The Malfoy Family

di daphne 92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La trasformazione di Harry ***
Capitolo 2: *** Alexander Malfoy ***
Capitolo 3: *** I gemelli riuniti ***
Capitolo 4: *** L'arrivo di Daphne ***
Capitolo 5: *** Lasciarsi il passato alle spalle ***
Capitolo 6: *** This is Slytherin ***
Capitolo 7: *** Momenti di vita ***
Capitolo 8: *** Il legame dei gemelli ***
Capitolo 9: *** Mai fare accordi con i Malfoy ***
Capitolo 10: *** Are you on the menu? ***
Capitolo 11: *** I make the good girls go bad ***
Capitolo 12: *** La seconda Greengrass ***
Capitolo 13: *** Le lezioni non finiscono mai ***
Capitolo 14: *** Riccia, intelligente...mezzosangue! ***
Capitolo 15: *** Addio Hogwarts ***
Capitolo 16: *** Katherine Heims ***
Capitolo 17: *** La principessa oscura ***
Capitolo 18: *** Unbroken bond...broken bones ***
Capitolo 19: *** Dark Prince Potter ***
Capitolo 20: *** Di nuovo a Londra ***
Capitolo 21: *** La cena per farli conoscere ***
Capitolo 22: *** Una proposta per dire.. ***
Capitolo 23: *** La scelta di Alex ***
Capitolo 24: *** Nuovi finali, vecchi inizi ***
Capitolo 25: *** Becoming a father ***



Capitolo 1
*** La trasformazione di Harry ***


Era una calda notte di fine luglio, nel giardino della casa numero 3 di Privet Drive non si muoveva una foglia.
Un ragazzo di sedici anni dai capelli neri scompigliati, e una cicatrice a forma saetta si trovava seduto nella sua stanza, il caldo gl'impediva di dormire e i suoi incubi di certo non l'aiutavano, Voldemort si divertiva a visitare i suoi sogni, la sua mente, ogni singola notte, sentiva ancora le urla nella testa, le persone che mentre venivano torturate chiedevano il suo aiuto.
Harry ancora non aveva imparato ad ignorare quei terribili sogni, non dormiva per più di quattro ore a notte ormai.
Sfinito ormai dalla mancanza di sonno si passò una mano tra i capelli bagnati dal sudore e allungando il braccio prese il libro di 'Storia della Magia', se non riusciva a dormire tanto valeva fare qualcosa di costruttivo, senza rendersene conto osservò l'orologio a forma di orsetto che aveva in camera, uno dei tanti scarti che i Dursley gli avevano gentilmente prestato.
La mezzanotte era passata da pochi minuti, era iniziato l'ultimo giorno di luglio, la data che tutto il mondo magico festeggiava più del Natale, era il suo compleanno.
-Tanti auguri Harry- disse Harry sarcastico mentre un grugnito particolarmente forte di Duddley si sentì in tutta la casa.
-Grazie per gli auguri Diddino- disse Harry osservando il soffitto.
Senza dedicare un minuto di più al suo compleanno Harry ricominciò a studiare storia della magia, era arrivato agli ultimi capitoli, aveva appena finito di leggere il capitolo dedicato a Silente, sapeva benissimo quale capitolo avrebbe dovuto leggere dopo, quello dedicato alla storia magica moderna, il capitolo dedicato al suo scontro con Voldemort.
-Direi che sono esonerato dall'..- disse Harry ma non riuscì a completare la frase, sentì una forte fitta alla testa, gli mancava il respiro e la vista gli si annebbiò, era come se tutte le sue ossa si stessero spezzando contemporaneamente, niente gli aveva mai fatto così male, neanche essere cruciato.
-Aiuto- sussurrò debolmente Harry raggomitolandosi in posizione fetale, per poi perdere i sensi.
Erano passate più di due ore quando Harry aprì nuovamente gli occhi, si sentiva tutto intorpidito, la sua vista era sfocata, con fatica si toccò il volto per sentire se aveva gli occhiali e rimase sorpreso quando si accorse che li aveva, lentamente se li tolse e subito il mondo intorno a lui divenne chiaro, non aveva più bisogno degli occhiali.
Convinto di essere stato posseduto nuovamente da Voldemort si diresse verso lo specchio, altra gentile concessione dei Dursley, era appartenuto alla cugina morta di Vernon, Harry era più che convinto che i suoi zii glielo avevano regalato sperando che gli portasse la stessa fortuna.
Si aspettava di vedere la sua cicatrice infiammata, forse sanguinante, era ciò che succedeva ogni notte ormai, ogni volta che Voldemort si divertita a renderlo parte delle sue conquiste.
Quello che vide allo specchio però lo sconvolse, non era lui, non si ritrovò di fronte al ragazzino malnutrito dagli occhi verdi, i capelli scuri impazziti e la famosa cicatrice sulla fronte.
La persona riflessa nello specchio aveva un fisico longilineo, i lineamenti del viso aristocratici, gli occhi grigi che tendevano al colore del ghiaccio, i capelli biondi quasi bianchi scompigliati e ribelli, la sue pelle era diafana quasi trasparente, era etereo.
Preso dal panico per il repentino cambiamento del suo aspetto fisico e incapace di darsi una spiegazione sensata afferrò la sua bacchetta e si diresse verso la porta, l'allarme di casa Dursley iniziò a suonare ed Harry iniziò a correre più velocemente che poteva, dopo aver corso per almeno due chilometri si fermò, era senza fiato, gli faceva male tutto senza più forze si lasciò cadere sul marciapiede e incominciò a fare dei respiri profondi, pian piano il panico lo abbandonò ed Harry seppe cosa fare, estrasse la bacchetta come aveva fatto pochi anni prima ma questa volta sapeva cosa stava facendo, aveva chiamato il Nottempo.
Era quasi l'alba, i primi raggi di sole iniziavano a vedersi all'orizzonte quando il rumore di un autobus in corsa fece sobbalsare Harry che si tolse velocemente dal marciapiede, e il Nottempo si fermò a pochi centimetri dai suoi piedi.
-Nottempo ultima corsa per Diagon Alley- disse il ragazzo brufoloso scendendo le scale.
-Quanto le devo?- chiese Harry fissando la strada con le mani in tasca.
-1 galeone, hai una faccia conosciuta, ti ho mai visto nei giornali?- chiese il ragazzo osservando meglio Harry.
-Credo proprio di no- disse Harry frugandosi in tasca e dando un galeone al ragazzo che lo lasciò passare continuando ad osservarlo.
Harry si affrettò a salire e a sedersi nel posto più lontano dall'entrata e anche il più nascosto affinchè nessuno lo riconoscesse, dette una rapida occhiata ai passeggeri e si accorse che nessuno lo stava indicando o stava mormorando qualcosa come ogni volta accadeva ogni volta che lo riconoscevano.
Fu allora che si ricordò della trasformazione, per la prima volta da quando era nato si sentì libero, poteva fare tutto ciò che fanno le persone normali, questa consapevolezza lo riempì di gioia e si ritrovò a pensare che forse non tutti i mali vengono per nuocere, magari questa trasformazione avrebbe migliorato la sua vita.
Era talmente perso nei suoi pensieri che non si accorse che il nottempo si era fermato e tutti i passeggeri si stavano preparando a scendere.
-Siamo arrivati gente! Paiolo Magico, Diagon Alley!- disse il ragazzo che poco fa gli aveva fatto il biglietto.
Harry scese velocemente dal Nottempo ed entrò al paiolo magico,chiese una stanza per la notte a Tom e una volta sul letto scrisse due lettere una indirizzata a  Ron e l'altra ad Hermione in cui diceva che tutto andava come al solito e di non preoccuparsi, di avvertire gli altri che tra pochi giorni sarebbe tornato dai Dursley.
Aveva deciso già da prima di non voler dire a Ron e a Hermione della sua trasformazione, convinto che fosse momentanea e deciso a sfuttarne tutti i benefici senza i rimproveri di Hermione e le ansie di Ron.
Quando ebbe finito di scrivere le due lettere le mise nella cassetta della posta riservata agli ospiti, i suoi pensieri in quel momento andarono ad Edvige che in viaggio, stava consegnando una lettera a Remus, si chiese se l'avrebbe trovato, sperando con tutto il cuore che non fosse tornata a Privet Drive.
Dopo aver dormito qualche ora decise che era giunto il momento anche per lui di avere un normale pomeriggio a Diagon Alley, senza nessuno che lo scortasse e senza la gente che si avvicinava per stringergli la mano, o peggio chiederli un autografo.
Per prima cosa andò alla Gringott, per fortuna portava sempre con sè la chiave della camera blindata dei Potter, dopo aver prelevato un bel pò di galeoni uscì dalla Gringott con un sorriso felice stampato in volto, era arrivato il momento di fare shopping.
Ogni volta che era andato a Diagon Alley era sempre in compagnia degli Weasley e si era sempre sentito in colpa quando al momento di comprare qualcosa lui poteva comprare tutto nuovo mentre gli Weasley compravano tutto di seconda mano, adesso finalmente era solo e poteva viziarsi un pò.
Il suo primo stop fu il negozio dedicato al Quidditch dove comprò dei nuovi guanti in pelle di drago da cercatore e un kit di manutenzione per la Firebolt, poi si diresse in un negozio di vestiti e si comprò un intero guardaroba nuovo, dopo la trasformazione tutti i suoi vestiti gli stavano stretti ed erano corti perchè adesso era una manciata di centimetri più alto, infine soddisfatto della sua giornata di shopping tornò al paiolo magico.
I giorni passarono e i propositi di Harry di tornare dai Dursley erano scomparsi completamente, aveva deciso che per una volta nella sua vita voleva divertirsi senza pensare a quanto poteva essere rischioso, aveva deciso di mettersi al primo posto nella sua lista delle priorità e non si sentiva per niente in colpa, sentiva che stava cambiando.
Era come se quella notte non avesse cambiato solo il suo aspetto ma anche dato inizio ad un lento cambiamento interiore.
Ben presto Harry si convinse che se la trasformazione fosse stata opera di Voldemort a quest'ora doveva essere già morto, visto che ormai erano passate due settimane, inoltre si convinse che non c'erano pericoli a stare a Diagon Alley, nei giorni precedenti aveva incontrato dei  mangiamorte che l'avevano si osservato ma non con astio, era come se l'avessero scambiato per qualcun altro, lo guardavano con occhi pieni di dubbio e di confusione.
Neanche i membri dell'ordine sapevano di questo cambiamento quindi tutti quelli che aveva incontrato non lo avevano degnato di uno sguardo impegnati come erano a cercarlo, Harry si sentì un pò in colpa quando vide che stavano mettendo anche dei volantini..poi si chiese se l'avevano scambiato per un cane.
Il giorno in cui la vita di Harry cambiò era una calda giornata di agosto, il prescelto stava camminando per le calde vie di Diagon Alley deciso a comprare un gelato, all'improvviso di fronte al negozio di Quidditch vide due persone bionde che conosceva ormai bene, i Malfoy, passò tranquillamente vicino ai due coniugi, aveva avuto molti di questi incontri con i mangiamorte, aveva visto perfino Bellatrix, non era più preoccupato ormai.
I Malfoy lo guardarono intensamente, ad Harry sembrò che Narcissa avesse smesso di respirare, da un momento all'altro si ritrovò tra le braccia della donna bionda che incominciò a singhiozzare tra le lacrime, Lucius li guardava da lontano con uno sguardo dubbioso ma stranamente anche pieno di speranza.


Questa storia è la versione riveduta e corretta della mia storia "La famiglia Malfoy", visto che oggi ho completato la mia altra storia "Growing up as a Black-Lestrange" su FB ho deciso di ricominciare a dedicarmi a questa FF. Riscriverò tutti i vecchi capitoli per poi continuare con i nuovi. Spero che vi sia piaciuto questo primo capitolo ;)

Baci
Daphne

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Capitolo 2
*** Alexander Malfoy ***


Narcissa non riusciva a crederci Alexander era vivo, il suo Alex era vivo, era sicurissima che quello fosse il suo bambino non c'erano dubbi per lei, sentiva che era lui, una mamma lo sa continuava a ripetersi mentre stringeva tra le braccia quel ragazzo, quello sconosciuto che per lei era già molto di più.
Harry si sentiva terribilmente confuso e in imbarazzo, non capiva cosa stava succedendo, un minuto prima camminava tranquillamente per le vie di Diagon Alley e il secondo dopo si ritrovava tra le braccia di Narcissa Malfoy, la madre del suo peggior nemico.
All'improvviso una sensazione mai provata si fece largo dentro di lui, tra le braccia di quella donna si sentiva stranamente al sicuro, si sentiva amato, per la prima volta provava il calore materno che non aveva mai avuto nella sua vita, si concesse di chiudere gli occhi per un secondo e di lasciarsi trasportare da quei sentimenti che aveva desiderato provare sin da bambino.

-Perchè mi sta abbracciando, cosa vuole da me?- disse Harry indietreggiando e lasciando andare Narcissa.
-Tu sei il mio Alexandre, pensavamo tutti che fossi morto pochi giorni dopo la tua nascita, così ci ha detto il San Mungo ma poi oggi ti ho visto sei la fotocopia di tuo padre più di quanto non lo sia tuo fratello gemello Draco, noi quel giorno non abbiamo mai visto il corpo..così ha pensato, Merlino ho sperato con tutto il cuore..- disse Narcissa con voce tremante piangendo, per poi afferrare il braccio di Harry, aveva il terrore di vederlo sparire da un momento all'altro, che quello fosse l'ennesimo sogno solo più reale di quelli che aveva avuto ogni notte per sedici anni.
Mentre Narcissa continuava a parlare tra sè e sè, Lucius che ancora non aveva detto una parola intervenne per la prima volta e si rivolse a Harry.

 -Puoi farci un favore? Ti assicuro che sarai degnamente ricompensato, possiamo fare una pozione di discendenza con una goccia del tuo sangue? Così mia moglie si mette finalmente il cuore in pace, magari potremo finalmente andare avanti, accettare che il nostro Alexander è morto, perchè se tu non sei Alexander..allora dubito veramente che sia ancora vivo, ti prego aiutaci a smettere di sperare, aiutaci a ricominciare a vivere- disse Lucius continuando ad osservare Harry, gli sembrava di vedere la versione più giovane di se stesso, incominciava a credere anche lui che questo ragazzo fosse Alexander Malfoy.
Harry sapeva di dover dire di no, che i Malfoy lo avrebbero consegnato a Voldemort appena saputa la verità, che sarebbe morto e con lui ogni speranza per il mondo magico, ma quando vide la disperazione sul volto dei Malfoy non potè far a meno di annuire.
Lo strano trio si diresse verso il negozio di pozioni, Harry si guardava intorno sospettoso aspettandosi di essere catturato da un momento all'altro, la sua testa gli diceva di non fidarsi dei Malfoy ma il suo cuore non poteva fare a meno di fidarsi di Narcissa e Lucius.
-Andremo a casa nostra per verificare i risultati, attaccati a me ci smaterializziamo- disse Lucius dopo aver comprato la costosa pozione.

Harry fu colto dal panico se la pozione come era ovvio che facesse avesse rivelato ai Malfoy che lui era Harry Potter si sarebbe ritrovato in trappola nel covo del nemico, direttamente tra le braccia di Voldemort. 
-Preferirei farlo qui se non le dispiace- disse Harry cercando di mantenere la calma, non mostrare emozioni di fronte ai Malfoy era la soluzione migliore.
"Così  quando scopriranno chi sono se proveranno a schiantarmi avrò vie di fuga" pensò Harry cercando con le sguardo tutte le possibili vie di fuga.

I Malfoy stranamente accettarono e la cosa stupì Harry, dovevano voler veramente bene a questo Alexander se erano disposi ad accettare le condizioni di un estraneo, il signor Malfoy si avvicinò a lui con uno spillo ed Harry seguendo il suo istinto indietreggiò.
-Tranquillo, ci serve solo un pò del tuo sangue per stabilire la tua discendenza, non voglio farti del male- disse Lucius bucando il dito di Harry con uno spillo e lasciando cadere una goccia di sangue nella fialetta, lo stesso fecero Lucius e Narcissa.

La pozione incominciò a diventare blu e dopo pochi minuti di attesa una pergamena comparve al suo interno, Harry era pronto a scappare da un momento all'altro.
-PADRE ADOTTIVO 'James Potter' MADRE ADOTTIVA 'Lily Evans Potter' NOME 'Alexander Xavier Malfoy' GENITORI BIOLOGICI 'Lucius Malfoy' 'Narcissa Black Malfoy' FRATELLI 'Draco Lucius Malfoy'- lesse Lucius con mani tramanti e gli occhi lucidi.
Narcissa iniziò a piangere per la felicità finalmente aveva ritrovato il suo bambino, il suo primogenito, lei non aveva mai perso la speranza, sapeva che era vivo, lo sentiva, anche a Lucius iniziarono a scendere le lacrime,il suo erede era tornato.
Harry da parte sua era incredulo solo quando vide il certificato incominciò a crederci,sapeva che non c'era modo d'ingannare i certificati magici.
Adesso finalmente aveva una famiglia, una vera famiglia.
"Io un Malfoy, Alexander Malfoy?" stava pensando Alexander ancora incredulo, davanti a lui suo padre aveva smesso di piangere e lo guardava con orgoglio, nei suoi occhi però Alex notò anche molto rimorso per non averlo trovato prima, per essersi in qualche modo arresi, Lucius non poteva pensare che suo figlio fosse cresciuto con dei babbani che a quanto aveva sentito lo avevano maltrattato sin da piccolissimo, non si sarebbe mai perdonato di averlo 'abbandonato'.
Quando il momento di generale incredulità finì Lucius fece un passo stentato verso il figlio ritrovato, ma fu preceduto da sua moglie Narcissa che con uno scatto di cui non l'avrebbe mai creduta capace si tuffò su Alexander stritolandolo in un abbraccio stile Molly Weasley, un vero abbracciò materno, il primo per Alexander che questa volta accettò di buon grado l'abbraccio, Lucius avanzò ancora e guardò negl'occhi suo figlio per capire se poteva aggiungersi anche lui all'abbraccio. 
-Padre il passato è passato ok? Quello che più desidero adesso è stare con la mia famiglia e punire chi ci ha separato!- disse Alexander sicuro allungando la mano verso il padre che si aggiunse all'abbraccio di famiglia.
-Mi dispiace per quello che hai dovuto passare in questi anni,sono sincero,non hai idea di quanto ti abbiamo cercato,non abbiamo mai smesso di sperare- disse Lucius stringendo a sè il figlio deciso a non lasciarlo più andare.
-Verrai con noi a vivere al Malfoy manor vero?- disse Narcissa speranzosa lasciando andare la presa su Alexander ma restando comunque vicina al figlio.

-Non lo so se posso...Voldemort non vive lì anche lui? E poi Draco come la prenderebbe?-rispose Alexander incerto e preoccupato, con Draco il rapporto non era mai stato dei migliori ma adesso che ci pensava era molto simile a quello di due fratelli, ligavano in continuazione, il vero problema per Alexander era Voldemort.
-Il signore oscuro si è trasferito dagli Zabini dopo la notte al ministero quindi non correresti pericoli, se dovesse volerti tra i suoi seguaci, ti reclamerà solo quando avrai diciasette anni quindi hai tempo per pensarci o per rifiutare viste le tue precedenti azioni.
Per quanto riguarda Draco, i gemelli magici purosangue sono molto più legati dei gemelli normali, si dice che possano anche condividere i pensieri e quando uno dei due muore l'altro si toglie la vita nella maggior parte dei casi, Draco non ha mai saputo della tua esistenza ma sono convinto che quando glielo diremo sarà molto felice di non essere più solo, si sentirà completo e felice, Draco..credo che non sia mai stato veramente felice- disse Lucius rassicurando il figlio e ripensando a tutti quei pomeriggi in cui aveva visto Draco infelice e solo, sembrava che sin da piccolo Draco sapesse che le cose non dovevano andare così, che gli mancava qualcosa nonostante avesse tutti i giocattoli del mondo.

-Ok allora verrò,per quanto riguarda Voldemort la mia scelta non è più così sicura sono successe molte cose che non mi sono piaciute e alcune anche per colpa dell'ordine e di Silente, invece con mio fratello non vedo l'ora di chiarire la situazione- disse Alexander dopo averci riflettuto per alcuni minuti.
-Andrà tutto bene, adesso ci siamo noi a proteggerti- disse Narcissa abbracciando Alexander che non potè far a meno di chiedersi se sua madre avesse letto la sua mente, aveva detto proprio quello che Alex aveva bisogno di sentirsi dire.

I tre Malfoy si avvicinarono e si smaterializzarono tutti insieme diretti a casa.
Quando Alexandre arrivò a Malfoy manor rimase senza fiato, aveva sentito parlare di quel posto dal padre di Ron e glielo aveva descritto come un luogo oscuro e tetro, in realtà lui lo trovò semplicemente stupendo, era grande quasi quanto Hogwarts, con un parco bellissimo,e c'era anche un campo da Quidditch.
L'interno della casa non era da meno notò Alex appena entrato, le tonalità erano tutte molto scure però restava luminoso come ambiente grazie a delle grandi finestre,quel posto mostrava tutta la ricchezza e la superiorità dei Malfoy, era regale e raffinato, appena i ritratti videre Alexander incominciarono a sorridere e a bisbigliare, ma tutti in modo molto discreto, Alex non potè far a meno di notare quanto fossero diversi da quelli eccentrici appesi ad Hogwarts.
-Timpi  vai a chiamare Draco e digli di scendere immediatamente- disse Narcissa all'elfo domestico che era venuto ad accoglierli.
-Wolfy questo è il tuo nuovo padrone sarai il suo elfo personale.- disse Narcissa ad un altro elfo che fece un profondo inchino di fronte ad Alexander.
-è un immenso onore per me servire il padroncino Malfoy- disse l'elfo con voce acuta.
-Per adesso..direi che non ho ordini- disse Alexander non sapendo cosa fare.
-Vai nelle cucine finchè Alex non ti chiama- disse Narcissa all'elfo che scomparve.
-Mettiti pure sul divano e rilassati caro,questa è casa tua,sei a casa finalmente.- disse Narcissa baciando la guancia del figlio che si andò a sedere sul divano di pelle accanto al padre.
Pochi minuti dopo si sentirono i passi di Draco avvicinarsi.


Secondo capitolo scritto (il 2° e il 4° della vecchia versione), ho ricominciato anche a scrivere i nuovi pezzi su FB..quindi sono ritornata ufficialmente attiva :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ci sentiamo presto!

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Capitolo 3
*** I gemelli riuniti ***


Draco era stato avvertito dall'elfo domestico che i suoi genitori erano appena tornati, e che richiedevano la sua presenza nella sala d'ingresso, non potè far a meno di chiedersi cosa potessero volere Narcissa e Lucius da lui, anche se aveva una strana sensazione.
-Vorranno darmi il mio regalo di compleanno- pensò Draco, il suo compleanno spesso non veniva festeggiato, il biondo non aveva mai capito perchè ma sua madre passava sempre tutto il giorno a piangere e suo padre Lucius si chiudeva in ufficio e di solito usciva solo il giorno dopo, distrutto da una notte chiaramente priva di sonno.
Lui stesso non era mai felice il giorno del suo compleanno, era come se mancasse sempre qualcosa, una parte di sè e se da piccolo i regali riuscivano a colmare qual vuoto adesso difficilmente riusciva a scrollarsi di dosso quell'inquietante sensazione d'incompletezza.
Quando Draco arrivò in sala però restò deluso, non si vedevano pacchi a forma di scopa, notò poco più tardi che avevano un ospite, visti i capelli biondissimi era sicuramente un Malfoy, sua madre era l'unica bionda tra i Black e di amici biondi di suo padre proprio non ne ricordava.
-Siediti Draco- disse Lucius sorridendo, Draco non l'aveva mai visto sorridere così e non potè far a meno di fissare il padre per una manciata di secondi.
Una volta seduto Draco si concentrò sulla persona seduta davanti a lui che adesso gli stava sorridendo, era uguale in tutto e per tutto a lui, solo alcuni tratti del viso ricordavano un pò di più suo padre, e i capelli non erano perfetti come i suoi ma mossi in tutte le direzioni.
Draco si voltò verso suo padre e sua madre seduti sul divano e li guardò con aria interrogativa, i due sembravano felici come non li aveva mai visti.
-Draco c'è una cosa che io e tuo padre non ti abbiamo mai detto, quando sei nato tu avevi un gemello che è nato un quarto d'ora prima di te, l'infermiera ci ha detto che è morto pochi minuti dopo la nascita, noi non abbiamo mai visto il corpo e abbiamo sempre continuato a sperare, lo abbiamo cercato tutto l'anno seguente ma non c'erano tracce e quando la guerra è finita...il nostro signore era stato sconfitto, nessuno avrebbe aiutato i Malfoy a trovare il loro figlio, abbiamo chiesto aiuto a tutti, le loro risposte sono sempre state 'perchè dovremmo aiutarvi, se lo trovate ci sarà un mangiamorte in più, e poi è morto lo sanno tutti', così abbiamo continuato le nostre ricerche da soli ma non abbiamo mai trovato niente.
Poi oggi grazie a un miracolo mentre stavamo camminando per Diagon Alley abbiamo visto la persona che hai davanti e mi sono sentita rinascere, era lui ne ero sicura, sono corsa ad abbracciarlo. Tuo padre gli ha chiesto di fare il test per vedere la sua discendenza, il suo nome adottivo era Harry Potter, il suo nome vero Alexandre Xavier Malfoy.- disse Narcissa con gli occhi lucidi, stringendo la mano del figlio ritrovato che stava guardando il gemello per studiarne le reazioni.
Draco all'improvviso incominciò a capire molte cose della sua vita, come se quella rivelazione gli avesse fatto comprendere tutto, il perchè da piccolo si sentiva sempre solo, il motivo per cui non poteva fare a meno d'insultare Harry o meglio Alexandre, lo faceva solo perchè voleva un qualsiasi contatto con suo fratello.
Draco sapeva bene cosa significasse essere dei gemelli magici purosangue, i due sentivano sempre il bisogno l'uno dell'altro, era come vivere una vita in simbiosi e adesso che aveva ritrovato il suo gemello non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare di nuovo.
Un dubbio terrificante poi si fece strada nella mente di Draco, se Alex non lo avesse mai perdonato per quello che gli aveva detto negl'anni precedenti? Come avrebbe fatto a vivere sapendo che il suo gemello lo odiava? Una risata di Alex interruppe i suoi pensieri.
-Smettila di pensare così velocemente fratellino o mi farai scoppiare la testa!- disse Alex/Harry divertito.
-Senti i miei pensieri Alex?-disse Draco scioccato incrociando instintivamente le braccia di fronte al petto, come se volesse proteggersi.
-Si, è solo una questione di abitudine, io ci sono abituato da quando avevo Voldemort nella mia testa, presto sarai capace anche te di sentire i miei e non ti preoccupare ho sentito abbastanza dei tuoi pensieri per capire il motivo per cui m'insultavi e ti perdono, a dire la verità anche io non ero da meno con tutta quell'immagine di 'ragazzo d'oro' davo proprio sui nervi!- disse Alex tendendo la mano a Draco che la strinse e lo attirò verso di sè per abbracciarlo.
-Bentornato a casa- disse Draco abbracciando il fratello.
-Adesso mi sento a casa- disse Alexander sorridendo.
-Perchè non mostri ad Alex la stanza degli ospiti mentre io provvedo a far preparare la stanza vicino alla tua, io e tuo padre avevamo lasciata libera nella speranza che un giorno ritrovassimo il nostro Alex- disse Narcissa commossa osservando i figli.
-Ti consiglio di chiedere alla mamma di cambiare il letto, non è stato completamente intatto durante l'ultimo anno in cui Pansy è venuta a trovarmi...- pensò Draco mentre annuiva divertito dalla faccia sorpresa del fratello.
-Questa me la paghi e dopo voglio sapere come è stato!- disse Alex sottovoce al fratello ghignando come un vero Malfoy.
-Madre avrei una richiesta posso avere un nuovo letto,sai per iniziare una nuova vita serve tutto nuovo- disse poi Alex ad alta voce rivolgendosi alla madre che dopo un attimo d'incertezza annuì sorridente, Draco non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere quando sentì la patetica scusa che il fratello si era inventato.
-Certo caro puoi avere tutto quello che vuoi.- disse Narcissa sorridendo rassicurante.
-Ah ah ah non ci posso credere che scusa patetica! Volevi farmi morire dal ridere? è così che stai cercando di vendicarti?- disse Draco tra le risate una volta che furono soli nella stanza degli ospiti.
-Smettila fratellino non vuoi che scenda giù e dica a mamma la verità vero? Non penso sarebbe felice di sapere che gli volevi regalare un nipotino così presto- disse Alex avvicinandosi compiaciuto alla porta.
-Ok ok smetto di ridere guarda, sono serio adesso- disse Draco afferrando il polso del gemello, mentre pensava "continuerò a ridere dopo".
-Draco sento i tuoi pensieri te lo sei dimenticato?- disse Alex ridendo anche lui adesso.
I gemelli passarono il pomeriggio e ridere e scherzare, ripensando a tutti i guai che avevano fatto ad Hogwarts insieme e separati.
Lucius era appena tornato dal suo shopping a Diagon Alley, con tutta la storia della pozione e di Alex si era completamente scordato di comprare il regalo a Draco, così era tornato a Diagon Alley e aveva comprato un regalo sia per Draco che per Alex, sicuro che entrambi lo avrebbero apprezzato.
Lucius si trovava davanti alla stanza degl'ospiti per dare il regalo a Alex quando sentì delle risate provenire dall'interno, così aprì la porta e vide i suoi due figli seduti sul pavimento a ridere, non aveva mai visto Draco così felice forse erano vere tutte quelle leggende sui gemelli, avevano veramente bisogno l'uno dell'altro come l'ossigeno e l'aria, fece un colpo di tosse per farsi notare e Draco e Alex si voltarono nello stesso momento verso di lui.
-Qui ci sarebbero i vostri regali di compleanno ma visto che mi avete ignorato per ben cinque minuti non sono tanto sicuro che ve li meritiate- disse Lucius con il solito ghigno made in Malfoy, nascondendo dietro la schiena due grandi pacchi.
-C'è un solo modo per far cedere papà, fare leva sul suo lato tenero, avremo le nostre scope  in due secondi- pensò Draco guardando velocemente il fratello, il messaggio venne recepito subito da Alex.
-Scusaci, stavamo recuperando il tempo perduto in questi anni divisi- disse Draco facendo il suo miglior sguardo d'angioletto, quello che convinceva sempre lo Zio Severus a non metterlo in punizione.
-Si è vero papà, ci dispiace non averti sentito- aggiuse Alex annuendo dispiaciuto.
Lucius era già convinto di dargli comunque la scope, e sentendo la parola 'papà' pronuciata con tanta naturalezza da suo figlio Alex si sciolse completamente e dette le scope ai ragazzi,che le aprirono alla velocità della luce.
-è una firebolt 3000 deve ancora uscire nel mercato! come hai fatto ad averla papà?- esclamarono all'unisono i gemelli, sembravano dei bambini il giorno di natale.
-I Malfoy possono avere tutto quello che vogliono, non dimenticatevelo mai- disse Lucius orgoglioso di aver reso così felici i propri figli, soprattutto Alex che sapeva aveva avuto ben poca felicità nella sua vita.
-Andiamo al campo a provarle Alex?- disse Draco entusiasta.
-Ti seguo- rispose Alex già elettrizzato.
Arrivarono al campo in pochi minuti e senza cambiarsi salirono subito sulle nuove scope.
Lucius e Narcissa li stavano osservando dalle tribune, stavano giocando cercatore vs cercatore quando ad Alex venne in mente una frase detta l'anno precedente da Draco.
-Dray cosa intendevi l'anno scorso quando dicevi che ti allenavi tutta l'estate a quidditch? Come facevi? Assumevi delle persone?- chiese curioso Alexander osservando il fratello arrossire imbarazzato.
Draco non rispose ma per suo sfortuna rispose sua madre che aveva sentito la domanda di Alex.
-No niente persone caro, Draco giocava contro gli elfi domestici!- disse Narcissa sorridendo ingenuamente.
-Mamma ti prego dimmi che di quelle partite c'è una foto!- disse Alex ridendo talmente tanto da rischiare di cadere dalla scopa.
-Si certo dopo te le faccio vedere tutte, c'è ne è una troppo carina in cui un elfo lo sfiora con un bolide e poi inizia a punirsi per aver quasi fatto male al padrone- disse Narcissa sorridendo raggiante, questo era ciò che aveva sempre sognato, una giornata con i suoi figli a scherzare e ridere.
-Smetti di ridere o ti tiro un bolide in testa!- pensò Draco quando vide Alex ridere talmente tanto che stava sbandando con la scopa.
Passarono due ore buone al campo di Quidditch e arrivarono a cena esausti, durante la cena Narcissa disse che aveva intenzione di organizzare una festa di compleanno per i gemelli per il sabato seguente, dove Alex avrebbe conosciuto gli amici di Draco.


Scusate l'enorme ritardo, sono molto più attiva su FB che su EFP ormai..comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Baci!
Daphne 92

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Capitolo 4
*** L'arrivo di Daphne ***


Alex e Draco avevano passato la settimana che li separava della loro festa di compleanno a ridere scherzare e giocare a quidditch, era come se non si fossero mai separati, come se tutti gli anni di dolore passati lontani non fossero mai esistiti.
Alex era convinto di vivere un sogno, non solo aveva un padre ed una madre, ma aveva anche un gemello, una parte di sè che non avrebbe mai abbandonato, adorava già Draco, era come se tutte le cose che ad Hogwarts odiava del fratello adesso lo portassero ad amarlo di più.
Inoltre amava il lusso ed i privilegi di cui godeva essendo un Malfoy, dopo aver passato una vita a fare da schiavo ai Dursley essere ammirato e invidiato era decisamente un bel cambiamento.
Draco da parte sua non era mai stato così felice, aveva finalmente colmato il vuoto che sentiva nel suo cuore da quando era poco più che un neonato, tutta la rabbia e l'odio che aveva provato verso gli altri erano evaporati, si sentiva un uomo nuovo, le sue giornate piene di solitudine e sfide a quidditch contro gli elfi domestici erano finite, adesso c'era suo fratello, si sentiva completo.
Sabato sera arrivò presto e mentre Narcissa al piano di sotto controllava che ogni dettaglio fosse perfetto, i gemelli stavano indossando i vestiti scelti per loro dalla madre.
Draco indossava un paio di pantaloni scuri, scarpe eleganti nere, una camicia bianca e una cravatta e una giacca nere, adesso era impegnato a sistemarsi i capelli allo specchio, come sempre sempre erano perfettamente sistemati, non c'era un capello fuori posto.
Alex aveva gli stessi vestiti del fratello, ma la cravatta era allacciata lenta, la giacca dimenticata sul letto e le maniche della camicia arrotolate fino al gomito, i suoi capelli al contrario di quelli di Draco era mossi in ogni direzione.
-Sembri un porcospino!- disse Draco ridendo mentre guardava il gemello impegnato a sistemarsi i capelli con il gel.
-Scusa fratellino, avevano finito le mucche per farsi leccare i capelli- disse Alex ridendo.
-Divertente Alex, molto divertente- disse Draco facendo la linguaccia al fratello.
-Dove andrete stasera a festeggiare tu e Pansy visto che nella camera accanto ci sono io adesso?- chiese Alex divertito mentre cercava le sue scarpe.
-Malfoy Manor ha più di 150 camere, la mia vita notturna non subirà conseguenze tranquillo- disse Draco con un ghigno che non prometteva niente di buono.
-Pensi di utilizzarle tutte?- disse Alex ridendo.
-Da qui alla fine dell'estate si- disse Draco ridendo insieme al fratello.
Gli ospiti, quasi tutti serpeverde con qualche raro corvonero erano già arrivati, mancavano solo i gemelli che non si fecero attendere, scesero le scale insieme e si fermarono accanto alla madre che scuotè la testa quando vide le modifiche fatte da Alex al suo look per poi sciogliersi in un sorriso quando il figlio gli baciò la guancia.
-Pochi di voi sapranno che Draco alla sua nascita aveva un gemello che abbiamo creduto morto fino a poco più di una settimana fa, quando lo abbiamo miracolosamente ritrovato. Mi ritengo la madre più fortunata del mondo ad essere qui in questo momento e ad avere il piacere di presentarvi il mio figlio maggiore, Alexander Xavier Malfoy- disse Narcissa con orgoglio e gli occhi lucidi per l'emozione mentre gl'invitati erano impegnati ad applaudire.
-Divertitevi amori miei- disse Narcissa baciando le guance dei gemelli.
-Divertitevi- disse Lucius dando due chiavi ai gemelli e facendogli l'occhiolino quando Narcissa era voltata.
-Papà a me non..- disse Alex imbarazzato arrossendo.
-Non si sa mai..i Malfoy sono dei playboy.- disse Lucius ridendo per poi ritirarsi in camera con Narcissa, lasciando i ragazzi a divertirsi con i loro amici.
Tutti gli ospiti dopo l'annuncio di Narcissa diedero il benvenuto ad Alex, tutte le ragazze si attaccarono al nuovo Malfoy come polipi, Draco era ormai impossibile da conquistare ma Alex era single...una vera occasione!
Una ragazza però sembrava ignorarlo ed era impegnata a parlare con Pansy in un angolo della stanza, questo attirò subito l'attenzione di Alex che si concentrò su di lei.
La ragazza aveva lunghi capelli biondi, gli occhi del colore del ghiaccio, il fisico perfetto da modella e un sorriso che toglieva il fiato, era impegnata a gesticolare con Pansy e a ridere, sembrava così piena di vita, Alex ne fu subito attratto.
-Alex vieni devo farti vedere una cosa..- disse una ragazza prendendo la mano di Alex, cercando di portarlo al piano di sopra.
-Scusami non sono interessato.- disse Alex distraendosi un attimo, quando cercò nuovamente la bionda con lo sguardo nè lei nè Pansy c'erano più.
-Draco chi è la bionda bellissima con cui parlava Pansy?- chiese Alex interrompendo il fratello che era impegnato a baciare Pansy in un angolo della stanza.
Alex non riusciva a credere che in tutti quegl'anni ad Hogwarts non aveva mai notato quella bellissima ragazza, il suo odio per i serpeverde lo aveva reso proprio cieco!
-Daphne Greengrass..la mia migliore amica..per..chè lo stai chiedendo?- sospirò Pansy mentre Draco era impegnato a baciargli il collo.
-Perchè è la ragazza più bella che io abbia mai visto- mormorò Alex incantato.
-Non sei il primo che pensa una cosa simile- disse Draco ridendo, beccandosi uno schiaffo sulla nuca dalla fidanzata.
-Vai a parlarci, secondo me potresti essere il suo tipo- disse Pansy sorridendo incoraggiante al "cognato".
-Buona fortuna fratellino, con la regina di ghiaccio ti servirà- disse Draco divertito per poi zittire Pansy, che sembrava pronta a difendere la sua migliore amica, con un bacio.
Alex lasciò la coppia alle loro attività e si mise a cercare la bionda che l'aveva conquistato, la trovò in un angolo isolato della stanza, la maggior parte dei ragazzi la fissavano incantati ma nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi.
-Sai che sei la più bella qui dentro?- disse Alex sfiorando con la punta delle dita il fianco di Daphne che si morse il labbro per non lasciarsi sfuggire un sospiro.
-Grazie, anche tu sei molto carino.- rispose Daphne che era arrossita per un complimento così semplice ma infinitamente dolce.
-Posso portarti a fare una passeggiata? Senza tutta questa gente che ci fissa?- disse Alex porgendo la mano a Daphne che sorrise e delicamente l'afferrò, Alex si portò la mano della ragazza alle labbra e la baciò delicatamente, mentre tutti gl'invitati li fissavano sorpresi.
"Portala al lago, c'è la luna piena stanotte, è romantico" pensò Draco guardando il fratello uscire dalla sala mano nella mano con Daphne.
"Grazie" rispose mentalmente Alexander lasciandosi sfuggire un sorriso, non era mai solo, neanche nella sua mente e ciò lo faceva sentire terribilmente bene.
"Di nulla fratellone, sono sempre con te" rispose Draco mentalmente sorprendendo il fratello.
Alex e Daphne passeggiarono in silenzio fino al lago, era una meravigliosa notte d'agosto, piena di romanticismo e di magia, il lago era perfettamente calmo e placido, le piccole onde facevano da sottofondo a quella che era una notte perfetta.
-Raccontami qualcosa di te, muoio dalla voglia di conoscerti, cosa ti piace?- chiese dolcemente Alexander voltandosi verso la ragazza e ammirando la bellezza di Daphne, anche la luna sembrava innamorata di lei e i raggi lunari baciavano i capelli dorati della bionda.
-Amo il quidditch, mi ritengo un'ottima cacciatrice anche se non ho mai fatto i provini per la squadra di serpeverde. Mi piace fare shopping, ma credo che piaccia a tutte le ragazze. Le mie materie preferite ad Hogwarts sono Storia della Magie e Pozioni, amo la storia, può insegnarci tantissimo..per quanto riguarda Pozioni, credo sia un talento di famiglia- disse Daphne sorridendo imbarazzata.
-Sei la mia ragazza perfetta! Che ne dici se facciamo un accordo?- disse Alex ghignando furbo.
-Che tipo di accordo?- chiese Daphne intrigata, avrebbe fatto qualsiasi cosa per stare più vicina ad Alex, era così affascinante e magnetico.
-Io ti accompagno a fare shopping per il resto dell'estate, tu in cambio fai i provini con me per la squadra di quidditch e mi aiuti in pozioni..sono un disastro! Piton prima o poi mi ucciderà!- disse Alex passandosi una mano tra i capelli, senza rendersi conto che si era fatto sfuggire un dettaglio di troppo.
-Come?? Sei già stato ad Hogwarts??- disse Daphne confusa, lasciando la mano di Alex e indietreggiando.
-La verità la conosce solo la mia famiglia, giurami che non la dirai a nessuno e ti racconterò tutto- disse Alex che era sbiancato, non voleva mentire a Daphne, ma non voleva neanche mettere in pericolo la sua famiglia.
-Giuro solennemente di non rivelare a nessuno la tua vera identità, lo giuro sulla mia magia- disse Daphne estraendo la bacchetta e pronunciando il voto infrangibile.
-Cosa hai fatto?- chiese Alex allarmato, aveva sentito in passato Hermione blaterare qualcosa su un voto infrangibile e quello che aveva fatto Daphne gli somigliava molto.
-Ho fatto un voto infrangibile, se rivelerò a qualcuno senza il tuo permesso la tua precedente identità perderò tutta la mia magia e morirò lentamente, adesso mi dici chi eri?- disse Daphne tranquillamente.
-Ma io non volevo che facessi una cosa simile..non capisci quanto può essere pericoloso?- disse Alex allarmato.
-Quel che è fatto è fatto, adesso dimmi chi eri- disse Daphne incrociando le braccia e aspettando delle risposte.
-Ero Harry Potter- disse Alex dopo aver fatto un respiro profondo, Daphne scoppiò a ridere divertita.
-Che c'è di così divertente? Sono un comico?- disse Alex offeso incrociando le braccia mentre Daphne si teneva la pancia e continuava a ridere.
-è il como dai!! Un Malfoy che per sedici anni vive come il salvatore del mondo magico..ti sei offeso? C'è qualcosa che posso fare per farmi perdonare?- disse Daphne mordendosi il labbro per non sorridere, Alex con il broncio era adorabile.. e terribilmente sexy!
-Potresti fare molte cose- disse Alex maliziosamente avvicinandosi lentamente a Daphne, era così vicino che poteva contare le piccolissime lentiggini di lei, un'imperfezione che la rendeva perfetta.
-Alexand..- mormorò Daphne quando sentì le labbra di Alex sulle sue, il bacio iniziò dolcemente e divenne presto passionale.
Si separarono solo quando il bisogno d'aria divenne impellente e passarono tutta la serata a parlare e a baciarsi teneramente sulla riva del lago.
Rientrarono al Malfoy Manor due ore dopo, Draco e Pansy erano appena tornati nella sala dopo una gita al piano di sopra e stavano salutando gli ospiti pronti ad andare via, in pochi minuti rimasero solo Pansy Daphne e i gemelli.
Pansy salutò Draco con un bacio e Daphne fece lo stesso con Alex, il loro bacio fu interrotto però da un fischio di approvazione di Draco.
-Vedo che ti sei sciolta un pò eh Daffina!! Ci voleva mio fratello- disse Draco ridendo, beccandosi un pizzico dalla fidanzata e una minaccia mentale dal fratello.
-Notte ragazzi- disse Daphne ridendo rossa in volto.
-Notte- disse Draco trascinando il fratello che aveva un'aria sognante stampata in volto al piano di sopra.

Scusate l'enorme ritardo, l'università praticamente m'impedisce di vivere...comunque questo capitolo diversamente dagli altri è stato completamente riscritto, ed è ciò che farò con tutti quelli futuri! Spero che vi sia piaciuto! Fatemelo sapere!

Baciiii

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Capitolo 5
*** Lasciarsi il passato alle spalle ***


finire L'estate stava passando velocemente tra partite quidditch, risate feste con gli amici e le visite di Pansy e Daphne.
Entrambi i gemelli Malfoy non riuscivano a ricordare un'estate passata così serenamente e velocemente.
Un caldo giorno di agosto mentre i gemelli erano impegnati a prendere il solo a bordo piscina con le ragazze comparve un elfo tutto sudato che con fare ossequieso si avvicinò ad Alex.
-Wolfy? Hai portato le nostre limonate?- disse Alex annoiato sollevando la testa per guardare l'elfo, che si era completamente dimenticato le limonate e per punirsi aveva incominciato a sbattere la testa contro la scaletta della piscina.
-Se non le hai portate perchè ci hai disturbato?- disse Draco sbadigliando mentre l'elfo continuava a punirsi e gli altri ridevano.
-Dicci cosa sei venuto a fare, per Salazar smettila di sbattere contro la scaletta, è d'argento!- disse Draco annoiato mentre Alex Pansy e Daphne ridevano ancora.
-La padrona mi ha mandato..per dirvi..che dovete andare a Diagon Alley per comprare le cose per la scuola..e al padroncino Alex un nuovo guardaroba..credo- disse l'elfo squittendo per poi barcollare e cadere in piscina privo di sensi.
"No, non doveva dirlo di fronte alle ragazze, non doveva proprio dirlo. Le nostre povere Magic Card Platinum che papà ci aveva appena dato..." pensarono in coro i gemelli, sbiancando visibilmente nonostante la loro pelle fosse già diafana.
Nello stesso momento le ragazze si scambiarono un ghigno malefico e complice.
-Se non sbaglio un pò di tempo fa mi avevi promesso che mi avresti portato a fare shopping, credo che sia arrivato il momento di mantenere la tua promessa signor Malfoy- disse Daphne facendo gli occhi da cerbiatta ad Alex, sapendo bene che il ragazzo non sapeva resistergli.
-Siii, ti prego Dracucciolo! è quasi il nostro mesiversario- disse Pansy facendo il labbruccio.
"è tipo il 19039309.. mesiversario che festeggiamo" pensò Draco facendo ridere il fratello.
I ragazzi riuscirono a resistere alle due adorabili fidanzate solo per qualche minuto, mezz'ora dopo erano pronti a partire per Diagon Alley.
Le ragazze li aspettavano ai cancelli del Manor, perfette nei loro vestitini floreali estivi e i loro cerchietti tra i capelli, pronte a spendere rispettivamente il patrimonio dei Greengrass e dei Parkinson, per poi passare a quello dei Black e dei Malfoy, nel caso di Daphne anche a quello dei Potter che era sempre di Alex.
Siccome i gemelli e le ragazze non potevano smaterializzarsi e come ripete sempre Malfoy Senior 'i Malfoy viaggiano sempre con stile', ad aspettare Alex Daphne Pansy e Draco nel vialetto del Manor vi erano due limousine nere.
-Pensa quante cose possiamo comprare! Sono spaziosissime queste auto- esclamò Pansy felice, facendo ridere Narcissa che era andata a salutarli, mentre i gemelli sospirarono rassegnati al loro destino.
Impiegarono circa un'ora per arrivare a Diagon Alley, come il Nottempo le limousine erano incantate e capaci di evitare il traffico.
Questa era la prima uscita ufficiale di Alex da quando era ritornato a far parte della famiglia Malfoy, inoltre era la sua prima uscita ufficiale con Daphne, avrebbe sicuramente attirato attenzione.
Per prima cosa decisero di comprare tutto il necessario per Hogwarts, stavano passeggiando per la via principale di Diagon Alley mano nella mano con le ragazze quando Alex si accorse che quasi tutti li stavano fissando.
-Dray, perchè ci stanno fissando tutti? Prima mi fissavano perchè ero Potter..ma adesso..perchè?- chiese Alexander confuso guardandosi intorno, aveva sempre odiato le attenzioni che il mondo magico gli riservava.
-Alex..ci fissano perchè non si vede tutti i giorni un Malfoy così espansivo in pubblico, adesso incominceranno a dire che siamo umani e non ghiaccioli..secoli di buona raputazione buttati via così- disse Draco ridendo divertito.
Le ragazze per tutta la giornata trascinarono i ragazzi per tutti i negozi di Diagon Alley, spendendo cifre folli, mentre i gemelli camminavano dietro di loro come degli Inferi.
-Draco, uccidimi, un semplice Avada..una cosa veloce e indolore..è peggio del cruciatus fare shopping con Pansy e Daphne- disse Alexander disperato.
-Non ha funzionato la prima volta l'Avada, non credo che sarà utile la seconda- disse Draco scuotendo la testa.
-Avete detto qualcosa?- chiese Pansy voltandosi verso i gemelli e sorridendo angelica.
-Vi preso se ci volete almeno un pò di bene, se mi ami almeno un pochino Pan...basta shopping, non ce la faccio più, chiedo pietà- disse Draco stremato e stanco quasi quando la sua Magic Card, Alex si limitò ad annuire speranzoso.
-Ok, ma dobbiamo per forza andare al Ghirogoro- disse Pansy dopo essersi scambiata un veloce sguardo con Daphne.
-Possono spedirceli via gufo!! Non c'è bisogno di andare- disse Draco speranzoso.
-Costa il doppio, siamo lontani dal Ghirogoro solo pochi metri- disse Pansy indicando il negozio che era veramente vicino.
-Siamo anche schifosamente ricchi- disse Draco sperando di convincere le ragazze.
-C'è un libro che devo comprare ad Astoria- disse Daphne prendendo Alex per mano e trascinandolo verso il Ghirogoro.
In pochi minuti trovarono tutti i nuovi libri per l'anno che stava per iniziare, Daphne comprò anche il libro per la sua sorellina Astoria, avevano appena finito di pagare quando videro avvicinarsi un gruppo di maghi dai capelli rossi e una ragazza riccia, erano gli Weasley con Hermione, Daphne istintivamente si aggrappò ad Alex, aveva paura di perderlo.
Daphne non poteva sapere che dopo lunghe discussioni con Draco Alex aveva completamente cambiato idea sugli Weasley, il suo gemello aveva condiviso con lui tutte le liti e gli scherzi che gli Weasley avevano fatto a Draco durante gli anni, adesso vedeva la cose dalla prospettiva di Draco.
-Un Malfoy in più, un'altra sfortuna per il mondo! Speravamo tutti che tu fossi morto tanto tempo fa, beh ci penserà Harry ad uccidervi, ci penserà l'Ordine!- disse Ron minacciando Alexander che cercava di non ridere, Ronald non era mai stato minaccioso e senza l'etichetta di 'migliore amico di Harry Potter' era semplicemente patetico.
-Tu sei un Weasley giusto? Mio fratello mi ha parlato di voi, troppo poveri per avere del cibo decente, siete felici di andare ad Hogwarts perchè così potete mangiare tutti quanti- disse Alexander con cattiveria, trattenendo Draco che sembrava pronto a cruciare Weasley.
Ron, impulsivo come sempre, cercò di attaccare Alexander ma venne trattenuto da Hermione che lo immobilizzò.
-Metti dentro quella maledetta bacchetta Draco, nessuno deve sapere che l'Oscuro ha tolto la traccia del ministero dalle nostre bacchette, non fare stupidaggini che potrebbero farci uccidere- sibilò Alex all'orecchio di Draco afferrandogli il polso.
-Hai ragione, hai ragione- disse Draco facendo dei respiri profondi per calmarsi mentre Pansy lo faceva uscire dal negozio.
-Weasley vedi di chiudere la bocca, non ti azzardare più a parlare della mia famiglia o le cose per te finiranno male..non c'è più Potter a difenderti, non sei più speciale, sei solo..e sai bene che l'Oscuro è tornato. Smettila di fissare la mia ragazza, so che ti piace ma non sarai mai alla sua altezza..cercati qualcuno di più adatto a te..la Brown magari. Siamo in guerra e gl'incidenti accadono..non vorrei che ne accadesse uno  a te- disse Alexander ghignando alla Malfoy per poi allontanarsi mano nella mano con Daphne, lasciandosi alle spalle il passato di Harry Potter.
 

