenta a fare autografi mi blocco.
Ma hanno comprato tutti il cervello da media shopping ‘sti stupidi? Perché sono qui?
Faccio finta di niente e riprendo a camminare ma il mio nome urlato mi fa stoppare ancora.
Mi volto, con un’espressione minacciosa sul volto e fulmino Louis con lo sguardo.
Li raggiungo e con uno sbuffo, incrocio le braccia al petto.
“Che diavolo ci fate qui?!” chiedo, sconvolta.
“Zayn ha continuato a parlarci di te e quindi abbiamo deciso di riportartelo!” Mi risponde divertito Harry.
Mi giro verso l’interessato e lui abbassa lo sguardo, imbarazzato.
“Voi siete degli imbecilli, me lo sono già sopportato, ora ve lo tenete voi!” esclamo, ironicamente, con un sorriso allegro.
Loro ridono, tranne il moro che mette su un finto broncio, guardandoci male.
“Ehi Alexandra, potevi dirmelo che non ci stai con me perché ti fai solo persone famose!” mi urla qualcuno alle spalle.
Mi giro furiosa verso il cretino…Trevor, sei morto.
Mi avvicino a lui e gli poso una mano sul petto, a causa dell’altezza, e inizio a parlare.
“Mi stai dando per caso della puttana?” Gli ringhio contro, sfidandolo con lo sguardo.
“Esattamente!” mi risponde, spavaldo.
Mentre un coro di “uuuh” si alza dalla folla.
Lo guardo con un sorriso e gli do una ginocchiata nelle parti basse.
Lui si piega a terra dal dolore mentre io scoppio in una risata.
“Oh, la puttana ha battuto il giocatore di Football, ah, e per puttana non mi riferisco alla tua ragazza, sai ci si può confondere!” lo sfotto, facendogli un occhiolino e cerco di allontanarmi da lui ma una stretta mi trattiene per un polso fino a farmi male, infatti gemo piano.
“Lasciami, mi fai male!” gli intimo, con una smorfia di dolore.
“Lasciala, subito.” Zayn si mette davanti a me, costringendo Trevor a lasciarmi.
Io mi guardo il polso, dove il segno della sua mano è stampato indelebilmente, in un colore violaceo.
“Che cosa vorresti fare tu?” lo sfida il deficiente.
“Devi starle lontano!” gli dice, incazzato.
Ok, è meglio finirla qui.
Lo strattono per un braccio e gli dico che non ne vale la pena, ma non mi ascolta.
Guardo in direzione degli altri quattro, supplicandoli con lo sguardo di darmi una mano e intervengono subito.
“Vai in macchina, intanto!” mi ordina Liam, teso.
Annuisco e faccio ciò che mi dice, dopo qualche minuto arrivano tutti.
 
 
 
Che ne pensate di questo? Mmm, Alexandra non è poi così fragile come pensiamo..
A presto, un bacione!

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Capitolo 7
*** Tensione ***


Sono tutti tranquilli, sembra che nessuno si ricordi più di ciò che è successo e sono infastidita.
Dovrebbero urlarmi contro di stare lontana da loro, che sto rovinando la loro reputazione e dovrebbero cacciarmi, lasciarmi sola, come hanno fatto tutti.
Perché non lo fanno?! Sarebbe tutto più facile, per me, per loro, per la mia cavolo di mente.
“Quindi?” sbotto, attirando i loro sguardi.
“ sei stata grande!” inizia Louis, battendomi un cinque.
Sgrano gli occhi e lo guardo sconvolta…Mi stai prendendo in giro?! Il tuo amico stava per pestarsi con uno per colpa mia e mi dici che sono stata grande?
“Ma sei scemo?” Chiedo allibita.
Tutti scoppiano a ridere, tranne Zayn, che da quando è entrato in macchina non ha parlato e non mi ha nemmeno rivolto uno sguardo.
Fa stranamente male…
Io accenno un sorriso e poso una mia mano sul braccio del moro.
Si scosta come infastidito e con una smorfia si gira verso il finestrino.
Deglutisco e gli occhi mi si fanno lucidi.
Era quello che volevo, alla fine, essere lasciata sola… e allora perché ci sto così male?
Niall, al mio fianco, ha capito tutto e mi stringe in un abbraccio, cercando di confortarmi.
Lo ringrazio con uno sguardo, azzurro contro azzurro.
Dolcezza infinita contro la freddezza più totale.
Ormai sono così io, una stronza travestita da ragazza.
Una lacrima mi scivola sulla guancia e affondo la testa nel collo del biondino, bagnandogli la maglietta con qualche goccia salata.
Trattengo un singhiozzo e cerco di respirare normalmente e grazie alle carezze dell’irlandese ci riesco in pochi minuti.
Non è tanto per la reazione di Zayn che sono così, ma tutto ciò mi ha fatto ricordare i miei genitori e credo mi servisse un modo per sfogarmi, dato che ancora non l’avevo fatto da quando sono morti.
“Siamo arrivati, dai scendi!” mi sussurra Niall in un orecchio.
Gli prendo la mano, non volevo lasciarlo, avevo una paura tremenda.
Mi sorride, comprensivo e mi guarda negli occhi forse un po’ rossi, prima di stringere la presa e scendere con me dietro.
Una casa meravigliosamente gigantesca si para davanti a me e spalanco la bocca.
Che cavolo? Sapevo che erano ricchi ma non credevo così tanto.
Louis mi da una spinta con la mano e mi incita ad entrare.
Lo accontento e seguo Liam e Harry, già sulla porta.
“Dai, Harry portala a fare un giro della casa!” gli dice Liam.
“Dillo subito che vuoi farla stuprare!” Gli risponde divertito Louis, mentre Harry gli da una pacca dietro la testa, alzando gli occhi al cielo.
Zayn stringe i pugni a quest’affermazione, ma non dice nulla, si limita a entrare nella villa e lanciare la giacca sul grosso divano.
Gli altri quattro scuotono la testa, sconsolati e poi mi lasciano con il riccio.
“allora Alexandra, quanti anni hai?” mi chiede, cercando di rompere il ghiaccio.
“17 , tu riccio?” gli rispondo, con un sorriso.
“18” sorride a sua volta, regalandomi la meravigliosa vista delle sue fossette e dei suoi occhi verdi illuminati.
Saliamo le scale e mi mostra tutte le stanze, poi mi fa vedere la piscina e cerca di buttarmici dentro.
La sua vicinanza mi fa bene, mi fa ridere e dimenticare i pensieri.
“Non farlo! Stammi lontano Harry! AIUTO!” urlo, tra le risate, correndo per intorno la piscina, cercando di scampare dalle sue grinfie.
“Avanti, solo un tuffo!” Mi dice, correndo anche lui tra le risate.
In un attimo arrivano tutti e io mi lancio addosso, nel vero senso della parola, a Niall, che quasi cade.
“Proteggimi” gli dico, con vocina da bambina, ancorando le mie gambe al suo bacino e le braccia intorno al suo collo.
“Non vale così Alexandra, scendi e affronta la situazione da uomo!” Mi riprende Harry.
“Non sono un uomo, cretino!” esclamo, ridendo.
“Oh…giusto!” risponde, portandosi una mano sul mento in un’espressione pensierosa.
Approfitto di questo momento di debolezza per scendere dall’irlandese e raggiungere svelta Hazza, dandogli una spinta e facendolo cadere in acqua.
Purtroppo non avevo considerato che si sarebbe aggrappato a me, quindi ora ci troviamo entrambi bagnati fradici in una piscina riscaldata.
Risalgo in superficie e mi levo i capelli dal viso.
“SEI MORTO!”gli urlo contro.
Cerco di affogarlo ma non mi riesce poi molto bene, quindi finisco quasi sempre sotto io.
Questa volta però trattengo il respiro e rimango sotto qualche secondo, poi afferro i jeans del riccio e lo tiro sotto con me.
Nuoto fino alla scaletta ed esco velocemente, sotto le risate di tutti.
Ovviamente Zayn non sta ridendo, anzi, ma non voglio pensarci ora.
Lancio uno sguardo all’orologio posato sulla parete rossa e sbianco.
Cazzo, cazzo, cazzo… tra mezz’ora devo essere al lavoro!
“Avete un bagno?” chiedo velocemente, nel panico.
“Sìsì, dopo le scale, terza porta a destr…” inizia Liam.
Lo ringrazio e lo raggiungo in pochi secondi, prendo il mio zaino e tiro fuori l’uniforme di ieri, che fortunatamente avevo infilato nella borsa, non sapendo l’orario delle lezioni.
Tolgo i vestiti bagnati e li appallottolo, poi indosso la divisa e gli alti tacchi rossi.
Mi do un’occhiata allo specchio e mi sistemo il mascara leggermente colato sulle guance.
I capelli si asciugheranno da soli.
Scendo di nuovo, stavolta più lentamente, pregando di non cadere sui gradini e i ragazzi, infondo alla scalinata, mi guardano curiosi.
“Devo andare al lavoro!” Spiego, accettando la mano del biondo e mettendo il piede a terra.
“Vestita così ci vai?!” Mi chiede acidamente Zayn.
Wow, mi ha rivolto la parola.
Lo ghiaccio sul posto con lo sguardo e gli rispondo.
“Superstar, non sono affari tuoi.” Gli ringhio contro.
Mi prende un braccio e rabbrividisco all’istante.
Dovrei essere arrabbiata!
Mi trascina in cucina e mi osserva con aria da duro.
“Chi cavolo sei per parlarmi così? Il fatto che abbia cercato di portarti a letto non significa che siamo amici!” Mi risponde, con un sorriso cattivo dipinto sul volto scuro.
Gli occhi si riempiono di lacrime, ma devo restare forte.
Dov’è finito lo Zayn di ieri sera e di stamattina? Quello dolce e simpatico?
“Il fatto che tu sia un montato del cazzo, non significa che puoi permetterti di trattarmi come una bambolina!” Gli urlo contro, stampandogli cinque dita sulla guancia.
Esco velocemente dalla stanza, diventata un po’ troppo stretta per entrambi e raggiungo la porta di casa.
“Alex, aspetta, ti accompagno!” Niall mi raggiunge e mi abbraccia, credo abbiano sentito tutto.
“Ciao ragazzi!” li saluto, con la mano.
Loro mi danno a turno un bacio sulla guancia e mi lasciano andare.


Allora ragazze? Me la lasciate una recensione? Comunque io ve l'avevo detto che avrebbe combinato danni il nostro Zayn, ma non preoccupatevi, in un modo o nell'altro risolveranno. PS: Se arriviamo a 2 recensioni, posto immediatamente il seguito. A presto, un bacio.

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Capitolo 8
*** Niall e...brilla? ***


Mi siedo nel posto accanto al guidatore, in religioso silenzio.
“Avanti Alex, non arrabbiarti, non voleva veramente dire quello!” mi sussurra accendendo la macchina.
“Peccato che l’abbia detto!” rispondo, puntando lo sguardo al di là del finestrino.
“Credo sia solo confuso, insomma, ti ha conosciuta ieri sera e già oggi stava perfino per fare a pugni per te!” Mi dice, cercando di farmi ragionare.
“Non gliel‘ho chiesto io!” esclamo, battendo un pugno sulla mia gamba scoperta.
 “Ascolta, Zayn non è mai stato un ragazzo da storia seria, è vero, si porta a letto qualsiasi essere femminile che respiri, fuma, beve e a volte è scontroso, ma quando ci tiene a una ragazza lo si capisce subito.”
“Buon per lui” sussurro, torturandomi le mani.
Appoggio la fronte al vetro freddo e sospiro.
“Insomma Alex, crediamo seriamente che tu gli interessi e pensiamo che abbia paura della velocità con cui è successo tutto!” ammette, sull’orlo di una crisi isterica.
Mi giro di scatto e sbotto.
“E io non dovrei avere paura?! Quello che è successo a lui, è lo stesso che è capitato a me!”
Spegne la macchina, segno che siamo arrivati a destinazione e con una mano mi accarezza una guancia.
“Siete completamente diversi, lui è il classico cattivo ragazzo fuori, ma è la dolcezza in persona se lo conosci…mentre tu sembri così fragile e piccola, una bambina da proteggere, ma sai tirare fuori le unghie quando vuoi, hai la grinta di una tigre, sei una forza della natura, un mix esplosivo!
Ha paura di sbagliare con te, perché non sei come le altre, non basta un sorriso o un occhiolino per farti cadere ai suoi piedi e tutto questo è nuovo per lui!”
Ascolto tutto il suo discorso con le lacrime agli occhi, ma quando finisce, non posso trattenermi e lo abbraccio di slancio, scoppiando a piangere.
Ha capito tutto di me solo in poche ore, quando io ci ho messo una vita solo per capire chi sono.
“Non so cosa ti abbia fatto diventare fredda e distaccata come ora ma qualunque cosa sia, devi superarla, perché sei una ragazza meravigliosa e non te lo meriti!”
Mi sussurra, stringendomi tra le braccia.
Mi stacco, asciugo gli occhi con la mano e apro la portiera, scoccandogli un bacio rumoroso sulla guancia morbida.
“Grazie mille, Niall!” gli dico sincera.
“Quando vuoi, anzi, stasera, a che ora finisci?” mi domanda, sorridente come sempre.
“A mezzanotte, perché?” gli chiedo aggrottando le sopracciglia.
“Passo a prenderti, a dopo!” Lo saluto ed entro nel locale, pronta a un’altra serata di lavoro.
 
 
Ok, credo di aver bevuto qualcosina…
E’ che tutta sta storia mi ha riaperto una ferita mai rimarginata e avevo bisogno solamente di dimenticare.
Sono le 11 e mezza, abbiamo chiuso prima e io sto ridendo come una cretina stesa sul marciapiede, con una bottiglia di birra in mano.
Non ho mai bevuto, capitemi, non sapevo di non reggere.
Mi porto la bevanda alle labbra e ne sorseggio un po’, affogandomi poi a causa di una risata improvvisa.
Mi alzo da terra e con la bottiglia in mano inizio a guardare le stelle, barcollando avanti a indietro, in bilico.
Il rumore di un clacson attira la mia attenzione, ma brilla come sono, non capisco chi sia e riprendo a bere la mia droga.
Purtroppo è finita, quindi lascio cadere la bottiglia per terra, che si rompe e facendomi scoppiare in una risata convulsa, cadendo con il sedere a terra.
Un paio di figure, che poi scopro essere 4, si avvicinano a me.
“Che diavolo stai facendo per terra?” Mi chiede un biondino…momento.
“Niaaaaall, che ci fai qui?” gli urlo, ridendo.
Alza gli occhi al cielo e aiutato da Liam, mi tira in piedi.
“C’è anche Liaaam!” Dico allegra, abbracciandolo.
“Ci siamo anche noi” iniziano offesi Louis e Harry.
“NOOOO” esclamo guardandoli.
Scoppiano tutti a ridere e non capisco perché.
Hazza si avvicina a mi prende a mo’ sacco di patata sulle spalle.
“Ma che bei capelli!” esclamo, infilandoci una mano.
“Lo so, sono proprio bello!” dice, fiero.
“Dov’è Zayn? Io voglio Zayn!” mi lamento, sbuffando come una bambina.
“Adesso andiamo da lui, tranquilla!” Mi dice Louis, divertito.
Annuisco soddisfatta e chiudo gli occhi, cadendo in un sonno agitato.
 
 “Ehi, siamo arrivati!” Apro gli occhi, sentendo le palpebre pesanti e guardo Harry davanti a me.
Siamo in macchina e non ho ancora smaltito la sbornia, dato che vedo tutto confuso.
Rido e mi aggrappo al suo collo.
Lui sbuffa, divertito e chiudendo la portiera entra in casa.
Casa loro? Perché siamo qui?
Fa niente.
“Che ci fa lei qui?” riconoscerei la sua voce tra mille, alzo il viso di scatto e ci guardiamo negli occhi.
“E’ ubriaca!” Dice Hazza, scrollando le spalle.
Io mi stacco da lui e mi metto in piedi.
“Non è vero!” Cerco di difendermi, ma quando vedo Louis arrivare nella nostra direzione scoppio di nuovo in una risata.
“La pazza ti cercava!” esclama l’ultimo arrivato, rivolto al moro.
Arrossisco e abbasso lo sguardo, smettendo di ridere.
Lui alza gli occhi al cielo e si avvicina a me.
Mi accarezza una guancia e io appoggio la mia testa alla sua mano, socchiudendo gli occhi.
“Andiamo a dormire, dai!” sussurra, afferrandomi una mano e guardandomi dolcemente.
Annuisco e lo seguo senza problemi fino alla sua stanza, sotto i commenti poco celati dei ragazzi.
Mi fa stendere sul letto e mi aiuta a togliere i vestiti, lanciandomi poi la sua maglietta e restando in pantaloni.
Ora svengo…che fisico accidenti.
La infilo e lo guardo ancora.
Mi riprende in braccio e tira indietro le coperte, coprendomici, poi mi raggiunge e con un sospiro mi abbraccia.
Strofino il naso ghiacciato sul suo petto e lo sento rabbrividire.
“Mi dispiace per oggi, non volevo dire quello!” sussurra, spostandomi una ciocca dal viso.
Affogo nel suo sguardo e noto che si avvicina a me, fermandosi a pochi millimetri dalle mie labbra, come per chiedere il consenso.
Azzero le distanze e poso la mia bocca sulla sua.
Il mio stomaco si riempie di farfalle e il cuore aumenta un battito.
Ci stacchiamo dopo qualche secondo e prima di addormentarmi tra le sue braccia sento solamente un lieve “mi farai impazzire”.
Poi crollo.
 
 
Pareri ragazze? Vi piace? Ho già preparato altri 2 capitoli e sono ultra fiera di me!
Un bacio!:)

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Capitolo 9
*** Tu sei mia! ***


Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte, con un fortissimo dolore alla testa.
Cerco di fare mente locale e quando mi ritornano le immagini di ieri sera davanti agli occhi, arrossisco.
Soprattutto, notando di essere ancora mezza nuda nel letto di Zayn.
Mi alzo velocemente, scostando le coperte e posandole sulla schiena muscolosa del moro.
Sgattaiolo fuori dalla stanza con un’innata delicatezza e mi fiondo nella camera del biondo.
Ho un bisogno impellente di lui.
Sfioro la maniglia e l’abbasso con un colpo secco e misurato, entrando nel locale che mi ha mostrato Harry oggi.
Do uno sguardo al letto, dove un angelo biondo riposa con un sorriso sulle labbra.
Mi avvicino a lui e mi siedo al suo fianco.
Non so se svegliarlo o no, non voglio disturbare.
I miei pensieri sono interrotti dal mugolio di Niall che mi sta guardando perplesso.
“Scusami, non volevo svegliarti!” sussurro, abbassando lo sguardo alle coperte calde.
“Avanti, dimmi tutto!” mi sprona, leggermente più recettivo e sveglio.
“Sono una cretina, mi dispiace e hobaciatozayn!” inizio, velocemente, infilandomi sotto le coperte con lui.
“Tranquilla, non hai idea di quante ragazze ubriache abbiamo visto! Momento…tu hai baciato chi?!” esclama alzando la voce e puntando i suoi occhi nei miei.
Arrossisco e mimò un “Zayn” con le labbra.
“mi ha chiesto scusa per ieri…” continuo poi.
“Te l’avevo detto!” mi anticipa.
“Secondo te cosa dovrei fare domani?” gli chiedo, abbandonandomi al morbido cuscino e al calore del corpo del mio irlandese.
“probabilmente niente, aspetta che sia lui a fare tutto!” mi consiglia, con uno sbadiglio.
Annuisco, ad occhi chiusi e con la mente un po’ più libera mi riaddormento.
 
 
“SVEGLIO NIALL, NON TROVIAMO Più ALEXAN… Ah è qui!” L’urlo di Liam mi costringe ad aprire gli occhi, ma non ho la minima voglia di alzarmi, quindi mi rigiro tra le coperte e affondo la faccia nel petto di Niall, che mi accoglie di buon grado, rifugiandosi tra i miei capelli.
Un’aria gelida mi colpisce le gambe nude e la schiena lasciata scoperta dalla maglia nera e capisco che qualcuno ha levato le coperte.
Sbuffo e sussurro un “buongiorno!” infastidito.
“Ehi Alex, bel culo!” esclama Harry.
Mi siedo di slancio sul letto, cercando di coprirmi con la t-shirt di Zayn, mentre fulmino il riccio con gli occhi.
“Ti stavamo cercando!” risponde malizioso Louis, lanciando occhiatine a me e a Niall.
Cerco una frase per rimetterlo al proprio posto, ma un preoccupato Zayn entra come un uragano nella stanza.
“L’avete tro…Ah ciao!” mi sussurra, contrariato.
Che ho fatto ora?!
“Mi dispiace per ieri!” cerco di deviare il discorso, imbarazzata.
“A me no, eri buffa!” mi risponde Lou.
Lo guardo male, ma poi gli faccio una linguaccia, scoppiando a ridere.
“Dobbiamo parlare!” esordisce serio il moro, spostandosi il ciuffo biondo dagli occhi e mostrandomi di nuovo la bellissima vista del suo torace nudo e del suo braccio tatuato.
Annuisco e scendo dal letto, oltrepassando i tre cretini che si danno gomitate tra loro.
“Harry non scherzava, gran bel culo, Alex!” Mi sfottono Liam e Louis, fissandomi poco educatamente il fondoschiena.
Mi giro irritata, ma Zayn è più veloce e li trafigge con uno sguardo, mettendosi poi dietro di me, coprendomi del tutto.
Gelosia? Spero con tutta me stessa che non mi stia solo illudendo, non ce la farei.
Mi prende per un fianco e mi conduce nel corridoio, entrando poi nella sua stanza.
Chiude la porta e si volta verso di me.
Ancora mi perdo nel suo sguardo, che stamattina sembra ancora più sexy e limpido.
“Scusa!” diciamo all’unisono, per poi ridere istericamente.
“Sono mortificata per ieri sera, non avevo il diritto di venire qua e di…baciarti!” finisco, abbassando lo sguardo ai miei piedi.
 Lui mi mette un dito sotto il mento e mi alza la testa, con un sorriso.
“Io sono mortificato per quello che ti ho detto ieri, è che…io non ho mai reagito così per difendere una ragazza e… non capivo che mi stava succedendo…mi dispiace, non voglio solo portarti a letto!” Mi dice sincero, ma durante tutto il discorso, i suoi occhi erano putati sulle mie labbra.
“Inoltre” continua “Non mi è dispiaciuto per niente il bacio!” finisce, unendo di nuovo le nostre bocche.
Diamo inizio ad un bacio magico, da far girare la testa, e credo di morire quando la sua lingua incontra la mia.
Dio, se bacia bene.
Mi alzo in punta di piedi, facendo aderire il mio corpo al suo e porto una mano tra i suoi capelli, mentre le sue mi stringono possessivamente i fianchi.
Mi stacco, senza fiato e lui posa la fronte sulla mia.
“Sai…credo che tu mi interessi!” confessa, senza paura.
“Credo che sia lo stesso per me!” rispondo, con il cuore in gola.
Mi da un ultimo bacio a fior di labbra, prima di lasciarmi.
“Andiamo a fare colazione, dai!” mi dice, felice.
Annuisco e lo seguo, ma ad un certo punto si ferma e sbatto contro la sua schiena.
“Perché hai dormito con Niall?” Mi chiede, seriamente.
“Avevo bisogno di parlare con qualcuno!” rispondo, scrollando le spalle e portandomi i capelli castani dietro l’orecchio.
“Potevi svegliarmi!” mi dice, prendendomi per un fianco e appoggiandomi al muro del corridoio.
“Preferisco il biondo!” lo sfotto.
Lui assottiglia gli occhi e mi stampa un bacio veloce, mordendomi il labbro piano.
“Sei mia!” mi dice, autorevole.
“Ci siamo conosciuti l’altra sera, magari ho un ragazzo e tu non lo potresti sapere!” Mi diverto a prenderlo in giro.
Lui alza un sopracciglio e stringe il mio fianco ancora di più.
“Bene, allora dovrà farsene una ragione, noi ci stiamo frequentando e lui deve sparire!” mi avvisa, con sguardo infiammato.
Assumo una smorfia ironica e con prepotenza lui mi ribacia.
“tu” sussurra tra un bacio e l’altro.
“sei” continua.
“mia” termina lasciandomi un altro bacio.
Qualcuno si schiarisce la voce dietro di noi e delle risate giungono alle mie orecchie.
Mi stacco di scatto e sfuggo alla presa del moro, che impreca e si gira verso gli altri.
“Scusate? Eravamo impegnati!” dice, fintamente alterato, afferrandomi per un braccio e riportandomi accanto a lui.
Mi lascia un bacio tra i capelli mentre le mie guance si colorano di rosso sangue.
“Quindi hai preferito i suoi capelli ai miei?” chiede Harry, riferendosi alla mia figura di ieri, da ubriaca.
“Oh ma ‘sta zitto!” esclamo, abbracciandolo e infilando una mano tra i ricci scompigliati.
“Possiamo dimenticare quello che ho detto ieri?” chiedo, poco gentilmente.
“E smettere di ripensare alla scena di te che cadi per terra con la birra? MAI.” Mi risponde Liam.
“Ma tu non sei quello serio?” chiedo, alzando gli occhi al cielo.
Fa spallucce e ride.
“Beh, io ho fame!” dico, catapultandomi verso le scale.
“COPRITI!” mi urla Zayn.
Gli lancio un bacio volante e un occhiolino, sculettando più che posso ad ogni gradino, scatenando l’ilarità degli altri 4.

Troppo azzardato? Beh, il titolo doveva lasciarvi intendere che avrebbero osato, fin da subito!:))
Che ne dite? A presto, un bacionee bellissime!

