The first time ever I saw your face

di zanhaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Texas Hold'em ***
Capitolo 2: *** Ci rivedremo? ***
Capitolo 3: *** Venerdì sera cosa fai? ***



Capitolo 1
*** Texas Hold'em ***


Capitolo 1: Texas Hold'em



-Piccolo buio, grande buio. Il mazziere paga il piccolo buio, la seconda persona alla sinistra del mazziere paga il grande buio. Flop: il mazziere toglie la prima carta e mostre altre due car..no, tre carte..
Mi interruppi e guardai l’orologio. Mancavano cinque ore al torneo di Texas hold’em e dovevo ancora imparare tutte le regole. Mi alzai dalla sedia e lanciai sul tavolo “Power hold’em strategy” il manuale per imparare a giocare a poker che avevo in mano. Mi avvicinai alla mensola della finestra del salotto e mi accesi una sigaretta. Mi squillò il cellulare.
-Lara sono Sophie, come va con la pokerizzazione?- “pokerizzazione” ripetei in mente quel termine.
-La “pokerizzazione” – scandii bene la parola- sta andando più male che bene. Non riuscirò mai a imparare tutte le regole per stasera.
-Oh si che ci riuscirai, per questo ti ho iscritto al torneo, perché credo in te e… perché ci servono quei soldi.
-So che ci servono quei maledettissimi soldi – mi agitai, me lo ripeteva in continuazione da ormai due settimane.
-E allora imparati quel libro, gioca a poker online, fa quello che vuoi, ma fallo! Ah,Tra un ora torno a casa.
Chiusi la chiamata senza salutarla e spensi la sigaretta. Tornai a sedermi.
Ci servivano quei soldi. Ci servivano per pagare l’affitto e le bollette che non potevamo più permetterci, soprattutto dopo il divorzio dei nostri genitori, e avevano riscontrato difficoltà a mantenerci a Londra per gli studi, e, il lavoro part-time da cameriera di Sophie non fruttava un gran che. Nonostante tutto eravamo riuscite a tenere da parte lo stretto necessario per poter partecipare al torneo.
Accesi il computer e andai su un sito di poker online gratuito.

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-Ehy, sono tornata.
Dalla soglia apparve Sophie. Era completamente bagnata. Il capelli mori le si erano appiccicati sul viso e le coprivano gli occhi castani. Avanzò facendo gocciolare l’ombrello sul pavimento e mi si avvicinò stampandomi un bacio sulla guancia
-Allora come sta andando?
-Sono arrivata seconda- indicai lo schermo e mi girai a guardarla sorridente.
-Bravissima ma..
-Devo fare di meglio lo so. -abbassai lo sguardo verso il computer e riavviai una nuova partita.