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Capitolo 6
*** This is Slytherin ***


This is Slytherin L'estate stava volgendo al termine e il rapporto di Alexandre e la sua famiglia stava diventando sempre più solido, incominciava a sentirsi veramente a casa per la prima volta nella sua vita, doveva ammettere che non aveva avuto problemi ad entrare nella filosofia della famiglia Malfoy, adesso si sentiva un membro della famiglia a tutti gli effetti, ed era una sensazione fantastica.
La sera del 31 agosto la famiglia Malfoy tranne Lucius, che era occupato al ministero della magia, stava aspettando la cena riunita in sala da pranzo, i gemelli stavano scherzando tra di loro e Narcissa guardava intenerita la scena che gli si parava davanti agli occhi e che per tanto tempo aveva sognato di vedere.
All'improvviso la porta del salotto si spalancò ed entrò Lucius Malfoy, era più pallido del solito e aveva una faccia preoccupata ed un'espressione nervosa, la sua famiglia capì subito che c'era qualcosa che non andava, ma conoscendo il carattere di Lucius nessuno gli chiese niente, sapevano bene che si sarebbe confidato con loro al momento opportuno.
-Il signore oscuro ci sta richiamando a sè, per tutto il giorno il marchio nero ha bruciato e un'ora fa è arrivata una lettera in cui Codaliscia diceva che stasera ci sarà un meeting a casa dei Nott e che ogni membro avrebbe dovuto portare i suoi eredi per farli conoscere all'oscuro signore, inutile dire che l'incontro è stato organizzato affinchè Voldemort vi possa conoscere ragazzi- disse Lucius rivolgendo uno sguardo preoccupato a Draco e Alex.
-Da quello che mi hanno detto l'oscuro signore è molto interessato a voi due figli miei, il fatto che siate gemelli magici porta l'oscuro signore a desiderarvi ardentemente tra le sue fila, i vostri poteri sono più forti degli altri, insieme potreste sconfiggere sia Silente che l'oscuro signore- disse Lucius facendo un respiro profondo, non avrebbe mai voluto mettere i ragazzi in questa situazione.

-Probabilmente questa sera vi chiederà di scegliere la fazione per la quale combatterete, io vi chiedo di riflettere bene su cosa volete fare e su quali sono i vostri ideali e le vostre intenzioni future, io e vostra madre abbiamo deciso di seguirvi in qualsiasi fazione sceglierete, anche se sapete in cosa crediamo, voi restate la cosa più importante per noi.- disse Lucius serio prendendo per mano la moglie e guardando i gemelli con affetto.
I gemelli ascoltarono attentamente il loro padre parlare, sapevano di dover prendere una decisione fin dall'inizio anche se non si aspettavano di doverlo fare così presto, durante l'estate ne avevano discusso anche con le ragazze che avevano detto hai gemelli la stessa cosa che Lucius gli aveva appena detto "vi seguiremo ovunque".
Alex e Draco sapevano esattamente cosa fare, ne avevano discusso a lungo, valutando i pro e i contro di entrambe le fazioni ed erano giunti ad una decisione comune. 
-Padre noi sappiamo cosa fare e da stasera lo sapranno tutti- disse Draco al padre che rimase visibilmente sorpreso, non si aspettava che i suoi gemelli sarebbero stati così tranquilli di fronte alla prospettiva d'incontrare i signore oscuro.
Alle 23:30 in punto la famiglia Malfoy si smaterializzò a casa Nott, attuale sede della fazione oscura, erano arrivati solo pochi mangiamorte, tra i quali i Greengrass e i Parkinson, Pansy e Daphne si avvicinarono a Draco e Alex e li baciarono sulla guancia.
- E così stasera annuncerete da che parte state, sapete che siete le star della serata? Tutti vogliono sapere che farete, secondo alcune voci avete già dei seguaci tra i mangiamorte, pronti a seguirvi nella fazione delle luce se non sceglierete l'oscurità- disse Pansy con fare cospiratorio, in quel momento era la perfetta mogliettina purosangue un pò pettegola.
-Un hurrà per noi Alex, abbiamo già la nostra piccola setta- disse Draco sarcastico facendo ridere il gemello mentre Pansy mise il broncio, che sparì subito con un bacio di Draco.
Pochi minuti dopo la sala iniziò a pienarsi e Voldemort fece la sua entrata, camminò lentamente verso il suo trono nero, il pavimento di fronte ad esso era sporco di sangue secco, un monito per i mangiamorte che disobbedivano agli ordini e che avevano tradito l'oscuro signore.
Tutti s'inginocchiarono compresi Alex e Draco, finchè Voldemort non fece loro cenno di alzarsi.
-Miei fedeli servi vedo che avete portato i vostri eredi come vi avevo detto, in particolare noto che ci sono anche i due giovani Malfoy, fatevi avanti voglio vedervi meglio.- sibilò Voldemort con i suoi inquietanti occhi rossi fissi sui gemelli, che senza alcuna paura ricambiarono lo sguardo dell'oscuro signore, il fuoco incontrò il ghiaccio.

I gemelli si avvicinarono con passo lento e regale al trono di marmo scuro in cui sedeva Voldemort, e s'inchinarono di fronte a esso.
- Alzatevi pure, ho una proposta da fare a voi due questa sera, come ben sapete io non ho un erede e ho sentito che voi due avete interessanti abilità, vorrei che diventaste i miei eredi, siete gli unici che hanno le potenzialità giuste per ricoprire questo ruolo, che ne dite?- disse Voldemort con il suo tono da manipolatore, sapeva di aver bisogno di quei due ragazzini, per il momento almeno.
I due Malfoy si guardarono, e pensarono l'uno nella mente dell'altro -Inizia lo show-.
-Sarebbe un onore unirci a lei signore- disse Draco con voce ferma guardando negli occhi l'oscuro signore.
-Concordo con mio fratello, siamo al suo servizio.- disse Alexander cercando di imprimere nella sua voce tutta la sua fedeltà a Voldemort.

La maggior parte dei mangiamorte presenti rimasero visibilmente sorpresi dalla proposta dal signore oscuro a quei ragazzini, anche se in giro si diceva che avevano una potenza superiore a quella dell'oscuro signore, e che Voldemort li temesse.
-Perchè tutte queste formalità? Siete i miei eredi datemi del tu, chiamatemi Voldemort- disse il signore oscuro, scioccando tutti i presenti in sala, sapeva bene di non poter sottomettere veramente i Malfoy, rischiava una loro ribellione, doveva conquistare la loro fiducia, doveva farli sentire suoi pari, per questo motivo fece comparire due troni al suo fianco e fece cenno ai gemelli di sedervisi, Draco e Alex non se lo facero ripetere due volte e compiaciuti si sedettero al fianco di Voldemort, osservando gli altri mangiamorte con aria di superiorità.
-Da oggi i gemelli Malfoy saranno i miei eredi, i principi oscuri, porterete loro lo stesso rispetto che portate a me ci siamo capiti?- disse Voldemort minoccioso alla folla che s'inchinò di fronte a lui e ai gemelli Malfoy.
-SI SIGNORE- dissero in coro i mangiamorte completamente sottomessi ai loro signori.
Il meeting proseguì tranquillamente con i gemelli che parlavano mentalmente indisturbati, il signore oscuro a fine meeting gli disse che li avrebbe personalmente allenati tutte le sere durante l'anno scolastico e poi mandò anche loro a casa con la loro famiglia.
Il giorno dopo i Malfoy si svegliarono presto, dovevano andare a King Cross per la partenza per Hogwarts, quell'estate meravigliosa era giunta al termine, adesso li aspetta un lungo anno scolastico ricco di cambiamenti e sorprese.
Alex e Draco scesero le scale con i loro bagagli portati dall'elfi domestici, i bauli di Alex adesso erano quanti quelli di Draco dopo tutte le giornate di shopping a cui le ragazze l'avevano costretto, arrivati davanti alla porta trovarono Lucius e Narcissa che appena li videro li stritolarono in un abbraccio "mortale".
-
Drake sono impazziti?- pensò Alex, temendo che la signora Weasley avesse posseduto sua madre.
-No non ti preoccupare fanno così tutti gli anni, in pubblico dobbiamo mantenere la nostra maschera di freddezza perciò alla stazione non ci possiamo salutare come vogliamo, quindi ci salutano ora- pensò Draco, spiegando al fratello la situazione e osservandolo rilassarsi nell'abbraccio di Narcissa. 
-Ti ho appena ritrovato, era così bello vedervi insieme non voglio che ve ne andiate adesso-  disse Narcissa asciugandosi con un fazzoletto le lacrime silenziose che gli scorrevano sul volto.
-Amore non ti preoccupare, torneranno a natale, stanno andando a Hogwarts non in guerra ok?- disse Lucius abbracciando la moglie, cencando di tranquillizzarla anche se doveva ammettere che anche a lui sarebbero mancati i suoi figli.
Dopo i dovuti saluti e i fiumi di lacrime di Narcissa, arrivarono a King Cross appena in tempo, i gemelli furono costretti a salire al volo sul treno, ebbero pure l'impressione che il treno li aveva aspettati, ci doveva essere lo zampino di Lucius.
 Draco e Alex stavano camminando tranquillamente per i corridoi alla ricerca dello scompartimento dei loro amici, quando si sentirono afferrare e trascinare in uno scompartimento quasi alla fine del treno, colti di sorpresa non riuscirono a opporsi, quando guardarono i loro rapitori videro che le due figure che li avevano assaliti, non erano altro che le loro ragazze che adesso stavano ridendo di loro.
-Non sapevo che fosse così facile catturare un principe oscuro- dissero Daphne e Pansy nell'orecchie di Alex e Draco per provocarli.
-Sai cosa mi succede quando vieni così vicina vero Pansy?- mormorò Draco sul collo di Pansy per poi baciarlo e mordicchiarlo facendola sospirare.
-Daphy non giocare con il fuoco che poi ti sciogli mia cara principessa di ghiaccio- disse Alex a Daphne per poi prenderla per la vita e trascinarla nel corridoio deserto facendola appoggiare al finestrino, i loro corpi si sfioravano frenetici mentre Alex la baciava con passione lasciando segni rossi sul collo della bionda. 
Dieci minuti dopo le gambe di Daphne erano allacciate intorno alla vita di Alex, il suo respiro era corto e affannato mentre lottava contro i bottoni della camicia di Alex che uno dopo l'altro stavano cedendo mettendo in mostra la perfetta pelle diafana tipica dei Malfoy.
Alex intanto era impegnato a sollevare la gonna di Daphne mentre gli baciava la spalla nuda, la camicetta della ragazza già dimenticata sul pavimento del treno, Merlino la voleva così tanto.
-Alex!! Signorina Greengrass!! Un pò di decenza! Per vostra fortuna ci sono io come prof di guardia e non voglio togliere punti a serpeverde! Ora ricomponetevi!- disse Piton, che era rimasto scioccato dalla scena in cui si era imbattuto, si poteva vedere anche un pò di rossore sul suo viso tipicamente pallido.
-Dico anche a te Draco lì dentro! So che sei lì!- disse Piton che aveva sentito un sospiro nello scompartimento di fronte, Draco non riuscì a trattenere una risata.
-Da lei proprio non me l'aspettavo- disse Piton a Daphne che era viola dall'imbarazzo per poi voltarsi mentre la bionda cercava maldestramente di ricomporsi ed Alex osservava la scena divertito appoggiato contro la parete del treno.
-Ho due assatanati come figliocci, esattamente come il loro padre.- disse Piton indignato mentre si allontanava scuotendo la testa.

-Povero zio sev- pensò divertito Alex, aveva scoperto durante l'estate che Piton era il suo padrino e aveva imparato a volere bene anche a lui.
Erano passati circa quindici minuti da quando Piton aveva interrotto le loro "attività ricreative" e Pansy e Draco non erano ancora riusciti a smettere di ridere, mentre di fronte a loro c'erano un Alex visibilmente stufo di tutte quelle risate e una Daphne ancora rossa dalla vergogna.

-Non ci posso credere che lo zio Sev vi abbia sorpreso, e dimmi Alex in che condizioni eravate? Vestiti spero per voi!- disse Draco che aveva le lacrime agli occhi da quanto aveva riso.
"Finiscila Draco o ti giuro che prima che arriviamo ad Hogwarts sono figlio unico"  pensò Harry al culmine della sopportazione, era teso come una corda di violino, quella che all'inizio era stata una scena divertente aveva lasciato situazioni poco piacevoli, Draco capì di aver raggiunto i limite e cambiò abilmente argomento.
-Ragazzi Daphne e io andiamo a salutare Millicent e le altre, riuscite a sopravvivere senza di noi per un pò?- disse Pansy dopo che lei e Daphne si erano alzate da loro posti.
-Non vi siete dimenticate qualcosa?- dissero i ragazzi con due sorrisi maliziosi identici.
Le ragazze capirono subito a cosa si riferivano e si chinarono sui ragazzi per un passionale lento bacio, i ragazzi colsero al volo l'occasione e le tirarono giù facendole mettere a cavalcioni su di loro, avevano un paio di questioni da finire.
-Devo andare, ci vediamo tra un ora in bagno- disse Daphne mordicchiando il lobo dell'orecchio di Alex facendolo impazzire, lo sguardo di Alex si illuminò come quello di un bambino a cui era stato promesso il suo giocattolo preferito, poi Daphne si alzò tra i mugoli dispiaciuti di Alex, un ora non sarebbe mai passata abbastanza velocemente.
Nel mentre Draco e Pansy si stavano dando alla stessa attività degli altri due, quando Draco si stacco e incominciò a baciare il collo a Pansy, quando smise un bel segno rosso era visibile sul collo di Pansy.
-Così adesso tutti sapranno che sei mia!- osservando il segno rosso sul collo di Pansy per poi baciarlo delicatamente.

Pansy gli rubò un bacio veloce e poi anche lei si alzò con grande dispiacere di Draco che pensò "Qui ci vorrebbe una doccia fredda" e suo fratello prontamente rispose "pensa a zio Sev o a Voldemort ti fa passare tutte le fantasie,con me sta funzionando" .
Quando Daphne e Pansy uscirono dalle scompartimento Alex e Draco si ritrovarono senza nulla da fare, facero una paio di partite a scacchi e comprarono un paio di cioccorane dal carrello, ma poi iniziarono ad annoiarsi.
-Visitina a Weasley per scaricare la tensione accumulata?- disse Draco ghignando divertito, era sempre una gioia tormentare pel di carota. -Fammi strada, ma una cosa veloce tra un oretta ho da fare- disse Altair alzandosi  e scambiandosi uno sguardo d' intesa con Draco che scosse la testa, suo fratello era quasi peggio di lui.

Percorsero il lungo corridoio del treno fino a che non sentirono in uno compartimento la voce del loro amico Blaise ed entrarono a chiedergli se voleva aggiungersi per un salutino agli sfigati.
-Finalmente! Theo si è dato alla fuga due minuti fa e mi ha lasciato qui con Tiger e Goyle, per fortuna siete arrivati- disse Blaise con gratitudine appena li vide, non avrebbe sopportato un momento di più la compagnia di quei due vegetali,  sia lui che i due bestioni si unirono ai gemelli nella loro piccola spedizione che per Draco era ormai una tradizione.

Stavano camminando nel corridoio quando sentirono la voce della so-tutto-io e capirono di essere arrivati a destinazione, entrarono Alex Draco e Blaise.
Luna Hermione e Ginny non poterono non ammettere a loro stesse che erano i tre ragazzi più belli che avessero mai visto, Alex con i suoi capelli biondi scompigliati e i suoi occhi verde ghiaccio, Draco capelli biondi quasi bianco come il fratello tirati indietro sempre perfetti e i suoi occhi quasi grigi, Blaise pelle diafana e angelica come i Malfoy ma con occhi scuri e impenetrabili e capelli neri come la pece, erano tre angeli pensarono le ragazze, tra angeli dannati.

Naturalmente i pensieri di Neville, Ron e Dean erano di tutt'altro genere, odiavano quei viziati, chi si credevano di essere?
-Allora pezzenti come va la vita?- disse Draco spregevole, l'odio che provava per i Weasley si poteva percepire nella sua voce, l'incolpava anche di averlo sostituito come famiglia di Alex, non li avrebbe mai perdonati.
 -Vedo che adesso non ti puoi permettere neanche il cibo sul treno, difficile sopravvivere senza i soldi di Potter eh?- aggiunse Draco rivolto a Ron che aveva un panino di sua madre in mano.

-Che vuoi Malfoy? Se cerchi guai li hai trovati, presto farete la fine che tuo fratello avrebbe già dovuto fare, siete un male per il mondo e dovete essere eliminati- disse Ron che si era alzato ed era pronto a picchiare Draco.
 -Crucio- mormorò Alex sfiorando Ron con la punta della bacchetta senza che nessuno se ne accorgesse ,Ron cadde a terra urlante per un secondo, Draco capì subito cosa aveva fatto Alex e guardò il fratello con gratitudine, era bello avere qualcuno sempre pronto a proteggerti, si sarebbero protetti a vicenda per sempre.

-Come pensi di potermi affrontare se non riesci neanche a stare in piedi?- disse Draco ridendo insieme ai serpeverde mentre Ginny e gli altri grifondoro aiutavano Ron a rialzarsi, detto questo uscirono dallo scompartimento, però non prima di aver cancellato le tracce dell'incantesimo appena scagliato su Ron, pensando di ricordarsi di ringraziare loro padre per i trucchetti che gli aveva insegnato durante gli allenamenti estivi.
-E adesso amici miei, scusatemi ma ho un bollente appuntamento- disse Alex staccandosi dal gruppo, a questa frase seguirono fischi e incoraggiamenti.
-Divertiti- disse Draco ridendo e facendo l'occhiolino al gemello che scomparì nel bagno infondo al treno.
-Mi hai fatto aspettare troppo- disse Daphne che era già arrivata, baciando con foga il fidanzato.
-Non sai da quant'è che aspetto io- disse Altair sbottonando la camicetta della ragazza, baciando ogni centimetro di pelle nuda che scopriva.
-Sbrigati- sospirò Daphne con le mani intrecciate tra i capelli di Alex.
-Le cose buone arrivano alle ragazze che sanno aspettare- disse Alex divertito baciando la pancia di Daphne mentre con una mano gli sbottonava la gonna.
-Merlino- sospirò Daphne con la testa contro il muro.
Mezz'ora dopo il treno fischiò, erano ormai ad Hogwarts, Alex e Daphne erano ancora rinchiusi in bagno e si stavano rivestendo.

-Tesoro è stato fantastico- disse Daphne a Alex mentre si stava facendo la coda guardandosi nel minuscolo specchio dell'altrettanto piccolo bagno.
-Con me è sempre fantastico amore- disse Alex che da quando era tornato ad essere un Malfoy ne stava acquisendo anche l'infinita vanità.
-Facile visto che non ho mai avuto altri per paragonarti- disse Daphne divertita mentre si truccava di nuovo.
-Neanche io ho mai avuto altre ragazze ma non dubito che tu sia la migliore, nel mio futuro non voglio nessun altro che non sia tu!- disse serio Alex abbracciando Daphne da dietro e guardandosi allo specchio, erano perfetti insieme.
-Neanche Cho Chang?- disse Daphne curiosa, pensando a quanto sarebbe stato bello un loro bambino, insieme erano divini.
 -Chi??? Non vale la metà di quanto vali te!- disse Alexander sincero baciando una guancia di Daphne per poi sbloccare la porta del bagno.

Uscirono dal bagno e si riunirono ai loro compagni, Alex era ancora perso nei ricordi di poco tempo fa quando la voce di suo fratello gli rimbombò nella mente "porco, finiscila di pensarci! e se proprio lo vuoi fare chiudi la mente prima! Io non sono interessato alle tue prestazioni!"
"
Tutta invidia la tua"  gli rispose mentalmente Alex.
Il treno si fermò e il gruppo scese dal treno, all'improvviso Alex si sentì afferrare per un braccio, si girò e vide che Hagrid lo stava trascinando lontano dai suoi amici, verso il lago.
-Devi essere smistato perciò andrai con il primo anno- disse Hagrid in modo rude, con uno sbuffo di rabbia Alex seguì Hagrid e una volta sulla barca si accorse di uno scatto di macchina fotografica, si girò alla ricerca di Colin talmente ci si era abituato quando era Harry, ma invece vi trovò suo fratello Draco che sghignazzava e scattava fotografie a raffica.

-Una foto per mamma e papà del loro bambino che va ad Hogwarts e una per me per tirarmi su di morale quando sarò triste, andiamo Alex avvicinati ai tuoi compagnucci vi faccio una foto di gruppo- disse Draco per poi scoppiare a ridere, mentre i poveri undicenni nella barca con Alex non sapevano se ridere o restare impassibili vista la crescente collera di Alex.
-Draco se un uomo mortoooooo- disse furioso Alex e fece per scendere ma la barca iniziò a muoversi e per poco non cadde in acqua.
-Fermo Alex, non vorrai cadere in acqua come un Weasley?- disse Draco divertito, dirigendosi poi verso le corrozze, lasciando Alex a meditare vendetta.
Una volta arrivati ad Hogwarts la McGrannitt fece loro il solito discorso sulle case  e li condusse nella sala grande, per la prima volta Alex si accorse che quel discorso era decisamente discriminante nei confronti di serpeverde.
-Prima dell'annuale smistamento ho due annunci da fare: mi rattrista molto ma è ormai da luglio che non abbiamo più notizie del signor Potter e non sappiamo che fine abbia fatto, le ricerche sono tutt'ora in corso, la nostra speranza è che possa presto tornare tra noi sano e salvo.- disse Silente, una volta finito il suo discorso un brusio si levò dalla stanza e Silente per continuare a parlare fu costretto a richiamare tutti all'ordine.
-La seconda cosa che intendo dirvi stasera è che Hogwarts ha un nuovo studente che si è recentemente ricongiunto alla sua famiglia, Alexander Malfoy, che inizierà Hogwarts dal sesto anno ,visto che è il gemello del signor Draco Malfoy e che durante gli anni in cui era scomparso è stato allenato da un insegnante privato durante l'estate ha brillantemente superato gli esami di ammissione.- concluse Silente con tono freddo e calcolato.

-Quando chiamerò il vostro nome, salirete sul palco e sarete smistati dal cappello parlante- disse la McGrannitt per poi allontanarsi dagli studenti per andare a prendere il capello.
-Alexander Malfoy- urlò la McGrannitt, Alex avanzò con sicurezza verso il palco si mise seduto, prima ancora di toccare la sua testa il cappello urlò -SERPEVERDE- esattamente come aveva fatto anni prima con Draco e poi aggiunse in modo che lo potesse sentire solo Alex -Vedo che finalmente hai deciso di seguire il tuo destino-.
Alex si alzò raggiunse il tavolo di serpeverde che ancora stava battendo le mani per lui e si voltò verso Silente, si accorse che non stava battendo le mani e pensò "vecchiaccio ammuffito" facendo morire Draco dal ridere.
Una volta finito lo smistamento si diressero tutti verso i dormitori, nei sotterranei Draco si fermò davanti ad un quadro con un serpente che stritola un leone e disse la parola d'ordine -Purosangue-.
Il quadro si spostò rivelando una sala comune con poltrone e divani in pelle nera e un camino in marmo scuro.
 -Benvenuto a casa fratellone- gli disse Draco prima di entrare dando una pacca sulla spalla ad Alex.

Appena entrato Alex fu attirato in modo magnetico dal ritratto di Salazar Serpeverde, vi si avvicinò e disse in serpentese -Apriti- il dipinto si spostò e rivelò una stanza simile alla sala comune ma più lussuosa e raffinata, in sala comune per fortuna vi erano solo Daphne Pansy e Draco che si avvicinarono ad Alex stupiti.
-Questo deve essere il famoso alloggio di Salazar Serpeverde, ecco perchè nessuno era riuscito ad aprirlo la parola d'ordine era in serpentese- disse Pansy stupita mentre gli altri tre entravano.
-Ma tu sai tutto?- disse Alex scioccato voltandosi verso Pansy quando il quadro si richiuse alle loro spalle.
-Si, Draco me l'ha detto appena sei arrivato, era così felice di avere un fratello che gli è sfuggito anche il piccolo dettaglio che eri Harry Potter, ma giuro che non lo dirò a nessuno- disse Pansy seria, Alex non riuscì a rimproverare Draco viste le circostanze in cui l'aveva rivelato e poi di Pansy si fidava quindi si limitò ad annuire.

Esplorando gli alloggi si accorsero che vi era anche un bagno con una vasca immensa come quella del bagno dei prefetti, una camera da letto arredata con tende verdi e un letto rotondo con lenzuola nere.
-Questa stanza tornerà indubbiamente utile!- disse Alex sorridendo malizioso a Daphne che arrosì e si lasciò sfuggire una risatina.
-Con questa camera siamo apposto, io e Pansy prendiamo quella mia da prefetto di serpeverde, voi avete questa, ogni tanto però ce la dovete prestare- disse Draco sorridendo beffardo, facendo arrossire Pansy dall'imbarazzo.

-I prefetti hanno camere private?- disse stupito Alex che sapeva che solo i caposcuola le avessero.
-Amore è serpeverde questa, non siamo quei poveracci dei grifondoro noi!- disse Daphne facendo ridere gli altri.



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Capitolo 7
*** Momenti di vita ***


Quando Draco e Pansy se ne andarono era ormai notte, Daphne con una banale scusa si era infilata in bagno e adesso Alex attendeva il suo ritorno.
Qualche minuto dopo Daphne uscì dal bagno, indossava un sexy completino nero di pizzo che copriva poco o nulla, era perfetta una vera dea, nessuno sarebbe riuscito a trovargli un' imperfezione.
Alex si sentiva come incantato, non riusciva a muoversi, riusciva solo ad osservare la sensuale camminata della bionda che si stava avvicinando al letto, mentre l'osservava maliziosamente.
Daphne salì sul letto lentamente, iniziando a baciare il collo di Alex mentre gli sbottonava la camicia lentamente, con movimenti studiati.
-Lo dobbiamo inaugurare questo letto no?- sussurrò Daphne all'orecchio di Alex per poi mordicchiarglielo, il biondo sospirò, ormai completamente in balia della ragazza.
Quando Alex sentì la mano della ragazza nei suoi boxer sussultò e decise di riprendere il comando, invertendo le loro posizioni.
Adesso Daphne si trovava sotto di lui con i polsi bloccati sopra alla testa da una mano di Alex, ma non si era per niente arresa, i suoi occhi lo sfidavano ad andare avanti, il suo corpo si scontrava contro quello del ragazzo invitandolo ad unirsi con lui.
-Sarà una lunga notte per te amore mio..- disse Alex sfiorando il completino che scomparì magicamente.
Il mattino seguente Daphne si risvegliò tra le braccia di Alex, sorridente e piacevolmente indolenzita, con gli occhi mezzi chiusi dal sonno osservò l'orologio antico che si trovava sul comodino di Alex e si accorse che era tardissimo!
-Amore svegliati!! Tra dieci minuti iniziano le lezioni, non possiamo far tardi il primo giorno!- disse Daphne nel panico, cercando di svegliare Alex che dormiva beato, con il sorriso stampato sul volto.
-Ancora 5 minuti e scendo a colazione, dillo tu a mia madre Wolfy- mugugnò Alexander, convinto di parlare con il suo elfo domestico, per poi nascondere la testa sotto al cuscino.
Daphne alzò gli occhi al cielo e stizzita si diresse verso il bagno, nessuno poteva paragonarla ad un elfo domestico.
Riempì con acqua gelida un enorme secchio e si diresse nuovamente verso la camera, facendo fluttuare il secchio sulla testa di Alex per poi svuotarlo completamente.
Alex si svegliò di soprassalto e balzò fuori dal letto, bacchetta in mano pronto a duellare.
-Buongiorno amore- disse Daphne con un sorriso falso.
-Si può sapere che ti è preso pazza bionda? Credevo che i geni della pazzia fossero solo dalla mia parte della famiglia, ma anche la tua non scherza- disse Alex infuriato, poggiando la bacchetta sul comodino.
-Tesoro mancano cinque minuti all'inizio delle lezioni, abbiamo Difesa con Piton, dobbiamo andare ora- disse Daphne con le mani sui fianchi, ad Alex ricordava tanto Narcissa quando da gli ordini agli elfi domestici.
-Tanto la doccia me l'hai fatta- disse Alex sconsolato, vendicandosi poi dando un "abbraccio bagnato" a Daphne.
Si vestirono frettolosamente e corsero in sala comune dove trovarono Pansy che urlava da infondo alle scale.
-Draco finiscila di sistemarti i capelli, siamo in ritardo!- urlò Pansy per la decima volta.
-Dalle occhiaie direi che ve la siete spassata- disse Pansy quando si accorse dell'arrivo degli amici.
-Neanche tu e Draco avete giocato a scacchi, sento i suoi pensieri e li vedo anche Pan- disse Alex facendolo arrossire, era così divertente metterla in imbarazzo.
-Alex- disse Daphne correndo in difesa dell'amica e dando una gomitata al fidanzato.
-Vado a recuperare mio fratello, sennò la perdiamo tutta la prima ora- disse Alex massaggiandosi il fianco dove era stato colpito.
Quando furono certe che Alex fosse entrato in camera del fratello le ragazze iniziarono a spettagolare della notte appena trascorsa, arrossendo dopo ogni racconto.
-Sai che quel cretino di Draco quando ho provato a svegliarlo stamani mi ha scambiato per un elfo domestico?- disse infine Pansy ancora annoiata.
-Lo ha fatto anche Alex con me, si è beccato una bella secchiata d'acqua gelida- disse Daphne compiaciuta.
-Perchè non ci ho pensato anche io- disse Pansy delusa, Draco se lo sarebbe meritato.
Intanto al piano di sopra i gemelli si stavano specchiando fianco a fianco, cercando di sistemarsi i capelli.
-Stai uno schifo stamani- disse Draco divertito ad Alex, il fratello aveva delle occhiaie spaventose.
-Anche tu fratellino- disse Alex facendo la linguaccia al fratello, per poi trascinarlo al piano di sotto.
I quattro serpeverde uscirono dalla sala comune e camminarono verso l'aula in cui si sarebbe svolta la lezione di Piton, un purosangue non corre mai, Narcissa docet.
-Zio Sev ci ucciderà- disse Draco facendo un respiro profondo quando furono di fronte alla porta dell'aula.
-Non lo farà, non può uccidere i principi oscuri...vero?- disse Alex incerto per poi aprire la porta dell'aula.
-Finalmente i signori Malfoy e le loro compagne ci degnano della loro presenza, mi stavo preoccupando. Questo ritardo sarà comunicato alle vostre famiglie, 5 punti in più a Serpeverde per averci comunque raggiunto, anche se mi trovo costretto ad assegnarvi una punizione, dovrete occuparvi delle selezioni della squadra di quidditch.- disse Piton facendo cenno ai ragazzi di sedersi.
-Mi scusi signore! Io ho fatto un minuto di ritardo, mi ha dato 3 settimane di punizione e  ha tolto 20 punti a Grifondoro! Dirò a Silente che lei favorisce i suoi sudici serpi- disse Ron scattando in piedi, rosso come un peperone.
-Le settimane di punizione sono appena diventate quattro, a pulire i bagni. Inoltre le tolgo 40 punti per aver insultato un insegnante e la invito ad abbandonare l'aula, può andare dal preside e dirgli quel che vuole, ma il signor Potter non è più qui e dubito seriamente che adesso il preside l'ascolterà senza il suo amico famoso.- disse Piton e Ron imbarazzato abbandonò l'aula tra le risate dei serpeverde e la rabbia dei grifondoro.
La settimana proseguì senza altri intoppi, le lezioni si rivelarono più facili del previsto e raramente si vedevano ad Hogwarts i gemelli Malfoy separati, finalmente arrivò il sabato, giorno delle selezioni per la squadra di quidditch.
Alex quella mattina venne svegliato dal rumore di qualcuno che sibilava frasi senza senso in serpentese alla porta dei suoi alloggi, inutile dire che era suo fratello Draco che cercava d' indovinare la nuova parola d'ordine dei suoi alloggi, visto che Alex l'aveva cambiata dopo che Draco era entrato un paio di volte e aveva beccato sempre Daphne e lui in situazioni da bollino rosso.
Alexander gentilmente spostò Daphne che dormiva con la testa sul suo petto, si alzò svogliatamente  imprecando mentalmente contro il fratello che lo veniva a disturbare di sabato mattina presto.
-Si può sapere che vuoi di domenica mattina?- disse Alex stizzito aprendo la porta.
-Lo sai vero che ti ho sentito quando hai pensato di dire a Voldemort che ho detto che sembra un dissennatore nella pubertà...dov'è finito tutto il tuo amore materno?- disse Draco fingendosi disperato.
-A letto con Daphne e io sto per raggiungerlo se non mi dici cosa vuoi- disse Alex sbadigliando.
-Ero venuto a ricordarvi che tra venti minuti abbiamo le selezioni per la squadra di quidditich- disse Draco con nonchalanche.
-20 minuti? E non potevi venire prima?- disse Alex, che sembrava aver ricevuto un'altra secchiata d'acqua.
-Pansy mi ha svegliato due ore fa, dicendomi di venire a svegliarvi ma ci ho messo un pò a pettinarmi- disse Draco facendo spallucce mentre osservava il fratello vestirsi alla velocità della luce.
-Certo che Daphne ha il sonno pesante! Che fai non la svegli? Credevo dovesse fare il provino anche lei- disse Draco rivolgendo le sue attenzioni a Daphne che era ancora addormentata in lingerie.
-Per Salazar me ne ero dimenticato, non vuole più fare il provino ma vuole comunque esserci, devo svegliarla!- disse Alex nel panico, per poi avvicinarsi a Daphne, cercando di svegliarla dolcemente.
-Sveglia amore, le selezioni sono...beh sono adesso- disse Alex osservando l'orologio d'oro che aveva al polso.
-AHHHHH come adesso? Perchè non mi hai svegliato prima? Tu sei vestito!- disse Daphne saltando giù dal letto, puntando il dito minacciosamente contro Alex, ricordandogli terribilmente sua zia Bellatrix.
-Ragazzi io andrei...Pansy e io vi aspettiamo al campo- disse Draco deciso a fuggire da lì dentro prima che le ire di Daphne si scatenassero anche su di lui.
Quando Pansy vide uscire Draco dalla stanza del fratello più bianco del solito, cosa che credeva impossibile, si preoccupò, temendo fosse successo qualcosa.
-Va tutto bene Dray? Sei pallido- disse Pansy preoccupata.
-La tua amica arrabbiata fa paura, altro che regina di ghiaccio quella è il demonio- disse Draco rabbrividendo, facendo ridere la fidanzata.
-Fa paura più di tua zia Bella?- disse Pansy divertita cercando di non ridere, sapeva quanto Draco fosse permaloso.
-Si tesoro fa paura anche più di Voldemort...ma sempre meno paura di te quella volta che quel primino ti scambiò per una tassorosso e tu lo hai trasformato in un tasso...quel tuo momento di follia non lo supererà mai nessuno neanche mia zia Bellatrix tranquilla tesoro.- gli rispose Draco divertito.
-Avevo intenzione di protteggerti da Daphne ma adesso ho cambiato idea, lascerò che ti sbrani insieme al tuo gemello- disse Pansy incrociando le braccia imbronciata.
Draco la prese per la vita e la guidò verso il muro più vicino, immobilizzandola ,con il viso rivolto verso di lui poi con una mano prese entrambi i polsi di lei e glieli sollevò sopra alla testa.
-Non c'è nulla che io possa fare per farti cambiare idea piccola?- disse Draco con voce roca, baciando e mordicchiando il collo della ragazza, che sospirò ed inarcò la schiena contro di lui.
-Continua così Drake ti stai guadagnando la mia protezione- disse Pansy a occhi chiusi e bocca aperta, sembrava un pesciolino.
Proprio quando la mano di Draco si stava infilando sotto la maglia di Pansy, una voce gelida che chiamava Draco li interruppe e li fece sussultare.
Entrambi si ricomposero alla meglio e si girarono verso colui che li aveva interrotti: Severus Piton.
Alle spalle di Piton vi erano Daphne e Alex perfettamente vestiti e pronti.
"Perchè non mi hai avvisato che zio Sev stava arrivando?" pensò Draco all'indirizzo di Alex.
"Per pareggiare i conti di stamattina e poi è capitato anche a me, adesso stiamo 10 a 10 pluffa al centro" rispose divertito e sadico Alex.
"Stai incominciando a somigliare un pò troppo a un Malfoy...sai forse ti preferivo prima!" pensò di rimando Draco che poi cercò di giustificarsi con suo Zio Severus che lo guardava con un sopracciglio alzato.
-Basta giustificazioni Draco, non è colpa tua, sono i perversi geni di tuo padre questi. Tu ed Alex siete esattamente come lui, datevi un contegno in pubblico però, ci siamo capiti?- disse Piton, guardando anche Alex e Daphne.
-Si zio Sev- dissero in coro i gemelli, fecendo le loro miglior facce d'angioletti.
-Come se ci credessi, 10 punti in più a Serpeverde per aver dimostrato di aver stretto forti legami con i compagni di casata.- disse Piton sconsolato per poi allontanarsi.
-Se fosse arrivato 5 minuti dopo i punti sarebbero stati 50- pensò Draco divertito, facendo ridere anche Alex.
-Andiamo, ci stanno aspettando, abbiamo solo 20 minuti di ritardo, secondo gli standard Malfoy siamo puntuali- disse Daphne ridendo, mentre uscivano tutti insieme dalla sala comune.
I quattro serpeverde stavano attraversando i giardini, ignari di essere osservati.
Ron, Dean, Ginny, Neville ed Hermione, stavano osservando i Malfoy e le ragazze.
-Guardali, si comportano come se il mondo fosse loro, si sentono superiori a tutti- disse Dean con disprezzo.
-Già, non capisco come una ragazza bella come Daphne possa essere fidanzata con quel borioso di Malfoy, guardatela! Non è stupenda?- disse Ron osservando ogni passo di Daphne.
-Anche Pansy però è fantastica! Come fa a stare con il furetto che da più attenzioni ai suoi capelli che a lei?- disse Dean osservando Pansy con sguardo morboso.
-Ci vuole poco a capire cosa ci trovano le ragazze nei Malfoy, sono bellissimi, ricchissimi, hanno ottimi voti e sono dei fantastici atleti- disse Ginny con sguardo sognante, mentre Hermione fissava Blaise che si era appena aggiunto al gruppetto di Serpeverde.
I Serpeverde ignorando i commenti dei grifoni si diressero al campo di quidditch dove una piccola folla già li attendeva.
Dopo aver raccolto i nomi dei candidati, ai quali Alex aveva aggiunto quello di Daphne, iniziarono le selezioni.
Il primo provino era per i cercatori, Alex sfidò altri due ragazzi per il posto in squadra, 30 secondi dopo il boccino già si divincolava nella sua mano, non c'era stata storia, Alex aveva anche battuto il record di Hogwarts.
Poi fu il turno di Draco, che aveva deciso di provare come portiere, lasciando il posto di cercatore al fratello, si rivelò un fantastico portiere, parando tutte le pluffe anche quelle che sembravano impossibili.
Adesso mancavano solo i cacciatori, la maggior parte dei candidati giocavano in quel ruolo, ma i risultati furono piuttosto deludenti, l'ultima ad essere chiamata fu Daphne, con sua grande sorpresa.
Alex volò fino alle tribune e Daphne scoprendo il piano del fidanzato gli lanciò uno sguardo fulminante.
-Le promesse vanno mantenute, io ho fatto shopping con te, tu adesso fai il provino- disse Alex atterrando sulla torretta e smontando dalla scopa per poi porgerla a Daphne.
-Mi ero dimenticata della prima promessa che ti ho fatto! Lo faccio per te, ma solo per te! Giurami che non riderai- disse seria Daphne.
-Sarò qui a fare il tifo- disse Alex baciandola.
Inutile dire che Daphne fece una prova eccezionale, riuscendo a segnare anche un goal a Draco ed ottenne il posto in squadra.



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Capitolo 8
*** Il legame dei gemelli ***


Draco arrivò al tavolo dei serpeverde quella sera con i suoi soliti 15 minuti di ritardo e prese posto accanto al gemello.
-Alex quanti gufo hai ricevuto nell'arco della giornata da mamma e papà?- chiese divertito Draco, quella per loro sarebbe stata una serata lunga e stancante, fisicamente e magicamente.

-Sedici fratellino, li ho contati- rispose Alexander altrettanto divertito, spostando lo sguardo dal mucchio di lettere che aveva davanti al fratello che stava mangiando un pancake.
-Anche io sedici, volevo vedere se tu ne avevi ricevuti più di me, mi sarei sentito messo in secondo piano nel caso.- disse Draco scherzando, non c'era un minimo di rivalità con il fratello, era divertente vedere Alex avere a che fare con le attenzioni dei suoi genitori, era anche un pò triste perchè si vedeva che non aveva mai ricevuto quel tipo di attenzioni.
-Secondo te i nostri genitori sono un pochino in ansia perchè stasera incontriamo il lord oscuro?- disse Alexander con un sorriso, Lucius e Narcissa erano stati contrari fin da subito a questi "allenamenti magici" richiesti da Voldemort, ma nessuno poteva dire di no all'oscuro signore.
-Nahh...il gufo più bello è stato quello che è planato suicida nella tua pozione, a zio Sev tra poco veniva un infarto- disse Draco ridendo, la faccia di Piton era diventata rossa dalla rabbia ma invece di urlare si era limitato a scuotere il capo senza togliere alcun punto alla casata, tra le urla indignate dei grifondoro, ai quali tolse 50 punti per le lamentele.
-Sarà stata la quarta volta che quel gufo faceva avanti e indietro poveretto.- disse Alexander seguendo poi suo fratello nelle risate, il gufo per poi non aveva sfiorato la testa di Severus.
-Andiamo è quasi il momento di andare- disse Draco alzandosi dal tavolo dei serpeverde con il fratello al seguito, insieme iniziarono a salire le scale che li avrebbero portati alla torre nord.
-Credo sia giunta l'ora di andare, ormai fuori è calata la notte- disse Draco osservando il cielo scuro dal quale stavano cadendo piccoli fiocchi di neve che sembravano piccoli diamanti.
-Stai attento fratellino- disse Alexander continuando ad osservare il cielo, un filo di preoccupazione percepibile nella sua voce.
-Anche tu Alex..non fare cavolate- gli disse serio Draco per poi abbracciarlo, sapeva bene che il gemello aveva ereditato il carattere irascibile e impulsivo del padre.
Sciolto l'impacciato abbraccio salirono entrambi sulle loro scope e volarono diretti verso la destinazione che Voldemort gli aveva comunicato.
-Credo che siamo arrivati! Vedo qualcuno a terra- disse Alexander guardando giù, per fortuna non soffriva di vertigini, volevano a più di cinquanta metri d'altezza.
-Si, ci fa segno di atterrare- disse Draco, riconoscendo durante la picchiata la persona che li stava aspettando.
-Ciao- disse Alex ridendo superando Draco in picchiata.
-Esibizionista- disse Draco scuotendo il capo divertito.
Una volta atterrati trovarono la loro zia Bellatrix ad attenderli che li salutò entrembi con un bacio sulla guancia.
-Pronti nipoti? Non sarà una serata facile per voi questa- disse Bellatrix facendo cenno ai ragazzi di seguirla.

Entrambi annuirono e la seguirono fino a ritrovarsi davanti ad una casa abbandonata, sembrava infestata dai fantasmi e sul punto di crollare, le persiane sbattevano e i vetri erano gelati, ancor più inquietante era la porta, era completamente spalancata nonostante la tormenta di neve e attraverso di essa non si vedeva altro che buio.
-Entrate il lord vi aspetta dentro- gli disse Bellatrix facendo coraggio ai ragazzi per poi smaterializzarsi.
Una volta entrati nella casa si trovarono in una stanza buia priva d'illuminazione, solo il fuoco del camino la illuminava in minima parte, al centro della stanza vi era una poltrona sulla quale vi era seduto il lord oscuro, ai suoi piedi vi era Nagini.
-Alzatevi miei eredi, stasera inizieranno le vostre lezioni, l'argomento di oggi sarà il cruciatus, imparerete a subirlo in modo che quando verrete torturati non sentiate troppo dolore.- disse Voldermort ai gemelli che si erano inginocchiati di fronte a lui in attesa d'istruzioni.

-Perfetto che allegra seratina che ci aspetta- pensò Draco, non aveva mai subito un cruciatus e sinceramente non ci teneva.
-Bel metodo di insegnamento solo testa pelata qui davanti poteva escogitarlo- pensò di rimando Alexandre, lui dal canto suo ne aveva provati un paio.
Senza aspettare alcun cenno dai gemelli Voldemort puntò la bacchetta contro Draco e scagliò un Cruciatus potentissimo.
Draco non era mai stato messo sotto Cruciatus, al contrario di quanto sosteneva il lato della "luce", i bimbi delle famiglie oscure non venivano maltrattati ma erano considerati preziosi, lui in particolare era stato viziatissimo per niente abituato al cruciatus, perciò iniziò ad urlare con tutto il fiato che aveva in gola.
Alexandre che aveva subito in precedenza dei cruciatus gli disse mentalmente: 
-Fratellino non serve urlare..concentrati sui tuoi respiri, fai dei respiri profondi.-
D
raco cercò di seguire il consiglio di suo fratello e il dolore in minima parte diminuì, anche se era ancora immenso, tutto ciò che la sua mente registrava era il dolore lancinante.
Alex non ce la faceva più a vedere suo fratello in quelle condizioni e chiudendo gli occhi pregò che ci fosse un modo per provare lui il dolore del fratello, e sorprendentemente il suo desiderio si avverò.
Alexandre venne colpito da una scarica di dolore che lo colse di sorpresa mettendolo in ginocchio, quando aprì gli occhi per vedere se Voldemort aveva cambiato bersaglio e se stesse cruciando lui adesso, notò che la bacchetta del signore oscuro era ancora puntata contro Draco, che adesso stava visibilmente meglio, non urlava più e il suo respiro era quasi regolare.
Il dolore che provava Alexandre era sopportabilissimo e così quello di Draco che adesso era riuscito a mettersi in ginocchio.
-In qualche modo siamo riusciti a dividerci gli effetti dell'incantesimo e a farli diminuire allo stesso tempo- pensò Alexandre sorpreso, poteva essere un'incredibile arma contro i nemici.
-Questo può tornarci utile in futuro- pensò di rimando Draco sollevato, adesso riusciva nuovamente a comunicare mentalmente con il fratello.
-Se questa cosa funziona con tutti gli incantesimi allora Voldemort non può uccidere neppure te, posso condividere con te la protezione dovuta al fatto che la mia madre adottiva è morta per me- pensò Alexandre felicissimo, poteva proteggere suo fratello, forse tutte le sue sofferenze non erano state vane.
-Tanto sai benissimo che se succedesse qualcosa a te io non resisterei qui da solo, incomincio a pensare che le leggende sui gemelli magici siano vere.- pensò Draco, con una strano tono di voce.
-Lo stesso vale per me Drake- pensò Alexandre che aveva percepito la preoccupazione e la paura di un rifiuto nel tono di voce di Draco.
-Eccellente! Sembra che voi riusciate a condividere perfino i dolori! Straordinario, passiamo alla pratica del cruciatus adesso, Codaliscia vieni qui- disse Voldemort smettendo di cruciare i gemelli.
Codaliscia apparve in tutta la sua bruttezza e strisciando s'inchinò baciando le vesti di Voldemort.
-Mio padrone, sono il suo umile servo, mi dica cosa vuole e io sarò onorato di accontentarla- disse Peter Minus con tono lascivo, Alexander aveva voglia di torturarlo a morte, non sapeva che il suo desiderio stava per avverarsi almeno in parte.
-Niente di impegnativo, vedi Codaliscia i miei eredi hanno bisogno di un bersaglio per allenarsi con il cruciatus e tu sei delle dimensioni perfette- gli rispose Voldemort ghignando in modo sinistro mentre Peter iniziò a piagnucolare.
I gemelli si scambiarono uno sguardo e sorrisero da degni Malfoy, entrambi odiavano Codaliscia, torturarlo sarebbe stata una vera gioia.
-Oh si questo sarà divertente- pensò Alexandre, pregustando la scena.
-Inizia la caccia al sudicio ratto- pensò Draco allegro.
-Bene miei eredi suppongo sappiate come scagliare un Cruciatus- disse Voldemort ed entrambi annuirono.
Ad aprire le danze fu Alexandre, che fece contorcere Codaliscia dal dolore ma non lo fece cadere a terra.
-Tieni il braccio più dritto e i movimenti più fluidi Alexandre- gli disse Voldemort critico, ormai calatosi nel ruolo di professore.
Poi fu il turno di Draco che fece cedere le ginocchia a Codaliscia ma nulla di più.
-Polso più teso, il trucco del Crociatus è puntare al cuore, tu punti al bacino Draco- disse Voldemort ormai immedesimatosi nel ruolo di maestro.
Entrambi i gemelli ci riprovarono un'altra volta e riuscirono a mettere KO Codaliscia.
-Voglio fare una prova adesso, tu Alexandre scaglia l'incantesimo, tu Draco pensa di passagli magia per potenziarlo, voglio vedere se funziona- gli disse Voldemort, sperimentare con il legame dei gemelli era il motivo per il quale aveva richiesto queste lezioni, doveva capire fino a che punto potevano essere una risorsa...o un pericolo.
Alexandre scagliò il Cruciatus e Draco si concentrò nell'aumentare la potenza di esso, il risultato per Codaliscia fu devanstante, non aveva mai subito un Cruciatus così potente, neppure Voldemort arrivava a certi livelli.
-Ok Codaliscia trasformati in topo...aumentiamo le difficoltà- disse Voldemort a un Codaliscia ansimante di dolore, che però non si ribellò, e si trasformò anche se con molta fatica.
-Se lo prendo per primo vinco una notte nella stanza di Salazar se lo prendi prima tu ti faccio i compiti per una settimana ci stai?- pensò Draco rivolgendosi al fratello, una piccolo sfida avrebbe reso le cose più interessanti.
-Ok ci sto pronto a perdere?- pensò Alex divertito, competere con Draco era sempre divertente.
Codaliscia iniziò a correre Draco scagliò un cruciatus che gli passò così vicino da fargli scompigliare il pelo, poi fu il turno di Alexandre che lo prese sulla coda facendo propagare il dolore a tutti il corpo, costringendolo a rannicchiarsi a riccio.
-Che fortuna sfacciata- pensò Draco incavolato.
-Come pensi che sia fuggito cinque anni a Voldemort se non con la fortuna?...La Mc Grannitt ci ha assegnato 3 pergamene di compito...per fortuna che non sarò io a farlo..non rovinarmi la media però ho tutte E- pensò divertito Alexandre.
-Come se avessi mai preso meno di E io- pensò indignato Draco.
-Bene per questa sera è abbastanza siete liberi di andare- gli disse Voldemort, i poteri dei gemelli superavano ogni sua aspettativa, in particolar modo lo aveva sorpreso Alexander, come poteva un ragazzo senza istruzione magica oscura essere così dotato?

Il sole stava quasi per sorgere  quando Alexandre e Draco atterrarono nuovamente sulla torre nord, erano veramente sfiniti e il pensiero di dover tra poche ore andare a lezione faceva venire i brividi a entrambi.