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Capitolo 10
*** Piccole vendette ***


Poggio il piede sul pavimento freddo e rabbrividisco, ma quando sento i passi degli altri dietro di me, m’accosto e mi appoggio alla ringhiera.
Mi guardo nello specchio infondo alla scalinata e sono sempre più convinta che Zayn non ci veda bene.
Infilo una mano tra i capelli, sperando di ravvivarli un po’, mentre con l’altra tolgo i residui del trucco dal mio viso.
Sembro un panda, inoltre detesto l’odiosa piega che si forma sulla mia fronte quando aggrotto le sopracciglia.
I miei occhi azzurri hanno una luce nuova questa mattina, un mix tra “ero ubriaca” e “credo di essermi innamorata”.
Sbuffo e lascio stare, tanto risultati migliori non posso ottenerli sul mio viso.
Troppo presa nelle mie considerazioni non mi accorgo di Zayn, dietro di me, che mi da un bacio tra i capelli e allunga una mano verso il mio naso, arricciato per il fastidio.
Mi costringe ad assumere la solita espressione e poi mi guarda con un sorriso.
“Sei bellissima!” Mi sussurra in un orecchio, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Arrossisco e giro leggermente il volto verso di lui, lasciandogli un bacio sulle labbra carnose.
“Sei un bugiardo!” esclamo, staccandomi.
Lui scuote la testa e alza gli occhi al cielo.
Mi stacco e raggiungo la cucina, dove i quattro hanno già occupato le sedie e stanno già mangiando allegramente.
I miei occhi si illuminano quando scorgo sul tavolo un barattolo gigante di nutella… da quanto tempo non sentivo il sapore dolce della cioccolata? Troppo.
Con uno scatto felino rubo il cucchiaio nel barattolo e me lo porto alla bocca, assaporandolo con gli occhi socchiusi.
Faccio un mugolio prolungato quando la nocciola raggiuge le mie papille gustative, che vanno in estasi.
Riapro gli occhi e tutti mi guardano divertiti.
“Mbè? La mia storia d’amore con la nutella non vi riguarda!” esordisco, leccandomi le labbra, sicuramente sporche.
“Era la MIA nutella!” dice Niall, tristemente.
“Avanti Niall, abbiamo condiviso il letto, la macchina, la mia sbronza, sei pronto per spartire il cibo con me!” gli rispondo, lasciandogli un bacio sulla guancia e scostandomi i lunghi capelli che si erano posati sul mio viso.
“Zayn, la tua ragazza condivide più cose con noi che con te!” lo sfotte Louis, lanciandogli un pezzo del biscotto che stava mangiando.
“Se volessi condividere il letto anche con me, ti giuro che non avrei problemi!” m’informa Harry, con tono malizioso, facendomi un occhiolino.
“Potrei pensarci, stanotte, alle 4, tieniti pronto Baby!” gli dico suadente, con voce da gatta morta.
“Ok, stanotte dormiamo da te!” ordina Zayn, guardandomi male, da capo tavola.
Sbuffo e faccio segno a Harry di rimandare, con un occhiolino e un bacio.
 “Se io non volessi dormire con te?!”domando, fintamente scocciata.
 Una fragorosa risata s’innalza dal tavolo, mentre Zayn si alza di scatto e viene verso di me con sguardo spiritato e divertito.
Sbarro gli occhi e lo guardo interrogativa.
Che diavolo…?
In un attimo mi trovo tra le sue braccia, mentre mi stampa baci appiccicosi al sapore di latte e caffè su tutta la faccia.
“Che schifo, LASCIAMI!” gli urlo, dimenandomi come un’ossessa.
Gli altri ancora non hanno smesso di ridere, che teatrino carino.
Mi molla, non prima di avermi baciato dolcemente le labbra.
Gli do uno scappellotto e lo guardo altezzosamente, andandomi poi a sedere in braccio a Harry.
“Deciditi tesoro, ieri sera cercavi Zayn Disperatamente, adesso vuoi me, prendi una decisione!” dice il riccio, sotto di me, mantenendo un tono superiore.
Lo fulmino con lo sguardo e arrossisco.
“Dobbiamo parlare, seguimi!” gli dico, con un piano preciso in testa.
Un ghigno si dipinge sulle mie labbra.
Ci alziamo in contemporanea e con un cenno gli indico il giardino.
Camminiamo fino alla piscina esterna e poi mi fermo, girandomi nella sua direzione.
“Abbiamo un discorso in sospeso!” esclamo, avvicinandomi pericolosamente a lui.
Mi guarda curioso, ma non appena intuisce le mie intenzioni, cerca di scappare.
Purtroppo per lui, sono stata troppo veloce e gli do una lieve spinta, in grado di farlo finire bagnato come un pulcino con 10 gradi.
Scoppio a ridere sguaiatamente e ritorno correndo in casa, chiudendo la porta e salendo le scale di corsa.
Raccolgo i miei vestiti per terra in camera del moro, indosso la gonna e le scarpe, poi scendo altrettanto velocemente, con il fiatone sia per le risate che per la corsa.
Torno dai ragazzi in cucina, saltellando con un piede solo per allacciarmi il tacco alto.
“I-io d-devo and-andare!” dico, ridendo ancora.
Mi guardano tutti come se fossi pazza, ma quando Harry versione bagnata fa il suo ingresso nel locale, collegano tutti.
Io sbianco e lo guardo con un sorriso dispiaciuto.
“Ti voglio bene, Hazza, sei bellissimo e la maglia ti dona tantissimo!” esclamo, nascondendomi dietro Zayn.
“SEI UNA STRONZA, VIENI QUI!” Mi urla, posseduto, avanzando nella mia direzione.
Do un bacio al collo del moro, l’unico punto che raggiungo, e quest’ultimo smette di ridere per un secondo.
Non ci faccio caso e inizio a correre nella parte opposta, aprendo la porta secondaria.
“Ciao ragazzi, vi voglio bene, grazie!” dico, lanciandomi fuori da quella casa.
Qualche metro dopo ci ripenso e smetto di correre, pensando che il riccio abbia deciso di lasciarmi impunita.
Se come no… Un paio di braccia ghiacciate mi afferra per la vita, tirandomi su.
Io urlo, scalciando, mentre Hazza torna tranquillamente in cucina con il mio dolce corpicino stretto nella sua presa.
Liam è il primo ad accorgersi della situazione e incita Harry.
Lo ghiaccio lanciandogli un’occhiata e cerco di nuovo di liberarmi.
Sbuffo, mentre il ciuffo di capelli sul mio viso si scosta a causa dell’aria.
“Dai Hazza, lasciala!” gli dice Zayn, ironicamente, per farmi credere di essere dalla mia parte.
In realtà tifano tutti per lui.
“Io e te facciamo i conti dopo!” lo minaccio mentre un “uuuh” si solleva tra i bellissimi gnocchi seduti comodamente.
 
 
 
Fanculo! Penso, riemergendo dalla piscina, di nuovo.
Per fortuna Harry ha deciso che l’acqua fuori fosse troppo fredda per una ragazza, quindi mi ha buttato in quella riscaldata.
Ma non gli lascio la soddisfazione.
Ritorno sott’acqua e mi levo la gonna, sperando che non sia rovinata, ci manca solo la tintoria e poi siamo a posto.
La lancio in testa al pakistano, con un sorriso malvagio e mi faccio una nuotata.
Il riccio mi guarda infastidito, a causa della mia mancata reazione.
“Liam, mi presti un paio di pantaloni per favore?” gli chiedo, dolcemente, accennando un sorriso.
Lui annuisce, alquanto stranito dal mio tono e va a prendere quello che gli ho chiesto.
Louis ha un sorriso malcelato, credo che abbia palesemente capito la mia vendetta per il nostro tenero morettino.
Niall invece è bello come sempre, con il suo sorriso stampato in faccia.
Zayn sembra in attesa di qualcosa da parte mia, mentre mi guarda ammaliato.
Appena Liam ritorna, con tra le mani anche una sua maglietta, decido di uscire.
Poggio un piede, ancora stretto nei tacchi, sulla scaletta e improvviso una passerella.
Tesoro, avevo delle amiche e certe cose, erano all’ordine del giorno da ragazzine.
Raggiungo Liam mentre sento lo sguardo del moro penetrarmi nelle ossa.
“Grazie!” dico, stampandogli un bacio a schiocco e prendendo i vestiti, poi li appoggio al lettino lì accanto e con un gesto lento e calcolato tolgo le scarpe e la maglietta.
A questo punto Zayn spalanca gli occhi e boccheggia qualche secondo.
“FUORI TUTTI!” urla, cacciando i suoi amici e cercando di coprire loro gli occhi, mentre loro ridono e mi lanciano fischi.
Mi unisco alle loro risate e mi rivesto, spensierata.
 
 
 
Ora non pensate che sia “zoccola”, sta solamente facendo le cavolate che le sono mancate a causa del suo improvviso dovere di crescere.
Che ne pensate? A 3 recensioni posto il nuovo capitolo!
Un bacione, splendori!:)
 
PS: LITTLE THINGS è SENZA DUBBIO LA RAPPRESENTAZIONE DELLA PERFEZIONE. Alexandra nella descrizione:

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Capitolo 11
*** I ricordi a volte fanno mancare l'aria. ***


Zayn rientra nella stanza, con uno sguardo poco amichevole.
“Fallo un’altra volta e ti uccido.” Mi dice, socchiudendo gli occhi.
Ohh, tremo.
“Eddai Malik, io ti avevo avvisato!” Rispondo, facendo spallucce e avvicinandomi a lui.
Gli stringo le braccia al collo e gli lascio un bacio sotto il mento, leggermente pungente a causa della barba incolta.
Sospira e abbassa la testa, facendo combaciare le nostre fronti.
“Cos’hai più delle altre?” chiede, retorico, ad occhi chiusi.
“Niente!” Sussurro sulle sue labbra.
Azzera anche l’ultimo millimetro che ci divide e mi bacia ed è come la prima volta.
Lo stomaco si chiude e le gambe tremano, mentre i fuochi d’artificio occupano ogni parte del mio corpo.
“Ragazzi, mi spiace interrompervi, ma c’è un problema!” Liam apre trafelato la porta e ci costringe a dividerci.
Lo guardo con le sopracciglia aggrottate e lo seguo.
Zayn mi raggiunge e mi prende per mano, facendomi un sorriso e stringendomi a sé.
“Beh, che è successo?” cerca di capire il moro.
“Giornali, twitter, facebook e Paul!” esclama Louis, tranquillo, sdraiato sul divano con i piedi sul tavolino e una rivista in mano.
“Solite storie allora, Liam, mi sono preoccupato per nulla!” lo rimprovera, sollevato, prendendo posto sul divano accanto a Louis.
Io mi metto sulla poltrona con il biondo che mi tira su di sé, abbracciandomi.
“Qualcuno mi spiega, per favore?” domando, ironicamente.
Harry mi allunga un quotidiano, lo afferro e osservo la prima pagina.
Cosa cavolo ci faccio in copertina?
Sgrano gli occhi e leggo le poche righe scritte sotto ogni foto scattata a me e Zayn.
 
Il Celebre cantante Zayn Jawaad Malik sembra aver trovato una nuova preda, sarà un altro mordi e fuggi?
In questi ultimi mesi in cui i One Direction hanno raggiunto una fama mondiale, è spesso capitato di vedere il nostro bad boy in compagnia di modelle, cantanti e attrici, ma ogni giorno le foto lo ritraevano con una ragazza diversa.
Che il dolce pakistano sia un play boy per eccellenza è già stato costatato da tempo, non c’è da stupirsi se domani, al posto dello splendore dalla pelle dorata e i magnetici occhi azzurri, ce ne sia un’altra.
Ci chiediamo solamente chi sia lei e cercheremo senz’altro di scoprirlo per voi.
Maggiori delucidazioni nel prossimo numero.
 
Sapevo che Zayn non fosse uno stinco di santo, Niall mi aveva avvertita, ma leggerlo e avere le prove sotto il naso è molto più doloroso di quanto mi aspettassi.
Mi accoccolo meglio tra le braccia dell’angelo irlandese, mentre prendo un respiro per cercare di reprimere la gelosia nel vederlo ritratto in immagini con altre donne.
Restituisco il giornaletto al riccio, senza alzare gli occhi da terra.
Niall, dal canto suo, capisce cosa non va, come sempre e mi alza il mento con un dito.
“Ricordati cosa ti ho detto!” mi sussurra in modo che solo io possa sentirlo e io annuisco, guardandolo negli occhi.
Il suo sguardo cambia, come se avesse visto un fantasma riflesso nelle mie pupille, in realtà, credo abbia solamente notato i pensieri che si stanno affollando nella mia mente.
“Si può sapere cosa vi prende?” chiede Louis, improvvisamente più serio.
“Niente!” risponde prontamente il finto biondo al mio posto, facendomi un occhiolino.
Gli sorrido dolcemente, in un tacito ringraziamento.
“Va tutto bene!” asserisco, girandomi nella direzione di Lou.
Fa finta di credermi e accantona il discorso.
Restiamo in silenzio qualche minuto, poi scatto in piedi come una molla.
“Io dovevo andare a scuola!” urlo, battendomi una mano sulla fronte.
Ridono tutti e al suono della risata di Zayn, mi rilasso un po’.
Lo guardo e lui guarda me, intento a scoprire le mie emozioni.
“Dai, ci puoi sempre andare domani!” Mi consola sarcasticamente Liam, scompigliandomi i capelli.
“Mi prestate Paul? Prevedo la terza guerra mondiale” chiedo, seria come non mai, fissandoli uno per uno.
“Non esagerare, su” mi sfotte Hazza.
Gli lancio un cuscino e gli faccio una linguaccia.
“Inizia a correre!” mi avverte.
Ops…Si alza velocemente ed io scoppio in una risata, guardandomi intorno per una via di fuga.
Bingo, le scale.
Faccio uno scatto e salgo tutti i gradini correndo.
“Continueranno per molto?” Domanda Zayn, scuotendo la testa.
Arrivata in corridoio mi rifugio nella stanza del moro e chiudo la porta appena in tempo.
“Dai apri, non ti faccio niente!” mi dice Harry, con tono sadico.
“Non mi convinci di certo così!” rispondo, sdraiandomi sul letto dove il profumo del mio “ragazzo”(?) si fa sentire prepotente.
Cerco di calmare le risa e mi voto verso il comodino.
Una cornice contiene la foto di Zayn, con i suoi genitori e le sue sorelle e non posso far a meno di notare la somiglianza e la bellezza che contraddistingue la sua famiglia.
Mi siedo a gambe incrociate e con un dito sfioro le figure di sua madre e di suo padre, che guardano orgogliosi i loro ‘bambini’.
Chissà cosa direbbero di me, i miei di genitori… Una cameriera in un night club, che fa fatica a tirare alla fine del mese e non ha nessuno al suo fianco.
Ignoro la voce di Hazza e m’isolo come sempre nei miei pensieri.
Un ricordo s’impossessa della mia mente e appoggio la testa alla testiera del letto.
 
“Amore, oggi fai 6 anni, la mia principessa diventa grande!” mi dice mio papà, tirandomi sulle sue spalle sotto le mie lamentele.
“Sono grande per cette cose, papi!” dico, irritata.
“Ha ragione tua figlia, Pablo, non vedi che bellissima donna è diventata?” Lo rimprovera mamma, comparendo sulla soglia della porta con una torta al cioccolato in mano.
I miei occhi si illuminano e urlo “tortaaa” , scatenando i sorrisi dei miei genitori.
 
Bene, sono passati 11 anni da quel giorno, mentre ne sono passati solamente 2 dalla loro morte.
Le lacrime scendono copiose dai miei occhi mentre i singhiozzi mi percuotono il petto.
Papà voleva che diventassi un medico, un avvocato o una principessa, desiderava che trovassi il mio bel principe e formassi una famiglia con lui.
Dove sono ora? Dove sono finiti i miei sogni e le mie speranze? Perché loro?!
“ALEXANDRA, APRI QUESTA PORTA!” urla Harry, preoccupato.
Non riesco ad alzarmi e scoppio in un pianto disperato, accucciandomi su me stessa.
Sento dei passi aggiungersi a quelli del ricciolo, nel corridoio, e poi altre voci che m’implorano di aprire…Ma io proprio non ce la faccio.
Un calcio ben assestato e la porta di legno si spalanca, rivelando le figure dei cinque ragazzi.
Stringo le gambe al petto e affondo il viso nei cuscini, mentre piango ancora.
Perché non ne faccio una giusta?
Zayn si avvicina al suo letto e si siede a terra, accanto a me, prendendo ad accarezzarmi i capelli.
“sssht, tranquilla piccola!” mi sussurra dolcemente.
Come un anestetizzante, riesco a calmarmi in qualche minuto e riprendo a respirare normalmente, eccetto per qualche singhiozzo.
“S-scusate!” dico, guardandoli.
“Cos’è successo?” mi domandano.
“…E’ C-che mi m-mancano tan-tanto!” rispondo, sento gli occhi lucidi.
“Chi, principessa?” Chiede Zayn, accogliendomi tra le sue braccia calde e muscolose.
“I m-miei genitori!” dico atona.
Tutti mi affiancano e mi tranquillizzano, senza pretendere che io dica qualcos’altro.
In questo momento, loro sono la cosa che più si avvicina a una famiglia, per me.
 
 
 
Eccomi anche oggi, tesori miei, come state? :)
Spero bene cucciole, cosa ne pensate di questo capitolo? Voglio tante recensioni, mi raccomando.
A stasera o domani, splendori, un grosso bacio.

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Capitolo 12
*** Gran bella figura! ***


Cerco di mettere in ordine il mio appartamento come meglio posso, ma la mia mente è da tutt’altra parte.
I ragazzi mi hanno accompagnata a casa in macchina, prima di andare nello studio di registrazione per fare gli ultimi accorgimenti al nuovo album.
Raccolgo i vestiti da terra e li porto in bagno, ficcandoli nella lavatrice, ma il mio sguardo viene catturato dal piccolo portatile sul mio letto.
Mi catapulto sul mio soffice giaciglio e appoggio il computer freddo sulle mie gambe, accendendolo.
Attendo che si carichi poi apro il motore di ricerca e digito “Youtube”, scrivo “One Direction” e circa un milione di risultati mi appaiono sullo schermo.
Accidenti, sono parecchio famosi.
Apro la prima canzone che trovo, del primo album, e mi metto ad ascoltare.
 
Sono tre ore intere che sono dietro a pulire ogni cosa, con in sottofondo le loro bellissime voci.
Mi sono anche concessa qualche ricerca su google sui ragazzi e ora credo di conoscere tutto ciò che c’è da sapere sul loro conto.
“Torn” termina e fa spazio al nuovo cd, con “Live while we’re young”.
Mette un’allegria pazzesca.
E’ così che mi trovo a saltellare e ballare per il salotto, intonando qualche strofa.
“Crazy, crazy, crazy, till we see the sun…” Canto ad alta voce, mentre spolvero il tavolino di vetro con qualche passo di danza, quando cinque voci divertite si aggiungono a me.
Mi volto rossa come non mai e li guardo ad occhi spalancati.
“Come diavolo avete fatto ad entrare?” chiedo, posandomi le mani sul viso per nascondermi.
Che gran bella figura.
“Te l’avevo detto che non avevi fantasia… Il vaso di fiori, pfff!” mi sfotte Zayn, cingendomi la vita con le braccia e lasciandomi un bacio tra i capelli.
“Zitto, Jawaad!” lo riprendo, lanciandogli un’occhiata carica di odio.
Mi fulmina con gli occhi e mi mima un “non provarci mai più!”, io faccio spallucce e corro letteralmente in braccio a Niall.
“Jaaaaaaaames!” gli urlo in un orecchio, stordendolo un po’.
“Qualcuno ha usato wikipedia qui!” mi prende in giro Hazza, sorridendo con il suo fare da figo.
Gli faccio una linguaccia e annuisco con la testa.
“Ne ho anche per te, Harold caro!” mi limito a dire, stringendomi ancora al biondo che sbuffa.
“Alex, Credo che Niall stia morendo!” m’informa Louis, muovendo la testa in modo strano.
Lo guardo spaventata e poi rido, seguita dagli altri.
Ehi… momento.
“Mi stai dando della grassa?” Chiedo, socchiudendo gli occhi e sfidandolo, mentre mi stacco finalmente dall’irlandese.
Lui si guarda intorno in cerca della risposta giusta, poi sussurra un semplice “n-no” impaurito.
“Lou ti fa intimorire da 1 metro e 50 di ragazzina?” dice, derisorio Liam, sedendosi sul divano, accanto agli altri.
Che dolci, mi devo sedere per terra, ora.
“Sono un metro e 70!” dico, con tono offeso.
“Certo e io sono Brad pitt!” Mi risponde, alzando gli occhi al cielo con un sorriso.
“OH MIO DIO, BRAD PITT A CASA MIAAAA!” urlo, saltellando sul posto e battendo le mani.
Scoppiano tutti a ridere sguaiatamente mentre io la smetto e raccolgo lo spolverino rosso da terra.
“Non far finta di saper pulire, Alex!” Dice Harry, accomodandosi meglio sul divano.
“Vuoi vedere come so pulire?” Gli domando, malvagiamente, con una scintilla di cattiveria negli occhi chiari.
Lui si alza di scatto, impallidendo, mentre io gli corro incontro, agitando l’attrezzo pieno di polvere.
Iniziamo a rincorrerci, come ogni minuto da quando ci conosciamo, e i ragazzi ci guardano esasperati.
Raggiungo Il riccio e gli salto sulle spalle, arruffandogli i capelli.
“Sembrano dei bambini!” esclama Niall, tra le risate.
Noi siamo troppo occupati a fare la lotta per accorgerci degli altri.
“Ok, stop, sono stanca!” dico, con il fiatone, sdraiandomi a terra stremata.
“Possibile che facciano così ogni volta?” chiede Zayn, guardandomi dolcemente.
“Geloso, Zaynuccio? Alex vuole giocare con me!” lo sfotte Harry, sedendosi sulla poltrona beige.
“Ovvio che no, devi solamente starle lontano e non succederà nulla!” dice, tranquillamente, togliendosi il giubbotto di pelle.
“Oooh” facciamo tutti, io compresa.
Lui sbuffa e mi porge una mano, alzandomi dal pavimento.
Mi fa scontrare con il suo corpo muscoloso e mi da un bacio aggressivo.
Poi si stacca e si risiede con me in braccio.
“Quindi, come procede il cd?” chiedo curiosa.
“Siamo nervosi, non sappiamo se piacerà alle fans!” dice Liam, insicuro.
“Ma di cosa vi preoccupate? Avete delle voci da orgasm….” Mi tappo la bocca con una mano velocemente, mentre loro ridono.
“Da orgasmo? Fai concorrenza a Zayn” Mi sfotte Hazza.
“Ma quanto sei volgare, intendevo da organizzare un mega party!” tento di correggermi.
“Oh certo, mega party!” asserisce Niall, annuendo divertito.
Gli faccio segno di tacere e gli mando un bacio.
“In ogni caso, settimana prossima staremo via qualche giorno per la promozione!” m’informa Louis, tirando fuori il cellulare da una tasca.
Mm bene… si prospetta una gran settimana.
“Non darti alla pazza gioia senza di noi” continua, sollevando lo sguardo dall’iphone.
“In effetti avevo intenzione di andare a ballare ogni notte e poi portare qualche ragazzo a casa vostra!” dico sarcasticamente.
Zayn mi stringe il fianco con il braccio e mi morde la spalla.
“provaci!” mi avvisa minaccioso.
“Ti pare? Per me esisti solo tu!” dico io teatralmente, facendo poi gesto del vomito agli altri quattro.
Altre risate.
Sono diventata un piccolo pagliaccio!
 
 
“Sì, ci vediamo domani, sì, non esco, sì, non mi ubriaco!” ripeto esasperata, per l’ennesima volta ai ragazzi, che hanno un’intervista e perciò devono abbandonarmi.
“Mi raccomando!” Mi dice Zayn, lasciandomi un ultimo bacio.
Rido e lo spingo via.
“Non sono stupida, dai andate!” li incito, chiudendoli fuori dalla porta di casa.
Finalmente, sono davvero assillanti quando ci si mettono.
Mi urlano un “ti teniamo d’occhio” dalle scale e io gli urlo un “VI AMMAZZO!” di rimando.
Quanto gli posso voler bene?
 
 
Bhe, BUON HALLOWEEN BELLE MIE! Che ne pensate? A presto! Un bacioooone :)

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Capitolo 13
*** Regali. ***


Se i miei genitori si fossero impegnati un po’ meno, a quest’ora non starei così male per il maledetto ciclo… Avanti, sarei potuta essere uomo ora.
Mi contorco sul letto, trattenendo il respiro quando il dolore si fa più insistente.
Questo pomeriggio, dopo che i ragazzi se ne sono andati, mi sono appisolata e quando mi sono svegliata il mal di pancia mi aveva già raggiunta.
Qualcuno suona al mio campanello e mi chiedo chi possa essere alle 8 di sera.
Mi trascino fino alla porta di casa e spalanco.
Un fattorino mi prega di fare una firma e poi mi porge un pacco dalla carta dorata, con un fiocco sulle tonalità del blu e dell’azzurro attaccato ad un lato.
Ringrazio l’uomo e rientro in casa con il “regalo”.
Mi ritrascino fino in camera e mi siedo a gambe incrociate sul letto caldo, osservando la scatola.
Piego la testa di lato come i gufi e poi mi fiondo sulla carta, strappandola letteralmente.
Sono sempre stata curiosa, non è colpa mia.
Apro il cartone e …non ci credo.
Scoppio in una fragorosa risata, tenendomi la pancia, mentre con una mano tiro fuori il poster a grandezza naturale di Zayn.
Si può essere tanto stupidi? E’ pure autografato.
“Alla mia principessa, così potrai ammirarmi sempre.
                                                                                                                               Zayn”
Prendo il rotolo di scotch sulla scrivania e attacco il poster sulla parete a destra della porta.
Beh, bello è bello, non c’è che dire.
Prendo la scatola per metterla via, ma noto che al suo interno c’è un altro regalo.
Un I-phone fa bella mostra di sé, sopra la propria scatolina e circondato da un nastrino blu.
Dio, è pazzo, quanto caspio ha speso?!
Lo prendo in mano, facendo attenzione a non toccarlo in modo avventato, è pur sempre un cellulare che costa più di me.
Lo sblocco e la prima cosa che vedo è la foto dei ragazzi come sfondo!
Ma allora è fissato!
Rido di nuovo e guardo nei messaggi: stranamente ce n’è uno.
Mittente: Zayn il più bello
Bene, mi ha comprato un telefono solo per salvare il suo numero con un nome idiota?
Il testo recita:
 
Avevo bisogno di sentirti anche quando non ci sono, perciò… xx
 
Sorrido intenerita e gli rispondo con qualche difficoltà:
 
Chiedermi il numero come avrebbe fatto chiunque? Comunque grazie davvero, non dovevi, sei pazzo! Xx
 
Cerco di posare il telefono sul comodino ma appena lo appoggio, mi arriva una chiamata.
Lo riprendo e rispondo velocemente.
“Ciao principessa!” la voce del moro mi arriva forte e chiara.
“Sei pazzo! Devo ridarti i soldi!” esclamo, fissando la sua figura sul mio muro.
“E’ un regalo da parte mia, non voglio i soldi! Poi dovresti sapere che sono l’unico e inimitabile Zayn Malik!” mi risponde, con tono sicuro di sé.
“Certo, mr. unico e inimitabile, grazie comunque!” asserisco, toccandomi i capelli con una mano.
“Aprimi, sono fuori dalla porta” dice, prima di riattaccare.
Mi catapulto velocemente in bagno e dopo essermi data una sistemata, vado ad aprire.
“Jawaad!” lo sfotto, facendolo entrare.
“Piccola!” mi dice lui dolcemente, con un bacio.
Mi addolcisco subito e ricambio il bacio, con un sorriso.
“Gli altri?” gli chiedo, staccandomi per prima.
Mi guarda negli occhi e come sempre, ci annego.
“A casa!” mi risponde, alzando le spalle.
Gli prendo una mano e lo tiro nella mia stanza, indicando poi con un cenno del capo il poster gigante.
“Guarda quanto sono bello e il mio ciuffo biondo era impeccabile!” esclama, sognante.
Scherza?
“L’importante è che ci creda tu!” sussurro, cercando di non farmi sentire.
“Ehi!” mi riprende offeso, voltandosi verso di me.
Io mi siedo sul letto, a causa di un giramento di testa dovuto alle mie cose e mi porto una mano alla tempia, socchiudendo gli occhi.
In un attimo Zayn è al mio fianco.
“Che succede?” mi domanda, preoccupato.
“Niente!” dico, riaprendo gli occhi e prendendo un respiro.
Il mio ventre sembra stia per scoppiare ed emetto un gemito lieve, che tuttavia il moro capta.
“Niente vero?” mi chiede a metà tra il preoccupato e l’ironico.
“Ho il ciclo!” sbotto, in uno dei miei sbalzi d’umore, lanciandogli il cuscino e arrossendo.
“Oh…Vieni qui va!” sussurra, prendendomi tra le sue braccia e sdraiandosi con me accanto.
Posa le sue mani calde sulla mia pancia e cerca di alleviare il dolore con qualche massaggio.
Non è cambiato nulla.
“Ho letto che Harry è più bravo in certe cose!” lo sfido, con la testa sul suo petto.
“Sai leggere?” si finge sorpreso, dandomi un pizzicotto sul fianco.
“ Ti sorprendi? Tu sai parlare, io so leggere!” Ribatto.
“Ah-ah, comunque sono bravo!” risponde, continuando il massaggio.
In effetti, socchiudo le palpebre e mi beo della sensazione di protezione e famiglia che solo lui sa donarmi.
“Non posso lamentarmi!” ammetto, con voce sottile.
“Sei uno scricciolo!” dice, con tono da schiaffi.
M’irrigidisco, sentendo il soprannome che mio padre mi affibbiava sempre.
Non riesco a sentire altre labbra che pronunciano lo stesso suono, non voglio che esso si confonda, portandomi via il ricordo del tono ruvido ma al contempo dolce del mio papà.
“Non chiamarmi così!” lo supplico con voce sofferente.
“Io... mi dispiace… cos ho fatto?” mi chiede, allarmato.
“Era il soprannome di mio padre!” gli confesso, sistemandomi al suo fianco per guardarlo negli occhi.
“Scusa davvero, non lo sapevo!” mi dice, colpevole abbassando lo sguardo.
Scuoto la testa e gli sorrido rassicurante.
“Com’erano?” Mi domanda incerto.
“Erano come tutti, affettuosi, iperprotettivi e rompiballe, avevano solo me e mi tenevano stretta, mio padre non mi lasciava avvicinare ai ragazzi e mia madre non mi mandava in discoteca…soliti genitori, insomma, Ma li amavo come nessun’altro, erano i migliori!” Sussurro, nascondendo il viso tra le sue braccia per sentire il suo profumo, capace di calmarmi.
“Poi 2 anni fa, avevo 15 anni e loro avevano deciso di partire per l’argentina come seconda luna di miele, l’aereo non è mai atterrato, è precipitato nell’oceano e io l’ho scoperto solamente 10 ore dopo, dalla polizia, avevo perso tutto…” continuo, immergendomi nei ricordi e cercando di non piangere.
“E da allora vivi da sola?” chiede, stringendomi.
“Sì, ho dovuto vendere la casa della mia infanzia e trovarmi un lavoro… gran bel lavoro, sculettare tra i tavoli!” finisco amaramente, asciugandomi una lacrima.
“Non sarai più sola, piccola, ci sono e ci sarò io!” Afferma sicuro, lasciandomi un bacio in fronte e accarezzandomi una guancia.
Peccato che io non creda al per sempre…
 
 
ECCOMI CUCCIOLE, CHE GIORNATA FATICOSA…ZERO BIGLIETTI MA NON MI ARRENDO, IO CI ANDRò.
Non lasciate mai!
Che ne pensate? A domani o stasera, un bacione e un abbraccio a tutte.