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-Muoviti siamo in ritardo- uscì fuori dalla camera Sophie, indossando un vestitino morbido bianco che le faciava in vita e delle zeppe azzurre che richiamavano il tono, anche se un po leggermente più scuro, del suo ombretto.
Cazzo!- guardai l'ora, mi alzai di scatto e corsi a prepararmi.
Dopo mezz’ora ero miracolosamente pronta e uscimmo.
Il torneo si sarebbe disputato a casa di un cliente del locale dove lavorava Sophie, motivo per cui ne eravamo a conoscenza.
Il taxy ci lasciò di fronte un enorme palazzo giallastro abbastanza vecchio e dalle caratteristiche aristocratiche.
-Il palazzo è tutto suo ma lui vive all’ultimo piano. Ah, è un avvvocato- mi disse sottovoce Sophie mentre aspettavamo l’ascensore.
Arrivati all’ultimo piano la porta era aperta e un uomo tra i venticinque e trent’anni ci aspettava sulla soglia.
-Sophie! –esclamò abbracciando mia sorella, e poi si girò verso di me- tu devi essere Lara –mi porse la mano e mi sorrise. Ricambiai la stretta.
-Salve signor Jackson- rispose Sophie arrossita.
-Chiamami Carl- e sfoderò un altro dei suoi bei sorrisi. Si spostò dalla porta e ci fece cenno d’entrare.
Entrammo in una stanza enorme dove vi era un tavolo da gioco posizionato esattamente al centro. L’ambiente era elegante e sofisticato, erano quasi tutti uomini, e oltre a me e Sophie vi erano altre due donne visibilmente più grandi di noi. Gli uomini erano col completo e le due signore con un abito lungo e la pelliccia. Sembrava di essere ad una serata di gala. Mi sentivo a disagio con il mio vestito blu con paillettes lungo quasi alle ginocchia e le scarpe fucsia col tacco, un po consumate.
-Stavamo aspettando proprio voi – esordì un uomo dal nulla.
- Giocatori, giocatrice-mi lanciò un’occhiata di intesa- se siete pronti possiamo accomodarci.
Mi sentì afferrare il braccio e sussurrare all’orecchio –Buona fortuna-
-Grazie Sophie- risposi senza girarmi a guardarla negli occhi, dovevo mantenere la concentrazione, calma e sangue freddo.
Mi accomodai e iniziai a scrutare attentamente i miei “avversari” . Eravamo in sei al tavolo e io ero l’unica donna. Oltre a Carl, vi erano tre signori sulla cinquantina e un ragazzo. Mi soffermai ad osservare attentamente il ragazzo. Aveva pressoché la mia età, diciotto, massimo vent’anni, sembrava piuttosto serio. Aveva i capelli scuri e ricci e degli enormi occhi verdi, bellissimi.
Avevano iniziato a distribuire le carte ma io ero rapita dal fascino di quel ragazzo, ero come imbambolata.
-Miss Lara, è pronta a giocare?
La mia estasi venne interrotta dalle parole del signor Jackson. Il riccio si girò di scatto ad osservarmi e mi sorrise. In quel momento sentì il cuore mancare un battito.
Allontanai lo sguardo dal ragazzo e presi le carte in mano –Sono pronta!



Note dell'autrice:
Salve gente :3
Questa è la mia prima fanfiction, spero vi piaccia c:
Spero di non avervi annoiato >.<
Lasciate una recenzione, mi farebbe molto piacere :3
Spero che qualcuno se la cagherà lol
Grazie <3

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Capitolo 2
*** Ci rivedremo? ***


Capitolo 2: Ci rivedremo?