-Drake tutto bene?- chiese Alex preoccupato per il fratello che era più pallido del solito, infondo era stato diverso tempo sotto cruciatus, poteva aver causato dei danni.
-Si fratellone non ti proccupare, solo un pò di stanchezza, nulla che qualche ora di sonno non possa curare- disse Draco cercando di tranquillizzare suo fratello, in realtà tremava e gli si stava annebbiando la vista.
-Voglio fare una prova- pensò Alex mettendo una mano sulla spalla del fratello e concentrandosi per passargli energia.
Draco si sentì subito molto meglio, come se le forze stessero tornando in lui, stava recuperando energie molto più velocemente di quanto non avrebbe fatto dormendo.
-Grazie fratellone- disse Draco che adesso stava molto meglio.
-Sei mio fratello farei di tutto per te, e non è stato così faticoso, sono sicuro che miglioreremo nel tempo- disse Alexandre che adesso aveva il respiro corto ed era ricoperto di sudore, come se quello sforzo fosse stato troppo per il suo fisico già debole.
-Ce la fai a camminare fino ai dorminori?- gli chiese Draco, adesso era lui quello preoccupato, la temperatura di Alex stava calando precipitosamente, era freddo come il marmo.
-Si Draco ce la faccio, mi sembri la mamma quando ti preoccupi così- disse Alexandre scrollandosi di dosso le mani di Draco, era così caldo, sembravano bruciare le dita di Draco sulla sua pelle.
Insieme arrivarono faticosamente alla porta di serpeverde, appena entrarono videro Daphne e Pansy addormentate nei divani della sala comune, avevano provato ad aspettarli sveglie nonostante loro gli avevano detto che si sarebbero visti a colazione e di non preoccuparsi.
-Testarde- pensarono all'unisono i ragazzi avvicinandosi alle due ragazze addormentate con l'intensione di coprirle per poi sdraiarsi accanto a loro.
Ad un certo punto però entrambi sentirono un dolore penetrante alla testa, gli mancò il respiro e caddero a terra privi di sensi.
Il rumore dei corpi di Alexandre e Draco che erano caduti a terra svenuti svegliò Daphne e Pansy.
Quando videro i loro ragazzi svenuti a terra che tremavano coperti di sudore, si inginocchiarono di fianco a loro e iniziarono a chiamarli, cercando di svegliarli, ma ne Alex ne Draco aprirono gli occhi.
Pansy andò a chiedere aiuto a Severus, mentre Daphne aveva smesso di cercare di svegliare Alex e adesso stava piangendo sul petto di lui, pregandolo di svegliarsi.
Piton stava preparando la lezione per il giorno seguente, era sua abitudine preparare le lezione alle prime luci dell'alba perchè a quell'ora gli venivano le idee migliori.
Ad un certo punto sentì bussare freneticamente alla porta, aveva già deciso di non andare ad aprire quando sentì la voce disperata di Pansy che ,tra le lacrime, diceva:
-Severus ti prego Alex e Draco stanno male, non riusciamo a svegliarli, ci serve aiuto-.
Subito Piton scattò in piedi e corse ad aprire alla porta, dove trovò Pansy con il viso bagnato dalle lacrime, che singhiozzava di continuo, in preda ad un attacco di panico.
Vedere Pansy Parkison, la ragazza che non piange mai, tanto orgogliosa da non chiedere mai aiuto e che non mostra mai le sue debolezze, in quelle condizioni gli fece capire con suo grande orrore che la situazione era veramente grave.
-Portami da loro- disse Piton afferrando con delicatezza i polsi di Pansy, per cercare di fargli riacquistare un minimo di lucidità, lei annuì e lo condusse in sala comune.
Quando vide i suoi due figliocci sdraiati a terra rigidi, talmente immobili da sembrare morti, il sangue gli si gelò nelle vene, con passi incerti si avvicinò a loro e controllò che i loro cuori battessero ancora, tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che suppur lentissimi i loro cuori stavano battendo all'unisono.
I suoi occhi poi scivolarono sulle mani dei suoi figliocci, e non potè far a meno di essere intenerito dal fatto che seppur privi di sensi stavano cercando un contatto tra di loro, infatti si tenevano per mano.
-Dobbiamo portarli in infermeria- disse Piton alla due ragazze che adesso stavano piangendo abbracciate sul divano della sala comune.
Le ragazze scossero la testa in segno di no e Daphne cercando di parlare senza singhiozzare disse -Non possiamo, Alex e Draco hanno avuto la loro prima lezione oscura stanotte, se la loro malattia è dovuta al lord li scopriranno, li metteranno in prigione...o peggio!-.
-Le condizioni dei gemelli saranno sicuramente opera di Voldemort- pensò Piton visto che non c'erano altre spiegazioni sul perchè i gemelli dovessero stare così male.
-Dobbiamo portali al Malfoy manor allora, Narcissa è una medimaga, saprà come curarli- disse Piton, sapendo che la madre dei ragazzi era la loro ultima speranza.
-Non ci si può smaterializzare nei confini di Hogwarts, i camini sono controllati, per la passaporta serve l'autorizzazione del ministero, come facciamo?- chiese Pansy sull'orlo di una crisi di nervi.
-La camera di serpeverde! Alex mi ha spiegato che lì ci si può smaterializzare- disse Daphne in un momento di lucidità.
-Serve la parola d'ordine in serpentese per entrare- disse Pansy disperata, non c'era modo di salvare Draco.
-Alex me l'ha insegnata...è il mio nome in serpentese- disse Daphne guardando Alex e accennando un sorriso al ricordo di quando lui glielo disse, era stato così dolce.
-Ok sbrighiamoci- disse Piton sempre più preoccupato, non c'era tempo per una passeggiata sul viale dei ricordi di un amore adolescenziale.
Daphne andò davanti al quadro e con qualche difficoltà pronunciò la parola d'ordine, Piton portò Draco all'interno mentre le ragazze trascinarono Alex, questo portò alla separazione dei gemelli.
Entrambi i ragazzi iniziarono a tremare violentemente e a sudare freddo, agitandosi come in preda ad una crisi.
-Stanno peggiorando a vista d'occhio, mi devo sbrigare a portarli a casa- disse Piton smaterializzandosi con Draco, lasciando Alex tra le braccia di Daphne.
Una volta materializzato al Malfoy manor, Piton non riusciva più a trattenere Draco, i brividi si erano trasformati in vere e proprie convulsioni.
-Aiuto, mi serve aiuto- urlò Piton, un elfo comparve subito, gli occhi della piccola creatura si sgranarono subito diventando ancor più grandi del normale quando vide il suo padroncino sofferente.
-Tu vai a svegliare i tuoi padroni, portali qui digli che Alexandre e Draco stanno male- disse Piton all'elfo.
In pochissimi minuti Lucius e Narcissa arrivarono in salotto, e rimasero terrorizzati dalla scena di fronte a loro, Draco era in preda a violente convulsioni, era ricoperto di sudore, gli usciva del sangue dal naso e dalla bocca, aveva perfino iniziato a urlare il nome del fratello.
Narcissa aveva iniziato a piangere disperata, Lucius era immobile si sentiva un nodo alla gola, e sentiva le lacrime ai suoi occhi che incominciavano a farsi strada sul suo viso.
-Cosa sta succedendo?- chiese Lucius con un filo di voce, il suo peggior incubo si stava avverando, non poteva perdere i suoi figli.
-Non lo so, le ragazze li hanno trovati svenuti in sala comune non sono riusciti a svegliarli, prima tuttavia stavano meglio, le loro condizioni peggiorano di secondo in secondo...devo andare a prendere Alex adesso- disse Piton agitato prima di scomparire.
-Portiamolo in camera sua- disse Lucius con un filo di voce, toccando appena Draco per poi smaterializzarsi con il figlio al piano di sopra seguito poco dopo da Narcissa.
Mise Draco, che continuava a contorcersi e ad urlare il nome di Alexandre nel letto e poi andò ad abbracciare sua moglie.
-Perchè Lucius? Eravamo felici, per una volta nella vita e adesso stiamo pedendo i nostri figli nel modo peggiore- disse Narcissa disperata, una madre non avrebbe mai dovuto vedere i propri figli in queste condizioni.
-Amore ho bisogno che tu visiti Draco, io cercherò di tenerlo fermo, dobbiamo capire chi è che li ha ridotti così...se è il lord oscuro dovrà vedersela con me, non m'importa se vado incontro a morte certa, nessuno deve sfiorare i miei figli- disse Lucius furioso a Narcissa.
-No NO Lucius non mi posso permettere di perdere anche te! Non voglio restare sola!- disse Narcissa disperata.
Intanto a Hogwars Piton si era materializzato nella stanza di serpeverde trovando Alexandre nelle stesse condizioni di Draco.
-Non fa altro che chiamare il nome di Draco- disse Pansy mentre Daphne accarezzava il volto di Alex gesto che sembrava calmarlo un pò, come se riconoscesse nonostante privo di sensi che a toccarlo era Daphne.
-Daphne lo devo portare a casa- disse Piton poggiando una mano sulla spalla di Daphne.
-So che non te l'ho mai detto ma ti amo- disse Daphne baciando la fronte sudata del fidanzato che per un attimo sembrò calmarsi.
Piton toccò Alex ed era pronto a smaterializzarsi quando le ragazze gli dissero -Poi torni a prendere noi vero?-
-Sapete che non potete assentarvi, già sarà difficile spiegare la loro assenza, spiegare la vostra diventerebbe impossibile- gli disse Piton prima di scomparire con Alex.
Una volta materializzatosi con Alex, insieme a Lucius lo portarono nella sua stanza e poi con Narcissa si diressero al piano di sotto.
-Non ho veramente idea di cosa possano avere, le loro condizioni peggiorano sempre di più, continuando così..- disse Narcissa scoppiando di nuovo a piangere senza riuscire a finire la frase.
-Io credo che loro...vorrebbero essere insieme fino alla fine- disse Lucius con un filo di voce.
Lucius e Narcissa ritornarono in camera da Alexandre che si stava contorcendo disperato chiamando il nome di Draco.
-Dovremmo realizzare il loro desiderio, metterli vicini, forse sentirsi vicini gli darà un pò di pace- disse Lucius tristemente.
-Ma Lucius si faranno male- disse Narcissa preoccupata che con tutte quelle convulsioni i gemelli si potessere far male tra loro.
-Non credo che possano stare peggio di così amore- disse Lucius non avendo il coraggio di guardare negli occhi sua moglie, entrambi erano consapevoli di quel che stava succedendo ma nessuno dei due voleva dirlo ad alta voce, lo avrebbe reso reale.
Intanto a Hogwarts le ragazze erano chiuse nella stanza di serpeverde e piangevano abbracciate sul letto, nonostante le lezioni sarebbero iniziate da lì a poco, loro non erano intenzionate a prendervi parte.
-Daphne non so come farò, sto con Draco da quando ho iniziato a camminare praticamente, è come se una parte di me stesse soffrendo con lui, ce la faranno vero Duffy?- disse Pansy disperata, a tutti quelli che non la conoscevano bene sarebbe sembrata irriconoscibile.
-Ce la faranno ne sono sicura sono forti- disse Daphne stringendo ancora di più Pansy.
Piton si materializzò nuovamente nella stanza e le ragazze scattarono in piedi cominciando a tempestarlo di domande: -Come stanno? Si sono svegliati? Narcissa ha scoperto cosa hanno?-
-Calma ragazze, mi dispiace dirvi che non si sono svegliati, non ci sono miglioramenti e Narcissa non ha la minima idea di quello che potrebbero avere.- disse Piton fissando il muro per non vedere la reazione delle ragazze, si era affezionato alle sue due alunne, si era reso conto quanto fossero legate ai suoi nipoti.
-Mi dispiace dirvi che per il vostro e il loro bene adesso dovete andare a lezione, una vostra assenza aggiunta alla loro causerebbe sospetti, sto per andare da Silente per dirgli che i gemelli sono dovuti andare a casa perchè Narcissa sta male.- concluse Piton sempre incapace di incrociare lo sguardo con le ragazze.
-Va bene- dissero le ragazze rassegnate e si avviarono verso la porta pronte per andare a lezione senza neanche cambiare la divisa.
Quando arrivarono in classe, con le divisi sgualcite, i capelli scompigliati e il volto rigato dalle lacrime tutti gli sguardi furono su di loro, i loro compagni vedendole in quelle condizioni iniziarono a bisbigliare tra loro.
-Le reginette di serpeverde sono cadute dal trono- disse Lavanda Brown a voce alta.
-Pare proprio di si, guarda in che condizioni sono, le tassorosso sono meglio di loro adesso- gli rispose la sua compagna di gossip Calì Patil.
-Non ci sono i Malfoy con loro, secondo me le hanno lasciate- disse Lavanda con un sorrisetto, tutte erano innamorate dei gemelli, anche le grifondoro, questo aveva generato un invidia enorme verso Daphne e Pansy.
La lezione di trasfigurazione iniziò dopo che la MCGrannit aveva ripreso più volte le ragazze, le due serpreverde non gli prestarono per niente attenzione, qualche lacrima ogni tanto sfuggiva al loro controllo e non passava inosservata al resto della classe ne alla prof che vedendo le condizioni delle ragazze aveva deciso di lasciarle in pace per oggi.
Una volta finita la lezione, le voci più disparate si scatenarono in corridoio, la più accreditata era quella che i Malfoy si fossero trasferiti a Boubatonx per stare più vicini ai loro nuovi flirt francesi, lasciando Pansy e Daphne.
A pranzo una lettera planò sul tavolo dove vi erano Pansy e Daphne spedita da un gufo reale, che fu riconosciuto da tutti come il gufo della famiglia Malfoy, solo loro potevano permettersi quel genere di gufo.
Care Daphne e Pansy,
è con le lacrime agli occhi che vi dico che le condizioni dei ragazzi continuano a peggiorare,
io e Lucius stavamo pensando di metterli in stanza insieme, continuano a cercarsi in un modo che mi spezza il cuore.
Mi dispiace non potervi dare buone notizie, ma ritenevo giusto comunicarvi le loro condizioni di salute, perchè posso immaginare come vi sentiate a non sapere nulla.
Vi prometto che parlerò con Lucius della possibilità di venirvi a prendere per qualche ora nei prossimi giorni.
Fatevi forza care, loro non vorrebbero vedervi piangere.
Vi voglio bene 
un abbraccio
Narcissa
L
e ragazze scoppiarono in un pianto disperato e uscirono di corsa dalla sala grande, non volendo piangere ancora di fronte a tutti, corsero a perdi fiato fino alle stanze di serpeverde, dove si tuffarono sul letto e ricominciarono a singhiozzare, decise a non uscire più dalla stanza per il resto della giornata.

Intanto al Malfoy Manor dopo aver spedito la lettera Narcissa visitò nuovamente entrambi i gemelli.
-Lucius si stanno spegnendo lentamente, i loro cuori rallentano allo stesso ritmo, temo che non passerà molto tempo prima che si fermino del tutto- disse Narcissa disperata, non sopportava il pensiero di perdere entrambi i suoi figli, erano tutto il suo mondo, il suo orgoglio più grande.
-Io provo a metterli in stanza insieme, mi spezza il cuore sentire come si cercano, si chiamano sempre, nonostante le forze li stiano abbandonando, urlano ancora l'uno per l'altro.- disse Lucius abbracciando Narcissa.
Lucius si smaterializzò al piano di sopra e poggiando una mano sulla spalla di Alexander lo smaterializzò in camera di Draco dove era Narcissa.
I gemelli si trovavano sullo stesso letto e la reazione alla loro vicinanza fu immediata, Alex e Draco si presero per mano e si rannicchiarono in posizione fetale, fronte contro fronte.
Le convulsioni cessarono, il respiro iniziò a regolarizzarsi, e Narcissa visitandoli notò che il battito seppur lentamente stava accelerando.
-Lucius stanno meglio- disse Narcissa lasciandosi sfuggire un sorriso e un gridolino correndo ad abbracciare il marito.
-Avevano bisogno l'uno dell'altro..Straordinario- disse Lucius guardando i gemelli.
-Corri a prendere una macchina fotografica, voglio farli una foto, sono così carini!- disse Narcissa più rilassata, c'era speranza.
-Sai che se gli fai una foto così non ti perdoneranno mai vero?- disse Lucius divertito, i gemelli ci tenevano molto a sembrare dei duri, erano Malfoy!
-Sono la loro mamma, io posso fare tutto- disse Narcissa convinta.
-E va bene vado, ma quando gliela farai vedere, specifica che io non ho colpe! Quei due se la prenderebbero con i miei splendidi capelli- disse Lucius ridacchiando, presto i gemelli sarebbero stati bene, se lo sentiva.
I battiti dei gemelli erano tornati regolari, non sudavano neppure più, sembravano addormentati in un sonno profondo dal quale non riuscivano a svegliarsi, ma per ora andava bene così, era già un grande miglioramento rispetto a come stavano prima.

Era passato qualche giorno ma i gemelli, immobili nella loro posizione non davano segni di risveglio, i Malfoy e Piton avevano iniziato a fare delle ricerche sui gemelli magici ma per ora senza nessun risultato.
Le ragazze intanto ad Hogwarts erano sempre più preoccupate, erano giorni che non avevano notizie, a scuola non vi era più neppure Piton, incominciavano a temere il peggio, da quanto erano preoccupate avevano iniziato a mangiare pochissimo, trascorrendo le loro giornate nella stanza di serpeverde, le faceva sentire più vicine ai ragazzi, da quanto erano distratte non si erano neppure accorte che qualcuno le stava seguendo da un paio di giorni ormai.


-Ho trovato qualcosa!- annunciò vittoriosa Narcissa che si trovava nella biblioteca del Malfoy manor.
Piton e Lucius si affrettarono verso di lei che iniziò a leggere:
-Il legame che lega i gemelli magici è uno dei più grandi misteri del mondo magico, poche notizie si hanno al riguardo, e ancora meno se ne hanno su quello che riguarda i gemelli magici purosangue, il rapporto che lega i gemelli può essere definito 'vitale' infatti nel 90% dei casi alla morte di uno dei due l'altro si toglie la vita.
Se separati per lungo tempo i gemelli soffrono, quando sono vicini tendono ad attrarsi come calamite, l'uno condivide il passato il presente e il futuro con l'altro,non si può escludere un gemello dalla vita dell'altro sono legati per sempre.
C'è un momento nella loro vita, in cui il legame si consolida definitivamente, nei casi normali ciò avviene dopo qualche mese di vita, all'incirca verso i sei mesi.
Durante questo momento di consolidamento i gemelli entraranno in una specie di trance, condividendo i pensieri e le emozioni fino a quel momento provate, questa trance dura all'incirca qualche ora, se separati in questo arco di tempo i gemelli rischiano una morte lenta e dolorosa in quanto non sentendo battere il cuore del gemello vicino al proprio pensano alla morte di quest'ultimo e lasciano che tutte le energie li abbandonino.
Le leggende dicono che i gemelli magici dopo il consolidamento entrino in possesso di poteri come : poter vedere attraverso gli occhi del gemello, condividere pensieri, condividere il dolore e la potenza magica, condividere le energie, apparire senza uso di bacchetta nel luogo in cui l'altro si trova, percepire se l'altro è in pericolo o qualsiasi altra emozione provi.- C
onluse Narcissa leggendo la pagina.
-Direi che è proprio il nostro caso, Alex e Draco si sono riuniti circa sei mesi fa, questo è il loro consolidamento, che dura più degli altri perchè hanno 15 anni da condividere- disse Lucius razionale.
-Tenendoli separati abbiamo rischiato di ucciderli- disse tristemente Narcissa sentendosi incolpa, se non fosse stato per l'intuizione del marito i gemelli sarebbero morti.
-Si ma adesso è tutto ok..dobbiamo solo aspettare il loro risveglio- disse Lucius circondando la vita della moglie con un braccio.


Un super capitolone, ma dopo mesi di assenza ve lo dovevo, ci avviciniamo sempre di più alle parti inedite della storia! Non vedo l'ora di scriverle!
A presto, fatemi sapere cosa ne pensate e nei prossimi giorni potrei avere un altro capitolo per voi ma prima...recensioni ;)

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Capitolo 9
*** Mai fare accordi con i Malfoy ***


Era passata una settimana da quando i gemelli avevano iniziato il loro 'consolidamento' e non accennavano a svegliarsi, tutto quello che facevano era fare delle smorfie e Narcissa poteva giurare di aver visto delle lacrime cadere dagli occhi chiusi di Draco mentre Alexander stringeva più forte la mano al gemello, come a volerlo tranquillizzare.
Ad Hogwarts intanto Daphne e Pansy non avevano più ricevuto notizie da Narcissa, ormai il loro aspetto non era molto diverso da quello dei fantasmi, occhiaie viola cerchiavano i loro occhi, segni delle diverse notti insonni che avevano passato, i loro visi erano leggermente gonfi per le continue lacrime e la loro carnagione adesso rivaleggiava quella dei Malfoy visto che mangiavano il minimo indispensabile solo perchè Blaise le costringeva a mangiare almeno qualcosa.
Nonostante tutto però la maggior parte della popolazione studentesca maschile di Hogwarts si era sentita in diritto di provarci con loro adesso che i gemelli erano fuori dai giochi, quando c'erano ancora i Malfoy nessun ragazzo ,tranne Blaise e Theo che erano amici, aveva mai provato ad avvicinarsi alle ragazze, non volendo far arrabbiare i principini di serpeverde che si diceva fossero molto protettivi verso le ragazze.
Invece negli ultimi giorni si era creata la fila per provarci con loro, perfino i serpeverde ci stavano provando con le ragazze sperando di vincere il loro cuore e allo stesso tempo il trono di serpeverde.
Adesso erano chiuse in bagno dopo che un paio di corvonero ci avevano provato più pesantemente degli altri.
-Andiamo via di qui stanotte, sta diventando un inferno questa scuola- disse Pansy disperata, non era mai stata così tanto tempo senza vedere Draco, era come non respirare.
-Si andiamo via, andiamo al Malfoy manor, ho bisogno di vedere Alex- disse Daphne, aveva avuto così poco tempo con Alex eppure era riuscito a conquistare completamente il suo cuore di ghiaccio, adesso senza di lui era persa.
-E se andiamo al Malfoy manor e loro sono morti...Oh Daffy non credo di farcela- disse Pansy scoppiando di nuovo a piangere mentre Daphne l'abbracciò non sapendo cos'altro dire con il timore che i sospetti di Pansy fossero veri.
Hermione era appena entrata in bagno, subito sentì delle voci provenire da uno dei bagni seguite poi da singhiozzi.
-Ehi tutto bene?- disse Hermione non sapendo chi ci fosse nel bagno.
-Vattene via so tutto io- disse Pansy cercando di non far trsparire dalla sua voce che stava piangendo.
-Daphne? Pansy?- disse incerta Hermione, non sapeva cosa fare, quelle ragazze la odiavano ma allo stesso tempo nessuno dovrebbe soffrire da solo.
Le ragazze uscirono qualche minuto dopo completamente truccate cercando di mascherare le tracce del loro pianto, non potevano mostrarsi deboli, davanti alla Granger poi, Daphne la odiava, quando Alex era Harry non lo mollava mai un attimo.
Hermione si era accorta subito che le ragazze avevano pianto, ed era sicuramente per i Malfoy che si stavano disperando, personalmente lei non amava il gossip anzi lo disprezzava, ma non aveva potuto non ascoltare le ultime voci che Lavanda e Calì avevano diffuso in tutta la torre, i Malfoy avevano lasciato Daphne e Pansy per due ragazze francesi, anche se a Hermione sembrava impossibile, sembravano così innamorati.
-Mi dispiace seriamente per voi- disse Hermione sincera, infondo anche loro erano esseri umani e non si meritavano tutte quelle sofferenze.
Le serpeverdi annuirono impercettibilmente per poi uscire a braccetto dal bagno, pronte ad affrontare qualche altro ragazzo.
Hermione una volta che le ragazze furono uscite dal bagno si chiuse in bagno e come le ragazze iniziò a piangere, piangeva perchè il suo migliore amico Harry non era lì con lei, piangeva perchè con l'assenza di Harry il trio non esisteva più, e per ultimo piangeva perchè Ron il ragazzo che lei amava dal primo anno aveva una vera e propria ossessione per Daphne Greengrass.

Al Malfoy manor intanto Narcissa era al piano di sotto che stava dirigendo gli elfi in modo che riordisserero il salotto secondo le sue indicazioni, all'improvviso sentì una voce che aveva temuto non sarebbe mai più riuscita a sentire.
I gemelli avevano lentamente riaperto gli occhi, inzialmente le loro menti erano offuscate.
-Draco- mormorò Alex con gli occhi ancora chiusi.
Quando sentì le voce del fratello e le informazioni degli ultimi giorni divennero più chiare Draco aprì gli occhi e scattò in piedi urlando -Li uccido-.
-Draco no, non adesso ti metteresti nei guai- disse Alex cercando di trattenere il fratello.
-Non m'importa, tutte quelle cose orribili che ti hanno fatto, chiuderti in uno sgabuzzino, farti cucinare i loro pasti quando avevi solo cinque anni, a sette farti falciare il prato di estate con 30 gradi, li ucciderò molto lentamente!!- disse Draco fuori di sè dalla rabbia come non era mai stato.
-Draco calmati e pensa, se finisci in prigione farai del male a entrambi, io ti dovrei seguire, saresti troppo lontano, pensa a come starebbero mamma e papà, pensa a quello che faresti sopportare a Pan!- disse Alex cercando di calmare il fratello, fortunatamente era riuscito a celare a Draco i maltrattamenti di Vernon, o la situazione sarebbe stata perfino peggiore.
Per questo insieme di ragioni Draco si calmò prendendo dei respiri profondi.
Narcissa si era precipitata correndo al piano di sopra ed entrando nella stanza si tuffò sui suoi figli piangendo.
-Mamma cosa è successo??- chiesero in coro preoccupati i gemelli, Narcissa adorava abbracciarli, ma così li stava stritolando, e poi come erano arrivati a casa?
-Siete stati privi di sensi per più di una settimana, all'inizio non sapevamo cosa vi stesse succedendo, ho avuto paura di perdervi, oh è stato terribile- disse Narcissa non lasciandoli scappare dal suo abbraccio, con il timore che fosse un sogno.
-Più di una settimana??? Noi eravamo convinti che fosse trascorsa solo una notte!- disse Draco allarmato.
Narcissa gli spiegò cosa era accaduto loro chiedendo se il libro aveva ragione, i gemelli annuirono sorridenti.
-Giusto quello che ci serviva, voi con qualche altro potere e più uniti che mai, tremo all'idea di avervi a casa le prossime vacanze di natale- disse Lucius che era comparso sulla soglia della porta.
I gemelli si guardarono e si scambiarono due sorrisetti made in Malfoy e pensarono "fai bene a temerci papino, adesso non ci vorrà nulla a rubare la tua lozione per capelli lisci e farla diventare schiuma per fare i ricci".
Poi un pensiero attraversò la mente di entrambi i Malfoy junior -Le ragazze???- chiesero all'unisono.
-Per Salazar non le ho più aggiornate sulle vostre condizioni! Saranno preoccupatissime, sono loro ad avervi trovato- disse Narcissa dispiaciuta, si era concentrata così tanto su di loro che si era dimenticata delle ragazze.
-Padre puoi riportarci ad Hogwarts??- chiesero i gemelli in coro, erano preoccupati per le ragazze, non erano al sicuro da sole ad Hogwarts.

Intanto Pansy e Daphne si trovarono in un corridoio deserto dirette verso la lezione di pozioni, l'ultima della giornata, quando sentirono dei passi avvicinarsi.

-Ciao bellissime- disse Ron con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
-Che vuoi poveraccio?- disse Pansy già alterata.
-Vattene Weasley- disse Daphne alterata, la vista di quel ragazzo gli aveva sempre dato i brividi, la guardava in un modo inquietante.
-Noi siamo qui per voi, vi vogliamo consolare tesoro- disse Dean che si era avvicinato anche lui alle ragazze.
-Se mi tocchi o ti avvicini ancora di un passo te ne pentirai mezzosangue- disse Pansy a Dean che la guardava lascivo.
-E cosa potreste fare urlare?? Non c'è nessuno..solo noi due e chiunque voglia venire qui sentirà l'impulso di cambiare strada grazie ad un simpatico incantesimo- disse Ron, finalmente i trucchi che gli avevano insegnato i gemelli servivano a qualcosa.
-Come se voi riusciste ad avvicinarvi a noi- disse Daphne estraendo la bacchetta, che però si trasformò in una bacchetta di liquirizia.
-Mai perdere d'occhio le bacchette, sopratutto durante le ore d'incantesimi, qualcuno potrebbe scambiarle, è pericoloso, non ve lo hanno detto??- disse Dean, avvicinandosi ancora di più a Pansy che incominciò ad indietreggiare trovandosi ben presto spalle al muro.
-Non ti avvicinare più di così sudicio mezzosangue- urlò Pansy mentre Dean gli prese i polsi e la spinse al muro, facendogli sbattere la schiena.
Intanto Ron prese per un polso Daphne che reagì cercando di dare uno schiaffo al rosso, me Ron bloccò la mano della bionda a mezz'aria stringendoli il polso.
-No no, non ti hanno insegnato le buone maniere zuccherino?- gli disse con voce viscida Ron  che intanto baciava il collo delle bionda.
Dall'altra parte Dean con una mano era riuscito a bloccare entrambi i polsi di Pansy e con l'altra stava sbottonando la camicetta di Pansy.
-Basta- disse Daphne con le lacrime agli occhi mentre le labbra di Ron sfioravano le sue.


Qualche momento prima i gemelli erano arrivati nei giardini di Hogwarts con Lucius, che si era smaterializzato poco dopo.
-Alex apri la mappa del malandrino e controlla dove sono le ragazze, non vedo l'ora di rivedere Pansy- disse Draco sorridente, gli mancava da morire la sua amata moretta.
-Ok lo faccio subito- disse Alex estraendola dalla tasca, la teneva sempre con sè, era un prezioso ricordo di Sirius.
-C'è qualcosa che non va Alex, che ci fanno le ragazze sole in un corridoio dei sotterranei con quei due sfigati?- disse Draco osservando la mappa, aveva un brutto presentimento.
-Andiamo a controllare, ma cerchiamo di stare calmi, ci stiamo trasmettendo troppo ansia- disse Alex, già era difficile sopportare la propria preoccupazione, con aggiunta quella di Draco stava perdendo il controllo.
Corsero a più non posso fino ai sotterranei e arrivarono all'inizio del corridoio illuminato da sole torce, le scena che si trovaro davanti fece ribollire il sangue di entrambi, che aggiunta alla furia del gemello fece perdere totalmente il controllo a entrambi.
Pansy aveva ormai tutta la camicetta sbottonata e stava urlando di fermarsi a Dean, Daphne si divincolava tra le braccia di Ron, che aveva un labbro sanguinante.
I gemelli ,decisi a togliere dalla faccia della terra i due grifondoro, si presero per mano e impugnando le bacchette lanciando due Reducto dalla potenza devastante che fecero volare i due grifondoro per tutto il corridoio fino a fargli sbattere violentemente la schiena contro il muro, era un volo di più di trenta metri.
Quando Pansy e Daphne riconobbero i loro salvatori si buttarono tra le loro braccia ma ne Draco ne Alex reagirono all'abbraccio delle ragazze.
-Andate via da qui- disse Draco rivolto a Pansy con una voce che terrorizzò perfino Pansy, assomigliava a quella del lord oscuro.
-Perchè?- gli chiese Pansy ancora in lacrime, non voleva lasciare Draco, non l'avrebbe più lasciato.
-Dobbiamo dare una lezione a quei due- disse Draco cercando di mantenere la calma.
-No, restiamo con voi- disse Daphne decisa.
-Vai via da qui- scandì Alex staccandosi dall'abbracciò di Daphne.
-Non voglio farvi assistere a quello che sta per succedere- disse Draco sorridendo malvagio, stava pregustando tutte le torture che avrebbe inflitto a quei due.
-I nostri poteri sono fuori controllo, dovete andare via da qui, potrebbe essere pericoloso- concluse Alex con una voce che non ammetteva repliche.
-Va bene ci vediamo nelle stanza di serpeverde- disse Daphne singhiozzando un pò, i gemelli a malapena annuirono.
Con passi decisi si diressero verso i corpi privi di sensi di Ron e Dean, e con un Ennervate li fecero risvegliare.
-Vi volevate divertire con le nostre fidanzate eh?- disse Draco giocando con la bacchetta e calpestando quella di Dean che si trovava a terra spezzandola in due.
-La mia bacchetta!- urlò Dean disperato.
-Vuoi dirmi che sapevi come usarla? Non prendiamoci in giro- disse Draco ridendo freddamente.
-Volevate divertirvi contro la loro volontà e adesso ci divertiamo noi..Crucio- disse Alex puntando la bacchetta su Ron mentre Draco cruciò Dean.
Sia per Ron che per Dean era il primo cruciatus che subivano e il dolore fu talmente forte da portarli a svenire.
-Ma che noia questi due...un altro ennervate??- disse Alex al gemello che annuì e disse -Non uno solo almeno altri due-.
Una volta che i due grifondoro ebbere ripreso i sensi, Alex prese la bacchetta di Ron e la spezzò a metà.
-NOO- urlò Ron, non si sarebbe mai potuto permettere un altra bacchetta.
-Che c'è Weasley i tuoi non possono permettersi una bacchetta nuova? Tranquillo il mondo magico non sentirà la tua mancanza- gli disse Alex per poi cruciarlo nuovamente con un minimo di forza.
-Sarete il nostro esempio da mostrare a ogni singolo abitante di questo castello, mai avvicinarsi a Daphne e Pansy, mai sifdare un Malfoy, mai sfidare i principi dell'oscurità potreste non vedere un nuovo giorno- sibilò Draco puntando la bacchetta al collo di Dean, facendogli un taglio profondo.
-Incarcerus- disse Alex puntando la bacchetta su i due grifondoro, delle catene si materializzarono dal muro e stringendosi ai polsi e alle caviglie dei grifoni l'immobilizzarono al muro.
"Fratellino chiudiamo col botto" pensò Alex afferrando la mano di Draco.
-Oh guarda i sudici Malfoy si tengono per mano, che teneriiii- li prese in giro Ron, le catene si strinsero ancora più forte spezzandogli entrambi i polsi.
-Mendicante ti sembra di essere  nella situazione adatta per fare dell'ironia- disse sprezzante Draco.
-Vediamo se ti sentirai ancora così simpatico tra poco- disse Alex e poi i gemelli tenendosi sempre per mano dissero all'unisono -Crucio Invictus- Ron e Dean incominciarono a contorcersi ma non riuscivano a urlare o perdere i sensi.
-Fantastico! Mi piace la versione modificata del crucio di zia, era l'ora che la provassimo- disse Draco mentre Alex annuì e pensò "ricordati che dobbiamo fare un regalo a zia Bella per averci insegnato questo incantesimo...magari un babbano da torturare..o ancora meglio un mezzosangue" facendo ridere suo fratello.
I Malfoy poi si concentrarono nuovamente su Ron e Dean che ormai dal dolore delle torture avevano iniziato a piangere, e insieme scagliarono un diffindo, i primi direzionati verso i polsi dei grifoni e i seguenti in altre parti del corpo.
-Beh ragazzi grazie del piacevole tempo che ci avete dedicato noi andiamo adesso- disse Draco divertito, forse aveva ereditato un pò di pazzia del sangue Black, meglio così.
-No aspetta Drake il tocco finale- disse Alex per poi far scomparire i vestiti dei grifoni lasciandoli in slip incatenati in corridoio.
-Questo è un assaggio di quel che succede a chi si avvicina alle nostre ragazze, prendetelo come un avvertimento, la prossima volta non vi lasceremo la possibilità di essere salvati- disse Draco minaccioso.
-Ah un 'ultima cosa, il vostro simpatico incantesimo è sempre attivo, c'è da sperare che qualcuno vi trovi prima che muoriate dissanguati, sarebbe terribile sennò- disse Alex fintamente preoccupato per poi seguire il fratello che se ne stava andando ridendo.
-Ehi fratellino tutto ok?- chiese Draco a Alex mentre andavano nella stanza di serpeverde.
-Si si tutto a posto, questa volta non sono neppure stanco per aver usato i poteri condivisi- disse Alex sorridendo, non aveva mai fatto una cosa simile, a due persone con cui aveva un passato in comune poi, ma si sentiva stranamente bene.
-Già adesso che ci penso neppure io sono stanco- disse Draco sorpreso, tutto ciò che provava era sollievo ed un gran senso di pace.
Una volta entrati nella sala comune di serpeverde si diressero verso il quadro e Draco disse -Daphne- in serpentese senza neanche rendersene conto.
-Draco hai parlato in serpentese ti ho passato pure questo talento- disse Alex felice.
-Wow che figata, adesso si che mi sento veramente il principe delle serpi- disse Draco eccitato facendo ridere il fratello.
Addentrandosi nelle stanze di serpeverde arrivarono fino in camera da letto dove trovarono le ragazze vestite con i loro boxer e le loro t shirt addormentate sul letto.
Si avvicinarono ognuno alla rispettiva ragazza e iniziarono a svegliarla.
-Pansy amore svegliati sono qui- disse Draco baciando Pansy sulle labbra.
-Draco- mormorò assonnata Pansy.
-Si sono io piccola- disse lui accarezzandogli la guancia.
Pansy ancora ad occhi chiusi afferrò il viso di Draco e lo bacio con passione ottenendo una risposta altrettanto passionale.
La mora poi aprì gli occhio di colpo, quello non era uno dei sogni dell'ultima settimana, Draco era realmente lì con lei.
Si staccò dal biondo e dopo averlo fissato per un paio di secondi gli stampò uno schiaffo su una guancia.
-Ehi questo per cosa era?? Mi hai fatto male- chiese Draco massaggiandosi la guancia irritato, nessuno si era mai permesso di schiaffeggiarlo prima d'ora, la mezzosangue gli aveva dato un pugno, ma le circostanze erano completamente diverse.
-Quello era per avermi trattato male dopo più di una settimana che non ci vediamo, durante la quale sono stata così in pena con te da non mangiare e non dormire, avevo deciso di seguirti Draco lo capisci?? Mi stavo abbandonando, come stavi facendo tu! Non c'è vita per me senza te! Mi fa male dover dipendere così tanto da una persona ma è così!- disse Pansy per poi scappare di corsa dalla camera inseguita da Draco.
Alex e Daphne intanto erano seduti in silenzio lei sdraiata sempre sul letto mentre lui vi era seduto, si stavano fissando da qualche minuto ormai finchè lei non disse -Finalmente le mancanza di cibo ha portato risultati positivi, posso vederti adesso anche se solo sotto forma di allucinazione-.
-Daphne, non mi sono mai sentito così vivo e reale, ti posso giurare che sono realmente io e sono qui con te, per te- disse Alexander avvicinandosi a Daphne.
-No non ti avvicinare, ogni volta che ti avvicini mi sveglio e scopro che era solo un sogno, e l'ansia diventa più forte di prima, l'ansia che tu mi abbia lasciato, che tu sia morto, non ce la posso fare un'altra volta Alex, perciò te ne prego non ti avvicinare- disse la bionda coprendosi il volto con le mani mentre piangeva.
-Non pensare mai che io ti lasci senza combattere o almeno mettere su un bel casino, io troverò sempre il modo per tornare da te di ciò non dubitare mai!- disse Alex prendendo delicatamente i polsi della fidanzata.
-Sei veramente tu?- chiese titubante Daphne al fidanzato.
Alex si sdraiò su di lei e prendendo una mano di lei tra le sue la guidò in basso verso la fine dei suoi jeans fecendoli sentire quanto fosse felice di rivederla.
-Tu che dici?- gli disse lui sorridendo malizioso.
Lei fece una risata argentina, la prima dopo più di una settimana di solo lacrime, quella risata che ad Alex era mancata come l'ossigeno durante i giorni in cui aveva dormito.
Daphne poi incominciò a baciarlo su tutto il viso scendendo poi verso il collo mormorando frasi sconnesse del tipo -Alex..Alex..mi sei mancato così tanto..non mi lasciare più..ti amo- l'ultima in particolare attirò l'attenzione di Alex.
-Che hai detto??- disse Alex scioccato sollevandosi sulle braccia, smettendo di baciare Daphne.
-Ho detto che ti amo più di qualsiasi altra cosa biondino- disse Daphne sollevandosi per baciarlo.
-Ti amo anche io Daffy- disse lui rispondendo al bacio, quelle parole avevano un "sapore" strano.
Daphne cercò s'invertire le posizioni ma Alex non glielo permise e iniziò a baciarli tutta la pelle che riusciva a vedere sbottonando lentamente la camicetta di lei.
-Questa notte è dedicata a te amore mio- gli disse lui baciandogli l'ombelico.
-Alex sbrigati, mi sei mancato troppo, non ce la faccio più, basta scherzare- sospirò Daphne prendendo tra le mani i capelli di Alex.
-Certo principessa come vuoi tu- disse Alex risalendo fino alle labbra di Daphne per stampargli un bacio nel frattempo cercando di togliersi un pò di vestiti, meglio ancora tutti.
Intanto Draco aveva raggiunto Pansy in sala comune, l'aveva trovata raggomitolata nel divano a piangere.
S'inginocchiò di fronte a lei e prese il viso di lei tra le mani asciugandogli le lacrime con i pollici.
-Tesoro guardami- gli disse Draco con dolcezza notando che lei teneva le sguardo basso, ma non ottenne nessun risultato.
-Amore ti prego, mi mancano i tuoi occhi, guardami- disse infine lui, riuscendo a convincerla a guardarlo, gli occhi scuri e penetranti di lei gli toglievano ogni volta il respiro.
-Promettimi che non mi lascerai più- disse lei a voce bassa, terrorizzata dall'idea di poterlo perdere.
-Ti prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per non separarmi più da te- disse lui baciandoli la punta del naso.
-Per quanto mi pesa ammeterlo, io dipendo da te come ti ho detto Draco, perciò ogni cosa che fai, ogni decisione che prendi, ricordati che la stai prendendo anche per me- disse Pansy lasciandosi andare, era il momento di dire ciò che provava a Draco.
-Non è una cosa di cui ti devi vergognare, perchè anche io dipendo da te- disse Draco baciandogli via le lacrime.
-Scusa per lo schiaffo di prima, non volevo farti male, solo che ero così nervosa, per tutta questa situazione e per quello che stava accadendo prima- disse Pansy dispiaciuta.
-Non dirmi nulla di quello che stava accadendo prima, potrei tornare indietro e finire il lavoro, a meno che non sia già finito- disse Draco serrando i pugni.
-Che significa Draco? Che avete fatto? Non vi sarete mica messi nei guai?- disse preoccupata Pansy conoscendo l'impulsività dei gemelli Alex in primis, ma anche Draco non scherzava in quanto a impulsività.
-Niente di grave,niente che non si siano meritati, non ti devi preoccupare- disse Draco baciandola con passione fecendola sdraiare sotto di lui.
-Draco qui non si può, potrebbe arrivare chiunque- disse sorridente Pansy mentre Draco gli baciava il collo.
-è orario di lezioni, sono tutti nelle aule- disse Draco, tra le proprie emozioni e quelle gli stava trasmettendo suo fratello, il desiderio per Pansy era diventato quasi doloroso.
-Daphne e Alex saranno preoccupati per noi?- disse Pansy anche se ormai aveva ceduto alle avances di Draco e si era completamente abbandonata a lui.
Draco si concentrò per un attimo cercando di vedere attraverso gli occhi di suo fratello.
-No, indubbiamente non ci stanno aspettando- disse Draco rincominciando a baciare Pansy.
-E come lo sai?- chiese le curiosa la ragazza.
-Me lo ha fatto intuire una certa faccia di Daphne, poi dopo ti spiego- disse Draco velocemente riconcentrandosi poi su Pansy, per sbottonargli la divisa, ma si accorse che tutti i bottoni erano saltati, la sua rabbia ritornò pericolosamente tanto che anche Alex la percepì e attraverso il loro legame mentale gli urlò "si può sapere che accidenti succede??""niente niente scusa la distrazione fratellone, riconcentrati pure su ciò che stavi facendo"gli rispose Draco, Alex decise di seguire il consiglio di Draco ma prima gli inviò un'ondata di calma che contribuì a tranquillizzare Draco e a fargli riprendere ciò che stava facendo senza che Pansy si accorgesse di nulla.


La mattina dopo i Malfoy fecero la loro comparsa nella sala grande a colazione, sorriso di famiglia ben visibile sul viso e mano nella mano con le rispettive ragazze.
Il gossip si scatenò per tutta la sala mentre i quattro si avvicinarono a testa alta al tavolo di serpeverde.
-Tesoro nessuno ha fatto mosse inopportune noi tuoi confronti mentre io non c'ero vero? Non vorrei essere costretto ad agire..- disse Draco guardando tutto il tavolo di serpeverde, sapendo benissimo che la maggior parte dei ragazzi ci avevano provato con Pansy, i colpevoli si mossero imbarazzati e nervosi sulla sedie quando Draco li guardò con il suo migliore sguardo glaciale.
-Ne parliamo dopo Draco- disse Pansy perfida vedendo il terrore negli occhi dei ragazzi al tavolo.
La Umbridge entrò velocemente nella sala grande e disse con voce stucchevole: -Due studenti sono appena stati trovati privi di sensi,coperti di sangue dopo evidenti segni di torture, sono scioccata da ciò che accade in questa scuola Albus-.
-Direi di andare a fare una piccola chiaccherata con i nostri amici svenuti in infermieria tu che dici Alex?- pensò Draco guardando suo fratello.
-Dico che le menti geniali la pensano nello stesso modo fratellino andiamo- disse Alex e poi fece cenno di alzarsi ma Daphne gli afferrò il braccio con uno sguardo terrorizzato.
Alex gli accarezzò la guancia con la mano e disse dolcemente sconvolgendo tutti: -Amore che succede?-
-L'ultima volta che ci siamo separati non ti ho più visto per una settimana- disse Daphne con voce tramante.
Alex distolse lo sguardo da quello di Daphne e vide che suo fratello era nella stessa situazione, Pansy aveva una presa ferrea su Draco e non aveva alcuna intenzione di mollarlo.
-Draco che si fa?- chiese mentalmente Alex al fratello.
-Non possiamo lasciarle così, ancora non si sono riprese e sinceramente non me la sento a lasciarle da sole- disse Draco preoccupato per la sua dolce moretta.
-Va bene allora vengono con noi, ma Draco ti dovrai controllare capito- pensò Alex.
-Senti chi parla- pensò Draco sarcastico.
-Quando avete finito di conversare mentalmente ci tengo a ricordarvi che ci siamo anche noi- disse Pansy sottovoce per non farsi sentire dagli altri.
-Scusa Pan- disse Draco ridendo.
-Va bene potete venire con noi, ma se vi diciamo di uscire voi uscite ci siamo capiti?- disse Alex autoritario.
-Messaggio ricevuto capo- disse Daphne baciandolo veloce sulle labbra.
-Daph siamo in pubblico- gli disse Alex divertito.
-Scusa scusa signor glaciale Malfoy- disse altrettanto divertita Daphne.
-Vogliamo andare?- disse Draco mentre cercava di non ridere.
-Blaise amico, noi abbiamo un compito da svolgere..con le ragazze- disse Alex a Blaise che era seduto lì accanto.
-Si si non c'è problema, tanto dopo c'è pozioni con Severus, gli dico che siete stati trattenuti- disse Blaise abituato ormai a coprire le spalle prima a Draco e adesso ai gemelli.
-Grazie amico, per tutto..per aver protetto le ragazze e aver badato a loro...al contrario di altri- gli disse Alex l'ultima frase ad alta voce fecendo capire a tutti i presenti che sapevano quello che era successo durante la loro assenza.
-é quello che fanno gli amici- disse Blaise stupito, era risaputo che un Malfoy non ringrazia mai.
Le due coppie uscirono di nuovo dalla sala mano nella mano e appena furono nell'atrio deserto Draco disse -Non voglio che assistiate a scene che potrebbero turbarvi sarebbe meglio che aspettiate fuori dall'infermieria-.
-Non se ne parla Draco, siamo abbastanza grandi per assistere, tra poco ci sarà una guerra alla quale noi dovremo partecipare, e prima che voi dite qualcosa al contrario siamo più che convinte di partecipare e voi non ci fermerete- disse Pansy guardando male Draco, che sembrava pronto ad interromperla.
-Si infatti, voi sarete una parte importante di questa guerra e noi vogliamo essere al vostro fianco, sempre, costi quel che costi- disse Daphne convinta, sostenendo le idee di Pansy.
-Ne riparleremo di questo- dissero i gemelli all'unisono, non era quello il momento giusto di discutere, dovevano agire e in fretta.
Con passo svelto infrangendo la regola "i Malfoy non corrono mai" arrivarono in infermieria e dopo essersi accertati che non ci fosse nessuno con la mappa del malandrino, entrarono e si diressero verso i letti infondo alla sala dove si trovavano i due Grifondoro particolarmente pallidi.
I gemelli estrassero le bacchette in sincronia e le ragazze sbuffarono -Ma lo fate a posta?-
-Vi sembra il momento di fare dell'ironia??- disse Draco sbuffando come loro.
-Prima uno e poi l'altro o insieme?- chiese Alex riferendosi a Dean e Ron.
-Insieme dobbiamo essere veloci, voi ragazze controllate la mappa del malandrino per vedere se c'è nessuno in arrivo e state pronte con il mantello dell'invisibilità- disse Draco in tono pratico.
-Enervate- dissero i gemelli puntando le bacchette sui due grifondoro.
Dean e Ron fecero dei mugolii di dolore per poi aprire debolmente gli occhi e trovarsi davanti con grande orrore i loro due aggressori e poco più in là le ragazze che qualche ora prima avevano tentato di violentare.
-Ma buongiorno belle addormentate- gli disse Draco mentre giocava con la bacchetta.
-Immaginerete perchè siamo venuti qui giusto?- disse Alex sorridendo malvagio.
-Ci volete uccidere- disse Dean sgranando gli occhi e tramando di terrore.
-Muffiatto- disse Daphne estraendo la sua bacchetta di riserva.
-Ragazzi non pensate mai ai dettagli, ci potevano scoprire, per fortuna che ci siamo noi- disse Pansy.
-Avete perso le vostra occasione per chiedere aiuto- disse divertito Alex, quanto amava le torture, iniziava a comprendere la passione di sua zia Bellatrix.
-E comunque no, non siamo qui per uccidervi attirerebbe troppa attenzione- disse Draco dispiaciuto al pensiero di non poterli uccidere..per ora.
-E allora che volete da noi?? Farci dimenticare?? Sudici mangiamorte!!- disse Ron con voce roca.
-No non siamo qui neppure per questo, la lezione che vi abbiamo dato è meglio che ve la ricordate per tutta la vita, o per il poco tempo che vi resta- disse Draco pregustando il momento in cui li avrebbe uccisi in guerra.
-Cosa vi fa pensare che non dirremo tutto a Silente?- chiese Ron sorridendo furbo.
-Siamo qui per farvi riflettere un pò- disse Draco ignorando la domanda di Ron.
-Noi vi abbiamo aggredito per salvare le nostre ragazze da una probabile violenza da parte vostra- disse Draco serrando la mandibola cercando di contenere la rabbia al pensiero di cosa sarebbe successo se fossero arrivati in ritardo.
-Siamo dei Malfoy, già il nostro cognome ci eviterebbe Azkaban, siamo ricchi e abbiamo le giuste conoscenze anche se per puro caso finissimo ad Azkaban saremmo fuori poco dopo- disse Alex fissando i grifondoro con il suo migliore sguardo da erede oscuro.
-Voldemort vi tirerebbe fuori subito siete dei sudici Mangiamorte!!- disse Ron, che era andato molto vicino alla verità.
-Vedi il marchio oscuro da qualche parte lenticchia??- disse Draco arrotolando la camicia e sorridendo furbo.
-Concludendo, per noi non ci sarebbe nemmeno Azkaban, mentre per voi beh, Dean è un mezzosangue, si sa il Wizegamot non si fa problemi a mettere in prigione un mezzosangue, tu caro Ronald sei si un purosangue ma di una famiglia decaduta da secoli e che vive in una catapecchia, non credo che il Wizegamot si farebbe scrupoli a mettervi dentro, mi sembra inutile inoltre ricordarvi che nel Wizegamot ci sono nostro padre e i padri di Pansy e Daphne che se per caso venissero a sapere quello che avete fatto, pretenderebbero il bacio per voi.- disse Alex sorridendo divertito dal terrore che si stava manifestando sul volto dei grifondoro.
-Quindi quello che vi offriamo è un accordo, voi non dite che noi vi abbiamo aggredito, perchè non ci teniamo ad attirare l'attenzione e noi e le ragazze non dirremo a nessuno quello che volevate fare, ma se vi riavvicinate a loro siete morti, mi sembra un accordo vantaggioso no?- disse Draco.
Entrambi i grifondoro annuirono spaventati, ma con tutte le intenzioni di raccontare dopo a Silente cosa avevano fatto i Malfoy.
-Bene adesso giuratelo sulla vostra magia, voto infrangibile please- disse Draco sorridendo alla Malfoy.
I due grifondoro rassegnati pronunciarono il voto infrangibile.
-Io Ronald Bilius Weasley giuro solennemente sulla mia magia di non rivelare a nessuno che ad aggredirmi sono stati i Malfoy- disse Ron deglutendo a fatica.
-Io Dean Alfred Thomas giuro solennemente sulla mia magia di non rivelare a nessuno che ad  aggredirmi sono stati i Malfoy- disse Dean debolmente.
-Alfred Bilius come sempre è un piacere passare del tempo con voi- disse Alex e fece per andarsene insieme agli altri.
-E voi il voto infrangibile?- disse Ron con voce roca.
-Mai fare accordi con i Serpeverde peggio ancora se Malfoy, non te l'ha insegnato la mamma Ronald?- disse Draco ridendo e uscendo dalla stanza indisturbato con suo fratello e le ragazze, per poi trovare Piton alla porta che scuoteva la testa divertito dopo aver udito solo l'ultima parte della conversazione.


