Stasera sarò solo Jane..

di tisho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decisioni ***
Capitolo 2: *** preparazione e pensieri ***
Capitolo 3: *** una ciocca di ricci ***
Capitolo 4: *** vodka e baileys.. ***
Capitolo 5: *** una visione ***
Capitolo 6: *** si mette male... ***
Capitolo 7: *** una furia rossa ***



Capitolo 1
*** Decisioni ***


Stasera sarò solo Jane..

Stasera sarò solo Jane..

Camminava da sola nella Londra babbana da ormai quasi un’ora, osservando le vetrine distratta e ammirando la spensieratezza delle persone che le passavano accanto, attirata soprattutto dai gruppi di ragazze che si divertivano e ogni tanto indicavano qualcuno con un risolino soffocato.

Si chiedeva quali emozioni potessero provare, cosa significava non avere preoccupazioni? Non andare in giro sempre guardandosi attorno, con l’ansia di un attacco da un momento all’altro?Non svegliarsi di notte di soprassalto dopo aver visto in incubo la morte dei tuoi amici più cari?

In quel momento i suoi pensieri vennero attirati da una voce stranamente familiare

“Hermione, sei proprio tu?”

Una ragazza alta dai lunghi capelli neri e con uno strano cipiglio le si era parata davanti, costringendola a guardarla.

“Emily?”Non poteva crederci, non la vedeva da circa sette anni.

“Si certo che sono io, ma ho fatto una fatica a riconoscerti!Eri sparita non ti si vede in giro da anni!I tuoi mi avevano detto che eri a studiare all’estero..”

Già studiare all’estero, era quello che ripetevano i miei genitori quando qualcuno chiedeva notizie di me, anche se a dire la verità non succedeva molto spesso, prima di Hogwarts non avevo avuto molte frequentazioni…

“Proprio così, sono qui per le vacanze ma alla fine della settimana devo ripartire”

Devo andare alla Tana

Emily la squadrava ancora un po’ dubbiosa, ma alla fine si decise e la abbracciò stretta, cominciando a parlare a raffica.

“Ora che ti ho trovato qui a vagare tutta sola non posso certo lasciarti andare, no no cara mia adesso tu vieni con me e ci facciamo un bel giretto, poi visto che fra poco è ora di pranzo vieni da me, i miei ogni tanto mi dicono ancora “ma dove è finita la tua amica Hermione?Era una così brava ragazzina, anche se non veniva qui a casa molto spesso, dovresti chiamarla!”, così non crederanno ai loro occhi quando ti vedranno sulla porta!”

I genitori di Emily, me li ricordo appena, ma erano sempre molto gentili con me.

Emily stranamente alle elementari era l’unica che mi sopportava abbastanza da invitarmi a casa…come se non sapessi già allora che era una carineria fatta solo per avere i compiti da copiare per tutta la settimana…ma ogni tanto facevano due chiacchiere e non era poi male, solo un po’ superficiale ma non certo ai livelli di Lavanda!

Passarono insieme la giornata, i signori Stevenson furono felicissimi di rivederla e si vide costretta a raccontare fatti mai successi sulla sua vita scolastica.

Erano in camera di Emily quando una sua domanda la colpì all’ improvviso:

“Non sei mai stata in discoteca?!”

Alla Tana era una giornata come un’altra, Harry e Ron se ne stavano seduti nel cortile dietro casa, adibito a campo di Quidditch, ed era proprio di questo sport che stavano parlando distrattamente.

“Harry tu non capisci i Cannoni quest’anno vinceranno di sicuro la coppa”

“Io ho i miei dubbi Ron perché se conside..”

Ma la brillante risposta di Harry fu interrotta dall’arrivo dei gemelli.

“Dico ragazzi ma è possibile che ve ne stiate sempre a parlare delle stesse cose?..”

“ ..quando invece ci sono tanti altri argomenti..”

“Siete i sostituti di Hermione mentre lei non è qui?”intervenne Harry.

Cavoli Harry, ero appena riuscito a togliermela dalla testa e tu mandi all’aria tutto il mio lavoro?..ah adesso te ne sei accorto eh?Recepito amico…scuse accettate

Harry infatti si era accorto subito del suo errore e gli aveva lanciato un’occhiata carica di rammarico.Intanto i gemelli non badando a loro avevano continuato il loro discorso.

“Aspetta a parlare Harry, quello che vi stiamo proponendo noi non è certo un divertimento che Hermione approverebbe!Giusto Fred?”

“Giusto George”

“Allora si può sapere di che state parlando voi due?” Ron era intervenuto per la prima volta nella discussione, con una nota di impazienza.

Prima finiscono, prima riuscirò a smettere di pensare a lei…spero…

“Nervosetti eh?E noi che eravamo stati così clementi ed eravamo venuti a salvarvi per una sera dalla noia mortale di questo posto..avremo fatto bene George?

“Mah, non lo so Fred, questi ragazzi mi sembrano indisponenti, ne varrà la pena?

“Insomma piantatela voi due, sputate il rospo”disse il rosso

“Va bene fratellino, che modi!..Che ne dite di andare in discoteca stasera?”

“Disco-che?”

“D-i-s-c-o-t-e-c-a Ron, è un classico divertimento babbano..”

“..un locale dove la gente va a ballare..”

“Detto così sembra uno di quei posti dove mamma trascinerebbe papà!”

“Non credo che mamma la penserebbe così Ronnie caro” imitando alla perfezione la signora Weasley

“..già, non c’è certo il tipo di musica che piace a mamma…Un calderone pieno d’amore…bleah!”

“ è tutta un’altra musica, amico mio..in tutti i sensi!”

“..dovresti vedere come si vestono le ragazze! È da perderci la testa..” Fred intanto si era già perso al pensiero con occhi sognanti.

Cosa avrà voluto dire?Non ci sono molti modi per vestirsi alla fine..ma da come ne parlano, non sembra un posto che Hermione frequenterebbe volentieri…Dannazione ancora lei! é mai possibile che ogni mio pensiero vada sempre a cozzare con la sua immagine? Con i suoi capelli, i suoi occhi, il suo sorriso? Miseriaccia, non posso andare avanti così…

Harry intanto si era lasciato convincere e Ron con lui

“Vedrete ci divertiremo ragazzi!!

Quei due non me la raccontano giusta, chissà dove andremo a finire!

Ma forse non è stata un’idea così cattiva, in fondo io Harry passiamo le giornate a pensare a quei dannati Horcrux, un po’ di svago ci farà bene e magari per una sera riuscirò a non pensare a lei..

Lei arriverà solo nel fine settimana..

La faccia stranita di lei la fissava ancora e non potè che essere sincera.

