I'm in position to be another staLker.

di xsimplebuteffective
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She's pregnant. ***
Capitolo 2: *** Tickets. ***
Capitolo 3: *** Are you a serial killer? ***
Capitolo 4: *** Maybe I will fall in love with you. ***
Capitolo 5: *** On the stage. ***
Capitolo 6: *** Hi idol. ***
Capitolo 7: *** SMS. ***
Capitolo 8: *** Whats your name? ***
Capitolo 9: *** Test and ice cream. ***
Capitolo 10: *** Can't believe. ***
Capitolo 11: *** Are you Ed Sheeran? ***
Capitolo 12: *** He is mine. ***
Capitolo 13: *** Temperature. ***
Capitolo 14: *** Strange research. ***
Capitolo 15: *** Come on, jump! ***
Capitolo 16: *** You're a bitch! ***
Capitolo 17: *** Used to tell me sky's the limit, now the skies are point of view. ***
Capitolo 18: *** Fuck you. ***
Capitolo 19: *** House of horror. ***
Capitolo 20: *** Helicopter. ***
Capitolo 21: *** I'm in love with you. ***
Capitolo 22: *** Cooking. ***
Capitolo 23: *** Ireland. ***
Capitolo 24: *** It's love - The End. ***



Capitolo 1
*** She's pregnant. ***


1. She's pregnant.

Spalanco gli occhi per poi mettermi seduta sul letto.
I biglietti.
Scatto fuori dal letto e controllo l'orario: 7:00 am.
Minchia, che scagazzo.
L'ultima sessione di biglietti del concerto, saranno messi in vendita oggi. Lo scorso mese mi sono svegliata tardi, come il mese prima.
Ma oggi invece no.
No, cazzo.
Avrò quei biglietti.
Nessuno dovrà pensare di intralciare il mio percorso, assolutamente.
Starry sarà qua fra due ore.
Il momento 'x' sarà alle 11:00.
Speriamo solo di evitare il collasso, Harry non sarebbe capace di schiacciare il tasto 'acquista'.
Quant'è bloccato, cazzo.
Ancora in pigiama scendo le scale per poi arrivare in cucina.
Mi sento osservata.
La mia vicina di casa, il marito dalla mia vicina di casa e il figlio della mia vicina di casa sono nella mia cucina.
Philomen, il bimbo di 7 anni, mi guarda con gli occhi sbarrati.
Che minchia è?
La donna è stesa sul tavolo e respira malamente.
-Che minchia succede?- dico sconvolta.
-Indovina, Asia? La tua vicina di casa sta partorendo.- dice mia mamma visibilmente emozionata.
-Mh. Quindi?- dico alzando un sopracciglio.
Cazzo vogliono da me, questi qui?
Tutta la famiglia al completo a rompere le palle, non basta Philomen che me le scassa ogni giorno.
-Come 'quindi'? Petronel sta per nascere! Non sei contenta?- insiste mia mamma.
-Spero solo che non prenda dal fratello.-
Phill mi regala un'occhiataccia, uscendo la lingua.
Non lo picchio solo perché ci sono i suoi genitori, sks.
Suona il campanello e guardo l'orologio appeso sul muro della cucina.
Azzurro con i cagnolini che dormono. Mio padre, quant'è simpy.
-Sarà Harry, vado io.- dico saltellando.
Apro la porta e con mia sorpresa non trovo nessun bonazzo dai capelli ricci. Niente. Solo una vecchina che saltella sul posto.
-Mi lasci passare, signorina. Mia nipote sta per nascere!- con pochissima gentilezza, mi sposta per entrare in casa.
-Petronel.. Maschio o femmina?- borbotto.
Ma tipo, usare nomi normali?
No.
E io che volevo chiamare mio figlio Edward.
Troppo stupido come nome, meglio Topazio, sks.
-Mamma, che state aspettando a portarla in ospedale?- chiedo mettendo la tazza di latte nel microonde.
-Non abbiamo la macchina!- dice il marito.
Oh, cazzo.
-Chiamate l'ambulanza, no?- dico ovvia.
-Dicono che avevano un codice rosso e poi venivano.- continua l'uomo.
-Ma siete minchioni? Petry nascerà qua e io non voglio che un bambino nasca sul tavolo della mia cucina.-
-Allora procurateci una macchina!- urla la donna con il respiro affannato.
-La cago una macchia, no?- dico.
I miei ci stanno ancora pensando.
Dicono che potrei combinare danni.
Ma no, al massimo litigo con quelli che mi tagliano la strada.
Peccato che non ci vada tanto leggera.
La scorsa settimana ero in macchina con Harry. Una Range Rover ci fregò il posto davanti il cinema. Dire che mi sono incazzata, è dire poco. Sono scesa e ci andata avanti pesanti con gli insulti. Poi è sceso un ragazzo biondo, occhi blu, perfetto, ed ho annunciato ritirata. Harry non la smetteva di ridere.
-Chiamo Harry e la facciamo finita.-
-Ringrazierò il tuo ragazzo a vita, se mi porterà in ospedale, te lo giuro.-
-Il mio ragazzo? Lui è in giro per il mondo. Non mi ha mai incontrato perché sa che, se mi vede, si innamorerà così follemente che..- faccio riferimento ad Ed.
-Non me ne fotte un cazzo, ragazzina! Adesso tu chiami anche un barbone dotato di un cazzo di mezzo di trasporto e accompagni mia figlia in ospedale, chiaro?- sbraita la nonnetta interrompendomi.
-Ehi, nonnì. Stai calmina o in ospedale ti ci mando..-
-Asia!- mi urla mia mamma.
-Ok, lo sto chiamando.- scappo dalla cucina, intimorita.
Vado in salotto e clicco sul nome 'Il mio migliore amico di sempre, per sempre'.
No, non l'ho scritto io e sì, è tutta opera di Harry.
Rido guardando la foto che gli feci l'altro giorno mentre dormiva sul mio divano.
Sembra un cucciolo.
Sembra.
-Manca ancora un'ora e quarantacinque minuti, che minchia vuoi, Continente?- mi dice gentilmente quello che sarebbe il mio migliore amico.
Mi chiama Continente, o Conty, solo perchè l'Asia è un continente.
Antisimpy.

-Buongiorno anche a te, Starry. Non trovi che oggi il sole splenda in cielo in modo così.. Luminoso?-
-Sta piovendo, Conty. Avanti, cosa vuoi?-
-Mh?-
-Ti ho detto: cosa vuoi?-
Perspicace il ragazzo.
-Sta partorendo una tizia, ti prego andiamo in ospedale o non arriviamo per i biglietti.-
-Stai partorendo? Oh cazzo, potevi dirlo subito, Asia! Arrivo, respira profondamente. Tranquilla, andrà tutto bene. Io sono qui con te.-
Cosa ha capito?
Oh minchy.
Sento un botto.
-Cos'è stato, Harry?- chiedo preoccupata.
-Ho sbattuto il ginocchio mentre mettevo il pigiama, arrivo subito.-
Attacca e io chiudo il telefono incredula.
Ma tra tutti le persone al mondo, mi doveva capitare un come lui?
Non ho nemmeno il tempo di tornare in cucina, che il campanello suona.
Adesso mi ritrovo il pro-cugino della tizia che sta partorendo. A casa mia. Nella mia cucina, sul mio tavolo.
Vado ad aprire e trovo Harry con il fiatone, in pigiama con ancora le pantofole ai piedi.
-Andiamo, ti porto in ospedale, piccola.-
-Harry?-
-Dimmi, neo mamma.-
-Ti ho mai detto di essere incinta?-
Lui si blocca e scuote la testa.
-Vedi una pancia abnorme?- dico indicando la mia pancia quasi piatta.
Alza il pigiama, guarda la mia pancia, lo abbassa ed infine scuote la testa.
-Quindi non stai partorendo?- dice deluso.
-Starry, sei proprio un minchione.- lo afferro per il braccio e lo porto in cucina.
Lui da uno sguardo alla camera e capisce la situazione.
-Non c'è nessuna neo mamma, vado a dormire, a dopo.-
-Ma sei cecato, ricciolino?- urla dolorante la donna tenendosi l'enorme pancia.
-Ah, è lei la donna che sta partorendo. Auguri, scommetto avrà un bellissimo bambino. Con permesso, vado a dormire.- dice voltandosi verso la porta.
-Sei proprio stupido, cazzo. Dobbiamo portarla in ospedale, Starry.-
-Giusto, come ho fatto a non capirlo prima!- fa salire in macchina la donna e il marito.
-Phill lo tieni tu, ok? Mia sorella lo verrà a prendere fra mezz'ora.-
No.
Accetto di tutto, ma tenere mezz'ora Phill, no.
-Aspetti..- cerco di fermarla quando la nonnetta mi da un colpo di borsetta in faccia.
-Ma lei è..- inizio io.
-Lo so, cara. Sono adorabile.- sorride mettendo in mostra due denti.
Sì, adorabile come un calcio nelle palle.
Però vorrei essere maschio solo per capire quanto fa male.
La vecchietta sparisce ed io, mia mamma e Phill rimaniamo all'ingresso.
-Perfetto, vado a lavoro, Asia. Stai attenta al bambino.- mi dice prendendo la borsa dall'attaccapanni.
Non ha capito niente.
-Io non ci sto da sola con lui. Neanche morta.-
-Asia, smettila.-
Philomen mi guarda con un sorriso che non ha niente di amabile, anzi.
Speriamo solo che non distrugga la casa.


Oyey.
Salve a tutti!
Sì, sono arrivata anche qui. Mi sento potente.
Avevo già scritto una OS e adesso ho pubblicato un FF.
Non è una fanfiction normale, assolutamente.
Se volete leggere cose romantiche, serie e drammatiche, questa storia non fa per voi.
Però mi amate e la leggete comunque.
Vero?
Vero.
Aspetto qualche recensione, un baaaacio.

<3

 

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Capitolo 2
*** Tickets. ***


2. Tickets.

-Senti moccioso..-
Mi blocca.
Io odio essere bloccata.
Poi da Phill, figuriamoci.
-Non sono un moccioso. Ho sette anni e sono più intelligente di te!-
Non ci posso credere.
Adesso lo uccido.
-Questo non lo dovevi dire.- mi avvicino come per prenderlo ma lui, prontamente, scappa per tutta la casa.
*
Mi ha fatto girare la casa quattro volte.
Sono stremata.
Sono stesa sul divano come se avessi fatto quattro volte il giro dell'isolato.
-Philomen, vieni subito qua o ti butto fuori insieme ai barboni!- urlo isterica.
-Sei una schiappa con l'altletica.- dice spuntandomi davanti.
In un momento di distrazione, lo afferro e lo chiudo nello stanzino, fin quando sua zia viene a prenderlo.
È l'incarnazione del diavolo, questo bambino.
*
Guardo l'orologio e vedo che mancano venti minuti alle undici.
La zia ha fatto parecchio ritardo e io ho perso la cognizione del tempo.
Chiamo di nuovo Starry e accendo il computer.
-Dove minchia sei finito, Stazza?-
-Sono due vie prima della nostra, cinque minuti e sono da te.- dice rapido.
Chiudo la chiamata e noto che il mio computer ha deciso di non funzionare.
No.
Non stamattina.
Non puoi, brutto stronzo di un computer.
E pensare che potevi avere l'onore di comprare i biglietti per il concerto di Ed Sheeran.
Prendo la giacca e, ancora in pigiama, corro verso casa Styles.
È la villa a destra dalla mia.
Appena metto piede fuori dal marciapiede, cado dentro una pozzanghera e mi bagno da testa a piedi. Un ragazzo bellissimo, si avvicina e mi aiuta ad alzarmi. Poi viene anche un signore. Urlo un 'grazie mille', al primo, ed un 'vaffanculo' al secondo.
Incomincio a suonare a casa Styles. Ho dimenticato le chiavi nella mia stanza.
Sì, perchè io ho le chiavi di casa di Harry.
Non sapete quante volte l'ho azziccato a scoparsi qualche mia compagna di classe.
È il mio hobby preferito.
Harry mi affianca, e con la mano tremante, mette la chiave nella toppa della porta.
-Quante tempo abbiamo?- dice frettoloso aprendo la porta.
-Se il tuo computer non ci abbandona, come ha fatto il mio, dovremmo arrivarci.-
Sembriamo due stupidi, entrambi in pigiama, nel bel mezzo della via.
*
-Harry, minchia. Si è bloccato!-
-Asia, cazzo. Mancando due minuti!-
-Sai che se non arriviamo a prenderli, Ed non mi conoscerà mai e quindi..- inizio il mio solito discorso.
-E quindi non potrà mai innamorarsi di te, sposarti e concepire un figlio che chiamerete Edwino/Edwina. Lo so, l'hai ripetuto dieci volte solo ieri al telefono.- conclude per me.
Al telefono perchè tu stavi con Lucilla, pft.
-Ricapitolando: account?- dico iniziando l'elenco.
-Pronto.-
-Carta di credito?-
-Carica.-
-Sito?-
-Ancora non bloccato.-
-Lucilla?- dico uscendo fuori dall'elenco.
-Quarta di seno.- risponde prontamente per poi guardarmi con un sopracciglio alzato.
Io rido.
-Sono le undici in punto! Vai, Conty!- mi incita.
*
Qualche minuto dopo sono con la ricevuta dei biglietti, appena stampata, in mano.
Guardo Harry, quasi scoppio a piangere per la felicità.
Lui guarda me, incredulo che questa volta ce l'abbiamo fatta.
-Ce l'abbiamo fatta, Harry!- gli dico abbracciandolo.
-Sì, piccola! Andremo al concerto di Ed Sheeran!- dice ricambiando l'abbraccio.
-E lui mi vedrà, si innamorerà di me, mi..-
-Asia?- mi interrompe.
-Mh?-
-Taci e vai a preparare la colazione.-



Oyey.
Salve (:
Dato che il capitolo di prima non faceva capire bene la storia, vi metto questo, così incominciate a capire la storia!
Per favore, recensite, così mi faccio un'idea di chi segue la storia o per lo meno a chi piace.
Un bacio,

<3

 

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Capitolo 3
*** Are you a serial killer? ***


3. Are you a serial killer?

È il grande giorno.
Non ci posso credere.
Penso di svenire prima del previsto.
Stranamente sono in orario e sto aspettando fuori casa Harry.
Questa mattina si è affacciato dalla finestra tutto felice urlando 'cinque minuti e sono da te'.
Si, sto cazzo cinque minuti.
Sono passati venti minuti e proprio oggi non voglio essere in ritardo.
Attacco a suonare al campanello di casa Styles a ritmo di 'You need me man, I don't need you.'
Gemma appare dietro la porta. Indossa un pigiama con un orso enorme che dice 'hug me!' 
-Dammi una buona motivazione per la quale ho alzato il culo dal mio caldo letto, in una calda mattina di un caldo sabato.- dice sbadigliando.
-Fai scendere Stazza o lo prendo a calci in culo, grazie.- le lascio un bacio in guancia e mi butto sul divano.
-Sali tu, io non ho la forza neanche di tenere un occhio aperto.-
-Party Hard?-
-Assolutamente no, esami del cazzo.- si stropiccia un occhio.
-Perché, tu studi?- dico indicandola.
Lei mi risponde alzando il dito medio per poi salire in camera.
Gli Styles sono nominati per l'altissimo tasso di studio.
I loro voti ballano il valzer: un due tre, un due tre.
Io invece sono nominata per le scuse improponibili.
'Asia, perché in ritardo?' 'Scusi prof, il pesce rosso del vicino di casa è deceduto e mi è sembrato caritatevole partecipare al funerale.'
Salgo sbuffando le scale, ma qualcuno mi viene addosso facendomi rotolare come un salame.
-Minchia, che dolore.- mi lamento toccandomi il fondoschiena.
Harry si precipita verso di me, aiutandomi ad alzarmi.
-Scusami Conty, andavo di fretta. Pronta?-
-Mi dici pronta? Io ti picchio, Starry.- afferro la sua mano e mi tiro su.
Lui ride e mi lascia un bacio in fronte per poi prendere le chiavi.
Ogni tanto anche lui è dolce.
Scherzo, lo fa solo quando si sente in colpa, sks.
Arrivo in macchina saltellando per poi abbandonarmi nel sedile.
-Finalmente incontrerò Ed e lui si innamorerà di me.-
-Sei fermamente convinta di quello che dici, Asia?-
-Si, perché? Pensi che non sarà così?- lo guardo minacciosa.
-No, per carità. Chi non si innamorerebbe di Conty, la ragazza psicopatica e rude?- dice ironico.
-Io non sono rude. Psicopatica forse, ma rude no.- dico guardandomi le unghie poco curate.
Passiamo qualche secondo in silenzio.
-Stazza, sono tanto male?-
-No, piccola. Sei la migliore.-
Harry è il mio migliore amico perché riesce sempre a tirarmi su di morale anche per cazzate.
A cinque anni, mi era caduto il gelato. Ero triste e lui si offrì di comprarmene uno. Peccato che lo mangiò tutto lui.
Quando adesso certe persone mi prendono in giro per il mio essere ‘psicopatica’, lui mi difende dicendo ‘meglio psicopatica, che cazzone come te.’
Ha sempre le parole giuste per consolarmi anche se quattro volte su cinque, il cazzone è lui.
Sorrido compiaciuta per poi continuare il mio sclero.
*
Harry è andato a comprare qualcosa da mangiare, mentre io sono rimasta in mezzo ad altre persone che aspettano di entrare. 
Ci sono un casino di persone.
Tutto ciò nuoce al mio piano.
E se non mi notasse?
E se notasse un’altra ragazza?
E se notasse un’altra ragazza uguale a me che però non sono io?
Adesso uccido tutti.
Mi guardo in giro e noto una via secondaria, parallela all'entrata. Mi allontano dalla folla per poi entrare in questa piccola via.
Al massimo troverò uno stupratore o un serial killer.
O magari troverò Ed e lui si innamorerà di me e..
Ok, Asia.
Continuo sempre dritto fino a quando noto due sagome che escono da un suv nero. Mi avvicino sempre di più, convinta di trovare il mio amato Ed.
A qualche passo di distanza, mi rendo conto che sono solo due ragazzi che stanno parlando, probabilmente in attesa del concerto.
Magari stanno creando un piano per fottermi l’amore della mia vita.
Ma il vero amore trionfa sempre, vero?
Vero.
Sbuffo e faccio per tornare, quando qualcuno mi blocca per il braccio.
C'è poca luce, quindi non vedo tantissimo.
-Oddio, uno stupratore seriale. Santissimo Ed, aiutami tu.- urlo coprendomi gli occhi.
-Ehi, non voglio farti niente.-
Infatti, adesso fai come 'Saw'. 
'Vuoi fare un gioco con me?'
'Sì, magari scopone.'
-Lo so che mi vuoi stuprare per poi mettermi incinta. Che dirò ad Ed quando mi vedrà e si innamorerà di me, eh? Ho un figlio di uno sconosciuto?- continuo a dire disperata.
Non può andare così.
-Chi si innamorerà di te?- dice ridacchiando lo 'stupratore seriale'.
Per di più mi sfotte, questo stronzo.
-Senti, i cazzi tuoi? Comunque sono venuta al concerto di Ed Sheeran, l'amore della mia vita. Lui mi vedrà, si innamorerà di me, mi chiederà di sposarlo e avremo tanti figli. Fine della storia. Adesso posso andare?-
Sento ridere.
Cazzo ride?
-Cosa ridi, stupratore?- dico ancora con gli occhi chiusi.
-Volevo chiederti se potevo usare il tuo cellulare, il mio è scarico.- dice ancora ridendo.
Lui si diverte e io perdo cinque anni di vita, bello.
-Potevi dirlo subito, minchione.- apro gli occhi, esco il blackberry e glielo porgo.
-Comunque piacere, sono Ed.-
Ed, come il mio Sheeran.
Aspetta.
Ed?
Alzo lo sguardo ed incontro una sagoma familiare.
Gli ho dato dello stupratore seriale.
Ha sentito tutto.
Ha sentito che si innamorerà di me e compagnia bella.
Oh, cazzo.
Voglio svenire e ritornare a venti minuti fa quando aspettavo il riccio davanti l'entrata.


Oyey.
Ci sono di nuovo, questo capitolo e quello dopo sono troppo minchioni ahhahaha
Spero vi faccia un poò ridere(:
Se vi va lasciate una recensione, mi fate felice lalalaaa.
Un baciux.

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Capitolo 4
*** Maybe I will fall in love with you. ***


4. Maybe I will fall in love with you.

Ed continua a ridere senza avere intenzioni di fermarsi, mentre io ho la stessa espressione da svariati minuti.
Penso sia la figura più brutta di tutta la mia vita.
Nemmeno quando bussai alla porta sbagliata trovandomi il mio professore di matematica in mutande e camicia.
Davvero molto sexy.
-Ti prego, fai un favore all'umanità: sotterrami.- dico ricoprendomi il viso con le mani.

Non basterebbe nemmeno perché mi ricorderanno comunque!
-La fossa, la vuoi profonda?- dice continuando a ridere.
-Profondissima.-
Sento ancora risate.
Certo che è un puttano, continua a sfottermi e a ridere.
-Ok che potrei andare al Guinness World Record per la figura più brutta del mondo, ma tu smettila di ridere!- mi alzo incominciando a ridere anche io.
-Quindi, secondo la tua teoria, io mi sarei dovuto innamorare di te appena ti avrei visto.- mi sfotte.
Fatemi scomparire.
Forse una formula magica di Harry Potter funziona.
No, probabilmente nemmeno quella sarebbe utile.
Datemi aiuto.
-Sì, ma non sarebbe dovuto succedere così!- batto un piede per terra.
-Ragazza di cui mi sarei dovuto innamorare, come ti chiami?- chiede incamminandosi verso la parte più luminosa della stradina.
-Che ti interessa? Mi sfotterai a vita. Nella tua prossima intervista dirai che la fan più pazza che hai mai incontrato, diceva che si sarebbe innamorata di te e bla bla bla. Per di più, ti ha dato dello stupratore seriale!- rido in imbarazzo.
In realtà vorrei solo sprofondare, mettendo da parte che ho l'uomo della mia vita davanti.
E mettendo da parte il fatto che è bello come mi immaginavo.
Asia, ce la puoi fare.
-Certo che mi interessa! Nell'intervista dovrò dire anche il tuo nome!- ride ancora per poi sfottermi di nuovo.
Vaffanculo all'uomo della mia vita, adesso lo picchio.
Immaginiamo.
“Ed, qual è stato l’episodio più divertente con una tua fan?”
“Ero in un vicolo buio e volevo chiedere il cellulare ad una ragazza per una chiamata. Lei mi scambiò per uno stupratore, dicendomi che la volevo mettere incita e che si sarebbe trovata in difficoltà quando io mi sarei innamorata di lei. Sosteneva che mi sarei innamorato di lei, che l’avrei sposata ed avremo avuto tanti figli.”
“Come si chiamava?”
“Asia.”
“Vuoi salutare Asia in diretta mondiale?”
“Certo, ciao psicopatica!”
Oddio, no.
Adesso invento un nome falso.
-Mi chiamo Asia e non mi chiedere perché. Mia mamma aveva i fuochi d'artificio quando mi ha dato il nome di un continente.-
-Mi piace, Asia.- dice con un sorriso.
Forse sono andata sulla luna e sono ritornata.
Esatto, sì.
-Edward ha il suo fascino.- gli faccio l'occhiolino.
-Posso usare il tuo cellulare, quindi?- 
-Puoi anche tenerlo. Dirò che Ed Sheeran ha preso il mio cellulare.-
“Perchè quando ti chiamo risponde una voce maschile?”
“Tranquy, è solo Ed Sheeran che ha il mio cellulare!”
Ride e chiama qualcuno. Stacca quasi subito.
-Ci vediamo dentro, forse mi innamorerò di te. Mai dire mai.- mi ritorna il cellulare e sorride.
Adesso escono dei ballerini che improvvisano una coreografia, mentre Ed si trasforma in Justin Bieber.
-Sicuro di essere Ed Sheeran? Fai molto Justin Bieber.-
-Sicurissimo.- si avvicina e mi lascia un bacio in guancia per poi correre alla fine della via.
Mamma. 
Papà.
Harry.
Philomen.
Vi ho voluti bene.
Schezo, Phill. Tu sei escluso.
Le gambe mi stanno per cedere così mi avvio barcollante verso l'entrata.
-Dove cazzo eri finita, Asia? Mi hai fatto prendere un colpo!- dice Harry avvicinandosi velocemente.
-Tu non hai capito.- dico con la mano nel punto in cui Ed ha lasciato il bacio.
-Cosa non ho capito?- dice confuso.
-Tu non hai capito.- ripeto.
-Sì, ma cosa?-
-Tu non hai..-
-Cazzo, l'ho capito che non ho capito.- dice esasperato.
Scoppio a ridere. Gli racconto tutto e lui sembra essere più sotto shock di me.
-Hai fatto la figura di merda più grande dell'universo.-
-Lo so.-
-Hai rovinato il tuo piano 'lui si innamorerà di me'!-
-Lo so.-
-Incominciavo a crederci!-
-Lo s.. Cosa?
Ci credeva anche lui, quindi non sono poi così tanto psicopatica.
Mh?
Ok, lo sono lo stesso.



Oyey.
Ciao bellezze, vi amo tantissimo.
Grazie per le 4 recensioni, grazie mille.
Mi sento meno psicopatica a sapere che qualcuno apprezza le cazzate che scrivo ahahahahah.
Ok, basta.

Vi lascio il link della mia FF sui One Direction: Do you want to be my princess?
E il link della mia nuovissimissima mini-long su Olly Murs, edwhhd: You're a troublemaker, girl.


Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio!
<3


(Ciao Ed, ti amo anche io.)

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Capitolo 5
*** On the stage. ***


5. On the stage.


Quando i cancelli si sono aperti, io ed Harry abbiamo rischiato la vita, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Quando dico rischiare la vita, intendo dire che duecento ragazzi ci stavano ammazzando pur di sorpassarci.
Ma io ed Harry abbiamo fatto allenamento qualche giorno prima e siamo arrivati in prima fila.
Perfetto, se qui non mi vede, salgo direttamente sul palco.
Figo però essere presa dalla sicurezza.
Potrei farlo sul serio.
-Se stai pensando di salire sul palco per poi farti trascinare giù dalla sicurezza, sappi che io farò finta di non conoscerti.- mi legge nella mente Harry.
Oddio, è un mago.
Forse Harry Potter si è rincarnato in lui.
Di essere si chiama Harry, quindi può essere.
-Nah, non mi renderò ridicola davanti a tutte queste persone.- dico guardandomi intorno.
-Ne sei sicura?-
Annuisco sicura.
*
Trenta minuti dopo l’inizio del concerto, Ed sembra non avermi notata.
Che cazzo.
Come fai a non notare una ragazza con una maglietta arancione che salta come un canguro?
Forse dovrei regalargli una visita dall’oculista.
Ci sono gli sconti; una montatura te la regalano. E’ conveniente!
D’un tratto, l’idea improponibile di un’ora fa, mi ritorna in mente come un flash.
-Harry, sappi che appena sarò sul palco ti indicherò dicendo il tuo nome e cognome.- dico scavalcando le transenne.
-Ti prego Conty, non fare cazzate.- mi supplica.
Io sono già fuori le transenne e sto per salire sul palco.
Un omaccione alto un metro e novanta mi nota e corre a prendermi.
Salgo velocemente sul palco ed incomincio a correre, ignorando gli occhi di tutti quanti gli spettatori.
Ed continua a suonare anche se non riesce a non ridere, probabilmente mi ha riconosciuto.
Ripeto: non doveva andare così.
Lui doveva cercare i miei occhi nella folla e ‘cadere in amore’ con me.
Fanculo.
‘Drunk’ finisce ed io faccio ancora avanti ed indietro sul palco, inseguita dal tizio della sicurezza.
-Ehi, ma io ti conosco!- mi indica Ed ridendo.
No, non può farlo.
Non può mettersi a raccontare la storia di prima davanti a tutti.
-Non ci provare, minchione!- inciampo su un filo e mi ritrovo a terra.
Ride ancora più forte con le lacrime agli occhi.
Dal palco è tutto amplificato ed in prima fila vedo Harry che si tiene la testa tra le mani e continua a dire ‘non è possibile’. Sfrutto l’occasione per indicare Harry, urlando nome e cognome. Lui si copre il viso e cerca di nascondersi mentre tutti lo fissano.
Il tizio della sicurezza mi prende e con un braccio mi solleva.
-Ehi, ci vada piano, sono una ragazza!- lo rimprovero.
-No, tu sei una psicopatica.- mi dice con un vocione.
Ed è seduto a terra e continua a ridere come un matto.
-Anche tu no, eh.-
Mi porta dietro le quinte e Ed ci raggiunge.
-Lasciala qui, non combinerà niente. Vero, Asia?-
Si ricorda come mi chiamo.
Oddio, sa il mio nome.
Ricordati di respirare.
Faccio un’espressione angelica per poi staccarmi dalla presa del tizio.
-Io rimango con te o combini guai.- dice minaccioso.
Gli chiedo di portare qui Harry e lui accetta.
Salire sul palco come una psicopatica ha avuto i suoi benefici: sto guardando il concerto da dietro le quinte.
Meglio di così?
In realtà avrei potuto evitare tante cose, ma mi va bene così.
*
Il concerto è terminato e, con il permesso del tizio della sicurezza, io e Harry stiamo uscendo.
-Conty, sappi che non ti perdonerò mai quello che hai fatto.- dice bloccandosi.
Lo guardo interrogativa.
Che ho fatto di male?
Sono solo salita su un palco e ho urlato il suo nome e cognome.
Forse si è incazzato perché poi ho detto ‘Aggiungetelo su facebook’.
-Se per quello che penso io, tranquillo. Eliminerò io le tue nuove richieste di amicizia.- gli faccio l’occhiolino e riprendo a camminare.
-Asia, cazzo. Ti rendi conto che hai detto davanti a diecimila persone come mi chiamavo?-
-Qual è il problema? Avrai più ragazze a cui far conoscere la nostra foto sul comodino accanto al letto.- sorrido amabilmente.
Per non dire le cose come stanno, ho inventato questo modo.
Mi fa una brutta impressione immaginare il mio migliore amico a letto con qualcuna.
Gli regalai questa foto in cui sono tremendamente affettuosa. Lo abbraccio forte, lasciandogli un bacio sulla guancia mentre lui sorride con gli occhi arrossati. Alle nostre spalle un grande lenzuolo con scritto ‘Sei il migliore, ti voglio bene’. Esattamente un anno e mezzo fa, quando Harry compì diciotto anni. Mi ricordo come scoppiò a piangere ripetendomi mille volte quando mi volesse bene.
-Quello mi può fare solo comodo.- dice pensandoci.
-Esatto. Dai, ti ho fatto vedere anche il concerto dal backstage!-
-Il punto è che le persone mi conosceranno come ‘l’amico della psicopatica’!- dice ridendo.
Mi sento profondamente offesa quindi accelero il passo entrando in un corridoio di destra.
Puttano di uno Styles.



Oyey.
Come si fa a non amarvi? Grazie mille, bellezze dsjnfje
In questo capitolo ho aggiunto la spiegazione della foto di Asia ed Harry.
Mi è sembrata una cosa dolcissima kjdshgfserw
Comunque apposto.
Beccatevi questo, un bacione!
<3<3<3


Visto che la gif su Ed ha fatto successo, ve ne metto un'altra. 
Amatemi.


Bdshfiaowekdsa.

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Capitolo 6
*** Hi idol. ***


6. Hi idol.

Forse non sono adatta all’umanità.
Forse l’umanità non ha bisogno di una psicopatica come me.
No, Asia.
E’ l’umanità che non è alla tua altezza.
Sorrido amaramente all’incoraggiamento che mi faccio da sola.
Non so dove sono finita ma continuo a camminare.
Il cellulare mi squilla di continuo, ma lascio che la voce di Ed canti mentre cammino.
Sarà sicuramente quel minchione di Harry che si è sentito in colpa.
Quindi, continua a sentirti in colpa.
-You need me man, I don’t need you.- canticchio insieme alla suoneria.
Sento una voce che si unisce alla suoneria.
Uau, sembra una voce conosciuta.
Una voce che assomiglia alla suoneria.
Mi prendi per il culo, voce?
Mi giro e vedo Ed sorridente che si avvicina.
Asia, sta zitta.
Forse eviti altre figure di merda.
-Ehi Asia.- mi saluta per poi sedersi accanto a me.
-Ciao idolo.- lo saluto come fa una bimba
Perché ammettiamolo, lui è il mio idolo.
Forse ho una concezione diversa di dimostrarlo, ma fa lo stesso.
-Uho, sono contento di esserlo.- mi fa l’occhiolino.
Ricordati di respirare.
Magari di chiede di sposarlo.
Come gli dici di sì, se svieni?
-Scusa.- dico sincera.
Lui assume un espressione interrogativa.
-Per cosa?-
-Per averti rovinato un concerto.- dico fissandomi le punte delle scarpe.
-Non l’hai rovinato. L’hai migliorato.-
Le cose sono due: o mi prende per il culo o mi prende per il culo.
Forse mi prende per il culo.
-Non capita tutti i giorni di vedere una ragazza che corre su un palco.- dice ridacchiando.
-Che ci fai qui?- continua lui.
Mi deprimevo.
Interessante, vero?
-Riflettevo sul fatto che non servo all’umanità.-
-Ti sbagli.-
Lo guardo negli occhi, chiedendomi perché si interessi così tanto a me.
-Se tu non ci fossi, chi salirebbe sul palco durante i miei concerti? Chi fisserei con la coda dell’occhio durante tutto il concerto?- dice timido.
Mi ha guardata?
Improvviso un ballo strano nella mia mente per poi ritornare sul pianeta Terra.
-Mh, quindi mi hai fissato?-
-Può essere.- dice vago.
-Sei stupido. Se mi avessi fatto notare che mi stavi fissando, avrei evitato di salire sul palco.- dico ridendo.
E’ colpa sua, va.
-Quando una persona cerca di fissare un’altra, non lo fa notare. Non so tu, ma si fa così.- dice aggiungendosi alla mia risata.
-Come mi hai trovato, Eddy?- gli chiedo dopo un po’.
-Eddy?- ridacchia.
-Ti chiamo come voglio, sks.-
-Va bene. Comunque ho visto il tuo amico che ti cercava disperato.-
-Colpa sua. Quello stronzo mi ha fatto davvero pensare di essere troppo psicopatica per l’umanità.- faccio una smorfia.
Però, grazie.
Se non mi avesse offesa io non sarei venuta qui e l’amore della mia vita non mi avrebbe trovata.
Devo dire grazie a quel riccio, sì sì.
-Vai da lui. Scommetto si scuserà in tutte lingue del mondo.-
-Non le sa.-
-Cosa?-
-Tutte le lingue del mondo.- dico soddisfatta.
Lui ridacchia e poi si alza, aspettando che io faccia la stessa cosa.
-Mi porti in spalla?- gli chiedo con la faccia da cucciolo.
-Fortuna che fan come te, ce ne sono poche. Salta su!-
Io sorrido come non ho mai fatto e salto su le spalle di Ed, il quale incomincia a camminare.
-Grazie, Ed.- gli dico vicino l’orecchio per poi lasciargli un bacio in guancia.
Asia, contieniti.
Potrebbe finire male.
Eppure, se rimani incinta Ed sarà costretto a sposarti.
Mh.
-Di nulla, piccola.- dice imbarazzato.
Oh mamma mia.
Chiedo aiuto a qualcuno, potrei morire qua.
‘Piccola’.
Ciao mondo, lo so che ti mancherò.
Quando siamo tornati all’entra di quel corridoio in cui ero tornata, Harry fa avanti e indietro per il piccolo atrio.
-Starry!- dico ancora sulle spalle di Ed.
-Sto soffrendo, Asia.- si lamenta il ragazzo sotto di me.
-Stazza facci una foto e ti perdono.-
Lui annuisce veloce e scatta la foto sia dal mio cellulare che dal suo.
Che il mondo spari fuochi d’artificio, ce l’ho fatta.
Scendo e vado da Harry, con la scusa di vedere com’è venuta la foto.
-Tesoro, scusami. Non volevo offenderti, io stavo scherz..-
Lo abbraccio senza dire nulla e lo sento sorridere.
-Scusate ragazzi, ma devo andare.- dice Ed con la mano dietro la nuca.
Non abbandonarmi qui, ti devi innamorare di me.
Che cazzo è.
-Ci rivedremo?- chiedo con un filo di voce.
-Spero di sì.-
Mi abbraccia velocemente e saluta Harry, anche lui contento di aver conosciuto uno dei suoi cantanti preferiti.
Affianco il riccio e iniziamo a camminare.
-Non sei contenta?- mi dice notando il mio pessimo umore.
-Lo sembro?- dico sarcastica.
Mi fa sedere su un muretto e mi fissa.
-Cazzo mi fissi, ricciolo ninfomane?- mi scappa un sorriso.
Lui ridacchia.
-Come mi hai chiamato?-
-Ricciolo ninfomane.-
Fa una smorfia per nascondere il sorriso.
-Perché sei triste?-
-Perché Ed non si è innamorato di me e non ha né intenzione di sposarmi né di fare un figlio con me.-
Dico incrociando le braccia.
-Chi ti dice che non si è innamorato di te?- dice guardandomi negli occhi.
Li fisso.
Sono verdi, impossibili da paragonare a qualcosa.
Ad un certo punto metto da parte la delusione e sorrido.
-Quindi, secondo te, ho una possibilità?-
-Certo, anche più di una!-
Più che abbracciarlo, lo stritolo e incomincio a saltellare tra la gente.
Fermo una signora.
-Forse Edward si è innamorato di me!- dico girandole intorno.
Quest’ultima mi da un colpo di borsetta e si allontana borbottando qualcosa.
Vecchiette scorbutiche, sks.