Vi posso anticipare che dal prossimo capitolo inizieranno le parti inedite, sinceramente non vedevo l'ora :)

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Capitolo 10
*** Are you on the menu? ***


Un gufo nero dall'aspetto regale volò nella sala grande depositando con grazia una lettera di fronte ad Alex, poi senza neanche aspettare un premio volò nuovamente via, solo i gemelli sapevano a chi apparteneva quel gufo sal comportamento così strano, era il gufo di Zia Bella.
"Il lord oscuro richiede la vostra presenza questa sera al meeting generale dei mangiamorte, ha una missione d'affidarvi è urgente.
Con affetto vostra zia Bellatrix"
 Alexandre lesse la lettera e poi la passò al fratello che fece altrettanto.
-Lettera strana non ti pare? Sembra quasi un invito, e poi una missione? Di già?- disse Draco dubbioso mentre un'altro gufo planò al tavolo di Serpeverde, ancora semi deserto visto che erano appena le sette del mattino, neppure le ragazze si erano svegliate.
-è di mamma e papà- disse Draco riconoscendo uno dei gufi di famiglia, che attese una carezza del suo padroncino prima di volare nuovamente, verso la guferia questa volta.
"Suppongo che l'invito alla riunione di stasera sia arrivato anche a voi anche se spero con tutto il cuore di no, il meeting è riservato ai Mangiamorte senior quindi c'è una minima possibilità che la vostra presenza non venga richiesta o almeno è quello che spero, verrà dato un importante annuncio questa sera. Spero che stiate bene, già ci mancate a casa.
Vi vogliamo bene mamma e papà"
 lesse Draco mentalmente e Alex ascoltò tramite il pensiero.
-Stasera a quanto pare accadrà qualcosa d'importante e ho la netta sensazione che riguarderà noi- disse Alexandre scrocchiandosi il collo, sentiva sempre quando stava per accadere qualcosa, se lo sentiva nel sangue.
-Si è stato il mio primo pensiero, tutto coincide, il grande annuncio nominato da papà e la missione per noi nominata dalla zia- disse Draco pensieroso, non era un grande amante delle lezioni oscure con Voldemort, che si erano fatte sempre più ravvicinate, e non gli piaceva l'idea di dover affrontare una missione proprio adesso che le cose rincominciavano ad andare bene.
-Non preoccupiamoci prima del tempo, e poi anche se riguardasse noi affronteremo tutto uniti senza alcun problema- disse Alexandre percependo l'ansia del fratello.
-Pensavo alle ragazze...forse sarebbe meglio che a loro non diciamo nulla, non voglio fargli passare un'altra nottata sveglie ad aspettarci in ansia- disse Draco passandosi una mano tra i capelli.
-Si hai ragione tu, non gli dirremo niente del meeting, gli diciamo che vogliamo passare una serata fra uomini perchè è un pò che non ci divertiamo tra di noi- disse Alexandre cercando di trovare una scusa plausibile.
-Ok va bene- gli rispose annuendo Draco anche se si sentiva in colpa a mentire a Pansy.
Pochi minuti dopo le ragazze varcarono la soglia della sala grande con talmente tanta grazia che a Draco e Alex sembrarono angeli, quella mattina in particolare le ragazze risplendevano, il pallore era scomparso del tutto dai loro volti visto che ormai era passato qualche giorno dall'incontro con i grifondoro, delle occhiaie scure non vi era più segno, erano meravigliose, radiose.
-Buongiorno bellezze- disse Alex alzandosi per andare a baciare Pansy sulla guancia e poi dando un bacio veloce a Daphne, facendola accomodare accanto a lui.
-Ehi fratellone vacci piano con la mia bellissima ragazza- disse Draco scherzando mentre scorreva sulla panca per far posto a Pansy.
-Stamani mi sono svegliata e tu non c'eri- disse Daphne mettendo il broncio, ad Alex.
-Scusa ma io e Draco avevamo programmato un colazione insieme- disse Alex facendo la sua migliore espressione da bambi.
-Sei perdonato- gli disse Daphne baciandolo a fior di labbra, sorridendo poi felice, erano così rari i baci pubblici tra lei e Alex, di solito lui li evitava.
-Pan Daph stasera dovrete fare a meno di noi, abbiamo in programma una serata tra uomini- dissero in coro Alex e Draco.
-Va bene vorrà dire che io e Daph ci organizzeremo una seratina per sole ragazze- disse Pansy, ad entrambe le ragazze sarebbero mancati i gemelli ma infondo sapevano che la cose peggiore che potevano fare era ostacolare il legame indissolubile che c'era tra i gemellini Malfoy.
-Che lezione abbiamo alla prima ora?- chiese curioso Alex mentre imboccava Daphne.
-Trasfigurazione- disse Draco facendo una faccia schifata.
-Ahh ho la netta sensazione che la Mc Grannitt ci odi- disse Alexandre sospirando, doveva veramente impegnarsi adesso per ottenere buoni voti dalla vecchia gatta.
-Povero piccolo Harry difficile perdere il posto di preferito della McGrannitt eh- lo prese mentalmente in giro Draco.
-E per te? Non ti dispiace condividere il posto di preferito di Sev con me?- gli rispose di rimando Alexandre.
-Con te Alex condividerei tutto...tranne la ragazza- pensò Draco sghignazzando.
-
Tranquillo è già abbastanza impegnativa quella che ho adesso, non me ne serve un'altra- pensò Alex facendo il suo solito sorrisino che faceva saltare i nervi a Daphne.
-Holaaa siamo qui anche noi- disse Daphne passando una mano davanti agli occhi di Alex, spesso i gemelli s'isolavano nel loro mondo, facendo sentire escluse le ragazze.
-Scusa amore è che ogni tanto ci distraiamo- disse Alex stringendo le spalle.
-Già scusate ogni tanto ci perdiamo nei pensieri- disse Draco, il tavolo si era popolato e non potevano scusarsi per aver parlato mentalmente.
La giornata passò in fretta e dopo la cena il quartetto si ritrovò nella sala comune di Serpeverde.
-Ci vediamo domani mattina allora?- disse Pansy abbracciata a Draco mentre lui gli accarezzava i capelli, era difficile ultimamente per lei separarsi da Draco, gli sembrava che il loro rapporto si stesse indebolendo.
-Si certo ti vengo a svegliare- disse Draco per poi baciarla dolcemente, aveva percepito le insicurezze di Pansy e voleva tranquillizzarla.
-Così anche Blaise partecipa alla serata?- chiese Daphne che aveva la testa sulla spalla di Alex e lui le labbra sul collo di lei.
-MMM- fu la risposta di Alex mentre baciava il collo di Daphne che piegò la testa per dargli maggiore accesso.
-Bene mi fa piacere- disse Daphne, che non era una grande fan del legame tra Draco e Alex, pensava fosse troppo stretto.
Poco dopo le ragazze scomparvero nelle stanze di Serpeverde che i ragazzi gli avevano lasciato, sostenendo che loro avrebbero usato la camera da prefetto di Draco.
-Insomma cos'è quasta storia della serata tra uomini?- chiese Blaise che era stato trascinato in tutta quella storia a sua insaputa.
-Dobbiamo andare via per la notte Blaise, ci devi coprire con le ragazze- disse Draco con tono pratico, lasciando le chiavi della sua stanza da prefetto all'amico.
-Ok, va bene- disse Blaise incerto se quello era un favore chiesto da un amico o un'ordine dato da un'erede oscuro.
-Grazie Blaise sei un vero amico- gli disse Alex dandogli una pacca sulla spalla.
Insieme i gemelli uscirono dai sotterranei dirigendosi verso il bagno delle ragazze e cercarono il lavandino con il serpente.
-è l'ora di vedere se il varco nelle mura di Hogwarts funziona, un vero peccato che possiamo usarlo solo noi in quanto eredi di Voldemort e lo possiamo usare solo per andare nel luogo dove si trova il lord- disse Draco mentre Alex apriva la camera, aveva mille altre idee su come quel passaggio poteva essere sfruttato.
Con faccia schifata entrambi si tuffarono nel tunnel, non avevano ancora avuto il tempo di ripulire la camera e le lische del pesce marcio emanavano un odore nauseante.
Una volta arrivati dentro la camera si scambiarono uno sguardo veloce, fu un pò come guardarsi allo specchio, entrambi storsero il naso nello stesso modo e puntandosi le bacchette contro dissero -Gratta e Netta- poco dopo erano di nuovo puliti e profumati entrambi.
-Bene adesso andiamo- disse Alex entrambi si smaterializzarono per ricomparire in una sala oscura, illuminata da poche candele ma già piena di mangiamorte.
-Secondo te dove siamo Draco?- domandò Alex guardandosi intorno, non era mai stato in quel manor, e doveva ancora prendere familiarità con gli stemmi delle famiglie purosangue.
-Nott Manor, c'è lo stemma dei Nott su quel muro- disse Draco indicando la parete di fronte sulla quale vi era affisso lo stemma di un cane nero.
-Alex?? Draco?? Il lord vi ha convocato?- disse Lucius che comparve alle spalle dei suoi figli agitatissimo.
-Si Zia Bella ci ha mandato una lettera questa mattina- disse Draco indifferente cercando di far capire a suo padre che loro non erano per niente in ansia.
-La mamma?- chiese Alex cercando di distrarre suo padre.
-è a casa, la sua presenza non era richiesta, peccato gli avrebbe fatto piacere vedervi, ma almeno lei è al sicuro..voi sapete perchè siamo convocati qui?- chiese Lucius, ma prima che i gemelli avessero l'opportunità di rispondere arrivò Nott senior, che dopo essersi inchiato davanti ai gemelli e avergli baciato le vesti disse -Il lord richiede la vostra presenza-.
I gemelli annuirono e Alex disse -Portaci da lui-.
-Certo mio signore- disse Nott abbassando lo sguardo.
Dopo aver velocemente salutato il padre, che era rimasto un pò sconvolto dalla scena, non abituato a vedere i gemelli in vesti di eredi oscuri, si diressero verso il trono di Voldemort ai lati del quale vi erano due troni vuoti che li attendevano.
-Miei eredi ci avete fatto l'onore di raggiungerci finalmente- disse Voldemort non degnandoli neppure di uno sguardo, così i gemelli si limitarono a sedersi, ormai erano abituati al carattere volubile del lord.
-Miei fedeli mangiamorte, vi ho convocato qui stasera per assegnare una missione molto importante ai miei eredi- disse Voldemort, i gemelli non lasciarono trasparire alcuna emozione infondo sapevano che sarebbe successo, entrambi cercarono con gli occhi Lucius tra la folla, quando lo trovarono videro che Malfoy Senior sembrava pronto a dire qualcosa, e quando Lucius guardò i gemelli entrambi scossero lievemente la testa come per dirgli di tacere.
-La missione che voglio affidare ai miei eredi è piuttosto complicata, ma visto che sono io ad addestrarli sono sicuro che andrà a buon fine, la mia prima richiesta è che loro facciano entrare un gruppo scelto di mangiamorte ad Hogwarts- disse Voldemort concentrando la sua attenzione per la prima volta sui gemelli.
-Sarà fatto mio signore, io e mio fratello studieremo insieme le possibilità- disse Alex in tono pratico, sapeva che insieme avrebbero trovato il modo.
-La mia seconda richiesta è che Silente venga eliminato- disse in un sibilo Voldemort.
-Anche per questo non vedo problemi mio signore- disse Draco accennando un sorrisino ma in realtà era preoccupato, Silente era ancora un mago molto potente e loro non avevano mai ucciso nessuno.
-Confido nelle vostre capacità, so che porterete a termine questa missione di vitale importanza con successo e mi aspetto che lo facciate in tempi brevi...o saprò come mettervi fretta- disse Voldemort con voce minacciosa.
-Non ci saranno problemi- disse Alexandre freddamente, con tono di sfida, lasciando tutti senza fiato, nessuno aveva mai tenuto testa al lord.
-Bene, bene- disse Voldemort ghignando sorpreso ma compiaciuto, forse aveva veramente trovato un giusto erede pensò mentre metteva fine alla riunione.
Dopo aver placato le mille ansie del padre i ragazzi tornarono ad Hogwarts esausti, tra saluti e inchini avevano passato più di 4 ore alla riunione ed erano ormai le tre del mattino, fortunatamente il giorno dopo era sabato.
-Domani sera voglio portare Daf a Londra, ho già il permesso di zio Sev.- disse Alex con voce stanca mentre stavano ritornando ai sotterranei.
-Come mai questa serata fuori? Cosa devi farti perdonare?- chiese Draco curioso, mettendo un braccio intorno alle spalle di Alex.
-Noi.- disse Alex sbuffando.
-In che senso?- chiese Draco confuso.
-A Daphne da noia il nostro legame di gemelli, vorrebbe più considerazione, più tempo con me..- disse Alex alzando gli occhi al cielo.
-Fai bene a portarla fuori allora- disse Draco sincero, non volendo esprimere la sua opinione sul rapporto del fratello con la bionda.
-Di quello che pensi Drake- disse Alex serio.
-Non finirà bene, notte fratellino- disse Draco sdraiandosi sul letto e chiudendo la conversazione.
-Spero ti sbagli- disse Alex sdraiandosi sull'altro letto e addormentandosi subito.
La mattina dopo Alex si fece portare dagli elfi una colazione da regina per Daphne e scese nelle stanze di Serpeverde per svegliarla.
-Buongiorno principessa- disse Alex baciando le labbra di un addormentata Daphne.
-Giorno Alex- mormorò Daphne assonnata, per poi sorridere radiosa quando vide ciò che Alex aveva fatto per lei.
-Sei bellissima- disse Alex rubandogli un altro bacio, stavolta più intenso.
-A cosa devo tutto questo?- chiese Daphne sorridendo mentre mangiava i suoi biscotti preferiti con gocce di cioccolato.
-Ho voglia di coccolarti, verrai a cena con me stasera? A Londra?- chiese Alex dolcemente sistemando i capelli arruffati di Daphne.
-Quindi mi faccia capire bene signor Malfoy...lei sarebbe interessato a passare una serata solo con me...a Londra- disse Daphne avvicinandosi per poi baciare Alex.
-Si, io lei e del buon vino nel ristorante più In di Londra- disse Alex baciando a stampo Daphne ripetute volte.
-E come faremo a lasciare Hogwarts?- chiese Daphne curiosa.
-Ma che domande...essere un Malfoy ha i suoi privilegi- disse Alex facendogli l'occhiolino per poi allontanarsi.
-Alle nove fatti trovare pronta in sala comune, sarò quello con le rose rosse- gli urlò poi Alex mandandogli un bacio chiudendosi la porta alle spalle.

-Sei così fortunata- disse Pansy che aveva fatto finta di dormire ma in realtà aveva sentito tutto.
-Già- disse Daphne sorridendo sognante.
La giornata passò in fretta, Pansy aiutò Daphne a scegliere il vestito perfetto e ben presto arrivarono le nove, si sentiva veramente una principessa con quell'abito.
-Vai, il tuo principe ti aspetta, quando torni devi raccontarmi tutto- disse Pansy baciando la guancia all'amica che annuì felice.
Daphne scese lentamente le scale della sala comune, indossava un meraviglioso abito bianco che metteva in mostra tutte le sue curve da modella, Alex non potè fare a meno di rimanere senza fiato di fronte a tutta quella bellezza.
-Fratellino ricordati di respirare-gli disse Draco ,che era seduto sul divano, ridendo.
-Sei fantastica- disse Alexander dopo aver lanciato un'occhiataccia a Draco e avergli detto mentalmente "Noi facciamo i conti dopo".
-Anche tu stai molto bene signor Malfoy- gli disse Daphne baciandolo a fior di labbra, Alex era veramente splendido con il suo completo blu scuro e la camicia bianca.
-Tieni anche se non sono degne della tua bellezza- disse Alex porgendogli un mezzo di rose rosse meravigliose.
-Non scherzavi quando dicevi che saresti stato quello con le rose- disse Daphne divertita godendosi il profumo delizioso delle rose.
-Ero serio come un crucio..vogliamo andare- disse Alex porgendo il braccio a Daphne.
-Certo- disse Daphne prendendolo a braccetto e baciandogli una guancia.
-A casa per mezzanotte- disse Draco ridendo e Daphne si voltò per fargli la linguaccia.

-Oh Merlino, questo posto è fantastico Alex- disse Daphne quando entrarono nel ristorante che Alexander aveva scelto per la serata, era un magnifico ristorante francesce, nel quale poteva mangiare solo l'elite del mondo magico, all'entrata furono accolti dal responsabile di sala che li condusse in una stanza privata tutta per loro.
-Essere un Malfoy ha i suoi vantaggi- disse Alex spostando la sedia a Daphne per farla sedere.
-Eh già- disse Daphne ammirando la sala, sembrava di cenare tra le stelle, tutte le pareti sella sala avevano l'incantesimo del soffitto della sala grande ad Hogwarts.
-Ci tenevo a regalarti una serata speciale- disse Alex soddisfatto della reazione ottenuta da Daphne.
-Lo hai fatto- disse Daphne emozionata, asciugandosi velocemente le lacrime quando il cameriere portò due coppe di champagne al tavolo.
-A noi- disse semplicemente Alex, sollevando la sua e Daphne fece altrettanto.
-Ho visto Hermione, voi due eravate amici vero?- disse Daphne accarezzando con il pollice la mano di Alexander che era intrecciata con la sua.
-Lo eravamo si- disse Alexander distrattamente, sperando che l'arrivo degli antipasti mettesse fine a questa conversazione.
-Sembrava molto sola, secondo me gli manchi- disse Daphne bevendo un sorso di champagne mentre aspettavano la cena.
-Quindi? Che dovrei fare? Hermione fa parte della mia vecchia vita, Harry Potter è morto la notte del suo sedicesimo compleanno per quanto mi riguarda- disse Alexander scontroso, non voleva affrontare l'argomento, non si sentiva pronto.
-Ma lei era una tua amica, e gli amici quelli veri non si lasciano indietro- disse Daphne cercando di far ragionare Alex.
-Non fa più parte del mio mondo, per favore Daphne godiamoci la serata, non ho voglia di litigare- disse Alexander lasciando andare la mano di Daphne.
-è così che andranno le cose? Ogni volta che cercherò di esprimere la mia opinione tu mi zittirai? Ascolterai solo ciò che ha da dire Draco?- disse Daphne arrabbiata.
-Non m'interessata la tua opinione su questa questione sinceramente- disse Alexander secco, stanco delle continue frecciatine che la fidanzata lanciava al fratello.
-E a me allora non interessa continuare questa cena, magari neanche questa relazione- disse Daphne alzandosi e andandosene proprio nel momento in cui il cameriere stava entrando con i piatti in mano.
-C'era qualcosa che non andava con lo champagne?- chiese il cameriere preoccupato ad Alexander.
-La mia ragazza aveva una serata no, cancelli l'ordinazione per il cibo e continui a portarmi vino- disse Alexander freddamente, bevendo la sua coppa di champagne in un sorso solo.
-Mi scusi signor Malfoy? Pensa di continuare la sua cena?- chiese una cameriera bionda, con dei grandi occhi verdi ed un sorriso amaliante.
-Dipende...tu sei sul menù?- chiese Alex, ormai al suo terzo bicchiere di vino.
-Puoi avere tutto ciò che vuoi- disse la cameriera sorridendo seducente.
-Usciamo di qui io e te- disse Alex alzandosi goffamente.

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Capitolo 11
*** I make the good girls go bad ***


i make the good girls go bad -Fratellone dove siete finiti?- disse Draco mentalmente ad Alex la mattina dopo.
-Draco?- grugnì Alexander confuso, era ancora mezzo addormentato e gli sembrava che suo fratello gli stesse urlando nella testa.
-No, la tua coscienza, ovvio che sono Draco, dove siete?- ripetè Draco nella mente del fratello.
-Non lo so, c'è una bionda a letto con me- pensò Alexander guardando chi aveva accanto, aveva qualcosa di strano, i capelli erano di un biondo scuro, non gli sembravano quelli di Daphne.
-Perfetto sei con Daphne, chiedi a lei dove siete- disse Draco telepaticamente al fratello.
-Non è Daphne- pensò Alexander, gli scoppiava la testa e la voce del fratello non aiutava, per Merlino Draco aveva una voce insopportabile di prima mattina.
-Quanto cavolo hai bevuto ieri Alex? Pensa, ricordati chi è- disse Draco nella mente del fratello abbassando la voce.
-Mmm, mi ricordo solo di avergli chiesto se lei era nel menù.- pensò stanco Alex e sempre più nel panico.
-Ti sei fatto una spogliarellista? O magari una squillo!- urlò Draco nella mente di Alexander, non potè far a meno di nascondere il suo divertimento.
-Noo, credo che sia una cameriera, vedo una specie di divisa- pensò Alex guardandosi intorno, sul pavimento vicino al letto vi erano una camicia bianca e una gonna a tubino nera, sulla camicia vi era scritto il nome di un locale.
-Magari è una stripper e avete fatto qualche gioco di ruolo- disse Draco nella mente del gemello ridendo.
-Mmm buongiorno- disse la ragazza svegliandosi voltandosi verso Alex.
-Sei una stripper?- chiese Alexander alla ragazza, senza fermarsi un attimo a pensare.
-No! Sono una cameriera!- disse la ragazza arrabbiata vestendosi e andandosene infuriata.
-è una cameriera Draco!- pensò Alex sollevato, mentre sentiva ridere il fratello.
-Resta dove sei, vengo a prenderti- sussurrò Draco nella mente del fratello.
-Che diavolo hai fatto?- disse Draco un secondo dopo essersi materializzato.
-Ho fatto un casino Draco! Non mi ricordo nulla, l'ultima cosa che ricordo è di aver litigato con Daphne e di aver ordinato del vino al bar, credi che mi abbiano fatto un incantesimo? O magari una pozione?- disse Alexander quando vide il fratello.
-No, ne dubito Alex, sei semplicemente sotto l'incantesimo di una cosa chiamata sbronza. Andiamo, hai lezione tra un ora- disse Draco smaterializzandosi con il fratello.
-Magari è meglio che le evito le lezioni di oggi- disse Alexander tuffandosi sul letto, la smaterializzazione aveva fatto peggiorare la sua nausea.
-Magari si, hai un aspetto schifoso, ci vediamo a pranzo- disse Draco mettendo una bottiglia d'acqua accanto al letto di Alex insieme ad una pozione per il mal di testa.
-Grazie Draco- disse sincero Alexander.
-Dovere, sei mio fratello- disse Draco scrollando le spalle prima di uscire dalla stanza.
Quattro ore dopo Alex uscì dal dormitorio dei serpeverde e si diresse verso la sala grande, la testa sembrava ancora sul punto di esplodergli e la luce gli dava noia agli occhi, aveva preso proprio una prima sbronza con i fiocchi.
-è vivo! è vivo!- disse ridendo Draco quando vide il fratello raggiungerlo al tavolo di Serpeverde.
-Taci- mugugnò Alex sedendosi accanto al fratello e nascondendo il volto tra le mani.
-Dai ti è andata bene, le ragazze non sanno nulla puoi ancora scusarti con Daphne, neanche i nostri genitori hanno scoperto la tua notte folle, il tuo piccolo segreto è al sicuro con me party boy- disse Draco prendendolo in giro quando all'improvviso un gufo lasciò una rivista di gossip davanti a lui.
-è di Pansy, Witch Magazine, il suo giornale preferito- disse Draco aprendolo, in copertina vi era Alexander completamente ubriaco abbracciato ad una ragazza mentre ballava in un club di Londra.
-Ehm..Alex- disse Draco cercando di non ridere.
-Merlino no! Brucialo brucialo!- disse Alexander cercando di strappare il giornale di mano al fratello appena posò lo sguardo sulla rivista, non vi era solo la foto di copertina, ma anche un dettagliato articolo che riportava tutte le fasi della sua notte brava, con tanto di foto.
-è il cercatore della nazionale inglese quello con cui stai bevendo shottini?- disse Draco ridendo mentre osservava le foto.
-Brucialo- disse Alexander scandendo ogni sillaba.
-Al massimo posso strappare le pagine in cui ci sei tu, se lo brucio Pansy da fuoco a me- disse Draco mettendo una mano sulla fronte del fratello per tenerlo lontano.
-Ok, strappale- disse Alexander annuendo, gli andava bene tutto, era un uomo disperato.
-Fatto- disse Draco strappando le pagine e porgendole ad Alex che le bruciò giusto in tempo, le ragazze stavano arrivando.
-Buongiorno Draco- disse Daphne sedendosi senza degnare di uno sguardo Alex mentre Pansy dava il bacio del buongiorno a Draco.
-Giorno Daphne- disse Draco sorridendo.
-Alexander? Mi puoi fare un autografo qui?- disse timidamente una ragazzina del primo anno di serpeverde porgendo un'altra copia di Witch Magazine ad Alexander.
-Scusa posso vedere?- disse Daphne strappando di mano la rivista alla ragazzina, che per l'imbarazzo era diventata rossa come un pomodoro.
-Ti sei divertito anche quando me ne sono andata vedo- disse Daphne osservando le foto.
-Daphne posso spiegare..non mi ricordo nulla di tutto ciò..avevo bevuto- disse Alexander provando a giustificarsi.
-Ehi, non mi devi spiegazioni, firma il giornale alla tua piccola fan, noi ci siamo lasciati puoi fare quel che vuoi- disse Daphne glaciale, era tornata la regina di ghiaccio.
-Altri guai in arrivo- disse Draco quando vide un gufo reale portare una strillettera.
-Oh no- disse Alex sbiancando, quel gufo era Guglielmo, il gufo personale di sua madre.
-Witch Magazine è anche il giornale preferito della mamma- disse Draco ghignando.
-Alexander Malfoy! Come hai osato passare la notte a Londra da solo! Ubriaco per giunta! HAI SOLO SEDICI ANNI! Non ti permetteremo più di uscire da Hogwarts, non uscirai di casa neanche per le vacanze, sei in punizione per sempre!- urlò la voce di Narcissa tramite la strillettera.
-Draco, aiutami, io non volevo far arrabbiare la mamma..- disse Alex con mani tremanti e il volto pallido, per un momento gli tornarono alla mente i momenti in cui aveva fatto arrabbiare Vernon e le cose che succedevano dopo, velocemente chiuse la sua mente a Draco.
-Tranquillo, gli passerà, mamma ti vuole bene, esattamente come papà- disse Draco cercando di tranquillizzare Alex che gli sembrava profondamente turbato.
-Aiutami- mormorò Alex sottovoce.
-Non hai fatto nulla di terribile Al- disse Draco cercando di rassicurare il fratello, in quel momento Pansy sbuffò stizzita e si alzò dal tavolo insieme a Daphne.


-Non riesco a capire come puoi giustificare tuo fratello, come puoi difenderlo, quello che ha fatto a Daphne è imperdonabile- disse Pansy arrabbiata quando fu sola con Draco nelle stanze di Serpeverde.
-Perchè è mio fratello, lo difenderò sempre e non credo che sia così imperdonabile, si sta ancora abituando a questa vita, nel giro di un mese si è ritrovato con un altro cognome, una famiglia e infine una ragazza, magari è stato troppo e a distanza di mesi ne ha subito le conseguenze, lasciatelo respirare non ha ucciso nessuno- disse Draco difendendo come sempre il gemello.
-Pensi che tradire la propria ragazza sia nulla? Faresti questo a me?- disse Pansy offesa, Draco stava cambiando sotto i suoi occhi e lei non voleva che questo accadesse.
-Pan, stiamo insieme da 2 anni, ci conosciamo da una vita, sai benissimo che non ti ho tradito in passato e non lo farò in futuro, mi conosci- disse Draco calmo cercando di rassicurare la ragazza.
-Conoscevo il Draco prima del ritorno di Alexander, questo che ho di fronte non sono sicura di conoscerlo- disse Pansy scuotendo la testa e lasciando la stanza.
Draco fece appena in tempo a sedersi sul divano di pelle nera quando il volto di suo padre apparve nel camino.
-Com'è lì la situazione? Ho visto foto interessanti- disse Lucius con voce calma, sembrava quasi divertito, lui da giovane aveva fatto cose ben peggiori, il tatuaggio nel suo avambraccio ne era il ricordo indelebile.
-Papà sono preoccupato per Alex, credo che gli farebbe bene passare del tempo a casa, puoi venirlo a prendere? Parlare con Silente? Magari zio Sev può metterci una buona parola. Lo vedo perso papà, ha bisogno di sentirsi parte della famiglia, ha bisogno di conoscervi come vi conosco io e sapere che non importa quello che farà voi non lo abbandonerete, lui non lo sa, tutte le persone importanti nella sua vita lo hanno lasciato- disse Draco parlando tramite il camino con Lucius.
-Verremo ad Hogwarts domani mattina e vedremo cosa si può fare- disse Lucius annuendo preoccupato.
Dopo aver finito di parlare con Lucius, Draco si diresse nella stanza che condivideva con il gemello, Alex era sdraiato sul letto, stava fissando il soffito con lo sguardo perso e distante.
-Mi dispiace averti fatto litigare con Pansy- disse Alexander quando vide il gemello rientrare.
-Come..?- chiese Draco confuso, non si erano parlati mentalmente.
-Ero nella tua testa, sembra un posto migliore della mia in questo momento- disse Alexander stanco.
-Non importa, se dovessi scegliere sceglierei sempre te, sei il mio gemello,ti difenderò sempre, chiederai scusa a Daphne?- chiese Draco osservando Alexander che era sdraiato a letto con i capelli scompigliati e i vestiti sgualciti.
-No, non credo di voler tornare con lei in questo momento, hai ragione, ho fatto tutto troppo velocemente, volevo adattarmi per te e per mamma e papà, non volevo perdervi di nuovo, ho provato ad assomigliare a te e credo di non esserci riuscito bene- disse Alexander sottovoce.
-Devi essere te stesso, tutti noi ti vorremo per sempre bene, non importa quanti sbagli farai noi ci saremo sempre per te, è questo che fa la famiglia- disse Draco sedendosi sul letto accanto al fratello mentre si allentava la cravatta.
-Grazie- disse Alex per poi addormentarsi pochi minuti dopo.


-Padre è successo qualcosa? Che ci fai qui?- chiese Alexander confuso quando vide suo padre ad Hogwarts la mattina dopo.
-Non è successo nulla di grave figliolo, sono qui per portarti a casa- disse Lucius rassicurando il figlio.
-Sei venuto a prenderci? Me e Draco? è successo qualcosa riguardo a..- disse Alexander riferendosi a Voldemort.
-Niente novità dal quel punto di vista, sono venuto a prenderti perchè io e tu madre abbiamo bisogno di te a casa, come tu hai bisogno di noi, per un pò verrai istruito lì, magari potrai tornare ad Hogwarts dopo le vacanze di pasqua- disse Lucius calmo al figlio.
-E Draco? Viene con noi?- chiese Alexander allarmato, non voleva separarsi dal fratello, il suo unico punto fermo in quel momento.
-Io resto qui- disse Draco avvicinandosi al gemello, mettendogli una mano sulla spalla.
-Perchè? Perchè dobbiamo separarci?- chiese confuso Alexander, si sentiva tradito dal fratello, sapeva che era stato lui a chiamare Lucius.
-Separarci? Non è una vera separazione questa Alex. Sei sempre nella mia mente ricordi? Abbiamo un filo diretto l'uno con l'altro che non si può spezzare- disse Draco tranquillizzando il gemello e abbracciandolo.
-Ci vediamo presto ok?- disse Alex insicuro.
-Prestissimo- disse Draco per poi osservare suo fratello e suo padre scomparire.
-Come faremo con le lezioni e tutto il resto?- chiese Alex a suo padre mentre osservava un elfo sparire con il suo baule.
-Verrai istruito a casa!- disse Lucius compiaciuto, era convinto che la sua fosse un'idea geniale.
-A casa? Sarò istruito a casa?- disse Alexander lasciando cadere il suo zaino sul pavimento di marmo del salotto di Malfoy Manor.
-Non farne un dramma, è una cosa temporanea, potrai passare del tempo con me e tua madre, inoltre potrai fare incantesimi per tutto Malfoy Manor, giardini compresi- disse Lucius sorridendo al figlio e salutando con un bacio Narcissa che corse ad abbracciare il figlio.
-Ciao mamma..chi studia a casa al giorno d'oggi? Gli sfigati troppo brutti o deformati per farsi vedere in giro!- disse Alexander sedendosi sul divano con le braccia incrociate, sembrava proprio un bambino capriccioso.
-Molti purosangue studiano a casa- disse Lucius con nonchalance.
-Ah si? Fammi un esempio di qualcuno che non rischi di essere diseredato e studia a casa- disse Alexander sollevando le sopracciglia mentre aspettava la risposta di suo padre.
-La più piccola delle Greengrass, Astoria! Lei studia a casa- disse Narcissa con un ghigno vincente.
-Perchè è troppo snob per mischiarsi alla massa?- chiese Alexander annoiato.
-Perchè non gli hanno fatto saltare l'anno nonostante sia molto brava, magari potreste organizzare qualche lezione insieme- disse Narcissa con calma.
-Mamma...gl'insegneranno le maledizioni senza perdono su manichini fatti a mia immagine e somiglianza- disse Alex scuotendo la testa.
-Non essere sciocco Alex, non s'insegnano maledizioni senza perdono ad una minorenne, vado subito a contattarle!- disse Narcissa canticchiando.
-Mentre parlate annullate tutti quei piani segreti che avete fatto per il fidanzamento ufficiale tra me e Daphne- disse Alex ridendo, Narcissa arrossì, si era fatta scoprire da suo figlio.
Qualche minuto dopo Narcissa tornò soddisfatta in salotto.
-Ho appena mandato un patronus ad Elizabeth Greengrass per chiederli se erano interessate a fare lezione con noi domani, e indovina? Hanno detto di si! Farai la tua prima lezione con Astoria domani, vengono loro qui perchè..- disse Narcissa prima di essere interrotta d'Alexander.
-Non pensano sia il caso che io vada a casa loro considerando che ho tradito la loro figlia maggiore ed il mio tradimento è finito sui giornali?- disse Alexander sarcastico.
-Esattamente- disse Narcissa continuando a sorridere.


-Dai Alex vieni a dare il benvenuto ai nostri ospiti!- disse la mattina dopo Narcissa chiamando per la centesima volta Alexander.
-Arrivo- disse Alex scendendo svogliatamente le scale del salotto per raggiungere la madre all'ingresso, indossava un piano di jeans chiari ed una camicia a quadri, i suoi capelli erano scompigliati ed aveva un'aria terribilmente assonata.
-Perchè gli occhiali da sole? è nuvoloso fuori- disse Narcissa confusa guardando Alexander che indossava un paio di occhiali da sole.
-Sono le sei mamma! Le sei! Ad Hogwarts avrei avuto ancora un paio di ore di sonno, sembro un panda e non uno di quelli carini e coccolosi- disse Alexander passandosi una mano tra i capelli.
-Eccole, comportati bene- disse Narcissa sorridendo alle loro ospiti.
-Io sono il gemello buono ricordi?- disse Alex sorridendo alle sue ospiti.
-Alexander non so se vi siete mai conosciuti personalmente ma lei è Astoria Greengrass- disse Narcissa sorridendo alla piccola Greengrass.
-Ci siamo incrociati un paio di volte..a casa sua..- disse Alexander imbarazzato, la signora Greengrass stava sorridendo ma i suoi sguardi non mentivano, voleva ucciderlo.
-Perchè non vi conoscete un pò mentre io ed Elizabeth organizziamo la lezione?- disse Narcissa lasciando da soli i due adolescenti.
-Quindi..tu sei il famoso Alexander le cui foto occupano tutte le pareti della camera di mia sorella, finalmente ti vedo da vicino- disse Astoria sorridendo.
-Si sono io, anche se credo che ormai le mie foto vengano usate con bersaglio per i crucio- disse Alexander ridendo.
-Da un paio di membri della mia famiglia si..posso chiederti una cosa?- disse Astoria ghignando.
-Era una cameriera, non una squillo- disse Alexander rispondendo alla domanda che tutti gli facevano.
-Oh, non quello, era veramente il cercatore della nazionale quello con cui ti sei sbronzato?- disse Astoria ridendo.
-Credo di si, ti piace il quidditch?- chiese Alexander cercando di far conversazione.
-Amo il quidditch, sono una cercatrice fenomenale- disse Astoria compiaciuta.
-Lo vedremo! Scommetto che il nostro programma prevede un ora di ginnastica- disse Alexander ghignando.
-Io te e il boccino, preparati a perdere- disse Astoria sorridendo arrogante.
-Non piangere quando ti umilierò- disse Alexander con altrettanta arroganza e un ghigno made in Malfoy.
-Perchè hai tradito mia sorella? Lei ti ama molto sai- disse Astoria dopo qualche minuto di silenzio.
-Non c'è un perchè, ero arrabbiato e sono ancora confuso, pensavo di amarla, credo di amarla, non lo so sinceramente, non mi rendevo conto neanche di quello che facevo, volevo sentirmi libero per una notte credo- disse Alexander pensieroso.
-Posso capirti- disse Astoria sincera.
-Perchè hai scelto di studiare a casa?- chiese Alexander ad Astoria.
-Scelto? Non l'ho scelto io, i miei me l'hanno imposto, credono che io sia una specie di ragazza prodigio, Silente non aveva la stessa opinione e i miei genitori hanno deciso che ero troppo speciale per una scuola come Hogwarts, perciò eccomi qui- disse Astoria scrollando le spalle imbarazzata.
-Almeno tu non sei qui perchè sei finita sbronza in prima pagina- disse Alexander ridendo.
-Partitina mentre le mamme decidono a quale tortura sottoporci?- disse Astoria divertita.
-Ti faccio strada- disse Alex incamminandosi verso il campo di quidditch.
-Quanto resterai in esilio? O lo chiamiamo rehab visto il motivo per cui sei dovuto andare?- chiese Draco contattando mentalmente il fratello.
-Preferisco chiamarlo carcere, resterò qui fino alle vacanze di pasqua- pensò Alexander.
-Mi dispiace, è stata una mia idea, avevo pensato più ad un week end io, non un mese- pensò Draco dispiaciuto.
-Lo so, mi manchi- pensò Alexander.
-Ti annoierai a morte lì da solo..- pensò Draco immaginandosi il fratello chiuso in camera.
-A dire il vero..potrei avere una compagna di prigionia..- pensò Alexander osservando Astoria che si preparava per giocare a Quidditch.
-La piccola Greengrass? Ti prego dimmi che non stai fissando la piccola Greengrass- pensò Draco dopo aver usato la vista del fratello.
-Hai lezione Draco, a dopo- pensò Alexander alzando le barriere della sua mente e chiudendo il contatto con Draco.


-Sei un vero fenomeno!- disse Alexander ad Astoria quando afferrò il boccino.
-3 a 2, non mi faccio sconfiggere tanto facilmente da te- disse Astoria facendogli la linguaccia.
-Finalmente qualcuno che riesce a tenermi testa, mio fratello ci prova ma non tiene il passo- disse Alexander ghignando.
-TI HO SENTITO- urlò Draco offeso nella mente di Alex.
-Che succede? Qualcosa che non va?- chiese Astoria volando vicino ad Alexander.
-Mal di testa- disse semplicemente Alexander.
-Forse dovremmo rientrare- disse Astoria preoccupata.
-Che ne dici se invece saltiamo le lezioni del pomeriggio?- disse Alexander sfidando Astoria.
-Io..non so..- disse incerta Astoria.
-Vivi un pò piccola Greengrass- disse Alexander punzecchiandola.
-Ok- disse Astoria scendendo in picchiata.
-Dove stiamo andando?- chiese Astoria seguendo Alexander per i giardini di Malfoy Manor.
-In garage- disse Alexander ghignando.
-Perchè?- chiese confusa Astoria.
-Perchè è dove si trova il mio nuovo giocattolino- disse Alexander mostrando ad Astoria una Porsche rossa appena uscita dal concessionario.
-Quindi fammi capire, tu fai casini e ti regalano una Porsche? Se io faccio casini mi regalano sei ore in più di allenamento- disse Astoria osservando la Porsche in adorazione.
-è bello essere un Malfoy- disse Alexander ghignando e appoggiandosi alla macchina.
-Puoi almeno guidare quest'auto Malfoy?- disse Astoria scettica.
-C'è un incantesimo che lo fa per me, io devo stare solo seduto e decidere quanto voglio andar veloce- disse Alexander ghignando.
-Fammi volare allora- disse Astoria salendo in macchina.
-Ho sempre saputo che sei una cattiva ragazza- disse Alexander ridendo.

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Capitolo 12
*** La seconda Greengrass ***


-Dove andiamo?- chiese Astoria mentre si stavano allontanando dal Malfoy Manor, il vento gli scompigliava i capelli, sembrava così felice e libera in quel momento, come un uccellino che vola per la prima volta.
-Londra- disse Alexander ghignando e accelerando, strappando un urlo di sorpresa ad Astoria.
-A cercare la cameriera?- disse Astoria punzecchiandolo, si divertiva a tormentarlo.
-A divertirci- urlò Alexander ridendo e togliendo le mani dal volante, la macchina magicamente proseguì sulla sua strada, grazie agli incantesimi che Lucius aveva fatto su di essa.
-Sembri un esperto in questo- disse Astoria sorridendo, mentre cercava invano di sistemarsi i capelli.
-Ti assicuro che non lo sono affatto- disse Alexander ripensando agli anni precedenti, a quanto era stato difficile essere Harry Potter, a come veniva trattato dai Dursley.
-Come vivevi prima che i Malfoy ti ritrovassero?- chiese curiosa Astoria, anche se ne aveva una mezza idea.
-In un modo diverso, molto particolare direi- disse Alexander criptico, non sapeva se era il caso di dire la verità ad Astoria.
-Beh immagino, essendo Harry Potter e tutto il resto- disse Astoria con nonchalance, mentre Alex frenò bruscamente.
-Daphne non può avertelo detto! Abbiamo fatto un patto infrangibile!- disse Alexander scioccato, cercando di valutare cosa fare, un incantesimo per cancellare i ricordi sarebbe stato troppo radicale?
-Avevo i miei sospetti e tu me li hai appena confermati- disse Astoria compiaciuta.
-Quali sospetti?- chiese Alexander preoccupato, se Astoria lo aveva scoperto chiunque altro poteva farlo.
-Osservando le foto in camera di Daphne ho capito tutto, i tuoi capelli non sono sempre perfetti come quelli di tutti i Malfoy, delle volte sono quasi bianchi mentre altre si avvicinano al castano chiaro, i tuoi occhi in alcune foto sono grigi in altre sono quasi verdi, sono le conseguenze di una pozione di sangue, sarai sempre un Malfoy ma ci saranno sempre dei tratti Potter in te seppur lievi, chi non è bravo ad osservare e ti vede spesso non se ne accorgerà mai. Le tue abilità a quidditch poi mi avevano praticamente già confermato tutto.- disse Astoria sorridendo e Alexander rimase stupito dall'intelligenza della ragazza.
-Non mi hai mai visto giocare a quidditch prima di oggi- disse poi Alexander confuso, non aveva mai visto Astoria ad Hogwarts, di questo ne era certo.
-Mai visto? Mio padre è uno dei più grandi tifosi al mondo di Serpeverde, vado ad Hogwarts a vedere le partite da quando sono nata, ti ho visto giocare spesso contro Serpeverde e quest'anno con Serpeverde, potrei dire di essere quasi una tua grande fan- disse Astoria entusiasta, per anni aveva sognato di poter parlare ad Alex/Harry e adesso che era lì con lui gli sembrava quasi un sogno.
-Ragazza intelligente- disse Alexander ghignando e baciando la guancia di Astoria, non riusciva a credere di non averla mai notata sugli spalti, una ragazza del genere non dovrebbe passare inosservata.
Guidarono per un altra oretta, non smisero mai di parlare, di scambiarsi sguardi sfuggenti e soprattutto di ridere, si divertivano così tanto insieme.
-Signorina Greengrass siamo arrivati a destinazione, dove vuole andare?- chiese Alexander dopo aver parcheggiato in un affollata via del centro londinese.
-Siamo nella Londra babbana? Papà mi porta qui solo per il mio compleanno! La amo! è così viva- disse Astoria guardandosi intorno entusiasta, sembrava proprio una bambina in quel momento, una bambina la mattina di Natale.
-Strano, è la stessa cosa che ho pensato io la mia prima volta a Diagon Alley- disse Alexander sorridendo e mettendo un braccio intorno alle spalle di Astoria.
-Possiamo andare da Foyles?- chiese Astoria facendo il labbruccio.
-Io ti porto a Londra per farti divertire e tu vuoi andare in una libreria? Strana ragazza- disse Alexander guidandola verso la libreria, questa piccoletta lo affascinava sempre di più, era così diversa da Daphne.
Era passata ormai un ora da quando erano entrati in libreria e Astoria si muoveva tra gli scaffali come un folletto, aveva già il cestino pieno di libri e sembrava non volersi fermare.
-As dove sei?- disse Alexander alzando la voce, si era praticamente perso tra gli scaffali di libri.
-Shh sono qui- disse Astoria arrivando di fronte ad Alexander con una pila di libri in mano e altrettanti nel cestino.
-Non c'è mica Madama Pince, e poi questa è un libreria non c'è bisogno di far silenzio- disse Alexander facendogli la linguaccia.
-C'è anche chi sta leggendo e io odio le persone che urlano mentre leggo- disse Astoria passando i libri ad Alexander.
-Sappi che se sono libri sui vampirucci che s'innamorano e fanno tanti baby lupi io non pago- disse Alexander osservando i libri.
-Sono libri di Jane Austen, ho completato la fase 'vampiri' un anno fa e non fanno baby lupi ma mezzi vampiri- disse Astoria come se fosse una cosa ovvia.
-Mi scusi sua eccellenza- disse Alexander prendendola in giro.
Dopo aver pagato tutti i libri di Astoria decisero di andare a prendere un gelato per poi gustarselo in un parco vicino.
-Vuoi andare in qualche boutique adesso?- chiese Alexander quando ebbe finito il suo cono.
-Stai parlando con la Greengrass sbagliata, mia madre è quella che mi porta a fare shopping in occasioni speciali, di solito tutto ciò che compro sono felpe e lei le odia perciò ci manda gli elfi- disse Astoria imbarazzata.
-Ti sentiresti a disagio a fare shopping con me? Perchè?- chiese confuso Alexander, Daphne adorava fare shopping, ogni volta lo trascinava per ore nella Londra babbana e a Diagon Alley.
-Perchè non sono mia sorella Daphne, non sono bella come lei, nessuno mi conosce come la regina di ghiaccio o la ragazza più bella di Serpeverde, io sono la piccola Greengrass, il genietto strano- disse Astoria stringendo in mano i suoi libri, la più grande sicurezza della sua vita.
-Sei una delle più belle ragazze che io abbia mai visto Astoria, non lasciare che l'ombra di tua sorella t'impedisca di brillare- disse Alex porgendo la mano alla ragazza.
-Mi fido di te, andiamo a fare shopping- disse Astoria annuendo convinta.
-Seguimi Cenerentola- disse Alex sorridendo, per poi guidare Astoria verso una boutique di lusso, una delle preferite di Pansy e Daphne.
-Buongiorno, come posso aiutarvi?- disse la commessa dell'esclusiva boutique appena Alexander ed Astoria entrarono.
-Stiamo cercando un vestito per lei- disse Alexander guardando Astoria, che imbarazzata fissava il pavimento.
-Vestito? Non si era mai parlato di vestito?- disse Astoria sorpresa, con l'orrore stampato in faccia.
-Oh, è la tua sorellina?- chiese sorridendo la commessa.
-La sorella della sua fidanzata- disse Astoria imbarazzata, stringendo le braccia intorno al petto.
-Una mia cara amica- disse Alexander nello stesso momento facendo l'occhiolino ad Astoria.
-Mi segua, vado a scegliere i nostri migliori capi per lei- disse la commessa sparendo nel retro.
-Non voglio un vestito- disse Astoria voltandosi verso Alexander, supplicandolo con lo sguardo.
-Vai nel camerino e provati ogni singolo vestito, finchè non troviamo quello perfetto, poi ti porto fuori a cena, poi andiamo a ballare- disse Alexander avvicinandosi ad Astoria, sistemandogli un riccio ribelle.
-I miei mi uccideranno- sussurrò Astoria scocciata.
-Morirai felice, su questo sono pronto a garantire- disse con voce roca Alexander all'orecchio della bionda, che diventò color porpora.
-Quando vuole può seguirmi- disse la commessa sorridendo, indubbiamente quei due non erano fratello e sorella...e neanche cognati.
-Su..subito- disse Astoria imbarazzata correndo verso il camerino.
-Questo?- chiese Astoria uscendo dal camerino con un vestitino nero corto che gli lasciava la schiena completamente scoperta.
-Sexy, perfetto lo prendiamo- disse Alexander ammirando Astoria, quel vestito nero risaltava la pelle diafana della ragazza, metteva in mostra tutte le sue curve, che erano decisamente spuntate nei punti giusti.
-Ha del potenziale baby Greengrass- disse Draco nella mente di Alex.
-Smetti di usare la mia vista- pensò Alex scacciando il gemello.
-Lo hai detto per gli ultimi 3 vestiti Alex- disse Astoria arrossendo imbarazzata, non si sentiva a suo agio strizzata in quel tubino.
-Perchè ti stanno tutti troppo bene per farli finire nell'armadio di un altra ragazza- disse Alexander ghignando.
-Gli altri non me li provo però- disse Astoria incrociando le braccia, decisa a mantenere un pò di dignità.
-Ok,lasciati questo, è perfetto per andare a ballare- disse Alexander facendogli l'occhiolino per poi andare a pagare per tutti i vestiti che Astoria si era provata.


*HOGWARTS*

Erano mesi che ormai non vi erano notizie di Harry, Ron era sempre più inquietante e lei aveva deciso di prendere le distanze dal rosso, era rimasta sola, come lo era sempre stata e per evitare le derisioni ogni giorno dopo le lezioni si nascondeva nel bagno di Mirtilla Malcontenta, spesso pensava che avrebbe fatto la stessa fine del fantasma.
-Questo è il bagno delle ragazze, esci- disse Hermione quando vide Draco entrare con una sigaretta dietro l'orecchio, fischiettando felice.
-Questo è il bagno di Mirtilla Malcontenta dove io vengo a fumare dopo le lezioni e ti assicuro che non mi è mai stato chiesto di uscire, esci tu mezzosangue- disse Draco senza degnare di un altro sguardo Hermione.
-Io ho il diritto di stare qui- disse Hermione arrabbiata, mettendosi di fronte al biondo, era stanca di essere invisibile.
-Suolo pubblico, posso stare qui anche io- disse Draco accendendosi una sigaretta.
-Fumare fa male- disse Hermione tornando a sedersi vicino alla finestra.
-Non nel mondo magico, grazie per l'interessamento mezzosangue- disse Draco continuando a fumare.
-Ho un nome sai?- disse Hermione arrabbiata fulminandolo con lo sguardo.
-Non m'interessa sai? Non mi è mai interessato- disse Draco voltandosi dall'altra parte.
-Se Harry fosse qui..- disse Hermione arrabbiata.
-Ma non c'è, non ci sarà più- disse Draco ghignando soddisfatto, Alex l'aveva abbbandonata, aveva scelto lui e per Hermione non c'era più posto.
-Tu!! Sai qualcosa! è colpa di Voldemort- disse Hermione scagliandosi contro Draco.
-Non pronuncerei il nome dell'oscuro signore ad alta voce se fossi in te- disse Draco divertito, bloccando i polsi di Hermione.
-Non alimenterò la paura che incute non pronunciando il suo nome- disse Hermione dimenandosi nella stretta di Draco.
-Se vuoi pronunciarlo almeno non farlo con voce tremolante....Her..mio..ne- disse Draco pronunciando il nome della ragazza con voce roca per poi lasciarla andare.
Hermione scappò via infuriata, con la consapevolezza però che non si sarebbe mai tolta dalla testa il modo in cui Draco aveva pronunciato il suo nome per la prima volta, sembrava una condanna.