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Capitolo 14
*** Lezioni ***


Spalanco le porte della scuola con il fiatone, ho dimenticato di attivare la sveglia e i ragazzi non mi sono passati a prendere questa mattina.
Sono passati 5 giorni da quella famosa sera e tra me e Zayn va sempre meglio, ieri mi ha lasciato un mazzo di rose fuori dalla porta di casa.
Io e gli altri stiamo stringendo amicizia, d’altronde abbiamo passato tutti i pomeriggi, le mattine, le sere e a volte anche le notti insieme.
Niall ed io spesso sembriamo fratello e sorella, abbiamo trovato un’intesa indescrivibile e non potrei esserne più felice.
Liam è il ragazzo migliore del mondo e mi chiedo come quella Danielle abbia osato lasciarlo.
Louis è quello che sa farmi ridere più di tutti, ho conosciuto Eleanor ed è uno spettacolo di ragazza, la copia di Lou al femminile, sono perfetti.
Hazza.. beh, io e lui ci facciamo scherzi tutto il giorno, ma gli voglio un bene inimmaginabile.
Nonostante li conosca da pochissimo, li adoro in maniera totalmente sfrenata.
La situazione è insostenibile a scuola e anche fuori, i paparazzi cercano ancora di capire chi io sia mentre le ragazze qui cercano di conoscerli o tentano di farmi diventare loro amica.
Solo Charlotte è stata buona e cara al mio fianco, niente domande e senza pretese, credo di aver trovato una grande amica e confidente.
Mi affretto e attraverso i corridoi correndo, mentre mi catapulto nella mia classe di chimica.
Fortunatamente, la professoressa non è ancora entrata.
Mi accomodo di fianco alla piccola Charlie, che mi saluta con un bacio sulla guancia e un sorriso, ricambio e le chiedo come sta.
“Solito, tranne che ora tutti cercano di avvicinarsi a me per arrivare a te!” risponde divertita, facendo spallucce.
“Scusa!” dico, dispiaciuta abbassando lo sguardo sulla gonna dell’uniforme.
“Macchè, sopporto con piacere per te, sei una ragazza splendida!” mi dice, con un occhiolino, quando la prof entra trafelata, intimandoci il silenzio.
Ho raccontato la mia storia sia a lei che ai ragazzi, hanno capito e mi sono stati vicini e sono loro infinitamente grata per questo.
Ascoltiamo la lezione, sperando finisca presto.
 
 
Ultima ora: educazione fisica.
Accidenti, sono sempre stata una frana, l’unica cosa che mi piaceva era la danza.
Indossi i pantaloncini e la canottiera, sempre distribuiti dalla scuola, ed esco dallo spogliatoio.
Ci ha fatto correre tutta l’ora e ora dobbiamo andare a cambiarci.
Cammino verso Charlie, che condivide la lezione con me, ma passano accanto i ragazzi dell’altra classe.
“Piccola, quando hai finito con quei cinque passa da me!” mi ammicca uno, guardandomi dall’alto al basso.
“Oooh, chi abbiamo qui!” continua Trevor, parandosi di fronte a me.
Alzo gli occhi al cielo e lo guardo, incrociando le braccia.
“Che vuoi?” gli chiedo, scocciata.
“Io e te dobbiamo parlare!” mi sussurra, abbassandosi al mio orecchio e mordendomi il lobo.
Gli do una spinta e lo allontano.
“Vedi di starmi lontano, cretino!” gli rispondo, acidamente.
I suoi amichetti ci guardano interessati, mancano solo i pop corn.
“Oh avanti, adesso il tuo caro tesoro non c’è!” dice, prendendomi un braccio e trascinandomi verso la porta d’uscita della palestra.
“LASCIAMI, DEFICIENTE!” gli urlo, dandogli qualche pugno con la mano libera.
“Shhht, non lo dirò al tuo ragazzo, sta tranquilla!” mi risponde, poggiando una mano sulla maniglia della porta.
“Il suo ragazzo è dietro di te, cretino!” Ci voltiamo contemporaneamente verso la direzione della voce, dove un incazzato Zayn guarda il ragazzo al mio fianco con i pugni serrati.
La sua mascella è contratta e gli occhi sono furiosi, approfitto del momento di distrazione per strattonare il mio braccio e liberarmi.
Charlie da dietro mi fa un occhiolino, è insieme agli altri 4 e credo li abbia chiamati lei.
Le mimo un “grazie”, a cui risponde con un alzata di spalle.
“Mi sembrava di averti detto di non toccarla, non ti è chiaro il concetto?” gli chiede minaccioso il moro, avvicinandosi e prendendolo per il colletto della maglia.
“Dai, Zayn andiamo!” gli dico io, tirandolo per la sua giacca di pelle nera.
Mi ignora e lo strattona ancora.
Trevor lo guarda divertito e capisco che è la fine quando si gira verso di me e mi fa un occhiolino.
Allora sei scemo.
Vedo un pugno colpirlo sul naso e si accascia a terra urlando, cazzo.
Guardo sconvolta il moro, ora leggermente più soddisfatto, mentre si pulisce la mano sui jeans.
“La prossima volta non ti romperò solo il naso!” lo avvisa, prendendomi per la vita con un braccio e portandomi dagli altri.
Tutte le ragazze della scuola hanno degli sguardi sognanti e continuano a emettere gridolini e urletti, oltre risate da oche.
Le fulmino una per una, gelosa delle attenzioni che rivolgono a Zayn.
“Grande amico, sei stato davvero grande!” lo appoggia Hazza, battendogli il cinque.
Gli altri annuiscono e gli danno ragione.
Mi sbatto una mano sulla faccia, mentre Charlie ride.
“SIETE FULMINATI TUTTI QUANTI!” urlo, guardandoli.
Mi osservano confusi dalla mia esclamazione.
“Se ti denuncia io non testimonio!” dico, prendendo sottobraccio la mora.
Andiamo nello spogliatoio.
“Su, è stato dolce!” mi riprende Char.
“No, è stato stupido, si potrebbe prendere una denuncia!” replico, infilando la camicetta.
“Ci sono testimoni che potrebbero difenderlo, stai tranquilla!” mi dice, abbracciandomi.
Sospiro e raccolgo la mia roba, uscendo seguita da lei.
 
 
Abbiamo accompagnato la mia amica a casa, dopodiché siamo partiti verso casa “1D”.
Ok, non ero arrabbiata, solo tremendamente impaurita, i giornali di gossip avrebbero potuto mangiarselo vivo e non voglio rovinargli la carriera che si è costruito con fatica.
Riporto il mio sguardo verso Zayn, seduto accanto a me in ansia e lo fisso seriamente per un secondo.
Poi unisco le nostre labbra di scatto e diamo inizio ad un favoloso bacio.
“Sapevo che l’avrebbe perdonato!” Afferma Niall, davanti.
Mi stacco e gli sorrido, ricambia, con le labbra più rosse, poi guardo il biondo, divertita.
“Non approfittare della nostra telepatia!” gli dico offesa.
“Sei un libro aperto per me, Amorcita” risponde, usando il mio nomignolo segreto.
Gli faccio segno con la mano di tacere.
“¿Por qué no te callas?” esclamo.
Sì, qualche volta intraprendiamo conversazioni in spagnolo e proprio per questo ha deciso di usare il mio soprannome in questa lingua.
Prima d’ora, però, nessuno sapeva di questi nostri scambi segreti.
Mi manda un bacio volante e io lo fulmino.
“Scusate? Niall, l’hai chiamata amore?!” Ecco Zayn versione gelosa, ci risiamo.
“siamo amanti segreti, è una bomba a letto quella ragazza!” lo sfotte, con un tono però serio.
“COSA?!” Urla il moro.
Mi sbatto la mano sulla fronte mentre tutti in macchina ridono.
 
 
Aww, non so voi ma io adoro Zayn geloso, è la parte più bella del capitolo**
Come state, splendori? Se mi lasciate 3 recensioni vi posto il seguito oggi pomeriggio!:)
A presto, un abbraccio!

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Capitolo 15
*** Haribo, Charlie e twitter ***


“E’ MIA!” urla Harry.
“No, mia!” dico io, tirandogli un riccio.
Stiamo litigando ancora, questa volta per l’ultima Haribo.
Mi prende il viso con una mano e mi lascia un morso sulla guancia.
Gli tiro uno schiaffo leggero, lamentandomi per il dolore e ribalto le posizioni.
Sì, siamo stesi per terra, a rotolarci come dei bambini.
Come al solito nessuno interviene, anzi, sono tutti troppo presi a ridere di noi.
Lui afferra la caramella e cerca di mangiarla, ma io lo blocco e gli mordo la mano, soffiando come un gatto e facendo cadere il nostro tesoro.
Lui mi schiaccia a terra e si mette a cavalcioni su di me, facendomi il solletico mentre io inizio a ridere come un’ossessa.
Il mio punto debole no, non vale!
“Ti stacco il tuo amichetto se non la smetti!” urlo, tra le lacrime per le troppe risate.
Si ferma immediatamente e finge di pensarci.
“Come vorresti fare? Io ho qualche idea!” dice malizioso, avvicinando i nostri visi e facendomi un occhiolino.
Il nostro passatempo preferito è far incazzare Zayn, già.
Gli cingo un braccio intorno al collo, mentre con la mano libera prendo la caramella a terra, senza farmi notare.
Hazza mi prende per i fianchi e mi fa inarcare la schiena per stare più vicini, ma a metà, una mano da uno schiaffo dietro la testa al riccio e lo sposta, tirandomi poi su da terra.
Chi potrebbe essere se non Zayn?
Io e il mio compagno di giochi ridiamo compiaciuti per essere riusciti a infastidire il moro ancora una volta.
Poi mi ricordo dell’Haribo che stringo e con un gesto fulmineo me la porta alla bocca, mangiandone un pezzo.
“Tò!” esclamo, lanciando il pezzo rimasto a Harry.
Lo prende al volo e lo ingoia, sorridendomi.
“Avete fatto tutto ‘sto casino e poi ve la siete divisi?!” dice incredulo il moro, che mi sta stringendo a sé.
“Dovresti vedere quando dividiamo il letto…altro che questo casino!” afferma Harry, stuzzicandolo ancora.
“Il letto lo condivide solo con me.” Lo minaccia Zayn, con tono acido.
“Ovvio, luce dei miei occhi!” scherzo, dandogli un bacio sulla guancia pungente.
Certo che credevo non potesse essere più bello di così, ma con la barba ha un non so che capace di renderlo ancora più sexy.
Lui alza gli occhi al cielo e ride, capendo che lo stiamo prendendo in giro di nuovo.
 
“si può sapere di cos’hai paura?” mi chiede esasperato Niall.
Siamo in camera sua, gli dovevo parlare e quindi ci siamo allontanati dagli altri, che stanno amabilmente giocando ai videogiochi di sotto.
“Tra due giorni partirete!” esclamo, abbracciandolo.
Lui sospira e si siede sul letto con me di fianco.
Mi tira tra le sue gambe e mi stringe, lasciandomi dei baci tra i capelli castani.
“sono solo tre giorni e appena torniamo veniamo da te, gioia!” mi rassicura.
“E se trovaste qualcuna migliore di me? E se lui la trovasse? Se vi dimenticaste di me?!” domando in preda al panico.
“Ma non essere stupida, non esiste ragazza in grado di competere con te.
Nessuna potrà mai essere nemmeno la metà della tua bellezza, della tua gioia, della tua simpatia e del tuo cervello, lo sai. Nessuno si dimenticherà di te, tantomeno lui!” afferma, sicuro di quello che dice.
“Che ne sai tu?” borbotto.
“Sei speciale piccola, ti ricordi quando ho detto che gli interessavi? Bene, ora è proprio perso di te, non ha mai fatto a pugni con qualcuno solo per un ragazzo, nemmeno quando Perrie ha baciato un altro per gioco.”
“Io…beh, ho paura comunque.”
“E di cos’altro?” chiede lui.
“Credo di starmi innamorando…” ammetto, rossa come un peperone.
“E’ BELLISSIMO!” urla lui, allargando le braccia.
“Non è bellissimo!” replico, acidamente.
“Aaaah…. Ancora? Alexandra, anche lui si sta innamorando, anzi probabilmente già lo è!” mi sgrida.
Stiamo in silenzio qualche minuto e poi lo abbraccio forte.
“Grazie, mj amor” lo ringrazio.
“Ci mancherebbe, sono qui per questo!” mi dice.
Dolce come sempre, il mio irlandese.
“Comunque che ne pensi di Charlie?” cambio discorso.
“E’ davvero carina!” ammette, arrossendo.
Lo sapevo, sono perfetti quei due, la tenerezza in persona.
“Chiedile di uscire!” lo incito, dandogli una spintarella con la mano.
“Non…forse!” risponde incerto.
Punto i miei occhi nei suoi, assumendo un’espressione minacciosa e gli prendo il cellulare dalla tasca.
Prendo il mio e copio il numero, salvandolo con “Charlotte” e un cuoricino.
“ORA LE SCRIVI.” Urlo, ridandogli il telefono.
Mi guarda terrorizzato e fa come gli dico.
Ohh, quanto mi piace avere potere.
 
Ho deciso di iscrivermi a Twitter, per questo motivo sono davanti ad un computer insieme a Liam, che cerca invano di insegnarmi qualcosa.
“Quindi qual è il mio profilo?” gli chiedo, per la millesima volta.
“QUESTO!” urla, disperato, mettendosi le mani sulla testa.
“Non urlare, ho capito!” lo sfotto, ridendo.
Lo facevo apposta, devo confessarlo.
“Ho un followeeeeer!” emetto un gridolino acuto e felice.
Liam scoppia in una risata e mi guarda male.
“Sono io, stupida!” mi dice.
“…Ahh!” rispondo delusa.
“Ora devi mettere una foto, ne hai?” mi domanda, prendendo il mouse e cliccando tasti a caso.
Mmm, fatemi pensare….
Sì, ce l’ho.
Carico l’immagine con il cavetto del telefono e la imposto come profilo.
“Sembri quasi bella!” scherza lui.
“Io sono bella!” dico, muovendo i capelli altezzosamente e guardandolo dall’alto al basso.
“Giusto!” ammette, scompigliandomi i capelli.
Ridiamo e poi ci riconcentriamo su quella dannata tecnologia infernale.
“Com’è possibile che ho già 15 follower?” sono stupita.
“Tesoro, ti segue Liam Payne!” si vanta, con uno sguardo sexy.
“…Allora sei l’idolo dei gay, perché sono solo uomini!” lo derido, mostrandogli che dico la verità.
“Zayn si divertirà molto!” dice, pensandoci su.
Lo guardo e ridiamo di nuovo come due cretini.
Lo vedo prendere il cellulare e fa una foto mentre ridiamo , poi un’altra mentre mi bacia la guancia.
“Ora le carico! Aggiorniamo i paparazzi!” esclama, aspettando che l’upload termini.
“Sei sicuro? Non è che finisci nei casini vero?” mi preoccupo per lui.
“Si siede nella sedia della scrivania di fianco a me e fa cenno di no con la testa, concentrato in altro.
“WOOO, DUE MENZIONI… LIAM SMETTILA, MI ILLUDI!” Gli urlo contro, quando vedo la schermata blu illuminarsi e poi noto che è solo lui.
Guardo le foto e siamo veramente belli, cioè lui lo è.
“Siamo davvero carini!” affermo, annuendo energicamente con il capo.
“Mmm, per ora nessun insulto, strano…” sussurra.
“Aspettiamo qualche minuto e vediamo, mi minacceranno di morte…” asserisco sicura.
“Vedi di non farti condizionare!” mi ordina, con un’occhiata d’intesa.
Sospiro e mi muovo i capelli con una mano.
“Solo per voi!” confermo, lasciandomi abbracciare di scatto.
 
 
Ciao mie doonzelle, come state?
Eccomi di nuovo qua! Raggiungiamo le 5 recensioni oggi?:((
A domani, o dopo, UN BACIONEEE PICCINE! :)

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Capitolo 16
*** Momenti di dolcezza ***


“Spiegami perché ti do retta…” bisbiglio, correndo dietro a Louis, che cerca di sfuggire dalle Fans.
“Avanti, sbrigati e ce la facciamo!” m’incita, urlando con il fiato corto.
Arriviamo davanti ad un bivio e lui mi tira per un braccio nella via stretta e buia.
Vediamo l’orda di directioners che prende l’altra strada, non notandoci, e ci lasciamo andare a un sospiro di sollievo.
“Idea del cavolo!” ammette, riprendendo a respirare normalmente.
“No, mi sono divertita!” dico, sorridendogli.
Cavoli, quel ragazzo è un eterno peter pan, è instancabilmente allegro e perfetto.
“Bene, allora ti meriti un premio!” afferma, più allegro, prendendomi in braccio e caricandomi sulle sue spalle come una bambina con il suo papà.
Appoggio le mani sulla sua testa, mentre lui mi tiene le gambe strette al petto con le sue braccia.
“Guarda che peso!” lo informo, con tono da saputella.
“10 kg, sei sicura di mangiare?” mi chiede divertito.
“Quando capita!” rispondo sinceramente.
Inizia a camminare e ci troviamo in un bellissimo parco.
“WOW!” Sussurro, guardando i fiori che crescono per terra.
“Non avevo mai notato questo posto!” Dice anche lui.
Ci guardiamo intorno un secondo prima di notare una casetta sull’albero.
All’improvviso il suo telefono squilla e si affretta a rispondere.
“Sì?” “Sì, è con me!” “D’accordo, ora torniamo!” sbuffa e attacca.
Mi rimette a terra delicatamente e gli rivolgo un’occhiata curiosa.
“Il tuo ragazzo non ti trovava a casa!” scoppia a ridere.
In effetti siamo scappati stamattina, Louis è venuto a prendermi alle 8 perché non aveva più sonno e siamo andati a prenderci una cioccolata.
Oggi, oltretutto è sabato quindi non avevo lezione e loro non dovevano lavorare.
“Ci siamo dimenticati di avvisare!” mi sbatto una mano sulla fronte, ridendo anche io e immaginando Zayn fuori dal mio appartamento, in panico.
“Fuga d’amore, che dolci!” scherza lui, prendendomi per mano e facendomi lo sguardo innamorato.
“Cammina, idiota!” lo riprendo, tra le risate.
 
 
“Buongiorno!” diciamo in sincrono, entrando nella super villa dei ragazzi.
“DOVE. DIAVOLO. ERAVATE?” Ci sbraita contro Zayn.
Io e Louis ci guardiamo un secondo e poi alziamo le spalle, ignorandolo e sorpassandolo.
Entriamo in cucina, dove si sentono i ragazzi urlare.
“Pataaaaaaaaaaaaaaaaaati, sono qui, vi sono mancato?” urla Lou.
Gli altri scoppiano a ridere e fanno segno di no, con la bocca piena.
Io mi avvicino e lascio un bacio sulla guancia tutti, più un morso a Harry.
“Aia, stupida!” mi dice, strozzandosi con il latte.
Rido e gli faccio una linguaccia, per poi guardare quel cretino del mio bel moro appoggiato alla porta.
“Avanti, sorridi, non siamo mica morti!” sdrammatizzo, incrociando le braccia al petto.
“Dove siete stati?” chiede, leggermente più calmo, ma con un tono ancora arrabbiato.
“Cioccolata e fuga dalle fan, solite cose!” lo tranquillizza Lou, alzando le mani in segno di pace.
Zayn sospira e mi abbraccia.
“Scusate!” ci dice.
“Tranquillo!” sussurro, lasciandogli un bacio fugace sulle labbra soffici.
Ma quando tento di staccarmi, mi prende per i fianchi con le sue braccia muscolose e mi ribacia.
Schiude le labbra e chiede il permesso con la lingua.
Glielo concedo e ci baciamo per qualche minuto.
“Ora smettiamola che sto mangiando!” Ci fa staccare Niall.
“Non farmi parlare, mj amor!” lo sgrido, divertita.
Lui arrossisce, capendo che mi sto riferendo all’appuntamento con Charlie della sera prima.
Si sono conosciuti e a quanto pare, si piacciono entrambi ma sono troppo timidi.
Zayn non mi lascia, anzi, mi stringe ancora di più al suo petto, lasciandomi qualche bacio tra i capelli.
Credo di essere innamorata persa e sono solamente 9 giorni che lo conosco. Fantastico.
Mi lascio andare al suo tocco e guardo Liam, stranamente silenzioso.
“Che hai, Liam?” domando, senza muovermi.
“Non ho voglia di partire, stasera!” confessa, puntando i suoi meravigliosi occhi nocciola nei miei.
Ah giusto…stasera se ne vanno…
“E io non voglio che tu parta!” dico di rimando, raggiungendolo e abbracciandolo forte.
Mi stringe e mi lascia un bacio sulla guanciotta morbida.
“Ora non pensiamoci, altra sessione su twitter?” mi sussurra in un orecchio.
Il mio sorriso si allarga e annuisco con forza.
Iniziamo a correre su per le scale come due stupidi, sotto lo sguardo stralunato degli altri.
“MA TU SEI LA RAGAZZI DI CHI?” mi urla da sotto Zayn.
Scoppio a ridere e quando finisco i gradini gli rispondo.
“Ti voglio bene, luce dei miei occhi!” grido.
Liam mi guarda con un sopracciglio alzato, aprendo la porta della sua camera.
“Ruffiana!” mi sfotte.
“ma chi? Io? Ti sbagli!” dico, con un broncio da angioletto.
Mi da una spinta lieve e mi fa un inchino, per farmi entrare.
“Merci beaucoup, monsieur!” faccio io.
“De rien, madame!” risponde, seguendomi e chiudendo la porta.
 
 
“Non voglio andarmene!” mi sussurra Zayn, tra un bacio e l’altro.
Affondo una mano tra i suoi capelli neri/biondi, ricevendo una smorfia da lui, ma non dice niente.
“E io non voglio che tu te ne vada!” confesso, mordendogli il labbro inferiore.
Sospira e si tira sopra di me, stando attento a non pesarmi addosso.
Il mio letto non mi è mai sembrato così piccolo e il mio appartamento così perfetto.
“Promettimi che ci sarai al mio ritorno, piccola!” mi dice, stringendomi un fianco con le mani e lasciandomi un bacio sul collo.
“Sono solo pochi giorni, tesoro!” rispondo, allacciando una gamba al suo bacino.
Non ho intenzione di farci l’amore, non oggi pomeriggio, non ad un’ora dalla sua partenza.
“Mi sono abituato a vederti ogni secondo, ormai!” afferma con ovvietà.
“Sarò in aeroporto, se ci tieni tanto!” bisbiglio, lasciandogli un altro bacio sulle labbra carnose e assaporando il sapore delle sigarette misto menta.
Il sapore migliore al mondo, senza dubbio.
“Ci conto, eh!” dice di rimando.
Annuisco e lascio che lui mi ribaci.
Ci stacchiamo dopo qualche minuto con il fiatone e poi lo guardo nei suoi occhi profondi.
“Mi preparo e ti accompagno!” esclamo, alzandomi dal letto e lasciandolo lì da solo.
Sorride vittorioso per essere riuscito a convincermi, dal momento che avevo deciso di non andare oggi, per non destare altri sospetti proprio prima delle mille interviste che gli aspettano.
Lo guardo male e poi gli faccio una linguaccia, andando poi in bagno.
Chiudo la porta e mi fiondo sotto la doccia, l’acqua calda mi aiuta a rilassarmi.
M’insapono per bene e faccio uno shampoo prolungato ai capelli, cercando di scacciare i pensieri, poi mi risciacquo ed esco, avvolgendomi con un asciugamano blu notte.
Mi guardo intorno ma non vedo il cambio e in effetti me lo sono dimenticato, che idiota.
Torno in camera, sperando che non mi noti, ma purtroppo la fortuna non è mai dalla mia parte.
“Era ora, eri lì dentro da 25 min….Dio!” Punta il suo sguardo su di me, il sorriso iniziale si trasforma in incredulità, poi in un sorriso completamente malizioso e i suoi occhi si accendono di desiderio.
Mi volto imbarazzata e prendo i primi vestiti che trovo dall’armadio, poi ritorno correndo in bagno.
Mi guardo allo specchio e noto le mie guance rosse come un pomodoro.
Infilo l’intimo e poi indosso i jeans e la canottiera corta.
Forse un po’ troppo corta.
Dopodiché prendo il mascara e lo passo sulle mie già lunghe ciglia, un po’ di lucidalabbra e ho fatto.
Devo solo asciugarmi i capelli.
Mi abbasso e prendo il phon da cassetto, attaccandolo alla presa accanto al grosso specchio.
Nello stesso momento entra Zayn, che ha una strana luce negli occhi.
“Posso?” mi chiede, indicando con un cenno del capo l’attrezzo che ho poggiato sul lavandino.
Annuisco stranita e si avvicina a me, prendendo la spazzola dalle mie mani e passandola delicatamente per tutta la lunghezza dei miei capelli castani.
Chiudo gli occhi, facendomi cullare dal suo tocco dolce.
“Lo facevo sempre alle mie sorelle!” dice, con una nota malinconica nella voce.
“Ti mancano tanto?” gli domando, aprendo gli occhi e guardando le nostre figure riflesse.
“Più di quanto immaginassi!” sussurra, prendendo il phon in mano e accendendolo.
Mi asciuga ciocca per ciocca, stando attento a non tirarmi nemmeno un capello, come se fossi una bambolina di porcellana.
In questo momento non servono parole, i nostri occhi esprimono tutto ciò che c’è da dire: un’infinita felicità e un forte affetto.
E ricevere amore da lui e da quei suoi magnifici occhi cioccolatosi, è tutto ciò che desidero, da sempre.
 