Avevamo aperto il gioco. Per quanto cercassi di rimanere concentrata sulla partita, volevo solo che tutto finisse al più presto. Volevo non perdere tutti i soldi. Non me lo sarei mai perdonato, Sophie non me lo avrebbe mai perdonato.
Il mazziere, Carl, aveva iniziato a distribuire due carte coperte a ciascuno di noi. Alzo lo sguardo dalle mie carte per cercare di capire cosa avrebbero fatto gli altri, speravo di decifrare dai loro sguardi ciò che avrebbero fatto. Invano. Erano tutti freddi, impassibili, non facevano trapelare alcun velo di emozione. Osservai le mie carte, non ero sicura di poter rilanciare sul piatto alcuna puntata.
-“Rilancio”- esordì l’uomo vicino a Carl, mettendo al centro del tavolo un grande gruzzolo di fiches.
-“Chiamo”- seguì il riccio dagli occhi verdi infinitamente belli.
Abbassai subito lo sguardo verso le mie carte aspettando il mio turno.
-“Passo” – dissi quando toccò a me, girandomi poi verso il signore che mi affiancava sulla destra.
Continuammo la partita. Il tempo sembrava interminabile. A volte mi giravo a guardare Sophie che mi ricambiava con un sorriso. Prendevo lunghi respiri e continuavo il gioco, cercando di non mostrare la mia paura e la mia tensione. Dopo quasi più di un ora eravamo rimasti al tavolo in quattro. Due avevano abbandonato la partita.
Man mano che il tempo scorreva e il gioco continuava, l’adrenalina aumentava. Avevo ancora abbastanza fiches da poter continuare a fare le giuste puntate, dovevo solo sperare che la fortuna non mi abbandonasse. Passò il tempo e Carl abbandonò il gioco. L’aria si faceva più tesa. Vedevo il riccio accumulare fiches. Per poi rimanere solo io e lui in gioco.
Era l’ultimo giro. Facemmo ognuno la puntate e poi scoprimmo le carte.
-Colore- dissi sorridendo con tono di sfida.
Mi guardò, era serio, ma dopo una manciata di secondi aggiunse –Full- Abbassò le carte e ricambiò il mio sorriso.
Avevo perso.
-Ah, che bella partita che è stata!- Carl si alzò da una poltroncina di pelle rossa, mettendo il sigaro, che stava fumando, al lato della bocca e iniziando a battere le mani, seguito dagli altri.
-Lara, che peccato! Se avessimo giocato a poker classico avresti vinto- si avvicinò e mi pizzicò una guancia.
Sorrisi, cercando di non dar a vedere la mia delusione, la mia tristezza. Ero morta, dentro.
-Bella partita- si avvicinò il ragazzo, vincitore.
-oh, grazie- abbozzai un sorriso.
-Comunque sono Harry, piacere- allungò la mano.
-Lara, piacere mio- ricambiai la stretta.
-Dovremmo rifarla una partita così! Zio Carl? Tu che ne dici?
-Hai ragione Harry, dovremmo rifarla! Comunque venite sulla veranda a prendere da bere.
Uscimmo fuori in veranda e mi si avvicinò Sophie – Tranquilla, rimedieremo- ,mi abbracciò, per poi andare a prendere qualcosa da bere.
Mi accesi una sigaretta, e mi affacciai dal balcone.
-Non dovresti fumare- disse una voce alle mie spalle. Mi girai di scatto. Era lui, Harry.
-Come scusa?
-Non dovresti fumare- sorrise
-E perché mai non dovrei?
-Mmh..diciamo che ci sono molti lati negativi.
-Lo so,ma …mi rilassa.
-Sai che rovina la pelle? – si avvicinò e mi sfiorò il braccio –hai una pelle così..bella- sorrise un po imbarazzato, si sarebbe voluto rimangiare le parole appena dette.
Mi guardai il braccio, sorrisi. Sebbene era stato un gesto insignificante, lo avevo trovato piacevole.
-Grazie- aspirai di nuovo la sigaretta.
-Come mai conosci Carl?- chiese curioso
-Bhè, non è che lo conosco –risi imbarazzata- è cliente al locale dove lavora mia..-cercai Sophie con lo sguardo e poi gliel’indicai- mia sorella Sophie, suppongo che siano molto amici se l’ha, ci ha, invitate- conclusi la frase velocemente.