*LONDRA*

Alex grazie alle sue conoscenze era riuscito a trovare un tavolo nel ristorante più alla moda di Londra e adesso si stavano godendo un buonissimo sushi.
-Posso dirti una cosa? Mi prometti che non ti arrabbi?- chiese Astoria mentre mangiavano, cercando di prendere il cibo con le bacchette.
-Con queste stesse premesse a tua sorella non è andata bene, comunque puoi dirmi tutto- disse tranquillamente Alexander, sentiva che con Astoria le cose erano diverse, che l'avrebbe capito.
-Volevo parlarti della tua altra identità, non credo che dovresti lasciarla andare del tutto sai? Le persone quando eri Harry Potter vedevano del buono in te, tutti ti davano fiducia, adesso che sei Alexander Malfoy ti giudicheranno per il tuo cognome, nessuno andrà oltre, tutti si aspetteranno brutte cose da te- disse Astoria mentre giocava con il cibo, non era esattamente il suo ideale di cena.
-Magari fanno bene ad aspettarsi brutte cose da me- disse Alexander pensando alla missione che Voldemort gli aveva affidato.
-Voglio solo dire che sei stato Harry Potter per sedici anni, non puoi lasciarlo andare all'improvviso- disse Astoria saggiamente.
-Ho provato a cambiare, a diventare subito un Malfoy dimenticando chi ero perchè così i miei genitori e Draco mi avrebbero accettato subito, ma credo che tu abbia ragione non si può dimenticare il passato.- disse Alexander realizzando che Astoria aveva ragione.
-E adesso ti stai comportando così per vedere se i tuoi genitori ti rimarranno accanto, stai facendo del tuo peggio per metterli alla prova, per vedere se anche loro ti lasceranno non è vero? Tu non sei questo ragazzo Alexander, e si vede, non sei il ragazzino ricco che scappa per andare a ballare- disse Astoria comprendendo perfettamente Alex.
-Saresti una brava psicologa, ma in realtà al momento voglio solo godermi la vita- disse Alex sorridendo, cercando di nascondere il fatto che Astoria aveva proprio fatto centro.
-Vuoi il dolce?- chiese Alex cercando di non ridere mentre Astoria combatteva con le bacchette.
-Devo usare questi cosi anche per quello?- chiese Astoria sconsolata.
-Probabilmente- disse Alex ridendo divertito.
-Allora no- disse Astoria, lasciandosi poi scappare un urletto di felicità quando infilzò un sushimi.
-Allora cosa vuoi fare?- chiese Alex quando Astoria ebbe finito di mangiare.
-Che ne dici se invece di andare a ballare andiamo a farci una passeggiata al parco e poi dritti a casa?- disse Astoria sorridendo, aveva provato abbastanza cose nuove per un anno intero, non voleva aggiungere anche la sua prima notte in discoteca alla lista.
-Ho un'idea migliore..mi hai detto che vuoi conoscere il cercatore della nazionale non è così?- disse Alexander ghignando mentre osservava un manifesto.
-Inghilterra vs Olanda? I biglietti sono finiti da mesi- disse tristemente Astoria fissando anche lei la locandina della partita che si sarebbe giocata quella sera a Londra.
-Sono Alexander Malfoy, due biglietti per me li trovano- disse Alexander prendendo la mano di Astoria.
-Oh Merlino! Seriamente?- disse Astoria scioccata e felice allo stesso tempo.
-Seriamente- disse Alexander iniziando a camminare verso lo stadio con un euforica Astoria.
Con una decina di minuti d'auto arrivarono allo stadio e Alex si avviò sicuro di sè verso la biglietteria, tornando 5 minuti dopo vincitore.
-Andiamo- disse Alexander mostrando ad Astoria due biglietti per poi condurla all'interno dello stadio.
-Tribuna stampa? Credi che sia il caso?- chiese Astoria preoccupata quando passarono nella tribuna dedicata ai giornalisti, farsi vedere con Alex da decine reporter non era quel che aveva in mente.
-Passiamo di qui per arrivare in tribuna vip- disse Alexander ridendo.
-Signor Malfoy è un piacere averla qui, arriverà presto il giorno in cui la vedremo sul campo?- chiese un cronista sportivo ad Alexander, la nazionale inglese lo avrebbe presto convocato, era risaputo.
-O me o questa ragazza qui- disse Alex mettendo un braccio intorno alle spalle di Astoria.
-Oh è così brava? Chi è? Magari posso suggerirla a qualche mio amico allenatore- disse il cronista sorridendo.
-Sei venuto accompagnato Alexander? La tua storia con la Greengrass è ufficialmente chiusa?- disse una giornalista di gossip.
-Beh grazie a lei direi che è finita la mia storia con Daphne- specificò Alexander alla giornalista di Witch Magazine.
-è la tua nuova fiamma questa? Dicci chi è Alex, le tue fan vogliono sapere!- disse la cronista mentre Alex si allontanava tenendo per mano As.
-è una mia cara amica- disse semplicemente Alexander ignorando la giornalista e concentandosi solo su Astoria.
Presto la partita iniziò ed entrambi pensarono solo a tifare per l'Inghilterra come due pazzi, durante un intervallo pubblicitario però Astoria vide il flash di una macchina fotografica.
-Credo che quella donna di prima ci stia fotografando- disse Astoria preoccupata.
-è un problema per te?- disse Alex continuando a guardare la partita.
-Mia sorella..- disse Astoria incerta, la sua famiglia l'avrebbe odiata, avevano già programmato il matrimonio tra Alex e Daphne.
-Stiamo facendo qualcosa di male?- disse Alex semplicemente voltandosi verso di lei per guardarla negli occhi.
-No, ma..- disse Astoria protestando.
-Goditi la partita As, siamo qui per questo- disse Alexander baciando la guancia di Astoria, mentre la macchina fotografica scattò ancora.
La partita finì con una grande vittoria dell'Inghilterra e dopo essere scesi negli spogliatoi per complimentarsi con la squadra, Alex e Astoria uscirono dallo stadio.
-Anche se quando torneremo a casa i miei genitori mi uccideranno oggi è il giorno in cui mi sono sentita più viva, e devo tutto a te, grazie- disse Astoria mentre tornavano alla macchina.
-Sei riuscita a farmi divertire in libreria, non c'era riuscito nessuno prima- disse Alexander avvicinandosi ad Astoria.
-Promettimi che leggerai il libro che ti ho comprato- disse Astoria mordendosi il labbro.
-Orgoglio e pregiudizio? Chiederò a mia madre di farlo contare come compito di babbanologia- disse Alexander sorridendo, sfiorando la guancia di Astoria.
-Sfaticato- disse Astoria ridendo, poteva sentire il respiro di Alex sulle sue labbra.
-Faccio il minimo indispensabile- disse Alex ridendo per poi avvicinarsi ancor di più ad Astoria.
-Andiamo- disse Astoria allontanandosi imbarazzata e dirigendosi verso la macchina.
-Pronta ad andare incontro al tuo destino?- disse Alex mettendosi alla guida mentre Astoria diventava sempre più preoccupata.
-Con te? Sempre- disse Astoria ridendo, cercando di non pensare a quello che sarebbe successo dopo.



La settimana seguente Alex non vide ne ricevette lettere da Astoria, l'unico amico che aveva era suo fratello con il quale faceva lunghe conversazioni mentali finchè entrambi non si addormentavano con un gran mal di testa.
-Mi manchi, vorrei tornare ad Hogwarts, adoro mamma e papà ma mi sto annoiando troppo- pensò Alex sapendo bene che il fratello era in ascolto.
-Ti prometto che gli parlerò, cercherò di anticipare il tuo ritorno, gli parliamo insieme stasera?- rispose mentalmente Draco.
-Stasera non ci sono- pensò Alex, cercando di non tradirsi con i suoi pensieri, Draco non poteva sapere che Voldemort lo aveva convocato.
-Dove sei?- chiese confuso Draco, sentiva che vi era un blocco nella mente di Alex.
-Non posso dirtelo, e non puoi leggerlo nella mia mente- pensò Alex concentrandosi per tenere fuori il fratello dai suoi pensieri.
-Stai attento, promettimi solo questo- pensò Draco preoccupato, non gli piaceva proprio quella situazione.
-Promesso mamma- rispose Alex sarcastico.
-Promesso cosa?- chiese Narcissa confusa che era entrata nella stanza del figlio per dargli una bella notizia.
-Niente parlavo con Draco- disse Alex concentrandosi sulla madre.
-Salutamelo- disse Narcissa sorridendo.
-Non sono un gufo- disse Alex ridendo e alzando gli occhi al cielo.
-Lascia andare Draco a lezione, tu hai la tua con un ospite a sorpresa! è tornata Astoria- disse Narcissa sorridendo, sapeva che suo figlio si annoiava lì con loro e aveva parlato con i Greengrass affinchè gli affidassero Astoria, non c'era voluto molto per ottenere ciò che voleva, infondo lei era Narcissa Malfoy.
-Hai rovinato la sorpresa mamma- disse Alex baciando la guancia della madre per poi correre al piano di sotto.
-Come sei sfuggita alla prigionia?- chiese Alexander dopo aver abbracciato Astoria.
-Ho pianto..- disse Astoria iniziando a raccontare.
-è stato così facile?- disse Alexander sorridendo.
-No, le lacrime con loro non funzionano, ho dovuto scrivere a Narcissa che ha praticamente richiesto la mia presenza qui- disse Astoria sorridendo mentre si sistemava i capelli.
-Mia madre può farlo?- disse Alexander sorpreso.
-Siete i prediletti di Voldemort, è difficile dirvi di no- disse Astoria sorridendo timidamente.
-Non importa come ci sei riuscita, è un piacere averti qui, sarei venuto a rapirti domani se non ti vedevo oggi- disse Alexander abbracciandola di nuovo, stranamente gli era mancata così tanto.
-Vogliamo iniziare?- disse Narcissa chiamandoli nel laboratorio di pozioni.
-Arriviamo- dissero in coro.
La giornata passò decisamente più veloce con Astoria come compagna di studi e ben presto Narcissa dichiarò finite le lezioni.
-Mia madre è una schiavista- disse Alex massaggiandosi le spalle.
-Tua madre è uno zuccherino in confronto a mia madre, la mia non ci avrebbe mai mandato in piscina dopo solo quattro ore d'incantesimi- disse Astoria sorridendo.
-Ad Hogwarts ne facciamo due, più che sufficienti- disse Alex stiracchiandosi per poi tuffarsi nella piscina al coperto che avevano al Malfoy Manor.
-Allora? Vieni?- disse Alex ad Astoria che era avvolta in un asciugamano con i cuoricini.
-è fredda?- chiese incerta Astoria.
-Vieni e lo scoprirai- disse Alex schizzando Astoria.
-Ok, questa è guerra- disse Astoria lasciando andare l'asciugamano e tuffandosi.
-Cos'è quella? Una muta da sub?- disse Alex ridendo quando vide il costume nero intero che indossava Astoria.
-Questo è l'unico costume che ho- disse Astoria imbarazzata e Alex si sentì in colpa.
-Ricordami che ti devo portare a fare shopping..di nuovo!- disse Alexander nuotando verso di lei.
-Ciao- disse Astoria imbarazzata dall'improvvisa vicinanza, poteva sentire su di sè ogni centimetro della pelle di Alex.
-Ciao- rispose Alex sorridendo lentamente per poi sollevare Astoria.
-Che fai?- chiese arrossendo la bionda.
-Non voglio affogarti, rilassati- disse Alex facendola scivolare lentamente contro di lui.
-As- sussurrò Alex con le labbra vicine a quelle di Astoria.
-Si?- disse Astoria arrossendo ancor di più, il suo cuore batteva a mille.
-Voglio baciarti, so che pensi che sia sbagliato, se non lo vuoi anche tu fermami ok?- disse Alex per poi essere zittito dalle labbra di Astoria che si muovevano lentamente contro le sue.
-Sei stato il primo ragazzo che ho baciato- disse Astoria leccandosi le labbra, sentiva ancora il sapore di Alex.
-Posso avere anche il tuo secondo bacio?- disse Alex muovendo lentamente una mano sul fianco di Astoria.
-Puoi avere quanti baci vuoi- disse Astoria rubando un bacio veloce ad Alex.
-No, non così, vieni qui- disse Alex attirandola a sè e baciandola con passione.
-Devo dirti una cosa importante- disse Alex smettendo di baciare Astoria.
-Ok- disse Astoria annuendo preoccupata.
-La prossima settimana potrei non essere qui, devo tornare ad Hogwarts- disse Alex dispiaciuto perchè vide subito che Astoria c'era rimasta male.
-Da Daphne- disse secca Astoria.
-Non c'è solo Daphne ad Hogwarts, c'è mio fratello, devo tornarci per lui- disse semplicemente Alex.
-I gemelli magici hanno bisogno del loro fratello più del loro prossimo respiro- disse Astoria, aveva letto tutto sui gemelli magici quella settimana.
-Esattamente, non posso restare qui, ma ci vedremo nelle vacanze di pasqua- disse Alex baciando dolcemente Astoria per rassicurarla.
-Non devi promettermi nulla Alex, sapevo che saresti tornato ad Hogwarts, è il tuo posto, vorrei che fosse anche il mio- disse dispiaciuta Astoria, uscendo dalla piscina in lacrime.

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Capitolo 13
*** Le lezioni non finiscono mai ***


I bisbiglii iniziarono appena Daphne mise piede in sala grande, con passo deciso si diresse verso il tavolo dei Serpeverde ed individuò subito il suo obiettivo, una chioma bionda di sua conoscenza.
-Sapevi di questo?- disse Daphne tirando furiosa un giornale a Draco che fece appena in tempo a schivarlo.
-Cosa?- chiese Draco facendo il finto tonto, sapeva benissimo quello che aveva fatto Alex, era solamente deciso a restarne fuori.
-Tuo fratello e mia sorella- urlò Daphne fuori di sè, mentre tutto il corpo studentesco seguiva con interesse la discussione tra i due.
-So che fanno solo lezioni insieme, niente di più- disse Draco tranquillamente, non ci teneva a dare spettacolo.
-Lezioni di bacio alla francese?- disse Daphne mostrando a Draco la foto della partita, si vedevano chiaramente Alex e Astoria in atteggiamenti intimi.
-Magari non è come sembra, a me sembra un bacio sulla guancia dato da un pentito fidanzato alla sua futura cognata- disse Draco sorridendo, mentre Daphne s'infuriò ancor di più.
-Bel tentativo Malfoy- disse Daphne per niente convinta andando poi a parlare con Pansy.
-Devi scegliere da che parte stare Draco e sarà meglio che sia la mia stessa parte- disse Pansy al fidanzato per poi allontanarsi con Daphne, nessuna delle due avrebbe seguito le lezioni quel giorno, avevano deciso di rinchiudersi in camera.
-Come va?- chiese Pansy sdraiandosi sul letto accanto a Daphne.
-Come al solito- disse Daphne tristemente, gli ultimi giorni senza Alex erano stati un incubo, l'aveva tradita per due volte e i suoi tradimenti erano finiti sui giornali, si sentiva così umiliata.
-Aspetterai il ritorno ad Hogwarts di Alex per chiarire le cose?- chiese Pansy cercando di consolare l'amica.
-è quello che voglio fare, ci tengo a lui, tu con Draco?- chiese Daphne cercando di distrarsi dal suo pensiero fisso, Alex.
-Bene, non lo so in realtà, il ritorno di Alex ha cambiato un pò le cose, prima ero io la sua persona, riuscivo a capirlo con un solo sguardo, mi raccontava tutti i suoi problemi, adesso c'è Alexander e io mi sento un pò messa da parte- disse Pansy a disagio.
-Adesso però Alex non è qui, vai da Draco, passate una giornata insieme solo voi due, io starò bene, non dobbiamo fare entrambe le recluse- disse Daphne sorridendo all'amica.
-Sicura?- chiese Pansy alzandosi incerta.
-Vaiii- disse Daphne lanciandogli un cuscino.
-Vado, vado- disse Pansy uscendo dalla stanza per dirigersi verso quella di Draco.
-Ehi- disse Draco accennando un sorriso quando vide Pansy sulla soglia della porta, non sapeva cosa aspettarsi, ultimamente non facevano altro che litigare per la questione di Daphne e Alex.
-Mi dispiace per come ti ho trattato negli ultimi giorni, sentivo il bisogno di difendere Daphne senza rendermi conto che me la stavo prendendo con te per gli errori di tuo fratello- disse Pansy abbracciando Draco.
-Siamo gemelli è facile essere arrabbiati con lui e sfogarsi come me- disse Draco distrattamente baciando la fronte di Pansy.
-Stai parlando con lui adesso?- chiese Pansy riconoscendo le sguardo vuoto di Draco, lo aveva ogni volta che parlava mentalmente con Alexander.
-Mmm- disse sovrappensiero Draco.
-Parlate pure- disse Pansy dando un bacio veloce a Draco.
-No, aspetta, mi dispiace Pans se ultimamente sono stato distratto..diverso..ma sono preoccupato per Alex- disse sincero Draco.
-Lo so, non posso dire di capirti perchè non ho una sorella, figuriamoci una gemella, ma mi sto sforzando di capire, è che ero abituata ad essere al primo posto nella tua vita- disse Pansy scrollando le spalle.
-Devi solo condividere il podio, sarai sempre la mia numero uno- disse Draco baciando dolcemente Pansy.
-Di nuovo Alex?- chiese Pansy rannicchiandosi accanto a Draco.
-Si, un secondo e sono tuo promesso!- disse Draco baciando distrattamente Pansy.
-Com'è il clima lì?- chiese Alex mentalmente al fratello.
-Ti aspetta l'inquisizione spagnola, Pansy è arrabbiatissima e Daphne pretende delle vere spiegazioni- pensò Draco preoccupato.
-Mmm bene, al massimo posso offrirgli le mie scuse, spiegazioni non gliene devo più- pensò Alexander secco.
-Ti prego non farle arrabbiare più di così, renderai la mia vita impossibile- pensò Draco sospirando.
-è per questo che esistono i fratelli, notte Drake! Io vado a Londra- disse Alexander nella mente di Draco per poi chiudere la sua mente rendendola inaccessibile al gemello.
-Credi che tra me e te finirà come tra Alex e Daphne?- chiese intimorita Pansy, si sentiva messa da parte e non gli era mai capitato con Draco.
-Credo proprio di no, quello che abbiamo noi è diverso- disse Draco sicuro, dando un bacio a fior di labbra a Pansy.
-Diverso come?- chiese Pansy arricciando il naso.
-Io so tutto di te, so di amarti, Alex non sapeva e non sa cosa si prova ad amare una persona perchè nessuno lo ha mai amato veramente prima, mio fratello deve ancora capire veramente chi è prima di poter essere il ragazzo di Daphne, il ragazzo di chiunque- disse Draco saggiamente poggiando la fronte contro quella di Pansy.
-Credevo seriamente che Daphne potesse far bene ad Alex, mi dispiace che sia finita così- disse Pansy baciando Draco.
-Lo so piccola, dispiace anche a me- disse Draco abbracciando Pansy.


*RIDDLE MANOR*

Alex si materializzò a casa dell'oscuro signore, le ginocchia gli tremavano ma doveva farcela, doveva farlo per la sua famiglia, lentamente raggiunse la sala meeting in cui si trovava Voldemort e un mangiamorte gli aprì la porta lasciandolo entrare.
-Alex, ragazzo- disse Voldemort accennando quello che in molti avrebbero scambiato per un sorriso.
-Sono venuto qui, come mi hai chiesto, da solo- disse Alexander inginocchiandosi di fronte a Voldemort.
-Bene, e così farai una volta a settimana, tuo fratello si occuperà della missione, voglio per te un ruolo più..attivo in questa guerra- sibilò Voldemort.
-Cosa devo fare?- chiese Alex confuso.
-Sarai il mio uomo sul campo, ma prima ti addestrerò al combattimento- disse Voldemort lanciando un Sectumsempra contro Alex che cercando di non urlare sopportò il colpo.
Alla fine della serata Alex si reggeva a stento in piedi, lunghe ferite attraversavano tutto il suo corpo e il sangue gocciolava sul pavimento, lasciando una scia che portava dalla sala meeting al giardino esterno, Alex sapeva bene di non poter tornare a casa in quelle condizioni, così utilizzando le sue ultime forze si smaterializzò apparendo nel posto che gli sembrava più sicuro al momento, la camera di Astoria a casa dei Greengrass.
-Alex che ti è successo?- chiese Astoria preoccupata quando lo vide apparire, il sangue del ragazzo scorreva copioso e il respiro del biondo era affannato.
-Voldemort...aiutami- mormorò Alex prima di perdere i sensi, questa routine si ripetè per tutto il mese successivo.
-Non riesco a vederti così, devi smettere d'incontrarlo..convincilo..- disse Astoria disinfettando le ferite di Alexander.
-Non fa male- disse Alexander soffocando un gemito di dolore.
-Sei ricoperto di sangue, il divano è praticamente ricoperto del tuo sangue, si che fa male!- disse Astoria continuando a ripulire le ferite di Alexander.
-Finchè Draco è al sicuro va bene così, mi dispiace solo tagliarlo fuori dalla mia mente e tutto il resto, è la cosa più dolorosa da fare- disse semplicemente Alex.
-Devi dirlo almeno ai tuoi- disse seria Astoria.
-No, non voglio che si preoccupino, sto bene, domani mattina l'unico messo male sarà il tuo divano, mi dispiace- disse sincero Alexander e assonnato.
-Shh va bene così, riposati un pò, io sono con te- disse Astoria accarezzando i capelli di Alexander che si addormentò.
Quando Astoria si svegliò la mattina seguente Alex era già in piedi, pronto per tornare al Malfoy Manor.
-Sembri decisamente..Potter stamani- disse Astoria osservandolo, i capelli di Alex erano praticamente castani.
-Lo so, dopo ogni notte con lui divento così, difficile da spiegare ai miei- disse Alex annoiato, non sapeva cosa Voldemort scatenasse in lui ma era come lo trasformasse ogni notte.
-Mi piaci anche così, sono sempre stata una tua fan- disse Astoria ridendo mentre gli passava una mano tra i capelli ribelli.
-L'ho sempre saputo- disse Alexander dando un ultimo bacio ad Astoria prima di andarsene.
-Buongiorno Alex..o dovrei dire buonanotte?- disse Narcissa sorridendo quando sentì il figlio salire le scale mentre lei faceva colazione.
-Ho il passo così pesante?- sbuffò Alex raggiungendo la madre in salotto.
-Diciamo che ho un buon udito- disse Narcissa preparando la colazione al figlio.
-Comunque ho dormito stanotte, tranquilla- disse Alexander sedendosi accanto a Narcissa che lo guardava attentamente.
-Draco ieri ci ha chiesto di nuovo di farti tornare ad Hogwarts, non riesce più a stare senza di te e vedo che anche tu soffri a non vederlo quindi io e tuo padre abbiamo pensato di farti tornare..- disse Narcissa aspettando le urla di gioia di Alexander.
-Madre..sai che gli studenti possono portare ad Hogwarts un gufo, un gatto o un rospo..- disse Alexander ghignando.
-Vuoi un nuovo animale?- disse tranquillamente Narcissa, aveva già capito cosa in realtà volesse Alex.
-Posso portarmi una biondina di mia conoscenza? Tu puoi convincere i suoi genitori a lasciarla andare- disse Alexander supplicando la madre che non riusciva a negargli nulla.
-Posso provarci- disse Narcissa pensierosa.
-Grazie! Sei la miglior madre del mondo- disse Alex baciando la guancia di Narcissa.
-Vai a letto e riposati, tra poco iniziamo le ultime lezione- disse Narcissa sorridendo al figlio, gli sarebbe mancato così tanto a casa.
Alex portò a termine con fatica le ultime lezioni che sua madre aveva in programma per lui, era veramente stanco, tenere la mente chiusa, andare agli incontri con Voldemort e poi le lezioni di sua madre, 24 ore di magia no stop.
-Ho sentito dire che tornerai ad Hogwarts- disse Astoria tristemente poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
-Si, questa era la nostra ultima lezione, domani mattina mio padre mi riporta a scuola- disse Alexander annuendo.
-Bene è la cosa giusta da fare, Hogwarts è stata la tua prima vera casa e ti manca Draco, solo che mi mancherai tanto- disse Astoria con gli occhi lucidi.
-Non credo- sussurrò Alexander cercando di non sorridere.
-Fidati, mi mancherai- disse Astoria baciando dolcemente Alexander.
-Non ti mancherò perchè tu verrai con me! Lasciarti qui non ha mai fatto parte dei piani- disse Alexander ghignando furbo.
-Ma è vero? Come?- chiese Astoria felice saltando in braccio ad Alex.
-Mia madre- disse semplicemente Alexander baciando il collo di Astoria.
-Mia sorella mi ucciderà- disse Astoria osservando Hogwarts qualche ora dopo, aveva appena avuto il tempo di fare le valige.
-Un piccolo prezzo da pagare per stare con me- disse Alex mettendo le mani sui fianchi di Astoria.
-Andiamo, ci stanno aspettando- disse Lucius sorridendo, non si sarebbe mai aspettato di vedere Alexander con una ragazza diversa da Daphne.
-Buona fortuna con i tuoi esami, fagli vedere chi è la migliore- disse Alex dando un ultimo bacio ad Astoria.
-Divertiti a lezione, ci vediamo stasera a cena?- chiese Astoria sorridendo mentre Alex la stringeva.
-Mmm si! Non vedo l'ora di assistere al tuo smistamento- disse Alex dando un bacio sul naso ad Astoria prima di lasciarla andare.
-Da qui in poi ci pensi da solo? Io devo parlare con Piton- disse Lucius dando una pacca sulla spalla al figlio.
-Certo papà- disse Alex annuendo per poi lasciar cadere le barriere mentali, rivelandosi a Draco.
-Che succede Draco?- chiese Pansy preoccupata quando Draco si bloccò nel bel mezzo del corridoio.
-Mio fratello è qui- disse Draco sorridendo e guardandosi intorno.
-Che delusione fratellino, un paio di settimane separati e non riesci più a localizzarmi?- disse Alexander che si trovava alle spalle di Draco.
-Alex- disse Draco abbracciandolo.
-Sono qui per restare..e non sono solo- disse Alex nella mente del fratello.
-Sei nei guai- rispose Draco preoccupato.
-Ciao Alex, bentornato- disse Pansy freddamente.
-Lei è..?- chiese Alexander guardandosi intorno, cercando Daphne.
-In camera, non viene a lezione, come non ci è venuta nelle ultime settimane, la vedrai a cena- disse semplicemente Pansy.
-Fantastico- disse sarcastico Alexander.






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Capitolo 14
*** Riccia, intelligente...mezzosangue! ***


Quella sera tutti gli sguardi erano puntati sul tavolo di serpeverde, il principe dei serpi era tornato e la regina di ghiaccio era decisamente arrabbiata, ci sarebbero state sicuramente scintille tra i due.
-Prima d'iniziare la cena ho un importante annuncio da fare, abbiamo una nuova studentessa ad Hogwarts, ha brillantemente superato oggi i suoi esami d'ammissione al sesto anno, adesso è arrivato il momento di decidere in quale casa alloggerà- disse Silente facendo cenno alla McGrannitt di prendere il capello parlante.
Le porte della sala grande si aprirono ed Astoria face la sue entrata percorrendo con passo deciso la distanza tra la porta e lo sgabello sul quale si doveva sedere, tutti gli occhi erano su di lei, l'avevano tutti riconosciuta come la ragazza delle foto, quella della partita di quidditch.
Astoria con lo sguardo cercò Alexander che gli fece l'occhiolino al quale lei rispose con uno dei suoi sorrisi raggianti, Daphne sembrava pronta ad urlare dalla rabbia.
Astoria raggiunse il tavolo dei professori, fissò Silente con aria di sfida e poi voltandosi fece altrettanto con tutti gli allievi della scuola.
-Si sieda Miss Greengrass- disse la professoressa McGrannitt con un sorriso teso, Astoria si sedette con la grazia tipica della sua famiglia, senza mai abbassare lo sguardo, avrebbe dimostrato fin da subito il suo carattere.
-Non credo ci sia scelta per te, SERPEVERDE!- urlò il cappello appena sfiorò i capelli di Astoria, immediatamente il tavolo di Serpeverde incominciò ad applaudire mentre gli altri iniziarono a mormorare quando Astoria si avvicinò ad Alexander, tutti avevano visto le loro foto sui giornali.
-è libero questo posto?- chiese Astoria indicando il posto accanto ad Alexander.
-è per la mia ragazza, l'hai vista in giro?- disse semplicemente Alexander sfidandola con lo sguardo.
-Credo proprio di si- disse Astoria sedendosi accanto ad Alex.
-Sono orgoglioso di te bambina- disse Alex baciandogli la guancia e deludendo un pò Astoria.
-Sorellona- disse Astoria studiando il volto della sorella, leggendovi solo rabbia.
-Tu non sei più mia sorella- bisbligliò Daphne furiosa, sapeva di non dover fare scenate in pubblico, Alex non glielo avrebbe mai perdonato, per questo sopportò in silenzio tutte le smancerie della coppietta durante la cena.
-Sei andato a letto con mia sorella?- urlò furiosa Daphne appena arrivarono nei sotterranei, era riuscita a trattenersi per tutta la sera ma adesso in sala comune era scoppiata.
-No, Merlino, è una bambina!- disse Alexander arrabbiato che era entrato con Astoria al seguito, Daphne non poteva pensare una cosa simile.
-Non sono una bambina! Ho un anno meno di te, neanche un anno- disse Astoria furiosa, era stufa di essere baby Greengrass.
-Vai a letto As- disse Alexander guardando per un secondo Astoria.
-No!- urlò Astoria arrabbiata, non aveva il diritto di mandarla a letto come una bambina.
-Portala di sopra Drake, per favore- disse Alexander guardando il fratello che riuscì a convincere Astoria a salire di sopra con lui.
-Se non è per il sesso perchè stai con lei, dimmelo Alex, ho il diritto di saperlo- disse Daphne calmandosi un pò adesso che la sorella non era più con loro.
-Lei c'era quando nessuno mi capiva, lei mi capisce bene quasi quanto mio fratello, gli voglio bene per questo- disse semplicemente Alexander, non riusciva a descrivere il suo rapporto con Astoria in un altro modo.
-è una buona amica per te, anche se lei pensa di poter essere di più..ha sempre avuto una cotta per te- disse Daphne avvicinandosi ad Alex, sapeva che il sentimento di Al non era reale, riusciva a vedere l'affetto che li legava ma non l'amore.
-Mi dispiace per quel che ho fatto con la cameriera, ma non mi scuserò per quello che ho fatto con Astoria, perchè non lo rimpiango- disse tranquillamente Alex.
-Mi sei mancato così tanto nelle ultime settimane, ho capito di aver sbagliato tante cose con te, ti ho messo fretta perchè volevo quello che hanno Draco e Pansy, sono stata stupida, ma adesso sono pronta ad andarci piano se è questo che vuoi, un passo alla volta- disse Daphne avvicinandosi ad Alexander.
-La realtà è che io non so ancora cosa voglio Daphne- disse Alexander sentendo le labbra di Daphne vicine alle sue.
-Lascia che ti aiuti a scoprirlo- disse Daphne mettendo una mano sul volto di Alex.
-No, non così- disse Alexander spostandosi, la sua mente era piena di dubbi ma sapeva che questo non era il modo per fare chiarezza.
-Perchè?- chiese imbarazzata e confusa Daphne, non era stata mai rifiutata.
-Perchè al piano di sopra c'è una ragazza che ha fiducia in me e io non posso deluderla per nessun motivo, neanche per te, lei non mi deluderebbe mai così- disse Alexander serio baciando la fronte di Daphne che tremava di rabbia mentre le lacrime gli rigavano il volto.
-Ti piace, ma non sei attratto da lei- disse Daphne mentre Alexander saliva le scale.
-Non credo sia una questione che ti riguardi Daphne- disse tranquillamente Alex lasciandola sola, sapeva che Daphne aveva toccato un nervo scoperto, ma per il momento decise d'ignorarla.
-Draco, perchè fa così tuo fratello? Io lo amo..- disse Astoria tristemente, mentre Alex ascoltava la conversazione dal corridoio.
-Non è colpa tua nè di Astoria, semplicemente lui non è pronto per tutto questo, non era pronto per lei come non lo è per te- disse Draco accarezzando i capelli della ragazza che aveva visto crescere, capì subito perchè Alex si era legato così a lei, gli ricordava la mezzosangue, la Granger.
-Posso entrare?- disse Alex un minuto dopo, fingendo di non aver sentito nulla.
-Vi lascio soli- disse Draco mettendo una mano sulla spalla del fratello per poi lasciare la stanza.
-Perchè sei qui? Avete bisogno di una bambina che porti gli anelli durante il vostro perfetto matrimonio?- disse Astoria sarcastica.
-Ho bisogno della mia ragazza- disse Alex guardandola sorridendo, aveva solo bisogno di un pò di tranquillità.
-Io però ho bisogno di sapere cos'è successo- disse Astoria alzandosi dal letto ed andando incontro ad Alexander.
-Ti fidi di me?- sussurrò Alex abbracciando Astoria.
-Mi fido di te- disse Astoria annuendo, stringendosi ancor di più ad Alex.
-Allora credimi quando ti dico che non è successo nulla- disse Alexander baciando dolcemente Astoria.
-Ti credo- disse sicura Astoria baciando Alexander.
-Dormi qui stanotte?- chiese sorridendo Alexander, sapeva di doversi fa perdonare.
-Si, mi hanno messo in camera con mia sorella e Pansy..preferisco evitare per stanotte- disse Astoria divertita.
-Il mio letto è il tuo letto, vatti a cambiare in bagno- disse Alex dandogli un ultimo bacio, vide lo sguardo triste di Astoria quando gli disse di andare a cambiarsi in bagno.
-Dove l'hai trova quella?- chiese Alex divertito quando vide Astoria uscire dal bagno con una sua vecchia divisa.
-Te l'ho detto che ero una tua fan- disse Astoria divertita, indossava un paio di short e la maglia di Alex quando giocava ancora per Grifondoro.
-Compravi anche i gadget, vuoi un autografo?- chiese Alex ridendo.
-Voglio te- disse Astoria mettendosi a cavalcioni su Alexander.
-Non così As, non per quello che ha detto Daphne, lo faremo con i nostri tempi e quando ce la sentiamo entrambi- disse Alexander giocando con i capelli di Astoria.
-Non mi vuoi?- chiese insicura Astoria, era un continuo rifiuto con Alex.
-Più di quanto voglio il mio prossimo respiro, ma con te voglio farle bene le cose, facciamo la nanna?- disse dolcemente Alexander.
-Ok- disse Astoria sbuffando e abbracciando il suo orsacchiotto che Alex gli aveva comprato a Londra.
-E quando lo faremo Harry Bear non sarà nel letto con noi!- disse Alexander ridendo mentre abbracciava Astoria.
-Mmm Alex..sveglia..lezione..incantesimi- disse Astoria la mattina dopo, la stanza era ancora buia per fortuna le tende impedivano al sole di entrare nella camera.
-Non ci serve- disse Alexander nascondendo il volto nel cuscino.
-Forse posso svegliarti io- disse Astoria incominciando a baciare ogni parte scoperta di Alexander.
-Mi sto svegliando, si mi sto decisamente svegliando- disse Alexander voltandosi e Astoria si mise sopra di lui.
-Sveglio..decisamente sveglio- disse Astoria ridendo, i tentativi di Astoria erano goffi ma riusciva comunque a toccare i punti giusti.
-Alex, siamo in...oh per Merlino scusate- disse Draco uscendo dalla stanza più velocemente di come era entrato.
-Draco non è quel che sembra- disse Alexander al gemello, dopo essersi alzato dal letto.
-è una bambina! L'hai detto tu, vedi di ricordartelo- disse semplicemente Draco, non gli piaceva quella situazione, non ne sarebbe uscito nulla di buono.
-Non ho nessuna intenzione di...hai capito no?- disse Alex mentalmente al fratello.
-Non sembrerebbe- gli rispose Draco.
-Sei l'ultima persona che può giudicarmi Draco Malfoy- disse Alex sbattendo la porta in faccia al fratello.
-Che succede?- chiese Astoria avvicinandosi pensierosa.
-Niente d'importante- disse Alex cercando di sorridere, questo primo litigio con Draco lo aveva turbato.
-Sai adesso che sei ai ferri corti con tuo fratello potresti andare a parlare con la tua altra migliore amica- disse Astoria sorridendo furba.
-Lo sto facendo- disse Alex sorridendo.
-No, intendevo l'altra, quella riccia intelligente..e mezzosangue- disse Astoria passando una mano tra i capelli di Alex.
-Mi faresti molto molto felice, ed è una cosa che ti farà bene, far pace con il passato fa sempre bene- disse Astoria saggiamente.
-Dovrei far pace con troppo persone allora- disse Alex ridendo.
-Un passo alla volta tesoro- disse Astoria baciandolo dolcemente.

QUALCHE ORA DOPO

-Possiamo parlare come facciamo sempre?- disse Alex che incontrò il fratello mentre cercava Hermione.
-Mi hai detto che non sai cosa vuoi e adesso torni qui con Astoria, chiamandola la tua ragazza, questo non farà bene a nessuno Alex.- disse Draco duro con il gemello, convinto che quello fosse il comportamento migliore d'adottare.
-è vero non so chi sono e cosa voglio, ma una cosa la so. Ho bisogno di lei, voglio lei perchè quando sto con Astoria non ho bisogno di sapere chi sono, e più voi cercate di allontanarla da me più io ne sento il bisogno.- disse sincero Alexander.
-è una fissa che ti passerà- disse Draco sicuro.
-Forse, lasciatemi solo vivere il momento, ne ho abbastanza di gente che giudica la mia vita- disse Alexander allontanandosi.
-Dove vai?- chiese Draco preoccupato.
-Da Hermione, forse lei mi capirà meglio di quanto non faccia il mio gemello- disse Alexander arrabbiato.
-Malfoy- sussurrò Hermione quando vide Alexander entrare nel bagno di Mirtilla Malcontenta.
-è quello che sono- disse Alexander annuendo.
-Draco?- chiese confusa Hermione, faceva sempre fatica a distinguerli.
-Spiacente di deluderti, Alexander- disse Alex accendendosi una sigaretta.
-Avete lo stesso vizio- disse Hermione osservandolo mentre Alex fumava.
-Mi ha contagiato Drake, prima non l'avrei mai fatto- disse Alexander osservando la sigaretta e sorridendo, ripensando a quanto era cambiato e quanto ancora stava cambiando
-Ti ha anche detto dove venir a fumare- disse Hermione distrattamente, continuando a leggere il suo libro.
-Conoscevo già questo posto, è un buon laboratorio di pozioni..non è vero gattina?- disse Alex ghignando divertito.
-Il secondo anno tu non c'eri! Questa cosa poi non la sa nessuno tranne Ron ed Harry, come hai fatto a saperla?- disse Hermione scioccata.
-So tante cose su di te Mione, so quanto sei stata brava con le pozioni al primo anno, so che senza di te Sirius sarebbe morto con un bacio dei dissennatori, sei una ragazza intelligente Hermione, fai uno più uno- disse Alexander sorridendo.
-Harry? Ma come? è opera di Silente? Ti ha chiesto lui d'infiltrarti?- chiese Hermione scioccata.
-Non posso darti risposte che neanche io conosco, voglio che mi giuri con un patto infrangibile che non lo dirai a nessuno o sarò costretto a cancellarti la mente adesso, e tu ritornerai ad essere sola, mi dispiace ma non posso fidarmi di nessuno in questo momento, neanche di te- disse Alex puntandogli la bacchetta contro.
-Ok, tutto quel che vuoi, ma non lasciarmi più sola Harry- disse Hermione abbracciandolo mentre le lacrime di gioia gli rigavano il volto, non sarebbe più stata sola, aveva ritrovato il suo migliore amico.
-Così tu sei veramente Alexander Malfoy- disse Hermione sotto choc alla fine del racconto di Alex.
-Si- disse Alexander poggiando la testa contro il muro.
-E adesso cosa vuoi fare?- chiese Hermione curiosa.
-Non lo so, credo di non sapere più niente, scoprire una cosa simile ti sconvolge- disse Alexander pensieroso.
-Si, ma guarda il lato positivo, adesso puoi fare ciò che vuoi ed hai una famiglia che ,per quanto mi sembri strano dirlo visti i soggetti in questione, ti ama, da questa situazione hai guadagnato molto e perso estremamente poco Harry- disse Hermione sorridendo.
-Alex..- disse Alexander sorridendo.
-Mi scusi signor Malfoy- disse Hermione ridendo.
-La mia migliore amica c'è sempre o è una delle cose che ho perso?- chiese preoccupato Alexander.
-Ci sarò sempre per te, non sono scappata prima, non scapperò adesso- disse Hermione abbracciandolo di nuovo.


-Come è andata?- chiese Astoria sorridendo quando vide Alex entrare in sala comune.
-Avevi ragione! Dovevo parlare con lei, adesso mi sento incredibilmente meglio- disse Alexander sollevato baciando Astoria.
-è bello essere onnisciente- disse Astoria ghignando soddisfatta.
-Incomincio a credere che tu lo sia- disse Alexander divertito.
-Ehi piccioncini vi va una partita due contro due con me e Pansy?- chiese Draco porgendo un stecca ad Alex.
-Ok, che ci giochiamo?- chiese Alexander afferrando la stecca, sapeva benissimo che quella era un offerta di pace da parte del fratello.
-Chi perde paga l'entrata nei club il prossimo weekend che andiamo a Londra- disse Draco sfidando il fratello.
-Non posso più andare a Londra, sono in punizione- disse Alex annoiato.
-Come se questo ti avesse impedito di uscire da Hogwarts prima d'ora.- disse Draco alzando gli occhi al cielo.
-Il mio ragazzo è un cattivo ragazzo- disse Astoria abbracciando Alexander.
-Non ne hai idea- disse Alex baciandola.
-Lo ammetto- disse Pansy poggiando la testa sul petto di Draco mentre osservavano Astoria e Alex giocare a biliardo.
-Cosa?- chiese Draco baciando i capelli di Pansy.
-Che insieme sono carini, ma continuo a pensare che tu fratello abbia scelto la Greengrass sbagliata- disse Pansy mordendosi il labbro.
-Pan lo hai detto anche tu, è una sua scelta, non voglio più imporgli niente, non posso rischiare di perderlo capisci?- disse Draco serio.
-Lo so, non cercherò più di mettervi uno contro l'altro, non finirebbe bene per me, adesso lo so- disse Pansy voltandosi per baciare Draco.

-Grazie per aver sopportato le frecciatine di Pansy per tutta la sera- disse Alexander afferrando Astoria e attirandola a sè.
-Hai fatto la cosa giusta oggi parlando con Hermione, ti dovevo una serata con tuo fratello e poi sconfiggere Pansy è stato divertente- disse Astoria ridendo.
-Grazie per avermi convinto a parlare con Hermione, grazie per non avermi forzato- disse Alexander facendo riferimento al modo in cui l'aveva fatto Daphne.
-Non c'è bisogno di ringraziarmi, oggi sono io a dirlo, mi hai resa orgogliosa di essere la tua ragazza- disse Astoria baciandolo dolcemente.
-Grazi...AH!- disse Alex trattenendo a stento un urlo di dolore, il signore oscuro lo stava chiamando a sè.
-Ancora?- chiese Astoria capendo subito cosa stava succedendo.
-Mi dispiace- disse Alex baciando la fronte di Astoria per poi allontanarsi in fretta, lo aspettava un altra notte al servizio del Lord Oscuro, e solo Merlino sapeva quali piani aveva per lui.

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Capitolo 15
*** Addio Hogwarts ***


-Questo deve finire, non puoi continuare così- disse Astoria curando Alex dopo l'ennesimo incontro con Voldemort, quella notte il signore oscuro si era divertito ad insegnarli come resistere alle torture, in modo pratico naturalmente, ci aveva rimesso anche sua zia Bellatrix che si era rifiutata di far provare a suo nipote il suo famoso crucio.
-Puoi solo curarmi?- disse Alex chiudendo gli occhi, aveva un grandissimo mal di testa e si sentiva tutte le ossa rotte.
-Lo farò e poi andrò da Draco a raccontargli tutto, non puoi andare avanti così- disse Astoria arrabbiata.
-Se dirai una sola parola di questo a Draco tra noi finisce adesso- disse serio Alex, suo fratello era impulsivo, non poteva sapere nulla di tutto ciò.
-Bene, almeno tu sarai al sicuro, che è la cosa più importante- disse Astoria alzandosi dal letto.
-Non puoi andare da Draco- disse Alex afferrando il polso di Astoria.
-Lui puoi aiutarti- disse semplicemente Astoria.
-No! Lui si metterà nei guai con Voldemort e non è quello che voglio, non posso perderlo, sono niente senza il mio gemello, ti prego As, ti prego- disse Alex supplicandola con lo sguardo.
-Non voglio perderti, ogni volta ti fa più male, senza un motivo! Tuo fratello ha il diritto di saperlo, potrebbe condividere il tuo dolore, sarebbe più facile- disse Astoria cercando di convincere Alex.
-Secondo te io voglio che mio fratello senta quanto sto male? Per Salazar As è l'ultima cosa che voglio!- disse Alexander scuotendo la testa.
-Quando pensavi di dirmelo?- chiese Draco entrando nella stanza, aveva sentito tutta la conversazione.
-Non ti riguardava e non ti riguarda neanche adesso Draco, stanne fuori- disse Alexander arrabbiato.
-Si tratta di te, il mio gemello, come posso starne fuori quando ti vedi con Voldemort?- disse Draco furioso.
-Perchè è quello che voglio, il meglio per tutti- disse tranquillamente Alex.
-Non per me Alex, mi hai tagliato fuori dai tuoi problemi ancora una volta! Non ti fidi di me? è per il nostro passato?- chiese Draco confuso e ferito.
-Ti voglio al sicuro fratellino- disse Alexander avvicinandosi al fratello.
-è la stessa identica cosa che voglio io, ti voglio al sicuro Alex- disse Draco arrabbiato per poi andarsene.
-Vai a parlare con Draco, chiarite questa stupida discussione- disse Astoria avvicinandosi ad Alex.
-Smettila, non sei la mia psicologa As- disse Alexander arrabbiato.
-Sono la tua ragazza! E m'importa di te- disse Astoria offesa.
-Smettila di darmi ordini e di consigliarmi, non ho bisogno che tu ti preoccupi per me, non ho bisogno che tutti voi mi stiate così addosso- disse Alexander frustrato.
-è così che funzionano le cose con te non è vero? Quando qualcuno si avvicina troppo tu lo respingi, perchè non vuoi farti amare dalle persone?- disse Astoria arrabbiata.
-è finita Astoria- disse Alex andandose dalla stanza sbattendo la porta.


-Problemi con Alex?- chiese Pansy avvicinandosi a Draco, che era seduto sconsolato nei divanetti della sala comune.
-Non so che fare- disse Draco incerto.
-Lascialo respirare, sei sempre con lui o nella sua mente, lo soffochi così Draco, so che hai paura di vederlo scomparire da un momento all'altro ma non accadrà, lui ci sarà sempre per te, devi solo lasciarlo respirare, ogni tanto diventi un pò appiccicoso con le persone amore- disse Pansy accennando un sorriso.
-è che non voglio perderlo di nuovo, e so di essere un pò asfissiante con le persone, credo che perdere da piccolo il proprio gemello faccia questo effetto alla gente- disse Draco sulla difensiva.
-Lo so, non era un accusa la mia ma un dato di fatto. Alex è tornato per sempre, non ti lascerà di nuovo, non è un cane che devi tenere al guinzaglio, per tutta la sua vita è stato solo e ha preso le sue decisioni, lascia che continui a prenderle da solo, magari ti chiederà aiuto quando e se ne avrà bisogno- disse Pansy baciando Draco.
-Che cosa farei senza di te?- disse Draco sorridendo.
-Saresti perso, per fortuna sono una brava cucciola- disse Pansy ridendo.


Alex d'impulso si era intrufolato nell'ufficio di suo zio Severus, aveva usato la metropolvere e adesso si trovava a casa Malfoy, più precisamente nell'ufficio di suo padre.
-Papà possiamo parlare?- chiese Alexander dopo essere uscito dal camino ed essersi ripulito.
-Certo, ma Alex che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola?- chiese Lucius confuso quando vide il figlio nel suo ufficio.
-Proprio di questo voglio parlarti..sei sempre amico con il nuovo preside di Durmstrang vero?- disse Alexander con nonchalance.
-Si ma perchè?- chiese Lucius, anche se temeva di sapere il perchè.
-Voglio finire l'anno da loro, saranno pochi mesi e mi saranno utili per capire cosa voglio fare, mi daranno una formazione oscura perciò Voldemort dirà che posso andare, ti prego papà! Qui mi sento soffocare- disse Alexander supplicandolo.
-Ne parlerò con tua madre- disse Lucius annuendo.
-Grazie, io vado a fare le valige- disse Alex rientrando nel camino.
-Non ti ho ancora detto sii- disse Lucius scuotendo la testa divertito.
-Lo farai- urlò Alex mentre veniva trasportato via dalle fiamme verdi.
Lucius scrisse subito un gufo a Draco, voleva capire cosa stava succendo prima di prendere decisioni affrettate.


-Papà mi ha detto che vuoi andare a Durmstrang, quando partiamo?- chiese Draco la mattina dopo quando vide Alexander nella sala grande.
-Parto domani- disse tranquillamente Alexander, senza alzare lo sguardo dal piatto, non poteva affrontare adesso il fratello.
-Io vengo con te- disse Draco deciso.
-No, altrimenti non avrebbe senso partire Draco- disse Alexander frustrato.
-Te ne vai per colpa mia?- disse Draco ferito facendo un passo indietro, come se quelle parole lo avessero colpito.
-Me ne vado perchè finalmente ne ho la possibilità! Quando ero Harry Potter non potevo decidere nulla, gli altri decidevano per me e adesso mi sembra che stia accadendo la stessa cosa, ho solo bisogno di sentire che la mia vita è veramente mia, non posso farlo qui con te mamma papà e le ragazze, è diventato impossibile- disse Alexander alzando la voce.
-Fai quel che vuoi, ho passato la mia vita solo, posso continuare nello stesso modo- disse Draco arrabbiato andandosene nei sotterranei.
Per fortuna grazie al chiasso dei gufi in arrivo nessuno aveva veramente sentito la lite tra i due gemelli.
Con le ossa ancora doloranti Alex si alzò dalla sedia e tornò nei sotterranei per fare le valige, sapeva di avere ancora un ultima persona d'affrontare.
-Te ne vai, senza dirmi niente, devo venirlo a sapere da mia sorella- disse Astoria arrabbiata entrando in camera di Alex mentre il biondino metteva in valigia le sue ultime cose.
-Pensavo fosse meglio così- disse Alexander senza voltarsi.
-Perchè? Mi hai trascinato qui con te e adesso quando divento troppo impegnativa te ne vai? Non potrai scappare per sempre dalle persone che ti vogliono bene Alex!- urlò Astoria arrabbiata.
-Hai finito?- disse Alexander continuando ad ignorarla.
-Si, è finita- disse Astoria andandosene piangendo e Alexander si sdraiò a letto con gli occhi lucidi passando le sue ultime ore ad Hogwarts fissando il soffitto con mille pensieri in testa.
La mattina arrivò presto e fu per Alex l'ora di partire, passò davanti alla camera di suo fratello, era chiusa, non aveva intenzione di salutarlo allora, decise di mantenere il suo orgoglio e scese le scale senza bussare alla porta di Draco.
-Non lo vai a salutare?- disse Pansy accarezzando i capelli di Draco, erano a letto ed avevano sentito chiaramente Alex fermarsi davanti alla sua porta.
-Sta scappando da me, dovrei andarlo a salutare sventolando un fazzoletto bianco e piangendo? Può fare quel che vuole, è la sua vita che sta rovinando- disse Draco sarcastico sottraendosi al tocco di Pansy.
-Lo rivedrai tra mesi, io credo che dovresti andare- disse Pansy sincera.
-Andrà Hermione a salutarlo, la sua unica amica, non ha bisogno di me- disse Draco arrabbiato per poi voltarsi verso il muro, deciso a continuare il suo sonno.