 
Beh cucciole, stasera sono in ritardo ma è colpa del professore di scienze:(
L’ultima volta non ce l’abbiamo fatta, questa volta arriviamo a 5 recensioni? A domani, un grosso bacio a tutte:))

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Capitolo 17
*** Saluti e sorprese. ***


L’aeroporto è gremito di gente, per la maggior parte sono giornalisti e fans dei ragazzi.
Scendiamo dalla macchina scura e io abbasso la testa spaesata dai mille flash.
Zayn mi affianca e stringe la mia mano nella la sua, tre volte più grande, poi mi sorride dolcemente.
Ricambio, più tranquilla grazie alla sua vicinanza e superiamo l’ingresso.
“è imbarazzante!” dico, intrecciando le nostre dita.
“Ci si fa l’abitudine, prima o poi!” mi rassicura, alzando le spalle.
In un attimo veniamo accerchiati dai paparazzi che fanno mille domande.
“Zayn, è la tua ragazza?” “Siete fidanzati?” “Come ti chiami, piccola?” “Dov’è finita Perrie?”
Oh no, ti prego… non ricordategliela!
Fantastico, ora capirà di aver fatto una cavolata e vorrà ritornare insieme a lei, insomma, è bellissima, ha un fisico perfetto e per di più è ricca e famosa…
La mia bocca assume una smorfia infastidita e subito Niall mi da una gomitata.
“Non sono gelosa!” gli sussurro con voce stridula.
“Te lo si legge in faccia, invece!” mi sfotte, sorridendo e portandosi una mano tra i capelli tinti di biondo.
Gli mimo un “taci” molto fine e poi gli faccio la linguaccia.
Ci guardiamo un secondo negli occhi per poi ridere entrambi, fermandoci di scatto in mezzo all’aeroporto.
Gli altri smettono di camminare e ci guardano sconvolti, ma che ci importa?
Mi butto addosso al mio irlandese, stringendo le gambe al suo bacino e le braccia al suo collo, dove affondo il viso e respiro il suo profumo dolce.
“Mi mancherai, mi mancherai, mi mancherai, mi mancherai…” gli ripeto all’orecchio, urlacchiando.
Mette le sue braccia sotto il mio sedere per sostenermi e mi lascia un lungo bacio sulla guancia.
“Anche tu, pazza!” ammette, ricominciando a camminare con me in braccio.
“Niall, le mani.” Lo avvisa il moro, guardandolo male e indicando il mio fondoschiena.
“Avanti, facci divertire!” sbuffo.
Lui mi sorride e fa cenno di no con la testa.
Alzo gli occhi al cielo e mi stacco dal mio biondo, ritornando tra le braccia del mio “ragazzo”…Alla fine, ancora non mi ha chiesto nulla.
Lui si abbassa e poggia le sue labbra sulle mie, facendomi arrossire all’inverosimile.
Mi sta baciando, davanti a tutta questa gente pronta a sbandierare i nostri affari al mondo.
Per la testa mi passa il pensiero di staccarmi, ma appena le nostre lingue s’incontrano, le sue mani prendono il loro solito posto sui miei fianchi e le mie dietro il suo collo, non riesco a pensare ad altro che a noi.
Si stacca e mi da un ultimo bacio a fior di labbra.
“Fai la brava, principessa, e tra due giorni ti voglio qui ad aspettarmi!” bisbiglia al mio orecchio, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Annuisco e poi saluto gli altri.
“Niente Haribo, niente piscina e niente sesso senza di me, chiaro?” mi ordina Harry, sistemandosi il capello di lana sulla testa.
“Cristallino… Ti voglio bene!” rispondo, lasciandomi abbracciare.
Sussurra un “anche io” di rimando e poi passo a Liam.
“Poche stragi di cuori, mi raccomando, ho bisogno di te e delle nostre sessioni su twitter!” lo avviso, puntandogli un dito sul petto e socchiudendo gli occhi.
“Sempre a tua disposizione, piccola!” mi fa un occhiolino e mi stringe tra le braccia qualche secondo per poi lasciarmi andare.
“Peter, appena torni faremo un’altra fuga solo io e te, d’accordo? E non risponderemo a quello stupido di Malik nemmeno sotto tortura!” informo il mio dolce Louis, che annuisce divertito.
Zayn sorride e alza gli occhi al cielo.
“Si, ma la prossima volta ci nascondiamo meglio!” scherza, come sempre.
Gli lascio un paio di baci sulle guance, allungandomi sulle punte pur di arrivarci.
Ultimo ma più importante il mio biondo, azzurro contro azzurro, come fratello e sorella.
Ci stringiamo simultaneamente e ci riempiamo di baci.
“Un giorno ti farà la corna con il nostro irlandese, caro il mio tesoro” dice Liam rivolto a Zayn, ridendo.
Lui ci squadra fintamente arrabbiato e fa segno a Niall di ucciderlo.
Ridiamo tutti.
“Forza, dovete andare!” arriva Paul, spingendoli verso il Gate.
Saluto di nuovo tutti con la mano e mando un bacio volante al mio moro, per poi andarmene non appena non riesco più a vederli.
 
 
“Sì, Charlie, è lei” dico entusiasmata, guardando il profilo della sorella minore di Zayn su Twitter.
Domani torneranno e ho deciso di fargli una sorpresina.
Aveva detto che gli mancava la sua famiglia no? Bene, così la potrai rivedere.
La mia amica clicca il tasto “follow” e poi decidiamo di scriverle un tweet.
“Scrivile che sono un’amica del fratello, magari lui non vuole dirlo in giro, e poi dille che ho bisogno di parlarle urgentemente!” le rispondo.
Char annuisce e scrive tutto ciò che le detto.
Aspettiamo qualche minuto e vedo che ha capito chi sono, dato che mi segue.
“UUUH, mi segue, che dolce!” esclamo, con gli occhi a cuoricino.
“Ma sei scema? Sei diventata lesbica?” ride la mora, buttandosi sul mio letto morbido.
“Non dire scemenze, solo che è così bella, assomiglia tutta a Zayn!” sospiro, passandomi una mano sul viso.
Apro l’icona dei messaggi privati e gliene scrivo uno, spiegandole brevemente chi sono, la mia idea e il mio piano.
Lei mi risponde immediatamente:
 
Tutti sanno chi sei, ci sono parecchie foto vostre in giro “amica di mio fratello”:)
Chiamami a questo numero, così mi informi meglio:
055768294 x
 
“Char, passami il cellulare, veloceeee!” le urlo, facendola ridestare dai suoi pensieri.
Lei annuisce e me lo lancia poco delicatamente.
Compongo il numero e attendo in ansia che risponda.
“Pronto, sei Alexandra?” mi chiede una voce dolce dall’altro capo del telefono.
“Sì, sono io, tu sei Waliyha giusto?” chiedo timidamente.
“Certo, allora spiegami la tua idea.” M’incita.
“Scusa per il disturbo innanzitutto, non voglio stressarti, ci sono già le altre fans a farlo!” inizio incerta.
“Ma figurati, a quanto pare tanto ti avrei conosciuta presto!” mi tranquillizza, poi mi avvisa che mi sta mettendo in vivavoce per far sentire a tutti.
Io sbianco e vedo Charlotte trattenere una risata, portandosi una mano alla bocca.
“Ciao cara, io sono Trisha, la mamma di Zayn!” una voce più matura sostituisce quella della mia coetanea.
“Buonasera signora Malik, scusi il disturbo!” ripeto, imbarazzata, stando attenta a non balbettare.
“Chiamami pure Trisha e dammi del tu tranquillamente, Alexandra!” cerca di calmarmi, capendo il mio impaccio.
“D’accordo Trisha, vi ho chiamati perché un paio di giorni fa Zayn mi ha informato di quanto gli manchiate e mi è venuta un’idea in mente..” comincio, più sicura.
“Che dolce il mio bambino!” fa fiera la donna, al telefono.
Ridacchio e continuo “ perciò, siccome domani pomeriggio atterrerà alle 15 all’aeroporto centrale di Londra, pensavo che potreste fargli una sorpresa e venire anche voi, se avete problemi con i biglietti, li prendo io, mi occupo di tutto!”
“Sei davvero un tesoro, ma non c’è bisogno, apprezziamo davvero il gesto e abbiamo deciso di venire… infondo, manca un po’ a tutti quello scalmanato!” sento delle risate di sottofondo e una voce maschile, suo padre credo, che le da ragione.
“Grazie mille, davvero!” li ringrazio, arrossendo nonostante siano dall’altra parte dell’inghilterra.
“Di cosa? Grazie a te, invece” mi rispondono.
Ci organizziamo per bene e alla fine ci siamo accordati che andrò all’aeroporto alle 14, quando loro arriveranno e poi aspetteremo lì il figlio.
Spero che gradisca la sorpresa, voglio solo renderlo la metà felice di quanto lui rende felice me…
 
 
 
Allora? Finalmente la piccola Alex conosce la sorella e anche la madre, e nel prossimo tutta la famiglia al completo!
Come state? Scusate per il ritardo!:(
Lasciatemi tante recensioni, voglio tutti i vostri pareri, a domani!

Un bacioneee!

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Capitolo 18
*** Imbarazzi e famiglie straordinarie ***


“Non vedo l’ora di tornare…” la voce stanca di Zayn mi arriva forte e chiara, facendomi arrossire.
Char ride e le faccio segno di tacere, con un sorriso.
Stasera lei rimarrà da me a dormire, poi domani mi preparerà per il grande incontro.
Il moro mi ha chiamata tutti i giorni da quando è via, ho sentito anche gli altri e mi hanno giurato che sta facendo il bravo, quindi provo a crederci.
“Domani sarai già qui, per mia sfortuna!” scherzo, cercando di alleggerire il mio imbarazzo.
Ma cavolo, anche all’una di notte questo è dolce? Mi fa sciogliere così…
“Grande Alex!” sento urlare Louis dall’altro capo.
Rido e mi vanto un po’.
Sento un movimento e un rumore che li fa zittire e poi sento Paul che mi parla.
“Scusa Alex, ma devono dormire che hanno un’intervista alle 7 del mattino!” m’informa e gli altri si lamentano in sottofondo.
“Tranquillo, picchiali pure, se lo meritano! Un bacione a tutti!” rido.
Mi saluta e attacca.
“Povero Paul!” lo sfotte Charlie, sdraiandosi meglio sotto le coperte.
“Concordo, sono da manicomio quei 5!”le do ragione.
Ridiamo e ci abbracciamo.
“Con Niall?” le chiedo, interessata.
Arrossisce e mi fa segno che è tutto ok.
“Tifo per voi!” l’avviso, sbadigliando, ma lei ha già gli occhi chiusi.
La imito e mi addormento in pochi minuti.
 
“E se cado?” sussurro alla mora al mio fianco.
“Ci sarà il tuo eroe a tirarti su!” mi deride, dandomi una spinta con le mani per farmi entrare nel gigantesco aeroporto.
“Sicura di non voler rimanere?” cerco di convincerla.
“Non posso, mi aspettano a casa, vai e spacca tutto, sei uno splendore!” m’infonde tutto il suo coraggio e mi supporta.
La guardo ancora negli occhi un attimo e poi l’abbraccio di slancio.
“Grazie Char!” le dico.
“Prego…migliore amica!” mi sussurra.
Sento gli occhi lucidi e la stringo più forte, prima di lasciarla andare e salutarla con la mano, pronta ad affrontare ciò che mi aspetta da lì a un’ora.
 
Perfetto, sono le 15 e 12 e io sono in piedi da quarantacinque minuti, in ansia.
Poi questi stivaletti con il tacco mi stanno uccidendo, non ascolterò mai più Charlie.
Mi aggiusto la camicetta e mi liscio i jeans scuri con le mani, prima di ripuntare lo sguardo nel punto in cui dovrebbero atterrare.
Stamattina presto ho dovuto chiamare i ragazzi, per chiedere se avessero qualche posto in più in casa per qualche giorno, ma senza accennare a nient’altro.
Erano straniti dalla mia richiesta ma poi hanno detto che potevo invitare chiunque volessi…tranne “maschietti”.
Ad un tratto vedo i Malik e sorrido impacciata nella loro direzione.
Waliyha m’indica con un cenno della mano e dice qualcosa ai suoi genitori, che adesso camminano da questa parte.
Con loro ci sono anche una bimba di circa 8-9 anni e una ragazza più grande, di circa 20.
Arrivano davanti a me e io allungo la mano a ciascuno presentandomi.
“Piacere, io sono Alexandra!” dico, con le guance più rosate del solito.
“Yaser, il padre di Zayn!” si presenta l’uomo, sorridendomi.
“Trisha, cara!” Mi dice la bella donna con cui ho parlato, abbracciandomi.
Rimango un po’ stupita dalla sua reazione ma poi ricambio.
“Doniya, la sorella maggiore!” wow, è bellissima ed è la copia del fratello al maschile.
“Waliyha, ma già ci conosciamo!” esclama l’altra sorella, avrà un paio di anni meno di me, non di più, ed è anche lei di una straordinaria bellezza.
Stringo la mano a tutti e poi guardo la più piccolina, abbassandomi alla sua altezza.
“Io sono Alex, tu come ti chiami, principessa?” le chiedo dolcemente, guardando nei suoi grandi occhi marroni, ancora più espressivi di quelli di Zayn se è possibile.
Lei mi sorride e mi porge la manina, bisbigliando un semplice “Safaa!”.
Adoro i bambini, diavolo, sono le creature più preziose di questo mondo, prima che morissero i miei ho anche fatto da baby sitter ai figli dei miei vicini di casa, erano delle pesti incredibili.
“Allora Alex, tra quanto saranno qui?” mi chiede la madre.
Mi rialzo e poso lo sguardo su di lei.
“Tra poco, il volo è già partito e i giornalisti sanno che torneranno questa notte, quindi sarà tutto tranquillo!” rispondo, scostandomi i capelli dal viso.
“Se volete, porto le vostre valigie nella macchina dei ragazzi!” continuo, indicando con il capo le borse accanto a loro.
“Figurati piccola, le portiamo noi, tu guidaci soltanto!” mi dice gentilmente Yaser, prendendo in mano 2 borsoni e lasciando gli altri due alla figlia maggiore e alla madre.
Annuisco e dico loro di seguirmi, per poi dirigermi verso la grande macchina dai vetri oscurati.
 
 
“Eddai Safaa, lasciala un po’ in pace!” l’avvisa Trisha, accennando al fatto che stiamo giocando da quando sono arrivati.
E’ una forza della natura questa bambina.
Ridacchio per la smorfia che fa e rispondo al posto suo.
“Non mi da fastidio, anzi!” dico, velocemente, con un sorriso.
Safaa annuisce soddisfatta e riprende a giocare con i miei capelli.
È passata un’ora e abbiamo parlato molto, ho avuto l’opportunità di conoscerli un po’ meglio e posso dire che sono una famiglia speciale e straordinaria, li adoro indiscutibilmente.
Dal canto loro, non sembrano poi tanto infastiditi dalla mia presenza e spero di non sbagliarmi, anche perché ci tengo molto al loro giudizio.
“Quindi tu sei la fidanzatina di mio fratello?” mi chiede la piccola, smettendo di farmi le treccine.
Arrossisco fino alla punta dei capelli e tutti ghignano leggermente.
“Sì, diciamo che sono la fidanzatina di Zayn!” ammetto, posandomi una mano su una guancia.
La piccola sorride e mi mostra i suoi occhi brillanti ma poi si ferma.
“Ti tratta come una principessa, vero?” mi chiede, insicura.
“Certo, è proprio un bravo ragazzo e gli voglio tanto bene!” affermo, più sicura.
Batte le manine e si alza dalla sedia, guardando più in là.
Mi giro e vedo Paul che mi fa segno che stanno arrivando.
“Vai tu per prima?” chiedo a Safaa, che sembra totalmente euforica al pensiero di rivedere il fratellone.
“No, andiamo insieme, mi prendi in braccio?” domanda, imbarazzata, allungando le braccia.
Guardo i genitori e loro acconsentono sorridendomi calorosi.
La prendo e l’appoggio al mio petto, mentre lei si sistema meglio.
Cavolo è leggerissima.
Inizio a camminare verso Paul e gli altri rimangono lì, perché, secondo loro, “sarebbe stata una sorpresa migliore!”.
Per primo Hazza attraversa la porta e mi saluta con un sorriso.
Lo saluto come posso, dato che ho le mani occupate e anche Safaa lo saluta con la manina.
Poi arrivano tutti, Liam e il moro stanno giocando a picchiarsi, quindi si accorge solo in un secondo momento di noi.
Ma quando si gira e ci vede, la sua faccia è epica.
Da felice diventa praticamente estasiata.
“Amore!” urla Zayn, abbassandosi e aprendo le braccia.
La bimba scalcia e la metto a terra, vedendola correre addosso al fratello, che la prende e la solleva in aria.
“Ecco a cosa ti servivano i posti!” esclama Niall, lasciandomi un bacio sulla mia guancia, piegata a causa del grosso sorriso che si è formato sul mio viso.
“secondo te che è contento?” chiedo, incerta.
“Tu che dici?” scherza, indicando con un cenno della testa fratello e sorella, ancora abbracciati.
“Guarda che gli altri si offendono, se non saluti anche loro!” Urlo a Zayn, che subito guarda alle mie spalle e vede il resto della famiglia.
Lui cammina velocemente verso di me, con la piccola ancora attaccata a lui e mi prende per un fianco con il braccio libero.
Si abbassa e mi da un bacio sulle labbra, sussurrandomi un “grazie” emozionato.
Gli sorrido e raggiungiamo i genitori e le sorelle.
 
 
 
Che amori, mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo!
Allora ragazze? Che ne dite? Spero che vi piaccia.
Vi lascio una foto dell’abbigliamento di Alex, a domani cucciole:
 

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Capitolo 19
*** Accordi! ***


Ci siamo divisi in due macchine, e, nonostante Zayn abbia insistito, ho preferito andare con i ragazzi e lasciarlo un po’ con la sua famiglia.
“E così la nostra Alex ha un cuore!” mi sfotte Hazza, seduto nei sedili posteriori accanto a me.
Gli tiro un riccio e gli faccio una linguaccia.
“Peccato non si possa dire lo stesso sul tuo cervello!” lo riprendo, facendo ridere gli altri.
Liam si sporge da davanti per battermi un cinque e l’accontento immediatamente.
Il riccio mette su un finto broncio e incrocia le braccia a petto.
Gli scocco un bacio sulla guancia e sorrido.
“Com’è andata, ragazzi?” chiedo curiosa, aggiustandomi i capelli con una mano.
“Interviste, incontri, foto e autografi, però ci siamo divertiti!” mi risponde Lou.
“Tu che hai fatto, stronzetta?” scherza Hazza, prendendomi sotto braccio.
“Sono stata con Char e con qualche ragazzo…Ah Harry, cambia le lenzuola al tuo letto.. sai com’è…” scherzo, con un tono serio e un sorriso da stregatto sul viso.
“Oh, è così? Un moro di nostra conoscenza potrebbe venirlo a sapere!” mi ricatta, tamburellando con le dita sulle mie cosce.
Sbianco di colpo e lo guardo male.
“Non farlo, sai che scherzo!” lo prego, guardandolo negli occhi verdi.
“Non per disturbarvi ma siamo arrivati!” Ci avvisa Niall, scendendo dalla macchina.
Hazza mi guarda con sfida e apre velocemente la portiera, correndo verso la porta di casa, dove probabilmente sono Zayn e la sua famiglia.
Gli corro dietro e lo raggiungo saltandogli sulle spalle e mettendo le mie mani sulla sua bocca.
“TACI!” Gli urlo, mentre lui mi morde un dito.
“ZAAAAYN!” lo chiama, libero dalla mia stretta.
Mi stacco e lo spintono, rifugiandomi in casa e chiudendogli la porta in faccia.
Giro la chiave e vado soddisfatta in salotto, dove ci sono tutti.
“Harry?” chiede Liam, non vedendolo dietro di me.
“Oh non lo so, era proprio davanti a …” inizio angelicamente, ma non riesco a terminare che due braccia mi afferrano da dietro e mi caricano sulle spalle come un sacco di patate.
“Mi ha chiuso fuori, tuttavia si è dimenticata della porta della cucina!” mi sfotte il riccio, prorompendo in una risata che mi fa ballonzolare tutta.
 Gli do qualche pugno sulla schiena, pregandolo di lasciarmi andare ma non ne ha intenzione.
“Non si trattano così le principesse!” interviene Safaa in mio favore, guardando male Harry.
Lui mi lascia giù e mi fulmina con lo sguardo, soffiandomi un “traditrice” tra le labbra.
“Scusa, piccola, hai ragione!” si scusa, abbassandosi alla sua altezza.
Lei lo guarda e poi si gira verso di me battendomi un cinque.
“Hai già imparato tutto, bellissima!” le dico, prendendole la manina.
Zayn ci guarda incantato, mentre gli altri sono piegati dalle risate.
Guardo la famiglia del moro e mi chiedo cosa penseranno di me, infatti, quando vedo Trisha osservare la scena divertita, arrossisco.
“Allora, siete già stanchi di averlo tra i piedi?” chiede Louis ai nuovi arrivati.
Loro ridono e Zayn s’imbroncia.
“Ci ha fatto piacere rivederlo, grazie ad Alex!” dice Yaser, facendomi un occhiolino dolcemente.
Gli sorrido di rimando e faccio spallucce, andando poi a sedermi sul divano accanto al mio ragazzo, che, non contento, mi trascina sulla sue gambe e stringe le sue braccia intorno alla mia vita.
“Quando avete l’aereo di ritorno?” domanda Zayn, baciandomi la testa.
“Già ci vuoi cacciare, fratello? Comunque domani sera, alle 23, abbiamo il volo” scherza Doniya, mostrando il suo bellissimo sorriso.
Il moro ride e scuote la testa.
“Per ora riesco a sopportarvi, ma come mai così presto?” chiede.
“Noi dobbiamo lavorare giovedì e venerdì, abbiamo solo oggi e domani di permesso!” lo informa Trisha.
Stiamo in ‘silenzio’ qualche secondo, poi guardo verso l’orologio e vedo che sono già le 6 e mezza.
Mi alzo dalle gambe del mio bel tesoro e sospiro.
Zayn mi guarda aggrottando le sopracciglia, chiedendosi probabilmente dove stia andando.
Gli mimò “al lavoro” con le labbra e subito si irrigidisce.
“Non ci vai.” Mi ordina, duramente, con la mascella leggermente contratta.
Che cavolo gli prende? Sa che ho bisogno di quei soldi.
Gli lancio un’occhiata eloquente e lo zittisco.
“E’ stato un vero piacere conoscervi, ma devo andare!” dico, stringendo la mano alla famiglia di Zayn.
“Dove vai?” mi chiede Safaa, con un faccino triste.
“Al lavoro, principessa!” le rispondo, accarezzandole una guanciotta.
“E poi torni, vero?” dice.
“Domani mattina andrò a scuola, poi appena finisco ritorno subito qui!” la tranquillizzo.
Lei annuisce e ritorna tra le braccia del papà.
“Piacere nostro, cara! Comunque ci vediamo domani!” asserisce Trisha, abbracciandomi.
Ricambio e saluto i ragazzi.
Do un bacio sulla guancia a tutti, che sono stranamente tranquilli, forse a causa del viaggio stancante.
Quando mi avvicino a Niall, fa finta di scoccarmi un bacio, ma punta la bocca vicino al mio orecchio, sussurrandomi qualcosa.
“Tu sai che non ti farà mai andare e che proprio in questo momento è in piedi dietro di te?” Mi stacco velocemente, girandomi, e in effetti il biondo aveva ragione.
Impongo al mio corpo di ignorarlo e con un ultimo saluto cerco di andare via.
Arrivata alla soglia della porta, però, una stretta calda mi blocca il polso e dal brivido che ho sentito sulla schiena, sono già sicura che sia Zayn.
“Dove credi di andare?” bisbiglia seriamente, per non farsi sentire.
Alzo gli occhi al cielo.
“Al lavoro, Zayn, dove vuoi che vada?” chiedo retoricamente.
“E tu lo chiami lavoro? Sculettare in un localetto pieno di uomini, stretta in una divisa succinta da film porno?” mi ringhia contro, stringendomi di più il braccio.
Lo strattono e lo guardo delusa.
“Ho bisogno della paga che mi offrono, lo sai benissimo…” sussurro, con la voce leggermente rotta.
Fanculo, non ti permetto di darmi della ragazza facile quando conosci perfettamente le motivazioni.
Lui sembra accorgersi dei miei occhi leggermente lucidi e si calma, tirando un sospiro.
“Mi dispiace, non volevo offendert...” inizia.
“L’hai fatto!” lo interrompo.
“Non era mia intenzione, vado fuori di testa quando penso che altri uomini ti vedano in quella maniera, che ti desiderino e facciano pensieri su di te…” ammette, abbassando la testa.
“Devo farlo, Zayn, non piace nemmeno a me!” ribatto, sbattendo un tacco.
“Facciamo un accordo, ci stai?” mi chiede qualche secondo dopo, guardandomi negli occhi, maledetti incantatori.
“Che tipo di accordo?” acconsento.
“Tu lasci quell’impiego e ne cerchiamo un altro insieme, nel frattempo ti mantengo io!” si affretta a spiegare.
“Non posso farti spendere soldi per me, non è una buo..”
“Per favore! Non mi cambiano niente, sai che ne sono pieno” fa con tono sofferente, inchiodandomi con il suo sguardo.
Bastardo.
Ci penso su un minuto e poi accetto la sua proposta.
Lui si apre in un meraviglioso sorriso e mi abbraccia.
“Ma ti ridarò tutto ciò che mi presterai!” lo informo, stringendogli le braccia al collo.
Lui fa finta di non sentirmi e mi stampa un bacio sulle labbra piene.
Poi ritorniamo in sala.
“Lei sta qui!” Esclama, soddisfatto, risedendosi sul divano con me.
Io mi sbatto una mano in fronte e tutti ridono.
“Io te l’avevo detto che non ti avrebbe mai mandata!” dice Niall, con tono saccente.
Mugolo rabbiosa, mettendo su un adorabile broncio e facendo ridere tutti.
 
 
Eccomi, mie dolci meraviglie! Come state?
So di essere in ritardo ma è colpa del mio migliore amico che ieri mi ha rapita e sono appena tornata a casa.
Lasciatemi qualche recensione, cucciole. UN BACIONEEEEEE A TUTTE !

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Capitolo 20
*** Scontri accesi ***


Apro piano gli occhi e sbatto le palpebre qualche volta, prima di sbadigliare e stiracchiarmi.
Il braccio di Zayn, steso placidamente al mio fianco, mi rende l’impresa quasi impossibile.
Lo guardo qualche secondo, ammirando quel viso perfetto, le labbra piene piegate in un sorriso, forse dovuto al sogno che sta facendo, la leggera barba incolta che lo rende ancora più bello e quegli occhioni color cioccolato, ora chiusi.
Sospiro e gli lascio un lieve bacio a stampo, per poi staccarmi e guardare l’ora sul mio iphone, posato sul comodino di legno scuro di fianco al letto.
Le 6 e 02, perfetto, tra due ore devo essere a scuola e ho un sonno incredibile.
Maledetto il moro quando mi ha convinto a dormire lì, non gli bastava avermi fatto lasciare il lavoro?
Al diavolo quei 5 che mi hanno tenuta sveglia fino a 4 ore fa, insieme a quelle pazze di Waliyha e Doniya.
Lancio un ultimo sguardo al bel addormentato, prima di togliermi la maglietta che mi ha prestato e i suoi pantaloni della tuta, che ripiego e poso ai piedi del letto.
Raccolgo i miei vestiti dal pavimento e li indosso, rabbrividendo a causa del gelo dei jeans, poi vado nel bagno della stanza e mi sciacquo la faccia con un po’ di acqua.
Indosso le scarpe e prendo la mia borsa, uscendo silenziosamente dalla camera di Zayn e poi dalla casa.
Devo tornare a casa a fare una doccia e a indossare la divisa della scuola, che noia.
Mentre cammino verso il mio appartamento, noto una pasticceria che sta aprendo e decido di comprare la colazione alle 10 persone che occupano villa-OneD.
Entro e sorrido gentilmente all’uomo anziano dietro il bancone, poi gli chiedo Brioches e dolci di tutti i tipi, facendogli strabuzzare gli occhi.
“Devi sfamare un esercito, cara?” mi chiede, curioso, mentre infila il tutto in un sacchetto.
Rido e scuoto la testa.
“Devo sfamare 5 ragazzi e una famiglia!” rispondo, con un sorriso dolce.
“E scommetto che uno di questi è il fortunato di cui ti sei innamorata, giusto?” domanda, controllando i prezzi alla cassa.
Arrossisco e annuisco, incerta.
“E’ proprio fortunata, non è facile trovare una ragazza così bella e dolce, al giorno d’oggi!” esclama.
Io lo ringrazio, imbarazzata e pago il conto, per poi andarmene.
Ripercorro il tragitto al contrario, riapro la porta di casa dei ragazzi senza far rumore e vado verso la cucina, lasciando il grosso sacchetto sul tavolo.
Poi apro un cassetto vicino al lavandino ed estraggo un post-it e una penna.
Scrivo un semplice
 
Buongiorno scansafatiche, poi azzardatevi a dire che non sono brava,
Alexandra xx
 
Attacco il foglietto al tavolo e con un sorriso, mi dirigo di nuovo verso casa.
 