Si era poggiato alla ringhiera accanto a me. E guardava il panorama della città. Spensi la sigaretta nel posacenere in pietra che vi era su un tavolo accanto a noi.
-Studi?- mi chiese girandosi poi verso di me.
-Economia, tu?
-Legge, anche se avrei preferito fare tutt’altro-
-Cosa?
-Di tutto –rise- ma studiare sapendo che poi sarò costretto a lavorare in uno studio legale senza potermi concedere le cose belle della vita, mi uccide.
-Ti hanno costretto i tuoi?
-Mio padre! “E’ per il tuo bene! Non vorrai trovarti in mezzo ad una strada!” – disse con un borbottio, stava imitando il padre.
Risi – Devi fare quello che ti comanda il cuore! Sempre! Se non vuoi fare legge ma preferiresti andare, mmh, non so, a scalare il monte Everest, va e scala il monte Everest! Se vuoi fare l’inventore, inventa qualcosa! Se vuoi fare il pilota della Formula1.. bhè in quel caso non so come funziona, ti dovresti iscrivere a qualche gara?! Me lo sono sempre chiesto come fanno a diventare pitoti, devo cercare su internet….
Iniziò a ridere. Mi piaceva il suono della sua risata, ma mi sentivo in imbarazzo, avevo azzardato un discorso troppo strano da fare con uno sconosciuto.
-Sembri simpatica
-Mi piace far ridere le persone- deviai lo sguardo dai suoi occhi e guardai a terra.
-Lara! Eccoti!- ci raggiunse Sophie – Credo sia ora di andare- mi disse mentre stava buttando giù l’ultimo sorso di vino. Poi si girò verso Harry – Complimenti per la partita! Non ho capito niente di come si è svolta, perché non conosco affatto il gioco ma sei stato bravo, comunque sono Sophie-
-Harry- sorrise.
-Quanto vino hai bevuto?- aggiunsi io ridendo un po imbarazzata ma al tempo stesso divertita della situazione.
- Cinque o sei bicchieri, bho non so, era buono! Ma..chiami tu il taxi?
-Se volete vi accompagno io- esordì Harry.
-Non vorremmo crearti disturbo
-Nessun disturbo- mi sorrise.
Salutammo Carl e gli altri invitati e ci dirigemmo alla macchina.
Entrammo in macchina, mi sedetti al posto anteriore accanto ad Harry. Accese la radio, stavano trasmettendo una musica lounge rilassante.
Lo osservavo mentre guidava. Avrei dovuto detestarlo, infondo mi aveva portavo via i soldi di mesi e mesi di risparmio, ma mi faceva uno strano effetto. La sua voce era bassa e rilassante, il suo sorriso era bellissimo e i suoi occhi irresistibili.
-Perché mi stai guardando?- rise
-No..cioè..mi ricordi qualcuno- dissi la prima cosa che mi veniva in mente.
-Chi?-
-Un mio vecchio amico.
-Ho un sosia quindi?
-Avete entrambi i capelli ricci.
-I capelli ricci non si dimenticano facilmente
Risi. Ero riuscita ad evitarmi una figuraccia. Mi girai a guardare Sophie.
-Ecco! Si è addormentata – cercai di scuoterla, invano
-Dai, poverina. E’ stanca, la svegli dopo- disse sorridendo
Mi rigirai e lo osservai –Hai sorelle? O fratelli?
-Una sorella più grande, Gemma- pronunciò il nome della sorella assumendo un tono protettivo.
-E lei cosa fa? Sempre legge?
-Lavora già nello studio di papà e di zio
-Tutto in famiglia- sorrisi
-Sophie? È più piccola di te?
-No, è più grande. Tutti dicono che sono più grande io. Evidentemente porto male gli anni
Rise.
-Ecco! Quel palazzo bianco laggiù- gli indicai e si fermò con la macchina.
-Ci rivedremo?
Arrossì di colpo. -Se..se vuoi ti lascio il mio numero- dissi a voce bassa.
Sorrise. Ci scambiammo i numeri e svegliai mia sorella.
Ci accompagnò sotto il portone e ci diede la buona notte. Girai la chiave ed entrammo.