Alex si trovava ai confini di Hogwarts con suo padre e sua madre, di Draco non c'era traccia ma forse era meglio così, quando si voltò vide però un altra faccia familiare che era andata a salutarlo, Hermione.
-Ehi- disse Hermione imbarazzata avvicinandosi ad Alexander che era insieme ai suoi genitori.
-Mamma, lei è Hermione, papà credo che tu l'abbia già incontrata- disse Alexander avvicinandosi alla riccia.
-Si, ehm..mi dispiace per come mi sono comportato, immagino di non aver fatto una buona prima impressione- disse Lucius tendendo la mano ad Hermione.
-Non importa signor Malfoy- disse Hermione imbarazzata.
-Grazie per essere sempre stata vicina ad Alex- disse Narcissa sorridendogli sincera.
-è il mio migliore amico- disse Hermione sorridendo.
-Mi mancherai Mione- disse Alexander abbracciandola.
-Anche tu- disse Hermione con gli occhi lucidi.
-Tornerò presto- disse Alexander rassicurandola.
-Draco non è qui?- chiese confusa Hermione.
-Noi Malfoy siamo piuttosto testardi, tutti quanti- disse Lucius osservando Alexander.
-Andiamo papà- disse Alex mettendogli una mano sulla spalla e i due Malfoy si smaterializzarono.

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Capitolo 16
*** Katherine Heims ***


Quando Alexander dopo aver salutato suo padre avanzò dentro i confini di Durmstrang un uomo lo invitò ad avvicinarsi.
-Alexander Malfoy suppongo- disse un uomo dall'aspetto arcigno, il volto sfregiato da una cicatrice e gli occhi gelidi.
-In persona- disse Alexander concentrandosi su Durmstrang che si trovava imponente di fronte a lui, sembrava essere ancor più grande di Hogwarts e decisamente meno accogliente.
-è un onore avere uno dei principi oscuri qui, spero che la scuola la soddisfi e che dica al signore oscuro che siamo i suoi più fedeli servitori- disse l'uomo ossequioso.
-Si congela qui fuori, voglio entrare dentro- disse Alexander freddamente.
-Tutto quel che vuole- disse l'uomo guidando Alexander all'interno di Durmstrang.
-Come funzionano le cose qui?- chiese Alexander guardandosi intorno, gli studenti camminavano silenziosamente nei corridoi, indossavano tutti lunghi mantelli neri, anche la divisa era nera e non vi erano stemmi di case come ad Hogwarts.
-Come avrà capito non ci sono gruppi qui, tutti gli studenti per noi sono uguali, non ci sono stupidi giochini come la coppa delle case, non crediamo di dover ricompensare i nostri studenti con dei punti come se fossero dei cani, puntiamo tutto sull'ambizione, ogni studente lotta per se stesso qui dentro, i più ambiziosi si diplomano con la lode, gli altri si diplomano comunque ma non riceveranno aiuti da noi dopo gli anni passati qui- disse semplicemente il preside accompagnando Alexander ai dormitori.
-Questa è la sua stanza mio principe, ci dispiace ma non abbiamo potuto riservagli una singola- disse il preside fermandosi davanti ad una porta in mogano con il numero 3 dorato.
-Non voglio un trattamento speciale, adesso vorrei riposarmi- disse Alexander annoiato.
-Certo, è stato un piacere- disse il preside stringendo la mano ad Alexander per poi andarsene.
-Mi manchi fratellino- pensò Alexander nella mente di Draco ma non ottenne nessuna risposta.
Dopo aver aperto la porta Alexander rimase sorpreso da quando era grande la sua camera, sembrava più un mini appartamento completo di cucina, salotto, bagno e camera, l'arredamento era molto curato, il nero era il colore principale insieme al rosso sangue.
Appena arrivato in camera Alex si guardò intorno per un attimo, c'erano due letti matrimoniali, uno aveva un copriletto nero e non vi era nulla sul comodino lì vicino, l'altro aveva un copriletto viola e vi erano dei libri sul comodino accanto.
Alex stava iniziando a sbottonarsi la camicia quando una ragazza dagli occhi azzurri e i capelli castani entrò nella camera lanciando la borsa sul letto viola.
-Ti sei persa?- disse Alexander sollevando le sopracciglia perplesso quando vide la ragazza togliersi le scarpe.
-è la mia stanza.- disse la ragazza guardando per un attimo Alexander per poi mettere nell'armadio le sue scarpe con il tacco preferite.
-No, è la mia stanza.- disse Alexander abbottonandosi la camicia imbarazzato.
-Vivo qui, ci sono le mie cose.- disse tranquillamente la mora guardandosi intorno.
-Ma mi hanno detto che la numero 3 è la mia stanza, e tu sei una ragazza.- disse Alexander incrociando le braccia.
-Perspicace Malfoy.- disse la ragazza sarcastica.
-Quindi c'è stato un errore?- chiese Alexander annoiato dal comportamento della moretta.
-Non ci sono dormitori per i ragazzi e le ragazze, si vive tutti insieme qui.- disse la ragazza sbuffando, non aveva tempo da perdere con questo damerino.
-Oh.- disse Alexander sorpreso.
-Se mi becchi sotto la doccia sei morto.- disse la ragazza slacciandosi il vestito nero.
-Me lo ricorderò.- disse Alexander fissando il pavimento.
-Io sono Katherine, Katherine Heims- disse la ragazza prima di chiudersi in bagno.
-Alexander, Alexander Malfoy- disse Alexander sdraiandosi sul letto, sarebbe stati mesi lunghissimi.
-Sei mezza nuda.- disse Alexander scioccato quando vide Katherine uscire dal bagno con solo l'asciugamano addosso.
-Davvero? Non me ne ero accorta.- disse Katherine sarcastica asciugandosi i capelli con un incantesimo.
-Non ti crea problemi? Un'ora fa hai minacciato di uccidermi se ti beccavo sotto la doccia- chiese Alexander confuso.
-Viviamo insieme, è praticamente sicuro che finiremo a letto insieme, quindi no non mi da noia, ci ho pensato sotto la doccia, e ho capito che non vale la pena cercare di proteggere la nostra privacy visto che praticamente non ne avremo.- disse Katherine scrollando le spalle e lasciando cadere l'asciugamano, iniziando subito a vestirsi.
-Come fai ad essere così sicura che finiremo a letto insieme?- disse Alex fissando il soffitto, era così imbarazzato.
-Viviamo insieme, qui ci si annoia facilmente, e poi ho un debole per i biondi.- disse Katherine divertita incominciando a ridere.
-Quando si cena qui?- chiese Alex cercando di fare conversazione.
-Quando vai in cucina e ti fai qualcosa da mangiare, non c'è una mensa qui, una volta a settimana possiamo andare a fare la spesa nella città più vicina, ci insegnano ad essere indipendenti, veniamo trattati come adulti qui, se è troppo difficile per te Malfoy puoi sempre tornare a casa da mamma e papà- disse Katherine pungente, non gli avrebbe dato tregua.
-So cucinare giusto perchè tu lo sappia- disse Alexander alzando gli occhi al cielo, parlare con Katherine era una lotta continua.
-Allora vai e cucina masterchef- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-Perchè c'è solo gelato in frigo?- disse Alexander ridendo, nel frigo vi era solo una vaschetta di gelato, ed era pure avviata.
-Tu sai cucinare..io no- disse Katherine ridendo.
-Buona cena- disse Alexander afferrando il gelato alla fragola.
-Devi proprio mangiarti il mio preferito?- disse Katherine togliendoglielo di mano.
-è anche il mio preferito!- disse Alexander riprendendoselo.
-Ma l'ho comprato io- disse Katherine annoiata.
-Ingrasseresti troppo mangiandolo- disse Alexander aprendo il gelato prima di vederlo scomparire.
-Mai fare riferimento al peso di una ragazza se non vuoi finire nei guai, poi come hai visto io ho un fisico invidiabile- disse Katherine incominciando a mangiare il gelato che aveva conquistato.
-Non ho visto nulla- disse Alex arrossendo.
-So che hai sbirciato- disse Katherine ridendo mentre si gustava un altro cucchiaino di gelato, per poi avvicinare la coppa anche ad Alex.
-Non hai l'accento bulgaro, il tuo inglese è perfetto, come mai?- chiese Alexander mentre si dividevano il gelato.
-Nata e cresciuta in Inghilterra, mio padre è stato un fedele servitore di Voldemort, quando il signore oscuro è sparito tutti sapevano cosa aveva fatto mio padre, un pò come è successo ai tuoi genitori, mio padre non voleva farmi crescere in quel tipo di ambiente, non voleva che le persone mi odiassero per il mio cognome, per colpe sue e non mie, così mi ha mandato a studiare qui, Merlino ho odiato questo posto i primi mesi, avevo undici anni e mi ritrovavo in un posto sconosciuto e senza i miei amici d'infanzia, poi però ho capito che questo era il posto più adatto a me- disse Katherine pensierosa.
-Mai pensato di andare ad Hogwarts?- chiese Alexander finendo il gelato.
-Mio padre odia Silente e io amo questo posto, mi sento rispettata ed adulta qui- disse semplicemente Katherine.
-Come funziona con le lezioni?- chiese interessato Alexander.
-Vengono offerti molti corsi, per ottenere la lode ne devi superare almeno 6 ogni anno, ma puoi anche non frequentare nessun corso oppure frequentarli tutti, dipende da te, dalla tua ambizione, da chi vuoi diventare quando uscirai di qui, devi scegliere sin da subito se vuoi essere un perdente o un vincente- disse Katherine seria, per lei lo studio era essenziale.
-Hai una ragazza che ti aspetta a casa?- chiese Katherine interrompendo il silenzio che si era venuto a creare.
-Ho un gemello e due ex molto arrabbiate che mi aspettano a casa- disse Alexander accennando un sorriso, Draco gli mancava molto.
-Draco giusto? Da piccoli giocavamo insieme- disse Katherine sorridendo, si ricordava bene di quel piccolo bimbo biondo che spesso piangeva senza motivo.
-Si, Drake- disse Alexander annuendo nostalgico, già gli mancava il fratello.
-Deve essere difficile per due gemelli magici vivere lontani- disse Katherine pensierosa.
-Era necessario per crescere, lui sa essere un pò..oppressivo- disse Alexander cercando di trovare la parola giusta per descrivere Draco.
-Dicono che in una coppia di gemelli magici ci sia sempre uno dipendente dall'altro..- disse sovrappensiero Katherine.
-Non lo sapevo- disse sorpreso Alexander, mentre lavava la coppa del gelato, Katherine era già andata in camera.
-è l'ora di andare a letto per me- disse Katherine guardando il suo orologio.
-Quante lezioni hai domani?- chiese Alex interessato.
-8- rispose tranquillamente Katherine mentre si metteva il suo pigiama viola con le mucche.
-Carino- disse Alexander ridendo.
-Mi piace il viola, mi piacciono le mucche, problemi?- disse Katherine alzando gli occhi al cielo annoiata.
-Sei sempre così acida?- disse Alexander esasperato, l'aspettavano mesi di battibecchi.
-Sempre- disse Katherine infilandosi nel letto e chiudendo gli occhi.
-Buono a sapersi- disse Alexander spogliandosi e rimanendo in boxer, non aveva portato un pigiama, convinto che venisse fornito dall scuola come ad Hogwarts.
-Carini- disse Katherine osservando i boxer con i serpenti di Alexander.
-Orgoglio serpeverde, problemi?- disse Alexander imitando Katherine per poi entrare a letto e mettersi a dormire.
Katherine ormai era sveglia da ora, Alex che urlava e si agitava nel sonno gl'impediva di riposare.
-Noo, noo per favore, noo- sussurrò Alexander nel sonno rigirandosi nel letto.
-Alex, zitto- disse esasperata Katherine infilando la testa sotto il cuscino, lei si svegliava sempre al minimo rumore e Alexander sembrava in preda ad una crisi isterica.
-Ti prego, non lui ti prego- urlò Alexander nel sonno e Katherine decise di alzarsi per andare a vedere cosa stava accadendo ad Alex.
-Alexander è solo un incubo, svegliati- disse con voce calma Katherine passando una mano tra i capelli di Alex.
-Draco- sussurrò aprendo gli occhi Alexander e piangendo, le immagini che Voldemort gl'inviava sembravano così reali.
-Solo un incubo niente di più- disse Katherine tranquillizzandolo.
-Scusa..era tanto che non mi capitava..credo sia la distanza da Draco- disse Alexander imbarazzato.
-Lasciami dormire adesso- disse Katherine infilandosi nel letto di Alexander.
-Qui?- chiese sorpreso Alexander quando sentì la schiena di Kath appoggiarsi contro il suo petto.
-è scientificamente provato che dormire insieme a qualcuno aiuta a diminuire drasticamente gl'incubi- disse Katherine mettendosi a dormire.
-Si tu adesso dormi...ma io?- disse Alexander esasperato, la vicinanza di Kath aveva scatenato certe reazioni...
-Dormii- disse Katherine assonnata avvicinandosi ancor di più ad Alex e strusciandosi involontariamente.
-Sarà una lunga notte- disse Alex voltandosi e fissando il soffitto, quando all'improvviso sentì la testa di Katherine poggiarsi sulla sua spalla, il profumo del suo shampoo alla fragola gli entrò subito in mente, la mani di Katherine che gli accarezzavano gli addominali stranamente lo rilassarono e anche lui cadde in un sonno senza sogni.
-Scusa, non ti volevo svegliare stanotte- disse Alexander mentre si vestivano la mattina dopo.
-Ti capitano spesso? Gl'incubi intendo- chiese Katherine pensierosa.
-Ogni tanto- disse Alexander scrollando le spalle.
-Ci sono pozioni che posso impedirli lo sai vero?- chiese tranquillamente Katherine.
-Non credo che potrebbero aiutare me, i miei incubi sono regalini di Voldemort- disse Alexander sarcastico.
-Perchè lo fa? Sei una pedina importante per lui- disse Katherine confusa.
-Per rendermi partecipe e tenermi in riga credo, ma averti vicina mi ha aiutato- disse Alexander sincero.
-Tutto pur di dormire in pace- disse Katherine ridendo.
-Ti ho fatto la colazione, pancake e gelato- disse Alexander sorridendo.
-Alexander Malfoy, sei un uomo di cui mi potrei innamorare- disse Katherine correndo in cucina.
-Dicono tutte così- disse Alexander ridendo e scuotendo la testa.
-Questo è il tuo orario?- chiese Alexander leggendo un foglio mentre Katherine mangiava.
-Si, per adesso puoi dare un'occhiata al mio e vedere se c'è qualcosa che t'interessa- disse Katherine annuendo, mentre si gustava i deliziosi pancakes fatti dal biondino, chissà dove aveva trovato le uova.
-Arti oscure, difesa contro le arti bianche, difesa contro le arti oscure, incantesimi, incantesimi antichi, duello, duello magico, pozioni, trasfigurazione, babbanologia, storia moderna, aritmanzia ed alchimia..li segui tutti?- disse sorpreso Alex,erano un sacco di corsi, neanche Hermione avrebbe potuto seguirli.
-Mmm si! Ho escluso erbologia e cure dalle creature magiche, corsi inutili- disse Katherine bevendo il suo succo d'arancia.
-Ti sei trovata un compagno di studi, voglio seguirli tutti anche io, tranne babbanologia, perchè l'hai scelto?- chiese confuso Alex.
-Perchè credo sia stupido odiare qualcosa che non si conosce, voglio scoprire il loro mondo e capire se c'è veramente qualcosa che vale la pena odiare o se dobbiamo odiarli solo perchè ce lo impongono delle stupide regole purosangue- rispose seria Katherine.
Un ora dopo erano in divisa e si stavano dirigendo alla prima lezione della giornata.
-Qual'è la prima lezione di oggi?- chiese Alexander guardandosi intorno, gli studenti si muovevano a coppie e sembravano non prestare attenzione agli altri.
-Duello- disse sorridendo Katherine, era una delle sue materie preferite.
-In cosa consiste? Ad Hogwarts avevamo un club per duellanti, ci hanno insegnato tutte cose noiosissime- disse Alexander ripensando al secondo anno e al suo scontro con Draco.
-Non duello magico, duello fisico, ci concentriamo sui vari stili di combattimento, adesso stiamo imparando a boxare, ti prenderò a calci- disse Katherine ghignando furba.
-Con queste manine tenere? Non credo proprio- disse Alexander baciando una mano di Katherine e ridendo.
-Lo vedremo- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-Perchè vanno tutti in giro a coppie? Non è strano?- chiese Alexander mentre si cambiava in palestra.
-Gli studenti non socializzano veramente tra loro, l'unica persona sulla quale possono contare è il proprio coinquilino- disse semplicemente Katherine.
-Tu ne hai mai avuto uno? Di coinquilino intendo- disse Alexander sorridendo.
-No, sono una ragazza indipendente, non ho mai sentito il bisogno di avere qualcuno a cui appoggiarmi- disse Katherine sincera.
-Io adesso sono qui- disse serio Alexander.
-Lo so, e non mi dispiace avere al mio fianco uno dei principi oscuri- disse Katherine sorridendo.
-E questo che sono io per te? Il principe oscuro da usare come trofeo?- disse ferito Alexander.
-No, sei più un cagnolino che porto a spasso- disse Kath ridendo.
-Già meglio- disse Alexander sorridendo, troppe volte era già stato il fidanzato o l'amico trofeo.




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Capitolo 17
*** La principessa oscura ***


-Mi hai distrutto stamani in palestra con le tue manine spigolose- disse Alexander massaggiandosi le labbra, Kath gli aveva dato un pugno in faccia.
-Così impari a sottovalutarmi! Ti ho atterrato cinque volte- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-Quattro volte! Non sei brava in matematica mia cara!- disse Alexander facendogli la linguaccia per poi fare una smorfia di dolore.
-Male?- chiese Katherine osservando il labbro gonfio di Alexander.
-Devo stare più attento ai tuoi pugni, potevi rovinare il mio bel faccino- disse Alexander passando la lingua sul labbro inferiore che perdeva sangue.
-Ci vuoi mettere qualcosa di freddo?- chiese Katherine alzandosi prima che Alex l'afferrasse.
-Voglio un bacio- disse Alexander afferrandola e baciandola.
-Ahi- disse Alexander quando si separarono.
-Mi sa che non ti ha aiutato- disse Katherine ridendo.
-Fidati..ha aiutato molto- disse Alexander ghignando furbo.
-Ho fame- disse Katherine cercando d'interrompere il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.
-Vado a cucinare qualcosa- disse Alex alzandosi dal letto e andando in cucina, felice di poter sfuggire a quella situazione.
-Grazie, era tutto buonissimo, potrei decidere di tenerti principe oscuro- disse Katherine quando ebbero finito di cenare, Alex gli aveva cucinato una bistecca buonissima.
-Dormi con me stanotte?- chiese Alexander mentre sparecchiavano la tavola.
-Dormire? Sei così noioso principe oscuro- disse Kath sbadigliando.
-Sono un gentiluomo, mi ha veramente aiutato averti vicino ieri notte- disse serio Alexander.
-Dormirò con te finchè non ti troveremo un orsacchiotto che ti piace- disse Katherine prendendolo in giro.
-Credo di averlo giù trovato- disse Alex prendendola per mano e guidandola verso la camera.
-Devo studiare, vengo tra poco a letto- disse Katherine dando un bacio sulla guancia ad Alex.
-Ok, ti aspetto a letto- disse Alex dirigendosi verso il letto mentre Katherine si sedette alla scrivania.
-Draco, ci sei?- ripetè per la centesima volta Alexander nella sua mente.
-Si, eccomi qui- disse Draco nella mente di Alexander.
-Mi sei mancato- pensò Alexander, mentre di fronte a lui Katherine prendeva il suo libro di arti Oscure.
-Sembri felice- pensò Draco, sentiva che il fratello era diverso, gli trasmetteva un senso di pace.
-Credo di esserlo- pensò Alexander sorridendo.
-Hai trovato quello che stavi cercando? Quello che volevi?- chiese Draco.
-Credo proprio di si- disse Alexander sorridendo mentre guardava Katherine studiare.
-Oggi ad arti oscure sembrava che tu sapessi quello che stavi facendo, ma so con certezza che ad Hogwarts non insegnano 'Arti Oscure', perciò come è possibile?- chiese Katherine chiudendo il suo quaderno degli appunti.
-Voldemort mi ha dato lezione private- disse Alexander dopo aver chiuso la mente, non voleva far sapere a Draco dell'esistenza di Kath, non voleva giustificarsi.
-Ew- disse Katherine per poi scoppiare a ridere.
-Che c'è?- chiese Alexander annoiato.
-Lezioni private?- disse Katherine maliziosa per poi ricominciare a ridere.
-Hai una mente malata- disse Alex per poi incominciare a ridere anche lui.
-Andiamo a dormire?- chiese Alexander alzandosi per raggiungere Kath alla scrivania.
-Non voglio dormire, voglio te- disse Kath avvicinandosi ad Alex.
-Anche io ti voglio, ma non possiamo- disse Alex baciandola.
-Se io ti voglio e tu mi vuoi perchè non possiamo?- chiese Katherine annoiata.
-Perchè ci siamo conosciuti ieri, sarebbe sbagliato- disse Alex imbarazzato.
-Non c'è un momento giusto e un momento sbagliato, non c'è nessuno qui a dirci cosa è giusto o cosa non lo è, ci siamo io e te, la scelta è solo tua Alex- disse sorridendo Katherine e sfidando Alex con lo sguardo.
-Per Salazar quanto ti voglio- disse Alexander attirando a sè con forza Kath e baciandola.
-Prendimi allora- disse Katherine mordendogli il labbro sanguinante mentre lui la sollevava per la vita.
-Alex..- sussurrò Kath incerta guardando il biondo negli occhi, erano così magnetici.
-Si..?- disse Alex con voce roca per poi baciargli il collo.
-Niente- sospirò Katherine lasciandosi andare, lasciando che lui la guidasse in quella che sarebbe stata la sua prima volta.


-Tutto ok?- chiese Alex baciando la fronte di Katherine quando si svegliarono la mattina dopo.
-Mai stata meglio- disse Katherine sorridendo, tirando su il lenzuolo in modo da rimanere completamente coperta.
-Potevi dirmelo..- disse Alex imbarazzato e un pò arrabbiato.
-Che non l'avevo mai fatto prima?- disse tranquillamente Katherine.
-Si, avrei aspettato..sarebbe stato diverso- disse Alexander voltandosi verso la mora.
-Non volevo una prima volta corredata di candele, fiori e ti amo. La volevo esattamente così.- disse Katherine sorridendo.
-Avrei comunque voluto fare le cose in modo differente- disse Alex alzandosi dal letto e dirigendosi verso la doccia.
-Quindi..- disse Alex imbarazzato quando entrambi furono vestiti.
-Chiariamo un paio di cose ti va? Non mi aspetto niente da te, so di non essere la tua ragazza, so che non t'inginocchierai di fronte a me con l'anello di famiglia in mano, tutto ciò che voglio da te è questo- disse Katherine baciando Alexander.
-Voglio averti vicino, voglio condividere le giornate con te, voglio litigare con te e poi far pace tra le lenzuola, è tutto ciò che voglio- disse Katherine sorridendo.
-Sei perfetta- sussurrò Alex sistemando una ciocca di capelli di Katherine per poi baciarla.
-Come facevi a saperlo?- chiese Alexander sorridendo mentre andavano a lezione.
-Cosa?- chiese Katherine prendendo la mano di Alex.
-Che se mi chiedevi d'impegnarmi sarei scappato- disse Alexander ridendo.
-Non è il motivo per cui sei venuto qui? E poi io sono come te- disse Katherine scrollando le spalle.
-Paura d'impegnarti seriamente?- chiese Alexander sorridendo.
-Non paura, mi piace fare le cose lentamente, credo di non dover forzare la mano, se quello che c'è tra noi deve diventare qualcosa in più di quello che è adesso lo farà, sennò si vede che non era destino, non vedo motivo di forzare la mano o metterci pressioni a vicenda. Poi sono la tua coinquilina e qui vale più che essere la tua ragazza, sono la persona più importante della tua vita in questo momento- disse Katherine sorridendo furba.
-Si lo sei- disse annuendo Alexander per poi baciare con passione Kath.


Le settimane passarono tranquille, Katherine e Alex ormai avevano la loro routine, andavano a lezione, studiavano, cenavano insieme e poi andavano a dormire insieme, routine che venne interrotta quando Alexander trovò Katherine in cucina con una lettera in mano.
-Kath che succede?- chiese Alex preoccupato abbracciando Katherine.
-Voldemort..mi ha convocato!- disse Katherine tremando.
-Ha convocato tutti quelli del nostro anno credo, ieri sera dopo settimane mio fratello mi ha contattato mentalmente per dirmi del meeting, speravo che Voldemort si fosse dimenticato di te- disse Alex baciando il capelli di Katherine, gli sembrava così fragile in quel momento.
-So che non abbiamo parlato di quel che c'è tra noi, ma credo che presentarti come principessa oscura stasera potrebbe facilitarti le cose- disse serio Alexander, sicuramente quel meeting era stato convocato per marchiare le nuove generazione, non poteva immaginare Kath marchiata da Voldemort.
-Principessa oscura?- chiese scioccata Katherine aggrappandosi ad Alexander.
-Mmm si- disse Alex accarezzando il volto pallido di Katherine.
-Che fine hanno fatto i passi da formica? Dovevamo andarci piano- disse incerta Katherine, sembrava nel bel mezzo di un attacco di panico.
-è più un titolo formale che altro, stai tranquilla, niente anello di famiglia- mormorò Alexander baciando la fronte di Kath, che sembrò calmarsi almeno un pò.
-Magari potresti restare qui, vado io, parlo con Voldemort e gli chiedo di non convocarti più.- disse Alexander pensieroso.
-Non voglio che chiedi favori a Voldemort per me.- disse seria Katherine.
-Sono disposto a farlo.- disse Alex scrollando le spalle.
-Lo so, ma non voglio che tu lo faccia.- disse Katherine chiudendo la questione.
-Saremo a casa appena Voldemort manderà tutti via promesso- disse Alex abbracciando Katherine.
-Casa?- chiese Katherine accennando un sorriso.
-Qui, il nostro appartamento intendo- disse Alex imbarazzato.
-Dovrai conoscere i miei, dovrò conoscere i tuoi e le tue ex..e sicuramente Draco ti chiederà di restare- disse Katherine allontanandosi da Alex, realizzando all'improvviso quali implicazioni avrebbe avuto quel meeting.
-Può chiedermelo, ma io non resterò, il mio posto adesso è qui- disse sicuro Alex dandogli un bacio a fior di labbra, per poi smaterializzarsi con lei, avrebbero affrontato la serata come una coppia.


Ad Hogwarts si stava svolgendo una scena molto simile, solo con l'altro gemello Malfoy.
-Pronto per rivedere tuo fratello?- chiese Pansy mentre si preparavano per andare da Voldemort.
-Si, una parte di me non vede l'ora ma non so neanche cosa aspettarmi, sono settimane che non sento Alex, mi ha completamente tagliato fuori dalla sua mente- disse Draco preoccupato.
-Deve solo trovare la sua strada, non lo soffocare stasera, non gli chiedere di tornare a casa, lo farà solamente quando sarà pronto- disse Pansy finendo di vestirsi.
-Come fai a conoscere mio fratello così bene?- disse Draco sorpreso.
-Conosco te, siete talmente legati che è come se conoscessi anche lei, siete un puzzle, così uguali eppure così diversi, insieme siete completi- disse Pansy baciando Draco.
-Ti amo- disse semplicemente Draco per poi smaterializzarsi con Pansy al meeting di Voldemort.

-Amore- sussurrò Narcissa correndo ad abbracciare Alex appena lo vide.
-Ciao mamma- disse Alex lasciandosi abbracciare, gli era mancata sua madre.
-Padre- disse Alex sorridendo al padre che lo strinse in un mezzo abbraccio imbarazzato.
-Sembri in forma- disse Lucius osservando il figlio.
-Mai stato meglio- disse annuendo Alex.
-Alex- disse Draco senza guardare il fratello.
-Mi sei mancato fratellino- pensò Alexander e Draco lo abbracciò stritolandolo.
-Devo farlo- pensò Alexander dispiaciuto.
-Lo so, l'ho capito- sussurrò Draco all'orecchio di Alex.
-Vogliamo andare?- disse Alexander ricomponendosi e lanciando uno sguardo a Katherine che era tra le braccia dei suoi genitori.
-Alex- dissero in coro Daphne e Astoria voltandosi verso di lui.
-Non si odiano più, hanno trovato un nuovo hobby che le unisce, odiare te- pensò Draco osservando il fratello che sembra in trappola.
-Ragazze ciao, come va?- chiese Alexander mentre valutava le vie di fuga.
-Molto meglio adesso- rispose secca Astoria.
-Mi dispiace per come mi sono comportato, è stato più forte di me, non sono riuscito a fermarmi- disse dispiaciuto Alex.
-Almeno con me ti sei fermato in tempo- disse Astoria acida.
Alexander cercò con lo sguardo l'aiuto di Katherine che stava osservando la scena e sta ridendo come una pazza.
-Aiutami- disse Alexander guardando la ragazza che si limitò a fargli la linguaccia.
-C'è una ragazza che ti guarda ed è sexy- disse Draco osservando Katherine.
-La disgrazia delle mia vita- disse Alexander ridendo e facendo l'occhiolino a Katherine che si avvicinò.
-Ti ho visto in difficoltà prima- disse Katherine mordendosi il labbro per non ridere.
-Grazie mille per l'aiuto tesoro- disse Alexander sarcastico mettendo un braccio sopra le spalle di Katherine.
-Cosa avrei dovuto fare? Difendere il territorio? Sai che non sono gelosa caro- disse Katherine sorridendo.
-Lei è?- chiese Draco confuso.
-La mia coinquilina- rispose tranquillamente Alexander.
-Ma andiamo anche a letto insieme- disse Katherine facendo arrossire Alexander.
-Dai Kath racconta a tutti i fatti nostri- disse Alexander alzando gli occhi al cielo.
-è il tuo gemello, avrà visto nella tua mente tutte le volte che noi abbiamo..- disse Katherine sorridendo divertita, gli piaceva mettere in imbarazzo Alexander.
-No, non l'ho fatto, per fortuna non l'ho fatto- disse Draco ridendo, Alexander e questa ragazza litigavano come una coppia sposata.
-Vieni, i miei genitori vogliono conoscere il mio coinquilino- disse Katherine prendendo la mano di Alexander.
-Fammi sapere quando comprare lo smoking per il matrimonio- disse Draco ridendo mentre il fratello veniva trascinato via.
-Se mai sposerò Alexander Malfoy sappiate che sicuramente qualcuno avrà lanciato un Imperio su di me- disse Katherine sorridendo.
-Come se io ti chiedessi mai di sposarmi- disse Alexander disgustato.
-Hai ragione sono troppo per te- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-Signori Heims- disse Alexander imbarazzato salutando i genitori di Kath.
-Principe oscuro- dissero i due inchinandosi.
-Mamma papà, vi assicuro che non c'è bisogno d'inchinarsi di fronte a lui, non è questo granchè- disse Katherine ridendo.
-Katherine Helena Heims!- disse la madre di Katherine.
-Signora Heims, Kath ha perfettamente ragione- disse Alexander mettendo un braccio intorno alle spalle di Kath, era un gesto istintivo il loro, il bisogno di contatto era costante.
-Alexander, sei tornato- disse Voldemort quando i gemelli si avvicinarono ai troni.
-Momentaneamente- disse Alexander sedendosi sul trono alla destra di Voldemort.
-Hai portato un'amica- disse Voldemort concentrandosi su Katherine che immobile ricambiò freddamente lo sguardo del signore oscuro.
-L'ha convocata lei mio signore, ed è la principessa oscura- disse Alexander freddamente.
-Sei pronto a presentarla alla corte?- disse Voldemort nascondendo la sua sorpresa.
-Alex che cavolo fai?- urlò Draco nella mente di Alexander.
-Si- disse Alexander annuendo in direzione di Katherine che si avvicinò decisa.
-Pare che abbiamo un grande annuncio da fare stasera- disse Voldemort con voce magicamente amplificata.
-Sento che qualcuno sta per cruciarmi- mormorò Katherine mettendosi al fianco di Alexander.
-Non finchè ci sono io, continua a sorridere- sussurrò Alexander all'orecchio di Katherine.
-Certo perchè tu sei il massimo come scudo umano- disse sarcastica Katherine.
-Heims, ti avevo convocato qui per marchiarti insieme ai tuoi coetanei ma Alexander mi ha informato che vuole te come sua principessa, quindi non ti marchierò, se Alexander è veramente convinto di quel che sta facendo- disse Voldemort osservando il suo protetto.
-In questo momento Katherine Heims è l'unica donna della mia vita- disse Alexander senza dare ulteriori spiegazioni mentre Daphne e Astoria lo guardavano sconvolte.

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Capitolo 18
*** Unbroken bond...broken bones ***


La cerimonia d'inconorazione di Katherine era finita, Voldemort inoltre aveva marchiato tutta la nuova generazione di mangiamorte, Daphne inclusa, le urla della bionda sembravano ancora risuonare tra le mura del palazzo.
Adesso tutti gli ospiti si stavano godendo il rinfresco, o almeno facevano finta di farlo per compiacere il signore oscuro, non vi era certamente aria di festa.
-è stato assurdo, è stato tutto assurdo- disse Katherine bevendo il suo terzo bicchiere di champagne, lei ed Alex erano seduti in uno dei divanetti di pelle della stanza, tutti gli occhi erano puntati su di loro.
-Non potevo farti marchiare, Voldemort tramite il marchio controlla i suoi servitori, tu sei uno spirito libero, il marchio ti avrebbe tolto tutta la tua vitalità, tutto ciò che ti rende la mia Katherine- disse serio Alexander, sistemando una ciocca di capelli che era uscita dalla crocchia di Kath, un gesto così semplice eppure così intimo, che non sfuggì allo sguardo di Narcissa.
-La tua Katherine? Adesso non esageriamo, non sono un cane, non ho bisogno di qualcuno che mi faccia da guardiano, posso cavarmela benissimo da sola- disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Lo so che può cavartela benissimo da sola, ma te la cavi meglio con il mio aiuto- disse Alexander dando un bacio a Katherine che attirò l'attenzione di tutti.
Il bacio fu interrotto dalle sorelle Greengrass che subito accorsero per attaccare Alex ed insultare Katherine, che ghignava trionfante.
-Come hai potuto Alex! Dopo un mese! Ti è bastato un mese per dimenticarmi!- disse Astoria piangendo.
-Con una bambolina russa- disse disgustata Daphne guardando Katherine.
-Non è che ci fosse molto da dimenticare e cara ragazza svedese io non sono russa, sono inglese e per tua informazione Durmstrang si trova in Bulgaria non in Russia, biondi così poco intelligenti- disse Katherine sussurrando l'ultima parte all'orecchio di Alexander che si mise a ridere.
-Io non sto con Kath, ma so che in questo momento è tutto ciò che voglio, ciò di cui ho bisogno, qualcuno che non mi soffochi di attenzioni ma che sia una presenza costante nella mia vita- disse Alexander con voce chiara e sicura.
-Perchè lei?- chiese ferita Astoria.
-Perchè se gli dico "Salta" lei molto probabilmente si mette seduta- disse Alexander ridendo.
-Cru..- iniziò a mormorare Daphne.
-Credo sia arrivato veramente il momento di andare!- disse Alex con voce tagliente mettendosi tra Katherine e Daphne mentre le ragazze si sfidavano con lo sguardo.
-Alex! Posso venire con voi?- chiese Draco avvicinandosi al gemello.
-No- disse Alexander dopo aver scambiato un veloce sguardo con Kath.
-Solo per il weekend, voglio solo due giorni con te, non ti chiedo tanto- disse Draco supplicandolo con lo sguardo.
-Ok, ma stai sul divano e non sporchi per casa!- disse Katherine con le mani sui fianchi.
-Lo sa vero che non sono un cane?- chiese Draco scettico ad Alexander.
-Ne dubito- disse ridendo Alexander.
-Se sei come tuo fratello sei proprio un cane- disse Katherine facendogli la linguaccia per poi smaterializzarsi per prima, seguita dai due fratelli, che sparirono all'unisono, lasciando le sorella Greengrass umiliate e rosse in volto mentre tutti i presenti le fissavano.


-Questo è il divano, per il tuo bene ti consiglio di non venire in camera stanotte- disse Katherine facendo l'occhiolino a Draco.
-Grazie- disse sarcastico Draco.
-Non siamo abituati ad avere ospiti, comunque sei libero di saccheggiare il frigo anche se è praticamente vuoto, domani dobbiamo andare a fare la spesa, noi andiamo a letto adesso- disse Alexander aiutando il fratello a sistemarsi.
-Non è quello a cui sono abituato ma sono sicuro che andrà bene, mi fa piacere essere qui, finalmente avrò uno notte di sonno completa- disse Draco sincero.
-Mi dispiace se la nostra lontananza ti ha creato problemi- disse Alexander sentendosi in colpa.
-Niente di nuovo, ho passato notti insonni per sedici anni, qualcuna in più non sarà un problema- disse Draco scrollando le spalle.
-è bello averti qui per il weekend- disse sincero Alexander per poi andare in camera dove Katherine lo aspettava.
-Vieni qui- disse Alex osservando Katherine che era seduta sul letto e si fissava le mani.
-è stato difficile..era la prima volta che vedevo Voldemort- disse Katherine con voce tremante avvicinandosi ad Alex.
-Non è un volto che si dimentica facilmente- disse Alex abbracciandola.
-Come fai? Come fai a sopportare tutti gl'incubi in cui lui è presente? Io sarei impazzita- disse Katherine tremando tra le braccia di Alexander, lasciandosi finalmente andare.
-Mi aiuta svegliarmi e trovarti al mio fianco, mi aiuta sentirti sussurrare che va tutto bene- disse sincero Alexander.
-Posso dormire sulla tua spalla?- chiese Katherine a voce bassa, vergognandosi.
-Puoi dormire come vuoi- disse Alex baciandogli dolcemente i capelli.
La mattina dopo Alex si svegliò e stranamente la sua parte di letto era vuota, dalla cucina veniva il profumo di dolci appena sfornati, seguendo la scia del profumo di vaniglia Alex arrivò in salotto dove trovò Katherine intenta a preparare la colazione.
-Che fai?- chiese Alexander entrando in cucina mezzo addormentato.
-Colazione al nostro bambino- disse Katherine osservando Draco che dormiva sul divano.
-è un pò grande e assomiglia decisamente troppo a me per essere nostro figlio- disse Alexander ridendo mentre spruzzava Draco con la bottiglietta d'acqua, il poveretto si svegliò facendo un balzo e imprecò Godric Grifondoro.
-E poi io voglio una femmina, molto meglio- disse Katherine mangiando il suo pasticcino.
-Come mai sei così gentile con Draco? A me non hai mai preparato la colazione- disse Alexander rubandogli un pezzo di dolce, ignorando gl insulti del fratello appena sveglio.
-Sono uscite tutte le buone maniere da purosangue che mia madre mi ha inculcato sin da piccola- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-O vuole semplicemente avvelenarmi- disse Draco sbagliando e avvicinandosi al tavolo, continuando a lanciare sguardi d'odio al fratello.
-Probabile, con me ci prova sempre- disse Alexander ridendo.
-Malfidati- disse Katherine imbronciata.
-Sappiamo che non stai cercando di avvelenare Draco, questi li ho cucinati io ieri, tu li hai soli riscaldati!- disse Alexander osservando i pasticcini per poi imboccarne uno a Katherine e baciarla.
-Siete inquietanti, una coppietta sposata- disse Draco ridendo sorprendendosi quando nè Katherine nè Alex lo corressero.
-Quiiindi che facciamo oggi?- chiese Draco imbarazzato.
-Latte, gelato, burro, uova, pomodori, carote, bistecche..- disse Alexander fermo davanti al frigo aperto.
-Ok, ci sono, nient'altro?- chiese Katherine continuando a scrivere sul foglio che aveva davanti.
-Che fate?- chiese Draco confuso osservando quella strana scenetta, gli sembrava di essere in un altro universo.
-Scriviamo il nuovo best seller inglese, secondo te che facciamo? La lista della spesa!- disse Katherine mentre Alexander rideva.
-Eh?- disse Draco confuso, non aveva mai fatto la lista della spesa.
-Non ci sono elfi qui, cuciniamo e puliamo tutto noi, il sabato andiamo sempre a fare la spesa- spiegò Alexander al fratello mentre aggiungeva la cioccolata alla lista.
-No, lo sai che quando so di avercela in casa non resisto- disse Katherine imbronciata.
-Sei pelle e ossa! Puoi permetterti un pò di nutella poi ti aiuto io a smaltirla- disse Alexander baciando il collo di Katherine.
-Promesso?- disse Katherine facendo il labbruccio.
-Mmm- disse Alexander mordendogli il labbro.
-Lo sapete vero che per essere due che si definiscono solo coinquilini sembrate terribilmente una coppia sposata?- disse Draco e anche stavolta non ebbe risposte dal gemello e la ragazza.
-E questo posto oscuro Draco è il supermercato! Non ci tornare mai più se ci tieni alla tua tessera del club dei purosangue- disse sarcastica Katherine mentre si facevano la spesa.
-Mi odia vero?- chiese Draco con le braccia incrociate.
-No, è così con tutti- disse Alexander divertito mentre metteva nel carrello un pacchetto di patatine.
-Non con te- disse Draco che voleva convincere il fratello a parlare di Katherine.
-No infatti, con me è peggio- disse Alexander sorridendo distrattamente.
-Guarda che cosa ho trovato!!- disse Katherine che tornò con un giocattolo per cani a forma di serpente in mano.
-Tranquillo non è impazzita, sono settimane che cerca di convincermi a comprargli un cane, a quanto pare è il sogno della sua vita- disse Alexander alzando gli occhi al cielo.
-Ti pregooooooo, tu non vieni mai a correre con me la domenica! Se io avessi un cane lui verrebbe con me! Non te lo chiederei mai più, più più più- disse Katherine facendo la sua miglior espressione da cucciola.
-Ok, ma ci pensi tu a portarlo fuori, a dargli da mangiare, è il tuo cane ci siamo capiti?- disse Alexander cedendo.
-Grazie- disse Katherine saltandogli in braccio riempiendogli il volto di baci.
-Sei proprio perso- disse Draco scuotendo la testa e ridendo.
-...lo so- disse Alex guardando Katherine sorridendo.
Mezzora dopo erano già al negozio di animali, pronti a scegliere il cucciolo per Katherine.
-Quale vuoi?- chiese Alexander annoiato, vi era ogni specie di animale, magico e non.
-Quello!! Quello! Ho sempre voluto un labrador- disse Katherine indicando un labrador nero che sembrava avere più o meno tre mesi.
-Lo sai vero che diventano enormi e sbavano?- disse Alexander sollevando un sopracciglio stile Malfoy.
-Anche tu sei enorme e sbavi ma non mi sembra di averti cacciato fuori di casa- disse Katherine incrociando le braccia mentre Draco scoppiò a ridere.
-Non metterà piede sul nostro letto, mai! Sono serio Kath!- disse Alexander.
-C'è il mio letto che è libero, ti prometto che dormirà lì- disse Katherine annuendo.
-E lo porterai fuori tutte le sere anche se nevica- disse Alexander.
-Si papà- disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Come vuoi chiamarlo?- chiese Alexander cedendo finalmente.
-Considerando che sarà il nostro cane direi che Wicked è perfetto- disse Katherine prendendo il cucciolo in braccio.
-Il tuo cane- disse Alexander osservando il cucciolo, che scodinzolava felice.
-T'innamorerai di lui, già lo so- disse Katherine mettendo il cucciolo in braccio ad Alexander per andarlo a pagare.


-Adesso l'ho capito sai? Era sbagliato cercare di portarti a casa, questa giornata mi ha aperto gli occhi- disse Draco quella sera mentre Katherine era fuori con Wicked.
-Questa è casa mia, almeno per adesso- aggiunse Alexander quando vide che il fratello c'era rimasto male.
-Lo so, non è facile per me accettarlo, c'è una parte di me che vuole rimanere qui con te, ma so che non posso perchè questa non è casa mia, devo tornare da Pansy e da mamma e papà, sappi solo che quando vorrai noi saremo lì per te, quando ti sentirai pronto ad avere una famiglia noi ci saremo- disse serio Draco.
-Grazie, voi siete la mia famiglia ma..non so come spiegarlo, in questo momento siete troppo per me- disse Alexander sperando che Draco potesse capirlo.
-L'ho capito, adesso hai bisogno della semplicità della vita con Kath, di una casa, una ragazza e un cane- disse Draco sorridendo.
-Già- disse Alexander accennando un sorriso.
-Anche se non vuoi dare una definizione alla vostra relazione so che ci tieni a lei, più di quanto ci tenevi ad Astoria, forse più di quanto ci tenevi a Daphne- disse Draco cercando di aprire gli occhi ad Alex.
-Togli il forse- disse Alexander pensieroso.
-Siamo tornati!!! Abbiamo fatto tutti i bisogni- disse Kath con la faccia orgogliosa rientrando con Wicked e slacciando il guinzaglio del cucciolo che corse verso Alex.
-Eww non m'interessano i dettagli- disse Alex storcendo il naso.
-E adesso a nanna, tutti quanti- disse Katherine facendo segno a Wicked di entrare in camera.
-Meglio che vada a controllare o lo farà salire sul letto- disse Alex alzando gli occhi al cielo ma sorridendo.
-Notte Alex- disse Draco sistemandosi sul divano.
-Notte Drake- disse Alex raggiungendo Kath e Wicked, che ovviamente era sul letto con la ragazza.
-Solo per stasera Wicky- disse Alex serio, entrando nel letto con loro, beccandosi una leccatina dal cucciolo.


-Fratellinooo me ne sto andando vieni almeno a salutarmi?- disse Draco dalla cucina la mattina dopo.
-Odio mio fratello- mugolò Alex nascondendo il volto nel cuscino.
-Per fortuna sono figlia unica- disse Katherine infilandosi la camicia di Alex.
-Io che mi metto?- chiese Alexander guardandosi intorno, sui suoi jeans ci stava dormendo Wicked.
-La vestaglia che ti ho regalato- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-Quella cosa orrenda e dorata non è una vestaglia- disse Alexander infilandosi i boxer.
-Ehm..Alex..- disse Katherine per poi scoppiare a ridere, Wicked aveva bucato i boxer di Alex.
-Nome perfetto complimenti, l'hai destinato ad una vita di malefatte- disse Alexander infilandosi la vestaglia dorata per andare a salutare il fratello.
-Andiamo a fare colazione amore di mamma.- disse Katherine portando Wicked in cucina e dandogli da mangiare.
-Grazie per l'accoglienza, sono stato bene- disse Draco sorridendo.
-Si dovremo rifarlo presto, tipo l'anno del mai e il giorno del poi- disse Katherine sorridendo.
-Prenditi cura di lui- disse Draco sottovoce abbracciando Katherine.
-Come sempre- rispose Katherine seria.
-Avresti dovuto dirglielo sai?- disse Kath dopo che Draco si fu smaterializzato.
-Che sto cercando di spezzare il legame magico che ci lega? Mi avrebbe ucciso- disse Alexander sbuffando.
-Non è un legame, è una dipendenza che non è sana, non fa bene nè a te nè a lui- disse Katherine seria.
-Lo so, solo che non so come farlo capire a Draco- disse Alexander a disagio.



*Qualche ora più tardi*
-Che fai?- chiese Katherine quando vide Alexander pensieroso durante la cena.
-Ascolto mio fratello che parla con Daphne- disse Alexander sovrappensiero.
-Qualcosa d'interessante?- chiese Katherine gustandosi la bistecca che Alex gli aveva cucinato.
-Daphne gli ha detto che mi hai forzato a stare con te, che mi costringi a restare con te- disse Alex accennando un sorriso.
-Si, la svedesina ha ragione, sei il mio servo che soddisfa tutte le mie fantasie- disse Katherine sarcastica.
-Io soddisfo tutte le tue fantasie- disse Alexander con voce roca.
-Non mi sembra che tu ti sia mai lamentato- disse Katherine dandogli un bacio veloce.
-Mai- disse Alex leccandosi le labbra.
-Lo sai vero che non sei costretto a restare qui? Che puoi andartene in qualsiasi momento senza guardarti più indietro, non ci siamo fatti promesse Alex, non mi aspetto un'eternità con te o sentirti dire "ti amo"- disse seria Katherine.
-Lo so, sono qui perchè lo voglio- disse Alexander annuendo mentre guardava Katherine.
-Bene, perchè questo vale anche per me, se arriverà un momento in cui sentirò di essere qui perchè devo e non perchè voglio sarò quello in cui me ne andrò e non tornerò più- disse Katherine sincera come sempre.
-Almeno lasciami Wicked quando te ne andrai- disse Alexander sorridendo.
-Lo sapevo che l'avresti adorato!- disse Kath sorridendo vittoriosa.

-Da quando mi hai raccontato la tua storia ci sto riflettendo..- disse Katherine pensierosa mentre erano a letto.
-Non stressare troppo la tua testolina- disse Alex baciando la tempia di Kath.
-Sono seria, non credo che tu sia il prescelto- disse Katherine voltandosi verso Alexander.
-Ero Harry Potter, c'è una profezia che dice che sono il prescelto- disse Alex con tono piatto.
-C'è una profezia che dice che un bambino che è nato alla fine di luglio i cui genitori hanno sfidato Voldemort tre volte è il prescelto, tu e Draco siete nati il 2 agosto, i tuoi genitori vanno a cena e colazione con Voldemort altro che sfidare! Non sei tu- disse Katherine accarezzando dolcemente i capelli di Alex.
-Ma ma..come si spiega il fatto che io sono sopravvissuto alla maledizione di Voldemort?- chiese confuso Alex.
-Draco, vi siete divisi gli effetti della maledizione, ogni volta quando stavi male il tuo dolore si divideva e i suoi poteri ti venivano in aiuto, al primo anno ti ha aiutato con i suoi poteri, al secondo anno il basilisco ti ha morso, il veleno di quel tipo di serpente causa una morte praticamente istantanea tu sei sopravvissuto ore sempre grazie a tuo fratello, i dissennatori sconfitti al terzo anno, la fuga dal cimitero dopo aver perso litri di sangue, il quinto anno al ministero mi hai raccontato di non saper cruciare a quel tempo ma sei riuscito ad atterrare Bellatrix con un crucio..- disse Katherine accennando un sorriso.
-..tutto grazie a Draco, ogni volta che stavo male lui era in infermeria, ho sempre pensato che lo facesse per farmi saltare i nervi.- sussurrò sconvolto Alex, la sua vita stava cambiando ancora.
-Stavo male ogni volta ma non avevo nulla per dimostrarlo, ho imparato da piccolo a non lamentarmi più per quei dolori strani, così quando mi sentivo male ad Hogwarts cercavo di stare vicino all'infermeria, almeno se stavo male veramente avrei ricevuto subito aiuto- disse Draco imbarazzato nella mente di Alex.
-Che vuol dire che hai imparato sin da piccolo a non lamentarti per quei dolori?- chiese Alex mentalmente al fratello.
-Da piccolo fino ai tempi di Hogwarts stavo male spesso, delle volte mi faceva male un braccio od una gamba, altre la testa, mamma e papà hanno iniziato a preoccuparsi perchè tutte le volte che gli dicevo che mi faceva male qualcosa non c'erano lividi o segni, pensavano fosse una malattia nervosa, mi hanno portato da molti medici, ho odiato quel periodo e ho promesso a me stesso che non mi sarei più lamentato per quei dolori improvvisi, era disposto a sopportare in silenzio pur di evitare altre visite- pensò Draco.
-Mi dispiace- disse Alexander scosso da quel che stava scoprendo.
-Eri un bambino vivace- disse Draco nella mente di Alexander cercando di tranquillizzarlo.
-Non esattamente, diciamo che non piacevo a mio zio- pensò Alex vergognandosi.
-Alex..- disse Draco preoccupato per il fratello.
-Non voglio parlarne, è finito quel periodo- disse Alexander scuotendo la testa con gli occhi lucidi ripensando a tutte le notti in cui si rannicchiava nel suo letto nel sottoscala pregando che il dolore se ne andasse, sorprendendosi ogni volta quando una parte di quel dolore spariva.
-Ok- disse Draco che aveva visto un flashback del passato di Alex.
-Vieni qui- disse Katherine abbracciando Alex che sembrava veramente scosso dalla conversazione mentale avuta con il fratello.