 
 
“Ciao tesoro, com è andata ieri?” esclama Char, raggiungendomi al mio armadietto e dandomi un bacio sulla guancia.
Le sorrido e la guardo da dietro le mie ciglia nere, coperte da un velo di mascara.
La prendo sottobraccio e le racconto ogni cosa, mentre camminiamo verso la lezione di Biologia.
Finisco la storiella e mormora un “wow”, sedendosi al suo posto, accanto a me.
Annuisco e tiro fuori il libro dalla borsa, scostando i capelli umidi per la doccia dalle spalle.
“Comunque sta arrivando Brittany!” m’avvisa, indicando la biondina del primo giorno, che cammina svelta sui suoi trampoli, verso di noi.
Sorrido malefica, pronta ad un altro attacco.
“TI AVEVO DETTO DI STARE LONTANA DA TREVOR!” Urla, con voce acuta e sguardo infuriato.
“Tecnicamente lui è venuto da me e ha ricevuto un pugno!” puntalizzo.
“Sei solo una povera zoccola, ora non andare a piangere da papino, già è costretto a sopportarti!” mi deride, credendo di essere simpatica, ma non sa di aver solamente attivato una bomba ad orologeria.
Spalanco gli occhi e la guardo malissimo, alzandomi rumorosamente dalla sedia.
Charlie si fa prendere dal panico e tenta invano di tranquillizzarmi, ma in questo momento non riuscirei a calmarmi per nessun motivo al mondo.
“RIPETI Ciò CHE HAI DETTO!” le ringhio, ad un paio di centimetri dalla sua faccia.
“Ho detto che i tuoi genitori sono davvero sfortunati ad averti in casa tutti i giorni!” dice, ovviamente, sfidandomi.
Le salto addosso, tirandole i capelli e cadendo per terra.
“NON PARLARE MAI DEI MIEI, STRONZA!” Le urlo, tirandole qualche ciocca bionda.
Lei si lamenta con qualche gridolino poi sento due mani portarmi via dal corpo della zoccola e noto Charlie che mi trattiene, aiutata da altri due compagni di classe.
Respiro affannosamente con un ghigno soddisfatto sul viso.
“Signorine, vi pare il modo di comportarvi in questa scuola? Ringraziate che il preside oggi non è presente, ve la vedrete con lui domani!” Dice sconvolta e incazzata la professoressa, rispedendoci al posto.
Io faccio spallucce e lancio uno sguardo a Charlotte, ringraziandola e tranquillizzandola per quello che mi aspetterà.
Non importa se sarò espulsa o altro, lei non doveva permettersi a tirare in mezzo il mio unico punto debole.
 
 
“Non m’interessa, Char, te lo ripeto un’altra volta: LE STACCO TUTTI I CAPELLI A QUELLA STRONZA!” Urlo, cercando di divincolarmi dalle braccia di Tom, lo stesso che mi ha staccato dalla ‘stronza’ , appunto, stamattina.
Era appena suonata l’ultima campanella e lei ha ritirato fuori l’argomento, non capendo ancora che potrebbe essere pericoloso per la sua incolumità, ma proprio quando stavo per avventarmi di nuovo su di lei, il ragazzo mi ha trascinata fuori dall’aula.
Se non fosse che Tom fa tutto questo solo per portarmi a letto, potrebbe anche essermi simpatico, insomma, è un bel ragazzo: Biondo, occhi verdi e fisico slanciato e leggermente muscoloso.
“Ehi gattina, tira dentro gli artigli!” dice il cretino, facendomi ricredere.
“Tu lasciami a terra e io prometto di non uccidere anche te!” ringhio, mentre le sue braccia mi tengono ferma per i fianchi.
Apre la porta principale con un calcio, ridendo della mia minaccia.
Charlie fa lo stesso, bell’amica.
Vedo in fondo al parcheggio la macchina dei ragazzi, appoggiati come al solito al cofano, con aria da fighi.
Incrocio lo sguardo del moro un secondo e per un attimo riesco a dimenticarmi della zoccola, ma quando la vedo passare con le sue amichette, di fianco a noi, facendo una risatina, mi riprendo subito.
“Dai Tom, grazie mille, voglio ringraziarti come si deve!” dico, con voce roca e sensuale al suo orecchio e facendolo rabbrividire.
Sorride malizioso, mettendomi a terra e Charlie che gli dice di non farlo, avendo capito il mio piano.
Appena poggio i piedi sul suolo, avvicino i nostri visi, facendo in modo che allenti la presa dal mio busto e proprio quando lo fa, sfuggo dalle sue braccia, correndo dietro alla finta bionda.
“SEI MORTA.” Sbraito, raggiungendola.
Lei si gira e fa una risatina da oca, aprendo la boccuccia.
“Puttanella, ti ho già detto di andare a piangere dai tu…” non riesce a terminare che siamo già stese sull’asfalto bagnato.
Le tiro i capelli, mentre lei cerca di graffiarmi con le sue unghie laccate di rosso.
La scuola intera fa il tifo per me, mentre alcune barbie sono dalla sua parte.
I maschi fanno commenti tipo “Speriamo che Brit le tolga i vestiti, è una figa assurda quella Alexandra!”
Di nuovo qualcuno m’interrompe sul più bello, una presa diversa, più calda e forte, oltre che possessiva.
“Dai, principessa, andiamo a casa!” Oh, giusto, i ragazzi stavano guardando la scena.
Io mi lascio calmare dalle braccia di Zayn, che ne approfitta per portarmi via da lì e condurmi fino alla macchina nera, dove Niall intento a parlare con la mia migliore amica e altri 4 mongoloidi divertiti mi prendono bellamente per il culo.
“ZITTI O PICCHIO ANCHE VOI.” Li avverto, seriamente, scatenando altre risate.
“Sì, entra tigre!” mi sfotte il moro, spingendomi dentro l’auto.
Sbuffo e mi lascio andare anch’io ad una risata.
 
 
Eccomi, oggi sono puntualissima, visto?
Comunque a parer mio Brittany si meritava una lezione sin dal primo giorno, quindi eccogliela servita.
PS: Sono triste perché mi avete lasciato una sola recensione:( Rimediamo in questo capitolo?
Un bacione, piccole.

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Capitolo 21
*** Dolci buonanotti ***


“Aleeex!” strilla un piccolo uragano, correndomi in contro.
Mi abbasso appena in tempo e accolgo Safaa tra le braccia, sorridendo.
“Principessa, come stai oggi?” le chiedo, lasciando la borsa all’entrata.
Nel frattempo Zayn entra e alza gli occhi al cielo.
“Adesso non saluta più nemmeno il fratello, per colpa tua!” mi accusa, con un broncio.
Ridacchio e alzo un sopracciglio.
“Cucciolino, non piangere!” lo sfotto, asciugandomi con una mano una lacrimuccia finta.
“Grazie mille per la colazione, Alex!” dice Trisha, scendendo le scale seguita dal resto della famiglia.
“Macché, non ho fatto nulla!” rispondo, sorridendo.
“Tesoro, Oggi io e i ragazzi andiamo in studio di registrazione e mio padre viene con noi, voi che fate?” mi domanda il moro, dandomi un bacio sulla fronte e prendendo la sorella tra le sue braccia.
Io rabbrividisco e quasi il mio cuore scoppia al suono del mio nuovo soprannome.
“Chiedi a loro, se mi sopportano ancora, andiamo a fare un giro per Londra” propongo alle 4 donne Malik.
Loro sorridono e approvano entusiaste.
“Avanti, corriamo a prepararci!” dice Doniya, salendo le scale.
Rido e mi siedo sul divano, sopra il mio bel biondino.
 
 
 
“Grazie mille, Alex!” mi ripete per la centesima volta Zayn.
Lo guardo male e apro la porta del mio appartamento, sbuffando.
Siamo appena tornati dall’aeroporto, dove abbiamo accompagnato la sua famiglia.
Erano tutti tristi di lasciarci, ma erano comunque molto felici di aver rivisto il figlio/fratello.
Mi hanno ringraziata all’infinito e mi hanno abbracciata tutti fino al momento in cui si sono imbarcati, poi il moro ha sostituito la loro parte ed è da quando siamo usciti dall’ Heathrow Airport che mi ripete “grazie” ogni due parole.
“Davvero, se avessi saputo che avresti fatto così, non avrei mai chiamato tua sorella!” ridacchio, togliendomi le scarpe e prendendole in mano.
Lui accende la luce e mi segue in camera.
“Sono contento che tu li abbia conosciuti!” si difende.
“L’ho fatto per farti felice ma così mi stressi!” scherzo, lasciando le scarpe a terra e dandogli un bacio a stampo.
“Mi basta anche solo sapere che sei la MIA ragazza!” afferma, riappropriandosi delle mie labbra e calcando sulla parola ‘mia’.
Io sorrido e mi stacco.
“Da quando sarei la tua ragazza, sentiamo?!” dico, spingendolo sul letto e facendolo sedere.
Lui mi guarda interrogativo e io mi metto a cavalcioni su di lui, incrociando le mie braccia dietro il suo collo.
“Non mi hai mai chiesto se lo volessi” esclamo, ovvia.
Lui per tutta risposta deglutisce e punta i suoi occhi nei miei.
“Tu, Alexandra, vuoi essere la mia ragazza?” domanda, con tono serio, stile proposta di matrimonio.
Io sorrido e annuisco emozionata, posando di nuovo la mia bocca sulla sua.
Lui mi stringe per i fianchi e mi fa aderire completamente al suo corpo.
Gli mordo il labbro inferiore, mentre lui fa un respiro pesante, simile ad un ansimo.
Si stacca e prende a baciarmi il collo, succhiando di tanto in tanto la mia pelle.
Emetto qualche gemito, sottomessa al suo tocco e infilo le mie mani tra i suoi capelli.
Grazie alla mia posizione, riesco a sentire la sua erezione stretta nei pantaloni e non riesco a trattenere un altro gemito, nonostante sia imbarazzata da morire.
Lui ansima ma improvvisamente lascia stare il mio collo.
“Fermami adesso o non ne sarò più in grado!” sussura con voce roca.
Rabbrividisco e lo guardo con i miei occhi azzurri, in questo momento non riesco a pensare a nient’altro che al suo tocco su di me, ma non so se sono davvero pronta…
Lui intuisce i miei pensieri e mi da un ultimo bacio.
“Non preoccuparti, quando succederà, voglio che sia speciale, lo ricorderai per sempre!” mi rassicura, cullandomi.
“Grazie mille!” dico, strofinando la mia guancia sui suoi pettorali.
Lui ride e mi stringe.
“Mi rubi il ruolo?” chiede, facendomi sorridere.
“Io posso, Elvis!” lo sfotto, staccandomi e andando in bagno a struccarmi.
“Tigre, non ti conviene prendere tanto in giro!” mi urla dall’altra stanza.
Io rido e mi lego i capelli in un disordinato chignon, lavandomi poi la faccia per togliere il trucco.
Mi asciugo e mi lavo velocemente i denti, stanca morta.
Torno in camera e il moro è intento a guardare il suo cellulare, interessato.
“Che fai?” gli chiedo, facendolo trasalire.
“Twitter!” risponde, ma poi blocca il suo iphone e lo mette sul comodino.
Mi giro verso l’armadio e prendo il mio pigiama, composto da una felpa lilla e un paio di pantacollant grigi.
Tolgo la camicetta e poi la gonna, sentendomi ancora osservata, poi infilo i vestiti e mi volto verso il mio ragazzo.
Lui mi sorride dolcemente, battendo una mano sul letto e io non me lo faccio ripetere due volte e torno al suo fianco.
Appoggio la testa sul suo petto e lui prende ad accarezzarmi i capelli.
Sbadiglio.
“Hai sonno, piccolina mia?” mi sussurra.
“Sembra tutto un sogno!” dico io, incredula che un ragazzo del genere sia mio, completamente.
Lui ridacchia e mi da un bacio sulla testa.
“E’ la realtà e non potrei essere più fortunato di così!” ammette.
Io alzo il viso e mi paro davanti a lui, mi mordo il labbro inferiore e lascio che i miei occhi si perdano nei suoi, tremendamente perfetti.
“Smettila subito!” m’intima, assottigliando lo sguardo, puntato sulle mie labbra.
“Altrimenti?” chiedo, continuando.
Lui si lancia, nel vero senso della parola, sulla mia bocca, facendo incontrare le nostre lingue e dando inizio a un bacio da perdere i sensi.
Poi si stacca, lentamente e bisbiglia un “altrimenti questo”.
“Credo che lo farò più spesso, allora” confesso, con il fiato corto e gli occhi ancora socchiusi.
Lui sospira e sorride, per poi tirare indietro le coperte del letto e prendermi in braccio, prima di coprirmi e darmi un bacio sul naso.
Lo guardo perplessa “dove pensi di andare?” domando.
Lui storce la bocca e alza gli occhi al cielo, prima di levarsi la maglietta e i jeans.
Porca…. Percorro con lo sguardo tutto il suo corpo, partendo dalle gambe muscolose e sode, alla tartaruga visibile senza che si sforzi, ai vari tatuaggi e finendo con il suo sorriso divertito.
Merda, è legale tutta questa perfezione in una sola persona?
“Principessa, stai sbavando!” mi sfotte il moro.
Io distolgo gli occhi da quel ben di dio e arrossisco.
“Tesoro, chi dei due ha fissato l’altro mentre metteva il pigiama?” replico, sicura di me.
Lui sbuffa, colto in fallo.
“Touchè” borbotta, ritornando vicino a me e mettendosi sotto il caldo copriletto.
Io mi aggrappo letteralmente a lui e poggio di nuovo la testa sul suo petto, mentre lui spegne la luce e mi stringe con il suo bel braccio tatuato a sé.
“Buonanotte, Zayn!” sussurro.
“Lo sarà solo perché ci sei tu con me!” risponde, con voce assonnata.
Arrossisco e gli do un bacio sul petto, prima di cercare di dormire.
 
 
Eccomiiiiii, allora, oggi interrogazione di matematica e beh….5…. Ok, non vi interessa.
Allora cucciole innanzitutto vi ringrazio perché siete semplicemente meravigliose, grazie per le recensioni, per chi ha inserito nei preferiti, nelle seguite o nelle ricordate, tanti abbracci Horan per voi!
Ps: stasera ho voglia di scrivere, quindi preparo già il prossimo. BACIONI <3

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Capitolo 22
*** Punizioni ***


“Buongiorno cucciola!” mi scocca un bacio sulla guancia Char.
Certo, oggi è tutto tranne che un buongiorno, Zayn mi ha accompagnata a scuola e non appena sono scesa dalla sua moto, ho incontrato la stronza, inoltre, ora devo andare in presidenza per la piccola lite di ieri.
Le lancio un’occhiata supplichevole.
“Ti prego, niente buongiorno o robe simili, so già che oggi sarà difficile!” rispondo, infilandomi una mano tra i capelli castani e chiudendo l’armadietto di scatto.
Lei ride e socchiude gli occhi.
“Avanti, ieri ho provato a fermarti, ma non ci sono riuscita molto bene!” mi ricorda, con tono da mammina.
Sbuffo e assumo un sorriso sarcastico quando mi passa di fianco Tom, che, troppo preso a guardarmi, è andato a sbattere contro un paio di ragazzi, facendo cadere tutti i libri che aveva tra le mani.
Mi lascio andare a una piccola risata, ma quando mi fulmina, cerco di contenerla, fingendo di tossire.
“Io vado, augurami buona fortuna!” dico alla mia amica, abbracciandola.
“Non stai morendo, ci vediamo alla seconda!” mi prende in giro, spingendomi verso la segreteria.
Le faccio una piccola linguaccia, prima di allontanarmi definitivamente.
Mi siedo davanti all’ufficio del preside, guardando la gonnellina e le ballerine che indosso e mi torturo le mani, appoggiate sul mio stomaco.
Vedo arrivare miss. Sono-una-zoccoletta-e-un-arpia, con al suo seguito Lizzie, la sua tirapiedi per eccellenza.
Si siedono al mio fianco e iniziano a parlare di smalti e di una festa dove, a quanto pare, Brittany ci avrebbe dato dentro con 4 ragazzi diversi. Che schifo.
Faccio una smorfia inorridita e mi mordo un’unghia.
“Brittany Smith e Alexandra Mendez, il direttore vi aspetta!” annuncia, finalmente, la donna dietro al bancone.
Mi alzo e con una tranquillità che non mi appartiene, faccio il mio ingresso nel piccolo ufficio.
 
 
 
Grande, me la sono cavata con un paio d’ore di lavoro per la scuola.
Accidenti, si scordano che io mi metta a ballare con il gruppo teatrale della scuola, in mezzo alla città, solo per raccogliere i soldi per una nuova palestra, a me va benissimo questa.
Al contrario, Brit ha meritato solo una strigliata e una nota disciplinare.
Grazie tante, mondo ingiusto.
Sbuffo e raggiungo il teatro, dal momento che devo parlare con la professoressa Parks.
Apro con una mano la grande porta d’entrata e mi fiondo nella classe, interrompendo la lezione.
La donna dietro la cattedra scura mi guarda e fa un sorriso, però… è una bella donna, per avere 50 anni suonati, capelli a caschetto e occhioni verdi e un gran gusto nel vestire.
“Oh, benvenuta signorina Mendez, ho già avvisato i suoi compagni della sua partecipazione al progetto e hanno scelto che sarai la protagonista” m’informa, con tono dolce, che non si addice ad una professoressa…NO… MOMENTO, IO CHE?!
“Io… veramente…” inizio, imbarazzata, mordendomi un labbro.
Mi guardo intorno, per cercare una ragazza da sacrificare al posto mio, ma sono solamente in 7 persone, tra cui una sola femmina, che sembra leggermente dark… ma poco… ha solamente il viso coperto di piercing e i capelli neri e corti che si abbinano agli occhi scuri e ai vestiti viola.
“E’ perfetta per il ruolo che dovrà interpretare, Alexandra, sarà un pezzo movimentato, ispirato all’amore e alle sue sfumature, sesso compreso, argomento che attira di sicuro molta attenzione.” M’interrompe, con un sorriso e mi prega di accomodarmi.
Scuoto la testa e rimango in piedi.
“Mi spiace, ma io non ho intenzione di farlo, scusi!” dico, diretta e un po’ sfacciata.
“Lei deve o sarà sospesa, inoltre, il ballo comprenderà solo lei e i due ragazzi che vede infondo, Sam e Cameron, gli altri sono qui solo per canto e recitazione e abbiamo saputo che lei danzava, da bambina!”
Chi cazzo gliel’ha detto? Aaaah, vi prego, perché devono sempre farsi gli affari miei.
Sospiro e annuisco, d’altronde, non posso perdere l’anno solo per quella stronzetta.
“Perfetto, l’aspettiamo dopo le lezioni per provare, così sceglieremo anche il vestito adatto!”
Annuisco ancora e senza salutare, esco da quel dannato posto che per qualche tempo mi avrebbe perseguitato.
Cammino fino alla mia classe di spagnolo e non appena la campanella suona, entro e mi siedo al mio solito banco aspettando Charlie.
“Allora com’è andata?” mi chiede, allegra come sempre.
Sbuffo e faccio una finta espressione entusiasta “saluta la prossima protagonista dello spettacolo della scuola!”
Lei mi guarda incredula e scoppia in una fragorosa risata, augurandomi buona fortuna.
Amica infame, penso, indignata.
 
 
 
“Salutami i ragazzi, non dire niente e non farli entrare qua dentro per nessun motivo!” ripeto, per la millesima volta, finendo di indossare il body di danza.
Lei annuisce, poco convincente e con un bacio sparisce dietro la porta del camerino.
Mi guardo allo specchio ed esco da lì, sospirando.
Spero di ricordarmi ancora qualcosa.
“Alexandra, io vado a cercare il preside per informarlo della sua scelta, lei inizi ad allenarsi alla sbarra” m’incita, felice, trotterellando via.
Ah, perché avevo una scelta?!
Faccio ciò che mi dice e inizio a riscaldarmi.
Ok, appoggio una mano sulla sbarra e mi alzo sulle punte, poi prendo un respiro e mi piego indietro, facendo lavorare le gambe e la schiena.
Muovo il braccio con me e scuoto i capelli lunghi, maledicendomi per non averli legati, quando qualcuno irrompe nella sala, facendo un casino infernale.
Volto il viso nella direzione del baccano, senza perdere la posizione e sbianco.
“CHAR, TI UCCIDO!” Sbraito, vedendola in piedi, seguita dagli altri cinque.
“A sua discolpa, possiamo dire che l’abbiamo costretta!” inizia Hazza, alzando un sopracciglio e mostrandomi il suo sorriso.
Mi rimetto eretta e faccio loro segno di tacere, parecchio infuriata.
“Eh dai cucciola, prometto che non ti prendo in giro, anche se ballerai da schifo!” mi sfotte Zayn, mandandomi un bacio.
Lo guardo con aria di sfida e dico “E io prometto di non strusciarmi troppo su Sam e Cameron, durante il balletto….ah no, credo che lo farò!” rispondo, secca, con un sorriso ironico.
Lui si zittisce e mi guarda male, osando un passo verso di me, ma l’entrata della professoressa con i miei due compagni lo fa bloccare.
La donna li guarda curiosa e poi collega, perché inizia a battere le mani e le si illuminano gli occhi.
Trattengo una risata e raggiungo gli altri due ragazzi, che mi stringono la mano, con un sorriso malizioso.
Amore, ora ti faccio vedere io.
“Alexandra, molto molto piacere!” dico, puntando i miei occhi nei loro e facendo un sorriso sbarazzino.
“Piacere assolutamente nostro, non è vero Cam?” risponde Sam, il biondo dagli occhi castani.
L’altro annuisce con forza e improvvisa un occhiolino.
Cameron è moro con gli occhi verdi e sono entrambi alti poco più di me, un po’ meno di Zayn, comunque, e hanno un fisico palestrato niente male.
Faccio una risatina e lancio un’occhiata ai ragazzi, ora seduti nelle poltroncine del teatro e noto il moro con uno sguardo assassino.
Sorrido soddisfatta e appoggio il mio braccio sulla spalla di Sam, che contento, mi afferra per la vita.
“Allora, Alex cara, il tuo lavoro inizierà con Cameron, lui dovrà interferire per primo nella performance…” inizia a spiegare i passi e io li segno mentalmente, già pronta a provarli, dopo quasi 20 minuti finisce.
“Tutto chiaro?Bene, provate!” ci dice, con un cenno della mano.
Annuiamo tutti e seguiamo i suoi ordini.
Perfetto, allora, mi posiziono al centro del palco e abbasso la testa e il braccio verso sinistra, come mi ha detto, poi inizia la musica, inizialmente lenta e comincio con qualche pezzo di classica, non appena il ritmo di fa più movimentato, Cam arriva e afferrandomi per un braccio, mi fa voltare e poi aderire al suo corpo.
Piego la schiena all’indietro, puntando i miei occhi azzurri nei suoi verdi.
Lui segue il mio movimento, ma quando si fa troppo vicino, Sam mi tira via dal basso e con un gesto secco circondo il suo bacino con la mia gamba tesa.
Continuiamo a provare tutto il ballo e alla fine sono senza fiato, accidenti, è più difficile di quanto mi aspettassi.
“Allora Prof.?” Domanda Sam, con un sospirone.
“Siete meravigliosi, assolutamente, indubbiamente, meravigliosi, per oggi basta!” risponde, entusiasta, alzandosi dalla cattedra per togliere il cd dal registratore.
Finalmente.
Guardo i ragazzi e con un saltello scendo dal palco, raggiungendoli.
“Non sapevo sapessi ballare!” comincia Hazza, totalmente sorpreso.
“Tu non sai molte cose!” lo sfotto.
Mi fanno tutti i complimenti e io arrossisco, poi guardo Zayn, che ancora non ha spiccicato parola.
Appoggio le mie braccia intorno al suo collo, attirando la sua attenzione e mi alzo in punta di piedi.
Lui mi bacia aggressivo e mi cinge la vita con le sue mani calde.
Ricambio e quando si stacca, lo vedo lanciare uno sguardo ai due ragazzi, spaesati, ancora infondo al teatro.
Ops, non avevo detto di essere fidanzata? Mmm…
Loro raccolgono la roba e vanno via, seguiti dalla Parks, non prima di avermi urlato un saluto.
“Ciao ragazzi, a presto!” grido di rimando, per farmi sentire.
Zayn mi fa il verso e mi ribacia, mormorando parole senza senso.
“E staccati dalla mia migliore amica, Malik, quanto sei geloso!” lo riprende Char, con un sorriso ironico.
Noi ridiamo e poi mi ricordo che sono arrabbiata con lei.
“EX MIGLIORE AMICA, STRONZA!” rispondo, assottigliando gli occhi e staccandomi dal moro.
Lei mi abbraccia di rimando e con un sospiro, la stringo anche io.
In un certo senso è stato divertente vedere il mio ragazzo geloso marcio per tutto il tempo.
 
ECCOMI CUCCIOLE, NUOVA IDEA, VI ISPIRA QUESTO SPETTACOLO?! Comunque sono contentissima che a molte piaccia la mia storia, spero di non deludervi.
Un bacione, alla prossima!:)

Ps, una foto delle prove di Alex, come la vedono i nostri ragazzi:


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Capitolo 23
*** Altre incomprensioni ***


“Stasera esci con Chaaar, oooh!” esulto con tono estasiato e probabilmente gli occhi a cuoricino.
Niall arrossisce e si siede meglio sul suo letto, al mio fianco.
“Stasera sarà tutto perfetto!” mi risponde, sognante, passandosi nervosamente una mano nei capelli tinti.
Sorrido e scuoto le mani in segno di approvazione, ma una voce stridula al piano di sotto ci distrae dalla conversazione.
Io punto il mio sguardo in quello dell’irlandese, che alza le spalle confuso e mi prende una mano, aprendo la porta della sua stanza e portandomi giù dalle scale.
In un attimo siamo in salone, dove una ragazza, che rasenta la perfezione, sta filtrando con il mio ragazzo.
Momento… Quella è Perrie e quello è Zayn che sorride come un deficiente a tutto ciò che dice.
Prendo un grosso respiro e chiudo gli occhi, sentendo il nervoso salire.
Niall ridacchia e mi da una spinta.
Assumo un’espressione gentile e li raggiungo, poi allungo la mano verso la bionda, per presentarmi.
“Piacere, Alexandra!” dico, educata.
Lei, al contrario, mi scocca un’occhiata schifata e mi esamina da capo a piedi, per poi decidere di non prestarmi attenzione e continuare a scherzare con Zayn.
“Io e le mie amiche stiamo avendo successo con le little mix, tesoro!” Fa, con tono da gallina.
No, l’ha chiamato tesoro? E il mio ragazzo ride e le risponde pure? Ok, è già il massimo che posso sopportare.
Esco dalla stanza, gelosa, nervosa e anche un po’ delusa che il moro non mi abbia minimamente difesa.
Vado in cucina dagli altri, con sguardo assatanato e mi siedo sullo sgabello, appoggiando la testa sul ripiano di marmo.
Tutti ridono e io alzo una mano, in quella che dovrebbe essere la loro direzione, dato che non li vedo, e gli faccio il gestaccio.
“Dai, non fare così, qui non la sopporta nessuno, non sei l’unica!” mi conforta Liam.
Alzo leggermente il capo e sbuffo.
“A quanto pare qualcuno che la vuole, qui dentro, c’è!” dico, acidamente.
“Gelosona!” mi riprende Louis, dandomi un buffetto e scompigliandomi i capelli.
Sento le risate dei due interessati in salone e credo di poter scoppiare da un momento all’altro.
Punto i miei occhi in quelli verdi di Hazza e lo supplico.
Lui mi legge dentro e fa un sorriso, mostrandomi le sue meravigliose fossette.
“Vai a prendere la borsa, usciamo!” esclama, prendendomi per la vita e aiutandomi ad alzare il sedere dalla sedia.
Gli faccio un sorrisone e mi lancio su per le scale, entro in camera del biondo per cambiare la divisa della scuola, sostituendo le superga con un paio scarpe alte che nascondo sempre in borsa e prendendo la borsa di pelle marroncina.
Mi guardo allo specchio, posato vicino al letto e indosso i jeans bianchi attillati e la maglietta blu a righe bianche.
Si, può andare.
Scendo di nuovo e non mi degno nemmeno di salutare Zayn, anzi, lascio un bacio sulla guancia ai ragazzi, ancora in cucina, che mi riservano dei fischi per il mio abbigliamento e poi scappo letteralmente via con Hazza.
 