Oyey.
Salve gente!
Ed hai ventidue fottutissimi aaaaaaannnnniiii.
Che emozione djcnf

Cm Va? Tt ApPo? xdxd
Anche no.

Ecco a voi il capitolo numero sssssei.
E' uno dei pochi capitoli tristi che io abbia mai scritto HAAHAHAH
Ok, scompaio.
Un bacio!:*
<3<3<3

Vi lascio i link delle mie altre ff:))
La mini long su Olly Murs, sjhd: You're a troublemaker, girl.
La long su Harry, jdfwjf: Do you want to be my princess?


Ciao Teddy che fai svenire tutti.

Ammettetelo che siete svenute.

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Capitolo 7
*** SMS. ***


7. SMS.

Sono sul letto della mia camera e fisso il mio cane.
-Teddy.-
Fa uno strano verso.
-Perché non parli?-
Inclina la testa.
Asia, è un cane.
Anche il mio inconscio ragiona meglio di me.
-Secondo te, Ed si è già dimenticato di me?- gli accarezzo la testa.
Lui mi risponde con delle fusa.
E che cazzo, ho anche il cane che fa le fusa.
Non sono io, quella storta.
-Dici che mi ama?-
Altre fusa.
-Grazie mille, Teddy.- sorrido e mi affaccio dalla finestra.
 
“Conty, una mia amica sta guardando la foto sul comodino. A dopo xx”
 
Adesso usa scrivere su dei fogli che si sta scopando una tizia?
Uau, che progresso.
Ritorno dentro casa e mi siedo sul letto.
Prendo il portatile, apro Instagram e guardo per la centesima volta le foto di Zac Efron.
Quant’è bono.
-Conty, ti è arrivato un messaggio!-
La suoneria che ha registrato Harry.
Per convincermi ad impostarla, mi ha offerto un pranzo al Mc Donald’s.
Afferro l’iphone e leggo un numero sconosciuto.
 
“Ciao Asia, sono Ed. Non ti sei nemmeno accorta che ho preso il tuo numero di telefono. Sembro uno stalker, vero? Comunque volevo dirti che oggi c’è una sing in. Ti va di venire? Xx”
 
O santissimo cielo.
Ma proprio santo.
Scatto in piedi dal letto e incomincio a correre per tutta la casa.
-Ed mi ha scritto!- urlo a mia mamma.
-Chi?-
-Ed Sheeran.-
-Quello con cui ti sposerai e..-
-Sì, mamma!- saltello in salotto per poi aprire la finestra.
Il mondo deve sapere.
-Ed mi ha scritto!- urlo.
Un signore con il bastone si gira verso di me, apparentemente spaventato.
Mi fissa.
Minchia guarda?
Ad un certo punto alza il dito medio.
Vecchietti di oggi, sks.
Sono troppo felice per essere incazzata quindi sorrido e suono a casa di Phill.
Il bambino mi apre scazzato, come al solito.
Si sorprende vedendomi davanti la porta.
-Philomen, abbracciami!-
Sono fuori di me.
Il bambino mi guarda malissimo per poi chiudermi la porta in faccia.
Sono ancora troppo felice per prendermela con Phill, così ritorno a casa.
-Mi ha scritto, lalala.-
Ad un certo punto mi blocco.
Mi ha fatto una domanda quindi, in teoria, dovrei rispondere ed io ho solo saltellato, urlato, importunato un vecchietto e Phill.
Cazzo.
E adesso che gli scrivo?
 
“Ciao amore mio della mia vita, sapevo ti saresti follemente innamorato di me al primo sguardo. Sì, sembri uno stalker ma da te mi faccio stalkerare quanto vuoi, baby. Ci vediamo più tardi, cuore.”
 
No, troppo sdolcinato.
 
“Cazzo, Edward. Mi hai scritto, quanto ci speravo, minchia. Forse lo sembri ma cazzo, non mi importa. Ci vediamo più tardi, putty.”
 
No, troppo rude.
 
“Ehi Eddyno, sono troppo contenta che mi hai scritto xdxd. Assolutamente no, non lo sembri! xdxd. Certo che vengo oggi. Ti insegno ad essere icsdì come me xpxp.”
 
Assolutamente, no. Troppo icsdì.
 
E adesso che minchia faccio?
Mi metto un paio di scarpe ed esco da casa mia con le chiavi di casa Styles in mano.
So benissimo che Harry me la farà pagare, ma ho urgente bisogno del suo aiuto.
Apro la porta d’ingresso e salgo fino alla stanza di Harry.
Abbasso la maniglia con una mano sugli occhi.
-Vi chiedo scusa in anticipo se sono arrivata nel momento x, ma è successa una cosa troppo assurda e ho bisogno di te, Harry!-
Sento dei respiri affannati e faccio dietro front.
-Arrivo.- dice Harry.
*
-O Dio mio, sei seria?- urla strappandomi di mano il cellulare.
Che schifo, devo lavarlo.
Annuisco saltellando sul posto.
-Harry, che cosa gli scrivo?-
-Lo sai che è passata mezz’ora e lui si sarà fatto filmini mentali sul fatto che non l’hai cagato, vero?- dice rileggendo per la centesima volta il messaggio.
Oddio.
Ha fottutamente ragione.
-E adesso che gli dico?- dico mangiucchiandomi le unghie.
Digita velocemente qualcosa e mi passa il cellulare.
 
“Ciao, sexy boy. Non me ne ero accorta perché ero troppo impegnata a scoparti nella mia mente :)) Mi piacciono gli stalker, sono sexy. Ci vediamo più tardi. I preservativi li faccio portare ad Harry? Xx”
 
-Ti prego, Starry. Torna dalla quella lì, il tuo amichetto ha influenzato il messaggio.- rido ed esco dalla porta.
Ovviamente non mi sono fatta toccare.
Che schifo, va.
Entro a casa e cancello il messaggio.
Prendo l’amuchina e disinfetto il mio cellulare borbottando qualcosa contro Harry.
Sono passati tre quarti d’ora e io sono sempre più in panico.
Alla fine decido di scrivere le prime minchiate che mi passano per la testa.
 
“Ciao, Eddy. In realtà non me n’ero accorta ma tranquillo, forse sembri uno stalker. Il mio piano sta funzionando, ci vediamo dopo! Xx”
 
Perfetto.
Invio il messaggio tirando un sospiro di sollievo.
Tutto quest’enorme casino per un messaggio





Oyey!
Ciaaaaaaux.
Strasimpy sono xdxd.
Questo capitolo è di una demenza assurda, ma a me fa troppo ridere HAHAHAHAH
Lasciate qualche recensione anche con scritto 'Voglio scoparmi Ed OuO'
No scherzo xdxd.
Voglio capire se vi piace e quindi fare una long oppure finirla tra qualche capitolo:))
Fatemi sapere sfjh 
Much love.
<3
<3
<3


Eccovi la gif di Ed wfjrd

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Capitolo 8
*** Whats your name? ***


8. Whats your name?

Dopo ore di panico, sono pronta.
Ore di panico in cui tutti i miei vestiti sembravano starmi una merda.
Harry non aiutava, dato che trovava ogni difetto.
“Asia, questo vestito è troppo blu. Mettine un altro.”
Troppo blu una minchia.
Che c’è di sbagliato in un vestito blu?
“Vestita così, sei troppo coperta.”
Giusto, aspetta che esco in mutande e in reggiseno.
“Questa gonna è troppo corta.”
Rendiamoci conto.
Prima mi dice troppo coperta, poi troppo scoperta.
Si deve decidere, oh.
“I tuoi capelli sono strani.”
La novità dell’anno.
Gli sono sempre piaciuti mentre proprio oggi no.
Stavo per uscire in pigiama, sul serio, ma Harry ha trovato un paio di pantaloncini ed una maglietta che rispondevano ai suoi criteri.
Adesso siamo in macchina e io non ho detto una parola.
-Perché sei così silenziosa?- chiede il riccio.
Faccio spallucce.
-Che ti prende, piccola?-
Scuoto la testa.
Lui accosta e si volta verso di me.
-Asia?-
-Mh.-
-Sei nervosa?- chiede.
-No, cosa dici. Sono così tranquilla che potrei anche camminare sui trampoli dato che non sto tremando.- gli mostro la mia mano che sembra una foglia.
Lui sorride.
-Aw, sei nervosa.-
-Cosa minchia ci trovi di dolce?-
Adesso divento isterica.
-Harry, abbracciami.- dico categorica.
Questi sono i momenti in cui devo stritolare qualcuno.
Lui non se lo fa ripetere due volte e si mette sopra di me, circondandomi con le sue enormi braccia.
-Starry.- lo richiamo.
Lui strofina il naso sul mio collo come un gattino.
-Sembra una cosa sconcia.- dico ridendo.
-Se vuoi, lo può diventare.- dice malizioso lasciandomi un bacio sul collo.
Sussulto e lui ride.
-Minchione, l’amore della mia vita mi sta aspettando!- lo faccio tornare alla postazione del guidatore.
Ride e mi lascia un bacio in guancia.
So che scherza.
Perché scherza, mh?
*
Siamo arrivati al luogo della sing in.
Ci sono un sacco di ragazze che lanciano urletti e saltellano.
-Appena arriverò da Ed, lo bacerò.- dice una davanti a me.
Lei fa cosa?
Faccio finta di non aver sentito.
-Io gli lascerò il mio numero in caso..- non la lascio terminare perché l’urlo di Harry le interrompe.
-Conty, mi fai male, cazzo!- urla in riferimento alla mano rossa.
Pazienza, le sue amiche dovranno fare doppio lavoro.
Le tre ragazze davanti a me lo fissano ammaliate.
-Cazzo!- ripetono dalla frase di Harry.
Hanno la bavetta e io sto per scoppiare a ridere.
-Harry, amore. Mettiamoci in fila.- gli lascio un bacio in guancia e lo prendo per mano incrociando le nostre dita.
Sono talmente crudele con quelle ragazze.
Il riccio non ha sicuramente capito la mia presa per il culo a quelle ragazze, infatti si avvicina più del dovuto.
-Stazza, che minchia stai facendo?- dico allontanandomi.
-Ma se hai cominciato tu!- dice in imbarazzo.
Styles in imbarazzo?
Prendete una bomboletta e scrivetelo sul muro.
-Io scherzavo!-
-Guarda, c’è Ed!- lo indica.
Mi volto velocemente e lo vedo entrare. Si siede ed a turno firma gli autografi e scambia qualche battuta.
Tre quarti d’ora dopo, è il mio turno.
-Ciao, come ti chiami?-dice con la testa china sul mio Cd.
-Amore della mia vita.-dico ridacchiando.
-Ciao, Amore della mia vita.-dice senza pensarci.
Poi alza la testa, sorpreso per quello che ha appena detto.
Scoppia a ridere rumorosamente, attirando l’attenzione di tutti.
-Ciao Asia, ti stavo aspettando.- dice finendo l’autografo.
Batte il cinque ad Harry e firma anche il suo Cd.
-Ci vediamo fuori ragazzi.- mi fa l’occhiolino.
Io ed Harry usciamo fuori dall’edificio e appena sono abbastanza lontana incomincio a saltellare.
-Harry, sono felice!-
Mi sorride semplicemente.
-Ti ho mai detto che ti voglio bene, ricciolo ninfomane?-
-Mi vuoi bene? Wow, credevo mi amassi!-
-Quello dalla prima volta che mi hai difeso da Jake.- sorrido pensando all’accaduto di anni fa.
 
-Asia, sei una sfigata!- disse un piccolo bambino dai capelli biondastri.
Era il mio primo giorno della seconda elementare e quei bambini non mi lasciavano in pace.
-Non è vero!- dissi per difendermi.
Cosa inutile dato che ero da sola contro altri cinque.
-I tuoi capelli sono brutti.- disse un altro.
Avrei voluto picchiarli ad uno ad uno, ma preferii stare in silenzio.
-A me piacciono un sacco.- disse un bambino venendomi incontro.
I capelli lisci e gli occhi azzurri lo rendevano davvero carino.
-Lei è una mia amica, quindi smettetela di insultarla.- borbottò affiancandomi.
Io sorrisi felice. Per la prima volta non ero sola.
Lui mi prese per mano e, dopo aver fatto la linguaccia agli altri bambini, mi portò in giardino.
Mi raccontò del suo bellissimo gatto che amava accarezzare, della sua bellissima mamma e della sua nuova casa che, per mia enorme fortuna, si trovava proprio vicina alla mia.
 
Da quell’episodio io ed Harry eravamo ‘la coppia inseparabile’.
Eravamo l’invidia di tutti. Le ragazze mi odiavano perché passavo moltissimo tempo con il mio amico.
Quando iniziarono le prime ragazze, io non lo abbandonai mai. Non mi ha mai dato fastidio. Per lui c’ero sempre e viceversa.
-Ti ricordi tutto, vero?- dice con un sorriso malinconico in viso.
Non di tristezza, probabilmente gli mancavano quei tempi da bambino.
Annuisco.
-Sei il mio eroe, Starry!- gli salto addosso per poi cingere il suo bacino con i fianchi.
Da sempre, per sempre.
*
Sto sfidando Harry a Ruzzle e sto pure vincendo, quando una mano si posa sulla mia spalla.
-Aspetta, non vedi che sono impegnata?-
Sento ridacchiare.
-Tanto stavolta di batto!- esclama Harry più concentrato di me.
Qualcuno inizia a farmi il solletico e sono costretta a distoglierlo lo sguardo dallo schermo.
Ed si sta divertendo ad importunarmi.
-Lasciami, stronzo! Così mi fai perdere!- rido per il solletico.
-Sì, ho vinto!- urla Harry iniziando a correre come un bambino.
-Mi devi un pranzo al Mc Donald’s, Conty!- mi fa la linguaccia.
-Paga Ed.- lo indico.
Lui mi guarda non capendo.
Harry si ferma per leggere un messaggio in arrivo. Rubo il suo iphone dalle mani e lo leggo a voce alta.
 
“Ciao ricciolino sexy. Non ho nulla da fare e casa mia è vuota, vieni per fare due chiacchiere? Ti aspetto, tesoro. –Lucy xx”
 
Harry è leggermente in imbarazzo mentre io rido.
Ne ho letti davvero tante scuse, ma ‘vieni per fare due chiacchiere’ è la più squallida.
Scrivi direttamente ‘voglio scoparti’ e fai più figura.
-Vai pure, Starry. Mi raccomando il preservativo perché sono troppo giovane per essere chiamata zia.- gli consegno il cellulare.
-Come torni?- chiede guardando Ed.
-Posso darti un passaggio, se vuoi.-
Voglio.
Certo che voglio.
Se ci tieni puoi anche portarmi con te.
-Perfetto. Ciao ricciolo ninfomane.-
-Ciao Continente, sta attenta!- mi lascia un bacio in guancia e saluta Ed con una pacca sulla spalla.
E’ il suo cantante preferito e lo tratta come se fosse un suo amico.
Mi insegni come si fa?
-Vuoi un gelato?- mi chiede sorridente Ed.
-Non aspettavo altro.- 



Oyey.
Questo capitolo è una merda, scusatemi.
Vi chiedo scusa con tutto il mio heart ma sono troppo scazzata e non riesco a scrivere nulla su questa storia.
Giuro, sto esaurendo.
Se avete qualche idea per farla continuare, vi prego, contattatemi anche mentre sono al cesso. 
Hihihihihi sono simpy.
No.

Seriamente, non voglio assolutamente lasciarvi in quindici.
xdxdxd.
Basta, davvero.
Se avete voglia anche solo di scassarmi le palle, <3, scrivetemi su EFP o twitter: @thankyoued
In questa storia ho messo un po' di Asia/Harry jfrh
Chi beddi, madooo.
Adesso scompaio, ciauz.
<3<3<3


ovviamente ecco a voi la gif jfn

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Capitolo 9
*** Test and ice cream. ***


9. Test and ice cream.

-Quindi Eddyno, cosa mi racconti?- dico camminando verso il bar.
Lui ride stranito.
Eddyno non è il massimo.
-Preferisci Cenerentola, la Bella Addormentata o Biancaneve?-
Si crede simpy.
-Veramente preferisco I Tre Porcellini, poi fai tu.-
Lui ride.
Perché discrimina i tre porcellini?
*
Siamo arrivati davanti il bar e dopo aver aspettato qualche minuto, è il nostro turno.
-Vai prima tu, Asia.- dice gentilmente.
-Un coppa al cioccolato bianco.- sorrido.
Perché io non mi accontento del cioccolato e basta, sks.
-Non l’abbiamo.- dice il ragazzo dietro il bancone.
Spalanco la bocca.
-Che bar siete se non avete il gelato al cioccolato bianco?- protesto.
-Scusi?-
Scusa sta minchia.
Ed sta ha capito la mia intenzione, quindi interviene.
-Dai Asia, prendi un altro gusto.- mi sorride.
Se lo dice lui, ok.
-Va bene. Uhm, una coppa al limone.-
Il tizio mi guarda male.
Probabilmente sta cercando di evadere.
-Il limone è finito.- dice piano.
Ma io lo sento.
Eccome se lo sento.
Prendo un respiro profondo mentre Ed cerca di trattenere le risate.
-Amico, dammi due coni alla vaniglia.- taglia corto Ed.
Il ragazzo annuisce e prende un due coni.
-No.- urlo.
Mi guardano spaventati con un espressione interrogativa in viso.
-Perché no?- fa il ragazzo del bar.
Lo guardo malissimo, pronta ad attaccarlo.
-Perché no?- chiede stavolta Ed.
A lui rispondo.
-Il cono no.-
-E perché il cono no?- lo stesso rompipalle.
-Perché mi sbrodolo come una bambina di due anni e mezzo, ok? Quindi voglio la coppa.- incrocio le braccia al petto, parecchio imbarazzata.
Solo Harry lo sa. Quando prendiamo un gelato, lui non prende mai il cono in quanto poi mangio anche una parte del suo.
Ed non vuole ridermi in faccia, quindi cerca di trattenersi a differenza del rompipalle che ride senza contegno.
Mi allontano e mi siedo su una sedia del bar, aspettandolo.
Se ritorno lì, taglio le palle al barista.
Solo le palle? Perché non tutto?
Sto per alzarmi e attuare il mio piano quando arriva Ed porgendomi il gelato.
-Lascialo stare, è un cazzone.- lo giustifica.
Come se essere cazzoni è una giustificazione.
-Mh. Facciamo un gioco!- dico felice iniziando a mangiare il mio gelato.
-Ci sto.- si sistema meglio sulla sedia.
-Dato che tu dovresti innamorarti di me, facciamo un test e vediamo se abbiamo gli stessi pensieri.- propongo.
Lui ridacchia, probabilmente pensando alla prima parte della frase.
‘Dato che tu dovresti innamorarti di me’.
Esco due foglietti e due penne dalla borsa.
-Scriviamo il colore delle mutande che abbiamo adesso, una cosa assurda che vorremmo fare entro quest’anno, la posizione in cui dormiamo, se facciamo attività fisica ed infine la descrizione della persona che vorremmo al nostro fianco.- scrivo in alto in un foglio.
-Mi aspettavo un test del tipo: colore preferito, cibo preferito, gelato preferito..- dice sconvolto.
-Invece no, tutte queste cose hanno un senso per me!- gli faccio l’occhiolino e iniziamo a scrivere.
Cinque minuti dopo, ho finito.
Sia il gelato che il test.
-Finito!- dico.
Lo trovo a guardarmi.
-Minchia guaddi, Eddy?- dico cercando di non ridere.
Lui scuote la testa ridacchiando.
-Ho finito anch’io.- dice avvicinandosi con la sedia e con il foglietto.
Asia, la vicinanza non può portarti alla morte.
Non può.
Quindi adesso respira e non fissarlo.
Lo fisso.
No, non devo fissarlo.
-Asia?-
-Iniziamo!- urlo attirando l’attenzione di alcune persone.

Colore delle mutande che abbiamo adesso.
Asia              Ed
Blu.        Nere e blu.


-Questa è una domanda strana.-
Io batto le mani.
-Questa domanda serve a capire se la mattina pensiamo alla stessa maniera. Siamo abbinati!-
Lui mi guarda male.
-Ma io non scelgo le mutande da mettere. Prendo quelle che mi capitano.-
-Esatto, anche io!- sorrido.
Pensa davvero che la mattina riesco a pensare al colore delle mutande da mettere?
 

Cosa assurda da fare entro quest’anno.
Asia                       Ed
Fare innamorare Ed di me.   Battere il record dele noccioline.


-Prima o poi ti soffocherai.- rido.
Lui si finge offeso.
-Quindi stai cercando di farmi innamorare di te?- chiede.
-Mh, non proprio. Spero che essendo me stessa tu ti possa innamorare di me. Capito la mia teoria?-
Annuisce regalandomi un sorriso.
Parliamo di queste cose come se dicessi: ‘Sai, ieri ho vestito il mio cane da superman e l’ho fatto volare dal terzo piano.’
 

Posizione in cui dormiamo.
Asia             Ed
Di fianco.       Pancia in giù.

 
-Spiegami questa, ti prego.-
-Dai, questa è semplice. E’ per vedere se possiamo dormire insieme e se c’entriamo nel letto. In questo caso sì, ma se io dormissi come dormi tu, non ci sarebbe stato spazio.-
-Le tue teorie assurde.- ride.
Le mie teorie sono molto intelligenti e curate nei minimi dettagli, sks.
 

Se facciamo attività fisica.
Asia                                Ed
Dormo, va bene lo stesso?       Giro il mondo, va bene lo stesso?

 
-Abbiamo scoperto che nessuno dei due fa sport.- dice divertito.
-Abbiamo scritto entrambi ‘va bene lo stesso?’ quindi siamo anche telepatici, Eddy. Cioè sposami!- dico ovvia.
Scoppia a ridere.
-Per la cronaca non potrei mai stare con qualcuno che faccia tanto sport, mi basta Starry.-
‘Conty, vieni in palestra con me?’
‘Non se ne parla’
‘Dai solo per oggi, prova!’
‘No.’
Alla fine ci sono andata e da quel momento in poi ho capito una cosa: io e l’attività fisica non andiamo d’accordo.
-Gli vuoi molto bene?- chiede ad un tratto.
-A chi? Al mio letto? Lo amo più della mia stessa vita.- unisco le mani con fare sognante.
-No, mi riferivo ad Harry.- dice sorridendo.
-Voglio un bene dell’anima a quel ricciolo ninfomane.- dico lasciandomi scappare un sorriso.
-Come vi siete conosciuti?-
-Ci conosciamo da una vita. C’è sempre stato per me e non mi ha mai lasciato. E’ l’unica persona alla quale sono legata così fortemente. Devo dire che non ho ancora capito perché non mi ha abbandonata.- accenno un sorriso. -E’ difficile stare con una come me!- finisco per ridere.
-Invece no. E’ divertente stare con te.- dice sorridendomi.
Adesso crepo.
Sul momento.
-Uhm, grazie?- dico interrogativa.
-Andiamo avanti, Asy.-
-Asy non può sentire, Eddyno.-
-Perché, Eddyno sì?-
-Sì.-
 

Descrizione della persona che vorremmo al nostro fianco.
Asia                                                     Ed
Capelli arancioni, occhi azzurri.                Simpatica, dolce, divertente.
Bellissima voce e un sorriso dolcissimo.                     Bel sorriso.
         Simpatico, divertente, stupido ma timido.                (Psicopatica?)

 
-Mi sbaglio o è la mia descrizione?- chiede imbarazzato.
-Vedi qualcun altro con i capelli arancioni in giro?- dico ironica.
Si guarda intorno.
-Devo aggiungere anche stupido alla lista.- dico scrivendo.
Lui mi da una leggera gomitata.
-Comunque perché hai scritto psicopatica? Io non lo sono.-
-Chi ti ha detto che sei tu?- dice ovvio.
Giusto.
Abbasso gli occhi, delusa.
Tuttavia cerco di non fargli notare la mia delusione.
-Comunque scherzavo.-
-Mh?-
-Psicopatica era perché pensavo a te.- dice piano.
Asia, tieniti a qualcosa.
A giusto, sei seduta.
Tieniti lo stesso: prevenire è meglio che curare.
-Conclusione del test: siamo abbastanza compatibili!- gli batto il cinque e mi alzo.
-Si è fatto tardi, ti accompagno.-
Che dici?
Non vedi gli uccellini che cantano alle prime luci del sole?
No, ok.
La mia teoria non regge dato che sta diventando tutto buio.





Oyey.
Ciao gente afdj
Grazie a quelle che mi hanno convinto a fare diventare una long questa storia jhdae
<3

Sono scazzata da morire, non potete capire.
Nonostante tutto, ieri sera mi sono imposta di scrivere il capitolo e quindi eccolo!
Troppo xd.
Non voglio fare succedere le cose velocemente, sappiatelo.
Dite che ci stai un banner in questa storia?
Io sono una merda in grafica, come molti sanno, quindi boh HAHHAHA
Un bacio!
<3
<3
<3


(non ce la posso fare.)

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Capitolo 10
*** Can't believe. ***




10. Can't believe.

-Cosa?- urlo.
Non ci posso credere nemmeno se mi passa davanti lo gnomo con l’ascia.
Nemmeno se lo gnomo con l’ascia mi dice ‘credici’.
Nemmeno se lo gnomo con l’ascia a cavallo di un unicorno che vomita arcobaleni mi dice ‘credici’.
-Perché questa reazione?- chiede Harry seduto sul letto di fronte a me.
-Ricominciamo la discussione. Ho capito male, se sono sicura.- mi sistemo meglio sul letto.
Lui sbuffa per poi annuire.
-Ehi Starry!- lo abbraccio.
-Ciao Conty, devo dirti una cosa.- dice annoiato.
-Dimmi tutto, baby!-
-Mi sono fidanzato con Helen.- dice scandendo ogni parola.
-Cosa?- urlo.
Non ci posso credere nemmeno se mi passa davanti lo gnomo con l’ascia.
Nemmeno se..
No, lo sappiamo già.
-Forse ho capito male.- dico a me stessa.
-Asia, cazzo. Hai capito benissimo.-
-Ma quella è una troia!-
-Ma no, dai.- dice guardandosi i piedi.
Entrai in bagno per poi chiudermi dietro le spalle la porta del secondo bagno.
Dovevo mandare un messaggio ad Harry per avvisarlo di tenersi pronto per inviarmi la versione di latino.
Dei passi risuonarono nel bagno femminile e subito dopo diedero spazio a tre vocine stridule.
“Helen, devi raccontarci tutto della festa!” disse una.
“Certo ragazze! Avete presente quel bonazzo del quarto biondo con gli occhi scuri? Lui me lo sono scopato nei primi trenta minuti della serata.”
I miei pensieri vagarono per le possibili cose che aveva fatto durate il resto della serata.
“Davvero? Poi?” disse la terza voce.
“Poi ho fatto dei servizietti ai soliti del football e a fine serata mi sono fatta Aaron del quinto.”
“Wow, Helen! Ci sei andata forte!”
“Una seratina come tante altre.”
La mia mascella quasi toccava terra.
Come quando Harry mi confessò di aver fatto un sogno erotico con me.
-Forse un po’. Mi piace così tanto!- dice con occhi sognanti.
Decido di smettere di contraddirlo.
Se lui è felice lo sono anche io.
Ok, magari non con questa, ma cercherò di apprezzarla.
-Le hai già fatto vedere la nostra foto?- dico ridendo.
-Che domande sono, Conty?- dice imbarazzato.
-Ma se sei il primo a dirmi chi ti porti a letto.- continuo a ridere.
-No, è una cosa seria.- dice piano.
Oddio, adesso lo gnomo con l’ascia mi viene a salutare.
-Capito. Ti fidi di lei?-
-Sì, ci sentiamo da una settimana.- dice convinto.
Oddio, finirà male.
-Va bene Stazza, hai il mio appoggio!- lo abbraccio e gli lascio un bacio sulla guancia.
*
Da una settimana, Harry non mi calcola.
Lo chiamo cinque volte al giorno e mi risponde si e no una volta.
Quando riesco a parlargli, non è mai disponibile per darmi conto.
Per di più Ed è dall’altra parte dell’Inghilterra e non mi ha nemmeno cercato.
Sto per entrare in crisi, giuro.
Afferro il cellulare e chiamo Harry.
-Pronto?-
-Starry, sono Conty!-
-Scusa?- mi rendo conto solo dopo che è una voce femminile.
-Sono Asia, la migliore amica di Harry. Puoi passarmelo?- chiedo cercando di essere il più gentile possibile.
-Harry non c’è.- dice soddisfatta.
-E dove sarebbe?-
-E’ andando a comprarmi qualcosa da mangiare.-
Cerco di non ridere.
-Scusa, è il tuo cane?-
-No, semplicemente è cotto di me e quindi fa quello che gli dico.-
Attacco il telefono prima di urlargli contro tutti i peggiori insulti.
-Ma che puttana sfruttatrice!- urlo.
-Asia, non essere volgare!- urla mia madre dal piano di sotto.
-Vaffaculo.- sussurro.
Mi stendo sul letto e invio un messaggio ad Ed.
Non mi cagherà di striscio, ma posso chiedere solo a lui.
 
Ehi Eddy. Sto in crisi ed ho bisogno di parlare con qualcuno.
 
Mi sento sola.
E adesso che faccio?
Parlo con il poster, sì.
-Ed, che ne dici di rispondermi?- dico verso il muro.
Un rumorino mi fa catapultare sul mio cellulare.
 