“Veramente no, non ho molto tempo per questo genere di divertimenti”

Ma Emily ormai non la stava neanche più ascoltando, si era alzata all’improvviso e stava rovistando nel suo armadio come una furia. La consapevolezza di quello che aveva in mente l’amica si stava già facendo strada nei suoi pensieri, quando…

“Tu stasera vieni con me e niente scuse!!Se non sai cosa metterti posso sicuramente prestarti qualcosa io, come vedi il mio armadio sta scoppiando e non fare quella faccia Hermione Jane Granger, questa volta si fa come dico io!!”

Questa volta si fa come dico io?Ma se è da stamattina che ti seguo senza opporre resistenza!Però..ma si in fondo che c’è di male?Per una sera voglio anch’io essere una ragazza normale che va a divertirsi, nessuno lo saprà mai, stasera non sarò Hermione Granger, quella sempre legata ai libri e al suo senso di responsabilità..sarò solo Jane...

“E va bene, ma non mi serve che mi presti qualcosa…ho qualche vecchio vestito che non ho mai messo…”

“Sicura?Per me non c’è problema..”

“Tranquilla, ora vado a casa a prepararmi, ci vediamo da me per le 23.30?

“Perfetto, mi stai incuriosendo con questa aria di mistero, sai Granger?”

E scoppiarono a ridere insieme

Sì, stasera sarò solo Jane

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Capitolo 2
*** preparazione e pensieri ***


capitolo 2 Jane

Era in piedi, nella sua camera e fissava l’armadio come se da un momento all’altro dovesse uscirne fuori un molliccio e lei, in preda al panico, avesse dimenticato di scagliargli un “Riddiculus!”, come successe agli esami del suo terzo anno.

Ma all’improvviso si riscosse, ripensando ai motivi che l’avevano portata ad accettare l’invito di Emily…la normalità per una sera…

Iniziò a cercare, aprendo i cassetti in perfetto ordine, anche se sapeva benissimo dove li avrebbe trovati, e infatti erano dove li aveva lasciati l’ultima volta, rintanati nella profondità del suo armadio, dallo stesso giorno dell’acquisto.

E cominciò a ripensare.

“Dai ‘Mione, non farti pregare!Se non esci tu da quel camerino, entro io!”

“Va bene, va bene…avete lo stesso carattere autoritario voi Weasley..non si può mai discutere con voi!”e con queste parole, un po’ scocciata, tirò con violenza la tenda che la nascondeva.

Solo dopo averlo fatto si ricordò il motivo della sua ferma convinzione di rimanere là dentro.

Maledizione lo sapevo!Ora mi vergogno da morire, vestita così non mi sento più io…ma che faccia sta facendo Ginny? Devo essere proprio un orrore se mi guarda così stralunata! Io torno a nascondermi…

’Mione che diamine fai?Torna subito qui e lascia stare quella tenda maledetta!”

“Ma mi guardi in un modo!no no non esiste che vada in giro conciata così, se faccio quest’effetto perfino su di te, che sei la mia migliore amica, figuriamoci su gli altri…sarei capace di far evacuare Diagon Alley in un minuto!”

“Ma dico stai scherzando?Ti sei vista?Sei una favola!L’unica cosa che ti manca è la fiducia in te stessa… credimi se ti vedessero i miei fratelli ti sbaverebbero dietro fino alla morte, perfino Bill che è fidanzato con Fleur, per non parlare di Ron! A lui verrebbe un infarto come minimo…”

“…Dici?”Hermione era ancora un po’ dubbiosa.

“Eccome! E ora forza cambiati e andiamo alla cassa, non voglio sentire un’altra parola al riguardo!”

E con queste parole si era lasciata convincere da Ginny, ma appena arrivata a casa aveva nascosto i nuovi acquisti in fretta e furia in un angolo dell’armadio, lontani da occhi indiscreti come se fossero la refurtiva di qualche rapina.

Ma ora erano stretti nelle sue mani e li avrebbe sfoggiati come una ragazza qualsiasi.

Infilò con cura la corta gonna di jeans leggermente sfrangiata e poi la canottiera a spalline sottili viola, con i sandali neri a tacchi alti che completavano l’opera.

Ora mancavano solo trucco e parrucco.

Tirò su i capelli, pensando giustamente che nel locale avrebbe fatto caldo, fermandoli con uno spillone, e con un veloce colpo di bacchetta fissò l’acconciatura per tenere i ricci il più possibile ordinati, anche se un paio le incorniciavano il viso.

Infine solo un filo di matita nera e un velo di mascara le risaltavano gli occhi.

Credo possa andare. Ora manca solo la prova specchio, speriamo bene..

Già perché Hermione non aveva ancora avuto il coraggio di guardarsi a figura intera, ma adesso la ragazza lisciava distrattamente la stoffa aderente della maglietta, con occhio critico. La scollatura a v evidenziata da una striscia di brillantini non era così terribile come ricordava e la gonna in fin dei conti non troppo corta.

Il tessuto viola acceso sottolineava la sua forma esile e la pelle diafana, forse avrebbe dovuto dar retta a Ginny, pensò che non era male vestita così e un sorriso appena accennato apparve sul suo viso.

Chissà che direbbe Ron se mi vedesse adesso?

“Hermione è arrivata Emily, scendi?”

Intanto Ron era appena uscito dalla doccia, rigorosamente fredda, come faceva sempre quando qualcuno non gli dava pace.

Non era particolarmente attirato dalla serata in viscoceca e come diavolo si chiamava, ma ormai aveva accettato e si stava vestendo di mala voglia in camera, buttandosi addosso le prime cose che gli erano capitate a tiro, un paio di jeans chiari e una camicia nera.

Non prestò molta cura nemmeno ai capelli, contrariamente a quanto faceva di solito occupando il bagno per ore e scatenando l’ira dei suoi compagni di stanza.

È strano stasera non ho proprio voglia di stare davanti allo specchio, chissà perché…

ma chi prendo in giro? Lo so benissimo qual è o meglio dire chi è il perché…

Quando so che la posso incontrare da un momento all’altro, faccio di tutto per cercare di fare colpo su di lei, arrivando ad aggiustarmi i capelli perfino nel riflesso delle armatureRonald Weasley sei proprio patetico, sei arrivato a concepire i pensieri di una dodicenne in piena cotta, andiamo proprio bene…

“Ron sei già pronto?Non ci posso credere..pensavo che non avrei avuto il bagno libero per un’altra ora buona!..ma forse ripensandoci dovevo aspettarmelo”Harry lo stava ancora osservando con una nota di malizia negli occhi, scuotendo lievemente la testa.

“Perché dici così? Non posso aver fretta di uscire per una volta?”Ron cominciava ad irritarsi ai commenti sempre più frequenti di Harry sulle sue abitudini.