Note dell'autrice:
Salve gente :3 Questo è il secondo capitolo,
Spero vi sia piaciuto c:
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito,
vi cuoro.
Fatemi sapere cosa ve ne pare! Recensite, mi raccomando v.v
Comunque se scrivete pure voi ff, di qualsiasi genere
mandatemi il link o ditemi di passare sulla vostra pagina, scrivetemelo nelle recensioni, messagio privato o su Twitter
(se cliccate sulla scrritta "twitter" andate sul mio twitter(?) )
che ricambio c:

SPOILER:
Dal prossimo capitolo ci saranno tutti e cinque i fanciulli.

So che non è una super spoilerata ma ve l'ho detto lo stesso lol
RECENSITE in tanti :3
Ciao e grazie <3

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Capitolo 3
*** Venerdì sera cosa fai? ***


Capitolo 3: Venerdì sera cosa fai?




-Mi sta antipatico
-Come scusa?
-Lui – rispose Sophie in tono ovvio mentre era intenta a togliersi le scarpe
-Harry?
-Si! Harry. – lo disse cercando di imitarlo. Voce bassa e roca e facendo una lunga pausa tra le due parole.
Risi – Perché? A me sembra simpatico, e poi tu neanche ci hai parlato.
-Oh, certo. In un oretta scarsa di chiacchierata, avete stretto una grande amicizia
-Non fare la sarcastica! E poi è stato tanto gentile da accompagnarci a casa
-E a fregarci tutti i soldi di quella stupidissima partita – si buttò sul divano e iniziò a massaggiarsi i piedi.
-Troveremo una soluzione –mi innervosii, sapevo che alla fine la colpa era esclusivamente mia nonostante l’idea del torneo era stata sua. Mi avviai in camera sbattendo la porta.
-Aspetta che ti chiami prima lui! Non fare la stupida! –urlò d’un tratto dal salotto.
Aprii lentamente la porta e mi affacciai guardando nella sua direzione - Non sono… affari tuoi!- richiusi la porta.
Mi buttai sul letto. Affondai la testa nel cuscino. Dopo un po mi alzai e presi il cellulare e lo fissai. Mi ero immaginata una di quelle scenette da film romantici dove lui manda un messaggio a lei subito dopo averla salutata, non andò così. Mi cambiai e mi infilai il pigiama, e mi misi ad osservare il muro di fronte a me. Nella mia testa vagavano un sacco di pensieri, l’affitto, la mamma e il papà che non si parlavano più, l’università, la dieta che stavo rimandando da ormai tre settimane, e poi lui, Harry. Avevo sempre creduto nei colpi di fulmine. E lui era l’ennesimo. Eppure non sapevo niente di lui. Non sapevo il suo cognome, non sapevo quale università frequentava, se era un pazzo folle omicida. Rimasi un po tra i miei pensieri quando mi squillò il cellulare. Sobbalzai, sullo schermo del cellulare apparve “Harry ragazzo ignoto”. Risi leggendo il nome con cui l’avevo salvato in rubrica e aprii il messaggio:
Buonanotte. x
Un sorriso ebete prese il sopravvento sulla mia faccia.
Uscii dalla stanza e andai in salotto dove mia sorella aveva acceso la televisione.
-Guarda! Mi ha inviato la buonanotte!- urlai di gioia saltellando sulle punte.
-“Buonanotte punto x” si è sprecato il ragazzo- rise.
Le tirai il cellulare dalle mani– Ci conosciamo da poco!- feci una smorfia.
-E tu che hai risposto?
-Ancora niente, che gli scrivo?
-Buonanotte, cosa dovresti scrivergli?
-E perché mi hai chiesto che cosa gli avessi risposto?
-Conoscendoti gli avesti scritto un messaggio kilometrico esprimendogli tutte le emozioni che hai provato leggendo quel messaggio.
-Ma..ma n-non è vero.
– cercai di contraddirla pur sapendo che aveva ragione.
-Oh, si che è vero e ora rispondigli.
Presi il cellulare e digitai “Buonanotte”
-Gli metto uno smile?
-Fa come vuoi! Fammi guardare il film!

Aggiunsi uno smile e inviai, per poi tornare in camera a dormire.
Beep Beep. Stava suonando la sveglia, allungai un braccio nel tentativo di spegnerla e mi alzai. Mi diressi in cucina a fare colazione e notai che sul divano del salotto c’era ancora Sophie, addormentata.
-Ehi, svegliati! Devi andare a lavoro - mi avvicinai e iniziai a punzecchiarla.
-Che ore sono?- disse soffocando uno sbadiglio.
-Le 6.35
-Cazzo, sono in ritardo!