-Che succede?- chiese Alexander affondando la testa nel cuscino, erano appena le sei del mattino e stavano bussando alla porta talmente forte che sembravano decisi ad abbatterla, Wicked per lo spavento di era messo ad abbaiare disperato.
-Vai a vedere chi è, io cerco di calmare Wicked- disse Katherine assonnata prendendo in braccio il cucciolo terrorizzato.
-Mamma?- disse confuso Alexander quando vide la madre ferma sulla porta dell'appartamento, alle spalle di Narcissa c'erano Bellatrix e il preside di Durmstrang.
-Oh Alex- disse Narcissa abbracciando disperata il figlio e cominciando a piangere.
-Cos'è successo?- chiese Alexander preoccupato a sua zia quando capì che Narcissa non era in grado di rispondere.
-Tuo fratello ha deciso di seguire le mie orme, ha torturato tre babbani e ne ha ucciso uno e adesso si sta godendo una simpatica vacanza con i dissennatori- disse Bellatrix che sembrava più lucida del solito.
-La tua famiglia adottiva, ha ucciso tuo zio- disse Narcissa singhiozzando.

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Capitolo 19
*** Dark Prince Potter ***


*QUALCHE ORA PRIMA*

-Draco dove stai andando?- chiese Pansy quando vide Draco alzarsi furioso dal letto.
-Fuori- disse Draco vestendosi velocemente.
-Che è successo? Parla con me ti prego!- disse Pansy preoccupata, non aveva mai visto Draco così furioso e sconvolto.
-Riguarda Alexander? Stai andando da lui?- chiese Pansy disperata aggrappandosi al braccio di Draco.
-Lasciami andare ora Pan- sibilò Draco fuori di sè impugnando la bacchetta e quando la ragazza tremando lo lasciò andare si diresse ai confini di Hogwarts per poi smaterializzarsi.
Quando si materializzò Draco si ritrovò di fronte ad una casa familiare, non a lui ma ad Alexander, Privet Drive 4.
-Finisce stanotte, sudici babbani- disse Draco entrando nella casa con la bacchetta in mano, senza rendersi conto di aver fatto scattare la barriere magiche messe da Silente, pochi minuti dopo la casa dei Dursley fu illuminata da luci rosse tipiche dei Cruciatus che furono seguite da un singolo lampo verde.
I CRAC della materializzazione risuonarono presto in tutta la via e un gruppo di auror corse nella casa in cui si trovava Draco.
-Draco Malfoy, sei in arresto per l'omicidio di un babbano, tortura di babbani e per aver praticato magia al di fuori del mondo magico, ti verrà spezzata la bacchetta e verrai portato in prigione, dove aspetterai il tuo processo e la tua condanna.- disse Percy Weasley mentre degli auror ammanettavano Draco ed altri ripulivano casa Dursley.
-Ho fatto ciò che andava fatto- disse Draco soddisfatto, per niente pentito.


**DURMSTRANG, ADESSO **

-è tutta colpa mia- disse Alexander sconvolto allontanandosi dalla madre e andando a sedersi.
-Non è colpa tua, non puoi crollare sotto il senso di colpa adesso che Draco ha bisogno di te, ci siamo capiti?- disse Katherine prendendo tra le mani il volto di Alex.
-Cosa posso fare?- chiese Alexander con lo sguardo fisso nel vuoto, stava provando a contattare mentalmente Draco ma la mente del fratello era un casino.
-Se riesce a contattare Draco come può aiutarlo?- chiese Katherine a Bellatrix prendendo in mano la situazione.
-Deve dirgli di pensare a momenti in cui era felice, respirare profondamente aiuta, anche non guardare i dissennatori- disse Bellatrix rabbrividendo al solo pensiero degli anni passati in prigione.
-Hai capito Alex? Devi entrare nella mente di Draco e riempirla di pensieri positivi, parlagli, tranquillizzalo- disse Katherine con voce ipnotizzante e rilassante.
-Fa così freddo ed è così buio nella mente di Drake- disse Alex con voce spezzata.
-Aiutalo a calmarsi, puoi farlo, so che puoi farlo, diventa la persona che io so che sei- disse dolcemente Katherine.
-Drake? Fratellino?- disse Alexander nella mente di Draco.
-Alex, fa freddo, così freddo, sei così lontano..- rispose debolmente Draco.
-Non lontano, mai troppo lontano, sono con te Draco, chiudi gli occhi, sono al tuo fianco- rispose Alexander cercando di tranquillizzare il fratello.
-Loro..non mi danno tregua- disse Draco con voce spezzata.
-Devi concentrarti sulle cose belle, sui pensieri positivi, non possono portarti via la felicità- sussurrò gentilmente Alexander.
-Non ci riesco- disse Draco con voce strozzata.
-Ti ricordi quando quest'estate zio Piton ci ha beccato insieme alle ragazze? Era così sconvolto! Ti ricordi quanto lo abbiamo preso in giro? Come lo imitava Pansy? Abbiamo riso così tanto- pensò Alexander concentrandosi sul quel preciso ricordo cercando di trasmettere a Draco il calore e la felicità di quella giornata.
-è stato così rilassante- disse Draco con voce un pò più ferma.
-Già, e la nostra prima partita di quidditch te la ricordi?- continuò Alexander passando tutti i suoi ricordi nella mente di Draco.
-Ti ho stracciato- disse Draco respirando normalmente, decisamente più rilassato.
-Voglio ancora la rivincita perciò tu continua così, io sarò da te in un attimo capito? Ti tiro fuori da lì te lo giuro- disse Alexander serio.
-Ti aspetto- disse Draco un pò più calmo continuando a pensare alle giornate passate con il fratello.
-Draco..ti..voglio bene- disse Alexander pronunciando quelle parole che non aveva mai detto a nessuno.
-Anche io- rispose telepaticamente Draco.
-Draco per adesso sta bene, non è ha ancora perso la testa e credo di essere riuscito a tranquillizzarlo- disse Alexander ad alta voce.
-Almeno una notizia positiva- disse Narcissa sollevata.
-Dov'è papà?- chiese Alexander confuso, non vedendo il padre nelle vicinanze.
-In missione segreta con Voldemort, devono restare fuori ancora due settimane- disse Bellatrix perfettamente calma.
-Quindi ci sei tu al comando, puoi fare qualcosa- disse Alexander guardando speranzoso sua zia.
-Non ci sono io al comando, ci sei tu principe oscuro- disse Bellatrix facendogli l'occhiolino.
-Non so come fare, se guido un raid per liberare Draco il signore oscuro quando torna mi ammazza- disse Alexander pensieroso.
-Tu hai qualcosa che Silente vuole e Silente ha qualcosa che tu vuoi, pensaci bene- disse Katherine sorridendo furba.
-Cosa?- chiese confuso Alexander.
-Harry Potter, mi hai detto che Voldemort ha un pò del tuo sangue di quando eri Harry, mi basta quello per fare una pozione polisucco più potente di una normale, tutto quello che dovrai fare poi è far circolare la voce che hai Harry Potter e il gioco è fatto, scambio di ostaggi- disse semplicemente Katherine.
-No- disse Narcissa immediatamente, era troppo rischioso.
-SI- disse deciso e autoritario Alexander.
-Mi procurerò io il sangue, ho accesso alla camera blindata del lord- disse Bellatrix appoggiando il piano di Alex e Narcissa sospirando sconfitta si arrese.
-Quando sei pronto andiamo- disse Bellatrix al nipote.
-Kath- disse Alexander voltandosi verso la ragazza che fissava il pavimento.
-Ti mando la pozione appena è pronta- disse con voce stridula Katherine.
-Kath guardami- disse Alexander sollevando il mento di Katherine con due dita.
-Non tornerai, non mi aveva promesso niente, devi andare..- disse Katherine con gli occhi lucidi.
-Me ne vado perchè devo non perchè voglio, tornerò Kath- disse con voce sicura Alex.
-No, non tornerai, sii onesto con me, lo sei sempre stato voglio che tu lo sia anche ora, c'è chi ha più bisogno di te, io..noi staremo bene- disse Katherine osservando Wicked.
-Prenditi cura di mamma ok Wick?- disse Alex accarezzando il cucciolo.
-Tornerò- disse Alex stampando un ultimo bacio a Katherine.

-Che faccio?- chiese Alexander a sua zia quando arrivarono al Riddle Manor.
-Fatti rispettare e vatti a sedere sul trono- disse Bellatrix spingendo il nipote verso il trono di Voldemort.
-Mi farà diventare pelato come lui se mi siedo sul suo trono- disse Alex bloccandosi.
-Sei il primo in comando, agisci come tale- disse Bellatrix facendolo sedere spazientita.
-Codaliscia!!- urlò Alexander con voce autoritaria.
-Si mio principe?- squittì Codaliscia prostrandosi ai piedi di Alex.
-Convoca la cerchia più ristretta di Voldemort, ho un'informazione molto importante per loro- disse Alexander sperando che qualche spia, una in particolare corresse da Silente.
-Lei non può..non verranno..- balbettò Codaliscia.
-Fallo Codaliscia, o giuro su Salazar che ti taglio anche l'altra mano e ti lascio morire dissanguato ai miei piedi- disse Alexander furioso puntando la bacchetta alla gola di Codaliscia impedendogli di respirare, Minus da vero codardo qual'è sempre stato toccò il suo marchio e chiamò gli altri.
-Da quando un ragazzino ha il diritto di convocare i servitori più potenti e fedeli dell'oscuro signore?- disse Nott entrando furioso nella sala meeting con gli altri al fianco.
-Da quando il ragazzino qui presente è il primo in comando, non è una bella giornata Nott, taci, sei qui per servirmi non per esprimere opinioni- sibilò Alexander furioso.
-Noi non prendiamo ordini da te- urlò Xaley con un ghigno sinistro.
-Avada Kedavra, ci sono altre obiezioni?- disse Alexander gelido dopo aver ucciso Xaley, gli altri 5 mangiamorte gli s'inginocchiarono di fronte.
-Bene, molto meglio, ho un importante annuncio da fare, ho catturato Harry Potter, ora come ben sapete mio fratello è nelle mani del mistero, voglio fare uno scambio di prigionieri, accordatevi con Silente- disse Alexander con calma.
-Ma..- disse Nott e Alex spostò lo sguardo da Nott a Xaley.
-Dicevi?- disse Alexander annoiato.
-Ai suoi ordini- disse Nott inginocchiandosi e uscendo dalla stanza con gli altri.
-Bravo! Somigliavi così tanto a tuo padre- disse Narcissa orgogliosa.
-No, somigliavi all'oscuro signore prima della sua ossessione per la profezia, quando aveva grandi progetti- disse Bellatrix ghignando soddisfatta.
-Mi sento male, devo vomitare- disse Alex correndo fuori dalla stanza.
-Prima volta?- chiese Bellatrix entrando nel bagno in cui si trovava il nipote.
-Si- disse Alexander bevendo un bicchier d'acqua che Bellatrix gli porse.
-Cerca di non pensarci troppo, non li guardare mai negli occhi quando li uccidi- disse Bellatrix con voce piatta.
-Diventa mai facile?- chiese Alexander speranzoso.
-Diventa più facile, ma mai semplice, un pò di pazzia aiuta- disse Bellatrix accennando un sorriso.
-Penserai che sono uno stupido ragazzino- disse Alex facendo un respiro profondo.
-Hai convinto la cerchia di Voldemort a seguirti, io stessa in quel momento ero pronta a servirti, ero molto orgogliosa- disse sincera Bellatrix.
-Grazie..zia- disse incerto Alexander.
-Tutto ok?- disse Narcissa passando una mano tra i capelli di Alex che era tornato in sala meeting.
-Si, tranquilla mamma- disse Alex annuendo, anche se era ancora pallido.
-è arrivato questo per te- disse Narcissa dando un pacchetto ad Alexander.
-La pozione- disse Alex aprendo il pacchetto, oltre alla pozione c'era una foto di Wicked e Kath sdraiati sulla neve, sul retro vi era scritto "Ci manchi già papà".
-Fatti guardare un attimo- disse Narcissa tramando e mettendo le mani sulle spalle di Alex.
-Mamma, è solo per qualche giorno, tornerò il tuo bellissimo bambino biondo- disse Alexander abbracciando la madre.
-Ti ho appena ritrovato- disse Narcissa cercando di non piangere.
-Non vado da nessuna parte- disse Alexander per poi bere la pozione e trasformarsi nuovamente in Harry Potter.
-Siamo pronti- disse Bellatrix mettendo un paio di manette magiche ad Alexander, si sarebbe occupata lei dello scambio di ostaggi.

-Casa dolce casa- disse Alex guardandosi intorno, lo scambio sarebbe avvenuto nel parco di Howarts.
-Devo incappucciarti, sembra spaventato- disse Bella facendo apparire un sacco di iuta.
-Attenta ai capelli- disse Alex tenendo la testa alta.
-Tutto tuo padre- disse Bellatrix incappucciandolo e trascinandolo verso il punto d'incontro.
-Ci siamo- sussurrò Bella ad Alex, ad una decina di metri da lei vi era mezzo ordine della fenice.
-Apriamo le danze- disse Alex sottovoce.
-Al mio tre il ragazzo avanza verso di noi e Malfoy torna ad essere dei vostri, prima però voglio vedere Harry- disse il signor Weasley che insieme ad una manciata di uomini fidati di Silente guidava la scambio.
-Aiuto- sillabò Alex fingendosi spaventato quando Bella gli tolse il cappuccio.
-Ora io voglio vedere Draco, o uccido il prescelto di fronte ai suoi amichetti- disse Bellatrix guardando disgustata Ron ed Hermione che assistevano alla scambio.
-Alex?- sussurrò confuso e nel panico Draco scattando in avanti quando il signor Weasley gli mise una mano sulle spalle.
-Va tutto bene, sarò presto con te, adesso devi essere coraggioso, dobbiamo completare lo scambio- disse Alex nella mente di Draco.
-Vieni a casa con me, so che ho promesso di non chiedertelo ma ne ho bisogno- pensò Draco mentre avanzava incerto e Alex gli passava accanto.
-Presto- disse semplicemente Alex correndo verso Hermione che l'abbracciò stretto.
-Hermione, come sta Draco?- chiese Alex quando furono finalmente soli.
-L'ho visto solo per pochi minuti ma sinceramente non sta bene, non si lascia toccare da nessuno, gli vengono gli attacchi di panico quando qualcuno lo sfiora, spero che questo gli accada solo con i membri dell'ordine perchè se succede con tutti allora non voglio pensare a come si starà sentendo Pansy in questo momento- disse Hermione dispiaciuta.
-Non riesco neanche a parlare con lui, questa pozione è talmente potente che se lui è lontano non posso contattarlo, sono sotto stretta sorveglianza ho bisogno che tu vada da lui Mione- disse Alex supplicandola.
-Cosa dovrei fare? Non siamo esattamente amici io e lui- disse Hermione scettica.
-Vedrà in te un contatto con me, si lascerà avvicinare, ho soltanto bisogno di sapere come sta, ti prego Mione- disse Alexander supplicandola anche con lo sguardo.
-Ok, vado da lui- annuì Hermione incerta.

Hermione seguì attentamente le istruzioni di Alex per raggiungere Malfoy Manor, grazie ad esse riuscì ad eludere le barriere magiche ed arrivare davanti alla porta d'ingresso, ma trovò Bellatrix ad aspettarla.
-Come sei arrivata fin qui?- chiese Bellatrix puntando la bacchetta contro Hermione.
-Alexander- disse Hermione cercando di non sembrare spaventata.
-Alexander ti ha detto come arrivare fino al Malfoy Manor? Perchè?- chiese Bellatrix sicura che quella fosse una trappola di Silente.
-Sono un'amica di Ha..Alex, mi ha chiesto di venire a vedere come sta Draco, la prego basteranno pochi minuti- disse Hermione avanzando verso l'entrata.
-Mio nipote ha molte amiche- disse Bellatrix senza perdere di vista Hermione.
-Non sono quel genere di amica- disse Hermione annoiata.
-Ti ha chiesto di prenderti cura di Draco?- chiese Narcissa speranzosa, guidando Hermione al piano di sopra dopo che la riccia aveva annuito.


-Per favore Draco, ti supplico! Stai sanguinando..lasciami..- disse Pansy cercando di avvicinarsi a Draco.
-No- urlò Draco rannicchiandosi in un angolo della stanza.
-Per favore- disse disperata Pansy.
-Posso provarci io?- chiese Hermione entrando nella stanza.
-Chi diavolo credi di essere tu? Stupida mezzosangue!- disse Pansy furiosa con le lacrime che gli bagnavano il volto.
-Mi manda Alex, sono qui per vedere come stai- disse Hermione con voce rassicurante a Draco.
-Non è vero, dov'è Alex? Perchè non è qui? Perchè non lo sento?- disse Draco tremando.
-Sarà qui, presto, ma per adesso ha mandato me, mi ha detto di dirti di smettere di fare la 'superstar', due sono troppe in famiglia- disse Hermione accennando un sorriso.
-Tipico di Alex, non sopporta la concorrenza- disse Draco accennando un sorriso mentre Hermione gli si avvicinava.
-Sono qui ma non ti tocco ok?- disse Hermione sedendosi con la schiena contro il muro a pochi passi da Draco.
-Sono pietoso, mi vergogno di me stesso- disse Draco nascondendo il volto tra le ginocchia.
-Sei spaventato dopo un'esperienza che ha distrutto tanti maghi, tu ne sei uscito più o meno intero, dovresti essere orgoglioso di quel che hai fatto, del tuo coraggio- disse Hermione sottovoce.
-Ti ha detto di dirmi questo Alex?- disse Draco sarcastico.
-No, mi ha detto di dirti "Smettila di fare il bambino in cerca di attenzioni, collega il cervello e fammi entrare"- disse Hermione facendogli l'occhiolino.
-è colpa mia se non sento Alex? C'è qualcosa che non va nella mia mente? Cosa mi hanno fatto?- chiese Draco nel panico incominciando a tremare.
-Non c'è assolutamente niente che non va nella tua mente, ci siamo capiti? Niente!- disse Hermione inginocchiandosi di fronte a Draco e prendendo il volto del biondo tra le mani.
-Perchè sei qui? Tu mi odi- disse Draco immobile, lottando contro la voglia di spostarsi.
-Ma voglio bene ad Alex e lui ha bisogno che faccia questo, che lo sostituisca solo per un pò- disse Hermione guardando Draco negli occhi.

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Capitolo 20
*** Di nuovo a Londra ***


Quando Pansy aprì la porta vide Draco rannicchiato in un angolo della stanza, con Hermione seduta vicino a lui, sembrava molto più tranquillo e Pansy non potè far a meno di provare un'ondata di gelosia, come era riuscita la mezzosangue a tranquillizarlo quando neanche lei aveva potuto?
-Draco? Posso?- disse Pansy avvicinandosi incerta.
-Si, solo..piano- disse Draco facendo un respiro profondo, sapeva di doverla lasciar avvicinare, ne andava della loro relazione, della fiducia che avevano riposto l'uno nell'altra per così tanti anni.
-Torno da Alex- disse Hermione allontanandosi imbarazzata, si sentiva di troppo, come se la presenza di Pansy avesse risucchiato tutto l'ossigeno nella stanza.
-Digli ad Alex che lo stiamo tutti aspettando- disse Pansy senza staccare lo sguardo da Draco.
-Mi dispiace, per come ho reagito, non volevo cacciarti, so di aver sbagliato..ma l'idea di farmi vedere così da te..la odio- disse Draco imbarazzato senza guardare Pansy, nascondendo la testa tra le ginocchia.
-Drake, non c'è niente che tu possa fare che mi porterà ad amarti o rispettarti di meno, lasciami avvicinare, ho bisogno di starti accanto, di aiutarti- disse Pansy sedendosi accanto a Draco.
-Eri il mio ricordo felice, ad Azkaban, non erano i ricordi di Alex ad aiutarmi veramente ma i tuoi, il tuo profumo..il tuo sorriso..il tuo sguardo. Per questo non volevo farti avvicinare, non ero sicuro che tu fossi reale, ancora non lo sono- disse Draco poggiando le labbra sul collo di Pansy.
-Sono qui con te, non vado da nessuna parte- disse Pansy baciando Draco.


Era passata una settimana da quando Katherine era rimasta sola a Durmstrang ed Alex era con l'ordine della fenice, grazie ad Hermione sapevano che stava bene, ma non poter comunicare con lui rendeva Katherine molto agitata.
Sbadigliando si diresse in salotto, cercò Wicked con lo sguardo, ma quello che vide seduto sul divano non era decisamente il cucciolo di labrador.
-Alex!!- strillò Katherine correndo incontro che l'abbracciò stretta a sè.
-Appena gli effetti della pozione sono esauriti sono scappato qui- disse Alex baciandola con passione.
-Sei qui perchè ti senti in colpa per quello che è successo a Draco e non sai come affrontarlo, ma va bene comunque perchè sei qui!- disse Katherine sorridendo felice.
-Sono un uomo che mantiene le proprie promesse- disse semplicemente Alex.
-Hai visto quanto è cresciuto Wicked?- disse Kath entusiasta, quando il cucciolo decise di uscire dal bagno dove stava combinando disastri e di arrivare in cucina in cerca di cibo.
-è passata appena una settimana Kath- disse divertito Alex accarezzando il cucciolo.
-Ed è riuscito ad ingrassare 3 chili!- disse Katherine orgogliosa.
-è proprio come la sua padrona- disse Alexander facendo il solletico a Katherine mentre Wicked abbaiava felice.
-Ho un piccolo segreto- disse Alex misterioso sorridendo furbo qualche minuto dopo mentre facevano colazione.
-Durante la settimana con l'ordine hai conosciuto un'altra amica speciale?- disse Katherine ridendo.
-In realtà la Weasley si è proposta, piuttosto esplicitamente ma no non è quello il mio segreto, ho scoperto di aver ereditato tutte le cose di Sirius Black- disse Alexander estraendo un foglio di carta dalla tasca.
-Hai ereditato? Bene- disse Kath confusa, non capiva ciò che Alex gli volesse dire.
-Tra le cose che ho ereditato c'è una piccola casa, non Black House, è nel centro di Londra, stavo pensando che forse potremmo andarci a vivere, tu per quest'anno hai praticamente finito qui e ti assicuro che il prossimo anno non ci saranno corsi se le cose continuano così- disse Alex incerto giocando con il bicchiere che aveva in mano.
-Non torno in Inghilterra- disse Katherine decisa, si poteva già sentire la rabbia nella sua voce.
-Basta scappare Kath, vale sia per me che per te, è il momento di tornare a casa- disse serio Alex.
-Questa è casa- disse Katherine allargando le braccia.
-Questa non è casa! Questo è un rifugio che ti sei costruita per scappare alla realtà che c'è in Inghilterra- disse Alex sincero.
-Qui mi sento realizzata, sono me stessa, in Inghilterra sono solo la figlia degli Heims, la ragazzina che non può avere opinioni, che deve fare la bambolina purosangue, non voglio tornare ad essere quella persona- disse Katherine scuotendo la testa.
-Io sono solo il figlio dei Malfoy, sto cercando di liberarmi di questa immagine, possiamo farlo insieme, possiamo diventare chi vogliamo- disse serio Alex prendendo le mani di Kath.
-Ho voglia di scappare, mi stai chiedendo tanto Alex- disse Katherine incerta.
-Non ti sto chiedendo d'impegnarti seriamente, ti sto chiedendo di tuffarti con me in quest'avventura- disse Alex sorridendo.
-Buttiamoci- disse Katherine annuendo decisa.
-Non ti tirerai indietro vero Kath?- chiese Alex punzecchiandola.
-Sono una donna che mantiene le proprie promesse- disse Kath facendogli la linguaccia.


La mattina seguente Alex stava facendo le sue valige ma si bloccò quando notò che Katherine non aveva preparato nulla.
-Kath che c'è?- chiese Alex quando vide Katherine con gli occhi lucidi.
-So che è quello che vuoi..ma non è quello che voglio io- disse Kath sottovoce.
-Me lo avevi promesso, ma non voglio obbligarti Kath, se vuoi restare qui, se questo è veramente il tuo posto allora va bene- disse Alexander baciando i capelli di Katherine, cercando di nascondere la delusione che provava in quel momento.
-Tu tornerai dai tuoi?- chiese Katherine con le lacrime che minacciavano di scendere da un momento all'altro.
-è quello che devo fare in questo momento- disse Alexander serio indietreggiando, prendendo le distanze dalla ragazza, sapeva che altrimenti non sarebbe mai riuscito a lasciarla.
-è stupido!- urlò Katherine quando Alex stava per uscire dalla porta.
-Cosa?- chiese Alex bloccandosi senza voltarsi.
-Tu che te ne vai..senza di me..senza di noi- disse Katherine decisa.
-Tu mi stai lasciando andare- disse semplicemente Alex.
-Non ti sto lasciando andare, sto lasciando le mie paure vincere- disse Katherine fissando il pavimento.
-Non farlo allora, tu sei più forte delle tue paure- disse Alex voltandosi e avvicinandosi a Katherine.
-Non c'è niente di più spaventoso che sfidare se stessi- disse Katherine senza guardare Alex.
-Insieme possiamo vincere, ti prometto che non lascerò i tuoi genitori trasformarti in ciò che non sei, ti prometto che ti terrò lontano da Voldemort- disse Alex sollevando il mento di Katherine con due dita facendo incontrare i loro sguardi.
-Promesso?- chiese incerta Katherine.
-Promesso- disse Alexander baciandola.

-Allora questa è casa- disse Kath guardandosi intorno, il salone era enorme con un soffitto altissimo e un grande camino che occupava gran parte della parete, i colori dominati erano il rosso scarlatto delle tende e dei teppeti e il nero dei divani.
-Si, era la casa in cui stava Sirius, ci sono 3 bagni, 3 camere, una cucina molto spaziosa, questo salone e una sala da pranzo...ed una piccola sorpresa, seguitemi tu e Wicked- disse Alex facendo strada verso una porta finestra che dava su un giardino immenso.
-Alex ma è...perfetto! Meraviglioso- disse Katherine osservando il giardino, era verde e rigoglioso, dal pratino si passava a una piccola foresta con uno stagno, vi era pure una piscina tonda che non stonava con l'ambiente naturale.
-è incantato per non avere accessi alla strada, è sicuro per Wikie- disse Alex sorridendo quando il piccolo labrador iniziò a correre come un pazzo.
-Adoro questo posto- disse Katherine con sguardo sognante.
-è la casa perfetta per una famiglia- disse Alex sovrappensiero.
-Ora devo andare..tu fai tutte le modifiche che vuoi, chiama i tuoi. Tornerò per pranzo- disse Alex spezzando il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.
-Ok, magari posso invitarli qui da noi?- disse Katherine incerta.
-Certo! Cucinerò io appena torno- disse Alex smaterializzandosi.


Alex si materializzò in un vicolo della Londra babbana per poi entrare in un famoso fast food, dove lo stava attendendo una ragazza bionda e riccia.
-Alexander sei tornato! Da quanto? Per quanto?- chiese Astoria lasciando cadere le patatine che stava mangiando.
-Per sempre- disse Alexander sedendosi di fronte alla bionda.
-Finalmente! Ti è passato quello strano periodo!- disse Astoria sollevata prendendo la mano di Alex.
-As dobbiamo parlare- disse serio Alexander, allontanando la mano.
-Di cosa? Sei tornato in te, a Londra, da me- disse Astoria felice.
-Non sarò mai più l'Alex che hai conosciuto, sono tornato ma non sono solo, volevo solo avvisarti di questo- disse sincero Alexander prima di andarsene.
-Che significa che non sei solo? Ti vedrò a Malfoy Manor? Ad Hogwarts?- chiese confusa e ferita Astoria.
-No, non credo- disse Alexander scuotendo la testa mentre si allontanava, doveva ancora andare dai suoi.
-Alexander è tornato!- disse Daphne appena vide Astoria rientrare a casa.
-Lo so gli ho parlato- disse Astoria triste.
-E..? Ti ha detto perchè è tornato? Per quanto resta?- chiese Daphne sorridendo.
-Credo sia tornato perchè Draco non si fa praticamente toccare da nessuno e non esce di camera da una settimana, è qui per restare e ha detto che non è solo- disse Astoria depressa.
-Stamani era solo? Con chi credi che sia venuto? Magari l'ha detto solo per liberarsi di te.- disse Daphne scrollando le spalle.
-Sembrava piuttosto serio quando l'ha detto- disse Astoria incrociando le braccia.


-Casa dolce casa- pensò Alex quando si materializò di fronte al portone di Malfoy Manor, non fece in tempo a bussare che sua madre corse ad aprire la porta, superando perfino gli elfi domestici.
-Alex finalmente! Tuo fratello è in camera e vorrebbe vederti- disse Narcissa abbracciando stretto Alex.
-Vado subito da lui- disse Alexander sorridendo.
-Resti per pranzo?- chiese Narcissa speranzosa.
-No, Kath ha invitato gli Heims a pranzo a casa nostra, gli ho promesso che ci sarei stato- disse Alexander mentre saliva le scale ed entrava in camera di Draco.
-Alex- disse Pansy freddamente alzandosi dal letto in cui si trovava anche Draco.
-Pan?- disse Alexander confuso osservandola uscire dalla stanza.
-Alex finalmente- disse Draco correndo ad abbracciare il gemello.
-Sei proprio come nostra madre- disse Alexander stringendo a sè il fratello.
-Così sei ufficialmente tornato a Londra?- disse Draco sollevato al pensiero di riavere il fratello vicino a sè.
-Si, visto che tu senza di me fai solo casini- disse Alexander sorridendo.
-Ma non vieni a vivere qui a casa..- disse Draco deluso.
-C'è Kath con me e sarebbe strano vivere qui con lei e con mamma e papà- disse Alexander imbarazzato.
-Sai che vi faranno duemila storia perchè convivete senza essere sposati vero? Va contro ogni secolare tradizione purosangue- disse Draco ghignando.
-Siamo sempre stati dei ribelli- disse Alex scrollando le spalle.
-Si tu sei proprio il gemello ribelle- disse Draco ridendo.
-Basta parlare di quanto sono perfetto, sono venuto qui per te, come stai fratellino?- chiese Alex tornando serio.
-Meglio, ancora non riesco a dormire senza sognare i dissennatori ma sto meglio, Pansy e sorprendentemente Hermione mi stanno aiutando molto- disse Draco imbarazzato.
-Perchè Pansy è così gelida con me?- chiese Alex confuso.
-è arrabbiata perchè hai mandato qui Hermione, il fatto che hai scaricato la sua migliore amica non aiuta la tua causa- disse Draco divertito.
-Una cognata arrabbiata non è quel di cui ho bisogno, cercherò di farmi perdonare dal tuo grande amore- disse Alex prendendo in giro Draco.
-Senti chi parla, quello che invita a pranzo i suoceri- disse Draco ridendo.
-E proprio per questo devo scappare- disse Alex correndo via, era tardissimo.


-Mamma ti prego non ricominciare- disse Katherine annoiata mentre preparava gli antipasti.
-Ti sto solo dicendo che questo non è il modo in cui si fanno le cose- disse la madre di Katherine stizzita.
-Cosa? I crostini? Sto spalmando male la salsa tartara?- disse Kath sarcastica.
-Sai bene a cosa mi riferisco! Convivere con un uomo che non è neanche il tuo fidanzato! In questo minuscolo appartamento senza elfi domestici e con quell'antigenica palla di pelo- disse la signora Heims guardando disgustata Wicked che fissava il cibo sperando di ottenere qualcosa.
-Alex, quest'appartamento e Wicked sono le cose migliori della mia vita. Prendo le mie decisioni da sola dall'età di undici anni, non hai più voce in capitolo madre- disse Katherine freddamente.
-Rispetta tu madre Katherine!- disse il padre di Katherine severamente.
-Mi sono perso qualcosa?- disse Alex entrando in cucina al momento giusto.
-Assolutamente no principe oscuro! Siamo noi che siamo arrivati in anticipo, è un onore essere qui in casa sua- disse la madre di Katherine con fare ossequioso.
-Bene, speriamo che Kath non decida di avvelenarci, la sua esperienza in cucina è limitata- disse Alex ridendo e baciando Kath per poi dare un pezzo di pane a Wicked.
-Lo sai vero che adesso non ti libererai più di lui?- disse Katherine ridendo quando Wicked saltò addosso ad Alex.
-Vai in giardino con loro, arrivo in un attimo con il cibo- disse Alex baciando la guancia di Katherine che accompagnò i genitori nel patio.

-Quali sono i vostri piani per il futuro?- chiese Eleonor, la madre di Katherine mentre stavano mangiando.
-Non ne abbiamo- disse Katherine secca ignorando lo sguardo di disapprovazione della madre.
-Voldemort mi vuole qui a Londra e penso che per Kath sia più sicuro stare qui in questo momento. Ho ancora una settimana come principe oscuro, poi il Lord tornerà e noi saremo liberi di sistemarci nell'appartamento come vogliamo, è ancora tutto sottosopra, dobbiamo decisamente fare un pò di shopping- disse Alexander prendendo la mano di Katherine.
-Il..cane resterà?- disse Eleonor disgustata.
-Wicked è un membro della famiglia- disse Alexander chiudendo la questione.
-Oggi a dire il vero è una ricorrenza speciale, cinque mesi fa ho conosciuto vostra figlia- disse Alexander sorridendo.
-Solo cinque mesi? Sembra un'eternità che ti sopporto- disse Katherine ridendo.
-Per questo ho deciso di fargli un regalo- disse Alex chiamando a sè con un accio una scatolina nera.
-Oh Merlino!! Greg hai visto!!- disse Eleonor entusiasta al marito.
-Se qui dentro c'è un anello ti uccido- bisbigliò Katherine sorridendo per far felice la madre.
-Tranquilla, tua madre resterà delusa- sussurrò Alex all'orecchio di Katherine per poi baciarli la guancia.
-Cos'è quella cosa?- disse Eleonor delusa quando vide che nella scatola vi era un braccialetto di platino con dei pendenti.
-è perfetto- disse Katherine emozionata osservando il braccialetto, i ciondoli scelti da Alex erano una A, una K, una W, un gelato, un fiocco di neve, una corona e il simbolo dell'infinito.
-Ma perchè un cane? Non erano meglio dei pavoni in giardino? O un gatto! Magari un unicorno!- disse Eleonor entusiasta.
-Era quello che voleva Kath e io realizzerò sempre i desideri di vostra figlia- disse Alexander deciso.
-Cosa significano quei simboli?- chiese Eleonor curiosa.
-Beh le lettere sono ovvie, il gelato perchè spesso era l'unica cosa nel nostro frigo a Durmstrang, il fiocco di neve perchè ogni volta che nevicava lo costringevo a passeggiare con me finchè non eravamo completamente bagnati, la corona..- disse Katherine mordendosi il labbro imbarazzata.
-..perchè sei la mia principessa, il simbolo dell'infinito perchè non ci siamo mai promessi l'eternità ma..- disse Alex guardando Katherine.
-è ciò in cui speriamo. Adesso è arrivato il momento per me di lavare i piatti, la noia di non avere elfi domestici- disse Katherine sbuffando per poi sparire in cucina.
-So che non approvate l'attuale situazione ma..se le mie parole possono rassicurarvi..un giorno sposerò vostra figlia- disse Alex sorridendo.
-Alex che succede?- chiese Katherine quando vide Alex portarsi le mani alle tempie.
-Scusatemi, emergenza in corso- disse Alex alzandosi ed evocando la sua maschera da mangiamorte per poi indossarla.
-Voldemort ti ha contattato mentalmente?- chiese Katherine preoccupata.
-Si vuole che io lo raggiunga in missione- disse Alex abbassando la voce mentre i genitori di Katherine assistevano alla scena.
-Lui chiama e tu rispondi, neanche Wicked è così obbediente- disse Katherine incrociando le braccia.
-Sai che non amo questa situazione, ma essere il principe oscuro mi permette di proteggere te i miei genitori e Draco- disse Alex deciso.
-Quando dirai a Draco delle tue frequentazioni con l'Oscuro signore?- disse Katherine frustrata.
-Appena starà meglio- disse Alex abbassando lo sguardo.
-Presto, voglio che tu lo faccia presto- disse Kath testarda.
-Scusatemi signori, il dovere mi chiama- disse Alex tirandosi su il cappuccio.
-Porti i nostri ossequi al signore oscuro- mormorò Greg osservando Alex sparire.

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Capitolo 21
*** La cena per farli conoscere ***


Kath era appena riuscita a far tornare a casa loro i suoi genitori quando qualcuno suonò alla porta.
-Chi potrà mai essere Wikie?- disse Katherine giocando con Wicked mentre andavano ad aprire la porta.
-Draco, Pan, che ci fate qui?- chiese sorpresa Katherine quando vide i due alla sua porta, sembravano usciti da una sfilata di moda.
-Come fai a sapere che io non sono Alex?- chiese Draco curioso, non erano molte le persone che riuscivano a distinguere i gemelli Malfoy.
-I capelli di Alex sono leggermente più scuri, lui non va in giro con Pansy e mi guarda in un modo diverso da come mi guardi tu- disse Katherine sicura incrociando le braccia.
-Puoi farci entrare?- chiese Draco stringendo la mano di Pansy e guardandosi intorno nervoso, non si era ancora abituato ad uscire di casa.
-è la sua prima volta fuori casa da quando..- disse Pansy bloccandosi, non voleva mettere Draco in imbarazzo, ma non voleva neanche vederlo soffrire.
-Certo entrate!- disse Katherine lasciandoli passare immediatamente.
-Allora? Dov'è il mio fratellino?- chiese Draco visibilmente più rilassato, accarezzando Wicked.
-Ehm, ecco..Alex..- disse Katherine in difficoltà, non poteva dire ai due che Alex era in missione, raccontare a Draco ciò che stava facendo era compito di Alex.
-Mmm si dunque Alex è..- disse Katherine guardandosi intorno in cerca d'ispirazione, non era mai stata brava con le bugie.
-Alex è qui, eccomi- disse Alex uscendo dalla camera perfettamente vestito.
-Sei tornato a casa e ti sei cambiato? Cosa sei Houdini?- bisbigliò Katherine all'orecchio di Alexander.
-No, sono meglio- disse Alex ridendo, dandogli un bacio sulla guancia.
-Sei ricoperto di sudore, che facevi fratellino?- disse Draco ridendo.
-Palestra, al contrario di te mi piace avere un minimo di muscoli- disse Alex facendo la linguaccia al fratello.
-Allora? Che ci fate qui?- chiese Katherine sorridendo finalmente rilassata.
-Personalmente sono qui per tormentarti- disse Draco ghignando, si divertiva a bisticciare con la cognata, era il loro modo di volersi bene.
-Passavamo da queste parti, siamo venuti a Londra a fare shopping- disse Pansy dando una gomitata a Draco.
-Oh shopping! è così tanto che non faccio shopping! Possiamo andare con loro Alex? Possiamo?- disse Katherine supplicando Alex.
-Si ma visto che insisti sul fatto che non sei la mia ragazza tutti i tuoi acquisti vanno sul conto di tuo padre- disse Alex ridendo.
-Dopo il pranzo infernale mio padre se lo merita- disse Kath afferrando la giacca e uscendo con gli altri.
Decisero di optare per una passeggiata per la Londra babbana, i babbani hanno i vestiti migliori, nel bel mezzo di una via del centro di Londra avvistarono una riccia che li salutava con entusiasmo.
-C'è Hermione- disse Alex sorridendo.
-Fanstastico- disse Pansy sarcastica.
-Mione? Sei a Londra per fare shopping?- chiese Alex baciando la guancia di Hermione.
-A dire il vero i miei hanno il loro studio qui vicino- disse Hermione sorridendo.
-Ciao mezzosangue- disse Draco senza guardarla.
-Siamo tornati al mezzosangue, vedo che sei tornato in te- disse Hermione seccata.
-Si, grazie a Pansy- disse Draco prendendo la mano della fidanzata.
-Tranquillo Draco, non mi aspettavo di sentirti dire grazie, sono venuta da te e ti ho aiutato perchè me l'ha chiesto il mio migliore amico- disse Hermione incrociando le braccia.
-Non avrei mai ringraziato una mezzosangue- disse Draco gelido.
-Non voglio che un razzista come te mi ringrazi- disse Hermione furiosa.
-Vi amate proprio voi due eh?- disse Katherine divertita da quello scambio di battute.
-Devi essere Katherine- disse Hermione allungando la mano per presentarsi.
-Esatto, è un piacere conoscere finalmente l'amica più intelligente di Alex- disse Katherine sorridendo, la frecciatina a Pansy non sfuggì a nessuno.
-Io adesso devo proprio andare, i miei genitori mi aspettano, è stato un piacere Katherine, adesso che siete a Londra dovremmo uscire insieme qualche volta- disse Hermione sorridendo, per poi salutare Alex con un bacio sulla guancia ed ignorando gli altri due si allontanò.
-Sempre un piacere vederti andar via mezzosangue- disse Draco, beccandosi il dito medio da Hermione.
-L'adoro- disse Katherine ghignando.
-Andiamo a prendere qualcosa da bere- disse Alex prendendo la mano di Katherine.
-Conosco il posto perfetto- disse Pansy guidandoli verso un club all'ultima moda.
-Corri a nasconderti Alex- disse Draco ridendo quando avvistò le sorelle Greengrass.
-Ci sono le tue fidanzate Alex- disse Katherine divertita quando vide Alex più bianco del solito.
-Tesoro!! Siamo qui- disse Pansy chiamando Daphne, aveva organizzato tutto.
-Sei una vera strega, una perfida perfida strega- disse Alex indignato a Pansy.
-Credo che alla fine diventeremo grandi amiche Pansy- disse Katherine sinceramente impressionata.
-Ciao ragazzi, ciao Pansy- disse Daphne salutando tutti tranne Katherine.
-Puoi ignorarmi ma questo non mi farà scomparire- canticchiò Katherine divertita.
-Posso sperare però- disse Daphne acida.
-Così è lei quella che è venuta qui con te da Durmstrang.- disse Astoria delusa.
-Oh no, la mia presenza qui è puramente una conseguenza dell'arrivo di Wicked, scommetto che Alex si riferiva a lui- disse Katherine sorridendo furba.
-Chi è Wicked?- chiese confusa Astoria.
-Oh è nostro figlio, sono felice che tu non veda la pancia, sono al quinto mese- disse Katherine cercando di rimanere seria mentre intorno a lei regnava il silenzio, solo Alex cercava di non ridere e naturalmente anche Draco che sapeva bene chi fosse Wicked.
-Dimmi che sta scherzando Alex! Sto per sentirmi male- disse Daphne aggrappandosi a Pansy.
-Sta scherzando Duff tranquilla- disse Alex scoppiando a ridere.
-Non me lo stai dicendo solo per calmarmi vero?- disse Daphne scettica.
-Credi quel che vuoi- canticchiò Katherine divertita.
-Wicked è il nostro cane- disse Alex ridendo.
-Oh- disse Daphne sorpresa calmandosi per un attimo.
-Così sei tornato a casa Alex?- chiese Astoria cambiando argomento.
-Non esattamente, io e Kath viviamo qui nel centro di Londra, in una delle mie proprietà- disse Alex mettendo un braccio intorno alle spalle di Katherine.
-Ma va contro tutte le tradizioni purosangue? Cosa dicono i tuoi genitori? Oh povera Narcissa si vergognerà così tanto!- disse Daphne indignata portando le mani alla bocca.
-è stato bello rivedervi ragazze, arrivederci- disse Alex secco allontanandosi insieme a Katherine.
-Mi dispiace- disse Pansy baciando la guancia di Daphne per poi seguire Draco che si era allontanato con il fratello.
-Perchè lei è di nuovo qui?- disse Draco esasperato, quando raggiungendo il fratello vide che Hermione era tornata.
-I suoi genitori hanno avuto un' emergenza,  l ho invitata a passare il resto della giornata con noi- disse Alex ghignando.
-Non riesco a credere che mio fratello ti abbia invitato a fare shopping con noi..Merlino che umiliazione farmi vedere in pubblico con te- disse Draco mentre gli altri stavano osservando le vetrine.
-Siamo entrambi due persone importanti nella vita di tuo fratello, dobbiamo andare d'accordo- disse Hermione secca.
-Io sono suo fratello, tu sei niente, una sporca mezzosangue- disse Draco disgustato.
-Io sono quella che stava al suo fianco ogni volta che Voldemort voleva ucciderlo, io sono quella che era con lui quando tu gli rendevi la vita impossibile- sibilò Hermione ammutolendo Draco, che tenne il broncio per tutto il pomeriggio.
-Mione vieni a cena con noi? C'è un nuovo ristorante giapponese che vogliamo provare- disse Alex sorridendo mentre giocava con i capelli di Kath.
-Per favore aiutatemi! Da quando siamo tornati a Londra non fa altro che mangiare queste cose strane, ho bisogno di alleati- disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Se per tuo fratello va bene?- disse incerta Hermione guardando Draco.
-Per Draco non ci sono problemi..vero?- disse Alex guardando il fratello minacciosamente.
-Nessun problema- disse glaciale Draco.
-Perfetto, ho invitato anche Bla- disse Alex ghignando.
-E non aveva già organizzato tutto per accoppiarti con Blaise, Hermione, non ci pensare proprio- disse sarcastica Katherine.
Stavano aspettando Blaise fuori dal ristorante ormai da un quarto d'ora, quando il moro si decise finalmente a farsi vedere.
-Blaise finalmente!- disse Alex annoiato quando vide arrivare Blaise.
-Non è esattamente facile scappare alle grinfie di mia madre- disse Blaise sistemandosi la camicia, era ancora vestito con il completo elegante che indossava alla raccolta fondi di sua madre.
-Blaise lei è Hermione, vi siete sicuramente visti ad Hogwarts- disse Alex facendo le presentazioni.
-Hermione la..- disse Blaise per poi venir interrotto da Hermione.
-La mezzosangue si, è così che ama definirmi il tuo migliore amico- disse Hermione annoiata.
-Stavo per dire la migliore amica di Alex- disse Blaise baciando la mano di Hermione.
-I migliori amici dei Malfoy, è questo ciò che siamo?- disse Hermione arrossendo e ridendo.
-Non per molto ancora- mormorò Draco stizzito.
-Vado a prendere qualcosa da bere- disse Draco alzandosi di scatto, dopo l'ennesima risatina di Hermione.
-Cosa vuoi?- chiese Draco seccato quando Hermione lo raggiunse al bar.
-Solo sapere perchè mi odi così tanto! So che odi tutti i mezzosangue ma ammettiamolo io sono la prima nella tua classifica dell'odio eterno e vorrei sapere il perchè, il nostro conflitto non fa bene ad Harry- disse Hermione serio.
-Alex! Lui è Alexander ed è mio fratello!- disse Draco arrabbiato.
-Ce l'hai con me perchè Alex mi vuole bene?- disse Hermione come se fosse ovvio.
-Tu c'eri sempre per lui, anche quando io non potevo esserci- disse Draco alzando la voce.
-Mi odi perchè sei geloso quindi- disse Hermione razionale.
-Io geloso di te? Non scherziamo- disse Draco disgustato.
-Invece ho ragione io, tu non odi me ma odi te stesso per quel che hai fatto in passato a tuo fratello, non riesci a perdonarti quello che lui già ti ha perdonato- disse Hermione ragionando.
-Non sai quello che dici- disse Draco scuotendo la testa, bevendo il suo shot tutto d un fiato.
-Si che lo so, può anche farti arrabbiare Draco ma ho dimostrato di saperti capire- disse Hermione ghignando vittoriosa.
-Tu non sai nulla di me- disse Draco indignato.
-Ti ho visto quando avevi toccato il fondo e sono riuscita ad avvicinarmi a te, Pansy c'era riuscita per caso?- disse Hermione pungente.
-Vuoi sentirti dire grazie?- chiese Draco sarcastico.
-Voglio che tu accetti la mia presenza nella vita di Alex..e nella tua- disse semplicemente Hermione.
-Torniamo al tavolo.- disse secco Draco, sentendo su di sè lo sguardo di Pansy.
-Ahhh piccante piccante- disse Katherine afferrando la bottiglia dell'acqua dopo aver mangiato una strana salsa verde.
-Sono una frana con questi cosi- disse Hermione dopo l'ennesimo tentativo con le bacchette andato male.
-Perchè questo posto non è per quelli come te- disse Draco usando perfettamente le sue bacchette, beccandosi un'occhiataccia da Alex.
-T'insegno io- disse Blaise offrendosi di aiutarla.
-Bravo Blaise, fai la tua azione caritatevole annuale- disse Draco ridendo.
-Mangiare con le bacchette fa parte dell'educazione purosangue?- chiese Hermione mordendosi il labbro inferiore.
-Non esattamente, le nostre famiglie viaggiano molto per affari. L'oriente è solo una delle tante mete- disse Blaise sorridendo mentre aiutava Hermione.
-Viaggiare è anche il mio sogno- mormorò Hermione arrossendo.
-Lo realizzerai un giorno, magari potrò aiutarti un pò..i miei genitori hanno una casa in Spagna..pensavamo di passarci un weekend con i ragazzi..non è il Giappone ma..- disse Blaise sorridendo.
-Blaise- disse Draco arrabbiato dando un calcio a Blaise sotto il tavolo.
-Credo sia un ottima idea Bla!!- disse Alex annuendo.


-Credo che sia arrivato il momento di andare a letto, i miei genitori si staranno chiedendo dove sono finita- disse Hermione guardando l'orologio.
-è tardi per andare a piedi, ti accompagno io, ho la limo qui fuori- disse Blaise alzandosi in piedi.
-La limo? Niente polvere o magitaxi?- chiese Hermione sorridendo.
-La mia famiglia ha molti investimenti nel mondo babbano, spesso mia madre organizza raccolte fondi per i più bisognosi, è  una di quelle raccolte che mi ha fatto fare tardi alla cena, però ho la limo a mia dispozione- disse Blaise poggiando una mano sulla schiena di Hermione.
-Avete così tanto in comune- disse Alex sorridendo.
-Si, lei è bisognosa e Blaise l aiuta- bonfocchiò Draco, beccandosi l ennesima occhiataccia dal fratello, mentre Hermione e Blaise si allontanavano insieme.
-Siamo arrivati, questa è casa dei miei genitori. Grazie per avermi accompagnato Blaise- disse Hermione sorridendo.
-è stato un piacere- disse Blaise lasciando andare la mano di Hermione che era stretta nella sua.
-Perchè sei così gentile con me? A Draco non piacerà- disse Hermione imbarazzata.
-Non sono come Draco, su alcune cose la pensiamo diversamente. Non mi permetterei mai di giudicarti per quel che sei, non tutti i mezzosangue sono stupidi e non tutti i purosangue sono dei geni. Se dovessero esistere solo i purosangue allora la magia si estinguerebbe molto in fretta- disse Blaise serio.
-Non farti sentire da Draco mentre dici queste cose- scherzò Hermione.
-Può anche sentirmi, non sono il suo schiavo, sono un suo amico e a volte gli amici ci dicono cose che non ci piacciono- disse Blaise saggiamente.
-Vero, mi sto ricredendo su di te Blaise- disse Hermione impressionata.
-Si lo so, hai realizzato che non sono soltanto bellissimo ma che ho anche un cervello- disse Blaise ridendo.
-Ora non esageriamo- disse Hermione divertita.
-Notte Hermione- disse Blaise baciando la guancia di Hermione per poi sparire.

-Draco parliamo un attimo- disse Alex mettendo una mano sulla spalla al fratello trattenendolo, mentre le ragazze si allontanarono da loro.
-Che succede?- chiese Draco teso.
-Sei stato scortese con Hermione tutte la sera Draco, questa storia deve finire- disse serio Alex.
-Non la voglio vicino alla nostra famiglia- disse Draco senza guardare Alex.
-Perchè? Cosa ti ha fatto di male?- disse Alex confuso.
-Mi capisce, sa comprendermi solo come tu sai farlo- disse Draco a disagio.
-E questo ti crea problemi perchè?- chiese Alex che voleva vederci chiaro in tutta questa storia.
-Perchè mi fa dubitare di tutto ok? Di tutto- disse Draco alzando la voce, le ragazze per fortuna non li avevano sentiti.
-Di Pansy?- chiese Alex sottovoce.
-Amo Pansy, Merlino la amo da quando ho imparato a camminare. Amare Pansy è naturale per me, è la mia ragazza e non so cos'altro potrebbe essere, è diventata un'abitudine per me stare con lei. Il nostro percorso è segnato, matrimonio e un solo figlio, preferibilmente maschio.- disse Draco pensieroso.
-Ma con Hermione..- disse Alex cercando di spingere Draco a parlare.
-Lei riesce ad appassionarmi, litighiamo in continuazione ma mi fa sentire vivo. Odiarla è divertente, provocarla è la cosa più eccitante che io abbia fatto negli ultimi tempi e questo la dice lunga sulla mia vita- disse Draco ridendo senza gioia.
-Hermione fa quest'effetto a molti- disse Alex ridendo.
-Non ho la forza di lasciar andare tutta la mia vita fratellino, amo Pansy...devo solo ritrovare il Draco che ero con lei- disse Draco deciso.
-Magari è solo un momento di crisi passeggero- disse Alex cercando di consolare il fratello.