“E dai Ron almeno con me puoi essere sincero, sappiamo benissimo entrambi che questo fine settimana comincerai di nuovo a curare il tuo aspetto con più attenzione, è normale…”

“Normale Harry?Io non mi sento affatto così negli ultimi tempi”

“Puoi tranquillamente dire negli ultimi anni!”

“Non lo so neanch’io cosa mi prende, è tutto talmente complicato…ma dimmi la verità, è così evidente?”Ron non riusciva a mascherare la sua preoccupazione

Se Harry lo capisce talmente bene, allora deve essere ovvio per tutti, che disgrazia!...no forse no, in fondo è Harry e lui mi conosce meglio di tutti, o quasi…

“Mettiamola così amico, sono anni che tutti sperano che finiate insieme e se ne sono resi conto molto prima di te, quindi ormai ci siamo abituati, sei solo tu che ti devi rilassare e prendere la cosa con calma”

“Calma?I miei fratelli non mi daranno pace!Incominceranno con le loro battutine e non avrò un attimo di tregua, senza tener conto di lei..aspetta un momento, hai detto che tutti lo sapevano prima di me? E che ormai ci sono abituati?Ma come è possibile?”

Ron intanto aveva percorso la stanza più e più volte, torturandosi i capelli e sbraitando a voce alta

Questa situazione comincia ad avere dell’incredibile…

Come se Harry gli avesse letto nel pensiero, cercò di calmarlo.

“No Ron non è incredibile, e che tu mi creda o no, non dovresti preoccuparti così tanto, in fondo è solo la nostra Hermione, la stessa ragazzina che piangeva sotto un lavandino davanti a un troll infuriato…vedrai che andrà bene”

La fa tanto facile lui, ma forse non si è accorto che ‘Mione è cambiata leggermente in cinque anni, anzi è cambiata parecchio…no Ron adesso calma, non ricominciare.

Harry nel frattempo si era preparato velocemente e si era diretto verso la porta

“Andiamo innamorato?”non si trattenne dal ridere vedendo la faccia sconvolta del rosso

“Harry…”

“Dai scherzavo, stasera sarò buono te lo prometto!”

Allora salve!!

Volevo ringraziare prima di tutto la dolcissima Hermionina, che ormai sembra affezionata a me e che mi lascia sempre dei commenti gentilissimi e coccoli, senza tralasciare Evanslove e Feux che mi hanno incoraggiata ad andare avanti.

Grazie mille!!Un bacio a voi e a tutti quelli che hanno la letto la storia, a presto!

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Capitolo 3
*** una ciocca di ricci ***


capitolo 3 Jane

Emily la fissava ancora, anche se cercava di non darlo a vedere, e scrutava il suo viso alla ricerca della bambina saputella con i denti da castoro, da cui copiava i compiti da piccola. Non vedeva niente di lei nella donna che le sedeva accanto, nell’automibile del padre. E sospirò.

“Sei davvero una Jane perfetta, sai?...se volevi stupirmi ci sei riuscita davvero!”

A dire la verità, Emily non poteva ancora credere ai suoi occhi, Hermione era dannatamente sexy e sembrava così sicura di sé, che amaramente si ritrovò a pensare che quella sera lei avrebbe fatto una ben magra figura accanto alla riccia, anche se di solito riscuoteva sempre gran successo con i suoi pantaloni bianchi aderenti e il top succinto rosa perlato, nemmeno i suoi folti capelli lucenti avrebbero attirato molta attenzione.

Ma scesa dall’auto decise di non abbattersi e di divertirsi comunque, per una sera poteva anche accettare di non essere seguita dallo sguardo dell’intera sala.

Aspettando in coda all’entrata del locale, Hermione aveva lanciato una veloce occhiata all’amica e fu felice di rivedere il solito cipiglio che l’accompagnava sempre.

Meno male che Emily si è ripresa, non mi andava giù l’idea di passare la serata a guardarla sconsolata, forse si è sentita un po’ minacciata dal mio abbigliamento…no, non posso essere così presuntuosa da pensarlo, è vero stasera sono più carina del solito ma non posso certo pretendere di oscurare lei! Cosa darei per avere i suoi capelli lisci, sembrano quelli di Ginny…Gin…non so ancora se ti racconterò di quello che sto per fare, dipenderà dalla serata credo…ma sono sicura che saresti felicissima di vedermi così, con i vestiti che mi avevi praticamente ordinato di comprare!

Comunque Emily è tornata quella di prima, questo è l’importante

Jane era fremente e in piena trepidazione, spostava continuamente il peso da un piede all’altro, cercando di sfogare la sua impazienza, non vedeva l’ora di immergersi in quella nuova esperienza tanto desiderata e voleva viverla cogliendo ogni emozione, ogni battito, ogni respiro…

“Lasciarsi andare…”pensò a voce alta.

“Hai detto qualcosa?”

“No, no…guarda la fila è quasi finita finalmente”

Mentre si avvicinavano alla famosa discoteca “Les Palais”, nella Londra babbana, i ragazzi Weasley e Harry non potevano non notare i gruppi di ragazze vocianti, che come loro si stavano dirigendo al locale, ma soprattutto era il loro vestiario ad attirare maggiormente la loro attenzione.

Le ragazze infatti potevano essere definite più svestite che vestite, e molte, anche se per all’anagrafe avevano appena raggiunto i quattordici anni, ne dimostravano di più, grazie al loro trucco pesante e i vestiti che facevano da seconda pelle.

Miseriaccia Fred e George non si erano inventati un bel nulla, anzi avevano proprio ragione… come si fa a non perdere la testa? Hermione non approverebbe di certo… oh no perché devo sempre ricascarci? Immagino perché forse non sarei Ron Weasley, il patetico sfigato innamorato cotto della sua migliore amica…

L’ immagine al rallentatore di lei che si voltava e gli sorrideva con la sua dolcezza disarmante, era ancora stampata nella sua mente e Ron scuoteva la testa, cercando di farla sparire, ovviamente senza risultati.

“Tutto ok amico?”

“Come? ..si, si”

“I soliti pensieri, eh?”

Da quando Harry è così perspicace? Ah no, dimenticavo “ormai lo sanno tutti”

Si limitò ad annuire con aria stanca e Harry lo consolò con una fraterna pacca sulla spalla.

“Dai non ci pensare”

Ma appena Harry aveva finito di parlare, Ron si era sporto in avanti, come per guardare meglio qualcuno.

Aveva avuto la netta sensazione di aver visto una ciocca di capelli ricci, a lui molto familiari scomparire dietro il buttafuori, per poi essere inghiottita all’interno della discoteca.

“Hai visto qualcuno?”