Ci vediamo ad Hyde Park alle 5, ok? Xx
 
L’ho sempre detto che è l’uomo della mia vita.
*
Mi stringo nella felpa attraversando il parco.
La mia attenzione è catturata da una testa arancione. Mi avvicino sorridendo e lasciando un bacio in guancia al ragazzo.
Quest’ultimo di gira regalandomi un’occhiataccia. Solo adesso mi rendo contro di aver sbagliato persona.
Che schifo, oh.
E se soffre di una malattia contagiosa e mortale?
E se me l’ha mischiata?
E se morirò senza prima aver creato una famiglia con Ed?
Lo fisso malissimo, pulendomi la bocca.
-Chi minchia sei?-
-Chi minchia fei tu che mi dai un bacio fenfa nemmeno conofcermi!- sputacchia lui.
-Bacio, che grande parola.- faccio una smorfia.
Dalla parte opposta del vialetto del grande parco, Ed si tiene la pancia ridendo come se avesse visto un canguro cantare ‘I’m sexy and I Know it’.
Mi allontano dallo sconosciuto e raggiungo Ed.
-Edward, non ridere.- affermo seria.
Lui mi ignora e continua a ridere.
-Edward Christopher, smettila. E’ stato imbarazzante!- incrocio le braccia.
Lui ride ancora più forte.
-Tu.. sei arrivata.. l’hai salutato..- dice tra una risata e l’altra.
Solo cinque minuti dopo la smette e si asciuga le lacrime.
-Asia!-
-Mh.-
-Dai, non fare così. Mi hai scambiato per uno sconosciuto nerd al quale hai anche dato un bacio.- sta per iniziare a ridere di nuovo, quando una gomitata gli arriva dritta nello stomaco.
-Ma sei minchiona?- dice piegandosi in due.
-Ehi belloccio, quella è la mia frase!- dico incazzata.        
D’un tratto si avvicina e la mia mente inizia a girare un film da Oscar.
-Pace?- chiede facendo una faccia tenera.
Se mi guardi così porto la pace in tutti il mondo.
Annuisco e lo abbraccio.
-Dimmi tutto, piccola.-
Se mi chiami così ti racconto tutta la storia della mia vita.      
-Ehm, Harry si è fidanzato con una troia e non mi calcola più.- dico secca.
-Secondo te perché lo fa?- chiede.
Non mi ero mai posta questa domanda.
L’ho semplicemente riempito di brutte parole dal primo giorno.
-Uhm, forse perché è un coglione senza cervello?- dico ovvia.
-Vedila da un altro punto di vista, Asia.-
-Sono una e ho un solo punto di vista: il mio. Quindi rimane uno stronzo senza cervello.-
-Era coglione.-
-Stronzo e coglione.- dico incrociando le braccia.
Sorride e torna a guardarmi.
-Hai mai pensato che forse, per la prima volta, Harry è veramente preso da una ragazza?- chiede girandosi tra le mani il cellulare.
Mi blocco.
Il mio Harry veramente preso da una ragazza?
Non può essere, no.                                                                              
-Il fatto è che lo accetterei –in parte- se non fosse una troia in calore.- sbuffo.
-Sono così curioso di vederla.- ridacchia.
-Mai!- urlo facendo spaventare un bambino.
Questo ultimo si avvicina e mi guarda.
-Ehi bimbo, hai mai visto lo gnomo con l’ascia? Esiste davvero.- dico con un tono di voce basso tanto da farlo scappare verso sua madre.
-Sei crudele con i bambini.-
-Che ho detto?- mi fingo innocente.
-Comunque non devi vederla prima che ti innamori di lei e io tento il suicidio.- sorrido amabilmente.
Lui abbassa la testa imbarazzato, cosa che a me non succede mai.
Che c’è di imbarazzante a dire ciò che pensi in faccia alle persone?
Creo momenti imbarazzanti dal primo momento in cui mia mamma mi ha messo al mondo.
-Ed?- lo chiamo.
-Mh.-
-Hai mai visto lo gnomo con l’ascia?- chiedo scoppiando a ridere istericamente.
*
Stiamo facendo la fila per lo zucchero filato quando una figura cattura la mia attenzione.
Alta, tacchi, scollo fino all’ombelico, tette e culo alzati.
Non c’è nessun dubbio, è lei: Helen.
Tiene in mano una costosissima borsa firmata e si guarda in giro, come se stesse aspettando qualcuno.
Cerco con lo sguardo Harry, ma a non è da nessuna parte.
-Se aspetti che lo gnomo con l’ascia esca da un cespuglio, ti sbagli.- dice ridacchiando Ed.
-Eddy, è lei!-
-Lei chi?- dice confuso.
-Lei!- dico ovvia.
-Chi, la moglie dello gnomo con l’ascia?- chiede esaltato.
Mio Dio, lo fatto rincoglionire.
-E smettila con sto gnomo, minchia. C’è Helen seduta su quella panchina!-
Lui segue le miei indicazioni e la trova.
-Ci credo che Harry ha perso la testa per una come questa qui.- dice con la bavetta.
Minchia adesso brucio i capelli prima a lei e poi a lui.
Prima taglio le tette a lei e poi il pisello a lui.
Gli pesto un piede e il ragazzo butta un urlo.
-Dillo un’altra volta e toccherà al tuo amichetto lì giù.- dico indicandolo.
Istintivamente se lo tocca, prendendomi in parola.
Scoppio a ridere.
-Asia, ma Harry si è tagliato i capelli?-
I ricci del mio migliore amico sono sacri, non lo farebbe mai e per di più senza di me.
-Assolutamente no.-
-Allora perché Helen sta baciando un moro dai capelli rasati?- chiede interrogativo.
Mi giro di scatto e la scena che mi si presenta davanti e proprio quella descritta da Ed.
-O minchia, pene! Io la uccido!- dico rossa in viso.
Ed mi tiene le braccia e tenta di farmi calmare.
-Devo prendere immediatamente il telefono, farle una foto e inviarla ad Harry.-
Mi lascia momentaneamente le braccia e nel prendere il telefono, quest’ultimo tenta il suicidio candendo per terra.
-Ed, fai la foto dal tuo!- lo incito abbassandomi per prendere il mio iPhone.
Lui annuisce e quando sta per scattare i due si staccano guardando verso di noi.
Ci giriamo di spalle e respiriamo nervosi.
La coppia inizia a camminare per il parco.
-Che si fa?- chiede Ed.
-Cerchiamo lo gnomo.- dico ironica.
-Bello, dai!- saltella come un bimbo sul posto.
Gli pesto nuovamente il piede sentendo subito dopo le sue lamentele.
-Edward ero ironica! Mi sembra più che scontato che ci daremo allo stalking!- dico stampandomi un sorriso furbo in viso.
-Stalkeriamo lo gnomo?- dice convinto.
Dio, è vero che gli hai dato una bellissima voce, ma potevi anche abbondare un po’ di più sull’intelligenza.




 


Oyey.
Ciaux jadf
Questo capitolo è decisamente pieno di minchiate HAHAHAHA
Fatemi contenta e cagatevelo lo stesso c:
Dite ciao al fantastico banner che quell'amore di socuddleme mi ha fatto. jkfsh
E voi, l'avete mai visto lo gnomo con l'ascia?
Ok, me ne vado.
Much loooove.


(se me lo dici ti sorrido fino a quando non mi viene una paralisi.)

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Capitolo 11
*** Are you Ed Sheeran? ***


11. Are you Ed Sheeran?

-E se ci scopre?- chiede timoroso.
-Minchia Eddy, è cinque minuti che ripeti la stessa frase. Non ci scopre, stai tranquy.-
-Come devo stare?- ridacchia.
Sto per pestargli nuovamente il piede quando lo ritrae, aspettando il mio movimento.
-Impari a conoscermi, eh.- affermo.
Lui fa spallucce e continua a camminare con fare poco sospetto.
-Hai fatto qualche foto?- mi chiede.
-Intendi il nuovo album sull’iPhone intitolato ‘la zoccola traditrice’?- sorrido amabilmente avvicinandogli il cellulare.
Lui ride e non vedendo un sasso per terra, arriva faccia a faccia con il terreno del parco.
-Minchia, Ed!- urlo avvicinandomi.
Purtroppo non sono capace di trattenere le risate.
Mentre mi sto avviando verso il cantate, un ragazzo assieme ad una ragazza si avvicina per aiutarlo.
Solo dopo mi rendo conto che sono Helen e il suo amichetto.
Faccio dietro-front, chiedendo mentalmente scusa ad Ed.
-Ehi amico, tutto apposto?- chiede l’amico di Helen, aiutandolo ad alzarsi.
A differenza di quanto mi aspettavo, Ed non riesce a non ridere. Risulta come un pazzo dato che non riesce nemmeno a parlare per le forte risate.
-Oh, ma tu sei Ed Sheeran?- chiede Helen.
Io mi blocco da lontano e mi avvicino camminando di spalle.
-Ehm, sì.- dice lui calmandosi.
-Puoi farmi un autografo? Sei il cantante preferito di un mio amico!-
Non dirmi che si riferisce ad Harry.
-Certo, come si chiama?-
-Harry Styles.- dice uscendo un foglietto ed una penna.
Ed cerca di risultare serio ma sto immaginando i suoi pensieri.
-Grazie mille, hai bisogno di qualcosa?- chiede sbattendo le ciglia e accarezzandogli il braccio.
-No, grazie.- dice guardando la sua mano sul suo braccio.
In questo esatto momento la mia mente sta elaborando la sua uccisione.
Potrei portarla in una stanza, attaccarla ad una sedia e mettere in riproduzione continua ‘Bara bara bara bere bere bere’.
Sono convinta che dopo qualche ora chiederà il permesso di suicidarsi.

Oppure, per fare qualcosa di più doloroso, potrei legarla ad un letto e farle il solletico nei piedi fino a quando non chiederà perdono e si farà suora.
No, troppo poco doloroso.
Potrei regalarla ad un circo, dicendo che è capace di inghiottire e giocare con il fuoco. Così al momento dell’esibizione..
Questa è un’idea da prendere in considerazione.
Oppure se proprio voglio andarci pesante –e voglio- potrei portarla a fare immersione con gli squali dentro una cabina e casualmente aprirla.
Mh, ottimo.
-Dai.- dice lei con fare da troia.
-Ho un’amica che mi aspetta, grazie lo stesso. Ciao!- saluta e corre verso di me.
Quando arriva, camminiamo per qualche secondo fino ad arrivare abbastanza lontani da loro. Ci sediamo in una panchina e ci guardiamo fisso.
Due secondi dopo scoppiamo a ridere.
-Ti dovevi vedere! Hai fatto una caduta spaventosa.- rido senza curarmi della gente che passa.
-Lo so, ne sono a conoscenza.- ammette ridendo come me.
-E poi tu ridevi!- ricordo io.
-Non ce la facevo a non ridere. Mi immaginavo te che mi sfottevi.-
Eccome se l’ho sfottuto.
Quando ci siamo calmati, ci alziamo ritornando a prendere lo zucchero filato.
-Ti sei fatto male, Ed?- chiedo.
-Non potrò tipo camminare per una settimana, ma sto bene.- ride.
Facciamo la fila per lo zucchero filato e andiamo a sederci in una panchina lì vicino.
Una domanda mi tortura da un po’ di tempo.
-Ed?-
-Mh.- dice con un po’ di zucchero filato in bocca.
-Dici che devo dirlo ad Harry?- chiedo mordendomi l’interno della guancia.
Lui mi guarda stranito.
-Tu non eri quella che volevi buttarla subito nel fango?-
Una parte di me vorrebbe direttamente ucciderla e sta già preparando il piano.
-Sì ma Harry ci tiene così tanto al quella zocc.. brava ragazza.- mi correggo.
-Oh, la tua parte dolce sta venendo fuori!- dice facendomi sbuffare.
-E che se io gli dicessi tutto quanto, lui ci starebbe malissimo. Adesso sembra felice con quella li.- penso.
Purtroppo è vero; lo farei stare male.
-Quando lo vedrai, se ti sentirai di dirglielo, lo farai.- dice rassicurante.
-Va bene, ci sto.-
Finiamo di mangiare il nostro zucchero filato chiacchierando quando la mia attenzione di rivolge verso una figura a me familiare che sta attraversando il parco.
-Oh cazzo cazzo.- dico nervosa.
-Asia?-
-Ed, c’è Harry!-
-Oh cazzo cazzo.- dice lui.
E adesso che minchia faccio?
Istintivamente mi alzo e cerco un posto adatto per nascondermi quando qualcuno mi chiama.
Ecco, lo sapevo.
Questi sono i momenti in cui preghi chiunque possa farti scomparire magicamente.
Mi giro, ancora con quel briciolo di speranza di non aver incontrato Harry in tutta Londra.
-Conty, che ci fai qui?- dice abbracciandomi.
Che ci faccio qui?
Bella domanda.
Dato che non mi caghi più ho chiesto ad Ed e si è offerto di uscire con me.
Ma la cosa più bella e che ho scoperto la tua fidanzata con un altro.
Interessante, no?
-Ehm, sono con Ed!- dico staccandomi dall’abbraccio.
Lui mi guarda un po’ male ma fa finta di nulla.
-Ehi amico!- saluta Ed avvicinandosi.
-Tu che ci fai qua?- azzardo io.
-Mi devo vedere con Helen.- sorride.
Sorride per la zoccola traditrice.
Che cieco di merda.
-Ah, capito.- abbasso lo sguardo.
Non è il momento adatto per dirgli tutto.
-Mi presti il cellulare?- chiede guardandomi.
Il mio cellulare è strapieno di foto compromettenti di quei due.
Per non parlare del titolo dell’album.
-Ehm, no.- guardo Ed, cercando aiuto.
-Perché no?- mi guarda interrogativo.
Non posso nemmeno inventare una cazzata perché mi conosce talmente bene che mi scoprirebbe subito.
Potrei dire che il mio cellulare è in lutto per la morte di Steve Jobs ma non sarebbe credibile.
Oppure potrei inventarmi che dopo aver scaricato accidentalmente una canzone di Michel Telo si è bruciata la scheda memoria.
Mh, secondo me è anche possibile.
-Ti presto il mio.- dice Ed uscendo l’iPhone dalla tasca con rapidità.
Il mio angelo mi ha salvato.
-Starry.-
-Mh.-
-Sai che ti ho chiamato poco fa? Perché mi ha risposto Helen?- chiedo.
Voglio sapere se quella zoccola gli ha detto di me.
-Davvero? Non mi ha detto nulla, ero uscito per comprarle da mangiare.- dice con lo stesso sorriso sul viso.
La odio ancora di più, santo cielo.
Alimenterei un falò sulla spiaggia con il suo corpo.
Prima brucio tutte gli innumerevoli e costosissimi effetti personali davanti ai suoi occhi e poi brucio lei.
Così è più doloroso.
Tornando ad Harry, ma è minchione?
-Non mi hai nemmeno richiamato!- lamento.
Ed mi guarda apprensivo.
-Sarà che l’ha dimenticato.- la giustifica.
Io la porto allo zoo e la lascio lì.
Magari in mezzo a qualche animale feroce e altrettanto affamato.
-Helen, piccola, dove sei?- parla al telefono.
La gelosia mi sta mangiando l’intestino e le mie mani chiuse a pugno ne sono la dimostrazione.
-Sto arrivando amore.-
Amore? Sul serio?
Abbasso lo sguardo trattenendo gli insulti.
Ed mi guarda, capendo ogni mio singolo pensiero.
-Asia.- mi chiama Harry.
-Mh.- alzo la testa per incontrare degli occhi verdi luminosi.
-Ti va di conoscere Helen?- dice speranzoso.
No.
Neanche se mi regali la scorta di caramelle mensili.
Neanche se mi regali un cucciolo di cane che dice ‘coccolami’.
E io amo i cuccioli di cane.
Nemmeno se Ed dichiara il suo amore verso di me in pubblico.
Beh, in quei casi..
Se la vedo, le sputo in faccia.
-Cosa? Stazza, stai scherzando? Sai che la odio! Non se ne parla.- dico categorica.
Ed è entrato in panico, invece.
Probabilmente ha capito che se andremo adesso da lei, lo riconoscerà e quindi riconoscerà anche me. Saprà che noi abbiamo visto lei e il suo simpatico amichetto e succederà la terza guerra mondiale.
Quindi no.
-Dai Conty, fallo per me.- mi guarda con uno sguardo infinitamente dolce.
Sa come corrompermi.
-Non fare quella faccia, tanto dico di no.-
Si avvicina e mi mette le mani sui fianchi.
-Dai, piccola. Fallo per il tuo migliore amico, ci tengo così tanto.- dice con voce dolce.
Dietro Harry, Ed si sbraccia per non farmi cadere in tentazione.
Mima ‘no’ con la bocca più volte e scuote la testa da destra a sinistra.
-Io..- esito.
Harry lo prende come un sì e mi prende in braccio, cominciando a camminare.
Minchia.
E adesso?





Oyey.
Ciao bellissime jndsf
Sono tipo troppo contenta. Grazie mille per le recensioni fsdj
Vi sta piacendo la storia? Se avete idee, dite pure c:
Niente, sono tipo libera perchè ho la macchinetta e l'assicurazione, quindi sjkkas
Scompaio, ciauz.
<3
<3
<3


 

(troppo boss quel Eddy.)

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Capitolo 12
*** He is mine. ***




12. He is mine.

-Stazza, non penso sia una buona idea.- dico ancora sulla sue spalle.
Minchia se non lo è!
Non posso farmi riconoscere e poi non voglio proprio vedere la sua faccia da zoccola.
Le cose giuste, eh.
-E’ un’idea bellissima, invece.- dice continuando a camminare.
Dietro di noi Ed impreca in tutte le lingue del mondo.
Mi mima con le labbra ‘sei una cogliona’ e sorrido.
Adesso fingo uno svenimento, magari mi lascia stare.
-Harry, sto per svenire.- dico con voce pietosa.
-Non ti credo.- ridacchia.
Minchia, mi conosce troppo bene.
Devo usare una scusa che non ho mai detto.
Quella di vedere Megan Fox per strada l’ho usata l’ultima volta che siamo usciti, quindi è da scartare.
Ed Harry ci ha creduto come un cretino.
Quella di dover andare a studiare per gli esami del sangue la uso troppo spesso.
E pensare che la prima volta mi lasciò andare.
-Harry, devo andare a casa per abbracciare il letto. Mi ha mandato un messaggio dicendo di non poter vivere senza di me, quindi..-
Dai che ci crede, dai.
-Conty, non ti lascerò andare.- dice categorico.
Minchia, è più intelligente del solito.
Cazzo faccio?
-Harry, oddio! Lo gnomo con l’ascia!- urlo indicando un punto dietro di noi.
Ed scoppia a ridere come un cretino.
Harry mi lascia e si gira a vedere. I suoi occhi cercano in tutte le direzioni ma non trova nulla.
Quando mi cerca con gli occhi, non mi trova, dato che sto correndo come una dannata insieme ad Ed verso l’uscita del parco.
-Sei una stronza!- urla.
-Edward, corri o ci uccide.-
-Sei la migliore.- dice sorridendo.
-Lo so anche se per un momento ho creduto di non potercela fare.- dico fermandomi per prendere fiato.
Gli batto il cinque ridendo.
-Che si fa?- dice lui.
-Ho fame, Ed.- mi lamento come un bambina.
-Dove vuoi andare, bimba?- dice prendendomi per mano.
Forse il mio cuore si è fermato.
Oh no, forse batte troppo forte.
Non sto capendo più una minchia, solo la mia mano nella sua.
Adesso mi metto a ballare.
Canto pure.
-Ehm, dove vuoi tu.- dico contenta.
-Ti porto a prendere il frullato più buono di Londra.- dice sorridendo.
Così io non posso andare avanti.
Questione di minuti e crepo.
-Ci sto.- gli faccio l’occhiolino e continuiamo a camminare.
*
Siamo seduti al tavolino di un negozio dove i frullati sono spettacolari.
Aveva ragione Ed, lo ammetto.
Potrei stabilirmi qua.
Una tenda all’ingresso e sono apposto.
-Ed, hai la patente?- gli chiedo.
Lui tossicchia e scuote la testa.
-Ma hai ventidue anni!-
-Lo so ma sono un disastro alla guida.- dice ridacchiando.
-Ho un’idea!- urlo.
Alcune ragazze che sono entrate nel negozio e mi guardano male.
-Minchia guaddano quelle?- dico.
Ed scoppia a ridere, continuando ad essere oggetto degli sguardi delle ragazze.
-Minchia, perché ti guardano?-
Non possono.
Adesso compro un cartello e faccio camminare Ed con la scritta ‘Proprietà Privata di Asia’.
Mh, non è una cattiva idea.
-Forse perché sono un po’ conosciuto?- chiede ironico.
Giusto un po’.
-Che me ne fotte, non ti devono guardare tutto il tempo.- dico incazzata.
-Gelosa?- dice con un filo di imbarazzo.
Minchia ci ha azzeccato.
-Che dici?! Adesso non le guardo più così ti dimostro che non lo sono.- dico a braccia incrociate.
Lui annuisce e prende un altro sorso del frullato, poi si lecca le labbra.
Ovviamente lo fa apposta.
Prima muoio io, poi il resto della gente che ci sta intorno.
-Edward cazzo minchia!- lo rimprovero.
Lui ride e sentiamo i bisbigli delle ragazze.
‘Quant’è bello, mamma mia.’
‘Me lo farei.’
Queste caste frasi arrivano alle mie orecchie e mi coloro in viso per poi alzarmi.
-Asia, dove vai?- dice apposta.
Non gli rispondo nemmeno per poi avvicinarmi alle ragazze.
-Potete smetterla di guardarlo? Ci avete rotto le palle, ok?-
Mi sto contenendo o potrei non rispondere delle mie azioni.
Le due mi guardano sconvolte.
-Mica è tuo, ognuno fa quello che vuole.- dice una.
Ed ecco che le palle che non ho girano come i pianeti.
-Certo che è mio, quindi smettetela.- mi avvicino pericolosamente e loro fanno un passo indietro.
Ho fatto bene a leggere il capitolo ‘come spaventare e minacciare le persone senza saper tirare un pugno’ su un libro trovato in edicola.
Torno da Ed con un sorriso vittorioso in viso.
-Quindi sono tuo?- dice ridendo.
Le mie guance vanno a fuoco e i copro il viso.
Non avrebbe dovuto sentire, minchia.
-Mi dovevo inventare qualcosa.- dico poco credibile.
Nemmeno un piccione mongolo mi crederebbe.
-Sì, certo.- dice tornando al suo frullato.
Faccio una smorfia per poi finire il contenuto nel mio bicchiere.
-Che idea avevi avuto, Asy?-
-Ci iscriviamo a scuola guida!- dico battendo le mani.
Lui sbarra gli occhi.
-Non se ne parla.-
-Perché?-
-Mi hanno già bocciato tre volte, non ci metto più piede lì dentro.- borbotta.
Che sfigato, oh.
-Dai Eddy, fallo per me.-
Faccio una faccia dolce con l’intento di intenerirlo e quindi accettare.
-Ci devo pensare.- dice vago.
Annuisco, pensando di averlo convinto.
-Comunque dovremmo fare delle ricerche sullo gnomo con l’ascia, sai?- dice.
Rido come una stupida per poi bloccarmi improvvisamente.
-Ci credi davvero?- dico seria.
Lui si guarda intorno.
-No, certo che no.-





Oyey.
'Lui è mio.'
No ma vi rendete conto?
Questo capitolo è l'inizio dei BOOM.
Ciaux dsjkn
Scusate se ho aggiornato in ritardo ma quella di spagnolo mi vuole lasciare la materia e io quest'estate sarò due settimane in Irlanda -dkjgsasddl.
Quindi non può.
E che minchia.
Dopo che vi ho scassato le palle, scompaio.
Sappiate che non ho scritto il capitolo dopo ed ho due settimane strapiene di interrogazioni.
Spero di riuscire ad aggiornare c:
Un bacio! 
<3
<3
<3



(altro che heart attack, mi vuole morta sul colpo.)

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Capitolo 13
*** Temperature. ***


13. Temperature.

Sono sdraiata sul letto con il cellulare tra le mani con attorno una cinquantina di fazzoletti.
Sto guardando Titanic? No, ho semplicemente la febbre.
Che poi tanto semplice non è.
In realtà io non sono tanto leggera da sopportare, figuriamoci con la febbre.
Insomma, è il mio peggior nemico.
-Asia, tutto apposto?- chiede mia madre fuori dalla porta.
Con quale coraggio si presenta a me?
-Vaffanculo, madre.-
-Dai, non ti incazzare.- la sento sbuffare.
Lei e la sua mania di non respirare la mia stessa aria quando sono malata.
Che poi dico, ho la lebbra?
-Tutto ok, tranquilla.- dico col naso chiuso.
Mi tocco la fronte mi sento scoppiare come un pop corn nel microonde.
Mi alzo dal letto e sento la mia testa esplodere.
-Porca la miseria, vaffanculo.- impreco.
Quando ho la febbre dico ancora più parolacce di quante ne dico di solito.
E di solito ne dico davvero tante.
Mi trascino fino al cassetto della scrivania e tiro fuori un album pieno di foto.
Torno sul letto e inizio a sfogliare le pagine.
La prima foto ritrae una bambina con il grembiule rosa e le codine.
Sì, sono io.
Da piccola mia mamma mi comprava tutto ciò che aveva qualcosa di rosa.
Ecco perché adesso lo odio.
La seconda foto ritrae la stessa bambina qualche anno dopo con una gonna in velluto, una camicia bianca e i sandali. I capelli sono legati in due codine con due pomposi elastici rosa. Sul viso troneggiano dei piccoli occhiali del medesimo colore.
Cazzominchia, però.
Non potevo uscire così, sul serio.
Con quale coraggio mia madre mi mandava al panificio a compre il pane in queste condizioni?
La foto dopo ha come soggetto una bambina che si mangia le unghie con indosso l’uniforme scolastica. Dietro di lei, si vedono altre tre figure, ovvero una donna che tiene per mano una bambina ed un bambino.
Sorrido istantaneamente.
Non lo conoscevo ancora ma quel bambino è il mio migliore amico da moltissimi anni.
E’ proprio Harry che chiede a sua mamma di tornare a dormire nel suo bellissimo letto, con un espressione assonnata.
Giro pagina e vedo la mia foto preferita.
Io ed Harry ci teniamo per mano e la foto è stata scattata sul giardino di casa mia. Solo un pallone e tanto divertimento.
Mi viene una gran voglia di passare del tempo con Harry. Ho voglia di vedere le foto vecchie mentre ho la febbre e delirare, come facevamo fino a qualche mese fa.
Afferro il cellulare e gli chiamo.
-Pronto?- dice tranquillo.
-Ehi, Stazza.- lo saluto debolmente.
Sembro un soldato che sta per morire sul campo di combattimento.
Non male avere come compagno/soldato in stile Zac Efron in ‘Ho cercato il tuo nome’.
-Ciao Conty, come stai?- chiede avendo capito la mia situazione.
Lui ha sempre capito tutto.
-Una merda.- mi lamento.
-Questa è la voce che hai quando la febbre ti viene a rompere le palle.- dice ridendo.
-Esatto.- ridacchio.
Mi schiarisco la voce, pronta a chiedergli di venire e pronta a ricevere un ‘no’ come risposta.
-Guardavo le foto vecchie e mi è venuta di voglia di chiamarti. Ti va di venire a farmi compagnia?- chiedo.
Non ha mia rifiutato un mio invito, mai.
Nemmeno quando era con la sua nuova fidanzata o quando aveva la partita di calcio con i suoi amici.
La sua amica Asia era sempre più importante.
-Ho un appuntamento con Helen ma se finisco presto vengo, promesso!- dice sicuro.
Mi sta mettendo da parte per una puttana.
Ma io le brucio i capelli, minchia.
-Adesso mi sono rotta le palle, Edward. Vieni, devo parlarti.-
-Ti ho detto che non posso.-
Se la portassi in Kenya e la lasciassi tra i leoni?
Se la lasciassi in un parco acquatico e la buttassi in mezzo agli squali?
Non sono cattive idee, però.
-Harry, decidi. O vieni ora o non ti voglio più sentire.- dico incazzata.
Probabilmente non so nemmeno io quello che sto dicendo.
-Stai scherzando, Asia?-
-No. Mi sono rotta le palle di essere trattata di merda e..- inizio ma la sua voce mi interrompe.
-Devo andare, vengo quando posso.- dice rapidamente.
Fa sul serio?
Ma io gli altero lo shampoo e gli faccio diventare i capelli lisci come la seta.
-Vengo quando posso, ma fanculo!- gli faccio il verso.
Prendo un lungo respiro e cerco di calmarmi.
Ho due possibilità: andare a casa di Helen e picchiarla a sangue fin quando smette di mettere le corna ad Harry e me lo torna indietro o mi infiltro in casa Styles e gli faccio un bel discorso.
E se facessi entrambi?
Un sorriso malvagio mi si dipinge sul volto.
Magari prima mi faccio passare la febbre e poi attacco.
Anzi no, così contagio tutti e sarà più devastante.
Mi alzo dal letto riunendo tutte le forze che ho ma un giramento di testa mi fa crollare di nuovo sulla superficie morbida.
Scherzavo, il piano è rimandato.
Sento il mio cellulare squillare e lo cerco tra le lenzuola.
-Pronto? Se sei tu, Stazza della mia mazza, puoi anche attaccare.- saluto gentilmente.
-E se fossi Eddy?- chiede incerto
-Ciao, ragazzo dai capelli rossi.- lo saluto consumando l’ennesimo fazzolettino.
-Febbre?- chiede.
No, sta minchia.
-Esatto.-
-Vengo a farti compagnia, se vuoi.-
-Non hai paura che ti contagi?- chiedo.
-No, mica hai la lebbra.- dice ridendo.
Ho una madre che vive nella mia stessa abitazione ma si rifiuta di entrare nella mia stanza, ma in compenso ho l’uomo della mia vita che mi affronta anche con la febbre.
Questo sì che è amore.
-Ti aspetto, angioletto dai capelli rossi.- lo saluto.
Lo sento borbottare un ‘la febbre ti da alla testa’ e poi attacca ridendo.
**
-Posso?- chiede da fuori la porta.
-Ti innamorerai di me e avremo tanti figli quindi mi vedrai spesso con la febbre. Entra pure, ragazzo con i capelli rossi.-
Leggo nel suo sguardo un filo d’imbarazzo ma sembra non dargli tanto importanza.
Entra e si guarda intorno.
Il numero di fazzoletti si è raddoppiato e le numerose coperte lasciano libera solo parte della mia faccia.
-Wow, stai proprio bene.- dice sedendosi sul letto.
Allunga una mano e la poggia sulla mia fronte.
È freddissimo a differenza mia che sembro un fuoco.
-La mia piccola Asia ha la febbre.- dice pizzicandomi una guancia.
Ho sentito bene o la febbre ha un effetto negativo anche sul mio udito?
‘La’
‘Mia’
‘Piccola’
‘Asia’
Minchia, adesso svengo.
-Grazie di essere venuto, Eddy.- dico sorridendo.
-Di nulla.- ricambia il sorriso.
Rimaniamo così a vita.
Io sorrido e tu sorridi, come i mongoli.
-Hai per caso litigato con Harry?- chiede.
-Per caso ha scelto di nuovo Helen alla sua migliore amica malata.-
Le brucio tutte le borse.
Dall’ultimo modello Burberry, al bauletto Louis Vuitton.
-Che stavi facendo?- chiede prendendo tra le mani l’album di foto vecchie.
-Ed, non aprirlo. Ci sono foto parecchio compromettenti di me quand’ero piccola.- lo avviso.
Potrebbe prendermi in giro a vita.
Non è semplice vederti vestita di rosa in ogni occasione.
-Sembri un confetto.- dice scoppiando a ridere.
-Stronzo.- dico a denti stretti.
Continua a ridere e a guardare le mie foto.
Mi fa prendere un’aspirina e dopo un po’ mi sento meglio.
-Come va?- chiede dopo aver finito di vedere tutte le foto.
-Meglio, grazie.- dico regalandogli un bacio in guancia.
Sembra non aspettarselo così abbassa lo sguardo.
-Ed, mi canti una canzone?- chiedo sorridente.
Alza lo sguardo e mi guarda.
Che voglia chiedermi in sposa?
-Mi vergogno.- dice serio.
-Tu fai concerti di fronte ad un sacco di persone e ti fai problemi a cantare una canzone alla tua futura moglie? Malata, tra l’altro.- preciso.
Si imbarazza ancora di più e scuote la testa.
Mi sento sul letto e sbuffo, facendo l’offesa.
-Quale vuoi che ti canto, piccola?- chiede dolcemente.
Asia vince ancora!
Potrei morire anche subito ma non mi posso perdere un momento così. Quindi tengo duro, magari mi chiede di scappare con lui alle Bahamas.
-Gold Rush.- dico mettendomi comoda.
Si schiarisce la voce e inizia a cantare.
Ascolto ogni sfaccettatura della sua voce e chiudo gli occhi, beandomi del suono più bello del mondo.
Quando finisce, sto per addormentarmi.
-Ho sempre sognato che tu cantassi per me.- dico piano.
Poi cado in un sonno profondo, uno di quelli nei quali ti svegli dopo ore e sembri venire da un altro mondo.
Cazzo dico, è semplicemente un sonno di un ghiro in letargo.








Oyey.
Sono morta? No.
Sono in ritardissimo? Sì.
Scusatemi, scusatemi, scusatemi.
Avevo scritto un sacco di capitoli e mi ero portata avanti ma la chiavetta mi ha abbandonato e ho perso tutto :c 
Lasciando stare quanto ho imprecato contro quella minchia di chiavetta.
In ogni caso, ho riscritto di nuovo il capitolo ed eccolo!
Sottolineando il fatto che odio riscrivere i capitoli.
Quindi amatemi come io amo il Mc Flurry agli smarties.
'La mia piccola Asia'
Aaaaaaaaaaaah, kffsdjh.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mille baci.
<3
<3
<3



(é una foto ma è fsjgdsjf)

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Capitolo 14
*** Strange research. ***


13. Strange research.

La febbre mi ha abbandonato e, finalmente, sono tornata la solita Asia.
-Like, like the way, you wanna be loved!- urlo con le cuffie dell’Mp3 alle orecchie.
Una ragazza che ha probabilmente capito la canzone, prende una cuffietta e canta con me.
Poi dicono che sono io quella strana.
Riprendo il cammino per casa mia e appena entro nella mia stanza mi precipito sul computer.
Missione del giorno:stalkerare Helen.
Non che sia così difficile dato che si registra anche quando è al cesso.
Entro su facebook e vado sul suo profilo.
 
‘Aspettando il mio fidanzato xx’ presso Villa Willson.
 
Minchia, non interessa a nessuno che stai lo stai aspettando.
Che poi sono sicura che lo aspetti ad un solo scopo.
‘Sta troia.
 
‘Con il mio amore xxxxxx’ presso Villa Willson con Harry Styles.
 
Le ‘x’ ci sommergeranno al più presto, ne sono sicura.
Tornando al nostro piano, quattro ore fa Harry è arrivato.
 
‘Si esce xxxx’ con Harry Styles.
 
Notare l’orario.
Le registrazioni sbagliano di un’ora e vi lascio intendere a cosa è servita quell’ora.
Manca solo la registrazione ‘scopiamo xxxxxxx’.
‘E’ una cosa seria, non me la scopo sempre’ disse.
La minchiata del secolo, signori e signore!
Tre ore fa, sono usciti.
 
‘Shopping :)x’ presso Oxford Street con Harry Styles.
 
Povero riccio senza palle, gli tocca fare il porta buste.
Gli regalerei due biglietti dicendogli che sono per il Messico e quindi devono portare solo costumi. Casualmente la destinazione cambierà e passeranno una bellissima vacanza in Antartide, a fare conoscenza con i pinguini.
Questa potrei attuarla sul serio.
Poi hanno fatto shopping.
 
‘Quante buste haha xx’ presso Oxford Street con Harry Styles.
 
Allegata c’è una foto di Harry con in mano una ventina di buste delle marche più costose.
Il sorriso di Harry è sempre lo stesso e non riesco a capire come faccia a restare integro mentalmente con una come questa.
Io l’avrei uccisa prima del previsto.
Mezz’ora fa hanno finito con lo shopping.
 
‘Break ;)x’ presso Starbucks con Harry Styles.
 
Allegata c’è un’altra foto della coppia con in mano due frappuccini.
Ma fanno sul serio?
Si stanno dando da fare per sponsorizzare i negozi, ne sono sicura.

Poi hanno mangiato.
 
