amarsi è troppo facile se non ci sono ostacoli da superare

di AstridxAndros
(/viewuser.php?uid=217626)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo ***
Capitolo 2: *** secondo ***
Capitolo 3: *** terzo ***
Capitolo 4: *** quarto ***
Capitolo 5: *** quinto ***



Capitolo 1
*** primo ***


Il signore oscuro era stato sconfitto, la scuola ricostruita, e io, non avendo ormai più nessuno mi ero convinto a finire la scuola, volevo diventare Auror.
Ron ed Hermione facevano coppia fissa ormai da un po’, io invece avevo lasciato Ginny, dopo la battaglia avevo capito una cosa, lei amava “Il Prescelto” il “Golden Boy, di Hogwarts” il “principe dei grifoni” il “bambino che è sopravvissuto” non me. Non Harry Potter, il ragazzo costretto per anni a vivere con dei babbani senza sapere nulla del mondo magico fino alla mera età di 12 anni. Non il ragazzo che aveva perso ogni membro della sua famiglia ed ogni notte si addormentava con la vana speranza di sognarli. Lei amava lui non me.



Chiusi svogliatamente il libro di incantesimi, non erano cose estremamente difficili e a dirla tutta mi sentivo a disagio nella sala dei Grifondoro, i miei due migliori amici si sbaciucchiavano, come la metà della casa, le ragazze che non erano impegnate in questo piacevole passatempo mi fissavano eloquentemente, no, non era il posto adatto a me. Passai per il ritratto della signora grassa e sgusciai verso la torre di astronomia. Lui era morto lì.
Quello da un bel po’ di tempo era il luogo dove mi sentivo meglio, forse era paradossale visto che era il luogo dov’era morto la persona che più si era avvicinata ad  un padre nella mia vita, ma conoscendo tutta la storia non c’era posto che mi facesse sentire più tranquillo… ma anche se non lo avrei mai ammesso se non con me stesso, c’era qualcos’altro che mi tranquillizzava quando quel peso allo stomaco si faceva particolarmente pesante, ansi, per la verità, qualcun altro… 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** secondo ***


Lezione di pozioni con il professor Lumacorno, era la lezione che preferivo, se non per un particolare. La presenza dei Serpeverde, che inspiegabilmente seguivano le lezioni con noi Grifondoro.
-ma dov’è finita la bella separazione delle case? Ci tocca studiare sempre con lo sfregiato e i suoi amichetti- la voce di Malfoy che arrivava dal fondo era per tutti i Rosso-oro insopportabile.
-che c’è Malfoy? Non credi di essere alla mia altezza?- lo provocai con tono infastidito, lui si avvicinò fermandosi a meno di qualche centimetro da me,
-Sfregiato, non ti conviene fare queste osservazioni, ti supero di una spanna buona se non sbaglio…- sul volto ormai più maturo regnava il ghigno che l’aveva sempre accompagnato. Nessuno avrebbe detto che dopo quell’estate infernale, piena di interrogatori e processi contro i mangiamorte, dove la sua famiglia era stata mandata ad Askaban senza possibilità d’appello, in lui fosse cambiato qualcosa con il cuore di pietra che si ritrovava. Eppure io, perfino in quel momento, riuscivo a vedere la debolezza in quel ghigno.
-vuoi vedere?- chiesi sfidandolo, nessuno doveva notare nulla, se lui avesse anche per sbaglio mostrato una qualunque esitazione, di rimando, tutti avrebbero notato anche la mia.
Entrambi alzammo le bacchette pronti a colpire.
-expel…-
-sectum...-



-Harry! Draco! Venite con me fuori immediatamente- il professore era arrabbiato, ed era arrivato appena in tempo.
-Harry caro, non è la prima volta che ti sorprendo sul punto di iniziare un duello... dal tragico assassinio di Albus sembra che tu sia diventato più violento ragazzo mio...- il professore aveva una certa predilezione per me, ed io lo rispettavo, ma stava superando il limite, io e Draco a quelle parole ci eravamo irrigiditi ed il suo volto si era fatto più scuro del mio.
-il Professore Albus Silente aveva deciso di morire. Non era tanto stupido da farsi uccidere! Si era messo d’accordo con Severus...- quelle parole mi erano uscite di getto senza che io le potessi fermare, non ne capivo il motivo ma sentivo il dovere di lenire un po’ il dolore che la morte dell’ex preside aveva causato nel cuore del mio “amico”. Lui si sentiva in colpa senza motivo e potevo capirlo...
-mi scusi... solo...- non riuscivo a fermarmi, il professore era stupito, lui non sapeva com’erano andate veramente le cose, in pochi ne erano a conoscenza,
-non è stata colpa tua... non fartene una colpa... almeno non anche di questo...- ok ero letteralmente fuori di me. Tutti i miei buoni propositi di tenere lontano Draco Malfoy fingendo che nulla fosse cambiato si erano andati a fare una vacanza. Corsi via dopo quelle parole. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** terzo ***