“No, nessuno”

Harry decise di non andare oltre, anche se poteva presupporre facilmente chi credeva di aver visto l’amico, infatti aveva letto nel suo sguardo la stessa fibrillazione che vedeva sempre nei suoi occhi, quando incrociava Hermione in Sala Grande, nella torre di Grifondoro, alla Tana…

Devo piantarla di immaginarmela ovunque o finirò al San Mungo al reparto “Visioni e Illusioni Croniche”…eppure sembravano proprio i suoi capelli…

“Allora Ron ti vuoi dare una mossa o vuoi passare il resto della serata li fuori imbambolato?”

Fred lo riscosse dai suoi pensieri all’improvviso e si rese conto di essere l’ultimo di loro ad rimanere ancora all’entrata.

“Arrivo…”

Si ritrovò immerso a luci psichedeliche di vari colori e alla folla di ragazzi che ballava frenetica al ritmo della musica assordante.

“Allora che vi avevamo detto?”

“Niente male eh fratellino?”

“Non resta…”

“…che buttarci!”

E a quelle parole, i quattro andarono a incrementare la massa sfrenata di persone al centro della sala.

Dopo i primi minuti di imbarazzo, Harry e Ron si lasciarono andare, seguendo l’esempio dei gemelli che ormai si dimenavano presi dal ritmo attirando già numerosi sguardi femminili e il rosso stava finalmente mettendo da parte il peso che aveva sul cuore.

Ma quando anche il suo sorriso aveva abbandonato la mente di Ron, lui rivide a poca distanza da sé la stessa ciocca di ricci di poco prima.

Non ci pensò due volte e iniziò a farsi strada nella calca di ragazzi che affollavano il locale, cercando di non perdere di vista quei capelli che ormai lo assillavano.

Un passo, un altro ancora, ci sono quasi… ecco! se allungo ora il braccio le posso toccare la spalla, voltati sono qui!

“Hermione?”

Sono di nuovo qui, con qualche ora di ritardo sulla tabella di marcia, ma ci sono.

Scusatemi davvero ma oggi mio fratello è tornato dalle vacanze e ha reclamato il suo computer, quindi immagino che anche per i prossimi capitoli potrà succedere…e poi devo seriamente cominciare a studiare altrimenti chi riesce ad entrare all’università?!?

Hermionina: grazie mille, sono felicissima di essere stata “schedata”!!Spero solo di essere all’altezza di questa onorificenza!!un bacione grande grande

Feux: sono contenta che ti sia piaciuta questa nuova Hermione! Vedrò di farti piacere anche il resto..!!grazie ancora!

ImAya: mi ha fatto piacere il tuo commento sulla caratterizzazione di Ron, perché cerco sempre di rispettare il carattere originale dato dalla Row e mi impegno soprattutto su questo!!

Lettori in generale: se avete qualche consiglio da darmi non esitate, accetto anche le critiche non solo i complimenti, se sono costruttive e possono aiutare lo svolgimento della storia, quindi dateci sotto, un bacio

La vostra Tisho

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Capitolo 4
*** vodka e baileys.. ***


capitolo 4 Jane

Ci vollero solo pochi minuti perché Hermione cominciasse a sentirsi a suo agio nell’oscurità del luogo, il suo corpo seguiva già il ritmo della musica, che sentiva rimbombare nel cuore come un martello mai stanco di battere.

Tutta la tensione, la sofferenza, la preoccupazione che si era accumulata in lei negli ultimi mesi, anzi negli ultimi anni, stava scivolando via dal suo corpo, trovando finalmente il modo di scaricarsi.

Voldemort, gli Horcrux, la morte di Silente, la guerra erano immagini così lontane ora nella sua mente...non si era mai sentita così leggera, avrebbe potuto volare, e non le sarebbe servita una scopa.

Non sentiva più su di sé le prese in giro, le cattiverie dette a mezza voce, gli sguardi invidiosi, era perfettamente scollegata da tutto e da tutti, sentiva solo la musica assordante e il battito del suo cuore accelerato…

Chissà cosa si prova a vivere questa sensazione di completa libertà ogni giorno…forse niente, forse solo io le dò tanta importanza, perché chi ci è abituato la dà per scontata.

È così bello cadere nell’anonimato, qui nessuno sa chi è Hemione Granger, nessuno immaginerebbe che sono una fissata con lo studio, che sono la strega più brillante del mio corso…già perché qui non c’è nemmeno l’idea dell’esistenza del mondo magico.

Sono una diciassettenne qualunque che si diverte e si gode le vacanze, non sono una strega e nessuno qui dentro può farmelo ricordare…

Ma in quel momento si sentì toccare la spalla

“Hermione?”

La ragazza si voltò, scocciata di essere stata richiamata alla realtà e rispose d’istinto.

“Che vuoi?”

Ma appena si ritrovò davanti una cascata di capelli rossi e due occhi celesti profondi, si rese conto del suo errore.

“Scusami, dicevi?”

Quel ragazzo era uno schianto e non poteva credere di essere stata notata da un tipo simile e soprattutto di avergli risposto così imbrociata! Doveva rimediare subito…

Ron era rimasto di sasso, non era lei

Aveva attraversato mezza sala, infervorandosi all’improvviso e non era lei, come poteva essere così stupido?

E adesso si ritrovava davanti una ragazzina, che non faceva altro che sbattere le ciglia come una cerbiatta, il che gli ricordò l’espressione assente di sua madre di fronte a quel mentecatto di Allock, al Ghirigoro…

“No, scusami…ho sbagliato persona”

La proprietaria di quel paio ciglia però non voleva arrendersi e cercò di allungare il braccio per trattenerlo ma fu tutta fatica sprecata, infatti il rosso si era già allontanato a grandi falcate.

Idiota!!!Ma si può sapere che mi prende? Ora basta che una le somigli vagamente, pianto capre e cavoli e corro da lei?Cosa speravo di ottenere?...E poi anche se fosse stata lei, che le avrei detto? “Hermione anche tu qua?”…andiamo! Devo smettere di agire di impulso o si metterà davvero male, cosa farò questo fine settimana trovandomela davanti? Sverrò come una donnetta?!?

Mentre si stava maledicendo, aveva ritrovato gli altri poco lontano e si riunì a loro.

“Finalmente vedo che sei entrato nella prospettiva giusta Ron!Allora sei andato a farti un giro per avere un’idea generale delle potenzialità del posto?”George lo stava già guardando con occhi sornione.

“No, si…insomma non c’è male”rimase sul vago.

“Ok, ok forza Fred andiamo in avanscoperta io e te, dobbiamo animare un po’ questa serata!”

Detto questo i due se ne andarono, esaminando ogni ragazza che incontravano.