Le registrazioni sono finite e quindi il mio piano da stalker si è concluso.
In compenso so le loro giornate.
Sbuffo e un rumore mi fa saltare in aria.
Saranno le ‘x’ di Helen che mi stanno attaccando?
Prendo un peluche che era sulla sedia e mi avvio a passo felpato verso la porta.
Saranno i pacchetti di shopping si Helen che mi stanno attaccando?
La porta si apre e una figura familiare entra.
D’istinto lancio il peluche e sento un lamento.
-Che cazzo fai, Asy?- dice coprendosi l’occhio con la mano.
Scoppio a ridere e gli vado incontro per abbracciarlo.
-Ti ho accecato?- continuo ridendo.
-Tranquilla, al massimo rimarrò con un occhio solo.- ipotizza.
-Io ti amerei lo stesso, tranquillo.- gli batto la mano sulla schiena come consolazione.
Le sue guance si colorano di rosso e si sbatte più volte le ciglia.
Esprimo i miei sentimenti come il solito ordine al Mc Donald’s.
Ormai lo sanno tutti, quindi è anche inutile ricordarlo.
Ogni volta che entro mi salutano e con ‘il solito’ ho ordinato rapidamente.
-Ci vedo, più o meno.- afferma.
Da una parte sarei stata attaccata da milioni di fan che avrebbero programmato la mia uccisione per aver accecato il loro idolo, dall’altra potrei accudirlo per il resto della mia vita.
Forse è meglio lasciar perdere.
Si siede sul letto e mi fissa.
-Ho per caso la faccia di Helen?-
Scuote la testa e ride.
-Allora?- dico sedendomi di fronte a lui.
-Dobbiamo fare una ricerca.- dice serio.
Lo guardo interrogativa, incitandolo a continuare.
Mi sembra che le superiori le abbia già finite e che quindi le ricerche sono terminate.
Le ho sempre odiate; pagine e pagine che non servivano a un cazzo dato che non mi ricordavo nemmeno il titolo.
-Dobbiamo fare una ricerca sullo gnomo con l’ascia.- dice ancora più serio.
Scoppio a ridere come una posseduta indicandolo.
-Dimmi che stai scherzando.-
Non ci posso davvero credere che l’abbia detto sul serio.
-No. Io non dormo la notte, Asia! M’immagino uno gnomo che cammina per tutta casa, oddio.- si prende la testa fra le mani e inizia a dondolare come uno psicopatico.
Tutto ciò non fa altro che far aumentare la mia risata.
Ha ventidue fottutissimi anni e crede alla storia dello gnomo con l’ascia?
E’ impossibile da credere.
Impossibile tanto quanto io non prendo le patatine da Nando’s.
-Non ci posso credere. Io mi rifiuto di fare una ricerca sullo gnomo con l’ascia, davvero.- dico riprendendo aria.
-Invece la faremo, insieme.-
-Se ti interessa così tanto, falla da solo, no?- propongo.
Guarda che mi tocca fare.
Una ricerca sulla minchiata del secolo.
-No, mi spavento.- ammette.
Sto per ricominciare e ridere quando alza lo sguardo e mi osserva come un cucciolo in cerca di protezione.
Sin dall’inizio dovevo prevedere il suo futuro trauma.
-Non ci posso credere che davvero per fare una ricerca sullo gnomo con l’ascia.- dico avvicinandomi al computer.
-Grazie, sei la migliore!- dice saltandomi addosso.
Se questa è la ricompensa possiamo cercare anche tutti gli gnomi che vuole.
Lo gnomo ferito;
Lo gnomo con lo scudo;
Lo gnomo che attraversa la strada.
Ce ne sono tanti, mica hanno tutti un’ascia.
Apro Google e cerco ‘lo gnomo con l’ascia’.
Tra le opzioni ci sono articoli e video.
-Vediamo questo video?- chiedo indicandone uno.
Scuote la testa.
-Niente video, troppo traumatizzante.- dice afferrando il mio braccio.
Andiamo di bene in meglio.
Poi apro un sito e gli occhi di Ed si chiudono.
Sta scritto:
 
‘Ormai nel mondo non si fa che parlare di lui: lo gnomo con l’ascia.
Avvistato ad ogni latitudine, terrorizza grandi e piccini.’

 
Infatti, tutti parlano di lui.
Che minchiata, solo io e Ed lo nominiamo.
-Ed, apri gli occhi.-
-Se ci sono foto e video, urlo.- dice continuando a stringere il mio braccio.
Sembra una femmina che ha visto peni volanti.
Sembra il mio cane quando gli soffi in faccia e si copre.
Sembra mia mamma quando ho la febbre ed entra in stanza con la mascherina e gli occhi chiusi.
-Tranquillo, sono solo scritte.- lo tranquillizzo.
Piano piano apre gli occhi e inizia a leggere.
-Vedi che esiste veramente!- dice mangiandosi un’unghia.
Non può fare sul serio.
-Edward, hai ventidue fottutissimi anni e non puoi assolutamente credere a queste minchiate!- lo rimprovero.
I suoi occhi guardano lo schermo e poi me.
-Vediamo un video e la finiamo qua, ok?- propongo.
-Non dirlo nemmeno per scherzo!- dice terrorizzato.
Lo ignoro e apro un video.
Si sente una musica inquietante ed io comincio a spaventarmi. Ed sta urlando da cinque secondi, completamente immobile.
Sembro io quando un piccione mi passa accanto.
Sembro io quando ho scoperto che il Mc Donald’s all’angolo di casa mia aveva chiuso.
Provo a stopparlo quando lo schermo diventa più grande.
-Ed, cazzo minchia. Questo video è posseduto.- dico afferrando il suo braccio.
Lui continua ad urlare e io non lo sopporto più.
Mi alzo ed esco in balcone, lasciandolo chiuso dentro.
Appena se ne rende conto, inizia ad urlare ancora di più.
Che caso perso.








Oyey.
Ciao my loves sdjkjshkf
Scusate per il ritardo ma ho fatto l'esame del DELF, il corso di francese, e sono straesaurita hahahhaa
Sono stragasata per il concerto dei One Direction, manca una settimana spaccata ksjdhfjh
Io non tornerò viva o per lo meno non tornerò lucida mentalmente sjfdfmjh
Non so se aggiornerò prima di partire o dopo :c
In più sto sbavando per il video Dear Darlin di Olly Murs sjdkhgjakjhgk
Parliamo del capitolo.. 
Lo so che è pessimo e fa un po' schifo ma è solo di passaggio! Ho altre idee per i prossimi capitoli :))
Vi ringrazio un botto per le recensioni delo scorso capitolo sdjlkha
Momento filosofico: vi amo come amo il Crispy Mc Bacon senza salisina.
Dopo di questo, io mi sentirei davvero amata.
Mi cagate questo di capitolo? :')
Milioni di baci, ciaux lsfajtglkwejf



(Salute a me, salute a te, arrivo subito addosso a te. Ciao Eddyno.)

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Capitolo 15
*** Come on, jump! ***


15. Come on, jump!

 

Si avvicina alla porta del balcone e tremando cerca di uscire. Finalmente mi raggiunge e scivola per terra.

Ha la faccia di uno che ha appena visto passare uno gnomo con l'ascia.

-Tu sai che io stavo per avere un infarto o qualcosa di questo genere?- dice riprendendo fiato.

-Le tue urla.- dico tra le risate.

Assomigliava ad una quindicenne che ha scoperto il suo fidanzato a letto con la sua migliore amica.

-Zitta che ti sei spaventata anche tu!- dice dandomi una gomitata.

Aspettiamo qualche minuto, cosicché il video finisca e poi proviamo ad entrare.

-Ed, non si apre la porta.- dico tirandola.

-Sei talmente piccola che non riesci ad aprire una porta.- dice spavaldo.

Non so se prenderlo come una cosa dolce e coccolosa o come un insulto.

-Ti giuro che non si apre sul serio.- dico seria.

Si alza e tenta in tutti i modi di aprire la porta. Quando si arrende, cerca di trarne le sue conclusioni.

-E' ovvio, Asia. Questa è la maledizione dello gnomo con l'ascia. Siamo rimasti chiusi perché la tua stanza è infestata e adesso lui sta venendo qui ad ucciderci.- dice nervoso.

Ammetto che potrebbe risultare tutto uno scherzo ma sembra serio.

Lo prendo per le spalle e iniziamo a fare la respirazione pre-parto.

-Eddy, lo gnomo con l'ascia non esiste, ripeti.- lo incito.

Lui annuisce a sé stesso.

-Eddy, lo gnomo con l'ascia non esiste, ripeti.- dice.

E' davvero stupido o lo fa apposta?

Gli rido in faccia per qualche secondo tornando seria.

-Lo gnomo non verrà mai perché non esiste, ripeti.- continuo.

-Non verrà mai perché non esiste, sì.- dice.

Stiamo in silenzio per qualche secondo e poi decido di farlo spaventare un po'.

-Bu!- urlo.

Fa un passo indietro urlando.

Ecco di nuovo l'adolescente in piena crisi ormonale.

Scoppio a ridere come una stupida per la millesima volta in una giornata.

-Sei una stronza, Asy.- dice sentendosi preso il culo.

Me lo merito, dai.

Accetto l'insulto e penso ad un modo per scendere ed rientrare in casa dato che i cellulari sono sulla scrivania.

-Ed, adesso noi saltiamo da qua e scendiamo giù, suoniamo e mamma ci apre, ok?- spiego velocemente.

Mi guarda come se avessi detto 'lo gnomo verrà a prenderti entro sette fottutissimi giorni'.

-Tu mi stai dicendo sul serio di saltare da qua su?- dice sconvolto.

Sembra che gli abbia appena detto 'Peter Pan era solo un'immaginazione di Wendy'.

Annuisco sorridente.

Non che io sia così entusiasta da lanciarmi da un balcone, eh.

-Non se ne parla. E se morissi?- chiede iniziando a respirare affannosamente.

Non ho nemmeno il tempo di replicare che continua a parlare.

-A chi andrebbero in eredità le mie chitarre? I miei fan come faranno senza di me? Il mio gatto come continuerà a vivere? Chi uscirà dal pub dietro l'angolo ubriaco fradicio insieme agli unicorni fatati?-

Sta veramente dando di matto.

Davvero vede gli unicorni fatati?

Wow, credevo di essere l'unica!

-Edward!- urlo.

Fa un saltino indietro, da vero macho, e mi guarda in attesa della mia reazione.

-Se tu morissi, io prenderei in eredità le tue chitarre e le tratterei come se fossero buoni per il Mc Donald's.- inizio.

Il suo sguardo mi fa raggelare sul posto.

Ho detto qualcosa che non va?

-Nel caso in cui non lo sapessi, io tratto i buoni del Mc Donald's come le cose più preziose dell'universo. Li tengo in un contenitore di vetro che non li mette a contatto con l'aria esterna e stanno ad una temperatura di circa 18°, estremamente perfetta. Ritaglio i bordi sui tratti senza nemmeno uscire di un millimetro. Devo continuare?- chiedo.

Scuote semplicemente la testa.

-Dunque, dicevo.. Tratterei le tue chitarre molto bene, darei da mangiare al tuo gatto e per non farlo sentire solo, lo porterei a casa mia.- lo stesso sguardo di poco fa mi fa bloccare.

Che c'è che non va adesso?

Gli tengo le chitarre, gli faccio campare il gatto e lui non è contento?

-Tu hai un cane. Sai Teddy, quel simpaticone che l'altro giorno mi ha mangiato le scarpe?- chiede amabilmente.

Cazzo, Teddy non l'avevo messo in conto.

-Teddy starà a lontananza debita al tuo micio, ok?-

-Può andare.- dice annuendo.

-Se proprio ci tieni, potrei andare io ad ubriacarmi al pub dietro l'angolo al posto tuo. Al massimo pago qualcuno e mando lui. I tuoi fan mi uccideranno e non potrò fare le cose che ho appena detto. Minchia.- mi tappo la bocca.

Tutto fiato sprecato.

E ora chi lo convince a scendere.

Il suo sguardo terrorizzato mi fa capire che resteremo tutta la vita in questo cazzo di balcone.

-Ti prego Ed, salta da questa minchia di balcone. Sarà un metro e qualcosa, dai. Giuro che non morirai.- lo imploro mettendomi in ginocchio.

-Croce sul cuore?- chiede come un bambino.

Lo guardo male e faccio il segno di una croce sul cuore.

-Giuringiurello?- richiede insicuro.

Annuisco e bacio due volte le dita incrociate.

Guarda che cosa mi tocca fare per un ventiduenne capriccioso e cagasotto.

-Mignolino?-

-Ed, salta o ti faccio saltare io a calci in culo.- dico spazientita.

-Ok.- dice rapido.

Qualche secondo dopo atterra tutto integro sul mio giardino e tira un sospiro di sollievo.

-Sono ancora vivo!- urla felice.

-Tocca a te, scendi.- dice guardandomi dal basso.

Un senso di paura s'impadronisce di me.

Scuoto la testa leggermente e Ed mi guarda storto.

-Che c'è, hai paura?- dice sfottendomi.

-Ammutolisciti, Sheeran.- dico dura.

Dopo qualche secondo di silenzio, mi decido a parlare.

-Ed.- lo chiamo.

-Dimmi, Asy.-

-Se cadessi, mi prenderesti?- chiedo dubbiosa.

-Certo che sì, piccola.-

Gente, dopo 'piccola' cadrò anche volontariamente.

-Croce sul cuore?- chiedo.

Ridacchia e fa il segno di una croce sul cuore.

-Ed.- lo richiamo piano.

-Cosa?-

-Il cuore è dall'altra parte.- dico scoppiando a ridere.

Imbarazzato si copre il viso.

-Giuringiurello?- faccio io.

Fa la mia stessa mossa di prima e mi incita a scendere.

Mi alzo e mi metto in posizione.

-Sappi che ti amerò anche da morta, Edward Sheeran.-

Dai, per lo meno questa è l'ultima figura di merda della mia vita.

Lo vedo arrossire e grattarsi la nuca.

Salto e due secondi dopo apro gli occhi.

Wow, ci sono ancora.

Sono atterrata ma non mi sono fatta male.

Grazie Babbo Natale.

Sento qualche lamento e vedo Ed sotto di me che sta crepando.

-Ti ho fatto male?- chiedo.

-No, Asia. Ho solo un rene perforato e tre costole rotte, ma sto bene.- dice ridendo dalla disperazione.

Era solo una delle mie infinite figura di merda.

 

 

 

 

 

Oyey.

Odiatemi, vi capirò.

Scusate infinitamente per il ritardo, lo so che avevo anche detto 'forse aggiorno prima di partire' e invece è passato un botto di tempo. 

Non avete idea di quanto mi sono sentita di merda dopo il concerto. A scuola un bordello, la macchinetta mi ha ammaronato per strada due volte in un giorno, amiche che ritornano, un bordello giuro.

Scusatemi, vi prometto che aggiornerò più velocemente :D

Se non lo farò, avrete il diritto di picchiarmi.

Questo capitolo è di passaggio ma il prossimo capitolo sarà un bomba, yaaa.

Grazie mille per le recensioni, siete fantastiche! dfjkh

Adesso scompaio, mille baci! <3<3<3

 

 

La gif non mancherà mai.

( C R E P O   M A L E )

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Capitolo 16
*** You're a bitch! ***


 

16. You're a bitch!


Scendo dalla metropolitana e inizio a camminare verso l'appartamento di Ed.

Questa mattina mi sono alzata con l'intento di parlare faccia a faccia con Harry e con Helen, pronta a dirgli quanto sono coglioni e quanto li odio.

Sempre così decisa, Asia.

Ovviamente non posso fare niente da sola, quindi chiederò al ragazzo dai capelli rossi di accompagnarmi e di farmi sostegno morale.

Eppure non dovrei portare testimoni in caso in una probabile aggressione.

Fa niente, Ed non dirà nulla.

Al massimo eviterà di farmi andare in galera.

Mentre penso a tutti i modi per trattenermi dall'uccidere Helen, mi rendo conto di essere arrivata di fronte l'appartamento di Ed.

Busso e mi viene ad aprire dopo circa cinque minuti pieni.

-Credevo fossi annegato dentro le lenzuola.- dico vedendolo ancora in pigiama.

-Mi spieghi perché cazzo mi vieni a svegliare alle 9 di mattina?- chiede brusco.

Signori e Signore, di mattina è gentile quanto un calcio nella palle.

Ma posso capirlo, io so essere anche peggio di lui.

Lo ignoro e regalandogli un bacio in guancia, entro in casa.

-Preparati, oggi sei con me, Eddyno.- dico posando una busta sul tavolo della cucina.

Ha la faccia incazzata e seriamente potrei incominciare a spaventarmi.

-Se può farti sentire meglio, ti ho portato la colazione.- aggiungo un sorriso, addolcendo la situazione.

Mi fissa per qualche secondo e poi sbadiglia.

-Hai vinto, dammi dieci minuti e arrivo.- dice salendo le scale.

Tiro un sospiro di sollievo e mi siedo su una sedia.

L'appartamento di Ed non è molto grande e non sembrerebbe per niente al mondo l'appartamento di una star mondiale.

Se io avessi tutti i soldi che ha Ed, farei le cose più assurde dell'universo, della serie: affittare un lunapark per una sera, week-end fuori Londra, ordini paurosi al Mc Donald's e da Nando's, affittare una limousine e girare per tutta la città con la musica a palla e cose dementi tanto quanto queste.

I miei pazzi pensieri vengono interrotti da una mano che mi passa davanti il viso, facendomi risvegliare.

Che fosse la mano dello gnomo con l'ascia?

Alzo lo sguardo e trovo Ed seduto accanto a me.

Nah, è solo Ed senza ascia, fortunatamente.

-A che pensavi?- chiede fissando i pacchetti con la colazione.

Ne afferro uno e glielo porgo. Poi prendo il caffè che ho preso al bar e lo affianco al sacchetto.

-Pensavo a mille cosa stranissime da fare, se avessi i tuoi soldi.- dico ridacchiando.

Mi guarda pensieroso e poi inizia a mangiare.

-Un esempio?- chiede.

-Affitterei un lunapark per tutta la sera.- dico mordendo una ciambella al cioccolato.

Lo sento sogghignare e lo guardo interrogativa.

-Mi sento uno stupido.- dice.

Il punto è che lui oltre a sentirsi, in parte lo è.

Un ventiduenne comune non crede nello gnomo con l'ascia.

-Perché?-

-Perché con tutto quello che potrei fare, non faccio un cazzo.- dice sincero.

-La maggior parte delle volte me ne sto chiuso nella mia stanza, con la chitarra in mano a comporre canzoni. L'altra metà delle volte sono in giro per far ascoltare la mia musica mentre la parte rimanente la passo nel pub dietro l'angolo.- spiega con un sorriso strano in volto.

Mistero scoperto, gente.

Quando Ed Sheeran non è in casa o in giro per il mondo, è nel pub dietro l'angolo!

-Ma tu sei felice quindi perché ti senti stupido?- gli dico dolcemente.

Fa spallucce e prende un'altra ciambella.

-Ti rubo la mattinata e il pomeriggio, se non ti dispiace. Dobbiamo andare prima da Helen, pausa pranzo e poi da Harry. Oggi è il giorno gioiglorioso!- dico alzandomi con fare da eorina.

-Che?-

-Chupa, Ed!- dico ridendo.

-E io ti occuperò la serata.- dice interrompendo la mia risata.

-Che si fa?- chiedo curiosa dopo aver dato l'ultimo morso alla ciambella.

-Affittiamo un lunapark tutto per noi.- dice sorridendosi e alzandosi vittorioso.

Oddio, fa sul serio?

-Dici veramente?-

-Certo, piccola!- dice contento.

Lo abbraccio in stile koala e gli lascio il secondo bacio in guancia della giornata.

Stavolta non sembra essere in imbarazzo. Sparecchiamo, prende le chiavi e usciamo.

-Sai dove abita Helen?- chiede.

Io sono la stalker migliore di tutta Londra.

Non per niente ho un iphone sempre collegato suol profilo di Helen Willson e non per niente lei mi aiuta registrandosi anche quando è al cesso.

-Su facebook, dove si registra, rimane la via. E' fatta, Eddy!- urlo felice.

-E' il giorno gioiglorioso!- dice contento.

-Che?-

-Chupa, Asia!- dice scoppiando a ridere.

Mi meraviglio di me stessa per esserci cascata.

**

-Aspetta, Asy. Prima di entrare devo farti delle raccomandazioni.- mi dice Ed, prima che suoni il campanello.

-Sai che non le rispetterò e che stai solo sprecando fiato, vero?- dico annoiata.

-Lo so ma almeno alla centrale di polizia dirò che ho cercato di farti cambiare idea.- dice facendo spallucce.

Sto per dargli una delle mie gomitate che perforano un polmone, quando prontamente si ritrae.

Mi conosce troppo bene, cazzo.

-Allora, parla con calma e con gentilezza, cercando di risultare incazzata al punto giusto.-

Io sarò sicuramente tranquilla, gentile e calma.

-Mantieni la giusta distanza, prima che qualche scatto di pazzia ti porti a fare qualcosa di.. avventato.-

Avventato? Io ho tutto pronto.

Sogno questo momento da parecchio tempo.

-Infine, non alzare le mani, non concluderai niente.- dice serio.

In parte ha ragione ma non puoi resistere avendo una faccia da schiaffi davanti.

E io non so resistere.

-Finito, papà?- chiedo.

-Sì, Asia. Adesso spaccale pure il culo.- dice battendomi il cinque.

Suono al campanello con una certa insistenza.

Mi apre una signora con un viso dolce che sicuramente non può essere la madre di quell'arpia.

-Salve, cerco Helen.- dico cercando di risultare cordiale.

-Certo, accomodatevi.- dice facendoci entrare.

Va a chiamare la ragazza mentre io e Ed rimaniamo nel gradissimo atrio.

Questa casa è assolutamente la più grande che io abbia mai visto.

Ed mi afferra la mano e me la stringe come per dire 'uccidiamola insieme'.

-E voi due chi siete?- chiede Helen entrando nell'atrio.

-Non fare finta di niente, ci conosci benissimo. Lui è Ed Sheeran e io sono la migliore amica del tuo ragazzo.-

Mi guarda interrogativa.

-Ah giusto, non sai quale dei due. Harry, sono la migliore amica di Harry.- specifico.

Mi annuisce come per darmi ragione e mi fa cenno di continuare a parlare.

-Se ti stai chiedendo perché sono qua, adesso lo capirai presto. Tu hai fatto di tutto per farmi allontanare da Harry e io non posso accettarlo. Ma io non sono qui per questo, o per lo meno in parte.- dico prendendo fiato.

Ed stringe la presa sulla mano come a farmi stare tranquilla.

-Tu sei una fottutissima troia!- urlo avvicinandomi.

Ed ecco che l'avviso uno e due sono andati a farsi fottere.

-Ehi dolcezza, stai al tuo posto. Qui la troia che viene a urlare a casa degli altri sei tu.- dice spingendomi indietro.

Riunisco tutte le forze per parlare e non ucciderla.

Anche se la voglia di picchiarla è davvero tantissima.

-Tu, mentre fai la fidanzatina felice di Harry, te la fai con altri tre mila ragazzi, zoccola!- dico ritornandole davanti.

Ed cerca di tenermi da dietro e sa che è solo l'inizio.

-Che stai dicendo? Io lo amo da morire e non lo tradirei mai.- fa l'offesa.

Scatto in avanti ma Ed mi tiene ancora.

-Sei una cazzo di troia perché quand'eri al parco a baciarti con un bonazzo, io e lui c'eravamo. Posso dimostrare che tu sei una puttana quante volte voglio perché è la verità!- gli urlo a due centimetri dal viso.

-Tu non sei nessuno per dirmi con chi devo stare.- dice sorvolando sull'argomento.

-Io ho tutte le ragioni possibile del mondo per ucciderti e mandarti all'altro mondo!- dico minacciandola.

-Vai via da casa mia.- dice autoritaria.

-Io non vado da nessuna cazzo di parte fin quando tu non prendi Harry e gli dici che gli hai messo le corna tanto quanto le volte che ti cambi le mutande.- dico seria.

-Non lo farò mai e lui è troppo innamorato per notarlo.- dice con un sorriso furbo.

A questo punto che l'ha pure ammesso, non mi resta altro che ucciderla e farne sparire le tracce.

-Sei proprio una stronza.- dico togliendomi dalla presa di Ed e andandole addosso.

Le tiro i capelli, le do ginocchiate, gomitate e pugni. Tutto accompagnato ad una dolcissima sinfonia di insulti.

Il mio sogno si sta avverando.

Ho sognato questo momento da mesi, probabilmente.

Come già detto, i consigli di Ed sono stati inutili.

Lei, sperando di non rompersi un'unghia, chiama più volte un nome che probabilmente appartiene alla signora che ci ha aperto dieci minuti fa.

Ed sta cercando da minuti di tirare il mio corpo che si trova sopra quello di Helen.

Quando finalmente ci riesce, noto che l'ho proprio combinata male.

Tutta la rabbia verso lei, la sua puttanaggine e la perdita del mio migliore amico l'ho riversata su di lei, come se fosse uno straccio.

L'ultima cosa che mi sento, però, è in colpa.

Mi sento fottutamente bene con me stessa.

-Ti consiglio di non dire nulla di tutto questo, dato che mi vergognerei per te.- le dico afferrando Ed per un braccio e uscendo dall'enorme villa.

Mi ha tolto Harry, ovvero tutto quello che avevo, quindi n'è valsa la pena.

E' infinitamente vero che la vendetta ti fa sentire la persona più potente al mondo.






 


Oyey.
Gente, questo non è un capitolo, questo è il capitolo.
Lololol, sono troppo gasata per questa parte della storia jdfv
Spero proprio che questo capitolo vi piaccia, grazie a tutte per le recensioni dkjhfg
Ho scritto anche i capitoli dopo, quindi aggiornerò presto.
Amatemi tantissimo.
Io mi amoxx

La smetto, sìsì.
Mille baci!
Se vi va, cercatemi su twitter c: sono @thankyoued
<3
<3
<3


PS: il mio computer è troppo minchione quindi, dite ciao alla gif insesistente :c

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Capitolo 17
*** Used to tell me sky's the limit, now the skies are point of view. ***


17. Used to tell me sky's the limit, now the skies are point of view.


Camminiamo verso una meta non stabilita, l'uno accanto all'altro.

Ed mi guarda come se da un momento potrei scoppiare in un pianto isterico o uccidere la prima persona che mi trovo davanti, ovvero lui.

Il punto è che sono estremamente calma, silenziosa e soddisfatta di me stessa.

Ed è proprio questo che lo preoccupa.

Ammetto che preoccupa anche me.

D'un tratto scoppio a ridere.

-L'hai sentita quando urlava 'Anne!'- dico ridendo e ottenendo l'attenzione di molti passanti.

Ride anche lui, ripensando al momento.

Rivivendolo sembra proprio uno di questi film violenti dove la protagonista prende a cazzotti chiunque.

Yo, Asia.

-E quando tu gli hai detto che cambia fidanzato come cambia le mutande?- dice ridendo più forte.

Annuisco, sentendomi ancora più fiera di me stessa.

In realtà quell'esempio è anche riduttivo.

-E tu che cercavi di tenermi senza alcun successo!- dico cercando di riprendere fiato.

Quando siamo più lucidi ci troviamo davanti al Mc Donald's e decidiamo di entrare.

Avendo un Mc Donald's davanti, cosa vuoi fare?

Contare le patatine del ragazzo seduto nel posto accanto il vetro?

Osservare quanto può essere invitate un Crispy Mc Bacon sempre dallo stesso vetro?

Anche no.

-Come.. come ti senti?- chiede insicuro.

Rido mentalmente per come me l'ha chiesto.

Crede davvero che potrei incazzarmi con lui?

-Ed, non ti ucciderò da un momento all'altro quindi sta tranquillo.- dico posandogli le mie mani sulle spalle.

Tira un sospiro di sollievo che mi fa comparire un sorriso.

-Credevi davvero che avrei potuto picchiarti?- chiedo guardandolo male.

-A dire il vero, sì.- dice sincero.

Faccio un veloce gesto della mano e iniziamo a fare la fila.

-Sai cosa farei di assurdamente stupido?- gli chiedo.

Mi guarda interrogativo.

-Comprerei cinque panini a testa, patatine a quantità, tre cola-cola e cercherei di mangiare il tutto, spendendo 70 sterline in cibo spazzatura.- dico segnando l'elenco sulle dita.

Ed mi guarda con uno sguardo stranissimo e tutto ciò mi inquieta.

-Ti accontenterò.- dice sorridendo furbo.

Quand'è il nostro turno, sto per aprire bocca e ordinare il solito menù quando Ed mi interrompe.

-So che potrebbe sembrare strano ma fa lo stesso. Dieci panini, sei patatine grandi e sei coca-cola.- dice cercando di non ridere.

Lo guardo con la bocca aperta, totalmente sconvolta.

Non avrei mai pensato di riuscire a convincerlo ma ha deciso tutto lui.

Quando voglio, so essere persuasiva.

Anche molto.

-Anche cinque Mc Flurry, per favore.- dice scoppiando a ridere.

Il ragazzo alla cassa lo guarda davvero male, come se stesse bestemmiando in turco antico.

-Siete sicuri?- chiede guardandoci davvero male.

Annuiamo con un sorriso stampato in faccia e dopo aver detto un numero assurdo che sicuramente non si sente tutti i giorni per un pranzo al Mc Donald's, inizia a disporre il cibo su dei vassoi.

Immagino questo momento da quando avevo solo quattro anni e mi mamma mi comprava un misero Happy Meal, nonostante chiedessi sempre un panino gigante.

Venti minuti dopo i nostri dodici vassoi sono pronti e sotto lo sguardo delle persone in fila che ci hanno maledetto per tutto il tempo sottratto, ci sediamo ad un tavolo.

-Io non ci posso credere che l'hai fatto sul serio.- dico ridendo e coprendomi il viso.

-Ti senti soddisfatta, adesso? Io un botto.- ammette iniziando a mangiare.

-Non hai idea di quanto lo sia.- dico imitandolo.

**

E' passata quasi un'ora e io ho mangiato un panino e mezzo, due patatine e una coca-cola grande.

-Ed, non penso di farcela.- annuncio facendo pausa.

A differenza mia lui mangia con tranquillità ed ha appena finito il secondo panino.

Come minchia fa?

-Finisci questo e prendi un gelato.- mi consiglia prendendo le patatine.

-E il resto delle cose?-

-Ci inventeremo qualcosa, Asy.- dice calmo.

Faccio spallucce e continuo a mangiare, chiacchierando.

-Io ti faccio male.- dico di punto in bianco.

Ed mi guarda confuso, con un sorriso furbo sulle labbra.

Forse sia aspetta una di quelle frasi 'io ti faccio male perché ti faccio girare la testa, baby'.

Oppure 'ti faccio troppo male, ti faccio vedere proprio le stelle e le costellazioni'.

Ok, penso di doverla smettere.

-Ti convinco a spendere troppi soldi, sul serio!- dico.

Scoppia a ridere.

Se per lui spendere soldi è un divertimento, allora è con la persona giusta.

-Non mi ero mai divertito così tanto facendo cose minchione, quindi grazie.- dice bevendo un sorso di coca-cola.

Grazie perché gli faccio spendere soldi in cose straminchione?

Ehm, ok.

-Sta attento perché così dicendo potresti entrare in banca rotta da un momento all'altro.- aggiungo un occhiolino, per essere ancora più convincente.

-Pazienza, a quel punto ci fermeremo. Il cielo non è solo un limite ma anche un punto di vista.- schiocca la lingua facendo uno strano gesto con la mano.

Cosa c'era dentro le la coca-cola?

Droga?

-Dopo di questa, puoi andare a cantare con Justin Bieber.- dico ridendo.

Venti minuti dopo entrambi siamo arrivati al limite e abbiamo ancora cinque panini, patatine e coca-cola a volontà e due gelati.

-Che si fa?- chiedo.

-Li diamo alle persone che incontriamo che non hanno ancora mangiato.- dice scomparendo per qualche secondo e ritornando con tre buste del Mc Donald's.

-Ok, capo.-

Quando abbiamo sistemato tutto nelle buste, usciamo dall'edificio e iniziamo a camminare.

La mia attenzione viene attirata da un uomo seduto per terra che indossa vestiti sporchi e stracciati.

Afferro la mano di Ed e lo conduco verso quest'uomo.

-Buongiorno, Signore. Non pensa sia una bella giornata?- chiedo allegramente.

Probabilmente mi prenderà per pazza ma fa niente.

E probabilmente non avrebbe nemmeno torto.

-Non ho nulla da darle.- dice spaventato.

Come si fa ad essere spaventato da una come me?

Sono alta un metro e un succo di frutta.

-Non voglio nulla, Signore. Non le sembra una bella giornata?- ripeto come una cogliona.

Gli occhi scuri dell'uomo incontrano i miei e vedo un velo di amarezza.

-Lo è ma io non la posso vivere al meglio.- dice atono.

Cerco in tutti i modi di non far sfuggire qualche lacrima dai miei occhi ormai colmi di lacrime.

-Forse non posso fargliela vivere al meglio ma posso migliorarla.- dico regalandogli un sorriso e lasciandogli la busta accanto ai piedi.

Ed, prende qualcosa dalla tasca e la mette dentro la busta silenziosamente.

L'uomo l'apre e guarda il contenuto sbalordito.

-Siete forse degli angeli?- chiede guardandoci dal basso.

-Probabilmente lui lo è, io un po' di meno, anzi proprio niente.- dico sincera indicando Ed.

Il ragazzo accanto a me guarda le punte delle sue scarpe, imbarazzato per la mia frase.

La verità è la verità.

-Come posso ringraziarvi?- continua l'uomo seduto sul pavimento.

-Non sempre una buona azione ne chiede un'altra indietro.- dice sorridendo Ed.

-Sorrida, solo questo.- dico all'uomo prima di andarcene.

Sento un 'grazie mille' detto a gran voce e sorrido, abbracciando il ragazzo dai capelli rossi.

-Mi sento la paladina del Mc Donald's.- dico riprendendo a camminare al suo fianco.

Mi guarda sorridendo e mi indica un ragazzo che suona la chitarra seduto su un muretto.

I suoi capelli biondi e spettinati stanno benissimo con i suoi occhi azzurri.

Questo ragazzo smette di suonare e indica Ed.

-Ma tu sei Ed Sheeran, cazzo!- dice esaltato.

Il mio amico annuisce imbarazzato, avendo gli occhi di moltissime persone puntate addosso.

-Ti prego, cantiamo una canzone insieme!- gli chiede implorandolo.

Ed, preso da tutta la felicità del biondino, accetta e le note di U.N.I. risuonano per la strada.

Esco il cellulare e prendo a filmare.

Lo guardo come se fosse qualche strano essere sceso dal cielo per incantare le persone. La sua voce è assolutamente perfetta e in sincronia con il ragazzo che lo accompagna con una vecchia chitarra.

Finita la canzone, un coro di applausi si alza dalla folla. Tantissime persone lanciano monetine nel cappellino del ragazzo, posizionato accanto la custodia sgualcita della sua chitarra.

-Amico, hai già mangiato?- gli chiede Ed.

Lui scuote la testa in segno negativo.

Lo vedo avvicinarsi, prendere una busta dalle mie mani e darla al ragazzo. Lo ringrazia con un abbraccio e qualche minuto dopo un signore ben vestito si avvicina facendogli dei complimenti e dandogli un bigliettino. Da lontano, il ragazzo contento abbraccia Ed e saltella ovunque. Si salutano e il rosso torna da me.

-Quell'uomo gli ha proposto un provino come chitarrista, cazzo come sono contento per lui!- dice riprendo a camminare.

Sorrido e gli regalo un bacio in guancia.

-Abbiamo ancora una busta con tre gelati, che si fa?- chiedo.

-Quei ragazzi che stanno litigando sarebbero ottimi.- dice indicandoli.

Ci avviciniamo e li sento litigare.

-Io ti amo ma se fai così, non ce la faccio proprio!- gli dice lei.

-Anch'io, ma sono fatto così.- risponde lui.

-Non c'entriamo una minchia, lo sappiamo. Volete un gelato, così magari vi riappacificate e vi sposerete. In quel caso noi vogliamo essere i testimoni.- dico uscendo dalla busta due Mc Flurry.

Gli occhi dei due ragazzi ci guardano divertiti.

Accettano senza esitazione e poi si guardano con gli occhi dell'amore.

-L'amore non è bello se non è litigarello.- canta Ed.

Oltre ad essere fatto per cantare con Justin Bieber le frasi poetiche, può anche cantare i proverbi.

I due si sorrido e si scambiano un bacio veloce.

-I gelati riappacificano sempre, ah.- dico con voce sognante.

-Piuttosto Ed, perché non mi guardi anche tu con gli occhi dell'amore? Eh? Non sono abbastanza?- chiedo facendo un po' di teatrino.