 
E’ stato in assoluto il pomeriggio migliore della mia vita, Harry è un amico meraviglioso, tranne che per qualche breve momento, non ho mai pensato a Zayn e a Perrie insieme.
Abbiamo fatto un giro per le vie di Londra, abbiamo fatto acquisti, lui ha fatto qualche autografo e foto con le fan mentre io conversavo un po’ con alcune directioners curiose, sono la fine del mondo quelle ragazze.
Con le lacrime agli occhi per le risate, a causa della sua ultima battuta, scendo dalla sua auto e mi mantengo un fianco, cercando di respirare.
Lui è messo esattamente come me, ma almeno sta tentando di sostenermi, visto che tra pochi secondi crollerò a terra senza ossigeno.
“Q-qu-uesta era F-fo-forte!” gli concedo, tra le risate e asciugandomi una lacrima da sotto l’occhio.
Lui tira fuori il suo cellulare che squilla ininterrottamente e smette per un secondo di ridere, guardando lo schermo, poi riprende ancora più forte e mi mostra quello che stava guardando.
Su twitter gira una nostra famigerata foto, mentre siamo entrambi davanti allo specchio di un negozio a provare dei raiban e Hazza mi sta poco finemente guardando e palpando il culo.
Scoppio in una risata assordante e probabilmente sveglio tutto il vicinato, dato che abbiamo mangiato fuori e sono già le 9 di sera.
Mi aggrappo al braccio del riccio e lui infila di nuovo l iphone nella tasca e continua a ridere.
La porta di casa dei ragazzi si spalanca e noto tutti con gli occhi fuori dalle orbite, che probabilmente si stanno chiedendo perché stiamo per morire in giardino.
Io e hazza ci scambiamo un’altra occhiata e ci buttiamo letteralmente sul prato, senza forze e respiro, mentre ridiamo ancora più forte per le facce dei 4.
“Hai visto che faccia ho?” mi domanda, cercando di respirare.
Io annuisco e socchiudo gli occhi.
“Hai visto i commenti?” chiedo io, continuando a ghignare.
Una mano mi afferra per un braccio, alzandomi da terra e sorrido riconoscente al mio Liam, che scuote la testa sconsolato.
Mi porta dove sono tutti e io sto cercando di calmare le risa, purtroppo mi riesce difficile, visto che Harry, dietro di noi, sta leggendo ad alta voce i commenti alla foto.
Incrocio per un secondo lo sguardo serio di Zayn, appoggiato a braccia incrociate alla porta, senza l’ombra di un sorriso sul volto e improvvisamente tutta la leggerezza del pomeriggio sparisce.
Smetto di ridere e con una spallata, entro in casa per recuperare la giacca che ho lasciato questo pomeriggio.
Salgo velocemente le scale e compio le stesse azioni di qualche ora fa: Camera del biondo- giacca- specchio e riscendo.
“Già te ne vai?” mi chiede, imbronciato, il riccio che si sta togliendo il cappello.
Lancio uno sguardo ai ragazzi, ancora sulla soglia di casa, ora però con la porta chiusa e mi scosto i capelli su una spalla.
“Mi accompagni?” dico, di rimando, puntando di nuovo i miei occhi azzurri e freddi nei suoi, che hanno una scintilla preoccupata a causa del mio tono gelido.
Sta per rispondere, ma la voce di Zayn lo interrompe.
“Ti porto io!” inizia, con il mio stesso tono, forse solamente più autoritario.
Mi giro ironica verso di lui e metto su un sorrisino sarcastico.
“Ti sei ricordato di avere una ragazza oppure devo tutto questo ad un miracolo divino?” esplodo, con una risatina acida.
Liam, Louis e Harry si scambiano un’occhiata terrorizzata, capendo di essere momentaneamente finiti in una guerra.
Il moro si scalda e mi risponde innervosito “E tu invece hai capito di essere la MIA ragazza e non quella di Harry?!”
Scoppio in una risata, per niente divertita.
“Davvero? Non si direbbe, oggi di sicuro sembra molto di più lui il mio fidanzato, che tu!” lo sfotto, brusca.
Lui stringe i pugni e le nocche diventano bianche.
“Beh, in effetti anche dalla foto in cui le SUE mani, sono sul TUO culo, non si direbbe! Oppure ti fai toccare da tutti?” Esclama, alzando il tono di voce ad ogni parola.
E’ la seconda volta che mi da della puttana, fantastico, credo seriamente che lo pensi davvero a questo punto.
Con gli occhi lucidi mi avvicino a lui, alzando una mano e lasciandogli la mia impronta stampata sulla guancia, prima di scappare via.
Mi catapulto fuori da quella casa, che sento stretta in questo momento e lascio che le lacrime mi solchino le guance dorate.
“ALEX, ASPETTA, NON VOLEVO DIRE QUELLO, SCUSA, PER FAVORE..!” sento urlarmi dietro, faccio finta di niente e inizio a correre più velocemente, sparendo nel buio delle sere di ottobre a Londra.
Continuo a camminare da sola, mentre i singhiozzi mi lacerano il petto e imbocco una strada secondaria, che oltretutto non ho idea di dove porti.
Forse ha ragione, sono davvero una puttana, d’altronde cosa ci si può aspettare da una che lavorava in una sottospecie di night club, da un’orfanella? Niente, ecco cosa, non sarei nemmeno dovuta nascere.
Mi ricordo improvvisamente del posto che avevo trovato con Lou, qualche tempo prima e decido nascondermi lì, dato che il mio appartamento è pieno di LUI.
In qualche minuto sono nel parchetto familiare, mi siedo ai piedi di un grosso albero, stringendomi le gambe con le braccia e tremando, un po’ per il freddo e un po’ per il pianto.
E mentre le lacrime continuano a scorrere velocemente sul mio viso, la mia attenzione viene catturata dalla suoneria del mio cellulare.
Lo tiro fuori dalla tasca dei jeans, con la mano tremante e trovo 15 chiamate perse e altrettanti messaggi.
Cerco di leggerne uno, facendo scorrere il dito sullo sblocco, ma inavvertitamente accetto la chiamata che mi stava arrivando.
Cerco di contenere i singhiozzi e mi porto il telefono all’orecchio.
“Stai bene, Alex? Per favore, non intendeva dire quello che ha detto, torna a casa… per favore!” la voce supplicante di Louis mi giunge prepotente e mi fa emettere un singhiozzo più forte degli altri.
“S-sto alla g-grande e comunque s-sono a c-casa!” borbotto, asciugandomi le lacrime con le maniche della giacca.
“Allora sei invisibile, perché siamo qui e non ci sei!” scherza, cercando di alleggerire la tensione e un po’ ci riesce, perché faccio una piccola risatina.
Poi sento Zayn che urla in sottofondo “DOVE CAZZO E’? SONO UN COGLIONE, UN GRANDISSIMO COGLIONE!” riscoppio a piangere e sento Louis armeggiare con la tastiera, quando sento gli altri capisco di essere in vivavoce.
“Alex, scusa, per favore… non piangere!” Il moro ha un tono incrinato e sembra un leone in gabbia.
Trattengo il respiro e chiudo la comunicazione immediatamente, non ancora pronta per sentire altro.
 
 
SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE, SONO IN RITARDISSIMO, MA HO AVUTO 5 VERIFICHE IN 2 GIORNI E SONO MORTA!
Vi lascio due foto: i vestiti di Alex E ancora Alex:

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Capitolo 24
*** Scelte e riappacificazioni ***


Lancio il telefono nella borsa, poggiando la testa contro il tronco umido.
Il freddo di Londra sta penetrando nelle ossa in maniera pungente, tanto che anche i miei denti sbattono.
O forse è il gelo che ho dentro, la causa.
Singhiozzo e non posso fare a meno di pensare ai miei genitori, mi mancano sempre di più!
Prima che morissero, il 18 marzo di due anni fa, ero una ragazza normalissima, avevo una migliore amica, Jessica, avevo molti altri amici e a scuola ero una tra le più ambite, un po’ per il mio aspetto, un po’ per il carattere solare e divertente che possedevo.
Mio padre diceva sempre di sorridere, che avrei illuminato tutto il suo mondo solo facendolo e io allora pensavo “Che papà sdolcinato, chissà cosa gli potrebbe cambiare!”, ma ora capisco cosa intendeva…
Veder sorridere chi ami ti rallegra, ti rende inconsapevolmente completo, non hai bisogno di altro.
Lascio che le mie labbra si incurvino al ricordo della risata del mio papino e le lacrime scendono ancora più copiosamente sul viso.
Poi l’idea.
Mi alzo in piedi di scatto e smorzo i singhiozzi, raccolgo le cose da terra e inizio a correre verso la mia meta: Aereoporto, direzione : Bristol, mia città natale, dove i miei sono sepolti.
 
 
“I SIGNORI PASSEGGERI SONO PREGATI DI ALLACCIARE LE CINTURE, L’AEREO STA DECOLLANDO!”
Lancio uno sguardo al paesaggio di Londra ancora per qualche secondo, poi sospiro e mi lascio andare contro il sedile comodo.
Domani sera sarò di ritorno, ho già comprato il biglietto e per le 19 dovrei già essere nel mio appartamento.
Il cellulare spento nella mia borsa, ho solo bisogno di un giorno per me, un solo giorno per riflettere.
Mi addormento quasi subito, con il pensiero di Zayn, purtroppo, fisso in testa.
 
Prendo un grosso sospiro e scendo dal taxi, ringraziando il signore e dandogli i soldi.
Sono le 7 del mattino, sono davanti al cimitero e ora devo solo trovare la forza di entrare.
Socchiudo gli occhi e riguardo di nuovo la mia figura nel finestrino dell’auto gialla.
Per una che ha pianto quasi 5 ore consecutivamente e che si è cambiata nel bagno di un aeroporto, sono quasi presentabile.
Attraverso il grosso cancello sicura e cammino per qualche metro, fermandomi proprio davanti alle due tombe con le loro foto.
Mi siedo lì davanti, già con le lacrime agli occhi e inizio a parlare.
“Io… mi spiace di essere venuta solo oggi dopo t-tanto tempo… mi mancate tanto, sapete? Credevo seriamente di non potercela fare fino a poche settimane fa, volevo abbandonare tutto, ma poi ho conosciuto i ragazzi e … Zayn… sono innamorata, la vostra bambina si è innamorata e come sempre combina c-casini, facendo allontanare chi ama.” Reprimo un singhiozzo e asciugo una lacrima salata.
“P-prometto di venire a trovarvi più spesso, m-magari un giorno p-porterò anche lui… Sempre se chiariremo… o-ora vado… non c-ce la faccio!”
Scappo via, in lacrime e vado a sbattere contro una povera signora, che mi dice di stare più attenta.
Cammino per le strade della mia vecchia città, immergendomi nei ricordi che mi porterò dietro per sempre e proprio davanti alla mia vecchia casa ricordo una frase importante, quella che mio padre aveva tatuato “Fall down seven times, stand up eight” su un braccio, mentre nell’altro aveva il mio nome.
Ecco cos’altro devo fare, mi sbrigo e mi affretto, asciugandomi le ultime lacrime e metto su un finto sorriso, entrando dal primo tatuatore che trovo.
“Ciao piccolina, dimmi tutto!” mi dice il ragazzone dietro il bancone.
Io mi avvicino e gli spiego l’idea, lui sorride e annuisce e poi mi conduce in una stanzetta.
Non m’interessa minimamente il dolore fisico, non è niente a quello psicologico, niente.
Un’oretta lì dentro e poi abbiamo finito.
Il tatuatore, Jason, sorride e mi batte un cinque.
“Coraggiosa, di solito le ragazze che vengono qui piangono solo per farsi un buco all’orecchio!” mi dice, ridendo.
Sorrido anche io e alzo le spalle.
“Il fine giustifica i mezzi!” rispondo io.
 
Sono in aeroporto, fiera di me, di non aver abbandonato mai, di aver fatto ciò che dovevo fare.
Osservo la mia figura nella grande vetrata e guardo la mia pancia scoperta dalla canottiera corta che ho dovuto indossare per non far sfregare il tatuaggio.
Sorrido e prometto di non piangere più, mai.
Tiro fuori il cellulare dalla borsa di pelle e lo accendo, in fondo sono stata esagerata con il moro, non ha fatto niente con la bionda, ma il solo pensiero di perdere di nuovo qualcuno al mio fianco mi fa uscire di testa, dovrò scusarmi con lui, certo… ma anche lui dovrà farlo, ovviamente.
Inserisco il pin e inizio a ricevere una quantità industriale di messaggi.
L’ultimo, di pochi minuti fa, è di Niall.
Li elimino tutti e poi chiamo il biondo.
Mi porto un’unghia alla bocca mentre aspetto che risponda.
“Alex?” chiede una voce conosciuta dall’altro capo.
Sorrido e mi rendo conto di quanto mi siano mancati.
“Il mago merlino!” rispondo, più leggera, con una risata.
“RAGAZZI è ALEXANDRA!” Lo sento urlare e poi mi mette in vivavoce.
“Dove sei, piccolina?” chiede preoccupato Liam, il mio secondo padre, in pratica.
“Aeroporto!” esclamo, impassibile.
“NON PARTIRE, PER FAVORE, SCUSA, IO…” Inizia disperato Zayn.
Alzo gli occhi al cielo e lo interrompo.
“Sto tornando, non partendo!” dico semplicemente.
Li lascio interdetti per qualche secondo e poi sento il mio volo che viene chiamato.
“Ci vediamo dopo, ragazzi!” attacco.
 
Che dolore, mi sbagliavo, non dovevo bucarmi la pancia proprio prima di affrontare un viaggio in aereo.
Attraverso il gate e mi butto in mezzo alla folla, sempre attenta che il tatuaggio scoperto non sfreghi contro qualcosa.
“Scusa, mi chiedevo, sei una bellissima ragazza, mi lasceresti il tuo numero?” un ragazzo mi ferma e mi parla con tono malizioso, facendomi la radiografia.
Alzo un sopracciglio e continuo a camminare verso l’entrata principale, ma mi blocca di nuovo.
“Non so se hai capito, tesoro, ti ho chiesto il numero!” ripete sorridendo.
Lo guardo e penso a quanto sia patetico l’occhiolino che mi ha appena fatto.
“Non so se hai capito, ma io non voglio darti nessun numero, sono innamorata e amo il mio ragazzo, chiaro?” dico, esasperata, agitando le mani.
“Chi ami tu?” una voce divertita alle mie spalle, mi costringe a girarmi e vedo un Hazza sorridente a braccia aperte.
Gli corro incontro e gli salto addosso, spalmandomi su di lui.
“Mi siete mancati!” sussurro nel suo orecchio.
“Ci hai fatto preoccupare tantissimo, abbiamo passato la notte in bianco a cercarti e tutta sta mattina a scuola, per vedere dove fossi!” mi sgrida Liam, con sguardo severo.
Abbraccio di slancio anche lui e lo riempio di baci.
“Non ci saluti?” esclamano Louis e Niall, all’unisono.
Stringo anche loro tra le braccia e poi guardo Zayn, a testa bassa dietro ai ragazzi.
“MI DISPIACE, MI DISPIACE, MI DISPIACE!” Urlo, buttandomi tra le sue braccia, con gli occhi lucidi, ma senza versare una lacrima.
Lui mi accoglie di buon grado e mi stringe fortissima.
“No scusa, ho sbagliato io, non dovevo dire ciò che ti…” inizia, puntando i suoi occhi stanchi nei miei, non lo faccio finire e attacco le mie labbra alle sue e gli cingo il collo con le braccia.
Una serie di brividi mi attraversa la schiena scoperta e mi stacco, alzandomi in punta di piedi per poggiare la mia fronte sulla sua.
“Non andartene mai più, ti prego!” sussurra, socchiudendo gli occhioni.
“Zayn… Ti amo!” bisbiglio, rossa come un pomodoro.
Lui spalanca di scatto le palpebre e fa un sorrisone, poi mi prende in braccio e mi fa volteggiare in aria ridendo.
“Anche io ti amo!” afferma, lasciandomi a terra e prendendomi la mano.
Annuso il suo profumo da uomo e sorrido felice.
“Non per rovinare il momento, ma che hai fatto al fianco?” mi domanda improvvisamente Lou, facendo voltare tutti verso la mia pancia.
“Ricordi!” rispondo, allegra, scuotendo i capelli lunghi.
“Dai andiamo in macchina, così ci racconti che hai combinato mentre il moro tentava di suicidarsi!” esordisce seriamente Niall, lanciando un’occhiata al mio ragazzo, ancora attaccato a me.
Faccio una risata e li seguo.
Stare lontano da loro mi ha fatto aprire gli occhi: nonostante tutti gli urli, tutti i pianti, nonostante le liti, non potrei mai stare lontano da lui e dai miei amici per più di qualche ora, è come se una parte di me rimanesse sempre lì, forse il cuore? Sicuramente quello, visto che ormai appartiene al dolce moro che mi sta baciando la testa con un sorriso da quando ci siamo riappacificati.
Dopo il temporale, c’è sempre l’arcobaleno. Io ho finalmente trovato il mio.
 
 
Eccomi qui, allora piccole come state? Purtroppo per voi credo che Alex farà concorrenza ad Hazza, amo i tatuaggi in modo totalmente incondizionato, racchiudono migliaia di ricordi indelebili.
Comunque si sono riappacificati e preparatevi, nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresina, vi dico solo che è un discorso che avevano lasciato a metà lei e Zayn, un discorso non fatto di parole.
Ok, ho detto troppo.
A prestissimo, un bacione <3
 
Tattoo:

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Capitolo 25
*** Prima volta. ***


“VI SIETE BACIATI?” Urlo, facendo sbandare Louis al volante.
Niall mi fa segno di tacere e io mi ricompongo sul sedile, accanto a lui ed Hazza.
Il biondo annuisce e arrossisce, facendomi emettere un altro gridolino.
“ALEX, FALLA FINITA!” mi rimprovera Lou, con una mano sul cuore.
Ridacchiano tutti e io gli faccio la linguaccia.
“So di esserti mancata infondo!” lo sfotto, altezzosamente.
“Oh certamente, le 24 ore più lunghe della mia vita!” scherza, guardandomi dallo specchietto.
Sbuffo e stringo le braccia al petto.
“Vi odio.” Dico, con le sopracciglia aggrottate in un’espressione offesa.
“Ti vogliamo bene anche noi, stronzetta!” esclama il riccio al mio fianco.
Io mi apro in un sorriso radioso e lo abbraccio di slancio.
“Staccatemela di dosso!” scherza Hazza, che tra l’altro, mi sta stringendo forte a sé.
Gli mollo uno schiaffo senza staccarmi e lui geme di dolore.
Tutti ridono e Harry mi stacca e mette su un irresistibile broncio.
“Loulou, mi lasci a casa?” chiedo, improvvisamente.
Si girano tutti di scatto verso di me e io mi ritraggo impaurita.
Che diavolo hanno?
“CHE è SUCCESSO?” prorompe Liam, fissandomi preoccupato.
“Mmm… mi devo fare una doccia?” scherzo, spalmandomi la mano sul viso.
Sospirano sollevati e io sbuffo.
“Io vengo con te!” dice seriamente Zayn.
Annuisco, conscia di dover andare in giro con la balia per i prossimi 20 anni.
“Ci sono dei preservativi nel mio portafoglio se vi servono!” dice Louis, facendo spallucce e guardando la strada con un sorriso divertito.
Io arrossisco di brutto, ma non gliela do vinta di certo.
“CRETINO!” strillo “MI PIACE DI Più SENZA, NO?!” continuo, facendolo smettere di sogghignare.
Niall mi batte il cinque e poi mi tira le guanciotte rosse.
“Quindi non sei più vergine?” chiede Liam sgranando gli occhi.
Zayn stringe le mani a pugni e mi guarda per qualche secondo in attesa di una risposta.
“NON LO SAPRETE MAI! ADIOS!” Esclamo, scendendo velocemente dalla macchina posteggiata davanti al mio condominio.
Certo che sono vergine, che domande, ho avuto qualche ragazzo prima dell’incidente dei miei, ma avevo 14 anni e non ero pronta per fare qualcosa che andasse oltre ai baci.
Credo però di essere pronta adesso, con Zayn.
Sento la macchina dei ragazzi sfrecciare via e il mio bellissimo ragazzo mi raggiunge, stringendomi un fianco con il braccio e saliamo le scale che portano al mio appartamento.
“Mi sei mancata!” sussurra dietro di me.
Sorrido e mi volto verso di lui, appoggiando le spalle al legno della porta ancora chiusa.
Lui poggia le mani accanto alla mia testa e azzera la distanza tra le nostre bocche, posando le sue labbra sulle mie.
Succhio avidamente il suo labbro inferiore, facendogli emettere un sospiro, poi sgattaiolo via dalle sue braccia entrando in casa.
“EHI!” mi urla Zayn.
Rido e poso la mia roba sul letto in camera, per poi togliermi i vestiti e catapultarmi sotto la doccia calda.
Mi insapono il corpo e infine i capelli, poi mi risciacquo ed esco.
Sono stata sotto il getto caldo per 15 minuti, wow, record di velocità.
Prendo un asciugamano e lo metto intorno al mio corpo, poi prendo la crema idratante e la passo sul mio corpo liscio.
Dopodichè mi asciugo i capelli con una salvietta e mi lavo i denti.
Guardo il risultato allo specchio ed emetto un respirone.
Ok, si capisce tanto che voglio sedurre il mio ragazzo? Ditemi di no, è parecchio imbarazzante.
Sistemo meglio l’asciugamano, che lascia scoperte le mie gambe lunghe ed esco dal bagno.
Sento il rumore della televisione in sala e quindi faccio finta di niente e cammino, ancheggiando leggermente, fino alla cucina, proprio davanti al salone.
Sento subito i suoi occhi addosso e mentre apro il frigorifero, una presa forte mi afferra per i fianchi.
Sorrido, compiaciuta e continuo a guardare il contenuto del mio frigo.
Zayn mi scosta i capelli con una mano, poi poggia le labbra sul mio collo, lasciandomi una scia bollente fino alle spalle.
I brividi mi raggiungono immediatamente e chiudo gli occhi, gemendo.
Poi mi giro e mi aggrappo a lui con le braccia, posando la mia bocca sulla sua, in un bacio senza dubbio poco casto.
Le nostre lingue si rincorrono e lui mette le mani dietro le mie cosce, costringendomi ad ancorarle al suo bacino.
Mi fa sedere sul bancone freddo e mi stacco dalle sue labbra, torturandolo come lui ha fatto con me.
Gli mordo il lobo dell’orecchio e poi gli succhio il collo.
Lui ansima e si posiziona meglio tra le mie gambe.
Interrompo il mio lavoro e infilo le mani sotto la sua t-shirt bianca, levandogliela e gli bacio il petto.
Lo sento rabbrividire sotto il mio tocco e improvvisamente mi prende in braccio di nuovo, portandomi velocemente in camera da letto.
Mi fa stendere sul letto e si mette su di me, attento di non pesarmi addosso.
Mi guarda negli occhi e vedo tutta la passione e la lussuria che contiene il suo sguardo e anche l’amore.
“Sei sicura? E’ la tua prima volta?” mi chiede preoccupato, con la voce roca.
Annuisco imbarazzata.
“Tranquilla amore mio, pensa solo a me, cercherò di non farti male!” dice, dandomi un bacio sul naso e portando una mano a slacciare l’asciugamano.
“Ti amo!” sussurro io, riprendendo a baciarlo e facendo vagare le mie mani sul suo petto, arrivo fino ai jeans.
Percorro la linea dei boxer con le unghie e lo sento quasi pregarmi mentre è alle prese con la salvietta.
Slaccio il bottone e glieli sfilo, nello stesso momento lui mi spoglia dell’unica cosa che mi copriva e percorre il mio copro con lo sguardo per qualche minuto.
“Sei bellissima!” bisbiglia, prendendo a baciarmi il seno e facendomi gemere senza controllo.
Gli tolgo anche i boxer e poi mi stringe una mano.
Mi aggrappo con le unghie dell’altra mano alla sua schiena e finalmente, con una spinta secca entra in me.
Mi si mozza il respiro per il dolore e una lacrima scivola sulla mia guancia.
“Ehi, ssht, ora passa piccolina!” mi sussurra nell’orecchio.
Ed ha ragione, dopo un minuto iniziamo a fare l’amore, davvero, e non mi sono mai sentita tanto bene come in questo momento.
 
Apro gli occhi e sbatto le palpebre qualche volta, prima di accorgermi della presenza al mio fianco.
Zayn è addormentato con il sorriso sulle labbra e mi stringe un fianco con il braccio, mentre io ho il viso affondato nel suo petto profumato e muscoloso.
Le scene della notte prima mi passano nella mente e arrossisco all’inverosimile, poi guardo l’orario nella piccola sveglia sul comodino.
Le 6 e 35, devo prepararmi per andare a scuola.
Sospiro e mi alzo dal letto, andando in bagno a farmi una doccia.
Mi asciugo e indosso la gonnellina e la camicetta dell’uniforme, lasciando i primi bottoni aperti, poi infilo le ballerine bianche come il tessuto della camicia e ritorno in bagno.
Mi lavo i denti e mi metto un po’ di mascara sulle ciglia lunghe e il lucidalabbra.
Prendo il cellulare, che avevo lasciato sulla scrivania e lo infilo velocemente nella borsa.
Guardo il moro e lo raggiungo, sedendomi sul letto vicino a lui, poso le mia labbra sulle sue, che all’inizio non ricambiano, poi le sue braccia mi avvolgono e ricambia alla grande, direi.
“Buongiorno!” sussurro, staccandomi e aprendo gli occhi azzurri.
Lui sorride e si stiracchia.
“Buongiorno anche a te, amore!” borbotta, assonnato.
Faccio per rialzarmi ma la sua presa mi blocca.
“Devo andare a scuola!” lo informo, cercando di convincerlo a lasciarmi.
Lui finalmente mi guarda e si alza, infilandosi i boxer e facendomi arrossire.
“Allacciati la camicia.” Mi ordina, squadrando il mio abbigliamento.
Sbuffo e faccio ciò che mi dice.
“E indossa un paio di jeans.” Continua, mettendosi la maglietta.
“Ma piantala!” dico, alzandomi e dandogli una spintarella.
“Non sto scherzando, sei mia, solo ed esclusivamente MIA e nessuno può guardarti, intesi?” conclude, tirando fuori le chiavi della moto dai pantaloni e lasciandomi un bacio sulle labbra.
Momento, la moto?
“Ti accompagno!” afferma, prendendomi la mano e uscendo di casa.
“Ma siamo venuti con i ragazzi ieri!” esclamo confusa, aggrottando le sopracciglia.
“L’ho lasciata qui l’altra sera, quando siamo venuti a cercarti!” mi spiega, salendo in sella alla sua amata e infilandosi il casco.
Mi porge il mio e lo metto, salendo dietro di lui e stringendo le mie braccia intorno a lui.
Con un rombo, partiamo verso la scuola.
 
 
“Fai la brava, ah… Ti amo!” dice Zayn, attirandomi al suo corpo.
Arrossisco a causa delle occhiati che ci rivolgono tutti gli studenti nel parcheggio.
“Ti amo anche io!” sussurro, abbassando lo sguardo.
Lui mi alza il mento con un dito e mi lascia un bacio sulle labbra piene, per poi indossare di nuovo il casco e sparire dalla mia vista.
Cammino sognante verso l’entrata, ma Char si ferma davanti a me.
“DOVE. ERI. FINITA?” Chiede, stringendo i denti.
“Devo raccontarti una marea di cose!” rispondo eccitata, trascinandola per un braccio al mio armadietto, mentre le racconto tutti i particolari degli ultimi giorni.
 