“Ora che se ne sono andati, ti va di raccontarmi tutto davanti a una vodka?”
“Harry se non ci fossi bisognerebbe inventarti…”

E si diressero al bar

“Hermione?”

“Emily che ti avevo detto sul mio nome?”

“Scusami hai ragione Jane! Che dici ti va di bere qualcosa e tirare un po’ il fiato?”

“Si perché no?”

In effetti ho bisogno di un momento di riposo, ballando non mi ero accorta di quanto fossi stanca, ero troppo presa da quella sensazione per badare ad altro…

Erano giunte al bancone e si erano accomodate, entrambe accaldate, su un paio di sgabelli rimasti liberi.

“Che mi consigli Em? Sai non sono molto pratica…”
”Scommetto che non hai mai bevuto niente più di una birra, ci ho preso?”

“Più o meno…”

Chissà che gradazione ha una burrobirra…immagino sia abbastanza leggera se Madama Rosmerta è autorizzata a venderla a maghi minorenni…dovrò informarmi!

“Vediamo…tu mi sembri un tipo a cui può piacere il baileys…si decisamente!”

“Che cos’è di preciso?”

“Crema di Whiskey irlandese e liquore al cioccolato”

“Mi stuzzica…andata!”

“Ehi un gin lemon e un baileys grazie”

L’ordinazione non tardò ad arrivare

“Sai che è proprio buono?

“Si ma vacci piano se non ci sei abituata!”

“Mi sembra così strano che tu non sia mai venuta in un posto del genere Jane, prima eri così persa in te stessa che ho dovuto chiamarti due volte per farti girare, e non era per il volume della musica, sembravi proprio sulle nuvole!Avevi un’espressione così beata e tranquilla, devi sentirti proprio a tuo agio eh?”

“Non so spiegartelo Emily, so solo che questa si è rivelata un’esperienza davvero liberatoria per me, mi diverto da matti!”

“Su questo non faccio fatica a crederti…ma aspetta che ti porti un paio di ragazzi e poi vedrai che la serata sarà perfetta!...vediamo in po’…” Emily si stava guardando intorno, esaminando tutti i volti maschili nelle vicinanze

“Bingo!Jane stasera abbiamo fatto colpo, ci sono due ragazzi niente male dall’altra parte del bancone, guarda!”

“Ah si?”Hermione appariva distratta, non le interessava fare nuove conoscenze, le bastavano quelle che aveva già, ma nonostante tutto decise di dare corda all’amica quel tanto che bastava, e cominciò a girarsi per dare un’occhiata veloce.

Ma le mani della mora la fermarono bruscamente nella sua posizione.

“Anzi, aspetta qui, vado a prenderli io, vedrai ti sorprenderò!Ma tu non muoverti di lì, intesi?”

Emily si stava già avvicinando ai due, senza aspettare la sua risposta.

“Si tranquilla…”mormorò Jane

Me ne starò qui a farmi un altro goccio in santa pace.

“E quindi?”

“E quindi non era lei, molto semplicemente”

Ron aveva appena finito di raccontare a Harry la sua grande delusione, e il moro lo osservava dispiaciuto.

“D’altronde sono io che me le vado a cercare, ti pare? Hermione non verrebbe mai qui, ma io mi lascio trascinare per un niente…”

Era da tanto che Harry non sentiva l’amico pronunciare quel nome, dalla fine della scuola, un mese fa. C’era come un tacito accordo fra loro sulla questione, sapeva che sentirlo nominare a voce alta metteva a disagio Ron, o meglio lo faceva ricadere nei suoi pensieri costanti, quindi cercava sempre di rispettare quel patto.

E ora sentirlo dalle sue stesse labbra lo aveva scosso non poco, perché capiva lo stato d’animo dell’amico, era veramente a pezzi…

Stava ancora cercando qualcosa da dirgli per tirarlo su, ma l’arrivo di una ragazza alta e dai lunghi capelli neri, interruppe il suo buon intento.

“Ehi ragazzi, cercate compagnia?”

Emily li stava fissando con uno sguardo ammiccante e malizioso, quando voleva sapeva essere davvero seducente…

Fu Ron a riscuotersi per primo.

“Può anche essere, ma come vedi noi siamo in due e tu…”

“Ma io valgo per due, non pensi?”Lei gli si era avvicinata, sulle punte, per arrivare all’altezza del suo orecchio e Ron aveva sentito il suo respiro caldo sul collo,ma si riprese dopo un paio di secondi.

“Spiacente ma preferisco le ricce…”

La mora non si lasciò scoraggiare, tornò con i piedi per terra e arretrò quel tanto per osservare entrambi.

“Ma allora non c’è problema!La mia amica fa proprio per te…”

“E dove sarebbe questa amica?”

“Proprio là, dall’altra parte del bancone…”e aveva indicato un punto dietro di sé, poi si era voltata, trascinandosi dietro Ron, che non immaginava certo di trovarsi in una situazione del genere.

“Comunque io sono Emily”aveva detto facendosi ancora largo fra la gente.

“Piacere, Ron…ma senti non è il caso, davvero” stava cercando disperatamente di sciogliersi dalla stretta della ragazza, ma senza risultati.

“Dici così perché non hai ancora visto la mia amica, fidati…ma è proprio là” lei stava tentando di indicargli un punto col braccio

“Jane?”

E voilà, sono di nuovo tra voi!in ritardo di un giorno lo so…purtroppo in teoria domani parto e sto un paio di giorni al mare e finalmente sabato partirò per le mie agognate vacanze di una settimana!!le uniche di questa estate, quindi siate clementi…!!

Voi speravate che fosse lei la ragazza fermata da Ron, eh? E invece no, io vi faccio penare, ma tranquilli, presto si risolverà tutto, ho già in mente un dialogo fra i due tutto rose e fiori…ma c’è tempo per quello, vi prometto che anche mentre starò via butterò giù qualcosa!!E ora i ringraziamenti…

Hermionina: sempre fra le prime a commentare, grazie!!dovevo pur lasciare un po’ di suspance nel capitolo precedente non credi??un bacio!!

Sijay: grazie dei complimenti, spero che continuerai a seguire la storia!!

Feux: sono proprio contenta che la storia ti abbia preso, vedrò di non deluderti un bacione!!

Elentari: hai ragione è una storia semplice, ma ci metto tutto il mio impegno…volevo qualcosa in cui Hermione riuscisse a lasciarsi andare (come io non riesco mai purtroppo…le mie amiche mi tartassano per questo!!) a presto!

Un bacio a tutti

La vostra Tisho

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Capitolo 5
*** una visione ***


“Jane?”

 

Erano finalmente arrivati alla fine del bancone, dopo aver oltrepassato la calca, ma lo sgabello dove aveva lasciato l’amica era vuoto,

l’unica traccia della presenza di Hermione era il bicchierino lasciato da lei, con il ghiaccio non ancora sciolto.