-Nah, sei solo cieca e non lo vuoi vedere!- dice dandomi corda.

La ragazza di poco fa ci guarda sorridendo e ci interrompe.

-Non c'entriamo una minchia, ma lo volete un gelato che riappacifica le coppie?- dice ridacchiando.

-Abbiamo mangiato come la notte di Natale, stop.- dico per poi salutarli velocemente e riprendere a camminare.

-Siamo proprio i migliori, Eddy.- dico battendogli il cinque.

Potrebbero ingaggiarci come i nuovi fantagenitori.

Bisognerebbe solo comprare delle parrucche colorate anche se è davvero un peccato coprire i capelli di Ed.

-Sei una forza della natura, Asia.- dice scompigliandomi i capelli.

-Non hai ancora visto niente, Harry ci sta aspettando.- ricordo.

Da questa litigata potrebbe crearsi la terza guerra mondiale, quindi preparatevi.












 



 


Oyey.
-HO PUBBLICATO NELL'ALTRA STORIA, SONO UNA MINCHIONA, SUL SERIO.
VOGLIO MORIRE AHAHAHAHAHA
MA SIETE TALMENTE BELLE CHE AVETE RECENSITO DICENDO DI AVER CAPITO COMUNQUE HAHAAHAHAHAH
VI AMO ANCHE PERCHÉ MI AMATE IN QUESTI MOMENTI
<3-

Ciauxino mondo c:
Scusate se ho pubblicato solo ora ma credevo che nessuno mi cagasse la storia. Poi delle dolcezze mi hanno cercato su twitter ed eccomi qui fkhs
E' un capitolo molto soft, dopo quello di prima HAHAH
E' anche di passaggio ed ho anche il capitolo dopo quasi finito jfs
Se vedo che mi cagate il capitolo lo pubblico veloce, promesso c:
Avete visto Eddy ai MMVA? kjsf  Io l'o rivisto su youtube ed è stato perfetto come sempre djkf
Mille bacini bellezze !
<3
<3
<3

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Capitolo 18
*** Fuck you. ***


 

18. Fuck you.


Siamo di fronte casa di Harry ed adesso devo fare io il discorso ad Ed.

Ammetto che sono un po' nervosa.

Solo un po'.

Ok, tantissimo.

-Sappi che questa volta sarà inutile farmi il solito discorsino. Stamattina l'hai scampata, ma oggi dovrai proprio testimoniare la morte di Harry Edward Styles.- gli dico serissima.

M'immagino la scena in centrale.

'Lei è accusato di aver appoggiato la ragazza.'

'Si sbaglia buon uomo, io le ho fatto il discorso anti-violenza.'

Come se servisse a qualcosa.

Mi guarda preoccupato e cerca di aprire bocca.

-E' inutile.- gli dico, zittendolo.

Suono al campanello, cosa mai fatta da quando conosco Harry, e subito qualcuno mi viene ad aprire la porta.

-Oh Asia, sei tu. Stavo andando a cercarti.- dice incazzato.

Aspetta aspetta aspetta.

Dovrei essere io quella incazzata.

-Cosa mi vuoi dire, che tu ed Helen vi sposerete presto? Vuoi che ti faccia da testimone? Non se ne parla proprio, non farò la testimone di un povero cornuto.- dico senza pensare.

Forse dovevo stare zitta.

Sì, avrei dovuto mimare solo le corna.

Al massimo con la sua stupidità mi avrebbe chiesto 'perché imiti un cervo?'

Ed si sbatte una mano in fronte mentre Harry si gira ancora più incazzato di prima.

Dite che ne uscirò viva?

Ho i miei seri dubbi.

-Helen mi ha appena chiamato e mi ha detto che le hai alzato le mani dicendole cose poco carine. Dice pure che le hai fatto malissimo e io le ho semplicemente risposto che non era possibile.- dice alzano il tono della voce.

Oh, ricciolo dei mie stivali, è possibilissimo.

E' altrettanto possibile che possa fare la stessa cosa con te.

-Non era possibile che Asia, il mio continente del cuore che non sarebbe capace di uccidere nemmeno una mosca, l'abbia attaccata.- dice con il respiro affannato.

Conoscendolo sta trattenendo la sua rabbia.

E in una vita d'amicizia non l'ho mai visto così incazzato.

-Sei davvero cattiva. Come puoi picchiare una ragazza che non ha fatto proprio nulla?- dice avvicinandosi a me.

Nulla?

Ho hai prosciutti sugli occhi o è minchione di suo.

I miei occhi si inumidiscono sentendo queste parole.

-Credevo di avere la migliore amica del mondo mentre non lo sei per niente. Hai rovinato tutto e spero che Helen sia più intelligente di te, che mi permetterà di chiederle scusa e dirle che non c'entro niente.- dice urlando.

Sul fatto che Helen sia più intelligente di me, ho di nuovo i miei più seri dubbi.

Inizio a piangere e vedo Ed andare verso di me, ma gli faccio segno che va tutto bene.

Niente va bene, adesso.

-Sai cosa, Asia? Io e te c'entravamo proprio nulla da sempre.- inizia a dire.

Il mio cuore non può sentire queste parole così lo blocco.

-Harry, stai zitto cazzo.- urlo in preda ad una crisi isterica.

Si blocca e mi guarda con la rabbia negli occhi.

-Che cazzo ne sai tu di come mi sono sentita io, quando la persona più importante della mia fottutissima vita, mi ha ignorato come se non fossi mai stata niente? Che cazzo ne sai di come ho cercato di vedere la situazione; vederti felice è ciò che mi bastava ma quando ho capito che Helen ti prendeva in giro, non ho più resistito.- dico parlando con il suo stesso tono di voce.

-Helen non mi prende in giro!- dice avvicinandosi pericolosamente.

Ed scatta in avanti e si mette davanti a me, come a proteggermi.

-Sì che lo fa, ma devi capirlo tu. Potrei provartelo mille volte, se solo tu lo volessi ma non sarò sicuramente io a sputtanarla. Non ho resistito a vedere che tu, la felicità che davi a me, la davi ad una persona sbagliata. Nel caso in cui quella persona ti avesse voluto bene quanto te ne voglio io e tu saresti stato felice, io mi sarei fatta da parte. Ma non è così, minchia!- impreco sul finale.

Lui mi guarda sbalordito.

-Stai dicendo minchiate su minchiate, Asia. Vai a nasconderti prima che ti crolli tutto addosso.- dice guardandomi negli occhi.

-Amico, smettila.- s'intromette Ed.

-Tu cosa c'entri adesso? Sei diventato il suo angelo custode? Stai attento perché potrebbe cacciarti nei guai.- dice con cattiveria.

Ed sta per controbattere quanto il tutto viene interrotto da un rumore molto comune.

Uno schiaffo.

Il palmo della mia mano ha appena colpito violentemente la guancia immacolata di Harry.

-Spero che la tua vita con quella sgualdrina sia molto felice. Vaffanculo, Harry. Vaffanculo perché hai appena perso la persona che ti dava tutto quello che aveva, per una persona che se la fa con tre ragazzi al giorno.- dico disperata.

Afferro la mano di Ed e sotto lo sguardo del riccio, usciamo da casa Styles.

Nemmeno il tempo di arrivare a casa mia che scoppio in un pianto isterico tra braccia di Ed. Lui non dice niente, si limita ad accarezzarmi la schiena con fare protettivo.

-Si renderà conto del tesoro che ha perso.- mi sussurra.

Piango ancora di più perché l'ho perso, è vero.

Mi stacco da Ed e apro la porta di casa. Saliamo in stanza e mi butto sul letto, continuando il mio pianto.

Non piango mai e questo il mio migliore amico lo sapeva.

Ho sempre tenuto testa a tutto, ma stavolta ho ceduto.

Ed si siede accanto a me e riprende ad accarezzarmi la schiena.

-Dove ho sbagliato?- chiedo girandomi verso di lui.

-Se fossi stato in te, avrei fatto la stessa cosa.- dice rassicurandomi.

Non ci sono parole che vorrei sentire oltre a queste.

Non ci sono altre persone che vorrei al mio fianco al posto di Ed.

-Vuoi che canti per te?- mi chiede.

I miei occhi si alluminano e annuisco, tirando su col naso.

-Preferenze?- chiede ridacchiando.

-Autumn Leaves.- dico piano.

Ma lui lo sente e sente anche il dispiacere che è dentro di me.

E io sento l'amore che mette cantando. La cosa che mi colpisce di più però, è che lui sta cantando per me e per nessun altro.

Quando ha finito, lo ringrazio dieci, cento e mille volte.

-La tua musica mi ha sempre aiutata e ho sempre sognato di averti al mio fianco quando ne avevo bisogno.- dico commossa.

-Sono qui con te.- dice stendendosi con me e abbracciandomi.

-Te ne andrai anche tu?- chiedo con la voce tremante.

E' tutto ciò che mi è rimasto.

-No, non lo farò.- dice baciandomi la guancia.

-Grazie, allora.- dico semplicemente per stare in silenzio.
*

-Sei pronta?- urla Ed da dietro la porta di camera mia.

-No, cazzo! Non so che maglietta scegliere!- urlo esasperata.

Diciamo che io e gli abbinamenti non siamo andati mai così tanto d'accordo.

Facciamo a pugni come il giallo e il viola.

-Vuoi una mano?- chiede.

Urlo una risposta affermativa per poi sentilo entrare.

Sono di spalle quando sento un urlo.

-Che cazzo è successo?- dico girandomi.

Il ventiduenne si copre gli occhi, come se avesse visto Satana al mio posto.

-Ed, non c'è nessuno gnomo con l'ascia, vai tranquillo.- gli dico.

Un altro urlo quando tento di togliergli le mani dalla faccia.

-Sei in reggiseno, Asia!- urla come una checca.

Me ne rendo conto dopo e avvampo.

Non è poi una cosa così sconvolgente, dai.

La mia terza con sarà come una quinta ma non fa nemmeno tanto schifo.

Sbuffo per poi prendere il sopra del pigiama e indossarlo.

-Fatto.- dico mettendo le mani sui fianchi.

Ed rimane con le mani sul viso. Dopo qualche secondo sbircia tra la fessura delle dita per poi lasciare libero il viso e ricomporsi.

-Ehi, non hai mai visto una ragazza in reggiseno? Hai ventidue anni, avresti dovuto reagire diversamente.- dico prendendolo in giro.

Lui mi ignora e a testa alta si avvicina al letto dove sono posate le due magliette.

-Io ti rispetto, è diverso.- dice schizzinoso.

Mi indica una maglietta e mi fa segno di indossarla.

-Comunque il reggiseno con Picatchu potrebbe aiutarti a fare conquiste.- dice uscendo velocemente dalla stanza.

Secondo me è un quattordicenne intrappolato nel corpo di un ventiduenne, sì sì.







 


Oyey.
Avevo promesso a qualucuno di aggiornare tipo ieri o mercoldì ma non ci sono arrivata :c
Scusatemi davvero tantissimo ma ho duemila cose da fare prima di partire!
Andiamo al capitolo skjh
Che ne pensate?
Sono strane le mie scene tristi, perché non sono capace di scriverle troppo seriamente xd
E abbiamo mandato a fanculo anche Harry, ayeaaa.
Ho aggiunto l'ultimo pezzettino per introdurvi il prossimo capitolo che è lunghissimo e pieno di minchiate. Lo pubblicherò lunedì e dovrete aspettare quindici giorni amori miei :c
Odiatemi pure ma non ci posso fare nulla :c
Grazie mille per tutte le recensioni e i commenti fantastici anche se vorrei ricevere pareri da lettori che non hanno mai recensito :))
Vi amo tantissimissimo.
Mille baci e grazie mille!
<3
<3
<3

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Capitolo 19
*** House of horror. ***


19. House of horror.

-Non ci credo ancora che hai affittato un lunapark tutto per noi!- dico davanti l'entrata.
Saltello come una bambina e sorrido da più di cinque minuti.
È il sogno di chiunque avere un lunapark tutto per sé.
Da piccola volevo assolutamente fare un gioco assurdo ma i miei genitori, vedendo quei poveri ragazzi a testa sotto, me l'hanno sempre negato. La cosa ancora più brutta, è che me lo negano anche adesso.
Quindi oggi infrangerò la regola!
Asia bad girl, mi chiamavano.
-Possiamo entrare?- dico al rosso quando mi viene incontro.
Annuisce e mi prende per mano.
Non so se continuare a saltellare per essere in un lunapark vuoto o per aver la mano di Ed stretta alla mia.
-Con cosa iniziamo?- chiedo sorridente.
-Con quello che vuoi tu, piccola.- dice tranquillo.
Mi mordo il labbro e mi guardo intorno.
-Iniziamo dalla giostra dei cavallucci?- propongo.
Lui mi da il permesso come un padre fa con una figlia e inizio a correre strascinandomelo dietro.
-Da piccola amavo questa giostra perché mi sentivo una principessa.- dico spensierata.
-Posso essere il tuo principe?- chiede dolcemente prendendo posto accanto a me.
-Vedi qualcun altro in giro?-
Si guarda intorno e scuote la testa, poi la giostra parte.
-Sembri un elfo che spedisce i regali di Natale sopra un cavallo perché le renne hanno fame e si sono dichiarate in sciopero.- dico ridendo.
Si aggiunge alla mia risata e continuiamo a fantasticare su come fosse Babbo Natale se esistesse.
-Tu da piccolo credevi in Babbo Natale?- gli chiedo all'ultimo giro della giostra.
-No, mia mamma si svegliava sempre in ritardo e non faceva mai in tempo a mettere i regali sotto l'albero senza farsi vedere.- dice ridacchiando.
Immagino la scena e un sorriso spontaneo si dipinge sul mio viso.
-E tu?- mi chiede.
-Io c'ho sempre creduto perché mia zia veniva dall'Irlanda solo per mettere qualcosa sotto l'albero e dirmi che aveva aperto lei a Babbo Natale.- racconto con nostalgia.
Mi sento osservata per qualche secondo ma decido di perdermi nei ricordi.
-Mi sbaglio o ti manca?-
-Tantissimo. Lei ormai non può viaggiare perché ha una certa età e l'Irlanda non è dietro l'angolo.-
-Chiamale e dille che presto le farai visita.- dice guardandomi fisso negli occhi.
-Scherzi?-
-Ti ci porto io, promesso.- dice sorridendomi sincero.
Dopo queste parole mi rendo conto che la giostra si è fermata da un po', così scendo e lo abbraccio.
-L'ho sempre detto che Ed Sheeran è l'amore della mia vita.- dico per poi lasciargli un bacio all'angolo della bocca.
Non che io l'abbia fatto apposta, eh.
In realtà ha girato lui la testa, quindi colpa sua.
Gli salto in spalle e iniziamo a camminare verso un altro gioco.
-Lo pensavi davvero?- dice imbarazzato.
-Lo penso ancora ora!- confesso iniziando a correre verso una torre altissima con dei posti a sedere.
-Facciamo questo!- urlo.
Lo sguardo di Ed è tutto tranne che tranquillo.
-Sei sicura?- chiede incerto.
-Sicurissima, non te la fare sotto! Ti tengo la mano, se vuoi.- dico ridacchiando.
Annuisce ancora più incerto di prima e prendiamo posto. Allacciamo le cinture di sicurezza e gli mostro la mano che subito stringe la sua.
-Sappi che se morirò d'infarto..- inizia.
-Devo tenere al sicuro le tue chitarre, il tuo gatto e devo andarmi ad ubriacare almeno una volta a settimana al pub dell'angolo, lo so.-
Ridacchia nervoso e la piattaforma inizia a salire.
-Morirò, me lo sento.- ripete senza fermarsi.
D'altra parte, io sto incominciando a spaventarmi.
Se sali fino in alto in qualche modo dovrai scendere, no?
Arrivati a metà, la piattaforma e noi precipita e Ed smette di ripetere la frase per poi urlare come al suo solito.
-Minchia, minchia.- ripeto finemente.
La piattaforma si ferma a qualche metro da terra e inizia a risalire di nuovo.
-Shee, ci sei?- chiedo girandomi verso di lui.
I capelli sono più scompigliati del solito, occhi sono spalancati e l'espressione del viso non comunica nient'altro che terrore.
-Ci sei tanto per dire.- dico girando la testa.
Mi ritrovo il cielo di Londra e inizio a pregare tutti gli dèi affinché ci facciano uscire vivi.
D'un tratto la piattaforma precipita e stringo la mano di Ed come se non ci fosse un domani.
Penso che non potrà più usarla per nessun tipo di scopo.
Impreco come non ho mai fatto e penso di aver preso l'udito dall'orecchio destro a causa delle urla del rosso.
Tutto ciò si ripete per tre volte e quando scendiamo, sembriamo essere appena scesi da Marte.
-Ed, come va?- chiedo tenendolo per un braccio.
Non dice una parola e barcolla.
Ci sediamo su una panchina e quando penso di avere la responsabilità del suo trauma a vita, lo sento ridere.
-È stata una figata! Non so quante volte tu abbia detto 'minchia' e non so quante volte io abbia urlato ma mi sono divertito un sacco, cazzo!- dice riprendendo fiato.
Quando siamo diventati più lucidi decidiamo di continuare il nostro giro.
-Ti prego, giochiamo al gioco dei fucili?- gli chiedo indicando uno stand con un ragazzo dentro.
-Certo, sono bravissimo.- stavolta e lui a trascinarmi davanti la capannina rossa.
-Ciao amico, un turno lei e uno io.- gli dice porgendogli degli spiccioli.
-Ehi, ma tu sei Ed Sheeran!- dice avvicinandosi.
Ma no, sul serio?
Oddio, sono al lunapark con Ed Sheeran!
Lui annuisce imbarazzato come sempre e saluta con un abbraccio amichevole il ragazzo.
-Io sono Jaymi e offre la casa!- dice sorridendomi.
-Quale casa? Questo è un lunapark.- dico scoppiando a dire della mia battuta.
Loro mi guardano malissimo e decido di smettere.
Il senso dell'umorismo è a loro sconosciuto.
-Ehi, stavo scherzando.- dico alzando le mani in segno di resa.
Carica i fucili con dei pallini gialli e ci spiega che per vincere il premio più grande dobbiamo far cadere cinque lattine su dieci, per quello medio tre, e per quello piccolo due.
-Sei sicuro che offri tu? Ti farà andare in rovina.- dice indicandomi con lo sguardo.
-Io andrei in rovina per una ragazza così bella.- dice facendomi l'occhiolino e tornando alla sua postazione.
Ed lo guarda malissimo e si concentra sul gioco.
L'ultima volta che ho giocato a questo gioco, ho colpito sul braccio un bambino dai capelli ricci che è corso dal padre piangendo quindi devo stare attenta.
Ed inizia a sparare e i primi cinque colpi vanno a vuoto.
-Sei scarsissimo, Eddy.- dico prendendolo in giro.
Fa finta di non ascoltarmi e continua a sparare a vuoto, fin quando l'ultima pallina del turno colpisce la lattina senza farla cadere.
Ed inizia ad esultare come uno stupido ma Jaymi lo interrompe.
-Non vale, deve cadere.- gli dice.
Il rosso frena il suo entusiasmo e sbuffa.
-Lascia fare a me, uomo dai capelli rossi.- dico facendomi avanti.
Dopo nove spari, ho fatto cadere una sola lattina. All'ultimo tiro, la pallina colpisce la lattina senza farla cadere.
D'istinto esulto e Jaymi applaude.
-Tanto non vale, vero?- chiede il più grande in cerca del suo sostegno.
-Vale, scegli un premio, dolcezza!- dice ignorando Ed.
Quest'ultimo sbuffa ma io non sono una che si accontenta di poco.
-Ricarica, non me ne vado da qua fin quando non prendo cinque lattine e porto con me l'elefante enorme.- dico decisa.
Il ragazzo ridacchia e ricarica sia Ed che me.
Mezz'ora dopo saluto Jaymi con il mio elefante in mano. A differenza di come tutti si aspettavano, l'ha vinto Ed.
-Te l'avevo detto che ero bravo.- dice vantandosi.
-Per me hai pagato per vincere.- dico ridendo.
Mi guarda male e mi indica una bancarella di hot dog.
-Andiamo a mangiare o mangio te.- dice.
Io non rifiuto mai inviti a mangiare.
Camminavo per Londra e non c'ho pensato due volte ad accettare una cena con un ragazzo che ci provava con me. Ovviamente, quando finii tutto il cibo, me ne andai salutandolo soddisfatta.
-Risparmiami, ti prego.-
Mangiamo e quando abbiamo finito facciamo altri giochi. Dopo essere scesi da un disco che ha girato per tre fottuti minuti, sembriamo più ubriachi di quando Ed esce dal pub dietro l'angolo.
-Minchia Ed, forse non dovevamo mangiare.- dico sedendomi su un muretto.
-Minchia Asy, forse non dovevamo fare questo gioco di merda.-
Quando ci riprendiamo è già mezzanotte e mezza quindi decidiamo di andarcene. Sul tratto che porta verso l'uscita, c'è un carte con una freccia con scritto 'casa dell'orrore'.
-Ed, facciamo solo questo, ti prego!-
-Non se ne parla, sai che sono un cagasotto.- dice fermando sul posto.
Mi sento davvero fiera di me stessa e delle mie capacità di persuasione quando si da del cagasotto da solo.
-Dai, ti offro una cena da Nando's domani sera.- dico.
Proporre cene nel suo ristorante preferito non può che farlo cedere.
-Promesso?- chiede incerto.
-Promesso.-
Lo trascino verso l'entrata e ci sediamo su un vagone.
-Vuoi che ti tengo la mano?- chiedo sfottendolo.
-Non c'è bisogno, ho ventidue anni!- dice convinto.
Lo stesso ventiduenne che conosco io, ha il terrore dello gnomo con l'ascia, si spaventa di ogni cazzata e spesso urla come una ragazzina davanti a Zac Efron senza maglietta.
Il vagone inizia a muoversi e già lo vedo tremare.
-Non morirai qui dentro, vero?- gli chiedo.
Scuote la testa in senso negativo per poi correggere e mimare un 'sì'.
Ok, andiamo di bene in meglio.
Una voce tenebrosa ci saluta cordialmente dicendo 'benvenuti nella casa dell'orrore, lasciate la vostra vita qui per la strada del non ritorno.'
-Ma muori cazzone, io ci devo tornare a casa.- gli dico.
D'un tratto una luce ci acceca e mi zittisco subito.
Ed è immobile mentre io non riesco a stare ferma per nessuna ragione.
Mi sento qualcosa sulla spalla e mi ritrovo un manichino con la faccia sanguinante davanti e un sorrido inquietante.
Urlo come non ho mai fatto prima d'ora e afferro il braccio di Ed.
-Poi ero io quello che si spaventava.- dice soddisfatto.
Due secondi dopo, spunta qualcosa dal nulla che tocca i piedi a Ed. Lui inizia a urlare cose patetiche del tipo 'voglio la mia mamma!' 'aiuto, fatemi uscire!'.
Ma la cosa più brutta è quando il vagone, a metà percorso si blocca.
Guardo Ed negli occhi e vedo la stessa paura che c'è nei miei.
-Merda, e adesso?- dico stringendogli ancora più forte il braccio.
-Non lo so, Asia, non lo so. Che cazzo mi hai fatto fare io non lo so!- dice urlando come un esaltato.
Mi giro e dietro di me vedo qualcosa venirci incontro.
-Minchia, Ed. Scendi da questa merda di coso e corri!- dico saltando fuori dal vagone.
Lui inizia a piagnucolare in una maniera ridicola.
-Mamma, dove sei? Aiuto.- dice come un bambino che si è perso al supermercato.
-Zitto cazzone e corri!- dico tirandogli la manica del maglione.
Corriamo guardandoci dietro e non ci rendiamo conto che abbiamo appena sbattuto contro qualcosa. Si tratta di uno zombie in lattice che fa cagare sotto anche gli altri componenti della casa.
Ed urla in preda a una crisi di panico. Io mi alzo e lo vedo ancora steso a terra.
-Ed, alzati!- gli urlo.
Nessuna risposta se non un altro urlo.
Lo trascino e lo costringo ad alzarsi. Finalmente vediamo una porta con scritto 'uscita d'emergenza' e ringrazio davvero Zeus per aver fatto comparire quella porta lì. L'apriamo e ci troviamo fuori la casa.
Tiriamo entrambi un sospiro di sollievo fino a quando non sentiamo un rumore.
Un tizio con una motosega in mano e una maschera in viso ci sta inseguendo.
-Oh mammina del mio cuore!- dice Ed iniziando a piangere come una bambina abbandonata sulla panchina dalla madre per andare a prendere un gelato.
-Cazzo minchia, che vuole questo?- impreco iniziando a correre di nuovo.
Corro senza una meta fin quando non ritorniamo dal tizio nella cabina d'ingresso della casa dell'orrore.
-Aspettami qua, piagnone.- dico al rosso che ancora piange.
Vado a passo spedito verso il tizio che se ne sta tranquillo al computer dentro la cabina.
-Senta, la sua idea di mettere l'uscita d'emergenza per poi far crepare ancora di più la gente non è per niente una buona invenzione, ok? Io la denuncio per trauma, ok?- dico esasperata.
Lui mi guarda sereno con un sorriso stampato in viso.
-Signorina, non c'era nessuna uscita d'emergenza. Se vuole può andare a controllare.- dice pacato.
Torno in dietro e rifaccio la strada al rovescio, promettendomi di dare un calcio nelle palle all'uomo con la motosega nel caso in cui volesse rompermi le palle. Faccio avanti e indietro ma non vedo nessuna porta. Ritorno dal signore di prima ancora più incazzata.
-Non è uno scherzo da fare, va bene?-
-Nessuno scherzo, Signorina. Forse l'ha immaginato.- dice con un sorriso inquietante.
Scappo da Ed, lo afferro per la millesima volta per la manica del maglione e usciamo da quell'incubo.
Mai più case dell'orrore, mai più.



Oyey.
Ciau :) ciau :) ciau :).
Ok, questo capitolo ha fatto ridere con le lacrime anche me, mentre lo scrivevo.
Ma ve lo immaginate Ed che urla come un cretino e chiama la mamma? HAHHAHAHAHA
Ok, basta.
Che ne pensate? jedejkd
Per fare scoccare l'amore dovrete aspettare un altro po' :c
Grazie mille a tutte quelle che seguono la storia, siete dolcissime e gentilissime jdfhw
Sono stata impegnata perché domani parto per 15 giorni in Irlanda kjjd ancora non ci credo fjshd Quindi rimarrete 15 giorni senza aggiornamenti anche se prometto di aggiornare appena torno c:

QUESTA :) GIF :) E' :) DISTRUTTUVA :)
Se siete deboli di cuore, non guardatela.



Mille baci, ci vediamo prestissimo babies!
<3
<3
<3

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Capitolo 20
*** Helicopter. ***


20. Helicopter.

Siamo appena fuori il lunapark e ancora non ci credo che quell'uomo mi abbia preso per il culo.
-Hai capito che cazzo mi ha detto? Afferma che l'uscita d'emergenza non esista. La cosa inquietante e che quando ho controllato, la porta non c'era davvero!- spiego gesticolando.
Che fosse un mago?
Non credo, forse era una casa con i fantasmi o con qualcosa di paranormale.
Ma smettiamo con le minchiate, era solo uno stupido scherzo, sì.
Torno sul pianeta Terra e mi chiedo come tornare a casa non vedendo nessun mezzo davanti i nostri occhi.
Forse non si è reso conto che per il teletrasporto bisogna ancora aspettare un po' di anni.
-Se stai pensando di andare a piedi fino alla metropolita al buio dopo essere stata nella casa dell'orrore, scordatelo Eddy.- dico guardandomi le spalle.
Ride e mi guarda storto.
Che cazzo ride questo cagasotto?
-Sei diventata paranoica, per caso? Comunque sta tranquilla, adesso arriverà qualcuno a prenderci.- dice tranquillo.
Per caso mi sta sfottendo?
-Non puoi parlare, Sheeran. Ho visto delle lacrime vere uscire dai tuoi occhi e ho sentito parole che chiamavano tua mamma uscire dalle due labbra.- dico guardandolo con sufficienza.
Si gratta la nuca e abbassa lo sguardo scuotendo la testa.
-Io? Ehm, no.-
-Forse mi sarò sbagliata con qualche altro ragazzo..- dico ironica.
Annuisce freneticamente.
Sto per rinfacciargli il fatto di essere soli lì dentro quando una macchina entra nella via. Dal muretto vedo scorrere una lunghissima portiera laccata in nero e quando una limousine mi si posiziona davanti, stendo a credere ai miei occhi.
-Ed, c'è qualche cliente del lunapark che usualmente torna a casa in limousine?- dico ancora sconvolta.
Ridacchia e trova l'occasione adatta per dire ciò che non sono arrivata a dire prima.
-Vedi qualcun'altro qui intorno?- dice imitando la mia voce.
Lo ignoro e mi avvicino piano.
-Mi stai dicendo che dovremmo tornare a casa con questa?- dico rivolgendogli uno sguardo.
Porca merda, è sempre stato il mio sogno andare in giro in limousine e fare casino.
Annuisce e per poi aprirmi la portiera, invitandomi a salire.
-Entra, su.- dice trattenendo le risate.
Da fuori sembrerò una bambina nel mondo delle caramelle. Ho sempre voluto andare in un negozio di caramelle e comprarne di tutti i tipi ma mia madre era fissato con gli zuccheri e evitava ogni volta la visita nel negozio dei miei sogni.
Stronza.
Come puoi negare le caramelle gommose ad una bambina?
Il posto di Ed viene preso da un uomo sulla cinquantina che sorride e tiene la portiera.
-Salve, non crede sia pazzo prendere una macchina del genere solo per tornare a casa?- dico eccitata.
-Dipende dalle occasioni e dai punti di vista.- dice semplicemente facendo spallucce e rientrando nel posto del guidatore.
A questo punto sembro una bimba curiosa e inizio ad esplorare l'auto. Bottiglie di alcolici da un lato insieme degli stuzzichini, lunghi sedili in pelle e luci soffuse sul soffitto. La cosa che però mi attira di più, è la radio accanto al braccio del tavolino.
-Non ci credo, adesso farò quello che ho sempre sognato di fare.- dico accendendo la radio e alzando il volume. Scelgo una stazione che manda canzoni commerciali e riproduco una discoteca.
-Cosa hai intenzione di fare?- dice guardandomi male.
Non gli rispondo e abbasso il finestrino, guardando le persone che camminano tranquillamente nei marciapiedi. L'attenzione è puntata su di noi e non credo sia una cosa strana.
Una limousine in centro di Londra con la radio accesa al massimo e una pazza dentro con il finestrino abbassato che saluta tutti i passanti a ritmo di musica.
-No no no, questa è bellissima!- urlo mettendomi seduta.
-Don't you worry don't you worry child!- urlo in faccia ad Ed ridendo.
Non riuscendo a trattenere le risate, scoppia a ridere insieme a me e si ritrova a cantare distrattamente per poi urlare le parole fuori dal finestrino con me.
Venti minuti e cinque canzoni dopo, siamo arrivati a casa mia. Spengo la radio e abbraccio Ed. Forse rimango un po' troppo tempo tra le sue braccia dato che l'autista è già fuori la macchina da un po'.
-Grazie di tutto, sei stato fantastico, davvero.- gli dico lasciandogli un bacio in guancia.
Fa spallucce e non me la prendo, so che è di poche parole.
-Domani pomeriggio alle sei passo, ho una sorpresa per te.- mi annuncia tranquillamente.
-Fai sul serio?- chiedo.
Potrei abituarmi al fatto di avere uscite pazze del genere con Ed Sheeran.
Annuisce e gli comunico che dovrò essere a casa per cena. Lo saluto di nuovo con la macchina ed entro in casa.
Noto mia madre seduta sul divano con una rivista di gossip tra le mani. Le sono sempre piaciute questo tipo di riviste e spesso mi ritrovo in edicola a chiedere giornali del genere.
Una volta corse in camera mia urlandomi una notizia 'top' -come lei stessa l'aveva definita- su George Clooney e la sua vita privata.
Certe volte quando trova qualcosa su Ed corre da me e mi legge velocemente l'articolo, sperando di darmi nuove informazioni. All'inizio le dicevo di sapere sempre tutto -stando su Twitter è tutto molto più veloce- ma poi la vedevo delusa e adesso faccio finta di non sapere nulla e la ringrazio dei suoi fantastici aggiornamenti. 
Crede che la data del concerto di Ed, me l'ha fatta scoprire lei anche se in realtà io ero pronta a comprarli un mese prima.
E sti cazzi.
-Mamma, che ci fai sveglia?- dico togliendomi le scarpe.
-Non avevo sonno.- dice serena.
C'è assolutamente qualcosa che non va. 
Quando mia madre è troppo tranquilla o nasconde un cadavere sotto il letto -non che ne abbia mai portato uno qui, per carità- o scoppierà ad urlare entro trenta secondi.
-Ma è l'una.- dico piano per non svegliare mio padre che starà sognando unicorni volanti da ore.
-Appunto perché è l'una, Asia. Che cazzo ci faccio sveglia a quest'ora? Aspetto mia figlia, no?- dice a voce alta.
Ecco, tutto nella norma.
-Va tutto bene mamma, anche se la menopausa e la vecchiaia si avvicinano, tua figlia non ti lascerà.- dico lasciandole un bacio in fronte.
Scoppia a ridere e saliamo le scale insieme. Chiamo Teddy e mi chiudo in stanza.
Sono curiosa al pensiero di uscire di nuovo domani con Ed. Non so cosa aspettarmi ormai; sembra averci preso la mano a fare cazzate.
Che voglia portarmi in piscina e farmi affogare da qualche bambino malefico?
Che voglia portarmi in un posto con poca gente dove per caso si troverà anche un serial killer che ci ucciderà entrambi?
Oppure che voglia riportarmi nella casa dell'orrore e mollarmi la dentro?
Su questo o dubbi, quello a rimanere bloccato li dentro sarebbe lui.
Mi cambio, mi sistemo sul letto, spengo la luce e chiudo gli occhi. D'un tratto ripenso alla casa degli orrori e trovandomi al buio mi inizio a fare paranoie.
Cazzo, era meglio quando l'unica cosa a mettermi paura la notte era lo gnomo con l'ascia.