 
 
CIAO PICCOLINE MIE, ECCOMI DI NUOVO QUI IN RITARDO, MA DOVETE SOLO DARE LA COLPA ALLA MIA SCUOLA, CHE PROGRAMMA VERIFICHE E INTERROGAZIONI TUTTE INSIEME!
Come state? Vi piace questo capitolo? A prestissimo, bacioni splendori <3

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Capitolo 26
*** Cosa sarebbe stato di me ora? ***


“Ehi piccola, che bel sorriso che abbiamo oggi!” Trevor mi raggiunge davanti al mio armadietto, con un grandissimo ghigno sulla faccia.
E’ l’ultima ora e ovviamente, sono già usciti tutti tranne me.
Cazzuto libro di trigonometria, se ti fossi fatto trovare ora sarei fuori di qui.
“Prima di vederti ero felice, in effetti” replico acidamente, scuotendo la testa e chiudendo l’anta di ferro.
Raccolgo la borsa da terra e cerco di andarmene ma lui mi tira a sé per un polso e mi sbatte contro gli armadietti.
Un dolore lancinante mi pervade, partendo dalla schiena.
“Non così in fretta!” sussurra, iniziando a baciarmi il collo.
Mi dimeno e lo prego di lasciarmi stare.
“Ma tesoro, sei stata così cattiva con me, questa è la possibilità per farti vedere che so scopare meglio del tuo ragazzo!” ringhia, tirandomi i capelli.
Le lacrime iniziano a uscire dai miei occhi e lui mi sbottona la camicetta, ignorando i miei urli.
“P-per favore, l-lasciami!” lo supplico.
Trevor s’infuria ancora di più e mi da un morso sul lembo di pelle che stava leccando.
Poi inizia a succhiare il mio collo, esattamente sulla giugulare e infila una mano sotto la mia gonna, toccandomi le cosce.
“Ti piacerà, tranquilla!” mi dice aggressivo.
Piango e sono immobile, non riesco nemmeno a respirare, ma appena lo sento sfiorarmi da sopra le mutandine, imitando la penetrazione, inizio a dimenarmi ancora di più e gli do un calcio ben assestato nelle parti basse.
Lui mi da un schiaffo, facendomi finire per terra, poco più lontano da dove è steso lui.
Singhiozzando raccolgo velocemente la mia roba e corro fuori dall’edificio, mentre il porco mi grida di tornare indietro.
Il freddo di Londra mi fa rabbrividire non appena metto piede fuori dalla scuola e scorgo i ragazzi, che mi aspettano impazienti.
Ancora correndo li raggiungo e mi butto tra le braccia della mia migliore amica, tra i singhiozzi.
“Alex, che è successo? Ehi, piccolina?” la voce di Char mi arriva ovattata alle orecchie e io stringo le braccia al suo collo ancora di più.
Una mano calda si posa sulla mia spalla e io mi ritraggo impaurita, cacciando un urletto tra gli spasmi del pianto.
Ala fine mi accorgo che è solo Zayn, che ha uno sguardo disorientato e preoccupato.
“Alex, p-perché hai la camicia strappata e dei s-segni sul collo?” domanda teso Liam, scostandomi i capelli da davanti.
Io indietreggio e trattengo il fiato, un po’ come tutti.
“CHI CAZZO è STATO?” Urla il mio ragazzo, totalmente fuori di sé.
Io tremo e mi lascio cadere a terra, scuotendo la testa.
“ALEX, DEVI.DIRMI.CHI.E’.STATO” mi ordina, avvicinandosi a me con i pugni serrati.
“Zayn, la stai spaventando!” lo riprende Harry, che si inginocchia davanti a me, allungando una mano verso i miei capelli e accarezzandoli.
All’inizio mi dimeno ma poi mi butto con forza tra le braccia del mio amico, singhiozzando spaventata.
“Trevor!” bisbiglia Charlie.
Io alzo la testa di scatto, impaurita e mi allontano dal riccio.
“N-n-no!” sussurro, asciugandomi le lacrime.
Ma la sua non era una domanda, era un’affermazione, infatti il ragazzo stava uscendo trafelato dalla scuola, guardandosi intorno.
Quando ci scorge, nel parcheggio, sbianca e cerca di rientrare, ma Zayn lo raggiunge e gli molla un pugno sull’occhio.
“MA COME CAZZO TI SEI PERMESSO?” sbraita il moro, dandogli un calcio mentre Trevor si accascia sul cemento e cerca di proteggersi con le braccia.
“NON DEVI TOCCARLA!” continua, dandogli altri calci.
“Per favore, fa-fatelo s-smettere!” bisbiglio ai ragazzi, che annuiscono e vanno da lui prendendolo per le braccia e tenendolo.
Il moro si ribella e cerca di sfuggire ma gli altri lo hanno già riportato qui e Trevor è già scappato via.
Ha le mani insanguinate e sinceramente non me ne frega niente, ho bisogno di lui.
Lo abbraccio di slancio e affondo il viso nel suo petto, mentre lui diventa sempre meno rigido.
“Andiamo a casa” s’impone, con voce salda, prendendomi in braccio.
 
 
“PARLA E DICCI COSA CAZZO è SUCCESSO!” Grida Zayn, alzandosi dalla poltrona difronte a me.
Io mi stringo di più nella coperta di lana e continuo a guardare il contenuto della tazza che ho in mano.
Niall si avvicina a me e mi alza il mento con le dita, guardandomi poi negli occhi.
Io cerco di spostare lo sguardo da qualsiasi altra parte.
“Guardami” sussurra il biondo.
Faccio come mi dice e ci fissiamo per qualche secondo poi sospiro e mi decido a parlare.
“S-stavo cercando il libro e T-tre-… e Lui e-era vicino al mio a-armadietto..” prendo un altro sospiro e con uno scossone mi libero della presa dell’irlandese sul mio viso, puntando i miei occhi di nuovo nel tè.
Non volevo ferirlo, ma sentire un tocco su di me proprio mentre racconto cos’è successo a scuola, mi provoca quasi conati di vomito.
“Mi h-ha d-detto che avevo un bel sorriso o-oggi e io g-gli ho risposto m-male… a-allora si è i-infuriato e m-mi ha sbattuta c-contro gli armadietti e lui… mi b-baciava il collo e h-ha strappato la camicetta…H-ho cercato di liberarmi ma m-mi ha morso e p-poi mi accarezzava le cosce e sop-sopra l-e mutandine…” singhiozzo e mi mordo un labbro, facendomi uscire un po’ di sangue.
“G-gli h-ho dato un c-calcio e s-sono scappata… Io non v-volevo, g-giuro, n-non è colpa mia!”
Ed è vero, la colpa non è mia eppure mi sento responsabile, non dovevo rispondergli male, non dovevo sfidarlo.
“Ovvio che non è colpa tua, piccolina, non è colpa tua!” mi rassicura Liam, prendendomi tra le sue braccia, mentre Hazza mi sfila la tazza dalle mani.
Zayn da un pugno al muro e poi ci appoggia la fronte, respirando pesantemente.
“Z-zayn…scusa!” mormoro, guardandolo.
Lui si gira di scatto verso di me e velocemente si posiziona davanti al divano, accarezzandomi i capelli lunghi.
“Amore non sono arrabbiato con te, non lo sarei mai, sono incazzato con quel coglione, non si avvicinerà più a te, d’accordo? Ora smetti di piangere, per favore!” il tono incrinato della sua voce mi uccide, quasi come se fosse lui a soffrire, perciò smetto di singhiozzare e blocco le lacrime.
“Tu lo sai che noi siamo qui per te, vero cucciola?” chiede dolcemente Louis, mettendosi al fianco di Zayn.
Io sorrido e annuisco leggermente, mentre Charlie si fa scappare un singhiozzo.
“Dovevo aspettarti!” esclama la mora, coprendosi il viso con la mano.
“Non potevamo saperlo Char!” dico io, più tranquilla.
Lei mi inchioda con i suoi occhioni arrossati e io le faccio un sorriso sincero, allargando le braccia.
Ricambia il sorriso e si lancia tra le mie braccia, schiacciandomi sul divano e provocandomi una risatina.
Se non ci fossero questi 6, cosa sarebbe stato di me ora?
 
 
Eccomi, allora questo è tutto quello che sono riuscita a scrivere con 38 e 4 di febbre, perdonatemi anche il riatrdo:(
Alla prossima bellissime <3

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Capitolo 27
*** ringraziamenti ***


Da quel giorno sono passate esattamente 3 settimane e il coglione non si è più presentato a scuola.
Ho fatto fatica a farmi toccare persino da Zayn all’inizio, ma dopo due intere settimane di tentativi mi sono lasciata andare di nuovo.
Che dire del mio ragazzo… beh, è esattamente tutto ciò che si potrebbe mai desiderare: mi è stato vicino, mi trattava come una vera principessa e faceva in modo di farmi sorridere con qualsiasi espediente.
Niall è stato forse quello che mi ha scosso maggiormente, si comportava normalmente e perciò ho iniziato a valutare la situazione da un altro punto di vista.
“Perché devo cambiare, quando per loro io sono sempre la stessa?” mi sono chiesta e con questo pensiero in testa, mi sono risollevata.
Liam, per rallegrarmi, si cimentava in una canzone ogni volta che andavo a casa loro, facendo smorfie e acuti improponibili, sapeva esattamente come farmi sorridere.
Harry e Louis? Loro hanno avuto il ruolo di protettori/ baby sitter, mi portavano a fare shopping, o a fare passeggiate, o a bere una cioccolata ogni pomeriggio, scarrozzandomi ovunque volessi.
Infine Charlie, lei è stata la mia ancora, la presenza femminile con la testa sulle spalle, quella che ti fa un discorso serio un giorno sì e l’altro pure, una sorta di mamma iperprotettiva, mi accompagnava persino al bagno.
Finalmente però posso dire di essermi lasciata tutti i pensieri alle spalle, niente più incubi di notte e niente più Zayn che si sveglia spaventato e mi culla fino alla mattina, anche se in effetti non era così male quest’ultima parte.
Ora sto facendo una sorpresina ai ragazzi, per ringraziarli di tutto quello hanno fatto per me.
Sono le 17 e loro sono immersi nelle prove e nelle interviste, quindi non saranno a casa prima delle 20, ho esattamente 3 ore per preparare tutto.
Che il piano inizi, penso con un sorriso.
 
Finalmente ho finito.
Caccio un sospiro, passandomi una mano tra i capelli e lasciandomi scivolare sul divano di pelle.
Volete sapere in cosa consiste la sorpresa? Bene, ho preparato una cena per comprarmi Niall, ho riempito il cassetto del comodino di Hazza di pacchetti di Haribo e per Liam e Lou ho pensato al nuovo videogioco che desideravano tanto.
Zayn avrà la sua sorpresa a casa….
Un natale anticipato, in un certo senso.
Do un’occhiata veloce all’orologio sulla parete del salone e noto che sono solamente le 7  e 15, perciò raccolgo da terra il telecomando e accendo la grossa televisione, mettendo su mtv music.
Uuuuh, “up all night tour”, mi perseguitano.
Mi sdraio sul divano, togliendo gli stivaletti e canticchio le canzoni allegra, osservando i ragazzi e tutti i loro movimenti.
Sono così sciolti e divertenti, che sembra stiano cantando sotto la doccia e non per milioni di persone.
Osservo tutto il concerto e quando arrivano all’ultima canzone, i want, salto su e canto ad alta voce, alzando al massimo il volume della televisione.
5 voci divertite al massimo si aggiungono alla mia a metà performance.
Mi giro sconvolta e incazzata.
“MA VAFFANCULO, LO FATE APPOSTA ALLORA!” Gli urlo contro, incrociando le braccia al petto e sbuffando.
“Sei proprio la ragazza di Zayn, raffinati uguali!” mi sfotte Niall, con un sorriso.
Alzo un sopracciglio e metto su un’espressione offesa.
“Piano con gli insulti, biondo.” Lo ammonisco.
“Grazie, amore mio, sei molto dolce!” replica il moro, scoccandomi un’occhiataccia.
Lo affianco e gli stringo la guancia tra l’indice e il pollice.
“Ma lo sai che sei bellissimo e che io ti amo tanto!” scherzo, con voce da bambina.
“secondo me, è una bugia!” dice Hazza, levandosi il capello.
Lo guardo e gli faccio una linguaccia.
“Harry, secondo me dovresti andare in camera tua, ti ho lasciato una piccola sorpresa!” lo informo, con il mio solito sorriso da “stregatto”.
Lui spalanca gli occhioni verdi e poi assume una smorfia maliziosa.
“piccola, ho già dei preservativi, se volevi sedurmi, bastava dirlo!” commenta, prendendo la mia mano e facendomi fare una giravolta.
Mi fa aderire con la schiena al suo petto e mi lascia un bacio sul collo.
Rido e gli do una gomitata.
“Non sono dei preservativi, idiota!” lo rimbecco.
“Manette e frusta?” chiede speranzoso.
“Ritenta!” dico divertita.
“Cazzo, non dirmi che ti sei tolta le mutandine e ora sono in camera mia!” mugola, fintamente eccitato.
“Hazza cazzo, la potresti smettere?” sbotta Zayn, con la mascella serrata e una mano tra i capelli.
“Guardalo, che gelosone!” lo sfotte Liam.
“Non è colpa di Harry se la tua ragazza lo provoca!” continua Louis, con un’occhiata eloquente.
“Louis?” lo chiamo.
“Si?” mi risponde angelico.
“vaffanculo!” dico con lo stesso tono.
“E TU VAI NELLA TUA PORCA VACCA DI CAMERA, SANTO CIELO!” urlo contro Harry, che si spaventa e fa ciò che dico.
Mi siedo esasperata sul divano e sbatto la testa contro il poggiolo.
Ma che diavolo di amici mi sono capitati?
“TI AMOOOOOO, PICCOLA, SPOSAMI!” Hazza ritorna urlando con qualche pacchetto di Haribo tra le mani e uno sguardo sognante.
Lascia le caramelle sulla poltrona e mi prende in braccio di slancio.
“TI AMO, TI AMO, TI AMO, TI AMO…” continua a ripetere mentre noi tutti ridiamo per la scena ridicola.
“Sono solo delle caramelle, riccio!” lo informo, puntigliosa e divertita.
“Comunque a me andrebbe proprio una partita alla wii, ragazzi, magari…che so, potremmo giocare con il videogioco che volevate!” continuo, rivolgendomi a Liam e Lou.
Loro scuotono la testa e si imbronciano.
“Non siamo ancora riusciti a trovarlo, è esaurito ovunque!” spiega Liam, triste.
Mi stacco dal riccio e prendo la borsa da terra.
Ci frugo dentro qualche secondo e poi tiro fuori il giochino.
“Intendete questo?” domando, sorridente.
Li vedo illuminarsi immediatamente e correre ad abbracciarmi.
“SPOSA ANCHE NOOIIII!” urlano, felici come bambini.
Rido e ricambio la stretta, poi mi stacco e guardo Niall.
“Mentre loro giocano, io, te e Elvis mangiamo qualcosa? Ho fame!” affermo, portandomi una mano alla pancia.
Il biondo pare capire subito l’inganno e corre in cucina, sgranando gli occhi.
Un braccio mi afferra per la vita e un paio di labbra si posano sulla mia guancia.
“Perché fai tutto questo, amore?” mi chiede Zayn dolcemente.
“Per ringraziarvi di tutto quello che avete fatto” rispondo, naturale, mentre mi giro verso di lui.
“Non devi ringraziarci, principessa, lo sai!" risponde, poggiando la fronte sulla mia.
"Invece sì...ah e la tua sorpresa ti aspetta a casa!"termino maliziosa, lasciandogli un veloce bacio sulle labbra morbide.
"RAGAZZI, A TAVOLA!" urlo, divertita dall'espressione del moro.


SCUSATE PER IL RITARDO, MA NON HO AVUTO NEMMENO IL TEMPO DI RESPIRARE QUESTA SETTIMANA!
Allora, come state? E il capitolo com'è, vi piace?
Lasciatemi qualche recensione, un bacione e a prestissimo <3

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Capitolo 28
*** Insicurezze fortunate ***


“Giuro, non ce la facevo più in quella casa!” esclama Zayn, buttandosi a peso morto sul mio letto.
Io mi levo gli stivaletti velocemente e mi apro in un sorriso sbarazzino.
“Sei stanco, amore?” chiedo angelicamente, togliendomi lentamente la giacca.
Lui mi guarda e deglutisce, accennando un no con la testa.
“Quindi ti va di conoscere la sorpresa?” domando ancora, sfilandomi la felpa e restando in reggiseno lilla di pizzo, scelto appositamente per la serata.
“S-sì!” risponde sicuro, senza staccarmi gli occhi di dosso.
Sorrido sfacciata, con un gesto secco faccio scivolare via anche i jeans stretti e rimanendo solo con l’intimo addosso, intimo piuttosto provocante se devo proprio dirla tutta.
Mi avvicino ancheggiando sensualmente al letto e porto una gamba accanto al suo bacino, poi l’altra e mi siedo a cavalcioni su di lui.
Un sospiro sfugge dalle mie labbra rosse quando mi scontro con la sua erezione, costretta nei jeans e lo stesso fa lui.
Ci guardiamo negli occhi e lui attacca le sue labbra alle mie, aggressivamente.
Le nostre lingue giocano tra loro e le sue mani sono ovunque su di me.
Con le dita sfioro il petto perfetto, gli addominali e arrivo alla cintura dei pantaloni, che slaccio velocemente.
Lui alza il bacino e io mi alzo e glieli sfilo, per poi ritornare nella posizione iniziale.
Mi struscio ben bene su di lui e gli levo anche la maglia, iniziando a baciargli il collo e il petto.
Lui geme e appena arrivo all’ombelico, rivolta la situazione e mi schiaccia con il suo corpo, slacciandomi con un gesto esperto il gancio del reggiseno.
Prima di prendere a stuzzicarmi il seno con la lingua.
Gemo ininterrottamente e inarco la schiena.
Dopo qualche minuto si decide a levarmi le mutandine e inizia ad accarezzarmi, provocandomi ansimi e gemiti strozzati.
Io faccio lo stesso con i suoi boxer e inizio a massaggiare la sua erezione con la mano e questa volta a gemere è lui.
Mi ferma qualche momento dopo e con un gesto secco entra dentro di me, facendomi urlare.
Fare l’amore con lui è sempre sorprendente.
 
 
Mi giro ancora tra le sue braccia calde e sorrido quando lo sento sbuffare.
E’ da mezz’ora che sta cercando di dormire, poiché ci siamo stancati TAAANTO, ma io proprio non ho sonno e lui da bravo fidanzato starà sveglio per me, in un modo o nell’altro.
“Amore, sono esausto, per favore!” si lamenta, stringendomi un fianco e dandomi un pizzicotto.
Mi lascio andare ad una leggera risata e fingo di accontentarlo.
“D’accordo, buona notte amore!” dico, sbattendo le ciglia con fare angelico.
Lui socchiude gli occhi sospettoso e sospira.
“Cosa diavolo hai in mente?” mi domanda.
“Visto che tu hai tanto sonno, amore mio, ti lascio dormire, avverto Sam che tra poco vado da lui… biancheria nera o bianca? O forse è meglio senz…” non riesco a finire il mio sproloquio che mi ritrovo sotto un gelosissimo Zayn.
 “SEI MIA!” Mi morde il labbro inferiore ringhiando.
Annuisco ridacchiando e lo spingo via da me.
“Non avevi sonno?” chiedo facendo per alzarmi.
Lui sbuffa e mi ritrascina sopra di lui.
Sorrido e lo guardo soddisfatta.
Passo lascivamente una mano sul suo petto scolpito e mugolo.
“Amore, sai di cosa ho voglia?” chiedo maliziosa.
Lui deglutisce rumorosamente e scuote la testa insicuro.
“CREPES!” urlo con una risata, alzandomi e infilando la sua maglia lunga, prima di scappare in cucina.
Armeggio qualche secondo con l’anta del frigorifero e poi tiro fuori delle uova e tutto l’occorrente.
Una mano mi passa la pentola.
Mi giro divertita e trovo un nudissimo Zayn, con un sorriso da stregatto peggio del mio.
Arrossisco e mi copro gli occhi con le mani.
“Puoi vestirti?” chiedo acidamente.
Lui ridacchia e mi abbraccia, lasciandomi un dolce bacio tra i capelli.
Gli do una gomitata e lo ignoro.
Sento la sua mano scostare la sua maglia, arrivare ai fianchi e poi scendere verso le mutandine che avevo infilato.
Ansimo e lo guardo male, mentre lui ghigna allegramente.
Prende a stuzzicarmi e dopo pochissimo non resisto più e lo bacio di slancio.
Ci troviamo di nuovo a fare l’amore.
 
Mi alzo di soppiatto e sospiro, legando con un elastico i capelli lunghi.
Quello sfaticato del mio ragazzo si è addormentato sul letto, dopo le coccole serali e io ancora non ho sonno, che meraviglia.
Tasto il pavimento freddo con i piedi fino a trovare le ciabatte.
Le infilo e prendo l’intimo pulito dal cassetto, poi indosso la vestaglietta e con una mano mi sfrego gli occhi, senza trucco.
Afferro l’iphone dal mobiletto e l’ora che lampeggia sembra quasi volermi ricordare che è tardi.
Le 3.08 del mattino e io ho troppi pensieri per la testa.
Con il cellulare in mano, esco dalla stanza e vado nel salotto, spalancando la finestra e mettendomi sul piccolo balcone.
Mi accomodo sulla sediolina e mi stringo nella vestaglia.
Guardo i lampioni sulla strada e sospiro di nuovo.
Con un gesto secco, faccio partire la chiamata a Niall e porto il telefono all’orecchio.
Bip…bip…bip
“Che vuoi?” mi chiede assonnato.
“Tu pensi che sia normale soffrire d’insonnia alla mia età?” domando di rimando.
Lo sento ridacchiare ed io faccio lo stesso.
“Ma non sei con Zayn?” dice, confuso.
“Sì, ma sta dormendo ed io mi annoio!” rispondo semplicemente.
“Con tutto il movimento che avrete fatto, non hai ancora sonno?” mi sfotte.
“Ehi, stai diventando volgare!” replico indignata.
Lui ride, mentre io m’imbroncio.
“Dimmi cosa ti affligge!” mi sprona.
“Tra poco è natale!” cambio discorso.
“ALEX!”
“Ok, scusa… è che io non ho ancora trovato un lavoro e sono completamente inutile, mentre voi… beh, siete ogni giorno più famosi e amati… io non sono abbastanza, io lo so.” Confesso, sull’orlo di una crisi di nervi.
“Tu dici un sacco di cavolate, Alex, tu sei abbastanza, anzi sei molto di più, Zayn ti ama e, detto tra noi, si sente molto più sicuro a saperti a casa, che a lavorare” parla lentamente.
“Se fosse per lui, non dovrei uscire!” ribatto divertita.
“Ti sei chiesta perché? Lui ha paura che tu possa trovare uno migliore di lui e lasciarlo!” spiega.
Prorompo in una risatina.
“lui è geloso Di me? Semmai dovrei avere paura io del contrario!” dico.
“E’ una paura comune, quando si è innamorati! Ma fidati di me quando ti dico che non ho mai visto Zayn così preso da una ragazza, non hai niente da temere e nessuno a cui dover far conto, le altre non le guarda nemmeno!” mi consola.
Sospiro e metabolizzo le parole del biondo, sperando che servano.
“Grazie!” sussurro.
“Figurati, piccola!” risponde dolcemente.
“Notte, un bacio!” attacco la chiamata e punto lo sguardo al cielo, addormentandomi in poco tempo.
 
Mi risveglio, nel caldo del mio letto e tra le braccia del mio ragazzo.
“Buongiorno, principessa!” mormora Zayn.
“ ‘orno, come sono arrivata qui?” chiedo con la voce impastata.
“Stanotte mi sono svegliato e non c’eri, ti ho cercata ed eri fuori al freddo, eri totalmente ghiacciata!” mi spiega dolce.
“Allora grazie!” dico, sbadigliando.
“Che ore sono?” continuo.
“Le 11 del mattino, settimana prossima è natale, amore!” commenta allegro.
“Lo so, l’ho detto stanotte a N…” mi blocco, ricordando di quanto lui odi il fatto che io chiami qualcun altro per sfogarmi.
“Hai chiamato chi?” chiede, alzandosi e guardandomi accusatorio.
“N…essuno” mi mordo un labbro.
Alza un sopracciglio e sospiro.
“Niall!” confesso.
“Tu eri con me e hai preferito lui, hai preferitolui al tuo ragazzo, un’altra volta.” Si incazza, alzando di qualche ottava la voce.
“stavi dormendo!” mi difendo.
“Mi avresti potuto svegliare!” ringhia, infilando i boxer e guardandomi furioso.
“Zayn, ne abbiamo parlato mille volte, ci sono cose di cui non posso discutere con te!” cerco di calmarlo.
“Fai come vuoi!” dice scorbutico.
Sbuffo e affondo la faccia nel cuscino.
“So che sei egocentrico, ma parlare con te di te, non è il massimo!” controbatto, arrossendo.
Qualche secondo dopo sento il materasso abbassarsi e capisco che è ritornato vicino a me.
“Scusa, principessa, sono troppo geloso, mi dispiace” mi prega, accarezzandomi i capelli.
Non rispondo.
E’ uno dei suoi migliori amici, come può esserne geloso?
“Avanti, Alex, so di avere un sacco di difetti ma non tenermi il muso, sei bellissima quando sorridi” sbaglio o sta tentando di comprarmi?
Non rispondo nuovamente e lui sospira.
“sei testarda eh! Dai principessa, sono nuovo in queste cose, non sono mai stato possessivo e non so come controllarlo, vorrei solamente che tu guardassi unicamente me, nessun altro… so che è una cosa stupida ma…” non lo lascio finire che lo abbraccio di slancio, affondando la testa nell’incavo del suo collo.
“avevo paura che tu ti accorgessi che non sono abbastanza e Niall mi ha ascoltata!” spiego imbarazzata.
Ridacchia e gli mollo un pizzicotto sul braccio.
“Tu hai problemi di autostima!” mi sfotte.
“Tu hai problemi mentali, siamo pari!” replico, offesa.
“Ascolta, io ti amo, amo il modo in cui arricci il naso quando ti infastidisco, amo quando sei preoccupata per qualche scemenza e inizi a parlare di cose stupide, cercando di deviare il discorso, amo quando sorridi quando io sorrido, eh sì, l ho notato, amo quando mi tieni testa e persino quando mi fai ingelosire, amo il piccolo neo sulla tua coscia sinistra, esattamente come amo le tue labbra mozzafiato, io ti amo, non dubitarne mai” il tono dolce e le carezze sui capelli hanno contribuito senza dubbio con il suo discorso nel farmi piangere.
Singhiozzo e mi butto a capofitto sulla sua bocca, dandogli un bacio vero, di quelli pieni di amore, mentre la consapevolezza di non essere più sola, mai più, prende spazio dentro di me.
Lo amo con tutta me stessa.
 