 

“Allora, dov’è questa fantomatica amica?” chiese Ron, già pentitosi di essersi lasciato trascinare dalla prima che capita.

 

“Non capisco…le avevo detto di restare qui e aspettarmi...ma in fondo era così presa che si sarà scolata un altro drink e sarà tornata in

pista! Davvero non so che le sia preso stasera!”

 

“Be’ allora ti saluto, io me ne torno dov’ero…ci si vede..”

 

“Ehi dove scappi? Mi molli così? Sono sicura che la troveremo in un attimo se mi dai una mano…sai è la prima volta che Jane viene in

discoteca e non vorrei mai che facesse brutti incontri…dai ti giuro che ne varrà la pena!”

Emily mise tutta se stessa per convincere quel bellimbusto; qualcosa, chissà perché, le diceva che a Hermione sarebbe andato a genio.

 

Mamma mia, ma per chi mi ha preso questa? Non sono mica il buon samaritano! Non mi molla un attimo, Harry dove sei quando ho

bisogno di te? Miseriaccia…tanto non sarà di certo questa Jane a farmi pensare ad altro…vabbè, troviamola e facciamola finita…dopo di

che io me ne torno a casa, sono già stufo di questa continua baraonda!

 

“E va bene, ma ti dò cinque minuti, dopo di che, trovata o no, dovrai trovarti un altro cavaliere pronto ad aiutarti”

 

“Grazie, sono certa che mi ringrazierai! Devi cercare una ragazza con una canottiera viola e una minigonna jeans, ha i capelli ricci…ma

questo lo sai già, vero?”

 

Emily gli lanciò un’altra delle sue occhiate maliziose di soppiatto, ma Ron non se ne accorse, intento com’era a squadrare l’intera sala.

 

Quando il rosso si sentì afferrare per una manica.

 

“Ehi aspetta! Guarda è laggiù, vicino alla tenda del privè.. Jane!! Jane sono qui!!”

 

Emily cercava di attirare l’attenzione dell’amica, sbracciandosi e alzandosi sulle punte dei sandali, per farsi notare in mezzo alla folla

frenetica, che si muoveva come un’onda intorno a lei.

 

Poi si ricordò del bagaglio a mano che si era portata dietro e si stupì vedendolo completamente pietrificato alla vista di Hermione.

Era totalmente immobile, come un pupazzo a cui vengono tolte le pile improvvisamente, gli occhi sbarrati e increduli, il viso, prima

accaldato, fattosi di colpo bianco.

 

Gli diede una gomitata per risvegliarlo e con aria sarcastica gli disse:

 

“Hai visto che ne valeva la pena? Non riesci a staccarle gli occhi di dosso!”

 

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Hermione non sentiva niente.

 

Stufa di aspettare Emily e senza la minima voglia di conoscere qualcuno che sarebbe stato presto dimenticato, tornò a eclissarsi nel

suo mondo di anonimato, assetata di quella splendida sensazione di libertà che aveva sperimentato prima.

 

Il liquore cominciava a diffondersi in lei, arrivando alle punte delle dita, sprigionando nuova leggerezza in tutto il corpo.

 

Si sentiva incredibilmente viva, come se il suo vero essere si fosse spogliato del grigiore quotidiano, respingendolo in un angolo come

un vecchio straccio, e finalmente si crogiolasse al sole tanto agognato.

 

Senza rendersene conto aveva proteso le braccia in alto, come per rispondere a quelle esigenze recondite della sua anima. Stirava i

muscoli e tendeva ogni centimetro della pelle inconsapevolmente, lasciandosi andare con tutta se stessa, pronta ad abbracciare ogni

nuova emozione nata dal crollo delle sue barriere.

Solo che quei movimenti, per lei così liberatori e spontanei, vennero interpretati dall’intero gruppo di ragazzi che l’attorniavano, come

una chiara nota di seduzione rivolta a loro.

 

Uno in particolare, con aria sicura, cominciò ad avvicinarsi spavaldo.

 

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“Hai visto che ne valeva la pena? Non riesci a staccarle gli occhi di dosso!”

 

Ron non la sentì neppure, da quando aveva intravisto la sua testa ricciuta, il cervello gli si era scollegato. Stavolta non c’erano dubbi,

era lei, non poteva sbagliarsi, l’aveva sentito ancor prima che si girasse. Rivedendo il suo viso, seppure da lontano, si sentì mancare,

il mondo si fermò senza movimenti di bacchetta.

 

Era lei eppure non era lei.

 

Non l’aveva mai vista con quella espressione così beata e serena, le braccia protese in alto, gli occhi socchiusi e il corpo rilassato che

seguiva la corrente della musica. Era una visione.

 

Dio com’è bella…è un sogno, lei non può essere veramente qui…devo svegliarmi…ma non voglio svegliarmi… Dio com’è bella…

 

Ron non riusciva a pensare ad altro.

 

Emily intanto cominciava a spazientirsi, quel tipo aveva completamente smesso di starla a sentire, e lei di certo non ci era abituata,

specie col sesso maschile.

 

Alla fine riuscì a far tornare Ron nel mondo reale

 

“Ti sei preso una bella cotta per la mia Jane a quanto vedo! Ho dovuto ripeterti la stessa cosa tre volte prima che tu dessi segni di

vita!”

 

“Hai detto Jane? Sei sicura?”

 

Ma non aspettò la risposta della mora perché vide improvvisamente un tizio avvicinarsi a Hermione, con un sguardo che lasciava

trapelare chiaramente le sue intenzioni.

 

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Capitolo 6
*** si mette male... ***


 

“Ehi lo sai che sei proprio uno schianto?” 


Certo che gli uomini non sanno mai inventarsi niente di meglio quando vogliono attaccare discorso…quella poverina a cui si è rivolto dovrà affrontare una conversazione di una banalità estrema…

 

“Andiamo, non far finta di non sentire…”

 

E senti come insiste! Fa bene a non dargli corda, così si stuferà e tornerà con la coda tra le gambe dal gruppo di bietoloni che gli farà sicuramente da seguito…

 

Hermione, continuando a ballare ad occhi chiusi, non aveva idea che fosse proprio lei la poverina che aveva appena commiserato, perciò quando si sentì toccare la spalla, non poté fare a meno di trasalire e vedere finalmente lo scocciatore.

 

Ricalcava il più classico dei cliché maschili che si incontrano ovunque ci sia una cospicua rappresentanza del gentil sesso: pettorali e deltoidi in mostra, sguardo accattivante ma privo di spontaneità e sorriso spavaldo stampato in faccia.

 

Questo tizio sembra la versione babbana di Cormac McLaggen

…non potevo sperare di meglio.