***

Sono in panico. 
Non ho idea di come vestirmi.
Ci vado in jeans, in pantaloncini o metto un vestito?
Potrei andare come mamma m'ha fatto, no?
Scuoto la testa ancora in accappatoio, mi butto sul letto e guardando l'orologio mi rendo conto di essere in un ritardo estremo.
Come cazzo faccio a sistemarmi in dieci minuti?
Afferro il cellulare e chiamo Ed, così mi toglierò tutti i dubbi.
-Ed, so che può sembrare stupido ma non ho idea di che mettermi. Metti caso che mi porti in un posto dove tutti sono vestiti bene e io sono in pantaloncini in canottiera o metti caso che mi porti in un posto dove tutti sono vestiti normali e io ho un abito..- inizio a parlare senza dargli il tempo di rispondere.
-Asia, è tutto ok. Metti un vestito non molto elegante o qualcos'altro con cui possa sentirti a tuo agio, non ci sarà tanta gente.- dice cercando di calmarmi.
Improvvisamente mi ritorna in mente un pensiero di ieri sera e spontaneamente gli comunico ciò che penso.
-E se poi fossimo troppo soli e un serial killer ci ucciderà?- chiedo.
Quello che mi chiedo da sempre, è se imparerò mai a tenere i miei pensieri assurdi per me stessa.
Dall'altro capo del telefono sento delle sonore risate. Urlo un 'vaffanculo' e gli chiudo il telefono in faccia. 
Apro l'armadio e velocemente indosso un semplice vestito nero a fascia con un cinturino in pelle sotto il seno. Indosso dei sandali che ho comprato con Harry qualche mese fa, lego i capelli e decido di truccarmi per quel poco che so fare.
Quando mi guardo sono soddisfatta del risultato e proprio mentre scendo in salotto, suonano alla porta. Mia madre mi precede e da il benvenuto ad Ed, che ormai è di casa.
-Vado bene così?- dico insicura.
Mi guarda per bene e mi sento in imbarazzo fin quando non decide di dare voci ai suoi pensieri.
-Wow, stai un meraviglia. Vai più che bene, Asia.- dice prendendomi per mano.
Salutiamo mia madre ed entriamo in un taxi.
-Hai intenzione di dirmi cosa faremo oggi?- chiedo al suo fianco stringendo ancora la sua mano.
Scuote la testa in senso negativo. Sbuffo e metto il broncio, cosa che lo fa ridere.
Guardando dal finestrino mi rendo conto che ci stiamo allontanando parecchio dal centro di Londra e che ormai ci troviamo in periferia.
Mezz'ora e tante chiacchiere dopo, siamo arrivati in un campo sperduto.
-Ed, io sono sempre più sicura della presenza di un killer che ci ucciderà.- dico seria.
Sta per scoppiare a ridere quando la mia gomitata lo avvisa di non iniziare.
Dopo qualche sforzo mi fa scendere dalla macchina e mi guardo intorno.
I serial killer arrivano sempre alle spalle no?
Mi giro di scatto e niente serial killer, solo un elicottero fermo tra le piante secche.
-Mi prendi in giro, Edward?- dico seria.
Ride della mia espressione e scuote la testa.
-Oggi faremo un giro su quello, sei d'accordo?- dice tenendomi per un fianco.
Sa che potrei scappare senza troppe cerimonie.
L'unico problema è che non c'è niente qui intorno.
-Se non lo fossi?- dico provocante.
-Non conterebbe nulla, saresti costretta a farlo.- dice rispondendo alla mia provocazione.
-Peccato che non veda l'ora di salire sopra coso volante!- dico dando sfogo alla mia euforia.



Oyey.
Ok, se mi date due minuti del vostro tempo mi scuserò fin quando non finirò lo spazio necessario xd.
So che vi siete chiesti, 'ehi, ma quella minchiona c'è ancora?'. Sì, ci sono ancora e mi scuso un botto per aver messo da parte questa storia. Ci tengo moltissimo e chi segue anche l'altra storia sui Oned -<3<3<3- sa che l'ho solo sospesa per concentrami su quella e finirla più velocemente :))
Adesso che l'ho finita, metterò il mio impegno su questa, promesso.
Ho una sorpresa per voi, si tratta del prossimo capitolo dkjf 
Credo che mi riuscirò a farmi perdonare, sìsì c:
Grazie per esserci state fino ad adesso e spero che ci sarete fino alla fine.
Mi farebbe davvero felice sapere che a qualcuno interessa ancora la mia storia minchiona sul rosso che ha appena guardagnato uno spettacolo al MSG sjfkj
Ho il prossimo capitolo quasi pronto quindi non aspettarete tanto :))
Vi amo tanto, a prestissimo!
<3
<3
<3

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Capitolo 21
*** I'm in love with you. ***


 

Prendo per mano Ed e lo trascino sopra l'elicottero. Espoloro il piccolo abitacolo e nonostante sia davvero piccolo, non lo trovo tanto scomodo. Ci porgono delle cuffie e ci fanno sistemare su dei sedili accanto ai finestrini.
-Mi dici come ti è venuta quest'idea? Mi piace da morire.- ammetto contenta.
Mi sorride come forse non ha mai fatto. Sta iniziando a parlare quando il rumore del decollo ci interrompe. Cinque minuti dopo stiamo volando sopra la perferia di Londra e lentamente ci muoviamo verso il centro.
-Dicevi?- dico rivolgendogli tutta la mia attenzione.
Solo ora mi accorgo che non porta una delle sue solite magliette bensì una camicia verde che gli sta benissimo e sorrido al pensiero che forse l'ha fatto per me, dato che l'altro giorno gliel'ho proposto.
I suoi occhi e il suo sottile sorriso mi comunicano tanta felicità e contentezza. Sembra essere così felice di fare questa nuova esperienza con me.
-Volevo dirti qualcosa d'importante e visto che eravamo nel periodo 'facciamo spendere tanti soldi in cazzate ad Eddy', ne ho approfittato.- dice sorridendo.
Afferra la sua chitarra e inzia ad accordarla. Sembra un po' nervoso e mi sembra strano, ha cantato così tante volte per me.
-Non è la prima volta che canti per me, che ti prende?- dico guardandolo negli occhi cercando di capire.
-E' tutto ok.- dice sicuro per poi iniziare a cantare.
"You'll never love yourself 
half as much as I love you 
You'll never treat yourself 
right darlin' but I want you to 
If I let you know I'm here for you 
Maybe you'll love yourself 
like I love you, oh 
I've just let these little things 
slip out of my mouth 
because It's you, oh It's you, It's you 
They add up to and I'm in love with you 
And all these little things 
I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if it's true, It's you, It's you 
They add up to, I'm in love with you 
And all your little things."
Canta una canzone che non ho mai sentito e che probabilmente ha scritto lui stesso. La sua voce ha un suono bellissimo ed è stata la prima cosa che mi ha colpito di lui sin dall'inizio. Quando finisce ho gli occhi umidi e lui sorride.
Si schiarisce la voce e inizia a parlare.
-Credo che tu abbia capito che questa canzone l'ho scritta io e non è ancora uscita e probabilmente rimarrà solo tra noi due, è per te.- dice mentre posa la chitarra di lato.
Il mio cuore prende a battere più velocemente di come faceva precedentemente.
Sta per caso dicendo che ha scritto per me una canzone dove ammette di amarmi?
Urlo dentro me stessa dalla felicità, sperando che non mi senta nessuno.
-Sai, all'inizio credevo fossi una stalker.- dice scoppiando a ridere.
Inizio a ridere anch'io e ripenso a le mie strane convizioni prima di diventare sua amica.
'Ed mi vedrà al concerto, s'innamorerà di me, mi sposerà e concepiremo un figlio che chiameremo Edwino o Edwina'.
Diciamo che avevo le idee chiare.
-Ti ricordi quando ti dissi che avrei potuto innamorarmi di te, un giorno?- dice cercando la mia mano.
Annuisco e sento il cuore battere sempre più veloce.
O santissimo cielo, io crepo in quest'elicottero, ci posso scommettere centinaia di sterline.
-Quel giorno è passato da un po' e volevo dirti che sono innamorato di te e credevo non ci fosse niente di meglio di una delle mie canzoni che ti piacciono tanto.- dice sorridendomi nuovamente.
Non può dirmelo così se mi vuole tenere in vita.
-Quello che provavo per te da qualche anno, era solo amore platonico. Ero innamorata di Ed Sheeran, adesso lo sono di Ed. Non pensare mai che io possa sfruttarti in qualche maniera, cioè, non lo farei mai..- inizio a blaterare cose senza senso come al mio solito.
Ed mi chiama due volte ma continuo il mio monologo e quale miglior modo di bloccarmi se non dandomi un bacio?
Mi irrigidisco e spalanco gli occhi.
Sta succedendo davvero?
Quando capisco che non mi sto immagianando tutto -non sarebbe la prima volta-, mi rilasso e rispondo al bacio. Sento la mano di Ed che mi accarezza la guancia e di rimando io cerco la sua mano per poi intrecciare le nostre dita.
Quando ci stacchiamo gli butto le mani al collo, più contenta che mai.
Il pilota ci richiama e ci fa notare la nostra posizione. Ci troviamo proprio sopra il centro di Londra e dall'alto è tutto ancora più bello.
Sorrido spostando la mia attenzione per qualche minuto sul panorama per poi tornare ad Ed.
-Se avessi saputo che sarebbe andata così, non mi sarei fatta tutte quelle paranoie sul serial killer che ci avrebbe ucciso.- dico ridendo.
-La prima volta che mi hai visto mi hai dato del serial killer e non credo che sarebbe tanto male se tutti i serial killer fossero come me.- dice ironico.
-Farebbero innamorare le vittime, brutta storia.- faccio una smorfia per poi regalargli un bacio a stampo.
***
Il taxi mi ha appena lasciato davanti casa e mi guardo intorno. Quando mi rendo conto di essere da sola, improvviso un balletto.
Diciamo che i miei balletti non sono per niente composti.
Forse ho sognato tutto e se fosse così, cazzo che delusione.
Ehi gente, per caso sono appena salita su elicottero dove Ed Sheeran, l'amore della mia vita, mi ha appena detto di essere innamorato di me? E per caso ci siamo tenuti per mano e scambiati effusioni?
Non posso essermelo immaginato, no.
Mi vibra il cellulare e noto che mi è appena arrivato un messaggio da parte di Ed.
Le opzioni sono due: o mi ha scritto che tutto quello che è successo devo dimenticarlo perché crede di aver fatto una minchiata o un semplice messaggio che mi ricorda di essere solo amici.
Mi mordo l'interno della guancia e mi decido a sbloccare il cellulare e controllare il contenuto del messaggio. Con mia grande sorpresa, non c'è nessuna delle due opzioni bensì una foto che ritrae me regalare un bacio in guancia a Ed mentre lui sorride.
Tiro un sospriro di sollievo e continuo il mio balletto improvvisato. Mi sento osservata e noto una vecchina tenere per mano un bambino che suppongo sia suo nipote.
Non male come pubblico.
-I ragazzi di oggi sono proprio strani. Piccolo John, non imitarli.- dice scuotendo la testa e riprendendo a camminare.
Non imitarmi?
Ehi, io sono la ragazza modello!
Oh piccolo John, le vecchiette di oggi sono proprio rompipalle, lasciami picchiare la tua dolce nonnina.
Sto per dare voce ai miei pensieri quando mi rendo conto di essere troppo felice per prendermi questioni con una nonnina. Dunque riprendo il mio balletto improvvisato e vengo nuovamente interrotta da dei rumori.
-Asia, che diavolo stai facendo?- dice quella peste di Phill.
Cielo, mi ero quasi scordata di lui.
Perché Dio è stato così cattivo a donare un bimbo come lui ai Williams?
-Provo il balletto da presentare ad Amici, non l'avevi capito?- dico ironica.
Mi fa un gestaccio che mi fa rimanere a bocca aperta e ripenso al fatto di essere davvero troppo felice per andare dentro casa di Phill e bloccare la sua crescita.
Sto per completare il mio balletto quando mia madre mi richiama dal balcone.
Peccato, lo finirò a casa.
Entro dentro casa, saluto mia mamma ben tre volte e ignoro il fatto che mi stia guardando male.
-Per caso un proprietario di un negozio in centro di caramelle ti ha dichiarato amore eterno?- dice sfottendomi.
Me e la mia fissazione per le caramelle, sks.
-Molto meglio mamma.- dico incitandola ad ipotizzare.
Adesso metterà in mezzo tutte le strane storie di gossip che legge in qualunque momento della giornata.
-O cielo, per caso hai incontrato George Clooney che ti ha proposto di andare con lui in giro per il mondo come ha proposto alla sua ultima fiamma?- dice iniziando a battere le mani sognante.
Scuoto la testa sia per negare la sua ipotesi sia per la rassegnazione di avere una madre con ossessioni per i gossip.
Queste riviste sono davvero pericolose per la sanità mentale delle persone.
-Allora avrai sicuramente incontrato..- inizia a ipotizzare di nuovo.
-Mamma, ho semplicemente incontrato Ed Sheeran.- dico tranquilla.
Lei mi guarda male e assume un'espressione contrariata.
-E tu sei così felice solo per questo? Sono quasi due mesi che Ed viene ogni giorno a casa nostra!- spiega mettendo le mani nei fianchi.
Rido pensando che aprire alla porta e trovare Ed e il suo sorriso è diventata un'abitudine. Penso anche alla prima volta che mia madre si è trovata davanti il ragazzo dei poster di camera mia. Uno shock.
-Peccato che questa volta mi ha portata in un elicottero e mi ha detto di essere innamorato di me.- annuncio fissando mia madre.
Lei sputa l'acqua che stava bevendo per poi iniziare a tossire e subito dopo improvvisare un balletto.
-Asia, mi stai dicendo che dopo diciott'anni hai un fidanzato? Mi stai dicendo che il fidanzato in questione è Ed Sheeran?- dice interrompendo il suo balletto.
Wow, allora il suo cervello non è popolatoda un criceto obeso!
-Sì mamma, dico questo.- dico prima di aggiungermi al suo balletto.
Come si capisce che è mia madre.
Il campanello ci interrompe e dato che mia mamma continua a blaterare cose del tipo 'qualcuno ha deciso di sopportarla', decido di aprire io alla porta.
E comunque sì, Ed ha coraggio per prendersi una come me.
-Chiunque tu sia, ciao!- dico aprendo la porta.
Con mia enorme sorpresa, Harry sta impiedi davanti la porta con gli occhi arrossati.
-Ehi Continente!- mormora per poi scoppiare in un pianto isterico.
Ma che cazzo è?
Oggi è un giorno con troppi avvenimenti importati, non posso sopportare tutto.
Non ci penso due volte ad abbracciarlo e sento quella familiare sensazione di protezione che ho sempre provato tra le braccia del mio migliore amico. A dire la verità mi sono sempre sentita protetta, forse perchè è più alto di me di quindici centimetri buoni.
-Harry, non piangere. E' tutto ok, ci sono io qui.- dico accerezzandogli la schiena, sapendo quanto riesca a tranquillizzarlo.
-Scusami Asia, scusami, scusami, scusami.- ripete stringendomi.
-E' ok, Haz.- continuo a sussurrargli.
Quindici minuti dopo sembra che le sue lacrime siano finite e decido di trascinarlo verso la mia camera, chiudendo la porta d'ingresso.
Ci sediamo sul tappeto l'uno di fronte l'altro e gli prendo le mani.
-Vuoi spiegarmi che minchia è successo?- chiedo curiosa.
-Io non so come cazzo ho potuto trattarti in quella maniera e credere a quella puttana.- dice tirando su con il naso.
Fermiamo il mondo, come l'ha chiamata?
Puttana?
Puttana!
Insomma, l'aggettivo che a lei fa da nome.
-Mi stai per caso dicendo che..- inizio.
-Ti sto dicendo che l'ho trovata con un tizio e non ha nemmeno provato a dirmi che mi stavo sbagliando. Mi ha semplicemente detto: 'la tua amichetta ti ha detto la verità, sei solo troppo stupido per non vederla.'- dice amareggiato.
Un moto dentro di me mi fa venire voglia di andarla a picchiare e al dire il vero una vocina mi dice che presto le farò una visita.
-Mi ha detto anche che mi ha preso solo in giro e che avevo una buona nomina a letto e quindi voleva.. provare.- dice strofinandosi gli occhi.
Stringo i pugni e numerosi istinti omicidi si impossessano della mia mente.
Le brucerei prima tutti i vestiti firmati e poi le borse costosissime che tiene in un armadio. Dopodicché potrei programmare una morte veloce o una molto lenta. 
-Io le raso i capelli fino a quando la sua testa non riflette la luce.- dico incazzata.
Gli strappo un sorriso e posso ritenermi soddisfatta.
-Più che altro, la cosa che mi fa venir voglia di buttarmi da un sesto piano è il fatto che ti ho tratta di merda. Ti ho detto cose bruttissime, ho alzato la voce e ti ho trattata di merda. Io non volevo davvero, non penso niente di quello che ti ho detto.- dice riprendendo a piangere.
-Io e te siamo fatti per stare amici. E' come la nutella e le fette di pane, come il mare e la sabbia, come le patatine del Mc Donald's e me.- dico baciandogli la guancia.
-Perdonami.- dice ancora con la testa sulla mia spalla.
-L'ho fatto già da un po'. Che cazzo, potevi fare prima, no?- dico ridendo.
-Mi è mancata la tua finezza, Conty.- dice riprendendo a ridere.
-Devo chiedere scusa anche a Ed, mi sono comportato di merda anche con lui.- dice grattandosi la nuca.
-Ah, Ed.- dico con aria sognante.
-Devi dirmi qualcosa Asia?- dice guardandomi sospettoso.
-Mi ha solo detto che è innamorato di me, io gli ho detto che lo sono di lui e poi ci siamo baciati sull'elicottero che ha affittato per noi.- riassumo velocemente.
Harry inizia ad urlare come una checca e davvero ringrazio il cielo di avermi rimandato il mio migliore amico.

21. I'm in love with you.

 

Prendo per mano Ed e lo trascino sopra l'elicottero. Espoloro il piccolo abitacolo e nonostante sia davvero piccolo, non lo trovo tanto scomodo. Ci porgono delle cuffie e ci fanno sistemare su dei sedili accanto ai finestrini.

-Mi dici come ti è venuta quest'idea? Mi piace da morire.- ammetto contenta.

Mi sorride come forse non ha mai fatto. Sta iniziando a parlare quando il rumore del decollo ci interrompe. Cinque minuti dopo stiamo volando sopra la perferia di Londra e lentamente ci muoviamo verso il centro.

-Dicevi?- dico rivolgendogli tutta la mia attenzione.

Solo ora mi accorgo che non porta una delle sue solite magliette bensì una camicia verde che gli sta benissimo e sorrido al pensiero che forse l'ha fatto per me, dato che l'altro giorno gliel'ho proposto. I suoi occhi e il suo sottile sorriso mi comunicano tanta felicità e contentezza. Sembra essere così felice di fare questa nuova esperienza con me.

-Volevo dirti qualcosa d'importante e visto che eravamo nel periodo 'facciamo spendere tanti soldi in cazzate ad Eddy', ne ho approfittato.- dice sorridendo.

Afferra la sua chitarra e inzia ad accordarla. Sembra un po' nervoso e mi sembra strano, ha cantato così tante volte per me.

-Non è la prima volta che canti per me, che ti prende?- dico guardandolo negli occhi cercando di capire.

-E' tutto ok.- dice sicuro per poi iniziare a cantare.

"You'll never love yourself 

half as much as I love you 

You'll never treat yourself 

right darlin' but I want you to 

If I let you know

I'm here for you 

Maybe you'll love yourself 

like I love you, oh 


I've just let these little things 

slip out of my mouth 

because It's you, oh It's you, It's you 

They add up to and I'm in love with you 

And all these little things 


I won't let these little things

slip out of my mouth

 but if it's true, It's you, It's you 

They add up to, I'm in love with you 

And all your little things."


Canta una canzone che non ho mai sentito e che probabilmente ha scritto lui stesso. La sua voce ha un suono bellissimo ed è stata la prima cosa che mi ha colpito di lui sin dall'inizio. Quando finisce ho gli occhi umidi e lui sorride.

Si schiarisce la voce e inizia a parlare.

-Credo che tu abbia capito che questa canzone l'ho scritta io e non è ancora uscita e probabilmente rimarrà solo tra noi due, è per te.- dice mentre posa la chitarra di lato.

Il mio cuore prende a battere più velocemente di come faceva precedentemente.

Sta per caso dicendo che ha scritto per me una canzone dove ammette di amarmi?

Urlo dentro me stessa dalla felicità, sperando che non mi senta nessuno.

-Sai, all'inizio credevo fossi una stalker.- dice scoppiando a ridere.

Inizio a ridere anch'io e ripenso a le mie strane convizioni prima di diventare sua amica.

'Ed mi vedrà al concerto, s'innamorerà di me, mi sposerà e concepiremo un figlio che chiameremo Edwino o Edwina'.

Diciamo che avevo le idee chiare.

-Ti ricordi quando ti dissi che avrei potuto innamorarmi di te, un giorno?- dice cercando la mia mano.

Annuisco e sento il cuore battere sempre più veloce.

O santissimo cielo, io crepo in quest'elicottero, ci posso scommettere centinaia di sterline.

-Quel giorno è passato da un po' e volevo dirti che sono innamorato di te e credevo non ci fosse niente di meglio di una delle mie canzoni che ti piacciono tanto.- dice sorridendomi nuovamente.

Non può dirmelo così se mi vuole tenere in vita.

-Quello che provavo per te da qualche anno, era solo amore platonico. Ero innamorata di Ed Sheeran, adesso lo sono di Ed. Non pensare mai che io possa sfruttarti in qualche maniera, cioè, non lo farei mai..- inizio a blaterare cose senza senso come al mio solito.

Ed mi chiama due volte ma continuo il mio monologo e quale miglior modo di bloccarmi se non dandomi un bacio?

Mi irrigidisco e spalanco gli occhi.

Sta succedendo davvero?

Quando capisco che non mi sto immagianando tutto -non sarebbe la prima volta-, mi rilasso e rispondo al bacio. Sento la mano di Ed che mi accarezza la guancia e di rimando io cerco la sua mano per poi intrecciare le nostre dita.

Quando ci stacchiamo gli butto le mani al collo, più contenta che mai.

Il pilota ci richiama e ci fa notare la nostra posizione. Ci troviamo proprio sopra il centro di Londra e dall'alto è tutto ancora più bello.

Sorrido spostando la mia attenzione per qualche minuto sul panorama per poi tornare ad Ed.

-Se avessi saputo che sarebbe andata così, non mi sarei fatta tutte quelle paranoie sul serial killer che ci avrebbe ucciso.- dico ridendo.

-La prima volta che mi hai visto mi hai dato del serial killer e non credo che sarebbe tanto male se tutti i serial killer fossero come me.- dice ironico.

-Farebbero innamorare le vittime, brutta storia.- faccio una smorfia per poi regalargli un bacio a stampo.

***

Il taxi mi ha appena lasciato davanti casa e mi guardo intorno. Quando mi rendo conto di essere da sola, improvviso un balletto.

Diciamo che i miei balletti non sono per niente composti.

Forse ho sognato tutto e se fosse così, cazzo che delusione.

Ehi gente, per caso sono appena salita su elicottero dove Ed Sheeran, l'amore della mia vita, mi ha appena detto di essere innamorato di me? E per caso ci siamo tenuti per mano e scambiati effusioni?

Non posso essermelo immaginato, no.

Mi vibra il cellulare e noto che mi è appena arrivato un messaggio da parte di Ed.

Le opzioni sono due: o mi ha scritto che tutto quello che è successo devo dimenticarlo perché crede di aver fatto una minchiata o un semplice messaggio che mi ricorda di essere solo amici.

Mi mordo l'interno della guancia e mi decido a sbloccare il cellulare e controllare il contenuto del messaggio. Con mia grande sorpresa, non c'è nessuna delle due opzioni bensì una foto che ritrae me regalare un bacio in guancia a Ed mentre lui sorride.

Tiro un sospriro di sollievo e continuo il mio balletto improvvisato. Mi sento osservata e noto una vecchina tenere per mano un bambino che suppongo sia suo nipote.

Non male come pubblico.

-I ragazzi di oggi sono proprio strani. Piccolo John, non imitarli.- dice scuotendo la testa e riprendendo a camminare.

Non imitarmi?

Ehi, io sono la ragazza modello!

Oh piccolo John, le vecchiette di oggi sono proprio rompipalle, lasciami picchiare la tua dolce nonnina.

Sto per dare voce ai miei pensieri quando mi rendo conto di essere troppo felice per prendermi questioni con una nonnina. Dunque riprendo il mio balletto improvvisato e vengo nuovamente interrotta da dei rumori.

-Asia, che diavolo stai facendo?- dice quella peste di Phill.

Cielo, mi ero quasi scordata di lui.

Perché Dio è stato così cattivo a donare un bimbo come lui ai Williams?

-Provo il balletto da presentare ad Amici, non l'avevi capito?- dico ironica.

Mi fa un gestaccio che mi fa rimanere a bocca aperta e ripenso al fatto di essere davvero troppo felice per andare dentro casa di Phill e bloccare la sua crescita.

Sto per completare il mio balletto quando mia madre mi richiama dal balcone.

Peccato, lo finirò a casa.

Entro dentro casa, saluto mia mamma ben tre volte e ignoro il fatto che mi stia guardando male.

-Per caso un proprietario di un negozio in centro di caramelle ti ha dichiarato amore eterno?- dice sfottendomi.

Me e la mia fissazione per le caramelle, sks.

-Molto meglio mamma.- dico incitandola ad ipotizzare.

Adesso metterà in mezzo tutte le strane storie di gossip che legge in qualunque momento della giornata.

-O cielo, per caso hai incontrato George Clooney che ti ha proposto di andare con lui in giro per il mondo come ha proposto alla sua ultima fiamma?- dice iniziando a battere le mani sognante.

Scuoto la testa sia per negare la sua ipotesi sia per la rassegnazione di avere una madre con ossessioni per i gossip.

Queste riviste sono davvero pericolose per la sanità mentale delle persone.

 -Allora avrai sicuramente incontrato..- inizia a ipotizzare di nuovo.

-Mamma, ho semplicemente incontrato Ed Sheeran.- dico tranquilla.

Lei mi guarda male e assume un'espressione contrariata.

-E tu sei così felice solo per questo? Sono quasi due mesi che Ed viene ogni giorno a casa nostra!- spiega mettendo le mani nei fianchi.

Rido pensando che aprire alla porta e trovare Ed e il suo sorriso è diventata un'abitudine. Penso anche alla prima volta che mia madre si è trovata davanti il ragazzo dei poster di camera mia. Uno shock.

 -Peccato che questa volta mi ha portata in un elicottero e mi ha detto di essere innamorato di me.- annuncio fissando mia madre.

Lei sputa l'acqua che stava bevendo per poi iniziare a tossire e subito dopo improvvisare un balletto.

-Asia, mi stai dicendo che dopo diciott'anni hai un fidanzato? Mi stai dicendo che il fidanzato in questione è Ed Sheeran?- dice interrompendo il suo balletto.

Wow, allora il suo cervello non è popolato da un criceto obeso!

-Sì mamma, dico questo.- dico prima di aggiungermi al suo balletto.

Come si capisce che è mia madre.

Il campanello ci interrompe e dato che mia mamma continua a blaterare cose del tipo 'qualcuno ha deciso di sopportarla', decido di aprire io alla porta.

E comunque sì, Ed ha coraggio per prendersi una come me.

-Chiunque tu sia, ciao!- dico aprendo la porta.

Con mia enorme sorpresa, Harry sta impiedi davanti la porta con gli occhi arrossati.

-Ehi Continente!- mormora per poi scoppiare in un pianto isterico.

Ma che cazzo è?

Oggi è un giorno con troppi avvenimenti importati, non posso sopportare tutto.

Non ci penso due volte ad abbracciarlo e sento quella familiare sensazione di protezione che ho sempre provato tra le braccia del mio migliore amico. A dire la verità mi sono sempre sentita protetta, forse perchè è più alto di me di quindici centimetri buoni.

-Harry, non piangere. E' tutto ok, ci sono io qui.- dico accerezzandogli la schiena, sapendo quanto riesca a tranquillizzarlo.

-Scusami Asia, scusami, scusami, scusami.- ripete stringendomi.

-E' ok, Haz.- continuo a sussurrargli.

Quindici minuti dopo sembra che le sue lacrime siano finite e decido di trascinarlo verso la mia camera, chiudendo la porta d'ingresso.

Ci sediamo sul tappeto l'uno di fronte l'altro e gli prendo le mani

.-Vuoi spiegarmi che minchia è successo?- chiedo curiosa.

-Io non so come cazzo ho potuto trattarti in quella maniera e credere a quella puttana.- dice tirando su con il naso.

Fermiamo il mondo, come l'ha chiamata?

Puttana?

Puttana!

Insomma, l'aggettivo che a lei fa da nome.

-Mi stai per caso dicendo che..- inizio.

-Ti sto dicendo che l'ho trovata con un tizio e non ha nemmeno provato a dirmi che mi stavo sbagliando. Mi ha semplicemente detto: 'la tua amichetta ti ha detto la verità, sei solo troppo stupido per non vederla.'- dice amareggiato.

Un moto dentro di me mi fa venire voglia di andarla a picchiare e al dire il vero una vocina mi dice che presto le farò una visita.

-Mi ha detto anche che mi ha preso solo in giro e che avevo una buona nomina a letto e quindi voleva.. provare.- dice strofinandosi gli occhi.

Stringo i pugni e numerosi istinti omicidi si impossessano della mia mente.

Le brucerei prima tutti i vestiti firmati e poi le borse costosissime che tiene in un armadio. Dopodichè potrei programmare una morte veloce o una molto lenta. 

-Io le raso i capelli fino a quando la sua testa non riflette la luce.- dico incazzata.

Gli strappo un sorriso e posso ritenermi soddisfatta.

-Più che altro, la cosa che mi fa venir voglia di buttarmi da un sesto piano è il fatto che ti ho tratta di merda. Ti ho detto cose bruttissime, ho alzato la voce e ti ho trattata di merda. Io non volevo davvero, non penso niente di quello che ti ho detto.- dice riprendendo a piangere.

-Io e te siamo fatti per stare amici. E' come la nutella e le fette di pane, come il mare e la sabbia, come le patatine del Mc Donald's e me.- dico baciandogli la guancia.

-Perdonami.- dice ancora con la testa sulla mia spalla.

-L'ho fatto già da un po'. Che cazzo, potevi fare prima, no?- dico ridendo.

-Mi è mancata la tua finezza, Conty.- dice riprendendo a ridere.

-Devo chiedere scusa anche a Ed, mi sono comportato di merda anche con lui.- dice grattandosi la nuca.

-Ah, Ed.- dico con aria sognante.

-Devi dirmi qualcosa Asia?- dice guardandomi sospettoso.

-Mi ha solo detto che è innamorato di me, io gli ho detto che lo sono di lui e poi ci siamo baciati sull'elicottero che ha affittato per noi.- riassumo velocemente.

Harry inizia ad urlare come una checca e davvero ringrazio il cielo di avermi rimandato il mio migliore amico.

 

 

 

 

 

Oyey.

Salve salvino c:

Avevo detto dall'inizio che avrei aggiornato tra oggi e domani quindi eccomi qua!

Nonostante l'editor di EFP se n'è andato a fanculo e stanotte non ho dormito, eccomi qui per voi lkjsfd

Amatemi, stop.

Questo è il capitolo gente.

Ed/Asia in love e Harry/Asia in peace. (Y)

Fatemi sapere che cosa ne pensate e vi prego, siate partecipi o inzio a pensare che nessuno mi cagherà la storia :c #sosad

PS: oggi Liam fa vent'anni e piango fiumi aaaaaaah.

PPS: oggi è il compleanno del mio Re, Michael Jackson e io piango un altro fiume aaaaah.

Scompaio nei miei feelings, ciao cuori! 

<3

<3

<3

 

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Capitolo 22
*** Cooking. ***


22. Cooking.

Sono due settimane piene che Ed ha tutte le sere occupate a causa dei concerti e ne ho visti alcuni fin quando è venuta la varicella a Harry, così mi trovo da una settimana in casa Styles. Praticamente mi sono stanziata lì e Harry sembra aver apprezzato la mia presenza. Abbiamo assolutamente ripreso il rapporto di sempre e questo mi ha reso davvero felice.
Rido ogni volta che penso a quando Harry è piombato a casa mia a causa di un brufolo barra primo segno di varicella.
Ne ha fatto una questione di stato. 
Molto tipo 'bomba a Londra!'.

Sono sdraiata sul letto e vedere qualche video demente sull'ipad quando la porta si apre e da spazio ad un Harry Styles trafelato.
-Asia, è successa una cosa bruttissima, porca merda!- dice con il fiatone.
Butto l'ipad indietro e mi giro verso di lui preoccupata.
Che gli sia scomparsa la V?
-Ti sono caduti i capelli? No, sono ancora lì.- dico più tranquilla.
-Peggio, Asia, peggio!- dice in preda a una crisi di panico.
Che c'è di più grave dei capelli di Harry?
-Non ti si alza più il soldatino?- dico lanciando un'occhiata al cavallo dei pantaloni.
Lui fa corna e si tocca li giù per poi urlarmi qualche maledizione contro.
-Che cazzo è successo allora?- chiedo senza idee.
-Mi è spuntato un cazzo di brufolo!- dice indicando una macchiolina sulla fronte.
Scoppio a ridere, tornando a stendermi sul letto. Lui mi richiama ma io non ho fiato per rispondergli.
-Non c'è un cazzo da ridere, è una cosa terribile, Asia! Io, Harry Styles, con un brufolo! Ti rendi conto?- dice facendo avanti e indietro per la stanza.
-Sembri una checca, oddio.- dico continuando a ridere.
Ammetto che quando Harry tira fuori questa sua parte nascosta mi fa davvero pensare che questi anni di scopate con ragazze siano solo una copertura ma soprattuto mi fa ridere come una psicopatica.
-Smettila e cerca di aiutarmi!- dice sedendosi accanto a me.
Cerco di essere seria e ispeziono per bene il brufolo anche se credo non lo sia realmente.
-Credo che lo chiamerò Ugo.- dice pensieroso.
Mi ritrovo a ridere come una cretina, ripetendo la scena di qualche minuto fa.
Però, pensandoci bene, Ugo è un nome perfetto per un brufolo.
-Che c'è, non ti piace come nome? Possiamo fare anche Lollo.- dice veramente serio.
Rido più forte pensando che è davvero stupido.

 
Così mi ritrovo nella stanza di Harry con l'iphone in mano mentre lui dorme tranquillo.
Lo osservo bene e noto una trentina di macchioline rosse in faccia che lo fanno sembrare un bimbo. Gli occhi stanchi sono chiusi e il suo colorito potrebbe competere con quello di Edward Cullen.
Anche se per bellezza Harry lo batterebbe anche con le macchioline da Pippi Calze Lunghe.
Gli scatto una foto veloce e la posto su facebook scrivendo qualcosa di tenero che sicuramente Harry ignorerà per poi uccidermi.
Gli lascio un bacino sul naso e lo vedo fare una smorfia nel sonno per poi girarsi e darmi le spalle.
Il mio cellulare squilla e sul display troneggia una foto di Eddy con un sorriso ridicolo che ogni volta mi fa ridere.
-Ciao ragazzo dai capelli rossi.- saluto scendendo le scale.
-Ciao piccola, come stai?- chiede.
-Io bene, Harry sta meglio e casa Styles è diventata anche casa mia.- riassumo velocemente.
In realtà mi è sempre piaciuta la casa di Harry. Infatti, la maggior parte di tempo stiamo da lui e mi ricordo quando al liceo pensavano che io ed Harry scopassimo come i conigli.
In realtà guardavamo telefilm mandando giù qualunque tipo di porcherie ma è un segreto.
-Senti, per sabato Harry potrebbe essere guarito?- chiede vago.
-Mh, sì. Credo di sì, perché?- chiedo curiosa.
Che mi voglia portare in un negozio di caramelle e intestarlo a mio nome?
-Stiamo fuori per il weekend e sappi che non ricaverai nessun altro tipo di informazione.- dice autoritario.
Inizio a saltellare per tutta la casa e quando Anne entra dalla porta d'ingresso, sorride.
-Ok, Eddy. Ci sentiamo dopo, un bacio.- saluto contenta e attacco la chiamata.
-Cos'è, ti ha regalato un negozio di caramelle?- dice la mamma di Harry posando i pacchetti sul divano.
Io e la mia fissa per le caramelle siamo famose in tutta l'Inghilterra.
-Come sta il mio piccolo?- dice alludendo al figlio.
Per una madre, il figlio potrà anche essere ventenne ma rimarrà sempre il 'piccolo' della situazione.
Tutte le madri tranne la mia.
Perché Dio, sono così tanto sfigata o cosa?
Chiamasi menopausa straziante.