 
 
SONO IN RITARDO DI MMM? TROPPO DAVVERO TROPPO TEMPO, MA AVEVO PERSO L’ISPIRAZIONE E ORA L’HO RITROVATA E SONO ANCHE Più MOTIVATA DI PRIMA!
Allora che ne pensate? Il prossimo, vi assicuro, sarà molto meglio, un bacione e a tra pochissimo <3

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Capitolo 29
*** Shopping e party! ***


“Secondo te questo andrebbe bene a Safaa?” mi chiede Zayn, intento a mostrarmi un maglioncino rosso con sopra un gattino spastico.
Shopping natalizio.
Ridacchio e scuoto la testa.
“Non penso che le piacerebbe sai? Potresti prenderle…. Questo!” gli sventolo sotto al naso un braccialetto da cui pende un cuore rosa e coccoloso.
“in effetti, mia sorella odia i gatti fra l’altro!” lo guardo sconvolta e poi scoppio in una risata.
Lui mi prende la mano, alzando gli occhi al cielo e mi trascina verso la cassa, per uscire da quel negozietto per bambini, TROPPO per bambini.
Zayn paga e facciamo per andarcene, quando adocchio un orologio meraviglioso per Louis, un Rolex, credo.
Dato che Zayn ha finalmente finito tutti i regali e io ho partecipato come sostegno morale, dal momento che si è rifiutato di farmi pagare qualsiasi cosa, posso riscattarmi.
“Zayn, ho voglia di un gelato!” dico, mettendo su un broncio infantile.
Lui sbuffa, avendo già capito che dovrà andare a prenderlo da sé.
“A dicembre? Tu vuoi un gelato a dicembre?” chiede sconvolto.
Io annuisco e gli scocco un bacio sulla guancia leggermente pungente.
“Per favore” miagolo, triste.
Lui alza gli occhi al cielo e sospira, dirigendosi verso la gelateria poco più avanti.
“Non vieni?” mi domanda, confuso.
“Ti aspetto qui, Zayn, non mi perderò!” ribatto sarcastica, facendogli segno con la mano di andare.
Appena sparisce entro nel negozio e acquisto il regalo per il compleanno di Lou in fretta e furia.
“Vuole anche un pacchettino?” mi chiede gentilmente il commesso.
“sì, grazie mille!” rispondo, educata.
Ma guarda te, dopo che mi fai pagare milioni per un orologio, ci manca anche che non mi fai il pacchetto.
Porgo la cifra all’uomo e mi affretto a tornare indietro, giusto in tempo per vedere il moro tornare.
“Che ci fai con un sacchetto in mano?” dice sospettoso, passandomi il mio cono allo yogurt, il mio preferito.
Sorrido angelicamente e do una leccata al gelato.
“Abbiamo finito lo shopping, amore!” svio la domanda.
“E il regalo per il compleanno di Lou? La festa è domani sera!” mi ricorda, saccente.
Alzo il braccio e scuoto il sacchettino davanti ai suoi occhi.
“Ci ho pensato io, così posso dire di aver contribuito!” scherzo, facendogli una linguaccia.
Lui scuote il capo e lascia stare il suo cono per un secondo.
“Testarda! Cosa ti costa lasciar fare a me?” obietta, esasperato.
“Il mio nome comparirà sui biglietti di regali che non ho pagato, quindi ho voluto far qualcosa anche io!” controbatto, azzittendolo.
Lui sbuffa e mi prende la mano libera, prima di incamminarci verso l’uscita.
“Credi che gli piacerà un Rolex?” chiedo, qualche momento dopo.
Lui si ferma e tossisce un paio di volte.
“TU SEI PAZZA!” Mi urla, facendomi un discorso sui soldi che avrò speso e sul fatto che avrei dovuto far pagare lui, ecc.
Non fingo nemmeno di ascoltarlo e inizio a salutare le fans che m’indicano sorridenti.
Lascio perdere quelle che invece mi lanciano insulti malcelati e mostro anche a loro un sorriso.
Una volta nel parcheggio, entro in macchina e accendo la radio.
“Mi stavi ascoltando?!” sbotta.
“No, e ora men che meno, taci che questa canzone mi piace!” lo zittisco, con una risata, mentre anche lui si lascia andare ad un piccolo sorriso.
 
 
 
 
M’accingo a indossare il vestitino elegante, con un sospirone.
23 dicembre 2012.
Sì, il compleanno di Louis, anticipato di un giorno causa: Natale imminente.
Abbiamo organizzato un party enorme, invitato persone che nemmeno nei miei sogni avrei pensato di incontrare e tutto perché, per quel cretino, i ragazzi non volevano una festicciola di poco conto, di cui la gente si sarebbe dimenticata in fretta.
No, loro volevano un evento speciale e in grande stile, ed eccoci qui.
A nulla sono servite le mie preghiere, le mie numerose suppliche per non partecipare, i quattro maniaci hanno puntato sui sensi di colpa.
“Ti ha aiutato molto, lo vuoi lasciare proprio al suo compleanno?” mi ripetevano, giorno e notte.
Allora ho ceduto, controvoglia, a andare al patibolo.
Beh, voi come lo chiamereste? Prendete una ragazza semplice, di ancora 17 anni e spingetela in mezzo a paparazzi e vip… la reazione non sarà tra le più tranquille, questo è certo.
Inoltre mi sento così a disagio, stretta nel mio abitino firmato e negli alti tacchi, che probabilmente costano più del mio appartamento.
Ovviamente, regali di Zayn.
Ritorno in bagno e passo il rossetto sulle labbra già scarlatte e mi osservo bene: il trucco semplice ma elaborato mi fa risaltare gli occhi azzurri come il cielo e il rossetto rosso aiuta a far spiccare il mio sorriso bianco e dritto.
Mi do una sistemata ai capelli, lisci come spaghetti per la serata.
Do loro una scrollata, in modo che sembrino più sbarazzini, tuttavia sempre molto ordinati e sono pronta.
Afferro gli orecchini e li metto velocemente, raccogliendo la borsetta.
Esco con un grosso respiro dal mio appartamento e scendo le scale del condominio rumorosamente, per via dei tacchi.
Apro la porta principale ed esco sulla strada, camminando dritta e sicura, o almeno ci provo.
Una macchina, con qualche ragazzo passa e mi suona più volte.
“Che schianto, baby !” mi dice quello alla guida, rallentando.
“Che gentile, peccato non poter dire lo stesso di te” mi fingo dispiaciuta, sfoderando un ghigno cattivo.
Vedo la limousine dei ragazzi arrivare e sorrido sollevata.
“Ora, se non vi dispiace, devo proprio andare!” dico.
“In realtà ci dispiace, vieni a fare un giro con noi, dai piccola, ti facciamo divertire!” mi rispondono maliziosi.
Che schifo.
“Beh, vedete lì?” chiedo angelicamente, indicando la macchina nera e costosa che ha parcheggiato dietro di loro.
I ragazzi annuiscono confusi.
“Lì c’è il mio ragazzo, perciò sono proprio costretta a rifiutare!” continuo, appoggiando un braccio al finestrino aperto.
“Ah, siete davvero squallidi comunque!” affermo, staccandomi e facendo loro un occhiolino.
Li sento imprecare e lanciarmi insulti, mentre io mi lascio andare ad una risata, arrivando all’auto dei cinque.
Apro la portiera, sorridente e mi accomodo sul sedile, accanto a Lou.
“Stai per diventare vecchio, loulou!” sussurro, dandogli qualche bacio sulla guancia.
“Mi lasci il rossetto sulla faccia!” si lamenta, ridacchiando.
Sbuffo e mi stacco.
“Quanti anni compi? 6, per caso?” lo sfotto.
“Ah-ah, sappi che posso farti cadere davanti a tutti, con quei tacchi che porti!” mi minaccia, scherzoso.
Impallidisco e gli ringhio contro.
“Sì? Io sarò ben felice di strapparti i capelli, uno per uno e poi farci un grazioso maglioncino!” ribatto acida.
Lou apre la bocca, fintamente terrorizzato.
“Zayn, non sarebbe ora di cambiare ragazza?” si rivolge al moro.
“EHI!” intervengo offesa.
“Sai, ci stavo pensando giusto ora, ma purtroppo sono innamorato di questa scimmietta!” esclama ironico, porgendomi la mano e stringendo la mia.
Arrossisco e abbasso lo sguardo, poi ricordo.
“Scusa? Scimmietta io?” chiedo, assottigliando gli occhi.
“Esatto, preferisci mostriciattolo?” fa di rimando.
Sgrano gli occhi e infine sorrido cattiva.
“Credo che qualcuno rimarrà in bianco, stasera!” scherza Harry.
“Direi che hai azzeccato, Hazza!” gli do man forte.
Vedo il sorriso del mio ragazzo spegnersi e mi guarda sconvolto.
“Amore mio, ho anche detto che sono completamente innamorato, davvero, io ti amo, sei un incanto stasera!...Ma tanto Sei tu la ninfomane, non resisterai senza.” merda, a far i complimenti fa davvero schifo, sto ragazzo.
Lo ignoro e stacco le nostre mani.
“E chi ti dice che io resterò senza? Giusto, Harry?” lo rimbecco.
Il riccio sorride malizioso, mi fa sedere sulle sue gambe e io gli lascio un bel bacio sotto al mento.
“Aspettavo questo momento da tanto tempo!” dice sognante.
Ridacchio e scuoto il capo.
“Hazza, staccati… VELOCE!” liam avverte il suo amico, preoccupato.
Lo guardo confusa e così anche Harry.
“Piccola, guarda Zayn!” mi spiega Niall, ridendo.
Mmm… niente di particolare.
“Ehi amore, sei livido, stai bene?” sfotto il mio ragazzo.
Lui ringhia qualche parola incomprensibile, facendoci ridere tutti.
“Ragazzi, siamo arrivati!” ci dice l’autista.
Lo ringraziamo e per primo Lou apre lo sportello della macchina, pronto a correre incontro alla piccola Eleanor, già dentro.
Poi Liam, Niall, Harry e rimaniamo io e Zayn.
Lui mi prende la mano e mi aiuta a scendere, mentre il mio cuore sembra stia scoppiando.
In un attimo ci troviamo circondati da mille giornalisti assatanati.
“Zayn, Zayn, cosa ci dici della tua ragazza?” “Ragazzi, una foto, per la copertina!” Trattengo il respiro e mi concentro sul mio bel fidanzato, tranquillo e rilassato.
Si gira verso di me e mi stringe al suo corpo, lasciandomi un bacio tra i capelli.
In un secondo, siamo dentro anche noi.
 
 
E’ stata una serata meravigliosa, finora.
Lou ha aperto i regali e sembrava un bimbo il giorno di natale, per fortuna ha adorato anche l’orologio scelto da me e comprato a insaputa del mio ragazzo.
Zayn, che fra l’altro ha amato il regalo anche più del suo amico, non mi ha lasciato per tutta la serata, abbiamo ballato, fatto qualche foto e mi ha presentato a tantissime persone.
Ora purtroppo sono stati richiesti tutti e cinque per le foto con i giornalisti e io ed El siamo rimaste sole.
“Vado a prendere un drink, vieni?” mi chiede gentilmente la mora.
Scuoto il capo, rifiutando e le sorrido.
Appena se ne va, un ragazzo si avvicina a me.
È bellissimo, occhi verdi, carnagione abbronzata e capelli neri corvino, oltre al fisico scolpito.
Beh, nulla se paragonato a Zayn.
“Molto piacere, tu devi essere Alexandra!” mi porge la mano e io gliela stringo.
“Sì, sono io, tu saresti?” chiedo infastidita dall’occhiata lasciva che mi ha lanciato.
“Max Cole, modello!” si presenta sfacciato.
Strano, non l’avrei mai detto.
“Ehi Max, una foto!” un paparazzo ci raggiunge e insiste per scattargli qualche foto.
Lui acconsente e io ne approfitto per andarmene, ma mi blocca.
“Signorina, vogliamo anche lei!” dice il giornalista.
Sospiro e ritorno vicino all’essere, che, sorridente, mi afferra per la vita e mi da un bacio sulla guancia, abbassandosi un po’.
Fingo un sorriso anche io e non appena l’uomo finisce, mi stacco.
“Max Cole, che ci fa con la ragazza di Zayn Malik?” chiede curioso, con un registratore.
Il ragazzo al mio fianco sorride maggiormente e mi guarda.
“E così questa bambolina è la ragazza di Malik…Beh, vede, è impossibile non rimanere abbagliati da una bellezza simile, diciamo solo che nella mia testa ho già in mente di corteggiarla!” commenta, presuntuoso.
Sgrano gli occhi e lo guardo sconvolta.
“E lei cosa ne pesa, Signorina Mendez?” mi domanda l’uomo, elettrizzato dal nuovo scoop.
“Purtroppo sono innamoratissima di Zayn e nonostante io sia… lusingata dalle parole di Max, non credo riuscirà mai a conquistarmi!” rispondo a tono, andandomene da lì.

 
 
“Grazie ragazzi, è stata una serata fantastica!” dice felice Tommo, stringendo la sua El.
Mi sistemo meglio sul sedile e chiudo gli occhi, stanca, con la sola speranza che Cole non abbia aggiunto altro su di me, davanti a quel giornalista.
“Avevo puntato una biondina niente male!” fantastica Hazza, allegro.
“Io invece sono stato con Danielle, da quando ci siamo rimessi insieme, sembra tutto perfetto!” sospira sognante Liam.
Sono contenta per lui, si merita tutta la felicità del mondo.
“Io devo parlare con Char, devo chiamarla!” trilla estasiato il mio Niall.
“Salutamela tanto, dille che è una stronza e che la odio, lei sa perché!” m’intrometto, sorridente.
Io e Charlotte abbiamo una questione in sospeso, deve ancora raccontarmi i dettagli della sua relazione e tenta in ogni modo di sfuggirmi, tipo questa sera che ha declinato l’invito senza nemmeno avvisarmi.
“Sai quando ho detto che hai la stessa finezza del tuo ragazzo?” domanda retorico il biondo.
Annuisco, stranita.
“Avevo ragione!” termina.
“Irlandese dei miei stivali, paragonami un’altra volta a quel maniaco e la povera Char dovrà trovare qualcun altro per fare sesso,  INTESI?” urlacchio offesa.
Lui mi guarda terrorizzato e annuisce, deglutendo, mentre tutti ridono.
“No ok, forse ho esagerato, puntare sul sesso è da vigliacchi, insomma, io farei l’amore ogni minuto della mia vit…” arrossisco quando noto di aver ragionato ad alta voce.
“io ve l’avevo detto che è ninfomane, ragazzi!” mi sfotte Zayn.
“Io? Guarda che sei tu che sei venuto nella mia cucina, nudo, distraendomi dalle mie crepes! ” lo rimbecco, arrossendo di nuovo per aver capito di star parlando troppo.
I quattro ormai sono piegati in due dalle risate.
“Non mi pare che tu mi abbia cacciato!” dice saputello il moro.
Alzo un sopracciglio e gli faccio il gestaccio.
“AVEVI LE MANI NELLE MIE MUTANDE, COME CAVOLO FACEVO A CACCIAR…. MA CAZZO, DEVO SMETTERLA!” mi fermo a metà frase e mi mordo il labbro inferiore, imbarazzata.
“Ho sempre pensato che Alex fosse una tigre a letto!” Commenta Eleanor, sorprendendoci.
Le batto il cinque e le sorrido.
“Sinceramente anche io credo che tu non sia niente male, sai?” le rispondo, stando al gioco.
Lei si avvicina a me e io a lei.
“Quando ti sei stancata di Zayn, fammi uno squillo e arrivo!” mi dice maliziosa.
“Per me è perfetto anche stasera!” ribadisco, sicura.
Ci guardiamo un secondo negli occhi e poi scoppiamo in una risata, osservando i nostri ragazzi sconvolti.
“Merda, almeno prima dovevo essere geloso solo dei maschi!” proferisce Zayn.
“Merda, quelle due ci fanno le corna!” gli da man forte Lou.
“Merda, posso aggiungermi a voi?” chiede Hazza a me e ad El.
Scoppiamo a ridere, mentre i due si fiondano sul riccio picchiandolo scherzosamente.
 “Ah Louis!” dico improvvisamente.
Si girano tutti verso di me, curiosi.
“Buon compleanno!” asserisco, felice, notando sia già il 24.
“BUON COMPLEANNO!” urlano insieme, prima di stringerci in un caloroso abbraccio di gruppo.
Devo rimangiarmi tutto: questa serata è stata tra le migliori della mia vita.
Grazie lou.
 
 
Ecccccomi, vi sono mancata? ho deciso che il prossimo (che riguarderà il natale… e ci sarà una sorpresina) verrà postato solo quando arriveremo almeno a 7/8 recensioni.
Auguroni a tutti in ritardo, baci <3
PS: Questo capitolo è molto più lungo del solito, un regalo per le festa/dono per farmi perdonare degli incredibili ritardi.

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Capitolo 30
*** Natale. ***




“Amore, sveglia!” una voce interrompe i miei sogni, portandomi alla realtà.
Mugolo scocciata e mi rigiro tra le coperte calde, che coprono il mio corpo nudo.
D’accordo, diciamo che, al contrario di quello che avevo detto, non siamo rimasti in bianco.
Quando, verso le 4 del mattino, tutti i ragazzi erano già andati via per raggiungere le proprie famiglie per Natale, ci siamo divertiti un pochettino.
Ora sono ancora a casa sua e degli altri quattro e sinceramente, da quanto ne so, verso le 14 dovrebbe partire anche lui.
Apro gli occhi e vedo un bellissimo Zayn, vestito con un “semplice” paio di Jeans firmati e una camicia elegante bianca, intento a sistemarsi il suo amato ciuffetto biondo.
“ Sono sveglia!” borbotto, portandomi una mano davanti alla bocca per coprire lo sbadiglio.
Mi guarda con un sorriso dallo specchio davanti a noi e si gira, raggiungendomi, mentre io cerco di coprirmi, imbarazzata.
“Sei bellissima e inoltre non c’è bisogno che tu ti copra, ti ho vista in situazioni molto più compromettenti!” scherza, accarezzandomi una guancia rossa.
Gli lancio il cuscino addosso con una risata e mi alzo, pronta per una bella doccia rigenerante.
“Che ore sono?” domando.
“Le 12 e 15, muoviti, mi accompagni all’aeroporto!” risponde allegro, battendo le mani per incitarmi a sbrigarmi.
Scuoto la testa divertita e mi catapulto nel bagno del mio ragazzo, buttandomi nella grande doccia.
Apro l’acqua e attendo che si scaldi, per poi lasciarmi bagnare dal getto delicato.
Mi godo la sensazione per qualche minuto, poi afferro il flacone di bagnoschiuma alla vaniglia e m’insapono per bene, cercando di togliere i segni di stanchezza.
Passo lo shampoo sui miei lunghi capelli, per poi sciacquarmi ripetutamente, in modo da levare dal mio corpo tutta la schiuma.
Esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo in un asciugamano azzurro, tornando in camera.
Sgocciolo leggermente sul pavimento mentre mi friziono i capelli con un’altra salvietta.
“Vestiti bene, principessa!” mi dice Zayn, da dietro, facendomi sobbalzare.
“Per accompagnarti in aeroporto?” replico confusa, dirigendomi verso il suo armadio, che contiene anche qualche mio abito.
“E’ pur sempre la vigilia di Natale!” risponde, sfuggente, sparendo al piano di sotto.
Quel ragazzo è strano forte, penso, buttandomi a capofitto tra gli innumerevoli vestiti.
Dopo qualche attimo trovo l’abito ideale: nero, con le maniche di pizzo a fiori, lungo fino al ginocchio circa.
Tiro fuori un paio di mutandine e un reggiseno, neri anch’essi e indosso il tutto.
Mi do un’occhiata allo specchio, soddisfatta e tiro fuori dalla borsa la piccola trousse, occupandomi del viso.
Mascara e rossetto, più un po’ di blush sulle guance possono bastare altroché.
Mi pettino anche i lunghi capelli e torno in bagno, accendendo il phon.
Una volta che sono asciutti e leggermente mossi come sempre, sorrido e mi spruzzo qualche goccia del profumo di Zayn, che fra l’altro amo.
Indosso i tacchi neri della sera prima e afferro la borsetta, per poi dirigermi di sotto.
“Sono pronta!” trillo.
Lo vedo uscire trafelato dalla cucina e mordersi un labbro, mentre stringe in mano il suo Iphone nero.
“Andiamo!” dice velocemente, prendendomi il braccio.
“Che diavolo stavi combinando?” chiedo scioccata.
Lui sorride nervoso e mima un “niente” con le labbra.
Sempre più strano.
Solo ora noto le DUE valigie che si sta trascinando dietro.
“Zayn, a che ti servono due borse?!” sbotto, stranita.
Lui sfugge al mio sguardo indagatore e scrolla le spalle, afferrando le chiavi dell’auto.
“ci sono i… regali per la mia famiglia!” risponde, scattando poi fuori dalla casa.
Rimango basita per qualche secondo, per poi raggiungerlo e permettergli di chiedere il portone a chiave.
Il freddo di Londra mi fa tremare le gambe scoperte e mi affretto a avvicinarmi alla macchina, catapultandomici dentro.
Vengo raggiunta anche dal moro, che mette in moto e accende la radio.
“Tu mi nascondi qualcosa!” sussurro, osservandolo bene.
Lui ridacchia nervoso e scuote la testa.
“ma che dici?! OOOh, che canzone meravigliosa!” alza il volume al massimo, così da non sentire la mia voce.
Sgrano gli occhi sconvolta e gli mollo un pugno sul braccio.
“Amore, l’aeroporto è fuori Londra, ci vorrà un po’ per arrivare, che ne dici di dormire?” mi  consiglia dolcemente, dopo qualche minuto.
Sbuffo e fisso il suo profilo.
“Io non sono affatto stanca, Zayn!” replico, ma uno sbadiglio rende tutto inutile.
Lui ride di gusto e annuisce, per niente convinto, prima di iniziare a canticchiare una melodia lenta.
Mi accomodo meglio sul sedile e chiudo gli occhi, dannato lui e le sue stranezze.
In pochi minuti, cado tra le braccia di Morfeo.
 
 
Il rumore di una portiera che sbatte mi ridesta dal sonno e apro piano gli occhi, socchiudendo  le palpebre per più volte.
La giacca di Zayn, poggiata su di me, sprigiona calore e il suo magnifico profumo e poco a poco capisco di essere ancora nella sua auto.
Lo sportello al mio fianco si spalanca e vedo il moro, con le valigie in mano e un sorriso luminoso sul viso.
“Quanto ho dormito?” domando, stiracchiandomi.
“4 ore!” risponde, scrollando le spalle.
Quattro or… come quattro ore?!
Mi rizzo sul sedile e guardo oltre il parabrezza, notando di non essere affatto nei pressi di un aeroporto.
“Dove diavolo siamo?” chiedo, sconvolta.
“Pensavi davvero che ti avrei lasciata da sola a Natale? Dai scendi, la mia famiglia ci aspetta!” replica sarcastico, allontanandosi da me prima che lo uccidessi.
“Tu sei pazzo! Magari sono di disturbo o magari non mi vogliono e forse mi cacc….” Non riesco a finire il mio sproloquio che lui scoppia in una fragorosa risata.
“Amore, già ti conoscono, comunque loro sanno della tua presenza da un pezzo e ti adorano! Ora scendi.” Mi ordina, incamminandosi sul vialetto di ghiaia che porta a una casetta accogliente e di un colore rossiccio.
Prendo un sospirone, cercando di calmarmi e scendo dalla macchina, raggiungendolo, stando però attenta a non cadere per via dei tacchi.
“IO TI ODIO, INOLTRE NON HO NEMMENO UN CAMBIO, COME POSSO PRESENT…” Addio calma, benvenuta ansia.
Inizio a dirgliene dietro di ogni, finché la porta di casa non si spalanca e mi trovo stretta in un abbraccio soffocante.
“Tesoro, sei sempre più bella!” Stringo a mia volta Trisha, arrossendo alle sue parole.
“Ciao anche a te, mamma!” scherza, fintamente offeso il moro.
Lei alza gli occhi al cielo e ci indica la porta.
“Avanti, non state qua fuori al freddo!” ci spinge in casa, dove un via vai di gente parlotta tra loro.
Devono essere tutti i parenti del mio ragazzo, fantastico.
Sono sicura che farò una delle mie solite figure.
Una mano afferra la mia e mi attira verso il proprio corpo.
“Principessa, respira… andrà bene, ho programmato tutto, l’altra valigia è tua, c’è la tua roba… ah, ricordati che sei bellissima!” Zayn mi sussurra all’orecchio, lasciandomi poi un bacio tra i capelli.
Io arrossisco vistosamente e lo guardo negli occhi, che ora mi infondono coraggio.
Sospiro e scuoto il capo, ancora incerta.
Lui sbuffa e porta le mani sulle mie guance, abbassandosi per scoccarmi un bacio sulle labbra rosse.
“Sarai perfetta, vedrai!” continua, convincendomi.
Sorrido, più sollevata.
“Alexandra, piccola, che piacere rivederti!” Yaser ci affianca e mi accoglie tra le sue braccia, dandomi un abbraccio caloroso.
Ricambio e gli sorrido contenta.
“E’ un piacere anche per me, grazie mille per tutto questo!” rispondo timidamente.
Lui ridacchia, ricordandomi terribilmente il moro.
“Non devi ringraziarci, è il minimo per la ragazza di mio figlio!” ribatte, staccandosi e abbracciando anche Zayn, che viene poi trascinato via, tra zii e cugini.
“Aleeeex!” una vocina acuta mi fa sorridere estasiata e mi abbasso giusto in tempo per salutare la piccola Safaa.
“Principessa, mi sei mancata!” le dico dolcemente, lasciandomi stringere.
Lei sorride, mostrandomi il buco laterale tra due dentini.
“Anche tu, poi qui sono tutti gandi e non mi guaddano!” sbotta, con un piccolo broncio.
“Allora vorrà dire che giochiamo io e te, io non conosco proprio nessuno!” le sussurro nell’orecchio, divertita, facendola ridacchiare.
Safaa mi prende la manina e mi porta nel salone, dove un sacco di persone si girano a guardarmi.
Quello che presumo sia il cugino di Zayn si alza dal divano e si avvicina, facendomi il baciamano.
Arrossisco e abbasso lo sguardo.
“Tu devi essere Alexandra, piacere, io sono Stefan, il cugino di Zayn!” si presenta, con tono da cascamorto.
Ridacchio, quando lo vedo farmi l’occhiolino e indicare Malik, che osserva la scena con un sopracciglio alzato e una mano stretta a pugno.
“Molto piacere, Stefan, sono davvero lieta di conoscerti!” asserisco, con un grosso sorriso.
“Stef, Zay si arrabbia!” esordisce la piccola Safaa, scuotendo il capo contrariata.
“Sai, Alexandra, quando erano piccoli, Stefan e Zayn si stuzzicavano con qualsiasi cosa, non hanno ancora perso l’abitudine!” un uomo alto e leggermente baffuto s’intromette, per poi presentarsi come il padre del ragazzo davanti a me.
Nel frattempo arrivano anche Doniya e Waliyha, che mi salutano calorose, ma nel mentre un cagnone dalle dimensioni mastodontiche mi salta letteralmente addosso, facendomi quasi perdere l’equilibrio.
“Boris, STAI GIU’!” Zayn afferra il cucciolone dal collare, riportandolo a terra.
Il cane mette su un broncio irresistibile, tanto che mi abbasso alla sua altezza e inizio ad accarezzarlo dolcemente.
“Non urlargli contro, povero!” accuso il mio ragazzo, coalizzandomi con la bestiaccia che scuote la coda velocemente.
“Stavo cercando di aiutarti!” sbotta lui esasperato ma anche piuttosto divertito.
“non ascoltarlo, tu sei molto più simpatico e carino di lui!” soffio al cagnolone, che mi lecca la mano contento.
Sento uno sbuffo e delle risatine e non posso far a meno di sogghignare anche io.
“Ti ricordo che sono IO il tuo ragazzo!” annuncia orgoglioso il moro.
Gli scocco un’occhiatina indignata, per poi rialzarmi da terra.
“Oh sì, in attesa di trovarne uno migliore!” commento divertita.
Zayn alza gli occhi al cielo e mi afferra i fianchi, portandomi contro il suo corpo e scoccandomi un dolce bacio sulle labbra.
“Beh, Alex, io mi propongo volentieri!” s’intromette tra le risate Stefan, beccandosi uno scappellotto dal padre, uno da Zayn e due dalle sorelle.
Mi lascio andare ad una risata, facendogli l’occhiolino.
 
 
Questa è una parte del capitolo che vi avevo promesso, purtroppo scrivere gli avvenimenti di entrambe le giornate sarebbe stato lunghissimo, quindi l’ho diviso in due parti.
Mi scuso come al solito per il ritardo e vi chiedo di esprimere liberamente il vostro parere, a prestissimo, bacioni <3

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