 

Pensò sarcastica la nostra Jane.

 

“Oh, scusami, non avevo capito che stavi parlando a me”

 

“E invece sei proprio tu la fortunata della serata…d’altronde, lasciatelo dire, eri l’unica in tutta la discoteca che poteva sperare di ballare con me!”

 

Che presuntuoso!! Avevo torto, è ancora peggio di  McLaggen!

 

“Lo prenderò come un complimento…ma ora devo andare, mi spiace”

 

“Scherzi? Dai ti offro qualcosa al bar”

 

“No, grazie, ho appena finito il mio drink, stavo giusto andando…”

 

Hermione cercava di sbirciare oltre la massa di muscoli che aveva parata davanti, per individuare Emily e porre fine alla serata, ma della mora non vide neanche l’ombra.

 

Dove si sarà cacciata? Sono certa che lei si saprebbe districare bene da questa situazione!

 

“Cerchi qualcuno?”

 

Beccata

 

“Ehm, sì, la mia amica Emily, siamo venute insieme…ormai si è fatto tardi e suo padre è molto intransigente in fatto di orari, non vorrei che mi stesse già aspettando fuori”

 

“Ah, capisco…”

 

Finalmente!

 

“…allora non hai niente in contrario se usciamo dalla porta sul retro e facciamo il giro, vero? Ci metterai di sicuro molto meno che cercando di farti largo qui dentro! Guarda è proprio dietro di te”

 

Caspita, l’avevo sottovalutato! Questo tizio mi ha rigirato la frittata…e guarda com’è soddisfatto della sua trovata!

 

Il ragazzo infatti non aveva la benché minima idea di lasciarla andare tanto facilmente, e poi aveva anni di addestramento sul campo con cui la nostra povera Hermione non poteva misurarsi.

 

Be’ a mali estremi, estremi rimedi…

 

Era pur sempre una strega, anche se quella sera aveva cercato di dimenticarlo, e con la scusa di sistemarsi i capelli, si sfilò lo spillone che li reggeva su, che altro non era che la sua bacchetta.

Infatti da persona previdente e responsabile come al solito, aveva abilmente dissimulato la bacchetta in un fermaglio.

Della serie “va bene svagarsi per qualche ora, ma girare disarmati sarebbe proprio da fessi!”

 

Ora ti sistemo io con un bell’ Incanto Cunfundus

 

Ma proprio quando stava per pronunciare l’incantesimo silente, qualcuno la urtò facendole scivolare la bacchetta dalle mani.

Si chinò subito a raccoglierla, ma con un movimento più veloce del suo, il ragazzo allungò la mano e la prese per primo.

 

“Cercavi questo?” chiese con finta sorpresa

 

Maledizione! E ora che mi invento? Non posso certo riprendermela con Accio, si farebbe delle domande se se la vedesse schizzare via dalle mani e finire giusto nella mia!

 

“Già, grazie… sai ci sono molto affezionata” e tese la mano per riprendersela, ma il tipo ne approfittò per afferrarle il polso con la una stretta salda e trascinarla verso la porta.

 

“Prima non mi hai risposto e sai come si dice…chi tace acconsente… quindi ora ti farai un bel giretto con me bellezza”

 

“Lasciami, mi stai facendo male!!”

 

Ma ormai la porta si era già richiusa dietro di lei, aveva perso la bacchetta e quel tizio ora non le sembrava più così disposto a parlare, anzi poteva dire con assoluta certezza di esserne terrorizzata.

 

 

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Volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto questi capitoli, so bene che mi sono fatta aspettare, ma come al solito la vita reale ci impone i suoi ritmi e io ho dovuto lasciar perdere un po’ di cose, come le mie fanfic. In realtà la vita reale mi reclama anche adesso visto che sto preparando 6 esami, ma all’improvviso sono stata colta dal desiderio di riprendere il vecchio cammino e rimettermi alla prova dopo ben 3 anni. Sono contenta di vedere che qui le cose non sono cambiate per niente!

Se avete un qualsiasi commento da farmi, non esitate, sono qui che aspetto.

Un bacio

 

Tisho

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Capitolo 7
*** una furia rossa ***


“INSOMMA VOLETE TOGLIERVI DI MEZZO??

 

Ron aveva visto tutta la scena da lontano e si era già lanciato in mezzo alla folla per raggiungere Hermione. Il tizio l’aveva già praticamente costretta con le spalle al muro e leggeva la tensione  crescente sul viso di lei.

 

Se osa solo torcerle un capello io lo ammazzo!

Dove diavolo la sta portando??

 

Hermione era già scomparsa dietro la porta, ma lui era bloccato dalla marea di adolescenti che non avevano la minima idea del perché lui continuasse a cercare di aprirsi un varco fra di loro. Nonostante tutto continuò a farsi strada come un forsennato, spingendo con violenza di lato chiunque gli capitasse a tiro e lo ostacolasse.

La rabbia gli ribolliva dentro con così tanta forza che gli occhi stessi sembravano essersi tinti dello stesso colore dei capelli fulvi.

 

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Il bellimbusto, non appena chiusa la porta, si voltò di scatto e le immobilizzò anche l’altro polso dietro la schiena.

Hermione cercò di urlare ma una mano le tappò prontamente la bocca, soffocando la sua disperata richiesta di aiuto.

 

“Andiamo dolcezza, non fare la difficile, voglio solo portarti a fare una passeggiata”

 

Continuò a dimenarsi per sciogliere la salda presa del ragazzo, che contro la sua volontà la stava costringendo a imboccare una via meno illuminata. Ogni suo sforzo sembrava inutile, il suo corpo esile non riusciva a opporsi alla forza bruta di lui, era come cercare di contrastare una maledizione Imperius : praticamente impossibile.

 

Che qualcuno mi aiuti!! Perché non passa nessuno??Oddio che cosa posso fare? Come vorrei che Ron fosse qui!

 

Non trovando idee migliori, morse la mano del suo assalitore, sperando così di poter chiamare aiuto, ma il tizio perse definitivamente la pazienza.

 

“Ora l’hai voluto tu!”

 

Dicendo questo le mollò uno schiaffo con tanta forza da farla cadere a terra.

Per un attimo fu troppo intontita per capire cosa stesse succedendo, vide la stessa mano che l’aveva colpita il momento prima allungarsi sopra di lei per afferrarla di nuovo, spaventata serrò gli occhi, convinta che il peggio dovesse ancora venire, ma non sentì la stretta che si era aspettata.

 

Riaprì gli occhi e non riuscì a credere che il suo desiderio si fosse materializzato lì davanti a lei.

 

Ron infatti era appena piombato alle spalle dell’assalitore, allontanandolo da lei.