Facemmo colazione e ci andammo a preparare. Eravamo di fronte lo specchio a lavarci i denti.
-Mi è venuta un’idea per l’affitto -dissi
-Dimmi
-Subaffittiamo la mia camera e io vengo a dormire in camera tua. Infondo, se ci pensi ,il tuo stipendio vale metà dell’affitto di casa, e i pochi soldi che ci manda mamma li spendiamo nelle spese extra.
-Mh..bell’idea! Posso chiedere a Mary o a Niall se conoscono qualcuno.
-Perfetto. Comunque oggi non ho lezioni. Vengo con te al bar a studiare e a farti compagni
–Le dissi sfoggiando il mio sorriso appena “lucidato”
Uscimmo di casa e ci dirigemmo al bar.
-Lara! Come mai qui?- mi venne incontro Niall, un collega di Sophie e mi abbracciò.
-Ciao Niall! Ehi Mary!- salutai la fidanzata di Niall,pure lei lavorava al bar.
-Come è andata ieri? –mi chiese lei curiosa.
-Eh..-abbassai lo sguardo - è andata male- mi abbracciò.
-Ha vinto Carl?- continuò Niall
-No, suo nipote Harry
-Pure lui c’era? E’ bravo a giocare! Quando partecipavo pure io a questi tornei perdevo sempre con lui
-Ecco, meglio che hai smesso- aggiunse ironica Mary
-Dimmi un po, come va di cognome?- dissi con tono vago.
-Perché vuoi saperlo?
-Curiosità!
-Styles.
-Okay, grazie
- sorrisi- ed un'altra cosa, sai dove studia?
-Al tuo stesso college.
-Al King’s?
–spalancai gli occhi.
-Si- iniziò a ridere e Mary gli tirò una gomitata.
-Ragazzi! –si avvicinò a noi Sophie che aveva appena servito un’ordinazione- suppongo che la mia cara sorellina si sia dimenticata di dirvelo, ma affittiamo una stanza, conoscete qualcuno a cui potrebbe servire?
-Ehm, scusami – il ragazzo a cui Sophie aveva appena servito un cappuccino si era alzato e si era avvicinato a noi.
-Il cappuccino non va bene? - domandò Sophie diventando subito paonazza in volto.
-Oh no no no, è che..sto cercando una stanza..
-Puoi venire con me appena finisco il turno.
- lo interruppe.
-Grazie- rise per il suo tono avventato- - Sono Liam, Liam Payne.
-Sophie Clark-

Si strinsero la mano. Lei sembrava imbambolata.
-Ed io sono Lara Clark – intervenni cercando di salvarla dall’imbarazzo - Ah Sophie, mi sono dimenticata che devo passare dall’università. Ci vediamo a casa.
Salutai Niall e Mary ed uscii dal bar. Dopo mezz’ora sull’autobus arrivai al destinazione.
“Legge. Legge. Legge. Dov’è l’ateneo di Legge?” pensavo tra me e me facendo mente locale.
Dopo aver cercato e chiesto indicazioni a qualche studente mi ritrovai l’ateneo di legge. Stavo per salire le scale e mi bloccai. Ero arrivata fin là, e ad un tratto il mio piano malefico di cercarlo, e trovarlo fingendo un incontro casuale mi sembrava una grande stronzata. Mi voltai e mi allontanai.
-Lara? Lara!
Mi accorsi che qualcuno che stesse chiamando e mi girai.
-Pure tu frequenti il King’s?