-ehi! Amico! Sicuro di non voler venire a pranzo?- ero steso sul mio letto dalla fine di quella conversazione,
-no Ron, non mi va’...- sospirai, avevo combinato un casino, mi ero lasciato andare troppo,
-ma è per quell’idiota di Malfoy?! Ti ha detto qualcosa quell’infame?! È per questo che te ne sei andato?!- quanto avrei voluto che fosse quella la verità!
-Ron, vista la faccia che avevano Draco e Lumacorno quando sono rientrati è molto più probabile che sia stato Harry a dire qualcosa che non doveva...- la solita Hermione, a volte avrei preferito che non fosse tanto sagace.
-ragazzi non c’entra niente, è solo che non ho fame, tutto qui, non preoccupatevi- mentii, cinque minuti dopo ero tirato per un orecchio da Ginny verso la sala mensa.



-eh eh! Guardate il prescelto che oggi se l’è data a gambe!- risero Tiger e Goyle, mi irrigidì a quelle voci, non tanto per loro, non mi interessavano, ma sapevo che erano sempre al fianco di... Draco Malfoy.
-Potter...- continuai a prestare attenzione al mio piatto di pasta, con finta aria di noncuranza, fortunatamente pochi Grifondoro si erano accorti dei Serpeverde.
-Potter.- ripeté il mago biondo con sicurezza, io fui costretto a voltarmi,
-quel giorno eri lì?- chiese diretto, sembrava che quella domanda per lui valesse più di tutto, perfino più dello scalpore che stava provocando parlandomi senza insultarmi.
-sulle scale, non potevo muovermi a causa di Severus e di Albus, me lo avevano impedito...- ammisi, il giovane era sorpreso, probabilmente non credeva che anche Piton fosse a conoscenza della mia presenza.
-loro sapevano che...?- era rigido e pallido, stavo per parlare quando mi bloccai, nella sala regnava l’assoluto silenzio, tutti stavano ascoltando quell’impossibile conversazione tra “il golden boy di Grifondoro” e “il principe dei Serpeverde” nemici da sempre. Mi alzai sotto gli occhi di tutti, sentivo i mormorii alle mie spalle.
-Harry picchialo!- Ron.
-non farlo Harry!- Hermione.
-sarà uno scoop- Colin.
-mi passate il sale per favore?- Luna.
Nessuno a parte lui aveva capito,
-Tiger, Goyle, andate a mangiare- ordinò il biondo ai due scagnozzi che ormai avevano la stazza di Dudley. I due come gli altri erano stupiti,
-ci sono i professori, non possono duellare qui- bisbigliò qualcuno.
I ragazzi fecero come ordinato, io invece vidi con la coda dell’occhio Hagrid alzarsi per fermarci, ma la preside McGranitt lo fermò, anche lei aveva capito.

Salimmo le scale diretti alla torre di astronomia, arrivati alla porta ci scambiammo un occhiata, leggevo la paura nei suoi occhi, gli afferrai il polso con fermezza ed entrammo. Raccontai gran parte della vera storia al biondo, eravamo spalla, spalla, mentre guardavamo il panorama dalla torre. A volte lo sentivo rabbrividire, come per esempio al racconto di ciò che avevamo dovuto passare prima che l’ex preside venisse ucciso, o alla morte di Piton. Alla fine del racconto restammo in silenzio.
-Draco... Severus non avrebbe permesso che tu uccidessi qualcuno... ci teneva a te...- cos’altro avrei potuto dire?
-Potter... se io mi fossi messo contro i Magiamorte, se io mi fossi opposto forse a quest’ora lui... loro sarebbero ancora qui...- la voce del Serpeverde tremava, mi voltai, stava piangendo. Non ci pensai due volte e lo abbracciai.
-ma cosa fai Potter?!- ridacchiai col volto sulla sua spalla, continuava a piangere ma voleva a tutti i costi prendere la parte del duro.
-se non ti stacchi subito non perdo un attimo a cruciarti!- minacciò, io continuai a ridere,
-non ho paura di te Draco- sussurrai sul suo collo, lui si irrigidì,
-P-Potter, ho detto l-levati!- ripeté, questa volta la sua voce era meno sicura, continuai a ridere, il suo volto era completamente rosso, di certo non era abituato a gli abbracci con la famiglia che si ritrovava.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** quarto ***