-Non ha più febbre e ha dormito tutto il pomeriggio.- dico aiutandola a sistemare i pacchetti del supermercato.
-Perfetto, entro questa settimana sarà guarito del tutto.- dice uscendo un pacchetto dalla borsa.
Come non riconoscere quel pacchetto: bianco e uno stemma colorato che rappresenta un lecca lecca.
Si tratta del candy shop nel quale prima o poi diventerò proprietaria, sì sì.
-Ti ho comprato le tue caramelle preferite!- dice Anne uscendolo definitivamente.
Le salto addosso e la ringrazio una decina di volte.
-Sei la madre perfetta, adottami.- dico dondolandomi sui piedi.
Lei fa un gesto veloce con la mano e mi chiede di svegliare Harry quindi salgo e apro la porta rumorosamente.
-Ehi, bel ragazzo malato! Fra un po' si mangia, ti svegli?- dico buttandomi sopra di lui.
-Vai via, Continente!- mi ordina buttandomi un cuscino addosso.
Quando mi rendo conto di quello che ha appena fatto, do inizio a una vera e propria guerra. Quando il riccio si arrende, inizio a dondolarmi sui piedi.
Notanto il fatto che mi guarda senza parlare, decido di prendere in mano la situazione.
-Chiedimi perché sono così felice.- dico continuando nella stessa posizione.
-Perché sei così felice?- dice sistemandosi la one piece da scimmia che gli regalai il Natale scorso.
Quando la vidi non potei far altro che pensare a come faceva sembra Harry un cucciolino, così la comprai e la misi sotto l'albero. Quella sera stessa, scoprii che lui me ne regalò una da dinosauro e pensai davvero che fossimi telepatici.
-Ed mi porta fuori per il weekend!- dico saltandogli in braccio.
-E mi lasci da solo per due giorni? Lasci il tuo migliore amico malato?- dice offeso.
Fino a prova contraria è maggiorenne, vaccinato -tranne per la varicella, a quanto pare- e patentato.
-Dai, smettila e sii felice per me.- dico prendendolo per mano e scendendo le scale.
-Ok, va bene.- sbuffa per poi sedersi sul divano.
-Sai che sei davvero carino con quella tuta da scimmia?- dico lasciandogli un bacio in guancia.
Mi sorride e accende la tv.
Non rimane che aspettare fino a sabato.
***
Anne è dovuta uscire velocemente e tutta sorridente dicendo che la sua migliore amica storica era arrivata alla stazione e quindi andava a prenderla per poi cenare fuori. Sui fornelli l'acqua per la pasta stava quasi per bollire e Anne stava per uscire, chiedendomi se sapessi e se potessi cucinare io. Avevo sbarrato gli occhi e mi ero guardata intorno, vedendo Harry trattenere qualche risata. Poi avevo annuito più volte, assicurando alla donna di essere un'ottima cuoca.
La verità è che una volta stavo dando fuoco a tutta la casa solo accendendo il forno per cuocere le pizze surgelate.
Diciamo che io non me la cavo tanto bene tra i fornelli.
Non me la cavo proprio, ok?

La porta dell'ingresso sbatte, segno che la donna ha appena lasciato la sua cucina nella mie mani, e raggiungo Harry sul divano.
Scelta poco saggia lasciarmi cucinare, sul serio.
-Asia, tu non sai cucinare.- afferma lui con il telecomando tra le mani.
Scuoto la testa disinvolta.
-Che dici Starry? Nella mia vacanza italiana ho incontrato un cuoco che mi ha detto tutti i suoi segreti per fare gli spaghetti!- dico cercando di risultare convinta.
Harry mi guarda storto, non riuscendo a credermi.
Ovviamente, sapendo i mei precedenti, sa che sto dicendo una minchiata.
-Fidati.- dico facendogli l'occhiolino e alzando il pollice.
Sentiamo uno strano rumore di acqua dalla cucina e mi sbatto la mano in fronte.
-Porca minchia, l'acqua sta bollendo!- dico correndo in cucina.
-Credo da un po'.- dice il riccio ridendo.
Arrivata in cucina noto l'acqua rovente fuoriuscire dalla pentola e la prima cosa che mi passa per la testa è spegnere il fornello. Premo i pulsanti uno dietro l'altro fin quando trovo quello giusto e lo spengo. Tiro un sospiro di sollievo e torno da Harry per tranquillizzarlo.
-Hey riccio, tutto sistemato! Qual'è il prossimo step?- chiedo saltellando sulle ginocchia.
-'Un cuoco mi ha insegnato a cucinare, sì sì'!- mi imita.
Gli tiro uno schiaffo sul braccio e mi metto nelle mani nei fianchi.
-Mettere gli spaghetti dentro l'acqua, credo.- dice ritornando a sedersi composto.
Non lo facevo così intelligente.
-Che genio, vado e torno!- dico ritornando in cucina.
Dopo qualche tentativo riesco ad accendere il gas e improvviso un veloce balletto per poi ricompormi. 
Mi ricordo di aver letto da qualche parte che la pasta da cruda sembra molto di meno rispetto a quando è cotta, quindi decido di non metterne una grande quantità.
Merda, sono l'ereditiera del prossimo ristorante italiano dietro l'angolo.
Quando ho deciso l'esatta quantità, la butto dentro la pentola e ritorno da Harry.
-Sai cosa, Starry? Non sono poi così male, ti dimostrerò che ti sbagli!- dico buttandomi sul divano.
-Continente, chi vogliamo prendere in giro?- dice iniziando a farmi il solletico.
Perdiamo un po' di tempo e venti minuti dopo l'immagine della pasta mi balena nella mente.
-Cazzo merda!- dico scattando dal divano.
Scappo in cucina e spengo il fornello, ricordando il pulsante giusto. Tolgo il coperchio e una nuvola di vapore mi arriva dritta in faccia.
-Chi cazzo ha inventato l'ebolizione d'acqua?!- dico imprecando al mio solito.
Poi mi rendo conto che una cosa naturale e mi ritrovo ad imprecare contro la natura stessa.
Che merda, oh.
Sento Harry chiedermi se è tutto ok quindi mi ricompongo e urlo qualcosa del tipo 'Tutto ok! Sarà la tua cena migliore!'.
Sì, come no!
Scoppio a ridere per la minchiata che io stessa ho detto.
Non mi arrendo e afferro un cucchiaio per girare la pasta ma quando lo affondo nella pentola, mi rendo conto che tutti gli spaghetti si sono appiccicati alle pareti perché ovviamente non li ho girati.
Mi sbatto nuovamente una mano sulla fronte e inizio a staccali dalle pareti aiutandomi con il cucchiaio. Quando ho fatto, cerco lo scolapasta e lo posiziono sul lavandino. 
Zeus se sei in ascolto, aiutami a non finire all'ospedale.
Afferro la pentola con le presine e inizio a versare il contenuto dentro lo scolapasta. 
Wow, potrei scolare la pasta per lavoro di quanto sono brava!
Peccato che poi do fuoco alla casa solo accendendo un fornello.

Sto quasi per finire quando la presenza di Harry alle mie spalle mi fa perdere la concentrazione facendo finire la pentola per terra e qualche goccia di acqua bollente sulle braccia.
Caccio un urlo e apro il rubinetto portando le mie braccia sotto l'acqua fredda. Il mio viso si rilassa e vedo Harry avvicinarsi velocemente e chiudere l'acqua.
-Che cazzo fai?- dico rude.
Poi mi indica lo scolapasta con la nostra cena pieno di acqua ghiacciata e chiudo gli occhi, insultandomi mentalmente.
Asia, sei una cazzo di frana in cucina.
Omettiamo 'in cucina', dato che sono una frana e basta.

Quando mi trattengo dal buttarmi per strada e farmi investire da qualche macchina, apro gli occhi e vedo Harry trattenere a malapena le risate.
-Non fare uscire un suono dalla tua bocca, Edward.- dico scandendo bene ogni parola.
Mi usciugo le braccia e prendo due piatti. Inizio a dividere la pasta e quando ho finito mi rendo conto che ne ho messa davvero poca.
A fanculo il suggerimento di metterne sempre di meno perché poi spanza.
Ho sempre detto che i libri di cucina dicono minchiate.

Vedi quelle foto di quei piatti perfetti, invitanti e tanto buoni. Poi li rifai tu e sembrano delle merde.
Faccio spallucce ancora sotto gli occhi lucidi per le risate di Harry e prendo le posate, i bicchieri e la salsa che Anne mi aveva indicato nella credenza. Apro le lattine monoporzioni e ne verso una in ogni piatto. Apparecchio la tavola e mi siedo.
Il riccio si siede di fronte a me con una faccia strana.
-Asia, c'è puzza di gas.- afferma annusando l'aria.
-Cosa vorresti dire?- dico confusa.
Vorrebbe per caso insinuare che io abbia lasciato uscire il gas mentre 'cucinavo'?
Si gira verso i fornelli e sbarra gli occhi avvicinandosi velocemente.
-Asia, hai lasciato tre dei quattro fuochi aperti!- dice spingendo i pulsanti.
Minchia.
-Scusami, non me ne ero accorta.- dico portando le mani alle bocca.
Il riccio corre ad aprire il balcone e apre una finestra del salotto per fare corrente e quindi far cambiare velocemente l'aria.
-Scusami, scusami. Sono una merda.- dico correndo ad abbracciarlo.
Sembra non essere incazzato con me quindi si lascia abbracciare.
-Sono sicuro che la pasta non sarà così male.- dice cercando di risultare sincero e sicuro.
Peccato che conosca Harry da una vita e che riconosca quando dice minchiate e quando no.
-Inizia tu.- dico tornando a sedermi.
Mi imita e lo vedo ingoiare la saliva più volte per poi arrotolare nella forchetta gli spaghetti e portarli vicino alla bocca. Mi sorride incerto e li mette in bocca.
Il suo viso assume un'espressione schifata e capisco che c'è qualcosa che non va.
Meglio mollare la forchetta.
Corre al bidone della spazzatura e sputa il cibo.
-Ehi, pensa ai bambini dell'Africa che non hanno nemmeno questo!- dico cercando di sorvolare sull'argomento.
-Asia cazzo, il sale non è opzionale! I bambini dell'Africa te lo sputerebbero in faccia!- dice gesticolando.
Merda, il sale.
Non ci posso credere che me lo sono scordato davvero.
E' come fare una torta e non mettere una ciliegina sulla punta.
E' come mettere un vestito firmato con delle pantofole.
E' come farti la piastra senza aver attaccato la presa.
Sono un caso perso.

-Risolviamo subito!- dico alzandomi dalla sedia e affondando un cucchiaio nel portasale.
Poi ne metto un po' nel mio piatto e un poi nel suo. Gli sorrido ricevendo come una risposta la sua sonora risata accompagnata da un battito di mani.
Ci fissiamo per qualche secondo e contemporaneamente apriamo la bocca.
-Pizza?- diciamo all'unisono.
Con una risata afferro il telefono e compongo il numero della pizzeria. Ordino una pizza maxi wurstel e patatine a nome di Styles -come se fossi della famiglia, proprio- e raggiungo Harry in salotto.
-Asia, quando arriva? Ho fame.- inizia a lamentarsi.
Quando inizia lui a lamentarsi, c'è da scappare.
Sa essere anche peggio di me e ce ne vuole.

-Ho appena chiamato e fai conto che è sabato.- dico facendo zapping.
Sbuffa e mi ruba il telecomando proponendomi le nuove puntate di Geordie Shore su MTV.
Un'ora dopo Harry sta sclerando come un bimbo che vuole il gelato ma è troppo obeso per averne un'altro.
-Appena viene il tizio delle pizze, giuro su quanto sono eterosessuale che gli tiro un pugno.- dice incrociando le braccia al petto.
Rido e in quell'esatto momento suonano il campanello.
Cerco di evitare la strage cercando di andare ad aprire alla porta ma Harry me lo impedisce, spingendomi sul divano.
Afferro il cellulare, pronta a chiamare la polizia in caso di agressione e l'ambulanza in casa di feriti.
-Senti, c'hai messo un'ora; avete il culo così flaccido che non riuscite a fare più veloce?- dice dopo aver aperto la porta.
-Non credo di avere un culo così brutto.- fa una voce maschile. -Scusami per il ritardo, sono 20£.- dice divertito.
Poi silenzio.
Che Harry l'abbia ucciso così velocemente?
Corro verso la porta e con mia grande sorpresa noto Harry immobile con la bocca semi aperta davanti l'uscio.
Un ragazzo alto, moro e occhi terribilmente belli che vanno sull'azzurro è davanti alla porta con la pizza in mano.
Cazzo, i pizzaioli del quartiere solitamente sono nerd che hanno bisogno di soldi per comprarsi il videogioco della settimana.
Questo ragazzo è un'assurda eccezione.

-Ehm, scusami. Probabilmente la fame gli ha bloccato l'organismo.- ridacchio porgendogli i soldi.
Fa spallucce e squadra Harry da capo a piedi che sembra svenire a momenti.
-Però, sembri un dodicenne carino e malato dentro questa adorabile tuta da scimmia.- dice indicandolo con un sorriso divertito.
Le guance di Harry diventano rosso fuoco e l'imbarazzo gli impedice di dire una parola.
-C'hai azzeccato. Non ha dodici anni, dato che ne ha diciannove, ma ha la varicella ed è carino.- dico ridacchiando.
Il riccio mi pesta il piede e mi trattengo dall'imprecare davanti ad uno sconosciuto.
-Che carina la tua ragazza a rimanere con te mentre hai la varicella.- dice rivolgendosi nuovamente ad Harry.
Scoppio a ridere mentre il ragazzo accanto a me scuote la testa.
-Sono la sua migliore amica, nessuna ragazza avrebbe fatto quello che faccio io da una settimana.- dico vantandomi.
Il ragazzo sconosciuto ci guarda intenerito.
-Allora diventa la mia migliore amica quando mi prenderò la varicella dato che sono qui con voi quando non l'ho mai avuta.- dice scoppiando a ridere.
Coinvolge tutti e tre e mi ritrovo a pensare al perché dell'immenso ritardo.
-Mi sembra ovvio che arrivi in ritardo ad ogni consegna dato che rimani a parlare con ogni cliente per cinque minuti buoni.- dico sorridendo.
-Esatto, adesso scappo. Ciao e buona guarigione, ricciolo.- dice salutandoci.
-Ciao, ragazzo delle pizze.- dico divertita non sapendo il suo nome.
-Sono Louis.- mi dice prima di chiudere il cancello.
Louis, mh.
Chiudo la porta e con la pizza delle mani mi avvio verso il tavolo di fronte la tv. Ne prendo uno spicchio e mi siedo sul divano quando non trovo Harry al mio fianco.
-Harry?- dico guardandomi intorno.
Lo trovo dove lo avevo lasciato con uno sguardo da ebete.
Uno diverso da quello che ha sempre, chiariamo.
-Harry!- lo richiamo.
Sembra svegliarsi dallo stato di trans e cammina distrattamente verso di me. Cade pesantemente nel divando al mio fianco e inizia a fissare il vuoto con uno strano sorriso sul viso.
Merda, non dirmi che è quello che penso.
-Styles, per caso il ragazzo delle pizze ha fatto breccia nel tuo cuore?- dico guardandolo curiosa.
Sarebbe la cosa più assurda in una vita d'amicizia.
Avanti, stiamo parlando di Harry Styles, quello che si è scopato la metà delle ragazze dela scuola!

-Credo che l'abbia rubato e portato con sé.- dice nel suo mondo.
Tiro un urlo e inizio a ballare per tutta la stanza urlando qualcosa come 'ti sei innamorato, ti sei innamorato!'.
La cosa più importante è che si tratti di un ragazzo.
Harry Styles e un ragazzo.





Oyey.
Minchia grazie a tutti quelli che continuano a laggere la storia dopo il mio periodo di pausa lkljsf 
Vi amo da morire.
Mi sto impegnando un sacco e mi fa piacere sapere che la storia vi piace :))
Niente, è un capitolo di passaggio ma è abbastanza lungo e divertente, credo c:
Quindi fatemi sapere che ne pensate kfjd 
Un bacione e grazie mille a tuuuutti! 
Ps: ci sono i Larry dskh 
Ok, non so se alcune di voi lo gradiranno o meno ma io li shippo fino alla morte e non mi faccio una testa tanat solo perché non voglio allungare xd
Sono i miei OTP e volevo introdurre qualcuno di nuovo, qui ecco!
Fatemi sapere cosa ne pensate anche di questo jhd
<3
<3
<3

 

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Capitolo 23
*** Ireland. ***


23. Ireland.

-Hai capito? Il mio Harry innamorato perso di un ragazzo quando si è scopato qualunque ragazza che voleva.- dico contenta.
Sono elettrizzata all'idea che posso cambiare qualcosa.
Non sarà più una ragazza delle tante ma qualcuno che potrebbe tenersi.
-Sarà che si era scocciato delle ragazze.- dice Ed ridendo.
-Eddy, ti scoccerai di me andandotene con un ragazzo?- chiedo ad un tratto.
-No piccola, un ragazzo sarebbe più fine di te.- dice dandomi un bacio sulla guancia.
-Come sei simpatico, davvero. In ogni caso non ci pensare nemmeno, non te lo permetterò mai.- dico minacciosa.
Continua a ridere tenendomi per mano. Siamo seduti sul taxi che ci ha appena portati all'aeroporto per il nostro weekend fuori Londra.
-Amore..- lo chiamo cercando di risultare dolce.
-Asia, è inutile che tenti: non ti dirò dove stiamo andando.- dice non cadendo al mio imbroglio.
-E che cazzo sei!- gli dico incrociando le braccia e mettendo il broncio.
Mi regala un bacio che mi fa ritornare serena e scendiamo dal taxi. Prendiamo i nostri piccoli trolley ed entriamo nel grande edificio.
Ci sono un bel po' di persone che sono venute a vedere Ed, sapendo che si sarebbe recato fuori Londra. Li saluta con la mano e sentendomi un vincolo gli rubo il trolley e mi siedo sulle sedie della sala d'aspetto, lasciando che faccia qualche autografo.
Mi sto scattando qualche foto con faccie strane dal cellulare di Ed, cosicché quando vedrà le sue foto, riderà di me. Qualcuno mi chiama toccandomi la spalla e mi giro. Una ragazza con dei capelli rosso fuoco e una montatura grande e grigia, mi sta sorridendo così ricambio senza nemmeno pensarci.
-Ciao.- la saluto io allegra.
-Sei Asia, la ragazza di Ed, no?- dice continuando a sorridere.
Annuisco allargando il mio sorriso.
Gente, se qualche mese fa mi avvessero chiesto se fossi stata la ragazza di Ed Sheeran, avrei detto che lo sarei stata presto e tutta la solita storiella d'amore a primo sguardo.
-Puoi farmi un autografo?- dice gasata.
Io? Un autografo?
So di essere riconoscibile per il mio carattere ma non famosa!

Scoppio a ridere coinvolgendo anche la ragazza che probabilmente starà pensando di star parlando con una psicopatica.
-Io non sono nessuno, se vuoi possiamo fare una foto.- dico quando mi riprendo.
Lei annuisce vigorosamente, contenta della mia proposta. Esce l'iphone e facciamo uno scatto serio e uno buffo per poi ripetere la stessa con con il mio iphone e quello di Ed.
-Ed si ritroverà una nostra foto sul cellulare.- dico ridacchiando.
-Sei la persona giusta per Ed.- dice ad un tratto.
I miei occhi si illuminano e quasi vorrei portare questa ragazza con me per tutto il weekend.
-E tu sei la fan perfetta. Se mi lasci il tuo nick di twitter e il tuo numero, ti farò una sorpresa.- dico facendole l'occhiolino.
La ragazza quasi urla e non riesce a contenersi.
Le porgo il mio iphone e me lo restituisce su un contatto a nome di 'Hannah'.
Le sto spiegando che non so che volo prendere, dato che Ed non mi ha svelato nulla, e lei sembra essere così contenta. Il suo sorriso si allarga ancora di più quando Ed si avvicina.
Hannah trattiene il fiato e io rido al pensiero che un tempo lo facevo anch'io.
E spesso lo faccio ancora ma è un segreto.
-Ciao Eddy! Lei è Hannah, la mia fan preferita dopo di me.- dico sorridendo.
-Ehi.- la saluta rivolgendole un sorriso.
-Edward, non fare l'apatico e abbracciala.- affermo.
Lui ride e fa come gli ho detto. Mi sento soddisfatta anche dopo avergli fatto una foto insieme. 
-Ciao Asia, sei davvero simpatica. Siete entrambi fortunati, sul serio.- salutandomi con la mano.
L'abbraccio spontaneamente e poi mi accoccolo tra le braccia di Ed.
-Mi ha detto delle cose bellissime, tipo che sono perfetta per te. Adesso scoppio a piangere.- dico con la testa sul petto del rosso.
Lo sento ridacchiare e accarezzarmi i capelli.
-Ha ragione. Andiamo adesso?- dice sciogliendo l'abbraccio.
Annuisco e prendo i trolley per poi metterci in fila agli imbarchi.
-Adesso puoi dirmi dove andremo? Lo scoprirò sugli schermi, in ogni caso.- dico furba.
Lui sbuffa, sapendo che ho ragione.
-Ti porto in Irlanda, piccola! Chiama tua zia e dille che oggi pomeriggio siamo a casa sua.- dice aspettando una mia reazione.
Sbarro gli occhi e gli salto letteralmente addosso sotto gli occhi di tutti i passanti. Inizio a saltellare come una bimba e smetto solo quando dobbiamo dare i documenti.
Un quarto d'ora dopo, mentre saliamo sull'aereo e dopo aver già chiamato mia madre, compongo il numero di Harry.
-Conty, rivelami immediatamente la tua destinazione o finirò per impazzire anch'io.- dice rapido.
-Ed mi porta in Irlanda!- dico entusiasta.
-Stronza. Tu in Irlanda e io a casa in via di guarigione ma non del tutto guarito.- mi rinfaccia.
In realtà sta meglio di me, ma si ostina a dirmelo.
-Ciao Starry del mio cuore, ti voglio bene.- dico dolce.
-Sì sì, anch'io. Ciao Contiente, salutami Ed e fate buon volo.- dice attaccando.
Entriamo sull'aereo e prendiamo posto, l'uno accanto all'altro.
-Ti ricordi quando siamo andati a prendere un gelato e abbiamo fatto quell'assurdo test sugli stessi pensieri?- dico ricordando.
Che cazzo però, era un'idea fantastica.
-Sei arrivata alla conclusione che la mattina prendiamo lo stesso colore di mutande, possiamo dormire insieme perché io dormo a pancia in giù e tu di fianco, non facciamo sport e soprattuto ci descriviamo a vicenda nella persona che vorremmo avere al nostro fianco.- dice.
Non ci credo che ricorda ogni minimo particolare. 
Credevo di essere l'unica psicopatica a ricordare ogni discorso che abbiamo avuto.
Gli scocco un bacio sulla guancia e dopo le varie procedure di decollo, l'aereo parte. Essendoci parecchi vuoti d'aria, si sente una donna anziana imprecare.
-Che cazzo sta succedendo?- dice preoccupata.
Mi affaccio sul piccolo corridoio e quando trovo il suo viso scoppio a ridere. 
E' terrorizzata come me quando cucino.
O meglio dire terrorizzata come coloro che devono mangiare cibo cucinato da me.

-Stiamo volando?!- dico ovvia.
Lei mi ignora e continua a fare il suo discorso.
-Io non voglio morire, ho tredici nipoti!- urla.
Famiglie procreatrici, è grazie a loro se il mondo si evolve.
Rido più forte, tenendomi la pancia. Ed mi imita, non riuscendo a non trovare esilarante questa scena.
-Minchia nonna, che cazzo avevano i suoi figli nel patrimonio genetico?- dico ancora tra le risate.
Lei mi guarda e quasi si alza con sguardo assassino quando un vuoto d'aria la fa urlare procurandomi altre risate.
-Ed, non ce la posso fare.- dico asciugandomi le lacrime.
-Dimmi che a quell'età non sarai così e potrei tenerti con me.- dice prendendo fiato.
-Stai tranquillo, Eddy. Il vecchio pazzo e pauroso sarai tu.- dico con un sorriso inquietante.
Poi esco il mio ipod e gli passo una cuffietta, mettendomi comoda sulla sua spalla. La riproduzione casuale ci fa ascoltare 'Lego House' e sorrido.
-Asia, ti prego, sento la mia musica ogni giorno perché la canto ogni giorno.- si lamenta.
-Taci Edward, l'ipod e mio e adesso ascoltiamo tutto 'Plus'.- affermo chiudendo gli occhi.
Mi hanno sempre detto di saper essere convincente.
Mi lascia un bacio in fronte e ritorna nella sua posizione.
***
Siamo appena atterrati e stiamo scendendo dall'aereo.
-Ed, stasera hai un concerto?- chiedo.
Spero mi dica di sì, non mi stancherò mai di andare ai suoi concerti.
-Mi dispiace piccola, ma sì.- dice camminando al mio fianco.
Inizio ad esultare sotto i suoi occhi e mi guarda confuso.
-Credevo ti andasse di passare una serata in giro.- mi confessa.
-Non vado ad un tuo concerto da una settimana, sono stracontenta.- dico battendo le mani.
-Ti amo.- dice serio ad un tratto.
Mi blocco e lo guardo.
Mi sbaglio o degli unicorni stanno saltellando intorno a me?
Mi aveva confessato di essere innamorato di me ma si sa, quelle due paroline arrivano nel tuo cuore come delle bombe.
Sorrido e lo bacio dolcemente, come per fargli capire quanto tengo a lui. In quel momento ci siamo solamente io e lui nel bel mezzo dell'aeroporto.
-Ti amo anch'io.- dico sorridendo prima di stampargli un veloce bacio sulle labbra.
***
-Asia?- dice mia zia sull'uscio della porta.
Non la saluto nemmeno e l'abbraccio forte, stringendola a me.
-Zia, mi sei mancata un sacco!- dico stampandole un bacio in guancia.
-Anche tu, piccola mia.- dice strizzandomi una guancia.
Forse è l'unica persona che ha il permesso di farlo.
-Che ci fai qui?- dice invitandomi ad entrare.
Prendo per mano Ed e mia zia si rende conto solo ora di avere un secondo ospite.
-Lui è Ed, il mio ragazzo. Mi ha portato qui per il weekend dato che ha un concerto e sapeva della mia zia preferita.- spiego rapida.
Lei batte le mani felice e lo abbraccia, dandogli due baci in guancia.
-Salve Signora, come sta?- dice cordiale.
-Chiamami Aoife, sono la sua zia preferita se non si era capito.- dice facendogli un occhiolino.
Restiamo per qualche ora quando Ed mi fa notare che fra un po' deve essere nel luogo del concerto per il check sound.
-Canti?- chiede mia zia curiosa.
Lui annuisce intimidito e decido di prendere in mano la situazione.
-E' il cantante più bravo sulla faccia della terra, zia. Vuoi sentire?- dico uscendo il cellulare.
Le note di 'The A Team' accompagnate dalla voce di Ed, escono dalle casse del mio iPhone.
Mia zia sembra apprezzare dato che chiude gli occhi e si gode fino all'ultimo secondo la canzone.
A chi non fa quest'effetto?
-Oh, sì. Piccola Asia, te lo sei scelto bene, eh?- dice battendomi una mano nelle ginocchia.
Lo guardo arrossire e gli regalo un bacio in guancia.
-Certo, zia. La verità è che anche se fosse stato un barbone senza un centesimo, io mi sarei innamorata comunque.- dico sincera.
Ed mi stringe la mano e mia zia ci guarda con gli occhi a cuoricini.
-Sai, anch'io ero così con tuo zio. Ci amavamo davvero tanto e abbiamo comitnuato ad amarci per molto tempo.- dice nostalgica.
Lascio Ed per abbracciarla e consolarla.
-Lo ami ancora anche se non c'è più?- dico sicura della sua risposta.
-Sì, lo amo ancora e non smetterò mai di farlo.- dice toccandosi il petto.
La abbraccio nuovamente e poi torno al mio posto.
-Comunque comprerò il tuo cd, ragazzo. Sei una forza!- dice la donna contenta.
-Grazie, Aoife.- dice timido.
-Ti lascio il mio cd, io lo ricomperò. Tienilo con cura, è la prima cosa che mi ha legata ad Ed prima di conoscerci.- dico uscendolo dalla borsa.
-Oh, che onore!- dice emozionata.
Ci salutiamo per bene e al momento di darle l'ultimo abbraccio, mi esce qualche lacrima.
-Mi mancherai.- dico asciugandomi una gocciolina salata.
-Anche tu, piccola mia. Ci vediamo presto, ok?- dice baciandomi una guancia.
Annuisco e decido di andare.
Cammino silenziosamente con la mano di Ed intrecciata alla mia.
-Tutto ok, piccola?- dice insicuro.
Mi fermo e lo guardo per poi scoppiare a piangere.
-Lei è stata sempre importante per me e adesso.. Potrebbe andersene velocemente. Ha un cacro da un po' e non so per quanto terrà duro. Lei è una guerriera ma tutti i soldati si stancando dopo una guerra.- dico aggrappandomi alla sua maglietta.
Mi tiene stretta a sé, passando delicatamente la sua mano su e giù sulla mia schiena.
-Ehi, ti prometto che quando lei avrà bisogno di te, tu ci sarai. E' una donna forte e speciale.- dice tranquillo.
Smetto di piangere e mi tranquillizzo del tutto dopo qualche minuto.
-E' tutto ok, grazie.- dico riprendendo a camminare.
-Sei pronta per il concerto visione backstage come la prima volta?- dice entrando nel palazzetto.
***
-Eddy, quanti sono questi?- dico ridendo mostrandogli due dita.
-Cinque? No quattro, ne sono sicuro!- dice scoppiando a ridere.
Dopo il concerto siamo andati ad un pub -per la felicità di Ed- e ha esagerato con le birre.
Personalmente non mi piace bere e nemmeno avere a che fare con persone ubriache, ma Ed fa davvero ridere.
-E dove siamo?- chiedo sfilandogli la birra dalla mano.
-No, ridammela!- dice.
Gli porgo un bicchiere d'acqua ed è talmente andato che non capisce nemmeno al differenza.
-Siamo al pub dietro l'angolo, ovvio no?- dice guardando davanti a sé.
Poi decide di fermare un ragazzo che passava tra i tavoli e inizare a parlargli.
-Dean, sei tu, amico? Strano, oggi c'è più gente del solito.- dice guardandosi intorno.
Il povero ragazzo lo guarda confuso e poi punta su di me, sentendomi ridere.
-Scusami, lascialo stare. E' ubriaco perso.- gli dico focalizzandolo.
Ha uno straordinario sorriso stampato sulle labbra e porta i capelli alzati in un ciuffo. Nonostante la poca luce potrei giurare che i suoi capelli fossero neri come i suoi occhi.
-L'avevo capito.- dice guardandolo girarsi verso di noi.
-Sono Josh.- dice allungandomi una mano.
-Asia.- dico semplicemente stringendogliela.
Sei bono e attraente ma sono fidanzata e il sottoscritto è davanti a te quindi scompari.
-Posso offrirti qualcosa?- dice sedendosi al mio fianco.
Non mi da nemmeno il tempo di parlare che Ed interviene.
-Lei è la mia fidanzata quindi non puoi.- dice serio. -Se proprio vuoi, offri da bere a me.- dice facendogli l'occhiolino.
Scoppio a ridere come se non ci fosse un domani fin quando sento i muscoli dell'addome chiedermi pietà.
Esiste qualcuno talmente ubriaco da flirtare con un ragazzo quando c'è la sua fidazanta al suo fianco?
-Ehi amico, a me piacciono le fighe, ok?- dice allontanandosi.
Continuo a ridere, appuntandomi a mente di raccontare ad Ed che aveva invitato un ragazzo a bere, passando per gay.
-Andiamo Ed, dai.- dico prendendolo per mano.
-Non voglio andarmene!- dice sedendosi di peso su una sedia.
-Sono le due e mezza e quando arriveremo all'hotel saranno le tre. Alzati, dai.- dico gentile.
-No, non voglio.- dice incrociando le braccia come un bambino.
Cerco di non ridere e risultare convincente.
Tra l'altro sono terribilmente stanca e credo proprio lo sia anche lui dopo un concerto.
-Alzati.- dico secca.
Scuote la testa e inizio a perdere la pazienza.
-Edward, ti lascio qui se non ti alzi adesso.- dico afferrandolo per il braccio.
Lui tiene la presa e poi scoppia a ridere.
-Vaffanculo Ed!- dico per poi prendere il mio cellulare e il portafoglio.
Esco dal pub e chiamo un taxi. Dieci minuti dopo sto per salire sul taxi quando Ed esce confuso guardandosi intorno. Lo afferro velocemente per un braccio e lo carico dentro il taxi. Do l'indirizzo del hotel e quando sento la macchina partire, mi abbandono sul sedile in pelle.
Ed puzza terribilmente di birra e io odio l'odore di birra in una maniera paurosa.
-Non credi sia una cosa terribilmente triste che una gallina abbia le ali ma non possa volare?- dice ad un tratto.
Mi ritrovo a ridere nuovamente senza contenermi e capisco che non sono l'unica solo quando sento il taxista ridere con me.
-Sul serio, tu come ti sentiresti se avessi le ali ma non potresti volare? Io mi suiciderei.- dice riflettendo.
Continuiamo a ridere e a parlare di argomenti senza importanza fin quando arriviamo all'hotel. Noto alcune persone ancora fuori le porte e, quando capisco che sono paparazzi, impreco.
-Merda Ed, ci sono i fotografi. Non ti fare vedere così o sarai su tutti i giornali in due secondi.- dico agitandomi.
Lui sembra non capire troppo preso dall'alcool in circolo nel suo corpo.
-Scusi, potrebbe farmi un favore?- chiedo al taxista.
-Mi dica, signorina.- mi risponde cordiale.
-Potrebbe entrare dal retro o per lo meno lasciarci nel parcheggio?- chiedo speranzosa.
-Non c'è problema.- dice sorridendomi.
Ringrazio l'uomo un miliardo di volte e finalmente ci troviamo sul retro. Pago la corsa e scendiamo velocemente dall'auto.
-Ed, adesso mi aspetti qui ok? Io vado alla reception e prendo le chiavi, non muoverti.- gli ripeto.
Lui sembra nemmeno ascoltarmi e sbuffo, ricordandomi di picchiarlo domani al suo risveglio.
Dopo aver preso le chiavi, ritorno sul retro con il terrore di non trovarlo più. Con mia (s)fortuna lo trovo addormentato vicino al muro.
-Ed, svegliati!- dico urlandogli nell'orecchio.
Salta in aria e ringraziando il cielo arriviamo in stanza.
Promemoria personale: non far bene più di due birre a Ed.