Mi ritrovai di fronte Harry. Mi mancò il respiro. Sorrisi. Ero riuscita a fare il mio incontro casuale.
-e-ehm…s-si! Non sapevo che pure tu..qui. Università!- finsi.
Mi venne incontro e mi abbracciò. Con lui vi erano altri due ragazzi. Uno dalla carnagione un po scura, con gli occhi e i capelli neri, e l’altro con i capelli castani e gli occhi azzurro cielo.
-Loro sono Zayn- il ragazzo moro mi tese la mano e sorrise, ricambiai la stretta - e Louis - salutai il ragazzo dagli occhi chiari.
-Lei è la ragazza di cui ci hai parlato?- chiese Zayn per poi sorridermi malizioso.
Arrossii di colpo. –E’ da stamattina che parla di te- lo assecondò Louis -dice che te la cavi abbastanza bene a poker.
-Noi ogni ventisei di ogni mese ci riuniamo e giochiamo, saresti la benvenuta
- continuò Zayn.
-oh. Ehm grazie. Mi farebbe piacere- accennai un sorriso. In verità non mi piaceva per niente come idea.
-Comunque Harry, noi due andiamo in biblioteca ci raggiungi lì? – esordì Louis per poi girarsi perso di me- è stato un piacere conoscerti.
-Ci rivediamo Lara– mi salutò Zayn e se ne andarono. Li vidimo salire le scale dell’edificio e poi io ed Harry iniziammo a fissarci.
-Se non ti va di partecipare non fa niente…
-No, no! Mi va eccome.
- mentivo, ma lui mi piaceva e avrei colto ogni occasione pur di vederlo.
Sorrise -Sai..mi ha fatto piacere rivederti
-Pure a me! Che poi che coincidenza, alla stessa università , non ci eravamo mai visti prima
- conclusi velocemente e risi.
Mi ricambiò il sorriso -Senti..ti avrei chiamata oggi, ma visto che ci siamo, venerdì sera cosa fai?
-oh..Niente-
sentii il mio cuore scoppiare. Mi stava per chiedere di uscire. Avrei iniziato a ballare dalla gioia non appena se ne fosse andato. Cercai di trattenere dentro di me il risolino stridulo di quando mi stava per accadere qualcosa che mi sarebbe piaciuta.
-Un mio amico da una festa al ‘Fabric’, mi ha chiesto di invitare persone, quindi…che ne dici? Può venire pure Sophie, chi vuoi!
-Grandioso! Ci saremo sicuramente
-sorrisi.
-Perfetto! La serata inizia a mezza notte, ci vediamo lì, quindi?
-Certo
-Ora devo andare, a venerdì!
– mi salutò baciandomi agli angoli della bocca e si allontanò.
Lo vidi andare via. Il sorriso che avevo si stava affievolendo man mano che lo vedevo allontanarsi. Avevo immaginato un appuntamento solo io e lui per conoscerci. Avevo sbagliato. Mi ero fatta il filmino sbagliato per l’ennesima volta. Se la fortuna sarebbe stata dalla mia parte lo avrei visto venerdì di sfuggita, di sicuro a ballare con qualcuna che non ero io. Ma forse sarebbe stato meglio aspettare venerdì per sapere come sarebbero andati gli eventi.





Note dell'autrice:
Salve gente c:
Ecco qui il terzo capitolo, spero vi sia piaciuto :3
E' abbastanza lungo e "contorto" ma
volevo inserire gli altri ragazzi.
Consideratelo un capitolo di passaggio lol
L'avevo scritto almeno tre o quattro volte, ma alla fine
questo mi piaceva di più, spero non vi annoi ç_ç
Diciamo che il prossimo capitolo, il capitolo della festa
sarà uno dei più importanti della storia.
Fatemi sapere cosa ne pensate c: recentiseeeee :)
Ringrazio chi ha recensito i precedenti capitoli e chi ha messo la storia nelle seguite ricordate e preferite.
Grazie, Grazie, Grazie!
Se scrivete pure voi, qualsiasi tipo di storia linkatemele nei commenti, per messaggi privati o su Twitter :)
Fatemi sapere cosa ne pensate c:
Ciaoo e grazie <3

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