I mesi dopo quel discorso passarono come nulla fosse. Tra me e Draco sembrava non essere cambiato nulla. Litigavamo, ci picchiavamo, eravamo in competizione per qualsiasi cosa e duellavamo almeno due volte la settimana. Ma quando eravamo da soli tutto cambiava, il nostro rapporto si era rafforzato diventando molto simile ad un amicizia. Anche solo un anno fa’ non avrei creduto questo possibile.
-Luna, mi copri? Dì che sono andato a fare un giro o cose del genere ok?- la bionda mi sorrise ed annuì, solo lei era a conoscenza dei miei rendez-vous segreti con Malfoy che ormai si ripetevano molto spesso. Ero sicuro che i miei amici non avrebbero capito, in realtà ci stavamo allontanando sempre di più, da quella volta quando eravamo nel bosco per nasconderci dai Mangiamorte Ron non mi aveva più trattato allo stesso modo, e la stessa cosa valeva per Hermione.

-voglio una copia della mappa del malandrino, sfregiato, non vale che mi puoi trovare ogni volta che vuoi e io non posso fare lo stesso- si lamentò il biondo volgendo lo sguardo al lago,
-se me la trovassero addosso mi sospenderebbero- sorrisi al ricordo di qualche anno prima,
-a che pensi?- chiese forse notando il mio sguardo perso,
-che è già capitato- ammisi, il suo sguardo perplesso parlò per lui,
-intendo che mi hanno già trovato la mappa addosso- ridacchiai alla sua faccia semi sconvolta.
-l’angioletto Harry Potter? quello che segue sempre le regole, quello che per fare qualcosa di “sbagliato” deve avere sempre una nobile ragione, quell’Harry Potter è stato beccato in giro con la mappa del malandrino?!- questa volta scoppiai a ridere.
-mi vedi davvero così?- chiesi divertito,
-comunque si. Piton mi ha beccato in giro in piena notte al terzo anno, Lupin mi ha salvato ma mi ha sequestrato la mappa, l’ho riavuta quando se ne andato... se vuoi proprio saperlo ne ho infrante un sacco di regole io! A parte che ogni anno, io Ron ed Hermione o pietrificavamo qualcuno o passavamo il tempo nelle stanze proibite o del genere... sempre al terzo mi ricordo che andai a Hogsmeade... hahaha- scoppiai a ridere, mi ero dimenticato cos’era successo quella volta, non potevo raccontarglielo, ma ormai il danno era fatto.
-perché stai ridendo?- chiese perplesso,
-se te lo racconto poi non mi odierai vero? Eravamo ancora nemici a quel tempo!- lo sentii sbuffare contrariato,
-parla- intimò come al solito freddo,
-ero andato a Hogsmeade con il mantello dell’invisibilità perché mio zio non aveva firmato l’autorizzazione, visto che avevo fatto gonfiare mia zia come una mongolfiera e l’avevo fatta volare per la città. Volevo fare uno scherzo ai miei amici ma tu e i tuoi siete andati ad infastidirli davanti alla stamberga strillante e allora...- scoppiai in una nuova risata, ma lui aveva ricordato.



Passai l’intero pomeriggio a ridere e a schivare i colpi di un Draco abbastanza arrabbiato, quella volta si era spaventato a morte.
-Draco basta! Ti prego! Ti chiedo scusa!- esclamai bloccandolo per le spalle alla corteccia di un albero per evitare un altro colpo, i nostri respiri erano affannati, alcuni ciuffi biondi gli ricadevano scompostamente viso coprendo gli occhi di un grigio intenso. Li scostai con una mano continuando a bloccare la sua spalla con la  mia, eravamo vicini, troppo vicini.
-sto per dirti una cosa...- soffiò sulle mie labbra facendomi rabbrividire,
-ho sempre invidiato il Wesley e la Granger, se fossi arrivato prima di loro quel giorno sul treno tu saresti mio amico... saresti un serpe verde... saresti mio...- annullò le distanze tra noi baciandomi.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** quinto ***


