Dobbiamo Crescere

di Dafhner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scoperta ***
Capitolo 2: *** La Conferma ***



Capitolo 1
*** La scoperta ***


Salve a tutti,

Spero che la mia storia vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate.
L'ho scritta d'impulso quindi se ci dovessero essere degli errori per favore ditemelo :)

Buona lettura,

G.

 

Era un nuvoloso venerdì pomeriggio. Sara era sul pullman che in poche ore l’avrebbe condotta dal suo ragazzo.
Aveva un’aria triste e preoccupata. Il suo ciclo era in ritardo e quel fine settimana avrebbe fatto il test per scoprire se la sua vita sarebbe cambiata.
Dopo un po' arrivò all’affollata stazione dove, come al solito, vi era Mattia ad aspettarla. I due si abbracciarono a lungo e poi si incamminarono verso la farmacia più vicina senza nemmeno parlare.
Durante il percorso Sara provò a rompere il gelo che si era creato per la prima volta tra i due.
“Come mai quelle occhiaie?” domandò sorridendo
Il ragazzo provò a sorriderle e rispose “Non sono riuscito a dormire sta notte”
Arrivarono davanti alla farmacia.
Mattia era terrorizzato e così Sara fece un bel respiro e con molto coraggio entrò, chiese un test di gravidanza alla farmacista e uscì.
Nuovamente per tutto il tragitto nessuno dei due parlò. Erano troppo sconvolti e spaventati. Sara non faceva altro che ripensare quella maledetta sera in cui non si era saputa controllare e aveva impedito al suo ragazzo di uscire da lei prima di venire. Lui pensava a come avrebbero reagito i suoi genitori che erano accaniti sostenitori della castità fino al matrimonio.
Quando arrivarono a casa la trovarono vuota e capirono che era il momento giusto per farlo; così Sara andò in bagno mentre Mattia la aspettava fuori dalla porta, ansioso. Dopo pochi secondi si spalancò e ne uscì una ragazza in lacrime con un bastoncino in mano. “Per favore vedilo tu. Io non ce la faccio”. Il ragazzo lo prese tra le mani e aspettò che i minuti passassero dopo di che lo guardò.
Era positivo.
Si sedette per non cadere. Migliaia di pensieri invasero la sua mente. Sarebbe diventato padre a diciotto anni. Avrebbe dovuto lasciare la scuola e aveva rovinato la vita della donna che amava.
Ben presto il suo viso cominciò ad essere solcato da lacrime, non sapeva cosa fare.
Dopo un po’ si fece coraggio, sospirò e si diresse verso il salone dov’era rannicchiata la piccola Sara che nascondeva il volto tra le gambe.
Quando la ragazza sentì i passi avvicinarsi alzò lo sguardo e capì. Era davvero incinta. Non servì che Mattia glielo dicesse, il suo sguardo parlava da solo. Non era più acceso, era spento, triste, come se quel bastoncino gli avesse appena confermato che il suo mondo era crollato e che lo attendeva una vita di sacrifici. I due ragazzi si abbracciarono e cominciarono a piangere. Piansero a lungo.
Nessuno dei due riusciva a parlare né voleva farlo. Tutta quella situazione era troppo dolorosa, era troppo per loro.
Passarono la serata cercando di sembrare normali, giocando con i fratellini di Mattia e scherzando poi andarono a dormire.
Quella notte Sara non pianse. Non ne aveva la forza. Cercò di capire cosa ne voleva fare ma non ci riuscì. Mattia al contrario pianse a lungo e verso le quattro del mattino andò in camera della ragazza, si infilò nel suo letto e l’abbracciò da dietro. La ragazza ricambiò l’abbraccio e si addormentarono così. Accoccolati. Come due bambini che si ritrovavano costretti a lasciare il mondo della favole.


Grazie per averla letta,
Per favore recensitela e se volete passate e leggere le mie altre storie anche se sono un po'diverse da questa e non le aggiorno da un po'
G.

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Capitolo 2
*** La Conferma ***


Salve a tutti,

Vi ringrazio per aver letto il primo capitolo e vi sarei grata se lo recensiste per farmi sapere cosa ne pensate

Cmq buona lettura :)

G.

Quella notte Sara ebbe un sonno tormentato.
Si svegliò molto presto e scoprì con immensa felicità che Mattia era ancora lì, stretto a lei, che dormiva beatamente. Si strinse maggiormente nel suo abbraccio e iniziò a pensare sul da farsi. In quel momento l’aborto le sembrava l’unica soluzione. Aveva solo diciassette anni, doveva ancora finire il quarto anno di Liceo e non si sentiva pronta a fare la madre.
Le lacrime cominciarono a solcarle il viso e i singhiozzi svegliarono Mattia.
“Ei amore che succede? Perché piangi così?” le chiese il ragazzo girandole il viso affinché potesse guardarla negli occhi
“Tu non vuoi che lo uccida, vero?” chiese sussurando la ragazza
“No amore, è pur sempre il nostro bambino” rispose lui stringendola e abbracciandola.
“Il nostro bambino” quelle parole risuonavano nella testa della ragazza. Non aveva mai pensato a quel cosino che cresceva dentro di lei sotto quel punto di vista e per un secondo l’idea di stringerlo tra le braccia la rese felice. Ma solo per un secondo, perché poi si ripresentarono le preoccupazioni e quel breve senso di felicità scomparve.
Anche il ragazzo ripensò a quelle parole. Non si pentiva di averle dette, amava Sara e voleva una vita con lei e magari anche dei bambini, ma non ora, non a diciotto anni, non ora che poteva cominciare a vivere.
Verso le otto si alzarono e andarono a fare colazione.
Mattia preparava il latte mentre Sara si intratteneva con biscotti e Nutella. Quella scena così familiare gli fece dimenticare il loro problema e riuscirono a ridere e baciarsi come qualche settimana prima, quando erano ancora dei semplici ragazzi innamorati e spensierati.
Una volta sparecchiato, tornarono in salotto e si accoccolarono sul divano.
“Dovremo esserne certi prima di dirlo ai tuoi” Disse Sara guardando il ragazzo negli occhi
“E come facciamo? Dove andiamo?” chiese lui
“Al consultorio, ho sentito tua madre che diceva che ce ne è uno nel tuo quartiere” Mattia annuì e tornarono a guardare la televisione.
Più tardi uscirono e dopo varie ricerche trovarono quello che stavano cercando. Entrarono tenendosi per mano e si diressero verso il bancone dove una signora anziana chiese loro “Come posso aiutarvi ragazzi?”
Sara abbassò la testa e  rispose “Credo di essere incinta”
La donna li guardò con aria amorevole, come avrebbe fatto una mamma con il figlioletto che si era sbucciato il ginocchio,  e le disse “Dovrò farti un po’ di domande poi il dottore ti visiterà” I ragazzi annuirono
“Bene …” Cominciò la donna e dopo un’infinità di domande i ragazzi furono ricevuti dal medico che confermò che Sara era incinta.
Afflitti e privi dell’unica speranza che gli era rimasta i due tornarono a casa. Mano nella mano, senza parlare, facendo affidamento l’uno sulla forza dell’altro.

Grazie per averlo letto e mi scuso per la brevità del capitolo 
G.

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