Oyey.
Lo so che sono in ritardissimo, lo so.
Scusatemi, vi chiedo umilmente perdono.
Sto faticando un sacco a portare a termine questa storia e siccome ci tengo voglio arrivare a finirla :)
Ciao belli bimbi, come va?
La scuola mi sta uccidendo nemmeno dopo un settimana, il panico :o
Comunque mancano si e no due capitoli alla fine, credo c:
Grazie a tutti quelli che continuano a seguire la storia nonostante sia in ritardo clamoroso xdxd
Vi amo tuttttti.
Mille baci, a presto! 

<3
<3
<3


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Capitolo 24
*** It's love - The End. ***


24. It's love - The End.

Dei rumori mi fanno svegliare e prima di aprire gli occhi li stropiccio un po'.
-Eddy?- dico guardandomi intorno.
La vedo seduto sul letto con la testa tra le mani.
-Ed.- lo chiamo per la seconda volta.
Continua a non rispondermi quindi decido di scendere dal letto e sedermi sul pavimento di fronte a lui.
-Ho un mal di testa terribile e sono stato una gran testa di cazzo.- dice rivolgendomi uno sguardo veloce.
Mi alzo e prendo un'aspirina dalla borsa per poi versare dell'acqua in un bicchiere e unire il tutto. Gli porgo il bicchiere che accetta volentieri e ricompaio al suo fianco.
-Che ti ricordi?- dico trattenendo le risate.
-Solo che ti ho trattato un po' di merda.- dice assente.
C'è qualche secondo di silezio, seguito poi da una mia sonora risata.
Allora è vero che quando si è ubriachi non si ricorda proprio nulla.
Strano non ricordare un flirt con una persona del tuo stesso sesso.

-Scusami, ma devo assolutamente raccontarti!- dico ridendo più piano.
Lui scuote la testa piano, cercando di non far avanzare il mal di testa.
-Hai scambiato un ragazzo per Dean, il tuo amico del pub dietro l'angolo. Questo ragazzo voleva offrirmi da bere e tu sei stato talmente protettivo che gli hai detto 'ehi, offri da bere a me, a lei non puoi.'- dico ricordando la scena.
Lui sgrana gli occhi e scoppia a ridere.
-Stai mentendo, non posso averlo fatto davvero!- dice incredulo.
-Avrei dovuto filmarti, sei stato incredibile.- dico riprendendo fiato.
-Poi in macchina te ne sei uscito con 'se fossi una gallina mi suiciderei perché avrei le ali ma non potrei volare.'- continuo il racconto di ieri sera.
-Dici sul serio?- dice spalancando la bocca.
Io annuisco e gli accarezzo i capelli.
-Scusami se ti ho messo in imbarazzo.- dice baciandomi la tempia.
Scuoto la testa e gli regalo un bacio. Torniamo a letto e dopo ricordi, baci e tanto amore, ci rendiamo conto di aver solo qualche ora prima di ripartire.
-Facciamo una passeggiata in centro?- gli chiedo facendo un'espressione alla quale non può resistere.
-Ma io volevo restare qui per le coccole.- dice mettendo su un broncio.
-Vorrà dire che farà amicizia con qualche irlandese.- dico alzandomi dal letto.
Mi afferra per un braccio e mi fa tornare sopra di lui.
-Non vai da nessuna parte senza darmi un bacio.- dice provocatorio.
Faccio finta di essere indicisa per poi stampargli un bacio sulle labbra e scattare velocemente fuori la camera.
***
Siamo per le vie di Dublino e quella ad essere contenta di girare per negozi, sembro solo io. Per tirare sul il morale a Ed e per distrarlo dalla sbronza colossale, siamo appena entrati in piccolo locale dove sembri ingrassare appena varchi la porta d'ingresso. Dentro questo posto tutti sembrano indaffarati: in un grande bancone un ragazzo con una divisa colorata serve bibite, una donna alla cassa sembra impazzire con una cliente per venti centesimi mancati, un ragazzo moro e occhi azzurri fa waffle e una ragazza con dai capelli rossi legati in una treccia si occupa delle crepes.
Sembra tanto Alice nel paese delle porcherie.
E io amo quel film come amo California Gurls della Perry.

Sbatto le palpebre e sembra che abbia visto Michael Jackson resuscitare davanti i miei occhi a ballare per me.
-Ed, vedi quello che vedo io?- dico in trans.
Lo vedo nelle mie stesse condizioni e mi rendo conto della conferma solo quando lo vedo sorridere come un ebete.
Dieci minuti dopo aver sbavato dietro i waffle -e il ragazzo dei waffle- e aver fatto la fila, mi trovo seduta con una porcheria alla nutella tra le mani ricoperta di panna. 
'Esclusivamente per una ragazza bella come te' a detta del bonazzo.
Pazienza, questo non lo dirò ad Ed e prenderò la panna.

Lo vedo tornare con in mano due crepes e un'aria da rincoglionito.
-Che ti ha detto quella per darti una crepe in più?- dico ovvia.
-Nulla, le ho pagate entrambe, perché?- chiede confuso.
Certo, solo a me capitano i bonazzi che offrono panna sui waffle.
-Questa cosa che sto mangiando è buonissima, assaggia!- dico portandola velocemente alla sua bocca.
Consumiamo le nostre merende ipercaloriche con calma e usciamo scoppiando dal negozio.
-Penso che a causa di questo negozio ho preso due chili. Harry mi porterà a correre, che merda.- dico respirando pensantemente mentre esco.
-Fra un po' rotolo.- ammette Ed tenendomi per mano.
Rido forte ma smetto subito, evitando di scoppiare davvero.
-C'è Tiffany & Co., voglio vedere se c'è l'annello che ho visto in gita con Harry anni fa.- dico trascinandolo con me.

-Harry, questo anello è bellissimo.- dico afferrandolo per un braccio e trattenendolo difronte la vetrina.
Ci troviamo a Barcellona per la gita di quarto superiore e l'anello in questione ha un semplice quadrifoglio luminoso al centro.
-Giuro che te lo comprerei se non avessi speso i soldi in altre minchiate come patatine per la mia migliore amica, dato che non ha mangiato altro.- dice lanciandomi un'occhiata di fuoco.
Diciamo che io e il cibo spagnolo non andiamo per ninete d'accordo.
Siamo un po' come il sale e il budino.

-Merda, io li ho finiti pure in Haribo che il mio migliore amico mangia da giorni.- dico ritornandogli l'occhiata.
Fa finta di non sentirmi e mi prende per mano, trascinandomi verso il gruppo della classe.

 
-Non credevo esistesse ancora.- dico sorridendo.
Mi ritrovo sola al mio fianco e Ed sembra essere scomparso.
Forse si è travestito da folletto irlandese e sta racimolando qualche euro per prendere il volo di ritorno per Londra.
Però le possibilità sono basse dato che non ne avrebbe alcun bisogno.
Eppure, prendendo in considerazione che nel giro di due mesi gli ho fatto spendere un patrimonio, potrebbe essere.

-Eddy?- dico guardandomi intorno.
Gli chiamo più volte al cellulare e sono davvero tentata di chiamare la polizia.
Compongo il numero e una voce bassa mi risponde.
-Salve, come posso aiutarla?- dice.
'Ehilà, ho perso il mio fidanzato. Me lo potrebbe ritrovare?'
-Ho perso una persona, è scomparsa nel giro di poco.- dico seria.
-Da quanto è sparita?- continua.
Guardo l'orologio del cellulare e prendendo un grosso respiro faccio il conto.
Merda, non sono mai stata in matematica.
Mi hanno sempre dato un sette perché sapevo che alla mia professoressa piaceva il cornetto alla crema bianco e così le portavo la colazione ogni giorno. 
'Non pensi che lo faccio per arrotondare il quattro a sette, sul serio!'

-Esattamente tre minuti e mezzo.- dico affannata per lo sforzo.
Due secondi dopo non sento nient'altro che un fastidioso 'tu tu tu' dall'altro capo del telefono.
Mi guardo intorno sconvolta.
Ormani nel ventunesimo secolo nemmeno la polizia sa fare il suo lavoro.
-Ma vaffanculo, io ero seria!- protesto.
Sono davvero tentata di richiamare alla polizia irlandese e dire quando fanno schifo e quanto non sanno svolgere il loro lavoro. 
Potrei anche minacciarli dicendo di avere mio padre capo delle forze armate e che quindi sarebbero a rischio ma a quel punto, quella a riattaccare, dovrei essere io.
In quell'esatto momento noto Ed uscire da Tiffany & Co. e venirmi incontro.
-Edward Christopher Sheeran, non sparire mai più in questa cazzo di maniera o la polizia mi arresterà.- dico battendogli un pugno sul petto.
-Che hai fatto, piccola peste?- dice prendendomi in giro.
Non gli rispondo e gli giro le spalle. Richiama la mia attenzione mettendomi davanti agli occhi una bustina con lo stemma del negozio.
-Non dirmi che l'hai fatto sul serio.- dico mettendomi una mano alla bocca.
-Prendilo come un 'scusa ieri ero troppo ubriaco per capire quanto stavo facendo il cazzone'.- dice aprendomi la scatoletta.
Gli salto addosso riempendolo di baci ed è lui stesso a farmi scendere.
-Finirò su tutti i giornali per atti osceni in luogo pubblico, Asy.- dice sistemandosi la maglietta per poi tornare ad abbracciarmi.
In ogni caso sarei costretta ad utilizzare la scusa del padre alias capo delle forze armate.
-Grazie mille, davvero.- dico mettendo l'anello.
-Di nulla.- sussurra baciandomi dolcemente una guancia.
***
Il tour è iniziato tre mesi fa e a occhio e croce, io Ed ci siamo visti qualche giorno al mese. Ricordo quando l'ho accompagnato all'aeroporto e non volevo scollarmi dal suo abbraccio per niente al mondo. Nonostante tutto, va tutto bene e finalmente oggi torna. Dunque mi trovo in aeroporto insieme e un centinaio di fan che urlano. Tanto per non farmi riconoscere, mi ci sono messa anch'io e per la prima volta dopo mesi mi sono sentita come anni prima: una semplice fan.
Tralasciando il fatto che se tutte le fans fossero come me, Ed avrebbe avuto il triplo della sicurezza e vari tentativi di stalking.
Quando le porte scorrevoli si aprono, lasciano spazio a una figura che si muove stancamente tenendo per mano la custiodia della sua chitarra con all'interno lo strumento.
Scatto fuori dalla folla e un uomo della sicurezza mi afferra per un braccio.
-Ehi, che fai?- dico scollandomelo di dosso.
Nonostante i miei scossoni, quest'omaccione testardo non si decide e lasciarmi andare.
-Dove credi di andare, ragazzina?- dice con un vocione.
-Senta, sono la ragazza di Ed Sheeran. Si tolga dalle palle e mi faccia raggiungere il mio fidanzato. Grazie e prego.- dico riprendendo il mio traggitto.
Stavolta mi ferma tenendomi per le spalle e mi spinge indietro.
O porca merda, come può non credermi?
Sì che ho provato qualche volta questa scusa, ma stavolta è la verità! (Solo qualche volta, giuro.)

-Allora testa di minchia, prima di tutto non ti permettere di trattarmi in questa maniera perché sono una ragazza, ok? Ok.- dico urlandogli in faccia. 
Tutta l'attenzione della folla è concentrata su di noi ma non mi importa più di tanto.
-Senti mocciosa, ti mando in centrale se non esci immediatamente da questo posto.- dice autoritario.
-Lei cosa? Non ne ha il diritto, sono qui per prendere il mio fidanzato!- spiego.
-Non sai quante ragazze mi hanno ripetuto la stessa frase.- dice sfottendomi.
-Ma vaffanculo!- dico prendendo a correre verso Ed.
Alcuni della sorveglianza mi corrono dietro fin quando non arrivo dal rosso che mi accoglie tra le braccia.
-Ma che cazzo hai combinato, Asy?- dice ridendo.
-Non credono che io sia la tua ragazza. Diglielo, dai.- dico riprendendo fiato.
-Signorina..- inizia uno.
-E' con me.- dice semplicemente Ed per poi passarmi una mano sulla spalla e facendo strada con me.
Dovrebbero licenziarli tutti, questi cazzoni qui.
***
Siamo a casa di Harry e per la prima volta dopo mesi, ci ritroviamo a chiamare al numero della pizzeria.
Dall'ultima volta dell'incontro con Louis, Harry è caduto malato -nel vero senso della parola. (E' così bello, chissà se domani lo incontro per strada! E se non fossi abbastanza bello per lui?)
Così non abbiamo più toccato pizza, tranne quando uscivamo a cena fuori.
Questa me la pagherà, quel riccio.
Aspettiamo che si fanno quasi le undici, tralasciando le mie lamentele e quelle di Ed, chiamiamo al numero della pizzeria.
-O mio dio, Asia. Non ce la faccio, io creperò prima.- dice soffiandosi con la mano.
Il riccio è rosso in viso e sembra stia per avere un attacco di crepacuore da un momento all'altro. Ed, dal canto suo, non può far altro che ridere fin quando non gli manca l'aria.
-Pronto?- dico.
Harry fa un salto dal divano e trattiene il respiro. Sorrido e ordino una maxi pizza per poi dire l'indirizzo e tutte le informazioni necessarie.
-Scusi, posso farle una domanda?- dico alla fine della telefonata.
Harry sembra annegare nell'ansia e io cerco di trattenere le risate mentre Ed lacrima.
-Mi chiedevo se il ragazzo che consegna le pizze, credo si chiami Louis, lavora ancora per voi. Non pensi cose strane, è solo che abbiamo fatto amicizia.- spiego.
'Credo si chiami Louis?' Asia, ma davvero? 
Harry mi ha fatto imparare a memoria la sua carta d'identità, quindi sono fermamente convinta si chiami Louis.
Ed ride ancora più forte mentre Harry sta per collassare.
-Perfetto! Grazie mille, è stata molto gentile. Sa per caso dirmi se Louis è etero o gay dichiarato?- chiedo velocemente.
Dall'altro capo del telefono non sento nulla e mi rendo conto che Harry mi è appena saltato addosso, attaccando la chiamata e lanciando il telefono dall'altra parte della sala.
-No, dico io, no!- urla. -Che cazzo ti passa per la mente, Continente? Gli hai chiesto se Louis fosse gay o meno, ommiodio!- dice crollando sul divano.
Do sfogo alle mie risate scivolando lungo la parete del muro. Ed ormai ha preso il colore della tovaglia sul tavolo della cucina e quasi non ha più aria per respirare.
-Non ci rimane che aspettare.- dico asciugandomi le lacrime e sedendomi su Ed.
-Mi sento che farò una figura di merda colossale, tutto perché ti sei fissata ad invitarlo qui dopo la consegna. Ti dirà di no e io piangerò per mesi.- dice frettolosamente.
Lascio il rosso e mi butto sopra Harry, iniziando a fargli il solletico.
-Ma smettila, Harry! Come non ti resistono le ragazze, non lo fanno nemmeno i ragazzi.- dico sicura.
Inizia a mangiarsi le unghie e circa venti minuti dopo, suonano alla porta.
-Io me ne vado. Adesso scappo.- fa Harry iniziando a camminare nervosamente.
-Dove merda vuoi andare che è casa tua?- dico ridendo.
Risuonano al campanello e urlo un 'arrivo' per poi dire a Ed di tenere stretto Harry. Apro la porta e un sorriso già visto mi fa sorridere spontaneamente.
-Louis, vero?- dico indicandolo.
Il ragazzo, se è possibile, sorride di più.
-Giusto, sapevo che ti saresti ricordata di me semplicemente perché, nel caso in cui il ricciolino mi avesse mischiato la varicella, saresti stata impegnata con me per un po'.- dice ridacchiando.
-Hai altre consegne, dopo?- chiedo vaga.
Lui scuote la testa. -Grazie al cielo no, potrei mangiare il cibo di qualcuno.- dice sistemandosi il cappellino.
-Perfetto, allora rimani con noi!- dico facendolo entrare.
Mi guarda un secondo, forse pensando alla strana proposta.
-Fai sul serio?- dice.
Annuisco e gli tolgo le pizze di mano per poi portarle in cucina.
Louis entra e si toglie il giubbotto e il cappellino, passandosi una mano nei capelli.
-Hai una bellissima casa!- dice passeggiando e guardandosi intorno.
-In realtà è casa mia.- dice Harry affiancandolo.
Sono anni che Harry prova le varie tecniche di abbordaggio e spero che non si faccia influenzare dal fatto che davanti a lui non c'è una ragazza con una sesta di seno.
-Scusami ricciolo ma non mi ricordo il tuo nome.- dice fermandosi ad un tratto.
Harry sembra essere bloccato e inizio a pregare gli dei da dietro la porta affinché gli diano una spinta.
O per lo meno affinché gli facciano ricordare il suo nome di battesimo.
-Sono Harry.- dice sfoggiando un suo sorriso.
-Louis. Piacere mio, ricciolo.- continua divertito.
Si dirigono verso il salotto e non da nemmeno il tempo a Harry di fare le presentazioni che il nuovo ragazzo quasi sviene.
-No. Harry, sto sognando. Dimmi che mi sto immaginando Ed Sheeran davanti a me con una birra in mano che mi sorride. Dimmelo e giuro che farò un controllo domani stesso alla vista.- dice afferrando per il braccio Harry.
Il ragazzo dagli occhi verdi, a quel contatto non ha capito più niente. Non riesce a guardare da nessun altra parte, se non sulla mano di Louis sul suo braccio.
Ed se ne accorge e prende in mano la situazione.
-No, Ed Sheeran che cammina!- fa Louis saltellando istericamente.
Ed inizia a ridere e gli allunga una mano.
-Ti giuro che non sei pazzo, sono davvero io e so che potrebbe sembrare una cosa strana ma non lo è.- dice tranquillo.
Louis l'afferra senza pensarci due volte e lo chiude velocemente in un abbraccio.
-Sei un grande, amico.- dice iniziando a complimentarsi.
Harry fissa il vuoto e ancora dalla mia posizione non capisco se è perché non ha ancora assimilato il contatto o perché si sente messo in secondo piano.
-Lou, non so se ti ricordi come mi chiamo; in ogni caso, io sono..- inizio entrando in salotto con la pizza.
-Asia, ciao bellezza. Lo sai che c'è Ed Sheeran sul divano?- dice sorridendo come un cretino. 
Scoppio a ridere e lo affianco.
-Se non lo sapessi, Ed è il mio ragazzo.- dico schioccandogli un bacio veloce.
L'espressione di Louis diventa ancora più sconvolta quando sente le mie parole.
-No, vabbé.- dice scuotendo la testa.
Riafferra per il braccio Harry che sembra aver preso la scossa. 
-Tu lo sapevi che nel divano di casa tua c'è Ed Sheeran con la sua ragazza?- dice guardandolo con la bocca spalancata.
Harry ridacchia e sembra essersi risvegliato dal coma.
-Beh, diciamo che so con chi è fidanzata la mia migliore amica.- dice continuando a ridere.
-Ho bisogno di tempo per assimilare il tutto, scusate.- annuncia Louis rubando dalle mani la birra di Ed.
La serata va avanti fra battute, scherzi, semi svenimenti di Harry ad ogni attenzione di Louis e risate di Ed a non finire. Io mi diverto un sacco, tenendo per mano il rosso.
-Asia, devo dirti una cosa importante. Esci fuori con me?- dice Ed.
Annuisco, iniziando a preoccuparmi.
Solitamente non mi prende mai in disparte per dirmi una cosa. In ogni caso, va tutto molto bene e non vedo nessun problema.
Mi hanno sempre detto di essere brava nell'autoconvizione.
Lasciamo i due ragazzi da soli in sala, non dopo aver fatto un visibile occhiolino ad Harry, e ci dirigiamo verso il piccolo giardino di casa Styles. Ci sediamo sul dondolo, da sempre il posto preferito da me ed il riccio.
-Dimmi, Eddy. Stai iniziando a farmi preoccupare.- dico giocando con le mani.
-Da qualche settimana è iniziato il tour di Taylor Swift e la band che le apriva il concerto è stata chiamata da una casa discografica a Londra quindi gli serve un sostituto. Hanno proposto tutto al mio manager e pensa che sia un'ottima occasione, sai farsi conoscere anche in tutta l'America.- dice fissandosi la punta delle scarpe.
Tiro un sospiro di sollievo, da una parte contenta che non sia nessuna notizia brutta. Dall'altra però, sento che c'è qualcos'altro.
-Eddy, è un'ottima opportunità per me andrebbe bene. Lo sai che i tuoi impegni sono più importarti di altro.- dico afferrandogli la mano.
-Si tratta di tre mesi e mezzo senza pausa. Dovrei partire tra meno di una settimana.- dice alzando la testa e incatenando i suoi occhi nei miei.
Il mio respiro rimane a mezz'aria e chiudo la bocca senza dire nulla.
-Ok, Eddy. E' la tua carriera, è importante.- dico passandomi una mano tra i capelli.
-Io non sono sicuro del fatto di riuscire a sopportare tre mesi di distanza.- ammette.
Il mio cuore perde un battito e mi ento scivolare la situazione dalle mani.
Merda, non può essere.
Non può lasciarmi solo perché va in tour per tre mesi e mezzo. 

-Dimmi che non stai mettendo in dubbio la stabilità della nostra relazione.- dico iniziando a diventare seria.
-Io non lo so, Asia. Devo andare in tour con una cantante famosissima e non ho idea di tutto quello che si dirà in giro. Tu potrai credermi o meno ma non potrai fare nulla perché sei dall'altra parte del mondo per tre mesi e mezzo.- mi spiega disperato.
Non riesco proprio a capire.
-Io mi fido di te. Non ho problemi a lasciarti andare con quella lì, ma ho problemi se tu mi dici di non essere sicuro.- dico stringendogli la mano.
-Io..- dice incerto.
-Ed, passiamo anche questo, ok? Promettimi che ci sentieremo ogni giorno come sempre e che andrà tutto bene.- continuo.
Annuisce e mi stringe fra le sue braccia.
So che non è per niente convito ma mi faccio cullare dalle sue braccia, sentendomi un po' più sicura.
-Sì Asia, te lo prometto.- dice semplicemente.
***
-Minchia, adesso urlo.- dico sul divano di casa mia.
Ed ha iniziato il tour tre giorni fa e non ha risposto nemmeno ad una mia chiamata. Mi aveva promesso di sentirci ogni giorno mentre adesso il coglione non mi risponde nemmeno.
Sbuffo e trattengo le lacrime dalla rabbia.
Sento scattare la serratura della porta e mi asciugo velocemente le poche lacrime che sono scivolate involontariamente.
-Mamma?-
-Mamma non c'è, ecco qui il tuo migliore amico pronto per una giornata insieme!- dice allegro entrando in sala.
Notando il mio viso si blocca e la sua espressione mima un punto interrogativo.
-Asia, che succede?- dice avvicinandosi.
Non dico niente, solo mi alzo e mi tuffo nelle sue braccia iniziando a singhiozzare.
-Tranquilla piccola, ci sono io.- dice lasciandomi piccoli baci alla base del collo. 
Ha sempre saputo come tranquillizzarmi.
Due minuti dopo la mia schiena di trova sul petto di Harry che mi tocca i capelli facendomi tranquillizzare. Tra le mani tengo un barattolo di gelato alla stracciatella che da sempre mi ha aiutata.
-Ed non mi risponde da tre giorni.- dico iniziando a raccontare.
-Può essere che non gli prende il telefono o quant'altro?- dice matenendo la calma.
-No, squilla ma non risponde.-
-Hai provato con l'anonimo?- propone.
Annuisco.
In realtà era stato il mio primo pensiero dopo qualche chiamata. Se mi avesse risposto ne avrebbe sentite di tutti i colori.
'Pronto?'
'Brutto coglione, che cazzo fai? Non mi rispondi? Adesso vengo dove cazzo ti trovi e appena ti trovo ti picchio a sangue!'

-La verità  è che quella sera, quando c'era anche Louis, lui mi ha detto che non era sicuro di potercela fare. Sai, tre mesi e mezzo senza vederci sono tanti e lui è un tipo insicuro.- dico portando alla bocca un cucchiaio di gelato.
-Ti ha detto questo e non mi hai raccontato nulla?- dice scattando in avanti.
-Lo sto facendo adesso.- dico seria.
Ritorniamo alla posizione iniziale anche se i muscoli di Harry sono tesi.
-Sono assolutamente convinta del fatto che tutto ciò ci allontanerà.- ammetto.
-Aspettiamo un altro po', magari è solo confuso.- dice.
Annuisco, cercando di accettare l'idea.
Un rumore alla porta mi distrae e la figura di mia madre entra rapidamente in casa.
-Asia, sei sul mio giornale di gossip preferito!- dice saltellando e mostrandomi la rivista.
Mi sono sempre ripromessa di abolire questa rivista del cazzo. Ha tolto momenti importanti della vita di mia mamma, voglio dire!
Non muovendomi di un centimetro dalla mia posizione, afferro il giornale e il mio stato d'animo peggiora ancora di più.
Una foto di Ed e Taylor che escono dallo studio di registrazione insieme. Sotto una didascalia.
'Sarà una nuova fiamma per Ed Sheeran che ha messo da parte la sua ragazza amata dalle fan?'.
Stingo tra le mani la rivista fino a lanciarla dall'altra parte della stanza.
Mi abbraccio a Harry, nascondendomi il viso.
-Asia, è vero?- chiede mia madre preoccupata.
-Ci penso io, tranquilla.- dice piano Harry alla donna.
Quest'ultima esce silenziosamente dalla stanza, lasciandoci nuovamente soli.
-Ti rendi conto di quello che sta succedendo? La cosa terribile è che io non posso fare nulla perché cazzo, sono dall'altra parte del mondo!- dico alzando il viso per guardare Harry.
Quest'ultimo si alza e mi fa sedere sul divano per poi posizionarsi davanti a me, molleggiando con le gambe.
-Hai ragione ma se fossi lì potresti fare qualcosa, no?- dice sorridendo.
Conosco quel sorriso. E' il sorriso di qualcuno che ha un'idea che potrebbe rivoluzionare l'intera esistenza.
E ammetto che lo fa spesso anche se il più delle volte spara minchiate.
-Certo, lo picchierei fin quando non si scuserà in ginocchio.- dico seria.
-Allora prepara le valige, ci andiamo a riprendere il tuo uomo!- annuncia.
***
-Quindi il concerto di stasera sarà qui, giusto?- dice Harry guardando la grande arena da fuori.
Annuisco semplicemente per poi andare verso l'entrata. Il riccio mi asseconda e quando entriamo chiedo conferma.
-Scusi, stasera di esibiranno Taylor Swift con Ed Sheeran?- chiedo alla donna dietro il bancone.
-Sì, ragazzi.- dice rivolgendomi un sorriso.
-Perfetto, grazie mille e arrivederci.- dico uscendo.
Era più che sicuro che senza un pass non mi avrebbero fatto entrare quindi abbiamo già un piano studiato alla perfezione durante le dodici ore di aereo.
Adesso ho capito dove i terroristi preparano i loro piani, mh.
-Pronto?- chiedo al riccio.
-Prontissimo.- dice tenendomi per mano.
Ci dirigiamo verso il retro dell'arena dove sono appostate solo un centinaio di fan. 
-Ehm, ciao. Sai se Ed Sheeran è già arrivato?- chiedo ad una ragazza.
-No, ma da quanto a scritto su twitter dovrebbe arrivare a momenti. Ehi, ma tu sei Asia.- dice riconoscendomi.
Le sorrido semplicemente per poi ringraziarla.
-Ehi, ma tu sei Asia.- mi sfotte Harry.
-Smettila Starry.- dico ridacchiando.
Aspettiamo l'arrivo del cantante e quando una macchina blindata fa il suo ingresso si crea un coro di urli vari. Ne esce una bellissima ragazza bionda molto alta. Penso che se ci mettessero a confroto, io risulterei una scimmia e lei una giraffa.
Ritorno al mio posto insieme a Harry, ingnorando l'entrata della cantante.
-Qualche mese fa le saresti saltato addosso.- dico ridendo.
-Peccato che adesso salterei addosso solo a un ragazzo con un culo perfetto di nome Louis che in questi giorni sta facendo visita a casa mia senza porta pizze con sé.- dice facendomi l'occhiolino.
Gli batto il cinque e nel giro di pochi minuti, tutto si calma. La scena si ripete quando fa il suo ingresso un'altra macchina nera seguita da un furgoncino.
Dalla macchina blindata esce Ed, che saluta velocemente per poi entrare dentro. Sul furgoncino riconosco uno delle guardie del corpo che Ed preferisce e che mi conosce parecchio bene.
-Will!- lo chiamo più volte.
Lui si gira e si guarda intorno fin quando non nota una ragazza che si sbraccia urlando il suo nome.
Mi sorride incerto e si avvicina.
-Asia? Che ci fai qui?- dice stringendomi la mano in saluto.
-Will, devo vedere assolutamente Ed. Non mi risponde da giorni e..- inizio.
-So tutto. Che devo fare per rivedervi insieme?- chiede sorridendo.
Ringrazio il cielo di aver dato delle persone così comprensive al fianco di Eddy.
-Devo entrare nel backstage. Potresti fare avere un permesso anche a lui?- dico indicando Harry al mio fianco. 
Quest'ultimo sorride, mettendo in mostra le sue fossette e per la prima volta spero facciano davvero colpo.
Ma dai, a chi non fanno un certo effetto? Anche i ciechi le amerebbero.
-Ci proverò ma non credo ci saranno grandi problemi. Ci vediamo qui all'apertura dei cancelli così non ci sarà nessuno che potrà vedervi, ok?- spiega rapidamente.
-Ti adoro, Will. Sei il migliore.- dico lanciandgli un bacio tra le sbarre.
Sorride per poi entare dentro.
Aspettiamo circa un'ora per poi ritrovarci soli nel retro dell'arena. Una porticina grigia si apre e Will ci raggiunge a passo veloce.
-Ecco a voi ragazzi, potresti parlare a Ed dopo l'apertura per favore? Potrebbe distrarsi troppo.- dice dandomi i pass.
Annuisco e lo ringrazio per poi correre verso i cancelli. Facciamo un quarto d'ora di fila anche noi e solo quando ha iniziato a cantare Ed ci ritroviamo dentro il backstage.
-Non credo di reggerlo.- dico ad Harry.
-E' tutto ok.- dice afferrandomi la mano.
Mi tranquillizzo sentendo la voce di Ed e dopo aver aspettato venti minuti, l'apertura dle concerto è finita.
-Harry, non credo sia stata una buona idea. Andiamo.- dico girandomi verso la porta.
-Asia, smettila. Siamo qui per Ed, adesso lo aspettiamo e gli parli.- dice fermandomi per le spalle.
-No, io non voglio. Ho paura che mi lasci adesso e meglio rimanere in sospeso che questo.- dico iniziando a parlare freneticamente.
-Non è così!- mi contraddice il riccio.
-Sì, invece! Io me ne vado.- dico iniziando a camminare verso l'uscita.
Harry sbuffa, pronto a riprovare.
-Asia.- fa qualcuno per poi afferrarmi per il braccio.
-Harry, andiamo.- dico seria.
-Asia, guardami.- continua.
Mi giro, aspettandomi di trovare due occhi verdi preoccupati o per lo meno in tensione. Mi sorprendo quando i miei occhi affondano in due oceani blu.
-Ed?-  dico per poi abbracciarlo.
Lui mi accoglie tra le braccia senza pensarci due volte e mi accarezza i capelli dolcemente.
Quando sciogliamo l'abbraccio, l'unico gesto spontaneo che mi viene da fare è tirargli uno schiaffo.
-Che cazzo fai Asia?- chiede sconvolto.
-Sei un gran coglione, Edward. Ti sembra il modo di comportarti, cazzone? Non mi rispondi alle chiamate e ho deciso di venire di presenza a romperti il culo.- dico incrociando le braccia.
Lo vedo aprirsi in un sorriso per poi regalarmi un bacio a stampo.
-E' assolutamente inutile che tu faccia così. Sei un gran coglione e mi aspetto delle scuse perché non penso di meritarmi di stare male.- dico iniziando a perdere convinzione.
-Ero solo confuso, io avevo bisogno di qualche giorno, ehm.- inizia.
Trattengo l'istinto di tirargli un pugno e batto il piede ad un ritmo indefinito.
Sorride comprensivo e si avvicina.
-Ti amo da morire e scusami, non avrei mai voluto farti stare male.- sussurra al mio orecchio.
Cedo, ricevendo uno dei baci più belli mai ricevuti.
Scoppia un applauso e mi copro la faccia con le mani mentre non ho idea di cosa possa fare Ed, oltre sotterrarsi con le sue stesse mani dall'imbarazzo. In prima fila Harry si asciuga qualche lacrima e mi guarda contento, fiero della sua geniale idea.
-Sia chiaro Eddy, non ho la minima intenzione di rifare dodici ore di volo con un riccio accanto che mi aiuta a proggettare la tua futura uccisione.- sorrido amorevole per poi scoccargli un bacio in guancia.


E' ovvio che Asia potrebbe rifare questa pazzia mille volte per il suo Ed, l'amore della sua vita.


Oyey.

Ommiodio.
Gente, ce l'ho fatta.
Questo capitolo è stato un parto per me. Uno di quei parti dovei rimani in travaglio per giorni interi xd
Evitiamo questi esempi, sssssì.

Scusatemi davvero un sacco per il ritardo ma ci tenevo a mettere tutto in un capitolo e concludere la storia. Scusate anche se sono circa 5000 parole ma ve lo meritavate dopo un'attesa assurda :D
Minchia, ho appena finito la storia con Continente, Eddy e Starry :o
Vorrei piangere çç
Mi mancheranno un casino, aiuto.

Volevo ringraziare tutte le quelle persone che ci sono stata sempre in questa storia, anche quando io non avevo voglia di continuare o di aggiornare. Grazie davvero perché senza la vostra pazienza non sarei andata da nessuna parte.
Grazie anche a quelle che hanno messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate c:
Ma grazie anche a quelle che leggo silenziosamente e magari apprezzano la storia pensando quanto sia cogliana la ragazza che l'ha scritta.

Spero di non avervi deluso, sul serio e se l'ho fatto mi scuso.
C'ho messo il cuore :)
Grazie a Ed, che mi ispira un sacco. A Asia, la ragazza immaginaria che mia assomiglia abbastanza e a Harry, il migliore amico che tutti vorrebbero.
(Un applauso anche ai miei Larry çç -mi scuso se qualcuno non ha gradito la coppia ma io li shippo e sono perfetti, soprattuto per la situazione della storia :))
Mille baci e grazie ancora.
Vi amo da morire, sul serio!

<3
<3
<3

Ciaux, Catix.

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