Era una settimana che non mi rivolgeva la parola ed io stavo impazzendo. Dopo quel bacio era scappato senza una parola, e da allora cambiava strada perfino quando mi vedeva per i corridoi. Non facevamo visita alla McGranitt da sette interi giorni, non parlavamo né davanti a gli altri né da soli. Non che ci fossimo più stati da soli. Non rispondeva nemmeno alle provocazioni, tentavo di tutto, ma niente riusciva a scuoterlo dal suo mutismo. Che si fosse pentito di avermi baciato? Ci pensavo tutte le notti, e tutte le notti mi davo la stessa risposta: avrebbe dovuto semplicemente dirmelo!
Io invece non pensavo fosse stato un errore rispondere al suo bacio, e non lo avrei mai pensato; Draco Malfoy era ormai parte integrante della mia vita, non avrei potuto continuare senza di lui ancora per molto, e questo lentamente lo stavano capendo anche le persone accanto a me. Ero costantemente nervoso. Stanco. Triste.

21 Dicembre.
Erano ormai 9 giorni che Draco non mi rivolgeva la parola, non sapevo se per le vacanze sarebbe partito o meno, non avrei resistito ancora senza parlargli. Quella mattina a colazione mi diressi verso la tavolata dei Serpeverde, sicuro.
-Malfoy...- lo chiamai mettendomi alle sue spalle, alcuni Verde-argento si voltarono verso di me, ma non lui.
-Malfoy.- ritentai, niente, continuava a mangiare come se io non ci fossi stato,
-Draco!- ringhiai, il giovane non poté fare altro che voltarsi verso di me,
-che vuoi sfregiato?- chiese con il suo solito ghigno, dio quanto mi piaceva!
non mi lasciai trasportare dai sentimentalismi e lo afferrai per la collottola, facendolo alzare in piedi, i professori dopo aver alzato pigramente lo sguardo tornarono alla loro colazione, avevano capito già tutto.
-non mi importa cosa pensi adesso di me Potter...- mi trattenni dal buttarmi sulle sue labbra, lui non aveva capito niente. Lo afferrai per il polso e lo trascinai con me fuori dalla sala sotto gli sguardi stupiti e perplessi delle quattro case.

-cosa vuoi eh?! Vuoi che mi ridicolizzi davanti a te?! Beh, puoi scordartelo!- ringhiò su di me appena saliti su una rampa di scale,
-Draco, smettila di fare così… non hai ancora capito eh?- borbottai a mezza voce, non mi voltai ancora, ma potei capire dal suo rinnovato mutismo che era sorpreso, lui era così. Se non capiva qualcosa preferiva stare in silenzio che “umiliarsi” chiedendo spiegazioni, ma in fondo non era colpa sua, era stato educato a quel modo, e questo mi dispiaceva non poco.
Lo portai dove tutto era cominciato: la torre di astronomia.
-pensi sia stato un errore?- la mia voce suonava forse un po’ torturata, ma quella domanda era difficile anche da porre.
Silenzio.  
-pensi sia stato un errore?!- chiesi con più enfasi mostrandogli le spalle, i miei occhi stavano iniziando ad inumidirsi,
-cosa vuoi che ti dica Potter? Si? È questo quello che vuoi? Che ti dica che quel bacio è stato un fottuto errore dettato da qualche stregoneria?! Così possiamo tornare ad essere i mocciosi che giocano alla lotta? No… Harry, non è stato un errore, l’ho voluto con tutto il cuore quel bacio, e io che nemmeno credevo di averlo un cuore…- calde lacrime si erano liberate dai miei occhi, ma non portavano tristezza né dolore. Io avevo fatto sciogliere il cuore di Draco… io.
-quindi? Sei rimasto troppo sconcertato eh? Il “principe Serpeverde” Draco Malfoy si è innamorato di quello stupido di Harry Potter, e so’ già cosa stai per dire… non possiamo far finta di niente perc…-…

Le mie labbra avevano bloccato le sue in un bacio che di casto aveva molto poco, mi erano mancate le sue labbra morbide e la sua lingua affilata. Mi era mancato sentire il calore del suo corpo. Mi era mancato.
-Potter… questo che vuol dire?- eravamo entrambi senza fiato, ma riuscii comunque a ghignare, io ero nella vita di Draco causa di molti cambiamenti, non aveva capito e stava domandando…
-non penso che se su quel treno fossi arrivato prima tu io sarei diventato un Serpeverde… perché, infondo, alla fine, amarsi è troppo facile se non ci sono ostacoli da superare…- sussurrai, dopo un primo attimo di tentennamento unimmo ancora una volta le nostre labbra, forse per sancire un patto che andava oltre ogni aspettativa.
  

****
e siamo allafine genteee!!! commentate in tanti mi raccomando!!! baci <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1564146