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Capitolo 22
*** Una proposta per dire.. ***


-Allora? Abbiamo la villa a Maiorca dei tuoi?- chiese Draco appena vide Blaise materializzarsi al Malfoy Manor.
-Si! I miei genitori non hanno fatto altro che ripetere che è un onore ospitare i principi oscuri nella loro umile villa- disse Blaise ridendo.
-Finalmente ho trovato un vantaggio dell'essere principe oscuro- disse Draco ridendo.
-Voi avete il permesso del grande capo?- chiese Blaise sedendosi al tavolo.
-Due settimane senza missioni, ho appena finito di parlare con lui- disse Alex che si era appena materializzato.
-Io è più di un mese che non vengo convocato, mi considero in ferie- disse Draco rilassandosi, Alex sentì una fitta di senso di colpa, prima o poi avrebbe dovuto parlare con suo fratello.
-Chi viene in vacanza con noi?- chiese Alex cambiando discorso.
-Pensavo di riunire il vecchio gruppo. Le vostre ragazze, le sorelle Greengrass, Theo e la sua nuova fiamma e ovviamente Hermione- disse Blaise ghignando, i suoi occhi s illuminarono quando pronunciò il nome di Hermione.
-Ovviamente- disse Draco stizzito, non poteva avere un pò di pace con Pansy.
-Le Greengrass? Tu mi vuoi male- disse Alex facendo la vittima.
-Naturalmente ci sono solo cinque camere- disse Blaise sorridendo compiaciuto.
-E tu dovrai condividerla con la mia Mioncina- disse Alex dando il cinque a Blaise.
-Tu hai sempre intenzione di fare quello di cui mi hai parlato?- disse Draco scettico ad Alex.
-Si, ne abbiamo già parlato Dra, mi sento pronto, è il momento giusto- disse Alex sereno, portandosi la mano alla tasca, per controllare di avere sempre la scatoletta.
-Lo spero per te- disse Draco alzandosi, insieme i ragazzi si smaterializzarono davanti alla villa, dove le ragazze li attendevano.
-Manca solo Hermione- disse Alex guardandosi intorno, c erano montagne di valige in attesa di essere sistemate dagli elfi, la villa era bellissima, stile arabo, esterni rossi, piena di finestre e balconi dai quali si poteva godere una splendida vista del mare, i giardini erano curatissimi e magicamente rigogliosi nonostante il clima torrido, l enorme piscina ovale completava il look del giardino che aveva anche accesso alla spiaggia privata.
-Dobbiamo aspettare una mezzosangue?- disse Pansy annoiata.
-La mezzosangue è qui- disse Hermione che si era appena materializzata, aveva la metà delle valige delle altre, meno anche di Draco.
-Hermione, temevo mi avessi dato buca, ero già pronto ad affogarmi nel mare- disse Blaise andando a salutare Hermione quando la vide.
-Stavo per darti buca per colpa delle tue cattive compagnie, poi ho pensato che una vacanza gratis non si rifiuta mai- disse Hermione avvicinandosi a Blaise per dargli un bacio sulla guancia ma scontrandosi contro le labbra del ragazzo che la strinse a sè, beccandosi un paio di fischi entusiasti di Alex.
-Purtroppo temo che la sistemazione non sarà di tuo gradimento, dovrai condividere la stanza con me- mormorò Blaise all'orecchio di Hermione.
-Mmm se proprio devo- disse Hermione divertita guardando Draco che la fulminava con la sguardo.
-Non dovresti venire con noi- disse Draco quando vide Hermione avvicinarsi, gli altri erano tutti impegnati con i bagagli.
-Sono ospite di Blaise, è un mio amico come è un tuo amico- disse Hermione secca.
-Lui vuole solo una cosa da te e quando l'avrà avuta a te non resterà niente, il mondo dorato in cui ti ha portato svanirà. Questo succede a quelle come te- disse Draco ridendo.
-So che lui mi vuole, ma mi vuoi anche tu- disse Hermione furba.
-Ti piacerebbe, sei tu quella che mi vuole- disse Draco provocandola.
-Preferirei morire- disse Hermione guardandolo negli occhi intensamente.
-Amore!! Mi aiuti con le valige?- urlò Pansy chiamando Draco.
-Salvato dalla mogliettina- disse Hermione sorridendo e indietreggiando.
-Vieni tesoro, ti mostro camera nostra- disse Blaise mettendo le mani sui fianchi di Hermione.
-Grazie Bla- disse Hermione poggiando la testa sul petto di Blaise, sentendo sempre lo sguardo di Draco fisso su di lei.
-Questa è la nostra camera- disse Blaise prendendo la mano di Hermione per mostrargli la stanza in cui avrebbero alloggiato per le prossime due settimane.
-è bellissima- disse Hermione guardandosi intorno, al contrario della maggior parte delle altre stanze questa era arredata con colori chiari, vi era un'enorme letto matrimoniale e le pareti erano color pastello, una parete era composta interamente da finestre che permettevano di accedere all'ampio balcone.
-Solo il meglio per la strega più brillante della sua generazione- disse Blaise abbracciando da dietro Hermione che ammirava il mare dal balcone.
-Vorrei chiarire una cosa però, non sono il genere di ragazza che per ringraziarti di averla portata qui viene a letto con te, voglio conoscerti, voglio che prima di tutto tu sia mio amico.- disse Hermione seria.
-Mi piaci per questo Hermione, perchè sei diversa da tutte le principessine purosangue con le quali sono cresciuto- disse serio Blaise.


Nella camera accanto Draco e Pansy si stavano sistemando, la ragazza cercava di coinvolgere Draco mostrandogli tutti i suoi bikini più provocanti ma il biondo aveva la mente altrove.
-Senti se le ragazze vogliono scambiare le camere?- disse Draco, il pensiero di avere la camera confinante con quella di Hermione e Blaise e sentire le loro attività notturne gli dava il vomito.
-No, questa è più bella, ha la vista sul mare e l idromassaggio sul balcone- disse Pansy incrociando le braccia.
-Che bisogno hai di vedere il mare quando hai me?- sbuffò Draco, cercando di distrarla.
-Credevo che questa vacanza potesse aiutarti Draco, ma sei sempre così teso e arrabbiato- disse Pansy massaggiando le spalle del fidanzato.
-Finire in prigione circondato dai dissennatori fa questo alle persone, le distrugge, le cambia- disse Draco secco scrollando le spalle e allontanando Pansy.
-Ha cambiato anche quello che provi per me? Quello che c'è tra di noi?- disse Pansy con gli occhi lucidi.
-Niente cambierà mai quello che c'è tra di noi, è così da anni ormai- sospirò Draco massaggiandosi le tempie, tra il nervosismo del fratello e il suo gli stava venendo un gran mal di testa.
-Perchè allora mi rifiuti Draco? Mi tratti come se fossi un'estranea, mi hai escluso dalla tua vita, mi sento come un cagnolino che ti segue disperato per una carezza che non sei disposto a darmi- disse Pansy frustrata.
-Non posso stare qui un momento di più- disse Draco uscendo dalla stanza.
-è notte fonda, dove diavolo vai?- disse Pansy esasperata quando Draco uscì sbattendo la porta.
Senza pensarci due volte il biondo di diresse verso la spiaggia, forse un bagno notturno lo avrebbe rilassato.
-Per Salazar, che ci fai tu qui?- disse Draco annoiato quando vide Hermione seduta in spiaggia.
-Sei tu che mi hai raggiunto, non è colpa mia se c'incontriamo, comunque non riesco a dormire- disse Hermione sistemandosi i capelli.
-Blaise russa?- chiese Draco accennando un sorriso, per poi sedersi vicino a lei.
-Non sono abituata a dormire con un ragazzo- disse Hermione imbarazzata.
-Preferisci le ragazze?- disse Draco ghignando.
-Non sono abituata a condividere il letto con qualcuno, è una cosa..intima- disse Hermione incerta, con le gote rosse, fissando il mare.
-Capisco- disse Draco pensieroso.
-Tu che ci fai qui? Non dirmi che il grande Draco Malfoy non ha di meglio da fare la notte, non mancherai alla tua mogliettina?- disse Hermione provocandolo.
-Il rumore del mare mi rilassa, mi ha sempre aiutato a schiarirmi le idee, per quanto riguarda Pansy abbiamo litigato.- disse Draco senza aggiungere altro.
-Pensieri per la testa?- chiese Hermione dopo un minuto di silenzio.
-Sono sempre stato il figlio di papà al quale è stato tutto servito su un piatto d'argento, mi hanno procurato anche una fidanzata quando avevo dodici anni, non ho mai dovuto combattere per avere qualcosa, adesso devo lottare per assicurarmi di vivere un altro giorno. Tutto ciò che prima era piacevole e rassicurante adesso è..vuoto- disse Draco malinconico, voleva così tanto tornare ad essere il ragazzino spensierato di prima.
-Mi fai infuriare lo sai? Hai questa maschera da figlio di papà razzista e viziato, poi ogni tanto la lasci cadere mostrando al mondo il vero te stesso, e io non posso far a meno di pensare che il vero Draco Malfoy vale cento volte di più di quello che mostri al mondo- disse Hermione frustrata.
-Era un complimento mezzosangue?- disse Draco divertito.
-Forse- disse Hermione arrosendo ancor di più.
-Solo con te e Alex riesco ad essere sincero, non riesco a capire il perchè- mormorò Draco.
-Perchè tuo fratello continuerà a volerti bene nonostante tutto, per quanto riguarda me..la mia opinione non è rilevante per te, non t'interessa quello che penso di te- disse Hermione sorridendo furba.
-Credo che tu abbia ragione, non sono interessato a quello che pensi di me- disse Draco serio.
-Mi hai dato ragione! Allerto la stampa?- disse Hermione ridendo.
-Hermione..cosa pensi di me?- sussurrò Draco, abbassando lo sguardo.
-Sei il fratello del mio migliore amico..perciò ci deve essere sicuramente qualcosa di positivo in te- disse Hermione sorridendo.
-E se io fossi il gemello cattivo?- disse Draco ridendo.
-Le persone non sono solo buone o cattive, tutti hanno un lato oscuro- disse Hermione saggiamente.
-Anche tu? Non sei una santa? Adesso sono io quello pronto ad allertare la stampa- disse Draco divertito.
-Sono più oscura di quel che pensi Draco, sono solo terribilmente brava a nascondere e soffocare quella parte di me- mormorò Hermione lentamente.
-Come fa la principessina di Grifondoro ad essere una cattiva ragazza? Non ti credo- disse Draco divertito.
-Sono qui no? Tra i mangiamorte cattivi. Ancora non sono scappata, questo non ti dice niente?- mormorò Hermione avvicinandosi a Draco.
-Si, che non hai l'istinto di sopravvivenza- disse Draco ghignando, poggiandogli una mano sul collo.
-Se mi sfiori Alex sarà veramente arrabbiato con te- sussurrò Hermione divertita, inclinando la testa all indietro, invitandolo a stringere.
-Usare mio fratello contro di me..degno di una serpe- disse Draco divertito, accarezzando il collo di Hermione con la punta delle dita.
-Una leonessa con il cuore di un serpente- disse Hermione provocandolo.
-Hai anche tu una maschera- disse Draco con le labbra a pochi centimetri da quelle di Hermione, la mano si era spostata dietro al collo di lei e le accarezzava dolcemente la nuca.
-Che ho tutta l'intenzione di tenermi- disse Hermione ghignando e indietreggiando, per poi lasciare Draco solo in spiaggia.
-Maledetta mezzosangue- disse Draco sdraiandosi sulla spiaggia, osservandola andar via.
La mattina seguente Draco era di umore nero, aveva passato la notte in spiaggia da solo, era ricoperto di sabbia e aveva un mal di schiena da ottantenne.
-Buongiorno fiorellino- disse Alex vedendo arrivare il fratello nella sala comune, dove avrebbero fatto colazione.
-Non è per niente un buon giorno- disse Draco sedendosi, Pansy da brava fidanzata purosangue gli aveva preparato la colazione, anche se arrabbiata con lui non sapeva trasgredire l'etichetta.
-Puoi smettere di fulminare con lo sguardo la mia migliore amica?- pensò Alexander mentre facevano colazione.
-Non smetterò finchè un fulmine non la colpirà veramente- pensò Draco divertito.
-Passerò la mia vita ad impedirvi di uccidervi a vicenda- pensò Alex alzando gli occhi al cielo.
-Comunque perchè mi stai parlando mentalmente? Non lo facevi più credevo- pensò Draco confuso.
-Mi mancavi- pensò semplicemente Alex mentre giocava con i capelli d Kath.
-Hai finito? Rimarrò pelata per colpa tua- disse Kath dandogli uno schiaffo sulla mano.
-Sempre bellissima- disse Alex baciandogli il collo.
-Adulatore- disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Stavo pensando che oggi potremmo fare un giro in città e nel pomeriggio andare al mare- disse Blaise imboccando Hermione.
-Io sono stanca, stanotte ho dormito poco, andate voi, ci vediamo dopo in spiaggia- disse Hermione sorridendo.
-Io vado direttamente in spiaggia, tieni tesoro...divertiti ma non troppo- disse Draco porgendo a Pansy la sua magic card, cercando di rabbonirla.
-Starai bene?- disse Blaise preoccupato ad Hermione dopo aver guardato Draco.
-Mi terrò lontana dalla piscina nel caso abbia deciso di affogarmi- disse Hermione annuendo per poi mettersi sulle punte per dare un leggero bacio a Blaise.
-Visto che mi odi così tanto perchè hai deciso di restare qui con me?- disse Hermione annoiata quando rimase sola con Draco.
-Magari voglio veramente affogarti in piscina- disse Draco avvicinandosi ad Hermione.
-Non oseresti- disse Hermione sicura, ridendo furba.
-Non mettermi alla prova, non sai quanto lo voglio.- disse Draco con voce roca.
-Quanto vuoi cosa Draco? Perchè ho la sensazione che qui non si parli più della mia morte?- disse Hermione provocandolo, avvicinandosi ancor di più al biondo, poteva sentire il respiro di lui sulle sue labbra.
-Ti ucciderò un giorno Hermione..tu non hai il diritto di fare questo- mormorò Draco.
-Questo cosa?- chiese Hermione sollevando lo sguardo, incrociando gli occhi grigi di Draco.
-Farmi impazzire- disse Draco indietreggiando, lasciandola sola e senza fiato.
Nel pomeriggio ancora non era rientrato nessuno ed Hermione, dopo essersi messa uno stremenzito bikini rosso, comprato in un pomeriggio di shopping con Ginny, decise di fare un bagno in piscina, per sua sfortuna c era già Draco sdraiato a bordo piscina.
Quando il biondo la vide arrivare s irrigidì, fissandola da capo a piedi, incapace di staccare lo sguardo da lei.
-Possiamo parlare?- disse Hermione avvicinandosi, Draco si limitò ad annuire, sembrava aver perso le parole.
-Perchè sei così strano Draco? A me puoi dirlo, non ho nessuno a cui raccontare i tuoi segretucci- disse Hermione sedendosi a bordo piscina insieme a Draco.
-Alex non ti ha detto il perchè di questa vacanza?- disse Draco pensieroso.
-Per rilassarci tutti insieme- disse Hermione confusa.
-Perchè Alex farà la proposta..a Katherine.- disse Draco tristemente.
-E questo ti deprime perchè?- chiese Hermione confusa.
-L'ho appena ritrovato, è appena ritornato in famiglia..e vuole già crearsene una tutta sua.- disse Draco sospirando.
-Mi fa male dirlo ma..tu sei la persona più importante della vita di Alex, sei la sua metà perfetta Draco. Niente e nessuno potrà mai rimpiazzarti, nè io, nè Katherine. Tu sei il suo mondo, non ci sarà mai un legame più forte del vostro.- disse Hermione sincera.
-Non voglio più pensarci, vieni in piscina o il costume è solo per farti ammirare?- disse Draco tuffandosi in piscina.
-Pensi che ci sia qualcosa d'ammirare?- disse Hermione sorridendo divertita.
-Un paio di cosette- disse Draco ammirando le forme di Hermione.
-Ah si?- disse Hermione tuffandosi in piscina.
-Si, vedo decisamente qualcosa che mi piace mezzosangue- disse Draco baciando il collo di Hermione.
-Draco che fai?- sospirò Hermione.
-Cedo alle tentazioni, i Malfoy non sono famosi per il loro autocontrollo e con te mezzosangue il poco autocontrollo che ho..svanisce!- disse Draco attirando Hermione a sè.


Intanto in città Alex e Katherine stavano esplorando le rovine di un castello antico, il posto che Alex aveva scelto per fare la proposta a Kath, adesso doveva solo intrattenerla fino al tramonto.
-Cos'è quella faccia?- chiese Katherine quando vide Alex preoccupato.
-Non so se è stata una scelta saggia lasciare Draco ed Hermione da soli, mio fratello è impulsivo e odia Hermione...- disse Alexander mentendo, era nervoso per ben altro.
-Ci sono più probabilità che li troviamo a far sesso sul tavolo di cucina!- disse Katherine ridendo.
-Stiamo parlando di Hermione e Draco, si odiano!- disse Alex ridendo, anche se lui era a conoscenza dei dubbi del fratello.
-Alla base di tutti i grandi amori c'è un pò d'odio, sennò non ci sarebbe passione, io ti odiavo, un pò ti odio ancora.- disse Katherine, per poi bloccarsi e arrossire.
-Lo sai cosa hai appena detto vero?- disse Alex ghignando felice e compiaciuto.
-Zitto e cammina- disse Katherine imbarazzata.
-Oh mi ami così tanto! Sono l'amore della tua vita- disse Alex ridendo e rincorrendo Katherine, sempre più convinto che quello che stava per fare era la scelta giusta.
-Alex che fai? Perchè ti sei bloccato?- disse Katherine voltandosi quando vide Alex fermo, con una mano in tasca.
-So che tu non sei per le cose zuccherose e romantiche, perciò sarò diretto Kat. Penso che quello che sia tra noi sia estremamente speciale, ti amo, ti odio, ogni giorno che passo al tuo fianco mi sento sempre di più l'uomo che aspiro a diventare. Credo sinceramente che io e te siamo per sempre...sposami?- disse Alex speranzoso, mostrando a Katherine l'anello che insieme a Draco gli aveva comprato a Diagon Alley.
-Perchè mi fai questo? Lo sai!! Sai che non lo volevo!- disse Katherine piangendo.
-Kat..- disse Alex ferito.
-No!! Lo sapevi..lo sapevi! No!- urlò Katherine arrabbiata in lacrime.
-No?- disse Alex indietreggiando, come se Katherine lo avesse ferito.
-Non possiamo tornare indietro a qualche minuto fa? Non possiamo dimenticare tutto? Ti prego!! Ti prego- disse Katherine disperata.
-No, credo di no. Mi dispiace- disse Alex smaterializzandosi.




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Capitolo 23
*** La scelta di Alex ***


Alexander in preda a una furia cieca si materializzò nel covo di Voldemort, deciso a fare un ultimo sacrificio per la sua famiglia, se non poteva essere felice lui almeno avrebbe messo al sicuro gli altri.
-Alexander? Che ci fai qui? Non ti avevo convocato- disse Voldemort stupito quando vide Alex entrare nella sala del trono e inginocchiarsi ai piedi del signore oscuro.
-Sono pronto per essere il tuo vero erede. Niente sentimenti. Solo potere.- disse Alexander con voce fredda e calcolata.
-Cosa ti ha fatto cambiare idea? Sembravi così deciso ad amare.- disse Voldemort in cerca di risposte.
-L'amore è per i deboli, preferisco il potere- disse Alexander sibilando.
-Alzati..mio erede- disse Voldemort compiaciuto, Alex era sempre stato il suo prediletto, quello con più potenziale e autocontrollo.
-Mio signore- disse Alex rispettoso, in attesa di ordini.
-Da oggi vivrai qui, ti addestrerai ogni giorno con me. Guiderai i miei mangiamorte in battaglia..e marchierai tu stesso i più giovani- disse Voldemort sibilando.
-La ringrazio mio signore, sono onorato- disse Alex con voce priva di emozioni.
-Ecco la tua prima recluta- disse Voldemort guardando le porte che immediatamente si aprirono, entrò una figura incappucciata dal passo femminile ed elegante, dal suo cappuccio uscivano ciocche di capelli biondi.
-Astoria?- disse Alex stupito quando vide chi si nascondeva sotto il cappuccio.
-Principe Malfoy- disse Astoria freddamente, abbassando lo sguardo.
-Non è un pò giovane?- disse Alex cercando di salvare Astoria.
-Giovane ma con un potenziale enorme, se addestrata come si deve. Confido in te Alexander e ti conviene non deludermi- disse Voldemort minaccioso.
-Certo mio signore- disse Alex annuendo, cercando la conferma nello sguardo di Astoria che quello era veramente ciò che voleva.
-E adesso MARCHIALA- disse Voldemort mettendo alla prova Alex che robotico prese il braccio di Astoria, senza mai smettere di guardarla negli occhi.
-è ciò che voglio- mormorò Astoria coraggiosamente.
-Mors Mordre- mormorò Alex premendo la punta della bacchetta contro l'avambraccio di Astoria che si morse il labbro con le lacrime agli occhi.


Intanto nella villa degli Zabini Pansy si avvicinava a passo svelto al giardino, con Katherine che la seguiva senza smettere di singhiozzare.
-Draco dove sei?- disse Pansy con urgenza, Draco era sempre in piscina con Hermione e stava per baciarla, quando sentì la voce della fidanzata scattò all'indietro uscendo velocemente dalla piscina.
-Sono qui Pan- disse Draco usando un incantesimo per asciugarsi mentre Hermione era rimasta sola in piscina, ancora sotto choc per quello che stava per accadere.
-è successa una cosa..- disse Pansy imbarazzata mentre Katherine alle sue spalle continuava a piangere in silenzio.
-Pan..dov'è mio fratello?- chiese Draco allarmato, vedendo Kath disperata ma non Alex.
-Non lo sappiamo- singhiozzò Katherine, sembrava fuori di sè, nessuno l aveva mai vista così disperata.
-Cos'è successo? Lui doveva farti la proposta.- disse Draco confuso.
-Me l'ha fatta ma io..- disse Katherine disperata.
-Ma tu sei una codarda e per questo gli hai detto di no?! L'hai rifiutato come hanno fatto quei sudici babbani che l'hanno cresciuto?- urlò Draco furioso.
-Draco amore calmati- disse Pansy cercando di sfiorare Draco che si spostò velocemente.
-Tu puoi sentire dov'è giusto? Puoi trovarlo e poi io..chiarirò con lui..dirò di si!- disse Katherine speranzosa.
-Lasciatemi solo, devo essere solo- disse Draco cacciando tutti, tranne Hermione che rimase.
-Tu non sai dov'è vero? Non puoi sentirlo perchè Alex ti tiene fuori dalla sua mente da mesi ormai..- disse Hermione avvicinandosi a Draco.
-Troverò il modo- disse Draco ostinato, cercando di collegarsi alla mente di Alex, ma trovando sempre un muro gelido.
-Non puoi, io sono la tua migliore chance, conosco Harry..Alex..meglio di te. Lo riporteremo a casa insieme- disse Hermione sfiorando il volto di Draco.
-Se conosco Alex come credo di conoscerlo adesso sarà con qualcuno che non potrebbe mai rifiutarlo- disse Hermione pensierosa.
-I miei genitori- disse Draco sorridendo, pronto a tornare a casa.
-No, non credo. Alex non è cresciuto con loro, non ha capito ancora che gli vorranno sempre bene..probabilmente in questo momento è con..- disse Hermione prima di essere interrotta da Draco.
-L'oscuro signore..- disse Draco abbassando lo sguardo.
-Andiamo a riprendercelo?- chiese Hermione accarezzando la guancia di Draco.
-No, tu sei una mezzosangue, resti qui.- disse Draco serio.
-Non far finta di volermi proteggere Malfoy- disse Hermione indignata.
-Sei la mia mezzosangue, sono l'unico che può farti del male- disse Draco ghignando per poi smaterializzarsi.
-Cosa non hai capito del "non seguirmi"?- disse Draco furioso, quando si accorse che accanto a lui c era anche Hermione.
-Se non vuoi essere seguito, lascia una traccia magica meno evidente- disse Hermione facendogli la linguaccia.
-C'è troppo silenzio- disse Draco muovendosi per i corridoi di quella che era casa di Xaley, dove l'oscuro signore risiedeva da mesi.
-Non c'è nessuno maledizione- imprecò Hermione.
-Torniamo indietro, continueremo a cercare- disse Draco smaterializzando entrambi.

Draco dopo aver riaccompagnato Hermione a Maiorca da Blaise si diresse al Malfoy Manor, doveva dire ai genitori quello che era successo.
-Draco tesoro, dov'è tuo fratello?- chiese Narcissa quando vide Draco con un espressione angosciata.
-Lui...ha chiesto a Kath di sposarlo- disse Draco, per poi essere interrotto da Narcissa.
-Ma è fantastico! Abbiamo un matrimonio da organizzare- disse Narcissa entusiasta, battendo le mani.
-No mamma, nessun matrimonio, lei ha rifiutato e Alex è scomparso- disse Draco serrando i pugni, era così arrabbiato con Katherine.
-Come ha osato quella piccola...- disse Narcissa iniziando a imprecare, in un modo che di purosangue non aveva nulla.
-Cissa tesoro, adesso l'importante è ritrovare Alex- disse Lucius abbracciando la moglie.
-Devo incontrarmi con Pan a Londra..scusatemi- disse Draco andando via velocemente, non riusciva a vedere i genitori così disperati.
-Scusate il ritardo- disse Draco raggiungendo Pansy e Daphne a Londra.
-Eri con lei?- chiese Pansy arrabbiata.
-No, ero con mia madre e mio padre, poi mi ha bloccato mia zia Bellatrix- disse Draco stanco, non aveva dormito per niente.
-Odio tutto il tempo che passi con la mezzosangue- disse Pansy nervosa mentre camminava per Londra con Draco e Daphne.
-è l'unica che può aiutarmi a trovare mio fratello, non ho idea di dove sia- disse Draco sospirando sconsolato dopo aver baciato la tempia della fidanzata.
-Non l'avete trovato ieri notte con Voldemort?- chiese Pansy confusa.
-Non abbiamo trovato neanche Voldemort, è sparito. Neanche quelli della sua cerchia più ristretta sanno dov'è, mia zia Bella è isterica!- disse Draco scuotendo la testa.
-Non riusciamo a trovare neanche mia sorella Astoria..- disse Daphne piangendo sommessamente.
-Daf, tesoro..non mi avevi detto nulla..- disse Pansy abbracciandola.
-Perchè..è colpa mia..l'ho spinta io ad andarsene sono stata troppo dura con lei?- disse Daphne piangendo tra le braccia dell'amica.
-Beh diciamo che non sei stata amorevole- bonfocchiò Draco, beccandosi una gomitata da Pansy.

-Astoria perchè lo hai fatto?- urlò Alex dopo aver chiuso la porta della sua nuova stanza al Riddle Manor, avevano passato la notte in riunione con il Signore Oscuro, era l'alba quando li aveva finalmente congedati.
-Te l'ho già detto, volevo farlo- disse Astoria scrollando le spalle.
-Nessuno vuole essere schiavo, nessuno vuole essere marchiato..perchè?- disse Alexander deciso, afferrando il mento di Astoria, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Non ho una vita, mia sorella si. Se non mi offrivo volontaria avrebbe marchiato lei, ho sempre voluto fare qualcosa di buono della mia vita, ho salvato mia sorella, gli ho regalato la libertà.- disse Astoria con gli occhi lucidi.
-Sei troppo buona, troppo innocente per questo mondo. Mi assicurerò io che la tua anima non si macchi- disse Alexander con voce vellutata.
-E che ne sarà della tua di anima? Mentre salvi tutti quanti che ne sarà di te?- disse Astoria piangendo.
-A chi importa?- disse Alex scrollando le spalle.
-Sai essere così stupido- disse Astoria furiosa, incrociando le braccia.

-Devo andare- disse Draco quando la moneta che aveva in tasca iniziò a bruciare, Hermione lo stava chiamando.
-Da lei- disse Pansy furiosa, spostandosi quando Draco provò a baciarla.
-Mi hai chiamato?- chiese Draco materializzandosi di fronte a Hermione.
-L'ordine sa dov'è Voldemort- disse Hermione sorridendo compiaciuta, come se avesse appena ricevuto una E in pozioni.
-Quindi lo sai anche tu mia piccola vipera- disse Draco sfiorando la guancia di Hermione.
-Ovviamente- disse Hermione ghignando divertita.
-La mia piccola spia, una serpe in seno alle fenici- disse Draco per poi posare le labbra contro quelle di Hermione per un breve ma intenso primo bacio.
-Per quanto questo sia piacevole può aspettare fino al ritorno del mio fratellino- disse Draco indietreggiando e ghignando divertito quando vide Hermione immobile, con gli occhi chiusi e le labbra arricciate, sembrava un pesciolino.
-Mmm?- chiese Hermione ancora persa tra le sensazioni che quel bacio gli aveva trasmesso.
-Dov'è Voldemort mia piccola serpe?- chiese Draco sussurrando.
-Nella vecchia casa del padre babbano, Riddle Manor.- disse Hermione leccandosi le labbra.
-Brava la mia mezzosangue, adesso tu stai qui e io vado- disse Draco poggiando le labbra sul collo di Hermione per poi smaterializzarsi.

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Capitolo 24
*** Nuovi finali, vecchi inizi ***


Hermione si materializzò in camera di Draco al Malfoy Manor, decisa ad andare con lui a riprendere Alex, non si aspettava di trovare Draco immobile, seduto sul letto.
-Pronto ad andare Draco?- chiese Hermione sedendosi accanto a lui, non potè far a meno di notare che indossava la sua divisa da mangiamorte, però su Draco era quasi regale.
-No- disse Draco scuotendo la testa sconsolato.
-Che succede?- chiese Hermione preoccupata, non lo aveva mai visto così.
-Ho paura- disse Draco con un filo di voce, vergognandosi.
-Tu-sai-chi mette paura a tutti- disse Hermione ragionevole.
-Non è del signore oscuro che ho paura- disse Draco ridendo senza gioia.
-Di cosa allora?- chiese Hermione confusa.
-Di restare di nuovo solo, c'è la possibilità che Alex non voglia tornare a casa con noi...- disse Draco con tono asciutto.
-Non sarai più solo, avrai me- disse Hermione avvicinandosi a Draco, dandogli un dolce bacio.
-Quando tu mi baci Hermione..non so come descriverlo..è come i raggi del sole che mi sfiorano il volto dopo un rigido inverno- disse Draco con voce roca.
-Draco Malfoy è un romanticone? Allerto la stampa- disse Hermione divertita, alzandosi tirando Draco con sè.
-Non avevamo detto che tu non venivi?- disse Draco ghignando.
-Il giorno in cui rispetterò i tuoi ordini l'inferno gelerà- disse Hermione, restituendogli lo stesso ghigno.
Draco prese la mano di Hermione e insieme si smaterializzarono al Riddle Manor.
-è indubbiamente qui- disse Draco osservando i mangiamorte di guardia, che chinando la testa lo lasciarono passare.
-Mette i brividi- disse Hermione osservando la fila di mangiamorte che controllava il corridoio che portava alla stanza in cui si trovava Voldemort.
-Non mostrare emozioni mezzosangue- disse Draco con tono glaciale, non sembrava neanche lui in quel momento, quando si sistemò la maschera sul volto Hermione capì che in quel momento il Draco di poco fa era scomparso, lasciando il posto al principe oscuro.
-Devo parlare con il lord, adesso- disse Draco autoritario, all ultimo mangiamorte di guardia alla porta.
-Non riceve nessuno- disse l uomo.
-Riceverà me, fatti da parte se vuoi vivere- disse minaccioso Draco, impugnando la bacchetta, l' uomo si fece da parte, lasciandoli entrare.
-Draco a cosa dobbiamo la tua visita?- chiese Voldemort quando Draco entrò nella sala ricevimenti, Hermione si bloccò all'entrata, incapace di proseguire oltre, lo sguardo di Voldemort l'aveva terrorizzata.
-Sono qui per mio fratello mio signore- disse Draco con tono sottomesso.
-Alex, c'è qui tuo fratello per te- disse Voldemort rivolgendo lo sguardo ad un angolo buio della stanza dal quale uscì Alexander.
Draco faceva fatica a riconoscerlo, i capelli di Alexander erano neri come il carbone, non c'era più traccia del biondo Malfoy, gli occhi del fratello sembravano spenti e privi di vita, era dimagrito..sembrava che si stesse trasformando in Voldemort.
-Alex..- sussurrò Draco sconvolto.
-Non dovresti essere qui Draco e tu Hermione...dovresti essere nel posto che ti compete..con i mezzosangue- disse Alex con disprezzo.
-Non ci provare neanche Alex, non mi allontanerai da te insultandomi, io non ti abbandono- disse Hermione decisa, facendo un passo avanti.
-Torna a casa, continueremo ad essere i principi oscuri insieme ma ti prego..torna a casa- disse Draco supplicando il fratello.
-Sono a casa- disse Alex che sembrava crederci veramente.
-Credo che per voi sia giunto il momento di andarvene, Alex vi ha detto tutto quello che doveva dirvi- disse Voldemort con tono colloquiale anche se era un chiaro ordine.
-Prenditi cura di lei- pensò Alex nella mente di Draco prima di osservarlo scomparire.
-Ho perso mio fratello, l'ho perso- disse Draco arrabbiato appena si materializzò con Hermione al suo fianco.
-Non l'abbiamo perso, c'è ancora speranza!- disse Hermione cercando di tranquillizzare Draco che sembrava pronto a fare una strage.
-Non hai sentito il vuoto nella sua mente, non c'era nulla a cui appigliarsi- disse Draco scuotendo la testa.
-Ti ha detto qualcosa?- chiese Hermione.
-Di proteggerti..ma l'avrei fatto comunque- disse Draco spostando un ricciolo dal volto di Hermione.
-Vedi che allora la speranza c'è- disse Hermione sorridendo.
-L'ottimismo di Grifondioti, che schifo- disse Draco alzando gli occhi al cielo.
-Adesso che sai dov'è Alex anche quello che c'è tra noi finisce giusto? Era solo una collaborazione momentanea.- disse Hermione cercando di rimanere fredda e distaccata.
-Il mio posto è con Pansy.- disse Draco, era una delle poche sicurezze che aveva nella vita.
-Perchè lei è purosangue ed è perfetta per te, mentre io sono tutto ciò che non vuoi.- disse Hermione con la voce spezzata dalle lacrime, stava perdendo tutto, quello che sembrava essere uno strano ma bellissimo sogno d'amore.
-Non siamo due tragici amanti, siamo due sconosciuti con una persona cara in comune che si sono avvicinati troppo.- disse Draco baciando i capelli di Hermione.
-Lasciami andare, per il bene che vuoi a tuo fratello, per il rispetto che lui ha per me...lasciami andare.- disse Hermione piangendo silenziosamente.
-Addio mezzosangue.- sussurrò Draco dolcemente e quello che era stato sempre il peggiore degli insulti per Hermione in quel momento gli sembrò così dolce e triste allo stesso tempo.


Al Riddle Manor Alex rientrò nella stanza che ormai divideva con Astoria, la vide subito aspettarlo infuriata sul letto.
-Perchè sei rimasto? Erano venuti a prenderti! Potevi scappare, tornare alla tua vita!- disse Astoria arrabbiata, non voleva che Alex perdesse tutto per colpa sua.
-Quale vita? Quella in cui la donna che amo mi considera un prodotto con scadenza breve?- disse Alex ormai disilluso.
-Quella dove hai un fratello e dei genitori che per te darebbero la vita- disse Astoria decisa.
-Sarò io a darla per loro, devo proteggerli dalla guerra...se fossi diventato...Tom mi ha promesso che non li avrebbe fatti combattere, Draco non può combattere...e mia madre...ha già sofferto abbastanza.- disse Alex tristemente.
-Se fossi diventato...cosa?- disse Astoria confuso.
-L'erede di Voldemort..sto assumendo pozione di sangue non per tornare ad essere Harry Potter ma...per diventare come era Voldemort, mi sta dando il suo sangue- disse Alexander togliendosi un peso dicendo finalmente la verità.
-Anche se stai diventando come lui ricordati che non sei assolutamente obbligato ad essere lui- disse saggiamente Astoria.
-Tu però puoi andare, sei così giovane, non sei assolutamente obbligata a restare qui- disse Alex alla sua compagna di stanza.
-Non ti lascerò solo a percorrere la strada verso l'inferno, ti accompagnerò ad ogni passo.- disse Astoria scuotendo la testa.
-Perchè fai questo? Io ti ho trattata malissimo!- disse Alex confuso.
-Abbiamo sbagliato entrambi, io mi sono illusa di aver trovato il principe azzurro che mi avrebbe salvata dalla prigionia in cui mi tenevano i miei, ho sbagliato a farti così tante pressioni, adesso l'ho capito- disse Astoria sorridendo mentre ripensava al passato.
-Mi voglio comunque scusare, sono stato un bastardo.- disse Alex sinceramente dispiaciuto.
-è vero, ma sei stato il bastardo che mi ha cambiato la vita- disse Astoria dandogli un bacio sulla guancia.
All'improvviso bussarono alla porta, un mangiamorte disse che l'oscuro signore richiedeva la presenza di entrambi.
Alex prese la mano di Astoria e insieme si diressero nella sala riunioni dove Voldemort li attendeva annoiato.
-Signore oscuro, ci ha convocato?- dissero Alex e Astoria in coro, inchinandosi di fronte a Voldemort.
-Si, devo comunicarvi i miei nuovi ordini- disse Voldemort mentre accarezzava la testa di Nagini.
-Siamo in ascolto- disse Alex, Astoria era ancora terrorizzata da Voldemort e non riusciva a parlare in sua presenza.
-Ho bisogno di due persone che s'infiltrino ad Hogwarts domani notte e guidino un raid di giganti nella foresta oscura, mentre loro distrarranno tutti voi provvederete ad uccidere Silente- disse Voldemort in tono asciutto.
-Desidera altro mio signore?- disse Alex deglutendo a fatica, non aveva mai ucciso nessuno che conosceva.
-No, questo è tutto, ti conviene non deludermi Alex.- disse Voldemort minaccioso.
-Non lo farò- disse Alex aiutando Astoria ad alzarsi per poi trascinarla fuori dalla stanza.
-Non voglio morire...- mormorò Astoria tramando.
-Cosa?- chiese Alex sicuro di aver capito male.
-Non voglio morire vergine!- disse Astoria piangendo disperatamente.
-Non credo che debba essere questa la tua priorità adesso As- disse Alex incredulo.
-Non sono mai stata amata veramente da qualcuno, voglio sentire cosa si prova, anche se non sarà vero- disse Astoria decisa chiudendo la porta della camera alle sue spalle.
-Astoria..mi stai chiedendo quello che penso?- chiese Alex in imbarazzo.
-Fai l'amore con me.- disse Astoria con tono asciutto.
-Non è quello che vuoi veramente, quando arriverà la persona giusta vorrai aver aspettato, te lo posso assicurare, è la tua paura di morire che parla, ma non morirai- disse Alexander cercando di tranquillizzarla.
-Non è la mia paura che parla, ma il mio cuore. Credevo di avere più tempo con te, pensavo di poterti far innamorare di nuovo...ma adesso ho capito che rischiamo la vita ogni notte...e io ti amo, ti voglio..e dovevo dirtelo.- disse Astoria quasi urlando.
-Io amo lei- disse Alex con voce strozzata.
-Per una volta Alex...Harry..lasciati amare veramente da qualcuno.- disse Astoria baciandolo dolcemente.
-Chi mi ama muore.- disse Alex con voce spezzata.
-Io sono ancora qui- disse Astoria continuando a baciarlo dolcemente, spingendolo verso il letto.

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Capitolo 25
*** Becoming a father ***


-Come stai?- chiese Alex senza fiato sdraiandosi accanto ad Astoria.
-Benissimo- disse Astoria sorridendo felice.
-è stato tutto come te lo aspettavi?- chiese Alex poggiando le labbra sul collo di Astoria.
-Anche meglio- disse Astoria ridendo imbarazzata.
-Bene, volevo che per te fosse speciale- disse Alex prima di alzarsi dal letto per andare in bagno.
-Lo è stato. Ti amo- sussurrò Astoria felice quando la porta del bagno si chiuse.
-Astoria! Abbiamo un problemino!- disse Alexander allarmato del bagno.
-Non succede praticamente mai! Perchè proprio a me! La mia prima volta!- disse Astoria disperata quando Alex uscì dal bagno dopo essersi lavato la mani.
-Calmati, può capitare, non mi era mai capitato ma può capitare, poi quante sono le possibilità che tu sia rimasta...beh lo sai.- disse Alex guardando la pancia di Astoria.
-Sesso tra due purosangue? Nel mondo magico le probabilità sono alte!- disse Astoria piangendo disperata.
-Speriamo che ti stia sbagliando, c'è una guerra in corso e noi due ci siamo in mezzo, non è il momento di crescere un bambino- disse Alexander stressato, aveva fatto un favore ad un amica, non aveva assolutamente calcolato tutto ciò.
-Non puoi chiedermi di...lo sai!- disse Astoria non riuscendo a finire la frase, non poteva buttare via qualcosa che avevano creato, anche se per sbaglio, era suo, era loro e lei ci teneva.
-Astoria sei una bambina, non si cresce un figlio con niente, va protetto, amato, accudito. Io non lo voglio, non ora, non così e da te- disse Alex deciso a chiudere la questione, non era nato per fare il padre, non voleva una vita per suo figlio come era stata la sua.
-Lui se c'è cresce dentro di me, non puoi chiedermi di non amarlo- disse Astoria portandosi dolcemente una mano sulla pancia piatta.
-Liberati di lui, io ti starò accanto ma non posso essere padre, non ora e credo mai- disse Alex deciso a non parlarne più.
-Perchè hai paura di affezionarti a lui? Di perderlo come hai perso sempre tutti? Lui non puoi perderlo se non lo decidi tu, è un piccolo essere umano che ti amerà sempre, sinceramente credo che non potrebbe avere un padre migliore perchè tu conosci la sofferenza e lo proteggeresti da questa- disse Astoria sorridendo dolcemente.
-As, non posso, non chiedermelo- disse Alex vestendosi ed uscendo dalla stanza, doveva agire e allontanarsi da lei.
-Convocate il Signore Oscuro, devo parlare con lui- disse Alex entrando come una furia nella sala del trono.
-Non sei nessuno per convocare il nostro padrone- sbottò Nott.
-Convocalo o assaggerai il mio crucio!- disse Alex furioso, Nott gli tese il braccio ed Alex poggiando la bacchetta convocò Voldemort.
-Alexander, non vengo spesso convocato nella mia sala del trono, anzi non succede quasi mai- disse Voldemort stizzito materializzandosi nella sala.
-Mi scusi mio signore ma è una questione della massima importanza- disse Alex per nulla spaventato.
-Dimmi pure- disse Voldemort sedendosi sul trono, rispettando il sangue freddo di Alex.
-Devo chiederle di mettere a riposo Astoria, non è adatta alla guerra, avrà me per tutto ciò che c'è bisogno di fare, ma lasciamo i ragazzini fuori da questa guerra.- disse Alexander bleffando, doveva proteggere Astoria.
-Credi che il signore oscuro non sappia tutto Alexander?- disse Voldemort sorprendendo Alex con un crucio facendolo cadere a terra urlante.
In quel momento di estremo dolore Alex vide Astoria venir trascinata da due anziani mangiamorte nella sala del trono.
-No, la prego mio signore, no- disse Alexander disperato, nonostante il dolore del crucio la preoccupazione per Astoria era predominante.
-Se farai ogni cosa che ti dico lei sarà al sicuro ma in caso contrario..- disse Voldemort puntando la bacchetta verso la pancia di Astoria e in quel momento Alex capì che quel possibile bambino era suo figlio, fu investito da un ondata di amore paterno e di senso di protezione, che non se ne sarebbe mai più andato via.
-Sono un suo servo, un suo umile servo- disse Alex crollando sulle ginocchia.
-Bene e ora entrambi fuori dalla mia vista- disse Voldemort compiaciuto, aveva ottenuto quello che voleva, sapeva che la presenza della Greengrass avrebbe dato i suoi frutti, adesso aveva Alex completamente in suo potere.
-Mio signore- disse Alex accennando un mezzo inchino, per poi andarsene via con Astoria, visibilmente turbata, al suo fianco.
-Non dovevi farlo, non dovevi proprio salvarmi e sacrificarti per sempre a Voldemort- disse Astoria scioccata da quel che era appena successo.
-E invece dovevo farlo, probabilmente sei la madre di mio figlio, non lascerò che ti accada nulla di male...ti proteggerò da tutto e da tutti a qualsiasi costo- disse Alex deciso.
-Perchè? Prima non volevi nulla di tutto ciò! Mi volevi far abortire!- disse Astoria confusa.
-Mia madre...la mia finta madre intendo...lei si è sacrificata per me, per la prima volta ho capito il suo sacrificio...e sono disposto a compierlo anche io per un figlio- disse Alex sincero accennando un sorriso mentre guardava la pancia ancora piatta di Astoria.
-Se dovessi essere...ci sono speranze che noi...- disse timidamente Astoria, aveva paura di sapere la risposta, infondo lei aveva sempre amato Alex.
-Sai che la amo...e non posso costringere il mio cuore a smettere di farlo...sennò l'avrei già fatto- disse Alex sospirando tristemente.
-Ma puoi imparare ad amare anche me?- chiese Astoria mordendosi il labbro.
-Di una cosa sono certo, a questo bambino voglio dare una famiglia. Una famiglia vera.- disse Alex baciando la fronte di Astoria.
-Questo cosa significa?- chiese Astoria confusa.
-Piccoli passi- disse Alex accennando un sorriso.
-Sono spaventata, siamo qui soli, non potrò avere nè mia mamma nè mia sorella con me, l Oscuro Signore non mi permetterà neanche di andare in ospedale, come fai tu ad essere così calmo?- disse Astoria ammirando la calma di Alex.
-Calmo? Sono letteralmente terrorizzato, non sono pronto a diventare padre, non so neanche come si fa il padre, non ne ho mai avuto veramente uno, sì, Lucius è mio padre ma lo vedo più come un amico e confidente...Come faccio a capire se sto sbagliando qualcosa? Non so neanche se arriverò vivo a vederlo nascere...- disse Alex che era andato completamente nel panico adesso che la possibilità di diventare padre era sempre più reale.
-Piccoli passi no? Facciamo un test e se risulta positivo penseremo al percorso che abbiamo davanti, io sono convinta che sarai un ottimo padre, proprio perchè non avendone mai avuto uno ci sarai sempre per lui.- disse Astoria cercando di rassicurare Alex.
-Astoria se la guerra dovesse peggiorare e io dovessi...- disse Alex cercando le parole giuste per non terrorizzare la sua compagna.
-Non dirlo neanche!!- disse Astoria con gli occhi lucidi.
-Rifatti una vita, dagli un padre, non dirgli che sono io suo padre, soffrirebbe e basta non avendomi lì- disse Alex supplicando Astoria, ricordandosi come aveva sofferto quando credeva che suo padre fosse James Potter.
-Gli parlerò di te in ogni caso, sarà il bambino più orgoglioso del mondo ad avere un padre come te, sarà un piccolo Malfoy.- disse Astoria accarezzandosi la pancia.


Intanto Blaise ed Hermione si materializzarono mano nella mano di fronte ai cancelli neri del Malfoy Manor, nell ultima settimana si erano visti spesso come amici e Blaise l aveva portata come sua ospite ad una cena organizzata da Narcissa al Malfoy Manor, inizialmente non voleva andare, ma la voglia di vedere Draco aveva preso il sopravvento, adesso però di fronte ai cancelli dei Malfoy la sua sicurezza iniziò a vacillare.
-Grazie dell'invito ma non credo sia il caso- disse Hermione osservando da fuori il Malfoy Manor.
-Non dispiacerà a nessuno, credo che Narcissa si stia affezionando a te per qualche strano motivo, non gli era mai piaciuta una mezzosangue prima d'ora, tu devi essere veramente speciale.- disse Blaise porgendo di nuovo la mano ad Hermione.
-Non è Narcissa che mi preoccupa- disse Hermione sospirando, Draco probabilmente non sapeva della sua presenza e temeva una reazione del biondino.
-Draco dovrà essere educato, sei la mia ospite, voglio conoscerti meglio e se è veramente mio amico appoggerà la nostra...relazione?- disse Blaise incerto mentre Hermione si limitò ad arrossire.
-Andiamo- disse Hermione, avanzando nel vialetto con un nodo in gola, sperando che Draco non facesse una scenata e la cacciasse.
-Non si torna più indietro- disse Blaise bussando alla porta, che venne immediatamente aperta da un elfo, in un secondo arrivò anche Narcissa, che da buona padrona di casa li guidò verso la sala da pranzo.
-Hermione, è un piacere averti qui, anche se Alex non c'è- disse Narcissa baciando la guancia di Hermione, gli si leggeva negli occhi la tristezza per l'assenza del figlio, ma era una donna forte e cercava di rispettare le scelte del suo bambino.
-Grazie signora Malfoy- disse Hermione sorridendo, sedendosi nel posto che gli aveva indicato Narcissa, proprio accanto a Draco.
-Tu che ci fai qui?- mormorò Draco a denti stretti, irrigidendosi quando la vide.
-Sono ospite di Blaise- disse Hermione tranquillamente o almeno all apparenza voleva sembrare tranquilla.
-Incontriamoci in bagno tra cinque minuti- disse Draco arrabbiato, alzandosi di scatto dalla sedia e dirigendosi al piano di sopra, sotto lo sguardo vigile di Pansy, presente come sempre alle cene Malfoy.
-Scusatemi, posso andare a rinfrescarmi?- disse Hermione arrossendo.
-Certo, non badare a Draco, da quando non c'è Alex è scontroso- disse Narcissa scusandosi al posto del figlio.
-Non si preoccupi signora Malfoy- disse Hermione accendando un sorriso, per poi alzarsi ed andare al piano di sopra, nel bagno che i gemelli erano soliti condividere.
-Non avresti dovuto mettere piede dentro a questa casa, con lui poi!- disse Draco arrabbiato appena Hermione entrò nel bagno al terzo piano.
-Perchè Draco? Mi ha invitato, è un mio amico, questa è casa dei tuoi genitori e di Alex, sono la benvenuta a quanto pare!- disse Hermione furiosa, non aveva alcun diritto d'intromettersi nella sua vita.
-Perchè non ti voglio qui! C'è Pansy, io sto con Pansy- disse Draco alzando ancor di più la voce.
-Lo dici come se avessi bisogno di autoconvincerti Draco- disse Hermione sprezzante.
-Non sai nulla della mia relazione con Pansy- disse Draco furioso, rompendo un qualche aggeggio babbano di Alex.
-So che è finita nel momento in cui mi hai baciato ma non vuoi ammetterlo perchè tu non sarai mai pronto a lasciare la vita perfetta che ti sei creato, con me avresti solo incertezza, non saresti più il principe di serpeverde e questo ti terrorizza. Io voglio una persona orgogliosa di stare al mio fianco- disse Hermione fiera delle sue parole.
-Tu sei mia- gli urlò Draco furioso, non poteva immaginarsela con Blaise.
-Non sono un oggetto Draco, appartengo solo a me stessa, mi merito un ragazzo come Blaise, lui mi capisce, è fiero di me- disse Hermione guardando negli occhi Draco.
-Ma non provi il brivido con lui, se ti sfiora non ti fa venire la pelle d oca- disse Draco avvicinandosi ad Hermione, che fece un passo indietro contro il muro.
-I brividi mi vengono per il disgusto- disse Hermione mordendosi il labbro.
-Ti mordi il labbro mezzosangue, lo fai quando menti- disse Draco sfiorando con il pollice le labbra di Hermione, mettendogli l altra mano sul fianco.
-Ti odio- sussurrò Hermione.
-Stai cercando di autoconvincerti?- disse Draco allontandosi soddisfatto da lei, aveva ottenuto le conferme che voleva, Blaise non se l era portata via, sentiva sempre le stesse emozioni intense per lui.
-Va all inferno- disse Hermione furiosa, uscendo dal bagno.
-Ci sono già- sussurrò Draco quando la riccia si allontanò.

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