 

“Non la toccherai mai più, lurido pezzo di merda!!”

 

Il ragazzo crollò praticamente subito sotto i colpi furenti di Ron, ma a lui non bastava, continuò a sfogare la sua rabbia con pugni e calci, finché non fu fermato dalla mano di Hermione.

 

Finalmente si voltò a guardarla.

 

“Stai bene?”

 

“S-sì, credo di sì”

 

Ma la rabbia era ancora troppa dentro di lui, la sentiva dentro di sé e lasciò scoppiare di nuovo, questa volta contro di lei.

 

“Si può sapere a che diavolo di gioco stavi giocando?!? Ti rendi conto di quello che ti sarebbe potuto succedere se non fossi arrivato io? Che diamine ci fai in questo postaccio?? Ma dico io, voi ragazze non avete un po’ di sale in zucca?! Si vedeva lontano un miglio che quel tizio mirava a qualcosa!!

Squadrandola appena, rincarò la dose.

“Che ti viene in mente di girare conciata in questo modo? Facevi prima a metterti il cartello “Eccomi qui, fa’ di me quello che vuoi”!

E poi cos’è questa storia di farsi chiamare Jane? Volevi avere la tua notte di follie da scrivere sul diario??

Be’ ti consiglio un titolo: Esperienze di vita da mai più ripetersi!”

 

Ron era come un fiume in piena; all’inizio Hermione lo ascoltò paziente, sapendo che una parte di quello che le stava dicendo se la meritava, ma poi cominciò lei stessa ad agitarsi, in discoteca la maggior parte delle ragazze che aveva visto indossava abiti che lasciavano ben poco all’immaginazione, mentre lei rientrava di gran lunga nei limiti dettati dalla decenza, e poi chi era lui per dirle come vestirsi? Quando però sentì la frase “Volevi avere la tua notte di follie da scrivere sul diario??” non riuscì più a trattenersi.

 

“Insomma la vuoi piantare di urlarmi in questo modo?!? Se almeno mi lasciassi spiegare, forse potresti capire, ma invece no, Ron Weasley sa sempre tutto, vero?”

 

“Si può sapere cosa c’è da capire? Mi sembra anche troppo ovvio!”

 

Le lacrime che le avevano punto gli occhi durante la sfuriata di Ron, ormai le bagnavano il viso come gocce di rugiada.

 

“Che cosa ti sembra ovvio? Ti sembra ovvio forse che anche io, Hermione Jane Granger, per una sera volessi essere solo Jane? Ti sembra ovvio che per una sera volessi essere una ragazza NORMALE che non passa tutto il suo tempo sui libri? Ti sembra ovvio che per una sera volessi cancellare dalla mia mente le mille ansie, paure e preoccupazioni che popolano la mia vita da sei anni? Sperare di addormentarmi e non cadere nei miei incubi costanti in cui vedo te e Harry morire davanti a me perché non sono stata abbastanza pronta? Dimmi è così ovvio…”

 

Ma non riuscì a finire la frase.

 

Ron l’aveva stretta a sé in un impeto improvviso; così come l’aveva abbracciata, lei sentì smontare la rabbia che le era cresciuta dentro e si sciolse abbandonandosi sul suo petto.

 

Come ho fatto a non capire?...Eppure le sue paure sono le stesse che provo anch’io…

Sembra così piccola ora che la tengo fra le braccia…

 

“Perdonami…lo so che è dura, ma Silente aveva fiducia in noi e finché resteremo insieme andrà tutto bene, vedrai…forse io e Harry ti diamo un po’ troppo per scontata, io ti dò troppo per scontata…non dev’essere facile avere sempre la risposta giusta… non avrei dovuto dirti quelle cose, non le pensavo…è che ero così preoccupato…quando ti ho vista sparire là dentro, non ci ho capito più nulla…”

 

Hermione non riusciva a credere che qualcuno finalmente la capisse, e che quel qualcuno fosse proprio Ron. Ora che aveva condiviso con lui la sua paura più grande, quella di non essere all’altezza al momento giusto, si sentiva più leggera.

Non avrebbe più dovuto tenersi tutto dentro e mostrarsi forte in ogni situazione, almeno non con lui, non con il suo Ron…

 

“Mi dispiace averti fatto preoccupare, ma grazie per essere corso in mio aiuto”

 

Un improvviso grugnito dietro le loro spalle li riportò nel mondo reale. Era il bellimbusto, ancora accasciato a terra, che evidentemente stava per riacquistare i sensi.

 

Ron, a malincuore, si staccò da lei e andò a controllare la situazione. Vide un fermaglio spuntargli da una tasca dei pantaloni.

 

“’Mione è tuo?” le chiese mostrandole il fermaglio.

 

“La mia bacchetta!”

 

“Cosa??”

 

“L’avevo trasfigurata per averla a portata di mano in caso di pericolo, avevo deciso di sbarazzarmi di lui con un Cunfundus ma qualcuno mi ha spinto facendomela cadere e lui l’ha raccolta prima di me”

 

“Insomma hai avuto tutte le sfortune possibili, eh?

 

Le disse con un sorriso, che lei ricambiò.

 

“Non mi hai ancora detto che cosa ci fai tu qui!”

 

Esclamò la ragazza con un’occhiata sorniona.

 

“Ah, be’ sai…un divertimento babbano ogni tanto…è stata un’idea di Fred e George, è venuto anche Harry…o miseriaccia, Harry! L’ho lasciato al bancone un secolo fa, quando quella Emily mi ha trascinato a cercarti! Mi avrà dato per disperso!”

 

Hermione rideva di cuore finalmente, dopo i minuti di tensione che aveva vissuto.

 

“Aspetta hai detto Emily? È stata lei a dirti che mi chiamavo Jane, vero?”

 

“Certo, quella ragazza si era messa in testa che ero il tipo giusto per te, quando non ti ha trovata ha preteso che l’aiutassi a ripescarti nella marmaglia”

 

“Allora eravate tu e Harry i tipi che aveva adocchiato! Non posso darle torto…”

 

Il suo ultimo commento, sebbene detto a mezza voce, non sfuggì a Ron, ma prima che potesse indagare, lei disse:

 

“Andiamo, o quei due si preoccuperanno davvero non vedendoci tornare”

 

“Che ne facciamo dello spompato?”

 

Guardando sprezzante il ragazzo ancora svenuto.

 

“Giusto, a lui ci penso io, se non ti dispiace…”

 

Dopo meno di un minuto, Hermione richiuse la porta dietro di sé, dopo aver lasciato un avviso, che avrebbe scatenato l’ilarità di ogni donna d’ora in poi, marchiato a fondo sulla fronte del farabutto: Sono una pippa

 

 

 

 

 

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